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Le competenze nella
scuola che cambia
Maurizio Piscitelli
LA RICERCA DI UN EQUILIBRIO
Conoscenze
Abilità
Competenze
Definizioni di competenza
1 Economisti e psicologi del lavoro:
prerogativa intrinseca di una persona in
relazione causale con una prestazione
efficace
2 Psicologia dell’apprendimento e
didattica: la capacità di una persona di
mobilitare le proprie risorse per
affrontare con successo un’area di
problemi con aspetti tra loro comuni
3 Dimensione sociale e interiore: la
competenza è fatta di comportamenti
abituali che ricorrono nell’attività
quotidiana del soggetto. BERTAGNA a
riguardo distingue:
Competenza oggetto: è un esemplare
elaborato da altri e si pone in continuità
scalare dopo informazione, conoscenza e
abilità
Competenza soggetto: è esempio e
testimonianza
Non è qualcosa, ma qualcuno
Non è mezzo o strumento
È l’inisegnabile dell’insegnabile: se la
competenza è una esperienza personale, non
è in quanto tale insegnabile
Non si può ridurre alla sola dimensione
oggettiva
4 Italo Fiorin: le competenze all’interno della
centralità dell’apprendimento
Una scuola orientata allo sviluppo delle
competenze deve
Responsabilizzare gli studenti
Portarli a scelte autonome
Rinunciare al ruolo di protagonista
Centralità della funzione interpretative e non di
quella trasmissiva
Il docente diventa leader educativo che promuove
un clima caratterizzato da entusiasmo,
incoraggiamento e serenità
Radici filosofiche del concetto
di competenza
Superamento delle distinzione tra
“sapere che” (knowing that) e “sapere
come” (knowing how) =
Maggiore spazio all’essere abili
Maggiore valorizzazione dell’agire
umano, riprendendo Aristotele: nell’”etica
a Nicomaco” sono le basi del concetto di
competenza nel produrre e nell’agire
Una “razionalità pratica”
Aristotele usa la parola “virtù” in luogo di
competenza
Il virtuoso è per esempio l’esecutore
esperto
Ogni apprendimento si fonda
sull’esperienza
L’esperienza è l’incontro tra una persona
agente e una situazione che la sfida
La competenza si esplica nell’interazione
tra il soggetto e la situazione sfidante
colta nel suo contesto e in generale
all’interno di attività che sono
socialmente condivise
Secondo Bruno Bara:
Con il termine competenza intendo l’insieme delle capacità astratte possedute da un sistema, indipendentemente da come tali capacità sono effettivamente utilizzate
Con il termine prestazione mi riferisco alle capacità effettivamente dimostrate da un sistema in azione, desumibili direttamente dal suo comportamento in una specifica situazione
Sulla scia di Chomsky …
… la competenza è capacità generativa
di prestazioni, ma che in sé rimane
astratta e transcontestuale
Radici psicologiche del
concetto di competenza
Gordon Allport in Psicologia della
personalità:
Interesse per i comportamenti proattivi
più che per quelli reattivi
Per DeCharms “L’uomo manifesta una
propensione motivazionale primaria nel
produrre cambiamenti nell’ambiente”,
cerca cioè di essere competente
nell’avere a che fare con l’ambiente
Nel mondo del lavoro
1973: McClelland sostiene che nella
selezione del personale è meglio
valutare le competenze che non
utilizzare test di intelligenza o diplomi
dati dalla scuola e/o dall’università, data
la scarsa affidabilità di questi ultimi come
predittori delle prestazioni future dei
soggetti esaminati
Un punto essenziale è
l’adattabilità
È considerato veramente competente
nel mondo del lavoro colui che in un dato
campo può far fronte efficacemente a
una situazione inattesa
Una competenza è sempre singolare ed
è propria di un singolo individuo
È inseparabile dalla sua personalità e
dalla sua storia
È difficile sapere in che cosa
consista la competenza di un
individuo
Essa si deduce da ciò che egli fa e
dall’attività riuscita
Non si vede mai una competenza, se ne
osservano gli effetti
Jean Piaget
Lo schema è la struttura invariante di
una operazione o di un’azione
Lo schema di un’azione è la struttura
generale di questa azione che si
conserva nel corso delle sue ripetizioni e
si consolida con l’esercizio e si applica a
situazioni che variano in funzione delle
modifiche dell’ambiente
Gli schemi si integrano in un abito
La competenza è uno schema?
