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5cronache VENERDÌ24 OTTOBRE
2008
SUPERENALOTTO, AZZECCATA LA SESTINA
Catania, dalla bancarotta alla supervincita
dalla prima pagina
Un complotto forzitalmeridionalhackeriano ha indubbiamente uncerto fascino. E poi nessuno di noi hascordato le vincite a ripetizione in Puglia, agli albori del concorso: 32 milioni di euro la prima mostruosa vincita di gruppo a Peschici. E nessunoha scordato i bambini malbendati delLotto, le palline lisce o ruvide daestrarre per azzeccare il terno.
Come dopo ogni vittoria di grandeentità, anche ieri il leader del Movimento Diritti Civili Franco Corbelliha subito annunciato un espostodenuncia: «Chiederò alla Procura di Catania di acquisire presso la Sisal copiadel dischetto con le giocate del concorso spiega Corbelli in una nota edi verificare la regolarità della maxivincita, attraverso un controllo incrociato. Il 6 di Catania è un’altra vincitasospetta, che arriva come al solito,stranamente e puntualmente, dopo leroventi polemiche di questi giorni».Se «la Sisal non ha duplicato il dischetto con le giocate, per consentirequesto controllo incrociato, come Diritti Civili ha chiesto per settimane
aggiunge Corbelli si avrà la certezzache si tratta di una vincita pilotata,dall’esterno, da esperti informatici,all’insaputa della stessa Sisal, cosìcome è avvenuto in questi anni peraltre maxi vincite. Non cambia nullase a centrare il 6 questa sera è statauna schedina singola o un sistema».
I sospetti fanno parte del gioco, mase andiamo a vedere i precedenti, peresempio le dieci maggiori vincite disempre, scopriamo che la seconda (71milioni e rotti) è stata centrata a Milano, la terza (di nuovo 71 e rotti) a SavignonesulRubicone,dovenonsoloildado è tratto, in provincia di Forlì, epoi ancora nelle province di Milano,Torino, Bologna, Bari, Taranto, Rieti,Pistoia.
Il complotto sembra già un po’meno credibile, anche perché ieri Milano si è comunque portata a casa unbel 5+1 da 3.757.199,25 euro. Una cifrache oltretutto sarebbe proprio quellagiusta giusta per ritirarsi a vita privata, senza preoccuparsi di avere sulconto corrente 100 milioni di euro dicui solo 103 mila garantiti contro lecrisi.
Ma resta il fatto che ha vinto qualcuno altro, e che tutti noi dobbiamoridimensionare le nostre aspettative.Lo stesso vale per Paris Hilton, chenelle ultime estrazioni aveva fattocomprare 1.000 biglietti, e per DashaZhukova, fidanzata di Roman Abramovich, che ne aveva acquistati 500sperando così di pagarsi il ricevimento di nozze rimandato dal magnate a causa del cattivo momentoeconomico. Siamo pronti a scommettere che, una volta accertato di nonavere fatto né 6 né 5+1, le ragazze nonhanno nemmeno perso tempo a controllare le schede.
Ora si rischia l’effetto rebound. Maniente paura. Una saggia decisione hafatto sì che non si debba perderetroppo tempo a ricostruire un jackpotconsistente. Il “6 di ripartenza” valegià oltre 20 milioni di euro. E ricomincia così la favola bella che ieri ci illuse, e che oggi di nuovo ci illude, oParis.CLAUDIO PAGLIERI
La città sull’orlo del cracoggi festeggia con la piùalta vincita di sempre.Il sindaco: «È un segnalepositivo per la comunità»
A Catania i 100 milioni del concorso
L’INCHIESTA
La rivolta dei padronidelle slot machineUn decreto per risolvere la maxi multa da 90 miliardi rischiadi far sparire 300 mila macchinette dai bar. Poi la retromarcia
+54,7% +15,7% +15,1% -28,4% -9,1 -6,5
Fonte: AGICOS
2.600
Scommesse sportive Gratta e Vinci NewSlot
5.888milioni di euro milioni di euro 13.776 milioni di euro
Toto Totogol, Il9, Big Match Scommesse ippiche Bingo
169 milioni di euro 1.799 milioni di euro 1.261 milioni di euro
GIOCHIIN CRESCITA
Variazioni nei primi 9 mesi del 2007-2008
Totale giocate nei primi 9 mesi del 2008 34.286 in milioni di euro
GIOCHIIN CALO
n ROMA. L’agenziaAgicos ha reso noti irisultati dei giochi inItalia nei primi mesi
dell’anno.Slot. Volano incontrastate. Se il
trend continuasse, potrebbero arrivare ad una raccolta di oltre 21miliardi di euro a fine anno.
Gratta e vinci. Le proiezioniparlano di una raccolta a fine annoche potrebbe toccare i 9 miliardi,consolidandoli al secondo postotra i giochi più praticati nel nostropaese, dietro solo agli apparecchida intrattenimento.
Scommesse. Era facile prevedere che il 2008 sarebbe stato unanno record: Europei e Olimpiadihanno fatto schizzare verso l’alto ibilanci dei mesi estivi, poi l’inizioanno è stato sorprendente.
SuperEnalotto. L’impennarsidelle giocate, complice il jackpotda podio, ha letteralmente cambiato faccia al bilancio. Una ripresa sensazionale, basti pensareche a metà esercizio il concorsoaveva chiuso a 908 milioni di euro,ovvero con una contrazione del12,5 per cento.
Lotto. Sono state 118 le estrazioni del Lotto disputate nei primi9 mesi . Per quanto riguarda le vincite questo 2008 si sta rivelandomolto generoso per gli appassionati. Il 56 per cento di quanto giocato, pari a 2.460 milioni di euro, ètornato sotto forma di vincite.
