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““LLAA DDIIDDAATTTTIICCAA DDEELLLLEE EEMMOOZZIIOONNII””
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Università Telematica Pegaso La didattica delle emozioni
Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente
vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore
(L. 22.04.1941/n. 633)
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Indice
1 L’EDUCAZIONE AFFETTIVA -------------------------------------------------------------------------------------------- 3
2 I PROGETTI EDUCATIVI PER LO SVILUPPO AFFETTIVO ---------------------------------------------------- 6
3 IL LABORATORIO SULLE EMOZIONI -------------------------------------------------------------------------------- 8
BIBLIOGRAFIA --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 11
SITOGRAFIA ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 12
Università Telematica Pegaso La didattica delle emozioni
Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente
vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore
(L. 22.04.1941/n. 633)
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1 L’educazione affettiva
La dimensione emotiva è l’aspetto determinante per la crescita e lo sviluppo delle relazioni
educative del bambino.
L’insegnante, a scuola, dovrebbe aiutare a sensibilizzare gli alunni alla scoperta di sé stessi
e degli altri poiché le emozioni hanno la funzione di adattamento all’ambiente interno ed esterno.
«La competenza emotiva è intesa come la capacita della persona di instaurare, mantenere o
modificare questo processo di adeguamento/adattamento all’evento, in modo efficace e socialmente
adeguato».1
L’ambito della relazione affettiva e dello sviluppo emotivo è un settore complesso con molte
ricerche e proposte teoriche, perché educare il bambino alle emozioni e potenziare quell’aspetto
della nostra mente che è in grado di favorire reazioni emotive equilibrate e funzionali è un percorso
importante per la crescita.
Il processo di educazione affettiva è considerato da molti autori come una “strategia di
alfabetizzazione emotiva”, fondamentale sia per riconoscere tutte le diversità ma anche per
prevenire il disagio emotivo e, quindi, stare bene a scuola.
Apprendere non è soltanto un’esperienza cognitiva, è un processo che dipende da molti
fattori: dalla storia emotiva del bambino, dalle sue caratteristiche affettive e sociali, dal clima della
classe e dal tipo di comunicazione che si instaura al suo interno tra gli alunni e l’insegnante, queste
sono tutte condizioni che possono determinare l’esito del percorso verso la conoscenza degli alunni.
1 Cfr. Zorzan R., Una didattica delle emozioni per l’integrazione di tutti, in Costruire comunità di integrazione sociale,
a cura di Santi M., Università degli Studi di Padova, Edizioni La Biblioteca Pensa MultiMedia, Lecce 2006, p. 181.
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Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente
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Per queste motivazioni l’insegnante deve creare obiettivi e percorsi nell’area
dell’alfabetizzazione affettiva e relazionale, sfruttando il prezioso potenziale del gruppo di classe,
così da partecipare attivamente allo sviluppo emotivo e sociale di tutti.
Per aiutare il processo di crescita del bambino è necessario entrare in un mondo fatto di
emozioni e di affetti.
Preoccuparsi dello sviluppo emotivo e affettivo, per stimolare l’apprendimento e la voglia di
conoscere è un principio che dovrebbe regolare la prassi quotidiana dell’insegnante.
«Il bambino impara meglio se vive una situazione emotiva serena, se condivide insieme con
il suo gruppo che cosa sono le emozioni e come si può riconoscerle per gestirle, se impara a poter
star bene con l’altro perché sa riconoscere e rispettare anche i suoi stati d’animo e questo: secondo
molti studiosi permette al bambino di utilizzare pienamente le sue competenze cognitive».2
Per favorire la costruzione del gruppo e di un clima sereno della classe è necessario
collaborare e crescere insieme trovando risorse per aprirsi, per accogliere e integrare l’altro, il
nuovo, il diverso.
La didattica delle emozioni è un “format” educativo per la prevenzione del disagio a scuola
in età evolutiva e per questo motivo il primo obiettivo della didattica dovrebbe essere quello di
costruire il benessere a scuola.
Per realizzare ciò è fondamentale sostenere e promuovere una didattica integrata, che
includa con pari dignità il livello emotivo e quello cognitivo del processo formativo.
