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Gli Ogham della Mia Terra Virtù e Doni degli Alberi del mio territorio
”Il Druido è il suo Territorio“
a mia terra è la Toscana, più precisamente la zona del Montalbano nel Valdarno
Inferiore, vicino a Vinci (FI), una dorsale montuosa di circa 25 km e che copre circa
180kmq di territorio nel cuore del bacino del fiume Arno. Sono sempre stato molto
legato alla mia terra natia, e attraverso il druidismo, ho avuto modo di approfondire e
rafforzare il mio rapporto con essa.
Questa parte di territorio si presenta
dolce allo sguardo, con le sue verdi
colline ondulate, terrazzate e
coltivate con Olivi e altri alberi da
frutto; ma anche con una flora forte
e longeva, ricca di vita e di energia.
Esplorandolo ho scoperto storie ed
energie che sono andate a creare
negli anni una serie d’insegnamenti
legati agli alberi tipici di questa
regione.
In questo breve lavoro presenterò nove alberi con cui sono cresciuto e con cui mi sono
relazionato. Alberi e luoghi a cui sono stato condotto ogni volta che mi sono aperto al
Canto della Terra e alla Saggezza del Drago, con animo curioso. Si dice che la Radice del Sé
è dove si raduna la nostra forza interiore, e gli alberi possono aiutarci ad affondare le nostre
radici nella Madre Terra per riceverne nutrimento spirituale e il Nwyfre per mantenere i
nostri corpi in salute. Le Radici di qualcosa sono la sua Fonte, la nostra fonte sono i nostri
Antenati, sia di sangue che di spirito. Onorare la vita degli alberi, e di tutta la creazione,
significa onorare le nostre radici, e quindi aprirci al flusso delle infinite Benedizioni che
provengono dall’Altromondo… così da far sgorgare dentro di noi, un profondo
sentimento di Gratitudine per la Bellezza di cui siamo i Custodi.
“Cammina nel Bosco e apprendi la sua Essenza
con cuore umile vai..cammina..conosci il suo respiro
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con animo curioso fai esperienza..immergendoti nei suoi profumi!
Cammina nel suo silenzio e segui il Canto della Terra
guarisci le tue ferite e riordina i tuoi pensieri,
onora il flusso del Tempo ascoltando la sua voce…
nel riflesso delle stelle…cattedrali di alberi sopra di te…”
L’Olivo, l’Energia Interiore
-Olea europaea-
Simbologia Planetaria: Sole
Posizione: Nord
Archetipo Arturiano: il Mabon
Parola Chiave: Energia, Forza, Rigenerazione
Vivo nella terra che è il cuore della produzione dell’olio extravergine d’oliva e le colline sul Montalbano, abbondano di questi magnifici alberi sempreverdi posti in ampi terrazzamenti. Possono raggiungere un’altezza di 20mt e il loro tronco è particolarissimo:
spesso contorto, cavo, da cui fuoriescono molti polloni, con splendide venature e dall’incredibile durezza. È un albero che evoca in me il sentimento della “mia casa”, nei miei occhi custodisco la bellezza delle mie colline. Passeggiando ho visto Olivi crescere in luoghi e condizioni estreme, vecchi alberi che nonostante i segni di decadimento, mostrano sempre un portamento elegante, fiero e raggiante, continuando a fiorire fino all’ultimo momento. Quest’albero è dotato veramente di una sua energia segreta. Meditare vicino a questi alberi mi ha sempre donato una grande forza, una forza che lavora sulla volontà. In particolare agisce quando mi sento provato e logorato nelle mie energie vitali. È proprio dai suoi fiori che il dott. Edward Bach creò il rimedio Olive, che se assunto con regolarità, aiuta proprio a ripristinare i nostri livelli d’energia.
Simbolo della forza e della continua rinascita, associo quest’ albero all’energia del Sole al tempo di Alban Arthan, quando sembra perdere forza e luce ecco che rinasce come il giovane Mabon, rigenerandosi e tornando lentamente a risplendere su di noi.
