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PIANO DELLE EMERGENZE COORDINATO
Immobilindustria s.p.a. - Via Portazzolo, 9 – Mantova
Rev. Giugno 2018 - pag. 1
PIANO
DELLE EMERGENZE COORDINATO
(Titoli I, Sezione V, D.Lgs. 81/08 – D.M. 10/03/98)
Procedura per la gestione delle emergenze
e per l’evacuazione dei lavoratori in caso di pericolo grave ed immediato
Rev.7 - giugno 2018
Documento redatto da Ing. Marco Bonfante (RSPP di ASSOSERVIZI Mantova srl e di CONFINDUSTRIA MANTOVA) in collaborazione con gli RSPP delle strutture ospiti, sentiti i pareri preventivi dei coordinatori
principali addetti all’emergenza ove nominati.
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ESTRATTO DEL DOCUMENTO
IL DOCUMENTO NON E’
COMPLETO ALCUNE PARTI SONO STATE
OMESSE
SE SI NECESSITA DEL DOCUMENTO COMPLETO E’ POSSIBILE CHIEDERLO AD
UNA DELLE REALTA’ PRESENTI UBICATE IN VIA
PORTAZZOLO,9 - MANTOVA
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Lista delle Revisioni
NUMERO REVISIONE
DATA MOTIVO DELLA
REVISIONE REDATTO
(RSPP) APPROVATO
(DL)
Rev.0 Set. 2002 Prima emissione RSPP DL
Rev.1 Lug. 2005 Adeguamento RSPP DL
Rev.2 Feb. 2006 Adeguamento RSPP DL
Rev.3 Nov. 2008 Adeguamento RSPP DL
Rev.4 Mar. 2014 Integrazione possibili eventi
incidentali RSPP DL
Rev.5 Dic. 2015 Integrazioni a seguito dell’esercitazione RSPP DL
Rev.7 Giu. 2018 Integrazioni a seguito
coordinamento di tutte le attività presenti nello stabile
(*1) Tutti i DL
(*1) Documento redatto da Ing. Marco Bonfante (RSPP di ASSOSERVIZI Mantova srl e di CONFINDUSTRIA MANTOVA) in collaborazione con gli RSPP delle strutture ospiti, sentiti i pareri preventivi dei coordinatori principali addetti all’emergenza ove nominati.
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Lista di distribuzione
LISTA DI DISTRIBUZIONE
CONFINDUSTRIA MANTOVA
ASSOSERVIZI MANTOVA S.R.L.
FONDAZIONE
FEDERMANAGER
CONFIDISYSTEMA
MANTOVA EXPORT
ROTARY CLUB MANTOVA
VODAFONE
CENTRALINO
COORDINATORI EMERGENZA
ADDETTI EMERGENZA
ADDETTI PRIMO SOCCORSO
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Premessa
Il presente Piano delle emergenze coordinato si propone la gestione del rischio entro i confini
della sede di Immobilindustria s.p.a. di Via Portazzolo n. 9 - Mantova, ossia costituisce un
piano interno di emergenza di tutti i luoghi di lavoro presenti nella struttura sita in via
Portazzolo, 9.
Come prescritto dal punto 2 dell’allegato VIII del D.M. 10 marzo 1998, “per luoghi di lavoro
ubicati nello stesso edificio e ciascuno facente capo a titolari diversi, il piano viene elaborato in
collaborazione tra i vari datori di lavoro”.
In particolare con tale Piano si vuole provvedere alla necessità di gestire i primi minuti
dell'emergenza, intercorrenti tra la sua scoperta e l'arrivo delle strutture di soccorso pubbliche
(Vigili del Fuoco – Pronto Soccorso - ecc.).
E' infatti noto come la corretta attuazione, in tale lasso di tempo, di procedure aziendali di
primo intervento risulti determinante sia per l'evoluzione in positivo della situazione che per il
salvataggio di vite umane.
La tipologia degli incidenti ipotizzabili è in generale piuttosto varia e dipende non tanto dalla
presenza di zone a rischio all'interno dell'insediamento, quanto dall'eventuale verificarsi di
eventi dolosi, calamità naturali o errori umani.
Lo scenario di rischio da considerarsi più probabile è in questo caso quello costituito dalla
propagazione di un incendio o da un evento tellurico: poiché è ovvio che tale rischio
(nell'accezione probabilistica del termine) non può essere in assoluto annullato, scopo del
presente Piano è soprattutto quello di "gestire" il margine di rischio residuo, ovvero quello
ipotizzabile dopo avere adottato tutte le misure prevenzionali previste dalla legislazione
vigente.
In particolare si vogliono stabilire interventi programmati che consentano di eliminare
l'insorgere di un incendio o di ridurne, minimizzandone le conseguenze, lo sviluppo.
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Il presente Piano costituisce pertanto un insieme organico di disposizioni, informazioni,
procedure e modalità organizzative attraverso le quali si intende pianificare la gestione di
eventuali situazioni di emergenza.
Gli obiettivi generali perseguiti dal presente Piano sono:
- il contenimento ed il controllo di un incidente al fine di rendere minimi gli effetti, e limitare
i danni alle persone, all'ambiente ed agli impianti;
- la comunicazione delle necessarie informazioni ai servizi di emergenza ed alle autorità
locali competenti;
- i provvedimenti che consentano il ripristino del sito dopo un incidente.
L'organizzazione demandata alla gestione delle Emergenze, sulla base del presente Piano,
deve essere in grado di assicurare un sistema sufficientemente efficace al fine di:
- Individuare l'emergenza potenziale come situazione di rischio imminente o evento incidentale
in corso
- Segnalare l'emergenza
- Diramare l'allarme per l'arrivo dei soccorsi interni e/o esterni
- Effettuare le azioni per il contenimento e l'eliminazione dell'evento incidentale
- Effettuare l'evacuazione delle aree oggetto dell'emergenza ed, eventualmente, di tutto lo
stabile.
