Il fuoco segreto - cammino iniziatico nel Signore degli Anelli

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    Il fuoco segreto - cammino iniziatico nel Signore degli Anelli

    di Simon Grosjean pubblicato da http://www.centrostudilaruna.it

    Il Signore degli Anelli uno delle pi belle e raffinate opere della letteratura di tutti i tempi. In questo

    capolavoro, che trascende la semplicistica definizione di romanzo fantasy, lautore J.R.R. Tolkien

    riuscito mostrarci unesperienza di vita mitologica che scende in profondit nellanimo umano e ci d

    le chiavi di accesso per la via che porta alla Tradizione Primordiale. H.P. Lovecraft sosteneva che non

    era lo scrittore che inventava un mondo fantasy, ma era il mondo stesso che si manifestava attraverso

    le pagine degli scrittori pi arditi, degli scrittori che pi di altri riuscivano a portare sul piano pratico

    lImmaginazione Creativa (descrittaci dal Maestro Massimo Scaligero nel libro La Luce). Allo stesso

    modo, il mondo di Arda non frutto dellimmaginazione di un pazzoide scrittore inglese, ma una

    vera e propria descrizione di un mondo reale dipintoci per mezzo dellelegante penna di Tolkien.

    In uno splendido passo de Il Signore degli Anelli, che gi da adolescente mi aveva colpito per la sua

    spettacolarit e al tempo stesso profondit, Gandalf il Grigio affronta una creatura di Morgoth, un

    Balrog. La scena si svolge nelle profondit delle miniere di Moria, scavate dagli abili Nani, durante la

    disperata fuga della Compagnia inseguita ferocemente da una banda di Orchi e Troll. La scena resa

    pi adrenalinica ed inquietante da un sinistro e profondo suono di tamburi: dum, dum.

    Alla fine i nostri amici riescono a raggiungere il ponte di Khazad-dm, ma qui si rivela in tutta la sua

    mostruosit la fonte del suono cupo. E un Balrog, il Flagello di Durin, creatura corrotto da Morgoth

    che si era nascosta nelle pi oscure profondit delle Montagne Nebbiose per pi di cinque mila anni.

    Questa non una creatura che possa essere sconfitta da spade, frecce o asce, in questo caso servela vera forza di cui Gandalf portatore, la forza della magia derivata dalla sua connessione con lUno-

    Illuvatar: il Fuoco Segreto.

    Ecco come la penna di Tolkien ci descrive la terribile scena:

    Il Balrog giunse al ponte. Gandalf era in piedi al centro della sala e con la mano sinistra si

    appoggiava al bastone, mentre nella destra Glamdring scintillava, fredda e bianca. Il nemico si

    arrest nuovamente, fronteggiandolo, ed intorno ad esso lombra allung due grandi ali. Il

    Balrog schiocc la frusta, e le code scricchiarono e fischiarono. Del fuoco si sprigionava dalle

    sue narici: ma Gandalf rimase fermo e immobile.

    Non puoi passare, disse. Gli Orchetti tacquero, e si fece un silenzio di morte. Sono un

    servitore del Fuoco Segreto, e reggo la fiamma di Anor. Non puoi passare. A nulla ti servir il

    fuoco oscuro, fiamma di Udn. Torna nellOmbra! Non puoi passare .

    Come tutti sappiamo, il grigio stregone riesce a gettare limmonda creatura nel baratro, ma questa con

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    un impeto finale riesce a far scivolare Gandalf portandoselo nel pozzo senza fondo.

    Analizziamo un attimo quali parole usa Gandalf per sconfiggere il possente demone. Lo stregone si

    dice servitore del Fuoco Segreto e portatore della fiamma di Anor. Nelluniverso descrittoci da Tolkien i

    termini Fiamma di Anor, Fuoco Segreto o Fiamma Imperitura fanno riferimento a quellessenza

    donatrice di vita autonoma che solo Eru-Illuvatar possiede. Si dice infatti ne Il Simarillion:

    In questa Musica il Mondo fu cominciato giacch Illuvatar rese visibile il canto degli Ainur ed

    essi lo videro come una luce nelloscurit. E molti fra loro sinnamorarono della sua bellezza e

    della sua storia che videro cominciare e svolgersi come in una visione. Per questa ragione

    Illuvatar confer Essere alla loro visione e la colloc in mezzo al Vuoto, e il Fuoco Segreto fu

    inviato ad ardere nel cuore del Mondo; e questo fu chiamato E.

