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FUMETTO EDUCATIVO
Finalizzato a sensibilizzare gli studenti alla
tematica della paura.
Realizzato dalla classe 4D
Con la supervisione della Prof. Antolini
Fin dall'inizio dei tempi le emozioni sono state una caratteristica essenziale dell'uomo e
sono rimaste, anche nel corso della sua evoluzione, elemento che condiziona fortemente i
suoi comportamenti. Una delle emozioni ancestrali più importanti è la paura, la quale
riveste in primis una funzione adattativa e nel corso dell’evoluzione umana ha assunto
molteplici forme e sfumature, influenzando gli atteggiamenti e le modalità relazionali
degli uomini che abitano il mondo contemporaneo.
Dialogando in classe, durante una lezione di psicologia con la Prof.ssa Antolini, ci siamo
rese conto che tutti possediamo paure differenti e che la paura è l’emozione che più delle altre
condiziona le nostre scelte e i nostri modi di vivere. Confrontandoci ed aprendoci
vicendevolmente, esternando le nostre angosce agli altri, abbiamo compreso quanto la
condivisione sia essenziale per affrontarle e superarle.
Essendoci accorte che nessuno è esente da paure, abbiamo deciso di intitolare questo lavoro
"Anch'io ho paura", nel quale sono stati creati quattro personaggi che, grazie ad un semplice
gioco, riescono ad esternare i loro timori più profondi.
Tutto ha inizio una sera in cui i genitori di Sofia dovendo andare due giorni fuori città la
lasciano sola in casa e quest’ultima, timorosa di restare sola, organizza un pigiama party
invitando alcuni suoi amici di classe Lele, Andrea e Marika.
I quattro ragazzi decidono di trascorrere la serata con un gioco che ognuno di noi ha fatto
almeno una volta, "obbligo o verità", che inaspettatamente cambierà i rapporti fra i membri
del gruppo e aiuterà i protagonisti a guardarsi con occhi diversi, creando nuovi legami
basati sulla condivisione.
Partendo da un’ironia non costruttiva, tipica delle relazioni che intratteniamo con i nostri
coetanei e dallo screditamento reciproco, i protagonisti creeranno rapporti più profondi,
condividendo le proprie paure e sviluppando una maggiore empatia nei confronti del
prossimo, riuscendo a capire che solo attraverso la reciproca comprensione e il sostegno è
possibile divenire persone migliori.
Speriamo che quest’elaborato possa fungere da spunto di riflessione anche per altri ragazzi
e per questa ragione abbiamo deciso di realizzare un fumetto perché, a nostro parere, è una
modalità comunicativa immediata, semplice e divertente. Inoltre l’elaborato è stato creato
in formato pdf così da essere facilmente fruibile e al contempo è ecologico.
Il lavoro è stato svolto attraverso la metodologia del cooperative learning e la classe è stata
divisa in tre gruppi: il primo gruppo ha redatto la sceneggiatura ed ha creato i vari
personaggi delineando personalità ben definite con le rispettive storie di vita, il secondo
gruppo ha rappresentato graficamente le scene ideate, disegnando gli scenari e i personaggi
sulla scorta delle indicazioni fornite dal primo gruppo, mentre l’ultimo gruppo si è occupato
dell’aspetto grafico e della digitalizzazione dell’elaborato.
Questo progetto ci ha permesso di conoscerci in maniera più approfondita, imparando a
lavorare insieme in vista di un obiettivo comune, anche se non è stato sempre facile trovare
punti d’incontro e stabilire gli equilibri all’interno del gruppo.
Un ringraziamento particolare va al Dirigente Scolastico, Prof.ssa Adduci, che ci ha
permesso di svolgere questo progetto, alternativo alle lezioni frontali, che ha contribuito alla
nostra formazione personale e alla Prof.ssa Antolini che ha avuto un ruolo fondamentale
nella realizzazione di questo progetto coordinandoci e supportandoci.
Anno scolastico 2015/2016
La classe 4D
Mamma mia
questa sta piena di
soldi!!
Ciao ragazzi…
Entrate pure!!!
Ciao! Io ho portato
un gioco di società.
Permesso?!
Siete noiosi! Ma se
proprio insistete!
Ragazzi allora che
facciamo?
Giochiamo a
Monopoli?
Chi inizia?
Andrea!!! Come al scolito!!! Andrea!
!!
Ma no! Giochiamo
ad obbligo o verità.
E’ casa mia e
decido io!
Facciamo il
gioco proposto
da Marika!
Dai su!
Andrea gira
la ruota!
Smettila!
Sei sempre
il solito.
Obbligo o verità ?
O vuoi chiamare
la mamma ?
Ehmm…
Obbliglo!
Chi lo sceglie?
Scelgo io! Vai al
piano di sotto nel
ripostiglio e resta lì
per 10 minuti.
Interessante!
Vi prego ragazzi…
basta così con la
penitenza.
Ma sono passati solo
3 minuti…perché sei
già tornato? Sapevo che non
avresti resistito!
Che obbligo
stupido!!
Hai
incontrato
un
fantasma?
