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L’ANALISI DEI MARGINI E DEGLI INDICI DI BILANCIO
Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale
Economia aziendale, bilancio, business plan
Anno accademico 2016/2017
Prof. Antonio StaffaProf. Mario Venezia
Analisi della Gestione Aziendale
Analisi consuntive Analisi prospettiche
BudgetProgrammazione
Analisi di bilancio
Analisi degli indiciRiclassificazione fonti
e impieghi
Fabbisogno di fondi e loro copertura
Situazione economica finanziaria
patrimoniale
INDICI DI COMPOSIZIONE PATRIMONIALE
Indice di rigidità degli impieghi
Indice di elasticità degli impieghi
Incidenza del capitale proprio
Indice di indebitamento
Attivo immobilizzato / Capitale investito
Attivo circolante / Capitale investito
Mezzi propri / capitale Investito
(Passività correnti + Passività consolidate) / Capitale Investito
MARGINI E INDICI DI SOLIDITA’ PATRIMONIALELa modalità di finanziamento degli impieghi a medio/lungo termine
Il principio fondamentale della correlazione tra impieghi e fonti:
Il tempo di scadenza delle fonti deve essere sincronizzato con il tempo diricupero degli impieghi
Quindi, in particolare:
• Gli impieghi “a medio/lungo termine” (attivo fisso) dovrebbero essere finanziati prevalentemente con fonti “a medio/lungo” (mezzi propri e passività consolidate)
• Gli impieghi “a breve” (attivo circolante) dovrebbero essere finanziati prevalentemente con fonti a breve (passività correnti)
MARGINI E INDICI DI SOLIDITA’
Margine primario di struttura
Quoziente primario di struttura
Margine secondario di struttura
Quoziente secondario di struttura
Mezzi propri – Attivo immobilizzato
Mezzi propri / Attivo immobilizzato
(Mezzi propri + Passività consolidate) – Attivo immobilizzato
(Mezzi propri + Passività consolidate) / Attivo immobilizzato
In relazione al finanziamento delle immobilizzazioni
ANALISI PER MARGINIMargine di struttura primario
Attivo immobilizzatoPatrimonio netto
STATO PATRIMONIALE RICLASSIFICATO
MARGINE DI STRUTTURA PRIMARIO
Patrimonio netto – Attivo immobilizzato
ANALISI PER MARGINIMargine di struttura
STATO PATRIMONIALE RICLASSIFICATO
MARGINE DI STRUTTURA
Capitale circolante lordo –Passivo corrente – passivo
consolidato
Scorte
Liquidità immediate
Liquidità differite
Passivo corrente
Passivo consolidato
Cap
ital
e ci
rco
lan
te lo
rdo
ANALISI PER MARGINIMargine di struttura
Attivo immobilizzatoPatrimonio netto
STATO PATRIMONIALE RICLASSIFICATO
SITUAZIONE PATOLOGICA MARGINE DI STRUTTURA
NEGATIVO
Passivo corrente
MARGINI E INDICI DI SOLVIBILITA’
Margine di disponibilità o Capitale circolante netto
Quoziente di disponibilità
Margine di tesoreria
Quoziente di tesoreria
Attivo circolante – Passività correnti
Attivo circolante / Passività correnti
(Liquidità immediate + liquidità differite) – Passività correnti
(Liquidità immediate + liquidità differite) / Passività correnti
MARGINI E INDICI DI SOLVIBILITA’ PATRIMONIALE
Condizione per la solvibilità: Liquidità Immediate + entrate di breve periodo – uscite di breve periodo > 0
I quozienti ed i margini di disponibilità e di tesoreria esprimono i flussi di cassa attesi per il periodo sulla base della “situazione in essere”.Non tengono conto, però:- della dinamica temporale di tali flussi lungo il periodo considerato;- dei flussi connessi alle operazioni della “gestione ulteriore”.
