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La rivista tratta argomenti e problematiche del mondo animale, si rivolge quindi a tutti gli “Amici” degli animali. Sono sempre più numerose le persone che si circondano di amici a “quattro zampe”, che potranno quindi trarre da questa rivista gratuita, informazioni per prendersi cura di loro.Tratta di cure mediche tradizionali e alternative, cure estetiche, notizie, informazioni e curiosità sul mondo animale.
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Novembre 2010
Buongiorno
Un caro Grazie a tutti coloro che con articoli e foto hanno contribuito a questa edi-zione della nostra Rivista.
E’ con gioia che annuncio a tutti i lettori che dal prossimo anno 2011, la Rivista verrà incrementata di un’edizione, pertanto sarà quadrimestrale, e le uscite saranno: Marzo, Luglio e Novembre, e verrà distribuita, oltre che nelle provincie di Varese e Como, anche sulla provincia di Milano Nord.
Ciò gratifica il costante impegno nel redigere i testi, nell’ampliare la distribuzione sul territorio, e nella fiducia che gli inserzionisti hanno riposto in Animali Informa.
E’ stata anche distribuita nelle manifestazioni canine della nostra zona, e di alcune località montane a breve distanza dalla provincia di Varese.
Invito i lettori ad inviare eventuali foto da pubblicare alla redazione.
Un saluto e un Augurio di un sereno Natale a tutti. Il direttore Cinza Crespi
EDITORIALE
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DIRETTORE RESPONSABILECrespi Cinzia
REDAZIONEPremoli Gianluigi
PROGETTO GRAFICO IMPAGINAZIONEFrancesca Cariglino
redazione@animalinforma.comTel. 0331 48 21 80 via Roma, 10
21053 Castellanza
HANNO COLLABORATO:dott. Mauro Vasconidott. Umberto Galli
dott.ssa Patrizia Arrighidott.ssa Donata Bianchidott.ssa Paola Bolognadott.ssa Simona Rivolta
Paola VieroPaola Carnesella
Laura MaiCristian Simone
Galante FedericoCampagnola Alberto
Sartori RobertaMutinari Massimiliano
Meggiorini Chety
FOTOCOPERTINASamoiedo - Paola Carnesella
STAMPAALFAPRINT SNCvia Bellini, 24
21052 Busto Arsizio (VA)
DISTRIBUZIONEgratuita presso studi veterinari
e negozi di settorein abbonamentopresso privati
ISCRIZIONE AL TRIBUNALE DIBUSTO ARSIZIO
ANIMALI INFORMA N. 07/09 DEL 03/04/2009
Vendiamo Vendite s.r.l.è titolare esclusivo di tutti i diritti di pubblicazione. L’invio di foto-grafie alla redazione ne autorizza implicita-mente la pubblica-zione gratuita su qualsiasi supporto cartaceo e digitale. Le fotografie inviate alla redazione non saranno restituite. Informativa e Consenso in materia di trat-tamento dei dati personali (Codice Privacy d.lgs.196/03). Nel vigore del d.lgs.196/03 il Titolare del trattamento dei dati personali ex art.28 d.lgs.196/03,è Vendiamo Vendite s.r.l. con sede in Castellanza (VA) via Roma,10. La stessa La informa che i Suoi dati verranno raccolti, trattati e conservati nel rispetto del decreto legislativo anche per attività con-nesse all’azienda.L’ avvisiamo che i Suoi dati potranno essere comunicati e/o trattati nel vigore della Legge, anche all’estero, da società e/o persone che prestano servizi in favore della Società. In ogni momento Lei potrà chiedere la modifica,l a correzione e/o cancellazione dei Suoi dati ovvero esercitare tutti i diritti previsti dagli artt.7 e successivi del.D.lgs.196/03 mediante comunicazione scritta alla Vendiamo Vendite srl. La lettura della presente informativa deve intendersi quale consenso espresso al trat-tamento dei dati personali.
EDITORE:21053 Castellanza
Via Roma n° 10Tel. 0331 482180Fax 0331 482626
www.vendiamovendite.com
6IL SAMOIEDO
10UN PREMIO PER OGNI OCCASIONE
16IL BAMBINO EIL CUCCIOLO (PRIMA PARTE)
32IL FURETTOLA GABBIA E I GIOCHI
38IL LAGO DI COMO
42ALLEVARE I PICCOLI PAPPAGALLI
50PRINCIPI DIOLIGOTERAPIA
52LA TOELETTATURANEI MESI FREDDI
54UN’AMORE PER CASO
59ELENCO VETERINARI VARESE
60ELENCO VETERINARI GALLARATE
61ELENCO VETERINARI BUSTO ARSIZIO
62ELENCO VETERINARI COMO
IL DOG-BIKEIL DOG-BIKE12
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CERCO, VENDO, REGALO...e pubblico!!!ASPETTIAMO I VOSTRI ANNUNCI!! (NUMEROSI MI RACCOMANDO!!)Tel. 0331 48 21 80 - Fax 0331 48 26 26 - email: redazione@animalinforma.com
L'allevamentodella Rupe del Bassodispone di cucciolidi alta genealogia e di grande molenei colori red tabby blotched, tortie blotched e brown blotched.I genitori sono testati per hcm, �v, felv e pkd negativi.
Per informazioniwww.mainecoonmania.ittel. 392 8609617
Un giorno, all’età di otto anni, vidi al parco giochi per bam-
bini un cane, un batuffolo bianco che si distingueva dagli
altri per l’amore che provava per i bambini, per la sua sen-
sibilità ed intelligenza.
Un fantastico cane nordico felice nel vedermi, anche se
estranea per lui, ma desideroso di giocare con me. Da quel
giorno per me nacque un amore vero chiamato: SAMOIEDO.
Un cane che rispecchia il mio carattere: dolcezza, indipen-
denza e giocosità.
Non mi ero accorta che un bellissimo esemplare di samo-
iedo mi stava aspettando. Due occhi colore del cielo della
notte, due occhi come due stelle.
Il nome Samoiedo deriva dalla tribù dei samoiedi che si
stabilirono nella Russia del nord ed utilizzavano cani bianchi,
neri e marroni pezzati per condurre le renne e trainare slitte.
Come tutte le altre razze nordiche anche la razza del sa-
moiedo risale a circa parecchi anni fa, allevata dapprima
dalla tribù dei samoiedi che ne selezionarono ben 3 tipi
distinti:
IL PRIMO CANE DETTO “VOLPE” di ossatura molto leggera e
piccolo, considerato principalmente come cane da compagnia.
IL SECONDO CANE TIPO “ORSO” decisamente più robusto
del primo ed utilizzato per la custodia delle renne. Le orec-
chie erano completamente rivestite di pelo e la sua espres-
sione molto dolce.
IL TERZO CANE TIPO “LUPO” decisamente più alto dei pre-
cedenti, con un’andatura molto forte e vigorosa. Veniva
utilizzato dagli uomini delle tribù come cane da caccia, da
slitta e per scaldarsi.
Il vero creatore della razza moderna fu lo ZOOLOGO BRI-
TANNICO ERNEST KILBUR SCOTT il quale portò in inghilterra
degli esemplari di SAMOIEDO e ne fissò lo standard solo
nel 1909.
a cura di PAOLA CARNESELLA
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La tipicità ed il carattere Le tipicità del samoiedo sono il suo sorriso, dato dal labbro alzato a lato delle commessure labiali
e dagli occhi a mandorla. La sua coda ricca di pelo è tenuta alta quando il cane è in movimento,
bassa quando è a riposo.
Il samoiedo fu selezionato in passato basandosi sulle capacità di eseguire compiti utilitaristici e
sulle doti caratteriali. Il risultato di questa selezione porta questa razza ad avere un CANE DOCILE
ED UBBIDIENTE (in quanto in passato per poter trainare la slitta così doveva essere, ubbidiente ai
comandi dell’uomo), UN CANE DI FORTE INTELLIGENZA E SPIRITO DI INIZIATIVA (in quanto di fronte ad
uno ostacolo doveva avere la prontezza di oltrepassarlo) UN CANE AMICHEVOLE NEL BRANCO (dote
necessaria per la buona convivenza nel branco).
Il samoiedo ha un carattere molto affettuoso ed ha in sé il bisogno vitale di vivere a stretto contatto
con la famiglia dimostrando il suo animo dolce e gentile.
Rimarranno comunque nel suo carattere delle particolarità nordiche quali l’indipendenza, la domi-
nanza e la testardaggine che solo un padrone fermo, coerente e paziente riuscirà a gestire inse-
gnandogli l’obbedienza da vero capo branco.
Pelo del SamoiedoLa particolarità di questo bellissimo cane nordico è senza dubbio il suo mantello, il pelo che lo av-
volge in tutto il corpo, conferisce un aspetto possente e di una bellezza straordinaria.
Il mantello del samoiedo è di tessitura doppia:
corto e morbido il sottopelo che lo protegge
dal freddo e lungo e dritto il pelo di copertura.
Il samoiedo è avvolto da una coltre di pelo at-
torno al collo e alle spalle che creano un aspet-
to molto voluminoso specialmente nei maschi.
Le orecchie sono ricche di pelo sia all’interno
che all’esterno. Guardando gli arti posteriori del
cane, possiamo ammirare che il suo pelo forma
una specie di “calzoni”.
La coda, che mantiene eretta quando il cane è
in movimento e piegata verso il basso quando
il cane è a riposo, deve essere ricca di pelo.
In questa razza dove le caratteristiche della
femmina e del maschio sono ben visibili, si ri-
scontrano anche nel tipo di mantello; la femmi-
na ha sempre un pelo piu’ corto e piu’ morbido
rispetto al maschio.
Ma cio’ che accomuna entrambi i sessi è la
lucentezza del loro pelo bianco che ne dà ca-
ratteristica principale sia della razza che della
sua bellezza.
Colore e tagliaDeve essere bianco puro, panna o bianco con biscotto (il colore base é bianco con poche biscot-
tature). Non deve mai dare l’impressione di essere un marrone molto chiaro.
Altezza al garrese, altezza ideale: nei maschi 57 cm. con una tolleranza di + 3 cm. e nelle femmine
53 cm. con una tolleranza di + 3 cm.
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La toelettatura
Molte persone che incontro durante le mie passeggiate con il mio cane mi chiedono spesso a quali
cure estetiche debba andare incontro un cane di questo tipo. Premetto che il suo pelo è termoiso-
lante: lo protegge in estate dal caldo e in inverno dal freddo. E’ pertanto sconsigliata la tosatura
in estate, in quanto per effetto naturale è soggetto a muta. Accortezza del proprietario è di spaz-
zolarlo almeno una volta alla settimana per favorire la perdita del sottopelo con una spazzola a
denti lunghi. Il bagno è consigliato almeno uno per stagione, utilizzando uno shampoo a manti ruvidi
e spazzolare per prevenire la formazione di nodi.
La pulizia di occhi ed orecchie con cotone e prodotti specifici almeno una volta alla settimana.
Controllare le unghie specie se il cane vive in appartamento in quanto non ha la possibilità di farsele
sull’asfalto, andranno pertanto tagliate.
Il pelo sotto al piede non va rimosso in quanto serve da protezione.
Per snellire il cane spazzolare a verso di pelo, per volumizzare il suo mantello contro pelo. La pet-
torina potrebbe spezzargli il pelo, pertanto viene utilizzato generalmente per le lunghe passeggiate
in montagna. Contrariamente, l’uso del collare guinzaglio a strozzo è consigliato in città o durante
brevi passeggiate.
Amare un cane vuol dire vivere con lui momenti fantastici, di gioco e di gioia. Il samoiedo potrà offrire
molto a chi saprà capirlo e a chi saprà cogliere la grande essenza di un magnifico cane nordico.
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Alimenti e accessori delle migliori marche per cani gatti e roditoriLunedi mattina chiuso - Pomeriggio 15.00 - 19.30Dal martedi al sabato 9.00 - 12.30 / 15.00 - 19.30Via Sempione, 54 - 21029 Vergiate (VA)Tel. e Fax 0331/964720 - Chiara 347/6371869 Toelettatura per caniDal martedi al sabato09.00 - 17.30 orario continuatoSi riceve su appuntamentoTel. 0331/946505Via Sempione, 5421029 Vergiate (VA)
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a cura di GALANTE FEDERICO
IL DOG-BIKEIL DOG-BIKE
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Vi piace usare la vostra mountain-bike? Vi piacciono le escursioni immerse nella natura?
Avete un cane? Se mentre state leggendo avete risposto “SI” ad almeno due domande
su tre il dog-bike può diventare un’ottima alternativa alle solite passeggiate con il vostro
amico a 4 zampe.
Questo sport, nato dall’esigenza di poter allenare i cani da traino anche in assenza di neve,
è diventata una vera è propria disciplina riconosciuta dalla Federazione Italiana Musher e
Sleedog Sport (F.I.M.S.S).
Cosa fondamentale, prima di cimentarsi in questa disciplina, è quella di avere un cane ad-
destrato al traino: il vostro amico deve già conoscere i comandi di partenza, di stop, gli
ordini di svolta (destra – sinistra) ed essere capace di seguire il tracciato senza distrarsi.
Con questi accorgimenti possiamo ridurre al minimo il rischio di incidenti per noi e per il
nostro amico a 4 zampe. Prima di cimentavi nel dog-bike, iniziate correndo a piedi con il
vostro cane (dog-trekking) e con calma insegnargli i comandi fondamentali...in poco tempo
il vostro amico potrà apprendere i rudimenti di questa disciplina prima di essere agganciato
per la prima volta alla vostra mountain-bike.
Quando sarete pronti ecco l’attrezzatura base che serve a voi e al vostro cane: una nor-
malissima MOUNTAIN-BIKE; un caschetto e le opportune protezioni; un IMBRAGO DA SLEE-
DOG, da non confondere con le comuni pettorine, questi imbraghi sono creati apposita-
mente per permettere al vostro cane di “lavorare” senza problemi; una LINEA DI TRAINO
AMMORTIZZATA per agganciare l’imbrago alla vostra mountain bike. Questa corda ha la
particolarità di avere una prima parte elastica cosi da attutire lo strappo in partenza del
cane. Ci sono di diverse misure, solitamente si utilizza una linea da un metro e mezzo, più
indicata per l’utilizzo con la mountain-bike e per chi ha solo un cane in quanto è più sem-
plice da tenere in tensione.
IL DOG-BIKEIL DOG-BIKE
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Prima di lanciarsi in fantastiche avven-
ture con il vostro amico a 4 zampe è
bene ricordare sempre di essere pru-
denti, che il cane deve aver compiuto
il pieno sviluppo fisico prima di sotto-
porsi a questo sport per non rischia-
re problemi in fase di accrescimento.
Il cane non può e non deve fare tutto
da solo quindi lui TIRA e voi PEDALATE,
ad esempio nei tratti in salita il vostro
aiuto sarà fondamentale. Cosa molto
importante e da non dimenticare mai
è la temperatura: non correre mai con
i vostri cani con temperature al di so-
pra dei 13°/14° gradi per evitare colpi
di calore che possono essergli fatali.
I periodi migliori per dedicarsi a que-
sta disciplina sono da fine Settembre
a fine Febbraio in relazione anche al
clima del luogo in cui vivete. Scegliete
percorsi semplici, larghi e pianeggianti,
strade bianche e sentieri erbosi sono
l’ideale per le zampe dei vostri amici
a 4 zampe, che dovrete sempre con-
trollare al rientro dalle vostre uscite
per curare eventuali ferite. Quali cani
possono cimentarsi in questo sport? Si-
curamente tutte le razze nordiche con
l’attitudine al traino: io possiedo due
Siberian Husky e vederli lavorare è la
cosa più bella, ma qualsiasi cane di ta-
glia media e in buone condizioni fisiche
vi ringrazierà alla fine della corsa.
Per info: www.mysiberians.net
mysiberians@mysiberians.netIL DOG-BIKE14
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Si sa, tra cucciolo e bambino c’è un rapporto privi-
legiato. I bimbi a differenza degli adulti sono spon-
tanei, sempre allegri, si fanno travolgere dal diverti-
mento, non hanno difficoltà ad esternare le proprie
emozioni e soprattutto ADORANO GIOCARE.
