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IL CORRETTO CAMPIONAMENTO E IL RISCHIO
BIOLOGICO CORRELATODrago Lorenzo
Direttore Lab Analisi Cliniche
IRCCS Istituto Ortopedico
Galeazzi
RISCHIO BIOLOGICO
I materiali biologici e le manipolazioni necessarie
per il prelievo il trasporto e la diagnostica
possono comportare lrsquoesposizione ad agenti
biologici pericolosi per la salute e raramente egrave
possibile conoscerne a priori la potenzialitagrave
patogena
Trattare tutti i campioni come POTENZIALMENTE
INFETTI ED INFETTANTI
Raccolta ed invio del campione
LrsquoUO di degenza (o comunque la struttura che effettua il prelievo) ersquo responsabile
della corretta raccolta del campione in accordo
con le informazioni fornite dal laboratorio
della sua identificazione
della compilazione del modulo di richiesta
dellrsquoinvio tempestivo dei campioni
della conservazione con modalitarsquo idonee
Identificazione del campione
Tutti i contenitori inviati devono essere identificati
con il nome del malato eo con lrsquoetichetta
riportante il relativo codice a barre
Quando si inviano piursquo campioni per uno stesso
malato deve essere indicato su ogni contenitore
anche il materiale eo lrsquoindagine richiesta
Compilazione della richiesta
I moduli di richiesta predisposti dal laboratorio
devono essere compilati in modo completo
corretto e devono accompagnare sempre il
campione
Invio e trasporto
Il campione deve essere inviato tempestivamente ecomunque nel rispetto delle indicazioni diconservazione indicate per ciascuna indagine eocampione
I campioni devono essere inviati in appositi contenitoriper garantire la protezione dal rischio biologico deglioperatori addetti al trasporto e alla manipolazionesuccessiva (epatiti infezione da HIV tubercolosi ecc)
Il modulo di richiesta deve viaggiare insieme alcampione utilizzando contenitori a due scomparti unoper il campione biologico lrsquoaltro per il modulo dirichiesta
Fattori condizionanti unrsquoinfezione in ambiente lavorativo
Rispetto delle precauzioni raccomandate
Prevalenza dellrsquoinfezione nella popolazione
Numero e tipo di esposizioni
Efficacia di trasmissione dellrsquoinfezione
Prevenzione del rischio
Presidi di sicurezza
Pratiche di lavoro
Dispositivi di sicurezza
individuale
Formazione
Informazione del
personale
Profilassi vaccinale
Valutazione del rischio
Verifica dellrsquoesposizione allrsquoagente
Valutazione dellrsquoentita`dellrsquoesposizione
BIOSAFETY
Lrsquoapplicazione della combinazione diprocedure e pratiche sanitarie di strutturedi protezione e di attrezzature di sicurezzaquando si lavora con microrganismipotenzialmente infettanti
BMBL editions
DEFINIZIONE
Agenti patogeniart75 del DLgs 62694
Guppo 1 agente con poche probabilita` di causare
malattia
Gruppo 2 agente con bassa probabilita`di causare
malattia e scarsa diffusibilitagrave
Gruppo 3 agente che puograve causare malattie gravi e
diffusive
Gruppo 4 agente puograve causare gravi malattie con
elevato rischio di propagazione
LA SICUREZZA BIOLOGICA
Agente biologico di gruppo 2(moderato rischio individuale limitato rischio collettivo)
Un agente patogeno che puograve causare malattie nellrsquouomo o negli animali ma che egrave poco probabile che costituisca un serio pericolo per chi lavora in ambiente sanitario per la comunitagrave per il bestiame e per lrsquoambiente
Le esposizioni a tali agenti possono causare patologie ma sono disponibili trattamenti efficaci e misure preventive
LA SICUREZZA BIOLOGICA
Agente biologico di gruppo 3(elevato rischio individuale basso rischio collettivo)
Un agente patogeno che usualmente causa gravi patologie nellrsquouomo o negli animali e costituisce un serio rischio per i lavoratori
Difficilmente si propaga nella comunitagrave e comunque sono disponibili efficaci misure terapeutiche e preventive
Pericolosita` degli agenti biologici
Infettivita` capacita` di
un microrganismo di
infettare un organismo e
di moltiplicarsi
Patogenicita` capacita`
di un microrganismo di
causare malattia
Trasmissibilita`capacita` di un microrganismo di trasmettersi da un soggetto infetto ad uno suscettibile
Virulenza
sono lrsquoinsieme dellrsquoinfettivita` e della patogenicita`
I disinfettanti
non sostituiscono
la pratica standard
microbiologica o
le buone regole igieniche
Modalita` di esposizione
Via ematica
Via mucoso-cutanea
Via aerea
Via alimentare
tramite ferite e inoculi accidentali di sangue
tramite contatto con superfici ambientali fumare mangiare
tramite aerosol
Tramite ingestione alimenti oggetti portati alla bocca
Esposizione lavorativa
Via ematica sangue di pazienti infetti
HBV HCV HIV
Via muco - contatto con molti batteri
cutanea Brucella ssp Salmonella
Cdiphteriae N meningiti-
dis Mtuberculosis
Esposizione lavorativa
Via muco- molti virus Herpes
cutanea Citomegalovirus
Parassitosi
Via aerea Mtuberculosis
Nmeningitidis
Esposizione lavorativa
Brucellosi Tubercolosi
DifteriteMeningite
Ingestione Salmonellosi Tifo Colera
Tularemia
Epatie A Rotavirus
Poliomielite Toxoplasmosi
Esposizione a batteri
Dati del CDC indicano unrsquo alta possibilitagrave
di esposizione a questi batteri
ndash Mycobacterium tuberculosis
ndash Bacillus anthracis
ndash Bordetella pertussis
ndash Brucella sp
ndash Neisseria meningitidis
Esempi di dose infettante
Minime Dosi Infettanti
Mtuberculosis 10 cells
Salmonella typhi 100000 cells
Listeria lt 1000 cells
Cryptosporidium lt10 cells
Rotavirus 10-100 iu
Vibrio cholera 1000000 cells
LrsquoAEROSOL
Ersquo il veicolo di infezione piugrave frequente
Determinanti sono la concentrazione e le
dimensioni delle particelle generate
particelle con diametro inferiore a 5m sono
le piugrave efficaci se inferiori a 3 m penetrano
fino a livello alveolare mentre le altre
vengono trattenute nei tratti aerei piugrave alti
(bronchi e bronchioli)
Patogeni a trasmissione aereaAgenti del Gruppo2-3
INFEZIONI
Varicella ndashZ
Influenza
Morbillo
Infezione Nmeningitidis
Rosolia
Tubercolosi
Pertosse
RISCHIO
Elevatointermedio
Basso
Elevato
Raro
Intermedio
Elevato
Intermedio
Esposizione a batteri
N meningitis
ndash Presente in essudati faringei liquido sinoviale urine feci CSF
ndash Aerosol dalla manipolazione degli isolati in laboratorio
ndash Vaccino disponibile
ndash Antibiotici Post-esposizione
Rifampicina o ciprofloxacina per os
Ceftriaxone IM
Esposizione a batteri
Mtuberculosisndash Presente nellrsquoescreato lavaggio gastrico CSF
urine e lesioni in persone con malattia in fase attiva (non latente)
ndash Trasmessi attraverso goccioline vaporizzate emmesse da persone con infezione in atto (ldquobacilliferordquo)
Bacilli possono sopravvivere per lunghi periodi
Esposizione a batteri
Tubercolosindash 90 delle persone infettate con TB non svilupperanno mai
TB attiva
ndash Persone infettate o esposte a TB non sono contagiose
ndash Sono contagiose solo le persone con malattia in fase
ATTIVA
Rischio occupazionale di trasmissione della TBC
Sintomatologia sfumata e ritardo nella diagnosi
Riemergenza della patologia per immigrazione da paesi con endemia
Emergenza ceppi multiresistenti
Maggior rischio per particolari attivita`
indagini broncoscopiche terapie per aerosolventilazione meccanica procedure di laboratorio oindagini autoptiche
Prevenzione della trasmissione della TBC in ospedale (CDC-Atlanta)
1 Prevenzione della formazione di ldquodroplet nucleirdquoinfetti nei soggetti TBC
DIAGNOSI E TERAPIA
2 Prevenzione della diffusione di ldquodroplet nucleirdquoinfetti nellrsquoambiente
PROTEZIONI DI VARIO TIPO (cabine a pressionenegativa maschere hellip)
Prevenzione della trasmissione della TBC in ospedale (CDC-Atlanta)
3 Riduzione della contaminazione microbica dellrsquoaria
VENTILAZIONE FILTRAZIONE (FILTRI HEPA)RAGGI UV MASCHERE FACCIALI
4 Programmi di sorveglianza periodica delpersonale
SCREENING PERIODICO DIAGNOSI PRECOCE ETRATTAMENTO
Patogeni trasmissibili per via cutanea
Brucella spp
Chlamydiophila spp
Cdiphteriae
Mtuberculosis
Nmeningitidis
Salmonella spp
Epstein Barr
Herpes simplex
Citomegalovirus
Parassitosi cutanee e
degli annessi
PROTOCOLLO OPERATIVO PER PATOGENI A TRASMISSIONE TRANSCUTANEA
1 Segnalazione allrsquoUfficio competente
2 Raccolta anamnestica e visita del dipendente
3 Consultazione del dermatologo
4 Denuncia di malattia infettiva al Servizio 1 dellaASL
5 Eventuale allontanamento dal servizio
6 Verifica dei contatti e della situazione igienica delluogo di lavoro
7 Individuazione delle misure igienico-sanitarie daadottare
Patogeni trasmissibili per ingestione
Brucellosi
Tubercolosi
Difterite
Meningite
Salmonellosi
Febbre Tifoide
Colera
Tularemia
Cdifficile
Epatite A
Rotavirus
Poliomielite
Toxoplasmosi
Modalita` di Infezione dei patogeni trasmissibili per ingestione
Modalita` di Infezione
pipettamento
gocce di materiale infetto sulle labbra
oggetti o dita contaminati portati a contatto
con la bocca
consumo di alimenti sul luogo di lavoro
PROTOCOLLO OPERATIVO IN CASO DI SALMONELLOSI
1 Ricerca colturale (feci) per tutti i dipendenti
allrsquoassunzione e periodicamante (una volta
lrsquoanno) negli addetti alla ristorazione
2 In caso di positivita` indagine
epidemiologica per risalire alla fonte ( altri
casi situazioni rischio)
PROTOCOLLO OPERATIVO
3 Denuncia per malattia infettiva al Servizio
1 dellrdquoASL
4 Controlli dopo chemioterapia sino alla
negativizzazione della coprocoltura
5 Se il dipendente manipola alimenti ersquo
opportuno allontanarlo temporaneamente
dal servizio
CLOSTRIDIUM DIFFICILE
Contaminazione ambientale (suppellettili
pavimenti)
Personale (soprattutto mani)
C difficile puograve persistere per mesi essendo
sporigeno
Clostridium difficile
FATTORI DI RISCHIO
1 individuali
2 batterici
3 ospedalieri
Reparti piugrave a rischio in ordine decrescente
terapie intensive reparti chirurgici medicine
Fattori Ospedalieri
Durata della degenza il 50 dei pazienti puograve divenire positivo dopo 4 settimane di degenza
Terapia antibiotica soprattutto se combinata e protratta
Profilassi perioperatoria ove non applicata correttamente (inopportuno
prolungamento della profilassi)
Mani del personale come veicolo di infezione
Presidi assistenziali padelle pappagalli termometri a mercurio ed elettronici fonendoscopi bracciali dei misuratori di pressione elettrocardiografi apparecchi per dialisi sacche di infusione etc
Ambiente di degenza (letti strutture metalliche pavimento toilette) contaminato da spore (sia da parte di portatori asintomatici che di pazienti sintomatici) che possono persistere nellrsquoambiente per mesi
NB gli spostamenti in stanze diverse favoriscono la disseminazione di spore e la contaminazione ambientale qualora piugrave casi si manifestino in stanze diverse si puograve ipotizzare che vi sia un ruolo dellrsquoambiente quale possibile causa
PROCEDURE DI CONTROLLO
Identificazione precoce dei casi
Isolamento del paziente (se unico caso) o coortazione dei pazienti infetti (se piugrave casi)
Applicazione delle misure igieniche
1048707 Lavaggio mani
1048707 Corretto utilizzo dei guanti e dei Dispositivi di protezione (DPI)
1048707 Disinfezione di strumentario ed attrezzature
1048707 Sanificazione e disinfezione ambientale in accordo alla ldquoGuida allrsquouso dei disinfettantirdquo
Appropriato utilizzo dei farmaci antibiotici
PREVENZIONE DELLE INFEZIONI OCCUPAZIONALI DA HBV HCV HIV
La trasmissione di questi virus e`
essenzialmente di tipo parenterale e per
contaminazione di mucose eo di cute non
integra
PREVENZIONE PRECAUZIONI
UNIVERSALI
PRECAUZIONI UNIVERSALI
per sangue e altri liquidi biologici
1 Indossare i guanti sempre nellrsquo assistenza e
sostituirli dopo il contatto con ciascun
paziente
2 Indossare mascherine occhiali protettivi o
coprifaccia per particolari procedure
pericolose per schizzi di sangue
3 Indossare camici e grembiuli a protezione
dagli schizzi di sangue o altro materiale
PRECAUZIONI UNIVERSALI
1 Lavaggio delle mani accurato anche dopo la
rimozione dei guanti
2 Gli aghi non vanno reincappucciati piegati o rotti
neacute rimossi dalle siringhe o manipolati
3 dopo lrsquouso devono essere riposti in appositi
contenitori resistenti per lrsquoeliminazione
4 Operatori con lesioni essudative o dermatiti
secernenti non possono prestare assistenza
Principali vie di trasmissione nelle infezioni da HBV ndash HCV - HIV
Esposizione
parenterale
Contaminazione
mucose e cute
non integra
Tagli e punture
Schizzi e imbrattamenti
Rischio professionale da HBV
Rischio tra il 15 e il 35
Lrsquoinfezione si contrae per contatto con
sangue o emoderivati
liquidi biologici infetti (urine feci secrezioni naso- faringee latte bile liquido sinoviale e cerebrospinale sudore lacrime saliva e liquido seminalehellip)
HBV Modalita`di esposizione
A contatto diretto
tramite puntura con ago infetto
contaminazione di cute lesa
contaminazione delle mucose
HBV Modalita`di esposizione
B Contatto indiretto
superfici ambientali contaminate
lrsquoutilizzo delle mani ldquosporcherdquo per fumare
mangiare o strofinarsi gli occhi
mordersi le unghie
HBV rischio occupazionale
La carica virale dosi bassissime di plasma infetto
La durata e la frequenza delle esposizioni
1 anzianita` di servizio gt 20 anni infermieri
2 reparti chirurgici terapie intensive
3 laboratori
Rischio professionale da HDV
Patologia ad evoluzione cronica con gli stessicaratteri per serbatoio e modalita` ditrasmissione dellrsquoinfezione da HBV di cuirappresenta coinfezione o sovrainfezione
Risulta molto pericolosa per il personalededicato allrsquoassistenza
Modalita` di prevenzione simili ad HBV
Rischi professionale da HCV
E` compreso fra il 27 e il 10 (soggettiHCV- RNA pos) per lrsquoelevata prevalenza nellapopolazione
Modalita` piu` frequenti di contagio1 Puntura accidentale con ago
2 Contaminazione di mucose o cute lesa
3 Morso
Determinanti modalitagrave di contagio caricavirale stato clinico del paziente fonte
Rischio professionale da HIV
Rischio modesto (05 - 3 ) rispetto a HCV eHBV
Liquidi biologici fonti di esposizione 1 Sangue o fluidi o tessuti corporei contaminati da sangue
2 Liquido cerebrospinale amniotico peritoneale pleurico sinoviale e pericardico
3 Essudati infiammatori
4 Sperma o secrezioni vaginali
5 Latte umano
6 Colture cellulari del virus
HIV Rischio occupazionale
La carica infettante e` importante ed e` in
funzione della
1 quantita` di sangue inoculata
2 carica virale presente nel sangue
contaminante del paziente-fonte (stadio
clinico)
HIV Gerarchia del rischio
ALTO RISCHIO ferita profonda con ago ripieno di sangue
Contatto diretto con alte concentrazioni di virus
RISCHIO MEDIO Ferita con ago o lacerazione con strumento
visibilmente contaminato da sangue
Esposizione di ferita aperta o congiuntiva a sangueo fluidi corporei visibilmente contaminati dasangue
HIV Gerarchia del rischio
BASSO RISCHIO Ferita superficiale (senza sanguinamento)
Esposizione di ferita chiusa o altra mucosa (esclusa congiuntiva) a fluidi corporei contaminati da sangue
Contatto prolungato con sangue su ampie superfici cutanee o ferita cutanea da morsicatura
RISCHIO NON DOCUMENTATO Contaminazione di cute integra
Ferite con strumenti non contaminati da sangue
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 1
Caratteristiche infettanti del paziente - fonte
HBsAg pos (ultimi 12 mesi)
Anti-HCVpos
Anti-HIV pos o se ci si trova nel ldquoperiodo finestrardquosoggetto infetto ma con anticorpi non rilevabili(circa 45-60 gg raramente 6 mesi )
Stadio immunitario non noto o paziente nonconosciuto
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 2
Il paziente identificabile su consenso informato
(legge 13590 art5) viene sottoposto alla
determinazione urgente di
Anticorpi anti-HBV e HBsAg
Anticorpi anti-HCV
Anticorpi anti-HIV
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 3
Valutazione della necessita` della profilassi
ldquocounselingrdquo
Sottoscrizione del consenso o del rifiuto alla
profilassi
Valutazione nel tempo ldquofollow-uprdquo
Analisi generale degli infortuni in IOG
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Il numero degli
infortuni indicato
non contempla
quelli in itinere
Si precisa che i dati statistici presentati sullrsquoandamento infortunistico sono stati
elaborati dalle analisi comparate dei dati raccolti dal Servizio di Prevenzione e
Protezione e dallrsquoUfficio Personale fino al dicembre 2013
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Analisi generale infortuni
Analisi degli infortuni per reparto presidio
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
I picchi si registrano nelle sale operatorie e in traumatologia
Analisi dettagliata infortuni - 2013
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Evidente la preponderanza delle funzioni sanitarie non mediche
Analisi dettagliata infortuni - 2015
La percentuale piugrave alta egrave rappresentata da infortuni legati allrsquoattivitagrave quotidiana di
reparto e di carattere biologico
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Analisi dettagliata infortuni ndash 2013 Conclusioni
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
I dati sin qui analizzati confermano che le principali cause di infortunio
ovvero la puntura da ago cavo e da bisturi rappresentano il 41 del
totale
Gli infortuni avvengono durante le operazioni di sutura e
manipolazione del materiale nel 17 ca ciascuno e iniezioneprelievo
nel 11
Nel 61 dei casi lrsquoinfortunato egrave anche lrsquoutilizzatore del presidio e la
distribuzione degli infortuni a rischio potenziale biologico riguarda
principalmente le aree dei Blocchi Operatori con il 56dei casi
mentre lrsquo 11 avviene in odontostomatologia frequentata
principalmente da operatori in libera professione
PER SAPERNE DI PIUrsquo
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
lrsquoanalisi degli infortuni viene annualmente elaborata dal SPP
sulla base dei dati registrati degli infortuni occorsi al personale
dipendente attraverso al compilazione del modulo di rilevazione
dati M-SPP-06 (infortuni a rischio biologico potenziale) e grazie
alle informazioni fornite dal Servizio Risorse Umane Si riporta di
seguito una sintesi delle principali informazioni
PROCEDURE DA SEGUIRE IN CASO DI INFORTUNIO
INFORTUNIO ldquoA RISCHIO BIOLOGICOrdquo INFORTUNIO DI ALTRO TIPO
In caso di contatto abbondante con cute lesa eo puntura percutanea attenersi a
quanto indicato nella IO-SPP-045_RISCHIO BIOLOGICO il cui testo egrave po il seguente
indirizzo Intranet
Assicurazione qualitagrave gt Rischio Biologico gt Istruzione gt IO DS 045 V5
Avvisare il Preposto
Identificare il paziente fonte
Fare firmare il consenso informato
Effettuare il prelievo al paziente fonte
Recarsi in Pronto Soccorso per il prelievo a tempo zero e lattivazione delle procedure
del caso (a cura del Medico di Guardia po il Pronto Soccorso)
In caso di infortunio
Avvisare il Preposto appena possibile
Se lrsquoinfortunio avviene allrsquointerno dellrsquoIstituto
recarsi in Pronto Soccorso per le cure e lattivazione
delle procedure del caso (a cura del Medico di
Guardia po il Pronto Soccorso)
Deve essere data immediata comunicazione di qualsiasi infortunio anche se di lieve entitagrave al SPP ed al Servizio
Risorse Umane presentando il verbale di Pronto Soccorso ed una sintetica relazione scritta su quanto accaduto Per
procedure fuori standard interpellare il Servizio Prevenzione e Protezione
RISCHIO BIOLOGICO
I materiali biologici e le manipolazioni necessarie
per il prelievo il trasporto e la diagnostica
possono comportare lrsquoesposizione ad agenti
biologici pericolosi per la salute e raramente egrave
possibile conoscerne a priori la potenzialitagrave
patogena
Trattare tutti i campioni come POTENZIALMENTE
INFETTI ED INFETTANTI
Raccolta ed invio del campione
LrsquoUO di degenza (o comunque la struttura che effettua il prelievo) ersquo responsabile
della corretta raccolta del campione in accordo
con le informazioni fornite dal laboratorio
della sua identificazione
della compilazione del modulo di richiesta
dellrsquoinvio tempestivo dei campioni
della conservazione con modalitarsquo idonee
Identificazione del campione
Tutti i contenitori inviati devono essere identificati
con il nome del malato eo con lrsquoetichetta
riportante il relativo codice a barre
Quando si inviano piursquo campioni per uno stesso
malato deve essere indicato su ogni contenitore
anche il materiale eo lrsquoindagine richiesta
Compilazione della richiesta
I moduli di richiesta predisposti dal laboratorio
devono essere compilati in modo completo
corretto e devono accompagnare sempre il
campione
Invio e trasporto
Il campione deve essere inviato tempestivamente ecomunque nel rispetto delle indicazioni diconservazione indicate per ciascuna indagine eocampione
I campioni devono essere inviati in appositi contenitoriper garantire la protezione dal rischio biologico deglioperatori addetti al trasporto e alla manipolazionesuccessiva (epatiti infezione da HIV tubercolosi ecc)
Il modulo di richiesta deve viaggiare insieme alcampione utilizzando contenitori a due scomparti unoper il campione biologico lrsquoaltro per il modulo dirichiesta
Fattori condizionanti unrsquoinfezione in ambiente lavorativo
Rispetto delle precauzioni raccomandate
Prevalenza dellrsquoinfezione nella popolazione
Numero e tipo di esposizioni
Efficacia di trasmissione dellrsquoinfezione
Prevenzione del rischio
Presidi di sicurezza
Pratiche di lavoro
Dispositivi di sicurezza
individuale
Formazione
Informazione del
personale
Profilassi vaccinale
Valutazione del rischio
Verifica dellrsquoesposizione allrsquoagente
Valutazione dellrsquoentita`dellrsquoesposizione
BIOSAFETY
Lrsquoapplicazione della combinazione diprocedure e pratiche sanitarie di strutturedi protezione e di attrezzature di sicurezzaquando si lavora con microrganismipotenzialmente infettanti
BMBL editions
DEFINIZIONE
Agenti patogeniart75 del DLgs 62694
Guppo 1 agente con poche probabilita` di causare
malattia
Gruppo 2 agente con bassa probabilita`di causare
malattia e scarsa diffusibilitagrave
Gruppo 3 agente che puograve causare malattie gravi e
diffusive
Gruppo 4 agente puograve causare gravi malattie con
elevato rischio di propagazione
LA SICUREZZA BIOLOGICA
Agente biologico di gruppo 2(moderato rischio individuale limitato rischio collettivo)
Un agente patogeno che puograve causare malattie nellrsquouomo o negli animali ma che egrave poco probabile che costituisca un serio pericolo per chi lavora in ambiente sanitario per la comunitagrave per il bestiame e per lrsquoambiente
Le esposizioni a tali agenti possono causare patologie ma sono disponibili trattamenti efficaci e misure preventive
LA SICUREZZA BIOLOGICA
Agente biologico di gruppo 3(elevato rischio individuale basso rischio collettivo)
Un agente patogeno che usualmente causa gravi patologie nellrsquouomo o negli animali e costituisce un serio rischio per i lavoratori
Difficilmente si propaga nella comunitagrave e comunque sono disponibili efficaci misure terapeutiche e preventive
Pericolosita` degli agenti biologici
Infettivita` capacita` di
un microrganismo di
infettare un organismo e
di moltiplicarsi
Patogenicita` capacita`
di un microrganismo di
causare malattia
Trasmissibilita`capacita` di un microrganismo di trasmettersi da un soggetto infetto ad uno suscettibile
Virulenza
sono lrsquoinsieme dellrsquoinfettivita` e della patogenicita`
I disinfettanti
non sostituiscono
la pratica standard
microbiologica o
le buone regole igieniche
Modalita` di esposizione
Via ematica
Via mucoso-cutanea
Via aerea
Via alimentare
tramite ferite e inoculi accidentali di sangue
tramite contatto con superfici ambientali fumare mangiare
tramite aerosol
Tramite ingestione alimenti oggetti portati alla bocca
Esposizione lavorativa
Via ematica sangue di pazienti infetti
HBV HCV HIV
Via muco - contatto con molti batteri
cutanea Brucella ssp Salmonella
Cdiphteriae N meningiti-
dis Mtuberculosis
Esposizione lavorativa
Via muco- molti virus Herpes
cutanea Citomegalovirus
Parassitosi
Via aerea Mtuberculosis
Nmeningitidis
Esposizione lavorativa
Brucellosi Tubercolosi
DifteriteMeningite
Ingestione Salmonellosi Tifo Colera
Tularemia
Epatie A Rotavirus
Poliomielite Toxoplasmosi
Esposizione a batteri
Dati del CDC indicano unrsquo alta possibilitagrave
di esposizione a questi batteri
ndash Mycobacterium tuberculosis
ndash Bacillus anthracis
ndash Bordetella pertussis
ndash Brucella sp
ndash Neisseria meningitidis
Esempi di dose infettante
Minime Dosi Infettanti
Mtuberculosis 10 cells
Salmonella typhi 100000 cells
Listeria lt 1000 cells
Cryptosporidium lt10 cells
Rotavirus 10-100 iu
Vibrio cholera 1000000 cells
LrsquoAEROSOL
Ersquo il veicolo di infezione piugrave frequente
Determinanti sono la concentrazione e le
dimensioni delle particelle generate
particelle con diametro inferiore a 5m sono
le piugrave efficaci se inferiori a 3 m penetrano
fino a livello alveolare mentre le altre
vengono trattenute nei tratti aerei piugrave alti
(bronchi e bronchioli)
Patogeni a trasmissione aereaAgenti del Gruppo2-3
INFEZIONI
Varicella ndashZ
Influenza
Morbillo
Infezione Nmeningitidis
Rosolia
Tubercolosi
Pertosse
RISCHIO
Elevatointermedio
Basso
Elevato
Raro
Intermedio
Elevato
Intermedio
Esposizione a batteri
N meningitis
ndash Presente in essudati faringei liquido sinoviale urine feci CSF
ndash Aerosol dalla manipolazione degli isolati in laboratorio
ndash Vaccino disponibile
ndash Antibiotici Post-esposizione
Rifampicina o ciprofloxacina per os
Ceftriaxone IM
Esposizione a batteri
Mtuberculosisndash Presente nellrsquoescreato lavaggio gastrico CSF
urine e lesioni in persone con malattia in fase attiva (non latente)
ndash Trasmessi attraverso goccioline vaporizzate emmesse da persone con infezione in atto (ldquobacilliferordquo)
Bacilli possono sopravvivere per lunghi periodi
Esposizione a batteri
Tubercolosindash 90 delle persone infettate con TB non svilupperanno mai
TB attiva
ndash Persone infettate o esposte a TB non sono contagiose
ndash Sono contagiose solo le persone con malattia in fase
ATTIVA
Rischio occupazionale di trasmissione della TBC
Sintomatologia sfumata e ritardo nella diagnosi
Riemergenza della patologia per immigrazione da paesi con endemia
Emergenza ceppi multiresistenti
Maggior rischio per particolari attivita`
indagini broncoscopiche terapie per aerosolventilazione meccanica procedure di laboratorio oindagini autoptiche
Prevenzione della trasmissione della TBC in ospedale (CDC-Atlanta)
1 Prevenzione della formazione di ldquodroplet nucleirdquoinfetti nei soggetti TBC
DIAGNOSI E TERAPIA
2 Prevenzione della diffusione di ldquodroplet nucleirdquoinfetti nellrsquoambiente
PROTEZIONI DI VARIO TIPO (cabine a pressionenegativa maschere hellip)
Prevenzione della trasmissione della TBC in ospedale (CDC-Atlanta)
3 Riduzione della contaminazione microbica dellrsquoaria
VENTILAZIONE FILTRAZIONE (FILTRI HEPA)RAGGI UV MASCHERE FACCIALI
4 Programmi di sorveglianza periodica delpersonale
SCREENING PERIODICO DIAGNOSI PRECOCE ETRATTAMENTO
Patogeni trasmissibili per via cutanea
Brucella spp
Chlamydiophila spp
Cdiphteriae
Mtuberculosis
Nmeningitidis
Salmonella spp
Epstein Barr
Herpes simplex
Citomegalovirus
Parassitosi cutanee e
degli annessi
PROTOCOLLO OPERATIVO PER PATOGENI A TRASMISSIONE TRANSCUTANEA
1 Segnalazione allrsquoUfficio competente
2 Raccolta anamnestica e visita del dipendente
3 Consultazione del dermatologo
4 Denuncia di malattia infettiva al Servizio 1 dellaASL
5 Eventuale allontanamento dal servizio
6 Verifica dei contatti e della situazione igienica delluogo di lavoro
7 Individuazione delle misure igienico-sanitarie daadottare
Patogeni trasmissibili per ingestione
Brucellosi
Tubercolosi
Difterite
Meningite
Salmonellosi
Febbre Tifoide
Colera
Tularemia
Cdifficile
Epatite A
Rotavirus
Poliomielite
Toxoplasmosi
Modalita` di Infezione dei patogeni trasmissibili per ingestione
Modalita` di Infezione
pipettamento
gocce di materiale infetto sulle labbra
oggetti o dita contaminati portati a contatto
con la bocca
consumo di alimenti sul luogo di lavoro
PROTOCOLLO OPERATIVO IN CASO DI SALMONELLOSI
1 Ricerca colturale (feci) per tutti i dipendenti
allrsquoassunzione e periodicamante (una volta
lrsquoanno) negli addetti alla ristorazione
2 In caso di positivita` indagine
epidemiologica per risalire alla fonte ( altri
casi situazioni rischio)
PROTOCOLLO OPERATIVO
3 Denuncia per malattia infettiva al Servizio
1 dellrdquoASL
4 Controlli dopo chemioterapia sino alla
negativizzazione della coprocoltura
5 Se il dipendente manipola alimenti ersquo
opportuno allontanarlo temporaneamente
dal servizio
CLOSTRIDIUM DIFFICILE
Contaminazione ambientale (suppellettili
pavimenti)
Personale (soprattutto mani)
C difficile puograve persistere per mesi essendo
sporigeno
Clostridium difficile
FATTORI DI RISCHIO
1 individuali
2 batterici
3 ospedalieri
Reparti piugrave a rischio in ordine decrescente
terapie intensive reparti chirurgici medicine
Fattori Ospedalieri
Durata della degenza il 50 dei pazienti puograve divenire positivo dopo 4 settimane di degenza
Terapia antibiotica soprattutto se combinata e protratta
Profilassi perioperatoria ove non applicata correttamente (inopportuno
prolungamento della profilassi)
Mani del personale come veicolo di infezione
Presidi assistenziali padelle pappagalli termometri a mercurio ed elettronici fonendoscopi bracciali dei misuratori di pressione elettrocardiografi apparecchi per dialisi sacche di infusione etc
Ambiente di degenza (letti strutture metalliche pavimento toilette) contaminato da spore (sia da parte di portatori asintomatici che di pazienti sintomatici) che possono persistere nellrsquoambiente per mesi
NB gli spostamenti in stanze diverse favoriscono la disseminazione di spore e la contaminazione ambientale qualora piugrave casi si manifestino in stanze diverse si puograve ipotizzare che vi sia un ruolo dellrsquoambiente quale possibile causa
PROCEDURE DI CONTROLLO
Identificazione precoce dei casi
Isolamento del paziente (se unico caso) o coortazione dei pazienti infetti (se piugrave casi)
Applicazione delle misure igieniche
1048707 Lavaggio mani
1048707 Corretto utilizzo dei guanti e dei Dispositivi di protezione (DPI)
1048707 Disinfezione di strumentario ed attrezzature
1048707 Sanificazione e disinfezione ambientale in accordo alla ldquoGuida allrsquouso dei disinfettantirdquo
Appropriato utilizzo dei farmaci antibiotici
PREVENZIONE DELLE INFEZIONI OCCUPAZIONALI DA HBV HCV HIV
La trasmissione di questi virus e`
essenzialmente di tipo parenterale e per
contaminazione di mucose eo di cute non
integra
PREVENZIONE PRECAUZIONI
UNIVERSALI
PRECAUZIONI UNIVERSALI
per sangue e altri liquidi biologici
1 Indossare i guanti sempre nellrsquo assistenza e
sostituirli dopo il contatto con ciascun
paziente
2 Indossare mascherine occhiali protettivi o
coprifaccia per particolari procedure
pericolose per schizzi di sangue
3 Indossare camici e grembiuli a protezione
dagli schizzi di sangue o altro materiale
PRECAUZIONI UNIVERSALI
1 Lavaggio delle mani accurato anche dopo la
rimozione dei guanti
2 Gli aghi non vanno reincappucciati piegati o rotti
neacute rimossi dalle siringhe o manipolati
3 dopo lrsquouso devono essere riposti in appositi
contenitori resistenti per lrsquoeliminazione
4 Operatori con lesioni essudative o dermatiti
secernenti non possono prestare assistenza
Principali vie di trasmissione nelle infezioni da HBV ndash HCV - HIV
Esposizione
parenterale
Contaminazione
mucose e cute
non integra
Tagli e punture
Schizzi e imbrattamenti
Rischio professionale da HBV
Rischio tra il 15 e il 35
Lrsquoinfezione si contrae per contatto con
sangue o emoderivati
liquidi biologici infetti (urine feci secrezioni naso- faringee latte bile liquido sinoviale e cerebrospinale sudore lacrime saliva e liquido seminalehellip)
HBV Modalita`di esposizione
A contatto diretto
tramite puntura con ago infetto
contaminazione di cute lesa
contaminazione delle mucose
HBV Modalita`di esposizione
B Contatto indiretto
superfici ambientali contaminate
lrsquoutilizzo delle mani ldquosporcherdquo per fumare
mangiare o strofinarsi gli occhi
mordersi le unghie
HBV rischio occupazionale
La carica virale dosi bassissime di plasma infetto
La durata e la frequenza delle esposizioni
1 anzianita` di servizio gt 20 anni infermieri
2 reparti chirurgici terapie intensive
3 laboratori
Rischio professionale da HDV
Patologia ad evoluzione cronica con gli stessicaratteri per serbatoio e modalita` ditrasmissione dellrsquoinfezione da HBV di cuirappresenta coinfezione o sovrainfezione
Risulta molto pericolosa per il personalededicato allrsquoassistenza
Modalita` di prevenzione simili ad HBV
Rischi professionale da HCV
E` compreso fra il 27 e il 10 (soggettiHCV- RNA pos) per lrsquoelevata prevalenza nellapopolazione
Modalita` piu` frequenti di contagio1 Puntura accidentale con ago
2 Contaminazione di mucose o cute lesa
3 Morso
Determinanti modalitagrave di contagio caricavirale stato clinico del paziente fonte
Rischio professionale da HIV
Rischio modesto (05 - 3 ) rispetto a HCV eHBV
Liquidi biologici fonti di esposizione 1 Sangue o fluidi o tessuti corporei contaminati da sangue
2 Liquido cerebrospinale amniotico peritoneale pleurico sinoviale e pericardico
3 Essudati infiammatori
4 Sperma o secrezioni vaginali
5 Latte umano
6 Colture cellulari del virus
HIV Rischio occupazionale
La carica infettante e` importante ed e` in
funzione della
1 quantita` di sangue inoculata
2 carica virale presente nel sangue
contaminante del paziente-fonte (stadio
clinico)
HIV Gerarchia del rischio
ALTO RISCHIO ferita profonda con ago ripieno di sangue
Contatto diretto con alte concentrazioni di virus
RISCHIO MEDIO Ferita con ago o lacerazione con strumento
visibilmente contaminato da sangue
Esposizione di ferita aperta o congiuntiva a sangueo fluidi corporei visibilmente contaminati dasangue
HIV Gerarchia del rischio
BASSO RISCHIO Ferita superficiale (senza sanguinamento)
Esposizione di ferita chiusa o altra mucosa (esclusa congiuntiva) a fluidi corporei contaminati da sangue
Contatto prolungato con sangue su ampie superfici cutanee o ferita cutanea da morsicatura
RISCHIO NON DOCUMENTATO Contaminazione di cute integra
Ferite con strumenti non contaminati da sangue
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 1
Caratteristiche infettanti del paziente - fonte
HBsAg pos (ultimi 12 mesi)
Anti-HCVpos
Anti-HIV pos o se ci si trova nel ldquoperiodo finestrardquosoggetto infetto ma con anticorpi non rilevabili(circa 45-60 gg raramente 6 mesi )
Stadio immunitario non noto o paziente nonconosciuto
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 2
Il paziente identificabile su consenso informato
(legge 13590 art5) viene sottoposto alla
determinazione urgente di
Anticorpi anti-HBV e HBsAg
Anticorpi anti-HCV
Anticorpi anti-HIV
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 3
Valutazione della necessita` della profilassi
ldquocounselingrdquo
Sottoscrizione del consenso o del rifiuto alla
profilassi
Valutazione nel tempo ldquofollow-uprdquo
Analisi generale degli infortuni in IOG
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Il numero degli
infortuni indicato
non contempla
quelli in itinere
Si precisa che i dati statistici presentati sullrsquoandamento infortunistico sono stati
elaborati dalle analisi comparate dei dati raccolti dal Servizio di Prevenzione e
Protezione e dallrsquoUfficio Personale fino al dicembre 2013
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Analisi generale infortuni
Analisi degli infortuni per reparto presidio
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
I picchi si registrano nelle sale operatorie e in traumatologia
Analisi dettagliata infortuni - 2013
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Evidente la preponderanza delle funzioni sanitarie non mediche
Analisi dettagliata infortuni - 2015
La percentuale piugrave alta egrave rappresentata da infortuni legati allrsquoattivitagrave quotidiana di
reparto e di carattere biologico
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Analisi dettagliata infortuni ndash 2013 Conclusioni
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
I dati sin qui analizzati confermano che le principali cause di infortunio
ovvero la puntura da ago cavo e da bisturi rappresentano il 41 del
totale
Gli infortuni avvengono durante le operazioni di sutura e
manipolazione del materiale nel 17 ca ciascuno e iniezioneprelievo
nel 11
Nel 61 dei casi lrsquoinfortunato egrave anche lrsquoutilizzatore del presidio e la
distribuzione degli infortuni a rischio potenziale biologico riguarda
principalmente le aree dei Blocchi Operatori con il 56dei casi
mentre lrsquo 11 avviene in odontostomatologia frequentata
principalmente da operatori in libera professione
PER SAPERNE DI PIUrsquo
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
lrsquoanalisi degli infortuni viene annualmente elaborata dal SPP
sulla base dei dati registrati degli infortuni occorsi al personale
dipendente attraverso al compilazione del modulo di rilevazione
dati M-SPP-06 (infortuni a rischio biologico potenziale) e grazie
alle informazioni fornite dal Servizio Risorse Umane Si riporta di
seguito una sintesi delle principali informazioni
PROCEDURE DA SEGUIRE IN CASO DI INFORTUNIO
INFORTUNIO ldquoA RISCHIO BIOLOGICOrdquo INFORTUNIO DI ALTRO TIPO
In caso di contatto abbondante con cute lesa eo puntura percutanea attenersi a
quanto indicato nella IO-SPP-045_RISCHIO BIOLOGICO il cui testo egrave po il seguente
indirizzo Intranet
Assicurazione qualitagrave gt Rischio Biologico gt Istruzione gt IO DS 045 V5
Avvisare il Preposto
Identificare il paziente fonte
Fare firmare il consenso informato
Effettuare il prelievo al paziente fonte
Recarsi in Pronto Soccorso per il prelievo a tempo zero e lattivazione delle procedure
del caso (a cura del Medico di Guardia po il Pronto Soccorso)
In caso di infortunio
Avvisare il Preposto appena possibile
Se lrsquoinfortunio avviene allrsquointerno dellrsquoIstituto
recarsi in Pronto Soccorso per le cure e lattivazione
delle procedure del caso (a cura del Medico di
Guardia po il Pronto Soccorso)
Deve essere data immediata comunicazione di qualsiasi infortunio anche se di lieve entitagrave al SPP ed al Servizio
Risorse Umane presentando il verbale di Pronto Soccorso ed una sintetica relazione scritta su quanto accaduto Per
procedure fuori standard interpellare il Servizio Prevenzione e Protezione
Raccolta ed invio del campione
LrsquoUO di degenza (o comunque la struttura che effettua il prelievo) ersquo responsabile
della corretta raccolta del campione in accordo
con le informazioni fornite dal laboratorio
della sua identificazione
della compilazione del modulo di richiesta
dellrsquoinvio tempestivo dei campioni
della conservazione con modalitarsquo idonee
Identificazione del campione
Tutti i contenitori inviati devono essere identificati
con il nome del malato eo con lrsquoetichetta
riportante il relativo codice a barre
Quando si inviano piursquo campioni per uno stesso
malato deve essere indicato su ogni contenitore
anche il materiale eo lrsquoindagine richiesta
Compilazione della richiesta
I moduli di richiesta predisposti dal laboratorio
devono essere compilati in modo completo
corretto e devono accompagnare sempre il
campione
Invio e trasporto
Il campione deve essere inviato tempestivamente ecomunque nel rispetto delle indicazioni diconservazione indicate per ciascuna indagine eocampione
I campioni devono essere inviati in appositi contenitoriper garantire la protezione dal rischio biologico deglioperatori addetti al trasporto e alla manipolazionesuccessiva (epatiti infezione da HIV tubercolosi ecc)
Il modulo di richiesta deve viaggiare insieme alcampione utilizzando contenitori a due scomparti unoper il campione biologico lrsquoaltro per il modulo dirichiesta
Fattori condizionanti unrsquoinfezione in ambiente lavorativo
Rispetto delle precauzioni raccomandate
Prevalenza dellrsquoinfezione nella popolazione
Numero e tipo di esposizioni
Efficacia di trasmissione dellrsquoinfezione
Prevenzione del rischio
Presidi di sicurezza
Pratiche di lavoro
Dispositivi di sicurezza
individuale
Formazione
Informazione del
personale
Profilassi vaccinale
Valutazione del rischio
Verifica dellrsquoesposizione allrsquoagente
Valutazione dellrsquoentita`dellrsquoesposizione
BIOSAFETY
Lrsquoapplicazione della combinazione diprocedure e pratiche sanitarie di strutturedi protezione e di attrezzature di sicurezzaquando si lavora con microrganismipotenzialmente infettanti
BMBL editions
DEFINIZIONE
Agenti patogeniart75 del DLgs 62694
Guppo 1 agente con poche probabilita` di causare
malattia
Gruppo 2 agente con bassa probabilita`di causare
malattia e scarsa diffusibilitagrave
Gruppo 3 agente che puograve causare malattie gravi e
diffusive
Gruppo 4 agente puograve causare gravi malattie con
elevato rischio di propagazione
LA SICUREZZA BIOLOGICA
Agente biologico di gruppo 2(moderato rischio individuale limitato rischio collettivo)
Un agente patogeno che puograve causare malattie nellrsquouomo o negli animali ma che egrave poco probabile che costituisca un serio pericolo per chi lavora in ambiente sanitario per la comunitagrave per il bestiame e per lrsquoambiente
Le esposizioni a tali agenti possono causare patologie ma sono disponibili trattamenti efficaci e misure preventive
LA SICUREZZA BIOLOGICA
Agente biologico di gruppo 3(elevato rischio individuale basso rischio collettivo)
Un agente patogeno che usualmente causa gravi patologie nellrsquouomo o negli animali e costituisce un serio rischio per i lavoratori
Difficilmente si propaga nella comunitagrave e comunque sono disponibili efficaci misure terapeutiche e preventive
Pericolosita` degli agenti biologici
Infettivita` capacita` di
un microrganismo di
infettare un organismo e
di moltiplicarsi
Patogenicita` capacita`
di un microrganismo di
causare malattia
Trasmissibilita`capacita` di un microrganismo di trasmettersi da un soggetto infetto ad uno suscettibile
Virulenza
sono lrsquoinsieme dellrsquoinfettivita` e della patogenicita`
I disinfettanti
non sostituiscono
la pratica standard
microbiologica o
le buone regole igieniche
Modalita` di esposizione
Via ematica
Via mucoso-cutanea
Via aerea
Via alimentare
tramite ferite e inoculi accidentali di sangue
tramite contatto con superfici ambientali fumare mangiare
tramite aerosol
Tramite ingestione alimenti oggetti portati alla bocca
Esposizione lavorativa
Via ematica sangue di pazienti infetti
HBV HCV HIV
Via muco - contatto con molti batteri
cutanea Brucella ssp Salmonella
Cdiphteriae N meningiti-
dis Mtuberculosis
Esposizione lavorativa
Via muco- molti virus Herpes
cutanea Citomegalovirus
Parassitosi
Via aerea Mtuberculosis
Nmeningitidis
Esposizione lavorativa
Brucellosi Tubercolosi
DifteriteMeningite
Ingestione Salmonellosi Tifo Colera
Tularemia
Epatie A Rotavirus
Poliomielite Toxoplasmosi
Esposizione a batteri
Dati del CDC indicano unrsquo alta possibilitagrave
di esposizione a questi batteri
ndash Mycobacterium tuberculosis
ndash Bacillus anthracis
ndash Bordetella pertussis
ndash Brucella sp
ndash Neisseria meningitidis
Esempi di dose infettante
Minime Dosi Infettanti
Mtuberculosis 10 cells
Salmonella typhi 100000 cells
Listeria lt 1000 cells
Cryptosporidium lt10 cells
Rotavirus 10-100 iu
Vibrio cholera 1000000 cells
LrsquoAEROSOL
Ersquo il veicolo di infezione piugrave frequente
Determinanti sono la concentrazione e le
dimensioni delle particelle generate
particelle con diametro inferiore a 5m sono
le piugrave efficaci se inferiori a 3 m penetrano
fino a livello alveolare mentre le altre
vengono trattenute nei tratti aerei piugrave alti
(bronchi e bronchioli)
Patogeni a trasmissione aereaAgenti del Gruppo2-3
INFEZIONI
Varicella ndashZ
Influenza
Morbillo
Infezione Nmeningitidis
Rosolia
Tubercolosi
Pertosse
RISCHIO
Elevatointermedio
Basso
Elevato
Raro
Intermedio
Elevato
Intermedio
Esposizione a batteri
N meningitis
ndash Presente in essudati faringei liquido sinoviale urine feci CSF
ndash Aerosol dalla manipolazione degli isolati in laboratorio
ndash Vaccino disponibile
ndash Antibiotici Post-esposizione
Rifampicina o ciprofloxacina per os
Ceftriaxone IM
Esposizione a batteri
Mtuberculosisndash Presente nellrsquoescreato lavaggio gastrico CSF
urine e lesioni in persone con malattia in fase attiva (non latente)
ndash Trasmessi attraverso goccioline vaporizzate emmesse da persone con infezione in atto (ldquobacilliferordquo)
Bacilli possono sopravvivere per lunghi periodi
Esposizione a batteri
Tubercolosindash 90 delle persone infettate con TB non svilupperanno mai
TB attiva
ndash Persone infettate o esposte a TB non sono contagiose
ndash Sono contagiose solo le persone con malattia in fase
ATTIVA
Rischio occupazionale di trasmissione della TBC
Sintomatologia sfumata e ritardo nella diagnosi
Riemergenza della patologia per immigrazione da paesi con endemia
Emergenza ceppi multiresistenti
Maggior rischio per particolari attivita`
indagini broncoscopiche terapie per aerosolventilazione meccanica procedure di laboratorio oindagini autoptiche
Prevenzione della trasmissione della TBC in ospedale (CDC-Atlanta)
1 Prevenzione della formazione di ldquodroplet nucleirdquoinfetti nei soggetti TBC
DIAGNOSI E TERAPIA
2 Prevenzione della diffusione di ldquodroplet nucleirdquoinfetti nellrsquoambiente
PROTEZIONI DI VARIO TIPO (cabine a pressionenegativa maschere hellip)
Prevenzione della trasmissione della TBC in ospedale (CDC-Atlanta)
3 Riduzione della contaminazione microbica dellrsquoaria
VENTILAZIONE FILTRAZIONE (FILTRI HEPA)RAGGI UV MASCHERE FACCIALI
4 Programmi di sorveglianza periodica delpersonale
SCREENING PERIODICO DIAGNOSI PRECOCE ETRATTAMENTO
Patogeni trasmissibili per via cutanea
Brucella spp
Chlamydiophila spp
Cdiphteriae
Mtuberculosis
Nmeningitidis
Salmonella spp
Epstein Barr
Herpes simplex
Citomegalovirus
Parassitosi cutanee e
degli annessi
PROTOCOLLO OPERATIVO PER PATOGENI A TRASMISSIONE TRANSCUTANEA
1 Segnalazione allrsquoUfficio competente
2 Raccolta anamnestica e visita del dipendente
3 Consultazione del dermatologo
4 Denuncia di malattia infettiva al Servizio 1 dellaASL
5 Eventuale allontanamento dal servizio
6 Verifica dei contatti e della situazione igienica delluogo di lavoro
7 Individuazione delle misure igienico-sanitarie daadottare
Patogeni trasmissibili per ingestione
Brucellosi
Tubercolosi
Difterite
Meningite
Salmonellosi
Febbre Tifoide
Colera
Tularemia
Cdifficile
Epatite A
Rotavirus
Poliomielite
Toxoplasmosi
Modalita` di Infezione dei patogeni trasmissibili per ingestione
Modalita` di Infezione
pipettamento
gocce di materiale infetto sulle labbra
oggetti o dita contaminati portati a contatto
con la bocca
consumo di alimenti sul luogo di lavoro
PROTOCOLLO OPERATIVO IN CASO DI SALMONELLOSI
1 Ricerca colturale (feci) per tutti i dipendenti
allrsquoassunzione e periodicamante (una volta
lrsquoanno) negli addetti alla ristorazione
2 In caso di positivita` indagine
epidemiologica per risalire alla fonte ( altri
casi situazioni rischio)
PROTOCOLLO OPERATIVO
3 Denuncia per malattia infettiva al Servizio
1 dellrdquoASL
4 Controlli dopo chemioterapia sino alla
negativizzazione della coprocoltura
5 Se il dipendente manipola alimenti ersquo
opportuno allontanarlo temporaneamente
dal servizio
CLOSTRIDIUM DIFFICILE
Contaminazione ambientale (suppellettili
pavimenti)
Personale (soprattutto mani)
C difficile puograve persistere per mesi essendo
sporigeno
Clostridium difficile
FATTORI DI RISCHIO
1 individuali
2 batterici
3 ospedalieri
Reparti piugrave a rischio in ordine decrescente
terapie intensive reparti chirurgici medicine
Fattori Ospedalieri
Durata della degenza il 50 dei pazienti puograve divenire positivo dopo 4 settimane di degenza
Terapia antibiotica soprattutto se combinata e protratta
Profilassi perioperatoria ove non applicata correttamente (inopportuno
prolungamento della profilassi)
Mani del personale come veicolo di infezione
Presidi assistenziali padelle pappagalli termometri a mercurio ed elettronici fonendoscopi bracciali dei misuratori di pressione elettrocardiografi apparecchi per dialisi sacche di infusione etc
Ambiente di degenza (letti strutture metalliche pavimento toilette) contaminato da spore (sia da parte di portatori asintomatici che di pazienti sintomatici) che possono persistere nellrsquoambiente per mesi
NB gli spostamenti in stanze diverse favoriscono la disseminazione di spore e la contaminazione ambientale qualora piugrave casi si manifestino in stanze diverse si puograve ipotizzare che vi sia un ruolo dellrsquoambiente quale possibile causa
PROCEDURE DI CONTROLLO
Identificazione precoce dei casi
Isolamento del paziente (se unico caso) o coortazione dei pazienti infetti (se piugrave casi)
Applicazione delle misure igieniche
1048707 Lavaggio mani
1048707 Corretto utilizzo dei guanti e dei Dispositivi di protezione (DPI)
1048707 Disinfezione di strumentario ed attrezzature
1048707 Sanificazione e disinfezione ambientale in accordo alla ldquoGuida allrsquouso dei disinfettantirdquo
Appropriato utilizzo dei farmaci antibiotici
PREVENZIONE DELLE INFEZIONI OCCUPAZIONALI DA HBV HCV HIV
La trasmissione di questi virus e`
essenzialmente di tipo parenterale e per
contaminazione di mucose eo di cute non
integra
PREVENZIONE PRECAUZIONI
UNIVERSALI
PRECAUZIONI UNIVERSALI
per sangue e altri liquidi biologici
1 Indossare i guanti sempre nellrsquo assistenza e
sostituirli dopo il contatto con ciascun
paziente
2 Indossare mascherine occhiali protettivi o
coprifaccia per particolari procedure
pericolose per schizzi di sangue
3 Indossare camici e grembiuli a protezione
dagli schizzi di sangue o altro materiale
PRECAUZIONI UNIVERSALI
1 Lavaggio delle mani accurato anche dopo la
rimozione dei guanti
2 Gli aghi non vanno reincappucciati piegati o rotti
neacute rimossi dalle siringhe o manipolati
3 dopo lrsquouso devono essere riposti in appositi
contenitori resistenti per lrsquoeliminazione
4 Operatori con lesioni essudative o dermatiti
secernenti non possono prestare assistenza
Principali vie di trasmissione nelle infezioni da HBV ndash HCV - HIV
Esposizione
parenterale
Contaminazione
mucose e cute
non integra
Tagli e punture
Schizzi e imbrattamenti
Rischio professionale da HBV
Rischio tra il 15 e il 35
Lrsquoinfezione si contrae per contatto con
sangue o emoderivati
liquidi biologici infetti (urine feci secrezioni naso- faringee latte bile liquido sinoviale e cerebrospinale sudore lacrime saliva e liquido seminalehellip)
HBV Modalita`di esposizione
A contatto diretto
tramite puntura con ago infetto
contaminazione di cute lesa
contaminazione delle mucose
HBV Modalita`di esposizione
B Contatto indiretto
superfici ambientali contaminate
lrsquoutilizzo delle mani ldquosporcherdquo per fumare
mangiare o strofinarsi gli occhi
mordersi le unghie
HBV rischio occupazionale
La carica virale dosi bassissime di plasma infetto
La durata e la frequenza delle esposizioni
1 anzianita` di servizio gt 20 anni infermieri
2 reparti chirurgici terapie intensive
3 laboratori
Rischio professionale da HDV
Patologia ad evoluzione cronica con gli stessicaratteri per serbatoio e modalita` ditrasmissione dellrsquoinfezione da HBV di cuirappresenta coinfezione o sovrainfezione
Risulta molto pericolosa per il personalededicato allrsquoassistenza
Modalita` di prevenzione simili ad HBV
Rischi professionale da HCV
E` compreso fra il 27 e il 10 (soggettiHCV- RNA pos) per lrsquoelevata prevalenza nellapopolazione
Modalita` piu` frequenti di contagio1 Puntura accidentale con ago
2 Contaminazione di mucose o cute lesa
3 Morso
Determinanti modalitagrave di contagio caricavirale stato clinico del paziente fonte
Rischio professionale da HIV
Rischio modesto (05 - 3 ) rispetto a HCV eHBV
Liquidi biologici fonti di esposizione 1 Sangue o fluidi o tessuti corporei contaminati da sangue
2 Liquido cerebrospinale amniotico peritoneale pleurico sinoviale e pericardico
3 Essudati infiammatori
4 Sperma o secrezioni vaginali
5 Latte umano
6 Colture cellulari del virus
HIV Rischio occupazionale
La carica infettante e` importante ed e` in
funzione della
1 quantita` di sangue inoculata
2 carica virale presente nel sangue
contaminante del paziente-fonte (stadio
clinico)
HIV Gerarchia del rischio
ALTO RISCHIO ferita profonda con ago ripieno di sangue
Contatto diretto con alte concentrazioni di virus
RISCHIO MEDIO Ferita con ago o lacerazione con strumento
visibilmente contaminato da sangue
Esposizione di ferita aperta o congiuntiva a sangueo fluidi corporei visibilmente contaminati dasangue
HIV Gerarchia del rischio
BASSO RISCHIO Ferita superficiale (senza sanguinamento)
Esposizione di ferita chiusa o altra mucosa (esclusa congiuntiva) a fluidi corporei contaminati da sangue
Contatto prolungato con sangue su ampie superfici cutanee o ferita cutanea da morsicatura
RISCHIO NON DOCUMENTATO Contaminazione di cute integra
Ferite con strumenti non contaminati da sangue
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 1
Caratteristiche infettanti del paziente - fonte
HBsAg pos (ultimi 12 mesi)
Anti-HCVpos
Anti-HIV pos o se ci si trova nel ldquoperiodo finestrardquosoggetto infetto ma con anticorpi non rilevabili(circa 45-60 gg raramente 6 mesi )
Stadio immunitario non noto o paziente nonconosciuto
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 2
Il paziente identificabile su consenso informato
(legge 13590 art5) viene sottoposto alla
determinazione urgente di
Anticorpi anti-HBV e HBsAg
Anticorpi anti-HCV
Anticorpi anti-HIV
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 3
Valutazione della necessita` della profilassi
ldquocounselingrdquo
Sottoscrizione del consenso o del rifiuto alla
profilassi
Valutazione nel tempo ldquofollow-uprdquo
Analisi generale degli infortuni in IOG
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Il numero degli
infortuni indicato
non contempla
quelli in itinere
Si precisa che i dati statistici presentati sullrsquoandamento infortunistico sono stati
elaborati dalle analisi comparate dei dati raccolti dal Servizio di Prevenzione e
Protezione e dallrsquoUfficio Personale fino al dicembre 2013
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Analisi generale infortuni
Analisi degli infortuni per reparto presidio
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
I picchi si registrano nelle sale operatorie e in traumatologia
Analisi dettagliata infortuni - 2013
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Evidente la preponderanza delle funzioni sanitarie non mediche
Analisi dettagliata infortuni - 2015
La percentuale piugrave alta egrave rappresentata da infortuni legati allrsquoattivitagrave quotidiana di
reparto e di carattere biologico
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Analisi dettagliata infortuni ndash 2013 Conclusioni
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
I dati sin qui analizzati confermano che le principali cause di infortunio
ovvero la puntura da ago cavo e da bisturi rappresentano il 41 del
totale
Gli infortuni avvengono durante le operazioni di sutura e
manipolazione del materiale nel 17 ca ciascuno e iniezioneprelievo
nel 11
Nel 61 dei casi lrsquoinfortunato egrave anche lrsquoutilizzatore del presidio e la
distribuzione degli infortuni a rischio potenziale biologico riguarda
principalmente le aree dei Blocchi Operatori con il 56dei casi
mentre lrsquo 11 avviene in odontostomatologia frequentata
principalmente da operatori in libera professione
PER SAPERNE DI PIUrsquo
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
lrsquoanalisi degli infortuni viene annualmente elaborata dal SPP
sulla base dei dati registrati degli infortuni occorsi al personale
dipendente attraverso al compilazione del modulo di rilevazione
dati M-SPP-06 (infortuni a rischio biologico potenziale) e grazie
alle informazioni fornite dal Servizio Risorse Umane Si riporta di
seguito una sintesi delle principali informazioni
PROCEDURE DA SEGUIRE IN CASO DI INFORTUNIO
INFORTUNIO ldquoA RISCHIO BIOLOGICOrdquo INFORTUNIO DI ALTRO TIPO
In caso di contatto abbondante con cute lesa eo puntura percutanea attenersi a
quanto indicato nella IO-SPP-045_RISCHIO BIOLOGICO il cui testo egrave po il seguente
indirizzo Intranet
Assicurazione qualitagrave gt Rischio Biologico gt Istruzione gt IO DS 045 V5
Avvisare il Preposto
Identificare il paziente fonte
Fare firmare il consenso informato
Effettuare il prelievo al paziente fonte
Recarsi in Pronto Soccorso per il prelievo a tempo zero e lattivazione delle procedure
del caso (a cura del Medico di Guardia po il Pronto Soccorso)
In caso di infortunio
Avvisare il Preposto appena possibile
Se lrsquoinfortunio avviene allrsquointerno dellrsquoIstituto
recarsi in Pronto Soccorso per le cure e lattivazione
delle procedure del caso (a cura del Medico di
Guardia po il Pronto Soccorso)
Deve essere data immediata comunicazione di qualsiasi infortunio anche se di lieve entitagrave al SPP ed al Servizio
Risorse Umane presentando il verbale di Pronto Soccorso ed una sintetica relazione scritta su quanto accaduto Per
procedure fuori standard interpellare il Servizio Prevenzione e Protezione
Identificazione del campione
Tutti i contenitori inviati devono essere identificati
con il nome del malato eo con lrsquoetichetta
riportante il relativo codice a barre
Quando si inviano piursquo campioni per uno stesso
malato deve essere indicato su ogni contenitore
anche il materiale eo lrsquoindagine richiesta
Compilazione della richiesta
I moduli di richiesta predisposti dal laboratorio
devono essere compilati in modo completo
corretto e devono accompagnare sempre il
campione
Invio e trasporto
Il campione deve essere inviato tempestivamente ecomunque nel rispetto delle indicazioni diconservazione indicate per ciascuna indagine eocampione
I campioni devono essere inviati in appositi contenitoriper garantire la protezione dal rischio biologico deglioperatori addetti al trasporto e alla manipolazionesuccessiva (epatiti infezione da HIV tubercolosi ecc)
Il modulo di richiesta deve viaggiare insieme alcampione utilizzando contenitori a due scomparti unoper il campione biologico lrsquoaltro per il modulo dirichiesta
Fattori condizionanti unrsquoinfezione in ambiente lavorativo
Rispetto delle precauzioni raccomandate
Prevalenza dellrsquoinfezione nella popolazione
Numero e tipo di esposizioni
Efficacia di trasmissione dellrsquoinfezione
Prevenzione del rischio
Presidi di sicurezza
Pratiche di lavoro
Dispositivi di sicurezza
individuale
Formazione
Informazione del
personale
Profilassi vaccinale
Valutazione del rischio
Verifica dellrsquoesposizione allrsquoagente
Valutazione dellrsquoentita`dellrsquoesposizione
BIOSAFETY
Lrsquoapplicazione della combinazione diprocedure e pratiche sanitarie di strutturedi protezione e di attrezzature di sicurezzaquando si lavora con microrganismipotenzialmente infettanti
BMBL editions
DEFINIZIONE
Agenti patogeniart75 del DLgs 62694
Guppo 1 agente con poche probabilita` di causare
malattia
Gruppo 2 agente con bassa probabilita`di causare
malattia e scarsa diffusibilitagrave
Gruppo 3 agente che puograve causare malattie gravi e
diffusive
Gruppo 4 agente puograve causare gravi malattie con
elevato rischio di propagazione
LA SICUREZZA BIOLOGICA
Agente biologico di gruppo 2(moderato rischio individuale limitato rischio collettivo)
Un agente patogeno che puograve causare malattie nellrsquouomo o negli animali ma che egrave poco probabile che costituisca un serio pericolo per chi lavora in ambiente sanitario per la comunitagrave per il bestiame e per lrsquoambiente
Le esposizioni a tali agenti possono causare patologie ma sono disponibili trattamenti efficaci e misure preventive
LA SICUREZZA BIOLOGICA
Agente biologico di gruppo 3(elevato rischio individuale basso rischio collettivo)
Un agente patogeno che usualmente causa gravi patologie nellrsquouomo o negli animali e costituisce un serio rischio per i lavoratori
Difficilmente si propaga nella comunitagrave e comunque sono disponibili efficaci misure terapeutiche e preventive
Pericolosita` degli agenti biologici
Infettivita` capacita` di
un microrganismo di
infettare un organismo e
di moltiplicarsi
Patogenicita` capacita`
di un microrganismo di
causare malattia
Trasmissibilita`capacita` di un microrganismo di trasmettersi da un soggetto infetto ad uno suscettibile
Virulenza
sono lrsquoinsieme dellrsquoinfettivita` e della patogenicita`
I disinfettanti
non sostituiscono
la pratica standard
microbiologica o
le buone regole igieniche
Modalita` di esposizione
Via ematica
Via mucoso-cutanea
Via aerea
Via alimentare
tramite ferite e inoculi accidentali di sangue
tramite contatto con superfici ambientali fumare mangiare
tramite aerosol
Tramite ingestione alimenti oggetti portati alla bocca
Esposizione lavorativa
Via ematica sangue di pazienti infetti
HBV HCV HIV
Via muco - contatto con molti batteri
cutanea Brucella ssp Salmonella
Cdiphteriae N meningiti-
dis Mtuberculosis
Esposizione lavorativa
Via muco- molti virus Herpes
cutanea Citomegalovirus
Parassitosi
Via aerea Mtuberculosis
Nmeningitidis
Esposizione lavorativa
Brucellosi Tubercolosi
DifteriteMeningite
Ingestione Salmonellosi Tifo Colera
Tularemia
Epatie A Rotavirus
Poliomielite Toxoplasmosi
Esposizione a batteri
Dati del CDC indicano unrsquo alta possibilitagrave
di esposizione a questi batteri
ndash Mycobacterium tuberculosis
ndash Bacillus anthracis
ndash Bordetella pertussis
ndash Brucella sp
ndash Neisseria meningitidis
Esempi di dose infettante
Minime Dosi Infettanti
Mtuberculosis 10 cells
Salmonella typhi 100000 cells
Listeria lt 1000 cells
Cryptosporidium lt10 cells
Rotavirus 10-100 iu
Vibrio cholera 1000000 cells
LrsquoAEROSOL
Ersquo il veicolo di infezione piugrave frequente
Determinanti sono la concentrazione e le
dimensioni delle particelle generate
particelle con diametro inferiore a 5m sono
le piugrave efficaci se inferiori a 3 m penetrano
fino a livello alveolare mentre le altre
vengono trattenute nei tratti aerei piugrave alti
(bronchi e bronchioli)
Patogeni a trasmissione aereaAgenti del Gruppo2-3
INFEZIONI
Varicella ndashZ
Influenza
Morbillo
Infezione Nmeningitidis
Rosolia
Tubercolosi
Pertosse
RISCHIO
Elevatointermedio
Basso
Elevato
Raro
Intermedio
Elevato
Intermedio
Esposizione a batteri
N meningitis
ndash Presente in essudati faringei liquido sinoviale urine feci CSF
ndash Aerosol dalla manipolazione degli isolati in laboratorio
ndash Vaccino disponibile
ndash Antibiotici Post-esposizione
Rifampicina o ciprofloxacina per os
Ceftriaxone IM
Esposizione a batteri
Mtuberculosisndash Presente nellrsquoescreato lavaggio gastrico CSF
urine e lesioni in persone con malattia in fase attiva (non latente)
ndash Trasmessi attraverso goccioline vaporizzate emmesse da persone con infezione in atto (ldquobacilliferordquo)
Bacilli possono sopravvivere per lunghi periodi
Esposizione a batteri
Tubercolosindash 90 delle persone infettate con TB non svilupperanno mai
TB attiva
ndash Persone infettate o esposte a TB non sono contagiose
ndash Sono contagiose solo le persone con malattia in fase
ATTIVA
Rischio occupazionale di trasmissione della TBC
Sintomatologia sfumata e ritardo nella diagnosi
Riemergenza della patologia per immigrazione da paesi con endemia
Emergenza ceppi multiresistenti
Maggior rischio per particolari attivita`
indagini broncoscopiche terapie per aerosolventilazione meccanica procedure di laboratorio oindagini autoptiche
Prevenzione della trasmissione della TBC in ospedale (CDC-Atlanta)
1 Prevenzione della formazione di ldquodroplet nucleirdquoinfetti nei soggetti TBC
DIAGNOSI E TERAPIA
2 Prevenzione della diffusione di ldquodroplet nucleirdquoinfetti nellrsquoambiente
PROTEZIONI DI VARIO TIPO (cabine a pressionenegativa maschere hellip)
Prevenzione della trasmissione della TBC in ospedale (CDC-Atlanta)
3 Riduzione della contaminazione microbica dellrsquoaria
VENTILAZIONE FILTRAZIONE (FILTRI HEPA)RAGGI UV MASCHERE FACCIALI
4 Programmi di sorveglianza periodica delpersonale
SCREENING PERIODICO DIAGNOSI PRECOCE ETRATTAMENTO
Patogeni trasmissibili per via cutanea
Brucella spp
Chlamydiophila spp
Cdiphteriae
Mtuberculosis
Nmeningitidis
Salmonella spp
Epstein Barr
Herpes simplex
Citomegalovirus
Parassitosi cutanee e
degli annessi
PROTOCOLLO OPERATIVO PER PATOGENI A TRASMISSIONE TRANSCUTANEA
1 Segnalazione allrsquoUfficio competente
2 Raccolta anamnestica e visita del dipendente
3 Consultazione del dermatologo
4 Denuncia di malattia infettiva al Servizio 1 dellaASL
5 Eventuale allontanamento dal servizio
6 Verifica dei contatti e della situazione igienica delluogo di lavoro
7 Individuazione delle misure igienico-sanitarie daadottare
Patogeni trasmissibili per ingestione
Brucellosi
Tubercolosi
Difterite
Meningite
Salmonellosi
Febbre Tifoide
Colera
Tularemia
Cdifficile
Epatite A
Rotavirus
Poliomielite
Toxoplasmosi
Modalita` di Infezione dei patogeni trasmissibili per ingestione
Modalita` di Infezione
pipettamento
gocce di materiale infetto sulle labbra
oggetti o dita contaminati portati a contatto
con la bocca
consumo di alimenti sul luogo di lavoro
PROTOCOLLO OPERATIVO IN CASO DI SALMONELLOSI
1 Ricerca colturale (feci) per tutti i dipendenti
allrsquoassunzione e periodicamante (una volta
lrsquoanno) negli addetti alla ristorazione
2 In caso di positivita` indagine
epidemiologica per risalire alla fonte ( altri
casi situazioni rischio)
PROTOCOLLO OPERATIVO
3 Denuncia per malattia infettiva al Servizio
1 dellrdquoASL
4 Controlli dopo chemioterapia sino alla
negativizzazione della coprocoltura
5 Se il dipendente manipola alimenti ersquo
opportuno allontanarlo temporaneamente
dal servizio
CLOSTRIDIUM DIFFICILE
Contaminazione ambientale (suppellettili
pavimenti)
Personale (soprattutto mani)
C difficile puograve persistere per mesi essendo
sporigeno
Clostridium difficile
FATTORI DI RISCHIO
1 individuali
2 batterici
3 ospedalieri
Reparti piugrave a rischio in ordine decrescente
terapie intensive reparti chirurgici medicine
Fattori Ospedalieri
Durata della degenza il 50 dei pazienti puograve divenire positivo dopo 4 settimane di degenza
Terapia antibiotica soprattutto se combinata e protratta
Profilassi perioperatoria ove non applicata correttamente (inopportuno
prolungamento della profilassi)
Mani del personale come veicolo di infezione
Presidi assistenziali padelle pappagalli termometri a mercurio ed elettronici fonendoscopi bracciali dei misuratori di pressione elettrocardiografi apparecchi per dialisi sacche di infusione etc
Ambiente di degenza (letti strutture metalliche pavimento toilette) contaminato da spore (sia da parte di portatori asintomatici che di pazienti sintomatici) che possono persistere nellrsquoambiente per mesi
NB gli spostamenti in stanze diverse favoriscono la disseminazione di spore e la contaminazione ambientale qualora piugrave casi si manifestino in stanze diverse si puograve ipotizzare che vi sia un ruolo dellrsquoambiente quale possibile causa
PROCEDURE DI CONTROLLO
Identificazione precoce dei casi
Isolamento del paziente (se unico caso) o coortazione dei pazienti infetti (se piugrave casi)
Applicazione delle misure igieniche
1048707 Lavaggio mani
1048707 Corretto utilizzo dei guanti e dei Dispositivi di protezione (DPI)
1048707 Disinfezione di strumentario ed attrezzature
1048707 Sanificazione e disinfezione ambientale in accordo alla ldquoGuida allrsquouso dei disinfettantirdquo
Appropriato utilizzo dei farmaci antibiotici
PREVENZIONE DELLE INFEZIONI OCCUPAZIONALI DA HBV HCV HIV
La trasmissione di questi virus e`
essenzialmente di tipo parenterale e per
contaminazione di mucose eo di cute non
integra
PREVENZIONE PRECAUZIONI
UNIVERSALI
PRECAUZIONI UNIVERSALI
per sangue e altri liquidi biologici
1 Indossare i guanti sempre nellrsquo assistenza e
sostituirli dopo il contatto con ciascun
paziente
2 Indossare mascherine occhiali protettivi o
coprifaccia per particolari procedure
pericolose per schizzi di sangue
3 Indossare camici e grembiuli a protezione
dagli schizzi di sangue o altro materiale
PRECAUZIONI UNIVERSALI
1 Lavaggio delle mani accurato anche dopo la
rimozione dei guanti
2 Gli aghi non vanno reincappucciati piegati o rotti
neacute rimossi dalle siringhe o manipolati
3 dopo lrsquouso devono essere riposti in appositi
contenitori resistenti per lrsquoeliminazione
4 Operatori con lesioni essudative o dermatiti
secernenti non possono prestare assistenza
Principali vie di trasmissione nelle infezioni da HBV ndash HCV - HIV
Esposizione
parenterale
Contaminazione
mucose e cute
non integra
Tagli e punture
Schizzi e imbrattamenti
Rischio professionale da HBV
Rischio tra il 15 e il 35
Lrsquoinfezione si contrae per contatto con
sangue o emoderivati
liquidi biologici infetti (urine feci secrezioni naso- faringee latte bile liquido sinoviale e cerebrospinale sudore lacrime saliva e liquido seminalehellip)
HBV Modalita`di esposizione
A contatto diretto
tramite puntura con ago infetto
contaminazione di cute lesa
contaminazione delle mucose
HBV Modalita`di esposizione
B Contatto indiretto
superfici ambientali contaminate
lrsquoutilizzo delle mani ldquosporcherdquo per fumare
mangiare o strofinarsi gli occhi
mordersi le unghie
HBV rischio occupazionale
La carica virale dosi bassissime di plasma infetto
La durata e la frequenza delle esposizioni
1 anzianita` di servizio gt 20 anni infermieri
2 reparti chirurgici terapie intensive
3 laboratori
Rischio professionale da HDV
Patologia ad evoluzione cronica con gli stessicaratteri per serbatoio e modalita` ditrasmissione dellrsquoinfezione da HBV di cuirappresenta coinfezione o sovrainfezione
Risulta molto pericolosa per il personalededicato allrsquoassistenza
Modalita` di prevenzione simili ad HBV
Rischi professionale da HCV
E` compreso fra il 27 e il 10 (soggettiHCV- RNA pos) per lrsquoelevata prevalenza nellapopolazione
Modalita` piu` frequenti di contagio1 Puntura accidentale con ago
2 Contaminazione di mucose o cute lesa
3 Morso
Determinanti modalitagrave di contagio caricavirale stato clinico del paziente fonte
Rischio professionale da HIV
Rischio modesto (05 - 3 ) rispetto a HCV eHBV
Liquidi biologici fonti di esposizione 1 Sangue o fluidi o tessuti corporei contaminati da sangue
2 Liquido cerebrospinale amniotico peritoneale pleurico sinoviale e pericardico
3 Essudati infiammatori
4 Sperma o secrezioni vaginali
5 Latte umano
6 Colture cellulari del virus
HIV Rischio occupazionale
La carica infettante e` importante ed e` in
funzione della
1 quantita` di sangue inoculata
2 carica virale presente nel sangue
contaminante del paziente-fonte (stadio
clinico)
HIV Gerarchia del rischio
ALTO RISCHIO ferita profonda con ago ripieno di sangue
Contatto diretto con alte concentrazioni di virus
RISCHIO MEDIO Ferita con ago o lacerazione con strumento
visibilmente contaminato da sangue
Esposizione di ferita aperta o congiuntiva a sangueo fluidi corporei visibilmente contaminati dasangue
HIV Gerarchia del rischio
BASSO RISCHIO Ferita superficiale (senza sanguinamento)
Esposizione di ferita chiusa o altra mucosa (esclusa congiuntiva) a fluidi corporei contaminati da sangue
Contatto prolungato con sangue su ampie superfici cutanee o ferita cutanea da morsicatura
RISCHIO NON DOCUMENTATO Contaminazione di cute integra
Ferite con strumenti non contaminati da sangue
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 1
Caratteristiche infettanti del paziente - fonte
HBsAg pos (ultimi 12 mesi)
Anti-HCVpos
Anti-HIV pos o se ci si trova nel ldquoperiodo finestrardquosoggetto infetto ma con anticorpi non rilevabili(circa 45-60 gg raramente 6 mesi )
Stadio immunitario non noto o paziente nonconosciuto
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 2
Il paziente identificabile su consenso informato
(legge 13590 art5) viene sottoposto alla
determinazione urgente di
Anticorpi anti-HBV e HBsAg
Anticorpi anti-HCV
Anticorpi anti-HIV
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 3
Valutazione della necessita` della profilassi
ldquocounselingrdquo
Sottoscrizione del consenso o del rifiuto alla
profilassi
Valutazione nel tempo ldquofollow-uprdquo
Analisi generale degli infortuni in IOG
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Il numero degli
infortuni indicato
non contempla
quelli in itinere
Si precisa che i dati statistici presentati sullrsquoandamento infortunistico sono stati
elaborati dalle analisi comparate dei dati raccolti dal Servizio di Prevenzione e
Protezione e dallrsquoUfficio Personale fino al dicembre 2013
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Analisi generale infortuni
Analisi degli infortuni per reparto presidio
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
I picchi si registrano nelle sale operatorie e in traumatologia
Analisi dettagliata infortuni - 2013
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Evidente la preponderanza delle funzioni sanitarie non mediche
Analisi dettagliata infortuni - 2015
La percentuale piugrave alta egrave rappresentata da infortuni legati allrsquoattivitagrave quotidiana di
reparto e di carattere biologico
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Analisi dettagliata infortuni ndash 2013 Conclusioni
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
I dati sin qui analizzati confermano che le principali cause di infortunio
ovvero la puntura da ago cavo e da bisturi rappresentano il 41 del
totale
Gli infortuni avvengono durante le operazioni di sutura e
manipolazione del materiale nel 17 ca ciascuno e iniezioneprelievo
nel 11
Nel 61 dei casi lrsquoinfortunato egrave anche lrsquoutilizzatore del presidio e la
distribuzione degli infortuni a rischio potenziale biologico riguarda
principalmente le aree dei Blocchi Operatori con il 56dei casi
mentre lrsquo 11 avviene in odontostomatologia frequentata
principalmente da operatori in libera professione
PER SAPERNE DI PIUrsquo
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
lrsquoanalisi degli infortuni viene annualmente elaborata dal SPP
sulla base dei dati registrati degli infortuni occorsi al personale
dipendente attraverso al compilazione del modulo di rilevazione
dati M-SPP-06 (infortuni a rischio biologico potenziale) e grazie
alle informazioni fornite dal Servizio Risorse Umane Si riporta di
seguito una sintesi delle principali informazioni
PROCEDURE DA SEGUIRE IN CASO DI INFORTUNIO
INFORTUNIO ldquoA RISCHIO BIOLOGICOrdquo INFORTUNIO DI ALTRO TIPO
In caso di contatto abbondante con cute lesa eo puntura percutanea attenersi a
quanto indicato nella IO-SPP-045_RISCHIO BIOLOGICO il cui testo egrave po il seguente
indirizzo Intranet
Assicurazione qualitagrave gt Rischio Biologico gt Istruzione gt IO DS 045 V5
Avvisare il Preposto
Identificare il paziente fonte
Fare firmare il consenso informato
Effettuare il prelievo al paziente fonte
Recarsi in Pronto Soccorso per il prelievo a tempo zero e lattivazione delle procedure
del caso (a cura del Medico di Guardia po il Pronto Soccorso)
In caso di infortunio
Avvisare il Preposto appena possibile
Se lrsquoinfortunio avviene allrsquointerno dellrsquoIstituto
recarsi in Pronto Soccorso per le cure e lattivazione
delle procedure del caso (a cura del Medico di
Guardia po il Pronto Soccorso)
Deve essere data immediata comunicazione di qualsiasi infortunio anche se di lieve entitagrave al SPP ed al Servizio
Risorse Umane presentando il verbale di Pronto Soccorso ed una sintetica relazione scritta su quanto accaduto Per
procedure fuori standard interpellare il Servizio Prevenzione e Protezione
Compilazione della richiesta
I moduli di richiesta predisposti dal laboratorio
devono essere compilati in modo completo
corretto e devono accompagnare sempre il
campione
Invio e trasporto
Il campione deve essere inviato tempestivamente ecomunque nel rispetto delle indicazioni diconservazione indicate per ciascuna indagine eocampione
I campioni devono essere inviati in appositi contenitoriper garantire la protezione dal rischio biologico deglioperatori addetti al trasporto e alla manipolazionesuccessiva (epatiti infezione da HIV tubercolosi ecc)
Il modulo di richiesta deve viaggiare insieme alcampione utilizzando contenitori a due scomparti unoper il campione biologico lrsquoaltro per il modulo dirichiesta
Fattori condizionanti unrsquoinfezione in ambiente lavorativo
Rispetto delle precauzioni raccomandate
Prevalenza dellrsquoinfezione nella popolazione
Numero e tipo di esposizioni
Efficacia di trasmissione dellrsquoinfezione
Prevenzione del rischio
Presidi di sicurezza
Pratiche di lavoro
Dispositivi di sicurezza
individuale
Formazione
Informazione del
personale
Profilassi vaccinale
Valutazione del rischio
Verifica dellrsquoesposizione allrsquoagente
Valutazione dellrsquoentita`dellrsquoesposizione
BIOSAFETY
Lrsquoapplicazione della combinazione diprocedure e pratiche sanitarie di strutturedi protezione e di attrezzature di sicurezzaquando si lavora con microrganismipotenzialmente infettanti
BMBL editions
DEFINIZIONE
Agenti patogeniart75 del DLgs 62694
Guppo 1 agente con poche probabilita` di causare
malattia
Gruppo 2 agente con bassa probabilita`di causare
malattia e scarsa diffusibilitagrave
Gruppo 3 agente che puograve causare malattie gravi e
diffusive
Gruppo 4 agente puograve causare gravi malattie con
elevato rischio di propagazione
LA SICUREZZA BIOLOGICA
Agente biologico di gruppo 2(moderato rischio individuale limitato rischio collettivo)
Un agente patogeno che puograve causare malattie nellrsquouomo o negli animali ma che egrave poco probabile che costituisca un serio pericolo per chi lavora in ambiente sanitario per la comunitagrave per il bestiame e per lrsquoambiente
Le esposizioni a tali agenti possono causare patologie ma sono disponibili trattamenti efficaci e misure preventive
LA SICUREZZA BIOLOGICA
Agente biologico di gruppo 3(elevato rischio individuale basso rischio collettivo)
Un agente patogeno che usualmente causa gravi patologie nellrsquouomo o negli animali e costituisce un serio rischio per i lavoratori
Difficilmente si propaga nella comunitagrave e comunque sono disponibili efficaci misure terapeutiche e preventive
Pericolosita` degli agenti biologici
Infettivita` capacita` di
un microrganismo di
infettare un organismo e
di moltiplicarsi
Patogenicita` capacita`
di un microrganismo di
causare malattia
Trasmissibilita`capacita` di un microrganismo di trasmettersi da un soggetto infetto ad uno suscettibile
Virulenza
sono lrsquoinsieme dellrsquoinfettivita` e della patogenicita`
I disinfettanti
non sostituiscono
la pratica standard
microbiologica o
le buone regole igieniche
Modalita` di esposizione
Via ematica
Via mucoso-cutanea
Via aerea
Via alimentare
tramite ferite e inoculi accidentali di sangue
tramite contatto con superfici ambientali fumare mangiare
tramite aerosol
Tramite ingestione alimenti oggetti portati alla bocca
Esposizione lavorativa
Via ematica sangue di pazienti infetti
HBV HCV HIV
Via muco - contatto con molti batteri
cutanea Brucella ssp Salmonella
Cdiphteriae N meningiti-
dis Mtuberculosis
Esposizione lavorativa
Via muco- molti virus Herpes
cutanea Citomegalovirus
Parassitosi
Via aerea Mtuberculosis
Nmeningitidis
Esposizione lavorativa
Brucellosi Tubercolosi
DifteriteMeningite
Ingestione Salmonellosi Tifo Colera
Tularemia
Epatie A Rotavirus
Poliomielite Toxoplasmosi
Esposizione a batteri
Dati del CDC indicano unrsquo alta possibilitagrave
di esposizione a questi batteri
ndash Mycobacterium tuberculosis
ndash Bacillus anthracis
ndash Bordetella pertussis
ndash Brucella sp
ndash Neisseria meningitidis
Esempi di dose infettante
Minime Dosi Infettanti
Mtuberculosis 10 cells
Salmonella typhi 100000 cells
Listeria lt 1000 cells
Cryptosporidium lt10 cells
Rotavirus 10-100 iu
Vibrio cholera 1000000 cells
LrsquoAEROSOL
Ersquo il veicolo di infezione piugrave frequente
Determinanti sono la concentrazione e le
dimensioni delle particelle generate
particelle con diametro inferiore a 5m sono
le piugrave efficaci se inferiori a 3 m penetrano
fino a livello alveolare mentre le altre
vengono trattenute nei tratti aerei piugrave alti
(bronchi e bronchioli)
Patogeni a trasmissione aereaAgenti del Gruppo2-3
INFEZIONI
Varicella ndashZ
Influenza
Morbillo
Infezione Nmeningitidis
Rosolia
Tubercolosi
Pertosse
RISCHIO
Elevatointermedio
Basso
Elevato
Raro
Intermedio
Elevato
Intermedio
Esposizione a batteri
N meningitis
ndash Presente in essudati faringei liquido sinoviale urine feci CSF
ndash Aerosol dalla manipolazione degli isolati in laboratorio
ndash Vaccino disponibile
ndash Antibiotici Post-esposizione
Rifampicina o ciprofloxacina per os
Ceftriaxone IM
Esposizione a batteri
Mtuberculosisndash Presente nellrsquoescreato lavaggio gastrico CSF
urine e lesioni in persone con malattia in fase attiva (non latente)
ndash Trasmessi attraverso goccioline vaporizzate emmesse da persone con infezione in atto (ldquobacilliferordquo)
Bacilli possono sopravvivere per lunghi periodi
Esposizione a batteri
Tubercolosindash 90 delle persone infettate con TB non svilupperanno mai
TB attiva
ndash Persone infettate o esposte a TB non sono contagiose
ndash Sono contagiose solo le persone con malattia in fase
ATTIVA
Rischio occupazionale di trasmissione della TBC
Sintomatologia sfumata e ritardo nella diagnosi
Riemergenza della patologia per immigrazione da paesi con endemia
Emergenza ceppi multiresistenti
Maggior rischio per particolari attivita`
indagini broncoscopiche terapie per aerosolventilazione meccanica procedure di laboratorio oindagini autoptiche
Prevenzione della trasmissione della TBC in ospedale (CDC-Atlanta)
1 Prevenzione della formazione di ldquodroplet nucleirdquoinfetti nei soggetti TBC
DIAGNOSI E TERAPIA
2 Prevenzione della diffusione di ldquodroplet nucleirdquoinfetti nellrsquoambiente
PROTEZIONI DI VARIO TIPO (cabine a pressionenegativa maschere hellip)
Prevenzione della trasmissione della TBC in ospedale (CDC-Atlanta)
3 Riduzione della contaminazione microbica dellrsquoaria
VENTILAZIONE FILTRAZIONE (FILTRI HEPA)RAGGI UV MASCHERE FACCIALI
4 Programmi di sorveglianza periodica delpersonale
SCREENING PERIODICO DIAGNOSI PRECOCE ETRATTAMENTO
Patogeni trasmissibili per via cutanea
Brucella spp
Chlamydiophila spp
Cdiphteriae
Mtuberculosis
Nmeningitidis
Salmonella spp
Epstein Barr
Herpes simplex
Citomegalovirus
Parassitosi cutanee e
degli annessi
PROTOCOLLO OPERATIVO PER PATOGENI A TRASMISSIONE TRANSCUTANEA
1 Segnalazione allrsquoUfficio competente
2 Raccolta anamnestica e visita del dipendente
3 Consultazione del dermatologo
4 Denuncia di malattia infettiva al Servizio 1 dellaASL
5 Eventuale allontanamento dal servizio
6 Verifica dei contatti e della situazione igienica delluogo di lavoro
7 Individuazione delle misure igienico-sanitarie daadottare
Patogeni trasmissibili per ingestione
Brucellosi
Tubercolosi
Difterite
Meningite
Salmonellosi
Febbre Tifoide
Colera
Tularemia
Cdifficile
Epatite A
Rotavirus
Poliomielite
Toxoplasmosi
Modalita` di Infezione dei patogeni trasmissibili per ingestione
Modalita` di Infezione
pipettamento
gocce di materiale infetto sulle labbra
oggetti o dita contaminati portati a contatto
con la bocca
consumo di alimenti sul luogo di lavoro
PROTOCOLLO OPERATIVO IN CASO DI SALMONELLOSI
1 Ricerca colturale (feci) per tutti i dipendenti
allrsquoassunzione e periodicamante (una volta
lrsquoanno) negli addetti alla ristorazione
2 In caso di positivita` indagine
epidemiologica per risalire alla fonte ( altri
casi situazioni rischio)
PROTOCOLLO OPERATIVO
3 Denuncia per malattia infettiva al Servizio
1 dellrdquoASL
4 Controlli dopo chemioterapia sino alla
negativizzazione della coprocoltura
5 Se il dipendente manipola alimenti ersquo
opportuno allontanarlo temporaneamente
dal servizio
CLOSTRIDIUM DIFFICILE
Contaminazione ambientale (suppellettili
pavimenti)
Personale (soprattutto mani)