L'organizzazione demandata alla gestione delle Emergenze, sulla base delle Procedure
descritte nel presente Piano, deve essere in grado di condurre in maniera ORDINATA e
COORDINATA le azioni che permettono di affrontare in sicurezza una situazione di Emergenza,
al fine di portare, senza mettere in alcun modo a repentaglio l'incolumità delle persone, ad un
CESSATO ALLARME oppure ad una EVACUAZIONE.
Nell'ambito della gestione dell'emergenza è importante ricordare il ruolo del singolo lavoratore,
riportato all'articolo 44 del Decreto Legislativo 81/2008, in caso di pericolo grave ed
immediato.
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Sezione IV. Art. 44. - Diritti dei lavoratori in caso di pericolo grave ed immediato.
1) Il lavoratore che, in caso di pericolo grave, immediato e che non può essere evitato, si allontana dal posto di lavoro ovvero
da una zona pericolosa, non può subire pregiudizio alcuno e deve essere protetto da qualsiasi conseguenza dannosa.
2) Il lavoratore che, in caso di pericolo grave e immediato e nell'impossibilità di contattare il competente superiore gerarchico,
prende misure per evitare le conseguenze di tale pericolo, non può subire pregiudizio per tale azione, a meno che non abbia
commesso una grave negligenza.
Alla luce di ciò, diventa fondamentale l'azione di informazione e formazione verso tutti i
lavoratori in merito alle procedure previste dal piano, con particolare riguardo per quella di
segnalazione di eventuali emergenze e di evacuazione dei locali.
Comportamenti individuali potenzialmente scorretti, spesso generati dal panico, possono infatti
essere ricondotti alla normalità se il sistema in cui si evolvono è preparato ed organizzato per
far fronte ai pericoli che lo insidiano.
Con la redazione del presente documento si ottempera alle disposizioni dell'art. 18, comma 1,
lettera t, del D.Lgs. 81/08 relativamente alla prevenzione e protezione incendi ed evacuazione
dei lavoratori.
Art. 18. - Obblighi del datore di lavoro e del dirigente. t) adotta le misure necessarie ai fini della prevenzione incendi e dell'evacuazione dei luoghi di lavoro, nonché per il caso di
pericolo grave ed immediato secondo le prescrizioni dell’art 43. Tali misure devono essere adeguate alla natura dell'attività,
alle dimensioni dell'azienda ovvero dell'unità produttiva, e al numero delle persone presenti. Art. 43. - Disposizioni generali. 1. Ai fini degli adempimenti di cui all'art. 18, comma 1, lettera t), il datore di lavoro:
a) organizza i necessari rapporti con i servizi pubblici competenti in materia di pronto soccorso, salvataggio, lotta antincendio e
gestione dell'emergenza;
b) designa preventivamente i lavoratori incaricati di attuare le misure di cui all'art. 18 comma 1 lett. b);
c) informa tutti i lavoratori che possono essere esposti ad un pericolo grave ed immediato circa le misure predisposte ed i
comportamenti da adottare;
d) programma gli interventi, prende i provvedimenti e dà istruzioni affinché i lavoratori possano, in caso di pericolo grave ed
immediato che non può essere evitato, cessare la loro attività, ovvero mettersi al sicuro, abbandonando immediatamente il
luogo di lavoro;
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e) adotta i provvedimenti necessari affinché qualsiasi lavoratore, in caso di pericolo grave ed immediato per la propria
sicurezza ovvero per quella di altre persone e nell'impossibilità di contattare il competente superiore gerarchico, possa
prendere le misure adeguate per evitare le conseguenze di tale pericolo, tenendo conto delle sue conoscenze e dei mezzi
tecnici disponibili.
Le procedure contenute nel piano sono state infine realizzate in conformità a quanto previsto
dal D.M. 10/03/98 "Criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione dell'emergenza
nei luoghi di lavoro", attuativo dell'art. 46, comma 4, del D.Lgs. 81/2008.
Il presente Piano di carattere generale deve essere periodicamente testato con prove di
evacuazione e simulazioni di intervento, per una sua corretta funzionalità e un suo corretto
aggiornamento.
Il presente Piano dovrà essere consegnato anche in forma sintetica alle aziende che
noleggiano gli spazi di Immobilindustria s.p.a. per eventi o che affittano sale riunioni/uffici
anche per brevi periodi. Sarà cura del responsabile della gestione del nolo sale insieme al
coordinatore principale dell’emergenza consegnare un estratto del presente Piano illustrandone
i contenuti (Allegato 1: modulo di consegna ditte esterne).
Modalità di informazione al personale circa il contenuto del Piano
Una volta redatto e approvato il presente Piano, è opportuno prevedere, a cura dei singoli
Datori di lavoro, un momento formativo rivolto a tutti gli addetti all’attuazione delle procedure
riportate nel presente Piano, per verificare l’efficacia ed efficienza delle stesse.
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SOGGETTI PRESENTI NELLA STRUTTURA CON CONTRATTO DI LOCAZIONE A TACITO RINNOVO
CONFINDUSTRIA MANTOVA
SEDE VIA PORTAZZOLO, 9
COMUNE MANTOVA
DATORE DI LAVORO ALBERTO MARENGHI
RSPP MARCO BONFANTE
RLS GIUSEPPE ROSSI
MEDICO COMPETENTE SABRINA MARCHESELLI
ASSOSERVIZI MANTOVA S.R.L.