I cuccioli dalla loro, sono degli instancabili compa-
gni, spesso molto buffi nei loro giochi sfrenati ed
irresistibili da accarezzare ed abbracciare.
Quasi tutti i bambini desiderano avere un cane,
sognano un compagno, un amico divertente, ras-
sicurante ed in realtà ci sono molti buoni motivi
per decidere di allevare un bimbo con un cane.
Questa straordinaria esperienza infatti sarà
un’enorme fonte di gioia per il vostro piccolo ma
soprattutto un’incredibile occasione educativa.
E’ scientificamente provato che i
bambini amanti degli animali han-
no un miglior rapporto con i coeta-
nei, sarebbero infatti più apprezza-
ti dai compagni perché più aperti,
disponibili e comprensivi. Avrebbero
quindi una marcia in più, divenendo
col tempo più socievoli e sicuri di se.
Il cane ha cosi un ruolo di primo pia-
no nell’educazione del bambino inse-
gnandogli a prendersi cura di un altro essere
vivente e a rispettare le sue esigenze. Ovvia-
mente, fondamentale è il ruolo dei genitori che
dovranno educare il bimbo a rispettare l’animale,
incoraggiandolo a prendersene cura, sviluppan-
do cosi in lui il senso di responsabilità. Inoltre
dovranno fargli comprendere che l’animale non
è un gioco da accantonare quando non diverte
più ma un essere vivente di cui occuparsi con
grande amore e rispetto.
Per fare in modo che il rapporto con il cucciolo
si sviluppi nel mi-
glior modo possi-
bile, il bambino va
lasciato
A cura di Paola Viero, Istruttore Cinofiloe Responsabile di ”WELCOME”,Scuola Educazione Cuccioli di Varese
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giocare liberamente con il suo amico, senza pau-
ra di misteriose malattie e senza eccessivi scru-
poli igienici. Un cane sano, controllato e regolar-
mente vaccinato dal veterinario ha pochissime
probabilità di trasmettere malattie, sicuramente
meno rispetto ad un altro essere umano. Per un
bambino vivere con un cane non sarà più “perico-
loso” di giocare per terra al parco vicino a casa.
I genitori devono ovviamente seguire con grande
attenzione le interazioni tra cucciolo e bimbo, so-
prattutto se quest’ultimo è molto piccolo.
Per creare le condizioni ideali perché la conviven-
za tra i due “cuccioli di casa” sia educativa, pia-
cevole e pacifica ecco alcune regole da seguire:
insegnare al bambino a non disturbare mai il
cane quando riposa. Il sonno ha una funzio-
ne molto importante nella crescita del cuccio-
lo, mentre dorme infatti viene prodotto l’ormone
della crescita. Questa norma non solo tutela l’a-
nimale ma ha anche un’enorme valenza educati-
va per il bimbo perché lo aiuta a comprendere
il rispetto delle esigenze degli altri e dà la misura
del confine fra la propria libertà e quella altrui.
Coinvolgerlo nella preparazione del pasto (se
avrà l’età per farlo) insegnandogli ad abbando-
nare la stanza nel momento in cui la ciotola del
cibo verrà posata a terra.
Con una spazzola molto morbida spazzolate in-
sieme il cucciolo per qualche minuto tutti i giorni,
insegnerete al bimbo a prendersi cura di lui.
Insegnate al bambino a non offrire cibo al cane
stringendolo tra le dita ma tenendolo invece nel
palmo della mano ben aperta. In questo modo
eviterete che il cucciolo, in modo del tutto invo-
lontario, con i suoi dentini aguzzi possa far male
al piccolo.
Appena potete fate una bella passeggiata all’a-
perto tutti insieme, darete al cucciolo l’impor-
tantissima occasione di socializzare con altre
persone e cani ed inoltre farete sentire impor-
tante e responsabile il vostro bimbo lasciando
che porti un pochino il “suo amico” al guinzaglio,
con il vostro aiuto ovviamente.
Il cane adora il bambino perché quest’ultimo gioca.
Nel caso in cui abbiate in casa però un sogget-
to adulto o anziano ricordate che potrebbe
essere un po’ insofferente alle pressanti ri-
chieste di gioco e contatto fisico del bimbo,
pertanto sarà fondamentale lasciare al cane
la possibilità se lo desidera, di ritirarsi in un
luogo tranquillo. Successivamente sarà impor-
tante spiegare con calma al bimbo che il suo
amico non è un giocattolo ma un essere vivente
da rispettare, che è sensibile al dolore e che
può reagire se esasperato.
Con i bambini di casa i cani sono solitamente
molto buoni, alcuni si lasciano anche strapaz-
zare e se proprio non ne possono più si alzano
e se ne vanno. E’ davvero molto difficile che
un cane morda il “proprio bambino” deve aver
raggiunto veramente il limite massimo di soppor-
tazione. Quindi genitori, vigilate ed intervenite
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a cura del Dr. MAURO VASCONI
Dopo aver parlato nei numeri precedenti delle
basi chimico fisiche di gestione degli acquari, in
questo numero cominceremo a parlare dei pro-
tagonisti che popolano le nostre vasche; i pesci.
Come prima famiglia di pesci vorrei soffermar-
mi su quelli che vengono comunemente definiti
“pesci pulitori”, categoria a cui appartengono
numerose specie ittiche. Questi pesci però non
ricevono la giusta considerazione e attenzione
che meriterebbero e spesso vengono visti quasi
come un accessorio di un acquario piuttosto che
dei veri e propri ospiti. Cominciamo con lo sfa-
tare subito la loro fama di pulitori. Nessun pesce
sarà mai in grado di sostituire l’uomo nella quo-
tidiana manutenzione degli acquari. I vetri van-
no puliti regolarmente se non vogliamo vederli
ricoperti da alghe, il fondo deve essere sifonato
se non vogliamo che si accumuli del materiale
in decomposizione e se la vasca vede crescere
la sua popolazione di lumache queste devono
essere rimosse manualmente. I pesci pulitori non
fanno queste cose!
Come mai questi pesci hanno dunque questa
fama? Tutto dipende da commercianti (in questo
caso bisognerebbe definirli pescivendoli) poco
esperti nella materia che cercano di vendere
qualsiasi tipo di pesce citandone favolose ca-
pacità.
I pesci che comunemente vengono definiti pu-
litori dei vetri o pesci mangia alghe devono la
loro fama al fatto che in natura questi pesci si
nutrono effettivamente di alghe e di legno, che
riescono a strappare da vari substrati grazie
alla particolare conformazione della loro bocca.
Questa infatti ha l’aspetto di una ventosa che
nasconde però dei denti atti a raschiare varie
superfici su cui i pesci vanno a “pascolare”.
Tra i pesci più diffusi appartenente a questo
genere abbiamo gli Ancistrus, Plecostomus, Oto-
cinclus e altri esponenti del genere Loricaridi.
Bisogna però fare attenzione a comperare
questi pesci in quanto alcune specie, vendute
quando ancora sono di taglia molto contenu-
ta, crescono molto, raggiungendo dimensioni
non adatte alla maggior parte delle vasche; al-
tre specie mostrano una spiccata territorialità
e sarà quindi necessario acquistare solo un in-
dividuo o al massimo una coppia. E’ molto im-
portante documentarsi prima di fare acquisti di
pesci e non fidarsi dei consigli dei venditori, a
meno che questi non siano dei veri esperti. Una
volta acquistati non bisogna tra l’altro pensare
che questi pesci riescano a trovare nel nostro
acquario il cibo di cui necessitano semplicemen-
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te pascolando le pareti o l’arredamento della
vasca e staccando le alghe eventualmente pre-
senti. Anche i pesci pulitori devono venire ade-
guatamente nutriti, con del cibo a loro dedicato,
che sarà costituito prevalentemente da vegetali.
Il momento migliore per nutrire questi pesci sono
le ore notturne, quando le luci sono spente, in
quanto queste specie hanno appunto abitudi-
ni notturne, e trovano il cibo attraverso l’olfatto
piuttosto che tramite la vista. Durante la notte,
quando gli altri pesci che normalmente occu-
pano il resto dell’acquario, e che si avventano
su qualsiasi alimento viene inserito nella vasca
durante il giorno, sono in fase di riposo, questi
pesci dall’indole riservata potranno facilmente
raggiungere il cibo che può essere costituito o
da pastiglie o scaglie che si trovano in commer-
cio, oppure da frutta e verdura cotta.
I pesci pulitori che vengono spacciati per spaz-
zini del fondo dell’acquario appartengono solita-
mente alla famiglia dei Cobiti o quella dei Pesci
Gatto. Tra i pesci più diffusi appartenenti a que-
sta famiglia abbiamo i Coridoras. Questi piccoli
pesci originari del Sud America sono adatti a
quasi tutti gli acquari in quanto non raggiungono
mai dimensioni particolarmente elevate. In com-
mercio esistono varie specie di Coridoras, però
esse non sono equivalenti, poichè le varie specie
originano da diverse zone dell’Amazzonia con
caratteristiche ambientali diverse. Come è stato
detto già molte volte, occorre documentarsi pri-
ma di fare un acquisto e osservando le condizio-
ni presenti nel nostro acquario potremo trovare
la specie di Coridoras più adatta a noi. Questi
pesci vivono in piccoli branchi, quindi non vanno
acquistati individui singoli, ma il maggior numero
possibile, a seconda della dimensione dell’ac-
quario. Se mantenute nelle giuste condizioni, al-
cune specie di Coridoras, quali ad esempio il
Coridoras aeneus, si riproducono abbastanza fa-
cilmente in acquario.
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La riproduzione in natura avviene durante la sta-
gione delle piogge, quando aumenta il livello del-
le acque e la loro torbidità e si abbassa la tem-
peratura. In acquario queste condizioni di solito
si presentano quando si effettua la pulizia della
vasca e si cambia parte dell’acqua. Sarà quindi
possibile, se abbiamo in vasca più esemplari di
questa specie, assistere alla loro riproduzione in
seguito a un intervento di manutenzione. Questi
piccoli pesci passano la loro vita a frugare il fon-
do dell’acquario, scavando alla ricerca di cibo.
E’ quindi importante predisporre dell’alimento a
loro dedicato, in quanto gli avanzi degli altri pe-
sci non sono sufficienti. Esistono addirittura leg-
gende che narrano come questi pesci si nutrano
delle feci degli altri pesci. Ciò è assolutamente
falso. Anche in questo caso il momento migliore
per somministrare il cibo dedicato ai pesci di
fondo è quando le luci sono spente e quando
gli altri pesci non ruberanno loro l’alimento. Date
le caratteristiche della bocca dei piccoli pesci
di fondo, munita di piccoli e sensibili barbigli, è
necessario che il materiale costituente il fondo
della vasca sia abbastanza fine e senza ghia-
ietto dagli spigoli appuntiti, in quanto i Coridoras
si potrebbero ferire nella loro opera di continua
ispezione.
Come ultima categoria di “pulitori” spesso i com-
mercianti propongono dei pesci mangia lumache.
Diciamo innanzitutto che le lumache in acquario,
se presenti in un numero contenuto non sono af-
fatto dannose, in quanto esse si nutrono di alghe
e cibo avanzato dai pesci. Inoltre solitamente le
lumache non si nutrono delle foglie delle piante,
se non di quelle foglie ormai morte e in decom-
posizione. E’ però vero che alcune specie di lu-
mache tendono a riprodursi in maniera tumultuo-
sa e possono diventare effettivamente troppe
e quindi sgradevoli alla vista. Esistono effettiva-
mente dei pesci che predano le lumache, il più
comune di questi è il Botia Pagliaccio (Chromo-
botia macracanthus), ma la presenza di questi
pesci non sarà mai in grado di eliminare tutte le
lumache. Infatti i pesci ben presto si abitueranno
a nutrirsi del cibo che noi inseriamo in vasca,
perdendo interesse per la predazione delle lu-
mache. Inoltre vi è una legge biologica in cui un
predatore sarà sempre presente in numero mol-
to minore rispetto alle prede, quindi nei casi più
fortunati si riuscirà a trovare un equilibrio tra un
accettabile numero di lumache e i loro predato-
ri. Prima di acquistare un Botia Pagliaccio o un
altro pesce a lui simile bisogna sempre pensare
all’ambiente in cui questo verrà inserito. Questi
pesci crescono fino a 25 cm di lunghezza, e non
sono quindi adatti a tutte le vasche.
a cura di ROBERTA SARTORIlaureanda in Medicina Veterinaria
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Con questo articolo impareremo a conoscere
una razza canina non molto diffusa in Italia ma
apprezzatissima dai suoi proprietari per l’intelli-
genza e le varie doti che la caratterizzano. In-
fatti lo Schnauzer, di cui esistono tre taglie, non
solo si rivela un ottimo compagno, ma è anche in
grado di ripagare il suo padrone con un affetto
costante e discreto, senza esitare a trasformar-
si in guardiano e difensore delle sue proprietà.
Negli U.S.A. lo Zwergschnauzer è una tra le dieci
razze più popolari.
LE ORIGINILo Schnauzer medio ha contribuito alla creazio-
ne del nano e del gigante, ed è il capostipite
della razza. Proveniente dal sud della Baviera,
il suo nome deriva da “schnauz” che significa
baffi, ed è infatti questa la caratteristica pecu-
liare della razza. E’ definito un Terrier tedesco
(ovvero Pinscher) a pelo duro, e tra i suoi pro-
genitori c’è il Canis familiaris palustris. La razza
viene riconosciuta per la prima volta in Germa-
nia nel 1880.
Lo Schnauzer gigante, o Riesenschnauzer, deri-
va dal precedente e da un’antica razza bava-
rese, anche se vista la somiglianza con il Bovaro
delle Fiandre, con l’imponenza dell’Alano nero e
dell’Airedale Terrier si pensa che anche il sangue
di queste razze scorra nelle sue vene. Apparve
per la prima volta ad un’esposizione del 1909
a Monaco, e poiché quasi tutti i primi Riesen-
schnauzer provenivano proprio da questa città,
per i primi tempi fu definito Munchner Schnauzer.
Lo Schnauzer nano, o Zwergschnauzer, deriva
dal medio e dall’Affenpinscher.
Inizialmente i soggetti avevano cranio troppo ro-
tondo, ossa sottili e mascella inferiore sporgente:
difetti di nanismo, provenienti dall’Affenpinscher, e
per eliminare i quali gli allevatori impiegarono anni.
La razza nasce nei primi decenni del Novecento.
LO STANDARD DI RAZZATutte e tre le taglie, secondo l’F.C.I. appartengono
al Gruppo 2°: cani di tipo Pinscher e Schnauzer,
Molossoidi e cani Bovari Svizzeri – Sezione 1^:
cani di tipo Pinscher e Schnauzer, con prova di
lavoro per il Riesenschnauzer.
Schnauzer medio
Testa: dolicocefala, robusta e allungata, rettan-
golare, lunga la metà del tronco, con salto fron-
to-nasale delineato, tartufo nero, labbra nere,
masseteri ben sviluppati senza disturbare la for-
ma della testa, dentatura a forbice, completa di
42 denti. Orecchie integre (fino a qualche anno
fa venivano tagliate) con forma di V a punta a
piega ribattuta. Gli occhi sono scuri, di forma
ovale, in posizione semi-laterale. Il cranio non
deve essere arrotondato. Il cane non deve ave-
re espressione da terrier.
Collo: eretto, slanciato, né corto né grosso, sen-
za pieghe né giogaia.
Tronco: deve essere inscrivibile in un quadrato,
ovvero la lunghezza tra sterno e ischio deve
equivalere all’altezza al garrese. Questo dà al
cane un aspetto compatto. L’addome non deve
essere retratto, da levriero, e il dorso non deve
essere convesso.
Coda: un tempo amputata alla terza vertebra,
oggi è mantenuta integra, attaccata alta e por-
tata all’insù.
