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LEZIONE 7
FALLIMENTI DI MERCATO:ASIMMETRIE INFORMATIVE
EINTRODUZIONE AL WELFARE STATE
INTRODUZIONE
Finora abbiamo sempre ragionato in termini di CERTEZZA, ma la realtà è diversa. Il risultato di qualsiasi nostra decisione è condizionato da un insieme ampissimo di eventi esterni, definiti come STATI DEL MONDO.
Si ricorda che il meccanismo walrasiano per funzionare richiede la presenza di certezza e di perfetta informazione
INTRODUZIONE
Se introduciamo l’incertezza ogni bene è definito in relazione agli stati del mondo dando luogo ad una nuova categoria di beni. I BENI CONTINGENTI sono quei beni il cui valore è condizionato dal verificarsi di un evento aleatorio
AVVERSO AL RISCHIO
Un consumatore è avverso al rischio (AR) quando preferisce il valore certo corrispondente ad una scommessa rispetto a correre il rischio di affrontarla
NEUTRALE AL RISCHIO
Un consumatore è neutrale al rischio (NR) quando è indifferente tra accettare il valore certo corrispondente ad una scommessa e a correre il rischio di affrontarla
PROPENSIONE AL RISCHIO
Un consumatore è propenso al rischio (PR) quando preferisce non accettare il valore certo corrispondente ad una scommessa e correre invece il rischio di affrontarla
GIOCO EQUO
Una scommessa rappresenta un gioco equo quando il valore atteso coincide con quello di un corrispondente valore certo.
ESEMPIO
ALTERNATIVE:1) Guadagnare con certezza un
certa somma pari a 102) Accettare una scommessa che
consente di ottenere C1=5 se si verifica lo stato del mondo 1 con p=0.5 oppure C2=15 se si presenta lo stato del mondo 2 con p=0.5
ESEMPIO
CALCOLO DEL VALORE ATTESO NECESSARIO PER VERIFICARE SE SIAMO IN PRESENZA DI UN GIOCO EQUO
VA=0.5*5+0.5*15=10Si può quindi affermare che al
consumatore è stato proposto un gioco equo in quanto il valore atteso della scommessa, cioè 10, è equivalente alla somma offerta con certezza
ESEMPIO
W0=10 (valore certo)W1=valore atteso (10)AR: U(W0)>U(W1)NR: U(W0)=U(W1)PR: U(W0)<U(W1)
MERCATO ASSICURATIVOIn presenza di incertezza nel sistema, si ha
la convenienza alla creazione di un mercato assicurativo. Gli individui AR migliorano la propria utilità avendo la possibilità di scambiare beni contingenti, con beni disponibili con certezza. Se nel sistema esistono individui che hanno diverse predisposizioni rispetto al rischio è possibile ipotizzare che ve ne siano alcuni che desiderano acquistare un particolare bene economico, il rischio, che qualche altro vuole vendere.
MERCATO ASSICURATIVO
La creazione di un mercato assicurativo introduce nel sistema questa possibilità. Gli individui AR cedono incertezza economica in cambio di certezza, dietro pagamento di un corrispettivo e la compagnia di assicurazione, diciamo NR, acquista l’assunzione del rischio, al posto del proprio cliente e gli garantisce una copertura per il verificarsi di un evento sfavorevole
IMPORTANTE
Se questo fosse possibile, rispetto a tutti gli individui e per tutti gli stati di natura aleatori, la presenza di incertezza NON rappresenterebbe un limite al funzionamento del meccanismo walrasiano
RISCHIO
La presenza di rischio modifica le condizioni di scelta degli individui
Gli individui sono solitamente avversi al rischio
Esempio:Grandina (P=0.2) 20.000 euroNon grandina (p=0.8) 100.000 euro
VA=(0.2*20+0.8+100)=84
ASSICURAZIONE I contratti di assicurazione forniscono una
protezione dai rischiIn cambio di un premio (un costo certo per
l’assicurato), si trasforma una situazione rischiosa in una situazione certa, preferita a quella rischiosa
Esempio: premio=16 (0.2*80); rimborso=80 (100-20)
Non grandina: 100 (raccolto)-16 (premio)=8Grandina: 20 (raccolto)+80 (rimborso) -16
(premio)=84
CARATTERISTICHE DELLE ASSICURAZIONE
Le assicurazioni possono esistere se gli assicuratori
1)Compensano perdite e guadagni grazie al pooling dei rischi degli assicurati
2)Sono neutrali rispetto al rischio
RISCHIO, ASSICURAZIONE E
OTTIMO PARETIANOIn presenza di rischio, va
modificata la nozione di Ottimo Paretiano
Si realizza un Ottimo Paretiano solo se i soggetti avversi al rischio possono assicurarsi integralmente
CONDIZIONI DI ESISTENZA DI UN
MERCATO ASSICURATIVO
1. probabilità stimabili (rischio, non incertezza)
2. probabilità indipendenti3. probabilità inferiori all’unità4. assenza di asimmetria
informativa
ASIMMETRIE INFORMATIVE
RAPPORTO PRINCIPALE - AGENTE
1) Principale soffre di asimmetria informativa
2) Agente ha informazione completaNei mercati assicurativi:Principale è l’AssicurazioneAgente è l’Assicurato
TIPI DI ASIMMETRIAINFORMATIVA
1) Adverse selection (selezione) avversa)
2) Moral Hazard (comportamento sleale)
ADVERSE SELECTION
Il Principale ignora alcune caratteristiche dell’Agente, preesistenti alla stipula del contratto, che sarebbero rilevanti per il contratto
