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Indicazioni per la Valutazione e la Riduzione del Rischio da Sovraccarico Biomeccanico
degli arti superiori nel Tessile
Dipartimento della Prevenzione U.F. Prevenzione Igiene e Sicurezza nei
Luoghi di Lavoro - Prato -
Il Rischio da Sovraccarico Biomeccanico degli arti superiori nel Tessile
1
Indicazioni per la Valutazione e la Riduzione del r ischio da SBAS
nel tessile
Obbligo della Valutazione dei rischi da movimenti r ipetitivi L’obbligo di valutare “tutti i rischi” già introdotto nel DLgs 626/94 nel 2002 (a seguito della sentenza della Commissione delle Comunità europee del 15 novembre 2001 C-49/00) è stato ribadito dal DLgs 81 del 2008 all’articolo 28 comma 1. Inoltre il Titolo VI ha reso più esplicita la necessità di valutare, insieme al rischio da movimentazione manuale dei carichi, anche quello da sovraccarico biomeccanico in generale, quindi anche per gli arti superiori, definendo (art. 167 lett. b) le patologie da sovraccarico biomeccanico come “patologie delle strutture osteoarticolari, muscolo tendinee e nervo vascolari ”. L’articolo 168 “obblighi del datore di lavoro” indica che devono essere adottate le misure organizzative necessarie , ed i mezzi appropriati , per ridurre al minimo il rischio presente. Inoltre al comma 3 rimanda all’Allegato XXXIII ed alle norme tecniche quali “criteri di riferimento”. Il richiamo alle norme tecniche è chiarito meglio dall’allegato XXXIII che richiama le norme della serie ISO 11228 relative rispettivamente alle attività di: sollevamento e trasporto (parte 1); traino e spinta (parte 2); movimentazione di carichi leggeri ad alta frequenza (parte 3).
Cos’è il rischio da sovraccarico biomeccanico degli arti superiori (di
seguito “SBAS”)?
È il rischio che deriva da attività svolte in modo ripetitivo specie se
effettuate velocemente, con adozione di posture incongrue e uso di
forza. A seconda del tipo di attività possono essere danneggiate le
strutture osteo-articolari tendinee e muscolari nervose e vascolari di
polso, gomito, spalla e dita.
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Il Rischio da Sovraccarico Biomeccanico degli arti superiori nel Tessile
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Tendinite della spalla (cuffia dei rotatori)
Sindrome del dito a scatto
Sindrome di De Quervain
Quali lavori presentano rischio da
SBAS?
I lavori organizzati a “catena di
montaggio”, ma anche quelli in cui la
sequenza dei movimenti può variare
ma vi è comunque una ripetizione
veloce e frequente di un certo tipo di
movimenti, come cassiere di
supermercato, addetti alle carrozzerie e
alle autofficine, eccetera.
Quali malattie ne possono derivare?
L’elenco è lungo; le patologie indicate sotto ne rappresentano solo una
parte. Le patologie più tipiche nell’esperienza pratese sono la
Sindrome da Tunnel Carpale e soprattutto la Tendinite della spalla.
Tendinite del bicipite
Epicondilite laterale e mediale Sindrome del tunnel carpale
Il Rischio da Sovraccarico Biomeccanico degli arti superiori nel Tessile
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Queste malattie sono riconosciute dall’I.N.A.I.L.?
Sì, il D.M. 9 aprile 2008 le ha incluse nell’elenco delle patologie da lavoro
riconosciute da I.N.A.I.L. Questo ne ha favorito l’emersione.
Quali sono i fattori che contribuiscono al
rischio?
