Le Organizzazione Tipologiche_2011

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Le organizzazioni tipologiche

Centrale, lineare, radiale, griglia,

corte , pettine, labirintica.

ar

A. Kostantinidis , variazioni tipologiche

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0rganizzazione dello spazio

La logica insediativa: programma, luogo, gerarchie relazionali tra le parti e il tutto

L. Kahn

L’inizio: la logica insediativa. 

Lo studente_ dovrà formulare e analizzare idee progettuali mediante disegni concettuali, modelli tridimensionali e

commenti scritti.

Temi :

• interpretazione del luogo del suo orientamento e della sua forma (morfologia ).

•  organizzazione dell’organismo architettonico e sue qualità spaziali.

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L.Kahn, Motherhouse, Domenican sisters convent , 1965-1968Le Corbusier, Convento della Tourette, 1953_1960 Eveux- l’Arbresle, Francia 

0rganizzazione dello spazio

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0rganizzazione centrale

A. Mantegna 1431_1506 Camera degli sposi

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Organizzazione centralizzata:

Spazialità inclusive

Una organizzazione centralizzata è una configurazione spaziale

unitaria, assimilabile geometricamente ad un punto e consiste

o di una aula semplice o di spazi secondari raggruppati intorno

ad una spazialità dominate centrale.Esso è l’elemento  unificante della composizione ed assume

gerarchicamente il ruolo ordinatore della organizzazione.

Gli spazi secondari sono normalmente ambiti subordinati

rispetto all’aula  centrale, e possono essere equivalenti l’uno 

con l’altro per funzione, forma e dimensioni o differire quando

sono introdotte variazioni funzionali che tendono a modificare i

rapporti di uguaglianza tra gli elementi costituenti l’insieme.

La forma centrale non ammette direzioni prevalenti. Solo in

alcuni casi il moto di avvicinamento è direzionato dalla

presenza di un corpo che impone un accostamento principale al

volume. ( Pantheon)

In ogni caso l’ordine  di movimento all’interno  ad uno spazio

centrale si configura in modo radiale o a spirale e termina

sull’asse verticale del centro geometrico.

L’organizzazioni  centralizzate svolgono un ruolo importante sulpiano fisico-percettivo quando:

a- fissano luoghi nello spazio, introducendo riferimenti

geometrici e dimensionali all’interno di una area in estensione.

b- concludono composizioni assiali;

C- svolgono il ruolo di forma-oggetto all’interno  di un campo

definito.

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A.Palladio, La Rotonda Vicenza 1550

Organizzazioni centralizzate

Leonardo , progetti per chiese centrali

S. Serlio, Esempi di chiese a pianta centrale

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http://slidepdf.com/reader/full/le-organizzazione-tipologiche2011 9/119S.Fehn, villa a Norrkoping Svezia 1963

Organizzazioni centralizzate

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Organizzazioni centralizzate

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The tower house , A. van Eyck 1958

Organizzazioni centralizzate

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 A.Libera, villa Malaparte Capri 1938/40

Caspar David Friedrich , Viandante sul mare di nebbia, 1818, Amburgo,

Organizzazione lineare

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i i li

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Organizzazione lineare

Simultaneità, sequenza e successione.

Una strada vuol essere una costruzione. Questi spazi emergono da progetti e desunti da un ordine del

movimento che distingua il movimento intermittente da quello continuo e che includa l’idea di fermata ….

L. Kahn.

Ci sono immagini che vanno lette in una sequenza prescritta, viceversa ci sono opere e configurazioni chenon sono sequenziali ma che esprimono sul piano visivo e simbolico la simultaneità e la succesione.

La simultaneità è una qualità percettiva dello spazio direzionato e non, che consente/impone l’assimilazione 

sia in senso concettuale che visivo dell’opera attraverso un immediato e contemporaneo possedimento

del rapporto tra canale e meta. La qualità essenziale e strutturale di questa configurazione è la semplicità

dello schema di base: un’aula intesa come “stanza” direzionata, un’unità spaziale introversa che mediante

forti contrasti “luce/ombra”, materico/immaterico, scabro/levigato, dinamico/statico, orienta l’osservatore 

in un cammino concettuale atemporale .

La sequenza è la condizione necessaria che manifesta la volontà di uno spazio direzionato di raccontarsi

attraverso il tempo, mediante una serie ordinata di elementi sintatticamente e gerarchicamente connessi

l’uno all’altro atti ad esprimere un nucleo narrativo unitario. L’opera a poco a poco diventa un tutto e man

mano che se ne accompagna lo svolgimento , ogni nuovo elemento in arrivo trova posto nell’ordine 

complessivo, ogni nuovo elemento in arrivo trova posto nell’ordine complessivo che regolamenta il nostro

procedere ritmato dal canale verso la meta.