    E propriamente il Mondo che manifesto e il potere di manifestazione detenuto da Illuvatar che

    agisce tramite la fiamma di Anor. Una volta che un pensiero, una Musica stata alimentata dal Fuoco

    Segreto, questa prende vita e diventa cosa indipendente dallUno. Lunico legame che tiene unito la

    creatura al suo creatore il reciproco scambio di Amore puro che scorre tra i due enti, Amore che

    evidenzia la intrinseca unione e unicit dei due.

    NellAinulindale si narra di come Melkor, lAinu cattivo paragonabile al Loki della mitologia norrena,

    vag nel vuoto alla ricerca della Fiamma Imperitura per poter portare allEssere i propri pensieri, ma

    non la trov giacch questa si trova nel Cuore di Eru-Illuvatar.

    Gli Ainur non sono altro che parti definite di Eru-Illuvatar, come se fossero dei pezzettini stessi

    dellUno-Indefinito e in quanto tali sono sua diretta filiazione. A questo punto diventa evidentissimo il

    collegamento con la tradizione indoeuropea, o meglio Iperborea, che ci dice appunto che fu lUomo

    Cosmico, Purusha o Ymir, che diede vita agli di e dunque lEssere Umano legittimo creatore di

    divinit in quanto immagine manifesta di Purusha. Le Forze Divine, o Numina, non sono creatori di

    realt quanto piuttosto formatori di essa e lesperienza di Melkor ci insegna proprio questo. Gli Ainur

    cantarono una Musica che diede forma al mondo; ogni Ainu dotato di propria autonomia plasm a suo

    piacimento parte di questa creazione, ma fu Illuvatar stesso, possessore del Fuoco Segreto, che

    diede vita al Mondo portandolo nel reame della manifestazione.

    Qui lanalogia con lantica Tradizione ancora una volta sconvolgente. Infatti come analogo al

    concetto di Fiamma di Anor troviamo Agni, nella tradizione vedica, e Ignis, in quella latina. Nel mondo

    vedico si insegna infatti che Agni, un dio-non-dio, che d vita alla realt e che crea quel canale di

    comunicazione tra mondo umano e mondo divino. Senza Agni, che funge da vettore, ogni sacrificio

    risulta inutile in quanto sconnesso dal mondo delle forze divine ordinatrici.

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    Dopo questa necessaria precisazione su cosa si intende per Fuoco Segreto e su quale sia il suo

    significato esoterico-mitologico, ritorniamo ora ad analizzare lo scontro epico tra Gandalf il Grigio e il

    Balrog.

    Innanzi tutto va precisato che i Balrog erano originariamente dei Maiar, ovvero delle essenze divine

    gerarchicamente leggermente inferiori agli Ainur. Questi Maiar tuttavia vennero corrotti da Morgoth

    (ovvero Melkor) e presero dunque le sembianze di demoni di fuoco mutando nome in Balrog. Questo

    aspetto importante perch ancora una volta si ha la dimostrazione di come Melkor non possa in

    realt dare vita a nessuna creatura, ma come in realt possa soltanto riplasmarle corrompendone la

    natura fenomenica.

    In realt, si scoprir successivamente che anche Gandalf un Maia e che nella terra di Valinor, la

    terra degli di, portava il nome di Olorin:

    Sapiente sopra tutti i Maiar era Olorin. Anchegli dimorava in Lorien, ma le sue strade lo

    condussero spesso alla casa di Nienna, e da lei apprese piet e pazienza.

    Di Melian molto si narra nel Quenta Silmarillion. Ma di Olorin quel racconto non parla; bench

    amasse gli Elfi, infatti, egli si aggirava tra loro non visto oppure assumendo forma tale da

    sembrare uno di loro, ed essi non sapevano da dove provenissero le belle visioni o i consigli

    sapienti che egli metteva nei loro cuori. In epoche successive fu amico di tutti i Figli di Illuvatar

    e ed ebbe piet delle loro sofferenze; e chi lo ascoltava si risvegliava dalla disperazione,

    abbandonando le illusioni delloscurit.

