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INFEZIONI DELLE VIE RESPIRATORIE

Malattie infettive dell’apparato respiratorioAlte vie respiratorie:RiniteSinusiteFaringotonsillitiEpiglottitiLaringitiOtite esternaOtite media acutaMedie vie respiratorie:laringetracheabronchiBasse vie respiratorie:polmoni

Infezioni delle alte vie respiratorie• S’intende uno stato morboso sostenuto dauna (o più) specie batteriche patogenepreponderanti sulla flora microbicaresidente e normalmente presente.• L’isolamento del germe patogeno deveessere sempre correlato con i segni clinicidi malattia, perché esistono i portatori saniasintomatici per ognuno delle speciebatteriche coinvolte.

Infezioni delle alte vie respiratorieUna gran parte delle prescrizioni di antibioticiavviene per malattie dell’apparato respiratorio.La metà delle prescrizioni di antibiotici nelleinfezioni comunitarie sono inappropriate.Sup. > al 60% per le infezioni delle vie respiratorie.Il 70% di antibiotici nel caso di faringotonsilliti e rinosinusiti.

Infezioni delle alte vie respiratorieL’impatto che queste malattie hanno sia intermini di :1) impegno professionale (alto n° diconsultazioni e problemi gestionali perdivergenze con l’aspettativa del paziente)2) ricadute economiche.3) aumento dell’insorgere di resistenza agliantibiotici

MECCANISMI DIFESA ASPECIFICIClearanceclearance nasaleclearance tracheobronchialeclearance alveolareSecrezionirivestimento tracheobronchiale (muco)rivestimento alveolare (surfattante)lisozimainterferonecomplementoDifese cellularinon fagocitarieepitelio delle vie aereeepitelio respiratorio terminalefagocitariofagociti ematici (monociti, PMN).fagociti tissutali (macrofagi alveolari)Difese biochimicheenzimi antiproteoliticiantiossidanti

MECCANISMI DI DIFESA SPECIFICIRisposte immuni mediate da anticorpiImmunoglobuline sericheImmunoglobuline secretorie

Risposte immuni cellulo-mediateMediata da linfocitiCitotossicità cellulare diretta

RiniteLa rinite è un processo infiammatorio cheinteressa la mucosa delle cavità nasali e puòessere acuta (raffreddore) o cronica.Le riniti acute sono quasi sempre di originevirale.Il contagio avviene per contatto diretto tra ilmalato e il soggetto sano per mezzo dellegoccioline emesse con starnuti e colpi di tosse.La contagiosità è massima nel primo giorno dimalattia.

Il più comune processo infettivo a carico della cavità nasale è il raffreddoreVirus: RhinovirusCoronavirusVirus influenzaliVirus parainfluenzaliRSVVirus CoxsackieVirus ECHOAdenovirusBatteri: possono dare complicazioni come otiti e sinusiti.Miceti: Rhinosporidium seeberi

• Durante il picco di malattia, concentrazionidi 500-1000 virioni per ml sono presentinelle secrezioni nasali.• Il virus si replica nella mucosa nasale, lecellule infettate rilasciano istamina,bradichinina e interleuchine responsabilidel naso che cola.• L’immunità è tipo specifica e dura qualcheanno.

Clinica:• I sintomi del raffreddore comune causati dalrhinovirus sono indistinguibili da quellicausati da altri patogeni respiratori virali• Picchi di malattia in 3-4 gg.• Tosse e sintomi persistono per 7-10gg.

Nel comune raffreddore, dopo 1-3 giornidi incubazione, il paziente avverte:• malessere generale• starnuti• rinorrea (secrezione mucosa dal naso)• ostruzione delle vie aeree nasali• incapacità di percepire gli odori(anosmia)

• Le cavità nasali sono piene di secrezionifluide e trasparenti• Nei giorni successivi le secrezionipossono divenire purulente (dense emaleodoranti) nel caso in cui sisovrapponga un’infezione batterica• In assenza di complicanze invece ilraffreddore comune si risolvespontaneamente nel giro di 4-5 giorni

La rinite cronica è il più delle voltesecondaria ad altre patologie delle cavitànasali, come le sinusiti, la deviazione delsetto nasale e la presenza di uningrossamento delle adenoidi.La rinite allergica, inizialmente limitata auna serie di episodi acuti, con il tempo puòdiventare cronica. Viene scatenatadall’esposizione a sostanze cui il soggettoè allergico (allergeni), quali pollini, alimenti(uova, latte, bevande, etc) o sostanzepresenti nell’ambiente di vita o di lavoro.

