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I S T I T U T O C O M P R E N S I V O D I C A P I A G O I N T I M I A N O
P iaz za IV Novemb r e – 22070 C AP IAGO INT IM IANO CO
t e l . 0 3 1 4 6 1 4 4 7 – f a x 0 3 1 5 6 1 4 0 8 – C F 8 0 0 1 3 5 0 0 1 3 9 coic811002@istruzione.it coic811002@pec.istruzione.it segreteria@icsci.it www.icsci.it
VADEMECUM
PER L’INTEGRAZIONE
DEGLI ALUNNI CON DISABILITA’
Questo documento, elaborato dal gruppo GLHI del nostro Istituto, è rivolto ai genitori e agli
operatori scolastici. Nelle intenzioni di chi lo ha redatto c’è la volontà di fornire uno strumento
informativo chiaro per una integrazione consapevole e soprattutto condivisa.
In vigore dall’A.S. 2009/10
Istituto Comprensivo di Capiago Intimiano - Vademecum per l’integrazione degli alunni con disabilità 2/ 16
INDICE
CERTIFICAZIONE PAG 4
ISCRIZIONE A SCUOLA PAG 4
CONOSCENZA DELL’ALUNNO: ACCOGLIENZA E
INTEGRAZIONE PAG 5
FORMAZIONE DELLE CLASSI PAG 6
INSEGNANTE DI SOSTEGNO E EQUIPE PEDAGOGICA PAG 7
ASSISTENZA EDUCATIVA PAG 8
RUOLO DEI COLLABORATORI SCOLASTICI PAG 8
CONTINUITA’ TRA ORDINI DI SCUOLA PAG 9
STRUMENTI DI PROGRAMMAZIONE PAG 10
USCITE DIDATTICHE PAG 12
VALUTAZIONE PAG 12
ESAME DI STATO PAG 13
ORIENTAMENTO PAG 13
GRUPPO DI LAVORO DI ISTITUTO PAG 14
TAPPE ESSENZIALI DEL PROCESSO DI INCLUSIONE PAG 15
DOCUMENTAZIONE PAG 16
Istituto Comprensivo di Capiago Intimiano - Vademecum per l’integrazione degli alunni con disabilità 3/ 16
PREMESSA
L’attenzione alle prassi di inclusione degli alunni diversamente abili si è accresciuta negli ultimi anni
e si è tradotta in accordi territoriali e circolari ministeriali nei quali si sottolinea l’importanza di
operare per la costruzione di un progetto di vita, in vista di una realistica integrazione e
partecipazione sociale.
Sul nostro territorio, nel febbraio del 2007, è stato stilato l’Accordo di Programma della Provincia
di Como per l’integrazione scolastica degli alunni in situazione di handicap, che ha visto
coinvolti l’Amministrazione Provinciale di Como, l’Ufficio Scolastico e l’Azienda Ospedaliera.
L’ambito territoriale di Cantù, che comprende otto comuni tra cui Capiago Intimiano e Cucciago che
fanno capo al nostro Istituto, ha sottoscritto nel maggio 2008 un Protocollo d’Intesa finalizzato alla
“costruzione di buone prassi di inclusione di alunni e alunne disabili nel mondo della scuola
attraverso la responsabilizzazione di tutti i soggetti coinvolti.” L’accordo è stato sottoscritto dai
Sindaci, dal Dirigente dell’USP, dai Dirigenti Scolastici degli Istituti presenti sul territorio, dall’ASL
e dall’azienda ospedaliera di Como e dalle cooperative sociali che operano nell’ambito della
disabilità.
Nell’agosto scorso il ministro Gelmini, con una sua circolare, stabilisce le LINEE GUIDA PER
L’INTEGRAZIONE SCOLASTICA DEGLI ALUNNI CON DISABILITÀ.
Ne riportiamo una stralcio che ci pare indichi con chiarezza la strada che dobbiamo percorrere.
“E’ ormai convinzione consolidata che non si dà vita ad una scuola inclusiva se al suo interno
non si avvera una corresponsabilità educativa diffusa e non si possiede una competenza didattica
adeguata ad impostare una fruttuosa relazione educativa anche con alunni con disabilità.
La progettazione degli interventi da adottare riguarda tutti gli insegnanti perché l’intera comunità
scolastica è chiamata ad organizzare i curricoli in funzione dei diversi stili o delle diverse attitudini
cognitive, a gestire in modo alternativo le attività d’aula, a favorire e potenziare gli apprendimenti
e ad adottare i materiali e le strategie didattiche in relazione ai bisogni degli alunni. Non in altro
modo sarebbe infatti possibile che gli alunni esercitino il proprio diritto allo studio inteso come
successo formativo per tutti.”