C difficile puograve persistere per mesi essendo
sporigeno
Clostridium difficile
FATTORI DI RISCHIO
1 individuali
2 batterici
3 ospedalieri
Reparti piugrave a rischio in ordine decrescente
terapie intensive reparti chirurgici medicine
Fattori Ospedalieri
Durata della degenza il 50 dei pazienti puograve divenire positivo dopo 4 settimane di degenza
Terapia antibiotica soprattutto se combinata e protratta
Profilassi perioperatoria ove non applicata correttamente (inopportuno
prolungamento della profilassi)
Mani del personale come veicolo di infezione
Presidi assistenziali padelle pappagalli termometri a mercurio ed elettronici fonendoscopi bracciali dei misuratori di pressione elettrocardiografi apparecchi per dialisi sacche di infusione etc
Ambiente di degenza (letti strutture metalliche pavimento toilette) contaminato da spore (sia da parte di portatori asintomatici che di pazienti sintomatici) che possono persistere nellrsquoambiente per mesi
NB gli spostamenti in stanze diverse favoriscono la disseminazione di spore e la contaminazione ambientale qualora piugrave casi si manifestino in stanze diverse si puograve ipotizzare che vi sia un ruolo dellrsquoambiente quale possibile causa
PROCEDURE DI CONTROLLO
Identificazione precoce dei casi
Isolamento del paziente (se unico caso) o coortazione dei pazienti infetti (se piugrave casi)
Applicazione delle misure igieniche
1048707 Lavaggio mani
1048707 Corretto utilizzo dei guanti e dei Dispositivi di protezione (DPI)
1048707 Disinfezione di strumentario ed attrezzature
1048707 Sanificazione e disinfezione ambientale in accordo alla ldquoGuida allrsquouso dei disinfettantirdquo
Appropriato utilizzo dei farmaci antibiotici
PREVENZIONE DELLE INFEZIONI OCCUPAZIONALI DA HBV HCV HIV
La trasmissione di questi virus e`
essenzialmente di tipo parenterale e per
contaminazione di mucose eo di cute non
integra
PREVENZIONE PRECAUZIONI
UNIVERSALI
PRECAUZIONI UNIVERSALI
per sangue e altri liquidi biologici
1 Indossare i guanti sempre nellrsquo assistenza e
sostituirli dopo il contatto con ciascun
paziente
2 Indossare mascherine occhiali protettivi o
coprifaccia per particolari procedure
pericolose per schizzi di sangue
3 Indossare camici e grembiuli a protezione
dagli schizzi di sangue o altro materiale
PRECAUZIONI UNIVERSALI
1 Lavaggio delle mani accurato anche dopo la
rimozione dei guanti
2 Gli aghi non vanno reincappucciati piegati o rotti
neacute rimossi dalle siringhe o manipolati
3 dopo lrsquouso devono essere riposti in appositi
contenitori resistenti per lrsquoeliminazione
4 Operatori con lesioni essudative o dermatiti
secernenti non possono prestare assistenza
Principali vie di trasmissione nelle infezioni da HBV ndash HCV - HIV
Esposizione
parenterale
Contaminazione
mucose e cute
non integra
Tagli e punture
Schizzi e imbrattamenti
Rischio professionale da HBV
Rischio tra il 15 e il 35
Lrsquoinfezione si contrae per contatto con
sangue o emoderivati
liquidi biologici infetti (urine feci secrezioni naso- faringee latte bile liquido sinoviale e cerebrospinale sudore lacrime saliva e liquido seminalehellip)
HBV Modalita`di esposizione
A contatto diretto
tramite puntura con ago infetto
contaminazione di cute lesa
contaminazione delle mucose
HBV Modalita`di esposizione
B Contatto indiretto
superfici ambientali contaminate
lrsquoutilizzo delle mani ldquosporcherdquo per fumare
mangiare o strofinarsi gli occhi
mordersi le unghie
HBV rischio occupazionale
La carica virale dosi bassissime di plasma infetto
La durata e la frequenza delle esposizioni
1 anzianita` di servizio gt 20 anni infermieri
2 reparti chirurgici terapie intensive
3 laboratori
Rischio professionale da HDV
Patologia ad evoluzione cronica con gli stessicaratteri per serbatoio e modalita` ditrasmissione dellrsquoinfezione da HBV di cuirappresenta coinfezione o sovrainfezione
Risulta molto pericolosa per il personalededicato allrsquoassistenza
Modalita` di prevenzione simili ad HBV
Rischi professionale da HCV
E` compreso fra il 27 e il 10 (soggettiHCV- RNA pos) per lrsquoelevata prevalenza nellapopolazione
Modalita` piu` frequenti di contagio1 Puntura accidentale con ago
2 Contaminazione di mucose o cute lesa
3 Morso
Determinanti modalitagrave di contagio caricavirale stato clinico del paziente fonte
Rischio professionale da HIV
Rischio modesto (05 - 3 ) rispetto a HCV eHBV
Liquidi biologici fonti di esposizione 1 Sangue o fluidi o tessuti corporei contaminati da sangue
2 Liquido cerebrospinale amniotico peritoneale pleurico sinoviale e pericardico
3 Essudati infiammatori
4 Sperma o secrezioni vaginali
5 Latte umano
6 Colture cellulari del virus
HIV Rischio occupazionale
La carica infettante e` importante ed e` in
funzione della
1 quantita` di sangue inoculata
2 carica virale presente nel sangue
contaminante del paziente-fonte (stadio
clinico)
HIV Gerarchia del rischio
ALTO RISCHIO ferita profonda con ago ripieno di sangue
Contatto diretto con alte concentrazioni di virus
RISCHIO MEDIO Ferita con ago o lacerazione con strumento
visibilmente contaminato da sangue
Esposizione di ferita aperta o congiuntiva a sangueo fluidi corporei visibilmente contaminati dasangue
HIV Gerarchia del rischio
BASSO RISCHIO Ferita superficiale (senza sanguinamento)
Esposizione di ferita chiusa o altra mucosa (esclusa congiuntiva) a fluidi corporei contaminati da sangue
Contatto prolungato con sangue su ampie superfici cutanee o ferita cutanea da morsicatura
RISCHIO NON DOCUMENTATO Contaminazione di cute integra
Ferite con strumenti non contaminati da sangue
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 1
Caratteristiche infettanti del paziente - fonte
HBsAg pos (ultimi 12 mesi)
Anti-HCVpos
Anti-HIV pos o se ci si trova nel ldquoperiodo finestrardquosoggetto infetto ma con anticorpi non rilevabili(circa 45-60 gg raramente 6 mesi )
Stadio immunitario non noto o paziente nonconosciuto
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 2
Il paziente identificabile su consenso informato
(legge 13590 art5) viene sottoposto alla
determinazione urgente di
Anticorpi anti-HBV e HBsAg
Anticorpi anti-HCV
Anticorpi anti-HIV
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 3
Valutazione della necessita` della profilassi
ldquocounselingrdquo
Sottoscrizione del consenso o del rifiuto alla
profilassi
Valutazione nel tempo ldquofollow-uprdquo
Analisi generale degli infortuni in IOG
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Il numero degli
infortuni indicato
non contempla
quelli in itinere
Si precisa che i dati statistici presentati sullrsquoandamento infortunistico sono stati
elaborati dalle analisi comparate dei dati raccolti dal Servizio di Prevenzione e
Protezione e dallrsquoUfficio Personale fino al dicembre 2013
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Analisi generale infortuni
Analisi degli infortuni per reparto presidio
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
I picchi si registrano nelle sale operatorie e in traumatologia
Analisi dettagliata infortuni - 2013
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Evidente la preponderanza delle funzioni sanitarie non mediche
Analisi dettagliata infortuni - 2015
La percentuale piugrave alta egrave rappresentata da infortuni legati allrsquoattivitagrave quotidiana di
reparto e di carattere biologico
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Analisi dettagliata infortuni ndash 2013 Conclusioni
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
I dati sin qui analizzati confermano che le principali cause di infortunio
ovvero la puntura da ago cavo e da bisturi rappresentano il 41 del
totale
Gli infortuni avvengono durante le operazioni di sutura e
manipolazione del materiale nel 17 ca ciascuno e iniezioneprelievo
nel 11
Nel 61 dei casi lrsquoinfortunato egrave anche lrsquoutilizzatore del presidio e la
distribuzione degli infortuni a rischio potenziale biologico riguarda
principalmente le aree dei Blocchi Operatori con il 56dei casi
mentre lrsquo 11 avviene in odontostomatologia frequentata
principalmente da operatori in libera professione
PER SAPERNE DI PIUrsquo
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
lrsquoanalisi degli infortuni viene annualmente elaborata dal SPP
sulla base dei dati registrati degli infortuni occorsi al personale
dipendente attraverso al compilazione del modulo di rilevazione
dati M-SPP-06 (infortuni a rischio biologico potenziale) e grazie
alle informazioni fornite dal Servizio Risorse Umane Si riporta di
seguito una sintesi delle principali informazioni
PROCEDURE DA SEGUIRE IN CASO DI INFORTUNIO
INFORTUNIO ldquoA RISCHIO BIOLOGICOrdquo INFORTUNIO DI ALTRO TIPO
In caso di contatto abbondante con cute lesa eo puntura percutanea attenersi a
quanto indicato nella IO-SPP-045_RISCHIO BIOLOGICO il cui testo egrave po il seguente
indirizzo Intranet
Assicurazione qualitagrave gt Rischio Biologico gt Istruzione gt IO DS 045 V5
Avvisare il Preposto
Identificare il paziente fonte
Fare firmare il consenso informato
Effettuare il prelievo al paziente fonte
Recarsi in Pronto Soccorso per il prelievo a tempo zero e lattivazione delle procedure
del caso (a cura del Medico di Guardia po il Pronto Soccorso)
In caso di infortunio
Avvisare il Preposto appena possibile
Se lrsquoinfortunio avviene allrsquointerno dellrsquoIstituto
recarsi in Pronto Soccorso per le cure e lattivazione
delle procedure del caso (a cura del Medico di
Guardia po il Pronto Soccorso)
Deve essere data immediata comunicazione di qualsiasi infortunio anche se di lieve entitagrave al SPP ed al Servizio
Risorse Umane presentando il verbale di Pronto Soccorso ed una sintetica relazione scritta su quanto accaduto Per
procedure fuori standard interpellare il Servizio Prevenzione e Protezione
Invio e trasporto
Il campione deve essere inviato tempestivamente ecomunque nel rispetto delle indicazioni diconservazione indicate per ciascuna indagine eocampione
I campioni devono essere inviati in appositi contenitoriper garantire la protezione dal rischio biologico deglioperatori addetti al trasporto e alla manipolazionesuccessiva (epatiti infezione da HIV tubercolosi ecc)
Il modulo di richiesta deve viaggiare insieme alcampione utilizzando contenitori a due scomparti unoper il campione biologico lrsquoaltro per il modulo dirichiesta
Fattori condizionanti unrsquoinfezione in ambiente lavorativo
Rispetto delle precauzioni raccomandate
Prevalenza dellrsquoinfezione nella popolazione
Numero e tipo di esposizioni
Efficacia di trasmissione dellrsquoinfezione
Prevenzione del rischio
Presidi di sicurezza
Pratiche di lavoro
Dispositivi di sicurezza
individuale
Formazione
Informazione del
personale
Profilassi vaccinale
Valutazione del rischio
Verifica dellrsquoesposizione allrsquoagente
Valutazione dellrsquoentita`dellrsquoesposizione
BIOSAFETY
Lrsquoapplicazione della combinazione diprocedure e pratiche sanitarie di strutturedi protezione e di attrezzature di sicurezzaquando si lavora con microrganismipotenzialmente infettanti
BMBL editions
DEFINIZIONE
Agenti patogeniart75 del DLgs 62694
Guppo 1 agente con poche probabilita` di causare
malattia
Gruppo 2 agente con bassa probabilita`di causare
malattia e scarsa diffusibilitagrave
Gruppo 3 agente che puograve causare malattie gravi e
diffusive
Gruppo 4 agente puograve causare gravi malattie con
elevato rischio di propagazione
LA SICUREZZA BIOLOGICA
Agente biologico di gruppo 2(moderato rischio individuale limitato rischio collettivo)
Un agente patogeno che puograve causare malattie nellrsquouomo o negli animali ma che egrave poco probabile che costituisca un serio pericolo per chi lavora in ambiente sanitario per la comunitagrave per il bestiame e per lrsquoambiente
Le esposizioni a tali agenti possono causare patologie ma sono disponibili trattamenti efficaci e misure preventive
LA SICUREZZA BIOLOGICA
Agente biologico di gruppo 3(elevato rischio individuale basso rischio collettivo)
Un agente patogeno che usualmente causa gravi patologie nellrsquouomo o negli animali e costituisce un serio rischio per i lavoratori
Difficilmente si propaga nella comunitagrave e comunque sono disponibili efficaci misure terapeutiche e preventive
Pericolosita` degli agenti biologici
Infettivita` capacita` di
un microrganismo di
infettare un organismo e
di moltiplicarsi
Patogenicita` capacita`
di un microrganismo di
causare malattia
Trasmissibilita`capacita` di un microrganismo di trasmettersi da un soggetto infetto ad uno suscettibile
Virulenza
sono lrsquoinsieme dellrsquoinfettivita` e della patogenicita`
I disinfettanti
non sostituiscono
la pratica standard
microbiologica o
le buone regole igieniche
Modalita` di esposizione
Via ematica
Via mucoso-cutanea
Via aerea
Via alimentare
tramite ferite e inoculi accidentali di sangue
tramite contatto con superfici ambientali fumare mangiare
tramite aerosol
Tramite ingestione alimenti oggetti portati alla bocca
Esposizione lavorativa
Via ematica sangue di pazienti infetti
HBV HCV HIV
Via muco - contatto con molti batteri
cutanea Brucella ssp Salmonella
Cdiphteriae N meningiti-
dis Mtuberculosis
Esposizione lavorativa
Via muco- molti virus Herpes
cutanea Citomegalovirus
Parassitosi
Via aerea Mtuberculosis
Nmeningitidis
Esposizione lavorativa
Brucellosi Tubercolosi
DifteriteMeningite
Ingestione Salmonellosi Tifo Colera
Tularemia
Epatie A Rotavirus
Poliomielite Toxoplasmosi
Esposizione a batteri
Dati del CDC indicano unrsquo alta possibilitagrave
di esposizione a questi batteri
ndash Mycobacterium tuberculosis
ndash Bacillus anthracis
ndash Bordetella pertussis
ndash Brucella sp
ndash Neisseria meningitidis
Esempi di dose infettante
Minime Dosi Infettanti
Mtuberculosis 10 cells
Salmonella typhi 100000 cells
Listeria lt 1000 cells
Cryptosporidium lt10 cells
Rotavirus 10-100 iu
Vibrio cholera 1000000 cells
LrsquoAEROSOL
Ersquo il veicolo di infezione piugrave frequente
Determinanti sono la concentrazione e le
dimensioni delle particelle generate
particelle con diametro inferiore a 5m sono
le piugrave efficaci se inferiori a 3 m penetrano
fino a livello alveolare mentre le altre
vengono trattenute nei tratti aerei piugrave alti
(bronchi e bronchioli)
Patogeni a trasmissione aereaAgenti del Gruppo2-3
INFEZIONI
Varicella ndashZ
Influenza
Morbillo
Infezione Nmeningitidis
Rosolia
Tubercolosi
Pertosse
RISCHIO
Elevatointermedio
Basso
Elevato
Raro
Intermedio
Elevato
Intermedio
Esposizione a batteri
N meningitis
ndash Presente in essudati faringei liquido sinoviale urine feci CSF
ndash Aerosol dalla manipolazione degli isolati in laboratorio
ndash Vaccino disponibile
ndash Antibiotici Post-esposizione
Rifampicina o ciprofloxacina per os
Ceftriaxone IM
Esposizione a batteri
Mtuberculosisndash Presente nellrsquoescreato lavaggio gastrico CSF
urine e lesioni in persone con malattia in fase attiva (non latente)
ndash Trasmessi attraverso goccioline vaporizzate emmesse da persone con infezione in atto (ldquobacilliferordquo)
Bacilli possono sopravvivere per lunghi periodi
Esposizione a batteri
Tubercolosindash 90 delle persone infettate con TB non svilupperanno mai
TB attiva
ndash Persone infettate o esposte a TB non sono contagiose
ndash Sono contagiose solo le persone con malattia in fase
ATTIVA
Rischio occupazionale di trasmissione della TBC
Sintomatologia sfumata e ritardo nella diagnosi
Riemergenza della patologia per immigrazione da paesi con endemia
Emergenza ceppi multiresistenti
Maggior rischio per particolari attivita`
indagini broncoscopiche terapie per aerosolventilazione meccanica procedure di laboratorio oindagini autoptiche
Prevenzione della trasmissione della TBC in ospedale (CDC-Atlanta)
1 Prevenzione della formazione di ldquodroplet nucleirdquoinfetti nei soggetti TBC
DIAGNOSI E TERAPIA
2 Prevenzione della diffusione di ldquodroplet nucleirdquoinfetti nellrsquoambiente
PROTEZIONI DI VARIO TIPO (cabine a pressionenegativa maschere hellip)
Prevenzione della trasmissione della TBC in ospedale (CDC-Atlanta)
3 Riduzione della contaminazione microbica dellrsquoaria
VENTILAZIONE FILTRAZIONE (FILTRI HEPA)RAGGI UV MASCHERE FACCIALI
4 Programmi di sorveglianza periodica delpersonale
SCREENING PERIODICO DIAGNOSI PRECOCE ETRATTAMENTO
Patogeni trasmissibili per via cutanea
Brucella spp
Chlamydiophila spp
Cdiphteriae
Mtuberculosis
Nmeningitidis
Salmonella spp
Epstein Barr
Herpes simplex
Citomegalovirus
Parassitosi cutanee e
degli annessi
PROTOCOLLO OPERATIVO PER PATOGENI A TRASMISSIONE TRANSCUTANEA
1 Segnalazione allrsquoUfficio competente
2 Raccolta anamnestica e visita del dipendente
3 Consultazione del dermatologo
4 Denuncia di malattia infettiva al Servizio 1 dellaASL
5 Eventuale allontanamento dal servizio
6 Verifica dei contatti e della situazione igienica delluogo di lavoro
7 Individuazione delle misure igienico-sanitarie daadottare
Patogeni trasmissibili per ingestione
Brucellosi
Tubercolosi
Difterite
Meningite
Salmonellosi
Febbre Tifoide
Colera
Tularemia
Cdifficile
Epatite A
Rotavirus
Poliomielite
Toxoplasmosi
Modalita` di Infezione dei patogeni trasmissibili per ingestione
Modalita` di Infezione
pipettamento
gocce di materiale infetto sulle labbra
oggetti o dita contaminati portati a contatto
con la bocca
consumo di alimenti sul luogo di lavoro
PROTOCOLLO OPERATIVO IN CASO DI SALMONELLOSI
1 Ricerca colturale (feci) per tutti i dipendenti
allrsquoassunzione e periodicamante (una volta
lrsquoanno) negli addetti alla ristorazione
2 In caso di positivita` indagine
epidemiologica per risalire alla fonte ( altri
casi situazioni rischio)
PROTOCOLLO OPERATIVO
3 Denuncia per malattia infettiva al Servizio
1 dellrdquoASL
4 Controlli dopo chemioterapia sino alla
negativizzazione della coprocoltura
5 Se il dipendente manipola alimenti ersquo
opportuno allontanarlo temporaneamente
dal servizio
CLOSTRIDIUM DIFFICILE
Contaminazione ambientale (suppellettili
pavimenti)
Personale (soprattutto mani)
C difficile puograve persistere per mesi essendo
sporigeno
Clostridium difficile
FATTORI DI RISCHIO
1 individuali
2 batterici
3 ospedalieri
Reparti piugrave a rischio in ordine decrescente
terapie intensive reparti chirurgici medicine
Fattori Ospedalieri
Durata della degenza il 50 dei pazienti puograve divenire positivo dopo 4 settimane di degenza
Terapia antibiotica soprattutto se combinata e protratta
Profilassi perioperatoria ove non applicata correttamente (inopportuno
prolungamento della profilassi)
Mani del personale come veicolo di infezione
Presidi assistenziali padelle pappagalli termometri a mercurio ed elettronici fonendoscopi bracciali dei misuratori di pressione elettrocardiografi apparecchi per dialisi sacche di infusione etc
Ambiente di degenza (letti strutture metalliche pavimento toilette) contaminato da spore (sia da parte di portatori asintomatici che di pazienti sintomatici) che possono persistere nellrsquoambiente per mesi
NB gli spostamenti in stanze diverse favoriscono la disseminazione di spore e la contaminazione ambientale qualora piugrave casi si manifestino in stanze diverse si puograve ipotizzare che vi sia un ruolo dellrsquoambiente quale possibile causa
PROCEDURE DI CONTROLLO
Identificazione precoce dei casi
Isolamento del paziente (se unico caso) o coortazione dei pazienti infetti (se piugrave casi)
Applicazione delle misure igieniche
1048707 Lavaggio mani
1048707 Corretto utilizzo dei guanti e dei Dispositivi di protezione (DPI)
1048707 Disinfezione di strumentario ed attrezzature
1048707 Sanificazione e disinfezione ambientale in accordo alla ldquoGuida allrsquouso dei disinfettantirdquo
Appropriato utilizzo dei farmaci antibiotici
PREVENZIONE DELLE INFEZIONI OCCUPAZIONALI DA HBV HCV HIV
La trasmissione di questi virus e`
essenzialmente di tipo parenterale e per
contaminazione di mucose eo di cute non
integra
PREVENZIONE PRECAUZIONI
UNIVERSALI
PRECAUZIONI UNIVERSALI
per sangue e altri liquidi biologici
1 Indossare i guanti sempre nellrsquo assistenza e
sostituirli dopo il contatto con ciascun
paziente
2 Indossare mascherine occhiali protettivi o
coprifaccia per particolari procedure
pericolose per schizzi di sangue
3 Indossare camici e grembiuli a protezione
dagli schizzi di sangue o altro materiale
PRECAUZIONI UNIVERSALI
1 Lavaggio delle mani accurato anche dopo la
rimozione dei guanti
2 Gli aghi non vanno reincappucciati piegati o rotti
neacute rimossi dalle siringhe o manipolati
3 dopo lrsquouso devono essere riposti in appositi
contenitori resistenti per lrsquoeliminazione
4 Operatori con lesioni essudative o dermatiti
secernenti non possono prestare assistenza
Principali vie di trasmissione nelle infezioni da HBV ndash HCV - HIV
Esposizione
parenterale
Contaminazione
mucose e cute
non integra
Tagli e punture
Schizzi e imbrattamenti
Rischio professionale da HBV
Rischio tra il 15 e il 35
Lrsquoinfezione si contrae per contatto con
sangue o emoderivati
liquidi biologici infetti (urine feci secrezioni naso- faringee latte bile liquido sinoviale e cerebrospinale sudore lacrime saliva e liquido seminalehellip)
HBV Modalita`di esposizione
A contatto diretto
tramite puntura con ago infetto
contaminazione di cute lesa
contaminazione delle mucose
HBV Modalita`di esposizione
B Contatto indiretto
superfici ambientali contaminate
lrsquoutilizzo delle mani ldquosporcherdquo per fumare
mangiare o strofinarsi gli occhi
mordersi le unghie
HBV rischio occupazionale
La carica virale dosi bassissime di plasma infetto
La durata e la frequenza delle esposizioni
1 anzianita` di servizio gt 20 anni infermieri
2 reparti chirurgici terapie intensive
3 laboratori
Rischio professionale da HDV
Patologia ad evoluzione cronica con gli stessicaratteri per serbatoio e modalita` ditrasmissione dellrsquoinfezione da HBV di cuirappresenta coinfezione o sovrainfezione
Risulta molto pericolosa per il personalededicato allrsquoassistenza
Modalita` di prevenzione simili ad HBV
Rischi professionale da HCV
E` compreso fra il 27 e il 10 (soggettiHCV- RNA pos) per lrsquoelevata prevalenza nellapopolazione
Modalita` piu` frequenti di contagio1 Puntura accidentale con ago
2 Contaminazione di mucose o cute lesa
3 Morso
Determinanti modalitagrave di contagio caricavirale stato clinico del paziente fonte
Rischio professionale da HIV
Rischio modesto (05 - 3 ) rispetto a HCV eHBV
Liquidi biologici fonti di esposizione 1 Sangue o fluidi o tessuti corporei contaminati da sangue
2 Liquido cerebrospinale amniotico peritoneale pleurico sinoviale e pericardico
3 Essudati infiammatori
4 Sperma o secrezioni vaginali
5 Latte umano
6 Colture cellulari del virus
HIV Rischio occupazionale
La carica infettante e` importante ed e` in
funzione della
1 quantita` di sangue inoculata
2 carica virale presente nel sangue
contaminante del paziente-fonte (stadio
clinico)
HIV Gerarchia del rischio
ALTO RISCHIO ferita profonda con ago ripieno di sangue
Contatto diretto con alte concentrazioni di virus
RISCHIO MEDIO Ferita con ago o lacerazione con strumento
visibilmente contaminato da sangue
Esposizione di ferita aperta o congiuntiva a sangueo fluidi corporei visibilmente contaminati dasangue
HIV Gerarchia del rischio
BASSO RISCHIO Ferita superficiale (senza sanguinamento)
Esposizione di ferita chiusa o altra mucosa (esclusa congiuntiva) a fluidi corporei contaminati da sangue
Contatto prolungato con sangue su ampie superfici cutanee o ferita cutanea da morsicatura
RISCHIO NON DOCUMENTATO Contaminazione di cute integra
Ferite con strumenti non contaminati da sangue
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 1
Caratteristiche infettanti del paziente - fonte
HBsAg pos (ultimi 12 mesi)
Anti-HCVpos
Anti-HIV pos o se ci si trova nel ldquoperiodo finestrardquosoggetto infetto ma con anticorpi non rilevabili(circa 45-60 gg raramente 6 mesi )
Stadio immunitario non noto o paziente nonconosciuto
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 2
Il paziente identificabile su consenso informato
(legge 13590 art5) viene sottoposto alla
determinazione urgente di
Anticorpi anti-HBV e HBsAg
Anticorpi anti-HCV
Anticorpi anti-HIV
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 3
Valutazione della necessita` della profilassi
ldquocounselingrdquo
Sottoscrizione del consenso o del rifiuto alla
profilassi
Valutazione nel tempo ldquofollow-uprdquo
Analisi generale degli infortuni in IOG
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Il numero degli
infortuni indicato
non contempla
quelli in itinere
Si precisa che i dati statistici presentati sullrsquoandamento infortunistico sono stati
elaborati dalle analisi comparate dei dati raccolti dal Servizio di Prevenzione e
Protezione e dallrsquoUfficio Personale fino al dicembre 2013
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Analisi generale infortuni
Analisi degli infortuni per reparto presidio
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
I picchi si registrano nelle sale operatorie e in traumatologia
Analisi dettagliata infortuni - 2013
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Evidente la preponderanza delle funzioni sanitarie non mediche
Analisi dettagliata infortuni - 2015
La percentuale piugrave alta egrave rappresentata da infortuni legati allrsquoattivitagrave quotidiana di
reparto e di carattere biologico
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Analisi dettagliata infortuni ndash 2013 Conclusioni
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
I dati sin qui analizzati confermano che le principali cause di infortunio
ovvero la puntura da ago cavo e da bisturi rappresentano il 41 del
totale
Gli infortuni avvengono durante le operazioni di sutura e
manipolazione del materiale nel 17 ca ciascuno e iniezioneprelievo
nel 11
Nel 61 dei casi lrsquoinfortunato egrave anche lrsquoutilizzatore del presidio e la
distribuzione degli infortuni a rischio potenziale biologico riguarda
principalmente le aree dei Blocchi Operatori con il 56dei casi
mentre lrsquo 11 avviene in odontostomatologia frequentata
principalmente da operatori in libera professione
PER SAPERNE DI PIUrsquo
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
lrsquoanalisi degli infortuni viene annualmente elaborata dal SPP
sulla base dei dati registrati degli infortuni occorsi al personale
dipendente attraverso al compilazione del modulo di rilevazione
dati M-SPP-06 (infortuni a rischio biologico potenziale) e grazie
alle informazioni fornite dal Servizio Risorse Umane Si riporta di
seguito una sintesi delle principali informazioni
PROCEDURE DA SEGUIRE IN CASO DI INFORTUNIO
INFORTUNIO ldquoA RISCHIO BIOLOGICOrdquo INFORTUNIO DI ALTRO TIPO
In caso di contatto abbondante con cute lesa eo puntura percutanea attenersi a
quanto indicato nella IO-SPP-045_RISCHIO BIOLOGICO il cui testo egrave po il seguente
indirizzo Intranet
Assicurazione qualitagrave gt Rischio Biologico gt Istruzione gt IO DS 045 V5
Avvisare il Preposto
Identificare il paziente fonte
Fare firmare il consenso informato
Effettuare il prelievo al paziente fonte
Recarsi in Pronto Soccorso per il prelievo a tempo zero e lattivazione delle procedure
del caso (a cura del Medico di Guardia po il Pronto Soccorso)
In caso di infortunio
Avvisare il Preposto appena possibile
Se lrsquoinfortunio avviene allrsquointerno dellrsquoIstituto
recarsi in Pronto Soccorso per le cure e lattivazione
delle procedure del caso (a cura del Medico di
Guardia po il Pronto Soccorso)
Deve essere data immediata comunicazione di qualsiasi infortunio anche se di lieve entitagrave al SPP ed al Servizio
Risorse Umane presentando il verbale di Pronto Soccorso ed una sintetica relazione scritta su quanto accaduto Per
procedure fuori standard interpellare il Servizio Prevenzione e Protezione
Fattori condizionanti unrsquoinfezione in ambiente lavorativo
Rispetto delle precauzioni raccomandate
Prevalenza dellrsquoinfezione nella popolazione
Numero e tipo di esposizioni
Efficacia di trasmissione dellrsquoinfezione
Prevenzione del rischio
Presidi di sicurezza
Pratiche di lavoro
Dispositivi di sicurezza
individuale
Formazione
Informazione del
personale
Profilassi vaccinale
Valutazione del rischio
Verifica dellrsquoesposizione allrsquoagente
Valutazione dellrsquoentita`dellrsquoesposizione
BIOSAFETY
Lrsquoapplicazione della combinazione diprocedure e pratiche sanitarie di strutturedi protezione e di attrezzature di sicurezzaquando si lavora con microrganismipotenzialmente infettanti
BMBL editions
DEFINIZIONE
Agenti patogeniart75 del DLgs 62694
Guppo 1 agente con poche probabilita` di causare
malattia
Gruppo 2 agente con bassa probabilita`di causare
malattia e scarsa diffusibilitagrave
Gruppo 3 agente che puograve causare malattie gravi e
diffusive
Gruppo 4 agente puograve causare gravi malattie con
elevato rischio di propagazione
LA SICUREZZA BIOLOGICA
Agente biologico di gruppo 2(moderato rischio individuale limitato rischio collettivo)
Un agente patogeno che puograve causare malattie nellrsquouomo o negli animali ma che egrave poco probabile che costituisca un serio pericolo per chi lavora in ambiente sanitario per la comunitagrave per il bestiame e per lrsquoambiente
Le esposizioni a tali agenti possono causare patologie ma sono disponibili trattamenti efficaci e misure preventive
LA SICUREZZA BIOLOGICA
Agente biologico di gruppo 3(elevato rischio individuale basso rischio collettivo)
Un agente patogeno che usualmente causa gravi patologie nellrsquouomo o negli animali e costituisce un serio rischio per i lavoratori
Difficilmente si propaga nella comunitagrave e comunque sono disponibili efficaci misure terapeutiche e preventive
Pericolosita` degli agenti biologici
Infettivita` capacita` di
un microrganismo di
infettare un organismo e
di moltiplicarsi
Patogenicita` capacita`
di un microrganismo di
causare malattia
Trasmissibilita`capacita` di un microrganismo di trasmettersi da un soggetto infetto ad uno suscettibile
Virulenza
sono lrsquoinsieme dellrsquoinfettivita` e della patogenicita`
I disinfettanti
non sostituiscono
la pratica standard
microbiologica o
le buone regole igieniche
Modalita` di esposizione
Via ematica
Via mucoso-cutanea
Via aerea
Via alimentare
tramite ferite e inoculi accidentali di sangue
tramite contatto con superfici ambientali fumare mangiare
tramite aerosol
Tramite ingestione alimenti oggetti portati alla bocca
Esposizione lavorativa
Via ematica sangue di pazienti infetti
HBV HCV HIV
Via muco - contatto con molti batteri
cutanea Brucella ssp Salmonella
Cdiphteriae N meningiti-
dis Mtuberculosis
Esposizione lavorativa
Via muco- molti virus Herpes
cutanea Citomegalovirus
Parassitosi
Via aerea Mtuberculosis
Nmeningitidis
Esposizione lavorativa
Brucellosi Tubercolosi
DifteriteMeningite
Ingestione Salmonellosi Tifo Colera
Tularemia
Epatie A Rotavirus
Poliomielite Toxoplasmosi
Esposizione a batteri
Dati del CDC indicano unrsquo alta possibilitagrave
di esposizione a questi batteri
ndash Mycobacterium tuberculosis
ndash Bacillus anthracis
ndash Bordetella pertussis
ndash Brucella sp
ndash Neisseria meningitidis
Esempi di dose infettante
Minime Dosi Infettanti
Mtuberculosis 10 cells
Salmonella typhi 100000 cells
Listeria lt 1000 cells
Cryptosporidium lt10 cells
Rotavirus 10-100 iu
Vibrio cholera 1000000 cells
LrsquoAEROSOL
Ersquo il veicolo di infezione piugrave frequente
Determinanti sono la concentrazione e le
dimensioni delle particelle generate
particelle con diametro inferiore a 5m sono
le piugrave efficaci se inferiori a 3 m penetrano
fino a livello alveolare mentre le altre
vengono trattenute nei tratti aerei piugrave alti
(bronchi e bronchioli)
Patogeni a trasmissione aereaAgenti del Gruppo2-3
INFEZIONI
Varicella ndashZ
Influenza
Morbillo
Infezione Nmeningitidis
Rosolia
Tubercolosi
Pertosse
RISCHIO
Elevatointermedio
Basso
Elevato
Raro
Intermedio
Elevato
Intermedio
Esposizione a batteri
N meningitis
ndash Presente in essudati faringei liquido sinoviale urine feci CSF
ndash Aerosol dalla manipolazione degli isolati in laboratorio
ndash Vaccino disponibile
ndash Antibiotici Post-esposizione
Rifampicina o ciprofloxacina per os
Ceftriaxone IM
Esposizione a batteri
Mtuberculosisndash Presente nellrsquoescreato lavaggio gastrico CSF
urine e lesioni in persone con malattia in fase attiva (non latente)
ndash Trasmessi attraverso goccioline vaporizzate emmesse da persone con infezione in atto (ldquobacilliferordquo)
Bacilli possono sopravvivere per lunghi periodi
Esposizione a batteri
Tubercolosindash 90 delle persone infettate con TB non svilupperanno mai
TB attiva
ndash Persone infettate o esposte a TB non sono contagiose
ndash Sono contagiose solo le persone con malattia in fase
ATTIVA
Rischio occupazionale di trasmissione della TBC
Sintomatologia sfumata e ritardo nella diagnosi
Riemergenza della patologia per immigrazione da paesi con endemia
Emergenza ceppi multiresistenti
Maggior rischio per particolari attivita`
indagini broncoscopiche terapie per aerosolventilazione meccanica procedure di laboratorio oindagini autoptiche
Prevenzione della trasmissione della TBC in ospedale (CDC-Atlanta)
1 Prevenzione della formazione di ldquodroplet nucleirdquoinfetti nei soggetti TBC
DIAGNOSI E TERAPIA
2 Prevenzione della diffusione di ldquodroplet nucleirdquoinfetti nellrsquoambiente
PROTEZIONI DI VARIO TIPO (cabine a pressionenegativa maschere hellip)
Prevenzione della trasmissione della TBC in ospedale (CDC-Atlanta)
3 Riduzione della contaminazione microbica dellrsquoaria
VENTILAZIONE FILTRAZIONE (FILTRI HEPA)RAGGI UV MASCHERE FACCIALI
4 Programmi di sorveglianza periodica delpersonale
SCREENING PERIODICO DIAGNOSI PRECOCE ETRATTAMENTO
Patogeni trasmissibili per via cutanea
Brucella spp
Chlamydiophila spp
Cdiphteriae
Mtuberculosis
Nmeningitidis
Salmonella spp
Epstein Barr
Herpes simplex
Citomegalovirus
Parassitosi cutanee e
degli annessi
PROTOCOLLO OPERATIVO PER PATOGENI A TRASMISSIONE TRANSCUTANEA
1 Segnalazione allrsquoUfficio competente
2 Raccolta anamnestica e visita del dipendente
3 Consultazione del dermatologo
4 Denuncia di malattia infettiva al Servizio 1 dellaASL
5 Eventuale allontanamento dal servizio
6 Verifica dei contatti e della situazione igienica delluogo di lavoro
7 Individuazione delle misure igienico-sanitarie daadottare
Patogeni trasmissibili per ingestione
Brucellosi
Tubercolosi
Difterite
Meningite
Salmonellosi
Febbre Tifoide
Colera
Tularemia
Cdifficile
Epatite A
Rotavirus
Poliomielite
Toxoplasmosi
Modalita` di Infezione dei patogeni trasmissibili per ingestione
Modalita` di Infezione
pipettamento
gocce di materiale infetto sulle labbra
oggetti o dita contaminati portati a contatto
con la bocca
consumo di alimenti sul luogo di lavoro
PROTOCOLLO OPERATIVO IN CASO DI SALMONELLOSI
1 Ricerca colturale (feci) per tutti i dipendenti
allrsquoassunzione e periodicamante (una volta
lrsquoanno) negli addetti alla ristorazione
2 In caso di positivita` indagine
epidemiologica per risalire alla fonte ( altri
casi situazioni rischio)
PROTOCOLLO OPERATIVO
3 Denuncia per malattia infettiva al Servizio
1 dellrdquoASL
4 Controlli dopo chemioterapia sino alla
negativizzazione della coprocoltura
5 Se il dipendente manipola alimenti ersquo
opportuno allontanarlo temporaneamente
dal servizio
CLOSTRIDIUM DIFFICILE
Contaminazione ambientale (suppellettili
pavimenti)
Personale (soprattutto mani)
C difficile puograve persistere per mesi essendo
sporigeno
Clostridium difficile
FATTORI DI RISCHIO
1 individuali
2 batterici
3 ospedalieri
Reparti piugrave a rischio in ordine decrescente
terapie intensive reparti chirurgici medicine
Fattori Ospedalieri
Durata della degenza il 50 dei pazienti puograve divenire positivo dopo 4 settimane di degenza
Terapia antibiotica soprattutto se combinata e protratta
Profilassi perioperatoria ove non applicata correttamente (inopportuno
prolungamento della profilassi)
Mani del personale come veicolo di infezione
Presidi assistenziali padelle pappagalli termometri a mercurio ed elettronici fonendoscopi bracciali dei misuratori di pressione elettrocardiografi apparecchi per dialisi sacche di infusione etc
Ambiente di degenza (letti strutture metalliche pavimento toilette) contaminato da spore (sia da parte di portatori asintomatici che di pazienti sintomatici) che possono persistere nellrsquoambiente per mesi
NB gli spostamenti in stanze diverse favoriscono la disseminazione di spore e la contaminazione ambientale qualora piugrave casi si manifestino in stanze diverse si puograve ipotizzare che vi sia un ruolo dellrsquoambiente quale possibile causa
PROCEDURE DI CONTROLLO
Identificazione precoce dei casi
Isolamento del paziente (se unico caso) o coortazione dei pazienti infetti (se piugrave casi)
Applicazione delle misure igieniche
1048707 Lavaggio mani
1048707 Corretto utilizzo dei guanti e dei Dispositivi di protezione (DPI)
1048707 Disinfezione di strumentario ed attrezzature
1048707 Sanificazione e disinfezione ambientale in accordo alla ldquoGuida allrsquouso dei disinfettantirdquo
Appropriato utilizzo dei farmaci antibiotici
PREVENZIONE DELLE INFEZIONI OCCUPAZIONALI DA HBV HCV HIV
La trasmissione di questi virus e`
essenzialmente di tipo parenterale e per
contaminazione di mucose eo di cute non
integra
PREVENZIONE PRECAUZIONI
UNIVERSALI
PRECAUZIONI UNIVERSALI
per sangue e altri liquidi biologici
1 Indossare i guanti sempre nellrsquo assistenza e
sostituirli dopo il contatto con ciascun
paziente
2 Indossare mascherine occhiali protettivi o
coprifaccia per particolari procedure
pericolose per schizzi di sangue
3 Indossare camici e grembiuli a protezione
dagli schizzi di sangue o altro materiale
PRECAUZIONI UNIVERSALI
1 Lavaggio delle mani accurato anche dopo la
rimozione dei guanti
2 Gli aghi non vanno reincappucciati piegati o rotti
neacute rimossi dalle siringhe o manipolati
3 dopo lrsquouso devono essere riposti in appositi
contenitori resistenti per lrsquoeliminazione
4 Operatori con lesioni essudative o dermatiti
secernenti non possono prestare assistenza
Principali vie di trasmissione nelle infezioni da HBV ndash HCV - HIV
Esposizione
parenterale
Contaminazione
mucose e cute
non integra
Tagli e punture
Schizzi e imbrattamenti
Rischio professionale da HBV
Rischio tra il 15 e il 35
Lrsquoinfezione si contrae per contatto con
sangue o emoderivati
liquidi biologici infetti (urine feci secrezioni naso- faringee latte bile liquido sinoviale e cerebrospinale sudore lacrime saliva e liquido seminalehellip)
HBV Modalita`di esposizione
A contatto diretto
tramite puntura con ago infetto
contaminazione di cute lesa
contaminazione delle mucose
HBV Modalita`di esposizione
B Contatto indiretto
superfici ambientali contaminate
lrsquoutilizzo delle mani ldquosporcherdquo per fumare
mangiare o strofinarsi gli occhi
mordersi le unghie
HBV rischio occupazionale
La carica virale dosi bassissime di plasma infetto
La durata e la frequenza delle esposizioni
1 anzianita` di servizio gt 20 anni infermieri
2 reparti chirurgici terapie intensive
3 laboratori
Rischio professionale da HDV
Patologia ad evoluzione cronica con gli stessicaratteri per serbatoio e modalita` ditrasmissione dellrsquoinfezione da HBV di cuirappresenta coinfezione o sovrainfezione
Risulta molto pericolosa per il personalededicato allrsquoassistenza
Modalita` di prevenzione simili ad HBV
Rischi professionale da HCV
E` compreso fra il 27 e il 10 (soggettiHCV- RNA pos) per lrsquoelevata prevalenza nellapopolazione
Modalita` piu` frequenti di contagio1 Puntura accidentale con ago
2 Contaminazione di mucose o cute lesa
3 Morso
Determinanti modalitagrave di contagio caricavirale stato clinico del paziente fonte
Rischio professionale da HIV
Rischio modesto (05 - 3 ) rispetto a HCV eHBV
Liquidi biologici fonti di esposizione 1 Sangue o fluidi o tessuti corporei contaminati da sangue
2 Liquido cerebrospinale amniotico peritoneale pleurico sinoviale e pericardico
3 Essudati infiammatori
4 Sperma o secrezioni vaginali
5 Latte umano
6 Colture cellulari del virus
HIV Rischio occupazionale
La carica infettante e` importante ed e` in
funzione della
1 quantita` di sangue inoculata
2 carica virale presente nel sangue
contaminante del paziente-fonte (stadio
clinico)
HIV Gerarchia del rischio
ALTO RISCHIO ferita profonda con ago ripieno di sangue
Contatto diretto con alte concentrazioni di virus
RISCHIO MEDIO Ferita con ago o lacerazione con strumento
visibilmente contaminato da sangue
Esposizione di ferita aperta o congiuntiva a sangueo fluidi corporei visibilmente contaminati dasangue
HIV Gerarchia del rischio
BASSO RISCHIO Ferita superficiale (senza sanguinamento)
Esposizione di ferita chiusa o altra mucosa (esclusa congiuntiva) a fluidi corporei contaminati da sangue
Contatto prolungato con sangue su ampie superfici cutanee o ferita cutanea da morsicatura
RISCHIO NON DOCUMENTATO Contaminazione di cute integra
Ferite con strumenti non contaminati da sangue
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 1
Caratteristiche infettanti del paziente - fonte
HBsAg pos (ultimi 12 mesi)
Anti-HCVpos
Anti-HIV pos o se ci si trova nel ldquoperiodo finestrardquosoggetto infetto ma con anticorpi non rilevabili(circa 45-60 gg raramente 6 mesi )
Stadio immunitario non noto o paziente nonconosciuto
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 2
Il paziente identificabile su consenso informato
(legge 13590 art5) viene sottoposto alla
determinazione urgente di
Anticorpi anti-HBV e HBsAg
Anticorpi anti-HCV
Anticorpi anti-HIV
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 3
Valutazione della necessita` della profilassi
ldquocounselingrdquo
Sottoscrizione del consenso o del rifiuto alla
profilassi
Valutazione nel tempo ldquofollow-uprdquo
Analisi generale degli infortuni in IOG
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Il numero degli
infortuni indicato
non contempla
quelli in itinere
Si precisa che i dati statistici presentati sullrsquoandamento infortunistico sono stati
elaborati dalle analisi comparate dei dati raccolti dal Servizio di Prevenzione e
Protezione e dallrsquoUfficio Personale fino al dicembre 2013
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Analisi generale infortuni
Analisi degli infortuni per reparto presidio
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
I picchi si registrano nelle sale operatorie e in traumatologia
Analisi dettagliata infortuni - 2013
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Evidente la preponderanza delle funzioni sanitarie non mediche
Analisi dettagliata infortuni - 2015
La percentuale piugrave alta egrave rappresentata da infortuni legati allrsquoattivitagrave quotidiana di
reparto e di carattere biologico
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Analisi dettagliata infortuni ndash 2013 Conclusioni
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
I dati sin qui analizzati confermano che le principali cause di infortunio
ovvero la puntura da ago cavo e da bisturi rappresentano il 41 del
totale
Gli infortuni avvengono durante le operazioni di sutura e
manipolazione del materiale nel 17 ca ciascuno e iniezioneprelievo
nel 11
Nel 61 dei casi lrsquoinfortunato egrave anche lrsquoutilizzatore del presidio e la
distribuzione degli infortuni a rischio potenziale biologico riguarda
principalmente le aree dei Blocchi Operatori con il 56dei casi
mentre lrsquo 11 avviene in odontostomatologia frequentata
principalmente da operatori in libera professione
PER SAPERNE DI PIUrsquo
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
lrsquoanalisi degli infortuni viene annualmente elaborata dal SPP
sulla base dei dati registrati degli infortuni occorsi al personale
dipendente attraverso al compilazione del modulo di rilevazione
dati M-SPP-06 (infortuni a rischio biologico potenziale) e grazie
alle informazioni fornite dal Servizio Risorse Umane Si riporta di
seguito una sintesi delle principali informazioni
PROCEDURE DA SEGUIRE IN CASO DI INFORTUNIO
INFORTUNIO ldquoA RISCHIO BIOLOGICOrdquo INFORTUNIO DI ALTRO TIPO
In caso di contatto abbondante con cute lesa eo puntura percutanea attenersi a
quanto indicato nella IO-SPP-045_RISCHIO BIOLOGICO il cui testo egrave po il seguente
indirizzo Intranet
Assicurazione qualitagrave gt Rischio Biologico gt Istruzione gt IO DS 045 V5
Avvisare il Preposto
Identificare il paziente fonte
Fare firmare il consenso informato
Effettuare il prelievo al paziente fonte
Recarsi in Pronto Soccorso per il prelievo a tempo zero e lattivazione delle procedure
del caso (a cura del Medico di Guardia po il Pronto Soccorso)
In caso di infortunio
Avvisare il Preposto appena possibile
Se lrsquoinfortunio avviene allrsquointerno dellrsquoIstituto
recarsi in Pronto Soccorso per le cure e lattivazione
delle procedure del caso (a cura del Medico di
Guardia po il Pronto Soccorso)
Deve essere data immediata comunicazione di qualsiasi infortunio anche se di lieve entitagrave al SPP ed al Servizio
Risorse Umane presentando il verbale di Pronto Soccorso ed una sintetica relazione scritta su quanto accaduto Per
procedure fuori standard interpellare il Servizio Prevenzione e Protezione
Prevenzione del rischio
Presidi di sicurezza
Pratiche di lavoro
Dispositivi di sicurezza
individuale
Formazione
Informazione del
personale
Profilassi vaccinale
Valutazione del rischio
Verifica dellrsquoesposizione allrsquoagente
Valutazione dellrsquoentita`dellrsquoesposizione
BIOSAFETY
Lrsquoapplicazione della combinazione diprocedure e pratiche sanitarie di strutturedi protezione e di attrezzature di sicurezzaquando si lavora con microrganismipotenzialmente infettanti
BMBL editions
DEFINIZIONE
Agenti patogeniart75 del DLgs 62694
Guppo 1 agente con poche probabilita` di causare
malattia
Gruppo 2 agente con bassa probabilita`di causare
malattia e scarsa diffusibilitagrave
Gruppo 3 agente che puograve causare malattie gravi e
diffusive
Gruppo 4 agente puograve causare gravi malattie con
elevato rischio di propagazione
LA SICUREZZA BIOLOGICA
Agente biologico di gruppo 2(moderato rischio individuale limitato rischio collettivo)
Un agente patogeno che puograve causare malattie nellrsquouomo o negli animali ma che egrave poco probabile che costituisca un serio pericolo per chi lavora in ambiente sanitario per la comunitagrave per il bestiame e per lrsquoambiente
Le esposizioni a tali agenti possono causare patologie ma sono disponibili trattamenti efficaci e misure preventive
LA SICUREZZA BIOLOGICA
Agente biologico di gruppo 3(elevato rischio individuale basso rischio collettivo)
Un agente patogeno che usualmente causa gravi patologie nellrsquouomo o negli animali e costituisce un serio rischio per i lavoratori
Difficilmente si propaga nella comunitagrave e comunque sono disponibili efficaci misure terapeutiche e preventive
Pericolosita` degli agenti biologici
Infettivita` capacita` di
un microrganismo di
infettare un organismo e
di moltiplicarsi
Patogenicita` capacita`
di un microrganismo di
causare malattia
Trasmissibilita`capacita` di un microrganismo di trasmettersi da un soggetto infetto ad uno suscettibile
Virulenza
sono lrsquoinsieme dellrsquoinfettivita` e della patogenicita`
I disinfettanti
non sostituiscono
la pratica standard
microbiologica o
le buone regole igieniche
Modalita` di esposizione
Via ematica
Via mucoso-cutanea
Via aerea
Via alimentare
tramite ferite e inoculi accidentali di sangue
tramite contatto con superfici ambientali fumare mangiare
tramite aerosol
Tramite ingestione alimenti oggetti portati alla bocca
Esposizione lavorativa
Via ematica sangue di pazienti infetti
HBV HCV HIV
Via muco - contatto con molti batteri
cutanea Brucella ssp Salmonella
Cdiphteriae N meningiti-
dis Mtuberculosis
Esposizione lavorativa
Via muco- molti virus Herpes
cutanea Citomegalovirus
Parassitosi
Via aerea Mtuberculosis
Nmeningitidis
Esposizione lavorativa
Brucellosi Tubercolosi
DifteriteMeningite
Ingestione Salmonellosi Tifo Colera
Tularemia
Epatie A Rotavirus
Poliomielite Toxoplasmosi
Esposizione a batteri
Dati del CDC indicano unrsquo alta possibilitagrave
di esposizione a questi batteri
ndash Mycobacterium tuberculosis
ndash Bacillus anthracis
ndash Bordetella pertussis
ndash Brucella sp
ndash Neisseria meningitidis
Esempi di dose infettante
Minime Dosi Infettanti
Mtuberculosis 10 cells
Salmonella typhi 100000 cells
Listeria lt 1000 cells
Cryptosporidium lt10 cells
Rotavirus 10-100 iu
Vibrio cholera 1000000 cells
LrsquoAEROSOL
Ersquo il veicolo di infezione piugrave frequente
Determinanti sono la concentrazione e le
dimensioni delle particelle generate
particelle con diametro inferiore a 5m sono
le piugrave efficaci se inferiori a 3 m penetrano
fino a livello alveolare mentre le altre
vengono trattenute nei tratti aerei piugrave alti
(bronchi e bronchioli)
Patogeni a trasmissione aereaAgenti del Gruppo2-3
INFEZIONI
Varicella ndashZ
Influenza
Morbillo
Infezione Nmeningitidis
Rosolia
Tubercolosi
Pertosse
RISCHIO
Elevatointermedio
Basso
Elevato
Raro
Intermedio
Elevato
Intermedio
Esposizione a batteri
N meningitis
ndash Presente in essudati faringei liquido sinoviale urine feci CSF
ndash Aerosol dalla manipolazione degli isolati in laboratorio
ndash Vaccino disponibile
ndash Antibiotici Post-esposizione
Rifampicina o ciprofloxacina per os
Ceftriaxone IM
Esposizione a batteri
Mtuberculosisndash Presente nellrsquoescreato lavaggio gastrico CSF
urine e lesioni in persone con malattia in fase attiva (non latente)
ndash Trasmessi attraverso goccioline vaporizzate emmesse da persone con infezione in atto (ldquobacilliferordquo)
Bacilli possono sopravvivere per lunghi periodi
Esposizione a batteri
Tubercolosindash 90 delle persone infettate con TB non svilupperanno mai
TB attiva
ndash Persone infettate o esposte a TB non sono contagiose
ndash Sono contagiose solo le persone con malattia in fase
ATTIVA
Rischio occupazionale di trasmissione della TBC
Sintomatologia sfumata e ritardo nella diagnosi
Riemergenza della patologia per immigrazione da paesi con endemia
Emergenza ceppi multiresistenti
Maggior rischio per particolari attivita`
indagini broncoscopiche terapie per aerosolventilazione meccanica procedure di laboratorio oindagini autoptiche
Prevenzione della trasmissione della TBC in ospedale (CDC-Atlanta)
1 Prevenzione della formazione di ldquodroplet nucleirdquoinfetti nei soggetti TBC
DIAGNOSI E TERAPIA
2 Prevenzione della diffusione di ldquodroplet nucleirdquoinfetti nellrsquoambiente
PROTEZIONI DI VARIO TIPO (cabine a pressionenegativa maschere hellip)
Prevenzione della trasmissione della TBC in ospedale (CDC-Atlanta)
3 Riduzione della contaminazione microbica dellrsquoaria
VENTILAZIONE FILTRAZIONE (FILTRI HEPA)RAGGI UV MASCHERE FACCIALI
4 Programmi di sorveglianza periodica delpersonale
SCREENING PERIODICO DIAGNOSI PRECOCE ETRATTAMENTO
Patogeni trasmissibili per via cutanea
Brucella spp
Chlamydiophila spp
Cdiphteriae
Mtuberculosis
Nmeningitidis
Salmonella spp
Epstein Barr
Herpes simplex
Citomegalovirus
Parassitosi cutanee e
degli annessi
PROTOCOLLO OPERATIVO PER PATOGENI A TRASMISSIONE TRANSCUTANEA
1 Segnalazione allrsquoUfficio competente
2 Raccolta anamnestica e visita del dipendente
3 Consultazione del dermatologo
4 Denuncia di malattia infettiva al Servizio 1 dellaASL
5 Eventuale allontanamento dal servizio
6 Verifica dei contatti e della situazione igienica delluogo di lavoro
7 Individuazione delle misure igienico-sanitarie daadottare
Patogeni trasmissibili per ingestione
Brucellosi
Tubercolosi
Difterite
Meningite
Salmonellosi
Febbre Tifoide
Colera
Tularemia
Cdifficile
Epatite A
Rotavirus
Poliomielite
Toxoplasmosi
Modalita` di Infezione dei patogeni trasmissibili per ingestione
Modalita` di Infezione
pipettamento
gocce di materiale infetto sulle labbra
oggetti o dita contaminati portati a contatto
con la bocca
consumo di alimenti sul luogo di lavoro
PROTOCOLLO OPERATIVO IN CASO DI SALMONELLOSI
1 Ricerca colturale (feci) per tutti i dipendenti
allrsquoassunzione e periodicamante (una volta
lrsquoanno) negli addetti alla ristorazione
2 In caso di positivita` indagine
epidemiologica per risalire alla fonte ( altri
casi situazioni rischio)
PROTOCOLLO OPERATIVO
3 Denuncia per malattia infettiva al Servizio
1 dellrdquoASL
4 Controlli dopo chemioterapia sino alla
negativizzazione della coprocoltura
5 Se il dipendente manipola alimenti ersquo
opportuno allontanarlo temporaneamente
dal servizio
CLOSTRIDIUM DIFFICILE
Contaminazione ambientale (suppellettili
pavimenti)
Personale (soprattutto mani)
C difficile puograve persistere per mesi essendo
sporigeno
Clostridium difficile
FATTORI DI RISCHIO
1 individuali
2 batterici
3 ospedalieri
Reparti piugrave a rischio in ordine decrescente
terapie intensive reparti chirurgici medicine
Fattori Ospedalieri
Durata della degenza il 50 dei pazienti puograve divenire positivo dopo 4 settimane di degenza
Terapia antibiotica soprattutto se combinata e protratta
Profilassi perioperatoria ove non applicata correttamente (inopportuno
prolungamento della profilassi)
Mani del personale come veicolo di infezione
Presidi assistenziali padelle pappagalli termometri a mercurio ed elettronici fonendoscopi bracciali dei misuratori di pressione elettrocardiografi apparecchi per dialisi sacche di infusione etc
Ambiente di degenza (letti strutture metalliche pavimento toilette) contaminato da spore (sia da parte di portatori asintomatici che di pazienti sintomatici) che possono persistere nellrsquoambiente per mesi
NB gli spostamenti in stanze diverse favoriscono la disseminazione di spore e la contaminazione ambientale qualora piugrave casi si manifestino in stanze diverse si puograve ipotizzare che vi sia un ruolo dellrsquoambiente quale possibile causa
PROCEDURE DI CONTROLLO
Identificazione precoce dei casi
Isolamento del paziente (se unico caso) o coortazione dei pazienti infetti (se piugrave casi)
Applicazione delle misure igieniche
1048707 Lavaggio mani
1048707 Corretto utilizzo dei guanti e dei Dispositivi di protezione (DPI)
1048707 Disinfezione di strumentario ed attrezzature
1048707 Sanificazione e disinfezione ambientale in accordo alla ldquoGuida allrsquouso dei disinfettantirdquo
Appropriato utilizzo dei farmaci antibiotici
PREVENZIONE DELLE INFEZIONI OCCUPAZIONALI DA HBV HCV HIV
La trasmissione di questi virus e`
essenzialmente di tipo parenterale e per
contaminazione di mucose eo di cute non
integra
PREVENZIONE PRECAUZIONI
UNIVERSALI
PRECAUZIONI UNIVERSALI
per sangue e altri liquidi biologici
1 Indossare i guanti sempre nellrsquo assistenza e
sostituirli dopo il contatto con ciascun
paziente
2 Indossare mascherine occhiali protettivi o
coprifaccia per particolari procedure
pericolose per schizzi di sangue
3 Indossare camici e grembiuli a protezione
dagli schizzi di sangue o altro materiale
PRECAUZIONI UNIVERSALI
1 Lavaggio delle mani accurato anche dopo la
rimozione dei guanti
2 Gli aghi non vanno reincappucciati piegati o rotti
neacute rimossi dalle siringhe o manipolati
3 dopo lrsquouso devono essere riposti in appositi
contenitori resistenti per lrsquoeliminazione
4 Operatori con lesioni essudative o dermatiti
secernenti non possono prestare assistenza
Principali vie di trasmissione nelle infezioni da HBV ndash HCV - HIV
Esposizione
parenterale
Contaminazione
mucose e cute
non integra
Tagli e punture
Schizzi e imbrattamenti
Rischio professionale da HBV
Rischio tra il 15 e il 35
Lrsquoinfezione si contrae per contatto con
sangue o emoderivati
liquidi biologici infetti (urine feci secrezioni naso- faringee latte bile liquido sinoviale e cerebrospinale sudore lacrime saliva e liquido seminalehellip)
HBV Modalita`di esposizione
A contatto diretto
tramite puntura con ago infetto
contaminazione di cute lesa
contaminazione delle mucose
HBV Modalita`di esposizione
B Contatto indiretto
superfici ambientali contaminate
lrsquoutilizzo delle mani ldquosporcherdquo per fumare
mangiare o strofinarsi gli occhi
mordersi le unghie
HBV rischio occupazionale
La carica virale dosi bassissime di plasma infetto
La durata e la frequenza delle esposizioni
1 anzianita` di servizio gt 20 anni infermieri
2 reparti chirurgici terapie intensive
3 laboratori
Rischio professionale da HDV
Patologia ad evoluzione cronica con gli stessicaratteri per serbatoio e modalita` ditrasmissione dellrsquoinfezione da HBV di cuirappresenta coinfezione o sovrainfezione
Risulta molto pericolosa per il personalededicato allrsquoassistenza
Modalita` di prevenzione simili ad HBV
Rischi professionale da HCV
E` compreso fra il 27 e il 10 (soggettiHCV- RNA pos) per lrsquoelevata prevalenza nellapopolazione
Modalita` piu` frequenti di contagio1 Puntura accidentale con ago
2 Contaminazione di mucose o cute lesa
3 Morso
Determinanti modalitagrave di contagio caricavirale stato clinico del paziente fonte
Rischio professionale da HIV
Rischio modesto (05 - 3 ) rispetto a HCV eHBV
Liquidi biologici fonti di esposizione 1 Sangue o fluidi o tessuti corporei contaminati da sangue
2 Liquido cerebrospinale amniotico peritoneale pleurico sinoviale e pericardico
3 Essudati infiammatori
4 Sperma o secrezioni vaginali
5 Latte umano
6 Colture cellulari del virus
HIV Rischio occupazionale
La carica infettante e` importante ed e` in
funzione della
1 quantita` di sangue inoculata
2 carica virale presente nel sangue
contaminante del paziente-fonte (stadio
clinico)
HIV Gerarchia del rischio
ALTO RISCHIO ferita profonda con ago ripieno di sangue
Contatto diretto con alte concentrazioni di virus
RISCHIO MEDIO Ferita con ago o lacerazione con strumento
visibilmente contaminato da sangue
Esposizione di ferita aperta o congiuntiva a sangueo fluidi corporei visibilmente contaminati dasangue
HIV Gerarchia del rischio
BASSO RISCHIO Ferita superficiale (senza sanguinamento)
Esposizione di ferita chiusa o altra mucosa (esclusa congiuntiva) a fluidi corporei contaminati da sangue
Contatto prolungato con sangue su ampie superfici cutanee o ferita cutanea da morsicatura
RISCHIO NON DOCUMENTATO Contaminazione di cute integra
Ferite con strumenti non contaminati da sangue
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 1
Caratteristiche infettanti del paziente - fonte
HBsAg pos (ultimi 12 mesi)
Anti-HCVpos
Anti-HIV pos o se ci si trova nel ldquoperiodo finestrardquosoggetto infetto ma con anticorpi non rilevabili(circa 45-60 gg raramente 6 mesi )
Stadio immunitario non noto o paziente nonconosciuto
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 2
Il paziente identificabile su consenso informato
(legge 13590 art5) viene sottoposto alla
determinazione urgente di
Anticorpi anti-HBV e HBsAg
Anticorpi anti-HCV
Anticorpi anti-HIV
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 3
Valutazione della necessita` della profilassi
ldquocounselingrdquo
Sottoscrizione del consenso o del rifiuto alla
profilassi
Valutazione nel tempo ldquofollow-uprdquo
Analisi generale degli infortuni in IOG
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Il numero degli
infortuni indicato
non contempla
quelli in itinere
Si precisa che i dati statistici presentati sullrsquoandamento infortunistico sono stati
elaborati dalle analisi comparate dei dati raccolti dal Servizio di Prevenzione e
Protezione e dallrsquoUfficio Personale fino al dicembre 2013
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Analisi generale infortuni
Analisi degli infortuni per reparto presidio
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
I picchi si registrano nelle sale operatorie e in traumatologia
Analisi dettagliata infortuni - 2013
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Evidente la preponderanza delle funzioni sanitarie non mediche
Analisi dettagliata infortuni - 2015
La percentuale piugrave alta egrave rappresentata da infortuni legati allrsquoattivitagrave quotidiana di
reparto e di carattere biologico
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Analisi dettagliata infortuni ndash 2013 Conclusioni
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
I dati sin qui analizzati confermano che le principali cause di infortunio
ovvero la puntura da ago cavo e da bisturi rappresentano il 41 del
totale
Gli infortuni avvengono durante le operazioni di sutura e
manipolazione del materiale nel 17 ca ciascuno e iniezioneprelievo
nel 11
Nel 61 dei casi lrsquoinfortunato egrave anche lrsquoutilizzatore del presidio e la
distribuzione degli infortuni a rischio potenziale biologico riguarda
principalmente le aree dei Blocchi Operatori con il 56dei casi
mentre lrsquo 11 avviene in odontostomatologia frequentata
principalmente da operatori in libera professione
PER SAPERNE DI PIUrsquo
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
lrsquoanalisi degli infortuni viene annualmente elaborata dal SPP
sulla base dei dati registrati degli infortuni occorsi al personale
dipendente attraverso al compilazione del modulo di rilevazione
dati M-SPP-06 (infortuni a rischio biologico potenziale) e grazie
alle informazioni fornite dal Servizio Risorse Umane Si riporta di
seguito una sintesi delle principali informazioni
PROCEDURE DA SEGUIRE IN CASO DI INFORTUNIO
INFORTUNIO ldquoA RISCHIO BIOLOGICOrdquo INFORTUNIO DI ALTRO TIPO
In caso di contatto abbondante con cute lesa eo puntura percutanea attenersi a
quanto indicato nella IO-SPP-045_RISCHIO BIOLOGICO il cui testo egrave po il seguente
indirizzo Intranet
Assicurazione qualitagrave gt Rischio Biologico gt Istruzione gt IO DS 045 V5
Avvisare il Preposto
Identificare il paziente fonte
Fare firmare il consenso informato
Effettuare il prelievo al paziente fonte
Recarsi in Pronto Soccorso per il prelievo a tempo zero e lattivazione delle procedure
del caso (a cura del Medico di Guardia po il Pronto Soccorso)
In caso di infortunio
Avvisare il Preposto appena possibile
Se lrsquoinfortunio avviene allrsquointerno dellrsquoIstituto
recarsi in Pronto Soccorso per le cure e lattivazione
delle procedure del caso (a cura del Medico di
Guardia po il Pronto Soccorso)
Deve essere data immediata comunicazione di qualsiasi infortunio anche se di lieve entitagrave al SPP ed al Servizio
Risorse Umane presentando il verbale di Pronto Soccorso ed una sintetica relazione scritta su quanto accaduto Per
procedure fuori standard interpellare il Servizio Prevenzione e Protezione
Valutazione del rischio
Verifica dellrsquoesposizione allrsquoagente
Valutazione dellrsquoentita`dellrsquoesposizione
BIOSAFETY
Lrsquoapplicazione della combinazione diprocedure e pratiche sanitarie di strutturedi protezione e di attrezzature di sicurezzaquando si lavora con microrganismipotenzialmente infettanti
BMBL editions
DEFINIZIONE
Agenti patogeniart75 del DLgs 62694
Guppo 1 agente con poche probabilita` di causare
malattia
Gruppo 2 agente con bassa probabilita`di causare
malattia e scarsa diffusibilitagrave
Gruppo 3 agente che puograve causare malattie gravi e
diffusive
Gruppo 4 agente puograve causare gravi malattie con
elevato rischio di propagazione
LA SICUREZZA BIOLOGICA
Agente biologico di gruppo 2(moderato rischio individuale limitato rischio collettivo)
Un agente patogeno che puograve causare malattie nellrsquouomo o negli animali ma che egrave poco probabile che costituisca un serio pericolo per chi lavora in ambiente sanitario per la comunitagrave per il bestiame e per lrsquoambiente
Le esposizioni a tali agenti possono causare patologie ma sono disponibili trattamenti efficaci e misure preventive
LA SICUREZZA BIOLOGICA
Agente biologico di gruppo 3(elevato rischio individuale basso rischio collettivo)
Un agente patogeno che usualmente causa gravi patologie nellrsquouomo o negli animali e costituisce un serio rischio per i lavoratori
Difficilmente si propaga nella comunitagrave e comunque sono disponibili efficaci misure terapeutiche e preventive
Pericolosita` degli agenti biologici
Infettivita` capacita` di
un microrganismo di
infettare un organismo e
di moltiplicarsi
Patogenicita` capacita`
di un microrganismo di
causare malattia
Trasmissibilita`capacita` di un microrganismo di trasmettersi da un soggetto infetto ad uno suscettibile
Virulenza
sono lrsquoinsieme dellrsquoinfettivita` e della patogenicita`
I disinfettanti
non sostituiscono
la pratica standard
microbiologica o
le buone regole igieniche
Modalita` di esposizione
Via ematica
Via mucoso-cutanea
Via aerea
Via alimentare
tramite ferite e inoculi accidentali di sangue
tramite contatto con superfici ambientali fumare mangiare
tramite aerosol
Tramite ingestione alimenti oggetti portati alla bocca
Esposizione lavorativa
Via ematica sangue di pazienti infetti
HBV HCV HIV
Via muco - contatto con molti batteri
cutanea Brucella ssp Salmonella
Cdiphteriae N meningiti-
dis Mtuberculosis
Esposizione lavorativa
Via muco- molti virus Herpes
cutanea Citomegalovirus
Parassitosi
Via aerea Mtuberculosis
Nmeningitidis
Esposizione lavorativa
Brucellosi Tubercolosi
DifteriteMeningite
Ingestione Salmonellosi Tifo Colera
Tularemia
Epatie A Rotavirus
Poliomielite Toxoplasmosi
Esposizione a batteri
Dati del CDC indicano unrsquo alta possibilitagrave
di esposizione a questi batteri
ndash Mycobacterium tuberculosis
ndash Bacillus anthracis
ndash Bordetella pertussis
ndash Brucella sp
ndash Neisseria meningitidis
Esempi di dose infettante
Minime Dosi Infettanti
Mtuberculosis 10 cells
Salmonella typhi 100000 cells
Listeria lt 1000 cells
Cryptosporidium lt10 cells
Rotavirus 10-100 iu
Vibrio cholera 1000000 cells
LrsquoAEROSOL
Ersquo il veicolo di infezione piugrave frequente
Determinanti sono la concentrazione e le
dimensioni delle particelle generate
particelle con diametro inferiore a 5m sono
le piugrave efficaci se inferiori a 3 m penetrano
fino a livello alveolare mentre le altre
vengono trattenute nei tratti aerei piugrave alti
(bronchi e bronchioli)
Patogeni a trasmissione aereaAgenti del Gruppo2-3
INFEZIONI
Varicella ndashZ
Influenza
Morbillo
Infezione Nmeningitidis
Rosolia
Tubercolosi
Pertosse
RISCHIO
Elevatointermedio
Basso
Elevato
Raro
Intermedio
Elevato
Intermedio
Esposizione a batteri
N meningitis
ndash Presente in essudati faringei liquido sinoviale urine feci CSF
ndash Aerosol dalla manipolazione degli isolati in laboratorio
ndash Vaccino disponibile
ndash Antibiotici Post-esposizione
Rifampicina o ciprofloxacina per os
Ceftriaxone IM
Esposizione a batteri
Mtuberculosisndash Presente nellrsquoescreato lavaggio gastrico CSF
urine e lesioni in persone con malattia in fase attiva (non latente)
ndash Trasmessi attraverso goccioline vaporizzate emmesse da persone con infezione in atto (ldquobacilliferordquo)
Bacilli possono sopravvivere per lunghi periodi
Esposizione a batteri
Tubercolosindash 90 delle persone infettate con TB non svilupperanno mai
TB attiva
ndash Persone infettate o esposte a TB non sono contagiose
ndash Sono contagiose solo le persone con malattia in fase
ATTIVA
Rischio occupazionale di trasmissione della TBC
Sintomatologia sfumata e ritardo nella diagnosi
Riemergenza della patologia per immigrazione da paesi con endemia
Emergenza ceppi multiresistenti
Maggior rischio per particolari attivita`
indagini broncoscopiche terapie per aerosolventilazione meccanica procedure di laboratorio oindagini autoptiche
Prevenzione della trasmissione della TBC in ospedale (CDC-Atlanta)
1 Prevenzione della formazione di ldquodroplet nucleirdquoinfetti nei soggetti TBC
DIAGNOSI E TERAPIA
2 Prevenzione della diffusione di ldquodroplet nucleirdquoinfetti nellrsquoambiente
PROTEZIONI DI VARIO TIPO (cabine a pressionenegativa maschere hellip)
Prevenzione della trasmissione della TBC in ospedale (CDC-Atlanta)
3 Riduzione della contaminazione microbica dellrsquoaria
VENTILAZIONE FILTRAZIONE (FILTRI HEPA)RAGGI UV MASCHERE FACCIALI
4 Programmi di sorveglianza periodica delpersonale
SCREENING PERIODICO DIAGNOSI PRECOCE ETRATTAMENTO
Patogeni trasmissibili per via cutanea
Brucella spp
Chlamydiophila spp
Cdiphteriae
Mtuberculosis
Nmeningitidis
Salmonella spp
Epstein Barr
Herpes simplex
Citomegalovirus
Parassitosi cutanee e
degli annessi
PROTOCOLLO OPERATIVO PER PATOGENI A TRASMISSIONE TRANSCUTANEA
1 Segnalazione allrsquoUfficio competente
2 Raccolta anamnestica e visita del dipendente
3 Consultazione del dermatologo
4 Denuncia di malattia infettiva al Servizio 1 dellaASL
5 Eventuale allontanamento dal servizio
6 Verifica dei contatti e della situazione igienica delluogo di lavoro
7 Individuazione delle misure igienico-sanitarie daadottare
Patogeni trasmissibili per ingestione
Brucellosi
Tubercolosi
Difterite
Meningite
Salmonellosi
Febbre Tifoide
Colera
Tularemia
Cdifficile
Epatite A
Rotavirus
Poliomielite
Toxoplasmosi
Modalita` di Infezione dei patogeni trasmissibili per ingestione
Modalita` di Infezione
pipettamento
gocce di materiale infetto sulle labbra
oggetti o dita contaminati portati a contatto
con la bocca
consumo di alimenti sul luogo di lavoro
PROTOCOLLO OPERATIVO IN CASO DI SALMONELLOSI
1 Ricerca colturale (feci) per tutti i dipendenti
allrsquoassunzione e periodicamante (una volta
lrsquoanno) negli addetti alla ristorazione
2 In caso di positivita` indagine
epidemiologica per risalire alla fonte ( altri
casi situazioni rischio)
PROTOCOLLO OPERATIVO
3 Denuncia per malattia infettiva al Servizio
1 dellrdquoASL
4 Controlli dopo chemioterapia sino alla
negativizzazione della coprocoltura
5 Se il dipendente manipola alimenti ersquo
opportuno allontanarlo temporaneamente
dal servizio
CLOSTRIDIUM DIFFICILE
Contaminazione ambientale (suppellettili
pavimenti)
Personale (soprattutto mani)
C difficile puograve persistere per mesi essendo
sporigeno
Clostridium difficile
FATTORI DI RISCHIO
1 individuali
2 batterici
3 ospedalieri
Reparti piugrave a rischio in ordine decrescente
terapie intensive reparti chirurgici medicine
Fattori Ospedalieri
Durata della degenza il 50 dei pazienti puograve divenire positivo dopo 4 settimane di degenza
Terapia antibiotica soprattutto se combinata e protratta
Profilassi perioperatoria ove non applicata correttamente (inopportuno
prolungamento della profilassi)
Mani del personale come veicolo di infezione
Presidi assistenziali padelle pappagalli termometri a mercurio ed elettronici fonendoscopi bracciali dei misuratori di pressione elettrocardiografi apparecchi per dialisi sacche di infusione etc
Ambiente di degenza (letti strutture metalliche pavimento toilette) contaminato da spore (sia da parte di portatori asintomatici che di pazienti sintomatici) che possono persistere nellrsquoambiente per mesi
NB gli spostamenti in stanze diverse favoriscono la disseminazione di spore e la contaminazione ambientale qualora piugrave casi si manifestino in stanze diverse si puograve ipotizzare che vi sia un ruolo dellrsquoambiente quale possibile causa
PROCEDURE DI CONTROLLO
Identificazione precoce dei casi
Isolamento del paziente (se unico caso) o coortazione dei pazienti infetti (se piugrave casi)
Applicazione delle misure igieniche
1048707 Lavaggio mani
1048707 Corretto utilizzo dei guanti e dei Dispositivi di protezione (DPI)
1048707 Disinfezione di strumentario ed attrezzature
1048707 Sanificazione e disinfezione ambientale in accordo alla ldquoGuida allrsquouso dei disinfettantirdquo
Appropriato utilizzo dei farmaci antibiotici
PREVENZIONE DELLE INFEZIONI OCCUPAZIONALI DA HBV HCV HIV
La trasmissione di questi virus e`
essenzialmente di tipo parenterale e per
contaminazione di mucose eo di cute non
integra
PREVENZIONE PRECAUZIONI
UNIVERSALI
PRECAUZIONI UNIVERSALI
per sangue e altri liquidi biologici
1 Indossare i guanti sempre nellrsquo assistenza e
sostituirli dopo il contatto con ciascun
paziente
2 Indossare mascherine occhiali protettivi o
coprifaccia per particolari procedure
pericolose per schizzi di sangue
3 Indossare camici e grembiuli a protezione
dagli schizzi di sangue o altro materiale
PRECAUZIONI UNIVERSALI
1 Lavaggio delle mani accurato anche dopo la
rimozione dei guanti
2 Gli aghi non vanno reincappucciati piegati o rotti
neacute rimossi dalle siringhe o manipolati
3 dopo lrsquouso devono essere riposti in appositi
contenitori resistenti per lrsquoeliminazione
4 Operatori con lesioni essudative o dermatiti
secernenti non possono prestare assistenza
Principali vie di trasmissione nelle infezioni da HBV ndash HCV - HIV
Esposizione
parenterale
Contaminazione
mucose e cute
non integra
Tagli e punture
Schizzi e imbrattamenti
Rischio professionale da HBV
Rischio tra il 15 e il 35
Lrsquoinfezione si contrae per contatto con
sangue o emoderivati
liquidi biologici infetti (urine feci secrezioni naso- faringee latte bile liquido sinoviale e cerebrospinale sudore lacrime saliva e liquido seminalehellip)
HBV Modalita`di esposizione
A contatto diretto
tramite puntura con ago infetto
contaminazione di cute lesa
contaminazione delle mucose
HBV Modalita`di esposizione
B Contatto indiretto
superfici ambientali contaminate
lrsquoutilizzo delle mani ldquosporcherdquo per fumare
mangiare o strofinarsi gli occhi
mordersi le unghie
HBV rischio occupazionale
La carica virale dosi bassissime di plasma infetto
La durata e la frequenza delle esposizioni
1 anzianita` di servizio gt 20 anni infermieri
2 reparti chirurgici terapie intensive
3 laboratori
Rischio professionale da HDV
Patologia ad evoluzione cronica con gli stessicaratteri per serbatoio e modalita` ditrasmissione dellrsquoinfezione da HBV di cuirappresenta coinfezione o sovrainfezione
Risulta molto pericolosa per il personalededicato allrsquoassistenza
Modalita` di prevenzione simili ad HBV
Rischi professionale da HCV
E` compreso fra il 27 e il 10 (soggettiHCV- RNA pos) per lrsquoelevata prevalenza nellapopolazione
Modalita` piu` frequenti di contagio1 Puntura accidentale con ago
2 Contaminazione di mucose o cute lesa
3 Morso
Determinanti modalitagrave di contagio caricavirale stato clinico del paziente fonte
Rischio professionale da HIV
Rischio modesto (05 - 3 ) rispetto a HCV eHBV
Liquidi biologici fonti di esposizione 1 Sangue o fluidi o tessuti corporei contaminati da sangue
2 Liquido cerebrospinale amniotico peritoneale pleurico sinoviale e pericardico
3 Essudati infiammatori
4 Sperma o secrezioni vaginali
5 Latte umano
6 Colture cellulari del virus
HIV Rischio occupazionale
La carica infettante e` importante ed e` in
funzione della
1 quantita` di sangue inoculata
2 carica virale presente nel sangue
contaminante del paziente-fonte (stadio
clinico)
HIV Gerarchia del rischio
ALTO RISCHIO ferita profonda con ago ripieno di sangue
Contatto diretto con alte concentrazioni di virus
RISCHIO MEDIO Ferita con ago o lacerazione con strumento
visibilmente contaminato da sangue
Esposizione di ferita aperta o congiuntiva a sangueo fluidi corporei visibilmente contaminati dasangue
HIV Gerarchia del rischio
BASSO RISCHIO Ferita superficiale (senza sanguinamento)
Esposizione di ferita chiusa o altra mucosa (esclusa congiuntiva) a fluidi corporei contaminati da sangue
Contatto prolungato con sangue su ampie superfici cutanee o ferita cutanea da morsicatura
RISCHIO NON DOCUMENTATO Contaminazione di cute integra
Ferite con strumenti non contaminati da sangue
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 1
Caratteristiche infettanti del paziente - fonte
HBsAg pos (ultimi 12 mesi)
Anti-HCVpos
Anti-HIV pos o se ci si trova nel ldquoperiodo finestrardquosoggetto infetto ma con anticorpi non rilevabili(circa 45-60 gg raramente 6 mesi )
Stadio immunitario non noto o paziente nonconosciuto
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 2
Il paziente identificabile su consenso informato
(legge 13590 art5) viene sottoposto alla
determinazione urgente di
Anticorpi anti-HBV e HBsAg
Anticorpi anti-HCV
Anticorpi anti-HIV
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 3
Valutazione della necessita` della profilassi
ldquocounselingrdquo
Sottoscrizione del consenso o del rifiuto alla
profilassi
Valutazione nel tempo ldquofollow-uprdquo
Analisi generale degli infortuni in IOG
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Il numero degli
infortuni indicato
non contempla
quelli in itinere
Si precisa che i dati statistici presentati sullrsquoandamento infortunistico sono stati
elaborati dalle analisi comparate dei dati raccolti dal Servizio di Prevenzione e
Protezione e dallrsquoUfficio Personale fino al dicembre 2013
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Analisi generale infortuni
Analisi degli infortuni per reparto presidio
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
I picchi si registrano nelle sale operatorie e in traumatologia
Analisi dettagliata infortuni - 2013
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Evidente la preponderanza delle funzioni sanitarie non mediche
Analisi dettagliata infortuni - 2015
La percentuale piugrave alta egrave rappresentata da infortuni legati allrsquoattivitagrave quotidiana di
reparto e di carattere biologico
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Analisi dettagliata infortuni ndash 2013 Conclusioni
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
I dati sin qui analizzati confermano che le principali cause di infortunio
ovvero la puntura da ago cavo e da bisturi rappresentano il 41 del
totale
Gli infortuni avvengono durante le operazioni di sutura e
manipolazione del materiale nel 17 ca ciascuno e iniezioneprelievo
nel 11
Nel 61 dei casi lrsquoinfortunato egrave anche lrsquoutilizzatore del presidio e la
distribuzione degli infortuni a rischio potenziale biologico riguarda
principalmente le aree dei Blocchi Operatori con il 56dei casi
mentre lrsquo 11 avviene in odontostomatologia frequentata
principalmente da operatori in libera professione
PER SAPERNE DI PIUrsquo
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
lrsquoanalisi degli infortuni viene annualmente elaborata dal SPP
sulla base dei dati registrati degli infortuni occorsi al personale
dipendente attraverso al compilazione del modulo di rilevazione
dati M-SPP-06 (infortuni a rischio biologico potenziale) e grazie
alle informazioni fornite dal Servizio Risorse Umane Si riporta di
seguito una sintesi delle principali informazioni
PROCEDURE DA SEGUIRE IN CASO DI INFORTUNIO
INFORTUNIO ldquoA RISCHIO BIOLOGICOrdquo INFORTUNIO DI ALTRO TIPO
In caso di contatto abbondante con cute lesa eo puntura percutanea attenersi a
quanto indicato nella IO-SPP-045_RISCHIO BIOLOGICO il cui testo egrave po il seguente
indirizzo Intranet
Assicurazione qualitagrave gt Rischio Biologico gt Istruzione gt IO DS 045 V5
Avvisare il Preposto
Identificare il paziente fonte
Fare firmare il consenso informato
Effettuare il prelievo al paziente fonte
Recarsi in Pronto Soccorso per il prelievo a tempo zero e lattivazione delle procedure
del caso (a cura del Medico di Guardia po il Pronto Soccorso)
In caso di infortunio
Avvisare il Preposto appena possibile
Se lrsquoinfortunio avviene allrsquointerno dellrsquoIstituto
recarsi in Pronto Soccorso per le cure e lattivazione
delle procedure del caso (a cura del Medico di
Guardia po il Pronto Soccorso)
Deve essere data immediata comunicazione di qualsiasi infortunio anche se di lieve entitagrave al SPP ed al Servizio
Risorse Umane presentando il verbale di Pronto Soccorso ed una sintetica relazione scritta su quanto accaduto Per
procedure fuori standard interpellare il Servizio Prevenzione e Protezione
BIOSAFETY
Lrsquoapplicazione della combinazione diprocedure e pratiche sanitarie di strutturedi protezione e di attrezzature di sicurezzaquando si lavora con microrganismipotenzialmente infettanti
BMBL editions
DEFINIZIONE
Agenti patogeniart75 del DLgs 62694
Guppo 1 agente con poche probabilita` di causare
malattia
Gruppo 2 agente con bassa probabilita`di causare
malattia e scarsa diffusibilitagrave
Gruppo 3 agente che puograve causare malattie gravi e
diffusive
Gruppo 4 agente puograve causare gravi malattie con
elevato rischio di propagazione
LA SICUREZZA BIOLOGICA
Agente biologico di gruppo 2(moderato rischio individuale limitato rischio collettivo)
Un agente patogeno che puograve causare malattie nellrsquouomo o negli animali ma che egrave poco probabile che costituisca un serio pericolo per chi lavora in ambiente sanitario per la comunitagrave per il bestiame e per lrsquoambiente
Le esposizioni a tali agenti possono causare patologie ma sono disponibili trattamenti efficaci e misure preventive
LA SICUREZZA BIOLOGICA
Agente biologico di gruppo 3(elevato rischio individuale basso rischio collettivo)
Un agente patogeno che usualmente causa gravi patologie nellrsquouomo o negli animali e costituisce un serio rischio per i lavoratori
Difficilmente si propaga nella comunitagrave e comunque sono disponibili efficaci misure terapeutiche e preventive
Pericolosita` degli agenti biologici
Infettivita` capacita` di
un microrganismo di
infettare un organismo e
di moltiplicarsi
Patogenicita` capacita`
di un microrganismo di
causare malattia
Trasmissibilita`capacita` di un microrganismo di trasmettersi da un soggetto infetto ad uno suscettibile
Virulenza
sono lrsquoinsieme dellrsquoinfettivita` e della patogenicita`
I disinfettanti
non sostituiscono
la pratica standard
microbiologica o
le buone regole igieniche
Modalita` di esposizione
Via ematica
Via mucoso-cutanea
Via aerea
Via alimentare
tramite ferite e inoculi accidentali di sangue
tramite contatto con superfici ambientali fumare mangiare
tramite aerosol
Tramite ingestione alimenti oggetti portati alla bocca
Esposizione lavorativa
Via ematica sangue di pazienti infetti
HBV HCV HIV
Via muco - contatto con molti batteri
cutanea Brucella ssp Salmonella
Cdiphteriae N meningiti-
dis Mtuberculosis
Esposizione lavorativa
Via muco- molti virus Herpes
cutanea Citomegalovirus
Parassitosi
Via aerea Mtuberculosis
Nmeningitidis
Esposizione lavorativa
Brucellosi Tubercolosi
DifteriteMeningite
Ingestione Salmonellosi Tifo Colera
Tularemia
Epatie A Rotavirus
Poliomielite Toxoplasmosi
Esposizione a batteri
Dati del CDC indicano unrsquo alta possibilitagrave
di esposizione a questi batteri
ndash Mycobacterium tuberculosis
ndash Bacillus anthracis
ndash Bordetella pertussis
ndash Brucella sp
ndash Neisseria meningitidis
Esempi di dose infettante
Minime Dosi Infettanti
Mtuberculosis 10 cells
Salmonella typhi 100000 cells
Listeria lt 1000 cells
Cryptosporidium lt10 cells
Rotavirus 10-100 iu
Vibrio cholera 1000000 cells
LrsquoAEROSOL
Ersquo il veicolo di infezione piugrave frequente
Determinanti sono la concentrazione e le
dimensioni delle particelle generate
particelle con diametro inferiore a 5m sono
le piugrave efficaci se inferiori a 3 m penetrano
fino a livello alveolare mentre le altre
vengono trattenute nei tratti aerei piugrave alti
(bronchi e bronchioli)
Patogeni a trasmissione aereaAgenti del Gruppo2-3
INFEZIONI
Varicella ndashZ
Influenza
Morbillo
Infezione Nmeningitidis
Rosolia
Tubercolosi
Pertosse
RISCHIO
Elevatointermedio
Basso
Elevato
Raro
Intermedio
Elevato
Intermedio
Esposizione a batteri
N meningitis
ndash Presente in essudati faringei liquido sinoviale urine feci CSF
ndash Aerosol dalla manipolazione degli isolati in laboratorio
ndash Vaccino disponibile
ndash Antibiotici Post-esposizione
Rifampicina o ciprofloxacina per os
Ceftriaxone IM
Esposizione a batteri
Mtuberculosisndash Presente nellrsquoescreato lavaggio gastrico CSF
urine e lesioni in persone con malattia in fase attiva (non latente)
ndash Trasmessi attraverso goccioline vaporizzate emmesse da persone con infezione in atto (ldquobacilliferordquo)
Bacilli possono sopravvivere per lunghi periodi
Esposizione a batteri
Tubercolosindash 90 delle persone infettate con TB non svilupperanno mai
TB attiva
ndash Persone infettate o esposte a TB non sono contagiose
ndash Sono contagiose solo le persone con malattia in fase
ATTIVA
Rischio occupazionale di trasmissione della TBC
Sintomatologia sfumata e ritardo nella diagnosi
Riemergenza della patologia per immigrazione da paesi con endemia
Emergenza ceppi multiresistenti
Maggior rischio per particolari attivita`
indagini broncoscopiche terapie per aerosolventilazione meccanica procedure di laboratorio oindagini autoptiche