I fattori principali che dovrebbero essere
sottoposti ad accurata valutazione da parte dei
datori di lavoro, sono:
- la durata dell’attività ripetitiva e la possibilità di
interruzioni, pause, alternanza con altre attività
senza impegno ripetitivo degli arti superiori;
- la frequenza: cioè il numero di “azioni
tecniche”1 eseguite dal lavoratore al minuto;
- l’esercizio di forza più o meno intensa in
alcune azioni;
- l’assunzione e il mantenimento di posizioni
“incongrue” di segmenti dell’arto superiore e
loro durata rispetto al tempo totale di lavoro
ripetitivo. “Posizioni incongrue” sono posizioni
estreme di articolazioni che comportano uno
sforzo innaturale per l’articolazione stessa;
- il grado di “stereotipia”: cioè la ripetizione
sempre uguale delle stesse azioni;
- l’eventuale presenza di altri fattori
complementari, quali freddo, presenza di
vibrazioni e altri.
1 Vedi spiegazione più avanti
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Il Rischio da Sovraccarico Biomeccanico degli arti superiori nel Tessile
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Come si analizzano questi fattori?
Determinare la durata dell’attività ciclica, l’eventuale presenza di
pause e la loro distribuzione ed efficacia per il reale recupero
funzionale del lavoratore, richiede una analisi attenta
dell’organizzazione del lavoro.
Per definire la frequenza e le altre caratteristiche delle attività ripetitive
normalmente si richiede, per ognuna, la registrazione di una breve
sequenza di attività, in modo da poter effettuare il conteggio al
rallentatore delle cosiddette “azioni tecniche”. L’“azione tecnica ” non
si identifica con il singolo movimento articolare ma con un complesso
di movimenti che permettono il compimento di una singola operazione
lavorativa. Ad esempio: prendere, deporre, tagliare, tirare ecc. Il
calcolo delle azioni tecniche è, secondo la norma ISO 11228-3 ed il
metodo OCRA, il punto di partenza per effettuare la valutazione del
rischio da SBAS. Un elenco delle “azioni tecniche” può essere trovato
ai riferimenti indicati sotto.
Un’osservazione attenta (meglio se fatta sul video del ciclo lavorativo)
è necessaria anche per individuare l’eventuale assunzione di posizioni
incongrue e la loro durata percentuale rispetto al tempo totale del
ciclo.
Attualmente sono presenti in letteratura numerosi strumenti che
applicano l’algoritmo previsto dalla norma tecnica ISO 11228 - 3 per
la valutazione del rischio da movimenti ripetitivi di bassi
carichi ad alta frequenza, semplificando così considerevolmente il
compito del datore di lavoro.
Il Comitato internazionale che presiede alla elaborazione delle norme
ISO ha emanato un documento tecnico, il “Technical Report ISO/TR
12295”, per facilitare l’applicazione delle norme della serie 11228
Il Rischio da Sovraccarico Biomeccanico degli arti superiori nel Tessile
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e della ISO 11226 (valutazione delle posture di lavoro statiche).
Inizia con due semplici check list: le “key questions” per
riconoscere le attività a rischio; il “first assessment” per
determinare se il rischio sia trascurabile o significativo. Seguono
modelli per la valutazione approfondita delle attività a rischio
significativo.
Tali modelli sono riprodotti da alcuni strumenti di calcolo,
rappresentati da fogli excel elaborati dalla EPM di Milano e
scaricabili gratuitamente dal sito di questa.
[“http://www.epmresearch.org/index.php?fl=2&op=mcs&id_cont=938&id
m=938&moi=938”].
L’unità di ricerca “Ergonomia della Postura e del Movimento” (EPM) è una struttura attivata dalla Fondazione Don Carlo Gnocchi ONLUS in stretta collaborazione con l’Università degli Studi di Milano e la Fondazione IRCCS Ospedale Maggiore Policlinico-Mangiagalli-Regina Elena di Milano.
Il tessile A Prato le patologie muscolo-scheletriche ammesse alla tutela
I.N.A.I.L. sono più del 50% delle malattie professionali
riconosciute, interessano in prevalenza gli arti superiori, e si
concentrano nell’edilizia e nel tessile.