SEDE LEGALE VIA PORTAZZOLO, 9
COMUNE MANTOVA
DATORE DI LAVORO MAURO REDOLFINI
RSPP MARCO BONFANTE
RLS MAURIZIO EASTI
MEDICO COMPETENTE SABRINA MARCHESELLI
MANTOVA EXPORT
SEDE LEGALE VIA PORTAZZOLO, 9
COMUNE MANTOVA
DATORE DI LAVORO GILBERTO BALLASINA
RSPP ROSANNA MARINI
RLS SABRINA BERTOLINI
MEDICO COMPETENTE ARIANNA STEFANIA BIANCHINI
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FEDERMANAGER
SEDE LEGALE VIA PORTAZZOLO, 9
COMUNE MANTOVA
CONFIDI SISTEMA
SEDE LEGALE VIA PORTAZZOLO, 9
COMUNE MANTOVA
Rotary Club Mantova
SEDE LEGALE VIA PORTAZZOLO, 9
COMUNE MANTOVA
DATORE DI LAVORO Professoressa CRISTINA BONAGLIA
RSPP VENEZIANI Ing. FABRIZIO
FONDAZIONE “Associazione Comunità Mantovana ONLUS”
SEDE LEGALE VIA PORTAZZOLO, 9
COMUNE MANTOVA
DATORE DI LAVORO CARLO ZANETTI
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DIVISIONE DEGLI AMBIENTI
1) Centro uffici:
L’immobile si sviluppa su 6 livelli. Al piano interrato sono siti i locali tecnici e l’archivio. Al piano terra sono presenti il centralino, la sala del ROTARY International, la sala dell’Associazione Comunità Mantovana ONLUS con due ambienti distinti adibiti ad uffici, tre sale convegni (“sala consiglio”, “sala rossa”, “sala biblioteca”); inoltre, oltre agli spazi comuni, si trovano una sala server (CED) ed una zona ristoro con distributori automatici. Al primo piano vi sono gli spazi utilizzati come uffici principalmente da Confindustria Mantova e Assoservizi, una sala riunioni per la Presidenza di Confindustria Mantova, alcune zone di disbrigo per la direzione ed una sala di attesa. Al secondo piano sono presenti, oltre ad una sala riunioni e ad una sala d’attesa per i visitatori, gli uffici utilizzati da Assoservizi Mantova srl, Confidisystema e Confindustria Mantova. Al terzo piano vi sono altri uffici di Assoservizi, Mantova Export e Federmanager. Vi è anche la presenza di una piccola zona di attesa per i visitatori. Al quarto piano sono presenti i locali tecnici non presidiati. Una scala di servizio unisce il piano terra al piano interrato ed un’altra scala interconnette il piano terra con i piani primo, secondo, terzo e quarto. La scala prosegue poi fino al sottotetto. All’interno della struttura si svolgono attività di rappresentanza, di informazione, di consulenza
e di servizi alle imprese. Vi sono presenti apparecchiature e materiali da ufficio. Oltre ai
dipendenti delle varie realtà economiche ed associative, possono essere presenti utenti esterni.
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Seguono gli schemi semplificati della divisione degli ambienti della struttura in funzione delle aree effettivamente utilizzate, in cui è maggiormente presente il personale delle varie realtà economiche ed associative. Non si è fatto quindi riferimento ai contratti di locazione stipulati tra le società ed Immobilindustria s.p.a.
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2) Centro formazione e parcheggio
Separata da un cortile/parcheggio è presente un'altra struttura adibita prettamente a centro di formazione; è costituita da 3 aule ed una sala convegni. Nel piano interrato è presente un parcheggio auto. Su quest’ultima struttura insiste una terrazza, accessibile da una scala esterna, utilizzata saltuariamente per zona rinfreschi. L’area cortiva interna, delimitata dai palazzi circostanti e da un muro perimetrale, presenta una piccola zona adibita a giardino interno posto su 2 livelli ed un’ampia zona parcheggio.
Seguono gli schemi semplificati della divisione degli ambienti del “centro di formazione”. Le aree vengono prevalentemente utilizzate per corsi/convegni.
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CARATTERISTICHE COSTRUTTIVE GENERALI
L’immobile di Immobilindustria si affaccia su via Portazzolo e su viale Pitentino. Il fabbricato è adiacente ad altri edifici circostanti con i quali condivide alcuni muri perimetrali. E’ presente nella struttura un’area cortiva/parcheggio con pavimentazione in ciotolato e camminamenti in mattone rosso ed un giardino su due livelli composto da erba, arbusti e vasi di fiori: il livello rialzato non è accessibile. Gli ambienti accessibili al pubblico sono organizzati su tre livelli collegati da scale e da due ascensori. All’interno dell’edificio la pavimentazione è costituita essenzialmente da granito e da piastrelle in ceramica, mentre le scale sono costituite da gradini in marmo su struttura in ferro. L’area cortiva/parcheggio è costituita da ciotolato e da camminamenti in mattone rosso. Il giardino è posto su due livelli, il cui livello rialzato non è di solito utilizzato in quanto dedicato esclusivamente ad aiuole e piante.
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CERTIFICATO DI PREVENZIONE INCENDI
Le strutture di Immobilindustria s.p.a. ed in particolare quelle relative al centro servizi, rientrano nel campo di applicazione dell’attuale DPR 151/11, in quanto sono presenti attività soggette al controllo da parte dei Vigili del Fuoco. Il rinnovo è previsto per il 19/5/2019. Si riporta di seguito l’estratto dell’ultima pratica di rinnovo.
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IMPIANTI TECNICI
Per rendere più veloce la segnalazione di allarme e quindi l’avvio delle eventuali operazioni di evacuazione in caso di incendio od altra emergenza, nonché per agevolare eventualmente le operazioni di soccorso, sono stati previsti impianti fissi manuali e/o automatici:
- Impianti idrico fisso antincendio costituito da idranti a cassetta del tipo UNI 45,
- Impianto di rivelazione automatica di incendio costituito da rivelatori puntiformi e lineari,
- Impianti di allarme con pulsanti specifici per attivare l’allarme acustico di emergenza,
- Impianto di illuminazione di sicurezza in prossimità delle vie di esodo e delle uscite.