ANALISI PER MARGINICapitale circolante netto
STATO PATRIMONIALE RICLASSIFICATO
Capitale circolante netto
Attivo corrente – Passivo corrente
Scorte
Liquidità immediate
Liquidità differitePassivo corrente
ANALISI PER MARGINICapitale circolante netto
STATO PATRIMONIALE RICLASSIFICATO
Situazione patologica: capitale circolante netto negativo
Scorte
Liquidità immediate
Liquidità differitePassivo corrente
ANALISI PER MARGINIMargine di tesoreria
STATO PATRIMONIALE RICLASSIFICATO
Margine di tesoreria
Liquidità immediate + liquidità differite – passivo corrente
Liquidità immediate
Liquidità differitePassivo corrente
Situazione accettabile
ANALISI PER MARGINI
Attivo Immobilizzato Patrimonio netto
Passivo Corrente
IMPIEGHI FONTI
Margine di struttura e Capitale circolante netto positivi
Liquidità differite
Liquidità immediate
Scorte
Mar
gin
e d
i str
utt
ura
Cap
ital
e ci
rco
lan
te n
etto
ANALISI PER MARGINI
Attivo Immobilizzato Patrimonio netto
Passivo Corrente
IMPIEGHI FONTI
Margine di struttura negativo e Capitale circolante netto positivo
Liquidità differite
Liquidità immediate
Scorte
Mar
gin
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ura
Cap
ital
e ci
rco
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etto
ANALISI PER MARGINI
Attivo Immobilizzato Patrimonio netto
Passivo Corrente
IMPIEGHI FONTI
Margine di struttura e Capitale circolante netto negativi
Liquidità differite
Liquidità immediate
Scorte
Mar
gin
e d
i str
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ura
Cap
ital
e ci
rco
lan
te n
etto
ANALISI PER MARGINI
Positivo NegativoPo
siti
voN
egat
ivo
Mar
gin
e d
i str
utt
ura
Capitale circolante netto
SITUAZIONE OTTIMALE
SCARSA SOLIDITA’ PATRIMONIALE ESTREMO PERICOLO
NON POSSIBILE
ANALISI PER MARGINI
Positivo NegativoPo
siti
voN
egat
ivo
Mar
gin
e d
i str
utt
ura
Margine di tesoreria
SITUAZIONE OTTIMALE
SCARSA SOLIDITA’ PATRIMONIALE SITUAZIONE PERICOLOSA
PROBLEMI DI LIQUIDITA’
ANALISI PER MARGINI
Positivo NegativoPo
siti
voN
egat
ivo
Mar
gin
e d
i tes
ore
ria
Capitale circolante netto
SITUAZIONE OTTIMALE
SCARSA LIQUIDITA’ SITUAZIONE CRITICA
NON POSSIBILE
ANALISI PER INDICIALTRI INDICI DI INDEBITAMENTO
Grado di copertura immobilizzazioni con fonti durevoli
Grado di copertura immobilizzazioni con capitale proprio
Grado di indipendenza finanziaria
Valore ottimale > 1
Valore ottimale intorno ad 1
Valore da sorvegliare < 2/3
Valore rischioso < 1/3
Valore ottimale > 0,5
Valore accettabile > 0,25
PATRIMONIO NETTO + PASSIVO CONSOLIDATO
ATTIVO IMMOBILIZZATO
ATTIVO IMMOBILIZZATO
PATRIMONIO NETTO
PASSIVO CONSOLIDATO + PASSIVO CORRENTE
PATRIMONIO NETTO
ANALISI DEL CIRCOLANTEGli indici di disponibilità e tesoreria permettono di comprendere solo in parte la situazionefinanziaria dell’azienda nel breve periodo.
Il calcolo degli indici di rotazione del capitale circolante netto (CCN) mira ad indagare le velocità ditrasformazione in forma liquida delle singole classi di valori dell’attivo circolante e la velocità diestinzione delle passività correnti.
Si tratta di indagare i tempi medi con i quali si succedono i flussi finanziari legati ai cicli gestionalicorrenti di acquisto – trasformazione – vendita.
Tali flussi sono legati a:• Pagamento dei costi relativi all’acquisizione deifattori produttivi correnti;• Incasso dei ricavi relativi alle vendite.
ANALISI DEL CIRCOLANTEMAGAZZINO
Indice di rotazione del magazzino
Durata media delle scorte
Costo del venduto
Scorte medie di periodo
Rimanenze iniziali + acquisti –rimanenze finali
(Rimanenze iniziali + rimanenze finali) / 2
Scorte medie di periodo
Costo del venduto
Giorni dell’anno 365
ANALISI DEL CIRCOLANTECREDITI COMMERCIALI
Indice di rotazione dei crediti commerciali
Durata media dei crediti commerciali
Ricavi di periodo
Crediti commerciali medi
Ricavi di periodo
(crediti iniziali + crediti finali) / 2
Crediti commerciali medi
Ricavi di periodo
Giorni dell’anno 365
ANALISI DEL CIRCOLANTEDEBITI COMMERCIALI
Indice di rotazione dei debiti commerciali
Durata media dei debiti commerciali
Acquisti
Debiti vs. fornitori medi
Acquisti di periodo
(debiti v/fornitori iniziali + debiti v/fornitori finali) / 2
Debiti v. fornitori medi
Acquisti
Giorni dell’anno 365
ANALISI DEL CIRCOLANTECICLO DEL CIRCOLANTE
Il ciclo del circolante è il tempo che intercorre dal momento del pagamento dei fattori produttivi almomento dell’incasso dei ricavi ottenuti con le vendite.
Un ciclo del circolante positivo comporta un fabbisogno da finanziare in quanto l’incasso dei crediti èsuccessivo al pagamento dei debiti.
Un ciclo del circolante negativo comporta un’eccedenza da investire in quanto l’incasso dei crediti èprecedente al pagamento dei debiti.
