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CATALOGOLIBRI SCOLASTICI
dal 1959al servizio della Scuola e
della cultura!
Scuole secondarie di primo e secondo gradoCentri e corsi di formazione professionale
EdipsicologicheLibri di psicologia generale ed applicata
Edi GinnicosportiveTesti di scienze motorie e sportive per gli Istituti di Istruzione Secondaria di primo e
secondo grado e Licei dello Sport
istruzioneprofessionale
settoresocio sanitarioVivere la musica in comunità 8
Immaginare, Disegnare, Realizzare 9
settoreenogastronomico-alberghieroLa chimica in cucina 10
Reception&Comunicazione 12
liceoartisticoDiscipline geometriche e laboratorio artistico 14
istitutidisecondogradoElementi di scienze motorie e sportive I 16
Elementi di scienze motorie e sportive II 19
formazioneprofessionaleAiutare assistere soccorrere 22
Assistere in famiglia 24
altrepubblicazioniCorsi professionali, Corsi liberi e di Aggiornamento, ecc 26
depositaridizona
Elementi di scienze motorie e sportive 5
Strumenti a percussione 6
Indice
4
istitutidiprimogrado
5
istitutidiprimogrado scienzemotorie
NOVITÁP. Piotto - A. Nobili
Elementi di scienze motorie e sportive
(in preparazione)
Il testo, redatto da esperti del settore, aiuterà l’a-lunno a raggiungere i traguardi per lo sviluppo del-le competenze al termine della scuola secondaria di primo grado. Come indicato nei programmi mi-nisteriali, lo studente:- sarà consapevole delle proprie competenze mo-torie;- utilizzerà le abilità motorie e sportive acquisite adattando il movimento in situazioni diverse;- utilizzerà gli aspetti comunicativo-relazionali del linguaggio motorio per entrare in relazione con gli altri, praticando attivamente i valori sportivi (fair-play) come modalità di relazione quotidiana e di rispetto delle regole;- riconoscerà, ricercherà e applicherà a se stesso comportamenti di promozione dello “star bene” in ordine a uno stile di vita e alla prevenzione;
Testo di Scienze Motorie ad uso delle Scuole Medie Inferiori.
- rispetterà criteri di base di sicurezza per sé e per gli altri;- sarà capace di integrarsi nel gruppo, di assu mersi responsabilità e di impegnarsi per il bene comune.Gli argomenti trattati nel testo potranno essere letti in ordine diverso da quello proposto.Il libro si comporrà di schemi e tavole d’insieme per illustrare la teoria. Saranno inoltre presenti schemi riassuntivi e schede di valutazione con test per verifi care la forma fi sica e la conoscenza degli argomenti trattati.Ogni capitolo terminerà con alcune proposte di approfondimenti utili per collegarsi con altre ma-terie.A conclusione del testo sarà possibile consultare un glossario per i termini più complessi o specifi ci.
istitutidiprimogrado
6
musica
S. Armaroli - F. Gemmo
Strumenti a percussione€ 17,00
Pagg. 148ISBN 978-88-86349-77-2
Si tratta di un testo completo rivolto agli studenti di strumento musicale che frequentano la Scuola Secondaria di I grado ad indirizzo musicale secon-do le direttive del Decreto Ministeriale per il con-seguimento della Licenza Media. Gli autori hanno realizzato un libro per l’inse-gnamento degli Strumenti a Percussione come integrazione interdisciplinare ed arricchimento dell’insegnamento obbligatorio dell’educazione musicale previsto nell’ambito della programma-zione educativo-didattica dei consigli di classe e del collegio dei docenti, in sintonia con la premes-sa ai programmi della scuola media.
Gli strumenti trattati sono:- Tamburo: primi rudiments al tamburo con impo-stazione tradizionale o moderna; precisione ritmi-ca nell’esecuzione dei gruppi irregolari e dei campi di tempo; controllo tecnico nelle varie dinamiche e controllo della qualità sonora con facili letture a prima vista.- Strumenti a tastiera Xilofono e Vibrafono:
tecnica delle quattro bacchette (Burton grip oppure
7
istitutidiprimogrado musica
Musser grip); scale maggiori e minori con arpeggi in tutte le tonalità; tecnica del tremolo; controllo delle dinamiche; divaricazioni delle mazzuole (dou-ble sticking e dampening); studio di facili composi-zioni tratte dal repertorio per chitarra, liuto e altri strumenti di diverse epoche e stili con facili letture a prima vista anche a struttura polifonica.- Timpani: controllo della dinamica e della timbri-ca sui Timpani; controllo dell’intonazione; tecnica del rullo nelle varie dinamiche e primi facili cambi di intonazione e di tempi; incroci e tecnica di stop-paggio delle pelli con facili letture a prima vista.A completamento del metodo viene presentato lo studio della Batteria e delle Percussioni ri-unite (set-up) che, alla fi ne del triennio, permet-
teranno agli alunni di saper eseguire con consa-pevolezza interpretativa brani facili per esemble di percussioni e piccole composizioni scritte dalla compositrice Francesca Gemmo con o senza l’ac-compagnamento di un altro strumento. Ogni strumento viene presentato anche dal punto di vista storico, dalle origini ai giorni nostri, con curiosità e letture che arricchiscono il testo.Inoltre è stato dato ampio spazio alla postura e alla corretta impugnatura delle bacchette; ogni spiegazione è accompagnata da fotografi e esem-plifi cative.
Il testo continua online sul sito www.editricepadus.it
istruzioneprofessionale
8
settoresocio-sanitario
Testo di educazione musicale ad uso degli Istituti Professionali (classe II) indirizzo Socio Sanitario.Questa nuova edizione è stata realizzata in con-formità con le “Linee Guida” della riforma Gel-mini. I temi trattati, molti completamente nuovi, come Musica e altre forme artistico-letterarie, Musica e comunicazione, Musica elettronica, Oggetti sonori, Musicoterapia, Musica etnica.Particolare attenzione è stata dedicata ai legami
Autori vari
Vivere la musicain comunitàe 20,50
Pagg. 208 ISBN 978-88-86349-75-8
Canzoniere
189
Canzoniere
Nelle pagine seguenti proponiamo una serie di canti, alcuni dei quali adatti esclu-
sivamente a bambini, altri invece proponibili a qualsiasi età. Sono stati scelti i più
semplici e conosciuti, e che si prestano sia a un canto solista sia a un canto collettivo.
Fratelli d’Italia
Versi di Goffredo Mameli - Musica di M. Novaro
158
Capitolo 7
Ebrei rispondevano in coro ai salmi che re David cantava. Nelle catacombe i Cristiani innalza-
vano i canti di fede ed alleluja a Dio. Nel Medioevo i cori si trovano sia nella musica sacra sia
in quella profana; il melodramma e l’oratorio diedero una parte importante al coro per sottoli-
neare azioni collettive.
5. ESERCIZI DI PREPARAZIONE AL CANTOPrima di cantare è opportuno fare degli esercizi respiratori per irrobustire il diaframma
(muscolo che divide il torace dall’addome), per imparare a “dosare” il fiato e per non “forzare
la gola”. La respirazione avviene attraverso la fase inspiratoria per cui l’aria viene introdotta
nei polmoni e attraverso la fase espiratoria dove l’aria viene fatta uscire (questa fase è molto
importante sia per cantare che per suonare).Esercizi per il controllo dell’espirazione1) Soffiare lentamente e a lungo con la bocca e ad occhi chiusi per sentire l’aria che esce.
2) Soffiare lentamente – fermarsi – soffiare ancora.
3) Soffiare velocemente alternando il soffio all’arresto.
4) Soffiare in due tempi – arresto – due tempi - …
5) Soffiare tutta l’aria in un solo tempo.Rilassarsi dopo ogni esercizio.
fra musica e altre espressioni artistiche come le arti fi gurative, il teatro, il cinema e la letteratura. Conclude il testo una interessante raccolta di can-ti collettivi ed individuali per esercitazioni canore. Alla fi ne di ogni argomento sono state inserite interessanti esercitazioni anche con riferimento all’attività professionale del futuro operatore so-cio sanitario.
Il testo continua online sul sito www.editricepadus.it
NUOVA
EDIZIONE
Testo di Elementi di Storia dell’Arte ed Espressioni Grafi che ad uso degli Istituti Professionali (classe I°) indirizzo Socio Sanitario. Rispetto al testo precedente, questa edizione com-pletamente rinnovata, è stata realizzata tenendo presente le “Linee Guida” (programmi) della rifor-ma Gelmini. Il libro inizia con lo studio della storia dell’arte con particolare riferimento alle opere più rappresentative della tradizione culturale italiana e straniera.
103
Elementi fondamentali e codici estetici per la comunicazione visiva
produrre in laboratorio utilizzando un prisma
ottico (fig. 26).Il prisma, riprodurrà il fenomeno che in na-
tura avviene grazie al passaggio dei raggi sola-
ri attraverso gocce di pioggia sospese nell’at-
mosfera.Importante quindi, nel processo di visione
dei colori, è che la mescolanza di radiazioni lu-
minose monocromatiche (quelle con una sola
lunghezza d’onda) viene percepita come una
radiazione diversa rispetto alle altre che si so-
no mescolate: un caso esemplare è quello della
miscela di luce verde (536 nm) e di luce rossa
(671nm) che viene vista quale luce gialla (589
nm).
L’occhio
La percezione visiva, quindi anche la sen-
sazione del colore, avviene a livello cerebrale,
ma ciò che la attiva e la rende possibile è l’in-
sieme dei messaggi elettro-chimici che al cer-
vello giungono dall’occhio, ed in particolare
dalla retina.Date queste premesse si può meglio inten-
dere quale deve essere il compito dell’occhio
nel recepire e distinguere ogni colore.
Nella retina, la parte dell’occhio sensibile
alla luce, sono presenti due tipi particolari di
cellule:
Fig.24 Lo spettro elettro magnetico. La porzione di
spettro che normalmente interessa l’occhio è com-
presa tra i raggi ultravioletti e i raggi infrarossi.
L’intero spettro si estende dalla zona al di sotto dei
raggi gamma (circa 0,001 nanometri) alla lunghezza
superiore a quella delle onde radio (oltre i 1000 km).
La luce visibile si situa nello spettro tra i circa 375 e
775 nanometri (finestra ottica); qui la parte in que-
stione è stata ingrandita.
Fig.25 Disco cromatico di Newton da fermo con la
sua ripartizione in settori colorati con i sette toni
cromatici dell’arcobaleno. Fatto ruotare veloce-
mente su di un perno posto al suo centro apparirà
bianco-grigiastro: è questo un esempio di “sintesi
additiva” dei colori (su cui si veda più avanti).
Fig.26 La scomposizione della luce attraverso il pri-
sma ottico, cioè la riproduzione in laboratorio di un
fenomeno fisico che in natura avviene al passaggio
di raggi solari attraverso gocce di pioggia. Il raggio
entra a sinistra e si scompone in bande colorate dal
rosso al violetto.
Autori vari
Immaginare,Disegnare, Realizzaree 21,50
Pagg. 240ISBN 978-88-86349-74-1
Successivamente vengono esposte le principali tec-niche relative ai codici estetici per la comunicazione visiva e le principali tecniche: grafi che, pittoriche ed in modo particolare, tenendo presente l’attività professionale del futuro operatore Socio Sanitario, le moderne tecniche multimediali come la fotografi a digitale, il disegno al computer, l’uso della teleca-mera, la realizzazione di semplici attività d’anima-zione. Il testo si conclude, come previsto dalle Linee Guida, con una valida “guida” per lo studio del terri-torio quale risorsa artistico culturale.
Il testo continua online sul sito www.editricepadus.it
NUOVA
EDIZIONE
9
istruzioneprofessionale settoresocio-sanitario
istruzioneprofessionale
10
settoresocio-sanitariosettoreenogastronomico-alberghiero
117
Classificazione periodica degli elementi
I GRUPPI FONDAMENTALII gruppi sono indicati con numeri romani. Poiché le proprietà di ogni elemento
corrispondono alla loro posizione nella tabella periodica, è inte ressante esami-
nare brevemente i gruppi fondamentali.Gruppo I MetallI alcalInI (Li, Na, K, Rb, Cs, Fr)
Questi elementi sono tutti metalli molto forti e come tali possiedono una gran-
de affinità chimica con l’ossigeno.
La tendenza ad unirsi con l’ossigeno è così spiccata che essi sono capaci di
reagire immediatamente con l’acqua, liberando idrogeno e formando l’idros-
sido, con tanta intensità da determinare uno sviluppo di calore suf ficiente da
provocare l’accensione dell’idrogeno:2Na + 2H
2O ➔ 2NaOH + H2
Esposti all’aria, i metalli alcalini si ossidano rapidamente, per cui è in dispensabile
conservarli in ambienti assolutamente privi di ossigeno, come, ad esempio, in
recipienti pieni di petrolio o di benzina.
Per la loro grande affinità con l’ossigeno, i metalli alcalini sono riducenti
molto forti.La valenza, sia nei confronti dell’idrogeno che dell’ossigeno, è uno. Sia il sodio
che il potassio sono molto leggeri, tanto da galleggiare sull’acqua e molli come
cera, tanto da poter essere tagliati con un coltello.
Esposti all’aria, i metalli alcalini si ossidano rapidamente, per cui è in
conservarli in ambienti assolutamente privi di ossigeno, come, ad esempio, in
recipienti pieni di petrolio o di benzina.
Per la loro grande affinità con l’ossigeno, i metalli alcalini sono
molto forti.La valenza, sia nei confronti dell’idrogeno che dell’ossigeno, è uno. Sia il sodio
che il potassio sono molto leggeri, tanto da galleggiare sull’acqua e molli come
cera, tanto da poter essere tagliati con un coltello.
Capitolo14
204
elettroforesi
L’elettroforesi è un
processo in cui le
particelle colloidali
elettricamente
cariche sono
costrette a
muoversi per
effetto di un campo
elettrico.
Il movimento delle par-
ticelle avviene attraver-
so un gas o un liquido
e queste se hanno carica
positiva vanno verso il ca-
todo (cataforesi) mentre
si spostano verso l’anodo
se hanno carica negativa
(anaforesi). L’elettroforesi
si differenzia dalla elet-
trolisi perché interessa
micelle cariche di colloidi
mentre l’elettrolisi riguar-
da gli ioni ovvero atomi
con cariche opposte.
Attraverso l’elettroforesi è
possibile depositare parti-
celle cariche di lattice col-
loidale per ottenere guan-
ti di gomma per uso do-
mestico e chirurgico; un
metodo per eliminare dai
fumi le microparticelle di
carbonio ricche di sostan-
ze cangerogene (partico-
lato atmosferico) prodotte
dalle automobili, impianti
di riscaldamento ma an-
che in cucina è quello di
usare filtri (es. filtro Cot-
trel) che sfruttano il feno-
meno elettroforetico. An-
che la identificazione del
DNA è stata resa possibi-
le dall’uso di particolari
strumenti di sviluppo e
separazione che seguono
il principio dell’elettrofo-
resi.
solvente
PROBLEM SOLVING
Proviamo ad analizzare per cromatografia un pigmento
vegetale estratto alcolico dai coloranti di una foglia
Un supporto assorbente, un diluente come l’alcool, un contenitore adatto: dopo aver
predisposto il materiale osserviamo la separazione di pigmenti colorati che diffondono
a velocità diverse nel supporto.
