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INDICE
1. PREMESSE .................................................................................................................................... 3
2. DESCRIZIONE GENERALE DEGLI IMPIANTI DI TRATTAMENTO ..................................................... 4
2.1. CRITERI DI SCELTA ADOTTATI ................................................................................................ 5
3. TRATTAMENTO DELLE ACQUE METEORICHE: GENERALITA’ ....................................................... 7
3.1. GRIGLIATURA ......................................................................................................................... 7
3.2 ACCUMULO ACQUE DI PRIMA PIOGGIA E DEFANGAZIONE PRELIMINARE ........................... 7
3.3 IMPIANTO DI DEPURAZIONE ACQUE DI PRIMA PIOGGIA: DISSABBIATURA ......................... 8
3.3. IMPIANTO DI DEPURAZIONE ACQUE DI PRIMA PIOGGIA : DISOLEAZIONE ........................ 12
3. IMPIANTO BACINO “A” .............................................................................................................. 14
4. IMPIANTO BACINO “B” .............................................................................................................. 16
5. IMPIANTO BACINO “D” .............................................................................................................. 18
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1. PREMESSE
La presente relazione descrive i contenuti tecnici e i criteri di dimensionamento relativi
agli impianti di trattamento delle acque meteoriche relativi al progetto definitivo degli Interventi
di completamento e Miglioramento delle infrastrutture di Supporto e qualificazione dei bacini
logistici e sistemi produttivi locali” relativo alle risorse liberate – POR Puglia 2000/2006 – Misura
4.2.
In particolare il progetto prevede l’adeguamento della rete di fogna pluviale esistente
nell’agglomerato di Bari – Modugno di competenza del Consorzio per lo Sviluppo Industriale con la
realizzazione degli impianti di trattamento delle acque meteoriche ai sensi della normativa
nazionale e regionale vigente in materia di tutela delle acque dall’inquinamento.
Partendo dal progetto preliminare redatto nel 2007 , sono state dimensionate delle unità di
trattamento idonee alla qualità delle acque da trattare, proporzionando i manufatti
compatibilmente, per quanto possibile, con le infrastrutture esistenti, secondo i criteri imposti
della più recente normativa tecnica di settore e in funzione dei rilievi effettuati.
Nel progetto preliminare erano stati dimensionati 3 impianti di trattamento, (ognuno per i
punti di scarico) in funzione della portata massima del bacino tributario considerando un tempo di
ritorno di 5 anni, ossia, a vantaggio di sicurezza si era previsto il trattamento delle acque di
dilavamento anziché le sole acque di prima pioggia.
Tale scelta non è stata perseguita nel progetto definitivo per 2 ragioni:
- il trattamento delle acque di dilavamento in continuo presupponeva la “presa”
delle acque dalla tubazione esistente e lo scarico nella stessa alla stessa quota, ossia
senza perdite di carico. Questa situazione potrebbe comportare problemi di
rigurgito idraulico nell’impianto e non farlo funzionare bene;
- la scelta di adottare un volume di vasca per intercettare e separare le acque di
prima pioggia è previsto dalla normativa (anche dalla bozza del nuovo regolamento)
in quanto si prevede di intercettare e separare eventuali sversamenti di qualsiasi
sostanze che prima di arrivare al corpo ricettore possono essere fermati e asportati
a mezzo ditte autorizzate. Dato che siamo in presenza di una zona industriale si
ritiene utile piuttosto che trattare tutte le acque in continuo, dare un grado di
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sicurezza maggiore dotando di un sistema compartimentato che possa gestire un
emergenza confinando l’inquinante in vasca.
Per quanto descritto nella relazione generale e idrologica ed idraulica, per ogni singolo
scarico della rete fognaria esistente (limitatamente ai punti A, B e D) è stata prevista la
realizzazione di una vasca di accumulo delle acque di prima pioggia e un successivo impianto di
trattamento in grado di scaricare le acque trattate entro le 48 h dalla fine dell’evento piovoso .