Ciclo del circolante:Giorni medi
giacenza scorteGiorni medi incasso
creditiGiorni medi
pagamento debiti
INDICI DI REDDITIVITA’
ROE (Return on Equity): redditività del capitale proprio
ROI (Return on Investments): redditività del capitale investito
ROS (Return on Sales): redditività delle vendite
Valore ottimale = tasso di rendimento titoli di stato + inflazione + rischio del settore
REDDITO NETTO
PATRIMONIO NETTO
CAPITALE INVESTITO
REDDITO OPERATIVO
TOTALE RICAVI
REDDITO OPERATIVO
INDICI DI REDDITIVITA’SCOMPOSIZIONE DEL ROI
ROI RO
CI
RO
Totale ricavi CI
Totale ricavi
ROSCI
Totale ricavi
Rotazione capitale investito
INDICI DI REDDITIVITA’
INCIDENZA DELLA GESTIONE NON CARATTERISTICA
RAPPORTO DI INDEBITAMENTO
ROD (Return on Debts): costo medio fonti di terzi
REDDITO NETTO
REDDITO OPERATIVO
PATRIMONIO NETTO
CAPITALE INVESTITO
PASSIVO CONSOLIDATO + PASSIVO CORRENTE
ONERI FINANZIARINB: vanno considerate solole fonti di finanziamentoonerose
INDICI DI REDDITIVITA’SCOMPOSIZIONE DEL ROE
ROE RN
PN
RO
ROI Rapporto di indebitamento
CI PN
CI RN
RO
Incidenza gestione non caratteristica
LEVA FINANZIARIA
Passivo consolidato Passivo corrente
Patrimonio netto
Aumentare l’indebitamento può provocare un incremento del ROE e quindi della redditività del capitale investito(effetto leva).L’analisi della leva finanziaria permette dunque di stabilire quando l’aumento dei debiti può determinare unincremento degli utili.
LEVA FINANZIARIA
In via semplificata si può sostenere che:
RN = RO – oneri finanziari (tuttavia si dovrebbe parlare di reddito ante imposte)
Ma RO può essere scritto anche così:
RO = ROI x CI (Infatti ROI = RO / CI)
Sapendo che il capitale investito è uguale alla somma di tutte le passività e del patrimonio netto, e sostituendo quindi al posto di CI la formula (Pcorr+Pcons+PN) si ottiene:
RO = ROI x (Pcorr+Pcons+PN)
LEVA FINANZIARIA
Al contempo gli oneri finanziari (OF) possono essere scritti anche così:
OF = ROD x (Pcorr + Pcons) ; [infatti ROD = OF / (Pcorr + Pcons)]
Sostituendo queste espressioni nella prima formula RN = RO – OF avremo che:
RN = ROI x (Pcorr+Pcons+PN) – ROD x (Pcorr+Pcons)
Dividendo questa espressione per patrimonio netto (PN) otteniamo:
RN / PN = ROI x 𝑃𝑐𝑜𝑟𝑟+𝑃𝑐𝑜𝑛𝑠+𝑃𝑁
𝑃𝑁– ROD x
𝑃𝑐𝑜𝑟𝑟+𝑃𝑐𝑜𝑛𝑠
𝑃𝑁
LEVA FINANZIARIA
A seguire otteniamo:
ROE = 𝑅𝑂𝐼∗𝑃𝑐𝑜𝑟𝑟
𝑃𝑁+ 𝑅𝑂𝐼∗𝑃𝑐𝑜𝑛𝑠
𝑃𝑁+ 𝑅𝑂𝐼∗𝑃𝑁
𝑃𝑁- ROD x
𝑃𝑐𝑜𝑟𝑟+𝑃𝑐𝑜𝑛𝑠
𝑃𝑁
A seguire:
ROE = ROI x 𝑃𝑐𝑜𝑟𝑟+𝑃𝑐𝑜𝑛𝑠
𝑃𝑁+ ROI - ROD x
𝑃𝑐𝑜𝑟𝑟+𝑃𝑐𝑜𝑛𝑠
𝑃𝑁
Mettendo in evidenza 𝑃𝑐𝑜𝑟𝑟+𝑃𝑐𝑜𝑛𝑠
𝑃𝑁avremo:
ROE = ROI + 𝑃𝑐𝑜𝑟𝑟+𝑃𝑐𝑜𝑛𝑠
𝑃𝑁x (ROI – ROD)
LEVA FINANZIARIA
ROE = ROI + 𝑃𝑐𝑜𝑟𝑟+𝑃𝑐𝑜𝑛𝑠
𝑃𝑁x (ROI – ROD)
In conclusione l’aumento del ROE può avvenire solo quando la differenza tra ROI e ROD è positiva.
Ciò significa che la redditività dell’attività caratteristica deve essere superiore al tasso di interesse pagato sui debitifinanziari.
In caso contrario, la differenza tra ROI e ROD diventa negativa e quindi il maggiore indebitamento riduce il ROE edunque gli utili netti.
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