Uno degli obiettivi primari dell’intervento educativo è il riconoscimento degli stati emotivi,
per rende possibile ciò i docenti dovrebbero essere in grado di offrire strumenti adeguati per
2 Ibidem.
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implementare negli alunni, sin dalla prima infanzia, efficaci fattori di protezione, riducendo così i
fattori di rischio, il disagio e il disadattamento.
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2 I progetti educativi per lo sviluppo affettivo
La didattica delle emozioni è innanzitutto un progetto di prevenzione, finalizzato alla
costruzione del benessere a scuola, che si rivolge innanzitutto ai docenti, ma che certamente è utile
e accessibile anche ai genitori. Nell’ambito scolastico la didattica delle emozioni introduce,
all’interno della classe e nello svolgimento delle consuete attività didattiche, una serie di procedure,
tecniche e strategiche, finalizzate ad aiutare gli alunni ad individuare, gestire e modulare nel modo
più opportuno, le emozioni e il proprio mondo interiore.
La validità di questo tipo di progetti formativi è avvalorata da numerosi studi, rilevanti da un
punto di vista scientifico, i quali hanno potuto dimostrare la stretta relazione tra aumento delle
competenze emozionali ed efficacia del fattore di protezione contro la maggior parte delle forme di
disagio e di dipendenza patologica.
Ricordiamo che Goleman, negli anni novanta dello scorso secolo, postulò l’esistenza di una
“intelligenza intra-personale” che, secondo lo stesso studioso, è correlata intimamente con
l’intelligenza inter-personale, intesa come la capacità di comprendere i bisogni, le motivazioni, i
sentimenti degli altri e identificare modi efficaci per interagire e cooperare.3
La didattica delle emozioni è applicata in molte realtà scolastiche e certamente rappresenta
un’interessante e utile possibilità per quelle scuole che intendano adoperarsi in vista di una
formazione umana e non solo didattica dei giovani loro affidati, nella consapevolezza che il vero
fine non sia tanto quello di offrire alla società studenti modello, bensì uomini e donne integri e
possibilmente anche felici.
3 Goleman D., L’intelligenza emotiva, Rizzoli, Milano 1996.
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Realizzare un progetto di educazione affettiva per una classe significa creare esperienze di
apprendimento attraverso le quali i bambini acquisiscono consapevolezza dei propri stati affettivi,
confrontandoli con le uguaglianze e differenze emotive dell’altro compagno che può condividere
con lui la rabbia, la gioia o la felicità.
Un percorso di alfabetizzazione emotiva ha lo scopo di incrementare abilità comunicative e
socio-relazionali per favorire ampie competenze come:
- cooperare;
- fare amicizia;
- imparare a chiedere ciò di cui si ha bisogno;
- confrontarsi e discutere imparando l’uso di regole;
- saper gestire i conflitti.
Attraverso attività di educazione emotiva è possibile costruire quelle competenze che
aiutano il processo di integrazione di ciascuno, sia esso il bambino normodotato, disabile o in
difficoltà, però nel rispetto e nella valorizzazione delle differenze individuali.
All’interno di vasti programmi di sviluppo affettivo e sociale molto interessante è quello di
Smith, per la chiarezza delle indicazioni, il quale suggerisce un interessante itinerario di educazione
socio-affettiva, orientato alla scoperta di sé e degli altri.
I bambini hanno necessità di vedere soddisfatti i loro bisogni ed essere rispettati per la loro
personalità; la stabilità affettiva è essenziale perché il bambino abbia un senso di sicurezza e
coerenza con cui costruire la fiducia negli altri e diventare persone felici.
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3 Il laboratorio sulle emozioni
Progettare un laboratorio sulle emozioni può essere una scelta didattica molto utile per
aiutare i bambini ad analizzare quello che percepiscono emotivamente e fisicamente in determinati
momenti e riuscire dare a ciascuna emozione un nome.
La scuola è un “teatro” ideale perché il bambino possa vivere e consolidare la sua affettività,
mettendosi in gioco, per la prima volta, in un ambiente diverso da quello familiare.
I laboratori possono essere di tipo esplorativo, che permettono al bambino di esplorare
nuove emozioni attraverso forme artistiche diverse, come suoni e colori; e il laboratorio di tipo
creativo, che permette di esprimere le emozioni attraverso l’uso speciale di alcuni materiali.