13 ottobre 2009 Il Gruppo GLHI dell’ICSCI
Istituto Comprensivo di Capiago Intimiano - Vademecum per l’integrazione degli alunni con disabilità 4/ 16
CERTIFICAZIONE
Per la prima iscrizione all’inizio del percorso scolastico, il bambino con disabilità ha
bisogno dell’attestato di alunno in situazione di handicap che resterà valido per tutto
il percorso scolatico, salvo i casi in cui è espressamente indicata la rivedibilità.
I genitori, o il tutore, per richiedere l’attestazione devono rivolgersi alla U.O.N.P.I.A.
(Unità Operativa di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza) o ad un ente
accreditato e convenzionato dalla Regione Lombardia (es. La Nostra Famiglia) per la
valutazione e l’accertamento diagnostico del minore.
A seguito di colloqui, test o altri esami di approfondimento, la UONPIA o l’Ente
accreditato predispongono:
il certificato medico con definizione della patologia;
la relazione clinica funzionale.
La famiglia deve quindi presentare domanda di accertamento al Collegio dell’ASL
di residenza per l’individuazione dell’alunno disabile. Alla domanda di accertamento
è necessario allegare il certificato medico e la relazione clinica.
I tempi di presentazione della domanda sono in genere
per alunne/i di prima iscrizione: entro il 31 dicembre dell’anno precedente
all’iscrizione scolastica;
per alunne/i già inseriti a scuola: entro aprile/maggio.
Il collegio convoca la famiglia entro 60 giorni dalla presentazione della domanda di
accertamento. Viene quindi redatto il verbale di accertamento che riporta la
classificazione diagnostica che può tradursi in:
non handicap;
handicap;
handicap grave.
Nel caso di handicap o handicap grave, la famiglia si deve rivolgere alla UONPIA o
ad Ente accreditato per la redazione della diagnosi funzionale, documento richiesto
all’atto dell’iscrizione dalle scuole, che accerta la disabilità del proprio figlio.
ISCRIZIONE A SCUOLA
Le iscrizioni degli alunni che documentino la loro situazione di handicap non
possono essere rifiutate.
Nella scelta della scuola è importante tenere conto delle opportunità sociali e culturali
offerte dal territorio. Prima di effettuare l’iscrizione è bene che i genitori prendano
Istituto Comprensivo di Capiago Intimiano - Vademecum per l’integrazione degli alunni con disabilità 5/ 16
contatto con i Capi di Istituto della scuola presso la quale iscrivere il proprio figlio
per chiedere informazioni.
La scelta della scuola spetta congiuntamente ad entrambi i genitori. In caso di
divergenze insanabili spetta al giudice e nel caso di minori soggetti a tutela,
l’iscrizione spetta al tutore.
Effettuata la scelta, viene presentata la domanda di iscrizione dell’alunno/a disabile
presso l’Istituto scolastico scelto attraverso il modulo di iscrizione fornito dalla
scuola.
Contestualmente alla domanda di iscrizione, deve essere presentata la seguente
documentazione accertante lo stato di disabilità:
il verbale del collegio di accertamento;
la diagnosi funzionale.
Nel caso in cui, all’atto di iscrizione, non si fosse ancora in possesso della
documentazione accertante lo stato di disabilità, è necessario informare il Dirigente
Scolastico che è in corso una fase diagnostica. La famiglia o il tutore hanno tempo
fino a giugno per presentare la documentazione necessaria.
CONOSCENZA DELL’ALUNNO: ACCOGLIENZA E INTEGRAZIONE
Accogliere significa mettere insieme, creare un contesto per iniziare una relazione.
Accogliere gli alunni disabili significa fare in modo che essi siano parte integrante del
contesto scolastico, insieme agli altri alunni, alla pari degli altri alunni, senza
discriminazioni.
La scuola deve riconoscere tutti nella loro diversità. Pertanto l'accoglienza è il
riconoscimento del valore della persona del disabile che va accolto per le sue
possibilità, per i potenziali valori umani di cui è portatore.
L'accoglienza vera e autentica è quella che si estrinseca nell'impegno di promozione
della formazione, dell'educazione e dell'istruzione.
L'integrazione degli alunni diversamente abili deve significare il superamento della
loro emarginazione, realizzando per loro interventi specifici, individualizzati in una
scuola a misura di tutti.