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Il Tiglio, il balsamo del Cuore
-Tilia cordata-
Simbologia Planetaria: Luna
Posizione: Nord-Est
Archetipo Arturiano: La Signora del Lago
Parola Chiave: Apertura, Dolcezza, Comprensione
l Tiglio con il suo profumo è per me l’emblema dell’amore, della forza che si accompagna alla grazia, della dolcezza e della maternità. In primavera amo soffermarmi nei giardini della mia città, per sedermi sulle panchine e respirare
profondamente il suo profumo che induce l’anima a rilassarsi aprendola all’ascolto. Pare che tutto in questo albero si legato al cuore: la forma delle sue foglie, le sue proprietà erboristiche e la fragranza dei suoi fiori. La sua presenza è il rassicurante abbraccio della Madre, il suo profumo un balsamo per il Cuore… Associato alla Luna, il tiglio con il suo aroma ricorda molto l’affetto e la dolcezza dell’istinto materno, il lato femminile e generoso della natura. Nonostante la sua imponenza possa raggiungere 30-40mt d’altezza, le sue foglie rotondeggianti a forma di cuore, conferiscono a quest’albero una forte aura di grazia ed eleganza. Il suo profumo dolcissimo induce il rilassamento, stimola il sogno, apre all’amicizia e all’amore, infondendo nell’anima compassione e comprensione verso noi stessi e gli altri. L’atmosfera d’ospitalità che si percepisce è simile a quella della Quercia, ma in modo diverso: se la Quercia ricorda un ospitalità protettiva, quella del Tiglio è fatta di dolce accoglienza. Infatti presso le popolazioni Germaniche era consacrato a Freya, la Dea dell’amore e della protezione. Alla luce degli studi Arturiani è naturale farne un associazione con la Dama del Lago e all’amore di cui è dispensatrice, al fine di aprire il nostro cuore all’iniziazione del sonno incantato nell’isola di Avalon, unendo così in noi la Forza alla Compassione. Meditare in sua presenza mi ha aiutato nei momenti di sfiducia e abbattimento, quando le aspettative s’infrangevano nella realtà. Nei momenti in cui mi sono sentito deluso, mi ha sostenuto aiutandomi a comprendere le esigenze degli altri relazionandole con le mie, conciliando aspetti di me stesso e sospendendo il giudizio e la vergogna. Il suo profumo a lungo andare ha l’effetto d’intorpidire i sensi e stimolare fortemente il fluire dell’Awen… Per tale ragione veniva considerato un albero oracolare
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nei tempi passati, ed ancora lo è!.. Pronto ad aprirci la via che conduce all’isola dei Meli, la via verso Avalon.
Il Pioppo Tremulo, la Voce del Vento
-Populus alba-
Simbologia Planetaria: Mercurio
Posizione: Est
Archetipo Arturiano: Merlino
Parola Chiave: Flessibilità, Leggerezza, Chiarezza
Quando avverto il bisogno di ascoltare il vento e liberare la testa dai pensieri, mi reco in visita ad uno dei tantissimi Pioppi che popolano le campagne e i boschi attorno alla mia casa. Nelle giornate in cui il vento soffia forte, le sue foglie prendono vita dando inizio al suo canto. La sua struttura è fatta per assecondare il vento, accoglierlo e ritornare alla sua
forma con fierezza. Caratteristiche che denotano la grande flessibilità di cui ci fa dono. Immergersi in uno stato meditativo in sua compagnia, è un esperienza semplice e molto appagante per i sensi. Il continuo frusciare del vento ha il potere di liberare la mente, di spolverare i pensieri e donarci l’assoluta presenza nel qui e ora. Osservare molti Pioppi contro luce mentre il vento soffia, crea un atmosfera magica in cui suono e luce ci trasportano in un mondo di riflessi e mormorii dalle mille sfumature…. infondendo gioia, spensieratezza e voglia di sorridere. Ho sempre percepito il Pioppo come un albero eloquente e spensierato. Associato dai Latini ad Ercole, che si cinse il capo per discendere negli Inferi, quest’albero ci porta il dono della lucidità della Mente,
per affrontare le sfide da un punto di vista chiaro e leggero. La possibilità di “staccare” la testa dai pensieri inutili, permette alla nostra mente di lavorare senza troppe distrazioni, così che improvvisamente dalle profondità di noi stessi possa sorgere la risposta o l’emozione necessaria per affrontare una specifica situazione. Come se Merlino, a cavallo del vento, sussurrasse al nostro spirito l’intuizione a cui noi dobbiamo ispirarci per poter
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camminare in equilibrio, conducendoci ad ascoltare la nostra saggezza interiore. Quando i rumori del mondo vengono sospesi.. ecco che prende vita il canto del Saggio….
