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CAPITOLO P
CAPITOLO C CAPITOLO F
CAPITOLO L CAPITOLO M
CAPITOLO L
CAPITOLO E
CAPITOLO A
CAPITOLO H
CAPITOLO B
CAPITOLO GCAPITOLO D
Percorso del libro game che leggerai
CAPITOLO P
DANKASHEN
È passata un’altra giornata a Vienna e in un noto quartiere si trova lo
studio del detective Dankeshen Cartoffen. Nel suo lavoro è il migliore: è il
più richiesto per la sua bizzarra abilità nel risolvere i casi, ma anche per le
sue geniali invenzioni ed ancor più geniali intuizioni. È molto particolare
come persona perché indossa sempre una giacca color verde chiaro,
pantaloni abbinati e scarpe nere. Ha un viso colorito con barbetta corta,
capelli alla George Clooney e occhi marroncini. Porta sempre nella giacca
una pistola giocattolo per intimorire i gangster del posto; nei calzini invece
nasconde una pistola vera da usare solo in caso di emergenza. Ha
sempre con sé una valigetta contenente un navigatore satellitare,
naturalmente il migliore di ultima generazione perché non ha alcun senso
dell’orientamento. Di fianco a Tommy (il tom tom) custodiva con
segretezza un libro intitolato “Mille modi per dire al cliente che risolverai il
caso”.
Dankeshen non ha un alloggio perciò dorme e mangia in ufficio. Voi vi
chiederete come faccia a riposare e pranzare in questo locale. Può
permetterselo perché ha inventato due incredibili sedute:
1. Poltrona elettronica che grazie a un pulsante diventa un letto,
addirittura con un cuscino inserito anallergico e in puro lattice.
2. Scrivania con frigorifero e fornelli inseriti nei primi due cassetti.
I dossier dei casi risolti sono invece conservati come piedistallo per la
televisione.
Non ha famiglia residente in Austria ma non si sente solo perché Tommy,
il fedele amico e compagno di mille “navigazioni”, lo fà addormentare ogni
sera con le solite parole: - partire…partire e avanti così-.
Al mattino, appena sveglio, si reca al solito bar soprannominato dai clienti
abituali “il problema” perché ogni volta che entri o non puoi sederti perché
le sedie sono bagnate o non puoi andare in bagno per un problema
idraulico e così via. Finita la colazione a base di cappuccino, croissant,
aranciata e fette biscottate (colazione corposa per avere le energie
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necessarie per lavorare) ritorna in ufficio. Ed è appena ritornato in ufficio
e ce lo troviamo a consultare il dossier del caso Giulien Lukovic, un
anziano ucciso il giorno 27 novembre circa, secondo le analisi, tra le 8:00
e le 10:00 di sera. Giulien era un anziano molto ricco, ma nello stesso
tempo un uomo arrogante che trattava male e disprezzava chiunque non
appartenesse alla sua famiglia. Aveva molti nemici che volevano fargliela
pagare perché ogni cosa che desiderava la otteneva con la forza. Era un
fanatico e un collezionista di antiche statuette Maya, e dal valore di oltre
un miliardo e mezzo di euro in totale.
Dankeshen ha deciso quindi di…..
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CAPITOLO A
IL SOLITO VELENO
Dankeshen ha deciso quindi di andare in casa del deceduto Giulien con il
permesso della famiglia e un mandato di perquisizione.
Arrivato sul posto inizia ad ispezionare la camera dove si era svolto il
delitto. La prima impressione di Dankeshen su quel disordine è stata che
la vittima, prima di essere assassinata, avesse lottato per difendersi
dall’assassino. Subito dopo nota che quella stanza era sì, in disordine, ma
era troppo pulita per essere stata il luogo di un omicidio.
