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NUCLEO DI VALUTAZIONE
RELAZIONE ANNUALE AVA
Approvata nella riunione del 30 ottobre 2018
ANNO 2018
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Il Nucleo di valutazione di Ateneo dell’Università G. D’Annunzio è composto da: Nazzareno Re, Università G. D’Annunzio, Presidente Maria Silvana Celentano, Università G. D’Annunzio Fausto Fantini, Università Modena e Reggio Emilia Anna Marchetti, Università Roma Tor vergata Bruno Moncharmont, Università del Molise Davide Rienzo, Rappresentante studen
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INDICE
Sezione I -‐ Valutazione del Sistema di Qualità dell ’Ateneo e dei Corsi di studio 5 Capitolo 1 -‐ Sistema di AQ a livello di Ateneo 5
1.1 Analisi del sistema di AQ 5 1.2 Visione, politiche e strategie dell’Ateneo 9 1.3 Architettura, funzionamento e revisione del sistema di AQ 14 1.4 Ammissione, orientamento e carriera degli studenti 24 1.5 Progettazione e aggiornamento dei CdS 28 1.6 Reclutamento e qualificazione corpo docente 30 1.7 Sostenibilità dell’Offerta Formativa 33 1.8 Strutture e servizi alla didattica e alla ricerca 40 1.9 Efficacia delle Politiche di Ateneo per l’AQ 44 1.10 Analisi degli indicatori previsti dall'Allegato E del DM 987-‐2016 a livello di Ateneo 55
Capitolo 2 -‐ Analisi del sistema di AQ a livello di CdS 62 2.1 Gruppo Scientifico Tecnico -‐Farmaceutico 64
2.1.1 Analisi dei principali indicatori ANVUR/previsti dall’Allegato E del DM 987/2016 64 2.1.2 Analisi dei principali indicatori del requisito R3 65
2.2 Gruppo Umanistico 69 2.2.1 Analisi dei principali indicatori ANVUR/previsti dall’Allegato E del DM 987/2016 69 2.2.2 Analisi dei principali indicatori del requisito R3 70
2.3 Gruppo economico 71 2.3.1 Analisi dei principali indicatori ANVUR/previsti dall’Allegato E del DM 987/2016 71 2.3.2 Analisi dei principali indicatori del requisito R3 72
2.4 Gruppo sociale 73 2.4.1 Analisi dei principali indicatori ANVUR/previsti dall’Allegato E del DM 987/2016 73 2.4.2 Analisi dei principali indicatori del requisito R3 74
2.5 Gruppo psicologico 76 2.5.1 Analisi dei principali indicatori ANVUR/previsti dall’Allegato E del DM 987/2016 76 2.5.2 Analisi dei principali indicatori del requisito R3 77
2.6 Gruppo medico sanitario 78 2.6.1 Analisi dei principali indicatori ANVUR/previsti dall’Allegato E del DM 987/2016 78 2.6.2 Analisi dei principali indicatori del requisito R3 79
2.7 Commenti e raccomandazioni per l’AQ ai CdS 80 Capitolo 3 -‐ Sistema di AQ per la Ricerca e la terza missione 81
3.1 Qualità e risultati della ricerca 81 3.1.1 Risultati VQR 2011-‐2014 83 3.1.2 Fondo finanziamento delle attività base di ricerca 107 3.1.2 Dipartimenti di Eccellenza 110
3.2 Valutazioni dei requisiti R4.A previsti dal sistema AVA 2.0 114 3.3 Audit ai Dipartimenti 119
Capitolo 4 -‐ Strutturazione delle audizioni ai CdS 123 Capitolo 5 -‐ Rilevazione dell'opinione degli studenti (e, se effettuata, dei laureandi) 129
5.1 Modalità di rilevazione 129 5.1.1 Organizzazione della rilevazione (rilevazione online, rilevazione attraverso questionari cartacei, tempi della rilevazione, ecc.) 129
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5.1.2 Strumenti di rilevazione 131 5.1.3. Risultati della rilevazione 131
5.2 Utilizzazione dei risultati 141 5.2.1 Diffusione dei risultati all’interno dell’Ateneo 141 5.2.2 Azioni di intervento promosse a seguito degli stimoli provenienti dal monitoraggio degli studenti frequentanti/laureandi 141 5.2.3 Eventuale utilizzazione dei risultati ai fini dell’incentivazione dei docenti 141
5.3 Punti di forza e di debolezza relativamente a modalità di rilevazione, risultati della rilevazione e utilizzazione dei risultati 142
Sezione I I -‐ Valutazione della performance 144 Capitolo 6 -‐ Funzionamento complessivo e sviluppo del sistema di gestione della performance 144
6.1 -‐ Breve sintesi delle principali attività svolta dal Nucleo nella funzione OIV per l’anno 2017 145 6.2 -‐ Riscontri sulla gestione del ciclo di performance 146
6.2.1 -‐ Processo di definizione del Piano 146 6.2.2 -‐ Integrazione con le strategie 148 6.2.3 -‐ Integrazione con il ciclo di bilancio 149 6.2.4 -‐ Pianificazione della performance organizzativa 149
Capitolo 7 -‐ Argomentazioni sulla validazione della Relazione della performance 155 Capitolo 8 -‐ Modalità di applicazione delle principali novità introdotte dal D.Lgs 74/2017, con particolare riguardo al coinvolgimento di utenti e cittadini per la valutazione della performance 157
Sezione I I I -‐ Raccomandazioni e suggerimenti 160
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Sezione I -‐ Valutazione del Sistema di Qualità dell ’Ateneo e dei Corsi di studio
Capitolo 1 -‐ Sistema di AQ a l ivel lo di Ateneo
1.1 Analis i del s istema di AQ La Struttura organizzativa e le responsabilità nella gestione della Qualità dell’Università degli Studi “G. d’Annunzio” di Chieti-‐Pescara sono state definite dal Presidio di Qualità e, limitatamente alla didattica, sono descritte da una bozza pubblicata sul sito web di Ateneo al link https://pqa.unich.it/ava/assicurazione-‐della-‐qualita-‐nella-‐didattica e riportata di seguito. In conformità alle disposizioni vigenti ed allo Statuto di Ateneo, la Struttura organizzativa e le responsabilità nella gestione della Qualità dell’Università degli Studi «G. d’Annunzio» di Chieti-‐Pescara nell’ambito delle attività formative si articola come di seguito riportato. Senato Accademico
o Definisce e promuove le Politiche della Qualità tese al miglioramento del servizio di formazione offerto e del livello scientifico e tecnologico della ricerca.
Rettore o Definisce e promuove le Politiche della Qualità in sinergia con il Senato, dando attuazione alle
delibere del Senato e del Consiglio di Amministrazione in questo ambito; o Assicura che vengano messe a disposizione della struttura organizzativa responsabile della gestione
dei processi finalizzati alla Assicurazione della Qualità (AQ) risorse (umane ed economiche) adeguate al suo funzionamento.
Presidio della Qualità di Ateneo (PQA) Il Presidio della Qualità di Ateneo (come definito nel Documento Autovalutazione, Valutazione e Accreditamento-‐AVA-‐ del Sistema Universitario Italiano approvato dal Consiglio Direttivo dell’ANVUR il 09.01.2013) garantisce e supervisiona l’attuazione delle Politiche della Qualità dell’Ateneo nell’ambito delle attività formative e di ricerca. In particolare, nell’ambito delle attività formative il Presidio della Qualità di Ateneo:
o Monitora e promuove una adeguata attività di Assicurazione della Qualità all’interno dei Corsi di Studio (CdS) e dei Dipartimenti e/o Scuole, in conformità a quanto programmato e al fine di garantire un processo di miglioramento continuo;
o Monitora e promuove il corretto flusso di informazioni tra le varie componenti del Sistema di Assicurazione della Qualità, tra il Nucleo di Valutazione e la Commissione Paritetica Docenti-‐Studenti e fra queste strutture e i Corsi di Studio, affinché sia possibile individuare e raggiungere gli obiettivi di miglioramento;
o Organizza e verifica l’aggiornamento continuo delle informazioni contenute nella Scheda Unica Annuale dei Corsi di Studio (SUA-‐CdS) dei singoli Corsi di Studio;
o Supporta e verifica le attività periodiche di Riesame dei Corsi di Studio; o Valuta l’efficacia degli interventi proposti nei piani di miglioramento.
Delegato del Rettore per la Qualità di Ateneo
o Coordina l’attività del Presidio di Qualità di Ateneo; o Coordina l’attività dei Responsabili delle strutture afferenti al Sistema di Assicurazione della Qualità
di Ateneo;
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o Vigila che il Sistema di gestione della Qualità di Ateneo operi in conformità con le Politiche di Qualità definite dal Senato Accademico e dal Rettore;
o Coordina e programma le visite presso i CdS (audit).
Commissione Paritetica Docenti-‐Studenti La Commissione Paritetica Docenti-‐Studenti (CP), istituita per ogni Dipartimento e Scuola (legge 240/2010 comma 2, lettera c) e come definito nel Documento AVA approvato dal Consiglio Direttivo dell’ANVUR il 09.01.2013 ha il compito di:
o Formulare proposte al Nucleo di Valutazione finalizzate al miglioramento della qualità e dell’efficacia delle strutture didattiche;
o Operare nei confronti della componente studentesca un’attività di divulgazione delle Politiche della Qualità dell’Ateneo definite dal Senato Accademico e dal Rettore;
o Effettuare attività di monitoraggio degli indicatori utili a misurare il grado di raggiungimento degli obiettivi della didattica a livello delle singole strutture;
o Redigere una Relazione Annuale, nella quale vengono riportate valutazioni specifiche sui CdS di competenza, che viene trasmessa al Presidio della Qualità di Ateneo e al Nucleo di Valutazione.
Direttori di Dipartimento (o i Presidenti delle Scuole, ove costituite) o Promuovere la diffusione delle Politiche della Qualità; o Pianificare l’applicazione della Assicurazione della Qualità di Ateneo definendo ruoli, responsabilità
e obiettivi di miglioramento; o Assicurare la disponibilità di risorse adeguate a garantire un’applicazione efficace ed efficiente dei
processi alla base della Assicurazione della Qualità; o Mantenere rapporti periodici con la Commissione paritetica e con gli altri attori della Struttura
organizzativa per la gestione della Qualità di Ateneo al fine di farsi parte attiva nel promuovere il miglioramento continuo dei processi alla base sia dell’attività formativa che della ricerca.
Presidenti di Corso di Studio o Coordinare le attività per la compilazione della Scheda Unica Annuale dei Corsi di Studio (SUA-‐CdS)
e del Riesame Annuale; o Rappresentare il diretto interlocutore del Presidio di Qualità dell’Ateneo, del Nucleo di Valutazione
e della Commissione Paritetica Docenti-‐Studenti della Scuola o del Dipartimento di riferimento; o Aggiornare periodicamente il CdS sull’andamento dell’Assicurazione della Qualità.
Responsabili del Gruppo di Assicurazione della Qualità (GAQ) dei Corsi di Studio
o Mantenere rapporti diretti con il Presidio di Qualità dell’Ateneo; o Aggiornare periodicamente il Presidente del Corso di Studio sull’andamento dell’Assicurazione della
Qualità del Corso di Studio medesimo; o Coordinare le attività del Gruppo di Assicurazione della Qualità.
La Struttura organizzativa per la gestione della Qualità coinvolge infine, in stretta collaborazione con il Direttore Generale, i Responsabili delle Aree e/o Settori dell’Amministrazione centrale che più di altre sono di supporto ai processi strettamente correlati alle attività formative e alla redazione del Riesame Annuale e Ciclico. Le strutture di seguito riportate:
o Settore Programmazione e Valutazione della Didattica e della Ricerca, o Settore Statistica e Applicativi per la Didattica, o Area della Didattica e dei Servizi agli Studenti (Settore Orientamento Tutorato, Placement e Diritto
allo Studio).
Hanno, tra gli altri, il compito di interfacciarsi con i Corsi di Studio (nelle figure del Presidente, del Responsabile del Gruppo di Riesame e del Gruppo di Assicurazione della Qualità – ove differenti –) e con il
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Presidio della Qualità di Ateneo per fornire ed elaborare dati (relativi ad es. all’orientamento in ingresso, alle carriere degli studenti, alla mobilità internazionale, all’accompagnamento al lavoro etc.). Tale struttura dovrà garantire che sulle attività riportate verrà promossa un’azione di monitoraggio tesa a valutare, tramite indicatori, in che misura si realizzino i risultati attesi. Secondo il PQA questo approccio metodologico potrà garantire l’applicazione di attività correttive e contribuire al miglioramento continuo grazie anche alla promozione di una logica basata sulla prevenzione delle criticità favorendo livelli di efficienza e valorizzazione delle risorse volte a rendere l’Ateneo sempre più competitivo. Lo schema dell'Organizzazione AQ di Ateneo è riassunto nella figura seguente:
Grafico 1.1: Organizzazione AQ di Ateneo
Il Nucleo di Valutazione, anche sulla base delle indicazioni del Delegato alla Qualità, prende atto che la bozza di Sistema di AQ sopra riportata è in fase di definizione da parte del Presidio ai fini dell’approvazione da parte del Senato e, rilevato che non esiste al momento un documento approvato dagli organi accademici, suggerisce quanto segue. Il sistema di AQ andrebbe esplicitamente adeguato alle modifiche introdotte dal Documento “Accreditamento Periodico delle sedi e dei Corsi di Studio Universitari Linee Guida” ai sensi del Decreto Legislativo 27 gennaio 2012, n. 19 e del Decreto Ministeriale 12 dicembre 2016 n. 987, versione del 10/08/2017, e alle successive indicazioni da parte dell’ANVUR contenute nelle “Linee Guida per la Relazione annuale dei Nuclei 2018”. Si raccomanda che il documento includa anche una descrizione del Sistema di AQ della ricerca e sia approvato il prima possibile dagli organi accademici. Si raccomanda inoltre, anche alla luce delle problematiche riscontrate nell’applicazione del sistema di AQ a
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livello delle strutture periferiche, di integrare il documento riportando in dettaglio, oltre a struttura e ruoli, anche il funzionamento del sistema di AQ indicando esplicitamente i principali processi connessi al Sistema. Si suggerisce infine all’Ateneo l’adozione di un documento preliminare “Politiche per la Qualità dell’Ateneo” in cui siano esplicitamente definite le politiche per la Qualità dell’Ateneo.
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1.2 Visione, pol it iche e strategie del l ’Ateneo Il primo esercizio di pianificazione strategica nell’Ateneo si è avviato in maniera consapevole ad inizio del 2015 con l’adozione di un piano strategico triennale “Piano Strategico 2015-‐2017” approvato dal Senato Accademico e dal Consiglio di Amministrazione, articolato nelle cinque aree strategiche della Didattica, della Ricerca e terza missione, dei Servizi agli studenti, dell’Internazionalizzazione e delle Risorse umane e attività amministrative. Successivamente, adeguandosi alle Linee Guida ANVUR per la gestione della Performance del luglio 2015, a partire dal 2016 l’Ateneo ha avviato la gestione della Performance basata su un documento programmatico unico, il “Piano Integrato” adottato entro il 31 gennaio di ogni anno e in cui gli obiettivi strategici di ampio respiro del Piano strategico, nonché quelli della Programmazione triennale del MIUR in atto, vengono declinati in obiettivi operativi da attribuire anche al personale tecnico amministrativo. Purtroppo, lo sforzo di programmazione strategica si è fermato a livello centrale in quanto a tutto il 2018 nessun Dipartimento ha approvato un proprio piano strategico di Sviluppo su quale basare le proprie attività di didattica ricerca e terza missione, nonché le politiche di reclutamento. L’Ateno non dichiara in maniera puntuale la sua visione complessiva dell'articolazione dell'offerta formativa e delle sue potenzialità di sviluppo, anche a causa della scarsa propensione alla programmazione a livello periferico, e manca un documento strategico di programmazione dell’offerta didattica. In particolare, non del tutto chiare e trasparenti sono le politiche di sviluppo della didattica, come evidenziato dalla sovrapposizione di diversi corsi di studio della stessa classe attivati in diversi dipartimenti e senza il raccordo di una scuola, in particolare in area economica e umanistica. Si rileva inoltre la presenza di solo due Scuole, in particolare l’assenza di una Scuola dell’Area umanistica. L’Ateneo non risulta si sia dato alcuna connotazione internazionale e risulta privo di qualsiasi Corso di studio erogato in lingua inglese, vedi elenco sul sito Universitaly al link https://www.universitaly.it/index.php/cercacorsi/universita?lingua_corso=en, nonostante la presenza di diversi Cosi di Studio in Inglese con rilascio di doppio titolo o titolo congiunto nella stessa Regione (8 all’Università dell’Aquila, 3 all’Università di Teramo) o in regione limitrofe (ad esempio 8 all’Università di Camerino, 2 all’Università di Macerata, 4 all’Università Politecnica delle Marche) Nel seguito vengono effettuate delle valutazioni più specifiche di questi aspetti utilizzando gli indicatori di AQ R1.A1 e R1B.2 R1.A.1-‐ La qualità della ricerca e della didattica nelle politiche e nelle strategie dell'Ateneo L'Ateneo ha definito formalmente una propria visione, chiara e articolata e pubblica, della qualità della didattica e della ricerca, con riferimento al complesso delle relazioni fra queste, che tenga conto delle proprie potenzialità di sviluppo e delle ricadute nel contesto socio-‐culturale (terza missione) e tenga presente tutti i cicli della formazione superiore (LT, LM, LCU, Dottorato di Ricerca)? L’Ateneo ha definito politiche per la realizzazione della propria visione complessiva della qualità della didattica e della ricerca in uno o più documenti di programmazione strategica accessibili ai portatori di interesse interni ed esterni? La pianificazione strategica è articolata in obiettivi chiaramente definiti, realizzabili, e verificabili, che tengano conto del contesto socio-‐culturale, delle missioni e potenzialità di sviluppo scientifico dell'Ateneo, della programmazione ministeriale e delle risorse necessarie e disponibili?
Documenti esaminati
-‐ Statuto di Ateneo al link: https://www.unich.it/ateneo/organizzazione/normativa-‐di-‐ateneo/statuto-‐di-‐ateneo
-‐ Piano strategico 2015-‐2017 al link: https://www.apc.unich.it/documenti
-‐ Programmazione triennale 2016-‐2018 al link: https://www.apc.unich.it/documenti
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-‐ Piano integrato 2018-‐2020 (Aggiornamento 2018) al link: https://www.apc.unich.it/documenti
Analisi dell’indicatore
L'Ateneo ha definito formalmente una propria visione, chiara e articolata e pubblica, della qualità della didattica e della ricerca, con riferimento al complesso delle relazioni fra queste, che tenga conto delle proprie potenzialità di sviluppo e delle ricadute nel contesto socio-‐culturale (terza missione) e tenga presente tutti i cicli della formazione superiore (LT, LM, LCU, Dottorato di Ricerca)? L’Ateneo ha definito la propria missione in maniera concisa nel proprio Statuto il quale all’art 2 recita “…. L’Ateneo promuove lo sviluppo e la diffusione delle conoscenze e del sapere critico e libero da ogni condizionamento ideologico, politico ed economico ed organizza la formazione e l’istruzione superiore con il concorso responsabile dei docenti, degli studenti e del personale dirigente e tecnico-‐amministrativo, garantendo ai singoli professori e ricercatori ed alle strutture scientifiche e didattiche la libertà di ricerca e di insegnamento, nonché la piena autonomia nell’organizzazione del lavoro, nella scelta dei contenuti e dei metodi. L’Università promuove il trasferimento del sapere scientifico per favorire il progresso culturale, civile ed economico della società, anche nella prospettiva dell’interazione tra le culture e della generazione di spin-‐off ” e l’ha ribadita e meglio precisata nel Piano strategico 2015-‐2017. L’Ateneo ha definito politiche per la realizzazione della propria visione complessiva della qualità della didattica e della ricerca in uno o più documenti di programmazione strategica accessibili ai portatori di interesse interni ed esterni? Aree ed obiettivi strategici sono definiti nei documenti di pianificazione, in accordo con missione e visione d’Ateneo, a seguito di un’analisi di opportunità e minacce, e sono stati redatti in un tavolo di lavoro che ha affiancato il Rettore e al quale il presidente del Nucleo di Valutazione ha svolto funzione di supporto. Nel corso del 2015 l’Ateneo ha adottato un Piano strategico triennale, Piano Strategico 2015-‐2017, che è stato ripreso nei Piani Integrati della Performance definiti a partire dal 2016. Il Piano strategico non è stato ancora aggiornato a causa delle serie problematiche intercorse nel 2017 (interdizione del Rettore e Direttore generale ed elezione del nuovo Rettore solo dopo diversi mesi) ma è in fase di redazione il Piano strategico 2018-‐2020. Tuttavia nel 2018 gli organi hanno approvato un Piano Integrato 2018-‐2020 (annualità 2018) che riprende il Piano strategico 2015-‐2017 e lo integra con ulteriori obiettivi strategici definiti in fase di approvazione del Bilanci di Previsione 2018 e con gli obiettivi e indicatori della Programmazione Triennale 2016-‐2018 approvata dal Senato Accademico nel dicembre 2016. Il documento analizza secondo il modello SWAT sia il contesto interno sia quello esterno (ivi inclusa la programmazione ministeriale), indicando, come conseguenza di tale analisi, una serie di obiettivi strategici, obiettivi operativi, di struttura e individuali. Gli obiettivi strategici sono articolati nelle seguenti cinque aree strategiche: (A) Area della Didattica, (B) Area della Ricerca e terza missione, (C) Area dei Servizi agli studenti, (D) Area dell’Internazionalizzazione, e (E) Area delle Risorse umane e delle attività amministrative. La pianificazione strategica è articolata in obiettivi chiaramente definiti, realizzabili, e verificabili, che tengano conto del contesto socio-‐culturale, delle missioni e potenzialità di sviluppo scientifico dell'Ateneo, della programmazione ministeriale e delle risorse necessarie e disponibili? Nel Piano integrato 2018-‐2020 sono chiaramente individuate le cinque aree strategiche per l’Ateneo e, a cascata, gli obiettivi strategici ripresi dal Piano Strategico 2015-‐2017, dalla Programmazione triennale 2016-‐2018 e dal Bilancio di previsione 2018, sono declinati in obiettivi operativi e relativi indicatori di risultato e target storici ed attesi, nonché strutture responsabili e gestione amministrativa. Inoltre, per alcuni obiettivi strategici di particolare rilievo collegati alla Performance organizzativa sono definiti indicatori di outcome e relativi target attesi. Sono stati anche definiti obiettivi di performance organizzativa comuni per tutti i Dipartimenti e relativi indicatori. Nel documento “Relazione sul Piano Integrato 2017” è riportato un breve resoconto delle attività svolte dall’Ateneo nel 2017 al fine di soddisfare i suoi obiettivi strategici relativi alle Aree definite nel Piano Integrato e vengono riportati i risultati di alcune azioni messe in atto nel triennio in esame per raggiungere gli obiettivi identificati.
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Pur non avendo disponibili documenti in cui siano sistematicamente ed in modo trasparente definite le politiche di realizzazione della propria visione complessiva della ricerca, sono riportate, in modo spesso frammentato azioni volte al raggiungimento dei propri obiettivi strategici e principali risultati ottenuti. Non sono tuttavia presenti analisi o politiche destinate ad aree o aspetti critici.
Nel corso del 2017, il Nucleo di Valutazione ha analizzato e discusso in sede di Senato Accademico e di Consulta dei Direttori di Dipartimento i risultati relativi al posizionamento dell’ateneo rispetto ai finanziamento ministeriale, con particolare riferimento a quota premiale FFO, finanziamenti derivanti dalla programmazione triennale NIUR 2016-‐2018, dipartimenti di eccellenza e distribuzione dei punti organico.
Si ritiene necessario che l’Ateneo adotti entro il 2018 un nuovo Piano Strategico di valenza almeno triennale su cui basare anche il Piano Integrato della Performance 2019-‐20121 (annualità 2019) da approvare a gennaio 2019.
Si raccomanda di declinare il maggior numero possibile di obiettivi strategici in obiettivi operativi nell’ambito del Piano integrato e di inserire gli indicatori individuati nel piano strategico come indicatori di outcome per la valutazione della performance organizzativa.
Si raccomanda di continuare a definire, nel Piano integrato, obiettivi di performance organizzativi comuni a tutti i Dipartimenti e di definire in maniera più puntuale le responsabilità a livello dipartimentale del monitoraggio e della rendicontazione, anche integrando le attività con quelle previste dalla SUA-‐RD per la gestione del sistema di AQ della ricerca.
Si raccomanda di monitorare puntualmente gli obiettivi inseriti nel Piano strategico e nel Piano Integrato e di discuterne attentamente gli esiti nell’ambito della Relazione sulla Performance da portare all’attenzione degli organi accademici e della comunità universitaria tutta, anche tramite pubblicazione sul sito web di Ateneo.
R1.B.2 -‐ Programmazione dell'offerta formativa L'Ateneo ha una visione complessiva dell'articolazione dell'offerta formativa e delle sue potenzialità di sviluppo, coerente con il proprio piano strategico e che tenga conto delle esigenze delle parti interessate e del contesto territoriale, nazionale e internazionale di riferimento? Tale visione è comunicata in modo trasparente? Se l’Ateneo si è dato una connotazione internazionale, promuove iniziative per favorire l'internazionalizzazione dell'offerta didattica complessiva?
Documenti esaminati
Piano strategico 2015-‐2017 al link: https://www.apc.unich.it/documenti
Piano integrato 2018-‐2020, annualità 2018 al link: https://www.apc.unich.it/documenti
Relazione integrata 2017 al link: https://www.apc.unich.it/documenti
UdA in numeri, documento a cura del Presidio della Qualità https://pqa.unich.it/
Analisi dell’indicatore
L'Ateneo ha una visione complessiva dell'articolazione dell'offerta formativa e delle sue potenzialità di sviluppo, coerente con il proprio piano strategico e che tenga conto delle esigenze delle parti interessate e del contesto territoriale, nazionale e internazionale di riferimento? Tale visione è comunicata in modo trasparente?
Nel Piano strategico 2015-‐2017, ripreso nel Piano integrato 2018-‐2020, annualità 2018, nell’ambito dell’Area strategica della didattica viene indicato che “Il principale indirizzo strategico che l’Ateneo si pone con riferimento alla didattica consiste nell’analisi e revisione dell’offerta formativa, tenendo presente che le
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linee di indirizzo del Ministero invitano gli atenei a razionalizzare e qualificare l’offerta anche al fine di migliorarne la qualità, l’efficacia e l’efficienza. La razionalizzazione dovrà tenere conto dei requisiti previsti dal DM 47/2013 e prevedere degli interventi mirati a ottimizzare e bilanciare il rapporto tra il numero dei corsi e il numero degli studenti, in relazione alle risorse disponibili e al bacino di utenza. La qualificazione dovrà invece prevedere degli interventi mirati a promuovere la qualità dell’offerta formativa e, soprattutto per i corsi magistrali, la sua coerenza con le linee di ricerca prevalenti, la tradizione scientifica dell’ateneo e il relativo inserimento nel territorio e nella comunità scientifica internazionale. Inoltre, particolare attenzione deve essere data ai metodi per la formulazione dei risultati di apprendimento attesi e per la verifica del loro raggiungimento da parte degli studenti.” Venivano, inoltre, individuati sei specifici obiettivi strategici, articolati in più azioni e per i quali erano fissati degli indicatori spesso quantitativi, sebbene in genere privi di target storici ed attesi.
Tuttavia, poche delle azioni proposte appaiono essere state realizzate o anche avviate e nel Piano Integrato solo un numero limitate di esse sono state declinate in obiettivi operativi da attribuire anche al personale TA.
Al di là del rilevamento di alcuni degli indicatori nell’ambito della Relazione integrata 2017, non appare che vi siano state azioni di puntuale monitoraggio né che gli esiti degli obiettivi siano stati oggetto di una discussione negli organi accademici. Complessivamente, si rileva che l’Ateno non è molto attivo nella programmazione dell'offerta formativa e delle sue potenzialità di sviluppo, anche a causa della scarsa propensione alla programmazione a livello periferico. Si rileva, inoltre, l’assenza di un prorettore o delegato alla didattica e di un documento di programmazione dell’offerta didattica approvato dagli organi accademici.
Non sempre ben chiare e trasparenti sono le politiche di sviluppo della didattica, come evidenziato dalla sovrapposizione di diversi corsi di studio della stessa classe attivati in diversi dipartimenti e senza il raccordo di una scuola, in particolare in area economica e umanistica. Si rileva inoltre la presenza di solo due Scuole, in particolare l’assenza di una Scuola dell’Area umanistica.
Se l’Ateneo si è dato una connotazione internazionale, promuove iniziative per favorire l'internazionalizzazione dell'offerta didattica complessiva?
Nel Piano strategico 2015-‐2017, ripreso nel Piano integrato 2018-‐2020, annualità 2018, nell’ambito dell’Area strategica dell’internazionalizzazione venivano individuati cinque programmi di internazionalizzazione: 1) Reclutamento di studiosi e docenti attivi all’estero, 2) Attrazione di studenti stranieri, 3) Potenziamento dell’offerta formativa relativa a corsi in lingua straniera di I, II e III livello anche in collaborazione con Atenei di altri Paesi con rilascio del Titolo Congiunto e/o del Doppio Titolo, 4) Potenziamento della mobilità a sostegno di periodi di studio e tirocini all’estero degli studenti, e 5) Sviluppare le competenze linguistiche del personale tecnico amministrativo nonché le altre competenze funzionali alle attività di internazionalizzazione. Tuttavia, poche delle azioni proposte appaiono essere state realizzate o anche avviate e ne Piano Integrato solo un numero limitate di esse sono state declinate in obiettivi operativi da attribuire anche al personale TA.
Di fatto non risulta al momento che l’Ateneo si sia dato alcuna connotazione internazionale e risulta privo di qualsiasi Corso di studio erogato in lingua inglese, vedi elenco sul sito Universitaly al link https://www.universitaly.it/index.php/cercacorsi/universita?lingua_corso=en, nonostante la presenza di diversi Cosi di Studio in Inglese con rilascio di doppio titolo o titolo congiunto nella stessa Regione (8 all’Università dell’Aquila, 3 all’Università di Teramo) o in regione limitrofe (ad esempio 8 all’Università di Camerino, 2 all’Università di Macerata, 4 all’Università Politecnica delle Marche).
Si raccomanda la redazione di un documento di politiche e programmazione dell’offerta formativa, anche con il contributo dei Dipartimenti, accessibile pubblicamente sul sito web di Ateneo.
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Si raccomanda all’Ateneo di individuare un prorettore/delegato alla didattica che, possibilmente nell’ambito di una commissione consultiva del Rettore, rediga analisi su ciascun corso di studio, verificandone attrattività, internazionalizzazione, sostenibilità, efficienza e, soprattutto per i Corsi di Laurea Magistrale e/o rapidamente “professionalizzanti”, efficacia. Si suggerisce che i risultati della valutazione siano comunicati ai Coordinatori di Corso e ai Direttori, e presentati in vari incontri agli organi accademici.
Si raccomanda di avviare una procedura interna di vaglio delle proposte di corsi di nuova istituzione e di modifica di ordinamento, oltre alle verifiche del Nucleo di Valutazione previste dal DM 987/2016, che prevede una valutazione da parte del Prorettore/delegato alla didattica e dall’eventuale commissione consultiva, relativamente alla congruenza della proposta rispetto ai criteri individuati dall’Ateneo.
Si raccomanda all’Ateneo di darsi delle politiche di internazionalizzazione, individuando obiettivi specifici ed avviando nel contempo azioni per il loro conseguimento e monitoraggio.
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1.3 Architettura, funzionamento e revisione del s istema di AQ Come già descritto nel Paragrafo 1.1, l’architettura del Sistema di AQ dell’Ateneo, con riferimento alla struttura organizzativa e alle responsabilità nella gestione della Qualità, è stata definita dal PQA ed una sua bozza relativa all’AQ delle didattica è pubblicata sul sito web di Ateneo al link https://pqa.unich.it/ava/assicurazione-‐della-‐qualita-‐nella-‐didattica. Il Presidio di Qualità, parzialmente rinnovato nella sua composizione a seguito del pensionamento dell’allora presidente prof. Paolo Sacchetta a partire dal primo novembre 2017, al fine di rendere più efficace la propria azione e di meglio formalizzare il proprio funzionamento si è dotato di un Regolamento interno emanato con D.R. n. 671 del 14/03/2018 e reso disponibile sul portale della Qualità.
R1.A.2 – Architettura del sistema AQ di Ateneo L'Ateneo dispone di strutture organizzate in modo funzionale alla realizzazione del proprio piano strategico e alla gestione dell’AQ? Sono chiaramente definiti i compiti e le responsabilità di dette strutture? È posta attenzione al coordinamento e alla comunicazione con gli Organi di Governo, i CdS, e i Dipartimenti?
Documenti esaminati
-‐ Piano Straordinario 2015-‐2017.
-‐ Sistema di Misurazione e Valutazione della Performance approvato dal CdA il 30/01/2018 disponibile al link https://www.apc.unich.it/documenti
-‐ Piano Integrato della Performance 2018-‐2020 disponibile al link https://www.apc.unich.it/documenti .
-‐ Relazione sulla Performance https://nucleo.unich.it/documenti/attivita-‐oiv
-‐ Albero struttura organizzativa sul sito web di Ateneo, al link https://www.unich.it/ateneo/organizzazione/amministrazione/aree-‐e-‐settori
-‐ Struttura organizzativa e le responsabilità nella gestione del sistema di Qualità, pubblicata sul sito web di Ateneo al link https://pqa.unich.it/ava/assicurazione-‐della-‐qualita-‐nella-‐didattica
-‐ Documentazione presente nel sito web del Presidio di qualità disponibile al link https://pqa.unich.it
Analisi dell’indicatore L'Ateneo dispone di strutture organizzate in modo funzionale alla realizzazione del proprio piano strategico e alla gestione dell’AQ? Sono chiaramente definiti i compiti e le responsabilità di dette strutture?
Il Piano strategico 2015-‐2017 non prevedeva esplicitamente delle strutture organizzate in modo funzionale alla sua realizzazione, né strutture di tale genere sono state puntualmente definite in sede di sua approvazione da parte degli Organi Accademici.
Il Piano Integrato 2018-‐2020 – seguendo le indicazioni stabilite dal “Sistema di Misurazione e Valutazione della Performance” – riprende diversi degli obiettivi strategici del Piano Strategico 2015-‐2017 definendo degli indicatori di outcome nell’ambito della valutazione della Performance organizzativa, a ciascuno dei quali è associato un target storico ed un target atteso.
Il Piano integrato, inoltre, contiene indicazioni dirette circa gli obiettivi dirigenziali con i relativi pesi percentuali – per lo più legati ad alcuni degli obiettivi strategici inseriti nel Piano Strategico 2015-‐2017 -‐ nonché (negli allegati) un’ampia lista di obiettivi operativi derivati anch’essi dal Piano strategico declinandoli in termini di supporto da parte del personale TA.
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Per quanto riguarda questi ultimi la forma tabellare utilizzata non consente l’identificazione di precise responsabilità delle azioni indicate mentre la responsabilità del monitoraggio e della misurazione a consuntivo è a carico del Settore Anticorruzione e Trasparenza e Performance. Per quanto riguarda invece la valutazione della Performance Organizzativa e la misurazione dei relativi indicatori di outcome dell’Ateneo, non è possibile identificare dei presidi politici cui attribuire la responsabilità della valutazione mentre la misurazione resta a carico del Settore Anticorruzione e Trasparenza e Performance. La Relazione integrata 2017 conferma la situazione sopra delineata, evidenziando come il documento analizzi in dettaglio il risultato degli obiettivi organizzativi ponendo l’accento sull’utilizzo dei loro esiti nella misurazione della Performance individuale per personale TA, mentre manca una qualsiasi valutazione politica degli esiti della misurazione degli indicatori di output di Ateneo che pure avrebbero una importante valenza strategica. Poco rilievo nella Relazione integrata è stato inoltre attribuito alla valutazione degli obiettivi strategici declinati in indicatori di outcome di Dipartimento, riflettendo la già citata carenza nella definizione di linee strategiche di sviluppo da parte dei Dipartimenti e nella scarsa sensibilità a riguardo da parte degli Organi politici ed accademici. Si rileva, infine, come il documento abbia avuto poca attenzione dal parte degli organi accademici e politici dell’Ateneo nonostante il suo importante rilievo strategico quale documento di valutazione a consuntivo della performance dell’Ateneo in tutti i suoi ambiti – didattica, ricerca, internazionalizzazione, amministrazione. Come indicato nell’albero della struttura organizzativa sul sito web di Ateneo e riportato nel Piano Integrato stesso, l’Ateneo si è recentemente dotato di un nuovo organigramma in cui è stata inclusa una area dirigenziale della programmazione economica, bilancio, patrimonio e controllo di gestione, che il Nucleo auspica assuma una più consapevole responsabilità della Valutazione della Performance Organizzativa e della sua analisi a consuntivo, dialogando a più stretto contatto con gli organi accademici e politici dell’Ateneo. A partire dal 2013, l’Ateneo si è dotato di un Presidio della qualità – inserendone la previsione nello Statuto – che garantisce e supervisiona l’attuazione delle Politiche della Qualità dell’Ateneo nell’ambito delle attività formative e di ricerca. Il Presidio di Qualità agisce sulla base di Sistema di Assicurazione della Qualità riportato sul sito web del Presidio che si limita sostanzialmente a definire la struttura degli organi preposti alla gestione dell’AQ e i loro compiti e responsabilità senza specificare in dettaglio il funzionamento del sistema di AQ, i processi e i flussi informativi, e le relative tempistiche, che devono avvenire tra gli attori dell’AQ. Il Presidio è responsabile, a partire dall’Anno Accademico 2013-‐2014, della predisposizione dei questionari, della definizione delle modalità di somministrazione e del monitoraggio relativo alla rilevazione degli stessi. In collaborazione con gli Uffici “Settore Programmazione e Valutazione della Didattica e della Ricerca” e “Settore Sistemi Informativi U-‐Gov Didattica e Ricerca”, il Presidio ha da tempo coordinato la produzione di una notevole mole di dati e report allo scopo di favorire la gestione dell’attività di AQ della didattica e della ricerca da parte degli organi e delle strutture competenti. Inoltre nel corso degli anni, il Presidio ha messo in atto e perfezionato la realizzazione di una serie di procedure informatiche on-‐line guidata per semplificare il processo di stesura dei principali documenti previsti dal sistema AVA, in particolare: Rapporti di riesame annuale, Relazione annuale Commissione paritetica e Rapporto di riesame ciclico. Il Nucleo di Valutazione ritiene che, complessivamente, la distribuzione dei ruoli e delle responsabilità sia sufficientemente chiara e ben definita sia a livello centrale sia a livello periferico e coerente con tutte le indicazioni previste dal documento finale AVA e relativi decreti (D.Lgs. 19/2012, D.M. 47/2013 e s.m.i.). Tuttavia, per quanto riguarda il funzionamento complessivo del sistema di AQ, si rileva che non sempre la percezione a livello periferico del sistema di AQ è chiara e coerente col modello di AQ adottato dall’ateneo. A tale scopo sarebbe utile una completa mappatura dei processi di gestione per l’AQ. Probabilmente, la scarsa chiarezza nelle politiche di sviluppo della didattica e della ricerca e l’assenza di un corrispondente
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documento programmatico ha contribuito ad alimentare alcune problematiche nella distinzione dei ruoli dei vari attori implicati nella gestione dell’AQ. Si riscontra, ad esempio, una scarsa chiarezza nei ruoli e responsabilità della gestione della SUA-‐CdS a livello dipartimentale, con sovrapposizione fra i ruoli dei responsabili di CdS e personale di supporto alla didattica dei dipartimenti/scuole. Poco chiara è anche la gestione delle attività di AQ da parte dei Dipartimenti, al di là della definizione inziale della SUA-‐RD 2013 e 2014 curata direttamente dal Presidio. Per far fronte a tale criticità, rilevata nella Relazione annuale 2018, il Presidio ha sollecitato l’individuazione delle figure di “Responsabile di AQ” di Dipartimento, nell’ottica di facilitare il flusso informativo dal Dipartimento al Presidio e viceversa.
Si raccomanda agli organi di governo dell’Ateneo di chiarire modalità di monitoraggio e verifica del raggiungimento degli obiettivi del Piano strategico, e relative tempistiche, di documentare il processo di analisi.
A tal fine, si suggerisce che il Rettore si doti in maniera sistematica di una squadra di Prorettori e Delegati che lo coadiuvano nella gestione operativa delle azioni volte al raggiungimento degli obiettivi indicati nel Piano Strategico, con l’ausilio di uno staff di gabinetto che curi le relazioni con le direzioni amministrative preposte alla misurazione e monitoraggio degli obiettivi e tutte le strutture centrali e periferiche implicate.
Si raccomanda all’Ateneo di definire in maniera puntuale – nel Piano integrato o nel “Sistema di Misurazione e Valutazione della Performance “– le responsabilità dei Dirigenti e dei funzionari relativamente agli obiettivi strategici, possibilmente evidenziando una rete di incontri periodici con gli organi accademici e politici, almeno in fase di definizione, monitoraggio e verifica del raggiungimento degli obiettivi stessi.
Si raccomanda che l’Ateneo si doti di un documento “Sistema di Assicurazione della Qualità” formalmente approvato dagli organi accademici in cui oltre a definire la struttura, compiti e responsabilità del sistema di AQ, sia specificato in dettaglio il funzionamento del sistema di AQ, i processi e i flussi informativi minimi, e le relative tempistiche, che devono avvenire tra gli attori dell’AQ. Si suggerisce al Presidio di meglio chiarire ruoli e funzioni nei processi di AQ delle figure di “Responsabile di AQ” del Dipartimento, formalizzandola nel documento che definisce “Sistema di Assicurazione della Qualità”. Si suggerisce inoltre all’amministrazione l’introduzione di un responsabile amministrativo dell’AQ dipartimentale, un cd “manager Didattico” che coordini con il “Responsabile di AQ” del Dipartimento la gestione delle attività di AQ della didattica e della ricerca all’interno del Dipartimento nonché il flusso informativo dal Dipartimento al Presidio e viceversa.
Si raccomanda all’Ateneo di favorire il flusso di informazioni tra organi periferici e centrali mediante la presenza regolare dei prorettori/delegati del rettore del Coordinatore del Presidio o del Presidente del Nucleo in Senato e in CdA ogni qual volta siano previsti punti all’ordine del giorno riguardanti aspetti di rilievo strategico, inerenti al sistema di AQ o legato a valutazioni della didattica e delle ricerca.
R1.A.3 -‐ Revisione critica del funzionamento del sistema di AQ Il funzionamento del sistema di AQ è periodicamente sottoposto a riesame interno da parte dell’Ateneo? Le tempistiche previste favoriscono l'efficacia del sistema? Sono compatibili con il complesso degli adempimenti delle strutture? Gli Organi di Governo prendono in considerazione gli esiti dell'AQ al fine di tenere sotto controllo l'effettiva realizzazione delle proprie politiche? Docenti, Personale Tecnico-‐Amministrativo e studenti possono facilmente comunicare agli organi di governo e alle strutture responsabili della AQ le proprie osservazioni critiche e proposte di miglioramento? Vengono sistematicamente rilevate le loro opinioni in caso di mutamenti importanti dell'organizzazione dei servizi?
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Documenti esaminati
Relazioni annuali del Nucleo di Valutazione (per evidenze su esame a campione dei Rapporti Annuali di Riesame valutazione stato di AQ) Relazioni sulla Performance https://nucleo.unich.it/documenti/attivita-‐oiv Relazioni annuali del Nucleo di Valutazione https://nucleo.unich.it/documenti/relazione-‐ava Audit ai CdS disponibili al link https://nucleo.unich.it/documenti/audit Audit ai Dipartimenti disponibili al link https://nucleo.unich.it/documenti/audit Relazione Presidio di Qualità 2017-‐2018
Analisi dell’indicatore
Il funzionamento del sistema di AQ è periodicamente sottoposto a riesame interno da parte dell’Ateneo? Le tempistiche previste favoriscono l'efficacia del sistema? Sono compatibili con il complesso degli adempimenti delle strutture?
Anche se l’assenza di un documento “Sistema di Assicurazione della Qualità” formalmente approvato dagli organi accademici non permette di evidenziare in maniera puntuale se il Sistema di AQ sia periodicamente sottoposto a riesame, alcune modifiche migliorative nel corso degli anni sono state messe in atto dal Presidio, come illustrato nelle relazioni inviate annualmente dal Presidio al Nucleo di valutazione. L’attività di valutazione del Nucleo relativamente al Sistema e ai processi di AQ è documentata nelle Relazioni annuali del Nucleo di Valutazione e nei documenti relativi al ciclo della performance pubblicati sul sito di amministrazione trasparenza dell’Ateneo e sul sito del Nucleo di Valutazione.
Le Relazioni del Nucleo illustrano lo stato di attuazione e le relazioni tra i diversi attori del sistema di AQ di ateneo e forniscono indicazioni su eventuali criticità e relativi suggerimenti/raccomandazioni di interventi da operare. In relazione alla verifica interna periodica del funzionamento del sistema di AQ, l’esame comparativo delle Relazioni fornisce alcuni elementi significativi.
Nella Sezione conclusiva “Raccomandazioni e Suggerimenti” della Relazione 2017 il Nucleo di Valutazione aveva dato una serie di indicazioni riguardanti il sistema di AQ, sia a livello centrale che a livello di CdS, e della ricerca.
In particolare, le principali indicazioni riportate dal Nucleo di valutazione riguardavano:
1. si raccomanda l’adozione di uno specifico documento programmatico di Ateneo sulle politiche per lo sviluppo della didattica e della ricerca anche ai fini della valutazione di eventuali nuove attivazioni di CdS e del miglioramento della gestione dell’AQ della ricerca.
2. il Nucleo ritiene importante l’aspetto della formazione per l’AQ di docenti, PTA e studenti coinvolti nei processi e auspica che l’Ateneo possa portare avanti potenziare iniziative di formazione rivolte ai docenti e al personale tecnico amministrativo nonché organizzare attività di formazione agli studenti, anche tramite la previsione di specifici insegnamenti nell’attività a scelta degli studenti. A tale proposito, nella riunione del 22 novembre 2016, anche a seguito di alcune criticità rilevate negli audit, il Nucleo ha esplicitamente segnalato al Presidio della Qualità la necessità di avviare corsi di formazione sul modello AVA con particolare riferimento al personale docente coinvolto nella gestione dei corsi e agli studenti componenti dei vari organi di ateneo, necessità che – alla luce degli ultimi audit ai CdS – viene ribadita.
3. Il Nucleo auspica che il Presidio possa intensificare le interazioni con CdS e Dipartimenti instaurando un calendario di visite regolari in concomitanza con le principali scadenze previste dal sistema AVA, per quanto riguarda sia la didattica sia la ricerca.
4. Il Nucleo auspica una maggiore interazione con gli organi accademici, Senato e CdA, nonché la recentemente istituita Consulta dei Direttori di Dipartimento, possibilmente con audizioni
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periodiche sulle tematiche legate all’AQ, che potrebbe inoltre avere una positiva ricaduta anche in termini di una maggiore diffusione della cultura di AQ a livello dipartimentale.
5. Il Nucleo auspica uno sforzo congiunto del Presidio e del Nucleo, con l’eventuale supporto del Settore per il Controllo qualità della didattica e della ricerca, per un più puntuale controllo dell’efficacia e tempestività delle segnalazioni da parte delle CPds e della loro effettiva presa in carico da parte dei Consigli di Corso di studio, dei Consigli di Dipartimento o di Scuola, per lo meno in concomitanza con le scadenze previste dal sistema AVA.
6. il Nucleo ribadisce l’auspicio che i presidenti di CdS possano dedicare ogni anno accademico un Consiglio che abbia come punto all’ordine del giorno la discussione degli esiti della valutazione della soddisfazione degli studenti, proprio per favorire una sensibilizzazione verso questo processo, e di provvedere che i report vengano resi pubblici, almeno in forma aggregata ed anonima, in una pagina web dedicata. Riguardo questo aspetto, il Nucleo ritiene inoltre importante l’adozione da parte degli organi di governo di una chiara policy di Ateneo riguardo la diffusione degli esiti della rilevazione delle opinioni degli studenti ed il livello di aggregazione al quale essi siano resi pubblici.
7. il Nucleo ritiene prioritaria la pianificazione di interventi mirati all’implementazione del sistema di rilevazione delle opinioni degli studenti proposto dall’ANVUR con l’introduzione delle schede da compilare da parte degli studenti per gli insegnamenti di cui è stato sostenuto l’esame l’anno precedente e da parte dei laureandi prima della discussione della tesi o della prova finale, già da tempo portato all’attenzione agli organi di governo da parte del presidio e del Nucleo, a tutt’oggi non ancora risolto.
8. Il Nucleo suggerisce all’Ateneo un impegno rilevante nel miglioramento dell’attrattività dei CdLM rispetto ai laureati di altre regioni e dell’internazionalizzazione, stimolando e supportando l’avvio di un adeguamento dell’offerta formativa dei Corsi di Laurea Magistrale alla rinnovate esigenze espresse dal sistema professionale di riferimento e, possibilmente, di una maggiore attenzione all’internazionalizzazione dell’offerta formativa.
9. Il Nucleo ritiene che la sostenibilità dell’offerta formativa dovrebbe essere attentamente monitorato dall’Ateneo a partire dalla prossima offerta formativa ai fini di una possibile riduzione delle ore di didattica erogata, anche tenendo conto della replicazione degli insegnamenti nei diversi curricula di uno stesso CdS, di insegnamenti equivalenti in CdS affini e/o con basso numero di immatricolati e della coerenza degli sdoppiamento a partire dall’offerta formativa 2017/2018.
10. Rilevando l’assenza di dati relativi alla valutazione da parte degli studenti alla qualità di attività didattiche integrative in quanto nel presente questionario pre-‐esame – l’unico ad oggi attivato-‐ non è previsto alcun quesito a riguardo, il Nucleo suggerisce all’Ateneo di prevedere l’inserimento di almeno un quesito riguardate la l’utilità e/o la qualità delle attività didattiche integrative erogate nell’ambito dell’insegnamento.
11. Il Nucleo suggerisce al Presidio di monitorare attentamente il Rapporto studenti/docenti, soprattutto alla luce della soglia prevista al punto di attenzione R3.C.1 del requisito R3 per l’accreditamento periodico, cfr. Linee guida ANVUR AVA 2.0, anche nell’ambito del controllo delle Schede di Monitoraggio annuale compilate dai singoli CdS.
12. Il Nucleo, invita l’ateneo a tener esplicitamente conto dei requisiti minimi di docenza in sede di programmazione dell’offerta formativa 2018/2019 ponendo particolare attenzione nella definizione delle utenze sostenibili del CdS e/o nelle politiche di reclutamento per superare eventuali criticità.
13. Il Nucleo invita il Presidio a sensibilizzare e incentivare nei prossimi mesi i CdS con le maggiori criticità a riguardo ad una più precisa identificazione del sistema professionale di riferimento e alla conduzione di consultazioni con le parti sociali con modalità adeguate, avviando nel contempo un’opera di sensibilizzazione riguardo il monitoraggio dell’efficacia del percorso formativo tramite
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consultazioni con soggetti del sistema professionale di riferimento che hanno assunto laureati del corso.
14. il Nucleo prende atto che a tutt’oggi nessun Corso di studio ha ancora redatto un Rapporto di Riesame ciclico nonostante siano passati ben oltre quattro anni dall’introduzione del Sistema AVA. Il Nucleo ritiene che nel corso del 2018 tutti i CdS debbano redigere il Rapporto di riesame ciclico come previsto dal documento AVA 2.0.
Da quanto emerso dalla sua Attività nel 2018 e dalla relazione del Presidio di qualità 2018, si rileva che la maggior parte delle osservazioni sono state recepite o in fase di recepimento:
1. l’Ateneo non ha ancora adottato alcun specifico documento programmatico di sulle politiche per lo sviluppo della didattica e della ricerca.
2. il Presidio della Qualità ha avviato nello scorcio del 2017 e nel primi mesi del 2018 alcune iniziative di formazione rivolte ai docenti e al personale tecnico amministrativo nonché organizzare attività di formazione agli studenti, che il Nucleo raccomanda di intensificare.
3. Il Nucleo auspica che il Presidio possa intensificare le interazioni con CdS e Dipartimenti instaurando un calendario di visite regolari in concomitanza con le principali scadenze previste dal sistema AVA, per quanto riguarda sia la didattica sia la ricerca.
4. il Nucleo ha avuto una maggiore interazione con gli organi accademici, Senato e CdA, e con Consulta dei Direttori di Dipartimento, sulle tematiche legate all’AQ, che si suggerisce di rendere più frequenti e possibilmente periodiche e di cui si auspica una formalizzazione documentale.
5. Presidio e Nucleo, anche a causa della carenza dei rispettivi uffici di supporto, non hanno avviato per un più puntuale controllo dell’efficacia e tempestività delle segnalazioni da parte delle CPDS e della loro effettiva presa in carico da parte dei Consigli di Corso di studio, dei Consigli di Dipartimento o di Scuola, come auspicato;
6. Non vi è evidenza che i presidenti di CdS abbiano dedicato nell’ultimo anno accademico un Consiglio che abbia come punto all’ordine del giorno la discussione degli esiti della valutazione della soddisfazione degli studenti, né che abbiano resi pubblici i report, almeno in forma aggregata ed anonima, in una pagina web dedicata. Riguardo questo aspetto, si rileva che gli organi di governo hanno adottato una policy di Ateneo riguardo la diffusione degli esiti della rilevazione delle opinioni degli studenti ed il livello di aggregazione al quale essi siano resi pubblici.
7. A partire dall’a.a. 2018/2019 il Presidio ha introdotto la compilazione di opportune schede di valutazione da parte dei laureandi prima della discussione della tesi o della prova finale;
8. Solo scarne attività generiche sono state avviate dall’Ateneo riguardo il miglioramento dell’attrattività dei CdLM rispetto ai laureati di altre regioni e dell’internazionalizzazione, stimolando e supportando l’avvio di un adeguamento dell’offerta formativa dei Corsi di Laurea Magistrale alla rinnovate esigenze espresse dal sistema professionale di riferimento o di una maggiore attenzione all’internazionalizzazione dell’offerta formativa.
9. Nessun monitoraggio della sostenibilità dell’offerta formativa è stato avviato dall’Ateneo nell’offerta formativa 2017/2018 ai fini di una possibile riduzione delle ore di didattica erogata.
10. Ad oggi l’Ateneo non ha ancora previsto l’inserimento di alcun quesito riguardate la l’utilità e/o la qualità delle attività didattiche integrative erogate nell’ambito degli insegnamenti erogati;
11. Il Presidio ha dato esplicite indicazioni ai presidenti di CdS di porre particolare attenzione agli indicatori ANVUR relativi al Rapporto studenti/docenti, suggerendo di tener conto della soglia prevista al punto di attenzione R3.C.1 del requisito R3 per l’accreditamento periodico, nell’ambito del controllo delle Schede di Monitoraggio annuale compilate dai singoli CdS.
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12. Il Settore Valutazione e programmazione della didattica e della ricerca ha avviato un processo di controllo dei requisiti minimi di docenza in sede di programmazione dell’offerta formativa 2018/2019.
13. Il Settore programmazione e valutazione della didattica e della ricerca ha avviato nel corso del 2017 alcune azioni di sensibilizzare dei CdS con particolari criticità ad una più precisa identificazione del sistema professionale di riferimento e alla conduzione di consultazioni con le parti sociali con modalità adeguate.
14. Nel giugno 2018 il Presidio della qualità ha dato indicazione a tutti i presidenti di CdS di redigere entro fine ottobre 2018 un Rapporto di Riesame ciclico.
Per quanto riguarda il sistema di AQ della ricerca, il Nucleo rilevava come:
1. a ottobre 2017, dopo oltre sette mesi dalla pubblicazione degli esiti della VQR 2011-‐2014 nessun rapporto fosse stato redatto dall’amministrazione né, soprattutto, alcun dibattito pubblico si sia aperto in Ateneo, né a livello centrale né –apparentemente-‐ a livello periferico per un’attenta autovalutazione dei risultati aggregati per Ateneo, Aree CUN, SSD o Dipartimenti, riflettendo sulla già menzionata bassa sensibilità riguardo gli aspetti di assicurazione Qualità della Ricerca.
2. nonostante nella riunione del 22 novembre 2016, anche a seguito di alcune criticità rilevate dal Presidente nell’ambito di incontri con i Direttori di Dipartimento, il Nucleo di Valutazione avesse esplicitamente segnalato al Presidio della Qualità la necessità di avviare una ricognizione sullo stato di avanzamento dell’AQ della ricerca all’interno dei dipartimenti con particolare riferimento alla coerenza dei piano di dipartimento con la pianificazione strategica di Ateneo ad ottobre 2017 non risultasse alcun riscontro di tale ricognizione, anche a causa del rinvio della redazione delle schede SUA-‐CdS 2014-‐2016 da parte dell’ANVUR, e pertanto il Nucleo rinnovava la raccomandazione.
Da quanto emerso dalla sua Attività nel 2018 e dalla relazione del Presidio di qualità 2018, si rileva che: 1. nel novembre del 2017 il Presidio della qualità ha inserito nel suo report “UdA in Numeri” tabelle
ed istogrammi riguardanti gli esiti dell’Ateneo nell’esercizio VQR 2011-‐2014 aggregato per area CUN e per SSD; mentre nel dicembre 2017 il Nucleo ha approvato la relazione di secondo livello sulla VQR 2011-‐2014 con un’analisi dettagliata degli esiti dell’Ateneo aggregati per Area, SSD e per dipartimento, con particolare attenzione ai risultati nelle politiche di reclutamento e nell’indicatore ISPD e nonché una relazione sugli esiti dell’Ateno nel finanziamento FFABR, che sono state inviate ai Dipartimenti ai fini di avviare una autovalutazione dei propri risultati della ricerca, che è poi stata richiesta ai Dipartimenti selezionati per gli audit dipartimentali;
2. nessuna ricognizione sullo stato di avanzamento dell’AQ della ricerca all’interno dei dipartimenti è stata avviata dall’Ateneo, fatto salvo la richiesta a tutti i Dipartimenti di redigere un riesame della ricerca dipartimentale per il periodo 2015-‐2017 fatta dal Presidio a giugno 2018;
Inoltre, riguardo il punto 2, si rileva inoltre che a novembre 2017 il Nucleo ha avviato il suo programma di audit della ricerca Dipartimentale, nell’ambito del quale è stato analizza in dettaglio la gestione dell’AQ della ricerca all’interno dei dipartimenti, vedi capitolo 4. L’insieme delle suddette osservazioni, permette di affermare che il Sistema di AQ messo in atto in Ateneo, anche se non ben formalizzato, ha i mezzi per riuscire ad individuare eventuali criticità specifiche e a portare avanti azioni di miglioramento, sebbene non sia ancora in atto un processo strutturato di revisione dei sistemi per la AQ. Per quanto riguarda il sistema di AQ per la ricerca, le attività di verifica della sua implementazione risultano avviate solo da poco – principalmente tramite audit dei dipartimenti – e quindi non vi sono evidenze di iniziative tese alla sua revisione.
Gli Organi di Governo prendono in considerazione gli esiti dell'AQ al fine di tenere sotto controllo l'effettiva realizzazione delle proprie politiche?
Per quanto riguarda la presa in carico da parte degli Organi di Governo gli esiti dell'AQ al fine di tenere sotto controllo l'effettiva realizzazione delle proprie politiche, questa viene realizzata principalmente da
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incontri bilaterali del Rettore con il Presidente del Nucleo e il Coordinatore del Presidio e attraverso la loro partecipazione a sedute di Senato Accademico. L’assenza nel 2017 e primo semestre 2018 di Prorettori e Delegati del rettore della Didattica e delle ricerca e terza missione limitano l’intervento della Governance su questo aspetto. Docenti, Personale Tecnico-‐Amministrativo e studenti possono facilmente comunicare agli organi di governo e alle strutture responsabili della AQ le proprie osservazioni critiche e proposte di miglioramento? Vengono sistematicamente rilevate le loro opinioni in caso di mutamenti importanti dell'organizzazione dei servizi? In linea generale, docenti, personale TA e studenti possono segnalare agli organi di governo e alle strutture responsabili dell’AQ le proprie osservazioni sia tramite la partecipazione diretta agli organi collegiali, sia attraverso le rappresentanze studentesche. Tuttavia, non vi è evidenza di un processo sistematico di raccolta e diffusione di tali opinioni nel caso vengano riscontrate criticità rilevanti.
Si suggerisce che nel documento “Sistema di assicurazione della Qualità” sia esplicitamente previsto che esso sia periodicamente sottoposto a revisione.
Si raccomanda che nel documento “Sistema di assicurazione della Qualità” siano esplicitamente previste modalità attraverso le quali Docenti, Personale Tecnico-‐Amministrativo e studenti possono segnalare agli organi di governo e alle strutture responsabili della AQ eventuali osservazioni critiche e proposte di miglioramento.
Si raccomanda al Presidio di qualità di intensificare l’attività di monitoraggio sull’applicazione delle procedure di AQ e di documentarla adeguatamente, anche riferendo agli organi accademici. Si suggerisce particolare attenzione riguardo il monitoraggio di una corretta identificazione del sistema professionale di riferimento e alla conduzione di consultazioni con le parti sociali con modalità adeguate, inclusi soggetti del sistema professionale di riferimento che hanno assunto laureati del corso ai fini di verificare l’efficacia del percorso formativo.
L’Ateneo deve programmare e attuare una sistematica verifica della efficacia del sistema di AQ complessivo e procedere a verificare l’opinione di studenti/docenti e personale TA in caso di interventi significativi nei processi organizzativi.
R1.A.4 -‐ Ruolo attribuito agli studenti L’Ateneo assegna allo studente un ruolo attivo e partecipativo nelle decisioni degli organi di governo? La partecipazione dello studente è effettivamente sollecitata a tutti i livelli?
Documenti esaminati
Composizione Commissioni paritetiche (regolamento strutture didattiche e di ricerca, art. 12)
Statuto dell’Università d’Annunzio disponibile al link https://www.unich.it/ateneo/organizzazione/normativa-‐di-‐ateneo
Sito web dell’Ateneo
Regolamento generale di Ateneo disponibile al link https://www.unich.it/ateneo/organizzazione/normativa-‐di-‐ateneo/nuovi-‐regolamenti-‐0
Regolamento Didattico di Ateneo disponibile al link https://www.unich.it/ateneo/organizzazione/normativa-‐di-‐ateneo/nuovi-‐regolamenti-‐0
Verbale del Senato Accademico del 15/03/2018
Analisi dell’indicatore
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L’Ateneo, come previsto dallo Statuto, dal Regolamento generale e dal Regolamento Didattico, garantisce un’ampia partecipazione della componente studentesca a tutti gli organi di indirizzo e di gestione dell’AQ.
Nell’Ateneo è presente la Consulta degli Studenti, organo collegiale di rappresentanza, alla quale partecipano tutti gli studenti eletti negli Organi indicati dallo Statuto. La Consulta ha funzioni propositive e consultive del Senato Accademico e del Cda ed esprime parere obbligatorio sui diversi argomenti quali: a) il Regolamento degli studenti dell’Ateneo, il Regolamento didattico di Ateneo e il Regolamento generale di Ateneo; b) la revisione dello Statuto; c) le modalità di elezione dei rappresentanti degli studenti nelle diverse strutture dell’Ateneo; d) le deliberazioni degli organi centrali dell’Ateneo in tema di ordinamenti didattici; e) i provvedimenti relativi alle tasse e ai contributi a carico degli studenti f) l’utilizzazione dei contributi previsti dalla legge per il funzionamento degli organismi studenteschi. Inoltre, la Consulta elegge i rappresentanti negli Organi indicati nello Statuto. Sebbene formalmente la partecipazione degli studenti sia prevista in maniera esaustiva dalla normativa di Ateneo, all’atto pratico, sia tenendo conto della documentazione esaminata sia di quanto rilevato sul campo in sede di audit ai CdS, non emerge una particolare attenzione da parte dei responsabili delle procedure di AQ al ruolo degli studenti nelle strutture periferiche.
Si registra, inoltre, uno scarso coinvolgimento complessivo degli studenti nei processi di AQ, dovuto a parere di questo Nucleo principalmente:
-‐ alla scarsa disponibilità a candidarsi negli organi di rappresentanza dovuta agli impegni didattici e all’elevato turn over soprattutto nel caso degli iscritti ai Corsi di Laurea magistrali;
-‐ alla mancanza di formazione degli studenti, in particolare di quelli coinvolti negli organi collegiali, sulle tematiche di AQ;
-‐ alla mancanza di quasi alcun riscontro da parte degli studenti degli effetti delle loro valutazioni, come emerso anche nel corso degli audit.
Il Nucleo nella scorsa relazione aveva sollevato tutti e tre questi aspetti suggerendo, in particolare, al Presidio di farsi promotore di attività di formazione degli studenti riguardo gli aspetti di AQ e agli organi di governo dell’Ateneo di adottare una chiara policy di Ateneo riguardo la diffusione degli esiti della rilevazione delle opinioni degli studenti.
Per superare la difficoltà di individuare la rappresentanza studentesca nelle CPDS attraverso le elezioni, il PQA ha proposto agli organi accademici di adottare i seguenti criteri in ordine di priorità:
– autocandidatura nell’ambito dei rappresentanti degli studenti del Consiglio di Dipartimento;
– in assenza di autocandidatura o di un numero di autocandidature superiore alla disponibilità di posizioni la scelta ricade sullo/sugli studenti che abbiano ricevuto il maggior numero di voti nelle elezioni come rappresentanti nel Consiglio medesimo;
– in tutti quei casi in cui non fosse possibile ricorrere ai criteri sopra elencati la scelta del/dei rappresentanti da inserire nella CPDS verrà affidata alla Consulta degli Studenti.
ma non risulta al momento che sia stato attuato alcun provvedimento.
Il Nucleo giudica positivamente l’iniziativa intrapresa del Presidio e auspica che essa sia concretizzata con una modifica del Regolamento generale di Ateneo ed estesa – nei limiti del possibile – ad altri organi collegiali nelle strutture periferiche.
Per superare la seconda difficoltà legata alla mancanza di formazione degli studenti, in particolare di quelli coinvolti negli organi collegiali, sulle tematiche di AQ, il Presidio ha avviato attività di formazione agli studenti, al momento limitate ad un incontro formativo il 17 ottobre 2018 dal titolo “Studenti in A.V.A” finalizzato all'analisi del ruolo degli studenti nei processi di Autovalutazione Valutazione e Accreditamento.
Il Nucleo giudica positivamente l’iniziativa intrapresa del Presidio e auspica che essa sia estesa ed
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intensificata.
Per superare la terza difficoltà, come indicato nella Relazione 2018 del Presidio, il Senato Accademico – con Delibera del SA del 15 marzo 2018 – ha adottato una policy di Ateneo riguardo la diffusione degli esiti della rilevazione delle opinioni degli studenti che prevede che la loro diffusione secondo le seguenti disposizioni:
1) Tutti gli insegnamenti/moduli in forma disaggregata di tutti i CdS –> a Rettore, NdV, PQA 2) Tutti gli insegnamenti/moduli in forma disaggregata dei CdS afferenti a Dipartimento/Scuola –> a Direttore di Dipartimento / Presidente della Scuola 3) Tutti gli insegnamenti/moduli in forma disaggregata del CdS –> al presidente del CdS 4) Insegnamenti/moduli in forma disaggregata di cui si è affidatari –> al docente affidatario
Inoltre, il PQA ha raccomandato, sia via mail ai Presidenti dei CdS sia nell’ambito degli incontri formativi che il report dell’opinione studenti fosse discusso in forma aggregata all’interno di un Consiglio di CdS dedicato, garantendo sempre la tutela del trattamento dei dati personali.
Il Nucleo, pur giudicando un significativo miglioramento l’adozione da parte del Senato di una policy riguardo la diffusione degli esiti della rilevazione delle opinioni degli studenti, ritiene non del tutto soddisfacente questa scelta, e in particolare la scelta di non rendere noti gli esiti di tutti gli insegnamenti/moduli in forma disaggregata dei CdS afferenti a Dipartimento/Scuola ai componenti, sia docenti sia studenti della Commissione Paritetica del Dipartimento/Scuola. Per quanto riguarda la rilevazione delle opinioni degli studenti, il Nucleo nella sua Relazione del 2017, segnalava una criticità legata al fatto che nei questionari per gli studenti mancavano quesiti relativi alla valutazione delle strutture e che non erano previsti questionari specifici per i laureandi.
A tal proposito si rileva – come segnalato dal PQA – che a partire dall’a.a 2018/2019 la Rilevazione dell’Opinione Studenti è stata integrata con tutti i questionari mancanti relativi alla valutazione dei laureandi e delle strutture e i primi risultati saranno disponibili entro l’anno, unitamente a tutti i dati relativi alla rilevazione dell’opinione studenti.
Per rendere più fattiva e consapevole la partecipazione studentesca, si suggerisce all’Ateneo di fornire attività di formazione sull’AQ a tutti i rappresentanti degli studenti, anche con corsi on-‐line o laboratori di formazione.
Si suggerisce all’Ateneo di individuare rettifiche delle modalità delle elezioni studentesche, anche attraverso modifiche del Regolamento generale di Ateneo, alfine di garantire la presenza costante negli organi collegiali del numero previsto di studenti, ad esempio permettere ai Dipartimenti di emanare bandi per la selezione della componente studentesca negli organi di AQ ad integrazione degli studenti già selezionati attraverso le elezioni.
Sempre al fine di rendere più attivo e partecipativo il ruolo degli studenti nella gestione dell’AQ, si suggerisce all’Ateneo di integrare la composizione del Presidio della Qualità prevedendo la partecipazione di uno studente individuato dalla Consulta degli studenti. Si raccomanda al Senato di riconsiderare la propria policy riguardo la diffusione degli esiti della rilevazione delle opinioni degli studenti, al fine di rendere noti gli esiti di tutti gli insegnamenti/moduli in forma disaggregata dei CdS afferenti a Dipartimento/Scuola ai componenti, sia docenti sia studenti, della Commissione Paritetica del Dipartimento/Scuola.
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1.4 Ammissione, orientamento e carriera degl i studenti In questo paragrafo, il Nucleo dopo un approfondimento sull’organizzazione dei servizi di supporto allo studio, passa ad analizzare il punto di attenzione R1.B.1 dei requisiti di AQ previsti dalle Linee guida AVA 2.0 sistema Organizzazione dei servizi di supporto allo studio
Modalità di iscrizione e ammissione degli studenti e gestione delle carriere Il Manifesto degli Studi, pubblicato annualmente, illustra l’offerta formativa dell’Università degli Studi “G. d’Annunzio” di Chieti – Pescara per ogni anno accademico e disciplina:
− i requisiti, modalità e termini per l’immatricolazione e l’iscrizione ad anni successivi al primo ai Corsi di Laurea Triennale, Magistrale, Magistrale a Ciclo Unico -‐ ad accesso libero e programmato a livello nazionale e locale -‐ attivati presso l’Ateneo;
− le procedure per la gestione degli atti di carriera di interesse degli studenti; − le modalità di notifica di atti e provvedimenti agli studenti; − i criteri e la modalità di gestione della contribuzione universitaria; − i casi e le modalità di iscrizione a singoli insegnamenti.
Inoltre, il portale di Ateneo contiene tutte le informazioni necessarie all’accesso ai corsi di studio: posti disponibili, scadenze e modalità di presentazione delle domande, modalità della prova di accesso obbligatoria e relative conoscenze richieste. La gestione della carriera (prenotazione esami, modifiche al piano di studi, pagamento delle tasse ecc.) è garantita attraverso il portale Uda Online. Orientamento Per sostenere lo studente delle scuole Superiori nella scelta del corso accademico più confacente alle proprie attitudini, di supportarlo negli studi universitari al fine di evitare che possibili errori di valutazione iniziale si traducano in cause di ritardo o abbandono del percorso intrapreso e per agevolarne, infine, l'ingresso nel mercato del lavoro e delle professioni, l'Ateneo "Gabriele d'Annunzio", attraverso il proprio Settore Orientamento, Tutorato, Placement, Diritto allo Studio e Disabilità offre una serie di interventi in tema di orientamento e di placement, articolati in:
− Orientamento in ingresso, rivolto agli studenti degli ultimi anni della Scuola Secondaria; − Orientamento in itinere, Tutorato, Diritto allo Studio, per gli studenti universitari; − Orientamento in Uscita e Placement rivolto a studenti, laureandi, laureati e dottori di ricerca; − Servizio Disabilità e Disturbi Specifici d'Apprendimento (DSA), per gli studenti universitari.
Obiettivo del Settore Orientamento Tutorato, Placement, Diritto allo Studi e Disabilità, della d'Annunzio, è la progettazione e realizzazione di "servizi integrati di orientamento", in un'ottica di miglioramento continuo, oltre che la diffusione di una cultura dell'orientamento partecipata e consapevole tale da contribuire ad incrementare e consolidare la qualità dell'Ateneo. Ai fini del perseguimento di tale obiettivo il Settore opera in collegamento con stakeholder interni ed esterni, locali, nazionali ed internazionali attraverso una serie di attività dirette ad accompagnare la popolazione studentesca nelle tappe fondamentali del percorso formativo culturale e professionale, ossia nelle fasi di passaggio dalla Scuola Superiore all'Università e da quest'ultima al Mondo del Lavoro. Orientamento in ingresso. L'orientamento in ingresso si occupa di fornire agli studenti delle ultime classi delle Scuole Superiori le informazioni utili alla conoscenza della offerta formativa dell'Ateneo. Attivando l'interazione fra mondo universitario e Scuole Secondarie Superiori Regionali e non, l'Ateneo offre una serie di servizi mirati a tale scopo, fra i quali le videoconferenze orientative, realizzate nell'ambito del progetto "Scuola-‐Università on Net", le visite guidate delle Scuole pressoi Dipartimenti presenti nei Campus di Chieti e Pescara, incontri dei propri docenti con gli studenti direttamente presso le diverse sedi scolastiche, oltre che fornire via e-‐mail le informazioni ed i chiarimenti di volta in volta richiesti.