L'accoglienza rivolta ai disabili si propone di:
definire pratiche condivise tra tutto il personale all'interno della scuola;
facilitare l'ingresso a scuola e sostenerli nella fase di adattamento al nuovo
ambiente;
favorire un clima di accoglienza;
promuovere qualsiasi iniziativa di comunicazione e di collaborazione tra scuola
ed Enti territoriali coinvolti (Comune, Asl; Provincia, cooperative, Enti di
formazione).
Istituto Comprensivo di Capiago Intimiano - Vademecum per l’integrazione degli alunni con disabilità 6/ 16
Gli interventi educativo-didattici volti a favorire l'integrazione di alunni diversamente
abili sono programmati in relazione alla diagnosi e alla tipologia della disabilità.
Ci si pongono quindi traguardi come:
realizzare un buon equilibrio nei rapporti interpersonali con i compagni, i
docenti, il personale della scuola;
aumentare l'autostima in relazione al consolidamento delle abilità e al
potenziamento della volontà di applicazione operativa e attentiva;
consolidare l'autocontrollo;
consolidare l'autonomia;
abituare gli alunni ad un lavoro didattico e di apprendimento continuativo e
graduale, nel rispetto dei loro ritmi.
Molto spesso si confonde l’integrazione con l’inserimento. Integrare è qualcosa di
più. Non basta pensare che un alunno sia integrato semplicemente perchè sta in classe
o svolge le stesse attività dei compagni. La disabilità è una risorsa per il gruppo-
classe e per tutto il personale della scuola. Mette in atto dinamiche, pone in essere
meccanismi, sottopone a confronto e aggiornamento.
FORMAZIONE DELLE CLASSI
Con l’inserimento nella scuola, l’alunno si trova ad affrontare un passaggio critico
della propria vita e crescita personale. È pertanto necessario mettere a disposizione
tutte le risorse e gli strumenti necessari all’ottimizzazione dell’integrazione degli
alunni con disabilità.
La formazione delle classi fa riferimento al regolamento applicativo della
L.133/2008 (DPR 81 del 20 marzo 2009) che stabilisce che “le classi iniziali delle
scuole ed istituti di ogni ordine e grado, ivi comprese le sezioni di scuola
dell’infanzia, che accolgono alunni con disabilità sono costituite, di norma, con non
più di 20 alunni, purché sia esplicitata e motivata la necessità di tale consistenza
numerica, in rapporto alle esigenze formative degli alunni disabili, e purché il
progetto articolato di integrazione definisca espressamente le strategie e le
metodologie adottate dai docenti della classe, dall’insegnante di sostegno, o da altro
personale operante nella scuola.”(comma 2). Ma nel successivo comma 3 del DPR si
afferma anche che: "le classi e le sezioni delle scuole ed istituti di ogni ordine e grado
che accolgono alunni con disabilità possono essere costituite anche in deroga al limite
previsto dal comma 2" Si chiarisce anche che “L’istituzione delle classi e delle sezioni è effettuata nel limite
delle dotazioni organiche complessive stabilite con il decreto annuale del Ministro
dell’istruzione, dell’università e della ricerca e del Ministro dell’economia e delle
finanze relativo alla determinazione delle dotazioni organiche del personale docente”.
Istituto Comprensivo di Capiago Intimiano - Vademecum per l’integrazione degli alunni con disabilità 7/ 16
Di fatto viene lasciata discrezionalità all’amministrazione scolastica di aumentare il
numero di alunni nelle classi con alunni disabili.
INSEGNANTE DI SOSTEGNO ED EQUIPE PEDAGOGICA
La figura dell’insegnante per le attività di sostegno è prevista, nelle scuole di ogni
ordine e grado, secondo le norme richiamate dalla Legge n. 104/92.
Il Dirigente Scolastico assegna l’insegnante di sostegno alla classe che accoglie
l’alunno con disabilità, in contitolarità con i docenti curricolari.
L’insegnante per le attività di sostegno deve essere un punto di riferimento per
l’integrazione in quanto il suo profilo professionale è caratterizzato da conoscenze,
competenze specifiche, capacità relazionali.
La sua professionalità gli consente di:
individuare e circoscrivere i problemi;
progettare e definire ipotesi di soluzione;
facilitare i rapporti e le interazioni funzionali all’integrazione scolastica e
sociale.
