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raccolta lavori
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portfoLiothe work of
Alexandra Cerettaalexandraceretta@gmail.commobile: +39 3408607604www.alexandraceretta.blogspot.com
about meNata nel novembre del 1985
nella provincia di Venezia,
segni particolari: versatile.
Scarabocchio,a tempo perso
mi diletto nella pittura,curioso
nel web in cerca di foto inter-
essanti e designer emergenti.
Vorrei avere una laurea
nell’interpretazione dei sogni
e un brevetto per paracadu-
tismo.
Mi piacerebbe avete
un’iguana come animale do-
mestico con la quale pren-
dere il sole nelle giornate cal-
de d’agosto.
Da piccola sognavo di fare
la scultrice e di ritrovarmi a 80
anni in una casa in campagna
piena di gatti e un roseto,
sorseggiando del buon whisky
e fumando sigarette.
Sono ossessionata dal diseg-
nare filamenti e grovigli.
Adoro la pittura della seces-
sione viennese e in partico-
lare E.Schiele,le grafiche di
M.C.Escher e le illustrazioni di
Laura Laine.
Disegno per catturare im-
magini e idee che altrimenti
sarebbero perdute qualche
minuto più tardi.
Sono affascinata da ogni for-
ma artistica e cerco di rubare
suggestioni ovunque.
Nella letteratura amo un po’
qualsiasi genere basta che sia
scritto in tal modo da farti en-
trare nella storia.Non mi stanco
mai di rileggere l’Alchimista di
Paulo Coelho.
Impazzisco per le fotografie
di David Lachapelle e Dian
Harbus,l’estetica del pensiero
di Floria Sigismondi e Taran-
tino.
Amo perdere tempo guar-
dando le illustrazioni di libri per
bambini.
Adoro i flm di Woody Allen,Nanni
Moretti e Sophia Coppola.
Ascolto le ballate di Nick Drake
, il rock di David Bowie, e canto
a squarcia gola Lucio Dalla.
Dopo un diploma in arte
e una breve deviazione
all’accademia di belle arti di
Venezia ho deciso di tentare
nel campo della moda.
La mia folgorazione verso il
mondo della moda è nata
dalla voglia di scolpire ancora,
ma attraverso un altro mez-
zo, e la mia ossessione verso
l’abbigliamento.
Mi sono laureata nell’aprile
del 2011 in design della moda
presso l’università I.U.A.V di
Venezia.
issue 1issue 1Questo è stato il mio primo lavoro da quando ho imparato a cucire.Non c’era un tema ma dei semplici punti da seguire.Spesa: non oltre 50 euroTessuti: 2 tipologieColore: all black
2007
elapse 2009Lasciare in disparte la costruzione e gli obblighi.Ho fatto in modo che la mano avesse vita propria e che lasciasse al caso la forma e l colore e ho lib-erato la mente da ogni costrizione.Facendomi scivolare addosso la creatività,mi sono svuotata di quello che ero e ho disegnato a caso,ho preso la forbice e ho com-inciato a dipingere sul tessuto.Paranoie e aggressività si sono fat-ti nodi da sciogliere,gli abiti sono diventati acqua,liquidi e leggeri.Il bisogno di rappresentare due persone stanche di prendersi car-ico di tutte le situazioni negative che accadono,le ho trasformate in persone libere di sfogarsi,libere di agire,libere di non pensare.
issue 2
issue 3Questo mio lavoro è nato dall’analisi di quella che è l’architettura di
Le Corbusier, analizzandone l’estetica sia interna che estrena,con
i suoi colori primari e quelle piccole geometrie studiate lungo i
perimetri delle sue opere.
Fatto ciò ho pensato al degrado che hanno le costruzioni gen-
eralmente se abbandonate e di vecchia data,ho così raggiunto
l’idea di rappresentare qualcosa di geometricamente strutturato
ma decadente,lavoradolo e distruggendolo con acidi e modifi-
candone la struttura originale di cui era composto.
