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autonomielocali srl unipersonale
La società di consulenza per l’internazionalizzazione delle imprese italiane
autonomielocali s.r.l. La società di consulenza per l’internazionalizzazione delle imprese italiane Via Cesare Battisti,33 - 40123
Bologna Telefono 051334146 fax 0514074634 www.robertorusso.it rrusso@robertorusso.it P.IVA 03029141201
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Focus sul Brasile
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QUADRO ECONOMICO GENERALE DEL BRASILE Introduzione
.
BRASILE IN CIFRE
Superficie 8.514.876,60 Kmq
Popolazione 190.010.647
Tasso di crescita 1,01%
Densità di popolazione 22,2 ab./kmq
Struttura etaria 0-14 anni = 25,3%; 15-64 anni = 68,4%; + 65
anni = 6,3% Speranza di vita 72,24 anni
Lingua Portoghese (ufficiale), idiomi amerindi
Religione Cattolici (73,6%), protestanti (15,4%), altri (11%)
Capitale Brasilia
Forma istituzionale Repubblica federale (26 stati e 1 distretto
federale) Sistema di governo Bicamerale (513 deputati e 81 senatori)
Relazioni internazionali Membro di Mercosur, OAS e ONU
Unità monetaria Real (R$)
Principali risorse naturali Bauxite, oro, minerale di ferro, nichel, fosfati,
platino, stagno, rame, zinco, manganese, diamanti,
uranio, petrolio, energia idroelettrica, legname Agricoltura e allevamento (principali
prodotti)
Caffè, succo d'arancia concentrato, soia, riso,
mais, canna da zucchero, cacao, banane, carne di
manzo e pollame Industria (principali prodotti) Tessuti, scarpe, prodotti chimici, cemento,
legname, minerale di ferro, stagno, acciaio; aerei,
autoveicoli, componentistica e assemblaggio di
veicoli a motore, altri macchinari e attrezzature Elettricità Produzione = 546 mld Kw-ora; Consumo = 416
mld Kwora Petrolio Produzione = 1,6 mln barili/giorno Consumo = 2,1
mln barili/giorno Giacimenti = 26,2 mld barili
Ferrovie 29.252 Km
Autostrade 1.751.868 Km
Idrovie 50.000 Km
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Il Paese è sensibilmente maturato negli ultimi anni e ha definitivamente conquistato la
stabilità macroeconomica. Ciò è dimostrato dalla tenuta delle finanze pubbliche e del
sistema finanziario, in particolare durante la crisi dello scorso anno. Vale la pena
ricordare che nel corso del 2008 due delle principali compagnie di rating mondiali
(Standard and Poor’s e Fitch) hanno promosso il Brasile al primo gradino del
cosiddetto “grado di investimento”. A conferma di ció, nel corso del periodo in esame,
anche la terza compagnia di rating (Moody’s) ha concesso al Brasile la promozione al
primo step della fascia considerata grado di investimento. Alla luce della valutazione del
rischio politico, economico, finanziario ed operativo del Paese, il Country Risk Rating
complessivo assegnato al Paese da SACE é stato innalzato a L3, equivalente a 3 in
una scala da 1 a 9, dove 1 è il rischio minimo.
L‟offerta al FMI di 10 miliardi di dollari è un ulteriore elemento che ha di fatto
modificato la percezione del Brasile nella comunità internazionale, dal momento
che da paese tradizionalmente debitore verso le istituzioni finanziarie internazionali è
ormai divenuto paese creditore.
Verranno spesi 958,9 miliardi di reais (circa 410 miliardi di euro) entro il 2014. La
maggior parte degli investimenti sarà destinata ai progetti di energia per un valore
totale di 1.092 miliardi di reais (circa 470 miliardi di euro). Subito dopo viene l‟edilizia
con 278,2 miliardi di reais (circa 120 miliardi di euro) per il programma Minha Casa
Minha Vida.
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PAC 2
BLOCCHI 2011-2014 DOPO IL 2014 TOTALE
PAC CITTÀ MIGLIORE 57,1 - 57,1
PAC COMUNITÀ CITTADINA 23,0 - 23,0
PAC MINHA CASA, MINHA
VIDA
278,2 - 278,2
PAC AQUA E LUCE PER TUTTI 30,6 - 30,6
PAC TRASPORTI 104,5 4,5 109,0
PAC ENERGIA 461,6 626,9 1.088,5
TOTALE 955,0 631,4 1.586,4 Valori espressi in miliardi di Reais.
Invece il PAC - Programa de Aceleração do Crescimento, ovvero, Programma di
Accelerazione della Crescita - è un programma di sviluppo per promuovere la crescita
economica, l‟aumento dell‟impiego ed il miglioramento delle condizioni di vita della
popolazione brasiliana. Rappresenta la principale sfida del governo di Lula per la crescita
economica, attraverso il mantenimento della crescita del PIL almeno al 5 per cento
all‟anno.
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Il PAC 2, che dovrà entrare in sinergia e complementarietà ai progetti del PAC, ha
anche l‟obiettivo di migliorare i sistemi di gestione attraverso:
- la ristrutturazione delle aree di formulazione dei progetti;
- la semplificazione dei procedimenti di offerta pubblica, affidamento e pagamento con
controllo di trasparenza;
- strutturazione di una rete di assistenza tecnica ai municipi, in particolar modo ai più
piccoli;
- perfezionamento dei modelli settoriali: concessioni di strade e ferrovie, idrovie,
navigazione di cabotaggio, aeroporti e irrigazione.
PAC 2 – BLOCCO CITTÀ MIGLIORE
AREA 2011-2014 BONIFICA 22,1 PREVENZIONE IN AREE DI
RISCHIO
11,0 MOBILITÀ URBANA 18,0 PAVIMENTAZIONE 6,0 TOTALE 57,1
Valori espressi in miliardi di Reais.
Questo blocco del PAC 2 ha come obiettivo di affrontare le principali sfide delle
grandi
agglomerazioni umane, per raggiungere una migliore qualità di vita. Le opere di
bonifica
intendono aumentare la raccolta e il trattamento delle reti fognarie ed il trattamento
dei residui solidi. Con la prevenzione in aree di rischio si intende governare il pericolo
di inondazioni ricorrenti ed di smottamenti. Gli interventi nella mobilità urbana intendono
migliorare il sistema di trasporto pubblico collettivo nei grandi centri urbani. La
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6 pavimentazione delle strade urbane prevede interventi soprattutto i regioni di basso
reddito con alta densità di popolazione e infrastrutture carenti.
PAC2 – BLOCCO COMUNITÀ CITTADINA
AREA 2011-2014 UPA – UNITÀ DI PRONTO
SOCCORSO
2,6 UBS – UNITÀ DI SALUTE DI BASE 5,5 ASILI NIDO E ASILI 7,6 STRUTTURE SPORTIVE NELLE
SCUOLE
4,1
PIAZZE DEL PAC 1,6 COMMISSARIATI DI POLIZIA 1,6 TOTALE 23,0
Valori espressi in miliardi di Reais.
Il blocco del PAC 2 Comunità cittadina ha come obiettivo aumentare la presenza dello
Stato nei quartieri popolari attraverso la copertura dei servizi. È previsto di creare 500
unità di pronto soccorso e 8.694 unità di unità di salute di base per garantire una
risposta adeguata ad urgenze di bassa e media complessità e per ampliare l‟offerta di
salute di base della famiglia. Saranno realizzate 6.000 nuove unità tra asili nido ed
asili, oltre a 10.116 infrastrutture sportive nelle scuole per garantire l‟accesso alla
pratica sportiva ai giovani e agli adolescenti. Si amplierà l‟offerta degli spazi pubblici
per la popolazione, soprattutto dei giovani, con finalità di ridurre le opportunità di
delinquere, attraverso la fornitura di servizi sociali attualmente inesistenti (Cineteatri,
biblioteche, sale multiuso, ecc.) e 2.883 nuovi commissariati di quartiere.
PAC 2 - BLOCCO MINHA CASA, MINHA VIDA
AREA 2011-2014 MINHA CASA, MINHA VIDA 71, 7 FINANZIAMENTO SBPE1 176,0 URBANIZZAZIONE DI AREE
PRECARIE
30,5 TOTALE 278,2
Valori espressi in miliardi di Reais.
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Il blocco PAC 2 Minha Casa, Minha Vida ha come finalità la riduzione del deficit di
abitazioni,
attraverso lo stimolo del settore delle costruzioni civili e la generazione di lavoro e
reddito. Le
aree di intervento, infatti, non prevedono solamente la realizzazione di immobili per le
famiglie a basso reddito, ma si vuole anche metterle in condizione di poterle acquistare
per permettere ai quartieri più poveri di trasformasi in quartieri popolari.
PAC 2 - BLOCCO ACQUA E LUCE PER TUTTI
AREA 2011-2014 LUCE PER TUTTI 5,5 ACQUE IN AREE URBANE 13,0 RISORSE IDRICHE 12,1 TOTALE 30,6
Valori espressi in miliardi di Reais.
Il blocco PAC 2 acqua e luce per tutti intende, oltre a rendere universale l‟accesso
all‟acqua e all‟energia elettrica, realizzare l‟ampliamento di infrastrutture di
immagazzinamento di acqua per facilitare lo sviluppo dell‟agricoltura. La maggioranza
dei progetti interessano il Nord Est del Paese. Tra i più importanti, vale la pena citare
quello del bacino di São Francisco.
PAC 2 - BLOCCO TRASPORTI
AREA 2011-
2014
DOPO
2014
TOTALE AUTOSTRADE 48,4 2,0 50,4 FERROVIE 43,9 2,1 46,0 PORTI 4,8 0,3 5,1 IDROVIE 2,6 0,1 2,7 AEROPORTI 3,0 - 3,0 STRUTTURE PER STRADE
STATALI
1,8 - 1,8 TOTALE 104,5 4,5 109,0
Valori espressi in miliardi di Reais.
Con il PAC 2 Trasporti si intende consolidare ed ampliare la rete logistica del paese
attraverso un sistema integrato dei vari mezzi di trasporto, garantendo qualità e
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8 sicurezza. La logistica presenta ancora non pochi problemi che devono essere risolti per
favorire il processo di sviluppo. Per quanto riguarda la rete stradale, oltre ad effettuare
interventi di duplicazione, manutenzione e sicurezza, sono previsti studi e progetti per la
concessione di tratti con elevato volume di traffico e necessità di investimento che
possano anche garantire tariffe economiche. Un altro punto dolente è la rete ferroviaria.
Il progetto di espansione è basato su due direttrici, da una parte, il miglior utilizzo della
rete, integrandola ad altri mezzi di trasporto, dall‟altra, la connessione dei principali
centri urbani del Paese con treni ad alta velocità, che possano rendere più facile la
mobilità, il confort, il tempo e la sicurezza. Per l‟espansione del sistema degli aeroporti,
sono già previsti 22 interventi in 14 aeroporti, mentre per ampliare, recuperare e
modernizzare i porti gli interventi previsti sono 48 ed i porti interessati 21.
PAC 2 - BLOCCO ENERGIA
AREA 2011-
2014
DOPO
2014
TOTALE
GENERAZIONE DI ENERGIA
ELETTRICA
113,7 22,9 136,6 TRASMISSIONE DI ENERGIA
ELETTRICA
26,6 10,8 37,4 PETROLIO E GAS NATURALE 281,9 593,2 875,1 INDUSTRIA NAVALE 36,7 - 36,7 COMBUSTIBILI RINNOVABILI 1,0 - 1,0 EFFICIENZA ENERGETICA 1,1 - 1,1 RICERCA MINERALI 0,6 - 0,6 TOTALE 461,6 626,9 1.088,5
Valori espressi in miliardi di Reais.
Il PAC 2 Energia è senza dubbio il più importante ed è quello a cui sono state
destinate la maggior parte delle risorse per cercare di ridurre il fabbisogno energetico del
Paese. Le misure comprese in questo blocco hanno l‟obiettivo di garantire la sicurezza
delle forniture energetiche del Brasile a partire da una matrice energetica basata su fonti
rinnovabili e pulite. Tuttavia, lo sfruttamento dei giacimenti petroliferi e di gas naturale
scoperti di recente nel bacino di Santos, nel cosiddetto strato del “Pré-sal”, rappresenta
la maggiore preoccupazione del governo poiché le tradizionali fonti di energia sono
ancora irrinunciabili.
Determinante per lo sviluppo delle infrastrutture è anche l‟organizzazione della fase
finale dei campionati del mondo di calcio del 2014 e, sulla scia di questo impegnativo
evento, i giochi olimpici di Rio 2016. Al presidente Lula sta particolarmente a cuore la
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9 mobilità urbana, come il trasporto, il traffico, l‟accesso alle capitali dei singoli stati, per la
Fifa le priorità sono il sistema aeroportuale e i collegamenti aerei, visto che il mondiale si
svolgerà in varie città e, al contrario dell‟Europa, in Brasile le distanze sono molto
maggiori.
Oltre all‟espansione delle linee di metropolitana e ai miglioramenti degli accessi alle
principali arterie stradali, degli aeroporti e della rete stradale, dovranno essere
ristrutturati i porti, in cui alcune capitali potranno risolvere un altro problema
sensibile e, cioè, l‟ampliamento della ricettività alberghiera attraverso lo stazionamento
di navi da crociera.
Strettamente legato alle infrastrutture, altro punto sensibile è rappresentato dai servizi,
la cui carenza riguarda parecchi settori: salute, sicurezza, ospitalità, trattamento dei
rifiuti. Il denaro pubblico, pertanto, sarà posto nella qualificazione dei servizi per
raggiungere il livello adeguato all‟evento. Questo non impedirà, tuttavia, che capitali
privati intervengano in progetti di miglioramento e di ampliamento nell‟area della
salute e della sicurezza. L‟idea alla base dell‟azione di governo risiede nella
concentrazione dei fondi pubblici in azioni di ampio respiro che diano dei benefici di
durata superiore allo svolgimento della manifestazione sportiva.
Gli stadi, le reti alberghiere e gastronomiche dovranno essere finanziate da investimenti
privati. L‟aspetto che rende appetibile l‟investimento al settore privato è l‟utilizzo che se
ne può fare oltre agli eventi calcistici. Si vorrebbe ricreare la logica che è alla base
dello stadio inglese di Wembley, in cui gioca la nazionale inglese e si disputano le finali
di vari tornei, si organizzano spettacoli, eventi politici e religiosi.
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Grado di apertura del Paese al commercio internazionale ed agli investimenti
esteri
Il real, che si è apprezzato di circa il 40% contro il dollaro statunitense negli ultimi due
anni, e la crescita economica accelerata stanno sostenendo le importazioni dall‟estero e
rendono il Brasile un mercato di sbocco di estremo interesse.
Il Brasile ha iniziato ad aprirsi al commercio internazionale dopo la fine della dittatura
militare e, in particolare, nel 1990, durante la presidenza di Fernando Collor de Mello,
che ha avuto il merito di aprire il Paese a molti beni di largo consumo importati, in
primis le automobili.
Il processo di apertura dura quindi da relativamente pochi anni e risente ancora del
fatto che molti settori della vita socio-economica brasiliana sono influenzati largamente
da impostazioni fortemente protezionistiche.
Data l‟impasse che si registra nella tornata di Doha, la soluzione che viene
attualmente perseguita per giungere ad una più ampia liberalizzazione degli scambi tra
Brasile ed Unione Europea è quella dell‟Accordo bi-regionale, i cui negoziati, interrotti
nel 2004, sono stati riattivati nel maggio del 2010 con l‟obiettivo di giungere alla firma
dell‟accordo entro il 2011. Scopo del complesso negoziato è di trovare un equilibrio tra
la liberalizzazione dei prodotti industriali (interesse europeo) e quella dei prodotti
agricoli (interesse brasiliano).
In ambito internazionale il Governo Lula ha difeso il libero commercio e si è mantenuto
coerente con l‟impegno profuso in sede OMC e G20 affinché non fossero
introdotte pratiche protezionistiche nella risposta alla crisi.
Il processo di apertura dell‟economia brasiliana è anche coinciso con una
marcata internazionalizzazione del suo sistema produttivo. Le fusioni e acquisizioni
verificatesi in Brasile a partire dal 2009 hanno portato alla costituzione di grandi
imprese in grado di primeggiare sul mercato interno e di competere su quello
internazionale. Tale processo è sostenuto dal Governo attraverso i finanziamenti della
banca pubblica per lo sviluppo economico BNDES. Le più importanti aziende
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11 brasiliane hanno ormai una struttura internazionale e figurano tra le multinazionali
più grandi del mondo nei settori minerario (VALE), dell‟acciaio (Gerdau, gruppo OMX),
aeronautico (EMBRAER), dell‟energia (PETROBRAS), bancario (Itaù, Banco do Brasil,
Bradesco), alimentare (JBS-FriBoi).
Ai tradizionali partner commerciali, quali sono Argentina, Stati Uniti ed UE, si è aggiunta,
in anni recenti, una diversificazione dell‟interscambio. La maggiore presenza brasiliana in
nuovi mercati - quali la Cina, principale mercato di sbocco col 15,3 percento sul totale
dell‟export brasiliano, ma anche l‟India, sedicesimo mercato di sbocco con l‟1,73
percento - è conseguenza sia dell‟andamento della domanda delle materie prime, sia
della ricerca di partenariati con altre economie emergenti. Questo approccio economico
diversificato è stata una delle priorità del Governo Lula ed aveva l‟obiettivo di rendere il
Paese meno dipendente dai mercati tradizionali.
Nel complesso, il Brasile resta ancora fortemente esposto alle dinamiche dei prezzi e
della domanda internazionale delle proprie materie prime, che continuano a rappresentare
la fetta più consistente dell‟export brasiliano. Le produzioni di beni industrializzati
brasiliani sono prevalentemente orientati verso il Mercosud, mentre risultano di
minore rilevanza sugli altri mercati. Il Brasile soffre peraltro la concorrenza di
manufatti cinesi sia nel mercato interno che nei tradizionali mercati di sbocco del
Mercosud.
Il Brasile è promotore dell‟utilizzo delle valute nazionali al posto del dollaro ed ha
introdotto un sistema sperimentale in questo senso con l‟Argentina, recentemente esteso
anche all‟Uruguay. In ambito bilaterale, il Parlamento brasiliano non ha ratificato alcun
accordo sulla protezione e promozione degli investimenti, a causa di elementi di
incompatibilità con la propria Costituzione. Sta scaturendo la volontà – per l‟Italia e
anche per altri Stati - di passare alla formulazione di un altro tipo di testo che non
presenti queste problematiche.
La tutela giuridica interna è comunque soddisfacente, sebbene persistano alcune
difficoltà burocratiche per l‟investitore straniero – che, tuttavia, non lo fanno recedere
generalmente dalla decisione di effettuare l‟investimento. Ci si riferisce al settore doganale,
dei visti di lavoro, della fitosanitaria e della burocrazia in genere. Risultano anche alcuni
casi di disconoscimento degli esiti delle gare internazionali. Gli operatori lamentano
anche una tendenza della magistratura brasiliana a favorire le aziende locali in caso di
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12 controversie commerciali con imprese straniere. Per contro, quando vengono presentati
alle autorità politiche e amministrative brasiliane progetti validi e bene impostati, queste
ultime non mancano di appoggiarli, anche con interventi concreti, inclusi finanziamenti
agevolati ed incentivi fiscali. Esistono inoltre delle restrizioni agli investimenti stranieri in
alcuni settori ritenuti strategici, quali sanità, navigazione, editoria, diffusione di suoni e
immagini, attività mineraria, energia idraulica, trasporto merci, trasporto aereo
nazionale, acquisto di terreni rurali.
Al fine di permettere ricavi in dollari e garantire la giusta remunerazione degli
investitori, senza
creare pregiudizio alla bilancia dei pagamenti, è molto importante per il Brasile
associare
l‟ingresso degli IDE ai progetti di sviluppo. In questo modo è possibile aumentare la
propria capacità di produzione, di innovazione e gli scambi con l‟estero. Dal punto di vista
della capacità produttiva, l‟attrazione di IDE votati alle infrastrutture e alla creazione di
nuovi progetti può contribuire al superamento delle restrizioni nel processo produttivo.
In relazione alle innovazioni, gran parte di queste ultime sono realizzate a livello
mondiale da imprese multinazionali, che hanno un interesse crescente
all‟internazionalizzazione. Infine, dal punto di vista del commercio internazionale le stesse
imprese multinazionali hanno una naturale forte propensione all‟import e
all‟export (circa due terzi del commercio internazionale è realizzato da imprese
multinazionali). Però tutti questi potenziali benefici non sono automatici. Manca ancora
in Brasile una chiara e attiva strategia di sviluppo del paese, in cui sia esplicito il ruolo
degli IDE ed in cui si faccia uso degli strumenti di incentivo per il raggiungimento degli
obiettivi stabiliti.
La sfida per il Brasile, economia fortemente internazionalizzata, non è solo attrarre
investimenti per quelle aree nelle quali il paese è debole, ma approfittare maggiormente
delle imprese multinazionali che già operano nel mercato brasiliano per un
miglioramento del quadro macroeconomico e delle politiche di competitività specifiche.
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13 Nel corso del 2010 l‟interscambio commerciale tra il Brasile e il resto del Mondo è
cresciuto del 36 per cento, a oltre 380 miliardi di dollari, superando così i livelli
raggiunti prima della crisi finanziaria (370 miliardi nel 2008). Il surplus commerciale si è
ulteriormente ridotto a 20,3 miliardi, tornando al di sotto dei livelli del 2003, a causa
della dinamica particolarmente vivace delle importazioni (+42,3 per cento a 181,6
miliardi). Le esportazioni sono cresciute del 32 per cento a 201,9 miliardi, grazie
soprattutto all‟incremento dei prezzi delle materie prime: l‟indice di prezzo delle
“commodities” esportate dal Brasile (l‟indice IC-Br, calcolato dal Banco Central do Brasil) è
aumentato infatti del 35,4 per cento nel 2010.
La Cina si conferma il principale mercato di sbocco per le merci brasiliane, con una
quota del 15,2 per cento sul totale; le esportazioni verso quel paese sono cresciute del
46,6 per cento, superando i 30 miliardi di dollari. L‟aumento del peso della Cina
continua ad essere il riflesso della dinamica delle esportazioni di materie prime, che
rappresentano ormai l‟83 per cento delle esportazioni verso quel paese (77 per cento un
anno fa). Oltre il 60 per cento della soia esportata dal Brasile ha come destinazione il
mercato cinese, così come quasi il 50 per cento del minerale di ferro imbarcato nei porti
brasiliani. Gli stati Uniti si confermano al secondo posto (9,6 per cento nel 2010, dal
10,2% dell‟anno precedente) mentre l‟Argentina consolida la terza posizione (9,2 per
cento da 8,4). La Cina cresce anche dal lato delle importazioni e si conferma al secondo
posto (14,1 per cento, da 12,5), in una classifica guidata ancora dagli Stati Uniti (14,9
per cento, da 15,7). Un terzo delle merci provenienti dalla Cina è riconducibile a prodotti
dell‟elettronica di consumo. Le crescenti importazioni dalla Cina vengono percepite con
una certa preoccupazione nella misura in cui spesso sostituiscono produzioni
nazionali. Alcune misure tariffarie e non tariffarie introdotte nei mesi recenti (quali ad
esempio l‟aumento del dazio sui giocattoli) hanno avuto come obiettivo le merci cinesi,
pur finendo per penalizzare anche altri Paesi.
Considerando i dati aggregati in blocchi economici, l‟Asia si consolida come il principale
mercato di sbocco per le merci brasiliane (56,3 miliardi di dollari, pari al 27,9 per cento
del totale delle esportazioni brasiliane) grazie anche al dinamismo di paesi quali la
Corea del Sud e Taiwan, oltre al Giappone. L‟Unione Europea (43,1 miliardi di dollari di
export, pari al 21,4 per cento del totale) si conferma al secondo posto, seguita dal
Mercosul (22,6 miliardi, pari all‟11,2 per cento). Si rafforza il modello di specializzazione
del commercio estero brasiliano per aree geografiche. Il Brasile esporta materie prime
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14 soprattutto in Asia (45 per cento del totale delle esportazioni di prodotti primari, da 42
per cento di un anno fa) e in parte in Europa (23,7 per cento, da 26,1). Le esportazioni di
prodotti manufatti sono invece destinate principalmente ai paesi dell‟America Latina
(43,5 per cento, rispetto a 38,5 per cento nel 2009), all‟Unione Europea (19,4 per cento,
da 20,3) e agli Stati Uniti (12,7 per cento, dal 14). Solo il 7,2 per cento delle
esportazioni di prodotti manufatti brasiliani raggiunge i mercati asiatici.
Tra le regioni brasiliane, nel 2010 si è consolidata l‟importanza del sud-est del paese –
composto dagli stati di San Paolo, Rio de Janeiro, Minas Gerais e Espirito Santo – che,
con 115 miliardi di dollari, ha aumentato la quota di esportazioni sul totale del Brasile
(57,2 per cento, da 53,6 nel 2009). Il sud-est è molto importante per l‟industria di
trasformazione del paese; oltre il 60 per cento delle esportazioni di prodotti finiti
brasiliani proviene, infatti, da uno degli stati di questa regione. Con il 56,2 per cento di
quota sul totale, il sud-est è anche la regione più attiva anche con riferimento alle
importazioni.
I dati del 2010 mostrano una forte ripresa del commercio brasiliano dopo la contrazione
registrata a seguito della crisi finanziaria mondiale. La vivace dinamica delle importazioni
rende il Brasile un mercato assai interessante e con grandi potenziali di sviluppo. Va
altresì ricordato che tale dinamica, riducendo il surplus commerciale, potrebbe a lungo
termine indebolire la posizione esterna del paese. Tale processo potrebbe essere
aggravato qualora diminuisse il corso delle materie prime esportate dal Brasile. Si
calcola che ai prezzi del 2002, prima cioè del boom registrato dalle “commodities”, la
bilancia commerciale segnerebbe un deficit di oltre 12 miliardi di dollari, rispetto
all‟effettivo surplus di 20,3 miliardi facendo aumentare il deficit di conto corrente dal 2,3
al 3,9 percento del PIL.
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15
Orientamento settoriale
Nel corso del 2010 si è ulteriormente rafforzata la tendenza alla crescita del peso delle
materie prime sul totale delle esportazioni brasiliane, che costituisce fonte di
preoccupazione per la autorità brasiliane in quanto indice di una certa debolezza
dell‟industria nazionale. Esso si attesta oggi al 45,3 per cento (91,4 miliardi) rispetto al
23,7 per cento (13 miliardi) del 2000. Circa due terzi delle esportazioni di prodotti
primari (28 per cento circa del totale delle esportazioni) è riconducibile a tre tipologie di
merci: a) minerali di ferro (14,3 per cento del totale delle esportazioni), b) derivati del
petrolio (8 per cento), c) soia (5,5 per cento). Negli ultimi dieci anni il peso dei beni
manufatti si è ridotto dal 60 al 40 per cento del totale delle esportazioni, pur
aumentando in valore assoluto (da 32,6 a 80,1 miliardi). I principali prodotti esportati in
questa categoria sono: 1) automobili e pezzi di ricambio per auto e trattori (3,9 per cento del
totale delle esportazioni), 2) aerei (2 per cento), 3) zucchero raffinato (1,7 per cento). Per
quanto concerne le importazioni, nell‟ultimo decennio la quota di prodotti manufatti è
rimasta stabile all‟83 per cento del totale, aumentando in valore da 46,4 a 150,7 miliardi
di dollari.
Andamento dell'interscambio commerciale con l’Italia
Negli ultimi 15 anni, mentre le esportazioni brasiliane verso l‟Italia perseguono un
trend di crescita, con brevi periodi di flessione (in particolare tra il 2001 ed il 2002 a
seguito degli attentati terroristi che hanno colpito gli Stati Uniti), le nostre esportazioni
verso la principale economia del Sudamerica possono essere suddivise in quattro periodi
che si contraddistinguono:
1991-1997, arco di tempo nel quale le importazioni
brasiliane dall‟Italia sono
cresciute di oltre il 300%, contro un incremento delle importazioni totali del 184%;
1998-2003, periodo in cui le nostre esportazioni verso il
Brasile sono diminuite dell‟87% per giungere il più basso livello dal 1994, anno di lancio
del Piano Real e da quando si è iniziato il processo di stabilizzazione dell‟inflazione. Nello
stesso periodo, le importazioni totali brasiliane sono diminuite solo del 16,3%;
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16 2004-2007, con l‟apprezzamento del Real nei confronti delle
principale valute estere, è tornato l‟interessamento dei brasiliani ai prodotti importati,
incluso quelli provenienti dall‟Italia, anche se a ritmi piuttosto diversi: le importazioni
brasiliane sono cresciute nel periodo del 92,13%, mentre quelle provenienti dall‟Italia del
63,41%, facendo dedurre che il nostro paese ha reagito ma che non è riuscito a sfruttare
appieno le grandi opportunità di penetrazione commerciale, avendo mantenuto
ondivaga la propria quota di mercato;
2008-2010, periodo in cui a partire dallo scoppio della crisi
finanziaria internazionale (fine 2008) le importazioni dall‟Italia hanno dimostrato di
tenere bene nei confronti della concorrenza internazionale, mantenendo
sostanzialmente stabile la propria quota di mercato.
Per quanto concerne i rapporti bilaterali, lo scorso anno l‟interscambio commerciale è
cresciuto del 36 per cento rispetto al 2009, riportandosi sui livelli pre-crisi (9,1 miliardi
di dollari nel 2010, rispetto a 9,4 nel 2008). In particolare hanno ripreso vigore le
importazioni dall‟Italia (4,8 miliardi di dollari, +32 per cento), che hanno superato il
precedente record del 2008 (4,6 miliardi). La nostra economia conferma l‟ottava
posizione tra i paesi esportatori in Brasile (seconda tra gli europei dopo la Germania e
davanti alla Francia) con una quota di mercato del 2,7 per cento. Le importazioni di beni
dall‟Italia sono essenzialmente composte da prodotti manufatti (pezzi di ricambio,
valvole, macchinari, veicoli, prodotti farmaceutici e vaccini). Viceversa, le esportazioni
brasiliane all‟Italia sono ancora inferiori di oltre dieci punti percentuali rispetto al picco
pre-crisi(4,2 miliardi nel 2010 rispetto a 4,8 nel 2008), malgrado un aumento del 40,4 per
cento rispetto al 2009. Esse sono costituite per oltre tre quarti da materie prime o
prodotti semilavorati (caffè, soia, minerali di ferro, cellulosa). Complessivamente nel 2010
si è registrato per il secondo anno consecutivo un surplus commerciale a favore dell‟Italia
(602 milioni, rispetto a 647 nel 2009).
Se si analizza la bilancia commerciale del Brasile, si può notare che nel 2010 le
importazioni totali sono aumentate del 42,22% rispetto al 2009, ed hanno raggiunto il
valore di 181,6 miliardi di dollari. Nello stesso periodo l‟import dall‟Italia è aumentato
del 32,00% per un valore di 4,8 miliardi di dollari. Di conseguenza la quota di mercato
italiana è diminuita tornando ai livelli del 2008, passando dal 2,87% al 2,66%.
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17 I dati ci mostrano che, prima del manifestarsi della crisi finanziaria internazionale, gli alti
e bassi della nostra quota non erano tanto dovuti alle negative performance dell‟Italia, le
cui importazioni stavano aumentando in maniera più che soddisfacente fino alla
fine del 2008, ma dall‟eccezionale aumento delle importazioni dei paesi asiatici. Da
sottolineare che il nostro paese nel 2009 ha scavalcato la Francia e tuttora mantiene il
vantaggio, difendendo l‟ottava posizione tra i paesi fornitori del Brasile. Come lo scorso
anno, è stato immediatamente preceduto dalla Nigeria, le cui esportazioni verso il
Brasile sono composte quasi solo ed esclusivamente da combustibili fossili. Nel 2008,
l‟Italia occupava la nona posizione e nel 2007 la decima.
