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PRESENTAZIONE
INDICAZIONI DIDATTICHE SULL’IRC NEL SECONDO CICLO DI ISTRUZIONE E
FORMAZIONE
Dopo le Indicazioni provvisorie emanate con la CM n. 70 del 2010, frutto di del lavoro di 90
IdR sperimentatori, con la Intesa firmata il 28 giugno 2012 dal Presidente della CEI, il
Card. Angelo Bagnasco e dal Ministro, Francesco Profumo per il MIUR, le Indicazioni
didattiche per il secondo ciclo giungono a definitiva conclusione. Con la pubblicazione del DPR
n. 176 del 20 agosto 2012, che rende esecutiva l’Intesa, le Indicazioni - che sostituiscono i
precedenti programmi ministeriali di religione cattolica del 1987 – diventano obbligatorie.
Quali sono le novità?
1) Le nuove Indicazioni si articolano in quattro distinti documenti, relativi ai licei, agli istituti
tecnici, agli istituti professionali e ai percorsi dell’istruzione e formazione professionale
(IeFP), ricalcando le linee guida e le modalità adottate per ciascun percorso di studi. La
novità riguarda i Centri di formazione professionale (IeFP), in adempimento al DLgs
226/2005 (art 18).
2) Le “ Indicazioni per l’IRC nei licei“ riproducono la forma più discorsiva senza distinguere
ulteriormente tra tipologie e indirizzi liceali. Le indicazioni per gli istituti tecnici e
professionali , chiamate “Linee guida” hanno una veste più schematica e sono in parte simili.
Le indicazioni o meglio le “Linee guida per l’IRC nell’IeFP “ seguono lo schema degli istituti
tecnici e professionali con gli adattamenti necessari alla diversa durata del percorso di
studio. Nei contenuti disciplinari le Indicazioni sono abbastanza omogenee.
3) La metodologia adottata è quella delle competenze e delle parallele categorie di conoscenze
e abilità. Lee competenze sono raggruppate – come già nella CM 70/2010 – in tre grandi aree
di significato: antropologico-esistenziale, storico-fenomenologica, biblico-teologica.
Conoscenze e abilità sono in vario modo riconducibili alle tre competenze individuate per
ciascun periodo didattico. E’ importante allora progettare e operare valorizzando il lavoro per
competenze: questo orienterà e renderà veramente centrale la persona dello studente e la
sua originale elaborazione – appropriazione dei contenuti studiati.
4) Le Indicazioni– nel rispetto dell’impianto scolastico del secondo ciclo di istruzione e
formazione – sono suddivise e declinate in due bienni e il quinto anno per i licei - i tecnici – i
professionali, mentre per l’IeFP in un biennio e un terzo anno per la qualifica professionale
o un secondo per il diploma professionale. L’IRC - con la propria identità disciplinare - nei
licei si colloca nell’area linguistica e comunicativa, offrendo pure un contributo specifico in
diverse altre aree a seconda dell’indirizzo scelto; negli istituti tecnici e professionali si pone
nell’area di istruzione generale.
5) Sono importanti poi le pagine introduttive alle Indicazioni per ciascun tipo di percorso
scolastico : costituiscono una presentazione sintetica ma fondamentale della natura dell’IRC e
delle sue finalità educative.
L’IRC – come sostiene la legislazione concordataria e il DPR 170/2012 che dà esecuzione alla
nuova Intesa sull’IRC firmata il 28 giugno 2012 – condivide le finalità della scuola;
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contribuisce alla formazione globale della persona (dimensione spirituale, etica, religiosa);
promuove la conoscenza del dato storico e dottrinale del cattolicesimo posta sempre in
relazione con la realtà e le domande si senso degli studenti; è aperto al dialogo ecumenico e
interreligioso; mette al centro lo studente in una istituzione – la scuola – chiamata ad istruire
ed educare, o meglio ad educare istruendo.
Con il lavoro insieme tra docenti dello stesso Istituto e/o di medesimi indirizzi scolastici,
con i laboratori zonali e l’operare in rete (che arricchisce e sostiene tutti gli IdR),
attraverso anche possibili raccordi interdisciplinari, si avvia la sperimentazione delle Nuove
Indicazioni per l’IRC per giungere – nel tempo – a percorsi didattici condivisi . E’ una nuova
fase – forse la più avvincente e creativa – del servizio scolastico dell’IRC a favore delle nuove
generazioni.
Antonio Bollin
Vicenza, 31 ottobre 2012
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