Il trattamento complessivo risulta di grigliatura, dissabbiatura e disoleazione, così come
previsto al punto 4 del paragrafo 9.6.2.3 del Piano di Tutela delle Acque della Regione Puglia che
integra e modifica l’art 4 dell’allegato A1 al Piano Direttore della Regione Puglia.
Di seguito saranno descritti gli impianti di trattamento
2. DESCRIZIONE GENERALE DEGLI IMPIANTI DI TRATTAMENTO
In generale per ogni impianto di trattamento è stato adottato il seguente LAY OUT:
- intercettazione della tubazione esistente nei pressi del punto di scarico;
- Grigliatura su dispositivo a pulizia manuale a barre inclinate;
- Accumulo delle acque di prima pioggia e defangazione preliminare in vasca a tenuta;
- Dopo 10 h dall’inizio dell’evento piovoso, rilancio, con un sistema di sollevamento
all’impianto di depurazione delle acque di prima pioggia (defangazione/dissabbiatura e
disoleazione).
- Scarico nel Torrente “Gambetta”.
All’inizio dell’evento piovoso, le acque raggiungono l’impianto, vengono intercettate a
mezzo di un canale con quota di scorrimento inferiore a quella della tubazione e raccordato
con quest’ultima a mezzo di uno scivolo per limitare gli effetti erosivi della singolarità
idraulica.
Le acque vengono sottoposte a grigliatura fine (3 cm di luce) su griglia in acciaio zincato
a pulizia manuale e successivamente raggiungono la vasca di accumulo riempiendola..
Le successive acque (di dilavamento) in arrivo, proseguono verso lo scarico finale.
Dopo circa 10 ore l’evento piovoso, le pompe in dotazione all’impianto svuoteranno la
vasca di accumulo e convoglieranno le acque in un apposito impianto di trattamento
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disoleatore /dissabbiatore monoblocco posto ad una quota elevata garantendo la
depurazione delle acque di prima pioggia entro le 48 h come previsto dalla normativa
vigente.
La funzione del disoleatore/dissabbiatore è quella di concentrare le sostanze
precedentemente separate in vasca per consentire l’idoneo accumulo e il successivo
smaltimento per autospurgo.
(vedasi schema di flusso)
Le acque dissabbiate e disoleate in uscita dal dispositivo saranno scaricate a norma di
Legge.
2.1. CRITERI DI SCELTA ADOTTATI
Gli impianti di trattamento saranno localizzati a valle della rete di raccolta delle acque
meteoriche esistenti in zone che presenterebbero meno implicazioni dal punto di vista
operativo nella loro realizzazione e dal punto di vista funzionale per eventuali interruzioni
della viabilità e per consentire le normali operazioni di gestione ordinaria e in zone non
interessate da futuri sviluppi di espansione o di cambio di destinazione funzionale dell’area.
Tali aree sono state concordate con il Consorzio
Nel dimensionamento degli impianti si sono tenuti in considerazione i seguenti criteri:
- ogni parte dell’impianto è stata resa ispezionabile;
- dato che la profondità delle vasche risulta notevole (vista la quota di arrivo delle
condotte fognarie) sono state previste passerelle intermedie per garantire la sicurezza
degli addetti e degli operatori;
- Alcune botole di accesso sono state previste in orsogrill e quindi “aperte” permettendo
una ventilazione costante della vasca; inoltre le loro dimensioni consentono un
trasporto al di fuori delle vasche di eventuali materiali grossolani che eventualmente
potrebbero essere trasportati della piena procurando possibili intasamenti alla
condotta di scarico o all’impianto stesso.
