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Nuova forme di partecipazione.Il contributo dei social media e delle
nuove tecnologie nei processi
democratici.
Luca Raffini
Casa Petrarca LAB
16 aprile 2016
Nuove tecnologie e social media nel mondo
Accesso a Internet: 3,4
miliardi (46%)
Account attivati sui
canali social 2,3 miliardi (31%)
Utenti dei dispositivi mobile 3.8
miliardi (51%)
Accesso ai social
media da dispositivi mobile 2
miliardi(27%)
Fonte: We are Social 2015
Tablet 5%
Mobile 39%
Desktop e Laptop 56%
Ci si connette da…
Nuove tecnologie e social media in Italia
Accesso a Internet:
36,7 milioni (63%)
Account attivati sui
canali social 28
milioni (47%)
Utenti dei dispositivi mobile 80
milioni (134%)
Accesso ai social
media da dispositivi mobile 24
milioni (40%)
Fonte: We are Social 2015
La diffusione dei dispositivi
Telefono cellulare 95%
Smartphone 62%
Laptop o Desktop 65%
Tablet 21%
TV Streaming 6%
E-reader 3%
Nord America 88%
Europa Occidentale 83%
Europa Orientale 68%
Centro Asia 40%
Africa 29%
Sud Asia 27%
Penetrazione di internet nel mondo
Italia
63%
Gli utenti di internet – una
comparazione
9290 90
87 86
8077
72
6764 63
0
10
20
30
40
50
60
70
80
90
100
Il digital divide è il divario esistente tra chi ha accesso
effettivo alle tecnologie dell'informazione e chi ne è escluso, in modo parziale o
totale. Trova origine in fattori economici, sociali, cultural e
infrastrutturali. È legato a età e genere, e ha una forte
connotazione geografica. Ha una dimensione individuale e una dimensione territoriale.
Non riguarda solo l’accesso ma la capacità di utilizzo degli
strumenti (di selezionare le fonti, di utilizzare le diverse
funzionalità, il livello di passività, ecc)
In Italia persiste il «Divario digitale»
Ha accesso alla rete il
67% delle famiglia al
Centro Nord e il 58% al
Sud (ISTAT)
Il 62% degli uomini
e il 52% delle
donne accedono
alla rete (ISTAT)
Accesso alla rete per età - ISTAT
44
81
9194
90
83
76
66
52
41
21
4
0
10
20
30
40
50
60
70
80
90
100
6-10 11-14 15-17 18-19 20-24 25-34 35-44 45-54 55-59 60-64 65-74 Oltre 75
Il 37% degli utenti utilizza l’E-banking
Il 34% pratica l’E-commerce
Il 30% ha utilizzato la rete per accedere alla PA
Cosa si fa in rete?
Facebook 28 Mil
Youtube 27 Mil.
Twitter 6,4 Mil.
Tumbler 8 Mil.
Linkedin 7 Mil.
Instagram 9 Mil.
Google Plus 3,8 Mil.
What’s App 1 Mil.
Gli utenti sui principali social
Sapere quanti utenti navigano in rete ho utilizzano i social media nulla ci dice su cosa ci fanno!
Teniamolo presente per parlare di social media e partecipazione
Gli utenti sui principali social
Accesso a media digitali e alla rete sta diventando un
fenomeno di massa ma che è caratterizzata da
forti disuguaglianze
Permangono differenze
geografiche, di genere, legate al livello di istruzione
e soprattutto all’età
I nuovi media trasformano l’esperienza sociale e il
rapporto con la società e la
politica
Tuttavia, utilizzare i media digitali per
leisure o per comunicare non
significa automaticamente
usarli per partecipare!
Prima di
proseguire…
I media trasformano la società ma a
loro volta il loro utilizzo è
modellato socialmente
I «nativi digitali» non vanno in rete, sono in
rete
I giovani utilizzano molto più la rete dei
media tradizionali per
informarsi
Il media incide nel rapporto
con l’informazione: internet meno passivo e più
interattivo
Prima di
proseguire…
E le organizzazioni politiche e le istituzioni?
Hanno seguito, più che guidare il mutamento. Si sono via via adeguate.
Le pagine web sono diventate sempre più dinamiche e interattive.
Si è iniziato, quasi venti anni fa, a parlare di e-government, e-participation, e-democracy.
Le speranze e i sogni iniziali si sono infranti (al pari della bolla dell’ecnonomia dot com e delle prime
piattaforme di e-commerce
Aumenta l’utilizzo di Twitter, di Facebook e degli altri social.