L’insegnante di sostegno
è contitolare nelle classi in cui opera e partecipa quindi a pieno titolo alle
attività di progettazione, verifica e valutazione del Consiglio di classe/equipe
pedagogica;
promuove la conoscenza dell’alunno e della sua patologia con le principali
problematiche ad essa connesse tra i colleghi del Consiglio di classe in cui
opera, anche attraverso la visione diretta della documentazione pervenuta alla
scuola, della Diagnosi Funzionale (DF) innanzitutto;
promuove un rapporto privilegiato con l’unità multidisciplinare e/o gli
specialisti dell’Azienda ospedaliera/Ente;
promuove un rapporto privilegiato con la famiglia dell’alunno avuto in
carico con l’intento di arricchire nel tempo un’effettiva conoscenza reciproca
tra scuola e famiglia;
collabora all’elaborazione di tutti i documenti e progetti per l’integrazione
(PDF, PEI, mod. A) e ne cura la stesura, previa raccolta delle osservazioni
effettuate da tutti i docenti che operano nella classe;
Istituto Comprensivo di Capiago Intimiano - Vademecum per l’integrazione degli alunni con disabilità 8/ 16
partecipa ai dipartimenti, ai gruppi di studio, alle attività di ricerca e azione per
l’integrazione.
L’equipe pedagogica è composta dagli insegnanti curricolari e dall’insegnante di
sostegno.
L’insegnante curricolare è l’insegnante di tutti gli alunni della classe per specifici
ambiti disciplinari. Tutti i docenti dell’Équipe Pedagogica sono ugualmente coinvolti
nella elaborazione del P.E.I. e nella formulazione e realizzazione di un progetto di
integrazione.
Gli interventi didattici debbono quindi coinvolgere l’intero corpo docente, superando
definitivamente la logica della delega al solo insegnante di sostegno.
ASSISTENZA EDUCATIVA
L’assistenza educativa verso i disabili deve essere garantita dagli enti locali.
La Provincia è l’ente responsabile dei disabili sensoriali non vedenti e non udenti. I
comuni, singoli o consorziati, sono responsabili dell’integrazione sociale.
L’assistenza educativa fornita sia dalla Provincia che dai comuni è finalizzata
all’integrazione scolastica e sociale dell’alunno disabile.
L’educatore professionale deve
definire gli obiettivi educativi relativi all’autonomia personale e sociale;
collaborare con gli insegnanti di sostegno e curricolari;
adeguare il materiale didattico alle capacità del disabile;
partecipare agli incontri di sintesi e alla stesura del P.E.I.
Il nostro Istituto nel maggio del 2008 ha aderito al Protocollo d’Intesa per
l’inclusione scolastica degli alunni disabili, sottoscritto dai comuni del canturino
tra cui Cucciago e Capiago Intimiano che fanno capo al nostro Istituto. Secondo
quanto previsto dal protocollo, la scuola, acquisito il consenso della famiglia, può
presentare al comune di residenza dell’alunno disabile la richiesta di assistenza
educativa.
RUOLO DEI COLLABORATORI SCOLASTICI
I collaboratori scolastici prestano ausilio materiale agli alunni disabili nell’accesso
alle aree esterne alle strutture scolastiche, all’interno e nell’uscita da esse, nonchè
nell’uso dei servizi igienici e nella cura dell’igiene personale.
Istituto Comprensivo di Capiago Intimiano - Vademecum per l’integrazione degli alunni con disabilità 9/ 16
CONTINUITA’ TRA ORDINI DI SCUOLA
Nel nostro Istituto la formazione dei gruppi classe segue una precisa procedura che
vede coinvolti gli insegnanti dei due ordini di scuola e, per il passaggio primaria
secondaria, anche la Psicopedagogista del plesso di appartenenza. Nei plessi di
scuola primaria dove si formano più sezioni la formazione dei gruppi avviene a
settembre, dopo un periodo di osservazione degli alunni.
Questa procedura permette di avere una particolare attenzione all’individualità di
ciascuno, ancor di più nei confronti dell’alunno con disabilità.
Per l’alunno disabile, dopo l’iscrizione, deve essere realizzata una fase di prima
conoscenza attraverso l’acquisizione di informazioni: visione documentazione,
contatto con gli specialisti, contatto con operatori e/o docenti dell’ordine di scuola
precedente.
