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Il mensile di Confagricoltura
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MAGGIO 2015| MONDO AGRICOLO | 3
L'Expo degli agricoltori
L’ E D I T O R I A L E
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l primo maggio è iniziata la “nostra” Esposizione Universale.“Nostra” perché si svolge in Italia dopo 109 anni.“Nostra” perché dedicata all' agricoltura, nella sua accezione più ampia.“Nostra” perché noi, agricoltori di oggi, abbiamo l'occasione di far valere il contributo che diamo per risolvere il problemafondamentale dell'umanità: “Nutrire il Pianeta”.“Nostra” perciò come italiani, come agricoltori, come "custodi" del pianeta.Il messaggio di Papa Francesco nella cerimonia di inaugurazionedell'Expo ha richiamatotutti ad essere “custodi del giardino” che ci è stato affidato: chi più di noi agricoltori può fare tesoro di questo annuncioaltissimo e metterlo concretamente in atto?Il Presidente del Consiglio Renzi ha fissato nell'oggi l'inizio di un
futuro migliore: chi più di noi agricoltori può sentire suala forza di questa visione?Ogni agricoltore italiano, ogni donna e uomo che vivonola realtà agricola, ogni famiglia che vive di agricoltura, ha oggi l'opportunità di far sapere agli italiani, agli europei, agli abitanti del pianeta, che noi agricoltorisiamo “l'energia per la vita”.In questi sei mesi sarà bello visitare l'Expo di Milano.Sarà altrettanto bello ed efficace comunicare, nella propria realtà territoriale, cos’è l'agricoltura oggi,
quali e quanti contributi può e sa dare all'economia, quali valorisociali custodisce e propone al proprio ambiente. Apriamo le nostre aziende, coinvolgiamo i nostri concittadini,usciamo dalle fattorie, per offrire con orgoglio la nostra storia ed ilnostro progetto al Paese.Un Paese che può rendere questa un'opportunità storica, unica, per fare delle sue tradizioni le assi portanti di un futuro diespansione ed innovazione, possibile e reale.
Mario Guidi
I
SO MMA R I O
L’EDITORIALEL’Expodegli agricoltori
Mario Guidi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3
PRIMO PIANO EXPO
L’inno alla vita
Gabriella Bechi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6
Coltiviamo capolavori
Gabriella Bechi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10
Rinasce la vignadi Leonardo
Gabriella Bechi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12
Il dirittoal cibo
Gaetano Menna . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 16
Work in food
Serena Scarpello . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 20
La donna nutricedella società
Gaetano Menna . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 23
ATTUALITÀ ZOOTECNIA
Investire nelle giovani idee
Gabriella Bechi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 26
Logistica al serviziodelle imprese
M.M. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 32
ATTUALITÀ FOOD
Ambasciatoredel made in Italy
M.M. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 38
Bouquetdi sapori
Elisabetta Tufarelli . . . . . . . . . . . . . . . . . . 40
Alta qualitànel parco
Elisabetta Tufarelli . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 44
ATTUALITÀ SCIENZA
Innovazionee sostenibilità
Anna Gagliardi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 48
Tecnologia e sviluppo
Elisabetta Tufarelli . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 50
Rubriche
Mappamondo Nepal . . . . . . . . . . . . . . 46
Organizzazione Federalismo . . . . . . 52
Anga Eventi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 54
Patronato Stranieri . . . . . . . . . . . . . . 58
Over65 Convegno . . . . . . . . . . . . . . . . 60
Agriturismo Roncade . . . . . . . . . . . . . 62
Buono a sapersi Food & sound . . . . . 66Confagricoltura @Confagricoltura
4| MONDO AGRICOLO|MAGGIO 2015
UNCAI NOTIZIE
Le news
dei contoterzisti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 33
Direttore responsabileGABRIELLA BECHI
Coordinatore di Redazione GAETANO MENNA
Editrice SepePresidenteDIANA THEODOLI PALLINI
Direzione, Redazionee AmministrazioneCorso Vittorio Emanuele II, 10100186 RomaTel. +39.06.6852329mondo.agricolo@confagricoltura.it
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L’inno alla vita
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6 | MONDO AGRICOLO|MAGGIO 2015
L’inno alla vita
Servizio fotograficoa cura di Roberto
Ciani Bassetti
di Gabriella Bechi
Inaugurata Expo 2015.Le parole toccanti di Papa Francesco,gli interventi di Renzi e Sala.I lavoratori, la bandiera,le frecce tricolori, la fanfara, il coro
dei bambini…
MAGGIO 2015| MONDO AGRICOLO |7
Ecosì il primo maggio è ar-rivato. Il grande giornodell’inaugurazione di Ex-po. Il giorno tanto atteso,tra speranze, timori e po-lemiche che, dopo qual-
che momento di incertezza e di diffi-coltà logistica per raggiungere la de-stinazione, svaniscono di fronte algrande spettacolo dell’EsposizioneUniversale.“Expo torna in Italia dopo 109 anni –ha detto il commissario unico dell’e-vento Giuseppe Sala, tracciando unbreve bilancio della giornata inaugu-rale -. Tutti i padiglioni nazionali han-no aperto al pubblico, i visitatori so-no stati oltre 200 mila e l’inaugura-zione è stata seguita da 4 milioni ditelespettatori”.L’Open Air Theater, dove si svolge lacerimonia di inaugurazione è stracol-mo. Sul palco, trasformato in un gran-de campo di grano, sfilano i bambinidi ogni parte del mondo portando labandiera del proprio Paese. È il primo maggio e non poteva man-care da parte del Commissario Sala un“abbraccio ideale” a tutti quelli chehanno lavorato ad Expo, “che non è –ha detto - figlia di un miracolo italiano,ma della devozione al lavoro degli ita-liani”. Ed è stata proprio una delega-
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non si accontenta della nostalgia, chenon si piange addosso. La parola cul-tura non si declina solo al passato. Sia-mo un Paese con grandi potenzialità ela pagina più bella della nostra storiala scriveremo insieme.”Il grande spettacolo delle frecce trico-lori conclude la manifestazione. Lagrande kermesse ha inizio. Suoni, co-lori, costumi, cibo di ogni parte delmondo. Opere architettoniche distraordinaria bellezza e tanta gente dietnie diverse. Qualcuno lo ha definitoun “giro del mondo” e in qualche mo-do lo è. Ma quello che è certo è cheExpo, come ha commentato il diretto-re generale di Confagricoltura LuigiMastrobuono «non è una fiera, perchétutto ruota intorno al tema della nutri-zione e della vita e a ciò che i singoliPaesi fanno per svilupparlo. E non èneppure una mostra agricola. Non èun Gardaland, perché quello che con-ta non è il fare, ma il vedere e il capire.Ma è un’occasione per mostrare effi-cienza e tecnologia e, soprattutto, èuna grande opportunità, per gli italia-ni, per gli agricoltori e anche per i rap-presentanti delle imprese». «La nostraExpo», come ha rimarcato il presiden-te di Confagricoltura Mario Guidi inuna lettera aperta inviata a tutti gliagricoltori italiani. ���
Il premier Matteo Renzi
Dopo l’inno di Mameli, inaspettata-mente cambiato nel finale, dai bambi-ni del coro, da “Siam pronti alla mor-te..” a “Siam pronti alla vita”, le conclu-sioni del presidente del Consiglio Mat-teo Renzi. “Oggi inizia il domani perl’Italia – ha detto –. Un domani cheparte dalla presa di coscienza dellacontraddizione del cibo. Expo sarà ungrande momento d’incontro per lenuove generazioni e invito tutti a ve-nire e scoprire che c’è un’Italia che
zione di lavoratori a portare sul palcola bandiera italiana, che è stata issata alsuono dell’inno di Mameli, cantato daun coro di adulti e bambini. Dopo gliinterventi del presidente del BureauInternational des Expositions (BIE),Ferdinand Nagy, che ha ricordato lagrande opportunità offerta da Expoper valorizzare l’identità delle nazioniin un momento di condivisione digrandi ideali, quelli del sindaco di Mi-lano Giuliano Pisapia e del presidentedella Regione Lombardia Roberto Ma-roni. Quindi l’atteso collegamento indiretta dal Vaticano con Papa France-sco, che ha parlato a nome di tutti ifratelli e le sorelle del mondo, cristianie non cristiani. “Expo è un’occasionepropizia per valorizzare il tema dellasolidarietà, purché non rimanga soloun tema – ha detto – e purché ognipersona che visiterà i padiglioni per-cepisca i volti degli uomini, delle don-ne e dei bambini che hanno fame, siammalano e muoiono”. “Il paradossodell’abbondanza esiste ancora - ha ag-giunto - e anche Expo, in un certo sen-so, obbedisce a questo paradosso. Fac-ciamo in modo che questa Expo sia di-versa e che ricercatori e operatori delsettore agroalimentare, commerciantie imprenditori si sentano realmentecoinvolti nel progetto di nutrire il Pia-neta, nel rispetto della natura”.
Renzi: «C’è un’Italia che
non si accontenta della nostalgia,
che non si piange addosso»
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Confagricoltura accoglie il visitatore di Palazzo
Italia con filmati artistici dei prodotti della terra. Opere d’arte realizzate dagli agricoltori
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di Gabriella Bechi
Le immagini scorrono lente,una dopo l’altra, sulgrandecubo all’ingresso di PalazzoItalia. Forme e colori fami-liari, che ci trasportanoperò in un mondo fantasti-
co. Una goccia di latte, una foglia di ra-dicchio, una fetta di kiwi, la superficiedi un melone, il tuorlo di un uovo, il per-lage di uno spumante ingranditi centi-naia di volte oltre la capacità della vistaumana. La macchina da presa ci svelacosì, come d’incanto, la bellezza dei pro-dotti della terra, trasformandoli in vere eproprie opere d’arte. La valorizzazione dello stile italiano, ilconnubio tra agricoltura, cultura e artecome parte di un universo unico. Que-sto il messaggio che Confagricoltura ha
Coltiviamocapolavori
voluto portare all’Esposizione universa-le di Milano. E lo ha fatto in modo mol-to originale, con stile e contempora-neità, affidando a Marco Balich e all’a-genzia “Giò Forma” il suo posiziona-mento al piano zero di Palazzo Italia.Ventinove filmati realizzati con tecnolo-gie all’avanguardia, ognuno dedicato aun prodotto della terra, che attirano im-mediatamente lo sguardo dei visitatorisulla grande parete del Cubo Edicola-Mercati all’ingresso di Palazzo Italia, sucui spicca il logo di Confagricoltura conil nuovo pay-off “Coltiviamo capolavo-ri”. Vere e proprie opere d’arte, “firma-te” dagli agricoltori, frutto del genio edell’ingegno che hanno reso famoso ilMade in Italy nel mondo. Prodotti di ‘lus-
Coltiviamocapolavori
MAGGIO 2015| MONDO AGRICOLO |11
Potenza della Bellezza: (21 panorami e21 capolavori architettonici che narra-no la bellezza dell’Italia); la Potenza delLimite: (21 storie di impresa agricola,agroalimentare, artigianale che mostra-no la capacità di esprimere il meglio disè nelle circostanze più proibitive); laPotenza del Futuro (un vivaio di 21piante rappresentative delle regioni).Dentro al Palazzo Italia il visitatore trovaanche la mostra dei mercati, un sistemainterattivo che permette il dialogo con
i più grandi mercati ortofrutticoli d’Ita-lia: Rialto a Venezia, Campo de’ Fiori aRoma e la Vucciria a Palermo, celebrataanche dal trionfo di luci della celebretela di Renato Guttuso esposta nel Pa-lazzo. Nell’atrio, un’opera romana (laDemetra) e quella un artista contempo-raneo si confrontano nel solco della bel-lezza e dell’arte. Fuori, l’Albero della Vi-ta, una struttura di acciaio e legno, alta37 metri, con 25 metri di apertura, col-locata al centro della Lake Arena. Unviaggio allegorico che punta a coinvol-gere e appassionare i visitatori attraver-so luoghi, storie, racconti, provocazioni,con la voglia di emozionare e stimolareuna riflessione sul ruolo dell’Italia nelmondo. ���
so’, ma accessibili e ‘democratici’, chegarantiranno il loro prezioso contributoper nutrire il Pianeta. Una installazioneche si integra perfettamente con lo spi-rito del Padiglione Italia, che mette inmostra le eccellenze italiane: la culturae le tradizioni nazionali legate al cibo eall’alimentazione, caratterizzate dall’altaqualità delle materie prime e dei pro-dotti finali. E il Palazzo, destinato a rima-nere anche nel periodo post-Expo e adiventare polo dell’innovazione tecno-logica al servizio della città, è il cardineespositivo del Padiglione, dove si rac-contano le quattro “Potenze” Italiane. LaPotenza del Saper Fare (21 personaggiraccontano storie di professionalità inarte e manualità facendo impresa); la
Il connubio tra agricoltura,
cultura e arte come
parte di un universo unico
foto di Roberto Ciani Bassetti
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Rinasce la vignadi LeonardoRinasce la vignadi Leonardo
Servizio fotograficoa cura di Roberto Ciani Bassetti
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zio e dall’enologo Luca Maroni. La vigna misurava 8.320 metri quadrie secondo alcuni il Maestro pensavadi costruirvi vicino la sua dimora; se-condo altri proprio lì lavorò al mo-dello di statua equestre di FrancescoSforza, distrutta dagli arcieri guasconifrancesi che poi invasero la città.Giunse integra fino agli anni Venti,come mostrano le foto scattate dallostorico dell’arte Luca Beltrami, ma fuannientata durante la seconda guerramondiale. Da allora non ne restavapiù alcuna traccia. Rinasce oggi con ilsostegno di Expo 2015, di Confagri-coltura, del Comune e dell’Univer-sità degli Studi di Milano. Ci sono voluti anni e anni di ricerchee di lavoro per riportare nella sua se-de originaria il vigneto tanto caro aLeonardo, appassionato di vino e inqualche modo anche agricoltore.“Siamo partiti da alcuni rilevi foto-grafici aerei che ci mostrano come lavigna si estendesse in tutta quell’area– spiega Serena Imazio ricercatrice di
genetica agraria dell’Università diModena e Reggio Emilia – e nel set-tembre del 2007 abbiamo iniziato gliscavi e la raccolta del terreno, alla ri-cerca di qualche resto di materialevegetale, che potesse essere una vite.Dopo ripetute analisi di laboratorioed estrazioni di dna, abbiamo trovatoil nostro campione positivo e dall’in-crocio di un’infinità di dati siamo ri-saliti alla varietà di uva della vigna ap-partenuta a Leonardo. Era una Malva-sia di Candia, parente di quella di Cre-ta, molto utilizzata nel ‘500, oggi col-tivata sui Colli Piacentini. Grazie allacollaborazione con il Consorzio ab-biamo potuto ricostruire il vigneto,con propaggini di tralci di pianteadulte e barbatelle, e piantarlo nelgiardino di Casa degli Atellani. Uncentinaio di giovani piante che tracirca cinque anni daranno il vino diLeonardo”. Expo è una occasione unica per farconoscere le bellezze della città, an-che quelle nascoste, e proprio in que-st’ottica gli Atellani hanno deciso diaprire la porta della loro casa, per-mettendo di ripercorrere lo strettolegame che con Milano aveva Leo-nardo da Vinci, cui sarà tra l’altro de-dicata a Palazzo Reale, la più grande
Spuntano i primi
grappoli nel vigneto
tanto caro a Leonardo,
appassionato di vino
e in qualche modo
anche agricoltore
di Gabriella Bechi
La Casa degli Atellani
è la suggestiva location
di Confagricoltura fuori Expo
Chi può immaginare chedietro ad un portone diuna centralissima via diMilano si nasconda un te-soro tanto prezioso comela vigna di Leonardo da
Vinci? Ci si arriva attraversando glisplendidi saloni della casa degli Atel-lani, a corso Magenta, a due passi dal-la chiesa di Santa Maria delle Grazie,dove Leonardo dipinse il Cenacolo, epercorrendo il maestoso giardino,uno dei tanti giardini segreti dellacittà, ma molto probabilmente il piùbello di tutti. In fondo, alcuni filari digiovani viti si stagliano verso l’alto,circondati da alberi secolari e dapiante rare. E’ questa la vigna delgrande genio del Rinascimento.Un tesoro nascosto che oggi è statoriportato alla luce. Il merito va allaFondazione Portaluppi e agli eredi diCasa degli Atellani, come pure ad unatask force di studiosi guidati da AttilioScienza, massimo esperto di dna del-la vite, dalla ricercatrice Serena Ima-
Mario Guidi
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mostra europea mai concepita.Questo luogo straordinario è la “Ca-sa” di Confagricoltura fuori Expo.Nei saloni della Casa degli Atellani enel giardino, per tutta la durata del-l’Esposizione, si organizzerannoeventi, cene, incontri. E nel negozio,con adiacente una caffetteria, saràpossibile esporre, far assaggiare evendere i prodotti delle nostre azien-de. “Il luogo ideale per far conoscereai visitatori di Expo i nostri Capola-vori – ha detto il presidente Guidi -frutto dell’ingegno, dell’inventiva edella laboriosità degli agricoltori ita-liani, che nel grande genio di Leonar-do da Vinci hanno trovato l’apice del-la loro dell’espressione.” ���
I ricercatori scoprono
che il grande genio coltivava
Malvasia di CandiaProprio alla vigilia dell’inaugurazionedi Expo viene rapito il prof. AttilioScienza, proprio l’attivo studioso chevuole riportare in vita il vigneto diLeonardo. E, sulla sua scomparsa, in-daga il commissario Cosulich che sco-pre che il movente è collegato alla vi-gna rinascimentale. Questa la storia(inventata) di “Il vigneto da Vinci”(Piemme, 3 2 0 pp., 1 4 ,9 0 euro) il nuo-vo romanzo di Giovanni Negri. L’ex se-gretario del Partito Radicale, giallista,è anche vignaiolo (produce Barolo,Chardonnay e Pinot nero a Serradena-ri nelle Langhe piemontesi). Nel suo li-bro unisce personaggi reali ad altri in-ventati. La storia è ambientata tra il 2 4aprile ed il 2 0 maggio 2 0 1 5 : poco me-no di un mese, per scoprire la “verità”.Per fortuna, nella realtà, il prof. Scien-
za non l’hanno rapito e può raccontarci come sia rinata la vigna che il grandeGenio accudiva mentre dipingeva “L’Ultima Cena”. (G. M.)
