View
218
Download
0
Category
Preview:
Citation preview
Linguistica e GiornalismoLez3sem
Approccio semiotico: Che cosa significa e come fa a strutturare e veicolare significati tramite parole e messaggi complessi?
2
Le parole non sono etichette di cose
Saussure CLG I, I 1(De Mauro p. 86): “Il legame che unisce il significante al significato è arbitrario… I segni interamente arbitrari realizzano meglio di altri l’ideale del procedimento semiologico: è perciò che la lingua , il più complesso e diffuso tra i sistemi di espressione, è il più caratteristico di tutti. In questo senso, la linguistica può diventare il modello generale di ogni semiologia, anche se la lingua non è che un sistema particolare.”
Peirce
• La definizione di relazione segnica o semiosi di Peirce avviene tra tre elementi: un Representamen, la parte materiale del segno; un Oggetto, il referente a cui il segno fa riferimento; e un Interpretante, ciò che deriva o viene generato dal segno nella mente.
• Punto di partenza della semiosi di Peirce > realtà esterna > Oggetto dinamico vs Oggetto Immediato che nasce dal 'ritagliare' o dal mettere in rilievo alcune delle caratteristiche dell'oggetto dinamico, quindi dell'oggetto reale. OI = un particolare punto di vista sull'oggetto dinamico (referente).
• Quindi il concetto di segno o di semiosi in Peirce è triadico.
• E’ un processo potenzialmente interminabile detto di semiosi illimitata.
Object
Interpretant
Representamen_ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _
Eugeni La semiotica contemporanea, 2012
Pierce Semiotica del testo
Saussure Semiotica del segno
Eco Semiotica dell’esperienza
Modello semiotico-enunciazionale: Eco e Manetti Premesse: 1. L'enunciazione (vs enunciato) è l’atto comunicativo l’evento attraverso il quale si
realizza il concreto impiego della lingua in un contesto comunicativo> Al contrario dell’Eto, l’Ene
non è facilmente descrivibile>Enunciatore /Enunciatario (destinatario presupposto; Tracce
dell’Ene: la categoria della soggettività si articola in io/tu vs. egli; i dimostrativi (o deittici): qui/lì
vs. là; le forme avverbiali. (Émile Benveniste) 2. nella comunicazione attuata dai media l’emittente
non ha mai davanti a sé il destinatario, come invece accade nella comunicazione interpersonale.;
L’Enunciatario partecipa alla costruzione di senso (modello della cooperazione interpretativa) >
aspettative e dinamiche di newsmaking (Giovanni Manetti, L'enunciazione. Dalla svolta comunicativa ai
nuovi media, Milano, Mondadori Università, 2008).
Enuncia- tario
Il destinatario
dell’enunciato
che a sua volta
costruisce
attraverso
l’immagine di se
stesso il testo
Greimas G R E I M A S Il sema è l’unità minimale della significazione. Strutture Sintassi discorsiva Attorializzazione Spazializzazione Temporalizzazione Semantica discorsiva Tematizzazione Figurativizzazione
Struttura elementare di significazione
Vita Morte
Non morte Non vita
Euforia categoria timica Disforia
Modello attanziale> Propp (Greimas > Vestergaard-Scrøder The language of Ads, 1985)
Destinante Oggetto Destinatario
Aiutante Soggetto Opponente
________________________________________
Elettore benessere Comunità
Stampa POLITICO Competitor
Fasi
• la manipolazione, in cui il Destinante investe il Soggetto di un compito;
• la competenza in cui il Soggetto assorbe le informazioni fondamentali per conseguire lo scopo;
• la performanza in cui il Soggetto di fatto agisce per conseguire il proprio Oggetto;
• la sanzione in cui il Destinatario riconosce il successo o l'insuccesso del Soggetto
Teorie sulla polifonia: locutore/enunciatore (Ducrot)
• Il locutore è il soggetto dell’enunciazione.
• E’ colui che ha la responsabilità della parola
• E’ l’essere designato dal pronome e dalle differenti marche di prima persona.
• L’allocutario è il soggetto a cui è indirizzata l’enunciazioine; è designato dai pronomi e dalle marche di seconda persona e deve essere distinto dall’ascoltatore.
L’enunciatore
• L’enunciatore (gli enunciatori) è/sono i personaggi che sono dati dall’enunciato come gli autori dei diversi atti, per esempio illocutivi, che compie l’enunciazione come è mostrata dall’enunciato.
• Gli enunciatori non si confondono con il locutore e talvolta uno o l’altro degli enunciatori può essere assimilato, per esempio, all’allocutario.
• Ciò è connesso con quanto viene chiamato, secondo l’espressione di Bachtin, “polifonia” (1984:152)
Perché distinguere locutore da enunciatore?
• Perché in uno stesso enunciato sono possibili due atti linguistici contemporanei
• Es. Se il Primo ministro pronuncia un enunciato come: “L’ordine sarà mantenuto, costi quel che costi”,
compie allo stesso tempo due atti illocutivi.