    Dunque Gandalf originariamente era un vero e proprio Nume di potenza che, appresa la

    compassione dalla divinit a questo preposta (Nienna che muta il dolore in sapienza), si aggirava

    spargendo consigli a tutti i Figli di Illuvatar, ovvero a Elfi e a Uomini. Chi interessato ad approfondire

    la figura di Gandalf, trover sicuramente spunti interessanti sulla Rete.

    Lo scontro tra lo stregone e il Balrog, sua nemesi, avviene nella profondit delle miniere di Moria il cui

    nome rimanda per analogia alle tre Moire, divinit del fato nella mitologia greca e ci suggerisce

    dunque di come sia fatale e cruciale le vicende che si svolgono in queste miniere terribili ed oscure. Il

    fatto stesso che il tutto si svolga nelloscurit di una caverna profonda che giace nel cuore delle

    montagne ci suggerisce anche una loro valenza iniziatica, testimoniata da illustri tradizioni passate

    che videro numerosi iniziati avventurarsi nella profondit degli Inferi per trovare se stessi e diventare

    ci che veramente si . Sono troppi i personaggi mitologici che si avventurano negli antri bui alla

    ricerca di risposte per poterli citare tutti, due nomi illustri bastino al lettore colto: Ulisse ed Enea.

    Gandalf per tutto il viaggio ha tentennato scegliendo sempre altre strade piuttosto che le profondit

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    della terra perch in cuor suo sapeva che vi avrebbe trovato qualcosa di fatale e pauroso allo stesso

    tempo. Solo dopo che ogni altra alternativa era stata scartata la Compagnia scelse questa via che li

    porter nel cuore bruciante delle Montagne Nebbiose.

    Nel momento in cui lo stregone affronta il Balrog, in realt non fa che affrontare una parte di se

    stesso. Egli si batte con la sua controparte oscura ed infernale giacch il Balrog non che un Maia

    (come Gandalf) corrotto dal potere di Morgoth. Nellunione di queste due fiamme cos opposte e

    antitetiche Gandalf ritrover se stesso e verr instillato del Fato, verr rimandato indietro per

    adempiere al suo scopo sacrale: la sconfitta di Sauron.

    Cos ci racconta Tolkien:

    Caddi per molto tempo, riprese infine lentamente, come se riandare indietro con la mente

    gli fosse difficile. Caddi per molto tempo, e lui con me. Il suo fuoco mi avvolgeva. Avvampai.

    Poi precipitammo nelle acque profonde e tutto fu buio. Erano fredde come il mare della morte,

    e mi ghiacciarono quasi il cuore.

    Profondo labisso varcato dal Ponte di Durin, e nessuno mai lo ha misurato, disse Gimli.

    Tuttavia ha un fondo, al di l della luce e di ogni conoscenza, disse Gandalf. Ivi giunsi

    infine, nelle estreme fondamenta della pietra. E lui era ancora con me. Il suo fuoco era spento,

    ma ora si era tramutato in un essere di fango e melma, pi forte di un serpente strangolatore.

    Lottammo a lungo nelle profondit della viva terra, ove il tempo non esiste. Sempre mi

    afferrava e sempre io lo colpivo, e infine fugg attraverso oscure gallerie. Non erano state

    scavate dal popolo di Durin, Gimli figlio di Gloin. Gi, molto pi gi dei pi profondi scavi dei

    Nani, esseri senza nome rodono la terra. Persino Sauron non li conosce. Essi sono pi vecchi

    di lui. Adesso io ho camminato in quei luoghi, ma non narrer nulla che possa oscurare la luce

    del sole. Disperato comero, il mio nemico era lunica speranza che avessi, e lo inseguii

    afferrandogli le caviglie. Cos mi condusse dopo molto tempo nei segreti passaggi di Khazad-

    dm, che conosceva sin troppo bene. Poi continuammo a salire, sempre pi in alto, e

    giungemmo allInterminabile Scala [] Sinerpica dalla galleria pi profonda sino alla vetta

    pi alta, una spirale ininterrotta di molte migliaia di gradini che ascende sino alla Torre di

    Durin, scavata nella viva roccia di Zirakzil, la punta estrema di Dentargento.

    Ivi, in cima a Celebdil, vi era una solitaria finestra nella neve, e al di l di essa uno stretto

    spazio, che pareva un vertiginoso nido duccello rapace sovrastante le nebbie del mondo. Il

    sole vi scintillava con violenza, ma in basso ogni cosa era avvolta dalle nubi. Lui con un balzo

    fu allaperto, e nel momento in cui lo raggiunsi avvamp in nuove fiamme.