L’UOMO DELL’EXPO SCOMPARSO NEL NULLAn
La “Carta di Milano”,consegnata al G20
di Istanbul, verrà affidataall’Onu il 16 ottobre
e sarà l’eredità culturale
dell’Expo
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16| MONDO AGRICOLO|MAGGIO 2015
di Gaetano Menna
quindi si ribadisce che tutti hanno il di-ritto di accedere a una quantità suffi-ciente di cibo sicuro, sano e nutriente,che soddisfi le necessità alimentari per-sonali lungo tutto l’arco della vita e per-metta una vita attiva; prevede l’impe-gno ad adottare misure normative pergarantire e rendere effettivo il diritto alcibo e la sovranità alimentare. Gli altripunti toccati sono: la lotta allo sprecoalimentare e di acqua; la tutela del suo-lo agricolo; l’educazione alimentare eambientale; il contrasto al lavoro irre-golare e minorile; la salvaguardia dellabiodiversità; il contrasto al cambiamen-to climatico; il cibo come patrimonioculturale che va difeso da contraffazio-ni e frodi; il sostegno al reddito di agri-coltori, allevatori, pescatori.«In quest’ottica – ha osservato MarioGuidi - il sostegno al reddito degli agri-coltori è essenziale. Solo salvaguar-dando l’agricoltura si avrà la possibi-lità di concretizzare il diritto al cibo esolo sostenendo la ricerca si potrannoaccrescere le produzioni alimentari.Per questo vorremmo che fosse datopiù risalto all’agricoltura ed ai suoiproblemi». ���
Alla vigilia dell’Expo èstata presentata dal mi-nistro per le politicheagricole Martina, la“Carta di Milano”, il do-cumento di indirizzo
intergovernativo, che potrà essere sot-toscritto anche dai singoli cittadini perimpegnare i governi. Verrà affidata uffi-cialmente al segretario generale dell’O-nu Ban Ki-moon il 16 ottobre, a due set-timane dalla chiusura dell’Esposizione
universale e rappresenterà l’ereditàculturale di Expo 2015. Intanto lo scor-so 8 maggio, nel corso del G20 Agrico-lo a Istanbul il documento è stato con-segnato dal ministro Martina ai variPaesi. La “Carta di Milano” è stata scrit-ta grazie al lavoro di circa 5mila perso-ne che hanno partecipato alle varietappe di questi mesi di “Expo delleIdee”. Pure Confagricoltura ha dato ilsuo attivo contributo alla sua stesurapartecipando ai vari tavoli preparatori«Abbiamo molto apprezzato – ha com-mentato il presidente di Confagricoltu-ra Guidi - l’impegno posto in essere perfare del nostro Paese il capofila di unpercorso di rinnovamento globale, chericonosca il diritto al cibo, che spingacontestualmente alla lotta allo spreco,che punti su biodiversità, ricerca e in-novazione, agroenergie». L’obiettivo della “Carta” è di superare le«questioni geopolitiche cruciali del no-stro tempo». Tra i temi principali trovia-mo «il diritto al cibo, come diritto uma-no fondamentale»: con l’impegno amettere in atto azioni, condotte e scel-te che garantiscano la tutela del dirittoal cibo anche per le generazioni future;
Il diritto al cibo
Landscape art: oltre il campo
di grano, anche l’orto
ed il frutteto.L’impegno di Confagri
per una Milano
sostenibile, smart
e “verde” a tutto tondo
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di Gabriella Bechi
“Coltiviamo in-sieme”. conqueste paroleConfagricoltu-ra invita i citta-dini di Milano
a visitare il grande orto con frutteto,realizzato nel quartiere Isola, nell’a-rea di Porta Nuova. Quattro ettari col-tivati con ogni genere di ortaggio, in-salate, radicchi, pomodori, zucchine,melanzane, peperoni, sedano. E poipatate, cipolle, aglio. E infine la zonadelle erbe aromatiche, lavanda, ro-smarino salvia, timo, maggiorana. Tut-to intorno e a delimitare i vialetti al-beri da frutto di ogni specie.L’iniziativa si inserisce nel progetto“MiColtivo. The green circle”, un pro-getto di agricoltura urbana di aspira-zione artistica, inventato dalla prima
Agricoltura urbana
MAGGIO 2015| MONDO AGRICOLO |17
foto di Roberto Ciani Bassetti
mente a quella tecnologica e dei con-sumi energetici. Da Porta Nuova par-te un laboratorio di analisi e ricercasui fattori che determinano la qualitàdella vita degli abitanti, con l’obietti-vo di mettere a punto un modello disviluppo che possa applicarsi edevolvere in altre città italiane”.Il progetto “MiColtivo. The Green Cir-cle” comprende, oltre all’orto e al frut-teto, il campo di grano, Wheatfield,opera dell'artista americana Agnes De-nes , e si presenta perfettamente in li-nea con il tema di Expo 2015 "Nutrireil Pianeta, Energia per la Vita", ripor-tando all'attenzione dei cittadini alcu-ni determinanti valori: la condivisione
del cibo e dell'energia, la salvaguardiadel territorio e dell'ambiente, la cre-scita sociale ed economica nel rispet-to della qualità della vita degli indivi-dui e delle comunità.E, in effetti, per chi sarà a Milano inoccasione di Expo, varrà davvero lapena dare almeno un'occhiata aWheatfield. Per realizzare questo cu-rioso lavoro di ”landscape art” l'arti-sta, che già nel 1982 aveva creato uncampo di grano a New York, ha coin-volto, lo scorso febbraio, oltre cin-quemila cittadini, che hanno semina-to a grano ed erba medica un campodi 50 mila metri quadrati tra il quar-tiere Isola e gli avveniristici grattacie-li di Porta Nuova. Un percorso su unsentiero sterrato permetterà ai visita-tori di ammirare la crescita dellepiante fino alla loro maturazione,quando il grano sarà tagliato in unagrande festa del raccolto, che si cele-
smart community di Milano che, gra-zie alle nuove tecnologie, coinvolgenon solo i 20 mila residenti di PortaNuova e le 100 mila persone cheogni giorno si rapportano con la zo-na, ma anche chi è solo di passaggio.Ovvero, conti alla mano, più di 10 mi-lioni di visitatori ogni anno. «L’idea - spiega Manfredi Catella, pre-sidente della Fondazione RiccardoCatella, che insieme alla FondazioneTrussardi ha promosso l’iniziativa –nasce dalla crisi che, come ogni pe-riodo buio, può diventare l’occasionedi un grande ripensamento culturale.Quello che vogliamo, infatti, è un ri-torno alla semplicità, ai valori natura-li, alla centralità delle persone. Il bat-tesimo del progetto con il nomeSmart Community, rispetto alla piùdiffusa definizione di Smart City, in-tende ampliare l’orizzonte di analisialla dimensione umana e non sola-
L’educazione civica ai giovani
è più efficace se viene svolta
nel grande ortofrutteto
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brerà verso la metà di luglio. Tutta l’a-rea in futuro ospiterà il parco pubbli-co la “Biblioteca degli Alberi”.Tra i protagonisti della Smart Com-munity di Porta Nuova, anche i 120ragazzi dell’associazione Cometa,coinvolti insieme a famosi designercon un progetto chiamato “L’Italia sialza”, che prevede la creazione di unasedia da collocare negli spazi esterniurbani di accoglienza. Ad aprile sonostati presentati i tre prototipi realiz-zati con l’azienda Etimo. Ora le per-sone avranno un mese di tempo pervotare la sedia preferita. A ulteriore ri-prova di quel coinvolgimento chevuole essere il centro della nuova co-munità urbana. Molte le iniziative in programma inquesto spazio. Wheatfield ospiterà in-stallazioni video sull’alimentazione,eventi,mostre e concerti e sarà il luo-go ideale per manifestazioni didatticoculturali destinate ai più giovani, co-me quella che si è svolta domenica 10maggio organizzata da “Bimbibici”,campagna nazionale promossa dallaFederazione italiana amici della bici-cletta, volta ad incentivare la mobilitàsostenibile e a diffondere l’uso dellabicicletta tra i giovani e i giovanissimi.Rivolto ai bambini anche il program-ma di attività che si svolgerà nell’ortoche, sotto il nome “Milano fuoriclas-se”, coinvolgerà le classi delle scuoleelementari in un corso di educazionecivica in campo, in cui la didattica saràaffidata ai ragazzi più grandi dellescuole medie, precedentemente for-mati. Ma l’orto è aperto a tutti e chiun-que potrà visitarlo per imparare a co-noscere un po’ di più l’agricoltura.Un’attività che è profondamente le-gata al territorio, alla socialità, alla per-sona, perché tra il prodotto della terrae l’individuo c’è un rapporto impre-scindibile e quotidiano. È per questoche Confagricoltura ha aderito conentusiasmo a questo progetto. ���
Wheatfield ospiterà concerti,
mostre, installazioni video
ed eventi didattici e culturali
La Società ProduttoriSementi (PSB), storica
azienda sementiera italia-na che fa capo al gruppoSyngenta, ha collaboratoal progetto MIColtivo. TheGreen Circle mettendo adisposizione la propriaexpertise nella selezionee nel miglioramento dellesementi di frumento. Grazie al suo secolareknow how nel grano duro,infatti, l’azienda ha identifi-cato la varietà di grano più adattaa una semina e ad un ciclo coltu-rale tardivi, oltretutto in un micro-clima sfidante qual è quello pret-tamente urbano dell’area di PortaNuova. PSB ha scelto di parteci-pare come partner a MIColtivo.The Green Circle riconoscendo-si nell’alto messaggio culturaledel progetto, che evoca un ritornoalla semplicità e alla concretezzadella terra e si lega alla storiaagricola del nostro Paese, di cuila Società Produttori Sementi èprotagonista dal 1911. Dal percorso pedonale, dalle ore9.00 alle 20.00, tutti i giorni dellasettimana, si può osservare, gior-no dopo giorno, la crescita e lamaturazione del grano che regi-stra un flusso di crescita costantee regolare. Nei prossimi giorni,sperando nellegiuste condizionimeteorologiche,il grano conti-nuerà a crescerein altezza e alla fi-ne della fase diallungamento. Da metà maggiola spiga diventavisibile, fino ad
arrivare al momento più coinvol-gente: la mietitura che si terrà ainizio luglio e che, nel rispettodella tradizione agricola e dell'i-dea dell'artista, richiamerà citta-dini e turisti di tutto il mondo pre-senti anche in occasione di Expo2015. Tra le varie iniziative che ilgruppo Syngenta promuove nel-l’ambito di EXPO 2015, c’è da an-noverare la mostra fotograficadedicata al tema Scarsità-Sprechiche sarà allestita presso l’ipogeodi Piazza Gae Aulenti e che rac-coglierà i migliori scatti in gara al-la 2ª edizione del concorso inter-nazionale Syngenta PhotographyAward. L’esposizione - che primadi arrivare a Milano, ad aprile hafatto tappa al Somerset House diLondra - esplora e racconta, attra-verso il linguaggio della fotogra-
fia, una delleprincipali sfideche il pianetasi trova ad af-frontare: assi-curare alle fu-ture genera-zioni terrenicoltivabili, ciboe acqua a suffi-cienza.
L’EXPERTISE DI PSB PER IL PROGETTO “MICOLTIVO. THE GREEN CIRCLE”
Cresce il grano nel cuore di Milano
O S S E R V A T O R I O
Presentata l’indagine di ManpowerGroup
sui trend nel mercato
del lavoro nel settore
agroalimentare
in Italia e nel mondo
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di Serena Scarpello
Work in food
Italia sono poche, innovazione,marketing e sales non registrerannonuovi picchi occupazionali, segnalepreoccupante di un’asimmetria con imercati internazionali dove, in questefunzioni, giocano un ruolo chiave. So-lo il 12% del campione intervistato di-chiara inoltre di voler investire nell’as-sunzione di figure legate all’esporta-zione, come, ad esempio, l’”exportmanager”. In un’analisi più approfondita, l’agroa-limentare gioca indubbiamente unruolo importante nel consolidamentodel Made in Italy sui mercati interna-zionali. Oltre alla qualità certificata eal fatto di essere percepiti come pro-dotti eccellenti, i generi alimentari ita-liani presentano caratteristiche dicontinua innovazione e originalità:
Consapevolezza dei rischialimentari, sofisticazione,nuovi bisogni, rivoluzionedigitale, asimmetria tra do-manda e offerta, volatilitàdelle materie prime e in-
ternazionalizzazione: sono questi i fe-nomeni in atto che spingono la filieraalimentare ad evolversi. Manpower-Group, in qualità di Official HR Pre-mium partner di Expo Milano 2015,attraverso la web-survey “Work inFood” ha scelto di approfondire pro-prio queste dinamiche con un focussulle possibilità occupazionali e di bu-siness legate al mondo del cibo. Con una survey, che ha coinvolto uncampione di 442 aziende italiane, eu-ropee e statunitensi, operanti nell’in-dustria, nella distribuzione alimentare
e nell’HO.RE.CA, è stato analizzato,nello specifico, lo scenario economi-co, l’evoluzione delle abitudini di con-sumo, le dinamiche di mercato e lenuove tecnologie.Dall’indagine è emerso che il settorealimentare italiano è solido, ad alto po-tenziale, ma necessita di una crescitaculturale a livello manageriale. Leaziende italiane del comparto alimen-tare tendenzialmente, infatti, non ri-durranno l’organico, il 29% assumerà.A guidare le assunzioni nel Belpaese èin modo inequivocabile la produzionenella quale si concentreranno l’80%delle nuove assunzioni, mentre perquel che riguarda il commercio, sarà lalogistica ad assorbire il 35,7% dellenuove posizioni. In generale, fatta ec-cezione per le grandi aziende, che in
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GLI EFFETTI DEL DIGITALE SULL’INTERA CATENA DEL VALOREn
tenze ricercate sul mercato. In Italial’eccessiva focalizzazione sulla produ-zione fa perdere di vista opportunitàesponenziali legate al Digital e all’Ex-port, presidiati invece in termini di in-vestimenti negli altri Paesi. Sebbeneormai il 50% degli acquisti sia influen-zato dal web, le imprese tricolore non
hanno ancora messo apunto una stra-
tegia com-mercialeintegrata.N o n o -stante la
domandamondiale di
prodotti madein Italy sia cresciuta
del 5,2% nel solo setto-re enogastronomico, l’e-
commerce non è ancora rite-nuto strategico dai produttori.
Per questo, solo il 43% del campionepensa di potenziare le figure digital(contro il 60% in Europa e il 65% negliStati Uniti).Dai dati europei viene fuori uno sce-nario molto più omogeneo: le assun-zioni per l’Industria sono sì focalizzatesulla produzione, ma marketing & sa-les costituiscono importanti aree di in-vestimento, mentre HO.RE.CA.eCommercio puntano in maniera deci-sa su marketing e sales, interpretato inchiave moderna. Sul fronte USA, gliambiti di assunzione più battuti ri-guardano l’e-commerce e il marke-
ting, che guidano i nuovi ingressi; perl’HO.RE.CA, la priorità è potenziare lestrutture dedicate alla qualità, mentrel’industria punta tanto sul canale mo-derno, quanto sull’e-commerce.Ma dove verrà l’innovazione? Alla do-manda: “Quale ritiene che siano i tresettori dell’innovazione strategici peril food?”, circa il 50% degli intervistatisi è concentrato su alimenti per per-sone con esigenze speciali e intolle-ranze, nel 17% sul biologico, seguonoal 10% packaging e sostenibilità, men-tre l’e-commerce si attesta sul 7%. Equesto, nonostante il 61% dei consu-matori di 56 Paesi dichiari di aver usa-to Internet per ricerche legate allaspesa, per controllare e confrontare iprezzi o per leggere le recensioni deiconsumatori. Una tendenza ben com-presa dall’agroindustria europea, doveil commercio online è in cima allaclassifica dei settori guida dell’innova-zione, a pari merito con il biologico(26%), seguito a ruota dagli alimentispeciali (22%) e dalla sostenibilità(15%). Negli Stati Uniti, tengono il po-dio alimenti etnici e biologico (24%),seguiti da alimenti speciali e e-com-merce (19%): dati perfettamente coe-renti con le previsioni di assunzionein questi continenti. ���
dall’offerta di nuo-vi formati per i pro-
dotti tradizionali come lapasta, alla capacità di coglie-
re le nuove tendenze, per esem-pio, le alimentazioni vegetariana e
vegana. Si sono sviluppati prodottigreen, cereal-based o free-from, comeil gluten-free, che hanno contribuito arendere il nostro prodotto “tipico” si-nonimo di garanzia, anche in mercatidove era meno noto. Tutto ciò ha fattosi che, nonostante il calo della doman-da interna e le scarse prospettive di ri-presa, il fatturato complessivo del set-tore sia in crescita. Al di fuori dei no-stri confini nazionali, negli Stati Uniti ein Europa, emerge come il Food con-tinuerà a essere uno dei settori più at-traenti. Il 47% degli intervistati euro-pei e il 65% degli USA dichiara, infatti,che assumerà nuove risorse.In Europa e USA i tassi di assunzionisono maggiori, ma le evidenze più im-portanti sono rinvenibili nelle compe-
Il settore alimentare italiano
necessita di una crescita
culturale a livello manageriale
La donna nutrice della società
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La donna nutrice della società
«Iriflettori di Exponon possono nonessere accesi sulruolo della donnacome “nutrice del-la società”, deposi-
taria delle regole, delle tecniche e del-le arti che riguardano il cibo e la suapreparazione». Lo ha detto la presi-dente di Confagricoltura Donna Mari-na Di Muzio, nel corso dell’inaugura-zione della mostra fotografica “Il lavo-ro della Donna nella ricostruzione daldopoguerra”, realizzata a Roma nellostorico cortile di Palazzo della Valle(dal 22 al 26 aprile), tra gli eventi con-federali di avvicinamento all’esposi-zione Universale. La mostra è statarealizzata dalla Confagricoltura in col-laborazione con l’Archivio di Stato diAvellino, Rai Teche, la Fondazione peril Museo storico scientifico del Tabac-co. Attraverso le immagini ed i filmatisi è raccontata così l’evoluzione dellacondizione del lavoro femminile av-viata a partire dal conflitto mondiale,quando all'interno delle famiglie edelle fabbriche, le donne presero ilposto degli uomini chiamati al fronte.Significative le foto sulle donne impe-gnate in agricoltura, nel tessile, nel
di Gaetano Menna
Mostra fotografica
a Palazzo della Valle
sull’impegno femminile
nel dopoguerra. Le case history
di attive protagonisteche si fanno spazio
nella società
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commercio, nelle ferrovie. «Per ledonne, chiamate a coprire i lavori de-gli uomini in momenti di emergenza,nel periodo del conflitto bellico siaprirono nuovi spazi d’azione – ha os-servato Marina Di Muzio -. Però il su-peramento del divario di genere è unprocesso lento e ancora incompiuto». Dal dopoguerra ad oggi la condizionefemminile in Italia è profondamentemutata. Certo la donna ha finalmente
raggiunto un riconoscimento sociale,politico e giuridico, dopo decenni dibattaglie per l’affermazione dei pro-pri diritti; restano però diseguaglian-ze e disparità ancora da superare. «An-che le Organizzazioni di rappresen-tanza dei datori e dei lavoratori – hadetto in conclusione il direttore ge-nerale di Confagricoltura, Luigi Ma-strobuono – dovrebbero fare di piùper il superamento del divario di ge-nere nei ruoli elettivi e direttivi. Anco-ra poche le donne al vertice; Marce-gaglia in Confindustria e Camussonella CGIL hanno fatto comprendereche non vi devono essere discrimina-zioni di sesso».Nel corso del vernissage della mostrasi sono presentate le storie personalidi donne attivamente impegnate adaffermarsi nella società, nella comuni-cazione e nell’economia. Come Nico-letta Campanella che si occupa dellarealizzazione di volumi da collezionee di video. «Libri – ha spiegato - chesono un viaggio nella memoria, per ri-scoprire quello che ha caratterizzatoil Novecento». I volumi sono costruiticome pellicole cinematografiche, contesti e foto legati, che impongono uncontinuo rimando dagli uni alle altre,esattamente come le sequenze di unfilm. Da qui la scelta di elaborare an-che dei video sui volumi pubblicati. Lorenza Vitali è una attiva food blog-ger, anzi – come si definisce – una“food trotter”, da anni perennemente
Di Muzio: «I riflettori di Expo
non possono non essere
accesi sul ruolo della donna»
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Sponsor dell’evento Fiat/Lancia, partner tecnico Ricoh. Ha collaborato Ferrovie dello Stato.Per il vernissage hanno fornito prodotti e dato supporto i seguenti consorzi e aziende: AstiDocg, Il bello della vita, Gotto d’oro, Casale del Giglio, Abbazia Parmi, Marina Colonna,Maccarese, Casale di Martignano, Casale della Ioria, Giansanti. Originale l’aperitivoAstihour a base di Asti Docg e frutta.
