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Il Cerchio di Mammona La causa di una vita complicata
Il Metodo DAPAD per risolvere il “male di vivere”
Taishin Bruno Silvani
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Il Cerchio di Mammona La causa di una vita complicata
Il Metodo DAPAD per risolvere il “male di vivere”
Taishin Bruno Silvani
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Biografia dell’autore
Mi chiamo Bruno Silvani e sono nato nel 1964 a Milano.
Dall’ adolescenza ho sentito un richiamo per le discipline orientali e a sedici
anni intrapresi la pratica del karate.
Dopo qualche anno capii che il Karate non sarebbe mai potuto sfociare
nelle mie aspettative originarie, finalizzato allo sport, perdeva parte del suo
spirito antico.
Con dispiacere abbandonai il karate, ma da lì a poco forse per un segno del
destino, mi capitò di leggere una rivista nella quale vi era un articolo che
descriveva l’arte marziale praticata nel Monastero Shaolin. Mentre gli occhi
scorrevano le parole dell’articolo, sentivo sorgere dentro me la sensazione
di aver trovato quello che cercavo.
In calce all’articolo vi era un recapito dove praticare quest’arte marziale.
Incontrai così il Maestro Lama Yeshe.
Furono anni molto belli ed intensi, dove con applicazione e dedizione,
seguendo l’insegnamento del Maestro tutto riprendeva il senso che cercavo
in adolescenza. Iniziai l’esperienza dello Shaolin, del Tai Chi Chuan, dello
Yoga e della meditazione, Lama Yeshe aveva una conoscenza profonda e
infinita di tutte queste discipline.
Dopo qualche anno, presi la decisione di condividere la mia esperienza.
Rilevai e gestii il Centro Dharma di Milano che il Maestro aveva aperto negli
anni ’70.
Insegnare mi dava l’opportunità di condividere la mia esperienza e
soprattutto, mi stimolava ad approfondirla.
Nel 2003 ricevetti l’ordinazione monacale da Lama Yeshe che mi conferì il
nome di Taishin.
In seguito, decisi di chiudere il Centro Dharma e lasciare la città, poiché mi
resi conto che Milano era sempre più una città caotica e dispersiva e non mi
era chiara la direzione da seguire.
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Feci diversi viaggi in India con Lama Yeshe per incontrare il XVII Karmapa
Ogyen Trinley Dorje, queste esperienze mi toccarono nel profondo, con
realtà che mi fecero riflettere. Fui colpito dall’animo amorevole e pacifico
del popolo tibetano in esilio in India per l’invasione cinese. Notai l’estrema
semplicità della vita in quei luoghi e come la gente pur vivendo con poco
fosse sempre serena e sorridente.
Ad ogni ritorno era evidente il contrasto del sistema di vita dei due popoli:
in Italia pur avendo benessere, si era paradossalmente meno sereni e felici
rispetto a chi viveva in India, pur avendo tutto il necessario per vivere si era
scontenti e si soffriva di disturbi non ben definiti.
Meditai molto sulle condizioni di vita di noi occidentali e sui malesseri di cui
soffriamo. Pensai di applicare gli insegnamenti ricevuti da Lama Yeshe
sviluppando un sistema di Yoga “essenziale” adatto al tempo sempre più
limitato, che aiutasse a migliorare la qualità della vita e a risolvere i disturbi
catalogati con il “mal di vivere”, come ansia, depressione, attacco di panico,
insonnia ecc.
Il frutto di questo impegno diede alla luce il Metodo DAPAD, acronimo di
Disturbo di Attacchi di Panico Ansia e Depressione, un metodo nel quale
sono state selezionate pratiche yoga per conseguire lo scopo.
Quest’anno ho deciso di scrivere un libro per condividere il lavoro sino ad
ora svolto, fatto di osservazione e di meditazione, nel quale sono giunto ad
alcune conclusioni che riguardano:
- i reali motivi della vita sempre più complicata e infelice.
- l’origine non psicologica dei disturbi di stress, ansia e attacchi di panico.
- il Metodo DAPAD come soluzione per questo male di vivere.
Il tutto è spiegato in quello che ho definito “Il Cerchio di Mammona e la
causa di una vita complicata”.
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Indicazioni per la lettura
Io lo considero un “piccolo grande libro” poiché oltre al contenuto scritto è
possibile approfondire i temi trattati con la visione di alcuni video.
Per visualizzarli è sufficiente andare alla pagina dei QR code che vi
indirizzerà.
Personalmente vi consiglio una lettura dei capitoli in sequenza.
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Indice
Capitolo I lo stress e il suo sorgere……………………………………. 11
Capitolo II la ricerca della felicità.