Il resto della casa non è stato minimamente toccato dall’assassino perciò
Dankeshen deduce che il tutto fosse stato architettato per uccidere Giulien
e non per derubarlo. Di conseguenza si dirige dal coroner per scoprire le
cause della morte e se Giulien prima di morire sia stato legato, avvelenato
o picchiato. Arrivato dal coroner scopre che si trattava di un intossicazione
mortale; era stato ucciso con il veleno della vipera del Corno: tale animale
però era presente solo nell’Austria meridionale.
Cosa ci faceva nella vittima il veleno di questa vipera ritrovata nell’Austria
settentrionale, sapendo che il suo habitat è nell’Austria meridionale? E
perché sul collo della vittima o su qualsiasi altra parte del corpo non era
stato ritrovato nessun segno di morso serpentino?
Dankeshen rimuginava fra sé su queste considerazioni: il mistero si
infittisce: prima la stanza, poi il veleno della rarissima vipera del Corno;
dovrò arrivare fino in fondo a questo caso per capire l’identità
dell’assassino.
Per prima cosa sarà necessario interrogare qualcuno per raccogliere
maggiori indizi. Interrogherò per prima la governante, colei che ha dato
l’allarme. Così si dirige in centrale per fare rapporto sullo svolgimento delle
indagini e per recuperare Tommy. Col suo fedele compagno( il navigatore
Tommy per chi non l’avesse capito) imposta il percorso per raggiungere la
via dove abita la governante: non era molto lontano dalla casa di Giulien.
Si precipita a rotta di collo verso la casa della signora ma, non trovando
parcheggia, posteggiò in doppia fila.
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Questa atmosfera pare surreale e si ricorda del suo primo caso. Come in
questa situazione, aveva parcheggiato in doppia fila mentre andava ad
interrogare un cassiere che era indagato per furto nella banca dove
lavorava. Finito l’interrogatorio aveva sceso le scale e non era riuscito a
trovare la macchina dove l’aveva parcheggiata poco prima. L’unica cosa
che era riuscito a vedere era il carro attrezzi che portava via la sua
macchina, che gli fu ridata solo tre giorni dopo.
Perciò per non rischiare ancora una volta, prima di salire a svolgere
l’interrogatorio, mette sul parabrezza un foglio con sui scritto:-se mi
sequestri la macchina indagherò su di te fino a trovare qualcosa di sporco
per sbatterti dentro…pensaci-.
Entra in casa dell’indiziato e inizia a fargli una serie di domande; cioè….
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CAPITOLO B
L’INTERROGATORIO
Entra in casa dell’indiziata e inizia a fare una serie di domande,cioè:
dove era?
Quando era arrivata al lavoro?
A che ora aveva trovato il corpo?
Finito l’interrogatorio Dankeshen può constatare che l’indiziata ha il
seguente alibi: era arrivata a lavoro alle 10.00,era in ritardo perché la notte
prima aveva fatto tardi perché aveva festeggiato il compleanno di un
amico in un pub.
Quando si era accorta che il signor Lucovich non la salutava come faceva
di solito, era messa a cercarlo finchè non lo aveva trovato privo di vita
nella sua stanza.
Allora aveva chiamato subito la polizia che quando arrivò iniziò subito le
indagini.
La famiglia di Giulien però non si fidava perciò chiamò un’agenzia
investigativa che aveva incaricato a Dankeshen di risolvere il caso.
L’interrogatorio durò circa un’ora e alla fine Dankeshen deve
assolutamente rinfrescarsi le idee perciò decide di andare nel suo bar
preferito(per chi non l’ha capito, il Problema)per gustarsi un abbondante
pranzo austriaco a base di wurstel, crauti e di una gustosa birra.
Mentre si dirige con la macchina, che non era stata sequestrata,
Dankeshen pensava a quale problema poteva esserci questa volta nel
bar.
Appena arrivato ha subito dato un risposta al suo quesito: la scritta al
neon del bar si è staccata da una parte e rimane attaccata solo da una
estremità.