- E’ stato previsto un idoneo impianto di disoleazione e dissabbiatura (attivato dopo 10
ore l’evento piovoso e finalizzato alla concentrazione delle sabbie e degli olii) interrato
in prossimità del piano campagna per permettere lo svuotamento della vasca entro le
48 h come previsto dalla normativa vigente;
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- E’ stata prevista la pendenza del fondo del fondo delle vasche verso le pompe di
svuotamento dell’impianto per sollevare le sabbie sedimentate sul fondo e trasferirle
all’impianto di dissabbiatura e disoleazione a quota più elevata;
- Gli impianti sono dotati di stramazzi inferiori che consentono una laminazione delle
acque limitando la turbolenza e distribuendo il flusso idrico nell’intera sezione
trasversale;
- Sono stati previsti anche stramazzi superiori che garantiscono che le sostanze leggere
che flottano sul pelo libero all’interno della vasca di prima pioggia rimangono confinate
dentro e non hanno la possibilità di uscire e raggiungere il corpo ricettore finale.
- Le acque meteoriche saranno captate dalle tubazioni esistenti a mezzo di by pass
lasciando comunque delle luci di efflusso che garantiscono il rapido smaltimento delle
acque in caso di piena eccezionale garantendo la salvaguardia idraulica ai bacini
scolanti (agglomerato industriale);
Inoltre, gli impianti di trattamento delle acque meteoriche situati a valle della rete fognaria
esistente presentano:
o Una localizzazione in punti che non compromettono la normale attività lavorativa
dell’area industriale;
o una profondità ridotta (per quanto possibile) per l’economia dell’intervento;
o una garanzia di tenuta nel tempo.
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3. TRATTAMENTO DELLE ACQUE METEORICHE: GENERALITA’
Tutti gli impianti di trattamento sono stati dimensionati in funzione alla qualità e alla
quantità delle acque in ingresso e soprattutto tenendo conto delle prescrizioni normative in vigore
e delle formulazioni di letteratura tecnica.
Di seguito si riportano gli elementi tecnici utilizzati al dimensionamento.
3.1. GRIGLIATURA
Lo stadio di grigliatura si effettuerà a mezzo:
o le caditoie di raccolta delle acque meteoriche disposte lungo le strade dei bacini
oggetto dello studio;
o installando una griglia a barre inclinate con interasse di 30 mm, opportunamente
sagomata, nell’apposito canale posto all’ingresso dell’impianto in corrispondenza
dell'arrivo del collettore principale.
o La grigliatura sarà del tipo manuale e il materiale asportato sarà avviato a mezzo
Ditte autorizzate allo smaltimento secondo Legge.
A seguito della fase di grigliatura, le acque sono accumulate in vasca a tenuta nella quale vi
accedono da una particolare foronomia creata su un setto di separazione. Tale setto ha la funzione
di bloccare eventuali sostanze leggere che flottano nella vasca di prima pioggia e impediscono loro
di ritornare allo scarico.
Un sistema di sollevamento alloggiato in apposito pozzetto , provvederà a prosciugare il
canale di grigliatura e avviare le acque all’impianto di trattamento in CAV posto a quota piu
elevata.
3.2 ACCUMULO ACQUE DI PRIMA PIOGGIA E DEFANGAZIONE PRELIMINARE
Nel caso in oggetto, dato che le acque saranno stoccate preliminarmente nella vasca di prima
pioggia, si effettuerà una prima defangazione, in quanto il tempo di permanenza in vasca risulta di
circa 10 h. in questo tempo tutte le particelle piu pesanti saranno precipitate.
La vasca di prima pioggia è dotata di una pendenza di fondo di circa 0.3% verso il pozzetto di
sollevamento che consente comunque di avviare alle pompe il materiale piu fine. Il fango
grossolano depositato sul fondo sarà comunque periodicamente asportato e avviato allo
smaltimento.
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Le pompe avvieranno le acque cariche di sabbia all’impianto di trattamento di
dissabbiatura e disoelazione posto ad una quota piu elevata con una portata massima di
circa 5.5 l/s x 2 = 11 l/s.