Il Mirto, la Bellezza della Terra
-Myrtus communis-
Simbologia Planetaria: Venere
Posizione: Sud-Est
Archetipo Arturiano: Gwenhwyfar -Ginevra-
Parola Chiave: Purezza, Amore, Bellezza
Il Mirto è uno degli arbusti sempreverdi più caratteristici della macchia mediterranea. Tra
maggio e luglio si riveste di fiori bianchi profumatissimi che poi in autunno si trasformano
in bacche nere molto apprezzate nella cucina
italiana.
Viene associato ininterrottamente presso tutte
le antiche civiltà, all’amore sensuale e
spirituale, alla fertilità e alla morte, ovvero al
ciclo della rigenerazione delle forze vitali. Per i
greci era sacro alla Dea Venere e simbolo della
gioia di vivere, dell’amore per la conoscenza e
della bellezza dell’uomo e della terra.
Il suo profumo fresco erbaceo, con toni di
ombra e luce, mi ha aiutato ad aprirmi alla
silenziosa e profonda bellezza dell’intera
esistenza. Da questo arbusto ho ricevuto un grande
insegnamento sull’importanza d’amarsi, sull’aprirsi
alla compassione e alla gentilezza dentro di noi.
Una pietra miliare del mio cammino nel
Druidismo, un cammino che trova i riflessi
nella natura, da dentro a fuori, da fuori a
dentro. Un flusso ininterrotto di nutrimento che può avvenire, solo se noi riusciamo ad aprirci
all’amore, nel senso più ampio che riusciamo a provare. Bruciare il Mirto cambia le vibrazioni
dell’aria purificandone l’energia e infondendo un senso profondo di pace con il suo aroma
fresco e balsamico. Le sue virtù evocano in me le vibrazioni dell’armonia della Guardiana
della Pace e della Concordia della Terra: Gwenhwyfar, Ginevra. Lei che è il bel volto della
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Sovranità, la Fanciulla in Fiore, la cui integrità sostiene l'onore della corte di Artù e la cui
bellezza riflette il volto fertile della terra. Questo è il Mirto per me…
Il Leccio, il Fuoco Interiore
-Quercus ilex-
Simbologia Planetaria: Sole Interno
Posizione: Sud
Archetipo Arturiano: L’eremita del Graal
Parola Chiave: Presenza, Supporto, Luce Interiore
Ho la fortuna di vivere vicino ad uno dei Lecci più antichi della Toscana, il Leccio di
Faltognano, un piccolo borgo posto nel cuore
del Montalbano, distante circa 7 km
dall’incantevole città di Vinci, il paese natale
del famoso Leonardo. Posto su di una
terrazza erbosa, da cui si gode un magnifico
panorama su Vinci e sulla pianura del
Valdarno inferiore, il Leccio si presenta in
tutta la sua maestosità. È l’albero più antico
di tutto il territorio, e arrivando in sua
prossimità non possiamo che restarne avvolti in un silenzio di riverenza e contemplazione.
Ha una circonferenza di 5,20mt, un’altezza di 19mt e un età che supera ampiamente i 200
anni, databile al XVIII secolo.
Nelle moltissime visite fatte a questo antico patrono del
mio territorio, ho avuto modo di sviluppare una
particolare sensibilità nei suoi confronti e nei suoi
mutamenti stagionali.
Ho sperimentato sulla mia pelle il suo abbraccio silenzioso
denso di forza. Ho avuto il privilegio di vivere questo silenzio
come una benedizione della sua presenza in totale solitudine.
