Legislazione ambiente Testo unico Ambientale D. lgs 152/2006

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in attuazione della legge delega n. 308 del

15/12/2004.

Il Testo Unico AmbientaleIl Testo Unico Ambientale

Il Testo Unico AmbientaleIl Testo Unico Ambientale Recante delega al Governo perRecante delega al Governo peril riordino , il coordinamento e il riordino , il coordinamento e l’integrazione della legislazionel’integrazione della legislazionein materia ambientale e in materia ambientale e misure di diretta applicazionemisure di diretta applicazione

Il Testo Unico AmbientaleIl Testo Unico Ambientale

rappresentato dal decreto rappresentato dal decreto legislativo 152 / 2006, legislativo 152 / 2006, pubblicato in G.U. (Supplemento pubblicato in G.U. (Supplemento Ordinario n. 96 della G. U. n. 88 Ordinario n. 96 della G. U. n. 88 del 14 aprile), è entrato in vigore del 14 aprile), è entrato in vigore il 29 aprile 2006.il 29 aprile 2006.

Il Testo Unico Ambientale,Il Testo Unico Ambientale,

Comprende oltre l’80% della materia ambientale , non rientra nel testo la normativa riguardante la tutela della flora e della fauna e l’inquinamento acustico.

Il Testo Unico Ambientale,Il Testo Unico Ambientale,

Il provvedimento ha recepito otto direttive comunitarie che non erano ancora entrate nella legislazione italiana,

Il Testo Unico AmbientaleIl Testo Unico Ambientale

accorpa le disposizioni per settori omogenei,

abroga cinque leggi,

dieci disposizioni di legge,

Il Testo Unico Ambientale,Il Testo Unico Ambientale,

quattro decreti del Presidente della Repubblica

tre decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri

e otto decreti ministeriali.

Il Testo Unico Ambientale,Il Testo Unico Ambientale,

Sono 6 i settori riordinati e contemplati nel mega testone che viene articolato in 6 PARTI disciplinando le seguenti materie:

Il Testo Unico AmbientaleIl Testo Unico Ambientale

Disposizioni comuni, finalità , campo di applicazione Parte I - artt. 1, 2, 3

Valutazione impatto ambientale (VIA)

valutazione ambientale strategica, (VAS), e autorizzazione unica (IPPC)

Parte II – Titoli 4 - artt. 4 a 52

Il Testo Unico AmbientaleIl Testo Unico Ambientale

Difesa del suolo tutela e gestione delle acque Parte III – Sezioni 4 – artt. 53 a 176

Gestione Rifiuti e bonifica dei siti contaminati Parte IV – Titoli 6 – artt.177 a 266

Il Testo Unico AmbientaleIl Testo Unico Ambientale

Tutela dell'aria e riduzione

emissioni in atmosfera Parte V – Titoli 3 – artt. 267 a 298

Risarcitoria contro i danni ambientali Parte VI – Titoli 3 – artt. 298 a 318

Il Testo Unico AmbientaleIl Testo Unico Ambientale

OBIETTIVO

Promozione dei livelli di qualità della vita umana

Il Testo Unico AmbientaleIl Testo Unico Ambientale

Attraverso :Attraverso :

la salvaguardia e il miglioramento la salvaguardia e il miglioramento delle condizioni dell’ambientedelle condizioni dell’ambiente

L’utilizzazione accorta e razionale L’utilizzazione accorta e razionale delle risorse naturalidelle risorse naturali

(art. 2)(art. 2)

A distanza di oltre tre anni dalla pubblicazione si sono registrate numerose modifiche.

Sin dal primo giorno della sua promulgazione il testo appariva in una veste non definitiva e chiaramente provvisoria ed era logico aspettarsi trasformazioni anche radicali .

MODIFICHEMODIFICHE

Il Decreto legislativo n. 284dell' 8 novembre 2006 è stato il primo correttivo.

D. Lgs. n. 284 del 2006D. Lgs. n. 284 del 2006

vennero soppresse

le Autorità di Bacino

l'Autorità di vigilanza sulle risorse idriche e sui rifiuti

e furono abrogati: gli artt. 159, 160 e 307

D. Lgs. n. 284 del 2006D. Lgs. n. 284 del 2006

fu prorogato da sei a dodici

mesi il termine posto dall‘ art. 224, comma 2, per l‘ adeguamento dello statuto del CONAI ai principi del codice ambientale.