Proviamo a destrutturare una ricetta analizzando
i componenti di una crostata
Un paradosso che solo un pasticcere curioso o un chimico goloso potrebbe realizzare
per l’analisi di una ricetta segreta: partire dalla torta per individuarne i componen-
ti (una indagine empirica di questo tipo farà sobbalzare sia il cuoco che il chimico
abituati al metodo deduttivo legato alla ricetta). Un’educazione più mirata alla prati-
ca dell’induzione, che poi è anche anelito alla scoperta, potrà recuperare il fascino
dell’avventura in laboratorio e la successiva ricerca attraverso una più puntuale inda-
gine scientifica.
La ricerca partirà dalla cosiddetta analisi organolettica in cui si fa riferimento alla pro-
pria soggettiva sensibilità nel riconoscere componenti di base: la successiva indagine
sarà svolta con una serie di separazioni mirate del miscuglio sino alla specifica analisi
chimica (in figura una proposta non conclusiva ripresa da una discussione in classe).
estratto alcolico
di pigmento
vegetale
alcol
xantofilla
clorofilla
Crostata a composizione incognita
Mix
+ H2O
sedimentazione
centrifugazione
sostanze
amidacee
insolubili
grassi
acqua, peptidi,
destrine zucchero
coloranti
separabili per
estrazione frazionata
con solventi
separabili per cromatografia
separabili per
concentraz. e
cristallizazione frazionata
F. Arona – G. Maggi
La chimica in cucina € 19,00
Pagg. 256 ISBN 978-88-86349-81-9
Il testo La Chimica in Cucina segue fedelmen-te tutti gli argomenti previsti dalle linee guida emanate dal Ministero della Pubblica Istruzione in occasione della recente Riforma della Scuola Media di II grado.Il libro dà la possibilità di affrontare lo studio del relativo insegnamento in modo approfondito e
specifi co per l’indirizzo enogastronomico e ospitalità alberghiera degli Istituti Professio-nali (classe II). Il volume presenta le tematiche in modo chiaro lasciando uno spazio maggiore per i principi di chimica generale.L’apparato iconografi co risulta particolarmente ricco ed esemplifi cativo.
11
istruzioneprofessionale settoresocio-sanitario
11
settoreenogastronomico-alberghiero
205
Sistemi omogenei ed eterogenei in ambito alimentare
LLettura
- La produzione del formaggio:
un insieme di operazioni di chimica e cucina
Il formaggio è il prodotto ottenuto dal latte intero, parzialmente scre-
mato o scremato, oppure dalla crema, in seguito a coagulazione aci-
da o presamica, anche facendo uso fermenti e cloruro di sodio. A
seconda della consistenza si hanno formaggi a pasta dura (grana),
semidura (fontina), molle (crescenza).
Le operazioni che portano al prodotto finale possono essere sche-
matizzate come segue.
1. Raccolta latte: il latte destinato alla caseificazione deve avere at-
titudine alla coagulazione, correlata al contenuto di caseina nel
latte.
2. Filtrazione, per eliminare il materiale grossolano, e bactofugazio-
ne per centrifugazione a velocità elevata per separare i microrga-
nismi.
3. Correzione del grasso con l'aggiunta dosata di sostanza grassa,
come avviene per la produzione del provolone e del gorgonzola,
oppure tramite l’eliminazione della sostanza grassa mediante af-
fioramento o centrifugazione.
4. Pastorizzazione a p. bassa (60- 65°C per 30-40') o p. alta (70-
75°C per 5-15"): ciò a scopo igienico, ovvero per eliminare i pato-
geni (carica microbica anticasearia), e migliorare il gusto in seguito
all'azione dei gruppi -SH.
5. Sosta: per moltiplicare la flora batterica naturale e migliorare l'acidificazione a pH
non inferiore a 6,2.
6. Trasferimento in caldaia.
7. Insemenzamento: aggiunta di batteri acidificanti ad innesto naturale, lattoinnesto,
siero innesto, sierocaglio, innesto selezionato (es. batteri propionici per Emmen-
tal), innesto fungino (es. per il gorgonzola), caglio o presame che induce coagula-
zione.
8. Fase di spurgo: la cagliata in seguito alla coagulazione si contrae tendendo ad
espellere il siero che aveva intrappolato, e a trattenere la fase grassa e la flora
microbica. La contrazione avviene grazie all'elasticità del reticolo con una velocità
che risente della temperatura e della presenza di acido lattico che, a pH 6,5, sot-
trae Ca al reticolo indebolendo l'impermeabilità della cagliata al siero.
9. La rottura della cagliata: per eliminare una parte del siero.
10. L’eventuale cottura: per i formaggi a pasta cruda, a cui segue la formatura, pres-
satura sino alla salatura e stagionatura.
Fig. 9 In alto - Mozzarella di
bufala. In basso - Parmigiano
reggiano. Sono due esempi di
formaggio a diversa consistenza
(GNU Free Documentation License).
15
La varietà delle sostanze
Naturalmente i cri-stalli assumono for-me differenti (cubi, piramidi, pri smi, ecc.) e solo rara-mente possiedono forme perfettamen-te regolari, poiché la loro crescita è ostacolata da altri cristalli vicini, dal contatto con le roc-ce che li circondano e dalla presenza di sostanze estranee.Talvolta i cristalli più puri, grandi e regolari
acquistano un certo valore commerciale, il
quale diventa elevatissimo nel caso delle co-
siddette pietre preziose, come ad esempio,
il diamante, lo smeraldo, il rubino, lo zaffi-
ro, ecc. Solitamente le sostanze solide sono
più solubili a caldo che a freddo. Per questo
motivo un solvente molto caldo, e che pos-
siede in soluzione il mas simo quantitativo
possibile di soluto, quando si raffredda de-
posita sul fondo l’eccesso di soluto. Se il
soluto è un solido, nel caso più comune sul
fondo del contenitore si depositano piccoli
cristalli.Anche voi avrete notato per esperienza diretta
che, sciogliendo lo zuc chero nel caffé cal-
do e poi lasciandolo raffreddare, è probabile
che sul fondo della tazzina si depositino pic-
coli cristallini di zucchero.Se una soluzione contiene due soluti diffe-
renti, entrambi molto solubili a caldo, ma
uno solo solubile a freddo, lasciando raffred-
dare lentamente la soluzione calda, il compo-
nente poco solubile a freddo si raccoglie per
primo sul fondo del contenitore e può essere
così facilmente separato me diante filtrazione;
l’operazione è naturalmente ancora più facile
se il solido forma dei cristalli.
Questo metodo è utilizzato anche per puri-
ficare cristalli impuri; essi sono sciolti a cal-
do in un opportuno solvente e ricristallizzati
per lentissimo raf freddamento: le eventuali
impurità restano in soluzione o si deposi-
tano sul fondo. Il processo di cristallizza-
zione trova alcune importanti applicazioni
in dustriali.Cromatografia: inserendo una striscia di carta assorbente o, meglio di carta
da filtro, in acqua, in modo che solamente la parte inferiore sia im mersa nel
Fig. 15 Un insieme di cristalli di
salgemma provenienti da una salina
francese; anche se i cristalli sono
nu merosissimi e uniti fra loro, non
è difficile individuare la loro forma
cubica.
Fig. 17 Bellissimi cristalli di rubino, dal caratteristico colore rosso scuro,
inseriti in una base rocciosa; pietre di questo tipo hanno un valore commerciale
di alcuni migliaia di euro, variabile in dipendenza della loro grandezza e della
loro purezza e regolarità.
Fig. 16. Si possono ottenere
dei cristalli artificiali molto belli di
ver derame azzurro immergendo in
una soluzione calda un frammento
cristal lino dello stesso composto
in soluzione, sospeso mediante un sottile filo, come appare nella
fotografia. Raffreddando il più lentamente possibile (a questo scopo è utile avvolgere con panni
di lana il contenitore), dopo uno o
due giorni il piccolo cristallo cresce
sensibilmente formando degli aggregati cristallini.
così facilmente separato mel’operazione è naturalmente ancora più facile
se il solido forma dei cristalli.
Questo metodo è utilizzato anche per puri
ficare cristalli impuri; essi sono sciolti a cal
do in un opportuno solvente e ricristallizzati
per lentissimo rafimpurità restano in soluzione o si deposi
tano sul fondo. Il processo di cristallizza
zione trova alcune importanti applicazioni
industriali.Cromatografia:da filtro, in acqua, in modo che solamente la parte inferiore sia im
Capitolo13
186
Secondo il modello cinetico molecolare nel momento
della fusione o dell’ebollizione, l’energia fornita sarà
tutta completamente utilizzata per contrastare le for-
ze di coesione che trattengono le particelle stesse:
tali forze rappresentano il cosiddetto “calore laten-
te”. Fornendo energia si favorisce la rottura di queste
forze nascoste (= latenti) e ciò permette il passaggio
da solido a liquido nella fusione e da liquido a gas
nell’ebollizione, il tutto a temperatura costante.
Definiamo questa ulteriore forma di calore necessaria
alla fusione ed alla ebollizione.
›› Calore latente di fusione è la quantità di energia che si deve fornire per por-
tare a completa fusione 1 kg di sostanza (attenzione il calore latente si misu-
ra solo durante il fermo termico alle temperature di fusione ed ebollizione).
›› Calore latente di evaporazione è la quantità di energia che si deve fornire
per vaporizzare completamente 1 kg di sostanza.
Fig. 4 Curve di raffreddamento
di sostanze pure.
T (°C)
100°
0°
-20°
tempo
solidomiscela
solido-liquido
liquidomiscela
liquido-vapore
vaporesost. pura
miscuglio
PROBLEM SOLVING
Proviamo a costruire una curva
di riscaldamento
È necessaria una beuta riempita di ghiaccio, un termometro
ed una piastra riscaldante: leggi il valore della temperatura
a distanza di 1 minuto, riporta in tabella i dati relativi alla
temperatura al tempo t, successivamente riporta in grafico
i valori ottenuti.
Discuti i dati che hai ottenuto, osserva i segmenti di
fermo termico, ripeti l’esperienza con acqua salata
sottolineando le differenze.
Fig. 5 Curva di riscaldamento di
un miscuglio.
Fig. 6 Energia di vibrazione.
Il calore latente di evaporazione
per l’alcool etilico (PM = 46,07) è
uguale a 9,4kcal/mol.
La seconda parte della pubblicazione è dedicata alla chimica in cucina, ovvero tutti gli argomenti fondamentali relativi all’applicazione della chimi-ca in ambito culinario:
- Cottura dei cibi;- Sistemi omogenei ed eterogenei in ambito alimentare;- Materiali enogastronomici, proprietà chimico - fi siche. Sapore e odore, pH;- Reazioni ed ossido riduzioni in ambito enoga-stronomico;- Glossario riassuntivo dei principali termini usati nella chimica della cucina.
Ogni capitolo si compone del testo, dei problem solving, delle idee guida riassuntive, degli eserci-zi e del relativo glossario.
Le esercitazioni sono divise in tre gruppi con dif-fi coltà crescente di capitolo in capitolo. Alla fi ne del libro un’appendice contiene le risposte alle domande più complesse ed articolate.
Il testo continua online sul sito www.editricepadus.it
settoreenogastronomico-alberghieroistruzioneprofessionale
12
Autori vari
Reception & Comunicazione € 22,50
Pagg. 360ISBN 978-88-86349-80-2
Il testo di Tecniche di Comunicazione è stato realiz-zato, secondo le linee guida ministeriali, per gli Istituti Professionali ad indirizzo enogastronomico e ospitalità alberghiera articolazione accoglienza turistica (classe IV e V). Questo percorso di studi prevede l’acquisizione delle competenze necessarie all’organizzazione e alla ge-stione delle attività di ricevimento nelle strutture turistico-alberghiere, in relazione alla domanda e alle diverse esigenze della clientela.Il libro presenta inizialmente un ampio discorso relativo alla comunicazione (in che cosa consiste, quali sono gli elementi alla base del processo co-municativo, la comunicazione verbale e non verbale, ecc.…), per poi entrare nello specifi co degli argo-menti inerenti a questo settore. La maggior parte del testo è stato redatto tenen-do conto della futura formazione professionale dell’Addetto all’accoglienza turistica, applican-do le tecniche di comunicazione all’attività alber-ghiera, anche tramite numerosi esempi, letture e
curiosità. Specialisti in questo ambito hanno con-tribuito a dettagliare non solo i compiti meramente tecnici dell’addetto al ricevimento, ma anche gli aspetti caratteriali (empatia, assertività, …) e com-portamentali (gestualità, portamento, estetica, …) che contraddistinguono tale fi gura professionale. Inoltre è stata riservata particolare attenzione alle
STRATEGIE DI COMUNICAZIONE E PUBBLICIZZAZIONE ORIENTATE AL CLIENTE311
Fig. 4 Vari ambienti di un albergo. In alto a sinistra - Salottino; in alto a destra - Suite di un hotel cinque
stelle lusso; al centro - Reception; in basso a sinistra - Zona bar; in basso a destra - Sala da pranzo.
settoreenogastronomico-alberghiero
13
istruzioneprofessionale
strategie di commercializzazione dei servizi, alla va-lorizzazione delle risorse del territorio anche attra-verso l’uso delle nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione.Gli argomenti affrontati sono di grande attualità e non mancheranno di incontrare e promuovere ulteriormente gli interessi degli studenti, come ad esempio i capitoli dedicati ai Mezzi di comunicazio-
ne di massa e alle Tecniche di comunicazione me-diante gli strumenti digitali.A conclusione del libro si trovano alcune frasi tipi-che del settore, tradotte in lingua straniera, e utili esercitazioni con lo scopo di verifi care l’apprendi-mento dei contenuti trattati in ogni capitolo.
Il testo continua online sul sito www.editricepadus.it
CAPITOLO 13
318
parametri ben diversi per valutare la cortesia del receptionist rispetto a colui che invece frequenta un albergo a due stelle: nel suo caso, le aspettative sono di gran lunga inferiori al caso precedente.Come riuscire a soddisfare tutte queste aspettative? Non è semplice, ma nemmeno poi tanto difficile; uno degli aspetti fondamentali è, come visto in precedenza ne “Le aspettative del cliente”, la motivazione personale a svolgere qualsiasi lavoro e, a maggior ragione, quello di addetto ai servizi di accoglienza. Dato per assodato questo requisito, andiamo ad analizzare alcuni punti specifici che riguardano il personale addetto al front office.