La successione è una sequenza spezzata di eventi spaziali non regolamentati che si susseguono l’uno 

all’altro in un costante mutamento. Queste fasi assumono valore momentaneo in modo tale che ilnostropercorrere all’interno  di uno spazio direzionato, sia costituito da una mera sommatoria di eccezione

trattenute insieme da un elemento autonomo di connessione. Il rapporto tra canale e meta viene

continuamente interrotto, rallentato , facendo si che ogni variazione assuma una propria identità.

L’architettura  spesso esprime il contrasto paradossale tra diversi livelli d’intenzionalità  includendo

all’interno di una stessa configurazione molteplici tensioni spaziali.

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La simultaneità, la sequenza e la successione

Organizzazione lineare

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O i i li

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Organizzazione lineare

Sean Godsell

Kengo Kuma

Souto de Moura

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Organizzazione lineare

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 Procedere attraverso gli spazi

Un percorso può attraversare uno spazio o più spazi

assialmente, obliquamente o lungo il suo bordo.

Nell’attraversare uno spazio il percorso distingue ambitidi sosta quelli per il movimento.

Organizzazione lineare

Organizzazione lineare

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Un percorso può attraversare uno spazio o più spazi

assialmente, obliquamente o lungo il suo bordo.

Nell’attraversare uno spazio il percorso distingue ambitidi sosta quelli per il movimento.

Procedere attraverso gli spazi

Organizzazione lineare

Organizzazione lineare

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Procedere in direzione di uno spazio.

Il posizionamento di uno spazio determina la

necessità del percorso.

Organizzazione lineare

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Procedere attraverso gli spazi

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  Procedere attraverso gli spazi

Un percorso può attraversare uno spazio o più spazi

assialmente, obliquamente o lungo il suo bordo.

Nell’attraversare uno spazio il percorso distingue ambiti

di sosta quelli per il movimento.

R. MeierNeugebauer House Naples, Florida1995 - 1998

Tracciato regolatore

struttura

distribuzione

serventi /serviti

servito

servente

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Procedere tra gli spazi 

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servente

servito

Carlos Ferrater, casa unifamiliare 1999-01

g p

  Procedere in direzione di uno spazio.

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p

Il posizionamento di uno spazio determina la

necessità del percorso.

A. Libera, casa Malaparte, Capri 1938/40

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  Procedere in direzione di uno spazio.

Il posizionamento di uno spazio determina la

necessità del percorso.

Y HOUSE

Catskills, NY, United States, 1997-1999

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  Procedere in direzione di uno spazio.

Il posizionamento di uno spazio determina lanecessità del percorso.

L’attacco a terra e la ricerca dell’orizzontalità

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L attacco a terra e la ricerca dell orizzontalità 

Radicamento, appoggio e sospensione.

Stilobati e terrazzamenti.

Acropoli d’Atene e la città di Machu Picchu ,Perù, XV sec. d.C 

Organizzazione lineare e orografia

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Disposizione del corpo di fabbrica parallelamente

alle curve di livello: sequenze tra muri e

terrazzamenti

Disposizione del corpo di fabbrica ortogonalmente

alle curve di livello: simultaneità tra canali emacchine prospettiche

O ga a o e ea e e o og a a

Granada, Alhambra

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Sospensione appoggio radicamento, terrazzamento

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p pp gg ,

sospensione/scollamento

appoggio

radicamento

terrazzamento

Sverre Fehn, Padiglione Paesi Nordici , Venezia 1958

Mies Van der Rohe, Padiglione Esposizione Universale,Barcellona 1929

Peter Zumthor, Terme di Vals, Svizzera 1999

Organizzazione lineare

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Sospensione

Il rapporto tra edificio e terreno è stabilito in modo indiretto

attraverso la sospensione del corpo di fabbrica. Questo

principio costruttivo ed abitativo deriva dal sistema a palafitta e

nella sua evoluzione tecnica e tecnologica si identifica oggi con

il sistema a telaio. Il peso è ricondotto e concentrato

incontrando travi e pilastri e da quest’ultimi  ri-condotto al

terreno sottostante attraversando i plinti di fondazione.

Fienili in Galizia

Le Corbusier, Convento della Tourette , 1957Mies Van der Rohe, Villa Fanswort

Appoggio su basamento su terreno in declivio

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Il rapporto tra edificio e terreno è stabilito attraverso il

contatto diretto  del corpo di fabbrica. Unica

mediazione tra suolo naturale e piano artificiale è la

presenza di un podio ( stilobate, basamento,

piattaforma, terrazza ) necessario a regolarizzare e a

compensare l’irregolarità del piano base e suolo.