Il Decreto Legislativo n. 4 Il Decreto Legislativo n. 4

del 16 gennaio 2008 è stato del 16 gennaio 2008 è stato il secondo correttivoil secondo correttivo

D. Lgs. n. 4 del 2008D. Lgs. n. 4 del 2008

È il provvedimento che ha È il provvedimento che ha

maggiormente inciso sulla maggiormente inciso sulla

struttura originaria del T. U. A, struttura originaria del T. U. A,

comportandone sensibili ed comportandone sensibili ed

importanti modifiche.importanti modifiche.

D. Lgs. n. 4 del 2008D. Lgs. n. 4 del 2008

In effetti fino a prima dell’emanazione del In effetti fino a prima dell’emanazione del

D lgs 16 gennaio 2008, n. 4, le modifiche D lgs 16 gennaio 2008, n. 4, le modifiche

intervenute direttamente sul dispositivo in intervenute direttamente sul dispositivo in

questione, si riducono a circa dieci articoli questione, si riducono a circa dieci articoli

sugli oltre trecento contenuti, anche se, sugli oltre trecento contenuti, anche se,

nel frattempo, si sono susseguiti nel frattempo, si sono susseguiti

provvedimenti che hanno comportato provvedimenti che hanno comportato

alcuni aggiustamenti.alcuni aggiustamenti.

Sono in arrivo altre novità con il nuovo Sono in arrivo altre novità con il nuovo

““Correttivo” in itinere, costituito dal Ddl Correttivo” in itinere, costituito dal Ddl

recante Modifiche alla Parte prima,seconda, recante Modifiche alla Parte prima,seconda,

terza, quarta e sesta del Dlgs 152/ 2006, terza, quarta e sesta del Dlgs 152/ 2006,

contenute nel disegno di legge di iniziativa contenute nel disegno di legge di iniziativa

parlamentare del 13.01.09 al Senato per la parlamentare del 13.01.09 al Senato per la

riformulazione delle norme in materia di riformulazione delle norme in materia di

Via, acque, rifiuti e danno ambientale del Via, acque, rifiuti e danno ambientale del “Codice ambientale”. “Codice ambientale”.

Senza la pretesa di essere esaustivi, vista l’importanza e la complessità del provvedimento (318 articoli e più di 400 pagine di allegati)

e rimandando ad incontri successivi, alcuni approfondimenti su temi specifici,

riportiamo di seguito, raggruppati per categorie:

rifiuti e bonifiche,acqua, aria,

le novità più importanti e gli adempimenti di immediato interesse.

RIFIUTIRIFIUTI

SEZIONE QUARTASEZIONE QUARTA

da art. 177 a art. 266da art. 177 a art. 266

Comprende n° 6 titoli:Comprende n° 6 titoli:

RIFIUTIRIFIUTI

La parte quarta del D. Lgs. disciplina la La parte quarta del D. Lgs. disciplina la gestione dei rifiuti e la bonifica dei siti gestione dei rifiuti e la bonifica dei siti inquinati anche in attuazione delle Dir. CEE inquinati anche in attuazione delle Dir. CEE su su rifiuti, su rifiuti pericolosi, su oli usati, su rifiuti, su rifiuti pericolosi, su oli usati, su batterie esauste, su rifiuti di imballaggio, batterie esauste, su rifiuti di imballaggio, su policlorobifenilisu policlorobifenili (PCB),(PCB), su discariche, su discariche, su inceneritori, su rifiuti elettrici ed su inceneritori, su rifiuti elettrici ed elettronici, sui rifiuti portuali, su veicoli elettronici, sui rifiuti portuali, su veicoli fuori uso, su rifiuti sanitari e su rifiuti fuori uso, su rifiuti sanitari e su rifiuti contenenti amianto. contenenti amianto.

art. 177art. 177

RIFIUTIRIFIUTI

OBIETTIVO

Fare in modo che i rifiuti siano recuperati o smaltiti senza pericolo per la salute dell’ Uomo e senza recare pregiudizio all’Ambiente .