Al suo cospetto è facile avvertirne la possente stabilità
che caratterizza la sua energia; ma soprattutto si
percepisce l’amore che lo avvolge: il dono di tutti coloro
che si sono prodigati per la sua salute e la sua crescita
in tutti i suoi anni di vita. Ho potuto beneficiare della
sua compagnia, e del suo supporto, quando ero in cerca
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del mio cammino e la strada davanti a miei piedi si perdeva, generando un senso di
smarrimento che mi portava alla deriva dei miei pensieri.
Il Leccio, a differenza di molti altri alberi forti e di sostegno, esprime una forza molto
interiore, come la luce che risplende dentro di noi. Luce che vive nel cuore della terra, il
sole notturno, il nostro sole interiore, il Graal. La sua presenza mi ha aiutato a ritrovare
quella Luce e a custodirla alimentandola con l’amore per la mia terra. Come l’Eremita del
Graal che dona ristoro e rigenerazione ai Cavalieri immersi nella loro Cerca spirituale, così
fa il Leccio nella sua silenziosa presenza lungo la nostra Cerca: ci indica dove trovare la
sorgente della nostra Luce per poterla alimentare ogni giorno.
Il Pino, il Guerriero Spirituale
-Pynus sylvestris-
Simbologia Planetaria: Marte
Posizione: Sud-Ovest
Archetipo Arturiano: Gwalchmai -Galvano-
Parola Chiave: Stimolare, Proteggere, Continuità
Camminare nelle Pinete mi ha sempre aiutato a riconnettermi con i miei cicli vitali
maschili, armonizzandoli alle mie esperienze di vita. Il Pino, grande albero sempreverde
dal portamento slanciato verso il cielo,
rappresenta per me il Guerriero Spirituale, il
principio maschile indomito e vigoroso, la cui
energia scaturisce dalla profonda unione con la
Madre Terra.
Nelle culture mediterranee era considerato il
Signore della vegetazione e l’albero prediletto
dal Dio Pan e Dioniso, in quanto sempreverde e
carico d’energie vitali, vigore, gioia e sessualità
armonizzate ad un alto livello dello spirito. Il
suo caratteristico profumo forte, balsamico e
leggermente speziato apre il respiro e dona
quella spinta necessaria nei casi di debilitazione
e stanchezza fisica e mentale, instillando
positività ed ottimismo. La sua essenza porta
guarigione e speranza all’anima, rendendoci combattivi e fieri, rinnovati ed evoluti. È di
giovamento quando nutriamo dei sensi di colpa per essere venuti meno alla nostra parola
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e al nostro cammino. La sua presenza in giardino mi ha sempre dato una forte sensazione
di protezione, di compagnia e determinazione. Ogni volta che lascio casa o ritorno è a lui
che dono il mio pensiero e il mio ringraziamento, posando la mia mano sulla sua corteccia
squamosa. La sua essenza di guerriero ricorda il Cavaliere Gwalchmai, Galvano, difensore
del regno di Artù e prediletto dalla Dea. Lui è il più cortese dei Cavalieri della corte e il
più coinvolto nella difesa della Terra e del Regno. Così è il Pino, Cavaliere cortese dal
grande coraggio.
Il Castagno Generoso
-Castanea sativa-
Simbologia Planetaria: Giove
Posizione: Ovest
Archetipo Arturiano: Artù
Parola Chiave: Generosità, Saggezza, Custodia
Alleato prezioso per la sopravvivenza fin dall’antichità, il Castagno è considerato uno dei
Padri dei boschi della Toscana, in quanto cresce fino a diventare gigantesco, e può vivere
anche fino a mille anni, dimostrando sempre un eccezionale forza vitale perché seppur
molto vecchio, continua a far spuntare polloni per una rinnovata crescita. I suoi boschi
sono belli e ricchi di flora e fauna tipica delle
foreste antiche e mature, avvolte dal profumo
della terra ricca di vita e fertilità. Camminare nei
boschi di castagno è come immergersi in un libro
ricco di conoscenza, in cui alimentiamo quella parte
di noi curiosa e desiderosa di conoscere e sapere.