Arti anteriori: le scapole in buona angolazione
con l’omero hanno una forte muscolatura. Gli arti
anteriori devono essere solidi, diritti, con gomiti
aderenti.
Arti posteriori: le cosce devono avere una forte
muscolatura. Le angolazioni devono essere ben
evidenti.
Piedi: definiti “da gatto” in quanto corti, rotondi,
con dita ben unite e arcuate, unghie scure, suole
dure, solide, compatte.
Mantello: il pelo è ruvido e deve essere duro,
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forte e spesso, con sottopelo lanoso. Anche il
pelo sulla testa e sugli arti è duro, un po’ più
corto su fronte e orecchie. Distinguono la razza
la barba sul mento e le folte sopracciglia.
Colore: nero puro e pepe e sale: la pigmenta-
zione pepe e sale è omogeneamente distribuita,
con sottopelo grigio, la maschera deve essere
scura ma che si fonda con la tonalità generale
del mantello.
Statura: tra i 45 e i 50 cm al garrese.
Riesenschnauzer
Alto tra i 60 e i 70 cm al garrese, le proporzioni
e le caratteristiche sono identiche a quelle dello
Schnauzer medio. Sebbene esista nei colori nero
e pepe e sale, il primo è senz’altro più diffuso.
Zwergschnauzer
Alto tra i 30 e i 35 cm al garrese, rimane valido
quanto scritto per il medio, ad eccezione dei co-
lori: oltre a nero e pepe e sale, sono riconosciuti
anche il nero argento e il bianco. Il nero argento
prevede che pelo e sottopelo siano neri, con
tracce bianche sopra gli occhi, sulla gola, alle
guance, sul petto, al metacarpo, ai piedi ante-
riori e posteriori e nelle zone intorno all’ano.
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CARATTERE
A dispetto dell’opinione di taluni, che conside-
rano lo Schnauzer un “cane cattivo”, va ricor-
dato che non esistono cani cattivi, ma padroni
incompetenti. Certo è che ogni cane deve es-
sere addestrato e ben disciplinato, sia esso uno
Yorkshire o un Pastore Tedesco.
C’è da dire che lo Schnauzer, al contrario di molti
altri cani, non si presta ad eseguire ridicoli ordini,
in quanto ha una personalità discreta e definita;
è piuttosto riservato, e da adulto non dà con-
fidenza agli estranei, ignorandoli; quando però
le sue proprietà e il padrone sono minacciati,
diventa un temibile avversario.
Lo Zwerg si presta alla vita d’appartamento, vi-
sta la sua mole, e oltre a un cane da compagnia
sa farsi valere anche come guardiano, avvisan-
do con la sua voce il padrone della presenza di
intrusi. Il Medio un tempo era cane da scuderia,
compagno dei cavalli, accompagnatore di car-
rozze e diligenze visto il suo fisico robusto. Oggi
è un cane da guardia, difesa e compagnia. Il
Riesen si faceva valere come guardiano di ma-
cellai e birrai, con anche buone doti di cane da
pastore, per condurre i bovini. Vista la sua pre-
disposizione all’addestramento, divenne cane da
polizia nelle principali città tedesche. Oggi è un
ottimo cane da lavoro, poliedrico, che dà il suo
meglio nella difesa.
In conclusione, saprà apprezzare questa razza
chi desideri un cane discreto, poco abbaiatore,
razionale ed equilibrato ma all’occorrenza deciso
senza essere inutilmente aggressivo. Chi abbia
avuto uno Schnauzer difficilmente saprà apprez-
zare un’altra razza, e non lo cambierà mai. Io ho
avuto un Medio nero e ora ho uno Zwerg, e pos-
so solo confermare quanto scritto in precedenza;
ogni proprietario di Schnauzer sa cosa significhi
possedere un cane così elegante e dignitoso.
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In questo numero ci occuperemo di un tipo di
rettili che sempre più frequentemente ritroviamo
come animali da compagnia. E’ utile ricordare
che hanno delle esigenze particolari che vanno
rispettate per una corretta gestione. Da lungo
tempo le tartarughe hanno attirato l’attenzione
delle persone e degli studiosi per il loro strano
aspetto.
Ricordiamo che le testuggini vivono sia sulla terra
che nelle acque dolci e sono palustri mentre le
tartarughe vivono nel mare, tuttavia nel linguag-
gio comune viene impiegato il termine chelone o
tartaruga per definire tutte le specie.
Tartaruga palustre dipinta (Chrysemys picta) Dif-
fusa in tutti gli Stati Uniti può raggiungere una
lunghezza di circa 25 cm e il “guscio”, ossia il
carapace, si presenta appiattito, ovoidale, liscio,
olivastro o nero, con linee gialle o rosse e con
strisce rosse. Il piastrone è giallo. La cute è nera
od olivastra, con strisce rosse o gialle. I giovani
sono carnivori e gli adulti sono vegetariani.
E’ possibile distinguere il sesso solo nei soggetti
adulti: i maschi sono più piccoli rispetto alle fem-
mine, hanno la coda più lunga e le unghie degli
arti anteriori più lunghe per facilitare l’accoppia-
mento.
Le tartarughe piccole devono essere alimentate
tutti i giorni; man mano che crescono la frequen-
za dei pasti va diminuita, fino ad arrivare a 2-3
volte alla settimana negli individui adulti.
In cattività si deve offrire una varietà più ampia
possibile di alimenti: pesciolini; lombrichi; luma-
a cura delle dott.sse PAOLA BOLOGNA - SIMONA RIVOLTA
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che e molluschi; tubifex; pellet per cani di tipo
magro; pellet commerciale per trote; insalata;
carote grattugiate e foglie di carota, fagiolini,
tarassaco, trifoglio; piccole quantità di frutta e
altri alimenti adatti alla dieta delle tartarughe
erbivore. Va in ogni caso evitata l’alimentazione
con un solo tipo di alimento, soprattutto con l’uso
esclusivo di gamberetti secchi.
Testuggine palustre nordamericana o tartaruga
dalle orecchie rosse (Trachemys scripta elegans)
Origina dal sud degli Stati Uniti (valle del Missis-
sippi), dall’Illinois al Golfo del Messico.
Le dimensioni degli adulti variano da 12,5 a 28
cm (le femmine raggiungono le taglie maggiori).
Il carapace ha una forma ovale ed ha una su-
perficie liscia e leggermente convessa, mentre
il piastrone è piatto sia nei maschi che nelle
femmine.
La colorazione è tipica, verde con strisce gialle
con delle caratteristiche bande rosse laterali al
collo. E’ prevalentemente carnivora anche se tal-
volta ingerisce vegetali.
E’ vietata la sua importazione nei paesi dell’U-
nione Europea poiché l’abbandono indiscriminato
di questo rettile nei fiumi nei laghi ha messo in
pericolo la sopravvivenza della tartaruga palu-
stre europea.
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Le Trachemys sono onnivore e in natura si ali-
mentano di pesci, rane, girini, vermi, lumache, in-
setti, larve, animali morti e piante acquatiche.
Gli individui giovani sono prevalentemente carni-
vori, infatti occupano le acque più basse, dove
abbondano gli insetti. Man mano crescono si
spostano verso acque più profonde, dove è
meno facile trovare prede animali, e scelgono
una dieta prevalentemente vegetariana.
Ambiente di allevamento
Tutte le specie acquatiche devono essere tenute
in un “terracquario” provvisto di una zona rial-
zata dove possano riscaldarsi fuori dall’acqua.
La quantità di acqua deve essere proporzionale
alla grandezza dell’animale e l’ambiente deve
essere fornito di filtri e lampade apposite per un
corretto management.
E’ fondamentale portare la tartaruga dal Veteri-
nario, che fornirà tutte le indicazioni utili, almeno
una volta all’anno e non solo in caso di insorgen-
za di sintomi di malattia, poichè si tratta comun-
que di animali molto delicati.
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Un po’ Architetti ed un po’ ArredatoriA cura di Campagnola AlbertoInformatore di zona.
Foto di Daniele PlataniaUfficio adozioni.
Associazione Italiana Furettiwww.furettomania.it
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Quando nella nostra casa entra un furetto per la prima volta, un dubbio che ci assale spesso è
se in nostro nuovo amico, gradirà il recinto o la gabbietta che gli abbiamo preparato.
A prescindere dal fatto che in commercio ci sono delle bellissime e validissime gabbiette e al-
trettanti recinti per furetti realizzate con ottimi materiali, la soddisfazione che si prova ad aver
costruito un recinto con le proprie mani è impagabile.
Ci sono però alcune regole basilari da considerare:
Il materiale da costruzione preferito è il legno o la plastica. Se si sceglie il legno, è meglio utiliz-
zare pannelli di truciolato rivestito in melaminato in modo tale che risulti antigraffio e soprattutto
lavabile.
Lo spessore utilizzabile deve essere almeno di 1,5 – 2 cm.
La plastica deve resistere ai morsi e graffi così da non creparsi o rompersi creando punti
taglienti, o schegge affilate.
Il policarbonato è un buon materiale ne esistono di vari prezzi e spessori ed ha una buona
resistenza.
Per chi ha una buona manualità e un poco di attrezzatura può combinare entrambe le cose re-
alizzando un recinto o una gabbia.
Il recinto deve essere sviluppato in ampiezza o in altezza (su più piani) in base a quanti ospiti
dovrà alloggiare.
Mediamente la superice ideale è 120 x 80 per ogni ospite o al massimo due.
E’ preferibile avere un piano inutilizzato piuttosto che creare sovraffollamento, questo sintomo
porta purtroppo a stati di nervosismo in tutti i componenti con il pericolo di continui attacchi e
lotte inaspettate tra i soggetti per la spartizione del territorio.
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La dimensione in larghezza della gabbia è molto importante specialmente per quelle a più piani
perché dato che questi saranno collegati tra loro da scalette inclinate, queste porteranno via un
certo spazio.
Un accorgimento da non sottovalutare: le scalette non dovranno essere troppo inclinate e do-
vranno essere provviste di piccoli pioli trasversali per aiutare la zampa a far presa nel salire e
scendere, senza indurre paura di instabilità nell’animale che altrimenti scendendo tenderà a fre-
nare la scivolata allargando le zampe posteriori e lanciandosi direttamente al piano sottostante,
rischiando di ferirsi alle articolazioni nell’atterraggio.
I nostri amici amano l’acqua e, per evitare che la nostra gabbietta di-
venti presto una palude mista tra acqua e crocchette, è bene utilizzare
delle ciotole metalliche con il sistema di fissaggio ad anello sia per l’ac-
qua che per le crocche.
La lettiera………..questa cosa misteriosa.
Il contenitore innanzitutto deve avere almeno due lati alti una decina
di centimetri.
Questo perché il nostro compagno di giochi, quando decide di evacua-
re, cerca sempre un angolo del recinto e procederà in retromarcia fino
a toccare il bordo della lettiera con il sedere.
Se il bordo è troppo basso il nostro amico avrà sì centrato la lettiera
ma il “prodotto sarà comunque fuori!”
Il contenuto: ci sarebbe da aprire un vero dibattito su questo articolo, per-
ché la scelta della lettiera può sembrare una cosa banale, ma è invece estremamente importante.
Alcuni furetti hanno nel loro DNA un’indole più o meno selvatica.
Si può incappare dal furetto che centra qualsiasi lettiera voi gli mettiate a disposizione, a quello
che sceglie di dormire nella lettiera anziché sulla bellissima e caldissima copertina che gli avete
messo amorevolmente a disposizione, oppure a quello che decide di impanare il cibo con la
lettiera giusto per il gusto di conservarlo o proteggerlo da chissà quale predatore.
Quindi, nella mia esperienza, sono giunto ad una conclusione: che le uniche lettere idonee per il
furetto sono quelle in pellet di carta o in fiocchi di cellulosa, entrambe non devono essere trattate
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chimicamente e sono di una certa dimensione che rendono im-
possibile o estremamente difficile l’ingestione accidentale della
lettiera; così da scongiurare ogni possibile occlusione intesti-
nale data da corpo estraneo.
Queste lettiere sono di facile reperibilità sui siti specializzati
,ovviamente hanno un prezzo superiore a quelle generiche.
L’arredo: Questo è la parte migliore da gestire, considerando
che il furetto è un animale da tana, gradirà sicuramente una co-
pertina ripiegata più volte, un vecchio maglione di lana (togliete
bottoni, lampo ecc.) oppure una di quelle meravigliose sacche
trapuntate che troverete visitando il nostro sito www.furettoma-
nia.it cliccando sull’ “angolo delle coccole”, e aiuterete così con
una semplice donazione tutti i furetti bisognosi, in base all’im-
porto della donazione potrete scegliere un articolo interamente
realizzato a mano, per arredare la dimora dei vostri beniamini.
Ultima regola da ricordare non meno importante di tutte le altre:
Il furetto non è un’animale da gabbia (anche se non penso esi-
stano animali che amino la reclusione), quindi occorre farlo uscire almeno due volte al giorno per
fargli esplorare un pezzetto di casa appositamente messa in sicurezza per loro. Vedi in numero
scorso di “Animali in forma” e, cosa ancor più importante, dovrete interagire con loro.
E’ un animale molto curioso ed intelligente, osserva molto e associa il suo comportamento alle
vostre reazioni “Causa – Effetto”, quindi sgridatelo verbalmente quando fa qualche cosa di sba-
gliato o pericoloso, e coccolatelo e premiatelo con qualche alimento a lui gradito se si compor-
terà bene (cacca nella lettiera ecc.), mi raccomando tenete quell’alimento solo come premio, in
modo tale che lui ricordi che lo state premiando. Non usate mai maniere forti, scatenereste solo
reazioni incontrollate, che vanificheranno tutto il vostro lavoro fatto precedentemente.
I giochi fuori gabbia:
Per gli amanti del fai da tè, non sarà difficile realizzare semplici giochi per furetti. Con pochi sem-
plici pezzi di recupero si possono ottenere dei bellissimi manufatti. Nella progettazione dei giochi
dovrete prima mettervi nei panni dei vostri piccoli amici, quindi
sdraiatevi a terra con loro e solo dal loro “punto di vista” stu-
diate quale gioco vi piacerebbe avere per divertirvi…..tubo di
cartone, scatola con una o due aperture, bottiglia di plastica da
1/4 vuota ben chiusa e contenente qualche sassolino. Ricor-
datevi che lo potrete prendere solo con la bocca e bloccarlo
con le zampe, quindi ragionate da furetto e….buon lavoro!
Ricordate sempre: Voi avete il vostro mondo, per il vostri
animali il loro mondo siete voi!
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Il lago di Como o Lario è il terzo lago italiano per superficie.
La sua caratteristica principale è la sua profondità, visto
che si tratta del lago più profondo d’Europa; Il punto più
profondo del fondale è posto a 410 metri al di sotto della
superficie. Vista la quota a cui si trova il lago, ovvero a circa
200 metri sul livello del mare, il fondale del lago si trova al
di sotto della superficie del mare. Un’altra caratteristica di
questo specchio d’acqua è costituita dalla sua particolare
forma, che ricorda una Y rovesciata. Questo produce l’esi-
stenza dei tre “rami” del lago, uno settentrionale che si va
poi a dividere nei due rami meridionali, il ramo di Como e
quello di Lecco. Le sponde di questo lago si trovano infatti
tra due provincie, la provincia di Como e quella di Lecco.
Il lago riceve le acque principalmente da due immissari, il
fiume Adda e il fiume Mera, entrambi posti nella provincia di
Sondrio. Il fiume Mera prima di sfociare nel Lario genera un
altro specchio d’acqua, ovvero il Lago di Mezzola. L’unico
emissario del lago si trova nel ramo di Lecco ed è costituito
dall’Adda emissario. Appena formatosi l’Adda genera altri
due laghi minori, strettamente collegati al lago di Como,
ovvero il lago di Garlate e quello di Olginate.
Data l’elevata profondità del lago il rimescolamento del-
le sue acque è piuttosto complicato, per parecchi anni è
possibile che le acque superficiali e quelle profonde non si
rimescolino tra di loro, generando la stratificazione già de-
scritta per gli altri laghi.
a cura del Dr. MAURO VASCONI
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La circolazione delle acque avviene nel periodo
invernale, anche se normalmente coinvolge so-
lamente i primi 200 metri della colonna d’acqua.