La divisa
In molti settori di attività è utile ed opportuno indossare una divisa (fig. 6): nel campo turistico e soprattutto nell’ambito alberghiero di un certo tono e categoria, è pratica-mente indispensabile; la divisa è anche un fattore di tradizione che riporta la memo-ria ai grandi alberghi di lusso di inizio secolo e che nel corso del tempo si è allargata anche a quelli di categoria inferiore. Nonostante la veridicità del detto “l’abito non fa il monaco”, è altrettanto vero che l’abbigliamento influenza l’opinione della gente e, nel nostro caso, del cliente. La divisa, quindi, soddisfa due esigenze di primo piano:a. creare un clima e un tono che caratterizzano l’ambien-te dell’albergo. Infatti la divisa diventa uno strumento per evidenziare la professionalità e lo stile dell’ospitalità offerta. Il personale che indossa una divisa elegante, sobria e armo-niosa può maggiormente contribuire a migliorare la prima impressione del cliente sull’intero albergo;b. soddisfare esigenze di ordine igienico. La legge, infat-ti, impone il rispetto di alcune norme per la salvaguardia dell’igiene per le professioni che si occupano della sommi-nistrazione di cibi e bevande, anche se, ovviamente, questo non è il caso degli addetti al front office.L’uso della divisa risulta gradito al personale, in quanto evi-ta di usare e sporcare capi di abbigliamento personali. La di-rezione provvederà a scegliere i modelli e i colori che più si intonino alle caratteristiche dell’albergo. Nonostante la scelta dei modelli e dei colori sia soggettiva da albergo ad albergo, o da catena alberghiera a catena alberghiera, si possono deter-minare alcuni aspetti costanti e generali circa la divisa. Essa deve essere:
Fig. 6
ti, impone il rispetto di alcune norme per la salvaguardia dell’igiene per le professioni che si occupano della somministrazione di cibi e bevande, anche se, ovviamente, questo non è il caso degli addetti al front office.L’uso della divisa risulta gradito al personale, in quanto evita di usare e sporcare capi di abbigliamento personali. La direzione provvederà a scegliere i modelli e i colori che più si intonino alle caratteristiche dell’albergo. Nonostante la scelta dei modelli e dei colori sia soggettiva da albergo ad albergo, o da catena alberghiera a catena alberghiera, si possono determinare alcuni aspetti costanti e generali circa la divisa. Essa
ti, impone il rispetto di alcune norme per la salvaguardia dell’igiene per le professioni che si occupano della somministrazione di cibi e bevande, anche se, ovviamente, questo non è il caso degli addetti al front office.L’uso della divisa risulta gradito al personale, in quanto evita di usare e sporcare capi di abbigliamento personali. La direzione provvederà a scegliere i modelli e i colori che più si intonino alle caratteristiche dell’albergo. Nonostante la scelta dei modelli e dei colori sia soggettiva da albergo ad albergo, o da catena alberghiera a catena alberghiera, si possono determinare alcuni aspetti costanti e generali circa la divisa. Essa
I PACCHETTI TURISTICI
279
Un altro esempio classico è il pac-
chetto per un weekend “volo più
hotel”.
Una coppia che decide di acqui-
stare questo pacchetto pagherà tut-
to in una sola transazione.
Anche in questo caso l’offerta po-
trà includere altre attività come
escursioni, visite ai musei o cene in
ristoranti tipici locali.
Sono molto famosi anche i pacchetti che includono esperienze nei centri benes-
sere. Nel momento in cui il centro fa parte dell’albergo stesso potremmo anche
non trovarci di fronte a un pacchetto turistico, perché il cliente può prenotare la
camera direttamente alla reception e una seduta nel centro wellness.
Di conseguenza, questo non è un pacchetto turistico, perché è un servizio già
offerto dall’albergo.
Ci troviamo in presenza di un pacchetto quando, prenotato il soggiorno in un
albergo sprovvisto di centro benessere, si voglia includere nella vacanza una
seduta di massaggi o una cura termale: bisognerà quindi far ricorso a un centro
esterno. Se il pagamento del pacchetto sarà unico dovrò rivolgermi a un’agen-
zia di viaggi, perché l’offerta contiene una notte in albergo offerta dall’hotel e
un’esperienza benessere offerta da un soggetto esterno.
L’addetto alla reception deve essere al corrente che nel momento in cui si pre-
senta un cliente con un voucher deve controllare che sia corretto (nominativi,
numero di notti e il suo contenuto) ed offrire i servizi concordati.
Inoltre, questa figura professionale deve essere a conoscenza di tutte le attività
collaterali presenti sul territorio in modo da poter dare un supporto al cliente
che richieda informazioni (ad esempio, numeri di telefono utili, come taxi e altri
servizi inclusi nel pacchetto), o indicazioni su come raggiungere il museo, il mo-
numento o il ristorante tipico.
Fig. 4 Un’esperienza al centro benessere.
Fig. 5 Tra le attività ricreative offerte in un pacchetto turistico, possiamo trovare lo sleddog (slitta trai-
nata dai cani).
CAPITOLO 12
296
Molto importanti, al fine della comunicazione, sono anche gli spazi interni dell’albergo:
ingresso: deve essere ben visibile anche dall’esterno, magari contraddistinto da
un’insegna che indichi il banco della reception; banco reception: è la prima cosa che colpisce entrando in albergo. Come prece-
dentemente indicato, è opportuno identificare il banco con un’insegna e inoltre
deve essere abbastanza ampio per permettere lo svolgimento delle normali pra-
tiche di check-in e per appoggiare eventuali documenti. Importante la presenza
dell’addetto: è necessario che sia a completa disposizione dell’ospite e i suoi
atteggiamenti devono essere di massimo rispetto (evitare comportamenti poco
educati come tenere le mani in tasca). È fondamentale cogliere le sensazioni
dell’ospite e assecondarle;
hall: è la zona in cui sostare nei momenti di attesa o svago, come leggere una
rivista o navigare in Internet. Anche i questo caso la classificazione della strut-
tura (tre o quattro stelle) indica l’obbligo o meno di prevedere una postazione
Internet o un angolo dedicato alla lettura di quotidiani e riviste; zona bar: ideale per conoscere altre persone o per organizzare incontri di lavoro.La comunicazione in camera deve avere lo scopo principale di informare l’ospite
sull’esistenza di alcuni servizi aggiuntivi e quello secondario di invogliarlo ad usu-
fruirne. Il frigobar, ad esempio, è posizionato sotto la scrivania, spesso integrato
con l’arredamento. Attraverso un piccolo adesivo o foglio informativo si indica la sua presenza al clien-
te ed i prezzi di cibi e bevande in esso contenuti. La disposizione interna è quel-
la classica ed il packaging dei materiali è quello dedicato agli hotel: contenitori
monodose e porzioni contenute. Le strutture più moderne sono dotate di frigo-
bar automatici che rivelano in modo diretto alla reception le consumazioni, senza
Fig. 10 La hall di un grande albergo.
monodose e porzioni contenute. Le strutture più moderne sono dotate di frigo
bar automatici che rivelano in modo diretto alla reception le consumazioni, senza
CAPITOLO 5
140
Fig. 6 Diversi esempi di pubblicità per il territorio. In alto – Pubblicità di pacchetto: con il soggiorno nelle strut-ture convenzionate è possibile avere lo skipass gratuito per passare la giornata sulle piste da sci; pubblicità della regione Liguria. In basso – Esempio di pubblicità per un intero Paese, in questo caso il Marocco; pubblicità di un sito internet dedicato agli eventi della regione Puglia.
deve essere abbastanza ampio per permettere lo svolgimento delle normali pra
tiche di check-in e per appoggiare eventuali documenti. Importante la presenza
dell’addetto: è necessario che sia a completa disposizione dell’ospite e i suoi
atteggiamenti devono essere di massimo rispetto (evitare comportamenti poco
educati come tenere le mani in tasca). È fondamentale cogliere le sensazioni
dell’ospite e assecondarle;
hall: è la zona in cui sostare nei momenti di attesa o svago, come leggere una
rivista o navigare in Internet. Anche i questo caso la classificazione della strut
tura (tre o quattro stelle) indica l’obbligo o meno di prevedere una postazione
Internet o un angolo dedicato alla lettura di quotidiani e riviste; zona bar: ideale per conoscere altre persone o per organizzare incontri di lavoro.La comunicazione in camera deve avere lo scopo principale di informare l’ospite
sull’esistenza di alcuni servizi aggiuntivi e quello secondario di invogliarlo ad usu
fruirne. Il frigobar, ad esempio, è posizionato sotto la scrivania, spesso integrato
con l’arredamento. Attraverso un piccolo adesivo o foglio informativo si indica la sua presenza al clien
te ed i prezzi di cibi e bevande in esso contenuti. La disposizione interna è quel
la classica ed il packaging dei materiali è quello dedicato agli hotel: contenitori
monodose e porzioni contenute. Le strutture più moderne sono dotate di frigo
bar automatici che rivelano in modo diretto alla reception le consumazioni, senza
Come riuscire a soddisfare tutte queste aspettative? Non è semplice, ma nemmeno poi tanto difficile; uno degli aspetti fondamentali è, come visto in precedenza ne ”, la motivazione personale a svolgere qualsiasi lavoro e, a maggior ragione, quello di addetto ai servizi di accoglienza. Dato per assodato questo requisito, andiamo ad analizzare alcuni punti specifici che riguardano il
In molti settori di attività è utile ed opportuno indossare una divisa (fig. 6): nel campo turistico e soprattutto nell’ambito alberghiero di un certo tono e categoria, è pratica-mente indispensabile; la divisa è anche un fattore di tradizione che riporta la memo-ria ai grandi alberghi di lusso di inizio secolo e che nel corso del tempo si è allargata
Nonostante la veridicità del detto “l’abito non fa il monaco”, è altrettanto vero che l’abbigliamento influenza l’opinione della gente e, nel nostro caso, del cliente. La divisa, quindi, soddisfa
l’ambien-. Infatti la divisa diventa uno strumento per evidenziare la professionalità e lo stile dell’ospitalità offerta. Il personale che indossa una divisa elegante, sobria e armo-niosa può maggiormente contribuire a migliorare la prima
. La legge, infat-ti, impone il rispetto di alcune norme per la salvaguardia
ti, impone il rispetto di alcune norme per la salvaguardia dell’igiene per le professioni che si occupano della sommi-nistrazione di cibi e bevande, anche se, ovviamente, questo L’uso della divisa risulta gradito al personale, in quanto evi-ta di usare e sporcare capi di abbigliamento personali. La di-rezione provvederà a scegliere i modelli e i colori che più si intonino alle caratteristiche dell’albergo. Nonostante la scelta dei modelli e dei colori sia soggettiva da albergo ad albergo, o da catena alberghiera a catena alberghiera, si possono deter-
da catena alberghiera a catena alberghiera, si possono deter-
da catena alberghiera a catena alberghiera, si possono determinare alcuni aspetti costanti e generali circa la divisa. Essa
bar automatici che rivelano in modo diretto alla reception le consumazioni, senza
140
LE MODALITÀ DEL COMUNICARE 133
Combinazione delle diverse modalità del comunicare
Alla fine di questo capitolo che elenca in modo classificatorio le diverse modali-tà della comunicazione interpersonale, risulta opportuno ribadire che, nella mag-gior parte delle sequenze interattive, si comunica combinando alcu ne di tali mo-dalità. In realtà, dunque, si comunica in modi assai più complessi di quelli che ci appaiono a prima vista, attivando contemporaneamente o in rapida successione diversi canali e diversi codici. Gli stessi contenuti dei sin goli atti comunicativi diventano così particolarmente ricchi, grazie proprio a queste combinazioni che vengono usate per inviarli.
Spesso, combinare diverse modalità vuol dire creare ridondanza, cioè pas sare uno stesso messaggio in vari modi e/o ripeterne dei segmenti: la ridon danza aiuta il ricevente, che così ha a disposizione più materiale del necessa rio (se gli sfugge un aspetto passato attraverso un’altra modalità). Per esem pio, molte volte diciamo di sì sia pronunciando tale parola, che muovendo il capo su e giù, che facendo una “faccia” accondiscendente.Altre volte, combinare diverse modalità vuol dire attrarre o mantenere l’at tenzione dei destinatari con più efficacia. È infatti inutile trasmettere messag gi se essi non vengono recepiti; quindi, l’emittente cerca di calibrare una co municazione fun-zionale, anche combinando i modi di coinvolgere il riceven te.
Fig. 38 Combinazioni di forme comunicative per ri-marcare lo stesso messaggio: in questo caso, il gesto della mano e l’espressione del viso.
R. Lazzari con contributi di Autori vari
Discipline geometriche e laboratorio artistico e 23,50
Pagg. 360 ISBN 978-88-86349-78-9
Il testo Discipline Geometriche e Laboratorio Arti-stico segue fedelmente tutti gli argomenti previsti dalle linee guida emanate dal Ministero della Pub-blica Istruzione in occasione della recente Riforma della Scuola Media di II grado.Il libro dà la possibilità di affrontare lo studio del relativo insegnamento in modo approfondito e spe-
C a p i t o l o 2 0
Teoria delle ombreC a p i t o l o 2 0
265
Per costruire l’ombra di un solido come quello della fig. 5 (in assonometria isome-
trica), è conveniente tracciare prima il contorno (separatrice d’ombra) del paral-
lelepipedo in cui è contenuto il solido stesso, per prendere poi in considerazione
l’ombra degli spigoli che ne definiscono le aperture.
I raggi proiettanti passano per i vertici del solido ed intersecano le loro stesse pro-
iezioni passanti per le proiezioni dei vertici sul piano di terra.
La fig. 6 mostra invece l’ombra di un solido, in assonometria monometrica, ottenu-
ta con raggi provenienti da una sorgente puntiforme, a distanza finita.
In questo caso si devono opportunamente scegliere la posizione della sorgente s
e della sua proiezione s’ sul piano di terra, da cui si conducono le semirette che,
passando per i vertici del solido, si intersecano sul piano orizzontale delineando il
contorno d’ombra.Quando si devono rappresentare le ombre in un gruppo di solidi, occorre prestare
particolare attenzione ai contorni delle ombre che i solidi proiettano uno sull’altro,
come nel caso presentato nel disegno di fig. 7 in assonometria isometrica.
Si possono pertanto costruire le ombre dei due solidi come se fossero isolati, per
poi comporne i contorni. Si costruisce poi l’ombra virtuale del vertice della pira-
mide sul piano verticale cui appartiene la faccia laterale del parallelepipedo, per
definire l’ombra degli spigoli della piramide sul parallelepipedo. Anche l’ombra
del vertice della piramide sulla faccia superiore del parallelepipedo risulta così di
semplice individuazione.
Figura 1 Assonometria cavaliera.
Figura 2 Assonometria isometrica.
Figura 3 Assonometria monometrica.
Figura 4 Assonometria militare aerea.
Figura 1
Figura 3 Assonometria monometrica.