Tali impianti consentono di ridurre i tempi di allertamento in caso di emergenza incendio o di altro genere, favorendo l’evacuazione e riducendone i tempi e la velocità di percezione. Inoltre, sono previsti estintori portatili del tipo omologato in numero pari a circa 1 estintore ogni 150 mq di pavimento, con un minimo di due per piano. Gli stessi sono ubicati lungo le vie di esodo e/o in prossimità delle uscite e debitamente segnalati con i relativi cartelli segnaletici, come previsto dalla normativa vigente di riferimento.
La gestione e la manutenzione degli impianti tecnici dedicati ai sistemi antincendio sono gestite in coordinamento dagli RSPP di Confindustria Mantova e Assoservizi Mantova srl con il responsabile delle emergenze che si occupa anche della gestione del registro antincendio.
Tale gestione è stata in particolare suddivisa per le due strutture: la verifica degli impianti succitati del “centro formazione” è in capo ad Assoservizi, quella relativa al centro uffici è in capo a Confindustria Mantova.
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Elenco dei sistemi antincendio - ASSOSERVIZI MANTOVA srl.
Estintori:
Idranti e naspi:
serramenti:
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Elenco dei sistemi antincendio - CONFINDUSTRIA MANTOVA srl
Estintori:
Idranti e naspi:
serramenti:
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INDICAZIONI GENERALI SULLA GESTIONE DELL’EMERGENZA Lo stato di emergenza (o allarme) deriva dal verificarsi di qualunque accadimento o situazione che comporti un danno o un rischio per l’incolumità dei lavoratori e dei presenti all’interno della sede. La corretta “gestione” dell’emergenza presuppone da un lato l’adozione di idonee misure di prevenzione e protezione, dall’altro l’identificazione di soggetti con compiti specifici da assolvere in caso di emergenza nel rispetto delle procedure e delle norme comportamentali definite nel presente documento. Pertanto, di seguito verranno identificate le figure designate dell’attuazione delle misure di prevenzione e primo intervento in caso di emergenza. REQUISITI FONDAMENTALI DI UNA CORRETTA GESTIONE DELL’EMERGENZA I requisiti fondamentali di una corretta gestione dell’emergenza sono: - adeguata informazione e formazione dei lavoratori per quel che riguarda le procedure di emergenza e l’utilizzo degli equipaggiamenti di emergenza (estintori, idranti, materiali di pronto soccorso, ecc.); - corretta gestione dei luoghi di lavoro (non ostruzione delle vie di fuga, non ostruzione delle uscite di sicurezza, verifica degli equipaggiamenti di emergenza, ecc.) La scelta deve privilegiare lavoratori che hanno una buona conoscenza dei luoghi di lavoro e degli impianti. Il punto strategico che costituisce il riferimento per il personale e da cui viene gestita l’emergenza è il presidio ingressi. CLASSI DI EMERGENZA Possono essere identificate tre diverse classi di pericolo in funzione della gravità dell’evento e dei mezzi necessari per fronteggiarlo. 1 - Preallarme Quando esiste una situazione di pericolo che si ritiene di poter affrontare e controllare con l’impiego dei mezzi e del personale di intervento propri del reparto interessato. 2 - Allarme Quando esiste una situazione di pericolo che si ritiene di non poter dominare con i mezzi ed il personale del piano di emergenza e che richiede perciò l’intervento di tutti gli addetti all’emergenza anche esterni. 3 - Emergenza Quando la situazione di pericolo dovesse raggiungere un livello tale da dover richiedere l’intervento della pubblica autorità e l’evacuazione dell’Azienda. Si precisa che questa fase può non essere preceduta dalle precedenti in caso di pericoli gravi direttamente riscontrabili (incendi già diffusi).
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EMERGENZE IN RELAZIONE ALL'ORARIO DI LAVORO L'esito di una situazione di emergenza può essere influenzato in maniera significativa dalla variabilità di alcuni fattori, come ad es. il numero e la competenza delle persone presenti negli ambienti al momento in cui l'emergenza si manifesta. Per tale ragione la gestione dell'emergenza assume un significato diverso a seconda che questa si presenti durante l'orario di lavoro o al di fuori di questo. In particolare, durante il tempo che è al di fuori del normale orario di attività, non si può escludere la presenza di persone che, per particolari motivi, potrebbero essere presenti e che si troverebbero in situazione a maggior rischio in quanto assente la Squadra di Emergenza. La gestione dell'emergenza in queste fasce orarie è rivolta, soprattutto, alla messa in sicurezza del personale eventualmente presente in attesa dei soccorsi esterni. Pertanto, i soggetti che devono trattenersi dopo il normale orario di lavoro (oltre le 18:30) dovranno avvertire il coordinatore principale delle emergenze per facilitare la gestione dell’emergenza.