Bingo. La “tombola nazionale”segna una contrazione, ma i prossimi mesi, e soprattutto dicembre,saranno però quelli più “ricchi”.
Scommesse ippiche. Proseguel’emorragia. In cifre, sono andatipersi quasi 200 milioni di euro.
Pronostici. Continua la pesante flessione dei concorsi pronostici. Totocalcio, Totogol e Il 9.Un dato pesante, se si tiene contodel fatto che nel luglio 2007 nonvennero disputati concorsi e nelmese successivo solo tre.
Big Match. Un risultato sconfortante se si considera che a luglio2007 non vennero disputati concorsi per il mancato avvio dellanuova rete.
CLASSIFICA
MACCHINETTEUN RECORDDA 21 MILIARDI
dalla prima pagina
Tutte le macchinette (sono 300mila) che compaiono nei bar e nei locali italiane dovevano sparire entro tremesi. Sostituite dalle cosiddette videolottery. Che sono sì più sicure, a provadi modifiche, alterazioni e soprattutto“blindate” nel sistema di controllocentrale della Sogei, che tiene d’occhiola quota (il Preu) che va versata alloStato. Ma anche più insidiose: aumenterebbe il valore della giocata e dellevincite, sarebbe possibile giocareonline con tessere prepagate e forseanche con la carta di credito.
Così è esplosa la rivolta dei gestoridelle macchine. Sono l’anello centraletra le dieci grandi concessionarie chegestiscono il gioco in Italia e i negozianti che le ospitano nei locali. Tral’incudine e il martello, i gestori sono iproprietari delle apparecchiature e ledovrebbero sostituire a spese loro. nelbel mezzo di un’operazione, ancora daconcludere, che ha già visto la sostituzione delle slot di prima generazionecon quelle di seconda.
Quindi, apriti cielo. «La norma decreta la fine di migliaia di aziende dedite tanto alla raccolta degli incassidelle slot, quanto alla costruzione delleapparecchiature, ma soprattutto lascomparsa di un sistema del gioco lecito che annovera, tra i suoi meriti, lasconfitta delle consorterie criminali»,rilancia Massimiliano Pucci, presidente di As.tro. «Confido in un erroredel relatore», commenta ironicamente il presidente di Sapar (l’associazione che riunisce fabbricanti, commercianti, importatori, esportatori egestori di apparecchi) Paolo Dalla Pria.
Ma perché tanta fretta nel riformareil settore? Lo spiega Gianfranco Conte,Pdl, presidente della Commissione Finanze della Camera, davanti all’assem
blea: «Lo scabroso argomento degli apparecchi da intrattenimento andavaassolutamente affrontato anche in relazione alla indagine della Corte deiConti». È l’inchiesta che il Secolo XIXstaseguendodal31maggiodelloscorsoe nella quale la procura della magistratura contabile chiede alle società concessionarie dei giochi 90 miliardi dieuro. Nello stesso periodo arrivò la relazione della commissione d’indagineguidata dall’allora sottosegretario Alfiero Grandi, che puntava il dito su unalunga serie di distorsioni del sistema.L’udienza è fissata per il 4 dicembre edevidentemente, man mano che la datasi avvicina, aumentano le fibrillazioni.
Anche in aula. Perché tuona la vocedel deputato dell’Italia dei Valori Ignazio Messina, che cita i casi di AtlantisWorld, Cogetech, Snai e Lottomatica,finite nelle maglie del maxiaccertamento della Guardia di Finanza. MaConte difende «l’onorabilità dei con
cessionari». Il suo ragionamento èquesto: «Non si può impedire ad unconcessionario di partecipare al bandodi gara per la concessione di giochipubblici sulla considerazione che laCorte dei Conti e la Finanza hanno avviato un’indagine sulla gestione dellarete delle slot contestando multe percirca 90 miliardi». Ancora: «Il nostrosistema non prevede la colpevolezzasenza condanna. Come possiamoescludere un operatore sulla base difatti non confermati da condanne?».
Gianfranco Conte è sempre statostrenuo sostenitore del sistema. E davanti alla Commissione Finanze arrivoa sostenere: «Chi è esperto del settoresi è accorto della stupidità della commissione». Parlava proprio della commissione di indagine nominata dal governo per controllare il settore giochi eguidata da Alfiero Grandi. È un sistemanel quale la fetta più grossa (è dato diieri) spetta ad Atlantis World, con una
raccolta di 3,3 miliardi, pari a circa il 24per cento del totale. Atlantis è stataguidata a questi risultati da AmedeoLaboccetta, che ne è stato legale rappresentante. Oggi è deputato del Pdl,una lunga militanza in Alleanza Nazionale, della quale è stato uomo di spiccoa Napoli. Ma al Secolo XIX Laboccettaassicura: «Non sono più in Atlantis. Ilgiorno dopo l’elezione ho abbandonato tutte le cariche. Mi dedicherò soloalla politica. È una scelta di vita».
C’è un altro grosso mistero che affiora, però, in una convulsa giornataparlamentare. Giorgio Tino, ex direttore dei Monopoli di Stato, finito a suavolta nel mirino della procura dellaCorte dei conti, è stato sostituito. Daluglio ha preso il suo posto RaffaeleFerrara, ma di fatto non ha ancora assunto l’incarico e, a quanto pare, nondispone del potere di firma. Così lostesso Conte ammette: «Si dovrebbeaprire una discussione approfondita,un esame delle procedure di nominanel nostro paese e che nel caso dei Monopoli di Stato ha aperto una singolarevicenda».
