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04/02/11
II - Decisioni razionali
“Primo explicatio terminorum”ossia:
per prima cosa, spiegazione dei termini
IDEOCOORDINATE Giorgio Misuri - ideocordinate@gmail.com
Nessuna decisione razionale è possibile senza una precisa definizione dei termini e un'attenta valutazione dell'adeguatezza degli esempi e delle metafore usate.
1Primo grado di
approfondimento
2Secondo grado di approfondimento
3Terzo grado di
approfondimento
ANOUS
METRO
ANOUS
METRO
ANOUS
METRO
(Ignorantometro) (Ignorantometro) (Ignorantometro)
Esempio di anousmetro per la misura dei livelli di approfondimento. Naturalmente se l’approfondimento non è fatto, misura i livelli di ignoranza!
L’AnousmetroL'anousmetro è una parola dotta composta da a- privativo, nous = mente in greco e metro = misura; letteralmente misura dell'assenza di mente, in pratica è un ignorantometro!). È uno strumento molto semplice da usare. Consta di alcune striscioline di carta numerate progressivamente 1, 2, 3... ecc... (all’ignoranza non c’è limite).
Liv. Uso dell'anousmetro
I
Paradigma Ling. Insieme tipico delle forme flesse che assume un morfema lessicale combinato con le sue desinenze dei casi o verbali, secondo il tipo di rapporto che esso contrae con gli altri elementi della frase.
IIForme flesse Ling. Parola composta di un morfema lessicale e di una desinenza.
Caso Ling. Aspetto assunto da una parola flessa, in relazione a una determinata funzione grammaticale. Es. Caso genitivo, dativo ecc…
III
Morfema Ling. Unità linguistica minima, portatrice di un signifi cato che non può essere ulterior mente suddiviso senza alternarne il significato stesso
Desinenza Ling Elemento che si presenta nelle sede finale di un nome, un pronome, un aggettivo o un verbo per formare con la radice una forma flessa. Es. Mangi-are, mang-iavo. Forte forte-mente
IDEOCOORDINATE Giorgio Misuri - ideocordinate@gmail.com
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IDEOCOORDINATE Giorgio Misuri - ideocordinate@gmail.com
Usare appropriatamente il linguaggio
Appuntamento Liv. 1 Direzionale
Data Ora LuogoLiv. 2 Tecnico
gg Mm aa hh mm Via N° CAP Città
8 3 2001 9 15 Po 5 01000 Roma Liv. 3 Operativo
Anche le parole hanno dei livelli!
A livello direttivo, due dirigenti decidono che si vogliono incontrareA livello tecnico le segreterie individuano nelle agende tempi e luoghi disponibiliA livello operativo l’incontro ha luogo
Senza livello operativo la parola appuntamento non ha senso o è un inganno
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Usare appropriatamente il linguaggio
Favola della volpe e dell'uva
Volpe uva appetitosa irraggiungibile non matura
Desiderio insoddisfatto Liv. 1 direttivoVolpe uva appetitosa irraggiungibile Non matura Liv. 2 tecnico
Ragazza vestito bello molto caro il colore non dona Liv. 3 operativo
Favole ed esempi hanno livelli di linguaggio!
Ogni elemento dell’esempio o della favola è un luogo dove dovrà essere introdotta nuova informazione! Come nel caso dell’appuntamento il nome della favola o dell’esempio è un linguaggio di tipo direttivo, i luoghi della favola indicano tecnicamente quali informazioni sono necessarie. Ovviamente, se non segue un livello operativo, tutto si conclude con sole parole!
Una parola o una metafora che non hanno significato a livello operativo non hanno senso!
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Difficile e ComplicatoLe cose difficili le fanno i geni e – una volta capite – si copiano.
Le cose complicate sono fatte di tante cose semplici che tutti sanno fare (per esempio premere un tasto). Occorre solo sapere quale tasto premere. L’indecisione causa insicurezza e necessità di ricorrere a “chi sa” (maghi e ideologi), mentre basta metodo e ordine per premere i tasti nell’ordine giusto e ottenere il risultato.
Le cose complicate non si aggiustano con la forza e la violenza, occorre solo
metodo e ordine!
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Livello tecnico
Livello operativoRelazioni da uno a molti (difficili, occorre cercare, pensare, analizzare)
Relazioni da molti a uno (facili, tipiche del pensiero magico o ideologico)
Complesso
Apparentemente semplice
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Relazioni uno a molti e molti ad unoLivello direttivo
Il nostro cervello non è specializzato per cercare, ma per ricercare cose che già erano presenti nella nostra memoria, cioè pregiudizi!
(Manca l'analisi tecnica)
L’Analisi Simbolica Interrelazionale
Per passare dal semplice al complicatosi parte da una semplice lista
1 [IG] Idea generatrice (il motivo;il perché)
2 [ME] Modalità di espressione (l'oggetto; il fatto)
3 [MZ] Mezzi (risorse, competenze, materiali)
4 [DM] Dimensione (il quanto)
5 [FN] Finalità (il fine da raggiungere)
6 [CS] Collocazione spaziale (il dove)
7 [CT] Collocazione temporale (il quando; le fasi e i tempi)
8 [ES] Esperienze (il passato, la cultura)
9 [FI] Fattori incidentali che possono ostacolare o aiutare (il caso)
10[PR] Previsioni (costi e ricavi)
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B. C. Francke: Gottfried Wilhelm von Leibniz (ca. 1700)
(Da Wikiedia)
L’Analisi Simbolica Interrelazionale
Un esempio: l’incendio[IG] la causa dell'incendio (gas, cortocircuito, incendio doloso)
[ME] cosa sta bruciando (casa, fabbrica...)
[MZ] cosa alimenta le fiamme (comburente, materiali infiammabili, prodotti chimici...)