VETTURE LANCIA IERI E OGGIn
del vino e di conduzioneaziendale – ha ricordato -.Intrapresi un processo di ri-strutturazione sia dei vigne-ti, sia della cantina, sce-gliendo di affiancare alla tra-dizione, la ricerca scientifi-ca». Nel 1995 nacque il Bru-nello prodotto dalla vignadi Manachiara, fiore all’oc-chiello dell’azienda. «Tenu-te Silvio Nardi oggi sono 36vigneti, in cui agiamo con laconsapevolezza di poter
contare su un territorio intatto, in-confondibile, amato e con la volontàdi puntare sull’espressione di ognisingolo terroir».Elisabetta Maggini è giovane ma haun curriculum di tutto rispetto comemanager pubblico: è stata membrodella segreteria della presidenza dellaProvincia di Roma e poi della Regio-ne Lazio; attualmente è componentedel Comitato Imprenditoria Femmini-le della Camera di Commercio di Ro-ma, consigliere di amministrazione diSorgente Group e di Acea. Un sorrisodolce ma anche la fermezza di chicrede in un percorso di rinnovamen-to che è anche culturale. Non a casol’impegno per la cultura, due anni fa,nel progetto “Vocazione Roma” porta-to avanti alla guida di un’associazionedi giovani imprenditori, under 40. Ha chiuso l'incontro Maria Luisa Gril-letta, ingegnere elettronico, responsa-bile della gestione commesse degli in-vestimenti rotabili di Trenitalia, unoscherzetto che muove un valore di ol-tre 800 milioni di euro all'anno. Tral’altro, proprio nei giorni della Mostradi Confagricoltura, presidiava all’inau-gurazione del nuovo Frecciarossa1000 di Trenitalia sulla tratta Milano-Roma, che potrà raggiungere anche i400 km/h. «La mia carriera – ha rac-contato nell’incontro di Confagricol-tura Donna - è stata costruita concompetenza, risoluzione, avendochiari gli obiettivi da raggiungere».Massimo impegno per arrivare al top,«ma senza rinunciare alla famiglia e al-la maternità che mi hanno cambiato emigliorato». ���
sidente di “Tenute Silvio Nardi”, chenasce tra gli anni ’50 e 70 dall’acqui-sizione delle aziende Casale del Bo-sco, Manachiara, Bibbiano, situate aMontalcino, Castelnuovo dell’Abate eBuonconvento. Figlia più piccola diSilvio, Emilia entrò in azienda nel1985 e, cinque anni dopo, subentrò alpadre alla guida. «Insieme ai miei fra-telli, decisi di introdurre radicali cam-biamenti nel processo di produzione
Mastrobuono: «Superare
il divario di genere anche nel
mondo della rappresentanza»
in viaggio alla scoperta del-l’enogastronomia made inItaly. «Il mondo della comu-nicazione, anche nel setto-re agroalimentare, ha avutoun’evoluzione velocissimagrazie alle nuove tecnolo-gie, il web in primis, ma èfondamentale – ha eviden-ziato - non perdere la me-moria storica di ciò che sia-mo stati». Proprio per que-sto ha voluto riportare in-dietro l'orologio della storiaricordando la vicenda, negli anni del-la guerra, di un gruppo di donne do-po l'eccidio di Civitella in Val di Chia-na del 29 giugno ‘44. «Un paese fanta-sma di sole donne e bambini che sisalvarono con l'arguzia in particolaredi una certa Gemma Rossi, medagliad'oro al valor civile, nascondendosinel bosco e sfamandosi per giorni disole bacche e radici». Ritornando al-l’oggi Vitali ha ricordato anche leesperienze delle “donne del vino” chehanno «storie pazzesche alle spalle».«In cantina le quote rosa sono unastraordinaria realtà, che le viticoltricisi sono conquistate con merito».Emilia Nardi ricopre la carica di pre-
Marina Di Muzio
Dalla collaborazione
tra Confagri e H-Farm,
in vista di Expo,
nasce un Report sul valored elle nuove start up
nel settore del food
e in agricoltura.
Un nuovo modello
di impresa b asato sull’innovazione
tecnologica e digitale
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di Gabriella Bechi
Èmattina quando arrivia-mo nella tenuta di Ca’Tron, sede di H-Farm, inuna magnifica giornatadi sole e ci rendiamo su-bito conto di essere arri-
vati in posto speciale. Una grandepace ma, al tempo stesso, un’incre-dibile energia. Ci accolgono cartellicon frasi storiche, che però ci spin-gono direttamente al futuro. Non ve-diamo quasi nessuno intorno. Ma gi-rando per i vialetti che separano i 13parallelepipedi adibiti ad uffici, ciaccorgiamo che dentro ognuno diessi gruppetti di tre, quattro ragazzilavorano alacremente davanti aicomputer. È qui che le invenzionidiventano innovazione, le idee di-ventano prodotti e le persone di-ventano imprenditori.H-Farm (la H sta per Human) nascenel 2005 per volontà di RiccardoDonadon che, dopo aver maturatouna grande esperienza nel mondodigitale, prima nel gruppo Benettone poi in E-Tree, da lui fondata, decidedi creare il primo venture incubator
Investire nelle giovaniidee
privato, collocandolo all’interno diuna storica tenuta agricola di quasi1000 ettari che si affaccia sulla lagu-na di Venezia. Un villaggio dell’inno-vazione applicata all’impresa, doveoltre 450 ragazzi vivono e lavoranoin un ambiente accogliente, in gradodi favorire la contaminazione e lacondivisione di conoscenza. “At-traiamo talenti e li mettiamo a di-sposizione delle imprese – dice Ric-cardo Donadon -. In questo mododiamo ai giovani l’opportunità di es-
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sostenere una popolazione mondia-le che si prevede cresca fino a 10miliardi. C’è, dunque, la necessità dinuove tecnologie che l’avanzamen-to digitale renderà accessibili ad unasempre più vasta platea di soggetti,attraverso una crescita esponenziale
delle possibilità e della riduzionedei costi. Il secondo fattore di cam-biamento è di tipo culturale ed èrappresentato dal continuo aumen-to dell’interesse, da parte dei giova-ni, per la terra da coltivare, da ren-dere impresa ecosostenibile, da “la-vorare” in rete. L’insieme di questitre fattori distinti, guidati rispettiva-mente da una necessità, dall’uso del-le nuove tecnologie e da un cambia-mento culturale, rendono il temadell’innovazione in ambito agricolo
sere protagonisti del cambiamento,dedicandosi al loro ingegno e alla lo-ro incoscienza, e alle imprese di cre-scere nel nostro territorio”. Tra leiniziative di avvicinamento ad Expo,Confagricoltura ha avvitato un pro-getto di collaborazione con H-Farm,che si è concretizzato nella realizza-zione di un Report “Food & Agricol-ture Tech for Confagricoltura”.Il Re-port parte dalla considerazione che,entro il 2050, avremo bisogno diprodurre il 70% di cibo in più per
“Attraiamo talenti
e li mettiamo
a disposizione delle imprese”
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e alimentare di altissima ri-levanza e di assoluta ur-genza. Il Report illustrasette start up di successo, alivello internazionale, nelmondo del Food, come“AG local”, per la spedizio-ne agli utenti di carne fre-sca allevata in modo soste-nibile nei ranch americani;“Blu Apron” che, a NewYork, invia ingredienti perla preparazione di ricette;“Cortilia” il primo mercatoagricolo on line italiano, o“Foodscovery”, start up na-ta da due ragazzi foggianiche si sono straferiti a Ber-lino e che offre la possibi-lità ai consumatori europei di com-prare specialità tipiche italiane. Un-dici invece le start tap contenute nelReport per Confagricoltura, nel set-tore agricolo, come “Conservis”che, attraverso un software, dà lapossibilità di avere una visione intempo reale della propria attività suqualsiasi browser o dispositivo:smartphone, tablet, computer; “Ce-res Imaging”, che permette agli agri-coltori di ottenere dati spettrali perottimizzare l’irrigazione e la conci-mazione azotata;“Drone Deploy”,piattaforma intelligente per l’uso
dei droni; “Blue River Technologies”,che impiega tecnologie di visioneartificiale e robotica per creare solu-zioni intelligenti per le aziende agri-cole; “BovControl”, che sviluppaun’applicazione per smartphone eweb in grado di monitorare il be-stiame. Nel corso della giornata so-no state quindi presentate alcune
start up del Parco Tecnologico Pada-no, una start up di H-Farm, “GoodAppetito”, e una realizzata da Gio-vanni Chiò, giovane imprenditoredell’Anga Umbria, sull’agricoltura diprecisione. All’incontro ha parteci-pato l’intera giunta di Confagricol-tura, tra cui Marco Caprai, che nellasua attività di vitivinicoltore è entra-to in contatto con molte start upche sono state in grado di apportareun significativo miglioramento allasua impresa, dal punto di vista dellasostenibilità ambientale ed econo-mica, anche attraverso l’utilizzo del-le reti d’impresa.Le conclusioni sono state affidate alpresidente Mario Guidi che ha det-to: “Alla fine di questa giornata sonoancora più convinto di fare l’agri-coltore, ma ho capito anche che ilmestiere più vecchio del mondo de-ve diventare contemporaneo. Abbia-mo enormi potenzialità, perché ab-biamo il ‘potere’ di chi produce, madobbiamo essere meno resistenti alcambiamento, non utilizzare solo latecnologia lineare, ma tutto quelloche le nuove frontiere del digitaleoffrono. Dobbiamo guardare ai gio-vani. E se guarderemo ai giovani, fa-remo del bene a noi stessi”.E, alla fi-ne della giornata, in mezzo a tuttiquesti ragazzi, ci sentiamo tutti unpo’ più vecchi fisicamente, ma contante nuove idee in più. ���
Guidi: «Il mestiere che è
il più vecchio del mondo deve
diventare “contemporaneo”»
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Nei primi dieci anni
H-Farm ha destinato
19,8 milioni di euro
a 80 start up.
Tra il 2015 e il 2025
sono previsti investimenti
per ulteriori 25 milioni
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zi, che hanno in media tra 22 e i 24anni, hanno a disposizione quattromesi di tempo per dimostrare che laloro idea è buona.“Crediamo che le opportunità mag-giori risiedano nella specializzazio-ne – dice Riccardo Donadon - facen-do leva sugli aspetti distintivi del no-stro territorio. Per questo ci concen-triamo sui progetti in cui il nostroruolo è davvero determinante grazieal nostro network e al sistema im-prenditoriale italiano. Le nuoverealtà che nasceranno e cresceran-no qui avranno il compito di conta-minarsi, di dialogare con le aziendetradizionali, guidarle e renderle ca-
Qui si seminanoimprese
H-Farm è un incubatored’impresa. Ogni anno,con il programma H-Camp, si rivolge ai gio-vani che cercano unaguida per lo sviluppo
della loro impresa innovativa, sfrut-tando le nuove tecnologie e le po-tenzialità offerte dal digitale nei set-tori di eccellenza del Made in Italy.Le candidature ogni volta sono circa3.000, tra le quali vengono selezio-nati i progetti migliori, che vengonosottoposti ad “accelerazione”, conattività di mentoring e tutoring econdizioni agevolate per usufruiredei servizi di partner tecnici. I ragaz-
Qui si seminanoimprese
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Riccardo Donadon,fondatore di H-Farm
sulenza strategica e logistica, hannoincontri ed eventi organizzati diret-tamente con l’azienda. Nei primi dieci anni H-Farm ha inve-stito 19,8 milioni di euro in 80 startup. Il fatturato aggregato delle azien-de supera i 30 milioni di euro e tra il2015 e il 2025 sono previsti investi-menti per ulteriori 25 milioni di eu-ro. In seno a questa visione, all’in-terno di H-Farm si è sviluppata la Di-gital Accademia, che si è affermatacome punto di riferimento per laformazione in ambito digitale in Ita-lia, sia per le aziende (Corporateeducation), sia per i ragazzi, dai “di-gital native”(per i bambini dai 6 ai10 anni), fino ai master post laurea. Inoltre H-Farm svolge attività diScouting&Advisoring per le impre-se, selezionando le migliori start updi ogni settore a livello internazio-nale, con l’obiettivo di approfondir-ne la conoscenza e verificare lacompatibilità del loro business conle logiche aziendali. (G. B.)
paci di aprirsi all’innovazione e alleenormi opportunità che il digitaleoffre”. Il secondo programma è il Corpora-te Acceleration, rivolto al mercato ealle aziende che cercano di abilitareil cambiamento attraverso l’energiadei giovani e delle loro start up. Dopo aver definito gli obiettivi del-l’azienda, H-Farm attiva tutti i canalinazionali e internazionali per reclu-tare le migliori start up che si vo-gliono candidare a partecipare alprogramma. Quelle selezionate tra-scorrono quattro mesi all’internodel campus, dove oltre a beneficiaredi servizi e risorse operative di con-
Donadon: «Le nuove realtà
si contaminano con le aziende
guidandole al nuovo»
Avviata la collaborazionetra Confagri e Unione
Interporti Riuniti.Incontri congiuntialla “Vigna di Leonardo”
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do, velocizzando e semplificando l’al-locazione dei prodotti trasportati e laloro commercializzazione. Expo è laformidabile vetrina per ricordarequanto sia indispensabile il sistema deiservizi alle imprese”.Tra l’altro le due associazioni pensanodi concretizzare dei sistemi di traccia-bilità delle merci che riducano il cari-co burocratico sulle imprese, semplifi-chino le procedure, di autorizzazionee documentali, abbattano i costi e ga-rantiscano la miglior salvaguardia deiprodotti.Ha osservato il presidente Guidi: “La-vorare assieme è una priorità, tenen-do ben a mente che agli imprendito-ri agricoli stanno a cuore la globaliz-zazione, la competizione ed un rap-porto efficace con la GDO”. E Gaspa-rato: “Quelli della logistica e dell'agri-coltura sono due mondi che si in-contrano pienamente, mettendo afrutto le loro capacità di creare svi-luppo e lavoro”. (M. M.)
Il sistema agroalimentare guardacon vivo interesse agli interpor-ti, ovvero alle strutture di inter-scambio delle merci (autotra-sporto, ferrovia) e di intercon-nessione con la GDO e le Doga-
ne, costituite presso i principali centriurbani e di snodo del Paese. In tale ot-tica, il presidente di ConfagricolturaMario Guidi ed il presidente di UnioneInterporti Riuniti (UIR) Matteo Gaspa-rato, hanno firmato un protocollo d’in-tesa diretto a svolgere iniziative comu-ni per valorizzare il sistema della logi-stica per la filiera agroalimentare. Si vuole avviare una sinergia e quindisviluppare una serie di azioni comuniper rendere sempre più funzionali iservizi connessi ai trasporti per i pro-dotti agricoli ed alimentari. Non a ca-so la partnership è stata siglata alla vi-gilia dell’Expo. Infatti le due associa-zioni realizzeranno, congiuntamente,un incontro pubblico presso la Vignadi Leonardo.
“La partecipazione ad Expo – ha dettoGasparato - è strategica per UIR e Con-fagricoltura per far conoscere al mon-do due eccellenze italiane quali sonola logistica e l'agricoltura”. “Consideria-mo gli interporti degli hub strategiciper veicolare le merci e favorire l’in-termodalità - ha aggiunto Guidi -. Fan-no da collegamento essenziale traaziende, GDO e Dogane razionalizzan-
Logistica al serviziodelle imprese
Matteo Gasparato
L’A P E R T U R A
Trattori in pista in Franciacorta
UNCAI
L'Unione Nazionale Contoterzisti Agromeccanicied Industriali rappresenta e tutela su tutto il territorionazionale imprenditori che lavorano per contoterzi nel settore agricolo e industriale.Sede Corso Vittorio Emanuele II, 87 - 00186 RomaTel. +39 06 6852557 - Email segreteria@contoterzisti.it www.contoterzisti.itPresidente: Aproniano TassinariDirettore: Francesco Torrisi
UNCAI PER #ITALIASICURA
Soddisfazione di UNCAI per l'accordo siglatotra Governo, Sindacati per una #italiasicurache sblocchi le opere anti dissesto idrogeologico."I Contoterzisti – il commento di ApronianoTassinari, presidente di Uncai – svolgonoun'importante funzione di prevenzione deldissesto, soprattutto nelle aree più fragilicome quelle pedemontane e lungo la dorsaleappenninica. L'esperienza insegna infatti chelà dove interviene un Contoterzista, le frane,gli incendi e le alluvioni diminuiscono. Inoltre,grazie ai Contoterzisti, si innesca il ciclovirtuoso dell'utilizzo degli ‘scarti’ delle forestecome biomasse". Per restituire agli italiani lacertezza di vivere in un territorio sicuro, serveun grande gioco di squadra in cui tutti sisentano protagonisti. Il dissesto si combattecon interventi sistematici di manutenzionedel territorio, ma anche con mezzi meccaniciadeguati e capacità di guida e intervento.