L‟andamento dell‟export dell‟Italia in Brasile nel 2010 è, tutto sommato, in linea con
l‟andamento dell‟export di tutti i paesi che la precedono in classifica. Le uniche eccezioni
la Corea del Sud (al quinto posto) e la Cina, con crescite rispettive del 74,79% e del
60,85%.
Tra i nostri più diretti concorrenti europei, la Germania ha fatto peggio dell‟Italia
facendo crescere il proprio export solamente del 27,20% ma sembra ancora ben salda la
quarta posizione tra i fornitori esteri del Brasile e la prima posizione tra i fornitori
europei anche se non sembra in grado di poter impensierire i paesi che la precedono in
classifica. La Francia, invece, pur avendo ottenuto un risultato migliore dell‟Italia, con un
aumento del 32,74% del proprio export è rimasta alla nona posizione di paese fornitore
del Brasile ed al terzo posto tra i fornitori europei.
Circa due terzi delle esportazioni brasiliane in Italia sono rappresentate da materie prime
(caffè, soia, minerali di ferro, etc.) o prodotti semilavorati mentre solo un terzo è
costituito da prodotti manufatti. Le importazioni di beni dall‟Italia sono invece
essenzialmente composte da prodotti industriali manufatti (pezzi di ricambio per
trattori ed automobili, valvole, macchinari per imballaggi, elicotteri, barche, etc.).
Oltre ai settori in cui l‟export italiano è affermato (principalmente la meccanica
strumentale ed altri prodotti a media tecnologia), alcune opportunità per le nostre
imprese sono possibili nei settori della tecnologia medio-alta (gestione della sicurezza,
tecnologie medicali e ambientali) e dei prodotti agroalimentari di qualità. Per i beni di
consumo di alto livello (moda, calzature e casa arredo), a parte le grandi griffe affermate
internazionalmente, le nostre aziende soffrono le alte tariffe e il carattere ancora
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18 sostanzialmente protezionistico del mercato brasiliano, nonostante presentino un
prodotto di qualità ineccepibile. Attualmente, il forte apprezzamento del Real,
registratosi a partire della seconda metà del 2009, sembra aprire un qualche spiraglio
anche per questo settore.
Sul fronte dell‟export, nel 2010 il Brasile ha aumentato le proprie vendite all‟estero verso
il resto del mondo del 31,98% rispetto al 2009, ed ha raggiunto il valore di quasi 202
miliardi di dollari. Il Brasile ha aumentato le proprie vendite in Italia del 40,42% nel
2010 rispetto al 2009, raggiungendo i 4,2 miliardi di dollari. Tale aumento, risultando
proporzionalmente superiore a quella dell‟export totale, ha permesso un‟aumento della
quota delle esportazioni brasiliane in Italia, che è passata dall‟1,97% al 2,10%. Questa
buona performance dell‟export brasiliano verso il nostro paese ha generato un surplus
della bilancia commerciale a favore dell‟Italia di per un valore di 603 milioni di dollari,
valore più contenuto rispetto ai 647 milioni di dollari del 2009.
Passando ad un‟analisi più dettagliata dell‟andamento dell‟export dell‟Italia verso i
principali Stati brasiliani, si evince che l‟andamento è sostanzialmente in linea con
quello generale. Nello Stato di San Paolo, la porta commerciale del Brasile con il resto
del mondo, l‟import paulista dall‟Italia nel 2010 è aumentato del 27,24% rispetto al
2008, attestandosi ad un valore prossimo ai 2 miliardi dollari e consentendoci di non
erodere eccessivamente la nostra quota di mercato in questo stato (2,93% contro il
3,09% del 2009). Da sottolineare che nello Stato di San Paolo le importazioni dall´UE, pur
registrando un aumento del 31,38%, hanno perso ulteriore distacco dalla prima
posizione, persa nel 2008 a favore di quelle provenienti dall´Asia (escluso il Medio
Oriente), e si sono fermate ad un valore di 19,2 miliardi di dollari. La loro quota si è
ridotta, passando dal 29,00% del 2009 al 28,38% del 2010. Le esportazioni dell‟Asia
(escluso il Medio Oriente) verso il Brasile hanno accelerato maggiormente, crescendo
nel 2010 del 45,10% rispetto al 2008 e hanno totalizzato un valore di 20,8 miliardi di
dollari per una quota del 30,65% (nel 2009 avevano raggiunto la quota del 28,36%).
Oltre allo Stato di San Paolo, che per importanza si distacca di gran lunga
dagli altri in quanto da solo assorbe quasi la metà dell‟import dall‟Italia, meritevole di
nota è lo stato di Minas Gerais che con un valore di quasi 830 milioni di dollari ha
aumentato il proprio import dall‟Italia del 50,38% nel 2010 rispetto al 2001. Male,
invece, lo stato di Rio de Janeiro che ha aumentato solamente del 2,60% l‟import
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19 dall‟Italia, non riscendo ad andare oltre al valore di 341,2 milioni di dollari. La nostra
quota di mercato ha subito una riduzione sensibile, passando dal 2,86% al 2,05%. Questo
Stato però merita un‟attenzione speciale da parte dei nostri operatori economici dal
momento che è quello in cui avranno luogo i principali eventi sportivi dei prossimi anni
(Giochi Mondiali Militari nel 2011, finale della Coppa del Mondo di Calcio nel 2014 e
Olimpiadi nel 2016) e offrirà certamente opportunità per l‟intensificazione degli scambi
nel prossimo futuro.
Anche quegli stati tradizionalmente importanti per il “made in Italy” non hanno brillato
come ci si attendeva nel 2010. In particolare, i tre stati del cosiddetto cono Sud e cioè,
Parana, Santa Catarina e Rio Grande do Sul, pur facendo registrare la crescita
dell‟import dall‟Italia, hanno perso quote di mercato. L‟importanza per il nostro export
in questa regione è da ricercare nel fatto che, dopo lo stato di San Paolo, è la parte più
industrializzata del paese e registra la presenza di una nutrita colonia di abitanti di
origine italiana.La crescente integrazione del Brasile nei mercati internazionali si
sostanzia anche in un aumento dei flussi di capitale. Il Brasile è, infatti, grande
ricettore di investimenti diretti esteri (IDE). Nel 2009 questi hanno raggiunto la cifra di
30,4 miliardi di dollari che, seppur in calo rispetto all‟anno precedente (43,9 miliardi) per
effetto della crisi finanziaria, rappresentano comunque un livello estremamente
ragguardevole. Secondo la Banca Centrale, nel 2010 gli IDE hanno superato
ampiamente i livelli precedenti la crisi, superando i 48 miliardi di dollari. Se si escludono le
piazze finanziarie internazionali (Lussemburgo, Paesi Bassi, Cayman Islands, etc.) i
principali Paesi da cui provengono gli investimenti sono Stati Uniti, Spagna, Germania e
Francia.
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20
L‟Italia lo scorso anno ha scalato tre posizioni in questa speciale classifica. Pur
scendendo da 326 milioni di dollari di investimenti nel 2008 a 215 milioni di dollari nel
2009, è passata dal ventunesimo al diciottesimo posto. I primi dati del 2010 indicano
peraltro un aumento di circa l‟80 percento dei nostri investimenti diretti in Brasile. Al di
là del dato contabile, si registra un sostenuto interesse degli imprenditori italiani ad
investire in Brasile. Negli ultimi anni, anche grazie agli interventi della SACE e al
sostegno della SIMEST, la presenza economica italiana è cresciuta significativamente.
Abbiamo censito finora 370 filiali e uffici di rappresentanza di imprese italiane. Oltre
a circa 50 grandi imprese produttive, commerciali e di servizi, 4 istituti bancari, 6
imprese di costruzione, sono presenti circa 300 filiali di PMI italiane, senza contare il
numero molto più ampio di investimenti da parte di imprenditori italo -brasiliani
non necessariamente vincolati ad una casa madre in Italia.
La distribuzione geografica della nostra presenza imprenditoriale riflette in parte la
storia dell‟immigrazione italiana ed europea dei secoli scorsi: il 57 percento delle imprese
italiane sono infatti radicate nello Stato di San Paolo. La restante quota è distribuita
negli Stati di Minas Gerais (10 percento), Rio de Janeiro (9 percento), Paraná (7 percento),
Rio Grande do Sul (4 percento), Espirito Santo (4 percento) e Santa Catarina (3 percento).
Merita peraltro segnalare l‟interesse manifestato negli ultimi anni da imprenditori italiani
per l‟avvio di investimenti negli Stati del Nord-Est, geograficamente più marginali ma che
offrono interessanti potenzialità (energia, ambiente e infrastrutture).
Finora gran parte del sistema produttivo italiano ha puntato prevalentemente ad un
aumento dell‟export verso il Brasile, senza utilizzare appieno le opportunità derivanti
dallo stabilimento in loco di attività economiche. I margini di crescita del nostro export
appaiono oggettivamente limitati a causa della progressiva industrializzazione e
specializzazione brasiliana. Ne deriva che, come hanno compreso i nostri principali
concorrenti, occorre rafforzare la presenza in loco attraverso partenariati con imprese
brasiliane se si vuole continuare a crescere su questo mercato dalle enormi
potenzialità.
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21 La quota di investimenti italiani se confrontata con quella di altri paesi può sembrare
modesta. Però alla luce dei limiti strutturali del sistema produttivo italiano, la cui
dimensione aziendale rappresenta un grosso ostacolo per generare processi
consistenti e diffusi nel tempo di investimenti esteri, dimostra un rinnovato interesse
verso il Brasile e, soprattutto una modifica di atteggiamento nei confronti dei mercati
esteri. Le imprese italiane, anche quelle di dimensioni medio piccole, stanno
lentamente percependo ed assimilando il concetto secondo cui un approccio “mordi e
fuggi” verso i mercati internazionali non è più redditizio. È necessario cominciare a
strutturarsi, concepire piani di sviluppo di medio/lungo periodo per essere presenti sui
mercati esteri e fronteggiare la concorrenza internazionale.
Attualmente casi di eccellenza si riscontrano tra le aziende di grandi dimensioni nei vari
settori della struttura produttiva del nostro paese, che pionieristicamente si sono
stabilite in Brasile in tempi in cui gran parte del nostro sistema produttivo non aveva
ancora raggiunto la maturità necessaria per affrontare le sfide globali e che
progressivamente hanno esercitato un effetto traino sul resto dell‟industria italiana.
Le migliori opportunità per le aziende italiane in Brasile si presentano attraverso un
radicamento nel mercato, che può essere attuato attraverso investimenti diretti, accordi
di collaborazione industriale o joint-venture, e che preveda trasferimento di tecnologia.
In questi ultimi anni, gli investimenti delle PMI italiane si sono andati moltiplicando,
segno dell‟interesse verso il Brasile e delle possibilità economiche che il Paese offre a
chi si presenti con piani seri e articolati. Il numero di aziende italiane che ha aperto una
propria filiale brasiliana è giunto a quasi 400, nei settori più diversi. Se in passato la
maggior parte delle aziende italiane si stabilivano nelle regione più sviluppate, oggi molte
aziende preferiscono impiantarsi in quegli Stati che offrono piani di
incentivi/agevolazioni più attraenti, oppure più vicini a determinati mercati od
approvvigionamenti di materie prime. Vi sono poi le aziende piccole e medie
dell‟indotto che si sono trasferite a seguito dei grandi gruppi industriali e che si sono
ben inserite nel contesto locale.
Gli investimenti brasiliani in Italia sono per ora limitati.
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22 Valutazione della penetrazione commerciale dei prodotti italiani sul mercato
locale
Le relazioni tra Italia e Brasile stanno vivendo una fase di forte rilancio e intensità, che
poggia non solo sugli storici legami esistenti tra i due popoli (circa 30 milioni di brasiliani
hanno una discendenza italiana) e sulle loro naturali affinità culturali e linguistiche, ma
anche su interessi economici di grande concretezza.
Da un lato le aziende italiane guardano al mercato brasiliano con rinnovato interesse per
via dei suoi elevati tassi di crescita, della sana gestione macroeconomica dell‟ultimo
decennio e delle potenzialità esistenti in una pluralità di settori strategici, dalle
telecomunicazioni all‟energia, dalle infrastrutture all‟organizzazione dei grandi eventi
sportivi dei prossimi anni. Dall‟altro, con la crescita del reddito e delle ambizioni del
Paese, il Brasile rivolge la propria crescente attenzione alle aree di eccellenza italiane e al
contributo decisivo che il Sistema Italia può tornare a dare per la crescita del Brasile, in
termini di tecnologia, innovazione e modelli di sviluppo, dopo quello fornito nel secolo
scorso che ha caratterizzato il decollo industriale di alcune aree del Paese, come la
regione Paulista o gli Stati del Sud.
I settori significativi in termini di penetrazione commerciale italiana nel mercato
brasiliano continuano ad essere quelli della meccanica e delle medie tecnologie.
Tradizionalmente si tratta di tutte le varie tipologie di attrezzature e macchinari per
l‟industria manifatturiera leggera, in cui il nostro Paese è riconosciuto tra i leader
mondiali. Si va quindi dalle macchine tessili, a quelle per la lavorazione dei metalli, della
ceramica, del legno, della pietra.
Pur affermate, ma non quanto le potenzialità del mercato consentirebbero, sono
tutte le attrezzature collegate alla filiera dell‟agro-industria, dell‟alimentare e
dell‟imballaggio.
Esistono poi ampi margini di penetrazione commerciale nel comparto del lusso, delle
tecnologie medicali/ospedaliere (sottoposto tuttavia ai complessi controlli dell‟ente
governativo per i controllo di qualità ANVISA), delle energie alternative, delle
telecomunicazioni, della nautica, delle due ruote, delle infrastrutture, dei servizi
all‟industria petrolifera e della sicurezza.
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23 Nel settore delle tecnologie ambientali, a partire da settembre 2006 il Ministero italiano
per l‟Ambiente e Tutela del Territorio e del Mare ha creato presso l‟Ufficio ICE di San
Paolo un proprio “Desk” dedicato a identificare i progetti collegati al protocollo di
Kyoto. In stretta collaborazione con l‟Ambasciata, questa struttura e‟ a disposizione delle
aziende italiane per individuare e sostenere iniziative di sviluppo del Clean
Development Mechanism in Brasile. Grandi potenzialità esistono inoltre nell‟eolico, per
il quale dal 2009 il Governo ha iniziato a bandire gare annuali (una delle quali vinta
da Enel Green Power), coerentemente con le indicazioni del Piano Energetico Nazionale
2008-2017. Lo sviluppo del solare, anch‟esso molto promettente, dipende
dall‟introduzione di un quadro regolatorio incentivante, che l‟Ambasciata sta cercando
di promuovere attraverso il progetto “Ambasciata Verde” (impianto fotovoltaico collegato
alla rete elettrica cittadina), condotto in collaborazione con ENEL e con l‟autorità‟
nazionale per l‟energia elettrica ANEEL.
Per quanto riguarda le infrastrutture, il Brasile ha lanciato nel primo semestre la gara
per il più ambizioso progetto esistente attualmente al mondo, relativo al collegamento
ferroviario ad alta velocità tra Rio de Janeiro e San Paolo-Campinas (15 miliardi di euro
circa). In vista dei grandi eventi sportivi dei prossimi anni il Paese sta inoltre
potenziando porti, aeroporti e linee di trasporto urbane, palesemente insufficienti
rispetto ai volumi di domanda previsti. Tra i porti in fase di ampliamento si segnalano
in particolare quelli di Suape (Pernambuco) e Manaus (Amazonas). Anche la
ristrutturazioni di stadi e la costruzione di hotel costituiscono settori di sicuro afflusso
di investimenti, così come il recupero urbano di alcune aree quali la zona di Porto Maravilha
in Rio de Janeiro. Due memorandum di cooperazione, rispettivamente nel settore delle
infrastrutture e delle attività sportive, sono stati firmati in occasione della visita a San
Paolo del Presidente del Consiglio del 29 giugno 2010.
Un recente studio commissionato dall`Associazione delle industrie petrolifere brasiliane
(ONIP) ha stimato in 400 miliardi di dollari il volume di affari indotto dallo sfruttamento
degli enormi giacimenti petroliferi del “pre-sal” nei prossimi dieci anni. Occorreranno
petroliere, piattaforme, navi appoggio, sicurezza, tubi, valvole e quant‟altro. Aumenterà la
domanda di energia e acciaio, nonché la movimentazione di merci lungo le coste del
Brasile. In base alla regolamentazione attuale, Petrobras è obbligata ad assicurare
almeno il 65 percento di “contenuto nazionale” nelle sue attività. La sfida per la debole
industria cantieristica e manifatturiera locale è immensa, così come per il sistema
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24 infrastrutturale e dei trasporti brasiliano, ritenuto del tutto insufficiente a sostenere
un tale livello di crescita economica. É evidente come emergano da tutto ciò
straordinarie opportunità per le nostre aziende fornitrici di beni e servizi all‟industria del
petrolio, che per essere colte richiedono anche di investire sul posto e di allacciare
legami di collaborazione con l‟industria brasiliana.
Per quanto riguarda la nautica, nello Stato di Rio de Janeiro è concentrato l‟80 percento
della produzione navale brasiliana, attratta dalla soppressione dell‟Imposta sulla
Circolazione delle Merci e dei Servizi (ICMS), imitata nel corso di quest‟anno da altri
Stati come Santa Catarina e San Paolo. E‟ attesa un‟importante commessa per la
fornitura di traghetti da utilizzare nella baia di Rio al fine di decongestionare il traffico
su gomma. Nello Stato di Santa Catarina le nostre aziende del settore diporto hanno
deciso di creare un distretto integrato, su impulso del Ministero dello Sviluppo Economico
italiano. La Marina Militare brasiliana, inoltre, prevede di rinnovare un certo numero di
unità, in linea con le indicazioni della Strategia Nazionale di Difesa adottata a dicembre
2008.
L‟industria italiana delle due ruote, riunita nella associazione ANCMA, sta invece
orientando i suoi investimenti verso la Zona Franca di Manaus, con la quale il nostro
Ministero dello Sviluppo Economico ha stipulato nel semestre scorso un accordo di
collaborazione volto a facilitare la creazione di un distretto industriale italiano.
I settori dei beni di consumo (principalmente moda, calzature e casa/arredo) e dei
prodotti agroalimentari, cavalli di battaglia italiani in molti mercati mondiali, hanno
ancora un peso marginale nel nostro export verso il Brasile. Le difficoltà di penetrazione
di mercato sono legate, oltre che all‟incidenza dei dazi doganali, anche alla particolare
stratificazione del mercato brasiliano, costituito da una limitata fascia di consumatori
dal potere d‟acquisto elevato ed elevatissimo, e da una serie di fasce di consumatori con
potere d‟acquisto medio, basso.
Negli ultimi tempi l‟Italia sta tentando di competere con la Francia sul mercato del
vino di
massimo livello (e massimo prezzo) sulla base di una acquisita immagine di prodotto
di alta
qualità. Riguardo le Denominazioni di Origine di Paesi stranieri, finora, in Brasile ne
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25 sono state concesse quattro: Regione dei Vini Verdi (Portogallo) per i vini; Cognac
(Francia) per il distillato di vino; San Daniele (Italia) per le cosce del suino fresche e per il
prosciutto crudo; Franciacorta (Italia), per i vini, vini spumanti e bevande alcoliche.
I bio-combustibili costituiscono un altro terreno di grande interesse per gli investitori
italiani. La soia, con una percentuale vicina al 90 percento, è la principale materia prima
utilizzata per la produzione nazionale, ma il Brasile dispone di oltre 200 materie prime
di origine vegetale ed animale impiegabili per la produzione di biodiesel di seconda e
terza generazione.
Il settore della sicurezza, infine, merita un‟attenzione particolare, anche in vista dei
prossimi eventi sportivi (Mondiali di Calcio e Olimpiadi).
Grandi prospettive di sviluppo presentano inoltre alcune località, quali Porto Açu, nei
pressi di Rio de Janeiro, dove il gruppo OMX di Eike Batista sta creando un centro
produttivo e logistico per rispondere alla crescente domanda dell‟industria petrolifera;
oppure la regione di Marabá (Pará), dove gli investimenti previsti dalla VALE per lo
sfruttamento della miniera di ferro di Karajá trasformerà l‟area in uno dei poli a più alto
tasso di sviluppo del nord est brasiliano.
Valutazione delle potenzialità di cooperazione commerciale ed industriale nei settori ad
alto contenuto tecnologico
Il Brasile registra un forte bisogno di tecnologie avanzate, in parte sviluppate
autonomamente, grazie a una rete di centri universitari e di ricerca di buona qualità e
in fase di crescente internazionalizzazione; e in parte acquisite all‟estero attraverso la
collaborazione scientifica e tecnologica con i paesi partner. Vale la pena rilevare che il
Paese non lesina risorse finanziarie a questo fine ed è pronto ad investire massicciamente
in progetti e iniziative di qualità. Si aprono pertanto prospettive di grande interesse per
l‟Italia, le cui numerose aree di eccellenza sono riconosciute e apprezzate dai brasiliani.
La cooperazione scientifica e tecnologica con il Brasile, coordinata dall‟apposito gruppo
di lavoro in seno al Consiglio bilaterale di Cooperazione deve conciliare da un lato le
esigenze della crescita brasiliana in termini di trasferimento di conoscenze e, dall‟altro, il
nostro interesse come sistema Paese ad utilizzare questo strumento a supporto
all‟inserimento di aziende italiane nello scenario economico-commerciale locale.
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26 Le possibilità nei settori ad alto contenuto tecnologico sono notevoli; esse possono
riguardare sia campi di azione tradizionalmente riferiti ad aziende di medie/grandi
dimensioni, come le telecomunicazioni e l‟aerospazio, sia i sistemi di produzione nei
quali le PMI italiane possono offrire le loro esperienze e le loro tecnologie. I settori nei
quali si concentrano le relazioni attuali sono: energia, ambiente, risorse naturali e
sviluppo sostenibile, informatica, elettronica e telecomunicazioni, sistemi di
produzione, agroalimentare, beni culturali, salute, trasporti, nanotecnologie,
biotecnologie e nuovi materiali.
Esiste inoltre una rete di accordi di cooperazione tra universita‟ italiane e brasiliane, dai
quali possono emergere iniziative di rilievo anche sotto il profilo della cooperazione
economico-industriale. Alcuni di queste trovano sostegno finanziario nell‟ambito del
protocollo esecutivo bilaterale per la cooperazione scientifica e tecnologica. L‟estensione
del programma “Invest Your Talent in Italy” al Brasile, deciso nel primo semestre di
quest‟anno, aggiunge ora nuove opportunita‟ di scambio bilaterale.
In occasione della visita del Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, del 28-29 giugno
2010, l‟ICE ha voluto rivitalizzare la collaborazione con la Fondazione Getulio Vargas
(FGV una prestigiosa Università privata brasiliana) attraverso la firma di un Accordo che
pone le basi per una cooperazione concreta tra l‟ateneo brasiliano e il sistema
universitario italiano sia a livello di scambio di informazioni sia a livello formativo.
L‟accordo di partenariato strategico tra Italia e Brasile, firmato dal Presidente del
Consiglio Berlusconi e il Presidente Lula il 12 aprile 2010 ha rinforzato le relazioni anche
nel campo della scienza e tecnologia e ha individuato le linee di azione verso le quali le
imprese dei due Paesi potranno proficuamente indirizzare le loro attività.
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27
POLITICA COMMERCIALE E DI ACCESSO AL MERCATO
Barriere tariffarie
Nonostante si operi in un contesto normativo in continua evoluzione, la legislazione
brasiliana in materia non oppone particolari difficoltà alle importazioni di prodotti
italiani. Tuttavia, oltre ad esistere problemi legati alle lungaggini burocratiche che
incidono notevolmente su tempi e costi di gestione, esistono altresì vincoli inerenti
all‟applicazione delle tariffe d‟importazione sui prodotti stranieri, spesso non convenienti
se rapportate alla tipicità della produzione nazionale nostrana. Ci si riferisce in
particolare alle imposizioni applicate ai beni di consumo ed ai prodotti alimentari ma
anche nei confronti dei beni industriali. In quest‟ultimo settore vanno segnalate una serie
di agevolazioni fiscali introdotte con la facilitazione detta “ex-tariffaria” che prevede la
definizione di un elenco di beni tecnologici “non prodotti in Brasile”, che possono godere
di un dazio pari al 2% (in alcuni casi vi è la completa esenzione) anziché del comune
14%.
Le principali imposte che gravano sulle importazioni in Brasile di merce includono:
1. il Dazio (I.I. = Imposto de Importação), imposta che incide su
tutti i prodotti importati provenienti da paese con i quali il Brasile non ha un accordo
di collaborazione che preveda la sua esenzione totale o parziale. Tra detti paesi, possono
essere citati quelli appartenenti al Mercosud, olte a Cile, Bolivia, Venezuela, Messico ecc.
Detta imposta viene calcolata direttamente sul valore CIF della merce e la relativa
aliquota varia da prodotto a prodotto.
2. l‟IPI (Imposto sobre Produtos Industrializados, ovvero Imposta
sui Beni Lavorati). Tale imposta incide anche sui prodotti fabbricati in Brasile, ma con
una diversa base di calcolo. Nel caso di un prodotto importato, l‟IPI viene calcolata sul
valore CIF + Dazio. Come succede con il dazio, l‟aliquota dell‟IPI varia da prodotto a
prodotto e gode di esenzioni in alcuni casi e per alcune origini.
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28 3. l‟ICMS (Imposto sobre a Circulação de Mercadorias e Serviços,
ovvero Imposta sulla Circolazione delle Merci e dei Servizi). Viene calcolata sul valore
CIF + Dazio + IPI + Altre Spese di Sdoganamento/Imposte e sull‟ICMS stessa (detto calcolo
“sotto cento”). È un‟imposta statale (ovvero dello Stato membro della Federazione), che
incide su tutti i livelli dell‟operazione di vendita, dal produttore fino al consumatore
finale. L‟ICMS, imposta equivalente all‟IVA, è dovuta/pagata dal fabbricante e/o
commerciante. L‟aliquota ICMS è territoriale, nel senso che varia da uno Stato all‟altro della
Federazione brasiliana, con oscillazioni dal 7% al 18% in conformità con la legislazione
interna dello Stato dove transita la merce. A San Paolo, per la maggior parte dei prodotti,
le aliquote variano dall‟8,8% al 18%.
4. l‟AFRMM (Adicional de Frete para Renovação da Marinha
Mercantil, ovvero Addizionale sul Nolo Marittimo). È un‟imposta che è stata creata alfine
di generare un fondo per favorire il rinnovo della Marina Mercantile Brasiliana e quindi, del
25% sul valore del nolo marittimo. In base ad una recente disposizione doganale,
l‟aliquota del 25% viene applicata non solo al puro nolo marittimo, ma anche a tutte le
spese in qualche modo collegate al trasporto marittimo, incidendo quindi anche sul
trasporto terrestre o ferroviario all‟origine, sui costi di messa a bordo e magazzinaggio
all‟origine ecc. (è quindi molto importante consultare preventivamente uno
spedizioniere con base in Brasile per sapere cosa menzionare nei documenti di imbarco).
5. PIS (Programma de Integração Social) e COFINS (Contribuição
para o Financiamento da Seguridade). Il calcolo di tali imposte nell‟importazione (la
metodologia di calcolo è diversa per i prodotti fabbricati in Brasile) è piuttosto complesso e
dipende da un grande numero di variabili che includono, oltre al valore CIF della merce, il
dazio, l‟IPI, l‟ICMS e altre tasse inerenti allo sdoganamento:
PIS = c x ( VA x X + D x Y ) COFINS = d x ( VA x X + D x Y )
dove, X = [ 1 + e x [ a + b x (1 + a) ] ]
(1 – c – d – e)
Y = [ e ]
(1 – c – d – e)
VA = Valore CIF della merce
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29 a = dazio
b = IPI (imposta sui prodotti industrializzati)
c = aliquota del PIS nell‟importazione = 1,65% (nella maggior parte dei casi)
d = aliquota del Cofins nell‟importazione = 7,6% (nella maggior parte dei casi)
e = ICMS (imposta sulla circolazione delle merci e dei servizi)
D = tassa per l‟apertura della pratica di sdoganamento (R$ 40,00) + (se il trasporto viene
realizzato per via marittima) + AFRMM.
Si sottolinea che l'ICMS regolato nelle operazioni di importazioni va a credito di imposta,
ovvero
potrà essere dedotto dalla ICMS inerente all‟attività aziendale da essere versata
mensilmente. Quindi, se in un certo mese una determinata ditta deve per esempio versare
R$ 100 relativi alle vendite realizzate ed ha un credito di R$ 20,00 di un'importazione
fatta precedentemente, alla fine dovrà versare R$ 80,00. Attenzione: nel caso
dell'importazione di beni che andranno a finire nell'attivo fisso dell'azienda, i crediti pari
all'ICMS dovranno essere scalati in 48 mesi. Nel caso del succitato esempio, i R$ 20,00
verrebbero "rimborsati" in 48 rate mensili di circa R$ 0,42.
Vale la stessa regola per l'IPI. Nel caso di tale imposta, però, attivo fisso o no, il credito
fatto può essere utilizzato immediatamente e non in varie rate.
PIS e COFINS nell'importazione sono nella quasi totalità dei casi un costo per l'azienda.
Altre tasse/spese inerenti allo sdoganamento includono:
Magazzinaggio presso il Magazzino Doganale: ufficialmente può
arrivare allo 0,65% sul valore CIF, ma con un buon spedizioniere si possono contrattare
condizioni migliori, sia come costi che come criterio di addebito;
Tassa di Desconsolidação (una sorta di sdoganamento dei
documenti di imbarco): ogni doganalista ha un prezzo. Quindi, c‟è chi chiede da US$ 50 a
US$ 100,00 per polizza di carico e chi chiede intorno a US$ 80/container;
Liberazione della polizza di carico c/o l‟armatore (B/L free): intorno a US$ 50;
Capatazia (THC di sbarco) per un container da 20‟ = R$ 340,00
(infatti, il costo varia da agenzia ad agenzia);
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30 Capatazia (THC di sbarco) per un container da 40‟ = R$ 460,00
(infatti, il costo varia da agenzia ad agenzia);
Onorario del dichiarante doganale: in media dello 0,8% sul
valore CIF (ammontare minimo di R$ 450,00 e massimo di R$ 1.500,00). È consigliabile
contrattare un valore fisso per l‟operazione doganale;
SDA (una sorta di minimo sindacale per gli spedizionieri
doganali): 2% sul valore CIF (ammontare minimo di R$ 292,00 e massimo di R$
584,00). Da contrattare assolutamente assieme al valore dell‟onorario;
Spese Varie (fotocopie, trasporto ecc): circa R$ 150,00.
Barriere non tariffarie
L‟Italia ha ottenuto a fine 2008 la prerogativa del “Pre-listing”, in base alla quale le
autorità italiane possono indicare le aziende autorizzate ad esportare in Brasile senza
attendere lo svolgimento di controlli individuali. Tale procedura si applica sia ai prodotti
di carne suina che a quelli a base di latte.
L‟importazione in Brasile di tutti gli insaccati con maturazione inferiore ai dodici mesi,
come i salami e le mortadelle, permane tuttora interdetta. In quest‟ultimo caso, la cottura
oltre i 120 gradi per lungo tempo non è stato considerato dalle autorità sanitarie
pubbliche brasiliane un elemento di assicurazione circa l‟eliminazione del rischio di
diffusione di malattie infettive. Le motivazioni addotte dalle autorità di salute pubblica
brasiliane sono quelle della possibile diffusione, attraverso la libera circolazione del
prodotto sul territorio brasiliano, di malattie infettive (in particolare, peste suina
vescicolare e peste suina classica) da cui il Brasile sarebbe indenne. Le autorità brasiliane
hanno altresì opposto la non applicabilità del principio della regionalizzazione, asserendo
che lo stesso non è applicato neanche alla circolazione della stessa produzione
nazionale all‟interno dei confini del Brasile.