Solo raramente tutta la colonna d’acqua rag-
giunge la stessa temperatura, consentendo un
mescolamento completo. Quando questo feno-
meno si realizza si ha l’ossigenazione degli strati
più profondi, altrimenti in deficit di ossigeno, e
la risospensione di elementi nutritivi normalmente
depositati sul fondale.
Anche il Lario, al pari della maggioranza dei la-
ghi lombardi, è stato vittima di un inquinamento
biologico costituito da un eccessivo riversamen-
to di composti organici nelle sue acque, origi-
nando il fenomeno dell’eutrofizzazione. Questo
processo ha avuto il suo picco a cavallo tra gli
anni settanta ed ottanta, per poi diminuire len-
tamente grazie all’entrata in vigore di leggi che
contengono l’uso di fosforo nei detersivi e grazie
alla costruzione di depuratori e collettori per gli
scarichi fognari. La parte che oggi risente mag-
giormente di un elevato inquinamento è il ramo
di Como, in quanto è sottoposto a una pressione
antropica maggiore rispetto al resto del lago e
in quanto si tratta del ramo “cieco”, cioè senza
un emissario. Questo genera una minore circo-
lazione delle acque e quindi un maggior tempo
di ricambio e conseguentemente di smaltimento
dei nutrienti accumulatesi negli anni. In ogni caso
la situazione trofica delle acque di questo lago
non ha mai generato le conseguenze disastrose
verificatesi in bacini dalle dimensioni più conte-
nute, dove in seguito ad imponenti fioriture al-
gali si generarono delle anossie complete delle
acque con le conseguenti morie di pesci. Oggi
le acque del lago di Como sono in costante ma
lento miglioramento, e il lago si sta avvicinando a
riacquistare il suo status trofico originario.
Le acque del Lario ospitano numerose specie
ittiche. In questo lago è presente una comunità
sostenuta di pesci appartenenti alla pregiata fa-
miglia dei Salmonidi. Le specie più diffuse sono
quella dei coregoni, presenti in due forme, spe-
cie esotiche, originarie dei grandi laghi svizzeri.
L’introduzione di queste specie nei laghi del Nord
Italia risale all’ottocento ed è stata volontaria, in
quanto queste specie hanno un buon valore sul
mercato e quindi vengono attivamente pescate
attraverso la pesca professionale. Questo fatto
ha determinato che queste specie non risulti-
40
no infestanti, al contrario di molte altre specie
esotiche, in quanto sottoposte ad un costante
prelievo da parte dei pescatori locali che ne
controllano quindi la popolazione. Esistono inoltre
altre due specie di salmonidi esotici nelle acque
del Lario, anche se presenti con numeri inferiori
rispetto ai Coregoni, il Salmerino Alpino e il Sal-
merino di Fonte. Il Salmerino di Fonte è un pesce
originario del Nord America ed è stato introdotto
in Europa per sostenere la pesca. Il Salmerino
Alpino è un pesce autoctono nei laghi alpini del
Trentino, da cui è stato prelevato e introdotto
nel resto dei laghi del Nord Italia. Questi pesci,
malgrado non siano originari del Lago di Como,
vengono sostenuti attraverso la pratica dei ripo-
polamenti ittici, al pari del Coregone, in quanto
garantiscono un reddito alle persone occupate
nella pesca. I salmonidi autoctoni presenti nel
Lario sono la Trota Lacustre, presente in tutto il
lago, la Trota Fario e la Trota Marmorata che si
trovano prevalentemente nei pressi dei fiumi e
torrenti immissari del lago stesso.
Nelle acque lariane sono presenti due specie
ittiche tipiche dei laghi lombardi e che derivano
da famiglie di pesci marini che si sono adattati
alla vita in acque dolci. La specie numericamente
più numerosa è l’Agone, pesce appartenete alla
famiglia dei clupeidi e quindi “imparentato” con
le sardine. Questa specie origina da un adatta-
mento alla vita lacustre di un pesce marino, la
Cheppia, che è però solito risalire i fiumi. Antica-
mente alcuni esemplari di Cheppia decisero di
staccarsi completamente dall’ambiente marino e
si distinsero in una nuova specie d’acqua dolce.
La popolazione di Agone è molto importante per
l’economia dei pescatori comaschi e lariani in
quanto vengono attivamente pescati e in seguito
trasformati nel Missoltino, specialità lariana costi-
tuita da agoni salati ed essiccati. Questa lavora-
zione è molto antica e risale ad epoche in cui il
pesce non poteva essere consumato in tutte le
stagioni o trasportato in luoghi lontani da quelli di
cattura a causa della sua scarsa conservabilità.
L’agone veniva infatti pescato facilmente all’inizio
dell’estate, quando si spostava, nei fondali bassi
in prossimità della riva per potersi riprodurre, in
quanto nel resto dell’anno questo pesce si spo-
sta al centro del lago. Queste forme di pesce
essicato potevano invece essere conservate
anche per le stagioni in cui la pesca non poteva
essere praticata e garantivano un’ottima fonte
di proteine ad alto valore nutrizionale per tutto
l’anno. L’altra specie ittica appartenente ad una
famiglia tipicamente marina è la Bottatrice, pe-
sce “parente” del merluzzo e del nasello. Questa
specie è meno pregiata rispetto all’agone e la
sua pesca è più difficoltosa in quanto vive pre-
valentemente nelle prossimità dei fondali.
Nel lago di Como sono presenti numerosi pesci
appartenenti alla famiglia dei Ciprinidi. Le specie
più abbondanti sono la Scardola, il Pigo, il Cave-
dano e l’Alborella. Sono inoltre presenti Vaironi,
Triotti, Sanguinerole, Barbi, Savette e Tinche per
quello che riguarda le specie autoctone, mentre
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tra le specie esotiche si possono citare la Carpa,
il Carassio e il Gardon. Per quello che riguarda
Carassio e Gardon queste due specie sono con-
siderate infestanti e quindi dannose per l’ecosi-
stema lariano. A questa popolazione di pesce
“foraggio” si accompagna una buona presenza
di pesci predatori. Il pesce appartenente a que-
sta categoria con una popolazione più consi-
stente è il Pesce Persico, anch’esso soggetto ad
una importante attività di pesca professionale.
Recentemente ha fatto la sua comparsa nelle
acque del Lago di Como anche il Luccioperca,
predatore esotico ma dall’alto valore commer-
ciale. Nelle acque lariane è inoltre presente con
una popolazione non molto abbondante il Luccio,
pesce tipico degli ambienti acquatici lombardi,
e il Siluro, pesce in costante e preoccupante
espansione nel Nord Italia. I pericoli per quel-
lo che riguarda la popolazione ittica del lago di
Como sono rappresentati principalmente dalle va-
riazioni del livello delle acque del lago. Queste
fluttuazioni mettono infatti a rischio le uova del-
le specie più abbondanti presenti nei laghi, che
sono solite deporre sui fondali ghiaiosi prossimi
alla riva e che possono venire esposti all’aria se
il livello delle acque scende repentinamente. Un
altro campanello di allarme è rappresentato dalla
comparsa e dalla espansione della popolazione
di Siluro, pesce predatore che raggiungendo di-
mensioni molto elevate si pone come nuovo verti-
ce della rete alimentare lacustre.
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Molte persone, spesso, mi chiedono cosa si in-
tende per “allevamento a mano” e come si com-
pie questa pratica.
Allevare i piccoli pappagalli artificialmente è una
prassi sempre più diffusa, ma al contrario di
quello che si può pensare, è un lavoro da ese-
guire con attenzione, da persone competenti ed
esperte, evitando errori che possano mettere a
repentaglio la salute dei piccoli.
Facciamo un passo indietro…. Perché occorre
allevare i piccoli a mano?
Generalmente, il risultato garantisce pappagal-
li docili, affettuosi e pronti per essere introdotti
come animali domestici nelle nostre case e vite,
oppure, mi è capitato di dover intervenire su dei
pullus di pappagalli perché i genitori, per qual-
che strano motivo hanno abbandonato la prole
mettendo a rischio la vita dei loro piccoli.
PRIMA FASE (collocazione)
I piccoli vanno tolti dal nido ad un’età che varia
da 15 a 30 giorni in base alla specie.
Generalmente, hanno già gli occhi aperti, pre-
sentano un piumino bianco su tutto il corpo e si
cominciano ad intravedere alcune penne sulla
testa e sulle ali….comunque a questa età sono
tutt’altro che belli!!
Una volta asportati dal nido occorre collocarli in
piccoli contenitori, facilmente lavabili e disinfetta-
bili, usando come fondo della carta assorbente,
da sostituire anche due volte al giorno.
Bisognerà attrezzarsi con una camera calda, os-
sia un macchinario che somiglia molto all’incuba-
trice dei bambini e che mantiene la temperatura
e l’umidità adeguata, che all’inizio sarà intorno ai
28/29 gradi per poi scendere lentamente mano
a mano che i piccoli crescono.
DA EVITARE SISTEMI DI RISCALDAMENTO PRODOT-
TI ARTIGIANALMENTE E SOPRATTUTTO TERMOSI-
FIONI, STUFETTE ECC.
SECONDA FASE (la pappa)
A questo punto occorre pensare all’alimentazio-
ne, che anche in questo caso è meglio lasciar
perdere il fai da te ed affidarsi a preparati già
equilibrati che si trovano in commercio nei pet
shop.
Questo preparato, che si presenta sotto forma
di farina, andrà mischiato ed amalgamato con
acqua calda e somministrato ai nostri cuccioli ad
una temperatura di 38/39 gradi, affinché venga
digerito e assimilato in maniera ideale. Più calda
rischia di ustionare il gozzo, e più fredda crea
L’ALLEVAMENTO A MANOa cura di Cristian Simone – Tropical World
43
blocchi alla digestione con conseguenze in en-
trambi i casi catastrofiche….quindi termometro
alla mano!!!
La consistenza del preparato dovrà essere pro-
porzionale all’età del soggetto, cioè si dovrà
somministrare un composto più liquido a sog-
getti più piccoli, e più consistente (tipo lo yogurt)
mano a mano che i piccoli crescono ( rifarsi alle
tabelle normalmente presenti sulle confezioni di
pappa).
Fatta questa premessa è il momento di capire
quanto e quante volte un piccolo dovrà mangiare.
Buona abitudine è pesare il nostro pulcino, ogni
tre giorni, a stomaco vuoto e, annotarsi i pesi su
un pezzo di carta, in modo da controllare l’ef-
fettiva crescita. (ricorda una diminuzione di peso
superiore al 7/8% è molto allarmante).
Il piccolo andrà alimentato con una normale si-
ringa, senza ago, cercando di schiacciare de-
licatamente la siringa durante l’ingestione. La
quantità da somministrare è circa un decimo del
loro peso quindi, se il piccolo pesa 200 gr andrà
somministrata 20 gr di pappa a pasto.
Il numero dei pasti da somministrare è in funzio-
ne alla velocità che i piccoli ci mettono a digerire
e svuotare il gozzo. Solo quando il gozzo sarà
completamente vuoto, sarà il momento di ridare
nuovamente da mangiare ai piccoli.
ATTENZIONE: LA PAPPA DEVE ESSERE PREPARA-
TA FRESCA AL MOMENTO E NON PUO’ ESSERE
CONSERVATA.
44
TERZA FASE (LO SVEZZAMENTO)
Quando i piccoli saranno impiumati e la tempe-
ratura sarà scesa gradualmente sino a quella
naturale, è il momento di pensare ad un nuo-
vo alloggiamento, tipo una gabbia dove i nostri
piccoli inizieranno a conoscere il mondo che li
circonda, arrampicandosi e giocherellando con
quello che trovano all’interno della nuova casa.
A questo punto, la pappa deve essere comunque
somministrata con regolarità, ma si potrà iniziare
a proporre degli alimenti solidi, frutta e dell’acqua.
Il passaggio dall’imbeccata al nutrimento solido
richiede diverso tempo e non deve essere per-
nessun motivo forzato ma deve compiere il suo
corretto svolgimento.
Quindi, saranno gli stessi pappagalli a farci ca-
pire quando sarà il momento di abbandonare le
imboccate, rifiutando la siringa.
Ovviamente ci accorgeremo che gli alimenti pro-
posti iniziano ad essere consumati e non solo
buttati per gioco sul fondo della gabbia.
A questo punto il nostro lavoro è terminato e il
piccolo è pronto per cavarsela in completa au-
tonomia.
Per i primi giorni in cui non gli si propone più
la pappa, è buona regola controllare più at-
tentamente del solito, che il gozzo sia pieno
e che il cibo a disposizione venga realmente
mangiato.
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Come potete capire, non è una pratica facile, ma
occorre essere abbastanza esperti o perlome-
no essere seguiti da una persona competente.
Purtroppo, durante questo tipo di allevamento,
qualcosa può andare storto e sarà proprio l’oc-
chio esperto a capire che non si procede bene
intervenendo in vari modi, al contrario il neofita
non si accorgerà di nulla sino a quando la sa-
lute dei nostri piccoli sarà ormai completamente
compromessa.
Consiglio di non acquistare piccoli NON SVEZZATI e di rivolgersi solo a persone competenti, senza paura di spendere un soldino in più ma con la coscienza di non arrecare danno ad una piccola creatura che non è in grado di scegliere cosa fare.
46
Da anni è ben noto, sia a proprietari di cani, che
ai veterinari, quanto il “problema” artrosi possa
influire negativamente sulla vita del cane, non
solo anziano, a tal punto che l’offerta di strumen-
ti di cura sia a livello farmacologico che nutrizio-
nale è sempre più ampia e specifica.
Non altrettanto si può dire per l’artrosi felina.
C’è una diffusa opinione che il gatto, a differen-
za del cane, e dell’uomo, soffra raramente di
artrosi, dovuta sia alle caratteristiche strutturali
e comportamentali dei felini ed anche dovuta
alla difficoltà di riconoscere questa malattia. Le
caratteristiche strutturali fanno pensare che la
taglia piccola sia da considerare un fattore di
protezione nei confronti delle articolazioni, sotto-
poste a minor stress meccanici rispetto a quelle
del cane, ed anche capaci di ammortizzare ca-
richi distorti ed eccessivi, ridistribuendo il peso
sulle altre zampe.
Dal punto di vista comportamentale, il gatto è un
sedentario o, alternativamente, mantiene la sua
agilità anche in presenza di un disagio artico-
lare e ciò ostacola l’evidenziazione dei sintomi
della malattia. Inoltre, il gatto tende in generale
a “nascondere” il dolore, specialmente quello
localizzato alle articolazioni, manifestandolo in-
vece attraverso una serie di alterazioni compor-
tamentali, facilmente interpretabili dal proprie-
tario come indici di pigrizia, o comunque come
alterazioni comportamentali legate all’età piutto-
sto che alla presenza di dolore cronico legato
all’artrosi.
A tutto ciò si deve aggiungere anche, a volte, l’an-
cor molto radicato luogo comune che il gatto, a dif-
ferenza del cane, è capace di autocurarsi, e quindi
ritenere come fisiologici sintomi magari poco appa-
riscenti, che però ci indicano presenza di dolore.
Per ultimo, ma non meno trascurabile, è la diffi-
coltà oggettiva, da parte del medico veterinario,
a sottoporre il gatto a manovre di manipolazione
previste dalla visita ortopedica, tanto da rende-
re problematica la distinzione tra insofferenza
comportamentale fisiologica del gatto, ed invece
la reazione dovuta a reale sofferenze dovute
alla presenza di artrosi.
a cura della Dott.ssa DONATA BIANCHI
47
Nell’ultimo decennio i progressi nel campo della
nutrizione e delle cure mediche, hanno fatto si
che la vita media dei gatti si sia notevolmen-
te allungata, e questo generale invecchiamento
della popolazione ha portato l’attenzione sulle
malattie tipiche dei “senior”, quali ipertiroidismo,
nefropatie, cardiopatie, neoplasie e non ultima
l’artrosi.