II. 1 la rinascita………………………………………………. 13
II. 2 il senso della felicità………………………………… 15
Capitolo III il cerchio di mammona e la vita complicata……… 23
Capitolo IV il cancro del tessuto sociale................................. 25
Capitolo V la sua cura............................................................. 27
Capitolo VI i tre parenti stretti............................................... 29
Capitolo VII stress e ansia....................................................... 31
Capitolo VIII ansia e panico secondo la psicologia.................. 33
Capitolo IX ansia e panico....................................................... 35
Capitolo X Subito e con poco sforzo....................................... 39
Capitolo XI origine dei sintomi................................................ 41
Capitolo XII il sacchetto di carta.............................................. 45
Considerazioni
I medici di una volta non ci sono più........................................ 47
I falsi profeti............................................................................. 49
Luoghi affollati: le farmacie...................................................... 51
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L’associazione D.A.P.A.D........................................................ 53
Collabora al progetto............................................................. 55
QR code.................................................................................. 57
Il Maestro Lama Yeshe............................................................ 59
Contatti.................................................................................... 63
Ringraziamenti......................................................................... 65
Dedica...................................................................................... 67
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Capitolo I
Lo stress e il suo sorgere
Si narra che Diogene di Sinope, filosofo greco antico del IV secolo a.c., fosse
un uomo schietto diretto e provocatorio.
Il suo era un modo positivo e forte per far notare quello che non andava
bene nella società. Diogene diceva che: “l’Uomo ha complicato ogni singolo
semplice dono degli Dèi” e si racconta che amasse girovagare in pieno
giorno per la città con in mano una lanterna accesa. Il suo comportamento
stravagante attirava l’attenzione e le domande.
Quando a Diogene gli veniva chiesto il perché, lui rispondeva: “cerco
l’uomo!” Intendendo con ciò un uomo che vivesse secondo la sua più
autentica natura, in semplicità e senza complicazioni.
Per l’essere umano i tempi di comprensione “dell’essenziale e del semplice”
sono più che biblici.
Oggi giorno la causa maggiore di ciò che viene definito stress, che
personalmente preferisco chiamare “attrito”, è imputabile a due fattori
dipendenti l’uno dall’altro: il primo è in relazione alla modalità di ricerca
della felicità e della serenità e il secondo è dato dalla complicazione e dal
condizionamento della vita.
Analizziamo questi due elementi nei prossimi capitoli.
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Capitolo II
II. 1 – la rinascita
Il percorso di ricerca della felicità insita in ogni uomo, viene sviluppato
magistralmente nell’insegnamento in settanta versi del Maestro Lama
Yeshe, e poiché esso, ha origine da una visione orientale viene fatta
menzione della “rinascita” come mezzo con il quale l’uomo riesce a fare
esperienze ed evolvere.
Non si deve pensare al concetto di “rinascita” come qualche cosa di
astratto, ma si può paragonare all’esempio concreto e più familiare di
“trasformazione e ciclicità” come l’acqua che portata ad ebollizione si
trasforma in vapore e il vapore che condensandosi ritorna acqua,
semplicemente cambia stato.
Anche nel Nuovo Testamento, nonostante le varie epurazioni attuate nei
secoli, rimangono tracce celate che fanno capire che la rinascita era
considerata a quel tempo.
“Passando vide un uomo cieco dalla nascita e i suoi discepoli lo
interrogarono:<<Rabbi, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché egli
nascesse cieco?>>.” (GV. 9, 1-2)
Analizzando la domanda che i discepoli fanno a Gesù, ci si può chiedere
come abbia fatto il cieco ad eventualmente peccare, se era già nato cieco,
quando avrebbe peccato se non in una vita precedente?
È evidente che se i discepoli ponevano una domanda simile a Gesù, era
perché consideravano la rinascita ma non è necessario crederci.
Negli insegnamenti orientali viene indicata la fiducia e non la fede.
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La fede implica il credere in qualche cosa non sperimentato e da ciò nasce il
concetto di “dogma” e di “fede cieca”.
La fiducia è sperimentare qualche cosa che ispira fiducia in attesa di una
conferma.
Quello che conta negli insegnamenti orientali è l’esperienza diretta, un po’
come avviene nella ricerca scientifica ma utilizzando strumenti differenti.
Nel libro “Il Tao della fisica” di Fritjof Capra sono messe a confronto le
esperienze dei mistici orientali con le esperienze della fisica quantistica,
ritrovando in entrambe analogie sorprendenti.
Leggiamo ora l’insegnamento di Lama Yeshe.
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