Si registrano occasionalmente casi di blocchi di importazione di generi alimentari
italiani per ragioni sanitarie e fitosanitarie, peraltro normalmente risolti con mirate
azioni di sensibilizzazione di quest‟Ambasciata presso le Autorità locali. Nel 2009 é stato
concordato un nuovo modello di certificato sanitario con le autorità brasiliane che ha
permesso di risolvere buona parte dei problemi.
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31 Il Brasile ha varato una nuova regolamentazione, in vigore dal 1 gennaio 2011, per
le etichettature dei prodotti di origine animale importati, che appesantisce in maniera
esagerata le procedure per i nostri esportatori. L‟Unione Europea ne ha chiesto la
modifica e si e‟ tuttora in attesa delle decisioni del Ministero dell‟Agricoltura brasiliano.
Per quanto riguarda i cosmetici, è stato riscontrato un allungamento delle procedure
per la certificazione sanitaria dei suddetti prodotti da parte dell‟ente governativo
ANVISA. Si tratta di forme protettive delle aziende locali e di quelle straniere ormai
stabilmente insediate nel paese, come ad esempio le aziende francesi qui operanti con
propri impianti produttivi. Il Brasile, in questo settore è il terzo mercato mondiale dopo
gli USA e il Giappone, per le aziende italiane quindi il potenziale di mercato è
estremamente alto e giustificherebbe un investimento produttivo nel paese.
Analoghe difficoltà sono state riscontrate anche nel comparto dei macchinari
industriali; nonostante l‟importatore locale possa ufficialmente adottare una procedura
più semplificata per importare i macchinari esteri di cui necessita, le associazioni
produttrici brasiliane del settore possono opporsi adducendo l‟esistenza di un prodotto
nazionale simile avente le stesse caratteristiche del prodotto importato, rendendo quindi
quanto mai complesse le procedure per l‟importazione.
Per quanto concerne i vini, è stata modificata in senso meno restrittivo la legislazione
brasiliana laddove prevedeva che un prodotto per essere considerato vino non potesse
eccedere i 13 gradi alcolici (oltre i quali il prodotto veniva considerato “vino liquoroso” e
pertanto veniva applicata una imposta del 40 percento contro il 27 percento dei vini
comuni). In base ad una nuova normativa adottata a fine giugno di quest‟anno, le
bottiglie di vino dovranno avere un‟etichetta anticontraffazione della “Receita Federal”,
la cui apposizione rischia di ritardare ulteriormente le procedure di sdoganamento dei
vini importati.
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32 La legislazione brasiliana prevede che al momento dell‟importazione del vino (che deve
essere accompagnato da un certificato di analisi) possano essere prelevate due bottiglie
per ogni partita per effettuare le analisi di controllo.
Altro aspetto molto importante è l‟ assenza di una normativa che regoli l‟importazione in
Brasile di campioni di prodotto, che si traduce in complessità amministrative
decisamente anomale e prive di trasparenza, dove l‟applicazione della normativa doganale
viene spesso effettuata in maniera piuttosto arbitraria. Infatti, è praticamente
impossibile, per le aziende intenzionate a saggiare il mercato locale, introdurre
campionature di prodotto senza prima aver ottenuto la preventiva autorizzazione del
Ministero dell‟Agricoltura, che deve essere tra l‟altro necessariamente richiesta per il
tramite di un importatore locale.
Nel settore medico esistono ostacoli burocratici dovuti all‟eccessiva regolamentazione
prevista dall‟ANVISA (Agenzia Nazionale di Vigilanza Sanitaria) a cui si aggiungono complicati
processi di concessione (a seguito di visita ispettiva di ogni singola azienda esportatrice)
del certificato GMP – Good Manufacturing Practice, necessario per commercializzare
apparecchiature mediche e farmaci in Brasile.
Oltre alla presenza di barriere non tariffarie che riduce la competitività dei nostri prodotti,
esiste la concorrenza di prodotti locali che, sotto bandiera italiana, presentano la
dicitura “tipo italiano”. Tutto ciò trae in inganno il consumatore brasiliano il quale
pensa di acquistare un prodotto italiano che effettivamente è brasiliano, il quale
comunque soddisfa i gusti del consumatore medio. Se consideriamo che i nostri
prodotti si collocano già ad un livello alto di qualità/prezzo, non trovando spazio nelle
classi medie, vengono automaticamente spinti fuori dal mercato. Il mercato è conteso da
grandi gruppi nazionali ed esteri oltre che da una serie di cooperative di produttori. Il
consumo di questi prodotti avviene maggiormente nel Sudest e Sud del Paese, dovuto
alla forte presenza di colonie italiane e tedesche ed al clima più adatto, se paragonato a
quello delle altre regioni del Paese.
Il settore del trasporto marittimo mantiene varie restrizioni tra cui imposte
discriminatorie e l‟impossibilità per gli operatori marittimi dell‟UE di essere attivi.
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33 Esistono restrizioni anche nel settore delle riassicurazioni. Infatti, dal 2007, anno in cui è
stato smantellato il monopolio brasiliano di riassicurazione, le autorità brasiliane
continuano a rifiutare l‟offerta internazionale di servizi di riassicurazione.
Anche il mancato allineamento con le pratiche OECD (Organization for Economic Co-
operation and Development) in materia di prezzi di trasferimenti, profitti e regole fiscali
intra-gruppo, combinato con il complesso sistema tributario interno (che include
molteplici imposte a cascata), crea una serie di difficoltà alle imprese europee che
intendono operare in Brasile.
Documentazione richiesta all’importazione
Fattura commerciale
Deve essere redatta in portoghese o in inglese e presentata in nº 5 copie alle autorità
doganali al momento dello sdoganamento.
Fattura consolare
Il pagamento di servizi realizzati in Brasile da aziende estere prevede la presentazione
all‟INPI - Istituto Nazionale della Proprietà Industriale – della relativa fattura proforma,
in originale e in copia dovutamente vidimati da un Consolato Brasiliano nel Paese di
origine dell‟azienda prestatrice del servizio. Dopo le verifiche del caso, l‟INPI restituirà
l‟originale della fattura al richiedente unitamente all‟autorizzazione per l‟effettuazione del
contratto di cambio relativo al pagamento del servizio.
Certificazioni attestanti l'origine
Tutti i prodotti di origine animale (latticini, salumi ed ittici), cosmetici e
farmaceutici ed agroalimentari devono essere accompagnati dal certificato di origine. Lo
stesso certificato viene richiesto anche per i prodotti provenienti dai paesi membri del
MERCOSUD ai fini delle esenzioni previste.
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34
Normative/Procedure speciali
Procedure per l’abilitazione all’esportazione verso il Brasile di prodotti di
origine animale.
Per poter esportare in Brasile prodotti di origine animale, in linea generale, è necessario
che l‟azienda produttrice italiana acquisisca una previa autorizzazione dal Ministero
italiano del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali. Tale autorizzazione verrà
concessa dopo la presentazione di idonea documentazione e di parere favorevole da parte
dei Servizi Veterinari territorialmente competenti, a seguito dell‟accertamento che gli
standard di produzione degli stabilimenti interessati siano conformi a quanto
previsto anche dalla normativa brasiliana.
Per l’esportazione di prodotti a base di carne suina, latte e prodotti a base di latte
l‟azienda italiana, registrata presso il Ministero della Salute, dovrà inviare richiesta di
autorizzazione al Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali –
Dipartimento per la Sanità Pubblica Veterinaria, la Nutrizione e la Sicurezza degli
Alimenti – Direzione Generale della Sicurezza degli Alimenti e della Nutrizione – Ufficio
IX) per il tramite dei Servizi Veterinari Regionali (Nota DGSAN no 3590 del 13/02/2009).
La richiesta, redatta su carta intestata dell‟azienda e sottoscritta dal responsabile, dovrà
indicare: a) un elenco dei prodotti che s‟intende esportare verso il Brasile; b) l‟ubicazione
esatta degli stabilimenti produttivi; c) il numero di autorizzazione CE; d) una
dichiarazione del veterinario ufficiale dello stabilimento che attesta l‟idoneità del
medesimo ad esportare verso il Brasile.
Dal 1 gennaio 2009, per i prodotti a base di carne suina a lunga stagionatura, latte e
prodotti a base di latte, il Brasile ha concesso all‟Italia la prerogativa del “pre-
listing”. Si tratta dell‟inserimento - da parte del Ministero del Lavoro, della Salute e
delle Politiche Sociali italiano - del nominativo dell‟azienda italiana interessata ad
esportare verso il Brasile in una lista speciale che viene aggiornata ed inoltrata al
Ministero dell‟Agricoltura brasiliano con cadenza trimestrale. Sono quindi “de facto”
accettati dal Brasile gli esami e i certificati sanitari rilasciati dalle autorità italiane.
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35
Trattandosi di una “concessione”, non è possibile assicurare per quanto tempo questa
pratica sarà mantenuta in vigore.
Per la normativa relativa all‟etichettatura dei prodotti (“rotulagem”), si rimanda
all‟apposito paragrafo nella seguente sezione dedicata ai prodotti ittici.
2) Per l’esportazione di prodotti ittici, la procedura prevede inizialmente la
presentazione da parte dell‟azienda interessata di una domanda di autorizzazione
redatta in lingua italiana indirizzata al:
Ministério da Agricultura, Pecuária e Abastecimento
Departamento de Inspeção de Produtos de Origem Animal – DIPOA
Divisão de Inspeção de Pescado e Derivados – DIPES
Esplanada dos Ministérios – Bloco D – Anexo A
70043-900 – Brasília (DF) – Brasil
(Tel.: +55/61-3218-2775 )
per il tramite dell’:
Ambasciata d‟Italia a Brasilia
Ufficio Commerciale
SES – Avenida das Nações – Quadra 807 – Lote 30 70420-900 – Brasília (DF) – Brasil
(Tel.: +55/61-3342-9900)
Tale domanda potrà essere redatta dall‟impresa interessata in lingua italiana e
trasmessa all‟Ufficio Commerciale dell‟ Ambasciata che provvederà alla sua traduzione e
al successivo invio della stessa alla competente Divisione brasiliana. Come indicato
sull‟apposito modello, la domanda in questione dovrà essere accompagnata dal
certificato rilasciato dall‟ASL dove appaiano l‟esatta ubicazione dello stabilimento, la
lista dettagliata dei prodotti che lo stabilimento è autorizzato a produrre, nonché il
numero di registro CE che attesti i requisiti igienico-sanitari.
Si raccomanda di specificare se si tratta di prodotti freschi, congelati o in conserva. Una
volta ricevuta la domanda, la DIPES rilascia di norma il numero di autorizzazione
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36 (omologazione) in circa due settimane, ma non comunica automaticamente l‟esito della
domanda all‟impresa richiedente. Dall‟ Ambasciata e‟ in ogni caso disponibile per
ottenere il numero di registro da fornire all‟azienda italiana.
Una volta ottenuto il numero di registro, l‟azienda potrà procedere con l‟invio della
RICHIESTA DI AUTORIZZAZIONE DELL‟ETICHETTATURA (“ROTULO”), attraverso un
apposito formulario ("FORMULÁRIO DE REGISTRO DE RÓTULO DE PRODUTO DE
ORIGEM ANIMAL IMPORTADO").
Tale passaggio - che riguarda tutti i prodotti di origine animale – è regolato dalla circ.
n. 125/98/DCI/DIPOA (vedi anche gli emendamenti apportati dalla circ. n.
416/98/DCI/DIPOA) e dal relativo allegato “Regulamento técnico para rotulagem de
produto de origem animal embalado” ed è gestito in loco dall‟importatore brasiliano o
da un agente locale dell‟impresa italiana. Ove la documentazione sia presentata in
maniera completa e corretta, questo secondo passaggio prende in media due mesi.
Certificati sanitari per l'esportazione di prodotti alimentari a base di carne e di
latte disponibili accedendo al sito internet dell‟ Ambasciata d’ Italia a Brasilia nella
sessione denominata “Fare affari in Brasile” al seguente indirizzo:
~ http://www.ambbrasilia.esteri.it/AmbasciataBrasilia/Menu/Informazionieservizi/Far
eaffarinelPaese/
Vino, derivati dell’uva e del vino
Secondo la Normativa N°54 del 18 novembre 2009 del Ministero dell‟Agricoltura
brasiliano è necessario fornire, per ogni spedizione, i Certificati di Origine e di Analisi
del vino. Questa norma innova la legislazione precedente che richiedeva la registrazione
dell‟impressa e dei vini presso gli organi competenti locali.
In base agli artt. 48 e 49 della stessa normativa, è possibile inviare in Brasile una
campionatura di vini (per degustazione senza fini commerciali). In questo caso, però,
sarà di competenza dell’importatore richiedere al Ministero dell‟Agricoltura brasiliano
attraverso la compilazione del formulario X (10) (denominato Anexo X – Modelo de
Requerimento para Importação Sem Fins
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Comerciais2) annesso alla Norma sopra indicata, e compilato con le informazioni da
fornire all‟importatore brasiliano secondo lo schema seguente:
Denominazione del Prodotto: Vino
Marchio: ................................................................................................
Imballaggio: ............................................................................................
Quantità di bottiglie3: .............................................................................
Punto di entrata nel paese: .....................................................................
Data dell‟imbarco: ..................................................................................
Data probabile dello sbarco .....................................................................
Sottolineiamo che la spedizione della campionatura dovrà essere effettuata come una
normale esportazione, pertanto sarà soggetta al pagamento delle imposte dovute
normalmente. Si esplicita, altresì, che non è più permesso utilizzare il corriere
espresso per l'invio della CAMPIONATURA. Dal momento che la normativa è cambiata di
recente, sono possibili eventuali disguidi in dogana a causa degli adattamenti che si
stanno effettuando in applicazione delle nuove regole.
L‟etichetta potrà anche essere in lingua di origine ma con retro-etichetta aggiuntiva
tradotta in portoghese con la stessa dimensione grafica di quella italiana,
proporzionale alla bottiglia e dovrà contenere tutte le informazioni di una etichetta
normale per il vino secondo il Decreto nº 99.066, de 1990 art.47 e 49 , secondo lo
schema riportato di seguito con la relativa traduzione:
Nome Do Produto: (Nome Del Prodotto)
Representante Importador: (Rappresentante Importatore) End: (Indirizzo)
C.N.P.J. (Registro Che Il Rappresentante Vi Deve Fornire) Produtor: (Produttore)
End.:..(Vostro Indirizzo)
Ingredientes : Uvas Viníferas (Ingredienti: Uve vinifere) Conservantes: Anidrido
Sulforoso – INS 220 (Conservanti) Origem: (Origine delle Uve)
Capacidade: (Capacità della bottiglia : 700ml, 1 litro ecc.) Grad. Alcoólica:
(Graduazione alcolica)
Lote N.º _____(N °Lotto secondo la Vostra qualifica del vino ) Safra (Annata)
Contem o Não contem Gluten (Contiene o non Contiene GLUTINE) Validade.:
Indeterminada desde que conservado
em local seco, fresco e ao abrigo da luz.(Validità: indeterminata, etc.....)
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La società di consulenza per l’internazionalizzazione delle imprese italiane
autonomielocali s.r.l. La società di consulenza per l’internazionalizzazione delle imprese italiane Via Cesare Battisti,33 - 40123
Bologna Telefono 051334146 fax 0514074634 www.robertorusso.it rrusso@robertorusso.it P.IVA 03029141201
38 2 http://extranet.agricultura.gov.br/sislegis-
consulta/consultarLegislacao.do?operacao=visualizar&id=21052
3 Dipende dall'approvazione e decisione del Ministero dell'Agricoltura che valuterà le
necessità secondo
l'evento, degustazione, o promozione commerciale e comunicherà all'importatore la
quantità permessa.
Evite os riscos do consumo excessivo do alcool (Evitare il rischio del consumo eccessivo di alcol)
L’importatore dovrà richiedere la Licenza d’Importazione (L.I.) relativa al prodotto
specifico. Per lo sdoganamento la merce dovrà essere accompagnata da:
A) certificato di origine della merce, rilasciato dalla autorità
competente del paese di origine.
B) certificato di analisi, il quale dovrà contenere
obbligatoriamente i seguenti parametri analitici di cui si può prendere visione
direttamente nell ”Anexo VIII” della normativa sopra citata scaricabile nel sito del
Ministero Brasiliano dell‟Agricoltura mediante l‟accesso al seguente link:
http://extranet.agricultura.gov.br/sislegis-
consulta/consultarLegislacao.do?operacao=visualizar&id=21052
ETICHETTA (ROTULO) Per tutti i prodotti alimentari
Per l‟esportazione in Brasile di prodotti alimentari in generale (non di origine
animale) la legislazione locale prevede che l’importatore protocolli l’etichetta
(denominata “ROTULO” in Brasile) presso il Ministero dell’Agricoltura brasiliano al
momento dell’export del prodotto.
Si deve rispettare la normativa RDC nº 360, de 23 dicembre 2003 la quale
stabilisce che:
Il “rotulo”, dei prodotti in generale, deve essere in lingua portoghese. Tuttavia, può
anche essere in lingua d’origine ma con una controetichetta aggiuntiva tradotta
in portoghese e riportante le seguenti informazioni:
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39 > Denominazione del prodotto: (esempio: riso, prodotto a base di pomodoro, ecc) >
Lista degli ingredienti: (per prodotti composti come quelli a base di pomodoro) >
Imballaggio: descrizione dell’imballaggio se plastica, cartone, vetro o scatola >
Contenuto liquido: peso
> Ragione sociale e indirizzo dell’importatore
> Istruzioni d‟utilizzo quando necessario....
> Origine del prodotto: nome, indirizzo del fabbricante e dell’imballatore (quando il
prodotto è frazionato), paesi di origine e città identificando le ragioni sociali e la
registrazione presso l’autorità responsabile.
> Per identificare l‟origine dovrà essere utilizzata una delle tre seguenti diciture:
“fabbricato in ...”; “prodotto da...”; “industria di...”; e se “imballato da” .... >
Identificazione del lotto
> Validità: giorno, mese, anno e “da consumare preferibilmente prima di... ”
> Contiene o non contiene: Glutine (a causa della malattia Celiaca) LEI No 10.674,
de 16 de maio de 2003.
> Contiene o non contiene: Grasso Trans - tutte le etichette (rotulo) dei prodotti alimentari
dovranno riportare il valore trans anche se è 0 (che è il tenore del grasso vegetale)
(vedi modello etichetta).
La dichiarazione sui componenti nutrizionali è la lista dei componenti nutrizionali di
un alimento, mentre le informazioni complementari comprendono tutte le notizie
che illustrano le proprietà nutrizionali che un prodotto possiede (se le possiede) in
relazione al suo valore calorico ed al contenuto in carboidrati, in proteine, in grassi e
fibre alimentari, in vitamine e minerali.
Inoltre, viene spiegato in che cosa devono essere espressi i componenti nutrizionali, come
vengono calcolati e come vanno apposti nell‟etichetta. Così pure l‟eventuale informazione
complementare.
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40 Modello di etichetta.
Valor calorico 2 (Kcal) 0,1% Carboidratos 0 (g) 0% Proteina 0,4 (g) 0,1% Gorduras totais 0 (g) 0% Gorduras Saturadas 0 (g) 0% Gorduras Trans Colesterol 0 (mg) 0% Fibra Alimentar 0 (g) 0% Calcio 0 (mg) 0% Ferro 0 (mg) 0% Sodio 2,0 (mg)% 0% Acidez 6% - Gluten (se ne contiene)
Altri gruppi alimentari non specificamente individuati
Per esportare in Brasile altri prodotti alimentari, (esclusi i gruppi già menzionati), la
legislazione brasiliana prevede che l‟importatore registri l‟etichetta presso il MAPA e che
la stessa rispetti la regolamentazione prevista dall‟ANVISA (Agencia de Vigilancia
Sanitaria).
Normativa che regola l’importazione in Brasile di prodotti cosmetici
Per esportare cosmetici in Brasile è necessario che il produttore, (normalmente
registrato presso il Ministero della Sanità - Direzione generale Servizi Veterinari -
Divisione III), registri l‟azienda e il prodotto presso la Agência Nacional de Vigilância
Sanitaria (ANVISA) del Governo Federale brasiliano.
La richiesta di registrazione dell‟azienda e dei prodotti presso l‟ANVISA deve
essere
presentata da una persona di fiducia locale, (il quale può essere l‟importatore stesso),
ovvero
da figure professionali locali autorizzate (despachante, ossia doganalista) e deve essere
corredata dai seguenti documenti:
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41
A) Dati tecnici del prodotto:
I Formula centesimale completa, con tutti i suoi componenti spec ificati nella
denominazione chimica e nella quantità, espressa attraverso il sistema metrico
decimale, nel rispetto dei limiti, restrizioni e divieti stabiliti dalla legge (lista dei
conservanti permessi, dei coloranti permessi ecc)
B) Citare la funzione di ognuno dei componenti della formula.
I Dichiarazione che tutti i componenti Conservanti, Coloranti e filtri Solari sono
conformi a quelli contemplati dal Resolução nº 79, de 28 de agosto de 2000
dell‟ANVISA.
I Tutti i componenti della formula dovranno avere i requisiti di qualità minimi stabiliti dal
Codice Ufficiale Farmacuetico del Paese. Nel caso alcuni componenti non siano
contemplati nel regolamento di cui sopra, sarà necessario accompagnare il prodotto con
una analisi dettagliata dei componenti, loro composizione chimica e
un‟informativa circa la modalità d‟uso e l‟efficacia del prodotto.
Le analisi dovranno essere tradotte in lingua portoghese.
C) Dati complementari del prodotto:
I Modalità d‟uso
I Finalità del prodotto I Restrizioni d‟uso
D) Analisi fisico-chimica completa e microbiologica.
E) L‟esportatore dovrà produrre un documento che indichi i
componenti dell‟imballaggio del prodotto (foglio di istruzioni e etichetta), in due copie
(originale e copia), menzionando le finalità, restrizioni e modalità d‟uso del prodotto,
nonché le avvertenze di ordine generale e specifica. I componenti dell‟imballaggio
dovranno rispettare i requisiti previsti dalla norma che regola l‟etichettatura. Infine tutto il
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42 documento dovrà essere tradotto in lingua portoghese.
Riportiamo un esempio di etichettatura che rispetta la relativa norma vigente:
Oggetto Imballaggio
Nome del prodotto e gruppo/tipo al
quale appartiene, nel caso non sia
implicito nel nome.
Primario e Secondario
Marca Primaria e Secondario
Numero di Registro Secondario
Lotto o Partita Primario
Data di scadenza (Mese e Anno) Secondario
Contenuto Secondario
Paese di Origine Secondario
Fabbricante/Importatore Secondario
Domicilio del
Fabbricante/Importatore
Secondario
Modalità d‟Uso (quando sia il caso
)
Primario o Secondario
Avvertenze /Restrizioni d‟uso
(quando sia il caso )
Primario e Secondario
Avvertenze specifiche del prodotto Primario e Secondario
Composizione/Ingredienti Secondario
Inscrizione alla Camera di
Commercio
Secondario
Finalità del prodotto, quando non
sia implicita nel prodotto
Secondario
F) Dati generali dell‟impresa:
I Indirizzo completo, incluso il codice postale
I N.° di telefono, fax, e-mail e nome del responsabile relazioni esterne I Nome del
procuratore e rispettiva procura, quando necessaria
G) L‟esportatore dovrà provvedere inoltre alla traduzione in
portoghese dell‟etichetta incorporata al prodotto, nel rispetto dei requisiti stabiliti
dalla norma relativa all‟etichettatura, degli atti pertinenti alla Legislazione Sanitaria e del
Codice di Difesa al Consumatore.
H) L‟originale o copia autenticata del Certificato di Libera Vendita o
il documento che provi la libera commercializzazione del prodotto nel paese di origine,
emesso dall‟Autorità Sanitaria o dall‟organo competente e vidimato dal consolato
brasiliano a Roma.
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43 I) Copia autenticata della formula quali-quantitativa del prodotto,
emessa dal fabbricante, vidimata dal Consolato.
J) Dichiarazione, firmata dal responsabile tecnico e legale, che i
componenti della formula rispettano la legislazione brasiliana. Dovrà essere tradotta in
portoghese.
K) Comunicazione dei dati identificativi dell‟importatore, il quale è
responsabile della merce in Brasile e si occupa della registrazione presso il Ministero della
Salute, nonché la sua dichiarazione o del suo rappresentante, attestante la veridicità
delle informazioni pervenute dall‟esportatore.
Tale complessità procedurale mira a proteggere le aziende locali e quelle straniere
ormai stabilmente insediate nel paese, come ad esempio le aziende francesi qui operanti
con propri impianti produttivi. Il Brasile, in questo settore, è il terzo mercato mondiale
dopo gli USA e il Giappone, e quindi, per le aziende italiane il potenziale di mercato è
estremamente alto e giustificherebbe un investimento produttivo nel paese che
ovvierebbe altresì al problema delle barriere non tariffarie di cui sopra e di quelle
tariffarie. Sui prodotti cosmetici importati gravano, infatti, dazi “a cascata” e altre
imposte che si aggirano in media al 40% del valore CIF della merce.
Normativa che regola l‟importazione in Brasile di farmaci, sangue, derivati di sangue e
apparecchiature medicali.
Farmaci, sangue e derivati e apparecchiature medicali sono soggetti ad analoghe
procedure valide per i prodotti cosmetici.
Documenti per il trasporto
Polizza di carico o lettera di vettura in nº 5 copie. Ogni copia deve essere datata dal
trasportatore e deve essere allegata alle copie della fattura commerciale; deve inoltre
specificare il valore del trasporto in numeri e lettere.
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44 La normativa è in continua evoluzione: indicazioni aggiornate della stessa così come
di nominativi di professionisti specializzati in materia (i cosiddetti despachantes ovvero,
doganalisti) potrà essere richiesta a sanpaolo@ ice.it.
Violazioni delle norme sulla tutela dei diritti di proprietà intellettuale
Il processo di ammodernamento della legislazione brasiliana in materia di Proprietà
Intellettuale, avviato ormai da diversi anni, sta cominciando a dare i suoi frutti.
Sulla spinta all‟adeguamento della propria legislazione in base agli standards
internazionali, il Brasile ha promulgato tre leggi relative alla protezione della proprietà
intellettuale :
1) Legge sulla Proprietà Intellettuale, L. 9.279/96 del 14 maggio 1996.
2) Legge sul Diritto d‟Autore, L.9.610 del 19 febbraio 1998.
3) Legge sulla Tutela del Software, L. 9.609 del 19 febbraio 1998.
Il principale ente di riferimento della proprietà intellettuale, per quanto attiene alla
registrazione di marchi e brevetti, in Brasile è l‟INPI (Istituto Nazionale della Proprietà
Intellettuale, con sede a Rio de Janeiro).
L'INPI (Istituto Nazionale per la Proprietà Industriale), in base alla Legge della
Proprietà Industriale (L. 9.279/96) è un'autarchia federale vincolata al Ministero dello
Sviluppo Economico, Industria e Commercio Estero, responsabile della registrazione dei
marchi e dei brevetti, visto dei contratti di trasferimento e tecnologia, registrazione del
software, disegno industriale ed indicazioni geografiche.
Quando venne fondato l'11 dicembre del 1970 dalla Legge 5.468 in un periodo di intensi
sforzi per l'industrializzazione del paese, l'INPI si limitava alla concessione di marchi e
brevetti e al controllo dell'importazione di nuova tecnologia. L'ente brasiliano ha
avviato una profonda ristrutturazione a partire dal 2004 con l'obiettivo di
modernizzare i processi amministrativi conseguendo risultati apprezzabili.
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45 Il processo di informatizzazione continua a produrre ottimi risultati, e nel 2008 è stato
lanciato lo strumento degli e-marchi, permettendo la registrazione dei marchi attraverso
internet. L'INPI mantiene relazioni con le principali istituzioni del Sistema Nazionale
dell'Innovazione - associazioni imprenditoriali, federazioni, università e agenzie di
sviluppo oltre ai principali centri industriali del paese.
Un altro preziosissimo attore nel campo della proprietà intellettuale è il Conselho
Nacional do Combate a Pirateria – CNCP, (Consiglio Nazionale della Lotta alla
Contraffazione). Il CNCP è un organo collegiale consultivo, legato al Ministero della
Giustizia, con il compito di elaborare le direttrici per la formulazione e la proposizione
del piano nazionale per la lotta alla contraffazione, al danno erariale che ne deriva e ai
delitti contro la proprietà intellettuale. Il CNCP è un interlocutore di rilievo nel campo
della lotta alla contraffazione in Brasile e possiede varie competenze, tra cui
l'incentivazione ed il sostegno alla pianificazione di operazioni speciali ed investigative di
prevenzione e repressione della contraffazione e dei delitti contro la PI.
Il Governo Italiano è da tempo attivo nella lotta alla contraffazione del Made in
Italy, promuovendo, in tal senso, una completa assistenza alle imprese a riguardo della
difesa dei diritti di proprietà intellettuale.
In Brasile, dal mese di aprile 2008, è operativo presso l‟Ufficio ICE di San Paolo il “Desk
per la Tutela della Proprietà Intellettuale”, indicato comunemente come IPR Desk
(Intellectual Property Rights Desk). L‟IPR Desk di San Paolo fa parte di una rete che,
attualmente, consta di 11 uffici operativi, buona parte dei quali localizzati
principalmente nei paesi asiatici presso le strutture dell‟ICE. L‟obiettivo dei Desk si
sostanzia nel fornire assistenza e consulenza, formazione ed informazione, monitoraggio
del mercato. È prevista inoltre la possibilità di individuare un caso significativo legato alle
problematiche della proprietà intellettuale, che vede coinvolta un‟azienda
italiana e che sarà interamente sostenuto dal Desk con l‟ausilio di uno studio legale
locale. Per quanto riguarda l‟esperienza diretta del Desk di San Paolo, durante la prima
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46 fase di attivazione, si è privilegiata l‟assistenza alle aziende fornendo loro le informazioni
necessarie soprattutto per le varie forme di registrazione di brevetti e marchi.
In merito al fenomeno della contraffazione, da un‟analisi accurata è emerso che in
Brasile è presente il problema, seppure in dimensioni minori rispetto ad altri mercati, quali
quelli asiatici. Le problematiche circa la Proprietà Intellettuale che coinvolgono imprese
italiane ed europee in Brasile attengono soprattutto alla tipologia della concorrenza
sleale. Sono frequenti in particolare i casi in cui il distributore legale si appropria in
maniera indebita del marchio dell‟azienda italiana. Di solito, buona parte di questi casi
si risolvono con una prima comunicazione di diffida da parte dello studio legale
rappresentante la ditta italiana danneggiata. Casi di contraffazione veri e propri di
marchi Made in Italy, con relativo avvio di azione legale, sono ancora limitati, sebbene
anche in Brasile stia prendendo sempre più piede il fenomeno dei venditori ambulanti
che propongono a prezzi irrisori prodotti tipici della moda italiana, come occhiali e
borse di grandi marchi.
Sono, invece, sotto osservazione prodotti enogastronomici, venduti come produzione
italiana, ma di dubbia provenienza. Mentre per i beni contraffatti veri e propri non
sembra esserci una produzione locale, in quanto i maggiori canali della contraffazione
partono da paesi limitrofi come il Paraguay e l‟Uruguay, i prodotti enogastronomici,
invece, sono spesso prodotti in loco, anche se non è facile risalire alla fonte, in quanto i
riferimenti sulle etichette, quali indirizzo, etc, non sono attendibili.