Sicuramente no, è piuttosto un insieme
di schemi
La pratica secondo Wenger:
“fare in un contesto storico e sociale che dà struttura e significato alla nostra attività”
Essa include: Relazioni implicite
Convenzioni tacite
Allusioni sottili
Regole empiriche inespresse
Intuizioni riconoscibili
Percezioni specifiche
Sensibilità consolidate
Intese implicite
Assunti sottostanti
Visioni comuni del mondo
Un po’ di storia: l’Europa
Ruolo strategico dell’UE
Ocse-PISA 1997: nasce il concetto di competenza in chiave didattica
2003 Competenze chiave, nel solco della Strategia di Lisbona
2006 Raccomandazione del parlamento Europeo e del Consiglio (8 competenze chiave)
2008 Quadro Europeo delle Qualifiche: comprovata capacità di utilizzare conoscenze, abilità o capacità personali, sociali e/o metodologiche, in situazioni di lavoro e di studio e nello sviluppo professionale e personale
Ocse - PISA
“Leggere, scrivere e far di conto sono abilità
che, ai livelli di base, rappresentano le
componenti critiche di numerose competenze.
Mentre il concetto di competenza si riferisce
alla capacità di far fronte alle richieste di un
elevato livello di complessità e comporta
sistemi di azione complessi, il termine
conoscenze è riferito ai fatti o alle idee acquisiti
attraverso lo studio, la ricerca, l’osservazione e
l’esperienza e designa un insieme di
informazioni che sono state comprese”
Otto competenze chiave
Quattro riguardano ambiti di conoscenza tradizionalmente presenti nei processi formativi:
1. Ambito della comunicazione nella lingua madre
2. Ambito della comunicazione in lingua straniera
3. Ambito della matematica e della conoscenza di base
4. Ambito delle tecnologie digitali
Altre quattro rispondono a
caratteristiche generali della persona:
1. Ambito dell’apprendere ad apprendere
2. Ambito delle competenze interpersonali e
civiche
3. Ambito dell’imprenditorialità
4. Ambito dell’espressione culturale
Il percorso italiano
Legge sulla formazione professionale n° 196/97
Innalzamento dell’obbligo scolastico Legge 9/99
Innalzamento dell’obbligo formativo fino a 18
anni Legge 144/99
Riforma Moratti L. 53/03
Nuovo obbligo di istruzione DM 139/07:
Competenze disciplinari
Competenze chiave
La Francia
Per il Ministero francese lo zoccolo comune
delle conoscenze e delle competenze (2006) è
“tutto ciò che è indispensabile padroneggiare al
fine della scolarità obbligatoria (…) Un insieme
di conoscenze e di competenze che è
indispensabile padroneggiare per portare a
termine con successo la propria scolarità, per
perseguire la propria formazione, costruire il
proprio avvenire personale e professionale e
riuscire nella propria vita sociale”
Didattica delle competenze
Utilizzare l’azione come situazione di
apprendimento
Linee guida e rubriche piuttosto che
unità formative
Pratica della autovalutazione
Nella Knowledge Society …
La formazione delle competenze è
problema chiave
Non si dà reale conoscenza che non sia
anche competenza
Per effetto della dematerializzazione
della conoscenza nascono i knolewdge
workers
Dalla professione alla professionalità
Professione: cultura come prodotto
Professionalità: cultura come ricerca
I percorsi di carriera si moltiplicano,
quindi viene meno l’identificazione con la
professione (io sono ingegnere)
L’identità professionale è complessa
La flessibilità è un valore, se non serve a
mascherare il precariato
L’approccio per competenze della
pratica educativa scolastica
Che cosa sono in grado di dire o di fare i
giovani a partire dalle conoscenze
acquisite a scuola?
