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L’EUROPA ED IL CONCETTO DI SICUREZZA: ORIGINE ED EVOLUZIONE DELLE
POLITICHE COMUNITARIE IN MATERIA DI “SICUREZZA INTERNA”
31/03/2011 Dott. Riccardo D’Andrea
DI COSA PARLEREMO?
• Sicurezza interna e sicurezza esterna: quali differenze?
• Le ragioni alla base di una politica europea in materia di sicurezza interna
• Cronologia storica delle politiche europee in materia di sicurezza interna
• Principali organismi
• Principali accordi bilaterali e multilaterali
• FENOMENOLOGIE CRIMINALI SENZA FRONTIERE
• INTERESSE COMUNE NELLA LOTTA ALLA CRIMINALITA’ INTERNAZIONALE
• NECESSITA’ DI UNA RISPOSTA CONDIVISA DA TUTTI GLI STATI LIBERI
PERCHE’ UNA POLITICA EUROPEA IN MATERIA DI SICUREZZA INTERNA?
EVOLUZIONE STORICA
• 1976: Gruppi TREVI
• 1984: Consiglio europeo di Fontainebleau
• 1985: Accordo di Schengen
• 1986: Atto Unico Europeo
• 1990: Convenzione applicativa dell’Accordo di Schengen
• 1990: Convenzione di Dublino
• 1991: Nascita della European Drug Unit (EDU)
• 1992: Trattato di Maastricht
• 1995: Nascita di Europol
• 1997: Trattato di Amsterdam
• 1999: Consiglio europeo di Tampere
• 2007: Trattato di Lisbona
1976: GRUPPI TREVI
• Terrorismo, Radicalismo, Estremismo e Violenza Internazionale
• Consiglio europeo di Roma, 1-2 dicembre 1975
• Favorire la cooperazione di polizia relativa alla lotta al terrorismo ed ai reati di maggiore impatto
• Organizzati attorno a 3 livelli: dei ministri, dei comitati e dei gruppi di lavoro (TREVI 1, TREVI 2, ..)
IMPORTANZA DEI GRUPPI TREVI
• Livello di cooperazione intensificato
• Cooperazione politica tra gli Stati membri della CE è estesa al settore degli Affari Interni
• Possibilità di un’ulteriore internazionalizzazione delle indagini criminali
DIFFICILE COMPROMESSO FRA LIBERA CIRCOLAZIONE ED ESIGENZE DI SICUREZZA
• Consiglio europeo di Fontainebleau (1984): azione più decisa in materia di libera circolazione
• Libro Bianco della Commissione (1985): la libera circolazione intesa verso tutte le persone, anche provenienti da paesi terzi
• Essenziale un’azione congiunta sui controlli alle frontiere esterne della Comunità
• Esigenze di sicurezza ed ordine pubblico degli Stati
1985: ACCORDO DI SCHENGEN
• Relativo alla graduale soppressione dei controlli alle frontiere comuni
• Concluso inizialmente tra Francia, Germania e Paesi Bassi, è stato progressivamente firmato da tutti i Paesi membri (eccetto Regno Unito ed Irlanda)
• Tutti i membri della Comunità possono usufruire della libera circolazione nell’Area Schengen
1990: CONVENZIONE APPLICATIVA DELL’ACCORDO DI SCHENGEN
• Titolo II: libera circolazione delle persone, con conseguente eliminazione dei controlli alle frontiere interne
• Titolo III: disposizioni sulla polizia e la pubblica sicurezza
• Titolo IV: Sistema d’Informazione Schengen (SIS)
• Titolo V: circolazione delle merci
1986: ATTO UNICO EUROPEO
• Introduzione del mercato unico dei beni, dei capitali e dei servizi
• Confermata l’intenzione degli Stati membri di collaborare nel controllo dell’ingresso dei cittadini di Stati terzi e nella lotta alla criminalità internazionale
• Collaborazione permane ad un livello intergovernativo
1990: CONVENZIONE DI DUBLINO
• Determinazione dello Stato competente all’istruzione di una domanda di asilo
• Svolta rispetto al passato
• Duplice merito: maggiore chiarezza per gli Stati membri e maggiori garanzie per i richiedenti asilo
• Coordinamento con l’Accordo di Schengen
1991: EUROPEAN DRUG UNIT (EDU)
• Consiglio europeo di Lussemburgo (giugno 1991): creazione di un ufficio investigativo criminale europeo