Figura 3
335
C a p i t o l o 7Gazebo e stand C a p i t o l o 7
Ora che la fase di ideazione è stata completata nei minimi dettagli, è bene verificare
l’effetto complessivo dello stand attraverso le rappresentazioni tridimensionali (fig.
36).Successivamente si può procedere con l’applicazione della grafica: riproduzioni
fotografiche, testi o semplicemente il logo dell’azienda espositrice ed analizzare il
rendering definitivo (fig. 37).
Esercitazione guidata 2
Data un’area di 15 mq (5 metri per 3) abbiamo l’incarico di progettare un piccolo
stand. Il nostro cliente è un’azienda di componenti meccanici. Per i prodotti più leggeri
pensiamo a degli espositori messi a “scaletta” con un’altezza che varia tra 110 e 90
cm. Per i prodotti più grossi e pesanti gli espositori devono necessariamente essere
Figura 35
Figura 36Figura 37
Esercitazione guidata 2
Figura 35
Figura 36
La geometria descrittiva 1
P A R T E P R I M A
P A R T E P R I M A
162
con altri tipi di proiezione assonometrica, disegnando
inizialmente (in assonometria) il solo P.O. e costruendo
poi la figura rilevando, dagli altri due piani di proiezione,
le altezze rispetto alla L.T. (quote) dei punti A, B, ecc.
Compenetrazione di un cono retto con la base appoggiata
al P.O. con un prisma retto a base quadrata, con le facce
inclinate rispetto al P.O. e al P.V. ed asse orizzontale.
Come nell’esempio precedente, dopo aver tracciato le tre
proiezioni dei solidi nella loro posizione reciproca, si ini-
zia col determinare singoli punti lungo la linea di interse-
zione visibile in terza proiezione. Si utilizzano – sempre
come nell’esempio precedente – le generatrici del cono,
tramite le quali, per la simmetria dell’insieme, si determi-
nano a quattro a quattro i punti appartenenti alle curve
di intersezione in 1a e 2 a proiezione (fig. 6).
La vista assonometrica è stata costruita come proiezione
monometrica convenzionale, cioè senza riduzione delle
misure lungo gli assi x, y, z (fig. 7).
A" B"
C"
A"'
B"'
C"'
B'
C'
A'
Figura 4
V
A
Q
O
Figura 5
cifi co per il primo biennio del Liceo Artistico. Il volume presenta le tematiche in modo chiaro e, in alcuni casi, va anche oltre le indicazioni ministeriali allo scopo di agevolare il docente nell’adeguare la propria programmazione alle esigenze delle classi e dell’orientamento degli alunni, ad esempio am-pliando argomenti quali AutoCad e la prospettiva.
disciplinegeometriche-laboratorioartisticoliceoartistico
14
La geometria descrittiva 1
P A R T E P R I M AP A R T E P R I M A
182
Per costruire la veduta in assonometria mono-metrica di un edificio, basta disegnare la pianta (o sovrapporvi un foglio di lucido) ruotata secon-do la direzione degli assi x e y, che si possono age-volmente tracciare con l’ausilio della squadra da 30°/60°. Dai punti no-tevoli della pianta si in-nalzano le verticali, sulle quali le misure conser-vano il valore normale, ricavato dal prospetto e dal fianco.
Assonometria militare aerea
Come per la precedente assonometria il Q.A. ri-sulta parallelo (o coinci-dente) col P.O., in questo caso però l’asse z viene ridotto di 0,5 e gli assi x e y entrambi inclinati di 45° rispetto alla retta orizzontale (figg. 17-18).
L’esagono e il cerchio ven-gono qui costruiti paralle-lamente all’asse y e suc-cessivamente ribaltati sul P.L. Si noti la riduzione di 1/2 delle misure lungo l’asse z (figg. 19-20).L’assonometria mostra come la vista, riducendo le altezze, sia effettuata come “dall’alto” da cui la definizione “aerea”. II termine “militare” deriva invece dal suo utilizzo, nel passato, in ambito cartografico-militare.
y
x
z
30° 60°
Figura 16
prospetto
fianco
pianta piano terra
A
A’
355
C a p i t o l o 9
Analisi di un annuncio pubblicitarioC a p i t o l o 9
Esempio pratico per l’analisi di un annuncio pubblicitario
Per meglio chiarire quanto si è fin ora detto, passia-
mo ad un’applicazione pratica analizzando l’annuncio
pubblicitario presentato in fig. 1.
1. Peso visivo ed equilibrio. Le scarpe acquistano il
massimo peso visivo per:
- posizione spaziale in primo piano (vedi anche campo
e spazio);
- diversità di tipo dell’una dall’altra;
- le texture hanno un notevole valore;
- anche colore, volume e luce hanno grande importan-
za per il risalto delle scarpe;
- l’immagine risulta assai equilibrata sia per la forte
simmetria delle parti che per la scelta dei toni croma-
tici e della diffusione della luce.
2. Struttura. In fig. 2 sono state visualizzate, tramite
un disegno geometrico (qui ese guito con una sempli-
ce grafica al computer) le linee-forza presenti nell’im-
magine: si constaterà immediatamente che la struttura
appare statica poiché le linee-forza tendono ad orga-
nizzarsi secondo figure geometriche triangolari come
quella al centro che ha il suo vertice nella testa dell’uo-
mo (a) e la base in linea ideale che unisce le due scarpe
(b - e), oppure rettangoli come quelli corrispondenti
al mobile bar di si nistra e alla stufa a destra i lati su-
periori e inferiori dei quali scorciano in prospettiva.
3. Texture. Le texture presenti sono principalmente
quella che costituisce la decora zione della stufa in alto
a destra formata da elementi verticali e cerchi concen-
trici, e quella del mobile-bar sulla sinistra che mostra
incisioni e intagli in legno: con i loro colori “caldi”,
scelti nelle tonalità del cuoio, e l’aspetto “vecchia In-
ghilterra”, esse contribuiscono a creare un’ambienta-
zione elegante ed esclusiva, da antico club, nel quale
poter rilassarsi. La texture “di qualità” ha un notevole peso visivo proprio perché
vuoi essere corrispettivo, in arredamento, dell’alta qualità artigianale delle scarpe
dallo stile egualmente sobrio ed elegante con le loro sottili incisure sulla to maia, il
gioco dell’intreccio delle stringhe e il raffinato disporsi degli altri partico lari.
4. Ritmo. Sempre osservando la fig. 2, possiamo interpretare come elementi ritmici
sia le bottiglie, in alto a sinistra, che le decorazioni della stufa a destra, dispo-
sti verticalmente ed equidistanti tra loro, essi creano un ritmo cadenzato simile
al lento scandire dei secondi di un orologio a pendolo, contribuendo a generare
l’impressio ne di uno scorrere tranquillo del tempo in una situazione di relax in un
ambiente piacevole.
Figura 1
Figura 2
L’apparato iconografi co risulta particolarmente ricco ed esemplifi cativo rendendo l’apprendimento assai facilitato. La seconda parte della pubblicazio-ne è dedicata al Laboratorio Artistico inteso come applicazione pratica delle tecniche operative (eser-cizi e problemi attinenti l’ambito grafi co, architet-tonico e del design) che consentono allo studente
di mettere alla prova le competenze acquisite con semplici esercitazioni relative ai successivi indirizzi del triennio che più naturalmente si relazionano con le Discipline Geometriche, come ad esempio la scenografi a, la fotografi a e la pubblicità.
Il testo continua online sul sito www.editricepadus.it
L’esagono e il cerchio vengono qui costruiti parallelamente all’asse cessivamente ribaltati sul P.L. Si noti la riduzione di 1/2 delle misure lungo l’asse z (figg. 19-20).z (figg. 19-20).z
L’assonometria mostra come la vista, riducendo le altezze, sia effettuata come “dall’alto” da cui la definizione “aerea”. II termine “militare” deriva invece dal suo utilizzo, nel passato, in ambito cartografico-militare.
A’A’
C a p i t o l o 1 6
Disegnare con AutoCAD®C a p i t o l o 1 6
209
• Zoom Finestra: ingrandisce a tutto schermo quanto contenuto all’interno di un
riquadro rettangolare del quale si specificano due vertici opposti.
• Zoom Estensioni: visualizza tutti gli oggetti del disegno alla massima grandezza
possibile.
Gli strumenti di zoom e pan sono disponibili anche nella barra di navigazione, visi-
bile di default all’apertura del programma (fig. 33).
In caso di modifiche agli oggetti disegnati o alle impostazioni, spesso è necessario
ripulire o aggiornare la visualizzazione del disegno attraverso la rigenerazione (menu
Visualizza > Rigenera tutto).
Uso di layer I layer (piani) corrispondono, nel disegno su carta, a lucidi sovrap-
posti (fig. 34). La stratificazione in layer rappresenta un importante
metodo organizzativo delle informazioni legate al disegno. È consi-
gliabile associare ad ogni layer una determinata tipologia di oggetti.
Ad esempio, linee di costruzione, quote, testi possono essere inseriti
su layer separati.
Opzioni e comandi relativi ai layer si trovano in: scheda Inizio > gruppo
Layer (fig. 35); menu Formato (prime tre voci del menu); barre degli
strumenti Layer e Layer II.
Quando si disegna con AutoCAD, gli oggetti appena creati vengono
posizionati sul layer corrente. È possibile utilizzare il layer di default
(0) oppure layer creati dall’utente con nomi specifici. Quando si sele-
ziona un layer (nel menu a tendina della barra Layer o del gruppo
Layer - fig. 36), questo diviene il layer corrente e tutti gli oggetti creati
da quel momento in avanti vengono associati ad esso.
I layer sono dotati di proprietà (colore, tipo e spessore di linea, ecc.)
e sono indipendenti l’uno dall’altro. Le caratteristiche di un layer vengono acquisite
dagli oggetti rappresentati su quel piano. Disegnando quindi una linea su un layer
giallo, verrà visualizzata con questo colore. Se vengono modificati gli attributi di un
layer, si ha il vantaggio che anche tutti gli oggetti appartenenti a quel layer subiranno
automaticamente le medesime modifiche.
Le impostazioni dei layer e le azioni relative ai layer sono accessibili
attraverso la tavolozza Gestore proprietà layer (Proprietà Layer ).
Questa finestra contiene il fondamentale pulsante per creare nuovi
layer (fig. 37).
Le impostazioni che consentono di controllare la visibilità degli oggetti di un layer
sono:
• On: attiva o disattiva un layer rendendo visibili o nascondendo gli oggetti che con-
tiene. Risulta utile per avere una visuale libera oppure se non si desidera stampare
certi dettagli, come le linee di costruzione. Disattivare un layer, invece di conge-
contorni
tratteggio
assi
tutti i layer
Figura 34 Schema esemplificativo
sull’uso dei layer.
Figura 35 Gruppo Layer situato
nella scheda Inizio della barra
multifunzione.
Figura 36 Barra degli strumenti Layer.
zione elegante ed esclusiva, da antico club, nel quale
“di qualità” ha un notevole peso visivo proprio perché
vuoi essere corrispettivo, in arredamento, dell’alta qualità artigianale delle scarpe
maia, il
Disegnare con AutoCAD
: ingrandisce a tutto schermo quanto contenuto all’interno di un
riquadro rettangolare del quale si specificano due vertici opposti.
: visualizza tutti gli oggetti del disegno alla massima grandezza
Gli strumenti di zoom e pan sono disponibili anche nella barra di navigazione, visi
bile di default all’apertura del programma (fig. 33).
In caso di modifiche agli oggetti disegnati o alle impostazioni, spesso è necessario
ripulire o aggiornare la visualizzazione del disegno attraverso la rigenerazione (menu
I layer (piani) corrispondono, nel disegno su carta, a lucidi sovrap
posti (fig. 34). La stratificazione in layer rappresenta un importante
metodo organizzativo delle informazioni legate al disegno. È consi
gliabile associare ad ogni layer una determinata tipologia di oggetti.
Ad esempio, linee di costruzione, quote, testi possono essere inseriti
su layer separati.
Opzioni e comandi relativi ai layer si trovano in:
Layer (fig. 35); menu
Layer (fig. 35); menu
LayerFormato
Layer IItratteggio
Disegnare con AutoCAD
: ingrandisce a tutto schermo quanto contenuto all’interno di un
riquadro rettangolare del quale si specificano due vertici opposti.
: visualizza tutti gli oggetti del disegno alla massima grandezza
Gli strumenti di zoom e pan sono disponibili anche nella barra di navigazione, visi
bile di default all’apertura del programma (fig. 33).
In caso di modifiche agli oggetti disegnati o alle impostazioni, spesso è necessario
ripulire o aggiornare la visualizzazione del disegno attraverso la rigenerazione (menu
I layer (piani) corrispondono, nel disegno su carta, a lucidi sovrap
posti (fig. 34). La stratificazione in layer rappresenta un importante
metodo organizzativo delle informazioni legate al disegno. È consi
gliabile associare ad ogni layer una determinata tipologia di oggetti.
Ad esempio, linee di costruzione, quote, testi possono essere inseriti
contorni
P A R T E S E C O N D A Laboratorio artisticoP A R T E S E C O N D A
310
In questa pagina potete osservare altri modelli scenografici: il primo (fig. 9) è stato
ideato seguendo un metodo tradizionale, mentre gli altri due, creati dal Maestro
Arnaldo Pomodoro, si basano su un criterio plastico scultoreo (fig. 10 - Madame
Butterfly di Giacomo Puccini; fig. 11 - La Tempesta di William Shakespeare).
Figura 9
Figura 10
Figura 11
Foto di Aurelio Barbareschi
Foto di Dario Tettamanzi
310
Figura 11
vuoi essere corrispettivo, in arredamento, dell’alta qualità artigianale delle scarpe
dallo stile egualmente sobrio ed elegante con le loro sottili incisure sulla to
gioco dell’intreccio delle stringhe e il raffinato disporsi degli altri partico
4. Ritmo. Sempre osservando la fig. 2, possiamo interpretare come elementi ritmici
sia le bottiglie, in alto a sinistra, che le decorazioni della stufa a destra, dispo
sti verticalmente ed equidistanti tra loro, essi creano un ritmo cadenzato simile
al lento scandire dei secondi di un orologio a pendolo, contribuendo a generare
l’impressione di uno scorrere tranquillo del tempo in una situazione di relax in un
ambiente piacevole.
. Sempre osservando la fig. 2, possiamo interpretare come elementi ritmici
sia le bottiglie, in alto a sinistra, che le decorazioni della stufa a destra, dispo-
sti verticalmente ed equidistanti tra loro, essi creano un ritmo cadenzato simile
al lento scandire dei secondi di un orologio a pendolo, contribuendo a generare
ne di uno scorrere tranquillo del tempo in una situazione di relax in un
al lento scandire dei secondi di un orologio a pendolo, contribuendo a generare
ne di uno scorrere tranquillo del tempo in una situazione di relax in un E S E R C I T A Z I O N I
P A R T E S E C O N D A Laboratorio artistico
P A R T E S E C O N D A
362
Altre pubblicità moderne: a sinistra - pubblicità di portagrissini; pubblicità di abbigliamento; pubblicità di una famosa
marca di jeans; a destra - pubblicità di borse; banca che promuove un nuovo servizio per i futuri pensionati.
disciplinegeometriche-laboratorioartistico
15
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C. Garozzo - M. Mondonicon contributi di Autori vari
Elementi di scienze motorie e sportive Vol. I e 18,50
Pagg. 376 ISBN 978-88-86349-91-8
240 Lo sport, le regole e il fair play
Le specialità di lancio sono classificate come discipline di forza veloce con alto coefficientedi diffi coltà.