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In particolare, sono previsti diversi eventi annuali articolati su giornate organizzate in Open Day sia a livello di singola sede, Chieti e Pescara, sia a livello di singola area disciplinare in cui si offre agli studenti del quarto/quinto anno delle scuole superiori la possibilità di ottenere informazioni relative all'offerta formativa dell’Ateneo. L'attività orientativa in ingresso viene svolta anche mediante la predisposizione e somministrazione di materiale informativo cartaceo e la fruibilità da parte degli studenti di numerosi servizi on-‐line, che vanno dalle pre-‐iscrizioni ed immatricolazioni, al disbrigo delle pratiche amministrative, alla prenotazione degli esami. Orientamento in itinere, Tutorato, Diritto allo Studio. L'orientamento in itinere, viene attuato nell'ambito dei Dipartimenti oltre che con l'assistenza del Garante degli Studenti anche attraverso le figure del Tutor didattico e degli studenti tutor, che si occupano di fornire:
• sostegno agli studenti per la preparazione dei piani di studio e per la soluzione di problematiche legate alla vita universitaria nonché ad eventuali difficoltà di apprendimento;
• consulenza per il disbrigo di pratiche amministrative e di problematiche riguardanti le propedeuticità; le modalità di frequenza ai corsi e alle esercitazioni. Il Settore Orientamento, cura invece attività di orientamento, tutorato e counseling rivolte a studenti ed offre accompagnamento/assistenza nel percorso di studio intrapreso, al fine di consentire la proficua frequenza dei corsi e il regolare conseguimento del titolo. Il Settore gestisce inoltre una serie di attività a favore degli studenti tra le quali i bandi per studenti tutor e per le attività a tempo parziale.
Orientamento in Uscita e Placement. L'orientamento in uscita è organizzato secondo le linee di intervento previste dal Programma di Orientamento post lauream di Ateneo denominato START. La parola START è utilizzata come acronimo di Stage, Tirocini, Alta formazione, Ricerca, Territorio. Attivo dal 2005 il Programma START è stato istituito nell'intenzione di consolidare una efficace rete di rapporti fra università, imprese e sistemi della ricerca, per agevolare lo sviluppo di un processo virtuoso di relazioni e di servizi mirato a:
• facilitare la "comunicazione" tra bisogni delle imprese, processi di inserimento lavorativo e ricadute sul piano istituzionale,
• dare consistenza e continuità alla fase di transizione al lavoro di risorse qualificate della conoscenza che consentano al sistema economico/produttivo locale e nazionale di reggere il confronto con le sfide continue del mercato.
Le attività di front-‐office gestite dal Placement, prevedono l'erogazione di informazioni sui molti servizi dedicati ai laureati ad alle imprese nonché su alcune tematiche di particolare rilievo per i diversi target di riferimento (tipologie contrattuali, normativa del mercato del lavoro, sistemi produttivi ed imprenditoriali, elaborazione del CV, sbocchi occupazionali). Vengono inoltre tenuti colloqui individuali con i laureati volti alla individuazione e l'analisi delle competenze da questi possedute per avviare la redazione di un progetto professionale. Vengono tenuti incontri con referenti aziendali finalizzati all'analisi dei fabbisogni professionali. Il placement di Ateneo, alla d'Annunzio, promuove seminari, bandi, career day, tirocini e offerte di lavoro anche tramite l'ausilio di SMS e/o proprie mailing list dedicate alle imprese e agli studenti/laureati dei Dipartimenti, nonché tramite l'utilizzo dei più diffusi social network. Al fine quindi di incrementare l'occupazione e l'occupabilità dei propri iscritti, sulla base delle indicazioni contenute nella Legge L.30/03, l'Ateneo "d'Annunzio" ha attivato una vera e propria struttura di placement. L'Università è pertanto in grado di offrire, a quanti siano alla ricerca di giovani risorse lavorative da inserire nella propria struttura -‐ vuoi con contratti di lavoro, vuoi attraverso tirocini di formazione e di orientamento -‐, non solo un filo diretto con la figura professionale ricercata, ma anche servizi di supporto finalizzati a facilitare l'individuazione di professionalità rispondenti alle esigenze di volta in volta rappresentate. Il servizio viene gestito con l'ausilio della piattaforma telematica JOB (http://job.unich.it) studiata per rispondere alle esigenze specifiche di intermediazione della d'Annunzio. In aderenza alle prescrizioni dettate dalla recente normativa intervenuta in materia (L. n.183/2010 -‐ c.d. Collegato Lavoro e
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L. n.111/2011) l'Università ha, inoltre, arricchito la propria dotazione tecnico strumentale di intermediazione lavoro con l'applicativo CURRICULA. Disponibile sul sito web dell'Ateneo, CURRICULA mette a disposizione gratuitamente i CV di circa 80.000 studenti e laureati degli ultimi sei anni che hanno concesso l'autorizzazione alla pubblicazione dei propri dati. Parallelamente aziende, enti, organizzazioni e datori di lavoro privati hanno la possibilità di consultare la banca dati nonché, tramite l'interconnessione tra CURRICULA e JOB (in fase di interconnessione al sistema nazionale Cliclavoro), di richiedere il supporto degli Operatori di Placement per eseguire delle ricerche particolareggiate volte alla individuazione di determinati profili professionali e/o pubblicare gratuitamente offerte di lavoro/stage. Iscriviti al servizio. Sul fronte dell'orientamento in Uscita dai Corsi di Studio Il Servizio Centrale di Placement, in collaborazione con Imprese e altri partner, organizza workshop rivolti a studenti, laureati e dottori di ricerca. Tramite tali appuntamenti l'Ateneo intende contribuire al miglioramento dei livelli di occupabilità degli iscritti ai vari corsi di studio. Viene offerta, quindi, alle imprese, la possibilità di presentare la propria realtà aziendale e le politiche di reclutamento oltre che illustrare le opportunità di carriera per i neo laureati. Preventivamente agli incontri le aziende possono raccogliere le candidature e i curricula dei laureati partecipanti tramite gli innovativi sistemi di promozione e gestione automatizzata dei Servizi per il Lavoro attivati dall'Ateneo d'Annunzio. All'interno dei workshop vengono proposti anche laboratori di orientamento alla compilazione del CV e per la gestione dei colloqui di lavoro, alla cittadinanza europea, all'avvio di impresa, all'utilizzo dei social network per la ricerca di lavoro e per il personal branding. L'intenzione è quella di rafforzare il livello culturale trasversale degli universitari, in maniera tale da consentire loro di ampliare il bagaglio degli strumenti di empowerment. Nell'ambito della procedura di Standard Setting l'università ha reso disponibile, a beneficio di Studenti, Laureati e Dottori di Ricerca, il servizio di orientamento all'Avvio di Impresa. A tal fine ha aperto un processo di confronto con gli stakeholder locali e nazionali, volto alla individuazione di dinamiche di collaborazione. Il Placement con tale nuovo servizio intende quindi fornire un primo orientamento ai soggetti interessati alla carriera imprenditoriale e, sulla base delle risultanze dei colloqui di primo orientamento, attuare un rimando ad altri servizi presenti sul territorio e potenzialmente utili allo studente/laureato. Servizio Disabilità e Disturbi Specifici d'Apprendimento (DSA). Il Servizio Disabilità vede quale proprio target di riferimento lo studente disabile e rappresenta il punto iniziale del percorso di sostegno che l'Ateneo è chiamato ad attivare in quanto dedicato ad una prima analisi dei relativi bisogni suscettibili di interferire con l'esperienza universitaria in senso lato. L'intervento proposto è un percorso individuale che ha lo scopo di rilevare sia le diverse esigenze personali, unitamente alle problematicità connesse alla particolare tipologia di disabilità esaminata, sia i punti di forza sui quali far leva in termini motivazionali. La categoria dei disturbi specifici di apprendimento, convenzionalmente identificata DSA, si riferisce ai soli disturbi delle abilità scolastiche, e in particolare a: dislessia, disortografia, discalculia e disgrafia (Consensus Conference, 2007). Tenuto conto che il 3% della popolazione italiana soffre di DSA, e che dopo i 18 anni non vi sono servizi diagnostici disponibili, il servizio in riferimento è dedicato al supporto degli studenti universitari con DSA, durante l'intero percorso formativo. R1.B.1 -‐ Ammissione e carriera degli studenti L’Ateneo definisce e comunica con chiarezza modalità trasparenti per l'iscrizione, l'ammissione degli studenti e la gestione delle loro carriere? Le attività di orientamento in ingresso organizzate dall'Ateneo sono coerenti con le strategie definite per l'ammissione degli studenti e tengono conto delle loro esigenze e motivazioni? Se l'Ateneo si è dato una connotazione internazionale, adotta strategie per promuovere il reclutamento di studenti stranieri? Nella gestione delle carriere sono tenute in considerazione le esigenze di specifiche categorie di studenti (e.g. studenti lavoratori, fuori sede, diversamente abili, con figli piccoli, ecc.)? L'Ateneo promuove la realizzazione di attività di sostegno per gli studenti con debolezze nella preparazione iniziale ed eventualmente attività ad hoc per gli studenti più preparati e motivati? Viene rilasciato il Diploma Supplement? Documentazione esaminata
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Sito web di Ateneo, varie sezioni Regolamento didattico di Ateneo https://www.unich.it/ateneo/organizzazione/normativa-‐di-‐ateneo/nuovi-‐regolamenti-‐0 Regolamento per l’iscrizione a tempo parziale degli studenti ai corsi di studio dell’università. Analisi del punto di attenzione Il portale di Ateneo contiene tutte le informazioni necessarie all’accesso ai corsi di studio: posti disponibili, scadenze e modalità di presentazione delle domande, modalità della prova di accesso obbligatoria e relative conoscenze richieste. La gestione della carriera (prenotazione esami, modifiche al piano di studi, pagamento delle tasse ecc.) è garantita attraverso il portale Uda Online. Come descritto in dettaglio all’inizio del paragrafo, l'Ateneo "Gabriele d'Annunzio", attraverso il proprio Settore Orientamento, Tutorato, Placement, Diritto allo Studio e Disabilità offre una serie di interventi in tema di orientamento e di placement per sostenere lo studente delle Scuole Superiori nella scelta del corso accademico più confacente alle proprie attitudini, di supportarlo negli studi universitari al fine di evitare che possibili errori di valutazione iniziale si traducano in cause di ritardo o abbandono del percorso intrapreso e per agevolarne, infine, l'ingresso nel mercato del lavoro e delle professioni. Sebbene circoscritta alla sola area economica, un’importante funzione di orientamento è offerta anche dal test di accesso TOLC (Test Online CISIA) che, per la sua peculiarità di poter essere sostenuto con largo anticipo rispetto all’inizio delle lezioni, permette allo studente di individuare potenziali criticità nella preparazione iniziale. Sebbene molteplici, le attività di orientamento sembrano più un intervento di carattere amministrativo, di competenza del Settore Orientamento, Tutorato, Placement, Diritto allo Studio e Disabilità, quasi senza relazioni con le strategie di Ateneo. L’intervento politico dell’Ateneo potrebbe essere guidato dal delegato all’Orientamento e alla Disabilità, di cui però non c’è traccia sulle pagine web dell’Ateneo se non per le attività relative alla disabilità. Nel corso delle audizioni ai Corsi di Studio per anni 2017 e precedenti il Nucleo di Valutazione ha osservato che, pur in presenza di una generalizzata e sistematica verifica della preparazione in ingresso, non sempre è prevista l’attribuzione di Obblighi Formativi Aggiuntivi (OFA) ove si rilevino carenze nella preparazione iniziale, e che, in questi casi, mancano anche attività strutturate di supporto agli studenti per colmare tali carenze. In altri casi, gli OFA sono attribuiti, ma le modalità di recupero non sono adeguatamente definite e comunicate. Infine, è stato rilevato che non sempre i requisiti curriculari richiesti sono definiti con sufficiente chiarezza. Nel 2015 l’Ateneo ha approvato un Regolamento per l’iscrizione a tempo parziale degli studenti ai corsi di studio dell’università per venire incontro alle esigenze di studenti che per ragioni di lavoro, familiari, di salute o per altri validi motivi reputino di non essere in grado di frequentare con continuità le attività didattiche previste dal Corso di Studio di loro interesse e ritengano di non poter sostenere i relativi esami e verifiche di profitto nei tempi previsti dai rispettivi regolamenti didattici. Particolare attenzione è riservata anche ai servizi di counseling, supporto psicologico e assistenza sanitaria, di tutoring e di supporto e persone con disabilità. I Servizio di Ascolto Psicologico e Consulenza di Orientamento (SAPCO), congiuntamente al Servizio Disturbi Specifici dell’Apprendimento (SDSA), Servizio di Orientamento e Accoglienza Disabili (SOASD), costituiscono parte integrante dei “Servizi di Contesto” dell’Ateneo. Per quanto riguarda il Diploma Supplement si rileva una importante criticità. Infatti, il PQA, rilevata una carenza strutturale in merito al rilascio del Diploma Supplement da parte delle segreterie (Cfr. punto di attenzione R1.B.1), si è fatto carico di organizzare una riunione con i responsabili del Settore in data 24 luglio 2018. In questa riunione è stata richiesta un’analisi dello stato dell’arte e si è programmato un incontro ad inizio dell’anno accademico per definire modalità, tempi e responsabilità necessari per organizzare il rilascio del documento. Sebbene l’ateneo disponga di un servizio di orientamento e placement adeguato, si rileva che non sempre i singoli CdS o Dipartimenti sono sufficientemente attivi nell’interagire con esso o nel mettere in atto iniziative autonome e mirate alle specifiche caratteristiche del Corso. Si raccomanda l’Ateneo di stimolare un maggior coinvolgimento dei CdS nelle attività del servizio di orientamento e placement di Ateneo e promuovere iniziative specifiche a livello di CdS/Dipartimento. Si raccomanda all’Ateneo di
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completare il percorso avviato per definire modalità, tempi e responsabilità necessari per organizzare il rilascio del Diploma Supplement.
1.5 Progettazione e aggiornamento dei CdS Nel presente paragrafo sono esaminati dal Nucleo di Valutazione i principali aspetti connessi alla progettazione e aggiornamento dei Corsi di Studio. Particolare attenzione è stata attribuita al punto di attenzione relativo alla coerenza tra domanda di formazione, obiettivi dichiarati e risultati di apprendimento sulla quale nella Relazione del 2017 erano state rilevate criticità relative all’identificazione del sistema professionale di riferimento e degli altri stakeholder e nei tempi e nei modi delle consultazioni. R1.B.3 -‐ Progettazione e aggiornamento dei CdS L'Ateneo si accerta che la progettazione dei CdS tenga conto delle necessità di sviluppo espresse dalla società e dal contesto di riferimento (scientifico, tecnologico e socio-‐economico), individuate attraverso consultazioni con una gamma di parti interessate e/o facendo ricorso a studi di settore? L'Ateneo si accerta che, in fase di progettazione dei CdS, venga valorizzato il legame fra le competenze scientifiche disponibili e gli obiettivi formativi? L’Ateneo si accerta che i CdS siano progettati ed erogati in modo da incentivare gli studenti ad assumere un ruolo attivo nei processi di apprendimento, contribuendo a stimolarne la motivazione, lo spirito critico, l’autonomia critica e organizzativa? L'Ateneo si accerta che l'offerta formativa sia costantemente monitorata e aggiornata dai CdS e Diparti-‐menti e rifletta le conoscenze disciplinari più avanzate, anche in relazione alla concatenazione dei cicli, fino ai corsi di Dottorato di Ricerca ove attivati? L’Ateneo si accerta che nel monitoraggio e nell’aggiornamento dell’offerta formativa i CdS e i Dipartimenti interagiscano con interlocutori esterni e/o facciano ricorso a studi di settore, e tengano conto delle valutazioni ricevute da MIUR, ANVUR, NdV e CPDS? A partire dal 2016, il Nucleo, in coordinamento con il Presidio e con il Settore Programmazione e valutazione della didattica e della ricerca, verifica annualmente la coerenza tra domanda di formazione espressa dal sistema professionale di riferimento, obiettivi formativi dichiarati dai CdS e risultati di apprendimento attesi attraverso l’analisi della SUA-‐CdS e attraverso audizioni periodiche ai CdS. Tale attività ha portato negli ultimi due anni a suggerire la revisione degli ordinamenti di diversi CdS e all’invito rivolto a tutti i CdS di effettuare un Riesame Ciclico per valutare l’attualità e la coerenza del progetto formativo rispetto alle esigenze culturali e professionali. Il processo è tutt’ora in atto e gli esiti verranno rendicontati nel prossimo anno. Il legame tra competenze scientifiche e obiettivi formativi è garantito dalla elevata percentuale dei docenti di ruolo che appartengono a settori scientifico-‐disciplinari di base e caratterizzanti per corso di studio, di cui sono docenti di riferimento, verificato dalle SUA-‐CdS e nelle audizioni. Nel corso dell’anno 2017 il Presidio della Qualità ha effettuato un monitoraggio sulle schede SUA CdS 2017/2018 per individuare criticità dovute a descrizioni mancanti, incomplete e non aggiornate. Sebbene gli esiti di tale monitoraggio non siano stati formalizzati all’interno di un documento, le problematiche più diffuse sono state riscontrate relativamente alle consultazioni con le parti sociale (A1.a e A1.b), ai profili professionali e sbocchi occupazionali e professionali previsti per i laureati (A2.a), alla coerenza delle conoscenze richieste per l’accesso (A3.a) e alle modalità di ammissione (A3.b). Al fine di supportare i singoli Corsi di Studio nelle necessarie operazioni di revisione, sono state redatte dal Presidio della Qualità specifiche linee guida per la compilazione della SUA 20181. Sebbene il documento abbia indubbiamente favorito una uniformità di compilazione a livello di Ateneo e contribuito in modo significativo a stimolare il processo di sensibilizzazione nei confronti delle attività di Assicurazione della Qualità dei Corsi di Studio (AQ-‐CdS), l’impostazione del documento lascia ancora alcune criticità irrisolte. Infatti, l’aver limitato le indicazioni ai soli quadri ordinamentali, nonché, l’aver introdotto dei semplici 1 https://unichqa.prod.cineca.it/attivita-‐ava-‐2018/sua-‐cds-‐2018.
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suggerimenti esclusivamente per il campo A1.B non contribuiscono a rendere sufficientemente diffusa una procedura alla base della progettazione e di revisione dei Corsi di Studio. La verifica della coerenza è oggetto di analisi da parte del Nucleo di Valutazione nell’ambio delle audizioni dei corsi di studio. Nel corso delle audizioni ai Corsi di Studio degli anni 2017 e precedenti, il Nucleo di Valutazione ha osservato che le consultazioni delle organizzazioni del mondo della produzione, dei servizi e delle professioni, erano spesso datate; in molti casi risalivano al 2008 in occasione del riordino dei Corsi di Studio ai sensi del DM 270/2004 e avevano avuto spesso un carattere formale e poco incisivo. Il Nucleo di Valutazione, nel documento di restituzione, ha raccomandato in molte occasioni "l’individuazione di forme sempre più efficaci di consultazioni, con particolare riferimento a frequenza, sistematicità e contenuto, non solo al fine di monitorare con maggiore continuità ed efficacia l’apprezzamento del Corsi di Studio da parte del mondo del lavoro, ma soprattutto per recepirne i suggerimenti e intervenire con maggior tempestività per aggiornare il percorso formativo". Complessivamente, il Nucleo di Valutazione rileva a livello di Ateneo un quadro sostanzialmente immutato rispetto al precedente anno, riscontrando un metodologia usata per accertare la coerenza sufficientemente adeguata. Altresì, l’attività di identificazione degli stakeholder appare ancora troppo legata al contesto territoriale con una rappresentatività nazionale appena sufficiente e decisamente inadeguata dal punto di vista del contesto internazionale. Si conferma basso il numero di Corsi di Studio che hanno efficacemente monitorato l’efficacia dei percorsi formativi tramite consultazione dei soggetti del sistema professionale di riferimento che hanno assunti laureati. Per quanto riguarda la progettazione di un corso di studio di nuova istituzione, si rileva una scarsa attenzione programmatica dell’Ateneo a riguardo, come testimoniato dall’assenza di un Documento di politica dell’offerta formativa e dall’assenza di indicazioni da parte degli organi accademici di una precisa procedura interna, che è stata definita dal Settore programmazione e valutazione della didattica e della ricerca di concerto con il Nucleo di Valutazione, ai fini del parer vincolante per l’invio al MIUR delle proposte di corsi di nuova istituzione previsto dal DM 987/2016. Si raccomanda adozione di specifiche Linee Guida per la Consultazione in cui fornire indicazioni su come organizzare le consultazioni delle parti sociali, e più in generale dei portatori di interesse verso le attività di formazione dei CdS e come strutturare questionari e verbali riguardanti le attività di consultazione. Si raccomanda la Revisione delle Linee guida per la compilazione della SUA-‐CdS inserendo anche indicazioni sui campi ordinamentali. Si raccomanda la definizione di Linee guida per la progettazione di un corso di studio di nuova istituzione. Si conferma la raccomandazione relativa alla sensibilizzazione riguardo al monitoraggio dell’efficacia del percorso tramite consultazione dei soggetti del sistema professionale di riferimento che hanno assunto laureati.
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1.6 Reclutamento e qualif icazione corpo docente In questo paragrafo il Nucleo di Valutazione analizza in che misura l’Ateneo individua in fase di programmazione strategie atte ad assicurare un reclutamento dei docenti coerente con la propria visone strategica e che garantisca di escludere forme di assegnazione discrezionali delle risorse di favorire l’utilizzo di criteri oggettivi adeguati a quantificare i fabbisogni didattici, aumentare la qualità della ricerca anche tramite una adeguata selezione dei candidati e l’assegnazione di eventuali premialità. Si terrà anche conto se l’Ateneo prevede iniziative per migliorare la qualificazione scientifica del proprio corpo docente anche tramite il reclutamento di docenti di elevato profilo scientifico provenienti da ruoli e percorsi esterni alla sede o le loro competenze didattiche. L’analisi è condotta utilizzando l’indicatore di AQ R1.C.1-‐ Reclutamento e qualificazione del corpo docente previsto dal sistema AVA 2.0. R1.C.1-‐ Reclutamento e qualificazione del corpo docente L’Ateneo si avvale di criteri oggettivi per l’assegnazione delle risorse, per la quantificazione dei fabbisogni, per la selezione dei candidati (pur nel rispetto dell’autonomia delle commissioni di valutazione comparativa), e per l’assegnazione di premi e/o incentivazione? I criteri di reclutamento sono coerenti con la programmazione di Ateneo? L'Ateneo prevede iniziative per migliorare la qualificazione scientifica del corpo docente anche attraverso il reclutamento di docenti di elevato profilo scientifico provenienti da ruoli o da percorsi di ricerca esterni alla sede e il ricorso a specifici programmi ministeriali (ERC, Montalcini, chiara fama o altri incentivi alla mobilità...)? L'Ateneo si pone l'obiettivo di favorire con proprie iniziative la crescita e l'aggiornamento scientifico e le competenze didattiche del corpo docente, nel rispetto delle diversità disciplinari?
Documenti esaminati
Piano strategico 2015-‐2017 disponibile al link https://www.apc.unich.it/documenti
Piano integrato 2018-‐2020 disponibile al link https://www.apc.unich.it/documenti
Delibera del Senato Accademico del ottobre 2014
Verbale della Riunione Consulta dei Direttori di Dipartimento del 5 febbraio 2018
Delibera Senato Accademico del 10 luglio 2018
Delibera Consiglio di Amministrazione del 17 luglio 2018
Analisi dell’indicatore
L’Ateneo si avvale di criteri oggettivi per l’assegnazione delle risorse, per la quantificazione dei fabbisogni, per la selezione dei candidati (pur nel rispetto dell’autonomia delle commissioni di valutazione comparativa), e per l’assegnazione di premi e/o incentivazione?
Nel Piano Strategico 2015-‐2017, nella “Area strategica delle risorse umane e delle attività amministrative” dopo una breve premessa sui vincoli al reclutamento posti principalmente della Legge 240/2010 e dal DLgs 49/2012, viene riportato che “…per la programmazione dei nuovi ingressi (soprattutto dei ricercatori a tempo indeterminato di tipo b) si ritiene opportuna una politica particolarmente ponderata che tenga conto delle necessità dei SSD per quanto riguarda:
− la sostenibilità dei Corsi di Studio sulla base dei requisiti minimi a regime previsti dal DM 47/2013;
− i risultati della VQR sia a livello di Ateneo che, là dove possibile, di Dipartimento;
− le linee di ricerca su cui l’Ateneo intende investire in termini di innovazione e sviluppo scientifico;
− eventuali esigenze assistenziali, là dove previste.”
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Tali linee programmatiche riprendono gli esiti del lavoro di una commissione senatoriale, di cui faceva parte anche il Presidente del Nucleo di valutazione, che aveva identificato gli indicatori di cui i Dipartimenti avrebbero dovuto tener conto per individuare le priorità nelle loro proposte di chiamata, basati sostanzialmente sul rapporto fra ore erogabili nei SSD (contando 120 ore per i professori, 80 se a tempo definito e 60 ore per i ricercatori), per quanto riguarda la didattica e il valore di R del SSD (o di area se non disponibile) dell’ultima VQR, per quanto riguarda la qualità della ricerca.
Sebbene, l’Ateneo non abbia effettuato un monitoraggio puntuale degli indicatori per le numerose chiamate proposte nel corso del triennio 2015-‐2017, il Nucleo di Valutazione per ogni proposta di chiamata ha dato un parere – come previsto dallo statuto e dal Regolamento di Ateneo per la Chiamata dei Professori di I e II fascia – utilizzando i suddetti indicatori approvati dal Senato.
A partire da settembre 2017, l’Ateneo ha istituito la Consulta dei Direttori di Dipartimento e il Rettore ha convocato incontri periodici per discutere gli esiti dell’Ateneo nell’attribuzione da parte del MIUR delle risorse finanziarie (FFO) e di personale (Punti organico) e nella valutazione della Ricerca (VQR, FFABR, Dipartimenti di Eccellenza) e per verificare l’organizzazione e la funzionalità dei dipartimenti. In particolare, anche al fine di ricevere proposte, vengono discussi e condivisi i criteri di assegnazione dei punti organico e dei finanziamenti al corpo docente per la ricerca e per la didattiche.
Alcuni incontri vengono finalizzati alla presentazione e alla discussione dei principali documenti di indirizzo, di valutazione o proposta, alla luce degli indirizzi strategici.
Con il parere favorevole dei Direttori di Dipartimento, nel corso del 2018 l’Ateneo ha avviato una politica di distribuzione dei punti organico basata sul merito, superando le vecchie logiche di ripartizione dei posti, e stimolando quindi i Dipartimenti all’avvio di logiche di programmazione strategica al loro interno. L’assegnazione di punti organico avviene sulla base di un algoritmo basato sulla valutazione VQR dei docenti dei Dipartimenti, con particolare attenzione a quella dei neoassunti e neopromossi, sul numero di CFU erogati dai docenti del Dipartimento pesati per il numero di studenti dei CdS in cui sono erogati, normalizzati alla numerosità massima. Il processo è tuttavia ancora all’inizio e ad ottobre 2018 i Dipartimenti non avevano ancora deliberato delle proprie programmazioni triennali di reclutamento.
L’Ateneo non ha al momento approvato un Regolamento per l’attribuzione degli scatti stipendiali.
I criteri di reclutamento sono coerenti con la programmazione di Ateneo?
I criteri utilizzati per la ripartizione dei punti organico appaiono sufficientemente coerenti con la programmazione di Ateneo, per lo meno con l’ultimo Piano strategico 2015-‐2017 e con i criteri deliberati nel 2014 dal Senato ed utilizzati dal Nucleo.
Non si ha però ancora evidenza di un puntuale monitoraggio da parte dell’Ateneo dell’applicazione dei suddetti criteri di ripartizione da parte dei Dipartimenti. Una criticità nell’applicazione dei suddetti criteri appare riguarda la tendenza dei Dipartimenti, nella programmazione dei propri fabbisogni di organico, a non prestare sufficiente attenzione alle esigenze legate alle didattica e della ricerca e, comunque, a non documentarla adeguatamente.
L'Ateneo prevede iniziative per migliorare la qualificazione scientifica del corpo docente anche attraverso il reclutamento di docenti di elevato profilo scientifico provenienti da ruoli o da percorsi di ricerca esterni alla sede e il ricorso a specifici programmi ministeriali (ERC, Montalcini, chiara fama o altri incentivi alla mobilità...)?
Sebbene nel Piano strategico 2015-‐2017 sia previsto di “potenziare SSD che abbiano ottenuto i migliori risultati nella valutazione VQR 2004-‐2010 e che abbiano dimostrato elevate capacità di attrazione di risorse esterne per la ricerca, in particolare progetti PRIN, FIRB, FIRB giovani e progetti quadro europei nell’ultimo quinquennio;” non risulta un monitoraggio e/o un rendiconto di questa azione.
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Inoltre, il Piano strategico 2015-‐2017 prevedeva fra le Azioni da avviare nell’ambito dell’Area dell’Internazionalizzazione “ l’introduzione delle figure visiting professor e del visiting scholar o visiting scientist, l’assunzione di docenti (a) ai sensi dell'art. 1 comma 9 L. 230/2005; (b) vincitori del programma Levi Montalcini o di progetti UE di cui al DM 1 luglio 2011 e successive modificazioni reclutati dall'ateneo; (c) precedentemente in servizio per almeno 3 anni in Università straniera.”. Alcune di queste azioni sono state avviate, ad esempio nel corso del 2018 è stato emanato il “Regolamento di ateneo sui programmi di mobilità di professori visitatori (visiting professor) e ricercatori visitatori (visiting researcher e fellow)” e sono state proposte alcune chiamate di RTD-‐b vincitori di progetti FIRB o ERC o di studiosi stabilmente impiegati in Università estere, ma non risulta un monitoraggio e/o un rendiconto di questa azione.
L'Ateneo si pone l'obiettivo di favorire con proprie iniziative la crescita e l'aggiornamento scientifico e le competenze didattiche del corpo docente, nel rispetto delle diversità disciplinari?
Non si evincono specifiche iniziative dell’Ateneo indirizzate a favorire l’acquisizione di competenze didattiche del corpo docente o l’utilizzo di didattica innovativa.
Si raccomanda all’Ateneo di intensificare le riunioni della Consulta dei Direttori e prevedere la partecipazione dei prorettori e delegati agli argomenti di discussione, anche nell’ottica di finalizzarli alla presentazione e alla discussione dei principali documenti di indirizzo, di valutazione o proposta, alla luce degli indirizzi strategici.
Si suggerisce all’Ateneo di riportare ed eventualmente estendere le discussioni della Consulta dei Direttori anche in sede di Senato Accademico.
Si raccomanda ai Dipartimenti, nella programmazione dei propri fabbisogni di organico, a valutare con la dovuta attenzione e tempestività le esigenze di didattica e della ricerca e a documentarle adeguatamente.
Si raccomanda all’Ateneo di monitorare attentamente l’utilizzo delle risorse di personale assegnate ai Dipartimenti al fine di verificarne la coerenza con i criteri di assegnazione e con le esigenze di razionalizzazione della didattica e di miglioramento della qualità della ricerca con particolare attenzione ai neoassunti o promossi.
Si raccomanda all’Ateneo di approvare il prima possibile un Regolamento per l’attribuzione degli scatti stipendiali ai sensi dell’art. 6 comma 14 della Legge 240/2010 che ponga sufficiente attenzione alla valutazione della qualità e della quantità della produzione scientifica e della didattica erogata.
Si raccomanda di organizzare eventi formativi riguardanti sia l’acquisizione di competenze didattiche del corpo docente sia l’utilizzo di didattica innovativa quale ad esempio modalità e-‐learning.
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1.7 Sostenibi l ità del l ’Offerta Formativa In questo paragrafo il Nucleo riporta un’attenta valutazione della sostenibilità dell’offerta Formativa dell’Ateneo analizzata sotto diversi punti di vista. Alla base della sostenibilità dell’offerta formativa, l’attuale normativa universitaria prevede la presenza di una sostenibilità economico-‐finanziaria come definito negli art. 5, 6 e 7 del D.Lgs. 49/2012 e ripreso negli indicatori di cui all’allegato E del D.M. 987/2016. Sebbene DM 987/2016, rispetto al DM 1059/2013, non preveda più il fattore DID fra i requisiti di assicurazione della qualità, tale parametro rimane rilevante per l’ANVUR. Nelle nuove Linee Guida AVA 2.0 del 10 agosto 2017 il punto di attenzione sulla sostenibilità della didattica rimane infatti parte dell’indicatore R1.C3. Vista l’assenza in Ateneo di politiche e di strumenti di monitoraggio della quantità di ore di docenza assistita erogata dai diversi Dipartimenti, in relazione con la quantità di ore di docenza teorica erogabile, in questo paragrafo il Nucleo riporta un’attenta valutazione della sostenibilità della didattica a livello di Ateneo e di Dipartimenti. Il Nucleo prende, inoltre, in considerazione il quoziente studenti/docenti equivalenti che rientra fra gli aspetti da considerare dell’indicatore R1.C3 delle nuove linee guida AVA 2.0, e l’impatto del turn over sui requisiti di docenza. Il paragrafo è concluso con un’analisi del corrispondente punto di attenzione R1.C.3 Sostenibilità Economico-‐finanziaria Nella tabella successiva sono riportati gli indicatori previsti al “Gruppo D – Sostenibilità Economica Finanziaria” di cui all’allegato E del D.M. 987/2016 all’allegato E come dalla Scheda Indicatori di Ateneo rilasciata da ANVUR il 30/06/2018 per il 2014 e 2015 ed integrata da dati interni per il 2016 e 2017.
Tabella 1.0: Indicatori di sostenibilità economico-‐finanziaria per gli anni 2013-‐2016
Indicatore Anno Ateneo
ISEF
2013 1,22%
2014 1,30%
2015 1,38%
2016 1,46%
IDEB
2013 0,00%
2014 0,00%
2015 0,00%
2016 0,00%
IP
2013 66,66%
2014 63,23%
2015 59,27%
2016 56,04%
Gli indicatori previsti ISEF (Indicatore per la Sostenibilità Economica Finanziaria), IDEB (Indicatore di Indebitamento) e IP (Indicatore per la spesa di personale) mostrano un trend positivo nel triennio considerato e rientrano ampiamente nei limiti previsti dal D. Lgs. 49/2012. Il Nucleo sottolinea questo risultato e rileva che il valore e l’andamento dei tre indicatori che migliorano nel triennio, rispetto alle soglie individuate dalla norma, confermano la solidità dell’Ateneo che dal punto di vista economico-‐finanziario può sostenere a pieno la propria offerta formativa. Valutazione della quantità di ore di docenza assistita erogata a livello di Ateneo e dei Dipartimenti L’indicatore relativo alla sostenibilità, inteso come limite di ore di didattica massima assistita erogata, era un vincolo previsto nei requisiti di accreditamento delle sedi introdotto con il D.M. 47/2013. Attualmente il vincolo non viene più previsto dal DM n. 987 del 12 dicembre 2016, tuttavia l’indicatore continua ad essere previsto dalle nuove Linee Guida ANVUR relative a “Accreditamento periodico delle sedi e dei corsi di studio universitari”, come punto di attenzione R1.C.3 -‐ Sostenibilità della didattica: “l’Ateneo deve disporre
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di una strategia per monitorare e ottimizzare la quantità complessiva di ore di docenza assistita erogata dai diversi Dipartimenti, in relazione con la quantità di ore di docenza teorica erogabile”. L’indicatore è verificato a livello di normativa dalla banca dati ministeriale Offerta Formativa attraverso il numero massimo di ore di didattica erogabile a livello di Ateneo (DID), calcolato sommando le seguenti voci:
• Num. professori a tempo pieno x 120 ore; • Num. professori a tempo definito x 90 ore; • Num. ricercatori universitari x 60 ore; • max 30% contratti e affidamenti.
Questo dato viene quindi confrontato con il numero di ore effettive di didattica calcolate sulla base delle schede SUA-‐CdS, per verificarne la sostenibilità. Nella tabella 1.1 si riporta un’analisi storica della DID dell’ultimo triennio.
Tabella 1.1: Serie storica sostenibilità dell’offerta formativa
Calcolo teorico 2016/2017 2017/2018 2018/2019
Ore di didattica assistita riferita a Professori a tempo pieno (120 ore) 44.640 47.880 50.280 Ore di didattica assistita riferita a Professori a tempo definito (90 ore) 1.710 1.890 1.800 Ore di didattica assistita riferita a Ricercatori (60 ore) 16.200 14.460 13.080 Ore di didattica assistita per contratto di insegnamento, affidamento o supplenza (max 30%)
18.765 19.269 19.548
Totale ore effettive 81.315 83.499 84.708
Calcolo effettivo 2016/2017 2017/2018 2018/2019
Ore di didattica assistita riferita a Professori a tempo pieno (120 ore) 43.219 53.538,5 64.069 Ore di didattica assistita riferita a Professori a tempo definito (90 ore) 1.510 2.015 2.205 Ore di didattica assistita riferita a Ricercatori (60 ore) 23.443 22.359 20.759 Ore di didattica assistita per contratto di insegnamento, affidamento o supplenza (max 30%)
12.242,5 16.864,5 17.978
Totale ore erogate 80.415 94.777 105.011
Dall’esame dei dati si rileva un consistente aumento del totale delle ore erogate, 18% tra gli anni 2016/2017 e 2017/2018, ancor più marcato, 30%, tra il 2016/2017 e 2018/2019, a fronte di un limitato aumento del DID, 3% tra 2016/2017 e 2017/2018 e 4%, tra 2016/2017 e 2018/2019. Tale fenomeno è riconducile prioritariamente all’eliminazione intervenuta nel corso dell’anno 2017 dell’indicatore DID da requisito di accreditamento delle sedi con conseguente mancato controllo da parte dell’Ateneo. Altresì, l’applicazione del regolamento di Ateneo adottato nel corso dell’anno 2017 relativo ai doveri accademici2, e ai collegati effetti sui carichi didattici, ha contribuito in modo sostanziale ad un ampliamento dell’offerta erogata sulla base dell’obbligo del raggiungimento del numero di ore minimo imposto. Questo aspetto, già rimarcato dal Nucleo di Valutazione in sede di relazione per l’anno 2017, sembra ad oggi ancora non sottoposto ad un attento monitoraggio da parte dell’Ateno. Tuttavia, è da registrare l’introduzione all’interno del Regolamento Didattico3 di una specifica limitazione relativa allo sdoppiamento degli insegnamenti, aspetto, quest’ultimo anch’esso precedentemente rilevato dal Nucleo di Valutazione. Al fine di offrire un contributo nell’analisi della sostenibilità dell’offerta formativa, si riporta di seguito la distribuzione delle ore di didattica previste, sia globalmente sia ripartite per singolo Dipartimento, distinte tra ore affidate a docenti di ruolo e ore coperte da docenti esterni, riferita alla verifica sulla sostenibilità 2018/2019. In tabella 1.2 è calcolato il numero massimo di ore di didattica sostenibili, sulla base del corpo docente in ruolo, utilizzando le riduzioni concesse o per applicazioni del Regolamento di Ateneo sui doveri didattici o per applicazione delle riduzioni nel caso di scelta da parte dei docenti dell’opzione per il tempo
2 Regolamento sui doveri accademici dei professori e dei ricercatori, sulle modalità di autocertificazione, verifica e valutazione dei compiti didattici e di servizio agli studenti, nonché di verifica dell’attività di ricerca emanato con D.R. n. 597 del 15.02.2017 e modificato con D.R. n. 3585 del 03.08.2018. 3 Art. 29 comma 9 del Regolamento didattico di Ateneo -‐ Parte generale adottato con D.R. n. 863 del 16/12/2013 e modificato con D.R. n. 722 del 20/02/2017.
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definito. Per quanto riguarda le ore teoriche per affidamenti e contratti è stato applicato il coefficiente del 30% sulle ore erogabili dai docenti di ruolo. Si segnala che il valore complessivo, per definizione, risulta leggermente difforme rispetto al valore calcolato utilizzando i parametri ex DID nella tabella precedente.
Tabella 1.2: Numero massimo di ore di didattica sostenibili, sulla base del corpo docente in ruolo
Dipartimento
Docenti al 31/08/2018 (*) Numero massimo di ore sostenibili
Ordinari e associati Ricercatori Docenti di
ruolo (**) Affidamenti e contratti
Ore totali
Architettura 32 15 4.680 1.404 6.084
Economia 39 9 5.100 1.530 6.630
Economia aziendale 22 15 3.250 975 4.225
Farmacia 22 27 4.160 1.248 5.408
Ingegneria e geologia 29 11 3.870 1.161 5.031
Lettere, arti e scienze sociali 35 17 5.280 1.584 6.864
Lingue, letterature e culture moderne 24 16 3.680 1.104 4.784
Medicina e scienze dell'invecchiamento 47 23 6.510 1.953 8.463
Neuroscienze, imaging e scienze cliniche 37 20 5.140 1.542 6.682
Scienze filosofiche, pedagogiche ed economico-‐quantitative 26 16 3.580 1.074 4.654
Scienze giuridiche e sociali 28 12 3.790 1.137 4.927
Scienze Mediche, Orali e Biotecnologiche 61 33 8.880 2.664 11.544
Scienze Psicologiche, della Salute e del Territorio 27 16 3.940 1.182 5.122
Totale 429 230 61.860 18.558 80.418 (*) Docenti in ruolo fonte: http://cercauniversita.cineca.it. (**) Sono calcolate convenzionalmente 120 ore per ogni ordinario e associato, 60 ore per ogni ricercatore al netto delle riduzioni previste da Regolamento doveri didattici e per le opzioni a tempo definito.
Nella tabella 1.3 sono state conteggiate per dipartimento le ore erogate dai docenti afferenti su tutta l’offerta dell’Ateneo 2018/2019. Altresì, sono state conteggiate, sempre per dipartimento, le ore erogate con coperture per affidamenti e contratti esterni. Si precisa che il totale delle ore erogate non è direttamente confrontabile con il valore riportato nelle tabella precedente del calcolo del DID in quanto quest’ultimo indicatore non contempla le ore riferite alle attività di tirocinio. Sempre nella stessa tabella si riporta la percentuale di ore esterne calcolato sulle ore interne. Nella tabella 1.4 si riporta il confronto tra ore di didattica sostenibile e ore di didattica erogate.
Tabella 1.3: Numero di ore erogate dai docenti afferenti ai dipartimenti e ore erogate da affidamenti esterni*
Dipartimento Ore erogate da docenti di
ruolo
Ore erogate da affidamenti e contratti
Totale ore erogate
% ore esterne su ore interne
Architettura 6.530 2.684 9.214 41%
Economia 6.137 1.422 7.559 23%
Economia aziendale 4.196 822 5.018 20%
Farmacia 4.859 76 4.935 2%
Ingegneria e geologia 4.478 900 5.378 20%
Lettere, arti e scienze sociali 5.543 534 6.077 10%
Lingue, letterature e culture moderne 5.790 4.004 9.794 69%
Medicina e scienze dell'invecchiamento 5.624,5 18.162 23.787 323%
Neuroscienze, imaging e scienze cliniche 5.227 3.788 9.015 72%
Scienze filosofiche, pedagogiche ed economico-‐quantitative 4.898 1.044 5.942 21%
Scienze giuridiche e sociali 4.953 816 5.769 16%
Scienze Mediche, Orali e Biotecnologiche 7.356,5 7.768 15.125 106%
Scienze Psicologiche, della Salute e del Territorio 4.621 816 5.437 41%
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Totale 70.213 42.836 113.049 23% (*) Fonte dati: U-‐Gov Didattica
Tabella 1.4: Confronto tra ore di didattica sostenibile e ore di didattica erogate
Dipartimento Valore massimo ore sostenibili
Totale ore erogate
Differenza
Architettura 6.084 9.214 -‐3.130
Economia 6.630 7.559 -‐929
Economia aziendale 4.225 5.018 -‐793
Farmacia 5.408 4.935 473
Ingegneria e geologia 5.031 5.378 -‐347
Lettere, arti e scienze sociali 6.864 6.077 787
Lingue, letterature e culture moderne 4.784 9.794 -‐5.010
Medicina e scienze dell'invecchiamento 8.463 23.787 -‐15.324
Neuroscienze, imaging e scienze cliniche 6.682 9.015 -‐2.333
Scienze filosofiche, pedagogiche ed economico-‐quantitative 4.654 5.942 -‐1.288
Scienze giuridiche e sociali 4.927 5.769 -‐842
Scienze Mediche, Orali e Biotecnologiche 11.544 15.125 -‐3.581
Scienze Psicologiche, della Salute e del Territorio 5.122 5.437 -‐315
Totale 80.418 113.049 -‐32.631
Dall’esame delle tabelle emerge che sia per quanto riguarda il totale delle ore erogate, sia per quanto riguarda la percentuale di copertura con il ricorso a bandi e affidamenti esterni, l’Ateneo non rispetta i limiti previsti. Tuttavia, si rileva che il superamento dei limiti è imputabile, per buona parte, alla quota relativa all’offerta di area medico-‐sanitaria sulla quale incide in modo considerevole il peso delle convezioni con le strutture ospedaliere. Passando ad un’analisi a livello dipartimentale, tenendo conto per i Dipartimenti di Medicina e scienze dell'invecchiamento, Scienze Mediche, Orali e Biotecnologiche e Neuroscienze, imaging e scienze cliniche le considerazioni sopra esposte, i dati segnalano un superamento dei limiti per la maggior parte dei Dipartimenti con uniche eccezioni i Dipartimenti di Farmacia e Lettere, arti e scienze sociali. Particolarmente critiche le differenze rilevate per i Dipartimenti di Lingue, letterature e culture moderne, Architettura e Scienze filosofiche, pedagogiche ed economico-‐quantitative, per i quali sono rilevabili numerose attività di laboratorio previste nei piani di studio. Limitando il totale delle ore erogabili ai solo professori, si rileva il superamento della soglia teorica solo per i dipartimenti di Dipartimenti di Medicina e scienze dell'invecchiamento, Scienze Mediche, Orali e Biotecnologiche e Lettere, arti e scienze sociali. Mentre per quanto riguarda gli affidamenti esterni, la quota di ore erogate per affidamento e contratti esterni supera il limite del 30% negli stessi Dipartimenti citati e per il Dipartimento di Scienze Psicologiche, della Salute e del Territorio Per quanto riguarda la presenza di attività didattiche integrative, in tabella 1.5 si riporta il dettaglio delle ore erogate per laboratori, esercitazioni e seminari nell’offerta 2018/2019. Nel complesso si rileva un peso pari al 4% delle ore di didattica integrativa di cui in prevalenza assegnate per ore le attività di laboratorio.
Tabella 1.5: Confronto tra ore di didattica sostenibile e ore di didattica erogate
Totale ore % Ore erogate totali 113.049 Ore di didattica 108.474 96% Ore di didattica integrativa 4.575 4%
• di cui laboratori 3.390 3%
• di cui esercitazioni 154 0.1%
• di cui seminari 1.031 0.9%
Valutazione del rapporto studenti/docenti a livello di Ateneo e dei Dipartimenti
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Ulteriore aspetto preso in considerazione nel presente paragrafo riguarda il rapporto tra studenti regolari e totale/docenti per dipartimento/scuola esaminato nella tabella 1.6.
Tabella 1.6: Rapporto studenti/docenti per Dipartimento/Scuola
Dipartimento/Scuola
Totale studenti regolari
2017/2018
Totale studenti
2017/2018
Docenti in ruolo
al 31.12.2017
Rapporto studenti regolari/ docenti
Rapporto studenti/ docenti
Architettura 1.145 1.709 47 24,36 36,36
Economia aziendale 1.480 2.064 37 40,00 55,78
Farmacia 939 1.741 49 19,16 35,53
Ingegneria e geologia 568 1.009 40 14,20 25,23
Lettere, arti e scienze sociali 918 1.421 52 17,65 27,33
Lingue, letterature e culture moderne 1.691 2.461 40 42,28 61,53
Scienze filosofiche, pedagogiche ed economico-‐quantitative 910 1.247 42 21,67 29,69
Scuola di Medicina e scienze della salute 6521 9126 264 24,70 34,57
Scuola delle Scienze economiche, aziendali, giuridiche e sociologiche 2.638 3.907 88 29,98 44,40
Totale 16.810 24.685 659 25,51 37,46
L’ateneo conta su un totale di 659 docenti contro quasi 25.000 studenti con un rapporto studenti/docenti di circa 38-‐1 quasi doppio rispetto la media europea, 20-‐1, e ben oltre la media nazionale, 30-‐1. Anche in questo caso l’Ateneo dovrebbe avviare azioni mirate alla riduzione dei valori, eventualmente inserendo tale azioni tra gli obiettivi di una programmazione strategica. Si rinvia l’approfondimento dei valori per singola aree rilasciati dall’ANVUR nel paragrafo dedicato all’analisi degli indicatori previsti dall’Allegato E del DM 987/2016. Impatto del turn over sui requisiti di docenza Infine, ultimo aspetto del presente paragrafo riguarda la verifica dell’impatto del turn over sui requisiti di docenza. La verifica ex post del rispetto dei requisiti di docenza per l’anno accademico 2016/2017 è svolta dal Settore Programmazione e Valutazione della Didattica e della Ricerca entro il mese di febbraio antecedente a quello dell’attivazione dei corsi. Successivamente, una volta conclusa nel mese di marzo la compilazione delle schede SUA CdS per l’anno corrente, lo stesso Settore verifica la sostenibilità dell’offerta 2017/2018 in termini di requisiti di docenza. Al termine della verifica, l’eventuale presenza di criticità è segnalata al Presidio della Qualità e al Nucleo di Valutazione, nonché gli esiti di tale verifica sono riportati nella relazione di accompagnamento all’approvazione dell’offerta formativa discussa Senato Accademico in sede di approvazione dell’offerta formativa. Per quanto riguarda l’anno accademico 2017/2018, i Corsi di Studio dell’Ateneo risultano disporre dei docenti di riferimento richiesti, per i quali è stata verificata la presenza di almeno un’attività didattica sul proprio settore di afferenza. Si rileva inoltre come, ai fini della verifica dei requisiti minimi di docenza effettuata tramite la procedura offerta formativa, l’Ateneo abbia rispettato il requisito senza ricorrere all’utilizzo di docenza a contratto che pure sarebbe consentito come previsto dalla normativa in base al Decreto Ministeriale 27 marzo 2015 n. 194. Si ricorda anche che il DM 987/2016 ha introdotto la verifica ex post della sostenibilità dell’offerta formativa, con riferimento al numero di studenti effettivamente iscritti al primo anno. Alla prima applicazione di tale verifica, effettuata a febbraio 2017, un solo corso di studio è risultato con carenza di docenti (Design, classe L-‐4). Tale situazione, che consegue da un significativo successo del Corso di Studio in termini di iscritti al corso al primo anno di attivazione, è stata risolta attraverso l’introduzione dell’accesso programmato con limite di 80 immatricolati per l’anno 2017/2018. Tuttavia, si rileva l’assenza nei documenti istruttori di una necessaria verifica delle cessazioni previste nel triennio seguente l’anno di attivazione dell’offerta. Tale aspetto riveste fondamentale importanza soprattutto per quei Dipartimenti (Architettura Lingue, letterature e culture moderne, Medicina e scienze dell'invecchiamento e Scienze Mediche, Orali e Biotecnologiche) che presentano significativi numeri di turn over nel prossimo triennio.
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Tabella 1.7: Cessazioni previste nel triennio 2018-‐2020
Dipartimento Personale docente al 31.12.2017
Cessazioni previste 2018-‐2020
Di cui RTD
Cessazioni previste su docenti
Cessazioni previste
(senza RTD) su docenti
Architettura 47 8 2 17% 13%
Economia 48 2 2 4% 0%
Economia aziendale 37 1 1 3% 0%
Farmacia 49 3 2 6% 2%
Ingegneria e geologia 40 2 2 5% 0%
Lettere, arti e scienze sociali 52 7 3 13% 8%
Lingue, letterature e culture moderne 40 8 2 20% 15%
Medicina e scienze dell'invecchiamento 70 11 1 16% 14%
Neuroscienze, imaging e scienze cliniche 57 9 6 16% 5%
Scienze filosofiche, pedagogiche ed economico-‐quantitative 42 5 1 12% 10%
Scienze giuridiche e sociali 40 6 2 15% 10%
Scienze Mediche, Orali e Biotecnologiche 94 17 5 18% 13%
Scienze Psicologiche, della Salute e del Territorio
43 6 3 14% 7%
Totale 659 85 32 13% 8%
Il Nucleo, nel rilevare l’accoglimento della raccomandazione sulla definizione di criteri oggettivi per lo sdoppiamento degli insegnamenti, formulata nella Relazione annuale 2017, rileva l’assenza di un monitoraggio a riguardo e raccomanda all’Ateneo di effettuare una verifica della corretta applicazione dei suddetti criteri in fase di definizione dell’offerta formativa.
Si suggerisce inoltre: − l’adozione di iniziative quali, ad esempio, la chiusura o trasformazione in master di CdS con iscritti
al di sotto di soglie minime o di insegnamenti che non raggiungono numero minimo di esami sostenuti nell’anno;
− l’inserimento di obiettivi strategici sulla riduzione del rapporto studenti/docenti; − l’avvio di un attento monitoraggio delle attività didattiche integrative; − di monitorare attentamente le cessazioni previste nel triennio seguente l’anno di attivazione
dell’offerta.
R1.C.3 -‐ Sostenibilità della didattica L'Ateneo si è dotato di strumenti di monitoraggio della quantità di ore di docenza assistita erogata dai diversi Dipartimenti, in relazione con la quantità di ore di docenza teorica erogabile? (La quantità di docenza erogabile si quantifica in 120 ore annue per ogni Professore a tempo pieno (90 per i Professori a tempo definito), 60 per Ricercatori a tempo indeterminato e determinato di tipo A); per i Ricercatori a tempo determinato di tipo B va preso a riferimento il regolamento di Ateneo (tale disposizione si applica anche alle Università non statali ma non alle Università telematiche). L'Ateneo dispone di strumenti per rilevare e gestire il quoziente studenti/docenti (e anche studenti/tutor nel caso degli Atenei telematici) dei propri CdS e agisce per sanare le eventuali deviazioni rispetto alla numerosità di riferimento della classe di laurea? Documenti esaminati
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Regolamento sui doveri accademici dei professori e dei ricercatori, sulle modalità di autocertificazione, verifica e valutazione dei compiti didattici e di servizio agli studenti, nonché di verifica dell’attività di ricerca disponibile al link https://www.unich.it/ateneo/organizzazione/normativa-‐di-‐ateneo/nuovi-‐regolamenti/personale-‐docente-‐e-‐ricercatore SUA-‐ CdS sezione “Riepilogo didattica erogata” Banche dati di Ateneo Analisi dell’indicatore Si rileva l’assenza sia di politiche sia di strumenti puntuali di monitoraggio della quantità di ore di docenza assistita erogata dai diversi Dipartimenti, in relazione con la quantità di ore di docenza teorica erogabile. Nonostante l’adozione da parte dell’Ateneo di un Regolamento sui doveri accademici dei professori e dei ricercatori, sulle modalità di autocertificazione, verifica e valutazione dei compiti didattici e di servizio agli studenti, nonché di verifica dell’attività di ricerca, si rileva la mancanza di un puntuale monitoraggio centralizzato sul carico didattico dei docenti. La verifica ex post del rispetto dei requisiti di docenza per l’anno accademico x/x+1 è svolta dal Settore Programmazione e Valutazione della Didattica e della Ricerca entro il mese di febbraio dell’anno x+1. Successivamente, una volta conclusa nel mese di marzo la compilazione delle schede SUA CdS per l’anno corrente, lo stesso Settore verifica la sostenibilità dell’offerta dell’anno accademico successivo x+1/x+2 in termini di requisiti di docenza. Al termine della verifica, l’eventuale presenza di criticità è segnalata al Presidio della Qualità e al Nucleo di Valutazione, nonché gli esiti di tale verifica sono riportati nella relazione di accompagnamento all’approvazione dell’offerta formativa discussa Senato Accademico in sede di approvazione dell’offerta formativa. Il quoziente studenti/docenti viene analizzato a livello di CdS in fase di redazione della SMA: a tal riguardo il Presidio ha sollecitato l’analisi di tale indicatore nelle linee guida per la Scheda di Monitoraggio 2018. Tale rapporto è inoltre verificato da controlli a campione del Nucleo e del Presidio e in sede di audizioni. Si raccomanda la definizione di politiche e di relativi strumenti di monitoraggio della quantità di ore di docenza assistita erogata dai diversi Dipartimenti, in relazione con la quantità di ore di docenza teorica erogabile. Si raccomanda l’attivazione di un monitoraggio centralizzato sul carico didattico dei docenti.
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1.8 Strutture e servizi al la didattica e al la r icerca In questo paragrafo, il Nucleo dopo un approfondimento sull’adeguatezza delle strutture a disposizione della didattica, passa ad analizzare il punto di attenzione R1.C.2 dei requisiti di AQ previsti dalle Linee guida AVA 2.0. Dotazione di aule, spazi per lo studio, aule attrezzate e biblioteche Aule. L’Ateneo G. d’Annunzio è dislocato presso due Campus, Chieti e Pescara, con una dotazione di aule a disposizione dei vari corsi di studio come indicato nel sito web di Ateneo: https://www.unich.it/didattica/area-‐studenti/aule La dotazione complessiva di posti si avvicina a 20.000 e corrisponde a quasi 1 studente regolare per posto aula. Il Corso di Studio in Infermieristica (L/SNT1) oltre alla sede nel Campus di Chieti, presenta due sedi distaccate, una a Pescara ed una a Vasto(CH) la cui dotazione di aule è rispettivamente di 40 e 35 posti, come indicato nel sito web: https://ateneo.cineca.it/off270/sua17/agg_dati.php?parte=502&id_rad=1537973&id_testo=T62&user=ATEnucleo Aule informatiche. Le postazioni informatiche messe a disposizione dall'Ateneo sono 459, così suddivise: Campus di Chieti:
• Medicina e Chirurgia: 3 aule con un totale di 60 postazioni • Farmacia: 1 aula con 20 postazioni • Interfacoltà (ubicata presso la Facoltà di Lettere e Filosofia): 1 aula con 24 postazioni
Campus Pescara:
• Economia: 2 aule con un totale di 125 postazioni • Architettura: 4 aule con un totale di 70 postazioni • Lingue e Letterature straniere: 2 aule con un totale di 40 postazioni • Scienze Manageriali: 2 aule con un totale di 120 postazioni
Presso entrambi i poli, in vaste aree, è inoltre disponibile un servizio Wireless che consente agli studenti l'accesso ai servizi del web di Ateneo. Non presente in Ateneo il servizio Eduroam che permette agli utenti in mobilità presso altre organizzazioni di accedere in modo semplice e sicuro alla rete wireless usando le stesse credenziali fornite dalla propria organizzazione. Sistema Bibliotecario di Ateneo Il Sistema Bibliotecario di Ateneo, SBA, è costituito dalle Biblioteche, dalla Biblioteca Digitale e dai fondi librari. In accordo con lo Statuto di Ateneo, lo SBA ha autonomia gestionale e il suo coordinamento è affidato alla Commissione di Ateneo per le Biblioteche, CAB, che ha funzioni di indirizzo e governo e si avvale per le funzioni operative della figura di un Direttore dell’Area delle Biblioteche appartenente al ruolo del personale tecnico-‐amministrativo. Lo SBA ha lo scopo di:
a) organizzare in forme coordinate le funzioni di conservazione, aggiornamento e fruizione del patrimonio bibliografico-‐documentale dell’Ateneo;
b) provvedere alla diffusione dell’informazione anche mediante l’integrazione con il Servizio Bibliotecario Nazionale;
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c) garantire il più ampio accesso all’informazione scientifica attraverso lo sviluppo della Biblioteca Digitale di Ateneo e l’utilizzo di risorse elettroniche;
d) gestire tali risorse informative e servizi in modo da fornire prioritariamente supporto alle attività di ricerca e di didattica delle strutture dell’Ateneo;
e) gestire ed aggiornare il catalogo della produzione scientifica di Ateneo U-‐GOV; f) gestire ed aggiornare i repository di Ateneo.
Sono previsti, per ragioni logistiche, due poli bibliotecari, il Polo di Chieti e il Polo di Pescara, nell’ambito dei quali il servizio è organizzato secondo le seguenti unità:
• Biblioteca Digitale d'Ateneo • Biblioteca Medico Scientifica • Biblioteca Polo Pescara • Biblioteca "Ettore Paratore" -‐ Chieti
Il patrimonio della Biblioteca Polo Pescara è costituito da oltre 129.000 volumi tra monografie e periodici afferenti le discipline delle ex quattro facoltà: Architettura, Lingue e Letterature straniere, Economia e Scienze Manageriali. Nella Biblioteca ci sono 266 posti a sedere distribuiti nelle due grandi sale di lettura principali, negli 11 studioli e nella sala Monografie. Tutte le aree riservate alla lettura dispongono della connessione Wifi e sono dotati di collegamento elettrico per l’utilizzo dei computer portatili. La sala di lettura principale possiede 4 postazioni informatizzate utilizzabili liberamente per la ricerca sull’intero Polo Bibliotecario dell’Università “G. D’Annunzio”. La Biblioteca "Ettore Paratore" è ospitata nella palazzina della Facoltà di Lettere nel Campus di Chieti. Ubicata su tre piani, la biblioteca ha la disponibilità di 96 posti a sedere nelle due sale di consultazione e di n. 72 posti a sedere nelle 3 sale di studio, una sala informatica con 3 postazioni PC. All'interno delle sale studio è disponibile un servizio WiFi gratuito, previa iscrizione al servizio. La Biblioteca Medico Scientifica è dislocata su due sedi. Nei locali, di recente apertura, posti nel Basamento del Nuovo Polo Didattico di Medicina è presente il patrimonio bibliografico delle Facoltà di Medicina e Chirurgia, Farmacia e Scienze Motorie. Nella palazzina dell'ex-‐Rettorato (al 2° piano) si trova invece la sezione distaccata dove è presente il patrimonio bibliografico della Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali. Complessivamente sono a disposizione sale lettura per posti n. 104, sala carte per posti n. 16 e un’aula informatica per posti n. 7. Tutte le biblioteche assicurano l’erogazione dei seguenti servizi: Consultazione. Per la consultazione dei testi monografici e delle riviste è necessario fare richiesta su schede presso il personale addetto alla distribuzione; le opere di carattere generale (enciclopedie, dizionari, lessici, atlanti, collane classici, fonti, ecc.) sono disponibili nelle sale di consultazione. Prestito. Il Regolamento della Biblioteca prevede prestiti interni ed esterni. Possono essere presi in prestito fino a 3 volumi per volta per un periodo di 15 giorni. É consentito il rinnovo del prestito per la stessa opera per due volte consecutive. Lettore. É a disposizione degli utenti un lettore di microfilm e microfiches. Duplicazione. É disponibile fotocopiatrice utilizzabile nei limiti previsti dalla legge sui diritti d'autore e dell'accordo CRUI-‐SIAE. Altri. Informazioni bibliografiche. Ricerche bibliografiche su cataloghi. Ricerche bibliografiche su banche dati e Internet. Acquisizione di materiale bibliografico (microfilm, microfiches, fotoriproduzioni) presso altre biblioteche italiane e straniere e prestito interbibliotecario nazionale. Ogni Dipartimento ha inoltre a disposizione una propria biblioteca a disposizione dei propri studenti e dottorandi con disponibilità variabili di aule e patrimonio librario/riviste.
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Dotazione di personale tecnico ammnistrativo R1.C.2 -‐ Strutture e servizi di supporto alla didattica e alla ricerca. Personale tecnico amministrativo L’Ateneo si accerta e verifica periodicamente che i CdS, i Dottorati di Ricerca e i Dipartimenti abbiano a disposizione adeguate risorse, strutture e servizi di supporto alla ricerca, alla didattica e agli studenti, (e.g. Spazi, biblioteche, laboratori, ausili didattici, infrastrutture IT ecc.)? [Vedi anche R3.C.2, R4.B.4] Tali strutture e servizi di supporto sono facilmente fruibili da tutti gli studenti? L'Ateneo verifica periodicamente l'adeguatezza numerica e organizzativa del proprio personale tecnico-‐amministrativo in funzione delle esigenze di gestione della didattica, della ricerca e della terza missione? Documentazione esaminata Relazione Annuale del Nucleo di Valutazione 2017: Sezione “Organizzazione dei servizi di supporto allo studio” Carte dei servizi di Ateneo e dei Dipartimenti disponibile al link https://www.apc.unich.it/documenti Analisi dell’indicatore Con riferimento all’adeguatezza della dotazione di strutture e servizi, il Nucleo di Valutazione richiama quanto già espresso nella Relazione annuale in merito all’opinione degli studenti per l’anno accademico a.a. 2016/2017 pubblicata sul sito istituzionale di Ateneo. Nella relazione si evidenzia come punto di debolezza del sistema il fatto che “il perdurare dell’assenza dei dati sull’organizzazione dei corsi di studio, sulle strutture didattiche utilizzate (aule, attrezzature), sull’ulteriori informazioni aggiuntive e sul grado di soddisfazione generale e sugli aspetti specifici dei corsi di studio non permette una valutazione completa dell’offerta formativa dell’ateneo. Tale aspetto è reso ancora più critico dal perdurare delle segnalazioni più volte inviate agli di governo” In attesa dell’acquisizione da parte del Presidio della Qualità delle informazioni necessarie, che dovrebbe arrivare a partire dall’anno accademico 2018/2019, il Nucleo di Valutazione, per esprimere una valutazione sul gradimento degli studenti rispetto alle aule, alle postazioni informatiche ed ai servizi di biblioteca, si è avvalso degli delle indagini Alma Laurea. I dati aggregati a livello di Ateneo evidenziano un adeguato livello di soddisfazione. In particolare, si rileva una prevalenza nei giudizi positivi per quanto riguarda la valutazione relativa ad aule e biblioteche. Al contrario, gli spazi dedicati allo studio individuale e le postazioni informatiche registrano una valutazione decisamente inferiore. Importante richiamare in questa sede le ulteriori modalità di verifica dell’adeguatezza delle risorse rappresentate dalla rilevazione della qualità dei servizi erogati agli utenti interni ed esterni e dalle indagini strutturate di customer satisfaction del Progetto Good Practice a cui l’Ateneo partecipa, ai quali però non è data un’adeguata diffusione. Ulteriore forma di verifica della qualità dei servizi si ha nel corso delle audizioni ai Corsi di Studio e ai Dipartimenti con l’esame delle relazioni della Commissioni Paritetiche Docenti Studenti. Il quadro complessivo risulta abbastanza diversificato rispetto a materiali e ausili didattici, laboratori, aule, attrezzature, in relazione al potenziale raggiungimento degli obiettivi di apprendimento al livello desiderato. Tuttavia, è importante rilevare come l’Ateneo abbia dato seguito alle sollecitazioni pervenute dalla componente studentesca e per andare sempre più incontro alle esigenze ha adottato interventi in linea con e le principali criticità riscontrate nel corso degli incontri. Ne sono esempio: l’apertura serale delle aule studio e delle sale lettura delle biblioteche delle due sedi di Chieti e Pescara, la messa a disposizione gratuita del pacchetto office a tutti gli studenti, l’attivazione del servizio di bike sharing e, più in generale, l’apertura di due student help station, una per sede, intese come punti di accoglienza, con accesso alle informazioni relative all'Ateneo ed al territorio, al fine di facilitarne la fruibilità da parte degli studenti, offrendo loro supporto e sostegno nella ricerca dei servizi per far fronte alla variabilità delle loro esigenze. Per quanto riguarda il personale tecnico amministrativo (PTA), dal confronto con i dati relativi alla consistenza del PTA del sistema universitario nazionale emerge un forte sottodimensionamento, frutto di una non adeguata politica di reclutamento del personale negli anni precedenti. La recente delibera di Consiglio di Amministrazione, luglio 2018, relativa alla programmazione del personale 2018-‐2020 ha, tuttavia, previsto misure finalizzate a diminuire lo squilibrio riservando la parte della quota premiale dei
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punti organico superiore al 100% del turn over complessivo al personale PTA, oltre che la quota fissa del 10% dei punti organico. Parallelamente l’Ateneo ha proceduto nel dicembre 2017 ad una nuova ridefinizione della pianta organica prevedendo nuovi settori e servizi dedicati alle attività didattiche, di ricerca e di terza missione. Si raccomanda al Presidio di sensibilizzare le strutture didattiche dell’Ateneo ad analizzare gli esiti delle opinioni degli studenti riguardo i nuovi questionari relativi alla valutazione delle strutture, attivati a partire dall’a.a. 2018/2019, ed a tenerne conto in eventuali proposte di miglioramento.
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1.9 Eff icacia del le Pol it iche di Ateneo per l ’AQ In questo paragrafo il Nucleo valuta l’efficacia del Sistema di AQ dell’Ateneo con particolare attenzione alla sua gestione ed autovalutazione. In particolare, dopo un breve resoconto delle attività svolte dal Presidio di Qualità e dal Nucleo di Valutazione nel corso del 2017 e del primo semestre del 2018 saranno attentamente valutati gli indicatori R2.A1 e R2.B1 previsti dalle linee guida AVA 2.2. Per quanto riguarda l’indicatore R2.A1, il Nucleo ha richiesto al Presidio una sintetica relazione di autovalutazione, che sarà riportata preliminarmente all’analisi dell’indicatore stesso. Attività del Presidio della Qualità nel 2017 e primo semestre 2018 Nel corso del 2017 e nel primo semestre del 2018 il PQA ha supportato e monitorato le varie fasi legate a:
− Predisposizione di uno scadenzario di AQ di Ateneo; − Redazione della Scheda di Monitoraggio Annuale dei Corsi di Studio (SMA); − Redazione delle Relazioni delle Commissioni Paritetiche; − Compilazione delle varie sezioni della SUA-‐CdS; − Redazione del Rapporto di Riesame Ciclico (RRC); − Redazione del Riesame della Ricerca Dipartimentale; − Redazione delle Schede di insegnamento (Syllabus).
Per favorire e facilitare la corretta e completa redazione di tutti i documenti sopra citati, facendo seguito all’iniziativa intrapresa a partire dal 2013, il PQA ha continuato ad implementare ed aggiornare la pagina “ARCHIVIO AVA” in modo che possa servire anche a creare una serie storica da usare per monitorare nel tempo l’andamento dei CdS dell’Ateneo. Tutte le risorse sono rintracciabili nella sezione MyPage della riservata al personale strutturato del sito web di Ateneo (docenti, ricercatori e tecnici amministrativi) dal quale è possibile accedere agli indicatori delle carriere degli studenti e ai dati presenti in AlmaLaurea [sia link diretto al sito sia a files pdf scaricati e resi disponibili per singolo CdS. Nello stesso sito sono reperibili anche tutte: le SUA-‐CdS precedenti, i RAR precedenti, le SMA, i RAR ciclici nonché le Relazione della Commissione Paritetica Docenti-‐Studenti e Dati Statistici Scadenzario AQ 2018 -‐ Offerta Formativa 2019-‐2020. Come per gli anni precedenti il PQA ha ravvisato la necessità di garantire piena coerenza e armonizzazione tra tutti i processi AVA che hanno scadenze diverse nel corso dell’anno ed ha definito, con anticipo, scadenze interne articolate in tal senso che sono state inserite in una sezione ad hoc del sito WEB del PQA. Inoltre, nel corso del 2018, il PQA -‐ in collaborazione con il Settore Programmazione e Valutazione della Didattica e della Ricerca -‐ ha predisposto un documento sintetico in cui sono riportate le scadenze, sia interne che ministeriali, relative a tutti i processi AVA in corso oltre a quelle relative all’attivazione dell’Offerta Formativa 2019-‐2020. Tale documento tiene conto sia delle esigenze interne di Ateneo che delle vigenti leggi e note ministeriali, ed ha avuto la massima diffusione attraverso l’invio via e-‐mail a tutto il corpo docente oltre che alla sua pubblicazione sul sito WEB del PQA nella sezione “Attività AVA 2018”. Scheda di Monitoraggio Annuale dei Corsi di Studio (SMA). Il PQA ha predisposto nel 2017, in occasione del primo ciclo di compilazione della SMA, delle Linee Guida dettagliate per guidare i docenti incaricati della redazione sia nella corretta compilazione, sia nella scelta degli indicatori da commentare. Le Linee Guida comprendono inoltre dei casi studio che permettono di prendere in esame dei casi concreti. Il PQA ha inoltre organizzato un primo evento informativo/formativo in data 29/09/2017 in cui sono state ampiamente illustrate le linee guida e sono state date indicazioni operative sul modo di operare al fine di una corretta redazione della SMA. Rapporto di Riesame Ciclico (RRC). Il Rapporto di Riesame Ciclico dovrà essere compilato entro il 2018 da tutti i CdS. Il PQA per raggiungere tale risultato ha posto in essere le seguenti azioni, in coerenza con quanto espresso nelle precedenti Relazioni:
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• Programmazione delle attività; • Incontro di formazione specifico (18/07/2018); • Redazione e distribuzione di apposite Linee Guida e documentazione utile; • Realizzazione di una procedura on-‐line guidata per semplificare il processo di stesura del
documento.
Relazione Annuale della Commissione Paritetica Docenti-‐Studenti (RCPDS). Il Presidio ha messo in atto un’attività di monitoraggio sulla stesura delle RCP, dalla quale ha rilevato le seguenti principali criticità:
– le CPDS mostrano difficoltà ad interpretare il ruolo di primo valutatore interno sulle attività formative di Ateneo ad esse attribuito dal processo A.V.A.;
– la composizione di alcune CPDS risulta eccessivamente numerosa; – risulta difficoltoso individuare una adeguata rappresentanza studentesca.
Su suggerimento del PQA nella composizione delle CPDS non risultano più presenti Presidenti dei CdS che potevano configurare un quadro di possibile “conflitto di interesse”. Infine, per superare la difficoltà di individuare la rappresentanza studentesca nelle CPDS attraverso le elezioni e sulla base di un confronto con altri Atenei in cui è emersa la stessa problematica, il PQA ha proposto agli organi accademici di adottare i seguenti criteri in ordine di priorità:
− autocandidatura nell’ambito dei rappresentanti degli studenti del Consiglio di Dipartimento; − in assenza di autocandidatura o di un numero di autocandidature superiore alla disponibilità di
posizioni la scelta ricade sullo/sugli studenti che abbiano ricevuto il maggior numero di voti nelle elezioni come rappresentanti nel Consiglio medesimo;
− in tutti quei casi in cui non fosse possibile ricorrere ai criteri sopra elencati la scelta del/dei rappresentanti da inserire nella CPDS verrà affidata alla Consulta degli Studenti.