Nel caso di contemporaneo avviamento delle pompe poste nel canale di grigliatura
(solo una attivabile, l’altra di riserva installata) la portata massima sarà di 5,5 x 11= 16,5 l/s
3.3 IMPIANTO DI DEPURAZIONE ACQUE DI PRIMA PIOGGIA: DISSABBIATURA
Tale stadio di trattamento è finalizzato alla separazione delle particelle pesanti (sabbie).
Dalla letteratura tecnica si evince che l’equazione che determina la velocità di risalita e di
sedimentazione delle particelle è la Legge di Stokes
Dygf
kv s )1(
8−=
dove ν = velocità di trascinamento (cm/s)
f = coefficiente di attrito Darcy – Weisbach (adimensionale) dipendente dal numero
di Reynolds e dalla scabrezza della parete;
k = coefficiente dipendente dalle caratteristiche delle particelle;
g = accelerazione di gravità
y s = peso specifico del materiale
D = diametro equivalente della particella
La dissabbiatura agisce di solito trattenendo particelle di peso specifico intorno a 2,65
Kg/dm3 e granulometria superiore a 0,2 mm, mentre la velocità dell’acqua in ogni punto dell’unità
di trattamento non dovrà superare i 0,5 m/s. La velocità ottimale risulta 0,3 m/s
Se si pone
V = velocità orizzontale del flusso idrico;
H diss = battente idrico del dissabbiatore a canale;
Q max = portata massima di progetto (Tr = 5 anni);
B = larghezza del dissabbiatore
Ldiss = lunghezza del dissabbiatore
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La relazione di progetto risulta essere:
Posto H diss = 1.80 m
la velocità V = 0.017 m/s (<< 0.3 m/s intesa come limite)
Al diametro di 0,20 mm delle particelle, corrisponde mediamente una velocità di
sedimentazione di circa Vsed = 0,02 m/s pertanto volendo ottenere un rendimento del 100% si
ottiene
Ldiss = 0,017 [m/s] x H diss / 0,02 [m/s] = 1.53 m
Si è adottata la lunghezza di 3.80 m (>> 1.53 minima necessaria) a vantaggio di sicurezza
anche perché tali formule si adottano in condizioni di regime laminare e non turbolento come
potrebbe essere il cado in questione.
Dal punto di vista del volume, la norma UNI EN 858:2003 prescrive che l’impianto va
dimensionato tenendo conto delle adduzioni degli scarichi e misurando il flusso di scarico in
litri/secondo, il fattore di densità dei liquidi da separare, la quantità di fanghi presenti negli
scarichi.
Le SN 592000, le DIN 1999 che regolamentano in Europa il calcolo di dimensionamento degli
impianti di separazione sono state armonizzate nella normaUNI EN 858:2033 parte I e II.
Il calcolo di dimensionamento del separatore è dato dalla formula:
NS = (Qr + fx. Qs) fd
Dove
NS è la taglia nominale del separatore;
Qr è la massima portata di pioggia, in l/s;
Qs è la massima portata di refluo, in l/s;
fd è il fattore di densità per il tipo di olio, questo varia da 1 a 2 a seconda della densità degli
idrocarburi e della combinazione dei componenti del separatore.
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fx è il fattore di impedimento.
La taglia nominale NS è un numero, espresso in unità, approssimativamente equivalente alla
portata
massima effluente in litri/sec del separatore sottoposto al test di cui al paragrafo 8.3.3. della EN.
Una volta calcolato l'NS attraverso la formula si richiederà al fornitore un impianto avente la taglia
nominale più vicina
Qualora si debba trattare solo acqua di pioggia dall'equazione si toglierà il parametro fx .Qs. Anche
La taglia nominale viene espressa preferibilmente secondo questa serie: 1,5, 3, 6, 10, 15, 20, 30,
40, 50, 65, 80, 100, 125, 150, 200, 300, 400 and 500.
Esistono 2 classi di separatori: (I° e II° classe).