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Il Rischio da Sovraccarico Biomeccanico degli arti superiori nel Tessile
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Nel tessile sono particolarmente interessate dal rischio di SBAS
tutte le attività dove i filati (fusi, rocche, cops, tops, bobine,
rocchetti ecc.) vengono ripetutamente movimentati per essere
caricati/ scaricati da macchine e/o cantre.
Il rischio aumenta quando i supporti si trovano ad altezze
superiori a 1,50 m e/o vengano effettuati nodi con una discreta
frequenza. L’elenco delle attività in questione comprende
filature, roccature, aspature, dipanature, binature, torciture,
orditure e produzione di tessuti a maglia.
Lo studio sulle roccature
Da fine 2013 a inizio 2016 la U.F.
Prevenzione Igiene Sicurezza Luoghi di
Lavoro di Prato ha condotto uno studio sul
rischio da movimenti ripetitivi nelle
roccature, lavorazione tipica del tessile
pratese, caratterizzata quasi
esclusivamente da tale rischio (oltre al
rumore presente in tutte le lavorazioni
tessili meccaniche).
Le lavorazioni che abbiamo osservato sono
rappresentate da: produzione di rocche a
partire da fusi, operazioni a servizio della
tintura in rocca e in matassa, ripasso da
rocca a rocca eventualmente corredato da
stribbiatura.
Il Rischio da Sovraccarico Biomeccanico degli arti superiori nel Tessile
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Per individuare le aziende da coinvolgere è stata fatta una query sull’archivio Info Camere: in totale (togliendo quelle risultate chiuse) sono state visitate 40 ditte. Si è utilizzata una scheda appositamente predisposta, composta di una parte generale sull’azienda e l’organizzazione generale dell’attività (comprese le procedure per movimentare materie prime e prodotti) e una parte specifica per ogni macchinario. I dati raccolti dalle schede confermano l’andamento irregolare dell’attività, con picchi in genere ai cambi di stagione, variabili però a seconda della “nicchia” produttiva in cui le lavorazioni sono inserite. I filati rappresentati con maggior frequenze sono risultati filati misto-lana, cotone e lino, acrilico, nylon, viscosa.
Da un’osservazione preliminare è emerso che la fase con il
numero maggiore di “azioni tecniche”, e con più varianti di
esecuzione, è la fase di carico delle macchine. È anche l’attività
che viene effettuata più spesso, dato che la formazione di una
rocca di media grandezza richiede l’impiego di più matasse/fusi.
I cicli di azioni durano in genere meno di un minuto: brevi riprese
video sono state sufficienti per effettuare successivamente
l’analisi dei movimenti ripetitivi eseguiti dai lavoratori.
Tipologie ricorrenti di macchinari e problematiche ergonomiche
- Le roccatrici a sviluppo
lineare manuali e semi-
automatiche richiedono il
carico manuale di fusi,
“tubettoni”, bobine o simili
(figura 1) su delle punte o
in cestelli di 5-6 alloggi per
i fusi più piccoli (figura 2).
Le altezze di lavoro sono Figura 1
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Il Rischio da Sovraccarico Biomeccanico degli arti superiori nel Tessile
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Figura 3
favorevoli per le braccia (30 cm in media le “punte”, 75 cm i
cesti), ma altezze di 30 cm
da terra possono creare
problemi posturali agli
addetti.
Dato il lungo fronte su cui
deve essere effettuato il
carico assumono particolare
rilievo le modalità con cui
viene effettuato il trasporto
del materiale.
Inoltre spesso è presente una barra superiore ad altezza di 180
cm circa con una scanalatura o delle punte per ospitare il
deposito dei coni vuoti (figure 1,2 e 3).
- Nelle roccatrici a sviluppo
lineare completamente
automatiche anche il carico
dei fusi è automatizzato.
In questo caso abbiamo
constatato che le attività
ripetitive sono comunque
presenti, legate ad altre fasi
di lavoro, come la disposizione ordinata sui pancali delle rocche
prodotte ed il confezionamento dei pancali stessi.