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SOGGETTI COINVOLTI NELLA GESTIONE DELLE EMERGENZE
Ai fini dell’applicazione del presente Piano di emergenza, di seguito vengono specificate le figure chiamate ad operare in caso di situazioni di emergenza, rimandando successivamente la descrizione dettagliata di relativi compiti e responsabilità. ORGANIZZAZIONE PER LA GESTIONE DELL'EMERGENZA L'organizzazione per la gestione delle emergenze è così strutturata: - COORDINATORE PRINCIPALE DELLE EMERGENZE (CPE) - COORDINATORE DELLE EMERGENZE (CE) - SQUADRA DI EMERGENZA composta da personale adeguatamente formato ed addestrato (SE) - PRESIDIO INGRESSI (PRI)
COORDINATORE PRINCIPALE DELLE EMERGENZE (CPE)
Il coordinatore principale delle emergenze è la persona incaricata a coordinare tutte le azioni necessarie all’intervento in situazione di emergenza – anche al di fuori del normale orario di lavoro -, a gestire le comunicazioni tecniche interne ed esterne ed a ripristinare le condizioni di sicurezza all’interno della proprietà Immobilindustria s.p.a.. In caso di pericolo generico è necessario che le azioni da seguire vengano coordinate da un’unica persona, alla quale devono arrivare il maggior numero di informazioni possibili sull’evento, che deve prendere le opportune decisioni operative. Il CPE è il sig. GIOVANNI BONFANTI.
COORDINATORE PRINCIPALE DELLE EMERGENZE (CPE)
GIOVANNI BONFANTI bonfanti@assind.mn.it
MARCO BARALDI (in caso di assenza di G. Bonfanti) baraldi@assind.mn.it
Ogni luogo di lavoro presente nella struttura di Immobilindustria è dotato di un proprio referente interno quale coordinatore delle emergenze (CE) che affianca il CPE nel caso l’evento si verifichi all’interno delle aree di propria competenza. Nei vari casi emergenziali, il referente interno incaricato può avere quindi identità diversa, a seconda dell’ubicazione dell’emergenza all’interno della struttura, che si attiva per le proprie competenze e collabora con il CPE.
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Il coordinatore principale delle emergenze, unitamente ai coordinatori delle emergenze, (Allegato F: procedure di intervento del Coordinatore delle emergenze e del Coordinatore principale delle emergenze) valuta la gravità della situazione e, in caso di:
emergenza di lieve entità:
il coordinatore delle emergenze interessato dall’evento emergenziale:
- allontana le persone non necessarie,
- coordina le operazioni dirette a contenere la gravità dell’incidente e a limitarne i danni, facendo intervenire la propria squadra d’emergenza interna,
- verifica il ripristino delle condizioni di sicurezza.
emergenza di grave entità:
il coordinatore principale delle emergenze:
- fornisce disposizioni al presidio ingressi di avvertire e fornire dettagliate informazioni alle squadre esterne di soccorso e di avvisare tutti i coordinatori delle emergenze,
- valuta la necessità di evacuare la zona o l’intero edificio; - valuta la necessità del distacco dell’energia elettrica, - valuta la necessità dell’interruzione dell’erogazione del gas metano, - avverte telefonicamente il Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione
dell’emergenza in atto, - procede DIRETTAMENTE alla conta del personale, verificando che tutti siano presenti
nel punto di raccolta previsto, - all’arrivo dei Vigili del Fuoco o di altri enti di soccorso, fornisce tutte le informazioni
necessarie circa la situazione di emergenza e resta a disposizione, - al termine delle operazioni impartisce disposizioni per il riordino della struttura e
successivamente, in collaborazione con i coordinatori delle emergenze, compila il rapporto tecnico sulle cause del sinistro e sullo svolgimento delle operazioni,
i coordinatori delle emergenze:
- coordinano le proprie squadre d’emergenza e si adoperano per le operazioni di salvataggio del personale (spegnimento incendi e/o pronto soccorso) e per la messa in sicurezza degli impianti.
Il CPE è l’unico autorizzato ad ordinare l’evacuazione.
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COORDINATORE DELLE EMERGENZE (CE)
Tale persona, individuata per le sue competenze, è dotata di autorità, di capacità e conoscenze adeguate per sovrintendere e coordinare tutte le azioni da intraprendere durante un’emergenza. Gestisce la Squadra di Emergenza per il suo ambito operativo.
Sono riportati in tabella i nominativi dei referenti interni delle società presenti nella struttura con contratto di locazione a tacito rinnovo.
COORDINATORE DELLE EMERGENZE - REFERENTE INTERNO (CE)
CONFINDUSTRIA MANTOVA MARIO GAGLIANI gagliani@assind.mn.it
ASSOSERVIZI MANTOVA S.R.L. GIOVANNI BONFANTI bonfanti@assind.mn.it
MANTOVA EXPORT DAVIDE ARCADIO arcadio@export.mn.it
ROTARY CLUB MANTOVA ROSSI ROBERTO segreteria@rotarymantova.it
SQUADRA DI EMERGENZA (SE)
Il compito della squadra d’emergenza è di PREVENIRE il verificarsi di un incidente applicando le disposizioni per evitarlo e, nel caso si manifesti, di INTERVENIRE con i mezzi appropriati messi a disposizione. I compiti della squadra di emergenza sono di prevenzione e di intervento: - prevenzione: significa aver applicato ed applicare tutte le disposizioni utili per evitare che si verifichino le condizioni necessarie per l’accadimento dell’incidente. Pertanto ogni componente della squadra dovrà:
- essere tenuto costantemente informato sui rischi generali e particolari presenti nell’attività;
- conoscere i mezzi antincendio, i presidi di primo soccorso e la loro collocazione; - mantenere in efficienza i presidi antincendio e di primo soccorso; - essere addestrato per il servizio che deve svolgere.
- intervenire: significa sopprimere immediatamente la causa dell’anomalia scoperta attraverso un’azione diretta o dando l’allarme alla persona responsabile dell’emergenza. Ogni società o ente presente all’interno della struttura deve avere una propria squadra d’emergenza che possa intervenire nell’immediato all’interno dei propri locali e/o collaborare in caso l’emergenza coinvolga aree più estese.