2. Fattori fi sici che infl uenzanola prestazione nei lanci
– Velocità dell’attrezzo al momento del rilascio: è il fattore più importante;
– angolo d’uscita: angolo formato dalla traiet-toria dell’attrezzo al rilascio con l’orizzon-tale:
1. giavellotto = 34° 2. disco = 35-37° 3. martello = 44° 4. peso = 39-42°
spesso questi valori non sono rispettati. Si preferisce un angolo d’uscita più piccolo (pa-rabola più piatta) perché così si hanno condi-zioni più favorevoli nel lavoro delle gambe, del tronco, del braccio che determinano una maggiore velocità d’uscita;
– altezza d’uscita dipende dalla costituzione fi sica dell’atleta e dalla posizione del corpo al momento del rilascio;
– proprietà aerodinamiche dell’attrezzo (massa e forma) e forze esterne (es. forza e direzione del vento) che condizionano la resistenza-aria incontrata durante il volo dell’attrezzo. Fattore particolarmente importante nel di-sco e nel giavellotto;
– forza di gravità;– velocità di rotazione dell’attrezzo intorno al
proprio asse, infl uisce sulla stabilità in volo degli attrezzi.
3. Principi generali che regolano i lanci
– L'esecuzione di un lancio è un movimento di tutto il corpo;
– dall’inizio alla fi ne, il movimento deve es-sere in continua accelerazione fi no al rag-giungimento della più alta velocità control-labile al momento del rilascio;
– la parte superiore del corpo deve rimanere indipendente dalla parte inferiore e parte-cipare al lancio solo nell’ultima fase;
– l’accelerazione finale è la risultante delle tensioni muscolari sviluppate secondo una catena precisa che, partendo dalle gambe, passa dalle anche, al tronco ed infi ne viene
I migliori risultati maschili ottenuti alle Olimpiadi di Londra 2012
230
Lo sport, le regole e il fair play
IL SALTO IN ALTO: ESERCITAZIONI
4. Salto a forbice con rincor-
sa rettilinea e con rincor-
sa curvilinea.
5. Da supino a gambe fl esse, assumere
la posizione di arco dorsale.
6. Lasciarsi cadere all’indietro sul materasso.
7. Salto da fermo senza asticella (vedi dise-
gno) e poi con asticella.
Salto con numero di passi di rincorsa via
via crescente fi no al salto completo.
1. Salto toccando il
canestro.
2. Salto toccando palloni
appesi in un percorso
curvilineo
3. Tratti di corsa curvilinea.
Correndo descrivere un “8”.
Tratti di corsa curvilinea tenendo un’asti-
cella sulle spalle (vedi disegno).
Il testo, redatto da un vasto gruppo di esperti nei vari ambiti dell’attività motoria, nasce dal desiderio di fornire ai docenti ed agli studenti uno strumento di lavoro che consenta l’acquisizione di una cultura delle attività motorie e sportive e la conoscenza dei diversi aspetti che lo sport assume nella società.Nella prima parte, in particolare, vengono svolte tematiche di carattere storico, psicologico, sociale, legislativo quali, ad esempio: la storia della pratica motoria, i giochi e gli sport tradizionali, la psicologia dello sport, la tutela sanitaria delle attività sportive, il C.O.N.I., il C.I.P., lo sport nella scuola, nelle forze armate e nelle forze dell’ordine, lo sport e i media di massa.L’anatomia e la fi siologia del corpo umano, la consa-pevolezza di sé, la comunicazione non verbale nello sport, la meccanica muscolare, le attività motorie
Testo di Scienze Motorie ad uso degli Istituti di Istruzione Secondaria Superiore con approfondimenti e complementi per i Licei dello Sport.
preventive, il movimento e le capacità motorie sono alcune delle tematiche che vengono trattate nella seconda parte.
17
istitutidisecondogrado scienzemotorie
La terza parte, “Lo sport, le regole ed il fair play”, sviluppa le specialità dell’atletica leggera dando particolare risalto alla corsa in quanto rappresenta la base di quasi tutte le attività sportive sia indi-viduali, sia a squadre. Sempre nella parte terza, nell’affrontare lo studio di alcuni giochi sportivi (pallacanestro, calcio, pallamano) non sono stati dimenticati i richiami al rispetto delle regole di gio-co, alla correttezza sportiva ed al fair play.Nella parte quarta, riservata all’educazione alla sa-lute ed alla sicurezza, vengono sviluppati argomenti inerenti l’alimentazione, con particolare riguardo all’alimentazione dello sportivo, le droghe e il do-ping, il primo pronto soccorso, la sicurezza sulla strada, in casa e nell’attività sportiva.
A completamento del testo sono state inserite interessanti curiosità e letture, nonché numerosi questionari.Sul sito web sono pubblicati argomenti di carattere scientifi co (semplici riferimenti di biomeccanica re-lativi al getto del peso, al lancio del disco, al salto in alto ed al salto in lungo); oltre ad altre specialità dell’atletica (non previste nel programma dei Giochi Sportivi Studenteschi) quali il lancio del martello e del giavellotto; il salto con l’asta ed il salto triplo. Vengono infi ne trattati alcuni giochi e sport consi-derati “minori” non per attrattiva ma per numero di partecipanti.
Il testo continua online sul sito www.editricepadus.it
Capitolo 1 - La pratica motoria dagli albori dell'umanità...
23
Alcuni manifesti delle Olimpiadi: Fig. 21 Il manifesto della prima Olimpiade moderna - Atene 1896. Fig. 22 Manifesto
dei giochi della XVII Olimpiade - Roma 1960. Fig. 23 Manifesto dei Giochi olimpici invernali - Torino 2006. Fig. 24 Mani-
festo dei Giochi olimpici di Pechino 2008. Fig. 25 Manifesto dei Giochi olimpici di Londra 2012.
Fig. 21
Fig. 22
Fig. 25
Fig. 24
Fig. 23
Capitolo 1 - La pratica motoria dagli albori dell'umanità...
Fig. 21Fig. 21
Capitolo 1 - La pratica motoria dagli albori dell'umanità...
Capitolo 8 - Sistema nervoso
n Fig. 7 Zone di competenza dei nervi spinali.
n Fig. 6 I nervi cranici e le relative funzioni.
105
n Fig. 6
272
Lo sport, le regole, il fair play
da lunga distanza, oppure da sotto canestro,
come tiro rapido.
La tecnica è uguale a quella del tiro in so-
spensione, con la differenza che la palla è rila-
sciata prima di aver terminato la fase di salita
del corpo; il giocatore tira mentre sta salendo.
Tiro in sospensione ( g. 20): è il tiro fonda-
mentale del basket moderno e può essere uti-
lizzato da fermo, dopo un palleggio e arresto,
direttamente dopo un arresto. In tutti e tre i
casi, l’esecuzione deve essere molto rapida e
l’elevazione deve essere esplosiva.
Tiro in corsa (terzo tempo, g. 21): è l’insie-
me delle azioni di palleggio, di corsa con la
palla in mano e di tiro a canestro. Prima di ef-
fettuare il tiro vero e proprio, il giocatore com-
pie tre passi in direzione del canestro; da qui
il termine “terzo tempo”. Il primo passo serve
per il recupero della palla, il secondo (“passo
d’allungo”) per preparare il tiro e il terzo (salto
in avanti-alto) per concludere l’azione (al ferro
o al tabellone).
Il giocatore al termine del tiro, deve rica-
dere sui due piedi in equilibrio, pronto per an-
dare subito a rimbalzo, qualora il pallone non
entrasse nel canestro.
Si può insegnare anche il tiro in “secondo
tempo”, cioè dopo il primo passo il giocatore
Il tiro piazzato ad una mano si conclude
con la “frustata” nale delle dita, che provoca
la rotazione del pallone all’indietro, rispetto
alla parabola verso canestro.
Conclusa la spinta, l’arto superiore che ha
tirato, rimane teso, orientato verso canestro,
con la mano in essione palmare.
Tiro libero: lo “stile” di tiro con cui il giocato-
re esegue il tiro libero è strettamente personale.
Tiro in elevazione: è un tiro a metà tra il tiro
piazzato e il tiro in sospensione, è effettuato o
■ Fig. 21 Tiro in corsa.
■ Fig. 20 Tiro in sospensione.
■ Fig. 22 Fase nale del tiro in corsa.
■ Fig. 19 ”Frustata” nale delle dita nel tiro.
18
istitutidisecondogrado scienzemotorie
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istitutidisecondogrado scienzemotorie
20
C. Garozzo - M. Mondonicon contributi di Autori vari
Elementi di scienze motorie e sportive Vol. II€ 15,00
Pagg. 320ISBN 978-8-86349-95-6
Il testo è composto da due sezioni, ciascuna delle quali suddivisa in capitoli.Nella prima sezione “Lo sport, le regole e il fair play” si completa la conoscenza dei principali sport di squadra già iniziata nel primo volume; vengono trat-tati: la pallavolo, il baseball e il softball, il fl oorball, il tennis, il tennistavolo, le bocce, il tchoukball, ecc. Ampio spazio viene dedicato alla ginnastica, alle attività motorie in acqua e al pattinaggio; inoltre, sempre per rispondere in modo completo alle in-dicazioni ministeriali, il testo riporta un capitolo dedicato all’analisi della fi gure dei giudici di gara ed arbitri tenendo in considerazione anche i risvol-ti psicologici che questi ruoli comportano, ed un altro riguardante le problematiche e gli adempi-menti legati all’organizzazione di eventi sportivi offrendo anche esempi pratici. La seconda sezione “Relazione con l’ambien-te naturale e tecnologico” presenta quelle attività
Testo di Scienze Motorie ad uso degli Istituti di Istruzione Secondaria Superiore con approfondimenti e complementi per i Licei dello Sport.
106
Lo sport, le regole e il fair playATTIVITÀ SPORTIVE IN ACQUA
NOVITÁ
istitutidisecondogrado scienzemotorie
21
sportive che si svolgono prevalentemente all’aper-to (sport orientamento, campeggio, ciclismo, ca-noa e canottaggio, surf, ecc.) sottolineando anche l’importanza del rispetto per l’ambiente naturale. Completa la sezione un capitolo che pone l’accen-to sull’infl uenza che la tecnologia ha sullo sport. Infi ne interessante la parte dal titolo “Nozioni ele-mentari di biomeccanica”, utile anche per un in-segnamento interdisciplinare, perché spiega, con semplici esempi, quali principi scientifi ci stanno alla base dei gesti della vita quotidiana e dell’at-tività sportiva. A chiusura del testo troviamo una raccolta di Complementi & approfondimenti relativi al mondo
dello sport. Riteniamo che questa sezione sia un valido supporto ai capitoli precedenti e a nostro parere il suo studio è indispensabile per gli stu-denti dei Licei dello sport e utile per gli allievi delle altre scuole medie superiori.Come il primo volume, anche questo libro riporta letture e curiosità, nonché questionari per la verifi -ca delle conoscenze acquisite. Inoltre sono presenti numerose illustrazioni, grafi ci e tabelle che arricchiscono il testo e lo rendono ancora più esaustivo dal punto di vista didattico.
Il testo continua online sul sito www.editricepadus.it
34 Lo sport, le regole e il fair play
3. Aspetti intrinseci
Un giovane giocando a baseball lancia, ri-ceve, batte, corre, scivola o si tuffa. Tutti eser-cizi che rientrano nell’orientamento, nell’equi-librio e nell’anticipazione, cioè nelle capacità coordinative di base. È uno sport di situazione, polivalente e multilaterale e soprattutto si può giocare a qualsiasi età!
4. Il campo
Consiste in un prato dalle dimensioni di m 100 per m 50 all’interno del quale è situato un quadrato, il diamante, con i lati di 27,43 m (di-stanza tra le basi). La pedana del lanciatore è posta al centro del diamante a m 18,60 dal piat-to di casa base. Il campo è defi nito da due “linee di foul” ad angolo retto. All’interno di queste si trova il piatto di casa base. I giocatori “in di-fesa” hanno ciascuno un ruolo fi sso e una po-sizione sul campo come riportato nella fi g. 2.
5. I ruoli
Il lanciatore ha un ruolo fondamentale; è il giocatore che dà inizio al gioco.
Il ricevitore è il regista della squadra ed il difensore di casa base; deve cercare di impedire che gli avversari facciano il punto.
I difensori di 1/2/3 base ed interbase han-no il compito di difendere le basi e di tentare di eliminare gli attaccanti che stanno correndo verso casa base.
I difensori esterni hanno il compito di racco-gliere le palline colpite che vanno oltre il cam-po interno e di indirizzarle ai difensori di base.
I suggeritori sono degli assistenti del ma-
nager che suggeriscono ai giocatori in campo la tattica più opportuna (sia in attacco, che in difesa).
6. Il regolamento Si basa su regole che garantiscono sia la
squadra che difende, sia la squadra che attac-ca. Per esempio la presa al volo (da parte del difensore) di una pallina battuta dall’attaccan-te determina la sua eliminazione (dell’attac-cante) automaticamente, indipendentemente da quanto vola la palla (concetto di contem-poraneità). Il lanciatore è posizionato su una pedana posta a distanza di 18,30 m di fronte al battitore. Al segnale dell’arbitro egli dovrà indirizzare la pallina verso il battitore utiliz-zando una tecnica ben regolamentata, non può fare fi nte od interrompere l’esecuzione del lan-cio altrimenti l’arbitro lo punirà con una pena-lità chiamata “balk” e che consiste nel permet-tere al battitore di raggiungere la prima base.
La battuta valida (cioè il colpo sulla palli-na che viene indirizzata nel territorio valido) è l’inizio effettivo del gioco. Da questo momen-to l’attaccante cercherà di arrivare a casa base (cioè fare il punto) mentre i difensori cerche-ranno di eliminare l’attaccante (cioè impedire di fare il punto).
Le regole effettive di gioco sono oltre sei-cento.
La pallina “lanciata” dovrà essere indiriz-zata nella zona dello Strike (fi g. 3) che è una zona immaginaria che è determinata dalla larghezza della mazza (profondità) e, per l’al-tezza, dalla linea che va dal gomito fi no al gi-nocchio del battitore. Pertanto varia da atleta ad atleta. Il lanciatore è obbligato a lanciare la pallina all’interno dell’area dello strike; pena la chiamata da parte dell’arbitro del Ball.
n Fig. 2 Disegno del campo da gioco detto anche “Dia-mante” e dei ruoli dei giocatori in difesa.
n Fig. 3
Capitolo 8 - La ginnastica
121
fase di volo, questi salti assumono caratteristi-
che e nomi diversi: divaricato, frammezzo fl esso
o teso.