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    Un grande fumo sinnalz intorno a noi, vapori e foschie si sprigionarono. Il ghiaccio cadde

    come pioggia. Scaraventai gi il mio nemico, e lui precipitando dallalto infranse il fianco della

    montagna nel punto in cui cadde. Allora fui avvolto dalloscurit, errai fuori dal pensiero e dal

    tempo, e vagabondai lontano per sentieri che non menzioner.

    Infine fui rimandato nudo l dove loscurit mi aveva colto. E giacqui nudo in cima alla

    montagna. La torre dietro di me non era altro che polvere, e la finestra scomparsa; la scala in

    rovina soffocata dai massi arsi ed infranti. Ero solo, dimenticato, senza speranza di salvezza,

    sul duro corno del mondo. Ivi, supino, guardavo sopra di me le stelle compiere il loro ciclo, e

    ogni giorno era lungo come una vita terrena. Vago alle mie orecchie giungeva il rumore

    confuso di tutte le terre: il sorgere e il morire, il canto e il pianto, e il lento eterno gemito della

    pietra sotto il troppo pesante fardello. Cos infine mi trov Gwaihir, il Re dei Venti; mi prese

    con s e mi port via.

    Come il lettore attento avr gi notato, lesperienza di Gandalf unautentica esperienza misterica per

    nulla differente da quella che gli Iniziati dellantichit dovevano vivere per poter accedere ai Grandi

    Misteri. Per facilitare la comprensione prover a schematizzare lesperienza del nostro eroe

    analizzandone i passi salienti:

    1. Caddi per molto tempo Il suo fuoco mi avvolgeva : La discesa negli abissi dellanima

    una vera e propria caduta, una caduta che conduce lIniziato lontano dalla sorgente

    proiettandolo nelle pi basse sfere della materia. La caduta in s necessaria perch

    permette allanima di fare esperienza di s e in ultima analisi permette allUno-Assoluto di

    divenire. Questa discesa, testimoniata da tutte le tradizioni antiche, per Gandalf non avviene

    da sola, ma a lui si accompagna il Balrog. In questo interminabile abisso Gandalf si avvolge

    con la sua nemesi, i loro due Fuochi ardono e diventano un tuttuno. In questa fase non c

    differenza tra Gandalf il Grigio e il Balrog di fuoco, sono uniti come un sol essere.

    2. Precipitammo nelle acque profonde e tutto fu buio. Erano fredde come il mare della

    morte, e mi ghiacciarono quasi il cuore : Alla fine la discesa termina. La fine si trova in un

    mondo senza luce, senza calore dove ogni fiamma si spegne. E solo nel momento in cui ci si

    avvicina paurosamente alla distruzione della propria anima che si pu riscoprire la natura

    divina. E solo nel gelo pi profondo e pi terribile che si pu ritrovare la vera fiamma che arde

    nel nostro cuore. Questa la morte di Gandalf-Balrog.

    3. Il suo fuoco era spento, ma ora si era tramutato in un essere di fango e melma : La

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    fiamma che arde in seno al petto del demone non c pi in quanto il demone stesso cessa di

    esistere in quanto essere separato da Gandalf. Ci si trova in uno stato di non-dualismo. Nella

    caduta Gandalf ha compreso che in realt il Balrog un essere che vive dentro di s e quindi

    ora si tramutato in un essere di fango e melma, simboli di indifferenziata fertilit

    trasformatrice.

    4. Disperato comero, il mio nemico era lunica speranza che avessi: Gandalf perde il

    proprio Io, supera lattaccamento al s e diventa Assoluto. Vive in uno stato di non-tempo e di

    non-spazio. Lunico modo che ha per tornare nel mondo rigettarsi nel reame della dualit,

    nel samsara buddhista, e usa a proprio vantaggio il nemico stesso; la nemesi diventa unica

    salvezza.

    5. Sinerpica dalla galleria pi profonda sino alla vetta pi alta: La Scala Interminabile

    simbolo di ascesi. Gandalf ascende nuovamente al mondo per mezzo del demone e ritorna

    dunque nella realt manifesta.

