Il denaro e la legge dell'attrazione - Studio Manara ... denaro è la mappa, o meglio...

Preview:

Citation preview

70 Gennaio - Marzo 2015

RIVISTA DI FORMAZIONE FINANZIARIAMy

Quello che nes-suno ci ha mai detto, pro-prio perché ha u n’ i n f l u e n z a sorprendente sulla nostra vita

finanziaria, è che ciascu-no di noi ha un "model-lo" di denaro e di successo già insito nel proprio inconscio. E questo model-lo più di qualsiasi altra cosa, determina il nostro destino finanziario.

Prima di dire cosa sia un “modello di denaro inconscio”, vi spiego come funziona.Come analogia si può utilizzare la me-tafora della costruzione di un palazzo. Ci serve una piantina e un modello di quello che si vuole realizzare e che si se-guirà per trasferire sul piano concreto, il palazzo dalla piantina alla realtà.

Allo stesso modo il proprio modello

del denaro è la mappa, o meglio “pro-gramma” o modo predefinito di re-lazionarsi con il denaro, e come una mappa fornisce degli orientamenti che guideranno ed influenzeranno il nostro atteggiamento verso il denaro e quindi il modo di costruire il proprio “palaz-zo economico” o situazione finanziaria.

Ora spieghiamo che cosa è un modello del denaro.

Il nostro modello finanziario anche detto “intelligenza finanziaria” è un “programma”, se utilizziamo una metafora, possiamo immaginarlo come un software della nostra men-te-computer, che contiene tutte le istruzioni in relazione al denaro.

Quali sono queste istruzioni del nostro software mentale?Sono l’insieme dei nostri pensieri, sen-timenti, atteggiamenti, credenze in re-lazione al denaro e alla ricchezza.

E ancora, come si forma un modello di denaro? Il proprio modello finanziario è com-posto in primo luogo dalle informazio-ni (le istruzioni del software mentale) o “programmazioni” che si sono ricevute da piccoli in famiglia. Si parla di una sorta di condizionamento, le cui fonti

Il denaro e la leggedell'attrazioneL'influenza del pensiero sul destino finanziario degli individui

DIFFICOLTÀ TEMPO

INTERMEDIO 10 MINUTI

Formatrice e Psicologa professio-nista ad indirizzo sistemico-rela-zionale. Laureata in Scienze Po-litiche all’Uni- versità degli Studi di Milano e in Psi- cologia all’U-niversità di Bergamo, ha svol-

to attività decennale all’interno di organizzazioni bancarie e nella For- mazione commerciale-com-portamen- tale per le reti dei promotori finanziari.

Raffaella Pizzi

71Gennaio - Marzo 2015

sono la famiglia, gli insegnanti, i media, la cultura di appartenenza, il contesto sociale..ecc.

I nostri pensieri e le nostre credenze provengono quindi dalla programma-zione che abbiamo ricevuto dalle espe-rienze del passato, per capire come que-sta programmazione mentale, influenzi i risultati che otteniamo nei vari ambi-ti pratici della nostra vita, consideriamo quello che ormai è chiaro a tutti coloro che si occupano di sviluppo personale e che le persone di successo fanno au-tonomamente sia che siano o no con-sapevoli. Questo può essere espresso in una formula:

La nostra programmazione interiore conduce ai pensieri, credenze, atteg-giamenti e questi alle decisioni da cui si originano dei comportamenti e delle azioni; le azioni determinano i risultati che otteniamo sul piano concreto.È evidente che se non siamo soddisfatti dei risultati dobbiamo cambiare i nostri pensieri, le nostre credenze. Il mondo esteriore è il riflesso del nostro mon-do interiore. La nostra realtà è la ma-nifestazione su un piano fisico del nostro mondo interiore (credenze, pensieri, convinzioni).

Ora andiamo ad interrogarci su quale sia la nostra programmazione sul dena-ro.Cerchiamo di ricordare cosa dicevano i nostri genitori in fatto di denaro e di ricchezza. Possono essere frasi come: “i soldi non fanno la felicità, metti da par-te i soldi perché non si sa mai, i ricchi sono avidi, bisogna lavorare duramente per fare denaro, non tutti possono es-sere ricchi, non è possibile essere ricco e anche buono, si fanno i soldi solo di-sonestamente per cui arricchirsi è male, la nostra famiglia è sempre stata capace di gestire bene il denaro e fare buoni af-fari…etc”.

Una persona per esempio, che da ra-gazzo ha sempre sentito il genitore dire “i soldi si guadagnano solo con fatica” avrà dentro di sé questa programma-zione, questa voce interna che gli dirà “farai tanta fatica per ottenere i soldi”. Questi penserà che sia normale faticare per guadagnare. Poi magari scoprirà che un suo collega ottiene lo stesso risultato ma in modo semplice e facile. Il lavoro che svolgono magari è lo stesso ma di-verse sono le rispettive “programmazio-ni mentali” sul successo.T. Harv Eker, nel suo libro “Secrets of the Millionaire Mind” racconta che, nonostante gli affari gli andassero bene, non riusciva mai a guadagnare soldi con i titoli che possedeva. Si ricordò che quando era giovane, vedeva spesso suo padre con il giornale in mano mentre leggeva la pagina finanziaria, battere il pugno sul tavolo e gridare “queste azio-

ni del cavolo” e poi inveire su tutto il sistema della finanza dicendo che c’era più probabilità a guadagnare dei soldi con le slot machine a Las Vegas che in-vestendo in borsa. L’autore si rese con-to che era programmato per fallire, pro-grammato per scegliere inconsciamente il titolo sbagliato, al prezzo sbagliato, al momento sbagliato. In quanto era pro-grammato per confermare a livello in-conscio il modello del denaro appreso dal padre che diceva “azioni del cavolo”, o meglio “non si può guadagnare con la borsa”. Una volta presa consapevolez-za di questo modello mentale limitan-te, ha dovuto prima distanziarsene e poi riprogrammarsi che invece poteva gua-dagnare anche dai titoli in borsa e cosi è stato. Sembra incredibile ma è cosi: quello che pensiamo condiziona quello che otteniamo!