Prevenzione della trasmissione della TBC in ospedale (CDC-Atlanta)
1 Prevenzione della formazione di ldquodroplet nucleirdquoinfetti nei soggetti TBC
DIAGNOSI E TERAPIA
2 Prevenzione della diffusione di ldquodroplet nucleirdquoinfetti nellrsquoambiente
PROTEZIONI DI VARIO TIPO (cabine a pressionenegativa maschere hellip)
Prevenzione della trasmissione della TBC in ospedale (CDC-Atlanta)
3 Riduzione della contaminazione microbica dellrsquoaria
VENTILAZIONE FILTRAZIONE (FILTRI HEPA)RAGGI UV MASCHERE FACCIALI
4 Programmi di sorveglianza periodica delpersonale
SCREENING PERIODICO DIAGNOSI PRECOCE ETRATTAMENTO
Patogeni trasmissibili per via cutanea
Brucella spp
Chlamydiophila spp
Cdiphteriae
Mtuberculosis
Nmeningitidis
Salmonella spp
Epstein Barr
Herpes simplex
Citomegalovirus
Parassitosi cutanee e
degli annessi
PROTOCOLLO OPERATIVO PER PATOGENI A TRASMISSIONE TRANSCUTANEA
1 Segnalazione allrsquoUfficio competente
2 Raccolta anamnestica e visita del dipendente
3 Consultazione del dermatologo
4 Denuncia di malattia infettiva al Servizio 1 dellaASL
5 Eventuale allontanamento dal servizio
6 Verifica dei contatti e della situazione igienica delluogo di lavoro
7 Individuazione delle misure igienico-sanitarie daadottare
Patogeni trasmissibili per ingestione
Brucellosi
Tubercolosi
Difterite
Meningite
Salmonellosi
Febbre Tifoide
Colera
Tularemia
Cdifficile
Epatite A
Rotavirus
Poliomielite
Toxoplasmosi
Modalita` di Infezione dei patogeni trasmissibili per ingestione
Modalita` di Infezione
pipettamento
gocce di materiale infetto sulle labbra
oggetti o dita contaminati portati a contatto
con la bocca
consumo di alimenti sul luogo di lavoro
PROTOCOLLO OPERATIVO IN CASO DI SALMONELLOSI
1 Ricerca colturale (feci) per tutti i dipendenti
allrsquoassunzione e periodicamante (una volta
lrsquoanno) negli addetti alla ristorazione
2 In caso di positivita` indagine
epidemiologica per risalire alla fonte ( altri
casi situazioni rischio)
PROTOCOLLO OPERATIVO
3 Denuncia per malattia infettiva al Servizio
1 dellrdquoASL
4 Controlli dopo chemioterapia sino alla
negativizzazione della coprocoltura
5 Se il dipendente manipola alimenti ersquo
opportuno allontanarlo temporaneamente
dal servizio
CLOSTRIDIUM DIFFICILE
Contaminazione ambientale (suppellettili
pavimenti)
Personale (soprattutto mani)
C difficile puograve persistere per mesi essendo
sporigeno
Clostridium difficile
FATTORI DI RISCHIO
1 individuali
2 batterici
3 ospedalieri
Reparti piugrave a rischio in ordine decrescente
terapie intensive reparti chirurgici medicine
Fattori Ospedalieri
Durata della degenza il 50 dei pazienti puograve divenire positivo dopo 4 settimane di degenza
Terapia antibiotica soprattutto se combinata e protratta
Profilassi perioperatoria ove non applicata correttamente (inopportuno
prolungamento della profilassi)
Mani del personale come veicolo di infezione
Presidi assistenziali padelle pappagalli termometri a mercurio ed elettronici fonendoscopi bracciali dei misuratori di pressione elettrocardiografi apparecchi per dialisi sacche di infusione etc
Ambiente di degenza (letti strutture metalliche pavimento toilette) contaminato da spore (sia da parte di portatori asintomatici che di pazienti sintomatici) che possono persistere nellrsquoambiente per mesi
NB gli spostamenti in stanze diverse favoriscono la disseminazione di spore e la contaminazione ambientale qualora piugrave casi si manifestino in stanze diverse si puograve ipotizzare che vi sia un ruolo dellrsquoambiente quale possibile causa
PROCEDURE DI CONTROLLO
Identificazione precoce dei casi
Isolamento del paziente (se unico caso) o coortazione dei pazienti infetti (se piugrave casi)
Applicazione delle misure igieniche
1048707 Lavaggio mani
1048707 Corretto utilizzo dei guanti e dei Dispositivi di protezione (DPI)
1048707 Disinfezione di strumentario ed attrezzature
1048707 Sanificazione e disinfezione ambientale in accordo alla ldquoGuida allrsquouso dei disinfettantirdquo
Appropriato utilizzo dei farmaci antibiotici
PREVENZIONE DELLE INFEZIONI OCCUPAZIONALI DA HBV HCV HIV
La trasmissione di questi virus e`
essenzialmente di tipo parenterale e per
contaminazione di mucose eo di cute non
integra
PREVENZIONE PRECAUZIONI
UNIVERSALI
PRECAUZIONI UNIVERSALI
per sangue e altri liquidi biologici
1 Indossare i guanti sempre nellrsquo assistenza e
sostituirli dopo il contatto con ciascun
paziente
2 Indossare mascherine occhiali protettivi o
coprifaccia per particolari procedure
pericolose per schizzi di sangue
3 Indossare camici e grembiuli a protezione
dagli schizzi di sangue o altro materiale
PRECAUZIONI UNIVERSALI
1 Lavaggio delle mani accurato anche dopo la
rimozione dei guanti
2 Gli aghi non vanno reincappucciati piegati o rotti
neacute rimossi dalle siringhe o manipolati
3 dopo lrsquouso devono essere riposti in appositi
contenitori resistenti per lrsquoeliminazione
4 Operatori con lesioni essudative o dermatiti
secernenti non possono prestare assistenza
Principali vie di trasmissione nelle infezioni da HBV ndash HCV - HIV
Esposizione
parenterale
Contaminazione
mucose e cute
non integra
Tagli e punture
Schizzi e imbrattamenti
Rischio professionale da HBV
Rischio tra il 15 e il 35
Lrsquoinfezione si contrae per contatto con
sangue o emoderivati
liquidi biologici infetti (urine feci secrezioni naso- faringee latte bile liquido sinoviale e cerebrospinale sudore lacrime saliva e liquido seminalehellip)
HBV Modalita`di esposizione
A contatto diretto
tramite puntura con ago infetto
contaminazione di cute lesa
contaminazione delle mucose
HBV Modalita`di esposizione
B Contatto indiretto
superfici ambientali contaminate
lrsquoutilizzo delle mani ldquosporcherdquo per fumare
mangiare o strofinarsi gli occhi
mordersi le unghie
HBV rischio occupazionale
La carica virale dosi bassissime di plasma infetto
La durata e la frequenza delle esposizioni
1 anzianita` di servizio gt 20 anni infermieri
2 reparti chirurgici terapie intensive
3 laboratori
Rischio professionale da HDV
Patologia ad evoluzione cronica con gli stessicaratteri per serbatoio e modalita` ditrasmissione dellrsquoinfezione da HBV di cuirappresenta coinfezione o sovrainfezione
Risulta molto pericolosa per il personalededicato allrsquoassistenza
Modalita` di prevenzione simili ad HBV
Rischi professionale da HCV
E` compreso fra il 27 e il 10 (soggettiHCV- RNA pos) per lrsquoelevata prevalenza nellapopolazione
Modalita` piu` frequenti di contagio1 Puntura accidentale con ago
2 Contaminazione di mucose o cute lesa
3 Morso
Determinanti modalitagrave di contagio caricavirale stato clinico del paziente fonte
Rischio professionale da HIV
Rischio modesto (05 - 3 ) rispetto a HCV eHBV
Liquidi biologici fonti di esposizione 1 Sangue o fluidi o tessuti corporei contaminati da sangue
2 Liquido cerebrospinale amniotico peritoneale pleurico sinoviale e pericardico
3 Essudati infiammatori
4 Sperma o secrezioni vaginali
5 Latte umano
6 Colture cellulari del virus
HIV Rischio occupazionale
La carica infettante e` importante ed e` in
funzione della
1 quantita` di sangue inoculata
2 carica virale presente nel sangue
contaminante del paziente-fonte (stadio
clinico)
HIV Gerarchia del rischio
ALTO RISCHIO ferita profonda con ago ripieno di sangue
Contatto diretto con alte concentrazioni di virus
RISCHIO MEDIO Ferita con ago o lacerazione con strumento
visibilmente contaminato da sangue
Esposizione di ferita aperta o congiuntiva a sangueo fluidi corporei visibilmente contaminati dasangue
HIV Gerarchia del rischio
BASSO RISCHIO Ferita superficiale (senza sanguinamento)
Esposizione di ferita chiusa o altra mucosa (esclusa congiuntiva) a fluidi corporei contaminati da sangue
Contatto prolungato con sangue su ampie superfici cutanee o ferita cutanea da morsicatura
RISCHIO NON DOCUMENTATO Contaminazione di cute integra
Ferite con strumenti non contaminati da sangue
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 1
Caratteristiche infettanti del paziente - fonte
HBsAg pos (ultimi 12 mesi)
Anti-HCVpos
Anti-HIV pos o se ci si trova nel ldquoperiodo finestrardquosoggetto infetto ma con anticorpi non rilevabili(circa 45-60 gg raramente 6 mesi )
Stadio immunitario non noto o paziente nonconosciuto
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 2
Il paziente identificabile su consenso informato
(legge 13590 art5) viene sottoposto alla
determinazione urgente di
Anticorpi anti-HBV e HBsAg
Anticorpi anti-HCV
Anticorpi anti-HIV
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 3
Valutazione della necessita` della profilassi
ldquocounselingrdquo
Sottoscrizione del consenso o del rifiuto alla
profilassi
Valutazione nel tempo ldquofollow-uprdquo
Analisi generale degli infortuni in IOG
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Il numero degli
infortuni indicato
non contempla
quelli in itinere
Si precisa che i dati statistici presentati sullrsquoandamento infortunistico sono stati
elaborati dalle analisi comparate dei dati raccolti dal Servizio di Prevenzione e
Protezione e dallrsquoUfficio Personale fino al dicembre 2013
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Analisi generale infortuni
Analisi degli infortuni per reparto presidio
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
I picchi si registrano nelle sale operatorie e in traumatologia
Analisi dettagliata infortuni - 2013
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Evidente la preponderanza delle funzioni sanitarie non mediche
Analisi dettagliata infortuni - 2015
La percentuale piugrave alta egrave rappresentata da infortuni legati allrsquoattivitagrave quotidiana di
reparto e di carattere biologico
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Analisi dettagliata infortuni ndash 2013 Conclusioni
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
I dati sin qui analizzati confermano che le principali cause di infortunio
ovvero la puntura da ago cavo e da bisturi rappresentano il 41 del
totale
Gli infortuni avvengono durante le operazioni di sutura e
manipolazione del materiale nel 17 ca ciascuno e iniezioneprelievo
nel 11
Nel 61 dei casi lrsquoinfortunato egrave anche lrsquoutilizzatore del presidio e la
distribuzione degli infortuni a rischio potenziale biologico riguarda
principalmente le aree dei Blocchi Operatori con il 56dei casi
mentre lrsquo 11 avviene in odontostomatologia frequentata
principalmente da operatori in libera professione
PER SAPERNE DI PIUrsquo
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
lrsquoanalisi degli infortuni viene annualmente elaborata dal SPP
sulla base dei dati registrati degli infortuni occorsi al personale
dipendente attraverso al compilazione del modulo di rilevazione
dati M-SPP-06 (infortuni a rischio biologico potenziale) e grazie
alle informazioni fornite dal Servizio Risorse Umane Si riporta di
seguito una sintesi delle principali informazioni
PROCEDURE DA SEGUIRE IN CASO DI INFORTUNIO
INFORTUNIO ldquoA RISCHIO BIOLOGICOrdquo INFORTUNIO DI ALTRO TIPO
In caso di contatto abbondante con cute lesa eo puntura percutanea attenersi a
quanto indicato nella IO-SPP-045_RISCHIO BIOLOGICO il cui testo egrave po il seguente
indirizzo Intranet
Assicurazione qualitagrave gt Rischio Biologico gt Istruzione gt IO DS 045 V5
Avvisare il Preposto
Identificare il paziente fonte
Fare firmare il consenso informato
Effettuare il prelievo al paziente fonte
Recarsi in Pronto Soccorso per il prelievo a tempo zero e lattivazione delle procedure
del caso (a cura del Medico di Guardia po il Pronto Soccorso)
In caso di infortunio
Avvisare il Preposto appena possibile
Se lrsquoinfortunio avviene allrsquointerno dellrsquoIstituto
recarsi in Pronto Soccorso per le cure e lattivazione
delle procedure del caso (a cura del Medico di
Guardia po il Pronto Soccorso)
Deve essere data immediata comunicazione di qualsiasi infortunio anche se di lieve entitagrave al SPP ed al Servizio
Risorse Umane presentando il verbale di Pronto Soccorso ed una sintetica relazione scritta su quanto accaduto Per
procedure fuori standard interpellare il Servizio Prevenzione e Protezione
Agenti patogeniart75 del DLgs 62694
Guppo 1 agente con poche probabilita` di causare
malattia
Gruppo 2 agente con bassa probabilita`di causare
malattia e scarsa diffusibilitagrave
Gruppo 3 agente che puograve causare malattie gravi e
diffusive
Gruppo 4 agente puograve causare gravi malattie con
elevato rischio di propagazione
LA SICUREZZA BIOLOGICA
Agente biologico di gruppo 2(moderato rischio individuale limitato rischio collettivo)
Un agente patogeno che puograve causare malattie nellrsquouomo o negli animali ma che egrave poco probabile che costituisca un serio pericolo per chi lavora in ambiente sanitario per la comunitagrave per il bestiame e per lrsquoambiente
Le esposizioni a tali agenti possono causare patologie ma sono disponibili trattamenti efficaci e misure preventive
LA SICUREZZA BIOLOGICA
Agente biologico di gruppo 3(elevato rischio individuale basso rischio collettivo)
Un agente patogeno che usualmente causa gravi patologie nellrsquouomo o negli animali e costituisce un serio rischio per i lavoratori
Difficilmente si propaga nella comunitagrave e comunque sono disponibili efficaci misure terapeutiche e preventive
Pericolosita` degli agenti biologici
Infettivita` capacita` di
un microrganismo di
infettare un organismo e
di moltiplicarsi
Patogenicita` capacita`
di un microrganismo di
causare malattia
Trasmissibilita`capacita` di un microrganismo di trasmettersi da un soggetto infetto ad uno suscettibile
Virulenza
sono lrsquoinsieme dellrsquoinfettivita` e della patogenicita`
I disinfettanti
non sostituiscono
la pratica standard
microbiologica o
le buone regole igieniche
Modalita` di esposizione
Via ematica
Via mucoso-cutanea
Via aerea
Via alimentare
tramite ferite e inoculi accidentali di sangue
tramite contatto con superfici ambientali fumare mangiare
tramite aerosol
Tramite ingestione alimenti oggetti portati alla bocca
Esposizione lavorativa
Via ematica sangue di pazienti infetti
HBV HCV HIV
Via muco - contatto con molti batteri
cutanea Brucella ssp Salmonella
Cdiphteriae N meningiti-
dis Mtuberculosis
Esposizione lavorativa
Via muco- molti virus Herpes
cutanea Citomegalovirus
Parassitosi
Via aerea Mtuberculosis
Nmeningitidis
Esposizione lavorativa
Brucellosi Tubercolosi
DifteriteMeningite
Ingestione Salmonellosi Tifo Colera
Tularemia
Epatie A Rotavirus
Poliomielite Toxoplasmosi
Esposizione a batteri
Dati del CDC indicano unrsquo alta possibilitagrave
di esposizione a questi batteri
ndash Mycobacterium tuberculosis
ndash Bacillus anthracis
ndash Bordetella pertussis
ndash Brucella sp
ndash Neisseria meningitidis
Esempi di dose infettante
Minime Dosi Infettanti
Mtuberculosis 10 cells
Salmonella typhi 100000 cells
Listeria lt 1000 cells
Cryptosporidium lt10 cells
Rotavirus 10-100 iu
Vibrio cholera 1000000 cells
LrsquoAEROSOL
Ersquo il veicolo di infezione piugrave frequente
Determinanti sono la concentrazione e le
dimensioni delle particelle generate
particelle con diametro inferiore a 5m sono
le piugrave efficaci se inferiori a 3 m penetrano
fino a livello alveolare mentre le altre
vengono trattenute nei tratti aerei piugrave alti
(bronchi e bronchioli)
Patogeni a trasmissione aereaAgenti del Gruppo2-3
INFEZIONI
Varicella ndashZ
Influenza
Morbillo
Infezione Nmeningitidis
Rosolia
Tubercolosi
Pertosse
RISCHIO
Elevatointermedio
Basso
Elevato
Raro
Intermedio
Elevato
Intermedio
Esposizione a batteri
N meningitis
ndash Presente in essudati faringei liquido sinoviale urine feci CSF
ndash Aerosol dalla manipolazione degli isolati in laboratorio
ndash Vaccino disponibile
ndash Antibiotici Post-esposizione
Rifampicina o ciprofloxacina per os
Ceftriaxone IM
Esposizione a batteri
Mtuberculosisndash Presente nellrsquoescreato lavaggio gastrico CSF
urine e lesioni in persone con malattia in fase attiva (non latente)
ndash Trasmessi attraverso goccioline vaporizzate emmesse da persone con infezione in atto (ldquobacilliferordquo)
Bacilli possono sopravvivere per lunghi periodi
Esposizione a batteri
Tubercolosindash 90 delle persone infettate con TB non svilupperanno mai
TB attiva
ndash Persone infettate o esposte a TB non sono contagiose
ndash Sono contagiose solo le persone con malattia in fase
ATTIVA
Rischio occupazionale di trasmissione della TBC
Sintomatologia sfumata e ritardo nella diagnosi
Riemergenza della patologia per immigrazione da paesi con endemia
Emergenza ceppi multiresistenti
Maggior rischio per particolari attivita`
indagini broncoscopiche terapie per aerosolventilazione meccanica procedure di laboratorio oindagini autoptiche
Prevenzione della trasmissione della TBC in ospedale (CDC-Atlanta)
1 Prevenzione della formazione di ldquodroplet nucleirdquoinfetti nei soggetti TBC
DIAGNOSI E TERAPIA
2 Prevenzione della diffusione di ldquodroplet nucleirdquoinfetti nellrsquoambiente
PROTEZIONI DI VARIO TIPO (cabine a pressionenegativa maschere hellip)
Prevenzione della trasmissione della TBC in ospedale (CDC-Atlanta)
3 Riduzione della contaminazione microbica dellrsquoaria
VENTILAZIONE FILTRAZIONE (FILTRI HEPA)RAGGI UV MASCHERE FACCIALI
4 Programmi di sorveglianza periodica delpersonale
SCREENING PERIODICO DIAGNOSI PRECOCE ETRATTAMENTO
Patogeni trasmissibili per via cutanea
Brucella spp
Chlamydiophila spp
Cdiphteriae
Mtuberculosis
Nmeningitidis
Salmonella spp
Epstein Barr
Herpes simplex
Citomegalovirus
Parassitosi cutanee e
degli annessi
PROTOCOLLO OPERATIVO PER PATOGENI A TRASMISSIONE TRANSCUTANEA
1 Segnalazione allrsquoUfficio competente
2 Raccolta anamnestica e visita del dipendente
3 Consultazione del dermatologo
4 Denuncia di malattia infettiva al Servizio 1 dellaASL
5 Eventuale allontanamento dal servizio
6 Verifica dei contatti e della situazione igienica delluogo di lavoro
7 Individuazione delle misure igienico-sanitarie daadottare
Patogeni trasmissibili per ingestione
Brucellosi
Tubercolosi
Difterite
Meningite
Salmonellosi
Febbre Tifoide
Colera
Tularemia
Cdifficile
Epatite A
Rotavirus
Poliomielite
Toxoplasmosi
Modalita` di Infezione dei patogeni trasmissibili per ingestione
Modalita` di Infezione
pipettamento
gocce di materiale infetto sulle labbra
oggetti o dita contaminati portati a contatto
con la bocca
consumo di alimenti sul luogo di lavoro
PROTOCOLLO OPERATIVO IN CASO DI SALMONELLOSI
1 Ricerca colturale (feci) per tutti i dipendenti
allrsquoassunzione e periodicamante (una volta
lrsquoanno) negli addetti alla ristorazione
2 In caso di positivita` indagine
epidemiologica per risalire alla fonte ( altri
casi situazioni rischio)
PROTOCOLLO OPERATIVO
3 Denuncia per malattia infettiva al Servizio
1 dellrdquoASL
4 Controlli dopo chemioterapia sino alla
negativizzazione della coprocoltura
5 Se il dipendente manipola alimenti ersquo
opportuno allontanarlo temporaneamente
dal servizio
CLOSTRIDIUM DIFFICILE
Contaminazione ambientale (suppellettili
pavimenti)
Personale (soprattutto mani)
C difficile puograve persistere per mesi essendo
sporigeno
Clostridium difficile
FATTORI DI RISCHIO
1 individuali
2 batterici
3 ospedalieri
Reparti piugrave a rischio in ordine decrescente
terapie intensive reparti chirurgici medicine
Fattori Ospedalieri
Durata della degenza il 50 dei pazienti puograve divenire positivo dopo 4 settimane di degenza
Terapia antibiotica soprattutto se combinata e protratta
Profilassi perioperatoria ove non applicata correttamente (inopportuno
prolungamento della profilassi)
Mani del personale come veicolo di infezione
Presidi assistenziali padelle pappagalli termometri a mercurio ed elettronici fonendoscopi bracciali dei misuratori di pressione elettrocardiografi apparecchi per dialisi sacche di infusione etc
Ambiente di degenza (letti strutture metalliche pavimento toilette) contaminato da spore (sia da parte di portatori asintomatici che di pazienti sintomatici) che possono persistere nellrsquoambiente per mesi
NB gli spostamenti in stanze diverse favoriscono la disseminazione di spore e la contaminazione ambientale qualora piugrave casi si manifestino in stanze diverse si puograve ipotizzare che vi sia un ruolo dellrsquoambiente quale possibile causa
PROCEDURE DI CONTROLLO
Identificazione precoce dei casi
Isolamento del paziente (se unico caso) o coortazione dei pazienti infetti (se piugrave casi)
Applicazione delle misure igieniche
1048707 Lavaggio mani
1048707 Corretto utilizzo dei guanti e dei Dispositivi di protezione (DPI)
1048707 Disinfezione di strumentario ed attrezzature
1048707 Sanificazione e disinfezione ambientale in accordo alla ldquoGuida allrsquouso dei disinfettantirdquo
Appropriato utilizzo dei farmaci antibiotici
PREVENZIONE DELLE INFEZIONI OCCUPAZIONALI DA HBV HCV HIV
La trasmissione di questi virus e`
essenzialmente di tipo parenterale e per
contaminazione di mucose eo di cute non
integra
PREVENZIONE PRECAUZIONI
UNIVERSALI
PRECAUZIONI UNIVERSALI
per sangue e altri liquidi biologici
1 Indossare i guanti sempre nellrsquo assistenza e
sostituirli dopo il contatto con ciascun
paziente
2 Indossare mascherine occhiali protettivi o
coprifaccia per particolari procedure
pericolose per schizzi di sangue
3 Indossare camici e grembiuli a protezione
dagli schizzi di sangue o altro materiale
PRECAUZIONI UNIVERSALI
1 Lavaggio delle mani accurato anche dopo la
rimozione dei guanti
2 Gli aghi non vanno reincappucciati piegati o rotti
neacute rimossi dalle siringhe o manipolati
3 dopo lrsquouso devono essere riposti in appositi
contenitori resistenti per lrsquoeliminazione
4 Operatori con lesioni essudative o dermatiti
secernenti non possono prestare assistenza
Principali vie di trasmissione nelle infezioni da HBV ndash HCV - HIV
Esposizione
parenterale
Contaminazione
mucose e cute
non integra
Tagli e punture
Schizzi e imbrattamenti
Rischio professionale da HBV
Rischio tra il 15 e il 35
Lrsquoinfezione si contrae per contatto con
sangue o emoderivati
liquidi biologici infetti (urine feci secrezioni naso- faringee latte bile liquido sinoviale e cerebrospinale sudore lacrime saliva e liquido seminalehellip)
HBV Modalita`di esposizione
A contatto diretto
tramite puntura con ago infetto
contaminazione di cute lesa
contaminazione delle mucose
HBV Modalita`di esposizione
B Contatto indiretto
superfici ambientali contaminate
lrsquoutilizzo delle mani ldquosporcherdquo per fumare
mangiare o strofinarsi gli occhi
mordersi le unghie
HBV rischio occupazionale
La carica virale dosi bassissime di plasma infetto
La durata e la frequenza delle esposizioni
1 anzianita` di servizio gt 20 anni infermieri
2 reparti chirurgici terapie intensive
3 laboratori
Rischio professionale da HDV
Patologia ad evoluzione cronica con gli stessicaratteri per serbatoio e modalita` ditrasmissione dellrsquoinfezione da HBV di cuirappresenta coinfezione o sovrainfezione
Risulta molto pericolosa per il personalededicato allrsquoassistenza
Modalita` di prevenzione simili ad HBV
Rischi professionale da HCV
E` compreso fra il 27 e il 10 (soggettiHCV- RNA pos) per lrsquoelevata prevalenza nellapopolazione
Modalita` piu` frequenti di contagio1 Puntura accidentale con ago
2 Contaminazione di mucose o cute lesa
3 Morso
Determinanti modalitagrave di contagio caricavirale stato clinico del paziente fonte
Rischio professionale da HIV
Rischio modesto (05 - 3 ) rispetto a HCV eHBV
Liquidi biologici fonti di esposizione 1 Sangue o fluidi o tessuti corporei contaminati da sangue
2 Liquido cerebrospinale amniotico peritoneale pleurico sinoviale e pericardico
3 Essudati infiammatori
4 Sperma o secrezioni vaginali
5 Latte umano
6 Colture cellulari del virus
HIV Rischio occupazionale
La carica infettante e` importante ed e` in
funzione della
1 quantita` di sangue inoculata
2 carica virale presente nel sangue
contaminante del paziente-fonte (stadio
clinico)
HIV Gerarchia del rischio
ALTO RISCHIO ferita profonda con ago ripieno di sangue
Contatto diretto con alte concentrazioni di virus
RISCHIO MEDIO Ferita con ago o lacerazione con strumento
visibilmente contaminato da sangue
Esposizione di ferita aperta o congiuntiva a sangueo fluidi corporei visibilmente contaminati dasangue
HIV Gerarchia del rischio
BASSO RISCHIO Ferita superficiale (senza sanguinamento)
Esposizione di ferita chiusa o altra mucosa (esclusa congiuntiva) a fluidi corporei contaminati da sangue
Contatto prolungato con sangue su ampie superfici cutanee o ferita cutanea da morsicatura
RISCHIO NON DOCUMENTATO Contaminazione di cute integra
Ferite con strumenti non contaminati da sangue
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 1
Caratteristiche infettanti del paziente - fonte
HBsAg pos (ultimi 12 mesi)
Anti-HCVpos
Anti-HIV pos o se ci si trova nel ldquoperiodo finestrardquosoggetto infetto ma con anticorpi non rilevabili(circa 45-60 gg raramente 6 mesi )
Stadio immunitario non noto o paziente nonconosciuto
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 2
Il paziente identificabile su consenso informato
(legge 13590 art5) viene sottoposto alla
determinazione urgente di
Anticorpi anti-HBV e HBsAg
Anticorpi anti-HCV
Anticorpi anti-HIV
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 3
Valutazione della necessita` della profilassi
ldquocounselingrdquo
Sottoscrizione del consenso o del rifiuto alla
profilassi
Valutazione nel tempo ldquofollow-uprdquo
Analisi generale degli infortuni in IOG
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Il numero degli
infortuni indicato
non contempla
quelli in itinere
Si precisa che i dati statistici presentati sullrsquoandamento infortunistico sono stati
elaborati dalle analisi comparate dei dati raccolti dal Servizio di Prevenzione e
Protezione e dallrsquoUfficio Personale fino al dicembre 2013
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Analisi generale infortuni
Analisi degli infortuni per reparto presidio
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
I picchi si registrano nelle sale operatorie e in traumatologia
Analisi dettagliata infortuni - 2013
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Evidente la preponderanza delle funzioni sanitarie non mediche
Analisi dettagliata infortuni - 2015
La percentuale piugrave alta egrave rappresentata da infortuni legati allrsquoattivitagrave quotidiana di
reparto e di carattere biologico
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Analisi dettagliata infortuni ndash 2013 Conclusioni
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
I dati sin qui analizzati confermano che le principali cause di infortunio
ovvero la puntura da ago cavo e da bisturi rappresentano il 41 del
totale
Gli infortuni avvengono durante le operazioni di sutura e
manipolazione del materiale nel 17 ca ciascuno e iniezioneprelievo
nel 11
Nel 61 dei casi lrsquoinfortunato egrave anche lrsquoutilizzatore del presidio e la
distribuzione degli infortuni a rischio potenziale biologico riguarda
principalmente le aree dei Blocchi Operatori con il 56dei casi
mentre lrsquo 11 avviene in odontostomatologia frequentata
principalmente da operatori in libera professione
PER SAPERNE DI PIUrsquo
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
lrsquoanalisi degli infortuni viene annualmente elaborata dal SPP
sulla base dei dati registrati degli infortuni occorsi al personale
dipendente attraverso al compilazione del modulo di rilevazione
dati M-SPP-06 (infortuni a rischio biologico potenziale) e grazie
alle informazioni fornite dal Servizio Risorse Umane Si riporta di
seguito una sintesi delle principali informazioni
PROCEDURE DA SEGUIRE IN CASO DI INFORTUNIO
INFORTUNIO ldquoA RISCHIO BIOLOGICOrdquo INFORTUNIO DI ALTRO TIPO
In caso di contatto abbondante con cute lesa eo puntura percutanea attenersi a
quanto indicato nella IO-SPP-045_RISCHIO BIOLOGICO il cui testo egrave po il seguente
indirizzo Intranet
Assicurazione qualitagrave gt Rischio Biologico gt Istruzione gt IO DS 045 V5
Avvisare il Preposto
Identificare il paziente fonte
Fare firmare il consenso informato
Effettuare il prelievo al paziente fonte
Recarsi in Pronto Soccorso per il prelievo a tempo zero e lattivazione delle procedure
del caso (a cura del Medico di Guardia po il Pronto Soccorso)
In caso di infortunio
Avvisare il Preposto appena possibile
Se lrsquoinfortunio avviene allrsquointerno dellrsquoIstituto
recarsi in Pronto Soccorso per le cure e lattivazione
delle procedure del caso (a cura del Medico di
Guardia po il Pronto Soccorso)
Deve essere data immediata comunicazione di qualsiasi infortunio anche se di lieve entitagrave al SPP ed al Servizio
Risorse Umane presentando il verbale di Pronto Soccorso ed una sintetica relazione scritta su quanto accaduto Per
procedure fuori standard interpellare il Servizio Prevenzione e Protezione
LA SICUREZZA BIOLOGICA
Agente biologico di gruppo 2(moderato rischio individuale limitato rischio collettivo)
Un agente patogeno che puograve causare malattie nellrsquouomo o negli animali ma che egrave poco probabile che costituisca un serio pericolo per chi lavora in ambiente sanitario per la comunitagrave per il bestiame e per lrsquoambiente
Le esposizioni a tali agenti possono causare patologie ma sono disponibili trattamenti efficaci e misure preventive
LA SICUREZZA BIOLOGICA
Agente biologico di gruppo 3(elevato rischio individuale basso rischio collettivo)
Un agente patogeno che usualmente causa gravi patologie nellrsquouomo o negli animali e costituisce un serio rischio per i lavoratori
Difficilmente si propaga nella comunitagrave e comunque sono disponibili efficaci misure terapeutiche e preventive
Pericolosita` degli agenti biologici
Infettivita` capacita` di
un microrganismo di
infettare un organismo e
di moltiplicarsi
Patogenicita` capacita`
di un microrganismo di
causare malattia
Trasmissibilita`capacita` di un microrganismo di trasmettersi da un soggetto infetto ad uno suscettibile
Virulenza
sono lrsquoinsieme dellrsquoinfettivita` e della patogenicita`
I disinfettanti
non sostituiscono
la pratica standard
microbiologica o
le buone regole igieniche
Modalita` di esposizione
Via ematica
Via mucoso-cutanea
Via aerea
Via alimentare
tramite ferite e inoculi accidentali di sangue
tramite contatto con superfici ambientali fumare mangiare
tramite aerosol
Tramite ingestione alimenti oggetti portati alla bocca
Esposizione lavorativa
Via ematica sangue di pazienti infetti
HBV HCV HIV
Via muco - contatto con molti batteri
cutanea Brucella ssp Salmonella
Cdiphteriae N meningiti-
dis Mtuberculosis
Esposizione lavorativa
Via muco- molti virus Herpes
cutanea Citomegalovirus
Parassitosi
Via aerea Mtuberculosis
Nmeningitidis
Esposizione lavorativa
Brucellosi Tubercolosi
DifteriteMeningite
Ingestione Salmonellosi Tifo Colera
Tularemia
Epatie A Rotavirus
Poliomielite Toxoplasmosi
Esposizione a batteri
Dati del CDC indicano unrsquo alta possibilitagrave
di esposizione a questi batteri
ndash Mycobacterium tuberculosis
ndash Bacillus anthracis
ndash Bordetella pertussis
ndash Brucella sp
ndash Neisseria meningitidis
Esempi di dose infettante
Minime Dosi Infettanti
Mtuberculosis 10 cells
Salmonella typhi 100000 cells
Listeria lt 1000 cells
Cryptosporidium lt10 cells
Rotavirus 10-100 iu
Vibrio cholera 1000000 cells
LrsquoAEROSOL
Ersquo il veicolo di infezione piugrave frequente
Determinanti sono la concentrazione e le
dimensioni delle particelle generate
particelle con diametro inferiore a 5m sono
le piugrave efficaci se inferiori a 3 m penetrano
fino a livello alveolare mentre le altre
vengono trattenute nei tratti aerei piugrave alti
(bronchi e bronchioli)
Patogeni a trasmissione aereaAgenti del Gruppo2-3
INFEZIONI
Varicella ndashZ
Influenza
Morbillo
Infezione Nmeningitidis
Rosolia
Tubercolosi
Pertosse
RISCHIO
Elevatointermedio
Basso
Elevato
Raro
Intermedio
Elevato
Intermedio
Esposizione a batteri
N meningitis
ndash Presente in essudati faringei liquido sinoviale urine feci CSF
ndash Aerosol dalla manipolazione degli isolati in laboratorio
ndash Vaccino disponibile
ndash Antibiotici Post-esposizione
Rifampicina o ciprofloxacina per os
Ceftriaxone IM
Esposizione a batteri
Mtuberculosisndash Presente nellrsquoescreato lavaggio gastrico CSF
urine e lesioni in persone con malattia in fase attiva (non latente)
ndash Trasmessi attraverso goccioline vaporizzate emmesse da persone con infezione in atto (ldquobacilliferordquo)
Bacilli possono sopravvivere per lunghi periodi
Esposizione a batteri
Tubercolosindash 90 delle persone infettate con TB non svilupperanno mai
TB attiva
ndash Persone infettate o esposte a TB non sono contagiose
ndash Sono contagiose solo le persone con malattia in fase
ATTIVA
Rischio occupazionale di trasmissione della TBC
Sintomatologia sfumata e ritardo nella diagnosi
Riemergenza della patologia per immigrazione da paesi con endemia
Emergenza ceppi multiresistenti
Maggior rischio per particolari attivita`
indagini broncoscopiche terapie per aerosolventilazione meccanica procedure di laboratorio oindagini autoptiche
Prevenzione della trasmissione della TBC in ospedale (CDC-Atlanta)
1 Prevenzione della formazione di ldquodroplet nucleirdquoinfetti nei soggetti TBC
DIAGNOSI E TERAPIA
2 Prevenzione della diffusione di ldquodroplet nucleirdquoinfetti nellrsquoambiente
PROTEZIONI DI VARIO TIPO (cabine a pressionenegativa maschere hellip)
Prevenzione della trasmissione della TBC in ospedale (CDC-Atlanta)
3 Riduzione della contaminazione microbica dellrsquoaria
VENTILAZIONE FILTRAZIONE (FILTRI HEPA)RAGGI UV MASCHERE FACCIALI
4 Programmi di sorveglianza periodica delpersonale
SCREENING PERIODICO DIAGNOSI PRECOCE ETRATTAMENTO
Patogeni trasmissibili per via cutanea
Brucella spp
Chlamydiophila spp
Cdiphteriae
Mtuberculosis
Nmeningitidis
Salmonella spp
Epstein Barr
Herpes simplex
Citomegalovirus
Parassitosi cutanee e
degli annessi
PROTOCOLLO OPERATIVO PER PATOGENI A TRASMISSIONE TRANSCUTANEA
1 Segnalazione allrsquoUfficio competente
2 Raccolta anamnestica e visita del dipendente
3 Consultazione del dermatologo
4 Denuncia di malattia infettiva al Servizio 1 dellaASL
5 Eventuale allontanamento dal servizio
6 Verifica dei contatti e della situazione igienica delluogo di lavoro
7 Individuazione delle misure igienico-sanitarie daadottare
Patogeni trasmissibili per ingestione
Brucellosi
Tubercolosi
Difterite
Meningite
Salmonellosi
Febbre Tifoide
Colera
Tularemia
Cdifficile
Epatite A
Rotavirus
Poliomielite
Toxoplasmosi
Modalita` di Infezione dei patogeni trasmissibili per ingestione
Modalita` di Infezione
pipettamento
gocce di materiale infetto sulle labbra
oggetti o dita contaminati portati a contatto
con la bocca
consumo di alimenti sul luogo di lavoro
PROTOCOLLO OPERATIVO IN CASO DI SALMONELLOSI
1 Ricerca colturale (feci) per tutti i dipendenti
allrsquoassunzione e periodicamante (una volta
lrsquoanno) negli addetti alla ristorazione
2 In caso di positivita` indagine
epidemiologica per risalire alla fonte ( altri
casi situazioni rischio)
PROTOCOLLO OPERATIVO
3 Denuncia per malattia infettiva al Servizio
1 dellrdquoASL
4 Controlli dopo chemioterapia sino alla
negativizzazione della coprocoltura
5 Se il dipendente manipola alimenti ersquo
opportuno allontanarlo temporaneamente
dal servizio
CLOSTRIDIUM DIFFICILE
Contaminazione ambientale (suppellettili
pavimenti)
Personale (soprattutto mani)
C difficile puograve persistere per mesi essendo
sporigeno
Clostridium difficile
FATTORI DI RISCHIO
1 individuali
2 batterici
3 ospedalieri
Reparti piugrave a rischio in ordine decrescente
terapie intensive reparti chirurgici medicine
Fattori Ospedalieri
Durata della degenza il 50 dei pazienti puograve divenire positivo dopo 4 settimane di degenza
Terapia antibiotica soprattutto se combinata e protratta
Profilassi perioperatoria ove non applicata correttamente (inopportuno
prolungamento della profilassi)
Mani del personale come veicolo di infezione
Presidi assistenziali padelle pappagalli termometri a mercurio ed elettronici fonendoscopi bracciali dei misuratori di pressione elettrocardiografi apparecchi per dialisi sacche di infusione etc
Ambiente di degenza (letti strutture metalliche pavimento toilette) contaminato da spore (sia da parte di portatori asintomatici che di pazienti sintomatici) che possono persistere nellrsquoambiente per mesi
NB gli spostamenti in stanze diverse favoriscono la disseminazione di spore e la contaminazione ambientale qualora piugrave casi si manifestino in stanze diverse si puograve ipotizzare che vi sia un ruolo dellrsquoambiente quale possibile causa
PROCEDURE DI CONTROLLO
Identificazione precoce dei casi
Isolamento del paziente (se unico caso) o coortazione dei pazienti infetti (se piugrave casi)
Applicazione delle misure igieniche
1048707 Lavaggio mani
1048707 Corretto utilizzo dei guanti e dei Dispositivi di protezione (DPI)
1048707 Disinfezione di strumentario ed attrezzature
1048707 Sanificazione e disinfezione ambientale in accordo alla ldquoGuida allrsquouso dei disinfettantirdquo
Appropriato utilizzo dei farmaci antibiotici
PREVENZIONE DELLE INFEZIONI OCCUPAZIONALI DA HBV HCV HIV
La trasmissione di questi virus e`
essenzialmente di tipo parenterale e per
contaminazione di mucose eo di cute non
integra
PREVENZIONE PRECAUZIONI
UNIVERSALI
PRECAUZIONI UNIVERSALI
per sangue e altri liquidi biologici
1 Indossare i guanti sempre nellrsquo assistenza e
sostituirli dopo il contatto con ciascun
paziente
2 Indossare mascherine occhiali protettivi o
coprifaccia per particolari procedure
pericolose per schizzi di sangue
3 Indossare camici e grembiuli a protezione
dagli schizzi di sangue o altro materiale
PRECAUZIONI UNIVERSALI
1 Lavaggio delle mani accurato anche dopo la
rimozione dei guanti
2 Gli aghi non vanno reincappucciati piegati o rotti
neacute rimossi dalle siringhe o manipolati
3 dopo lrsquouso devono essere riposti in appositi
contenitori resistenti per lrsquoeliminazione
4 Operatori con lesioni essudative o dermatiti
secernenti non possono prestare assistenza
Principali vie di trasmissione nelle infezioni da HBV ndash HCV - HIV
Esposizione
parenterale
Contaminazione
mucose e cute
non integra
Tagli e punture
Schizzi e imbrattamenti
Rischio professionale da HBV
Rischio tra il 15 e il 35
Lrsquoinfezione si contrae per contatto con
sangue o emoderivati
liquidi biologici infetti (urine feci secrezioni naso- faringee latte bile liquido sinoviale e cerebrospinale sudore lacrime saliva e liquido seminalehellip)
HBV Modalita`di esposizione
A contatto diretto
tramite puntura con ago infetto
contaminazione di cute lesa
contaminazione delle mucose
HBV Modalita`di esposizione
B Contatto indiretto
superfici ambientali contaminate
lrsquoutilizzo delle mani ldquosporcherdquo per fumare
mangiare o strofinarsi gli occhi
mordersi le unghie
HBV rischio occupazionale
La carica virale dosi bassissime di plasma infetto
La durata e la frequenza delle esposizioni
1 anzianita` di servizio gt 20 anni infermieri
2 reparti chirurgici terapie intensive
3 laboratori
Rischio professionale da HDV
Patologia ad evoluzione cronica con gli stessicaratteri per serbatoio e modalita` ditrasmissione dellrsquoinfezione da HBV di cuirappresenta coinfezione o sovrainfezione
Risulta molto pericolosa per il personalededicato allrsquoassistenza
Modalita` di prevenzione simili ad HBV
Rischi professionale da HCV
E` compreso fra il 27 e il 10 (soggettiHCV- RNA pos) per lrsquoelevata prevalenza nellapopolazione
Modalita` piu` frequenti di contagio1 Puntura accidentale con ago
2 Contaminazione di mucose o cute lesa
3 Morso
Determinanti modalitagrave di contagio caricavirale stato clinico del paziente fonte
Rischio professionale da HIV
Rischio modesto (05 - 3 ) rispetto a HCV eHBV
Liquidi biologici fonti di esposizione 1 Sangue o fluidi o tessuti corporei contaminati da sangue
2 Liquido cerebrospinale amniotico peritoneale pleurico sinoviale e pericardico
3 Essudati infiammatori
4 Sperma o secrezioni vaginali
5 Latte umano
6 Colture cellulari del virus
HIV Rischio occupazionale
La carica infettante e` importante ed e` in
funzione della
1 quantita` di sangue inoculata
2 carica virale presente nel sangue
contaminante del paziente-fonte (stadio
clinico)
HIV Gerarchia del rischio
ALTO RISCHIO ferita profonda con ago ripieno di sangue
Contatto diretto con alte concentrazioni di virus
RISCHIO MEDIO Ferita con ago o lacerazione con strumento
visibilmente contaminato da sangue
Esposizione di ferita aperta o congiuntiva a sangueo fluidi corporei visibilmente contaminati dasangue
HIV Gerarchia del rischio
BASSO RISCHIO Ferita superficiale (senza sanguinamento)
Esposizione di ferita chiusa o altra mucosa (esclusa congiuntiva) a fluidi corporei contaminati da sangue
Contatto prolungato con sangue su ampie superfici cutanee o ferita cutanea da morsicatura
RISCHIO NON DOCUMENTATO Contaminazione di cute integra
Ferite con strumenti non contaminati da sangue
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 1
Caratteristiche infettanti del paziente - fonte
HBsAg pos (ultimi 12 mesi)
Anti-HCVpos
Anti-HIV pos o se ci si trova nel ldquoperiodo finestrardquosoggetto infetto ma con anticorpi non rilevabili(circa 45-60 gg raramente 6 mesi )
Stadio immunitario non noto o paziente nonconosciuto
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 2
Il paziente identificabile su consenso informato
(legge 13590 art5) viene sottoposto alla
determinazione urgente di
Anticorpi anti-HBV e HBsAg
Anticorpi anti-HCV
Anticorpi anti-HIV
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 3
Valutazione della necessita` della profilassi
ldquocounselingrdquo
Sottoscrizione del consenso o del rifiuto alla
profilassi
Valutazione nel tempo ldquofollow-uprdquo
Analisi generale degli infortuni in IOG
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Il numero degli
infortuni indicato
non contempla
quelli in itinere
Si precisa che i dati statistici presentati sullrsquoandamento infortunistico sono stati
elaborati dalle analisi comparate dei dati raccolti dal Servizio di Prevenzione e
Protezione e dallrsquoUfficio Personale fino al dicembre 2013
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Analisi generale infortuni
Analisi degli infortuni per reparto presidio
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
I picchi si registrano nelle sale operatorie e in traumatologia
Analisi dettagliata infortuni - 2013
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Evidente la preponderanza delle funzioni sanitarie non mediche
Analisi dettagliata infortuni - 2015
La percentuale piugrave alta egrave rappresentata da infortuni legati allrsquoattivitagrave quotidiana di
reparto e di carattere biologico
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Analisi dettagliata infortuni ndash 2013 Conclusioni
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
I dati sin qui analizzati confermano che le principali cause di infortunio
ovvero la puntura da ago cavo e da bisturi rappresentano il 41 del
totale
Gli infortuni avvengono durante le operazioni di sutura e
manipolazione del materiale nel 17 ca ciascuno e iniezioneprelievo
nel 11
Nel 61 dei casi lrsquoinfortunato egrave anche lrsquoutilizzatore del presidio e la
distribuzione degli infortuni a rischio potenziale biologico riguarda
principalmente le aree dei Blocchi Operatori con il 56dei casi
mentre lrsquo 11 avviene in odontostomatologia frequentata
principalmente da operatori in libera professione
PER SAPERNE DI PIUrsquo
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
lrsquoanalisi degli infortuni viene annualmente elaborata dal SPP
sulla base dei dati registrati degli infortuni occorsi al personale
dipendente attraverso al compilazione del modulo di rilevazione
dati M-SPP-06 (infortuni a rischio biologico potenziale) e grazie
alle informazioni fornite dal Servizio Risorse Umane Si riporta di
seguito una sintesi delle principali informazioni
PROCEDURE DA SEGUIRE IN CASO DI INFORTUNIO
INFORTUNIO ldquoA RISCHIO BIOLOGICOrdquo INFORTUNIO DI ALTRO TIPO
In caso di contatto abbondante con cute lesa eo puntura percutanea attenersi a
quanto indicato nella IO-SPP-045_RISCHIO BIOLOGICO il cui testo egrave po il seguente
indirizzo Intranet
Assicurazione qualitagrave gt Rischio Biologico gt Istruzione gt IO DS 045 V5
Avvisare il Preposto
Identificare il paziente fonte
Fare firmare il consenso informato
Effettuare il prelievo al paziente fonte
Recarsi in Pronto Soccorso per il prelievo a tempo zero e lattivazione delle procedure
del caso (a cura del Medico di Guardia po il Pronto Soccorso)
In caso di infortunio
Avvisare il Preposto appena possibile
Se lrsquoinfortunio avviene allrsquointerno dellrsquoIstituto
recarsi in Pronto Soccorso per le cure e lattivazione
delle procedure del caso (a cura del Medico di
Guardia po il Pronto Soccorso)
Deve essere data immediata comunicazione di qualsiasi infortunio anche se di lieve entitagrave al SPP ed al Servizio
Risorse Umane presentando il verbale di Pronto Soccorso ed una sintetica relazione scritta su quanto accaduto Per
procedure fuori standard interpellare il Servizio Prevenzione e Protezione
LA SICUREZZA BIOLOGICA
Agente biologico di gruppo 3(elevato rischio individuale basso rischio collettivo)
Un agente patogeno che usualmente causa gravi patologie nellrsquouomo o negli animali e costituisce un serio rischio per i lavoratori
Difficilmente si propaga nella comunitagrave e comunque sono disponibili efficaci misure terapeutiche e preventive
Pericolosita` degli agenti biologici
Infettivita` capacita` di
un microrganismo di
infettare un organismo e
di moltiplicarsi
Patogenicita` capacita`
di un microrganismo di
causare malattia
Trasmissibilita`capacita` di un microrganismo di trasmettersi da un soggetto infetto ad uno suscettibile
Virulenza
sono lrsquoinsieme dellrsquoinfettivita` e della patogenicita`
I disinfettanti
non sostituiscono
la pratica standard
microbiologica o
le buone regole igieniche
Modalita` di esposizione
Via ematica
Via mucoso-cutanea
Via aerea
Via alimentare
tramite ferite e inoculi accidentali di sangue
tramite contatto con superfici ambientali fumare mangiare
tramite aerosol
Tramite ingestione alimenti oggetti portati alla bocca
Esposizione lavorativa
Via ematica sangue di pazienti infetti
HBV HCV HIV
Via muco - contatto con molti batteri
cutanea Brucella ssp Salmonella
Cdiphteriae N meningiti-
dis Mtuberculosis
Esposizione lavorativa
Via muco- molti virus Herpes
cutanea Citomegalovirus
Parassitosi
Via aerea Mtuberculosis
Nmeningitidis
Esposizione lavorativa
Brucellosi Tubercolosi
DifteriteMeningite
Ingestione Salmonellosi Tifo Colera
Tularemia
Epatie A Rotavirus
Poliomielite Toxoplasmosi
Esposizione a batteri
Dati del CDC indicano unrsquo alta possibilitagrave
di esposizione a questi batteri
ndash Mycobacterium tuberculosis
ndash Bacillus anthracis
ndash Bordetella pertussis
ndash Brucella sp
ndash Neisseria meningitidis
Esempi di dose infettante
Minime Dosi Infettanti
Mtuberculosis 10 cells
Salmonella typhi 100000 cells
Listeria lt 1000 cells
Cryptosporidium lt10 cells
Rotavirus 10-100 iu
Vibrio cholera 1000000 cells
LrsquoAEROSOL
Ersquo il veicolo di infezione piugrave frequente
Determinanti sono la concentrazione e le
dimensioni delle particelle generate
particelle con diametro inferiore a 5m sono
le piugrave efficaci se inferiori a 3 m penetrano
fino a livello alveolare mentre le altre
vengono trattenute nei tratti aerei piugrave alti
(bronchi e bronchioli)
Patogeni a trasmissione aereaAgenti del Gruppo2-3
INFEZIONI
Varicella ndashZ
Influenza
Morbillo
Infezione Nmeningitidis
Rosolia
Tubercolosi
Pertosse
RISCHIO
Elevatointermedio
Basso
Elevato
Raro
Intermedio
Elevato
Intermedio
Esposizione a batteri
N meningitis
ndash Presente in essudati faringei liquido sinoviale urine feci CSF
ndash Aerosol dalla manipolazione degli isolati in laboratorio
ndash Vaccino disponibile
ndash Antibiotici Post-esposizione
Rifampicina o ciprofloxacina per os
Ceftriaxone IM
Esposizione a batteri
Mtuberculosisndash Presente nellrsquoescreato lavaggio gastrico CSF
urine e lesioni in persone con malattia in fase attiva (non latente)
ndash Trasmessi attraverso goccioline vaporizzate emmesse da persone con infezione in atto (ldquobacilliferordquo)
Bacilli possono sopravvivere per lunghi periodi
Esposizione a batteri
Tubercolosindash 90 delle persone infettate con TB non svilupperanno mai
TB attiva
ndash Persone infettate o esposte a TB non sono contagiose
ndash Sono contagiose solo le persone con malattia in fase
ATTIVA
Rischio occupazionale di trasmissione della TBC
Sintomatologia sfumata e ritardo nella diagnosi
Riemergenza della patologia per immigrazione da paesi con endemia
Emergenza ceppi multiresistenti
Maggior rischio per particolari attivita`
indagini broncoscopiche terapie per aerosolventilazione meccanica procedure di laboratorio oindagini autoptiche
Prevenzione della trasmissione della TBC in ospedale (CDC-Atlanta)
1 Prevenzione della formazione di ldquodroplet nucleirdquoinfetti nei soggetti TBC
DIAGNOSI E TERAPIA
2 Prevenzione della diffusione di ldquodroplet nucleirdquoinfetti nellrsquoambiente
PROTEZIONI DI VARIO TIPO (cabine a pressionenegativa maschere hellip)
Prevenzione della trasmissione della TBC in ospedale (CDC-Atlanta)
3 Riduzione della contaminazione microbica dellrsquoaria
VENTILAZIONE FILTRAZIONE (FILTRI HEPA)RAGGI UV MASCHERE FACCIALI
4 Programmi di sorveglianza periodica delpersonale
SCREENING PERIODICO DIAGNOSI PRECOCE ETRATTAMENTO
Patogeni trasmissibili per via cutanea
Brucella spp
Chlamydiophila spp
Cdiphteriae
Mtuberculosis
Nmeningitidis
Salmonella spp
Epstein Barr
Herpes simplex
Citomegalovirus
Parassitosi cutanee e
degli annessi
PROTOCOLLO OPERATIVO PER PATOGENI A TRASMISSIONE TRANSCUTANEA
1 Segnalazione allrsquoUfficio competente
2 Raccolta anamnestica e visita del dipendente
3 Consultazione del dermatologo
4 Denuncia di malattia infettiva al Servizio 1 dellaASL
5 Eventuale allontanamento dal servizio
6 Verifica dei contatti e della situazione igienica delluogo di lavoro
7 Individuazione delle misure igienico-sanitarie daadottare
Patogeni trasmissibili per ingestione
Brucellosi
Tubercolosi
Difterite
Meningite
Salmonellosi
Febbre Tifoide
Colera
Tularemia
Cdifficile
Epatite A
Rotavirus
Poliomielite
Toxoplasmosi
Modalita` di Infezione dei patogeni trasmissibili per ingestione
Modalita` di Infezione
pipettamento
gocce di materiale infetto sulle labbra
oggetti o dita contaminati portati a contatto
con la bocca
consumo di alimenti sul luogo di lavoro
PROTOCOLLO OPERATIVO IN CASO DI SALMONELLOSI
1 Ricerca colturale (feci) per tutti i dipendenti
allrsquoassunzione e periodicamante (una volta
lrsquoanno) negli addetti alla ristorazione
2 In caso di positivita` indagine
epidemiologica per risalire alla fonte ( altri
casi situazioni rischio)
PROTOCOLLO OPERATIVO
3 Denuncia per malattia infettiva al Servizio
1 dellrdquoASL
4 Controlli dopo chemioterapia sino alla
negativizzazione della coprocoltura
5 Se il dipendente manipola alimenti ersquo
opportuno allontanarlo temporaneamente
dal servizio
CLOSTRIDIUM DIFFICILE
Contaminazione ambientale (suppellettili
pavimenti)
Personale (soprattutto mani)
C difficile puograve persistere per mesi essendo
sporigeno
Clostridium difficile
FATTORI DI RISCHIO
1 individuali
2 batterici
3 ospedalieri
Reparti piugrave a rischio in ordine decrescente
terapie intensive reparti chirurgici medicine
Fattori Ospedalieri
Durata della degenza il 50 dei pazienti puograve divenire positivo dopo 4 settimane di degenza
Terapia antibiotica soprattutto se combinata e protratta
Profilassi perioperatoria ove non applicata correttamente (inopportuno
prolungamento della profilassi)
Mani del personale come veicolo di infezione
Presidi assistenziali padelle pappagalli termometri a mercurio ed elettronici fonendoscopi bracciali dei misuratori di pressione elettrocardiografi apparecchi per dialisi sacche di infusione etc
Ambiente di degenza (letti strutture metalliche pavimento toilette) contaminato da spore (sia da parte di portatori asintomatici che di pazienti sintomatici) che possono persistere nellrsquoambiente per mesi
NB gli spostamenti in stanze diverse favoriscono la disseminazione di spore e la contaminazione ambientale qualora piugrave casi si manifestino in stanze diverse si puograve ipotizzare che vi sia un ruolo dellrsquoambiente quale possibile causa
PROCEDURE DI CONTROLLO
Identificazione precoce dei casi
Isolamento del paziente (se unico caso) o coortazione dei pazienti infetti (se piugrave casi)
Applicazione delle misure igieniche
1048707 Lavaggio mani
1048707 Corretto utilizzo dei guanti e dei Dispositivi di protezione (DPI)
1048707 Disinfezione di strumentario ed attrezzature
1048707 Sanificazione e disinfezione ambientale in accordo alla ldquoGuida allrsquouso dei disinfettantirdquo
Appropriato utilizzo dei farmaci antibiotici
PREVENZIONE DELLE INFEZIONI OCCUPAZIONALI DA HBV HCV HIV
La trasmissione di questi virus e`
essenzialmente di tipo parenterale e per
contaminazione di mucose eo di cute non
integra
PREVENZIONE PRECAUZIONI
UNIVERSALI
PRECAUZIONI UNIVERSALI
per sangue e altri liquidi biologici
1 Indossare i guanti sempre nellrsquo assistenza e
sostituirli dopo il contatto con ciascun
paziente
2 Indossare mascherine occhiali protettivi o
coprifaccia per particolari procedure
pericolose per schizzi di sangue
3 Indossare camici e grembiuli a protezione
dagli schizzi di sangue o altro materiale
PRECAUZIONI UNIVERSALI
1 Lavaggio delle mani accurato anche dopo la
rimozione dei guanti
2 Gli aghi non vanno reincappucciati piegati o rotti
neacute rimossi dalle siringhe o manipolati
3 dopo lrsquouso devono essere riposti in appositi
contenitori resistenti per lrsquoeliminazione
4 Operatori con lesioni essudative o dermatiti
secernenti non possono prestare assistenza
Principali vie di trasmissione nelle infezioni da HBV ndash HCV - HIV
Esposizione
parenterale
Contaminazione
mucose e cute
non integra
Tagli e punture
Schizzi e imbrattamenti
Rischio professionale da HBV
Rischio tra il 15 e il 35
Lrsquoinfezione si contrae per contatto con
sangue o emoderivati
liquidi biologici infetti (urine feci secrezioni naso- faringee latte bile liquido sinoviale e cerebrospinale sudore lacrime saliva e liquido seminalehellip)
HBV Modalita`di esposizione
A contatto diretto
tramite puntura con ago infetto
contaminazione di cute lesa
contaminazione delle mucose
HBV Modalita`di esposizione
B Contatto indiretto
superfici ambientali contaminate
lrsquoutilizzo delle mani ldquosporcherdquo per fumare
mangiare o strofinarsi gli occhi
mordersi le unghie
HBV rischio occupazionale
La carica virale dosi bassissime di plasma infetto
La durata e la frequenza delle esposizioni
1 anzianita` di servizio gt 20 anni infermieri
2 reparti chirurgici terapie intensive
3 laboratori
Rischio professionale da HDV
Patologia ad evoluzione cronica con gli stessicaratteri per serbatoio e modalita` ditrasmissione dellrsquoinfezione da HBV di cuirappresenta coinfezione o sovrainfezione
Risulta molto pericolosa per il personalededicato allrsquoassistenza
Modalita` di prevenzione simili ad HBV
Rischi professionale da HCV
E` compreso fra il 27 e il 10 (soggettiHCV- RNA pos) per lrsquoelevata prevalenza nellapopolazione
Modalita` piu` frequenti di contagio1 Puntura accidentale con ago
2 Contaminazione di mucose o cute lesa
3 Morso
Determinanti modalitagrave di contagio caricavirale stato clinico del paziente fonte
Rischio professionale da HIV
Rischio modesto (05 - 3 ) rispetto a HCV eHBV
Liquidi biologici fonti di esposizione 1 Sangue o fluidi o tessuti corporei contaminati da sangue
2 Liquido cerebrospinale amniotico peritoneale pleurico sinoviale e pericardico
3 Essudati infiammatori
4 Sperma o secrezioni vaginali
5 Latte umano
6 Colture cellulari del virus
HIV Rischio occupazionale
La carica infettante e` importante ed e` in
funzione della
1 quantita` di sangue inoculata
2 carica virale presente nel sangue
contaminante del paziente-fonte (stadio
clinico)
HIV Gerarchia del rischio
ALTO RISCHIO ferita profonda con ago ripieno di sangue
Contatto diretto con alte concentrazioni di virus
RISCHIO MEDIO Ferita con ago o lacerazione con strumento
visibilmente contaminato da sangue
Esposizione di ferita aperta o congiuntiva a sangueo fluidi corporei visibilmente contaminati dasangue
HIV Gerarchia del rischio
BASSO RISCHIO Ferita superficiale (senza sanguinamento)
Esposizione di ferita chiusa o altra mucosa (esclusa congiuntiva) a fluidi corporei contaminati da sangue
Contatto prolungato con sangue su ampie superfici cutanee o ferita cutanea da morsicatura
RISCHIO NON DOCUMENTATO Contaminazione di cute integra
Ferite con strumenti non contaminati da sangue
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 1
Caratteristiche infettanti del paziente - fonte
HBsAg pos (ultimi 12 mesi)
Anti-HCVpos
Anti-HIV pos o se ci si trova nel ldquoperiodo finestrardquosoggetto infetto ma con anticorpi non rilevabili(circa 45-60 gg raramente 6 mesi )
Stadio immunitario non noto o paziente nonconosciuto
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 2
Il paziente identificabile su consenso informato
(legge 13590 art5) viene sottoposto alla
determinazione urgente di
Anticorpi anti-HBV e HBsAg
Anticorpi anti-HCV
Anticorpi anti-HIV
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 3
Valutazione della necessita` della profilassi
ldquocounselingrdquo
Sottoscrizione del consenso o del rifiuto alla
profilassi
Valutazione nel tempo ldquofollow-uprdquo
Analisi generale degli infortuni in IOG
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Il numero degli
infortuni indicato
non contempla
quelli in itinere
Si precisa che i dati statistici presentati sullrsquoandamento infortunistico sono stati
elaborati dalle analisi comparate dei dati raccolti dal Servizio di Prevenzione e
Protezione e dallrsquoUfficio Personale fino al dicembre 2013
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Analisi generale infortuni
Analisi degli infortuni per reparto presidio
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
I picchi si registrano nelle sale operatorie e in traumatologia
Analisi dettagliata infortuni - 2013
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Evidente la preponderanza delle funzioni sanitarie non mediche
Analisi dettagliata infortuni - 2015
La percentuale piugrave alta egrave rappresentata da infortuni legati allrsquoattivitagrave quotidiana di
reparto e di carattere biologico
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Analisi dettagliata infortuni ndash 2013 Conclusioni
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
I dati sin qui analizzati confermano che le principali cause di infortunio
ovvero la puntura da ago cavo e da bisturi rappresentano il 41 del
totale
Gli infortuni avvengono durante le operazioni di sutura e
manipolazione del materiale nel 17 ca ciascuno e iniezioneprelievo
nel 11
Nel 61 dei casi lrsquoinfortunato egrave anche lrsquoutilizzatore del presidio e la
distribuzione degli infortuni a rischio potenziale biologico riguarda
principalmente le aree dei Blocchi Operatori con il 56dei casi
mentre lrsquo 11 avviene in odontostomatologia frequentata
principalmente da operatori in libera professione
PER SAPERNE DI PIUrsquo
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
lrsquoanalisi degli infortuni viene annualmente elaborata dal SPP
sulla base dei dati registrati degli infortuni occorsi al personale
dipendente attraverso al compilazione del modulo di rilevazione
dati M-SPP-06 (infortuni a rischio biologico potenziale) e grazie
alle informazioni fornite dal Servizio Risorse Umane Si riporta di
seguito una sintesi delle principali informazioni
PROCEDURE DA SEGUIRE IN CASO DI INFORTUNIO
INFORTUNIO ldquoA RISCHIO BIOLOGICOrdquo INFORTUNIO DI ALTRO TIPO
In caso di contatto abbondante con cute lesa eo puntura percutanea attenersi a
quanto indicato nella IO-SPP-045_RISCHIO BIOLOGICO il cui testo egrave po il seguente
indirizzo Intranet
Assicurazione qualitagrave gt Rischio Biologico gt Istruzione gt IO DS 045 V5
Avvisare il Preposto
Identificare il paziente fonte
Fare firmare il consenso informato
Effettuare il prelievo al paziente fonte
Recarsi in Pronto Soccorso per il prelievo a tempo zero e lattivazione delle procedure
del caso (a cura del Medico di Guardia po il Pronto Soccorso)
In caso di infortunio
Avvisare il Preposto appena possibile
Se lrsquoinfortunio avviene allrsquointerno dellrsquoIstituto
recarsi in Pronto Soccorso per le cure e lattivazione
delle procedure del caso (a cura del Medico di
Guardia po il Pronto Soccorso)
Deve essere data immediata comunicazione di qualsiasi infortunio anche se di lieve entitagrave al SPP ed al Servizio
Risorse Umane presentando il verbale di Pronto Soccorso ed una sintetica relazione scritta su quanto accaduto Per
procedure fuori standard interpellare il Servizio Prevenzione e Protezione
Pericolosita` degli agenti biologici
Infettivita` capacita` di
un microrganismo di
infettare un organismo e
di moltiplicarsi
Patogenicita` capacita`
di un microrganismo di
causare malattia
Trasmissibilita`capacita` di un microrganismo di trasmettersi da un soggetto infetto ad uno suscettibile
Virulenza
sono lrsquoinsieme dellrsquoinfettivita` e della patogenicita`
I disinfettanti
non sostituiscono
la pratica standard
microbiologica o
le buone regole igieniche
Modalita` di esposizione
Via ematica
Via mucoso-cutanea
Via aerea
Via alimentare
tramite ferite e inoculi accidentali di sangue
tramite contatto con superfici ambientali fumare mangiare
tramite aerosol
Tramite ingestione alimenti oggetti portati alla bocca
Esposizione lavorativa
Via ematica sangue di pazienti infetti
HBV HCV HIV
Via muco - contatto con molti batteri
cutanea Brucella ssp Salmonella
Cdiphteriae N meningiti-
dis Mtuberculosis
Esposizione lavorativa
Via muco- molti virus Herpes
cutanea Citomegalovirus
Parassitosi
Via aerea Mtuberculosis
Nmeningitidis
Esposizione lavorativa
Brucellosi Tubercolosi
DifteriteMeningite
Ingestione Salmonellosi Tifo Colera
Tularemia
Epatie A Rotavirus
Poliomielite Toxoplasmosi
Esposizione a batteri
Dati del CDC indicano unrsquo alta possibilitagrave
di esposizione a questi batteri
ndash Mycobacterium tuberculosis
ndash Bacillus anthracis
ndash Bordetella pertussis
ndash Brucella sp
ndash Neisseria meningitidis
Esempi di dose infettante
Minime Dosi Infettanti
Mtuberculosis 10 cells
Salmonella typhi 100000 cells
Listeria lt 1000 cells
Cryptosporidium lt10 cells
Rotavirus 10-100 iu
Vibrio cholera 1000000 cells
LrsquoAEROSOL
Ersquo il veicolo di infezione piugrave frequente
Determinanti sono la concentrazione e le
dimensioni delle particelle generate
particelle con diametro inferiore a 5m sono
le piugrave efficaci se inferiori a 3 m penetrano
fino a livello alveolare mentre le altre
vengono trattenute nei tratti aerei piugrave alti
(bronchi e bronchioli)
Patogeni a trasmissione aereaAgenti del Gruppo2-3
INFEZIONI
Varicella ndashZ
Influenza
Morbillo
Infezione Nmeningitidis
Rosolia
Tubercolosi
Pertosse
RISCHIO
Elevatointermedio
Basso
Elevato
Raro
Intermedio
Elevato
Intermedio
Esposizione a batteri
N meningitis
ndash Presente in essudati faringei liquido sinoviale urine feci CSF
ndash Aerosol dalla manipolazione degli isolati in laboratorio
ndash Vaccino disponibile
ndash Antibiotici Post-esposizione
Rifampicina o ciprofloxacina per os
Ceftriaxone IM
Esposizione a batteri
Mtuberculosisndash Presente nellrsquoescreato lavaggio gastrico CSF
urine e lesioni in persone con malattia in fase attiva (non latente)
ndash Trasmessi attraverso goccioline vaporizzate emmesse da persone con infezione in atto (ldquobacilliferordquo)
Bacilli possono sopravvivere per lunghi periodi
Esposizione a batteri
Tubercolosindash 90 delle persone infettate con TB non svilupperanno mai
TB attiva
ndash Persone infettate o esposte a TB non sono contagiose
ndash Sono contagiose solo le persone con malattia in fase
ATTIVA
Rischio occupazionale di trasmissione della TBC
Sintomatologia sfumata e ritardo nella diagnosi
Riemergenza della patologia per immigrazione da paesi con endemia
Emergenza ceppi multiresistenti
Maggior rischio per particolari attivita`
indagini broncoscopiche terapie per aerosolventilazione meccanica procedure di laboratorio oindagini autoptiche
Prevenzione della trasmissione della TBC in ospedale (CDC-Atlanta)
1 Prevenzione della formazione di ldquodroplet nucleirdquoinfetti nei soggetti TBC
DIAGNOSI E TERAPIA
2 Prevenzione della diffusione di ldquodroplet nucleirdquoinfetti nellrsquoambiente
PROTEZIONI DI VARIO TIPO (cabine a pressionenegativa maschere hellip)
Prevenzione della trasmissione della TBC in ospedale (CDC-Atlanta)
3 Riduzione della contaminazione microbica dellrsquoaria
VENTILAZIONE FILTRAZIONE (FILTRI HEPA)RAGGI UV MASCHERE FACCIALI
4 Programmi di sorveglianza periodica delpersonale
SCREENING PERIODICO DIAGNOSI PRECOCE ETRATTAMENTO
Patogeni trasmissibili per via cutanea
Brucella spp
Chlamydiophila spp
Cdiphteriae
Mtuberculosis
Nmeningitidis
Salmonella spp
Epstein Barr
Herpes simplex
Citomegalovirus
Parassitosi cutanee e
degli annessi
PROTOCOLLO OPERATIVO PER PATOGENI A TRASMISSIONE TRANSCUTANEA
1 Segnalazione allrsquoUfficio competente
2 Raccolta anamnestica e visita del dipendente
3 Consultazione del dermatologo
4 Denuncia di malattia infettiva al Servizio 1 dellaASL
5 Eventuale allontanamento dal servizio
6 Verifica dei contatti e della situazione igienica delluogo di lavoro
7 Individuazione delle misure igienico-sanitarie daadottare
Patogeni trasmissibili per ingestione
Brucellosi
Tubercolosi
Difterite
Meningite
Salmonellosi
Febbre Tifoide
Colera
Tularemia
Cdifficile
Epatite A
Rotavirus
Poliomielite
Toxoplasmosi
Modalita` di Infezione dei patogeni trasmissibili per ingestione
Modalita` di Infezione
pipettamento
gocce di materiale infetto sulle labbra
oggetti o dita contaminati portati a contatto
con la bocca
consumo di alimenti sul luogo di lavoro
PROTOCOLLO OPERATIVO IN CASO DI SALMONELLOSI
1 Ricerca colturale (feci) per tutti i dipendenti
allrsquoassunzione e periodicamante (una volta
lrsquoanno) negli addetti alla ristorazione
2 In caso di positivita` indagine
epidemiologica per risalire alla fonte ( altri
casi situazioni rischio)
PROTOCOLLO OPERATIVO
3 Denuncia per malattia infettiva al Servizio
1 dellrdquoASL
4 Controlli dopo chemioterapia sino alla
negativizzazione della coprocoltura
5 Se il dipendente manipola alimenti ersquo
opportuno allontanarlo temporaneamente
dal servizio
CLOSTRIDIUM DIFFICILE
Contaminazione ambientale (suppellettili
pavimenti)
Personale (soprattutto mani)
C difficile puograve persistere per mesi essendo
sporigeno
Clostridium difficile
FATTORI DI RISCHIO
1 individuali
2 batterici
3 ospedalieri
Reparti piugrave a rischio in ordine decrescente
terapie intensive reparti chirurgici medicine
Fattori Ospedalieri
Durata della degenza il 50 dei pazienti puograve divenire positivo dopo 4 settimane di degenza
Terapia antibiotica soprattutto se combinata e protratta
Profilassi perioperatoria ove non applicata correttamente (inopportuno
prolungamento della profilassi)
Mani del personale come veicolo di infezione
Presidi assistenziali padelle pappagalli termometri a mercurio ed elettronici fonendoscopi bracciali dei misuratori di pressione elettrocardiografi apparecchi per dialisi sacche di infusione etc
Ambiente di degenza (letti strutture metalliche pavimento toilette) contaminato da spore (sia da parte di portatori asintomatici che di pazienti sintomatici) che possono persistere nellrsquoambiente per mesi
NB gli spostamenti in stanze diverse favoriscono la disseminazione di spore e la contaminazione ambientale qualora piugrave casi si manifestino in stanze diverse si puograve ipotizzare che vi sia un ruolo dellrsquoambiente quale possibile causa
PROCEDURE DI CONTROLLO
Identificazione precoce dei casi
Isolamento del paziente (se unico caso) o coortazione dei pazienti infetti (se piugrave casi)
Applicazione delle misure igieniche
1048707 Lavaggio mani
1048707 Corretto utilizzo dei guanti e dei Dispositivi di protezione (DPI)
1048707 Disinfezione di strumentario ed attrezzature
1048707 Sanificazione e disinfezione ambientale in accordo alla ldquoGuida allrsquouso dei disinfettantirdquo
Appropriato utilizzo dei farmaci antibiotici
PREVENZIONE DELLE INFEZIONI OCCUPAZIONALI DA HBV HCV HIV
La trasmissione di questi virus e`
essenzialmente di tipo parenterale e per
contaminazione di mucose eo di cute non
integra
PREVENZIONE PRECAUZIONI
UNIVERSALI
PRECAUZIONI UNIVERSALI
per sangue e altri liquidi biologici
1 Indossare i guanti sempre nellrsquo assistenza e
sostituirli dopo il contatto con ciascun
paziente
2 Indossare mascherine occhiali protettivi o
coprifaccia per particolari procedure
pericolose per schizzi di sangue
3 Indossare camici e grembiuli a protezione
dagli schizzi di sangue o altro materiale
PRECAUZIONI UNIVERSALI
1 Lavaggio delle mani accurato anche dopo la
rimozione dei guanti
2 Gli aghi non vanno reincappucciati piegati o rotti
neacute rimossi dalle siringhe o manipolati
3 dopo lrsquouso devono essere riposti in appositi
contenitori resistenti per lrsquoeliminazione
4 Operatori con lesioni essudative o dermatiti
secernenti non possono prestare assistenza
Principali vie di trasmissione nelle infezioni da HBV ndash HCV - HIV
Esposizione
parenterale
Contaminazione
mucose e cute
non integra
Tagli e punture
Schizzi e imbrattamenti
Rischio professionale da HBV
Rischio tra il 15 e il 35
Lrsquoinfezione si contrae per contatto con
sangue o emoderivati
liquidi biologici infetti (urine feci secrezioni naso- faringee latte bile liquido sinoviale e cerebrospinale sudore lacrime saliva e liquido seminalehellip)
HBV Modalita`di esposizione
A contatto diretto
tramite puntura con ago infetto
contaminazione di cute lesa
contaminazione delle mucose
HBV Modalita`di esposizione
B Contatto indiretto
superfici ambientali contaminate
lrsquoutilizzo delle mani ldquosporcherdquo per fumare
mangiare o strofinarsi gli occhi
mordersi le unghie
HBV rischio occupazionale
La carica virale dosi bassissime di plasma infetto
La durata e la frequenza delle esposizioni
1 anzianita` di servizio gt 20 anni infermieri
2 reparti chirurgici terapie intensive
3 laboratori
Rischio professionale da HDV
Patologia ad evoluzione cronica con gli stessicaratteri per serbatoio e modalita` ditrasmissione dellrsquoinfezione da HBV di cuirappresenta coinfezione o sovrainfezione
Risulta molto pericolosa per il personalededicato allrsquoassistenza
Modalita` di prevenzione simili ad HBV
Rischi professionale da HCV
E` compreso fra il 27 e il 10 (soggettiHCV- RNA pos) per lrsquoelevata prevalenza nellapopolazione
Modalita` piu` frequenti di contagio1 Puntura accidentale con ago
2 Contaminazione di mucose o cute lesa
3 Morso
Determinanti modalitagrave di contagio caricavirale stato clinico del paziente fonte
Rischio professionale da HIV
Rischio modesto (05 - 3 ) rispetto a HCV eHBV
Liquidi biologici fonti di esposizione 1 Sangue o fluidi o tessuti corporei contaminati da sangue
2 Liquido cerebrospinale amniotico peritoneale pleurico sinoviale e pericardico
3 Essudati infiammatori
4 Sperma o secrezioni vaginali
5 Latte umano
6 Colture cellulari del virus
HIV Rischio occupazionale
La carica infettante e` importante ed e` in
funzione della
1 quantita` di sangue inoculata
2 carica virale presente nel sangue
contaminante del paziente-fonte (stadio
clinico)
HIV Gerarchia del rischio
ALTO RISCHIO ferita profonda con ago ripieno di sangue
Contatto diretto con alte concentrazioni di virus
RISCHIO MEDIO Ferita con ago o lacerazione con strumento
visibilmente contaminato da sangue
Esposizione di ferita aperta o congiuntiva a sangueo fluidi corporei visibilmente contaminati dasangue
HIV Gerarchia del rischio
BASSO RISCHIO Ferita superficiale (senza sanguinamento)
Esposizione di ferita chiusa o altra mucosa (esclusa congiuntiva) a fluidi corporei contaminati da sangue
Contatto prolungato con sangue su ampie superfici cutanee o ferita cutanea da morsicatura
RISCHIO NON DOCUMENTATO Contaminazione di cute integra
Ferite con strumenti non contaminati da sangue
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 1
Caratteristiche infettanti del paziente - fonte
HBsAg pos (ultimi 12 mesi)
Anti-HCVpos
Anti-HIV pos o se ci si trova nel ldquoperiodo finestrardquosoggetto infetto ma con anticorpi non rilevabili(circa 45-60 gg raramente 6 mesi )
Stadio immunitario non noto o paziente nonconosciuto
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 2
Il paziente identificabile su consenso informato
(legge 13590 art5) viene sottoposto alla
determinazione urgente di
Anticorpi anti-HBV e HBsAg
Anticorpi anti-HCV
Anticorpi anti-HIV
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 3
Valutazione della necessita` della profilassi
ldquocounselingrdquo
Sottoscrizione del consenso o del rifiuto alla
profilassi
Valutazione nel tempo ldquofollow-uprdquo
Analisi generale degli infortuni in IOG
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Il numero degli
infortuni indicato
non contempla
quelli in itinere
Si precisa che i dati statistici presentati sullrsquoandamento infortunistico sono stati
elaborati dalle analisi comparate dei dati raccolti dal Servizio di Prevenzione e
Protezione e dallrsquoUfficio Personale fino al dicembre 2013
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Analisi generale infortuni
Analisi degli infortuni per reparto presidio
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
I picchi si registrano nelle sale operatorie e in traumatologia
Analisi dettagliata infortuni - 2013
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Evidente la preponderanza delle funzioni sanitarie non mediche
Analisi dettagliata infortuni - 2015
La percentuale piugrave alta egrave rappresentata da infortuni legati allrsquoattivitagrave quotidiana di
reparto e di carattere biologico
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Analisi dettagliata infortuni ndash 2013 Conclusioni
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
I dati sin qui analizzati confermano che le principali cause di infortunio
ovvero la puntura da ago cavo e da bisturi rappresentano il 41 del
totale
Gli infortuni avvengono durante le operazioni di sutura e
manipolazione del materiale nel 17 ca ciascuno e iniezioneprelievo
nel 11
Nel 61 dei casi lrsquoinfortunato egrave anche lrsquoutilizzatore del presidio e la
distribuzione degli infortuni a rischio potenziale biologico riguarda
principalmente le aree dei Blocchi Operatori con il 56dei casi
mentre lrsquo 11 avviene in odontostomatologia frequentata
principalmente da operatori in libera professione
PER SAPERNE DI PIUrsquo
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
lrsquoanalisi degli infortuni viene annualmente elaborata dal SPP
sulla base dei dati registrati degli infortuni occorsi al personale
dipendente attraverso al compilazione del modulo di rilevazione
dati M-SPP-06 (infortuni a rischio biologico potenziale) e grazie
alle informazioni fornite dal Servizio Risorse Umane Si riporta di
seguito una sintesi delle principali informazioni
PROCEDURE DA SEGUIRE IN CASO DI INFORTUNIO
INFORTUNIO ldquoA RISCHIO BIOLOGICOrdquo INFORTUNIO DI ALTRO TIPO
In caso di contatto abbondante con cute lesa eo puntura percutanea attenersi a
quanto indicato nella IO-SPP-045_RISCHIO BIOLOGICO il cui testo egrave po il seguente
indirizzo Intranet
Assicurazione qualitagrave gt Rischio Biologico gt Istruzione gt IO DS 045 V5
Avvisare il Preposto
Identificare il paziente fonte
Fare firmare il consenso informato
Effettuare il prelievo al paziente fonte
Recarsi in Pronto Soccorso per il prelievo a tempo zero e lattivazione delle procedure
del caso (a cura del Medico di Guardia po il Pronto Soccorso)
In caso di infortunio
Avvisare il Preposto appena possibile
Se lrsquoinfortunio avviene allrsquointerno dellrsquoIstituto
recarsi in Pronto Soccorso per le cure e lattivazione
delle procedure del caso (a cura del Medico di
Guardia po il Pronto Soccorso)
Deve essere data immediata comunicazione di qualsiasi infortunio anche se di lieve entitagrave al SPP ed al Servizio
Risorse Umane presentando il verbale di Pronto Soccorso ed una sintetica relazione scritta su quanto accaduto Per
procedure fuori standard interpellare il Servizio Prevenzione e Protezione
I disinfettanti
non sostituiscono
la pratica standard
microbiologica o
le buone regole igieniche
Modalita` di esposizione
Via ematica
Via mucoso-cutanea
Via aerea
Via alimentare
tramite ferite e inoculi accidentali di sangue
tramite contatto con superfici ambientali fumare mangiare
tramite aerosol
Tramite ingestione alimenti oggetti portati alla bocca
Esposizione lavorativa
Via ematica sangue di pazienti infetti
HBV HCV HIV
Via muco - contatto con molti batteri
cutanea Brucella ssp Salmonella
Cdiphteriae N meningiti-
dis Mtuberculosis
Esposizione lavorativa
Via muco- molti virus Herpes
cutanea Citomegalovirus
Parassitosi
Via aerea Mtuberculosis
Nmeningitidis
Esposizione lavorativa
Brucellosi Tubercolosi
DifteriteMeningite
Ingestione Salmonellosi Tifo Colera
Tularemia
Epatie A Rotavirus
Poliomielite Toxoplasmosi
Esposizione a batteri
Dati del CDC indicano unrsquo alta possibilitagrave
di esposizione a questi batteri
ndash Mycobacterium tuberculosis
ndash Bacillus anthracis
ndash Bordetella pertussis
ndash Brucella sp
ndash Neisseria meningitidis
Esempi di dose infettante
Minime Dosi Infettanti
Mtuberculosis 10 cells
Salmonella typhi 100000 cells
Listeria lt 1000 cells
Cryptosporidium lt10 cells
Rotavirus 10-100 iu
Vibrio cholera 1000000 cells
LrsquoAEROSOL
Ersquo il veicolo di infezione piugrave frequente
Determinanti sono la concentrazione e le
dimensioni delle particelle generate
particelle con diametro inferiore a 5m sono
le piugrave efficaci se inferiori a 3 m penetrano
fino a livello alveolare mentre le altre
vengono trattenute nei tratti aerei piugrave alti
(bronchi e bronchioli)
Patogeni a trasmissione aereaAgenti del Gruppo2-3
INFEZIONI
Varicella ndashZ
Influenza
Morbillo
Infezione Nmeningitidis
Rosolia
Tubercolosi
Pertosse
RISCHIO
Elevatointermedio
Basso
Elevato
Raro
Intermedio
Elevato
Intermedio
Esposizione a batteri
N meningitis
ndash Presente in essudati faringei liquido sinoviale urine feci CSF
ndash Aerosol dalla manipolazione degli isolati in laboratorio
ndash Vaccino disponibile
ndash Antibiotici Post-esposizione
Rifampicina o ciprofloxacina per os
Ceftriaxone IM
Esposizione a batteri
Mtuberculosisndash Presente nellrsquoescreato lavaggio gastrico CSF
urine e lesioni in persone con malattia in fase attiva (non latente)
ndash Trasmessi attraverso goccioline vaporizzate emmesse da persone con infezione in atto (ldquobacilliferordquo)
Bacilli possono sopravvivere per lunghi periodi
Esposizione a batteri
Tubercolosindash 90 delle persone infettate con TB non svilupperanno mai
TB attiva
ndash Persone infettate o esposte a TB non sono contagiose
ndash Sono contagiose solo le persone con malattia in fase
ATTIVA
Rischio occupazionale di trasmissione della TBC
Sintomatologia sfumata e ritardo nella diagnosi
Riemergenza della patologia per immigrazione da paesi con endemia
Emergenza ceppi multiresistenti
Maggior rischio per particolari attivita`
indagini broncoscopiche terapie per aerosolventilazione meccanica procedure di laboratorio oindagini autoptiche
Prevenzione della trasmissione della TBC in ospedale (CDC-Atlanta)
1 Prevenzione della formazione di ldquodroplet nucleirdquoinfetti nei soggetti TBC
DIAGNOSI E TERAPIA
2 Prevenzione della diffusione di ldquodroplet nucleirdquoinfetti nellrsquoambiente
PROTEZIONI DI VARIO TIPO (cabine a pressionenegativa maschere hellip)
Prevenzione della trasmissione della TBC in ospedale (CDC-Atlanta)
3 Riduzione della contaminazione microbica dellrsquoaria
VENTILAZIONE FILTRAZIONE (FILTRI HEPA)RAGGI UV MASCHERE FACCIALI
4 Programmi di sorveglianza periodica delpersonale
SCREENING PERIODICO DIAGNOSI PRECOCE ETRATTAMENTO
Patogeni trasmissibili per via cutanea
Brucella spp
Chlamydiophila spp
Cdiphteriae
Mtuberculosis
Nmeningitidis
Salmonella spp
Epstein Barr
Herpes simplex
Citomegalovirus
Parassitosi cutanee e
degli annessi
PROTOCOLLO OPERATIVO PER PATOGENI A TRASMISSIONE TRANSCUTANEA
1 Segnalazione allrsquoUfficio competente
2 Raccolta anamnestica e visita del dipendente
3 Consultazione del dermatologo
4 Denuncia di malattia infettiva al Servizio 1 dellaASL
5 Eventuale allontanamento dal servizio
6 Verifica dei contatti e della situazione igienica delluogo di lavoro
7 Individuazione delle misure igienico-sanitarie daadottare
Patogeni trasmissibili per ingestione
Brucellosi
Tubercolosi
Difterite
Meningite
Salmonellosi
Febbre Tifoide
Colera
Tularemia
Cdifficile
Epatite A
Rotavirus
Poliomielite
Toxoplasmosi
Modalita` di Infezione dei patogeni trasmissibili per ingestione
Modalita` di Infezione
pipettamento
gocce di materiale infetto sulle labbra
oggetti o dita contaminati portati a contatto
con la bocca
consumo di alimenti sul luogo di lavoro
PROTOCOLLO OPERATIVO IN CASO DI SALMONELLOSI
1 Ricerca colturale (feci) per tutti i dipendenti
allrsquoassunzione e periodicamante (una volta
lrsquoanno) negli addetti alla ristorazione
2 In caso di positivita` indagine
epidemiologica per risalire alla fonte ( altri
casi situazioni rischio)
PROTOCOLLO OPERATIVO
3 Denuncia per malattia infettiva al Servizio
1 dellrdquoASL
4 Controlli dopo chemioterapia sino alla
negativizzazione della coprocoltura
5 Se il dipendente manipola alimenti ersquo
opportuno allontanarlo temporaneamente
dal servizio
CLOSTRIDIUM DIFFICILE
Contaminazione ambientale (suppellettili
pavimenti)
Personale (soprattutto mani)
C difficile puograve persistere per mesi essendo
sporigeno
Clostridium difficile
FATTORI DI RISCHIO
1 individuali
2 batterici
3 ospedalieri
Reparti piugrave a rischio in ordine decrescente
terapie intensive reparti chirurgici medicine
Fattori Ospedalieri
Durata della degenza il 50 dei pazienti puograve divenire positivo dopo 4 settimane di degenza
Terapia antibiotica soprattutto se combinata e protratta
Profilassi perioperatoria ove non applicata correttamente (inopportuno
prolungamento della profilassi)
Mani del personale come veicolo di infezione
Presidi assistenziali padelle pappagalli termometri a mercurio ed elettronici fonendoscopi bracciali dei misuratori di pressione elettrocardiografi apparecchi per dialisi sacche di infusione etc
Ambiente di degenza (letti strutture metalliche pavimento toilette) contaminato da spore (sia da parte di portatori asintomatici che di pazienti sintomatici) che possono persistere nellrsquoambiente per mesi
NB gli spostamenti in stanze diverse favoriscono la disseminazione di spore e la contaminazione ambientale qualora piugrave casi si manifestino in stanze diverse si puograve ipotizzare che vi sia un ruolo dellrsquoambiente quale possibile causa
PROCEDURE DI CONTROLLO
Identificazione precoce dei casi
Isolamento del paziente (se unico caso) o coortazione dei pazienti infetti (se piugrave casi)
Applicazione delle misure igieniche
1048707 Lavaggio mani
1048707 Corretto utilizzo dei guanti e dei Dispositivi di protezione (DPI)
1048707 Disinfezione di strumentario ed attrezzature
1048707 Sanificazione e disinfezione ambientale in accordo alla ldquoGuida allrsquouso dei disinfettantirdquo
Appropriato utilizzo dei farmaci antibiotici
PREVENZIONE DELLE INFEZIONI OCCUPAZIONALI DA HBV HCV HIV
La trasmissione di questi virus e`
essenzialmente di tipo parenterale e per
contaminazione di mucose eo di cute non
integra
PREVENZIONE PRECAUZIONI
UNIVERSALI
PRECAUZIONI UNIVERSALI
per sangue e altri liquidi biologici
1 Indossare i guanti sempre nellrsquo assistenza e
sostituirli dopo il contatto con ciascun
paziente
2 Indossare mascherine occhiali protettivi o
coprifaccia per particolari procedure