L’organizzazione  funzionale segue le opportunitàsuggerite dalla morfologia del suolo. Se dall’alto, dove è

ubicato l’ingresso della casa e la zona notturna, la zona

più privata, prevale un’osservazione  mediata della

natura, sulla zona basamentale, dove si sviluppa la zona

giorno ,il rapporto con il giardino è più diretto per

quanto ancora una volta, tra casa e bosco, tra

dimensione domestica e natura c’è un basamento.

Mies van der Rohe, Villa Tugendhat, Brno 1929/30

Il rapporto tra logica insediativa, morfologia e

ll

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Mies van der Rohe, Villa Tugendhat, Brno 1929/30

paesaggio: Gallerie e Terrazzi

Il rapporto tra logica insediativa, morfologia e

i G ll i T i

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paesaggio: Gallerie e Terrazzi

Mies van der Rohe, Villa Tugendhat, Brno 1929/30

Radicamento al suolo su terrazzamento

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Souto de Moura, Moledo, Portugal

Il terazzamento   è un dispositivo tecnico che ha quale scopo

quello di regolarizzare i pendii rendendoli così utilizzabili per

finalità antropiche. L’obiettivo è quello di realizzare mediante scavi

o riporti di terreno dei piani orizzontali accessibili; in entrambe le

soluzioni , scavo o riporto, è necessario introdurre, per contenere

ed opporsi alla naturale tendenza allo smottamento dei terreni,

dei muri contro terra o muri di contenimento. Costruire su

terrazzamento rappresenta un archetipo della storia delle civiltà edella tettonica dell’ architettura. Gli edifici si organizzano in serie o

isolati lungo i pianori accuratamente modellati dall’  andamento

delle isometriche.

La spazialità della casa costruita su terrazzamento è in linea di

principio orientata visivamente verso l’unico  fronte aperto

all’intorno; è qui, lungo questo limite, dove si mostra la luce, dove

spira la brezza e dove contemplare il paesaggio , che si garantisce

il rapporto con l’esterno. L’altro fronte, quello opposto, è il muro

contro terra ad una sola faccia.

Spazio servito e spazio servente si dispongono parallelamente

l’un  l’altro,  rispettando l’ordinamento  stabilito dal grado di

permeabilità dell’involucro: la fascia servente si dispone lungo il

muro contro terra, tanto da apparire come una cavità funzionale

ricavata nello stesso spessore murario; la fascia servita, invece, si

distende tra muro abitato e paesaggio, espandendosi senza

soluzione di continuità verso lo spazio esterno. E’  questa una

architettura dove il rapporto tra risorse del luogo e tecnichecostruttive, descrive una estetica e un carattere in cui prevale

l’organico  compenetrarsi tra la dimensione naturale e quella

culturale, espressione del lavoro dell’uomo. Una architettura

mimetica dove, gli scarti geometrici delle scalettature dei

terrazzamenti e gli allineamenti delle murature a secco ( mimetici

tanto da apparire una parete di roccia) rendono identificabile inel

paesaggio il lavoro dell’uomo.

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Organizzazione lineare 

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Alcuni casi di organizzazione tipologica

1 -Sistema lineare asimmetrico costituito da

due campate a sviluppo parallelo e

contiguo , contraddistinto dal rapporto tra spazi

serviti e spazio servente. La configurazione è

caratterizzato da un fronte chiuso ed introverso

e un fronte aperto estroverso.

2- Sistema lineare simmetrico costituito da tre

campate a sviluppo parallelo e contiguo,

contraddistinto dal rapporto servito/servente/servito

; configurazione caratterizzata da un fronte chiuso edintroverso e un fronte aperto.

3- Sistema lineare costituito da una sequenza

regolare o irregolare di ambiti spaziali relazionati

l’uno all’altro con strutture ripetitive a carattere

servente, con andamento trasversale rispetto a

quello principale. Lo schema della configurazione

presenta la dualità tra un fronte chiuso e un fronte

aperto.

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5. Sistema lineare costituito da un unico invaso

direzionato ad unica campata all’interno  del qualevengono contenuti dei volumi serventi secondo una

disposizione libera sia in senso longitudinale che

trasversale regolamentata dal rispetto di una griglia

strutturale modulare di base e dell’organizzazione  delle

funzioni. Lo schema della configurazione può presentare

la dualità tra un fronte chiuso ed introverso e un fronte

aperto estroverso.

4. Sistema lineare asimmetrico costituito da spazi simili

uniti attraverso uno spazio distinto per funzione, forme

e dimensione. Quest’ultimo  costituisce una canale

direzionato servente sul quale si organizzano in modo

irregolare o regolare gli spazi serviti.