Si tende ad «andare» dove sono i cittadini piuttosto che creare nuovi strumenti (inutilizzati)
Cresce anche l’utilizzo di App per la segnalazione di problematiche o per la promozione di pratiche di
condivisione
Rischi e opportunità dei media digitali
Ogni innovazione nelle tecnologie dell’informazione e della comunicazione ha alimentato il sogno della democrazia diretta
• A ben vedere, ogni volta si creano formidabili opportunità ma anche nuove armi di manipolazione (si pensi alla TV!, o ai sondaggi). Non avviene oggi lo stesso con la rete? Scontro tra apocalittici e integrati, tecno-entusiasti e tecno-scettici. Il sondaggio continuo è democrazia continua? E quale il ruolo del conflitto, della promozione di valori diversi da quelli dominanti, del confronto, della creatività? E quale il ruolo delle organizzazioni collettive nella società in rete, sono completamente superate?
Una chiave di lettura
Individualizzazione
Identità collettive meno rigide e pià «fluide»
Dalle organizzazioni generaliste ai movimenti tematici alle singole mobilitazioni
Superamento del principio della delega a favore di forme di attivazione diretta, in una pluralità di forme
Cosa promettono i media digitali?
Abbassamento dei costi di accesso
Moltiplicazione delle fonti
Disintermediazione
Trasformazione dell’utente in Prosumer
Tutti questi processi hanno dei lati
oscuri
Cosa promettono i media digitali?
Sviluppo di una cultura partecipativa e di pratiche di ibridazione culturale
Forme di «intelligenza collettiva» e pratiche di «economia della condivisione»
Lo scambio orizzontale tra utenti/cittadini
La possibilità di networking, la moltiplicazione degli orizzonti
Tutti questi processi hanno dei lati
oscuri
Eppure la rete è anche il luogo di networking tra terroristi, il luogo dove si moltiplicano le pagine razziste e in cui si diffondono i
complottismi!
E poi il rischio del clickactivism…
Altra questione aperta, i processi di rimediazione – si pensi alla
concentrazione dei dati che passano da Google e Facebook e che vengono usati
per scopi di profitto privato.
Chi si appropria dell’intelligenza collettiva?
Le forme della democrazia in rete
La partecipazione individualizzata –Individualismo in rete; Democrazia dell’espressione
Democrazia dal basso –«società movimentista»
Condivisione, mutualismoDemocrazia diretta (voto online, referendum)
Informazione plurale Pratiche di advocacy
Forme di democrazia deliberativa
La democrazia del controllo
La nuova politica, dentro, fuori, contro
le istituzioni
Trasformazione della democrazia
rappresentativa (innovazione nei
rapporti tra cittadini e PA) e
affermazione di nuove pratiche di
partecipazione democratica al di fuori del canale
istituzionale
Nel primo caso si pensi ai processi partecipativi che
vedono come protagoniste le
istituzioni, a tutti i livelli, e che si
fondano oggi su un utilizzo costitutivo dei
media digitali (si pensi al processo di
partecipazione Com-Unico).
Nel secondo caso i nuovi media rendono più
semplice pratiche finalizzate a «cambiare il
mondo», anche tramite piccoli gesti
di cooperazione, «dal basso» (Guerrillagardening, banche
del tempo, Gruppi di Acquisto, scambio di
oggetti, ecc).
La partecipazione è una sola, non esiste più una e-
participation distinta dalla partecipazione «reale».
Utilizzo dei media digitali per organizzare gli eventi, costruire piattaforme e identificazioni comuni, ampliare il coinvolgimento, per progettare e decidere, comunicare
all’interno e all’esterno. Per creare un canale di confronto parallelo e continuo.
Es: I media digitali permettono di bypassare i media tradizionali e diffondere il punto di vista dei manifestanti;
I Flash Mob vedono l’attivazione istantanea di individui che non erano mai entrati in contatto se non
virtualmente
Alcuni esempi
IL Global Social Forum
Il consumerismo politico
e le pratiche di economia alternativa
IlMovimento 5 Stelle e Podemos
Gli Indignados
e la Primavera
Araba
Lecampagne
virali (Spinoza;
écolpadiPisapia)
Il Movimento
per l’acqua
bene comune
Iovoglioiltreno
Ma chi partecipa?
Tesi della equalizzazione
Tesi dell’ampliamento delle disuguaglianze
Partecipa di più chi prima non partecipava (per abbassamento dei costi, accessibilità maggiore, ecc)?
O partecipa diversamente (o di più) chi già partecipava?
La partecipazione è maggiore non tra ha
chi ha «più bisogno» di partecipare ma tra chi ha più risorse – culturali,
economiche, sociali per farlo. Partecipare in rete richiede una
nuova forma di capitale, il capitale di
rete (o relazionale).
Eppure, niente sarà
come prima!
È però importante
avere le competenze
che permettono un
utilizzo consapevoli
degli strumenti!
Non fermarsi alla prima
fonte incontrata,
esercitare sempre il
dubbio, confrontare le
informazioni…
Grazie per la vostra attenzione!!!
lucaraffini@gmail.com
Università di Genova
Associazione Sottosopra – Attivare democrazia
www.democraziasottosopra.it
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