- Le roccatrici a cestello, dotate di un “cesto” rotondo con
numerosi alloggiamenti per i fusi (figura 4), sono utilizzate per
lavorare articoli di basso peso e quindi a rapido consumo.
Figura 2
Il Rischio da Sovraccarico Biomeccanico degli arti superiori nel Tessile
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Figura 4
Figura 5
L’attività è semplice e veloce; viene
svolta ad un’altezza favorevole (120
cm c.ca in media) ma comporta per
entrambi gli arti una frequenza di
azioni nettamente maggiore rispetto
agli altri macchinari. Inoltre, per lo
più viene anche effettuata in
maniera continua e con poche
interruzioni per tutta la durata del
turno di lavoro.
- Nelle dipanature, l”aspo” è installato ad un’altezza decisamente
sfavorevole (figura 5), anche se il braccio mobile ne permette un
modesto abbassamento durante la fase di carico, in ogni caso a
non meno di 140-150 cm da terra. In aggiunta al fattore
sfavorevole dell’altezza, la
sistemazione delle matasse
richiede un’attività
prolungata e complicata
talvolta con esercizio di forza
per l’apertura e chiusura
delle razze.
Frequenza, tempi di lavoro, pause
In alcune lavorazioni il consumo del materiale è rapido e le
macchine devono essere frequentemente alimentate: ne
consegue che i tempi di recupero sono tendenzialmente scarsi.
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Il Rischio da Sovraccarico Biomeccanico degli arti superiori nel Tessile
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Presa palmare con deviazione dorsale del polso
Presa palmare
Dita a pinch
Altri tipi di macchine (tipicamente le rettilinee) invece vengono
caricate e poi avviate, e durante il loro funzionamento gli addetti
(se non sono impegnati presso altre macchine) in genere
sorvegliano la lavorazione. In questo caso il fattore determinante
per l’impegno degli arti superiori è la frequenza degli interventi
richiesti da rotture o inceppamenti del filato (azioni sulla
macchina e effettuazione di nodi).
Tipi di presa e fattori complementari
Un fattore di rischio ubiquitario è costituito dai tipi di presa (pinch
e presa palmare) utilizzati per fare i nodi e per afferrare rocche,
fusi, cops, bobine ecc.
Tra i fattori complementari che determinano un aumento del
rischio vanno ricordati i lavori di precisione (passaggi del filato,
nodi ecc.)
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Il Rischio da Sovraccarico Biomeccanico degli arti superiori nel Tessile
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Misure da adottare
Valutazione dei Rischi
Dopo l’analisi e valutazione dei rischi e l’indicazione delle misure
di Prevenzione già adottate (art. 28 comma 2 lett. a e b, D.lgs
81/08), il Documento di Valutazione dei Rischi deve contenere le
misure di miglioramento da intraprendere (c.2 lett c). Tali
misure1 non necessariamente devono essere messe in atto
nell’immediato, ma possono essere programmate nel tempo: ad
esempio una azienda può prevedere di sostituire dei macchinari
o individuare attrezzature per migliorare l’ergonomia entro una
certa scadenza utile a studiare la migliore soluzione possibile.
L’importante è che siano definiti il programma e la persona che
è responsabile della sua attuazione. Questa persona deve avere
le capacità tecniche ed i necessari poteri (comma 2 lettere d, e)
Sorveglianza Sanitaria
In presenza di rischi significativi per la salute, il datore di lavoro
ha l’obbligo di attivare la Sorveglianza Sanitaria attraverso il
medico competente aziendale.
La sorveglianza sanitaria deve essere mirata ai rischi e questo
deve risultare chiaramente dal Protocollo Sanitario redatto dal
medico.
Ad esempio una visita medica mirata al rischio di SBAS deve
includere una anamnesi specifica (senza aspettare che sia il
lavoratore a riferire disagi o dolore), ed un esame accurato della
funzionalità degli arti superiori.