Organizzazione lineare

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A.Konstantinidis, casa studio dell’architetto, 1978

1. Sistema lineare asimmetrico costituito da due campate a sviluppo parallelo e contiguo, contraddistinto dal rapporto tra

spazi serviti e spazio servente. La configurazione è caratterizzata da un fronte chiuso ed introverso e un fronte aperto

estroverso.

Organizzazione lineare 

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2. Sistema lineare simmetrico costituito da tre campate a sviluppo parallelo e contiguo, contraddistinto dal rapporto

servito/servente/servito ; configurazione caratterizzata da un fronte chiuso ed introverso e un fronte aperto.

R. Meier, Neugebauer House Naples,

Florida, 1995 - 1998

Organizzazione lineare 

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3. Sistema lineare costituito da una sequenza regolare o irregolare di ambiti spaziali relazionati l’uno all’altro con strutture

ripetitive a carattere servente, con andamento trasversale rispetto a quello principale. Lo schema della configurazione

presenta la doppia possibilità tra un fronte chiuso e un fronte aperto o entrambi i fronti aperti aperti.

Organizzazione lineare 

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4. Sistema lineare asimmetrico costituito da spazi simili uniti attraverso uno spazio distinto per funzione, forme e

dimensione. Quest’ultimo  costituisce una canale direzionato servente sul quale si organizzano in modo irregolare o

regolare gli spazi serviti.

F.L. Wright

Organizzazione lineare  S. Fehn

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5. Sistema lineare costituito da un unico invaso direzionato ad unica campata all’interno del quale vengono contenuti dei

volumi serventi secondo una disposizione libera sia in senso longitudinale che trasversale regolamentata dal rispetto di unagriglia strutturale modulare di base e dell’organizzazione delle funzioni. Lo schema della configurazione può presentare la

dualità tra un fronte chiuso ed introverso e un fronte aperto estroverso.

Organizzazione lineare

D i di i t d i t

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Da uno spazio direzionato ad unica campata

Caso 1

Il principio insediativo nel contestoLa griglia di riferimento e le misure fondamentali

Sistema della circolazione e dell’orientamento nello spazio 

Sistema delle funzioni: rapporto tra spazi serviti e serventi

Sistema della struttura e principi tettonici

K. Kuma, Hiroshige Museum, 2000

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Organizzazione lineare

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K. Kuma, Hiroshige Museum, 2000

L’organizzazione a corte 

hi / t li it / li d t / f i

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Can Hassan. Pianta dei nuclei residenziali

anatolici- mesopotamici V millennio a.c.

Ur, Palazzo Naram-Sin, 2100 c.a. a.C

P. Mondrian

La corte è come un “pozzo” 

La corte isolata è prodotta da un recinto

Una organismo a più corti

Un tessuto di più corti regolare e irregolare

chiuso/ aperto _ limite/soglia _ dentro/ fuori _

introverso/estroverso _

L’organizzazione a corte 

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Mies Van der Rohe, Padiglione di Barcellona 1929Peristilio casa pompeiana . Castel del Monte Andria XIII sec. d.C

L’organizzazione a corte 

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 La civiltà mesopotamica

Babilonia . La grande casa

Catal Ooyuk ( Anatolia del sud) V millennio a.C

L’organizzazione a corte 

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Catal Ooyuk ( Anatolia del sud) V millennio a.C

L’organizzazione a corte 

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Ur.Quartiere occidentale

III millennio a.C

L’organizzazione a corte 

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Knossos. Creta XV_XVI sec. a.C

Abitare la cittàL’organizzazione a corte 

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Abitare la città

Delo, le insulae e due case con cortile,III, IV sec. a.C.

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Olinto dopo l’ampliamento Ippodameo, tre isolati e la Casa della buona

fortuna. 432 a.C.

Abitare la cittàL’organizzazione a corte 

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Marzabotto, città etrusca V sec. a.C.

Planimetria della città di fondazione

Planimetria dell’insula dell Regiona IV 

Casa con cortile

L’organizzazione a corte 

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Casa di Pansa, Pompei , II sec.a.C.

(1 atrium, 2 ala, 3 tablinum, 4 peristylium,

triclinium )

La casa urbana pompeiana

L’organizzazione a corte La villa romana

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C.Plnio al suo amico Gallo.

…Ti meravigli per il fatto che mi sia di tanto diletto Laurentino - se preferisci Laurento; cesserai di

meravigliarti quando conoscerai la grazia della villa, la bella disposizione del luogo, lo spazio litoraneo.