“Gomito” ed “Anche” sono risultate le articolazio-
ni più colpite, seguite dalla altre, ed in generale
possiamo dire che, spesso, nei felini l’artrosi col-
pisce più articolazioni con coinvolgimento bila-
terale, e per la maggioranza dei casi, la causa
è sconosciuta, mentre, a volte, è conseguente
a traumi o displasie. Inoltre, nel gatto, l’artrosi
è prevalentemente associata all’età avanzata,
dovuta alla senescenza del tessuto articolare e
questo è molto differente dalla situazione cani-
na, dove si riscontrano anche forme giovanili, ad
esempio conseguenti a forme displasiche.
Importante è sapere, che il gatto, manifesta il
disagio ortopedico prevalentemente attraverso
modifiche del comportamento e dello stile di vita,
mentre i classici segni di sofferenza articolare,
come andatura strascicata, passo corto e rigido,
sono molto più incostanti e rari.
Il negare la manifestazione del dolore da parte
dei felini, è probabilmente dovuto al fatto che
essi fanno parte della categoria dei predatori,
per i quali risulta un segno di debolezza e vulne-
rabilità per il mantenimento del territorio e della
propria sopravvivenza; inoltre il gatto tende ad
avere momenti di isolamentdo e di sedentarietà,
anche in condizioni di pieno benessere ed anche
tende ad evitare situazioni che possono esace-
bare il suo malessere evitando per esempio di
saltare, di farsi le unghie, e da tutto ciò, si può
comprendere come la valutazione di questo tipo
di dolore sia stata molto sottovalutata.
L’analisi comportamentale possiede una indubbia
importanza nella diagnosi di dolore artrosico nel
gatto: spesso una riduzione dell’attività motoria,
della capacità di salto e della “socialità” sono
ritenute nell’anziano una condizione parafisiolo-
gica e non patologica: invece a volte la depres-
sione, la tendenza ad isolarsi, la ridotta intera-
zione con il proprietario e con gli altri animali
conviventi, sono indicativi di dolore cronico.
Anche le vocalizzazioni inappropriate, magari
associate a manipolazioni, un comportamento
aggressivo verso altri gatti o bambini, alterazioni
delle abitudini eliminatorie e variazioni del sonno-
veglia, devono indurre il proprietario a sospettare
un’alterazione di uno stato di benessere del pro-
prio pet.
Un altro aspetto molto importante da osserva-
re, per valutare eventuali modifiche di comporta-
mento, è il mantenimento o meno dell’attività di
“groming” (toelettatura), davvero indice di buona
salute dei nostri piccoli felini.
Per quanto riguarda la terapia, si deve attuare
una combinazione di interventi, con misure sia
conservative che mediche, atte a ridurre il dolore
e la limitazione funzionale.
Come intervento medico si possono prendere in
considerazione i farmaci antinfiammatori non ste-
roidei, tenendo conto della specifica reattività della
specie felina a questi tipi di farmaci, ed anche con-
siderare i condroprotettori, che sono le sostanze
che meglio contrastano i meccanismi dell’artrosi.
Gli approcci non farmacologici prevedono del-
le modifiche ambientali come: spostare cibo ed
acqua su ripiani bassi ed accessibili, posizionare
eventualmente degli scalini per consentire al gatto
di raggiungere zone sopraelevate, usare cassette
per deiezioni con sponde ribassate, predisporre
dei giacigli imbottiti e garantire una corretta to-
elettatura ai gatti che non sono in grado di farlo
da soli.
Anche il controllo del peso con eventuale riduzione
può avere ripercussioni positive sulla zoppia do-
vuta allo stato artrosico, per contro, una notevole
riduzione dello stesso, potrebbe significare che il
gatto non è più in grado di accedere al cibo, o
che quest’ultimo non ha un apporto calorico suf-
ficiente, o che nel frattempo si sia sviluppata una
malattia sistemica concomitante.
Per ultimo, ma sicuramente di recente acquisizio-
ne, la possibilità di applicare tecniche di riabili-
tazione fisioterapica per rinforzare la funzionalità
muscolare, e stimolare l’attività fisica volontaria,
al fine di migliorare la qualità de vita del gatto
affetto da dolore cronico artrosico.48
49
Gli oligoelementi sono particolari minerali presenti
generalmente nei tessuti viventi (animali e vege-
tali), sotto forma di tracce o dosi infinitesimali.
Sono innanzitutto catalizzatori e regolatori di
processi vitali, indispensabili al normale funziona-
mento del nostro metabolismo. Attivano ormoni,
partecipano al metabolismo degli zuccheri, dei
grassi, delle proteine, intervengono nei mecca-
nismi di difesa e alla lotta contro i radicali liberi.
Il termine catalisi, si usa generalmente in chimica
per spiegare il fenomeno per cui, la velocità di
alcune reazioni chimiche è modificata, aumentata
o diminuita, dalla presenza di sostanze, presenti
in quantità irrilevante, che non prendono parte
alla reazione stessa e dalle quali non vengono in
alcun modo modificate.
L’uso degli oligoelementi è dovuto esclusivamen-
te al loro effetto catalitico ed all’azione regola-
trice su molteplici piani che ne deriva; l’assenza
o la non disponibilità di uno solo di questi ele-
menti essenziali può, a lungo termine, condurre
verso malattie o lesioni organiche gravi e spesso
irreparabili.
Quando si parla di oligoelementi, non si può par-
lare di riduzione delle reazioni enzimatiche per
carenza organica quantitativa del metallo, poi-
ché e’ dimostrato che, non si tratta di quantità,
ma di qualità del metallo presente, della sua
maggior o minor disponibilità, si deve perciò par-
lare di carenza qualitativa.
Un valore bassissimo di oligoelemento basta al
processo catalitico se questo e’ biodisponibile e,
viceversa, un tasso normale può non servire a
tale processo se non è biodisponibile.
Consideriamo che gli oligoelementi devono es-
sere forniti all’organismo dall’esterno, essendo
impossibile la loro sintesi, e dipendono esclusi-
vamente dall’alimentazione, digestione e assor-
bimento, inoltre, gli attuali metodi di coltivazione
(concimi chimici e pesticidi), le sostanze usate
quali coloranti, conservanti, additivi e aromatiz-
zanti, depauperano i cibi di vitamine e di minerali.
Il diminuito apporto e il blocco dei minerali, trami-
te processi di chelazione, porta alla cessazione
totale o parziale delle attività presiedute dagli
enzimi con il conseguente blocco di talune im-
portanti reazioni chimiche che possono portare a
patologie funzionali. L’esempio classico è quello
del Rame la cui presenza, come oligoelemento, è
indispensabile all’assorbimento del Ferro, conte-
nuto nelle riserve organiche, ed alla conseguente
sintesi dell’emoglobina, fondamentale per la co-
stituzione dei globuli rossi.
Va al medico francese Jacques Mènètrier il me-
rito di aver compreso che questi oligoelementi
(dal greco “oligos” significa “poco abbondan-
te”), somministrati sotto una forma fisico chimica
adeguata, permettono, grazie ad un riequilibrio
degli scambi, di migliorare il “funzionamento” del
nostro organismo sia sul piano fisico che psico-
logico.
La terapia è basata sulla somministrazione, di
dosi deboli, nell’ordine del milionesimo di gram-
mo, di minerali quali ad esempio: ferro, fluoro
PRINCIPI DI OLIGOTERAPIAa cura della Dott.ssa PATRIZIA ARRIGHI
50
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manganese, rame, cobalto, zinco, litio, oro, ar-
gento, selenio, jodio ecc. sotto forma di fiale
bevibili, gocce o spray in alcuni casi diluiti se-
condo la tecnica omeopatica in diluizione de-
cimale, oppure prodotti in soluzione orale con
concentrazioni ridotte senza essere diluite ome-
opaticamente.
Sulla base di prove sperimentali, e osservazioni
durate più di vent’anni, il Dott. Mènètrier ideò un
sistema terapeutico che collega l’azione degli
oligoelementi alle “diatesi”, cioè ad uno stato di
squilibrio sia in senso psichico che fisico. In base
a questi studi si distinguono quattro diatesi che
sono costituite da un insieme di segni rigorosa-
mente correlati.
Ad ogni modificazione o aggressione dell’am-
biente esterno, corrisponde una risposta dell’or-
ganismo sia umano che animale per mantenere
o ritrovare il proprio equilibrio.
Ci sono minerali traccia che corrispondono alle
rispettive diatesi ed oligoelementi complemen-
tari che si utilizzano a seconda dello specifico
disturbo.
Con l’anamnesi e la visita accurata, il medico
cerca di individuare le caratteristiche di reazio-
ne alla malattia del paziente, che verrà trattato
col rimedio corrispondente.
La carenza di un oligoelemento può avvenire
per situazioni di stress, inquinamento ambien-
tale, abuso di farmaci, assunzione di cibi po-
veri di elementi naturali, se si corregge questa
carenza, o non biodisponibilità, si riequilibra il
metabolismo, si guarisce la malattia funzionale,
si ripristina lo stato armonioso di salute.
La posologia varia da una dose una/due volte al
dì, ad una dose ogni due/tre giorni, e la durata
media della terapia è di circa tre/quattro mesi.
La cura deve essere instaurata prima che
avvenga il passaggio verso il deterioramen-
to dell’organo o delle funzioni; se si interviene
quando il disturbo è metabolico, il disordine può
essere corretto preventivamente e si può evi-
tare la lesione d’organo. Non si riscontrano fe-
nomeni allergici o tossici in seguito alla loro as-
sunzione, e si possono associare positivamente
sia alle terapie tradizionali, sia all’omeopatia o
alla fitoterapia.
52
Nelle stagioni fredde molti proprie-
tari di cani e gatti pensano che sia
meglio evitare qualsiasi tipo di to-
elettatura. In realtà è proprio l’op-
posto; qualunque tipologia di pelo,
sia lungo che corto, sia riccio che
duro, necessita di essere curato
con continuità, al di là del-
le temperature e del-
le stagioni.Anche nelle stagioni
fredde quindi è pos-
sibile, anzi d’obbligo,
avere il nostro amico
in ordine senza met-
tere a repentaglio la
sua salute. Sarà ne-
cessario quindi adot-
tare alcuni semplici
accorgimenti. Primo tra
tutti quello di effettuare un
bagno con acqua ben calda, in
un ambiente altrettanto caldo, per evi-
tare bruschi sbalzi di temperatura e seconda
cosa, ma non meno importante, asciugare sem-
pre accuratamente e nel minor tempo possibile
il mantello del nostro amico. Meno tempo rima-
ne bagnato e meno rischia di prendere colpi di
freddo e malattie della pelle. Questo vale per
qualunque razza di cani e di gatti. Purtroppo
per i cani di taglia grande o quelli a pelo lungo,
è impensabile di poterli lavare e di riuscire ad
asciugarli perfettamente nelle nostre case con
un classico phon per capelli. E’ necessario quindi
rivolgersi ad un professionista serio e qualificato
che ha le attrezzature professionali adeguate
e che saprà accorciare i tempi di toelettatu-
ra, in questo modo potremo stare tranquilli che
il nostro caro amico non correrà alcun rischio.
Anche per quanto riguarda la tosatura del pelo
potremo farci consigliare dal nostro toeletta-
tore professionista di fiducia. Tosare non vuol
dire necessariamente privare completamente il
nostro cane o gatto di tutto il pelo che
possiede. Tosare, o meglio anco-
ra toelettare il pelo, significa
soprattutto finalizzare il
taglio in base alla prati-
cità e alla funzionalità
per la pulizia quoti-
diana, oltre che alle
esigenze della razza
e dei clienti.
Ad esempio, ad un
Cocker Spaniel, po-
trà essere accorciato il
pelo dei piedi e delle fran-
ge in modo che possa evitare
di raccogliere sporcizie varie du-
rante le sue uscite quotidiane, il pelo delle
orecchie verrà accorciato in modo che quando
mangia o annusa a terra non raccolgano sporco
e non si bagnino, la parte interna delle orecchie
verrà poi rasata in modo che non si fermino
polvere ed impurità varie causa spesso di oti-
ti indesiderate. Il pelo del corpo potrà essere
accorciato oppure slanato, in base alle nostre
necessità ed ai nostri gusti, per evitare di rac-
cogliere pelo tutti i giorni sui pavimenti piuttosto
che sui tappeti o sui divani.
Sul Barboncino invece potremo sempre pulire ed
accorciare, se non addirittura rasare, il pelo dei
TOELETTATURA:IGIENE E BELLEZZA ANCHE CON IL FREDDO!!!
A cura di CHETY MEGGIORINI, esperta toelettatrice
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TOELETTATURA:IGIENE E BELLEZZA ANCHE CON IL FREDDO!!!
A cura di CHETY MEGGIORINI, esperta toelettatrice
piedi. Le zone intime come sederino e panci-
no, verranno rasate, mentre il pelo del corpo e
quello della testa, potrà essere semplicemente
spazzolato per privarlo dei nodi, oppure, accor-
ciato a nostro piacimento ma lasciando sempre
il rispetto per l’identità del nostro amico; capita
spesso purtroppo di vedere cani, che in origine
hanno il pelo lungo, che vanno in giro spelac-
chiati o tosati troppo corti. E’ uno spettacolo pe-
noso e un attentato alla salute dei nostri amici.
Per quanto riguarda le razze a pelo ruvido
(schnauzer, quasi tutti i terrier, bassotti a pelo
ruvido etc.) il discorso non è molto diverso, a
parte il fatto che, se il nostro cane ha deciso
di “mollare” il pelo nella stagione fredda, non
potremo farci niente, andrà strippato. Altrimen-
ti andrà comunque “trimmato”, in pratica an-
dranno effettuate tutte quelle operazioni atte a
mantenere ben visibile lo standard che la razza
richiede, e ad assicurare una facile pulizia e
manutenzione una volta a casa. Per esempio
si interverrà con un pettine a denti fitti o con
un coltellino da stripping, usato come pettine
da passare sul collo, sul dorso e sulle spalle
per asportare il pelo lanoso che conferisce un
aspetto trasandato alla figura del cane. Biso-
gnerà poi rimodellare zampe, barba, baffi e te-
sta per mantenere ben visibile l’aspetto che lo
standard di razza esige.
Ricordatevi che, lo stripping e il trim-
ming, non sono assolutamente ope-
razioni dolorose se effettuate da un
professionista qualificato, queste
tecniche non fanno altro che facili-
tare un ciclo naturale e, se doves-
se risultare fastidioso, o addirittura
doloroso per il nostro cane, signi-
fica che non è ancora il momento
giusto per effettuarle, aspettate e
sarete premiati con uno splendido
risultato, non abbiate fretta, per lo
stripping non siamo noi a decidere
quando effettuarlo ma bensì il pelo
del cane!!!Abbiamo visto così come sia semplice e possi-
bile avere il nostro amico in ordine anche nelle
stagioni fredde, senza mettere a repentaglio la
sua salute, ma guadagnando dal punto di vista
di facilità di manutenzione. Basta semplicemente
accorciare il pelo troppo lungo dove necessita,
e spazzolare costantemente il nostro amico.
Lui gradirà le nostre attenzioni nei suoi confronti
e noi saremo più felici di avere a fianco un ani-
male pulito e che non perde pelo dappertutto.
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UN AMORE PER CASO A CURA DI MUTINARI MASSIMILIANO
Questa non è altro che la mia personalissima
esperienza dopo un incontro fortuito dal quale è
sbocciato un amore incondizionato.
Un bel giorno di settembre del 2009 mi reco con
mio figlio in un campo di addestramento di agility
di Busto Arsizio, nel campo di addestramento so-
pracitato ho l’occasione di conoscere quella che è
la mia attuale fidanzata.
Una persona straordinariamente bella fuori, ma so-
prattutto dentro e frequentandola ho cominciato a
percepire quello che è il mondo della cinofilia e la
passione per i nostri amici a quattro zampe.
