Genova, 25 novembre 2010 ASSEMBLEA GENERALE DEGLI ISCRITTI Sala del Maggior Consiglio del Palazzo...

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Genova, 25 novembre 2010Genova, 25 novembre 2010

ASSEMBLEA ASSEMBLEA GENERALE DEGLI GENERALE DEGLI

ISCRITTIISCRITTI

Sala del Maggior Consiglio del Sala del Maggior Consiglio del Palazzo DucalePalazzo Ducale

1

ORDINE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI ORDINE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI CONTABILI E DEGLI ESPERTI CONTABILI

DI GENOVADI GENOVA

CORSO DI PREPARAZIONE ALLA PROFESSIONE DI DOTTORE COMMERCIALISTA

ED ESPERTO CONTABILE ANNO 2011/2012

Genova, 26 aprile 2011

Docente: Giuliano Termanini

RAGIONERIA GENERALERagioneria

26.4.11 - Lezione 1

CAPITALECAPITALEINIZIALEINIZIALE

CAPITALECAPITALEINIZIALEINIZIALE

DENARODENARO

BENI IMMATERIALIBENI IMMATERIALI

BENI MATERIALIBENI MATERIALI

TITOLITITOLI

CREDITI

AZIENDEAZIENDE

LA COSTITUZIONE DELL’IMPRESA

COSTITUZIONE

USCITE

INVESTIMENTI

ACQUISTOFATTORI PROD.

TRASFORMAZIONEECONOMICA VENDITA

DISINVESTIMENTI

ENTRATE

SETTORE FINANZIARIO

SETTORE ECONOMICO

CICLO DELL’IMPRESA DI PRODUZIONE

ENTRATE E USCITE MONETARIE

L’azienda ha denaro in cassa, sul c/c bancario o postale: l’insieme di questi valori è denominato DISPONIBILITA’ LIQUIDE.

La vendita di un bene genera:

-un’entrata monetaria o

-un aumento di crediti

L’ acquisto di un bene genera:

-un’uscita monetaria

-l’aumento di un debito

ASPETTO FINANZIARIO - OPERAZIONI DI GESTIONE

1. FATTI ESTERNI

Operazioni che, attraverso atti di scambio, collegano l’azienda con l’esterno. Sono prevalentemente operazioni di investimento, disinvestimento, finanziamento.

Aumenti o Diminuzioni di crediti e debiti

Entrate o Uscite di moneta e valori assimilati

1. FATTI INTERNI

Operazioni che avvengono all’interno dell’azienda, come trasformazione dei fattori produttivi in prodotti e servizi per la vendita

ASPETTO FINANZIARIO - I FINANZIAMENTI OTTENIBILI

L’azienda deve porre in essere determinate operazioni al fine di procurarsi i mezzi finanziari per svolgere la sua attività, e quindi fruire dei FINANZIAMENTI.

I Finanziamenti possono derivare da:

1. Capitale proprio (o di rischio), e cioè:

- Conferimenti del proprietario

- Utilizzo di utili o riserve non distribuiti

2. Capitale di terzi ( o di credito)

- debiti a breve termine (30-120 giorni)

- debiti a medio termine (da 1 anno a 5 anni)

- debiti a lungo termine (oltre i 5 anni)

ASPETTO FINANZIARIO - FINANZIAMENTI CON CAPITALE D’USO

Tramite contratti di locazione: il locatore si obbliga a concedere al conduttore un bene mobile o immobile per un certo tempo dietro pagamento di un corrispettivo.

Tramite contratti di leasing: il concedente (società di leasing) dà in locazione beni mobili o immobili scelti dal conduttore (impresa utilizzatrice), dandogli la facoltà di divenire proprietario dei beni al termine della locazione dietro pagamento di un prezzo di riscatto.

ASPETTO FINANZIARIO - I FINANZIAMENTI CONCEDIBILI

L’azienda può anche concedere finanziamenti a terzi.

I Finanziamenti possono essere:

1. Con Capitale proprio (o di rischio), e cioè l’azienda acquista Partecipazioni dell’azienda finanziata

2. Capitale di credito, e cioè con erogazioni di denaro o mezzi simili, che vanno a costituire crediti per il concedente e debiti per il beneficiario. Anche per questi vale la classificazione:

- debiti a breve termine (30-120 giorni)

- debiti a medio termine (da 1 anno a 5 anni)

- debiti a lungo termine (oltre i 5 anni)

ASPETTO ECONOMICO – I COSTI

Costi pluriennali

Costi per merci

Costi del lavoro

Costi per servizi

Costi per godimento beni di terzi

Costi finanziari

Costi fiscali

Costi straordinari

cui corrispondono:

Uscite di denaro

Aumenti di debiti

ASPETTO ECONOMICO – I RICAVI

Ricavi per vendita merci

Ricavi finanziari

Proventi vari

Disinvestimenti beni pluriennali

Ricavi straordinari

cui corrispondono:

Entrate di denaro

Aumenti di crediti

Il reddito

Un’incompleta uguaglianza definisce il reddito come:

RICAVI – COSTI = REDDITO

Secondo una visione patrimoniale esso è:

SITUAZIONE PATRIMONIALE FINALE

-SITUAZIONE PATRIMONIALE INIZIALE

= REDDITO = REDDITO

Ossia l’incremento o il decremento del patrimonio in un determinato Ossia l’incremento o il decremento del patrimonio in un determinato periodo.periodo.

