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Luciano Barra Caracciolo
John Maynard KeynesLa politica keynesiana (investimenti pubblici, tassazione
progressiva e protezione sociale) segnò la politica economica occidentale, che fece uscire dalla crisi del ’29, tramite il New Deal di Roosevelt, fino agli anni 70.
Moderne costituzioni democraticheAttribuiscono la sovranità al popolo e individuano gli
elementi del capitalismo compatibili con gli interessi del popolo. Tele principio universale vale per tutte le costituzioni democratiche e si gioca sul conflitto lavoro/capitale che, è ipocrita nasconderlo, è tale da circa due secoli. Nel suo evolversi tale conflitto lascia riconoscere diversi modi di essere del capitalismo.
Le Costituzioni garantiscono un modo accettabile di intendere il capitalismo alla luce delle vicende di detto conflitto nel corso del tempo
Moderne costituzioni democratichePer accettabile s’intende conciliazione solidale di
interessi contrapposti che non si possono ignorare.
Ignorarli significa riportare gli esseri umani a condizioni pre giuridiche di arbitrio e di darwinismo sociale.
Scenario che per il capitalismo sfrenato di Hayek è ovvio e auspicabile ma altamente instabile e distruttivo della società. Tale capitalismo cinico e distruttivo considera male la piena occupazione e l’inflazione che ne deriva perché sarebbero il principale ostacolo alla sana e strutturale concorrenza del capitalismo.
Moderne costituzioni democratichePer Hayek la concorrenza è il miglior antidoto alla
corruzione e al clientelismo. Che sarebbero a loro volta le cause dell’insostenibilit{ del welfare
Tuttavia il capitalismo del pieno impiego è l’unico che sia compatibile con le costituzioni democratiche.
Poiché i Trattati Europei sono infiltrati dal principio della concorrenza che osteggia la piena occupazione in nome della lotta alla corruzione; lo scontro tra capitale e lavoro passa oggi tra Trattati Europei e Costituzioni.
Subdola Vittoria del LiberismoTale scontro è stato finora vinto dal neoliberismo
inoculato nei Trattati a spese delle democrazie.
Battaglia subdola che si basa sulla delega ai tecnici e sulla perdita di sensibilità collettiva per il danno arrecato dai Trattati Europei alle democrazie.
Così parlò Juncker, presidente dell’Eurogruppo nel 1999:
“noi prendiamo una decisione e aspettiamo per vedere cosa succede. Se non ci sono né proteste né rivolte, perché la gente non capisce niente della decisione, andiamo avanti, fino al punto di non ritorno”
Ma perché lo fanno?Ma perché il capitalismo sfrenato che ha già dimostrato
la sua intrinseca distruttività si ripropone?
Per quali ragioni il capitalismo aggressivo insiste nella sua politica che in definitiva ci appare autolesionista?
Per il grande economista Kalecky c’è una scelta politica nell’opporsi al pieno impiego.
Oltre all’invadenza del governo, questa politica teme i
cambiamenti sociali e politici generati dal pieno impiego …
Ma perché lo fanno?nel regime di pieno impiego il licenziamento
finirebbe di giocare il suo ruolo disciplinare
È vero che i profitti sarebbero maggiori in un regime di pieno impiego ma la disciplina nelle fabbriche e la stabilità politica sono apprezzati dagli uomini d’affari più dei profitti. Quindi la discoccupazione è parte integrante di un normale sistema capitalista
Abbiamo vissuto sopra le nostre possibilità(Questo è il falso pistolotto che ci vogliono propinare)
DIRITTI E DEMOCRAZIALa sovranità è concepita nelle Costituzioni come mezzo
vincolato di tutela e perseguimento attivo dei Diritti.
La dimensione concreta in cui questa sovranità può manifestarsi è lo Stato Nazionale.
Non esiste alcun fenomeno di identificazione comunitaria solidaristica eccedente lo Stato
Mancando questa presa d’atto il costruire un sistema europeo di tutela e perseguimento dei diritti si basa su principi platonici calati dall’alto a gruppi di nazioni in una nuova subdola forma di autoritarismo
Diritti e DemocraziaNon c’è democrazia rappresentativa nell’azione politica
che conduce alla stipula di trattati internazionali.