2008/DECADENCE
issue 4
Rappresenta a pieno le problematiche che una donna si trova ad affron-tare quando si guarda allo specchio.Con questo mio progetto ho voluto sottolin-eare quelli che sono i difetti e i pregi del corpo femminile, affronatndo la tematica dell’estica da nascon-dere e quello che è in-vece un punto forte e che rappresenta a pieno l la donna, come per es-empio i capelli,voluti mettere in primo piano come a rappresentare la dote per eccelenza considerata già in tem-pi antichi come il sim-bolo che enfatizza la bellezza femminile. Credo che la bellezza si trovi nel difetto che ci rende unici , come il seno, decisione di enfa-tizzarlo ma rendendolo imperfetto, così come il pantalone nel quale ho tenut quelle che er-ano le parti della pelle più rovinate, macchiate e tenendo quelle che erano le smagliature del maiale.
ugly beuty 2010
issue 5Questo progetto ci è stato dato dal professore come lavoro colletivo,dove ogni sin-gola persone doveva creare un abito partendoesclusi-vamente da un primo el-emento quale il foulard,non modificandone la sua forma originale, ma trasportandolo e trasformndolo in un abito. Ho tenuto quindi conto della sua forma per la gonna ma spostandone il baricentro e irrigidendo quello che è un accessorio raffinato e leggiadro, quindi ho vo-luto snaturarlo dalla sua origine elegante e delicata e trasportarlo in un mondo rigi-do e aggressivo.
issue 6issue6
2010
Progetto nato durante l’ultimo corso
di università, seguito dal prof.Angelo
Figus, nel quale si chiedeva di ispirarsi
alle origini, una ricerca attraverso il
proprio passato.
Esoscheletri è l’insieme di un interesse
passato verso l’esoterismo e l’oscurità,
materia nella quale mi ero introdotta
durante l’adolescenza e che in questo
elaborato è stata sperimentata nella
sua natura simbolica celtica che è
stata poi trasportata nel decoro della
pelle,e i colori che si riferiscono al pro-
cesso alchemico del nigredo,albedo
e rubedo e all’insieme dei quattro el-
ementi.
La scelta della materia pelle è stata
tale in quando uno dei miei più pro-
fondi ricordi è quello dell’odore del
mastice da scarpe nello studio di mia
madre,che fu artigiana di borse in
pelle durante la mia infanzia e che mi
ha portato a prediligere questo mate-
riale vivo più di altro.
Costruire una collezione a partire da capi già confezionati facendoli compenetrare
l’uno con l’altro così da creare un ibrido: questo è il punto d’ancoraggio della mia
tesi, un progetto che parte da una riflessione sui rituali giornalieri che le persone
compiono nel svestirsi e vestirsi.
Si tratta di un metodo di progettazione che mette in relazioni più fonti che, se pur
non coerenti l’una con l’altra, vengono modellate come un impasto neutro, in
modo tale da renderli complementari se pur opposti.
Reinterpretare, trasformare, distruggere, desaturare, ibridare, inadeguare, tutti ag-
gettivi che sono diventati punto focale di questo lavoro, uno studio che reinterpreta
la tecniche sartoriali del drappeggio a manichino con una infinita varietà di nuove
silhouette date da una frammentazione di scatti fotografici dei capi posizionati di-
versamente dal loro uso comune.
Collage di foggie, tagli, taglie e idee che hanno reso questa collezione varia, al-
terazioni che hanno permesso ad ogni singolo capo di avere una personalità mu-
tevole.
Difficile è infatti per lo spettatore interpretare e comprendere ad uno primo sguar-
do le fattezze reali dei capi, in quanto le loro strutture sono state rivoluzionate in
modo tale da rendere incerta la loro vestibilità
issue 7una cosa e se stessa e non
un altra
GRADUATE 2011
issue 7
« Non è il nostro compito quello di avvici-
narci, così come s’avvicinano il sole e la
luna, o il mare e la terra. Noi due, caro
amico, siamo il sole e la luna, siamo il mare
e la terra. La nostra mèta non è di trasfor-
marci l’uno nell’altro, ma di conoscerci
l’un l’altro, d’imparar a vedere ed a ris-
pettare nell’altro ciò ch’egli è: il nostro op-
posto e il nostro complemento. » (Publio
Ovidio Nasone, La metamorfosi )
La perfezione ha
un grave difetto
: ha la tendenza
ad essere noiosa.
( W i l l i a m S o m -
e r s e t M a u g h a m )
Per essere perfetta le man-cava solo un difetto. (Karl Kraus)
illustrazione
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