Bisogna, infine, osservare che la difesa della proprietà intellettuale comincia ad essere
percepita anche in Brasile come una tematica particolarmente importante, visto il boom
delle registrazioni di marchi e brevetti negli ultimi anni, tale da indurre l‟INPI (Istituto
Nazionale per la Proprietà Industriale) ad indire concorsi pubblici per reperire
esaminatori al fine di poter far fronte al numero crescente di deposito di marchi. Sul
fronte brevetti, invece, non si assiste ad un analogo aumento di depositi, anzi, negli ultimi
anni si è addirittura registrato un lieve calo. La scarsità di esaminatori di brevetti rispetto
a quelli che si occupano di marchi, dovuta anche al periodo di formazione relativamente
lungo (in media di due anni), è un altro fattore penalizzante. Pertanto, per armonizzare
questa situazione, dal 2005 (anno in cui furono concessi 17.878 marchi), l'INPI organizza
corsi e seminari per spiegare più diffusamente e rendere più familiare il concetto e
l‟importanza della registrazione di marchi e brevetti. Oltre all‟INPI, si stanno muovendo
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47 anche gli studi legali, in particolare quelli di grandi dimensioni, con la costituzione al
proprio interno degli uffici dedicati esclusivamente alla Proprietà Intellettuale. Si
stima, infatti, che gli studi legali
ricavino dalle pratiche relative alla proprietà intellettuale l'8% circa del proprio fatturato
totale, mentre fino a 4 anni fa, questa percentuale si attestava intorno al 2%.
Il monitoraggio del fenomeno della contraffazione è ormai costante. Di fatti, con una
crisi ormai alle spalle, i dati economici registrano una crescente ripresa dei consumi,
soprattutto da parte della classe media, che sta comportando anche un aumento dei reati
legati al fenomeno della contraffazione, e che non riguarda solo i prodotti di largo
consumo come abbigliamento, accessori, etc, ma anche generi alimentari e prodotti
farmaceutici. Nel primo semestre dell‟anno, nella regione metropolitana di San Paolo,
che conta circa 20 milioni di abitanti, le autorità giudiziarie hanno svolto numerosi
controlli volti a contrastare la contraffazione. Nel corso dei controlli, sono stati
sequestrati beni per un ingente valore. San Paolo è la regione del paese dove si concentra
il maggior traffico, unitamente al transito, di merce contraffatta.
Anche in Brasile, con l‟espansione economica degli ultimi anni e la sempre maggiore
apertura al commercio internazionale, cominciano a segnalarsi casi di violazione della
proprietà intellettuale, sia di pura contraffazione del prodotto sia di concorrenza sleale, e
così via.
Esiste inoltre il problema dell‟”Italian Sounding” (imitazione evocativa di prodotti
d‟origine italiana), che riguarda circa il 40 per cento dei prodotti alimentari
commercializzati in Brasile per un giro d‟affari di 1,46 miliardi di dollari. Si tratta di un
fenomeno, come rilevato da una ricerca commissionata dall‟ICE, che penalizza il nostro
export, ma che contribuisce anche in chiave positiva a evocare il nostro Paese più spesso
rispetto a quanto potrebbe accadere se venissero commercializzati esclusivamente prodotti
genuini.
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48 Brevetti e marchi
La proprietà industriale in Brasile è regolata dalla legge n° 9.279/96 che ha
sostituito la precedente normativa n° 5.772/71. Prevede la tutela di brevetti (relativi ad
invenzioni, disegni e modelli industriali), marchi (nomi, parole, segni distintivi ecc.) ed
altri diritti di proprietà industriale.
Brevetti
Il Codice della Proprietà Industriale (CPI) assicura all‟autore di un‟invenzione, modello o
disegno industriale il diritto di ottenere un brevetto, che gli garantisca la proprietà e
l‟uso esclusivo. Secondo quanto stabilito dalla legge, il CPI assicura all‟autore di qualsiasi
nazionalità, il diritto di brevettare la propria invenzione, purché alla data della richiesta
del deposito abbia i caratteri di novità, attività inventiva ed applicazione industriale. Il
brevetto dovrà contenere la nazionalità, professione e domicilio dell‟inventore e del
proprietario dell‟invenzione (eventuale concessionario), il titolo e la natura del
privilegio e la sua durata.
La durata del brevetto è di 20 anni a partire dalla data del deposito (15 anni nel caso di
modelli e 50 anni nel caso di software). I tempi per l‟approvazione definitiva variano in
media dai 4 ai 6 anni.
Secondo quanto disposto dalla succitata legge, l‟invenzione del dipendente è di
proprietà all‟azienda e si considera appartenente all‟azienda anche l‟invenzione del
dipendente che sia stata registrata entro un anno dalla cessazione del rapporto di lavoro
con l‟azienda.
Secondo il Trattato di Parigi, del quale il Brasile è firmatario, chiunque depositi una
domanda di brevetto ha diritto per il periodo di un anno dalla data del primo deposito, a
depositare in qualsiasi momento, analoghe domande di brevetto in altri paesi della
Convenzione.
La legge sulla proprietà industriale obbliga ciascun titolare di brevetto a registrare il
contratto di licenza presso l‟INPI – Istituto per la Tutela della Proprietà Industriale
(www.inpi.gov.br) – ai fini della possibilità di far valere il diritto di privativa nei confronti
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49 dei terzi. Inoltre, tale obbligo è di fondamentale importanza nel caso s‟intenda ottenere il
pagamento ed il trasferimento del canone periodico (royalty) all‟estero, in quanto
l‟iscrizione all‟INPI costituisce documento indispensabile per l‟operazione.
In genere, il canone periodico che può essere detratto dai costi dell‟impresa ai fini fiscali,
varia dall‟1% al 5% dell‟importo netto delle vendite, in base alla categoria di prodotto
oggetto del contratto di licenza. Secondo la legislazione, tale percentuale non può essere
superiore al 5%.
Qualora il brevetto non sia sfruttato per un periodo di 3 anni, qualunque impresa
concorrente ha la possibilità di chiederne la licenza forzosa, sostituendosi al licenziatario
oppure al possessore iniziale.
Marchi
Il deposito di un marchio in Brasile ha validità di 10 anni dalla registrazione, ma può
decadere prima della scadenza per mancato uso o perché il titolare ha interrotto l‟uso
per un periodo superiore a 5 anni successivi. Possono essere depositati anche i marchi
esteri, di proprietà di qualsiasi persona fisica o giuridica, senza l‟obbligo della
nazionalità, domicilio o residenza brasiliani. Tuttavia, le persone non residenti in
Brasile potranno presentare la richiesta di deposito solo attraverso un
rappresentante (normalmente un ufficio legale specializzato) residente e domiciliato in
Brasile, con poteri per ricevere citazioni.
Inoltre, secondo l‟art. 6 è garantita la proprietà in Brasile di un marchio non registrato
di una società straniera, nel caso detta società possa provare il riconoscimento
internazionale del suo marchio. A tal fine, dietro apposita richiesta, i marchi illegalmente
richiesti in Brasile potranno essere annullati, con la condizione che sia richiesta la
registrazione per tale marchio presso ufficio competente del Governo brasiliano (INPI).
Ai fini fiscali, le royalty pagate per la licenza di un marchio possono essere detratte dai
costi aziendali fino all‟1% del fatturato netto.
I nomi geografici usati per indicare un prodotto determinato, diventati nel frattempo
di uso comune (per esempio, Champagne), non potranno godere della tutela.
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50 Durante il processo di analisi della richiesta del marchio o brevetto, nell‟ipotesi di
comprovata contraffazione, il titolare del deposito avrà capacità di azioni contro eventuali
contraffattori, sia nel campo civile che penale. Il periodo di validità del brevetto è variabile
tra quindici e venti anni dalla data della richiesta.
Trasferimento di Tecnologia
L‟Istituto Nazionale della Proprietà Industriale (INPI), attraverso l‟Ato Normativo 135 del
15/4/97, ha stabilito i concetti basilari e le norme per la firma dei contratti di
trasferimento di tecnologia per
favorire l‟acquisto di conoscenze e competitività adeguata allo sviluppo industriale del
Paese.
In Brasile, perché un contratto di trasferimento di tecnologia produca determinati
effetti economici, quest‟ultimo deve essere analizzato e vistato dall‟INPI.
I canoni periodici possono essere detratti dai costi aziendali fino al 1-5% sul fatturato
netto, secondo la categoria di prodotto oggetto della licenza.
I contratti di assistenza tecnica e consulenze in materia tecnica, altamente
specializzata, possono essere sottoscritti da un‟impresa brasiliana, e in seguito trascritti
presso l‟INPI al fine del trasferimento dei pagamenti all‟estero.
Contratti per l’Utilizzo della Proprietà Industriale
L‟Istituto Nazionale della Proprietà Industriale riconosce 4 tipi possibili di contratti:
contratti per lo sfruttamento dei brevetti;
contratti di licenza per l‟utilizzo di marchi;
contratti che regolano le condizioni attraverso le quali verrà
effettuato il trasferimento di tecnologia;
contratti di prestazione di assistenza tecnica.
I contratti che regolano i trasferimenti di tecnologia devono specificare chiaramente gli
obiettivi ed i diritti di proprietà coinvolti nell‟accordo, nonché il modo in cui verrà fatto il
trasferimento della relativa tecnologia.
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51 Già gli accordi che prevedono l‟utilizzo di un marchio o brevetto devono specificare se
la concessione verrà fatta in esclusiva nonché il termine di scadenza dell‟accordo che
non potrà mai essere superiore alla validità del brevetto in Brasile. Infine, gli accordi di
prestazione di servizi devono specificare il numero di addetti necessari, la forma di
pagamento e gli eventuali programmi di addestramento.
Come già accennato nei paragrafi precedenti, è essenziale avere l‟autorizzazione
dell‟INPI (Istituto Nazionale Proprietà Industriale) per avviare tali accordi in Brasile. Tale
esigenza viene dalla necessità che il relativo accordo sia registrato presso un organo
ufficiale in maniera tale da permettere all‟azienda brasiliana di giustificare l‟invio della
royalty e di inserire tale trasferimento nelle spese di gestione.
La remunerazione potrà essere un ammontare fisso oppure in base al fatturato o ai
profitti netti.
La richiesta di registrazione dei suddetti accordi devono pervenire all‟INPI, su scheda
propria, assieme ad una copia del contratto. Di solito, l‟autorizzazione viene rilasciata entro
30 giorni dalla richiesta
DISCIPLINA DEGLI AFFARI Agenzia/Rappresentanza
I principi generali e gli istituti che disciplinano i contratti d‟agenzia e di
rappresentanza commerciale in Brasile non presentano grandi divergenze rispetto a
quelli italiani, ricalcando in generale quelli del diritto commerciale europeo.
Il contratto di agenzia è stato introdotto dal codice civile in vigore dal 2002 (NCC),
mentre il contratto di rappresentanza commerciale è disciplinato esclusivamente dalla
legge n. 4.886 del 9 dicembre 1965 modificata dalla legge n. 8.420 del 8 maggio del 1992.
È importante osservare la differenza tra i contratti sopra indicati, in base alla
quale il rappresentante commerciale realizzerà affari in nome e per conto della società
straniera, mentre l‟agente è dotato, in linea di principio, soltanto di poteri per
promuovere gli affari di una società terza, senza poteri per impegnare la stessa,
realizzando pertanto soltanto un‟attività preparatoria ed agevolatrice.
In relazione all'agenzia, l‟esclusiva è prevista dalla legge, salvo patto contrario. Essa
comporta l‟obbligo del proponente di non nominare più di un‟agente nella stessa zona e di
corrispondere le commissioni per tutti gli affari direttamente o indirettamente conclusi
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52 dall‟agente nella zona affidatagli. Allo stesso tempo, all‟agente è fatto divieto di vendere
prodotti dello stesso genere e quindi, eventualmente non uguali.
Nei contratti di rappresentanza commerciale, invece, è necessario che le parti
indichino espressamente l'attribuzione o meno dell'esclusiva al rappresentante.
Nell'ipotesi di risoluzione del contratto di rappresentanza commerciale, qualora la stessa
avvenga senza giusta causa è previsto un risarcimento del danno al rappresentante, non
inferiore a 1/12 del totale delle commissioni ricevute durante il periodo di esecuzione
dell‟incarico.
Il tribunale competente a dirimere le eventuali controversie in merito è esclusivamente
quello brasiliano.
All‟agente spettano le provvigioni, anche nei casi in cui l‟affare non sia stato portato a
termine a causa del proponente.
Il contratto di agenzia a termine indeterminato può essere risolto mediante disdetta
scritta da inviarsi alla controparte, con preavviso di 90 giorni, mentre la legge sulla
rappresentanza commerciale prevede un termine minimo di 30 giorni. Al termine del
contratto, all‟agente spettano comunque, tutte le provvigioni per gli affari conclusi e
per quelli pendenti, oltre a quelli eventualmente non portati a termine per causa del
proponente.
É vietato inserire nel contratto la clausola del credere.
In entrambi i casi conviene porre in essere le opportune cautele per evitare che il rapporto
possa essere caratterizzato come lavoro subordinato, con le conseguenze previste dalla
legislazione locale.
Concessione commerciale - Distribuzione
Modalità di contratto regolato dal Nuovo Codice Civile (Legge 10.406/02, art. 710 a 721)
e dalle Leggi 6.729/79, 8132/90. Si tratta di un rapporto di stabile collaborazione che si
instaura tra due soggetti – concedente e concessionario – secondo il quale il concessionario
acquista e rivende in nome e per conto proprio i prodotti del concedente, in una
determinata area geografica. D‟altra parte, il concessionario assume la responsabilità per
la promozione della vendita dei prodotti. Il contratto di concessione è normalmente
caratterizzato da clausole di esclusività territoriale. Le leggi speciali citate si riferiscono
al contratto di distribuzione, quale specifico istituto, per il settore dei prodotti derivati
dal petrolio, bevande, automobili e mezzi di trasporto. In queste ipotesi, tra l‟altro, sono
previste specifiche indennità in caso di risoluzione senza giusta causa del rapporto.
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53 Franchising
L‟attività di franchising è regolata dalla legge nº 8.955 del 15 dicembre
1994 (http://www.planalto.gov.br/CCIVIL/leis/L8955.htm). E‟ definita come la
collaborazione tra due soggetti indipendenti attraverso la quale il franchisor affida al
franchisee il suo know-how e segni distintivi per la distribuzione esclusiva o semi-
esclusiva dei propri prodotti o servizi, mediante il pagamento di una entry fee e/o di
royalties.
Tale normativa obbliga il concedente a fornire ai potenziali concessionari informazioni
esaurienti relativamente al suo profilo, l‟eventuale esclusività su un determinato
territorio, e le condizioni relative alla formazione, il trasferimento di know-how, il
valore finanziario del contratto, le clausole di non-concorrenza e il profilo dell‟affiliato
ideale.
Gli obblighi del concessionario devono essere esplicitamente definiti. Le suddette
informazioni devono pervenire al potenziale concessionario con un anticipo di almeno dieci
giorni dalla data dell‟accordo o pre-accordo di franchising. In caso contrario, il
concessionario può richiedere l‟annullamento dell‟accordo ed il rimborso di quanto già
versato al concedente (royalties, spese varie, eventuali danni o perdite, ecc).
Il contratto deve essere sottoscritto dinnanzi a due testimoni e sarà valido
indipendentemente della relativa registrazione.
Accordi di licenza (Joint Venture contrattuali)
Una delle forme più utilizzate nella prassi internazionale degli accordi tra le imprese è
costituita
dalla formazione di Joint Ventures. Trattasi di forme di accordo sui generis che possono
dar vita
alla creazione di nuovi soggetti giuridici o meno. Non esiste alcuna distinzione di
trattamento nella normativa locale tra società con partecipazioni interamente locali,
miste (joint venture) o società al 100% di capitale estero.
La legislazione brasiliana sugli investimenti esteri è regolata principalmente dalla legge
n. 4.131 del 03 settembre 1962, modificata successivamente con la legge n. 4.390 del 29
agosto 1964 e regolamentata nel decreto 55.762 del 17 febbraio 1965.
In conformità a tali norme, sono compresi nel concetto di capitali stranieri “beni,
macchine e impianti entrati in Brasile senza una spesa valutaria iniziale, destinati alla
produzione di beni o servizi, nonché le risorse finanziarie o monetarie introdotte nel
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54 Paese, e destinate ad attività economiche, a condizione che, in entrambe le ipotesi,
appartengano a persone fisiche o giuridiche residenti, domiciliate o con sede all‟estero”.
NORMATIVA SUGLI INVESTIMENTI
Non esistono particolari vincoli e difficoltà. La legislazione federale e dei singoli stati
della Repubblica Federativa spesso mettono in atto politiche di attrazione di capitali
esteri tramite agevolazioni fiscali, snellimenti burocratici e canali di finanziamento che
già in passato hanno attratto diversi investitori stranieri, tra cui molte aziende italiane
(vedi ad esempio gli insediamenti italiani operati soprattutto negli stati di San Paolo,
Minas Gerais, Ceará, Bahia e Espírito Santo).
Restrizioni
È vietata la partecipazione di capitale estero nelle seguenti attività:
sviluppo di attività nel settore dell'energia nucleare;
prestazione di servizi postali e telegrafici;
prestazione di servizi sanitari;
industria aerospaziale.
Esistono restrizioni alla partecipazione di capitale estero in istituzioni finanziarie, società
o enti assicurativi e società prestatrici di servizi di trasporto aereo.
L‟investimento estero nel mercato interno di titoli e beni mobiliari è limitato ai seguenti
soggetti:
società di investimento;
fondi di investimento;
portafogli di beni immobiliari di persone fisiche e giuridiche residenti all‟estero.
A partire dalla modifica costituzionale n. 36 del 28.05.2002, regolata dalla Legge 10.610
del 20.12.2002, è possibile la partecipazione di investitori stranieri in aziende editoriali e di
diffusione radiotelevisiva, purché la partecipazione azionaria sia limitata al 30%.
La riforma della Costituzione Federale, nella parte economica, approvata nel 1995 ha:
eliminato la definizione di impresa brasiliana come quella a
capitale esclusivamente nazionale e, pertanto, l‟impresa brasiliana è definita come tale se
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55 costituita in base alle leggi brasiliane e se ha la propria sede o gli uffici amministrativi in
Brasile;
reso flessibile il monopolio dello Stato in modo da permettere la
contrattazione di capitale privato per la ricerca, il raffinamento, il commercio ed il
trasporto di petrolio e per lo sfruttamento dei gasdotti;
permesso ai diversi Stati della Federazione brasiliana di sfruttare
direttamente o per concessione i servizi del gas canalizzato;
• eliminato, per le imprese straniere, le restrizioni costituzionali riguardanti la
navigazione mercantile all‟interno del Paese.
La legge ordinaria andrà a disciplinare queste materie.
A seguito della riforma costituzionale sopra menzionata, le società brasiliane, anche
se controllate da capitale estero, possono acquistare, affittare ed acquisire l‟usufrutto di
terre rurali (dietro previa autorizzazione del Congresso Nazionale).
La partecipazione di imprese private nei settori di generazione e trasmissione di energia
elettrica, gestione di depositi doganali ed autostrade a pagamento é disciplinata dalla
normativa sulle concessioni (Legge 8.987/95).
Investimenti in Valuta
Non è necessaria l‟autorizzazione previa per gli investimenti in valuta in Brasile. La
conversione in valuta locale del versamento del capitale sociale ovvero del pagamento
per l‟acquisto di partecipazioni in una società brasiliana già esistente, dovrà essere
effettuato tramite istituzione bancaria autorizzata ad operare in materia di cambio.
La registrazione dell‟investimento dovrà essere fatta alla locale Banca Centrale da
parte dell‟impresa brasiliana beneficiaria, entro 30 giorni dal relativo contratto di
cambio.
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56
Investimenti mediante Conversione di Crediti Esteri
È permesso ai soggetti ed enti stranieri di convertire, i propri crediti verso società
brasiliane in investimento diretto.
A tal fine, sarà necessario compiere un‟operazione simbolica di contrattazione del
cambio, dovendo successivamente formalizzare l‟investimento presso la locale Banca
Centrale.
Investimenti mediante importazione di beni
Anche l‟investimento mediante conferimento di beni importati dovrà essere registrato
presso la locale Banca Centrale.
I prodotti, le macchine e le attrezzature importate dovranno essere destinati alla
fabbricazione di beni od alle prestazioni di servizi.
A seguito dello sdoganamento, l‟impresa destinataria ha l‟obbligo di formalizzare il
conferimento entro i successivi 180 giorni, con la relativa richiesta di registrazione
dell‟investimento alla Banca Centrale, come sopra indicato. Il valore dell‟investimento
estero registrato, in questo caso, sarà costituito dal valore FOB dei beni.
Reinvestimento di Utili
In accordo con la Legge 4.131, i reinvestimenti sono rappresentati dagli utili
“ricevuti dalle
imprese stabilitesi nel Paese ed attribuiti a residenti e domiciliati all‟estero, che
siano stati
reinvestiti nelle stesse imprese da cui provengono od in un altro settore dell‟economia
nazionale”.
È data facoltà all‟investitore estero di reinvestire gli utili a cui avrebbe diritto, con relativa
registrazione quale nuovi conferimenti.
Rimesse verso l’estero
Il trasferimento internazionale di fondi fra residenti (comprese le sussidiarie di imprese
straniere) e non residenti per la rimessa di utili e rimpatrio di capitale basati su un
investimento estero registrato, deve essere realizzato tramite le banche autorizzate ad
operare con il cambio in Brasile ed è esente da rilascio di autorizzazioni.
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57 Mediante la presentazione di specifici documenti, è libero ai residenti in Brasile di
inviare all‟estero capitali in valuta, limitati a US$ 5 milioni, destinati ad investimenti.
Cifre superiori ai US$ 5 milioni richiedono oltre a detti documenti, un autorizzazione
previa della Banca Centrale brasiliana.
Trasferimenti Esteri di Investimenti in Brasile
I diritti di partecipazione detenuti dall‟investitore straniero in un‟impresa brasiliana
potranno essere ceduti o trasferiti all‟estero in altro modo. L‟acquirente estero avrà
diritto a registrare il capitale investito ed avrà sempre diritto allo stesso sulla base del
relativo valore patrimoniale ed indipendentemente dal valore corrisposto per
l‟investimento all‟estero. Nel caso in cui si verifichi un capital gain a favore del cedente,
lo stesso sarà soggetto a tassazione mediante aliquota del 15% a pagare in Brasile.
Monopoli pubblici e leggi sulla concorrenza (Antitrust)
Monopoli Pubblici
Durante gli anni 90 il Brasile ha promosso una politica di liberalizzazione della sua
economia, sostituendo la precedente politica di gestione diretta nei settori delle
telecomunicazioni, energetico e dei trasporti, con un‟attività di regolamentazione
dell‟attività economica privata.
Tuttavia, settori strategici dell‟economia brasiliana sono tuttora sotto il monopolio
statale, poiché è ancora aperto il dibattito sull‟opportunità di trasferirli all‟iniziativa
privata.
Tra questi settori, si evidenzia quello del trattamento delle acque, dei servizi postali e
della distribuzione dell‟energia elettrica.
Leggi Antitrust
La legge n. 8.884 del 13 giugno 1994, stabilisce le misure antitrust in conformità con i
principi costituzionali della libera iniziativa e concorrenza e delle restrizioni agli abusi
di posizione dominante.
Al CADE, Consiglio Amministrativo per la Difesa dell'Economia, è stato attribuito il
compito di far rispettare i provvedimenti della legge n. 8.884/94 in tutto il Brasile,
supervisionando tutti gli accordi o pratiche ritenuti lesivi o potenzialmente restrittivi
della concorrenza.
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58 Parametri di valutazione degli accordi lesivi della concorrenza restano, come nel
diritto statunitense e comunitario europeo, i concetti di "quota di mercato" e "fatturato"
nel mercato brasiliano.
Attualmente, il CADE sta focalizzando la sua attenzione sulla vigilanza delle
pratiche anticoncorrenziali, concentrandosi nel combattere i cartelli commerciali e le
altre attività lesive della concorrenza, come l‟imposizione di restrizioni territoriali, gli
accordi di esclusiva, i rifiuti di negoziazione, la vendita vincolata, e le discriminazioni sui
prezzi dei prodotti.
Come risultato di questa politica, la CADE ha erogato negli ultimi tre anni circa
cinquanta sanzioni al pagamento di multe che possono arrivare fino al 15% del fatturato
annuo della società colpevole.
Legislazione societaria
La normativa brasiliana in materia societaria é applicabile alle persone fisiche e
giuridiche, nazionali ed estere. Infatti, tutti gli atti o le operazioni compiute in Brasile
dalle società estere, sono soggetti alle leggi ed ai tribunali brasiliani.
Distinguiamo alcune forme possibili di presenza formale da parte di soggetti esteri in
Brasile:
Succursale di società straniera
Definita e regolata dall‟articolo 64 e seguenti del Decreto-Legge n. 2.627 del 26.09.40,
articolo 300 della Legge n. 6.404/76, articolo 84, comma IV della Costituzione 1988,
articoli 1134/1147 NCC ed Istruzione Normativa n. 81 del 25.09.1999. Forma rara e
sconsigliata, in quanto dipende da decreto di autorizzazione da parte del potere
esecutivo, quindi vincolata da formalità costitutive e da rigidità procedimentali.
Società Semplice (S/S)
Tale tipo di costituzione societaria, definito negli articoli 997 a 1038 della legge
10.406/2002 - NCC, possiede flessibilità organizzativa e non persegue finalità
commerciali e/o industriali.
L‟atto costitutivo deve essere registrato presso il Registro Civile delle Persone
Giuridiche e richiede la presentazione dei seguenti documenti:
. contratto od atto costitutivo sottoscritto dai soci;
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59
• copia autenticata dei documenti di identificazione dei soci;
procura speciale con poteri per ricevere citazione, legalizzata
presso il Consolato all‟estero, dei soci residenti o con sede all‟estero;
visto di un avvocato.
La società semplice adotta, normalmente, le caratteristiche della società a responsabilità
limitata. È adatta alla costituzione di holding, società di servizi (consulenza, assistenza
tecnica, studi professionali, trasferimento know-how).
Attualmente, la società semplice non gode di vantaggi fiscali rispetto alle società
commerciali.
Tuttavia, per la sua particolare semplicità organizzativa, viene preferita soprattutto
dagli investitori esteri che hanno interesse ad installare società per prestazione di
servizi di consulenza, ingegneria ed altri.
Per quanto riguarda specificamente la responsabilità dei soci, questo modello societario
prevede la responsabilità illimitata, ossia, se il patrimonio sociale non è sufficiente per
soddisfare i creditori, i soci, sussidiariamente, risponderanno con i loro beni in
proporzione alla propria partecipazione nel capitale sociale, ad eccezione dell‟ipotesi in
cui i soci decidano di adottare la forma della società di responsabilità limitata,
modificando, pertanto, il regime di responsabilità dei soci.
Società Limitata (Ltda.)
Tale tipo di società, simile alle Limited Liability Companies americane ed alla srl italiana,
viene regolata negli articoli 1052 a 1087 della legge n. 10.406 del 10/01/02. I soci
possono essere residenti (brasiliani o stranieri) e/o non residenti o con sede all‟estero
(purché abbiano un rappresentante legale residente e domiciliato in Brasile con poteri
per ricevere citazione).
Le semplicità ed economicità costitutive, funzionali e organizzative (non esiste l‟obbligo
della pubblicazione di bilanci, atti e verbali – salvo nei casi in cui il numero di soci sia
superiore a 10 ed in altri casi particolari) rendono tali società molto più agili delle
società per azioni (S/A) e conseguentemente le stesse costituiscono l‟opzione preferita
dalle società straniere che decidono di installarsi in Brasile, siano esse piccole, medie o
grandi imprese. Inoltre la LTDA è uno strumento molto agevole per la costituzione di
joint-venture o di società con pochi soci.
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60 La responsabilità dei soci verso i creditori è limitata al solo capitale sottoscritto e
versato. I soci non rispondono, pertanto, dei debiti sociali, a meno che, ai sensi dell‟art.
50 NCC, si versi nell‟ipotesi in cui possa essere revocata la personalità giuridica.
Gli utili possono essere distribuiti in proporzione alle quote od in base a criteri stabiliti di
comune accordo tra i soci.
L‟amministrazione spetta ai soci, persone fisiche, che possono essere nominati membri
di un Consiglio di amministrazione, essendo in ogni caso necessario che i poteri di firma
siano attribuiti ad un amministratore necessariamente residente e domiciliato in Brasile.
Pertanto, i soci persone giuridiche con sede all‟estero, non potranno pertanto
esercitare direttamente l‟amministrazione della società, ma potranno nominare un
amministratore, residente in Brasile, che svolgerà tale funzione. La scelta
dell‟amministratore deve essere approvata da 2/3 dei soci, se realizzata dopo il
versamento totale del capitale, oppure dalla totalità dei soci, se fatta prima del
versamento totale del capitale.
L‟attuale normativa (NCC) prevede nel paragrafo unico dell‟articolo 1053 la possibilità
per le società a responsabilità limitata di sottoporsi alle regole delle società per azioni. In
tal senso, le società a responsabilità limitata potranno stabilire nel contratto sociale
l‟organo amministrativo, ossia, il consiglio di amministrazione, la cui forma dovrà
seguire la previsione della Legge 6404/76 ed ulteriori modifiche.
L‟attuale normativa prevede la possibilità, anche per le società a responsabilità
limitata, di nominare un consiglio fiscale (collegio sindacale), composto di 3 o più
membri residenti e domiciliati in Brasile, che non possono essere gli amministratori od i
responsabili di altri organi della società, il coniuge od i loro parenti fino al terzo grado. La
società è costituita mediante un contratto, normalmente predisposto e necessariamente
sottoscritto da un avvocato iscritto presso il relativo albo professionale. Deve essere
stipulato tra due o più persone fisiche o giuridiche, rappresentate eventualmente da
procuratori. I soci residenti all‟estero devono in ogni caso nominare un procuratore
residente in Brasile con poteri per ricevere citazioni. Non è prevista la necessità di un
capitale minimo (salvo per alcuni tipi di società come le trading company e le società di
import-export), né di versamenti anticipati, dovendosi indicare il termine per il deposito
del capitale stesso, il quale dovrà essere espresso in valuta locale, potendo essere
versato in denaro od in natura.
Il contratto sociale dovrà essere presentato (originale più due copie) alla Junta
Comercial (Camera di Commercio) dello Stato ove avrà sede la società, al fine di
procedere all‟omologazione ed all‟iscrizione.
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61 Il trasferimento di quote di una società a responsabilità limitata tra soci già esistenti è
libero, mentre il trasferimento ad un terzo è subordinato alla non opposizione del 75% dei
soci. Anche il trasferimento delle quote richiede una modifica del contratto sociale.
Per quanto riguarda il Codice Fiscale, dal 01/12/2002, è obbligatorio, per tutte le
persone residenti e non residenti in Brasile, in possesso di beni in Brasile od interessati
all‟acquisto, o all‟apertura di conti correnti bancari, o ad investire in capitali o nel
mercato finanziario. Le istruzioni per l‟ottenimento da parte di una persona fisica
straniera, sono reperibili nel seguente link:
http://www.receita.fazenda.gov.br/Aplicacoes/ATCTA/CpfEstrangeiro/fcpf.asp,
selezionando il paese ITALIA e cliccando su FICHA. (Avvertenza: il sistema non
permette di compilare il documento a video o di salvarlo nel proprio PC; l‟interessato
per forza deve stamparlo e compilarlo a macchina od a stampatello).