A settembre la fase di accoglienza si concretizza attraverso le seguenti azioni da
parte della scuola:
organizzazione di incontri tra i docenti dei due ordini di scuola e la famiglia per il
passaggio di informazioni dettagliate (solo nel caso in cui l’incontro non fosse già
avvenuto o se i docenti fossero di nuova nomina);
presentazione del caso a tutti gli insegnanti a livello di consiglio di classe/equipe e
di plesso;
pianificazione incontri con gli specialisti e la famiglia per l’elaborazione e/o la
modifica del PDF;
attuazione eventuali Progetti Anno-Ponte secondo le indicazioni della
Commissione continuità;
elaborazione e condivisione attività di accoglienza tra gli insegnanti curricolari e
insegnanti di sostegno, eventuali educatori;
predisposizione di attività finalizzate ad un positivo inserimento nella nuova
scuola, comprese le prove di ingresso, per gli ordini di scuola che le prevedono;
attività che sviluppino i rapporti interpersonali tra l’alunno disabile e i compagni,
tra l’alunno disabile e tutte le figure scolastiche presenti (i docenti potranno
valutare l’opportunità di offrire alla classe informazioni relative alla disabilità);
osservazioni sistematiche da condividere con tutti i soggetti coinvolti nel progetto
di inserimento, al fine di elaborare percorsi esperienziali e di apprendimento
adeguati al singolo caso.
Nella fase iniziale dell’anno gli insegnati dovranno porre particolare attenzione al
curricolo implicito fatto non solo di spazi, tempi e contenuti flessibili, ma anche e
soprattutto di atteggiamenti, di modi di porsi, di empatia, di relazione.
Durante la frequenza dell’ultimo anno dell’ordine di scuola inferiore è prevista la
presenza di un docente dell’ordine superiore all’ultima riunione di sintesi.
Istituto Comprensivo di Capiago Intimiano - Vademecum per l’integrazione degli alunni con disabilità 10/ 16
STRUMENTI DELLA PROGRAMMAZIONE
DIAGNOSI FUNZIONALE (indicata in seguito con il termine D.F.)
Descrive la situazione clinico-funzionale dello stato psicofisico del minore in
situazione di handicap al momento dell’accertamento. La D.F. va formulata evidenziando in modo particolare le potenzialità e le capacità
dell’alunno.
E’ un atto di natura socio sanitaria.
L’Azienda Ospedaliera o l’ente convenzionato e accreditato tramite i propri operatori,
provvede a redigere la diagnosi funzionale rilasciandola alla famiglia.
La diagnosi funzionale viene aggiornata ad ogni passaggio di grado scolastico e, se
necessario, in qualunque momento della carriera scolastica dell’alunno.
I Dirigenti scolastici sulla base della documentazione pervenuta dall’Azienda
Ospedaliera o dall’ente convenzionato e accreditato e su quella già in loro possesso:
richiedono la nomina degli insegnanti specializzati e l’eventuale delega al rapporto
1 a 4;
trasmettono agli Organi Scolastici competenti, ai fini della determinazione
dell’organico, una certificazione complessiva, secondo un modello appositamente
predisposto, nei tempi previsti;
comunicano al Comune di residenza dell’alunno in situazione di handicap la
necessità che venga garantita, a decorrere dalla data di inizio della frequenza
scolastica, l’assistente per l’autonomia personale qualora necessario. I Comuni
devono includere tale fruizione nel programma annuale degli interventi per il
diritto allo studio.
In presenza di nuovi elementi che determinino una diversa condizione dell’alunno in
situazione di handicap, l’équipe dell’Azienda Ospedaliera o dell’ente convenzionato
e accreditato effettua la revisione della D.F. e consegna alla famiglia copia della
stessa, dandone comunicazione alla scuola.
Nei casi seguiti da strutture private convenzionate le certificazioni e le diagnosi
funzionali prodotte dagli specialisti del centro sono utili ai fini della richiesta di
insegnante di sostegno (come richiamato dalla legge 104/92); se la struttura curante
non è convenzionata, è necessario che gli atti certificativi vengano comunque prodotti
dalla struttura sanitaria pubblica.
PROFILO DINAMICO FUNZIONALE (indicato in seguito con P.D.F.)
Il P.D.F., indica le caratteristiche fisiche, psichiche, sociali ed affettive dell’alunno e
pone in rilievo le difficoltà di apprendimento conseguenti alla situazione di handicap
e le possibilità di recupero e le capacità possedute che devono essere sostenute,
sollecitate, progressivamente rafforzate e sviluppate.
Istituto Comprensivo di Capiago Intimiano - Vademecum per l’integrazione degli alunni con disabilità 11/ 16
È un atto collegiale redatto, dopo un primo periodo di inserimento e
indicativamente nei primi tre mesi della classe prima di ogni ordine e ciclo di scuola, dai docenti curricolari e dagli insegnanti specializzati con la collaborazione
dei familiari dell’alunno e con la consulenza degli operatori dell’Azienda Ospedaliera
o dell’ente convenzionato e accreditato.