La giornata si chiude con una retromarcia del governo. Il decreto «verràmigliorato sulla base delle indicazioniarrivate in sede parlamentare», annuncia Alberto Giorgetti, sottosegretario all’Economia. Ma conferma: per iprossimi cinque anni il governo sosterrà e difenderà il sistema della concessione». E sulle videolottery correggeil tiro: «Non abbiamo nessuna intenzione di ristrutturare il sistema, sitratta solo di sistemi migliorativi e soprattutto di interventi che garantiscono la messa in sicurezza e l’avvio diuna fase di sperimentazione che porterà a maggiori garanzie».MARCO MENDUNImenduni@ilsecoloxix.it
ALL’ORDINEDEL GIORNO
Lo scabrosoargomentoandavaaffrontato perl’indagine dellaCorte dei ContiGIANFRANCO CONTEpresidente Comm. Finanze
‘ L’ALLARMEDELLA CATEGORIA
La normadecreta la finedi migliaiadi aziendee del sistemadel gioco lecitoMASSIMILIANO PUCCIpresidente As.Tro.
‘
GENOVA GIOVEDÌ 31 MAGGIO 2007
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FONDATO NEL 1886 ANNO CXXI NUMERO 128,COMMA 20/B. Spedizione abb. post. GR. 50
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IN OMAGGIO“TELESECOLO”
INDICE
in primo piano...2politica..............4cronache............6dal mondo.........8attualità ............ 9liguria...............11economia ......... 15marittimo e borsa.17cultura e spettacoli.20lettere e rubriche.22commenti ........ 23
genova ............ 25lettere e città....31album..............32
cinema & teatri ..33spettacoli.........34
televisione.......36la scuola .......... 37sport ............... 39genova sport ... 42affari...............45meteo lotto...47
Ha uccisola moglieper gelosia
PERUGIA
Il paladino della lotta alcancro è nei guai per averconservato gli oppiacei deipazienti deceduti: volevariutilizzarli per gli altri
Veolia Propreté acquista il75% della TMT, una delletre società diTermomeccanica Ecologia,prima impresa italiana neltrattamento dei rifiuti
LA SPEZIA
CASAGRANDE >> 6
Ifrancesientranoin“Termo”
Secondo gli inquirenti, ascatenare la furia diRoberto Spaccino è stato ilsospetto che la bimbanascitura non fosse sua
RAFFAELLI >> 16
GENOVA
Farmaci,chiestoil processoper Henriquet
VASSALLO >> 7
con TELESECOLO in Liguria, AL e AT€ 9,90 con libro TFR O FONDI PENSIONE?in Liguria, AL e AT¤ 1,00
QUASI cento miliardi dieuro. È la somma che, secondo la relazione della Commissione di indagine incaricata dal governo, le societàconcessionarie di slot machine e videopoker devonoallo Stato. Il “tesoro” è composto da imposte non versate, masoprattutto da sanzioni amministrative mai pagate. In pratica, secondo la relazione el’indagine della Guardia di Finanza, le macchinette non erano collegate come prescriverebbe la legge alla rete della Sogei, la società informatica incaricata di monitorare le giocate.Risultato: lo Stato è stato privato di entrate percirca 98 miliardi di euro. Come molte Finanzia
rie. Ma non basta: secondo ilGat, il nucleo delle FiammeGialle che si occupa di frodi telematiche, a beneficiare maggiormente del “malfunzionamento” del sistema sarebberostate società legate alla criminalità organizzata, che così sarebbero riuscite a riciclare denaro sporco.
Il rapporto, ora sul tavolodel viceministro VincenzoVisco, punta il dito anche
sull’Agenzia dei Monopoli e sui suoi vertici, cheavevano il compito di controllare la correttezzadel sistema e invece di pretendere il pagamentodelle sanzioni si sarebbero accordati per un forfait molto più basso.MENDUNI e SANSA >> 3
L’INCHIESTA
Il tesoretto della mafiaVideopoker, 98 miliardi di tasse e multe non riscosse dai Monopoli. E finite ai clan
Il rapporto della commissione
>> IL REPORTAGE
TUTTA LAS VEGASIN UN BARETTO
dal nostro inviato
PAOLO CRECCHI
RIPOSTO (CATANIA). Rosario LaSpina, nuovo gestore del bar 15 giugnoche ora si chiama Skipper in omaggio algrecale che qui soffia impetuoso, giurache non si è accorto di niente.SEGUE >> 2
DOPO LE ELEZIONI
Tregua nel Pd. Berlusconi e Fini: a casaDopo aspre tensioni,maratona notturna. Aottobre la costituente.Prodi: il premier saràpresidente del partito
Benedetto XVI benedice la foto di Madeleine McCann, la bimba britannica di 4anni rapita il 3 maggio in Portogallo durante una vacanza. Di fronte al Papa igenitori della bambina, Kate e Gerry McCann. Il caso ha commosso il mondo
BIMBA RAPITA IL PAPA BENEDICE MADELEINE
ROMA. Si inizia al mattino con l'autaut di Prodi: «O si fa come dico io, o mene vado. Non sono mica il "re travicello"». Si va avanti fino a notte con unatregua sul Partito democratico: sonostati fissati tempi e modalità per il futuro segretario e questa mattina si riuniranno a Palazzo Chigi i “saggi” delnuovo partito. Prodi alla fine ha annunciato: «Il presidente del partitosarà il premier». La costituente del Pdsarà convocata in ottobre.
Si è chiusa così la giornata più difficile per la maggioranza. Il risultatodelle amministrative ha infatti apertoduefronti:quellodelprogrammadigoverno e quello della nascita del Pd. Lasinistra dell'Unione, Sdi ed Udeurhanno chiesto, a gran voce, di convocare subito un vertice di maggioranza.Ds e Margherita, al contrario, hannopremuto per una soluzione sulla questione del Pd.
