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8/19/2019 La Primavera_Sinestesia
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Prof.ssa Cristina Galizia www.arringo.wordpress.com
LA PRIMAVERA NELLA POESIAMETAFORE, SIMILITUDINI, PERSONIFICAZIONI E SINESTESIE
Leggi queste poesie e riconosci le figure retoriche studiate (metafore, similitudini,personificazioni):
Sottolinea nei testi le metafore, personificazioni, similitudini presenti e spiegane a voce il
valore espressivo:
PASSA MARZOPassa marzoAttenti, bambini,la mano al cappello:c’è marzo che passa,
che urla, che spazza,che gioca monelloper strade e giardini…Attenti, bambini!E ride, quel matto!E l’occhio vi strizza.Si china su un fiorecon tenero amore…poi, lesto, una bizza:disfà quel che ha fatto.E ride, quel matto!E sempre combinascherzetti e pasticci:
sparpaglia il bucatodisteso sul prato,scompiglia i bei ricci,le nubi trascina…scherzetti combina.Ma quando di serail cielo si ammantadi un rosso di fuoco,fermandosi un pocovi guarda e vi canta:“Or vien primavera”Poi va, nella sera. (Adriano Caramellino)
MARZO
A marzo, il solicellofa tanto di cappelloe viene in pompa, fuori,
stendendo sete e ori.Una bellezza! Chiaroper tutto, il grande faroriaccende; e somigliaun’allegra famigliala siepe, il campo e l’ortoA un tratto, tutto è smorto:un vento strapazzoneti mangia in un bocconequella famiglia allegra.Geme la terra negrae canta il funeralecon un bigio piviale.
Ma la mattina appresso,dice il sole: “E’ permesso?” (Lina Campanini)
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Ora leggiamo questa altra poesia:
PRIMAVERA
Il sole batte, con le dita d'oro,alle finestre. Uno squittìo sottileè sui tetti. Nell'orto la fontana
ricomincia a cantare. È primavera.
La chiesa, in alto, con le croci accesei monti immensi con le cime rosa,le strade bianche con gli sfondi blu.
È primavera. È primavera.
Il cielo spiega gli arazzi delle nubi al vento.L'albero gemma. Verzica la terra.
Nel cortile la pergola è fiorita.Ai balconi: le donne in vesti chiare.
Il mare ha un riso azzurro e un brivido di seta.
Giuseppe Villaròel
Notiamo che il poeta usa espressioni particolari: squittìo sottile, il mare ha un riso azzurroe un brivido di seta.
PASSA MARZOPassa marzoAttenti, bambini,la mano al cappello:c’è marzo che passa,che urla, che spazza,che gioca monelloper strade e giardini…Attenti, bambini!E ride, quel matto!E l’occhio vi strizza.Si china su un fiorecon tenero amore…poi, lesto, una bizza:disfà quel che ha fatto.E ride, quel matto!
E sempre combinascherzetti e pasticci:sparpaglia il bucatodisteso sul prato,scompiglia i bei ricci,le nubi trascina…scherzetti combina.Ma quando di serail cielo si ammantadi un rosso di fuoco,fermandosi un pocovi guarda e vi canta:“Or vien primavera”Poi va, nella sera. (Adriano Caramellino)
MARZO
A marzo, il solicellofa tanto di cappelloe viene in pompa, fuori,stendendo sete e ori.Una bellezza! Chiaroper tutto, il grande faroriaccende; e somigliaun’allegra famigliala siepe, il campo e l’ortoA un tratto, tutto è smorto:un vento strapazzoneti mangia in un bocconequella famiglia allegra.Geme la terra negra
e canta il funeralecon un bigio piviale.Ma la mattina appresso,dice il sole: “E’ permesso?” (Lina Campanini)
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Sono sinestesie (< greco syn-, “insieme” e aisthánestai, “percepire”).
Analizziamo:
Possiamo quindi analizzare la poesia, individuando anche le sinestesie:
PRIMAVERA
Il sole batte, con le dita d'oro,alle finestre. Uno squittìo sottileè sui tetti. Nell'orto la fontanaricomincia a cantare. È primavera.
La chiesa, in alto, con le croci accesei monti immensi con le cime rosa,le strade bianche con gli sfondi blu.È primavera. È primavera.
Il cielo spiega gli arazzi delle nubi al vento.L'albero gemma. Verzica la terra.Nel cortile la pergola è fiorita.
Ai balconi: le donne in vesti chiare.
Il mare ha un riso azzurro e un brivido di seta.
Giuseppe Villaròel
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