SINUSITEClassificazione della sinusite sulla base della duratadella malattiaAcuta – fino a 4 settimaneSubacuta – da 4 a 12 settimaneRicorrente (acuta) – almeno 4 episodi/anno, con risoluzione completafra gli episodiCronica – ›12 settimane

La sinusite è l'infiammazione della mucosa cheriveste particolari cavità ossee situate nelmassiccio facciale: i seni paranasali.• Seni mascellari• Seni etmoidali• Seni frontali• Seni sfenoidaliTali cavità sono in comunicazione con le fossenasali e possono quindi infiammarsi per le stessecause che determinano la rinite.La sinusite può cronicizzare quando causata da batteri.

Sintomi di Sinusite• febbre• mal di testa• rinorrea• tosse catarrale irritante• edema periorbitale• secrezione mucopurulenta

Nell’insorgenza delle sinusiti si riconoscono3 diversi aspetti patogenetici:a) ostruzione degli osti di comunicazione(fattori sistemici, locali,meccanici)b) difetti del trasporto mucociliare (infezionivirali)c) alterazioni qualititative e quantitative del muco

INFEZIONI DELLE ALTE VIE RESPIRATORIE

SINUSITE (paranasale)Il 5-10% delle Infezioni Virali Respiratorie Superiori(in media 6-8 raffreddori/anno) sono complicate dasinusite acutaSintomi persistenti possono suggerire la diagnosi disinusite (>10 gg sinusite acuta; > 30 gg sinusitecronica)Il tipo di scolo nasale non è caratteristico e la tossedeve essere presente durante il giorno e spesso peggiora di notteFebbre > 39°C e scolo nasale purulento suggerisconoun’infezione secondaria batterica dei seni paranasali

I microrganismi arrivano ai seni mascellari per estensione dai processi infettivi dentaliLa scarsa vascolarizzazione dei seniparanasali rende molto difficilel'eradicazione dei germi responsabili anche mediante una terapia antibiotica, tanto da rendere necessario, in alcuni casi, l'intervento chirurgico.

Rinosinusite cronicaS. pneumoniae 10-25%H. influenzae 30-50%M. catarrhalis 2-5%Flora batterica mista, composta dabatteri aerobi, oltre al trio suddetto, enterobatteri,S.aureus, sia da anaerobi obbligati come il Bacteroides edil FusobacteriumNei soggetti immunodepressi si può isolare P.aeruginosa, L. pneumophila, K. pneumoniae, Serratia marcescens, Aspergillus spp. e Candida spp.

Infezioni delle alte vie respiratorie• L’esecuzione di un esame colturale al fine diidentificare l’agente patogeno non è realizzabile nella pratica clinica sia per i lunghi tempi di attesa per la rispostasia per la non alta attendibilità dell’esame stesso (facile inquinamento del prelievo)sia per l’invasività della modalità del prelievo(puntura dei seni paranasali)

Quali miceti?Varie forme di sinusite fungina:Sinusite fungina invasivaSinusite fungina localizzataMicetomaSinusite fungina allergicaAspergillus, Mucor, Rhizopus, Fusarium,Psuodallescherichia boydii, Alternaria,Bipolaris,Curvularia,

Rinosinusite• La scelta dell’antibiotico da utilizzare nella sinusite acuta o cronicacostituisce uno dei compiti più difficili e impegnativi che sipresentano quotidianamente allo specialista.• Prima di pensare all’impiego di un qualunque farmaco antibatterico,è necessario sospettare in maniera fondata che il quadro clinicoosservato sia dovuto ad una infezione batterica. La terapia empiricasi dovrà basare su criteri:• Anamnestici• Epidemiologici• Clinici• Laboratorio di Microbiologia

Faringite: E’ un processo infiammatoriodel faringe, ipofaringe, ugola e tonsille,che può essere causato da virus obatteri. Interessa prevalentemente ibambini di 5-15 anni.Il contagio avviene per via aerea, oattraverso le goccioline di Flugge.Periodo d’incubazione di 2-4 gg.Faringite streptococcica: Strep.β gruppo Aesantema centripeto (scarlattina), enantema (lingua a fragola). Malattia reumatica (prot M)