Sulla crisi della maggioranza si innesta la richiesta a gran voce, da parte diBerlusconi e Fini, di dimissioni del governo. Ma per il momento Berlusconinon salirà al Quirinale: preferisceaspettare i ballottaggi che, sostiene,daranno la spallata al centrosinistra.BOCCONETTI e LOMBARDI >> 4 e 5
LA DECISIONE
Fincantieri,dalla Regionealt alla BorsaApprovato un ordine delgiorno con cui si chiedeal governo «lasospensione dellaprivatizzazione»
GENOVA. «Sospendere la quotazione in Borsa di Fincantieri». LaRegione Liguria si allinea alla FiomCgil e avverte il governo: «Non cisono abbastanza garanzie per gli occupati. Chediamo che il processo diprivatizzazione dell’azienda sia sospeso». Nel giorno dello scioperoproclamato dalla Cgil contro ilpiano industriale dell’amministratore delegato Giuseppe Bono (cheprevede investimenti per 800 milioni di euro, subordinati al collocamento in Borsa del 49% delleazioni), il consiglio regionale liguredecide di scendere in campo alfianco della Fiom. Lo fa con un ordine del giorno approvato dallaquasi totalità dei gruppi, da Rifondazione comunista ad Alleanza nazionale. Solo Forza Italia si astiene:«Inrealtà diceil capogruppoLuigiMorgillo , dietro la parola “sospendere”, si nasconde la volontà di nonprivatizzare Fincantieri».F. FERRARIeuncommentodiLUIGILEONE>>11e23
AGENOVAUNASTORIACHECAMMINAALCONTRARIO
L’OPERAIOTORNA A FAREIL CONTADINO
GIULIANO GALLETTA
SUO PADRE gettò via lazappa, e come tanti milionidi contadini scese in cittàper andare a fare l’operaio.
Invece adesso Enrico, 21 anni, genovese di Pra’, ha fatto il cammino inverso: lui ha studiato e si è diplomato,ma di fare l’operaio non se l’è sentita. Ecosìharisalitolacollina:pocastrada,inverità, ma lì c’è un altro mondo. E oraEnrico coltiva il basilico nelle serredove un tempo lavorava suo padre.
Adriano Celentano nel “ragazzodella via Gluck” e Giorgio Gaber in“Com’è bella la città”, raccontano delrapporto fra città e campagna tra lafine degli anni Cinquanta e l’iniziodegli anni Sessanta in Italia. Canzoni disuccesso, con la loro critica dell’urbanizzazione tra nostalgia (Celentano) eironia (Gaber). Proprio in quegli annil’Italia viveva una fase di intensa indu
strializzazione con l’inevitabile abbandono delle campagne.
Genova è uno dei gangli vitali di questo modello di sviluppo e le fabbriche siriempiono di contadini dell’entroterrache vedono nel loro nuovo ruolo dioperai una via di uscita alla miseriadella vita della campagna. Ma non solo:“essere operai” significa raggiungereanche un diverso status sociale, a dispettodelle condizionidilavorospessoaltrettanto massacranti che le precedenti, ma proprio le lotte sociali e la
sensazione di essere protagonisti dellosviluppo, acuiscono questa coscienza.In alcuni casi però il legame con lacampagna non si spezza del tutto econtinua a funzionare in qualchemodo. È la storia di tante famigliecome quella di papà Lorenzo che oravede il figlio ripercorrere i suoi passi alcontrario. Non soltanto per necessità,ma per scelta. Oggi infatti la condizione di operaio è considerata “residuale”, sinonimo quasi soltanto disfruttamento, mentre quella di contadino (nel modo nuovo in cui si esplica),almeno nella forma del “lavoro autonomo”, oltre ad essere uno sbocco occupazionale si è caricata di significatipositivi, di valori come libertà e “naturalità” che possono sedurre i giovani(alcuni giovani) della Genova postindustriale.AMODEO >> 28
GENOVA MERCOLEDÌ 23 GENNAIO 2008
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7
Duro attacco del chirurgoromano Staibano. BertiRiboli definisce massoneil direttore del SanMartino. Secca replica
ALLA CORTE DEI CONTI IL CASO SOLLEVATO DAL SECOLO XIX
Slot, la Procurachiede 90 miliardiMa il Consiglio di Stato apre la strada allo sconto
IVIAGGIDIASSESSORIEDIPENDENTISONOCOSTATI2,3MILIONI INDUEANNIEMEZZO
REGIONELIGURIA
AIRLINES
ALESSANDRA COSTANTE
GENOVA. La Regione Liguria:un’agenzia turistica più che un entepubblico. Assessori e dipendenti cheviaggiano intorno al mondo, dallaCina a New York, da Shanghai aMiami, da Toronto all’Uruguay. Pernon parlare poi di Brasile, Libia, Tunisia, Russia, Romania, Germania,Spagna, Paesi Bassi e Corsica. E qualche volta in “business class”, vedi ilviaggio a Shanghai dell’assessoreMargherita Bozzano.
In pillole è il dossier che il capogruppo di Alleanza nazionale, GianniPlinio, ha presentato ieri. La giuntaBurlando, però, non ci sta a fare ilpunchingball e risponde per vocedell’assessore al Personale, G.B. Pittaluga: «Contando l’aumento dei biglietti aerei abbiamo speso gli stessisoldi che in due anni e mezzo hannospeso i nostri predecessori della
giunta Biasotti».I dati nelle mani di Plinio arrivano
dagli uffici regionali, in risposta allerichieste presentate in consiglio dalcapogruppo di Alleanza nazionale.Secondo Plinio tra il 10 maggio 2005 eil 31 ottobre 2007 questo andirivienisulla rotte del mondo è costato circa 2milioni e 385 mila euro, di cui393.246,39sonostatispesiperlemissioni italiane e straniere della giunta;1.992.077 è stato il costo per le missioni dei dipendenti che nel 2006
sono stati autorizzati per 5.500 missioni in Italia e all’estero e nel 2007per 5.100. «Bisogna ridurre le trasferte. Non si può fare i globetrotterdi lusso mentre le famiglie liguri tirano la cinghia», ammonisce Plinioche non si è fatto mancare neppure lagraduatoria dei viaggiatori e le loromete.