Una pista fuoristradaunica in Italia persoddisfare le esigenzedi training e disicurezza nel settoredelle macchine
agricole. Si tratta dell’area testrealizzata presso il FranciacortaInternational Circuit a Castrezzato(BS), da ENAMA, l’Ente Nazionale diMeccanizzazione Agricola che vedetra i membri del Cda il presidenteUNCAI Aproniano Tassinari inrappresentanza di Confagricoltura. Iltracciato si sviluppa accantoall’autodromo bresciano e permettedi effettuare, con trattrici, attrezzaturee rimorchi, esercizi a diversi livelli didifficoltà, con diverse pendenzelaterali e verticali, risalti, simulazionidi superamenti e attraversamenti di
fossi, riproducendo situazioni reali dipotenziale rischio. Un percorsocomplesso che mette alla proval’abilità sia di trattoristi di lungo corsosia di chi sta imparando e desideraaffinare la propria sensibilità dimanovra.
CORSI DI GUIDA SICURA PERTRATTORISTI Organizzati da ENAMA su richiesta dioperatori, formatori e associazioni dicategoria, i corsi di guida sicura sonoorientati a fornire una correttatecnica di guida. “Calarsi inesercitazioni che propongonosituazioni diverse dalla routine – haspiegato l’istruttore ANAMA ValterLeonardi – permette agli operatori dimigliorare manualità e capacitàtecniche nell’uso di trattrici e di
affrontare con piùdecisione e in sicurezzaqualsiasi tipo di situazione”.Una prospettiva cheincuriosisce, pensando cheaccanto ai trattoriimpegnati ad attraversarefossi, sfrecciano bolidicapaci di raggiungere i 300km/h, per un mix dilentezza e velocità abbinateagli stessi concetti disicurezza, precisione edelicatezza di manovra.
Bolidi e trattori gli uni accanto agli altri nell’area test dedicata a esercizi su pista fuoristrada
realizzata da Enama presso il Franciacorta International Circuit di Castrezzato (BS)
MAGGIO 2015|MONDO AGRICOLO|I
II| MONDO AGRICOLO |MAGGIO 2015
gas, alla gestione dei liquami. Soluzioniche contribuiscono in maniera impor-tante non solo per gli aspetti economi-ci e di maggiore competitività delleaziende ma anche per le ricadute posi-tive in termini ambientali grazie alla ri-duzione degli input e delle emissioni inatmosfera, della produzione di energiarinnovabile e della migliore gestionedei reflui zootecnici. La manutenzionedel territorio svolta dai contoterzistiha, inoltre, ripercussioni positive anchesugli aspetti di mitigazione del dissestoidrogeologico, mentre la possibilità dioperare oltre le dimensioni delle singo-le aziende, in Italia molto frammentate,consente di raggiungere la massa criti-ca necessaria alla valorizzazione e alriutilizzo dei residui delle lavorazioniforestali, ad esempio con finalità ener-getica. Un contributo importante al-l’incentivazione di questi aspetti saràgarantito dai Programmi di Sviluppo
Rurale soprattutto per quanto riguardal’aggiornamento del parco macchine emezzi meccanici, con risorse impor-tanti soprattutto per le Regioni meri-dionali laddove le condizioni di lavora-zione si presentano assai diversificate espesso maggiormente rischiose per lasicurezza degli operatori.
Solo alcune Regioni hanno tutta-via deciso di inserire gli agromecca-nici nei PSR. Occorrerebbe ancoraun via libera da Roma, sostengono.È proprio così?La Commissione europea ha ricono-sciuto l’importanza delle lavorazioniconto terzi in un sistema agricolo co-me il nostro connaturato da una gran-de frammentazione delle aziende, dan-do la possibilità alle Regioni di inclu-derli nei PSR. L’applicazione di tale op-portunità rientra nelle prerogative del-le singole Regioni relativamente allequali il Ministero svolge solo una fun-zione di supporto, auspicando unamaggiore collaborazione tra gli im-prenditori agricoli e i contoterzisti nel-l’interesse di entrambe le categorie.
Confagricoltura e Uncai si sono giàmessi d’accordo sui PSR, è però an-cora in discussione in Parlamentola legge sulla qualificazione profes-sionale dei contoterzisti. Che rischipossono correre le aziende agrico-le, i terreni e l’intera filiera agroali-mentare affidandosi a contoterzistiimprovvisati?Ho partecipato lo scorso dicembre al di-battito su tale testo e il confronto ha fattoemergere ancor più la necessità di inter-venire sia per una rinnovata qualificazio-ne professionale sia per una migliore or-ganizzazione delle imprese che esercita-no l’attività agromeccanica. Garantire laqualità e la sicurezza dei prodotti e deiservizi per i consumatori quanto per lestesse aziende è una delle priorità del Mi-nistero delle politiche agricole alimentarie forestali. Peraltro, un’adeguata qualifica-zione professionale, verificabile e certifi-cabile, contribuisce anche al migliora-mento degli aspetti legati alla sicurezzasul lavoro in ambito agricolo e alla conse-guente riduzione dei relativi infortuni.
Castiglione: “Necessaria un’adeguata qualificazione
professionale, verificabile e certificabile, degli agromeccanici”
Giuseppe Castiglione è catanese diBronte, terra vulcanica e argillosa,punteggiata da ulivi, aranci, siepi difichi d'India, mandorli, viti e natural-mente pistacchi (frastucara, in sici-liano). Si occupa di agricoltura pri-
ma nella sua terra, come assessore re-gionale, poi in Europa, all’interno dellaCommissione per l’agricoltura e lo svi-luppo rurale, e dal 2013 nei governi pri-ma Letta e Renzi come Sottosegretariodi Stato del Ministero delle PoliticheAgricole.
Onorevole, la terra dove è cresciu-to, le pendici occidentali dell'Etna,rappresenta un ecosistema localericco di fascino, ma anche fragile.Cosa può fare l'agricoltura in areesoggette a dissesto idrogeologico?Oggi può fare molto grazie all’innova-zione tecnologica. Penso all’agricolturadi precisione, agli agro farmaci, al bio-
N O T I Z I E
Contoterzisti DOC… per legge
Giuseppe Castiglione
MAGGIO 2015|MONDO AGRICOLO|III
Come è possibile certificare laprofessionalità di un agromec-canico?Implementando gli aspetti legati allaformazione e all’aggiornamento pro-fessionale. Tanto più che formazione eaggiornamento sono strettamente con-nessi all’incremento dei margini dicompetitività del settore produttivoagricolo. Per questo motivo le azioni diformazione costituiscono un pilastrofondamentale sia delle politiche di svi-luppo rurale sia dei fondi strutturali re-lativamente agli aspetti coperti dalleazioni del FSE. Inoltre in questi ambitila formazione ha un ruolo ancora piùrilevante in quanto il lavoro in agricol-tura è diverso da quello degli altri set-tori essendo legato alle condizioni del-l’ambiente naturale: basti pensare alterreno agrario che può cambiare com-pletamente l’aderenza dei mezzi al va-riare del contenuto di umidità del suo-lo (stesso luogo ma orari diversi fannosi che le condizioni siano diverse).
Come valuta invece una certifica-zione con valore legale dei lavorisvolti dalle aziende conto terzi? Promuovere sempre di più l’adozionedi schemi di certificazione anche vo-lontaria che prevedano opportune ve-rifiche e controlli da parte di un enteterzo è una garanzia della correttezzadel lavoro svolto e della qualità del ser-vizio. Tali requisiti devono essere svi-luppati nell’ottica di non costituireperò un onere eccessivo per le impre-se e garantire procedure di accessosemplici e trasparenti.
Regione Lombardia ha di recentevarato un albo degli agromeccani-ci. Come valuta l'iniziativa?Come già detto è fondamentale averestrumenti che garantiscano la profes-sionalità e la qualità del servizio pur-ché questi strumenti siano “aperti”,stabilendo in maniera trasparente lecondizioni di accesso come i requisi-ti professionali, le attrezzature e imezzi necessari per svolgere le pre-stazioni richieste a regola e garantiretutti gli aspetti legati alla sicurezza, al-la qualità. ���
SCRIVI A UNCAI - LETTERE@CONTOTERZISTI.IT
Sono un contoterzista di San Vito al Tagliamento, in provincia di Pordenone, con un’esperienza di quasi
trent’anni esclusivamente nella viticultura. Vi scrivo perchésono arrabbiato. Poco tempo fa, una nota rivista di agricolturaha pubblicato un articolo su “come ridurre i costi di gestione del vigneto” con un conto economico senza alcun senso. Nel calcolare le tariffe per le lavorazioni, chi ha redatto il testonon considerava infatti i costi del personale (assicurazione,contributi, corsi per la sicurezza e così via). Così come noncalcolava le tasse che noi contoterzisti, come tutti, paghiamo, né tantomeno il giusto ricavo per i servizi svolti e i costi di ammortamento dei moderni mezzi tecnici che mettiamo in campo, non certo trattori di quarant’anni fa. Se il mondo è cambiato e ci troviamo in una situazione di meccanizzazioneagricola così evoluta è merito soprattutto dei tanti sacrifici dai contoterzisti. L’articolo mette in difficoltà tanti contoterzistiseri che lavorano comunque con tanta passione senza diventarericchi. Vi mostro una piccola tabella che potete confrontare con i prezziari regionali del Veneto per le lavorazioni agricoleeseguite da un contoterzista iscritto regolarmente alla Camera diCommercio.
Valter Bagnarol
COSTI DI GESTIONE DEL VIGNETO
LAVORAZIONE COSTI ERRATI PUBBLICATI
COSTI REALI
Fertilizzante € 1 2 0 ,0 0 € 4 0 0 ,0 0
Costo concimazione minerale
€ 3 0 ,0 0 € 6 1 ,0 0 (autista, trattore, gaso-lio, spandiconcime, tassa, gua-dagno = € 2 2 +1 0 +4 +5 +1 0 +1 0 )
Manodopera sostituzione fili
€ 5 0 ,0 0 € 1 5 0 ,0 0 (l’operatore solo percamminare a filari alterniimpiega 2 ore, senza contare ilpassaggio eventuale del tratto-re o altro materiale)
Potatura manuale (€ 1 7 all’ora)
€ 1 .0 0 0 ,0 0 (calcolando solo 6 0 ore)
€ 1 .7 0 0 ,0 0 (servono 1 0 0 ore)
Sfogliatura meccanica € 5 5 ,0 0 € 1 2 2 ,0 0 (servono 2 ore per ha)
Trinciatura meccanica sementi (€ 61,00\ha)
€ 5 0 ,0 0 (stimando solo 4 0minuti per ha di vigneto)
€ 8 5 ,4 0 (serve 1 ,4 ore per ha)
Vendemmia meccanica
€ 4 3 0 ,0 0 € 4 9 0 ,0 0
Gestione tecnica e tenuta registri
€ 4 5 0 ,0 0
Gestione completa di unvigneto di media dimensionedi 2 0 ettari di blocco
€ 6 .0 0 0 ,0 0 per ettaro
IV| MONDO AGRICOLO |MAGGIO 2015
Contoterzismo e controllo funzionale delle macchine per la difesa
di Silvio BalloniDottore Agronomo, Dottore di Ricerca in Ingegneria Agraria
per ogni intervento. La verifica deldiagramma di distribuzione rientranell’ambito del controllo funzionale,ma costituisce anche una taraturapoiché la regolazione dell'inclinazio-ne degli ugelli tiene conto dell'altezzamassima raggiunta, in piena vegeta-zione, dalle piante in azienda per evi-tare bagnature oltre tale quota. Tale in-tervento va quindi considerato anchecome taratura.Nel Piano d’Azione Nazionale degliagrofarmaci, i manuali di riferimentoper il settore, le linee guida per la di-fesa integrata sono quelli ENAMA e Li-fe-TOOPS. Altri sono in corso di ela-borazione (es. orientamenti per la di-fesa integrata obbligatoria e manualesulla mitigazione del rischio). Ciò è latestimonianza dell’impegno del legi-slatore Europeo e Nazionale rivoltonon solo al miglioramento delle con-dizioni di base delle macchine, ma an-che al rispetto e salvaguardia dell’am-biente. Un impegno a cui i contoterzi-sti contribuiscono pienamente graziealla conoscenza delle potenzialità del-le loro attrezzature agricole e delle in-terazioni tra meccanizzazione agrico-la e attività agricola. ���
N O T I Z I E
Per taratura delle irroratri-ci si intende l’adatta-mento delle modalità diutilizzo delle macchinee attrezzature per la dife-sa delle colture alle spe-
cifiche realtà aziendali. La taraturanon può quindi essere un procedi-mento standardizzato come il con-trollo funzionale. Occorre, infatti,identificare le condizioni operativedi campo e le realtà aziendali dove lamacchina irroratrice viene utilizzata
Per porre domande all’esperto Uncai in meccanizzazione
agricola Silvio Balloni scrivere a lettere@contoterzisti.it
(specie colturali, forma di allevamen-to, fase vegetativa, distanza tra le file elungo la fila, ecc.). Per svolgere la taratura delle irroratri-ci occorre innanzitutto operare conuna macchina che abbia superato ilcontrollo funzionale in uncentro accreditato e quindideterminare alcuni parame-tri di meccanizzazione e tec-nica agricola (velocità diavanzamento ottimale, volu-mi di intervento, pressionedi esercizio, diagramma didistribuzione).In questo percorso tecnicosi approfondiscono ele-menti quali: i limiti massimidefiniti dai disciplinari diproduzione integrata, il vo-lume di miscela fitoiatricada distribuire, la larghezzatra le file delle colture e lavelocità d'avanzamento e sicalcola la conseguente por-tata richiesta per lo specifi-co intervento (litri/minu-to). Ottenuta la portata ri-chiesta, si procede alla de-terminazione della pressio-ne d'esercizio necessaria
Silvio Balloni
CREMONA - Contoterzisti, imprenditori dasempre orientati all’innovazione. Rossano
Remagni Buoli, Vice presidente dei Contoterzistidi Cremona, è uno di loro. Ha investitosull’agricoltura digitale e sul softwareAgrogest (progettosoftwaresas.com), ingrado di compilare le schede Uma per ilconsumo del carburante agricolo; di gestiretutte le lavorazioni e molto altro ancora. “Ilsoftware permette anche di calcolare ilmargine di guadagno sulle lavorazioni –spiega Remagni Buoli –, tenendo conto ditutte le spese”. “L'innovazione – sottolineail presidente Uncai Aproniano Tassinari –non è più un sistema top-down con livelliimpermeabili fra loro. La nascita di startup anche nel settore dei servizi all’agricolturamostra come l’interazione aperta fra ricerca,sviluppo e uso di un prodotto siano oggi idriver dell’innovazione e i veicoli di investimentoin grado di accelerare il cambiamento offrendosoluzioni concrete alle imprese”.
Contoterzismo e controllo funzionale delle macchine per la difesa
Il Grana Padano sbarca al Palazzo di Vetro, per la presentazione del magazine “Eccellenze
italiane”, official partnerdell'Onu durante Expo
AT T U A L I TÀ F O O D
avvenuto al “Palazzo di Vetro” a NewYork, nell'ambito della presentazionedel magazine “Eccellenze Italiane”,official partner dell'Onu durante “Ex-po 2015” a Milano. «L’invito dell’Onuci inorgoglisce e ci responsabilizzaulteriormente nel portare avanti lanostra mission di valorizzazione del-l'eccellenza agroalimentare italianaovunque», ha detto Baldrighi che hapoi ricordato come il livello qualitati-vo del Grana Padano, sia garantito, ol-tre che dal disciplinare, da 10 milacontrolli annui che certificano la pro-duzione di oltre 4,5 milioni di formeall'anno, delle quali più di 1,5 milioniesportate, con un aumento del 4,5%rispetto al 2013. «I riconoscimentimondiali che ha ottenuto il nostroformaggio sono infiniti, ma il piùgrande – ha aggiunto - è la sua diffu-sione; per essere tanto conosciutonel mondo, il nostro formaggio hadovuto passare il vaglio dei controllinormativi di ciascun Paese e li hasempre superati. La Russia, ad esem-pio, prima di consentire che un ca-seificio sia autorizzato ad esportareda loro i suoi prodotti lo sottopone averifica diretta da parte di propriispettori. Severi anche i controlliUSA. Ma - per la verità - i controlli piùrigorosi sono proprio quelli naziona-li, come Consorzio ma anche comePaese». «Anche a New York – ha pro-seguito il presidente del Consorzio -abbiamo ribadito che è vietato ab-bassare la guardia contro le scim-miottature e le contraffazioni che pe-nalizzano in maniera pesante i con-sumatori, il made in Italy e le aziendeproduttrici». Guardando poi alle importanti tema-tiche del sostegno alle popolazionipiù povere – oggetto anche dell’Ex-po 2015, Baldrighi ha osservato: «Oc-corre aiutare e sostenere coltivazionie allevamenti, trasformazione e com-mercializzazione dei prodotti neiPaesi d’origine. Noi produttori di ec-cellenze dobbiamo portare le nostreesperienze nelle nazioni che possie-dono eccellenze da far conoscere.Dobbiamo condividere il nostroknow how». (M.M.)
38| MONDO AGRICOLO|MAGGIO 2015
Il Grana Padano è sbarcato pres-so la sede dell'Organizzazionedelle Nazioni Unite, rafforzandoil proprio ruolo di ambasciatoredel made in Italy vincente a li-vello internazionale. Lo ha fatto
sapere Nicola Cesare Baldrighi, presi-dente del Consorzio Tutela Grana Pa-dano, spiegando così il significatodella sua partecipazione all'incontro
L’incontro all’Onu
Ambasciatoredel made in Italy
GLI IMPEGNI CONCRETI PER IL FUTURO DELL’AGRICOLTURAThe Good Growth Plan - Gli impegni concreti per il futuro dell’agricoltura - è l’ambizioso piano relativo all’impegno concreto che
Syngenta intende assumere per contribuire alla sicurezza alimentare nel rispetto dell’ambiente. The Good Growth Plan consiste in tre sfide e sei
impegni misurabili con cui Syngenta vuole dimostrare che agricoltura e salvaguardia dell’ambiente possono coesistere e che l’aumento
della produzione agricola può avvenire in modo sostenibile, senza spreco di risorse.