MORAL HAZARD
Il Principale non è in grado dicontrollare un’azione che
l’Agentepuò svolgere, dopo la
stipulazione del contratto, che influisce sul costo della transazione
EFFETTI
Nel mercato il Principale rischia di fallire perché non è in grado di calcolare l’esito del contratto
Può essere indotto ad alzare i premi, ma così genera perdite benessere in chi, pur interessato ad assicurarsi, rinuncia
POSSIBILI SOLUZIONINel Mercato il Principale offre più
tipologie di contratti di assicurazione, fra cui contratti ad assicurazione parziale. Questi implicano una compartecipazione al rischio da parte dell’Agente. Ciò può indurre l’Agente a:
• rivelare spontaneamente le proprie caratteristiche, perché incentivati (AS)
• comportarsi correttamente (MH)
Esempio di Adverse Selection
Assicurazione contro la malattiaUn’assicurazione privata non è in
grado di distinguere i clienti a basso o alto rischio di malattia
Un’offerta di due contratti (uno a premio alto con copertura totale e uno a premio basso parziale), potrebbe portare ad un’autoselezione dei clienti
Contratto incentivante
Esempio di Moral Hazard
Assicurazione contro l’incendioUn’assicurazione privata non è in grado
di distinguere i clienti che, dopo avere stipulato il contratto, saranno prudenti o imprudenti. Con l’offerta di contratti a copertura parziale, l’imprudente partecipa al rischio ed è indotto a tenere un comportamento leale
Contratto incentivante
CONCLUSIONE
Anche con contratti incentivanti, il mercato privato non realizza un Ottimo Paretiano:
il grado di copertura garantito è solo parziale!
(negli esempi, per i “sani” e per i “prudenti”)
CONCLUSIONEI mercati assicurativi privati non sono in
gradodi fornire un’adeguata copertura di molti
rischi,fra i quali spiccano i “rischi sociali”(salute,pensioni, disoccupazione)
Da ciò la motivazione dell’intervento pubblico in questi campi
“Sistemi di Welfare”
WELFARE STATE
1) Definizione del Welfare State2) Origini storiche del Welfare State3) Modelli di Welfare State
RISCHI SOCIALI: TRE TIPOLOGIE
1) Rischi di classe2) Rischi di ciclo vitale3) Rischi intergenerazionali
I rischi sociali sono connessi al modo in cui è organizzata la società
RISCHI SOCIALICosa accade a chi:• ha perso il lavoro• non è in grado di istruirsi• non ha salute• è portatore di un handicap• resta orfano• è vecchio e non è più in grado
lavorare?
DEFINIZIONE DI WELFARE STATE
Il Welfare State è un insieme di istituti, principalmente di natura pubblica, sorti nel corso della formazione del modo di produzione capitalistico e della società liberale per tutelare i cittadini da rischi “sociali” e garantire la fruizione di diritti di cittadinanza
DEFINIZIONE DI WELFARE STATE
I settori in cui tali istituzioni si sono sviluppate riguardano:
1.Tutela del lavoro (es.: infortuni, malattia)2. Pensioni3. Salute4. Assistenza e contrasto della povertà5. Istruzione6. Politiche dell’abitazione
DEFINIZIONE DI WELFARE STATEPer molti studiosi il Welfare State è un
modellodi organizzazione della società, fondatosull’idea che l’economia di mercato puòessere coniugata con forti obiettivi sociali dieguaglianza.Un modo particolare di concepire il rapporto
traStato e Mercato. In realtà, il Welfare State nonriguarda solo un modo particolare di
concepireil rapporto tra stato e mercato, ma richiedeanche la considerazione di una terza
istituzione la famiglia
DEFINIZIONE DI WELFARE STATE
L’evoluzione e le caratteristiche dei diversi modelli di Welfare state si comprende solo osservando come la gestione dei rischi sociali viene allocata alle tre diverse istituzioni:
stato, mercato, famiglia
ORIGINI STORICHE DEL WELFARE STATE
La realizzazione del modello della società capitalistica e liberale ha avuto percorsi e ritmi diversi nell’ambito degli stati nazionali. I sistemi di Welfare State si sono perciò sviluppati con tempi diversi, presentano notevoli differenziazioni e particolarità nazionali, che rendono complessa la loro analisi
ORIGINI STORICHE DEL WELFARE STATE
I sistemi di welfare sono staticondizionati da diversi elementi:1. Da fattori culturali “nazionali”2. Dalle tradizioni religiose nazionali3. Dalle organizzazioni operaie e
dai movimenti sindacali4. Dalle ideologie che storicamente
si sono avvicendate
ORIGINI STORICHE DEL WELFARE STATE
Le tappe fondamentali• Le fasi iniziali di costruzione di sistemi
di Welfare risale alla fine dell’800• Lo sviluppo più intenso si è avuto nel
periodo successivo alla Prima Guerra Mondiale, soprattutto nei paesi dell’Europa centrale e del nord
• Il modello attuale ha però preso forma compiuta nel Secondo Dopoguerra e in particolare negli anni ‘60 e ‘70
ORIGINI STORICHE DEL WELFARE STATE
• La Germania di Bismarck• I paesi nordici• L’Inghilterra di Beveridge Sir W.