Guida la classifica l’assessore al Turismo Margherita Bozzano, al secondo posto c’è il presidente ClaudioBurlando, al terzo il vicepresidenteMassimiliano Costa (in questi giorniin viaggio a Cuba con il collega FrancoZunino). «Non c’è punto del mappamondo che non sia stato toccato spiega Plinio È una riedizione haaggiunto del turismo politico che furoreggiava nella vituperata prima Repubblica».SEGUE >> 10
Fed tagliai tassi, giùle Borse
ECONOMIA
I ritardi accumulati nellamovimentazione deicontainer hanno prodottola paralisi dei traffici. Larabbia degli spedizionieri
È morto a 92 anni ArrigoBoldrini, protagonista dellaResistenza, medaglia d’oroal valor militare, presidenteonorario dell’Anpi.Partecipò alla Costituente
BOLDRINI
CRESCI >> 11
Addiopartigiano“Bulow”
Il provvedimento della Fed,che ha abbassato i tassi al3,50%, non è statosufficiente a frenare ilsegno negativo delle Borse
BATTIFORA >> 15
GENOVA
Terminal Vtein emergenzaexport fermoper 4 giorni
G. FERRARI >> 13
CRISI POLITICA
Per Prodisfida finale.Berlusconi:«In piazza»
ROMA. Romano Prodi ha platealmente approvato la linea di Walter Veltroni all’assemblea deiparlamentari del Pd: no alla crisi di governo, avanticon le riforme istituzionali e con quella elettorale,no al voto anticipato che sarebbe «la scelta peggiore». Oggi Prodi otterrà la fiducia della Camera,domani sfida incertissima al Senato, dove potrebbemantenere la fiducia grazie ai senatori a vita. Si ribella Silvio Berlusconi: «Un governo tenuto inpiedi con espedienti sarebbe travolto da un movimento popolare irresistibile».BOCCONETTI e LOMBARDI >> 2 e 3
I candidati democratici alla presidenza degli Stati Uniti, Hillary Clinton e BarackObama, si scambiano accuse al Palace Theatre di Myrtle Beach, in SouthCarolina, in vista della sfida di sabato alle primarie di quello Stato SERVIZIO >> 7
PRIMARIE LITE IN TV FRA CLINTON E OBAMA
ROMA. «Ci sono casi in cui sonostati creati repartifantasma soloper poter dare dei posti di primarioagli amici. In quei reparti, che poibisogna far lavorare, vengono operate anche persone che non neavrebbero bisogno». A lanciare l’accusa è Mario Staibano, primariodella cardiochirurgia del San Filippo Neri di Roma, nel corso dellapresentazione di un progetto di riforma nel sistema sanitario delLazio. «Il grande affare dei partitinon è quello di piazzare i loro uomini. Ma fare in modo che i loro uomini “facciano la spesa” dove vogliono loro». Il grande business perla partitocrazia è l’acquisto deimacchinari e degli approvvigionamento, «oltre agli appalti per l’edilizia», ha concluso Staibano.
E così la polemica nata in Liguria
su nomine e spartizione dei postiriesplode, inaspettata, nella capitale. Dove è presente, nella sede delConsiglio regionale del Lazio,anche Edoardo Berti Riboli, il chirurgo che ha scatenato il “caso Liguria”. E che rilancia: «L’influenzadei partiti nella sanità è stataenorme, sia da sinistra, sia da destra. Dal centrodestra è stata un po’inferiore, ma solo perché nella nostra regione è meno strutturato,tutto qui». E non si ferma: «Da noi,all’ospedale San Martino, non c’èstato spoils system. Il direttore generale (Gaetano Cosenza, ndr) nonè stato cambiato, ma la situazionenon è peggiore che in altre regioni.D’altronde lui ha parenti in politica, congiunti in magistratura ed èmassone. E chi lo sposta, unocosì?».
Alle dichiarazioni di Berti Riboliha replicato in serata l’ufficiostampa del San Martino: «La descrizione non corrisponde assolutamente alla figura del direttore generale del San Martino».GLI INVIATI MENDUNI e SANSA >> 4
Il premier e Walter Veltroni decisia riottenere la fiducia. Oggi votala Camera: sì scontato. Domaniil verdetto incertissimo del Senato.Berlusconi: «Niente espedienti»
ROMA. Oltre novanta miliardi di euro: è larichiesta della Procura della Corte dei Contiallesocietàconcessionariedislotmachine.Lasomma corrisponde alle multe non versate aiMonopoli.
I magistrati vanno avanti per la loro strada:respintelededuzionidelleparti, laProcurahadeciso di ribadire le proprie accuse e neigiorni scorsi ha depositato le citazioni perl’udienza, fissata per il prossimo 4 dicembre.
È la richiesta di risarcimento danni piùgrande della storia giudiziaria italiana. Laprima contestazione da parte della Procuradella Corte dei Conti risale al 2007. Il SecoloXIX ha sollevato il caso con un’inchiesta poiripresa da trasmissioni televisive, fra cui Stri
scia la notizia. La guerra è ancora lunga: unaprima battaglia si combatterà proprio oggidavanti al Tar del Lazio, che deve decidere sulricorso presentato da tre società concessionarie.