È formulato sulla scorta della D.F. e sulla conoscenza che gli operatori scolastici
hanno del soggetto, conoscenza documentata dal Fascicolo Personale, a cura del
Consiglio di Classe/equipe pedagogica.
.
Il P.D.F. è ulteriormente aggiornato:
- durante la terza classe della scuola primaria; - durante il corso di istruzione secondaria superiore.
Alla fine della scuola secondaria di primo grado il P.D.F. è integrato con specifiche
voci riguardanti l’orientamento scolastico, in vista del proseguimento degli studi o
della formazione per il collocamento al lavoro.
PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO (indicato in seguito con P.E.I.)
Il P.E.I. è il documento nel quale viene descritto il progetto globale predisposto
per l’alunno disabile, in un determinato periodo, ai fini della realizzazione del diritto
all’educazione e all’istruzione.
Rappresenta lo strumento per la realizzazione coordinata dei progetti riabilitativo,
didattico e sociale individualizzati/personalizzati.
Il P.E.I. dovrà contenere tutti gli interventi individualizzati/personalizzati previsti a
favore del soggetto:
la valutazione iniziale degli operatori scolastici e dell’Azienda Ospedaliera o
dell’ente convenzionato e accreditato;
gli obiettivi da conseguire a medio e a lungo termine;
gli interventi della scuola con le modalità di utilizzazione delle ore di sostegno;
gli eventuali supporti sanitari e riabilitativi dell’ ASL e/o Azienda Ospedaliera
e/o dell’ente convenzionato e accreditato;
gli eventuali interventi del Comune di residenza dell’alunno interessato
finalizzati alla realizzazione di quanto previsto dal P.E.I.;
gli interventi di collaborazione della famiglia;
i tempi e le modalità per le verifiche e gli eventuali aggiornamenti.
Per ogni anno scolastico gli operatori della Scuola, in collaborazione con la famiglia,
e avvalendosi della consulenza degli operatori dell’ Azienda Ospedaliera o dell’ente
convenzionato e accreditato, procedono alla stesura del P.E.I. e in corso d’anno alle
successive verifiche.
Istituto Comprensivo di Capiago Intimiano - Vademecum per l’integrazione degli alunni con disabilità 12/ 16
USCITE DIDATTICHE
La pianificazione delle uscite deve tener conto della presenza di alunni disabili, ai
quali devono essere garantite pari opportunità. Questo tipo di esperienze
rappresentano un momento fondamentale per lo sviluppo relazionale e formativo
degli alunni; deve essere quindi posta particolare attenzione da parte della scuola
nella programmazione e gestione di queste esperienze.
Nell’organizzazione delle uscite didattiche va attentamente valutata l’accessibilità
dell’itinerario ed è necessario prevedere misure di sostegno adeguate; devono essere
designati accompagnatori qualificati, che possono anche non essere gli insegnanti di
sostegno, ma un qualunque membro della comunità scolastica (docenti, educatori o
personale ausiliario).
VALUTAZIONE
La valutazione finale degli alunni con disabilità riconosciuta viene operata sulla base
del piano educativo individualizzato, al fine di valutarne il processo formativo in
rapporto alle loro potenzialità ed ai livelli di apprendimento e di autonomia iniziali
(art.16 L.104/92).
L’O.M. n. 128/99 (ribadita dall’O.M. n. 126/2000) afferma che:
nei confronti degli alunni con minorazioni fisiche e sensoriali non si procede,
di norma ad alcuna valutazione differenziata; è consentito, tuttavia, l’uso di
particolari strumenti didattici appositamente individuati dai docenti, al fine di
accertare il livello di apprendimento non evidenziabile attraverso un colloquio
o prove scritte tradizionali;
per gli alunni in situazione di handicap psichico la valutazione, per il suo
carattere formativo ed educativo e per l’azione di stimolo che esercita nei
confronti dell’allievo, deve comunque aver luogo. Il Consiglio di Classe, in
sede di valutazione trimestrale o quadrimestrale e finale, sulla scorta del Piano
Educativo Individualizzato, esamina gli elementi di giudizio forniti da ciascun
insegnante sui livelli di apprendimento raggiunti, anche attraverso l’attività di
integrazione e di sostegno, verifica i risultati complessivi rispetto agli obiettivi
prefissati dal Piano Educativo Individualizzato;
qualora la gravità del caso lo preveda, il Piano Educativo Individualizzato sarà
diversificato in funzione di obiettivi didattici e formativi non riconducibili ai
programmi ministeriali. In questo caso il Consiglio di Classe valuta i risultati
di apprendimento, con l’attribuzione di voti relativi unicamente allo
Istituto Comprensivo di Capiago Intimiano - Vademecum per l’integrazione degli alunni con disabilità 13/ 16
svolgimento del Piano Educativo Individualizzato e non ai programmi
ministeriali.