Per facilitare la completa e corretta compilazione della Relazione il PQA ha predisposti nel 2018 una versione aggiornata della procedura informatizzata per il Rapporto delle Commissioni Paritetiche Docenti-‐Studenti. SUA-‐CdS 2017 e 2018. Il PQA, nel proprio portale, ha organizzato una pagina dove sono riportate tutte le informazioni, i documenti, le scadenze e le istruzioni per la corretta compilazione della Scheda. Tutte le indicazioni sono oggetto di aggiornamento in relazione a eventuali cambiamenti normativi e a suggerimenti ricevuti. In particolare, per la SUA-‐CdS 2018 sono state poste in essere le seguenti azioni:
• Incontro informativo/formativo rivolto a tutti i Presidenti di CdS e loro delegati (8 marzo 2018) • Redazione e diffusione delle Linee Guida per la corretta e completa compilazione della Scheda; • Redazione e diffusione di note operative e scadenzario; • Verifica e monitoraggio dei contenuti inseriti.
SUA-‐RD – Riesame della Ricerca Dipartimentale. In relazione alla SUA-‐RD il PQA, per far fronte al “blocco” ANVUR che persiste dal 2016 ha definito una propria procedura interna di Riesame della Ricerca Dipartimentale per assicurare il monitoraggio continuo delle attività di ricerca legate ai Dipartimenti. A tal proposito il PQA ha programmato le seguenti azioni:
• Evento informativo/formativo (in coordinamento con il Nucleo di Valutazione) svoltosi il 19 giugno 2018 rivolto a tutti i Direttori di Dipartimento e loro delegati;
• Creazione di una pagina WEB di supporto contenente tutti i documenti e risorse ritenute utili al fine della corretta compilazione del documento;
• Creazione di un Form guidato: “Primo Esercizio Di Riesame Della Ricerca Dipartimentale Anni di riferimento: 2015-‐2017” (in formato Word) per la compilazione del documento.
Scheda dell’insegnamento (Syllabus). Il PQA da una serie di controlli effettuati nel 2017 rileva una evidente criticità per quanto concerne la corretta e completa pubblicazione delle schede di insegnamento.
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Le principali criticità riguardano: casi di totale assenza delle stesse, casi di manca declinazione dei “Descrittori di Dublino”, casi di compilazione superficiale e mancanza quasi totale delle schede in lingua inglese. Per far fronte a tale criticità il PQA progetta e implementa le seguenti azioni:
• Creazione e distribuzione di una linea guida completa e dettagliata con casi studio; • Azione di sensibilizzazione rivolta a tutto il corpo docente sia nel corso dello svolgimento di tutti gli
incontri informativi/formativi organizzati, sia attraverso l’invio di comunicazioni dedicate;
Diploma Supplement. Il PQA, rilevata una carenza strutturale in merito al rilascio del Diploma Supplement da parte delle segreterie (Cfr. punto di attenzione R1.B.1), si è fatto carico di organizzare una riunione con i responsabili del Settore in data 24 luglio 2018. In questa riunione è stata richiesta un’analisi dello stato dell’arte e si è programmato un incontro ad inizio dell’anno accademico per definire modalità, tempi e responsabilità necessari per organizzare il rilascio del documento. VQR 2011-‐2014 Divulgazione e analisi delle performance di Ateneo Il PQA nell’ottica di favorire una proficua discussione e condividere a livello di Ateneo i risultati della campagna VQR ha messo in campo le seguenti azioni:
• Nel documento “Ud’A in Numeri 2017” pubblicato in data 10/07/2017 è stata dedicata una sezione ad hoc denominata “VQR 2011-‐2014 e Performance della Ricerca”.
• Tale documento è stato posto all’attenzione della Governance, dei Direttori di Dipartimento e di tutti i docenti.
• Il PQA è stato invitato, in data 24/10/2017, dal Dipartimento di Scienze Mediche, Orali e Biotecnologiche per una puntuale analisi e discussione in merito ai risultati ottenuti nella VQR.
Rilevazione dell’opinione degli studenti. Il PQA è responsabile, a partire dall’Anno Accademico 2013-‐2014, della predisposizione dei questionari, della definizione delle modalità di somministrazione e del monitoraggio relativo alla rilevazione degli stessi. Come negli anni passati, per favorire ulteriormente la partecipazione degli studenti si è provveduto ad inserire un “blocco” sulla prenotazione agli esami per gli studenti che non hanno compilato il questionario. Il Presidio della Qualità, come avviene dal 2015, ha redatto e reso pubblico sul sito web di Ateneo il documento “Rilevazione dell’opinione degli studenti” contenente dati aggregati a livello di CdS. Inoltre, il PQA su disposizione del Senato Accademico (Delibera del SA del 15 marzo 2018) rende noti i risultati della rilevazione come riportato nel seguito. Tutti gli insegnamenti in forma disaggregata: Rettore, Nucleo di Valutazione Presidio Tutti gli insegnamenti in forma disaggregata dei CdS afferenti a Dipartimento/Scuola: Direttore Dipartimento e Presidente Scuola Tutti gli insegnamenti in forma disaggregata del CdS: Presidente CdS Insegnamenti di cui si è affidatari: Docente titolare Su iniziativa del PQA, a partire dal 2018 la Rilevazione dell’Opinione Studenti è stata integrata con tutti i questionari mancanti relativi alla valutazione dei laureandi e delle strutture. I primi risultati saranno resi disponibili entro l’anno attraverso la piattaforma “CORE”, unitamente a tutti i dati relativi alla rilevazione dell’opinione studenti. Attività di Formazione/Informazione. A partire dal 2018 tale attività è stata potenziata al fine di migliorare le interazioni tra il PQA, i Dipartimenti e i CdS e al fine di esplicare al meglio una delle principali finalità istituzionali del PQA che negli anni precedenti aveva fatto riscontrare, anche da parte del Nucleo di Valutazione, una evidente criticità. Il PQA, infatti, ha creato una nuova sezione “FORMAZIONE” sul proprio sito WEB e ha organizzato i seguenti eventi informativi/formativi:
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Destinatari Tema Data Studenti Studenti in AVA 17/10/2018 Presidenti dei CdS Rapporto di Riesame Ciclico 18/07/2018 Direttori di Dipartimento Riesame della Ricerca Dipartimentale 19/06/2018 Tutti gli attori di Ateneo La sfida dei processi AVA (Prof. Tronci) 05/06/2018 Presidenti dei CdS SUA-‐CdS 2018 08/03/2018 Dipartimento di Scienze Analisi della produzione scientifica 24/10/2017 Mediche, Orali e Biotecnologiche dei ricercatori del Dipartimento Presidenti dei CdS Scheda di Monitoraggio Annuale 2017 29/09/2017 Direttori di Dipartimento Sistema di Supporto alla Valutazione 27/09/2017 della Produzione Scientifica degli Atenei Progetto “Ud’A in numeri 2017”. Il PQA, al fine di fornire agli Organi di Governo al Nucleo di Valutazione, alle Commissioni Paritetiche, alle Scuole, Dipartimenti e Corsi di Studio ha da tempo avviato un progetto di monitoraggio, in collaborazione con il “Settore statistico e applicativi didattica e ricerca”, definito “Ud’A in numeri” che possa essere utile:
– nella progettazione delle strategie di gestione e sviluppo dell’Ateneo; – nelle fasi di valutazione legate ai processi A.V.A.; – nell’analisi delle performance di Ateneo nella campagna VQR; – nell’esercizio continuo di autovalutazione e nella programmazione di proprie linee di indirizzo.
L’ultimo documento prodotto è stato quello relativo all’anno 2017, denominato “Ud’A in numeri 2017” che è stato pubblicato sul portale del PQA nella sezione DOCUMENTI (https://unichqa.prod.cineca.it/documenti). Principali attività svolte dal Nucleo di Valutazione nel corso del 2017 Nel corso dell’anno 2017 e nella prima metà del 2018, il Nucleo di Valutazione ha svolto, nell’ambito dell’AQ della formazione, le attività di seguito riportate. Audizioni ai Corsi di Studio Nel corso del 2017 il Nucleo di Valutazione ha dato attuazione al piano di audizione dei corsi di studio, seguendo le disposizioni contenute previste dall’ANVUR. Gli Audit sono stati svolti seguendo il documento “Linee guida per gli audit interni” approvato dal Nucleo nel 2015, che definisce la metodologia utilizzata nel corso delle audizioni ed identifica i criteri di selezione dei CdS da udire, utilizzando una serie di c.d. indicatori “sentinella”, come meglio indicato nel Capitolo 4. Nel corso del 2017 è stata effettuata una sola audizione, a causa delle gravi problematiche legate all’interdizione ad inizio anno del Rettore e del Direttore Generale: -‐ L-‐19&L-‐5 Filosofia e Scienze dell'educazione e cinque audizioni sono state effettuate nel primo semestre del 2018 -‐ LM-‐88 Ricerca sociale, politiche della sicurezza e criminalità -‐ L-‐22 Scienze delle attività motorie e sportive -‐ L/SNT3 Igiene Dentale -‐ LM/SNT1 Scienze infermieristiche e ostetriche -‐ LM-‐24 Ingegneria delle costruzioni Controllo e verifica Offerta formativa dell’Ateneo Come previsto dalla vigente legislazione, dalle indicazioni ANVUR nonché dallo statuto e dai regolamenti interni, il Nucleo ha svolto i seguenti ruolo di controllo e verifica dell’offerta formativa dell’Ateneo: -‐ Parere modifiche ordinamenti didattici Il Regolamento Didattico di Ateneo adottato con D.R. n. 863 del 16/12/2013 prevede che “L’istituzione e la modifica di un corso di laurea e di laurea magistrale, e il relativo Ordinamento didattico …… sia
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accompagnato da una scheda informativa corredata di una breve sintesi del parere del Comitato regionale di coordinamento universitario e della relazione tecnica del Nucleo di Valutazione, nonché delle motivazioni alla base della proposta di istituzione o di modifica.” Per l’anno accademico 2018/2019, tenendo conto del D.M. 987, “Autovalutazione, valutazione, accreditamento iniziale e periodico delle sedi e dei corsi di studio universitari”, tenendo conto di quanto previsto all’art. 4 co. 5, “Le eventuali modifiche dell'ordinamento didattico sono approvate con provvedimento direttoriale sentito il CUN. In caso di modifiche ritenute sostanziali dell'ordinamento che possano incidere sui presupposti dell'accreditamento iniziale del corso, sentito il CUN, il Ministero può trasmettere il corso all'ANVUR per l'acquisizione del relativo parere.”, il Nucleo, nella sua analisi delle modifiche di ordinamento ha posto particolare attenzione ai campi dell’ordinamento che hanno un impatto potenziale sui requisiti di assicurazione qualità del CdS, anche tenendo conto delle “Linee guida del CUN per la scrittura degli ordinamenti didattici”, pubblicate dal CUN. Sono pervenute le proposte di modifica da parte dei seguenti sei corsi di Laurea, per la totalità dei quali sono state richieste modifiche ed integrazioni verificate in una serie di riunioni fra novembre 2017 e febbraio 2018. -‐ Valutazione proposte di istituzione di nuovi corsi di Studio Nella sua verifica delle proposte per l’a.a. 2018/2019 il Nucleo si è attenuto a quanto previsto dal D.M. n. 987/2016, accertando la sussistenza degli indicatori di accreditamento iniziale (All. A) per i Corsi di studio e la presenza della documentazione richiesta agli Atenei che prevedono di attivare nuovi CdS, come indicato nel documento ANVUR “Linee guida per le valutazioni pre-‐attivazione dei Corsi di Studio da parte delle Commissioni di Esperti della Valutazione (CEV)”. Sono state presentate due seguenti proposte di nuova istituzione e attivazione:
-‐ Corso di Laurea Magistrale in Scienze dell'alimentazione e salute (LM-‐61) -‐ Corso di Laurea Magistrale in Economia e Business Analytics (LM-‐56)
-‐ Parere istituzione Corsi di master Il Nucleo è tenuto ad esprimere parere vincolante sull’attivazione di corsi di master di I e II livello da parte dell’Ateneo secondo quanto indicato nello statuto e nel Regolamento sui Corsi di Master Universitari, emanato con D.R. n. 417 del 24.03.2015. In particolare il Nucleo è tenuto a verificare la congruenza delle proposte di attivazione con quanto previsto dal suddetto Regolamento, inclusa la presenza di alcuni indicatori di AQ. Nel corso del 2016 il Nucleo ha espresso parere su un totale di 14 proposte di istituzione. -‐ Relazione sull’attivazione dell’intera Offerta formativa Il Nucleo è tenuto ad esprimere un parere sull’intera offerta formativa dell’Ateneo, ai sensi dell’articolo 20 comma 2 del Regolamento Didattico di Ateneo, secondo il quale “…i corsi di studio sono attivati con delibera del Consiglio di Amministrazione previo parere del Nucleo di Valutazione.” Il Nucleo ha regolarmente espresso il proprio parere sull’offerta formativa degli ultimi anni accademici, incluso -‐ nel periodo considerato -‐ l’a.a. 2018/2019, sotto forma di un’articolata relazione inviata al Senato Accademico e a CdA, in cui ha tenuto conto di quanto previsto nel DM 987/2016. Parere sulle proposte di chiamata di professori di ruolo di I e II fascia ex L.240/2010, art.18 e art.24 e di ricercatori a tempo determinato ex art. 24 comma3 lett. a) e b) Il Nucleo di Valutazione è chiamato ad esprimersi sulle proposte di chiamata di professori di ruolo e di ricercatori sulla base dell’articolo 27, comma 2 lettera l) dello Statuto, relativo alle attribuzioni del Consiglio di Amministrazione: “l) approva, previo parere obbligatorio del Senato Accademico, le richieste di posti e le proposte di chiamata da parte dei Dipartimenti, dei professori di ruolo, ex art. 18 della l. n. 240 del 2010 e dei ricercatori a tempo determinato, ex art. 24 della l. n. 240 del 2010, con riferimento ai profili di sostenibilità finanziaria e di coerenza con la programmazione di Ateneo, sentito il Nucleo di Valutazione;”. In coerenza con il piano strategico di Ateneo e con precedenti deliberazioni del SA e del CdA a riguardo, il parere sulle proposte dei Dipartimenti nei vari SSD viene dato sulla base:
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-‐ della sostenibilità dei CdS sulla base dei requisiti minimi a regime previsti dal DM 47/2013; -‐ del grado di copertura delle ore di insegnamento richieste dai CdS di ateneo per i SSD in esame da parte dei docenti di ruolo in ateneo afferenti al SSD (conteggiando 120 ore per i professori, 90 se a tempo definito, e 60 ore per i ricercatori), tenendo conto del turnover nel triennio, con particolare attenzione alla sostenibilità dei CdS in termini di requisiti minimi di docenza, per quanto riguarda la didattica;
• della performance nell’ultima VQR disponibile del SSD o, in assenza, dell’area, per quanto riguarda la ricerca;
• di eventuali esigenze assistenziali per quanto riguarda SSD di area medica; • di eventuali motivazioni legate a specifiche strategie dipartimentali, da evincersi sulla base della
delibera di Dipartimento. Nel corso del 2016 e della prima parte del 2017, il Nucleo ha espresso numerosi pareri su chiamate di professori e ricercatori a tempo determinato. Parere conferimento incarichi d’insegnamento ex art. 23 comma 1 Legge 240/2010; Nel corso del 2017 e primo semestre 2018 il Nucleo ha rilasciato numerosi pareri per il conferimento di incarichi di insegnamento ai sensi dell’art. 23 comma 1 Legge 240/2010. Verifica del possesso dei requisiti dei candidati commissari previsti ai sensi del “Regolamento della chiamata dei Professori di prima e seconda fascia” in attuazione dell’art. 24 della L. 240/2010; Ai sensi del comma 3 dell’articolo 4 del “Regolamento disciplina della chiamata dei Professori di prima e seconda fascia” in attuazione dell’art. 18 della L. 240/2010, il Nucleo di Valutazione è tenuto alla verifica del possesso dei requisiti dei commissari proposti dai Dipartimenti per le procedure selettive e valutative di chiamata di professori di I e II fascia. Inoltre, in seguito al recepimento da parte dell’Ateneo della Delibera 132/2016 dell’ANVUR, il Nucleo è tenuto anche alla verifica del possesso dei requisiti dei commissari proposti dai Dipartimenti per le procedure selettive per ricercatori a tempo determinato. Attività in funzione di OIV Il Nucleo ha svolto nel periodo considerato la sua attività di Organismo Indipendente di valutazione (OIV) secondo quanto previsto dal D.Lgs 150/2009 e s.m.i., come descritto in dettaglio nella sezione sulla Performance. R2.A.1-‐ Gestione dell'AQ e monitoraggio dei flussi informativi tra le strutture responsabili
L'Ateneo dispone di un sistema efficace di raccolta di dati e informazioni, utilizzabili dai diversi organi e strutture preposte alla gestione di didattica e ricerca, anche sulla base delle indicazioni fornite dal Presidio di Qualità e dal Nucleo di Valutazione? L'Ateneo assicura la collaborazione e la circolazione dei dati e delle informazioni tra le strutture responsabili dell'AQ (Presidio di Qualità, Nucleo di Valutazione, Commissioni Paritetiche Studenti-‐Docenti), a supporto della realizzazione delle politiche per l’AQ a livello dei singoli CdS e Dipartimenti? Le strutture responsabili dell'AQ interagiscono efficacemente fra loro e con gli organi accademici preposti alla didattica, alla ricerca, e alla terza missione?
Breve giudizio di autovalutazione del Presidio di Qualità come richiesto dal Nucleo
Il nostro Ateneo, che già nel 2016 aveva attraversato un anno particolarmente problematico legato a vicende che hanno interessato i vertici della Governance e che hanno avuto anche ampia risonanza mediatica, ha aperto il 2017 con criticità ancora più gravi, culminate con la dimissione del Magnifico Rettore Prof. Carmine Di Ilio. In questo clima, il PQA, come segnalato sia nelle relazioni inviate alla Governance sia in mail e nel corso di incontri informali con il Magnifico Rettore e con il Direttore Generale, ha operato in assenza di un supporto dedicato.
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Inoltre, lo stesso PQA a partire dal primo novembre 2017 è stato parzialmente rinnovato nella sua composizione a seguito del pensionamento dell’allora presidente prof. Paolo Sacchetta, risultando attualmente così composto: • prof.ssa Marina Fuschi, Presidente; • prof.ssa Patrizia Ballerini; • prof. Gianluca Iezzi; • prof.ssa Lisia Carota, in sostituzione del dimissionario prof. Giampiero Di Plinio a far data dal 06/02/2018. Il PQA durante tale periodo di transizione ha continuato a svolgere le proprie attività istituzionali di gestione ordinaria. Inoltre, ha continuato a lavorare su un progetto, avviato nel 2015, di monitoraggio e raccolta dati sintetizzato in un documento definito “UdA in numeri”, finalizzato a fornire agli Organi di Governo, al Nucleo di Valutazione, alle Commissioni Paritetiche, alle Scuole, ai Dipartimenti e Corsi di Studio uno strumento utile nella progettazione delle strategie di gestione e sviluppo dell’Ateneo, nelle fasi di valutazione legate ai processi A.V.A., nell’esercizio continuo di autovalutazione e nella programmazione di proprie linee di indirizzo. Tale documento, nella versione 2017, è stato implementato con una sezione dedicata al personale tecnico amministrativo ed una al personale ricercatore e docente, nonché inviato agli Organi Accademici e pubblicato sul portale del PQA nella sezione Documenti per garantirne un’ampia pubblicizzazione. Nell’ambito della didattica gli strumenti condivisi e realizzati dal PQA in collaborazione con il Settore Sistemi Informativi U-‐Gov Didattica e Ricerca sono stati:
• S.I.Ca.S: Sistema di Indicatori delle Carriere Studenti (strumento dinamico) uno per ciascun CdS, finalizzato a rendere disponibili in modo facilmente leggibile i dati ritenuti più significativi in relazione alle carriere accademiche degli studenti e ai risultati delle attività formative.
• MEP: Monitoraggio Esami di Profitto (strumento dinamico) uno per ciascun CdS, finalizzato a rendere disponibili report sull'andamento della coorte in corso, mostrare il dettaglio degli esami di profitto articolato nelle diverse sessioni e offrire il monitoraggio delle attività didattiche scelte nel momento della compilazione del piano di studio ed il numero di esami ancora da superare.
Nell’ambito della ricerca il database condiviso con le strutture di Ateneo, Aruda, per i prodotti della ricerca è stato reso operativo da gennaio 2015. Inoltre, su indicazione del PQA è stato acquisito, a partire da gennaio 2016, il database UniBas che ha la funzione di fornire un report VQR-‐like il cui accesso, oltre che alla Governance di Ateneo è concesso ai singoli Dipartimenti nelle figure del Direttore e del Responsabile di AQ, figura quest’ultima richiesta dal PQA nel mese di novembre 2017 per facilitare il flusso informativo dal Dipartimento al PQA e viceversa. Il PQA ha sollecitato altresì l’individuazione delle figure dei Delegati alla Didattica, alla Ricerca e alla Terza Missione che costituiscono attori di importanza strategica nel Sistema di Assicurazione della Qualità di Ateno con finalità, tra le altre, di valorizzazione dell’offerta formativa e di promozione e potenziamento di azioni finalizzate allo sviluppo delle attività di ricerca, innovazione e trasferimento tecnologico. Nel corso del 2017 il PQA ha lavorato in collaborazione con gli Uffici “Settore Programmazione e Valutazione della Didattica e della Ricerca” e “Settore Sistemi Informativi U-‐Gov Didattica e Ricerca” allo scopo di favorire sia la raccolta dati che le informazioni utili per la gestione della didattica e della ricerca da parte degli organi e delle strutture competenti. Tuttavia, nel corso del 2017, nonostante la produzione di dati e report promossi dal PQA sia a fini informativi che gestionali ritenuti utili nella attuazione delle scelte strategiche di maggiore rilevanza (es. attribuzione di punti organico docenti e personale TA, assegnazione delle risorse per la docenza a contratto, attribuzione delle risorse per la ricerca) il loro utilizzo non è sembrato essere sufficientemente diffuso. Informazioni ritenute necessarie per decisioni e approfondimenti su tematiche legate alla didattica e alla ricerca sono state fornite, anche sulla base di richieste specifiche, alla Governance di Ateneo, alle Scuole e ai Dipartimenti:
• Didattica Offerta con numerosità degli studenti A.A. 2017/2018;
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• Didattica Offerta dai CdS e dalle Scuole di Specializzazione A.A. 2017/2018. Infine, proprio per favorire una sempre maggiore consapevolezza che l’attuazione di un Sistema di Assicurazione della Qualità efficace garantisce una gestione più razionale e performante dell’Ateneo in tutti i suoi organi e strutture, un obiettivo prioritario che il PQA nell’ultimo scorcio del 2017 si è dato per il 2018 è stato quello di pianificare una articolata attività di formazione. Elenco documenti e procedure informatiche:
-‐ Sistema di Assicurazione della Qualità -‐ UdA in Numeri -‐ SiCaS -‐ MEP -‐ Report didattica statici -‐ Report Opinione Studenti -‐ Linee guida -‐ Aruda -‐ UniBas -‐ Verbali PQA -‐ Didattica Offerta con numerosità degli studenti A.A. 2017/2018 -‐ Didattica Offerta dai CdS e dalle Scuole di Specializzazione A.A. 2017/2018 -‐ Procedura informatizzata per il Rapporto di Riesame Ciclico
-‐ Procedura informatizzata per il Rapporto delle Commissioni Paritetiche Docenti-‐Studenti
Documentazione esaminata dal Nucleo
Relazione del PQA 2017 disponibile al link https://pqa.unich.it
Relazione del PQA 2018 disponibile al link https://pqa.unich.it
Relazione di autovalutazione dell’indicatore R2.A1 da parte del PQA
Sito web intranet del PQA riservato al personale UdA disponibile al link https://pqa.unich.it
Sito web pubblico del PQA disponibile al link https://pqa.unich.it
Descrizione del sistema di AQ della didattica, sul sito web pubblico del PQA, disponibile al link https://pqa.unich.it/ava/assicurazione-‐della-‐qualita-‐nella-‐didattica
Descrizione del sistema di AQ della ricerca, sul sito web pubblico del PQA, disponibile al link https://pqa.unich.it/ava/assicurazione-‐della-‐qualita-‐nella-‐ricerca
Relazioni annuali del Nucleo di Valutazione 2017 disponibile al link https://nucleo.unich.it/
Analisi dell’indicatore
L'Ateneo dispone di un sistema efficace di raccolta di dati e informazioni, utilizzabili dai diversi organi e strutture preposte alla gestione di didattica e ricerca, anche sulla base delle indicazioni fornite dal Presidio di Qualità e dal Nucleo di Valutazione?
Come indicato nella relazione di autovalutazione del Presidio, nel corso degli ultimi anni, l’Ateneo – per tramite del Presidio che ha coordinato le azioni di diversi uffici dell’amministrazione – si è dotato di un esteso sistema di raccolta di dati e informazioni che ha fornito agli Organi di Governo, al Nucleo di Valutazione, alle Commissioni Paritetiche, alle Scuole, ai Dipartimenti e Corsi di Studio uno strumento potenzialmente utile nella progettazione delle strategie di gestione e sviluppo dell’Ateneo, nelle fasi di
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valutazione legate ai processi A.V.A., nell’esercizio continuo di autovalutazione e nella programmazione di proprie linee di indirizzo.
L'Ateneo assicura la collaborazione e la circolazione dei dati e delle informazioni tra le strutture responsabili dell'AQ (Presidio di Qualità, Nucleo di Valutazione, Commissioni Paritetiche Studenti-‐Docenti), a supporto della realizzazione delle politiche per l’AQ a livello dei singoli CdS e Dipartimenti?
Le strutture responsabili dell'AQ interagiscono efficacemente fra loro e con gli organi accademici preposti alla didattica, alla ricerca, e alla terza missione?
Come riportato nelle indicazioni sul sistema di AQ della didattica pubblicato sul sito web del Presidio della Qualità, è previsto che il PQA:
-‐ Monitori e promuova una adeguata attività di Assicurazione della Qualità all’interno dei Corsi di Studio (CdS) e dei Dipartimenti e/o Scuole, in conformità a quanto programmato e al fine di garantire un processo di miglioramento continuo;
-‐Monitori e promuova il corretto flusso di informazioni tra le varie componenti del Sistema di Assicurazione della Qualità, tra il Nucleo di Valutazione e la Commissione Paritetica Docenti-‐Studenti e fra queste strutture e i Corsi di Studio;
-‐ Organizzi e verifichi l’aggiornamento continuo delle informazioni contenute nella Scheda Unica Annuale dei Corsi di Studio (SUA-‐CdS) dei singoli Corsi di Studio;
-‐ Supporti e verifichi le attività periodiche di Riesame dei Corsi di Studio;
-‐ Valuti l’efficacia degli interventi proposti nei piani di miglioramento.
Inoltre, le principali informazioni relative a scadenze e procedure dei processi di AQ sono comunicate attraverso i siti del Presidio, che mette a disposizione degli interessati molti dei dati necessari alle strutture periferiche, CdS e CPDS
Lo scambio di informazioni con il Nucleo e il Presidio è costante frequente, tramite incontri o anche all’interno delle riunioni ufficiali.
Il Nucleo di Valutazione, in collaborazione con il PQA, ha avviato nel 2016 il primo ciclo di audit, a campione, dei CdS per verificare lo stato di attuazione del sistema di assicurazione della qualità per i CDS secondo le direttive dell’ANVUR e nel 2017 ha continuato il ciclo di visite cambiando metodologia secondo le nuove indicazioni ANVUR. Nel 2017 è stata realizzata dal Nucleo una valutazione di secondo livello degli esiti dell’Ateneo nella VQR 2011-‐2014 che ha costituito il punto di partenza dell’autovalutazione dei Dipartimenti della qualità della propria ricerca ai fini del riesame delle attività di ricerca.
Negli ultimi anni, il Nucleo ha discusso in sede di Senato la propria relazione annuale AVA anche al fine di rendere gli organi più consapevoli del sistema di AQ dell’Ateneo e delle criticità emerse.
Come indicato nella sua relazione, nel 2017 e nel 2018, il PQA ha organizzato una serie di incontri Formazione sia per le Commissioni Paritetiche docenti studenti sia per tutti i Coordinatori dei CDS nonché per tutto il corpo docente ed il personale TA interessato.
Nonostante tutte le suddette attività, il Nucleo ritiene che – anche a causa dell’assenza di prorettori/delegati alla didattica, alla ricerca e alla terza missione – e alla scarsa attenzione del precedente Senato agli aspetti di AQ – l’interazione delle strutture responsabili dell'AQ con gli organi accademici preposti alla didattica, alla ricerca, e alla terza missione non siano ancora sufficienti.
La recente creazione della Consulta dei Direttori di Dipartimento e l’avvio da parte del rettore della nomina – anche su impulso del Presidente del Nucleo – di delegati alla didattica e alla ricerca e terza missione hanno posto le basi per un miglioramento della situazione che dovrà essere attentamente monitorata anche in vista della futura vista di accreditamento periodico a maggio 2020.
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Inoltre, come anche rilevato dal Presidio nella sua relazione 2018, nel corso del 2017, nonostante la produzione di dati e report promossi dal PQA, sia a fini informativi che gestionali ritenuti utili nella attuazione delle scelte strategiche di maggiore rilevanza, e di relazioni proposte dal Nucleo di Valutazione, per mettere in evidenza le principali criticità, il loro utilizzo non è sembrato essere sufficientemente diffuso.
A giudizio del Nucleo, ciò è dovuto ancora alla scarsa diffusione della cultura della qualità, soprattutto nelle strutture periferiche dell’Ateneo, dove le procedure di AQ continuano ad essere viste da molti come un aggravio burocratico o comunque non percepite come utili al fine del miglioramento degli standard della didattica e della ricerca. A riprova di tale scarsa diffusione della cultura della qualità, si rileva che a tutto il 2017 nessuno dei 53 Corsi di studio dell’Ateneo aveva ancora redatto un rapporto di riesame ciclico e che solo cinque CdS lo hanno redatto nel gennaio 2018 su indicazione del Nucleo di Valutazione che lo aveva posto come condizione vincolante per dare parere positivo alla loro richiesta di modifica dell’ordinamento per l’a.a. 2018/2019. Da una prima analisi dei cinque rapporti di riesame, è emerso che la maggior parte di essi erano molto descrittivi e poco incisivi ai fini dell’individuazione di punti di debolezza o di forza e soprattutto di criticità e, come prevedibile in quanto redatti successivamente all’individuazione delle modifiche di ordinamento richieste, non sempre logicamente collegati ad esse.
Nell’ottica di migliorare queste problematiche, nel Corso del 2018 il PQA ha avviato la realizzazione di una serie di incontri informativi/formativi anche al fine di eliminare le residue resistenze facendo comprendere in Ateneo che fare proprio ed utilizzare al meglio un Sistema di Assicurazione della Qualità garantisce una gestione più razionale e performante.
Sempre in quest’ottica, nella sua relazione, il Presidio riporta di aver richiesto nel mese di novembre 2017 la figura di Responsabile di AQ per facilitare il flusso informativo dal Dipartimento al PQA. Sebbene tale iniziativa sicuramente nella direzione giusta, si rileva tuttavia che essa non è ancora formalizzata in alcun documento descrittivo del sistema di AQ dell’Ateneo e che nel quadro B2 delle SUA-‐RD dipartimentale sono previste figure responsabili a vario titolo della gestione dell’AQ della ricerca o della didattica del Dipartimento e di cui bisognerà tener conto per evitare sovrapposizioni e/o ridondanze di ruoli.
Infine, sicuramente utili al fine di migliorare la diffusione della cultura della qualità nelle strutture periferiche, potranno essere utili gli audit ai CdS e ai Dipartimenti da parte del Nucleo di Valutazione, che dovranno essere intensificati per poter visitare tutti i dipartimenti e la gran parte dei corsi di studio prima della visita di accreditamento periodico prevista nel maggio 2020, e l’attività di restituzione formale della relazione di audit in una riunione del Consiglio di CdS o Dipartimento da parte del Presidente del Nucleo.
Il Nucleo di Valutazione valuta positivamente la richiesta da parte del Presidio di introdurre a livello di Dipartimento la figura di Responsabile di AQ per facilitare il flusso informativo dal Dipartimento al PQA ma raccomanda che ne siano definiti chiaramente i ruoli e che la sua introduzione sia formalizzata in un documento descrittivo del sistema di AQ dell’Ateneo da portare all’approvazione degli organi. Si ricorda, inoltre, che nel quadro B2 delle SUA-‐RD dipartimentale sono previste figure responsabili a vario titolo della gestione dell’AQ della ricerca e della terza missione del Dipartimento e si suggerisce di tenerne conto per evitare sovrapposizioni e/o ridondanze di ruoli. Si suggerisce al PQA di intensificare gli incontri con il personale tecnico, dirigenti e il personale docente nonché con gli studenti. Si suggerisce al PQA di continuare nell’opera di razionalizzazione del sistema che definisce il ciclo delle informazioni tra i vari attori che operano all’interno del processo e della gestione della qualità (didattica ricerca e terza missione), possibilmente formalizzandoli in un opportuno documento. Si raccomanda al Presidio della Qualità di monitorare con attenzione il processo di redazione di tutti i Rapporti di Riesame ciclico dei CdS dell’Ateneo, al fine di indirizzarlo ad una valutazione adeguata al sistema di AQ previsto dall’Ateneo e dalla documentazione AVA. Si raccomanda al Presidio della Qualità di coordinare attentamente le tempistiche e le modalità di tutte le scadenze previste dal Sistema AVA di concerto con gli uffici amministrativi implicati.
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Quale misura per migliorare la cultura della qualità a livello delle strutture periferiche e aumentare la consapevolezza delle attività di AQ da parte di tutto il corpo docente e degli studenti, il Nucleo suggerisce che tutti i CdS ed tutti i Dipartimenti pubblichino tutta la documentazione relativa alla propria attività di AQ della didattica e della ricerca su una pagina web specificamente dedicata. Si raccomanda che il Rettore incontri ciclicamente Prorettori e Delegati, per aggiornamenti e per favorire il coordinamento. Si raccomanda una maggiore attenzione e formale presa in carico da parte degli organi accademici – Rettore, Senato Accademico, Consiglio di Amministrazione, Consulta dei Direttori di Dipartimento, Prorettori, Delegati del Rettore – delle istanze delle valutazioni provenienti dagli organi preposti alla gestione e alla verifica del Sistema di AQ, in particolare il Presidio della Qualità ed il Nucleo di Valutazione, anche attraverso incontri, partecipazioni alle rispettive riunioni, invio di documenti e lettere e specifici audit. Si raccomanda all’amministrazione una maggiore attenzione all’organizzazione e al funzionamento degli uffici preposti al ruolo di supporto al Nucleo di Valutazione e al Presidio di Qualità.
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1.10 Analis i degl i indicatori previst i dal l 'Al legato E del DM 987-‐2016 a l ivel lo di Ateneo In questo paragrafo, sulla base degli indicatori di Ateneo4 forniti dall’ANVUR e disponibili all’interno dell’ambiente http://ava.miur.it/, in particolare quelli previsti dall’Allegato E del DM 987/2016, nonché dai dati reperibili nelle SUA-‐CdS ed in altri documenti di Ateneo e dal sito http://www.almalaurea.it/, vengono analizzati a livello di Ateneo gli aspetti previsti dalle linee guida 2018 per la Relazione Annuale dei Nuclei di Valutazione. A. Indicatori Didattica La valutazione degli indicatori relativi alla didattica, integrati dalle informazioni generali, è stata effettuata utilizzando i dati disponibili all’interno del cruscotto Schede Indicatori di Ateneo all’interno della banca dati SUA-‐CdS per il triennio 2014-‐2016. Preliminarmente, è importante rilevare che nel periodo considerato si osserva una sostanziale stabilità nella composizione dell’offerta formativa, con unica eccezione data dalla nuova attivazione nell’anno accademico 2016/2017 del Corso di Laurea in Design (L-‐4). Il trend degli immatricolati e delle iscrizioni nel triennio 2014/2015, 2015/2016 e 2016/2017 evidenzia per il 2016/2017 un lieve aumento (11%) rispetto al precedente anno sia per quanto riguarda gli avvii di carriera al primo anno sia per il numero di immatricolati puri, contro una sostanziale stabilità nell’ambito della stessa area geografica o a livello nazionale. Al contrario, si registra una riduzione rispetto all’anno accademico 2014/2015 per quanto riguarda il numero di iscritti (-‐9%) a fronte di una diminuzione molto più contenuta nell’ambito della stessa di area geografica (-‐5,8%) ed una sostanziale stabilità a livello nazionale nello stesso periodo. Lo stesso andamento si registra, con valore (-‐6%) leggermente inferiore all’indicatore precedente, per quanto riguarda il numero di iscritti regolari ai fini del costo standard. Il numero di iscritti per la prima volta ai corsi di Laurea Magistrale nel triennio registra una leggera flessione (-‐11%) contro un dato della stessa area geografica e nazionale anche in questo caso sostanzialmente stabile. Passando all’esame degli indicatori ricompresi nel Gruppo A -‐ Indicatori Didattica (DM 987/2016, allegato E), il quadro complessivo di Ateneo appare sostanzialmente soddisfacente. Infatti, per gli indicatori relativi alle di studenti iscritti entro la durata normale dei CdS che abbiano acquisito almeno 40 CFU nell’anno solare (iA1), laureati (L; LM; LMCU) entro la durata normale del corso (iA2), iscritti al primo anno (L, LMCU) provenienti da altre Regioni (iA3) e iscritti al primo anno (LM) laureati in altro Ateneo (iA4) si rilevano valori al di sopra della media di area geografica e in linea con la media degli Atenei. In particolare, per l’indicatore (iA3) si rileva un valore (56,3%) decisamente al di sopra del valore di area geografica (21,28%) e delle media Atenei (32,68%), indicando, pertanto, una discreta attrattività dell’offerta formativa, almeno per quanto riguarda la formazione di primo livello. Unica eccezione a quanto sopra riportato è rappresentata dall’indicatore iscritti al primo anno (LM) laureati in altro Ateneo (iA4) che, sebbene registri un valore (15,2%) leggermente al di sopra del valore di area geografica (14,44%), risulta ben lontano dalla media degli Atenei (32,2%). Gli indicatori relativi al rapporto studenti regolari/docenti (professori a tempo indeterminato, ricercatori a tempo indeterminato, ricercatori di tipo a e tipo b) per l'area medico-‐sanitaria (iA5A), per l'area scientifico-‐tecnologica (iA5B) e per i corsi dell'area umanistico-‐sociale (iA5C) rilevano in tutti i casi un valore al di sopra delle medie di area geografica e di media di Atenei. L’indicatore percentuale di laureati occupati a un anno dal Titolo (L) rileva: per i corsi dell’area medico-‐sanitaria (iA6A-‐ iA6Abis-‐iA6Ater) valori in linea con il valore di area geografica ma al di sotto delle medie degli Atenei, per i corsi dell’area scientifico-‐tecnologica (iA6B-‐ iA6Bbis-‐iA6Bter) valori al di sopra del valore di area geografica e in linea con le medie degli Atenei e, infine, per i corsi dell'area umanistico-‐sociale (iA6C-‐ iA6Cbis-‐iA6Cter) valori al di sotto del valore di area geografica e decisamente al di sotto delle medie degli Atenei. L’indicatore percentuale di laureati occupati a tre anni dal Titolo (L) rileva: per i corsi dell’area medico-‐sanitaria (iA7A-‐ iA7Abis-‐iA7Ater) valori al di sotto del valore di area geografica e decisamente al di sotto
4 I dati relativi agli indicatori previsti dall’Allegato E del DM 987/2016 aggregati a livello di Ateneo sono annualmente pubblicati all’interno dello spazio web dell’Area Pianificazione e Controllo all’indirizzo https://www.apc.unich.it/cruscotto-‐direzionale .
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delle medie degli Atenei, per i corsi dell’area scientifico-‐tecnologica (iA7B-‐ iA7Bbis-‐iA7Bter) valori al di sopra del valore di area geografica e in linea con le medie degli Atenei e, infine, per i corsi dell'area umanistico-‐sociale (iA7C-‐ iA7Cbis-‐iA7Cter) valori al di sopra del valore di area geografica e al di sotto delle medie degli Atenei. Infine, la percentuale dei docenti di ruolo che appartengono a settori scientifico-‐disciplinari (SSD) di base e caratterizzanti per corso di studio (L; LMCU; LM), di cui sono docenti di riferimento (iA8) risulta leggermente al di sotto dei valori medi di area geografica e nazionale, mentre la proporzione di corsi LM che superano il valore di riferimento di 0.8 (iA9) risulta leggermente al di sopra dei valori medi di area geografica e nazionale. Da una prima analisi dei dati emerge, come anticipato, una discreta performance sotto il profilo dell’attrattività dell’offerta formativa dell’Ateneo con particolare riferimento alla capacità di reclutare studenti al di fuori del contesto regionale sui Corsi di Studio di primo livello. Dall’approfondimento dei dati sulla provenienza regionale emerge che solo il 56% degli immatricolati ai Corsi di Studio triennali e Magistrali a Ciclo Unico sono residenti in Abruzzo, la restante parte degli studenti è, invece, intercettata da regioni della fascia medio-‐bassa dell’adriatico (Puglia 18%, Molise 5,42%) e dalla Campania (5,78%). Per quanto concerne il calo degli immatricolati nel periodo considerato, che si ripercuote in maniera attenuata anche sul numero degli iscritti, si rileva che tale contrazione è principalmente riconducibile all’introduzione a partire dall’anno accademico 2014/2015 del numero programmato degli accessi per i corsi di area psicologica e di farmacia e che, pertanto, il calo deve essere imputato non tanto alla perdita di competitività dell’Ateneo sul territorio quanto alla necessità di ridimensionare l’utenza sostenibile dei corsi di studio ai fini della sussistenza dei requisito numero di professori previsto dai requisiti di docenza. Tale interpretazione è supportata dal fatto dall’esame dei dati relativi alle immatricolazioni per l’anno accademico 2017/2018 (fonte interna di Ateneo) si conferma l’aumento degli immatricolati. Tuttavia, non è possibile rilevare la stessa attrattività per l’offerta formativa di secondo livello ben lontana dai valori medi rilevati a livello nazionale. Tale aspetto, pertanto, dovrebbe rappresentare per l’Ateneo un importante spunto per una eventuale riqualificazione dell’offerta formativa di secondo livello. Per quanto riguarda l’occupabilità, solo i corsi dell'area scientifico-‐tecnologica presentano valori in linea con la media nazionale. Per la restante parte dei corsi di area medico-‐sanitaria e umanistico-‐sociale il livello di occupabilità resta al di sotto della media nazionale. Considerando che l’area umanistico-‐sociale rappresenta in termini di studenti ai fini del costo standard circa il 60% dell’intera popolazione, anche in questo caso dovrebbero essere prese in carico degli Organi di Governo iniziative finalizzate al potenziamento delle attività di placement. B. Indicatori Internazionalizzazione Gli indicatori relativi all’internazionalizzazione, misurati dalla percentuale di CFU conseguiti all'estero dagli studenti regolari sul totale dei CFU conseguiti dagli studenti entro la durata normale dei corsi (iA10), dalla percentuale di laureati (L; LM; LMCU) entro la durata normale dei corsi che hanno acquisito almeno 12 CFU all’estero (iA11) e percentuale di studenti iscritti al primo anno dei corsi di laurea (L) e laurea magistrale (LM; LMCU) che hanno conseguito il precedente titolo di studio all’estero (iA12), mettono in evidenza uno dei principali elementi di criticità già riscontrato nelle precedenti relazioni annuali del Nucleo di Valutazione. I dati rilevano una situazione che, seppur in netto miglioramento rispetto al triennio 2014-‐2016 preso in esame, appare ben lontana dalla media di area geografica e media nazionale, eccezione fatta per l’indicatore (iA12) per il quale si registra un valore al di sopra delle media di area geografica. A tal riguardo, è da rilevare che l’Ateneo già a partire dal 2016 ha avviato azioni finalizzate al potenziamento degli aspetti legati all’internazionalizzazione sia dal punto di vista della gestione delle carriere studenti sia sotto il profilo del potenziamento delle proprie strategie. Infatti, nella seduta del Senato Accademico del 14 giugno 2016 è stato approvato il riconoscimento agli studenti CFU conseguiti durante il periodo di soggiorno all’estero per la preparazione/ricerca per la prova finale/tesi di laurea. Altresì, in sede di programmazione triennale ai sensi del DM 635/2018, l‘Ateneo ha individuato obiettivi legati all’internazionalizzazione sia sul versante dei programmi triennali degli atenei, con la selezione del potenziamento dell'offerta formativa relativa a corsi "internazionali", sia sul versante della valorizzazione dell’autonomia responsabile, con la selezione di indicatori relativi alle strategie di internazionalizzazione
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come la proporzione di studenti immatricolati al dottorato di ricerca che hanno conseguito il titolo di studio all’estero. Infine, nell’approvazione nella seduta del 20.12.2017 del Consiglio di Amministrazione della nuova pianta organica, particolare attenzione è stata attribuita allo sviluppo di strutture dedicata alla realizzazione delle strategie relative all’internazionalizzazione delle attività didattiche, di ricerca e di terza missione. C. Indicatori di qualità della ricerca e dell'ambiente di ricerca Per quanto riguarda la qualità della ricerca e dell'ambiente di ricerca, gli indicatori relativi ai risultati dell'ultima VQR a livello di sede (IRAS 1) (iA_C_1A) e alla percentuale di prodotti attesi sul totale Università (iA_C_1B), rispettivamente, pari a 1,27799 e pari a 1,28920, mostrano come la qualità complessiva della ricerca dell’ateneo sia quasi esattamente in linea con la media nazionale, come emerge anche dall’analisi sulla VQR 2011-‐2014 effettuata nel Capitolo 4. I restanti indicatori: indice di qualità media dei collegi di dottorato R + X medio di Ateneo (iA_C_2), percentuale degli iscritti al primo anno dei corsi di dottorato che si sono laureati in altro Ateneo (iA_C_3) e percentuale di professori e ricercatori assunti nell’anno precedente non già in servizio presso l'Ateneo (iA_C_4), il confronto con il valore degli stessi indicatori a livello di media di area geografica e di media nazionale evidenzia una performance di Ateneo più che soddisfacente, fatta eccezione per l’indicatore (iA_C_4) per il quale nell’annualità 2016 si registra un valore al di sotto dei due riferimenti. Nel presente ambito, è importante segnalare come la performance registrata sia frutto di una particolare attenzione nelle scelte, soprattutto in tema di Dottorato di Ricerca. Infatti, per quanto riguarda l’indicatore (iA_C_2) sulla qualità media dei collegi di dottorato dall’esame dei dati all’interno della banca dati PRO3 2015-‐2018 emerge come l’Ateneo, attraverso le scelte della Scuola Superiore “G. d’Annunzio”, abbia scalato la graduatoria attestandosi tra le prime Università in Italia con valori di 3,30 per il 2016 e di 3,4 per il 2017. Altresì, si rileva come la restante parte di indicatori collegati al Dottorato di Ricerca all’interno della programmazione triennale abbiano subito sensibili miglioramenti, vedi ad esempio valore relativo alla proporzione di studenti immatricolati al dottorato di ricerca che hanno conseguito il titolo di studio all’estero passato da una posizione di fine classifica a metà classifica. D. Sostenibilità economico finanziaria Gli indicatori utilizzati nel Gruppo D -‐ Sostenibilità economico finanziaria (DM 987/2016, allegato E) riprendono il contenuto del D.Lgs. 49/2012 relativo alla programmazione, monitoraggio e la valutazione delle politiche di bilancio e di reclutamento degli atenei. Il quadro complessivo appare soddisfacente in considerazione del fatto del l’indicatore Spese Indebitamento (IDEB) rileva l’assenza di forme di indebitamento, l’indicatore Sostenibilità Finanziaria (ISEF) presenta un trend storico crescente5 attestandosi per l’anno 2016, ultima annualità disponibile, a 1,46 decisamente al di sopra del valore fissato dalla vigente normativa pari a 1, infine l’indicatore Spese Personale (IP) presenta un trend storico decrescente attestandosi per l’anno 2016, ultima annualità disponibile, a 56,04% decisamente distante dalla soglia dell’80%. Dall’incrocio degli indicatori sulla sostenibilità economico finanziaria con il quadro complessivo della consistenza del personale emerge la possibilità per l’Ateneo di avviare politiche di reclutamento in grado di ridurre il sottodimensionato rilevato nei precedenti paragrafi con particolare riferimento alla situazione del PTA. E. Ulteriori Indicatori per la valutazione della didattica (DM 987/2016, allegato E) Gli indicatori utilizzati nel Gruppo E -‐ Ulteriori Indicatori per la valutazione della didattica (DM 987/2016, allegato E) integrano il precedente Gruppo A di indicatori relativi alla didattica. La percentuale di CFU conseguiti al I anno su CFU da conseguire (iA13) segnalano nel periodo di riferimento una valore in aumento al di sopra della media di area geografica e leggermente al di sotto della media nazionale. Per quanto riguarda il set di indicatori relativi alla prosecuzione delle carriere degli studenti: percentuale di studenti che proseguono nel II anno nella stessa classe di laurea (iA14), percentuale di studenti che
5 https://www.apc.unich.it/sites/st21/files/scheda_indicatori_di_ateneo_-‐_gruppo_d_2018.pdf
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proseguono al II anno nella stessa classe di laurea avendo acquisito almeno 20 CFU al I anno (iA15), percentuale di studenti che proseguono al II anno nella stessa classe di laurea avendo acquisito almeno 1/3 dei CFU previsti al I anno (iA15BIS), percentuale di studenti che proseguono al II anno nella stessa classe di laurea avendo acquisito almeno 40 CFU al I anno (iA16) e percentuale di studenti che proseguono al II anno nella stessa classe di laurea avendo acquisito almeno 2/3 dei CFU previsti al I anno (iA16BIS), si rilevano situazioni omogenee con valori in aumento nel periodo considerato, al di sopra della media di area geografica e leggermente al di sotto o in linea con la media nazionale. Stessa condizione si rileva per l’indicatore percentuale di immatricolati (L; LM; LMCU) che si laureano entro un anno oltre la durata normale del corso nella stessa classe di laurea (iA17), al di sopra della media di area geografica e leggermente al di sotto della media nazionale. Al contrario l’indicatore percentuale di laureati che si iscriverebbero di nuovo allo stesso corso di studio (iA18) risulta al di sotto delle medie di area geografica e nazionale. La percentuale di ore di docenza erogata da docenti assunti a tempo indeterminato sul totale delle ore di docenza erogata (iA19) risulta al di sotto della media di area geografica e la di sopra della media nazionale. Non disponibili i valori per l’indicatori rapporto tutor/studenti iscritti (iA20). Indicatori di Approfondimento per la Sperimentazione -‐ Percorso di studio e regolarità delle carriere Gli indicatori di approfondimento del percorso di studio e regolarità delle carriere evidenziano per l’indicatore percentuale di studenti che proseguono la carriera nel sistema universitario al II anno (iA21) un valore superiore alle media regionale e leggermente inferiore alle media nazionale, per la percentuale di studenti che proseguono la carriera nel sistema universitario al II anno nello stesso Ateneo (iA21BIS) un valore in linea con la media regionale e leggermente inferiore alle media nazionale, per la percentuale di immatricolati (L; LM; LMCU) che si laureano entro la durata normale dei corsi nella stessa classe di laurea (iA22) un valore al di sotto della media regionale e decisamente inferiore alle media nazionale, per la percentuale di immatricolati (L; LM; LMCU) che proseguono la carriera al secondo anno in un differente CdS dell'Ateneo (iA23) un valore al di sotto sia della media regionale e sia delle media nazionale così come, infine, per la percentuale di abbandoni della classe di laurea dopo N+1 anni (iA24). La lettura degli indicatori, combinata con la lettura degli ulteriori indicatori per la valutazione della didattica e più in generale con l’insieme del set di indicatori collegati al percorso di studio e alla regolarità delle carriere degli studenti, suggeriscono l’adozione di misure finalizzate al supporto degli studenti, con particolare riferimento all’adozione di azioni mirante in sede di orientamento in ingresso e in itinere. Indicatori di Approfondimento per la Sperimentazione -‐ Soddisfazione e Occupabilità Gli indicatori di approfondimento relativi alla soddisfazione e alla occupabilità evidenziano per l’indicatore proporzione di laureandi complessivamente soddisfatti del CdS (iA25) un valore che, sebbene superiore all’85%, risulta leggermente inferiore alla media di area geografica e alla media nazionale. Per quanto riguarda, invece, l’indicatore relativo alla proporzione di Laureati occupati a un anno dal Titolo (LM; LMCU), per l’area sanitaria (iA26A/BIS/TER) il valore risulta superiore sia della media di area geografica sia della media nazionale, per l’area scientifico-‐tecnologica (iA26B/BIS/TER) il valore risulta inferiore della media di area geografica e decisamente inferiore rispetto alle media nazionale e, infine, per l’area umanistico-‐sociale (iA26C/BIS/TER) il valore risulta superiore della media di area geografica e inferiore rispetto alle media nazionale. Indicatori di Approfondimento per la Sperimentazione -‐ Consistenza e Qualificazione del corpo docente Gli indicatori di approfondimento relativi alla consistenza e qualificazione del corpo docente rilevano per l’indicatore rapporto studenti iscritti/docenti per l’area medico-‐sanitaria (iA27A) un valore al di sotto della media di area geografica e superiore alla media nazionale, per l’area scientifico-‐tecnologica (iA27B) un valore decisamente superiore alle medie di area geografica e nazionale e per l’area umanistico-‐sociale (iA27C) un valore al di sotto della media di area geografica e al di sopra della media nazionale. Per quanto riguarda, invece, il rapporto studenti iscritti al primo anno/docenti degli insegnamenti del primo anno per l’area medico-‐sanitaria (iA28A) valori al di sotto della media di area geografica e in line a con la media nazionale, per l’area scientifico-‐tecnologica (iA28B) valori decisamente al di sopra delle medie di
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area geografica e nazionale e, infine, per l’area umanistico-‐sociale (iA28C) un valore al di sotto della media di area geografica e al di sopra della media nazionale. Dalla lettura dei dati non emergono situazioni particolarmente critiche in quanto nel maggior parte dei casi le differenze, in positivo o in negativo, rispetto alle medie di area geografica e nazionali, restano comunque di lieve entità. Solo per l’area scientifico-‐tecnologica le differenze risultano di considerevole entità. Tuttavia, è da rilevare come il fenomeno sia sostanzialmente riconducibile al consistente numero di studenti immatricolati nel periodo 2014-‐2016 al Corso di Studio nella classe L-‐22 in Scienze delle attività motorie e sportive, già vincolata ad una programmazione locale degli accessi, e, limitatamente all’anno 2016, al Corso di Studio nella classe L-‐4 (Design) per il quale nel primo anno di attivazione si è registrato un numero di immatricolati tale da introdurre nel successivo anno un numero programmato decisamente più limitato. Si raccomanda di prendere in considerazione nella definizione delle linee strategiche di Ateneo, azioni riguardanti:
-‐ un’attenta riqualificazione offerta formativa di secondo livello; -‐ un mirato potenziamento delle attività di orientamento in uscita e placement con particolare riferimento
all’area umanistico-‐sociale; -‐ un potenziamento delle strategie di internazionalizzazione; -‐ una rimodulazione dell’orientamento in ingresso e in itinere al fine di poter riallineare i valori degli
indicatori sul percorso e sulla regolarità delle carriere ai valori medi nazionali. R2.B.1-‐ Autovalutazione dei CdS e dei Dipartimenti e verifica da parte del Nucleo di Valutazione Il Nucleo di Valutazione verifica costantemente (anche mediante audizioni, esami a campione o a rotazione) l'andamento dei CdS e dei Dipartimenti, lo stato del sistema di AQ, della SUA-‐CDS, della SUA-‐RD, i documenti di monitoraggio annuale e del Riesame ciclico? L’Ateneo garantisce un riesame periodico di CdS e Dipartimenti tale da consentire l'approfondimento dei problemi, senza che CdS e Dipartimenti debbano sostenere un carico eccessivo di adempimenti? L'Ateneo si accerta che i CdS e i Dipartimenti conseguano gli obiettivi stabiliti? L'Ateneo garantisce che gli studenti siano coinvolti nel processo di valutazione dei CdS? Le strutture responsabili dell'AQ analizzano sistematicamente i problemi rilevati nei Rapporti di Riesame dei CdS, nelle relazioni delle CPDS, nelle SUA-‐RD o altre fonti? Propongono azioni migliorative plausibili e realizzabili? Νe verificano adeguatamente l'efficacia?
Documentazione esaminata Relazioni annuali del Nucleo di Valutazione disponibile al link https://nucleo.unich.it/documenti/relazione-‐ava Relazioni sulla Performance disponibile al link https://nucleo.unich.it/documenti/attivita-‐oiv Resoconti e verbali degli audit ai CdS disponibile al link https://nucleo.unich.it/documenti/audit Resoconti e verbali degli audit ai Dipartimenti disponibile al link https://nucleo.unich.it/documenti/audit Il Nucleo di Valutazione verifica costantemente (anche mediante audizioni, esami a campione o a rotazione) l'andamento dei CdS e dei Dipartimenti, lo stato del sistema di AQ, della SUA-‐CDS, della SUA-‐RD, i documenti di monitoraggio annuale e del Riesame ciclico? Il processo di autovalutazione dell’Ateneo è volto al miglioramento continuo. In particolare, Nucleo di Valutazione ha svolto e documentato le seguenti azioni di verifica e accertamento: -‐ audit CdS e Dipartimenti -‐ esame a campione dei Rapporti Annuali di Riesame -‐ valutazione delle relazioni delle Commissioni Paritetiche Docenti studenti -‐ valutazione stato di AQ : processi organizzativi e amministrativi e ciclo della performance -‐ relazioni annuali sui dottorati di ricerca dell’Ateneo, -‐ relazioni sugli esiti dell’Ateneo nelle valutazioni VQR 2011-‐2014, FFARB, Dipartimenti di eccellenza.
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I risultati degli audit sono inviati ai coordinatori dei CdS o ai direttori di Dipartimento e il Presidente del Nucleo provvede ad una restituzione pubblica dei risultati con una presentazione in sede di Consiglio di CdS o di Dipartimento. L’Ateneo garantisce un riesame periodico di CdS e Dipartimenti tale da consentire l'approfondimento dei problemi, senza che CdS e Dipartimenti debbano sostenere un carico eccessivo di adempimenti? L'Ateneo si accerta che i CdS e i Dipartimenti conseguano gli obiettivi stabiliti? La CPDS redige annualmente una relazione in cui vengono analizzati diversi aspetti della gestione dei CdS, ed invia la propria valutazione al Dipartimento e al Presidio, che provvede a trasmetterle al Senato Accademico e al Nucleo, e a pubblicarle; Da un’analisi a campione, principalmente delle Relazioni annuali relative ai CdS visitati negli audit, tuttavia, esse sono spesso molto descrittive e non sempre valutano la completezza e l’efficacia dell’autovalutazione svolta dal CdS Il sistema di compilazione on-‐line della relazione annuale delle CPDS e dei rapporti di riesame annuale e ciclico dei CdS organizzato dal Presidio di Qualità ha sicuramente contribuito a ridurre il carico di Dipartimenti e CdS. Resta comunque problematico il supporto dato ai Dipartimenti dal personale tecnico-‐amministrativo dati il basso numero di unità di personale non docente e l’assenza di una figura TA qualificata di ausilio negli adempimenti AVA, qual ad esempio un manager didattico. Risulta carente il raccordo tra organi periferici e organi centrali tesa a fornire adeguate analisi delle problematiche descritte nei Riesami e nelle Relazioni delle CPDS. Infatti, non sono disponibili evidenze di attività volte a verificare il rispetto del soddisfacimento degli indicatori di trasparenza, efficacia ed efficienza definiti dall’Ateneo per la qualità della didattica. Le attività di analisi dei problemi rilevati nei Rapporti di Riesame dei CdS e nelle Relazioni annuali delle CPDS appare poco affidabile per la mancanza di adeguata formazione dei componenti di tali organi. L'Ateneo garantisce che gli studenti siano coinvolti nel processo di valutazione dei CdS? Lo statuto e il Regolamento Didattico di Ateneo garantiscono la presenza di una rappresentanza studentesca in sostanzialmente tutti gli organi centrali (Senato Accademico, CdA) o periferici (Commissione paritetica Docenti Studenti, Consiglio di Dipartimento, Consiglio di CdS) , Il processo di coinvolgimento degli studenti appare indebolito dal fatto che gli esiti della valutazione della didattica risultano disponibili alle CPDS e ai gruppi di AQ solo in forma aggregata. Infatti, gli esiti della valutazione dei questionari della didattica risultano disponibili alle CPDS e ai gruppi di AQ solo in forma aggregata. Tale diverso livello di accesso alle informazioni determina una disparità nelle possibilità di contribuire ai processi di miglioramento da parte degli studenti contribuendo a creare una scarsa fiducia nella utilità di tali strumenti e nella partecipazione alle attività degli Organi per la AQ. Le strutture responsabili dell'AQ analizzano sistematicamente i problemi rilevati nei Rapporti di Riesame dei CdS, nelle relazioni delle CPDS, nelle SUA-‐RD o altre fonti? Propongono azioni migliorative plausibili e realizzabili? Νe verificano adeguatamente l'efficacia? Il sistema di AQ messo in atto dall’Ateneo non prevede un’analisi sistematica a livello centrale dei problemi rilevati nei Rapporti di Riesame dei CdS, nelle relazioni delle CPDS, nelle SUA-‐RD e in che modo si provveda a formulare proposte di azioni per affrontare le cause di tali problemi. Sulla base degli esiti delle audizioni dei CdS, si evince che vi sono diffusi problemi circa il processo di accertamento che i CdS raggiungano taluni obiettivi di AQ. Alcune criticità evidenziate dal Nucleo, quali ad esempio la completa e corretta compilazione delle schede insegnamento sono state prontamente prese in carico da parte del Presidio. Raramente nei rapporti di riesame vengono reperite indicazioni riguardanti il raggiungimento di specifici target di risultato, quali ad esempio legati agli indicatori di efficacia didattica.
Gli esiti degli audit ai CdS evidenziano che il processo di autovalutazione della qualità della didattica è stato non sempre recepito, condiviso e messo in essere dai CDS erogati dall’ Ateneo, anche se con differenti livelli di attuazione. Inoltre, la struttura per l’assicurazione della qualità della didattica è assai differenziata con punte di buona prassi per alcuni CDS campionati e situazioni di particolare
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criticità per altri.
Ai fini di migliorare ulteriormente la diffusione ella cultura dell’AQ nelle strutture periferiche, il Nucleo di Valutazione si ripropone di inviare i risultati degli audit non solo ai coordinatori dei CDS e ai direttori di Dipartimento, ma anche al Rettore e al Prorettore alla didattica e al Direttore Generale e di pubblicarli sul sito web del Nucleo.
L’Ateneo deve attuare un più concreto coinvolgimento degli studenti nei processi di AQ consentendo, almeno ai rappresentanti degli studenti negli Organi di AQ di accedere non solo ad informazioni a livello aggregato.
Si suggerisce all’ateneo di mettere in atto azioni informative per gli studenti per illustrare l’utilità del questionario compilato correttamente e l’utilizzo delle risposte da parte delle Commissioni Paritetiche oltre ai Gruppi di Riesame”
Il PQA, in attuazione dei propri compiti di raccordo con gli organi centrali, deve attuare e documentare una sistematica attività tesa all’analisi delle problematiche evidenziate nei Rapporti di Riesame e proporre possibili soluzioni per rimuovere le cause di tali problemi.
Si raccomanda all’Ateneo di prevedere, nel Sistema di AQ o tramite linee guida, la cadenza e/o le motivazioni a seguito delle quali i Corsi di Studio operino una verifica del proprio percorso, attraverso il Rapporto di Riesame ciclico, verificando la validità e l’aggiornamento delle figure culturali e professionali in formazione e l’architettura del corso, le risorse del CdS, l’esperienza dello studente, anche alla luce degli indicatori qualificanti.
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Capitolo 2 -‐ Analisi del sistema di AQ a l ivel lo di CdS Seguendo le indicazioni esposte dall’ANVUR nelle Linee Guida 2018 per la Relazione annuale dei Nuclei di Valutazione, in questa sezione della Relazione il Nucleo esamina i documenti disponibili (SUA-‐CdS, indicatori della SMA, indicatori interni prodotti dall’Ateneo, Relazioni delle CPDS, Verbali dei Consigli di Corso di studio, Relazioni del PQ, Rapporti di Riesame ciclico, etc.) nell’ottica di identificare e segnalare i singoli CdS o gruppi di CdS che presentino criticità importanti rispetto al requisito R3, anche sulla base dell’analisi degli indicatori quantitativi. Per quanto riguarda l’analisi degli indicatori quantitativi, il Nucleo ha considerato alcuni degli indicatori ANVUR di cui all’allegato E del D.M. 987/2016 riconducibili ad una serie di aspetti che rappresentino le principali caratteristiche di un corso di studio. Gli aspetti quantitativi selezionati dal Nucleo e i relativi indicatori ANVUR sono elencati di seguito:
− L’andamento delle immatricolazioni prende in esame gli indicatori ANVUR immatricolati puri per L e LMCU (iC00b) e l’indicatore iscritti per la prima volta a LM (iC00c).
− Il bacino di provenienza delle immatricolazioni prende in esame l’indicatore ANVUR percentuale di iscritti al primo anno per L e LMCU provenienti da altre Regioni (iC03).
− Il tasso e produttività di prosecuzione al II anno prende in esame l’indicatore ANVUR percentuale di studenti che proseguono nel II anno nello stesso corso di studio (iC14).
− Il tasso di abbandono negli anni successivi prende in esame l’indicatore ANVUR percentuale di abbandoni del CdS dopo N+1 anni (iC24).
− La durata degli studi prende in esame l’indicatore ANVUR percentuale di immatricolati (L, LM, LMCU) che si laureano, nel CdS, entro la durata normale del corso (iC22).
− Il grado di soddisfazione dei laureati prende in esame l’indicatore percentuale di laureandi complessivamente soddisfatti del CdS (iC25).
− Il tasso di occupazione dei laureati prende in esame l’indicatore percentuale di Laureati occupati a un anno dal Titolo (L) -‐ Laureati che dichiarano di svolgere un’attività lavorativa o di formazione retribuita (iC06) e l’indicatore percentuale di Laureati occupati a tre anni dal Titolo (LM, LMCU) -‐ Laureati che dichiarano di svolgere un’attività lavorativa o di formazione retribuita (iC07).
L’analisi è stata effettuata prendendo in esame le schede di monitoraggio annuale, pubblicate il 30 giugno 2018, e considerando l’ultimo anno accademico presente: 2017/18 per i dati sui laureati occupati e 2016/17 per gli altri dati sugli studenti iscritti e/o immatricolati. Per quanto riguarda l’analisi rispetto al requisito R3, il Nucleo ha preso in considerazione tutti e quattro gli indicatori previsti dalle linee guida AVA 2.0 del 10.agosto 2017:
• Indicatore R3.A. Il CdS definisce chiaramente i profili culturali e professionali della figura che intende formare e propone attività formative con essi coerenti.
• Indicatore R3.B. Il CdS promuove una didattica centrata sullo studente, incoraggia l'utilizzo di metodologie aggiornate e flessibili e accerta correttamente le competenze acquisite.
• Indicatore R3.C. Il CdS dispone di un'adeguata dotazione di personale docente e tecnico-‐amministrativo, usufruisce di strutture adatte alle esigenze didattiche e offre servizi funzionali e accessibili agli studenti.
• Indicatore R3.D. Il CdS è in grado di riconoscere gli aspetti critici e i margini di miglioramento della propria organizzazione didattica e di definire interventi conseguenti.
L’analisi è stata effettuata esaminando gli ultimi documenti redatti relativi al sistema AVA e raccolti dal Presidio nella sua pagina web:
− Scheda SUA-‐CdS; − Relazione annuale della Commissione Paritetica Docenti-‐Studenti (CPDS); − Rapporto Annuale di Riesame (RAR);
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− Scheda di Monitoraggio Annuale (SMA); − Rapporto di Riesame ciclico (RRC).
Sia l’analisi degli indicatori quantitativi ANVUR sia quella degli indicatori del requisito di AQ R3 è riferita ai 53 corsi di studio6 attivi nell’anno accademico 2017/2018, ripartiti per gruppi omogenei di discipline e distinguendo ulteriormente le aree culturali nelle quali sono ripartite le strutture didattico scientifiche dell’Ateneo:
− Gruppo Scientifico -‐ Tecnico -‐ Farmaceutico (4 L, 3 LM, 3 LMCU); − Gruppo Umanistico (5 L, 5 LM); − Gruppo Economico (6 L, 3 LM) − Gruppo Sociale (2 L, 3 LM); − Gruppo Psicologico (1 L, 2 LM); − Gruppo Medico -‐ Sanitario (12 L, 1 LM, 2 LMCU).
Nella tabella 2.1 seguente è riportato l’elenco dei corsi di studio distinti per gruppo omogeneo di discipline.
Tabella 2.1: Elenco Corsi di Studio per Gruppi disciplinari
Gruppo di discipline CdS
Scientifico -‐ Farmaceutico
LMCU-‐4 Architettura L-‐4 Design L-‐23 Ingegneria delle costruzioni LM-‐24 Ingegneria delle costruzioni L-‐34 Scienze geologiche LM-‐74 Scienze e tecnologie geologiche LMCU-‐13 Farmacia LMCU-‐13 Chimica e tecnologia farmaceutiche L-‐22 Scienze delle attività motorie e sportive LM-‐67 Scienze e tecniche delle attività motorie preventive e adattate
Umanistico
L-‐10 Lettere L-‐1 Beni Culturali LM-‐2 & LM-‐89 Beni archeologici e storico-‐artistici LM-‐14 Filologia, linguistica e tradizioni letterarie L-‐11 Lingue e letterature straniere L-‐12 Mediazione linguistica e comunicazione interculturale LM-‐37 Lingue, letterature e culture moderne LM-‐38 Lingue straniere per l'impresa e la cooperazione internazionale L-‐5 & L-‐19 Filosofia e Scienze dell'educazione LM-‐78 Scienze filosofiche
Economico
L-‐18 Economia aziendale L-‐33 Economia e Commercio L-‐33 Economia e Informatica per l'Impresa L-‐14 Servizi Giuridici per l'Impresa
6 L’analisi sarà condotta indicando L per i Corsi di Laurea, LM per i Corsi di Laurea Magistrale e LMCU per i Corsi di Laurea Magistrale a Ciclo Unico.
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L-‐18 Economia e Management L-‐33 Economia, Mercati e Sviluppo LM-‐56 Economia e commercio LM-‐56 Management, Finanza Socioeconomico LM-‐77 Economia e Management LM-‐77 Economia Aziendale
Sociale
L-‐40 Sociologia e Criminologia LM-‐88 Ricerca sociale, politiche della sicurezza e criminalità L-‐39 Servizio sociale LM-‐87 Politiche e management per il welfare LM-‐85 Scienze pedagogiche
Psicologico L-‐24 Scienze e tecniche psicologiche LM-‐51 Psicologia LM-‐51 Psicologia della salute
Medico -‐ Sanitario
L/SNT1 Ostetricia L/SNT1 Infermieristica L/SNT2 Fisioterapia L/SNT2 Ortottica ed assistenza oftalmologica L/SNT2 Terapia occupazionale L/SNT3 Dietistica L/SNT3 Igiene dentale L/SNT3 Tecniche di fisiopatologia cardiocircolatoria e perfusione cardiovascolare L/SNT3 Tecniche di radiologia medica, per immagini e radioterapia L/SNT3 Tecniche di laboratorio biomedico L/SNT4 Assistenza sanitaria L/SNT4 Tecniche della prevenzione nell'ambiente e nei luoghi di lavoro LM/SNT1 Scienze infermieristiche e ostetriche LMCU-‐46 Odontoiatria e protesi dentaria LMCU-‐41 Medicina e chirurgia
2.1 Gruppo Scientif ico Tecnico -‐ Farmaceutico 2.1.1 Analisi dei principali indicatori ANVUR/previsti dall’Allegato E del DM 987/2016 Andamento generale delle immatricolazioni L’andamento delle immatricolazioni nel quadriennio 2013/14 – 2016/17 esaminato mostra un trend stabile per CTF (LMCU-‐13) e Scienze delle attività motorie e sportive (LM), in diminuzione con una leggera ripresa nel 2016 per Architettura (LMCU-‐4) e Farmacia (LMCU-‐13), mentre in forte diminuzione per le triennali in Scienze Geologiche (L-‐34) e, in particolare, per Ingegneria delle costruzioni (L-‐23) che nel periodo considerato ha più che dimezzato il numero di immatricolati. Nella quasi totalità dei casi i valori medi sono superiori o significativamente superiori rispetto alle medie di area geografica o nazionale. Unica eccezione si rileva nel 2014 e 2016 per CTF (LMCU-‐13) al di sotto delle medie. Già esaminato nei precedenti paragrafi il quadro per Design (L-‐4). Per quanto riguarda i corsi LM, si rilevano un trend in aumento con una leggera flessione per il 2016 per Ingegneria delle costruzioni (LM-‐24), stabile per Scienze e tecniche delle attività motorie preventive e adattate (LM-‐67) e in diminuzione per Scienze e tecnologie geologiche della Terra e dei Pianeti (LM-‐74).