    6.Il sole vi scintillava con violenza, ma in basso ogni cosa era avvolta dalle nubi:Giungono infine di nuovo nel mondo, ma non il mondo di prima che giace ai loro piedi

    avvolto nelle nubi e nella confusione. Il mondo in cui risorgono un mondo pieno di luce e di

    chiarore in cui il Sole, Fiamma di Amore, scintilla addirittura con violenza, ovvero con una

    forza talmente forte che per disabitudine gli sembra violenta. Ma il Sole scintillante indica

    anche che la Fiamma Imperitura, che arde nel petto dello stregone, ha riacquistato la sua

    vera essenza divina. E ci che i vedici chiamano la seconda nascita di Agni.

    7. Lui con un balzo fu allaperto, e nel momento in cui lo raggiunsi avvamp in nuove

    fiamme: Il ritorno al mondo della vita proietta di nuovo il Balrog in una dimensione esterna. Il

    dualismo del mondo manifesto si di nuovo estrinsecato e la Fiamma di Udn si riaccende. Il

    nemico interno diventa un essere esterno e pericoloso da affrontare. Ma dopo essere stato

    sconfitto nella dimensione interna, lesito dello scontro titanico gi segnato. E infatti

    8. Scaraventai gi il mio nemico Allora fui avvolto dalloscurit, errai fuori dal pensiero

    e dal tempo: Gandalf ora ritornato ad essere una creatura divina, con la piena

    consapevolezza interna di ci che veramente E. Dunque con un turbinare di fuoco e lampi

    sconfigge in poco tempo il nemico; vittorioso sulla Nemesi. Ha capito il suo demone, lha

    affrontato con determinazione, accettato per quello che (una parte di s), infine

    interiorizzato e quindi sconfitto. Limmane fatica della rinascita per lo lascia esausto ed inquesto momento che lui perde se stesso e rifiuta il proprio Io per ricongiungersi nuovamente

    con lAssoluto.

    9. Infine fui rimandato nudo l dove loscurit mi aveva colto Cos infine mi trov

    Gwaihir, il Re dei Venti; mi prese con s e mi port via : Tuttavia non aveva ancora

    completato il suo Fato e cos, come i Bodhisattva della tradizione orientale, decise di tornare

    nudo e rinato. Infine lo salva Gwaihir, il Signore delle Aquile, simbolo di potenza e di imperio

    regale.

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    Gandalf tornato come il Bianco, essere Iniziato che ha riscoperto la propria natura divina, essere

    che ha riacceso in s il Fuoco Segreto che guida ogni passo e brucia ogni nemico.

    Questo quanto ci insegna la terribile, seppur divina, esperienza dello Stregone Compassionevole.

    Tuttavia ora sento lesigenza di abbandonare per un attimo i panni dello studioso.

    Il mondo che mi circonda mi richiama e non si possono ignorare n il Dolore n lAmore emanati dalla

    Bellezza del nostro mondo. Vorrei fare una piccola proposta al lettore: TU che leggi queste parole fai

    propria lesperienza mitologica di Gandalf, trai dentro di TE la forza che ha condotto il Saggio a

    buttarsi nellabisso per affrontare il demone infernale, fatti guidare dalla Fiamma Imperitura che arde,

    anche se inconsapevolmente, nel tuo cuore. Apri il Cuore al mondo giacch esso necessita di TE;

    cos come Gandalf fu rimandato nudo nel mondo, cos TU non puoi abbandonarlo nel momento del

    massimo bisogno, ita est.

    Noi siamo i Figli di Illuvatar e in quanto tali dobbiamo cavalcare lattuale epoca di corruzione e

    ritrovare la via verso le Beate coste di Valinor, l ci attende la nostra vera natura, l ci attende la nostra

    essenza divina.

    Come fare questo? Seguendo lesempio di Gandalf; ovvero coltivando dentro di s la disciplina e laforza del Fuoco Segreto, ci che la tradizione vedica ci indica con il termine tapas di cui il compianto

    Pio Filippani Ronconi era Maestro dArte.

    Per aiutarci in questa Opera grandiosa, il mondo ci ha regalato tre splendidi gioielli. Tre magnifici

    tesori che Tolkien chiam Silmaril, ma il tempo finito e verr un altro momento per parlarne.

    di Simon Grosjean pubblicato da http://www.centrostudilaruna.it

    (segue ultimo IUS)

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