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«Cosa volete
che io faccia
per voi?»
(10,35-45)
PARROCCHIA MARIA SS. ADDOLORATA OPERA DON GUANELLA – BARI
Anno Pastorale 2015-2016
Strumenti per capire
Dopo ogni annuncio della
passione, morte e risurrezione,
Marco evidenzia l’incapacità di
comprendere dei discepoli.
La richiesta dei figli di Zebedèo è su questa linea: è
difficilissimo capire e
accettare che è necessario
servire fino a donare la vita,
come Gesù.
v. 35 Maestro, noi vogliamo che tu ci faccia... Matteo, nel passo parallelo (Mt 20,20), attenua la
«figuraccia» dei due apostoli (i «Boanèrghes», i testimoni della risurrezione della figlia di Giàiro [Mc 5,37] e della trasfigurazione [Mc 9,21]!) e fa presentare la domanda dalla loro madre. Luca addirittura omette l’episodio!
v. 36 Cosa volete che io faccia per voi? Gesù rivolgerà l’identica domanda a Bartimèo, il cieco di
Gerico (Mc 10,51).
v. 38 bere il calice. Nell’AT è spesso il
simbolo della sofferenza, il destino
di morte (cfr. Sal 75,9; Is 51,17-22; Ger 25,15.27-31; Ez 23,31-34; e specialmente al
Getsemani in Mc 14,36: «Allontana da me questo calice! »).
- ricevere il battesimo con cui io sono
battezzato. Espressione da leggere nel senso
etimologico greco: Gesù sarà «immerso» nella
sofferenza (cfr. Lc 12,50: «C’è un battesimo che devo ricevere; e come
sono angosciato, finché non sia compiuto!»),
sprofonderà nelle acque amare della morte (Sal
69,2-3.15; Rm 6,3).
v. 39 anche voi lo riceverete. Avverrà per Giacomo che morirà martire nel 44 d.C., durante i
giorni degli Azzimi (la settimana di Pasqua), per opera di Erode Agrippa (At 12,2).
E anche Giovanni avrà la sua parte di sofferenze e tribolazioni, pur senza morire martire.
v. 40 è per coloro per i quali è stato
preparato. Passivo divino che esprime la libera
azione di Dio. In Mt 20,23: «È per
coloro per i quali è stato preparato dal
Padre mio».
vv. 43-44 ma chi vuol
essere grande tra voi si
farà... È la vera risposta di Gesù
a Giacomo e Giovanni e agli altri discepoli.
- servitore [diakonos] e servo [doulos]. Saranno i grandi e i primi nella nuova comunità (cfr. Mc 9,35: «Se uno vuol essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il
servo di tutti»).
v. 45 dare la propria vita in riscatto per molti. Gesù muore a favore di, al posto di, come il Servo di
JHWH in Is 53,10-12; e verserà il prezzo del riscatto (cfr. 1Tm 2,6: «Ha dato se stesso in riscatto per tutti» e Mc 14,24: «Questo è il mio sangue, il sangue dell’alleanza
versato per molti»).
Dopo tante predizioni di morte e
risurrezione, queste ultime parole
esprimono, come introduzione al
racconto dell’ormai prossima settimana
della passione, il significato profondo
di quanto sta per accadere.
Piste di riflessione
• L’uomo è desiderio. Gli manca sempre qualcosa, e la desidera, la cerca e la chiede! Quante nostre preghiere pretendono che Dio si faccia esecutore dei nostri piani! Pretendiamo di addomesticare Dio, perché ci serva nei
progetti della nostra gloria che - per coinvolgere anche lui - confondiamo con la sua (cfr. il v. 37: la tua gloria!). Dio esaudisce sempre le sue promesse, non sempre le nostre
attese!
• La vera grandezza è servire, cioè amare non a parole, ma con i fatti. Servire
significa promuovere il bene
dell’altro. È il contrario di servirsi, di asservire,
espressioni del nostro egoismo.
• «Il Figlio dell’uomo non è venuto per
essere servito, ma per servire e dare la
propria vita in riscatto per molti». È la definizione che
Gesù dà di sé e rivela il senso
ultimo della sua esistenza e della sua
missione.
• Gesù riceve il potere e la gloria solo in quanto servo; ma è servo, come quello adombrato nel canto di
Isaia (cap. 53), in quanto accoglie su di sé il destino di dolore e di peccato di tutta la comunità umana.
• Il suo servizio si attua nella fedeltà radicale e nella responsabilità piena verso gli uomini. Per questo la
libera accettazione della sua morte violenta diventa il prezzo di liberazione per una moltitudine, che ha le
dimensioni dell’umanità.
Suggerimenti per pregare
• Chiedere a Dio di
donarci il discernimento per
saper distinguere le cose che lui vuole, affinché chiediamo ciò che piace a lui,
non a noi;
- di insegnarci a domandare quello che è
davvero necessario per il nostro bene e per quello degli altri.
• Ringraziare Dio per le tante nostre preghiere... non esaudite. Egli è sempre con noi e sa ciò di cui
abbiamo bisogno.
Fa’, o Signore, che io possa partecipare al calice della tua passione e al battesimo che tu hai ricevuto, e apri i miei occhi sul tuo mistero di umiliazione, affinché io possa vedere la tua
gloria di servo per amore. Amen.
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