[DM] la dimensione dell'incendio (una stanza, una casa, un quartiere...)
[FN] l'effetto dell'incendio (calore, fumi tossici, panico)
[CS] il luogo dell'incendio (accessibilità…)
[CT] le fasi e i tempi dell'incendio (prevenzione, controllo, estinzione…)
[ES] le esperienze precedenti di incendi simili (utili per calibrare l'intervento)
[FI] i fattori incidentali che possono ostacolare o aiutare le fiamme (vento, prossimità di acqua o di depositi di combustibile)
[PR] le previsioni di sviluppo dell'incendio (richiesta altri interventi, evacuazione civili…)
La scheda, per serendipità, suggerisce una prima classificazione degli elementi che caratterizzano l’incendio
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L’Analisi Simbolica Interrelazionale
IG-ME: L'interrelazione tra la causa dell'incendio (scoppio gas, cortocircuito, incendio doloso) e cosa sta bruciando (casa, fabbrica...)
IG-MZ: L'interrelazione tra la causa dell'incendio (scoppio gas, cortocircuito, incendio doloso) e cosa alimenta le fiamme (materiali infiammabili, prodotti chimici...)
DM-FN L'interrelazione tra la dimensione dell'incendio (una stanza, una casa, un quartiere...) e l'effetto dell'incendio (calore, fumi tossici, panico)
CS-CT L'interrelazione tra il luogo dell'incendio e le fasi e i tempi dell'incendio
ES-FI L'interrelazione tra le esperienze precedenti di incendi simili (utili per calibrare l'intervento) e i fattori incidentali che possono ostacolare o aiutare le fiamme (vento, prossimità di acqua o di depositi di combusti bile)
ES-FI … ecc. ecc. fino alla 45esima interrelazione.
Ma ogni elemento dipende da… Qui entra in gioco l’ “Ars Combinatoria” che enumera tutte le combinazioni possibili.
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Ig Me Mz Dm Fn Cs Ct Es Fc Pr
Ig Ig IgMe IgMz IgDm IgFn IgCs IgCt IgEs IgFc IgPr
Me MeIg Me MeMz MeDm MeFn MeCs MeCt MeEs MeFc MePr
Mz MzIg MzMe Mz MzDm MzFn MzCs MzCt MzEs MzFc MzPr
Dm DmIg DmMe DmMz Dm DmFn DmCs DmCt DmEs DmFc DmPr
Fn FnIg FnMe FnMz FnDm Fn FnCs FnCt FnEs FnFc FnPr
Cs CsIg CsMe CsMz CsDm CsFn Cs CsCt CsEs CsFc CsPr
Ct CtIg CtMe CtMz CtDm CtFn CtCs Ct CtEs CtFc CtPr
Es EsIg EsMe EsMz EsDm EsFn EsCs EsCt Es EsFc EsPr
Fc FcIg FcMe FcMz FcDm FcFn FcCs FcCt FcEs Fc FcPr
Pr PrIg PrMe PrMz PrDm PrFn PrCs PrCt PrEs PrFc Pr
La matrice delle interrelazioni
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La complessità
L’ingegneriadelle
richiesteLa società che abbiamo costruito è molto complessa, le interrelazioni tra attività dei singoli, economia, società e ambiente devono essere coordinate al fine del benessere collettivo. Un sistema complesso deve essere governato con gli strumenti messi a punto dall’intelligenza umana, tra cui l”Ingegneria delle Richieste”
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La complessità politicaIG
l'idea generatrice della richiesta (Il motivo, lo scopo che ci si prefigge dalla richiesta)
MEle modalità di espressione della richiesta (in cosa consiste la richiesta)
MZ i mezzi necessari alla soddisfazione della richiesta
DM
la portata, il livello della richiesta(l'importanza, la diffusione, il livello direttivo, tecnico, operativo della richiesta)
QT le quantità coinvolte nella richiesta
FNla finalità della richiesta (le condizioni di soddisfazione della richiesta)
CSla collocazione spaziale della richiesta (il o i luoghi in cui è fatta o referenziata la richiesta)
CTla collocazione temporale della richiesta (le fasi e i tempi di attuazione)
OD l'ordine di esecuzione della richiesta (le priorità)
ES
la storia, l'uso precedente, l'esperienza collegata alla richiesta (l'autore della richiesta, i prerequisiti, la documentazione relativa alla richiesta, le modifiche, le versioni)
FC
i fattori contingenti che possono agevolare od ostacolare la richiesta (limitazioni, errori e opportunità)
PRle previsioni di uso, di costo e di ricavi della richiesta
Un politico è tipicamente un “collettore di richieste” dei cittadini. Fondamentale è la sua onestà affinché non favorisca solo gli amici, ma non basta.
Le sue decisioni hanno un forte impatto sulla società, l’economia e l’ambiente.
Un comune ha la dimensione di una grossa azienda e i suoi dirigenti devono adoperare quegli strumenti elaborati dalle aziende e da grandi organizzazioni come il CERN di Ginevra che permettono di definire obiettivi chiari con modalità ben studiate e raggiunti in tempi certi e rispettando i budget concessi.
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Nel processo decisionale occorre tener conto delle emozioni, i pregiudizi e l'istruzione delle persone coinvolte.
Solo con queste premesse è possibile stabilire obiettivi raggiungibili e architettare delle soluzioni efficaci.
Decidere razionalmenteè un' operazione
complessa!
Perché si litiga?
Perchè si litiga? In famiglia, in azienda e ... col computer © Giorgio Misuri 2010ISBN 978-88-86762-72-4 Multimage, Associazione Editoriale Via Romagnosi 15r -50134 FirenzeTel/fax 055969092http://www.multimage.orginfo@multimage.org
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