Anche il Consiglio di Stato si è pronunciato,seppure indirettamente, sulla vicenda. Lo hafatto apprezzando i criteri indicati dal Parlamento circa il sistema delle penali, che devono essere applicate «secondo principi diautorevolezza, di proporzionalità e con diretto riferimento all’inadempimento accertato e al danno effettivamente arrecato». Lepenali vanno pagate, insomma. Ma è giàaperta la strada dello sconto.GLI INVIATI MENDUNI e SANSA >> 5
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Oggiin edicola“GIOIA”
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in primo piano ...2attualità ............ 4cronache............6dal mondo .........7liguria..............10economia..........11marittimo.........13cultura e spettacoli 15lettere e rubriche 18commenti.........19genova.............21
lettere e città....27album..............28
agenda ........... 29spettacoli.........30cinema & teatri...31
televisione .......32la scuola .......... 33sport ............... 34genova sport....37meteo - lotto...39affari...............40
con GIOIAin Liguria€ 1,00 in altre zone¤ 1,00
OSCARIL PIENODEI COENNomination: Tornatorefuori dalla cinquinaLINETTI a pagina 17
IL MITO LA VESPAPUNTA SULL’INDIACRESCI e VENTURI a pagina 9
Lo scooter sfida l’auto meno cara del mondo
SCANDALO SANITÀ
«Reparti-fantasmaper i primari amici»
5cronache VENERDÌ25 GENNAIO
2008
L'INCHIESTA
Atlantis, multa record da 31 miliardiCaso slot machine: le richieste del pm alla concessionaria vicina ad An e ad altre nove società
Il Preu (prelievo erariale unico) è la tassa che si paga sulle giocate. Fino al 2006 era del 13,5%, ora è al 12% per cento
LA MAXI MULTA RIPARTITA PER CONCESSIONARIE (in miliardi di euro)
31,4
7 6,89,42,93,177,7
4,58,1
Atlantis Cogetech Snai Lottomatica Cirsa Hbg Codere Sisal Gmatica Gamenet
Per legge le macchinette devono essere collegate via modem con il cervellone della Sogei, la Società Generale di Informatica che si occupa di controlli sul pagamento delle imposte.Per ogni ora in cui una macchinetta non è collegata al sistema di controllo della Sogei, scatta la sanzione di 50 euro.La commissione presieduta dal sottosegretario Alfiero Grandi ha affermato che i Monopoli “hanno tollerato che l’impianto per regolare il gioco e ottenere il pagamento delleimposte non entrasse a regime per più di un anno, rinunciando a qualunque forma di sanzionamento”
dai nostri inviati
MARCO MENDUNIFERRUCCIO SANSA
ROMA. Al primo posto, con lacontestazionepiùpesante,c’èAtlantis World, la società concessionariadelle slot machine rappresentata inItalia da Amedeo Laboccetta, storicoesponente di Alleanza Nazionale aNapoli. Quasi 31 miliardi e mezzo dieuro: l’equivalente, per intendersi,di sei volte il Pil di una nazione comelo Zimbabwe.
MaAtlantisèsoltantola prima società cui la Procura della Corte deiConti ha chiesto di saldare il debito(finora presunto, fino alla decisionefinale) con lo Stato. Sanzioni e multeper il mancato collegamento allarete telematica di controllo dellemacchinette. La lista conta altrinove nomi, concessionarie chestanno vivendo giorni di fibrillazione.
Ecco allora Cogetech (9,4 miliardi), Snai (8,1 miliardi), Lottomatica (7,7 miliardi), Cirsa (7 miliardi dieuro), Hbg (7 miliardi), Codere (6,8miliardi), Sisal (4,5 miliardi), Gmatica (3,1 miliardi) e Gamenet (2,9 miliardi). Il totale fa circa novanta miliardi di euro, considerando che lecifre sono arrotondate per difetto. Esenza contare un’altra voce: le sanzioni sul mancato prelevamento delPreu, il prelievo che i Monopoli dovevano esigere su ogni giocata delleslot machine. E senza tenere contoanche delle sanzioni che erano staterichieste nei confronti dei verticidell’amministrazione dei Monopolie che potrebbero essere confermate.Cifre a nove zeri, basti pensare che aldirettore Giorgio Tino è stato contestato un danno per 1,2 miliardi dieuro.
ADESSO la richiesta della Procurae sulla scrivania dei magistrati dellaCorte dei Conti in attesadell’udienza del prossimo 4 dicembre. Allora in aula sarà discusso il piùgrande risarcimento della storia giudiziaria italiana. Da una parte i pm,
dall’altra alcuni degli avvocati piùnotidellaCapitale,schieratidallesocietà concessionarie che si giocanoun tesoro. Se non addirittura il rischio di fallire.
La linea difensiva: non è stato tecnicamente possibile collegare pertempo le slot machine alla rete telematica che doveva monitorare gliapparecchi in servizio e calcolarequindi la somma da pagare alloStato. Seconda contestazione: le penali sarebbero state calcolate inmodo sbagliato. Terza obiezione: laCorte dei Conti non ha competenzaa occuparsi del rapporto tra Monopoli (un’Agenzia che dipende dal ministero dell’Economia) e società,perché si tratta di un accordo di carattere privato.
Le deduzioni non hanno convintola procura , che le ha respinte. Così siva davanti al magistrato contabilecon una richiesta da far tremare ipolsi. Il pm non si basa solo su argomentazioni, ma su prove documentali. Eccole. Non è vero che era impossibile collegare le macchinettealla rete, perché oltre il novanta percento del territorio nazionale era coperto.