La delusione è dietro l’angolo
L’impronta comportamentista
Mondo anglosassone, fine anni Sessanta: maggiore attenzione alle competenze soprattutto negli USA
Obiettivi: comportamenti finali osservabili e misurabili (in qualche modo)
Nascono vari impianti metodologici:
Mastery learning apprendimento per la padronanza
Criterion-referenced testing valutazione riferita a criteri
Minimun competency based education valutazione delle competenze minime
Competency based education formazione basata sulle competenze
Il concetto di padronanza
Carroll nel 1963 segnala che il livello di
apprendimento dipende da cinque fattori:
1. il tempo concesso
2. la perseveranza
3. le attitudini individuali
4. la qualità dell’azione didattica
5. la capacità di comprensione
Block 1970 indica i corrispondenti
principi metodologici:
L’insegnante definisce le padronanze che un alunno deve raggiungere al termine del ciclo di studi
L’insegnante stabilisce livelli intermedi
Elabora prove di valutazione in grado di verificare il raggiungimento degli obiettivi
Predispone le unità didattiche
Struttura attività integrative e di recupero
Fa in modo che gli alunni non affrontino l’unità successiva senza aver prima conquistato il minimo indispensabile di padronanza delle conoscenze
1973 Bruner
“in un certo senso parlare di competenza
è parlare di intelligenza nel senso più
ampio, dell’intelligenza operativa del
sapere come piuttosto che
semplicemente del sapere che
La competenza presume in effetti
l’azione, la modificazione dell’ambiente
come l’adattamento ad esso. Essa
presume in un certo senso tre cose:
Essere in grado di selezionare nella totalità dell’ambiente gli elementi che portano l’informazione necessaria per fissare una linea d’azione
Avendo definito una linea d’azione, di attuare una sequenza di movimenti o di attività, che permettano la realizzazione dell’obiettivo prefissato
Che ciò che si è appreso sui propri successi o insuccessi sia tenuto in considerazione nella definizione dei progetti nuovi”
L’area francofona
Ripresa della didattica per competenze
1999, Ministero dell’Educazione Québec:
“Una competenza è un saper agire che
deriva dall’integrazione e dalla
mobilizzazione di un insieme di risorse
(capacità, abilità, conoscenze) utilizzate
efficacemente in situazioni simili)
E la capacità?
BERTAGNA sostiene che “per capacità si può intendere una potenzialità o una propensione attiva della persona umana…. Riguarda ciò che una persona può fare, pensare o agire, senza per questo aver già trasformato questa sua possibilità (poter essere) in una personale realtà esistenziale, storicamente e operativamente configurata
Una ricerca del 2011 negli
Stati Uniti
Nella piramide dei tratti di personalità
difficilmente modificabili alla base ci
sono le conoscenze e le abilità di una
persona, nella parte alta le competenze
sono al vertice e risultano dalla
combinazione degli elementi presenti nei
vari strati della piramide
La scuola italiana e le
competenze
2010 Regolamenti relativi al secondo ciclo di istruzione e formazione. Il regolamento per i licei precisa che:
I percorsi liceali forniscono agli studenti gli strumenti culturali e metodologici per una comprensione approfondita della realtà, affinché egli si ponga, con atteggiamento razionale, creativo progettuale e critico, di fronte alle situazioni, ai fenomeni e ai problemi, ed acquisisca conoscenze, abilità e competenze coerenti con le capacità e le scelte personali e adeguate al proseguimento degli studi di ordine superiore, all’inserimento nella vita sociale e nel mondo del lavoro (art. 2, comma 3)
Per Michele Pellerey (Competenze, Tecnodid,
Napoli 2012)
“oltre all’approfondimento e sviluppo delle
conoscenze e abilità, si insiste sulla “maturazione
delle competenze caratterizzanti le singole
articolazioni del sistema liceale”. Occorre
comunque osservare che le Indicazioni Nazionali
per la progettazione dei curricoli di studio del
sistema dei licei da parte delle istituzioni
scolastiche non sempre appaiono coerenti con
questa impostazione”
Decreto ministeriale 22 agosto 2007, n° 136
Competenze chiave di cittadinanza:
1. Imparare a imparare
2. Agire in modo autonomo e responsabile
3. Risolvere problemi
4. Individuare collegamenti e relazioni
5. Acquisire e interpretare l’informazione
6. Progettare
7. Comunicare (comprendere – rappresentare)
8. Collaborare e partecipare
Competenze e assi culturali
Sono otto competenze trasversali che
necessariamente devono essere collegate con
i contenuti di apprendimento promossi dalla
scuola
Tali competenze vanno praticate nell’ambito
degli assi culturali:
1. Asse dei linguaggi
2. Asse matematico
3. Asse scientifico-tecnologico
4. Asse storico-sociale
Il mastro e l’apprendista
Bertagna: “Quando un mastro dichiara un
apprendista competente?”