1. Una promessa rivolta ai cittadini desiderosi di ordine.
2. Una minaccia rivolta ai cittadini ritenuti responsabili del disordine.
Altre categorie (Fontanille)
• Disposizione
-patemica
-polemica
-emozione
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>figure retoriche
Evento >> Notizie di rappresentazione vs Not. di contrapposizione Notizia dimostrativa (scontata)vs Notizia fabulativa(non facili da capire) Modello Violette Morin (retorica dell'ambivalenza (dell’opposto) > Fattuale=Evento; Discorsivo=modo di raccontarlo, piano discorsivo)
Ricostruzione
evento
Evolversi degli eventi reportage
Notizie insolite Notizie ancora non
chiare e senza fine
Calabrese-Volli
Telegiornale:
istruzioni d’uso>>
Leone fa le corna
– Scappatella – Avventura – Cotta – Love Story – Flirt
Visti in flagrante, pizzicati, coppia chiacchierata
crisi di coppia, periodo nero, torna il sereno…
• Roma, 26 marzo 2013. Scuola, Il Ministro Profumo firma Decreto in materia di adozioni dei testi scolastici A partire dall’anno scolastico 2014/2015 solo libri digitali o misti .Un tablet per ogni studente e zaini più leggeri. Bloccati i prezzi di copertina. Ridotti i tetti di spesa. Sforbiciata fino al 30%
• Libri cartacei addio. Ancora un anno di tempo e nella scuola italiana entreranno solo libri digitali o nel formato misto. E’ stato firmato dal ministro Francesco Profumo il decreto ministeriale in materia di adozioni dei libri di testo. Tra le principali novità, la disposizione per i Collegi dei docenti di adottare, dall’anno scolastico 2014/2015, solo libri nella versione digitale o mista. Inizialmente, l’innovazione riguarderà le classi prima e quarta della scuola primaria, la classe prima della scuola secondaria di I grado, la prima e la terza classe della secondaria di II grado. Novità in arrivo anche per i costi sostenuti dalle famiglie. Se i prezzi di copertina dei libri, definiti per l’anno scolastico 2013/2014, restano confermati anche per il 2014/2015, si riducono i tetti di spesa entro cui il Collegio dei docenti deve mantenere il costo complessivo dei testi adottati. La riduzione, rispetto ai limiti stabiliti per l’anno scolastico 2013/2014, è del 20%. Ma nel caso in cui l’intera dotazione libraria sia composta esclusivamente da libri in versione digitale la sforbiciata è più consistente, con una riduzione che arriva fino al 30%. I nuovi tetti si applicano per le adozioni dei libri della prima classe della scuola secondaria di I grado e della prima e della terza classe della secondaria di II grado. Per le rimanenti classi restano validi i limiti già definiti per le adozioni relative all’anno scolastico 2013/2014. I risparmi ottenuti potranno essere utilizzati dalle scuole per dotare gli studenti dei supporti tecnologici necessari (tablet, PC/portatili) ad utilizzare al meglio i contenuti digitali per la didattica e l’apprendimento.
Sempre più studenti lavoratori La doppia vita degli universitari
• 4 aprile «Oggi è difficile che uno studente universitario non lavori» dice Piera Molinelli, prorettore delegato all'Orientamento di Ateneo. Almeno a Bergamo, verrebbe da dire. Il fenomeno degli studenti lavoratori è in forte espansione nella nostra Università. Molti studenti se non cominciano il corso di studi lavorando, lo finiscono. Colpa dei tempi difficili che stiamo attraversando, che spingono gli universitari a contribuire alle spese di famiglia. Ma c'è anche una motivazione culturale. Il bergamasco è «homo faber»; creare, produrre è un valore da cui non può prescindere nemmeno chi studia, e poi oggi la laurea non è più garanzia di impiego sicuro, quindi prima si impara un mestiere e meglio è. «La tenuta delle iscrizioni nel nostro ateneo è dovuta anche al fatto che questo territorio dà ancora occasioni di lavoro – spiega la professoressa Molinelli –. Le tipologie di studenti lavoratori sono diverse. C'è chi riprende a studiare con due, tre anni di lavoro alle spalle, ci sono i giovani che durante il percorso di laurea triennale fanno esperienze lavorative e quelli che si avviano verso una professione durante il biennio della specialistica. C'è chi opta per le 150 ore in Università (piccoli contratti temporanei cui si accede con un bando), chi lavora all'esterno, chi per qualche mese fa un'esperienza di studio e lavoro all'estero». Le esperienze di lavoro, non necessariamente qualificato, aumentano in tutte le facoltà, dalle umanistiche alle scientifiche, come confermano i direttori di dipartimento. Nonostante ciò, solo una minima parte di universitari si iscrive ai corsi come «studente part time».
Recommended