In seguito all‟omologazione (circa 15 giorni) la società riceve la partita IVA (CNPJ –
Cadastro Geral de Pessoas Jurídicas, ovvero Anagrafe Generale delle Persone
Giuridiche).
Per poter operare, inoltre, deve richiedere le seguenti iscrizioni, allegando agli appositi
formulari la copia autenticata del contratto omologato e dei documenti di identità dei soci
persone fisiche e degli amministratori:
iscrizioni municipali (CCM – Registro Contribuenti
Immobiliari) - necessario normalmente per le imprese che prestano servizi, al fine di
poter adempiere al versamento dei tributi comunali gravanti sugli stessi (ISS);
iscrizione statale – equivalente alla partita IVA italiana,
necessaria alle imprese industriali e commerciali (import/export) per l‟emissione di fatture
fiscali di acquisto e vendita;
iscrizione all‟Albo degli Importatori/Esportatori – necessaria
per poter operare in qualsiasi attività d‟importazione ed esportazione.
Oltre ai documenti sopra indicati, dovrà essere presentata la documentazione
probatoria dell‟acquisto o dell‟affitto dell‟immobile ove ha sede la società, nel cui
indirizzo, in linea di principio, non potrà esistere un‟altra impresa.
Per l‟apertura di conti correnti bancari dovranno essere presentati, agli Istituti di
Credito, una copia dei documenti societari e la documentazione relativa agli
amministratori ed agli eventuali procuratori.
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62
Società per Azioni (S/A)
La S/A brasiliana è simile alla Corporation americana ed alla S.p.A. italiana. È la
forma più idonea per medie e grandi imprese, come strategia di mercato, o per
l‟accesso al mercato azionario e alla Borsa valori, e la sua costituzione è regolata dalla
legge n. 6.404 del 15 dicembre 1976 ed ulteriori modifiche – Legge n. 10.303 del
31.10.2001, art. 1.088-9 NCC).
Rispetto alla società limitata presenta maggiore complessità strutturale e funzionale,
onerosità dei costi operativi ed esposizione pubblica (vige l‟obbligo della pubblicazione
dei bilanci e dei verbali assembleari).
I soci azionisti devono essere al minimo due persone fisiche o giuridiche.
La S/A può essere classificata come aperta o chiusa. In questo primo caso, le sue
azioni potranno essere negoziate nella Borsa Valori. Le società a capitale aperto devono
effettuare una previa registrazione presso la Commissione per i Valori Mobiliari (CVM),
sottoponendosi alla specifica regolamentazione. La negoziazione delle azioni nella
Borsa Valori dipende dall‟intermediazione di un‟istituzione finanziaria.
Nella sottoscrizione del capitale, gli azionisti devono versare almeno il 10% in denaro.
Tale importo viene in seguito depositato presso un istituto bancario, potendo essere
prelevato soltanto in seguito alla registrazione del verbale di costituzione della società
presso la Junta Comercial (sorta di Camara di Commercio) dello Stato ove ha sede ed alla
pubblicazione della stessa sulla stampa locale.
Le azioni potranno avere o meno un valore nominale ed in base alla natura dei diritti e
delle facoltà concesse ai loro titolari possono essere comuni, privilegiate od
usufruttuarie. Le azioni comuni o privilegiate possono essere di uno o più tipi, in base
alle prerogative concesse dalla società ad ogni titolo. Il diritto al voto spetta solo agli
azionisti detentori di azioni comuni e di azioni privilegiate in casi specifici. Il numero
delle azioni privilegiate senza diritto di voto o con limitazioni di tale diritto (secondo
quanto stabilito nello statuto) non può superare il 50% delle azioni emesse, salvo rare
eccezioni previste dalla legge.
Per ottenere l‟iscrizione della società presso la Junta Comercial territorialmente
competente, è necessario presentare i seguenti documenti:
atto di costituzione (atto pubblico o verbale d‟assemblea), sottoscritto dagli azionisti;
prova del deposito bancario dei conferimenti effettuati;
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63 bollettino di sottoscrizione autenticato dagli azionisti o dai
responsabili per la direzione delle operazioni assembleari;
dati completi dei sottoscriventi;
procure per nominare un residente con poteri per ricevere
citazioni, dei sottoscriventi residenti all‟estero, opportunamente autenticate e/o
legalizzate;
copie autenticate dei documenti di identificazione dei direttori e consiglieri;
moduli relativi, opportunamente compilati
La struttura della S/A prevede le seguenti figure giuridiche:
® Assemblea: generale ordinaria (controlla i conti degli amministratori, vota i bilanci,
decide sulla destinazione dei profitti e sulla distribuzione dei dividendi, elegge gli
amministratori o i membri del consiglio fiscale) e generale straordinaria (delibera su
qualsiasi materia che non rientri nei compiti dell‟assemblea ordinaria e specialmente
sulle modifiche dello statuto sociale);
® Consiglio di Amministrazione: organo strategico, di deliberazione collegiale,
intermediario tra l‟assemblea generale ed il consiglio direttivo, con il compito tra l‟altro, di
stabilire le strategie da perseguire e di eleggere i direttori, fissando loro le relative
competenze; minimo 3 membri soci azionisti (se non residenti nel Paese, con
procuratore abilitato a ricevere citazioni).
4.10 Fallimento
Il presupposto delle diverse azioni fallimentari previste dalla legislazione brasiliana, è
l‟incapacità delle persone giuridiche di far fronte ai propri debiti. I procedimenti
giudiziali e stragiudiziali previsti, iniziano quando la società non riesce più a pagare i
suoi debiti, sia con soggetti privati che pubblici. La precedente legge brasiliana sul
concordato fallimentare e sul fallimento è stata ultimamente abrogata da una nuova
disciplina regolante l‟intera materia, entrata in vigore in data 9.06.2005, ispirata a favorire
il risanamento aziendale.
Le disposizioni relative al fallimento sono rimaste pressoché invariate: dichiarato il
fallimento, i
lavoratori avranno diritto in ogni caso ad un credito privilegiato sugli altri creditori,
limitato dalla
nuova normativa ad un ammontare equivalente a 150 stipendi minimi (attualmente,
pari a R$
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64
69.750). I creditori con garanzie reali, come generalmente le banche, continueranno a
mantenere la precedenza sul fisco per la riscossione dei propri crediti (importante novità
introdotta).
Le norme relative al concordato fallimentare, invece, sono state modificate. Esiste oggi
la possibilità di effettuare una sorta di concordato stragiudiziale, definito “recupero
stragiudiziale”, mediante un accordo fra i creditori. Questa nuova disciplina presenta i
seguenti vantaggi:
I) rendere più celere il pagamento dei creditori;
II) assicurare il pagamento dei lavoratori dell‟azienda, nei limiti dei
150 stipendi minimi, anche se, nel caso di aziende esportatrici, tale importo viene ridotto
a 5 stipendi minimi e avrà prelazione sugli altri creditori il risarcimento dei
finanziamenti concessi per le operazioni di esportazione;
III) nel concordato stragiudiziale solo i creditori più cospicui sono
chiamati a negoziare la riscossione dei propri crediti, rendendo così possibile al debitore
di proseguire la sua attività e quindi, onorare gli ulteriori impegni presi nei confronti di
altri creditori minori.
È altresì previsto il “recupero giudiziale”, più formale perché realizzato sotto controllo del
giudice, richiedendo che i creditori si uniscano in maggioranza intorno ad un piano
d‟azione per il recupero dell‟azienda e dei loro crediti. Inoltre, se non si riesce ad arrivare
ad un accordo, oppure se non si riesce a rispettare il piano, sarà compito del giudice
decretare il fallimento.
Una volta deliberato il “recupero giudiziale”, sono automaticamente sospese, per la durata
di 180 giorni (prorogabili di ulteriori 90 giorni), tutte le azioni od esecuzioni istruite
separatamente dai creditori nei confronti del debitore, incluse eventuali procedure fiscali.
I lavoratori hanno sempre diritto alla prelazione nella riscossione dei loro crediti; gli
ulteriori crediti saranno regolati secondo quanto stabilito nel piano di recupero, che potrà
prevedere la vendita dell‟impresa oppure la sua fusione con un‟altra.
Non vi sono termini temporali stabiliti dalla legge per la conclusione del concordato
giudiziale.
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65
COSTITUZIONE DI SOCIETÀ A PARTECIPAZIONE STRANIERA
Oltre ai documenti normalmente richiesti per l‟apertura e la registrazione di società
brasiliane, gli operatori italiani devono produrre i seguenti documenti:
Certificato CCIAA relativo all‟esistenza della società in Italia,
ed ai poteri del legale
rappresentante che firmerà il contratto sociale costitutivo o rilascerà procura a tal fine;
Eventuale fotocopia autenticata verbale del CdA ove richiesto dallo
statuto della società italiana;
Procura, con firma autenticata da un notaio, per la nomina di un
procuratore con poteri minimi per ricevere citazioni, od altri poteri più ampi, ove
desiderato.
Tutti i documenti sopra indicati devono essere legalizzati dal Consolato Brasiliano
territorialmente competente. Gli atti notarili devono essere autenticati dalla Procura della
Repubblica prima della legalizzazione indicata.
Inoltre i soci stranieri devono provvedere a richiedere:
conferimento dell‟iscrizione C.N.P.J. (codice fiscale impresa) presso
la “Secretaria da Receita Federal” (Registro Nazionale delle Persone Giuridiche”4. In
alternativa, il CNPJ sarà emesso mediante l‟iscrizione della società straniera presso il relativo
Cadastro de Empresa (Cademp), e successiva presentazione dei documenti.
Attribuzione del numero C.P.F (codice fiscale) presso la Secretaria da
Receita Federal (Registro Nazionale Persone Fisiche), a tutte le persone fisiche
estere con partecipazione diretta al capitale della ditta brasiliana5;
La successiva documentazione è la seguente:
omologazione del contratto sociale presso la “Junta Comercial”;
solo per le società che di servizi, è necessaria, l‟Iscrizione
Municipale (CCM - Cadastro Contribuintes Mobiliários);
Alvará de localização e funcionamento - necessario per
l‟esercizio dell‟attività desiderata, e rilasciato dal Municipio di localizzazione;
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66
4 L‟interessato potrà ottenere il modulo di richiesta entrando
nel sito del Ministero delle Finanze del Brasile.
http://www.receita.fazenda.gov.br/PessoaJuridica/CNPJ/Exterior/default.htm
5 L‟interessato potrà ottenere il modulo di richiesta entrando nel sito del Ministero delle
Finanze del
Brasile.http://www.receita.fazenda.gov.br/Aplicacoes/ATCTA/CpfEstrangeiro/fcpf.as
p.
(Selezionare il paese ITALIA, cliccare su “FICHA”, stampare il modello, compilarlo in
stampatello leggibile. Verificare se il n° di “CODIGO DE ATENDIMENTO” assegnato in
alto a destra è lo stesso assegnato sul protocollo in basso a destra.
Avvertenza: il sistema non permette di compilare il documento a video o di salvarlo nel
proprio PC.
• iscrizione statale (equivalente alla partita IVA), per le imprese che si occupano del
commercio di beni (I.E.);
iscrizione all‟Albo degli Importatori/Esportatori (RADAR),
richiesta per le società che si occupano di import-export;
Iscrizione al SISBACEN (Sistema del Banco Central),
necessaria per le
registrazioni delle operazioni relative agli investimenti o finanziamenti stranieri;
per lo svolgimento di attività effettivamente o potenzialmente
inquinanti è richiesta un apposita licenza preventiva, sia d´installazione che
operativa, dietro presentazione di uno Studio/Relazione di Impatto Ambientale
(EIA/RIMA).
I tempi previsti per l‟apertura di una società in Brasile variano da un minimo di 34 giorni
ad un massimo di 152, secondo la località dove si intende aprire la nuova società e del
settore di appartenenza della stessa.
Il rappresentante legale della società straniera deve essere residente in Brasile; al
momento della sua sostituzione, i poteri a lui attribuiti al momento della sua nomina,
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67 devono essere esplicitamente revocati, tranne se scaduti, e conferiti al nuovo
rappresentante.
Per l‟ottenimento del visto per risiedere in Brasile, secondo la risoluzione n. 84/2009 è
necessario che l‟investimento minimo realizzato sia di 150.000,00 reais (al cambio
attuale, circa 75.000,00 dollari USA). L'investimento deve avere, come finalità, la creazione
di nuovi posti di lavoro (non è specificato il minimo né il massimo), migliorare la
professionalità della manodopera locale, contribuire all'aumento della produttività, come
anche l'assimilazione di tecnologia e il ricorso a settori specializzati. Tale normativa non
è applicabile per l'investitore che abbia come solo interesse l'acquisto di beni
immobiliari e/o latifondiari.
Nell'ipotesi in cui il valore dell'investimento sia inferiore al minimo indicato dalla
normativa, in base all'art. 3 della su citata Risoluzione, il Consiglio Nazionale
d'Immigrazione analizzerà i seguenti aspetti:
➪ l'interesse sociale dell'investimento;
➪ la quantità di posti di lavoro generati in Brasile, mediante la presentazione di un Piano di
Investimento che costituirà il programma annuale di creazione di posti di lavoro per i
brasiliani;
➪ il valore dell'investimento e la zona del paese dove sarà eseguito l'investimento; ➪ il
settore economico dell'investimento;
➪ la misura del contributo relativo all'aumento di produttività o all'assimilazione di
tecnologia.
L'investimento dovrà essere registrato nel Sistema di Informazioni della Banca
Centrale - SISBACEN tramite la documentazione prevista per l'investimento esterno
diretto nel paese, o tramite un contratto di cambio emesso dalla banca che riceve
l'investimento.
Nel momento iniziale dell'investimento, l'investitore potrà richiedere la concessione del
visto permanente a Brasilia, presso il Ministero del Lavoro e dell'Impiego, in prima
persona o tramite un proprio procuratore.
In base all'art.4 della su citata Risoluzione, va presentata la seguente documentazione : ➪
modello predisposto;
➪ procura ad personam, nel caso l'interessato si faccia rappresentare;
➪ contratto sociale o atto costitutivo dell'impresa beneficiata dall'investimento, registrato
presso l'organo competente, con il capitale straniero interamente versato;
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68 ➪ registrazione presso il SISBACEN o contratto di cambio emesso dalla banca che
riceve
l'investimento, e attestante il tipo di codice relativo all'investimento effettuato;
➪ ricevuta del versamento della tassa individuale di immigrazione a nome dell'impresa che
effettua la registrazione;
➪ ricevuta di consegna dell'ultima dichiarazione dell'imposta di rendita dell'ultimo esercizio
fiscale dell'impresa;
➪ piano di investimento sulla base di quanto detto sopra.
Quando il Ministero del Lavoro brasiliano concede l'autorizzazione, viene inviata
una comunicazione al Ministero delle Relazioni Estere (Ministero degli Affari Esteri
brasiliano), che, a sua volta, invierà tale comunicazione al consolato estero del paese
dell'interessato indicato nella richiesta di autorizzazione. Normalmente, per l'autorizzazione
da parte del Ministero del Lavoro occorrono dai 15 ai 30 giorni.
Dal momento che il consolato del paese dell'interessato riceve l'autorizzazione, questi
avrà 180 giorni di tempo per ritirare il visto presso il suddetto consolato.
Infine, con il compimento di tutte le formalità previste in base alla Risoluzione
n.84/2009 (quella più recente di cui sopra), l'investitore straniero riceverà una carta di
identità con la qualifica di investitore, valida per 3 anni, e che dovrà essere sostituita
dalla Polizia Federale allo scadere della validità dei 3 anni (così come stabilisce l'art.7
della Risoluzione di cui sopra), tramite la presentazione della seguente documentazione:
➪ ricevuta del pagamento della tassa per la sostituzione della carta di identità dello
straniero di cui sopra;
➪ carta di identità dello straniero in originale;
➪ copia autenticata dello statuto dell'impresa, debitamente registrato presso l'organo
competente;
➪ dichiarazione dell'imposta di rendita dell'ultimo esercizio fiscale dell'impresa e relativa
ricevuta di consegna;
➪ copia della relazione annuale di informazioni sociali relativa agli ultimi due anni, e che
dimostri il raggiungimento del numero di posti di lavoro previsto nel piano di investimento,
qualora applicabile;
➪ copia dell'ultimo resoconto dei versamenti effettuati al Fondo di Garanzia della Durata di
Servizio (una specie di TFR italiano), in relazione al numero di impiegati.
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69
NORMATIVA RIGUARDANTE GLI INVESTIMENTI ESTERI
L‟entrata di capitale deve essere registrata presso la Banca Centrale del Brasile.
La registrazione è obbligatoria in quanto la sua mancata effettuazione, oltre
all‟applicazione di una multa di $USD 50.000, comporta l‟impossibilità di rimettere gli
utili all‟estero, di reinvestirli e di rimpatriare definitivamente il capitale investito.
L‟investimento iniziale di capitale può essere realizzato secondo le seguenti modalità:
in cash;
in conversione di crediti esteri;
importazione di beni senza copertura cambiaria.
6.1 Incentivi agli investimenti esteri
Gli incentivi/agevolazioni disponibili a livello federale, statale e comunale prevedono:
la semplice assistenza consulenziale;
la donazione del terreno/capannone industriale e la fornitura di
tutta l‟infrastruttura necessaria;
l‟addestramento della manodopera;
il finanziamento del capitale di giro (lungo termine ed a costi
inferiori a quelli di mercato);
il differimento del pagamento della ICMS (imposta sulla
circolazione delle merci e dei servizi);
l‟esenzione/riduzione tasse e tributi comunali (imposta sui
servizi, imposta sui beni immobili ecc.);
l‟ottenimento facilitato di licenze ambientali e permessi;
la prestazione di garanzie finanziamento ecc.
La definizione dei termini degli incentivi/agevolazioni variano secondo la
tipologia dell‟investimento che si intende realizzare, l‟ammontare di tale investimento,
la necessità e l‟interesse ad utilizzare tecnologia e materie-prime/componenti locali, il
numero di posti di lavoro creati, l‟interesse ad esportare, il fatturato, la possibilità di
creare indotto ecc.
Di particolare interesse sono gli incentivi offerti nell‟ambito della Zona Franca di Manaus,
che prevedono l‟esenzione da una serie di imposte federali e statali per quelle az iende
che si insediano in questa regione.
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70 Tuttavia, la maggior incidenza dei trasporti ed il clima particolarmente inclemente
rendono spesso poco appetibile l‟investimento in tale area.
Allo scopo di favorire lo sviluppo dell‟industria nazionale e laddove il Brasile non sia in
grado di produrre un determinato tipo di tecnologia, il Governo offre, inoltre, riduzioni
delle imposte federali (dazio e IPI) relativi all‟importazione di talune tecnologie.
Non esiste però, come succede in altri paesi, l‟esenzione dalle imposte sugli investimenti in
conto capitale.
Regolamentazione degli investimenti di portafoglio
Non esistono divieti che impediscono agli operatori non residenti in Brasile di accedere
agli investimenti di portafoglio del paese. È necessario però munirsi dell‟apposita
registrazione rilasciata dalla CVM (Commissione per i Valori Mobiliari). Per l‟ottenimento
di tale registrazione, l‟investitore estero deve avvalersi di un‟istituzione finanziaria e di un
rappresentante legale, che può essere la stessa istituzione finanziaria, entrambi
residenti e domiciliati in Brasile ed in grado di mantenere in custodia oppure in conto
deposito gli attivi finanziari negoziati e di prestare informazioni alla CVM o alla Banca
Centrale, quando richieste. Così come mantenere i dati anagrafici aggiornati, abbinare
la firma dell'investitore non residente, assolvere gli obblighi tributari, ecc.
È necessario, altresì, l‟ottenimento del codice fiscale brasiliano: CPF (Cadastro de
Pessoas Físicas), nel caso di persone fisiche, oppure CNPJ (Cadastro Nacional de
Pessoas Jurídicas), nel caso di persone giuridiche.
Non sono ammesse trattative private nel caso di acquisto/vendita di azioni di
compagnie a capitale aperto e cioè, tutte le operazioni devono essere realizzate in Borsa.
Inoltre, sono vietate operazioni all‟estero di cessione e trasferimento di titolarità degli
investimenti detenuti dall'investitore non residente nel Paese, salvo casi di
trasferimenti risultanti da successione ereditaria oppure fusione, scissione,
incorporazione ed altre alterazioni societarie accadute all'estero.
Gli investitori non residenti in Brasile sono esenti dall‟imposta sul reddito inerente ai
guadagni di capitale sulle operazioni realizzate in Borsa. Gli utili, però, ottenibili sugli
investimenti in titoli a reddito fisso o variabile sono soggetti alla seguente tassazione:
(i) l'aliquota del 10% quando provengano da investimenti in fondi
a reddito variabile, operazioni di swap e operazioni realizzate sui mercati di liquidazione
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71 futura, fuori borsa;
(ii) l'aliquota del 15% negli altri casi, compresi gli investimenti
finanziari a reddito fisso e gli interessi sul capitale proprio.
Gli investitori esteri provenienti dai cosiddetti paradisi fiscali sono soggetti alle stesse
regole stabilite per i residenti e domiciliati in Brasile.
Oltre all'Imposta sul Reddito, gli investimenti dei non residenti sono soggetti alla
Contribuzione Provvisoria sul Movimento Finanziario (CPMF) pari allo 0,38%, salvo quegli
investimenti realizzati in Borsa oppure nel mercato "over the counter". Inoltre, sono soggetti
all'Imposta sulle Operazioni Finanziarie (IOF) calcolata sul controvalore in R$
dell‟investimento al tasso di cambio in vigore alla data d‟ingresso del capitale, la cui
aliquota attualmente è dello 0%, potendo tuttavia essere aumentata fino al 25%, se
ritenuto opportuno dal Ministero delle Finanze.
È in corso di approvazione una normativa che esenta dal pagamento di imposte l‟acquisto
di titoli pubblici da parte di investitori stranieri.
NORMATIVA TRIBUTARIA E DEL LAVORO
Normativa Tributaria
La legislazione brasiliana prevede a carico dei contribuenti molteplici imposte, tanto
dirette quanto indirette, in ambito federale, statale e comunale. Qui di seguito sono
riportate le principali:
Imposta sul reddito delle persone giuridiche
In linea generale, l‟imposta sul reddito delle persone giuridiche incide per il 15% sugli
utili; esiste inoltre un‟addizionale del 10% sugli utili mensili oltre i R$ 20.000.
Per il calcolo dei profitti soggetti ad imposizioni tributarie possono essere utilizzati i seguenti metodi:
~ presunto – possono godere dei vantaggi di questo metodo semplificato di calcolo, le
imprese con ricavi lordi annui uguali o inferiori a R$ 48 milioni (sono escluse alcuni
tipi di società, soprattutto banche ed affini). Gli utili imponibili sono stimati
trimestralmente in quota percentuale sul fatturato lordo, variabile dall‟1,6% al 32%,
secondo il tipo di attività svolta dall‟azienda:
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72 Rivendita di carburante 1,6%
Attività industriale 8,0%
Rivendita di merci 8,0%
Trasporto di merci 8,0%
Servizi ospedalieri 8,0%
Attività rurale 8,0%
Servizi di trasporto (salvo merci) 16,0%
Alberghi e parcheggi 32,0%
Servizi di rappresentanza, consulenza ed affini 32,0%
Gestione, affitto o cessione di beni o diritti di qualsiasi 32,0% natura (inclusi gli
immobili)
o reale – Accertamento trimestrale sulla base del bilancio patrimoniale, rispettando le
regole previste nella legislazione fiscale (utile reale). Tale modalità di calcolo è utilizzata
sia dalle aziende che non possono usufruire del metodo precedente, sia da quelle che,
pur potendo usufruire del calcolo stimato degli utili imponibili, trovano più vantaggioso il
calcolo reale. Gli utili imponibili sono determinati a seguito della detrazione dei costi e
delle spese, tra cui anche formazione del personale, buoni pasto, incentivi alla cultura e
all‟educazione, altre spese sociali. Esistono tuttavia altri costi e spese non deducibili;
o stimato – trattasi di un sistema sostanzialmente misto, che prevede il pagamento
durante l‟ esercizio sulla base del calcolo sulle percentuali di fatturato sopra indicate
(metodo presunto), ma con successivo conguaglio annuale sulla base del sistema
dell‟utile reale;
o arbitrato – ipotesi eccezionali in cui vi è l‟impossibilità materiale di provare i profitti.
Il pagamento dell‟imposta sul reddito deve essere realizzato entro l‟ultimo giorno utile del
mese successivo al trimestre di accertamento, oppure può essere ripartita in 3 rate
mensili (maggiorate di interessi)
Non esiste alcuna differenza, ai fini fiscali, tra imprese estere stabilite in Brasile e
imprese nazionali, anche perché si reputa soggetta alla normativa brasiliana
qualunque impresa che abbia sede in Brasile.
Le holding sono soggette al medesimo regime d‟imposta applicabile alle persone
giuridiche, sopra menzionato. L‟imposta sui profitti è dovuta soltanto sul reddito
diretto ottenuto dalla holding, ovvero su quello derivante da eventuali altre attività
commerciali e non anche su quello delle sue associate.
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73 Sono inoltre soggetti ad una ritenuta del 15% a titolo di Imposta sul Reddito i pagamenti
effettuati all‟estero relativi a contratti per lo sfruttamento di brevetti, per la licenza sull‟uso
di marchi, per la prestazione di assistenza tecnica ed il trasferimento di tecnologia. Si
evince la possibilità di compensazione, disciplinata da appositi trattati contro la doppia
imposizione eventualmente esistenti con i paesi di residenza dell‟impresa estera
beneficiaria.
Nell‟ipotesi in cui le parti decidano che l‟ imposta debba essere pagata dall‟azienda
brasiliana, l‟aliquota da utilizzare è del 17,% sull‟importo dovuto al fornitore estero.
La distribuzione e l'invio all‟estero degli utili e dei dividendi, relativi ad esercizi
successivi all‟1/01/96, non è soggetta a tributo. Tra Brasile e Italia è in vigore un
trattato per evitare la doppia imposizione e quindi, l‟imposta sul reddito pagata in
Brasile, può essere utilizzata come un credito nel calcolo dell‟imposta sul reddito da
pagare in Italia.
Imposta sul reddito delle persone giuridiche
In Brasile, l‟imposizione fiscale sulla persona fisica è basta sulla tassazione dei redditi,
le cui aliquote sono state recentemente alterate dalla Misura Provvisoria n. 451/2008 del
15/12/08.
L‟art.15 della succitata Misura Provvisoria dispone alcune modifiche della normativa
precedente (che era del 2007), paragrafi 3 e 4, così come segue:
3 – per l’anno solare 2009 Tabella progressiva su base mensile
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74
Base di calcolo in Reais (R$)
Fino a 1.434,59
Aliquota (%)
-
Somma deducibile dall‟imposta di
rendita (R$)
Da 1.434,60 a 2.150,00 7,5 107,59
Da 2.150,01 a 2.866,70 15 268,84
Da 2.866,71 a 3.582,00 22,5 483,84
Superiore a 3.582,00 27,5 662,94
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75
2010 PROGRESSIVA SU BASE MENSILE
L‟imponibile non ricade su tutte le voci facenti parte della retribuzione. Infatti, in base
all‟art. 6 della Legge 7713/1988, non sono soggette al calcolo dell‟imposta di rendita le
seguenti voci:
I. pasti, trasporto e vestiario da lavoro, forniti gratuitamente dal datore di lavoro;
II. pasti e alloggio eventualmente per servizio prestato al di fuori
del luogo di lavoro abituale;
III. il valore dell‟affitto dell‟immobile occupato dal proprietario o
ceduto ad uso gratuito al coniuge o parenti di primo grado;
IV. indennizzi per incidenti sul lavoro;
V. l‟indennizzo e/o il preavviso di licenziamento o rescissione del
contratto di lavoro, fino al limite garantito dalla legge;
VI. depositi, interessi, aggiustamenti monetari e quote del conto
Base di calcolo in Reais (R$) Aliquota (%) Somma deducibile
dall‟imposta di
rendita (R$) Fino a 1.499,15 - -
Da 1.499,16 a 2.246,75 7,5 112,43
Da 2.246,76 a 2.995,70 15 280,94
Da 2.995,71 a 3.743,19 22,5 505,62
Superiore a 3.743,19 27,5 692,78
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76 individuale in seno al Programma di Integrazione Sociale e del Programma di Formazione
del Patrimonio del Dipendente Pubblico;
VII. le somme percepite a titolo di rimborso da parte
dell‟assicurazione a causa di morte o invalidità permanente del soggetto;
VIII. premi di assicurazione sia a favore degli impiegati che dei dirigenti;
IX. le somme riscattate dai Piano di Risparmio e Investimento –
PAIT (decreto Legge n. 2292/86) del soggetto;
X. i contributi dell‟impresa al Piano di Risparmio e Investimento –
PAIT (decreto Legge n. 2292/86 art.5, par.2);
XI. quanto ricevuto dal soggetto pensionato che torna al lavoro in
una attività soggetta al regime di previdenza, se aveva cessato di versare i contributi e
dai lavoratori che hanno scelto questo regime decorsi i sessanta anni di età.
L‟Istituto Nazionale diPrevidenza Sociale eroga questi fondi a beneficio dell‟assicurato
o delle persone a carico di quest‟ultimo (art. 1, Legge 6.243 del 24/09/75);
XII. pensioni e proventi concessi in base ai Decreti Legge n.8.794 e
n.8.795 del 23/01/46 e alla Legge n.2.579 del 23/08/55 e all‟art.30 della Legge 4.242
del 17/07/63;
XIII. rimborsi dell‟assicurazione o somme percepite a causa di morte
dell‟assicurato, così come i premi di assicurazione restituiti in qualsiasi caso, anche
rescissione del contratto;
XIV. somme percepite a vario titolo a seguito di pensionamento o di
incidente sul lavoro, o derivanti da vari stati patologici così come riporta la Legge
n.11.052/2004;
XV. rendimenti provenienti dai pensionamenti e da pensioni, come
trasferimenti provenienti dalla Previdenza Sociale dell‟Unione, degli Stati, del Distretto
Federale e dei Municipi (Legge n.11.482/2007);
XVI. somme percepite a titolo di donazioni e/o eredità;
XVII. somme derivanti da aumento di capitale;
XVIII . ricapitalizzazione degli investimenti;
XIX. d i v i d e n d i v a r i ;
XX. sussidi per il trasporto a favore del beneficiario o dei suoi
familiari, nel caso di trasferimento per lavoro in un‟altra città;
XXI. somme percepite a titolo di pensioni nel caso che il
beneficiario sia portatore di patologie (Legge n.8.541 del 1992);
XXII. somme erogate in particolare dagli Stati, dal Distretto Federale e
dai Municipi, in merito alle Operazioni relative alla circolazione delle merci e alle
Prestazioni di servizio di trasporto interstatale e intermunicipale e di comunicazione (testo
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77 incluso nella Misura Provvisoria n.451/2008);
Per quanto attiene ai carichi di famiglia, in Brasile la legislazione presenta delle
differenze rispetto a quella italiana:
➪ sono deducibili, in primo luogo, le spese sostenute per la propria educazione e per
quella delle persone a carico così come risulta dalla dichiarazione dei redditi annuale
(tra i soggetti a carico sono da considerarsi anche coloro che una decisione del tribunale
riconosce tali). Per educazione si intende educazione di base, come asilo ecc.,
insegnamento di primo grado (scuola elementare e media obbligatoria), insegnamento
di grado superiore (licei e istituti tecnici, corsi universitari);
➪ in ogni caso, per quanto riguarda l‟educazione esiste un limite per la deduzione
dall‟imponibile, che rimane, al momento, fissato a 2.592,29 reais (al cambio attuale circa
980 euro);
➪ Sono deducibili le spese mediche del soggetto dichiarante e delle persone a carico,
afferenti alle discipline indicate di seguito: medicina generale, odontoiatria, psicologia,
fisioterapia, esami da laboratorio, servizi radiologici ecc.;
➪ sono altresì deducibili i pagamenti, sia del contribuente che dei soggetti a suo carico,
a favore di istituti di previdenza privata brasiliani per l‟ottenimento di assistenza
complementare alla Previdenza Sociale.