Ora voi penserete che io vi stia raccontando l’en-
nesima storia d’amore tra due persone che si co-
noscono per caso e che sognano di vivere la loro
vita sempre insieme senza pregiudizi da parte del-
le persone ed in un mondo perfetto...........magari!
Con la mia Lei si organizzano manifestazioni ama-
toriali di alto livello un po’ in tutta la Lombardia,
parte del Piemonte ed in ultimo anche nel Veneto,
regione dove io risiedo.
Pertanto chi come me si addentra gradatamente
in questo mondo, si trova proiettato in una dimen-
sione molto strana, pensate un neofita della razza
animale che si trova a stretto contatto con perso-
ne espertissime, critici e giudici di alto livello della
cinofilia.
Ad ogni modo così facendo sono venuto a contatto
con moltissima gente e tramite queste conoscenze
sono ritornato agli albori della mia vita e dei miei
desideri inespressi, essere il felice possessore di
un amico a quattro zampe.
Un giorno del febbraio di quest’anno mi salta all’o-
recchio una notizia strabiliante, un allevatore sa-
rebbe disposto a dare in affido uno dei suoi pro-
tetti. Al che io e la mia Lei ci presentiamo a casa
di questa persona e li mi si presenta davanti quello
che poi è diventato col tempo un amore incondi-
zionato. Mai e poi mai mi sarei aspettato un’acco-
glienza così tanto calorosa e così tanto dolce.
E’ stato amore a prima vista, tenendo poi presente
che io e questo essere così tanto dolce e docile
non ci eravamo mai visti. Sicchè giulivo e contento
ritorno a casa, avendo ampliato la famiglia con un
bell’esemplare femmina di “zwergschnauzer”.
Finalmente avevo esaudito un sogno di quando ero
piccolo, avere un cane,t utto per me da accudire
e proteggere.
Non sapevo che ben presto però la avrei dovu-
ta proteggere dalla cosa peggiore che le sareb-
be potuta capitare e cioè l’ignoranza dell’essere
umano! La frequentazione di persone nel campo
cinofilo mi ha molto migliorato come persona, mi
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ha aiutato a capire l’egoismo dell’essere umano e
l’ignoranza che vige e la fa da padrone.......
Queste sono cose che piano piano cerco di tra-
mandare anche a mio figlio che ha 5 anni, per
poterlo aiutare ad essere una persona migliore e
con dei valori di assoluta importanza.
Credetemi è davvero toccante vedere un bambino
giocare col cane, vedere quale simbiosi si può
instaurare tra di loro, vederli passeggiare l’uno a
fianco dell’altro fieri di essere amici e con la con-
sapevolezza che questo amore non verrà mai tra-
dito, almeno dalla parte del cane. L’essere umano
deve ancora imparare molto......purtroppo!
Grazie Illy Caffè per l’amore che ci dimostri.
Massimiliano
DUE GIORNI DUE ESPOSIZIONI
Esposizione InternazionaleMantova
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Tel. 02.967.30.150Cell. 347.04.03.401
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801. Junior Mini
Alimento dicrescita percuccioli ditaglia piccola
Età <10 mesie peso adulto <10 kg
814. Junior Sensible Mini
Alimento dicrescita percuccioli ditaglia piccolache hannosensibilitàdigestiva
Età <10 mesie peso adulto <10 kg
829. Adult Mini
Alimentoper caneadulto ditagliapiccola
Età >10 mesie peso adulto <10 kg
841. Adult Sensible Mini
Alimentoper caneadulto ditagliapiccolache hannosensibilitàdigestiva
Età >10 mesie peso adulto <10 kg
836. Adult LightMini
Alimentoper caneadulto ditagliapiccola insovrappeso
Età >10 mesie peso adulto <10 kg
871. Senior Mini
Alimentoper caneadulto ditagliapiccola con più di8 anni di età
Età >8 annie peso adulto <10 kg
802. JuniorMedium
Alimento dicrescita percucciolo ditaglia media
Età <12 mesie peso adulto >10 kg <25 kg
830. Adult Medium
Alimentoper caneadulto ditagliamedia
Età >10 mesie peso adulto >10 kg <25 kg
803. Junior Maxi
Alimento dicrescita percucciolo ditaglia grande
Età <18 mesie peso adulto >25 kg
804. JuniorSensible
Alimento dicrescita percucciolo ditaglia mediae grande con sensibilitàdigestiva
Età <12 mesie peso adulto >10 kg
831. Adult Maxi
Alimentoper caneadulto ditagliagrande
Età >12 mesie peso adulto >25 kg
835. Adult Light
Alimentoper caneadulto ditagliamedia egrande insovrappeso
Età >12 mesie peso adulto >10 kg
850. Energy
Alimentoper caniadulti esportivi
Età >10 mesie peso adulto >10 kg
870. Senior
Alimentoper caneadulto ditagliamedia egrandedi più di8 anni
Età >8 annie peso adulto >10 kg
840. Adult Sensible
Alimento percane adultodi tagliamediae grande con sensibilitàdigestiva
Età >12 mesie peso adulto >10 kg
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Corso formativo per proprietari di cani:
IL PATENTINO
Possedere un cane al di la del piacere della compagnia di un fedele amico vuol dire assumersi anche precisi doveri legali e morali, non solo nei confronti del cane ma anche nei confronti degli altri cittadini.I fatti di cronaca che quotidianamente ci raccontano di episodi a volte drammatici di aggressioni da parte di cani, molto spesso, nascono da errori commessi proprio dai proprietari incapaci di raccogliere segnali e cam-panelli d’allarme che dovrebbero essere valutati con più attenzione.Ad esempio un cane che manifesta atteggiamenti di paura eccessiva o assume un comportamento di minaccia verso le persone e gli altri animali o reazioni eccessive e continue di eccitazione e agitazione.Inizialmente si pensava di poter affrontare il problema istituendo liste di razze ritenute pericolose, le famige-rate “black-list”, anche se non esistono elementi scientifici provati per dimostrare questo.L’esperienza e la conoscenza ci insegnano invece che non esistono razze di cani più pericolose di altre, ma casomai, cani che possono diventare pericolosi e spesso questo accade con precise responsabilità da parte del proprietario.L’ultima Ordinanza Ministeriale del sottosegretario On.Francesca Martini va proprio in questa direzione, in-troducendo il concetto di “possesso responsabile”. Quindi le responsabilità vengono spostate dal cane al pro-prietario e vengono istituiti dei veri e propri corsi con l’obiettivo di educare i proprietari non solo al possesso dell’animale ma anche ad una cultura della responsabilità, principio fondamentale per la lotta al randagismo. Alla fine del corso viene rilasciato un attestato il così detto “patentino”.I corsi, a cui possono partecipare tutti i cittadini che possiedono, intendono adottare o semplicemente amano il mondo dei cani, sono organizzati dai Comuni e dalle ASL in collaborazione con gli Ordini dei Veterinari e le associazioni di volontariato.Edizioni di questi corsi sono già state proposte in alcune città d’Italia con una buona partecipazione di cittadini e sotto l’attenta guida anche di veterinari esperti in comportamento animale.Diverso sarà il caso di quei cani già segnalati come cani pericolosi, che si sono resi protagonisti di episodi di aggressività. In questo caso il corso per i proprietari diventa obbligatorio e prevede un numero maggiore di sedute con anche la collaborazione di un Veterinario Comportamentalista per una valutazione comportamen-tale approfondita del cane.In provincia di Varese si è appena conclusa una prima fase formativa organizzata e gestita dall’Ordine dei Ve-terinari, dove sono stati preparati più di 100 Veterinari che rientreranno nell’elenco del Ministero della Salute, e come tali abilitati a svolgere attività di docenza a questi corsi.A questo punto sta ai Comuni attivarsi per offrire ai cittadini i corsi, cogliendo l’opportunità molto importante di elevare il livello di sicurezza nelle proprie città, promuovendo una migliore conoscenza della relazione uomo/cane, che ha origini antichissime ed è tanto diffusa e soddisfacente che i cani si sono meritati l’appel-lativo di “migliori amici dell’uomo”.Solo un proprietario informato ed un cane educato realizzano quel binomio che sta alla base di una serena convivenza.
Ordine Medici Veterinari Varese Il Presidente Dott. Umberto Galli
Presidente dell’Ordinedott. Umberto Galli.
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GIANQUINTO DR. CLAUDIO21051 Arcisate (VA) - Via Matteotti Giacomo, 94 tel: 0332 47 37 37
AMBULATORIO BESOZZO DEL DR. GRASSI ROBERTO 21023 Besozzo (VA) - Via De Bernardi, 18 tel: 0332 97 07 80
AMBULATORIO VETERINARIO DR. MARCO SEGALA 21020 Brebbia (VA) - Piazza Italia, 7 Bis tel: 0332 77 08 05
REBKA sas DI CARENTE DR. MASSIMILIANO & C.21031 Cadegliano-Viconago (VA) - Via Risorgimento,3 tel: 0332 59 10 24
CLINICA VETERINARIA GAGGIOLO di BIZZOZERO DR. FLAVIO21059 Cantello-Gaggiolo (VA) - v. Lugano, 11 tel: 0332 41 86 40
MOLTENI DR. ANNALINA 21010 Castelveccana (VA) - Via San Giorgio, 27 tel: 0332 52 20 30
GRASSI DR. LAURA21030 Cugliate Fabiasco (VA) - Via Molinazzo, 4 tel: 0332 72 37 40
RAVAZZOLA DR. MONICA 21030 Cuveglio (VA) - Via battaglia S.Martino, 82 tel: 0332 62 40 35
AMBULATORIO VETERINARIO MOTTA DR. MIRIAM 81 46 47 2330 :let 8,inoiggaM aiV - )AV( etarivaG 62012
AMBULATORIO VETERINARIO SESSA DR. PIERO 53 14 47 2330 :let 5 ,odiL lA aiV - )AV( etarivaG 62012
AMBULATORIO VETERINARIO ALBINI DR. CARLA E ALBINI DR.SSA LUISA21056 Induno Olona (VA) - Via Spagnoletto, 10 tel: 0332 20 26 05
AMBULATORIO VETERINARIO PUSTERLI DR. FRANCO 21056 Induno Olona (VA) - Via Porro, 84 tel: 0332 20 60 31
BAGGIANI DR.MASSIMO22 23 02 2330 :let 4 ,ipserC aiV - )AV( anolO onudnI 65012
AMBULATORIO VETERINARIO BOLTRI DR. STEFANO 21037 Lavena Ponte Tresa (VA) - Via Valle, 3 tel: 0332 55 22 99
AMBULATORIO VETERINARIO BELLORINI DR. DARIO 21014 Laveno Mombello (VA) - Via Battisti, 9 tel: 0332 62 63 96
AMBULATORIO VETERINARIO FANTONI DR. ROBERTO 21014 Laveno Mombello (VA) - Via Ceretti, 21/23 tel: 0332 66 66 97
AMBULATORIO VETERINARIO GIAVAZZI DR. GIUSEPPINA 21016 Luino (VA) - Piazza Marconi, 31/A tel: 0332 53 51 37
AMBULATORIO VETERINARIO ALTO VERBANO DEI DOTTORI PAOLA LONGHI E MASSIMILIANO BOGNI21016 Luino (VA) - Via Luini Bernardino, 37 tel: 0332 53 56 96
CLINICA VETERINARIA CITTA' DI LUINO DEI DOTTORI DEDE' E HOFMANN 00 01 15 2330 :let 11 ,onimodloV aiV - )AV( oniuL 61012
DR.SSA VALENTINA CASTELLOTTI 328 0976074 :let Vittorio Veneto, 30/b aiV - )AV( oniuL 61012
CLINICA VETERINARIA LUVINATE DI ZANETTI DR. CORRADO21020 Luvinate (VA) - Via Vittorio Veneto, 56 tel: 0332 22 00 92
DR.SSA PAOLA CADONA’11 005 91 2330 :let12 ,idlabiraG aiV - )AV( etanlaM 64012
AMBULATORIO VETERINARIO DEI DOTTORI BROLPITO ALBERTO E DONAGGIO BARBARA
65 38 24 2330 :let 1 ,idrapoeL aiV - )AV( etanlaM 02012
REBELLATO DR. PATRIZIA 21030 Marchirolo (VA) - Via S. Camillo, 32 tel: 0332 72 20 59
TIMPERANZA DR. ILARIA 21020 Monvalle (VA) - Via Della Cappella, 20 tel: 0332 79 93 88
AMBULATORIO VETERINARIO BAGGI DR. MICHELE 21010 Porto Valtravaglia (VA) - Via Roma, 15 tel: 0332 54 72 85
AMBULATORIO VETERINARIO MOTTA DR. MARIO ANTONIO 66 36 17 2330 :let 2 ,allesI aiV - )AV( annaglaV 93012
AMBULATORIO VETERINARIO LOREFICE DR. GIUSEPPE28 19 32 2330 :let 92 ,otnaS etnoM aiV - eseraV 00112
AMBULATORIO VETERINARIO DR. KETTY PERU 21100 Varese - Via Giuseppe Giusti, 12/A tel: 0332 26 46 96
AMBULATORIO VETERINARIO VARESE LAGO 332 32 19 823 :let 99 ,ihccaM .G .v - eseraV 00112
CLINICA VETERINARIA CITTA’ DI VARESE64 44 62 2330 :let22 ,iradoR innaiG aiV - eseraV 00112
CLINICA VETERINARIA C.M.V. DI GALLI DR. BATTISTA21100 Varese - vl. Aguggiari, 162 - fax 0332 82 00 64 tel: 0332 82 00 02
CLINICA VETERINARIA CROCE AZZURRA - DR. AMEDEO PINI 44 20 33 2330 :let 861 ,etrofleB elaiV - )AV( eseraV 00112
CLINICA VETERINARIA DR. SCHNEIDER & C. 66 41 13 2330 :let inodirroC .v ,3 - eseraV 00112
DI BENEDETTO DR. SALVATORE 001 19 38 833 :let 23,edrevelloC aiV - eseraV 00112
FERRONI DR. EMILIO 22 32 42 2330 :let 86 ,ipsirC aiV - eseraV 00112
MARCHIORATO DR. PAOLO CARLO 21100 Varese - Via Sanvito Silvestro, 103 tel: 0332 22 28 04
PECCATI DOTT. CLAUDIO 42 77 82 2330 :let 32 ,isavaR .v - eseraV 00112
OSPEDALE VETERINARIO DI VARESE DI VEDANI DR. M. E DR. SOMMARUGA 69 45 62 2330 :let 2 ,eraseC itnerroC aiV - eseraV 00112
Veter inar i -a r e a N o r d - Va r e s eAREA DISTRETTUALE VETERINARIA DI VARESE
E LAVENO MOMBELLO
Via B. Luini, 19 - 21100 Varese Tel. 0332/333681 Tel. 0332/1769809 Fax 0332/333293 E-MAIL:veterinarivarese@asl.varese.it
UFFICIO DI ARCISATE
Via Matteotti, 18 Tel. 0332/476341
UFFICIO DI LAVENO MOMBELLO
Via Ceretti, 8 Tel. 0332/625350-349
UFFICIO DI LUINO
Via Don Folli, 4 Tel. 0332/511216
PINO LAGO M.
TRONZANO L. M.
VEDDASCA
CURIGLIA CONMONTEVIASCO
MACCAGNO
LAGO MAGGIO
RE
LAGO DI VARESE
DUMENZAAGRA
LUINO
GERMIGNAGACREMENAGA
MONTEGRINOVALTRAVAGLIA
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PORTO VALTRAVAGLIA
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CAZZAGO B.
GALLIATE L.