Il piano “The Good Growth Plan - Gli impegni concreti per il futuro dell’agricoltura” nel contesto agricolo italiano
si basa su 3 elementi fondamentali declinati in progetti specifici:
Sementi Agrofarmaci Insetti ausiliari
Servizi ad alto valore aggiunto Programmi di Agricoltura ResponsabileTM
Scopri tutti i dettagli e scarica le schede dei progetti sul sito
www.syngenta.itnella sezione The Good Growth Plan
Promuovere un’Agricoltura Intensiva Sostenibile
Salvaguardare la qualità delle produzioni
Promuovere le peculiarità delle filiere agroalimentari italiane
Gestione multifunzionale del territorioMira a dimostrare come un’agricoltura intensiva
produttiva e un ambiente ricco e vivo in termini di
biodiversità possano coesistere sfruttando le aree
marginali delle aziende agricole come i bordi campo.
Grano Armandoè un contratto di filiera che permette di garantire grano
di qualità 100% italiano a un marchio di pasta premium
del pastificio De Matteis.
Protocolli di qualità per la filiera vitivinicolaè un protocollo di coltivazione per l’uva da tavola
e l’uva da vino sviluppato per soddisfare i requisiti
di sostenibilità della Grande Distribuzione che sono
richiesti ai produttori viti-vinicoli per favorirne l’accesso
ai mercati.
Filiera di Qualità del Pomodoro da Industriaè un protocollo di coltivazione del pomodoro da industria
che aiuta a far sistema tra produttori e trasformatori
italiani e a rispondere ai requisiti di sostenibilità dei
mercati nazionali e internazionali.
Water Optimization Cornè un programma di coltivazione creato per ottimizzare
le risorse idriche nella coltura del mais grazie alla
combinazione di ricerca genetica tradizionale con
programmi di semina e difesa fitosanitaria.
HYVIDORappresenta la tecnologia sviluppata da Syngenta
per aiutare gli agricoltori a produrre orzo di qualità in
quantità, grazie alla combinazione di nuovi ibridi di orzo
con un protocollo di coltivazione studiato per consentire
una massimizzazione delle rese.
Formazione sulla sicurezza alimentare, la tutela del lavoratore e dell’ambiente
Ha lo scopo di sensibilizzare chi lavora in agricoltura
ad avere un ruolo centrale in termini di responsabilità
sociale, di tutela della salute e dell’ambiente.
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Industria
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AT T UA L I TÀ FOOD
40| MONDO AGRICOLO|MAGGIO 2015
Bouquet di sapori
di Elisabetta Tufarelli
L’impresa ortofrutticola
sarda ‘Sa Marigosa’lancia la sfida
dei prodotti sott’olio
sempre all’insegnadell’alta qualità
MAGGIO 2015| MONDO AGRICOLO |41
“Dal fresco alsott'olio, nonfacciamo con-serve, conser-viamo i nostriraccolti”. Con
questo slogan, riuscito ed accattivan-te, l’impresa ortofrutticola sarda ‘SaMarigosa’ consolida la sua immagineaziendale di leader del settore del fre-sco e lancia la sfida sui prodottisott'olio. E lo fa con nomi simpaticicome ‘Pensieri di Chef’ o ‘ricette diSardegna’ a sottolineare l’attenzioneverso la qualità dei prodotti di un’a-zienda che, da 30 anni, propone frut-ta e ortaggi, freschi e confezionati.Qualità, basso impatto ambientale, si-curezza alimentare, etica del lavoro,risparmio energetico e gestione deirifiuti sono le regole d’oro a cui si at-tiene l’azienda in ogni fase. E non po-trebbe non essere così. Siamo nellaparte centro occidentale dell’isola, inprovincia di Oristano, vicino al sitoarcheologico dove sono state trovatele sculture nuragiche i “Giganti del Si-nis” e le coltivazioni si estendono tralo Stagno di Cabras ed il Golfo di Ori-stano, un’area molto suggestiva e ric-ca di storia antica, a un passo dalle
AT T UA L I TÀ FOOD
42| MONDO AGRICOLO|MAGGIO 2015
che passando più di 100 volte al gior-no, sottolinea il valore delle nostreproduzioni, pubblicizzando i nostriprodotti”. L’azienda orticola e conserviera ‘Sa
Marigosa’ nasce nel 1986,grazie ai sostegni per l’im-prenditoria giovanile. Ilventisettenne Salvatore Pa-la e il ventenne Paolo Mele,partendo da 10 ettari, crea-rono una Società Agricola,che nel 2008 è stata rico-nosciuta come Organizza-zione di Produttori. “Il nostro amore per i pro-dotti della Sardegna è statoe continua ad essere – sot-tolinea Paolo Mele - l'ingre-diente principale delle no-stre coltivazioni”. L'azienda‘Sa Marigosa’, opera oggi sucirca 500 ettari – ed è la piùimportante Organizzazionedi Produttori di melone eanguria in Sardegna, con al-tissime produzioni di car-ciofo di diversi cultivar, tracui spicca il Carciofo spino-
imponenti rovine della città feniciadi Tharros, costellata di nuraghi chesembrano sorvegliare i campi colti-vati. “E’ la caratteristica dei nostri ter-reni calcarei – spiega l’imprenditorePaolo Mele – che arricchi-sce di salinità i nostri pro-dotti, conferendo loro un‘bouquet’ di sapori e aromiunici”. Un’impresa sosteni-bile, da sempre, che rispet-ta territorio e ambiente, at-traverso processi produtti-vi sempre più tecnologiciche garantiscono sicurezzaalimentare. Grazie a questoe alle innovative tecnichecolturali, è favorita la pro-duzione di meloni, anguriee carciofi di alta qualità. “Fir-miamo sempre i nostri Ca-polavori – rimarca l’im-prenditore – e abbiamo de-ciso di farlo anche in occa-sione di Expo. All’ingesso diPalazzo Italia, nel Cubomultimediale di Confagri-coltura c’è, tra i 29 prodot-ti, anche la nostra anguria,
L’anguria di Sa Marigosa
nel “cubo multimediale”
di Confagri ad Expo
so di Sardegna Dop. E' da questa ter-ra speciale, ricca di caratteristicheuniche e di tradizione antica, che na-scono gli ortaggi come i peperonicarnosi, le deliziose e apprezzatissi-me creme di Peperone giallo in agro-dolce e di Peperone rosso piccante,le Melanzane polpose e senza semi,le creme di Asparagi, le Zucchinecroccanti e saporite e i Carciofi rico-nosciuti e graditi per la loro unicità digusto e qualità elevata, realizzatiesclusivamente dal fresco, seguendola stagionalità. “Tutte le nostre ricette – precisa an-cora Paolo Mele - nascono con la fi-losofia “come fatto in casa”. Ciò signi-fica semplicità degli ingredienti, pre-servazione del gusto naturale delprodotto principale, dedizione e at-tenzione al risultato finale, così comevuole la tradizione gastronomica ita-liana, perché vogliamo garantire sa-pori autentici e riconoscibili”. L'ap-partenenza ad un territorio così ric-co di tipicità come il Sinis, ha poi ispi-rato la creazione di ricette particolarie uniche sul mercato, come le Cremedi Carciofo Spinoso di Sardegna Dopcon la Bottarga di Muggine e la Cre-ma di Carciofo Spinoso di SardegnaDop con Muggine affumicato, o i Pe-peroncini ripieni di Crema di Car-ciofo e Muggine affumicato. L’ Italia è ricca di prodotti sani e buoni,e ‘Sa Marigosa’ punta a consolidare ilproprio marchio sui mercati, guardan-do anche all’Asia e agli Stati Uniti, percomunicare ai consumatori l’indiscus-sa qualità e genuinità dei prodotti, evi-denziando il suo fondamentale radica-mento al territorio e all'area specificadi produzione. “L'internazionalizzazio-ne sui mercati europei ed extra euro-pei – conclude Mele - è divenuta unaleva strategica della nostra organizza-zione soprattutto dal momento in cuiabbiamo creato le nostre linee trasfor-mate”. ���
MAGGIO 2015| MONDO AGRICOLO |4 3
Lo slogan aziendale:
«Non facciamo conserve,
conserviamo sapori»
Una storia di impresa
familiare di successo.Quella dell’allevamento
“Terraroma” dei fratelli Di Marziantonio
ubicato nella zona protetta
AT T U A L I TÀ FOOD
che aggiunge: ”E’ proprio in questomodo che otteniamo i nostri foraggidi altissima qualità, che usiamo perl’alimentazione del bestiame, e l’at-tenzione per il benessere degli ani-mali la tocchiamo con mano, perchési traduce in un miglioramento sicu-ro e costante della qualità del latte edelle carni che produciamo, sul pia-no nutrizionale e organolettico”. Al-l’impresa familiare collabora anche lamamma Annamaria, mentre i figli so-no ancora troppo piccoli. “Mia nipote– racconta - fa il primo anno di agra-ria; mia figlia, invece, per il momentosi è iscritta ad ingegneria”. L’aziendasegue direttamente le fasi di lavora-zione, confezionamento e distribu-zione dei propri prodotti: latte AltaQualità, latticini, formaggi e carni, at-traverso il sito, la vendita diretta inazienda o in punti vendita seleziona-ti, specializzati in prodotti di qualità.Nel caseificio, che opera dal’ 96, vie-ne trasformato in squisiti formaggi elatticini prevalentemente a pasta fila-ta il 20% del latte prodotto ad elevatocontenuto di proteine e vitamine, for-
44| MONDO AGRICOLO|MAGGIO 2015
Alta qualità nel parco
di Elisabetta Tufarelli
Una impresa agricola fa-miliare alle porte diRoma condotta da duefratelli, Michele e An-drea Di Marziantonio.E’ una Pmi che punta
sulla qualità dell’allevamento (circa400 capi di Frisone italiane che inazienda nascono e completano l’ac-crescimento), dei processi e del pro-dotto finale, carne, latte e formaggi.“La nostra azienda, ‘Terraroma’, è sta-ta fondata negli anni ‘70 da nostro pa-dre Emilio a Maccarese, i nostri terre-
ni sono all’interno dellazona protetta del ‘Parcodel Litorale’. Papà è par-tito con sole 35 vacchee siamo cresciuti neglianni, mantenendo sem-pre la stessa filosofiaaziendale alla ricercacontinua del migliora-mento della produzio-ne agricola e della salu-te di nostri animali”, cispiega con orgoglio Mi-chele Di Marziantonio,
MAGGIO 2015| MONDO AGRICOLO |45
maggi, latte e carni vengono com-mercializzati attraverso il sito, la ven-dita diretta in azienda o in punti ven-dita selezionati, come il ristorante eforno Roscioli e lo chef e baker Ro-meo, specializzati nella commercia-lizzazione di prodotti di qualità. “Il re-sto – precisa l’imprenditore – lo con-feriamo alla Granarolo per la filieraAlta Qualità”. A Terraroma si produceanche la carne dai capi iscritti, sindalla nascita, ai Libri Genealogici del-la razza Frisona Italiana e Bruna Alpi-na, che garantiscono la tracciabilitàin ogni fase del loro ciclo, dalla nasci-ta, alla crescita, alla lavorazione, finoal prodotto finito. La carne macellataall’esterno, viene poi disossata, frolla-ta e confezionata in azienda. Così èpronta per la commercializzazione inconfezioni da 3, 5 e 10 chili in tutti itagli e anche per la consegna a domi-cilio a Roma e fuori Roma. “Abbiamoiniziato a commercializzare le carni –conclude Di Marziantonio – proprionel momento di ‘mucca pazza’ e, pa-radossalmente, abbiamo registratoun vero e proprio boom delle vendi-te, che sono continuate a crescerecostantemente fino alla crisi. Oggi, purtroppo, il consumatore fapiù attenzione al risparmio che allaqualità, a cui noi, invece, continuiamoa tenere. La nostra carne viene daimaschi di razza Frisona, che hannouna bassa resa, ma che garantisconoun prodotto particolarmente buonoe saporito”. ���
Il 20% del latte viene trasformato
in latticini prevalentemente
a pasta filata
46| MONDO AGRICOLO | MAGGIO 2015
M A P P A M O N D O
di Jordan Nash
Emergenza terremoto:Nepal senza cibo
Fao lancia l’allarme.Per il tragico sisma
conseguenze enormisulla sicurezza
alimentare del Paese
L’impatto del
terremoto
potrebbe avere
conseguenze molto gravi
sulla sicurezza alimentare
e sull’agricoltura del
Nepal. Milioni di persone
nelle regioni centrali ed
occidentali del Paese sono
state colpite dal disastro,
tra cui gli abitanti delle due
città principali,
Kathmandu e Pokhara. Ma
anche alcune delle aree
agricole più vulnerabili del
Paese, specialmente i
villaggi delle zone
montane e collinari, sono
state gravemente
danneggiate. L'effetto delrecente sisma sulla
sicurezza alimentare e i
mezzi di sussistenza
agricola "è molto elevato",
dice la Fao. La stagione di
semina del riso inizia alla
fine di maggio e, se salta,
potrebbe mancare
l'alimento base sino allafine del 2016. Anche se i
danni al settore agricolo
non sono ancora stati
valutati, ci sono state
perdite di bestiame,
colture, scorte di cibo, di
sementi e fertilizzanti. E,
allo stesso tempo, il
disastro ha distrutto
mercati e infrastrutture
come strade, canali
d’irrigazione e di
drenaggio. I prezzi dei beni
di prima necessità sono
saliti alle stelle e sono
aumentati
vertiginosamente anche
quelli dei servizi essenziali.
Già prima del terremoto, le
stime dell’agenzia
specializzata dell'Onu perla produzione di grano nel2015 in Nepal, erano di 1,8milioni di tonnellate, circail 5% in meno del raccoltorecord dell'anno scorso.Ma il danno allecoltivazioni el'impossibilità degliagricoltori di avere unraccolto nelle aree colpitedal terremotomodificherannoprobabilmente taliprevisioni. Inoltre,l'interruzione delleoperazioni di semina delriso e del mais potrebberidurre notevolmente learee seminate per questecolture nelle zonemaggiormente colpite.Oltre a distribuire pacchiper la produzione agricola,per assicurare il raccolto diquest'anno,
n NUOVA ZELANDA, CRESCE PRODUZIONE ORTOFRUTTICOLA
La produzione orticola dellaNuova Zelanda, comeriporta l'ultima edizionedella pubblicazionestatistica di settore “FreshFacts”, ha superato per laprima volta i 7 miliardi didollari, con un'ottima
crescita in quasi tutti i comparti. Nel giugno 2 0 1 4 , laproduzione neozelandese raggiungerà 7 ,1 6 miliardi dollari(con l’export a quasi 4 miliardi). Il vino è il prodotto piùesportato, con un valore di 1 ,3 miliardi dollari, i kiwi ilmaggior frutto fresco esportato con un valore di 9 3 0 milionidollari. Grande successo per le mele, che hanno superato i5 0 0 milioni dollari; un successo nazionale perché il 2 0 %, ècostituito da cultivar autoctone (Jazz, Envy). Due prodotti,infine, registrano un significativo aumento delleesportazioni, gli avocado e il miele. Il principale paeseimportatore è l'Australia, che ha toccato gli 8 7 2 milioni didollari di importazioni, rispetto ai 7 9 1 milioni del 2 0 1 3 ,mentre gli Stati Uniti hanno aumentato le importazioni da4 1 5 milioni di dollari nel 2 0 1 3 a 4 8 9 milioni quest'anno.
l’organizzazione Onu e isuoi partner aiuteranno ilgoverno nepalese aprevenire ulteriori perditedi bestiame, fornendomangime animale e beniveterinari chegarantiranno la salute e la
produttività deglianimali per quellefamiglie il cui reddito ela cui alimentazionedipendo da essi. In tutto,la FAO fornirà aiuto a
20.000 agricoltori in
grave stato di necessità,
per ripristinare i loro
mezzi di sussistenza.
Questi interventi
tempestivi a sostegno
dell'agricoltura sono
essenziali per rafforzarla,
riducendo notevolmente
così i tempi e i costi della
ripresa.
Vendesi cibo “brutto”:lotta allo spreco
Continua il successo,
in tempo di crisi, del
“cibo brutto” ed è un
crescendo in Germania,
Francia e Regno Unito.
Dalla cooperativa
portoghese Frutafeia, che
‘salva’ tonnellate di frutta
e verdura, alla campagna
Inglorious fruit and
vegetables, lanciata dai
supermercati francesi
Intermarchè (v. n.1, pag.
46, ndr), che offrono
prodotti "difettosi" con un
30% di sconto. In
Germania, Culinary
Misfits - il cui slogan e'“Mangia tutto il cibo” -
Iniziative per“salvare”tonnellate di prodotti
imperfetti, ma buoni
da mangiare
recupera e rivende i
prodotti che non sareb-
bero utilizzati perché
presentano caratteristi-
che "imperfette". La Faostima che i rifiuti alimen-
ADVANCED TECHNOLOGY.
www.merlo.com
2015
tari prodotti nei paesi
industrializzati siano pari
a 220 milioni di tonnellate
all'anno, la stessa quantità
di cibo prodotta
dall'Africa subsahariana.
La situazione è così
allarmante che l'UnioneEuropea, ha pianificato
una tabella di marcia per
ridurre della metà la
distruzione costante di
generi alimentari, entro il
2025.