Il nostro modello finanziario, anche

detto “intelligenza finanziaria”, è un

“programma". Possiamo

immaginarlo come un software della nostra

mente-computer che contiene tutte

le istruzioni in relazione al denaro

PSICOLOGIA E DECISIONI

PENSIERI

AZI NI

RISULTATI

DECISION

LEGGE DELL'ATTRAZIONESecondo la legge dell’attrazione il pensiero determina la nostra realtà, ogni essere uma-no può agire come un magnete in grado di attirare a sé tutte le situazioni e le cose materiali che pensa con sufficiente intensi-tà, secondo il principio riassunto dal motto “chiedi-credi-ricevi”

72 Gennaio - Marzo 2015

RIVISTA DI FORMAZIONE FINANZIARIAMy

Un’influenza molto forte è quindi, lega-ta all’atteggiamento o comportamento verso il denaro dei nostri genitori. Si è visto in generale che in fatto di denaro tendiamo ad essere identici a uno dei genitori o ad entrambi.E’interessante chiederci quando era-vamo ragazzi, i nostri genitori come si comportassero in fatto di denaro. Spen-devano troppo o lo sapevano gestire in modo parsimonioso? Erano degli abili investitori oppure non lo volevano in-vestire?Erano disposti a correre dei rischi op-pure erano dei conservatori?Ora guardate come questi modelli si riflettono sulla vostra vita finanziaria. Sulla vostra modalità di gestire il dena-ro. E rispondetevi alla domanda da un milione di dollari. Qual è il vostro

attuale modello di denaro e di succes-so e a quali risultati vi spinge?

I ricchi pensano in modo diverso dalle persone povere o dalla classe media! Sia-mo abituati a pensare che la ricchezza sia una questione di risorse già possedu-te o di contesto facilitante; certo questi fattori aiutano ma non sono tutto!Infatti, molte persone diventano ricche dal nulla, provenendo anche da fami-glie disagiate. Quello che fa la differen-za è’ il loro modo di pensare che fa loro attrarre più ricchezza, più benessere. Le persone con un destino finanziario di successo hanno uno specifico program-ma mentale che fa loro attrarre più si-tuazioni favorevoli (legge dell’attrazio-ne).

Eker, nel suo già citato testo sui segreti della mente milionaria, sostiene che in-nanzitutto le persone ricche pensino: io creo la mia vita. Le persone povere: la vita mi accade. L’autore è convinto che se volete creare ricchezza, è fondamen-tale essere convinti di avere in mano le redini della vostra vita, e in particolare della vostra vita finanziaria!I ricchi pensano di essere “artefici” del loro successo e si assumono la respon-sabilità di quello che accade nella vita, le persone povere si scelgono il ruolo di “vittima”.

Ritengo fondamentale precisare che intendo per poveri non solo econo-micamente, ma soprattutto nel mo-dello di pensiero limitante.

Le vittime incolpano l’economia, il go-verno, il mercato azionario, il loro da-tore di lavoro, il capo ufficio, i colleghi. È sempre qualcun altro o qualcos’altro che ha colpa.Le persone ricche pensano in grande. Le persone povere pensano in piccolo.Le persone ricche si concentrano sul-le opportunità/la possibile crescita. Le persone povere si concentrano sugli ostacoli/la possibile perdita.Le gente ricca si concentra su quello che vuole, mentre quella povera su quello che non vuole.

La legge universale o legge dell’attra-zione sostiene che ciò su cui ci concen-triamo si espande. L’ambito su cui con-centrate l’attenzione determina ciò che trovate nella vita. Concentratevi sulle opportunità e sono queste che trovere-te, concentratevi sugli ostacoli e farete molta fatica.I soldi sono energia. I pensieri sono energia, la nostra mente è un campo magnetico che attrae situazioni, eventi, persone, su cui focalizza l’attenzione. È la legge. La legge dell’attrazione inten-zionale.

Il proprio modello finanziario è composto in primo luogo dalle informazioni (le istruzioni del software mentale) o “programmazioni” che si sono ricevute da piccoli in famiglia

Il mondo esteriore è il riflesso del nostro mondo interiore. La nostra realtà è la manifestazione su un piano fisico del nostro mondo interiore (credenze, pensieri, convinzioni)

I ricchi pensano in modo diverso dalle

persone povere o dalla classe media!

Siamo abituati a pensare che la

ricchezza sia una questione di risorse

già possedute o di contesto facilitante;

certo questi fattori aiutano ma non

sono tutto!

+ -

RIVISTA DI FORMAZIONE FINANZIARIAMy

RIVISTA DI FORMAZIONE FINANZIARIAMy