Entra nel bar e assaporando i suoi wurstel con crauti pensa che…
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CAPITOLO C
HOBBY PER I RETTILI
Forse è meglio cercare di capire come il signor Giulien era stato ucciso da
un serpente.
Pensa e ripensa su come risolvere il dilemma, e all’ improvviso fu
illuminato da un’idea.
Può trovare informazioni più precise sulla vipera del corno, per cui, finito il
pranzo, va in uno zoo a cercare un esperto di questo animale.
Riusce a trovare un erpetologo disponibile che gli dice che molta gente
ricca ha la passione dei serpenti e avrebbe potuto possedere anche una
vipera del corno.
Allora torna in ufficio per controllare se i nemici del signor Giulien avevano
dei serpenti.
Mentre stà guardando osserva attentamente cinquanta cartelle e trova
che almeno diciassette persone hanno serpenti da collezione o da
esposizione nelle loro case.
Giulian aveva molti nemici ma mettendoli a confronto con chi possedeva
dei serpenti, si può restringere di molto il campo.
Se poi si prendono in considerazione solo i possessori della vipera del
corno rimangono solo sei persone.
Due di questi sono l’erpetologo che lo aveva accolto allo zoo e la
domestica di Giulien che, essendo una patita di serpenti, ne possiede uno
da quando glielo hanno regalato alla festa di laurea.
Gli altri quattro sono:un imprenditore immobiliare,un proprietario di un
centro commerciale e altre due persone i cui file personali sono però stati
cancellati.
Tutto ciò è molto strano:il gentile erpetologo era diventato un indiziato e i
file personali di altre due persone sono scomparsi.
Scavando più a fondo Dankeshen trova sul file personale di…
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CAPITOLO D
Scavando più fondo Dankeshen trovò sul file personale della domestica
una denuncia per furto dicendo nella quale lei sostiene che i ladri avevano
rubato il serpente della signora.
La denuncia era stata fatta proprio il giorno della morte del signor
Lucovich, quando la domestica a chiamato la polizia.
Tutto ciò sembrava un po’ strano; alla domestica il serpente velenoso era
stato rubato e il signor Lucovich lo stesso giorno in cui era avvenuto il
furto, viene ucciso dallo stesso tipo di serpente velenoso.
Per prima cosa Dankeshen deve chiedere un mandato di perquisizione
per la casa della domestica e il rapporto sulla denuncia fatta dall’indiziata;
tutto ciò che ha richiesto arriva subito e così può procedere alla
perquisizione.
Dankeshen si reca a casa della domestica accompagnato da altri due
agenti della polizia.
Ispezionando la casa, Dankeshen non trova nessun segno di scasso e
questo fatto non gli faceva credere alla denuncia di furto fatta
dall’indiziata.
Cercando e ricercando il detective trova una statuetta maya
antica;improvvisamente si ricordò che Giulian collezionava delle statuette
maya antiche.
Dankeshen prende la statuetta in mano e quando la domestica si accorge
che il detective aveva trovato il suo tesoro, cerca di scappare ma fu
bloccata dai due agenti. Successivamente la sospettata fu portata in
centrale per un duro interrogatorio.
Dopo due ore la domestica non aveva ancora confessato e non si
avevano abbastanza prove. Contemporaneamente
all’interrogatorio,Dankeshen stava ancora ispezionando la casa della
domestica.
Mentre guarda ogni angolo di quelle stanze,un sibilo ruppe il silenzio;la
vipera del corno non era stata rubata la domestica l’aveva liberata per non
farcela trovare.
Dankeshen chiamò un acchiappa animali che la catturò e la portò via.
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Le nuove prove vengono esposte e la domestica confessa tutto: che ha
ucciso il signor Lucovich mettendo il veleno (estratto dal serpente) nella
sua tisana mattutina.
Il caso fu chiuso e la domestica fu mandata in prigione dopo un processo.
Dankeshen tornò in ufficio e iniziò a indagare su un altro caso.