pericolose per schizzi di sangue
3 Indossare camici e grembiuli a protezione
dagli schizzi di sangue o altro materiale
PRECAUZIONI UNIVERSALI
1 Lavaggio delle mani accurato anche dopo la
rimozione dei guanti
2 Gli aghi non vanno reincappucciati piegati o rotti
neacute rimossi dalle siringhe o manipolati
3 dopo lrsquouso devono essere riposti in appositi
contenitori resistenti per lrsquoeliminazione
4 Operatori con lesioni essudative o dermatiti
secernenti non possono prestare assistenza
Principali vie di trasmissione nelle infezioni da HBV ndash HCV - HIV
Esposizione
parenterale
Contaminazione
mucose e cute
non integra
Tagli e punture
Schizzi e imbrattamenti
Rischio professionale da HBV
Rischio tra il 15 e il 35
Lrsquoinfezione si contrae per contatto con
sangue o emoderivati
liquidi biologici infetti (urine feci secrezioni naso- faringee latte bile liquido sinoviale e cerebrospinale sudore lacrime saliva e liquido seminalehellip)
HBV Modalita`di esposizione
A contatto diretto
tramite puntura con ago infetto
contaminazione di cute lesa
contaminazione delle mucose
HBV Modalita`di esposizione
B Contatto indiretto
superfici ambientali contaminate
lrsquoutilizzo delle mani ldquosporcherdquo per fumare
mangiare o strofinarsi gli occhi
mordersi le unghie
HBV rischio occupazionale
La carica virale dosi bassissime di plasma infetto
La durata e la frequenza delle esposizioni
1 anzianita` di servizio gt 20 anni infermieri
2 reparti chirurgici terapie intensive
3 laboratori
Rischio professionale da HDV
Patologia ad evoluzione cronica con gli stessicaratteri per serbatoio e modalita` ditrasmissione dellrsquoinfezione da HBV di cuirappresenta coinfezione o sovrainfezione
Risulta molto pericolosa per il personalededicato allrsquoassistenza
Modalita` di prevenzione simili ad HBV
Rischi professionale da HCV
E` compreso fra il 27 e il 10 (soggettiHCV- RNA pos) per lrsquoelevata prevalenza nellapopolazione
Modalita` piu` frequenti di contagio1 Puntura accidentale con ago
2 Contaminazione di mucose o cute lesa
3 Morso
Determinanti modalitagrave di contagio caricavirale stato clinico del paziente fonte
Rischio professionale da HIV
Rischio modesto (05 - 3 ) rispetto a HCV eHBV
Liquidi biologici fonti di esposizione 1 Sangue o fluidi o tessuti corporei contaminati da sangue
2 Liquido cerebrospinale amniotico peritoneale pleurico sinoviale e pericardico
3 Essudati infiammatori
4 Sperma o secrezioni vaginali
5 Latte umano
6 Colture cellulari del virus
HIV Rischio occupazionale
La carica infettante e` importante ed e` in
funzione della
1 quantita` di sangue inoculata
2 carica virale presente nel sangue
contaminante del paziente-fonte (stadio
clinico)
HIV Gerarchia del rischio
ALTO RISCHIO ferita profonda con ago ripieno di sangue
Contatto diretto con alte concentrazioni di virus
RISCHIO MEDIO Ferita con ago o lacerazione con strumento
visibilmente contaminato da sangue
Esposizione di ferita aperta o congiuntiva a sangueo fluidi corporei visibilmente contaminati dasangue
HIV Gerarchia del rischio
BASSO RISCHIO Ferita superficiale (senza sanguinamento)
Esposizione di ferita chiusa o altra mucosa (esclusa congiuntiva) a fluidi corporei contaminati da sangue
Contatto prolungato con sangue su ampie superfici cutanee o ferita cutanea da morsicatura
RISCHIO NON DOCUMENTATO Contaminazione di cute integra
Ferite con strumenti non contaminati da sangue
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 1
Caratteristiche infettanti del paziente - fonte
HBsAg pos (ultimi 12 mesi)
Anti-HCVpos
Anti-HIV pos o se ci si trova nel ldquoperiodo finestrardquosoggetto infetto ma con anticorpi non rilevabili(circa 45-60 gg raramente 6 mesi )
Stadio immunitario non noto o paziente nonconosciuto
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 2
Il paziente identificabile su consenso informato
(legge 13590 art5) viene sottoposto alla
determinazione urgente di
Anticorpi anti-HBV e HBsAg
Anticorpi anti-HCV
Anticorpi anti-HIV
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 3
Valutazione della necessita` della profilassi
ldquocounselingrdquo
Sottoscrizione del consenso o del rifiuto alla
profilassi
Valutazione nel tempo ldquofollow-uprdquo
Analisi generale degli infortuni in IOG
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Il numero degli
infortuni indicato
non contempla
quelli in itinere
Si precisa che i dati statistici presentati sullrsquoandamento infortunistico sono stati
elaborati dalle analisi comparate dei dati raccolti dal Servizio di Prevenzione e
Protezione e dallrsquoUfficio Personale fino al dicembre 2013
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Analisi generale infortuni
Analisi degli infortuni per reparto presidio
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
I picchi si registrano nelle sale operatorie e in traumatologia
Analisi dettagliata infortuni - 2013
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Evidente la preponderanza delle funzioni sanitarie non mediche
Analisi dettagliata infortuni - 2015
La percentuale piugrave alta egrave rappresentata da infortuni legati allrsquoattivitagrave quotidiana di
reparto e di carattere biologico
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Analisi dettagliata infortuni ndash 2013 Conclusioni
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
I dati sin qui analizzati confermano che le principali cause di infortunio
ovvero la puntura da ago cavo e da bisturi rappresentano il 41 del
totale
Gli infortuni avvengono durante le operazioni di sutura e
manipolazione del materiale nel 17 ca ciascuno e iniezioneprelievo
nel 11
Nel 61 dei casi lrsquoinfortunato egrave anche lrsquoutilizzatore del presidio e la
distribuzione degli infortuni a rischio potenziale biologico riguarda
principalmente le aree dei Blocchi Operatori con il 56dei casi
mentre lrsquo 11 avviene in odontostomatologia frequentata
principalmente da operatori in libera professione
PER SAPERNE DI PIUrsquo
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
lrsquoanalisi degli infortuni viene annualmente elaborata dal SPP
sulla base dei dati registrati degli infortuni occorsi al personale
dipendente attraverso al compilazione del modulo di rilevazione
dati M-SPP-06 (infortuni a rischio biologico potenziale) e grazie
alle informazioni fornite dal Servizio Risorse Umane Si riporta di
seguito una sintesi delle principali informazioni
PROCEDURE DA SEGUIRE IN CASO DI INFORTUNIO
INFORTUNIO ldquoA RISCHIO BIOLOGICOrdquo INFORTUNIO DI ALTRO TIPO
In caso di contatto abbondante con cute lesa eo puntura percutanea attenersi a
quanto indicato nella IO-SPP-045_RISCHIO BIOLOGICO il cui testo egrave po il seguente
indirizzo Intranet
Assicurazione qualitagrave gt Rischio Biologico gt Istruzione gt IO DS 045 V5
Avvisare il Preposto
Identificare il paziente fonte
Fare firmare il consenso informato
Effettuare il prelievo al paziente fonte
Recarsi in Pronto Soccorso per il prelievo a tempo zero e lattivazione delle procedure
del caso (a cura del Medico di Guardia po il Pronto Soccorso)
In caso di infortunio
Avvisare il Preposto appena possibile
Se lrsquoinfortunio avviene allrsquointerno dellrsquoIstituto
recarsi in Pronto Soccorso per le cure e lattivazione
delle procedure del caso (a cura del Medico di
Guardia po il Pronto Soccorso)
Deve essere data immediata comunicazione di qualsiasi infortunio anche se di lieve entitagrave al SPP ed al Servizio
Risorse Umane presentando il verbale di Pronto Soccorso ed una sintetica relazione scritta su quanto accaduto Per
procedure fuori standard interpellare il Servizio Prevenzione e Protezione
Modalita` di esposizione
Via ematica
Via mucoso-cutanea
Via aerea
Via alimentare
tramite ferite e inoculi accidentali di sangue
tramite contatto con superfici ambientali fumare mangiare
tramite aerosol
Tramite ingestione alimenti oggetti portati alla bocca
Esposizione lavorativa
Via ematica sangue di pazienti infetti
HBV HCV HIV
Via muco - contatto con molti batteri
cutanea Brucella ssp Salmonella
Cdiphteriae N meningiti-
dis Mtuberculosis
Esposizione lavorativa
Via muco- molti virus Herpes
cutanea Citomegalovirus
Parassitosi
Via aerea Mtuberculosis
Nmeningitidis
Esposizione lavorativa
Brucellosi Tubercolosi
DifteriteMeningite
Ingestione Salmonellosi Tifo Colera
Tularemia
Epatie A Rotavirus
Poliomielite Toxoplasmosi
Esposizione a batteri
Dati del CDC indicano unrsquo alta possibilitagrave
di esposizione a questi batteri
ndash Mycobacterium tuberculosis
ndash Bacillus anthracis
ndash Bordetella pertussis
ndash Brucella sp
ndash Neisseria meningitidis
Esempi di dose infettante
Minime Dosi Infettanti
Mtuberculosis 10 cells
Salmonella typhi 100000 cells
Listeria lt 1000 cells
Cryptosporidium lt10 cells
Rotavirus 10-100 iu
Vibrio cholera 1000000 cells
LrsquoAEROSOL
Ersquo il veicolo di infezione piugrave frequente
Determinanti sono la concentrazione e le
dimensioni delle particelle generate
particelle con diametro inferiore a 5m sono
le piugrave efficaci se inferiori a 3 m penetrano
fino a livello alveolare mentre le altre
vengono trattenute nei tratti aerei piugrave alti
(bronchi e bronchioli)
Patogeni a trasmissione aereaAgenti del Gruppo2-3
INFEZIONI
Varicella ndashZ
Influenza
Morbillo
Infezione Nmeningitidis
Rosolia
Tubercolosi
Pertosse
RISCHIO
Elevatointermedio
Basso
Elevato
Raro
Intermedio
Elevato
Intermedio
Esposizione a batteri
N meningitis
ndash Presente in essudati faringei liquido sinoviale urine feci CSF
ndash Aerosol dalla manipolazione degli isolati in laboratorio
ndash Vaccino disponibile
ndash Antibiotici Post-esposizione
Rifampicina o ciprofloxacina per os
Ceftriaxone IM
Esposizione a batteri
Mtuberculosisndash Presente nellrsquoescreato lavaggio gastrico CSF
urine e lesioni in persone con malattia in fase attiva (non latente)
ndash Trasmessi attraverso goccioline vaporizzate emmesse da persone con infezione in atto (ldquobacilliferordquo)
Bacilli possono sopravvivere per lunghi periodi
Esposizione a batteri
Tubercolosindash 90 delle persone infettate con TB non svilupperanno mai
TB attiva
ndash Persone infettate o esposte a TB non sono contagiose
ndash Sono contagiose solo le persone con malattia in fase
ATTIVA
Rischio occupazionale di trasmissione della TBC
Sintomatologia sfumata e ritardo nella diagnosi
Riemergenza della patologia per immigrazione da paesi con endemia
Emergenza ceppi multiresistenti
Maggior rischio per particolari attivita`
indagini broncoscopiche terapie per aerosolventilazione meccanica procedure di laboratorio oindagini autoptiche
Prevenzione della trasmissione della TBC in ospedale (CDC-Atlanta)
1 Prevenzione della formazione di ldquodroplet nucleirdquoinfetti nei soggetti TBC
DIAGNOSI E TERAPIA
2 Prevenzione della diffusione di ldquodroplet nucleirdquoinfetti nellrsquoambiente
PROTEZIONI DI VARIO TIPO (cabine a pressionenegativa maschere hellip)
Prevenzione della trasmissione della TBC in ospedale (CDC-Atlanta)
3 Riduzione della contaminazione microbica dellrsquoaria
VENTILAZIONE FILTRAZIONE (FILTRI HEPA)RAGGI UV MASCHERE FACCIALI
4 Programmi di sorveglianza periodica delpersonale
SCREENING PERIODICO DIAGNOSI PRECOCE ETRATTAMENTO
Patogeni trasmissibili per via cutanea
Brucella spp
Chlamydiophila spp
Cdiphteriae
Mtuberculosis
Nmeningitidis
Salmonella spp
Epstein Barr
Herpes simplex
Citomegalovirus
Parassitosi cutanee e
degli annessi
PROTOCOLLO OPERATIVO PER PATOGENI A TRASMISSIONE TRANSCUTANEA
1 Segnalazione allrsquoUfficio competente
2 Raccolta anamnestica e visita del dipendente
3 Consultazione del dermatologo
4 Denuncia di malattia infettiva al Servizio 1 dellaASL
5 Eventuale allontanamento dal servizio
6 Verifica dei contatti e della situazione igienica delluogo di lavoro
7 Individuazione delle misure igienico-sanitarie daadottare
Patogeni trasmissibili per ingestione
Brucellosi
Tubercolosi
Difterite
Meningite
Salmonellosi
Febbre Tifoide
Colera
Tularemia
Cdifficile
Epatite A
Rotavirus
Poliomielite
Toxoplasmosi
Modalita` di Infezione dei patogeni trasmissibili per ingestione
Modalita` di Infezione
pipettamento
gocce di materiale infetto sulle labbra
oggetti o dita contaminati portati a contatto
con la bocca
consumo di alimenti sul luogo di lavoro
PROTOCOLLO OPERATIVO IN CASO DI SALMONELLOSI
1 Ricerca colturale (feci) per tutti i dipendenti
allrsquoassunzione e periodicamante (una volta
lrsquoanno) negli addetti alla ristorazione
2 In caso di positivita` indagine
epidemiologica per risalire alla fonte ( altri
casi situazioni rischio)
PROTOCOLLO OPERATIVO
3 Denuncia per malattia infettiva al Servizio
1 dellrdquoASL
4 Controlli dopo chemioterapia sino alla
negativizzazione della coprocoltura
5 Se il dipendente manipola alimenti ersquo
opportuno allontanarlo temporaneamente
dal servizio
CLOSTRIDIUM DIFFICILE
Contaminazione ambientale (suppellettili
pavimenti)
Personale (soprattutto mani)
C difficile puograve persistere per mesi essendo
sporigeno
Clostridium difficile
FATTORI DI RISCHIO
1 individuali
2 batterici
3 ospedalieri
Reparti piugrave a rischio in ordine decrescente
terapie intensive reparti chirurgici medicine
Fattori Ospedalieri
Durata della degenza il 50 dei pazienti puograve divenire positivo dopo 4 settimane di degenza
Terapia antibiotica soprattutto se combinata e protratta
Profilassi perioperatoria ove non applicata correttamente (inopportuno
prolungamento della profilassi)
Mani del personale come veicolo di infezione
Presidi assistenziali padelle pappagalli termometri a mercurio ed elettronici fonendoscopi bracciali dei misuratori di pressione elettrocardiografi apparecchi per dialisi sacche di infusione etc
Ambiente di degenza (letti strutture metalliche pavimento toilette) contaminato da spore (sia da parte di portatori asintomatici che di pazienti sintomatici) che possono persistere nellrsquoambiente per mesi
NB gli spostamenti in stanze diverse favoriscono la disseminazione di spore e la contaminazione ambientale qualora piugrave casi si manifestino in stanze diverse si puograve ipotizzare che vi sia un ruolo dellrsquoambiente quale possibile causa
PROCEDURE DI CONTROLLO
Identificazione precoce dei casi
Isolamento del paziente (se unico caso) o coortazione dei pazienti infetti (se piugrave casi)
Applicazione delle misure igieniche
1048707 Lavaggio mani
1048707 Corretto utilizzo dei guanti e dei Dispositivi di protezione (DPI)
1048707 Disinfezione di strumentario ed attrezzature
1048707 Sanificazione e disinfezione ambientale in accordo alla ldquoGuida allrsquouso dei disinfettantirdquo
Appropriato utilizzo dei farmaci antibiotici
PREVENZIONE DELLE INFEZIONI OCCUPAZIONALI DA HBV HCV HIV
La trasmissione di questi virus e`
essenzialmente di tipo parenterale e per
contaminazione di mucose eo di cute non
integra
PREVENZIONE PRECAUZIONI
UNIVERSALI
PRECAUZIONI UNIVERSALI
per sangue e altri liquidi biologici
1 Indossare i guanti sempre nellrsquo assistenza e
sostituirli dopo il contatto con ciascun
paziente
2 Indossare mascherine occhiali protettivi o
coprifaccia per particolari procedure
pericolose per schizzi di sangue
3 Indossare camici e grembiuli a protezione
dagli schizzi di sangue o altro materiale
PRECAUZIONI UNIVERSALI
1 Lavaggio delle mani accurato anche dopo la
rimozione dei guanti
2 Gli aghi non vanno reincappucciati piegati o rotti
neacute rimossi dalle siringhe o manipolati
3 dopo lrsquouso devono essere riposti in appositi
contenitori resistenti per lrsquoeliminazione
4 Operatori con lesioni essudative o dermatiti
secernenti non possono prestare assistenza
Principali vie di trasmissione nelle infezioni da HBV ndash HCV - HIV
Esposizione
parenterale
Contaminazione
mucose e cute
non integra
Tagli e punture
Schizzi e imbrattamenti
Rischio professionale da HBV
Rischio tra il 15 e il 35
Lrsquoinfezione si contrae per contatto con
sangue o emoderivati
liquidi biologici infetti (urine feci secrezioni naso- faringee latte bile liquido sinoviale e cerebrospinale sudore lacrime saliva e liquido seminalehellip)
HBV Modalita`di esposizione
A contatto diretto
tramite puntura con ago infetto
contaminazione di cute lesa
contaminazione delle mucose
HBV Modalita`di esposizione
B Contatto indiretto
superfici ambientali contaminate
lrsquoutilizzo delle mani ldquosporcherdquo per fumare
mangiare o strofinarsi gli occhi
mordersi le unghie
HBV rischio occupazionale
La carica virale dosi bassissime di plasma infetto
La durata e la frequenza delle esposizioni
1 anzianita` di servizio gt 20 anni infermieri
2 reparti chirurgici terapie intensive
3 laboratori
Rischio professionale da HDV
Patologia ad evoluzione cronica con gli stessicaratteri per serbatoio e modalita` ditrasmissione dellrsquoinfezione da HBV di cuirappresenta coinfezione o sovrainfezione
Risulta molto pericolosa per il personalededicato allrsquoassistenza
Modalita` di prevenzione simili ad HBV
Rischi professionale da HCV
E` compreso fra il 27 e il 10 (soggettiHCV- RNA pos) per lrsquoelevata prevalenza nellapopolazione
Modalita` piu` frequenti di contagio1 Puntura accidentale con ago
2 Contaminazione di mucose o cute lesa
3 Morso
Determinanti modalitagrave di contagio caricavirale stato clinico del paziente fonte
Rischio professionale da HIV
Rischio modesto (05 - 3 ) rispetto a HCV eHBV
Liquidi biologici fonti di esposizione 1 Sangue o fluidi o tessuti corporei contaminati da sangue
2 Liquido cerebrospinale amniotico peritoneale pleurico sinoviale e pericardico
3 Essudati infiammatori
4 Sperma o secrezioni vaginali
5 Latte umano
6 Colture cellulari del virus
HIV Rischio occupazionale
La carica infettante e` importante ed e` in
funzione della
1 quantita` di sangue inoculata
2 carica virale presente nel sangue
contaminante del paziente-fonte (stadio
clinico)
HIV Gerarchia del rischio
ALTO RISCHIO ferita profonda con ago ripieno di sangue
Contatto diretto con alte concentrazioni di virus
RISCHIO MEDIO Ferita con ago o lacerazione con strumento
visibilmente contaminato da sangue
Esposizione di ferita aperta o congiuntiva a sangueo fluidi corporei visibilmente contaminati dasangue
HIV Gerarchia del rischio
BASSO RISCHIO Ferita superficiale (senza sanguinamento)
Esposizione di ferita chiusa o altra mucosa (esclusa congiuntiva) a fluidi corporei contaminati da sangue
Contatto prolungato con sangue su ampie superfici cutanee o ferita cutanea da morsicatura
RISCHIO NON DOCUMENTATO Contaminazione di cute integra
Ferite con strumenti non contaminati da sangue
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 1
Caratteristiche infettanti del paziente - fonte
HBsAg pos (ultimi 12 mesi)
Anti-HCVpos
Anti-HIV pos o se ci si trova nel ldquoperiodo finestrardquosoggetto infetto ma con anticorpi non rilevabili(circa 45-60 gg raramente 6 mesi )
Stadio immunitario non noto o paziente nonconosciuto
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 2
Il paziente identificabile su consenso informato
(legge 13590 art5) viene sottoposto alla
determinazione urgente di
Anticorpi anti-HBV e HBsAg
Anticorpi anti-HCV
Anticorpi anti-HIV
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 3
Valutazione della necessita` della profilassi
ldquocounselingrdquo
Sottoscrizione del consenso o del rifiuto alla
profilassi
Valutazione nel tempo ldquofollow-uprdquo
Analisi generale degli infortuni in IOG
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Il numero degli
infortuni indicato
non contempla
quelli in itinere
Si precisa che i dati statistici presentati sullrsquoandamento infortunistico sono stati
elaborati dalle analisi comparate dei dati raccolti dal Servizio di Prevenzione e
Protezione e dallrsquoUfficio Personale fino al dicembre 2013
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Analisi generale infortuni
Analisi degli infortuni per reparto presidio
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
I picchi si registrano nelle sale operatorie e in traumatologia
Analisi dettagliata infortuni - 2013
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Evidente la preponderanza delle funzioni sanitarie non mediche
Analisi dettagliata infortuni - 2015
La percentuale piugrave alta egrave rappresentata da infortuni legati allrsquoattivitagrave quotidiana di
reparto e di carattere biologico
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Analisi dettagliata infortuni ndash 2013 Conclusioni
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
I dati sin qui analizzati confermano che le principali cause di infortunio
ovvero la puntura da ago cavo e da bisturi rappresentano il 41 del
totale
Gli infortuni avvengono durante le operazioni di sutura e
manipolazione del materiale nel 17 ca ciascuno e iniezioneprelievo
nel 11
Nel 61 dei casi lrsquoinfortunato egrave anche lrsquoutilizzatore del presidio e la
distribuzione degli infortuni a rischio potenziale biologico riguarda
principalmente le aree dei Blocchi Operatori con il 56dei casi
mentre lrsquo 11 avviene in odontostomatologia frequentata
principalmente da operatori in libera professione
PER SAPERNE DI PIUrsquo
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
lrsquoanalisi degli infortuni viene annualmente elaborata dal SPP
sulla base dei dati registrati degli infortuni occorsi al personale
dipendente attraverso al compilazione del modulo di rilevazione
dati M-SPP-06 (infortuni a rischio biologico potenziale) e grazie
alle informazioni fornite dal Servizio Risorse Umane Si riporta di
seguito una sintesi delle principali informazioni
PROCEDURE DA SEGUIRE IN CASO DI INFORTUNIO
INFORTUNIO ldquoA RISCHIO BIOLOGICOrdquo INFORTUNIO DI ALTRO TIPO
In caso di contatto abbondante con cute lesa eo puntura percutanea attenersi a
quanto indicato nella IO-SPP-045_RISCHIO BIOLOGICO il cui testo egrave po il seguente
indirizzo Intranet
Assicurazione qualitagrave gt Rischio Biologico gt Istruzione gt IO DS 045 V5
Avvisare il Preposto
Identificare il paziente fonte
Fare firmare il consenso informato
Effettuare il prelievo al paziente fonte
Recarsi in Pronto Soccorso per il prelievo a tempo zero e lattivazione delle procedure
del caso (a cura del Medico di Guardia po il Pronto Soccorso)
In caso di infortunio
Avvisare il Preposto appena possibile
Se lrsquoinfortunio avviene allrsquointerno dellrsquoIstituto
recarsi in Pronto Soccorso per le cure e lattivazione
delle procedure del caso (a cura del Medico di
Guardia po il Pronto Soccorso)
Deve essere data immediata comunicazione di qualsiasi infortunio anche se di lieve entitagrave al SPP ed al Servizio
Risorse Umane presentando il verbale di Pronto Soccorso ed una sintetica relazione scritta su quanto accaduto Per
procedure fuori standard interpellare il Servizio Prevenzione e Protezione
Esposizione lavorativa
Via ematica sangue di pazienti infetti
HBV HCV HIV
Via muco - contatto con molti batteri
cutanea Brucella ssp Salmonella
Cdiphteriae N meningiti-
dis Mtuberculosis
Esposizione lavorativa
Via muco- molti virus Herpes
cutanea Citomegalovirus
Parassitosi
Via aerea Mtuberculosis
Nmeningitidis
Esposizione lavorativa
Brucellosi Tubercolosi
DifteriteMeningite
Ingestione Salmonellosi Tifo Colera
Tularemia
Epatie A Rotavirus
Poliomielite Toxoplasmosi
Esposizione a batteri
Dati del CDC indicano unrsquo alta possibilitagrave
di esposizione a questi batteri
ndash Mycobacterium tuberculosis
ndash Bacillus anthracis
ndash Bordetella pertussis
ndash Brucella sp
ndash Neisseria meningitidis
Esempi di dose infettante
Minime Dosi Infettanti
Mtuberculosis 10 cells
Salmonella typhi 100000 cells
Listeria lt 1000 cells
Cryptosporidium lt10 cells
Rotavirus 10-100 iu
Vibrio cholera 1000000 cells
LrsquoAEROSOL
Ersquo il veicolo di infezione piugrave frequente
Determinanti sono la concentrazione e le
dimensioni delle particelle generate
particelle con diametro inferiore a 5m sono
le piugrave efficaci se inferiori a 3 m penetrano
fino a livello alveolare mentre le altre
vengono trattenute nei tratti aerei piugrave alti
(bronchi e bronchioli)
Patogeni a trasmissione aereaAgenti del Gruppo2-3
INFEZIONI
Varicella ndashZ
Influenza
Morbillo
Infezione Nmeningitidis
Rosolia
Tubercolosi
Pertosse
RISCHIO
Elevatointermedio
Basso
Elevato
Raro
Intermedio
Elevato
Intermedio
Esposizione a batteri
N meningitis
ndash Presente in essudati faringei liquido sinoviale urine feci CSF
ndash Aerosol dalla manipolazione degli isolati in laboratorio
ndash Vaccino disponibile
ndash Antibiotici Post-esposizione
Rifampicina o ciprofloxacina per os
Ceftriaxone IM
Esposizione a batteri
Mtuberculosisndash Presente nellrsquoescreato lavaggio gastrico CSF
urine e lesioni in persone con malattia in fase attiva (non latente)
ndash Trasmessi attraverso goccioline vaporizzate emmesse da persone con infezione in atto (ldquobacilliferordquo)
Bacilli possono sopravvivere per lunghi periodi
Esposizione a batteri
Tubercolosindash 90 delle persone infettate con TB non svilupperanno mai
TB attiva
ndash Persone infettate o esposte a TB non sono contagiose
ndash Sono contagiose solo le persone con malattia in fase
ATTIVA
Rischio occupazionale di trasmissione della TBC
Sintomatologia sfumata e ritardo nella diagnosi
Riemergenza della patologia per immigrazione da paesi con endemia
Emergenza ceppi multiresistenti
Maggior rischio per particolari attivita`
indagini broncoscopiche terapie per aerosolventilazione meccanica procedure di laboratorio oindagini autoptiche
Prevenzione della trasmissione della TBC in ospedale (CDC-Atlanta)
1 Prevenzione della formazione di ldquodroplet nucleirdquoinfetti nei soggetti TBC
DIAGNOSI E TERAPIA
2 Prevenzione della diffusione di ldquodroplet nucleirdquoinfetti nellrsquoambiente
PROTEZIONI DI VARIO TIPO (cabine a pressionenegativa maschere hellip)
Prevenzione della trasmissione della TBC in ospedale (CDC-Atlanta)
3 Riduzione della contaminazione microbica dellrsquoaria
VENTILAZIONE FILTRAZIONE (FILTRI HEPA)RAGGI UV MASCHERE FACCIALI
4 Programmi di sorveglianza periodica delpersonale
SCREENING PERIODICO DIAGNOSI PRECOCE ETRATTAMENTO
Patogeni trasmissibili per via cutanea
Brucella spp
Chlamydiophila spp
Cdiphteriae
Mtuberculosis
Nmeningitidis
Salmonella spp
Epstein Barr
Herpes simplex
Citomegalovirus
Parassitosi cutanee e
degli annessi
PROTOCOLLO OPERATIVO PER PATOGENI A TRASMISSIONE TRANSCUTANEA
1 Segnalazione allrsquoUfficio competente
2 Raccolta anamnestica e visita del dipendente
3 Consultazione del dermatologo
4 Denuncia di malattia infettiva al Servizio 1 dellaASL
5 Eventuale allontanamento dal servizio
6 Verifica dei contatti e della situazione igienica delluogo di lavoro
7 Individuazione delle misure igienico-sanitarie daadottare
Patogeni trasmissibili per ingestione
Brucellosi
Tubercolosi
Difterite
Meningite
Salmonellosi
Febbre Tifoide
Colera
Tularemia
Cdifficile
Epatite A
Rotavirus
Poliomielite
Toxoplasmosi
Modalita` di Infezione dei patogeni trasmissibili per ingestione
Modalita` di Infezione
pipettamento
gocce di materiale infetto sulle labbra
oggetti o dita contaminati portati a contatto
con la bocca
consumo di alimenti sul luogo di lavoro
PROTOCOLLO OPERATIVO IN CASO DI SALMONELLOSI
1 Ricerca colturale (feci) per tutti i dipendenti
allrsquoassunzione e periodicamante (una volta
lrsquoanno) negli addetti alla ristorazione
2 In caso di positivita` indagine
epidemiologica per risalire alla fonte ( altri
casi situazioni rischio)
PROTOCOLLO OPERATIVO
3 Denuncia per malattia infettiva al Servizio
1 dellrdquoASL
4 Controlli dopo chemioterapia sino alla
negativizzazione della coprocoltura
5 Se il dipendente manipola alimenti ersquo
opportuno allontanarlo temporaneamente
dal servizio
CLOSTRIDIUM DIFFICILE
Contaminazione ambientale (suppellettili
pavimenti)
Personale (soprattutto mani)
C difficile puograve persistere per mesi essendo
sporigeno
Clostridium difficile
FATTORI DI RISCHIO
1 individuali
2 batterici
3 ospedalieri
Reparti piugrave a rischio in ordine decrescente
terapie intensive reparti chirurgici medicine
Fattori Ospedalieri
Durata della degenza il 50 dei pazienti puograve divenire positivo dopo 4 settimane di degenza
Terapia antibiotica soprattutto se combinata e protratta
Profilassi perioperatoria ove non applicata correttamente (inopportuno
prolungamento della profilassi)
Mani del personale come veicolo di infezione
Presidi assistenziali padelle pappagalli termometri a mercurio ed elettronici fonendoscopi bracciali dei misuratori di pressione elettrocardiografi apparecchi per dialisi sacche di infusione etc
Ambiente di degenza (letti strutture metalliche pavimento toilette) contaminato da spore (sia da parte di portatori asintomatici che di pazienti sintomatici) che possono persistere nellrsquoambiente per mesi
NB gli spostamenti in stanze diverse favoriscono la disseminazione di spore e la contaminazione ambientale qualora piugrave casi si manifestino in stanze diverse si puograve ipotizzare che vi sia un ruolo dellrsquoambiente quale possibile causa
PROCEDURE DI CONTROLLO
Identificazione precoce dei casi
Isolamento del paziente (se unico caso) o coortazione dei pazienti infetti (se piugrave casi)
Applicazione delle misure igieniche
1048707 Lavaggio mani
1048707 Corretto utilizzo dei guanti e dei Dispositivi di protezione (DPI)
1048707 Disinfezione di strumentario ed attrezzature
1048707 Sanificazione e disinfezione ambientale in accordo alla ldquoGuida allrsquouso dei disinfettantirdquo
Appropriato utilizzo dei farmaci antibiotici
PREVENZIONE DELLE INFEZIONI OCCUPAZIONALI DA HBV HCV HIV
La trasmissione di questi virus e`
essenzialmente di tipo parenterale e per
contaminazione di mucose eo di cute non
integra
PREVENZIONE PRECAUZIONI
UNIVERSALI
PRECAUZIONI UNIVERSALI
per sangue e altri liquidi biologici
1 Indossare i guanti sempre nellrsquo assistenza e
sostituirli dopo il contatto con ciascun
paziente
2 Indossare mascherine occhiali protettivi o
coprifaccia per particolari procedure
pericolose per schizzi di sangue
3 Indossare camici e grembiuli a protezione
dagli schizzi di sangue o altro materiale
PRECAUZIONI UNIVERSALI
1 Lavaggio delle mani accurato anche dopo la
rimozione dei guanti
2 Gli aghi non vanno reincappucciati piegati o rotti
neacute rimossi dalle siringhe o manipolati
3 dopo lrsquouso devono essere riposti in appositi
contenitori resistenti per lrsquoeliminazione
4 Operatori con lesioni essudative o dermatiti
secernenti non possono prestare assistenza
Principali vie di trasmissione nelle infezioni da HBV ndash HCV - HIV
Esposizione
parenterale
Contaminazione
mucose e cute
non integra
Tagli e punture
Schizzi e imbrattamenti
Rischio professionale da HBV
Rischio tra il 15 e il 35
Lrsquoinfezione si contrae per contatto con
sangue o emoderivati
liquidi biologici infetti (urine feci secrezioni naso- faringee latte bile liquido sinoviale e cerebrospinale sudore lacrime saliva e liquido seminalehellip)
HBV Modalita`di esposizione
A contatto diretto
tramite puntura con ago infetto
contaminazione di cute lesa
contaminazione delle mucose
HBV Modalita`di esposizione
B Contatto indiretto
superfici ambientali contaminate
lrsquoutilizzo delle mani ldquosporcherdquo per fumare
mangiare o strofinarsi gli occhi
mordersi le unghie
HBV rischio occupazionale
La carica virale dosi bassissime di plasma infetto
La durata e la frequenza delle esposizioni
1 anzianita` di servizio gt 20 anni infermieri
2 reparti chirurgici terapie intensive
3 laboratori
Rischio professionale da HDV
Patologia ad evoluzione cronica con gli stessicaratteri per serbatoio e modalita` ditrasmissione dellrsquoinfezione da HBV di cuirappresenta coinfezione o sovrainfezione
Risulta molto pericolosa per il personalededicato allrsquoassistenza
Modalita` di prevenzione simili ad HBV
Rischi professionale da HCV
E` compreso fra il 27 e il 10 (soggettiHCV- RNA pos) per lrsquoelevata prevalenza nellapopolazione
Modalita` piu` frequenti di contagio1 Puntura accidentale con ago
2 Contaminazione di mucose o cute lesa
3 Morso
Determinanti modalitagrave di contagio caricavirale stato clinico del paziente fonte
Rischio professionale da HIV
Rischio modesto (05 - 3 ) rispetto a HCV eHBV
Liquidi biologici fonti di esposizione 1 Sangue o fluidi o tessuti corporei contaminati da sangue
2 Liquido cerebrospinale amniotico peritoneale pleurico sinoviale e pericardico
3 Essudati infiammatori
4 Sperma o secrezioni vaginali
5 Latte umano
6 Colture cellulari del virus
HIV Rischio occupazionale
La carica infettante e` importante ed e` in
funzione della
1 quantita` di sangue inoculata
2 carica virale presente nel sangue
contaminante del paziente-fonte (stadio
clinico)
HIV Gerarchia del rischio
ALTO RISCHIO ferita profonda con ago ripieno di sangue
Contatto diretto con alte concentrazioni di virus
RISCHIO MEDIO Ferita con ago o lacerazione con strumento
visibilmente contaminato da sangue
Esposizione di ferita aperta o congiuntiva a sangueo fluidi corporei visibilmente contaminati dasangue
HIV Gerarchia del rischio
BASSO RISCHIO Ferita superficiale (senza sanguinamento)
Esposizione di ferita chiusa o altra mucosa (esclusa congiuntiva) a fluidi corporei contaminati da sangue
Contatto prolungato con sangue su ampie superfici cutanee o ferita cutanea da morsicatura
RISCHIO NON DOCUMENTATO Contaminazione di cute integra
Ferite con strumenti non contaminati da sangue
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 1
Caratteristiche infettanti del paziente - fonte
HBsAg pos (ultimi 12 mesi)
Anti-HCVpos
Anti-HIV pos o se ci si trova nel ldquoperiodo finestrardquosoggetto infetto ma con anticorpi non rilevabili(circa 45-60 gg raramente 6 mesi )
Stadio immunitario non noto o paziente nonconosciuto
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 2
Il paziente identificabile su consenso informato
(legge 13590 art5) viene sottoposto alla
determinazione urgente di
Anticorpi anti-HBV e HBsAg
Anticorpi anti-HCV
Anticorpi anti-HIV
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 3
Valutazione della necessita` della profilassi
ldquocounselingrdquo
Sottoscrizione del consenso o del rifiuto alla
profilassi
Valutazione nel tempo ldquofollow-uprdquo
Analisi generale degli infortuni in IOG
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Il numero degli
infortuni indicato
non contempla
quelli in itinere
Si precisa che i dati statistici presentati sullrsquoandamento infortunistico sono stati
elaborati dalle analisi comparate dei dati raccolti dal Servizio di Prevenzione e
Protezione e dallrsquoUfficio Personale fino al dicembre 2013
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Analisi generale infortuni
Analisi degli infortuni per reparto presidio
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
I picchi si registrano nelle sale operatorie e in traumatologia
Analisi dettagliata infortuni - 2013
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Evidente la preponderanza delle funzioni sanitarie non mediche
Analisi dettagliata infortuni - 2015
La percentuale piugrave alta egrave rappresentata da infortuni legati allrsquoattivitagrave quotidiana di
reparto e di carattere biologico
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Analisi dettagliata infortuni ndash 2013 Conclusioni
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
I dati sin qui analizzati confermano che le principali cause di infortunio
ovvero la puntura da ago cavo e da bisturi rappresentano il 41 del
totale
Gli infortuni avvengono durante le operazioni di sutura e
manipolazione del materiale nel 17 ca ciascuno e iniezioneprelievo
nel 11
Nel 61 dei casi lrsquoinfortunato egrave anche lrsquoutilizzatore del presidio e la
distribuzione degli infortuni a rischio potenziale biologico riguarda
principalmente le aree dei Blocchi Operatori con il 56dei casi
mentre lrsquo 11 avviene in odontostomatologia frequentata
principalmente da operatori in libera professione
PER SAPERNE DI PIUrsquo
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
lrsquoanalisi degli infortuni viene annualmente elaborata dal SPP
sulla base dei dati registrati degli infortuni occorsi al personale
dipendente attraverso al compilazione del modulo di rilevazione
dati M-SPP-06 (infortuni a rischio biologico potenziale) e grazie
alle informazioni fornite dal Servizio Risorse Umane Si riporta di
seguito una sintesi delle principali informazioni
PROCEDURE DA SEGUIRE IN CASO DI INFORTUNIO
INFORTUNIO ldquoA RISCHIO BIOLOGICOrdquo INFORTUNIO DI ALTRO TIPO
In caso di contatto abbondante con cute lesa eo puntura percutanea attenersi a
quanto indicato nella IO-SPP-045_RISCHIO BIOLOGICO il cui testo egrave po il seguente
indirizzo Intranet
Assicurazione qualitagrave gt Rischio Biologico gt Istruzione gt IO DS 045 V5
Avvisare il Preposto
Identificare il paziente fonte
Fare firmare il consenso informato
Effettuare il prelievo al paziente fonte
Recarsi in Pronto Soccorso per il prelievo a tempo zero e lattivazione delle procedure
del caso (a cura del Medico di Guardia po il Pronto Soccorso)
In caso di infortunio
Avvisare il Preposto appena possibile
Se lrsquoinfortunio avviene allrsquointerno dellrsquoIstituto
recarsi in Pronto Soccorso per le cure e lattivazione
delle procedure del caso (a cura del Medico di
Guardia po il Pronto Soccorso)
Deve essere data immediata comunicazione di qualsiasi infortunio anche se di lieve entitagrave al SPP ed al Servizio
Risorse Umane presentando il verbale di Pronto Soccorso ed una sintetica relazione scritta su quanto accaduto Per
procedure fuori standard interpellare il Servizio Prevenzione e Protezione
Esposizione lavorativa
Via muco- molti virus Herpes
cutanea Citomegalovirus
Parassitosi
Via aerea Mtuberculosis
Nmeningitidis
Esposizione lavorativa
Brucellosi Tubercolosi
DifteriteMeningite
Ingestione Salmonellosi Tifo Colera
Tularemia
Epatie A Rotavirus
Poliomielite Toxoplasmosi
Esposizione a batteri
Dati del CDC indicano unrsquo alta possibilitagrave
di esposizione a questi batteri
ndash Mycobacterium tuberculosis
ndash Bacillus anthracis
ndash Bordetella pertussis
ndash Brucella sp
ndash Neisseria meningitidis
Esempi di dose infettante
Minime Dosi Infettanti
Mtuberculosis 10 cells
Salmonella typhi 100000 cells
Listeria lt 1000 cells
Cryptosporidium lt10 cells
Rotavirus 10-100 iu
Vibrio cholera 1000000 cells
LrsquoAEROSOL
Ersquo il veicolo di infezione piugrave frequente
Determinanti sono la concentrazione e le
dimensioni delle particelle generate
particelle con diametro inferiore a 5m sono
le piugrave efficaci se inferiori a 3 m penetrano
fino a livello alveolare mentre le altre
vengono trattenute nei tratti aerei piugrave alti
(bronchi e bronchioli)
Patogeni a trasmissione aereaAgenti del Gruppo2-3
INFEZIONI
Varicella ndashZ
Influenza
Morbillo
Infezione Nmeningitidis
Rosolia
Tubercolosi
Pertosse
RISCHIO
Elevatointermedio
Basso
Elevato
Raro
Intermedio
Elevato
Intermedio
Esposizione a batteri
N meningitis
ndash Presente in essudati faringei liquido sinoviale urine feci CSF
ndash Aerosol dalla manipolazione degli isolati in laboratorio
ndash Vaccino disponibile
ndash Antibiotici Post-esposizione
Rifampicina o ciprofloxacina per os
Ceftriaxone IM
Esposizione a batteri
Mtuberculosisndash Presente nellrsquoescreato lavaggio gastrico CSF
urine e lesioni in persone con malattia in fase attiva (non latente)
ndash Trasmessi attraverso goccioline vaporizzate emmesse da persone con infezione in atto (ldquobacilliferordquo)
Bacilli possono sopravvivere per lunghi periodi
Esposizione a batteri
Tubercolosindash 90 delle persone infettate con TB non svilupperanno mai
TB attiva
ndash Persone infettate o esposte a TB non sono contagiose
ndash Sono contagiose solo le persone con malattia in fase
ATTIVA
Rischio occupazionale di trasmissione della TBC
Sintomatologia sfumata e ritardo nella diagnosi
Riemergenza della patologia per immigrazione da paesi con endemia
Emergenza ceppi multiresistenti
Maggior rischio per particolari attivita`
indagini broncoscopiche terapie per aerosolventilazione meccanica procedure di laboratorio oindagini autoptiche
Prevenzione della trasmissione della TBC in ospedale (CDC-Atlanta)
1 Prevenzione della formazione di ldquodroplet nucleirdquoinfetti nei soggetti TBC
DIAGNOSI E TERAPIA
2 Prevenzione della diffusione di ldquodroplet nucleirdquoinfetti nellrsquoambiente
PROTEZIONI DI VARIO TIPO (cabine a pressionenegativa maschere hellip)
Prevenzione della trasmissione della TBC in ospedale (CDC-Atlanta)
3 Riduzione della contaminazione microbica dellrsquoaria
VENTILAZIONE FILTRAZIONE (FILTRI HEPA)RAGGI UV MASCHERE FACCIALI
4 Programmi di sorveglianza periodica delpersonale
SCREENING PERIODICO DIAGNOSI PRECOCE ETRATTAMENTO
Patogeni trasmissibili per via cutanea
Brucella spp
Chlamydiophila spp
Cdiphteriae
Mtuberculosis
Nmeningitidis
Salmonella spp
Epstein Barr
Herpes simplex
Citomegalovirus
Parassitosi cutanee e
degli annessi
PROTOCOLLO OPERATIVO PER PATOGENI A TRASMISSIONE TRANSCUTANEA
1 Segnalazione allrsquoUfficio competente
2 Raccolta anamnestica e visita del dipendente
3 Consultazione del dermatologo
4 Denuncia di malattia infettiva al Servizio 1 dellaASL
5 Eventuale allontanamento dal servizio
6 Verifica dei contatti e della situazione igienica delluogo di lavoro
7 Individuazione delle misure igienico-sanitarie daadottare
Patogeni trasmissibili per ingestione
Brucellosi
Tubercolosi
Difterite
Meningite
Salmonellosi
Febbre Tifoide
Colera
Tularemia
Cdifficile
Epatite A
Rotavirus
Poliomielite
Toxoplasmosi
Modalita` di Infezione dei patogeni trasmissibili per ingestione
Modalita` di Infezione
pipettamento
gocce di materiale infetto sulle labbra
oggetti o dita contaminati portati a contatto
con la bocca
consumo di alimenti sul luogo di lavoro
PROTOCOLLO OPERATIVO IN CASO DI SALMONELLOSI
1 Ricerca colturale (feci) per tutti i dipendenti
allrsquoassunzione e periodicamante (una volta
lrsquoanno) negli addetti alla ristorazione
2 In caso di positivita` indagine
epidemiologica per risalire alla fonte ( altri
casi situazioni rischio)
PROTOCOLLO OPERATIVO
3 Denuncia per malattia infettiva al Servizio
1 dellrdquoASL
4 Controlli dopo chemioterapia sino alla
negativizzazione della coprocoltura
5 Se il dipendente manipola alimenti ersquo
opportuno allontanarlo temporaneamente
dal servizio
CLOSTRIDIUM DIFFICILE
Contaminazione ambientale (suppellettili
pavimenti)
Personale (soprattutto mani)
C difficile puograve persistere per mesi essendo
sporigeno
Clostridium difficile
FATTORI DI RISCHIO
1 individuali
2 batterici
3 ospedalieri
Reparti piugrave a rischio in ordine decrescente
terapie intensive reparti chirurgici medicine
Fattori Ospedalieri
Durata della degenza il 50 dei pazienti puograve divenire positivo dopo 4 settimane di degenza
Terapia antibiotica soprattutto se combinata e protratta
Profilassi perioperatoria ove non applicata correttamente (inopportuno
prolungamento della profilassi)
Mani del personale come veicolo di infezione
Presidi assistenziali padelle pappagalli termometri a mercurio ed elettronici fonendoscopi bracciali dei misuratori di pressione elettrocardiografi apparecchi per dialisi sacche di infusione etc
Ambiente di degenza (letti strutture metalliche pavimento toilette) contaminato da spore (sia da parte di portatori asintomatici che di pazienti sintomatici) che possono persistere nellrsquoambiente per mesi
NB gli spostamenti in stanze diverse favoriscono la disseminazione di spore e la contaminazione ambientale qualora piugrave casi si manifestino in stanze diverse si puograve ipotizzare che vi sia un ruolo dellrsquoambiente quale possibile causa
PROCEDURE DI CONTROLLO
Identificazione precoce dei casi
Isolamento del paziente (se unico caso) o coortazione dei pazienti infetti (se piugrave casi)
Applicazione delle misure igieniche
1048707 Lavaggio mani
1048707 Corretto utilizzo dei guanti e dei Dispositivi di protezione (DPI)
1048707 Disinfezione di strumentario ed attrezzature
1048707 Sanificazione e disinfezione ambientale in accordo alla ldquoGuida allrsquouso dei disinfettantirdquo
Appropriato utilizzo dei farmaci antibiotici
PREVENZIONE DELLE INFEZIONI OCCUPAZIONALI DA HBV HCV HIV
La trasmissione di questi virus e`
essenzialmente di tipo parenterale e per
contaminazione di mucose eo di cute non
integra
PREVENZIONE PRECAUZIONI
UNIVERSALI
PRECAUZIONI UNIVERSALI
per sangue e altri liquidi biologici
1 Indossare i guanti sempre nellrsquo assistenza e
sostituirli dopo il contatto con ciascun
paziente
2 Indossare mascherine occhiali protettivi o
coprifaccia per particolari procedure
pericolose per schizzi di sangue
3 Indossare camici e grembiuli a protezione
dagli schizzi di sangue o altro materiale
PRECAUZIONI UNIVERSALI
1 Lavaggio delle mani accurato anche dopo la
rimozione dei guanti
2 Gli aghi non vanno reincappucciati piegati o rotti
neacute rimossi dalle siringhe o manipolati
3 dopo lrsquouso devono essere riposti in appositi
contenitori resistenti per lrsquoeliminazione
4 Operatori con lesioni essudative o dermatiti
secernenti non possono prestare assistenza
Principali vie di trasmissione nelle infezioni da HBV ndash HCV - HIV
Esposizione
parenterale
Contaminazione
mucose e cute
non integra
Tagli e punture
Schizzi e imbrattamenti
Rischio professionale da HBV
Rischio tra il 15 e il 35
Lrsquoinfezione si contrae per contatto con
sangue o emoderivati
liquidi biologici infetti (urine feci secrezioni naso- faringee latte bile liquido sinoviale e cerebrospinale sudore lacrime saliva e liquido seminalehellip)
HBV Modalita`di esposizione
A contatto diretto
tramite puntura con ago infetto
contaminazione di cute lesa
contaminazione delle mucose
HBV Modalita`di esposizione
B Contatto indiretto
superfici ambientali contaminate
lrsquoutilizzo delle mani ldquosporcherdquo per fumare
mangiare o strofinarsi gli occhi
mordersi le unghie
HBV rischio occupazionale
La carica virale dosi bassissime di plasma infetto
La durata e la frequenza delle esposizioni
1 anzianita` di servizio gt 20 anni infermieri
2 reparti chirurgici terapie intensive
3 laboratori
Rischio professionale da HDV
Patologia ad evoluzione cronica con gli stessicaratteri per serbatoio e modalita` ditrasmissione dellrsquoinfezione da HBV di cuirappresenta coinfezione o sovrainfezione
Risulta molto pericolosa per il personalededicato allrsquoassistenza
Modalita` di prevenzione simili ad HBV
Rischi professionale da HCV
E` compreso fra il 27 e il 10 (soggettiHCV- RNA pos) per lrsquoelevata prevalenza nellapopolazione
Modalita` piu` frequenti di contagio1 Puntura accidentale con ago
2 Contaminazione di mucose o cute lesa
3 Morso
Determinanti modalitagrave di contagio caricavirale stato clinico del paziente fonte
Rischio professionale da HIV
Rischio modesto (05 - 3 ) rispetto a HCV eHBV
Liquidi biologici fonti di esposizione 1 Sangue o fluidi o tessuti corporei contaminati da sangue
2 Liquido cerebrospinale amniotico peritoneale pleurico sinoviale e pericardico
3 Essudati infiammatori
4 Sperma o secrezioni vaginali
5 Latte umano
6 Colture cellulari del virus
HIV Rischio occupazionale
La carica infettante e` importante ed e` in
funzione della
1 quantita` di sangue inoculata
2 carica virale presente nel sangue
contaminante del paziente-fonte (stadio
clinico)
HIV Gerarchia del rischio
ALTO RISCHIO ferita profonda con ago ripieno di sangue
Contatto diretto con alte concentrazioni di virus
RISCHIO MEDIO Ferita con ago o lacerazione con strumento
visibilmente contaminato da sangue
Esposizione di ferita aperta o congiuntiva a sangueo fluidi corporei visibilmente contaminati dasangue
HIV Gerarchia del rischio
BASSO RISCHIO Ferita superficiale (senza sanguinamento)
Esposizione di ferita chiusa o altra mucosa (esclusa congiuntiva) a fluidi corporei contaminati da sangue
Contatto prolungato con sangue su ampie superfici cutanee o ferita cutanea da morsicatura
RISCHIO NON DOCUMENTATO Contaminazione di cute integra
Ferite con strumenti non contaminati da sangue
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 1
Caratteristiche infettanti del paziente - fonte
HBsAg pos (ultimi 12 mesi)
Anti-HCVpos
Anti-HIV pos o se ci si trova nel ldquoperiodo finestrardquosoggetto infetto ma con anticorpi non rilevabili(circa 45-60 gg raramente 6 mesi )
Stadio immunitario non noto o paziente nonconosciuto
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 2
Il paziente identificabile su consenso informato
(legge 13590 art5) viene sottoposto alla
determinazione urgente di
Anticorpi anti-HBV e HBsAg
Anticorpi anti-HCV
Anticorpi anti-HIV
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 3
Valutazione della necessita` della profilassi
ldquocounselingrdquo
Sottoscrizione del consenso o del rifiuto alla
profilassi
Valutazione nel tempo ldquofollow-uprdquo
Analisi generale degli infortuni in IOG
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Il numero degli
infortuni indicato
non contempla
quelli in itinere
Si precisa che i dati statistici presentati sullrsquoandamento infortunistico sono stati
elaborati dalle analisi comparate dei dati raccolti dal Servizio di Prevenzione e
Protezione e dallrsquoUfficio Personale fino al dicembre 2013
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Analisi generale infortuni
Analisi degli infortuni per reparto presidio
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
I picchi si registrano nelle sale operatorie e in traumatologia
Analisi dettagliata infortuni - 2013
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Evidente la preponderanza delle funzioni sanitarie non mediche
Analisi dettagliata infortuni - 2015
La percentuale piugrave alta egrave rappresentata da infortuni legati allrsquoattivitagrave quotidiana di
reparto e di carattere biologico
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Analisi dettagliata infortuni ndash 2013 Conclusioni
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
I dati sin qui analizzati confermano che le principali cause di infortunio
ovvero la puntura da ago cavo e da bisturi rappresentano il 41 del
totale
Gli infortuni avvengono durante le operazioni di sutura e
manipolazione del materiale nel 17 ca ciascuno e iniezioneprelievo
nel 11
Nel 61 dei casi lrsquoinfortunato egrave anche lrsquoutilizzatore del presidio e la
distribuzione degli infortuni a rischio potenziale biologico riguarda
principalmente le aree dei Blocchi Operatori con il 56dei casi
mentre lrsquo 11 avviene in odontostomatologia frequentata
principalmente da operatori in libera professione
PER SAPERNE DI PIUrsquo
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
lrsquoanalisi degli infortuni viene annualmente elaborata dal SPP
sulla base dei dati registrati degli infortuni occorsi al personale
dipendente attraverso al compilazione del modulo di rilevazione
dati M-SPP-06 (infortuni a rischio biologico potenziale) e grazie
alle informazioni fornite dal Servizio Risorse Umane Si riporta di
seguito una sintesi delle principali informazioni
PROCEDURE DA SEGUIRE IN CASO DI INFORTUNIO
INFORTUNIO ldquoA RISCHIO BIOLOGICOrdquo INFORTUNIO DI ALTRO TIPO
In caso di contatto abbondante con cute lesa eo puntura percutanea attenersi a
quanto indicato nella IO-SPP-045_RISCHIO BIOLOGICO il cui testo egrave po il seguente
indirizzo Intranet
Assicurazione qualitagrave gt Rischio Biologico gt Istruzione gt IO DS 045 V5
Avvisare il Preposto
Identificare il paziente fonte
Fare firmare il consenso informato
Effettuare il prelievo al paziente fonte
Recarsi in Pronto Soccorso per il prelievo a tempo zero e lattivazione delle procedure
del caso (a cura del Medico di Guardia po il Pronto Soccorso)
In caso di infortunio
Avvisare il Preposto appena possibile
Se lrsquoinfortunio avviene allrsquointerno dellrsquoIstituto
recarsi in Pronto Soccorso per le cure e lattivazione
delle procedure del caso (a cura del Medico di
Guardia po il Pronto Soccorso)
Deve essere data immediata comunicazione di qualsiasi infortunio anche se di lieve entitagrave al SPP ed al Servizio
Risorse Umane presentando il verbale di Pronto Soccorso ed una sintetica relazione scritta su quanto accaduto Per
procedure fuori standard interpellare il Servizio Prevenzione e Protezione
Esposizione lavorativa
Brucellosi Tubercolosi
DifteriteMeningite
Ingestione Salmonellosi Tifo Colera
Tularemia
Epatie A Rotavirus
Poliomielite Toxoplasmosi
Esposizione a batteri
Dati del CDC indicano unrsquo alta possibilitagrave
di esposizione a questi batteri
ndash Mycobacterium tuberculosis
ndash Bacillus anthracis
ndash Bordetella pertussis
ndash Brucella sp
ndash Neisseria meningitidis
Esempi di dose infettante
Minime Dosi Infettanti
Mtuberculosis 10 cells
Salmonella typhi 100000 cells
Listeria lt 1000 cells
Cryptosporidium lt10 cells
Rotavirus 10-100 iu
Vibrio cholera 1000000 cells
LrsquoAEROSOL
Ersquo il veicolo di infezione piugrave frequente
Determinanti sono la concentrazione e le
dimensioni delle particelle generate
particelle con diametro inferiore a 5m sono
le piugrave efficaci se inferiori a 3 m penetrano
fino a livello alveolare mentre le altre
vengono trattenute nei tratti aerei piugrave alti
(bronchi e bronchioli)
Patogeni a trasmissione aereaAgenti del Gruppo2-3
INFEZIONI
Varicella ndashZ
Influenza
Morbillo
Infezione Nmeningitidis
Rosolia
Tubercolosi
Pertosse
RISCHIO
Elevatointermedio
Basso
Elevato
Raro
Intermedio
Elevato
Intermedio
Esposizione a batteri
N meningitis
ndash Presente in essudati faringei liquido sinoviale urine feci CSF
ndash Aerosol dalla manipolazione degli isolati in laboratorio
ndash Vaccino disponibile
ndash Antibiotici Post-esposizione
Rifampicina o ciprofloxacina per os
Ceftriaxone IM
Esposizione a batteri
Mtuberculosisndash Presente nellrsquoescreato lavaggio gastrico CSF
urine e lesioni in persone con malattia in fase attiva (non latente)
ndash Trasmessi attraverso goccioline vaporizzate emmesse da persone con infezione in atto (ldquobacilliferordquo)
Bacilli possono sopravvivere per lunghi periodi
Esposizione a batteri
Tubercolosindash 90 delle persone infettate con TB non svilupperanno mai
TB attiva
ndash Persone infettate o esposte a TB non sono contagiose
ndash Sono contagiose solo le persone con malattia in fase
ATTIVA
Rischio occupazionale di trasmissione della TBC
Sintomatologia sfumata e ritardo nella diagnosi
Riemergenza della patologia per immigrazione da paesi con endemia
Emergenza ceppi multiresistenti
Maggior rischio per particolari attivita`
indagini broncoscopiche terapie per aerosolventilazione meccanica procedure di laboratorio oindagini autoptiche
Prevenzione della trasmissione della TBC in ospedale (CDC-Atlanta)
1 Prevenzione della formazione di ldquodroplet nucleirdquoinfetti nei soggetti TBC
DIAGNOSI E TERAPIA
2 Prevenzione della diffusione di ldquodroplet nucleirdquoinfetti nellrsquoambiente
PROTEZIONI DI VARIO TIPO (cabine a pressionenegativa maschere hellip)
Prevenzione della trasmissione della TBC in ospedale (CDC-Atlanta)
3 Riduzione della contaminazione microbica dellrsquoaria
VENTILAZIONE FILTRAZIONE (FILTRI HEPA)RAGGI UV MASCHERE FACCIALI
4 Programmi di sorveglianza periodica delpersonale
SCREENING PERIODICO DIAGNOSI PRECOCE ETRATTAMENTO
Patogeni trasmissibili per via cutanea
Brucella spp
Chlamydiophila spp
Cdiphteriae
Mtuberculosis
Nmeningitidis
Salmonella spp
Epstein Barr
Herpes simplex
Citomegalovirus
Parassitosi cutanee e
degli annessi
PROTOCOLLO OPERATIVO PER PATOGENI A TRASMISSIONE TRANSCUTANEA
1 Segnalazione allrsquoUfficio competente
2 Raccolta anamnestica e visita del dipendente
3 Consultazione del dermatologo
4 Denuncia di malattia infettiva al Servizio 1 dellaASL
5 Eventuale allontanamento dal servizio
6 Verifica dei contatti e della situazione igienica delluogo di lavoro
7 Individuazione delle misure igienico-sanitarie daadottare
Patogeni trasmissibili per ingestione
Brucellosi
Tubercolosi
Difterite
Meningite
Salmonellosi
Febbre Tifoide
Colera
Tularemia
Cdifficile
Epatite A
Rotavirus
Poliomielite
Toxoplasmosi
Modalita` di Infezione dei patogeni trasmissibili per ingestione
Modalita` di Infezione
pipettamento
gocce di materiale infetto sulle labbra
oggetti o dita contaminati portati a contatto
con la bocca
consumo di alimenti sul luogo di lavoro
PROTOCOLLO OPERATIVO IN CASO DI SALMONELLOSI
1 Ricerca colturale (feci) per tutti i dipendenti
allrsquoassunzione e periodicamante (una volta
lrsquoanno) negli addetti alla ristorazione
2 In caso di positivita` indagine
epidemiologica per risalire alla fonte ( altri
casi situazioni rischio)
PROTOCOLLO OPERATIVO
3 Denuncia per malattia infettiva al Servizio
1 dellrdquoASL
4 Controlli dopo chemioterapia sino alla
negativizzazione della coprocoltura
5 Se il dipendente manipola alimenti ersquo
opportuno allontanarlo temporaneamente
dal servizio
CLOSTRIDIUM DIFFICILE
Contaminazione ambientale (suppellettili
pavimenti)
Personale (soprattutto mani)
C difficile puograve persistere per mesi essendo
sporigeno
Clostridium difficile
FATTORI DI RISCHIO
1 individuali
2 batterici
3 ospedalieri
Reparti piugrave a rischio in ordine decrescente
terapie intensive reparti chirurgici medicine
Fattori Ospedalieri
Durata della degenza il 50 dei pazienti puograve divenire positivo dopo 4 settimane di degenza
Terapia antibiotica soprattutto se combinata e protratta
Profilassi perioperatoria ove non applicata correttamente (inopportuno
prolungamento della profilassi)
Mani del personale come veicolo di infezione
Presidi assistenziali padelle pappagalli termometri a mercurio ed elettronici fonendoscopi bracciali dei misuratori di pressione elettrocardiografi apparecchi per dialisi sacche di infusione etc
Ambiente di degenza (letti strutture metalliche pavimento toilette) contaminato da spore (sia da parte di portatori asintomatici che di pazienti sintomatici) che possono persistere nellrsquoambiente per mesi
NB gli spostamenti in stanze diverse favoriscono la disseminazione di spore e la contaminazione ambientale qualora piugrave casi si manifestino in stanze diverse si puograve ipotizzare che vi sia un ruolo dellrsquoambiente quale possibile causa
PROCEDURE DI CONTROLLO
Identificazione precoce dei casi
Isolamento del paziente (se unico caso) o coortazione dei pazienti infetti (se piugrave casi)
Applicazione delle misure igieniche
1048707 Lavaggio mani
1048707 Corretto utilizzo dei guanti e dei Dispositivi di protezione (DPI)
1048707 Disinfezione di strumentario ed attrezzature
1048707 Sanificazione e disinfezione ambientale in accordo alla ldquoGuida allrsquouso dei disinfettantirdquo
Appropriato utilizzo dei farmaci antibiotici
PREVENZIONE DELLE INFEZIONI OCCUPAZIONALI DA HBV HCV HIV
La trasmissione di questi virus e`
essenzialmente di tipo parenterale e per
contaminazione di mucose eo di cute non
integra
PREVENZIONE PRECAUZIONI
UNIVERSALI
PRECAUZIONI UNIVERSALI
per sangue e altri liquidi biologici
1 Indossare i guanti sempre nellrsquo assistenza e
sostituirli dopo il contatto con ciascun
paziente
2 Indossare mascherine occhiali protettivi o
coprifaccia per particolari procedure
pericolose per schizzi di sangue
3 Indossare camici e grembiuli a protezione
dagli schizzi di sangue o altro materiale
PRECAUZIONI UNIVERSALI
1 Lavaggio delle mani accurato anche dopo la
rimozione dei guanti
2 Gli aghi non vanno reincappucciati piegati o rotti
neacute rimossi dalle siringhe o manipolati
3 dopo lrsquouso devono essere riposti in appositi
contenitori resistenti per lrsquoeliminazione
4 Operatori con lesioni essudative o dermatiti
secernenti non possono prestare assistenza
Principali vie di trasmissione nelle infezioni da HBV ndash HCV - HIV
Esposizione
parenterale
Contaminazione
mucose e cute
non integra
Tagli e punture
Schizzi e imbrattamenti
Rischio professionale da HBV
Rischio tra il 15 e il 35
Lrsquoinfezione si contrae per contatto con
sangue o emoderivati
liquidi biologici infetti (urine feci secrezioni naso- faringee latte bile liquido sinoviale e cerebrospinale sudore lacrime saliva e liquido seminalehellip)
HBV Modalita`di esposizione
A contatto diretto
tramite puntura con ago infetto
contaminazione di cute lesa
contaminazione delle mucose
HBV Modalita`di esposizione
B Contatto indiretto
superfici ambientali contaminate
lrsquoutilizzo delle mani ldquosporcherdquo per fumare
mangiare o strofinarsi gli occhi
mordersi le unghie
HBV rischio occupazionale
La carica virale dosi bassissime di plasma infetto
La durata e la frequenza delle esposizioni
1 anzianita` di servizio gt 20 anni infermieri
2 reparti chirurgici terapie intensive
3 laboratori
Rischio professionale da HDV
Patologia ad evoluzione cronica con gli stessicaratteri per serbatoio e modalita` ditrasmissione dellrsquoinfezione da HBV di cuirappresenta coinfezione o sovrainfezione
Risulta molto pericolosa per il personalededicato allrsquoassistenza
Modalita` di prevenzione simili ad HBV
Rischi professionale da HCV
E` compreso fra il 27 e il 10 (soggettiHCV- RNA pos) per lrsquoelevata prevalenza nellapopolazione
Modalita` piu` frequenti di contagio1 Puntura accidentale con ago
2 Contaminazione di mucose o cute lesa
3 Morso
Determinanti modalitagrave di contagio caricavirale stato clinico del paziente fonte
Rischio professionale da HIV
Rischio modesto (05 - 3 ) rispetto a HCV eHBV
Liquidi biologici fonti di esposizione 1 Sangue o fluidi o tessuti corporei contaminati da sangue
2 Liquido cerebrospinale amniotico peritoneale pleurico sinoviale e pericardico
3 Essudati infiammatori
4 Sperma o secrezioni vaginali
5 Latte umano
6 Colture cellulari del virus
HIV Rischio occupazionale
La carica infettante e` importante ed e` in
funzione della
1 quantita` di sangue inoculata
2 carica virale presente nel sangue
contaminante del paziente-fonte (stadio
clinico)
HIV Gerarchia del rischio
ALTO RISCHIO ferita profonda con ago ripieno di sangue
Contatto diretto con alte concentrazioni di virus
RISCHIO MEDIO Ferita con ago o lacerazione con strumento
visibilmente contaminato da sangue
Esposizione di ferita aperta o congiuntiva a sangueo fluidi corporei visibilmente contaminati dasangue
HIV Gerarchia del rischio
BASSO RISCHIO Ferita superficiale (senza sanguinamento)
Esposizione di ferita chiusa o altra mucosa (esclusa congiuntiva) a fluidi corporei contaminati da sangue
Contatto prolungato con sangue su ampie superfici cutanee o ferita cutanea da morsicatura
RISCHIO NON DOCUMENTATO Contaminazione di cute integra
Ferite con strumenti non contaminati da sangue
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 1
Caratteristiche infettanti del paziente - fonte
HBsAg pos (ultimi 12 mesi)
Anti-HCVpos
Anti-HIV pos o se ci si trova nel ldquoperiodo finestrardquosoggetto infetto ma con anticorpi non rilevabili(circa 45-60 gg raramente 6 mesi )
Stadio immunitario non noto o paziente nonconosciuto
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 2
Il paziente identificabile su consenso informato
(legge 13590 art5) viene sottoposto alla
determinazione urgente di
Anticorpi anti-HBV e HBsAg
Anticorpi anti-HCV
Anticorpi anti-HIV
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 3
Valutazione della necessita` della profilassi
ldquocounselingrdquo
Sottoscrizione del consenso o del rifiuto alla
profilassi
Valutazione nel tempo ldquofollow-uprdquo
Analisi generale degli infortuni in IOG
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Il numero degli
infortuni indicato
non contempla
quelli in itinere
Si precisa che i dati statistici presentati sullrsquoandamento infortunistico sono stati
elaborati dalle analisi comparate dei dati raccolti dal Servizio di Prevenzione e
Protezione e dallrsquoUfficio Personale fino al dicembre 2013
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Analisi generale infortuni
Analisi degli infortuni per reparto presidio
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
I picchi si registrano nelle sale operatorie e in traumatologia
Analisi dettagliata infortuni - 2013
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Evidente la preponderanza delle funzioni sanitarie non mediche
Analisi dettagliata infortuni - 2015
La percentuale piugrave alta egrave rappresentata da infortuni legati allrsquoattivitagrave quotidiana di
reparto e di carattere biologico
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Analisi dettagliata infortuni ndash 2013 Conclusioni
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
I dati sin qui analizzati confermano che le principali cause di infortunio
ovvero la puntura da ago cavo e da bisturi rappresentano il 41 del
totale
Gli infortuni avvengono durante le operazioni di sutura e
manipolazione del materiale nel 17 ca ciascuno e iniezioneprelievo
nel 11
Nel 61 dei casi lrsquoinfortunato egrave anche lrsquoutilizzatore del presidio e la
distribuzione degli infortuni a rischio potenziale biologico riguarda
principalmente le aree dei Blocchi Operatori con il 56dei casi
mentre lrsquo 11 avviene in odontostomatologia frequentata
principalmente da operatori in libera professione
PER SAPERNE DI PIUrsquo
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
lrsquoanalisi degli infortuni viene annualmente elaborata dal SPP
sulla base dei dati registrati degli infortuni occorsi al personale
dipendente attraverso al compilazione del modulo di rilevazione
dati M-SPP-06 (infortuni a rischio biologico potenziale) e grazie
alle informazioni fornite dal Servizio Risorse Umane Si riporta di
seguito una sintesi delle principali informazioni
PROCEDURE DA SEGUIRE IN CASO DI INFORTUNIO
INFORTUNIO ldquoA RISCHIO BIOLOGICOrdquo INFORTUNIO DI ALTRO TIPO
In caso di contatto abbondante con cute lesa eo puntura percutanea attenersi a
quanto indicato nella IO-SPP-045_RISCHIO BIOLOGICO il cui testo egrave po il seguente
indirizzo Intranet
Assicurazione qualitagrave gt Rischio Biologico gt Istruzione gt IO DS 045 V5
Avvisare il Preposto
Identificare il paziente fonte
Fare firmare il consenso informato
Effettuare il prelievo al paziente fonte
Recarsi in Pronto Soccorso per il prelievo a tempo zero e lattivazione delle procedure
del caso (a cura del Medico di Guardia po il Pronto Soccorso)
In caso di infortunio
Avvisare il Preposto appena possibile
Se lrsquoinfortunio avviene allrsquointerno dellrsquoIstituto
recarsi in Pronto Soccorso per le cure e lattivazione
delle procedure del caso (a cura del Medico di
Guardia po il Pronto Soccorso)
Deve essere data immediata comunicazione di qualsiasi infortunio anche se di lieve entitagrave al SPP ed al Servizio
Risorse Umane presentando il verbale di Pronto Soccorso ed una sintetica relazione scritta su quanto accaduto Per
procedure fuori standard interpellare il Servizio Prevenzione e Protezione
Esposizione a batteri
Dati del CDC indicano unrsquo alta possibilitagrave
di esposizione a questi batteri
ndash Mycobacterium tuberculosis
ndash Bacillus anthracis
ndash Bordetella pertussis
ndash Brucella sp
ndash Neisseria meningitidis
Esempi di dose infettante
Minime Dosi Infettanti
Mtuberculosis 10 cells
Salmonella typhi 100000 cells
Listeria lt 1000 cells
Cryptosporidium lt10 cells
Rotavirus 10-100 iu
Vibrio cholera 1000000 cells
LrsquoAEROSOL
Ersquo il veicolo di infezione piugrave frequente
Determinanti sono la concentrazione e le
dimensioni delle particelle generate
particelle con diametro inferiore a 5m sono
le piugrave efficaci se inferiori a 3 m penetrano
fino a livello alveolare mentre le altre
vengono trattenute nei tratti aerei piugrave alti
(bronchi e bronchioli)
Patogeni a trasmissione aereaAgenti del Gruppo2-3
INFEZIONI
Varicella ndashZ
Influenza
Morbillo
Infezione Nmeningitidis
Rosolia
Tubercolosi
Pertosse
RISCHIO
Elevatointermedio
Basso
Elevato
Raro
Intermedio
Elevato
Intermedio
Esposizione a batteri
N meningitis
ndash Presente in essudati faringei liquido sinoviale urine feci CSF
ndash Aerosol dalla manipolazione degli isolati in laboratorio
ndash Vaccino disponibile
ndash Antibiotici Post-esposizione
Rifampicina o ciprofloxacina per os
Ceftriaxone IM
Esposizione a batteri
Mtuberculosisndash Presente nellrsquoescreato lavaggio gastrico CSF
urine e lesioni in persone con malattia in fase attiva (non latente)
ndash Trasmessi attraverso goccioline vaporizzate emmesse da persone con infezione in atto (ldquobacilliferordquo)
Bacilli possono sopravvivere per lunghi periodi
Esposizione a batteri
Tubercolosindash 90 delle persone infettate con TB non svilupperanno mai
TB attiva
ndash Persone infettate o esposte a TB non sono contagiose
ndash Sono contagiose solo le persone con malattia in fase
ATTIVA
Rischio occupazionale di trasmissione della TBC
Sintomatologia sfumata e ritardo nella diagnosi
Riemergenza della patologia per immigrazione da paesi con endemia
Emergenza ceppi multiresistenti
Maggior rischio per particolari attivita`
indagini broncoscopiche terapie per aerosolventilazione meccanica procedure di laboratorio oindagini autoptiche
Prevenzione della trasmissione della TBC in ospedale (CDC-Atlanta)
1 Prevenzione della formazione di ldquodroplet nucleirdquoinfetti nei soggetti TBC
DIAGNOSI E TERAPIA
2 Prevenzione della diffusione di ldquodroplet nucleirdquoinfetti nellrsquoambiente
PROTEZIONI DI VARIO TIPO (cabine a pressionenegativa maschere hellip)
Prevenzione della trasmissione della TBC in ospedale (CDC-Atlanta)
3 Riduzione della contaminazione microbica dellrsquoaria
VENTILAZIONE FILTRAZIONE (FILTRI HEPA)RAGGI UV MASCHERE FACCIALI
4 Programmi di sorveglianza periodica delpersonale
SCREENING PERIODICO DIAGNOSI PRECOCE ETRATTAMENTO
Patogeni trasmissibili per via cutanea
Brucella spp
Chlamydiophila spp
Cdiphteriae
Mtuberculosis
Nmeningitidis
Salmonella spp
Epstein Barr
Herpes simplex
Citomegalovirus
Parassitosi cutanee e
degli annessi
PROTOCOLLO OPERATIVO PER PATOGENI A TRASMISSIONE TRANSCUTANEA
1 Segnalazione allrsquoUfficio competente
2 Raccolta anamnestica e visita del dipendente
3 Consultazione del dermatologo
4 Denuncia di malattia infettiva al Servizio 1 dellaASL
5 Eventuale allontanamento dal servizio
6 Verifica dei contatti e della situazione igienica delluogo di lavoro
7 Individuazione delle misure igienico-sanitarie daadottare
Patogeni trasmissibili per ingestione
Brucellosi
Tubercolosi
Difterite
Meningite
Salmonellosi
Febbre Tifoide
Colera
Tularemia
Cdifficile
Epatite A
Rotavirus
Poliomielite
Toxoplasmosi
Modalita` di Infezione dei patogeni trasmissibili per ingestione
Modalita` di Infezione
pipettamento
gocce di materiale infetto sulle labbra
oggetti o dita contaminati portati a contatto
con la bocca
consumo di alimenti sul luogo di lavoro
PROTOCOLLO OPERATIVO IN CASO DI SALMONELLOSI
1 Ricerca colturale (feci) per tutti i dipendenti
allrsquoassunzione e periodicamante (una volta
lrsquoanno) negli addetti alla ristorazione
2 In caso di positivita` indagine
epidemiologica per risalire alla fonte ( altri
casi situazioni rischio)
PROTOCOLLO OPERATIVO
3 Denuncia per malattia infettiva al Servizio
1 dellrdquoASL
4 Controlli dopo chemioterapia sino alla
negativizzazione della coprocoltura
5 Se il dipendente manipola alimenti ersquo
opportuno allontanarlo temporaneamente
dal servizio
CLOSTRIDIUM DIFFICILE
Contaminazione ambientale (suppellettili
pavimenti)
Personale (soprattutto mani)
C difficile puograve persistere per mesi essendo
sporigeno
Clostridium difficile
FATTORI DI RISCHIO
1 individuali
2 batterici
3 ospedalieri
Reparti piugrave a rischio in ordine decrescente
terapie intensive reparti chirurgici medicine
Fattori Ospedalieri
Durata della degenza il 50 dei pazienti puograve divenire positivo dopo 4 settimane di degenza
Terapia antibiotica soprattutto se combinata e protratta
Profilassi perioperatoria ove non applicata correttamente (inopportuno
prolungamento della profilassi)
Mani del personale come veicolo di infezione
Presidi assistenziali padelle pappagalli termometri a mercurio ed elettronici fonendoscopi bracciali dei misuratori di pressione elettrocardiografi apparecchi per dialisi sacche di infusione etc
Ambiente di degenza (letti strutture metalliche pavimento toilette) contaminato da spore (sia da parte di portatori asintomatici che di pazienti sintomatici) che possono persistere nellrsquoambiente per mesi
NB gli spostamenti in stanze diverse favoriscono la disseminazione di spore e la contaminazione ambientale qualora piugrave casi si manifestino in stanze diverse si puograve ipotizzare che vi sia un ruolo dellrsquoambiente quale possibile causa
PROCEDURE DI CONTROLLO
Identificazione precoce dei casi
Isolamento del paziente (se unico caso) o coortazione dei pazienti infetti (se piugrave casi)
Applicazione delle misure igieniche
1048707 Lavaggio mani
1048707 Corretto utilizzo dei guanti e dei Dispositivi di protezione (DPI)
1048707 Disinfezione di strumentario ed attrezzature
1048707 Sanificazione e disinfezione ambientale in accordo alla ldquoGuida allrsquouso dei disinfettantirdquo
Appropriato utilizzo dei farmaci antibiotici
PREVENZIONE DELLE INFEZIONI OCCUPAZIONALI DA HBV HCV HIV
La trasmissione di questi virus e`
essenzialmente di tipo parenterale e per
contaminazione di mucose eo di cute non
integra
PREVENZIONE PRECAUZIONI
UNIVERSALI
PRECAUZIONI UNIVERSALI
per sangue e altri liquidi biologici
1 Indossare i guanti sempre nellrsquo assistenza e
sostituirli dopo il contatto con ciascun
paziente
2 Indossare mascherine occhiali protettivi o
coprifaccia per particolari procedure
pericolose per schizzi di sangue
3 Indossare camici e grembiuli a protezione
dagli schizzi di sangue o altro materiale
PRECAUZIONI UNIVERSALI
1 Lavaggio delle mani accurato anche dopo la
rimozione dei guanti
2 Gli aghi non vanno reincappucciati piegati o rotti
neacute rimossi dalle siringhe o manipolati
3 dopo lrsquouso devono essere riposti in appositi
contenitori resistenti per lrsquoeliminazione
4 Operatori con lesioni essudative o dermatiti
secernenti non possono prestare assistenza
Principali vie di trasmissione nelle infezioni da HBV ndash HCV - HIV
Esposizione
parenterale
Contaminazione
mucose e cute
non integra
Tagli e punture
Schizzi e imbrattamenti
Rischio professionale da HBV
Rischio tra il 15 e il 35
Lrsquoinfezione si contrae per contatto con
sangue o emoderivati
liquidi biologici infetti (urine feci secrezioni naso- faringee latte bile liquido sinoviale e cerebrospinale sudore lacrime saliva e liquido seminalehellip)
HBV Modalita`di esposizione
A contatto diretto
tramite puntura con ago infetto
contaminazione di cute lesa
contaminazione delle mucose
HBV Modalita`di esposizione
B Contatto indiretto
superfici ambientali contaminate
lrsquoutilizzo delle mani ldquosporcherdquo per fumare
mangiare o strofinarsi gli occhi
mordersi le unghie
HBV rischio occupazionale
La carica virale dosi bassissime di plasma infetto
La durata e la frequenza delle esposizioni
1 anzianita` di servizio gt 20 anni infermieri
2 reparti chirurgici terapie intensive
3 laboratori
Rischio professionale da HDV
Patologia ad evoluzione cronica con gli stessicaratteri per serbatoio e modalita` ditrasmissione dellrsquoinfezione da HBV di cuirappresenta coinfezione o sovrainfezione
Risulta molto pericolosa per il personalededicato allrsquoassistenza
Modalita` di prevenzione simili ad HBV
Rischi professionale da HCV
E` compreso fra il 27 e il 10 (soggettiHCV- RNA pos) per lrsquoelevata prevalenza nellapopolazione
Modalita` piu` frequenti di contagio1 Puntura accidentale con ago
2 Contaminazione di mucose o cute lesa
3 Morso
Determinanti modalitagrave di contagio caricavirale stato clinico del paziente fonte
Rischio professionale da HIV
Rischio modesto (05 - 3 ) rispetto a HCV eHBV
Liquidi biologici fonti di esposizione 1 Sangue o fluidi o tessuti corporei contaminati da sangue
2 Liquido cerebrospinale amniotico peritoneale pleurico sinoviale e pericardico
3 Essudati infiammatori
4 Sperma o secrezioni vaginali
5 Latte umano
6 Colture cellulari del virus
HIV Rischio occupazionale
La carica infettante e` importante ed e` in
funzione della
1 quantita` di sangue inoculata
2 carica virale presente nel sangue
contaminante del paziente-fonte (stadio
clinico)
HIV Gerarchia del rischio
ALTO RISCHIO ferita profonda con ago ripieno di sangue
Contatto diretto con alte concentrazioni di virus
RISCHIO MEDIO Ferita con ago o lacerazione con strumento
visibilmente contaminato da sangue
Esposizione di ferita aperta o congiuntiva a sangueo fluidi corporei visibilmente contaminati dasangue
HIV Gerarchia del rischio
BASSO RISCHIO Ferita superficiale (senza sanguinamento)
Esposizione di ferita chiusa o altra mucosa (esclusa congiuntiva) a fluidi corporei contaminati da sangue
Contatto prolungato con sangue su ampie superfici cutanee o ferita cutanea da morsicatura
RISCHIO NON DOCUMENTATO Contaminazione di cute integra
Ferite con strumenti non contaminati da sangue
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 1
Caratteristiche infettanti del paziente - fonte
HBsAg pos (ultimi 12 mesi)
Anti-HCVpos
Anti-HIV pos o se ci si trova nel ldquoperiodo finestrardquosoggetto infetto ma con anticorpi non rilevabili(circa 45-60 gg raramente 6 mesi )
Stadio immunitario non noto o paziente nonconosciuto
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 2
Il paziente identificabile su consenso informato
(legge 13590 art5) viene sottoposto alla
determinazione urgente di
Anticorpi anti-HBV e HBsAg
Anticorpi anti-HCV
Anticorpi anti-HIV
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 3
Valutazione della necessita` della profilassi
ldquocounselingrdquo
Sottoscrizione del consenso o del rifiuto alla
profilassi
Valutazione nel tempo ldquofollow-uprdquo
Analisi generale degli infortuni in IOG
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Il numero degli
infortuni indicato
non contempla
quelli in itinere
Si precisa che i dati statistici presentati sullrsquoandamento infortunistico sono stati
elaborati dalle analisi comparate dei dati raccolti dal Servizio di Prevenzione e
Protezione e dallrsquoUfficio Personale fino al dicembre 2013
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Analisi generale infortuni
Analisi degli infortuni per reparto presidio
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
I picchi si registrano nelle sale operatorie e in traumatologia
Analisi dettagliata infortuni - 2013
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Evidente la preponderanza delle funzioni sanitarie non mediche
Analisi dettagliata infortuni - 2015
La percentuale piugrave alta egrave rappresentata da infortuni legati allrsquoattivitagrave quotidiana di
reparto e di carattere biologico
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Analisi dettagliata infortuni ndash 2013 Conclusioni
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
I dati sin qui analizzati confermano che le principali cause di infortunio
ovvero la puntura da ago cavo e da bisturi rappresentano il 41 del
totale
Gli infortuni avvengono durante le operazioni di sutura e
manipolazione del materiale nel 17 ca ciascuno e iniezioneprelievo
nel 11
Nel 61 dei casi lrsquoinfortunato egrave anche lrsquoutilizzatore del presidio e la
distribuzione degli infortuni a rischio potenziale biologico riguarda
principalmente le aree dei Blocchi Operatori con il 56dei casi
mentre lrsquo 11 avviene in odontostomatologia frequentata
principalmente da operatori in libera professione
PER SAPERNE DI PIUrsquo
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
lrsquoanalisi degli infortuni viene annualmente elaborata dal SPP
sulla base dei dati registrati degli infortuni occorsi al personale
dipendente attraverso al compilazione del modulo di rilevazione
dati M-SPP-06 (infortuni a rischio biologico potenziale) e grazie
alle informazioni fornite dal Servizio Risorse Umane Si riporta di
seguito una sintesi delle principali informazioni
PROCEDURE DA SEGUIRE IN CASO DI INFORTUNIO
INFORTUNIO ldquoA RISCHIO BIOLOGICOrdquo INFORTUNIO DI ALTRO TIPO
In caso di contatto abbondante con cute lesa eo puntura percutanea attenersi a
quanto indicato nella IO-SPP-045_RISCHIO BIOLOGICO il cui testo egrave po il seguente
indirizzo Intranet
Assicurazione qualitagrave gt Rischio Biologico gt Istruzione gt IO DS 045 V5
Avvisare il Preposto
Identificare il paziente fonte
Fare firmare il consenso informato
Effettuare il prelievo al paziente fonte
Recarsi in Pronto Soccorso per il prelievo a tempo zero e lattivazione delle procedure
del caso (a cura del Medico di Guardia po il Pronto Soccorso)
In caso di infortunio
Avvisare il Preposto appena possibile
Se lrsquoinfortunio avviene allrsquointerno dellrsquoIstituto
recarsi in Pronto Soccorso per le cure e lattivazione
delle procedure del caso (a cura del Medico di
Guardia po il Pronto Soccorso)
Deve essere data immediata comunicazione di qualsiasi infortunio anche se di lieve entitagrave al SPP ed al Servizio
Risorse Umane presentando il verbale di Pronto Soccorso ed una sintetica relazione scritta su quanto accaduto Per
procedure fuori standard interpellare il Servizio Prevenzione e Protezione
Esempi di dose infettante
Minime Dosi Infettanti
Mtuberculosis 10 cells
Salmonella typhi 100000 cells
Listeria lt 1000 cells
Cryptosporidium lt10 cells
Rotavirus 10-100 iu
Vibrio cholera 1000000 cells
LrsquoAEROSOL
Ersquo il veicolo di infezione piugrave frequente
Determinanti sono la concentrazione e le
dimensioni delle particelle generate
particelle con diametro inferiore a 5m sono
le piugrave efficaci se inferiori a 3 m penetrano
fino a livello alveolare mentre le altre
vengono trattenute nei tratti aerei piugrave alti
(bronchi e bronchioli)
Patogeni a trasmissione aereaAgenti del Gruppo2-3
INFEZIONI
Varicella ndashZ
Influenza
Morbillo
Infezione Nmeningitidis
Rosolia
Tubercolosi
Pertosse
RISCHIO
Elevatointermedio
Basso
Elevato
Raro
Intermedio
Elevato
Intermedio
Esposizione a batteri
N meningitis
ndash Presente in essudati faringei liquido sinoviale urine feci CSF
ndash Aerosol dalla manipolazione degli isolati in laboratorio
ndash Vaccino disponibile
ndash Antibiotici Post-esposizione
Rifampicina o ciprofloxacina per os
Ceftriaxone IM
Esposizione a batteri
Mtuberculosisndash Presente nellrsquoescreato lavaggio gastrico CSF
urine e lesioni in persone con malattia in fase attiva (non latente)
ndash Trasmessi attraverso goccioline vaporizzate emmesse da persone con infezione in atto (ldquobacilliferordquo)
Bacilli possono sopravvivere per lunghi periodi
Esposizione a batteri
Tubercolosindash 90 delle persone infettate con TB non svilupperanno mai
TB attiva
ndash Persone infettate o esposte a TB non sono contagiose
ndash Sono contagiose solo le persone con malattia in fase
ATTIVA
Rischio occupazionale di trasmissione della TBC
Sintomatologia sfumata e ritardo nella diagnosi
Riemergenza della patologia per immigrazione da paesi con endemia
Emergenza ceppi multiresistenti
Maggior rischio per particolari attivita`
indagini broncoscopiche terapie per aerosolventilazione meccanica procedure di laboratorio oindagini autoptiche
Prevenzione della trasmissione della TBC in ospedale (CDC-Atlanta)
1 Prevenzione della formazione di ldquodroplet nucleirdquoinfetti nei soggetti TBC
DIAGNOSI E TERAPIA
2 Prevenzione della diffusione di ldquodroplet nucleirdquoinfetti nellrsquoambiente
PROTEZIONI DI VARIO TIPO (cabine a pressionenegativa maschere hellip)
Prevenzione della trasmissione della TBC in ospedale (CDC-Atlanta)
3 Riduzione della contaminazione microbica dellrsquoaria
VENTILAZIONE FILTRAZIONE (FILTRI HEPA)RAGGI UV MASCHERE FACCIALI
4 Programmi di sorveglianza periodica delpersonale
SCREENING PERIODICO DIAGNOSI PRECOCE ETRATTAMENTO
Patogeni trasmissibili per via cutanea
Brucella spp
Chlamydiophila spp
Cdiphteriae
Mtuberculosis
Nmeningitidis
Salmonella spp
Epstein Barr
Herpes simplex
Citomegalovirus
Parassitosi cutanee e
degli annessi
PROTOCOLLO OPERATIVO PER PATOGENI A TRASMISSIONE TRANSCUTANEA
1 Segnalazione allrsquoUfficio competente
2 Raccolta anamnestica e visita del dipendente
3 Consultazione del dermatologo
4 Denuncia di malattia infettiva al Servizio 1 dellaASL
5 Eventuale allontanamento dal servizio
6 Verifica dei contatti e della situazione igienica delluogo di lavoro
7 Individuazione delle misure igienico-sanitarie daadottare