I salti con ribaltamento
Sono i veri e propri salti al volteggio e pre-
vedono un primo ribaltamento (rotazione di
180°) del corpo dalla battuta in pedana alla
posa delle mani sul dorso del cavallo ed un
secondo ribaltamento (con più di un giro e/o
con avvitamenti vari) dal dorso del cavallo
all’arrivo sul tappeto.
Per iniziare questo tipo di salti è
bene utilizzare i materassoni, sicura-
mente meno pericolosi del cavallo,
ma suffi cientemente rigidi per so-
stenere le spinte e per “attutire”
eventuali cadute.
11. Parallele maschili
(grande dinamismo,
lavoro soprattutto con
gli arti superiori)
Il principale utilizzo de-
gli arti superiori suggerisce,
anche per le parallele pari,
un approccio attraverso le
quadrupedie e la verticale,
sia al suolo che, succes-
sivamente, direttamente
sull’attrezzo.
Gli appoggi
– a “braccia ritte”,
arti superiori di-
stesi (fi g. 24);
– “brachiali”, con il contemporaneo appoggio
di braccia ed avambracci (fi g. 25).
Con gli arti superiori distesi si eseguono
tutte le oscillazioni e tutti gli esercizi dinami-
ci, comprese le uscite; in appoggio brachiale
si eseguono slanci, giri e arrivi da salti tra gli
staggi.
n Fig. 23
10. Il volteggio (velocità di corsa, grande
dinamismo, spinta arti superiori ed
inferiori)
La tavola del volteggio ha sostituito, da qual-
che anno, il tradizionale “cavallo del volteg-
gio”, tuttavia a
scuola è prevista
ancora la cavallina.
Nel volteggio si ri-
conoscono quattro
fasi del salto.
1a fase – il primo
volo: dopo una adegua-
ta rincorsa, dovrai batte-
re sulla pedana elastica
ricevendo la spinta ne-
cessaria per superare il
cavallo.
2a fase – l’ap-
poggio: la spinta
degli arti supe-
riori sul dorso
del cavallo do-
vrà essere ener-
gica per evitare di
cadere in avanti con le
spalle (catapultate in
quella direzione dalla cor-
sa). Con questa spinta il tuo corpo rimbalzerà
sul cavallo (fi g. 23).
3a fase – il secondo volo: è quello più spet-
tacolare e caratterizzante tutto l’esercizio, per
la scuola si tratterà di superare, con vari atteg-
giamenti, il dorso del cavallo.
4a fase – l’arrivo: è richiesto l’arrivo “stop-
pato” e, dopo una performance così dinamica,
non è certo semplice.
I salti orizzontali
Prevedono il passaggio sul caval-
lo orizzontalmente, senza rotola-
re o capovolgersi (fi g. 21).
Pur non vedendo mai, alla
televisione, questo tipo di sal-
ti, sono di fondamentale im-
portanza per imparare a
spingere con gli arti supe-
riori sul dorso del cavallo.
Per iniziare ad ese-
guire questi salti si
può usare la cavallina
appoggiando su di
essa, dopo il primo volo
prima le mani e succes-
sivamente i piedi.
A seconda dell’at-
teggiamento del
corpo e degli arti
inferiori, durante la
n Fig. 21
n Fig. 22 Salto con ribaltamento sul cavallo.
n Fig. 20
formazioneprofessionale
22
Operatorisocio-sanitari e Assistentifamiliari
Autori vari
Aiutare assisteresoccorreree 35,50
Pagg. 672 ISBN 978-88-86349-94-9
Si tratta di un testo completo rivolto ai corsisti che frequentano le attività didattiche per il conseguimento del titolo richiesto per lo svolgimento d’attività di tipo assistenziale, nel settore sanitario e in quello so-ciale, in strutture di tipo residenziale, semiresidenzia-le, in ambiente ospedaliero e al domicilio dell’utente. Il libro sviluppa, in modo ampio e con un’apposita im-postazione didattica, tutte le materie d’insegnamento previste dal provvedimento della Conferenza Stato-
Regioni del 22 febbraio 2001 che ha ripreso quanto indicato nel decreto interministeriale precedente in merito all’individuazione della fi gura dell’operatore socio-sanitario.Gli autori che hanno contribuito alla realizzazione del testo: medico, psicologo, assistente sociale, infermie-ri, dirigente amministrativo, ispettore dei servizi di prevenzione e protezione, sono tutti validi e stimati professionisti che, oltre ad operare nei vari settori
AREA SANITARIA
158
Le leptospirosi
Con il termine di leptospirosi si intendono una serie di malattie causate dalle spirochete del
genere “leptospira”.
La fonte principale della malattia è rappresentata dai topi e dai ratti, che possono eliminare
nell’ambiente con le urine una grande quantità di leptospire vive e virulenti.
L’infezione si può trasmettere attraverso stagni, fango, letamai, alimenti inquinati dalle urine di un
portatore di leptospire. Nell’uomo, le leptospire, dopo essere penetrate, passano nel circolo san-
guigno dove si moltiplicano causando la malattia. Si ha:
• una fase setticemica, caratterizzata da un aumento della temperatura corporea;
• una fase di natura allergica in cui le leptospire si trovano nei tessuti.
ANIMALI FONTE DI CONTAGIO PER L’UOMO
PERSONE PIÙ ESPOSTE
Fig. 2 La salmonellosi. È una malattia infettiva provocata da batteri a cui sono sensi-
bili tutti gli animali e l’uomo, è diffusa in tutte le parti del mondo.
CAP. 4 ANATomIA E fISIoLogIA dELgLI APPARATI - L'APPARATo LoComoToRE
53
Fig. 16 Arto superiore visto posteriormente e anterior-mente. 1 ) Deltoide; 2 ) Gran pettorale; 3) Bicipite; 4) Tricipite; 5) Brachiale; 6) Brachioradiale; 7) Fascia eminenza tenar; 8) Olecrano; 9 ) Estensore del carpo.
sono quelli che compiono i movimenti più delicati e complessi.
Tra i muscoli dell’arto superiore troviamo:• i muscoli della spalla: sono sei e sono disposti su due piani e ricoprono l’artico-lazione della spalla. Il muscolo deltoide è il più superficiale e il più voluminoso, ha una forma triangolare che ricorda la lette-ra greca D (delta maiuscola);• i muscoli del braccio: sono quattro e sono suddivisi in due gruppi uno anteriore che
Fig. 15 I muscoli (vista posteriore).
CAP. 4
Fig. 16 Arto superiore visto posteriormente e anteriormente. 1 ) Deltoide; 2 ) Gran pettorale; 3) Bicipite; 4) Tricipite; 5) Brachiale; 6) Brachioradiale; 7) Fascia eminenza tenar; 8) Olecrano; 9 ) Estensore del carpo.
sono quelli che compiono i movimenti più delicati e complessi.
Tra i muscoli dell’arto superiore troviamo:• i muscoli della spalladisposti su due piani e ricoprono l’articolazione della spalla. Il muscolo è il più superficiale e il più voluminoso, ha una forma triangolare che ricorda la lettera greca • i muscoli del bracciosuddivisi in due gruppi uno anteriore che
Fig. 15Fig. 15 I muscoli (vista posteriore).I muscoli (vista posteriore).
Con il termine di leptospirosi si intendono una serie di malattie causate dalle spirochete del
La fonte principale della malattia è rappresentata dai topi e dai ratti, che possono eliminare
L’infezione si può trasmettere attraverso stagni, fango, letamai, alimenti inquinati dalle urine di un
portatore di leptospire. Nell’uomo, le leptospire, dopo essere penetrate, passano nel circolo san
AREA SANITARIA 66
Le arterie carotidi comuni irrorano il collo, la testa e la faccia. Sono ricoperte esternamente dal muscolo sternocleidomastoideo e salgono nel collo ai lati della trachea e dell’esofago.Si accompagnano alla vena giugulare interna e al nervo vago con il quale formano il fascio vascolo-nervoso del collo.
Fig. 2 Il cuore, i grandi vasi e le valvole.
Ogni arteria carotide comune, una volta raggiunto il livello del margine superiore della cartilagi-ne tiroidea, si divide in due rami:• l’arteria carotide interna: non emette rami collaterali e sale fino alla cavità cranica. Da qui si diparte in vari rami per irrorare gran parte dell’encefalo e il globo oculare;• l’arteria carotide esterna si biforca, invece, nell’arteria temporale superficiale e nell’arteria mascellare interna. La prima irrora il cuoio capelluto, la seconda le parti profonde della faccia.
Un gran numero di vene percorrono la testa, la faccia e il collo. Ricordiamo la vena facciale e la vena temporale superiore che sono le vene superficiali della faccia, mentre le vene giugulari, la vena vertebrale e le vene tiroidee sono le vene principali del collo. Le vene del collo e della testa confluiscono in tronchi venosi che, dopo aver raccolto il sangue proveniente dagli arti su-periori, dal torace e dalla colonna vertebrale, e dopo essersi fusi in un unico tronco dando vita alla vena cava superiore, sboccano nell’atrio destro del cuore.L’addome oltre che dalle arterie è attraversato anche da un gran numero di vene tra le quali ricordiamo la vena cava inferiore che ha il compito di portare al cuore tutto il sangue venoso raccolto dall’addome, dal bacino e dagli arti inferiori. Essa percorre la cavità addominale, entra nel torace attraverso la volta diaframmatica e sbocca nell’atrio destro del cuore.Tutte queste vene, inoltre, che ricevono il sangue dallo stomaco, dall’intestino, dal pancreas, dalla milza e dalla cistifellea si riuniscono in un grosso vaso detto vena porta. Quest’ultima entra nel fegato dando origine a una fitta rete di capillari dalla quale hanno origine le vene epatiche che sboccano nella vena cava inferiore.
23
formazioneprofessionale Operatorisocio-sanitari e Assistentifamiliari
svolgono attività di formazione nei corsi per O.S.S., A.S.A., ecc.Le numerose tematiche trattate sono state suddivise in quattro aree:- Area socio-culturale, istituzionale e legislati-va: sono forniti elementi di legislazione sanitaria, di etica e deontologia, di diritto del lavoro con particolare riferimento ai vari contratti di lavoro d’interesse per gli operatori del settore.- Area psicologica e sociale: dopo aver fornito le fondamentali nozioni di psicologia e sociologia, sono affrontate tematiche specifi che quali la psicologia del-la comunicazione, la relazione d’aiuto e il metodo del lavoro sociale. In quest’area è stato inserito un nuovo capitolo riguardante le attività di animazione e l’attivi-tà motoria per persone anziane.- Area sanitaria: gli argomenti svolti in questa parte del testo costituiscono le conoscenze di base irrinun-ciabili per acquisire le competenze tecniche proprie dell’operatore socio-sanitario: elementi di citologia, istologia, anatomia, e fi siologia; cenni di patologia clinica; elementi di farmacologia; i soccorsi d’urgenza.
- Area tecnico-operativa: vengono innanzitutto forniti i concetti fondamentali di igiene con particolare riferimento all’igiene dell’ambiente di vita dell’utente, si analizzano poi le disposizioni in materia di protezio-ne della salute e sicurezza dei lavoratori, i bisogni della persona e del malato ed i relativi interventi assisten-ziali, l’attività di supporto al paziente nell’assunzione della terapia, l’esecuzione di semplici medicamenti, la misurazione della temperatura, della pressione arte-riosa. L’assistenza ai pazienti che presentano partico-lari patologie (diabete, malattia di Alzheimer, morbo di Parkinson, S.L.A., ecc.) e l’assistenza al malato chirur-gico, sono i due nuovi capitoli compresi in quest’area che si conclude con l’assistenza al paziente terminale.Tutti i capitoli sono stati rivisti e aggiornati, alcuni sono stati ampliati ed arricchiti con nuove illustrazioni.A completamento del testo sono presentate interes-santi letture e questionari per la verifi ca delle cono-scenze acquisite.
CAP. 21 IL BISOGNO DI MOVIMENTO
283
Figg. 16-17-18 Trasferimento di un
paziente parzialmente colla-
borante dalla carrozzina al
letto effettuata da un solo
operatore.
Fig. 19 Passaggio dalla posizione su-
pina alla posizione seduta nel
letto.
Fig. 20 Deambulazione assistita ese-
guita da un operatore.
Fig. 21 Deambulazione assistita ese-
guita da due operatori.
Figg. 22-23 Due diversi tipi di solle-
va-pazienti.
Fig. 16
Fig. 17
Fig. 18
Fig. 19
Fig. 22
Fig. 23
Fig. 20
Fig. 21
CAP. 21 IL BISOGNO DI MOVIMENTO
273
DISPOSITIVI DI CONTENIMENTO, POSIZIONAMENTO E SICUREZZA
Fig. 4 Letto con sponde e cintura di si-
curezza per pazienti che non pos-
sono lasciare il letto senza assi-
stenza.
Fig. 5 Bracciale di sicurezza.
Fig. 6 Cintura di sicurezza con imbraga-
tura a “V” per carrozzina.
Fig. 7 Supporto pelvico per carrozzina
serve ad evitare le cadute ed il
rischio di scivolamento.
Fig. 8 Cintura di sicurezza per carrozzina
serve a favorire il buon posiziona-
mento del paziente.
Fig. 4
Fig. 6
Fig. 7
Fig. 8
Fig. 5
formazioneprofessionale
24
Operatorisocio-sanitari e Assistentifamiliari
L. Di Leocon contributi di Autori vari
Assisterein famigliaAd uso dei corsiper Assistenti Familiari e Badanti
e 20,00
Pagg. 272 ISBN 978-88-86349-93-2
Il libro è rivolto a coloro che frequentano le attività di-dattiche indirizzate alla formazione della fi gura dell’as-sistente familiare. I vari argomenti sono stati affrontati con cultura e professionalità da autori particolarmente preparati che hanno sviluppato tematiche di loro com-petenza in modo esauriente, adottando un linguaggio il più possibile chiaro e comprensibile anche per lettori non di madrelingua italiana.Il testo è suddiviso in cinque aree tematiche:- Area dei servizi sociali e d’assistenza che com-prende i capitoli riguardanti l’organizzazione dei servizi socio-sanitari e il diritto del lavoro.- Area della comunicazione della relazione dove sono affrontati argomenti riguardanti la psicologia e la relazione con la persona, la comunicazione verbale e non verbale, l’etica e la deontologia professionale.- Area della cura della persona: questa parte del testo inizia con una breve ma completa descrizione
dell’anatomia e fi siologia del corpo umano, i succes-sivi capitoli affrontano le tematiche relative alle cure igieniche ed agli interventi assistenziali rivolti ad uten-ti con particolari patologie.- Area dell’alimentazione che comprende, oltre al capitolo che tratta dei principi fondamentali dell’ali-mentazione, anche argomenti quali la preparazione dei cibi, i metodi di cottura, i menù principali della cu-cina italiana, le tecniche di assistenza al pasto.- Area della gestione degli ambienti e della si-curezza, riguardo alla gestione degli ambienti sono inseriti i capitoli riguardanti l’igiene ambientale e la pulizia della casa e degli arredi; per quanto riguarda la sicurezza, un capitolo viene dedicato al primo soc-corso ed un altro alla sicurezza in ambito domestico. Il testo è corredato da numerose illustrazioni, tabelle e grafi ci funzionali alla comprensione di quanto esposto, nonché da questionari per la verifi ca delle conoscenze.