Dista da Roma 17 mila passi. Vi si giunge non per una sola via; la raggiungono infatti sia la Laurentina che la

Ostiense, ma bisogna abbandonare la Laurentina dalla 14° pietra miliare e l'Ostiense dall'11°; con il cavallo

il viaggio è breve e leggero. La via è è tra boschi a tratti, talora il paesaggio si distende e si apre in vastissimi

prati; molte greggi di pecore, molte mandrie di cavalli e di buoi, mandrie che che di inverno allontanatesi

dai monti si ingrassano in quegli abbondanti pascoli al tepore primaverile..La mia villa di campagna è sufficiente alle necessità, e dalla gestione non dispendiosa. Nella zona anteriore

un atrio modesto ma non meschino poi il portico che ruota in forma di lettera D e che racchiude un cortile

piccolo ma allegro. .Eccellente rifugio nel temp avverso; infatti tutto è protetto da vetrate molto alte in

senso verticale. Di fronte si trova un cortile interno piacevole, poi un triclinio alquanto bello che va a

declinare verso il litorale, quando il mare è mosso dal vento africano è leggermente sfiorato dalla risacca.

Da ogni parte imposte o finestre non più piccole delle porte e così dai lati e dalla fronte guarda come tre

mari; da tergo un cortile un portico - galleria, un cortile, di nuovo un portico, e subito dopo un atrio che

guarda i boschi e i lontani monti. Alla sua sinistra alquanto più interno - o nascosto - si trova un ampio

cubicolo e subito accanto un cubicolo più piccolo, questi con una finestra guoarda a oriente mentre una

seconda finestra si volge a occidente; la marina sotto scivola per lungo tratto ma con più sicurezza per la

villa. Di contro a questo cubicolo c'è uno spazio chiuso che trattiene il sole purissimo e lo accende, è il mio

appartamento invernale e palestra dei miei. Qui tacciono i venti, eccetto quelli che portano nembi, . Si

annette a questo angolo un cubicolo curvato,a forma ricurva, che segue da ogni finestra il passare del sole

Alla sua parete è incassato un armadio a forma di biblioteca, adatto non tanto a studiare libri ma a

leggiucchiare. Adiacente un vano camera da letto , inserito un passaggio che, sospeso in alto un tabulato

fornito di tubi, dirige e distribuisce qui e là il vapore prodotto a temperatura salubre

.La parte restante di questo lato è riservata a servi e liberti, é cosi ben messa che potrebbe ricevere gli i miei

ospiti. Dall'altro lato si trova un elegantissimo cubicolo, e indi o un vasto cubicolo o media stanza da pranzo,

questa risplende di sole e di mare .Accanto un cubicolo

con anticamera , per altezza adatto all'estate e per le protezioni invernale.é infatti sottratto ad ogni vento.

Si congiungono a questo un altro cubicolo e una anticamera con una parete comune.. Indi la stanza per il

bagno freddo, spaziosa e larga, alle pareti si insinuano due vasche come fossero esiliate, abbondantemente

capaci ,se penserai che il mare è in prossimità.. Sono adiacenti un untorio, una stanza sotterranea che

irradia aria calda, e ancora adiacente una stanza di bagno caldo, poi due piccole stanze più eleganti che

sontuose;poi si affianca una meravigliosa piscina calda da cui mentre si nuota si guarda il mare, e non

lontano lo sferisterio. Qui si erige una torre, sottostante due appartamenti- stanze- e altrettante

all'interno..Si alza un'altra torre, in cui è un cubicolo , il sole vi nasce e tramonta., una vasta cella delle

provviste e un granaio, al di sotto un triclinio che sente del mare se non il suono e lo sciabordio., che infatti

il rumore giunge ormai languente .Un viale di busso o rosmarino ,quando il busso si spoglia ; il busso , ove è

protetto da muri, cresce vigoroso; a cielo libero e aperto ai venti e, sebbene lontani gli spruzzi marini, si

inaridisce. Vicino al viale in zona alquanto interna in forma circolare una tenera e ombrosa vigna..il moro e

il fico, in gran numero, riveste l'orto , la terra vi è infatti molto ferace per questi tipi di alberi,,meno per altri.

Di li parte e si estende una galleria coperta Dall'una e dall'altra parte finestre , più dalla parte del mare,

dall'orto singole alternate a più piccole…. Di fronte al criptoportico un viale alberato odorato di viole. Il

criptoportico accresce il tepore per il riflesso del sole, così come trattiene il sole allontana il vento aquilone

del nord, ugualmente si ferma il vento del sud .Spazio piacevole in inverno e ancor più in estate.Infatti

antimeridie iil porticoo-viale, e postmeridie il viale e la zona vina dell'orto con le sue obrecosi' le ombre

cadono più brevi e più lunghe col crescere e rramontare del giorno. Il criptoportico è soprattutto priva di

sole quando questi brucia a picco.

In cima al viale , dopo il criptoportico dell'orto-giardino, c'è lo spazio I miei amori: lo ho posizionato da me.In essa l'eliocamino (...)