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ADDETTO AL PRIMO SOCCORSO (APS) Ricevuta la segnalazione d’allarme, l’addetto al primo soccorso dovrà:
1. approntare il materiale d’intervento occorrente ed intervenire secondo quanto acquisito durante il corso di formazione,
2. tenersi a disposizione del coordinatore delle emergenze, 3. stabilire un contatto di comunicazione diretta con il Pronto Soccorso Pubblico (NUE –
Numero Unico Emergenze: 112), se questo è possibile, altrimenti tramite il presidio ingressi,
4. mantenere tale contatto fornendo indicazioni ed operando secondo i consigli pervenuti e le proprie possibilità o conoscenze.
ADDETTI AL PRIMO SOCCORSO (APS)
CONFINDUSTRIA MANTOVA MARIA LUCIA DEMURO demuro@assind.mn.it
ASSOSERVIZI MANTOVA S.R.L. SONIA SIENA siena@assind.mn.it
MANTOVA EXPORT ELEONORA MARI mari@export.mn.it
ROTARY CLUB MANTOVA ROSSI ROBERTO segreteria@rotarymantova.it
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ADDETTO ANTINCENDIO (ADA)
Ricevuta la segnalazione d’allarme l’addetto della squadra delle emergenze antincendio dovrà: 1. mettersi a disposizione del coordinatore delle emergenze e seguirne le indicazioni,
2. recarsi sul luogo dell’incidente con i mezzi antincendio e l’equipaggiamento di emergenza e procedere all’eventuale estinzione dell’incendio.
Per l’utilizzo di estintori procedere secondo le modalità seguenti:
- seguire le istruzioni riportate sull’estintore per l’apertura dello stesso,
- operare alla giusta distanza dal fuoco per creare un effetto dinamico che tagli l’afflusso di ossigeno (a distanza maggiore l’estintore è inefficace),
- dirigere il getto dell’estintore alla base delle fiamme contro il materiale in combustione.
In caso di incendi estesi intervenire simultaneamente con più estintori secondo le modalità seguenti:
- creare uno scudo termico con una prima erogazione di estinguente per formare una zona “sicura” in modo da poter avanzare in profondità e aggredire da vicino il fuoco,
- circondare su 3 lati l’incendio disponendosi in modo da formare, rispetto al fuoco, un angolo di massimo 90° ed erogare contemporaneamente l’estinguente.
Per l’utilizzo degli idranti procedere secondo le modalità seguenti:
- estrarre dal contenitore la manichetta avvolta,
- tenendo il capo esterno lanciare la manichetta avvolta a terra in modo da srotolarla. Non tirare la manichetta ancora avvolta per non creare arrotolamenti che impediranno l’uscita dell’acqua,
- collegare la manichetta alla valvola dell’acqua e alla lancia,
- aprire la valvola,
- indirizzare il getto contro il materiale in combustione e contro i materiali combustibili nelle vicinanze per impedire l’allargamento dell’incendio, nonché contro pareti e strutture portanti per impedire che il calore danneggi le strutture,
- al termine staccare la manichetta e svuotarla completamente dall’acqua, farla asciugare e riavvolgerla come prima.
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Gli addetti della squadra di primo intervento sono addestrati all’uso dei mezzi di estinzione in modo che singolarmente sappiano affrontare i principi di incendio e tutti insieme l’emergenza di un vasto incendio.
ADDETTI ANTINCENDIO (ADA)
CONFINDUSTRIA MANTOVA MATTIA BIROLI biroli@assind.mn.it
CONFINDUSTRIA MANTOVA MARIO GAGLIANI gagliani@assind.mn.it
ASSOSERVIZI MANTOVA S.R.L. MARCO BARALDI baraldi@assind.mn.it
ASSOSERVIZI MANTOVA S.R.L. GIOVANNI BONFANTI bonfanti@assind.mn.it
MANTOVA EXPORT DAVIDE ARCADIO arcadio@export.mn.it
ROTARY CLUB MANTOVA ROSSI ROBERTO segreteria@rotarymantova.it
I contenuti minimi dei corsi di formazione per addetti alla prevenzione incendi e lotta antincendio sono correlati alla tipologia delle attività ed al livello di rischio di incendio delle stesse, nonché agli specifici compiti affidati ai lavoratori. Tutti i lavoratori sono in possesso di attestato formazione: rischio medio
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ADDETTO CONTROLLO CASSETTA PRONTO SOCCORSO
Secondo quanto disposto nel D.M. 388 del 15/07/2003 e nel D.Lgs. 81/08 art. 45, il datore di lavoro, in collaborazione con il medico competente, sulla base dei rischi specifici presenti mette a disposizione le attrezzature minime di equipaggiamento ed i dispositivi di protezione individuale per gli addetti al primo intervento interno. Pertanto le persone di seguito riportate sono incaricate al controllo della dotazione di primo soccorso:
ADDETTI CONTROLLO CASSETTA PRONTO SOCCORSO
CONFINDUSTRIA MANTOVA MARIA LUCIA DEMURO demuro@assind.mn.it
ASSOSERVIZI MANTOVA S.R.L. SONIA SIENA siena@assind.mn.it
MANTOVA EXPORT ELEONORA MARI mari@export.mn.it
ROTARY CLUB MANTOVA ROSSI ROBERTO segreteria@rotarymantova.it
Note
- Ogni singola ragione sociale è responsabile per la sicurezza dei propri lavoratori e dei visitatori esterni nelle situazioni di emergenza.
- Le aziende/associazioni presenti all’interno della struttura di Immobilindustria s.p.a. devono essere ottemperanti alle disposizioni di legge in materia di tutela della salute e sicurezza dei lavoratori come da D.Lgs. 81/2008 e gestione delle emergenze come indicato dal DM 10/03/1998.