• Consiglio europeo di Maastricht (dicembre 1991):istituzione della EDU, precursore di Europol
• Accordo di Copenaghen (giugno 1993): creazione di EDU-Europol, con competenze sempre più estese
1992: TRATTATO DI MAASTRICHT
• Struttura a pilastri dell’UE: Dimensione comunitaria,Politica estera e di sicurezza comune, Cooperazione in materia di giustizia e affari interni
• III Pilatro (Titolo VI): configurazione autonoma alla collaborazione di polizia e giudiziaria penale
• Articolo K.1: cooperazione di polizia ai fini della prevenzione di grave forme di criminalità internazionale rappresenta un interesse comune
DA SCHENGEN A MAASTRICHT: PRINCIPALI NODI DELLA SICUREZZA EUROPEA
• Trasferimento dei controlli dalle frontiere interne a quelle esterne
• Cooperazione giudiziaria e di polizia
• Riavvicinamento ed armonizzazione di leggi e regolamenti nazionali
1995: EUROPOL
• Istituito dalla Convenzione di Bruxelles del 26 luglio 1995
• Incomprensioni e ritardi burocratici: Convenzione entrata in vigore il 1° ottobre 1998, inizio delle attività il 1° luglio 1999
• Trova fondamento nel Titolo VI del Trattato di Maastricht
1997: TRATTATO DI AMSTERDAM
• Trasferimento nel I Pilastro di alcune disposizioni del III Pilastro (asilo, immigrazione, cooperazione doganale e giudiziaria in materia civile)
• Nel III Pilastro rimangono solo le previsioni inerenti la cooperazione di polizia e giudiziaria in materia penale (nuova denominazione)
• Nuovo Titolo VI TUE: obiettivo prioritario di assicurare un’adeguata sicurezza interna ai cittadini
TRATTATO DI AMSTERDAM (2)
• 3 DIRETTRICI PRINCIPALI:
- Cooperazione rafforzata tra autorità di polizia e attraverso Europol
- Cooperazione stretta tra autorità giudiziarie
- Riavvicinamento delle normative penali
• NUOVE PROSPETTIVE PER EUROPOL
• INDAGINI CONGIUNTE ATTRAVERSO “JITs”
• INTRODOTTI NUOVI STRUMENTI LEGISLATIVI
1999: CONSIGLIO EUROPEO DITAMPERE
• Ruolo fondamentale di EUROPOL
• Necessità di rinforzarne il ruolo (ad es. partecipando alle Joint Investigation Teams) e di estenderne le competenze operative (riciclaggio in generale)
• Viene istituita la Task force dei capi delle polizie UE (prima riunione nel 2000 a Lisbona)
• Poste le basi per la costituzione di Eurojust
CRITICHE ALLA STRUTTURA A PILASTRI
• Accuse di scarsa efficacia e minimo controllo da parte delle istituzioni comuni
• Comunitarizzazione relativa alle sole politiche di libera circolazione, asilo e immigrazione
• Questioni relative la cooperazione di polizia e giudiziaria penale ancora ferme ad un livello intergovernativo
2007: TRATTATO DI LISBONA
• Abolizione del III Pilastro e conseguente estensione del metodo comunitario alla cooperazione di polizia e giudiziaria penale
• Titolo V del TFUE disciplina l’attuazione dello spazio di libertà, sicurezza e giustizia:
- Controlli alle frontiere, asilo ed immigrazione
- Cooperazione giudiziaria in materia civile
- Cooperazione giudiziaria in materia penale
- Cooperazione di polizia
TRATTATO DI LISBONA (2)
• Art. 77 TFUE: controlli alle frontiere
• Art. 78 TFUE: asilo
• Art. 79 TFUE: immigrazione
• Art. 80 TFUE: principio di solidarietà ed equa ripartizione delle responsabilità tra gli Stati membri anche sul piano finanziario
TRATTATO DI LISBONA (3)
• Art. 82 TFUE: cooperazione giudiziaria in materia penale
• Art. 87 TFUE: cooperazione di polizia
• Art. 88 TFUE: rafforzato il ruolo di Europol
• Art. 89 TFUE: ampliate le competenze operative di Eurojust
PRINCIPALI ORGANISMI
• Europol
• Eurojust
• SIRENE