TAMPONE FARINGEO• Significato diagnostico• Le indagini microbiologiche su essudato (o tampone) faringeo sono di norma indirizzatealla ricerca di• Streptococcus pyogenes ( Streptococco beta-emolitico di gruppo A), per diagnosi difaringotonsillite o ricerca di portatori.• Tale ricerca è giustificata dalla responsabilità eziologica di Streptococcus pyogenes neldeterminare la malattia reumatica.• Altre ricerche sono effettuate su richiesta specifica:• - Neisseria meningitidis, in pazienti affetti da sospetta meningite meningococcica oloro conviventi;• - Corynebacterium dyphtheriae, in caso di sospetta difterite o per accertare lo stato diportatore;• - faringite sintomatica in pazienti (o partner sessuali di pazienti) affetti da gonorrea(Neisseria gonorrhoeae);• - lieviti, nel mughetto o candidosi orofaringea, resistente a terapie antimicotichemirate;• - angina di Vincent (Borrelia vincentii e Fusobacterium spp.);• - faringotonsillite da altri possibili agenti batterici (Streptococchi di gruppo C e G oppureArcanobacterium haemolyticum);• - ricerche mirate per ricerca di colonizzanti (di dubbia efficacia, se non nell’ambito distudi specifici).

Modalità di prelievoEseguire il tampone faringeo a digiuno. La stimolazione delfaringe potrebbe indurre il riflesso del vomito.Rivolgere il paziente verso una sorgente luminosa, pervisualizzare la sede del prelievo;2) Spingere la lingua in basso con un abbassalingua;3) Strisciare “energicamente” il tampone tra i pilastritonsillari, premendo sulle cripte tonsillari; senzatoccare la lingua, le arcate dentarie, il velopendulo e lepareti laterali del cavo orale.4) Assicurasi che il tampone si imbibisca del materiale .Riporre il tampone nel contenitore con l’apposito terreno di trasporto.

Strofinare il tampone su entrambele tonsille o fosse tonsillari,

orofaringe e nasofaringe posteriore

QUESITO DIAGNOSTICO• Il quesito diagnostico che ci si pone è quello didistinguere fra una faringite virale, ed unafaringotonsillite streptococcica• Solo il tampone faringeo permette una diagnosi certadi infezione streptococcica• La mancata conferma di un’etiologia streptococcicadeve indirizzare il medico a non usare antibiotici

EPIGLOTTITEInfiammazione dell’epiglottideColpisce i bambini, in concomitanza ad una infezione virale (H.influenzae tipo B nell’85%)Il quadro inizia con:• febbre• ansietà• estensione del collo nel tentativo di aprire le vie aeree.L’epiglottide appare ingrossata e arrossata.

EpiglottitiColpiscono i bambini soprattutto le forme più gravi a piùelevato rischio di soffocamento per ostruzione dell’orifiziodel laringe da parte di una epiglottide edematosa.Difficoltà respiratorie, disturbi di deglutizione e fonazione e lafebbre.Agenti eziologici:• Haemophylus tipo b (bambini 2- 5 anni)• S. pneumoniae• S. pyogenes• S. aureus• H. parainfluenzae• N. meningitidis• C. diphtheriae

LARINGITEInfiammazione del laringe, causata principalmente da virusSegni clinici:• abbassamento della voce• bruciore• afonia• croup• febbre

CARATTERISTICHE CLINICHE DELLALARINGITE- stridore- suono stridente prevalentemente inspiratorio- raucedine dovuta ad infiammazione delle corde vocali- tosse abbaiante tipo “leone marino”

LARINGITI:La forma più grave della laringite è il croup atto ad indicare una tosse aspra per infiammazione del laringe.Il croup può richiedere una intubazione tracheale o la tracheotomia.I virus sono la causa più comune di laringite.Il processo si può estendere anche alla trachea (laringotracheite) e ai bronchi (laringobronchite).