È consigliabile documentare le varie fasi del percorso attraverso una documentazione
continua, con filmati, appunti, e far partecipare i genitori ad eventi speciali.
L’insegnante lavora sulla relazione con e tra i bambini; accoglie, rispetta, rispecchia e
amplifica i segnali emotivi che i bambini esprimono in maniera esplicita.4
In particolare il team di sezione avrà cura di:
- agevolare il graduale inserimento per i bambini che presentano ancora difficoltà al distacco
delle figure parentali;
- incoraggiare i bambini a muoversi nello spazio-sezione e spazio-scuola con sicurezza;
- stimolare i bambini all’esplorazione dei materiali didattici e di gioco;
4 Cfr. Percorso formativo di Educazione Affettiva per la Scuola dell’Infanzia, in Internet, URL:
http://scatolaemozioni.blogspot.it/p/il-nostro-progetto.html
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- favorire la graduale accettazione di piccole regole di gruppo e di vita comunitaria.
Il percorso laboratoriale si articola in tre fasi:
La prima fase è quella dell’accoglienza; la seconda è quella dedicata al racconto e
dell’ascolto; l’ultima, invece, dedicata all’ascolto e rielaborazione di una storia.
1. Fase dei giochi dell’accoglienza “Emozioni in gioco”
Ai bambini vengono proposte attività ludiche finalizzate alla libera espressione di stati
emotivi:
Gioia: laboratorio psico-motorio in palestra, all’aria aperta, utilizzando palloncini, scatole,
ecc.
Paura: gioco motorio “Attenti al lupo”
Rabbia: gioco di squadra “Colpisci il bersaglio”
Tristezza: gioco musicale “Ho perso il posto”
2. Fase del racconto e dell’ascolto “I miei giochi preferiti”
I bambini raccontano cosa preferiscono fare quando non sono a scuola, con quali giochi e
con chi giocano più spesso; ciascuno porta a scuola un gioco preferito, oppure un video, e/o oggetti
che rappresentano il loro tempo libero. Nella fase dell’ascolto l’insegnante avrà cura di far emergere
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le emozioni vissute dai bambini attraverso domande-stimolo e di condividerle con l’intero gruppo
classe attraverso l’utilizzo delle “palette delle emozioni”.5
3. Fase dell’ascolto e rielaborazione di una storia o di musiche
Ai bambini verrà proposto l’ascolto di una storia o di una canzone appositamente scelta
dalle insegnanti per soffermarsi sulle emozioni provate da tutti. Nella fase della rielaborazione ai
bambini saranno proposte attività grafico-pittoriche e manipolative per la rappresentazione libera di
ciò che hanno provato.
Gli obiettivi primari e a breve termine sono:
- analizzare le emozioni suscitate dall’ascolto dei brani musicali o della storia;
- analizzare emozioni provocate da particolari ritmi, toni, intensità;
- produrre suoni, rumori, capaci di indurre particolari stati d’animo.
Gli obiettivi a lungo termine invece sono:
- inserimento sereno del bambino nell’ambiente scolastico;
- realizzare un clima sereno e rassicurante;
- favorire rapporti positivi con gli altri bambini;
- favorire la partecipazione dei bambini in gruppo ad attività comuni e in attività
laboratoriali.6
5 Ibidem.
6 Ibidem.
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Bibliografia
Goleman D., L’intelligenza emotiva, Rizzoli, Milano 1996.
Mannucci A., Landi M., Collaccioni L., Per una pedagogia e una didattica delle emozioni:
un percorso sperimentale nella scuola primaria, Edizioni del Cerro, Pisa 2006.
Zorzan R., Una didattica delle emozioni per l’integrazione di tutti, in Costruire comunità di
integrazione sociale, a cura di Santi M., Università degli Studi di Padova, Edizioni La
Biblioteca Pensa MultiMedia, Lecce 2006, pp. 181-197.
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Sitografia
Percorso formativo di Educazione Affettiva per la Scuola dell’Infanzia, in Internet, URL:
http://scatolaemozioni.blogspot.it/p/il-nostro-progetto.html
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