Patogeni trasmissibili per ingestione
Brucellosi
Tubercolosi
Difterite
Meningite
Salmonellosi
Febbre Tifoide
Colera
Tularemia
Cdifficile
Epatite A
Rotavirus
Poliomielite
Toxoplasmosi
Modalita` di Infezione dei patogeni trasmissibili per ingestione
Modalita` di Infezione
pipettamento
gocce di materiale infetto sulle labbra
oggetti o dita contaminati portati a contatto
con la bocca
consumo di alimenti sul luogo di lavoro
PROTOCOLLO OPERATIVO IN CASO DI SALMONELLOSI
1 Ricerca colturale (feci) per tutti i dipendenti
allrsquoassunzione e periodicamante (una volta
lrsquoanno) negli addetti alla ristorazione
2 In caso di positivita` indagine
epidemiologica per risalire alla fonte ( altri
casi situazioni rischio)
PROTOCOLLO OPERATIVO
3 Denuncia per malattia infettiva al Servizio
1 dellrdquoASL
4 Controlli dopo chemioterapia sino alla
negativizzazione della coprocoltura
5 Se il dipendente manipola alimenti ersquo
opportuno allontanarlo temporaneamente
dal servizio
CLOSTRIDIUM DIFFICILE
Contaminazione ambientale (suppellettili
pavimenti)
Personale (soprattutto mani)
C difficile puograve persistere per mesi essendo
sporigeno
Clostridium difficile
FATTORI DI RISCHIO
1 individuali
2 batterici
3 ospedalieri
Reparti piugrave a rischio in ordine decrescente
terapie intensive reparti chirurgici medicine
Fattori Ospedalieri
Durata della degenza il 50 dei pazienti puograve divenire positivo dopo 4 settimane di degenza
Terapia antibiotica soprattutto se combinata e protratta
Profilassi perioperatoria ove non applicata correttamente (inopportuno
prolungamento della profilassi)
Mani del personale come veicolo di infezione
Presidi assistenziali padelle pappagalli termometri a mercurio ed elettronici fonendoscopi bracciali dei misuratori di pressione elettrocardiografi apparecchi per dialisi sacche di infusione etc
Ambiente di degenza (letti strutture metalliche pavimento toilette) contaminato da spore (sia da parte di portatori asintomatici che di pazienti sintomatici) che possono persistere nellrsquoambiente per mesi
NB gli spostamenti in stanze diverse favoriscono la disseminazione di spore e la contaminazione ambientale qualora piugrave casi si manifestino in stanze diverse si puograve ipotizzare che vi sia un ruolo dellrsquoambiente quale possibile causa
PROCEDURE DI CONTROLLO
Identificazione precoce dei casi
Isolamento del paziente (se unico caso) o coortazione dei pazienti infetti (se piugrave casi)
Applicazione delle misure igieniche
1048707 Lavaggio mani
1048707 Corretto utilizzo dei guanti e dei Dispositivi di protezione (DPI)
1048707 Disinfezione di strumentario ed attrezzature
1048707 Sanificazione e disinfezione ambientale in accordo alla ldquoGuida allrsquouso dei disinfettantirdquo
Appropriato utilizzo dei farmaci antibiotici
PREVENZIONE DELLE INFEZIONI OCCUPAZIONALI DA HBV HCV HIV
La trasmissione di questi virus e`
essenzialmente di tipo parenterale e per
contaminazione di mucose eo di cute non
integra
PREVENZIONE PRECAUZIONI
UNIVERSALI
PRECAUZIONI UNIVERSALI
per sangue e altri liquidi biologici
1 Indossare i guanti sempre nellrsquo assistenza e
sostituirli dopo il contatto con ciascun
paziente
2 Indossare mascherine occhiali protettivi o
coprifaccia per particolari procedure
pericolose per schizzi di sangue
3 Indossare camici e grembiuli a protezione
dagli schizzi di sangue o altro materiale
PRECAUZIONI UNIVERSALI
1 Lavaggio delle mani accurato anche dopo la
rimozione dei guanti
2 Gli aghi non vanno reincappucciati piegati o rotti
neacute rimossi dalle siringhe o manipolati
3 dopo lrsquouso devono essere riposti in appositi
contenitori resistenti per lrsquoeliminazione
4 Operatori con lesioni essudative o dermatiti
secernenti non possono prestare assistenza
Principali vie di trasmissione nelle infezioni da HBV ndash HCV - HIV
Esposizione
parenterale
Contaminazione
mucose e cute
non integra
Tagli e punture
Schizzi e imbrattamenti
Rischio professionale da HBV
Rischio tra il 15 e il 35
Lrsquoinfezione si contrae per contatto con
sangue o emoderivati
liquidi biologici infetti (urine feci secrezioni naso- faringee latte bile liquido sinoviale e cerebrospinale sudore lacrime saliva e liquido seminalehellip)
HBV Modalita`di esposizione
A contatto diretto
tramite puntura con ago infetto
contaminazione di cute lesa
contaminazione delle mucose
HBV Modalita`di esposizione
B Contatto indiretto
superfici ambientali contaminate
lrsquoutilizzo delle mani ldquosporcherdquo per fumare
mangiare o strofinarsi gli occhi
mordersi le unghie
HBV rischio occupazionale
La carica virale dosi bassissime di plasma infetto
La durata e la frequenza delle esposizioni
1 anzianita` di servizio gt 20 anni infermieri
2 reparti chirurgici terapie intensive
3 laboratori
Rischio professionale da HDV
Patologia ad evoluzione cronica con gli stessicaratteri per serbatoio e modalita` ditrasmissione dellrsquoinfezione da HBV di cuirappresenta coinfezione o sovrainfezione
Risulta molto pericolosa per il personalededicato allrsquoassistenza
Modalita` di prevenzione simili ad HBV
Rischi professionale da HCV
E` compreso fra il 27 e il 10 (soggettiHCV- RNA pos) per lrsquoelevata prevalenza nellapopolazione
Modalita` piu` frequenti di contagio1 Puntura accidentale con ago
2 Contaminazione di mucose o cute lesa
3 Morso
Determinanti modalitagrave di contagio caricavirale stato clinico del paziente fonte
Rischio professionale da HIV
Rischio modesto (05 - 3 ) rispetto a HCV eHBV
Liquidi biologici fonti di esposizione 1 Sangue o fluidi o tessuti corporei contaminati da sangue
2 Liquido cerebrospinale amniotico peritoneale pleurico sinoviale e pericardico
3 Essudati infiammatori
4 Sperma o secrezioni vaginali
5 Latte umano
6 Colture cellulari del virus
HIV Rischio occupazionale
La carica infettante e` importante ed e` in
funzione della
1 quantita` di sangue inoculata
2 carica virale presente nel sangue
contaminante del paziente-fonte (stadio
clinico)
HIV Gerarchia del rischio
ALTO RISCHIO ferita profonda con ago ripieno di sangue
Contatto diretto con alte concentrazioni di virus
RISCHIO MEDIO Ferita con ago o lacerazione con strumento
visibilmente contaminato da sangue
Esposizione di ferita aperta o congiuntiva a sangueo fluidi corporei visibilmente contaminati dasangue
HIV Gerarchia del rischio
BASSO RISCHIO Ferita superficiale (senza sanguinamento)
Esposizione di ferita chiusa o altra mucosa (esclusa congiuntiva) a fluidi corporei contaminati da sangue
Contatto prolungato con sangue su ampie superfici cutanee o ferita cutanea da morsicatura
RISCHIO NON DOCUMENTATO Contaminazione di cute integra
Ferite con strumenti non contaminati da sangue
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 1
Caratteristiche infettanti del paziente - fonte
HBsAg pos (ultimi 12 mesi)
Anti-HCVpos
Anti-HIV pos o se ci si trova nel ldquoperiodo finestrardquosoggetto infetto ma con anticorpi non rilevabili(circa 45-60 gg raramente 6 mesi )
Stadio immunitario non noto o paziente nonconosciuto
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 2
Il paziente identificabile su consenso informato
(legge 13590 art5) viene sottoposto alla
determinazione urgente di
Anticorpi anti-HBV e HBsAg
Anticorpi anti-HCV
Anticorpi anti-HIV
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 3
Valutazione della necessita` della profilassi
ldquocounselingrdquo
Sottoscrizione del consenso o del rifiuto alla
profilassi
Valutazione nel tempo ldquofollow-uprdquo
Analisi generale degli infortuni in IOG
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Il numero degli
infortuni indicato
non contempla
quelli in itinere
Si precisa che i dati statistici presentati sullrsquoandamento infortunistico sono stati
elaborati dalle analisi comparate dei dati raccolti dal Servizio di Prevenzione e
Protezione e dallrsquoUfficio Personale fino al dicembre 2013
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Analisi generale infortuni
Analisi degli infortuni per reparto presidio
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
I picchi si registrano nelle sale operatorie e in traumatologia
Analisi dettagliata infortuni - 2013
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Evidente la preponderanza delle funzioni sanitarie non mediche
Analisi dettagliata infortuni - 2015
La percentuale piugrave alta egrave rappresentata da infortuni legati allrsquoattivitagrave quotidiana di
reparto e di carattere biologico
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Analisi dettagliata infortuni ndash 2013 Conclusioni
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
I dati sin qui analizzati confermano che le principali cause di infortunio
ovvero la puntura da ago cavo e da bisturi rappresentano il 41 del
totale
Gli infortuni avvengono durante le operazioni di sutura e
manipolazione del materiale nel 17 ca ciascuno e iniezioneprelievo
nel 11
Nel 61 dei casi lrsquoinfortunato egrave anche lrsquoutilizzatore del presidio e la
distribuzione degli infortuni a rischio potenziale biologico riguarda
principalmente le aree dei Blocchi Operatori con il 56dei casi
mentre lrsquo 11 avviene in odontostomatologia frequentata
principalmente da operatori in libera professione
PER SAPERNE DI PIUrsquo
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
lrsquoanalisi degli infortuni viene annualmente elaborata dal SPP
sulla base dei dati registrati degli infortuni occorsi al personale
dipendente attraverso al compilazione del modulo di rilevazione
dati M-SPP-06 (infortuni a rischio biologico potenziale) e grazie
alle informazioni fornite dal Servizio Risorse Umane Si riporta di
seguito una sintesi delle principali informazioni
PROCEDURE DA SEGUIRE IN CASO DI INFORTUNIO
INFORTUNIO ldquoA RISCHIO BIOLOGICOrdquo INFORTUNIO DI ALTRO TIPO
In caso di contatto abbondante con cute lesa eo puntura percutanea attenersi a
quanto indicato nella IO-SPP-045_RISCHIO BIOLOGICO il cui testo egrave po il seguente
indirizzo Intranet
Assicurazione qualitagrave gt Rischio Biologico gt Istruzione gt IO DS 045 V5
Avvisare il Preposto
Identificare il paziente fonte
Fare firmare il consenso informato
Effettuare il prelievo al paziente fonte
Recarsi in Pronto Soccorso per il prelievo a tempo zero e lattivazione delle procedure
del caso (a cura del Medico di Guardia po il Pronto Soccorso)
In caso di infortunio
Avvisare il Preposto appena possibile
Se lrsquoinfortunio avviene allrsquointerno dellrsquoIstituto
recarsi in Pronto Soccorso per le cure e lattivazione
delle procedure del caso (a cura del Medico di
Guardia po il Pronto Soccorso)
Deve essere data immediata comunicazione di qualsiasi infortunio anche se di lieve entitagrave al SPP ed al Servizio
Risorse Umane presentando il verbale di Pronto Soccorso ed una sintetica relazione scritta su quanto accaduto Per
procedure fuori standard interpellare il Servizio Prevenzione e Protezione
LrsquoAEROSOL
Ersquo il veicolo di infezione piugrave frequente
Determinanti sono la concentrazione e le
dimensioni delle particelle generate
particelle con diametro inferiore a 5m sono
le piugrave efficaci se inferiori a 3 m penetrano
fino a livello alveolare mentre le altre
vengono trattenute nei tratti aerei piugrave alti
(bronchi e bronchioli)
Patogeni a trasmissione aereaAgenti del Gruppo2-3
INFEZIONI
Varicella ndashZ
Influenza
Morbillo
Infezione Nmeningitidis
Rosolia
Tubercolosi
Pertosse
RISCHIO
Elevatointermedio
Basso
Elevato
Raro
Intermedio
Elevato
Intermedio
Esposizione a batteri
N meningitis
ndash Presente in essudati faringei liquido sinoviale urine feci CSF
ndash Aerosol dalla manipolazione degli isolati in laboratorio
ndash Vaccino disponibile
ndash Antibiotici Post-esposizione
Rifampicina o ciprofloxacina per os
Ceftriaxone IM
Esposizione a batteri
Mtuberculosisndash Presente nellrsquoescreato lavaggio gastrico CSF
urine e lesioni in persone con malattia in fase attiva (non latente)
ndash Trasmessi attraverso goccioline vaporizzate emmesse da persone con infezione in atto (ldquobacilliferordquo)
Bacilli possono sopravvivere per lunghi periodi
Esposizione a batteri
Tubercolosindash 90 delle persone infettate con TB non svilupperanno mai
TB attiva
ndash Persone infettate o esposte a TB non sono contagiose
ndash Sono contagiose solo le persone con malattia in fase
ATTIVA
Rischio occupazionale di trasmissione della TBC
Sintomatologia sfumata e ritardo nella diagnosi
Riemergenza della patologia per immigrazione da paesi con endemia
Emergenza ceppi multiresistenti
Maggior rischio per particolari attivita`
indagini broncoscopiche terapie per aerosolventilazione meccanica procedure di laboratorio oindagini autoptiche
Prevenzione della trasmissione della TBC in ospedale (CDC-Atlanta)
1 Prevenzione della formazione di ldquodroplet nucleirdquoinfetti nei soggetti TBC
DIAGNOSI E TERAPIA
2 Prevenzione della diffusione di ldquodroplet nucleirdquoinfetti nellrsquoambiente
PROTEZIONI DI VARIO TIPO (cabine a pressionenegativa maschere hellip)
Prevenzione della trasmissione della TBC in ospedale (CDC-Atlanta)
3 Riduzione della contaminazione microbica dellrsquoaria
VENTILAZIONE FILTRAZIONE (FILTRI HEPA)RAGGI UV MASCHERE FACCIALI
4 Programmi di sorveglianza periodica delpersonale
SCREENING PERIODICO DIAGNOSI PRECOCE ETRATTAMENTO
Patogeni trasmissibili per via cutanea
Brucella spp
Chlamydiophila spp
Cdiphteriae
Mtuberculosis
Nmeningitidis
Salmonella spp
Epstein Barr
Herpes simplex
Citomegalovirus
Parassitosi cutanee e
degli annessi
PROTOCOLLO OPERATIVO PER PATOGENI A TRASMISSIONE TRANSCUTANEA
1 Segnalazione allrsquoUfficio competente
2 Raccolta anamnestica e visita del dipendente
3 Consultazione del dermatologo
4 Denuncia di malattia infettiva al Servizio 1 dellaASL
5 Eventuale allontanamento dal servizio
6 Verifica dei contatti e della situazione igienica delluogo di lavoro
7 Individuazione delle misure igienico-sanitarie daadottare
Patogeni trasmissibili per ingestione
Brucellosi
Tubercolosi
Difterite
Meningite
Salmonellosi
Febbre Tifoide
Colera
Tularemia
Cdifficile
Epatite A
Rotavirus
Poliomielite
Toxoplasmosi
Modalita` di Infezione dei patogeni trasmissibili per ingestione
Modalita` di Infezione
pipettamento
gocce di materiale infetto sulle labbra
oggetti o dita contaminati portati a contatto
con la bocca
consumo di alimenti sul luogo di lavoro
PROTOCOLLO OPERATIVO IN CASO DI SALMONELLOSI
1 Ricerca colturale (feci) per tutti i dipendenti
allrsquoassunzione e periodicamante (una volta
lrsquoanno) negli addetti alla ristorazione
2 In caso di positivita` indagine
epidemiologica per risalire alla fonte ( altri
casi situazioni rischio)
PROTOCOLLO OPERATIVO
3 Denuncia per malattia infettiva al Servizio
1 dellrdquoASL
4 Controlli dopo chemioterapia sino alla
negativizzazione della coprocoltura
5 Se il dipendente manipola alimenti ersquo
opportuno allontanarlo temporaneamente
dal servizio
CLOSTRIDIUM DIFFICILE
Contaminazione ambientale (suppellettili
pavimenti)
Personale (soprattutto mani)
C difficile puograve persistere per mesi essendo
sporigeno
Clostridium difficile
FATTORI DI RISCHIO
1 individuali
2 batterici
3 ospedalieri
Reparti piugrave a rischio in ordine decrescente
terapie intensive reparti chirurgici medicine
Fattori Ospedalieri
Durata della degenza il 50 dei pazienti puograve divenire positivo dopo 4 settimane di degenza
Terapia antibiotica soprattutto se combinata e protratta
Profilassi perioperatoria ove non applicata correttamente (inopportuno
prolungamento della profilassi)
Mani del personale come veicolo di infezione
Presidi assistenziali padelle pappagalli termometri a mercurio ed elettronici fonendoscopi bracciali dei misuratori di pressione elettrocardiografi apparecchi per dialisi sacche di infusione etc
Ambiente di degenza (letti strutture metalliche pavimento toilette) contaminato da spore (sia da parte di portatori asintomatici che di pazienti sintomatici) che possono persistere nellrsquoambiente per mesi
NB gli spostamenti in stanze diverse favoriscono la disseminazione di spore e la contaminazione ambientale qualora piugrave casi si manifestino in stanze diverse si puograve ipotizzare che vi sia un ruolo dellrsquoambiente quale possibile causa
PROCEDURE DI CONTROLLO
Identificazione precoce dei casi
Isolamento del paziente (se unico caso) o coortazione dei pazienti infetti (se piugrave casi)
Applicazione delle misure igieniche
1048707 Lavaggio mani
1048707 Corretto utilizzo dei guanti e dei Dispositivi di protezione (DPI)
1048707 Disinfezione di strumentario ed attrezzature
1048707 Sanificazione e disinfezione ambientale in accordo alla ldquoGuida allrsquouso dei disinfettantirdquo
Appropriato utilizzo dei farmaci antibiotici
PREVENZIONE DELLE INFEZIONI OCCUPAZIONALI DA HBV HCV HIV
La trasmissione di questi virus e`
essenzialmente di tipo parenterale e per
contaminazione di mucose eo di cute non
integra
PREVENZIONE PRECAUZIONI
UNIVERSALI
PRECAUZIONI UNIVERSALI
per sangue e altri liquidi biologici
1 Indossare i guanti sempre nellrsquo assistenza e
sostituirli dopo il contatto con ciascun
paziente
2 Indossare mascherine occhiali protettivi o
coprifaccia per particolari procedure
pericolose per schizzi di sangue
3 Indossare camici e grembiuli a protezione
dagli schizzi di sangue o altro materiale
PRECAUZIONI UNIVERSALI
1 Lavaggio delle mani accurato anche dopo la
rimozione dei guanti
2 Gli aghi non vanno reincappucciati piegati o rotti
neacute rimossi dalle siringhe o manipolati
3 dopo lrsquouso devono essere riposti in appositi
contenitori resistenti per lrsquoeliminazione
4 Operatori con lesioni essudative o dermatiti
secernenti non possono prestare assistenza
Principali vie di trasmissione nelle infezioni da HBV ndash HCV - HIV
Esposizione
parenterale
Contaminazione
mucose e cute
non integra
Tagli e punture
Schizzi e imbrattamenti
Rischio professionale da HBV
Rischio tra il 15 e il 35
Lrsquoinfezione si contrae per contatto con
sangue o emoderivati
liquidi biologici infetti (urine feci secrezioni naso- faringee latte bile liquido sinoviale e cerebrospinale sudore lacrime saliva e liquido seminalehellip)
HBV Modalita`di esposizione
A contatto diretto
tramite puntura con ago infetto
contaminazione di cute lesa
contaminazione delle mucose
HBV Modalita`di esposizione
B Contatto indiretto
superfici ambientali contaminate
lrsquoutilizzo delle mani ldquosporcherdquo per fumare
mangiare o strofinarsi gli occhi
mordersi le unghie
HBV rischio occupazionale
La carica virale dosi bassissime di plasma infetto
La durata e la frequenza delle esposizioni
1 anzianita` di servizio gt 20 anni infermieri
2 reparti chirurgici terapie intensive
3 laboratori
Rischio professionale da HDV
Patologia ad evoluzione cronica con gli stessicaratteri per serbatoio e modalita` ditrasmissione dellrsquoinfezione da HBV di cuirappresenta coinfezione o sovrainfezione
Risulta molto pericolosa per il personalededicato allrsquoassistenza
Modalita` di prevenzione simili ad HBV
Rischi professionale da HCV
E` compreso fra il 27 e il 10 (soggettiHCV- RNA pos) per lrsquoelevata prevalenza nellapopolazione
Modalita` piu` frequenti di contagio1 Puntura accidentale con ago
2 Contaminazione di mucose o cute lesa
3 Morso
Determinanti modalitagrave di contagio caricavirale stato clinico del paziente fonte
Rischio professionale da HIV
Rischio modesto (05 - 3 ) rispetto a HCV eHBV
Liquidi biologici fonti di esposizione 1 Sangue o fluidi o tessuti corporei contaminati da sangue
2 Liquido cerebrospinale amniotico peritoneale pleurico sinoviale e pericardico
3 Essudati infiammatori
4 Sperma o secrezioni vaginali
5 Latte umano
6 Colture cellulari del virus
HIV Rischio occupazionale
La carica infettante e` importante ed e` in
funzione della
1 quantita` di sangue inoculata
2 carica virale presente nel sangue
contaminante del paziente-fonte (stadio
clinico)
HIV Gerarchia del rischio
ALTO RISCHIO ferita profonda con ago ripieno di sangue
Contatto diretto con alte concentrazioni di virus
RISCHIO MEDIO Ferita con ago o lacerazione con strumento
visibilmente contaminato da sangue
Esposizione di ferita aperta o congiuntiva a sangueo fluidi corporei visibilmente contaminati dasangue
HIV Gerarchia del rischio
BASSO RISCHIO Ferita superficiale (senza sanguinamento)
Esposizione di ferita chiusa o altra mucosa (esclusa congiuntiva) a fluidi corporei contaminati da sangue
Contatto prolungato con sangue su ampie superfici cutanee o ferita cutanea da morsicatura
RISCHIO NON DOCUMENTATO Contaminazione di cute integra
Ferite con strumenti non contaminati da sangue
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 1
Caratteristiche infettanti del paziente - fonte
HBsAg pos (ultimi 12 mesi)
Anti-HCVpos
Anti-HIV pos o se ci si trova nel ldquoperiodo finestrardquosoggetto infetto ma con anticorpi non rilevabili(circa 45-60 gg raramente 6 mesi )
Stadio immunitario non noto o paziente nonconosciuto
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 2
Il paziente identificabile su consenso informato
(legge 13590 art5) viene sottoposto alla
determinazione urgente di
Anticorpi anti-HBV e HBsAg
Anticorpi anti-HCV
Anticorpi anti-HIV
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 3
Valutazione della necessita` della profilassi
ldquocounselingrdquo
Sottoscrizione del consenso o del rifiuto alla
profilassi
Valutazione nel tempo ldquofollow-uprdquo
Analisi generale degli infortuni in IOG
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Il numero degli
infortuni indicato
non contempla
quelli in itinere
Si precisa che i dati statistici presentati sullrsquoandamento infortunistico sono stati
elaborati dalle analisi comparate dei dati raccolti dal Servizio di Prevenzione e
Protezione e dallrsquoUfficio Personale fino al dicembre 2013
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Analisi generale infortuni
Analisi degli infortuni per reparto presidio
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
I picchi si registrano nelle sale operatorie e in traumatologia
Analisi dettagliata infortuni - 2013
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Evidente la preponderanza delle funzioni sanitarie non mediche
Analisi dettagliata infortuni - 2015
La percentuale piugrave alta egrave rappresentata da infortuni legati allrsquoattivitagrave quotidiana di
reparto e di carattere biologico
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Analisi dettagliata infortuni ndash 2013 Conclusioni
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
I dati sin qui analizzati confermano che le principali cause di infortunio
ovvero la puntura da ago cavo e da bisturi rappresentano il 41 del
totale
Gli infortuni avvengono durante le operazioni di sutura e
manipolazione del materiale nel 17 ca ciascuno e iniezioneprelievo
nel 11
Nel 61 dei casi lrsquoinfortunato egrave anche lrsquoutilizzatore del presidio e la
distribuzione degli infortuni a rischio potenziale biologico riguarda
principalmente le aree dei Blocchi Operatori con il 56dei casi
mentre lrsquo 11 avviene in odontostomatologia frequentata
principalmente da operatori in libera professione
PER SAPERNE DI PIUrsquo
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
lrsquoanalisi degli infortuni viene annualmente elaborata dal SPP
sulla base dei dati registrati degli infortuni occorsi al personale
dipendente attraverso al compilazione del modulo di rilevazione
dati M-SPP-06 (infortuni a rischio biologico potenziale) e grazie
alle informazioni fornite dal Servizio Risorse Umane Si riporta di
seguito una sintesi delle principali informazioni
PROCEDURE DA SEGUIRE IN CASO DI INFORTUNIO
INFORTUNIO ldquoA RISCHIO BIOLOGICOrdquo INFORTUNIO DI ALTRO TIPO
In caso di contatto abbondante con cute lesa eo puntura percutanea attenersi a
quanto indicato nella IO-SPP-045_RISCHIO BIOLOGICO il cui testo egrave po il seguente
indirizzo Intranet
Assicurazione qualitagrave gt Rischio Biologico gt Istruzione gt IO DS 045 V5
Avvisare il Preposto
Identificare il paziente fonte
Fare firmare il consenso informato
Effettuare il prelievo al paziente fonte
Recarsi in Pronto Soccorso per il prelievo a tempo zero e lattivazione delle procedure
del caso (a cura del Medico di Guardia po il Pronto Soccorso)
In caso di infortunio
Avvisare il Preposto appena possibile
Se lrsquoinfortunio avviene allrsquointerno dellrsquoIstituto
recarsi in Pronto Soccorso per le cure e lattivazione
delle procedure del caso (a cura del Medico di
Guardia po il Pronto Soccorso)
Deve essere data immediata comunicazione di qualsiasi infortunio anche se di lieve entitagrave al SPP ed al Servizio
Risorse Umane presentando il verbale di Pronto Soccorso ed una sintetica relazione scritta su quanto accaduto Per
procedure fuori standard interpellare il Servizio Prevenzione e Protezione
Patogeni a trasmissione aereaAgenti del Gruppo2-3
INFEZIONI
Varicella ndashZ
Influenza
Morbillo
Infezione Nmeningitidis
Rosolia
Tubercolosi
Pertosse
RISCHIO
Elevatointermedio
Basso
Elevato
Raro
Intermedio
Elevato
Intermedio
Esposizione a batteri
N meningitis
ndash Presente in essudati faringei liquido sinoviale urine feci CSF
ndash Aerosol dalla manipolazione degli isolati in laboratorio
ndash Vaccino disponibile
ndash Antibiotici Post-esposizione
Rifampicina o ciprofloxacina per os
Ceftriaxone IM
Esposizione a batteri
Mtuberculosisndash Presente nellrsquoescreato lavaggio gastrico CSF
urine e lesioni in persone con malattia in fase attiva (non latente)
ndash Trasmessi attraverso goccioline vaporizzate emmesse da persone con infezione in atto (ldquobacilliferordquo)
Bacilli possono sopravvivere per lunghi periodi
Esposizione a batteri
Tubercolosindash 90 delle persone infettate con TB non svilupperanno mai
TB attiva
ndash Persone infettate o esposte a TB non sono contagiose
ndash Sono contagiose solo le persone con malattia in fase
ATTIVA
Rischio occupazionale di trasmissione della TBC
Sintomatologia sfumata e ritardo nella diagnosi
Riemergenza della patologia per immigrazione da paesi con endemia
Emergenza ceppi multiresistenti
Maggior rischio per particolari attivita`
indagini broncoscopiche terapie per aerosolventilazione meccanica procedure di laboratorio oindagini autoptiche
Prevenzione della trasmissione della TBC in ospedale (CDC-Atlanta)
1 Prevenzione della formazione di ldquodroplet nucleirdquoinfetti nei soggetti TBC
DIAGNOSI E TERAPIA
2 Prevenzione della diffusione di ldquodroplet nucleirdquoinfetti nellrsquoambiente
PROTEZIONI DI VARIO TIPO (cabine a pressionenegativa maschere hellip)
Prevenzione della trasmissione della TBC in ospedale (CDC-Atlanta)
3 Riduzione della contaminazione microbica dellrsquoaria
VENTILAZIONE FILTRAZIONE (FILTRI HEPA)RAGGI UV MASCHERE FACCIALI
4 Programmi di sorveglianza periodica delpersonale
SCREENING PERIODICO DIAGNOSI PRECOCE ETRATTAMENTO
Patogeni trasmissibili per via cutanea
Brucella spp
Chlamydiophila spp
Cdiphteriae
Mtuberculosis
Nmeningitidis
Salmonella spp
Epstein Barr
Herpes simplex
Citomegalovirus
Parassitosi cutanee e
degli annessi
PROTOCOLLO OPERATIVO PER PATOGENI A TRASMISSIONE TRANSCUTANEA
1 Segnalazione allrsquoUfficio competente
2 Raccolta anamnestica e visita del dipendente
3 Consultazione del dermatologo
4 Denuncia di malattia infettiva al Servizio 1 dellaASL
5 Eventuale allontanamento dal servizio
6 Verifica dei contatti e della situazione igienica delluogo di lavoro
7 Individuazione delle misure igienico-sanitarie daadottare
Patogeni trasmissibili per ingestione
Brucellosi
Tubercolosi
Difterite
Meningite
Salmonellosi
Febbre Tifoide
Colera
Tularemia
Cdifficile
Epatite A
Rotavirus
Poliomielite
Toxoplasmosi
Modalita` di Infezione dei patogeni trasmissibili per ingestione
Modalita` di Infezione
pipettamento
gocce di materiale infetto sulle labbra
oggetti o dita contaminati portati a contatto
con la bocca
consumo di alimenti sul luogo di lavoro
PROTOCOLLO OPERATIVO IN CASO DI SALMONELLOSI
1 Ricerca colturale (feci) per tutti i dipendenti
allrsquoassunzione e periodicamante (una volta
lrsquoanno) negli addetti alla ristorazione
2 In caso di positivita` indagine
epidemiologica per risalire alla fonte ( altri
casi situazioni rischio)
PROTOCOLLO OPERATIVO
3 Denuncia per malattia infettiva al Servizio
1 dellrdquoASL
4 Controlli dopo chemioterapia sino alla
negativizzazione della coprocoltura
5 Se il dipendente manipola alimenti ersquo
opportuno allontanarlo temporaneamente
dal servizio
CLOSTRIDIUM DIFFICILE
Contaminazione ambientale (suppellettili
pavimenti)
Personale (soprattutto mani)
C difficile puograve persistere per mesi essendo
sporigeno
Clostridium difficile
FATTORI DI RISCHIO
1 individuali
2 batterici
3 ospedalieri
Reparti piugrave a rischio in ordine decrescente
terapie intensive reparti chirurgici medicine
Fattori Ospedalieri
Durata della degenza il 50 dei pazienti puograve divenire positivo dopo 4 settimane di degenza
Terapia antibiotica soprattutto se combinata e protratta
Profilassi perioperatoria ove non applicata correttamente (inopportuno
prolungamento della profilassi)
Mani del personale come veicolo di infezione
Presidi assistenziali padelle pappagalli termometri a mercurio ed elettronici fonendoscopi bracciali dei misuratori di pressione elettrocardiografi apparecchi per dialisi sacche di infusione etc
Ambiente di degenza (letti strutture metalliche pavimento toilette) contaminato da spore (sia da parte di portatori asintomatici che di pazienti sintomatici) che possono persistere nellrsquoambiente per mesi
NB gli spostamenti in stanze diverse favoriscono la disseminazione di spore e la contaminazione ambientale qualora piugrave casi si manifestino in stanze diverse si puograve ipotizzare che vi sia un ruolo dellrsquoambiente quale possibile causa
PROCEDURE DI CONTROLLO
Identificazione precoce dei casi
Isolamento del paziente (se unico caso) o coortazione dei pazienti infetti (se piugrave casi)
Applicazione delle misure igieniche
1048707 Lavaggio mani
1048707 Corretto utilizzo dei guanti e dei Dispositivi di protezione (DPI)
1048707 Disinfezione di strumentario ed attrezzature
1048707 Sanificazione e disinfezione ambientale in accordo alla ldquoGuida allrsquouso dei disinfettantirdquo
Appropriato utilizzo dei farmaci antibiotici
PREVENZIONE DELLE INFEZIONI OCCUPAZIONALI DA HBV HCV HIV
La trasmissione di questi virus e`
essenzialmente di tipo parenterale e per
contaminazione di mucose eo di cute non
integra
PREVENZIONE PRECAUZIONI
UNIVERSALI
PRECAUZIONI UNIVERSALI
per sangue e altri liquidi biologici
1 Indossare i guanti sempre nellrsquo assistenza e
sostituirli dopo il contatto con ciascun
paziente
2 Indossare mascherine occhiali protettivi o
coprifaccia per particolari procedure
pericolose per schizzi di sangue
3 Indossare camici e grembiuli a protezione
dagli schizzi di sangue o altro materiale
PRECAUZIONI UNIVERSALI
1 Lavaggio delle mani accurato anche dopo la
rimozione dei guanti
2 Gli aghi non vanno reincappucciati piegati o rotti
neacute rimossi dalle siringhe o manipolati
3 dopo lrsquouso devono essere riposti in appositi
contenitori resistenti per lrsquoeliminazione
4 Operatori con lesioni essudative o dermatiti
secernenti non possono prestare assistenza
Principali vie di trasmissione nelle infezioni da HBV ndash HCV - HIV
Esposizione
parenterale
Contaminazione
mucose e cute
non integra
Tagli e punture
Schizzi e imbrattamenti
Rischio professionale da HBV
Rischio tra il 15 e il 35
Lrsquoinfezione si contrae per contatto con
sangue o emoderivati
liquidi biologici infetti (urine feci secrezioni naso- faringee latte bile liquido sinoviale e cerebrospinale sudore lacrime saliva e liquido seminalehellip)
HBV Modalita`di esposizione
A contatto diretto
tramite puntura con ago infetto
contaminazione di cute lesa
contaminazione delle mucose
HBV Modalita`di esposizione
B Contatto indiretto
superfici ambientali contaminate
lrsquoutilizzo delle mani ldquosporcherdquo per fumare
mangiare o strofinarsi gli occhi
mordersi le unghie
HBV rischio occupazionale
La carica virale dosi bassissime di plasma infetto
La durata e la frequenza delle esposizioni
1 anzianita` di servizio gt 20 anni infermieri
2 reparti chirurgici terapie intensive
3 laboratori
Rischio professionale da HDV
Patologia ad evoluzione cronica con gli stessicaratteri per serbatoio e modalita` ditrasmissione dellrsquoinfezione da HBV di cuirappresenta coinfezione o sovrainfezione
Risulta molto pericolosa per il personalededicato allrsquoassistenza
Modalita` di prevenzione simili ad HBV
Rischi professionale da HCV
E` compreso fra il 27 e il 10 (soggettiHCV- RNA pos) per lrsquoelevata prevalenza nellapopolazione
Modalita` piu` frequenti di contagio1 Puntura accidentale con ago
2 Contaminazione di mucose o cute lesa
3 Morso
Determinanti modalitagrave di contagio caricavirale stato clinico del paziente fonte
Rischio professionale da HIV
Rischio modesto (05 - 3 ) rispetto a HCV eHBV
Liquidi biologici fonti di esposizione 1 Sangue o fluidi o tessuti corporei contaminati da sangue
2 Liquido cerebrospinale amniotico peritoneale pleurico sinoviale e pericardico
3 Essudati infiammatori
4 Sperma o secrezioni vaginali
5 Latte umano
6 Colture cellulari del virus
HIV Rischio occupazionale
La carica infettante e` importante ed e` in
funzione della
1 quantita` di sangue inoculata
2 carica virale presente nel sangue
contaminante del paziente-fonte (stadio
clinico)
HIV Gerarchia del rischio
ALTO RISCHIO ferita profonda con ago ripieno di sangue
Contatto diretto con alte concentrazioni di virus
RISCHIO MEDIO Ferita con ago o lacerazione con strumento
visibilmente contaminato da sangue
Esposizione di ferita aperta o congiuntiva a sangueo fluidi corporei visibilmente contaminati dasangue
HIV Gerarchia del rischio
BASSO RISCHIO Ferita superficiale (senza sanguinamento)
Esposizione di ferita chiusa o altra mucosa (esclusa congiuntiva) a fluidi corporei contaminati da sangue
Contatto prolungato con sangue su ampie superfici cutanee o ferita cutanea da morsicatura
RISCHIO NON DOCUMENTATO Contaminazione di cute integra
Ferite con strumenti non contaminati da sangue
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 1
Caratteristiche infettanti del paziente - fonte
HBsAg pos (ultimi 12 mesi)
Anti-HCVpos
Anti-HIV pos o se ci si trova nel ldquoperiodo finestrardquosoggetto infetto ma con anticorpi non rilevabili(circa 45-60 gg raramente 6 mesi )
Stadio immunitario non noto o paziente nonconosciuto
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 2
Il paziente identificabile su consenso informato
(legge 13590 art5) viene sottoposto alla
determinazione urgente di
Anticorpi anti-HBV e HBsAg
Anticorpi anti-HCV
Anticorpi anti-HIV
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 3
Valutazione della necessita` della profilassi
ldquocounselingrdquo
Sottoscrizione del consenso o del rifiuto alla
profilassi
Valutazione nel tempo ldquofollow-uprdquo
Analisi generale degli infortuni in IOG
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Il numero degli
infortuni indicato
non contempla
quelli in itinere
Si precisa che i dati statistici presentati sullrsquoandamento infortunistico sono stati
elaborati dalle analisi comparate dei dati raccolti dal Servizio di Prevenzione e
Protezione e dallrsquoUfficio Personale fino al dicembre 2013
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Analisi generale infortuni
Analisi degli infortuni per reparto presidio
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
I picchi si registrano nelle sale operatorie e in traumatologia
Analisi dettagliata infortuni - 2013
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Evidente la preponderanza delle funzioni sanitarie non mediche
Analisi dettagliata infortuni - 2015
La percentuale piugrave alta egrave rappresentata da infortuni legati allrsquoattivitagrave quotidiana di
reparto e di carattere biologico
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Analisi dettagliata infortuni ndash 2013 Conclusioni
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
I dati sin qui analizzati confermano che le principali cause di infortunio
ovvero la puntura da ago cavo e da bisturi rappresentano il 41 del
totale
Gli infortuni avvengono durante le operazioni di sutura e
manipolazione del materiale nel 17 ca ciascuno e iniezioneprelievo
nel 11
Nel 61 dei casi lrsquoinfortunato egrave anche lrsquoutilizzatore del presidio e la
distribuzione degli infortuni a rischio potenziale biologico riguarda
principalmente le aree dei Blocchi Operatori con il 56dei casi
mentre lrsquo 11 avviene in odontostomatologia frequentata
principalmente da operatori in libera professione
PER SAPERNE DI PIUrsquo
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
lrsquoanalisi degli infortuni viene annualmente elaborata dal SPP
sulla base dei dati registrati degli infortuni occorsi al personale
dipendente attraverso al compilazione del modulo di rilevazione
dati M-SPP-06 (infortuni a rischio biologico potenziale) e grazie
alle informazioni fornite dal Servizio Risorse Umane Si riporta di
seguito una sintesi delle principali informazioni
PROCEDURE DA SEGUIRE IN CASO DI INFORTUNIO
INFORTUNIO ldquoA RISCHIO BIOLOGICOrdquo INFORTUNIO DI ALTRO TIPO
In caso di contatto abbondante con cute lesa eo puntura percutanea attenersi a
quanto indicato nella IO-SPP-045_RISCHIO BIOLOGICO il cui testo egrave po il seguente
indirizzo Intranet
Assicurazione qualitagrave gt Rischio Biologico gt Istruzione gt IO DS 045 V5
Avvisare il Preposto
Identificare il paziente fonte
Fare firmare il consenso informato
Effettuare il prelievo al paziente fonte
Recarsi in Pronto Soccorso per il prelievo a tempo zero e lattivazione delle procedure
del caso (a cura del Medico di Guardia po il Pronto Soccorso)
In caso di infortunio
Avvisare il Preposto appena possibile
Se lrsquoinfortunio avviene allrsquointerno dellrsquoIstituto
recarsi in Pronto Soccorso per le cure e lattivazione
delle procedure del caso (a cura del Medico di
Guardia po il Pronto Soccorso)
Deve essere data immediata comunicazione di qualsiasi infortunio anche se di lieve entitagrave al SPP ed al Servizio
Risorse Umane presentando il verbale di Pronto Soccorso ed una sintetica relazione scritta su quanto accaduto Per
procedure fuori standard interpellare il Servizio Prevenzione e Protezione
Esposizione a batteri
N meningitis
ndash Presente in essudati faringei liquido sinoviale urine feci CSF
ndash Aerosol dalla manipolazione degli isolati in laboratorio
ndash Vaccino disponibile
ndash Antibiotici Post-esposizione
Rifampicina o ciprofloxacina per os
Ceftriaxone IM
Esposizione a batteri
Mtuberculosisndash Presente nellrsquoescreato lavaggio gastrico CSF
urine e lesioni in persone con malattia in fase attiva (non latente)
ndash Trasmessi attraverso goccioline vaporizzate emmesse da persone con infezione in atto (ldquobacilliferordquo)
Bacilli possono sopravvivere per lunghi periodi
Esposizione a batteri
Tubercolosindash 90 delle persone infettate con TB non svilupperanno mai
TB attiva
ndash Persone infettate o esposte a TB non sono contagiose
ndash Sono contagiose solo le persone con malattia in fase
ATTIVA
Rischio occupazionale di trasmissione della TBC
Sintomatologia sfumata e ritardo nella diagnosi
Riemergenza della patologia per immigrazione da paesi con endemia
Emergenza ceppi multiresistenti
Maggior rischio per particolari attivita`
indagini broncoscopiche terapie per aerosolventilazione meccanica procedure di laboratorio oindagini autoptiche
Prevenzione della trasmissione della TBC in ospedale (CDC-Atlanta)
1 Prevenzione della formazione di ldquodroplet nucleirdquoinfetti nei soggetti TBC
DIAGNOSI E TERAPIA
2 Prevenzione della diffusione di ldquodroplet nucleirdquoinfetti nellrsquoambiente
PROTEZIONI DI VARIO TIPO (cabine a pressionenegativa maschere hellip)
Prevenzione della trasmissione della TBC in ospedale (CDC-Atlanta)
3 Riduzione della contaminazione microbica dellrsquoaria
VENTILAZIONE FILTRAZIONE (FILTRI HEPA)RAGGI UV MASCHERE FACCIALI
4 Programmi di sorveglianza periodica delpersonale
SCREENING PERIODICO DIAGNOSI PRECOCE ETRATTAMENTO
Patogeni trasmissibili per via cutanea
Brucella spp
Chlamydiophila spp
Cdiphteriae
Mtuberculosis
Nmeningitidis
Salmonella spp
Epstein Barr
Herpes simplex
Citomegalovirus
Parassitosi cutanee e
degli annessi
PROTOCOLLO OPERATIVO PER PATOGENI A TRASMISSIONE TRANSCUTANEA
1 Segnalazione allrsquoUfficio competente
2 Raccolta anamnestica e visita del dipendente
3 Consultazione del dermatologo
4 Denuncia di malattia infettiva al Servizio 1 dellaASL
5 Eventuale allontanamento dal servizio
6 Verifica dei contatti e della situazione igienica delluogo di lavoro
7 Individuazione delle misure igienico-sanitarie daadottare
Patogeni trasmissibili per ingestione
Brucellosi
Tubercolosi
Difterite
Meningite
Salmonellosi
Febbre Tifoide
Colera
Tularemia
Cdifficile
Epatite A
Rotavirus
Poliomielite
Toxoplasmosi
Modalita` di Infezione dei patogeni trasmissibili per ingestione
Modalita` di Infezione
pipettamento
gocce di materiale infetto sulle labbra
oggetti o dita contaminati portati a contatto
con la bocca
consumo di alimenti sul luogo di lavoro
PROTOCOLLO OPERATIVO IN CASO DI SALMONELLOSI
1 Ricerca colturale (feci) per tutti i dipendenti
allrsquoassunzione e periodicamante (una volta
lrsquoanno) negli addetti alla ristorazione
2 In caso di positivita` indagine
epidemiologica per risalire alla fonte ( altri
casi situazioni rischio)
PROTOCOLLO OPERATIVO
3 Denuncia per malattia infettiva al Servizio
1 dellrdquoASL
4 Controlli dopo chemioterapia sino alla
negativizzazione della coprocoltura
5 Se il dipendente manipola alimenti ersquo
opportuno allontanarlo temporaneamente
dal servizio
CLOSTRIDIUM DIFFICILE
Contaminazione ambientale (suppellettili
pavimenti)
Personale (soprattutto mani)
C difficile puograve persistere per mesi essendo
sporigeno
Clostridium difficile
FATTORI DI RISCHIO
1 individuali
2 batterici
3 ospedalieri
Reparti piugrave a rischio in ordine decrescente
terapie intensive reparti chirurgici medicine
Fattori Ospedalieri
Durata della degenza il 50 dei pazienti puograve divenire positivo dopo 4 settimane di degenza
Terapia antibiotica soprattutto se combinata e protratta
Profilassi perioperatoria ove non applicata correttamente (inopportuno
prolungamento della profilassi)
Mani del personale come veicolo di infezione
Presidi assistenziali padelle pappagalli termometri a mercurio ed elettronici fonendoscopi bracciali dei misuratori di pressione elettrocardiografi apparecchi per dialisi sacche di infusione etc
Ambiente di degenza (letti strutture metalliche pavimento toilette) contaminato da spore (sia da parte di portatori asintomatici che di pazienti sintomatici) che possono persistere nellrsquoambiente per mesi
NB gli spostamenti in stanze diverse favoriscono la disseminazione di spore e la contaminazione ambientale qualora piugrave casi si manifestino in stanze diverse si puograve ipotizzare che vi sia un ruolo dellrsquoambiente quale possibile causa
PROCEDURE DI CONTROLLO
Identificazione precoce dei casi
Isolamento del paziente (se unico caso) o coortazione dei pazienti infetti (se piugrave casi)
Applicazione delle misure igieniche
1048707 Lavaggio mani
1048707 Corretto utilizzo dei guanti e dei Dispositivi di protezione (DPI)
1048707 Disinfezione di strumentario ed attrezzature
1048707 Sanificazione e disinfezione ambientale in accordo alla ldquoGuida allrsquouso dei disinfettantirdquo
Appropriato utilizzo dei farmaci antibiotici
PREVENZIONE DELLE INFEZIONI OCCUPAZIONALI DA HBV HCV HIV
La trasmissione di questi virus e`
essenzialmente di tipo parenterale e per
contaminazione di mucose eo di cute non
integra
PREVENZIONE PRECAUZIONI
UNIVERSALI
PRECAUZIONI UNIVERSALI
per sangue e altri liquidi biologici
1 Indossare i guanti sempre nellrsquo assistenza e
sostituirli dopo il contatto con ciascun
paziente
2 Indossare mascherine occhiali protettivi o
coprifaccia per particolari procedure
pericolose per schizzi di sangue
3 Indossare camici e grembiuli a protezione
dagli schizzi di sangue o altro materiale
PRECAUZIONI UNIVERSALI
1 Lavaggio delle mani accurato anche dopo la
rimozione dei guanti
2 Gli aghi non vanno reincappucciati piegati o rotti
neacute rimossi dalle siringhe o manipolati
3 dopo lrsquouso devono essere riposti in appositi
contenitori resistenti per lrsquoeliminazione
4 Operatori con lesioni essudative o dermatiti
secernenti non possono prestare assistenza
Principali vie di trasmissione nelle infezioni da HBV ndash HCV - HIV
Esposizione
parenterale
Contaminazione
mucose e cute
non integra
Tagli e punture
Schizzi e imbrattamenti
Rischio professionale da HBV
Rischio tra il 15 e il 35
Lrsquoinfezione si contrae per contatto con
sangue o emoderivati
liquidi biologici infetti (urine feci secrezioni naso- faringee latte bile liquido sinoviale e cerebrospinale sudore lacrime saliva e liquido seminalehellip)
HBV Modalita`di esposizione
A contatto diretto
tramite puntura con ago infetto
contaminazione di cute lesa
contaminazione delle mucose
HBV Modalita`di esposizione
B Contatto indiretto
superfici ambientali contaminate
lrsquoutilizzo delle mani ldquosporcherdquo per fumare
mangiare o strofinarsi gli occhi
mordersi le unghie
HBV rischio occupazionale
La carica virale dosi bassissime di plasma infetto
La durata e la frequenza delle esposizioni
1 anzianita` di servizio gt 20 anni infermieri
2 reparti chirurgici terapie intensive
3 laboratori
Rischio professionale da HDV
Patologia ad evoluzione cronica con gli stessicaratteri per serbatoio e modalita` ditrasmissione dellrsquoinfezione da HBV di cuirappresenta coinfezione o sovrainfezione
Risulta molto pericolosa per il personalededicato allrsquoassistenza
Modalita` di prevenzione simili ad HBV
Rischi professionale da HCV
E` compreso fra il 27 e il 10 (soggettiHCV- RNA pos) per lrsquoelevata prevalenza nellapopolazione
Modalita` piu` frequenti di contagio1 Puntura accidentale con ago
2 Contaminazione di mucose o cute lesa
3 Morso
Determinanti modalitagrave di contagio caricavirale stato clinico del paziente fonte
Rischio professionale da HIV
Rischio modesto (05 - 3 ) rispetto a HCV eHBV
Liquidi biologici fonti di esposizione 1 Sangue o fluidi o tessuti corporei contaminati da sangue
2 Liquido cerebrospinale amniotico peritoneale pleurico sinoviale e pericardico
3 Essudati infiammatori
4 Sperma o secrezioni vaginali
5 Latte umano
6 Colture cellulari del virus
HIV Rischio occupazionale
La carica infettante e` importante ed e` in
funzione della
1 quantita` di sangue inoculata
2 carica virale presente nel sangue
contaminante del paziente-fonte (stadio
clinico)
HIV Gerarchia del rischio
ALTO RISCHIO ferita profonda con ago ripieno di sangue
Contatto diretto con alte concentrazioni di virus
RISCHIO MEDIO Ferita con ago o lacerazione con strumento
visibilmente contaminato da sangue
Esposizione di ferita aperta o congiuntiva a sangueo fluidi corporei visibilmente contaminati dasangue
HIV Gerarchia del rischio
BASSO RISCHIO Ferita superficiale (senza sanguinamento)
Esposizione di ferita chiusa o altra mucosa (esclusa congiuntiva) a fluidi corporei contaminati da sangue
Contatto prolungato con sangue su ampie superfici cutanee o ferita cutanea da morsicatura
RISCHIO NON DOCUMENTATO Contaminazione di cute integra
Ferite con strumenti non contaminati da sangue
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 1
Caratteristiche infettanti del paziente - fonte
HBsAg pos (ultimi 12 mesi)
Anti-HCVpos
Anti-HIV pos o se ci si trova nel ldquoperiodo finestrardquosoggetto infetto ma con anticorpi non rilevabili(circa 45-60 gg raramente 6 mesi )
Stadio immunitario non noto o paziente nonconosciuto
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 2
Il paziente identificabile su consenso informato
(legge 13590 art5) viene sottoposto alla
determinazione urgente di
Anticorpi anti-HBV e HBsAg
Anticorpi anti-HCV
Anticorpi anti-HIV
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 3
Valutazione della necessita` della profilassi
ldquocounselingrdquo
Sottoscrizione del consenso o del rifiuto alla
profilassi
Valutazione nel tempo ldquofollow-uprdquo
Analisi generale degli infortuni in IOG
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Il numero degli
infortuni indicato
non contempla
quelli in itinere
Si precisa che i dati statistici presentati sullrsquoandamento infortunistico sono stati
elaborati dalle analisi comparate dei dati raccolti dal Servizio di Prevenzione e
Protezione e dallrsquoUfficio Personale fino al dicembre 2013
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Analisi generale infortuni
Analisi degli infortuni per reparto presidio
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
I picchi si registrano nelle sale operatorie e in traumatologia
Analisi dettagliata infortuni - 2013
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Evidente la preponderanza delle funzioni sanitarie non mediche
Analisi dettagliata infortuni - 2015
La percentuale piugrave alta egrave rappresentata da infortuni legati allrsquoattivitagrave quotidiana di
reparto e di carattere biologico
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Analisi dettagliata infortuni ndash 2013 Conclusioni
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
I dati sin qui analizzati confermano che le principali cause di infortunio
ovvero la puntura da ago cavo e da bisturi rappresentano il 41 del
totale
Gli infortuni avvengono durante le operazioni di sutura e
manipolazione del materiale nel 17 ca ciascuno e iniezioneprelievo
nel 11
Nel 61 dei casi lrsquoinfortunato egrave anche lrsquoutilizzatore del presidio e la
distribuzione degli infortuni a rischio potenziale biologico riguarda
principalmente le aree dei Blocchi Operatori con il 56dei casi
mentre lrsquo 11 avviene in odontostomatologia frequentata
principalmente da operatori in libera professione
PER SAPERNE DI PIUrsquo
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
lrsquoanalisi degli infortuni viene annualmente elaborata dal SPP
sulla base dei dati registrati degli infortuni occorsi al personale
dipendente attraverso al compilazione del modulo di rilevazione
dati M-SPP-06 (infortuni a rischio biologico potenziale) e grazie
alle informazioni fornite dal Servizio Risorse Umane Si riporta di
seguito una sintesi delle principali informazioni
PROCEDURE DA SEGUIRE IN CASO DI INFORTUNIO
INFORTUNIO ldquoA RISCHIO BIOLOGICOrdquo INFORTUNIO DI ALTRO TIPO
In caso di contatto abbondante con cute lesa eo puntura percutanea attenersi a
quanto indicato nella IO-SPP-045_RISCHIO BIOLOGICO il cui testo egrave po il seguente
indirizzo Intranet
Assicurazione qualitagrave gt Rischio Biologico gt Istruzione gt IO DS 045 V5
Avvisare il Preposto
Identificare il paziente fonte
Fare firmare il consenso informato
Effettuare il prelievo al paziente fonte
Recarsi in Pronto Soccorso per il prelievo a tempo zero e lattivazione delle procedure
del caso (a cura del Medico di Guardia po il Pronto Soccorso)
In caso di infortunio
Avvisare il Preposto appena possibile
Se lrsquoinfortunio avviene allrsquointerno dellrsquoIstituto
recarsi in Pronto Soccorso per le cure e lattivazione
delle procedure del caso (a cura del Medico di
Guardia po il Pronto Soccorso)
Deve essere data immediata comunicazione di qualsiasi infortunio anche se di lieve entitagrave al SPP ed al Servizio
Risorse Umane presentando il verbale di Pronto Soccorso ed una sintetica relazione scritta su quanto accaduto Per
procedure fuori standard interpellare il Servizio Prevenzione e Protezione
Esposizione a batteri
Mtuberculosisndash Presente nellrsquoescreato lavaggio gastrico CSF
urine e lesioni in persone con malattia in fase attiva (non latente)
ndash Trasmessi attraverso goccioline vaporizzate emmesse da persone con infezione in atto (ldquobacilliferordquo)
Bacilli possono sopravvivere per lunghi periodi
Esposizione a batteri
Tubercolosindash 90 delle persone infettate con TB non svilupperanno mai
TB attiva
ndash Persone infettate o esposte a TB non sono contagiose
ndash Sono contagiose solo le persone con malattia in fase
ATTIVA
Rischio occupazionale di trasmissione della TBC
Sintomatologia sfumata e ritardo nella diagnosi
Riemergenza della patologia per immigrazione da paesi con endemia
Emergenza ceppi multiresistenti
Maggior rischio per particolari attivita`
indagini broncoscopiche terapie per aerosolventilazione meccanica procedure di laboratorio oindagini autoptiche
Prevenzione della trasmissione della TBC in ospedale (CDC-Atlanta)
1 Prevenzione della formazione di ldquodroplet nucleirdquoinfetti nei soggetti TBC
DIAGNOSI E TERAPIA
2 Prevenzione della diffusione di ldquodroplet nucleirdquoinfetti nellrsquoambiente
PROTEZIONI DI VARIO TIPO (cabine a pressionenegativa maschere hellip)
Prevenzione della trasmissione della TBC in ospedale (CDC-Atlanta)
3 Riduzione della contaminazione microbica dellrsquoaria
VENTILAZIONE FILTRAZIONE (FILTRI HEPA)RAGGI UV MASCHERE FACCIALI
4 Programmi di sorveglianza periodica delpersonale
SCREENING PERIODICO DIAGNOSI PRECOCE ETRATTAMENTO
Patogeni trasmissibili per via cutanea
Brucella spp
Chlamydiophila spp
Cdiphteriae
Mtuberculosis
Nmeningitidis
Salmonella spp
Epstein Barr
Herpes simplex
Citomegalovirus
Parassitosi cutanee e
degli annessi
PROTOCOLLO OPERATIVO PER PATOGENI A TRASMISSIONE TRANSCUTANEA
1 Segnalazione allrsquoUfficio competente
2 Raccolta anamnestica e visita del dipendente
3 Consultazione del dermatologo
4 Denuncia di malattia infettiva al Servizio 1 dellaASL
5 Eventuale allontanamento dal servizio
6 Verifica dei contatti e della situazione igienica delluogo di lavoro
7 Individuazione delle misure igienico-sanitarie daadottare
Patogeni trasmissibili per ingestione
Brucellosi
Tubercolosi
Difterite
Meningite
Salmonellosi
Febbre Tifoide
Colera
Tularemia
Cdifficile
Epatite A
Rotavirus
Poliomielite
Toxoplasmosi
Modalita` di Infezione dei patogeni trasmissibili per ingestione
Modalita` di Infezione
pipettamento
gocce di materiale infetto sulle labbra
oggetti o dita contaminati portati a contatto
con la bocca
consumo di alimenti sul luogo di lavoro
PROTOCOLLO OPERATIVO IN CASO DI SALMONELLOSI
1 Ricerca colturale (feci) per tutti i dipendenti
allrsquoassunzione e periodicamante (una volta
lrsquoanno) negli addetti alla ristorazione
2 In caso di positivita` indagine
epidemiologica per risalire alla fonte ( altri
casi situazioni rischio)
PROTOCOLLO OPERATIVO
3 Denuncia per malattia infettiva al Servizio
1 dellrdquoASL
4 Controlli dopo chemioterapia sino alla
negativizzazione della coprocoltura
5 Se il dipendente manipola alimenti ersquo
opportuno allontanarlo temporaneamente
dal servizio
CLOSTRIDIUM DIFFICILE
Contaminazione ambientale (suppellettili
pavimenti)
Personale (soprattutto mani)
C difficile puograve persistere per mesi essendo
sporigeno
Clostridium difficile
FATTORI DI RISCHIO
1 individuali
2 batterici
3 ospedalieri
Reparti piugrave a rischio in ordine decrescente
terapie intensive reparti chirurgici medicine
Fattori Ospedalieri
Durata della degenza il 50 dei pazienti puograve divenire positivo dopo 4 settimane di degenza
Terapia antibiotica soprattutto se combinata e protratta
Profilassi perioperatoria ove non applicata correttamente (inopportuno
prolungamento della profilassi)
Mani del personale come veicolo di infezione
Presidi assistenziali padelle pappagalli termometri a mercurio ed elettronici fonendoscopi bracciali dei misuratori di pressione elettrocardiografi apparecchi per dialisi sacche di infusione etc
Ambiente di degenza (letti strutture metalliche pavimento toilette) contaminato da spore (sia da parte di portatori asintomatici che di pazienti sintomatici) che possono persistere nellrsquoambiente per mesi
NB gli spostamenti in stanze diverse favoriscono la disseminazione di spore e la contaminazione ambientale qualora piugrave casi si manifestino in stanze diverse si puograve ipotizzare che vi sia un ruolo dellrsquoambiente quale possibile causa
PROCEDURE DI CONTROLLO
Identificazione precoce dei casi
Isolamento del paziente (se unico caso) o coortazione dei pazienti infetti (se piugrave casi)
Applicazione delle misure igieniche
1048707 Lavaggio mani
1048707 Corretto utilizzo dei guanti e dei Dispositivi di protezione (DPI)
1048707 Disinfezione di strumentario ed attrezzature
1048707 Sanificazione e disinfezione ambientale in accordo alla ldquoGuida allrsquouso dei disinfettantirdquo
Appropriato utilizzo dei farmaci antibiotici
PREVENZIONE DELLE INFEZIONI OCCUPAZIONALI DA HBV HCV HIV
La trasmissione di questi virus e`
essenzialmente di tipo parenterale e per
contaminazione di mucose eo di cute non
integra
PREVENZIONE PRECAUZIONI
UNIVERSALI
PRECAUZIONI UNIVERSALI
per sangue e altri liquidi biologici
1 Indossare i guanti sempre nellrsquo assistenza e
sostituirli dopo il contatto con ciascun
paziente
2 Indossare mascherine occhiali protettivi o
coprifaccia per particolari procedure
pericolose per schizzi di sangue
3 Indossare camici e grembiuli a protezione
dagli schizzi di sangue o altro materiale
PRECAUZIONI UNIVERSALI
1 Lavaggio delle mani accurato anche dopo la
rimozione dei guanti
2 Gli aghi non vanno reincappucciati piegati o rotti
neacute rimossi dalle siringhe o manipolati
3 dopo lrsquouso devono essere riposti in appositi
contenitori resistenti per lrsquoeliminazione
4 Operatori con lesioni essudative o dermatiti
secernenti non possono prestare assistenza
Principali vie di trasmissione nelle infezioni da HBV ndash HCV - HIV
Esposizione
parenterale
Contaminazione
mucose e cute
non integra
Tagli e punture
Schizzi e imbrattamenti
Rischio professionale da HBV
Rischio tra il 15 e il 35
Lrsquoinfezione si contrae per contatto con
sangue o emoderivati
liquidi biologici infetti (urine feci secrezioni naso- faringee latte bile liquido sinoviale e cerebrospinale sudore lacrime saliva e liquido seminalehellip)
HBV Modalita`di esposizione
A contatto diretto
tramite puntura con ago infetto
contaminazione di cute lesa
contaminazione delle mucose
HBV Modalita`di esposizione
B Contatto indiretto
superfici ambientali contaminate
lrsquoutilizzo delle mani ldquosporcherdquo per fumare
mangiare o strofinarsi gli occhi
mordersi le unghie
HBV rischio occupazionale
La carica virale dosi bassissime di plasma infetto
La durata e la frequenza delle esposizioni
1 anzianita` di servizio gt 20 anni infermieri
2 reparti chirurgici terapie intensive
3 laboratori
Rischio professionale da HDV
Patologia ad evoluzione cronica con gli stessicaratteri per serbatoio e modalita` ditrasmissione dellrsquoinfezione da HBV di cuirappresenta coinfezione o sovrainfezione
Risulta molto pericolosa per il personalededicato allrsquoassistenza
Modalita` di prevenzione simili ad HBV
Rischi professionale da HCV
E` compreso fra il 27 e il 10 (soggettiHCV- RNA pos) per lrsquoelevata prevalenza nellapopolazione
Modalita` piu` frequenti di contagio1 Puntura accidentale con ago
2 Contaminazione di mucose o cute lesa
3 Morso
Determinanti modalitagrave di contagio caricavirale stato clinico del paziente fonte
Rischio professionale da HIV
Rischio modesto (05 - 3 ) rispetto a HCV eHBV
Liquidi biologici fonti di esposizione 1 Sangue o fluidi o tessuti corporei contaminati da sangue
2 Liquido cerebrospinale amniotico peritoneale pleurico sinoviale e pericardico
3 Essudati infiammatori
4 Sperma o secrezioni vaginali
5 Latte umano
6 Colture cellulari del virus
HIV Rischio occupazionale
La carica infettante e` importante ed e` in
funzione della
1 quantita` di sangue inoculata
2 carica virale presente nel sangue
contaminante del paziente-fonte (stadio
clinico)
HIV Gerarchia del rischio
ALTO RISCHIO ferita profonda con ago ripieno di sangue
Contatto diretto con alte concentrazioni di virus
RISCHIO MEDIO Ferita con ago o lacerazione con strumento
visibilmente contaminato da sangue
Esposizione di ferita aperta o congiuntiva a sangueo fluidi corporei visibilmente contaminati dasangue
HIV Gerarchia del rischio
BASSO RISCHIO Ferita superficiale (senza sanguinamento)
Esposizione di ferita chiusa o altra mucosa (esclusa congiuntiva) a fluidi corporei contaminati da sangue
Contatto prolungato con sangue su ampie superfici cutanee o ferita cutanea da morsicatura
RISCHIO NON DOCUMENTATO Contaminazione di cute integra
Ferite con strumenti non contaminati da sangue
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 1
Caratteristiche infettanti del paziente - fonte
HBsAg pos (ultimi 12 mesi)
Anti-HCVpos
Anti-HIV pos o se ci si trova nel ldquoperiodo finestrardquosoggetto infetto ma con anticorpi non rilevabili(circa 45-60 gg raramente 6 mesi )
Stadio immunitario non noto o paziente nonconosciuto
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 2
Il paziente identificabile su consenso informato
(legge 13590 art5) viene sottoposto alla
determinazione urgente di
Anticorpi anti-HBV e HBsAg
Anticorpi anti-HCV
Anticorpi anti-HIV
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 3
Valutazione della necessita` della profilassi
ldquocounselingrdquo
Sottoscrizione del consenso o del rifiuto alla
profilassi
Valutazione nel tempo ldquofollow-uprdquo
Analisi generale degli infortuni in IOG
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Il numero degli
infortuni indicato
non contempla
quelli in itinere
Si precisa che i dati statistici presentati sullrsquoandamento infortunistico sono stati
elaborati dalle analisi comparate dei dati raccolti dal Servizio di Prevenzione e
Protezione e dallrsquoUfficio Personale fino al dicembre 2013
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Analisi generale infortuni
Analisi degli infortuni per reparto presidio
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
I picchi si registrano nelle sale operatorie e in traumatologia
Analisi dettagliata infortuni - 2013
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Evidente la preponderanza delle funzioni sanitarie non mediche
Analisi dettagliata infortuni - 2015
La percentuale piugrave alta egrave rappresentata da infortuni legati allrsquoattivitagrave quotidiana di
reparto e di carattere biologico
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Analisi dettagliata infortuni ndash 2013 Conclusioni
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
I dati sin qui analizzati confermano che le principali cause di infortunio
ovvero la puntura da ago cavo e da bisturi rappresentano il 41 del
totale
Gli infortuni avvengono durante le operazioni di sutura e
manipolazione del materiale nel 17 ca ciascuno e iniezioneprelievo
nel 11
Nel 61 dei casi lrsquoinfortunato egrave anche lrsquoutilizzatore del presidio e la
distribuzione degli infortuni a rischio potenziale biologico riguarda
principalmente le aree dei Blocchi Operatori con il 56dei casi
mentre lrsquo 11 avviene in odontostomatologia frequentata
principalmente da operatori in libera professione
PER SAPERNE DI PIUrsquo
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
lrsquoanalisi degli infortuni viene annualmente elaborata dal SPP
sulla base dei dati registrati degli infortuni occorsi al personale
dipendente attraverso al compilazione del modulo di rilevazione
dati M-SPP-06 (infortuni a rischio biologico potenziale) e grazie
alle informazioni fornite dal Servizio Risorse Umane Si riporta di
seguito una sintesi delle principali informazioni
PROCEDURE DA SEGUIRE IN CASO DI INFORTUNIO
INFORTUNIO ldquoA RISCHIO BIOLOGICOrdquo INFORTUNIO DI ALTRO TIPO
In caso di contatto abbondante con cute lesa eo puntura percutanea attenersi a
quanto indicato nella IO-SPP-045_RISCHIO BIOLOGICO il cui testo egrave po il seguente
indirizzo Intranet
Assicurazione qualitagrave gt Rischio Biologico gt Istruzione gt IO DS 045 V5
Avvisare il Preposto
Identificare il paziente fonte
Fare firmare il consenso informato
Effettuare il prelievo al paziente fonte
Recarsi in Pronto Soccorso per il prelievo a tempo zero e lattivazione delle procedure
del caso (a cura del Medico di Guardia po il Pronto Soccorso)
In caso di infortunio
Avvisare il Preposto appena possibile
Se lrsquoinfortunio avviene allrsquointerno dellrsquoIstituto
recarsi in Pronto Soccorso per le cure e lattivazione
delle procedure del caso (a cura del Medico di
Guardia po il Pronto Soccorso)
Deve essere data immediata comunicazione di qualsiasi infortunio anche se di lieve entitagrave al SPP ed al Servizio
Risorse Umane presentando il verbale di Pronto Soccorso ed una sintetica relazione scritta su quanto accaduto Per
procedure fuori standard interpellare il Servizio Prevenzione e Protezione
Esposizione a batteri
Tubercolosindash 90 delle persone infettate con TB non svilupperanno mai
TB attiva
ndash Persone infettate o esposte a TB non sono contagiose
ndash Sono contagiose solo le persone con malattia in fase
ATTIVA
Rischio occupazionale di trasmissione della TBC
Sintomatologia sfumata e ritardo nella diagnosi
Riemergenza della patologia per immigrazione da paesi con endemia
Emergenza ceppi multiresistenti
Maggior rischio per particolari attivita`
indagini broncoscopiche terapie per aerosolventilazione meccanica procedure di laboratorio oindagini autoptiche
Prevenzione della trasmissione della TBC in ospedale (CDC-Atlanta)
1 Prevenzione della formazione di ldquodroplet nucleirdquoinfetti nei soggetti TBC
DIAGNOSI E TERAPIA
2 Prevenzione della diffusione di ldquodroplet nucleirdquoinfetti nellrsquoambiente
PROTEZIONI DI VARIO TIPO (cabine a pressionenegativa maschere hellip)
Prevenzione della trasmissione della TBC in ospedale (CDC-Atlanta)
3 Riduzione della contaminazione microbica dellrsquoaria
VENTILAZIONE FILTRAZIONE (FILTRI HEPA)RAGGI UV MASCHERE FACCIALI
4 Programmi di sorveglianza periodica delpersonale
SCREENING PERIODICO DIAGNOSI PRECOCE ETRATTAMENTO
Patogeni trasmissibili per via cutanea
Brucella spp
Chlamydiophila spp
Cdiphteriae
Mtuberculosis
Nmeningitidis
Salmonella spp
Epstein Barr
Herpes simplex
Citomegalovirus
Parassitosi cutanee e
degli annessi
PROTOCOLLO OPERATIVO PER PATOGENI A TRASMISSIONE TRANSCUTANEA
1 Segnalazione allrsquoUfficio competente
2 Raccolta anamnestica e visita del dipendente
3 Consultazione del dermatologo
4 Denuncia di malattia infettiva al Servizio 1 dellaASL
5 Eventuale allontanamento dal servizio
6 Verifica dei contatti e della situazione igienica delluogo di lavoro
7 Individuazione delle misure igienico-sanitarie daadottare
Patogeni trasmissibili per ingestione
Brucellosi
Tubercolosi
Difterite
Meningite
Salmonellosi
Febbre Tifoide
Colera
Tularemia
Cdifficile
Epatite A
Rotavirus
Poliomielite
Toxoplasmosi
Modalita` di Infezione dei patogeni trasmissibili per ingestione
Modalita` di Infezione
pipettamento
gocce di materiale infetto sulle labbra
oggetti o dita contaminati portati a contatto
con la bocca
consumo di alimenti sul luogo di lavoro
PROTOCOLLO OPERATIVO IN CASO DI SALMONELLOSI
1 Ricerca colturale (feci) per tutti i dipendenti
allrsquoassunzione e periodicamante (una volta
lrsquoanno) negli addetti alla ristorazione
2 In caso di positivita` indagine
epidemiologica per risalire alla fonte ( altri
casi situazioni rischio)
PROTOCOLLO OPERATIVO
3 Denuncia per malattia infettiva al Servizio
1 dellrdquoASL
4 Controlli dopo chemioterapia sino alla
negativizzazione della coprocoltura
5 Se il dipendente manipola alimenti ersquo
opportuno allontanarlo temporaneamente
dal servizio
CLOSTRIDIUM DIFFICILE
Contaminazione ambientale (suppellettili
pavimenti)
Personale (soprattutto mani)
C difficile puograve persistere per mesi essendo
sporigeno
Clostridium difficile
FATTORI DI RISCHIO
1 individuali
2 batterici
3 ospedalieri
Reparti piugrave a rischio in ordine decrescente
terapie intensive reparti chirurgici medicine
Fattori Ospedalieri
Durata della degenza il 50 dei pazienti puograve divenire positivo dopo 4 settimane di degenza
Terapia antibiotica soprattutto se combinata e protratta
Profilassi perioperatoria ove non applicata correttamente (inopportuno
prolungamento della profilassi)
Mani del personale come veicolo di infezione
Presidi assistenziali padelle pappagalli termometri a mercurio ed elettronici fonendoscopi bracciali dei misuratori di pressione elettrocardiografi apparecchi per dialisi sacche di infusione etc
Ambiente di degenza (letti strutture metalliche pavimento toilette) contaminato da spore (sia da parte di portatori asintomatici che di pazienti sintomatici) che possono persistere nellrsquoambiente per mesi
NB gli spostamenti in stanze diverse favoriscono la disseminazione di spore e la contaminazione ambientale qualora piugrave casi si manifestino in stanze diverse si puograve ipotizzare che vi sia un ruolo dellrsquoambiente quale possibile causa
PROCEDURE DI CONTROLLO
Identificazione precoce dei casi
Isolamento del paziente (se unico caso) o coortazione dei pazienti infetti (se piugrave casi)
Applicazione delle misure igieniche
1048707 Lavaggio mani
1048707 Corretto utilizzo dei guanti e dei Dispositivi di protezione (DPI)
1048707 Disinfezione di strumentario ed attrezzature
1048707 Sanificazione e disinfezione ambientale in accordo alla ldquoGuida allrsquouso dei disinfettantirdquo
Appropriato utilizzo dei farmaci antibiotici
PREVENZIONE DELLE INFEZIONI OCCUPAZIONALI DA HBV HCV HIV
La trasmissione di questi virus e`
essenzialmente di tipo parenterale e per
contaminazione di mucose eo di cute non
integra
PREVENZIONE PRECAUZIONI
UNIVERSALI
PRECAUZIONI UNIVERSALI
per sangue e altri liquidi biologici
1 Indossare i guanti sempre nellrsquo assistenza e
sostituirli dopo il contatto con ciascun
paziente
2 Indossare mascherine occhiali protettivi o
coprifaccia per particolari procedure
pericolose per schizzi di sangue
3 Indossare camici e grembiuli a protezione
dagli schizzi di sangue o altro materiale
PRECAUZIONI UNIVERSALI
1 Lavaggio delle mani accurato anche dopo la
rimozione dei guanti
2 Gli aghi non vanno reincappucciati piegati o rotti
neacute rimossi dalle siringhe o manipolati
3 dopo lrsquouso devono essere riposti in appositi
contenitori resistenti per lrsquoeliminazione
4 Operatori con lesioni essudative o dermatiti
secernenti non possono prestare assistenza
Principali vie di trasmissione nelle infezioni da HBV ndash HCV - HIV
Esposizione
parenterale
Contaminazione
mucose e cute
non integra
Tagli e punture
Schizzi e imbrattamenti
Rischio professionale da HBV
Rischio tra il 15 e il 35
Lrsquoinfezione si contrae per contatto con
sangue o emoderivati
liquidi biologici infetti (urine feci secrezioni naso- faringee latte bile liquido sinoviale e cerebrospinale sudore lacrime saliva e liquido seminalehellip)
HBV Modalita`di esposizione
A contatto diretto
tramite puntura con ago infetto
contaminazione di cute lesa
contaminazione delle mucose
HBV Modalita`di esposizione
B Contatto indiretto
superfici ambientali contaminate
lrsquoutilizzo delle mani ldquosporcherdquo per fumare
mangiare o strofinarsi gli occhi
mordersi le unghie
HBV rischio occupazionale
La carica virale dosi bassissime di plasma infetto
La durata e la frequenza delle esposizioni
1 anzianita` di servizio gt 20 anni infermieri
2 reparti chirurgici terapie intensive
3 laboratori
Rischio professionale da HDV
Patologia ad evoluzione cronica con gli stessicaratteri per serbatoio e modalita` ditrasmissione dellrsquoinfezione da HBV di cuirappresenta coinfezione o sovrainfezione
Risulta molto pericolosa per il personalededicato allrsquoassistenza
Modalita` di prevenzione simili ad HBV
Rischi professionale da HCV
E` compreso fra il 27 e il 10 (soggettiHCV- RNA pos) per lrsquoelevata prevalenza nellapopolazione
Modalita` piu` frequenti di contagio1 Puntura accidentale con ago
2 Contaminazione di mucose o cute lesa
3 Morso
Determinanti modalitagrave di contagio caricavirale stato clinico del paziente fonte
Rischio professionale da HIV
Rischio modesto (05 - 3 ) rispetto a HCV eHBV
Liquidi biologici fonti di esposizione 1 Sangue o fluidi o tessuti corporei contaminati da sangue
2 Liquido cerebrospinale amniotico peritoneale pleurico sinoviale e pericardico
3 Essudati infiammatori
4 Sperma o secrezioni vaginali
5 Latte umano
6 Colture cellulari del virus
HIV Rischio occupazionale
La carica infettante e` importante ed e` in
funzione della
1 quantita` di sangue inoculata
2 carica virale presente nel sangue
contaminante del paziente-fonte (stadio
clinico)
HIV Gerarchia del rischio
ALTO RISCHIO ferita profonda con ago ripieno di sangue
Contatto diretto con alte concentrazioni di virus
RISCHIO MEDIO Ferita con ago o lacerazione con strumento
visibilmente contaminato da sangue
Esposizione di ferita aperta o congiuntiva a sangueo fluidi corporei visibilmente contaminati dasangue
HIV Gerarchia del rischio
BASSO RISCHIO Ferita superficiale (senza sanguinamento)
Esposizione di ferita chiusa o altra mucosa (esclusa congiuntiva) a fluidi corporei contaminati da sangue
Contatto prolungato con sangue su ampie superfici cutanee o ferita cutanea da morsicatura
RISCHIO NON DOCUMENTATO Contaminazione di cute integra
Ferite con strumenti non contaminati da sangue
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 1
Caratteristiche infettanti del paziente - fonte
HBsAg pos (ultimi 12 mesi)
Anti-HCVpos
Anti-HIV pos o se ci si trova nel ldquoperiodo finestrardquosoggetto infetto ma con anticorpi non rilevabili(circa 45-60 gg raramente 6 mesi )
Stadio immunitario non noto o paziente nonconosciuto
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 2
Il paziente identificabile su consenso informato
(legge 13590 art5) viene sottoposto alla
determinazione urgente di
Anticorpi anti-HBV e HBsAg
Anticorpi anti-HCV
Anticorpi anti-HIV
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 3
Valutazione della necessita` della profilassi
ldquocounselingrdquo
Sottoscrizione del consenso o del rifiuto alla
profilassi
Valutazione nel tempo ldquofollow-uprdquo
Analisi generale degli infortuni in IOG
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Il numero degli
infortuni indicato
non contempla
quelli in itinere
Si precisa che i dati statistici presentati sullrsquoandamento infortunistico sono stati
elaborati dalle analisi comparate dei dati raccolti dal Servizio di Prevenzione e
Protezione e dallrsquoUfficio Personale fino al dicembre 2013
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Analisi generale infortuni
Analisi degli infortuni per reparto presidio
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
I picchi si registrano nelle sale operatorie e in traumatologia
Analisi dettagliata infortuni - 2013
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Evidente la preponderanza delle funzioni sanitarie non mediche
Analisi dettagliata infortuni - 2015
La percentuale piugrave alta egrave rappresentata da infortuni legati allrsquoattivitagrave quotidiana di
reparto e di carattere biologico
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Analisi dettagliata infortuni ndash 2013 Conclusioni
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
I dati sin qui analizzati confermano che le principali cause di infortunio
ovvero la puntura da ago cavo e da bisturi rappresentano il 41 del
totale
Gli infortuni avvengono durante le operazioni di sutura e
manipolazione del materiale nel 17 ca ciascuno e iniezioneprelievo
nel 11
Nel 61 dei casi lrsquoinfortunato egrave anche lrsquoutilizzatore del presidio e la
distribuzione degli infortuni a rischio potenziale biologico riguarda
principalmente le aree dei Blocchi Operatori con il 56dei casi
mentre lrsquo 11 avviene in odontostomatologia frequentata
principalmente da operatori in libera professione
PER SAPERNE DI PIUrsquo
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
lrsquoanalisi degli infortuni viene annualmente elaborata dal SPP
sulla base dei dati registrati degli infortuni occorsi al personale
dipendente attraverso al compilazione del modulo di rilevazione
dati M-SPP-06 (infortuni a rischio biologico potenziale) e grazie
alle informazioni fornite dal Servizio Risorse Umane Si riporta di
seguito una sintesi delle principali informazioni
PROCEDURE DA SEGUIRE IN CASO DI INFORTUNIO
INFORTUNIO ldquoA RISCHIO BIOLOGICOrdquo INFORTUNIO DI ALTRO TIPO
In caso di contatto abbondante con cute lesa eo puntura percutanea attenersi a
quanto indicato nella IO-SPP-045_RISCHIO BIOLOGICO il cui testo egrave po il seguente
indirizzo Intranet
Assicurazione qualitagrave gt Rischio Biologico gt Istruzione gt IO DS 045 V5
Avvisare il Preposto
Identificare il paziente fonte
Fare firmare il consenso informato
Effettuare il prelievo al paziente fonte
Recarsi in Pronto Soccorso per il prelievo a tempo zero e lattivazione delle procedure
del caso (a cura del Medico di Guardia po il Pronto Soccorso)
In caso di infortunio
Avvisare il Preposto appena possibile
Se lrsquoinfortunio avviene allrsquointerno dellrsquoIstituto
recarsi in Pronto Soccorso per le cure e lattivazione
delle procedure del caso (a cura del Medico di
Guardia po il Pronto Soccorso)
Deve essere data immediata comunicazione di qualsiasi infortunio anche se di lieve entitagrave al SPP ed al Servizio
Risorse Umane presentando il verbale di Pronto Soccorso ed una sintetica relazione scritta su quanto accaduto Per
procedure fuori standard interpellare il Servizio Prevenzione e Protezione
Rischio occupazionale di trasmissione della TBC
Sintomatologia sfumata e ritardo nella diagnosi
Riemergenza della patologia per immigrazione da paesi con endemia
Emergenza ceppi multiresistenti
Maggior rischio per particolari attivita`
indagini broncoscopiche terapie per aerosolventilazione meccanica procedure di laboratorio oindagini autoptiche
Prevenzione della trasmissione della TBC in ospedale (CDC-Atlanta)
1 Prevenzione della formazione di ldquodroplet nucleirdquoinfetti nei soggetti TBC
DIAGNOSI E TERAPIA
2 Prevenzione della diffusione di ldquodroplet nucleirdquoinfetti nellrsquoambiente
PROTEZIONI DI VARIO TIPO (cabine a pressionenegativa maschere hellip)
Prevenzione della trasmissione della TBC in ospedale (CDC-Atlanta)
3 Riduzione della contaminazione microbica dellrsquoaria
VENTILAZIONE FILTRAZIONE (FILTRI HEPA)RAGGI UV MASCHERE FACCIALI
4 Programmi di sorveglianza periodica delpersonale
SCREENING PERIODICO DIAGNOSI PRECOCE ETRATTAMENTO
Patogeni trasmissibili per via cutanea
Brucella spp
Chlamydiophila spp
Cdiphteriae
Mtuberculosis
Nmeningitidis
Salmonella spp
Epstein Barr
Herpes simplex
Citomegalovirus
Parassitosi cutanee e
degli annessi
PROTOCOLLO OPERATIVO PER PATOGENI A TRASMISSIONE TRANSCUTANEA
1 Segnalazione allrsquoUfficio competente
2 Raccolta anamnestica e visita del dipendente
3 Consultazione del dermatologo
4 Denuncia di malattia infettiva al Servizio 1 dellaASL
5 Eventuale allontanamento dal servizio
6 Verifica dei contatti e della situazione igienica delluogo di lavoro
7 Individuazione delle misure igienico-sanitarie daadottare
Patogeni trasmissibili per ingestione
Brucellosi
Tubercolosi
Difterite
Meningite
Salmonellosi
Febbre Tifoide
Colera
Tularemia
Cdifficile
Epatite A
Rotavirus
Poliomielite
Toxoplasmosi
Modalita` di Infezione dei patogeni trasmissibili per ingestione
Modalita` di Infezione
pipettamento
gocce di materiale infetto sulle labbra
oggetti o dita contaminati portati a contatto
con la bocca
consumo di alimenti sul luogo di lavoro
PROTOCOLLO OPERATIVO IN CASO DI SALMONELLOSI
1 Ricerca colturale (feci) per tutti i dipendenti
allrsquoassunzione e periodicamante (una volta
lrsquoanno) negli addetti alla ristorazione
2 In caso di positivita` indagine
epidemiologica per risalire alla fonte ( altri
casi situazioni rischio)
PROTOCOLLO OPERATIVO
3 Denuncia per malattia infettiva al Servizio
1 dellrdquoASL
4 Controlli dopo chemioterapia sino alla
negativizzazione della coprocoltura
5 Se il dipendente manipola alimenti ersquo
opportuno allontanarlo temporaneamente
dal servizio
CLOSTRIDIUM DIFFICILE
Contaminazione ambientale (suppellettili
pavimenti)
Personale (soprattutto mani)
C difficile puograve persistere per mesi essendo
sporigeno
Clostridium difficile
FATTORI DI RISCHIO
1 individuali
2 batterici
3 ospedalieri
Reparti piugrave a rischio in ordine decrescente
terapie intensive reparti chirurgici medicine
Fattori Ospedalieri
Durata della degenza il 50 dei pazienti puograve divenire positivo dopo 4 settimane di degenza
Terapia antibiotica soprattutto se combinata e protratta
Profilassi perioperatoria ove non applicata correttamente (inopportuno
prolungamento della profilassi)
Mani del personale come veicolo di infezione
Presidi assistenziali padelle pappagalli termometri a mercurio ed elettronici fonendoscopi bracciali dei misuratori di pressione elettrocardiografi apparecchi per dialisi sacche di infusione etc
Ambiente di degenza (letti strutture metalliche pavimento toilette) contaminato da spore (sia da parte di portatori asintomatici che di pazienti sintomatici) che possono persistere nellrsquoambiente per mesi
NB gli spostamenti in stanze diverse favoriscono la disseminazione di spore e la contaminazione ambientale qualora piugrave casi si manifestino in stanze diverse si puograve ipotizzare che vi sia un ruolo dellrsquoambiente quale possibile causa
PROCEDURE DI CONTROLLO
Identificazione precoce dei casi
Isolamento del paziente (se unico caso) o coortazione dei pazienti infetti (se piugrave casi)
Applicazione delle misure igieniche
1048707 Lavaggio mani
1048707 Corretto utilizzo dei guanti e dei Dispositivi di protezione (DPI)
1048707 Disinfezione di strumentario ed attrezzature
1048707 Sanificazione e disinfezione ambientale in accordo alla ldquoGuida allrsquouso dei disinfettantirdquo
Appropriato utilizzo dei farmaci antibiotici
PREVENZIONE DELLE INFEZIONI OCCUPAZIONALI DA HBV HCV HIV
La trasmissione di questi virus e`
essenzialmente di tipo parenterale e per
contaminazione di mucose eo di cute non
integra
PREVENZIONE PRECAUZIONI
UNIVERSALI
PRECAUZIONI UNIVERSALI
per sangue e altri liquidi biologici
1 Indossare i guanti sempre nellrsquo assistenza e
sostituirli dopo il contatto con ciascun
paziente
2 Indossare mascherine occhiali protettivi o
coprifaccia per particolari procedure
pericolose per schizzi di sangue
3 Indossare camici e grembiuli a protezione
dagli schizzi di sangue o altro materiale
PRECAUZIONI UNIVERSALI
1 Lavaggio delle mani accurato anche dopo la
rimozione dei guanti
2 Gli aghi non vanno reincappucciati piegati o rotti
neacute rimossi dalle siringhe o manipolati
3 dopo lrsquouso devono essere riposti in appositi
contenitori resistenti per lrsquoeliminazione
4 Operatori con lesioni essudative o dermatiti
secernenti non possono prestare assistenza
Principali vie di trasmissione nelle infezioni da HBV ndash HCV - HIV
Esposizione
parenterale
Contaminazione
mucose e cute
non integra
Tagli e punture
Schizzi e imbrattamenti
Rischio professionale da HBV
Rischio tra il 15 e il 35
Lrsquoinfezione si contrae per contatto con
sangue o emoderivati
liquidi biologici infetti (urine feci secrezioni naso- faringee latte bile liquido sinoviale e cerebrospinale sudore lacrime saliva e liquido seminalehellip)
HBV Modalita`di esposizione
A contatto diretto
tramite puntura con ago infetto
contaminazione di cute lesa
contaminazione delle mucose
HBV Modalita`di esposizione
B Contatto indiretto
superfici ambientali contaminate
lrsquoutilizzo delle mani ldquosporcherdquo per fumare
mangiare o strofinarsi gli occhi
mordersi le unghie
HBV rischio occupazionale
La carica virale dosi bassissime di plasma infetto
La durata e la frequenza delle esposizioni
1 anzianita` di servizio gt 20 anni infermieri
2 reparti chirurgici terapie intensive
3 laboratori
Rischio professionale da HDV
Patologia ad evoluzione cronica con gli stessicaratteri per serbatoio e modalita` ditrasmissione dellrsquoinfezione da HBV di cuirappresenta coinfezione o sovrainfezione
Risulta molto pericolosa per il personalededicato allrsquoassistenza
Modalita` di prevenzione simili ad HBV
Rischi professionale da HCV
E` compreso fra il 27 e il 10 (soggettiHCV- RNA pos) per lrsquoelevata prevalenza nellapopolazione