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BREZZO DI BEDERO
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CLINICA VETERINARIA S. ANTONIO ABATE DI BRUNOLDI DR. PIERPAOLO 42 04 99 1330 :let 32 ,adraniD aiV - )AV( etazziblA 14012
CENTRO VETERINARIO DEI DOTTOR HETTINGER MICHAEL E NEDALINI PATRIZIA STUDIO ASSOCIATO21021 Angera (VA) - Via Galileo Galilei, 44 tel: 0331 96 03 18
DESTITO DR. ANNALISA21010 Arsago Seprio (VA) - Via Garibaldi, 21 tel: 0331 29 67 74
GANGI DR. MASSIMO21010 Besnate (VA) - Via Vittorio Veneto, 47 tel: 0331 27 50 43
STUDIO VETERINARIO DI MORO DR. EUGENIO 21010 Besnate (VA) - Via Besnate Largo Brianzoni, 7 tel: 0331 27 55 32
STUDIO ASSOCIATO DR. POZZI - DR. MIGLIERINA 21040 Cadrezzate (VA) - Via Mazzini, 25 tel: 0331 95 38 54
AMBULATORIO VETERINARIO SAN ROCCO 21010 Cardano Al Campo (VA) - P.za Mazzini Giuseppe, 18 tel: 0331 73 11 44
CLINICA VETERINARIA DELLA BRUGHIERA DI CENTINAIO DR. ALESSANDRO21010 Cardano Al Campo (VA) - Via Monterosso, 51 tel: 0331 26 23 08
STUDIO MEDICO VETERINARIO DEI DOTTORI CUROTTI E GIUDICI99 41 99 1330 :let 8/6 ,àtrebiL aiV - )AV( oganraC 01012
AMBULATORIO VETERINARIO DR. TERNI SABRINA21020 Casale Litta - Bernate (VA) - Piazza Repubblica, 13 tel: 0332 94 78 65
AMBULATORIO VETERINARIO SEMPIONESTUD. ASS. DR. MARTINOLI - DR. STRAPPO - DR. DE TONI - DR. PORETTI21011 Casorate Sempione (VA) - Via Milano, 100 tel: 0331 29 64 22
STUDIO VETERINARIO COEREZZA DR. UMBERTO 21012 Cassano Magnago (VA) - Via S.Giulio, 54 tel: 0331 20 32 82
RAIMONDI DR. MARIO 21012 Cassano Magnago (VA) - Via Venegoni Mario, 17 tel: 0331 28 05 44
AMBULATORIO VETERINARIO MOTTERLE DR. DARIO 21040 Castronno (VA) - Via Lombardia, 43 tel: 0332 89 21 68
STUDIO VETERINARIO DI RIGAMONTI DR. LIVIANA 14 91 42 1330 :let 82 ,amoR aiV - )AV( onreF 01012
BOSCARO DR. ANTONIO 33 44 87 1330 :let 72 ,ihccehC aiV - )AV( etarallaG 31012
AMBULATORIO VETERINARIO CASTIGLIONI DR. ROSELLA 56 53 97 1330 :let 4 ,olletanoD aiV - )AV( etarallaG 31012
BURAGLIO DR. FRANCA17 84 77 1330 :let 3 ,onaliM aiV - )AV( etarallaG 31012
FERRE DR. PAOLO67 84 87 1330 :let 01 ,idotsuC aiV - )AV( etarallaG 31012
PORRINI DR. PAOLA21013 Gallarate (VA) - VIA Don Minzoni, 8 tel: 0331 78 40 47
MAZZUCCHELLI DR. MAURIZIO21013 Gallarate (VA) - VIA Carducci Giosuè, 1 tel: 0331 78 20 23
REVEL DR. MASSIMO 17 03 97 1330 :let A/8 ,attevoC aiV - )AV( etarallaG 31012
AMBULATORIO VETERINARIO GAZZADADEI DR. GOBBI A. E DR. MARTEGANI M. 21045 Gazzada Schianno (VA) - Via Italo Cremona, 14 tel: 0332 46 16 03
AMBULATORIO VETERINARIO ISPRA 21027 Ispra (VA) - Via Passo Sentinella, 13 tel: 0332 78 01 80
AMBULATORIO VETERINARIO DEI DOTTORI STEFANIA DI TIZIO E CRISTIANO COLOMBO 21015 Lonate Pozzolo (VA) - Via Dante Alighieri, 49 tel: 0331 66 92 74
LABORATORIO ANALISI VETERINARIO DI MOLTENI DR. ANNALINA 21020 Mornago (VA) - Via Cascina Risaia, 51 tel: 0331 95 83 18
CLINICA VETERINARIA MALPENSA srl DI OLIVIERI DR. MASSIMO 21017 Samarate (VA) - v. Marconi, 27 - fax: 0331 22 02 55 tel: 0331 22 81 55
NORAD DIAGNOSTICA S.R.L. DI ABBIATI DR. GIANLUCA 21017 Samarate (VA) - Via Engalfredo, 9 tel: 0331 22 30 27
AMBULATORIO VETERINARIO DI ALESSANDRA DR. ARMIRAGLIO 21018 Sesto Calende (VA) - Via Vittorio Veneto, 36 tel: 0331 92 09 50
AMBULATORIO VETERINARIO MERLINI DR. ELETTRA 21018 Sesto Calende (VA) - Via Roma, 38/A tel: 0331 92 10 85
MANFREDI DR. ROBERTO MEDICO VETERINARIO 21018 Sesto Calende (VA) - Via Motte, 13 tel: 0331 92 45 38
AMBULATORIO VETERINARIO CONTI DR. IRENE 21048 Solbiate Arno (VA) - Via Montebello, 20 tel: 0331 98 50 04
AMBULATORIO VETERINARIO S.ANNA DI DR. BANFI ANGELA 21058 Solbiate Olona (VA) - Via IV Novembre, 39 tel: 0331 37 61 78
BOTTINI DR. LAURA21048 Solbiate Arno (VA) - Via Monforte, 22 tel: 0331 99 15 03
AMBULATORIO VETERINARIO STUDIO ASS. DEI DR. VISENTIN G. PIETRO E DR. AIMINI R. "PARCO DEL TICINO"21019 Somma Lombardo (VA) - C.so Repubblica, 43 tel: 0331 25 37 67
AMBULATORIO VETERINARIO ROBUSTELLINI DR. ALBERTO 21019 Somma Lombardo (VA) - Via Milano, 55 tel: 0331 25 24 97
AMBULATORIO VETERINARIO DI VISCO GILARDI DR. ANTONIO21019 Somma Lombardo (VA) - C.so Repubblica, 42 tel: 0332 25 24 16
STUDIO VETERINARIO GALMARINI DR. PAOLO 21019 Somma Lombardo (VA) - Via Mameli Goffredo, 101 tel: 0331 25 90 47
AMBULATORIO VETERINARIO DI CAIDATE ROSTAGNO DR. MARTA 02 05 09 1330 :let 01 ,ruovaC aiV - )AV( ogarimuS 04012
AMBULATORIO VETERINARIO GIULIANI DR. ALBERTO 21028 Travedona-Monate (VA) - Via Aldo Moro, 18 tel: 0332 97 81 95
AMBULATORIO VETERINARIO DI POZZI DR. STEFANO 21020 Varano Borghi (VA) - Via Giuseppe Garibaldi, 2 tel: 0332 96 18 61
AMBULATORIO VETERINARIO BASSANI DR. PAOLA21029 Vergiate (VA) - Cascina Torretta, 18 tel: 0331 96 40 30
AMBULATORIO VETERINARIO ROBUSTELLINI DR. ALBERTO 82 96 49 1330 :let 71 ,onegroC aiV - )AV( etaigreV 92012
Veter inar i -a r e a S u d - G a l l a r a t e
MORAZZONE
GAZZADAS.
BUG
UG
GIA
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AZZATE
DAVERIO
CROSIOCASALELITTA
MORNAGO
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BRUNELLO
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CASTRONNO
ALBIZZATE
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CARNAGO
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LONATE POZZOLO
CARDANOAL CAMPO
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CARONNOVARESINO
AREA DISTRETTUALE VETERINARIA DI GALLARATE
CORSO LEONARDO DA VINCI, 1TEL. 0331/709947FAX 0331/709965 E-MAIL:veterinarigallarate@asl.varese.it
UFFICIO DI ANGERA
P.ZZA GARIBALDI, 1 TEL. 0331/960161
UFFICIO DI GAZZADA
VIA ROMA, 18 TEL. 0332/877035-036
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VEDANOOLONACASTIGLIONE
OLONA
GORNATE OLONA
CASTEL
SEPR
IOLO
NATE
CEPPI
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VENEGONOSUP.
VENEGONOINF.
TRADATE
FAGNANOOLONA
GORLAMAGG.
SOLBIATEOLONA
GORLAMIN.
CISLAGO.
GERENZANO
SARONNO
UBOLDO
ORIGGIOCARONNO
PORTUSELLA
OLGIATEOLONA
CASTELLANZA
BUSTOARSIZIO MARNATE
Veter inar i -a r e a S u d - B u s t o A r s i z i o
AMBULATORIO VETERINARIO CALCATERRA DR. CLARA 21052 Busto Arsizio (VA) - Via Biancardi Generale,23 tel: 0331 67 91 75
AMBULATORIO VETERINARIO DI DE BERNARDI DR. PAOLO21052 Busto Arsizio (VA) - Via Madonna in Campagna, 2 tel: 0331 62 12 31
AMBULATORIO VETERINARIO MILANI DR. BENEDETTO 21052 Busto Arsizio (VA) - Via Venti Settembre, 32 tel: 0331 62 45 40
BARTOCCINI DR.FRANCESCO 21052 Busto Arsizio (VA) - Via Milazzo, 37 tel: 0331 62 60 93
CENTRO VETERINARIO DEI DOTTORI TOSI E VENTURA 21052 Busto Arsizio (VA) - Via Vespri Siciliani, 51 tel: 0331 68 55 55
CLINICA VETERINARIA S. MICHELEDEI DR. TOVAGLIERI - DR. PAIELLA - DR. SIOLI21052 Busto Arsizio (VA) - Via Lepanto, 7 tel: 0331 62 73 76
CLINICA VETERINARIABUSTESE - DR.SSA MARINA VITTORELLI 21052 Busto Arsizio (VA) - Via Maino, 13 tel: 0331 32 18 52
STUDIO VETERINARIO LUONI DR. RENATO 21052 Busto Arsizio (VA) - Vle G. Boccaccio, 48 tel: 0331 35 10 91
ALBERTI DR. DANIELE 12 94 05 1330 :let 1 ,ailatI elV - )AV( aznalletsaC 35012
STUDIO VETERINARIO CERVINI DR. FLAVIO 21043 Castiglione Olona (VA) - Via Antonio Gramsci, 1 tel: 0331 82 49 77
AMBULATORIO VETERINARIO FRANCO DR.SSA ISABELLA ARIANNA21042 Caronno Pertusella (VA) - Cso Della Vittoria, 615 tel: 02 96 57 535
AMBULATORIO VETERINARIO PERTUSELLA - DR. MATTIA BASILICO21042 Caronno Pertusella (VA) - Via Trieste,1135 tel: 02 97388725
AMBULATORIO VETERINARIO DEI DOTTORI PAGANI E VANELLI 21040 Cislago (VA) - Via Cesare Battisti, 1089 tel: 02 96 40 83 98
CLINICA VETERINARIA OLONJA DI OASI DR.SSA OSVALDAE BALLARATI DR. MARCO21054 Fagnano Olona (VA) - Via Dante Alighieri, 21 tel: 0331 61 15 05
ROVANI DR. VIRGILIO 21054 Fagnano Olona (VA) - Via Martiri Della Libertà, 42 tel: 0331 61 13 05
AMBULATORIO VETERINARIO ASSOCIATO DEI DOTTORI CAPPUCCILLI E PIATTI 21040 Gerenzano (VA) - Via XX Settembre, 32 tel: 02 96 81 211
ROMANI DR.SSA SABRINA 21050 Gorla Maggiore (VA) - Via Dante Alighieri, 50 tel: 0331 61 07 67
STUDIO ASSOCIATO VETERINARIO DEI DOTTORI FERE' - TRAVAINI21055 Gorla Minore (VA) - Via giacchino Giacchetti, 16 tel: 0331 60 38 03
AMBULATORIO VETERINARIO CARTABIA CARLO DR. UMBERTO 93 60 37 69 20 :let 8 ,adinatnaiP aiV - )AV( oiggirO 04012
AMBULATORIO VETERINARIO PAGANI DR. ROLANDO 40 42 37 69 20 :let 06 ,etnaD aiV - )AV( oiggirO 04012
CERIANI DR. ALESSIO21040 Origgio VA) - Via Fratel Luigi Banfi tel: 0331 1770 510
AMBULATORIO VETERINARIO BUSNELLI DR. SERGIO625 00 69 20 :let 021 ,omagreB aiV - )AV( onnoraS 74012
CLINICA VETERINARIA CITTA' DI SARONNO PAOLO DR. VANZULLI 21047 Saronno (VA) - Via Novara, 18 tel: 02 96702062, 02 9606402
STUDIO VETERINARIO ASSOCIATO DELLE DR. BOLOGNA PAOLA - DR. RIVOLTA SIMONA
466 40 769 20 :let 5 ,inoznaM .A aiV - )AV( onnoraS 74012
AMBULATORIO VETERINARIO S.ANNA DI BANFI DR. ANGELA 21058 Solbiate Olona (VA) - Via IV Novembre, 39 tel: 0331 37 61 78
CERVINI DR. FLAVIO 04 90 18 1330 :let 21 ,ittesiblA aiV - )AV( etadarT 94012
MENGOTTO DR. GIOVANNI21049 Tradate (VA) - Via Vittorio veneto, 39 tel: 0331 81 13 53
AMBULATORIO VETERINARIO MONTICELLI DR. RAFFAELLA21040 Uboldo (VA) - Via Raffaello Sanzio, 38 tel: 02 96 78 83 68
AMBULATORIO VETERINARIO DI PEJA DR. ANTONELLA21040 Vedano Olona (VA) - Via Matteotti, 7 tel: 0332 86 62 60
FERRONI DR. EMILIO 21040 Vedano Olona (VA) - Via Venegono, 24 tel: 02 40 01 84
AMBULATORIO VETERINARIO ASSOCIATO DEI DR. BARBATTI E DR. LEVY21040 Venegono Superiore (VA) - Via Asiago, 2 tel: 0331 82 45 45
CENTRO MEDICO VETERINARIO ZANABONI DR. GIANLUCA 21040 Venegono Inferiore (VA) - Via Leonardo Da Vinci, 4 tel: 0331 86 49 90
AREA DISTRETTUALE VETERINARIA DI BUSTO ARSIZIO
P.ZZA PLEBISCITO, 1 TEL. 0331/621298 FAX 0331/623658 E-MAIL:veterinaribusto@asl.varese.it
UFFICIO DI SARONNO
VIA GORIZIA,28 TEL. 02/9602248
UFFICIO DI TRADATE
VIA GRADISCA, 16 TEL. 0331/840752
62
Veter inar i -a r e a C o m o
BIANCHI DR. PAOLA MEDICO VETERINARIO22031 Albavilla (CO) - Via Giuseppe Mazzini, 14 tel: 031 62 61 65
RECALCATI DR. MONICA AMBULATORIO VETERINARIO 54 49 16 130 :let oiradiV elaiV - )OC( aznairB etazlA 04022
CLINICA PINETA DEI DOTT. CATTANEO E ROSSI22070 Appiano Gentile (CO) - Via Colombo, 22 tel: 031 93 37 62 tel. 031 89 08 81
TESTA FABIO AMBULATORIO VETERINARIO22010 Argegno (CO) - Via Lungo Telo di Sinistra, 1 tel: 031 82 16 45
CLINICA DR. LONGONI04 32 67 130 :let11 ,nadrebO aiV - )OC( oisorA 06022
SORMANI DR. ROBERTO MEDICO VETERINARIO14 30 59 130 :let041 ,anissalaV aiV - )OC( oigalleB 12022