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PRESIDIO INGRESSI (PRI)
Per accedere alla struttura di Immobilindustria s.p.a. sono disponibili tre ingressi presidiati da
telecamere mobili governabili dal presidio ingressi. Sono attive due telecamere DOM (mobili) –
manovrabili dalla consolle del presidio ingressi - per presidiare il parcheggio ed il giardino
nonché il garage. Le telecamere, oltre ad essere mobili, sono dotate di zoom. Chi vuole entrare
deve suonare il campanello e farsi riconoscere. La struttura è dotata di campanelli situati vicino
al cancello ed al portone. Il campanello del portone è dotato di videocitofono, mentre il
portone essendo a vetri permette il riconoscimento diretto.
In caso la persona sia stata fornita di telecomando e chiavi significa che è utente conosciuto e,
quindi, è già stato registrato. Il presidio ingressi è dotato di un CRM per segnare gli ingressi.
Rileva pertanto l’importanza del presidio nella conoscenza di quante persone sono presenti
all’interno della struttura (Allegato H: procedure di registrazione ingressi/uscite del Presidio
ingressi).
Inoltre il presidio ingressi può fermare preventivamente persone sospette dall’ingresso del
portone, in quanto lo stesso è dotato di doppia porta a vetri le cui aperture sono azionabili
dall’interno del presidio ingressi.
Il presidio è garantito da personale di Confindustria negli orari di ufficio.
Nel presidio ingressi è depositata la seguente documentazione:
- planimetrie architettoniche dell’edificio
- Piano delle emergenze coordinato
Il personale del presidio ingressi (Allegato E: procedure di intervento del Presidio ingressi):
- riceve indicazioni dal CPE e le esegue (es. chiamate ai soccorsi)
- effettua solamente comunicazioni tecniche su indicazione del CPE
- NON rilascia comunicazioni all’esterno, ai media, a chiunque telefoni (risponde secondo
quanto stabilito dalle istruzioni operative)
- infine, abbandona il luogo di lavoro e si coordina con il CPE per raggiungere il punto di
raccolta.
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PRESIDIO INGRESSI (PRI)
CONFINDUSTRIA MANTOVA
PATRIZIA VARANI varani@assind.mn.it
GIUSEPPE ROSSI rossi_g@assind.mn.it
CRISTINA CERINI cerini@assind.mn.it
MARIA LUCIA DEMURO demuro@assind.mn.it
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STRUTTURA DEL PIANO
• Il presente piano è strutturato in due sezioni:
• SEZ. A - Organizzazione generale - Scenari di rischio - Documentazione
• SEZ. B - Procedure (piani di intervento), divise per scenario:
Scenario A: INCENDIO 1 – Scenario: emergenza incendio
2 - Procedura d'allertamento ed evacuazione
3 – Regolamento interno di prevenzione incendi
4 - Compiti squadra antincendio aziendale
5 – Piano di intervento per incendio - Compiti del personale
6 – Piano di intervento per incendio - Compiti della vigilanza
Scenario B: TERREMOTO
Scenario C: NUBE TOSSICA DI ORIGINE ESTERNA
Scenario D: GUASTO ELETTRICO Scenario E: ALLAGAMENTO INTERNO Scenario F: INFORTUNIO O MALORE Scenario G: MINACCIA TERRORISTICA/ORDIGNO ESPLOSIVO
• ALLEGATI
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SEZIONE - A - Organizzazione generale
ANALISI DEGLI SCENARI DI RISCHIO AZIENDALE
TIPOLOGIA D'INCIDENTE E CONSEGUENZE
Il Piano viene redatto al termine di un’approfondita indagine nella quale, in relazione alla
configurazione dei luoghi (percorsi, scale, vie d’esodo, ecc.), al numero delle persone presenti,
alla composizione delle “squadre di emergenza”, vengono evidenziate le procedure operative
da attuare in caso di un evento di origine interna o esterna all’edificio, pericoloso per la salute
e la sicurezza dei lavoratori.
L'analisi della situazione ha, in particolare, lo scopo di determinare quali siano gli incidenti
possibili in azienda (questa fase viene tecnicamente detta “analisi degli scenari”), facendo
riferimento esclusivamente a quelli credibili.
Ciò significa considerare solo quegli incidenti la cui possibilità d'evento (o indice di probabilità -
I. P.) o la cui dimensione degli effetti conseguenti (o indice di danno - I. D.) sia così elevata da
fare supporre come probabile ed analizzabile il loro evento. Questi sono detti "incidenti
credibili” e sono quelli che diventano gli "incidenti di riferimento" nella redazione del piano
d'emergenza. Ovviamente per la stessa realtà se ne possono verificarere più di uno.
Nel caso specifico dell’ufficio, i rischi maggiori e più realisticamente probabili dai quali è
necessario proteggersi sono:
- Incendio, amplificato dalla presenza di materiali combustibili (carta, cancelleria ecc…)
- Terremoto
- Nube tossica di provenienza esterna (aziende a grandi rischi nel Comune, ferrovia)
- Guasto elettrico
- Allagamento interno
- Infortunio/malore
- Minaccia di presenza di un ordigno esplosivo/minaccia terroristica
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Gli scenari ritenuti trascurabili sono:
- fulmine, in quanto la struttura risulta autoprotetta
- tornado, in quanto non ci sono memorie di eventi del genere
- sversamento di sostanze pericolose, in quanto non vengono utilizzati/conservati
quantitativi significativi di sostanze pericolose
- alluvione, in quanto non sono presenti nelle vicinanze corsi d’acqua con alto rischio
esondazione
- rapina, in quanto l’attività non prevede la presenza di quantitativi significativi di denaro,
riscossione di pagamenti, presenza di pubblico
- frana, in quanto l’azienda si trova in zona pianeggiante
Si è scelto pertanto di analizzare i seguenti scenari più credibili:
Scenario A: INCENDIO
Scenario B: TERREMOTO
Scenario C: NUBE TOSSICA
Scenario D: GUASTO ELETTRICO
Scenario E: ALLAGAMENTO INTERNO
Scenario F: INFORTUNIO/MALORE
Scenario G: MINACCIA TERRORISTICA/ORDIGNO ESPLOSIVO
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SCELTA E DEFINIZIONE DEI LUOGHI DI RITROVO Qualora si verifichi la necessità di evacuare l’edificio, al fine di verificare l’avvenuta
evacuazione di tutti i lavoratori presenti, è stato definito un punto di raccolta in luogo sicuro,
lontano da potenziali sorgenti di rischio e che permetta ai mezzi di soccorso di agire
indisturbati, identificato presso l’angolo del piazzale adibito a parcheggio posto nel cortile
interno.