FINE
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CAPITOLO E
Entra in casa dell’indiziata e dopo essersi accomodati nel salotto,
Dankeshen inizia l’interrogatorio che consiste nelle seguenti domande:
dov’era la sera dell’omicidio?quando era arrivata al lavoro? a che ora
aveva trovato il corpo di Giulien?
Finito l’interrogatorio Dankeshen può constatare che la domestica ha il
seguente alibi:
la sera prima dell’omicidio era andata a cena da alcuni suoi parenti che
l’avevano invitata a casa loro,situata in un villaggio che giaceva sulle
sponde del Danubio, a 50 km di distanza da Vienna.
La domestica era arrivata tardi a casa e si era addormentata subito; di
conseguenza si era svegliata in ritardo per andare dal signor Giulien,si era
vestita in fretta ed era partita.
Mentre stava posteggiando la macchina aveva visto allontanarsi dalla villa
di Giulien una macchina nera coi vetri oscurati, riuscendo a scorgere la
targa coi seguenti numeri: DX 526 CM.
Preoccupata era scesa dalla macchina e aveva suonato il campanello
della villa più volte senza udire nessuna risposta;allora aveva preso le
chiavi di emergenza poste sotto il vaso di fiori,ed era entrata.
Aveva chiamato il sig. Giulien ma, non sentendo alcuna risposta,era
andata a cercarlo in soggiorno;non trovandolo era andata in camera da
letto e lì aveva trovato il corpo.
Per verificare l’alibi,l’abile detective andò dal portinaio del palazzo in cui
abitava la domestica. Chiese a quest’ultimo se tra le 20.00 e le 22.00 la
domestica fosse uscita e il portinaio confermò.
Dankeshen pensa che può essere uscita per assassinare Giulien e ,non
per come ci ha detto per andare dai suoi parenti, cosi diventando la
potenziale assassina se i parenti non avessero confermato.
Perciò andò nel villaggio in cui abitavano i parenti dell’indiziata a chiedere
se era stata con loro tutta la sera e i parenti lo confermarono.di
conseguenza la domestica non era più una sospettata.
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CAPITOLO F
DUE NOMI, DUE SOSPETTATI
Dankeshen si ricorda che, durante l’interrogatorio fatto alla
domestica,quest’ultima aveva pronunciato due nomi di persone che
odiavano il signor Giulien ed entrambe possedevano una vipera del corno.
I loro nomi sono: lo zoologo Mitch Korell e il socio d’ affari Bastian
Swaitiger.
Quest’ultimo odiava il signor Giulien perché dei soldi che guadagnava gli
dava il 10%, mentre lo zoologo aveva perso la fama quando Giulien aveva
dichiarato a un giornalista che lo zoo era orrendo e per questo Mitch lo
odiava.
Di conseguenza Dankeshen cercò maggiori informazioni su queste due
persone e trovò nella fedina penale di Bastian un furto ad un negozio ed
un tentato omicidio al suo capo mentre sullo zoologo scoprì che era stato
denunciato per possesso illegale di animali esotici.
Il ciò risultò molto strano a Dankeshen, quindi chiese un mandato di
perquisizione per ispezionare l’ufficio di Bastian. Arrivato nell’ufficio
dell’indiziato fu subito colpito da due elementi: un gran numero di buste
non aperte che non contenevano niente e un vetrino rotto sporco di uno
strano liquido che fu esaminato e che risulto essere il veleno della vipera
del corno.
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CAPITOLO G
Per via di questo indizio ritrovato nell’ufficio, Bastian fu condotto in
centrale per essere interrogato. Dankeshen lo portò nella sala degli
interrogatori e iniziò a far domande:
-Abbiamo trovato nel suo ufficio lo stesso veleno per uccidere Giulien-
disse Dankeshen - Lei ne sa qualcosa?-
Bastian rispose:- Senza un avvocato non sono tenuto a rispondere-
Dankeshen ripetè con tono irritato:- Lei ne sa qualcosa?