1 escluse eliminazioni di eventuali violazioni, che si suppongono già attuate
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Il Rischio da Sovraccarico Biomeccanico degli arti superiori nel Tessile
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La sorveglianza sanitaria è una misura di prevenzione, anche
se secondaria: serve cioè a rivelare le patologie da lavoro
appena si manifestano per evitare che si aggravino. A questo
scopo il medico dovrà individuare, in collaborazione con
l’azienda, mansioni alternative o modifiche alla mansione che
permettano di ridurre l’esposizione al rischio.
Formazione
Si ricorda che i lavoratori devono ricevere una formazione
obbligatoria (art. 37 DLgs 81/08). Nel comparto tessile per
qualsiasi azienda questa in base all’ Accordo Stato Regioni del
21.12.2011 va effettuata una formazione di 16 ore (4 di
formazione generale e 12 di formazione specifica).
NOTA: sia la formazione dei lavoratori sia la sorveglianza
sanitaria sono adempimenti obbligatori di per sé, e pertanto non
possono essere considerati come “misure di miglioramento”.
Interventi di miglioramento
Possono essere misure tecniche e/o organizzative e/o
procedurali che permettono di ridurre il rischio per tutti i
lavoratori, con particolare attenzione a quelli “ipersuscettibili”.
Il Rischio da Sovraccarico Biomeccanico degli arti superiori nel Tessile
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Figura 6
Ricordiamo che in caso di indagine per malattia professionale
poter dimostrare di aver adottato delle misure per ridurre il
rischio alleggerisce considerevolmente la responsabilità del
datore di lavoro, specialmente se sono state anche previste, in
collaborazione col medico competente, procedure per ricollocare
temporaneamente o permanentemente i lavoratori con
patologie, o modificare la loro attività (ad esempio introducendo
più pause) in modo da evitarne il peggioramento.
Di seguito si riportano alcune proposte utili per ridurre le criticità
emerse nelle roccature, ma generalizzabili a tutte le aziende che
lavorano filati. Ci fa piacere ricordare che alcuni suggerimenti
provengono direttamente da “buone prassi” incontrate durante i
sopralluoghi.
- TRASPORTO MATERIALE: si dovrebbe evitare il trasporto del
materiale “a bracciate” da contenitori posti a distanza. Davanti
alle macchine deve esserci spazio sufficiente per permettere il
passaggio di carrellini su ruote. I carrelli dovrebbero essere
preferibilmente di materiale leggero (figura 6), non troppo grandi
e con ruote ben funzionanti.
Meglio ancora se la
macchina è predisposta con
binari (figura 7) per lo
scorrimento dei carrelli (a
patto che questi non
diventino fonte di inciampo).
Da preferire carrelli dotati di
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Il Rischio da Sovraccarico Biomeccanico degli arti superiori nel Tessile
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Figura 8
Figura 7
fondo mobile (grazie ad
una “molla a pressione”
sotto al pianale di carico)
in modo da evitare
all’operatore di doversi
chinare per prendere il
materiale sul fondo.
Dovrebbe essere posta
attenzione affinché non si
aggiungano rischi da movimentazione manuale dei carichi (ad
esempio trasporto o svuotamento di casse) che si ripercuotono
anche sul rischio da SBAS.
- ALTEZZA SUPPORTI DI ALIMENTAZIONE : i supporti di
alimentazione devono essere posti ad un’altezza favorevole. Va
evitato l’appoggio delle rocche in terra (o poco sopra)
sovraccaricante per la
schiena.
Andrebbe abbandonata
anche l’abitudine di
poggiare dei coni di
riserva sui supporti posti
ad altezze superiori a
120-140 cm: qualora le
macchine siano già
predisposte in questo modo, tali supporti non dovrebbero in
linea di massima essere utilizzati, salvo casi di particolare
urgenza. In alternativa si può ricorrere all’uso di pedane fisse o
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Figura 9 Figura 10
mobili, per consentire ai lavoratori di raggiungere senza
eccessivo sforzo zone di lavoro poste ad altezze maggiori.