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Nella quasi totalità dei casi i valori medi sono superiori o significativamente superiori rispetto alle medie di area geografica o nazionale. Unica eccezione si rileva nel 2014 e 2016 per CTF (LMCU-‐13) al di sotto delle medie. Bacino di provenienza delle immatricolazioni Il bacino delle immatricolazioni nel quadriennio 2013/14 – 2016/17 esaminato vede una percentuale di iscritti provenienti da altra regione fra il 25% e il 71%, valori significativamente superiori ai valori medi nazionali e notevolmente superiori a quelli dell’area geografica. Il trend nel triennio risulta sostanzialmente stabile con un aumento significativo per Scienze delle attività motorie e sportive (L-‐22) e Scienze geologiche (L-‐34). Tasso e produttività di prosecuzione al II anno La percentuale di studenti che proseguono nel II anno nello stesso corso di studio nel quadriennio 2013/14 – 2016/17 esaminato vede percentuali comprese fra il 53% e il 100%, valori complessivamente in linea con le medie di area geografica e nazionale, con alcune eccezioni rappresentate da Scienze geologiche (L-‐34), leggermente al di sopra delle medie nel 2016 e Ingegneria delle costruzioni (L-‐23) leggermente al di sotto nel 2015. Tassi di abbandono negli anni successivi La percentuale di studenti che proseguono nel II anno nello stesso corso di studio nel quadriennio 2013/14 – 2016/17 esaminato vede percentuali comprese fra lo 0% e il 66%. A livello di singolo Corso di Studio si registrano valori decisamente al di sotto delle media di area geografica e nazionali per Ingegneria delle costruzioni (LM-‐24) e Architettura (LMCU-‐4), mentre al di sopra delle medie Scienze e tecnologie geologiche della terra e dei pianeti (LM-‐74). Rilevanti oscillazioni al di sopra e al di sotto delle medie per Scienze e tecniche delle attività motorie preventive e adattate (LM-‐67). Durata degli studi La percentuale di studenti che si laureano nel CdS entro la durata normale del corso nel quadriennio 2013/14 – 2016/17 esaminato vede percentuali comprese fra l’1% e il 60%, con valori decisamente inferiore alle medie di area geografica e nazionali per quasi la totalità dei Corsi di Studio. Grado di soddisfazione dei laureati La percentuale di laureandi complessivamente soddisfatti del CdS nel quadriennio 2013/14 – 2016/17 esaminato vede percentuali comprese fra il 67 % e il 100%, con valori in linea con le medie di area geografica e nazionali per quasi la totalità dei Corsi di Studio. Unica eccezione Chimica e tecnologia farmaceutiche (LM-‐13) che per l’anno 2015 registra valori al di sotto delle medie. Tasso di occupazione dei laureati La percentuale di Laureati occupati a un anno dal Titolo (L) -‐ Laureati che dichiarano di svolgere un’attività lavorativa o di formazione retribuita nel quadriennio 2013/14 – 2016/17 esaminato vede percentuali comprese fra il 12 % e il 35%, con valori decisamente al di sotto delle medie di area geografica e nazionali per quasi la totalità dei Corsi di Studio. Unica eccezione Scienze geologiche (L-‐34) che per l’anno 2015 registra valori al di sopra delle medie con particolare riferimento per l’anno 2015. Mentre per quanto riguarda la percentuale di Laureati occupati a tre anni dal Titolo (LM, LMCU) nel quadriennio 2013/14 – 2016/17 esaminato vede percentuali comprese fra il 58% e il 100%, con valori in linea rispetto alle medie di area geografica e nazionali per tutti i Corsi di Studio. 2.1.2 Analisi dei principali indicatori del requisito R3 Indicatore R3.A. Definizione dei profili culturali e professionali e coerenza con le attività formative
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Si rileva un sufficiente livello di identificazione dei profili e consultazione delle principali parti interessate, sia in fase di progettazione (limitatamente ai CdS che hanno effettuato una modifica di ordinamento dopo il 2013) sia successivamente, per tutti i CdS in ambito geologico, farmaceutico, anche sulla scorta del fatto che un CdS del Dipartimento di Ingegneria e Geologia e uno del Dipartimento di Farmacia sono stato sottoposti ad audit negli ultimi due anni ed il Nucleo ha effettuato un’azione di diffusione della cultura dell’AQ con la restituzione pubblica dei risultati degli audit in presenza dei responsabili dell’AQ dei due Dipartimenti e dei CdS ad essi afferenti. Diverse criticità nella identificazione del sistema professionale di riferimento permane nei due CdS di ambito motorio-‐sportivo, anche a causa dell’assenza di uno specifico albo professionale, ma la situazione è in miglioramento dopo l’audit del Nucleo ad inizio 2018 al CdL in Scienze delle attività motorie e sportive e successiva presa d’atto da parte dei referenti delle problematiche riscontrate. In diversi casi, le consultazioni risultano sufficientemente documentate, sebbene spesso la gamma delle parti consultate non è sufficientemente rappresentativa, specie a livello nazionale. Non sempre le modalità di consultazione sono adeguate in quanto limitate alla presentazione del CdS da parte dei referenti e poco attente ad acquisire indicazioni e suggerimenti da parte delle parti interessate sul percorso formativo. Diversi dei Corsi di Studio si sono dotati di un Comitato di Indirizzo, anche se non sempre i sui ruoli sono chiaramente definiti e quasi mai documentati nel tempo. Per alcuni corsi di studio non sottoposti a modifica di ordinamento negli ultimi anni il quadro A2.a non è del tutto adeguato. Dalle lettura delle schede SUA e dalle due audizioni a campione effettuate ai CdS del Gruppo, emerge una sufficiente coerenza degli obiettivi formativi e dei risultati di apprendimento con i profili scientifici e professionali individuati, sebbene non sempre adeguatamente declinati per aree di apprendimento. I percorsi formati proposti sono quasi sempre sufficientemente coerenti con gli obiettivi formativi ma solo in pochi casi le schede di insegnamento sono in collegamento informatico con il quadro A4.b.2. Approfondimento CdS in ambito ingegneristico-‐architettonico Il Corso di Laurea (L-‐23) è impostato in modo tradizionale per una popolazione di studenti prevalentemente orientata a proseguire gli studi nella Laurea Magistrale. La consultazione delle parti interessate appare lontana nel tempo e comunque poco puntuale; non sembra che il contatto con coloro che impiegheranno i nuovi ingegneri sia stato considerato indispensabile. L’impostazione risulta molto autoreferenziale. Sostanzialmente analoga risulta l’impostazione della Laurea Magistrale (LM-‐24). Pur tenendo conto della ridotta “concorrenza” da parte di CdS dell’area di riferimento, sia il Corso di Laurea sia la Laurea Magistrale hanno una attrattività molto maggiore rispetto alle Università vicine. Questo fenomeno vale nonostante che il tasso di studenti che passano al secondo anno della Laurea avendo conseguito almeno 40 CFU sia molto inferiore di quello degli studenti dell’Area geografica: 18,2 % contro 29%. Il fenomeno non si ripete nella laurea Magistrale. Il Corso di Laurea in Design (L-‐4) è stato istituito nel 2016 con un programma chiaro e competenze discusse con una partecipazione larga di enti ed aziende interessate alla figura professionale, che non era fornita in Regione. Il Piano di studi che ne è risultato appare coerente con gli obiettivi posti e l’avanzamento nella carriera degli studenti risulta coerente con quello che si verifica a livello nazionale, nonostante lo squilibrio nel numero degli iscritti al primo anno nel 2016 (oltre 400), fortunatamente compensato dal numero programmato (80) introdotto l’anno successivo. Tuttavia i risultati di apprendimento potranno avere una prima valutazione attraverso l’analisi dei risultati degli stage previsti nell’ultimo anno (appena iniziato), mentre non sono ancora disponibili i risultati di occupabilità dei laureati che potranno confermarli solo a partire dal 2019. Si suggerisce al CdS di monitorare l’andamento degli stage raccogliendo, anche con l’aiuto del PQA, i risultati di soddisfazione degli studenti e degli enti ospitanti. Il Corso di Laurea Magistrale a ciclo unico (LM-‐4) ha svolto una consultazione delle parti interessate nel 2014 (di cui non si ha traccia) ed ha iniziato un nuovo ciclo di consultazioni (tavolo tecnico) annuali nel marzo 2018. L’impianto del Corso appare solido ed attrae studenti dalle aree vicine in modo significativo anche in una situazione di difficoltà per gli studi di Architettura a livello nazionale; probabilmente la presenza di uno stage obbligatorio all’ultimo anno costituisce un elemento di forza. Anche per questo Corso è opportuno che venga monitorato l’andamento degli stage. Indicatore R3.B. Attenzione alle metodologie didattiche e accertamento delle competenze
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Le attività di orientamento in ingresso, itinere e di accompagnamento al mondo del lavoro sono principalmente riconducibili ai servizi centralizzati di Ateneo, sebbene i CdS di ambito geologico e soprattutto farmaceutico organizzino alcune attività specifiche di CdS e/o di Dipartimento con un supporto del corpo docente. Presenti all’interno della maggior parte dei regolamenti didattici dei singoli corsi percorsi part time per gli studenti lavoratori. Tutti i CdL e CdLMCU prevedono una verifica della preparazione iniziale tramite un test, eccetto quello di ambito motorio-‐sportivo, e l’attribuzione di OFA, anche se non sempre sono previste attività di sostegno per il loro recupero. I CdLM prevedono dei criteri di accesso sulla base del curriculum e della personale preparazione. Le modalità sono quasi sempre descritte in modo adeguato nelle schede SUA e nei regolamenti didattici seppur con minor attenzione per i due CdL e CdLM di ambito motorio-‐sportivo. Le modalità di verifica dell’apprendimento nella maggior parte delle schede di insegnamento non appaiono adeguate. Approfondimento CdS in ambito ingegneristico-‐architettonico Per i CdS di ingegneria delle costruzioni (L-‐23 e LM-‐24) gli indicatori ANVUR forniscono un dato confortante per quel che riguarda i laureati entro la durata normale del corso che è superiore di 10 punti percentuali per la Laurea e di 8 punti percentuali per la Laurea Magistrale rispetto ai corrispondenti dell’Area di riferimento. Va anche osservato che il tasso di abbandoni è leggermente maggiore rispetto all’area di riferimento: 45% contro 41%. Inoltre non c’è alcun commento dei corsi agli indicatori ANVUR nelle SMA. La schede di rilevazione delle opinioni degli studenti mostrano un comportamento comune a tutti i Corsi dell’area di ingegneria, che risultano i peggiori nell’Ateneo. Non stupisce quindi che anche in questo caso si rilevi un tale comportamento; merita però attenzione il fatto che i risultati della Laurea Magistrale siano peggiori di quelli della Laurea, cosa questa inusuale. Si suggerisce quindi al GAQ di confrontare i dati cercandone una spiegazione. Per il CdS in Design (L-‐4), gli indicatori ANVUR disponibili sono ancora troppo pochi per dare un giudizio sui risultati della didattica, ma sono comunque allineati con quelli dei corsi dell’area di riferimento. Per il CdLM in Architettura (LM-‐4) gli indicatori ANVUR forniscono un quadro un po’ contraddittorio: l’avvio degli studenti è positivo al primo anno, con un risultato decisamente migliore rispetto all’Area per quel che riguarda i CFU acquisiti, ma scende sotto la media per la percentuale dei laureati entro la durata normale del corso e questo dato si collega con la percentuale dei laureati che si riscriverebbero al corso, di quasi 10 punti percentuali inferiore ai laureati dell’Area di riferimento. Questo fatto non viene considerato correttamente nell’autovalutazione e richiede un intervento del PQA per individuarne le cause e un’audizione del Nucleo di Valutazione nel corso del presente anno accademico. Indicatore R3.C. Disponibilità di personale, strutture e servizi Tutti i corsi di studio del gruppo scientifico-‐farmaceutico presentano una quota dei docenti di riferimento pari o prossima al 100%. Per i CdS di ambito geologico e farmaceutico non si rilevano situazioni problematiche rispetto al quoziente studenti/docenti equivalenti a tempo pieno, quasi sempre in linea con la media nazionale o poco superiore a quella di area geografica, e comunque con valori sempre inferiori al valore di riferimento definito al punto R3.C.1. Per il CdLMCU in Farmacia il quoziente studenti iscritti /docenti era molto elevato fino al 2014 ma è poi gradualmente sceso in seguito all’introduzione del numero programmato, pur rimanendo superiore alla media di nazionale e di area geografica. Per i due CdS di ambito motorio-‐sportivo si rilevano situazioni problematiche rispetto al quoziente studenti/docenti equivalenti a tempo pieno, notevolmente superiore alla media nazionale e di area geografica e, per il CdL L-‐22, con valori superiori al valore di riferimento definito al punto R3.C.1. Per le lauree magistrali l’indicatore di qualificazione scientifica della docenza è sempre superiore a 0.8 – in un caso ad 1.0 – e sostanzialmente in linea con la media nazionale e/o di area geografica. Non si rilevano specifiche iniziative di sostegno allo sviluppo delle competenze didattiche dei docenti. Approfondimento CdS in ambito ingegneristico-‐architettonico Per i due CdS in Ingegneria delle costruzioni, i rapporti studenti/docenti appaiono accettabili e risultano allineati con quelli dell’Area di riferimento. Il Corso di Laurea (L-‐23) prevede uno stage obbligatorio, ma l’Ateneo non sostiene lo studente nella ricerca dello stage, che è lasciata allo studente e viene solo
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formalizzata dal CdS (si veda la SUA-‐CdS). Essendo lo stage obbligatorio si consiglia vivamente l’Ateneo o il Dipartimento di mettere a disposizione degli studenti un servizio allo scopo. Il problema non è stato considerato dalla Laurea Magistrale che non prevede stage.
Per il CdL in design (L-‐4) l’elevato numero di iscrizioni libere nel primo anno (oltre 400) ha creato una situazione di squilibrio nel rapporto studenti/docenti, che è stato corretto con l’introduzione del numero programmato (80). Dalle schede di rilevazione delle opinioni degli studenti non si rilevano scostamenti significativi rispetto ai dati di Ateneo. L’unica eccezione riguarda le conoscenze preliminari, che risultano costantemente ricevere una bassa valutazione, nonostante si sia passati dall’iscrizione libera al numero programmato. Sarà opportuno valutare, da parte del CdS con la collaborazione del PQA, se il test di ammissione, che appare peraltro ben descritto e organizzato e prevede anche l’assegnazione di OFA, corrisponda alle necessità di selezionare studenti in grado di superare le prove che li attendono.
Per il CdLM in Architettura (LM-‐4), l’alto numero di iscritti crea un rapporto studenti /docenti più elevato rispetto alla situazione di riferimento. Più critica appare la situazione dei laboratori, anche di informatica, già messa in evidenza dal CdS e segnalata all’Ateneo. Questo fatto può essere tra le cause della relativa insoddisfazione degli studenti alla fine del percorso.
Indicatore R3.D. Capacità di analisi e miglioramento della didattica Si rileva un sufficiente livello di soddisfazione da parte degli studenti per tutti gli aspetti presi in esame dai questionari, sebbene su valori lievemente ma significativamente inferiori a quelli di tutti gli altri gruppi disciplinari, con valori nel range fra 3.00 (per Ingegneria delle costruzioni, LM-‐24) e 3.30 (Scienze e tecniche delle attività motorie preventive e adattate, LM-‐67) su una scala da 1 a 4. Particolarmente basso, in confronto agli altri gruppi è il punteggio medio per la domanda “Le conoscenze preliminari possedute sono risultate sufficienti per la comprensione degli argomenti previsti nel programma d'esame” che conferma l’importanza per questo gruppo di CdS di una maggiore attenzione all’orientamento in ingresso e alla verifica della preparazione iniziale. Tre dei CdS presentano almeno uno degli insegnamenti con punteggio inferiore al valore critico di 2.5 indicato dall’ANVUR. Questi aspetti non risultano però essere stati presi in considerazione dai CdS e solo marginalmente dalle CPDS. Due dei corsi di studio del gruppo disciplinare (Farmacia e Scienze e Tecnologie Geologiche) hanno redatto un rapporto di riesame ciclico, ma solo in seguito alla richiesta esplicita del Nucleo dopo che i due CdS avevano avanzato richiesta di modifica dell’ordinamento. I rapporti risultano però piuttosto generici e poco incisivi – in un caso (Farmacia) anche eccessivamente prolissi – e propongono azioni di miglioramento spesso non bene definite e difficilmente misurabili. L’assenza di rapporti di riesami ciclici per gli altri CdS e la natura molto descrittiva delle schede di monitoraggio annuale, non hanno permesso di valutare a pieno la profondità di analisi dei problemi rilevati e delle loro cause. Le analisi delle Relazioni annuali, mostrano come le CPDS abbiano difficoltà ad interpretare il ruolo di primo valutatore interno sulla gestione dei CdS, ad esse attribuito dal processo A.V.A.: le relazioni sono in genere molto descrittive e poco inclini ad esaminare criticamente la gestione del CdS. Nessuno dei CdS del gruppo mostra di intrattenere puntuali e documentate interazioni in itinere con le parti interessate consultate in fase di programmazione. Si rileva però, che i CdS in ambito farmaceutico utilizzano un questionario per la valutazione del tirocinio professionale da parte delle farmacie ospitanti in modo da aver un feedback sulla preparazione degli studenti. Approfondimento CdS in ambito ingegneristico-‐architettonico Per i due Corsi di ingegneria delle costruzioni, come già osservato, le schede SMA on line non riportano commenti ai dati, come è invece richiesto da ANVUR. Tale mancanza sarebbe costituirebbe una mancanza grave in occasione della visita di accreditamento periodico.
L'assicurazione della qualità del CdS L-‐4 è organizzata in un gruppo di assicurazione della qualità (GAQ), formato da tre docenti, che supervisiona l’AQ all’interno del CdS, monitora il processo formativo, propone
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azioni correttive delle criticità rilevate e piani di miglioramento della qualità. L’analisi dei dati ANVUR viene svolta correttamente, anche se è ancora prematuro parlare di una vera autovalutazione del CdS.
L'assicurazione della qualità del CdS in Architettura (LM-‐4) è organizzata in un gruppo di assicurazione della qualità (GAQ), formato da un docente e due tecnici amministrativi. L’analisi dei dati ANVUR ha portato ad azioni per migliorare la percentuale di laureati nei tempi previsti e il livello di internazionalizzazione; il primo dato va preso con cautela, date le oscillazioni che si vedono negli ultimi tre anni, mentre l’azione per l’internazionalizzazione richiederà un po’ di tempo per portare reali frutti.
2.2 Gruppo Umanistico 2.2.1 Analisi dei principali indicatori ANVUR/previsti dall’Allegato E del DM 987/2016 Andamento generale delle immatricolazioni L’andamento delle immatricolazioni nel quadriennio 2013/14 – 2016/17 esaminato mostra un trend stabile per Beni Culturali (L-‐1), Filosofia e Scienze dell'educazione (L-‐5 & L-‐19), Lettere (L-‐10) e Mediazione linguistica e comunicazione interculturale (L-‐12) e in diminuzione Lingue e letterature straniere (L-‐11). Nella quasi totalità dei casi i valori medi sono inferiori o significativamente inferiori rispetto alle medie di area geografica o nazionale. Decisamente negativa la parte di classe LM-‐5. Unica eccezione si rileva per Mediazione linguistica e comunicazione interculturale (L-‐12) al di sopra delle medie. Per quanto riguarda i corsi LM, si rilevano un trend in aumento per Beni archeologici e storico-‐artistici (LM-‐2 & LM-‐89), Lingue straniere per l'impresa e la cooperazione internazionale (LM-‐38) e Scienze filosofiche (LM-‐78), stabile, invece, per Filologia, linguistica e tradizioni letterarie (LM-‐14 & LM-‐15) e Lingue, letterature e culture moderne (LM-‐37). Il confronto con le medie di area geografica e nazionale vede decisamente al di sotto di tali valori Beni archeologici e storico-‐artistici (LM-‐2 & LM-‐89), decisamente negativa la parte di classe LM-‐89, e Scienze filosofiche (LM-‐78). Al contrario, al di sopra delle medie Lingue, letterature e culture moderne (LM-‐37) e Lingue straniere per l'impresa e la cooperazione internazionale (LM-‐38). Bacino di provenienza delle immatricolazioni Il bacino delle immatricolazioni nel quadriennio 2013/14 – 2016/17 esaminato vede una percentuale di iscritti provenienti da altra regione fra il 28% e il 58%, valori significativamente superiori ai valori medi nazionale e notevolmente superiori a quelli dell’area geografica. Il trend nel triennio risulta sostanzialmente stabile con un aumento significativo per Lingue e letterature straniere (L-‐11) e Mediazione linguistica e comunicazione interculturale (L-‐12). Tasso e produttività di prosecuzione al II anno La percentuale di studenti che proseguono nel II anno nello stesso corso di studio nel quadriennio 2013/14 – 2016/17 esaminato vede percentuali comprese fra il 50% e il 100%, valori complessivamente in linea con le medie di area geografica e nazionale, con alcuni miglioramenti significativi per Filosofia e scienze dell'educazione (L-‐5 & L-‐19) e per Beni archeologici e storico-‐artistici (LM-‐2 & LM-‐89). Tassi di abbandono negli anni successivi La percentuale di studenti che proseguono nel II anno nello stesso corso di studio nel quadriennio 2013/14 – 2016/17 esaminato vede percentuali comprese fra lo 0% e il 51%. A livello di singolo Corso di Studio si registrano rilevanti oscillazioni al di sopra e al di sotto delle medie nelle annualità esaminate per la maggior parte dei Corsi di Studio. Durata degli studi La percentuale di studenti che si laureano nel CdS entro la durata normale del corso nel quadriennio 2013/14 – 2016/17 esaminato vede percentuali comprese fra lo 0% e il 51%, con valori al di sotto alle medie di area geografica e nazionali per una buona parte dei Corsi di Studio.
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Grado di soddisfazione dei laureati La percentuale di laureandi complessivamente soddisfatti del CdS nel quadriennio 2013/14 – 2016/17 esaminato vede percentuali comprese fra il 57% e il 100%, con valori leggermente al di sotto alle medie di area geografica e nazionali per una buona parte dei Corsi di Studio. Al di sotto delle medie, invece, Beni archeologici e storico-‐artistici (LM-‐2 & LM-‐89) nel 2015, Lingue straniere per l'impresa e la cooperazione internazionale (LM-‐38) nel 2015 e Mediazione linguistica e comunicazione interculturale (L-‐12) nel 2017. Tasso di occupazione dei laureati La percentuale di Laureati occupati a un anno dal Titolo (L) -‐ Laureati che dichiarano di svolgere un’attività lavorativa o di formazione retribuita nel quadriennio 2013/14 – 2016/17 esaminato vede percentuali comprese fra il 14% e il 50%, con valori al di sotto delle medie di area geografica e nazionali per quasi la totalità dei Corsi di Studio. Particolarmente al di sotto delle medie Lingue e letterature straniere (L-‐11) e Mediazione linguistica e comunicazione interculturale (L-‐12). Mentre per quanto riguarda la percentuale di Laureati occupati a tre anni dal Titolo (LM, LMCU) nel quadriennio 2013/14 – 2016/17 esaminato vede percentuali comprese fra il 50% e il 100%, con valori leggermente al di sotto delle medie di area geografica e nazionali per tutti i Corsi di Studio. 2.2.2 Analisi dei principali indicatori del requisito R3 Indicatore R3.A. Definizione dei profili culturali e professionali e coerenza con le attività formative Rispetto a quanto osservato nella Relazione 2017, si rileva un significativo miglioramento nell’identificazione e consultazione delle principali parti interessate per tutti i CdL in ambito letterario e archeologico-‐storico-‐artistico pedagogico, con diverse consultazioni nel corso del 2017 e 2018 e la costituzione da parte di alcuni CdS di un Comitato di Indirizzo. Resta adeguata la situazione per i CdL e CdLM e i corsi in ambito linguistico, anche sulla scorta del fatto che un CdS del Dipartimento di Lingue è stato sottoposto ad audit nel corso del 2016 ed il Nucleo ha effettuato un’azione di diffusione della cultura dell’AQ con la restituzione pubblica dei risultati degli audit in presenza dei responsabili dell’AQ del Dipartimento e di tutti i CdS ad essi afferenti. In molti dei casi, le consultazioni risultano sufficientemente documentate, ma raramente la gamma delle parti consultate è sufficientemente rappresentativa, specie a livello nazionale. Inoltre, per la maggior parte delle consultazioni i referenti si sono limitati alla presentazione del CdS con poca attenzione ad acquisire indicazioni e suggerimenti da parte delle parti interessate sul percorso formativo. Alcuni dei Corsi di Studio sono dotati di un Comitato di Indirizzo, anche se non sempre i sui ruoli sono chiaramente definiti e quasi mai documentati nel tempo. Per la maggior parte dei corsi di studio il quadro A2.a non è del tutto adeguato, con qualche eccezione in particolare i due CdL in ambito linguistico che hanno effettuato una modifica di ordinamento negli ultimi anni. Questo pone qualche problema nella corretta identificazione dei profili culturali alla base del progetto di formazione che restano generici e risultano spesso definiti più dagli obiettivi formativi, ripresi da quelli della classe di laurea, che dalle conoscenze abilità e competenze che dei profili culturali e professionali individuati. Dalle lettura delle schede SUA, emerge una sufficiente coerenza dei risultati di apprendimento con gli obiettivi formativi ed i profili culturali e professionali individuati, sebbene non sempre adeguatamente declinati per aree di apprendimento, superando alcune delle criticità osservate nelle due audizioni effettuate ai CdS di ambito linguistico nel 2016. In alcuni corsi di studio non risulta ancora compilato il quadro ordinamentale A4.b.1. In alcuni casi, in particolare L1 e L-‐10, risultano non adeguatamente declinati i descrittori di Dublino relativi alle competenze trasversali. I percorsi formativi proposti sono quasi sempre sufficientemente coerenti con gli obiettivi formativi ma quasi mai le schede di insegnamento sono in collegamento informatico con il quadro A4.b.2. Indicatore R3.B. Attenzione alle metodologie didattiche e accertamento delle competenze Le attività di orientamento in ingresso, itinere e di accompagnamento al mondo del lavoro sono principalmente riconducibili ai servizi centralizzati di Ateneo, sebbene i CdS di ambito linguistico e filosofico
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organizzino alcune attività specifiche di CdS e/o di Dipartimento con un supporto del corpo docente. Presenti all’interno dei regolamenti didattici della maggior parte dei singoli corsi percorsi part time per gli studenti lavoratori. Quasi tutti i CdL prevedono una verifica della preparazione iniziale e l’attribuzione di OFA, anche se solo in pochi casi la verifica viene effettua tramite un test. Non sempre sono chiaramente previste attività di sostegno per il loro recupero. I CdLM prevedono dei criteri di accesso sulla base del curriculum e della personale preparazione. Le modalità non sempre sono sempre descritte in modo adeguato nelle schede SUA e nei regolamenti didattici, in particolare per i CdL non sono quasi mai chiaramente individuate e descritte – ad esempio in un syllabus – le conoscenze richieste in ingresso. Le modalità di verifica dell’apprendimento nella maggior parte delle schede di insegnamento non appaiono adeguate. Indicatore R3.C. Disponibilità di personale, strutture e servizi Tutti i corsi di studio del gruppo umanistico presentano una quota dei docenti di riferimento pari o prossima al 100%. Per nessun CdS si rilevano situazioni problematiche rispetto al quoziente studenti/docenti equivalenti a tempo pieno, con valori inferiori alla media nazionale o a quella di area geografica per i CdS di ambito letterario storico-‐artistico e filosofico e valori in linea con le medie nazionali o leggermente superiore per i CdS di ambito linguistico, ma comunque con valori sempre inferiori al valore di riferimento definito al punto R3.C.1. Per le lauree magistrali l’indicatore di qualificazione scientifica della docenza è sempre superiore a 0.8 e si attestano attorno ad 1.0 su valori in linea con le medie nazionali o di area geografica. Non si rilevano specifiche iniziative di sostegno allo sviluppo delle competenze didattiche dei docenti. Indicatore R3.D. Capacità di analisi e miglioramento della didattica Si rileva un buon livello di soddisfazione da parte degli studenti per tutti gli aspetti presi in esame dai questionari, su valori superiori a quelli di tutti gli altri gruppi. Tuttavia, dalle evidenze raccolte nella lettura delle SUA CdS e durante le audizioni di due Corsi di Studi di ambito linguistico e pedagogico-‐filosofico non è emersa con chiarezza una capacità di ascolto delle istanze degli studenti. Due dei corsi di studio del gruppo disciplinare (Mediazione linguistica e comunicazione interculturale, L-‐12, e Filologia, Linguistica e Tradizioni Letterarie, LM-‐14 & LM-‐15) hanno redatto un rapporto di riesame ciclico, ma solo in seguito alla richiesta esplicita del Nucleo dopo che i due CdS avevano avanzato richiesta di modifica dell’ordinamento. I rapporti, sebbene piuttosto generici, mostrano una sufficiente capacità di analisi critica dei punti di forza e debolezza del CdS, anche se propongono azioni di miglioramento spesso generiche e difficilmente misurabili. L’assenza di rapporti di riesami ciclici per gli altri CdS del gruppo e la natura molto descrittiva delle schede di monitoraggio annuale, non hanno permesso di valutare a pieno la capacità critica di analizzare eventuali problemi e le loro cause. Le analisi delle Relazioni annuali, mostrano come anche per il gruppo umanistico le CPDS abbiano difficoltà ad interpretare il ruolo di primo valutatore interno sulla gestione dei CdS: le relazioni sono in genere concise e generiche e non molto orientate, a parte qualche spunto, ad un’analisi critica della gestione del CdS. Nessuno dei CdS del gruppo mostra di intrattenere puntuali e documentate interazioni in itinere con le parti interessate consultate in fase di programmazione.
2.3 Gruppo economico 2.3.1 Analisi dei principali indicatori ANVUR/previsti dall’Allegato E del DM 987/2016 Andamento generale delle immatricolazioni L’andamento delle immatricolazioni nel quadriennio 2013/14 – 2016/17 esaminato mostra un trend stabile per Economia e Informatica per l'Impresa (L-‐33) e Economia aziendale (L-‐18), in aumento Economia e Management (L-‐18) e Servizi Giuridici per l'Impresa (L-‐14) e, limitatamente all’anno 2016, Economia e Commercio (L-‐33). Nella quasi totalità dei casi i valori medi sono inferiori o significativamente inferiori
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rispetto alle medie di area geografica e nazionale. Decisamente negativi i valori Economia e Informatica per l'Impresa (L-‐33), Economia aziendale (L-‐18) e Economia, Mercati e Sviluppo (L-‐33). Per quanto riguarda i corsi LM, si rilevano un trend in aumento per tutti i Corsi di studio. Il confronto con le medie di area geografica e nazionale vede al di sotto di tali valori Economia e Management (LM-‐77) e decisamente al di sotto Management, Finanza e Sviluppo (LM-‐56). Bacino di provenienza delle immatricolazioni Il bacino delle immatricolazioni nel quadriennio 2013/14 – 2016/17 esaminato vede una percentuale di iscritti provenienti da altra regione fra il 17% e il 73%, valori significativamente superiori ai valori medi nazionali e notevolmente superiori a quelli dell’area geografica. Il trend nel triennio risulta sostanzialmente stabile con un aumento significativo per Economia aziendale (L-‐18), Economia e management (L-‐18), Economia e Commercio (L-‐33) e Servizi giuridici per l’impresa (L-‐14). Tasso e produttività di prosecuzione al II anno La percentuale di studenti che proseguono nel II anno nello stesso corso di studio nel quadriennio 2013/14 – 2016/17 esaminato vede percentuali comprese fra il 61% e il 97%, valori complessivamente in linea con le medie di area geografica e nazionale. Non si rilevano significativi scostamenti dalle medie. Tassi di abbandono negli anni successivi La percentuale di studenti che proseguono nel II anno nello stesso corso di studio nel quadriennio 2013/14 – 2016/17 esaminato vede percentuali comprese fra il 6% e il 64%. A livello di singolo Corso di Studio si registrano valori decisamente al di sopra delle media di area geografica e nazionali per Economia e Management (sia L-‐18 sia per LM-‐77) e Management, Finanza e Sviluppo (LM-‐56). Durata degli studi La percentuale di studenti che si laureano nel CdS entro la durata normale del corso nel quadriennio 2013/14 – 2016/17 esaminato vede percentuali comprese fra il 2% e il 62%, con valori decisamente inferiore alle medie di area geografica e nazionali per una buona parte dei Corsi di Studio. Unica eccezione Servizi Giuridici per l'Impresa (L-‐14). Grado di soddisfazione dei laureati La percentuale di laureandi complessivamente soddisfatti del CdS nel quadriennio 2013/14 – 2016/17 esaminato vede percentuali comprese fra il 73% e il 100%, con valori in linea rispetto alle medie di area geografica e nazionali per tutti i Corsi di Studio. Tasso di occupazione dei laureati La percentuale di Laureati occupati a un anno dal Titolo (L) -‐ Laureati che dichiarano di svolgere un’attività lavorativa o di formazione retribuita nel quadriennio 2013/14 – 2016/17 esaminato vede percentuali comprese fra il 11% e il 44%, con valori decisamente al di sotto delle medie di area geografica e nazionali per Servizi Giuridici per l'Impresa (L-‐14) e Economia e Commercio (L-‐33), al di sotto delle medie per Economia aziendale(L-‐18), decisamente al di sopra delle medie Economia e informatica per l'impresa (L-‐33) e, infine, con valori decisamente al di sotto delle medie per il biennio 2015 – 2016 e decisamente al di sopra per il 2017 per Economia, Mercati e Sviluppo. Mentre per quanto riguarda la percentuale di Laureati occupati a tre anni dal Titolo (LM, LMCU) nel quadriennio 2013/14 – 2016/17 esaminato vede percentuali comprese fra il 60% e il 92%, con valori al di sotto delle medie di area geografica e nazionali per tutti i Corsi di Studio. 2.3.2 Analisi dei principali indicatori del requisito R3 Indicatore R3.A. Definizione dei profili culturali e professionali e coerenza con le attività formative In tutti i Corsi di Studio del gruppo economico sono correttamente riportate le informazioni inerenti le consultazioni con le parti interessate sia in fase di progettazione (limitatamente ai CdS che hanno
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effettuato una modifica di ordinamento dopo il 2013) sia successivamente. In quasi tutti i casi, le consultazioni risultano adeguatamente documentate. Circa metà dei Corsi di Studio si sono dotati di un Comitato di Indirizzo permanente, anche se non sempre i sui ruoli sono chiaramente definiti. Per alcuni corsi di studio non sottoposti a modifica di ordinamento negli ultimi anni il quadro A2.a non è del tutto adeguato. Dalla lettura delle schede SUA e dalle due audizioni a campione effettuate ai CdS del Gruppo, emerge una declinazione degli obiettivi formativi in risultati di apprendimento sufficientemente adeguata. Si segnala che in alcuni casi non risultano compilati tutti i necessari campi della SUA CdS e si raccomanda al PQA di monitorare attentamente le schede in fase di compilazione. Indicatore R3.B. Attenzione alle metodologie didattiche e accertamento delle competenze Tutti i CdL e CdLM dei Dipartimenti di Economia e Economia Aziendale dispongono di commissioni di CdS e/o di Dipartimento attive nelle attività di orientamento in ingresso, itinere e di accompagnamento al mondo del lavoro e con un buon supporto del corpo docente, oltre a indirizzare ai servizi centralizzati di Ateneo. I due CdL e CdLM del Dipartimento di Scienze Filosofico pedagogiche e economico-‐quantitative ricorrono quasi esclusivamente ai servizi centralizzati di Ateneo con scarso supporto del corpo docente del CdS. Dalla lettura dei RAR e delle relazioni annuali delle CPDS non si rilevano particolati criticità. Presenti all’interno dei regolamenti didattici dei singoli corsi percorsi part time per gli studenti lavoratori. Tutti i CdL prevedono una verifica della preparazione iniziale tramite un test (nella maggior parte dei casi uno dei test standard organizzati dal consorzio CISIA) e l’attribuzione di OFA. I CdLM prevedono dei criteri di accesso sulla base del curriculum e della personale preparazione. Le modalità sono quasi sempre descritte in modo adeguato nelle schede SUA e nei regolamenti didattici seppur con minor attenzione per i due CdL e CdLM del Dipartimento di Scienze Filosofico pedagogiche e economico-‐quantitative. Le modalità di verifica dell’apprendimento nella maggior parte delle schede di insegnamento non appaiono adeguate. Indicatore R3.C. Disponibilità di personale, strutture e servizi Tutti i corsi di studio del Gruppo Economico presentano una quota dei docenti di riferimento pari o poco inferiore al 100%. Non si rilevano situazioni problematiche rispetto al quoziente studenti/docenti equivalenti a tempo pieno, quasi sempre in linea con la media nazionale o poco superiore a quella di area geografica, e comunque con valori sempre inferiori al valore di riferimento definito al punto R3.C.1. Per le lauree magistrali l’indicatore di qualificazione scientifica della docenza è sempre superiore a 0.8 e spesso ad 1.0. Non si rilevano specifiche iniziative di sostegno allo sviluppo delle competenze didattiche dei docenti. Indicatore R3.D. Capacità di analisi e miglioramento della didattica Si rileva un buon livello di soddisfazione da parte degli studenti per tutti gli aspetti presi in esame dai questionari, superiore alla media di Ateneo. L’assenza di rapporti di riesami ciclici e la natura fondamentalmente descrittiva delle schede di monitoraggio annuale, non permettono di valutare la profondità di analisi dei problemi rilevati e delle loro cause. Dalle evidenze raccolte nella lettura delle SUA CdS e durante le audizioni di due Corsi di Studi (Economia informatica e Servizi giuridici per le imprese) è emersa una sufficiente capacità di ascolto delle istanze degli studenti. Per quanto riguarda la revisione dei percorsi formativi, le CPDS hanno monitorato l'andamento del corso di studio in maniera sicuramente più adeguata rispetto alle CPDS degli altri gruppi disciplinari mettendo in evidenza diverse istanze da parte degli studenti. Anche se non emergono specifiche interazioni in itinere con le parti interessate consultate in fase di programmazione, si rileva la Scuola di Economia, già da cinque anni, ha messo a punto un questionario per la valutazione della esperienza di stage da parte di aziende, enti e professionisti ospitanti in modo da aver un feedback sulla preparazione degli studenti.
2.4 Gruppo sociale
2.4.1 Analisi dei principali indicatori ANVUR/previsti dall’Allegato E del DM 987/2016
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Andamento generale delle immatricolazioni L’andamento delle immatricolazioni nel quadriennio 2013/14 – 2016/17 esaminato mostra un trend in forte aumento per Sociologia e Criminologia (L-‐40) decisamente al di sopra delle medie di area geografica e nazionale. Per quanto riguarda i corsi LM, si rileva un trend in aumento per tutti i Corsi di studio. Il confronto con le medie di area geografica e nazionale vede decisamente al di sotto di tali valori Scienze pedagogiche (LM-‐85). Bacino di provenienza delle immatricolazioni Il bacino delle immatricolazioni nel quadriennio 2013/14 – 2016/17 esaminato vede una percentuale di iscritti provenienti da altra regione fra il 38% e il 62%, valori significativamente superiori ai valori medi nazionali e notevolmente superiori a quelli dell’area geografica. Il trend nel triennio risulta sostanzialmente stabile con un aumento significativo per Sociologia e Criminologia (L-‐40). Tasso e produttività di prosecuzione al II anno La percentuale di studenti che proseguono nel II anno nello stesso corso di studio nel quadriennio 2013/14 – 2016/17 esaminato vede percentuali comprese fra il 61% e il 97%, valori complessivamente in linea con le medie di area geografica e nazionale. Non si rilevano significativi scostamenti dalle medie. Tassi di abbandono negli anni successivi La percentuale di studenti che proseguono nel II anno nello stesso corso di studio nel quadriennio 2013/14 – 2016/17 esaminato vede percentuali comprese fra il 4% e il 50%. A livello di singolo Corso di Studio si registrano valori decisamente al di sopra delle media di area geografica e nazionali per Ricerca sociale, politiche della sicurezza e criminalità (LM-‐88) e al di sotto delle medie per l’anno 2016 per Sociologia e criminologia (LM-‐40). Durata degli studi La percentuale di studenti che si laureano nel CdS entro la durata normale del corso nel quadriennio 2013/14 – 2016/17 esaminato vede percentuali comprese fra il 16% e il 58%. A livello di singolo Corso di Studio si registrano valori decisamente al di sopra delle media di area geografica e nazionali per il triennio 2013 – 2015 e con una marcata flessione in negativo per l’anno 2016. Grado di soddisfazione dei laureati La percentuale di laureandi complessivamente soddisfatti del CdS nel quadriennio 2013/14 – 2016/17 esaminato vede percentuali comprese fra il 73% e il 97%, con valori in linea rispetto alle medie di area geografica e nazionali per tutti i Corsi di Studio. Tasso di occupazione dei laureati La percentuale di Laureati occupati a un anno dal Titolo (L) -‐ Laureati che dichiarano di svolgere un’attività lavorativa o di formazione retribuita nel quadriennio 2013/14 – 2016/17 esaminato vede percentuali comprese fra il 13% e il 33%, con valori al di sotto delle medie di area geografica e nazionali per tutti i Corsi di Studio. Mentre per quanto riguarda la percentuale di Laureati occupati a tre anni dal Titolo (LM, LMCU) nel quadriennio 2013/14 – 2016/17 esaminato vede percentuali comprese fra il 70 % e il 93%, con valori in linea rispetto alle medie di area geografica e nazionali per tutti i Corsi di Studio. 2.4.2 Analisi dei principali indicatori del requisito R3 Indicatore R3.A. Definizione dei profili culturali e professionali e coerenza con le attività formative Nell’area dei Corsi di Studio del gruppo sociale sono riportate in maniera sufficientemente corretta le informazioni inerenti le consultazioni con le parti interessate sia in fase di progettazione sia successivamente. In alcuni casi, seppur effettuate, le consultazioni non risultano adeguatamente documentate. Solamente due i Corsi di Studio che hanno ritenuto appropriato dotarsi di un Comitato di
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Indirizzo permanente. Per i Corsi di Studio che presentano una convivenza di più ambiti disciplinari distinti (come ad esempio la interclasse in filosofia e scienze dell’educazione L-‐5 & L-‐19 o sociologia e criminologia L-‐40) le due anime appaiono non completamente integrate anche nella definizione degli obiettivi formativi. Dalle lettura delle schede SUA e dalle audizioni a campione è emerso che la declinazione degli obiettivi formativi in risultati di apprendimento richiede ancora attenzione, soprattutto a livello dei programmi di insegnamento, che non sempre sono facilmente accessibili agli studenti o di evidenza pubblica (schede degli insegnamenti). Si segnala che in alcuni casi non risultano compilati tutti i necessari campi della SUA CdS (vedi quadro A4.b1 del corso L-‐40), pertanto si raccomanda al PQA di monitorare attentamente le schede in fase di compilazione. Indicatore R3.B. Attenzione alle metodologie didattiche e accertamento delle competenze Le attività di orientamento in ingresso, itinere e di accompagnamento al mondo del lavoro sono principalmente riconducibili ai servizi centralizzati di Ateneo, ad ogni modo il corpo docente garantisce supporto in entrata e in itinere con una notevole variabilità da un CdS all’altro. Dalla lettura dei RAR e delle relazioni annuali delle CPDS non si rilevano particolati criticità legate all’ambiente di apprendimento che, al contrario, sono state segnalate nei diversi incontri con i componenti delle CPDS nel corso delle due audizioni del Nucleo a CdS del gruppo sociale. Tale incongruenze dovrebbero essere prese in carico dal PQA cercando di effettuare un più attento monitoraggio in sede di compilazione. Presenti all’interno dei regolamenti didattici dei singoli corsi percorsi part time per gli studenti lavoratori. Le modalità delle di verifica delle conoscenze richieste in ingresso e recupero delle carenze, sebbene presenti in tutti i Corsi di studio, non sono sempre descritte in modo adeguato nelle schede SUA e nei regolamenti didattici. Stesso discorso per la modalità di verifica dell’apprendimento, che nella maggior parte delle schede di insegnamento non appare adeguata. Indicatore R3.C. Disponibilità di personale, strutture e servizi All’interno del Gruppo sociale psicologico si rileva la presenza di alcuni Corsi di Studio con numerosità di studenti superiori al limite massimo fissato nelle tabelle all’allegato A del DM 987/2016. Al momento, le azioni già avviate o in fase di avvio sono rappresentate dal ricorso all’accesso programmato, già da tempo utilizzato per i Corsi di Studio di area psicologica, e/o da specifiche politiche di reclutamento. Tale criticità è ripresa, in particolare, dalle relazioni delle CPDS in cui sono segnalate carenze di aule, postazioni informatiche e sale lettura. Non sono indicate iniziative di sostegno allo sviluppo delle competenze didattiche dei docenti. Indicatore R3.D. Capacità di analisi e miglioramento della didattica Si rileva un buon livello di soddisfazione da parte degli studenti per tutti gli aspetti presi in esame dai questionari. Dalle evidenze raccolte nella lettura delle SUA CdS e durante le audizioni dei Corsi di Studi è emerso che in generale la capacità di ascolto delle istanze degli studenti è sufficiente, sebbene non avvenga regolarmente per vie istituzionali, e spesso non documentata. La capacità di analisi dei risultati della raccolta delle opinioni degli studenti non è omogenea tre vari corsi di studi è non si rileva una sistematica valutazione delle risposte libere. Non in tutti corsi di studi le modalità di raccolta consentono una estesa partecipazione degli studenti alla rilevazione. L’assenza di rapporti di riesami ciclici per gli altri CdS del gruppo e la natura molto descrittiva delle schede di monitoraggio annuale, non hanno permesso di valutare a pieno la capacità critica di analizzare eventuali problemi e le loro cause. Per quanto riguarda la revisione dei percorsi formativi, le CPDS hanno monitorato in maniera sufficientemente adeguata l'andamento del corso di studio mettendo in evidenza la necessità di riconsiderare l’aggiornamento di alcuni insegnamenti rispetto agli obiettivi di apprendimento attesi. Nessuno dei CdS del gruppo mostra di intrattenere puntuali e documentate interazioni in itinere con le parti interessate consultate in fase di programmazione.
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2.5 Gruppo psicologico 2.5.1 Analisi dei principali indicatori ANVUR/previsti dall’Allegato E del DM 987/2016 Andamento generale delle immatricolazioni L’andamento delle immatricolazioni nel quadriennio 2013/14 – 2016/17 esaminato mostra un trend in forte aumento nell’anno 2016 per Scienze e tecniche psicologiche (L-‐24), decisamente al di sopra delle medie di area geografica e nazionale. Per quanto riguarda i corsi LM, si rilevano un trend in aumento per tutti i Corsi di studio. Il confronto con le medie di area geografica e nazionale vede decisamente al di sopra di tali valori Psicologia clinica e della salute (LM-‐51). Bacino di provenienza delle immatricolazioni Il bacino delle immatricolazioni nel quadriennio 2013/14 – 2016/17 esaminato vede una percentuale di iscritti provenienti da altra regione fra il 78% e l’81%, tra le più alte in Ateneo, valori significativamente superiori ai valori medi nazionali e notevolmente superiori a quelli dell’area geografica. Il trend nel quadriennio risulta sostanzialmente stabile su un livello decisamente alto (L-‐40). Tasso e produttività di prosecuzione al II anno La percentuale di studenti che proseguono nel II anno nello stesso corso di studio nel quadriennio 2013/14 – 2016/17 esaminato vede percentuali comprese fra il 75% e il 98%, valori complessivamente in linea con le medie di area geografica e nazionale. Non si rilevano significativi scostamenti dalle medie. Tassi di abbandono negli anni successivi La percentuale di studenti che proseguono nel II anno nello stesso corso di studio nel quadriennio 2013/14 – 2016/17 esaminato vede percentuali comprese fra il 3% e il 36%. A livello di singolo Corso di Studio si registrano valori decisamente al di sopra delle media di area geografica e nazionali per Scienze e tecniche psicologiche (L-‐24). Durata degli studi La percentuale di studenti che si laureano nel CdS entro la durata normale del corso nel quadriennio 2013/14 – 2016/17 esaminato vede percentuali comprese fra il 33% e il 79%. A livello di singolo Corso di Studio si registrano valori decisamente al di sopra delle media di area geografica e nazionali per Psicologia clinica e della salute (LM-‐51), per i restanti corsi, invece, si registrano valori decisamente al di sotto delle media di area geografica e nazionali con una sensibile diminuzione per l’anno 2016. Grado di soddisfazione dei laureati La percentuale di laureandi complessivamente soddisfatti del CdS nel quadriennio 2013/14 – 2016/17 esaminato vede percentuali comprese fra l’84% e il 98%, con valori in linea rispetto alle medie di area geografica e nazionali per tutti i Corsi di Studio. Tasso di occupazione dei laureati La percentuale di Laureati occupati a un anno dal Titolo (L) -‐ Laureati che dichiarano di svolgere un’attività lavorativa o di formazione retribuita nel quadriennio 2013/14 – 2016/17 esaminato vede percentuali comprese fra il 10% e il 18%, con valori decisamente al di sotto medie di area geografica e nazionali per tutti i Corsi di Studio. Mentre per quanto riguarda la percentuale di Laureati occupati a tre anni dal Titolo (LM) nel quadriennio 2013/14 – 2016/17 esaminato vede percentuali comprese fra il 45 % e il 75%, con valori al di sotto medie di area geografica e nazionali per tutti i Corsi di Studio.
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2.5.2 Analisi dei principali indicatori del requisito R3 Indicatore R3.A. Definizione dei profili culturali e professionali e coerenza con le attività formative Per i Corsi di Studio del gruppo psicologico si rileva un livello sufficiente di identificazione e consultazione delle principali parti interessate e spesso le consultazioni risultano adeguatamente documentate. Tuttavia, per le consultazioni documentate si rileva una sostanziale presentazione del CdS alle parti con poca attenzione ad acquisire indicazioni e suggerimenti sul percorso formativo. Solamente uno dei due Corsi di Studio magistrali (LM-‐51) ha ritenuto appropriato dotarsi di un Comitato di Indirizzo permanente, sebbene non siano chiarite le sue funzioni. Per uno dei corsi di studio il quadro A2.a non è del tutto adeguato. Dalle lettura delle schede SUA, emerge una sufficiente coerenza dei risultati di apprendimento con gli obiettivi formativi ed i profili culturali e professionali individuati, sebbene non sempre adeguatamente declinati per aree di apprendimento. In uno dei corsi di studio non risulta ancora compilato il quadro ordinamentale A4.b.1. I percorsi formativi proposti sono quasi sempre sufficientemente coerenti con gli obiettivi formativi ma quasi mai le schede di insegnamento sono in collegamento informatico con il quadro A4.b.2. Indicatore R3.B. Attenzione alle metodologie didattiche e accertamento delle competenze Le attività di orientamento in ingresso, itinere e di accompagnamento al mondo del lavoro sono principalmente riconducibili ai servizi centralizzati di Ateneo, anche se il CdS con il proprio corpo docente garantisce supporto in entrata e in itinere, soprattutto nei due corsi magistrali. Dalla lettura dei RAR e delle relazioni annuali delle CPDS non si rilevano particolati criticità legate all’elevata numerosità degli studenti, soprattutto del CdL triennale L-‐24. Si rileva la presenza all’interno dei regolamenti didattici di due dei tre corsi di studio di percorsi part time per gli studenti lavoratori. Le modalità delle di verifica delle conoscenze richieste in ingresso e recupero delle carenze, sebbene presenti in tutti i Corsi di studio, non sono sempre descritte in modo adeguato nelle schede SUA e nei regolamenti didattici. Stesso discorso per la modalità di verifica dell’apprendimento, che nella maggior parte delle schede di insegnamento non appare adeguata. Indicatore R3.C. Disponibilità di personale, strutture e servizi All’interno del Gruppo psicologico si rileva la presenza di alcuni Corsi di Studio con numerosità di studenti superiori al limite massimo fissato nelle tabelle all’allegato A del DM 987/2016. Al momento, le azioni già avviate o in fase di avvio sono rappresentate dal ricorso all’accesso programmato, già da tempo utilizzato per i Corsi di Studio di area psicologica, e/o da specifiche politiche di reclutamento. Tale criticità è ripresa, in particolare, dalle relazioni delle CPDS in cui sono segnalate carenze di aule, postazioni informatiche e sale lettura. Non sono indicate iniziative di sostegno allo sviluppo delle competenze didattiche dei docenti. Indicatore R3.D. Capacità di analisi e miglioramento della didattica Si rileva un buon livello di soddisfazione da parte degli studenti per tutti gli aspetti presi in esame dai questionari. La capacità di analisi dei risultati della raccolta delle opinioni degli studenti non è omogenea tra i vari corsi di studio e non si rileva una sistematica valutazione delle risposte libere. La capacità di analisi dei risultati della raccolta delle opinioni degli studenti non è omogenea tra i vari corsi di studi e mediamente non del tutto adeguata. L’assenza di rapporti di riesami ciclici e la natura molto descrittiva delle schede di monitoraggio annuale, non hanno permesso di valutare a pieno la capacità critica di analizzare eventuali problemi e le loro cause. Per quanto riguarda la revisione dei percorsi formativi, le CPDS hanno monitorato in maniera sufficientemente adeguata l'andamento del corso di studio mettendo in evidenza importanti criticità, in particolare l’elevato rapporto studenti iscritti/docenti e le carenze strutturali in termini soprattutto di aule. Nessuno dei CdS del gruppo mostra di intrattenere puntuali e documentate interazioni in itinere con le parti interessate consultate in fase di programmazione.
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2.6 Gruppo medico sanitario 2.6.1 Analisi dei principali indicatori ANVUR/previsti dall’Allegato E del DM 987/2016 Andamento generale delle immatricolazioni L’andamento delle immatricolazioni nel quadriennio 2013/14 – 2016/17 esaminato mostra per i LMCU in Medicina e chirurgia (LM-‐41) e in Odontoiatria e protesi dentaria (LM-‐46) valori stabili e comunque con trend poco significativi – anche in termini di confronto con i valori medi di area geografica e nazionale – in quanto il numero di immatricolati è determinato da una programmazione a livello nazionale e influenzato dalle problematiche degli scorrimenti della graduatoria nazionale. Analogo discorso vale per i Corsi di laurea triennali nelle professioni sanitarie con un’utenza sostenibile determinata da una programmazione a livello regionale: si rileva tuttavia che in alcuni casi il numero di immatricolati risulta talvolta inferiore al numero programmato. Unica eccezione è rappresentata dal Corso in Infermieristica, decisamente al di sopra delle medie. Per l’unico Corso magistrale del gruppo, Scienze infermieristiche ed ostetriche (LM/SNT1), si osserva un trend estremamente stabile nel triennio, con valori del tutto in linea con le medie nazionali e dell’area geografica. Bacino di provenienza delle immatricolazioni Il bacino delle immatricolazioni nel quadriennio 2013/14 – 2016/17 esaminato vede una percentuale di iscritti provenienti da altra regione fra l’11% e l’88%, valori significativamente superiori ai valori medi nazionali e notevolmente superiori a quelli dell’area geografica. Eccezione per Ostetricia (L/SNT1), con una percentuale al di sotto dei valori medi per l’anno 2016. Tasso e produttività di prosecuzione al II anno La percentuale di studenti che proseguono nel II anno nello stesso corso di studio nel quadriennio 2013/14 – 2016/17 esaminato vede percentuali comprese fra il 37% e il 100%, valori complessivamente in linea con le medie di area geografica e nazionale, con alcune eccezioni rappresentate da Ostetricia (L/SNT1), leggermente al di sotto delle medie nel 2016, Assistenza sanitaria (L/SNT4) e Odontoiatria e protesi dentaria (LM-‐41). Tassi di abbandono negli anni successivi La percentuale di studenti che proseguono nel II anno nello stesso corso di studio nel quadriennio 2013/14 – 2016/17 esaminato vede percentuali comprese fra il 3% e il 36%. A livello di singolo Corso di Studio si registrano valori decisamente al di sotto delle media di area geografica e nazionali per Infermieristica (L/SNT1) e Ostetricia (L/SNT1), leggermente al di sotto per Medicina e chirurgia (LM-‐41) e Odontoiatria e protesi dentaria (LM-‐46). Durata degli studi La percentuale di studenti che si laureano nel CdS entro la durata normale del corso nel quadriennio 2013/14 – 2016/17 esaminato vede percentuali comprese fra il 10% e il 100%, con valori al di sotto alle medie di area geografica e nazionali per una buona parte dei Corsi di Studio e una sensibile diminuzione per l’anno 2016 Grado di soddisfazione dei laureati La percentuale di laureandi complessivamente soddisfatti del CdS nel quadriennio 2013/14 – 2016/17 esaminato vede percentuali comprese fra il 33% e il 100%, con valori in linea rispetto alle medie di area geografica e nazionali solo per una parte Corsi di Studio. Infatti, si registrano valori decisamente al di sotto delle medie per Ostetricia (L/SNT1) per gli anni 2015 e 2017, Tecniche di radiologia medica, per immagini e radioterapia (L/SNT3) per il 2015, invece al di sotto delle medie Tecniche di laboratorio biomedico (L/SNT3) per il 2017, Tecniche di fisiopatologia cardiocircolatoria e perfusione cardiovascolare (L/SNT3) per il 2017 e per Assistenza sanitaria (L/SNT4) per il 2017.
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Tasso di occupazione dei laureati La percentuale di Laureati occupati a un anno dal Titolo (L) -‐ Laureati che dichiarano di svolgere un’attività lavorativa o di formazione retribuita nel quadriennio 2013/14 – 2016/17 esaminato vede percentuali comprese fra l’11% e l’88%, con valori decisamente al di sotto delle medie di area geografica e nazionali per Ortottica ed assistenza oftalmologica (L/SNT2), Fisioterapia (L/SNT2) e Tecniche di laboratorio biomedico (L/SNT3) e al di sotto delle medie Ostetricia (L/SNT1). Al contrario, decisamente al di sopra delle medie Igiene dentale (L/SNT3). Mentre per quanto riguarda la percentuale di Laureati occupati a tre anni dal Titolo (LM, LMCU) nel quadriennio 2013/14 – 2016/17 esaminato vede percentuali comprese fra il 35 % e il 94%, con valori al di sotto delle medie di area geografica e nazionali per tutti i Corsi di Studio. 2.6.2 Analisi dei principali indicatori del requisito R3 R3.A. Definizione dei profili culturali e professionali e coerenza con le attività formative Nell’area dei Corsi di Studio delle professioni sanitarie la definizione dei profili culturali professionali è in genere assicurata dalla precisa correlazione del laureato con figure professionali ben definite. Dalle audizioni a campione è emerso che non è ancora radicato, comunque, nei corsi di laurea in quest’area, un continuo confronto con le parti interessate al di fuori di quello necessario per la programmazione ed erogazione delle attività formative professionalizzanti. Solamente un corso di studi ha ritenuto appropriato dotarsi di un Comitato di Indirizzo permanente. La declinazione degli obiettivi formativi in risultati di apprendimento richiede, invece, ancora attenzione, soprattutto a livello dei programmi di insegnamento che non sempre sono facilmente accessibili agli studenti o di evidenza pubblica (schede degli insegnamenti). In qualche caso, la commissione paritetica ha ritenuto opportuno porre attenzione sulla coerenza tra il carico di lavoro richiesto allo studente ed il numero di crediti assegnati all’insegnamento. R3.B. Attenzione alle metodologie didattiche e accertamento delle competenze La tipologia di accesso a numero programmato dei corsi di studio del gruppo sanitario, con la possibilità di accesso a più Corsi di Studio con la stessa graduatoria, non consente effettuare una valutazione dell’efficacia delle azioni direttamente. Non rilevante è il problema degli abbandoni, ma solamente un numero limitato corsi di studio si individua come criticità il ritardo nell’avanzamento della carriera dello studente che, seppur non discostandosi significativamente dalle medie nazionali, rimane sempre un aspetto non debitamente attenzionato. Certamente sottovalutato il problema della verifica delle conoscenze iniziali, che è stato riconosciuto solo corso di studi come causa del ritardo studentesco. L’attenzione all’ambiente di apprendimento, con l’attivazione di forme di tutorato personalizzato, è indicata come prassi abituale in un solo Corso di Studio mentre in un altro corso di studi gli studenti lamentano una calendarizzazione dell’attività didattica frontale con lezioni continuative dello stesso docente della durata di quattro ore. In un solo corso di studi le opportunità di scambi internazionali sono adeguatamente utilizzate degli studenti; nella maggior parte dei corsi gli studenti mostrano poco interesse a questa opportunità, anche in presenza di convenzioni attivate dall’Ateneo. Non esistono segnalazioni di inadeguata pubblicità delle modalità di verifica dell’apprendimento, sebbene nel corso delle audizioni svolte a campione queste criticità sia stato evidenziato sistematicamente. In un corso di studi, inoltre, gli studenti lamentano la mancata integrazione degli insegnamenti nelle verifiche di profitto dei Corsi integrati. R3.C. Disponibilità di personale, strutture e servizi Si rileva dalla documentazione che i tutor per le attività professionalizzanti sono in alcuni casi in numero inadeguato o non sufficientemente motivati o non capaci di motivare gli studenti. Scarso rispetto per gli studenti da parte di docenti che non rispettano orari e date è stato riportato in alcuni casi. Non sono indicate iniziative di sostegno allo sviluppo delle competenze didattiche dei docenti.
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Le segnalazioni di inadeguatezze di risorse strumentali per la didattica sono sporadiche e riferite ad attrezzature informatiche, mentre per l’attività professionalizzanti sono riferiti unicamente attrezzature di laboratorio per il corso di tecniche di laboratorio biomedico. R3.D. Capacità di analisi e miglioramento della didattica Dalle evidenze raccolte durante le audizioni dei Corsi di Studi è emerso che in generale la capacità di ascolto delle istanze degli studenti è adeguata, sebbene non avvenga regolarmente per vie istituzionali, e favorita dal limitato numero di studenti per ciascun corso di studi. La capacità di analisi dei risultati della raccolta delle opinioni degli studenti non è omogenea tre vari corsi di studi e non si rileva una sistematica valutazione delle risposte libere. Non in tutti corsi di studi le modalità di raccolta consentono una estesa partecipazione degli studenti alla rilevazione. Sebbene per Corsi di Studi di area medica una parte significativa dell’attività formativa professionalizzante si svolge a stretto contatto con il mondo della professione, solo un Corso di Studi ha ritenuto opportuno dotarsi di un Comitato di Indirizzo e non sistematica è nei vari Corsi di Studio la valutazione degli studenti in tirocinio per gli aspetti professionali. Solo due corsi di studi utilizzano il progress test come strumento di valutazione del percorso formativo.
2.7 Commenti e raccomandazioni per l ’AQ ai CdS Per quanto riguarda il sistema di AQ a livello di CdS, il Nucleo ha rilevato una serie di criticità – alcune delle quali già evidenziate dall’analisi a livello di Ateneo – riportate di seguito:
− corretta identificazione e consultazione delle parti interessate; − scarso coinvolgimento di docenti e personale del CdS e/o Dipartimenti nelle attività di
orientamento in ingresso, itinere e di accompagnamento al mondo del lavoro, che vengono per lo più demandate ai servizi centralizzati di Ateneo;
− adeguata formazione dei docenti e studenti coinvolti nella gestione dell’AQ dei CdS e dei Dipartimenti /Scuole;
− non sempre adeguata modalità di verifica delle conoscenze iniziali sull’attribuzione di eventuali OFA nel primo anno di corso;
− non adeguatezza delle schede insegnamento per quanto riguarda la verifica dell’apprendimento; − assenza di un monitoraggio per la verifica della correttezza e della adeguata pubblicità; − elevato rapporto studenti iscritti /docenti per alcuni CdS in particolare quelli di ambito psicologico.
Alla luce delle osservazioni sopra riportate si formulano i seguenti suggerimenti e raccomandazioni: -‐ si raccomanda al Presidio di redigere delle linee guida per le consultazioni per le parti sociali
coerenti con le indicazioni previste dal sistema AVA 2.0; -‐ si raccomanda all’Ateneo di verificare e stimolare il coinvolgimento dei CdS e/o Dipartimenti nella
gestione diretta delle attività di orientamento in ingresso, itinere e di accompagnamento al mondo del lavoro;
-‐ si raccomanda al Presidio di organizzare puntuali iniziative di formazione sul sistema AVA a docenti e studenti coinvolti nella gestione dell’AQ dei CdS e dei Dipartimenti /Scuole;
-‐ si raccomanda al Presidio di avviare un monitoraggio sulle modalità di verifica delle conoscenze iniziali attivate dei corsi di studio e sulla rispetto del superamento di eventuali OFA nel primo anno di corso;
-‐ si raccomanda al Presidio di rivedere le linee guida sulla compilazione delle schede insegnamento per quanto riguarda la verifica dell’apprendimento e di attivare un monitoraggio per la verifica della correttezza e della adeguata pubblicità.
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Capitolo 3 -‐ Sistema di AQ per la Ricerca e la terza missione
3.1 Qualità e r isultati del la r icerca In questa sezione il Nucleo di Valutazione, in continuità con gli anni precedenti, discute il tema dell’evoluzione del sistema della ricerca e della terza missione dell’Ateneo nel corso del 2017 e, nei limiti del possibile, nel primo semestre del 2018, e dello sviluppo dei relativi processi di assicurazione della qualità. Dopo una breve premessa e l’illustrazione delle principali attività del Presidio e del Nucleo nel corso del periodo di riferimento, saranno discussi:
(i) gli esiti dell’Ateneo nei principali esercizi di valutazione della ricerca; (ii) le valutazioni dei punti di attenzione dei requisiti R4.A previsti dal sistema AVA 2.0; (iii) gli esiti degli audit effettuati nei Dipartimenti inclusa una valutazione dei requisiti e R4.B.
Premessa Il tema della qualità della ricerca si è avviato in Ateneo in maniera consapevole a partire dal 2014 con la definizione di criteri centralizzati e meritocratici per la ripartizione dei fondi di ricerca che l’Ateneo metteva tradizionalmente a disposizione dei propri docenti negli anni precedenti, 3 milioni di euro pari a circa il 3,5% della quota di FFO ricevuta dall’Ateneo. Una commissione di Senato, cui ha partecipato anche il Presidente del Nucleo di Valutazione, ha stabilito un modello di ripartizione dei fondi caratterizzato da: (i) la ripartizione del fondo fra i 13 dipartimenti basato sugli indicatori dipartimentali IRD1, IRD2 ed IRD3 dell’esercizio VQR 20004-‐2010; e (ii) la definizione di linee guida che fissavano i criteri di valutazione dei prodotti della ricerca dei docenti del Dipartimento a quelli previsti dai GEV di Area della VQR 2004-‐2010 e sulla base dei quali dovevano poi essere distribuiti i fondi. Il modello è stato successivamente confermato nel 2017, aggiornando gli indicatori dipartimentali ai valori della VQR 2011-‐2014. Il piano strategico 2015-‐2017, redatto nel corso del 2015 da un tavolo di lavoro comprendente il Nucleo di Valutazione, il Presidio di Qualità ed il Rettore, e successivamente integrato in sede di Senato Accademico, recepisce tale impianto ampliandolo e sviluppandolo in una serie di linee programmatiche rivolte specificamente alla qualità della ricerca. Inoltre, a partire dal 2015, anche sulla base di quanto previsto dal Piano strategico, oltre a distribuire il tradizionale fondo di ricerca di 3 milioni di euro, l’Ateneo ha messo a disposizione dei Dipartimenti un ulteriore fondo di 3 milioni di euro specificamente destinato al finanziamento di assegni di ricerca, distribuito anch’esso fra i dipartimenti sulla base degli indicatori dipartimentali IRD1, IRD2 ed IRD3 dell’esercizio VQR 2004-‐2010 e, successivamente, 2011-‐2014. La prima compilazione della SUA-‐RD ha contribuito a definire in maniera consapevole ed organizzata il Sistema di Assicurazione di Qualità per la Ricerca. Nel 2014 ha infatti preso avvio la gestione e l’organizzazione della rilevazione SUA-‐RD, coordinata dal Presidio della Qualità, con il supporto degli uffici dell’amministrazione centrale e con il coinvolgimento di tutti i Dipartimenti. Il PQA nel corso dei primi mesi del 2015 ha accompagnato i Dipartimenti alla compilazione della prima Scheda Unica Annuale della Ricerca Dipartimentale 2011-‐2013 organizzando incontri collegiali ed individuali con i responsabili del processo. La attività sono proseguite fino agli inizi del 2016 per la compilazione della SUA-‐RD 2014, sezione terza missione. Tali attività hanno rappresentato una occasione per poter iniziare a diffondere a livello periferico una maggior consapevolezza sui temi dell’Assicurazione della Qualità. Il Nucleo ritiene buono l’impianto di AQ organizzato dal Presidio, all’avvio della compilazione della SUA-‐RD, in particolare la gestione centralizzata, lo sforzo per coordinare e uniformare i processi dei vari dipartimenti, ed il monitoraggio di tutte le fasi. A seguito degli audit sono state rilevate, tuttavia, alcune criticità legate: (i) alla scarsa consapevolezza sui
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temi dell’Assicurazione della Qualità della ricerca da parte di molti dipartimenti, che comunque restano ancora poco percepiti; (ii) alla scarsa attenzione alla raccolta dei dati a livello dipartimentale necessari per un puntuale monitoraggio dei risultati della ricerca e della terza missione; (ii) alla insufficiente attenzione da parte dell’Ateneo a seguire nel tempo le attività di AQ all’interno dei Dipartimenti. Nonostante che, nella riunione del 22 novembre 2016, anche a seguito di alcune criticità rilevate dal Presidente nell’ambito di incontri con i Direttori di Dipartimento, il Nucleo di Valutazione avesse esplicitamente segnalato al Presidio della Qualità la necessità di avviare una ricognizione sullo stato di avanzamento dell’AQ della ricerca all’interno dei dipartimenti con particolare riferimento alla coerenza dei piano di dipartimento con la pianificazione strategica di Ateneo, scarse sono state le azioni avviate nel 2017 in questa direzione, anche a causa del rinvio della redazione delle schede SUA-‐CdS 2014-‐2016 da parte dell’ANVUR e delle gravi problematiche verificatesi in Ateneo ad inizio 2017. Solo nel 2018, il Presidio, rinnovato, ha riavviato azioni di ricognizione e di stimolo ai Dipartimenti per adeguare le proprie azioni a quanto previsto dal sistema di AQ. Attività nell’ambito dell’AQ della ricerca nel 2017 e primo semestre 2018 Nel corso del 2017, anche a seguito del rinvio della scadenza per la compilazione della SUA-‐RD 2014-‐2016 e dei problemi che hanno coinvolto la Governance dell’Ateneo, il processo di diffusione della cultura della AQ della ricerca ha subito una battuta di arresto e si rilevano limitate attività a riguardo. Per quanto riguarda le attività del Presidio della Qualità, nel 2017 si rileva:
-‐ la pubblicazione del documento “Ud’A in Numeri 2017” in cui una sezione sono stati riportati gli esiti dell’Ateneo nella VQR 2011-‐2014 disaggregati per area CUN e SSD presenti nell’Ateneo nonché i valori e degli indicatori dipartimentali IRD1, IRD2 e IRD e dell’indicatore sintetico di performance dipartimentale ISPD utilizzato per la selezione dei Dipartimenti di eccellenza,
-‐ un incontro di formazione presso il Dipartimento di Scienze Mediche, Orali e Biotecnologiche per la discussione dei risultati ottenuti dal Dipartimento nell’ambito della ricerca incluso l’esercizio VQR 2011-‐2014.
Inoltre, nel giugno del 2018, in coordinamento con il Nucleo di Valutazione, il PQA ha definito una procedura interna di Riesame della Ricerca Dipartimentale 2015-‐2017 per assicurare il monitoraggio continuo delle attività di ricerca dei Dipartimenti, mettendo a disposizione un opportuno form guidato e una pagina web di supporto contenente tutti i documenti e risorse utili al fine della corretta compilazione del documento, nonché organizzando un evento informativo/formativo rivolto a tutti i Direttori di Dipartimento. Il Nucleo di Valutazione nella seconda metà del 2017 ha redatto ed approvato un documento “Analisi di secondo livello della VQR 2011-‐2014” in cui sono analizzati con attenzione sia gli esiti dell’Ateneo nell’esercizio VQR 2011-‐2014 a livello di Ateneo, Area CUN, SSD e Dipartimento sia i risultati dei vari dipartimenti nelle politiche di reclutamento, nel finanziamento dei Dipartimenti di eccellenza e nella ripartizione del fondo di finanziamento delle attività base di ricerca (FFABR). A partire da ottobre 2017, inoltre, il Nucleo di Valutazione, in collaborazione con il Presidio di Qualità, ha avviato una serie di Audit ai vari dipartimenti che a giugno del 2018 aveva coinvolto quattro dipartimenti sui 13 presenti nell’Ateneo. Sebbene l’ateneo abbia definito politiche e obiettivi strategici della ricerca, almeno fino al 2017, nel Piano Strategico 2015-‐2017 riprese nei Piani Integrati successivi al 2016-‐2018, si rileva che a livello dipartimentale, invece, non sono ancora definiti e sistematicamente deliberati documenti di indirizzo e piani strategici. Le uniche indicazioni possono essere rintracciate nelle schede SUA-‐RD, che però si fermano al 2013 per la ricerca e al 2014 per la terza missione e, quindi, non necessariamente riflettono le politiche e gli obiettivi definiti a livello centrale. E’ opportuno che la definizione degli obiettivi e delle politiche dei singoli Dipartimenti possa avvenire nell’ambito di un quadro organico e condiviso, anche previo aggiornamento dei documenti strategici da parte della nuova Governance dell’Ateneo. Si rileva inoltre che, sebbene – come riportato sopra – abbia
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confermato i rilevanti investimenti economici sugli aspetti di ricerca, non è al momento presente alcun prorettore o delegato alla ricerca o alla terza missione. Il Nucleo auspica una politica unitaria che coordini le varie attività a livello sia centrale sia periferico.