Da piccolo quando andavo con i miei genitori a
far castagne, restavo incantato dal suo tronco
che pur erigendosi dritto e sicuro, è
caratterizzato da forme antropomorfe e da
solchi verticali con forma spiraleggiante.
Spesso assume forme particolari, creando
varchi e nicchie, come se ci invitasse ad entrare
in lui, per sperimentare direttamente la sua
saggezza radicata e stabilizzante.
Toccandolo ho sempre percepito una forte corrente
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d’energia attraversarlo, come se catalizzasse le forze telluriche al suo interno per dispensarle
sul territorio con la sua saggezza di Custode dei boschi.
“Amati Padri della mia Terra
Maestri di Saggezza e Gentilezza,
A Voi questo canto di vita…
A Voi questo canto d’amore..
Che questo sentimento inondi la Terra
Che la vostra voce richiami ogni anima a tornare
Da mio Cuore al Vostro Cuore..
A Voi questo Canto! “
Osservando un castagno da lontano nelle ore prossime al tramonto di una giornata
autunnale, si ha come l’impressione che risplenda di pura e calda luce che riscalda il
cuore. È un albero forte, imponente e generoso che molte volte mi ha accolto nel suo
abbraccio quando le vicissitudini della vita tendevano a sopraffare il mio buonsenso e la
mia volontà, concedendomi ogni volta spunti per una rinascita interiore, una nuova
visione carica di speranza e carisma. Per il ruolo di Custode della Foresta e la sua aura di
saggezza e anzianità, ha sempre evocato in me l’immagine di Artù, il guardiano
primordiale della Gran Bretagna che si prende cura del suo popolo e della sua terra, al
servizio della Dea della Sovranità.
Il Cipresso, Signore del Silenzio
-Cupressus sempervirens-
Simbologia Planetaria: Saturno
Posizione: Nord-Ovest
Archetipo Arturiano: Blaise
Parola Chiave: Fissare, Focalizzare, Rilasciare
Il Cipresso è una conifera sempreverde di forma piramidale che può crescere fino a 50mt
d’altezza. Tradizionalmente trova posto fra gli alberi dei cimiteri e dei luoghi santi, ma in
Toscana è comunemente usato per adornare i poggi o i viali che conducono a ville e
fattorie per il suo aspetto elegante, ascetico e saturnino; evocando cosi la struttura e la
permanenza dell’essenziale. Questo albero presenta una duplice simbologia in apparente
contrasto: da una parte è il custode della vita e dell’immortalità per la sua longevità, la sua
forma allungata, il suo legno robusto e forte e le sue fronde sempreverdi, sacro a Zeus,
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Apollo e Venere. Dall’altra parte è sacro a Plutone, il Dio del Mondo Sotterraneo, per il suo
colore verde scuro e per l’aura di austerità, silenzio e raccoglimento che emana. Ciò lo ha
reso una pianta decorativa nei cimiteri, conferendogli la nomina di Guardiano dei morti,
Guardiano del Regno dell'Ombra o Pianta della Soglia.
Era ritenuto prezioso per sanare le malattie dell’anima, e i medici prescrivevano il riposo
alla sua ombra e il contatto
con la sua essenza aromatica
per dissipare le angosce e
l’oscurità dentro di noi
portando così la luce.
Le mie zone sono ricche della
presenza di questi alberi
maestosi e nei miei giri di
esplorazione, ho avuto la
fortuna di scoprire un luogo
speciale che io ho battezzato
con il nome “La Radura dei
Cipressi”. L’aroma pungente
e balsamico, discreto e penetrante che si respira in sua presenza, mi dona ogni volta
chiarezza, concentrazione e rilassamento. Stare seduto al suo cospetto apre il cuore alla
connessione con le forze più profonde e più alte dentro di noi. In meditazione ho percepito
il cipresso come un insegnate rigoroso, una fiamma che si leva verso il cielo, un fuoco notturno,
una fiamma che risplende nelle notti buie dell’anima, una fiamma di Luce verde scuro che ci
connette con le radici nel cuore della terra e le stelle più alte del cielo dei nostri Antenati.