Gaio Plinio Cecilio Secondo 61-113 detto Plinio il Giovane Epistolario

L’organizzazione a corte La villa romana

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Virgilio, Georgiche - Bucoliche, edizione franco fiamminga,

 XV sec. Hall, Lord Leicester LibraryN.Poussin, Paesaggio con i funerali di Focione. 1648 

Ville dell’otium e fattorie rusticae 

Configurazione compatta strutturata all’interno di

un recinto che comprende unità funzionali distinte

e organizzate intorno ad una corte o ad un

peristilio. La ragione fondamentale di questa

struttura compositiva è la necessità di sicurezza.

Le ville più antiche, databili al II sec.a.C. sono

semplici case sub- urbane, contadine dove non

esiste una chiara distinzione tra gli spazi produttivi

e quelli residenziali.

Aggregazioni chiuse / introverse e organiche/estroverseL’organizzazione a corte

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gg g / g /

Due modelli contrastanti si affermano ai tempi dell’antica Roma: la forma cubica e compatta e quella aperta e articolata .

La forma compatta , come la Villa di Settefinetre è dovuta non solo a motivi di sicurezza ma anche dalla stretta relazione di

analogia che ancora la relaziona con il tipo urbano. Essa è caratterizzata dall’uso di geometrie chiuse e regolari, all’interno

delle quali peristili, impluvi, logge e porticati offrono molteplici e differenziati sistemi di relazione con il contesto

ambientale . La presenza di podi e basamenti tendono arimarcare che il rapporto con l’ambiente naturale deve esserefisicamente distaccato e escusivamente di tipo percettivo.

La villa di forma aperta,organica, come Piazza Armerina, è più congeniale ad esaltare i caratteri ambientali e morfologici del

luogo. Essa si espande in modo “informale” con una modalità compositiva di tipo aggregativo. Essa si espande mediante

giustapposizione di blocchi edilizi caratterizzati sul piano tipologico descrivendo una composizione mutevole ed organica.

L’assetto cubico esalta l’ambiente naturale, diventando contrappunto figurale finito rispetto al continuum spaziale

dell’ambiente, mentre la struttura aperta ne diventa parte integrante, imitando le forme naturali e l’irregolarità del profilo

orografico.

L’organizzazione a corte La villa romana a schema compatto

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Villa di Boscoreale. I sec.a.C.

Configurazione compatta strutturata all’interno di unrecinto che comprende unità funzionali distinte e

organizzate intorno ad una corte o ad un peristilio.

Le ville più antiche, databili al II sec.a.C. sono semplici

case sub- urbane, contadine, dove non esiste una chiara

distinzione tra gli spazi produttivi e quelli residenziali.

L’organizzazione a corte La villa romana a schema compatto

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Capua, La villa di San Rocco a Francolise 30 a.C.

L’organizzazione a corte La villa romana a schema compatto

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Villa di Settefinestre, I a.C. IV d.C.

La villa romana con sviluppoaperto/organico

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Villa Adriana a Tivoli, II sec. d.C.

L’organizzazione a corte La villa romana con sviluppo aperto/ organico

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Villa di Piazza Armerina , III sec. d.C.

L’organizzazione a corte Palladio e l’uso dei modelli classici 

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Dagli organismi costituiti da blocchi isolati , residenziali e

agricoli del tipo toscano , i veneti e Palladio cominciano a

riunire le singole funzioni della villa in un organismoserrato. Palladio dice nei Quattro libri dell’architettura che:

“la Città non è altro che una casa grande e per lo contrario

la casa è una piccola città.” J. Ackerman , Palladio.

L’organizzazione a corte Palladio e l’uso dei modelli classici 

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Andrea Palladio Villa Thiene 1547Interpretazione palladiana di villa romana

L’organizzazione a corte Palladio e l’uso dei modelli classici 

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Andrea Palladio Villa Barbaro 1570

Oganizzazione a corte

K F Schinkel

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K.F. SchinkelProgetti per ville antiche

1840/1852

Oganizzazione a corteK.F. SchinkelP tti ill “ ti h ”

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Progetti per ville “antiche” 

1840/1852

Oganizzazione a corteK.F. SchinkelP tti ill ti h

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Progetti per ville antiche

1840/1852

Oganizzazione a corteK.F. SchinkelProgetti per ville antiche

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Progetti per ville antiche

1840/1852

Organizzazione a corte

U i i t t d ’id di i t

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Una organizzazione a corte parte da un’idea di recinto,

da una chiara separazione tra spazio in estensione e

intimità protetta di un luogo contenuto nell’interno.