Conferenza di Confagri
Piemonte con Maria
Lodovica Gullino, direttrice di Agroinnova. Approfonditi alcuni temi
dell’incontro internazionale sulle biotecnologie
che si terrà a luglio, all’Expo
AT T U A L I TÀ S C I E N Z A
48| MONDO AGRICOLO|MAGGIO 2015
di Anna Gagliardi
Innovazione e sostenibilità
Maria Lodovica Gullinoè una scienziata che siè conquistata fama estima internazionaliper il suo lavoro svol-to all'Università di To-
rino in qualità di professore ordinariodi Patologia vegetale e, soprattutto, co-me direttore di Agroinnova, il Centro dicompetenza per l’innovazio-ne in campo agroambienta-le, attivo dal 2002 a Gruglia-sco (Torino). A lei si è affidataConfagricoltura Piemonteper affrontare il tema “Cibosano, sicuro e per tutti: gliobiettivi di un’agricoltura in-novativa e sostenibile", pro-pedeutico al convegno inter-nazionale dedicato alle bio-tecnologie che Confagricol-tura organizza all'Expo ilprossimo 16 luglio. “Con gliOGM non si sfama il mondoma, sicuramente, si risolvono
alcuni problemi”, ha affermato Gullinopartendo da alcuni dati: nel 1960 conun ettaro di terra coltivata si sfamavanodue persone; nel 2005 più di quattro. Siconta di superare le cinque unità nel2030. L'agricoltura è quindi chiamata adare una risposta all'esigenza mondialedi cibo, tenendo conto di alcuni fattori:la popolazione crescente, la riduzionedelle superfici coltivabili, la globalizza-zione dei mercati, lo sviluppo di pato-geni che influenzano produzioni, pae-saggi, economie e società. In questosenso la difesa delle colture diventa in-dispensabile, poiché in sua assenza leproduzioni si dimezzerebbero rispettoagli attuali valori e perché, nonostantegli interventi, un terzo della produzio-ne si perde a causa dell'attacco di pa-rassiti animali e vegetali. "La difesa dellecolture può fare la differenza anche intermini alimentari - afferma Gullino - :in molti casi, infatti, le malattie dellepiante hanno causato danni economicie sociali che si potevano evitare attra-verso una rete mondiale condivisa dibiosicurezza, ovvero di prevenzionedel passaggio di parassiti da un conti-nente all’altro. In questo senso l’inge-gneria genetica è in grado di fornire nu-merose applicazioni, non solo in cam-po alimentare”.La diagnostica molecolare è insommaun valido strumento con infinite rami-ficazioni "ed è in mano ai tecnici - so-stiene il direttore di Agroinnova -. Nelsettore agroambientale la scienza puòottenere risultati concreti se c’è unostretto collegamento con chi è a con-
Mar ia Lodovic aGullino
Innovazione e sostenibilità
Si intitola "Spore" il libro scritto da Maria Lodo-vica Gullino (Daniela Piazza Editore) dedicato alracconto di come le malattie delle piante abbianoconseguenze sociali ed economiche di rilievo.Non solo in passato, quando, ad esempio, gli ir-landesi emigrarono in massa negli Stati Uniti perla mancanza di cibo dovuta alla distruzione dellecoltivazioni di patate colpite dalla peronospora,ma anche oggi: fame e carestie conseguenti allamalattia di piantagioni colpiscono ancora i Paesimeno evoluti e, in quelli più avanzati, sono causadi danni economici rilevanti. Si pensi al recente caso della Xylella che mette inginocchio l'intero comparto olivicolo, ma si pos-sono citare anche altri casi, come la FlavescenzaDorata della vite, soltanto per rimanere in un al-tro comparto di primaria importanza per l'agri-coltura italiana. Il volume ha il pregio di rendere accessibile la ma-
teria anche a chi è a digiuno di fitopatologia, intrecciando aspetti scientifici a racconti per-sonali dell'esperienza di Maria Lodovica Gullino maturata in tutto il mondo a contatto conimprese agricole e laboratori di ricerca. (A.G.)
LE MALATTIE DELLE PIANTE HANNO CAMBIATO IL MONDOn
Fondata 50 anni fa da un
gruppo di agricoltori, Netaim
comprende perfettamente le
side che i coltivatori devono
affrontare ogni giorno. Assieme
al nostro network di esperti locali
assistiamo gli agricoltori passo
passo, offrendo soluzioni irrigue
afidabili, convenienti e facili da
utilizzare. Sappiamo ciò che serve
per soddisfare l’esigenza di rese
più elevate e miglior qualità.
DA 50 ANNISCENDIAMOIN CAMPOCON TE
tatto con le coltivazioni. I tecnici pos-sono, e devono, dare segnali importan-ti per evitare gap temporali tra il diffon-dersi di malattie delle piante e l’avviodella ricerca per debellarle”. L’approccio di Confagricoltura alle bio-tecnologie non conosce pregiudizi.Gian Paolo Coscia, presidente di Con-fagricoltura Piemonte, ribadisce: “Fareinnovazione oggi in agricoltura signifi-ca non rifiutare le tecnologie, se questeservono a raggiungere migliori livelli disostenibilità ambientale ed economica.In questo contesto è necessario inter-venire su più fronti, puntando decisa-mente sull’innovazione, sperimentan-do le biotecnologie verdi per ridurre ladipendenza dai prodotti chimici con-venzionali. L’uso delle biotecnologieverdi – conclude Coscia – consente an-che di ridurre l’inquinamento atmosfe-rico, sviluppando piante più resistentialle avversità e in grado di ‘catturare esequestrare’ con maggior efficacia ilcarbonio nel suolo”. ���
Confagri Campania,Università di Napoli
e CNR approfondisconoil tema degli Ogm
AT T U A L I TÀ S C I E N Z A
gliorare le nostre produzioni. E’ ciòche storicamente, nel nostro come inaltri settori, si è sempre fatto. Quelloche oggi è tradizione prima era inno-vazione.” Cereali e leguminose, ricor-da Confagricoltura, sono importatiper la maggior parte, in particolare da-gli Usa, dall'Argentina e dal Brasile. Neisoli Stati Uniti, nel 2013, le coltureOgm superavano i 70 milioni di ettari.In Europa il problema è demandatoagli stati membri, dove Spagna e GranBretagna sono favorevoli, dubbiosiFrancia e Germania e decisamentecontraria l'Italia. La produzione italia-na copre quasi il 20% del fabbisognonazionale di soia e circa il 50% diquello del mais. Non si può condan-nare una tecnologia senza evidenzescientifiche a supporto. E la sfida diExpo è proprio quella di nutrire ilPianeta con cibo sano, sicuro e suffi-ciente per tutti”. (E. T.)
50| MONDO AGRICOLO|MAGGIO 2015
“Agricoltura e biotecno-logie. Il mondo pro-duttivo e la ricerca aconfronto”. Questo iltitolo dell’incontro pro-mosso da Confagricol-
tura Campania e dal Dipartimento diAgraria della Università Federico II diNapoli a Portici, che ha visto la parte-cipazione, tra gli altri, del presidentenazionale di Confagricoltura MarioGuidi, del presidente del CNR Gino Ni-colais, del docente di Genetica AgrariaLuigi Frusciante. Come si ricorderà,Confagricoltura, da tempo, ha solleva-to il problema di come, dopo quasivent'anni di polemiche, continuiamoa trovarci nella situazione in cui gliOgm continuiamo a non poterli colti-vare, mentre li importiamo e li man-giamo (anche se le cose dovrannocambiare con la nuova proposta legi-slativa della Commissione UE che dàmaggiore potere agli Stati membri sul-l’importazione di prodotti Ogm, auto-rizzati da Bruxelles per l’uso in Euro-pa). Quasi un anno fa sette Federazio-
Pannullo e Frusciante
Tecnologia e sviluppo
ni regionali (Veneto, Lombardia, Pie-monte, Emilia Romagna, Friuli VeneziaGiulia, Campania e Puglia) hanno fir-mato il Manifesto "Più Ogm meno chi-mica". L’evento alla Reggia di Portici, acui hanno partecipato anche il Magni-fico Rettore dell'Università di NapoliFederico II Gaetano Manfredi, il diret-tore del dipartimento di Agraria PaoloMasi e il presidente di ConfagricolturaCampania, Michele Pannullo, è statauna delle iniziative che Confagricoltu-ra promuove su tutto il territorio na-zionale sul tema nuove tecnologie, inpreparazione dell’evento "Tecnologiae Sviluppo", che si terrà il prossimo 16luglio all'Expo. Il presidente di Confa-gricoltura, Mario Guidi, si è subito sof-fermato sulla necessità di tener vivo ildibattito su come usare le tecnologieper migliorare la qualità delle nostreproduzioni. “E’ legittimo e necessario– ha sottolineato - chiedersi come mi-
L’importanza dell'inte-grazione delle razioni
alimentari nel pieno rispettodelle esigenze naturali del-l'organismo degli animali al-levati è stata ampiamente ri-conosciuta. Vitasol, in parti-colare, è soddisfatta per i ri-sultati raggiunti dall’alleva-mento bufalino Caprarelli diPontinia (LT) che, nell’ultimoindice genetico pubblicato asettembre dall’Anasb, con labufala n° 134267 è risultatoessere primo assoluto perpkm (produzione Kg di moz-zarella). Il valore calcolato di pkm – cheper la suddetta bufala è 268 - è calco-lato sulla base, sia di una componentegenetica dell’animale, sia di una com-
ponente ambientale, rappresentata inmassima parte dalla alimentazione edalla gestione aziendale. Il lavoro svol-to da Alessandro De Nicola, nutrizioni-
sta e responsabile tecnico diVitasol per le regioni delCentro Sud e da GiuseppeRonci, veterinario e consu-lente Vitasol - ha dato i suoifrutti. Solo unendo la tecnolo-gia e la qualità dei prodotti diintegrazione Vitasol, le capa-cità del nutrizionista e le po-tenzialità dell’azienda, sipossono ottenere tali risulta-ti. Nulla di più vero quindi af-fermare che l’unione fa la for-za,e proprio gli obiettivi rag-giunti lo dimostrano. Vitasolporta avanti un’idea di colla-
borazione tra allevatore, veterinario enutrizionista in grado di raggiungereun risultato continuo e sostenibile conle esigenze del mercato. �
� L’ IM P E G N O P E R M IG L IO R A R E L A D IE T A A L IM E N T A R E D E G L I A N IM A L I
Vitasol: «Vincente la collaborazione tra allevatore e nutrizionista»
A T T U A L I T À D A L L E I M P R E S E
52| MONDO AGRICOLO | MAGGIO 2015
O R G A N I Z Z A Z I O N E E T E R R I T O R I O
È entrato subito nel cuoredel problema il presidenteregionale, Lorenzo Nicoli:“La mancanza di una regiaforte a livello centrale e lalitigiosità delle Regioni hacreato l’aumento della bu-rocrazia e dei costi alle im-prese. Paghiamo – ha evi-denziato - in termini diaumento della tassazionecome con l’Imu e più ingenerale con la frammen-tarietà degli interventi po-litici e l’assenza di una re-gia centrale. Non c’è una
chiara direzione nazionale e si assistesempre più al limite della ConferenzaStato-Regioni che non riesce a fare sin-tesi delle esigenze né del Paese, né diquelle locali. Le norme europee sono re-cepite a livello nazionale con un aumen-to burocratico delle stesse, lasciando,inoltre, spazio per un ulteriore appesan-timento anche a livello regionale e de-terminando spesso un’applicazione ul-teriormente restrittiva e penalizzante diquanto previsto dalla normativa euro-pea”. Infine, la spesa pubblica locale, aparere di Paolo Feltrin, professore del-l'Università di Trieste e politologo, èfuori controllo. L’illusione degli annisettanta che i mali storici del centrali-smo romano si risolvessero con la crea-zione di “piccoli Stati” regionali si è rive-lata inconcludente. In sostanza, l’idea diquegli anni era che le Regioni sarebberostate in grado di gestire meglio la cosapubblica del governo centrale attraversoil federalismo regionale. Così non è sta-to. Le Regioni come organo politicohanno fallito, sono inadeguate per la ge-stione legislativa, ma possono raggiun-gere un buon livello organizzativo comedimostra la sanità nel Veneto.
Confronto serrato e di alto profilo in ca-sa Confagricoltura. L’incontro, organiz-zato da Confagricoltura Veneto, si è te-nuto presso Villa Arvedi di Verona ed èstato centrato sul controverso tema delfederalismo e del centralismo burocra-tico, amministrativo e politico. L’Orga-nizzazione degli imprenditori agricoliha voluto proporre un momento di ana-lisi e di valutazione dello stato di attua-zione del decentramento e del rinascen-te centralismo in Italia e nel Veneto. Inapertura, il presidente di Confagricoltu-ra Verona Paolo Ferrarese ha rimarcatoche questo incontro annuale organizza-to nella città scaligera, non è un appun-tamento rituale, ma un’importante oc-casione di approfondimento sulle tema-tiche che influenzano l’attività e la red-ditività delle imprese agricole in Italia.Ferrarese ha anche voluto segnalare ilparticolare impegno di alcuni soci del-l’Organizzazione che si sono particolar-mente distinti nella loro attività im-prenditoriale e ha affermato l’esigenzad’intraprendere finalmente la strada peruna buona e sana politica amministra-tiva. Nell’incontro sono state quindi de-lineate le strategie per il settore agricolo.
CONFRONTO SERRATO AL CONVEGNO DI CONFAGRI VENETO
Federalismo e centralismo
burocratico
Gianni Tosi, presidente diConfagricoltura Bologna,guiderà anche la Federazioneregionale, affiancato dai vice-presidenti Claudio Canali edEugenia Bergamaschi. PerTosi è inaccettabile «il vincoloai finanziamenti per i giovaniagricoltori, al primo insedia-mento, precludendolo a chiproduce più di 2000 quintalidi latte all’anno o a chi possie-de più di 3 5 ettari di campicoltivati a pomodoro da in-dustria. Un’assurdità».
TOSI PRESIDENTE
FEDEREMILIA
di Elisabetta Tufarelli
Confagricoltura Pisa valutapositivamente l’operato del“Consorzio 4 Basso Valdar-no” di accorpamento e razio-nalizzazione. Importantel’impegno per l’irrigazione eper la manutenzione del ter-ritorio ed in particolare difossi, canali ed impianti idro-vori. «Il territorio ha bisognodi cure costanti, di vigilecontrollo e di interventi ade-guati e tempestivi. Solo così sipossono prevenire i dissestiidrogeologici».
CONFAGRI PISA
SULLA BONIFICA
nienti da tutte le regioni, per un totale dicirca 1200 ospiti che sono arrivate sottola Mole per il fine settimana. Confagri-
Confagricoltura Piemonte, conUpa Torino capofila, è stato spon-sor del week end di gemellaggiodelle Associazioni Diocesane ita-liane. L’Ostensione della Sindonea Torino (Duomo di Torino finoal 24 giugno) continua ad esseremeta di numerosi pellegrinaggi,che culmineranno il 21 e il 22 giu-gno prossimi con l’arrivo di PapaFrancesco nel capoluogo subalpi-no. Sabato 9 e domenica 10 mag-gio, proprio in occasione dell’O-stensione, si è tenuto a Torino il gemel-laggio delle Associazioni Diocesane Ita-liane. Si è trattato di 15 gruppi prove-
A TORINO PELLEGRINI PER L’OSTENSIONE DELLA SINDONE
Prodotti tipici all’incontro diocesano
coltura, che è stato tra gli sponsortecnici dell’incontro, ha messo a di-sposizione delle Associazioni Dio-cesane Italiane, in questa due-gior-ni di incoming, una selezione dellemigliori specialità agroalimentarisubalpine prodotte dalle aziendeagricole del territorio associate al-l'organizzazione degli imprendito-ri agricoli. I partecipanti hannoavuto così l’occasione di conosceree apprezzare una selezione di pro-dotti tipici delle varie province del
Piemonte, che sono stati serviti nel corsodella Festa unitaria al Parco Dora, sabato9 maggio.
54 | MONDO AGRICOLO | MAGGIO 2015
s’intrecciano e traggono reciproca linfa vitale più anime. E
questo è bene perché nessuna prevale, ma ognuna riesce
ad arricchirsi e si accresce solo se è capace di coniugarsi
con le altre”. E’ stata avviata un profonda riflessione inter-
na sulla capacità che ha l’Anga di soddisfare i bisogni degli
associati. Soprattutto partendo dalle nuove forme di co-
municazione utilizzate, come internet, i social e le consul-
tazioni on-line che vengono
lanciate dalle Istituzioni eu-
ropee, ma anche dal nostro
governo prima di adottare
provvedimenti. E si è deciso
di puntare sulle azioni ‘unifi-
canti’ che possano far cre-
scere associazione e azien-
de in modo efficace, con
uno sguardo all’internazio-
nalizzazione. Chi se non un
giovane può essere protago-
nista di un cambiamento at-
tivo? E in questo senso l’e-
vento del prossimo 16 lu-
glio ad Expo 2015 si sposa
perfettamente con il Conve-
gno quadri del prossimo ot-
tobre a Palermo. I giovani di
Confagricoltura si colloca-
no in una posizione strategi-
ca tra il Mediterraneo e l’Eu-
ropa, per guardare non solo
ai competitor, ma anche alle
opportunità. E coglierle.
Elisabetta Tufarelli
APPUNTAMENTI DELL’ANGA A EXPO IL 16 LUGLIO,QUINDI A PALERMO PER IL CONVEGNO QUADRI AD OTTOBRE. IL FUTURO È GIOVANE
Cambiamento attivo
all’insegna del claim
#siamogiovanimicapiccoli
Con il riuscito claim #siamogiovanimicapiccoli i giova-
ni di Confagricoltura hanno avviato un profondo per-
corso di innovazione. E lo hanno fatto con il piglio di
chi vuole migliorare le strategie, renderle funzionali rispet-
to a un mondo agricolo e dell’associazionismo in piena ri-
voluzione. Nell’ottobre del 2014, con il CNR, Federalimen-
tare ed i ministeri dell’Istruzione, dell’Università e della Ri-
cerca è nato #filiereintelli-
genti, un’iniziativa per par-
lare con tutti i soggetti di
una filiera più ampia, riu-
scendola ‘a chiudere’ con
un’apertura all’evoluzione
del mercato e del sistema,
rendendola così più corta.
Contemporaneamente si è
mirato alla formazione inter-
na di dirigenti e funzionari
ed è stato fatto partire il
Road show, il progetto di ri-
cambio generazionale che
identifica strumenti innova-
tivi per attrarre nuovi asso-
ciati. L’obiettivo è uno solo:
riuscire a crescere rispon-
dendo alle istanze dei pro-
pri associati partendo dal
presupposto che, solo attra-
verso le alleanze, si possono
creare nuove dinamiche di
rappresentanza. “Certo in
Anga – ha osservato Raffae-
le Maiorano – s’incrociano,
Innovarsi, essere capaci di tesoriz-zare e valorizzare le esperienze dieccellenza adattandosi alle nuovedinamiche sociali e politiche. Il nostro obiettivo è essere un’as-sociazione efficace, capace di faresintesi sui temi condivisi ecostruire alleanze su quelli di
interesse comune. Lo ha già fatto Confagricolturaattraverso il contratto di rete per il settore introdotto nellalegge sulla Competitività. E lo stiamo facendo anche noi.Con i sette eventi di avvicinamento, con gli altri settedurante il semestre dell’Expo e con il Convegno Quadriche, in linea con il divenire dei processi che caratterizzano lanostra essenza e la nostra vitalità, sarà più un summit. Lanostra attività, in sinergia con Confagricoltura, tende comecon #Filiereintelligenti, alla creazione di un nuovo modelloeconomico da sviluppare e divulgare. Questo, in pratica, ciòche abbiamo avviato. Così Palermo diventa il momento difare sintesi e lasciare qualcosa a chi verrà dopo di noi.