Manca informazione dell’opinione pubblica e dibattito parlamentare
Perciò l’universalit{ dei diritti è stata bruciata riducendo l’unico baluardo che è lo Stato Nazione, operazione dissimulata con annunci di internazionalismo fumoso e portando l’attenzione su diritti di quarta generazione (che sono aria fritta senza quelli di terza)
Eguaglianza sostanzialeÈ il motore dei Diritti reali, dimenticato dai tecnici cui si
è affidata la costruzione europea, che è stato pertanto sovrastato, nei TE, dai valori supremi come la libera circolazione dei capitali e la lotta all’inflazione
Articolo 3 della Costituzione italiana: è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli che limitando di fatto la libertà e la l’uguaglianza dei cittadini impediscono il pieno sviluppo e l’effettiva partecipazione di tutti all’organizzazione politica economica e sociale del Paese.
Eguaglianza sostanzialeÈ chiaro che il costituente aveva in mente non una
uguaglianza formale (come quella sbandierata dal neoliberismo) ma un’uguaglianza da rendere effettiva attraverso un concreto impegno da parte di chi assume funzioni di governo, giurando fedeltà alla costituzione.
È implicita l’idea che l’uguaglianza sostanziale non c’è, e che l’impegno principale del governo sia quello di rimuovere gli ostacoli che impediscano che sia tale, in primis gli ostacoli di ordine economico
Mancano i soldi … ?È costituzionale obbedire ad un ordinamento che,
se non ci fosse, le risorse non mancherebbero?
I soldi non mancherebbero senza 30 anni di vincoli valutari che hanno fatto gonfiare il debito pubblico e soffocare la crescita
L’indipendenza dal governo della politica monetaria e la mercantilizzazione del debito pubblico, hanno reso lo Stato un cliente bancario come un altro, strozzabile e sfruttabile dalle banche e incapace di perseguire i fini costituzionali per i quali esiste.
L’ideologia nemica del welfareCi sono due forme di welfare, di società, di capitalismo,
in conflitto. Ma uno dei due contendenti non lo sa.
Welfare costituzionale
Welfare internazionalista-oligarchico-finanziario
Stato sociale: é impegnato a realizzare attivamente i diritti fondamentali, specialmente quelli sociali, di terza generazione, basati sull’uguaglianza sostanziale
Stato minimo: cui basta dare sussidi di disoccupazione e salari minimi per sedare l’esercito dei senza lavoro
Piena occupazione …… secondo Keynes è l’utilizzo più ampio possibile della
forza lavoro
Secondo Hayek, che considera il lavoro una merce, esso si riequilibra grazie alle leggi di mercato, mediante la flessibilit{ salariale, l’eliminazione della scala mobile, la flessibilità del contratto di lavoro e la flessibilità in uscita (licenziamenti). Per facilitare tale riequilibrio bisogna impedire allo Stato di intervenire attivamente tramite vincoli di bilancio e di indebitamento.
Il lavoro come merce …Si basa sui quattro pilastri istituzionali dell’Europa:
1. Mercato del lavoro
2. Banca Centrale indipendente
3. Pareggio di bilancio
4. Cambio rigido di moneta “forte” (EURO)
€UROPA
Mercato del lavoro
Vincoli di bilancio
Banca centrale
autonoma
Cambio rigido
Hayek, nemico della sovranitàAll’inizio degli anni 70 si discute il modello della piena
occupazione, riconoscendo che il suo grosso movente fosse da riconoscere nel contenere la minaccia dei regimi marxisti. Per evitare tale minaccia si tollerava l’interventismo dello Stato e l’inflazione legata alle rivendicazioni salariali delle masse lavoratrici.
Poi caduto il muro di Berlino, … l’esigenza di modificare l’ordinamento occidentale per favorire il capitalismo trovò in Von Hayek il suo profeta, stante la sua forte critica al marxismo.
Nemico della sovranità stataleHayek esplicitamente diceva che una vaga federazione di
stati diversi (com’è oggi l’Europa, senza nessuna voglia di andare oltre) è la condizione perfetta per paralizzare l’intervento dello stato in economia e permettere la vittoria di politiche economiche liberiste (1939!)