3.1.1 Risultati VQR 2011-‐2014 A partire dal 22 febbraio 2017, l’ANVUR ha messo a disposizione sul proprio sito web una vasta documentazione inerente i risultati dell’esercizio di valutazione VQR 2011-‐2014 appena concluso. A tutt’oggi, in Ateneo, sono state redatte dal Presidio di Qualità solo delle tabelle riguardanti gli esiti di tale valutazione aggregati a livello di Area e SSD – nell’ambito del report “UdA in Numeri” – senza alcuna valutazione specifica di tali risultati e senza che si sia sviluppato a livello di Organi Accademici un dibattito pubblico a riguardo. Il Nucleo ha, pertanto, ritenuto opportuno redigere una relazione in cui siano riportati e discussi i principali risultati di un’analisi di secondo livello degli esiti della VQR 2011-‐2014 per l’Università G. d’Annunzio. La finalità di questa analisi è quella di dare una valutazione complessiva dei risultati dell’Ateneo nella ricerca scientifica nel quadriennio in esame e di delineare un quadro analitico del contributo delle varie aree CUN e dei relativi Settori Scientifico-‐Disciplinari (SSD) nonché dei vari Dipartimenti in cui è articolato l’Ateneo. Tale Relazione costituisce, pertanto, assieme all’analisi degli esiti nella acquisizione della quota premiale del FFO, le basi per la costruzione di un sistema di monitoraggio e di pianificazione strategica delle attività di ricerca dell’Ateneo. Essa potrebbe inoltre costituire la base di partenza per una autovalutazione delle attività di ricerca da parte dei Dipartimenti, presupposto imprescindibile per la redazione di un corretto rapporto di riesame e la programmazione di azioni di miglioramento della qualità della ricerca dipartimentale, da inserire nella prossima SUA-‐RD. L’analisi del Nucleo di Valutazione si è focalizzata sulle aree disciplinari presenti in Ateneo e su 97 dei 187 settori scientifico-‐disciplinari (SSD) rappresentati in Ateneo per i quali ANVUR ha fornito informazioni sugli esiti della VQR 2011-‐2014, ovvero quelli che hanno presentato almeno 5 prodotti. Inizialmente sono state prese in considerazione i tassi di partecipazione alla VQR delle varie Aree e dei SSD, anche al fine di individuare eventuali settori di inattività. Successivamente è stata presa in esame la qualità dei prodotti sottoposti a valutazione utilizzando principalmente gli indicatori R e X. Nella relazione sono fornite indicazioni dettagliate sul posizionamento raggiunto dalle Aree presenti nell’Università G. d’Annunzio e dagli SSD presi in esame nelle relative graduatorie nazionali sia complessive sia per classe dimensionale dell’aggregato (Piccola, Media, Grande). Le informazioni riguardanti le Aree ed i SSD sono state, inoltre, aggregate a livello dipartimentale in modo da cercare di fornire, assieme agli indicatori di ricerca Dipartimentale proposti dall’ANVUR, una misura sintetica della complessiva qualità della ricerca scientifica svolta nei singoli Dipartimenti. Infine, sono state analizzate le politiche di reclutamento dell’Ateneo a livello di aree CUN e di Dipartimenti ed è stata inserita un’appendice relativa all’esame degli esiti per la d’Annunzio della ripartizione della quota premiale del FFO -‐ strettamente legata ai risultati dell’esercizio VQR – nel triennio 2015-‐2017.
Com’è noto, nell’ambito dell’esercizio VQR 2011-‐2014 ogni docente e ricercatore in servizio al 31 dicembre 2015 era tenuto a presentare, salvo eventuali riduzioni in relazione all’effettivo periodo di servizio o al ruolo gestionale, due prodotti scientifici pubblicati nel periodo 2011-‐2014. In considerazione del numero di docenti soggetti alla valutazione, 665, il numero di prodotti attesi per l’Ateneo era di 1.320 mentre i prodotti effettivamente conferiti sono stati 1.271 con una percentuale di mancata presentazione del 3,71% ( 49 prodotti mancanti), con percentuali significativamente elevate nell’area 01 “Matematica ed Informatica” e – in misura minore -‐ nell’area 06 “Scienze Mediche”, rispettivamente con il 25,0% e il 7,1% di prodotti conferiti in meno rispetto agli attesi.
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Tabella 3.1: Distribuzione per area disciplinare dei docenti afferenti, dei prodotti attesi e di quelli mancanti
Area N. docenti
Prodotti attesi
Prodotti conferit i
Prodotti mancanti
%
01 Scienze matematiche e informatiche 16 32 24 25,0
02 Scienze fisiche 11 22 22 0,0
03 -‐ Scienze chimiche 30 60 60 0.00
04 – Scienze Geologiche 29 57 57 0,00
05 -‐ Scienze biologiche 57 114 111 2,63
06 -‐ Scienze mediche 162 324 301 7,10
07 -‐ Scienze agrarie e veterinarie 1 2 2 0,00
08a – Architettura 51 102 102 0,00
08b -‐Ingegneria Edile 14 28 27 3,57
09 -‐ Ingegneria industriale e dell'informazione 2 4 4 0,00
10 -‐ Scienze dell'antichità, filologico-‐letterarie e storico-‐artistiche
84 167 161 3,59
11a -‐ Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche (non bibliometrica)
54 108 108 0,00
11b -‐ Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche (bibliometrica)
28 56 56 0,00
12 -‐ Scienze giuridiche 21 42 40 4,76
13 -‐ Scienze economiche e statistiche 82 164 160 2,44
14 -‐ Scienze politiche e sociali 19 38 36 5,26
Totale 661 1320 1271 3,71
Nel complesso, si riscontra che l’Università G d’Annunzio ha conferito una percentuale di prodotti rispetto a quelli attesi superiore rispetto alla media nazionale, con una percentuale di mancata presentazione del 3.71%, inferiore rispetto al dato nazionale, del 6.2 %. Va tuttavia rilevato che il minor conferimento di prodotti rispetto a quelli attesi non è del tutto ascrivibile al grado di “inattività” dei docenti, in quanto è noto che diversi docenti in tutta Italia non hanno conferito prodotti per sostenere la protesta per il recupero degli scatti stipendiali. Il grado di adesione alla protesta presenta marcate differenze tra aree e atenei diversi, e, verosimilmente, rende assai problematico trarre conclusioni univoche dall’analisi degli esiti della VQR 2011-‐2014. Una stima della quota di prodotti mancanti a causa dell’adesione alla protesta può essere effettuata, seguendo l’approccio utilizzato dal MIUR nella ripartizione del FFO premiale sulla base degli esiti della VQR 2011-‐2014, confrontando la percentuale di prodotti mancanti di un Ateneo nella VQR 2011-‐2014 con quella nella VQR 2004-‐2010 e identificando un significativo aumento con il grado di partecipazione alla protesta. Nel caso della d’Annunzio la percentuale di prodotti mancanti nella VQR 2011-‐2014, 3.71%, è appena superiore a quella nella VQR 2004-‐2010, 3.14%, indicando un grado di partecipazione marginale alla protesta. Nella Tabella 3.2 sono riportati, per le aree nelle quali l’ateneo ha presentato almeno 5 prodotti, i valori calcolati dei cinque indicatori di area VQR descritti sopra e la loro somma pesata. La seconda colonna riporta la quota percentuale dei prodotti attesi in ogni area, che può essere confrontata con i valori dei 5 indicatori di area. Nella penultima colonna è indicata la quota percentuale complessiva dei prodotti attesi, da confrontare con il valore percentuale dell’indicatore finale IRFS.
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Tabella 3.2: I cinque indicatori di area VQR legati alla ricerca e la loro somma pesata per l’Università G. d’Annunzio
Area % Prodotti attesi sul totale area
IRAS1 x 100
IRAS2 x 100
IRAS3 x 100
IRAS4 x 100
IRAS5 x 100 %
Prodotti attesi sul totale Univ.
IRFS x 100 Ateneo
1 0,56 0,50558 * 0,00000 0,63858 0,47690
1,28920 1,26385
2 0,55 0,67351 0,99905 0,12511 1,03385 1,31579 3 1,15 1,12999 1,82340 0,08419 0,60366 2,06932
4 2,98 2,87201 2,17042 0,69910 1,96300 3,12329
5 1,31 1,25230 1,84181 0,36403 0,79719 0,00000
6 1,88 1,91954 1,80023 0,47169 1,44408 1,64225
7 0,04 * 0,00000 0,00000 0,00000 0,00000
8a 2,90 2,92269 2,60960 0,40532 1,93530 2,25864
8b 0,99 0,82270 * 0,00000 0,45767 0,00000
9 0,04 * * 0,00000 0,00929 0,09352
10 1,83 1,73099 1,72011 0,88382 1,17038 3,33800
11a 1,75 1,86635 1,74783 0,72990 0,92596 1,65163
11b 2,49 3,06473 2,70546 0,00000 2,05968 2,39214
12 0,48 0,45632 0,63389 0,89954 0,45946 0,47733
13 1,88 1,87071 1,21777 0,35275 1,72857 1,85457
14 1,24 0,75621 0,51189 0,29544 0,99792 2,44059
Come si vede, per l’Ateneo, il valore di IRFS (1.26385) è appena inferiore alla quota di prodotti attesi (1.28920), il che significa che l’ateneo ha un peso quali-‐quantitativo di poco inferiore alla quota di prodotti attesi. In particolare, il rapporto fra IRFS e la quota di prodotti attesi è 0.99 indicando che la qualità complessiva della ricerca svolta in Ateneo è quasi in linea con la media nazionale. Fra gli indicatori previsti dal Bando, IRAS1 è il principale indicatore della qualità della ricerca svolta nell’Ateneo e ad esso è associata la ripartizione di circa il 60% della quota premiale dei finanziamenti alle università. Tale indicatore dipende sia dalla quantità che dalla qualità di prodotti conferiti da ogni università, e può essere scritto come il prodotto di un indicatore di qualità relativa dei prodotti presentati da una certa Università in una data area per un indicatore della dimensione dell’Università nella stessa area. L'indicatore di qualità è dato dal rapporto tra il voto medio ricevuto dai prodotti attesi dell’Università in quell'area, rispetto al voto medio ricevuto da tutti i prodotti attesi dell'area, e corrisponde all'indicatore qualitativo R definito nel Bando, mentre il peso dell’Università è dato semplicemente dalla quota di prodotti attesi nell'area dall’Università rispetto a tutti i prodotti attesi nell’Area da tutte le Università. Per ottenere in prima approssimazione una misura della sola qualità dei prodotti conferiti da un Ateneo, è sufficiente calcolare la differenza percentuale tra l’indicatore IRAS1 integrato su tutte le aree e la sua quota dimensionale. Se l’indicatore è maggiore della quota dimensionale, e lo scostamento percentuale è positivo, significa che la qualità dei prodotti complessivamente conferiti da quell’università è superiore a quella media di tutte le università, e viceversa. Tale scostamento è stato il principale parametro utilizzato dall’ANVUR e dal MIUR per confrontare la qualità della ricerca dei vari Atenei, indipendentemente dalla loro dimensione, e stilare delle graduatorie di merito dei vari atenei a livello nazionale o di area geografica.
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Nella Tabella 3.3 si riporta un’analisi delle performance dell’Università d’Annunzio e di alcuni Atenei italiani confrontabili per dimensioni e/o situati nella stessa area geografica o aree limitrofe e alcuni grandi atenei nazionali. La graduatoria è stilata in termini di valori decrescenti del rapporto tra IRAS1 e la percentuale di prodotti attesi di ogni Ateneo.
Tabella 3.3: Graduatoria della qualità della ricerca basata sull’indicatore IRAS1
Dal confronto emerge come la d’Annunzio sia al 33° posto fra le Università statali, escluse le scuole speciali, e sia in posizione migliore degli altri atenei della regione e di quelli delle regioni immediatamente più a sud ma peggiore di quasi tutti gli atenei delle altre regioni limitrofe nonché degli atenei del nord. Quando si passano ad esaminare in dettaglio le prestazioni delle varie Aree disciplinari presenti in Ateneo, conviene utilizzare gli indicatori R e X definiti nel Bando VQR che consentono una misura diretta della qualità relativa della ricerca in una certa area espressa da una determinata università. L’indicatore R di una data area rappresenta il rapporto tra il voto medio attribuito ai prodotti attesi dai docenti dell’Ateneo afferenti a quell’area e il voto medio ricevuto da tutti i prodotti di quell’area a livello nazionale. Esso consente una stima della qualità relativa della ricerca in quell’area nell’Ateneo: valori superiori a uno indicano una produzione scientifica di qualità superiore alla media nazionale di area, valori inferiori a uno indicano una qualità inferiore alla media nazionale. Analogamente, l’indicatore X di una data area rappresenta il rapporto tra la percentuale di prodotti eccellenti ed elevati fra i prodotti attesi dai docenti dell’Ateneo afferenti a quell’area e la percentuale di
Universitàquota di prodotti
dell’ateneo sul totaleIRAS1
IRAS1/quota prodotti
Padova 4,1169 4,8829 1,1861Bologna 5,3894 6,0772 1,1276Ferrara 1,2408 1,3743 1,1076Marche 1,0303 1,0929 1,0608Tuscia 0,6008 0,6326 1,0528Siena 1,5073 1,5618 1,0361Perugia 2,0891 2,1533 1,0307Macerata 0,5807 0,5943 1,0234Napoli Federico II 4,7642 4,7881 1,0050Insubria 0,7404 0,7437 1,0044Roma Tre 1,7147 1,7077 0,9959Chieti e Pescara 1,3963 1,3887 0,9946Salerno 1,8818 1,8653 0,9912Foggia 0,7203 0,7082 0,9831Roma Tor Vergata 2,7534 2,6899 0,9769Teramo 0,4517 0,4362 0,9658Roma La Sapienza 7,2574 6,6932 0,9223Palermo 3,1395 2,8046 0,8933L'Aquila 1,0715 0,9501 0,8867Camerino 0,5733 0,5082 0,8864Bari 2,9004 2,5144 0,8669Basilicata 0,6421 0,5555 0,8651Molise 0,5458 0,4716 0,8641Urbino Carlo Bo 0,6844 0,5729 0,8371
87
prodotti eccellenti ed elevati di tutti i prodotti di quell’area a livello nazionale. Valori superiori a uno indicano una percentuale di prodotti eccellenti ed elevati superiore alla media nazionale di area, valori inferiori a uno indicano una percentuale di prodotti eccellenti ed elevati inferiore alla media nazionale. La tabella 3.4 riporta i valori dei voti medi e degli indicatori R ed X per le diverse Aree dell’Ateneo. In particolare, i valori dell’indicatore R delle varie aree forniscono indicazioni sufficientemente affidabili della qualità media della produzione scientifica dei docenti afferenti e, aspetto ancora più importante, determinano la maggior parte della quota premiale di FFO assegnata all’Ateneo, cifra che nel 2017 ha superato i 20 milioni di euro. I valori assoluti di R vanno però presi con cautela in quanto dipendono dalla qualità complessiva dei prodotti presentati in quell’area a livello nazionale: in aree molto competitive in cui il voto medio nazionale risulta elevato è più difficile ottenere valori di R superiori ad 1 mentre in aree in cui il voto medio nazionale risulta basso questo è sicuramente più agevole. Più significativo per il confronto è la posizione dell’area nella graduatoria nazionale o nella classe dimensionale (G=grande, M= media, P=piccola) cui appartiene quell’area dell’Ateneo. Si rilevano risultati decisamente diversi fra le varie aree, con esiti significativamente superiori alla media nazionale (R>1) nelle aree delle “Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche (bibliometrica)”, 1.23, delle “Scienze Fisiche”, 1.22 e, in misura inferiore, delle “Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche (non bibliometrica)”, 1.07. I risultati sono intorno alla media nazionale, ±5%, nelle aree “Scienze Mediche”, “Architettura”, e Scienze Economiche e statistiche”, con R uguale o appena superiore ad 1, e nelle aree “Scienze chimiche”, “Scienze biologiche”, Scienze geologiche”, “Scienze Giuridiche”, con valori di R appena inferiori ad 1. Risultati moderatamente inferiori alla media nazionale si riscontrano nelle aree “Scienze dell'antichità, filologico-‐letterarie e storico-‐artistiche”, 0.94, “Scienze Matematiche e Informatiche”, 0.90, e significativamente inferiori in “Ingegneria Edile”, 0.83. Presenta, invece, prestazioni nettamente inferiori a quelle medie nazionali l’area delle “Scienze politiche e sociali”, 0.61. Tabella 3.4: Distribuzione per area disciplinare degli indicatori R e X e posizionamento dell’area nella graduatoria nazionale assoluta e in quella per classe di ampiezza. In verde le aree con R>1 – blu se superiori di oltre il 20%– e in giallo quelle con R<1 – in rosso se inferiori di oltre il 20%. Per quanto riguarda la posizione nella graduatoria nazionale sono riportate in blu le aree nel primo quartile, in verde quelle nel secondo quartile, in giallo quelle nel terzo quartile e in rosso quelle nel quarto quartile.
Area I
(voto medio)
R Posiz ione Nazionale
Classe dimens.
Posiz ione nel la c lasse
X
01 Scienze matematiche e informatiche
0.54 0.90 40/59 P 23/34 0.82
02 Scienze fisiche 0.95 1.22 2/55 P 2/24 1.21
03 Scienze chimiche 0.74 0.99 30/56 P 19/35 0.93
04 Scienze Geologiche 0.61 0.96 21/43 M 10/17 0.97
05 Scienze biologiche 0.62 0.96 38/62 P 21/31 0.98
06 Scienze mediche 0.62 1.02 30/52 M 10/18 1.05
08a Architettura 0.47 1.01 15/44 M 3/9 0.92
08b -‐Ingegneria Edile 0.53 0.83 41/51 P 31/40 0.79
10 Scienze dell'antichità, filologico-‐letterarie e storico-‐artistiche
0.54 0,94 45/66 M 16/23 0.95
11a Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche (non bibliometrica)
0.59 1.07 26/74 M 6/20 1.05
11b Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche
0.66 1.23 9/55 M 2/7 1.27
88
(bibliometrica) 12 Scienze giuridiche 0.48 0.96 53/82 P 31/49 1.02
13 Scienze economiche e statistiche
0.46 1,00 30/82 M 16/33 0.95
14 Scienze politiche e sociali
0.27 0.61 63/69 P 43/48 0.48
I valori di R trovano ampio riscontro nei valori assunti dall’indicatore X, % di prodotti eccellenti e elevati, che mostrano sostanzialmente lo stesso trend. Le posizioni delle Aree dell’Ateneo nelle graduatorie nazionale, assoluta e per classe dimensionale, sono in linea con i valori di R e in X, con l’area 02 Scienze fisiche seconda a livello nazionale sui 55 atenei in cui è presente l’area, e l’area 11b Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche (bibliometrica) in nona posizione su 55 atenei, le uniche due aree che rientrano nel primo quartile. Dall’altro lato le aree 08b Ingegneria Civile 41a su 50 e 14 Scienze politiche e sociali 63° su 69 atenei, rientrano nel quarto quartile. Gli indicatori sopra discussi e riportati in Tabella 3.2 indicano che la qualità della ricerca scientifica svolta in Ateneo è abbastanza uniforme fra le varie aree e mediamente in linea con gli standard nazionali con alcuni limitati casi di eccellenza, aree 02 e 11b, o di inferiorità, area 14. Può essere interessante confrontare i risultati conseguiti dalle varie aree CUN nei due esercizi VQR 2004-‐2010 e 2011-‐2014. Il confronto è stato effettuato sulla base dei valori ottenuti dalle varie aree nei valori dell’indicatore R e nel posizionamento nella graduatoria nazionale ed è riportato nella Tabella 3.5. Un aumento del valore di R o un avanzamento nella graduatoria nazionale o di classe passando dall’esercizio VQR 2004-‐2010 a quello 2011-‐2014 indicano un miglioramento della qualità della ricerca scientifica svolta nell’area, mentre una diminuzione del valore di R o un arretramento nella graduatoria indicano un peggioramento della qualità della ricerca scientifica svolta. Tabella 3.5: Indicatori R e posizionamento nella graduatoria nazionale delle diverse aree CUN dell’Università G. d’Annunzio nei due esercizi VQR 2004-‐2010 e 2011-‐2014. In verde le aree con un aumento di R di oltre 0.05 o di 5 posizioni nella graduatoria – in blu se l’aumento di R è superiore a 0.10 o a 10 posizioni– e in giallo quelle con una diminuzione di R di oltre 0.05 o di 5 posizioni nella graduatoria – in rosso se la diminuzione di R è superiore a 0.10 o a 10 posizioni.
VQR 2004-‐2010 VQR 2011-‐2014 Differenze
Area R Posiz . naz.
R Posiz . naz.
Δ R Δ Pos. naz.
01 Scienze matematiche e informatiche
0.92 36/56 0.90 40/59 -‐0.02 -‐2
02 Scienze fisiche 1.23 1/50 1.22 2/55 -‐0.01 -‐1
03 Scienze chimiche 0.89 44/51 0.99 30/56 +0.10 +16
04 Scienze Geologiche 1.05 15/43 0.96 21/43 -‐0.09 -‐6
05 Scienze biologiche 1.13 19/58 0.96 38/62 -‐0.17 -‐17
06 Scienze mediche 1.18 23/49 1.02 30/52 -‐0.16 -‐6
08a Architettura 0.89 30/43 1.01 15/44 +0.12 +15
08b Ingegneria Civile 0.95 23/39 0.83 41/51 -‐0.13 -‐8
10 Scienze dell'antichità, filologico-‐letterarie e storico-‐artistiche
0,87 51/64 0,94 45/66 +0.07 +6
11a Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche (non bibliometriche)
1.02 28/65 1.07 26/74 +0.05 +5
11b Scienze psicologiche (bibliometriche)
1.02 16/50 1.23 9/55 +0.21 +8
12 Scienze giuridiche 0.91 51/71 0.96 53/82 +0.05 +5
89
13 Scienze economiche e statistiche 0,83 39/73 1,00 30/82 +0.17 +12
14 Scienze politiche e sociali 0.39 59/59 0.61 63/69 +0.23 +5
Le ultime due colonne illustrano le differenze nei valori di R e nella posizione nella graduatoria nazionale e consentono di identificare in modo chiaro le aree che hanno migliorato o peggiorato la qualità della ricerca svolta nei due periodi considerati. Si segnala in particolare che le aree che hanno mostrato un netto miglioramento sono le Scienze chimiche, l’Architettura, le Scienze psicologiche (bibliometriche), le Scienze economiche e statistiche, e – in misura minore e restando con un valore di R ed una posizione nelle graduatorie nazionali e di classe basse -‐ le Scienze politiche e sociali. Hanno, invece, mostrato un netto peggioramento le Scienze Biologiche, le Scienze mediche, l’Ingegneria civile e, in misura inferiore, le Scienze geologiche. Tutte le restanti aree hanno mostrato variazioni ridotte o una sostanziale stabilità. Quando l’analisi della qualità scientifica passa dalle aree al livello dei Settori scientifico-‐disciplinari, Tabella 3.6, aumenta il livello di differenziazione della qualità scientifica, com’era facile prevedere sulla base delle dimensioni molto più ridotte dei segmenti considerati. Tali differenze si manifestano già a livello di analisi dei prodotti mancanti che mostrano come dei 97 SSD presenti in Ateneo per i quali l’ANVUR ha pubblicato i dati (almeno 3 docenti afferenti e 5 prodotti attesi) 17 hanno presentato un numero di prodotti inferiore alle attese (il 17.5%). Si rilevano, inoltre, diversi settori con percentuali di prodotti mancanti superiori al 30% e uno anche al 60%: MAT/05 (66.7%), MED/18 (37.5%), MED/24 (33.3%), L-‐LIN/03 (33.3%), SECS-‐S/03 (33.3%), SPS/08 (33.3%). Tabella 3.6: Livelli di partecipazione e distribuzione dei risultati della VQR secondo il settore scientifico disciplinare. Prodotti mancanti espressi in percentuale sugli attesi. In verde gli SSD risultanti nel primo quartile nella posizione nazionale o di classe – blu se in prima posizione – e in rosso quelli risultanti nell’ultimo quartile.
Area Ssd Prod. attesi
Prodotti mancanti %
Voto Medio (I) R
Posizione Nazionale
Posizione classe X
01 INF/01 12 16,67 0,63 1,04 15 Su 39 13 Su 31 1,12 MAT/05 6 66,67 0,33 0,53 49 su 51 37 su 39 0,52
MAT/06 6 16,67 0,58 0,90 14 su 17 10 su 13 0,76 02 FIS/07 22 0,00 0,95 1,39 2 su 36 1 su 8 1,37
03
CHIM/03 12 0,00 0,88 1,13 9 su 40 7 su 27 1,24 CHIM/06 10 0,00 0,67 0,93 29 su 39 24 su 34 0,79
CHIM/08 24 0,00 0,59 0,81 28 su 29 16 su 17 0,67
CHIM/09 8 0,00 0,93 1,19 6 su 28 6 su 16 1,22
04
GEO/02 10 0,00 0,64 1,06 10 su 23 5 su 9 1,18
GEO/03 14 0,00 0,76 1,05 11 su 20 2 su 2 1,30 GEO/04 6 0,00 0,5 0,95 11 su 21 5 su 10 0,67
GEO/05 13 0,00 0,45 0,91 14 su 21 7 su 9 0,81
05
BIO/09 20 0,00 0,73 1,09 15 su 44 10 su 30 1,16 BIO/10 12 0,00 0,6 0,97 25 su 49 17 su 36 1,07
BIO/12 12 8,33 0,64 0,95 12 su 20 10 su 15 0,97 BIO/13 10 0,00 0,67 0,99 18 su 37 15 su 31 1,01
BIO/14 26 7,69 0,46 0,66 37 su 39 31 su 33 0,64 BIO/15 6 0,00 0,8 1,21 6 su 13 4 su 8 1,22
BIO/16 18 0,00 0,68 1,18 14 su 38 4 su 11 1,26
BIO/17 6 0,00 0,6 0,93 17 su 26 15 su 24 1,01
90
Area Ssd Prod. attesi
Prodotti mancanti %
Voto Medio (I)
R Posizione Nazionale
Posizione classe
X
06
MED/03 14 0,00 0,59 0,78 21 su 22 5 su 5 0,82
MED/04 24 8,33 0,57 0,82 36 su 40 31 su 35 0,81 MED/06 8 0,00 0,36 0,49 17 su 18 15 su 15 0,33
MED/07 8 0,00 0,78 1,22 8 su 35 8 su 29 1,50
MED/08 10 0,00 0,85 1,14 10 su 34 9 su 30 1,03 MED/09 26 11,54 0,68 1,03 20 su 39 16 su 33 1,06
MED/13 10 0,00 0,85 1,14 7 su 28 5 su 20 1,21 MED/14 6 0,00 0,75 1,08 7 su 17 6 su 13 1,14
MED/18 32 37,50 0,24 0,55 34 su 38 32 su 36 0,53 MED/24 6 33,33 0,20 0,34 21 su 21 19 su 19 0,29
MED/25 8 0,00 0,78 1,20 5 su 24 4 su 17 1,20
MED/26 10 0,00 0,94 1,21 4 su 32 4 su 26 1,14 MED/28 30 0,00 0,67 1,32 8 su 36 3 su 6 1,39
MED/30 14 0,00 0,57 1,08 10 su 28 9 su 23 1,11 MED/31 6 0,00 0,55 1,03 11 su 22 10 su 20 0,91
MED/36 6 0,00 0,85 1,39 4 su 37 4 su 34 1,65
MED/38 6 0,00 0,90 1,31 4 su 32 3 su 25 1,20 MED/40 8 25,00 0,71 1,29 9 su 31 9 su 28 1,40
MED/42 8 0,00 0,66 1,15 10 su 40 8 su 25 0,88 MED/43 8 25,00 0,04 0,13 32 su 34 30 su 32 0,00
MED/46 16 0,00 0,83 1,36 2 su 11 2 su 9 1,52 MED/50 10 0,00 0,61 0,97 4 su 7 3 su 5 0,98
08a
ICAR/12 16 0,00 0,4 0,85 11 su 15 7 su 11 0,61 ICAR/13 14 0,00 0,4 0,9 8 su 12 7 su 11 0,56
ICAR/14 22 0,00 0,47 1,02 10 su 25 7 su 19 0,79
ICAR/17 12 0,00 0,42 1,14 8 su 24 6 su 18 1,13 ICAR/18 10 0,00 0,61 1,08 10 su 21 7 su 15 1,06
ICAR/19 8 0,00 0,74 1,26 2 su 16 2 su 14 1,52 ICAR/21 18 0,00 0,39 0,96 9 su 14 6 su 8 1,01
08B ICAR/08 8 12,50 0,38 0,57 32 su 34 27 su 29 0,53
ICAR/09 16 0,00 0,61 0,89 27 su 36 24 su 31 0,82
10
L-‐ART/01 6 0,00 0,35 0,77 6 su 10 6 su 9 0,78
L-‐ART/02 6 0,00 0,45 0,9 12 su 22 10 su 18 0,67 L-‐FIL-‐LET/09 6 0,00 0,65 1 6 su 12 2 su 3 1,14
L-‐FIL-‐LET/10 12 0,00 0,38 0,65 35 su 38 23 su 25 0,55 L-‐FIL-‐LET/11 6 0,00 0,45 0,84 13 su 19 9 su 14 0,66
L-‐FIL-‐LET/13 6 0,00 0,9 1,19 1 su 8 1 su 5 1,20
L-‐LIN/01 12 8,33 0,47 0,8 31 su 42 5 su 7 0,92 L-‐LIN/03 6 33,33 0,08 0,14 15 su 15 11 su 11 0,00
L-‐LIN/10 18 0,00 0,6 1,05 12 su 28 4 su 7 0,95 L-‐LIN/12 8 0,00 0,48 0,83 28 su 36 23 su 30 0,62
L-‐LIN/14 6 0,00 0,4 0,75 13 su 13 12 su 12 0,68
L-‐LIN/21 8 0,00 0,63 1,09 11 su 21 8 su 15 1,20
91
Area Ssd Prod. attesi
Prodotti mancanti %
Voto Medio (I)
R Posizione Nazionale
Posizione classe
X
11A
M-‐EDF/01 8 0,00 0,74 1,39 1 su 10 1 su 6 1,77
M-‐EDF/02 8 0,00 0,66 1,24 5 su 12 5 su 10 1,23
M-‐FIL/02 6 0,00 0,55 1,06 5 su 13 3 su 7 0,71
M-‐FIL/03 12 0,00 0,7 1,31 3 su 27 3 su 21 1,65
M-‐FIL/06 10 0,00 0,58 1,01 12 su 31 9 su 18 1,00
M-‐GGR/02 8 0,00 0,4 0,93 8 su 18 6 su 13 0,77
M-‐PED/01 12 0,00 0,6 0,87 27 su 35 19 su 26 0,77
M-‐STO/02 8 0,00 0,59 1,02 19 su 35 16 su 27 0,85
M-‐STO/04 8 0,00 0,59 1,33 7 su 43 5 su 30 1,62
11B
M-‐PSI/01 8 0,00 0,63 1,1 7 su 30 2 su 24 0,94
M-‐PSI/02 10 0,00 0,88 1,05 8 su 16 5 su 12 1,06
M-‐PSI/03 8 0,00 0,63 1,08 5 su 8 4 su 6 1,04
M-‐PSI/04 6 0,00 0,6 1,18 7 su 24 5 su 18 1,42
M-‐PSI/05 8 0,00 0,54 1,05 9 su 18 6 su 14 0,81
M-‐PSI/07 6 0,00 0,47 1,45 1 su 12 1 su 8 1,82
M-‐PSI/08 8 0,00 0,7 1,55 2 su 18 2 su 15 1,73
12 IUS/01 10 0,00 0,55 1,12 19 su 62 14 su 45 1,31 IUS/04 8 0,00 0,46 1,05 16 su 50 9 su 35 1,34
IUS/09 6 0,00 0,25 0,67 31 su 38 25 su 31 0,00
13
SECS-‐P/01 24 0,00 0,37 0,65 47 su 53 38 su 44 0,57
SECS-‐P/02 6 0,00 0,27 0,51 36 su 40 29 su 33 0,64 SECS-‐P/06 8 0,00 0,6 1,24 9 su 25 6 su 18 1,06
SECS-‐P/07 44 0,00 0,31 0,95 27 su 59 3 su 7 0,69
SECS-‐P/08 8 0,00 0,61 1,34 9 su 55 7 su 43 1,28 SECS-‐P/10 6 0,00 0,63 1,44 5 su 23 4 su 20 1,65
SECS-‐P/11 8 25,00 0,18 0,72 23 su 34 17 su 25 0,57 SECS-‐P/12 8 0,00 0,25 0,64 22 su 26 9 su 13 0,40
SECS-‐P/13 14 0,00 0,7 1,68 4 su 15 2 su 4 1,76
SECS-‐S/01 12 0,00 0,72 1,24 10 su 43 9 su 36 1,38 SECS-‐S/03 6 33,33 0,42 0,99 9 su 18 7 su 12 1,21
SECS-‐S/06 10 0,00 0,7 1,39 10 su 48 10 su 38 1,70
14
SPS/07 20 0,00 0,23 0,66 31 su 39 24 su 32 0,40
SPS/08 6 33,33 0,12 0,30 33 su 34 29 su 30 0,00 SPS/12 6 0,00 0,27 0,69 4 su 6 3 su 3 1,04
Queste difformità tra SSD entro l’Ateneo ed entro ciascuna delle Aree risultano ancora più evidenti quando si considerano i valori degli indicatori R ed X. Per quanto riguarda R i suoi valori variano da un minimo di 0.13 ad un massimo di 1.68, quasi 13 volte più elevato. Differenze notevoli tra SSD si manifestano anche all’interno di una stessa area. In particolare, per le aree di gran lunga più grandi, nell’area medica il valore massimo dell’indice R (1.39 per MED/36) è quasi undici volte più elevato del valore minimo (0.13 per MED/24; mentre nell’area delle scienze economiche e statistiche il valore massimo dell’indice R (1.68 per SECS-‐P/13) è oltre tre volte più elevato del valore minimo (0.51 per SECS-‐P/02). Notevole è anche la variabilità dei valori assunti da X che, in generale, vanno in parallelo con quelli di R.
92
Osservazioni del tutto analoghe a quelle appena discusse sopra valgono anche per quanto riguarda la variabilità delle posizioni assunte dai vari SSD dell’Ateneo a livello nazionale o nella classe dimensionale. Accanto a SSD ai vertici assoluti delle pertinenti graduatorie, ne esistono altri che si collocano nelle posizioni di coda, con quattro SSD in prima posizione a livello nazionale o di classe (FIS/07, L-‐FIL-‐LET/13, M-‐EDF/01 e M-‐PSI/07) e tre SSD in ultima posizione (MED/24, L-‐LIN/03, L-‐LIN/14). Più in generale 23 SSD sono posizionati nel primo quartile, mentre 23 sono posizionati nell’ultimo quartile. Le notevoli variabilità osservate nella qualità della ricerca scientifica dei vari SSD può essere rilevante nella programmazione delle politiche di reclutamento in quanto mette in evidenza l’esistenza, in Ateneo, di ambiti di ricerca con performance che dovrebbero essere migliorate, anche attraverso specifici interventi in materia di reclutamento, al fine di migliorare il complessivo posizionamento dell’Ateneo stesso nel panorama italiano della ricerca scientifica e – in ultima istanza – la quota premiale del SSD. Resta il fatto dei risultati in linea con la media nazionale raggiunti dall’Ateneo, come confermato dal fatto che mediamente il numero di SSD eccellenti è compensato da quelli con performance negative. Finora si sono state analizzati gli esiti dell’esercizio VQR a livello di aree e di SSD in coerenza con il primo livello di aggregazione dei risultati della VQR 2011-‐2014 operato nel Rapporto ANVUR. D’altro canto, va tenuto presente che le unità operative fondamentali della ricerca scientifica svolta in ambito accademico sono costituite dai dipartimenti ed è pertanto importante analizzare gli esiti della VQR 2011-‐2014 a livello dipartimentale. A tal fine, là dove consentito dai limiti posti dall’ANVUR sul numero minimo di prodotti da presentare per pubblicare gli esiti, 5, verrà eseguita un’analisi dei risultati delle aree e dei SSD disaggregati a livello di dipartimenti. Analisi a livello di aree L’analisi a livello delle aree è stata effettuata con due prospettive diverse che mettono in evidenza -‐ per ogni dipartimento -‐ gli esiti delle aree in esso presenti, Tabella 3.7a, e – per ogni area -‐ gli esiti nei vari dipartimenti in cui essa è presente, Tabella 3.7b. Si nota preliminarmente che solo 5 delle 14 aree presenti in ateneo sono quasi totalmente raggruppate (nei limiti di almeno 5 prodotti e quindi tre docenti previsti dall’ANVUR per la pubblicazione dei risultati) in un unico dipartimento, Scienze fisiche, Scienze Chimiche, Architettura, Ingegneria civile e Scienze giuridiche, mentre la maggior parte delle aree sono distribuite su due o più Dipartimenti, fino a 5 dipartimenti per l’area 11.a. In particolare le aree 5 e 6, Scienze biologiche e Scienze mediche, sono entrambe ripartite su tutti i 4 Dipartimenti afferenti alla Scuola di Medicina, le aree 10 e 11a, sono ripartite con numero spesso simili sui quattro principali dipartimenti di ambito umanistico, l’area 13, è ripartita sui tre principali dipartimenti di ambito economico e l’Area 14 è ripartita su due Dipartimenti di Scienze Giuridiche e Sociali e di Lettere, Arti e Scienze sociali (si rileva che, successivamente alla data limite dell’ANVUR per la rilevazione delle afferenze ai vari Dipartimenti, i docenti di area 14 afferenti al Dipartimento di Lettere, Arti e Scienze sociali si sono quasi totalmente spostati al Dipartimento di Economia Aziendale). Già nell’analisi dei prodotti presentati da aree afferenti a diversi dipartimenti si osserva una significativa differenziazione per alcune aree, come illustrato ad esempio dall’area 10 per la quale la percentuale dei prodotti mancanti, 3.59 a livello di Ateneo, varia dallo 0.0% al 33.3% a seconda del Dipartimento di afferenza. Ancora più rilevante è la variabilità dei risultati conseguiti dalle componenti della stessa area afferenti a diversi Dipartimenti rispetto ai valori dell’indicatore R, che mostrano come per diverse delle aree con un risultato complessivo di Ateneo in linea con la media nazionale, le corrispondenti componenti su diversi Dipartimenti raggiungono risultati significativamente differenziati con una componente con un valore di R decisamente superiore alla media di Ateneo e una con un valore nettamente inferiore, tabella 7b. Ad esempio, l’area 05 “Scienze biologiche” è presente in quattro Dipartimenti e le diverse componenti conseguono risultati, in termini dell’indicatore R, significativamente diversi che variano da 0.82 nel Dipartimento di Scienze Mediche orali e biotecnologiche a 1.19 nel Dipartimento di Neuroscienze, imaging e
93
scienze cliniche. Analoga è la situazione per l’area 6 “Scienze mediche” presente negli stessi Dipartimenti e che mostra valori di R che variano da 0.88 nel Dipartimento di Scienze Mediche orali e biotecnologiche a 1.31 in quello di Neuroscienze, imaging e scienze cliniche. Anche nelle aree 10 e 13 le componenti afferenti diversi Dipartimenti mostrano una significativa variabilità con alcune componenti sopra la media nazionale, R>1, e alcune componenti sotto. Per quanto riguarda i valori dell’indicatore X e della posizione nella graduatoria complessiva o nella stessa classe dimensionale, essi mostrano sostanzialmente lo stesso trend osservato per R. Tabella 3.7: Livelli di partecipazione e distribuzione dei risultati della VQR secondo il Dipartimento e l’Area: a) Risultati ordinati per Dipartimento; b) risultati ordinati per area. In verde le aree risultanti nel primo quartile nella posizione nazionale o di classe e in rosso quelle risultanti nell’ultimo quartile.
a)
Dipartimento Area Prodotti attesi
Prodotti mancanti %
Voto Medio (I)
R Posizione nazionale
Posizione classe
X
Architettura 8A 98 0,00 0,49 1,04 23 su 63 4 su 8 0,96
Economia
01 24 20,83 0,62 1,02 61 su 120 42 su 87 0,96
11A 8 0,00 0,4 0,72 161 su 190 115 su 142 0,45 13 70 0,00 0,54 1,17 45 su 186 15 su 48 1,16
Economia aziendale 13 52 0,00 0,44 0,96 79 su 186 49 su 131 0,83
Farmacia 03 56 0,00 0,74 0,98 61 su 114 38 su 75 0,9 05 24 0,00 0,6 0,92 134 su 211 109 su 175 0,94
06 12 n.d. 0,65 1,07 83 su 191 83 su 190 1,10
Ingegneria e geologia
01 8 37,50 0,33 0,54 112 su 120 79 su 87 0,41
04 43 0,00 0,63 1 19 su 51 9 su 16 0,99
8B 26 3,85 0,57 0,9 49 su 73 37 su 56 0,85
Lettere, arti e scienze sociali
10 72 1,39 0,55 0,96 94 su 158 64 su 118 0,95
11A 28 0,00 0,64 1,15 41 su 190 32 su 142 1,28 14 14 14,29 0,16 0,36 116 su 119 99 su 102 0,00
Lingue, letterature e culture moderne
10 67 1,49 0,56 0,98 86 su 158 59 su 118 0,99
Medicina e scienze dell'invecchiamento
05 28 0,00 0,61 0,95 123 su 211 101 su 175 0,97
06 112 n.d. 0,68 1,12 73 su 191 73 su 190 1,18 11A 8 0,00 0,7 1,26 14 su 190 11 su 142 1,35
Neuroscienze, imaging e scienze cliniche
02 22 0,00 0,95 1,22 6 su 82 6 su 65 1,21 05 24 0,00 0,77 1,19 36 su 211 33 su 175 1,26
06 38 n.d. 0,79 1,31 22 su 191 22 su 190 1,31 11B 16 0,00 0,81 1,52 6 su 83 3 su 42 1,6
Scienze filosofiche, pedagogiche ed economico-‐quantitative
10 12 33,33 0,39 0,68 144 su 158 104 su 118 0,69
11A 44 0,00 0,6 1,09 59 su 190 12 su 33 1,1
13 34 11,76 0,26 0,56 157 su 186 104 su 131 0,53
Scienze giuridiche e sociali
11A 6 0,00 0,4 0,72 161 su 190 115 su 142 0,3 12 38 5,26 0,49 0,98 88 su 167 64 su 137 1,02
14 18 0,00 0,41 0,93 58 su 119 46 su 102 1,02 Scienze Mediche, Orali 05 34 8,82 0,54 0,82 166 su 211 134 su 175 0,84
94
Dipartimento Area Prodotti attesi
Prodotti mancanti %
Voto Medio (I)
R Posizione nazionale
Posizione classe
X
e Biotecnologiche 06 156 n.d. 0,54 0,88 139 su 191 138 su 190 0,88
Scienze Psicologiche, della Salute e del Territorio
04 14 0,00 0,53 0,84 36 su 51 16 su 28 0,9
10 10 0,00 0,67 1,17 18 su 158 16 su 118 1,33
1B 38 0,00 0,61 1,14 25 su 83 11 su 42 1,14
b)
Area Dipartimento Prodotti attesi
Prodotti mancanti
%
Voto Medio (I)
R Posizione nazionale
Posizione Classe
X
01 Economia 24 20,83 0,62 1,02 61 su 120 42 su 87 0,96
Ingegneria e geologia 8 37,50 0,33 0,54 112 su 120 79 su 87 0,41
02 Neuroscienze, imaging e scienze cliniche
22 0,00 0,95 1,22 6 su 82 6 su 65 1,21
03 Farmacia 56 0,00 0,74 0,98 61 su 114 38 su 75 0,9
04 Ingegneria e geologia 43 0,00 0,63 1 19 su 51 9 su 16 0,99
Scienze Psicologiche, della Salute e del Territorio 14 0,00 0,53 0,84 36 su 51 16 su 28 0,9
05
Farmacia 24 0,00 0,6 0,92 134 su 211 109 su 175 0,94
Medicina e scienze dell'invecchiamento
28 0,00 0,61 0,95 123 su 211 101 su 175 0,97
Neuroscienze, imaging e scienze cliniche
24 0,00 0,77 1,19 36 su 211 33 su 175 1,26
Scienze Mediche, Orali e Biotecnologiche
34 8,82 0,54 0,82 166 su 211 134 su 175 0,84
06
Farmacia 12 n.d. 0,65 1,07 83 su 191 83 su 190 1,10
Medicina e scienze dell'invecchiamento
112 n.d. 0,68 1,12 73 su 191 73 su 190 1,18
Neuroscienze, imaging e scienze cliniche
38 n.d. 0,79 1,31 22 su 191 22 su 190 1,31
Scienze Mediche, Orali e Biotecnologiche
156 n.d. 0,54 0,88 139 su 191 138 su 190 0,88
8A Architettura 98 0,00 0,49 1,04 23 su 63 4 su 8 0,96
8B Ingegneria e geologia 26 3,85 0,57 0,9 49 su 73 37 su 56 0,85
10
10
Lettere, arti e scienze sociali 72 1,39 0,55 0,96 94 su 158 64 su 118 0,95
Lingue, letterature e culture moderne
67 1,49 0,56 0,98 86 su 158 59 su 118 0,99
Scienze Psicologiche, della Salute e del Territorio
10 0,00 0,67 1,17 18 su 158 16 su 118 1,33
Scienze filosofiche, pedagogiche ed economico-‐quantitative
12 33,33 0,39 0,68 144 su 158 104 su 118 0,69
11A Economia 8 0,00 0,4 0,72 161 su 190 115 su 142 0,45 Lettere, arti e scienze sociali
28 0,00 0,64 1,15 41 su 190 32 su 142 1,28
95
Area Dipartimento Prodotti attesi
Prodotti mancanti
%
Voto Medio (I)
R Posizione nazionale
Posizione Classe
X
Medicina e scienze dell'invecchiamento 8 0,00 0,7 1,26 14 su 190 11 su 142 1,35
Scienze filosofiche, pedagogiche ed economico-‐quantitative
44 0,00 0,6 1,09 59 su 190 12 su 33 1,1
Scienze giuridiche e sociali 6 0,00 0,4 0,72 161 su 190 115 su 142 0,3
11B
Neuroscienze, imaging e scienze cliniche
16 0,00 0,81 1,52 6 su 83 3 su 42 1,6
Scienze Psicologiche, della Salute e del Territorio
38 0,00 0,61 1,14 25 su 83 11 su 42 1,14
12 Scienze giuridiche e sociali 38 5,26 0,49 0,98 88 su 167 64 su 137 1,02
13
Economia 70 0,00 0,54 1,17 45 su 186 15 su 48 1,16 Economia aziendale 52 0,00 0,44 0,96 79 su 186 49 su 131 0,83 Scienze filosofiche, pedagogiche ed economico-‐quantitative
34 11,76 0,26 0,56 157 su 186 104 su 131 0,53
14 Lettere, arti e scienze sociali
14 14,29 0,16 0,36 116 su 119 99 su 102 0,00
Scienze giuridiche e sociali 18 0,00 0,41 0,93 58 su 119 46 su 102 1,02
Per valutare l’esito complessivo nella VQR 2011-‐2014 dei vari dipartimenti è possibile analizzare i valori degli indicatori R e X e della posizione nelle graduatorie complessive o nella stessa classe di tutte le aree appartenenti allo stesso Dipartimento, Tabella 3.7a. Si osserva in tal modo una significativa variabilità con alcuni Dipartimenti che mostrano valori di R o X superiori ad 1 per tutte le aree afferenti, in particolare Neuroscienze ed Imaging e scienze cliniche, e alcuni Dipartimenti che mostrano per le aree afferenti valori di R e X prevalentemente inferiori a 1. Analisi a livello di SSD Anche l’analisi a livello dei SSD aree è stata effettuata con due prospettive diverse che mettono in evidenza gli esiti di ogni SSD nei vari dipartimenti in cui è presente, Tabella 3.8a, e gli esiti di ogni Dipartimento nei vari SSD ad esso afferenti, Tabella 3.8b. Tale analisi è giustificata dal fatto che, come si evince dalla Tabella 3.8a, diversi SSD sono distribuiti su due o più Dipartimenti, anche se – a causa del limite di 5 prodotti posto dall’ANVUR per la pubblicazione dei risultati – solo per 9 di essi si hanno a disposizione i risultati di R, X e posizione nelle graduatorie nazionali e di classe. Inoltre, proprio a causa della dispersione dei docenti inquadrati nello stesso SSD su più dipartimenti diminuisce il numero di SSD per i quali sono stati pubblicati i risultati, che passano da 97 a 77. In particolare, fra gli SSD più numerosi, con almeno 20 prodotti attesi, si rilevano SECS-‐P/07, ripartito su tre Dipartimenti, e BIO/14, MED/04 e SECS-‐P/01 ripartiti su due Dipartimenti. Già nell’analisi dei prodotti presentati da SSD afferenti a diversi dipartimenti si osserva una significativa differenziazione per alcuni SSD, come illustrato ad esempio dal SSD BIO/14 per il quale la percentuale dei prodotti mancanti, 7.69 a livello di Ateneo, varia dallo 0.0% al 25.0% a seconda del Dipartimento di afferenza. Tabella 3.8. Livelli di partecipazione e distribuzione dei risultati della VQR secondo il Dipartimento e il SSD: a) Risultati ordinati per Dipartimento; b) risultati ordinati per SSD. In blu gli SSD con R>1.2 o risultanti nel primo quartile nella posizione nazionale o di classe, in verde quelli con R>1 o risultanti nel secondo quartile, in giallo quelli con R<1 o nel terzo quartile e in rosso quelli con R<0.8 o risultanti nell’ultimo quartile.
96
a)
Dipartimento Area SSD Prodotti attesi
Prodotti mancanti %
Voto Medio (I)
R Posizione nazionale
Posizione classe
X
Architettura 8A
ICAR/12 14 0,00 0,44 0,94 10 su 16 6 su 11 0,69
ICAR/13 14 0,00 0,4 0,9 8 su 13 7 su 12 0,56 ICAR/14 22 0,00 0,47 1,02 14 su 29 8 su 18 0,79
ICAR/17 10 0,00 0,49 1,34 6 su 29 6 su 24 1,36
ICAR/18 10 0,00 0,61 1,08 9 su 24 7 su 19 1,06 ICAR/19 8 0,00 0,74 1,26 2 su 17 2 su 13 1,52
ICAR/21 18 0,00 0,39 0,96 10 su 16 8 su 12 1,01
Economia
01 INF/01 10 0,00 0,76 1,24 9 su 44 9 su 35 1,34
MAT/05 6 66,67 0,33 0,53 53 su 57 37 su 41 0,52 11A M-‐GGR/02 8 0,00 0,4 0,93 8 su 13 8 su 11 0,77
13
SECS-‐P/01 10 0,00 0,51 0,89 43 su 75 38 su 70 0,85
SECS-‐P/06 6 0,00 0,47 0,96 9 su 18 6 su 11 0,7 SECS-‐P/07 10 0,00 0,29 0,88 35 su 70 24 su 50 0,38
SECS-‐P/12 8 0,00 0,25 0,64 21 su 24 15 su 18 0,4 SECS-‐P/13 12 0,00 0,75 1,8 3 su 14 1 su 3 2,05
SECS-‐S/01 8 0,00 0,78 1,34 10 su 50 9 su 43 1,45
Economia aziendale
13 SECS-‐P/07 26 0,00 0,4 1,22 21 su 70 6 su 18 1,02 SECS-‐P/08 8 0,00 0,61 1,34 10 su 61 6 su 44 1,28
SECS-‐S/06 6 0,00 0,59 1,18 20 su 53 18 su 40 1,58
Farmacia
03
CHIM/03 8 0,00 0,93 1,2 8 su 50 6 su 33 1,24
CHIM/06 10 0,00 0,67 0,93 38 su 57 26 su 40 0,79 CHIM/08 24 0,00 0,59 0,81 31 su 32 20 su 21 0,67
CHIM/09 8 0,00 0,93 1,19 6 su 28 6 su 16 1,22
05 BIO/14 12 0,00 0,39 0,56 64 su 68 55 su 58 0,57 BIO/15 6 0,00 0,8 1,21 4 su 12 2 su 8 1,22
BIO/16 6 0,00 0,8 1,38 4 su 41 4 su 29 1,45 06 MED/04 6 0,00 0,65 0,94 37 su 59 29 su 51 0,93
Ingegneria e geologia
04
GEO/02 8 0,00 0,78 1,28 6 su 22 2 su 13 1,47
GEO/03 8 0,00 0,81 1,11 10 su 20 7 su 16 1,3 GEO/04 6 0,00 0,5 0,95 11 su 21 5 su 11 0,67
GEO/05 13 0,00 0,45 0,91 12 su 18 2 su 2 0,81
8B ICAR/08 8 12,50 0,38 0,57 35 su 38 27 su 30 0,53
ICAR/09 16 0,00 0,61 0,89 27 su 39 25 su 35 0,82
Lettere, arti e scienze sociali
10
L-‐ART/01 6 0,00 0,35 0,77 5 su 9 4 su 7 0,78
L-‐ART/02 6 0,00 0,45 0,9 10 su 19 8 su 15 0,67
L-‐FIL-‐LET/10 12 0,00 0,38 0,65 34 su 37 19 su 21 0,55 L-‐FIL-‐LET/13 6 0,00 0,9 1,19 1 su 6 1 su 4 1,2
11A M-‐STO/04 6 0,00 0,65 1,47 5 su 50 5 su 40 1,73 14 SPS/07 10 0,00 0,20 0,59 36 su 45 24 su 33 0,00
Lingue, letterature e
10 L-‐LIN/01 8 12,50 0,39 0,66 33 su 39 23 su 28 0,78
L-‐LIN/10 8 0,00 0,51 0,9 19 su 28 11 su 16 0,64
97
Dipartimento Area SSD Prodotti attesi
Prodotti mancanti %
Voto Medio (I)
R Posizione nazionale
Posizione classe X
culture moderne L-‐LIN/21 8 0,00 0,63 1,09 13 su 24 10 su 18 1,2
Medicina e scienze dell'invecchiamento
05
BIO/13 8 0,00 0,66 0,98 22 su 41 20 su 35 1,08
BIO/16 10 0,00 0,64 1,11 19 su 41 16 su 29 1,22 BIO/17 6 0,00 0,6 0,93 16 su 25 15 su 23 1,01
06
MED/08 10 0,00 0,85 1,14 12 su 43 10 su 34 1,03
MED/09 26 11,54 0,68 1,03 26 su 54 17 su 36 1,06 MED/13 10 0,00 0,85 1,14 8 su 30 5 su 21 1,21
MED/14 6 0,00 0,75 1,08 6 su 14 5 su 6 1,14 MED/30 8 0,00 0,89 1,67 3 su 29 3 su 21 1,94
MED/38 6 0,00 0,90 1,31 5 su 36 4 su 28 1,20
MED/40 8 25,00 0,71 1,29 12 su 34 12 su 30 1,40 MED/42 6 0,00 0,75 1,30 8 su 41 8 su 28 1,18
11A M-‐EDF/01 6 0,00 0,8 1,51 2 su 8 2 su 6 2,03
Neuroscienze, imaging e scienze cliniche
02 FIS/07 22 0,00 0,95 1,39 2 su 40 1 su 6 1,37
05 BIO/09 20 0,00 0,73 1,09 31 su 75 4 su 19 1,16
06
MED/25 8 0,00 0,78 1,20 7 su 24 6 su 17 1,20
MED/26 10 0,00 0,94 1,21 4 su 34 3 su 19 1,14
MED/36 6 0,00 0,85 1,39 5 su 40 5 su 37 1,65
11B M-‐PSI/02 6 0,00 1 1,2 1 su 15 1 su 11 1,18
M-‐PSI/04 6 0,00 0,6 1,18 8 su 26 6 su 19 1,42
Scienze filosofiche, pedagogiche ed economico-‐quantitative
10 L-‐LIN/10 6 0,00 0,75 1,32 2 su 28 1 su 16 1,43
11A
M-‐FIL/03 10 0,00 0,73 1,36 3 su 26 3 su 23 1,78
M-‐FIL/06 8 0,00 0,63 1,09 10 su 31 7 su 22 1,25 M-‐PED/01 10 0,00 0,58 0,84 31 su 37 22 su 28 0,66
13 SECS-‐P/01 12 0,00 0,25 0,43 69 su 75 64 su 70 0,43 SECS-‐P/07 8 0,00 0,05 0,15 68 su 70 49 su 50 0
Scienze giuridiche e sociali
12 IUS/01 8 0,00 0,51 1,04 42 su 85 36 su 70 1,09 IUS/04 6 0,00 0,6 1,37 8 su 69 6 su 52 1,79
IUS/09 6 0,00 0,25 0,67 27 su 34 16 su 20 0
14 SPS/07 8 0,00 0,30 0,88 25 su 45 16 su 33 0,99
Scienze Mediche, Orali e Biotecnologiche
05
BIO/10 12 0,00 0,6 0,97 58 su 100 54 su 93 1,07
BIO/12 12 8,33 0,64 0,95 12 su 16 1 su 2 0,97 BIO/14 8 25,00 0,28 0,4 67 su 68 57 su 58 0,34
06
MED/03 10 0,00 0,52 0,68 21 su 23 4 su 4 0,64
MED/04 18 11,11 0,54 0,78 53 su 59 45 su 51 0,77 MED/06 8 0,00 0,36 0,49 15 su 16 14 su 14 0,33
MED/18 28 35,71 0,26 0,59 44 su 52 38 su 42 0,61 MED/28 30 0,00 0,67 1,32 9 su 39 3 su 9 1,39
MED/30 6 0,00 0,15 0,28 29 su 29 21 su 21 0,00 MED/46 14 0,00 0,83 1,36 2 su 11 1 su 4 1,51
MED/50 8 0,00 0,55 0,87 6 su 8 5 su 6 0,81
Scienze 04 GEO/03 6 0,00 0,7 0,96 14 su 20 11 su 16 1,3
98
Dipartimento Area SSD Prodotti attesi
Prodotti mancanti %
Voto Medio (I)
R Posizione nazionale
Posizione classe X
Psicologiche, della Salute e del Territorio 11B
M-‐PSI/01 6 0,00 0,6 1,06 11 su 31 7 su 26 0,94 M-‐PSI/03 8 0,00 0,63 1,08 7 su 11 5 su 9 1,04
M-‐PSI/07 6 0,00 0,47 1,45 1 su 12 1 su 9 1,82 M-‐PSI/08 8 0,00 0,7 1,55 4 su 20 4 su 16 1,73
b)
Area SSD Dipartimento Prod. attesi
Prod. manc. %
Voto Medio (I)
R Posizione nazionale
Posizione classe X
01 INF/01 Economia 10 0,00 0,76 1,24 9 su 44 9 su 35 1,34
MAT/05 Economia 6 66,67 0,33 0,53 53 su 57 37 su 41 0,52
02 FIS/07 Neuroscienze, imaging e scienze cliniche 22 0,00 0,95 1,39 2 su 40 1 su 6 1,37
03
CHIM/03 Farmacia 8 0,00 0,93 1,2 8 su 50 6 su 33 1,24
CHIM/06 Farmacia 10 0,00 0,67 0,93 38 su 57 26 su 40 0,79
CHIM/08 Farmacia 24 0,00 0,59 0,81 31 su 32 20 su 21 0,67 CHIM/09 Farmacia 8 0,00 0,93 1,19 6 su 28 6 su 16 1,22
04
GEO/02 Ingegneria e geologia 8 0,00 0,78 1,28 6 su 22 2 su 13 1,47
GEO/03
Ingegneria e geologia 8 0,00 0,81 1,11 10 su 20 7 su 16 1,3 Scienze Psicologiche, della Salute e del Territorio
6 0,00 0,7 0,96 14 su 20 11 su 16 1,3
GEO/04 Ingegneria e geologia 6 0,00 0,5 0,95 11 su 21 5 su 11 0,67 GEO/05 Ingegneria e geologia 13 0,00 0,45 0,91 12 su 18 2 su 2 0,81
05
BIO/09 Neuroscienze, imaging e scienze cliniche 20 0,00 0,73 1,09 31 su 75 4 su 19 1,16
BIO/10 Scienze Mediche, Orali e Biotecnologiche
12 0,00 0,6 0,97 58 su 100 54 su 93 1,07
BIO/12 Scienze Mediche, Orali e Biotecnologiche
12 8,33 0,64 0,95 12 su 16 1 su 2 0,97
BIO/13 Medicina e scienze dell'invecchiamento
8 0,00 0,66 0,98 22 su 41 20 su 35 1,08
BIO/14 Farmacia 12 0,00 0,39 0,56 64 su 68 55 su 58 0,57
Scienze Mediche, Orali e Biotecnologiche 8 25,00 0,28 0,4 67 su 68 57 su 58 0,34
BIO/15 Farmacia 6 0,00 0,8 1,21 4 su 12 2 su 8 1,22
BIO/16 BIO/16
Farmacia 6 0,00 0,8 1,38 4 su 41 4 su 29 1,45
Medicina e scienze dell'invecchiamento
10 0,00 0,64 1,11 19 su 41 16 su 29 1,22
BIO/17 Medicina e scienze dell'invecchiamento
6 0,00 0,6 0,93 16 su 25 15 su 23 1,01
MED/03 Scienze Mediche, Orali e Biotecnologiche
10 0,00 0,52 0,68 21 su 23 4 su 4 0,64
99
Area SSD Dipartimento Prod. attesi
Prod. manc. %
Voto Medio (I)
R Posizione nazionale
Posizione classe
X
06
MED/04 Farmacia 6 0,00 0,65 0,94 37 su 59 29 su 51 0,93
Scienze Mediche, Orali e Biotecnologiche 18 11,11 0,54 0,78 53 su 59 45 su 51 0,77
MED/06 Scienze Mediche, Orali e Biotecnologiche 8 0,00 0,36 0,49 15 su 16 14 su 14 0,33
MED/08 Medicina e scienze dell'invecchiamento 10 0,00 0,85 1,14 12 su 43 10 su 34 1,03
MED/09 Medicina e scienze dell'invecchiamento 26 11,54 0,68 1,03 26 su 54 17 su 36 1,06
MED/13 Medicina e scienze dell'invecchiamento 10 0,00 0,85 1,14 8 su 30 5 su 21 1,21
MED/14 Medicina e scienze dell'invecchiamento 6 0,00 0,75 1,08 6 su 14 5 su 6 1,14
MED/18 Scienze Mediche, Orali e Biotecnologiche
28 35,71 0,26 0,59 44 su 52 38 su 42 0,61
MED/25 Neuroscienze, imaging e scienze cliniche
8 0,00 0,78 1,20 7 su 24 6 su 17 1,20
MED/26 Neuroscienze, imaging e scienze cliniche
10 0,00 0,94 1,21 4 su 34 3 su 19 1,14
MED/28 Scienze Mediche, Orali e Biotecnologiche
30 0,00 0,67 1,32 9 su 39 3 su 9 1,39
MED/30
Medicina e scienze dell'invecchiamento
8 0,00 0,89 1,67 3 su 29 3 su 21 1,94
Scienze Mediche, Orali e Biotecnologiche 6 0,00 0,15 0,28 29 su 29 21 su 21 0,00
MED/36 Neuroscienze, imaging e scienze cliniche 6 0,00 0,85 1,39 5 su 40 5 su 37 1,65
MED/38 Medicina e scienze dell'invecchiamento 6 0,00 0,90 1,31 5 su 36 4 su 28 1,20
MED/40 Medicina e scienze dell'invecchiamento 8 25,00 0,71 1,29 12 su 34 12 su 30 1,40
MED/42 Medicina e scienze dell'invecchiamento 6 0,00 0,75 1,30 8 su 41 8 su 28 1,18
MED/46 Scienze Mediche, Orali e Biotecnologiche 14 0,00 0,83 1,36 2 su 11 1 su 4 1,51
MED/50 Scienze Mediche, Orali e Biotecnologiche 8 0,00 0,55 0,87 6 su 8 5 su 6 0,81
8A
ICAR/12 Architettura 14 0,00 0,44 0,94 10 su 16 6 su 11 0,69 ICAR/13 Architettura 14 0,00 0,4 0,9 8 su 13 7 su 12 0,56
ICAR/14 Architettura 22 0,00 0,47 1,02 14 su 29 8 su 18 0,79
ICAR/17 Architettura 10 0,00 0,49 1,34 6 su 29 6 su 24 1,36 ICAR/18 Architettura 10 0,00 0,61 1,08 9 su 24 7 su 19 1,06
ICAR/19 Architettura 8 0,00 0,74 1,26 2 su 17 2 su 13 1,52
100
Area SSD Dipartimento Prod. attesi
Prod. manc. %
Voto Medio (I)
R Posizione nazionale
Posizione classe
X
ICAR/21 Architettura 18 0,00 0,39 0,96 10 su 16 8 su 12 1,01
8B ICAR/08 Ingegneria e geologia 8 12,50 0,38 0,57 35 su 38 27 su 30 0,53
ICAR/09 Ingegneria e geologia 16 0,00 0,61 0,89 27 su 39 25 su 35 0,82
10 10
L-‐ART/01 Lettere, arti e scienze sociali
6 0,00 0,35 0,77 5 su 9 4 su 7 0,78
L-‐ART/02 Lettere, arti e scienze sociali 6 0,00 0,45 0,9 10 su 19 8 su 15 0,67
L-‐FIL-‐LET/10 Lettere, arti e scienze sociali 12 0,00 0,38 0,65 34 su 37 19 su 21 0,55
L-‐FIL-‐LET/13 Lettere, arti e scienze sociali 6 0,00 0,9 1,19 1 su 6 1 su 4 1,2
L-‐LIN/01 Lingue, letterature e culture moderne 8 12,50 0,39 0,66 33 su 39 23 su 28 0,78
L-‐LIN/10
Lingue, letterature e culture moderne
8 0,00 0,51 0,9 19 su 28 11 su 16 0,64
Scienze filosofiche, pedagogiche ed economico-‐quantitative
6 0,00 0,75 1,32 2 su 28 1 su 16 1,43
L-‐LIN/21 Lingue, letterature e culture moderne 8 0,00 0,63 1,09 13 su 24 10 su 18 1,2
11A
M-‐EDF/01 Medicina e scienze dell'invecchiamento 6 0,00 0,8 1,51 2 su 8 2 su 6 2,03
M-‐FIL/03 Scienze filosofiche, pedagogiche ed economico-‐quantitative
10 0,00 0,73 1,36 3 su 26 3 su 23 1,78
M-‐FIL/06 Scienze filosofiche, pedagogiche ed economico-‐quantitative
8 0,00 0,63 1,09 10 su 31 7 su 22 1,25
M-‐GGR/02 Economia 8 0,00 0,4 0,93 8 su 13 8 su 11 0,77
M-‐PED/01 Scienze filosofiche, pedagogiche ed economico-‐quantitative
10 0,00 0,58 0,84 31 su 37 22 su 28 0,66
M-‐STO/04 Lettere, arti e scienze sociali 6 0,00 0,65 1,47 5 su 50 5 su 40 1,73
11B 11B
M-‐PSI/01 Scienze Psicologiche, della Salute e del Territorio
6 0,00 0,6 1,06 11 su 31 7 su 26 0,94
M-‐PSI/02 Neuroscienze, imaging e scienze cliniche
6 0,00 1 1,2 1 su 15 1 su 11 1,18
M-‐PSI/03 Scienze Psicologiche, della Salute e del Territorio
8 0,00 0,63 1,08 7 su 11 5 su 9 1,04
M-‐PSI/04 Neuroscienze, imaging e scienze cliniche 6 0,00 0,6 1,18 8 su 26 6 su 19 1,42
M-‐PSI/07 Scienze Psicologiche, della Salute e del Territorio
6 0,00 0,47 1,45 1 su 12 1 su 9 1,82
M-‐PSI/08 Scienze Psicologiche, della Salute e del Territorio
8 0,00 0,7 1,55 4 su 20 4 su 16 1,73
101
Area SSD Dipartimento Prod. attesi
Prod. manc. %
Voto Medio (I)
R Posizione nazionale
Posizione classe
X
12
IUS/01 Scienze giuridiche e sociali
8 0,00 0,51 1,04 42 su 85 36 su 70 1,09
IUS/04 Scienze giuridiche e sociali
6 0,00 0,6 1,37 8 su 69 6 su 52 1,79
IUS/09 Scienze giuridiche e sociali 6 0,00 0,25 0,67 27 su 34 16 su 20 0
13
SECS-‐P/01
Economia 10 0,00 0,51 0,89 43 su 75 38 su 70 0,85 Scienze filosofiche, pedagogiche ed economico-‐quantitative
12 0,00 0,25 0,43 69 su 75 64 su 70 0,43
SECS-‐P/06 Economia 6 0,00 0,47 0,96 9 su 18 6 su 11 0,7
SECS-‐P/07
Economia 10 0,00 0,29 0,88 35 su 70 24 su 50 0,38
Economia aziendale 26 0,00 0,4 1,22 21 su 70 6 su 18 1,02 Scienze filosofiche, pedagogiche ed economico-‐quantitative
8 0,00 0,05 0,15 68 su 70 49 su 50 0
SECS-‐P/08 Economia aziendale 8 0,00 0,61 1,34 10 su 61 6 su 44 1,28 SECS-‐P/12 Economia 8 0,00 0,25 0,64 21 su 24 15 su 18 0,4
SECS-‐P/13 Economia 12 0,00 0,75 1,8 3 su 14 1 su 3 2,05
SECS-‐S/01 Economia 8 0,00 0,78 1,34 10 su 50 9 su 43 1,45 SECS-‐S/06 Economia aziendale 6 0,00 0,59 1,18 20 su 53 18 su 40 1,58
14 SPS/07
Lettere, arti e scienze sociali
10 0,00 0,20 0,59 36 su 45 24 su 33 0,00
Scienze giuridiche e sociali
8 0,00 0,30 0,88 25 su 45 16 su 33 0,99
Più rilevante è la variabilità dei risultati conseguiti dalle componenti dello stesso SSD afferenti a diversi Dipartimenti rispetto ai valori dell’indicatore R, che mostrano come per molti dei nove SSD distribuiti su più Dipartimenti le corrispondenti componenti raggiungono risultati significativamente differenziati per quanto riguarda i valori di R, e in corrispondenza, di X e delle posizioni nelle graduatorie. Ad esempio, il settore SECS-‐P/07 è presente in tre Dipartimenti e le diverse componenti conseguono risultati in termini dell’indicatore R, significativamente diversi che variano da 0.13 nel Dipartimento di Scienze filosofiche, pedagogiche e economico-‐quantitative a 1.22 in quello di Economia Aziendale. Situazioni analoghe si riscontrano negli altri SSD distribuiti su due dipartimenti fra i quali, per citare quelli più popolati (con 20 o più prodotti attesi): SECS-‐P/01, con 0.43 nel Dipartimento di Scienze filosofiche, pedagogiche e economico-‐quantitative a 0.89 in quello di Economia, BIO/14, con 0.40 nel Dipartimento di Scienze mediche, orali e biotecnologiche e 0.56 in quello di Farmacia; MED/04, con 0.78 nel Dipartimento di Scienze mediche, orali e biotecnologiche e 0.94 in quello di Farmacia. Analisi indicatori Dipartimentali ANVUR Per cogliere meglio con un solo sguardo la qualità della complessiva produzione scientifica che avviene all’interno dei singoli Dipartimenti dell’Ateneo conviene utilizzare gli indicatori di produttività scientifica dipartimentale proposti dall’ANVUR. Al fine di valutare più specificatamente l’attività di ricerca dei dipartimenti l’ANVUR ha calcolato un indicatore globale, denominato IRFD (Indicatore della Ricerca Finale di Dipartimento) costruito come somma pesata di tre indicatori relativi alla valutazione dei prodotti presentati dagli afferenti del dipartimento rapportata all’area di afferenza (indicatore IRD1, con peso 0,75), l’analoga valutazione
102
ristretta ai neo-‐reclutati (indicatore IRD2, con peso 0,20) e la quantità di finanziamenti da bandi competitivi per progetti di ricerca (indicatore IRD3, con peso 0,05). L’indicatore quali-‐quantitativo della qualità della ricerca (IRD1, peso 0.75) è misurato come la somma delle valutazioni ottenute dai prodotti presentati. Tale indicatore tiene conto nella sua formulazione dell’indicatore R di ogni area elaborato dall'ANVUR, opportunamente rapportato alle diverse aree eventualmente presenti nei vari Dipartimenti, ciascuna pesata per il numero di prodotti attesi per i docenti di quell’area afferenti al Dipartimento e in servizio durante il periodo 2011-‐2014. L’indicatore quali-‐quantitativo delle politiche di reclutamento (IRD2, peso 0.2) è calcolato come il precedente IRD1 nel sottoinsieme delle pubblicazioni e dei prodotti della ricerca presentati dagli addetti alla ricerca che, nel periodo 2011-‐2014 oggetto di valutazione, sono stati reclutati dal Dipartimento o in essi incardinati in una fascia o ruolo superiore. L’indicatore quali-‐quantitativo di attrazione risorse (IRD3, peso 0.05) è misurato sommando i finanziamenti (entrate di cassa) ottenuti partecipando ai bandi competitivi per progetti di ricerca, siano essi nazionali (PRIN, FIRB, FAR, ASI, PNR, …) o internazionali (Programmi Quadro dell’Unione Europea, Ente Spaziale Europeo, NIH, ecc.). IRFD è un indicatore quali-‐quantitativo, che dipende sia dalle dimensioni del dipartimento che dalla qualità della ricerca che esso esprime. Nella Tabella 3.9 sono riportati, per ognuno dei dipartimenti dell’Ateneo, i valori dei tre indicatori di area legati alla ricerca descritti sopra, già pesati e sommati sulle aree e la loro somma pesata (indicatore finale IRDF). Nell’ultima colonna è indicata la quota percentuale complessiva dei prodotti attesi del dipartimento, da confrontare con il valore percentuale dell’indicatore finale IRDF. Un valore di IRDF superiore alla quota percentuale di prodotti attesi indica che il dipartimento ha un peso quali-‐quantitativo superiore alla quota di prodotti attesi.
Tabella 3.9: I tre indicatori di area VQR legati alla ricerca, IRD1, IRD2 e IRD3 la loro somma pesata IRDF per l’Università degli Studi “G. d’Annunzio”.