Raffaele Maiorano Presidente Nazionale Anga
I L C O M M E N T O
Alle radici del futurowww.siapa.mi.it
PORTIAMO
NEL FUTURO
LA FORZA
DEL PASSATO
Passione, esperienza, innovazione e tradizione: le solide qualità degli agricoltori italiani sono le stesse di Siapa, partner privilegiato dei Consorzi Agrari dal 1948 e sostegno essenziale per affrontare le nuove side del mercato globale.
Oggi Siapa, dopo oltre 65 anni, continua ad essere un prezioso punto di riferimento per i Consorzi Agrari, con un supporto tecnico all’avanguardia, grazie all’ampiezza e alla speciicità del catalogo prodotti, per colture sempre più protette e produttive.
diaria, dimostrazione della sostenibilitàeconomica, finanziaria e ambientaledell'intervento fondiario in relazioneallo sviluppo dell'attività agricola, arti-colato su almeno cinque anni). Per be-neficiare delle agevolazioni, oltre ai re-quisiti anagrafici, è necessaria la cittadi-nanza in uno degli Stati membri dell'u-nione europea e la residenza in Italia.Nel caso di insediamento in una societàagricola, al momento della presentazio-ne della domanda, il giovane deve risul-tarne già socio e deve assumere la re-sponsabilità e la rappresentanza legaledella società entro tre mesi dalla data dicomunicazione della determinazionedi ammissione alle agevolazioni e dovràesercitare pieno potere decisionale peralmeno cinque anni dalla data di am-missione. In una società agricola po-tranno beneficiare del premio di primoinsediamento anche due o più giovaniche assumono congiuntamente la tito-larità dell'azienda, ma l'ammontare delpremio resta nei limiti previsti per unsolo giovane. Le domande possono es-sere presentate fino ad esaurimentodelle risorse e l’ammontare dell’aiuto,calcolato sulla base del tasso di riferi-mento fissato periodicamente dallaCommissione europea per le operazio-ni di attualizzazione, non può essere su-periore a 70.000 euro.
Al via le “agevolazioni per l’insedia-mento giovani in agricoltura”. L'Ismeapromuove il ricambio generazionale at-traverso specifici strumenti finanziariche consentono l'insediamento dei gio-vani nella conduzione di imprese agri-cole. L’incentivo, applicato su tutto ilterritorio nazionale nel rispetto dellanormativa europea in materia di politi-che di sviluppo rurale e di aiuti di Statonel settore agricolo, è rivolto a giovaniagricoltori, anche organizzati in formasocietaria, che intendano insediarsi perla prima volta in un azienda agricola inqualità di capo azienda. Per beneficiaredella misura bisogna avere tra i 18 e i 40anni e possedere adeguate capacità ecompetenze professionali. Occorre an-che presentare un piano aziendale cheabbia sostenibilità economica e l’inse-diamento deve avvenire successiva-mente alla presentazione della doman-da di ammissione all’agevolazione. Il portale dedicato (primoinsediamen-to.ismea.it), permette di presentare, achi è accreditato, la domanda on-line.E’ sufficiente registrarsi presso il porta-le, inserendo i propri dati anagrafici. E’necessario avere una Pec. Per essereammesso alle agevolazioni, occorre cheil giovane richiedente utilizzi esclusiva-mente la modulistica (domanda di ac-cesso, descrizione della struttura fon-
PIACENZA
Corsi di inglese
pensando agli
incontri ad Expo
Agevolazioni per l’insediamento
LE RICHIESTE A FAVORE DEI GIOVANI SI PRESENTANO ONLINE
“L’agricoltura ha bisogno sem-pre più di formazione, compe-tenza e specializzazione. I gio-vani imprenditori agricolihanno specifiche istanze allequali l’Anga si sforza di ri-spondere. Per agevolare e sup-portare nel cammino di avvia-mento delle imprese e dei pro-getti di sviluppo abbiamo de-ciso di mettere a disposizionelo sportello giovani di Anga:un servizio dedicato al quale èpossibile rivolgersi tutti i gior-ni in orari d’ufficio presso lasegreteria di Anga nella sededi Confagricoltura”. Lo ha os-servato Matteo Cattivelli, pre-sidente dell’Anga di Piacenza,in occasione della chiusura deicinque corsi d’inglese organiz-zati dalla sezione per poten-ziare le competenze linguisti-che degli associati in occasio-ne di Expo. “Per essere im-prenditori oggi – ha conclusoCattivelli – è necessario posse-dere tutti gli strumenti comu-nicativi e relazionali indispen-sabili in un contesto competi-tivo su scala mondiale comequello dell’agroalimentare. Pertale motivo abbiamo deciso direalizzare questa iniziativa checi permetterà di arrivare piùpreparati e di sfruttare le op-portunità connesse ad Expo”.
56 | MONDO AGRICOLO | MAGGIO 2015
ALLA SCOPERTA DELLE AZIENDE VITIVINICOLE FRANCESI
Viaggio-studio a Bordeaux
I giovani di Confagricoltura or-ganizzano dall’1 al 4 novembreprossimi, un viaggio-studio allascoperta della regione di Bor-deaux e delle sue aziende vitivini-cole. Sull'oceano Atlantico (costaoccidentale), questa regione van-ta caratteristiche uniche ambien-tali e climatiche. Questa è la zonache ha consentito alla Francia didiventare un grande Paese pro-duttore di vino. Favorita anchedalla posizione sull'estuario dellaGironda e percorsa dai due fiumiche scorrono lungo la regione: il Dordo-gna e il Garonna, a cui si deve il grandesuccesso commerciale di Bordeaux.
Successo ottenuto grazie alle particolaricondizioni della regione, all'attenzioneper la qualità e ad una lunga tradizione
che i giovani viticoltori avrannol’opportunità di conoscere e as-saggiare. E’ qui che si produconoi vini tra i più costosi e rinomatial mondo ed è proprio in questazona che ha avuto origine il mo-dello di enologia in assoluto piùimitato. La gran parte della pro-duzione (80%) riguarda i vinirossi dal sapore elegante e inten-so e dall'imponente struttura. Il prezzo del viaggio è fissato in520 euro e comprende l’hotel, ungiro in battello sulla Gironda, co-
lazioni, pranzi e cene, pullman GT inFrancia, ingressi e degustazioni nellecantine, guide a disposizione.
Pr oteggere la coltura, migliorarnela fisiologia e incrementarne le re-
se. In tale ottica Syngenta ha messo apunto per i maiscoltori QUILT® XCEL,fungicida a base di azoxystrobin e pro-piconazolo. Le due sostanze attive so-no fra loro altamente complementariper modalità e siti d’azione, mostran-dosi in grado di proteggere il mais dal-le patologie fungine più comuni, comeElmintosporio e ruggini, e d’innalzar-ne la soglia di tol-leranza verso ca-renze idriche edeccessi termici. Ilmais trattato conQUILT® XCELriesce quindi aprodurre di più,sia quantitativa-mente, sia qualita-tivamente. Oltre
però allo spiccato effetto rinver-dente, vengono ottimizzati an-che i processi di respirazionecellulare tramite una più effi-ciente regolazione dell’apertu-ra e della chiusura degli stomi.In condizioni difficili gli stomi simantengono chiusi per evitaredi disperdere le riserve di acqua nel-la pianta. Viceversa in condizioni di di-sponibilità idrica ottimale, gli stomi si
aprono e favoriscono la traspira-zione. In questo modo la piantarichiama dal terreno più acquae con essa più nutrienti, velociz-zando così le sue funzioni vitalitra cui la fotosintesi e l’accumulodi sostanza secca. Nelle provedi campo QUILT® XCEL si è
mostrato in grado d’innalzare le resedel mais di circa il 10%, un incre-mento produttivo che giustifica nella
maggior partedei casi l’investi-mento per l’ap-plicazione diQUILT® XCEL.Tale vantaggioproduttivo si ri-scontra sia sumais da granellasia su mais datrinciato. �
� M A S S IM A R E S A E S A N IT À D E L M A IS G R A Z IE A L L A N U O V A S O L U Z IO N E S Y N G E N T A
QUILT® XCEL, la protezione antistress
A T T U A L I T À D A L L E I M P R E S E
PATRONATO di Carlo Rosati
58|MONDO AGRICOLO| MAGGIO 2015
Sempre più multietnica l'Italia delle imprese
Nel 2014 sono cresciute di 23 milaunità le imprese costituite daimmigrati. Complessivamente sono335 mila, una ogni dieci impreseindividuali, secondo l’indaginetrimestrale condotta daUnioncamere/InfoCamere sui dati delRegistro delle imprese delle Camere diCommercio. Considerando anche le
società di capitali - secondo i datiforniti dal presidente di Unioncamere,Ferruccio Dardanello - la presenza diimmigrati in Italia, nel settoreimprenditoriale, raggiunge la quota di500 mila unità. Dall’analisi condotta da Unioncamereemerge come le imprese individuali diimmigrati dimostrino una maggiore
capacità di fronteggiare lacrisi rispetto a quelle diitaliani, le quali si sonoridotte nell’ultimo anno dioltre 35 mila unità.Gli imprenditori stranieri piùnumerosi sono quelliprovenienti dal Marocco (64mila, con 3.100 imprese inpiù negli ultimi dodici mesi),predominanti in 11 regionisu 20, con una fortissimapresenza nel commercio(oltre 46 mila) e neitrasporti. A seguire quelledei cinesi (in totale 47 mila,2.000 nuove attività in piùnel 2014), con oltre 5 milaristoranti e 16 mila aziendemanifatturiere, prime tratutte tessili, concentratesoprattutto in Toscana, inforte crescita anche tra iparrucchieri e nelle attivitàdi servizio alla persona.Forte la presenza egiziananella ristorazione (2.500,secondi dopo i cinesi) e deglialbanesi nelle costruzioni (intotale 30 mila di cui oltre 23mila nel settore edilizio). Nel2014 il primato della crescitaspetta però al Bangladeshche, con un aumento di4.900 imprese, supera le 25mila ditte individuali,
diventando il quarto Paese in ordine didiffusione imprenditoriale in Italia. Laquota maggiore delle 25.605 imprese dibengalesi, molto presenti nel Lazio, siconcentra nel settore commerciale(oltre 16 mila); ma, seppure connumeri più contenuti, sono leader dellacomponente immigrata nel noleggio,agenzie di viaggio e servizi alle impresee dell’informatica e comunicazioni.Tra le altre nazionalità in forte crescitanel 2014, il Pakistan (10.742 i titolari diimprese registrate a fine anno, 1.490 inpiù dell’anno precedente), la Nigeria(10.563, + 1.437), il Senegal (18.192, +1.299) e, con numeri più contenuti,l’India (4.730, + 860).
SERVIZI ENAPA PER I CITTADINI STRANIERI
ATTIVITÀ TIPI DI PERMESSI
P r im a r ic h ie s t aPermesso di soggiorno Ce per lungo soggiornanti (ex Carta di soggiorno)
Permesso di soggiorno Ce - per lungo soggiornanti del familiare convivente
Carta di soggiorno per familiare di cittadino dell'Unione
Famiglia minore 14-18
Studio
Tirocinio/Formazione professionale
Ricerca Scientifica
Missione
Motivi religiosi
Residenza elettiva
Attesa riacquisto cittadinanza
R in n o v o Lavoro subordinato o stagionale
Lavoro autonomo
Attesa occupazione
Famiglia
Famiglia minore 14-18
Asilo politico
Status apolide
Studio
Tirocinio/Formazione professionale
Ricerca Scientifica
Missione
Motivi religiosi
Residenza elettiva
Conversione per motivi diversi da famiglia
Aggiornamento/duplicato
Duplicato di Permesso e Permessi di soggiorno CE per lungo soggiornanti
Casi particolari - art. 27
L’Associazione ItalianaAllevatori Visoni e
l'Associazione Italiana Pel-licceria hanno organizzatol'“Open Day Farm” a cuihanno partecipato le classiquinte di un istituto tecnicodi agraria della provincia diBergamo. Dopo la lezionefrontale introduttiva tenuta-si presso l'istituto scolasti-co, i ragazzi ed i professo-ri sono stati divisi in gruppi ed han-no potuto visitare l'intero allevamen-to accompagnati da personaleesperto che ha spiegato loro ogniaspetto: il ciclo di vita del visone, lacostruzione dell'allevamento ex no-vo o la riconversione di strutture giàesistenti, l'organizzazione dell'alle-vamento, le normative a cui è neces-
sario attenersi, le aste a cui spedirele pelli. Successivamente ci sono sta-te le visite presso una delle conceriepiù importanti. Questo connubio èstato utile per mostrare una parte delciclo produttivo del settore e sottoli-neare l'importanza del made in Italy,con pelli italiane conciate in Italia, ac-quistate in tutto il mondo. Inoltre è
stato dato risalto all'inter-nazionalizzazione del set-tore, con le aste di Co-penhagen, Helsinki, Seat-tle e Toronto. Lo scopo della giornata èstato quello di far conosce-re ai giovani come questosettore possa essere un'ot-tima opportunità per il lorofuturo; ad esempio, poten-do sfruttare strutture già
esistenti, è possibile riqualificareaziende agricole esistenti e iniziareuna nuova attività di respiro interna-zionale e di elevato indice di mec-canizzazione e tecnologia. Sicura-mente, dato l'ottimo impatto di que-sta prima edizione, AIAV e AIP ripe-teranno l'evento incrementando ilnumero delle scuole partecipanti.�
� “OPEN DAI FARM”: AIAV E AIP PER LE SCUOLE
I giovani approfondiscono l’allevamento del visone
A T T U A L I T À D A L L E I M P R E S E
IL CAFFÈ NON FA MALE?Ad avviso di un gruppodi ricercatoriindipendenti USA il caffènon fa male; anzi la qualità “arabica”potrebbe inveceaddirittura svolgereun’azione positivacontro le malattiecardiovascolari, il morbodi Alzheimer, il Parkinson e il diabete.“Non ci sono prove chebere dalle tre alle cinquetazze al giorno di caffèabbia effetti dannosisulla salute", haaffermato MiriamNelson, professore di nutrizione presso la Tufts University(Boston). Uno studio del 2000,infatti, afferma chel'azione della caffeina su alcuni recettoricerebrali riduce il rischiodi sviluppare la malattia di Parkinson.Lo stesso vale perl’Alzheimer, la sclerosimultipla e fenomenidepressivi nelle donne.Ad avviso dei ricercatoriamericani il caffè non è certo un farmaco,ma svolgerebbeun’azione che potrebbeessere considerataprotettiva per alcunegravi malattie.Attendiamo altreconferme scientifiche.
60| MONDO AGRICOLO | MAGGIO 2015
OVER 65
Convegno all’Exposu PMI e pensionati
di E lisabetta Tufarelli
“Gli agricoltori anziani, anche se percepisco-no già una pensione, continuano ad occupar-si attivamente delle loro imprese familiari conl’impegno di una vita e l’esperienza maturatanegli anni. Con lo stesso entusiasmo dei piùgiovani, anche se con meno vigoria fisica equalche acciacco, questo importante contri-buto avviene in silenzio e non viene conside-rato l’apporto degli agricoltori con i capellibianchi al Pil agricolo nazionale”.Lo ha dettoAngelo Santori, vice presidente vicario delSindacato pensionati, sottolineando cosìquanto gli ‘over 65’ contribuiscano all’econo-mia delle imprese familiari. “Questo è il moti-vo che ci ha spinto, in collaborazione con l’as-sociazione che riunisce le imprese familiari di
Confagricoltura, a organizza-re, all’interno di Expo, l’even-to “Agricoltura familiare epensionati attivi per nutrire ilpianeta”. Non va nemmenotralasciato il contributo degliagricoltori anziani all’internodelle comunità rurali, soprat-tutto nelle zone marginali e dimontagna, a rischio di spo-polamento. In queste realtà,in cui vengono meno i presidisociali di base (uffici postali,servizi di trasporto pubblico,
negozi di prossimità), la presenza di un’agri-coltura fatta di aziende agricole piccole e vita-li è una ricchezza per l’intera collettività. “Nelmondo sviluppato e nei Paesi in via di svilup-po, sono oltre 500 milioni le aziende agricoleche si basano principalmente sul lavoro dellafamiglia, compresi gli anziani – ha osservatoRoberto Poggioni, presidente delle impresefamiliari di Confagricoltura - e produconoprodotti agricoli e alimenti per sfamaremiliardi di esseri umani. Questo evento adExpo mette in evidenza il ruolo centrale dell'agricoltura familiare nel fare fronte alla dop-pia emergenza che il mondo si trova adaffrontare: migliorare la sicurezza alimentaree preservare le risorse naturali”.
INGRESSO NELL‘ETÀ A NZIA NA : il mom e n to di farsi da parte si sposta dopo i 7 5anni. È quanto emerge da una ricerca dell‘Università Cattolica del Sacro Cuore.Tra i Paesi più avanzati nel mondo, il nostro è quello in cui l‘ingresso nell‘etàanziana è maggiormente slittato in avanti. L‘invecchiamento della popolazione,più che aver prodotto un aumento della quota di anziani sulla popolazione ha determinato uno spostamento in avanti del confine tra età adulta ed etàanziana. Secondo lo studio, l‘età tra i 6 5 e i 7 4 anni è ancora ricca di relazioni
sociali e d‘interscambi e il momento in cui farsi da parte e dover dipendere dagli altri arriva d opo i 7 5 . L‘indagine ha analizzato 900 anziani tra i 65 e i 74 annidi venti regioni italiane. Questi "giovani anziani" sono un segmento della popolazione fondamentale per la società e per i consumi: mediamentedotati di agiatezza e garantiti da un sistema pensionistico abbastanzavantaggioso, sono spesso impegnati nella cura dei legami familiari e sono attivinel sociale.
Essere ottimisti e positiviallunga la vita
Il morale alto va di pari passo con lalongevità. Lo sostiene uno studioscandinavo, pubblicato su Age andAgeing. Tra gli adulti svedesi e finlan-desi ‘over 85’ che hanno partecipatoalla ricerca, i più pessimisti avevanoquasi il doppio del rischio di morirenei successivi cinque anni se confron-tati con i più ottimisti. I ricercatori hanno seguito 6 4 6 perso-ne con un’età media di 89 anni, abitan-ti nel nord della Svezia e nell’ovest del-la Finlandia. Di questi il 30% era ospi-te di case di riposo. Dal 2000 al 2002 edal 2005 al 2007, i partecipanti hanno
risposto a 17 domande al telefono o dipersona sui loro livelli di agitazione,solitudine e insoddisfazione cre-scente con l’età. Nel primo girodi interviste, 302 persone han-no mostrato di avere un moralealto, 203 un umore moderato e141 un morale basso. Tra glianziani dagli 85 anni in su,coloro che si sentivanoottimisti riguardo allavita e avevano unqualcosa in piùche li spingeva aguardare
avanti, vivevano in media cinque annidi più della controparte pessimista.