Modalita` piu` frequenti di contagio1 Puntura accidentale con ago
2 Contaminazione di mucose o cute lesa
3 Morso
Determinanti modalitagrave di contagio caricavirale stato clinico del paziente fonte
Rischio professionale da HIV
Rischio modesto (05 - 3 ) rispetto a HCV eHBV
Liquidi biologici fonti di esposizione 1 Sangue o fluidi o tessuti corporei contaminati da sangue
2 Liquido cerebrospinale amniotico peritoneale pleurico sinoviale e pericardico
3 Essudati infiammatori
4 Sperma o secrezioni vaginali
5 Latte umano
6 Colture cellulari del virus
HIV Rischio occupazionale
La carica infettante e` importante ed e` in
funzione della
1 quantita` di sangue inoculata
2 carica virale presente nel sangue
contaminante del paziente-fonte (stadio
clinico)
HIV Gerarchia del rischio
ALTO RISCHIO ferita profonda con ago ripieno di sangue
Contatto diretto con alte concentrazioni di virus
RISCHIO MEDIO Ferita con ago o lacerazione con strumento
visibilmente contaminato da sangue
Esposizione di ferita aperta o congiuntiva a sangueo fluidi corporei visibilmente contaminati dasangue
HIV Gerarchia del rischio
BASSO RISCHIO Ferita superficiale (senza sanguinamento)
Esposizione di ferita chiusa o altra mucosa (esclusa congiuntiva) a fluidi corporei contaminati da sangue
Contatto prolungato con sangue su ampie superfici cutanee o ferita cutanea da morsicatura
RISCHIO NON DOCUMENTATO Contaminazione di cute integra
Ferite con strumenti non contaminati da sangue
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 1
Caratteristiche infettanti del paziente - fonte
HBsAg pos (ultimi 12 mesi)
Anti-HCVpos
Anti-HIV pos o se ci si trova nel ldquoperiodo finestrardquosoggetto infetto ma con anticorpi non rilevabili(circa 45-60 gg raramente 6 mesi )
Stadio immunitario non noto o paziente nonconosciuto
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 2
Il paziente identificabile su consenso informato
(legge 13590 art5) viene sottoposto alla
determinazione urgente di
Anticorpi anti-HBV e HBsAg
Anticorpi anti-HCV
Anticorpi anti-HIV
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 3
Valutazione della necessita` della profilassi
ldquocounselingrdquo
Sottoscrizione del consenso o del rifiuto alla
profilassi
Valutazione nel tempo ldquofollow-uprdquo
Analisi generale degli infortuni in IOG
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Il numero degli
infortuni indicato
non contempla
quelli in itinere
Si precisa che i dati statistici presentati sullrsquoandamento infortunistico sono stati
elaborati dalle analisi comparate dei dati raccolti dal Servizio di Prevenzione e
Protezione e dallrsquoUfficio Personale fino al dicembre 2013
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Analisi generale infortuni
Analisi degli infortuni per reparto presidio
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
I picchi si registrano nelle sale operatorie e in traumatologia
Analisi dettagliata infortuni - 2013
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Evidente la preponderanza delle funzioni sanitarie non mediche
Analisi dettagliata infortuni - 2015
La percentuale piugrave alta egrave rappresentata da infortuni legati allrsquoattivitagrave quotidiana di
reparto e di carattere biologico
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Analisi dettagliata infortuni ndash 2013 Conclusioni
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
I dati sin qui analizzati confermano che le principali cause di infortunio
ovvero la puntura da ago cavo e da bisturi rappresentano il 41 del
totale
Gli infortuni avvengono durante le operazioni di sutura e
manipolazione del materiale nel 17 ca ciascuno e iniezioneprelievo
nel 11
Nel 61 dei casi lrsquoinfortunato egrave anche lrsquoutilizzatore del presidio e la
distribuzione degli infortuni a rischio potenziale biologico riguarda
principalmente le aree dei Blocchi Operatori con il 56dei casi
mentre lrsquo 11 avviene in odontostomatologia frequentata
principalmente da operatori in libera professione
PER SAPERNE DI PIUrsquo
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
lrsquoanalisi degli infortuni viene annualmente elaborata dal SPP
sulla base dei dati registrati degli infortuni occorsi al personale
dipendente attraverso al compilazione del modulo di rilevazione
dati M-SPP-06 (infortuni a rischio biologico potenziale) e grazie
alle informazioni fornite dal Servizio Risorse Umane Si riporta di
seguito una sintesi delle principali informazioni
PROCEDURE DA SEGUIRE IN CASO DI INFORTUNIO
INFORTUNIO ldquoA RISCHIO BIOLOGICOrdquo INFORTUNIO DI ALTRO TIPO
In caso di contatto abbondante con cute lesa eo puntura percutanea attenersi a
quanto indicato nella IO-SPP-045_RISCHIO BIOLOGICO il cui testo egrave po il seguente
indirizzo Intranet
Assicurazione qualitagrave gt Rischio Biologico gt Istruzione gt IO DS 045 V5
Avvisare il Preposto
Identificare il paziente fonte
Fare firmare il consenso informato
Effettuare il prelievo al paziente fonte
Recarsi in Pronto Soccorso per il prelievo a tempo zero e lattivazione delle procedure
del caso (a cura del Medico di Guardia po il Pronto Soccorso)
In caso di infortunio
Avvisare il Preposto appena possibile
Se lrsquoinfortunio avviene allrsquointerno dellrsquoIstituto
recarsi in Pronto Soccorso per le cure e lattivazione
delle procedure del caso (a cura del Medico di
Guardia po il Pronto Soccorso)
Deve essere data immediata comunicazione di qualsiasi infortunio anche se di lieve entitagrave al SPP ed al Servizio
Risorse Umane presentando il verbale di Pronto Soccorso ed una sintetica relazione scritta su quanto accaduto Per
procedure fuori standard interpellare il Servizio Prevenzione e Protezione
Prevenzione della trasmissione della TBC in ospedale (CDC-Atlanta)
1 Prevenzione della formazione di ldquodroplet nucleirdquoinfetti nei soggetti TBC
DIAGNOSI E TERAPIA
2 Prevenzione della diffusione di ldquodroplet nucleirdquoinfetti nellrsquoambiente
PROTEZIONI DI VARIO TIPO (cabine a pressionenegativa maschere hellip)
Prevenzione della trasmissione della TBC in ospedale (CDC-Atlanta)
3 Riduzione della contaminazione microbica dellrsquoaria
VENTILAZIONE FILTRAZIONE (FILTRI HEPA)RAGGI UV MASCHERE FACCIALI
4 Programmi di sorveglianza periodica delpersonale
SCREENING PERIODICO DIAGNOSI PRECOCE ETRATTAMENTO
Patogeni trasmissibili per via cutanea
Brucella spp
Chlamydiophila spp
Cdiphteriae
Mtuberculosis
Nmeningitidis
Salmonella spp
Epstein Barr
Herpes simplex
Citomegalovirus
Parassitosi cutanee e
degli annessi
PROTOCOLLO OPERATIVO PER PATOGENI A TRASMISSIONE TRANSCUTANEA
1 Segnalazione allrsquoUfficio competente
2 Raccolta anamnestica e visita del dipendente
3 Consultazione del dermatologo
4 Denuncia di malattia infettiva al Servizio 1 dellaASL
5 Eventuale allontanamento dal servizio
6 Verifica dei contatti e della situazione igienica delluogo di lavoro
7 Individuazione delle misure igienico-sanitarie daadottare
Patogeni trasmissibili per ingestione
Brucellosi
Tubercolosi
Difterite
Meningite
Salmonellosi
Febbre Tifoide
Colera
Tularemia
Cdifficile
Epatite A
Rotavirus
Poliomielite
Toxoplasmosi
Modalita` di Infezione dei patogeni trasmissibili per ingestione
Modalita` di Infezione
pipettamento
gocce di materiale infetto sulle labbra
oggetti o dita contaminati portati a contatto
con la bocca
consumo di alimenti sul luogo di lavoro
PROTOCOLLO OPERATIVO IN CASO DI SALMONELLOSI
1 Ricerca colturale (feci) per tutti i dipendenti
allrsquoassunzione e periodicamante (una volta
lrsquoanno) negli addetti alla ristorazione
2 In caso di positivita` indagine
epidemiologica per risalire alla fonte ( altri
casi situazioni rischio)
PROTOCOLLO OPERATIVO
3 Denuncia per malattia infettiva al Servizio
1 dellrdquoASL
4 Controlli dopo chemioterapia sino alla
negativizzazione della coprocoltura
5 Se il dipendente manipola alimenti ersquo
opportuno allontanarlo temporaneamente
dal servizio
CLOSTRIDIUM DIFFICILE
Contaminazione ambientale (suppellettili
pavimenti)
Personale (soprattutto mani)
C difficile puograve persistere per mesi essendo
sporigeno
Clostridium difficile
FATTORI DI RISCHIO
1 individuali
2 batterici
3 ospedalieri
Reparti piugrave a rischio in ordine decrescente
terapie intensive reparti chirurgici medicine
Fattori Ospedalieri
Durata della degenza il 50 dei pazienti puograve divenire positivo dopo 4 settimane di degenza
Terapia antibiotica soprattutto se combinata e protratta
Profilassi perioperatoria ove non applicata correttamente (inopportuno
prolungamento della profilassi)
Mani del personale come veicolo di infezione
Presidi assistenziali padelle pappagalli termometri a mercurio ed elettronici fonendoscopi bracciali dei misuratori di pressione elettrocardiografi apparecchi per dialisi sacche di infusione etc
Ambiente di degenza (letti strutture metalliche pavimento toilette) contaminato da spore (sia da parte di portatori asintomatici che di pazienti sintomatici) che possono persistere nellrsquoambiente per mesi
NB gli spostamenti in stanze diverse favoriscono la disseminazione di spore e la contaminazione ambientale qualora piugrave casi si manifestino in stanze diverse si puograve ipotizzare che vi sia un ruolo dellrsquoambiente quale possibile causa
PROCEDURE DI CONTROLLO
Identificazione precoce dei casi
Isolamento del paziente (se unico caso) o coortazione dei pazienti infetti (se piugrave casi)
Applicazione delle misure igieniche
1048707 Lavaggio mani
1048707 Corretto utilizzo dei guanti e dei Dispositivi di protezione (DPI)
1048707 Disinfezione di strumentario ed attrezzature
1048707 Sanificazione e disinfezione ambientale in accordo alla ldquoGuida allrsquouso dei disinfettantirdquo
Appropriato utilizzo dei farmaci antibiotici
PREVENZIONE DELLE INFEZIONI OCCUPAZIONALI DA HBV HCV HIV
La trasmissione di questi virus e`
essenzialmente di tipo parenterale e per
contaminazione di mucose eo di cute non
integra
PREVENZIONE PRECAUZIONI
UNIVERSALI
PRECAUZIONI UNIVERSALI
per sangue e altri liquidi biologici
1 Indossare i guanti sempre nellrsquo assistenza e
sostituirli dopo il contatto con ciascun
paziente
2 Indossare mascherine occhiali protettivi o
coprifaccia per particolari procedure
pericolose per schizzi di sangue
3 Indossare camici e grembiuli a protezione
dagli schizzi di sangue o altro materiale
PRECAUZIONI UNIVERSALI
1 Lavaggio delle mani accurato anche dopo la
rimozione dei guanti
2 Gli aghi non vanno reincappucciati piegati o rotti
neacute rimossi dalle siringhe o manipolati
3 dopo lrsquouso devono essere riposti in appositi
contenitori resistenti per lrsquoeliminazione
4 Operatori con lesioni essudative o dermatiti
secernenti non possono prestare assistenza
Principali vie di trasmissione nelle infezioni da HBV ndash HCV - HIV
Esposizione
parenterale
Contaminazione
mucose e cute
non integra
Tagli e punture
Schizzi e imbrattamenti
Rischio professionale da HBV
Rischio tra il 15 e il 35
Lrsquoinfezione si contrae per contatto con
sangue o emoderivati
liquidi biologici infetti (urine feci secrezioni naso- faringee latte bile liquido sinoviale e cerebrospinale sudore lacrime saliva e liquido seminalehellip)
HBV Modalita`di esposizione
A contatto diretto
tramite puntura con ago infetto
contaminazione di cute lesa
contaminazione delle mucose
HBV Modalita`di esposizione
B Contatto indiretto
superfici ambientali contaminate
lrsquoutilizzo delle mani ldquosporcherdquo per fumare
mangiare o strofinarsi gli occhi
mordersi le unghie
HBV rischio occupazionale
La carica virale dosi bassissime di plasma infetto
La durata e la frequenza delle esposizioni
1 anzianita` di servizio gt 20 anni infermieri
2 reparti chirurgici terapie intensive
3 laboratori
Rischio professionale da HDV
Patologia ad evoluzione cronica con gli stessicaratteri per serbatoio e modalita` ditrasmissione dellrsquoinfezione da HBV di cuirappresenta coinfezione o sovrainfezione
Risulta molto pericolosa per il personalededicato allrsquoassistenza
Modalita` di prevenzione simili ad HBV
Rischi professionale da HCV
E` compreso fra il 27 e il 10 (soggettiHCV- RNA pos) per lrsquoelevata prevalenza nellapopolazione
Modalita` piu` frequenti di contagio1 Puntura accidentale con ago
2 Contaminazione di mucose o cute lesa
3 Morso
Determinanti modalitagrave di contagio caricavirale stato clinico del paziente fonte
Rischio professionale da HIV
Rischio modesto (05 - 3 ) rispetto a HCV eHBV
Liquidi biologici fonti di esposizione 1 Sangue o fluidi o tessuti corporei contaminati da sangue
2 Liquido cerebrospinale amniotico peritoneale pleurico sinoviale e pericardico
3 Essudati infiammatori
4 Sperma o secrezioni vaginali
5 Latte umano
6 Colture cellulari del virus
HIV Rischio occupazionale
La carica infettante e` importante ed e` in
funzione della
1 quantita` di sangue inoculata
2 carica virale presente nel sangue
contaminante del paziente-fonte (stadio
clinico)
HIV Gerarchia del rischio
ALTO RISCHIO ferita profonda con ago ripieno di sangue
Contatto diretto con alte concentrazioni di virus
RISCHIO MEDIO Ferita con ago o lacerazione con strumento
visibilmente contaminato da sangue
Esposizione di ferita aperta o congiuntiva a sangueo fluidi corporei visibilmente contaminati dasangue
HIV Gerarchia del rischio
BASSO RISCHIO Ferita superficiale (senza sanguinamento)
Esposizione di ferita chiusa o altra mucosa (esclusa congiuntiva) a fluidi corporei contaminati da sangue
Contatto prolungato con sangue su ampie superfici cutanee o ferita cutanea da morsicatura
RISCHIO NON DOCUMENTATO Contaminazione di cute integra
Ferite con strumenti non contaminati da sangue
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 1
Caratteristiche infettanti del paziente - fonte
HBsAg pos (ultimi 12 mesi)
Anti-HCVpos
Anti-HIV pos o se ci si trova nel ldquoperiodo finestrardquosoggetto infetto ma con anticorpi non rilevabili(circa 45-60 gg raramente 6 mesi )
Stadio immunitario non noto o paziente nonconosciuto
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 2
Il paziente identificabile su consenso informato
(legge 13590 art5) viene sottoposto alla
determinazione urgente di
Anticorpi anti-HBV e HBsAg
Anticorpi anti-HCV
Anticorpi anti-HIV
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 3
Valutazione della necessita` della profilassi
ldquocounselingrdquo
Sottoscrizione del consenso o del rifiuto alla
profilassi
Valutazione nel tempo ldquofollow-uprdquo
Analisi generale degli infortuni in IOG
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Il numero degli
infortuni indicato
non contempla
quelli in itinere
Si precisa che i dati statistici presentati sullrsquoandamento infortunistico sono stati
elaborati dalle analisi comparate dei dati raccolti dal Servizio di Prevenzione e
Protezione e dallrsquoUfficio Personale fino al dicembre 2013
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Analisi generale infortuni
Analisi degli infortuni per reparto presidio
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
I picchi si registrano nelle sale operatorie e in traumatologia
Analisi dettagliata infortuni - 2013
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Evidente la preponderanza delle funzioni sanitarie non mediche
Analisi dettagliata infortuni - 2015
La percentuale piugrave alta egrave rappresentata da infortuni legati allrsquoattivitagrave quotidiana di
reparto e di carattere biologico
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Analisi dettagliata infortuni ndash 2013 Conclusioni
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
I dati sin qui analizzati confermano che le principali cause di infortunio
ovvero la puntura da ago cavo e da bisturi rappresentano il 41 del
totale
Gli infortuni avvengono durante le operazioni di sutura e
manipolazione del materiale nel 17 ca ciascuno e iniezioneprelievo
nel 11
Nel 61 dei casi lrsquoinfortunato egrave anche lrsquoutilizzatore del presidio e la
distribuzione degli infortuni a rischio potenziale biologico riguarda
principalmente le aree dei Blocchi Operatori con il 56dei casi
mentre lrsquo 11 avviene in odontostomatologia frequentata
principalmente da operatori in libera professione
PER SAPERNE DI PIUrsquo
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
lrsquoanalisi degli infortuni viene annualmente elaborata dal SPP
sulla base dei dati registrati degli infortuni occorsi al personale
dipendente attraverso al compilazione del modulo di rilevazione
dati M-SPP-06 (infortuni a rischio biologico potenziale) e grazie
alle informazioni fornite dal Servizio Risorse Umane Si riporta di
seguito una sintesi delle principali informazioni
PROCEDURE DA SEGUIRE IN CASO DI INFORTUNIO
INFORTUNIO ldquoA RISCHIO BIOLOGICOrdquo INFORTUNIO DI ALTRO TIPO
In caso di contatto abbondante con cute lesa eo puntura percutanea attenersi a
quanto indicato nella IO-SPP-045_RISCHIO BIOLOGICO il cui testo egrave po il seguente
indirizzo Intranet
Assicurazione qualitagrave gt Rischio Biologico gt Istruzione gt IO DS 045 V5
Avvisare il Preposto
Identificare il paziente fonte
Fare firmare il consenso informato
Effettuare il prelievo al paziente fonte
Recarsi in Pronto Soccorso per il prelievo a tempo zero e lattivazione delle procedure
del caso (a cura del Medico di Guardia po il Pronto Soccorso)
In caso di infortunio
Avvisare il Preposto appena possibile
Se lrsquoinfortunio avviene allrsquointerno dellrsquoIstituto
recarsi in Pronto Soccorso per le cure e lattivazione
delle procedure del caso (a cura del Medico di
Guardia po il Pronto Soccorso)
Deve essere data immediata comunicazione di qualsiasi infortunio anche se di lieve entitagrave al SPP ed al Servizio
Risorse Umane presentando il verbale di Pronto Soccorso ed una sintetica relazione scritta su quanto accaduto Per
procedure fuori standard interpellare il Servizio Prevenzione e Protezione
Prevenzione della trasmissione della TBC in ospedale (CDC-Atlanta)
3 Riduzione della contaminazione microbica dellrsquoaria
VENTILAZIONE FILTRAZIONE (FILTRI HEPA)RAGGI UV MASCHERE FACCIALI
4 Programmi di sorveglianza periodica delpersonale
SCREENING PERIODICO DIAGNOSI PRECOCE ETRATTAMENTO
Patogeni trasmissibili per via cutanea
Brucella spp
Chlamydiophila spp
Cdiphteriae
Mtuberculosis
Nmeningitidis
Salmonella spp
Epstein Barr
Herpes simplex
Citomegalovirus
Parassitosi cutanee e
degli annessi
PROTOCOLLO OPERATIVO PER PATOGENI A TRASMISSIONE TRANSCUTANEA
1 Segnalazione allrsquoUfficio competente
2 Raccolta anamnestica e visita del dipendente
3 Consultazione del dermatologo
4 Denuncia di malattia infettiva al Servizio 1 dellaASL
5 Eventuale allontanamento dal servizio
6 Verifica dei contatti e della situazione igienica delluogo di lavoro
7 Individuazione delle misure igienico-sanitarie daadottare
Patogeni trasmissibili per ingestione
Brucellosi
Tubercolosi
Difterite
Meningite
Salmonellosi
Febbre Tifoide
Colera
Tularemia
Cdifficile
Epatite A
Rotavirus
Poliomielite
Toxoplasmosi
Modalita` di Infezione dei patogeni trasmissibili per ingestione
Modalita` di Infezione
pipettamento
gocce di materiale infetto sulle labbra
oggetti o dita contaminati portati a contatto
con la bocca
consumo di alimenti sul luogo di lavoro
PROTOCOLLO OPERATIVO IN CASO DI SALMONELLOSI
1 Ricerca colturale (feci) per tutti i dipendenti
allrsquoassunzione e periodicamante (una volta
lrsquoanno) negli addetti alla ristorazione
2 In caso di positivita` indagine
epidemiologica per risalire alla fonte ( altri
casi situazioni rischio)
PROTOCOLLO OPERATIVO
3 Denuncia per malattia infettiva al Servizio
1 dellrdquoASL
4 Controlli dopo chemioterapia sino alla
negativizzazione della coprocoltura
5 Se il dipendente manipola alimenti ersquo
opportuno allontanarlo temporaneamente
dal servizio
CLOSTRIDIUM DIFFICILE
Contaminazione ambientale (suppellettili
pavimenti)
Personale (soprattutto mani)
C difficile puograve persistere per mesi essendo
sporigeno
Clostridium difficile
FATTORI DI RISCHIO
1 individuali
2 batterici
3 ospedalieri
Reparti piugrave a rischio in ordine decrescente
terapie intensive reparti chirurgici medicine
Fattori Ospedalieri
Durata della degenza il 50 dei pazienti puograve divenire positivo dopo 4 settimane di degenza
Terapia antibiotica soprattutto se combinata e protratta
Profilassi perioperatoria ove non applicata correttamente (inopportuno
prolungamento della profilassi)
Mani del personale come veicolo di infezione
Presidi assistenziali padelle pappagalli termometri a mercurio ed elettronici fonendoscopi bracciali dei misuratori di pressione elettrocardiografi apparecchi per dialisi sacche di infusione etc
Ambiente di degenza (letti strutture metalliche pavimento toilette) contaminato da spore (sia da parte di portatori asintomatici che di pazienti sintomatici) che possono persistere nellrsquoambiente per mesi
NB gli spostamenti in stanze diverse favoriscono la disseminazione di spore e la contaminazione ambientale qualora piugrave casi si manifestino in stanze diverse si puograve ipotizzare che vi sia un ruolo dellrsquoambiente quale possibile causa
PROCEDURE DI CONTROLLO
Identificazione precoce dei casi
Isolamento del paziente (se unico caso) o coortazione dei pazienti infetti (se piugrave casi)
Applicazione delle misure igieniche
1048707 Lavaggio mani
1048707 Corretto utilizzo dei guanti e dei Dispositivi di protezione (DPI)
1048707 Disinfezione di strumentario ed attrezzature
1048707 Sanificazione e disinfezione ambientale in accordo alla ldquoGuida allrsquouso dei disinfettantirdquo
Appropriato utilizzo dei farmaci antibiotici
PREVENZIONE DELLE INFEZIONI OCCUPAZIONALI DA HBV HCV HIV
La trasmissione di questi virus e`
essenzialmente di tipo parenterale e per
contaminazione di mucose eo di cute non
integra
PREVENZIONE PRECAUZIONI
UNIVERSALI
PRECAUZIONI UNIVERSALI
per sangue e altri liquidi biologici
1 Indossare i guanti sempre nellrsquo assistenza e
sostituirli dopo il contatto con ciascun
paziente
2 Indossare mascherine occhiali protettivi o
coprifaccia per particolari procedure
pericolose per schizzi di sangue
3 Indossare camici e grembiuli a protezione
dagli schizzi di sangue o altro materiale
PRECAUZIONI UNIVERSALI
1 Lavaggio delle mani accurato anche dopo la
rimozione dei guanti
2 Gli aghi non vanno reincappucciati piegati o rotti
neacute rimossi dalle siringhe o manipolati
3 dopo lrsquouso devono essere riposti in appositi
contenitori resistenti per lrsquoeliminazione
4 Operatori con lesioni essudative o dermatiti
secernenti non possono prestare assistenza
Principali vie di trasmissione nelle infezioni da HBV ndash HCV - HIV
Esposizione
parenterale
Contaminazione
mucose e cute
non integra
Tagli e punture
Schizzi e imbrattamenti
Rischio professionale da HBV
Rischio tra il 15 e il 35
Lrsquoinfezione si contrae per contatto con
sangue o emoderivati
liquidi biologici infetti (urine feci secrezioni naso- faringee latte bile liquido sinoviale e cerebrospinale sudore lacrime saliva e liquido seminalehellip)
HBV Modalita`di esposizione
A contatto diretto
tramite puntura con ago infetto
contaminazione di cute lesa
contaminazione delle mucose
HBV Modalita`di esposizione
B Contatto indiretto
superfici ambientali contaminate
lrsquoutilizzo delle mani ldquosporcherdquo per fumare
mangiare o strofinarsi gli occhi
mordersi le unghie
HBV rischio occupazionale
La carica virale dosi bassissime di plasma infetto
La durata e la frequenza delle esposizioni
1 anzianita` di servizio gt 20 anni infermieri
2 reparti chirurgici terapie intensive
3 laboratori
Rischio professionale da HDV
Patologia ad evoluzione cronica con gli stessicaratteri per serbatoio e modalita` ditrasmissione dellrsquoinfezione da HBV di cuirappresenta coinfezione o sovrainfezione
Risulta molto pericolosa per il personalededicato allrsquoassistenza
Modalita` di prevenzione simili ad HBV
Rischi professionale da HCV
E` compreso fra il 27 e il 10 (soggettiHCV- RNA pos) per lrsquoelevata prevalenza nellapopolazione
Modalita` piu` frequenti di contagio1 Puntura accidentale con ago
2 Contaminazione di mucose o cute lesa
3 Morso
Determinanti modalitagrave di contagio caricavirale stato clinico del paziente fonte
Rischio professionale da HIV
Rischio modesto (05 - 3 ) rispetto a HCV eHBV
Liquidi biologici fonti di esposizione 1 Sangue o fluidi o tessuti corporei contaminati da sangue
2 Liquido cerebrospinale amniotico peritoneale pleurico sinoviale e pericardico
3 Essudati infiammatori
4 Sperma o secrezioni vaginali
5 Latte umano
6 Colture cellulari del virus
HIV Rischio occupazionale
La carica infettante e` importante ed e` in
funzione della
1 quantita` di sangue inoculata
2 carica virale presente nel sangue
contaminante del paziente-fonte (stadio
clinico)
HIV Gerarchia del rischio
ALTO RISCHIO ferita profonda con ago ripieno di sangue
Contatto diretto con alte concentrazioni di virus
RISCHIO MEDIO Ferita con ago o lacerazione con strumento
visibilmente contaminato da sangue
Esposizione di ferita aperta o congiuntiva a sangueo fluidi corporei visibilmente contaminati dasangue
HIV Gerarchia del rischio
BASSO RISCHIO Ferita superficiale (senza sanguinamento)
Esposizione di ferita chiusa o altra mucosa (esclusa congiuntiva) a fluidi corporei contaminati da sangue
Contatto prolungato con sangue su ampie superfici cutanee o ferita cutanea da morsicatura
RISCHIO NON DOCUMENTATO Contaminazione di cute integra
Ferite con strumenti non contaminati da sangue
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 1
Caratteristiche infettanti del paziente - fonte
HBsAg pos (ultimi 12 mesi)
Anti-HCVpos
Anti-HIV pos o se ci si trova nel ldquoperiodo finestrardquosoggetto infetto ma con anticorpi non rilevabili(circa 45-60 gg raramente 6 mesi )
Stadio immunitario non noto o paziente nonconosciuto
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 2
Il paziente identificabile su consenso informato
(legge 13590 art5) viene sottoposto alla
determinazione urgente di
Anticorpi anti-HBV e HBsAg
Anticorpi anti-HCV
Anticorpi anti-HIV
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 3
Valutazione della necessita` della profilassi
ldquocounselingrdquo
Sottoscrizione del consenso o del rifiuto alla
profilassi
Valutazione nel tempo ldquofollow-uprdquo
Analisi generale degli infortuni in IOG
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Il numero degli
infortuni indicato
non contempla
quelli in itinere
Si precisa che i dati statistici presentati sullrsquoandamento infortunistico sono stati
elaborati dalle analisi comparate dei dati raccolti dal Servizio di Prevenzione e
Protezione e dallrsquoUfficio Personale fino al dicembre 2013
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Analisi generale infortuni
Analisi degli infortuni per reparto presidio
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
I picchi si registrano nelle sale operatorie e in traumatologia
Analisi dettagliata infortuni - 2013
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Evidente la preponderanza delle funzioni sanitarie non mediche
Analisi dettagliata infortuni - 2015
La percentuale piugrave alta egrave rappresentata da infortuni legati allrsquoattivitagrave quotidiana di
reparto e di carattere biologico
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Analisi dettagliata infortuni ndash 2013 Conclusioni
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
I dati sin qui analizzati confermano che le principali cause di infortunio
ovvero la puntura da ago cavo e da bisturi rappresentano il 41 del
totale
Gli infortuni avvengono durante le operazioni di sutura e
manipolazione del materiale nel 17 ca ciascuno e iniezioneprelievo
nel 11
Nel 61 dei casi lrsquoinfortunato egrave anche lrsquoutilizzatore del presidio e la
distribuzione degli infortuni a rischio potenziale biologico riguarda
principalmente le aree dei Blocchi Operatori con il 56dei casi
mentre lrsquo 11 avviene in odontostomatologia frequentata
principalmente da operatori in libera professione
PER SAPERNE DI PIUrsquo
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
lrsquoanalisi degli infortuni viene annualmente elaborata dal SPP
sulla base dei dati registrati degli infortuni occorsi al personale
dipendente attraverso al compilazione del modulo di rilevazione
dati M-SPP-06 (infortuni a rischio biologico potenziale) e grazie
alle informazioni fornite dal Servizio Risorse Umane Si riporta di
seguito una sintesi delle principali informazioni
PROCEDURE DA SEGUIRE IN CASO DI INFORTUNIO
INFORTUNIO ldquoA RISCHIO BIOLOGICOrdquo INFORTUNIO DI ALTRO TIPO
In caso di contatto abbondante con cute lesa eo puntura percutanea attenersi a
quanto indicato nella IO-SPP-045_RISCHIO BIOLOGICO il cui testo egrave po il seguente
indirizzo Intranet
Assicurazione qualitagrave gt Rischio Biologico gt Istruzione gt IO DS 045 V5
Avvisare il Preposto
Identificare il paziente fonte
Fare firmare il consenso informato
Effettuare il prelievo al paziente fonte
Recarsi in Pronto Soccorso per il prelievo a tempo zero e lattivazione delle procedure
del caso (a cura del Medico di Guardia po il Pronto Soccorso)
In caso di infortunio
Avvisare il Preposto appena possibile
Se lrsquoinfortunio avviene allrsquointerno dellrsquoIstituto
recarsi in Pronto Soccorso per le cure e lattivazione
delle procedure del caso (a cura del Medico di
Guardia po il Pronto Soccorso)
Deve essere data immediata comunicazione di qualsiasi infortunio anche se di lieve entitagrave al SPP ed al Servizio
Risorse Umane presentando il verbale di Pronto Soccorso ed una sintetica relazione scritta su quanto accaduto Per
procedure fuori standard interpellare il Servizio Prevenzione e Protezione
Patogeni trasmissibili per via cutanea
Brucella spp
Chlamydiophila spp
Cdiphteriae
Mtuberculosis
Nmeningitidis
Salmonella spp
Epstein Barr
Herpes simplex
Citomegalovirus
Parassitosi cutanee e
degli annessi
PROTOCOLLO OPERATIVO PER PATOGENI A TRASMISSIONE TRANSCUTANEA
1 Segnalazione allrsquoUfficio competente
2 Raccolta anamnestica e visita del dipendente
3 Consultazione del dermatologo
4 Denuncia di malattia infettiva al Servizio 1 dellaASL
5 Eventuale allontanamento dal servizio
6 Verifica dei contatti e della situazione igienica delluogo di lavoro
7 Individuazione delle misure igienico-sanitarie daadottare
Patogeni trasmissibili per ingestione
Brucellosi
Tubercolosi
Difterite
Meningite
Salmonellosi
Febbre Tifoide
Colera
Tularemia
Cdifficile
Epatite A
Rotavirus
Poliomielite
Toxoplasmosi
Modalita` di Infezione dei patogeni trasmissibili per ingestione
Modalita` di Infezione
pipettamento
gocce di materiale infetto sulle labbra
oggetti o dita contaminati portati a contatto
con la bocca
consumo di alimenti sul luogo di lavoro
PROTOCOLLO OPERATIVO IN CASO DI SALMONELLOSI
1 Ricerca colturale (feci) per tutti i dipendenti
allrsquoassunzione e periodicamante (una volta
lrsquoanno) negli addetti alla ristorazione
2 In caso di positivita` indagine
epidemiologica per risalire alla fonte ( altri
casi situazioni rischio)
PROTOCOLLO OPERATIVO
3 Denuncia per malattia infettiva al Servizio
1 dellrdquoASL
4 Controlli dopo chemioterapia sino alla
negativizzazione della coprocoltura
5 Se il dipendente manipola alimenti ersquo
opportuno allontanarlo temporaneamente
dal servizio
CLOSTRIDIUM DIFFICILE
Contaminazione ambientale (suppellettili
pavimenti)
Personale (soprattutto mani)
C difficile puograve persistere per mesi essendo
sporigeno
Clostridium difficile
FATTORI DI RISCHIO
1 individuali
2 batterici
3 ospedalieri
Reparti piugrave a rischio in ordine decrescente
terapie intensive reparti chirurgici medicine
Fattori Ospedalieri
Durata della degenza il 50 dei pazienti puograve divenire positivo dopo 4 settimane di degenza
Terapia antibiotica soprattutto se combinata e protratta
Profilassi perioperatoria ove non applicata correttamente (inopportuno
prolungamento della profilassi)
Mani del personale come veicolo di infezione
Presidi assistenziali padelle pappagalli termometri a mercurio ed elettronici fonendoscopi bracciali dei misuratori di pressione elettrocardiografi apparecchi per dialisi sacche di infusione etc
Ambiente di degenza (letti strutture metalliche pavimento toilette) contaminato da spore (sia da parte di portatori asintomatici che di pazienti sintomatici) che possono persistere nellrsquoambiente per mesi
NB gli spostamenti in stanze diverse favoriscono la disseminazione di spore e la contaminazione ambientale qualora piugrave casi si manifestino in stanze diverse si puograve ipotizzare che vi sia un ruolo dellrsquoambiente quale possibile causa
PROCEDURE DI CONTROLLO
Identificazione precoce dei casi
Isolamento del paziente (se unico caso) o coortazione dei pazienti infetti (se piugrave casi)
Applicazione delle misure igieniche
1048707 Lavaggio mani
1048707 Corretto utilizzo dei guanti e dei Dispositivi di protezione (DPI)
1048707 Disinfezione di strumentario ed attrezzature
1048707 Sanificazione e disinfezione ambientale in accordo alla ldquoGuida allrsquouso dei disinfettantirdquo
Appropriato utilizzo dei farmaci antibiotici
PREVENZIONE DELLE INFEZIONI OCCUPAZIONALI DA HBV HCV HIV
La trasmissione di questi virus e`
essenzialmente di tipo parenterale e per
contaminazione di mucose eo di cute non
integra
PREVENZIONE PRECAUZIONI
UNIVERSALI
PRECAUZIONI UNIVERSALI
per sangue e altri liquidi biologici
1 Indossare i guanti sempre nellrsquo assistenza e
sostituirli dopo il contatto con ciascun
paziente
2 Indossare mascherine occhiali protettivi o
coprifaccia per particolari procedure
pericolose per schizzi di sangue
3 Indossare camici e grembiuli a protezione
dagli schizzi di sangue o altro materiale
PRECAUZIONI UNIVERSALI
1 Lavaggio delle mani accurato anche dopo la
rimozione dei guanti
2 Gli aghi non vanno reincappucciati piegati o rotti
neacute rimossi dalle siringhe o manipolati
3 dopo lrsquouso devono essere riposti in appositi
contenitori resistenti per lrsquoeliminazione
4 Operatori con lesioni essudative o dermatiti
secernenti non possono prestare assistenza
Principali vie di trasmissione nelle infezioni da HBV ndash HCV - HIV
Esposizione
parenterale
Contaminazione
mucose e cute
non integra
Tagli e punture
Schizzi e imbrattamenti
Rischio professionale da HBV
Rischio tra il 15 e il 35
Lrsquoinfezione si contrae per contatto con
sangue o emoderivati
liquidi biologici infetti (urine feci secrezioni naso- faringee latte bile liquido sinoviale e cerebrospinale sudore lacrime saliva e liquido seminalehellip)
HBV Modalita`di esposizione
A contatto diretto
tramite puntura con ago infetto
contaminazione di cute lesa
contaminazione delle mucose
HBV Modalita`di esposizione
B Contatto indiretto
superfici ambientali contaminate
lrsquoutilizzo delle mani ldquosporcherdquo per fumare
mangiare o strofinarsi gli occhi
mordersi le unghie
HBV rischio occupazionale
La carica virale dosi bassissime di plasma infetto
La durata e la frequenza delle esposizioni
1 anzianita` di servizio gt 20 anni infermieri
2 reparti chirurgici terapie intensive
3 laboratori
Rischio professionale da HDV
Patologia ad evoluzione cronica con gli stessicaratteri per serbatoio e modalita` ditrasmissione dellrsquoinfezione da HBV di cuirappresenta coinfezione o sovrainfezione
Risulta molto pericolosa per il personalededicato allrsquoassistenza
Modalita` di prevenzione simili ad HBV
Rischi professionale da HCV
E` compreso fra il 27 e il 10 (soggettiHCV- RNA pos) per lrsquoelevata prevalenza nellapopolazione
Modalita` piu` frequenti di contagio1 Puntura accidentale con ago
2 Contaminazione di mucose o cute lesa
3 Morso
Determinanti modalitagrave di contagio caricavirale stato clinico del paziente fonte
Rischio professionale da HIV
Rischio modesto (05 - 3 ) rispetto a HCV eHBV
Liquidi biologici fonti di esposizione 1 Sangue o fluidi o tessuti corporei contaminati da sangue
2 Liquido cerebrospinale amniotico peritoneale pleurico sinoviale e pericardico
3 Essudati infiammatori
4 Sperma o secrezioni vaginali
5 Latte umano
6 Colture cellulari del virus
HIV Rischio occupazionale
La carica infettante e` importante ed e` in
funzione della
1 quantita` di sangue inoculata
2 carica virale presente nel sangue
contaminante del paziente-fonte (stadio
clinico)
HIV Gerarchia del rischio
ALTO RISCHIO ferita profonda con ago ripieno di sangue
Contatto diretto con alte concentrazioni di virus
RISCHIO MEDIO Ferita con ago o lacerazione con strumento
visibilmente contaminato da sangue
Esposizione di ferita aperta o congiuntiva a sangueo fluidi corporei visibilmente contaminati dasangue
HIV Gerarchia del rischio
BASSO RISCHIO Ferita superficiale (senza sanguinamento)
Esposizione di ferita chiusa o altra mucosa (esclusa congiuntiva) a fluidi corporei contaminati da sangue
Contatto prolungato con sangue su ampie superfici cutanee o ferita cutanea da morsicatura
RISCHIO NON DOCUMENTATO Contaminazione di cute integra
Ferite con strumenti non contaminati da sangue
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 1
Caratteristiche infettanti del paziente - fonte
HBsAg pos (ultimi 12 mesi)
Anti-HCVpos
Anti-HIV pos o se ci si trova nel ldquoperiodo finestrardquosoggetto infetto ma con anticorpi non rilevabili(circa 45-60 gg raramente 6 mesi )
Stadio immunitario non noto o paziente nonconosciuto
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 2
Il paziente identificabile su consenso informato
(legge 13590 art5) viene sottoposto alla
determinazione urgente di
Anticorpi anti-HBV e HBsAg
Anticorpi anti-HCV
Anticorpi anti-HIV
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 3
Valutazione della necessita` della profilassi
ldquocounselingrdquo
Sottoscrizione del consenso o del rifiuto alla
profilassi
Valutazione nel tempo ldquofollow-uprdquo
Analisi generale degli infortuni in IOG
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Il numero degli
infortuni indicato
non contempla
quelli in itinere
Si precisa che i dati statistici presentati sullrsquoandamento infortunistico sono stati
elaborati dalle analisi comparate dei dati raccolti dal Servizio di Prevenzione e
Protezione e dallrsquoUfficio Personale fino al dicembre 2013
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Analisi generale infortuni
Analisi degli infortuni per reparto presidio
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
I picchi si registrano nelle sale operatorie e in traumatologia
Analisi dettagliata infortuni - 2013
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Evidente la preponderanza delle funzioni sanitarie non mediche
Analisi dettagliata infortuni - 2015
La percentuale piugrave alta egrave rappresentata da infortuni legati allrsquoattivitagrave quotidiana di
reparto e di carattere biologico
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Analisi dettagliata infortuni ndash 2013 Conclusioni
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
I dati sin qui analizzati confermano che le principali cause di infortunio
ovvero la puntura da ago cavo e da bisturi rappresentano il 41 del
totale
Gli infortuni avvengono durante le operazioni di sutura e
manipolazione del materiale nel 17 ca ciascuno e iniezioneprelievo
nel 11
Nel 61 dei casi lrsquoinfortunato egrave anche lrsquoutilizzatore del presidio e la
distribuzione degli infortuni a rischio potenziale biologico riguarda
principalmente le aree dei Blocchi Operatori con il 56dei casi
mentre lrsquo 11 avviene in odontostomatologia frequentata
principalmente da operatori in libera professione
PER SAPERNE DI PIUrsquo
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
lrsquoanalisi degli infortuni viene annualmente elaborata dal SPP
sulla base dei dati registrati degli infortuni occorsi al personale
dipendente attraverso al compilazione del modulo di rilevazione
dati M-SPP-06 (infortuni a rischio biologico potenziale) e grazie
alle informazioni fornite dal Servizio Risorse Umane Si riporta di
seguito una sintesi delle principali informazioni
PROCEDURE DA SEGUIRE IN CASO DI INFORTUNIO
INFORTUNIO ldquoA RISCHIO BIOLOGICOrdquo INFORTUNIO DI ALTRO TIPO
In caso di contatto abbondante con cute lesa eo puntura percutanea attenersi a
quanto indicato nella IO-SPP-045_RISCHIO BIOLOGICO il cui testo egrave po il seguente
indirizzo Intranet
Assicurazione qualitagrave gt Rischio Biologico gt Istruzione gt IO DS 045 V5
Avvisare il Preposto
Identificare il paziente fonte
Fare firmare il consenso informato
Effettuare il prelievo al paziente fonte
Recarsi in Pronto Soccorso per il prelievo a tempo zero e lattivazione delle procedure
del caso (a cura del Medico di Guardia po il Pronto Soccorso)
In caso di infortunio
Avvisare il Preposto appena possibile
Se lrsquoinfortunio avviene allrsquointerno dellrsquoIstituto
recarsi in Pronto Soccorso per le cure e lattivazione
delle procedure del caso (a cura del Medico di
Guardia po il Pronto Soccorso)
Deve essere data immediata comunicazione di qualsiasi infortunio anche se di lieve entitagrave al SPP ed al Servizio
Risorse Umane presentando il verbale di Pronto Soccorso ed una sintetica relazione scritta su quanto accaduto Per
procedure fuori standard interpellare il Servizio Prevenzione e Protezione
PROTOCOLLO OPERATIVO PER PATOGENI A TRASMISSIONE TRANSCUTANEA
1 Segnalazione allrsquoUfficio competente
2 Raccolta anamnestica e visita del dipendente
3 Consultazione del dermatologo
4 Denuncia di malattia infettiva al Servizio 1 dellaASL
5 Eventuale allontanamento dal servizio
6 Verifica dei contatti e della situazione igienica delluogo di lavoro
7 Individuazione delle misure igienico-sanitarie daadottare
Patogeni trasmissibili per ingestione
Brucellosi
Tubercolosi
Difterite
Meningite
Salmonellosi
Febbre Tifoide
Colera
Tularemia
Cdifficile
Epatite A
Rotavirus
Poliomielite
Toxoplasmosi
Modalita` di Infezione dei patogeni trasmissibili per ingestione
Modalita` di Infezione
pipettamento
gocce di materiale infetto sulle labbra
oggetti o dita contaminati portati a contatto
con la bocca
consumo di alimenti sul luogo di lavoro
PROTOCOLLO OPERATIVO IN CASO DI SALMONELLOSI
1 Ricerca colturale (feci) per tutti i dipendenti
allrsquoassunzione e periodicamante (una volta
lrsquoanno) negli addetti alla ristorazione
2 In caso di positivita` indagine
epidemiologica per risalire alla fonte ( altri
casi situazioni rischio)
PROTOCOLLO OPERATIVO
3 Denuncia per malattia infettiva al Servizio
1 dellrdquoASL
4 Controlli dopo chemioterapia sino alla
negativizzazione della coprocoltura
5 Se il dipendente manipola alimenti ersquo
opportuno allontanarlo temporaneamente
dal servizio
CLOSTRIDIUM DIFFICILE
Contaminazione ambientale (suppellettili
pavimenti)
Personale (soprattutto mani)
C difficile puograve persistere per mesi essendo
sporigeno
Clostridium difficile
FATTORI DI RISCHIO
1 individuali
2 batterici
3 ospedalieri
Reparti piugrave a rischio in ordine decrescente
terapie intensive reparti chirurgici medicine
Fattori Ospedalieri
Durata della degenza il 50 dei pazienti puograve divenire positivo dopo 4 settimane di degenza
Terapia antibiotica soprattutto se combinata e protratta
Profilassi perioperatoria ove non applicata correttamente (inopportuno
prolungamento della profilassi)
Mani del personale come veicolo di infezione
Presidi assistenziali padelle pappagalli termometri a mercurio ed elettronici fonendoscopi bracciali dei misuratori di pressione elettrocardiografi apparecchi per dialisi sacche di infusione etc
Ambiente di degenza (letti strutture metalliche pavimento toilette) contaminato da spore (sia da parte di portatori asintomatici che di pazienti sintomatici) che possono persistere nellrsquoambiente per mesi
NB gli spostamenti in stanze diverse favoriscono la disseminazione di spore e la contaminazione ambientale qualora piugrave casi si manifestino in stanze diverse si puograve ipotizzare che vi sia un ruolo dellrsquoambiente quale possibile causa
PROCEDURE DI CONTROLLO
Identificazione precoce dei casi
Isolamento del paziente (se unico caso) o coortazione dei pazienti infetti (se piugrave casi)
Applicazione delle misure igieniche
1048707 Lavaggio mani
1048707 Corretto utilizzo dei guanti e dei Dispositivi di protezione (DPI)
1048707 Disinfezione di strumentario ed attrezzature
1048707 Sanificazione e disinfezione ambientale in accordo alla ldquoGuida allrsquouso dei disinfettantirdquo
Appropriato utilizzo dei farmaci antibiotici
PREVENZIONE DELLE INFEZIONI OCCUPAZIONALI DA HBV HCV HIV
La trasmissione di questi virus e`
essenzialmente di tipo parenterale e per
contaminazione di mucose eo di cute non
integra
PREVENZIONE PRECAUZIONI
UNIVERSALI
PRECAUZIONI UNIVERSALI
per sangue e altri liquidi biologici
1 Indossare i guanti sempre nellrsquo assistenza e
sostituirli dopo il contatto con ciascun
paziente
2 Indossare mascherine occhiali protettivi o
coprifaccia per particolari procedure
pericolose per schizzi di sangue
3 Indossare camici e grembiuli a protezione
dagli schizzi di sangue o altro materiale
PRECAUZIONI UNIVERSALI
1 Lavaggio delle mani accurato anche dopo la
rimozione dei guanti
2 Gli aghi non vanno reincappucciati piegati o rotti
neacute rimossi dalle siringhe o manipolati
3 dopo lrsquouso devono essere riposti in appositi
contenitori resistenti per lrsquoeliminazione
4 Operatori con lesioni essudative o dermatiti
secernenti non possono prestare assistenza
Principali vie di trasmissione nelle infezioni da HBV ndash HCV - HIV
Esposizione
parenterale
Contaminazione
mucose e cute
non integra
Tagli e punture
Schizzi e imbrattamenti
Rischio professionale da HBV
Rischio tra il 15 e il 35
Lrsquoinfezione si contrae per contatto con
sangue o emoderivati
liquidi biologici infetti (urine feci secrezioni naso- faringee latte bile liquido sinoviale e cerebrospinale sudore lacrime saliva e liquido seminalehellip)
HBV Modalita`di esposizione
A contatto diretto
tramite puntura con ago infetto
contaminazione di cute lesa
contaminazione delle mucose
HBV Modalita`di esposizione
B Contatto indiretto
superfici ambientali contaminate
lrsquoutilizzo delle mani ldquosporcherdquo per fumare
mangiare o strofinarsi gli occhi
mordersi le unghie
HBV rischio occupazionale
La carica virale dosi bassissime di plasma infetto
La durata e la frequenza delle esposizioni
1 anzianita` di servizio gt 20 anni infermieri
2 reparti chirurgici terapie intensive
3 laboratori
Rischio professionale da HDV
Patologia ad evoluzione cronica con gli stessicaratteri per serbatoio e modalita` ditrasmissione dellrsquoinfezione da HBV di cuirappresenta coinfezione o sovrainfezione
Risulta molto pericolosa per il personalededicato allrsquoassistenza
Modalita` di prevenzione simili ad HBV
Rischi professionale da HCV
E` compreso fra il 27 e il 10 (soggettiHCV- RNA pos) per lrsquoelevata prevalenza nellapopolazione
Modalita` piu` frequenti di contagio1 Puntura accidentale con ago
2 Contaminazione di mucose o cute lesa
3 Morso
Determinanti modalitagrave di contagio caricavirale stato clinico del paziente fonte
Rischio professionale da HIV
Rischio modesto (05 - 3 ) rispetto a HCV eHBV
Liquidi biologici fonti di esposizione 1 Sangue o fluidi o tessuti corporei contaminati da sangue
2 Liquido cerebrospinale amniotico peritoneale pleurico sinoviale e pericardico
3 Essudati infiammatori
4 Sperma o secrezioni vaginali
5 Latte umano
6 Colture cellulari del virus
HIV Rischio occupazionale
La carica infettante e` importante ed e` in
funzione della
1 quantita` di sangue inoculata
2 carica virale presente nel sangue
contaminante del paziente-fonte (stadio
clinico)
HIV Gerarchia del rischio
ALTO RISCHIO ferita profonda con ago ripieno di sangue
Contatto diretto con alte concentrazioni di virus
RISCHIO MEDIO Ferita con ago o lacerazione con strumento
visibilmente contaminato da sangue
Esposizione di ferita aperta o congiuntiva a sangueo fluidi corporei visibilmente contaminati dasangue
HIV Gerarchia del rischio
BASSO RISCHIO Ferita superficiale (senza sanguinamento)
Esposizione di ferita chiusa o altra mucosa (esclusa congiuntiva) a fluidi corporei contaminati da sangue
Contatto prolungato con sangue su ampie superfici cutanee o ferita cutanea da morsicatura
RISCHIO NON DOCUMENTATO Contaminazione di cute integra
Ferite con strumenti non contaminati da sangue
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 1
Caratteristiche infettanti del paziente - fonte
HBsAg pos (ultimi 12 mesi)
Anti-HCVpos
Anti-HIV pos o se ci si trova nel ldquoperiodo finestrardquosoggetto infetto ma con anticorpi non rilevabili(circa 45-60 gg raramente 6 mesi )
Stadio immunitario non noto o paziente nonconosciuto
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 2
Il paziente identificabile su consenso informato
(legge 13590 art5) viene sottoposto alla
determinazione urgente di
Anticorpi anti-HBV e HBsAg
Anticorpi anti-HCV
Anticorpi anti-HIV
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 3
Valutazione della necessita` della profilassi
ldquocounselingrdquo
Sottoscrizione del consenso o del rifiuto alla
profilassi
Valutazione nel tempo ldquofollow-uprdquo
Analisi generale degli infortuni in IOG
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Il numero degli
infortuni indicato
non contempla
quelli in itinere
Si precisa che i dati statistici presentati sullrsquoandamento infortunistico sono stati
elaborati dalle analisi comparate dei dati raccolti dal Servizio di Prevenzione e
Protezione e dallrsquoUfficio Personale fino al dicembre 2013
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Analisi generale infortuni
Analisi degli infortuni per reparto presidio
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
I picchi si registrano nelle sale operatorie e in traumatologia
Analisi dettagliata infortuni - 2013
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Evidente la preponderanza delle funzioni sanitarie non mediche
Analisi dettagliata infortuni - 2015
La percentuale piugrave alta egrave rappresentata da infortuni legati allrsquoattivitagrave quotidiana di
reparto e di carattere biologico
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Analisi dettagliata infortuni ndash 2013 Conclusioni
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
I dati sin qui analizzati confermano che le principali cause di infortunio
ovvero la puntura da ago cavo e da bisturi rappresentano il 41 del
totale
Gli infortuni avvengono durante le operazioni di sutura e
manipolazione del materiale nel 17 ca ciascuno e iniezioneprelievo
nel 11
Nel 61 dei casi lrsquoinfortunato egrave anche lrsquoutilizzatore del presidio e la
distribuzione degli infortuni a rischio potenziale biologico riguarda
principalmente le aree dei Blocchi Operatori con il 56dei casi
mentre lrsquo 11 avviene in odontostomatologia frequentata
principalmente da operatori in libera professione
PER SAPERNE DI PIUrsquo
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
lrsquoanalisi degli infortuni viene annualmente elaborata dal SPP
sulla base dei dati registrati degli infortuni occorsi al personale
dipendente attraverso al compilazione del modulo di rilevazione
dati M-SPP-06 (infortuni a rischio biologico potenziale) e grazie
alle informazioni fornite dal Servizio Risorse Umane Si riporta di
seguito una sintesi delle principali informazioni
PROCEDURE DA SEGUIRE IN CASO DI INFORTUNIO
INFORTUNIO ldquoA RISCHIO BIOLOGICOrdquo INFORTUNIO DI ALTRO TIPO
In caso di contatto abbondante con cute lesa eo puntura percutanea attenersi a
quanto indicato nella IO-SPP-045_RISCHIO BIOLOGICO il cui testo egrave po il seguente
indirizzo Intranet
Assicurazione qualitagrave gt Rischio Biologico gt Istruzione gt IO DS 045 V5
Avvisare il Preposto
Identificare il paziente fonte
Fare firmare il consenso informato
Effettuare il prelievo al paziente fonte
Recarsi in Pronto Soccorso per il prelievo a tempo zero e lattivazione delle procedure
del caso (a cura del Medico di Guardia po il Pronto Soccorso)
In caso di infortunio
Avvisare il Preposto appena possibile
Se lrsquoinfortunio avviene allrsquointerno dellrsquoIstituto
recarsi in Pronto Soccorso per le cure e lattivazione
delle procedure del caso (a cura del Medico di
Guardia po il Pronto Soccorso)
Deve essere data immediata comunicazione di qualsiasi infortunio anche se di lieve entitagrave al SPP ed al Servizio
Risorse Umane presentando il verbale di Pronto Soccorso ed una sintetica relazione scritta su quanto accaduto Per
procedure fuori standard interpellare il Servizio Prevenzione e Protezione
Patogeni trasmissibili per ingestione
Brucellosi
Tubercolosi
Difterite
Meningite
Salmonellosi
Febbre Tifoide
Colera
Tularemia
Cdifficile
Epatite A
Rotavirus
Poliomielite
Toxoplasmosi
Modalita` di Infezione dei patogeni trasmissibili per ingestione
Modalita` di Infezione
pipettamento
gocce di materiale infetto sulle labbra
oggetti o dita contaminati portati a contatto
con la bocca
consumo di alimenti sul luogo di lavoro
PROTOCOLLO OPERATIVO IN CASO DI SALMONELLOSI
1 Ricerca colturale (feci) per tutti i dipendenti
allrsquoassunzione e periodicamante (una volta
lrsquoanno) negli addetti alla ristorazione
2 In caso di positivita` indagine
epidemiologica per risalire alla fonte ( altri
casi situazioni rischio)
PROTOCOLLO OPERATIVO
3 Denuncia per malattia infettiva al Servizio
1 dellrdquoASL
4 Controlli dopo chemioterapia sino alla
negativizzazione della coprocoltura
5 Se il dipendente manipola alimenti ersquo
opportuno allontanarlo temporaneamente
dal servizio
CLOSTRIDIUM DIFFICILE
Contaminazione ambientale (suppellettili
pavimenti)
Personale (soprattutto mani)
C difficile puograve persistere per mesi essendo
sporigeno
Clostridium difficile
FATTORI DI RISCHIO
1 individuali
2 batterici
3 ospedalieri
Reparti piugrave a rischio in ordine decrescente
terapie intensive reparti chirurgici medicine
Fattori Ospedalieri
Durata della degenza il 50 dei pazienti puograve divenire positivo dopo 4 settimane di degenza
Terapia antibiotica soprattutto se combinata e protratta
Profilassi perioperatoria ove non applicata correttamente (inopportuno
prolungamento della profilassi)
Mani del personale come veicolo di infezione
Presidi assistenziali padelle pappagalli termometri a mercurio ed elettronici fonendoscopi bracciali dei misuratori di pressione elettrocardiografi apparecchi per dialisi sacche di infusione etc
Ambiente di degenza (letti strutture metalliche pavimento toilette) contaminato da spore (sia da parte di portatori asintomatici che di pazienti sintomatici) che possono persistere nellrsquoambiente per mesi
NB gli spostamenti in stanze diverse favoriscono la disseminazione di spore e la contaminazione ambientale qualora piugrave casi si manifestino in stanze diverse si puograve ipotizzare che vi sia un ruolo dellrsquoambiente quale possibile causa
PROCEDURE DI CONTROLLO
Identificazione precoce dei casi
Isolamento del paziente (se unico caso) o coortazione dei pazienti infetti (se piugrave casi)
Applicazione delle misure igieniche
1048707 Lavaggio mani
1048707 Corretto utilizzo dei guanti e dei Dispositivi di protezione (DPI)
1048707 Disinfezione di strumentario ed attrezzature
1048707 Sanificazione e disinfezione ambientale in accordo alla ldquoGuida allrsquouso dei disinfettantirdquo
Appropriato utilizzo dei farmaci antibiotici
PREVENZIONE DELLE INFEZIONI OCCUPAZIONALI DA HBV HCV HIV
La trasmissione di questi virus e`
essenzialmente di tipo parenterale e per
contaminazione di mucose eo di cute non
integra
PREVENZIONE PRECAUZIONI
UNIVERSALI
PRECAUZIONI UNIVERSALI
per sangue e altri liquidi biologici
1 Indossare i guanti sempre nellrsquo assistenza e
sostituirli dopo il contatto con ciascun
paziente
2 Indossare mascherine occhiali protettivi o
coprifaccia per particolari procedure
pericolose per schizzi di sangue
3 Indossare camici e grembiuli a protezione
dagli schizzi di sangue o altro materiale
PRECAUZIONI UNIVERSALI
1 Lavaggio delle mani accurato anche dopo la
rimozione dei guanti
2 Gli aghi non vanno reincappucciati piegati o rotti
neacute rimossi dalle siringhe o manipolati
3 dopo lrsquouso devono essere riposti in appositi
contenitori resistenti per lrsquoeliminazione
4 Operatori con lesioni essudative o dermatiti
secernenti non possono prestare assistenza
Principali vie di trasmissione nelle infezioni da HBV ndash HCV - HIV
Esposizione
parenterale
Contaminazione
mucose e cute
non integra
Tagli e punture
Schizzi e imbrattamenti
Rischio professionale da HBV
Rischio tra il 15 e il 35
Lrsquoinfezione si contrae per contatto con
sangue o emoderivati
liquidi biologici infetti (urine feci secrezioni naso- faringee latte bile liquido sinoviale e cerebrospinale sudore lacrime saliva e liquido seminalehellip)
HBV Modalita`di esposizione
A contatto diretto
tramite puntura con ago infetto
contaminazione di cute lesa
contaminazione delle mucose
HBV Modalita`di esposizione
B Contatto indiretto
superfici ambientali contaminate
lrsquoutilizzo delle mani ldquosporcherdquo per fumare
mangiare o strofinarsi gli occhi
mordersi le unghie
HBV rischio occupazionale
La carica virale dosi bassissime di plasma infetto
La durata e la frequenza delle esposizioni
1 anzianita` di servizio gt 20 anni infermieri
2 reparti chirurgici terapie intensive
3 laboratori
Rischio professionale da HDV
Patologia ad evoluzione cronica con gli stessicaratteri per serbatoio e modalita` ditrasmissione dellrsquoinfezione da HBV di cuirappresenta coinfezione o sovrainfezione
Risulta molto pericolosa per il personalededicato allrsquoassistenza
Modalita` di prevenzione simili ad HBV
Rischi professionale da HCV
E` compreso fra il 27 e il 10 (soggettiHCV- RNA pos) per lrsquoelevata prevalenza nellapopolazione
Modalita` piu` frequenti di contagio1 Puntura accidentale con ago
2 Contaminazione di mucose o cute lesa
3 Morso
Determinanti modalitagrave di contagio caricavirale stato clinico del paziente fonte
Rischio professionale da HIV
Rischio modesto (05 - 3 ) rispetto a HCV eHBV
Liquidi biologici fonti di esposizione 1 Sangue o fluidi o tessuti corporei contaminati da sangue
2 Liquido cerebrospinale amniotico peritoneale pleurico sinoviale e pericardico
3 Essudati infiammatori
4 Sperma o secrezioni vaginali
5 Latte umano
6 Colture cellulari del virus
HIV Rischio occupazionale
La carica infettante e` importante ed e` in
funzione della
1 quantita` di sangue inoculata
2 carica virale presente nel sangue
contaminante del paziente-fonte (stadio
clinico)
HIV Gerarchia del rischio
ALTO RISCHIO ferita profonda con ago ripieno di sangue
Contatto diretto con alte concentrazioni di virus
RISCHIO MEDIO Ferita con ago o lacerazione con strumento
visibilmente contaminato da sangue
Esposizione di ferita aperta o congiuntiva a sangueo fluidi corporei visibilmente contaminati dasangue
HIV Gerarchia del rischio
BASSO RISCHIO Ferita superficiale (senza sanguinamento)
Esposizione di ferita chiusa o altra mucosa (esclusa congiuntiva) a fluidi corporei contaminati da sangue
Contatto prolungato con sangue su ampie superfici cutanee o ferita cutanea da morsicatura
RISCHIO NON DOCUMENTATO Contaminazione di cute integra
Ferite con strumenti non contaminati da sangue
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 1
Caratteristiche infettanti del paziente - fonte
HBsAg pos (ultimi 12 mesi)
Anti-HCVpos
Anti-HIV pos o se ci si trova nel ldquoperiodo finestrardquosoggetto infetto ma con anticorpi non rilevabili(circa 45-60 gg raramente 6 mesi )
Stadio immunitario non noto o paziente nonconosciuto
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 2
Il paziente identificabile su consenso informato
(legge 13590 art5) viene sottoposto alla
determinazione urgente di
Anticorpi anti-HBV e HBsAg
Anticorpi anti-HCV
Anticorpi anti-HIV
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 3
Valutazione della necessita` della profilassi
ldquocounselingrdquo
Sottoscrizione del consenso o del rifiuto alla
profilassi
Valutazione nel tempo ldquofollow-uprdquo
Analisi generale degli infortuni in IOG
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Il numero degli
infortuni indicato
non contempla
quelli in itinere
Si precisa che i dati statistici presentati sullrsquoandamento infortunistico sono stati
elaborati dalle analisi comparate dei dati raccolti dal Servizio di Prevenzione e
Protezione e dallrsquoUfficio Personale fino al dicembre 2013
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Analisi generale infortuni
Analisi degli infortuni per reparto presidio
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
I picchi si registrano nelle sale operatorie e in traumatologia
Analisi dettagliata infortuni - 2013
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Evidente la preponderanza delle funzioni sanitarie non mediche
Analisi dettagliata infortuni - 2015
La percentuale piugrave alta egrave rappresentata da infortuni legati allrsquoattivitagrave quotidiana di
reparto e di carattere biologico
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Analisi dettagliata infortuni ndash 2013 Conclusioni
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
I dati sin qui analizzati confermano che le principali cause di infortunio
ovvero la puntura da ago cavo e da bisturi rappresentano il 41 del
totale
Gli infortuni avvengono durante le operazioni di sutura e
manipolazione del materiale nel 17 ca ciascuno e iniezioneprelievo
nel 11
Nel 61 dei casi lrsquoinfortunato egrave anche lrsquoutilizzatore del presidio e la
distribuzione degli infortuni a rischio potenziale biologico riguarda
principalmente le aree dei Blocchi Operatori con il 56dei casi
mentre lrsquo 11 avviene in odontostomatologia frequentata
principalmente da operatori in libera professione
PER SAPERNE DI PIUrsquo
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
lrsquoanalisi degli infortuni viene annualmente elaborata dal SPP
sulla base dei dati registrati degli infortuni occorsi al personale
dipendente attraverso al compilazione del modulo di rilevazione
dati M-SPP-06 (infortuni a rischio biologico potenziale) e grazie
alle informazioni fornite dal Servizio Risorse Umane Si riporta di
seguito una sintesi delle principali informazioni
PROCEDURE DA SEGUIRE IN CASO DI INFORTUNIO
INFORTUNIO ldquoA RISCHIO BIOLOGICOrdquo INFORTUNIO DI ALTRO TIPO
In caso di contatto abbondante con cute lesa eo puntura percutanea attenersi a
quanto indicato nella IO-SPP-045_RISCHIO BIOLOGICO il cui testo egrave po il seguente
indirizzo Intranet
Assicurazione qualitagrave gt Rischio Biologico gt Istruzione gt IO DS 045 V5
Avvisare il Preposto
Identificare il paziente fonte
Fare firmare il consenso informato
Effettuare il prelievo al paziente fonte
Recarsi in Pronto Soccorso per il prelievo a tempo zero e lattivazione delle procedure
del caso (a cura del Medico di Guardia po il Pronto Soccorso)
In caso di infortunio
Avvisare il Preposto appena possibile
Se lrsquoinfortunio avviene allrsquointerno dellrsquoIstituto
recarsi in Pronto Soccorso per le cure e lattivazione
delle procedure del caso (a cura del Medico di
Guardia po il Pronto Soccorso)
Deve essere data immediata comunicazione di qualsiasi infortunio anche se di lieve entitagrave al SPP ed al Servizio
Risorse Umane presentando il verbale di Pronto Soccorso ed una sintetica relazione scritta su quanto accaduto Per
procedure fuori standard interpellare il Servizio Prevenzione e Protezione
Modalita` di Infezione dei patogeni trasmissibili per ingestione
Modalita` di Infezione
pipettamento
gocce di materiale infetto sulle labbra
oggetti o dita contaminati portati a contatto
con la bocca
consumo di alimenti sul luogo di lavoro
PROTOCOLLO OPERATIVO IN CASO DI SALMONELLOSI
1 Ricerca colturale (feci) per tutti i dipendenti
allrsquoassunzione e periodicamante (una volta
lrsquoanno) negli addetti alla ristorazione
2 In caso di positivita` indagine
epidemiologica per risalire alla fonte ( altri
casi situazioni rischio)
PROTOCOLLO OPERATIVO
3 Denuncia per malattia infettiva al Servizio
1 dellrdquoASL
4 Controlli dopo chemioterapia sino alla
negativizzazione della coprocoltura
5 Se il dipendente manipola alimenti ersquo
opportuno allontanarlo temporaneamente
dal servizio
CLOSTRIDIUM DIFFICILE
Contaminazione ambientale (suppellettili
pavimenti)
Personale (soprattutto mani)
C difficile puograve persistere per mesi essendo
sporigeno
Clostridium difficile
FATTORI DI RISCHIO
1 individuali
2 batterici
3 ospedalieri
Reparti piugrave a rischio in ordine decrescente
terapie intensive reparti chirurgici medicine
Fattori Ospedalieri
Durata della degenza il 50 dei pazienti puograve divenire positivo dopo 4 settimane di degenza
Terapia antibiotica soprattutto se combinata e protratta
Profilassi perioperatoria ove non applicata correttamente (inopportuno
prolungamento della profilassi)
Mani del personale come veicolo di infezione
Presidi assistenziali padelle pappagalli termometri a mercurio ed elettronici fonendoscopi bracciali dei misuratori di pressione elettrocardiografi apparecchi per dialisi sacche di infusione etc
Ambiente di degenza (letti strutture metalliche pavimento toilette) contaminato da spore (sia da parte di portatori asintomatici che di pazienti sintomatici) che possono persistere nellrsquoambiente per mesi
NB gli spostamenti in stanze diverse favoriscono la disseminazione di spore e la contaminazione ambientale qualora piugrave casi si manifestino in stanze diverse si puograve ipotizzare che vi sia un ruolo dellrsquoambiente quale possibile causa
PROCEDURE DI CONTROLLO
Identificazione precoce dei casi
Isolamento del paziente (se unico caso) o coortazione dei pazienti infetti (se piugrave casi)
Applicazione delle misure igieniche
1048707 Lavaggio mani
1048707 Corretto utilizzo dei guanti e dei Dispositivi di protezione (DPI)
1048707 Disinfezione di strumentario ed attrezzature
1048707 Sanificazione e disinfezione ambientale in accordo alla ldquoGuida allrsquouso dei disinfettantirdquo
Appropriato utilizzo dei farmaci antibiotici
PREVENZIONE DELLE INFEZIONI OCCUPAZIONALI DA HBV HCV HIV
La trasmissione di questi virus e`
essenzialmente di tipo parenterale e per
contaminazione di mucose eo di cute non
integra
PREVENZIONE PRECAUZIONI
UNIVERSALI
PRECAUZIONI UNIVERSALI
per sangue e altri liquidi biologici
1 Indossare i guanti sempre nellrsquo assistenza e
sostituirli dopo il contatto con ciascun
paziente
2 Indossare mascherine occhiali protettivi o
coprifaccia per particolari procedure
pericolose per schizzi di sangue
3 Indossare camici e grembiuli a protezione
dagli schizzi di sangue o altro materiale
PRECAUZIONI UNIVERSALI
1 Lavaggio delle mani accurato anche dopo la
rimozione dei guanti
2 Gli aghi non vanno reincappucciati piegati o rotti
neacute rimossi dalle siringhe o manipolati
3 dopo lrsquouso devono essere riposti in appositi
contenitori resistenti per lrsquoeliminazione
4 Operatori con lesioni essudative o dermatiti
secernenti non possono prestare assistenza
Principali vie di trasmissione nelle infezioni da HBV ndash HCV - HIV
Esposizione
parenterale
Contaminazione
mucose e cute
non integra
Tagli e punture
Schizzi e imbrattamenti
Rischio professionale da HBV
Rischio tra il 15 e il 35
Lrsquoinfezione si contrae per contatto con
sangue o emoderivati
liquidi biologici infetti (urine feci secrezioni naso- faringee latte bile liquido sinoviale e cerebrospinale sudore lacrime saliva e liquido seminalehellip)
HBV Modalita`di esposizione
A contatto diretto
tramite puntura con ago infetto
contaminazione di cute lesa
contaminazione delle mucose
HBV Modalita`di esposizione
B Contatto indiretto
superfici ambientali contaminate
lrsquoutilizzo delle mani ldquosporcherdquo per fumare
mangiare o strofinarsi gli occhi
mordersi le unghie
HBV rischio occupazionale
La carica virale dosi bassissime di plasma infetto
La durata e la frequenza delle esposizioni
1 anzianita` di servizio gt 20 anni infermieri
2 reparti chirurgici terapie intensive
3 laboratori
Rischio professionale da HDV
Patologia ad evoluzione cronica con gli stessicaratteri per serbatoio e modalita` ditrasmissione dellrsquoinfezione da HBV di cuirappresenta coinfezione o sovrainfezione
Risulta molto pericolosa per il personalededicato allrsquoassistenza
Modalita` di prevenzione simili ad HBV
Rischi professionale da HCV
E` compreso fra il 27 e il 10 (soggettiHCV- RNA pos) per lrsquoelevata prevalenza nellapopolazione
Modalita` piu` frequenti di contagio1 Puntura accidentale con ago
2 Contaminazione di mucose o cute lesa
3 Morso
Determinanti modalitagrave di contagio caricavirale stato clinico del paziente fonte
Rischio professionale da HIV
Rischio modesto (05 - 3 ) rispetto a HCV eHBV
Liquidi biologici fonti di esposizione 1 Sangue o fluidi o tessuti corporei contaminati da sangue
2 Liquido cerebrospinale amniotico peritoneale pleurico sinoviale e pericardico
3 Essudati infiammatori
4 Sperma o secrezioni vaginali
5 Latte umano
6 Colture cellulari del virus
HIV Rischio occupazionale
La carica infettante e` importante ed e` in
funzione della
1 quantita` di sangue inoculata
2 carica virale presente nel sangue
contaminante del paziente-fonte (stadio
clinico)
HIV Gerarchia del rischio
ALTO RISCHIO ferita profonda con ago ripieno di sangue
Contatto diretto con alte concentrazioni di virus
RISCHIO MEDIO Ferita con ago o lacerazione con strumento
visibilmente contaminato da sangue
Esposizione di ferita aperta o congiuntiva a sangueo fluidi corporei visibilmente contaminati dasangue
HIV Gerarchia del rischio
BASSO RISCHIO Ferita superficiale (senza sanguinamento)
Esposizione di ferita chiusa o altra mucosa (esclusa congiuntiva) a fluidi corporei contaminati da sangue
Contatto prolungato con sangue su ampie superfici cutanee o ferita cutanea da morsicatura
RISCHIO NON DOCUMENTATO Contaminazione di cute integra
Ferite con strumenti non contaminati da sangue
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 1
Caratteristiche infettanti del paziente - fonte
HBsAg pos (ultimi 12 mesi)
Anti-HCVpos
Anti-HIV pos o se ci si trova nel ldquoperiodo finestrardquosoggetto infetto ma con anticorpi non rilevabili(circa 45-60 gg raramente 6 mesi )
Stadio immunitario non noto o paziente nonconosciuto
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 2
Il paziente identificabile su consenso informato
(legge 13590 art5) viene sottoposto alla
determinazione urgente di
Anticorpi anti-HBV e HBsAg
Anticorpi anti-HCV
Anticorpi anti-HIV
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 3
Valutazione della necessita` della profilassi
ldquocounselingrdquo
Sottoscrizione del consenso o del rifiuto alla
profilassi
Valutazione nel tempo ldquofollow-uprdquo
Analisi generale degli infortuni in IOG
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Il numero degli
infortuni indicato
non contempla
quelli in itinere
Si precisa che i dati statistici presentati sullrsquoandamento infortunistico sono stati
elaborati dalle analisi comparate dei dati raccolti dal Servizio di Prevenzione e
Protezione e dallrsquoUfficio Personale fino al dicembre 2013
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Analisi generale infortuni
Analisi degli infortuni per reparto presidio
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
I picchi si registrano nelle sale operatorie e in traumatologia
Analisi dettagliata infortuni - 2013
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Evidente la preponderanza delle funzioni sanitarie non mediche
Analisi dettagliata infortuni - 2015
La percentuale piugrave alta egrave rappresentata da infortuni legati allrsquoattivitagrave quotidiana di
reparto e di carattere biologico
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Analisi dettagliata infortuni ndash 2013 Conclusioni
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
I dati sin qui analizzati confermano che le principali cause di infortunio
ovvero la puntura da ago cavo e da bisturi rappresentano il 41 del
totale
Gli infortuni avvengono durante le operazioni di sutura e
manipolazione del materiale nel 17 ca ciascuno e iniezioneprelievo
nel 11
Nel 61 dei casi lrsquoinfortunato egrave anche lrsquoutilizzatore del presidio e la
distribuzione degli infortuni a rischio potenziale biologico riguarda
principalmente le aree dei Blocchi Operatori con il 56dei casi
mentre lrsquo 11 avviene in odontostomatologia frequentata
principalmente da operatori in libera professione
PER SAPERNE DI PIUrsquo
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
lrsquoanalisi degli infortuni viene annualmente elaborata dal SPP
sulla base dei dati registrati degli infortuni occorsi al personale
dipendente attraverso al compilazione del modulo di rilevazione
dati M-SPP-06 (infortuni a rischio biologico potenziale) e grazie
alle informazioni fornite dal Servizio Risorse Umane Si riporta di
seguito una sintesi delle principali informazioni
PROCEDURE DA SEGUIRE IN CASO DI INFORTUNIO
INFORTUNIO ldquoA RISCHIO BIOLOGICOrdquo INFORTUNIO DI ALTRO TIPO
In caso di contatto abbondante con cute lesa eo puntura percutanea attenersi a
quanto indicato nella IO-SPP-045_RISCHIO BIOLOGICO il cui testo egrave po il seguente
indirizzo Intranet
Assicurazione qualitagrave gt Rischio Biologico gt Istruzione gt IO DS 045 V5
Avvisare il Preposto
Identificare il paziente fonte
Fare firmare il consenso informato
Effettuare il prelievo al paziente fonte
Recarsi in Pronto Soccorso per il prelievo a tempo zero e lattivazione delle procedure
del caso (a cura del Medico di Guardia po il Pronto Soccorso)
In caso di infortunio
Avvisare il Preposto appena possibile
Se lrsquoinfortunio avviene allrsquointerno dellrsquoIstituto
recarsi in Pronto Soccorso per le cure e lattivazione
delle procedure del caso (a cura del Medico di
Guardia po il Pronto Soccorso)
Deve essere data immediata comunicazione di qualsiasi infortunio anche se di lieve entitagrave al SPP ed al Servizio
Risorse Umane presentando il verbale di Pronto Soccorso ed una sintetica relazione scritta su quanto accaduto Per
procedure fuori standard interpellare il Servizio Prevenzione e Protezione
PROTOCOLLO OPERATIVO IN CASO DI SALMONELLOSI
1 Ricerca colturale (feci) per tutti i dipendenti
allrsquoassunzione e periodicamante (una volta
lrsquoanno) negli addetti alla ristorazione
2 In caso di positivita` indagine
epidemiologica per risalire alla fonte ( altri
casi situazioni rischio)
PROTOCOLLO OPERATIVO
3 Denuncia per malattia infettiva al Servizio
1 dellrdquoASL
4 Controlli dopo chemioterapia sino alla
negativizzazione della coprocoltura
5 Se il dipendente manipola alimenti ersquo
opportuno allontanarlo temporaneamente
dal servizio
CLOSTRIDIUM DIFFICILE
Contaminazione ambientale (suppellettili
pavimenti)
Personale (soprattutto mani)
C difficile puograve persistere per mesi essendo
sporigeno
Clostridium difficile
FATTORI DI RISCHIO
1 individuali
2 batterici
3 ospedalieri
Reparti piugrave a rischio in ordine decrescente
terapie intensive reparti chirurgici medicine
Fattori Ospedalieri
Durata della degenza il 50 dei pazienti puograve divenire positivo dopo 4 settimane di degenza
Terapia antibiotica soprattutto se combinata e protratta
Profilassi perioperatoria ove non applicata correttamente (inopportuno
prolungamento della profilassi)
Mani del personale come veicolo di infezione
Presidi assistenziali padelle pappagalli termometri a mercurio ed elettronici fonendoscopi bracciali dei misuratori di pressione elettrocardiografi apparecchi per dialisi sacche di infusione etc
Ambiente di degenza (letti strutture metalliche pavimento toilette) contaminato da spore (sia da parte di portatori asintomatici che di pazienti sintomatici) che possono persistere nellrsquoambiente per mesi
NB gli spostamenti in stanze diverse favoriscono la disseminazione di spore e la contaminazione ambientale qualora piugrave casi si manifestino in stanze diverse si puograve ipotizzare che vi sia un ruolo dellrsquoambiente quale possibile causa
PROCEDURE DI CONTROLLO
Identificazione precoce dei casi
Isolamento del paziente (se unico caso) o coortazione dei pazienti infetti (se piugrave casi)
Applicazione delle misure igieniche
1048707 Lavaggio mani
1048707 Corretto utilizzo dei guanti e dei Dispositivi di protezione (DPI)
1048707 Disinfezione di strumentario ed attrezzature
1048707 Sanificazione e disinfezione ambientale in accordo alla ldquoGuida allrsquouso dei disinfettantirdquo
Appropriato utilizzo dei farmaci antibiotici
PREVENZIONE DELLE INFEZIONI OCCUPAZIONALI DA HBV HCV HIV
La trasmissione di questi virus e`
essenzialmente di tipo parenterale e per
contaminazione di mucose eo di cute non
integra
PREVENZIONE PRECAUZIONI
UNIVERSALI
PRECAUZIONI UNIVERSALI
per sangue e altri liquidi biologici
1 Indossare i guanti sempre nellrsquo assistenza e
sostituirli dopo il contatto con ciascun
paziente
2 Indossare mascherine occhiali protettivi o
coprifaccia per particolari procedure
pericolose per schizzi di sangue
3 Indossare camici e grembiuli a protezione
dagli schizzi di sangue o altro materiale
PRECAUZIONI UNIVERSALI
1 Lavaggio delle mani accurato anche dopo la
rimozione dei guanti
2 Gli aghi non vanno reincappucciati piegati o rotti
neacute rimossi dalle siringhe o manipolati
3 dopo lrsquouso devono essere riposti in appositi
contenitori resistenti per lrsquoeliminazione
4 Operatori con lesioni essudative o dermatiti
secernenti non possono prestare assistenza
Principali vie di trasmissione nelle infezioni da HBV ndash HCV - HIV
Esposizione
parenterale
Contaminazione
mucose e cute
non integra
Tagli e punture
Schizzi e imbrattamenti
Rischio professionale da HBV
Rischio tra il 15 e il 35
Lrsquoinfezione si contrae per contatto con
sangue o emoderivati
liquidi biologici infetti (urine feci secrezioni naso- faringee latte bile liquido sinoviale e cerebrospinale sudore lacrime saliva e liquido seminalehellip)
HBV Modalita`di esposizione
A contatto diretto
tramite puntura con ago infetto
contaminazione di cute lesa
contaminazione delle mucose
HBV Modalita`di esposizione
B Contatto indiretto
superfici ambientali contaminate
lrsquoutilizzo delle mani ldquosporcherdquo per fumare
mangiare o strofinarsi gli occhi
mordersi le unghie
HBV rischio occupazionale
La carica virale dosi bassissime di plasma infetto
La durata e la frequenza delle esposizioni
1 anzianita` di servizio gt 20 anni infermieri
2 reparti chirurgici terapie intensive
3 laboratori
Rischio professionale da HDV
Patologia ad evoluzione cronica con gli stessicaratteri per serbatoio e modalita` ditrasmissione dellrsquoinfezione da HBV di cuirappresenta coinfezione o sovrainfezione
Risulta molto pericolosa per il personalededicato allrsquoassistenza
Modalita` di prevenzione simili ad HBV
Rischi professionale da HCV
E` compreso fra il 27 e il 10 (soggettiHCV- RNA pos) per lrsquoelevata prevalenza nellapopolazione
Modalita` piu` frequenti di contagio1 Puntura accidentale con ago
2 Contaminazione di mucose o cute lesa
3 Morso
Determinanti modalitagrave di contagio caricavirale stato clinico del paziente fonte
Rischio professionale da HIV
Rischio modesto (05 - 3 ) rispetto a HCV eHBV
Liquidi biologici fonti di esposizione 1 Sangue o fluidi o tessuti corporei contaminati da sangue
2 Liquido cerebrospinale amniotico peritoneale pleurico sinoviale e pericardico
3 Essudati infiammatori
4 Sperma o secrezioni vaginali
5 Latte umano
6 Colture cellulari del virus
HIV Rischio occupazionale
La carica infettante e` importante ed e` in
funzione della
1 quantita` di sangue inoculata
2 carica virale presente nel sangue
contaminante del paziente-fonte (stadio
clinico)
HIV Gerarchia del rischio
ALTO RISCHIO ferita profonda con ago ripieno di sangue
Contatto diretto con alte concentrazioni di virus
RISCHIO MEDIO Ferita con ago o lacerazione con strumento
visibilmente contaminato da sangue
Esposizione di ferita aperta o congiuntiva a sangueo fluidi corporei visibilmente contaminati dasangue
HIV Gerarchia del rischio
BASSO RISCHIO Ferita superficiale (senza sanguinamento)
Esposizione di ferita chiusa o altra mucosa (esclusa congiuntiva) a fluidi corporei contaminati da sangue
Contatto prolungato con sangue su ampie superfici cutanee o ferita cutanea da morsicatura
RISCHIO NON DOCUMENTATO Contaminazione di cute integra
Ferite con strumenti non contaminati da sangue
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 1
Caratteristiche infettanti del paziente - fonte
HBsAg pos (ultimi 12 mesi)
Anti-HCVpos
Anti-HIV pos o se ci si trova nel ldquoperiodo finestrardquosoggetto infetto ma con anticorpi non rilevabili(circa 45-60 gg raramente 6 mesi )
Stadio immunitario non noto o paziente nonconosciuto
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 2
Il paziente identificabile su consenso informato
(legge 13590 art5) viene sottoposto alla
determinazione urgente di
Anticorpi anti-HBV e HBsAg
Anticorpi anti-HCV
Anticorpi anti-HIV
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 3
Valutazione della necessita` della profilassi
ldquocounselingrdquo
Sottoscrizione del consenso o del rifiuto alla
profilassi
Valutazione nel tempo ldquofollow-uprdquo
Analisi generale degli infortuni in IOG
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Il numero degli
infortuni indicato
non contempla
quelli in itinere
Si precisa che i dati statistici presentati sullrsquoandamento infortunistico sono stati
elaborati dalle analisi comparate dei dati raccolti dal Servizio di Prevenzione e
Protezione e dallrsquoUfficio Personale fino al dicembre 2013
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Analisi generale infortuni
Analisi degli infortuni per reparto presidio
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
I picchi si registrano nelle sale operatorie e in traumatologia
Analisi dettagliata infortuni - 2013
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Evidente la preponderanza delle funzioni sanitarie non mediche
Analisi dettagliata infortuni - 2015
La percentuale piugrave alta egrave rappresentata da infortuni legati allrsquoattivitagrave quotidiana di
reparto e di carattere biologico
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Analisi dettagliata infortuni ndash 2013 Conclusioni
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
I dati sin qui analizzati confermano che le principali cause di infortunio
ovvero la puntura da ago cavo e da bisturi rappresentano il 41 del
totale
Gli infortuni avvengono durante le operazioni di sutura e
manipolazione del materiale nel 17 ca ciascuno e iniezioneprelievo
nel 11
Nel 61 dei casi lrsquoinfortunato egrave anche lrsquoutilizzatore del presidio e la
distribuzione degli infortuni a rischio potenziale biologico riguarda
principalmente le aree dei Blocchi Operatori con il 56dei casi
mentre lrsquo 11 avviene in odontostomatologia frequentata
principalmente da operatori in libera professione
PER SAPERNE DI PIUrsquo
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
lrsquoanalisi degli infortuni viene annualmente elaborata dal SPP
sulla base dei dati registrati degli infortuni occorsi al personale
dipendente attraverso al compilazione del modulo di rilevazione
dati M-SPP-06 (infortuni a rischio biologico potenziale) e grazie
alle informazioni fornite dal Servizio Risorse Umane Si riporta di
seguito una sintesi delle principali informazioni
PROCEDURE DA SEGUIRE IN CASO DI INFORTUNIO
INFORTUNIO ldquoA RISCHIO BIOLOGICOrdquo INFORTUNIO DI ALTRO TIPO
In caso di contatto abbondante con cute lesa eo puntura percutanea attenersi a
quanto indicato nella IO-SPP-045_RISCHIO BIOLOGICO il cui testo egrave po il seguente
indirizzo Intranet
Assicurazione qualitagrave gt Rischio Biologico gt Istruzione gt IO DS 045 V5
Avvisare il Preposto
Identificare il paziente fonte
Fare firmare il consenso informato
Effettuare il prelievo al paziente fonte
Recarsi in Pronto Soccorso per il prelievo a tempo zero e lattivazione delle procedure
del caso (a cura del Medico di Guardia po il Pronto Soccorso)
In caso di infortunio
Avvisare il Preposto appena possibile
Se lrsquoinfortunio avviene allrsquointerno dellrsquoIstituto
recarsi in Pronto Soccorso per le cure e lattivazione
delle procedure del caso (a cura del Medico di
Guardia po il Pronto Soccorso)