Beveridge: Report on Social Insurance and Allied Services (1942) Full Employment in a Free Society (1944)
ORIGINI STORICHE DEL WELFARE STATE
La forma storicamente più compiuta
del Welfare State si realizza con ildiffondersi della grande
produzioneindustriale di massa, nota come:
Il modello fordista
ORIGINI STORICHE DEL WELFARE STATE
CARATTERI DEL MODELLO FORDISTA• Ruolo prevalente della grande
industria• Operaio massa semiqualificato• Organizzazione del lavoro
tayloristica• Nuclei familiari con un solo
percettore (Breadwinner)
ORIGINI STORICHE DEL WELFARE STATE
Dall’intreccio dei numerosi fattori che hanno influito sull’origine e sviluppo del WS i sociologi hanno elaborato una classificazione di Modelli di Welfare State. Alcuni studiosi, per sottolineare il ruolo non solo della relazione stato-mercato, ma anche della famiglia, parlano di Regimi di Welfare State
MODELLI STORICI DI WS
Gøsta Esping-Andersen,The Three Worlds of Welfare
Capitalism, Cambridge, Polity Press, 1990
MODELLI STORICI DI WS
• Modello socialdemocratico• Modello liberale• Modello corporativo (o
conservatore)• Modello mediterraneo
MODELLI STORICI DI WSMODELLO SOCIALDEMOCRATICO
• Riferimento al cittadino e a programmi universali
• Maggior peso di servizi rispetto a trasferimenti monetari
• Assenza di means testing• Finanziamento prevalente con
imposte
MODELLI STORICI DI WSMODELLO LIBERALE
• Ruolo residuale del WS• Means testing• Assicurazioni obbligatorie e
imposte
MODELLI STORICI DI WSMODELLO CORPORATIVO• Categorialità• Privilegio per il pubblico impiego• Programmi frammentati• Sfondo ideologico dello statalismo
monarchico, corporativo e della dottrina cattolica
• Ruolo della famiglia• Finanziamento con contributi
sociali
MODELLI STORICI DI WSMODELLO MEDITERRANEOSotto-caso del modello corporativo,
di cui accentua:• Il ruolo della famiglia• La frammentazione dei• programmi• Clientelismo
CARATTERI DEL WELFARE STATE
I sistemi di welfare si differenziano per:
• il peso relativo dei settori• la scelta degli strumenti (trasferimenti
monetari o servizi in kind)• le forme di finanziamento (imposte,
contributi)• il coinvolgimento del pubblico e del
privato (servizi pubblici e settore non profit)
LA CRISI DEL WELFARE STATE
Una serie di fattori demografici e sociali,accompagnati dall’emergere della Societàpostindustriale e dei processi diGlobalizzazione fanno parlare di “Crisi delWelfare State” e hanno stimolato riforme
e la ricerca di nuovi modelli
LA CRISI DEL WELFARE STATE
Fattori demografici• Declino della natalità e allungamento della
vita media: invecchiamento della popolazione
• Aumenta la spesa per la sanità; sbilancio dei sistemi pensionistici
Fattori sociali• Instabilità della famiglia: ridotta capacità
della famiglia di garantire il benessere (aumenta il rischio di povertà e di esclusione sociale)
• Aumenta la spesa per l’assistenza e per i servizi alla persona
LA CRISI DEL WELFARE STATE
Fattori economici 1°• Società postindustriale. Fine del modello
fordista, caduta della produzione industriale, crescita dei servizi e del lavoro autonomo: maggiore disoccupazione, inoccupazione, carriere contributive irregolari (rischi sociali connessi al mercato del lavoro)
Aumenta la spesa per il workfare; si riduce labase contributiva (contributi sociali)
LA CRISI DEL WELFARE STATE
Fattori economici 2°• Globalizzazione: la produzione ad
elevato valore aggiunto tende a spostarsi nei paesi a bassa contribuzione e bassa tutela sociale.
Aumenta la concorrenza fiscale tra i paesi:si abbassano i contributi sociali e diconseguenza la spesa sociale (dumpingsociale)
DOVE STUDIARE:
• P. Bosi (a cura di), Corso di Scienza delle Finanze, 2000, Il Mulino, Bologna
• Capitolo 2 da pagina 104 a pagina 114
• Capitolo 4 da pagina 169 a pagina 174
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