ESAME DI STATO conclusivo del primo ciclo di istruzione
Il D.L. n. 147/07 ha reintrodotto il giudizio di ammissione all’esame di stato da
parte del Consiglio di Classe. Ove si accerti il mancato raggiungimento degli obiettivi
del P.E.I., il Consiglio di Classe può decidere che l’alunno ripeta la classe o che sia
comunque ammesso agli esami di licenza, al solo fine del rilascio di un attestato di
credito formativo (descrizione delle competenze acquisite).
Gli alunni con disabilità devono sostenere tutte le prove previste; le prove possono
però essere differenziate, in linea con gli interventi educativo-didattici attuati sulla
base del percorso formativo individualizzato; tali prove devono essere idonee a
valutare l’allievo in rapporto alle sue potenzialità e ai livelli di apprendimento
iniziali.
La sottocommissione potrà assegnare gli ausili necessari e un tempo differenziato per
l’effettuazione delle prove. Per quanto riguarda gli alunni con disabilità visiva, verrà
utilizzato il supporto digitale della prova nazionale da convertire nelle forme previste,
impiegando le strumentazioni in uso (braille, lettura digitale, sintetizzatore vocale).
I docenti preposti al sostegno partecipano a pieno titolo alle operazioni connesse alla
predisposizione e correzione delle prove e alla formulazione del giudizio globale.
Nel caso di esito negativo delle prove di esame, l’alunno con disabilità ha diritto ad
ottenere un attestato che certifichi i crediti formativi acquisiti. Tale attestato è titolo
valido per l’iscrizione e la frequenza alla scuola superiore, ai soli fini del
conseguimento di un attestato finale.
Nel diploma di licenza non deve essere fatta menzione delle prove differenziate
sostenute dagli alunni con disabilità.
ORIENTAMENTO
Le azioni di orientamento per gli alunni con disabilità, come per tutti gli alunni,
dovrebbero iniziare fin dalla Scuola dell’Infanzia, venendo a costituire un processo
che accompagna i ragazzi nel corso della crescita, supportandoli nel percorso della
conoscenza di sé, delle proprie capacità, desideri, aspirazioni.
L’orientamento dovrebbe costituire un aspetto fondante del "progetto di vita",
termine con cui si indica l’insieme coordinato degli interventi messi in campo dalle
varie istituzioni al fine di garantire supporto e sostegno alla crescita personale ed allo
sviluppo delle competenze necessarie e possibili per ciascun allievo con handicap.
Accompagnando la crescita di ogni allievo, in particolare di quelli certificati, occorre
particolare attenzione per cogliere le varianti e le variabili che possono comparire
anche inaspettatamente o che possono essere rese possibili dal lavoro che man mano
si realizza. I mutamenti che intervengono nel corso dello sviluppo sono spesso
Istituto Comprensivo di Capiago Intimiano - Vademecum per l’integrazione degli alunni con disabilità 14/ 16
indicati da segnali molto sottili, percepibili solamente grazie ad una attenzione
costante, ad un ascolto continuo e ad una vasta capacità di accogliere e di “contenere”
ciò che viene espresso dall’allievo.
Da ciò deriva la necessità che la scuola definisca percorsi orientativi mirati alle
singole situazioni, non solo alla luce del proseguo formativo, ma anche, per chi ne
avesse capacità e potenzialità, dell’inserimento nel mondo del lavoro.
GLHI - GRUPPO DI LAVORO di ISTITUTO
Lo scorso anno si è costituito il GLHI, gruppo di lavoro di Istituto per l’handicap,
composto da docenti di sostegno, insegnanti curricolari e genitori dei tre ordini di
scuola.
Il gruppo opera come struttura di supporto e si occupa collegialmente di:
raccogliere ed elaborare dati;
gestire e coordinare l’attività relativa agli alunni disabili;
proporre al Dirigente amministrativo o al Consiglio D’Istituto l’acquisto di
attrezzature, sussidi e materiale didattico destinati agli alunni disabili o ai
docenti che se ne occupano;
formulare proposte in ordine all’integrazione scolastica degli alunni disabili ed
organizzare iniziative per promuovere la cultura dell’integrazione.
L’elaborazione di questo vademecum è il segno tangibile del lavoro condotto lo
scorso anno dal gruppo.