RIFIUTIRIFIUTIcon:con: La gestione dei rifiutiLa gestione dei rifiuti ((il ciclo attivo controllato che il ciclo attivo controllato che

comprende tutte le fasi del ciclo integrato dei R., dalla fase della comprende tutte le fasi del ciclo integrato dei R., dalla fase della raccolta fino alla fase residuale dell’ avvenuto smaltimento e o di raccolta fino alla fase residuale dell’ avvenuto smaltimento e o di recupero)recupero)

Gestione che va effettuata in conformitàGestione che va effettuata in conformitàai principi di precauzione, di prevenzione,ai principi di precauzione, di prevenzione,di proporzionalità, di responsabilizzazione di proporzionalità, di responsabilizzazione e di cooperazione da parte di tutti i e di cooperazione da parte di tutti i soggetti coinvolti.soggetti coinvolti.

RIFIUTI classificazione

ORIGINE PERICOLO

URBANI

SPECIALI PERICOLOSI

NON PERICOLOSI

RIFIUTIRIFIUTI

Sono fatte salve disposizioni specifiche, Sono fatte salve disposizioni specifiche,

particolari o complementari, conformi ai particolari o complementari, conformi ai

principi di cui alla parte quarta del D.Lgs. principi di cui alla parte quarta del D.Lgs.

adottate in attuazione di direttive adottate in attuazione di direttive

comunitarie che disciplinano la gestione comunitarie che disciplinano la gestione

di determinate categorie di rifiuti. di determinate categorie di rifiuti.

Art. 177Art. 177

RIFIUTIRIFIUTI

I - gestione RifiutiI - gestione Rifiuti II - gestione imballaggiII - gestione imballaggi III - gestione di particolari categorie III - gestione di particolari categorie di rifiutidi rifiuti IV - tariffa per la gestione di rifiutiIV - tariffa per la gestione di rifiuti V - bonifica dei siti contaminatiV - bonifica dei siti contaminati VI - sistema sanzionatorioVI - sistema sanzionatorio

RIFIUTIRIFIUTI

M. U. D. (M. U. D. (art.189)art.189)

Modello Unico di DichiarazioneModello Unico di Dichiarazione

dichiarazione annuale dei rifiutidichiarazione annuale dei rifiuti

RIFIUTIRIFIUTI

La dichiarazione annuale dei rifiuti(MUD) deve essere comunicata

alle Camere di CC. II. ed AA.territorialmente competenti ogni anno da:

RIFIUTIRIFIUTI

MUD chiunque effettua a titolo

professionale attività di raccolta e di trasporto di rifiuti, compresi i commercianti e gli intermediari di rifiuti senza detenzione;

RIFIUTIRIFIUTI

MUD chiunque effettua operazioni di

recupero e smaltimenti rifiuti;

tutte le imprese (anche artigiane) e gli enti che producono Rifiuti Pericolosi;

RIFIUTIRIFIUTI

MUDMUD

Tutti i consorzi istituiti conTutti i consorzi istituiti con

la finalità di recuperare la finalità di recuperare

particolari tipologie di rifiutoparticolari tipologie di rifiuto

RIFIUTIRIFIUTI

Chi è ESONERATO dal MUD? i produttori di rifiuti non pericolosi

derivanti da lavorazioni industriali, artigianali, dall’ attività di recupero e smaltimento di rifiuti speciali, non hanno l’ obbligo di inviare la dichiarazione annuale

RIFIUTIRIFIUTI

dal 29 aprile 2006 viene meno l’obbligo di comunicazione annuale dei rifiuti MUD per tutte le imprese (anche artigiane) e gli enti che producono solo rifiuti non pericolosi.

MUDNel caso in cui i produttori di rifiuti pericolosi conferiscano i medesimi al servizio pubblico di raccolta competente per territorio, previa apposita convenzione, il MUD sarà effettuato dal gestore del servizio, limitatamente alla quantità conferita.

RIFIUTIRIFIUTI

RIFIUTIRIFIUTI

Sono obbligati alla tenuta del

registro di carico e scarico(art. 190)(art. 190)

Registri di carico/scarico (art. 190)

Le attività che presentano il MUD

Le attività industriali,artigiane (anche ditte individuali senza dipendenti) e commerciali che producono rifiuti non pericolosi

hanno l’obbligo di tenere un registro di carico e scaricosu cui devono annotare le informazioni sulle caratteristiche qualitative e quantitative dei rifiuti.