La panoramica sull‟imponibile della persona fisica, fin qui esposta, è generale e non riguarda
casi particolari.
Contributi sociali:
Contributo Sociale sugli Utili Netti (CSLL – Contribuição
Social sobre o Lucro Líquido): è calcolato applicando l‟aliquota del 9% sugli utili delle
persone giuridiche, nell‟ipotesi di lavorare con metodo dell‟utile reale, o sugli utili
determinati in base all‟applicazione di coefficienti sul fatturato (il 12% quale regola
generale od il 32% per le imprese di servizi) nelle ipotesi di utile presunto o stimato (con
conguaglio in questo caso).
Programma di Integrazione Sociale – PIS: Tributo calcolato
normalmente sui ricavi, con aliquota dello 0,65% (non recuperabile) per le imprese con
utile fiscale presunto od arbitrato, e dell‟1,65% (recuperabile) per imprese il cui utile fiscale
è verificato in base al sistema dell‟utile reale.
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78 La possibilità di recuperare tale imposta, secondo la legge 10.865 del 01/05/2004, si
ottiene deducendo dalle vendite le spese per l‟acquisto di beni e servizi ed operando così
una compensazione sulla base di calcolo dell‟imposta.
I beni e servizi che acquisiti, possono generare la deducibilità sono:
1. beni acquisiti per la rivendita;
2. beni e servizi utilizzati come materie prime per la
produzione di altri beni e servizi, destinati alla vendita, inclusi i carburanti;
3. affitto di immobili, macchine, attrezzature, imbarcazioni e
velivoli, utilizzati nello svolgimento dell‟attività aziendale;
4. spese finanziarie di persone giuridiche derivanti da prestiti e finanziamenti;
5. spese di deprezzamento e ammortamento relative a
macchine ed attrezzature acquisite ed utilizzate nella produzione di altri beni;
6. spese di deprezzamento ed ammortamento relative a
miglioramenti realizzati dai conduttori d‟immobili presi in affitto;
7. beni restituiti e la cui vendita sia stata realizzata nei mesi
precedenti e tributata secondo quanto disposto dalla legge 10637/2002;
8. energia elettrica utilizzata dalle persone giuridiche.
Il pagamento del PIS di ogni mese deve essere effettuato entro l‟ultimo giorno utile della
prima quindicina del mese successivo.
Contributo per il Finanziamento della Sicurezza Sociale
– COFINS: Sui ricavi lordi, è dovuta la “Contribuição para Financiamento da
Seguridade Social“ (COFINS), consistente in un'aliquota del 3% (non recuperabile),
calcolata sui ricavi, per le imprese il cui utile fiscale è verificato in base al sistema
dell‟utile presunto o dell‟arbitrato.
Per le imprese il cui utile fiscale sia verificato sulla base dell‟utile reale, invece, l‟aliquota
sarà del 7,6% (recuperabile).
Secondo la legge 10.865 del 01/05/2004, le spese per l‟acquisto di beni e servizi (sui
quali grava il COFINS) generano un credito di imposta pari al 7,6% od al 3%, a seconda
del tipo di regime fiscale cui è sottoposto il fornitore, sul valore del bene o servizio
acquisito. Questo credito da diritto ad una compensazione su pagamenti di imposte
successive.
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79 I beni e servizi che acquisiti, possono generare un credito di COFINS sono:
1. beni acquisiti per la rivendita;
2. beni e servizi utilizzati come materie prime per la
produzione di altri beni e servizi, inclusi i carburanti;
3. affitto di immobili, macchine ed attrezzature, imbarcazioni e
velivoli utilizzati nello svolgimento dell‟attività aziendale;
4. spese finanziarie di persone giuridiche derivanti da prestiti e finanziamenti;
5. spese di deprezzamento e ammortamento relative a
macchine e attrezzature acquisite e utilizzate nella produzione di altri beni;
6. spese di deprezzamento e ammortamento relative a
miglioramenti realizzati dai locatari negli immobili presi in affitto;
7. beni restituiti e la cui vendita sia stata realizzata nei mesi
precedenti e tributata secondo quanto disposto dalla legge 10637/2002;
8. energia elettrica utilizzata dalle persone giuridiche;
9. magazzinaggio e trasporto delle merci e dei servizi
menzionati nei punti 1 e 2, nei casi in cui tale spesa sia stata affrontata dal venditore o
prestatore del servizio.
Il pagamento del COFINS di ogni mese deve essere realizzato entro l‟ultimo giorno utile
della prima quindicina del mese successivo.
Imposte sul Valore Aggiunto
Le due principali imposte sulle vendite sono l‟IPI (Imposta sui prodotti Industrializzati) e
l‟ICMS (Imposta sulla Circolazione delle Merci e dei Servizi), di ambito statale.
Imposta sui Prodotti Industrializzati – IPI
L‟IPI è un‟imposta federale, pagata dai produttori e dai soggetti che importano
prodotti dall‟estero.
L‟aliquota è variabile a seconda del tipo di prodotto e colpisce con aliquota maggiore i
cosiddetti beni voluttuari come sigarette, bevande alcoliche, cosmetici, articoli sportivi
ecc. L‟imposta è calcolata sul valore CIF della merce importata, oltre al dazio , oppure
sul valore aggiunto nel caso dei prodotti di fabbricazione nazionale.
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80 Nel caso di importazioni, il pagamento dell‟IPI deve essere realizzato prima dello
sdoganamento della merce, mentre nel caso di prodotti fabbricati in Brasile,
l‟accertamento dell‟imposta dovuta viene effettuato entro la fine di ogni quindicina e
regolato entro l‟ultimo giorno utile della decina successiva.
Così come il PIS e il COFINS, le spese per l‟acquisto di beni e servizi (sui quali grava
l‟IPI) generano un credito di imposta, che dà diritto ad una compensazione sulle
tassazioni successive.
Imposta sulla Circolazione delle Merci e dei Servizi – ICMS
L‟ICMS è un‟imposta statale a cadenza mensile dovuta su tutti i passaggi di acquisto-
vendita (inclusi i prodotti importati) e sui servizi di trasporto dal produttore al
consumatore finale ed è già inclusa nel prezzo di vendita.
Incide, praticamente, sul tutti i tipi di prodotti e su alcuni servizi come: ristorazione,
trasporto interstatale ed intercomunale, fornitura di energia elettrica ed acqua,
nonché sui prodotti importati. In questo ultimo caso, la base di calcolo è il valore CIF
maggiorato del dazio e dell‟IPI.
Le aliquote dell‟ICMS subiscono oscillazioni dal 4% al 18% (25% per la fornitura di
servizi di comunicazioni, energia e acqua) in conformità alla legislazione di ogni Stato.
Normalmente, negli Stati meno sviluppati sotto il profilo industriale (Nord e Nordest),
l‟aliquota è più bassa. A San Paolo, la percentuale è prevalentemente del 18%.
Riduzioni ed incentivi fiscali in relazione all‟ICMS vengono concessi o eliminati per
mezzo di accordi siglati tra i diversi Stati della Federazione.
Una questione di rilievo è la non cumulabilità dell‟ICMS: in ogni operazione riguardante lo
stesso prodotto, è prevista la possibilità di recuperare l‟ammontare pagato nelle
operazioni precedenti, come avviene con l‟IPI.
Altre Imposte
. Imposta sui Servizi (ISS)
L‟ISS è un tributo di ambito comunale ed incide sui servizi prestati da un‟impresa o da un
libero professionista, secondo la legge n. 116/2003. Contrariamente all‟IPI ed all‟ICMS, non
può essere compensato con quanto ricevuto dalla vendita di prodotti e servizi.
L‟aliquota generale varia da un minimo del 2% ad un massimo del 5%. La relativa base di
calcolo è rappresentata dal fatturato dei servizi.
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81 . Imposta sulle operazioni finanziarie – IOF
L‟imposta sulle Operazioni Finanziarie (IOF) è un tributo federale, che incide sulle
operazioni di credito, assicurazione, cambio e mercato mobiliare come:
operazioni di credito negoziate da istituti finanziari;
® operazioni di cambio negoziate da istituzioni autorizzate ad operare nel mercato delle
valute; ® operazioni d‟assicurazione negoziate da società assicuratrici;
® operazioni relative a beni mobili, se negoziate da istituzioni autorizzate ad operare
nel mercato dei titoli e dei beni mobili.
L‟aliquota della IOF varia in base al tipo di operazione dallo 0% al 25% e viene ridotta
o aumentata con una certa frequenza dalle autorità competenti brasiliane.
Contributo d’Intervento nel Dominio Economico - CIDE
Tale contributo incide sulla rimessa di royalties e di pagamenti per la remunerazione di
servizi tecnici all‟estero, con aliquota del 10% degli importi rimessi.
7.1.5 Doppie imposizioni
Per evitare le doppie imposizioni e prevenire le evasioni fiscali in materia di imposte sul
reddito, l‟Italia ed il Brasile hanno sottoscritto un trattato il 3.10.78, entrato in vigore il
1º gennaio 1982, che si applica alle persone fisiche e/o giuridiche residenti in ciascuno
degli Stati contraenti nelle sue suddivisioni politiche o amministrative o dei suoi enti
locali, qualunque sia il sistema di prelievo.
Le imposte attuali su cui si applica la Convenzione sono:
Brasile: l‟imposta federale sul reddito, esclusa l‟imposta sulle
rimesse eccedenti e sulle attività di minore importanza;
Italia: l‟imposta sul reddito delle persone fisiche, l‟imposta sul
reddito delle persone giuridiche e l‟imposta locale sui redditi ancorché riscosse
mediante ritenuta alla fonte.
7.2 Normativa del lavoro
Non è necessario un contratto scritto per l‟assunzione di un dipendente, poiché la
contrattazione verbale è assolutamente valida, essendo obbligatorio che vengano
effettuate le dovute annotazioni nel libretto di lavoro e comunicato alla Previdenza
Sociale. Il libretto, infatti, è obbligatorio per qualsiasi lavoratore dipendente brasiliano
e straniero, compresi i dipendenti rurali. In realtà vige il principio dell‟effettività della
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82 prestazione lavorativa, utilizzato dalla locale giurisprudenza. In presenza di un rapporto
di lavoro, la normativa prevede diversi diritti ed obblighi inderogabili tra le parti, per
questo, non è necessario che siano specificati o ripetuti in un contratto scritto.
Come regola generale, il dipendente è assunto per un periodo indeterminato,
essendo
necessario stabilire per scritto il periodo di prova (60/90 giorni a secondo del
sindacato); i
contratti a tempo determinato costituiscono un‟eccezione alla regola e ricorrono nei casi
in cui la natura del lavoro lo richieda, come avviene nei lavori stagionali, oppure in
quei casi in cui il datore di lavoro svolge un‟attività temporanea; oppure se si tratta di un
apprendistato.
Esiste poi il contratto di formazione, che però non può superare il periodo di novanta
giorni.
Alla scadenza del contratto di lavoro a tempo determinato, il datore di lavoro non è
tenuto a pagare alcuna liquidazione al dipendente. Diversamente, nel caso di
licenziamento senza giusta causa da parte del datore di lavoro, durante la decorrenza del
contratto a tempo determinato, il dipendente potrà richiedere un indennizzo,
corrispondente alla metà del salario che avrebbe percepito per la durata rimanente del
contratto. Nel caso di una risoluzione del contratto da parte del dipendente, sarà
quest‟ultimo a dover indennizzare il datore di lavoro per qualsiasi perdita a lui derivante
dal mancato rispetto delle clausole contrattuali; ciò si verifica, comunque,molto
raramente.
A seguito della legge n. 9.601/98, è stata riformata la disciplina del contratto di lavoro a
tempo determinato, le cui principali caratteristiche ora sono:
I) la durata massima viene fissata in 6 mesi e potrà essere
rinnovato fino ad un massimo di 3 volte;
II) sono previsti minori oneri per il datore di lavoro;
III) il datore di lavoro può assumere un numero limitato di persone
con contratto a tempo determinato;
IV) non si può sostituire il personale assunto a tempo
indeterminato con personale a tempo determinato.
La legge sulla disciplina del lavoro dipendente
(www.planalto.gov.br/ccivil03/DecretoLei/Del5452.htm), denominata “Consolidação
das Leis do Trabalho”, comunemente chiamata “CLT”, garantisce ai lavoratori una serie
di diritti, tra i quali:
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83 7.2.1 Giornata di Lavoro
La giornata di lavoro nelle imprese private è fissata in 8 ore e la settimana prevede un
massimo di 44 ore di lavoro. I contratti collettivi per alcune categorie stabiliscono in
genere condizioni migliori per il lavoratore.
Normalmente, gli operai possono effettuare un massimo di 2 ore di straordinario al
giorno, che devono essere pagate con una maggiorazione del 50% rispetto al valore
pagato per le ore ordinarie lavorate. La maggiorazione nel caso di ore lavorate nei giorni
festivi o domenica è del 100%.
Per il lavoro notturno è dovuto al lavoratore almeno il 20% in più della paga diurna.
Per quanto riguarda le altre classi di lavoratori, il pagamento dello straordinario è
soggetto a quanto previsto sul contratto di lavoro.
Ai dirigenti ed amministratori non sono riconosciuti gli straordinari.
Salario e remunerazione
L‟individuo che presta qualsiasi tipo di lavoro ha diritto ad una remunerazione (salario)
che può venire pagata mensilmente, ogni quindici giorni, settimanalmente o per tariffa
oraria, a seconda delle condizioni stabilite nella contrattazione collettiva o nel
contratto. Il salario pagato al dipendente non può, in nessuna ipotesi, essere inferiore al
“salario minimo” od alla base salariale stabilita dalla contrattazione collettiva per ogni
categoria professionale.
Nelle condizioni generali del contratto di lavoro, su accordo delle parti, potranno essere
inclusi anche altri eventuali benefici accessori (buoni pasto, contributo abitazione, ecc.);
qualora questo avvenga, non potrà successivamente essere ritenuta valida ed efficace
qualsiasi alterazione contrattuale che vada, pur con il consenso del lavoratore, a
“peggiorare” la condizione economica del lavoratore.
Oltre alle spese per il fondo di liquidazione e l‟INSS, di seguito indicate, sulla base del
settore di attività, il datore di lavoro dovrà pagare ulteriori tasse sul totale della busta
paga a favore di una serie di organizzazioni sindacali o similari (Sesi, Sesc, Sebrae,
Senac, Incra) e del Governo stesso.
Il regime dello straordinario nel caso di un lavoratore dipendente, è previsto dall‟articolo
58 del Testo Unico della Legge del Lavoro che stabilisce:
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84 Art. 58. La durata normale del lavoro, per i lavoratori di qualsiasi attività
privata, non eccederà le 8 (otto) ore al giorno, a meno che non sia diversamente
fissato un altro limite.
Nonostante, la costituzione brasiliana del 1988 all‟art. 7, comma 13, stabilisca che il
lavoratore avrà diritto alla durata della sua giornata non superiore alle 8 ore giornaliere o
44 ore settimanali, avendo diritto alla compensazione degli orari e alla riduzione della
giornata, mediante accordo o contratto collettivo di lavoro.
L‟articolo 59 del contratto collettivo del lavoro prevede l‟ipotesi della compensazione
delle ore extra, dove viene previsto un limite massimo di 2 ore giornaliere che potrà
eccedere l‟orario normale, senza oltrepassare il limite delle dieci ore, purché sia
mediante accordo collettivo o contratto collettivo di lavoro.
Pertanto, non è pienamente flessibile l‟accordo circa le ore extra tra il datore di lavoro
e il lavoratore, poiché bisognerà sempre osservare il limite costante nella legge e quanto
è stato stabilito nell‟accordo collettivo.
La maggiorazione delle ore extra per i giorni della settimana e i sabati è la stessa, ossia,
il 50% del valore dell‟ora normale, conformemente a quanto previsto dall‟art. 59, comma 1
del contratto collettivo di lavoro.
Un‟ulteriore maggiorazione riconosciuta in base alla legislazione brasiliana sul lavoro è
dovuta la domenica e i festivi pari al 100% della tariffa oraria ordinaria, conformemente alla
Sumula 461 del tribunale supremo federale.
Riposo settimanale retribuito (D.S.R.)
Tutti i dipendenti hanno diritto ad un giorno di riposo settimanale retribuito,
preferibilmente la domenica. Nel caso di salari pagati mensilmente, il pagamento del
riposo settimanale retribuito verrà inserito nel salario mensile.
Ferie
Per quanto concerne la regolamentazione delle ferie del lavoratore dipendente
brasiliano, bisogna riferirsi agli artt. 129, 130 e 130/A della Consolidação das Leis do
Trabalho (Legge sul Lavoro).
Articolo 129 – Ciascun lavoratore ha diritto annualmente al godimento di un periodo di
ferie, senza pregiudicare la remunerazione.
Art. 130. Dopo un periodo di 12 (dodici) mesi di vigenza del contratto di lavoro, il
lavoratore avrà diritto alle ferie, nella seguente proporzione :
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85 I – 30 (trenta) giorni consecutivi, quando non sia mancato dal servizio più di 5 (cinque)
volte.
II - 24 (ventiquattro) giorni consecutivi, quando sia mancato dal servizio dalle 6 alle 14
volte.
III - 18 (diciotto) giorni consecutivi, quando sia mancato dal servizio dalle 15 alle 23
volte.
IV - 12 (dodici) giorni consecutivi, quando sia mancato dal servizio dalle 24 alle 32 volte.
Art. 130-A. Nel caso del regime part-time, dopo un periodo di 12 (dodici) mesi di vigenza
del contratto di lavoro, il lavoratore avrà diritto alle ferie, nella seguente
proporzione: (Acrescentado pela MP-002.164-041-2001)
I – diciotto giorni, per un lavoro settimanale superiore alle ventidue ore, fino alle
venticinque ore.
II - sedici giorni, per un lavoro settimanale superiore alle venti ore, fino alle ventidue ore.
III – quattordici giorni, per un lavoro settimanale superiore alle quindici ore, fino alle
venti ore.
IV – dodici giorni, per un lavoro settimanale superiore alle dieci ore, fino alle quindici ore.
V – dieci giorni, per un lavoro settimanale superiore alle cinque ore, fino alle dieci ore.
VI –otto giorni, per un lavoro settimanale uguale o inferiore alle cinque ore.
Pertanto, dopo aver completato un anno di lavoro, l‟anno successivo il lavoratore avrà
diritto – in un periodo deciso dal datore di lavoro – al godimento delle ferie nei termini
degli articoli di legge così come descritto sopra.
È facoltà del lavoratore, in base all‟art. 143 del Testo Unico delle Leggi del Lavoro,
convertire un terzo (1/3) delle proprie ferie in denaro. Tale conversione equivale a dieci
giorni di ferie. Si fa notare, inoltre, che la legge brasiliana proibisce la conversione in
denaro di un limite di giorni di ferie non godute superiore ai dieci giorni, poiché, nel
caso accadesse, il datore di lavoro sarà tenuto al pagamento di una somma pari al
doppio del periodo di ferie lavorate e non godute.
Art. 143. È facoltà del lavoratore convertire 1/3 (un terzo) del periodo di ferie a cui ha
diritto in una somma di denaro, pari al valore della remunerazione dei giorni corrispondenti
che gli spetterebbe.
§ 1º L‟abbuono delle ferie dovrà essere richiesto entro i quindici (15) giorni del termine
del periodo acquisitivo.
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86
§ 2° Trattandosi di ferie collettive, la conversione in questione dovrà essere oggetto tra
il datore di lavoro e il sindacato rappresentativo della rispettiva categoria
professionale, indipendentemente dalla richiesta individuale della concessione
dell‟abbuono.
§ 3° Quanto esposto nel presente articolo, non si applica ai lavoratori nel regime di part-
time.
Come già detto art.143, comma 3 di cui sopra, il lavoratore in regime part-time non avrà
diritto all‟abbuono di un terzo delle ferie.
Le ferie annuali dovranno essere pagate, conformemente a quanto stabilisce l‟art.7,
capitolo XVII della Costituzione Federale brasiliana, accresciute di 1/3 del salario
normale.
Art. 7 – È diritto dei lavoratori urbani e rurali, oltre agli altri che perseguono il
miglioramento delle proprie condizioni sociali:
XVII – godimento delle ferie annuali remunerate maggiorate, perlomeno, di un
terzo rispetto al salario normale.
Le imposte sulla rendita devono essere raccolte normalmente in base ai parametri di cui alle
note precedenti, includendo o 1/3 costituzionale o escludendo l‟abbuono pecuniario.
Inoltre, nel caso di cessazione del rapporto di lavoro, le ferie indennizzate non
potranno determinare una riduzione dell‟imposta di rendita nel caso di una rescissione
del contratto, conformemente alla recente decisione del Primo e Secondo Collegio del
Tribunale Superiore di Giustizia brasiliano.
Tredicesima mensilità
Nel mese di dicembre di ogni anno, il datore di lavoro deve pagare al dipendente un
salario aggiuntivo, noto come “gratifica natalizia”. Il dipendente può richiederne
anticipatamente una parte proporzionale al momento delle ferie.
Va tuttavia notato, che il periodo delle ferie estive, per la maggioranza dei brasiliani,
coincide con la fine di dicembre, per cui i valori degli stipendi, l‟addizionale delle ferie
e la tredicesima potrebbero sommarsi tra loro.
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87 7.2.6 Preavviso in caso di licenziamento
Nel caso il datore di lavoro voglia rescindere il contratto senza giusta causa, deve
concedere un preavviso al dipendente di almeno 30 giorni, se il pagamento del salario è
mensile o di 8 giorni se il pagamento è settimanale.
Durante tale periodo, la giornata lavorativa dovrà essere ridotta di due ore o, in
alternativa, il dipendente potrà essere dispensato dal lavoro per sette giorni consecutivi,
senza danni al proprio salario. Il mancato preavviso da parte del datore di lavoro
garantisce al dipendente il diritto di ricevere lo stipendio corrispondente a tale periodo.
Addizionale per lavoro pericoloso o insalubre
Il Testo unico delle Leggi del Lavoro stabilisce all‟art. 193 quello che la Legge classifica
come lavoro pericoloso:
Art. 193. Sono considerate attività o operazioni pericolose, nella forma della
regolamentazione approvata dal Ministero del Lavoro, quelle che, per la propria
natura o metodo di lavoro, implicano il contatto permanente con infiammabili o
esplosivi in condizioni di rischio accentuato.
Conseguentemente, l‟articolo su citato, al comma 1, stabilisce la percentuale di
addizionale che deve essere pagata ai lavoratori che lavorano in queste condizioni:
comma 1 – Per il lavoro in condizioni di pericolosità , al lavoratore spetta un
addizionale del 30% (trenta per cento) sul salario non accresciuto da gratificazioni,
premi o partecipazioni nei lucri dell’impresa.
Nell‟ipotesi di lavoro eventuale o di forma non abituale l‟addizionale non è dovuta nella
sua integrità, così come previsto nella Contratto collettivo di categoria. In questi
termini, la giurisprudenza consolidata del Tribunale Superiore del Lavoro stabilisce
quanto segue:
Risoluzione n° 364 - TST – Maggiorazione per la pericolosità – Esposizione
eventuale, permanente e intermittente.
I – Si ha maggiorazione di pericolosità, quando il lavoratore è esposto
permanentemente o in forma intermittente, ed è soggetto a condizioni di rischio.
II – La fissazione della maggiorazione di pericolosità, in percentuale inferiore al
tempo di esposizione al rischio, deve essere osservata, così come dagli accordi
della contrattazione collettiva (ex-OJ n° 258 – Inserita il 27.09.2002)
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88 Pertanto, sarà ammesso solo il pagamento parziale di addizionale di pericolosità se ci
sia previsione espressa nella contratto collettivo di categoria.
Con relazione, inoltre, al lavoro svolto in condizioni di insalubrità, il Testo Unico delle
Leggi del Lavoro, dispone quanto segue:
Art. 189. Sono considerate attività o operazioni insalubri quelle che, per la loro
natura (condizioni o metodi di lavoro) determinano un’esposizione dei lavoratori
agli agenti nocivi alla salute, oltre i limiti di tolleranza fissati in ragione della
natura e dell’intensità dell’agente e del tempo di esposizione ai suoi effetti.
D‟altro canto, la stessa Legge del lavoro determina anche quali sono le percentuali sul
salario che vanno corrisposte al lavoratore che svolge le proprie funzioni in condizioni
insalubri.
Art. 192. L’esercizio del lavoro in condizioni insalubri, oltre i limiti di tolleranza
stabiliti dal Ministero del Lavoro, assicura una maggiorazione rispettivamente del
40% (quaranta per cento), del 20% (venti per cento) e 10% (dieci per cento) del
salario minimo della regione, secondo la classificazione nei gradi massimo, medio
e minimo6.
Le maggiorazioni di insalubrità e di pericolosità sono considerate parte integrante del
salario, pertanto, sono soggette all‟imposta di rendita in via ordinaria.
7.2.8 Assicurazione contro gli Incidenti sul lavoro
Il datore di lavoro è obbligato a stipulare un‟assicurazione contro gli incidenti sul lavoro
per i propri dipendenti presso l‟Istituto Nazionale della Sicurezza Sociale (INSS), nella
misura del 2% sul totale della busta paga. Il premio di tale assicurazione è fissato dal
Ministero Brasiliano del Lavoro e della Sicurezza Sociale. I direttori ed i soci delle
imprese, sempre che non siano dipendenti, liberi professionisti o collaboratori
domestici, non devono essere coperti obbligatoriamente da tale assicurazione.
7.2.9 Congedo per maternità
La gestante lavoratrice dipendente ha diritto ad astenersi dal lavoro per un periodo di
120 giorni, che le saranno retribuiti sulla base del salario normale. Il congedo può avere
inizio, mediante la presentazione di apposito attestato medico, in un intervallo
compreso tra il 28º giorno antecedente il parto ed il giorno dello stesso. Il periodo di
licenza dal lavoro può essere aumentato di due settimane, tramite la presentazione di
una dispensa medica.
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89 7.2.10 Partecipazione dei dipendenti agli utili delle imprese
La legge n. 10.101/2000 (www.comerciarios.org.br/sede/plr/leiplr.html) ha stabilito la
possibilità dei dipendenti di partecipare agli utili delle imprese. La legge proibisce
qualunque anticipo o distribuzione a titolo di partecipazione degli utili, in un periodo
inferiore a 6 mesi (usualmente, il pagamento viene fatto annualmente nel mese di marzo,
all‟approvazione del bilancio e chiusura contabile dell‟esercizio).
I pagamenti effettuati a tale titolo sono deducibili dall‟Imposta sul Reddito delle imprese
e non hanno alcuna ripercussione su ferie, tredicesima, ecc..
7.2.11 Fondo di liquidazione (FGTS – Fondo di Garanzia per il Tempo di Servizio)
www.portaltributario.com.br/guia/fgts.html
Il Fondo di liquidazione è stato istituito dalla legge n. 5.107/66, che obbliga il datore di
lavoro a
depositare su un conto corrente bancario vincolato, (presso la Caixa Economica
Federal)
6 Consultare per approfondimenti
<www.mte.gov.br/legislacao/normas_regulamentadoras/nr_15.pdf>
intestato al dipendente, entro il quinto giorno lavorativo del mese successivo a quello
terminato, un importo corrispondente all‟8,5% della busta paga.
Previdenza Sociale
Ogni dipendente deve essere obbligatoriamente iscritto alla Previdenza Sociale.
La Sicurezza Sociale è finanziata in Brasile con i contributi mensili che provengono dallo
Stato e dagli stipendi (in parte a carico del datore di lavoro e in parte a carico del
lavoratore). Tali pagamenti danno diritto al dipendente a ricevere i benefici che gli
vengono assicurati dalla Previdenza Sociale in termini di pensione per invalidità,
anzianità, servizio speciale e durata di servizio.
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90
Applicazione dell’imposta Previdenza Sociale
Stipendio (R$) Contributo a carico
del
lavoratore
Contributo a carico del
datore
di Lavoro fino a R$ 840,55 7,65% 20% da R$ 840,56 a R$
1.050,00
8,65% 20% da R$ 1.050,01 a R$
1.400,91
9,00% 20% da R$ 1.400,92 a R$
2.801,82
11,00% 20% oltre R$ 2.801,82 11,00% su R$ 2.801,82 20,00% sullo stipendio
totale
Estinzione del contratto di lavoro
L‟estinzione del contratto di lavoro potrà avvenire, di regola, o per decisione del datore di
lavoro (licenziamento del dipendente, con o senza giusta causa) o del dipendente
(istanza di dimissioni).
Nel primo caso, può avvenire per giusta causa, o senza giusta causa (in quest‟ultima
ipotesi il datore di lavoro è tenuto al pagamento di una multa nei confronti
dell‟impiegato pari al 50% dell‟ammontare totale del Fondo di Liquidazione).
Tra i motivi che costituiscono giusta causa di licenziamento, possono essere elencati:
I. comportamento indisciplinato;
II. negoziazione abituale per proprio conto o per conto di terzi
se ciò costituisce concorrenza all‟impresa del datore di lavoro o se pregiudica la qualità
del servizio;
III. condanna penale, se non vi è stata sospensione della stessa;
IV. negligenza nello svolgimento delle mansioni;
V. ubriachezza abituale o durante il lavoro;
VI. abbandono dell‟impiego;
VII. atti di insubordinazione;
VIII. violazione dei segreti di impresa;
IX. ingiurie, diffamazione o aggressione nel luogo di lavoro contro qualunque soggetto;
X. abituale gioco di azzardo;
XI. comportamento disonesto.
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91 Se licenziato per giusta causa il lavoratore ha diritto al solo saldo del salario e delle
ferie maturate, aumentate di 1/3, oltre alla tredicesima in proporzione.
Lavoratori Stranieri
Come in molti altri paesi, anche in Brasile vengono adottate misure per preservare le
opportunità di lavoro ai cittadini brasiliani. In questo senso la normativa in vigore
richiede che la richiesta del visto temporaneo a favore di un lavoratore straniero possa
essere presentata, tra l‟altro, se l‟impresa provi che almeno 2/3 del proprio personale e
del totale della propria busta paga sia composto da lavoratori brasiliani. Tale
proporzione potrà essere ridotta soltanto con un‟autorizzazione governativa ed in
particolari circostanze (estrazione della pietra, minerari, attività correlate, ad esempio).
Per concedere tale riduzione di proporzione, il Dipartimento del Lavoro ed il
Dipartimento di Statistica della Previdenza Sociale devono verificare l‟ impossibilità di
manodopera brasiliana idonea a svolgere il lavoro in questione. Ai fini di cui sopra nel
computo dei 2/3, possono essere inclusi gli stranieri che risiedono in Brasile da più di
dieci anni e che abbiano un coniuge o figli brasiliani. Esistono attività ristrette ai nati
nel Paese od ai cittadini brasiliani in genere (ad esempio, i comandanti di navi
mercantili battenti bandiera brasiliana).
Il lavoratore brasiliano ha, inoltre, diritto a ricevere un salario non inferiore a quello pagato
ad uno straniero che esegua la stessa mansione, eccetto in alcune circostanze particolari
previste dalla legge.
Quando risulti necessario licenziare un lavoratore, lo straniero deve essere licenziato
prima del brasiliano che esegua la stessa mansione.
I cittadini portoghesi in Brasile usufruiscono degli stessi diritti dei brasiliani, salvo per i
posti di lavoro riservati esclusivamente ai nati in Brasile.