Deve essere data immediata comunicazione di qualsiasi infortunio anche se di lieve entitagrave al SPP ed al Servizio
Risorse Umane presentando il verbale di Pronto Soccorso ed una sintetica relazione scritta su quanto accaduto Per
procedure fuori standard interpellare il Servizio Prevenzione e Protezione
PROTOCOLLO OPERATIVO
3 Denuncia per malattia infettiva al Servizio
1 dellrdquoASL
4 Controlli dopo chemioterapia sino alla
negativizzazione della coprocoltura
5 Se il dipendente manipola alimenti ersquo
opportuno allontanarlo temporaneamente
dal servizio
CLOSTRIDIUM DIFFICILE
Contaminazione ambientale (suppellettili
pavimenti)
Personale (soprattutto mani)
C difficile puograve persistere per mesi essendo
sporigeno
Clostridium difficile
FATTORI DI RISCHIO
1 individuali
2 batterici
3 ospedalieri
Reparti piugrave a rischio in ordine decrescente
terapie intensive reparti chirurgici medicine
Fattori Ospedalieri
Durata della degenza il 50 dei pazienti puograve divenire positivo dopo 4 settimane di degenza
Terapia antibiotica soprattutto se combinata e protratta
Profilassi perioperatoria ove non applicata correttamente (inopportuno
prolungamento della profilassi)
Mani del personale come veicolo di infezione
Presidi assistenziali padelle pappagalli termometri a mercurio ed elettronici fonendoscopi bracciali dei misuratori di pressione elettrocardiografi apparecchi per dialisi sacche di infusione etc
Ambiente di degenza (letti strutture metalliche pavimento toilette) contaminato da spore (sia da parte di portatori asintomatici che di pazienti sintomatici) che possono persistere nellrsquoambiente per mesi
NB gli spostamenti in stanze diverse favoriscono la disseminazione di spore e la contaminazione ambientale qualora piugrave casi si manifestino in stanze diverse si puograve ipotizzare che vi sia un ruolo dellrsquoambiente quale possibile causa
PROCEDURE DI CONTROLLO
Identificazione precoce dei casi
Isolamento del paziente (se unico caso) o coortazione dei pazienti infetti (se piugrave casi)
Applicazione delle misure igieniche
1048707 Lavaggio mani
1048707 Corretto utilizzo dei guanti e dei Dispositivi di protezione (DPI)
1048707 Disinfezione di strumentario ed attrezzature
1048707 Sanificazione e disinfezione ambientale in accordo alla ldquoGuida allrsquouso dei disinfettantirdquo
Appropriato utilizzo dei farmaci antibiotici
PREVENZIONE DELLE INFEZIONI OCCUPAZIONALI DA HBV HCV HIV
La trasmissione di questi virus e`
essenzialmente di tipo parenterale e per
contaminazione di mucose eo di cute non
integra
PREVENZIONE PRECAUZIONI
UNIVERSALI
PRECAUZIONI UNIVERSALI
per sangue e altri liquidi biologici
1 Indossare i guanti sempre nellrsquo assistenza e
sostituirli dopo il contatto con ciascun
paziente
2 Indossare mascherine occhiali protettivi o
coprifaccia per particolari procedure
pericolose per schizzi di sangue
3 Indossare camici e grembiuli a protezione
dagli schizzi di sangue o altro materiale
PRECAUZIONI UNIVERSALI
1 Lavaggio delle mani accurato anche dopo la
rimozione dei guanti
2 Gli aghi non vanno reincappucciati piegati o rotti
neacute rimossi dalle siringhe o manipolati
3 dopo lrsquouso devono essere riposti in appositi
contenitori resistenti per lrsquoeliminazione
4 Operatori con lesioni essudative o dermatiti
secernenti non possono prestare assistenza
Principali vie di trasmissione nelle infezioni da HBV ndash HCV - HIV
Esposizione
parenterale
Contaminazione
mucose e cute
non integra
Tagli e punture
Schizzi e imbrattamenti
Rischio professionale da HBV
Rischio tra il 15 e il 35
Lrsquoinfezione si contrae per contatto con
sangue o emoderivati
liquidi biologici infetti (urine feci secrezioni naso- faringee latte bile liquido sinoviale e cerebrospinale sudore lacrime saliva e liquido seminalehellip)
HBV Modalita`di esposizione
A contatto diretto
tramite puntura con ago infetto
contaminazione di cute lesa
contaminazione delle mucose
HBV Modalita`di esposizione
B Contatto indiretto
superfici ambientali contaminate
lrsquoutilizzo delle mani ldquosporcherdquo per fumare
mangiare o strofinarsi gli occhi
mordersi le unghie
HBV rischio occupazionale
La carica virale dosi bassissime di plasma infetto
La durata e la frequenza delle esposizioni
1 anzianita` di servizio gt 20 anni infermieri
2 reparti chirurgici terapie intensive
3 laboratori
Rischio professionale da HDV
Patologia ad evoluzione cronica con gli stessicaratteri per serbatoio e modalita` ditrasmissione dellrsquoinfezione da HBV di cuirappresenta coinfezione o sovrainfezione
Risulta molto pericolosa per il personalededicato allrsquoassistenza
Modalita` di prevenzione simili ad HBV
Rischi professionale da HCV
E` compreso fra il 27 e il 10 (soggettiHCV- RNA pos) per lrsquoelevata prevalenza nellapopolazione
Modalita` piu` frequenti di contagio1 Puntura accidentale con ago
2 Contaminazione di mucose o cute lesa
3 Morso
Determinanti modalitagrave di contagio caricavirale stato clinico del paziente fonte
Rischio professionale da HIV
Rischio modesto (05 - 3 ) rispetto a HCV eHBV
Liquidi biologici fonti di esposizione 1 Sangue o fluidi o tessuti corporei contaminati da sangue
2 Liquido cerebrospinale amniotico peritoneale pleurico sinoviale e pericardico
3 Essudati infiammatori
4 Sperma o secrezioni vaginali
5 Latte umano
6 Colture cellulari del virus
HIV Rischio occupazionale
La carica infettante e` importante ed e` in
funzione della
1 quantita` di sangue inoculata
2 carica virale presente nel sangue
contaminante del paziente-fonte (stadio
clinico)
HIV Gerarchia del rischio
ALTO RISCHIO ferita profonda con ago ripieno di sangue
Contatto diretto con alte concentrazioni di virus
RISCHIO MEDIO Ferita con ago o lacerazione con strumento
visibilmente contaminato da sangue
Esposizione di ferita aperta o congiuntiva a sangueo fluidi corporei visibilmente contaminati dasangue
HIV Gerarchia del rischio
BASSO RISCHIO Ferita superficiale (senza sanguinamento)
Esposizione di ferita chiusa o altra mucosa (esclusa congiuntiva) a fluidi corporei contaminati da sangue
Contatto prolungato con sangue su ampie superfici cutanee o ferita cutanea da morsicatura
RISCHIO NON DOCUMENTATO Contaminazione di cute integra
Ferite con strumenti non contaminati da sangue
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 1
Caratteristiche infettanti del paziente - fonte
HBsAg pos (ultimi 12 mesi)
Anti-HCVpos
Anti-HIV pos o se ci si trova nel ldquoperiodo finestrardquosoggetto infetto ma con anticorpi non rilevabili(circa 45-60 gg raramente 6 mesi )
Stadio immunitario non noto o paziente nonconosciuto
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 2
Il paziente identificabile su consenso informato
(legge 13590 art5) viene sottoposto alla
determinazione urgente di
Anticorpi anti-HBV e HBsAg
Anticorpi anti-HCV
Anticorpi anti-HIV
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 3
Valutazione della necessita` della profilassi
ldquocounselingrdquo
Sottoscrizione del consenso o del rifiuto alla
profilassi
Valutazione nel tempo ldquofollow-uprdquo
Analisi generale degli infortuni in IOG
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Il numero degli
infortuni indicato
non contempla
quelli in itinere
Si precisa che i dati statistici presentati sullrsquoandamento infortunistico sono stati
elaborati dalle analisi comparate dei dati raccolti dal Servizio di Prevenzione e
Protezione e dallrsquoUfficio Personale fino al dicembre 2013
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Analisi generale infortuni
Analisi degli infortuni per reparto presidio
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
I picchi si registrano nelle sale operatorie e in traumatologia
Analisi dettagliata infortuni - 2013
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Evidente la preponderanza delle funzioni sanitarie non mediche
Analisi dettagliata infortuni - 2015
La percentuale piugrave alta egrave rappresentata da infortuni legati allrsquoattivitagrave quotidiana di
reparto e di carattere biologico
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Analisi dettagliata infortuni ndash 2013 Conclusioni
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
I dati sin qui analizzati confermano che le principali cause di infortunio
ovvero la puntura da ago cavo e da bisturi rappresentano il 41 del
totale
Gli infortuni avvengono durante le operazioni di sutura e
manipolazione del materiale nel 17 ca ciascuno e iniezioneprelievo
nel 11
Nel 61 dei casi lrsquoinfortunato egrave anche lrsquoutilizzatore del presidio e la
distribuzione degli infortuni a rischio potenziale biologico riguarda
principalmente le aree dei Blocchi Operatori con il 56dei casi
mentre lrsquo 11 avviene in odontostomatologia frequentata
principalmente da operatori in libera professione
PER SAPERNE DI PIUrsquo
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
lrsquoanalisi degli infortuni viene annualmente elaborata dal SPP
sulla base dei dati registrati degli infortuni occorsi al personale
dipendente attraverso al compilazione del modulo di rilevazione
dati M-SPP-06 (infortuni a rischio biologico potenziale) e grazie
alle informazioni fornite dal Servizio Risorse Umane Si riporta di
seguito una sintesi delle principali informazioni
PROCEDURE DA SEGUIRE IN CASO DI INFORTUNIO
INFORTUNIO ldquoA RISCHIO BIOLOGICOrdquo INFORTUNIO DI ALTRO TIPO
In caso di contatto abbondante con cute lesa eo puntura percutanea attenersi a
quanto indicato nella IO-SPP-045_RISCHIO BIOLOGICO il cui testo egrave po il seguente
indirizzo Intranet
Assicurazione qualitagrave gt Rischio Biologico gt Istruzione gt IO DS 045 V5
Avvisare il Preposto
Identificare il paziente fonte
Fare firmare il consenso informato
Effettuare il prelievo al paziente fonte
Recarsi in Pronto Soccorso per il prelievo a tempo zero e lattivazione delle procedure
del caso (a cura del Medico di Guardia po il Pronto Soccorso)
In caso di infortunio
Avvisare il Preposto appena possibile
Se lrsquoinfortunio avviene allrsquointerno dellrsquoIstituto
recarsi in Pronto Soccorso per le cure e lattivazione
delle procedure del caso (a cura del Medico di
Guardia po il Pronto Soccorso)
Deve essere data immediata comunicazione di qualsiasi infortunio anche se di lieve entitagrave al SPP ed al Servizio
Risorse Umane presentando il verbale di Pronto Soccorso ed una sintetica relazione scritta su quanto accaduto Per
procedure fuori standard interpellare il Servizio Prevenzione e Protezione
CLOSTRIDIUM DIFFICILE
Contaminazione ambientale (suppellettili
pavimenti)
Personale (soprattutto mani)
C difficile puograve persistere per mesi essendo
sporigeno
Clostridium difficile
FATTORI DI RISCHIO
1 individuali
2 batterici
3 ospedalieri
Reparti piugrave a rischio in ordine decrescente
terapie intensive reparti chirurgici medicine
Fattori Ospedalieri
Durata della degenza il 50 dei pazienti puograve divenire positivo dopo 4 settimane di degenza
Terapia antibiotica soprattutto se combinata e protratta
Profilassi perioperatoria ove non applicata correttamente (inopportuno
prolungamento della profilassi)
Mani del personale come veicolo di infezione
Presidi assistenziali padelle pappagalli termometri a mercurio ed elettronici fonendoscopi bracciali dei misuratori di pressione elettrocardiografi apparecchi per dialisi sacche di infusione etc
Ambiente di degenza (letti strutture metalliche pavimento toilette) contaminato da spore (sia da parte di portatori asintomatici che di pazienti sintomatici) che possono persistere nellrsquoambiente per mesi
NB gli spostamenti in stanze diverse favoriscono la disseminazione di spore e la contaminazione ambientale qualora piugrave casi si manifestino in stanze diverse si puograve ipotizzare che vi sia un ruolo dellrsquoambiente quale possibile causa
PROCEDURE DI CONTROLLO
Identificazione precoce dei casi
Isolamento del paziente (se unico caso) o coortazione dei pazienti infetti (se piugrave casi)
Applicazione delle misure igieniche
1048707 Lavaggio mani
1048707 Corretto utilizzo dei guanti e dei Dispositivi di protezione (DPI)
1048707 Disinfezione di strumentario ed attrezzature
1048707 Sanificazione e disinfezione ambientale in accordo alla ldquoGuida allrsquouso dei disinfettantirdquo
Appropriato utilizzo dei farmaci antibiotici
PREVENZIONE DELLE INFEZIONI OCCUPAZIONALI DA HBV HCV HIV
La trasmissione di questi virus e`
essenzialmente di tipo parenterale e per
contaminazione di mucose eo di cute non
integra
PREVENZIONE PRECAUZIONI
UNIVERSALI
PRECAUZIONI UNIVERSALI
per sangue e altri liquidi biologici
1 Indossare i guanti sempre nellrsquo assistenza e
sostituirli dopo il contatto con ciascun
paziente
2 Indossare mascherine occhiali protettivi o
coprifaccia per particolari procedure
pericolose per schizzi di sangue
3 Indossare camici e grembiuli a protezione
dagli schizzi di sangue o altro materiale
PRECAUZIONI UNIVERSALI
1 Lavaggio delle mani accurato anche dopo la
rimozione dei guanti
2 Gli aghi non vanno reincappucciati piegati o rotti
neacute rimossi dalle siringhe o manipolati
3 dopo lrsquouso devono essere riposti in appositi
contenitori resistenti per lrsquoeliminazione
4 Operatori con lesioni essudative o dermatiti
secernenti non possono prestare assistenza
Principali vie di trasmissione nelle infezioni da HBV ndash HCV - HIV
Esposizione
parenterale
Contaminazione
mucose e cute
non integra
Tagli e punture
Schizzi e imbrattamenti
Rischio professionale da HBV
Rischio tra il 15 e il 35
Lrsquoinfezione si contrae per contatto con
sangue o emoderivati
liquidi biologici infetti (urine feci secrezioni naso- faringee latte bile liquido sinoviale e cerebrospinale sudore lacrime saliva e liquido seminalehellip)
HBV Modalita`di esposizione
A contatto diretto
tramite puntura con ago infetto
contaminazione di cute lesa
contaminazione delle mucose
HBV Modalita`di esposizione
B Contatto indiretto
superfici ambientali contaminate
lrsquoutilizzo delle mani ldquosporcherdquo per fumare
mangiare o strofinarsi gli occhi
mordersi le unghie
HBV rischio occupazionale
La carica virale dosi bassissime di plasma infetto
La durata e la frequenza delle esposizioni
1 anzianita` di servizio gt 20 anni infermieri
2 reparti chirurgici terapie intensive
3 laboratori
Rischio professionale da HDV
Patologia ad evoluzione cronica con gli stessicaratteri per serbatoio e modalita` ditrasmissione dellrsquoinfezione da HBV di cuirappresenta coinfezione o sovrainfezione
Risulta molto pericolosa per il personalededicato allrsquoassistenza
Modalita` di prevenzione simili ad HBV
Rischi professionale da HCV
E` compreso fra il 27 e il 10 (soggettiHCV- RNA pos) per lrsquoelevata prevalenza nellapopolazione
Modalita` piu` frequenti di contagio1 Puntura accidentale con ago
2 Contaminazione di mucose o cute lesa
3 Morso
Determinanti modalitagrave di contagio caricavirale stato clinico del paziente fonte
Rischio professionale da HIV
Rischio modesto (05 - 3 ) rispetto a HCV eHBV
Liquidi biologici fonti di esposizione 1 Sangue o fluidi o tessuti corporei contaminati da sangue
2 Liquido cerebrospinale amniotico peritoneale pleurico sinoviale e pericardico
3 Essudati infiammatori
4 Sperma o secrezioni vaginali
5 Latte umano
6 Colture cellulari del virus
HIV Rischio occupazionale
La carica infettante e` importante ed e` in
funzione della
1 quantita` di sangue inoculata
2 carica virale presente nel sangue
contaminante del paziente-fonte (stadio
clinico)
HIV Gerarchia del rischio
ALTO RISCHIO ferita profonda con ago ripieno di sangue
Contatto diretto con alte concentrazioni di virus
RISCHIO MEDIO Ferita con ago o lacerazione con strumento
visibilmente contaminato da sangue
Esposizione di ferita aperta o congiuntiva a sangueo fluidi corporei visibilmente contaminati dasangue
HIV Gerarchia del rischio
BASSO RISCHIO Ferita superficiale (senza sanguinamento)
Esposizione di ferita chiusa o altra mucosa (esclusa congiuntiva) a fluidi corporei contaminati da sangue
Contatto prolungato con sangue su ampie superfici cutanee o ferita cutanea da morsicatura
RISCHIO NON DOCUMENTATO Contaminazione di cute integra
Ferite con strumenti non contaminati da sangue
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 1
Caratteristiche infettanti del paziente - fonte
HBsAg pos (ultimi 12 mesi)
Anti-HCVpos
Anti-HIV pos o se ci si trova nel ldquoperiodo finestrardquosoggetto infetto ma con anticorpi non rilevabili(circa 45-60 gg raramente 6 mesi )
Stadio immunitario non noto o paziente nonconosciuto
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 2
Il paziente identificabile su consenso informato
(legge 13590 art5) viene sottoposto alla
determinazione urgente di
Anticorpi anti-HBV e HBsAg
Anticorpi anti-HCV
Anticorpi anti-HIV
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 3
Valutazione della necessita` della profilassi
ldquocounselingrdquo
Sottoscrizione del consenso o del rifiuto alla
profilassi
Valutazione nel tempo ldquofollow-uprdquo
Analisi generale degli infortuni in IOG
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Il numero degli
infortuni indicato
non contempla
quelli in itinere
Si precisa che i dati statistici presentati sullrsquoandamento infortunistico sono stati
elaborati dalle analisi comparate dei dati raccolti dal Servizio di Prevenzione e
Protezione e dallrsquoUfficio Personale fino al dicembre 2013
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Analisi generale infortuni
Analisi degli infortuni per reparto presidio
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
I picchi si registrano nelle sale operatorie e in traumatologia
Analisi dettagliata infortuni - 2013
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Evidente la preponderanza delle funzioni sanitarie non mediche
Analisi dettagliata infortuni - 2015
La percentuale piugrave alta egrave rappresentata da infortuni legati allrsquoattivitagrave quotidiana di
reparto e di carattere biologico
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Analisi dettagliata infortuni ndash 2013 Conclusioni
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
I dati sin qui analizzati confermano che le principali cause di infortunio
ovvero la puntura da ago cavo e da bisturi rappresentano il 41 del
totale
Gli infortuni avvengono durante le operazioni di sutura e
manipolazione del materiale nel 17 ca ciascuno e iniezioneprelievo
nel 11
Nel 61 dei casi lrsquoinfortunato egrave anche lrsquoutilizzatore del presidio e la
distribuzione degli infortuni a rischio potenziale biologico riguarda
principalmente le aree dei Blocchi Operatori con il 56dei casi
mentre lrsquo 11 avviene in odontostomatologia frequentata
principalmente da operatori in libera professione
PER SAPERNE DI PIUrsquo
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
lrsquoanalisi degli infortuni viene annualmente elaborata dal SPP
sulla base dei dati registrati degli infortuni occorsi al personale
dipendente attraverso al compilazione del modulo di rilevazione
dati M-SPP-06 (infortuni a rischio biologico potenziale) e grazie
alle informazioni fornite dal Servizio Risorse Umane Si riporta di
seguito una sintesi delle principali informazioni
PROCEDURE DA SEGUIRE IN CASO DI INFORTUNIO
INFORTUNIO ldquoA RISCHIO BIOLOGICOrdquo INFORTUNIO DI ALTRO TIPO
In caso di contatto abbondante con cute lesa eo puntura percutanea attenersi a
quanto indicato nella IO-SPP-045_RISCHIO BIOLOGICO il cui testo egrave po il seguente
indirizzo Intranet
Assicurazione qualitagrave gt Rischio Biologico gt Istruzione gt IO DS 045 V5
Avvisare il Preposto
Identificare il paziente fonte
Fare firmare il consenso informato
Effettuare il prelievo al paziente fonte
Recarsi in Pronto Soccorso per il prelievo a tempo zero e lattivazione delle procedure
del caso (a cura del Medico di Guardia po il Pronto Soccorso)
In caso di infortunio
Avvisare il Preposto appena possibile
Se lrsquoinfortunio avviene allrsquointerno dellrsquoIstituto
recarsi in Pronto Soccorso per le cure e lattivazione
delle procedure del caso (a cura del Medico di
Guardia po il Pronto Soccorso)
Deve essere data immediata comunicazione di qualsiasi infortunio anche se di lieve entitagrave al SPP ed al Servizio
Risorse Umane presentando il verbale di Pronto Soccorso ed una sintetica relazione scritta su quanto accaduto Per
procedure fuori standard interpellare il Servizio Prevenzione e Protezione
Clostridium difficile
FATTORI DI RISCHIO
1 individuali
2 batterici
3 ospedalieri
Reparti piugrave a rischio in ordine decrescente
terapie intensive reparti chirurgici medicine
Fattori Ospedalieri
Durata della degenza il 50 dei pazienti puograve divenire positivo dopo 4 settimane di degenza
Terapia antibiotica soprattutto se combinata e protratta
Profilassi perioperatoria ove non applicata correttamente (inopportuno
prolungamento della profilassi)
Mani del personale come veicolo di infezione
Presidi assistenziali padelle pappagalli termometri a mercurio ed elettronici fonendoscopi bracciali dei misuratori di pressione elettrocardiografi apparecchi per dialisi sacche di infusione etc
Ambiente di degenza (letti strutture metalliche pavimento toilette) contaminato da spore (sia da parte di portatori asintomatici che di pazienti sintomatici) che possono persistere nellrsquoambiente per mesi
NB gli spostamenti in stanze diverse favoriscono la disseminazione di spore e la contaminazione ambientale qualora piugrave casi si manifestino in stanze diverse si puograve ipotizzare che vi sia un ruolo dellrsquoambiente quale possibile causa
PROCEDURE DI CONTROLLO
Identificazione precoce dei casi
Isolamento del paziente (se unico caso) o coortazione dei pazienti infetti (se piugrave casi)
Applicazione delle misure igieniche
1048707 Lavaggio mani
1048707 Corretto utilizzo dei guanti e dei Dispositivi di protezione (DPI)
1048707 Disinfezione di strumentario ed attrezzature
1048707 Sanificazione e disinfezione ambientale in accordo alla ldquoGuida allrsquouso dei disinfettantirdquo
Appropriato utilizzo dei farmaci antibiotici
PREVENZIONE DELLE INFEZIONI OCCUPAZIONALI DA HBV HCV HIV
La trasmissione di questi virus e`
essenzialmente di tipo parenterale e per
contaminazione di mucose eo di cute non
integra
PREVENZIONE PRECAUZIONI
UNIVERSALI
PRECAUZIONI UNIVERSALI
per sangue e altri liquidi biologici
1 Indossare i guanti sempre nellrsquo assistenza e
sostituirli dopo il contatto con ciascun
paziente
2 Indossare mascherine occhiali protettivi o
coprifaccia per particolari procedure
pericolose per schizzi di sangue
3 Indossare camici e grembiuli a protezione
dagli schizzi di sangue o altro materiale
PRECAUZIONI UNIVERSALI
1 Lavaggio delle mani accurato anche dopo la
rimozione dei guanti
2 Gli aghi non vanno reincappucciati piegati o rotti
neacute rimossi dalle siringhe o manipolati
3 dopo lrsquouso devono essere riposti in appositi
contenitori resistenti per lrsquoeliminazione
4 Operatori con lesioni essudative o dermatiti
secernenti non possono prestare assistenza
Principali vie di trasmissione nelle infezioni da HBV ndash HCV - HIV
Esposizione
parenterale
Contaminazione
mucose e cute
non integra
Tagli e punture
Schizzi e imbrattamenti
Rischio professionale da HBV
Rischio tra il 15 e il 35
Lrsquoinfezione si contrae per contatto con
sangue o emoderivati
liquidi biologici infetti (urine feci secrezioni naso- faringee latte bile liquido sinoviale e cerebrospinale sudore lacrime saliva e liquido seminalehellip)
HBV Modalita`di esposizione
A contatto diretto
tramite puntura con ago infetto
contaminazione di cute lesa
contaminazione delle mucose
HBV Modalita`di esposizione
B Contatto indiretto
superfici ambientali contaminate
lrsquoutilizzo delle mani ldquosporcherdquo per fumare
mangiare o strofinarsi gli occhi
mordersi le unghie
HBV rischio occupazionale
La carica virale dosi bassissime di plasma infetto
La durata e la frequenza delle esposizioni
1 anzianita` di servizio gt 20 anni infermieri
2 reparti chirurgici terapie intensive
3 laboratori
Rischio professionale da HDV
Patologia ad evoluzione cronica con gli stessicaratteri per serbatoio e modalita` ditrasmissione dellrsquoinfezione da HBV di cuirappresenta coinfezione o sovrainfezione
Risulta molto pericolosa per il personalededicato allrsquoassistenza
Modalita` di prevenzione simili ad HBV
Rischi professionale da HCV
E` compreso fra il 27 e il 10 (soggettiHCV- RNA pos) per lrsquoelevata prevalenza nellapopolazione
Modalita` piu` frequenti di contagio1 Puntura accidentale con ago
2 Contaminazione di mucose o cute lesa
3 Morso
Determinanti modalitagrave di contagio caricavirale stato clinico del paziente fonte
Rischio professionale da HIV
Rischio modesto (05 - 3 ) rispetto a HCV eHBV
Liquidi biologici fonti di esposizione 1 Sangue o fluidi o tessuti corporei contaminati da sangue
2 Liquido cerebrospinale amniotico peritoneale pleurico sinoviale e pericardico
3 Essudati infiammatori
4 Sperma o secrezioni vaginali
5 Latte umano
6 Colture cellulari del virus
HIV Rischio occupazionale
La carica infettante e` importante ed e` in
funzione della
1 quantita` di sangue inoculata
2 carica virale presente nel sangue
contaminante del paziente-fonte (stadio
clinico)
HIV Gerarchia del rischio
ALTO RISCHIO ferita profonda con ago ripieno di sangue
Contatto diretto con alte concentrazioni di virus
RISCHIO MEDIO Ferita con ago o lacerazione con strumento
visibilmente contaminato da sangue
Esposizione di ferita aperta o congiuntiva a sangueo fluidi corporei visibilmente contaminati dasangue
HIV Gerarchia del rischio
BASSO RISCHIO Ferita superficiale (senza sanguinamento)
Esposizione di ferita chiusa o altra mucosa (esclusa congiuntiva) a fluidi corporei contaminati da sangue
Contatto prolungato con sangue su ampie superfici cutanee o ferita cutanea da morsicatura
RISCHIO NON DOCUMENTATO Contaminazione di cute integra
Ferite con strumenti non contaminati da sangue
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 1
Caratteristiche infettanti del paziente - fonte
HBsAg pos (ultimi 12 mesi)
Anti-HCVpos
Anti-HIV pos o se ci si trova nel ldquoperiodo finestrardquosoggetto infetto ma con anticorpi non rilevabili(circa 45-60 gg raramente 6 mesi )
Stadio immunitario non noto o paziente nonconosciuto
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 2
Il paziente identificabile su consenso informato
(legge 13590 art5) viene sottoposto alla
determinazione urgente di
Anticorpi anti-HBV e HBsAg
Anticorpi anti-HCV
Anticorpi anti-HIV
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 3
Valutazione della necessita` della profilassi
ldquocounselingrdquo
Sottoscrizione del consenso o del rifiuto alla
profilassi
Valutazione nel tempo ldquofollow-uprdquo
Analisi generale degli infortuni in IOG
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Il numero degli
infortuni indicato
non contempla
quelli in itinere
Si precisa che i dati statistici presentati sullrsquoandamento infortunistico sono stati
elaborati dalle analisi comparate dei dati raccolti dal Servizio di Prevenzione e
Protezione e dallrsquoUfficio Personale fino al dicembre 2013
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Analisi generale infortuni
Analisi degli infortuni per reparto presidio
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
I picchi si registrano nelle sale operatorie e in traumatologia
Analisi dettagliata infortuni - 2013
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Evidente la preponderanza delle funzioni sanitarie non mediche
Analisi dettagliata infortuni - 2015
La percentuale piugrave alta egrave rappresentata da infortuni legati allrsquoattivitagrave quotidiana di
reparto e di carattere biologico
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Analisi dettagliata infortuni ndash 2013 Conclusioni
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
I dati sin qui analizzati confermano che le principali cause di infortunio
ovvero la puntura da ago cavo e da bisturi rappresentano il 41 del
totale
Gli infortuni avvengono durante le operazioni di sutura e
manipolazione del materiale nel 17 ca ciascuno e iniezioneprelievo
nel 11
Nel 61 dei casi lrsquoinfortunato egrave anche lrsquoutilizzatore del presidio e la
distribuzione degli infortuni a rischio potenziale biologico riguarda
principalmente le aree dei Blocchi Operatori con il 56dei casi
mentre lrsquo 11 avviene in odontostomatologia frequentata
principalmente da operatori in libera professione
PER SAPERNE DI PIUrsquo
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
lrsquoanalisi degli infortuni viene annualmente elaborata dal SPP
sulla base dei dati registrati degli infortuni occorsi al personale
dipendente attraverso al compilazione del modulo di rilevazione
dati M-SPP-06 (infortuni a rischio biologico potenziale) e grazie
alle informazioni fornite dal Servizio Risorse Umane Si riporta di
seguito una sintesi delle principali informazioni
PROCEDURE DA SEGUIRE IN CASO DI INFORTUNIO
INFORTUNIO ldquoA RISCHIO BIOLOGICOrdquo INFORTUNIO DI ALTRO TIPO
In caso di contatto abbondante con cute lesa eo puntura percutanea attenersi a
quanto indicato nella IO-SPP-045_RISCHIO BIOLOGICO il cui testo egrave po il seguente
indirizzo Intranet
Assicurazione qualitagrave gt Rischio Biologico gt Istruzione gt IO DS 045 V5
Avvisare il Preposto
Identificare il paziente fonte
Fare firmare il consenso informato
Effettuare il prelievo al paziente fonte
Recarsi in Pronto Soccorso per il prelievo a tempo zero e lattivazione delle procedure
del caso (a cura del Medico di Guardia po il Pronto Soccorso)
In caso di infortunio
Avvisare il Preposto appena possibile
Se lrsquoinfortunio avviene allrsquointerno dellrsquoIstituto
recarsi in Pronto Soccorso per le cure e lattivazione
delle procedure del caso (a cura del Medico di
Guardia po il Pronto Soccorso)
Deve essere data immediata comunicazione di qualsiasi infortunio anche se di lieve entitagrave al SPP ed al Servizio
Risorse Umane presentando il verbale di Pronto Soccorso ed una sintetica relazione scritta su quanto accaduto Per
procedure fuori standard interpellare il Servizio Prevenzione e Protezione
Fattori Ospedalieri
Durata della degenza il 50 dei pazienti puograve divenire positivo dopo 4 settimane di degenza
Terapia antibiotica soprattutto se combinata e protratta
Profilassi perioperatoria ove non applicata correttamente (inopportuno
prolungamento della profilassi)
Mani del personale come veicolo di infezione
Presidi assistenziali padelle pappagalli termometri a mercurio ed elettronici fonendoscopi bracciali dei misuratori di pressione elettrocardiografi apparecchi per dialisi sacche di infusione etc
Ambiente di degenza (letti strutture metalliche pavimento toilette) contaminato da spore (sia da parte di portatori asintomatici che di pazienti sintomatici) che possono persistere nellrsquoambiente per mesi
NB gli spostamenti in stanze diverse favoriscono la disseminazione di spore e la contaminazione ambientale qualora piugrave casi si manifestino in stanze diverse si puograve ipotizzare che vi sia un ruolo dellrsquoambiente quale possibile causa
PROCEDURE DI CONTROLLO
Identificazione precoce dei casi
Isolamento del paziente (se unico caso) o coortazione dei pazienti infetti (se piugrave casi)
Applicazione delle misure igieniche
1048707 Lavaggio mani
1048707 Corretto utilizzo dei guanti e dei Dispositivi di protezione (DPI)
1048707 Disinfezione di strumentario ed attrezzature
1048707 Sanificazione e disinfezione ambientale in accordo alla ldquoGuida allrsquouso dei disinfettantirdquo
Appropriato utilizzo dei farmaci antibiotici
PREVENZIONE DELLE INFEZIONI OCCUPAZIONALI DA HBV HCV HIV
La trasmissione di questi virus e`
essenzialmente di tipo parenterale e per
contaminazione di mucose eo di cute non
integra
PREVENZIONE PRECAUZIONI
UNIVERSALI
PRECAUZIONI UNIVERSALI
per sangue e altri liquidi biologici
1 Indossare i guanti sempre nellrsquo assistenza e
sostituirli dopo il contatto con ciascun
paziente
2 Indossare mascherine occhiali protettivi o
coprifaccia per particolari procedure
pericolose per schizzi di sangue
3 Indossare camici e grembiuli a protezione
dagli schizzi di sangue o altro materiale
PRECAUZIONI UNIVERSALI
1 Lavaggio delle mani accurato anche dopo la
rimozione dei guanti
2 Gli aghi non vanno reincappucciati piegati o rotti
neacute rimossi dalle siringhe o manipolati
3 dopo lrsquouso devono essere riposti in appositi
contenitori resistenti per lrsquoeliminazione
4 Operatori con lesioni essudative o dermatiti
secernenti non possono prestare assistenza
Principali vie di trasmissione nelle infezioni da HBV ndash HCV - HIV
Esposizione
parenterale
Contaminazione
mucose e cute
non integra
Tagli e punture
Schizzi e imbrattamenti
Rischio professionale da HBV
Rischio tra il 15 e il 35
Lrsquoinfezione si contrae per contatto con
sangue o emoderivati
liquidi biologici infetti (urine feci secrezioni naso- faringee latte bile liquido sinoviale e cerebrospinale sudore lacrime saliva e liquido seminalehellip)
HBV Modalita`di esposizione
A contatto diretto
tramite puntura con ago infetto
contaminazione di cute lesa
contaminazione delle mucose
HBV Modalita`di esposizione
B Contatto indiretto
superfici ambientali contaminate
lrsquoutilizzo delle mani ldquosporcherdquo per fumare
mangiare o strofinarsi gli occhi
mordersi le unghie
HBV rischio occupazionale
La carica virale dosi bassissime di plasma infetto
La durata e la frequenza delle esposizioni
1 anzianita` di servizio gt 20 anni infermieri
2 reparti chirurgici terapie intensive
3 laboratori
Rischio professionale da HDV
Patologia ad evoluzione cronica con gli stessicaratteri per serbatoio e modalita` ditrasmissione dellrsquoinfezione da HBV di cuirappresenta coinfezione o sovrainfezione
Risulta molto pericolosa per il personalededicato allrsquoassistenza
Modalita` di prevenzione simili ad HBV
Rischi professionale da HCV
E` compreso fra il 27 e il 10 (soggettiHCV- RNA pos) per lrsquoelevata prevalenza nellapopolazione
Modalita` piu` frequenti di contagio1 Puntura accidentale con ago
2 Contaminazione di mucose o cute lesa
3 Morso
Determinanti modalitagrave di contagio caricavirale stato clinico del paziente fonte
Rischio professionale da HIV
Rischio modesto (05 - 3 ) rispetto a HCV eHBV
Liquidi biologici fonti di esposizione 1 Sangue o fluidi o tessuti corporei contaminati da sangue
2 Liquido cerebrospinale amniotico peritoneale pleurico sinoviale e pericardico
3 Essudati infiammatori
4 Sperma o secrezioni vaginali
5 Latte umano
6 Colture cellulari del virus
HIV Rischio occupazionale
La carica infettante e` importante ed e` in
funzione della
1 quantita` di sangue inoculata
2 carica virale presente nel sangue
contaminante del paziente-fonte (stadio
clinico)
HIV Gerarchia del rischio
ALTO RISCHIO ferita profonda con ago ripieno di sangue
Contatto diretto con alte concentrazioni di virus
RISCHIO MEDIO Ferita con ago o lacerazione con strumento
visibilmente contaminato da sangue
Esposizione di ferita aperta o congiuntiva a sangueo fluidi corporei visibilmente contaminati dasangue
HIV Gerarchia del rischio
BASSO RISCHIO Ferita superficiale (senza sanguinamento)
Esposizione di ferita chiusa o altra mucosa (esclusa congiuntiva) a fluidi corporei contaminati da sangue
Contatto prolungato con sangue su ampie superfici cutanee o ferita cutanea da morsicatura
RISCHIO NON DOCUMENTATO Contaminazione di cute integra
Ferite con strumenti non contaminati da sangue
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 1
Caratteristiche infettanti del paziente - fonte
HBsAg pos (ultimi 12 mesi)
Anti-HCVpos
Anti-HIV pos o se ci si trova nel ldquoperiodo finestrardquosoggetto infetto ma con anticorpi non rilevabili(circa 45-60 gg raramente 6 mesi )
Stadio immunitario non noto o paziente nonconosciuto
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 2
Il paziente identificabile su consenso informato
(legge 13590 art5) viene sottoposto alla
determinazione urgente di
Anticorpi anti-HBV e HBsAg
Anticorpi anti-HCV
Anticorpi anti-HIV
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 3
Valutazione della necessita` della profilassi
ldquocounselingrdquo
Sottoscrizione del consenso o del rifiuto alla
profilassi
Valutazione nel tempo ldquofollow-uprdquo
Analisi generale degli infortuni in IOG
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Il numero degli
infortuni indicato
non contempla
quelli in itinere
Si precisa che i dati statistici presentati sullrsquoandamento infortunistico sono stati
elaborati dalle analisi comparate dei dati raccolti dal Servizio di Prevenzione e
Protezione e dallrsquoUfficio Personale fino al dicembre 2013
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Analisi generale infortuni
Analisi degli infortuni per reparto presidio
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
I picchi si registrano nelle sale operatorie e in traumatologia
Analisi dettagliata infortuni - 2013
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Evidente la preponderanza delle funzioni sanitarie non mediche
Analisi dettagliata infortuni - 2015
La percentuale piugrave alta egrave rappresentata da infortuni legati allrsquoattivitagrave quotidiana di
reparto e di carattere biologico
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Analisi dettagliata infortuni ndash 2013 Conclusioni
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
I dati sin qui analizzati confermano che le principali cause di infortunio
ovvero la puntura da ago cavo e da bisturi rappresentano il 41 del
totale
Gli infortuni avvengono durante le operazioni di sutura e
manipolazione del materiale nel 17 ca ciascuno e iniezioneprelievo
nel 11
Nel 61 dei casi lrsquoinfortunato egrave anche lrsquoutilizzatore del presidio e la
distribuzione degli infortuni a rischio potenziale biologico riguarda
principalmente le aree dei Blocchi Operatori con il 56dei casi
mentre lrsquo 11 avviene in odontostomatologia frequentata
principalmente da operatori in libera professione
PER SAPERNE DI PIUrsquo
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
lrsquoanalisi degli infortuni viene annualmente elaborata dal SPP
sulla base dei dati registrati degli infortuni occorsi al personale
dipendente attraverso al compilazione del modulo di rilevazione
dati M-SPP-06 (infortuni a rischio biologico potenziale) e grazie
alle informazioni fornite dal Servizio Risorse Umane Si riporta di
seguito una sintesi delle principali informazioni
PROCEDURE DA SEGUIRE IN CASO DI INFORTUNIO
INFORTUNIO ldquoA RISCHIO BIOLOGICOrdquo INFORTUNIO DI ALTRO TIPO
In caso di contatto abbondante con cute lesa eo puntura percutanea attenersi a
quanto indicato nella IO-SPP-045_RISCHIO BIOLOGICO il cui testo egrave po il seguente
indirizzo Intranet
Assicurazione qualitagrave gt Rischio Biologico gt Istruzione gt IO DS 045 V5
Avvisare il Preposto
Identificare il paziente fonte
Fare firmare il consenso informato
Effettuare il prelievo al paziente fonte
Recarsi in Pronto Soccorso per il prelievo a tempo zero e lattivazione delle procedure
del caso (a cura del Medico di Guardia po il Pronto Soccorso)
In caso di infortunio
Avvisare il Preposto appena possibile
Se lrsquoinfortunio avviene allrsquointerno dellrsquoIstituto
recarsi in Pronto Soccorso per le cure e lattivazione
delle procedure del caso (a cura del Medico di
Guardia po il Pronto Soccorso)
Deve essere data immediata comunicazione di qualsiasi infortunio anche se di lieve entitagrave al SPP ed al Servizio
Risorse Umane presentando il verbale di Pronto Soccorso ed una sintetica relazione scritta su quanto accaduto Per
procedure fuori standard interpellare il Servizio Prevenzione e Protezione
PROCEDURE DI CONTROLLO
Identificazione precoce dei casi
Isolamento del paziente (se unico caso) o coortazione dei pazienti infetti (se piugrave casi)
Applicazione delle misure igieniche
1048707 Lavaggio mani
1048707 Corretto utilizzo dei guanti e dei Dispositivi di protezione (DPI)
1048707 Disinfezione di strumentario ed attrezzature
1048707 Sanificazione e disinfezione ambientale in accordo alla ldquoGuida allrsquouso dei disinfettantirdquo
Appropriato utilizzo dei farmaci antibiotici
PREVENZIONE DELLE INFEZIONI OCCUPAZIONALI DA HBV HCV HIV
La trasmissione di questi virus e`
essenzialmente di tipo parenterale e per
contaminazione di mucose eo di cute non
integra
PREVENZIONE PRECAUZIONI
UNIVERSALI
PRECAUZIONI UNIVERSALI
per sangue e altri liquidi biologici
1 Indossare i guanti sempre nellrsquo assistenza e
sostituirli dopo il contatto con ciascun
paziente
2 Indossare mascherine occhiali protettivi o
coprifaccia per particolari procedure
pericolose per schizzi di sangue
3 Indossare camici e grembiuli a protezione
dagli schizzi di sangue o altro materiale
PRECAUZIONI UNIVERSALI
1 Lavaggio delle mani accurato anche dopo la
rimozione dei guanti
2 Gli aghi non vanno reincappucciati piegati o rotti
neacute rimossi dalle siringhe o manipolati
3 dopo lrsquouso devono essere riposti in appositi
contenitori resistenti per lrsquoeliminazione
4 Operatori con lesioni essudative o dermatiti
secernenti non possono prestare assistenza
Principali vie di trasmissione nelle infezioni da HBV ndash HCV - HIV
Esposizione
parenterale
Contaminazione
mucose e cute
non integra
Tagli e punture
Schizzi e imbrattamenti
Rischio professionale da HBV
Rischio tra il 15 e il 35
Lrsquoinfezione si contrae per contatto con
sangue o emoderivati
liquidi biologici infetti (urine feci secrezioni naso- faringee latte bile liquido sinoviale e cerebrospinale sudore lacrime saliva e liquido seminalehellip)
HBV Modalita`di esposizione
A contatto diretto
tramite puntura con ago infetto
contaminazione di cute lesa
contaminazione delle mucose
HBV Modalita`di esposizione
B Contatto indiretto
superfici ambientali contaminate
lrsquoutilizzo delle mani ldquosporcherdquo per fumare
mangiare o strofinarsi gli occhi
mordersi le unghie
HBV rischio occupazionale
La carica virale dosi bassissime di plasma infetto
La durata e la frequenza delle esposizioni
1 anzianita` di servizio gt 20 anni infermieri
2 reparti chirurgici terapie intensive
3 laboratori
Rischio professionale da HDV
Patologia ad evoluzione cronica con gli stessicaratteri per serbatoio e modalita` ditrasmissione dellrsquoinfezione da HBV di cuirappresenta coinfezione o sovrainfezione
Risulta molto pericolosa per il personalededicato allrsquoassistenza
Modalita` di prevenzione simili ad HBV
Rischi professionale da HCV
E` compreso fra il 27 e il 10 (soggettiHCV- RNA pos) per lrsquoelevata prevalenza nellapopolazione
Modalita` piu` frequenti di contagio1 Puntura accidentale con ago
2 Contaminazione di mucose o cute lesa
3 Morso
Determinanti modalitagrave di contagio caricavirale stato clinico del paziente fonte
Rischio professionale da HIV
Rischio modesto (05 - 3 ) rispetto a HCV eHBV
Liquidi biologici fonti di esposizione 1 Sangue o fluidi o tessuti corporei contaminati da sangue
2 Liquido cerebrospinale amniotico peritoneale pleurico sinoviale e pericardico
3 Essudati infiammatori
4 Sperma o secrezioni vaginali
5 Latte umano
6 Colture cellulari del virus
HIV Rischio occupazionale
La carica infettante e` importante ed e` in
funzione della
1 quantita` di sangue inoculata
2 carica virale presente nel sangue
contaminante del paziente-fonte (stadio
clinico)
HIV Gerarchia del rischio
ALTO RISCHIO ferita profonda con ago ripieno di sangue
Contatto diretto con alte concentrazioni di virus
RISCHIO MEDIO Ferita con ago o lacerazione con strumento
visibilmente contaminato da sangue
Esposizione di ferita aperta o congiuntiva a sangueo fluidi corporei visibilmente contaminati dasangue
HIV Gerarchia del rischio
BASSO RISCHIO Ferita superficiale (senza sanguinamento)
Esposizione di ferita chiusa o altra mucosa (esclusa congiuntiva) a fluidi corporei contaminati da sangue
Contatto prolungato con sangue su ampie superfici cutanee o ferita cutanea da morsicatura
RISCHIO NON DOCUMENTATO Contaminazione di cute integra
Ferite con strumenti non contaminati da sangue
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 1
Caratteristiche infettanti del paziente - fonte
HBsAg pos (ultimi 12 mesi)
Anti-HCVpos
Anti-HIV pos o se ci si trova nel ldquoperiodo finestrardquosoggetto infetto ma con anticorpi non rilevabili(circa 45-60 gg raramente 6 mesi )
Stadio immunitario non noto o paziente nonconosciuto
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 2
Il paziente identificabile su consenso informato
(legge 13590 art5) viene sottoposto alla
determinazione urgente di
Anticorpi anti-HBV e HBsAg
Anticorpi anti-HCV
Anticorpi anti-HIV
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 3
Valutazione della necessita` della profilassi
ldquocounselingrdquo
Sottoscrizione del consenso o del rifiuto alla
profilassi
Valutazione nel tempo ldquofollow-uprdquo
Analisi generale degli infortuni in IOG
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Il numero degli
infortuni indicato
non contempla
quelli in itinere
Si precisa che i dati statistici presentati sullrsquoandamento infortunistico sono stati
elaborati dalle analisi comparate dei dati raccolti dal Servizio di Prevenzione e
Protezione e dallrsquoUfficio Personale fino al dicembre 2013
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Analisi generale infortuni
Analisi degli infortuni per reparto presidio
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
I picchi si registrano nelle sale operatorie e in traumatologia
Analisi dettagliata infortuni - 2013
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Evidente la preponderanza delle funzioni sanitarie non mediche
Analisi dettagliata infortuni - 2015
La percentuale piugrave alta egrave rappresentata da infortuni legati allrsquoattivitagrave quotidiana di
reparto e di carattere biologico
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Analisi dettagliata infortuni ndash 2013 Conclusioni
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
I dati sin qui analizzati confermano che le principali cause di infortunio
ovvero la puntura da ago cavo e da bisturi rappresentano il 41 del
totale
Gli infortuni avvengono durante le operazioni di sutura e
manipolazione del materiale nel 17 ca ciascuno e iniezioneprelievo
nel 11
Nel 61 dei casi lrsquoinfortunato egrave anche lrsquoutilizzatore del presidio e la
distribuzione degli infortuni a rischio potenziale biologico riguarda
principalmente le aree dei Blocchi Operatori con il 56dei casi
mentre lrsquo 11 avviene in odontostomatologia frequentata
principalmente da operatori in libera professione
PER SAPERNE DI PIUrsquo
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
lrsquoanalisi degli infortuni viene annualmente elaborata dal SPP
sulla base dei dati registrati degli infortuni occorsi al personale
dipendente attraverso al compilazione del modulo di rilevazione
dati M-SPP-06 (infortuni a rischio biologico potenziale) e grazie
alle informazioni fornite dal Servizio Risorse Umane Si riporta di
seguito una sintesi delle principali informazioni
PROCEDURE DA SEGUIRE IN CASO DI INFORTUNIO
INFORTUNIO ldquoA RISCHIO BIOLOGICOrdquo INFORTUNIO DI ALTRO TIPO
In caso di contatto abbondante con cute lesa eo puntura percutanea attenersi a
quanto indicato nella IO-SPP-045_RISCHIO BIOLOGICO il cui testo egrave po il seguente
indirizzo Intranet
Assicurazione qualitagrave gt Rischio Biologico gt Istruzione gt IO DS 045 V5
Avvisare il Preposto
Identificare il paziente fonte
Fare firmare il consenso informato
Effettuare il prelievo al paziente fonte
Recarsi in Pronto Soccorso per il prelievo a tempo zero e lattivazione delle procedure
del caso (a cura del Medico di Guardia po il Pronto Soccorso)
In caso di infortunio
Avvisare il Preposto appena possibile
Se lrsquoinfortunio avviene allrsquointerno dellrsquoIstituto
recarsi in Pronto Soccorso per le cure e lattivazione
delle procedure del caso (a cura del Medico di
Guardia po il Pronto Soccorso)
Deve essere data immediata comunicazione di qualsiasi infortunio anche se di lieve entitagrave al SPP ed al Servizio
Risorse Umane presentando il verbale di Pronto Soccorso ed una sintetica relazione scritta su quanto accaduto Per
procedure fuori standard interpellare il Servizio Prevenzione e Protezione
PREVENZIONE DELLE INFEZIONI OCCUPAZIONALI DA HBV HCV HIV
La trasmissione di questi virus e`
essenzialmente di tipo parenterale e per
contaminazione di mucose eo di cute non
integra
PREVENZIONE PRECAUZIONI
UNIVERSALI
PRECAUZIONI UNIVERSALI
per sangue e altri liquidi biologici
1 Indossare i guanti sempre nellrsquo assistenza e
sostituirli dopo il contatto con ciascun
paziente
2 Indossare mascherine occhiali protettivi o
coprifaccia per particolari procedure
pericolose per schizzi di sangue
3 Indossare camici e grembiuli a protezione
dagli schizzi di sangue o altro materiale
PRECAUZIONI UNIVERSALI
1 Lavaggio delle mani accurato anche dopo la
rimozione dei guanti
2 Gli aghi non vanno reincappucciati piegati o rotti
neacute rimossi dalle siringhe o manipolati
3 dopo lrsquouso devono essere riposti in appositi
contenitori resistenti per lrsquoeliminazione
4 Operatori con lesioni essudative o dermatiti
secernenti non possono prestare assistenza
Principali vie di trasmissione nelle infezioni da HBV ndash HCV - HIV
Esposizione
parenterale
Contaminazione
mucose e cute
non integra
Tagli e punture
Schizzi e imbrattamenti
Rischio professionale da HBV
Rischio tra il 15 e il 35
Lrsquoinfezione si contrae per contatto con
sangue o emoderivati
liquidi biologici infetti (urine feci secrezioni naso- faringee latte bile liquido sinoviale e cerebrospinale sudore lacrime saliva e liquido seminalehellip)
HBV Modalita`di esposizione
A contatto diretto
tramite puntura con ago infetto
contaminazione di cute lesa
contaminazione delle mucose
HBV Modalita`di esposizione
B Contatto indiretto
superfici ambientali contaminate
lrsquoutilizzo delle mani ldquosporcherdquo per fumare
mangiare o strofinarsi gli occhi
mordersi le unghie
HBV rischio occupazionale
La carica virale dosi bassissime di plasma infetto
La durata e la frequenza delle esposizioni
1 anzianita` di servizio gt 20 anni infermieri
2 reparti chirurgici terapie intensive
3 laboratori
Rischio professionale da HDV
Patologia ad evoluzione cronica con gli stessicaratteri per serbatoio e modalita` ditrasmissione dellrsquoinfezione da HBV di cuirappresenta coinfezione o sovrainfezione
Risulta molto pericolosa per il personalededicato allrsquoassistenza
Modalita` di prevenzione simili ad HBV
Rischi professionale da HCV
E` compreso fra il 27 e il 10 (soggettiHCV- RNA pos) per lrsquoelevata prevalenza nellapopolazione
Modalita` piu` frequenti di contagio1 Puntura accidentale con ago
2 Contaminazione di mucose o cute lesa
3 Morso
Determinanti modalitagrave di contagio caricavirale stato clinico del paziente fonte
Rischio professionale da HIV
Rischio modesto (05 - 3 ) rispetto a HCV eHBV
Liquidi biologici fonti di esposizione 1 Sangue o fluidi o tessuti corporei contaminati da sangue
2 Liquido cerebrospinale amniotico peritoneale pleurico sinoviale e pericardico
3 Essudati infiammatori
4 Sperma o secrezioni vaginali
5 Latte umano
6 Colture cellulari del virus
HIV Rischio occupazionale
La carica infettante e` importante ed e` in
funzione della
1 quantita` di sangue inoculata
2 carica virale presente nel sangue
contaminante del paziente-fonte (stadio
clinico)
HIV Gerarchia del rischio
ALTO RISCHIO ferita profonda con ago ripieno di sangue
Contatto diretto con alte concentrazioni di virus
RISCHIO MEDIO Ferita con ago o lacerazione con strumento
visibilmente contaminato da sangue
Esposizione di ferita aperta o congiuntiva a sangueo fluidi corporei visibilmente contaminati dasangue
HIV Gerarchia del rischio
BASSO RISCHIO Ferita superficiale (senza sanguinamento)
Esposizione di ferita chiusa o altra mucosa (esclusa congiuntiva) a fluidi corporei contaminati da sangue
Contatto prolungato con sangue su ampie superfici cutanee o ferita cutanea da morsicatura
RISCHIO NON DOCUMENTATO Contaminazione di cute integra
Ferite con strumenti non contaminati da sangue
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 1
Caratteristiche infettanti del paziente - fonte
HBsAg pos (ultimi 12 mesi)
Anti-HCVpos
Anti-HIV pos o se ci si trova nel ldquoperiodo finestrardquosoggetto infetto ma con anticorpi non rilevabili(circa 45-60 gg raramente 6 mesi )
Stadio immunitario non noto o paziente nonconosciuto
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 2
Il paziente identificabile su consenso informato
(legge 13590 art5) viene sottoposto alla
determinazione urgente di
Anticorpi anti-HBV e HBsAg
Anticorpi anti-HCV
Anticorpi anti-HIV
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 3
Valutazione della necessita` della profilassi
ldquocounselingrdquo
Sottoscrizione del consenso o del rifiuto alla
profilassi
Valutazione nel tempo ldquofollow-uprdquo
Analisi generale degli infortuni in IOG
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Il numero degli
infortuni indicato
non contempla
quelli in itinere
Si precisa che i dati statistici presentati sullrsquoandamento infortunistico sono stati
elaborati dalle analisi comparate dei dati raccolti dal Servizio di Prevenzione e
Protezione e dallrsquoUfficio Personale fino al dicembre 2013
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Analisi generale infortuni
Analisi degli infortuni per reparto presidio
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
I picchi si registrano nelle sale operatorie e in traumatologia
Analisi dettagliata infortuni - 2013
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Evidente la preponderanza delle funzioni sanitarie non mediche
Analisi dettagliata infortuni - 2015
La percentuale piugrave alta egrave rappresentata da infortuni legati allrsquoattivitagrave quotidiana di
reparto e di carattere biologico
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Analisi dettagliata infortuni ndash 2013 Conclusioni
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
I dati sin qui analizzati confermano che le principali cause di infortunio
ovvero la puntura da ago cavo e da bisturi rappresentano il 41 del
totale
Gli infortuni avvengono durante le operazioni di sutura e
manipolazione del materiale nel 17 ca ciascuno e iniezioneprelievo
nel 11
Nel 61 dei casi lrsquoinfortunato egrave anche lrsquoutilizzatore del presidio e la
distribuzione degli infortuni a rischio potenziale biologico riguarda
principalmente le aree dei Blocchi Operatori con il 56dei casi
mentre lrsquo 11 avviene in odontostomatologia frequentata
principalmente da operatori in libera professione
PER SAPERNE DI PIUrsquo
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
lrsquoanalisi degli infortuni viene annualmente elaborata dal SPP
sulla base dei dati registrati degli infortuni occorsi al personale
dipendente attraverso al compilazione del modulo di rilevazione
dati M-SPP-06 (infortuni a rischio biologico potenziale) e grazie
alle informazioni fornite dal Servizio Risorse Umane Si riporta di
seguito una sintesi delle principali informazioni
PROCEDURE DA SEGUIRE IN CASO DI INFORTUNIO
INFORTUNIO ldquoA RISCHIO BIOLOGICOrdquo INFORTUNIO DI ALTRO TIPO
In caso di contatto abbondante con cute lesa eo puntura percutanea attenersi a
quanto indicato nella IO-SPP-045_RISCHIO BIOLOGICO il cui testo egrave po il seguente
indirizzo Intranet
Assicurazione qualitagrave gt Rischio Biologico gt Istruzione gt IO DS 045 V5
Avvisare il Preposto
Identificare il paziente fonte
Fare firmare il consenso informato
Effettuare il prelievo al paziente fonte
Recarsi in Pronto Soccorso per il prelievo a tempo zero e lattivazione delle procedure
del caso (a cura del Medico di Guardia po il Pronto Soccorso)
In caso di infortunio
Avvisare il Preposto appena possibile
Se lrsquoinfortunio avviene allrsquointerno dellrsquoIstituto
recarsi in Pronto Soccorso per le cure e lattivazione
delle procedure del caso (a cura del Medico di
Guardia po il Pronto Soccorso)
Deve essere data immediata comunicazione di qualsiasi infortunio anche se di lieve entitagrave al SPP ed al Servizio
Risorse Umane presentando il verbale di Pronto Soccorso ed una sintetica relazione scritta su quanto accaduto Per
procedure fuori standard interpellare il Servizio Prevenzione e Protezione
PRECAUZIONI UNIVERSALI
per sangue e altri liquidi biologici
1 Indossare i guanti sempre nellrsquo assistenza e
sostituirli dopo il contatto con ciascun
paziente
2 Indossare mascherine occhiali protettivi o
coprifaccia per particolari procedure
pericolose per schizzi di sangue
3 Indossare camici e grembiuli a protezione
dagli schizzi di sangue o altro materiale
PRECAUZIONI UNIVERSALI
1 Lavaggio delle mani accurato anche dopo la
rimozione dei guanti
2 Gli aghi non vanno reincappucciati piegati o rotti
neacute rimossi dalle siringhe o manipolati
3 dopo lrsquouso devono essere riposti in appositi
contenitori resistenti per lrsquoeliminazione
4 Operatori con lesioni essudative o dermatiti
secernenti non possono prestare assistenza
Principali vie di trasmissione nelle infezioni da HBV ndash HCV - HIV
Esposizione
parenterale
Contaminazione
mucose e cute
non integra
Tagli e punture
Schizzi e imbrattamenti
Rischio professionale da HBV
Rischio tra il 15 e il 35
Lrsquoinfezione si contrae per contatto con
sangue o emoderivati
liquidi biologici infetti (urine feci secrezioni naso- faringee latte bile liquido sinoviale e cerebrospinale sudore lacrime saliva e liquido seminalehellip)
HBV Modalita`di esposizione
A contatto diretto
tramite puntura con ago infetto
contaminazione di cute lesa
contaminazione delle mucose
HBV Modalita`di esposizione
B Contatto indiretto
superfici ambientali contaminate
lrsquoutilizzo delle mani ldquosporcherdquo per fumare
mangiare o strofinarsi gli occhi
mordersi le unghie
HBV rischio occupazionale
La carica virale dosi bassissime di plasma infetto
La durata e la frequenza delle esposizioni
1 anzianita` di servizio gt 20 anni infermieri
2 reparti chirurgici terapie intensive
3 laboratori
Rischio professionale da HDV
Patologia ad evoluzione cronica con gli stessicaratteri per serbatoio e modalita` ditrasmissione dellrsquoinfezione da HBV di cuirappresenta coinfezione o sovrainfezione
Risulta molto pericolosa per il personalededicato allrsquoassistenza
Modalita` di prevenzione simili ad HBV
Rischi professionale da HCV
E` compreso fra il 27 e il 10 (soggettiHCV- RNA pos) per lrsquoelevata prevalenza nellapopolazione
Modalita` piu` frequenti di contagio1 Puntura accidentale con ago
2 Contaminazione di mucose o cute lesa
3 Morso
Determinanti modalitagrave di contagio caricavirale stato clinico del paziente fonte
Rischio professionale da HIV
Rischio modesto (05 - 3 ) rispetto a HCV eHBV
Liquidi biologici fonti di esposizione 1 Sangue o fluidi o tessuti corporei contaminati da sangue
2 Liquido cerebrospinale amniotico peritoneale pleurico sinoviale e pericardico
3 Essudati infiammatori
4 Sperma o secrezioni vaginali
5 Latte umano
6 Colture cellulari del virus
HIV Rischio occupazionale
La carica infettante e` importante ed e` in
funzione della
1 quantita` di sangue inoculata
2 carica virale presente nel sangue
contaminante del paziente-fonte (stadio
clinico)
HIV Gerarchia del rischio
ALTO RISCHIO ferita profonda con ago ripieno di sangue
Contatto diretto con alte concentrazioni di virus
RISCHIO MEDIO Ferita con ago o lacerazione con strumento
visibilmente contaminato da sangue
Esposizione di ferita aperta o congiuntiva a sangueo fluidi corporei visibilmente contaminati dasangue
HIV Gerarchia del rischio
BASSO RISCHIO Ferita superficiale (senza sanguinamento)
Esposizione di ferita chiusa o altra mucosa (esclusa congiuntiva) a fluidi corporei contaminati da sangue
Contatto prolungato con sangue su ampie superfici cutanee o ferita cutanea da morsicatura
RISCHIO NON DOCUMENTATO Contaminazione di cute integra
Ferite con strumenti non contaminati da sangue
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 1
Caratteristiche infettanti del paziente - fonte
HBsAg pos (ultimi 12 mesi)
Anti-HCVpos
Anti-HIV pos o se ci si trova nel ldquoperiodo finestrardquosoggetto infetto ma con anticorpi non rilevabili(circa 45-60 gg raramente 6 mesi )
Stadio immunitario non noto o paziente nonconosciuto
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 2
Il paziente identificabile su consenso informato
(legge 13590 art5) viene sottoposto alla
determinazione urgente di
Anticorpi anti-HBV e HBsAg
Anticorpi anti-HCV
Anticorpi anti-HIV
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 3
Valutazione della necessita` della profilassi
ldquocounselingrdquo
Sottoscrizione del consenso o del rifiuto alla
profilassi
Valutazione nel tempo ldquofollow-uprdquo
Analisi generale degli infortuni in IOG
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Il numero degli
infortuni indicato
non contempla
quelli in itinere
Si precisa che i dati statistici presentati sullrsquoandamento infortunistico sono stati
elaborati dalle analisi comparate dei dati raccolti dal Servizio di Prevenzione e
Protezione e dallrsquoUfficio Personale fino al dicembre 2013
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Analisi generale infortuni
Analisi degli infortuni per reparto presidio
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
I picchi si registrano nelle sale operatorie e in traumatologia
Analisi dettagliata infortuni - 2013
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Evidente la preponderanza delle funzioni sanitarie non mediche
Analisi dettagliata infortuni - 2015
La percentuale piugrave alta egrave rappresentata da infortuni legati allrsquoattivitagrave quotidiana di
reparto e di carattere biologico
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Analisi dettagliata infortuni ndash 2013 Conclusioni
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
I dati sin qui analizzati confermano che le principali cause di infortunio
ovvero la puntura da ago cavo e da bisturi rappresentano il 41 del
totale
Gli infortuni avvengono durante le operazioni di sutura e
manipolazione del materiale nel 17 ca ciascuno e iniezioneprelievo
nel 11
Nel 61 dei casi lrsquoinfortunato egrave anche lrsquoutilizzatore del presidio e la
distribuzione degli infortuni a rischio potenziale biologico riguarda
principalmente le aree dei Blocchi Operatori con il 56dei casi
mentre lrsquo 11 avviene in odontostomatologia frequentata
principalmente da operatori in libera professione
PER SAPERNE DI PIUrsquo
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
lrsquoanalisi degli infortuni viene annualmente elaborata dal SPP
sulla base dei dati registrati degli infortuni occorsi al personale
dipendente attraverso al compilazione del modulo di rilevazione
dati M-SPP-06 (infortuni a rischio biologico potenziale) e grazie
alle informazioni fornite dal Servizio Risorse Umane Si riporta di
seguito una sintesi delle principali informazioni
PROCEDURE DA SEGUIRE IN CASO DI INFORTUNIO
INFORTUNIO ldquoA RISCHIO BIOLOGICOrdquo INFORTUNIO DI ALTRO TIPO
In caso di contatto abbondante con cute lesa eo puntura percutanea attenersi a
quanto indicato nella IO-SPP-045_RISCHIO BIOLOGICO il cui testo egrave po il seguente
indirizzo Intranet
Assicurazione qualitagrave gt Rischio Biologico gt Istruzione gt IO DS 045 V5
Avvisare il Preposto
Identificare il paziente fonte
Fare firmare il consenso informato
Effettuare il prelievo al paziente fonte
Recarsi in Pronto Soccorso per il prelievo a tempo zero e lattivazione delle procedure
del caso (a cura del Medico di Guardia po il Pronto Soccorso)
In caso di infortunio
Avvisare il Preposto appena possibile
Se lrsquoinfortunio avviene allrsquointerno dellrsquoIstituto
recarsi in Pronto Soccorso per le cure e lattivazione
delle procedure del caso (a cura del Medico di
Guardia po il Pronto Soccorso)
Deve essere data immediata comunicazione di qualsiasi infortunio anche se di lieve entitagrave al SPP ed al Servizio
Risorse Umane presentando il verbale di Pronto Soccorso ed una sintetica relazione scritta su quanto accaduto Per
procedure fuori standard interpellare il Servizio Prevenzione e Protezione
PRECAUZIONI UNIVERSALI
1 Lavaggio delle mani accurato anche dopo la
rimozione dei guanti
2 Gli aghi non vanno reincappucciati piegati o rotti
neacute rimossi dalle siringhe o manipolati
3 dopo lrsquouso devono essere riposti in appositi
contenitori resistenti per lrsquoeliminazione
4 Operatori con lesioni essudative o dermatiti
secernenti non possono prestare assistenza
Principali vie di trasmissione nelle infezioni da HBV ndash HCV - HIV
Esposizione
parenterale
Contaminazione
mucose e cute
non integra
Tagli e punture
Schizzi e imbrattamenti
Rischio professionale da HBV
Rischio tra il 15 e il 35
Lrsquoinfezione si contrae per contatto con
sangue o emoderivati
liquidi biologici infetti (urine feci secrezioni naso- faringee latte bile liquido sinoviale e cerebrospinale sudore lacrime saliva e liquido seminalehellip)
HBV Modalita`di esposizione
A contatto diretto
tramite puntura con ago infetto
contaminazione di cute lesa
contaminazione delle mucose
HBV Modalita`di esposizione
B Contatto indiretto
superfici ambientali contaminate
lrsquoutilizzo delle mani ldquosporcherdquo per fumare
mangiare o strofinarsi gli occhi
mordersi le unghie
HBV rischio occupazionale
La carica virale dosi bassissime di plasma infetto
La durata e la frequenza delle esposizioni
1 anzianita` di servizio gt 20 anni infermieri
2 reparti chirurgici terapie intensive
3 laboratori
Rischio professionale da HDV
Patologia ad evoluzione cronica con gli stessicaratteri per serbatoio e modalita` ditrasmissione dellrsquoinfezione da HBV di cuirappresenta coinfezione o sovrainfezione
Risulta molto pericolosa per il personalededicato allrsquoassistenza
Modalita` di prevenzione simili ad HBV
Rischi professionale da HCV
E` compreso fra il 27 e il 10 (soggettiHCV- RNA pos) per lrsquoelevata prevalenza nellapopolazione
Modalita` piu` frequenti di contagio1 Puntura accidentale con ago
2 Contaminazione di mucose o cute lesa
3 Morso
Determinanti modalitagrave di contagio caricavirale stato clinico del paziente fonte
Rischio professionale da HIV
Rischio modesto (05 - 3 ) rispetto a HCV eHBV
Liquidi biologici fonti di esposizione 1 Sangue o fluidi o tessuti corporei contaminati da sangue
2 Liquido cerebrospinale amniotico peritoneale pleurico sinoviale e pericardico
3 Essudati infiammatori
4 Sperma o secrezioni vaginali
5 Latte umano
6 Colture cellulari del virus
HIV Rischio occupazionale
La carica infettante e` importante ed e` in
funzione della
1 quantita` di sangue inoculata
2 carica virale presente nel sangue
contaminante del paziente-fonte (stadio
clinico)
HIV Gerarchia del rischio
ALTO RISCHIO ferita profonda con ago ripieno di sangue
Contatto diretto con alte concentrazioni di virus
RISCHIO MEDIO Ferita con ago o lacerazione con strumento
visibilmente contaminato da sangue
Esposizione di ferita aperta o congiuntiva a sangueo fluidi corporei visibilmente contaminati dasangue
HIV Gerarchia del rischio
BASSO RISCHIO Ferita superficiale (senza sanguinamento)
Esposizione di ferita chiusa o altra mucosa (esclusa congiuntiva) a fluidi corporei contaminati da sangue
Contatto prolungato con sangue su ampie superfici cutanee o ferita cutanea da morsicatura
RISCHIO NON DOCUMENTATO Contaminazione di cute integra
Ferite con strumenti non contaminati da sangue
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 1
Caratteristiche infettanti del paziente - fonte
HBsAg pos (ultimi 12 mesi)
Anti-HCVpos
Anti-HIV pos o se ci si trova nel ldquoperiodo finestrardquosoggetto infetto ma con anticorpi non rilevabili(circa 45-60 gg raramente 6 mesi )
Stadio immunitario non noto o paziente nonconosciuto
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 2
Il paziente identificabile su consenso informato
(legge 13590 art5) viene sottoposto alla
determinazione urgente di
Anticorpi anti-HBV e HBsAg
Anticorpi anti-HCV
Anticorpi anti-HIV
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 3
Valutazione della necessita` della profilassi
ldquocounselingrdquo
Sottoscrizione del consenso o del rifiuto alla
profilassi
Valutazione nel tempo ldquofollow-uprdquo
Analisi generale degli infortuni in IOG
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Il numero degli
infortuni indicato
non contempla
quelli in itinere
Si precisa che i dati statistici presentati sullrsquoandamento infortunistico sono stati
elaborati dalle analisi comparate dei dati raccolti dal Servizio di Prevenzione e
Protezione e dallrsquoUfficio Personale fino al dicembre 2013
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Analisi generale infortuni
Analisi degli infortuni per reparto presidio
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
I picchi si registrano nelle sale operatorie e in traumatologia
Analisi dettagliata infortuni - 2013
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Evidente la preponderanza delle funzioni sanitarie non mediche
Analisi dettagliata infortuni - 2015
La percentuale piugrave alta egrave rappresentata da infortuni legati allrsquoattivitagrave quotidiana di
reparto e di carattere biologico
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Analisi dettagliata infortuni ndash 2013 Conclusioni
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
I dati sin qui analizzati confermano che le principali cause di infortunio
ovvero la puntura da ago cavo e da bisturi rappresentano il 41 del
totale
Gli infortuni avvengono durante le operazioni di sutura e
manipolazione del materiale nel 17 ca ciascuno e iniezioneprelievo
nel 11
Nel 61 dei casi lrsquoinfortunato egrave anche lrsquoutilizzatore del presidio e la
distribuzione degli infortuni a rischio potenziale biologico riguarda
principalmente le aree dei Blocchi Operatori con il 56dei casi
mentre lrsquo 11 avviene in odontostomatologia frequentata
principalmente da operatori in libera professione
PER SAPERNE DI PIUrsquo
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
lrsquoanalisi degli infortuni viene annualmente elaborata dal SPP
sulla base dei dati registrati degli infortuni occorsi al personale
dipendente attraverso al compilazione del modulo di rilevazione
dati M-SPP-06 (infortuni a rischio biologico potenziale) e grazie
alle informazioni fornite dal Servizio Risorse Umane Si riporta di
seguito una sintesi delle principali informazioni
PROCEDURE DA SEGUIRE IN CASO DI INFORTUNIO
INFORTUNIO ldquoA RISCHIO BIOLOGICOrdquo INFORTUNIO DI ALTRO TIPO
In caso di contatto abbondante con cute lesa eo puntura percutanea attenersi a
quanto indicato nella IO-SPP-045_RISCHIO BIOLOGICO il cui testo egrave po il seguente
indirizzo Intranet
Assicurazione qualitagrave gt Rischio Biologico gt Istruzione gt IO DS 045 V5
Avvisare il Preposto
Identificare il paziente fonte
Fare firmare il consenso informato
Effettuare il prelievo al paziente fonte
Recarsi in Pronto Soccorso per il prelievo a tempo zero e lattivazione delle procedure
del caso (a cura del Medico di Guardia po il Pronto Soccorso)
In caso di infortunio
Avvisare il Preposto appena possibile
Se lrsquoinfortunio avviene allrsquointerno dellrsquoIstituto
recarsi in Pronto Soccorso per le cure e lattivazione
delle procedure del caso (a cura del Medico di
Guardia po il Pronto Soccorso)
Deve essere data immediata comunicazione di qualsiasi infortunio anche se di lieve entitagrave al SPP ed al Servizio
Risorse Umane presentando il verbale di Pronto Soccorso ed una sintetica relazione scritta su quanto accaduto Per
procedure fuori standard interpellare il Servizio Prevenzione e Protezione
Principali vie di trasmissione nelle infezioni da HBV ndash HCV - HIV
Esposizione
parenterale
Contaminazione
mucose e cute
non integra
Tagli e punture
Schizzi e imbrattamenti
Rischio professionale da HBV
Rischio tra il 15 e il 35
Lrsquoinfezione si contrae per contatto con
sangue o emoderivati
liquidi biologici infetti (urine feci secrezioni naso- faringee latte bile liquido sinoviale e cerebrospinale sudore lacrime saliva e liquido seminalehellip)
HBV Modalita`di esposizione
A contatto diretto
tramite puntura con ago infetto
contaminazione di cute lesa
contaminazione delle mucose
HBV Modalita`di esposizione
B Contatto indiretto
superfici ambientali contaminate
lrsquoutilizzo delle mani ldquosporcherdquo per fumare
mangiare o strofinarsi gli occhi
mordersi le unghie
HBV rischio occupazionale
La carica virale dosi bassissime di plasma infetto
La durata e la frequenza delle esposizioni
1 anzianita` di servizio gt 20 anni infermieri
2 reparti chirurgici terapie intensive
3 laboratori
Rischio professionale da HDV
Patologia ad evoluzione cronica con gli stessicaratteri per serbatoio e modalita` ditrasmissione dellrsquoinfezione da HBV di cuirappresenta coinfezione o sovrainfezione
Risulta molto pericolosa per il personalededicato allrsquoassistenza
Modalita` di prevenzione simili ad HBV
Rischi professionale da HCV
E` compreso fra il 27 e il 10 (soggettiHCV- RNA pos) per lrsquoelevata prevalenza nellapopolazione
Modalita` piu` frequenti di contagio1 Puntura accidentale con ago
2 Contaminazione di mucose o cute lesa
3 Morso
Determinanti modalitagrave di contagio caricavirale stato clinico del paziente fonte
Rischio professionale da HIV
Rischio modesto (05 - 3 ) rispetto a HCV eHBV
Liquidi biologici fonti di esposizione 1 Sangue o fluidi o tessuti corporei contaminati da sangue
2 Liquido cerebrospinale amniotico peritoneale pleurico sinoviale e pericardico
3 Essudati infiammatori
4 Sperma o secrezioni vaginali
5 Latte umano
6 Colture cellulari del virus
HIV Rischio occupazionale
La carica infettante e` importante ed e` in
funzione della
1 quantita` di sangue inoculata
2 carica virale presente nel sangue
contaminante del paziente-fonte (stadio
clinico)
HIV Gerarchia del rischio
ALTO RISCHIO ferita profonda con ago ripieno di sangue
Contatto diretto con alte concentrazioni di virus
RISCHIO MEDIO Ferita con ago o lacerazione con strumento
visibilmente contaminato da sangue
Esposizione di ferita aperta o congiuntiva a sangueo fluidi corporei visibilmente contaminati dasangue
HIV Gerarchia del rischio
BASSO RISCHIO Ferita superficiale (senza sanguinamento)
Esposizione di ferita chiusa o altra mucosa (esclusa congiuntiva) a fluidi corporei contaminati da sangue
Contatto prolungato con sangue su ampie superfici cutanee o ferita cutanea da morsicatura
RISCHIO NON DOCUMENTATO Contaminazione di cute integra
Ferite con strumenti non contaminati da sangue
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 1
Caratteristiche infettanti del paziente - fonte
HBsAg pos (ultimi 12 mesi)
Anti-HCVpos
Anti-HIV pos o se ci si trova nel ldquoperiodo finestrardquosoggetto infetto ma con anticorpi non rilevabili(circa 45-60 gg raramente 6 mesi )
Stadio immunitario non noto o paziente nonconosciuto
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 2
Il paziente identificabile su consenso informato
(legge 13590 art5) viene sottoposto alla
determinazione urgente di
Anticorpi anti-HBV e HBsAg
Anticorpi anti-HCV
Anticorpi anti-HIV
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 3
Valutazione della necessita` della profilassi
ldquocounselingrdquo
Sottoscrizione del consenso o del rifiuto alla
profilassi
Valutazione nel tempo ldquofollow-uprdquo
Analisi generale degli infortuni in IOG
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Il numero degli
infortuni indicato
non contempla
quelli in itinere
Si precisa che i dati statistici presentati sullrsquoandamento infortunistico sono stati
elaborati dalle analisi comparate dei dati raccolti dal Servizio di Prevenzione e
Protezione e dallrsquoUfficio Personale fino al dicembre 2013
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Analisi generale infortuni
Analisi degli infortuni per reparto presidio
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
I picchi si registrano nelle sale operatorie e in traumatologia
Analisi dettagliata infortuni - 2013
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Evidente la preponderanza delle funzioni sanitarie non mediche
Analisi dettagliata infortuni - 2015
La percentuale piugrave alta egrave rappresentata da infortuni legati allrsquoattivitagrave quotidiana di
reparto e di carattere biologico
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Analisi dettagliata infortuni ndash 2013 Conclusioni
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
I dati sin qui analizzati confermano che le principali cause di infortunio
ovvero la puntura da ago cavo e da bisturi rappresentano il 41 del
totale
Gli infortuni avvengono durante le operazioni di sutura e
manipolazione del materiale nel 17 ca ciascuno e iniezioneprelievo
nel 11
Nel 61 dei casi lrsquoinfortunato egrave anche lrsquoutilizzatore del presidio e la
distribuzione degli infortuni a rischio potenziale biologico riguarda
principalmente le aree dei Blocchi Operatori con il 56dei casi
mentre lrsquo 11 avviene in odontostomatologia frequentata
principalmente da operatori in libera professione
PER SAPERNE DI PIUrsquo
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
lrsquoanalisi degli infortuni viene annualmente elaborata dal SPP
sulla base dei dati registrati degli infortuni occorsi al personale
dipendente attraverso al compilazione del modulo di rilevazione
dati M-SPP-06 (infortuni a rischio biologico potenziale) e grazie
alle informazioni fornite dal Servizio Risorse Umane Si riporta di
seguito una sintesi delle principali informazioni
PROCEDURE DA SEGUIRE IN CASO DI INFORTUNIO
INFORTUNIO ldquoA RISCHIO BIOLOGICOrdquo INFORTUNIO DI ALTRO TIPO
In caso di contatto abbondante con cute lesa eo puntura percutanea attenersi a
quanto indicato nella IO-SPP-045_RISCHIO BIOLOGICO il cui testo egrave po il seguente
indirizzo Intranet
Assicurazione qualitagrave gt Rischio Biologico gt Istruzione gt IO DS 045 V5
Avvisare il Preposto
Identificare il paziente fonte
Fare firmare il consenso informato
Effettuare il prelievo al paziente fonte
Recarsi in Pronto Soccorso per il prelievo a tempo zero e lattivazione delle procedure
del caso (a cura del Medico di Guardia po il Pronto Soccorso)
In caso di infortunio
Avvisare il Preposto appena possibile
Se lrsquoinfortunio avviene allrsquointerno dellrsquoIstituto
recarsi in Pronto Soccorso per le cure e lattivazione
delle procedure del caso (a cura del Medico di
Guardia po il Pronto Soccorso)
Deve essere data immediata comunicazione di qualsiasi infortunio anche se di lieve entitagrave al SPP ed al Servizio
Risorse Umane presentando il verbale di Pronto Soccorso ed una sintetica relazione scritta su quanto accaduto Per
procedure fuori standard interpellare il Servizio Prevenzione e Protezione
Rischio professionale da HBV
Rischio tra il 15 e il 35
Lrsquoinfezione si contrae per contatto con
sangue o emoderivati
liquidi biologici infetti (urine feci secrezioni naso- faringee latte bile liquido sinoviale e cerebrospinale sudore lacrime saliva e liquido seminalehellip)
HBV Modalita`di esposizione
A contatto diretto
tramite puntura con ago infetto
contaminazione di cute lesa
contaminazione delle mucose
HBV Modalita`di esposizione
B Contatto indiretto
superfici ambientali contaminate
lrsquoutilizzo delle mani ldquosporcherdquo per fumare
mangiare o strofinarsi gli occhi
mordersi le unghie
HBV rischio occupazionale
La carica virale dosi bassissime di plasma infetto
La durata e la frequenza delle esposizioni
1 anzianita` di servizio gt 20 anni infermieri
2 reparti chirurgici terapie intensive
3 laboratori
Rischio professionale da HDV
Patologia ad evoluzione cronica con gli stessicaratteri per serbatoio e modalita` ditrasmissione dellrsquoinfezione da HBV di cuirappresenta coinfezione o sovrainfezione
Risulta molto pericolosa per il personalededicato allrsquoassistenza
Modalita` di prevenzione simili ad HBV
Rischi professionale da HCV
E` compreso fra il 27 e il 10 (soggettiHCV- RNA pos) per lrsquoelevata prevalenza nellapopolazione
Modalita` piu` frequenti di contagio1 Puntura accidentale con ago
2 Contaminazione di mucose o cute lesa
3 Morso
Determinanti modalitagrave di contagio caricavirale stato clinico del paziente fonte
Rischio professionale da HIV
Rischio modesto (05 - 3 ) rispetto a HCV eHBV
Liquidi biologici fonti di esposizione 1 Sangue o fluidi o tessuti corporei contaminati da sangue
2 Liquido cerebrospinale amniotico peritoneale pleurico sinoviale e pericardico
3 Essudati infiammatori
4 Sperma o secrezioni vaginali
5 Latte umano
6 Colture cellulari del virus
HIV Rischio occupazionale
La carica infettante e` importante ed e` in
funzione della
1 quantita` di sangue inoculata
2 carica virale presente nel sangue
contaminante del paziente-fonte (stadio
clinico)
HIV Gerarchia del rischio
ALTO RISCHIO ferita profonda con ago ripieno di sangue
Contatto diretto con alte concentrazioni di virus
RISCHIO MEDIO Ferita con ago o lacerazione con strumento
visibilmente contaminato da sangue
Esposizione di ferita aperta o congiuntiva a sangueo fluidi corporei visibilmente contaminati dasangue
HIV Gerarchia del rischio
BASSO RISCHIO Ferita superficiale (senza sanguinamento)
Esposizione di ferita chiusa o altra mucosa (esclusa congiuntiva) a fluidi corporei contaminati da sangue
Contatto prolungato con sangue su ampie superfici cutanee o ferita cutanea da morsicatura
RISCHIO NON DOCUMENTATO Contaminazione di cute integra
Ferite con strumenti non contaminati da sangue
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 1
Caratteristiche infettanti del paziente - fonte
HBsAg pos (ultimi 12 mesi)
Anti-HCVpos
Anti-HIV pos o se ci si trova nel ldquoperiodo finestrardquosoggetto infetto ma con anticorpi non rilevabili(circa 45-60 gg raramente 6 mesi )
Stadio immunitario non noto o paziente nonconosciuto
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 2
Il paziente identificabile su consenso informato
(legge 13590 art5) viene sottoposto alla
determinazione urgente di
Anticorpi anti-HBV e HBsAg
Anticorpi anti-HCV
Anticorpi anti-HIV
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 3
Valutazione della necessita` della profilassi
ldquocounselingrdquo
Sottoscrizione del consenso o del rifiuto alla
profilassi
Valutazione nel tempo ldquofollow-uprdquo
Analisi generale degli infortuni in IOG
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Il numero degli
infortuni indicato
non contempla
quelli in itinere
Si precisa che i dati statistici presentati sullrsquoandamento infortunistico sono stati
elaborati dalle analisi comparate dei dati raccolti dal Servizio di Prevenzione e
Protezione e dallrsquoUfficio Personale fino al dicembre 2013
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Analisi generale infortuni
Analisi degli infortuni per reparto presidio
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
I picchi si registrano nelle sale operatorie e in traumatologia
Analisi dettagliata infortuni - 2013
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Evidente la preponderanza delle funzioni sanitarie non mediche
Analisi dettagliata infortuni - 2015
La percentuale piugrave alta egrave rappresentata da infortuni legati allrsquoattivitagrave quotidiana di
reparto e di carattere biologico
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Analisi dettagliata infortuni ndash 2013 Conclusioni
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
I dati sin qui analizzati confermano che le principali cause di infortunio
ovvero la puntura da ago cavo e da bisturi rappresentano il 41 del
totale
Gli infortuni avvengono durante le operazioni di sutura e
manipolazione del materiale nel 17 ca ciascuno e iniezioneprelievo
nel 11
Nel 61 dei casi lrsquoinfortunato egrave anche lrsquoutilizzatore del presidio e la
distribuzione degli infortuni a rischio potenziale biologico riguarda
principalmente le aree dei Blocchi Operatori con il 56dei casi
mentre lrsquo 11 avviene in odontostomatologia frequentata