25
formazioneprofessionale Operatorisocio-sanitari e Assistentifamiliari
AREA DELLA CURA DELLA PERSONA
108
• frenare le ruote delle carrozzine;
• evitare di mettere sostanze scivolose nel ripiano della sedia (ad esempio teli);
• rimuovere gli intralci come i braccioli delle carrozzine;
• non far indossare abiti che possano facilmente impigliarsi sulle sporgenze di letti ed arredi;
• non far indossare ciabatte o calzini di materiale scivoloso.
Trasferimento dalla sedia al letto
I passaggi sono quelli inversi rispetto al precedente trasferimento, se però il bordo del letto è
troppo alto è possibile:
• se mancano pochi centimetri, abbassare il livello del materasso facendo forza con le mani;
• se mancano diversi centimetri, utilizzare una piccola pedana.
Trasferimento di persona emiplegica da letto a carrozzina con braccioli
È molto importante ricordare che qualsiasi trasferimento deve essere eseguito dopo aver blocca-
to le ruote della carrozzina con i freni.
• posizione della carrozzina: leggermente inclinata verso il letto, dalla parte sana del soggetto;
Fig. 24
Fig. 25
Fig. 26
Fig. 27
N.B. La fascia rossa nel disegno rappresenta una cintura che facilita la presa da parte dell’operatore.
PRINCIPI DI ALIMENTAZIONE
167
L’acqua è una sostanza indispensabile alla vita (senza acqua
non si può sopravvivere che per pochissimi giorni). Costitui-
sce circa i 2/3 del corpo umano ed è presente in tutti i tessu-
ti e i liquidi corporei. È fondamentale per la regolazione del-
la temperatura corporea, per il trasporto dei principi nutritivi
a tutte le cellule dell’organismo, per l’eliminazione delle so-
stanze di rifiuto.Il fabbisogno giornaliero è di circa 2 litri e viene introdotta
bevendo e attraverso il consumo dei cibi. Il fabbisogno d’ac-
qua è influenzato dalle condizioni ambientali e dall’attività
svolta.
2. Le calorieI vari gruppi in cui abbiamo suddiviso le sostanze nutritive si distinguono, come accennato pre-
cedentemente, per le loro caratteristiche energetiche. L’energia fornita dai principi nutritivi con-
tenuti negli alimenti viene misurata utilizzando una specifica unità, la caloria.
Nella pratica quotidiana si utilizza il suo multiplo la chilocaloria (kcal che è uguale a 1000 calo-
rie). Il numero di kcal ricavate da ogni grammo di sostanza è di circa:
– 4 per i carboidrati;– 4,5 per le proteine;– 9 (nove) per i lipidi.Per funzionare il nostro organismo ha bisogno di una certa quantità di energia o “fabbisogno ca-
lorico” (espresso in kcal); per un adulto occorrono in media 2000-3000 kcal al giorno; l’energia
che ogni individuo consuma varia secondo l’età, il sesso, il peso e l’attività.
Fig. 1 Piramide Alimentare elaborata dall’Istituto di
Scienza dell’alimentazione dell’Università La Sa-
pienza di Roma. Essa si basa sulla definizione di
Quantità Benessere (QB) ed indica i consumi ali-
mentari giornalieri e la quantità di movimento
necessario. In particolare, la Piramide indica quali
porzioni di ciascun gruppo di alimenti devono es-
sere ingerite affinché la nostra alimentazione sia
varia ed equilibrata e pertanto compatibile con il
benessere. Si articola in sei piani in cui sono di-
sposti, in modo scalare, i vari gruppi di alimenti
indicati con colori diversi per sottolineare che cia-
scuno è caratterizzato da un differente contenuto
di nutrienti e richiede un differente consumo di
porzioni. All’interno dello stesso gruppo è impor-
tante variare la scelta allo scopo di ottenere
un’alimentazione completa.
AREA DELLA CURA DELLA PERSONA
90
– arrotolare la manica dell’indumento sul polso dell’operatore
(fig. 10);
– afferrare, con la mano che presenta la manica arrotolata, la
mano dell’utente e fare scorrere la manica lungo le braccia
tenendo con l’altra mano la parte posteriore dell’indumen-
to;
– far flettere il busto dell’assistito in avanti e successivamente
anche il capo; afferrare il malato sotto le ascelle, sollevarlo e
tirare in basso il bordo degli indumenti (fig. 11);
– sistemare la parte posteriore dell’indumento evitando la for-
mazione di pieghe;
– se necessario, allacciare l’indumento e rimettere la persona
in posizione supina.
Parte inferiore:
– abbassare le lenzuola;
– infilare le mutande pulite facendo sollevare il bacino o aiutare a farlo (fig. 12);
– passare la mano dentro la gamba del pantalone del pigiama ed arricciarla (fig. 13);
– afferrare il piede dell’assistito e farlo passare attraverso l’apertura, mentre con l’altra mano si
tira verso l’alto l’indumento (fig. 14);
– sollevare il bacino o aiutarlo a farlo e abbottonare i pantaloni, rimettere l’utente in posizione
supina e ricoprirlo.
Fig. 10
Fig. 11
Fig. 12
Fig. 14
Fig. 13
N.B. La fascia rossa nel disegno rappresenta una cintura che facilita la presa da parte dell’operatore.
scuno è caratterizzato da un differente contenuto
di nutrienti e richiede un differente consumo di
porzioni. All’interno dello stesso gruppo è impor-
tante variare la scelta allo scopo di ottenere
un’alimentazione completa.
– arrotolare la manica dell’indumento sul polso dell’operatore
– afferrare, con la mano che presenta la manica arrotolata, la
mano dell’utente e fare scorrere la manica lungo le braccia
tenendo con l’altra mano la parte posteriore dell’indumen-
– far flettere il busto dell’assistito in avanti e successivamente
anche il capo; afferrare il malato sotto le ascelle, sollevarlo e
tirare in basso il bordo degli indumenti (fig. 11);
– sistemare la parte posteriore dell’indumento evitando la for-
– se necessario, allacciare l’indumento e rimettere la persona– far flettere il busto dell’assistito in avanti e successivamente
anche il capo; afferrare il malato sotto le ascelle, sollevarlo e
– sistemare la parte posteriore dell’indumento evitando la for-
– se necessario, allacciare l’indumento e rimettere la persona
9. Arresto respiratorio
L’assenza degli atti respiratori può essere valutata osservando o palpando con le mani i movi-
menti del torace, oppure auscultando con l’orecchio poggiato sul torace.
Quando non si avverte alcuna attività respiratoria, deve essere prontamente iniziata la respirazio-
ne artificiale, che si attua per lo più con le tecniche del bocca a bocca e del bocca a naso, attra-
verso le quali il soccorritore soffia direttamente l’aria nelle vie respiratorie dell’asfissiato. La tec-
nica del bocca a naso è da preferire, perché garantisce una maggiore aderenza della bocca del
soccorritore al contorno del naso della vittima e perché meno facilmente espone al rischio di
soffiare aria nello stomaco.
ELEMENTI DI PRIMO SOCCORSO
233
a
b
Fig. 5 Respirazione bocca a bocca.
– Liberare le vie respiratorie superiori;
– posizionarsi al lato della persona;
– se il paziente NON ha subito un trauma: porre una mano sulla fronte e premere all’indie-
tro per estendere il capo esercitando una trazione del mento; (se si sospetta un trauma il ca-
po non deve essere posto all’indietro per non peggiorare la situazione);
– ispezionare il cavo orale per togliere eventuali protesi dentarie, sangue, vomito (con le dita av-
volte in un fazzoletto);
– occludere il naso con una mano (in alternativa con la guancia);
– inspirare profondamente;
– fare aderire bene le proprie labbra intorno alla bocca della vittima;
– iniziare con 2 soffi;
– soffiare lentamente per evitare il rigonfiamento dello stomaco;
– controllare l’espansione del torace;
– assicurare che l’espirazione avvenga liberamente.
10. Arresto cardio-circolatorio
I sintomi dell’arresto cardio-circolatorio sono:
– stato di incoscienza che si manifesta 6-12 secondi dopo l’interruzione della circolazione;
– rapida dilatazione delle pupille: inizia immediatamente ed è il segno più indicativo di ipossia
(insufficiente ossigenazione) cerebrale;
– assenza del polso arterioso: da ricercare sui grandi vasi (arteria carotide, al lato del collo, vedi
fig. 6), non perifericamente;
– ispezionare il cavo orale per togliere eventuali protesi dentarie, sangue, vomito (con le dita av-
– stato di incoscienza che si manifesta 6-12 secondi dopo l’interruzione della circolazione;
– rapida dilatazione delle pupille: inizia immediatamente ed è il segno più indicativo di ipossia
– assenza del polso arterioso: da ricercare sui grandi vasi (arteria carotide, al lato del collo, vedi
ANATOMIA E FISIOLOGIA
61
Fig. 11 La circolazione venosa.Fig. 12 La circolazione arteriosa.
I globuli rossiI globuli rossi vengono prodotti nel midollo delle ossa chiamate brevi o piatte (ala iliaca, sterno,
corpi vertebrali) nonché in quelle di omero e femore. Una delle caratteristiche più appariscenti
dei globuli rossi è il colore rosso, dovuto al pigmento emoglobina, una grossa molecola protei-
ca contenente ferro. La molecola di emoglobina raccoglie l’ossigeno dove la concentrazione è
elevata, come nei capillari dei polmoni, e lo cede dove la concentrazione è bassa, in altri tessuti
del corpo. Legando a sé l’ossigeno, l’emoglobina subisce una lieve modificazione di forma che
ne altera il colore. Infatti il sangue poco ossigenato è di colore rosso scuro, ma appare bluastro
attraverso la cute, mentre il sangue ossigenato è di colore rosso ciliegia.I globuli bianchiI globuli bianchi o leucociti svolgono un ruolo molto importante di difesa nelle infezioni e sono
molto meno numerosi dei globuli rossi.Ve ne sono diversi, ciascuno con caratteristiche e funzio-
ni specifiche, alcuni tipi “fagocitano”, cioè inglobano e digeriscono, le cellule estranee penetrate
nell’organismo,altri producono anticorpi che reagiscono con le cellule estranee e le distruggono.
Anche i globuli bianchi vengono, per la maggior parte prodotti nel midollo osseo.Le piastrineLe piastrine contribuiscono alla coagulazione del sangue in caso di ferite. La coagulazione del
sangue è dovuta ad una particolare sostanza, la fibrina, contenuta nel plasma che,a contatto con
altrepubblicazioni
26
CorsiProfessionali, CorsiLiberi,edi Aggiornamento,ecc.
R. Lazzari - A. Comenale Pinto
Elementi di disegno professionalee 17,50
Pagg. 200ISBN 978-88-86349-92-5Il testo è stato realizzato al fine di insegna-re l’esecuzione di semplici disegni (figure piane, solide, …), ma anche interpretare piante, sezioni, prospettive come studio propedeutico a nozioni agroambientali e agroindustriali.
L. e M. Romoli
Storia delle tradizioni ruralie 13,69
Pagg. 208ISBN 978-88-86349-64-2Tratta la genesi agreste e delle tradizioni, badando prioritariamente a documentare gli aspetti folcloristici che sono oggetto di maggior interesse e curiosità per gli agri-turisti.
V. A. Franconetti
Elementi di tecnologia tessilee 16,27
Pagg. 240ISBN 978-88-86349-57-4Il volume si prefigge di fornire le cono-scenze di base in relazione all’ambito del-le fibre, di filati e dei tessuti.
A. Spagnesi
Comunicazioni visivee 21,00
Pagg. 288ISBN 978-88-86349-69-7Il testo si propone di organizzare lo stu-dio: della comunicazione, codice e canale visivo, la comunicazione visiva integrata, storia del manifesto pubblicitario, teoria del colore, struttura del campo visivo, composizioni grafiche e cromatiche su schemi modulari e le texture.
R. Lazzari - A. Spagnesi
Osservare rappresentare progettare (vol. I)
e 13,50
Pagg. 256ISBN 978-88-86349-72-7Alcuni degli argomenti presenti nel libro: il disegno (attrezzatura, squadratura del foglio, …), costruzioni geometriche (poli-goni, figure curve, …), geometria descrit-tiva (proiezioni ortogonali, assonometri-che, …), tecniche espressive e grafiche (tecniche di base, raffigurazione…), sup-porti e strutture per la pubblicità (oggetti promozionali, packaging, espositori, …).
27
altrepubblicazioni CorsiProfessionali, CorsiLiberi,edi Aggiornamento,ecc.
R. Lazzari - A. Spagnesi
Osservare rappresentare progettare (vol. II)
e 13,50
Pagg. 270ISBN 978-88-86349-73-4 Alcuni degli argomenti presenti nel li-bro: disegnare con il computer (Auto-CAD), geometria descrittiva (proiezioni ortogonali di solidi sezionati, proiezioni prospettiche, teoria delle ombre, …), tec-niche espressive e grafiche (la luce, …), teoria del colore, supporti e strutture per la pubblicità (gazebo e stand, …).
F. Arona
Tecnica fotografica e pubblicitàe 22,00
Pagg. 336ISBN 978-88-86349-97-0Il libro offre un panorama storico che tiene conto sia dell’aspetto tecnico-scien-tifico sia dell’aspetto artistico legato alla storia della fotografia. Gli autori hanno sempre tenuto presente la possibilità del suo impiego nel settore della pubblicità e della propaganda
R. Zonta – G. Castelletti
Psicologia generale e della comunicazionee 21,00
Pagg. 382ISBN 978-88-86349-62-8Il testo è diviso in due parti. La prima trat-ta in maniera esauriente tutti gli argomen-ti della psicologia generale, mentre nella seconda vengono approfondite le teorie della nuova psicologia della comunica-zione (pubblicità, vendite, strumenti di indagine sociologica, …).
F. Fedele
Tecnica pubblicitariae 22,00
Pagg. 392ISBN 978-88-86349-68-0Il volume si propone di far acquisire gli elementi essenziali per comprendere l’or-ganizzazione di una campagna pubbli-citaria. Vengono approfondite tematiche quali: le funzioni della pubblicità, le figu-re professionali coinvolte, le ricerche di mercato e i veicoli comunicativi.