È qui che ho incontrato Blaise, che come figura in ombra nelle vicende del ciclo Arturiano,
offre l’accesso alla profondità della consapevolezza umana e apre la via ad alcuni dei più
profondi segreti dell’anima. Il collegamento con il pianeta Saturno appare chiaro in quanto
entrambi hanno la caratteristica di coagulare, purificare e trasformare i nostri pensieri
attraverso il silenzio e il raccoglimento interiore.
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Il Nocciolo, Giovane e Saggio
-Corylus avellana-
Simbologia Planetaria: Mercurio
Posizione: Centro
Archetipo Arturiano: Gwion Bach/Taliesin
Parola Chiave: Saggezza, Comunicazione, Sognare.
Sono cresciuto con un grandissimo albero di Nocciolo davanti casa di mia nonna, posto
vicino al pozzo. Quando si trasferì in Toscana, si portò dietro un pollone dell’albero di
Nocciolo dalla vecchia abitazione, per piantarlo nella nuova. E così mentre mia nonna mi
raccontava storie, io mangiavo nocciole e giocavo fra i suoi rami. Ricordo anche quando
mio nonno nascondeva per casa le nocciole, sfidandomi a trovarle nei luoghi più nascosti.
Il Nocciolo è l’albero che più di altri, mi ricorda la mia
infanzia spensierata e sognate. Il suo spirito mi conduce
alla fonte della mia capacità di sognare e di restare in
contatto con il mio Bambino interiore. Quella parte di
noi pura, gioiosa e aperta al mondo della fantasia e ai
suoi messaggeri fatati. Il contatto con le altre realtà
appare più evidente sostando sotto le sue fronde,
allontanandoci dalla frenesia di una società volta
al materialismo e alla logica, a discapito della
fantasia e dei sogni. “Tre nocciole sotto al cuscino per
ricevere una risposta” raccontano antiche storie sul
nocciolo, e non a caso nel Druidismo viene
associato all’ispirazione Bardica che come Druidi
impariamo a coltivare e a fare fiorire in ogni nostro
azione.
L’animo del Nocciolo è l’animo di un sognatore, di colui che ha il coraggio di credere e vivere i
suoi sogni per poterli manifestare nella sua vita; così come fa il suo fiore che abbraccia il
polline fino al momento giusto per la sua fecondazione. Il Nocciolo parla al nostro Gwion
Bach, la nostra parte innocente, che sa attendere nel silenzio il momento giusto per poter
assaggiare le tre gocce dell’Awen e manifestare Taliesin, lo spirito dell’ispirazione che
canta alla nostra anima le meraviglie di tutta la creazione.
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Procedendo alla conclusione di questa lavoro, ho disposto ognuno di questi alberi lungo la
Ruota dell’anno, ottenendo così un Mandala degli Spiriti degli Alberi con una fitta rete di
associazioni con le festività dell’anno druidico, e con le energie che ci conducono nel
nostro viaggio lungo le stagioni.
Albero Direzione Festività
Druidica
Energia
Planetaria
Archetipo
Arturiano
Nell’Uomo
Olivo Nord Alban Arthan
Sole Mabon Forza
Tiglio Nord-Est Imbolc Luna La Signora del Lago
Compassione
Pioppo
Tremulo Est Alban Eiler Mercurio Merlino Flessibilità
Mirto Sud-Est Beltane Venere Ginevra Amore
Leccio Sud Alban Hefin Sole Interiore L’Eremita Il Graal
Pino Sud-Ovest Lughnasadh Marte Galvano Azione
Castagno Ovest Alban Elfed Giove Artù Generosità
Cipresso Nord-Ovest Samhain Saturno Blaise Silenzio
Nocciolo Centro - Terra Gwion/Taliesin L’Ispirazione
Gli alberi posti nei punti cardinali (Olivo, Pioppo, Leccio e Castagno) sono coloro che portano
qualità e attitudini da sviluppare per viaggiare nella nostra vita in equilibrio e nella nostra
unicità. Mentre gli alberi posti nei punti non cardinali (Tiglio, Mirto, Pino e Cipresso)
distribuiscono l’energia attraverso valori e sentimenti di cui sono portatori e che trovano
espressione nelle loro molecole odorose.