principalmente da operatori in libera professione
PER SAPERNE DI PIUrsquo
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
lrsquoanalisi degli infortuni viene annualmente elaborata dal SPP
sulla base dei dati registrati degli infortuni occorsi al personale
dipendente attraverso al compilazione del modulo di rilevazione
dati M-SPP-06 (infortuni a rischio biologico potenziale) e grazie
alle informazioni fornite dal Servizio Risorse Umane Si riporta di
seguito una sintesi delle principali informazioni
PROCEDURE DA SEGUIRE IN CASO DI INFORTUNIO
INFORTUNIO ldquoA RISCHIO BIOLOGICOrdquo INFORTUNIO DI ALTRO TIPO
In caso di contatto abbondante con cute lesa eo puntura percutanea attenersi a
quanto indicato nella IO-SPP-045_RISCHIO BIOLOGICO il cui testo egrave po il seguente
indirizzo Intranet
Assicurazione qualitagrave gt Rischio Biologico gt Istruzione gt IO DS 045 V5
Avvisare il Preposto
Identificare il paziente fonte
Fare firmare il consenso informato
Effettuare il prelievo al paziente fonte
Recarsi in Pronto Soccorso per il prelievo a tempo zero e lattivazione delle procedure
del caso (a cura del Medico di Guardia po il Pronto Soccorso)
In caso di infortunio
Avvisare il Preposto appena possibile
Se lrsquoinfortunio avviene allrsquointerno dellrsquoIstituto
recarsi in Pronto Soccorso per le cure e lattivazione
delle procedure del caso (a cura del Medico di
Guardia po il Pronto Soccorso)
Deve essere data immediata comunicazione di qualsiasi infortunio anche se di lieve entitagrave al SPP ed al Servizio
Risorse Umane presentando il verbale di Pronto Soccorso ed una sintetica relazione scritta su quanto accaduto Per
procedure fuori standard interpellare il Servizio Prevenzione e Protezione
HBV Modalita`di esposizione
A contatto diretto
tramite puntura con ago infetto
contaminazione di cute lesa
contaminazione delle mucose
HBV Modalita`di esposizione
B Contatto indiretto
superfici ambientali contaminate
lrsquoutilizzo delle mani ldquosporcherdquo per fumare
mangiare o strofinarsi gli occhi
mordersi le unghie
HBV rischio occupazionale
La carica virale dosi bassissime di plasma infetto
La durata e la frequenza delle esposizioni
1 anzianita` di servizio gt 20 anni infermieri
2 reparti chirurgici terapie intensive
3 laboratori
Rischio professionale da HDV
Patologia ad evoluzione cronica con gli stessicaratteri per serbatoio e modalita` ditrasmissione dellrsquoinfezione da HBV di cuirappresenta coinfezione o sovrainfezione
Risulta molto pericolosa per il personalededicato allrsquoassistenza
Modalita` di prevenzione simili ad HBV
Rischi professionale da HCV
E` compreso fra il 27 e il 10 (soggettiHCV- RNA pos) per lrsquoelevata prevalenza nellapopolazione
Modalita` piu` frequenti di contagio1 Puntura accidentale con ago
2 Contaminazione di mucose o cute lesa
3 Morso
Determinanti modalitagrave di contagio caricavirale stato clinico del paziente fonte
Rischio professionale da HIV
Rischio modesto (05 - 3 ) rispetto a HCV eHBV
Liquidi biologici fonti di esposizione 1 Sangue o fluidi o tessuti corporei contaminati da sangue
2 Liquido cerebrospinale amniotico peritoneale pleurico sinoviale e pericardico
3 Essudati infiammatori
4 Sperma o secrezioni vaginali
5 Latte umano
6 Colture cellulari del virus
HIV Rischio occupazionale
La carica infettante e` importante ed e` in
funzione della
1 quantita` di sangue inoculata
2 carica virale presente nel sangue
contaminante del paziente-fonte (stadio
clinico)
HIV Gerarchia del rischio
ALTO RISCHIO ferita profonda con ago ripieno di sangue
Contatto diretto con alte concentrazioni di virus
RISCHIO MEDIO Ferita con ago o lacerazione con strumento
visibilmente contaminato da sangue
Esposizione di ferita aperta o congiuntiva a sangueo fluidi corporei visibilmente contaminati dasangue
HIV Gerarchia del rischio
BASSO RISCHIO Ferita superficiale (senza sanguinamento)
Esposizione di ferita chiusa o altra mucosa (esclusa congiuntiva) a fluidi corporei contaminati da sangue
Contatto prolungato con sangue su ampie superfici cutanee o ferita cutanea da morsicatura
RISCHIO NON DOCUMENTATO Contaminazione di cute integra
Ferite con strumenti non contaminati da sangue
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 1
Caratteristiche infettanti del paziente - fonte
HBsAg pos (ultimi 12 mesi)
Anti-HCVpos
Anti-HIV pos o se ci si trova nel ldquoperiodo finestrardquosoggetto infetto ma con anticorpi non rilevabili(circa 45-60 gg raramente 6 mesi )
Stadio immunitario non noto o paziente nonconosciuto
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 2
Il paziente identificabile su consenso informato
(legge 13590 art5) viene sottoposto alla
determinazione urgente di
Anticorpi anti-HBV e HBsAg
Anticorpi anti-HCV
Anticorpi anti-HIV
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 3
Valutazione della necessita` della profilassi
ldquocounselingrdquo
Sottoscrizione del consenso o del rifiuto alla
profilassi
Valutazione nel tempo ldquofollow-uprdquo
Analisi generale degli infortuni in IOG
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Il numero degli
infortuni indicato
non contempla
quelli in itinere
Si precisa che i dati statistici presentati sullrsquoandamento infortunistico sono stati
elaborati dalle analisi comparate dei dati raccolti dal Servizio di Prevenzione e
Protezione e dallrsquoUfficio Personale fino al dicembre 2013
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Analisi generale infortuni
Analisi degli infortuni per reparto presidio
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
I picchi si registrano nelle sale operatorie e in traumatologia
Analisi dettagliata infortuni - 2013
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Evidente la preponderanza delle funzioni sanitarie non mediche
Analisi dettagliata infortuni - 2015
La percentuale piugrave alta egrave rappresentata da infortuni legati allrsquoattivitagrave quotidiana di
reparto e di carattere biologico
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Analisi dettagliata infortuni ndash 2013 Conclusioni
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
I dati sin qui analizzati confermano che le principali cause di infortunio
ovvero la puntura da ago cavo e da bisturi rappresentano il 41 del
totale
Gli infortuni avvengono durante le operazioni di sutura e
manipolazione del materiale nel 17 ca ciascuno e iniezioneprelievo
nel 11
Nel 61 dei casi lrsquoinfortunato egrave anche lrsquoutilizzatore del presidio e la
distribuzione degli infortuni a rischio potenziale biologico riguarda
principalmente le aree dei Blocchi Operatori con il 56dei casi
mentre lrsquo 11 avviene in odontostomatologia frequentata
principalmente da operatori in libera professione
PER SAPERNE DI PIUrsquo
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
lrsquoanalisi degli infortuni viene annualmente elaborata dal SPP
sulla base dei dati registrati degli infortuni occorsi al personale
dipendente attraverso al compilazione del modulo di rilevazione
dati M-SPP-06 (infortuni a rischio biologico potenziale) e grazie
alle informazioni fornite dal Servizio Risorse Umane Si riporta di
seguito una sintesi delle principali informazioni
PROCEDURE DA SEGUIRE IN CASO DI INFORTUNIO
INFORTUNIO ldquoA RISCHIO BIOLOGICOrdquo INFORTUNIO DI ALTRO TIPO
In caso di contatto abbondante con cute lesa eo puntura percutanea attenersi a
quanto indicato nella IO-SPP-045_RISCHIO BIOLOGICO il cui testo egrave po il seguente
indirizzo Intranet
Assicurazione qualitagrave gt Rischio Biologico gt Istruzione gt IO DS 045 V5
Avvisare il Preposto
Identificare il paziente fonte
Fare firmare il consenso informato
Effettuare il prelievo al paziente fonte
Recarsi in Pronto Soccorso per il prelievo a tempo zero e lattivazione delle procedure
del caso (a cura del Medico di Guardia po il Pronto Soccorso)
In caso di infortunio
Avvisare il Preposto appena possibile
Se lrsquoinfortunio avviene allrsquointerno dellrsquoIstituto
recarsi in Pronto Soccorso per le cure e lattivazione
delle procedure del caso (a cura del Medico di
Guardia po il Pronto Soccorso)
Deve essere data immediata comunicazione di qualsiasi infortunio anche se di lieve entitagrave al SPP ed al Servizio
Risorse Umane presentando il verbale di Pronto Soccorso ed una sintetica relazione scritta su quanto accaduto Per
procedure fuori standard interpellare il Servizio Prevenzione e Protezione
HBV Modalita`di esposizione
B Contatto indiretto
superfici ambientali contaminate
lrsquoutilizzo delle mani ldquosporcherdquo per fumare
mangiare o strofinarsi gli occhi
mordersi le unghie
HBV rischio occupazionale
La carica virale dosi bassissime di plasma infetto
La durata e la frequenza delle esposizioni
1 anzianita` di servizio gt 20 anni infermieri
2 reparti chirurgici terapie intensive
3 laboratori
Rischio professionale da HDV
Patologia ad evoluzione cronica con gli stessicaratteri per serbatoio e modalita` ditrasmissione dellrsquoinfezione da HBV di cuirappresenta coinfezione o sovrainfezione
Risulta molto pericolosa per il personalededicato allrsquoassistenza
Modalita` di prevenzione simili ad HBV
Rischi professionale da HCV
E` compreso fra il 27 e il 10 (soggettiHCV- RNA pos) per lrsquoelevata prevalenza nellapopolazione
Modalita` piu` frequenti di contagio1 Puntura accidentale con ago
2 Contaminazione di mucose o cute lesa
3 Morso
Determinanti modalitagrave di contagio caricavirale stato clinico del paziente fonte
Rischio professionale da HIV
Rischio modesto (05 - 3 ) rispetto a HCV eHBV
Liquidi biologici fonti di esposizione 1 Sangue o fluidi o tessuti corporei contaminati da sangue
2 Liquido cerebrospinale amniotico peritoneale pleurico sinoviale e pericardico
3 Essudati infiammatori
4 Sperma o secrezioni vaginali
5 Latte umano
6 Colture cellulari del virus
HIV Rischio occupazionale
La carica infettante e` importante ed e` in
funzione della
1 quantita` di sangue inoculata
2 carica virale presente nel sangue
contaminante del paziente-fonte (stadio
clinico)
HIV Gerarchia del rischio
ALTO RISCHIO ferita profonda con ago ripieno di sangue
Contatto diretto con alte concentrazioni di virus
RISCHIO MEDIO Ferita con ago o lacerazione con strumento
visibilmente contaminato da sangue
Esposizione di ferita aperta o congiuntiva a sangueo fluidi corporei visibilmente contaminati dasangue
HIV Gerarchia del rischio
BASSO RISCHIO Ferita superficiale (senza sanguinamento)
Esposizione di ferita chiusa o altra mucosa (esclusa congiuntiva) a fluidi corporei contaminati da sangue
Contatto prolungato con sangue su ampie superfici cutanee o ferita cutanea da morsicatura
RISCHIO NON DOCUMENTATO Contaminazione di cute integra
Ferite con strumenti non contaminati da sangue
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 1
Caratteristiche infettanti del paziente - fonte
HBsAg pos (ultimi 12 mesi)
Anti-HCVpos
Anti-HIV pos o se ci si trova nel ldquoperiodo finestrardquosoggetto infetto ma con anticorpi non rilevabili(circa 45-60 gg raramente 6 mesi )
Stadio immunitario non noto o paziente nonconosciuto
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 2
Il paziente identificabile su consenso informato
(legge 13590 art5) viene sottoposto alla
determinazione urgente di
Anticorpi anti-HBV e HBsAg
Anticorpi anti-HCV
Anticorpi anti-HIV
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 3
Valutazione della necessita` della profilassi
ldquocounselingrdquo
Sottoscrizione del consenso o del rifiuto alla
profilassi
Valutazione nel tempo ldquofollow-uprdquo
Analisi generale degli infortuni in IOG
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Il numero degli
infortuni indicato
non contempla
quelli in itinere
Si precisa che i dati statistici presentati sullrsquoandamento infortunistico sono stati
elaborati dalle analisi comparate dei dati raccolti dal Servizio di Prevenzione e
Protezione e dallrsquoUfficio Personale fino al dicembre 2013
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Analisi generale infortuni
Analisi degli infortuni per reparto presidio
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
I picchi si registrano nelle sale operatorie e in traumatologia
Analisi dettagliata infortuni - 2013
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Evidente la preponderanza delle funzioni sanitarie non mediche
Analisi dettagliata infortuni - 2015
La percentuale piugrave alta egrave rappresentata da infortuni legati allrsquoattivitagrave quotidiana di
reparto e di carattere biologico
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Analisi dettagliata infortuni ndash 2013 Conclusioni
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
I dati sin qui analizzati confermano che le principali cause di infortunio
ovvero la puntura da ago cavo e da bisturi rappresentano il 41 del
totale
Gli infortuni avvengono durante le operazioni di sutura e
manipolazione del materiale nel 17 ca ciascuno e iniezioneprelievo
nel 11
Nel 61 dei casi lrsquoinfortunato egrave anche lrsquoutilizzatore del presidio e la
distribuzione degli infortuni a rischio potenziale biologico riguarda
principalmente le aree dei Blocchi Operatori con il 56dei casi
mentre lrsquo 11 avviene in odontostomatologia frequentata
principalmente da operatori in libera professione
PER SAPERNE DI PIUrsquo
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
lrsquoanalisi degli infortuni viene annualmente elaborata dal SPP
sulla base dei dati registrati degli infortuni occorsi al personale
dipendente attraverso al compilazione del modulo di rilevazione
dati M-SPP-06 (infortuni a rischio biologico potenziale) e grazie
alle informazioni fornite dal Servizio Risorse Umane Si riporta di
seguito una sintesi delle principali informazioni
PROCEDURE DA SEGUIRE IN CASO DI INFORTUNIO
INFORTUNIO ldquoA RISCHIO BIOLOGICOrdquo INFORTUNIO DI ALTRO TIPO
In caso di contatto abbondante con cute lesa eo puntura percutanea attenersi a
quanto indicato nella IO-SPP-045_RISCHIO BIOLOGICO il cui testo egrave po il seguente
indirizzo Intranet
Assicurazione qualitagrave gt Rischio Biologico gt Istruzione gt IO DS 045 V5
Avvisare il Preposto
Identificare il paziente fonte
Fare firmare il consenso informato
Effettuare il prelievo al paziente fonte
Recarsi in Pronto Soccorso per il prelievo a tempo zero e lattivazione delle procedure
del caso (a cura del Medico di Guardia po il Pronto Soccorso)
In caso di infortunio
Avvisare il Preposto appena possibile
Se lrsquoinfortunio avviene allrsquointerno dellrsquoIstituto
recarsi in Pronto Soccorso per le cure e lattivazione
delle procedure del caso (a cura del Medico di
Guardia po il Pronto Soccorso)
Deve essere data immediata comunicazione di qualsiasi infortunio anche se di lieve entitagrave al SPP ed al Servizio
Risorse Umane presentando il verbale di Pronto Soccorso ed una sintetica relazione scritta su quanto accaduto Per
procedure fuori standard interpellare il Servizio Prevenzione e Protezione
HBV rischio occupazionale
La carica virale dosi bassissime di plasma infetto
La durata e la frequenza delle esposizioni
1 anzianita` di servizio gt 20 anni infermieri
2 reparti chirurgici terapie intensive
3 laboratori
Rischio professionale da HDV
Patologia ad evoluzione cronica con gli stessicaratteri per serbatoio e modalita` ditrasmissione dellrsquoinfezione da HBV di cuirappresenta coinfezione o sovrainfezione
Risulta molto pericolosa per il personalededicato allrsquoassistenza
Modalita` di prevenzione simili ad HBV
Rischi professionale da HCV
E` compreso fra il 27 e il 10 (soggettiHCV- RNA pos) per lrsquoelevata prevalenza nellapopolazione
Modalita` piu` frequenti di contagio1 Puntura accidentale con ago
2 Contaminazione di mucose o cute lesa
3 Morso
Determinanti modalitagrave di contagio caricavirale stato clinico del paziente fonte
Rischio professionale da HIV
Rischio modesto (05 - 3 ) rispetto a HCV eHBV
Liquidi biologici fonti di esposizione 1 Sangue o fluidi o tessuti corporei contaminati da sangue
2 Liquido cerebrospinale amniotico peritoneale pleurico sinoviale e pericardico
3 Essudati infiammatori
4 Sperma o secrezioni vaginali
5 Latte umano
6 Colture cellulari del virus
HIV Rischio occupazionale
La carica infettante e` importante ed e` in
funzione della
1 quantita` di sangue inoculata
2 carica virale presente nel sangue
contaminante del paziente-fonte (stadio
clinico)
HIV Gerarchia del rischio
ALTO RISCHIO ferita profonda con ago ripieno di sangue
Contatto diretto con alte concentrazioni di virus
RISCHIO MEDIO Ferita con ago o lacerazione con strumento
visibilmente contaminato da sangue
Esposizione di ferita aperta o congiuntiva a sangueo fluidi corporei visibilmente contaminati dasangue
HIV Gerarchia del rischio
BASSO RISCHIO Ferita superficiale (senza sanguinamento)
Esposizione di ferita chiusa o altra mucosa (esclusa congiuntiva) a fluidi corporei contaminati da sangue
Contatto prolungato con sangue su ampie superfici cutanee o ferita cutanea da morsicatura
RISCHIO NON DOCUMENTATO Contaminazione di cute integra
Ferite con strumenti non contaminati da sangue
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 1
Caratteristiche infettanti del paziente - fonte
HBsAg pos (ultimi 12 mesi)
Anti-HCVpos
Anti-HIV pos o se ci si trova nel ldquoperiodo finestrardquosoggetto infetto ma con anticorpi non rilevabili(circa 45-60 gg raramente 6 mesi )
Stadio immunitario non noto o paziente nonconosciuto
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 2
Il paziente identificabile su consenso informato
(legge 13590 art5) viene sottoposto alla
determinazione urgente di
Anticorpi anti-HBV e HBsAg
Anticorpi anti-HCV
Anticorpi anti-HIV
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 3
Valutazione della necessita` della profilassi
ldquocounselingrdquo
Sottoscrizione del consenso o del rifiuto alla
profilassi
Valutazione nel tempo ldquofollow-uprdquo
Analisi generale degli infortuni in IOG
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Il numero degli
infortuni indicato
non contempla
quelli in itinere
Si precisa che i dati statistici presentati sullrsquoandamento infortunistico sono stati
elaborati dalle analisi comparate dei dati raccolti dal Servizio di Prevenzione e
Protezione e dallrsquoUfficio Personale fino al dicembre 2013
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Analisi generale infortuni
Analisi degli infortuni per reparto presidio
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
I picchi si registrano nelle sale operatorie e in traumatologia
Analisi dettagliata infortuni - 2013
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Evidente la preponderanza delle funzioni sanitarie non mediche
Analisi dettagliata infortuni - 2015
La percentuale piugrave alta egrave rappresentata da infortuni legati allrsquoattivitagrave quotidiana di
reparto e di carattere biologico
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Analisi dettagliata infortuni ndash 2013 Conclusioni
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
I dati sin qui analizzati confermano che le principali cause di infortunio
ovvero la puntura da ago cavo e da bisturi rappresentano il 41 del
totale
Gli infortuni avvengono durante le operazioni di sutura e
manipolazione del materiale nel 17 ca ciascuno e iniezioneprelievo
nel 11
Nel 61 dei casi lrsquoinfortunato egrave anche lrsquoutilizzatore del presidio e la
distribuzione degli infortuni a rischio potenziale biologico riguarda
principalmente le aree dei Blocchi Operatori con il 56dei casi
mentre lrsquo 11 avviene in odontostomatologia frequentata
principalmente da operatori in libera professione
PER SAPERNE DI PIUrsquo
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
lrsquoanalisi degli infortuni viene annualmente elaborata dal SPP
sulla base dei dati registrati degli infortuni occorsi al personale
dipendente attraverso al compilazione del modulo di rilevazione
dati M-SPP-06 (infortuni a rischio biologico potenziale) e grazie
alle informazioni fornite dal Servizio Risorse Umane Si riporta di
seguito una sintesi delle principali informazioni
PROCEDURE DA SEGUIRE IN CASO DI INFORTUNIO
INFORTUNIO ldquoA RISCHIO BIOLOGICOrdquo INFORTUNIO DI ALTRO TIPO
In caso di contatto abbondante con cute lesa eo puntura percutanea attenersi a
quanto indicato nella IO-SPP-045_RISCHIO BIOLOGICO il cui testo egrave po il seguente
indirizzo Intranet
Assicurazione qualitagrave gt Rischio Biologico gt Istruzione gt IO DS 045 V5
Avvisare il Preposto
Identificare il paziente fonte
Fare firmare il consenso informato
Effettuare il prelievo al paziente fonte
Recarsi in Pronto Soccorso per il prelievo a tempo zero e lattivazione delle procedure
del caso (a cura del Medico di Guardia po il Pronto Soccorso)
In caso di infortunio
Avvisare il Preposto appena possibile
Se lrsquoinfortunio avviene allrsquointerno dellrsquoIstituto
recarsi in Pronto Soccorso per le cure e lattivazione
delle procedure del caso (a cura del Medico di
Guardia po il Pronto Soccorso)
Deve essere data immediata comunicazione di qualsiasi infortunio anche se di lieve entitagrave al SPP ed al Servizio
Risorse Umane presentando il verbale di Pronto Soccorso ed una sintetica relazione scritta su quanto accaduto Per
procedure fuori standard interpellare il Servizio Prevenzione e Protezione
Rischio professionale da HDV
Patologia ad evoluzione cronica con gli stessicaratteri per serbatoio e modalita` ditrasmissione dellrsquoinfezione da HBV di cuirappresenta coinfezione o sovrainfezione
Risulta molto pericolosa per il personalededicato allrsquoassistenza
Modalita` di prevenzione simili ad HBV
Rischi professionale da HCV
E` compreso fra il 27 e il 10 (soggettiHCV- RNA pos) per lrsquoelevata prevalenza nellapopolazione
Modalita` piu` frequenti di contagio1 Puntura accidentale con ago
2 Contaminazione di mucose o cute lesa
3 Morso
Determinanti modalitagrave di contagio caricavirale stato clinico del paziente fonte
Rischio professionale da HIV
Rischio modesto (05 - 3 ) rispetto a HCV eHBV
Liquidi biologici fonti di esposizione 1 Sangue o fluidi o tessuti corporei contaminati da sangue
2 Liquido cerebrospinale amniotico peritoneale pleurico sinoviale e pericardico
3 Essudati infiammatori
4 Sperma o secrezioni vaginali
5 Latte umano
6 Colture cellulari del virus
HIV Rischio occupazionale
La carica infettante e` importante ed e` in
funzione della
1 quantita` di sangue inoculata
2 carica virale presente nel sangue
contaminante del paziente-fonte (stadio
clinico)
HIV Gerarchia del rischio
ALTO RISCHIO ferita profonda con ago ripieno di sangue
Contatto diretto con alte concentrazioni di virus
RISCHIO MEDIO Ferita con ago o lacerazione con strumento
visibilmente contaminato da sangue
Esposizione di ferita aperta o congiuntiva a sangueo fluidi corporei visibilmente contaminati dasangue
HIV Gerarchia del rischio
BASSO RISCHIO Ferita superficiale (senza sanguinamento)
Esposizione di ferita chiusa o altra mucosa (esclusa congiuntiva) a fluidi corporei contaminati da sangue
Contatto prolungato con sangue su ampie superfici cutanee o ferita cutanea da morsicatura
RISCHIO NON DOCUMENTATO Contaminazione di cute integra
Ferite con strumenti non contaminati da sangue
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 1
Caratteristiche infettanti del paziente - fonte
HBsAg pos (ultimi 12 mesi)
Anti-HCVpos
Anti-HIV pos o se ci si trova nel ldquoperiodo finestrardquosoggetto infetto ma con anticorpi non rilevabili(circa 45-60 gg raramente 6 mesi )
Stadio immunitario non noto o paziente nonconosciuto
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 2
Il paziente identificabile su consenso informato
(legge 13590 art5) viene sottoposto alla
determinazione urgente di
Anticorpi anti-HBV e HBsAg
Anticorpi anti-HCV
Anticorpi anti-HIV
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 3
Valutazione della necessita` della profilassi
ldquocounselingrdquo
Sottoscrizione del consenso o del rifiuto alla
profilassi
Valutazione nel tempo ldquofollow-uprdquo
Analisi generale degli infortuni in IOG
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Il numero degli
infortuni indicato
non contempla
quelli in itinere
Si precisa che i dati statistici presentati sullrsquoandamento infortunistico sono stati
elaborati dalle analisi comparate dei dati raccolti dal Servizio di Prevenzione e
Protezione e dallrsquoUfficio Personale fino al dicembre 2013
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Analisi generale infortuni
Analisi degli infortuni per reparto presidio
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
I picchi si registrano nelle sale operatorie e in traumatologia
Analisi dettagliata infortuni - 2013
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Evidente la preponderanza delle funzioni sanitarie non mediche
Analisi dettagliata infortuni - 2015
La percentuale piugrave alta egrave rappresentata da infortuni legati allrsquoattivitagrave quotidiana di
reparto e di carattere biologico
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Analisi dettagliata infortuni ndash 2013 Conclusioni
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
I dati sin qui analizzati confermano che le principali cause di infortunio
ovvero la puntura da ago cavo e da bisturi rappresentano il 41 del
totale
Gli infortuni avvengono durante le operazioni di sutura e
manipolazione del materiale nel 17 ca ciascuno e iniezioneprelievo
nel 11
Nel 61 dei casi lrsquoinfortunato egrave anche lrsquoutilizzatore del presidio e la
distribuzione degli infortuni a rischio potenziale biologico riguarda
principalmente le aree dei Blocchi Operatori con il 56dei casi
mentre lrsquo 11 avviene in odontostomatologia frequentata
principalmente da operatori in libera professione
PER SAPERNE DI PIUrsquo
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
lrsquoanalisi degli infortuni viene annualmente elaborata dal SPP
sulla base dei dati registrati degli infortuni occorsi al personale
dipendente attraverso al compilazione del modulo di rilevazione
dati M-SPP-06 (infortuni a rischio biologico potenziale) e grazie
alle informazioni fornite dal Servizio Risorse Umane Si riporta di
seguito una sintesi delle principali informazioni
PROCEDURE DA SEGUIRE IN CASO DI INFORTUNIO
INFORTUNIO ldquoA RISCHIO BIOLOGICOrdquo INFORTUNIO DI ALTRO TIPO
In caso di contatto abbondante con cute lesa eo puntura percutanea attenersi a
quanto indicato nella IO-SPP-045_RISCHIO BIOLOGICO il cui testo egrave po il seguente
indirizzo Intranet
Assicurazione qualitagrave gt Rischio Biologico gt Istruzione gt IO DS 045 V5
Avvisare il Preposto
Identificare il paziente fonte
Fare firmare il consenso informato
Effettuare il prelievo al paziente fonte
Recarsi in Pronto Soccorso per il prelievo a tempo zero e lattivazione delle procedure
del caso (a cura del Medico di Guardia po il Pronto Soccorso)
In caso di infortunio
Avvisare il Preposto appena possibile
Se lrsquoinfortunio avviene allrsquointerno dellrsquoIstituto
recarsi in Pronto Soccorso per le cure e lattivazione
delle procedure del caso (a cura del Medico di
Guardia po il Pronto Soccorso)
Deve essere data immediata comunicazione di qualsiasi infortunio anche se di lieve entitagrave al SPP ed al Servizio
Risorse Umane presentando il verbale di Pronto Soccorso ed una sintetica relazione scritta su quanto accaduto Per
procedure fuori standard interpellare il Servizio Prevenzione e Protezione
Rischi professionale da HCV
E` compreso fra il 27 e il 10 (soggettiHCV- RNA pos) per lrsquoelevata prevalenza nellapopolazione
Modalita` piu` frequenti di contagio1 Puntura accidentale con ago
2 Contaminazione di mucose o cute lesa
3 Morso
Determinanti modalitagrave di contagio caricavirale stato clinico del paziente fonte
Rischio professionale da HIV
Rischio modesto (05 - 3 ) rispetto a HCV eHBV
Liquidi biologici fonti di esposizione 1 Sangue o fluidi o tessuti corporei contaminati da sangue
2 Liquido cerebrospinale amniotico peritoneale pleurico sinoviale e pericardico
3 Essudati infiammatori
4 Sperma o secrezioni vaginali
5 Latte umano
6 Colture cellulari del virus
HIV Rischio occupazionale
La carica infettante e` importante ed e` in
funzione della
1 quantita` di sangue inoculata
2 carica virale presente nel sangue
contaminante del paziente-fonte (stadio
clinico)
HIV Gerarchia del rischio
ALTO RISCHIO ferita profonda con ago ripieno di sangue
Contatto diretto con alte concentrazioni di virus
RISCHIO MEDIO Ferita con ago o lacerazione con strumento
visibilmente contaminato da sangue
Esposizione di ferita aperta o congiuntiva a sangueo fluidi corporei visibilmente contaminati dasangue
HIV Gerarchia del rischio
BASSO RISCHIO Ferita superficiale (senza sanguinamento)
Esposizione di ferita chiusa o altra mucosa (esclusa congiuntiva) a fluidi corporei contaminati da sangue
Contatto prolungato con sangue su ampie superfici cutanee o ferita cutanea da morsicatura
RISCHIO NON DOCUMENTATO Contaminazione di cute integra
Ferite con strumenti non contaminati da sangue
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 1
Caratteristiche infettanti del paziente - fonte
HBsAg pos (ultimi 12 mesi)
Anti-HCVpos
Anti-HIV pos o se ci si trova nel ldquoperiodo finestrardquosoggetto infetto ma con anticorpi non rilevabili(circa 45-60 gg raramente 6 mesi )
Stadio immunitario non noto o paziente nonconosciuto
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 2
Il paziente identificabile su consenso informato
(legge 13590 art5) viene sottoposto alla
determinazione urgente di
Anticorpi anti-HBV e HBsAg
Anticorpi anti-HCV
Anticorpi anti-HIV
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 3
Valutazione della necessita` della profilassi
ldquocounselingrdquo
Sottoscrizione del consenso o del rifiuto alla
profilassi
Valutazione nel tempo ldquofollow-uprdquo
Analisi generale degli infortuni in IOG
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Il numero degli
infortuni indicato
non contempla
quelli in itinere
Si precisa che i dati statistici presentati sullrsquoandamento infortunistico sono stati
elaborati dalle analisi comparate dei dati raccolti dal Servizio di Prevenzione e
Protezione e dallrsquoUfficio Personale fino al dicembre 2013
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Analisi generale infortuni
Analisi degli infortuni per reparto presidio
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
I picchi si registrano nelle sale operatorie e in traumatologia
Analisi dettagliata infortuni - 2013
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Evidente la preponderanza delle funzioni sanitarie non mediche
Analisi dettagliata infortuni - 2015
La percentuale piugrave alta egrave rappresentata da infortuni legati allrsquoattivitagrave quotidiana di
reparto e di carattere biologico
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Analisi dettagliata infortuni ndash 2013 Conclusioni
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
I dati sin qui analizzati confermano che le principali cause di infortunio
ovvero la puntura da ago cavo e da bisturi rappresentano il 41 del
totale
Gli infortuni avvengono durante le operazioni di sutura e
manipolazione del materiale nel 17 ca ciascuno e iniezioneprelievo
nel 11
Nel 61 dei casi lrsquoinfortunato egrave anche lrsquoutilizzatore del presidio e la
distribuzione degli infortuni a rischio potenziale biologico riguarda
principalmente le aree dei Blocchi Operatori con il 56dei casi
mentre lrsquo 11 avviene in odontostomatologia frequentata
principalmente da operatori in libera professione
PER SAPERNE DI PIUrsquo
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
lrsquoanalisi degli infortuni viene annualmente elaborata dal SPP
sulla base dei dati registrati degli infortuni occorsi al personale
dipendente attraverso al compilazione del modulo di rilevazione
dati M-SPP-06 (infortuni a rischio biologico potenziale) e grazie
alle informazioni fornite dal Servizio Risorse Umane Si riporta di
seguito una sintesi delle principali informazioni
PROCEDURE DA SEGUIRE IN CASO DI INFORTUNIO
INFORTUNIO ldquoA RISCHIO BIOLOGICOrdquo INFORTUNIO DI ALTRO TIPO
In caso di contatto abbondante con cute lesa eo puntura percutanea attenersi a
quanto indicato nella IO-SPP-045_RISCHIO BIOLOGICO il cui testo egrave po il seguente
indirizzo Intranet
Assicurazione qualitagrave gt Rischio Biologico gt Istruzione gt IO DS 045 V5
Avvisare il Preposto
Identificare il paziente fonte
Fare firmare il consenso informato
Effettuare il prelievo al paziente fonte
Recarsi in Pronto Soccorso per il prelievo a tempo zero e lattivazione delle procedure
del caso (a cura del Medico di Guardia po il Pronto Soccorso)
In caso di infortunio
Avvisare il Preposto appena possibile
Se lrsquoinfortunio avviene allrsquointerno dellrsquoIstituto
recarsi in Pronto Soccorso per le cure e lattivazione
delle procedure del caso (a cura del Medico di
Guardia po il Pronto Soccorso)
Deve essere data immediata comunicazione di qualsiasi infortunio anche se di lieve entitagrave al SPP ed al Servizio
Risorse Umane presentando il verbale di Pronto Soccorso ed una sintetica relazione scritta su quanto accaduto Per
procedure fuori standard interpellare il Servizio Prevenzione e Protezione
Rischio professionale da HIV
Rischio modesto (05 - 3 ) rispetto a HCV eHBV
Liquidi biologici fonti di esposizione 1 Sangue o fluidi o tessuti corporei contaminati da sangue
2 Liquido cerebrospinale amniotico peritoneale pleurico sinoviale e pericardico
3 Essudati infiammatori
4 Sperma o secrezioni vaginali
5 Latte umano
6 Colture cellulari del virus
HIV Rischio occupazionale
La carica infettante e` importante ed e` in
funzione della
1 quantita` di sangue inoculata
2 carica virale presente nel sangue
contaminante del paziente-fonte (stadio
clinico)
HIV Gerarchia del rischio
ALTO RISCHIO ferita profonda con ago ripieno di sangue
Contatto diretto con alte concentrazioni di virus
RISCHIO MEDIO Ferita con ago o lacerazione con strumento
visibilmente contaminato da sangue
Esposizione di ferita aperta o congiuntiva a sangueo fluidi corporei visibilmente contaminati dasangue
HIV Gerarchia del rischio
BASSO RISCHIO Ferita superficiale (senza sanguinamento)
Esposizione di ferita chiusa o altra mucosa (esclusa congiuntiva) a fluidi corporei contaminati da sangue
Contatto prolungato con sangue su ampie superfici cutanee o ferita cutanea da morsicatura
RISCHIO NON DOCUMENTATO Contaminazione di cute integra
Ferite con strumenti non contaminati da sangue
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 1
Caratteristiche infettanti del paziente - fonte
HBsAg pos (ultimi 12 mesi)
Anti-HCVpos
Anti-HIV pos o se ci si trova nel ldquoperiodo finestrardquosoggetto infetto ma con anticorpi non rilevabili(circa 45-60 gg raramente 6 mesi )
Stadio immunitario non noto o paziente nonconosciuto
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 2
Il paziente identificabile su consenso informato
(legge 13590 art5) viene sottoposto alla
determinazione urgente di
Anticorpi anti-HBV e HBsAg
Anticorpi anti-HCV
Anticorpi anti-HIV
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 3
Valutazione della necessita` della profilassi
ldquocounselingrdquo
Sottoscrizione del consenso o del rifiuto alla
profilassi
Valutazione nel tempo ldquofollow-uprdquo
Analisi generale degli infortuni in IOG
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Il numero degli
infortuni indicato
non contempla
quelli in itinere
Si precisa che i dati statistici presentati sullrsquoandamento infortunistico sono stati
elaborati dalle analisi comparate dei dati raccolti dal Servizio di Prevenzione e
Protezione e dallrsquoUfficio Personale fino al dicembre 2013
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Analisi generale infortuni
Analisi degli infortuni per reparto presidio
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
I picchi si registrano nelle sale operatorie e in traumatologia
Analisi dettagliata infortuni - 2013
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Evidente la preponderanza delle funzioni sanitarie non mediche
Analisi dettagliata infortuni - 2015
La percentuale piugrave alta egrave rappresentata da infortuni legati allrsquoattivitagrave quotidiana di
reparto e di carattere biologico
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Analisi dettagliata infortuni ndash 2013 Conclusioni
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
I dati sin qui analizzati confermano che le principali cause di infortunio
ovvero la puntura da ago cavo e da bisturi rappresentano il 41 del
totale
Gli infortuni avvengono durante le operazioni di sutura e
manipolazione del materiale nel 17 ca ciascuno e iniezioneprelievo
nel 11
Nel 61 dei casi lrsquoinfortunato egrave anche lrsquoutilizzatore del presidio e la
distribuzione degli infortuni a rischio potenziale biologico riguarda
principalmente le aree dei Blocchi Operatori con il 56dei casi
mentre lrsquo 11 avviene in odontostomatologia frequentata
principalmente da operatori in libera professione
PER SAPERNE DI PIUrsquo
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
lrsquoanalisi degli infortuni viene annualmente elaborata dal SPP
sulla base dei dati registrati degli infortuni occorsi al personale
dipendente attraverso al compilazione del modulo di rilevazione
dati M-SPP-06 (infortuni a rischio biologico potenziale) e grazie
alle informazioni fornite dal Servizio Risorse Umane Si riporta di
seguito una sintesi delle principali informazioni
PROCEDURE DA SEGUIRE IN CASO DI INFORTUNIO
INFORTUNIO ldquoA RISCHIO BIOLOGICOrdquo INFORTUNIO DI ALTRO TIPO
In caso di contatto abbondante con cute lesa eo puntura percutanea attenersi a
quanto indicato nella IO-SPP-045_RISCHIO BIOLOGICO il cui testo egrave po il seguente
indirizzo Intranet
Assicurazione qualitagrave gt Rischio Biologico gt Istruzione gt IO DS 045 V5
Avvisare il Preposto
Identificare il paziente fonte
Fare firmare il consenso informato
Effettuare il prelievo al paziente fonte
Recarsi in Pronto Soccorso per il prelievo a tempo zero e lattivazione delle procedure
del caso (a cura del Medico di Guardia po il Pronto Soccorso)
In caso di infortunio
Avvisare il Preposto appena possibile
Se lrsquoinfortunio avviene allrsquointerno dellrsquoIstituto
recarsi in Pronto Soccorso per le cure e lattivazione
delle procedure del caso (a cura del Medico di
Guardia po il Pronto Soccorso)
Deve essere data immediata comunicazione di qualsiasi infortunio anche se di lieve entitagrave al SPP ed al Servizio
Risorse Umane presentando il verbale di Pronto Soccorso ed una sintetica relazione scritta su quanto accaduto Per
procedure fuori standard interpellare il Servizio Prevenzione e Protezione
HIV Rischio occupazionale
La carica infettante e` importante ed e` in
funzione della
1 quantita` di sangue inoculata
2 carica virale presente nel sangue
contaminante del paziente-fonte (stadio
clinico)
HIV Gerarchia del rischio
ALTO RISCHIO ferita profonda con ago ripieno di sangue
Contatto diretto con alte concentrazioni di virus
RISCHIO MEDIO Ferita con ago o lacerazione con strumento
visibilmente contaminato da sangue
Esposizione di ferita aperta o congiuntiva a sangueo fluidi corporei visibilmente contaminati dasangue
HIV Gerarchia del rischio
BASSO RISCHIO Ferita superficiale (senza sanguinamento)
Esposizione di ferita chiusa o altra mucosa (esclusa congiuntiva) a fluidi corporei contaminati da sangue
Contatto prolungato con sangue su ampie superfici cutanee o ferita cutanea da morsicatura
RISCHIO NON DOCUMENTATO Contaminazione di cute integra
Ferite con strumenti non contaminati da sangue
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 1
Caratteristiche infettanti del paziente - fonte
HBsAg pos (ultimi 12 mesi)
Anti-HCVpos
Anti-HIV pos o se ci si trova nel ldquoperiodo finestrardquosoggetto infetto ma con anticorpi non rilevabili(circa 45-60 gg raramente 6 mesi )
Stadio immunitario non noto o paziente nonconosciuto
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 2
Il paziente identificabile su consenso informato
(legge 13590 art5) viene sottoposto alla
determinazione urgente di
Anticorpi anti-HBV e HBsAg
Anticorpi anti-HCV
Anticorpi anti-HIV
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 3
Valutazione della necessita` della profilassi
ldquocounselingrdquo
Sottoscrizione del consenso o del rifiuto alla
profilassi
Valutazione nel tempo ldquofollow-uprdquo
Analisi generale degli infortuni in IOG
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Il numero degli
infortuni indicato
non contempla
quelli in itinere
Si precisa che i dati statistici presentati sullrsquoandamento infortunistico sono stati
elaborati dalle analisi comparate dei dati raccolti dal Servizio di Prevenzione e
Protezione e dallrsquoUfficio Personale fino al dicembre 2013
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Analisi generale infortuni
Analisi degli infortuni per reparto presidio
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
I picchi si registrano nelle sale operatorie e in traumatologia
Analisi dettagliata infortuni - 2013
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Evidente la preponderanza delle funzioni sanitarie non mediche
Analisi dettagliata infortuni - 2015
La percentuale piugrave alta egrave rappresentata da infortuni legati allrsquoattivitagrave quotidiana di
reparto e di carattere biologico
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Analisi dettagliata infortuni ndash 2013 Conclusioni
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
I dati sin qui analizzati confermano che le principali cause di infortunio
ovvero la puntura da ago cavo e da bisturi rappresentano il 41 del
totale
Gli infortuni avvengono durante le operazioni di sutura e
manipolazione del materiale nel 17 ca ciascuno e iniezioneprelievo
nel 11
Nel 61 dei casi lrsquoinfortunato egrave anche lrsquoutilizzatore del presidio e la
distribuzione degli infortuni a rischio potenziale biologico riguarda
principalmente le aree dei Blocchi Operatori con il 56dei casi
mentre lrsquo 11 avviene in odontostomatologia frequentata
principalmente da operatori in libera professione
PER SAPERNE DI PIUrsquo
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
lrsquoanalisi degli infortuni viene annualmente elaborata dal SPP
sulla base dei dati registrati degli infortuni occorsi al personale
dipendente attraverso al compilazione del modulo di rilevazione
dati M-SPP-06 (infortuni a rischio biologico potenziale) e grazie
alle informazioni fornite dal Servizio Risorse Umane Si riporta di
seguito una sintesi delle principali informazioni
PROCEDURE DA SEGUIRE IN CASO DI INFORTUNIO
INFORTUNIO ldquoA RISCHIO BIOLOGICOrdquo INFORTUNIO DI ALTRO TIPO
In caso di contatto abbondante con cute lesa eo puntura percutanea attenersi a
quanto indicato nella IO-SPP-045_RISCHIO BIOLOGICO il cui testo egrave po il seguente
indirizzo Intranet
Assicurazione qualitagrave gt Rischio Biologico gt Istruzione gt IO DS 045 V5
Avvisare il Preposto
Identificare il paziente fonte
Fare firmare il consenso informato
Effettuare il prelievo al paziente fonte
Recarsi in Pronto Soccorso per il prelievo a tempo zero e lattivazione delle procedure
del caso (a cura del Medico di Guardia po il Pronto Soccorso)
In caso di infortunio
Avvisare il Preposto appena possibile
Se lrsquoinfortunio avviene allrsquointerno dellrsquoIstituto
recarsi in Pronto Soccorso per le cure e lattivazione
delle procedure del caso (a cura del Medico di
Guardia po il Pronto Soccorso)
Deve essere data immediata comunicazione di qualsiasi infortunio anche se di lieve entitagrave al SPP ed al Servizio
Risorse Umane presentando il verbale di Pronto Soccorso ed una sintetica relazione scritta su quanto accaduto Per
procedure fuori standard interpellare il Servizio Prevenzione e Protezione
HIV Gerarchia del rischio
ALTO RISCHIO ferita profonda con ago ripieno di sangue
Contatto diretto con alte concentrazioni di virus
RISCHIO MEDIO Ferita con ago o lacerazione con strumento
visibilmente contaminato da sangue
Esposizione di ferita aperta o congiuntiva a sangueo fluidi corporei visibilmente contaminati dasangue
HIV Gerarchia del rischio
BASSO RISCHIO Ferita superficiale (senza sanguinamento)
Esposizione di ferita chiusa o altra mucosa (esclusa congiuntiva) a fluidi corporei contaminati da sangue
Contatto prolungato con sangue su ampie superfici cutanee o ferita cutanea da morsicatura
RISCHIO NON DOCUMENTATO Contaminazione di cute integra
Ferite con strumenti non contaminati da sangue
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 1
Caratteristiche infettanti del paziente - fonte
HBsAg pos (ultimi 12 mesi)
Anti-HCVpos
Anti-HIV pos o se ci si trova nel ldquoperiodo finestrardquosoggetto infetto ma con anticorpi non rilevabili(circa 45-60 gg raramente 6 mesi )
Stadio immunitario non noto o paziente nonconosciuto
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 2
Il paziente identificabile su consenso informato
(legge 13590 art5) viene sottoposto alla
determinazione urgente di
Anticorpi anti-HBV e HBsAg
Anticorpi anti-HCV
Anticorpi anti-HIV
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 3
Valutazione della necessita` della profilassi
ldquocounselingrdquo
Sottoscrizione del consenso o del rifiuto alla
profilassi
Valutazione nel tempo ldquofollow-uprdquo
Analisi generale degli infortuni in IOG
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Il numero degli
infortuni indicato
non contempla
quelli in itinere
Si precisa che i dati statistici presentati sullrsquoandamento infortunistico sono stati
elaborati dalle analisi comparate dei dati raccolti dal Servizio di Prevenzione e
Protezione e dallrsquoUfficio Personale fino al dicembre 2013
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Analisi generale infortuni
Analisi degli infortuni per reparto presidio
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
I picchi si registrano nelle sale operatorie e in traumatologia
Analisi dettagliata infortuni - 2013
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Evidente la preponderanza delle funzioni sanitarie non mediche
Analisi dettagliata infortuni - 2015
La percentuale piugrave alta egrave rappresentata da infortuni legati allrsquoattivitagrave quotidiana di
reparto e di carattere biologico
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Analisi dettagliata infortuni ndash 2013 Conclusioni
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
I dati sin qui analizzati confermano che le principali cause di infortunio
ovvero la puntura da ago cavo e da bisturi rappresentano il 41 del
totale
Gli infortuni avvengono durante le operazioni di sutura e
manipolazione del materiale nel 17 ca ciascuno e iniezioneprelievo
nel 11
Nel 61 dei casi lrsquoinfortunato egrave anche lrsquoutilizzatore del presidio e la
distribuzione degli infortuni a rischio potenziale biologico riguarda
principalmente le aree dei Blocchi Operatori con il 56dei casi
mentre lrsquo 11 avviene in odontostomatologia frequentata
principalmente da operatori in libera professione
PER SAPERNE DI PIUrsquo
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
lrsquoanalisi degli infortuni viene annualmente elaborata dal SPP
sulla base dei dati registrati degli infortuni occorsi al personale
dipendente attraverso al compilazione del modulo di rilevazione
dati M-SPP-06 (infortuni a rischio biologico potenziale) e grazie
alle informazioni fornite dal Servizio Risorse Umane Si riporta di
seguito una sintesi delle principali informazioni
PROCEDURE DA SEGUIRE IN CASO DI INFORTUNIO
INFORTUNIO ldquoA RISCHIO BIOLOGICOrdquo INFORTUNIO DI ALTRO TIPO
In caso di contatto abbondante con cute lesa eo puntura percutanea attenersi a
quanto indicato nella IO-SPP-045_RISCHIO BIOLOGICO il cui testo egrave po il seguente
indirizzo Intranet
Assicurazione qualitagrave gt Rischio Biologico gt Istruzione gt IO DS 045 V5
Avvisare il Preposto
Identificare il paziente fonte
Fare firmare il consenso informato
Effettuare il prelievo al paziente fonte
Recarsi in Pronto Soccorso per il prelievo a tempo zero e lattivazione delle procedure
del caso (a cura del Medico di Guardia po il Pronto Soccorso)
In caso di infortunio
Avvisare il Preposto appena possibile
Se lrsquoinfortunio avviene allrsquointerno dellrsquoIstituto
recarsi in Pronto Soccorso per le cure e lattivazione
delle procedure del caso (a cura del Medico di
Guardia po il Pronto Soccorso)
Deve essere data immediata comunicazione di qualsiasi infortunio anche se di lieve entitagrave al SPP ed al Servizio
Risorse Umane presentando il verbale di Pronto Soccorso ed una sintetica relazione scritta su quanto accaduto Per
procedure fuori standard interpellare il Servizio Prevenzione e Protezione
HIV Gerarchia del rischio
BASSO RISCHIO Ferita superficiale (senza sanguinamento)
Esposizione di ferita chiusa o altra mucosa (esclusa congiuntiva) a fluidi corporei contaminati da sangue
Contatto prolungato con sangue su ampie superfici cutanee o ferita cutanea da morsicatura
RISCHIO NON DOCUMENTATO Contaminazione di cute integra
Ferite con strumenti non contaminati da sangue
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 1
Caratteristiche infettanti del paziente - fonte
HBsAg pos (ultimi 12 mesi)
Anti-HCVpos
Anti-HIV pos o se ci si trova nel ldquoperiodo finestrardquosoggetto infetto ma con anticorpi non rilevabili(circa 45-60 gg raramente 6 mesi )
Stadio immunitario non noto o paziente nonconosciuto
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 2
Il paziente identificabile su consenso informato
(legge 13590 art5) viene sottoposto alla
determinazione urgente di
Anticorpi anti-HBV e HBsAg
Anticorpi anti-HCV
Anticorpi anti-HIV
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 3
Valutazione della necessita` della profilassi
ldquocounselingrdquo
Sottoscrizione del consenso o del rifiuto alla
profilassi
Valutazione nel tempo ldquofollow-uprdquo
Analisi generale degli infortuni in IOG
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Il numero degli
infortuni indicato
non contempla
quelli in itinere
Si precisa che i dati statistici presentati sullrsquoandamento infortunistico sono stati
elaborati dalle analisi comparate dei dati raccolti dal Servizio di Prevenzione e
Protezione e dallrsquoUfficio Personale fino al dicembre 2013
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Analisi generale infortuni
Analisi degli infortuni per reparto presidio
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
I picchi si registrano nelle sale operatorie e in traumatologia
Analisi dettagliata infortuni - 2013
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Evidente la preponderanza delle funzioni sanitarie non mediche
Analisi dettagliata infortuni - 2015
La percentuale piugrave alta egrave rappresentata da infortuni legati allrsquoattivitagrave quotidiana di
reparto e di carattere biologico
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Analisi dettagliata infortuni ndash 2013 Conclusioni
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
I dati sin qui analizzati confermano che le principali cause di infortunio
ovvero la puntura da ago cavo e da bisturi rappresentano il 41 del
totale
Gli infortuni avvengono durante le operazioni di sutura e
manipolazione del materiale nel 17 ca ciascuno e iniezioneprelievo
nel 11
Nel 61 dei casi lrsquoinfortunato egrave anche lrsquoutilizzatore del presidio e la
distribuzione degli infortuni a rischio potenziale biologico riguarda
principalmente le aree dei Blocchi Operatori con il 56dei casi
mentre lrsquo 11 avviene in odontostomatologia frequentata
principalmente da operatori in libera professione
PER SAPERNE DI PIUrsquo
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
lrsquoanalisi degli infortuni viene annualmente elaborata dal SPP
sulla base dei dati registrati degli infortuni occorsi al personale
dipendente attraverso al compilazione del modulo di rilevazione
dati M-SPP-06 (infortuni a rischio biologico potenziale) e grazie
alle informazioni fornite dal Servizio Risorse Umane Si riporta di
seguito una sintesi delle principali informazioni
PROCEDURE DA SEGUIRE IN CASO DI INFORTUNIO
INFORTUNIO ldquoA RISCHIO BIOLOGICOrdquo INFORTUNIO DI ALTRO TIPO
In caso di contatto abbondante con cute lesa eo puntura percutanea attenersi a
quanto indicato nella IO-SPP-045_RISCHIO BIOLOGICO il cui testo egrave po il seguente
indirizzo Intranet
Assicurazione qualitagrave gt Rischio Biologico gt Istruzione gt IO DS 045 V5
Avvisare il Preposto
Identificare il paziente fonte
Fare firmare il consenso informato
Effettuare il prelievo al paziente fonte
Recarsi in Pronto Soccorso per il prelievo a tempo zero e lattivazione delle procedure
del caso (a cura del Medico di Guardia po il Pronto Soccorso)
In caso di infortunio
Avvisare il Preposto appena possibile
Se lrsquoinfortunio avviene allrsquointerno dellrsquoIstituto
recarsi in Pronto Soccorso per le cure e lattivazione
delle procedure del caso (a cura del Medico di
Guardia po il Pronto Soccorso)
Deve essere data immediata comunicazione di qualsiasi infortunio anche se di lieve entitagrave al SPP ed al Servizio
Risorse Umane presentando il verbale di Pronto Soccorso ed una sintetica relazione scritta su quanto accaduto Per
procedure fuori standard interpellare il Servizio Prevenzione e Protezione
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 1
Caratteristiche infettanti del paziente - fonte
HBsAg pos (ultimi 12 mesi)
Anti-HCVpos
Anti-HIV pos o se ci si trova nel ldquoperiodo finestrardquosoggetto infetto ma con anticorpi non rilevabili(circa 45-60 gg raramente 6 mesi )
Stadio immunitario non noto o paziente nonconosciuto
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 2
Il paziente identificabile su consenso informato
(legge 13590 art5) viene sottoposto alla
determinazione urgente di
Anticorpi anti-HBV e HBsAg
Anticorpi anti-HCV
Anticorpi anti-HIV
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 3
Valutazione della necessita` della profilassi
ldquocounselingrdquo
Sottoscrizione del consenso o del rifiuto alla
profilassi
Valutazione nel tempo ldquofollow-uprdquo
Analisi generale degli infortuni in IOG
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Il numero degli
infortuni indicato
non contempla
quelli in itinere
Si precisa che i dati statistici presentati sullrsquoandamento infortunistico sono stati
elaborati dalle analisi comparate dei dati raccolti dal Servizio di Prevenzione e
Protezione e dallrsquoUfficio Personale fino al dicembre 2013
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Analisi generale infortuni
Analisi degli infortuni per reparto presidio
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
I picchi si registrano nelle sale operatorie e in traumatologia
Analisi dettagliata infortuni - 2013
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Evidente la preponderanza delle funzioni sanitarie non mediche
Analisi dettagliata infortuni - 2015
La percentuale piugrave alta egrave rappresentata da infortuni legati allrsquoattivitagrave quotidiana di
reparto e di carattere biologico
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Analisi dettagliata infortuni ndash 2013 Conclusioni
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
I dati sin qui analizzati confermano che le principali cause di infortunio
ovvero la puntura da ago cavo e da bisturi rappresentano il 41 del
totale
Gli infortuni avvengono durante le operazioni di sutura e
manipolazione del materiale nel 17 ca ciascuno e iniezioneprelievo
nel 11
Nel 61 dei casi lrsquoinfortunato egrave anche lrsquoutilizzatore del presidio e la
distribuzione degli infortuni a rischio potenziale biologico riguarda
principalmente le aree dei Blocchi Operatori con il 56dei casi
mentre lrsquo 11 avviene in odontostomatologia frequentata
principalmente da operatori in libera professione
PER SAPERNE DI PIUrsquo
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
lrsquoanalisi degli infortuni viene annualmente elaborata dal SPP
sulla base dei dati registrati degli infortuni occorsi al personale
dipendente attraverso al compilazione del modulo di rilevazione
dati M-SPP-06 (infortuni a rischio biologico potenziale) e grazie
alle informazioni fornite dal Servizio Risorse Umane Si riporta di
seguito una sintesi delle principali informazioni
PROCEDURE DA SEGUIRE IN CASO DI INFORTUNIO
INFORTUNIO ldquoA RISCHIO BIOLOGICOrdquo INFORTUNIO DI ALTRO TIPO
In caso di contatto abbondante con cute lesa eo puntura percutanea attenersi a
quanto indicato nella IO-SPP-045_RISCHIO BIOLOGICO il cui testo egrave po il seguente
indirizzo Intranet
Assicurazione qualitagrave gt Rischio Biologico gt Istruzione gt IO DS 045 V5
Avvisare il Preposto
Identificare il paziente fonte
Fare firmare il consenso informato
Effettuare il prelievo al paziente fonte
Recarsi in Pronto Soccorso per il prelievo a tempo zero e lattivazione delle procedure
del caso (a cura del Medico di Guardia po il Pronto Soccorso)
In caso di infortunio
Avvisare il Preposto appena possibile
Se lrsquoinfortunio avviene allrsquointerno dellrsquoIstituto
recarsi in Pronto Soccorso per le cure e lattivazione
delle procedure del caso (a cura del Medico di
Guardia po il Pronto Soccorso)
Deve essere data immediata comunicazione di qualsiasi infortunio anche se di lieve entitagrave al SPP ed al Servizio
Risorse Umane presentando il verbale di Pronto Soccorso ed una sintetica relazione scritta su quanto accaduto Per
procedure fuori standard interpellare il Servizio Prevenzione e Protezione
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 2
Il paziente identificabile su consenso informato
(legge 13590 art5) viene sottoposto alla
determinazione urgente di
Anticorpi anti-HBV e HBsAg
Anticorpi anti-HCV
Anticorpi anti-HIV
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 3
Valutazione della necessita` della profilassi
ldquocounselingrdquo
Sottoscrizione del consenso o del rifiuto alla
profilassi
Valutazione nel tempo ldquofollow-uprdquo
Analisi generale degli infortuni in IOG
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Il numero degli
infortuni indicato
non contempla
quelli in itinere
Si precisa che i dati statistici presentati sullrsquoandamento infortunistico sono stati
elaborati dalle analisi comparate dei dati raccolti dal Servizio di Prevenzione e
Protezione e dallrsquoUfficio Personale fino al dicembre 2013
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Analisi generale infortuni
Analisi degli infortuni per reparto presidio
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
I picchi si registrano nelle sale operatorie e in traumatologia
Analisi dettagliata infortuni - 2013
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Evidente la preponderanza delle funzioni sanitarie non mediche
Analisi dettagliata infortuni - 2015
La percentuale piugrave alta egrave rappresentata da infortuni legati allrsquoattivitagrave quotidiana di
reparto e di carattere biologico
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Analisi dettagliata infortuni ndash 2013 Conclusioni
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
I dati sin qui analizzati confermano che le principali cause di infortunio
ovvero la puntura da ago cavo e da bisturi rappresentano il 41 del
totale
Gli infortuni avvengono durante le operazioni di sutura e
manipolazione del materiale nel 17 ca ciascuno e iniezioneprelievo
nel 11
Nel 61 dei casi lrsquoinfortunato egrave anche lrsquoutilizzatore del presidio e la
distribuzione degli infortuni a rischio potenziale biologico riguarda
principalmente le aree dei Blocchi Operatori con il 56dei casi
mentre lrsquo 11 avviene in odontostomatologia frequentata
principalmente da operatori in libera professione
PER SAPERNE DI PIUrsquo
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
lrsquoanalisi degli infortuni viene annualmente elaborata dal SPP
sulla base dei dati registrati degli infortuni occorsi al personale
dipendente attraverso al compilazione del modulo di rilevazione
dati M-SPP-06 (infortuni a rischio biologico potenziale) e grazie
alle informazioni fornite dal Servizio Risorse Umane Si riporta di
seguito una sintesi delle principali informazioni
PROCEDURE DA SEGUIRE IN CASO DI INFORTUNIO
INFORTUNIO ldquoA RISCHIO BIOLOGICOrdquo INFORTUNIO DI ALTRO TIPO
In caso di contatto abbondante con cute lesa eo puntura percutanea attenersi a
quanto indicato nella IO-SPP-045_RISCHIO BIOLOGICO il cui testo egrave po il seguente
indirizzo Intranet
Assicurazione qualitagrave gt Rischio Biologico gt Istruzione gt IO DS 045 V5
Avvisare il Preposto
Identificare il paziente fonte
Fare firmare il consenso informato
Effettuare il prelievo al paziente fonte
Recarsi in Pronto Soccorso per il prelievo a tempo zero e lattivazione delle procedure
del caso (a cura del Medico di Guardia po il Pronto Soccorso)
In caso di infortunio
Avvisare il Preposto appena possibile
Se lrsquoinfortunio avviene allrsquointerno dellrsquoIstituto
recarsi in Pronto Soccorso per le cure e lattivazione
delle procedure del caso (a cura del Medico di
Guardia po il Pronto Soccorso)
Deve essere data immediata comunicazione di qualsiasi infortunio anche se di lieve entitagrave al SPP ed al Servizio
Risorse Umane presentando il verbale di Pronto Soccorso ed una sintetica relazione scritta su quanto accaduto Per
procedure fuori standard interpellare il Servizio Prevenzione e Protezione
IMMUNIZZAZIONE E PROFILASSI POST- ESPOSIZIONE 3
Valutazione della necessita` della profilassi
ldquocounselingrdquo
Sottoscrizione del consenso o del rifiuto alla
profilassi
Valutazione nel tempo ldquofollow-uprdquo
Analisi generale degli infortuni in IOG
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Il numero degli
infortuni indicato
non contempla
quelli in itinere
Si precisa che i dati statistici presentati sullrsquoandamento infortunistico sono stati
elaborati dalle analisi comparate dei dati raccolti dal Servizio di Prevenzione e
Protezione e dallrsquoUfficio Personale fino al dicembre 2013
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Analisi generale infortuni
Analisi degli infortuni per reparto presidio
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
I picchi si registrano nelle sale operatorie e in traumatologia
Analisi dettagliata infortuni - 2013
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Evidente la preponderanza delle funzioni sanitarie non mediche
Analisi dettagliata infortuni - 2015
La percentuale piugrave alta egrave rappresentata da infortuni legati allrsquoattivitagrave quotidiana di
reparto e di carattere biologico
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Analisi dettagliata infortuni ndash 2013 Conclusioni
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
I dati sin qui analizzati confermano che le principali cause di infortunio
ovvero la puntura da ago cavo e da bisturi rappresentano il 41 del
totale
Gli infortuni avvengono durante le operazioni di sutura e
manipolazione del materiale nel 17 ca ciascuno e iniezioneprelievo
nel 11
Nel 61 dei casi lrsquoinfortunato egrave anche lrsquoutilizzatore del presidio e la
distribuzione degli infortuni a rischio potenziale biologico riguarda
principalmente le aree dei Blocchi Operatori con il 56dei casi
mentre lrsquo 11 avviene in odontostomatologia frequentata
principalmente da operatori in libera professione
PER SAPERNE DI PIUrsquo
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
lrsquoanalisi degli infortuni viene annualmente elaborata dal SPP
sulla base dei dati registrati degli infortuni occorsi al personale
dipendente attraverso al compilazione del modulo di rilevazione
dati M-SPP-06 (infortuni a rischio biologico potenziale) e grazie
alle informazioni fornite dal Servizio Risorse Umane Si riporta di
seguito una sintesi delle principali informazioni
PROCEDURE DA SEGUIRE IN CASO DI INFORTUNIO
INFORTUNIO ldquoA RISCHIO BIOLOGICOrdquo INFORTUNIO DI ALTRO TIPO
In caso di contatto abbondante con cute lesa eo puntura percutanea attenersi a
quanto indicato nella IO-SPP-045_RISCHIO BIOLOGICO il cui testo egrave po il seguente
indirizzo Intranet
Assicurazione qualitagrave gt Rischio Biologico gt Istruzione gt IO DS 045 V5
Avvisare il Preposto
Identificare il paziente fonte
Fare firmare il consenso informato
Effettuare il prelievo al paziente fonte
Recarsi in Pronto Soccorso per il prelievo a tempo zero e lattivazione delle procedure
del caso (a cura del Medico di Guardia po il Pronto Soccorso)
In caso di infortunio
Avvisare il Preposto appena possibile
Se lrsquoinfortunio avviene allrsquointerno dellrsquoIstituto
recarsi in Pronto Soccorso per le cure e lattivazione
delle procedure del caso (a cura del Medico di
Guardia po il Pronto Soccorso)
Deve essere data immediata comunicazione di qualsiasi infortunio anche se di lieve entitagrave al SPP ed al Servizio
Risorse Umane presentando il verbale di Pronto Soccorso ed una sintetica relazione scritta su quanto accaduto Per
procedure fuori standard interpellare il Servizio Prevenzione e Protezione
Analisi generale degli infortuni in IOG
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Il numero degli
infortuni indicato
non contempla
quelli in itinere
Si precisa che i dati statistici presentati sullrsquoandamento infortunistico sono stati
elaborati dalle analisi comparate dei dati raccolti dal Servizio di Prevenzione e
Protezione e dallrsquoUfficio Personale fino al dicembre 2013
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Analisi generale infortuni
Analisi degli infortuni per reparto presidio
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
I picchi si registrano nelle sale operatorie e in traumatologia
Analisi dettagliata infortuni - 2013
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Evidente la preponderanza delle funzioni sanitarie non mediche
Analisi dettagliata infortuni - 2015
La percentuale piugrave alta egrave rappresentata da infortuni legati allrsquoattivitagrave quotidiana di
reparto e di carattere biologico
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Analisi dettagliata infortuni ndash 2013 Conclusioni
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
I dati sin qui analizzati confermano che le principali cause di infortunio
ovvero la puntura da ago cavo e da bisturi rappresentano il 41 del
totale
Gli infortuni avvengono durante le operazioni di sutura e
manipolazione del materiale nel 17 ca ciascuno e iniezioneprelievo
nel 11
Nel 61 dei casi lrsquoinfortunato egrave anche lrsquoutilizzatore del presidio e la
distribuzione degli infortuni a rischio potenziale biologico riguarda
principalmente le aree dei Blocchi Operatori con il 56dei casi
mentre lrsquo 11 avviene in odontostomatologia frequentata
principalmente da operatori in libera professione
PER SAPERNE DI PIUrsquo
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
lrsquoanalisi degli infortuni viene annualmente elaborata dal SPP
sulla base dei dati registrati degli infortuni occorsi al personale
dipendente attraverso al compilazione del modulo di rilevazione
dati M-SPP-06 (infortuni a rischio biologico potenziale) e grazie
alle informazioni fornite dal Servizio Risorse Umane Si riporta di
seguito una sintesi delle principali informazioni
PROCEDURE DA SEGUIRE IN CASO DI INFORTUNIO
INFORTUNIO ldquoA RISCHIO BIOLOGICOrdquo INFORTUNIO DI ALTRO TIPO
In caso di contatto abbondante con cute lesa eo puntura percutanea attenersi a
quanto indicato nella IO-SPP-045_RISCHIO BIOLOGICO il cui testo egrave po il seguente
indirizzo Intranet
Assicurazione qualitagrave gt Rischio Biologico gt Istruzione gt IO DS 045 V5
Avvisare il Preposto
Identificare il paziente fonte
Fare firmare il consenso informato
Effettuare il prelievo al paziente fonte
Recarsi in Pronto Soccorso per il prelievo a tempo zero e lattivazione delle procedure
del caso (a cura del Medico di Guardia po il Pronto Soccorso)
In caso di infortunio
Avvisare il Preposto appena possibile
Se lrsquoinfortunio avviene allrsquointerno dellrsquoIstituto
recarsi in Pronto Soccorso per le cure e lattivazione
delle procedure del caso (a cura del Medico di
Guardia po il Pronto Soccorso)
Deve essere data immediata comunicazione di qualsiasi infortunio anche se di lieve entitagrave al SPP ed al Servizio
Risorse Umane presentando il verbale di Pronto Soccorso ed una sintetica relazione scritta su quanto accaduto Per
procedure fuori standard interpellare il Servizio Prevenzione e Protezione
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Analisi generale infortuni
Analisi degli infortuni per reparto presidio
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
I picchi si registrano nelle sale operatorie e in traumatologia
Analisi dettagliata infortuni - 2013
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Evidente la preponderanza delle funzioni sanitarie non mediche
Analisi dettagliata infortuni - 2015
La percentuale piugrave alta egrave rappresentata da infortuni legati allrsquoattivitagrave quotidiana di
reparto e di carattere biologico
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Analisi dettagliata infortuni ndash 2013 Conclusioni
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
I dati sin qui analizzati confermano che le principali cause di infortunio
ovvero la puntura da ago cavo e da bisturi rappresentano il 41 del
totale
Gli infortuni avvengono durante le operazioni di sutura e
manipolazione del materiale nel 17 ca ciascuno e iniezioneprelievo
nel 11
Nel 61 dei casi lrsquoinfortunato egrave anche lrsquoutilizzatore del presidio e la
distribuzione degli infortuni a rischio potenziale biologico riguarda
principalmente le aree dei Blocchi Operatori con il 56dei casi
mentre lrsquo 11 avviene in odontostomatologia frequentata
principalmente da operatori in libera professione
PER SAPERNE DI PIUrsquo
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
lrsquoanalisi degli infortuni viene annualmente elaborata dal SPP
sulla base dei dati registrati degli infortuni occorsi al personale
dipendente attraverso al compilazione del modulo di rilevazione
dati M-SPP-06 (infortuni a rischio biologico potenziale) e grazie
alle informazioni fornite dal Servizio Risorse Umane Si riporta di
seguito una sintesi delle principali informazioni
PROCEDURE DA SEGUIRE IN CASO DI INFORTUNIO
INFORTUNIO ldquoA RISCHIO BIOLOGICOrdquo INFORTUNIO DI ALTRO TIPO
In caso di contatto abbondante con cute lesa eo puntura percutanea attenersi a
quanto indicato nella IO-SPP-045_RISCHIO BIOLOGICO il cui testo egrave po il seguente
indirizzo Intranet
Assicurazione qualitagrave gt Rischio Biologico gt Istruzione gt IO DS 045 V5
Avvisare il Preposto
Identificare il paziente fonte
Fare firmare il consenso informato
Effettuare il prelievo al paziente fonte
Recarsi in Pronto Soccorso per il prelievo a tempo zero e lattivazione delle procedure
del caso (a cura del Medico di Guardia po il Pronto Soccorso)
In caso di infortunio
Avvisare il Preposto appena possibile
Se lrsquoinfortunio avviene allrsquointerno dellrsquoIstituto
recarsi in Pronto Soccorso per le cure e lattivazione
delle procedure del caso (a cura del Medico di
Guardia po il Pronto Soccorso)
Deve essere data immediata comunicazione di qualsiasi infortunio anche se di lieve entitagrave al SPP ed al Servizio
Risorse Umane presentando il verbale di Pronto Soccorso ed una sintetica relazione scritta su quanto accaduto Per
procedure fuori standard interpellare il Servizio Prevenzione e Protezione
Analisi degli infortuni per reparto presidio
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
I picchi si registrano nelle sale operatorie e in traumatologia
Analisi dettagliata infortuni - 2013
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Evidente la preponderanza delle funzioni sanitarie non mediche
Analisi dettagliata infortuni - 2015
La percentuale piugrave alta egrave rappresentata da infortuni legati allrsquoattivitagrave quotidiana di
reparto e di carattere biologico
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Analisi dettagliata infortuni ndash 2013 Conclusioni
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
I dati sin qui analizzati confermano che le principali cause di infortunio
ovvero la puntura da ago cavo e da bisturi rappresentano il 41 del
totale
Gli infortuni avvengono durante le operazioni di sutura e
manipolazione del materiale nel 17 ca ciascuno e iniezioneprelievo
nel 11
Nel 61 dei casi lrsquoinfortunato egrave anche lrsquoutilizzatore del presidio e la
distribuzione degli infortuni a rischio potenziale biologico riguarda
principalmente le aree dei Blocchi Operatori con il 56dei casi
mentre lrsquo 11 avviene in odontostomatologia frequentata
principalmente da operatori in libera professione
PER SAPERNE DI PIUrsquo
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
lrsquoanalisi degli infortuni viene annualmente elaborata dal SPP
sulla base dei dati registrati degli infortuni occorsi al personale
dipendente attraverso al compilazione del modulo di rilevazione
dati M-SPP-06 (infortuni a rischio biologico potenziale) e grazie
alle informazioni fornite dal Servizio Risorse Umane Si riporta di
seguito una sintesi delle principali informazioni
PROCEDURE DA SEGUIRE IN CASO DI INFORTUNIO
INFORTUNIO ldquoA RISCHIO BIOLOGICOrdquo INFORTUNIO DI ALTRO TIPO
In caso di contatto abbondante con cute lesa eo puntura percutanea attenersi a
quanto indicato nella IO-SPP-045_RISCHIO BIOLOGICO il cui testo egrave po il seguente
indirizzo Intranet
Assicurazione qualitagrave gt Rischio Biologico gt Istruzione gt IO DS 045 V5
Avvisare il Preposto
Identificare il paziente fonte
Fare firmare il consenso informato
Effettuare il prelievo al paziente fonte
Recarsi in Pronto Soccorso per il prelievo a tempo zero e lattivazione delle procedure
del caso (a cura del Medico di Guardia po il Pronto Soccorso)
In caso di infortunio
Avvisare il Preposto appena possibile
Se lrsquoinfortunio avviene allrsquointerno dellrsquoIstituto
recarsi in Pronto Soccorso per le cure e lattivazione
delle procedure del caso (a cura del Medico di
Guardia po il Pronto Soccorso)
Deve essere data immediata comunicazione di qualsiasi infortunio anche se di lieve entitagrave al SPP ed al Servizio
Risorse Umane presentando il verbale di Pronto Soccorso ed una sintetica relazione scritta su quanto accaduto Per
procedure fuori standard interpellare il Servizio Prevenzione e Protezione
Analisi dettagliata infortuni - 2013
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Evidente la preponderanza delle funzioni sanitarie non mediche
Analisi dettagliata infortuni - 2015
La percentuale piugrave alta egrave rappresentata da infortuni legati allrsquoattivitagrave quotidiana di
reparto e di carattere biologico
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Analisi dettagliata infortuni ndash 2013 Conclusioni
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
I dati sin qui analizzati confermano che le principali cause di infortunio
ovvero la puntura da ago cavo e da bisturi rappresentano il 41 del
totale
Gli infortuni avvengono durante le operazioni di sutura e
manipolazione del materiale nel 17 ca ciascuno e iniezioneprelievo
nel 11
Nel 61 dei casi lrsquoinfortunato egrave anche lrsquoutilizzatore del presidio e la
distribuzione degli infortuni a rischio potenziale biologico riguarda
principalmente le aree dei Blocchi Operatori con il 56dei casi
mentre lrsquo 11 avviene in odontostomatologia frequentata
principalmente da operatori in libera professione
PER SAPERNE DI PIUrsquo
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
lrsquoanalisi degli infortuni viene annualmente elaborata dal SPP
sulla base dei dati registrati degli infortuni occorsi al personale
dipendente attraverso al compilazione del modulo di rilevazione
dati M-SPP-06 (infortuni a rischio biologico potenziale) e grazie
alle informazioni fornite dal Servizio Risorse Umane Si riporta di
seguito una sintesi delle principali informazioni
PROCEDURE DA SEGUIRE IN CASO DI INFORTUNIO
INFORTUNIO ldquoA RISCHIO BIOLOGICOrdquo INFORTUNIO DI ALTRO TIPO
In caso di contatto abbondante con cute lesa eo puntura percutanea attenersi a
quanto indicato nella IO-SPP-045_RISCHIO BIOLOGICO il cui testo egrave po il seguente
indirizzo Intranet
Assicurazione qualitagrave gt Rischio Biologico gt Istruzione gt IO DS 045 V5
Avvisare il Preposto
Identificare il paziente fonte
Fare firmare il consenso informato
Effettuare il prelievo al paziente fonte
Recarsi in Pronto Soccorso per il prelievo a tempo zero e lattivazione delle procedure
del caso (a cura del Medico di Guardia po il Pronto Soccorso)
In caso di infortunio
Avvisare il Preposto appena possibile
Se lrsquoinfortunio avviene allrsquointerno dellrsquoIstituto
recarsi in Pronto Soccorso per le cure e lattivazione
delle procedure del caso (a cura del Medico di
Guardia po il Pronto Soccorso)
Deve essere data immediata comunicazione di qualsiasi infortunio anche se di lieve entitagrave al SPP ed al Servizio
Risorse Umane presentando il verbale di Pronto Soccorso ed una sintetica relazione scritta su quanto accaduto Per
procedure fuori standard interpellare il Servizio Prevenzione e Protezione
Analisi dettagliata infortuni - 2015
La percentuale piugrave alta egrave rappresentata da infortuni legati allrsquoattivitagrave quotidiana di
reparto e di carattere biologico
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
Analisi dettagliata infortuni ndash 2013 Conclusioni
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
I dati sin qui analizzati confermano che le principali cause di infortunio
ovvero la puntura da ago cavo e da bisturi rappresentano il 41 del
totale
Gli infortuni avvengono durante le operazioni di sutura e
manipolazione del materiale nel 17 ca ciascuno e iniezioneprelievo
nel 11
Nel 61 dei casi lrsquoinfortunato egrave anche lrsquoutilizzatore del presidio e la
distribuzione degli infortuni a rischio potenziale biologico riguarda
principalmente le aree dei Blocchi Operatori con il 56dei casi
mentre lrsquo 11 avviene in odontostomatologia frequentata
principalmente da operatori in libera professione
PER SAPERNE DI PIUrsquo
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
lrsquoanalisi degli infortuni viene annualmente elaborata dal SPP
sulla base dei dati registrati degli infortuni occorsi al personale
dipendente attraverso al compilazione del modulo di rilevazione
dati M-SPP-06 (infortuni a rischio biologico potenziale) e grazie
alle informazioni fornite dal Servizio Risorse Umane Si riporta di
seguito una sintesi delle principali informazioni
PROCEDURE DA SEGUIRE IN CASO DI INFORTUNIO
INFORTUNIO ldquoA RISCHIO BIOLOGICOrdquo INFORTUNIO DI ALTRO TIPO
In caso di contatto abbondante con cute lesa eo puntura percutanea attenersi a
quanto indicato nella IO-SPP-045_RISCHIO BIOLOGICO il cui testo egrave po il seguente
indirizzo Intranet
Assicurazione qualitagrave gt Rischio Biologico gt Istruzione gt IO DS 045 V5
Avvisare il Preposto
Identificare il paziente fonte
Fare firmare il consenso informato
Effettuare il prelievo al paziente fonte
Recarsi in Pronto Soccorso per il prelievo a tempo zero e lattivazione delle procedure
del caso (a cura del Medico di Guardia po il Pronto Soccorso)
In caso di infortunio
Avvisare il Preposto appena possibile
Se lrsquoinfortunio avviene allrsquointerno dellrsquoIstituto
recarsi in Pronto Soccorso per le cure e lattivazione
delle procedure del caso (a cura del Medico di
Guardia po il Pronto Soccorso)
Deve essere data immediata comunicazione di qualsiasi infortunio anche se di lieve entitagrave al SPP ed al Servizio
Risorse Umane presentando il verbale di Pronto Soccorso ed una sintetica relazione scritta su quanto accaduto Per
procedure fuori standard interpellare il Servizio Prevenzione e Protezione
Analisi dettagliata infortuni ndash 2013 Conclusioni
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
I dati sin qui analizzati confermano che le principali cause di infortunio
ovvero la puntura da ago cavo e da bisturi rappresentano il 41 del
totale
Gli infortuni avvengono durante le operazioni di sutura e
manipolazione del materiale nel 17 ca ciascuno e iniezioneprelievo
nel 11
Nel 61 dei casi lrsquoinfortunato egrave anche lrsquoutilizzatore del presidio e la
distribuzione degli infortuni a rischio potenziale biologico riguarda
principalmente le aree dei Blocchi Operatori con il 56dei casi
mentre lrsquo 11 avviene in odontostomatologia frequentata
principalmente da operatori in libera professione
PER SAPERNE DI PIUrsquo
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
lrsquoanalisi degli infortuni viene annualmente elaborata dal SPP
sulla base dei dati registrati degli infortuni occorsi al personale
dipendente attraverso al compilazione del modulo di rilevazione
dati M-SPP-06 (infortuni a rischio biologico potenziale) e grazie
alle informazioni fornite dal Servizio Risorse Umane Si riporta di
seguito una sintesi delle principali informazioni
PROCEDURE DA SEGUIRE IN CASO DI INFORTUNIO
INFORTUNIO ldquoA RISCHIO BIOLOGICOrdquo INFORTUNIO DI ALTRO TIPO
In caso di contatto abbondante con cute lesa eo puntura percutanea attenersi a
quanto indicato nella IO-SPP-045_RISCHIO BIOLOGICO il cui testo egrave po il seguente
indirizzo Intranet
Assicurazione qualitagrave gt Rischio Biologico gt Istruzione gt IO DS 045 V5
Avvisare il Preposto
Identificare il paziente fonte
Fare firmare il consenso informato
Effettuare il prelievo al paziente fonte
Recarsi in Pronto Soccorso per il prelievo a tempo zero e lattivazione delle procedure
del caso (a cura del Medico di Guardia po il Pronto Soccorso)
In caso di infortunio
Avvisare il Preposto appena possibile
Se lrsquoinfortunio avviene allrsquointerno dellrsquoIstituto
recarsi in Pronto Soccorso per le cure e lattivazione
delle procedure del caso (a cura del Medico di
Guardia po il Pronto Soccorso)
Deve essere data immediata comunicazione di qualsiasi infortunio anche se di lieve entitagrave al SPP ed al Servizio
Risorse Umane presentando il verbale di Pronto Soccorso ed una sintetica relazione scritta su quanto accaduto Per
procedure fuori standard interpellare il Servizio Prevenzione e Protezione
PER SAPERNE DI PIUrsquo
3 Area individuazione e valutazione dei rischi
lrsquoanalisi degli infortuni viene annualmente elaborata dal SPP
sulla base dei dati registrati degli infortuni occorsi al personale
dipendente attraverso al compilazione del modulo di rilevazione
dati M-SPP-06 (infortuni a rischio biologico potenziale) e grazie
alle informazioni fornite dal Servizio Risorse Umane Si riporta di
seguito una sintesi delle principali informazioni
PROCEDURE DA SEGUIRE IN CASO DI INFORTUNIO
INFORTUNIO ldquoA RISCHIO BIOLOGICOrdquo INFORTUNIO DI ALTRO TIPO
In caso di contatto abbondante con cute lesa eo puntura percutanea attenersi a
quanto indicato nella IO-SPP-045_RISCHIO BIOLOGICO il cui testo egrave po il seguente
indirizzo Intranet
Assicurazione qualitagrave gt Rischio Biologico gt Istruzione gt IO DS 045 V5
Avvisare il Preposto
Identificare il paziente fonte
Fare firmare il consenso informato
Effettuare il prelievo al paziente fonte
Recarsi in Pronto Soccorso per il prelievo a tempo zero e lattivazione delle procedure
del caso (a cura del Medico di Guardia po il Pronto Soccorso)
In caso di infortunio
Avvisare il Preposto appena possibile
Se lrsquoinfortunio avviene allrsquointerno dellrsquoIstituto
recarsi in Pronto Soccorso per le cure e lattivazione
delle procedure del caso (a cura del Medico di
Guardia po il Pronto Soccorso)
Deve essere data immediata comunicazione di qualsiasi infortunio anche se di lieve entitagrave al SPP ed al Servizio
Risorse Umane presentando il verbale di Pronto Soccorso ed una sintetica relazione scritta su quanto accaduto Per
procedure fuori standard interpellare il Servizio Prevenzione e Protezione
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