I virus causa di laringiti sono:Virus parainfluenzali di tipo 1 (50% dei casi)Virus influenzali (tipi A e B)AdenovirusRSVRhinovirusCoronavirusVirus echoVirus coxsackieHPV

I batteri responsabili di laringite sono:• S. pyogenes• C. diphteriae• Haemophilus influenzae tipo b• M. catarrhalis

BRONCHITEInfiammazione mucosa bronchiale

secondaria a infezione acuta vie respiratorie superiori

Agenti eziologici delle infezioni acute dell’alberotracheobronchiale:Virus:• Rhinovirus• Coronavirus• Virus parainfluenzali• Virus influenzali• RSV• Adenovirus• Virus del Morbillo• HSV

Batteri responsabili di tracheobronchiti:• B. pertussis (bambini 1°anno di età)• B. parapertussis• C. pneumoniae• C. diphteriae• H. influenzae• M. pneumoniae• N. asteroides• S. aureus• S. pneumoniae• S. pyogenes

• Le bronchiti croniche producono danni a caricodell’albero bronchiale. Tra le cause lesive vi è ilfumo, l’inquinamento atmosferico, la TBC cronica,e nei soggetti con fibrosi cistica, l’eccessivaproduzione di muco.• La bronchite cronica è soggetta a riacutizzazionidovute a:• virus respiratori,• ceppi acapsulati di H. influenzae e S. pneumoniae• M. catarrhalis,• C. pneumoniae,• P. aeruginosa nella fibrosi cistica.

• Le bronchiti croniche producono danni a caricodell’albero bronchiale. Tra le cause lesive vi è ilfumo, l’inquinamento atmosferico, la TBC cronica,e nei soggetti con fibrosi cistica, l’eccessivaproduzione di muco.• La bronchite cronica è soggetta a riacutizzazionidovute a:• virus respiratori,• ceppi acapsulati di H. influenzae e S. pneumoniae• M. catarrhalis,• C. pneumoniae,• P. aeruginosa nella fibrosi cistica.

La bronchiolite inizia con una rinite,faringite, tachipnea e difficoltàrespiratorie, responsabili di ipossiemia.Otite media e congiuntivite possono farparte del quadro. Facile è l’estensione apolmonite interstiziale.

• Le POLMONITI e le Broncopolmonitirappresentano ancora oggi (in epocaantibiotica) una delle principali causedi morte soprattutto nelle etàestreme della vita

POLMONITEInfezione acuta del parenchima polmonare distale ai bronchioli terminali, associata ad evidenza clinicae radiologica di addensamento di aree polmonari

Polmonite acuta• E’ una infezione del parenchima polmonareL’insorgenza è caratterizzata da : malessere, febbreingravescente, oppure può essere improvvisa conbrividi (pneumococcica)• Il sintomo principale è la tosse• Negli adulti la tosse diviene produttiva con la formazionedell’escreato (consta di materiale purulento più omeno ricco di PMN negli alveoli e nei bronchioli)• Segni di alterazione degli scambi gassosi alveolari dovutialla presenza dell’essudato sono:– la dispnea,– una alta frequenza respiratoria– cianosi

Broncopolmonite:• detta anche polmonite a focolaio in quanto caratterizzata da focolai broncopneumonici che hanno come centro un piccolo bronco. I focolai possono essere in n° variabile, disseminati oconfluenti.• L’essudato può essere di varia natura:– catarrale– fibrinoso– emorragico– purulento

Polmonite lobare, o franca lobareInteressa un intero lobo polmonare e perché si svolge secondo cicli ben definiti (S. pneumoniae).

Stadi della polmonite lobarea) 12-24 ore dopo l’inalazione si ha lo stadio della congestioneb) Dopo 2-3 giorni si ha lo stadiodell’epatizzazione rossac) Dopo 3-4 giorni si ha lo stadiodell’epatizzazione grigiad) Dopo 4-5 giorni stadio dellarisoluzione

Polmonite cronica• Ha un inizio insidioso che può duraresettimane o mesi.• I sintomi iniziali sono:– febbre– brividi–malessere– tosse– perdita di peso– perdita dell’appetito– insonnia– sudorazioni notturne

Tosse ed escreato possono essere il primoindizio che si tratta di una malattia polmonare.Sputo ematico (emottisi)DispneaDolore toracico compaiono in seguito.

Può esserci distruzione del parenchimapolmonare con conseguente formazione diascessi o cavità comunicanti con l’alberobronchiale.