Opportuno è anche ridurre il peso degli elementi collocati a
maggiore altezza.
- LEVE e altri meccanismi: devono essere regolarmente
controllati per garantirne l’azionamento senza sforzi.
- PAUSE: le attività che si svolgono per “fasi” consentono quasi
sempre dei momenti di recupero /inattività degli arti superiori.
Per quanto riguarda le attività che si svolgono in continuo
dovrebbero essere istituzionalizzate brevi pause.
- ELIMINARE OVE POSSIBILE le ATTIVITA’ RIPETITIVE :
l’adozione di macchine automatiche sarebbe sicuramente la
soluzione migliore; ma è necessario che le possibilità offerte
dall’automazione siano sfruttate al meglio: per esempio lo
scarico automatico delle rocche talvolta non viene usato per
mancanza di spazio. Inoltre quando viene utilizzato lo scarico
automatico, quasi sempre le rocche vengono scaricate alla
rinfusa in cassoni (figura 9), da dove devono essere prelevate
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Il Rischio da Sovraccarico Biomeccanico degli arti superiori nel Tessile
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per essere riposte ordinatamente in strati su pancali o in casse:
l’attività ripetitiva eliminata viene così reintrodotta. Esistono
attrezzature da collegare alla macchina in grado di deporre
ordinatamente le rocche già al momento dello scarico (fig 9), di
cui pertanto è consigliabile dotare se possibile le roccatrici
automatiche.
L’attività del servizio Prevenzione e Igiene sui Luoghi di Lavoro:
Vigilanza
I progetti di lavoro della Unità Funzionale di Prevenzione Igiene
Sicurezza sul Lavoro (U.F. P.I.S.L.L.) derivano dagli indirizzi
Regionali e Nazionali. Il Piano Strategico Regionale (di cui alla
DGRT 151/2016) contiene Piani per i vari Comparti toscani, tra
cui il Tessile.
Per il Tessile parte degli interventi sono dedicati alla
prevenzione degli infortuni più gravi e frequenti, ma è previsto
anche l’inizio di interventi di vigilanza a campione sul rischio da
sovraccarico biomeccanico, associato alla verifica della
congruità della Sorveglianza Sanitaria con la Valutazione dei
rischi.
Assistenza
Il Punto di ascolto su salute e sicurezza (PASS) è uno sportello
di informazione e assistenza gratuito dedicato a datori di lavoro,
RLS, lavoratori, RSPP, medici competenti, e altri soggetti aventi
interesse, disponibile su appuntamento due volte la settimana;
l'appuntamento può essere preso per telefono o per email.
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Si ringraziano gli operatori che hanno reso possibile la realizzazione del
progetto: Carmelo Attardo, Francesca Cama, Vito Cascarano, Andrea Cittadino,
Claudio Coletta, Nicola Donnabella, Rocco Ippedico, Aimone Liotta, Gennaro
Mancini, Silvia Martella, Elenora Polcri, Paolo Rossetti, Pietro Soda, Federico
Straffi.
Testo a cura di: Dr.ssa Beatrice Senese e di Enrico Chiorazzo.
Revisione a cura di: Dr. Luigi Mauro e Mauro Abbarchi.
Impaginazione e grafica a cura di Mauro Abbarchi ed Enrico Chiorazzo.
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151
Per informazioni ed assistenza rivolgersi a:
P.A.S.S. Punto di Ascolto su Salute e Sicurezza della
U.F. PISLL del Dipartimento della Prevenzione
Presidio di Prato
Via Lavarone n. 3/5 - Prato (PO)
Per Appuntamenti Chiamare: Tel. 0574 805513
0574 805516 0574 805517 0574 805521
email: sportellomicroimprese@usl4.toscana.it
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