Dipart imento Prodotti attesi
Prodott i attesi addett i mobil ità
IRD1*w IRD2*w IRD3*w IRDF n/N
Architettura 100 20 0.09993 0.08979 0.01626 7.61758 7.57576 Economia 104 10 0.11020 0.06065 0.02429 7.80208 7.87879 Economia Aziendale 66 16 0.05579 0.06976 0.00297 4.54698 5.00000 Farmacia 96 22 0.09504 0.14714 0.00836 8.21904 7.27273 Ingegneria e geologia 87 13 0.07485 0.05863 0.01319 5.56973 6.59091 Lettere, arti e scienze sociali 114 14 0.10360 0.07591 0.06281 7.80440 8.63636 Lingue, letterature e culture moderne
71 13 0.06707 0.08067 0.00863 5.43487 5.37879
Medicina e scienze dell'invecchiamento
148 24 0.15820 0.16817 0.05161 12.58717 11.21212
Neuroscienze, imaging e scienze cliniche
104 22 0.13132 0.14460 0.04187 10.52581 7.87879
Scienze Mediche, Orali e Biotecnologiche
196 18 0.16701 0.11822 0.04596 12.28905 14.84848
Scienze Psicologiche, della Salute e del Territorio
72 16 0.07580 0.08115 0.01191 5.98834 5.45455
Scienze filosofiche, pedagogi-‐che ed economicoquantitative
94 18 0.07691 0.08922 0.01916 6.21665 7.12121
Scienze giuridiche e sociali 68 16 0.06228 0.07688 0.08664 5.39829 5.15152
Poiché IRDF contiene il contributo IRD2 relativo alle politiche di reclutamento e quello IRD3 relativo all’acquisizione di fondi, una valutazione più aderente della qualità complessiva della ricerca svolta nel Dipartimento in termini di prodotti presentati è il rapporto tra il valore di IRD1 e la quota percentuale
103
complessiva dei prodotti attesi del dipartimento, vedi Tabella 3.10. Valori superiori ad 1.0 indicano che la qualità della ricerca svolta nel dipartimento è superiore rispetto a quanto lo sarebbe stata nell’ipotesi teorica in cui tutte le aree presenti nel dipartimento avessero mediamente conseguito un risultato in linea con la media nazionale. Tabella 3.10. Valori di IRD1 normalizzato a 100 e delle quote percentuali complessive dei prodotti attesi del dipartimento e loro rapporto IRDF su n/N come indicatore della qualità scientifica della ricerca svolta nel Dipartimento. In verde le aree con un rapporto “IRDF su n/N” maggiore di 1 – in blu se maggiore di 1.10– e in giallo quelle con un rapporto “IRDF su n/N” minore di 1 – in rosso se minore di 0.90.
Dipart imento n/N IRD1 IRDF su n/N
Neuroscienze, imaging e scienze cliniche 7,87879 10,27543 1,304 Medicina e scienze dell'invecchiamento 11,21212 12,37872 1,104 Economia 7,87879 8,622848 1,094 Scienze Psicologiche, della Salute e del Territorio 5,45455 5,931142 1,087 Architettura 7,57576 7,819249 1,032 Farmacia 7,27273 7,436620 1,022 Lingue, letterature e culture moderne 5,37879 5,248044 0,976 Scienze giuridiche e sociali 5,15152 4,873239 0,946 Lettere, arti e scienze sociali 8,63636 8,106416 0,939 Ingegneria e geologia 6,59091 5,856808 0,889 Scienze Mediche, Orali e Biotecnologiche 14,84848 13,06808 0,880 Economia Aziendale 5 4,365415 0,873 Scienze filosofiche, pedagogiche ed economico-‐quantitative 7,12121 6,017997 0,845
Come si può visualizzare dalla Tabella 3.10, il dipartimento che presenta lo scostamento più alto è il dipartimento di Neuroscienze, imaging e scienze cliniche (1.304), seguito da quello di Medicina e scienze dell’Invecchiamento (1.104). Il dipartimento che presenta lo scostamento più basso è quello di Scienze filosofiche, pedagogiche ed economico-‐quantitative (0.845), preceduto da Economia Aziendale (0.873). Analisi indicatore ISPD, Dipartimenti di Eccellenza Uno strumento alternativo per confrontare le performance complessive nella qualità della ricerca da parte dei dipartimenti dell’Ateneo è dato dall’Indicatore Standardizzato di Ricerca Dipartimentale (ISPD), calcolato dall’ANVUR, a seguito di quanto disposto dall’articolo 1, comma 314-‐337 della Legge 232/2016 (Legge di bilancio 2017), per la prima fase della determinazione dei cosiddetti “Dipartimenti di Eccellenza”. Si ricorda innanzitutto che l’ISPD di un dipartimento rappresenta la probabilità che la valutazione complessiva del Dipartimento (ottenuta sommando le valutazioni di tutti i prodotti attesi conferiti dai docenti afferenti al Dipartimento) sia non inferiore alla valutazione complessiva ottenuta da un qualunque altro dipartimento con la stessa distribuzione in settori scientifico-‐disciplinari del Dipartimento, i cui docenti siano estratti casualmente tra tutti i docenti in servizio in Italia al 1 gennaio 2017. Per come è definito, quindi, l’ISPD si presta perfettamente ad effettuare confronti tra dipartimenti di diversa composizione. In particolare, tale indicatore tiene conto non solamente del punteggio medio dei prodotti all’interno del rispettivo SSD (nel caso degli indicatori IRAS1 e IRD1 si considerava il voto medio dell’area disciplinare), ma anche della variabilità dei punteggi, espressa dalla deviazione standard. Nel corso del 2017 il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca ha pubblicato la graduatoria definita dall’ANVUR dei 350 Dipartimenti che sono ammessi alla procedura di selezione dei 180 Dipartimenti di eccellenza. La graduatoria dei Dipartimenti si basa sul valore dell’ISPD costruito in base ai dati della VQR 2011-‐2014. Per l’Ateneo quattro Dipartimenti su tredici rientrano tra i 350 migliori Dipartimenti di ricerca in Italia – su un totale di circa 900 – e concorrono alla selezione del MIUR che assegnerà complessivamente 270 milioni di euro a 180 di queste strutture. Di questi quattro solo uno, Neuroscienze, Imaging e Scienze Cliniche, raggiunge la valutazione massima pari a 100.
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Nella Tabella 3.11 sono riportati i valori, nella scala da 0 a 100 prevista dall’ANVUR, con approssimazione al semi-‐intero più vicino, degli ISPD dei dipartimenti dell’Ateneo che mettono in evidenza una notevole differenziazione nella valutazione dei vari Dipartimenti con valori che vanno da 3 a 100. I valori di ISPD mostrano un andamento simile, com’era logico attendersi, a quelli dell’indicatore dipartimentale IRD1 normalizzato alle dimensioni del dipartimento con qualche differenza nelle posizioni relative dei Dipartimenti, dovuti sia all’utilizzo di diversi algoritmi sia al fatto che IRD1 è relativa alla composizione dei Dipartimenti al 31.12.2015 mentre IRPD è stato costruito con la composizione al 31.12.2016 e nell’Ateneo vi è stata una notevole mobilità interdipartimentale nel corso del 2016. Entrambi gli indicatori, mettono comunque in evidenza la presenza di diversi dipartimenti con esiti significativamente sotto la media per quanto riguarda la qualità della ricerca, in taluni casi probabilmente legata all’elevata eterogeneità in termini di aree e settori disciplinari e alla elevata mobilità interdipartimentale, non sempre giustificata da motivazioni connesse alla ricerca. Tabella 3.11 – Elenco Dipartimenti dell’Ateneo con i relativi valori di ISPD. Sono illustrati altresì il numero di addetti, le aree afferenti e, per i soli dipartimenti ammessi alla selezione per i Dipartimenti di eccellenza, le aree sopra e sotto la media. Sono riportati in verde i dipartimenti ammessi alla selezione -‐ in blu se con punteggio 100 -‐ in giallo quelli non ammessi -‐ in rosso se con punteggio inferiore alla metà del minimo richiesto per l’ammissione, 35. Per i dipartimenti ammessi sono riportati in verde le aree sopra media che hanno contribuito all’ammissione e in rosso quelle sotto media.
Neuroscienze ISPD N.
addett i Aree Aree sopra
media Aree sotto media
Neuroscienze, imaging e scienze cliniche 100 55 02 05 06 11 12 13 14
02 06 11 05 13 12 14
Medicina e scienze dell’invecchiamento 94.5 72 05 06 11 06 11 05
Economia 82.5 49 01 07 11 13 13 07 11 01
Scienze giuridiche e sociali 77.0 38 06 11 12 13 14
12 13 14 06 11
Architettura 43.0 49 08
Farmacia 40.5 50 03 05 06 13
Scienze psicologiche della salute e del territorio
32.5 40 02 04 05 06 10 11 12 14
Lingue, letterature e culture moderne 30.5 38 10 11
Lettere, arti e scienze sociali 15.0 52 10 11 14
Economia aziendale 15.0 37 01 10 11 13 14
Ingegneria e geologia 6.5 43 01 03 04 08 09
Scienze mediche, orali e biotecnologiche 3.5 93 05 06 10 11
Scienze filosofiche, pedagogiche ed economico-‐quantitative
3.0 46 03 10 11 13 14
Sotto il profilo appena richiamato, le decisioni dei vari Dipartimenti e dell’Università nel suo complesso in termini di reclutamento diventano cruciali. Per questa ragione, il prossimo paragrafo è dedicato ad un’analisi delle prestazioni dei docenti e dei ricercatori assunti in Ateneo o che in essa hanno conosciuto progressioni di carriera nel periodo 2011-‐2014. Analisi a livello di Ateneo e di area disciplinare
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Nella VQR 2011-‐2014 è prevista una valutazione della qualità del reclutamento effettuato dagli Atenei basata sulla stima della qualità della produzione scientifica degli addetti alla ricerca che, nel periodo 2011-‐2014, sono stati reclutati dall’Ateneo o promossi ad un ruolo superiore. In particolare, è stato considerato per ciascuna università e per ogni area l’indicatore quali-‐quantitativo IRAS2 che, come già introdotto in precedenza, è definito come il rapporto tra la somma delle valutazioni ottenute dai prodotti presentati dagli addetti alla ricerca neo assunti o neopromossi dall’Università nel periodo 2011-‐2014 nell’area e la somma delle valutazioni complessiva presentati nell’area dai neo assunti o neopromossi di tutte le università. Tale indicatore è di notevole importanza in quanto è utilizzato, seppur con qualche modifica ed aggiornamento annuale, per la ripartizione del 20% della quota premiale del FFO, un cifra che è assommata a 277 milioni di euro nel 2016 e a 303 milioni di euro nel 2017. Si tratta di un indicatore che dipende sia dalla qualità dei neo-‐reclutati che dal loro numero. Una stima della qualità della ricerca svolte nell’Università dai neo-‐assunti e neo-‐promossi può essere ottenuta confrontando il valore di IRAS2 con la quota percentuale di prodotti attesi degli addetti neo-‐assunti e neo-‐promossi sul totale degli atenei. Un valore dell’indicatore maggiore della quota percentuale dei prodotti attesi implica che la qualità della ricerca svolta dai neo-‐assunti e neo-‐promossi di quell’università è superiore rispetto alla media nazionale, e viceversa. Il valore dell’indicatore IRAS2 per l’Università d’Annunzio, 1.2608, è leggermente superiore alla sua quota percentuale dei prodotti attesi, 1.25262, indicando quindi una qualità del reclutamento leggermente al di sopra del dato puramente dimensionale e pertanto sostanzialmente in linea con la media nazionale. L’ANVUR ha anche definito l’indicatore qualitativo R di mobilità nell’area come il rapporto fra il voto medio dei prodotti presentati dagli addetti alla ricerca che, nel periodo 2011-‐2014, sono stati reclutati dall’Ateneo o promossi ad un ruolo superiore nell’area (cd addetti in mobilità) e il voto medio di tutti i soggetti assunti o promossi nell’area a livello nazionale. Se il rapporto è maggiore di uno, l’istituzione ha assunto o promosso in media addetti con una produzione scientifica VQR migliore della media nazionale di area degli addetti in mobilità. Nella Tabella 3.12 viene riportato, per ogni area, il valore dell’indicatore R di mobilità nell’area per i soggetti assunti o promossi nell’Università degli Studi “G. d’Annunzio” nel quadriennio della VQR assieme alla posizione dell’ateneo nella graduatoria complessiva e in quella per classe dimensionale (Grande, Media, Piccola). Nella stessa tabella sono riportati anche altri due indicatori collegati che rapportano il voto medio dei neo-‐assunti e neo-‐promossi nella “G. d’Annunzio” con il voto medio degli addetti nell’area a livello nazionale e con il voto medio degli addetti nell’area appartenenti alla “G. d’Annunzio”. Tabella 3.12. Voto medio dei neo assunti o promossi nell’Ateneo nelle varie aree normalizzato per il valore medio dei neo assunti o promossi nell’area, Rmob, e posizione nella graduatoria complessive e nella graduatoria per classe dimensionale. La tabella contiene anche l’indicatore voto medio dei neo assunti o promossi nell’Ateneo nelle varie aree normalizzato per il valore medio degli addetti nell’area e l’indicatore voto medio dei neo assunti o promossi nell’Ateneo nelle varie aree normalizzato per il valore medio dei ricercatori dell’Ateneo nell’area. In verde le aree con Rmob>1 – blu se superiori di oltre il 10%– e in giallo quelle con R<1 – in arancione se inferiori di oltre il 10% e in rosso se inferiori di oltre il 20%. Per quanto riguarda la posizione nella graduatoria nazionale sono riportate in blu le aree nel primo quartile, in verde quelle nel secondo quartile, in giallo quelle nel terzo quartile e in rosso quelle nel quarto quartile.
Area addetti in mobilità
prodotti attesi degli addetti in
mobilità
R di mobilità nell ’area
Pos. grad. compl.
Pos. grad. Classe
R normalizzato
al l ’area (esclusi AM)
R normalizzato al l ’Ateneo (esclusi AM)
2 4 8 1.01 19/39 12/30 1.24 0.97
3 7 14 1.07 5/37 5/33 1.32 1.42
4 5 9 0.74 22/22 15/15 1.01 0.99
5 12 24 0.92 36/46 23/33 1.20 1.28
6 21 42 0.97 25/43 15/28 1.31 1.27
8a 10 20 0.97 13/28 9/22 1.11 1.08
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10 14 27 1.10 13/53 12/48 1.21 1.32
11a 10 20 1.09 21/60 20/53 1.21 1.13
11b 6 12 0.98 14/28 10/24 1.27 0.97
12 5 10 1.08 22/69 19/55 1.19 1.31
13 11 22 0.93 36/64 30/55 1.38 1.32
14 3 6 0.59 40/44 34/38 0.67 1.08
Come si vede dalla tabella, in quattro aree la qualità scientifica dei neo reclutati o promossi è significativamente superiore a quella media nazionale, 03 Scienze Chimiche, 10 Scienze dell'antichità, filologico-‐letterarie e storico-‐artistiche, 11a Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e 12 Scienze giuridiche, mentre è inferiore per altre tre, 05 Scienze biologiche, 06 Scienze mediche e 13 Scienze economiche e decisamente inferiore per le aree 04 Scienze Geologiche e 14 Scienze politiche e sociali. D’altro canto, per tutte le aree – incluse le ultime quattro eccetto l’area 14 -‐ la qualità scientifica dei neo reclutati o promossi è uguale o maggiore alla qualità media di tutti gli addetti nell’area a livello nazionale e di Ateneo. Particolarmente rilevante il dato negativo per le politiche di reclutamento delle quattro aree sopra citate, che indica come i neoassunti o promossi in tali aree sono qualitativamente peggiori dei loro pari a livello nazionale nella rispettiva area, anche se sono mediamente migliori dei colleghi non in mobilità. In sostanza sono stati promossi o assunti docenti con una migliore qualità della ricerca rispetto al corpo accademico non in mobilità, ma la d’Annunzio lo ha fatto meno della media degli altri atenei nelle quattro aree citate, in particolare le due evidenziate in rosso. Di conseguenza, in queste aree, la qualità della ricerca ha più probabilità di abbassarsi nel futuro in confronto a quella degli altri atenei. Analisi a livello di Dipartimento Il contributo di ciascun dipartimento alla valutazione delle politiche di reclutamento dell’Ateneo è espresso dall’indicatore dipartimentale quali-‐quantitativo IRD2 discusso sopra. Per depurare l’indicatore IRD2 dal dato puramente dimensionale, il valore fornito dall’ANVUR va normalizzato rispetto alla quota percentuale di prodotti attesi in mobilità ottenendo così un indicatore puramente qualitativo utile a valutare la qualità delle politiche di reclutamento di ciascun dipartimento. In Tabella 3.13 sono riportati i valori di IRD2 normalizzato a 100 e delle quote percentuali complessive dei prodotti attesi del dipartimento e loro rapporto come indicatore della qualità scientifica svolta dai neo assunti o promossi nel Dipartimento. Valori superiori ad 1.0 indicano che la qualità della ricerca svolta dai neo assunti o reclutati nel dipartimento è superiore rispetto a quanto lo sarebbe stata nell’ipotesi teorica in cui i neo assunti o reclutati di tutte le aree presenti nel dipartimento avessero mediamente conseguito un risultato in linea con la media nazionale, mentre valori inferiori ad 1 indicano che la qualità della ricerca svolta dai neo assunti o reclutati nel dipartimento è inferiore.
Tabella 3.13 Valori di IRD2 normalizzato a 100 e delle quote percentuali complessive dei prodotti attesi del dipartimento e loro rapporto “IRD2 su n/N” come indicatore della qualità scientifica svolta dai neo assunti o reclutati nel Dipartimento. In verde le aree con un rapporto “IRD2 su n/N” maggiore di 1 – in blu se maggiore di 1.10– e in giallo quelle con un rapporto minore di 1 – in rosso se minore di 0.90.
Dipart imento n n/N IRD2 IRD2 su n/N
Medicina e scienze dell'invecchiamento 24 10,81081 13,338462 1,233808 Farmacia 22 9,90991 11,670461 1,177656 Neuroscienze, imaging e scienze cliniche 22 9,90991 11,469000 1,157326 Scienze Mediche, Orali e Biotecnologiche 18 8,108108 9,376661 1,156455 Lingue, letterature e culture moderne 13 5,855856 6,398369 1,092645 Economia 10 4,504505 4,810476 1,067926 Lettere, arti e scienze sociali 14 6,306306 6,020828 0,954731
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Scienze Psicologiche, della Salute e del Territorio 16 7,207207 6,436441 0,893056 Scienze filosofiche, pedagogiche ed economico-‐quantitative 18 8,108108 7,076516 0,872770 Scienze giuridiche e sociali 16 7,207207 6,097764 0,846065 Ingegneria e geologia 13 5,855856 4,650259 0,794121 Architettura 20 9,009009 7,121725 0,790512 Economia Aziendale 16 7,207207 5,533039 0,767709
Come si può visualizzare dalla Tabella 3.13, il dipartimento che presenta il valore più alto è il dipartimento di Medicina e scienze dell’Invecchiamento (1.234), seguito da quello di Farmacia (1.178) e da quelli di Neuroscienze, imaging e scienze cliniche (1.1.57) e Scienze mediche orali e biotecnologiche (1.157). Il dipartimento che presenta il valore più basso è quello di Economia Aziendale (0.768) preceduto da Architettura e Ingegneria e Geologia (entrambe a 0.79), Scienze giuridiche e sociali (0.846), Scienze filosofiche, pedagogiche ed economico-‐quantitative (0.873) e Scienze Psicologiche, della Salute e del Territorio (0.893). Considerazioni conclusive
Gli esiti dell’Università d’Annunzio nell’esercizio VQR 2011-‐2014 appaiono, nel complesso, quasi in linea con la media nazionale e significativamente superiori agli esiti riscontrati negli atenei della stessa area geografica, Sud, con qualche punta di eccellenza nazionale in termini sia di aree sia di SSD, in riferimento ai punteggi di R e di X così come della posizione ricoperta nelle graduatorie nazionali e di classe dimensionale. Occorre tuttavia segnalare la presenza di alcune aree, di alcuni SSD e, anche, di alcuni Dipartimenti per i quali – alla luce dei valori assunti da R e da X e dalle loro medie locali la qualità della ricerca svolta non è molto soddisfacente. I risultati sono inoltre mediamente in linea con quelli riscontrati nell’esercizio VQR 2004-‐2010, con qualche significativa differenza per alcune aree e SSD. Analogo discorso può essere fatto per le politiche di reclutamento, per le quali nonostante un esito globale sostanzialmente in linea con la media nazionale si rilevano alcune aree e diversi Dipartimenti con una qualità della ricerca svolta dai neo assunti o promossi di ruolo nel quadriennio 2011-‐2014 non soddisfacenti. Questo aspetto assume una importanza strategica, se si considera che la valutazione delle politiche di reclutamento sta diventando un elemento sempre più centrale nei finanziamenti alle università. Nell’ultimo decreto ministeriale di ripartizione del Fondo di Finanziamento Ordinario (DM 9 agosto 2017 n. 610), è stata infatti introdotta una importante novità secondo la quale il 20% dell’intera quota premiale del FFO – oltre 300 milioni di euro -‐ verrà ripartito tra gli atenei in base ad un indicatore relativo alla valutazione del reclutamento effettuato negli ultimi tre anni sulla base degli esiti nell’ultimo esercizio VQR dei neo assunti o promossi. Appare pertanto auspicabile, se non necessario, avviare al più presto azioni di miglioramento. Queste ultime potrebbero essere utilmente costituite ad esempio dalla messa in atto di specifiche politiche di reclutamento e di mobilità volte ad acquisire ricercatori con curricula scientifici di livello elevato. Quali che siano le politiche di reclutamento messe in atto il Nucleo di Valutazione raccomanda un attento monitoraggio della produzione scientifica dei docenti ed in particolari dei neo assunti o promossi. A tale riguardo, uno strumento sicuramente utile può essere costituito dal sistema informatico, messo a punto dalla Commissione Ricerca CRUI in collaborazione con l’Università della Basilicata, di valutazione automatizzata delle pubblicazioni secondo i criteri della VQR (limitatamente ai settori bibliometrici e all’area 13), dell’Abilitazione Scientifica Nazionale e, soprattutto, dei recenti criteri relativi al FFABR (Fondo di Finanziamento delle Attività di Base della Ricerca). 3.1.2 Fondo finanziamento delle attività base di ricerca
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Lo scorso 28 novembre, trasmettendo al MIUR la lista dei beneficiari, l’ANVUR ha completato le procedure relative al Finanziamento delle attività base di ricerca di cui all’articolo 1, commi 295-‐302, della legge 232/2016. In questa nota si presentano brevemente alcune analisi degli esiti delle procedure, con riferimento alla partecipazione dei destinatari (professori di seconda fascia e ricercatori delle università statali), ai beneficiari e alle tipologie dei prodotti presentati dai docenti dell’Università G. D’Annunzio.
La finalità di questa analisi è quella di dare una valutazione complessiva dei risultati dell’Ateneo nel suddetto finanziamento competitivo a livello – là dove possibile -‐ delle varie aree CUN e dei relativi Settori Scientifico-‐Disciplinari (SSD) nonché dei vari Dipartimenti in cui è articolato l’Ateneo, nell’ottica della costruzione di un sistema di monitoraggio e di pianificazione strategica delle attività di ricerca dell’Ateneo.
A livello nazionale le domande valide completate nel mese di settembre sono state 17.308, il 46,9% del complesso dei professori di seconda fascia e dei ricercatori in servizio a tempo pieno nelle università statali (Grafico 1; 36.935 unità). La percentuale di partecipazione è superiore per i ricercatori rispetto ai professori di seconda fascia (48,8% contro 44,8%), come prevedibile, sulla base della più alta probabilità di accedere ai finanziamenti, 75% per i ricercatori e 25% per i professori di seconda fascia.
Il limitato numero di domande si è riflesso, date le già menzionate prescrizioni normative, sul numero di beneficiari. Questi ultimi sono stati 9.466, notevolmente inferiori alle 15.000 borse individuali disponibili. In particolare, i professori associati che hanno ottenuto il finanziamento sono stati 2.342, il 28,7% delle domande presentate; il dato è superiore al 25% per l’elevato numero di addetti di “pari merito”, ossia di addetti con lo stesso valore dell’indicatore di produzione scientifica a partire dal 25simo percentile. Per lo stesso motivo, i beneficiari tra i ricercatori sono stati pari al 77,8% e non al 75% delle domande presentate (7.124 contro 9.152 domande).
Nella tabella 3.14 seguente sono riportate le percentuali di partecipanti e di beneficiari, sia per i Ricercatori che per i Professori Associati, dell’Università G. D’Annunzio assieme a quelli degli Atenei della regione e di regioni limitrofe assieme ad alcuni altri Atenei paragonabili per dimensioni o rappresentativi del sud, del centro e del Nord.
Tabella 3.14 Numero di Ricercatori e di Professori Associati partecipanti e beneficiar del FFAB per l’Università G. D’Annunzio e per alcuni Atenei della regione e di regioni limitrofe nonché per alcuni altri Atenei paragonabili per dimensioni o rappresentativi del sud, del centro e del Nord.
Ateneo # RU °# RU partec.
% RU partec.
# RU benef.
% RU benef.
# PA °# PA partec.
% PA partec.
# PA benef.
% PA benef
Bari 716 445 62,2 305 42,6 454 278 61,2 68 14,5 Bologna 960 495 51,6 398 41,5 1056 405 38,4 127 12,0 Camerino 118 65 55,1 42 35,6 98 57 58,2 12 12,2 Chieti 231 77 33,3 60 26,0 243 93 38,3 32 13,2 Ferrara 198 127 63,6 88 44,4 225 132 58,7 44 19.6 Foggia 166 71 42,8 62 37,3 91 29 31,9 7 7,7 L'Aquila 180 68 37,8 49 27,2 201 66 32,8 20 9,9 Macerata 108 53 49,1 39 36,1 99 33 33,3 12 12,1 Marche 187 123 65,8 100 53,5 181 107 59,1 44 24,3 Molise 64 29 45,3 17 26,6 112 63 56,3 9 8,0 Napoli I 931 325 34,9 267 28.7 828 257 31,0 73 8,8 Padova 706 383 54,2 327 46,3 884 476 53,8 162 18,3 Perugia 398 236 59,3 183 46,0 360 191 53,1 69 19,2 Roma 1. 1454 618 42,5 493 33,9 1089 518 47,6 142 13,0 Roma 2 528 211 40,0 147 27,9 379 182 48,0 45 11,9 Teramo 89 47 52,8 37 40,4 70 29 41,4 11 15,7
109
Tuscia 71 40 56,3 28 39,4 119 67 56,3 19 16,0 ………… …. … … … … … … … … … TOTALE 18743 9152 48,8 7124 38,0 18192 8156 44,8 2342 12,9
Dalla Tabella si rileva che, per quanto riguarda i ricercatori, la D’Annunzio presenta sia una percentuale di partecipanti sia una percentuale di beneficiari decisamente inferiore alla media nazionale, rispettivamente 33.3% contro 48.8% di partecipanti e 26.0 % contro 38.0% di beneficiari rispetto agli aventi diritto, la più bassa di tutte le università del campione selezionato.
Per quanto riguarda i Professori Associati, la D’Annunzio pur presentando una percentuale di partecipanti ancora significativamente inferiore alla media nazionale, 38.3% contro 44.8%, mostra una percentuale di beneficiari sostanzialmente in linea con la media nazionale, 13.2% contro 12.9%.
Analisi rispetto alle aree Nella Tabella 3.15 è riportata la distribuzione per area disciplinare dei RU e PA aventi diritto e beneficiari del FFARB e le percentuali dei beneficiari della D’Annunzio. Tabella 3.15: Distribuzione per area disciplinare dei RU e PA aventi diritto e beneficiari del FFARB e percentuale dei beneficiari della D’Annunzio.
Area # RU # RU benef.
% RU benef. # PA # PA
benef. % PA benef.
01 -‐ Scienze matematiche e informatiche
6 2 33,3 7 0 0,0
02 -‐ Scienze fisiche 5 3 60,0 5 1 20,0 03 -‐ Scienze chimiche 18 12 66,7 10 7 70,0 04 – Scienze Geologiche 9 3 33,3 12 1 8,3 05 -‐ Scienze biologiche 19 10 52,6 14 2 14,3 06 -‐ Scienze mediche 59 6 10,2 62 5 8,1 07 -‐ Scienze agrarie e veterinarie 0 0 -‐ 1 0 0,0 08 Architettura e Ingegneria Civile 18 2 11,1 27 0 0,0
09 -‐ Ingegneria industriale e dell'informazione
0 0 -‐ 2 0 0,0
10 -‐ Scienze dell'antichità, filologico-‐letterarie e storico-‐artistiche
36 5 13,9 30 3 10,0
11-‐ Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche
24 6 25,0 33 4 12,1
12 -‐ Scienze giuridiche 6 4 66,7 10 3 30,0 13 Scienze economiche e statistiche 23 7 30,4 42 6 14,3 14 -‐ Scienze politiche e sociali 10 0 0,0 6 0 0,0 Totale 233
(*) 60 26,0 261 (*) 32 13,2
Nel complesso, si rilevano alcune aree con una percentuale di beneficiari particolarmente superiore alla media, in particolare l’area 03 Scienze Chimiche (66,7% RU e 70,0% PA) l’area 13 Scienze giuridiche (66,7% RU e 30,0% PA) l’area02 Scienze fisiche (60,0% RU e 20,0% PA) e, limitatamente ai ricercatori, l’area 05 Scienze biologiche (52,6% RU e 14.3% PA) ed altre aree decisamente sotto la media in particolare l’area 06 Scienze mediche (10,2% RU e 8,1% PA) e l’area 14 Scienze politiche e sociali (0,0% RU e 0,0% PA), l’area 08
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Architettura e Ingegneria Civile (11,1% RU e 0,0% PA) e l’area 10 Scienze dell'antichità, filologico-‐letterarie e storico-‐artistiche (13,9% RU e 10,0% PA).
Analisi rispetto ai Dipartimenti Nella Tabella 3.16 è riportata la distribuzione per ciascuno dei 13 Dipartimenti dell’Ateneo dei RU e PA aventi diritto e beneficiari del FFARB e le percentuali dei beneficiari della D’Annunzio. Nella stessa tabella sono altresì riportati i valori medi di Ateneo dei beneficiari. Tabella 3.16: Distribuzione per Dipartimento dei RU e PA aventi diritto e beneficiari del FFARB e percentuale dei beneficiari della D’Annunzio.
Area # RU # RU benef.
% RU benef. # PA # PA
benef. % PA benef.
Architettura 15 1 6,7 19 0 0,0 Economia 9 5 55,6 28 4 14,3 Economia Aziendale 15 3 20,0 16 1 6,3 Farmacia 27 15 55,6 14 8 57,1 Ingegneria e geologia 11 3 27,3 21 1 4,8 Lettere, arti e scienze sociali 17 2 11,8 21 2 9,5 Lingue, letterature e culture moderne
15 3 20,0 17 1 5,9
Medicina e scienze dell'invecchiamento
23 4 17,4 30 3 10,0
Neuroscienze, imaging e scienze cliniche
20 8 40,0 23 2 8,7
Scienze Mediche, Orali e Biotecnologiche
33 4 12,1 31 4 12,9
Scienze Psicologiche, della Salute e del Territorio
16 5 31,2 14 1 7,1
Scienze filosofiche, pedagogiche ed economicoquantitative
17 2 11,8 15 2 13,3
Scienze giuridiche e sociali 11 5 45,5 16 3 18,8 Totale 233
(*) 60 26,0 261 (*) 32 13,2
Nel complesso, si rilevano alcune Dipartimenti con una percentuale di beneficiari particolarmente superiore alla media, in particolare il Dipartimento di Farmacia (55,7% RU e 57,1% PA) di Economia (55,6% RU e 14,3% PA) di Scienze giuridiche e sociali (45,5% RU e 18,8% PA) e – limitatamente ai ricercatori -‐ di Neuroscienze (40,0% RU e 8,7% PA) e, limitatamente ai ricercatori, il Dipartimento di Scienze (52,6% RU e 14.3% PA) ed altri Dipartimenti decisamente sotto la media di Ateneo, in particolare il Dipartimento di Architettura (6,7% RU e 0,0% PA) di Economia Aziendale (20,0% RU e 6,6% PA), di Lettere Arti e Scienze sociali (11,8% RU e 9,5% PA)e di Lingue Letterature e culture moderne (20,0% RU e 5,9% PA). 3.1.2 Dipartimenti di Eccellenza Uno strumento per confrontare le performance complessive nella qualità della ricerca da parte dei dipartimenti dell’Ateneo è dato dall’Indicatore Standardizzato di Ricerca Dipartimentale (ISPD), calcolato dall’ANVUR, a seguito di quanto disposto dall’articolo 1, comma 314-‐337 della Legge 232/2016 (Legge di bilancio 2017), per la prima fase della determinazione dei cosiddetti “Dipartimenti di Eccellenza”.
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Si ricorda innanzitutto che l’ISPD di un dipartimento rappresenta la probabilità che la valutazione complessiva del Dipartimento (ottenuta sommando le valutazioni di tutti i prodotti attesi conferiti dai docenti afferenti al Dipartimento) sia non inferiore alla valutazione complessiva ottenuta da un qualunque altro dipartimento con la stessa distribuzione in settori scientifico-‐disciplinari del Dipartimento, i cui docenti siano estratti casualmente tra tutti i docenti in servizio in Italia al 1 gennaio 2017. Per come è definito, quindi, l’ISPD si presta perfettamente ad effettuare confronti tra dipartimenti di diversa composizione. In particolare, tale indicatore tiene conto non solamente del punteggio medio dei prodotti all’interno del rispettivo SSD (nel caso degli indicatori IRAS1 e IRD1 si considerava il voto medio dell’area disciplinare), ma anche della variabilità dei punteggi, espressa dalla deviazione standard. Nel corso del 2017 il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca ha pubblicato la graduatoria definita dall’ANVUR dei 350 Dipartimenti che sono ammessi alla procedura di selezione dei 180 Dipartimenti di eccellenza. La graduatoria dei Dipartimenti si basa sul valore dell’ISPD costruito in base ai dati della VQR 2011-‐2014. Per l’Ateneo quattro Dipartimenti su tredici rientrano tra i 350 migliori Dipartimenti di ricerca in Italia – su un totale di circa 900 – e concorrono alla selezione del MIUR che assegnerà complessivamente 270 milioni di euro a 180 di queste strutture. Di questi quattro solo uno, Neuroscienze, Imaging e Scienze Cliniche, raggiunge la valutazione massima pari a 100. Nella Tabella 3.17 sono riportati i valori, nella scala da 0 a 100 prevista dall’ANVUR, con approssimazione al semi-‐intero più vicino, degli ISPD dei dipartimenti dell’Ateneo che mettono in evidenza una notevole differenziazione nella valutazione dei vari Dipartimenti con valori che vanno da 3 a 100. I valori di ISPD mostrano un andamento simile, com’era logico attendersi, a quelli dell’indicatore dipartimentale IRD1 normalizzato alle dimensioni del dipartimento con qualche differenza nelle posizioni relative dei Dipartimenti, dovuti sia all’utilizzo di diversi algoritmi sia al fatto che IRD1 è relativa alla composizione dei Dipartimenti al 31.12.2015 mentre IRPD è stato costruito con la composizione al 31.12.2016 e nell’Ateneo vi è stata una notevole mobilità interdipartimentale nel corso del 2016. Entrambi gli indicatori, mettono comunque in evidenza la presenza di diversi dipartimenti con esiti significativamente sotto la media per quanto riguarda la qualità della ricerca, in taluni casi probabilmente legata all’elevata eterogeneità in termini di aree e settori disciplinari e alla elevata mobilità interdipartimentale, non sempre giustificata da motivazioni connesse alla ricerca.
Tabella 3.17 – Elenco Dipartimenti dell’Ateneo con i relativi valori di ISPD
Dipartimento ISPD N. addetti Aree Aree sopra media
Aree sotto media
Neuroscienze, imaging e scienze cliniche 100 55 02 05 06 11 12 13 14
02 06 11 05 13 12 14
Medicina e scienze dell’invecchiamento 94.5 72 05 06 11 06 11 05 Economia 82.5 49 01 07 11 13 13 07 11 01 Scienze giuridiche e sociali 77.0 38 06 11 12 13
14 12 13 14 06 11
Architettura 43.0 49 08 Farmacia 40.5 50 03 05 06 13 Scienze psicologiche della salute e del territorio
32.5 40 02 04 05 06 10 11 12 14
Lingue, letterature e culture moderne 30.5 38 10 11 Lettere, arti e scienze sociali 15.0 52 10 11 14 Economia aziendale 15.0 37 01 10 11 13
14
Ingegneria e geologia 6.5 43 01 03 04 08
112
09 Scienze mediche, orali e biotecnologiche
3.5 93 05 06 10 11
Scienze filosofiche, pedagogiche ed economico-‐quantitative
3.0 46 03 10 11 13 14
Per quanto riguarda un’analisi dei risultati dell’Ateneo nella valutazione dei Dipartimenti di eccellenza a livello nazionale, quattro dei tredici Dipartimenti sono rientrati fra i 350 migliori Dipartimenti di ricerca in Italia che hanno concorso alla selezione del MIUR e solo uno di essi è stato poi effettivamente finanziato. La tabella 3.18 seguente riporta il dettaglio per ciascun Ateneo della numerosità e del peso dei Dipartimenti che hanno ricevuto il riconoscimento di eccellenza da parte del MIUR. Da essa si deduce che l’Ateneo non ha avuto risultati particolarmente brillanti, risultando fra le ultime posizioni con solo l’8% dei Dipartimenti finanziati, contro una media nazionale del 24%.
Tabella 3.18 – Analisi dei risultati dei Dipartimenti di Eccellenza negli Atenei italiani
Ateneo Numero Dipartimenti
di eccellenza finanziati numero % eccell. numero % finanz.
Bari 23 4 17% 1 4% Bari Politecnico 5 1 20% 1 20% Bergamo 7 4 57% 1 14% Bologna 33 28 85% 14 42% Brescia 8 4 50% 2 25% Cagliari 16 1 6% 1 6% Calabria 14 5 36% 2 14% Campania “l. Vanvitelli” 16 4 25% 1 6% Cassino e Lazio meridionale
5 1 20% 1 20%
Catania 19 2 11% 1 5% Catanzaro 4 2 50% 0 0% Chieti-‐Pescara 13 4 31% 1 8% Ferrara 12 9 75% 3 25% Firenze 24 14 58% 9 38% Foggia 6 2 33% 1 17% Genova 22 3 14% 2 9% Insubria 6 3 50% 0 0% L'aquila 7 1 14% 1 14% Macerata 5 3 60% 2 40% Milano 33 16 48% 8 24% Milano Politecnico 12 8 67% 4 33% Milano-‐Bicocca 14 11 79% 8 57% Modena e Reggio Emilia 13 7 54% 3 23% Napoli l'Orientale 3 1 33% 1 33% Napoli Federico II 26 13 50% 5 19% Napoli Parthenope 7 2 2 29% 1 14% Padova 32 27 84% 13 41% Palermo 20 1 5% 1 5% Parma 9 4 44% 1 11% Pavia 18 9 50% 5 28% Pavia – I.U.S.S. 2 1 50% 1 50% Perugia 16 10 63% 4 25%
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Piemonte Orientale 7 5 71% 2 29% Pisa 20 10 50% 2 10% Politecnica delle Marche 12 8 67% 5 42% Reggio Calabria 6 1 17% 1 17% Roma la Sapienza 63 17 27% 8 13% Roma Tor Vergata 18 6 33% 2 11% Roma Tre 12 7 58% 4 33% Salento 8 1 13% 1 13% Salerno 16 6 38% 2 13% Sannio di Benevento 3 1 33% 1 33% Sassari 10 1 10% 1 10% Scuola IMT – Lucca 2 1 50% 0 0% Scuola Normale di Pisa 4 2 50% 2 50% Scuola Superiore S. Anna 6 2 33% 2 33% Siena 15 9 60% 4 27% Sissa -‐ Trieste 5 2 40% 2 40% Stranieri di Siena 1 1 100% 1 100% Teramo 5 1 20% 1 20% Torino 27 22 81% 10 37% Torino Politecnico 11 8 73% 5 45% Trento 14 10 71% 8 57% Trieste 10 4 40% 2 20% Tuscia 6 4 67% 3 50% Udine 8 1 13% 1 13% Venezia IUAV 3 1 33% 1 33% Venezia Ca' Foscari 8 7 88% 5 63% Verona 12 9 75% 5 42% Totale 762 352 46% 180 24%
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3.2 Valutazioni dei requisit i R4.A previst i dal s istema AVA 2.0 R4.A.1-‐ Strategia e politiche di Ateneo per la qualità della ricerca L’Ateneo ha definito una strategia complessiva per garantire la qualità di ricerca e terza missione, con un programma complessivo e obiettivi specifici che tengano conto delle proprie potenzialità di sviluppo e del contesto socio-‐culturale? Gli obiettivi individuati sono plausibili e coerenti con le linee politiche e strategiche di Ateneo? Gli obiettivi individuati sono coerenti con le potenzialità e i problemi evidenziati dai risultati della VQR, della SUA-‐RD e da eventuali altre iniziative di valutazione della ricerca e della terza missione attuate dall'Ateneo? L’Ateneo dispone di organi e strutture adeguati al conseguimento degli obiettivi definiti? Sono chiaramente definiti i compiti e le responsabilità degli organi e delle strutture coinvolte?
Documentazione esaminata
Piano Strategico 2015-‐2017 disponibile al link https://www.apc.unich.it/documenti
Piano integrato 2018-‐2020, aggiornamento 2018 disponibile al link https://www.apc.unich.it/documenti
Relazione di II livello del Nucleo di Valutazione e sugli esiti della VQR 2011-‐2014 disponibile al link https://nucleo.unich.it/documenti/relazione-‐ava
Gli obiettivi strategici sono enunciati nel Piano Strategico 2015-‐2017 e ripresi nel Piano Integrato 2018-‐2020, aggiornamento 2018, con una descrizione di compiti e ruoli delle strutture interessate. L’Ateneo ha individuato indicatori dipartimentali e complessivi per assicurare la qualità della ricerca, anche tenendo conto degli esiti di valutazioni nazionali e internazionali.
Nell’area strategica della ricerca e della terza missione, l’Ateneo si è impegnato nella ricerca scientifica di eccellenza e nelle relazioni con il settore privato. In particolare, per quanto riguarda la ricerca, l’Ateneo dichiara che i principali obiettivi strategici saranno indirizzati al miglioramento del posizionamento dell’Ateneo nello scenario della ricerca nazionale e internazionale mettendo in campo tutte le azioni e gli strumenti utili ad attrarre risorse sufficienti al potenziamento degli ambiti di ricerca in cui l’Ateneo già opera e ad innescare processi di crescita su nuovi ambiti tematici. L’Università intende inoltre promuovere fortemente i processi di internazionalizzazione, attraverso l’attuazione di politiche di integrazione e cooperazione con Università, Enti di ricerca e organismi di alta qualificazione operanti all’estero. In particolare, l’UdA si propone di impegnarsi nelle linee tracciate dal programma dell’Unione Europea per il finanziamento della ricerca e dell’innovazione “Horizon 2020“ (H2020), lungo gli assi di ricerca centrati sui rispettivi obiettivi strategici: 1. Excellent science 2. Industrial leadership 3. Social challenges, dedicando particolare attenzione al potenziamento dei servizi supporto della partecipazione a progetti europei ed internazionali.
Per quanto riguarda la terza missione, nell’ambito del contributo tradizionalmente fornito allo sviluppo sociale ed economico del proprio territorio, l’Ateneo dichiara di voler perseguire il trasferimento della conoscenza prodotta ed i risultati della ricerca sia a contesti produttivi ed imprenditoriali che sociali e culturali, facilitando la transizione verso il mondo del lavoro di studenti e laureati. All’interno degli obiettivi previsti nell’area della Ricerca, il presente piano prenderà pertanto in considerazione anche il potenziamento delle attività di terza missione ed in particolare del trasferimento tecnologico.
Nel Piano strategico 2015-‐2017 vengono identificati nove obiettivi di cui sette relativi alla ricerca uno al dottorato di ricerca e uno alla terza missione, diversi dei quali prevedono azioni da intraprendere ed indicatori ma poca attenzione è stata riservata ai target.
Nel Piano integrato 2018-‐2020 gli obiettivi strategici vengono corredata da una serie di indicatori di output e relativi target storici ed attesi nonché una serie di indicatori di output dipartimentali, comuni a tutti i dipartimenti, la cui valutazione è demandata alla Relazione integrata sulla performance.
115
Tuttavia, si rileva che l’Ateneo non ha posta molta attenzione a dotarsi di organi e strutture adeguati al conseguimento degli obiettivi definiti nel Piano integrato e al loro monitoraggio e non ben chiari sono i compiti e le responsabilità degli organi e delle strutture coinvolte.
Nel corso del 2017, successivamente alla loro pubblicazione, il Nucleo di Valutazione ha effettuato un’attenta analisi – anche a livello di Dipartimento e dei singoli SSD – degli esiti della VQR 2011-‐2014, incluso gli aspetti riguardanti le politiche di reclutamento e i valori degli ISPD dipartimentali conseguiti nell’ambito del finanziamento dei Dipartimenti di eccellenza, che è stata inviata all’attenzione degli organi accademici e dei Dipartimenti e che, seppure con ritardo ed in maniera non sempre puntuale, ha avviato in Ateneo un importante processo di riflessione e di autovalutazione delle proprie attività di ricerca. In particolare, anche su indicazione del Nucleo di Valutazione, la relazione è stata oggetto di discussione nell’ambito dei Consigli di Dipartimento, il cui esito è stato richiesto negli audit condotti congiuntamente dal Nucleo e dal Presidio a quattro dei tredici dipartimenti dell’Ateneo.
Nel dicembre del 2017, il Nucleo ha analizzato i risultati raggiunti dall’Ateneo nel recente bando FFABR destinato a incentivare le attività di ricerca di base a valere su FFO mostrando come l’Ateneo ha avuto esiti non del tutto soddisfacenti.
E’ necessario che l’Ateneo si doti al più presto di un piano strategico di respiro almeno triennale in cui siano chiaramente indicate le strategie complessive per garantire la qualità di ricerca e terza missione, coerenti con le linee politiche e strategiche di Ateneo, e siano definiti obiettivi specifici plausibili ed adeguati alle proprie potenzialità di sviluppo e al contesto socio-‐culturale e relativi indicatori. Si raccomanda che gli organi accademici prendano atto – avviando una discussione ed una conseguente riflessione – dei problemi evidenziati dai risultati della VQR, della SUA-‐RD e da eventuali altre iniziative di valutazione della ricerca e della terza missione definite nel piano strategico. Si raccomanda che l’Ateneo si doti di strutture proposte al conseguimento degli obiettivi definiti e al loro monitoraggio, e ne definisca chiaramente compiti e responsabilità.
R4.A.2 -‐ Monitoraggio della ricerca scientifica e interventi migliorativi L’Ateneo dispone di un sistema efficace di monitoraggio dei risultati della ricerca svolta al proprio interno? Gli organi di governo e le strutture preposte al monitoraggio e alla valutazione della ricerca hanno elaborato strumenti e indicatori che consentano un’efficace valutazione periodica della qualità dei risultati? Gli indicatori sono coerenti con le politiche di Ateneo e compatibili con quelli predisposti dall’ANVUR per la VQR e la SUA-‐RD? I risultati del monitoraggio periodico vengono analizzati in maniera approfondita?
Le azioni migliorative proposte sono plausibili e realizzabili? Ne viene monitorata adeguatamente l’efficacia?
Documentazione esaminata
Relazione annuale del Nucleo di Valutazione, sezione “4. Qualità della ricerca dipartimentale” disponibile al link https://nucleo.unich.it/documenti/relazione-‐ava
Relazione di secondo livello VQR 2011-‐2014 disponibile al link https://nucleo.unich.it/documenti/ricerca-‐e-‐terza-‐missione
Piano integrato 2016-‐2018, aggiornamento 2018 disponibile al link https://www.apc.unich.it/documenti
Piano strategico 2015-‐2017 disponibile al link https://www.apc.unich.it/documenti
Relazione integrata 2017 disponibile al link https://www.apc.unich.it/documenti
UdA in numeri – Raccolta di dati relativi alle attività di didattica e di ricerca a cura del Presidio di Qualità disponibile al link https://pqa.unich.it/
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Un’analisi è riportata nelle relazioni del Nucleo di Valutazione effettuate nel corso del 2017, su VQR 2011-‐2014, esiti del FFABR e dei Dipartimenti di eccellenza, nonché nel documento UdA in numeri – una raccolta di tabelle, istogrammi e grafici relativi alle attività di didattica e di ricerca svolte nell’Ateneo a cura del Presidio di Qualità.
A fronte di obiettivi individuati nel piano strategico e meglio declinati nel Piano integrato 2018-‐2020, l’Ateneo ha individuato indicatori dipartimentali e complessivi per assicurare la qualità della ricerca, anche tenendo conto degli esiti di valutazioni nazionali e internazionali. Il database IRIS è un sistema di catalogazione consultabile via web dei prodotti di ricerca dell’Ateneo, che permette una elaborazione dei dati raccolti, fornisce informazioni ai docenti che le richiedono e permette l’accesso ai prodotti stessi.
Il Settore Performance con il supporto degli uffici competenti per i singoli aspetti dell’Amministrazione generale, redige annualmente la relazione integrata della Performance in cui sono riportati i target raggiunti dei vari indicatori relativi alle attività di ricerca, formazione e trasferimento tecnologico individuati nel Piano integrato della Performance dell’anno precedente.
Per ciascun Dipartimento, il Piano integrato prevede una scheda in cui sono riportati gli obiettivi di ricerca e trasferimento tecnologico e nella Relazione integrata sono riportati i principali risultati conseguiti nel precedente anno.
Si rileva, tuttavia, che la Relazione sulla Performance non contiene alcuna analisi di carattere generale degli esiti dell’Ateneo nell’ambito della ricerca e della terza missione e che il documento non viene discusso a livello di organi, né se ne tiene conto per la redazione del Piano integrato dell’anno successivo o in alcuna ulteriore documentazione programmatica.
Non risulta alcun monitoraggio e relativo report riguardo l’esito degli obiettivi strategici riportati nel piano strategico né alcuna analisi a riguardo.
Tali carenze sono probabilmente legate all’assenza di una divisione della ricerca e relativo dirigente – esiste solo un’area con due settori cui sono attribuiti sostanzialmente funzioni di supporto per progetti europei e nazionali e per la scuola di Dottorato.
Si rileva l’assenza, almeno negli ultimi due mandati rettorali, di un prorettore/delegato alla Ricerca e/o alla Terza Missione.
Si raccomanda la Governance dell’Ateneo di dotarsi di un sistema di monitoraggio che sia strettamente legato agli indicatori individuati nel Piano Strategico di Ateneo e che, di conseguenza, analizzi gli andamenti di tali indicatori, valutando eventuali situazioni critiche per individuare azioni migliorative opportune. R4.A.3 -‐ Distribuzione delle risorse, definizione e pubblicizzazione dei criteri L’Ateneo esplicita chiaramente alle strutture preposte alla ricerca (Dipartimenti o altre strutture di raccordo) i criteri e le modalità di distribuzione ai Dipartimenti (o strutture equivalenti) delle risorse per la ricerca (economiche e di personale), coerentemente con la propria strategia? Sono definiti e chiaramente esplicitati i criteri di distribuzione di incentivi e primalità? Tali criteri sono coerenti con le politiche e le strategie dell'Ateneo per la qualità della ricerca e tengono anche in considerazione le metodologie e gli esiti della VQR, della SUA-‐RD e da eventuali altre iniziative di valutazione della ricerca e della terza missione attuate dall’Ateneo?
Documenti esaminati
Piano strategico 2015-‐2017 disponibile al link https://www.apc.unich.it/documenti
Piano integrato 2016-‐2018, aggiornamento 2018 disponibile al link https://www.apc.unich.it/documenti
Delibera Senato Accademico del 24 aprile 2017
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Delibera Senato Accademico del 10 luglio 2017
Regolamento per la valutazione del complessivo impegno didattico, di ricerca e gestionale dei Professori e Ricercatori a tempo indeterminato ai fini dell'attribuzione degli scatti stipendiali triennali ai sensi dell'art. 8 della legge 30/12/2010, n.240, D.D. n. 2005 del 14/10/2017
A partire dal 2014 l’Ateneo ha definito criteri centralizzati e meritocratici per la ripartizione dei fondi di ricerca che l’Ateneo mette a disposizione dei Dipartimenti per il finanziamento della ricerca dei docenti, 3 milioni di euro fino al 2016 e 3,5 milioni dal 2017 pari a quasi 4% della quota di FFO ricevuta dall’Ateneo. Il Senato Accademico e il CdA hanno stabilito un modello di ripartizione dei fondi caratterizzato da: (i) la ripartizione del fondo fra i 13 dipartimenti basato sugli indicatori dipartimentali IRD1, IRD2 ed IRD3 dell’esercizio VQR 2004-‐2010; e (ii) la definizione di linee guida che fissavano i criteri di valutazione dei prodotti della ricerca dei docenti del Dipartimento a quelli previsti dai GEV di Area della VQR 2004-‐2010 e sulla base dei quali dovevano poi essere distribuiti i fondi. Il modello è stato successivamente confermato nel 2017, aggiornando gli indicatori dipartimentali ai valori della VQR 2011-‐2014.
Inoltre, a partire dal 2015, anche sulla base di quanto previsto dal Piano strategico, l’Ateneo ha messo a disposizione dei Dipartimenti un ulteriore fondo di 3 milioni di euro specificamente destinato al finanziamento di assegni di ricerca e, successivamente, RTD-‐a distribuito anch’esso fra i dipartimenti sulla base degli indicatori dipartimentali IRD1, IRD2 ed IRD3 dell’esercizio VQR 2004-‐2010 e, dal 2017, dell’esercizio 2011-‐2014.
Per quanto riguarda la ripartizione delle risorse di personale, nessun criterio esplicito di suddivisione ai dipartimenti è stato utilizzato dall’Ateneo fino a tutto il 2017. Tuttavia, a partire dal 2018, anche su impulso del Nucleo di Valutazione, l’Ateneo ha finalmente adottato un modello di reclutamento basato su una distribuzione dei punti organico attribuiti dal MIUR ai Dipartimenti utilizzando criteri legati alle esigenze di didattica, agli indicatori dipartimentali della VQR 2011-‐2014 e alla valutazione della ricerca svolta dei neoassunti e promossi nell’ultimo triennio tramite il software CRUI-‐Unibas;
Inoltre, fin dal 2014, su impulso del Nucleo di valutazione e della Scuola di Dottorato, l’Ateneo ha adottato una politica di premialità molto rigorosa riguardo il finanziamento dei corsi di dottorato accreditati in Ateneo, che prevede la distribuzione della totalità delle borse di dottorato finanziate dall’Ateneo secondo gli stessi criteri previsti nel Decreto di attribuzione del FFO per la distribuzione agli Atenei dei fondi post lauream, basata sul valore di R+X dei collegi dei dottorati, sull’attrattività di laureati in altri Atenei, sull’attrattività di borse esterne e sull’internazionalizzazione. Tale, politica, recepita nel piano strategico 2015-‐2017 e perseguita fino al 2018 ha portato l’Ateneo a classificarsi fra i primi in Italia sia per il valore di R+X sia per l’attrattività. I suddetti criteri sono coerenti con le politiche e le strategie dell'Ateneo per la qualità della ricerca e tengono anche in considerazione le metodologie e gli esiti della VQR.
Per quanto riguarda incentivi e primalità, l’Ateneo nel 2014 adottato criteri molto stringenti – basati principalmente sul posizionamento della produzione scientifica dei docenti rispetto alle mediane ASN e sul loro carico didattico – per la distribuzione dei fondi compensativi dei mancati scatti triennali 2011-‐2013 previsti dall’art. 29, co. 15 della L. 240/2010.
Tuttavia, successivamente poca attenzione è stata dedicata alla distribuzione di premialità ed incentivi con fondi propri dell’Ateneo o una tantum e anzi, al momento, non è stato ancora definito un regolamento ai fini dell'attribuzione degli scatti stipendiali triennali ai sensi dell'art. 8 della legge 30/12/2010.
Si suggerisce all’Ateneo di monitorare attentamente impiego dei punti organico da parte dei Dipartimenti, con particolare riguardo alla loro utilizzo sulla base di criteri coerenti con le reali esigenze didattiche ed i risultati della VQR.
Si suggerisce all’Ateneo di adottare al più presto un regolamento ai fini dell'attribuzione degli scatti stipendiali triennali ai sensi dell'art. 8 della legge 30/12/2010 che tenga esplicitamente conto della produzione scientifica dei docenti.
R4.A.4 -‐ Programmazione, censimento e analisi delle attività di terza missione
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L’Ateneo ha elaborato una specifica strategia sulle attività di terza missione? Dispone di un sistema efficace di monitoraggio delle attività? Esistono strutture organizzative e risorse dedicate alla attività di valorizzazione? Viene analizzato adeguatamente l’impatto delle attività di terza missione sullo sviluppo sociale, culturale ed economico, anche in relazione con le specificità ed esigenze del territorio?
Documenti esaminati
Piano strategico 2015-‐2017 disponibile al link https://www.apc.unich.it/documenti
Piano integrato 2018-‐2020, aggiornamento 2018 disponibile al link https://www.apc.unich.it/documenti
Sebbene l’Ateneo sia sicuramente impegnato in attività di terza missione, queste sono principalmente indirizzate ad iniziative di conto terzi con minore attenzione per trasferimento tecnologico e il Public Engagement.
Il Piano strategico 2015-‐2017 prevedeva – nell’ambito dell’Area della Ricerca – un solo obiettivo, seppur di ampio respiro, dedicato alla terza missione, “Potenziamento delle attività relative al trasferimento tecnologico e alla terza missione” e indicava tre azioni da avviare: Consolidamento, potenziamento e incentivazione delle collaborazioni con le attività produttive pubbliche e private, a livello nazionale e possibilmente internazionale, con particolare attenzione a quelle regionali; Consolidamento, potenziamento e incentivazione dei risultati di ricerca trasferibili (brevetti, spin-‐off) nel contesto socio-‐economico; e Potenziamento delle attività di supporto al trasferimento tecnologico.
Tuttavia, al di là dell’inserimento nella Relazione integrata sulla performance di alcuni dati sporadici del numero di brevetti e spin off realizzati in alcuni Dipartimenti, poca attenzione è stata dedicata al monitoraggio degli obiettivi previsti e quasi nessuna forma di politica attiva è stata portata avanti successivamente all’adozione del Piano strategico.
Si raccomanda all’Ateneo di dedicare maggior attenzione ad una politica di sviluppo delle attività di terza missione in tutte le sue componenti, trasferimento tecnologico, public engagement, etc. ponendosi obiettivi specifici con indicatori quantitativi e target puntuali, ed effettuando un’attendo monitoraggio e rendicontazione delle attività annuali, anche ai fini della loro valutazione nel prossimo esercizio VQR.
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3.3 Audit ai Dipartimenti Metodologia Nel mese di ottobre 2017 il Nucleo di Valutazione, in ritardo rispetto al piano piano stabilito nel 2016 a causa delle gravi problematiche legate all’interdizione ad inizio anno del Rettore e del Direttore Generale che hanno di fatto privato l’ateneo degli organi politici istituzionali fino a luglio con conseguente blocco di tutte le attività non ordinarie e le successive dimissioni di un componente del Nucleo, ha avviato un piano di audizione dei Dipartimenti, seguendo le disposizioni previste dall’ANVUR. Gli Audit sono stati svolti seguendo il documento “Linee guida per gli audit interni ai Dipartimenti” approvato dal Nucleo a settembre 2017 ed aggiornato ad aprile 2018 che definisce la metodologia utilizzata nel corso delle audizioni coerentemente con il Sistema AVA 2.0, disponibile sul sito del Nucleo di Valutazione. La metodologia utilizzata è basata sostanzialmente su un’analisi – sia documentale sia tramite visita e colloqui con il Direttore, il Segretario amministrativo, il referente per l’AQ e gli altri docenti coinvolti nelle commissioni previste dal sistema di AQ del Dipartimento – degli aspetti previsti dai principali indicatori del requisito R4.B, nell’ottica di identificare eventuali criticità importanti. Nello scorcio del 2017 e nel primo semestre 2018 sono state svolte audizioni ai seguenti Dipartimenti:
• Scienze filosofico pedagogiche e economico-‐quantitative; • Medicina e Scienze dell’invecchiamento, • Scienze mediche, orali e biotecnologiche, • Ingegneria e geologia.
Complessivamente, a metà 2018, le audizioni hanno riguardato 4 dei 13 Dipartimenti attivi in Ateneo (circa il 30%) e il Nucleo prevede di completare le audizioni di tutti i restanti 9 Dipartimenti dell’Ateneo in vista della visita di accreditamento periodica prevista per maggio 2020. Nel seguito si descrivono i principali risultati emersi dalle audizioni dei 4 Dipartimenti visitati facendo riferimento agli aspetti previsti dagli indicatori del requisito R4.B Gli esiti dettagliati degli audit sono riportati nell’appendice. Valutazioni dei requisiti R4.B previsti dal sistema AVA 2.0 R4.B.1 – definizione delle linee strategiche Dall’analisi delle SUA-‐RD e delle audizioni si evince mediamente una strategia programmatica dei Dipartimenti spesso non molto adeguata con pochi obiettivi, piuttosto generici. Inoltre, in nessun Dipartimento le linee strategiche sono state formalizzate in un documento programmatico trasparente e pubblico. Nel quadro B.1 della SUA-‐RD in quasi tutti i Dipartimenti viene riportata una descrizione delle attività di ricerca del Dipartimento e fissati alcuni obiettivi spesso generici e poco puntuali, non sempre declinati in azioni e indicatori quantitativi e anche quando degli indicatori sono definiti, non sono mai fissati i relativi target storici e attesi. Si rileva inoltre scarsa attenzione a dichiarare gli interventi necessari al conseguimento degli obiettivi fissati. Si rileva una scarsa attenzione programmatica alle attività di terza missione, alle quali vengono date – nella SUA-‐RD 2014 parte III – delle generiche descrizioni senza veri e propri obiettivi, e comunque generici e privi di indicatori e target. Gli obiettivi proposti sono plausibili e coerenti con le politiche e le linee strategiche di Ateneo? Sono compatibili con le potenzialità e gli obiettivi generali del Dipartimento e tengono anche conto dei risultati della VQR, della SUA-‐RD e da eventuali altre iniziative di valutazione della ricerca e della terza missione attuate dall'Ateneo? Gli obiettivi osservati sono in genere sufficientemente plausibili ma difficile è valutare la loro coerenza con le politiche e le linee strategiche di Ateneo, dato che il piano strategico è stato approvato subito dopo la chiusura della SUA-‐RD e di cui il Dipartimento non era al corrente.
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Dispone di un'organizzazione funzionale a realizzare la propria strategia? Tutti i Dipartimenti si sono dotati di una o più commissioni preposte allo sviluppo e al monitoraggio delle proprie strategie ma non sempre i loro ruoli sono chiaramente definiti. R4.B.2 – Valutazione dei risultati e interventi migliorativi Il Dipartimento analizza periodicamente gli esiti del monitoraggio dei risultati della ricerca condotta al proprio interno, svolto attraverso la SUA-‐RD, eventualmente integrata da altre iniziative specifiche? In nessuno dei Dipartimenti visitati, nonostante siano state costituite una o più commissioni preposte allo sviluppo e al monitoraggio delle proprie strategie, è stata prodotta alcuna formalizzazione delle proprie attività nel corso degli ultimi due anni. Inoltre, i Dipartimenti hanno prodotto una scarsa o nulla documentazione riguardo il monitoraggio dei risultati della ricerca limitato al massimo a qualche report specifico o relative discussioni in sede di Consiglio. Vengono condotte analisi convincenti dei successi conseguiti, degli eventuali problemi e delle loro cause? Le azioni migliorative proposte sono plausibili e realizzabili? Ne viene monitorata adeguatamente l’efficacia? Quasi tutti i riesami iniziali al punto B.3 della SUA-‐RD sono eccessivamente concisi e carenti nell’individuazione di punti di forza e punti di debolezza della ricerca dipartimentale su cui basare le azioni di miglioramento, anche quando vi erano punti di debolezza evidenti, quali ad esempio esiti della VQR 2004-‐2010 negativi per diversi SSD e/o un numero relativamente elevato di ricercatori inattivi. Non sempre, inoltre, vengono definite chiare azioni migliorative, e là dove definite non sono state adeguatamente monitorate. Al di là del riesame iniziale (quadro B.3 della SUA-‐RD) in nessun dipartimento è stato successivamente redatto alcun riesame annuale della ricerca dipartimentale, se non a ridosso della visita su esplicita richiesta del Nucleo. Analisi sufficientemente dettagliate degli esiti della VQR 2011-‐2014 con individuazione delle principali criticità sono state condotte in alcuni Dipartimenti ma quasi esclusivamente successivamente all’invio della relazione sulla VQR 2011-‐2014 del Nucleo di Valutazione. R4.B.3 – Definizione e pubblicizzazione dei criteri di distribuzione delle risorse Il Dipartimento indica con chiarezza i criteri e le modalità di distribuzione interna delle risorse (economiche e di personale), coerentemente con il programma strategico proprio e dell'Ateneo? Pur in assenza di specifiche linee strategiche per la distribuzione interna delle risorse economiche e di personale, tutti i Dipartimenti si sono dotati, anche sulla base di un modello di ripartizione di Ateneo che prevede vincoli a livello dei Dipartimenti, di un regolamento per la distribuzione delle risorse economiche trasferite dall’Ateneo con criteri di distribuzione molto chiari e basati sulla valutazione della produzione scientifica dei docenti con una metodologia aderente a quella utilizzata nella VQR e coerenti con le linee programmatiche di Ateneo. In nessun Dipartimento sono invece documentati i criteri di ripartizione delle risorse di personale, anche se dagli audit emerge in un paio di casi una generica propensione del Dipartimento ad adottare criteri di reclutamento basati sulle necessità didattiche o sulla produzione scientifica dei vari settori scientifico-‐disciplinari, tuttavia non formalizzata in regolamenti o delibere di Dipartimento eccetto che per la distribuzione di assegni di ricerca. Sono specificati i criteri di distribuzione di eventuali incentivi e premialità? In nessun Dipartimento sono previsti specifici incentivi e premialità. Tali criteri sono coerenti con le linee strategiche dell’Ateneo, le indicazioni e metodologie della VQR, della SUA-‐RD e di eventuali altre iniziative di valutazione della ricerca e della terza missione attuate dall'Ateneo? I criteri di ripartizione delle risorse economiche sono strettamente coerenti con le linee strategiche dell’Ateneo e basate sulle metodologie della VQR, mentre molto meno chiari sono i criteri di ripartizione delle risorse di personale e quasi mai legati a metodologie della VQR o della SUA-‐RD.
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R4.B.4 – Dotazione di personale, strutture e servizi di supporto alla ricerca Esiste una programmazione del lavoro svolto dal personale tecnico-‐amministrativo, corredata da responsabilità e obiettivi e che sia coerente con il progetto del Dipartimento? Dalla documentazione a disposizione non emerge una chiara e formale programmazione dei Dipartimenti visitati riguardo tali aspetti. Tuttavia, in sede di audit è emersa una organizzazione sufficientemente adeguata del lavoro svolto dal personale TA del Dipartimento, coordinato dal Direttore e dal Segretario amministrativo. Sono disponibili adeguate strutture e risorse di sostegno alla ricerca e, in particolare, ai Dottorati di Ricerca (se presenti)? (E.g. Spazi, biblioteche, laboratori, infrastrutture IT...) I servizi sono facilmente fruibili dai dottorandi, ricercatori e docenti del Dipartimento? Negli audit finora effettuati non è stato possibile approfondire questi aspetti. Sulla base degli esiti degli audit effettuati, e in particolare degli esiti decisamente poco positivi, il Nucleo ha formulato una serie di raccomandazioni e suggerimenti necessari per raggiungere gli standard di AQ della ricerca, della didattica previsti dal Sistema AVA 2.0, che sono ribadite sotto ed estese a tutti i restanti Dipartimenti.
1. Si raccomanda ai Dipartimenti di formalizzare le proprie linee strategiche in un documento programmatico articolato e di respiro pluriennale (Piano strategico o Piano di sviluppo), che tenga esplicitamente conto anche degli indirizzi riguardo la terza missione e possibilmente l’internazionalizzazione. Si suggerisce, inoltre, che nel documento siano chiaramente stati fissati obiettivi specifici e misurabili, e relativi target, coerenti con le politiche e le linee strategiche di Ateneo, compatibili con le potenzialità e gli obiettivi generali del Dipartimento e che tengano anche conto dei risultati della VQR, della SUA-‐RD e delle altre iniziative di valutazione della ricerca e della terza missione attuate dall'Ateneo. Si suggerisce inoltre al Dipartimento di definire, sulla base di tale documento programmatico, un piano di azioni adeguato al loro conseguimento in cui siano individuate le responsabilità, le risorse a disposizione e i target temporali e di risultato attesi.
2. Si suggerisce che le attività della commissione preposta allo sviluppo e al monitoraggio delle proprie strategie siano documentate sulla base di verbali delle riunioni (almeno 2-‐3) effettuate durante l’anno e discusse in Consiglio di Dipartimento.
3. Si raccomanda che la/e commissione/i preposta al riesame della ricerca provveda/no – ciclicamente e con un periodo di riferimento di norma di un anno – a condurre analisi convincenti dei punti di forza e di debolezza, degli eventuali problemi e delle loro cause e proporre azioni migliorative plausibili e realizzabili – identificando le responsabilità, le risorse disposizione e i target temporali e di risultato attesi – e monitorarne adeguatamente l’efficacia.
4. Si raccomanda che i Dipartimenti indichino con maggiore chiarezza i criteri e le modalità interne di ripartizione ed utilizzo dei punti organico (in maniera analoga a quanto già fatto con le risorse economiche, e in minore misura per gli assegni di ricerca) coerentemente con le proprie linee strategiche definite in un documento programmatico articolato, in coerenza con le linee strategiche dell’Ateneo, specificando in quale modo i criteri individuati sono utilizzati nella attribuzione dei punti organico per ruolo e settore scientifico disciplinare ed evidenziandone il loro utilizzo nelle delibere di Dipartimento relative alle proposte di chiamata.
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Capitolo 4 -‐ Strutturazione delle audizioni ai CdS
Nel 2016 il Nucleo di Valutazione ha avviato un piano di audizione dei corsi di studio, seguendo le disposizioni previste dall’ANVUR e dalle Linee Guida AVA 2.0. Gli Audit sono stati svolti seguendo il documento “Linee guida per gli audit interni ai CdS” approvato dal Nucleo a novembre 2015 – ed aggiornato a settembre 2017 per tener conto delle novità introdotte dal Sistema AVA 2.0 – che definisce la metodologia utilizzata nel corso delle audizioni (pubblicato sul sito del Nucleo). La metodologia utilizzata è basata su: (i) un esame preliminare dei principali indicatori di risultato del CdS previsti dall’Allegato E del DM 987/2016 – in particolare quelli utilizzati per selezionare i CdS e descritti in seguito – al fine di identificare eventuali criticità o scostamenti significativi rispetto ai valori di riferimento o anche agli anni precedenti; e (ii) un’analisi – sia documentale sia tramite visita e colloqui con docenti, studenti e personale TA – degli aspetti previsti dai principali indicatori del requisito R3, nell’ottica di identificare eventuali criticità importanti. Gli audit interni sono svolti da una commissione costituita da:
- almeno due componenti del Nucleo di Valutazione dei quali possibilmente uno esterno; - almeno un componente del Presidio di qualità; - il responsabile del Settore Programmazione e valutazione della didattica e della ricerca; - un collaboratore del summenzionato settore con funzioni di segretario verbalizzante.
Ogni audit è articolato in tre fasi cronologicamente successive: “Analisi della documentazione”, “Incontro con i responsabili del CdS”, “Stesura del rapporto di audit”. L’analisi della documentazione, ha lo scopo di comprendere gli elementi essenziali del sistema di gestione del CdS con particolare attenzione al sistema di gestione dell’assicurazione qualità e di verificare il rispetto dei requisiti previsti da parte del sistema AVA per l’accreditamento iniziale e periodico dei CdS. Per ogni CdS esaminato, oltre ai principali indicatori di risultato del CdS previsti dall’Allegato E del DM 987/2016, è analizzata la seguente documentazione messa disposizione in modalità informatica sulle pagine web del Presidio di Qualità:
- SUA-‐CdS (ultimi 3 anni); - Scheda di Monitoraggio Annuale; - Rapporti di riesame annuali (ultimi 3 anni); - Rapporto di riesame ciclico redatto entro gli ultimi tre anni; - Relazioni annuali delle commissioni paritetiche del Dipartimento/Scuola di afferenza del CdS (ultimi
3 anni); - Esiti delle rilevazioni delle opinioni degli studenti per tutti gli insegnamenti del CdS (ultimi 3 anni); - Informazioni pubblicate sul portale di ateneo alla voce “Offerta formativa” con particolare riguardo
alle informazioni in collegamento informatico ai quadri A4 e B1-‐B4 della SUA-‐CdS. Ulteriore documentazione può essere richiesta al responsabile del CdS e/o della struttura didattica di afferenza relativamente a:
- Verbali degli organi accademici competenti contenenti modifiche di ordinamento negli ultimi tre anni;
- Verbali degli organi accademici competenti contenenti i regolamenti per le ultime tre coorti; - Verbali del gruppo di assicurazione qualità del CdS; - Verbali della commissione paritetica della struttura didattica di afferenza contenenti osservazioni
sul CdS in esame. Terminata la fase di analisi della documentazione, alla data prefissata, ha luogo l’incontro con i responsabili di CdS con lo scopo di comprendere in che misura quanto delineato dall’analisi della documentazione sia
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realizzato in concreto, noto e condiviso dai diversi attori del sistema di AQ, con particolare attenzione alla verifica dell’effettiva coerenza dell’organizzazione e gestione correnti del sistema di AQ con quanto disegnato e rappresentato nei documenti esaminati. Tipicamente, l’incontro con i responsabili del CdS richiede dalle 2 alle 3 ore e prevede, nei limiti delle disponibilità personali, la partecipazione delle seguenti figure:
- Presidente del CdS; - Docenti di riferimento; - Gruppo di AQ del CdS; - Commissione paritetica della struttura didattica di afferenza del CdS; - Personale TA coinvolto direttamente nella gestione del CdS.