L’organizzazione  a corte assume quale fondamento

geometrico un reticolo modulare; da un lato se ne

caratterizza il limite esterno come bordo invalicabile edintroverso e dall’altro  se ne scopre una stanza interna

ma a cielo aperto, un vuoto posto tra il cielo e la terra: la

corte che assume quale nucleo centrale

dell’organizzazione   il ruolo di fulcro della struttura

spaziale e funzionale.

Luce, ventilazione , approvvigionamento delle acque,

relazioni funzionali e distributive sono regolamentatedal rapporto tra essa e gli ambienti che gli si organizzano

perimetralmente.

L’organizzazione  a corte può consentire varianti

tipologico-strutturali in base al grado di permeabilità e

chiusura dell’involucro: configurazioni ad U, ad L,ad I, a

più corti , documentano il grado di flessibilità che questa

tipo di organizzazione consente in relazione alle

caratteristiche morfologiche del contesto e delprogramma funzionale.

Organizzazione a corte

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Priene gymnasium 130 a.C.

La casa del Fauno , Pompei 120 a.C.

L’organizzazione a corte Scavata/ costruita

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Giardino Zen . Uno spazio interno/ esterno contemplativo

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Lalibela, Etiopia chiesa rupestre copta, XII sec d.C

L’organizzazione a corte Scavata/ costruita

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Lalibela, Etiopia chiesa rupestre copta, XII sec d.C

L’organizzazione a corte Scavata/ costruita

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Castel del Monte, Andria, XIII sec. 

L’organizzazione a corte Accesso

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Due modalità di accesso al tema del recinto:

A_l’ingresso è strutturato attraverso una sequenza di spazi che

culminano nella corte, fulcro interno dal quale si delineano tutte le

relazioni funzionali tra i deversi spazi della casa.

B_ L’ingresso alla corte è di tipo indiretto: essa è meta,scena e

rappresentazione, contrappunto luministico all’internità della casa.

Mies van der Rohe, Case a Tre

Corti,1938 ( progetto)

Padiglione di Barcellona, 1929

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Due modalità di accesso al tema del recinto:

A_l’ingresso è strutturato attraverso una sequenza di

spazi che culminano nella corte, fulcro interno dal quale

si delineano tutte le relazioni funzionali tra i deversi spazi

della casa.

B_ L’ingresso alla corte è di tipo indiretto: essa è

meta,scena e rappresentazione, contrappunto

lluministico all’internità della casa.

L’organizzazione a corte (approfondimenti)

Il recinto del danteum a Roma

Gi T i 1938 40

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Giuseppe Terragni 1938_40

L’organizzazione a corte (approfondimenti)

Il recinto del danteum a Roma

Giuseppe Terragni 1938_40

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Il recinto del danteum a RomaGiuseppe Terragni 1938_40

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L’organizzazione a corte (approfondimenti)

Recinti

Padiglione tedesco alla esposizione universale di Barcellona

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Mies van der Rohe 1929

L’organizzazione a corte (approfondimenti) RecintiPadiglione tedesco alla esposizione universale di Barcellona

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Mies van der Rohe 1929

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L’organizzazione a corte Ingresso e rapporto tra servito e servente

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Nell’edificio a corte, comunque configurato ( U,T,Z,L , ecc.) le parti

serventi sono disposte secondo due principali criteri distributivi e

geometrico spaziali, rafforzando così la natura compositiva

dell’impianto tipologico: il primo è quello che vede la parte servente

organizzata in fascia disposta lungo il perimetro murario esterno; talesoluzione determina un “ispessimento” del muro così da garantire il

potenziamento dell’involucro sia sul piano espressivo che tettonico

/impiantistico ; l’altro è quello che vede lo spazio servente concentrato

in unità funzionali, blocchi serventi, disposti in prossimità degli angoli

del fabbricato.

A.MateusP.Zumthor

L’organizzazione a corte Trasformazione della forma

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Configurazione:

Chiusa

Aperta ad U;

Aperta ad U con loggia;Aperta con corpi paralleli;

Chiusa con nucleo intercluso;

Ad L,T ecc.;

Chiusa con corpi di fabbrica diseuguali;

Recinto con un corpo semplice;

Recinto con un corpo semplice traslato;

Chiusa con corte interna di forma e posizione irregolare;

Chiusa con corpi giustapposti a corona;Aperta con corpi traslati;

Aperta con elementi raggruppati;

Chiusa a due o più corti.

Avvicinamento ad un edificio a corte

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Assiale

Tangenziale

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L’organizzazione a corte Configurazione ad U

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J. Navarro Baldweg, La casa della pioggia, Santander 1979.