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Per la raccolta del sedimento che potrebbe portare ad occludere le condotte del separatore si
utilizza un'anticamera come parte integrante dello stesso oppure un contenitore a sé stante. Per il
dimensionamento della "sludge trap" la EN 858, a seconda della prevedibile formazione di
sedimento, richiede di moltiplicare la NS per un fattore 100, 200 o 300 e poi dividere il risultato
per il fd. Il fattore 200 è consigliato per parcheggi, autodemolitori, centrali energetiche,
distributori di carburante.
Nel caso in oggetto si è posto una quantità di fango elevata (300 dato che all’impianto
arriveranno tutte le sabbie della viabilità urbana) , un fattore di impedimento fd pari a 2, posto la
taglia del separatore pari a 20, si ottiene che il volume minimo risulta pari a 12 mc.
La sabbia decantata sul fondo del dissabbiatore verrà estratta periodicamente a mezzo
autospurgo o Ditte autorizzate.
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3.3. IMPIANTO DI DEPURAZIONE ACQUE DI PRIMA PIOGGIA : DISOLEAZIONE
La dinamica di separazione delle sostanze leggere è regolata, anch'essa, dalla Legge di
Stokes, secondo la quale si ricava che la velocità di risalita degli olii aventi un peso specifico
di 800 Kg/mc con un diametro di particelle di 150 µm è di 0,10 cm/s.
Secondo le norme e la letteratura tecnica del settore (norme API e norme UNI) il
disoleatore dovrebbe avere una superficie minima che permetta, secondo la velocità
orizzontale dell'acqua in vasca, un'adeguata risalita e un accumulo sulla superficie del pelo
libero.
Posto con:
V = velocità orizzontale del flusso idrico;
Vo = velocità di risalita dell'olio;
H o = battente idrico del disoleatore
S dis= superficie minima utile per la disoleazione
B = larghezza del disoleatore
Si ottiene:
S dis = (V x Vo x B) / Hdis
Dato che il processo di dissabbiatura e disoleazione avviene nella stessa vasca
Si pone H o = H diss
Fissata la larghezza B della vasca , si ottiene la lunghezza dello stadio di disoleazione (L)
Normalmente tale lunghezza, date le notevoli portate, raggiunge valori molto elevati tali da
non poter tecnicamente realizzare l’opera.
Per ridurre la superficie totale derivante dal calcolo si interpongono al flusso idrico, dei
pacchi coalescenti dotati di ampia superficie specifica (320 mq/ mc di pacco) che hanno le seguenti
funzioni:
- promuovere il fenomeno della coalescenza che permette a due particelle di olio che
attraversanti il pacco, di "unirsi" in un'unica particella di diametro maggiore acquistando una
velocità di risalita superiore a quella della singola particella;
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- laminare il flusso che in condizioni di piena potrebbe presentarsi turbolento impedendo la
perfetta risalita degli olii
A vantaggio di sicurezza sarà realizzato un setto verticale con una luce inferiore che
impedisce alle sostanze flottate di raggiungere il corpo idrico ricettore.
L’olio separato presente sul pelo libero del disoleatore verrà estratto periodicamente a
mezzo autorspurgo o Ditte autorizzate.
Posta la portata pari a 17 l/s, adottando una vasca di 12 mc utili, si ottiene che :
- il tempo di permanenza nella vasca risulta di 11 minuti (>> 5 minuti intesi come limite
minimo) ;
- il numero di pacchi coalescenti risulta = 1
Nel caso in oggetto si assumeranno 2 pacchi coalescenti termoformati.