L’incontro consente l’approfondimento delle osservazioni emerse dall’analisi della documentazione, nonché la verifica della coerenza tra documentazione e attività concretamente messe in atto, tramite eventuali colloqui, a discrezione della commissione, con il Responsabile del CdS, con i docenti, con gli studenti, con il personale tecnico amministrativo e con gli esponenti delle parti interessate. Il rapporto di audit contenente le osservazioni della commissione è costituito dalle schede predisposte nella fase di analisi della documentazione, completate in seguito ai chiarimenti avuti nell’incontro, e da una relazione finale completata entro 2 settimane dall’incontro. Il rapporto è consegnato al responsabile del CdS ed è approvato dal Nucleo di valutazione in una seduta successiva: un breve sintesi è inserita nella “Relazione annuale del Nucleo di Valutazione” dell’anno successivo come previsto dalle linee guida ANVUR. Il rapporto può contenere raccomandazioni e condizioni specifiche riguardo la gestione del CdS e del relativo sistema di AQ che dovranno essere messe in atto entro un anno dall’audit e sottoposte a verifica del Nucleo di Valutazione sia a consuntivo che a cadenze quadrimestrali. Seguendo l’approccio perseguito nelle “Linee guida per l’accreditamento periodico delle sedi e dei corsi di studio” per le commissioni CEV, saranno considerati i seguenti “indicatori” del requisito R3. R3.A. Definizione degli obiettivi formativi e progettazione del CdS È valutato se il CdS ha esplicitato gli obiettivi della propria offerta formativa, definendo chiaramente – anche grazie al confronto con gli interlocutori più appropriati – i profili culturali e professionali in cui lo studente dovrà riconoscersi alla fine del ciclo formativo, e garantisce che vi sia coerenza tra tali profili e gli insegnamenti e le attività complementari proposte agli studenti In particolare sono valutati i modi con cui sono state condotte le indagini e le consultazioni riguardanti il mondo della produzione, dei servizi e delle professioni che nel corso degli anni il CdS ha svolto al fine di definire la domanda di formazione. Sono altresì valutati gli effetti di tali indagini e consultazioni, ai fini di individuare le funzioni in un contesto di lavoro e le competenze verso le quali l’allievo viene preparato in modo più significativo dal CdS. Ci si attende quindi che funzioni e competenze siano definite in modo chiaro e che la progettazione del percorso di formazione tenga effettivamente conto della domanda di formazione. R3.B. Strategie di gestione della didattica È valutata la capacità del CdS ad attivare un servizio di orientamento e tutorato che segual’intero percorso di studio degli studenti, dal momento dell’iscrizione al conseguimento del titolo; ad assicurare che, in entrata, siano chiaramente comunicate le conoscenze necessarie per intraprendere gli studi, siano rilevate le conoscenze in possesso degli studenti e siano proposte iniziative volte al recupero delle carenze; ad assicurare anche un’organizzazione flessibile della didattica, in cui gli studenti possano trovare assistenza, tutoraggio e accesso a percorsi adatti alle proprie specifiche esigenze, intese non soltanto come limiti, ma anche come potenzialità (e/o eccellenze) da valorizzare; a garantire e promuove l’accesso a opportunità di studio e tirocinio all’estero; a dichiarare in maniera trasparente i criteri di verifica dell’apprendimento, le modalità di attribuzione degli esiti delle prove finali e intermedie e le modalità di comunicazione agli studenti.
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R3.C. Risorse umane, servizi, strutture di supporto È valutata la capacità del CdS di assicurare una dotazione di risorse umane adeguata al perseguimento degli obiettivi formativi prefissati. In particolare si valuta se il CdS garantisce la realizzazione di iniziative volte alla qualificazione dei docenti, in termini di sviluppo scientifico e professionale, nonché di formazione e aggiornamento dei metodi didattici da essi utilizzati; assicura, per quanto gli compete e di concerto con l’Ateneo la qualificazione del personale tecnico-‐amministrativo di supporto e la disponibilità delle infrastrutture necessarie ad erogare servizi consoni e coerenti con gli obiettivi prefissati. R3.D. Monitoraggio, revisione delle strategie, interventi di miglioramento È valutata la capacità di rispondere a quanto emerge dalla rilevazione delle opinioni studenti, dei laureandi e dei laureati, e in particolare la capacità di individuare e porre in debito risalto gli aspetti critici, di intervenire al livello appropriato (organizzativo, di progettazione didattica) e infine di adottare soluzioni coerenti con le risorse disponibili e in grado di conseguire risultati positivi e misurabili. Tipicamente tali elementi trovano formalizzazione nei questionari studenti e laureandi, eventualmente anche in documenti in cui sono raccolte altre segnalazioni provenienti da studenti, segnalazioni provenienti da docenti, da personale tecnico-‐amministrativo e da soggetti esterni all’Ateneo, le osservazioni emerse in riunioni del CdS, del Dipartimento o di struttura di coordinamento della didattica. Per quanto riguarda i criteri di selezione dei CdS da udire, questi sono inizialmente basati sull’esame di una serie di c.d. indicatori “sentinella”:
• numero di iscritti al I° anno; • percentuale di studenti con almeno 40 CFU acquisiti al II anno (L – LMCU) e al I anno (per LM); • tasso di abbandono al secondo anno; • tasso di abbandono dopo N+1 anni; • percentuale di laureati in corso; • tasso di occupazione dei laureati; • grado di soddisfazione degli studenti;
al fine di identificare i CdS con particolari criticità – poi sostituiti dai corrispondenti indicatori quantitativi definiti dall’ANVUR – tenendo conto anche di opportuni principi di rotazione fra i diversi gruppi disciplinari di CdS (Sanitario, Economico, Sociale, Umanistico, Scientifico) e fra i vari Dipartimenti /Scuole dell’Ateneo. A partire dal 2017, la selezione ed il monitoraggio dei CdS sono stati effettuati utilizzando i seguenti indicatori ANVUR:
• iC00a -‐ numero di iscritti al I° anno; • iC02 -‐ Percentuale di laureati (L; LM; LMCU) entro la durata normale del corso; • iC14 -‐ Percentuale di studenti che proseguono nel II anno nello stesso corso di studio • iC16 -‐ Percentuale di studenti che proseguono al II anno nello stesso corso di studio avendo
acquisito almeno 40 CFU al I anno; • iC24 tasso di abbandono dopo N+1 anni; • iC25 -‐ Percentuale di laureandi complessivamente soddisfatti del CdS; • iC06/26 Percentuale di occupazione dei laureati a 1 anno dal titolo; • iC28 -‐ Rapporto studenti iscritti al primo anno/docenti degli insegnamenti del primo anno (pesato
per le ore di docenza)
Nel corso del 2016 sono state svolte audizioni ai seguenti corsi di studio: • L-‐11 Lingue e letterature straniere, • L-‐33, Economia e informatica per l’impresa,
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• LM-‐41 Medicina e chirurgia, • LM-‐74 Scienze e tecnologie geologiche, • LM-‐2 & LM-‐89 Beni archeologici e storico-‐artistico, • LM-‐87 Politiche e managment per il Welfare, • L-‐14 Servizi giuridici per le imprese, • LM-‐13 Farmacia.
Nel 2017 il numero di audizioni svolte è stato limitato ad una, a causa delle gravi problematiche legate all’interdizione ad inizio anno del Rettore e del Direttore Generale che hanno di fatto privato l’ateneo degli organi politici istituzionali fino a luglio con conseguente blocco di tutte le attività non ordinarie e le successive dimissioni di un componente del Nucleo, e riprese nel 2018. Complessivamente, le audizioni effettuate a fine 2017 e nel primo semestre del 2018 hanno riguardato i seguenti 6 corsi di studio:
• L-‐19&L-‐5 Filosofia e Scienze dell'educazione -‐ 25.10.2017 • LM-‐88 Ricerca sociale, politiche della sicurezza e criminalità -‐ 25.10.2018 • L-‐22 Scienze delle attività motorie e sportive -‐ 25.10.2017 • L/SNT3 Igiene Dentale -‐ 25.10.2018 • LM/SNT1 Scienze infermieristiche e ostetriche -‐ 25.10.2018 • LM-‐24 Ingegneria delle costruzioni -‐ 31.06.2018
Complessivamente, a metà 2018, le audizioni hanno riguardato 14 dei 55 CdS attivi in Ateneo (circa il 25%) e il Nucleo dovrà accelerare la frequenza delle propire audizioni anche al fine di monitorare una percentuale di almeno il 50% dei CdS in vista della visita di accreditamento periodica prevista per maggio 2020. Gli esiti dettagliati delle audizioni dei corsi di studio visitati nel corso del 2017 e nel primo semestre del 2018 sono riportati sul sito web del Nucleo di valutazione, al link https://nucleo.unich.it/documenti/audit. Da un’analisi complessiva degli esiti, è però possibile fare le seguenti considerazioni di sintesi con particolare riferimento agli aspetti previsti dai principali indicatori del requisito R3. R3.A. Definizione dei profili culturali e professionali e coerenza con le attività formative Nei corsi esaminati il livello di identificazione e consultazione delle principali parti interessate, sia in fase di progettazione sia successivamente, è mediamente basso e variabile da CdS a CdS. Si rilevano delle criticità minori nei CdS in “Ingegneria delle costruzioni”, “Filosofia e Scienze dell'educazione” e “Ricerca sociale, politiche della sicurezza e criminalità” in cui, sebbene alcune consultazioni sono riportate, esse sono esse sono ristrette ad un numero limitato di partecipanti e poco rappresentativi (anche la dove erano stati invitati un numero elevato di PI come per “Ingegneria delle costruzioni”). Criticità maggiori nella identificazione del sistema professionale di riferimento sono rilevate soprattutto nei CdS in “Scienze della attività motorie e sportive” e “Igiene dentale” per i quali – anche a causa dell’assenza di uno specifico albo professionale per il primo – erano riportate in maniera estremamente concisa consultazioni datate e senza indicazioni delle parti interessate partecipanti, e non era riportata alcuna consultazione nel quadro A1.b della SUA 2017/2018. Non adeguata la consultazione delle principali parti interessate anche per il CdLM in Scienze infermieristiche ed ostretiche, con il quadro A1.a molto conciso e senza indicazioni sulla data o sulle parti sociali coinvolte, mentre nel quadro A1.b viene solo indicato che “Pur non essendoci stati incontri ufficiali, durante i CCDLM, considerata la presenza in qualità di docenti dei due Presidenti degli Ordini professionali degli Infermieri (IPASVI) e delle Ostetriche, c'è sempre stato un confronto diretto e costruttivo riguardo l'offerta formativa erogata dal CdS in Scienze Infermieristiche ed Ostetriche.”. Solo in un paio dei sei CdS ascoltati le consultazioni effettuate risultano sufficientemente documentate ma non sempre la gamma delle parti consultate è sufficientemente rappresentativa, specie a livello nazionale. Tuttavia, le modalità di consultazione non sono del tutto adeguate in quanto limitate alla presentazione del CdS da parte dei referenti e poco attente ad acquisire indicazioni e suggerimenti da parte delle parti interessate sul percorso formativo. Solo uno dei Corsi di Studio si è dotato di un Comitato di Indirizzo, anche se i sui ruoli non sono chiaramente definiti e le sua attività non sono né indicate né documentate. Per diversi dei corsi di studio non sottoposti a modifica di ordinamento negli ultimi anni il quadro A2.a non è del tutto adeguato.
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Dall’analisi delle schede SUA-‐CdS e dai colloqui intercorsi, emerge una sufficiente coerenza degli obiettivi formativi e dei risultati di apprendimento con i profili scientifici e professionali individuati, nei limiti della corretta definizione de aggiornamento di questi ultimi per alcuni dei CdS come discusso sopra. Per il CdS in “Igiene Dentale” si rileva un’eccessiva parcellizzazione degli insegnamenti che risultano quasi tutti integrati e composti da numerosi moduli da 1-‐2 o massimo 3 CFU, in un caso un insegnamento è diviso in 8 moduli da 1 CFU; tale elevata parcellizzazione rende difficile valutare la coerenza del percorso formativo con i risultati di apprendimento dichiarati ed il profilo professionale definito dal CdS ed andrebbe rivista nell’ottica di migliorare tale coerenza. Anche il CdLM in “Scienze infermieristiche ed ostretiche” presenta una elevata parcellizzazione degli insegnamenti, ma in misura minore e parzialmente giustificata dalla natura più professionalizzante del Corso. Si rileva che nel quadro A4.b.2 i risultati di apprendimento non sono mai declinati per aree di apprendimento – nemmeno per le due componenti del corso interclasse in Filosofia e Scienze dell’educazione. I percorsi formativi proposti sono quasi sempre sufficientemente coerenti con gli obiettivi formativi ma solo in pochi casi le schede di insegnamento sono in collegamento informatico con il quadro A4.b.2. Solo in due dei sei CdS il quadro ordinamentale A4.b.1 è compilato. R3.B. Attenzione alle metodologie didattiche e accertamento delle competenze Le attività di orientamento in ingresso, itinere e di accompagnamento al mondo del lavoro sono quasi esclusivamente riconducibili ai servizi centralizzati di Ateneo, e solo una metà dei sei CdS organizzano alcune limitate attività specifiche di CdS e/o di Dipartimento con un supporto del corpo docente. Solo nei CdS in “Filosofia e Scienze dell’educazione” è presente all’interno del regolamento didattico un percorso part time per gli studenti lavoratori, nonostante sia previsto e consigliato dall’Ateneo. Dei tre CdL triennali ascoltati, “Igiene dentale” non prevede né una verifica puntuale delle conoscenze richieste (limitandosi ad affermare genericamente nel quadro A3.a che “Le conoscenze richieste per l’immatricolazione verranno accertate mediante l'la prova di ammissione ai corsi universitari e programmati a livello nazionale”) né l’attribuzione di OFA o l’organizzazione di corsi di sostegno; “Scienze delle attività motorie e sportive” non prevede test di valutazione né attribuzioni di OFA nei quadri A3.a e A3.b della SUA-‐CdS ma solo che “Ai diplomati con voto di maturità inferiore a 75/100 verranno attribuiti degli obblighi formativi aggiuntivi (OFA).” nel regolamento didattico senza alcuna indicazione sul tipo di carenza individuata o di obbligo attribuito; “Filosofia e Scienze dell’educazione” pur prevedendo un test di ingresso e l’attribuzione di OFA, non indica in maniera puntuale le conoscenze necessarie per intraprendere gli studi né indica chiaramente le modalità di assolvimento degli OFA. I tre CdL magistrali ascoltati prevedono dei criteri di accesso sulla base del curriculum – in termini di classe di laurea del titolo posseduto e di un numero minimo di CFU acquisiti in un gruppo di SSD – e della personale preparazione. Le modalità di valutazione sono descritte in modo sufficientemente adeguato nelle schede SUA e nei regolamenti didattici seppur non sempre con la dovuta attenzione. Le modalità di verifica dell’apprendimento non appaiono adeguate nella quasi totalità delle schede di insegnamento. R3.C. Disponibilità di personale, strutture e servizi Tutti e sei i corsi di studio presentano una quota dei docenti di riferimento pari o prossima al 100%. Per cinque dei sei CdS non si rilevano situazioni problematiche rispetto al quoziente studenti/docenti equivalenti a tempo pieno, quasi sempre in linea o inferiori alla media nazionale o di area geografica, e comunque con valori sempre inferiori al valore di riferimento definito al punto R3.C.1. Per il CdL in “Scienze delle attività motorie e sportive” si rileva una situazione problematica rispetto al quoziente studenti iscritti /docenti che è notevolmente superiore alla media nazionale o di area geografica, rispettivamente di un fattore circa 4 o 2-‐3, e presenta un valore superiori al valore di riferimento definito al punto R3.C.1. Per le tre lauree magistrali l’indicatore di qualificazione scientifica della docenza è sempre superiore a 0.8 e, in particolare, presenta un valore 0.9 per “Ricerca sociale, politiche della sicurezza e criminalità” e “Ingegneria delle costruzioni”, leggermente inferiore alla media nazionale o di area geografica attestate fra 1.0 e 1.1, e un valore di 1.0 per “Scienze infermieristiche e ostriche” in linea con la media nazionale o di area geografica. Non si rilevano in nessun caso specifiche iniziative di sostegno allo sviluppo delle competenze didattiche dei docenti.
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R3.D. Capacità di analisi e miglioramento della didattica Si rileva un livello di soddisfazione da parte degli studenti, per tutti gli aspetti presi in esame dai questionari, in linea con la media di Ateneo per “Filosofia e Scienze dell’educazione”, “Ricerca sociale, politiche della sicurezza e criminalità” e “Igiene dentale”, superiore alla media di Ateneo per “Scienze infermieristiche e ostetriche”, e nettamente inferiore per “Ingegneria delle costruzioni”. Dalle evidenze raccolte nella lettura delle SUA CdS e durante le audizioni è emersa una sufficiente capacità di ascolto delle istanze degli studenti non sempre però formalizzata da azioni di miglioramento concrete; il per il CdS in “Ingegneria delle costruzioni” nell’ultimo rapporto annuale di riesame disponibile non è stata rilevata l’opinione relativamente negativa degli studenti sul CdS, nettamente sotto la media di Ateneo, nonostante anche la Relazione CPDS avesse messo in luce questo aspetto. Nessuno dei corsi di studio ha ancora redatto un rapporto di riesame ciclico, incluso il CdLM in “Ricerca sociale, politiche della sicurezza e criminalità” che pur ha effettuato una modifica di ordinamento per l’a.a. 2017/2018. L’assenza di rapporti di riesami ciclici e la natura fondamentalmente descrittiva delle sei schede di monitoraggio annuale, e in qualche caso anche molto concisa, non hanno permesso di valutare a pieno la profondità di analisi dei problemi rilevati e delle loro cause. Dalla lettura degli ultimi rapporti di riesame annuali si rileva che – al di là della notevole disomogeneità per i diversi CdS – le analisi della situazione e i commenti ai dati sono esposti in maniera molto concisa e principalmente descrittiva e scarsamente suffragata da dati quantitativi, non sempre sufficientemente esaustiva e approfondita da permettere di identificare le principali cause dei problemi rilevati, e si evince una limitata propensione a definire indicatori quantitativi atti a valutare l’efficacia delle azioni di miglioramento proposte – in particolare per i CdS in “Ricerca sociale, politiche della sicurezza e criminalità” e soprattutto per “Ingegneria delle costruzioni”. Per quest’ultimo CdS nel RAR non è stata nemmeno effettuata l’analisi della situazione sulla base dei dati né – come già citato – preso in considerazione l’opinione degli studenti sebbene fosse nettamente sotto la media di Ateneo. Dall’analisi delle Relazioni annuali, le CPDS mostrano difficoltà ad interpretare il ruolo di primo valutatore interno sulla gestione dei CdS, ad esse attribuito dal processo A.V.A., le relazioni sono a volte molto concise ed altre prolisse ma appaiono spesso quasi delle “parafrasi” dei RAR. Nessuno dei CdS ascoltati mostra di intrattenere puntuali e documentate interazioni in itinere con le parti interessate consultate in fase di programmazione. Dall’analisi degli audit, il Nucleo rileva che sussistono ancora alcune criticità relative a:
− corretta identificazione e consultazione delle parti interessate; − scarso coinvolgimento di docenti e personale del CdS e/o Dipartimenti nelle attività di
orientamento in ingresso, itinere e di accompagnamento al mondo del lavoro, che vengono per lo più demandate ai servizi centralizzati di Ateneo;
− adeguata formazione dei docenti e studenti coinvolti nella gestione dell’AQ dei CdS e dei Dipartimenti /Scuole.
Alla luce delle suddette criticità il Nucleo raccomanda al Presidio:
− di redigere delle linee guida per le consultazioni per le parti sociali coerenti con le indicazioni previste dal sistema AVA 2.0;
− di verificare e stimolare il coinvolgimento dei CdS e/o Dipartimenti nella gestione diretta delle attività di orientamento in ingresso, itinere e di accompagnamento al mondo del lavoro;
− di organizzare puntuali iniziative di formazione sul sistema AVA a docenti e studenti coinvolti nella gestione dell’AQ dei CdS e dei Dipartimenti /Scuole.
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Capitolo 5 -‐ Ri levazione dell 'opinione degli studenti (e, se effettuata, dei laureandi) La rilevazione delle opinioni degli studenti frequentanti rappresenta non soltanto l’adempimento all’obbligo di legge previsto dalla L. 370 del 1999 e s.m.i. ma anche una opportunità per acquisire il livello di soddisfazione degli studenti sulle risorse strutturali e organizzative messe a disposizione dall’Ateneo, sull’organizzazione dell’attività didattica, sulle modalità di svolgimento delle lezioni, sui contenuti degli insegnamenti, nonché sulle competenze dei docenti. La raccolta del giudizio degli studenti sulle suddette dimensioni della didattica fornisce elementi utili per la conoscenza del sistema in un’ottica di progressivo miglioramento. L’utilità della rilevazione è tanto maggiore quanto più elevato è il tasso degli insegnamenti valutati, da qui l’esigenza di sensibilizzare docenti e studenti sull’importanza della valutazione. Gli scopi principali di tale rilevazione sono in particolare:
• la promozione della cultura della valutazione e dell’autovalutazione, in particolare nelle fasi iniziali di tali processi;
• la messa a disposizione ai singoli docenti e ai responsabili delle strutture didattiche di elementi utili per una riflessione critica sulle eventuali problematiche rilevate dagli studenti nell’ottica di un continuo miglioramento della qualità della didattica;
• la creazione di un’importante base di dati a disposizione dei responsabili dei CdS e delle strutture didattiche per un’efficace gestione delle procedure contemplate per garantire l’assicurazione della qualità della didattica.
A partire dall’anno accademico 2013/2014, con l’avvio del sistema AVA e la formalizzazione di nuovi organismi di valutazione, quali il Presidio per la Qualità, le Commissioni di autovalutazione dei corsi di studio e le Commissioni paritetiche, le indagini sulle opinioni degli studenti hanno rappresentato una base informativa importante per la progettazione e la revisione dei corsi di studio e più in generale per la gestione del sistema di assicurazione qualità a livello di CdS e Dipartimento/Scuola.
5.1 Modalità di r i levazione 5.1.1 Organizzazione della rilevazione (rilevazione online, rilevazione attraverso questionari cartacei, tempi della rilevazione, ecc.) Il Presidio della Qualità di Ateneo è responsabile, a partire dall’Anno Accademico 2013-‐2014, della predisposizione dei questionari relativi all’opinione degli studenti sulla didattica erogata, della definizione delle modalità di somministrazione e del monitoraggio relativo alla rilevazione degli stessi. All’interno dell’Università degli Studi “G. d’Annunzio” di Chieti – Pescara l’indagine sul grado di soddisfazione degli studenti rappresenta una prassi che risale all’Anno Accademico 2000 ed è stata realizzata attraverso l’adozione di un il modello proposto dal CNVSU (DOC 09/02) al quale sono stati apportati, negli anni, solo lievi modifiche. A partire dall’anno accademico 2005-‐2006 e fino al 2012-‐2013, i questionari sono stati somministrati in modalità telematica previa consegna in aula agli studenti dei codici monouso per accedere alla procedura informatizzata. Per ragioni legate alla necessita di: incrementare il numero di schede compilate, migliorare la flessibilità della procedura, avvalersi di una reportistica real-‐time su fogli elettronici, il Presidio della Qualità ha ritenuto opportuno attivare una modalità completamente informatizzata. A tale scopo, a partire dal 2013, su richiesta del PQA l’amministrazione ha affidato al Settore Applicativi Servizi Studenti l’incarico per la progettazione e la gestione della procedura informatizzata. Infatti l’Ateneo si trovava in una fase di transizione dal vecchio sistema GISS, che non prevede la possibilità di integrare al suo interno il questionario di soddisfazione degli studenti e dei docenti, al nuovo sistema ESSE3 che invece ne garantisce una gestione efficiente ed efficace. L’applicativo reso disponibile dal Settore Applicativi Servizi Studenti è stato utilizzato per gli Anni Accademici 2013/2014 e 2014/2015. Con il passaggio al nuovo
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software gestionale carriere studenti (ESSE3), dall’A.A. 2015-‐2016 e per l’A.A. 2016-‐2017 la somministrazione dei questionari è stata effettuata utilizzando un apposito modulo previsto nel nuovo sistema. Questo nuovo strumento di raccolta dati ha permesso di aumentare sensibilmente il numero di schede raccolte. Tutti i questionari vengono somministrati on-‐line, utilizzando una serie di funzionalità di ESSE3 configurate ad hoc, che consentono la compilazione sul WEB d’Ateneo, sono anonimi e possono essere compilati una sola volta. Il questionario utilizzato per valutare la didattica è quello proposto dall’ANVUR (Scheda n. 1), viene compilato per ogni insegnamento dopo lo svolgimento dei 2/3 delle lezioni, in caso di mancata compilazione durante le lezioni, sarà obbligatoria al momento dell’iscrizione all’esame. Vengono considerate le opinioni degli studenti con frequenza superiore al 50%. Successivamente alla conferma, non può più essere modificato. Il Presidio ha deciso che, in prima applicazione, il questionario da somministrare agli studenti frequentanti poteva essere quello proposto nel Documento AVA del 28 gennaio 2013 con lievi modifiche finalizzate solo a rendere più comprensibili i quesiti. E’ stato quindi stabilito che l’inizio della rilevazione potesse essere attivata dopo lo svolgimento dei due terzi delle lezioni secondo quanto indicato nello schema 1. La comunicazione delle modalità di somministrazione dei questionari è stata effettuata dal coordinatore del PQA con mail inviata ai Presidenti dei Corsi di Studio nella quale si invitava i Presidenti a darne massima diffusione tra i docenti del corso e soprattutto tra gli studenti in aula. Per sensibilizzare ulteriormente gli studenti si è provveduto ad inserire un “alert” nella loro pagina personale, in caso di mancata compilazione durante le lezioni, sarà obbligatoria al momento dell’iscrizione all’esame. Vengono considerate le opinioni degli studenti con frequenza superiore al 50%.
Schema 1 -‐ Periodo Attività dell’didattica e Periodo Rilevazione opinione studenti: Periodo Attività didattica Periodo Rilevazione I Quadrimestre Dic. – Feb II Quadrimestre Apr. -‐ Lug III Quadrimestre Mag -‐ Lug I Semestre Dic. – Feb. II Semestre Mag. -‐ Lug. Annuale Mag -‐ Lugl
Gli insegnamenti da valutare sono quelli offerti nello stesso a.a. (nell’a.a. 2016/17 quelli offerti nell’a.a. 2016/17); per i corsi integrati/modularizzati la valutazione è riferita ai singoli moduli (Unità Didattiche-‐UD) se contemporaneamente: • L’insegnamento è presente nel “libretto” dello studente con a. a. di “Offerta 2016/17” • Il relativo esame non è stato ancora sostenuto; • La finestra temporale di apertura della compilazione è aperta. Sono esclusi dalla valutazione: Tirocini, Stage, Seminari Nel corso dell’A.A 2017/18 il Presidio di Qualità ha attivato la rilevazione delle opinioni dei laureandi, attiva dal 9 aprile 2018, che consentirà di raccogliere il loro grado di soddisfazione a partire dall’a.a. 2017/18. Il questionario utilizzato è quello proposto nel documento finale dell’ANVUR opportunamente rimodulato ed integrato con alcune domande, contenute nella scheda relativa alla valutazione delle strutture da parte degli studenti. Tale scelta è stata dettata dalla necessità di colmare la mancanza di dati sulla valutazione delle strutture da parte degli studenti. Il questionario è compilato prima della discussione della tesi o della prova finale, è somministrato on-‐line ed è obbligatorio per tutti coloro che fanno domanda di laurea, è anonimo e può essere compilato una sola volta. Dall’a.a. 2018/19 il Presidio ha previsto di attivare la rilevazione dell’opinione studenti sulle strutture utilizzando il questionario proposto dall’ANVUR (scheda n.2); sarà compilato all’inizio dell’anno accademico
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(a partire dal II anno) dagli studenti con frequenza media agli insegnamenti dell’anno precedente superiore al 50% e permetterà di valutare il corso di Studi, le aule e le attrezzature ed i servizi di supporto. A partire dall’a.a. 2015-‐2016, il Presidio della Qualità di Ateneo ha avviato anche la rilevazione dell’opinione dei docenti utilizzando il questionario proposto nel Documento AVA del 28 gennaio 2013 ma, presumibilmente sia per la scarsa divulgazione si per l’assenza dell’obbligatorietà, la scheda è stata compilata da un basso numero di docenti e gli esiti non sono stati analizzati. Tale rilevazione consentendo il confronto incrociato con l’opinione degli studenti, permetterebbe di evidenziare con maggior precisione le potenziali criticità e pianificare i relativi piani di miglioramento nelle sedi istituzionali quali i Consigli di Corso di Studio e le Commissioni Paritetiche. 5.1.2 Strumenti di rilevazione Il questionario unico di Ateneo in utilizzo a partire dall’anno accademico 2013/14 è quello proposto nel Documento AVA del 28 gennaio 2013 con lievi modifiche e si compone di 10 quesiti. La scala di punteggi adottata per le modalità di risposta dei quesiti è quella proposta dal CNVSU e suggerita anche dall’ANVUR che va dal minimo pari a 1, corrispondente al giudizio “decisamente no”, al massimo pari a 4, corrispondente a “decisamente sì”, prevedendo due valutazioni intermedie, 2, equivalente a “più no che sì” e 3, pari a “più sì che no”. Nella rilevazione on-‐line si è scelto di aggiungere al questionario un’apposita sezione per la raccolta di commenti liberi degli studenti. 5.1.3. Risultati della rilevazione Di seguito sono riportati e discussi i risultati della rilevazione in termini di grado di copertura degli insegnamenti, rapporto questionari compilati e questionari attesi e dei livelli di soddisfazione degli studenti frequentanti. I CdS sono raggruppati nelle quattro aree omogenee considerate dall’Ateneo: Area sanitaria, Area umanistica, Area sociale ed Area scientifica. Grado di copertura degli insegnamenti nella rilevazione dell'opinione degli studenti frequentanti Il grado di copertura degli insegnamenti nella rilevazione dell'opinione degli studenti frequentanti è illustrato nella tabella 1 in cui si elencano per ciascun corso di studio:
• il numero di insegnamenti valutati, intesi come il numero di insegnamenti per i quali sono state acquisite più di 6 schede di valutazione;
• il numero di insegnamenti contattati, intesi come il numero di insegnamenti per i quali è stata acquisita almeno 1 scheda di valutazione;
• il numero di insegnamenti erogati per l’anno accademico 2016-‐2017; • le percentuali di insegnamenti valutati e di insegnamenti contatti rispetto al totale insegnamenti.
Tabella 1
A.A. 2016/17 GRADO DI COPERTURA DEGLI INSEGNAMENTI NELLA RILEVAZIONE DELL'OPINIONE DEGLI
STUDENTI FREQUENTANTI
AREA CLASSE CORSO DI STUDIO insegnamenti valutati
insegnamenti contattati
insegnamenti erogati
% insegnamenti valutati
% insegnamenti contattati
Sanitaria
L/SNT4 ASSISTENZA SANITARIA 66 74 77 85,7% 96,1%
L/SNT3 DIETISTICA 47 53 67 70,1% 79,1%
L/SNT2 FISIOTERAPIA 78 78 85 91,8% 91,8%
L/SNT3 IGIENE DENTALE 22 70 78 28,2% 89,7%
L/SNT1 INFERMIERISTICA 51 52 127 40,2% 40,9%
L/SNT2 ORTOTTICA E ASSISTENZA OFTALMOLOGICA
7 48 76 9,2% 63,2%
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L/SNT1 OSTETRICIA 29 52 65 44,6% 80,0%
L/SNT4
TECNICHE DELLA PREVENZIONE NELL'AMBIENTE E NEI LUOGHI DI LAVORO
22 30 66 33,3% 45,5%
L/SNT3
TECNICHE DI FISIOPATOLOGIA CARDIOCIRCOLATORIA E PERFUSIONE CARDIOVASCOLARE
17 34 63 27,0% 54,0%
L/SNT3 TECNICHE DI LABORATORIO BIOMEDICO
38 50 60 63,3% 83,3%
L/SNT3 TECNICHE DI RADIOLOGIA MEDICA PER IMMAGINI E RADIOTERAPIA
34 72 80 42,5% 90,0%
L/SNT2 TERAPIA OCCUPAZIONALE 61 61 87 70,1% 70,1%
LM/SNT1 SCIENZE INFERMIERISTICHE ED OSTETRICHE
26 26 36 72,2% 72,2%
LM-‐13 CHIMICA E TECNOLOGIA FARMACEUTICHE
36 41 58 62,1% 70,7%
LM-‐13 FARMACIA 42 46 71 59,2% 64,8%
LM-‐41 MEDICINA E CHIRURGIA 174 174 183 95,1% 95,1%
LM-‐46 ODONTOIATRIA E PROTESI DENTARIA
39 43 103 37,9% 41,7%
TOTALE AREA SANITARIA 789 1004 1382 57,1% 72,6%
AREA CLASSE CORSO DI STUDIO insegnamenti valutati
insegnamenti contattati
insegnamenti erogati
% insegnamenti valutati
% insegnamenti contattati
Uman
istica
L-‐1 BENI CULTURALI 29 53 55 52,7% 96,4%
L-‐5/L-‐19 FILOSOFIA E SCIENZE DELL'EDUCAZIONE
32 33 33 97,0% 100,0%
L-‐10 LETTERE 48 79 79 60,8% 100,0%
L-‐11 LINGUE E LETTERATURE STRANIERE 38 60 81 46,9% 74,1%
L-‐12
MEDIAZIONE LINGUISTICA E COMUNICAZIONE INTERCULTURALE
34 43 67 50,7% 64,2%
LM-‐2/LM-‐89
BENI ARCHEOLOGICI E STORICO-‐ARTISTICI
14 33 59 23,7% 55,9%
LM-‐14 FILOLOGIA LINGUISTICA E TRADIZIONI LETTERARIE
33 66 66 50,0% 100,0%
LM-‐38
LINGUE STRANIERE PER L'IMPRESA E LA COOPOPERAZIONE INTERNAZIONALE
16 31 35 45,7% 88,6%
LM-‐37 LINGUE, LETTERATURE E CULTURE MODERNE
17 33 45 37,8% 73,3%
LM-‐78 SCIENZE FILOSOFICHE 4 12 29 13,8% 41,4%
TOTALE AREA UMANISTICA 265 443 549 48,3% 80,7%
A.A. 2016/17
GRADO DI COPERTURA DEGLI INSEGNAMENTI NELLA RILEVAZIONE DELL'OPINIONE DEGLI STUDENTI FREQUENTANTI
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AREA CLASSE CORSO DI STUDIO insegnamenti valutati
insegnamenti contattati
insegnamenti erogati
% insegnamenti valutati
% insegnamenti contattati
Sociale
L-‐33 ECONOMIA INFORMATICA PER L'IMPRESA
26 32 32 81,3% 100,0%
L-‐18 ECONOMIA AZIENDALE 27 41 41 65,9% 100,0%
L-‐33 ECONOMIA E COMMERCIO 31 44 44 70,5% 100,0%
L-‐18 ECONOMIA EANAGEMENT 30 36 42 71,4% 85,7%
L-‐33 ECONOMIA, MERCATI E SVILUPPO 28 28 28 100,0% 100,0%
L-‐24 SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE 37 42 78 47,4% 53,8%
L.14 SERVIZI GIURIDICI PER L'IMPRESA 29 33 34 85,3% 97,1%
L-‐39 SERVIZIO SOCIALE 31 32 36 86,1% 88,9%
L-‐40 SOCIOLOGIA E CRIMINOLOGIA 26 26 26 100,0% 100,0%
LM-‐77 ECONOMIA AZIENDALE 23 29 29 79,3% 100,0%
LM-‐56 ECONOMIA E COMMERCIO 17 30 30 56,7% 100,0%
LM-‐77 ECONOMIA E MANAGEMENT 22 36 46 47,8% 78,3%
LM-‐56 MANAGEMENT E SVILUPPO SOCIOECONOMICO
4 7 10 40,0% 70,0%
LM-‐87 POLITICHE E MANAGEMENT PER IL WELFARE
14 15 17 82,4% 88,2%
LM-‐51 PSICOLOGIA 38 58 58 65,5% 100,0%
LM-‐51 PSICOLOGIA CLINICA E DELLA SALUTE 26 32 80 32,5% 40,0%
LM-‐88 RICERCA SOCIALE, POLITICA DELLA SICUREZZA E CRIMINALITA'
11 17 21 52,4% 81,0%
LM-‐85 SCIENZE PEDAGOGICHE 11 13 13 84,6% 100,0%
LM-‐56 MANAGEMENT, FINANZA E SVILUPPO 8 8 8 100,0% 100,0%
TOTALE AREA SOCIALE 439 559 673 65,2% 83,1%
AREA CLASSE CORSO DI STUDIO insegnamenti valutati
insegnamenti contattati
insegnamenti erogati
% insegnamenti valutati
% insegnamenti contattati
Scientifica
L-‐23 INGEGNERIA DELLE COSTRUZIONI 26 37 37 70,3% 100,0%
L-‐22 SCIENZE DELLE ATTIVITÀ MOTORIE E SPORTIVE
24 24 30 80,0% 80,0%
L-‐34 SCIENZE GEOLOGICHE 25 26 39 64,1% 66,7%
L-‐4 DESIGN 6 6 13 46,2% 46,2%
LM-‐24 INGEGNERIA DELLE COSTRUZIONI 13 19 19 68,4% 100,0%
LM-‐67 SCIENZE E TECNICHE DELLE ATTIVITÀ MOTORIE PREVENTIVE E ADATTATE
18 18 18 100,0% 100,0%
LM-‐74 SCIENZE E TECNOLOGIE GEOLOGICHE 18 25 31 58,1% 80,6%
LM-‐4 ARCHITETTURA 34 34 74 45,9% 45,9%
TOTALE AREA SCIENTIFICA 164 189 261 62,8% 72,4%
TOTALE DI ATENEO 3150 4201 5469 57,60% 76,81%
134
A livello di Ateneo si registra per l’anno accademico 2016/2017 una copertura del 76,8% per gli insegnamenti contattati e del 57,6% per gli insegnamenti valutati con una significativa diminuzione rispetto ai valori registrati nell’anno accademico 2015/2016, rispettivamente del 93,0% di insegnamenti contattati e del 80,0% di insegnamenti valutati. Passando al livello di singola Area, si registrano percentuali al di sotto delle medie di ateneo solo per l’Area Umanistica per la quale si registra la percentuale del 48,3% per gli insegnamenti valutati. Per quanto riguarda l’Area sanitaria, si rileva che – in particolare nei CdS delle professioni sanitarie – c’è una forte eterogeneità nel grado di copertura: su 17 Cds (CdL e CdLM) 6 sono al di sopra del 70% e 8 al di sotto del 50 %. Tenuto conto che il numero di questionari per studente nell’area sono tra i più alti dell’ateneo sembra emergere che nell’area – forse anche grazie alla frequenza obbligatoria – c’è sensibilità e disponibilità da parte degli studenti a compilare i questionari ma contemporaneamente per una parte dei cds c’è poca iniziativa a promuovere la organizzazione della raccolta. A livello di singolo Corso di Studio, le percentuali più alte nel grado di copertura della rilevazione si registrano per i Corsi di Studio in Fisioterapia, Filosofia e Scienze dell’Educazione (L-‐5&L-‐19), Economia Mercati e Sviluppo (L-‐33), Sociologia e Criminologia (L-‐40), Management Finanza e Sviluppo (LM-‐56) e Scienze e tecniche delle attività motorie preventive e adattate (LM-‐67) per i quali si registrano oltre il 90% degli insegnamenti valutati Al contrario, percentuali più basse si registrano per i Corso di Studio in Scienze filosofiche (LM-‐67) e in Ortottica e assistenza oftalmologica (L/SNT2) con percentuali di insegnamenti valutati al di sotto del 20%. Rapporto questionari compilati e questionari attesi In considerazione delle difficoltà riscontrate nella determinazione dei questionari attesi è stato considerato il rapporto fra il numero dei questionari compilati e il numero di studenti iscritti per ogni CdS attivato nell’anno accademico 2016/17. In particolare, si riportano in tabella 2 i dati (estratti al 13.04.2018) relativi al numero di questionari compilati, di studenti iscritti e del relativo rapporto a livello di corso di studio per l’offerta formativa 2016/2017.
TABELLA 2 A.A. 2016/17
RAPPORTO QUESTIONARI COMPILATI E QUESTIONARI ATTESI
AREA CLASSE CORSO DI STUDIO Questionari compilati
Studenti iscritti
Questionari per studente
Sanitaria
L/SNT4 ASSISTENZA SANITARIA 1289 85 15,16 L/SNT3 DIETISTICA 435 32 13,59 L/SNT2 FISIOTERAPIA 3452 167 20,67 L/SNT3 IGIENE DENTALE 293 48 6,10 L/SNT1 INFERMIERISTICA 9649 794 12,15 L/SNT2 ORTOTTICA E ASSISTENZA OFTALMOLOGICA 69 30 2,30 L/SNT1 OSTETRICIA 405 41 9,88
L/SNT4 TECNICHE DELLA PREVENZIONE NELL'AMBIENTE E NEI LUOGHI DI LAVORO
203 46 4,41
L/SNT3 TECNICHE DI FISIOPATOLOGIA CARDIOCIRCOLATORIA E PERFUSIONE CARDIOVASCOLARE
177 37 4,78
L/SNT3 TECNICHE DI LABORATORIO BIOMEDICO 545 63 8,65
L/SNT3 TECNICHE DI RADIOLOGIA MEDICA PER IMMAGINI E RADIOTERAPIA
564 45 12,53
135
AREA CLASSE CORSO DI STUDIO Questionari compilati
Studenti iscritti
Questionari per studente
Sociale
L-‐33 ECONOMIA INFORMATICA PER L'IMPRESA 492 225 2,19 L-‐18 ECONOMIA AZIENDALE 830 460 1,80 L-‐33 ECONOMIA E COMMERCIO 1587 780 2,03 L-‐18 ECONOMIA EANAGEMENT 2830 1056 2,68 L-‐33 ECONOMIA, MERCATI E SVILUPPO 911 288 3,16 L-‐24 SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE 10620 2461 4,32 L.14 SERVIZI GIURIDICI PER L'IMPRESA 799 377 2,12 L-‐39 SERVIZIO SOCIALE 1282 358 3,58 L-‐40 SOCIOLOGIA E CRIMINOLOGIA 3611 1132 3,19 LM-‐77 ECONOMIA AZIENDALE 597 413 1,45 LM-‐56 ECONOMIA E COMMERCIO 363 180 2,02 LM-‐77 ECONOMIA E MANAGEMENT 409 249 1,64
L/SNT2 TERAPIA OCCUPAZIONALE 1335 84 15,89 LM/SNT1 SCIENZE INFERMIERISTICHE ED OSTETRICHE 724 69 10,49 LM-‐13 CHIMICA E TECNOLOGIA FARMACEUTICHE 1845 554 3,33 LM-‐13 FARMACIA 2628 1252 2,10 LM-‐41 MEDICINA E CHIRURGIA 29138 1628 17,90 LM-‐46 ODONTOIATRIA E PROTESI DENTARIA 839 321 2,61
TOTALE AREA SANITARIA 53590 5296 9,56
AREA CLASSE CORSO DI STUDIO Questionari compilati
Studenti iscritti
Questionari per studente
Uman
istica
L-‐1 BENI CULTURALI 515 238 2,16 L-‐5/L-‐19 FILOSOFIA E SCIENZE DELL'EDUCAZIONE 1398 499 2,80 L-‐10 LETTERE 1110 739 1,50 L-‐11 LINGUE E LETTERATURE STRANIERE 1203 664 1,81
L-‐12 MEDIAZIONE LINGUISTICA E COMUNICAZIONE INTERCULTURALE
1959 1311 1,49 LM-‐2/LM-‐89
BENI ARCHEOLOGICI E STORICO-‐ARTISTICI 123 104 1,18
LM-‐14 FILOLOGIA LINGUISTICA E TRADIZIONI LETTERARIE 587 269 2,18
LM-‐38 LINGUE STRANIERE PER L'IMPRESA E LA COOPOPERAZIONE INTERNAZIONALE
324 280 1,16
LM-‐37 LINGUE, LETTERATURE E CULTURE MODERNE 391 214 1,83 LM-‐78 SCIENZE FILOSOFICHE 42 33 1,27
TOTALE AREA UMANISTICA 97751 13555 1,74
TABELLA 2 A.A. 2016/17 RAPPORTO QUESTIONARI COMPILATI E QUESTIONARI ATTESI
136
LM-‐56 MANAGEMENT E SVILUPPO SOCIOECONOMICO 46 3 15,33 LM-‐87 POLITICHE E MANAGEMENT PER IL WELFARE 236 111 2,13 LM-‐51 PSICOLOGIA 866 301 2,88 LM-‐51 PSICOLOGIA CLINICA E DELLA SALUTE 2655 592 4,48
LM-‐88 RICERCA SOCIALE, POLITICHE DELLA SICUREZZA E CRIMINALITA'
305 135 2,26
LM-‐85 SCIENZE PEDAGOGICHE 150 179 0,84 LM-‐56 MANAGEMENT, FINANZA E SVILUPPO 100 38 2,63
TOTALE AREA SOCIALE 28689 9338 3,20
AREA CLASSE CORSO DI STUDIO Questionari compilati
Studenti iscritti
Questionari per studente
Scientifica
L-‐23 INGEGNERIA DELLE COSTRUZIONI 1485 504 2,95 L-‐22 SCIENZE DELLE ATTIVITÀ MOTORIE E SPORTIVE 4140 1679 2,47 L-‐34 SCIENZE GEOLOGICHE 604 237 2,55 L-‐4 DESIGN 2019 448 4,51 LM-‐24 INGEGNERIA DELLE COSTRUZIONI 770 208 3,70
LM-‐67 SCIENZE E TECNICHE DELLE ATTIVITÀ MOTORIE PREVENTIVE E ADATTATE
1087 288 3,77
LM-‐74 SCIENZE E TECNOLOGIE GEOLOGICHE 325 101 3,22 LM-‐4 ARCHITETTURA 3463 1234 2,81
TOTALE AREA SCIENTIFICA 13893 4699 3,25 TOTALE ATENEO 283854 51873 4,94 Complessivamente, a livello di Ateneo sono state raccolte 183.354 schede di valutazione, di cui circa un quarto del totale sono rappresentate dai giudizi espressi dagli studenti iscritti al Corso di Laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia. Il valore medio dell’indicatore questionario per studente a livello di Ateneo è pari a 4,94. A livello di singola Area, il maggior numero di questionari per studente si registra nell’Area Sanitaria con un valore medio di 9,56, dovuto anche in parte dalla presenza di numerosi insegnamenti integrati costituiti da più moduli. Valori nettamente inferiori si riscontrano per le altre aree, in particolare per quanto riguarda i corsi di Area Umanistica. Solo per il Corso in Scienze pedagogiche (LM-‐85) l’indicatore schede per studente è inferiore ad 1. A tal riguardo, si rileva l’adozione del nuovo sistema ha, attraverso un sostanziale aumento nel numero di schede raccolte, quasi azzerato il numero di CdS con numero di schede inferiore a 1(20 cds per l’anno 2014/2015). Livelli di soddisfazione degli studenti frequentanti Nelle tabelle 3, 4 e 5 si riportano i dati relativi al livello di soddisfazione degli studenti frequentanti per le offerte 2014/15, 2015/16 e 2016/2017 unitamente al numero di insegnamenti coperti dalla rilevazione per i quali il punteggio medio è inferiore alla metà del punteggio massimo (2,5 nella scala da 1 a 4 considerata) a livello di corso di studio per l’offerta formativa 2016/2017 il punteggio medio per i singoli quesiti aggregati per Ateneo e per Area.
Tabella 3 AA.AA. 2014/15 -‐ 2015/16 -‐ 2016/17
LIVELLO DI SODDISFAZIONE DEGLI STUDENTI FREQUENTANTI
137
AREA CLASSE CORSO DI STUDIO
Punteggio medio di soddisfazione A.A. 2016/17 Insegnamenti con punteggio medio < 2,5
2014/15 2015/16 2016/17
Sanitaria
L/SNT4 ASSISTENZA SANITARIA 3,31 3,25 3,30 1 L/SNT3 DIETISTICA 3,32 3,36 3,42
L/SNT2 FISIOTERAPIA 3,17 3,09 3,12
L/SNT3 IGIENE DENTALE 3,2 3,08 3,20
L/SNT1 INFERMIERISTICA 3,16 3,26 3,13
L/SNT2 ORTOTTICA E ASSISTENZA OFTALMOLOGICA 3,23 3,43 3,32
L/SNT1 OSTETRICIA 3,11 3,19 3,03 2
L/SNT4 TECNICHE DELLA PREVENZIONE NELL'AMBIENTE E NEI LUOGHI DI LAVORO
-‐ 3,23 3,47
L/SNT3 TECNICHE DI FISIOPATOLOGIA CARDIOCIRCOLATORIA E PERFUSIONE CARDIOVASCOLARE
3,31 3,32 3,14
L/SNT3 TECNICHE DI LABORATORIO BIOMEDICO 3,27 3,26 3,31 1
L/SNT3 TECNICHE DI RADIOLOGIA MEDICA PER IMMAGINI E RADIOTERAPIA
3,34 3,36 3,26 1
L/SNT2 TERAPIA OCCUPAZIONALE 3,16 3,24 3,26 1 LM/SNT1 SCIENZE INFERMIERISTICHE ED OSTETRICHE 3,55 3,5 3,42
LM-‐13 CHIMICA E TECNOLOGIA FARMACEUTICHE 3,34 3,34 3,33
LM-‐13 FARMACIA 3,34 3,42 3,39
LM-‐41 MEDICINA E CHIRURGIA 3,2 3,15 3,16
LM-‐46 ODONTOIATRIA E PROTESI DENTARIA 3,22 3,25 3,32
TOTALE AREA SANITARIA 3,26 3,23 3,20 6
AREA CLASSE CORSO DI STUDIO
Punteggio medio di soddisfazione A.A. 2016/17 Insegnamenti con punteggio medio < 2,5
2014/15 2015/16 2016/17
Uman
istica
L-‐1 BENI CULTURALI 3,31 3,33 3,46 -‐ L-‐5/L-‐19 FILOSOFIA E SCIENZE DELL'EDUCAZIONE 3,47 3,4 3,35 -‐ L-‐10 LETTERE 3,49 3,41 3,46 -‐ L-‐11 LINGUE E LETTERATURE STRANIERE 3,34 3,27 3,35 -‐
L-‐12 MEDIAZIONE LINGUISTICA E COMUNICAZIONE INTERCULTURALE
3,15 3,3 3,23 -‐
LM-‐2/LM-‐89
BENI ARCHEOLOGICI E STORICO-‐ARTISTICI 3,42 3,17 3,45 -‐
LM-‐14 FILOLOGIA LINGUISTICA E TRADIZIONI LETTERARIE 3,43 3,42 3,45 -‐
LM-‐38 LINGUE STRANIERE PER L'IMPRESA E LA COOPOPERAZIONE INTERNAZIONALE
3,39 3,25 3,36 -‐
138
LM-‐37 LINGUE, LETTERATURE E CULTURE MODERNE 3,19 3,38 3,33 -‐ LM-‐78 SCIENZE FILOSOFICHE 3,45 3,46 3,74 -‐ TOTALE AREA UMANISTICA 3,36 3,34 3,35 -‐
Tabella 3 AA.AA. 2014/15 -‐ 2015/16 -‐ 2016/17 LIVELLO DI SODDISFAZIONE DEGLI STUDENTI FREQUENTANTI
AREA CLASSE CORSO DI STUDIO
Punteggio medio di soddisfazione A.A. 2016/17 Insegnamenti con punteggio medio < 2,5
2014/15 2015/16 2016/17
Sociale
L-‐33 ECONOMIA INFORMATICA PER L'IMPRESA 3,33 3,23 3,29 -‐ L-‐18 ECONOMIA AZIENDALE 3,27 3,25 3,22 -‐ L-‐33 ECONOMIA E COMMERCIO 3,3 3,3 3,28 -‐ L-‐18 ECONOMIA EANAGEMENT 3,33 3,25 3,31 -‐ L-‐33 ECONOMIA, MERCATI E SVILUPPO 3,39 3,35 3,29 -‐ L-‐24 SCIENZE E TECNICHE PSICOLOGICHE 3,29 3,26 3,30 -‐ L.14 SERVIZI GIURIDICI PER L'IMPRESA 3,41 3,42 3,37 -‐ L-‐39 SERVIZIO SOCIALE 3,42 3,46 3,39 -‐ L-‐40 SOCIOLOGIA E CRIMINOLOGIA 3,32 3,34 3,30 -‐ LM-‐77 ECONOMIA AZIENDALE 3,37 3,37 3,33 -‐ LM-‐56 ECONOMIA E COMMERCIO 3,22 3,25 3,28 -‐ LM-‐77 ECONOMIA E MANAGEMENT 3,42 3,31 3,48 -‐ LM-‐56 MANAGEMENT E SVILUPPO SOCIOECONOMICO -‐ 3,47 3,49 -‐ LM-‐87 POLITICHE E MANAGEMENT PER IL WELFARE 3,71 3,47 3,45 -‐ LM-‐51 PSICOLOGIA 3,47 3,45 3,54 -‐ LM-‐51 PSICOLOGIA CLINICA E DELLA SALUTE 3,46 3,33 3,29 -‐
LM-‐88 RICERCA SOCIALE, POLITICA DELLA SICUREZZA E CRIMINALITA'
3,4 3,36 3,29 -‐
LM-‐85 SCIENZE PEDAGOGICHE 3,49 3,45 3,47 -‐ LM-‐56 MANAGEMENT, FINANZA E SVILUPPO -‐ -‐ 3,58 -‐ TOTALE AREA SOCIALE 3,39 3,31 3,32 -‐
AREA CLASSE CORSO DI STUDIO
Punteggio medio di soddisfazione A.A. 2016/17 Insegnamenti con punteggio medio
2014/15 2015/16 2016/17
139
< 2,5 Scientifica
L-‐23 INGEGNERIA DELLE COSTRUZIONI 3,15 3,22 3,21 1 L-‐22 SCIENZE DELLE ATTIVITÀ MOTORIE E SPORTIVE 3,23 3,2 3,16 -‐ L-‐34 SCIENZE GEOLOGICHE 3,2 3,17 3,24 -‐ L-‐4 DESIGN 3,20 -‐ LM-‐24 INGEGNERIA DELLE COSTRUZIONI 3,09 3,06 3,00 -‐
LM-‐67 SCIENZE E TECNICHE DELLE ATTIVITÀ MOTORIE PREVENTIVE E ADATTATE
3,24 3,26 3,30 -‐
LM-‐74 SCIENZE E TECNOLOGIE GEOLOGICHE 3,04 3,29 3,08 1 LM-‐4 ARCHITETTURA 3,13 3,09 3,14 1 TOTALE AREA SCIENTIFICA 3,15 3,17 3,17 3
TOTALE ATENEO 3,31 3,26 3,25 9
Tabella 4 AA.AA. 2014/15 -‐ 2015/16 -‐ 2016/17
PUNTEGGI MEDI PER I SINGOLI QUESITI AGGREGATI PER ATENEO
QUESITI A.A. 2014/15
A.A. 2015/16
A.A. 2016/17
A.A. 2015/16
D0 -‐ Gli argomenti di questo insegnamento sono a tuo giudizio interessanti?
3,38 3,35 3,38 3,35
D1 -‐ Le conoscenze preliminari possedute sono risultate sufficienti per la comprensione degli argomenti previsti nel programma d'esame?
3,05 3,07 3,05 3,07
D3 -‐ Il carico di studio richiesto dall'insegnamento è proporzionato ai crediti assegnati?
3,08 3,06 3,08 3,06
D9 -‐ Il materiale didattico (indicato e disponibile) è adeguato per lo studio della materia?
3,22 3,13 3,22 3,13
D13 -‐ L'insegnamento è stato svolto in maniera coerente con quanto dichiarato sul sito Web del corso di studio?
3,39 3,31 3,39 3,31
D14 -‐ Gli orari di svolgimento di lezioni, esercitazioni ed altre eventuali attività didattiche sono rispettati?
3,47 3,38 3,47 3,38
D16 -‐ Le modalità d'esame sono state definite in modo chiaro? 3,39 3,32 3,39 3,32 D20 -‐ Il docente stimola/motiva l'interesse verso la disciplina? 3,26 3,22 3,26 3,22 D21 -‐ Il docente espone gli argomenti in modo adeguato alla complessità della materia?
3,32 3,28 3,32 3,28
D22 -‐ Il docente durante la lezione e/o a ricevimento è disponibile a fornire chiarimenti sugli argomenti svolti?
3,56 3,44 3,56 3,44
140
Tabella 5 AA.AA. 2014/15 -‐ 2015/16 -‐ 2016/17 PUNTEGGI MEDI PER I SINGOLI QUESITI AGGREGATI PER AREA MIUR
Area MIUR A.A. N. Schede
D0 D1 D3 D9 D13 D14 D16 D20 D21 D22 Media
SANITARIA 2014/15 20.539 3,28 3,08 3,02 3,06 3,23 3,29 3,29 3,17 3,23 3,35 3,26 2015/16 56.801 3,31 3,02 3,03 3,12 3,36 3,45 3,38 3,21 3,30 3,52 3,23
2016/17 53.590 3,32 3,11 3,02 3,07 3,26 3,36 3,31 3,18 3,24 3,40 3,20
UMANISTICA 2014/15 3.026 3,38 3,10 3,11 3,34 3,44 3,50 3,38 3,30 3,37 3,62 3,36 2015/16 11.042 3,39 3,10 3,07 3,31 3,42 3,46 3,38 3,32 3,39 3,56 3,34
2016/17 7.652 3,30 2,93 3,01 3,01 3,23 3,33 3,19 3,14 3,17 3,35 3,35
SOCIALE 2014/15 9.966 3,46 3,06 3,20 3,30 3,49 3,56 3,47 3,34 3,40 3,61 3,39 2015/16 33.113 3,39 3,06 3,14 3,22 3,37 3,42 3,36 3,28 3,34 3,49 3,31
2016/17 28.689 3,38 3,09 3,17 3,25 3,38 3,41 3,36 3,30 3,34 3,49 3,32
SCIENTIFICA 2014/15 5.235 3,32 2,92 2,97 2,94 3,20 3,36 3,19 3,09 3,10 3,39 3,15 2015/16 16.259 3,33 2,96 2,99 2,99 3,23 3,32 3,21 3,12 3,16 3,36 3,17
2016/17 13.893 3,38 3,10 3,14 3,30 3,43 3,50 3,40 3,33 3,39 3,56 3,17
Complessivamente il livello di soddisfazione media degli studenti presenta un trend in lieve diminuzione nel triennio 2014/2015-‐2016/2017 che si riflette in una lieve flessione nei punteggi medi, per tutti gli aspetti considerati nei quesiti sottoposti agli studenti. A livello di Ateneo si è passati da un punteggio medio pari a 3,31 per l’a.a. 2014/2015 ad un punteggio medio pari a 3,25 per l’a.a. 2016/2017. A livello di gruppi omogenei di CdS, il quadro complessivo non si discosta dal quello di Ateneo registrando trend in lieve diminuzione per tutte le aree eccetto quella scientifica. Leggermente al di sotto del punteggio medio di Ateneo il punteggio del cds del gruppo di area sanitaria e di area scientifica. A livello di singolo CdS, si rileva come il punteggio medio sia soddisfacente per tutti i CdS con un grado di variabilità relativamente basso: nessun CdS presenta un punteggio inferiore a 3,00. Solo quattro corsi (Fisioterapia, Igiene dentale, Ingegneria LM e Architettura) hanno un punteggio medo inferiore a 3,00 e solo tre CdS presentano un punteggio superiore a 3,50. Per quanto riguarda il numero di CdS per i quali siano presenti insegnamenti con punteggio medio inferiore alla metà del punteggio massimo è pari a 8, contro gli 11 dello scorso anno e i 17 del 2014/2015, mentre il numero complessivo è passato dai 29 insegnamenti del 2014/2015 a 13 insegnamenti per il 2015/2016 e 9 per il 2016/2017. Passando al confronto a livello di ateneo tra i punteggi medi per i singoli quesiti del questionario relativi agli anni accademici 2014/2015, 2015/2016 e 2016/2017, dal quadro generale di Ateneo, complessivamente soddisfacente, emergono due quesiti per i quali il punteggio medio è significativamente inferiore: “Le conoscenze preliminari possedute sono risultate sufficienti per la comprensione degli argomenti previsti nel programma d'esame?” (3,05) e “Il carico di studio richiesto dall'insegnamento è proporzionato ai crediti assegnati?” (3,08). Seppure i valori assoluti dei punteggi siano superiori a 3,00, il dato suggerisce all’Ateneo ed in particolare al PQA di porre maggiore attenzione sugli aspetti del sistema di assicurazione qualità a livello di CdS legati alla verifica delle conoscenze richieste in ingresso e al monitoraggio del percorso formativo.
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5.2 Uti l izzazione dei r isultati 5.2.1 Diffusione dei risultati all’interno dell’Ateneo I risultati della opinione degli studenti, oltre ad essere oggetto di discussione nella SUA-‐CdS, nel Rapporto di Riesame e nella Relazione della Commissione Paritetica Docenti-‐Studenti, dovrebbero essere resi pubblici, come indicato nella Nota Miur del 11 giugno 2008 prot. n. 187. Il Presidio della Qualità nel 2016 ha predisposto, in collaborazione con il Settore Programmazione e Valutazione della Didattica e della Ricerca, un nuovo modello di reportistica dei dati aggregati a livello di Ateneo, Area e CdS per la pubblicizzazione dei risultati nel web di Ateneo. Parallelamente, è stato aggiornato il pre-‐esitente sistema in cui si prevede l’invio dei report a livello disaggregato (singoli insegnamenti) oltre che ai Presidenti dei CdS, ai Direttori di Dipartimento e Presidenti di Scuola. Dall’analisi dettagliata delle SUA-‐CdS, dei Rapporti di Riesame e delle Relazioni annuali della Commissioni Paritetiche Docenti-‐Studenti effettuate nell’ambito delle audit condotte nel corso del 2017 dal Nucleo di valutazione, emerge un non soddisfacente grado di pubblicizzazione degli esiti delle rilevazioni delle opinioni degli studenti da parte dei CdS ed una loro insufficiente presa in carico dei rilievi sollevati dalle commissioni paritetiche riguardo problemi legati alle opinioni degli studenti. A tal proposito, il Delegato per la Qualità della Didattica e della Ricerca è intervenuto nella seduta del Senato Accademico del 14.06.2016 al fine di concordare delle modalità di pubblicizzazione dei risultati e di gestione delle criticità riscontrate. Non essendo stata definita, né in tale seduta né nelle sedute successive, una politica di diffusione e trasparenza dei risultati e di gestione delle criticità, tale problematica risulta a tutto il 2017 ancora non risolta. In attesa della definizione di una policy a riguardo da parte dell’Ateneo, si suggerisce ai Presidenti dei CdS di rendere i dati disponibili a tutti i partecipanti al consiglio di struttura didattica nel corso della presentazione e discussione dei risultati in Consiglio. 5.2.2 Azioni di intervento promosse a seguito degli stimoli provenienti dal monitoraggio degli studenti frequentanti/laureandi A seguito della proposta pervenuta dalla Consulta degli Studenti è stata valutata la possibilità di utilizzare il giudizio espresso dagli studenti nel rinnovo dei contratti attribuiti ai sensi dell'art. 23 comma 1 della L.240/2010 previa parere del Nucleo di Valutazione.
5.2.3 Eventuale utilizzazione dei risultati ai fini dell’incentivazione dei docenti L’esito della rilevazione dell’opinione degli studenti è stata esplicitamente utilizzata nel corso degli anni 2014-‐2016 nell’ambito dell'attribuzione a professori e ricercatori dell’incentivo di cui all’art. 29, comma 19, della legge 240/2010. In particolare, il Regolamento per l'attribuzione a professori e ricercatori dell’incentivo di cui all’art. 29, comma 19, della legge 30 dicembre 2010 n. 240, emanato con D.R. n. 233 del 7 marzo 2014, all'art. 5 – criteri di selezione -‐ prevede che una Commissione di Ateneo effettui una valutazione comparativa fra soggetti appartenenti allo stesso ruolo, sulla base di parametri riguardanti l’attività didattica, l’attività di ricerca e l’attività gestionale. Nello specifico il suddetto articolo al comma 6 recita: “6. Per quanto riguarda l’attività didattica, la Commissione prende in considerazione i seguenti elementi: a) il numero di ore di didattica frontale erogata dal docente nei corsi di laurea e laurea magistrale negli aa.aa.2009/2010, 2010/2011, 2011/2012 certificate sulla base dei registri delle lezioni, a cui potrà essere attribuito un punteggio fino a 60 centesimi:
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-‐ per i professori associati ed ordinari sarà attribuito un punteggio di 60 centesimi per 480 o più ore di didattica frontale, mentre per un numero di ore NO inferiore a 480 sarà attribuito un punteggio in centesimi pari a (NO/480)×60; -‐ per i ricercatori sarà attribuito un punteggio di 60 centesimi per 240 o più ore di didattica frontale, mentre per un numero di ore NO inferiore a 240 sarà attribuito un punteggio in centesimi pari a (NO/240)×60; b) il numero di tesi di laurea triennale, magistrale e di tesi di dottorato seguite in qualità di relatore negli a.a. 2008/2009, 2009/2010, 2010/2011, a cui potrà essere attribuito un punteggio fino a 25 centesimi per 15 o più tesi, mentre per un numero di tesi NT inferiore a 15 sarà attribuito un punteggio in centesimi pari a (NT/15)×25; c) l’esito della rilevazione dell’opinione degli studenti sulla didattica relativamente agli a.a. 2009/2010, 2010/2011, 2011/2012 per i quali è disponibile la rilevazione on-‐line (in caso di mancanza di valutazione studenti questa quota si aggiunge a quella del precedente punto a), a cui potrà essere attribuito un punteggio fino a 15 centesimi. a tal uopo sarà considerata la media MD delle seguenti domande: 1) Le modalità d’esame sono state definite in modo chiaro? 2) Gli orari di svolgimento dell'attività didattica sono rispettati? 3) Il personale docente è effettivamente reperibile per chiarimenti e spiegazioni? 4) Il docente stimola/motiva l'interesse verso la disciplina? 5) Il docente espone gli argomenti in modo chiaro? 6) Il carico di studio richiesto da questo insegnamento è proporzionato ai crediti assegnati? 7) Il materiale didattico (indicato o fornito) è adeguato per lo studio della materia? 8) Sono complessivamente soddisfatto di come è stato svolto questo insegnamento? e sarà attribuito un punteggio in centesimi pari a [(MD-‐1)/3]×15.”
5.3 Punti di forza e di debolezza relativamente a modalità di r i levazione, r isultati del la r i levazione e uti l izzazione dei r isultati Punti di forza
• l’introduzione della procedura informatica ESSE3 ha senza dubbio incrementato in maniera significativa il numero di schede raccolte a testimonianza di una maggiore capacità di penetrazione di questa modalità rispetto alle rilevazioni effettuate negli anni accademici precedenti;
• il Presidio di Qualità ha sviluppato un sistema di reportistica molto più dettagliato rispetto ai precedenti anni accademici e in grado di operare confronti tra diversi livelli di aggregazione.
Punti di debolezza e criticità
• scarsa sensibilizzazione dei docenti e degli studenti sull’importanza delle rilevazioni; • il perdurare della scarsa trasparenza delle informazioni sugli esiti della rilevazione degli studenti sia
a livello di ateneo che di CdS; • l’evidenza di un non sufficiente presa in carico dei problemi rilevati dalle CPDS circa le opinioni degli
studenti da parte dei Consigli di Corso di studio; • il perdurare dell’assenza dei dati sull’organizzazione dei corsi di studio, sulle strutture didattiche
utilizzate (aule, attrezzature), sull’ulteriori informazioni aggiuntive e sul grado di soddisfazione generale e sugli aspetti specifici dei corsi di studio non permette una valutazione completa dell’offerta formativa dell’ateneo. Tale aspetto è reso ancora più critico dal perdurare delle segnalazioni più volte inviate agli di governo;
• il perdurare dell’assenza dei dati relativi al questionario docenti;
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• lo strumento telematico, alla chiusura del periodo di rilevazione dell’opinione degli studenti, non consente la restituzione immediata del report dei risultati ai soggetti interessati (docenti, Presidenti di CdS etc.);
• l’eccessiva parcellizzazione degli insegnamenti in area sanitaria e la presenza di numerosi insegnamenti integrati costituiti da diversi moduli da pochi crediti rende difficile identificare con chiarezza le attività formative effettivamente valutate;
• l’utilizzo delle modalità di ripartizione di singoli moduli fra più docenti previsto dall’applicativo U-‐Gov rende difficile identificare con chiarezza i docenti effettivamente valutati.
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Sezione I I -‐ Valutazione della performance Seguendo le indicazioni ANVUR riportate nelle riportato nelle “Linee Guida 2018 per la Relazione Annuale dei Nuclei di Valutazione” la presente sezione si struttura pertanto sui seguenti argomenti:
• funzionamento complessivo e sviluppo del sistema di gestione della performance; • argomentazioni sulla validazione della Relazione della performance; • modalità di applicazione delle principali novità introdotte dal D.Lgs 74/2017, con particolare
riguardo al coinvolgimento di utenti e cittadini per la valutazione della performance; a ciascuno dei quali è stato dedicato un capitolo.
Capitolo 6 -‐ Funzionamento complessivo e sviluppo del sistema di gestione della performance In questo capitolo viene analizzato il funzionamento complessivo e sviluppo del sistema di gestione della Performance 2017 con qualche cenno sull’impostazione del Ciclo della Performance 2018, limitatamente alla redazione del Piano Integrato 2018. L’Ateneo non ha ancora ricevuto il documento di feedback con le osservazioni dell’ANVUR, per cui non è stato possibile fare alcun riferimento a riguardo date le notevoli problematiche affrontate dall’Ateneo nel corso del 2017, in particolare:
• il 13 marzo 2017 il Rettore – Prof. Carmine Di Ilio – e il Direttore Generale – dott. Filippo Del Vecchio sono stati interdetti dalle loro funzioni con provvedimento del GIP del Tribunale di Chieti e, successivamente, il Prof. Di Ilio si è dimesso nel corso del mese di aprile 2017 mentre l’Università ha aperto a carico del Dott. Del Vecchio una serie di procedimenti disciplinari che si sono conclusi con un licenziamento per giusta causa con effetto dal 27.07.2017;
• a decorrere dal 20.04.2017 e fino al 27.09.2017 l’incarico di Direttore Generale è stato affidato alla Dott.ssa Lucia Mazzoccone, funzionario di livello EP, già responsabile dell’Area Didattica 1, con un contratto di carattere temporaneo che non contemplava espressamente il raggiungimento di specifici obiettivi legati alla performance;
• nel mese di giugno 2017 si è insediato il nuovo Rettore, Prof. Sergio Caputi, eletto a fine maggio; • nel mese di settembre 2017, il CdA ha conferito l’incarico di Direttore Generale al Dott. Giovanni
Cucullo che ha preso servizio solo il 28.09.2017.
Non si è ritenuto significativo seguire l’invito dell’ANVUR, riportato nelle linee guida 2018, di porre l’accento sugli sviluppi registrati nell’ateneo rispetto all’anno precedente, ma si è effettuata un’analisi generale del funzionamento complessivo del sistema di gestione del Ciclo della Performance 2017, cercando comunque di soffermarsi sui 3 argomenti indicati dall’ANVUR:
• Integrazione tra ciclo di performance e ciclo di bilancio; • Declinazione della pianificazione della performance a livello di strutture decentrate (dipartimenti,
scuole e centri); • Qualità della “filiera” obiettivi-‐indicatori-‐target;
in modo da fornire un contributo agli approfondimenti su cui l’Agenzia è attualmente impegnata. Per la stesura della presente analisi, il Nucleo di valutazione ha tenuto presente le disposizioni contenute nelle Linee Guida per la gestione integrata del Ciclo della Performance pubblicate dall’ANVUR nel luglio 2015, le indicazioni delle “Linee Guida 2017 per la relazione annuale dei Nuclei di Valutazione” e, per
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quanto possibile, gli esiti dell’attività di analisi e di condivisione delle principali evidenze emerse dalla gestione della performance delle amministrazioni universitarie (Piani e Relazioni) svolte dall’ANVUR nel triennio 2016-‐18, inclusi i documenti di feedback e gli approfondimenti proprio sulle Relazioni dei NdV recentemente pubblicati. Si è deciso inoltre, al fine di agevolare l’analisi da parte dell’ANVUR dei Piani Integrati 2018-‐20, di utilizzare la griglia di lettura allegata alle Linee Guida 2018 (S4 -‐ Scheda per l’analisi del ciclo integrato di performance), elaborata a partire dal modello utilizzato dall’ANVUR per la redazione dei documenti di feedback sui Piani Integrati 2016-‐2018 e 2017-‐2019 e modificata anche alla luce delle più recenti modifiche normative. Il presente paragrafo è articolato in tre sottoparagrafi:
• Breve sintesi delle principali attività svolta dal Nucleo nella funzione OIV per l’anno 2017; • Riscontri sulla gestione del ciclo di performance 2017; • Raccomandazioni suggerimenti In vista dei cicli successivi.
I principali documenti presi in considerazione e audizioni con il DG e/o il responsabile del Settore Trasparenza, Anticorruzione e Performance dell’Ateneo avvenuti nel 2016 e nella prima parte del 2017, utili ai fini delle analisi contenute nella relazione, sono stati:
• Sistema di Misurazione e Valutazione della Performance (adottato dal CdA nella seduta del 1 luglio 2015 e modificato il 23/3/2016 e, successivamente, il 29/01/2018);
• Piano Integrato della Performance 2017-‐2019, annualità 2017 (approvato dal CdA il 21/07/2017); • Relazione sulla Performance 2017 (approvato dal CdA il 24/04/2018); • nota del Direttore Generale, Dott. Giovanni Cucullo, del 18 giugno 2018, relativa alla Relazione di
autovalutazione sul raggiungimento dei propri obiettivi per il 2017; • Documento di Validazione della Relazione sulla Performance 2017 approvato dal NdV 25/06/2018; • Documento di valutazione del Direttore Generale per il 2017 approvato dal NdV 25/06/2018; • Audizione del Direttore Generale del 05/12/2017; • lettera al Direttore Generale da parte del Presidente del Nucleo in cui venivano evidenziate le
indicazioni date dall’ANVUR con la “Nota di indirizzo per la gestione del ciclo della Performance 2018-‐2020” del 20/12/2018, riguardo le principali novità introdotte dal D.Lgs. n.74/2017 in merito alla disciplina della performance;
• Lettera al Direttore Generale del 10/04/2017 in cui si raccomandava all’amministrazione di predisporre la Relazione sulla Performance 2017 in modo che possa essere approvata dal CdA entro il 30 maggio 2018 per permettere al Nucleo di concludere la valutazione entro il 30 giugno 2018, come indicato dal D.Lgs 74/2017.