Sono stati aumentati i tempi di registrazione per le attività di carico e scarico dei rifiuti e quindi il produttore ha tempo 10 giorni lavorativi (rispetto ai 7 giorni di prima) per registrare le operazioni di carico e altrettanti per lo scarico su registri regolarmente vidimati.

Vengono raddoppiati i quantitativi di rifiuti non pericolosi (da 5 a 10 tonnellate) e pericolosi(da 1 a 2 tonnellate) per i quali è possibile adempiere all’obbligo della tenuta dei registri di carico e scarico

Tramite le organizzazioni di categoria interessate o loro società di servizi (SAPI) che provvedono ad annotare i dati previsti con cadenza mensile.

Trasporto rifiuti (art. 193):

L’albo Nazionale dei gestori rifiuti viene sostituito dall’Albo Nazionale gestori ambientali, che avranno anche sezioni regionali / provinciali.

Trasporto rifiuti (art. 193):

Durante il trasporto di rifiuti effettuato da enti o imprese

i rifiuti devono essere accompagnanti dal formulario di identificazione (FIR).

Non sono obbligati alla tenuta del formulario:

Coloro che trasportano i propri rifiuti non pericolosi (con il D. Lgs 22/97 veniva

consentito anche il trasporto di rifiuti pericolosi)

in modo occasionale e saltuario, che

non eccedano la quantità di 30 Kg o di

30 litri.

RIFIUTIRIFIUTI

Quando il trasporto dei rifiuti in

conto proprio è ristretto ai soli

rifiuti non pericolosi per quantità che

non superino i trenta Kg o trenta litri

Si è esenti dal formulario

RIFIUTIRIFIUTI

Iscrizione all’Albo le imprese che esercitano la

raccolta e il trasporto dei propri

rifiuti non pericolosi come

attività ordinaria e regolare

RIFIUTIRIFIUTIIscrizione all’Albo (art. 212 ):

L’iscrizione all’albo è requisito per lo svolgimento delle attività di raccolta e trasporto rifiuti non pericolosi prodotti da terzi, di raccolta e trasporto rifiuti pericolosi, di bonifica dei siti, di bonifica dei beni contenenti amianto, di commercio ed intermediazione di rifiuti senza detenzione dei rifiuti stessi, nonché di gestione di impianti di smaltimento e di recupero di titolarità di terzi e di gestione di impianti mobili di smaltimento e di recupero rifiuti.

Per tali iscrizioni, della durata di 5 anni, sarà necessario prestare idonee garanzie finanziarie a favore dello Stato.

Iscrizione all’ALBOIscrizione all’ALBO le imprese che esercitano la raccolta e il

trasporto dei propri rifiuti non pericolosi come attività ordinaria e regolare, nonché

le imprese che trasportano i propri rifiuti pericolosi in quantità che non eccedano 30 Kg o 30 litri al giorno, dovranno iscriversi all’Albo nazionale, tramite richiesta scritta alla sezione dell’Albo territorialmente competente, senza l’obbligo di prestare alcuna garanzia finanziaria.

Tali imprese dovranno però corrispondere un diritto annuale di iscrizione pari a 50€.

RIFIUTIRIFIUTI

Per coloro che, dalla data del 29

aprile 2006, non sono iscritti all’Albo

è prevista la pena dell’arresto da tre

mesi ad un anno o l’ammenda da

2.600 € a 26.000 € .

Condizione del deposito temporaneo:

I rifiuti pericolosi / non pericolosi devono essere raccolti e avviati a recupero o smaltimento secondo le seguenti modalità alternative a scelta del produttore:1. Con cadenza almeno bimestrale nel caso di rifiuti pericolosi, trimestrale se non pericolosi, indipendentemente dalle quantità in deposito;

Condizione del deposito temporaneo:

2. Quando il quantitativo di rifiuti raggiunge i 10/20 m3 (se pericolosi o non pericolosi); in ogni caso se il quantitativo in deposito non supera i 10/20 m3 il deposito temporaneo non può avere durata superiore a un anno.

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