La giustizia specializzata in Diritto di Lavoro
In Brasile la Giustizia del Lavoro è composta da un organo di previa conciliazione
(praticamente una conciliazione stragiudiziale), seguito da una sezione specializzata
di primo grado denominata tribunale regionale del lavoro e dal tribunale superiore del
lavoro.
L‟organo di previa conciliazione è costituito da poco tempo, a causa del gran numero di
azioni di lavoro intentate negli ultimi anni. Quest‟organo non è composto da giudici,
ma soltanto da conciliatori, che tentano di far addivenire le parti ad un accordo, che
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92 poi sarà omologato in Tribunale. Va evidenziata la necessaria organizzazione preventiva
dei rapporti con i lavoratori, onde evitare vertenze, che normalmente godono del favor nei
confronti della parte considerata contrattualmente più debole.
Permessi di Soggiorno e di Lavoro
Lo straniero che abbia contratto di lavoro a tempo determinato con società brasiliana
dovrà attestare la sua qualifica ed esperienza professionale, che devono essere compatibili
con l‟attività per la quale è stato designato.
Tale attestazione sarà presentata al Ministero del Lavoro brasiliano, dalla Società
richiedente dell‟emissione del visto, a mezzo di diplomi, certificati o attestazioni rilasciate
da Enti o società presso cui lo straniero abbia svolto la sua attività, rispettando i
seguenti requisiti:
1. pregressa esperienza biennale nello svolgimento di una
professione qualificante, a partire dalla data di conclusione degli studi superiori che
l‟abbiano abilitato all‟esercizio della sua professione;
2. pregressa esperienza triennale nello svolgimento di professione
di media importanza, con per lo meno 9 anni di scuola.
I documenti redatti in lingua estera dovranno essere legalizzati presso gli Uffici
Consolari brasiliani, ed in seguito tradotti in Brasile da traduttore giurato.
La richiesta di manodopera straniera dovrà essere giustificata dalla società
richiedente.
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93
SOLUZIONE DELLE CONTROVERSIE
Strumenti stragiudiziali
. Accordo tra le parti
Crea, modifica o estingue preesistenti obbligazioni. . Arbitrato
Tale istituto era già previsto nella legislazione brasiliana, ma nella pratica non veniva
utilizzato, in quanto poteva essere contestata la validità escludente della giurisdizione
ordinaria della clausola arbitrale.
La Legge 9.307/96, che ha istituito nuove regole per l‟arbitrato, rende possibile la
rapida soluzione di controversie di natura patrimoniale, attraverso l‟intervento di uno o
più arbitri, che ricevono dalle parti contendenti poteri decisionali, senza l‟intervento dello
Stato.
Si tratta di un mezzo alternativo al Tribunale, di natura facoltativa, dal momento che
nessuno è obbligato ad assoggettarsi a tale procedura. La clausola arbitrale altro non è
che la previsione, tra le clausole del contratto, che in un eventuale conflitto di interessi
fra le parti, si ricorrerà per la sua soluzione ad un collegio arbitrale invece di intentare
un procedimento giudiziario. Valore analogo si attribuisce al compromesso, che sorge
dalla volontà delle parti di sottoporre a soluzione arbitrale una lite già esistente.
L‟accordo deve rivestire la forma scritta e può essere inserita tanto nel contratto, quanto
in un documento ad hoc (compromesso arbitrale), nel quale le parti si obbligano ad
accettare la decisione del collegio da loro nominato e stabiliscono chi saranno gli arbitri,
le regole di diritto o quale diritto verrà usato (es. italiano, brasiliano, francese, ecc.) e
la responsabilità per il pagamento dell‟intero procedimento. L‟arbitrato è ammesso
esclusivamente per le controversie di natura patrimoniale (relative al diritto civile) tra
persone giuridiche o fisiche, con capacità giuridica.
Il grande vantaggio dell‟arbitrato è che esso garantisce alle parti una rapida decisione,
al contrario di del Potere Giudiziario, come si vedrà più innanzi.
Il lodo arbitrale produce, tra le parti e i loro successori, gli stessi effetti di una sentenza
proferita da un Giudice togato e, in caso di condanna, costituisce titolo esecutivo, che
deve essere posto in esecuzione dal Potere Giudiziario.
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94 La parte dissenziente potrà ricorrere al Potere Giudiziario esclusivamente per richiedere
la decretazione della nullità del lodo arbitrale, ove ne ricorrano i casi e cioè, ai sensi
dell‟art. 32 della legge 9.307 del 1996:
• se è nullo il compromesso;
• se è stata emessa da chi non avrebbe potuto essere arbitro;
se non contenga i requisiti previsti dalla legge (il nome delle parti
e un riassunto del litigio; i fondamenti della decisione; il dispositivo; la data e il luogo in
cui è stata emessa);
se sia stata emessa fuori dei limiti del compromesso e
della clausola compromissoria;
se non abbia deciso su tutto il quid oggetto dell‟arbitrato;
se è stata emessa con falsità ideologica, concussione o corruzione passiva;
se sia stata proferita fuori dei termini.
Perché un lodo arbitrale proferito all‟estero, così come una sentenza giudiziale straniera,
venga riconosciuta ed eseguita in Brasile, sarà necessaria la sua omologazione da parte
del Supremo Tribunale Federale.
Sfera Giudiziaria
Tutte le controversie possono essere sottoposte al Potere Giudiziario, in ottemperanza al
precetto costituzionale e per ogni caso esiste uno strumento adeguato.
Nell‟ordinamento giuridico processuale brasiliano è possibile instaurare procedimenti
per annullare clausole contrattuali, risolvere contratti, estinguere obbligazioni e per
ogni altra fattispecie, in genere per mezzo del procedimento (rito) denominato ordinario.
Quando il valore della causa sia inferiore a 40 salari minimi (attualmente pari a €
4.600,00) non essendovi la necessità di produrre prove complesse, si adotta il rito
speciale, teoricamente più rapido.
Nel caso esista un titolo stragiudiziale come per esempio il riconoscimento del debito (nelle
forme previste dalla legislazione locale), una cambiale, un assegno bancario, si adotta
direttamente il processo di esecuzione.
Se non si dispone di un titolo, ma le circostanze mostrano un‟apparente certezza del
credito, si può optare per l‟azione “monitoria” (equivalente al decreto ingiuntivo) che
inizia con una richiesta di ingiunzione che verrà dal giudice e, in caso di mancata
opposizione da parte del comportamento del debitore, si trasforma in titolo esecutivo.
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95 Si evidenzia che l‟opposizione, che instaura un procedimento sostanzialmente ordinario,
soltanto sarà ammissibile in presenza di prova scritta da parte del presunto debitore.
Se l‟attore sia residente in Italia non c‟è la necessità di prestare la cauzione, prevista
dalla normativa locale per gli attori stranieri, d‟accordo con il Trattato relativo alla
cooperazione giudiziaria ed al riconoscimento delle sentenze in materia civile, tra la
Repubblica Federale del Brasile e la Repubblica Italiana.
Il numero delle cause a carico di ogni Giudice è eccessivo, a scapito degli interessi di
almeno una delle parti. Normalmente il primo grado ha una durata di 18/36 mesi. In
appello esiste un ritardo soprattutto nello Stato di San Paolo, in via di smaltimento.
Per questo non sempre adire le vie legali è il cammino più consigliabile, specie se si
intravede la possibilità di una soluzione stragiudiziale.
Esiste attualmente un impegno politico per la riforma del Potere Giudiziario. La
legislazione processuale è già in fase di modifica, così da garantire una prestazione
giurisdizionale più efficiente e rapida.
In ogni caso, è preferibile esperire tentativi di composizione pacifica delle controversie.
In materia di recupero crediti, per esempio, l‟Ufficio ICE di S. Paolo effettua,
istituzionalmente e su richiesta individuale delle ditte italiane, tali tentativi.
Garanzie Contrattuali
Per cautelarsi nei riguardi dell‟effettivo adempimento contrattuale e diminuire così le
possibilità del sorgere di controversie, è consigliabile utilizzare una serie di
strumenti previsti dall‟ordinamento giuridico locale, come le garanzie reali (pegno,
ipoteca, alienazione fiduciaria, ed altre) e le garanzie fideiussori (avallo, cambiali, ed
altre).
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96
SISTEMA DISTRIBUTIVO, PUBBLICITÀ E PROMOZIONE
Data la vasta dimensione del territorio brasiliano e la conseguente ampia diversità
economica e culturale, la scelta del canale distributivo dipenderà da una serie di fattori
cha vanno dalle caratteristiche del prodotto al profilo e ubicazione del consumatore. Il
mixing di tali fattori può suggerire l‟adozione dei seguenti approcci:
vendita diretta all‟utilizzatore;
vendita ad un distributore;
vendita tramite un‟agente;
vendita tramite trading company;
vendita tramite buyers residenti in Europa.
La vendita diretta all‟utilizzatore prevede l‟accesso al mercato attraverso contatto diretto
della clientela potenziale. È più comune nel caso di beni industriali o strumentali che
necessitano dell‟assistenza fornita dal produttore e nel caso di prodotti di consumo di
elevato valore aggiunto e bassi volumi di vendita. Presuppone ingenti costi di gestione,
ma rende possibile esercitare un livello più elevato di controllo dell‟immagine del
prodotto e della qualità dei servizi pre e post vendita, caratteristiche a volte più
importanti del prodotto stesso.
Negli ultimi anni, diverse aziende italiane hanno optato per questo metodo, tra le quali
costruttori di macchine e gioiellieri. Per quanto concerne quest‟ultimo gruppo, è rilevante
sottolineare che il Brasile è tra i pochi paesi del mondo ad avere negozi di Bulgari,
Tiffany, Cartier e Mont Blanc, gestiti dalle proprie case-madre.
Nei casi in cui il produttore non abbia risorse umane e finanziarie per affrontare la
vendita diretta, può essere conveniente la cessione di licenze di produzione ad un
costruttore in Brasile. Tale licenza può riguardare la produzione del bene, l‟utilizzo di
brevetti e marchi in cambio del pagamento di royalty (canone a periodo determinato) o
di lump sum (somma prestabilita).
Nell‟ipotesi di concessione esclusiva del marchio/know-how e commercializzazione dei
relativi prodotti, si può ricorrere ad accordi di franchising, piuttosto diffusi in Brasile
sin dall‟inizio degli anni „90. La joint venture è, altresì, una forma di accesso al mercato a
costi minori che offre una soluzione al problema del tasso di cambio e dei dazi elevati.
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97 Tuttavia, deve essere analizzata con molta attenzione, disciplinando contrattualmente gli
apporti finanziari, tecnici e commerciali di ciascun partner.
L‟accesso al mercato attraverso un distributore è tra le modalità commerciali più
utilizzate in Brasile: in base ad essa il distributore acquista il prodotto, mantiene una
scorta, stabilisce il prezzo di vendita e rivende i prodotti ai propri clienti, sia
all‟ingrosso che al dettaglio. Spesso lavora in esclusiva di zona e con prodotti di
diversi produttori, purché non direttamente concorrenti fra di loro. Nel settore dei
prodotti alimentari, per esempio, è una figura molto diffusa, che importa i prodotti e poi
li rivende ai supermercati, dal piccolo alla grande catena. Un sistema
distributivo siffatto ha nei bassi costi di gestione il suo punto di forza e un basso livello
di controllo di mercato, come principale fattore di debolezza.
L‟utilizzo dell‟agente prevede che lo stesso sviluppi il mercato per conto del
produttore, contattando i potenziali clienti e controllando i relativi fabbisogni. Inoltre,
può essere compito dell‟agente gestire eventuali magazzini (presso le zone doganali o di
proprietà del produttore), così come i servizi di assistenza tecnica e la promozione. È
frequente che la mansione di agente venga sviluppata da produttori alla ricerca di
prodotti che completino la propria gamma di offerta.
Tale modalità commerciale da al produttore un maggior grado di controllo sul mercato,
grazie al maggior contatto con i clienti.
La maggior parte dei distributori/agenti ha la sede principale nei principali centri
industriali del Paese, come San Paolo e Rio de Janeiro, ma possiede una rete di venditori
negli altri Stati, in modo da poter coprire tutto il paese o comunque zone più estese.
7
Le trading company invece sono prevalentemente impegnate nell‟importazione (ma
anche esportazione) di prodotti dell‟agricoltura e di materie prime.
La vendita tramite buyers residenti in Europa è una soluzione nel caso si voglia
accedere al mercato attraverso, per esempio, le grandi catene di supermercati come
Carrefour e Macro, che lavorano con prodotti importati, ma di solito realizzano gli acquisti
attraverso gli appositi uffici in Europa.
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98 Per quanto concerne la struttura di vendita al dettaglio realizzata in Brasile, una
caratteristica interessante è la presenza degli shopping-center, su modello tipicamente
americano, distribuiti su diversi piani con pluralità di negozi, cinema, ristoranti, caffè,
parcheggi, ecc, che esercitano un‟attrazione consumistica molto marcata, generata
anche dalla varietà dei punti vendita rappresentati. Uno degli elementi significativi di
differenziazione di tale struttura distributiva è costituito dalla centralizzazione degli
sforzi promozionali e pubblicitari, effettuati per conto e a favore di tutti i negozi del
center. Oggi il Brasile ha 346 shopping center, per circa 7,4 milioni di metri quadri di
spazio espositivo all‟interno dei quali trovano posto oltre 54.000 negozi che fatturano
intorno a $USD 25 miliardi. Queste strutture rappresentano oltre il 18% del commercio
al dettaglio brasiliano e sono presenti prevalentemente nei grandi centri industriali della
regione Sudest, quali lo Stato di San Paolo e lo Stato di Rio de Janeiro, che insieme,
ospitano il 46% del numero totale di shoppings centers. Tuttavia il fenomeno è in
crescita anche negli altri Stati: Distretto Federale (Brasilia), Bahia (Salvador), Minas
Gerais (Belo Horizonte), Paraná (Curitiba), ecc.
L‟industria brasiliana della comunicazione è molto sviluppata e articolata su tutte le
piattaforme di comunicazione esistenti. Raggruppa circa 31.000 aziende, che danno
lavoro ad oltre 355.000 persone fatturando annualmente più di R$ 33 mld (circa € 12
mld). Di tale fatturato, il 50% proviene dal comparto della pubblicità, il 16% da quello
della promozione delle vendite ed il 7,5% dagli eventi promozionali. Per quanto concerne
la pubblicità, trattasi di un settore che conta su 4.000 agenzie in tutto il paese (il 60%
ubicate negli stati del Sudest), che generano 30.000 posti di lavoro. Nonostante risenta
delle oscillazioni dell‟economia brasiliana, cresce annualmente ad un tasso medio del
9%.
Tale sviluppo è direttamente riconducibile al continuo processo di apertura del mercato
che sviluppa una differenziazione della domanda e una maggiore aggressività del
marketing di prodotto. Infatti, le più importanti agenzie di pubblicità brasiliane
(www.abap.com.br) sono associate a grandi gruppi internazionali e quindi, operano su
scala mondiale.
In analogia a quanto avviene in altri paesi, lo strumento di veicolazione delle
campagne pubblicitarie più utilizzato in Brasile è la televisione, che rappresenta il
60% del fatturato del settore. I quotidiani (18%) e le riviste (10%) sono altri importanti
mezzi.
La rete televisiva in chiaro conta su 9 canali (TV Educativa, SBT, Globo, Record, Rede TV,
CNT, Gazeta, MTV e Bandeirantes).
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99 La TV via cavo, diretta ad un pubblico più selezionato, ha circa 3,5 milioni di abbonati. I
quotidiani (www.anj.org.br) sono circa 3.000, con una tiratura annuale di 7 mln. di
esemplari. Fra i più importanti quotidiani figurano: “Folha de São Paulo” (tiratura
giornaliera di 336.000 copie), “O Estado de São Paulo” (tiratura giornaliera di circa
250.000), “O Globo” (tiratura giornaliera di 292.744), “Valor Econômico” (tiratura
giornaliera media di 55.000) “Gazeta Mercantil” (tiratura giornaliera media di 100.000).
Le riviste tecniche (www.anatec.org.br) ammontano a 1.676 e si dedicano a 63 settori
diversi.
L‟utilizzo della rete internet è in forte crescita: si stima che entro la fine del 2007 gli
abbonati saranno oltre 37 mln (nel 2000 erano meno di 10 mln.). La pubblicità raccolta
annualmente attraverso questo mezzo raggiunge la cifra di R$ 350 mln (circa €140 mln).
Anche in Brasile le fiere commerciali (www.ubrafe.com.br) rappresentano uno dei mezzi
più qualificanti di promozione e tra i sistemi più adeguati per portare a conoscenza
della maggior parte delle persone interessate la propria attività.
Pubblicità ingannevole
La legislazione brasiliana per la tutela dei consumatori definisce ingannevole non solo
la pubblicità che garantisce falsamente qualità o prestazioni che in seguito non
corrispondono alle aspettative create, ma anche le omissioni sufficienti ad indurre in
errore il consumatore in termini di qualità, quantità, caratteristiche, origine, prezzo, o
qualunque altro dato sul prodotto o servizio.
È altresì vietata la pubblicità che inciti alla discriminazione, che approfitti
dell‟ingenuità dei bambini, che crei timore o superstizione, che contravvenga ai valori
della tutela dell‟ambiente o che possa comportare reazioni tali da causare danni alla
salute o sicurezza delle persone.
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100
SISTEMI DI PAGAMENTO CON L'ESTERO
I mezzi di pagamento impiegati in Brasile sono in linea con quelli più abitualmente
utilizzati in tutto il mondo. Evidenzieremo, in particolare, quelli di seguito indicati
o cash on delivery;
o bonifico bancario;
o credito documentario;
o forfaiting.
Prima di decidere sulla modalità più opportuna, l‟operatore deve prendere in
considerazione una serie di variabili che vanno dal grado di rischiosità che grava sul
compratore alla tempestività ed onerosità nell‟esecuzione dell‟operazione.
Il cash on delivery rappresenta la forma di pagamento che avviene contestualmente
alla consegna delle merce. La forma più diffusa è, senza dubbio, il bonifico bancario via
swift, in quanto tutte le principali banche che operano in Brasile sono collegate a
questo sistema. È sicuramente uno dei mezzi di pagamento che più espongono a
rischio il fornitore estero, soprattutto nei casi in cui la controparte acquirente è poco
conosciuta.
Anche se poco utilizzato, dal momento in cui le garanzie richieste all'importatore
brasiliano lo rendono piuttosto costoso e di difficile ottenimento, il credito
documentario (modalità in cui la banca con la quale opera il compratore, ovvero,
l'importatore, si impegna ad effettuare il pagamento all'esportatore - a vista o
dilazionato - del valore della merce, sino alla concorrenza di una somma prestabilita ed
entro una scadenza fissata, contro la presentazione dei documenti richiesti e
l'ottemperanza di tutti i termini e le condizioni previste nel credito stesso) é uno dei
mezzi di pagamento verso l'estero più sicuri per l'esportatore. Non si riscontrano difficoltà
per le banche italiane ad apporre la propria conferma - su richiesta - su crediti rilasciati
da banche brasiliane di primaria importanza ( Banco do Brasil, Bradesco, Itau,
Unibanco, ABN Amro Bank, HSBC ecc.). Il relativo costo è pari al 2%-2,5% all'anno.
Raramente si registrano richieste di crediti documentari con dilazione superiore a 12
mesi, poichè il Brasile non ha ancora raggiunto uno stato di maturità tale da
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101 permettere alla banche da pianificare la loro attività su un orizzonte temporale più
lungo e quindi, di assumere il rischio di eventuali oscillazioni economiche.
Il forfaiting é frequentemente utilizzato e consiste nello sconto di titoli di credito
internazionali da
parte di una istituzione bancaria, in modo tale da permettere all'esportatore di ricevere a
vista ed
all'importatore di parare in tempi dilazionati. Si tratta, pertanto, della smobilizzazione
pro-soluto di titoli di credito fino a 5/8anni sulle principali banche brasiliane, a tassi
che vanno dal 4%-5% + Libor al 5%-6%.
Si segnala, inf ine che secondo la legge nº 10.755 de l 03 novembre 2003
(http://www.dji.com.br/leisordinarias/l-010755-03-11-2003.htm) le dilazioni di
pagamento devono essere inferiori a 180 giorni oppure superiori a 360 giorni.
Trasgressioni a tale disposizione sono punibili con sanzione di multa equivalente a fino
il 100% del valore della merce importata. Fanno eccezione le importazioni:
o di petrolio e derivati;
o realizzate secondo il regime del draw back;
o il cui ammontare è inferiore all'equivalente a USD 10.000,00;
o realizzate da Uffici Governativi Brasiliani (a livello Federale, Statale oppure
Comunale).
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102
SISTEMI BANCARIO E FINANZIARIO
L‟attuale struttura del sistema bancario brasiliano è regolata dalla legge n. 4.595 del
31/12/64, che considera istituti finanziari tutti quegli enti, pubblici e privati, che
svolgano come attività principale o secondaria la valutazione, intermediazione o
sottoscrizione di risorse finanziarie proprie o di terzi, in valuta brasiliana o estera, così
come la custodia di terzi.
Secondo la suddetta legge, il sistema bancario brasiliano è articolato come segue:
Consiglio Monetario Nazionale (CMN): regola le politiche
monetarie e di credito mirate allo sviluppo economico e sociale del paese;
Banca Centrale (BC): ha la funzione di far attuare e rispettare le
disposizioni stabilite dal CMN. Autorizza, in via esclusiva, la costituzione, le attività e le
cessazioni nel paese delle istituzioni finanziarie;
Banca Nazionale per lo Sviluppo Economico e Sociale (BNDES): è
stata creata con la finalità di implementare le politiche di investimento del Governo
Federale;
altre istituzioni finanziarie pubbliche e private: banche
commerciali, banche di investimento, società di credito, finanziamento ed investimento
("Financeiras"), distributrici di titoli e valori mobiliari, società mediatrici, banche
multiple, società di leasing mercantile, cooperative di credito, agenzie/filiali.
La costituzione delle istituzioni finanziarie private è soggetta ad alcune restrizioni come,
per esempio, l'obbligatorietà della previa autorizzazione da parte della Banca Centrale del
Brasile per esercitare le proprie attività. Inoltre, l'articolo 52 dell'Atto delle Disposizioni
Costituzionali Transitorie ("ADCT"), allegato alla Costituzione Federale del Brasile del
5.10.1988 e che detta la disciplina in tema di incremento della partecipazione straniera al
Sistema Finanziario Nazionale, vieta l'aumento di tale partecipazione in Brasile la
quale non si applica alle autorizzazioni risultanti da accordi internazionali, di
reciprocità o di interesse del governo brasiliano. Tuttavia, non esiste limitazione per
quanto riguarda la costituzione di uffici di rappresentanza in Brasile. Le prime 50
banche che operano in Brasile detengono oltre l‟82% dell‟attivo totale del sistema
bancario e raccolgono quasi il 93% dei depositi. Tra le principali si possono nominare:
Bradesco, Itaú, Unibanco, ABN-Amro Bank, Banespa-Santander, Safra e HSBC Bank.
Tra le principali banche estere attualmente operanti in Brasile si possono citare: le
spagnole Santander e Bilbao Viscaya, la portoghese Caixa Geral de Depósitos, l‟inglesa
HSBC (Hong Kong & Shangai Banking Corporation), le americane Citicorp, American
Express, JPMorgan e Merryl Linch, la tedesca Deutsche Bank e la francese Société
Générale.
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103 Con riguardo agli istituti italiani, sono presenti, attraverso uffici di rappresentanza,
l‟Intesa San Paolo, l‟Unione Banche Italiane e l‟Unicredito.
CONSIGLI PRATICI
12.1 Passaporti, visti e regolamentazioni sanitarie
I cittadini italiani sono autorizzati a soggiornare, per motivi turistici e di visite d‟affari,
fino a tre mesi dalla data del loro ingresso, con possibilità di proroga, in loco, per
ulteriori tre mesi. Per quelli che hanno come destinazione la foresta delle Amazzoni,
viene richiesto il vaccino obbligatorio contro la febbre gialla.
Per informazioni più dettagliate, si rimanda al sito del Ministero del Lavoro:
www.mte.gov.br
Valuta al seguito
Il dollaro americano è la valuta più utilizzata, sia negli alberghi sia nelle banche. Non
esiste un massimale di valuta al seguito per cittadini stranieri, tuttavia vanno
dichiarati gli ammontari superiori a R$ 10.000.
Costo di inserimento nel mercato
Telefono
Con la liberalizzazione del mercato della telefonia e la relativa comparsa di molteplici
società di fornitura di servizi, le tariffe sono diventate estremamente variabili e
complesse a seconda del tipo di abbonamento che comprende ormai pacchetti integrati
per la telefonia fissa, cellulare e internet.
Le tariffe applicate hanno portato ad una riduzione complessiva del costo relativo ai
servizi di comunicazione. le tariffe piene della compagnia Telefonica
(www.telefonica.com.br
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104 Internet
Valgono le stesse osservazioni fatte per i servizi di telefonia, ossia, che i prezzi praticati
variano da fornitore a fornitore. (www.speedy.com.br) per i servizi di internet
provider e della ditta Terra (http://acesso.terra.com.br) per i servizi di connessione
ADSL:
Energia elettrica
Il costo dell'elettricità in Brasile si differenzia in base al tipo di utente, al consumo mensile, alla
dislocazione all‟interno del paese e quindi, all‟azienda fornitrice. Nella tabella riportata
qui di seguito vengono elencati i costi medi per regione, al lordo delle imposte (Icms,
Pis/Pasep, Tassa Illuminazione Pubblica), praticati dalle 35 società di distribuzione
autorizzate ad operare in Brasile:
Tariffe Medie per Classe di Consumo
(R$/MWh)
Periodo di riferimento: Marzo 2007
Classe di
Consumo
Norte Nordest Sudest Sud Centro -
Ovest
Brasile
Residenza 292,72 275,34 315,32 283,19 301,21 302,00 Industria 211,46 203,38 216,63 196,96 210,10 209,09 Commercio 290,88 288,47 275,79 251,35 276,68 274,56 Impresa agricola 219,19 189,84 204,03 163,33 210,81 188,16 Poder Público 308,90 316,15 285,99 277,39 311,89 295,84 Illuminazione
pubblica
166,05 170,79 171,54 146,22 162,79 166,29 Servizio pubblico 186,39 180,59 192,52 180,39 178,78 186,87 Media Generale 261,86 250,28 267,94 226,63 260,74 256,68
Ulteriori informazioni sulle tariffe sono disponibili nel sito della ANEEL – Agenzia Nazionale
per il Controllo dei Servizi di Fornitura di Energia Elettrica (www.aneel.gov.br).
Costi Acqua e Servizi di Fognatura
Anche in questo caso, il costo si differenzia in base al tipo di utente, al consumo
mensile, alla
dislocazione alle interno del paese e quindi, all‟azienda fornitrice. Nella tabella riportata
qui di seguito vengono elencati i costi medi, al lordo delle imposte, praticati dalla SABESP
– Società di Fornitura di Acque e Servizi di Fognatura dello Stato di San Paolo
(www.sabesp.com.br):
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105
Classe di
Consumo
(m3/mese)
Tariffa Fornitura Acqua
(R$)
Tariffa Fornitura
Servizi di
Fognatura (R$) Residenze/Sociale (i) Da 0 a 10 4,04/mese da 3,24/mese a
4,04/mese Da 11 a 20 da 0,63/m3 a 0,70/m3 da 0,51/m3 a
0,70/m3 Da 21 a 30 da 1,17/m3 a 2,47/m3 da 1,09/m3 a
2,47/m3 Da 31 a 50 da 1,68/m3 a 3,52/m3 da 1,57/m3 a
3,52/m3 Oltre 50 da 2,27/m3 a 3,89/m3 da 1,85/m3 a
3,89/m3 Residenze/Favelas Da 0 a 10 3,09/mese 3,09/mese Da 11 a 20 0,35/m3 0,35/m3 Da 21 a 30 1,16/m3 1,16/m3 Da 31 a 50 3,52/m3 3,52/m3 Oltre 50 3,89/m3 3,89/m3 Residenze/Normale Da 0 a 10 11,94/mese da 9,56/mese a
11,94/mese Da 11 a 20 da 1,66/m3 a 1,86/m3 da 1,32/m3 a
1,86/m3 Da 21 a 50 da 2,21/m3 a 4,65/m3 da 2,04/m3 a
4,65/m3 Oltre 50 da 2,99/m3 a 5,13/m3 da 2,43/m3 a
5,13/m3 Entità di Assistenza
Sociale
Da 0 a 10 11,98/mese da 9,58/mese a
11,98/mese Da 11 a 20 da 1,42/m3 a 2,34/m3 da 1,13/m3 a
2,34/m3 Da 21 a 50 da 2,32/m3 a 4,50/m3 da 1,85/m3 a
4,50/m3 Oltre 50 da 2,71/m3 a 4,66/m3 da 2,17/m3 a
4,66/m3 Commercio/Normale Da 0 a 10 23,95/mese da 19,15/mese a
23,95/mese Da 11 a 20 da 2,83/m3 a 4,65/m3 da 2,25/m3 a
4,65/m3 Da 21 a 50 da 4,60/m3 a 8,97/m3 da 3,67/m3 a
8,97/m3 Oltre 50 da 5,39/m3 a 9,34/m3 da 4,31/m3 a
9,34/m3 Industria Da 0 a 10 23,95/mese da 19,15/mese a
23,95/mese Da 11 a 20 da 2,83/m3 a 4,65/m3 da 2,25/m3 a
4,65/m3 Da 21 a 50 da 4,60/m3 a 8,97/m3 da 3,67/m3 a
8,97/m3 Oltre 50 da 5,39/m3 a 9,34/m3 da 4,31/m3 a
9,34/m3 Azienda Pubblica con
Contratto (ii)
Da 0 a 10 17,96/mese da 14,36/mese a
17,96/mese Da 11 a 20 da 2,12/m3 a 3,49/m3 da 1,70/m3 a
3,49/m3 Da 21 a 50 da 3,45/m3 a 6,73/m3 da 2,75/m3 a
6,73/m3 Oltre 50 da 4,04/m3 a 7,00/m3 da 3,24/m3 a
7,00/m3 Azienda Pubblica senza
Contratto
Da 0 a 10 23,95/mese da 19,15/mese a
23,95/mese Da 11 a 20 da 2,83/m3 a 4,65/m3 da 2,25/m3 a
4,65/m3 Da 21 a 50 da 4,60/m3 a 8,97/m3 da 3,67/m3 a
8,97/m3 Oltre 50 da 5,39/m3 a 9,34/m3 da 4,31/m3 a
9,34/m3
i. Utente con reddito famigliare inferiore a 3 stipendi minimi, abitante di strutture con area inferiore a 60mq e utilizzatore di energia elettrica monofase
inferiore a 170 Kw-ora/mese; utente disoccupato, il cui ultimo stipendio è stato inferiore a 3 stipendi minimi – l‟agevolazione sarà concessa per un periodo massimo di 12 mesi; abitazioni popolari risultanti del processo di urbanizzazione verticale delle favelas.
ii. Segreterie dello Stato e Comuni con contratto di fornitura di servizi firmato con la Sabesp.
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106
Costi Uffici e Abitazioni
Varia enormemente a seconda dalla città (addirittura da quartiere a quartiere), nonché
dalla dimensione dell‟immobile e dallo standard di rifinitura. Indicativamente, i costi
praticati nella città di San Paolo sono i seguenti:
i Acquisto Abitazioni: da R$ 1.200,00/mq a R$ 17.000,00/mq;
i Affitto Abitazioni: da R$ 8,00/mq a R$ 55,00/mq;
i Acquisto terreni: da R$ 60,00/mq a R$ 18.000,00/mq;
E] Affitto Terreni: da R$ 0,15/mq a R$ 350,00/mq;
i Acquisto Capannoni: da R$ 210,00/mq a R$ 1.000,00/mq;
i Affitto Capannoni: da R$ 1,20/mq a R$ 12,50/mq;
i Acquisto Uffici: da R$ 850,00/mq a R$ 10.000,00/mq;
i Affitto Uffici: da R$ 3,80/mq a R$ 85,00/mq.