6.1 -‐ Breve sintesi del le principal i att ività svolta dal Nucleo nel la funzione OIV per l ’anno 2017 Nel corso dell’anno 2017 e nello scorcio del 2018 il Nucleo di Valutazione in funzione di OIV ha svolto le attività di seguito riportate. Nella riunione del 22.02.2017 il nucleo ha validato la Relazione sulla Performance 2015 con riserve formulando una serie di osservazioni nel documento di validazione allegato. Nella stessa riunione è stata effettuata la valutazione del Direttore Generale, previo audit da parte del Nucleo. Nella riunione del 29.03.2017 iI Nucleo ha analizzato il Piano Integrato approvato dal CdA in data 31 gennaio 2017 riscontrando che risultava ancora incompleto in quanto non erano presenti gli obiettivi del Direttore e, dato il modello di attribuzione a cascata a tutti i responsabili di Aree e Settori, erano insufficienti e incompleti gli obiettivi operativi del Personale TA. Il Nucleo, inoltre, anche in considerazione della complessa situazione in cui gravava l’Ateneo, dal 13 marzo 2017 senza Rettore e Direttore Generale che erano stati interdetti, delegava il Presidente a farsi promotore nei confronti del Decano e degli Organi Accademici della necessità di riavviare il prima possibile la corretta gestione del Ciclo della Performance
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2017 nonché la redazione del Relazione sulla Performance per l’annualità 2016 entro i termini previsti dal DLgs 150/2009. Nella riunione del 26.04.2017 è stata approvata l’attestazione sull’assolvimento degli obblighi relativi alla trasparenza e all’integrità da parte delle amministrazioni tenendo conto delle indicazioni date dall’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) con delibera n°236 del 1.3.2017 “Attestazioni OIV, o strutture con funzioni analoghe, sull’assolvimento degli obblighi di pubblicazione al 31 marzo 2017 e attività di vigilanza dell’Autorità” entro i termini previsti del 30 aprile. Nella riunione del 18.09.2017 ha preso atto che l’amministrazione non ha ancora completato la redazione della relazione sulla performance, ed è pertanto in notevole ritardo rispetto alla scadenza del 30 giugno prevista dal DLgs 150/2009 e che, sulla base di un incontro del Presidente con il DG reggente ed il responsabile dell’ufficio di gestione della performance, l’approvazione della relazione è prevista nella migliore delle ipotesi nella seduta del CdA di fine ottobre. Nella stessa riunione si è preso atto che la Relazione non potrà pertanto essere presa in considerazione per la validazione da parte del Nucleo prima della seduta di novembre, di nuovo in ritardo rispetto alla scadenza prevista dal DLgs 150/2009 (15 settembre). Nella riunione del 25.10.2017 il nucleo, anche sulla base del resoconto del presidente degli esiti di una riunione della Commissione performance, istituita dall’Ateneo nel luglio u.s., nella quale si è discusso delle problematiche riguardanti la chiusura della gestione per l’anno 2016 e la relativa Relazione sulla Performance, ha preso atto che l’approvazione del CdA della Relazione sulla Performance slitterà ulteriormente a data da destinarsi. Nella riunione del 7.12.2017 il nucleo ha preso in esame lo stralcio della Relazione sulla Performance 2016, relativo ai soli obiettivi del Direttore generale, approvato dal CdA nella seduta del 28.11.2017 e la Relazione di autovalutazione sul raggiungimento degli obiettivi lui attribuiti per il 2016 da parte del Dott. Filippo del Vecchio, Direttore Generale nel corso del 2016, con notevole ritardo rispetto alla data del 30 giugno prevista dal D.Lgs. 150/2009, per i provvedimenti di competenza. Il Nucleo, tuttavia, ha preso atto che al momento l’Ateneo non ha ancora adottato la Relazione sulla performance a consuntivo per l’anno 2016 che, pertanto, non ha potuto essere validata dall’OIV, secondo quanto previsto dall’art. 14, co. 4, lett c), e delibera di non poter procedere a proporre all’organo di indirizzo politico amministrativo la valutazione del dott. Del Vecchio e l’attribuzione della retribuzione di risultato per il 2016. Nella riunione del 29.01.2018 è stato dato il parere vincolante su una revisione del Sistema di misurazione e valutazione della performance, curata dal Presidente di concerto con il DG ed assieme ai responsabili dei settori coinvolti, che tiene conto sia di alcune osservazioni sollevate nel corso del 2016 e 2017 sia delle modifiche suggerite dall’ANVUR per adeguare il Sistema alle novità introdotte dal D.Lgs. 74/2015 in merito alla gestione della Performance. Nella riunione del 30.04.2018 il nucleo ha validato la Relazione sulla Performance 2016 con riserve formulando una serie di osservazioni nel documento di validazione allegato. Nella stessa riunione è stata effettuata la valutazione del Direttore Generale. Nella riunione del 25.06.2018 il nucleo ha validato la Relazione sulla Performance 2017 con riserve formulando una serie di osservazioni nel documento di validazione allegato. Nella stessa riunione è stata effettuata la valutazione del Direttore Generale per lo scorcio 28 settembre – 31 dicembre 2017. 6.2 -‐ Riscontri sulla gestione del ciclo di performance L’analisi della gestione del Ciclo della Performance 2017 è stata condotta utilizzando la griglia di lettura allegata alle Linee Guida 2018 (S4 -‐ Scheda per l’analisi del ciclo integrato di performance), elaborata dall’ANVUR e basata sulle seguenti cinque dimensioni di analisi. 6.2.1 -‐ Processo di definizione del Piano 1.1 Quali soggetti (interni e/o esterni) sono stati coinvolti nell’iter che ha condotto alla redazione del Piano? Con quali modalità?
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I soggetti coinvolti dall’Ateneo nell’iter che ha condotto alla redazione del Piano Integrato 2017-‐2019 sono limitati, ai vertici dell’Ateneo, al Senato accademico, al CdA e, per aspetti di carattere generale e di compliance con le indicazioni ANVUR, al Presidente del Nucleo di Valutazione. 1.2 A quali altri documenti di programmazione o analisi sono correlati i contenuti del Piano? (es.: Programma di mandato, Piano Strategico, Programmazione Triennale MIUR, Relazione di accompagnamento al Bilancio consuntivo; Bilancio Previsionale; Indagini di contesto, indagini sul clima o sul benessere organizzativo, customer satisfaction, ecc.) Rispetto allo stato di integrazione delle pianificazioni, l’Ateneo già a partire dal 2016, con il “Piano Integrato della Performance, della Trasparenza e della Prevenzione della Corruzione 2016-‐2018” si era adeguato all’approccio integrato indicato dall’ANVUR nelle “Linee Guida per la gestione della Performance” del 20 luglio 2015. Tale approccio è stato ribadito nel “Piano Integrato della Performance, della Trasparenza e della Prevenzione della Corruzione 2017-‐2019” il cui principio fondante resta l’ancoraggio della performance amministrativa con le missioni istituzionali dell’università, il Piano strategico dell’Ateneo 2015-‐2017 approvato da Senato Accademico e CdA nel maggio 2015, la Programmazione triennale 2016-‐2018 nonché con il Piano triennale per la Prevenzione dalla Corruzione e la Trasparenza 2017-‐2019. Il Piano Integrato dell’Ateneo deriva i propri obiettivi strategici dagli obiettivi fissati nell’ambito del Piano strategico di Ateneo e dai progetti della Programmazione triennale, integrati con le dimensioni degli obiettivi strategici di Ateneo e con i relativi obiettivi operativi (obiettivi del Direttore e del personale dirigenziale o di livello EP valutato) che includono anche il presidio delle attività correnti. Non a caso le aree strategiche previste nell’albero della Performance derivano da quelle previste dal Piano strategico di Ateneo 2015-‐2017, che sono a loro volta mutuate dal Decreto di Programmazione triennale vigente al momento della sua approvazione da parte degli Organi Accademici. Al fine di implementare la strategia e dare attuazione alle linee strategiche ed alla programmazione triennale sopra definite, gli obiettivi strategici sono stati declinati in obiettivi operativi prevalentemente annuali (obiettivi performance organizzativa ed individuale); sono quindi stati definiti ruoli, responsabilità delle diverse azioni (il modo in cui l’Ateneo intende raggiungere gli obiettivi che si è posto). Da un’analisi degli obiettivi strategici e soprattutto operativi inseriti nel piano resta poco evidente il collegamento con i Piani per la Trasparenza e l’integrità e per la Prevenzione dalla Corruzione. Si rileva inoltre l’assenza di un chiaro collegamento del Ciclo della Performance agli aspetti economici e finanziari e di qualsiasi forma di integrazione tra ciclo del bilancio e ciclo della performance; Si rileva inoltre un elevato numero di obiettivi operativi, spesso eccessivamente specifici e poco legati alle linee strategiche. Resta poco evidente il collegamento con il livello di coinvolgimento dei dipendenti e degli stakeholder. 1.3 L’iter seguito per la redazione del Piano è coerente con quanto indicato nel SMVP su cui il NdV ha espresso il proprio parere? Da un confronto puntuale del Piano pubblicato sul sito amministrazione trasparente dell’Ateno con il Sistema di Misurazione e Valutazione della Performance vigente nel corso del 2017, il Nucleo rileva una sostanziale coerenza formale dell’iter per la redazione del Piano Integrato 2017-‐2019 con quanto indicato nel SMVP. Si rileva tuttavia, anche sulla base del coinvolgimento del Presidente del Nucleo in alcune fasi della redazione del Piano: un basso grado di condivisione degli organi accademici, in particolare del Senato Accademico, e dei Dipartimenti nella fase preliminare dell’iter di redazione del Piano Integrato, relativamente alla declinazione degli obiettivi strategici;
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una sostanziale disattenzione del processo a cascata di definizione degli obiettivi operativi, previsto dal SMVP, giustificata dall’assenza di Dirigenti in Ateneo nel corso del 2017 e della presenza di un limitato numero di EP responsabili di Area; il processo a cascata è invece applicato in maniera più puntuale agli obiettivi individuali, nei limiti permessi dalle su esposte problematiche legate alla carenza di quadri intermedi fra DG e responsabili degli uffici. 6.2.2 -‐ Integrazione con le strategie 2.1 Vi è una sezione nel Piano in cui vengono descritte le strategie generali dell’Ateneo? Se sì, sono indicati degli obiettivi strategici corredati da indicatori e target? Nella logica del Piano Integrato adottata dall’Ateneo, le strategie generali dell’Ateneo vengono descritte dettagliatamente nelle sezioni iniziali del Piano, all’interno del Piano strategico 2015-‐2017 e del Documento di Programmazione triennale. A partire dalle linee strategiche delineate dagli organi di indirizzo Politico dell’Ateneo il Rettore, assieme al Direttore Generale e al Consiglio di Amministrazione, per ciascuna delle aree strategiche considerate, ha identificato un set di indicatori quantitativi di outcome legati ad obiettivi strategici di particolare rilevanza per le attività istituzionali dell’ateneo e collegati direttamente alla didattica (in particolare al sistema AVA), alla ricerca (in particolare alla VQR e alla SUA-‐RD), alla terza missione (in particolare alla SUA-‐RD), al bilancio (in particolare alla sostenibilità economico finanziaria e alla quota premiale) nonché alla performance amministrativa (nelle aree direzionali ritenute prioritarie per la gestione dei servizi e tecnici di supporto inclusi gli aspetti economico-‐finanziari, e nei dipartimenti). Sulla base delle stesse linee strategiche, il Rettore e il CdA ogni anno individuano una serie di obiettivi per il Direttore Generale in ciascuna delle aree strategiche considerate. Alcuni obiettivi strategici di natura progettuale, trasversali alle Aree e connessi con una o più finalità strategica sono stati declinati tramite progetti di durata triennale inseriti nel Piano delle Performance 2016-‐18 e descritti da indicatori con output annuali. 2.2 Vi è coerenza con la programmazione degli obiettivi operativi di performance organizzativa e individuale? Gli obiettivi operativi di performance organizzativa – di fatto coincidenti con gli obiettivi individuali assegnati ai responsabili delle rispettive strutture – pur essendo espressamente legati alle strategie, in molti casi non sono sufficientemente sfidanti (tendenti al miglioramento), perché di fatto si riferiscono ad attività di ordinaria amministrazione. 2.3 In che modalità la pianificazione strategica è stata declinata a livello di (o è stata costruita partendo dalle) strutture decentrate (Dipartimenti, Centri, Scuole, ecc.)? Come già osservato in precedenza, vi è stato un basso grado di coinvolgimento nell’iter di pianificazione strategica delle strutture decentrate (Dipartimenti, Centri, Scuole, ecc.), che hanno dimostrato poca attenzione a riguardo e contribuito quasi esclusivamente nella definizione di obiettivi operativi al proprio personale tecnico e in parte anche a quello amministrativo, in un processo di tipo bottom up. Si rileva invece una maggiore attenzione dell’amministrazione nel coinvolgimento delle strutture decentrate tramite un approccio top-‐down che prevede l’assegnazione ai dipartimenti di obiettivi strategici comuni, con degli indicatori di outcome legati alla didattica e la ricerca, nonché obiettivi operativi comuni volti ad un miglioramento di alcuni processi amministrativi (riduzione dei tempi di pagamento dei fornitori e dei tempi di rimborso delle missioni ai docenti). Infatti, il piano integrato 2017-‐2019, facendo seguito a quanto previsto per la prima volta nel piano dell’anno precedente, ha incluso una serie di obiettivi strategici, e relativi indicatori di outcome, legati alle attività di didattica e di ricerca dei Dipartimenti nonché una serie di obiettivi operativi, e relativi indicatori di output, legati alle loro principali attività amministrative che contribuiranno alla valutazione della performance organizzativa dell’Ateneo. Sicuramente apprezzabile è l’impegno dell’Ateneo nel declinare le linee strategiche generali nei vari dipartimenti assegnando obiettivi sia strategici che operativi di respiro
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sufficientemente ampio, legati, i primi ad attività istituzionali di didattica e di ricerca, ed i secondi ad alcuni importanti servizi erogati agli utenti interni ed esterni. Tuttavia, nonostante tali obiettivi siano molto simili a quelli già introdotti l’anno precedente, si riscontra ancora una significativa resistenza all’adozione di tali obiettivi da parte dei responsabili amministrativi dei Dipartimenti, con considerevoli ritardi nell’avvio delle attività e nell’assegnazione degli obiettivi al personale amministrativo afferente. 6.2.3 -‐ Integrazione con il ciclo di bilancio 3.1 Vi sono riferimenti nel Piano alla pianificazione economica (al bilancio preventivo)? Come segnalato dal Nucleo di valutazione in sede di validazione di Relazione sulla Performance nei cicli precedenti della Performance, 2015 e 2016, il Piano strategico è sostanzialmente slegato dalla Pianificazione economica. Gli unici riferimento al Bilancio sono limitati all’utilizzo di alcuni indicatori quantitativi di outcome legati ad obiettivi strategici collegati al bilancio (in particolare alla sostenibilità economico finanziaria e alla quota premiale). Non si rileva invece alcun riferimento esplicito relativamente all’allocazione delle risorse sui vari obiettivi strategici ed operativi, di fatto implicitamente inevitabili. 3.2 Vi è collegamento esplicito tra la responsabilità economica e quella sugli obiettivi di performance? Se sì, fino a che livello? (Direzione generale, dirigenti e direttori di dipartimento, responsabili di ufficio) Dal Piano non è evidente nessun collegamento esplicito tra la responsabilità economica e quella sugli obiettivi di performance, ma a livello implicito una eventuale responsabilità economica sulla di performance appare limitata al Direttore generale, anche in assenza di Dirigenti nella pianta organica dell’Ateneo. 3.3 Agli obiettivi di performance organizzativa è associata un’indicazione del fabbisogno finanziario per conseguirli? Nel Piano Integrato non vi è alcuna indicazione esplicita del fabbisogno finanziario necessario per conseguire gli obiettivi di performance organizzativa ivi definiti. Non è pertanto del tutto comprensibile per mezzo di quali strumenti verrà effettuato il monitoraggio della sostenibilità in rapporto all’avanzamento degli obiettivi. 3.4 Vi sono obiettivi di performance o anche semplici riferimenti allo sviluppo della contabilità analitica? Dall’analisi degli obiettivi operativi in allegato al Piano, non emerge alcun obiettivo, né alcun riferimento allo sviluppo della contabilità analitica. 6.2.4 -‐ Pianificazione della performance organizzativa 4.1 Il concetto di performance organizzativa nel Piano viene inteso come performance di ateneo (istituzionale), performance di struttura o in entrambi i modi? In quest’ultimo caso, è chiara la distinzione tra i due livelli, anche in termini di responsabilità sul conseguimento degli obiettivi? Come previsto dal SMVP, nel Piano integrato 2017-‐2019 la performance organizzativa viene intesa come il risultato dell’intera organizzazione dell’Ateneo, con tutte le sue articolazioni, a fronte dell’assegnazione di obiettivi definiti, misurandone il grado di raggiungimento. Essa scaturisce dalle linee strategiche individuate nel Piano Strategico e dalle loro declinazioni in obiettivi strategici e operativi, tenendo conto dei relativi indicatori e target. In particolare, l’Ateneo tiene sotto costante controllo una serie di indicatori di outcome che rappresentano, al più alto livello, l’andamento generale dell’Ateneo relativamente agli obiettivi delle aree strategiche della formazione e della ricerca previsti dal Piano Strategico. Questi indicatori una volta misurati e confrontati su base annuale, costituiscono il cruscotto di Ateneo. Inoltre, l’Ateneo ha individuato come propri ulteriori obiettivi di performance organizzativa il miglioramento negli indicatori degli obiettivi dell’area strategica della amministrazione più direttamente riconducibile alla sfera d’azione del Direttore Generale e alle attività dei Dipartimenti. Tale scelta è correttamente legata all’importanza di esplicitare la sinergia tra la componente accademica e quella amministrativa e di ancorare strettamente la performance
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amministrativa (in un’ottica di miglioramento dei servizi erogati) e le missioni istituzionali dell’università (didattica e ricerca, inclusa la terza missione). Sulla base degli obiettivi strategici di Ateneo per il triennio 2015-‐2017 riportati nell’albero della Performance, e alla luce della situazione del contesto interno descritta sopra, è stato definito un set di 20 indicatori di efficienza ed efficacia dell’outcome di Ateneo che saranno utilizzati per la valutazione della performance organizzativa e il confronto, laddove possibile, con quelli degli Atenei di riferimento per posizione geografica e dimensione in un’ottica di benchmark. Si ritiene che la rilevazione e monitoraggio di tali indicatori – coerenti con quelli proposti dal MIUR e dall’ANVUR per la valutazione periodica – possa dare conto dei risultati globali delle attività istituzionali correlate alla didattica, alla ricerca ed al trasferimento tecnologico, all’internazionalizzazione nonché degli ambiti relativi ai servizi amministrativi e di supporto e agevolare la scelta, da parte degli organi di governo, delle azioni per il miglioramento delle performance dell’Ateneo. Il Nucleo rileva pertanto che nel Piano il concetto di performance organizzativa viene inteso sia come performance di ateneo (istituzionale) sia come performance di struttura, sebbene non chiarisca adeguatamente la distinzione tra i due livelli. 4.2 L’interpretazione della performance organizzativa è coerente con quanto indicato nel SMVP? L’interpretazione della performance organizzativa che emerge dal Piano Integrato 2017-‐2019 risulta del tutto coerente con quanto indicato nel SMVP. Tuttavia, dall’analisi della Relazione sulla Performance 2017, effettuata recentemente dal Nucleo ai fini della sua Validazione, emerge – analogamente a quanto avvenuto per il primo Piano Integrato del 2016-‐2018 – come ai risultati della Performance organizzativa sia dato scarso rilievo a discapito dei risultati della Performance individuale sui quali è posto molto più l’accento. Inoltre al Nucleo non risulta che gli esiti della Performance organizzativa siano stati pubblicamente discussi a livello di organi accademici, come probabilmente avrebbero meritato. 4.3 Sono presenti nel Piano schede dedicate alle singole strutture? Se sì: il numero di schede è coerente con il numero di strutture effettivamente operative indicate nell’organigramma o nel regolamento di organizzazione e funzionamento? (Fino a che livello sono presenti delle schede -‐ Direzioni, Aree, UO ecc.?) è indicato il nominativo del responsabile della struttura e la composizione dell’ufficio? è prevista un’articolazione del Piano a livello di strutture decentrate? le informazioni presenti all’interno delle schede descrivono in modo esaustivo gli obiettivi? nel caso di una pluralità di obiettivi è indicato il peso di ciascuno di essi sulla performance complessiva della struttura? è indicato il contributo di altre strutture per il perseguimento dei singoli obiettivi (obiettivi trasversali)? Se sì, sono coerentemente presenti i medesimi obiettivi nelle schede delle altre strutture interessate? Il Piano Integrato 2017-‐2019 riporta in allegato gli obiettivi operativi attribuiti a tutte le strutture dell’amministrazione centrale, fino al livello di UO, e sostanzialmente anche a tutte quelle periferiche. Nell’obbiettivo non è riportato il nominativo del responsabile della struttura, ma questo viene indicato in seguito all’assegnazione degli obiettivo operativo quale obiettivo individuale da parte del superiore gerarchico con la sua formalizzazione mediante la compilazione di apposita scheda. Nel caso che ad una struttura siano assegnati più obiettivi non è indicato il peso di ciascuno di essi sulla performance complessiva della struttura, ma vengono indicati i pesi che ciascuno di essi ha sulla performance individuale del responsabile della struttura, riportati sull’apposita scheda. 4.4 Vi è una distinzione tra obiettivi finalizzati al miglioramento del funzionamento e obiettivi di progetto? Se sì, per i primi è indicata il valore di partenza che si intende migliorare (la baseline)? In linea con quanto previsto dal D. Lgs. 150/2009 e dalle relative delibere CIVIT, il sistema di Misurazione e Valutazione della Performance prevede che gli obiettivi inseriti nel piano della Performance siano: a) Rilevanti e pertinenti rispetto ai bisogni della collettività, in particolare alla missione istituzionale, alle priorità politiche e alle strategie dell’amministrazione; b) Specifici e misurabili in termini concreti e chiari; c)
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tali da determinare un significativo miglioramento della qualità dei servizi e degli interventi. d) riferibili ad un arco di tempo temporale determinato, di norma corrispondente ad un anno; e) commisurati ai valori di riferimento derivanti da standard definiti a livello nazionale e internazionale, nonché da comparazioni con amministrazioni analoghe; f) confrontabili con le tendenze della produttività dell’amministrazione con riferimento, ove possibile, almeno al triennio precedente; g) correlati alla quantità e alla qualità delle risorse disponibili. Non tutti gli obiettivi inseriti nel piano della Performance 2017 soddisfano questi requisiti. Si riscontra ancora, in particolare, una scarsa propensione all'utilizzo di indicatori legati alla valutazione dei servizi erogati agli stakeholder sia interni sia esterni. Tale problematica è in parte connessa all’assenza al momento degli standard dei servizi erogati e definiti in una specifica carta dei servizi di Ateneo solo nel corso del 2016. 4.5 La “filiera” obiettivi-‐indicatori-‐target è di buona qualità? In particolare: 4.5.1 gli obiettivi sono espressi in modo chiaro e sintetico? 4.5.2 gli indicatori – siano essi qualitativi o quantitativi – sono adeguati (in numero e in formulazione) a misurare l’obiettivo cui si riferiscono? 4.5.3 i target sono coerenti con gli indicatori e sono sfidanti rispetto agli obiettivi? 4.5.4 le fonti delle informazioni necessarie per la misurazione degli obiettivi sono facilmente accessibili e riscontrabili? Dall’analisi dell’allegato al Piano della Performance, risulta che la maggior parte degli obiettivi sono espressi in modo sufficientemente chiaro e sintetico e spesso adeguati a permettere di misurare l’obiettivo cui si riferiscono. Tuttavia, in diversi casi, come già segnalato all’amministrazione in fase di validazione delle Relazioni sulla Performance negli anni precedenti. Gli obiettivi operativi pur essendo espressamente legati alle strategie, in alcuni casi non sono sufficientemente sfidanti (tendenti al miglioramento), perché di fatto si riferiscono ad attività di ordinaria amministrazione. 4.6 Sono previsti momenti di monitoraggio ulteriori rispetto a quelli di cui è responsabile il NdV secondo quanto disciplinato dall’art. 6 novellato del D.Lgs 150/09? Tale tempistica è indicata esplicitamente nel SMVP? Nel Piano Integrato 2017-‐2019 è previsto un monitoraggio intermedio della gestione della Performance in cui sono verificati i risultati conseguiti in rapporto a quelli attesi con cadenza almeno semestrale durante l’anno. Dall’analisi della Relazione sulla Performance 2017, recentemente condotta dal Nucleo in fase di validazione della stessa, è stata constatata la sua effettuazione. 6.2.5 -‐ Performance individuale Secondo quanto previsto nel SMVP, la misurazione e valutazione della performance individuale si compone di una quota legata al risultato di Performance organizzativa raggiunta dalla struttura di afferenza e di una quota legata al risultato del comportamento e delle competenze del professionali dimostrate. Come previsto dal sistema di misurazione e valutazione della performance vigente nel 2017 (approvato dal CdA nella seduta del 23 marzo 2016) la performance individuale coinvolge tutto il personale dell’Ateneo ed è differenziata in tre livelli distinti: 1) la valutazione della prestazione individuale dei dirigenti; 2) la valutazione della prestazione individuale del personale responsabile di unità organizzative; 3) la valutazione dei contributi individuali del personale non in posizione di responsabilità. La valutazione della performance individuale dei dirigenti di vertice dell’Ateneo è svolta dal Nucleo di Valutazione che, ai sensi dell’Art. 14, comma 4, del D.Lgs 150/2009 la propone al CdA per l’attribuzione dei premi di cui al Titolo III. Per la valutazione del restante personale, si propone un modello che contempla sia risultati, sia qualità del contributo assicurato, sia competenze dimostrate, in grado di monitorare in modo variabile e bilanciato la performance del personale tecnico amministrativo dell’Ateneo e di incidere sulla cultura organizzativa
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introducendo criteri di merito individuale e di orientamento al risultato e all’utente. Tale modello è basato su tre ambiti distinti e integrati di valutazione: -‐ i risultati raggiunti rispetto agli obiettivi organizzativi assegnati nell’ambito della struttura di propria responsabilità o appartenenza; -‐ i risultati raggiunti rispetto a specifici obiettivi individuali assegnati dal superiore gerarchico; -‐ la qualità del contributo assicurato alla performance dell’unità organizzativa di appartenenza, le competenze dimostrate e i comportamenti professionali e organizzativi (apporto professionale). Nella valutazione del personale EP e di categoria D e C con incarichi di responsabilità si tiene maggiormente conto del raggiungimento degli obiettivi assegnati e in minor conto l’apporto professionale, mentre in quella del personale di categoria D, C e B senza incarichi di responsabilità è minore la valutazione legata al risultato e maggiore quella legata all’apporto professionale, secondo quanto indicato nella tabella seguente. L’ancoraggio della performance individuale (sia del personale con responsabilità che di quello senza) a quella organizzativa è pertanto insito nel modello di performance individuale previsto dal Sistema di Misurazione e Valutazione della Performance ed è da ritenersi buona. Tuttavia, diverse criticità sono state riscontrate nella prima applicazione di tale modello nella gestione del Ciclo della Performance 2017, in particolare per quanto riguarda le tempistiche. Il processo di assegnazione degli obiettivi ha preso avvio in ritardo con l’assegnazione degli obiettivi al Direttore Generale formalizzata con l’approvazione del Piano Integrato da parte del Consiglio di Amministrazione nella seduta del 21 luglio 2017, e inseriti nella sezione “Performance individuale” del Piano Integrato, coerentemente con quanto previsto dal “Sistema di Misurazione e Valutazione della Performance”. Successivamente, in un processo a cascata che prevede una prima riunione fra il direttore generale e gli EP responsabili di Area e, per ogni area, una successiva riunione fra ciascun EP responsabile di Area ed i responsabili dei settori ad essa afferenti, sono stati definiti gli obiettivi operativi, assieme agli indicatori individuati per la loro misurazione e i target storici ed attesi su cui sarà basata la successiva valutazione. Per il personale non dirigente, il processo di assegnazione degli obiettivi è stato potuto avviare solo nel mese di settembre, in ritardo rispetto alla data di approvazione del Piano integrato, e si è pertanto protratto fino al mese di ottobre. 5.1 Che relazione c’è tra la misurazione della performance organizzativa e la valutazione della performance individuale dei relativi responsabili? È la stessa per Direttore Generale, per i dirigenti e per i responsabili di posizione organizzativa? Nel SMVP la performance organizzativa complessiva viene definita sulla base: (i) del raggiungimento dei target raggiunti in indicatori di outcome direttamente legati ai più significativi obiettivi strategici di Ateneo, (ii) al grado di raggiungimento degli obiettivi assegnati al Direttore Generale e alla loro declinazione al 2° livello di cascading e (iii) al grado di raggiungimento di obiettivi strategici comuni assegnati ai Dipartimenti. Tale definizione dovrebbe garantire una stretta correlazione fra la misurazione della performance organizzativa e la valutazione della performance individuale del Direttore Generale e dei Dirigenti (non presenti comunque in organico nel 2017) e, in misura minore per gli EP responsabili di Area, secondo il previsto meccanismo a cascata. Il numero relativamente elevato di obiettivi attribuiti al Direttore Generale assicura inoltre una buona correlazione anche fra la misurazione della performance organizzativa e la valutazione della performance individuale dei responsabili di diversi uffici. Tuttavia, l’assenza di Dirigenti e il ridotto numero di EP responsabili delle aree riduce l’efficienza del processo a cascata inficiando di fatto la correlazione fra la misurazione della performance organizzativa e la valutazione della performance individuale. 5.2 I criteri di valutazione della performance individuali sono chiaramente indicati nel SMVP? I criteri di valutazione della performance individuala sono indicati in maniera molto chiara nel SMVP, in cui sono definite esplicitamente anche le formule matematiche utilizzate per la valutazione della performance individuale di ogni tipologia di personale TA sulla base del grado di raggiungimento dei propri obiettivi individuali, attribuiti dal proprio superiore gerarchico o dal CdA per il Direttore, e della valutazione comportamentale effettuata dal proprio superiore gerarchico e non prevista per il Direttore Generale. Il SMVP descrive inoltre dettagliatamente il processo di attribuzione degli obiettivi individuali e della valutazione comportamentale da parte dei superiori gerarchici e riporta in allegato le relative schede.
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Raccomandazioni suggerimenti A giudizio del Nucleo, molte delle problematiche sopra illustrate possono essere ricondotte alle seguenti cause:
• un organigramma ancora incompleto con un numero relativamente basso di personale TA (circa 330 unità con un rapporto inferire a 0.5 rispetto al personale docente) e soprattutto la presenza di soli due EP che ha comportato notevoli difficoltà nella determinazione degli obbiettivi operativi e nell’assegnazione degli obbiettivi individuali in un modella a cascata e, in ultima istanza, ricondotte al Direttore Generale e all'ufficio di gestione della Performance;
• la mancanza di una cultura di gestione della performance, quando non il completo rifiuto, da parte della gran parte delle personale TA;
• l’organizzazione della gestione della performance affidata ad un ufficio con due sole unita di personale TA nel corso del 2017;
• l’assenza degli standard dei servizi mai definiti dopo la redazione di una specifica carta dei servizi di Ateneo nella seconda metà del 2016;
• la mancata identificazione dei processi gestionali e la loro mappatura; • l’insufficiente partecipazione di tutte le componenti dell’Ateneo alle attività di programmazione e
controllo, con un particolare ritardo a carico delle strutture periferiche; • l’assenza di un chiaro collegamento del Ciclo della Performance agli aspetti economici e finanziari,
suggerendo uno sforzo in direzione dell’integrazione tra ciclo del bilancio e ciclo della performance. • Nonostante le problematiche incontrate dall’Ateneo nel corso del 2017 che hanno impedito di
progressi emersi nella gestione del ciclo della Performance 2017 rispetto al passato, alla luce delle criticità sopra elencate, il Nucleo raccomanda all’amministrazione le seguenti azioni di miglioramento, già in parte avviate con l’avvio del Ciclo della Performance nel 2018:
• potenziamento dell’ufficio di gestione della Performance; • miglioramento del sistema informativo centralizzato recentemente acquisito; • maggiore collegamento fra gli obiettivi del Piano e processi continui di mantenimento e/o
miglioramento dei servizi erogati; • contenere il numero di obiettivi per aumentare la focalizzazione dell’impegno sulle linee
strategiche dell’Ateneo; • maggior attenzione agli stakeholder negli obiettivi proposti con l’inclusione del benessere
organizzativo e della valutazione dei servizi; • inserimento di un esplicito collegamento fra le azioni del piano e le risorse utilizzate per la loro
attuazione, cercando, in particolare di indicare le risorse finanziarie necessarie per il conseguimenti degli obiettivi, specie quelli strategici;
• introdurre alcuni obiettivi relativi allo sviluppo della contabilità analitica; • porre maggiore attenzione al cascading nella definizione degli obiettivi operativi e non solo
nell’attribuzione degli obiettivi individuali; • porre maggiore attenzione al grado di condivisione fra valutatore e valutati in particolare per
quanto riguarda gli esiti della valutazione; • assegnazione degli obiettivi al personale con tempistiche congrue a consentire il loro
conseguimento nell’anno cui fanno riferimento; • migliorare l’integrazione tra Amministrazione, NdV e Organi di Governo, facendo si che non si limiti
allo scambio formale di documenti, e permetta l’utilizzo dei risultati della performance nel processo decisionale complessivo;
• un avvio a regime dei prossimi cicli delle performance nel pieno rispetto delle tempistiche previste dalla normativa;
• la documentazione di azioni di monitoraggio intermedio per verificare l’andamento delle attività e dei comportamenti oggetto di valutazione al fine di attuare per tempo la rimodulazione degli obiettivi e/o le eventuali misure correttive necessarie per il raggiungimento degli stessi;
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• l’inserimento nella Relazione sulle performance di una descrizione del processo di condivisione interna di valutazione della performance organizzativa e individuale (quali colloqui personali e riunioni di area) e della comunicazione interna rispetto alle metodologie e dei processi di valutazione;
• realizzazione di una giornata della trasparenza invitando tutti gli attori coinvolti, DFP, ANAC, ANVUR, organizzazioni dei consumatori, etc. come per altro previsto dalla vigente normativa;
• l’introduzione nel Piano di specifici obiettivi legati allo sviluppo della contabilità analitica; • l’introduzione nel Piano di specifici obiettivi legati al Piano per la prevenzione della corruzione e la
Trasparenza.
Il Nucleo ribadisce infine che l’elemento imprescindibile per una corretta e ottimale gestione della Performance è la diffusione della cultura della Performance che deve essere perseguita a tutti i livelli quali, corretta e capillare informazione, formazione del personale con e senza incarichi di responsabilità e creazione di un clima il più possibile collaborativo fra l’amministrazione ed il personale TA tutto. Nel corso del 2017 è stato organizzato un corso di Formazione sulla Performance, la cui realizzazione costituiva uno degli obiettivi individuali del Direttore Generale, e si auspica che altre iniziative di formazione e di sensibilizzazione a riguardo siano tenute anche nel corso del 2018.
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Capitolo 7 -‐ Argomentazioni sul la val idazione della Relazione della performance In questo paragrafo, sarà brevemente discusso come il Nucleo di Valutazione ha argomentato le motivazioni alla base della validazione del la Relazione sulla Performance a partire da quelle del 2016 e 2016, entrambe validate nel corso del 2018. Il Nucleo di Valutazione prima di procedere alla validazione della Relazione analizza tutta la documentazione a disposizione, nel novero della quale va sicuramente inclusa:
• Relazione sulla Performance dell’annualità in esame; • Piano Integrato dell’annualità in esame; • Sistema di Misurazione e Valutazione della Performance vigente nell’annualità in esame; • Relazione di autovalutazione presentata dal Direttore Generale, secondo il modello di valutazione
previsto dal SMVP, sul raggiungimento degli obiettivi assegnati dal CdA ed inseriti nel Piano integrato dell’annualità in esame.
In aggiunta, il Presidente interloquisce con il Responsabile del Settore Trasparenza anticorruzione e performance al fine di approfondire gli aspetti principali nonché eventuali problematiche emerse dall’analisi dei suddetti documenti. Preliminarmente, il Nucleo di Valutazione prende in esame alcuni aspetti formali della gestione del Ciclo della Performance per l’annualità in esame, in primis il rispetto delle tempistiche previste dal D.Lgs. 150/2009 come modificato dal Dlgs. 74/2017 ed eventualmente raccomandate dal Presidente del Nucleo con note in corso d’anno. L’attività di validazione viene eseguita utilizzando le linee guida dettate dalla CiVIT nella delibera 6/2012, attraverso un attento esame dei dati e delle informazioni contenute nella relazione e valutando in particolare i seguenti aspetti:
• conformità alle disposizioni contenute nel D.Lgs 150/2009 e nelle successive delibere CiVIT n. 4/2012 e 5/2012;
• conformità con il SMVP vigente; • attendibilità dei dati e delle informazioni contenuti nella Relazione; • comprensibilità della relazione. • Inoltre, nel processo di validazione il Nucleo tiene conto: • di eventuali problematiche dell’Ateneo nel corso dell’annualità in esame; • del confronto diretto con il DG e/o con il Responsabile del Settore Trasparenza anticorruzione e
performance. Nella settimana precedente la seduta nella quale è fissata la Validazione della Relazione sulla Performance, il Presidente provvede in via istruttoria ad esaminare e verificare puntualmente di persona, con l’ausilio del con il Responsabile del Settore Trasparenza anticorruzione e performance, la documentazione a supporto del grado di raggiungimento degli obiettivi strategici assegnati al Direttore Generale, discussi nella Relazione sulla Performance 2017, utilizzando il sistema software di gestione del Ciclo della Performance. Lo scopo della verifica, di cui è redatto un verbale con allegata tutta la documentazione scaricata dal software di gestione e stampata, è quello di controllare se le percentuali di raggiungimento di tutti gli obiettivi del Direttore Generale dichiarate nella Relazione sulla Performance siano state adeguatamente documentate e risultino puntualmente corrispondenti a quanto verificato dal Nucleo. Gli esiti della verifica vengono inoltre discussi e controllati a campione nella seduta del Nucleo e utilizzati, fra l’altro, per la valutazione del Direttore Generale, che è di norma effettuata nella stessa seduta nel punto all’ordine del giorno immediatamente successivo. Inoltre, al fine di un’ulteriore verifica a campione della veridicità del grado di raggiungimento degli obiettivi operativi dichiarati nella Relazione sulla Performance, nel corso della seduta il Nucleo convoca a campione i responsabili di alcuni Settori dell’amministrazione
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centrale e di un Dipartimento per discutere qualcuno degli obiettivi loro attribuiti nel Piano integrato della Performance 2017-‐2019. La Relazione viene validata se risultano verificate, al di la di un piccolo margine di difformità, gli aspetti sopra riportati, in particolare:
• conformità alle disposizioni contenute nel D.Lgs 150/2009 e nelle successive delibere CiVIT n. 4/2012 e 5/2012;
• conformità con il SMVP vigente; • attendibilità dei dati e delle informazioni contenuti nella Relazione; • comprensibilità della relazione.
A seguito della discussione vengono inserite nella delibera riportata nel verbale della seduta tutte le eventuali criticità rilevate. A conclusione della sua istruttoria e alla luce delle problematiche rilevate, il Nucleo formula una serie di raccomandazioni per la gestione dei successivi cicli della Performance.
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Capitolo 8 -‐ Modalità di applicazione delle principal i novità introdotte dal D.Lgs 74/2017, con particolare riguardo al coinvolgimento di utenti e cittadini per la valutazione della performance In questo capitolo si illustra brevemente l’iter di applicazione in Ateneo delle novità introdotte dal D.Lgs. n.74/2017 in merito alla disciplina della performance. A seguito della pubblicazione da parte dell’ANVUR il 20 dicembre 2017 della “Nota di indirizzo per la gestione del ciclo della Performance 2018-‐2020”, che si concentra sulle novità introdotte dal D.Lgs. n.74/2017 in merito alla disciplina della performance, rispetto alle quali l’Agenzia ritiene opportuno fornire dei chiarimenti e degli indirizzi specifici, Il Presidente, anche al fine di dar seguito alle indicazioni ANVUR, il 21 dicembre 2017 ha inviato al Direttore Generale dell’Ateneo una lettera esplicativa a riguardo (Prot. 64440 Allegato 1) in cui veniva in particolare ribadito:
• l’invito a rafforzare l’ancoraggio della programmazione della performance ai propri documenti strategici (Piani Strategici, Programmazione Triennale o simili);
• la necessità per gli Atenei di aggiornare annualmente e sottoporre al parere preventivo e vincolante del Nucleo di Valutazione (NdV il Sistema di Misurazione e Valutazione della Performance, con l’indicazione per il 2018 di avanzare una richiesta di parere al NdV-‐OIV, in modo tale che esso possa esprimere le proprie considerazioni in un atto formale entro il 31 gennaio 2018;
• l’obbligo per le amministrazioni che si trovino impossibilitate a rispettare le scadenze previste dal D.Lgs. 150/2009 -‐ il 31 gennaio per il Piano della Performance e il 30 giugno per la Relazione sulla Performance – di comunicare tempestivamente le ragioni del mancato rispetto dei termini al Dipartimento della funzione pubblica» e relative modalità di comunicazione;
• la raccomandazione alle università di comunicare formalmente e tempestivamente al NdV-‐OIV eventuali modifiche verificatesi durante l'esercizio degli obiettivi e degli indicatori della performance organizzativa e individuale e di darne conto esaustivamente nella Relazione sulla performance;
• la raccomandazione di utilizzare i risultati della rilevazione dell’opinione degli utenti (studenti e altri stakeholder interni ed esterni) e di ogni altra forma di rilevazione della customer satisfaction, – che vanno raccolti e pubblicati ogni anno sul sito dell'amministrazione – nella valutazione delle performance organizzative;
• l’invito agli atenei ad attenersi alle disposizioni ANAC contenute nel recente aggiornamento del Piano Nazionale Anticorruzione -‐ dedicato specificatamente alle università – di distinguere i due piani triennali, quello Integrato (della performance) e quello finalizzato alla prevenzione del rischio corruttivo (PTPC) mantenendo comunque la denominazione del documento e la visione “integrata”.
Il Sistema di misurazione e valutazione della Performance è stato modificato dal CdA nella seduta del 30 gennaio 2018 sulla base delle principali modifiche introdotte dal D.Lgs 74/2017 e delle indicazioni pervenute dall’ANVUR con la nota del 20 dicembre 2017. Le modifiche sono state limitate alle principali indicazioni della suddetta nota ANVUR, visti anche i tempi relativamente stretti, e concordate a seguito di un incontro fra il Presidente del Nucleo con il Direttore Generale ed il Responsabile del Settore Trasparenza anticorruzione e performance. In particolare:
• vengono inserite nella sezione iniziale con al descrizione del quadro normativo tutte le novità introdotte dal Decreto Legislativo 25 maggio 2017 n. 74;
• viene esplicitamente prevista nella sezione relativa alle tempistiche della gestione del Ciclo della Performance la necessità di Aggiornamento annuale del Sistema di Misurazione e Valutazione della Performance (SMVP) e del relativo parere preventivo e vincolante del Nucleo di Valutazione (NdV), nelle sue funzioni di Organismo Indipendente di Valutazione (OIV), secondo quanto previsto dall’art.7, c.1, del DLgs. 150/2009;
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• viene esplicitamente previsto che qualora l’amministrazione si trovi impossibilitata a rispettare le scadenze previste per l'adozione del Piano della Performance o della Relazione sulla performance, rispettivamente 31 gennaio e 30 giugno, secondo quanto previsto dall’art. 10, c.5, l'amministrazione comunica tempestivamente le ragioni del mancato rispetto dei termini al Nucleo di Valutazione e al Dipartimento della funzione pubblica. I documenti di motivazione dei ritardi andranno inviati per raccomandata interna al Presidente del Nucleo di Valutazione e caricati direttamente sul Portale della Performance ovvero, per il 2018, inviati via pec all’ANVUR se al 31 gennaio 2018 non dovesse essere ancora disponibile un’apposita sezione;
• viene esplicitamente previsto che qualora l’amministrazione abbia la necessità di modificare e/o integrare, durante l'esercizio, gli obiettivi e gli indicatori della performance organizzativa e individuale definiti nel Piano integrato, dovrà comunicarlo tempestivamente al Nucleo di Valutazione mediante raccomandata interna al Presidente del Nucleo di Valutazione. Tutte le variazioni, verificatesi durante l'esercizio, degli obiettivi e degli indicatori della performance organizzativa e individuale sono inserite nella relazione sulla performance e vengono valutate dall'OIV ai fini della validazione di cui all'articolo 14, comma 4, lettera c);
• viene esplicitamente previsto che, seguendo le indicazioni dell’ANAC e del Dipartimento della Funzione Pubblica, fra gli obiettivi previsti nel piano Integrato dovranno essere necessariamente contemplati: obiettivi di anticorruzione e trasparenza, utilizzando la mappatura dei processi realizzata per la prevenzione del rischio corruttivo; obiettivi che tengano conte della customer satisfaction e, più in generale, del grado di soddisfazione dell’utenza.
Su tale Sistema modificato, il Nucleo ha espresso parere favorevole nella seduta del 31 gennaio 2018. Già nella seduta del Nucleo di Valutazione del 7 febbraio, è stato preso atto della prima applicazione delle novità inserite nel SMVP: dal Settore Trasparenza, Anticorruzione e Performance sono pervenute al Nucleo per raccomandata interna le motivazioni del ritardo da parte dell’Ateneo dell’adozione del Piano Integrato della Performance, dovuta entro il 31 gennaio 2018, e dell’approvazione della Relazione sulla Performance 2016, dovuta entro il 30 giugno 2017. A seguito dell’emanazione, da parte della Presidenza del Consiglio dei ministri, Dipartimento della Funzione pubblica, di nota circolare in cui viene ricordato che, secondo quanto previsto dall’art. 10, comma 1, lett. b) del d.lgs. 150/2009, così come modificato dal d.lgs. 74/2017, le Relazioni annuali sulla Performance relative all’anno 2017 devono essere approvate, validate e pubblicate entro il 30 giugno 2018 e in cui viene inoltre raccomandato che, conseguentemente, la predisposizione della Relazione da parte delle amministrazioni deve essere avviata in tempo utile per consentirne l’approvazione da parte dell’organo politico-‐amministrativo (il CdA nel caso delle Università) e la successiva validazione da parte dell’OIV nel rispetto della scadenza del 30 giugno, il Presidente del Nucleo ha inviato, in data 20 aprile 2018, una nota al Direttore Generale raccomandando che il CdA approvi la Relazione sulla Performance 2017 entro il 30 maggio per permettere al Nucleo di validarla entro il 30 giugno. In data 24 aprile 2018, il CdA ha adottato il Piano Integrato 2018-‐2010 in cui viene recepito l’invito dell’ANVUR agli atenei ad attenersi alle disposizioni ANAC contenute nel recente aggiornamento del Piano Nazionale Anticorruzione -‐ dedicato specificatamente alle università – di distinguere i due piani triennali, quello Integrato (della performance) e quello finalizzato alla prevenzione del rischio corruttivo (PTPC) mantenendo comunque la denominazione del documento e la visione “integrata”. In data 29 maggio 2018, il CdA ha approvato la relazione sulla Performance 2017, che è stata successivamente validata dal Nucleo nella seduta del 25 giugno 2018. L’Ateneo, ha pertanto messo in atto, almeno formalmente, quasi tutte le indicazioni dell’ANVUR nella nota del 20 dicembre 2017 legate alle principali novità previste dal DLgs. 74/2017 ed inserite nel SMVP. Restano ancora alcune problematiche legate a:
− l’ancora non ottimale ancoraggio della performance ai propri documenti strategici; − lo scarso utilizzo dei risultati della rilevazione dell’opinione degli utenti (studenti e altri stakeholder
interni ed esterni) e di ogni altra forma di rilevazione della customer satisfaction, – che andrebbero
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raccolti e pubblicati ogni anno sul sito dell'amministrazione – nella valutazione delle performance organizzative;
− all’assenza di iniziative di ascolto di cittadini ed utenti.
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Sezione I I I -‐ Raccomandazioni e suggerimenti Si elencano, di seguito, suggerimenti e raccomandazioni da parte del Nucleo per ciascun requisito. Requisito R1 -‐ Visione, strategie e politiche di Ateneo sulla qualità della didattica e ricerca R1.A.1-‐ La qualità della ricerca e della didattica nelle politiche e nelle strategie dell'Ateneo Si ritiene necessario che l’Ateneo adotti entro il 2018 un nuovo Piano Strategico di valenza almeno triennale su cui basare anche il Piano Integrato della Performance 2019-‐20121 (annualità 2019) da approvare a gennaio 2019. Tale Piano Strategico dovrebbe essere articolato in obiettivi chiaramente definiti, realizzabili, che tengano conto del contesto socio-‐culturale, delle missioni e potenzialità di sviluppo scientifico dell'Ateneo, della programmazione ministeriale e delle risorse necessarie e disponibili. E’ inoltre opportuno prevedere che gli obiettivi siano verificabili, definendo per essi indicatori e relativi target. Il documento dovrebbe esplicitamente includere le politiche per la Qualità della didattica e della ricerca dell’Ateneo o, alternativamente, si suggerisce all’Ateneo l’adozione di un documento preliminare “Politiche per la Qualità” in cui tali politiche siano esplicitamente definite. Si raccomanda di declinare il maggior numero possibile di obiettivi strategici in obiettivi operativi nell’ambito del Piano integrato e di inserire i principali indicatori individuati nel piano strategico come indicatori di outcome per la valutazione della performance organizzativa. Si raccomanda di continuare a definire, nel Piano integrato, obiettivi di performance organizzativi comuni a tutti i Dipartimenti e di definire in maniera più puntuale le responsabilità a livello dipartimentale del monitoraggio e della rendicontazione, anche integrando le attività con quelle previste dalla SUA-‐RD per la gestione del sistema di AQ della ricerca. Si raccomanda di monitorare puntualmente gli obiettivi inseriti nel Piano strategico e nel Piano Integrato e di discuterne attentamente gli esiti nell’ambito della Relazione Integrata sulla Performance da portare all’attenzione degli organi accademici e della comunità universitaria tutta, anche tramite pubblicazione sul sito web di Ateneo. R1.A.2 – Architettura del sistema AQ di Ateneo Si raccomanda agli organi di governo dell’Ateneo di chiarire modalità di monitoraggio e verifica del raggiungimento degli obiettivi del Piano strategico, e relative tempistiche, e di documentare il processo di analisi. A tal fine, si suggerisce che il Rettore si doti in maniera sistematica di una squadra di Prorettori e Delegati che lo coadiuvano nella gestione operativa delle azioni volte al raggiungimento degli obiettivi indicati nel Piano Strategico, con l’ausilio di uno staff di gabinetto che curi le relazioni con le direzioni amministrative preposte alla misurazione e monitoraggio degli obiettivi e tutte le strutture centrali e periferiche implicate. Si raccomanda all’Ateneo di definire in maniera puntuale – nel Piano integrato o nel “Sistema di Misurazione e Valutazione della Performance” – le responsabilità dei Dirigenti e dei funzionari relativamente agli obiettivi strategici, possibilmente evidenziando una rete di incontri periodici con gli organi accademici e politici, almeno in fase di definizione, monitoraggio e verifica del raggiungimento degli obiettivi stessi. Si raccomanda che l’Ateneo si doti di un documento “Sistema di Assicurazione della Qualità” formalmente approvato dagli organi accademici in cui oltre a definire la struttura, compiti e responsabilità del sistema di AQ delle didattica e della ricerca, sia specificato in dettaglio il funzionamento del sistema di AQ, i processi e i flussi informativi minimi, e le relative tempistiche, che devono avvenire tra gli attori dell’AQ. Il sistema di AQ andrebbe esplicitamente adeguato alle modifiche introdotte dal Documento “Accreditamento Periodico delle sedi e dei Corsi di Studio Universitari Linee Guida” ai sensi del Decreto Legislativo 27 gennaio 2012, n. 19 e del Decreto Ministeriale 12 dicembre 2016 n. 987, Linee Guida AVA 2.0 versione del 10/08/2017, e alle successive indicazione da parte dell’ANVUR contenute nelle “Linee Guida per la Relazione annuale dei Nuclei 2018”.
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Si suggerisce al Presidio di meglio chiarire ruoli e funzioni nei processi di AQ delle figure di “Responsabile di AQ” del Dipartimento, formalizzandola nel documento che definisce “Sistema di Assicurazione della Qualità”. Si suggerisce inoltre all’amministrazione l’introduzione di un responsabile amministrativo dell’AQ dipartimentale, un cd “manager Didattico” che coordini con il “Responsabile di AQ” del Dipartimento la gestione delle attività di AQ della didattica e della ricerca all’interno del Dipartimento nonché il flusso informativo dal Dipartimento al Presidio e viceversa. Si raccomanda all’Ateneo di favorire il flusso di informazioni tra organi periferici e centrali mediante la presenza regolare dei prorettori/delegati del rettore del Coordinatore del Presidio o del Presidente del Nucleo in Senato e in CdA ogni qual volta siano previsti punti all’ordine del giorno riguardanti aspetti di rilievo strategico, inerenti al sistema di AQ o legato a valutazioni della didattica e delle ricerca. R1.A.3 -‐ Revisione critica del funzionamento del sistema di AQ
Si suggerisce che nel documento “Sistema di assicurazione della Qualità” sia esplicitamente previsto che esso sia periodicamente sottoposto a revisione.
Si raccomanda che nel documento “Sistema di assicurazione della Qualità” siano esplicitamente previste modalità attraverso le quali Docenti, Personale Tecnico-‐Amministrativo e studenti possono segnalare agli organi di governo e alle strutture responsabili della AQ eventuali osservazioni critiche e proposte di miglioramento.
Si raccomanda al Presidio di Qualità di intensificare l’attività di monitoraggio sull’applicazione delle procedure di AQ e di documentarla adeguatamente, anche riferendo agli organi accademici.
L’Ateneo deve programmare e attuare una sistematica verifica della efficacia del sistema di AQ complessivo e procedere a verificare l’opinione di studenti/docenti e personale TA in caso di interventi significativi nei processi organizzativi.
R1.A.4 -‐ Ruolo attribuito agli studenti
Per rendere più fattiva e consapevole la partecipazione studentesca, si suggerisce all’Ateneo di fornire attività di formazione sull’AQ a tutti i rappresentanti degli studenti, anche con corsi on-‐line o laboratori di formazione.
Si suggerisce all’Ateneo di individuare rettifiche delle modalità delle elezioni studentesche, anche attraverso modifiche del Regolamento generale di Ateneo, al fine di garantire la presenza costante negli organi collegiali del numero previsto di studenti, anche seguendo i suggerimenti proposti dal Presidio.
Sempre al fine di rendere più attivo e partecipativo il ruolo degli studenti nella gestione dell’AQ, si suggerisce all’Ateneo di integrare la composizione del Presidio della Qualità prevedendo la partecipazione di uno studente individuato dalla Consulta degli studenti. Si raccomanda al Senato di riconsiderare la propria policy riguardo la diffusione degli esiti della rilevazione delle opinioni degli studenti, al fine di rendere noti gli esiti di tutti gli insegnamenti/moduli in forma disaggregata dei CdS afferenti a Dipartimento/Scuola ai componenti, sia docenti sia studenti, della Commissione Paritetica del Dipartimento/Scuola.
R1.B.1 -‐ Ammissione e carriera degli studenti Sebbene l’Ateneo disponga di un servizio di orientamento e placement adeguato, si rileva che non sempre i singoli CdS o Dipartimenti sono sufficientemente attivi nell’interagire con esso o nel mettere in atto iniziative autonome e mirate alle specifiche caratteristiche del Corso. Si raccomanda l’Ateneo di stimolare un maggior coinvolgimento dei CdS nelle attività del servizio di orientamento e placement di Ateneo e promuovere iniziative specifiche a livello di CdS/Dipartimento.
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Si raccomanda all’Ateneo di completare il percorso avviato per definire modalità, tempi e responsabilità necessari per organizzare il rilascio del Diploma Supplement. R1.B.2 -‐ Programmazione dell'offerta formativa Si raccomanda la redazione di un documento di “Politiche e programmazione dell’offerta formativa”, anche con il contributo dei Dipartimenti, accessibile pubblicamente sul sito web di Ateneo. Si ricorda che tale documento è indispensabile per l’istituzione di nuovi corsi di Studio. Si raccomanda che nell’ambito della squadra di Prorettori e Delegati che lo coadiuvano nella gestione operativa delle azioni volte al raggiungimento degli obiettivi indicati nel Piano Strategico, il prorettore/delegato alla didattica si prenda carico di effettuare delle analisi su ciascun corso di studio, verificandone attrattività, internazionalizzazione, sostenibilità, efficienza e, soprattutto per i Corsi di Laurea Magistrale e/o rapidamente “professionalizzanti”, efficacia. Si suggerisce che i risultati della valutazione siano comunicati ai Coordinatori di Corso e ai Direttori, e presentati in vari incontri agli organi accademici. Si raccomanda di avviare una procedura interna di vaglio delle proposte di corsi di nuova istituzione e di modifica di ordinamento, oltre alle verifiche del Nucleo di Valutazione previste dal DM 987/2016, che preveda una valutazione da parte del Prorettore/delegato alla didattica e dall’eventuale squadra di governo, relativamente alla congruenza della proposta rispetto ai criteri individuati dall’Ateneo. Si raccomanda all’Ateneo di darsi delle politiche di internazionalizzazione, individuando obiettivi specifici ed avviando nel contempo azioni per il loro conseguimento e monitoraggio. R1.B.3 -‐ Progettazione e aggiornamento dei CdS Si raccomanda l’adozione di specifiche Linee Guida per la Consultazione in cui fornire indicazioni su come organizzare le consultazioni delle parti sociali, e più in generale dei portatori di interesse verso le attività di formazione dei CdS e come strutturare questionari e verbali riguardanti le attività di consultazione. Si raccomanda la Revisione delle Linee guida per la compilazione della SUA-‐CdS inserendo anche indicazioni sui campi ordinamentali. Si raccomanda la definizione di Linee guida per la progettazione di un corso di studio di nuova istituzione. Si conferma la raccomandazione relativa alla sensibilizzazione riguardo al monitoraggio dell’efficacia del percorso tramite consultazione dei soggetti del sistema professionale di riferimento che hanno assunto laureati. R1.C.1-‐ Reclutamento e qualificazione del corpo docente Si raccomanda all’Ateneo di intensificare le riunioni della Consulta dei Direttori e prevedere la partecipazione dei prorettori e delegati agli argomenti di discussione, anche nell’ottica di finalizzarli alla presentazione e alla discussione dei principali documenti di indirizzo, di valutazione o proposta, alla luce degli indirizzi strategici. Si suggerisce all’Ateneo di riportare ed eventualmente estendere le discussioni della Consulta dei Direttori anche in sede di Senato Accademico. Si raccomanda all’Ateneo di monitorare attentamente l’utilizzo delle risorse di personale assegnate ai Dipartimenti al fine di verificarne la coerenza con i criteri di assegnazione e con le esigenze di razionalizzazione della didattica e di miglioramento della qualità della ricerca con particolare attenzione ai neoassunti o promossi. Si raccomanda all’Ateneo di approvare il prima possibile un Regolamento per l’attribuzione degli scatti stipendiali ai sensi dell’art. 6 comma 14 della Legge 240/2010 che ponga sufficiente attenzione alla valutazione della qualità e della quantità della produzione scientifica e della didattica erogata. Si raccomanda di organizzare eventi formativi riguardanti sia l’acquisizione di competenze didattiche del corpo docente sia l’utilizzo di didattica innovativa quale ad esempio modalità e-‐learning. R1.C.2 -‐ Strutture e servizi di supporto alla didattica e alla ricerca. Personale tecnico amministrativo Si raccomanda al Presidio di sensibilizzare le strutture didattiche dell’Ateneo ad analizzare gli esiti delle opinioni degli studenti riguardo i nuovi questionari relativi alla valutazione delle strutture, attivati a partire dall’a.a. 2018/2019, ed a tenerne conto in eventuali proposte di miglioramento.
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R1.C.3 -‐ Sostenibilità della didattica Si raccomanda la definizione di politiche e di relativi strumenti di monitoraggio della quantità di ore di docenza assistita erogata dai diversi Dipartimenti, in relazione con la quantità di ore di docenza teorica erogabile. Si raccomanda l’attivazione di un monitoraggio centralizzato sul carico didattico dei docenti. R2.A.1 -‐ Gestione dell'AQ e monitoraggio dei flussi informativi tra le strutture responsabili
Il Nucleo di Valutazione valuta positivamente la richiesta da parte del Presidio di introdurre a livello di Dipartimento la figura di Responsabile di AQ per facilitare il flusso informativo dal Dipartimento al PQA ma raccomanda che ne siano definiti chiaramente i ruoli e che la sua introduzione sia formalizzata in un documento descrittivo del sistema di AQ dell’Ateneo da portare all’approvazione degli organi. Si ricorda, inoltre, che nel quadro B2 delle SUA-‐RD dipartimentale sono previste figure responsabili a vario titolo della gestione dell’AQ della ricerca e della terza missione del Dipartimento e si suggerisce di tenerne conto per evitare sovrapposizioni e/o ridondanze di ruoli. Si raccomanda al Presidio della Qualità di monitorare con attenzione il processo di redazione di tutti i Rapporti di Riesame ciclico dei CdS dell’Ateneo, al fine di indirizzarlo ad una valutazione adeguata al sistema di AQ previsto dall’Ateneo e dalla documentazione AVA. Si raccomanda al Presidio della Qualità di coordinare attentamente le tempistiche e le modalità di tutte le scadenze previste dal Sistema AVA di concerto con gli uffici amministrativi implicati. Quale misura per migliorare la cultura della qualità a livello delle strutture periferiche e aumentare la consapevolezza delle attività di AQ da parte di tutto il corpo docente e degli studenti, il Nucleo suggerisce che tutti i CdS ed tutti i Dipartimenti pubblichino tutta la documentazione relativa alla propria attività di AQ della didattica e della ricerca su una loro pagina web specificamente dedicata. Si raccomanda una maggiore attenzione e formale presa in carico da parte degli organi accademici – Rettore, Senato Accademico, Consiglio di Amministrazione, Consulta dei Direttori di Dipartimento, Prorettori, Delegati del Rettore – delle istanze delle valutazioni provenienti dagli organi preposti alla gestione e alla verifica del Sistema di AQ, in particolare il Presidio della Qualità ed il Nucleo di Valutazione, anche attraverso incontri, partecipazioni alle rispettive riunioni, invio di documenti e lettere e specifici audit. Si raccomanda all’amministrazione una maggiore attenzione all’organizzazione e al funzionamento degli uffici preposti al ruolo di supporto al Nucleo di Valutazione e al Presidio di Qualità.
R2.B.1 – Autovalutazione e Valutazione periodica dei Corsi di Studio e dei Dipartimenti
Gli esiti degli audit ai CdS evidenziano che il processo di autovalutazione della qualità della didattica è stato non sempre recepito, condiviso e messo in essere dai CdS erogati dall’ Ateneo, anche se con differenti livelli di attuazione. Inoltre, la struttura per l’assicurazione della qualità della didattica è assai differenziata con punte di buona prassi per alcuni CdS campionati e situazioni di particolare criticità per altri. Ai fini di migliorare ulteriormente la diffusione ella cultura dell’AQ nelle strutture periferiche, il Nucleo di Valutazione si ripropone di inviare i risultati degli audit non solo ai coordinatori dei CDS e ai direttori di Dipartimento, ma anche al Rettore e al Prorettore alla didattica e al Direttore Generale e di pubblicarli sul sito web del Nucleo. L’Ateneo deve attuare un più concreto coinvolgimento degli studenti nei processi di AQ consentendo, almeno ai rappresentanti degli studenti negli Organi di AQ di accedere non solo ad informazioni a livello aggregato. Si suggerisce all’ateneo di mettere in atto azioni informative per gli studenti per illustrare l’utilità del questionario compilato correttamente e l’utilizzo delle risposte da parte delle Commissioni Paritetiche oltre ai Gruppi di Riesame.
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Il PQA, in attuazione dei propri compiti di raccordo con gli organi centrali, deve attuare e documentare una sistematica attività tesa all’analisi delle problematiche evidenziate nei documenti di AQ a livello periferico e proporre possibili soluzioni per rimuovere le cause di tali problemi. R3. – Qualità dei Corsi di Studio (Audizioni) Dall’analisi degli audit, il Nucleo rileva che sussistono ancora alcune criticità relative a:
− corretta identificazione e consultazione delle parti interessate; − scarso coinvolgimento di docenti e personale del CdS e/o Dipartimenti nelle attività di
orientamento in ingresso, itinere e di accompagnamento al mondo del lavoro, che vengono per lo più demandate ai servizi centralizzati di Ateneo;
− adeguata formazione dei docenti e studenti coinvolti nella gestione dell’AQ dei CdS e dei Dipartimenti /Scuole
− non sempre adeguata modalità di verifica delle conoscenze iniziali e delle attribuzione di eventuali OFA nel primo anno di corso.
− non adeguatezza delle schede insegnamento, in particolare per quanto riguarda la verifica dell’apprendimento;
− assenza di un monitoraggio per la verifica della correttezza e della adeguata pubblicità delle schede insegnamento.
Alla luce delle suddette criticità il Nucleo raccomanda ai CdS di porre attenzione ai suddetti aspetti e al Presidio:
-‐ di redigere delle linee guida per le consultazioni per le parti sociali coerenti con le indicazioni previste dal sistema AVA 2.0;
-‐ di verificare e stimolare il coinvolgimento dei CdS e/o Dipartimenti nella gestione diretta delle attività di orientamento in ingresso, itinere e di accompagnamento al mondo del lavoro;
-‐ di organizzare puntuali iniziative di formazione sul sistema AVA a docenti e studenti coinvolti nella gestione dell’AQ dei CdS e dei Dipartimenti /Scuole;
-‐ di avviare un monitoraggio sulle modalità di verifica delle conoscenze iniziali attivate dei corsi di studio e sulla rispetto del superamento di eventuali OFA nel primo anno di corso;
-‐ di rivedere le linee guida sulla compilazione delle schede insegnamento per quanto riguarda la verifica dell’apprendimento e di attivare un monitoraggio per la verifica della correttezza e della adeguata pubblicità.
R4. – Qualità della Ricerca e Terza Missione Il Nucleo ritiene buono l’impianto di AQ organizzato dal Presidio, all’avvio della compilazione della SUA-‐RD, in particolare la gestione centralizzata, lo sforzo per coordinare e uniformare i processi dei vari dipartimenti, ed il monitoraggio di tutte le fasi. A seguito degli audit sono state rilevate, tuttavia, alcune criticità legate: (i) alla scarsa consapevolezza sui temi dell’Assicurazione della Qualità della ricerca da parte di molti dipartimenti, che comunque restano ancora poco percepiti; (ii) alla scarsa attenzione alla raccolta dei dati a livello dipartimentale necessari per un puntuale monitoraggio dei risultati della ricerca e della terza missione; (iii) alla insufficiente attenzione da parte dell’Ateneo a seguire nel tempo le attività di AQ all’interno dei Dipartimenti. Inoltre, sebbene l’ateneo abbia definito politiche e obiettivi strategici della ricerca, almeno fino al 2017, nel Piano Strategico 2015-‐2017 riprese nei Piani Integrati successivi al 2016_2018, si rileva che a livello dipartimentale, invece, non sono ancora definiti e sistematicamente deliberati documenti di indirizzo e piani strategici. Le uniche indicazioni possono essere rintracciate nelle schede SUA-‐RD, che però si fermano al 2013 per la ricerca e al 2014 per la terza missione e, quindi, non necessariamente riflettono le politiche e gli obiettivi definiti a livello centrale. E’ opportuno che la definizione degli obiettivi e delle politiche dei singoli Dipartimenti possa avvenire nell’ambito di un quadro organico e condiviso, anche previo aggiornamento dei documenti strategici da parte dell’Ateneo. Si rileva inoltre che, sebbene – come
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riportato sopra – abbia confermato i rilevanti investimenti economici sugli aspetti di ricerca, non è al momento presente alcun prorettore o delegato alla ricerca o alla terza missione. Il Nucleo auspica una politica unitaria che coordini le varie attività a livello sia centrale sia periferico. R4.A.1-‐ Strategia e pol it iche di Ateneo per la qual ità del la r icerca Come già rimarcato in relazione al requisito R1.A.1, è necessario che l’Ateneo si doti al più presto di un piano strategico di respiro almeno triennale in cui siano chiaramente indicate le strategie complessive per garantire la qualità di ricerca e terza missione, coerenti con le linee politiche e strategiche di Ateneo, e siano definiti obiettivi specifici plausibili ed adeguati alle proprie potenzialità di sviluppo e al contesto socio-‐culturale e relativi indicatori. Si raccomanda che l’Ateneo si doti di strutture proposte al conseguimento degli obiettivi definiti e al loro monitoraggio, e ne definisca chiaramente compiti e responsabilità. Si raccomanda che gli organi accademici prendano atto – avviando una discussione ed una conseguente riflessione – dei problemi evidenziati dai risultati della VQR, della SUA-‐RD e da eventuali altre iniziative di valutazione della ricerca e della terza missione definite nel piano strategico.
R4.A.2 -‐ Monitoraggio del la r icerca sc ientif ica e interventi migl iorat iv i
Si raccomanda all’Ateneo di dotarsi di un sistema di monitoraggio che sia strettamente legato agli indicatori individuati nel Piano Strategico di Ateneo e che, di conseguenza, analizzi gli andamenti di tali indicatori, valutando eventuali situazioni critiche per individuare azioni migliorative opportune.
R4.A.3 -‐ Distr ibuzione del le r isorse, def iniz ione e pubbl ic izzazione dei cr iter i
Si suggerisce all’Ateneo di monitorare attentamente impiego dei punti organico da parte dei Dipartimenti, con particolare riguardo alla loro utilizzo sulla base di criteri coerenti con le reali esigenze didattiche ed i risultati della VQR. Si suggerisce all’Ateneo di adottare al più presto un regolamento ai fini dell'attribuzione degli scatti stipendiali triennali ai sensi dell'art. 8 della legge 30/12/2010 che tenga esplicitamente conto della produzione scientifica dei docenti.
R4.A.4 -‐ Programmazione, censimento e anal is i del le att iv ità di terza miss ione Si raccomanda all’Ateneo di dedicare maggior attenzione ad una politica di sviluppo delle attività di terza missione in tutte le sue componenti, trasferimento tecnologico, public engagement, etc. ponendosi obiettivi specifici con indicatori quantitativi e target puntuali, ed effettuando un’attendo monitoraggio e rendicontazione delle attività annuali, anche ai fini della loro valutazione nel prossimo esercizio VQR R4.B -‐ Accertare che i Dipart imenti def iniscano e mettano in atto strategie per i l migl ioramento del la qual ità del la r icerca coerentemente al la programmazione strategica del l ’Ateneo e che dispongano del le r isorse necessarie. Sulla base degli esiti degli audit effettuati, e in particolare degli esiti decisamente poco positivi, il Nucleo ha formulato ai Dipartimenti una serie di raccomandazioni e suggerimenti necessari per raggiungere gli standard di AQ della ricerca, della didattica previsti dal Sistema AVA 2.0. Si raccomanda ai Dipartimenti di formalizzare le proprie linee strategiche in un documento programmatico articolato e di respiro pluriennale (Piano strategico o Piano di sviluppo), che tenga esplicitamente conto anche degli indirizzi riguardo la terza missione e possibilmente l’internazionalizzazione. Si suggerisce, inoltre, che nel documento siano chiaramente stati fissati obiettivi specifici e misurabili, e relativi target, coerenti con le politiche e le linee strategiche di Ateneo, compatibili con le potenzialità e gli obiettivi generali del Dipartimento e che tengano anche conto dei risultati della VQR, della SUA-‐RD e delle altre iniziative di valutazione della ricerca e della terza missione attuate dall'Ateneo. Si suggerisce inoltre al Dipartimento di definire, sulla base di tale documento programmatico, un piano di azioni adeguato al loro
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conseguimento in cui siano individuate le responsabilità, le risorse a disposizione e i target temporali e di risultato attesi. Si suggerisce che le attività della commissione preposta allo sviluppo e al monitoraggio delle proprie strategie siano documentate sulla base di verbali delle riunioni (almeno 2-‐3) effettuate durante l’anno e discusse in Consiglio di Dipartimento. Si raccomanda che la/e commissione/i preposta al riesame della ricerca provveda/no – ciclicamente e con un periodo di riferimento di norma di un anno – a condurre analisi convincenti dei punti di forza e di debolezza, degli eventuali problemi e delle loro cause e proporre azioni migliorative plausibili e realizzabili – identificando le responsabilità, le risorse disposizione e i target temporali e di risultato attesi – e monitorarne adeguatamente l’efficacia. Si raccomanda che i Dipartimenti indichino con maggiore chiarezza i criteri e le modalità interne di ripartizione ed utilizzo dei punti organico (in maniera analoga a quanto già fatto con le risorse economiche, e in minore misura per gli assegni di ricerca) coerentemente con le proprie linee strategiche definite in un documento programmatico articolato, in coerenza con le linee strategiche dell’Ateneo, specificando in quale modo i criteri individuati sono utilizzati nella attribuzione dei punti organico per ruolo e settore scientifico disciplinare ed evidenziandone il loro utilizzo nelle delibere di Dipartimento relative alle proposte di chiamata. Infine, si raccomanda al Presidio di qualità di verificare l’applicazione da parte dei Dipartimenti delle suddette raccomandazioni e di esaminare gli esiti del Riesame della Ricerca Dipartimentale richiesto ai Dipartimenti nelle more del riavvio da parte dell’ANVUR della redazione delle SUA-‐RD.
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