Ciò avverrà (ed è avvenuto) perché un insieme di popoli i quali non si sentiranno mai di condividere le sorti degli altri, non farà mai un vero Stato federale, capace di riassumere su di sé quel welfare prima garantito dalle costituzioni democratiche post belliche.
Falso internazionalismoNon esiste e non esister{ un popolo “europeo” che possa
costituire la base di un Stato Sociale europeo.
Facciamo enormi difficoltà noi in Italia coi trasferimenti tra nord e sud, figuriamoci se i tedeschi saranno mai capaci di trasferire soldi a favore dei fratelli italiani!
Ad oggi gli stati nazionali hanno perso un buona parte della loro sovranità senza che però essa sia stata trasferita a nessun altro.
Grande Società del Libero MercatoSi realizza così il sogno di Hayek della grande società di
libero mercato dove si esautora lo Stato e gli individui entrano in una dimensione del tutti contro tutti, scomparendo ogni attenzione per la giustizia sociale.
La coesistenza umana è organizzata dal principio della concorrenza generalizzata, arbitrata da un’istituzione neutra e imparziale. Il paradigma economico è esteso a tutti i settori della vita e lo Stato è ridotto al ruolo di impresa privata.
Libertà negativaLa libertà cui si riferisce von Hayek è libertà dallo Stato
e da ogni forma di coercizione. Siamo lontani dall’idea di libertà di conseguire assieme un benessere comune
Ad Hayek interessa la libertà individuale, possa essere anche di pochi. Non gli interessa che la maggioranza della popolazione sia esclusa dall’accesso ai diritti.
Egli nega a questa maggioranza il diritto di sollevare il conflitto sociale e propone di sostituire il termine democrazia con quello di demarchia
Strategia per minimizzare lo Stato Per disarticolare il sistema democratico post bellico al
fine d’instaurare la societ{ di libero mercato, Hayek propone un processo che gradualmente inverte quello che ha portato allo stato sociale.
Tale percorso prevede di fissare dei fini:
Forte competizione e
Stabilità dei prezzi …
in un modo che il trattato istitutivo dell’U. E. definisce inderogabile all’articolo n°3 …
Strategia per minimizzare lo Stato Stabilire gli opportuni strumenti strategici per
realizzarli, primo fra tutti l’indipendenza della banca centrale, necessaria per instaurare quella disciplina salariale, presupposto essenziale del Nuovo Ordine, o Ordine nuovo…
Il problema dei monopoliMarx aveva fatto notare che il libero mercato porta ai
monopoli e questi tendono ad uccidere il mercato: perciò sosteneva che il capitalismo del libero mercato tende ad auto distruggersi.
Per rispondere al tema dei monopoli, il liberismo dice che il problema non esiste: ci penserà la legge della domanda e dell’offerta a calmierare i monopoli.
L’unico vero intervento necessario da parte dello Stato sarebbe la rigorosa regolazione dell’inflazione abbassando le tasse e modulando il tasso di sconto
… e per la disoccupazione?Il disoccupato non sarebbe una vittima ma solo un
lavoratore in transito, perciò non è compito dello Stato fare qualcosa, salvo i casi di pura sopravvivenza
Allo Stato compete salvaguardare il quadro normativo attraverso azioni ordinatrici (ordo-liberismo).
Il soggetto naturale la cui libertà deve essere tutelata da questo Stato (liberale) è il proprietario produttore.
E veniamo ai giorni nostri …Anche l’elevato cuneo fiscale italiano rientra nel
percorso tendente a smantellare lo Stato sociale.
Si tratta di una condizione transitoria e strumentale che sconta la modifica del precedente ordine costituzionale del welfare e che mira a farlo collassare tramite il vincolo monetario e del pareggio di bilancio
Alla fine sarà la gente a chiedere lo smantellamento dello stato sociale per liberarsi dell’insopportabile peso delle tasse
Il dogma della BC indipendenteL’Europa, per l’adesione ferrea al modello Hayek è
diventata la roccaforte a livello mondiale di una politica monetarista, fiera avversaria dello Stato sociale e redistributivo, con un’ostinata attitudine a sacrificare la crescita ed il benessere dei popoli.
Tale impianto si fonda sul cardine dell’indipendenza
dai governi della banca centrale (BCE).