MA CHE COSA SI INTENDE PER PERIODO?

L’ESERCIZIO

Non ha senso conoscere il reddito solo alla fine della vita dell’azienda.

La pratica, le norme civilistiche e le norme fiscali impongono di suddividere l’intero periodo in sottoperiodi, della durata di un anno solare, detti ESERCIZI.

n+0 n+1 n+2 n+3 n+4 n+5 n+6 fine

Lo schema rappresenta la vita temporale dell’azienda, suddivisa nei vari periodi definiti ESERCIZI.

Ma come si collegano tra loro gli esercizi?

Il principio della competenza

Se si deve considerare ogni ESERCIZIO distinto, occorre considerare che molte operazioni che si sono verificate in quell’esercizio, dipendono o dipenderanno dai fatti dell’esercizio precedente o del seguente.

Quindi, mediante particolari accorgimenti (artifizi contabili), per ottenere il reddito di esercizio è necessario tenere conto di questi fatti. Si deve quindi applicare il c.d. principio di COMPETENZA.

Applicando questo principio, il reddito di esercizio viene così determinato:

L’esercizio è il numero nOperazioni dell’esercizio n-1 riguardanti l’esercizio n

+ o - operazioni dell’esercizio n (costi e ricavi)

+ o – operazioni dell’esercizio n+1 riguardanti l’esercizio n

Regole per determinare la competenza

Come riconoscere i costi e i ricavi di competenza:

A) Un costo è considerato di competenza dell’esercizio quando è stato sostenuto nello stesso esercizio e nello stesso esercizio ha trovato copertura nel ricavo correlativo.

B) Un ricavo è considerato di competenza dell’esercizio quando è stato conseguito nello stesso esercizio e, nello stesso esercizio, si è verificata la correlazione col costo sostenuto.

SEMBRA FACILE, ma come si trova la correlazione tra costi e ricavi e ricavi e costi?

Si deve quindi tenere conto del fattore TEMPO e del fattore VALORE STIMATO.

L’analisi dei fatti amministrativi

I fatti amministrativi che interessano costi e ricavi devono essere accuratamente ANALIZZATI.

COSTI DI ESERCIZIO Uscita di denaro Variazione finanziaria

Aumento di debiti passiva VFP

RICAVI DI ESERCIZIO Entrata di denaro Variazione finanziaria

Aumento di crediti attiva VFA

Nel caso riportato i costi ed i ricavi trovano la loro manifestazione finanziaria nello stesso esercizio in cui sono sostenuti o conseguiti.

Costi e ricavi che non hanno manifestazione finanziaria nello stesso esercizio

COMPETENZA DELL’ESERCIZIO

1. Costo sostenuto nel 2011, pagato nel 2010 Competenza 2011

2. Costo sostenuto nel 2010, pagato nel 2011 Competenza 2010

3. Ricavo conseguito nel 2011, pagato nel 2010 Competenza 2011

4. Ricavo conseguito nel 2010, pagato nel 2011 Competenza 2010

Costi sostenuti a cavallo di due esercizi

31/121/10 31/3

Costo relativo 1/10 – 31/3 che verrà pagato il 31/3. La competenza è quella a sfondo blu. Poiché l’operazione non è ancora stata registrata, al 31/12 occorre tenere conto del costo di competenza (1/10-31/12)

31/121/10 31/3

Costo relativo al 1/10-31/3 pagato anticipatamente il 1/10. La competenzaè quella a sfondo blu. Poiché l’operazione al 31/12 è gia stata registrata, occorre togliere la parte di costo (verde) riguardante l’esercizio successivo.

Ricavi conseguiti a cavallo di due esercizi

31/121/10 31/3

Ricavo relativo al periodo 1/10 – 31/3 che verrà incassato il 31/3. La competenza è quella a sfondo blu. Poiché l’operazione non è ancora stata registrata, al 31/12 occorre tenere conto del ricavo di competenza (1/10-31/12)

31/121/10 31/3

Ricavo relativo al periodo 1/10-31/3 incassato anticipatamente il 1/10. La competenza è quella a sfondo blu. Poiché l’operazione al 31/12 è gia stata registrata, occorre togliere la parte di ricavo (verde) riguardante l’esercizio successivo.

RAGIONERIA GENERALERagioneria

26.4.11 – Fine Lezione 1

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