Istituto Comprensivo di Capiago Intimiano - Vademecum per l’integrazione degli alunni con disabilità 15/ 16
TAPPE ESSENZIALI DEL PROCESSO DI INCLUSIONE
FASI TEMPI OPERATIVITA’ SOGGETTI
COINVOLTI
Iscriz
ion
e
Gen
naio
La famiglia procede all’iscrizione e fa pervenire la
certificazione attestante la diagnosi clinica alla segreteria
della scuola interessata
Famiglia
Dirigente Scolastico
Personale segreteria
Pri
ma
con
osc
enza
Dop
o
l’is
cri
zion
e
Acquisizione informazioni:
visione documentazione
contatto con gli specialisti
contatto con la famiglia
contatto con operatori e/o docenti ordine di scuola
precedente
Dirigente Scolastico
Docenti
Specialisti
Famiglia
Educatori
Pre
- a
ccogli
enza
Da m
arz
o a
giu
gn
o Incontri delle classi ponte dei diversi ordini di scuola:
INFANZIA E PRIMARIA
PRIMARIA E MEDIA
MEDIA SUPERIORE
Incontri funzionali alla reciproca conoscenza nell’ambito
dei percorsi di accoglienza e orientamento attivati nelle
diverse scuole
Scambio di informazioni più dettagliate per gli alunni
disabili.
Docenti curricolari
Docenti di sostegno
Alunni classi ponte
Giu
gn
o/
Sett
em
bre
Formazione sezioni-classi nel rispetto della normativa
vigente
Conoscenza delle risorse disponibili
DS
Docenti curricolari
Docenti di sostegno
Educatori
Acc
ogli
enza
Sett
em
bre
Incontri tra i docenti dei due ordini di scuola e la
famiglia per il passaggio di informazioni dettagliate
Presentazione del caso a tutti gli insegnanti a livello di
consiglio di classe/equipe e di plesso.
Pianificazione incontri con gli specialisti e la famiglia
per l’elaborazione e/o la modifica del PDF
DS
Docenti curricolari
Docenti di sostegno
Specialisti
Famiglia
Incl
usi
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Pro
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Da
sett
em
bre
Attuazione eventuali Progetti Anno – Ponte secondo le
indicazioni della Commissione continuità
Elaborazione e condivisione attività di accoglienza tra
gli insegnanti curricolari e insegnanti di sostegno,
eventuali educatori
Osservazioni sistematiche socializzate e condivise tra
tutti i soggetti coinvolti nel progetto di inserimento, al
fine di elaborare percorsi esperienziali e di
apprendimento adeguati al singolo caso
DS
Docenti curricolari
Docenti di sostegno
Educatori
Famiglia
No
vem
bre
Dic
emb
re
Scelta del tipo di percorso didattico adeguato alle capacità:
programmazione personalizzata per obiettivi minimi o
differenziata
stesura del PEI
Docenti curricolari
Docenti di sostegno
Educatori
Specialisti
Famiglia
Nel
corso
dell
’an
no
Incontri di verifica in itinere: scuola, famiglia,
specialisti
Verifica e valutazione rispetto a quanto indicato nel
PEI
Istituto Comprensivo di Capiago Intimiano - Vademecum per l’integrazione degli alunni con disabilità 16/ 16
DOCUMENTAZIONE
DOCUMENTO CHI LO REDIGE QUANDO
DF DIAGNOSI FUNZIONALE
Operatori ASL o specialisti
privati con opportuna
vidimazione dell’ASL
All’atto della prima segnalazione;
deve essere aggiornata ad ogni
passaggio da un ordine all’altro di
scuola
PDF PROFILO DINAMICO
FUNZIONALE
Operatori socio-sanitari,
docenti curricolari, docente di
sostegno, genitori dell’alunno.
Dopo il primo periodo di
inserimento; nei primi tre mesi
della classe prima di ogni ordine e
ciclo di scuola e in terza primaria.
Al termine della scuola secondaria
di 1° grado è integrato con la parte
relativa all’orientamento.
PEI PIANO EDUCATIVO
INDIVIDUALIZZATO
Operatori sanitari, docenti
curricolari, docente di
sostegno, operatori enti locali
genitori dell’alunno
Formulato entro i primi tre mesi di
ogni anno scolastico e aggiornato
in corso d’anno
PROGRAMMAZIONE
DIDATTICA
PERSONALIZZATA (parte integrante del PEI)
Docenti curricolari, docente di
sostegno
Formulato entro i primi due mesi
di ogni anno scolastico e
aggiornato in corso d’anno
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