• Joint Investigation Teams (JITs)
• Task force dei capi delle polizie
• Interpol
EUROPOL
• Art. 2 della Convenzione di Bruxelles: obiettivo prioritario è il miglioramento dell’efficacia dei servizi di polizia degli Stati membri al fine di “prevenire le più gravi forme di criminalità internazionale”
• Principali funzioni:
a) Scambio informativo tra gli Stati membri
b) Raccolta ed elaborazione analitici delle informazioni
c) Gestione informatizzata delle informazioni
d) Supporto tecnico-operativo per facilitare le indagini
e) Elaborazione di relazioni sull’andamento dei lavori
EUROPOL (2)
• Art. 2: Competenza per i reati di:a) Traffico di droga
b) Traffico di materiale nucleare e radioattivo
c) Immigrazione clandestina
d) Traffico di esseri umani
e) Terrorismo
f) Contraffazione monetaria
g) Traffico di autoveicoli rubati
h) Riciclaggio
• Decisione del Consiglio del 6 dicembre 2004: tutte le più gravi forme di criminalità
EUROPOL (3)
• Struttura centrale: con sede a L’Aia, composta da una direzione e 4 dipartimenti:
- Criminalità
- Ricerca e sviluppo
- Risorse umane
- Servizi tecnologici
• Unità Nazionale Europol
• Ufficiali di collegamento
EUROJUST
• III Pilastro dell’UE: mancanza della previsione di un organismo preposto alla cooperazione giudiziaria
• Consiglio Europeo di Tampere del 1999: necessità di un organismo giudiziario sovranazionale
• Istituita con Decisione del Consiglio del febbraio 2002
• Art. 3: obiettivi di Eurojust
• Art. 4: ruolo complementare (è sempre necessaria una richiesta di attivazione da parte degli Stati)
SIRENE
• Supplementary Information Request at National Entries
• In funzione a seguito dell’entrata in vigore dell’Accordo di Schengen
• Sistema Informativo Schengen (SIS):scambio informativo tra le polizie degli Stati membri
• Inseguimenti transfrontalieri
JOINT INVESTIGATION TEAMS (JITs)
• Consiglio europeo di Tampere (ottobre 1999)
• Art. 30 Trattato di Amsterdam
• Convenzione sulla mutua assistenza giudiziaria in materia penale (29 maggio 2000)
• Presenza di un rappresentante Europol
• Quando possono essere costituite?
TASK FORCE DEI CAPI DELLE POLIZIE
• Consiglio europeo di Tampere (ottobre 1999)
• Finalizzata allo scambio di: esperienze, best practices e informazioni
• Foro per la discussione e la pianificazione delle attività di contrasto alla criminalità (Europol)
• Prima riunione a Lisbona, il 7-8 aprile 2000
INTERPOL
• Nata da spontanei accordi bilaterali e multilaterali di polizia all’inizio del XX secolo
• I Congresso internazionale di polizia (Principato di Monaco, 1914): 4 focal points
• II Congresso internazionale di polizia (Vienna, 1923): Commissione internazionale di polizia giudiziaria
• Conferenza di Bruxelles del 1946: Commissione internazionale di polizia criminale
• Conferenza di Vienna del 1956: Interpol
ACCORDI BILATERALI DELL’ITALIA
• Accordo di cooperazione con la Siria nella lotta contro la criminalità organizzata, il traffico di stupefacenti e il riciclaggio di denaro
• Accordo di cooperazione con la Cina in materia di lotta alla criminalità
• Accordo di cooperazione con il Messico per la lotta alla criminalità organizzata
• Accordo di cooperazione con Malta in materia di mutua assistenza nella lotta al riciclaggio e al reinvestimento di denaro e beni
ACCORDI MULTILATERALI DELL’ITALIA
• Accordo quadrilaterale dei ministri dell’Interno di Italia, Croazia, Slovenia e Ungheria
• Iniziativa Centro Europea tra Italia, Austria, Jugoslavia e Ungheria
• Southeast European Cooperation Iniative
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