Classificazione delle polmonitiCriterio CriterioEtiologico IstopatologicoVirali InterstizialeBatteriche AlveolareMicotiche Alveolo- interstizialeProtozoarie NecrotizzanteElmintiche

Età Acquisizione Stato immunitario< 1 anno In Comunità HIV+1 – 5 anni Nosocomiale Neoplasie5 – 15 anni Tossicodipendenza15 – 60 anni Diabete mellito> 60 anni

Criterio epidemiologico

• Polmoniti acquisite in comunità: piùcomuni in soggetti nonimmunodepressi• Polmoniti negli anziani: gravitàpotenziata da comorbilità,sintomatologia atipica• Polmoniti acquisite in ospedale onosocomiali: esordio a 48 ore o piùdal ricovero o dall’intubazioneendotracheale

PolmonitiBatteri, virus, protozoi e miceti arrivano al parenchima polmonare perinalazione di germi esogeni dall’ambiente o da altri individui.POLMONITE DA ASPIRAZIONE (polmonite ab ingestis) di germi presenti nel cavo oraleCondizioni predisponenti:- perdita di coscienza- disturbi neurologici che compromettano la deglutizione- disturbi disfagici- vomito,- endoscopia- intubazione tracheale- Attraverso gli alveoli per estensione e/o interstizioRara è la forma ematica.

PATOGENESIMeccanismi di difesa contro l’infezionepolmonare operanti nelle vie aeree superiori:• Filtrazione dell’aria• Angolatura delle vie aeree• Meccanismi riflessi (tosse, starnuto)Il tratto respiratorio inferiorenormalmente è sterile

PATOGENESIMeccanismi di difesa contro l’infezionepolmonare operanti nelle vie aereeinferiori:• Clearance muco-ciliare• Fattori cellulari: macrofago alveolare, leucociti polimorfonucleati• Mediatori: citochine

Fattori di rischio • età• fumo di sigaretta• patologia concomitante• infezioni pregresse del trattorespiratorio superiore• immunosoppressione sistemica(diabete, corticosteroidi, HIV)• fattori potenzianti l’aspirazione

Fattori di rischio per polmonitenosocomiale• Fattori dell’ospite (età, BPCO, precedenteuso di antibiotici, sedazione, malattieneuromuscolari)• Infezioni ospedaliere crociate• Colonizzazione orofaringea e gastricaanormale• Scarsa nutrizione• Aspirazione (posizione supina, sondinonasogastrico, intubazione)• Intubazione endotracheale

Polmonite atipicaUna forma di polmonite con aspetti clinici e radiografici differenti rispetto a quelli della polmonite lobare franca pneumococcica.

Principali agenti responsabili di polmonite atipicaMycoplasma pneumoniaeChlamydia psittaciChlamydia pneumoniaeCoxiella burnetiiFrancisella tularensisLegionella pneumophilaVirus come influenza A e B,Parainfluenzae, adenovirus e RSV

Diagnosi differenziale tra POLMONITE

TIPICA ATIPICAStoria clinica Esordio rapido con febbre Subdola ( oltre 5

alta e brividi 5-7 giorni)

Radiologia Intralveolare InterstizialeEs. obiettivoConsolidamento sempre spesso

presente presenteEscreato Purulento e rugginoso MucoideEtà Ogni età AdolescentiDolore pleurico Frequente RaroConta leucocitaria Aumentata ( PMN³ 12.000 Normale o leggermente

mm3) aumentata

VIRUS INFLUENZALI

ORTHOMYXOVIRUS•virioni pleiomorfi•RNA frammentato a polarità negativa•tipi A,B,CInfluenza virus (patogeno per l’uomo)

Forma rotondeggiante pleomorfa avente un diametro di 80-120nm.•Con frequenza si osservano virioni a forma filamentosa.•Il virione è costituito da un genoma di 7 o 8 segmenti di RNA a singola elica di p.m.circa5x106 daltons a polarità negativa.•Capside a simmetria elicoidale.•La nucleo proteina è racchiusa da una membrana pericapsidica costituita da una struttura proteica interna, detta proteina matrice, aderente ad un doppio strato lipidico esterno che contiene due tipi di protezioni glicoproteiche radiali di diversa struttura e attività biologica: l’emagglutinina e la neuraminidasi.