M. Magagnino - M. Serenelli - M. Coppa
Progetto comunicazionee 22,47
Pagg. 480ISBN 978-88-86349-58-1Il testo presenta il lavoro combinato di tre esperti (uno psicologo relazionale, un so-ciologo aziendale e un tecnico dei servizi di ricevimento) nella trattazione della comuni-cazione in ambito turistico alberghiero.
R. Lazzari - L. Romoli
Geografia delle risorseculturali e turistichee 16,78
Pagg. 336ISBN 978-88-86349-38-3Partendo dalla definizione di bene cultu-rale, gli autori analizzano molti argomenti che conferiscono alla geografia carattere particolare (la qualità del territorio, luo-ghi naturali e artificiali, il turismo e l’arte in Italia, vari tipi di paesaggio, folklore, gastronomia, musei, …).
Autori vari
Operare nel socialee 24,00
Pagg. 640ISBN 978-88-86349-59-8Nel volume viene delineata la figura dell’o-peratore sociale e si affrontano temi rela-tivi alla programmazione delle attività, le tecniche e gli strumenti di ricerca, il lavoro di gruppo, la lettura della realtà socio cul-turale del territorio, la famiglia e i servizi.
A. Regaglini
Psicologia e scienze dell’educazionee22,47
Pagg. 672ISBN 978-88-86349-65-9La pubblicazione fornisce: nozioni basila-ri di psicologia e delle altre scienze dell’e-ducazione; prepara all’approccio con l’individuo, esaminato dalle diverse ango-lazioni del suo sviluppo; approfondisce lo studio dell’uomo nella realtà sociale e offre suggerimenti sull’applicazione delle varie tecniche osservative.
I. Bracchi
Tecnica amministrativae 19,88
Pagg. 432ISBN 978-88-86349-98-7Il testo presenta i fondamenti dell’attività economica, i calcoli percentuali e finanzia-ri, gli aspetti giuridici e fiscali dello scam-bio, la compravendita e i suoi documenti. Inoltre si affronta l’analisi del sistema pre-videnziale ed assistenziale del sistema tri-butario italiano. Infine si approfondiscono le tematiche relative all’azienda.
V. Maffi - M. A. Parietti
Igiene e comunitàe 19,11
Pagg. 544ISBN 978-88-86349-54-3 ESAURITOLibro di anatomia, fisiologia ed igiene. Sono trattate le aree di intervento priorita-rie nell’attuale contesto socio-economico, quali comunità infantili, le comunità della terza età, quelle per tossico dipendenti, del disagio giovanile, ecc.
altrepubblicazioni
28
CorsiProfessionali, CorsiLiberi,edi Aggiornamento,ecc.
R. Zonta
Psicologia generale, dellosviluppo ed applicatae 25,50
Pagg. 680ISBN 978-88-86349-61-1Propone i vari approcci teorici al compor-tamento umano in forma chiara e com-pleta. I campi di indagine della psicologia vengono analizzati in modo piacevole e con ricche esemplificazioni. La parte de-dicata alle modalità di intervento è una novità assoluta nel panorama dei testi di psicologia per la scuola.
F. Arona
Chimica con elementidi mineralogiae 17,56
Pagg. 326ISBN 978-88-86349-25-3L’autore presenta la chimica, una compo-nente importante della cultura scientifica, in forma semplice. In ogni capitolo sono state inserite interessanti letture relative ad alcuni aspetti della vita quotidiana.
Autori vari
La società e l’artistae 13,43
Pagg. 367ISBN 978-88-86349-28-9 ESAURITOIl testo si compone di due parti, una ge-nerale ed una specifica. Parte generale: i diritti della persona, la società, i partiti politici, lo Stato, la Repubblica italiana, il Governo, il Parlamento, ecc. Nella parte specifica sono stati sviluppati temi di no-tevole interesse per chi intende affrontare il mondo delle attività artistiche.
Autori vari
Elementi di economia e sociologiae 13,17
Pagg. 256ISBN 978-88-86349-67-3Oltre ai principi di economia classica, la produzione, i mercati e la legge della do-manda e dell’offerta, trasformazione, ac-cumulazione, concentrazione del capitale moderno, elementi ed orientamenti di sociologia, psicologia sociale, ecc. sono state trattate le implicazioni socio-econo-miche del “fare artistico”.
E. Anelli
Elementi di contabilitàe 9,50
Pagg. 128ISBN 978-88-86349-70-3Il primo modulo del testo tratta i calcoli percentuali e finanziari; successivamente vengono sviluppati argomenti quali: i tito-li di credito e l’attività bancaria, gli aspetti giuridici e fiscali dello scambio, ecc. In seguito l’attenzione è focalizzata sulle aziende, al settore dell’artigianato artisti-co e agli adempimenti dell’artista libero professionista.
29
altrepubblicazioni CorsiProfessionali, CorsiLiberi,edi Aggiornamento,ecc.
F. Arona
Lezioni di chimicacon riferimenti ai beni artistici
e 22,47
Pagg. 470ISBN 978-88-86349-39-0 ESAURITOPropone lo studio della chimica, inorga-nica ed organica, alla luce delle recenti conoscenze. L’autore ha ritenuto oppor-tuno inserire tematiche relative all’appli-cazione della chimica all’attività artistica, come ad esempio l’impiego di materiali quali vetro, legno, colori, l’inquinamento su opere di pittura, scultura e architettura.
R. Zonta
Doniamo ai figli le ali Con lo psicologo alla scuola dei genitori per capire, discutere, confrontarsi
e 19,00
Pagg. 334ISBN 978-88-86349-99-4La pubblicazione è il risultato di un con-fronto autentico e appassionato tra geni-tori, educatori, psicologi sui grandi temi riguardanti il mondo della mente e delle sue dinamiche e quello dell’intervento educativo per le diverse età dello svilup-po.
A. Spagnesi
Scarabocchiare,disegnare, manipolaree 23,24
Pagg. 352ISBN 978-88-86349-60-4 ESAURITOÈ il lavoro di un’equipe di esperti nei vari settori (educatrici per l’infanzia, do-centi di disegno, psicologi, pedagogisti, illustratori per l’infanzia, progettisti) ed è completo per la preparazione delle future educatrici per l’infanzia sia per l’attività all’asilo nido e sia per la scuola materna
A. Lapierre – B. Aucouturier
La simbologia del movimentoe 14,72
Pagg. 144ISBN 978-88-86349-48-2Il testo si propone quale valido supporto nei corsi per Operatori Sociali e Tecnici dei Servizi Sociali per gli insegnamenti di Metodologie Operative e Psicologia.
M. A. Bevilacqua Viganò
La comunicazione psicocorporeae 12,14
Pagg. 152ISBN 978-88-86349-49-9Si propone come valido supporto nei corsi per Operatori Sociali e Tecnici dei Servizi Sociali per gli insegnamenti di Me-todologie Operative e Psicologia.
altrepubblicazioni
30
CorsiProfessionali, CorsiLiberi,edi Aggiornamento,ecc.
C. Petrò
Le psicologie del profondoEd in particolare la psicologia analitica di C. G. Jung e l’igiene mentale
e 18,07
Pagg. 370 ESAURITOUna igiene mentale moderatamente in-tensa, deve tenere presenti gli apporti delle tre grandi scuole di psicologia del profondo fondate da Freud, Adler e da Jung.
G. Zanibelli
La patologia e la scuola del subnormalee 14,46
Pagg. 200 ESAURITOIn Italia esistono oltre tre milioni e mezzo di soggetti subnormali. Ma questi “sub-normali”, “insufficienti” o “handicappa-ti”, chi sono in realtà? Ed ancora come e perché si può essere subnormali? Il libro risponde a queste e ad altre domande in maniera esauriente.
A. Biscaldi
Un figlio è sempre un figlioL’immaginario degli adolescenti lombardi sulla generazione e sull’aborto
e 14,00
Pagg. 120ISBN 978-88-86349-79-5Il testo presenta i risultati di una ricerca condotta in alcune scuole superiori lom-barde nell’anno scolastico 2009/2010 sul-le rappresentazioni culturali degli adole-scenti sulla generazione e sull’aborto.
31
altrepubblicazioni CorsiProfessionali, CorsiLiberi,edi Aggiornamento,ecc.
PIEMONTE e VALLE D’AOSTA
ALESSANDRIA, AOSTA, ASTI, CUNEO, NOVARA, TORINO, VERCELLl, VERBANIA
SORAES S.a.s. di FINI A. & C. Via Chivasso, N. 410098 RIVOLI (TO)Tel. 011/4113505 - 011/4038281Fax 011/4042876E-mail: sores@virgilio.it
LIGURIA
GENOVA, IMPERIA, LA SPEZIA, SAVONA
CENTRO DIFFUSIONE EDITORIALE di PIER LUIGI DI TULLIO S.a.s.Via Volturno, N. 24/R - 16129 GENOVATel. 010/3733475 - Fax 010/3733477E-mail: info@cdesas.itSito web: www.cdesas.it
LOMBARDIA
BERGAMO, COMO, LODI, LECCO, MILANO, PAVIA, SONDRIO, VARESE
DIDATTICA LIBRI S.r.l.Via San Cristoforo, N. 73/A 20090 TREZZANO SUL NAVIGLIO (MI)Tel. 02/8242908 - Fax 02/89200604E-mail: info@didatticalibri.itSito web: www.didatticalibri.it
MANTOVA
G. & T. SCUOLA S.r.l.(vedi VERONA)
BRESCIA
GECH GIANNI & TEDOLDI ANGELOVia Dei Caporali, N. 725015 DESENZANO (BS)Tel. e Fax 030/380306E-mail: giagec@alice.it - atedold@tin.it
CREMONA
CASA EDITRICE PADUSVia Castelleone, N. 61 - 26100 CREMONATel. 0372/28331 - Fax 0372/565520E-mail: edpadus.mangiarotti@fastwebnet.itSito web: www.editricepadus.it
VENETO
VERONA
G. & T. SCUOLA S.r.l.Via Basso Acquar, N. 22 - 37135 VERONATel. 045/8034386 – 045/8018195Fax 045/8012815 E-mail: gtscuola@gregoriano.itSito web: www.gregoriano.it
PADOVA, ROVIGO, VICENZA VENEZIA/MESTRE
AREA LIBRI S.r.l. Diffusioni EditorialiVia Polonia, N. 35 - 35127 PADOVATel. 049/8713174 - Fax 049/8722755E-mail: info@arealibri.itSito web: www.arealibri.it
BELLUNO, TREVISO
Agenzia EditorialeMARIO MATTIUZZO Via Nervesa della Battaglia, N. 731100 TREVISOTel. e Fax 0422/420389E-mail: matruo@alice.it
FRIULI VENEZIA GIULIA
GORIZIA, PORDENONE, TRIESTE, UDINE
Agenzia Editoriale LIPARI PIETRO Via Buonarroti, N. 34/433010 Feletto Umberto (UD)Tel. 0432/688269 - Fax 0432/689435E-mail: p.lipari@tin.it
TRENTINO - ALTO ADIGE
BOLZANO, TRENTO
G. & T. SCUOLA S.r.l. (vedi VERONA)
EMILIA ROMAGNA
BOLOGNA, FERRARA, FORLI’/CESENA, MODENA, PARMA, REGGIO EMILIA,
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Rappresentanze EditorialiDott. ROBERTO BOLDINI S.r.l.Via Di Vittorio, N. 36/340055 VILLANOVA DI CASTENASO (BO)Tel. 051/780000 - Fax 051/782199E-mail: info@boldinisrl.it
PIACENZA
DIDATTICA LIBRI S.r.l. (vedi MILANO)
TOSCANA
AREZZO, FIRENZE, GROSSETO, LIVORNO, LUCCA, MASSA CARRARA, PISA, PISTOIA, SIENA
In attesa di designazione, rivolgersi direttamente a: CASA EDITRICE PADUSVia Castelleone, N. 61 - 26100 CREMONATEL 0372/28331 - FAX 0372/565520E-mail: edpadus.mangiarotti@fastwebnet.itSito web: www.editricepadus.it
depositaridizona
MARCHE
ANCONA, ASCOLI PICENO, MACERATA, PESARO
BARTONE LIBRI S.r.l.Piazzale Mercurio, N. 6762100 PIEDIRIPA-MACERATATel. 0733/283131 - Fax. 0733/286490E-mail: info@bartonelibri.it
ABRUZZO
CHIETI, L’AQUILA, PESCARA, TERAMO
D LIBRI di D. e G. D’INCECCO & C. S.n.c.Via Tronto, N. 30/3265128 PESCARA Tel. 085/4308325 - Fax 085/4326955E-mail: dlibri@dlibri.it
UMBRIA
PERUGIA, TERNI
LIBRI ORSELLIVia S. Girolamo, N. 39206135 PONTE S. GIOVANNI-PERUGIA Tel. e Fax 075/393096 - Cell. 347/4964043E-mail: libriorselli@gmail.com
LAZIO
ROMA
DISTRIBUZIONE EDITORIALEdi PATRIZIA VACCHERO S.r.l.Via Diomede Marvasi, N. 14 – 00165 ROMATel. e Fax 06/6626020 – 06/6625892E-mail: agedit@tiscali.it
RIETI, VITERBO
VACCHERO S.r.l.(vedi ROMA)
LATINA, FROSINONE
DI COSMO LIBRI & C. S.n.c.Via Vado Spina, N. 10 03027 RIPI (FR)Tel. 0775/284077 - 0775/254205Fax 0775/285177E-mail: info@dicosmolibri.com E-mail: ordini@dicosmolibri.comSito web: www.dicosmolibri.com
CAMPANIA
CASERTA, NAPOLI, SALERNO, BENEVENTO, AVELLINO
In attesa di designazione rivolgersi al ns. depositario per il Lazio:DISTRIBUZIONE EDITORIALE di PATRIZIA VACCHERO S.r.l.Via Diomede Marvasi, N.1400165 ROMATel. e Fax 06/6626020 - 06/6625892E-mail: agedit@tiscali.itM
MOLISE
CAMPOBASSO, ISERNIA
Organizzazione IL LIBRO (vedi FOGGIA)OLISE
BASILICATA
MATERA, POTENZA
ALESSANDRO MORI (vedi BARI)
PUGLIA
BARI, BRINDISI
Agenzia Editoriale ALESSANDRO MORI S.P. 231 Km 1+0,57 (EX S.S. 98)70026 MODUGNO (BA)Tel. 080/5358816 pbx - Fax 080/5354917E-mail: agenzia.mori@gmail.com
FOGGIA
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ADOZIONI DEI LIBRI SCOLASTICI
L’Associazione Italiana Editori ha predisposto a uso delle istituzioni scolastiche, di ogni ordine e grado, un sito (www.adozioniaie.it) per agevolare la preparazione e la relativa compilazione dell’elenco dei libri di testo adottati.
Collegandosi al sito sopraccitato sarà possibile, a partire dai primi di aprile, fino alla data di scadenza fissata dal Ministero:1. Consultare l’elenco dei titoli scolastici proposti per l’anno scolastico2. Operare la compilazione e la trasmissione online delle adozioni dei libri di testo.
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