Per tutti gli impianti sottesi ai punti di scarico (A, B e D) è stato previsto un impianto di
depurazione delle acque di prima pioggia in CAV con le seguenti caratteristiche:
CARATTERISTICHE FUNZIONALI:
- volume raccolta fanghi/sabbie: 13,00 mc;
- volume separatore oli: 4,00 mc;
- n° pacchi coalescenti totali: 2
- superficie di scambio pacchi coalescenti: 102,00 mq
- tempo di ritenzione (con pacchi coalescenti) 11 minuti (> 5 „)
DIMENSIONI IMPIANTO VASCA RACCOLTA FANGHI:
- larghezza: 2,20 m
- lunghezza: 4,00 m
- altezza totale: 2,45 m
- spessore copertura: 0,18 m (+0,07 di chiusino)
- diametro tubazione in ingresso: 250 mm
- diametro tubazione in uscita: 250 mm
- volume utile 13,00 mc
DIMENSIONI IMPIANTO VASCA DI SEPARAZIONE OLI:
- larghezza: 2,20 m
- lunghezza: 3,00 m
- altezza totale: 2,45 m
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- spessore copertura: 0,18 m (+0,07 di chiusino)
- diametro tubazione in ingresso: 250 mm
- diametro tubazione in uscita: 250 mm
- volume utile 8,00 mc
3. IMPIANTO BACINO “A”
Il collettore del bacino “A” possiede una quota di scorrimento presunta di - 4,00 m dal piano
campagna.
L’impianto di trattamento è stato previsto a circa 60 m dal punto di scarico, in una zona di
agevole accesso e che consenta uno scavo ridotto in confronto a quello da effettuarsi se l’impianto
fosse stato localizzato in prossimità dello scarico.
PORTATA COLLETTORE (tr 5 anni)
- Q = 6,62 mc/s
La vasca di trattamento possiede le seguenti caratteristiche tecniche:
CANALE DI GRIGLIATURA:
- lunghezza : 20,00 m
- larghezza : 4,50 m
- profondità: - 1.50 m
VASCA ACCUMULO PRIMA PIOGGIA
- lunghezza totale : 28,60 m
- larghezza totale: 12,25 m
- tirante utile: 3.00 m
- profondità vasche: -7,00 m
- volume utile totale: 1.200 mc circa
L’opera di intercettazione delle acque meteoriche dalla condotta esistente è costituita da un
brusco allargamento della sezione, che passa da circolare a rettangolare e da uno scivolo che
colletta le acque verso il canale di grigliatura. Le curve sono state raccordate per limitare le
erosioni localizzate.
Nel canale di grigliatura è prevista la griglia manuale in acciaio zincato a barre inclinate con
luce di 20 mm. Le acque grigliate accedono nella vasca di accumulo delle acque di prima pioggia
attraverso una foronomia posta a fondo canale. Un setto verticale impedisce che le sostanze in
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ingresso all’impianto che flottano sul pelo libero NON possono sfuggire e rimangono intrappolate
in vasca.
Quando la vasca di prima pioggia è completamente riempita, le successive acque (di
dilavamento) sono avviate allo scarico finale seguendo il tratto di collettore originario, lasciato
invariato a valle.
L’impianto è dotato di N°4 elettropompe sommergibili, n°2 nel canale di grigliatura e n°2 in
vasca di accumulo delle acque di prima pioggia , tutte alloggiate negli appositi pozzetti. Entrambe
le stazioni di sollevamento sono comandate da due regolatori di livello. Il regolatore di alto livello
attiva il temporizzatore e segnala che la vasca di prima pioggia è piena. Il temporizzatore
(impostabile manualmente) dopo 10 h attiva tutte le pompe che provvedono a svuotare le vasche
dell’impianto e trasferire la prima pioggia accumulata nell’impianto di trattamento con
dissabbiatura e disoleazione interrato in prossimità del piano campagna e successivamente
consentire di scaricare le acque residue trattate nel recapito finale. Ogni pompa, dotata di piede
di accoppiamento e catena, avrà una portata massima di 5,5 l/s. la portata totale di sollevamento
risulta di 5,5 + 11 = 16,50 l/s (in quanto un pompa del canale di grigliatura è di riserva installata)
garantendo lo svuotamento delle vasche in circa 38 h (< alle 48 h previste dal Piano direttore) e
lasciare pronta la vasca al trattamento delle acque del successivo evento piovoso.
L’impianto è dotato di pedane in grigliato con scale alla marinara per l’accesso in vasca.
Inoltre sono state previste coperture in grigliato per gli accessi, per l’aerazione della vasca.