L’INFLUENZA NELL’UOMO L’influenza è una malattia epidemica a rapida diffusione. Nei secoli passati sono state fatte drammatiche descrizioni di epidemie influenzali, le cui cause sono state attribuite di volta in volta all’“influenza delle stelle” (sec.XVI) e all’“influenza del freddo”(sec.XVIII), a significare sin da allora le caratteristiche più salienti di queste epidemie: la periodicità di comparsa più breve rispetto alle altre malattie epidemiche (2-4 anni) il picco massimo di contagiosità e recrudescenza nei mesi freddi. La ricerca scientifica dell’agente eziologico della malattia fu avviata da Pfeiffer durante la pandemia del 1890. Isolò, da soggetti ammalati un batterio. Erroneamente ritenne essere l’agente della malattia e perciò lo classificò con il nome di Haemophilus influenzae.

Influenza e sindromi influenzaliL’infezione con virus influenzale può essere associata a sindromi cliniche molto simili a quelle di altri virus respiratori o agenti infettanti.•Influenza (vera)–influenza virus A –influenza virus B–influenza virus C•Patologie respiratorie caratterizzate da –Febbre –Sintomatologia sistemica

TRASMISSIONE • AEROSOL – 100,000 - 1,000,000 VIRIONI PER GOCCIOLINA • 18-72 ORE DI INCUBAZIONE • SECREZIONI -L’infezione si trasmette per contagio interumano attraverso secrezioni respiratorie di individui infetti. -Il virus viene trasmesso facilmente per aerosol (è relativamente stabile) e bastano poche particelle virali per iniziare l’infezione.

•Patogenesi e manifestazioni cliniche •-Si ritiene che il virus riesca a superare il muco delle secrezioni respiratorie ad opera della proteina NA, in grado di rimuovere l’acido sialico presente nelle glicoproteine del muco. •-Il virus replica nella mucosa respiratoria causando rapida necrosi delle cellule delle vie respiratorie superiori, della trachea e dei bronchi. •-Il periodo di incubazione è piuttosto breve (1-3 giorni) e normalmente la sintomatologia scompare dopo 1-7 giorni anche se il virus può essere rilasciato anche più a lungo. -Clinicamente si manifesta a carico delle prime vie respiratorie con una tracheite acuta, con lesioni e distruzione dell’epitelio ciliato da parte del virus. -La sintomatologia legata alla sindrome influenzale è caratterizzata da febbre (38-40 C), brividi, dolori generalizzati, cefalea, tosse, fotofobia, prostrazione e anoressia. SINTOMI Febbre Mal di testa Mialgie Tosse Rinite Sintomatologia oculare

Patogenesi e manifestazioni cliniche (ii)-La sintomatologia è sistemica nonostante l’infezione sia localizzata solo all’apparato respiratorio, a causa del rilascio in circolo di importanti mediatori dell’infiammazione (pirogeni endogeni:IL-1,IL-6,TNFalfa).-L’influenza presenta comunque un ampio spettro nelle manifestazioni cliniche, come per molte altre malattie.-La sindrome è solitamente autolimitante e benigna.-La più importante complicanza è la broncopolmonite batterica mentre è più rara la polmonite primaria da virus influenzale.

CLINICA•La malattia negli adulti è generalmente autolimitante ma può causare gravi infezioni dell’apparato respiratorio con importanti complicazioni.•Gravità in particolari condizioni o particolari categorie di soggetti: –BAMBINI–ANZIANI–IMMUNOCOMPROMESSI–PATOLOGIE CARDIOCIRCOLATORIE E POLMONARI PREESISTENTI–DONNE IN GRAVIDANZA

COMPLICANZE POLMONARI•LARINGITE DIFTERICA (BAMBINI) •POLMONITE VIRALE•INFEZIONI BATTERICHEStreptococcus pneumoniaeStaphlyococcus aureusHemophilus influenzae

COMPLICANZE EXTRA POLMONARI•miosite (rara, > in bambini, > con tipo B) •complicazioni cardiache (miocarditi)•insufficienza renale•sindromi neurologiche varie (encefalite, sindrome di Reye, etc.)