Stasera ne
vedremo delle
belle…
Finalmente
ha deciso di
confessare che è un
fifone!!!
Dai smettetela è una
cosa seria! Non ho
resistito perché ho una
paura che non ho mai
confidato a
nessuno…sono
claustrofobico.
Ho sempre pensato che
se si fosse scoperto sarei
stato giudicato.
Hahahaha!
Che paura
stupida!
Parli proprio tu
che ci hai
invitato perché
hai paura di
rimanere
sola!!!
Smettila!
Te lo si legge
in faccia che
stai dicendo
una bugia!
Ma se tu non
sai neanche
cosa significa
claustrofobico!
Ok!
Non c’è
problema
potete anche
andare via!
Ehi coso!
Abbassa la
cresta!! Non lo
so e non voglio
neanche
saperlo!!
Smettetela voi
due!!
Allora Sofia,
non c’è nessun
problema se ti
lasciamo sola?
Non mi dire
che sei come
Andrea!
No…ma cosa dici?!
Vi ho invitato per il
piacere di stare
insieme!
Ragazzi io vi
aspetto qui!
Nascondiamoci
e facciamola
spaventare!
Andiamocene,
così impara a
fare la dura!
Cos’è questo rumore?!
Ragazzi, siete stati
voi?! Non mi lasciate
sola vi prego…è vero
ho paura!!
Finalmente anche lei
ha ammesso di
essere una fifona!!
Basta dai!
Torniamo da
lei, lo scherzo è
finito!
Verità!
Questa volta
scelgo io chi
inizia…Marika
tocca a te!
Obbligo o verità? Ehm, su
continuiamo a
giocare.
Ma che gente
frequento! Sono
proprio ridotto male!
Perché ti isoli sempre
a scuola?
Forse perché non
vuole stare con gente
come te!
Secondo me perché
non trova nessuno
che si veste in modo
strano come lei.
Mi avete invitato
per farmi andare
in paranoia?! Certo
che siete monotoni!
Mi isolo semplicemente
perché a me non
interessano gli altri!
Invece credo che
le piacerebbe
uscire con uno
come me!
Forse non è che non
t’interessano…ma pensi che
non ti capisca nessuno,
vero? E’ la stessa
sensazione che provo io.
Ehm..io..
Adesso smettila!
Se davvero ci trovi così
monotoni allora perché hai
accettato l’invito?! Non
avevi di meglio da fare?
Non credo tu non abbia
paura di nulla!!
Perché non
rispondi??
Sono stanca di
fare sempre
quella forte…ad
essere sincera mi
sono sentita
sollevata quando
Andrea ha detto
quelle parole…ho
capito che non
sono l’unica a
provare questa
sensazione di
insicurezza
quando sono
con gli altri.
Dai Marika, sei
una ragazza
forte! Perché sei
scappata
piangendo?
Marika scappa in bagna
piangendo…e Sofia la raggiunge.
Allora Lele che hai
deciso, vuoi dirci
perché sei venuto
anche se pensi che
siamo degli sfigati
o te ne vai??
Cosa succede
qui?
Lele ti squilla il
telefono, ti è appena
arrivato un sms. Non sono sordo
Marika!
Fatevi tutti gli
affari vostri!!
Perché ti agiti?
Cos’hai da
nascondere?
Dai!!
Vedi
l’ultimo
messaggio!
Stai fermo!
Ridammi il
telefono!
Marika e Sofia tornano dagli
altri…e squilla il telefono di
Lele…
Ma guarda un
po’…il nostro
bulletto domani
deve andare dallo
psicologo!!
Smettila
Andrea! Non è
divertente!
Non c’è nulla di
male!
Lasciatemi
stare!!!
Scusa Lele, non volevo prenderti in
giro. Ho esagerato!
Da piccolo i miei genitori
litigavano sempre, mio padre era
molto violento…io avevo paura e mi
nascondevo nello scantinato…
rimanevo lì a lungo e così è nata la
mia claustrofobia.
Vedi Lele, non devi
vergognarti.
Abbiamo tutti le
nostre paure e
insicurezze…questa
serata è servita
proprio a farmi
comprendere ciò!
Quindi indosso la
maschera da duro
per non farmi
colpire…attacco per
primo così da non
essere attaccato.
Anche io ho qualcosa da dirvi….ho subito molti atti di
bullismo dai miei compagni di classe quando ero più piccolo e
mi sono ripromesso che cambiando scuola non sarebbe mai più
successa la stessa cosa.
Ognuno di
noi ha delle
paure ed è
necessario
affrontarle!
Per questa
ragione ci
esistono gli
amici, servono
per condividere
i pesi che non
riusciamo a
sopportare
soli!
Per tutto questo
tempo ho sbagliato,
da oggi cercherò di
essere migliore.
Grazie amici!
Sono contento che ti sia fidato
di noi e che tu abbia deciso di
condividere questa cosa…ma
non c’è bisogno di fare agli
altri quello che è stato fatto a
te…puoi essere migliore di così!
Non avrei mai
immaginato che
fossi fragile
quanto noi.
Fine.
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