Seconda contestazione: se non erapossibile collegare le slot, perché leconcessionarie, pochi mesi dopoaver ottenuto il via libera dai Monopoli, hanno raddoppiato, triplicato oaddirittura quadruplicato le mac
chinette? Sostiene la procura: conquesto atteggiamento si è moltiplicata l’entità dell’inadempimento,pur sapendo che non si poteva rispettare la convenzione.
La relazione della Commissionepresieduta dal sottosegretario Al
fiero Grandi, l’organismo che permesi ha indagato sul mondo dellescommesse “legali” e ha poi consegnato la relazione al viceministroall’Economia Vincenzo Visco,spende molte parole per la AtlantisWorld Group of Companies, la so
cietà che ha collezionato la penalerecord. La concessionaria che in unbar di poche decine di metri quadratia Riposto (Catania) avrebbe stipatoquasi 27 mila apparecchi che in realtà dovevano risultare “in magazzino” e non funzionanti.
Gli esperti della commissioneGrandi l’hanno considerato un escamotage per “nascondere” macchinette che in realtà funzionavanoegualmente al di là di ogni regolamentazione.
Amedeo Laboccetta, rappresentante di Atlantis in Italia, ha ribaditoin una lunga intervista al Secolo XIXche si trattava di «un escamotage,ma in senso positivo. Fu realizzatocon il pieno consenso degli enti interessati e con un solo fine: costringerechi ”nascondeva” le macchinette auscire allo scoperto». Insomma: iMonopoli erano d’accordo, avevaconfermato Laboccetta, e la finalitàera solo quella di far emergere situazioni di illegalità.
ESISTE poi un altro filone di indagini sui legami politici , ma anche suquelli con la criminalità organizzata,del mondo del gioco e delle slot. Laguardia di Finanza sta lavorando datempo e gli uomini del Gat, il gruppoantifroditecnologichedelleFiammeGialle (che hanno indagato sul casodelle slot machine non collegate allarete di cotnrollo) hanno già incontrato due volte, in summit dedicati aquesto specifico argomento, i detective della Dia, la Direzione investigativa antimafia.menduni@ilsecoloxix.it
sansa@ilsecoloxix.
Una slot machine: sulle macchinette indaga da mesi la procura della Corte dei conti che contesta la maxi-sanzione
LA POLEMICA
Cnr, il nuovo presidente sceltodopo un consulto telefonico
ROMA. «Il comitato scientificoistituito a settembre dal ministrodell’Università Fabio Mussi per individuare una terna di scienziati da cuiestrarre il nome del nuovo presidentedel Cnr, ha lavorato in maniera tantoperfetta da non lasciare traccia del suooperato». È ironica, la posizione assunta dal sindacato Usi/RdbRicerca,nel ribadire che «il gruppo di esperti(guidato dal famoso fisico Giorgio Parisi) non ha prodotto alcuna documentazione finale in merito alle procedure di scelta dei candidati da inserire nella terna». Un dato che si evince,sottolinea il sindacato, da una lettera(di cui l’Usi/Rdb dichiara di essere inpossesso) che nei giorni scorsi il ministro Mussi avrebbe fatto recapitare aEnzo Boschi, presidente dell’Ingv(Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia). Boschi, dopo essere statoescluso dalla prima scrematura dellacommissione, ha chiesto a Mussi l’accesso agli atti della selezione pubblica.
Nella lettera citata dal sindacato,che porterebbe la data dell’11 gennaio2008, Mussi scrive a Boschi che «il comitato si è riunito due volte nel mesedi novembre e una volta nel mese di dicembre», ma, caso singolare, «senzaredazione di verbale». E così, «al termine della riunione del 13 dicembre, ilcomitato ha presentato al ministro laterna, senza il corredo di relazione alcuna». Il comitato scientifico, in altreparole, avrebbe esclusivamenteespresso un’indicazione orale, «all’insegna del verba manent, scripta volant», denuncia il sindacato.
Una modalità, continua l’Usi/Rdb,«che non sembra avere precedenti neiPaesi civili»: «Non sembra essercitraccia non solo dell’elezione a scrutinio segreto di Parisi alla presidenza
del comitato e dell’elenco dei componenti presenti alle tre riunioni, maneppure delle motivazioni che avrebbero determinato la inidoneità di unamoltitudine di aspiranti presidenti delCnr e della relazione finale in base allaquale Mussi avrebbe scelto il nome diLuciano Maia». Uno scienziato, Maia,che, secondo il sindacato, sarebbe«molto vicino a Parisi, con il quale direcente ha anche condiviso il documento contro la visita a La Sapienzadel Papa». Per l’Usi/Rdb «l’assenza ditracce di verbali appare sconcertante,un giallo in piena regola. Anzi, un delitto perfetto visto che il committee ha“ammazzato” circa 30 candidati senzalasciare alcun indizio. Roba da fare impallidire Hitchcock».
Enzo Boschi, tra i primi esclusi nellacorsa per la presidenza del Cnr e attuale capo dell’Istituto nazionale digeofisica e vulcanologia (Ingv), ha giàfatto sapere di voler «andare fino infondo per capire cosa è accaduto».«Ho già messo le carte in mano ad unavvocato ha detto Boschi . Nelleprossime ore decideremo se e controchi sporgere denuncia. Io, comunque,vorrei solo sapere perché sono statoescluso. Ne ho tutti i diritti: c’era unbando pubblico per candidarsi allapresidenza: è strano che la commissione che ha selezionato i candidatinon abbia prodotto neppure un documento relativo al suo operato».