La critica di Keynes al liberismo Il fallimento del mercato è ascritto a due fenomeni:
La creazione di monopoli o oligopoli
La logica finaziaria del profitto a breve, incapace di riflettere previsioni ed equilibri razionali
Critica monetarista di Friedman Si basa sulla rimozione del fallimento del mercato,
sulla negazione dei monopoli e sulla scelta ideologica di scaricare le crisi ricorrenti del mercato liberalizzato sul lavoro
L’elaborazione teorica prosegue convergendo sulla necessit{ dell’indipendenza dallo Stato della Banca Centrale come misura anti inflazione.
In realtà il dogma della BC indipendente è sostenuto perché vincola i governi e li costringe a contenere i salari e perciò l’inflazione
L’esercito dei disoccupatiLa funzione dei disoccupati
(Popper conferma Marx) è quella di esercitare pressione sui lavoratori occupati appoggiando i capitalisti nella loro opera di sfruttamento
Perché i “compagni” lo fanno? Perché gli ex partiti socialisti e marxisti sono stati in
prima fila nel guidare l’attacco allo Stato Sociale?
Popper suggerisce che gli ex comunisti inconsciamente perseguono la strategia del tanto peggio tanto meglio: la miseria affretta la rivoluzione
Internazionalismo dell’indistintoAssimilazione di ogni forma di trattato internazionale ai
trattati cooperativi per la pace sorti nel dopo guerra
Mentre ci sono trattati che sono il portato di una precisa visione economica: quella di von Hayek, che sostiene l’abolizione delle restrizioni al libero movimento dei capitali, sottraendo agli Stati la possibilità di battere moneta, frenando la pressione delle rivendicazioni salariali della forza lavoro sindacalizzata.
Chi si oppone a tale visione sarebbe un vetero nazionalista, nostalgico e irrazionale. Un fascista …
Internazionalismo dell’indistintoChi vuole l’Euro ad ogni costo, se ne frega dell’Europa
integrata e mira piuttosto a creare occulte condizioni di riassetto oligarchico-finanziario per aggirare le costituzioni democratiche con un prinxcipio superiore “sovranazionale” “internazionalista” che dia luogo a necessità emergenziali nella linea della strategia di
penetrazione descritta da Naomi Klein come shock economy.
Maastricht e Lisbona, sono trattati imbevuti dell’esatto contrario del cooperativismo ideale
La globalizzazione …… é un sistema che implica lo smantellamento degli Stati
democratici perché s’intreccia con due tendenze:
1. Imperialismo economico para-colonizzatore
2. Dominanza del capitalismo finanziario che può scegliere il proprio baricentro territoriale senza mai aderire ad una comunità di popolo
Mistificazione internazionalista Erosione naturale della funzionalità degli Stati nazione
Necessit{ dell’organizzazione internazionale
Per superare la conflittualità fra gli Stati nazione
Cessione sovranità in nome di diritto naturale nuovo
Nazionalismo statale = risposta involutiva prevaricante
Portatore di conflittualità
Globalizzazione finanziaria imperialista sovranazionale
Imposizione non naturale delle oligarchie economiche
Stato nazione = stato hobbesiano
Oscurare lo Stato Democratico come tutore di diritti f.
Organizzazioni internaz. che aquisiscono la sovranità
Negare differenza tra org. int. e org. int mercantilista
La guerra fu causata da imperialismi non nazionalismi
Welfare come manifestazione dello stato hobbesiano
Il vero internazionalismo …È quello del convergere delle costituzioni nel formulare
come prioritario il compito dello Stato di realizzare attivamente i diritti
Stabilità finanziaria rivisitataLa stabilità di un paese non si misura dal rapporto deficit
pubblico/PIL ma dal rapporto deficit estero/PIL
Laddove il deficit privato incide per 2/3 rispetto quello pubblico. Il trattato di Maastricht lo ignora!
Soluzioni praticabili Bisogna riconoscere di non poter considerare gli
interessi sul debito come un onere sopportabile quando raggiungono un livello di assorbimento di denaropubblico tale da impedire il perseguimento degli obiettivi costituzionali di un governo
Riportare la Banca Centrale alla sua funzione costituzionale di battere moneta e di tesoriere nell’esclusivo interesse della nazione
Le BC non possono avere azionariato privato
Eliminare tutte le regole che a ciò si oppongono etc….
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