Bastian non cedette cosi facilmente e ribattè:- Esigo il mio avvocato!!-
Il detective, ormai infuriato, battè la mano sul tavolo e lo provocò dicendo
che lo avrebbero incriminato a momenti. Bastian cedette e disse:- Non
sono stato io a uccidere il signor Giulien, le tracce di veleno trovate nel
mio ufficio sono solo dei campioni che mi aveva fornito il signor Mitch
Forell per la creazione di un nuovo tipo di medicina. Però posso dirvi che
ha tenuto per sé una fiala sostenendo che gli serviva-
Dankeshen andò da alcuni medici e questi confermarono quanto detto da
Bastian durante l’interrogatorio compreso la sua collaborazione al
progetto. Dankeshen riflettè molto sui fatti accaduti e la fiala tenuta da
Mitch lo insospettiva molto perciò decise di andare ad interrogare anche
lui. Si diresse dallo zoologo per poi portarlo nella sala interrogatori, scese
dalla macchina e andò da Mitch che senza neanche ribellarsi confessò in
lacrime di aver commeso l’omicidio e, preso dal senso di colpa, si chiuse
nella gabbia delle tigri che lo sbrararono ferocemente. Il caso era chiuso e
Dankeshen si prese un po’ di ferie in tutta tranquillità.
FINE
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CAPITOLO H
Per via di questo indizio ritrovato nell’ufficio, Bastian diventò di
conseguenza il principale sospettato ed andarono a casa sua per
arrestarlo. Bastian fu condotto in centrale per essere interrogato e
Dankeshen lo portò nella sala degli interrogatori e iniziò a far domande:
- Cosa ci faceva un vetrino sporco del veleno utilizzato nell’omicidio sulla
scrivania nel suo ufficio?-
Lui rispose:- Io non so di cosa tu stia parlando-
Dabkeshen ribattè:-Allora, cosa ci faceva il veleno nel suo ufficio?!-
Lui rispose:- io non lo so ma mi sembra di averlo visto in mano a Gorell ,il
cuoco di Giulien-
Dankeshen andò dal cuoco e mentre gli faceva le domande scorse dietro
a una pentola del liquido somigliante al veleno. Lo prese e
immediatamente i cuoco scappò. Dankeshen lo rincorse per tutto il
giardino finchè non incontrò non incontrò Titti e Silvestro, i due
Dobberman di Giulien che lo costrinsero a rifugiarsi nella sua macchina.
Gorell scappò e Dankashen non riuscì a catturarlo per colpa di due
“mostri” enormi chiamati amorevolmente Titti e Silvestro. Per tentare di
prenderlo doveva pensare come lui e cercare di anticipare le sue mosse.
Ma tutto ciò non servì perché la radio stava già trasmettendo che una
pattuglia di polizia aveva arrestato il cuoco e lo stavo portando in centrale.
Dankeshen raggiunse la centrale per svolgere l’interrogatorio. Gorell
confessò che aveva agito assieme a Bastian per ucciderlo dopo anni di
maltrattamenti e stipendi bassisimi se messi in confronto a quello di
Giulien. Il caso fu chiuso e Giulien potè concentrarsi su casi ancora più
importanti.
FINE
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CAPITOLO I-
Dankeshen tornato in ufficio, consultò il caso di Giulien Lucovich. Un ricco
trovato in casa sua pugnalato. La polizia sosteneva che è stata una rapina
finita male. I familiari volevano a tutti costi catturare l’assassino di Giulien
perciò chiamarono un’agenzia di detective privati e il caso fu assegnato a
Dankeshen. Il detective andò per prima cosa a casa della vittima per
ispezionare il luogo del delitto. Doveva raggiungere la villa di Giulien e per
farlo doveva attraversare tutta la città perciò impostò Tommy( il tom-tom) e
partì. Dopo un’ora raggiunse la villa perché a metà strada tommy si
spense improvvisamente e solo dopo mezz’ora si riaccense magicamente.