E’ previsto un locale comandi a bordo impianto per l’alloggio del quadro elettrico delle
pompe e di eventuali macchinari a riserva (pompe) e/o documentazione amministrativa
dell’impianto.
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4. IMPIANTO BACINO “B”
Il collettore del bacino “B” possiede una quota di scorrimento presunta di - 5,52 m dal
piano campagna a ridosso delle spalle del ponte della tangenziale.
Lo scarico è localizzato ad una quota prossima con il fondo del canale “Gambetta” (recapito
finale) pertanto è stato necessario adottare la scelta di collettare le acque del bacino “B” dallo
scarico esistente in una zona che potesse consentire:
- la realizzazione agevole delle vasche dell’impianto;
- lo scarico nel canale ad una quota che non fosse rigurgitata.
E’ stato previsto un canale a cielo aperto da realizzare in CA in opera che intercetta le
acque di deflusso dal collettore esistente (ad una quota di 6.60 m slm) e le colletta verso
l’impianto di trattamento.
Il canale ha una sezione rettangolare di larghezza 2.40 m e altezza 2.50 m, con pendenza
longitudinale del 0.3%.
PORTATA DEL COLLETTORE (tr 5 anni)
- Q bacino B = 1,94 mc/s
La vasca di trattamento possiede le seguenti caratteristiche tecniche:
CANALE DI GRIGLIATURA:
- lunghezza : 15,55 m
- larghezza : 2,50 m
- profondità: - 1.50 m
VASCA ACCUMULO PRIMA PIOGGIA
- lunghezza totale : 26,60 m
- larghezza totale: 10,25 m
- tirante utile: 2.80 m
- profondità vasche: -7,00 m
- volume utile totale: 760 mc circa
L’opera di intercettazione delle acque meteoriche dalla condotta esistente è costituita da
un allargamento della sezione e da uno scivolo che colletta le acque verso il canale di grigliatura.
Le curve sono state raccordate per limitare le erosioni localizzate.
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Nel canale di grigliatura è prevista la griglia manuale in acciaio zincato a barre inclinate con
luce di 20 mm. Le acque grigliate accedono nella vasca di accumulo delle acque di prima pioggia
attraverso una foronomia posta a fondo canale. Un setto verticale impedisce che le sostanze in
ingresso all’impianto che flottano sul pelo libero NON possono sfuggire e rimangono
intrappolate in vasca.
Quando la vasca di prima pioggia è completamente riempita, le successive acque (di
dilavamento) sono avviate allo scarico finale seguendo il tratto di collettore originario, lasciato
invariato a valle.
L’impianto è dotato di N°4 elettropompe sommergibili, n°2 nel canale di grigliatura e n°2 in
vasca di accumulo delle acque di prima pioggia, tutte alloggiate negli appositi pozzetti.
Le due stazioni di sollevamento presentano una pompa di funzionamento e l’altra di riserva
installata entrambe comandate da due regolatori di livello. Il regolatore di alto livello attiva il
temporizzatore e segnala che la vasca di prima pioggia è piena. Il temporizzatore (impostabile
manualmente) dopo 10 h attiva tutte le pompe che provvedono a svuotare le vasche
dell’impianto e trasferire la prima pioggia accumulata nell’impianto di trattamento con
dissabbiatura e disoleazione interrato in prossimità del piano campagna e successivamente
consentire di scaricare le acque residue trattate nel recapito finale.
Ogni pompa, dotata di piede di accoppiamento e catena, avrà una portata massima di 5,5
l/s. la portata totale di sollevamento risulta di 5,5 x 2 = 11,00 l/s garantendo lo svuotamento delle
vasche in circa 36 h (< alle 48 h previste dal Piano direttore) e lasciare pronta la vasca al
trattamento delle acque del successivo evento piovoso.
L’impianto è dotato di pedane in grigliato con scale alla marinara per l’accesso in vasca.
Inoltre sono state previste coperture in grigliato per gli accessi, per l’aerazione della vasca.