Costi Uffici e Abitazioni
Costo indicativo medio per una giornata:
i Hostess bilingue italiano-portoghese (giornata di 8 ore): R$ 280,00;
i Interprete in simultanea: R$ 1.200,00 (giornata di 6 ore) + costi materiale tecnico. Al
riguardo si fa presente che la prestazione in simultanea non può superare 1,5 ore
consecutive. Per prestazioni più lunghe occorre quindi prevedere più interpreti.
Remunerazioni medie
Le rimunerazioni variano a seconda delle mansioni e specialità dell‟impiegato, nonché
della dimensione dell‟industria e ramo di attività. Indicativamente, sono riportati qui
alcune fasce di stipendio:
i Operaio (p.es. tecnico, operatore macchine, saldatore, assemblatore, meccanico
specializzato ecc.): da R$ 1.100 a R$ 2.800 al mese.
E] Impiegato (segretaria, assistente amministrazione, venditore, analista di marketing,
ingegnere ecc.): da R$ 1.700 a R$ 6.500 al mese;
E] Quadro (manager addetti alla produzione, all‟area commerciale, alla promozione e
pubblicità ecc.): da R$ 9.000 a R$ 12.000 al mese;
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107 E] Dirigente: > R$ 20.000,00/mese + benefici.
Alle suddette cifre vanno aggiunte le imposte e diritti del lavoratore, che ammontano
intorno al 90%-100% sul valore dello stipendio percepito.
Orari di lavoro: lun-ven 09.00 - 18.00. Uffici pubblici: dom-gio 07.30 - 14.30. Banche: lun-ven 10.00 - 16.00.
NORMATIVE
Il Brasile è uno dei paesi al mondo con il più alto tasso di crescita economica. Prossimi eventi, come il calcio World Cup 2014 e Giochi Olimpici del 2016, e l'esplorazione dei più grandi giacimenti di petrolio scoperti di recente (nel cosiddetto «pre-sale» zona, situata a 300 km dalla costa di Rio de Janeiro) Si prevede di aumentare ulteriormente l'economia brasiliana e per attrarre investimenti stranieri ancora di più. Panoramica delle leggi brasiliane selezionati fiscale nazionale e normative Uno degli aspetti più importanti che gli investitori stranieri dovrebbero prendere in considerazione per valutare se effettuare i loro investimenti in Brasile riguarda il ruolo svolto dalle norme e le disposizioni emanate dalla Banca Centrale del Brasile e dal Servizio federale brasiliano delle Entrate e il loro impatto sul trattamento fiscale di tali investimenti. Per esempio, come conseguenza delle disposizioni emanate dalla Banca Centrale del Brasile,alle aziende brasiliane non è normalmente consentito di mantenere le valute straniere in un conto bancario brasiliano (salvo eccezioni per le compagnie petrolifere). Ne consegue che tutti i fondi denominati in Euro rimessi in Brasile da parte di un investitore italiano con lo scopo, diciamo, di acquisire quote di una società brasiliana devono essere convertiti in Reais (moneta brasiliana) attraverso accordi di cambio stipulato con un istituto finanziario locale. Come regola generale, l'esecuzione di tale accordo di cambio valuta fa scattare il pagamento dell'imposta sulle operazioni finanziarie ( IOF ) ad un tasso del 0,38%.
Tuttavia, l'IOF non si applica, tra l'altro , agli accordi di cambio valuta eseguiti per i fondi di conversione (in Reais) derivanti da prestiti infragruppo (a condizione che i fondi rimangano nel territorio brasiliano per almeno 90 giorni). Inoltre, taluni obblighi di comunicazione devono essere soddisfatti al fine di consentire un corretto flusso di fondi dentro e fuori il Brasile. In particolare, la corretta registrazione degli investimenti diretti esteri con la Banca Centrale del Brasile è un pre-requisito per una società brasiliana per ricevere e / o pagare le somme ai propri azionisti italiani. Per quanto riguarda il finanziamento degli investimenti brasiliani, tradizionalmente, gli investitori stranieri utilizzavano per finanziare le loro controllate brasiliane il debito invece che mezzi propri.
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108 Ciò era dovuto al fatto che, fino alla fine del 2009, per i prestiti transfrontalieri
infragruppo era richiesto solo il tasso di interesse non superiore a Libor maggiorato di uno spread del 3%. Inoltre, queste norme non si applicavano ai prestiti intercompany registrati presso la Banca Centrale del Brasile. Alla fine del 2009, norme sulla sottocapitalizzazione sono state introdotte in Brasile. Queste disposizioni limitano la detrazione delle spese per interessi passivi relativi finanziatori stranieri, se il mutuatario brasiliano ha un rapporto debito-equity superiore a 2 a 1. Pagamenti di interessi a finanziatori stranieri sono soggetti a una ritenuta alla fonte del 15% (25% se il creditore è residente in un paradiso fiscale). Per quanto riguarda il trattamento fiscale dei dividendi, il Brasile ha adottato il sistema
di esenzione di partecipazione per cui, da un lato, i dividendi non sono deducibili a livello della società distributrice e, d'altra parte, i dividendi non subiscono alcuna imposizione sul reddito al momento della raccolta dagli azionisti. Questo sistema vale anche per gli azionisti stranieri (anche se residente in un paradiso fiscale). Un'alternativa che potrebbe essere utilizzata dalle società brasiliane per compensare gli azionisti è il pagamento del cosiddetto «interesse del capitale proprio» (« juros sobre capitale propriocettive »), che è determinato applicando il tasso TJLP (un tasso di interesse ufficiale determinato dalla Consiglio Nazionale monetario della Banca centrale brasiliana) al patrimonio netto della società. «Gli interessi sul capitale proprio» sono trattati come una spese deducibili per la società che li paga ed è soggetta a una ritenuta alla fonte del 15% in Brasile.
Un problema che sorge in presenza di «interesse sul patrimonio» riguarda la qualificazione dei redditi ai fini dell'applicazione delle convenzioni fiscali eseguite dal Brasile con altri paesi.
Se, per esempio, «interesse sul patrimonio» si qualifica come «dividendo» ai fini del DTT Italia-Brasile, in linea di principio, un azionista italiano con una quota superiore al 25% del capitale sociale della società brasiliana potrebbe avrebbe diritto ad essere sente ai sensi dall'articolo 23 del Italia-Brasile DTT (anche se questo è deducibile in Brasile) .
Tuttavia, la qualifica di «interesse del capitale proprio» in Brasile non è una questione semplice, poiché non vi è alcuna disposizione fiscale nazionale che affronta in modo chiaro la questione.
Anche se molti giuristi brasiliani e contabili ritengono che «interesse del capitale proprio» deve essere qualificato come oneri finanziari, la Securities and Exchange Commission brasiliano ha richiesto le società quotate (si veda la Delibera 207/1996) di riconoscere tale voce direttamente a riduzione degli utili accumulati, come una forma atipica di «dividendo», senza che passi nel conto economico. Questa linea guida è normalmente seguita da entrambe le società quotate e non quotate in Brasile. Infine, la legislazione fiscale brasiliana stabilisce che le rimesse in un paese straniero relativi ai servizi tecnici o amministrativi sono soggetti a ritenuta alla fonte al tasso del 15% . Se la compensazione è legata con un altro tipo di servizio (che non possono essere classificati come tecnici o amministrativi), o se il beneficiario della compensazione è situato in un paradiso fiscale, il tasso di ritenuta fiscale aumenta al 25%. Le leggi fiscali brasiliane prevedono imposte sul reddito del 15% sulle plusvalenze realizzate dalla vendita di società brasiliane, che si applica indipendentemente dal fatto che il contribuente rilevante è residente in Brasile oppure no.
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109 Italia-Brasile DTT - Il confronto con il modello di Convenzione dell'OCSE
Anche se il Brasile non è un paese membro dell'OCSE, l'Italia-Brasile DTT segue sostanzialmente il modello OCSE, fatte salve alcune deviazioni importanti che vedremo. dividendi (articolo 10) Le Imposte sul reddito brasiliano sui dividendi non supera il 15% dell'importo lordo dei dividendi se pagati ad un beneficiario che è residente in Italia ai fini del trattato. Nessun tasso ridotto (accanto al tasso del 15%) viene fornito con l'Italia-Brasile DTT per gli azionisti di controllo . La nozione di dividendi sotto il DTT Italia-Brasile è sostanzialmente in linea con il Modello OCSE. Infine, l'Italia-Brasile DTT prevede una clausola, che non è incluso nel Modello OCSE, in
cui i profitti attribuibili a stabili organizzazioni brasiliane dei contribuenti italiani possono essere soggetti a una ritenuta alla fonte brasiliana (la cosiddetta «imposta sugli utili ramo») , che non può comunque superare il 15% dell'ammontare lordo di tali utili (al netto delle imposte brasiliano aziendale dovuta sugli utili stesso). Interesse (articolo 11) Imposte sul reddito brasiliano sugli interessi non supera il 15% dell'ammontare lordo degli interessi, se pagati ad un beneficiario che è residente in Italia ai fini del trattato. Il tasso di interesse è quindi superiore a quello previsto dal modello OCSE. La nozione di interesse sotto il DTT Italia-Brasile è anche sostanzialmente in linea con il Modello OCSE. Tuttavia, il paragrafo 4 del protocollo chiarisce che la nozione comprende le commissioni pagate da un residente del Brasile ad una banca o istituto finanziario in relazione a servizi resi da tale banca o istituto finanziario. Royalties (articolo 12) Imposte sul reddito brasiliano a carico delle royalties non supera il 15% dell'ammontare lordo dei canoni, se versati ad un beneficiario che è residente in Italia ai fini del trattato. Tuttavia, per royalties derivanti dall'utilizzo, o la concessione in uso di marchi, il tasso trattato è pari al 25% (anziché del 15%). Anche per i diritti d'autore, quindi, il tasso è superiore a quello normalmente previsto dal modello OCSE. La nozione di royalties si discosta da quella nella versione corrente del modello OCSE. In particolare, questo è molto più ampio poiché include compensi di qualsiasi natura corrisposti per l'uso o la concessione in uso di attrezzature industriali, commerciali o scientifiche. Inoltre, ai sensi del punto 5 del protocollo, la nozione di royalties include anche compensi per l'assistenza tecnica e servizi tecnici. Le plusvalenze (articolo 13) e reddito non espressamente menzionati (art. 22) La disposizione del Trattato sulle plusvalenze si discosta significativamente dal modello OCSE. Per il diritto Brasiliano plusvalenze source derivato dai contribuenti italiani e derivanti dalla alienazione di beni o diritti, diversi dai beni immobili e beni mobili facenti parte della proprietà aziendale di una stabile organizzazione (o relativi a un fisso di base in Brasile), in linea di principio sono imponibili non solo in Italia ma anche in Brasile. La stessa regola vale per elementi di origine brasiliana residuo di reddito. Al contrario, sotto il modello OCSE, tali redditi sono normalmente imponibili soltanto nello Stato di residenza del contribuente. Metodi per l'eliminazione della doppia imposizione (articolo 23) L'articolo 23 del DTT Italia-Brasile stabilisce diverse disposizioni fiscali interessanti volti ad affrontare la doppia imposizione («credito d'imposta estera» e «l'esenzione dei dividendi»). Articolo 23 contiene anche disposizioni per la concessione di «crediti di imposta fittizi» ai contribuenti residenti italiani che derivano alcuni elementi di origine
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110 brasiliana di reddito.
Credito d'imposta esteri Articolo 23 Italia-Brasile DTT include disposizioni che concedono ai contribuenti italiani crediti fiscali esteri nei confronti di elementi di origine brasiliana di reddito soggetto ad imposta in Brasile. Tali disposizioni, che sono in linea con il Modello OCSE, sollevano due principali questioni interpretative in Italia, che sono discussi nella sezione 4.
Credito d'imposta figurativo Articolo 23 del DTT Italia-Brasile si discosta significativamente dal modello OCSE. Ciò include una clausola che dà diritto residenti italiani da avere con un credito d'imposta figurativo in Italia (ad un tasso fisso del 25%) per quanto riguarda i dividendi di fonte brasiliana, interessi e royalties, e ciò indipendentemente dal fatto alcuna imposta sul reddito brasiliano siano state effettivamente applicate a tali redditi. Esenzione dei dividendi Articolo 23 di Italia-Brasile DTT prevede un'esenzione del dividendo del 100% per i dividendi distribuiti da società collegate e controllate brasiliane, e raccolti da società italiane residenti . Nessun credito d'imposta estera (compresi nozionale credito d'imposta estera) è disponibile in relazione ai dividendi fonte brasiliana raccolti da società italiane residenti che beneficiano dell'esenzione al 100% di cui all'articolo 23 . Come già accennato, un problema che si pone è se fonte brasiliana «interesse sul patrimonio» raccolti da aziende italiane potrebbero beneficiare in linea di massima per l'esenzione dei dividendi al 100% di cui all'articolo 23 . La questione stabile organizzazione derivanti in Brasile in relazione con l'interpretazione del DTT Italia-Brasile L'articolo 7 di Italia-Brasile DTT stabilisce che «gli utili di un'impresa di uno Stato contraente sono imponibili soltanto in detto Stato a meno che l'impresa svolge attività nell'altro Stato contraente per mezzo di una stabile organizzazione ivi situata. Se l'impresa svolge attività come avanti detto, gli utili dell'impresa sono imponibili nell'altro Stato ma soltanto nella misura in cui sono attribuibili alla stabile organizzazione ». Secondo l'interpretazione prevalente, articolo 7, disegna la linea di demarcazione tra il potere tassazione dello Stato di residenza (di un'azienda) e lo Stato della fonte (dei redditi) fino a «profitti» sono interessati. Alla luce di quanto sopra, in linea di principio, qualsiasi servizio reso alla società brasiliane per le imprese italiane che non possiedono un impianto brasiliano permanente (ad eccezione di tecnici e / o servizi di assistenza tecnica che si qualificano come canoni ai fini del trattato, come sopra discusso ) è disciplinato dall'articolo 7 del DTT Italia-Brasile e di conseguenza sono soggetti a tassazione solo in Italia. Anche se questa affermazione è tecnicamente corretta, fornitori di servizi stranieri possono incontrare alcuni ostacoli a far rispettare tale disposizione in Brasile a causa del fatto che il servizio brasiliano Internal Revenue ( IRS ) da una interpretazione dell'espressione «profitti aziendali» particolare.
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Secondo l'IRS , non è possibile applicare l'articolo 7 del trattato fiscale per la ragione che la legislazione brasiliana interna fa una distinzione tra «profitti» e «guadagni». Di conseguenza, qualsiasi rimessa da una società brasiliana è considerato dalle autorità fiscali, impropriamente, come «guadagnare» e non un «profitto» della società italiana, negando, così, l'applicazione dell'articolo 7 del DTT Italia-Brasile. Inoltre, anche se la società brasiliana destinata a sfidare questa interpretazione IRS, che avrebbe dovuto affrontare alcuni ostacoli pratici per effettuare i pagamenti dei compensi per tali servizi alla società italiana senza raccogliere la tassa richiesta alla fonte. In
realtà, tale pagamento deve essere intermediato da un istituto finanziario autorizzato dalla Banca Centrale del Brasile ad operare nel mercato dei cambi. Tale istituzione finanziaria si rifiuta di far parte del contratto di cambio valuta straniera, se la società brasiliana non raccoglie la ritenuta alla fonte applicabile a tale pagamento. Molti problemi tra fornitori di servizi italiani e clienti brasiliano possono derivare per l'interpretazione distorta di Italia-Brasile DTT dall'IRS. Normalmente, questi argomenti sono affrontati in anticipo tra le parti attraverso specifiche clausole nei contratti di servizio per definire chiaramente quale parte si fa carico di ogni eventuale onere fiscale brasiliano. Il credito d'imposta figurativo a disposizione degli investitori italiani ai sensi dell'articolo 23 del DTT Italia-Brasile e le leggi italiane fiscale nazionale Secondo l'interpretazione prevalente, il credito d'imposta figurativo a disposizione degli investitori italiani ai sensi dell'articolo 23 del DTT Italia-Brasile deve essere determinata secondo le disposizioni relative alla determinazione dei crediti d'imposta esteri previsti dall'articolo 23 di Italia- DTT e Brasile, in una certa misura, dalle leggi fiscali italiane (v., in particolare, l'articolo 165 della ITC). Sulla base della formulazione dell'articolo 23 del DTT Italia-Brasile, che viene utilizzato in molte delle convenzioni sulla doppia imposizione firmati da Italia con altri paesi, crediti d'imposta stranieri dovrebbero essere in linea di principio determinato con il metodo del cosiddetto credito ordinario , per cui lo Stato di residenza consente, come una deduzione dalla propria imposta sul proprio reddito dei suoi abitanti, un importo pari all'imposta pagata nell'altro Stato sulle entrate derivanti da detto altro Stato, ma la detrazione è limitata alla appropriata parte delle proprie imposte proprio .Il cosiddetto metodo di credito ordinario per la determinazione del credito d'imposta stranieri è previsto anche dall'articolo 165 della ITC.
Un problema che si pone è se la determinazione dei crediti d'imposta stranieri (e dei crediti d'imposta nozionale) di cui all'articolo 23 (2,4) su Italia-Brasile DTT dovrebbe essere influenzato dalla norma nell'articolo 165 (10) delle ITC, che ha definito una limitazione aggiuntiva che non è di per séprevisto con il metodo del credito ordinario in sé. Ai sensi dell'articolo 165 (10), se il reddito estero non concorrono interamente per determinare il reddito imponibile complessivo del contribuente italiano, l'imposta straniera che può essere in linea di principio lodevole in Italia è ridotto di conseguenza. Ne consegue che, per esempio, se solo il 5% del reddito estero sono soggetti a tassazione in Italia, solo il 5% dell'imposta estera può in linea di principio lodevole in Italia (in base al metodo di credito ordinario).
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Secondo l'interpretazione prevalente, le disposizioni dei trattati fiscali non dovrebbero essere interessati dalla normativa fiscale nazionale, che siano meno favorevoli per i contribuenti . Inoltre, alla luce di questo principio, alcuni commentatori fiscali hanno espresso il parere che i limiti stabiliti dall'articolo 165 (10) della ITC non si dovrebbe applicare nella determinazione dei crediti d'imposta esteri a disposizione dei contribuenti italiani sotto i trattati fiscali . In questo contesto, riteniamo che la determinazione dei crediti di imposta straniera (e crediti d'imposta figurativo) a disposizione ai sensi dell'articolo 23 su Italia-Brasile DTT dovrebbero essere soggetti al metodo di credito
ordinario, senza essere influenzato dalla ulteriore limiti stabiliti dall'articolo 165 (10) della ITC . FINANZA
L'andamento dei pagamenti da parte dei debitori brasiliani in normali transazioni commerciali può essere considerato normale, dopo un periodo di forti irregolarità nel triennio 2001-03. Negli ultimi anni, e nei primi mesi del 2009 in particolare, la media di insolvenze brasiliane è stata costantemente al di sotto della media mondiale. Le bancarotte e i fallimenti hanno subìto solo un leggero incremento del 5,7% nei primi 6 mesi del 2009 dopo anni (dal 2004) di continuo calo.
La Banca Mondiale stima un periodo piuttosto lungo per riscuotere in sede giudiziaria un pagamento a fronte di un contratto inadempiente (circa 616 giorni), e un costo abbastanza contenuto (16,5% del debito insoluto, la gran parte del quale è dovuta alle spese legali). Siamo comunque sotto le medie dei paesi latino-americani.
Il rischio commerciale rimane comunque l'aspetto più rilevante della rischiosità del paese. È quindi in ogni caso opportuno ottenere, per regolamenti a breve termine, crediti documentari aperti dalle maggiori banche del paese, mentre nel medio termine è consigliabile richiedere il pagamento con titoli di credito oppure l'inserimento del regolamento delle forniture nelle linee di credito concordate con banche italiane ed internazionali. Un'alternativa è quella di assicurare i crediti fornitori a fronte del rischio commerciale, con Sace, Sace Bt o le compagnie di assicurazioni private.
L'assicurazione francese Coface pubblica sul suo sito un'interessante analisi sugli strumenti di pagamento brasiliani. Cambiali tratte e, in misura minore, Pagherò cambiari sono utilizzati nelle transazioni commerciali locali. Relativamente comuni sono gli assegni, spesso postdatati e quindi usati come strumenti di credito. Sebbene non consigliabili nelle transazioni internazionali, questi strumenti offrono - se emessi correttamente da un punto di vista formale - un accesso privilegiato alle procedure esecutive, in caso di non pagamento. Uno strumento del tutto particolare, molto comune nelle transazioni domestiche, è la duplicata mercantil, che consiste in una copia della fattura originale, pagabile entro un massimo di 30 giorni, che il fornitore presenta al compratore per la firma. Una volta firmata, tale copia di fattura rappresenta uno strumento di credito che può essere esibito in giudizio. I bonifici bancari sono molto comuni nelle transazioni domestiche e, tramite la rete swift, cui le maggiori banche brasiliane sono connesse, in quelle internazionali. In questo ultimo caso a volte sono garantite da una standby letter of credit.
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FORFAITING
L'utilizzo di titoli di credito (cambiali e tratte) in pagamento di transazioni commerciali non è così frequente, ma il mercato del forfaiting nei confronti di debitori brasiliani è piuttosto vivace.
In genere vengono accettati sconti pro-soluto fino a 5 anni su Banco Bradesco SA, Banco Itau SA, Unibanco, e - selettivamente - su altri istituti di credito fra quelli indicati nella tavola 2, a tassi d'interesse che vanno concordati di volta in volta, e che comunque si attestano indicativamente su livelli dell'1,75-2,25% a 3 anni, 2,25-2,75% a 5 anni. È necessario peraltro avvertire il lettore che l'attuale crisi economica e finanziaria mondiale ha sconvolto tutti i mercati finanziari, e quindi controparte, quotazioni e costi vanno considerati di volta in volta, con contropartite molto affidabili e quasi esclusivamente per operazioni garantite da banche.
La soluzione alternativa al forfaiting (quella di richiedere una copertura Sace sul rischio di credito e, se si riesce ad ottenerla, tentare di smobilizzare pro-soluto i titoli di credito con voltura di polizza a favore della banca scontante) non è molto frequente, ma ampiamente possibile, per operazioni con dilazione di pagamento fino a 5-6 anni. La disponibilità di Sace per la concessione di polizze credito fornitore è buona, naturalmente se il debitore ha un buon rating creditizio o se l'operazione sottostante gode di garanzia bancaria.
CREDITI EXPORT Il Brasile è collocato dall'Ocse nella seconda categoria di Consensus (che comprende tutti i paesi che non sono dichiarati ad alto reddito dalla Banca Mondiale) . Pertanto, in linea teorica, debitori del paese possono ricevere dilazioni di pagamento su cui strutturare crediti export fino a 10 anni (salvo periodi più lunghi per settori particolari, come centrali elettriche e nucleari, navi, aerei, progetti di energie rinnovabili e nei project finance). È probabile che opere di grandi infrastrutture e progetti di impianti industriali vengano in un prossimo futuro realizzate con finanziamenti all'esportazione a lungo termine, nell'ambito di operazioni di finanza strutturata.
Sono in vigore diverse linee di credito «open » e convenzioni Sace di banche italiane a favore di banche brasiliane.
SACE Il Brasile viene collocato da Sace nella terza categoria di rischio, sulle 8 previste dall'Ocse (da 0 - rischio nullo - a 7 - rischio massimo). Per quanto riguarda le condizioni di assicurabilità, per il Brasile è prevista apertura senza restrizioni, sia per il rischio bancario sia per quello corporate, sia infine per il rischio sovrano.
La Sace, al 31 marzo 2009, aveva deliberato impegni assicurativi sul paese pari a 1,1 miliardi di euro. Le garanzie perfezionate in quota capitale ammontavano alla data a 800 milioni di euro, dei quali 730 erogati. Questi rilevanti importi collocano il paese fra i primi 10 verso i quali la nostra Eca ha un'esposizione assicurativa.
La Sace attribuisce al paese le seguenti valutazioni: - Country risk: rischio medio, con rating M1, e outlook stabile];
- Rischio politico: rischio basso, outlook stabile;
- Rischio economico: rischio medio, outlook stabile;
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114 - Rischio finanziario: rischio medio, outlook stabile;
- Rischio operativo: rischio medio, outlook stabile. Nel 2007 il Brasile ha ripagato anticipatamente il proprio debito di 15,5 miliardi di dollari nei confronti del Fmi ed estinto il debito complessivo verso il Club di Parigi (1,7 miliardi di dollari).
ALTRE AGENZIE ASSICURATIVE PUBBLICHE EUROPEE
Tra le altre agenzie assicurative pubbliche, sono interessanti i giudizi di Ducroire (belga) e Coface (francese).
La Ducroire, che ha una classificazione molto articolata nella valutazione del rischio assicurativo, colloca il paese:
- nella seconda categoria di rischio su 7 per il rischio politico nelle esportazioni a breve termine e per le transazioni speciali, nella terza per quelle a medio termine;
- nella categoria C (la più rischiosa in una scala che va da A a C) per il rischio commerciale per le esportazioni;
- per gli investimenti diretti, nella seconda categoria di rischio su 7 per il rischio di guerra e per quello di espropriazione e di atto ostile del Governo, e nella terza per il rischio di trasferibilità valutaria.
I plafond per il paese sono molto elevati: essi ammontano a 3.750 milioni di euro, di cui 2.250 per operazioni a breve termine e operazioni speciali, e 1.500 per operazioni a medio-lungo termine e investimenti. La disponibilità a concedere garanzie è normale. La Coface colloca il paese nel gradino più basso della categoria dei rischi «d'investimento », con la valutazione A4. Uguale è il rating del business climate (che misura il rischio corporate dei debitori del paese ed in genere la possibilità di svolgere un'attività d'affari nel paese) ]. Nella sua valutazione di rischio sul Brasile, la Coface riconosce i seguenti punti di forza per l'economia del paese: - il Brasile è dotato di risorse naturali intensive e svariate e la sua economia ha potuto diversificarsi,
- i prodotti dell'industria manifatturiera rappresentano una porzione crescente della produzione e dell'export,
- la continuità della politica di perseguimento della stabilità macroeconomica sembra assicurata,
- la capacità di far fronte effettivamente alla volatilità dei mercati finanziari internazionali è aumentata,
- il potenziale del mercato domestico brasiliano e il costo del lavoro competitivo aumentano l'attrattività per gli investitori stranieri;
e, come punti di vulnerabilità:
- per raggiungere una crescita sostenibile, saranno necessarie riforme strutturali - in particolare nell'istruzione, nel mercato del lavoro, nella tassazione, e nel quadro regolatorio - ma esse hanno trovato forti ostacoli politici,
- la mancanza di investimenti si è rivelata nel deficit energetico e infrastrutturale (porti, aeroporti, strade, ferrovie), stante la difficoltà di avviare finanziamenti in PPP (public/private partnership), - il Brasile rimane esposto alle fluttuazioni dei prezzi mondiali di alcuni beni e materie prime,
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115 - il debito pubblico rimane alto ed esposto all'andamento dei tassi d'interesse interni; le
sue scadenze inoltre sono troppo ravvicinate.
FINANZIAMENTI INTERNAZIONALI Il gruppo World Bank ha mantenuto una presenza attiva in Brasile per sostenere uno sviluppo sostenibile con tutti i benefici sociali ed economici che ne conseguono. Il Brasile è il maggior debitore della Ibrd, con un totale di quasi Usd 44 miliardi di prestiti dal 1949. Al marzo 2009, c'erano ancora 62 progetti Ibrd attivi in Brasile, per impegni totali di Usd 8,1 miliardi. A questi si aggiungono garanzie e prestiti soprattutto dei fondi per la protezione ambientale (Global Environmental Fund, Rainforest Fund, Carbon finance) per altri 271 milioni di dollari.
La Bank's Partnership Strategy per il periodo 2008-11 si focalizza soprattutto sul rapporto diretto con gli Stati della federazione, e sui seguenti settori:
- riforme fiscale e del settore pubblico;
- sviluppo del settore privato;
- infrastrutture strategiche e riduzione della povertà;
- sviluppo umano, migliorando i servizi sociali e rendendo più efficiente la spesa pubblica;
- sviluppo rurale e dell'agricoltura;
- sviluppo economico e sostenibilità ambientale dell'Amazzonia.
La Interamerican Development Bank (Iadb) ha finanziato progetti nel paese, solo negli ultimi 5 anni, per quasi Usd 13 miliardi, principalmente nei settori dell'energia, del credito, dei trasporti, e nel settore privato e degli investimenti sociali. L'ultima Country strategy approvata per il paese riguardava il periodo 2004-07 e aveva 3 obiettivi generali:
- promuovere una crescita sostenuta, stabile e ambientalmente sostenibile;
- ridurre la povertà, promuovere l'inclusione sociale e migliorare l'equità sociale e regionale;
- sostenere il rafforzamento istituzionale e promuovere la democrazia e la partecipazione dei cittadini.
Per quanto riguarda il Fondo Monetario Internazionale, dopo il rimborso del prestito nel 2007 di cui si è prima parlato, i rapporti si limitano alle consultazioni periodiche.
RATING E QUOTAZIONI DEL RISCHIO PAESE Fra le maggiori agenzie di rating internazionali, Standard & Poor's e Fitch attribuiscono una valutazione «investment grade » al paese, mentre Moody's lascia il
rischio Brasile ancora sul gradino più alto della categoria «non investment grade » .
SISTEMA VALUTARIO, CAMBI E TASSI D'INTERESSE
La valuta del paese è il real (sigla Brl). La quotazione del real fluttua liberamente. Dopo una continua rivalutazione contro dollaro dal 2005, il Brl si è indebolito fino a quota 2,5 agli inizi del 2009, per poi tornare, a settembre, allo stesso livello di un anno prima (circa 1,8). Analogo, nell'ultimo anno, l'andamento contro euro.
Le quotazioni del Brl al 18 settembre 2009 erano:
- Eur/Brl 2,6615
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116 - Usd/Brl 1,8093.
I tassi d'interesse sui Fondi Federali sono fissati dalla Banca centrale, che ha gradatamente ridotto il c.d. Selic rate dal 12,75% d'inizio anno fino all'8,75% di settembre 2009.
SISTEMA BANCARIO E FINANZIARIO
La Banca centrale del paese è il Banco Central do Brasil (Bcb), creato con la legge n. 4595 del 31 dicembre 1964, è un'istituzione federale autonoma e fa parte del Sistema Finanziario Nazionale (Sfn). Il Bcb ha i tradizionali compiti delle banche centrali: determinazione e applicazione della politica monetaria e dei cambi, gestione delle riserve in valuta, emissione di banconote e monete, mantenimento di un efficiente sistema dei
pagamenti e finanziario.
Il Bcb è governato da un Comitato dei direttori, presieduto dal Governatore e composto da 7 Vice Governatori, ognuno a capo di un dipartimento operativo. Essi vengono nominati dal Presidente della Repubblica; la nomina deve essere ratificata dal Senato. Il sistema finanziario del Brasile viene così descritto nella sezione della Scheda paese di Sace, di seguito riportata : In Brasile non vi sono filiali o succursali di banche italiane. La presenza italiana si limita al Desk di Banca Nazionale del Lavoro presso Unibanco e agli uffici di rappresentanza di Ubi Banca, Intesa Sanpaolo e Unicredit Group.
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