Percorrendo la ruota in senso orario, vediamo come la Forza espressa dall’Olivo viene
distillata nel nostro cuore attraverso la dolce fragranza del Tiglio, ricordandoci di come la
forza deve essere necessariamente dosata dalla gentilezza e della Compassione
dell’anima. La Flessibilità del Pioppo Tremulo viene sperimentata completamente nel
concetto dell’Amore universale che l’aroma del Mirto espande dentro di noi.
Il dono della Luce del Graal che il possente Leccio ci ricorda esistere dentro di noi,
spiritualizza il canto protettivo del Pino, mostrandoci così l’Azione del Guerriero
Spirituale. Ed infine la Generosità del Castagno viene compresa nel Silenzio e
nell’essenzialità del Cipresso. Il Nocciolo, al centro del Mandala, è il luogo in cui tutte queste
esperienze convergono per nutrire il nostro Innocente Fanciullo interiore e risvegliare
l’Ispirazione che Taliesin ci dona.
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Muovendoci da un albero al suo opposto, scopriamo l’unione degli opposti che si
amalgamano, per renderci essere umani completi e nel pieno delle nostre potenzialità.
Allora noi vediamo che la Forza Esteriore espressa dall’Olivo è nutrita e sostenuta
nell’unione con la Forza Interiore generata dal Leccio, i due lati di cui la vera Forza
dell’anima si compone. Nel rendere la mente Flessibile ed aperta al leggero canto del
Pioppo, noi diventiamo esseri gentili e Generosi, come lo sono i castagni con i loro boschi
e le loro creature. Quando il nostro cuore si apre alla Compassione del Tiglio ci
scopriamo come il Pino, Guerrieri che Agiscono nella consapevolezza dei loro sentimenti.
Infine quando accettiamo l’Amore che il Mirto ci insegna, ci apriamo anche al suo polo
opposto, nascosto sotto il mantello della Morte e del distacco nel Silenzio della Radura dei
Cipressi.
Ognuno di questi alberi può offrire moltissimi altri doni, percorre un mandala significa
aprirsi ad un serie d’infinti insegnamenti. Quando ci sediamo sotto un albero, la nostra anima
si schiude come un fiore, e noi veniamo fecondati dalle sue vibrazioni che risvegliano in
noi memorie, saggezza e visioni. Gli Spiriti degli Alberi sono vivi e molti di essi sono desiderosi
di condividere. Come Druidi percorriamo molte volte la Ruota dell’Anno, ad ogni giro noi ci
apriamo a nuovi livelli di profondità, scoprendo ogni volta nuovi tesori e insegnamenti
per il nostro cammino. Così è per questo mandala, come per ogni altro insegnamento
messo sotto forma di ruota…Senza inizio, senza fine… un cerchio dentro un cerchio… e un
cerchio ancora…. Il nostro viaggio… continua!
Molti di questi insegnamenti sono nati dall’esperienza diretta con gli Alberi del mio territorio ma anche
dall’aiuto e dalla condivisione con molti Druidi che con Passione, Onestà e Integrità condividono questo
cammino. In particolare un grande grazie a Mirella Finndamh Giuliani e Paolo Bran Veneziani, per il
sostegno, la profondità e la leggerezza della loro presenza…
Grazie ai ragazzi del Bosco dei Noccioli, la cui magia alimenta la vita del Bosco…
Grazie a tutti coloro che hanno il coraggio di credere alla magia attorno a loro…
Grazie a tutti coloro che camminano e sognano con me…
Grazie agli Spiriti degli Alberi che hanno cantato, cantano e canteranno ancora al mio cuore…
Nella Pace, nella Bellezza, nel Canto della Mia Terra…
Stefano Aeothin Alessi /|\
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