DIAGNOSI•ISOLAMENTOSECREZIONI NASALI, ESCREATOCOLTURE CELLULARI COLTURE IN UOVA•SIEROLOGIA

ANTICORPI FISSANTI IL COMPLEMENTOANTICORPI INIBENTI L’EMOAGGLUTINAZIONE•TEST RAPIDI (QuikVue influenza test)•ELISA•IMMUNOFLUORESCENZA•PCR

VIRUS INFLUENZALETipoA: Infetta gli uomini e altri animali-malattia più severa-causa regolarmente epidemie-può causare pandemie

TipoB: Infetta solo gli uomini-causa epidemie ma la malattia è meno severa

Epidemiologia-Le infezioni da virus influenzale sono diffuse in tutto il mondo e rappresentano una delle cause maggiori delle affezioni delle vie respiratorie.–Uno degli aspetti più importanti di questa infezione è l’estrema variabilità antigenica del virus.-La variabilità riguarda soprattutto le proteine HA e NA.-Relativamente alla presenza di differenti HA e NA, i virus influenzali di tipo A sono suddivisi in sottotipi sierologicamente distinti. 15 differenti tipi di emagglutinina (HA) 9 differenti tipi di neuraminidasi (NA)

IDENTIFICAZIONE DEI VIRUS INFLUENZALI

ANTIGENIC DRIFTDeriva antigenica•Accumulo di mutazioni puntiformi in HA & NA–Virus a RNA •Leggera alterazione della struttura primaria e quindi possibile alterazione della struttura terziaria e antigenicità.•Selezione sotto pressione del sistema immunitario•La risposta anticorpale potrebbe non essere efficiente a lungo•Outbreaks sporadici, epidemie limitate

ANTIGENIC SHIFT Spostamento antigenico•“nuove” HA o NA•Variazione antigenica drastica dovuta a riassortimento, sostituzione di segmenti di RNA di diversi virus di tipo A (animali)•Anticorpi pre-esistenti non proteggono•Possibilità di pandemie

Antigenic shift (spostamento antigenico)

•Favorito dalla presenza di un genoma segmentato•In presenza di una infezione ad opera di due diversi virus influenzali è possibile che durante l’assemblaggio delle rispettive progenie si verifichi un riassortimento genomico con lo scambio ad esempio di HA e NA.•Si ha comparsa di un nuovo virus circolante se il nuovo virus ha capacità infettante e se ha un vantaggio selettivo.•La popolazione risulta sprovvista di anticorpi•Facile trasmissibilitàpandemia

Serbatoi dell’influenza virus A

I virus influenzali si legano con l’emoagglutinina all’acidosialico (acido5-N-acetilneuraminicooNANA) terminale degli oligosaccaridi delle glicoproteine e dei glicolipidi presenti sulla membrana cellulare. I virus influenzali A umani si legano potenzialmente all’acido sialico che presenta un legame α2,6 con la molecola oligosaccaridica (acido5-N-acetilneuraminico-α2,6-galattoso). I virus influenzali A aviari si legano preferenzialmente all’acido sialico che presenta un legame α2,3(acido5-N-acetilneuraminico-α2,3-galattoso). Sulla superficie delle cellule delle mucose respiratorie umane c’è una presenza quasi esclusiva di acido sialico con legame α2,6. Sulla superficie delle cellule mucose degli uccelli i residui terminali di acido sialico presentano nella maggioranza dei casi, un legame α2,3. Quindi difficoltà da parte dei virus aviari ad infettare direttamente l’uomo.

Il maiale possiede i recettori sia per l’influenza aviaria che per quella umana: può rappresentare la specie in cui può avvenire il riassortimento genomico. Ma la diretta infezione dell’uomo da parte di virus aviari (ad esH5N1) indica che il maiale non sia sempre coinvolto nella trasmissione interspecie

WHY DO WE NOT HAVE INFLUENZA B PANDEMICS? •so far no shifts have been recorded•no animal reservoir known

Il maiale possiede i recettori sia per l’influenza aviaria che per quella umana: può rappresentare la specie in cui può avvenire il riassortimento genomico.Ma la diretta infezione dell’uomo da parte di virus aviari (ad esH5N1) indica che il maiale non sia sempre coinvolto nella trasmissione interspecie

VRSpneumovirus fam. Paramyxovirus

ssRNA-

polmoniti

ADENOVIRUSvirus nudi, icosaedrici, dsDNA

TRASMISSIONE: via respiratoria, via oro-fecale

Corynebacerium diphtheriaebacillo aerobio, G+,tossina

membrane, ostruzione danno cardiaco

Bordetella pertussiscocco-bacillo G-

Mycobacterium tubercolosisbacillo alcool-acido resistente

fattore cordalecrescita, virulenza,

sopravvivenza intracellulareinfezione cronica

polmonite in tubercolosi 2°

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