E’ previsto un locale comandi a bordo impianto per l’alloggio del quadro elettrico delle
pompe e di eventuali macchinari a riserva (pompe) e/o documentazione amministrativa
dell’impianto.
Le acque di seconda pioggia sono avviate allo scarico a mezzo di un canale a cielo aperto
della stessa sezione di quello di arrivo all’impianto.
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5. IMPIANTO BACINO “D”
Il collettore del bacino “D” possiede una quota di scorrimento presunta di circa -6,80 m dal
piano campagna.
L’impianto di trattamento è stato previsto a circa 20 m dal punto di scarico, in una zona di
agevole accesso .
Per limitare gli scavi che rivestono una percentuale considerevole nel costo di realizzazione
della vasca si è deciso dopo valutazioni di carattere economico di aumentare la lunghezza e la
larghezza per diminuire il battente idrico in vasca.
PORTATA DEL COLLETTORE (tr 5anni)
- Q = 4,20 mc/s
La vasca di trattamento possiede le seguenti caratteristiche tecniche:
CANALE DI GRIGLIATURA:
- lunghezza : 38,85 m
- larghezza : 4,50 m
- profondità: - 1.50 m
VASCA ACCUMULO PRIMA PIOGGIA
- lunghezza totale : 12,50 m
- larghezza totale: 14,60 m
- tirante utile: 4.00 m
- profondità vasche: -9,30 m
- volume utile totale: 723 mc circa
Anche in questo caso, l’opera di intercettazione delle acque meteoriche dalla condotta
esistente è costituita da un allargamento della sezione e da uno scivolo che colletta le acque
verso il canale di grigliatura. Le curve sono state raccordate per limitare le erosioni localizzate.
Nel canale di grigliatura è prevista la griglia manuale in acciaio zincato a barre inclinate con
luce di 20 mm. Le acque grigliate accedono nella vasca di accumulo delle acque di prima pioggia
attraverso una foronomia posta a fondo canale. Un setto verticale impedisce che le sostanze in
ingresso all’impianto che flottano sul pelo libero NON possono sfuggire e rimangono
intrappolate in vasca.
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Quando la vasca di prima pioggia è completamente riempita, le successive acque (di
dilavamento) sono avviate allo scarico finale seguendo il tratto di collettore originario, lasciato
invariato a valle.
L’impianto è dotato di N°4 elettropompe sommergibili, n°2 nel canale di grigliatura e n°2 in
vasca di accumulo delle acque di prima pioggia, tutte alloggiate negli appositi pozzetti.
Le due stazioni di sollevamento presentano una pompa di funzionamento e l’altra di riserva
installata entrambe comandate da due regolatori di livello. Il regolatore di alto livello attiva il
temporizzatore e segnala che la vasca di prima pioggia è piena. Il temporizzatore (impostabile
manualmente) dopo 10 h attiva tutte le pompe che provvedono a svuotare le vasche
dell’impianto e trasferire la prima pioggia accumulata nell’impianto di trattamento con
dissabbiatura e disoleazione interrato in prossimità del piano campagna e successivamente
consentire di scaricare le acque residue trattate nel recapito finale.
Ogni pompa, dotata di piede di accoppiamento e catena, avrà una portata massima di 5,5
l/s. la portata totale di sollevamento risulta di 5,5 x 2 = 11,00 l/s garantendo lo svuotamento delle
vasche in circa 36 h (< alle 48 h previste dal Piano direttore) e lasciare pronta la vasca al
trattamento delle acque del successivo evento piovoso. L’impianto è dotato di pedane in grigliato
con scale alla marinara per l’accesso in vasca.
Inoltre sono state previste coperture in grigliato per gli accessi, per l’aerazione della vasca.
E’ previsto un locale comandi a bordo impianto per l’alloggio del quadro elettrico delle
pompe e di eventuali macchinari a riserva (pompe) e/o documentazione amministrativa
dell’impianto.
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