Questa statistica si è confermataanche dopo che i ricercatoriavevano considerato età, salutee altri fattori. Già precedentistudi scientifici avevano, gene-ralmente, rilevato che le perso-
ne con un moralealto si sentonomeglio, sono
più efficienti, si ammala-
no dimeno.
62| MONDO AGRICOLO | MAGGIO 2015
“CASTELLO DI RONCADE” ( TV)
AGRITURISMO
di Anna Gagliardi
È un castello e anche una casa vinicola,ma una serie di altre combinazioni feli-ci rendono questo posto decisamenteunico. Castello di Roncade, in provin-cia di Treviso, è un’azienda agricola evitivinicola, è un agriturismo ed èanche l’unica villa veneta esistente cin-ta da mura medievali. La proprietà èdella famiglia Ciani Bassetti, che portaavanti con spirito innovativo e rispettodella tradizione quello che il baroneTito Ciani Bassetti avviò nel 1930facendo rivivere l’antico maniero e ini-ziando l’attività enologica.Roncade è un piccolo Comune in unluogo strategico del Veneto: dista pochichilometri da Venezia, Treviso e Pado-va, e solo mezz’ora di auto dal mare eun’ora dalle Dolomiti. Il Castello vantauna storia millenaria e la presenza di100 ettari di vigneti e 50 ettari coltivatia seminativi che delineano i contorni
Claudio Ciani Bassetti - a smorzarel’entusiasmo con cui è stato costruito”).La produzione di vino è dedicatasoprattutto al Prosecco, ma non man-cano rossi importanti e bianchi fermirealizzati con la supervisione dell’eno-logo toscano Umberto Trombelli. Le350.000 bottiglie prodotte sono indi-rizzate per il 70% al mercato estero, inparticolare Nord Europa, il resto almercato interno.La propensione all’export ed il climainternazionale che si respirano nellatenuta fanno del Castello di Roncademeta prediletta dai turisti stranieri, che
La vacanza
nel maniero antico
della realtà agricola alla quale si affian-ca l’attività ricettiva.La struttura è una meta turistica di persé. La sua origine risale al 900, quandoOttone II la donò ai Conti di Collalto.Fu distrutta in seguito da Cangrandedella Scala, ma nel sedicesimo secolo ilpatrizio veneto Girolamo Giustinian laricostruì, dando inizio all’abitazione,da parte della sua famiglia e dei discen-denti, per quasi 400 anni. Alla fine del1800, quando si estinse il ramo vene-ziano dei Giustinian, il maniero fu ere-ditato da parenti che lo lasciarono indisuso. Nel 1930 il castello ricominciò avivere e ad essere sede di un’attivitàvitivinicola con il barone Tito CianiBassetti. Da allora lo abitano gli eredi.Oggi le redini sono in mano al baroneVincenzo Ciani Bassetti, la moglie Ila-ria e il figlio Claudio, che di volta involta hanno effettuato interventi
migliorativi fino ad arrivareall’attuale struttura. E’ Clau-dio Ciani Bassetti a raccon-tarci dell’impresa agricola,condotta in modo tradizio-nale, ma mantenendo altal’attenzione al rispetto del-l’ambiente, sia relativamentealle tecniche di coltivazione,sia dal punto di vista energe-tico: l’azienda annovera adesempio un impianto foto-voltaico di 700 kilowatt (“Ciha pensato poi il decretoSpalmaincentivi - afferma
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approfittano di eventi culturali, qualiad esempio la Biennale di Venezia, persoggiornare in un luogo fiabesco. L’a-griturismo è il castello stesso, dovesono stati realizzati cinque apparta-menti e due stanze, aperti estate einverno per gli ospiti che possono con-tare su ampi spazi a disposizione,mobili antichi e testimonianze stori-che. Il giardino è maestoso, sede dimanifestazioni e iniziative, e nel parcosono posizionate trenta statue degliSchiavoni, la cui presenza è legata aleggende sul castello.Lo spazio verde è circondato dalle
mura, alle cui estremità sorgono quat-tro torri, mentre l’ingresso è incornicia-to da due imponenti torrioni. La Villa èun esempio di eleganza architettonica:la facciata è composta da un doppiologgiato con colonne in pietra d’Istria;all’interno i saloni sono luogo di visita,così come lo sono la cappella, la cantinadi vinificazione e imbottigliamento e la
cantina di invecchiamento, che trovanosede nelle barchesse. La cantina in cuigiacciono le botti per l’affinamento deivini è anche sede di eventi enogastro-nomici che esaltano le caratteristichedei vini dell’azienda e della cucina loca-le. L’attività dei titolari nel corso deltempo ha abbinato spirito imprendito-riale e cura nella salvaguardia di un luo-go storico così importante, facendo delCastello di Roncade meta privilegiata dichi ama quella Bellezza che solo l’Italiapuò offrire. L’obiettivo della famigliaCiani Bassetti è continuare ad esserloper altri numerosi secoli.
La suggestiva villa veneta
cinta da mura medievali,
è meta turistica privilegiata
C’è un podere sui Colli Bolognesi,vicino a Pianoro, che conserva unantico tesoro: una vigna centenaria,scoperta dal fotografo Luigi Fantini,profondo ricercatore e studioso dellacultura contadina dell’Appenninobolognese, nel 1961 e rimasta perlungo tempo abbandonata, soffocatatra i rovi, per essere finalmente recu-perata nel 2002 da Stefano Galli, gio-vane naturalista, e adottata dallafamiglia Galletti, proprietaria dell’a-zienda agricola Podere Riosto.Quando fu scoperta, la vite si pre-sentò in tutta la sua maestosità: untronco di 120 cm di circonferenza etralci che si estendevano per una lun-ghezza complessiva di 30 metri. Diquesto meraviglioso esemplare sisapeva solamente che le persone piùanziane la chiamavano “la vite del600”. Ancora più oscura era l’identitàdella vite. Ciò che era certo invece erache quella pianta si era salvata dalladevastante epidemia di filossera, cherase al suolo buona parte dei vignetieuropei e italiani tra la fine dell’ 800 egli inizi del 900. Era un esemplareraro, forse unico, dei tempi antichi.Per i proprietari di Podere Riosto fuamore a prima vista e, dopo averapportato le prime cure allavite, ridotta a un piccolotronco di 60cm di altezza,in collaborazione con l’agronomo Federico Curtaz,il GAL 5 Valli, l’Universitàdi Bologna, iniziarono apiantare gli innesti dellavite madre nelle loro vigne. Come fosse un destino giàscritto, la vite del Fantinirisorge dalle proprie cenerie comincia ad offrire succu-lenti grappoli che le sapienti
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“ROSE’ FOR YOU” DI PODERE RIOSTO
La vite immortale del Fantini
mani dei vignaioli del Podere Rio-sto trasformano in vino: il Vec-chio Riosto e lo Spumante RosèFor You. E dagli estratti della forzavitale di questa particolare piantavengono realizzate anche la Cre-ma Viso e la Crema Corpo dellaLinea Cosmo Riosto. Podere Riosto rappresenta unframmento di storia alle portedi Bologna. La strutture sonosituate nelle località Casalino,Torre e Carvulla, nel territorioanticamente denominato “Rio-sto” che nel 1200 appartenevaai progenitori dell’illustreLudovico Ariosto. La superficie vitata è oggi di 16ettari, con possibilità di incrementisensibili negli anni futuri. I vignetisono disposti ad un’altitudine di 350metri, su terreni sabbiosi e calcarei,caratterizzati da un microclima chepermette la realizzazione di vini conspiccate caratteristiche di qualità elongevità. Le uve coltivate sono quel-le Doc dei Colli Bolognesi, Pignolet-to, Sauvignon, Chardonnay, Barbe-ra, Cabernet Sauvignon e Merlot(oltre, naturalmente, a quella delFantini), da cui si ottengono vini nel-
VINO di Gabriella Bechi
le versioni fermo e spumante. “Apartire dal 2008 - dice LorenzoGalletti - con l’enologo MarianoPancot abbiamo messo a puntouna nuova cantina in localitàTorre con impianti altamentetecnologici. Nei sotterranei diVilla Casalino si trova, invece,l’antica cantina che oggi, dopoun’accurata ristrutturazione,viene utilizzata per l’affina-mento dei vini rossi in barri-que e botti in rovere”. Completa l’offerta aziendalel’agriturismo Calanchi di Rio-sto, che offre soggiorni evacanze per chi desidera vive-
re un’esperienza a contatto con lanatura. Sette appartamenti indipen-denti con vista sulle colline e a disposizione una grande vascaidromassaggio riscaldata incastonatanella vallata. Nella grande sala da pranzo, aperta alpubblico la domenica, si organizzanoeventi e cerimonie. Ospitalità egastronomia con i famosi vini diPodere Riosto. Primo fra tutti lo Spu-mante Brut Rosè “For You”, ottenutoda uve del Fantini, fermentate a tem-peratura controllata inferiore a 18° e
rifermentate in autoclave,con sosta sui lieviti per tremesi prima dell’imbotti-gliamento. Il colore tenuerichiama il petalo della rosaselvatica, i profumi sonodelicati e floreali, con sen-sazioni di marasca, prugnamatura e frutti rossi. Gustofine e persistente, di grandemorbidezza. Ottimo comeaperitivo, ma anche inabbinamento a stuzzichinisaporiti, pesce e crostacei.
Il nome calza a pennello aquesto originale e affasci-nante posto immerso tra iColli Bolognesi. CasettaMagli (è il nome originariodella casa), infatti, non è unalbergo e neppure un risto-rante. E’ una casa, la casa disette ragazzi, vecchi amici,che hanno deciso di intra-prendere insieme una bellaavventura. Una casa apertaa tutti quelli che condivido-no il piacere per la buona cucina e lavoglia di stare insieme. Una favolache è diventata realtà. Due casali per-fettamente ristrutturati, nella Val diZena, vicino a Pianoro, a poco più dimezz’ora dal capoluogo emilianoromagnolo, in un paesaggio inconta-minato, tra colline potenti, che con-serva ancora le tracce dell’era preisto-rica del Pliocene con reperti di bale-ne e sirenidi. Il primo ospita un ele-gante bed and breakfast, con trecamere da letto. L’ambiente è essen-ziale e contemporaneo, volutamentein contrasto con gli importanti mobi-li di antiquariato di famiglia. Ungrande salone inondato dalla luce delgiorno e dall’atmosfera della notte,uno spazio aperto dove conversare,leggere e ascoltare buona musica, sucui domina la cucina professionale avista; il tavolo comune, dove vieneservita la prima colazione (pane,croissant, torte e marmellate rigoro-samente fatti in casa, salumi e for-maggi, latte fresco, spremute e centri-fughe) o che viene utilizzato perpranzi e cene su ordinazione. Lacucina è il fulcro di Casetta Magli,come si legge nelle tovagliette suitavoli della zona adibita alla ristora-zione nel casale adiacente (che ripor-
RELAX E BUONA CUCINA SUI COLLI BOLOGNESI
La casetta nel bosco delle favole
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tano un brano del libro “The Kit-chen” di Banana Yoshimoto), sededell’associazione gastronomica cul-turale, dove si può mangiare il finesettimana, dal venerdì sera alladomenica a pranzo. Una bella salainterna, anche questa con cucina avista, regno degli chef Axel Casali edEnrico Cavedon, e un grande spazioall’ aperto con tavoli e sedie realizzaticon originali bancali di legno, sopra ilbellissimo giardino delle piante aro-matiche. E siccome siamo in una casa,non c’è un menù, ma semplicementeuna proposta di piatti realizzati conmaterie prime di qualità, sulla basedella stagionalità edella disponibilità,che cambia ogni setti-mana. Sette, quantisono i ragazzi, è ilnumero ricorrente.Sette le portate, settele bollicine, sette ivini bianchi, settequelli rossi e sette lebirre in carta. Solo ilprezzo è uno, fisso,onestissimo. Unacucina rispettosa del-le ricette della piùantica tradizione
emiliano romagnola, ingen-tilita dalle origini francesi diAxel, chef con una lungaesperienza alle spalle infamosi ristoranti italiani.Così accanto alle tradizio-nali tagliatelle al ragù è pos-sibile trovare la Soup d’o-nion o, in alternativa all’an-tica ricetta locale dello Stec-co petroniano (mortadella,Emmental e besciamella),un divertente “Uovo al tega-
mino”, che al tegamino non è perchéviene cotto a bassa temperatura earricchito con crema di asparagi,oppure di zucchine, e fonduta di Par-migiano. Non manca mai la classicazuppa inglese, ma accompagnataanche dalla panna cotta con caramel-lo, addensata con gli albumi dell’uovoe cotta al forno a bagno maria. Servi-zio veloce e attento, ma soprattuttouna gran bella atmosfera, di calore,convivialità, allegria grazie soprattuttoa Perla, che in sala fa sentire ogniospite a casa sua. Perché a CasettaMagli è difficile che si venga solo permangiare. Il paesaggio, l’ambiente,
l’accoglienza (ci sonogiochi all’aperto pergrandi e piccini),invitano a fermarsi, aconoscersi, a fareamicizia. Si possonofare passeggiate, fre-quentare corsi di cuci-na, organizzare torneidi ping pong. E cosìmagari si arriva perstare qualche ora e sirimane fino a sera,oppure ci si ferma adormire. Perché a casadi amici succede così.
UOVO AL TEGAMINO
In abbinamento con il Brut Rosè“For You” di Podere Riosto, gli chefAxel Casali ed Enrico Cavedon pro-pongono “Uovo al tegamino”; cot-to a temperatura di 65 gradi per 25minuti, con crema di aspragi, fon-duta di parmigiano, nocciole croc-canti e asparagi selvatici.
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UN PRANZO A PIÛ PORTATE CON I BRANI ITALIANI DEDICATI AL CIBO
BUONO A SAPERSI...
Gaber, “Ch ampagne” di Peppino diCapri, “Bollicine” di Vasco Rossi.Per chi non vuole pranzare c’è “’Apizza” di Aurelio Fierro, oppure“Pane e castagne” di Francesco DeGregori, “Il pane quotidiano” diAlberto CamerinI. A chi vuoleaddolcire la vita ricordiamo “Miele”dei Giardino dei Semplici, ancora“Miele” di Gigi D’Alessio e “Mar-mellata” di Cesare Cremonini.Se si vuole c’è pure il pranzo vegeta-riano con “Vegetarian dish” di Clau-dio Rocchi. A fine pranzo il caffè èd’obbligo; c’è solo l’imbarazzo dellascelta tra: “Na tazzulella ‘e café” diPino Daniele, “Cosa hai messo nelcaffè” di Riccardo Del Turco, “7000caffè” di Alex Britti, “Don Raffaè” diFabrizio De André («A che bell’òcafè, pure in carcere ‘o sanno fa»).Dopo una simile scorpacciata ci stabene una canzoncina di Topo Gigio:“Mamma mia che mal di pancia”.Urge digestivo da prendere cantic-chiando “Cicciottella” di LorettaGoggi e “Mangiona” della band dirock demenziale Gem Boy.
Gaetano Menna
Ricordate Gianni Morandi e lasua celebre canzonetta deglianni Sessanta “Fatti mandare
dalla mamma” (a prendere il latte)?Il nostro viaggio nel “sound & food”parte da qui. In tempi di Expo cheesalta il tema della nutrizione, vale lapena ricordare i tanti brani tricoloridedicati al cibo. C’è da poter fare unpranzo a più portate. Partiamo dal-l’antipasto, “nsalata ‘e mare” di Ren-zo Arbore e l’Orchestra italiana.Quindi si passa ai primi: “W la pap-pa col pomodoro” di Rita Pavone (aitempi di Gian Burrasca). Poi c’è FredBongusto che conquistava con “Spa-ghetti a Detroit”. Invece allo Zecchi-no d’oro imperversava “Le tagliatelledi nonna Pina” (poi ritornata inauge in tv, nella trasmissione “Laprova del cuoco”); sempre allo Zec-chino d’oro si serviva “Il Tortellino”(del Piccolo Coro dell’Antoniano). Per il secondo ci ha pensato SamueleBersani con la sua particolarissima“La soggettiva del polloarrosto”(dal suo CD “L’aldiquà” del2006). Per contorno, “I pomodori”di Gino Paoli oppure “I crauti” diMonica Vitti (La canzone fu lanciataa Canzonissima nel 1972 ed ottenneun grande successo, poi propostaanche da Cochi e Renato e da BrunoLauzi). Passiamo alla frutta: sempre Moran-di canta “Banane e lampone”; poi c’è“Una merenda di fragole” di RenatoZero e, sempre in tema, “Fragolebuone buone” di Luca Carboni,“Fragole, ciliegie e miele” di LucaDirisio; e ancora “Una fetta di limo-ne” dell’agguerrito duo di GiorgioGaber ed Enzo Jannacci, “La terradei cachi” di Elio e le Storie Tese.
Passando al dolce si può scegliere trail “Gelato al cioccolato” di Pupo edil “Gelato al limone” di Paolo Conte;c’è pure “Il babà è una cosa seria”della scanzonata Marisa Laurito e“La torta di pere e cioccolato”, altrohit infantile dello Zecchino d’oro. Non possiamo dimenticare gli innialla cioccolata, dalla beffarda “LaNutella di tua sorella” di Ivan Gra-ziani a “A mè mi piace ‘a Nutella”del nutellomane napoletano LucioVario (conosciuto anche come Picco-lo Lucio), a “Vorrei mangiare laNutella” di Nicolò Cavalchini (per laprecisione Nicolò Guidobono Caval-chini che, con questa canzone, haconquistato anche il Messico), a“Rossetto e cioccolato” di OrnellaVanoni; poi c’è “Cacao meravigliao”che fu lanciata, nel programma diRenzo Arbore “Indietro tutta!”, daun’adolescente Paola Cortellesi. Da bere? “Per un bicchier di vino”della piccola Catia Gazzotti allo Zec-chino d’oro del 2009 , “Tu mi piacicome questa birra” di Zucchero,“Non bevo più tequila” di SergioCaputo, “Barbera e Champagne” di
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