«Non eravamo una commissione diconcorso, per questo non era previstoche producessimo documenti amministrativi come dei verbali di seduta la difesa di Giorgio Parisi . E comunque è stato lo stesso ministero, allafine,adircichenoneranecessarianessuna relazione del nostro operato, mache bastava la comunicazione dellaterna di nomi scelti». L’ elenco che èstato comunicato a Mussi «per telefono». «Sì, l’ho chiamato io ammetteParisi in qualità di presidente dellacommissione di consulenza. Ma eranopresenti anche gli altri membri».FRANCESCO FERRARI
Boschi, uno degli esclusi,minaccia di fare causa.La difesa del ministroMussi: «Non c’era bisognodi verbali scritti»
LA DELIBERA CONTESTATA
L’Icram paga in gettoni d’oro: 1.000 euro l’uno
dalla prima pagina
Curiosamente, nella delibera incriminata lo stesso refuso compare duevolte, alla riga 19 e alla riga 31. Un errore del computer? Un riflesso condizionato di chi ha verbalizzato la seduta? Nella fretta, il presidente Focardi ha firmato senza rileggere.
«Uno scandalo!», tuona RoccoTritto del sindacato Usi: «Non soltanto i consiglieri si sono aumentati icompensi senza motivo, ma ci prendono pure in giro parlando di refusi.Siamo indignati. Mille euro a sedutasono un insulto per tutti quelli che lavorano e non arrivano alla fine delmese».
Nel giorno della caduta del premier,Pecoraro Scanio non ha trovato iltempo per rispondere direttamente alSecolo XIX. Ai suoi portavoce ha fattodire che della vicenda non sa nulla, eppure ha sempre seguito con particolare attenzione i guai dell’Icram.
Lo scorso gennaio, proprio su questecolonne,l’expresidenteFolcoQuilici rilasciò un’intervista amarissima:«L’Istituto per la ricerca marina? Uncarrozzone inutile. Tanto per cominciare la sede è a nord di Roma, ben lontano dal mare, e per fare ricerca siamoobbligati ad andare sul litorale e riempire i secchi. In un paese con 8.000chilometri di coste! Con decine di fari,caserme, conventi a picco sul marecompletamente inutilizzati»!
Esperimenti in vasca, «pesciolini egranchiolini in una boccia di vetro».Una nave oceanografica affittata a ricercatori privati «perché non ci sono isoldi per la nafta». Studi fondamentali«come quello sull’inseminazione artificiale delle cernie». Il paradosso deltetto di spesa, perché l’Icram è un istituto pubblico e non può spendereoltre il 2 per cento di quanto investito
l’anno precedente.Alfonso Pecoraro Scanio, diventato
ministro dell’Ambiente, prova a rimettere le cose a posto. Prima di tuttoaccoglie le dimissioni di Quilici(«Cambiato il governo, cambinoanche me») e nomina commissariostraordinario il già citato SilvestroGreco. Anche lui frettoloso, dimenticaperò di sciogliere il consiglio di amministrazione e la Corte dei conti nonpuò che impugnare il provvedimento.
Desiste, il ministro? Manco persogno: scioglie il consiglio ma designanuovamente Greco come commissario. Quest’ultimo si dimette dopo solesei ore «per motivi personali», maprima conferma tutte le delibere chela Corte dei conti gli ha annullato, assunzioni comprese. Chi volesse pensar male, potrebbe sospettare un’in
tesa inconfessabile. Ma perché tantaamicizia da parte di Pecoraro nei confronti del biologo marino venuto dallaCalabria?
Ex diessino iscritto alla sezioneGramsci di Vibo Valentia, SilvestroGreco è prima di tutto fratello di Raffaele, personaggio chiave della vicenda. Raffaele è infatti amico dell’assessore calabrese all’ambiente, DiegoTommasi, che fa parte assieme ad altriquattro fedelissimi di Pecoraro del comitato esecutivo dei Verdi.
Tutto qui? No. Il fratello di Silvestroè anche titolare della Nautilus,azienda che affitta natanti e attrezzature per la ricerca marina della qualel’Icram è buon cliente: almeno 200mila euro di contratti, finora, senzacontare i 30 mila che sono stati bloccati.
Che Greco sia stimato da Pecoraroper motivi professionali è un fatto, peraltro. Costretto a nominare un nuovocommissario, il suo braccio destroNerio Carugno, il ministro lo imponecomunque come direttore scientifico.
«Io spiegò Greco al Secolo XIX, nelgennaio scorso sono stato mobbiz
zato per cinque anni perché sono di sinistra. Poi sono diventato quello chesono perché posso vantare un curriculm invidiabile, ho sempre lavoratosodo, anche in Antartide, dove sonorimasto per mesi. Punto. Tutto il restosono calunnie».
Calunnie non sono gli aumenti cheil nuovo consiglio di amministrazione, fortemente voluto da Pecoraro,si è concesso nella prima seduta delproprio mandato. Dapprima il presidente Focardi ha provato a negare, facendo dire al segretario Dominici che«non è vero niente, l’aumento è di soli250 euro». Poi è stato lo stesso Dominici, messo di fronte all’evidenza, aspiegare che si è trattato di «un refuso»,dovutoallafrettadiassumere11precari.
Cosa c’entrano i precari? Apparentemente nulla. In realtà le deliberedell’aumento e quella delle assunzioni, presentate insieme ai rappresentanti sindacali, avrebbe dovuto farchiudereunocchiosui1.000euroaseduta: nei cda della pubblica amministrazione, il record assoluto.PAOLO CRECCHI
L’Istituto della ricercamarina minimizza: «È statoun errore, volevamoscrivere 250 euro».Sindacati in trincea
La delibera del consiglio di amministrazione, datata 19 dicem-bre 2007, che prevede l’aumento dei gettoni di presenza
Tre momenti clou dell’inchiestadel “Secolo XIX” sulle slot machine e la maximulta da novantamiliardi di euro
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