Dankashen entrò nella villa, che era sorvegliata da alcuni poliziotti, si recò
immediatamente nella stanza dove era stato rinvenuto il corpo di Giulien
cioè in un salotto con al centro un tavolino di vetro su cui c’era adagiato il
cadavere pugnalato.Il detective fi subito colpito dal disordine di quella
stanza e dalla mancanza di luce a causa delle poche finestre. Quel
disordine faceva pensare ad una rapina finita in tragedia ma come mai i
vicini non avevano sentito niente? Dankeshen trovò il pugnale e lo fece
esaminare.
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CAPITOLO L
Dankeshen allora ipotizza le ragioni dell’omicidio: potrebbe essere stato il
fratello perché non essendo ricco come lui lo odiava e poi non andavano
nemmeno d’accordo. Avrebbe però potuto essere stato il cliente Jhonny
che era un mafioso ancora latitante tra l’altro in conflitto con Giulien.
Dankeshen continua a riflettere sul motivo per cui c’erano impronte, sia di
Jhonny che del fratello sul pugnale usato per l’omicidio se nessuno dei
due era a Vienna il giorno dell’omicidio. Poteva essere stato uno dei due o
nessuno dei due! Dankeshen andò ad interrogare nuovamente il fratello
ma ottenne gli stessi risultati dell’interrogatorio precedente. Gli venne in
mente di sentire nuovamente pure i due testimoni che confermano gli alibi
dei due sospettati. Il testimone di Jhonny lo fece senza indugi mentre il
testimone del fratello testimonò una cosa diversa rispetto a quella detta
precedentemente e per questo motivo Dankeshen capì che era stato il
fratello di nome Stan. Andò a casa di quest’ultimo ma Stan appena vide
Dankeshen con le manetta in mano, scappò. Dankeshen lo inseguì fino al
parco e poi lo perse di vista . lo vide arrivre con una pistola puntata verso
di lui e gli disse queste parole:- per te è finita!-
Ma Dankeshen fu salvato dal suo amico Joele che si trovava nel parco.
Stan fu arrestato e il caso fu chiuso.
FINE
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CAPITOLO M
Dagli esami risultò che il pugnale era privo di impronte e il caso si
complicava ulteriormente. Dankeshen stava pensando giorno e notte a
questo caso ma non riusciva a collegare i fatti tra loro. Decise quindi di
andare a casa della governante per chiedere se avesse ulteriori nemici
con moventi più che validi. Dankeshen ne selezionò solo 2 :
Owen Stiglich: il secondo più ricco della città, ma secondo solo
perché Giulien infangò il suo nome con menzogne senza
fondamenta.
Bob Sinclar: famoso dee-jay in rovina perché Giulien con i ricatti gli
prosciugò tutti i risparmi.
Dankeshen andò a interrogare Bob e ottenne un alibi di ferro mentre
Owen diceva di non essere stato in città quel giorno però molti testimoni
affermarono il contrario. Dopo qualche minuto dal rilascio di Bob arrivò la
chiamata che fu ritrovato un capello contenente il dna di Owen nel luogo
del delitto precisamente sopra il cadavere. Owen però sostenne
nuovamente di non essere stato li perciò Dankeshen doveva provare il
contrario per incriminarlo ma le prove erano troppo poche perciò decise di
fare il furbo. Andò da Owen con le manette in mano e due poliziotti vicino
per arrestare la fidanzata di Owen.
Dankeshen disse: “Lei è in arresto per l’omicidio di Giulien!”
Owen credendo che la stessero arrestando veramente in lacrime confessò
tutto e il caso fu chiuso. Dankeshen andò in pensione, i familiari di Giulien
ereditarono un mucchio di soldi e Owen perse tutto, pure la fidanzata.
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