Nella competizione c’è una componente di
invidia emulativa:
Esempio
Testimonianza
Imitazione
Discorso esplicativo del maestro che illustra
il perché delle scelte, delle azioni, dei
comportamenti messi in atto
Componente diagnostica decisionale:
il bilancio delle competenze
Percorso di ricostruzione e di analisi
della propria esperienza culturale,
sociale e professionale che la persona
realizza prendendo a riferimento
le competenze messe in atto
i contesti attraversati
Solitamente prelude a possibili
cambiamenti di attività lavorativa o a
sviluppi di carriera
Componente progettuale e organizzativa:
narrazione e biografia
Elaborazione del progetto di sviluppo o
di trasferimento delle competenze di cui
si è consapevoli mediante l’acquisizione
progressiva delle conoscenze e delle
abilità necessarie e la loro valorizzazione
in contesti di pratica coerenti con gli
obiettivi da raggiungere
Componente gestionale e regolativa:
strategie di autocontrollo
J. Kuhl ha individuato sei strategie che permettono l’autocontrollo delle azioni, comprese quelle di apprendimento:
1. Strategie di attenzione selettive
2. Strategie di mantenimento nella memoria di lavoro
3. Strategie cognitive di governo
4. Strategie di controllo delle emozioni
5. Strategie di controllo e di protezione delle motivazioni
6. Strategie di organizzazione e di governo dell’ambiente di apprendimento
Componente valutativa:
strategie di controllo della padronanza
Valutazione delle cause che hanno
consentito di raggiungere i risultati
conseguiti
Valutazione delle competenze
Che cosa si intende valutare?
L’attenzione si è spostata dalle
conoscenze verso la capacità di
valorizzarle in compiti e problemi
Wiggings: “Si tratta di accertare non
ciò che lo studente sa, ma ciò che sa
fare con ciò che sa”
Le competenze devono
essere:
Significative
Stabili
Fruibili
Funzioni fondamentali della
valutazione
1. Funzione diagnostica
2. Funzione formativa o regolativa
3. Funzione certificativa
“triangolazione” dei dati
Si raccolgono informazioni pertinenti,
valide e affidabili, utilizzando molteplici
fonti e modalità di rilevazione, almeno tre
(da qui “triangolazione”)
Si confrontano tra loro e con l’obiettivo di
riferimento
Portfolio delle competenze
Strumento di rilevazione e analisi
Non sempre efficace
Eisner ha elaborato il metodo della connoisseurship, che individua tre basi informative: Risultati ottenuti nello svolgimento di un compito
(valorizzazione dei contesti e degli ambiti di riferimento)
Come lo studente è giunto a conseguire tali risultati (osservazione sistematica da parte dei docenti)
La percezione che lo studente ha del suo lavoro (narrazione di sé)
È bene ricordare che…
…la competenza di una persona non è
rilevabile direttamente, bensì essa può
essere identificata con un grado più o
meno elevato di pertinenza e di fiducia
tramite le informazioni che possiamo
raccogliere dalle sue manifestazioni
Promuovere le competenze
Infatti, non si possono insegnare
la crescita delle competenze è legata
alla costruzione di conoscenze e abilità
significative, stabili e fruibili
allo sviluppo di disposizioni interiori valide
e produttive
alla pratica e all’esercizio
Il compito del docente
È creare le condizioni nelle quali lo studente possa volere fare in maniera significativa stabile e fruibile quanto gli viene proposto
Fondamentale è la volontà dell’alunno
Non si costruiscono competenze senza schemi di mobilitazione intenzionale di conoscenze messe al servizio di un’azione efficace
Non si trasferiscono schemi
Gli schemi non si trapiantano, si creano in seguito a esperienze, ad allenamenti efficaci accompagnati dalla riflessione
Alcuni princìpi:
Coinvolgimento
Apprendimento significativo
Consapevolezza
Approccio laboratoriale
Integrazione
Un’attività formativa di riferimento:
lavorare per progetti
Il progetto è fattore di motivazione per gli
allievi
I procedimenti non restano dei rituali
scolastici, ma entrano nel disegno della
realtà che ogni allievo elabora
Il possesso delle conoscenze e delle
abilità è necessario ma non sufficiente
Un quadro di riferimento
La didattica per competenze suscita reazioni
fondate e valide:
L’approccio per competenze sottovaluta
l’importanza della conoscenza
La scuola non è luogo di addestramento
pratico/lavorativo
Una competenza accentua in maniera eccessiva
l’aspetto procedurale delle conoscenze
Alimenta il mito dello sviluppo diretto di
competenze trasversali
Conclusione (?)
Le competenze permettono alla persona
di crescere nella propria identità personale, culturale e professionale e di orientarsi nel mondo sociale, civile e lavorativo
di coordinare le risorse interne nello svolgimento delle attività specifiche e nell’adempimento dei vari compiti
di superare le barriera tra scuola, extrascuola e vita in una prospettiva unitaria e complessa
Grazie
Recommended