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L’organizzazione a corte Configurazione chiusa ipogea

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Wang Shu, Ceramic House, 2004_06

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Wang Shu, Ceramic House, 2004_06

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Wang Shu, Ceramic House, 2004_06

L’organizzazione a corte Configurazione a tre corti

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Organizzazioni centralizzate

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C. Baeza Casa Gaspar

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Organizzazione a corteConfiguazione ad unico corpo di fabbrica

Questo tipo di organizzazione è definita da un recinto chiuso o aperto – a seconda dell’andamento orografico del terreno – 

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all’intero del quale si giustappone un unico corpo di fabbrica costituito da due fasce funzionali una a carattere servente l’altra,

quella contigua alla corte, a carattere servito.

Mentre lungo i perimetri esterni dovrà essere garantito un forte grado di chiusura, all’interno il rapporto con la corte sarà diretto.

Organizzazione a corteConfigurazione ad unico corpo di fabbrica

Organizzazione a doppia corte

S il di f bb i i t l t i d t l h l i i i lt ll’i t di d ti il

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Se il corpo di fabbrica viene traslato in modo tale che la sua posizione risulta compresa all’interno di due corti il

rapporto tra servito e servente si modifica. Questa organizzazione rende possibile un più diretto ed organico

rapporto con gli spazi esterni recinti. Gli spazi serventi si dispongono alle due estremità del corpo di fabbrica

svolgendo il ruolo di elementi di delimitazione dello spazio servito.

Organizzazione a corteConfigurazione ad unico corpo di fabbrica

Organizzazione a doppia corte

Q t i i ti l i i b ll t i d li i ti i i “ ” i d di

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Questa organizzazione tipologica si basa sulla concentrazione degli spazi serventi in un unico corpo “cavo” in grado di

svolgere o contribuire alla tettonica dell’edificio, liberamente disposto all’interno del corpo di fabbrica. 

Organizzazione a corte /patioConfigurazione del corpo di fabbrica ad U

Sezioni

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Organizzazione a grigliaUna organizzazione a griglia consiste in una spazialità regolata da

un modello di riferimento tettonico-spaziale sulla base di una

maglia geometrica cartesiana .

d l l d ll l à

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La organizzativa di una griglia risulta dalla sua regolarità e

continuità, che permea tutti gli elementi che organizza.

Il suo modello geometrico stabilisce una riferimento costante per

l’organizzazione  spaziale degli elementi anche se dissimili per

funzione, forma e dimensione.

Una griglia in architettura rappresenta l’ordine tettonico , l’ossatura 

strutturale dell’edificio: un reticolo murario costituito da unità

modulari (stanze) tridimensionali ripetute o una maglia di pilastri

e travi. ( scheletro)

Entro il campo della griglia gli spazi possono coincidere

omogeneamente con la struttura geometrico-spaziale di

riferimento attraverso la ripetizione del modulo base , - un reticolomurario di un palazzo, una grande sala di una moschea- o

coincidere solo parzialmente producendo una serie di eventi

isolati regolati nel loro sviluppo dimensione e formale dalla griglia

medesima.

Nell’organizzazione  a griglia è consentito operare , rispetto alla

configurazione di base , delle aggiunte o delle sottrazioni delle

unità modulari. Queste manipolazioni formali -una corte interna,

un pronao d’ingresso- possono essere adottate per migliorare ilfunzionamento dell’organismo   architettonico senza mutare

l’identità della struttura di base.

Una griglia può essere costruita anche in modo irregolare in una o

più direzioni : queste differenze dimensionali introducono delle

variazioni sul modulo in modo tale da determinare delle relazioni

gerarchiche all’interno  della struttura.

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L’ipostilo è un spazio orizzontale, una autentica foresta di colonne. Queste sorreggono archidi modeste dimensioni ordinati secondo una sequenza regolare. Né le sale ipostile dei templi

dei faraoni, ( Karnak, Luxor ) né le basiliche romane ( basilica Ulpia ) né quelle tardo antiche

avevano descritto una così permeabile e trasparente atmosfera .

Una griglia geometrica regolare, contenuta da un recinto murario sordo, costituisce la matrice

sulla quale si costituisce la tettonica dell’edificio. Diciannove campate regolari si succedono

fino ad intercettare la massività del muro coincidente con l’involucro. 

Organizzazione radiale

Una organizzazione radiale di spazi unisce elementi delle

due organizzazioni centralizzate e lineari. Consiste in uno

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spazio centrale dominante dal quale si estendono in

modo radiale una serie di organizzazioni lineari. Mentre

una organizzazione centrale rappresenta uno spazialità

introversa, una organizzazione radiale è uno schema

estroverso che si estende da un nucleo centrale verso in

contesto che si sviluppa nell’intorno.

Come nell’organizzazione  centrale il nucleo è

generalmente di forma regolare mentre gli elementi

lineari possono avere funzione forma e dimensione

uguale o differire l’uno dall’altro.

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