AMB. VET. D.SSA SIMONA LONGONI17 06 07 130 .let11 ,rehceuP aiV - )OC( ùtnaC 36022
CLINICA VETERINARIA LA TORRE020 01 53 130 .let71 ,onassoF aiV - )OC( 'utnaC 36022
CAMPANELLA DR.SSA PAOLA30 02 37 130 .let2 ,avoneG aiV - )OC( 'utnaC 36022
TERRANEO DR. MAURO MEDICO VETERINARIO04 64 17 130 :let91 ,annodaM elaiV - )OC( 'utnaC 36022
CLINICA TRIANGOLO LARIANO DEL DOTT. MARIO TOMBA22035 Canzo (CO) - Via Alessandro Volta, 78 tel: 031 68 44 44
CLINICA BRIANTEA DOTT. FEDERICO APE52 34 67 130 :let32 ,itoT aiV - )OC( oguraC 06022
STUDIO ASSOCIATO VETERINARIO DR. PIZZAGALLI E DR. SALACassina Rizzardi - Via Risorgimento, 459 tel. 031 44 71 084
BERETTA DR. LUCIANA AMBULATORIO VETERINARIO48 79 35 130 :let1 ,oloccoR la aiV - )OC( acsallavaC 02022
AMBULATORIO DI MODONESI DR.M. E VINTANI DR. M.22072 Cermenate (CO) - Via Armando Diaz, 33 tel: 031 77 35 87
AMB. ASS. DR. DOMENICO SCORDO E DEL DR. GI22072 Cermenate (CO) - Via Carlo Moreschi, 38 tel: 031 72 40 092
GILARDONI DR. CORRADO STUDIO VETERINARIO22012 Cernobbio (CO) - Via Cinque Giornate, 4 tel: 031 34 03 69
AMBULATORIO DR. COLOMBO MATTEO39 42 42 130 :let c/83 ,onaliM aiV - )OC( omoC 00122
AMBULATORIO VETERINARIO DR. MARIO ROSSI22100 Como (CO) - Via Borsieri Gerolamo, 26 tel: 031 26 99 56
ASSOCIAZIONE VETERINARI MONTE OLIMPINO AVEMO22100 Como (CO) - VIa Pio XI - - pronto soccorso 24 H tel: 031 54 32 31
BOLOGNA DR. SERGIO22100 Como (CO) - Via Manzoni Alessandro, 12 tel: 031 30 09 63
CENTRO VETERINARIO SAN MARTINO 22100 Como (CO) - Via Piave, 25 tel: 031 30 57 10 - fax: 031 30 14 89
MOSCATELLI DR. DOMENICO59 31 25 130 .let6 ,inirbalacS aiV - )OC( omoC 00122
SENECA DR. GIOVANNI03 20 03 130 :let47 ,apparG etnoM aiV )OC( omoC 00122
STUDIO VETERINARIO ASSOCIATO33 41 62 130 :let34 ,occoR .S elazzaiP - )OC( omoC 00122
PETRUZZELLIS DR. FRANCESCO561 28 4430 :let1 ,ideipmaC aiV - )OC( ognoD 41022
DI MURO DR. LUIGI STUDIO MEDICO VETERINARIO22036 Erba (CO) - Via Volta Alessandro, 53 tel: 031 64 06 25
FALLETTI DR. VITTORIO22036 Erba (CO) - Via Fatebenefratelli, 19 tel: 031 61 15 37
TAGLIABUE DR. LUCA MEDICO VETERINARIO77 80 46 130 :let6 ,aseicS aiV - )OC( abrE 63022
AMB. ASSOCIATO DOTT. STEFANINI E DOTT. PONITI22020 Faloppio (CO) - Via Cesera Battisti, 24 tel: 031 98 70 40
DUVIA DR. DANTE MEDICO VETERINARIO22073 Fino Mornasco (CO) - Via Scalabrini, 23 tel: 031 92 04 71
AMBULATORIO DR.SSA SANCHEZ22020 Gaggino (CO) - Via Vittorio Veneto, 30 tel: 031 98 65 91
CIVITILLO FELICE RENATO AMBULATORIO VETERINARIO22030 Lipomo (CO) - Via Giacomo Matteotti, 62 tel: 031 28 36 88
AMBULATORIO VETERINARIO ASSOCIATO22066 Mariano Comense (CO) - Via Giacomo Matteotti, 39/b tel: 031 74 49 02
VETERINARIO CENTRO ALTO LAMBRO DR.22066 Mariano Comense (CO) - Via Mauri Carlo, 5/e tel: 031 74 47 82
MANZONI DIEGO AMBULATORIO VETERINARIO22026 Maslianico (CO) - Via Venti Settembre, 25 tel: 031 51 19 08
AMBULATORIO ASSOCIATO DR. CERATI PISONI ROTA22017 Menaggio (CO) - Via Annetta Lusardi, 68/70 tel: 0344 32 99 0
RICEPUTI DR. ANNALISA AMBULATORIO VETERINARIO22070 Montano Lucino (CO) - Via Primo Maggio, 2 tel: 031 47 11 20
DISTRETTO VETERINARIO DI COMO: Via P. Stazzi, 3 - ComoTel. 031/370300-301 - veterinaria.como@asl.como.it
DISTRETTO VETERINARIO BRIANZA: - Viale Ospedale, 18- CantùTel. 031/713430 - veterinaria.brianza@asl.como.it
DISTRETTO VETERINARIO MEDIO ALTO LARIO:Via Garibaldi, 64 - PorlezzaTel. 0344/62828 - veterinaria.mal@asl.como.it
DISTRETTO VETERINARIO SUD OVEST DELLA PROVINCIA DI COMO:Via Roma, 61 - Olgiate ComascoTel. 031/999320 - veterinaria.sudovest@asl.como.it
AMBULATORIO DR. BARBATTI E DR. LEVY22077 Olgiate Comasco (CO) - Viale Trieste, 27 tel: 031 99 07 37
AMBULATORIO DR. BIANCO ELIO22077 Olgiate Comasco (CO) - Via Roma, 139 tel: 031 94 43 77
AMBULATORIO MOLTENI DR. LUCA71 10 38 130 :let 61 ,oniloM aiV - )OC( ivletnI oilleP 02022
ASNAGHI PAOLO GIOVANNI MEDICO VETERINARIO22018 Porlezza (CO) - Viale delle Rimembranze, 9 tel: 0344 72 532
AMBULATORIO VETERINARIO ASS.TO22070 Rovello Porro (CO) - Via Madonna, 3 tel: 02 96 75 13 70
AMB. NOBILI DR RENATO, PATRIARCA DR MARCO22020 S. Fermo Della Battaglia (CO) - Via Roma, 2 tel: 031 21 06 46
SEMEGHINI DR. IPPOLITA22070 Senna Comasco (CO) - Via Olmeda, 1 tel: 031 56 04 24
BIANCHI DR. ALESSANDRO22038 Tavernerio (CO) - Via Provinciale, 33 tel: 031 36 05 45
CASTELLI DR. MARCELLO VETERINARIO644 88 69 20 :let3 ,oteneV oirottiV aiV - )OC( etaruT 87022
RASTRELLI DR. PAOLO22029 Uggiate Trevano - Via Mons.Virginio Sosio
tel. 031 98 70 40 tel. 031 98 70 40 Cell. 347/3811727
GABRIELE DR. NICOLA AMBULATORIO VETERINARIO22070 Vertemate Con Minoprio (CO) - Via Statale Dei Giovi, 29 tel: 031 90 11 64
GALLIENA DR. PAOLO STUDIO VETERINARIO52 41 37 130 :let92 ,ailatI aiV - )OC( olozzihgiV 36022
AMBULATORIO MAMBRETTI DR. TONELLI22044 Villa Romano' (CO) - Piazza Giovanni XXIII, 9 tel: 031 60 54 44
63
Veter inar i -a r e a C o m o
BIANCHI DR. PAOLA MEDICO VETERINARIO22031 Albavilla (CO) - Via Giuseppe Mazzini, 14 tel: 031 62 61 65
RECALCATI DR. MONICA AMBULATORIO VETERINARIO 54 49 16 130 :let oiradiV elaiV - )OC( aznairB etazlA 04022
CLINICA PINETA DEI DOTT. CATTANEO E ROSSI22070 Appiano Gentile (CO) - Via Colombo, 22 tel: 031 93 37 62 tel. 031 89 08 81
TESTA FABIO AMBULATORIO VETERINARIO22010 Argegno (CO) - Via Lungo Telo di Sinistra, 1 tel: 031 82 16 45
CLINICA DR. LONGONI04 32 67 130 :let11 ,nadrebO aiV - )OC( oisorA 06022
SORMANI DR. ROBERTO MEDICO VETERINARIO14 30 59 130 :let041 ,anissalaV aiV - )OC( oigalleB 12022
AMB. VET. D.SSA SIMONA LONGONI17 06 07 130 .let11 ,rehceuP aiV - )OC( ùtnaC 36022
CLINICA VETERINARIA LA TORRE020 01 53 130 .let71 ,onassoF aiV - )OC( 'utnaC 36022
CAMPANELLA DR.SSA PAOLA30 02 37 130 .let2 ,avoneG aiV - )OC( 'utnaC 36022
TERRANEO DR. MAURO MEDICO VETERINARIO04 64 17 130 :let91 ,annodaM elaiV - )OC( 'utnaC 36022
CLINICA TRIANGOLO LARIANO DEL DOTT. MARIO TOMBA22035 Canzo (CO) - Via Alessandro Volta, 78 tel: 031 68 44 44
CLINICA BRIANTEA DOTT. FEDERICO APE52 34 67 130 :let32 ,itoT aiV - )OC( oguraC 06022
STUDIO ASSOCIATO VETERINARIO DR. PIZZAGALLI E DR. SALACassina Rizzardi - Via Risorgimento, 459 tel. 031 44 71 084
BERETTA DR. LUCIANA AMBULATORIO VETERINARIO48 79 35 130 :let1 ,oloccoR la aiV - )OC( acsallavaC 02022
AMBULATORIO DI MODONESI DR.M. E VINTANI DR. M.22072 Cermenate (CO) - Via Armando Diaz, 33 tel: 031 77 35 87
AMB. ASS. DR. DOMENICO SCORDO E DEL DR. GI22072 Cermenate (CO) - Via Carlo Moreschi, 38 tel: 031 72 40 092
GILARDONI DR. CORRADO STUDIO VETERINARIO22012 Cernobbio (CO) - Via Cinque Giornate, 4 tel: 031 34 03 69
AMBULATORIO DR. COLOMBO MATTEO39 42 42 130 :let c/83 ,onaliM aiV - )OC( omoC 00122
AMBULATORIO VETERINARIO DR. MARIO ROSSI22100 Como (CO) - Via Borsieri Gerolamo, 26 tel: 031 26 99 56
ASSOCIAZIONE VETERINARI MONTE OLIMPINO AVEMO22100 Como (CO) - VIa Pio XI - - pronto soccorso 24 H tel: 031 54 32 31
BOLOGNA DR. SERGIO22100 Como (CO) - Via Manzoni Alessandro, 12 tel: 031 30 09 63
CENTRO VETERINARIO SAN MARTINO 22100 Como (CO) - Via Piave, 25 tel: 031 30 57 10 - fax: 031 30 14 89
MOSCATELLI DR. DOMENICO59 31 25 130 .let6 ,inirbalacS aiV - )OC( omoC 00122
SENECA DR. GIOVANNI03 20 03 130 :let47 ,apparG etnoM aiV )OC( omoC 00122
STUDIO VETERINARIO ASSOCIATO33 41 62 130 :let34 ,occoR .S elazzaiP - )OC( omoC 00122
PETRUZZELLIS DR. FRANCESCO561 28 4430 :let1 ,ideipmaC aiV - )OC( ognoD 41022
DI MURO DR. LUIGI STUDIO MEDICO VETERINARIO22036 Erba (CO) - Via Volta Alessandro, 53 tel: 031 64 06 25
FALLETTI DR. VITTORIO22036 Erba (CO) - Via Fatebenefratelli, 19 tel: 031 61 15 37
TAGLIABUE DR. LUCA MEDICO VETERINARIO77 80 46 130 :let6 ,aseicS aiV - )OC( abrE 63022
AMB. ASSOCIATO DOTT. STEFANINI E DOTT. PONITI22020 Faloppio (CO) - Via Cesera Battisti, 24 tel: 031 98 70 40
DUVIA DR. DANTE MEDICO VETERINARIO22073 Fino Mornasco (CO) - Via Scalabrini, 23 tel: 031 92 04 71
AMBULATORIO DR.SSA SANCHEZ22020 Gaggino (CO) - Via Vittorio Veneto, 30 tel: 031 98 65 91
CIVITILLO FELICE RENATO AMBULATORIO VETERINARIO22030 Lipomo (CO) - Via Giacomo Matteotti, 62 tel: 031 28 36 88
AMBULATORIO VETERINARIO ASSOCIATO22066 Mariano Comense (CO) - Via Giacomo Matteotti, 39/b tel: 031 74 49 02
VETERINARIO CENTRO ALTO LAMBRO DR.22066 Mariano Comense (CO) - Via Mauri Carlo, 5/e tel: 031 74 47 82
MANZONI DIEGO AMBULATORIO VETERINARIO22026 Maslianico (CO) - Via Venti Settembre, 25 tel: 031 51 19 08
AMBULATORIO ASSOCIATO DR. CERATI PISONI ROTA22017 Menaggio (CO) - Via Annetta Lusardi, 68/70 tel: 0344 32 99 0
RICEPUTI DR. ANNALISA AMBULATORIO VETERINARIO22070 Montano Lucino (CO) - Via Primo Maggio, 2 tel: 031 47 11 20
DISTRETTO VETERINARIO DI COMO: Via P. Stazzi, 3 - ComoTel. 031/370300-301 - veterinaria.como@asl.como.it
DISTRETTO VETERINARIO BRIANZA: - Viale Ospedale, 18- CantùTel. 031/713430 - veterinaria.brianza@asl.como.it
DISTRETTO VETERINARIO MEDIO ALTO LARIO:Via Garibaldi, 64 - PorlezzaTel. 0344/62828 - veterinaria.mal@asl.como.it
DISTRETTO VETERINARIO SUD OVEST DELLA PROVINCIA DI COMO:Via Roma, 61 - Olgiate ComascoTel. 031/999320 - veterinaria.sudovest@asl.como.it
AMBULATORIO DR. BARBATTI E DR. LEVY22077 Olgiate Comasco (CO) - Viale Trieste, 27 tel: 031 99 07 37
AMBULATORIO DR. BIANCO ELIO22077 Olgiate Comasco (CO) - Via Roma, 139 tel: 031 94 43 77
AMBULATORIO MOLTENI DR. LUCA71 10 38 130 :let 61 ,oniloM aiV - )OC( ivletnI oilleP 02022
ASNAGHI PAOLO GIOVANNI MEDICO VETERINARIO22018 Porlezza (CO) - Viale delle Rimembranze, 9 tel: 0344 72 532
AMBULATORIO VETERINARIO ASS.TO22070 Rovello Porro (CO) - Via Madonna, 3 tel: 02 96 75 13 70
AMB. NOBILI DR RENATO, PATRIARCA DR MARCO22020 S. Fermo Della Battaglia (CO) - Via Roma, 2 tel: 031 21 06 46
SEMEGHINI DR. IPPOLITA22070 Senna Comasco (CO) - Via Olmeda, 1 tel: 031 56 04 24
BIANCHI DR. ALESSANDRO22038 Tavernerio (CO) - Via Provinciale, 33 tel: 031 36 05 45
CASTELLI DR. MARCELLO VETERINARIO644 88 69 20 :let3 ,oteneV oirottiV aiV - )OC( etaruT 87022
RASTRELLI DR. PAOLO22029 Uggiate Trevano - Via Mons.Virginio Sosio
tel. 031 98 70 40 tel. 031 98 70 40 Cell. 347/3811727
GABRIELE DR. NICOLA AMBULATORIO VETERINARIO22070 Vertemate Con Minoprio (CO) - Via Statale Dei Giovi, 29 tel: 031 90 11 64
GALLIENA DR. PAOLO STUDIO VETERINARIO52 41 37 130 :let92 ,ailatI aiV - )OC( olozzihgiV 36022
AMBULATORIO MAMBRETTI DR. TONELLI22044 Villa Romano' (CO) - Piazza Giovanni XXIII, 9 tel: 031 60 54 44
Cosa fare se ..... Cosa fare se ..... per la Provincia di Varese per la Provincia di Como
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