In caso di affollamento nel punto di raccolta o di esigenza di allontanarsi completamente dalla
struttura e pertanto di uscire dal perimetro delle aree di Immobilindustria, dal punto di raccolta
è anche possibile accedere direttamente alla strada immettendosi, tramite cancellino, sul
marciapiede di viale Pitentino. La gestione della chiave di apertura del suddetto cancellino è
affidata al CPE.
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DOCUMENTAZIONE Di seguito si riporta l'elenco della documentazione e degli adempimenti necessari per la gestione di situazioni di emergenza. Informazioni generali sul sito Pianta generale con Lay-out uffici e locali tecnici
Planimetria
Identificazione degli incidenti di riferimento Valutazione degli eventi prevedibili Individuazione dei rischi specifici Identificazione dell’area interessata
Questo documento Questo documento Planimetria
Presidi antincendio Impianti fissi e mobili
Planimetria
Gestione dell’emergenza Organizzazione Squadra aziendale antincendio e di primo soccorso, composizione e compiti Equipaggiamento e mezzi antincendio Procedure di allertamento Emergenza esterna
Questo documento Questo documento Questo documento Piani di intervento Piano comunale
Elementi costitutivi del piano di emergenza Planimetria generale con identificazione di ingressi, uscite, vie di esodo, presidi antincendio e di primo soccorso Piani di intervento, metodi di comportamento e compiti del personale Procedure di attivazione del piano Raccolta delle comunicazioni e informazioni Numeri telefonici
Planimetria Schede piani di intervento
Addestramento ed esercitazioni Conoscenza dei pericoli Familiarità con procedure e segnalazioni di emergenza Conoscenza dei sistemi di allarme Utilizzo di attrezzature antincendio Uso di mezzi individuali di protezione Simulazioni e prove di emergenza Addestramento del personale dipendente Verifiche periodiche di funzionamento dei sistemi di allarme e antincendio
Formazione Formazione Formazione Formazione Formazione Formazione Formazione Verbale ditte esterne
Il Piano viene custodito presso i luoghi di lavoro di tutti i Datori di Lavoro a cui si riferisce e tenuto a disposizione presso il presidio ingressi per la consultazione dei lavoratori, degli Organi
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di vigilanza, di eventuali Aziende, Enti e Ditte esterne (art. 26 del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.) che operano a vario titolo all’interno dell’edificio, a cui questo documento fa riferimento. Le procedure di emergenza descritte nel suddetto documento verranno illustrate ai dipendenti periodicamente e, preferibilmente, in occasione delle esercitazioni periodiche previste dalla norma (esercitazioni antincendio). Il documento dovrà essere aggiornato a seguito di variazioni dei fattori assunti per la redazione dello stesso, quali configurazione degli ambienti, integrazione e/o variazione dei soggetti deputati alla gestione delle emergenze, ecc. Successivamente alle modifiche e/o aggiornamenti del suddetto documento, dovrà essere organizzata una riunione in cui illustrare ai dipendenti le procedure di emergenza ed effettuare la prova d’esodo. In caso di chiamata, copia di questo documento dovrà essere fornito al personale delle squadre di soccorso dei VIGILI DEL FUOCO. DATI IDENTIFICATIVI ED UBICAZIONE Denominazione della sede: Associazione degli Industriali di Mantova Indirizzo: Via Portazzolo, 9 – 46100 Mantova
Telefono: tel.: 0376 - 2371
E-mail: info@assind.mn.it
Attività lavorative: 7
Lavoratori presenti: Totale lavoratori: circa 40 unità
Classificazione ai fini del Primo Soccorso: Gruppo B
Classificazione ai fini antincendio: Rischio medio
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COMPETENZE
Sulla base dell'analisi di seguito eseguita, si definiscono nella tabella seguente i livelli di competenza, al fine di stabilire in modo univoco i ruoli e gli interventi da attuarsi:
Personale Competenze
Datore di Lavoro (DL)
Ha l’obbligo di adottare le misure per il controllo delle situazioni di rischio in caso di emergenza e dare istruzioni affinché i lavoratori, in caso di pericolo grave, immediato ed inevitabile abbandonino il posto di lavoro e la zona pericolosa (art 18 comma 1 lettera h). È suo compito assicurare, per ogni turno di lavoro, la squadra incaricata della gestione dell'emergenza, assicurando sempre la presenza delle figure previste dal presente piano. Assicura la manutenzione periodica delle attrezzature di emergenza (anche attraverso un dirigente)
Responsabili del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP) delle attività lavorative presenti nella struttura
E' loro compito coordinarsi al fine di controllare periodicamente ed eventualmente aggiornare il presente piano, nonché organizzarne la periodica divulgazione al personale. In occasione di una emergenza viene successivamente informato al fine verificare le eventuali carenze nelle procedure di emergenza aziendali.
Coordinatore principale delle emergenze (CPE)
In caso di emergenza grave ed evacuazione, assume il coordinamento operativo dell'emergenza coordinandosi con i coordinatori delle emergenze – referenti interni. Conosce il lay-out dell’edificio, entrate/uscite/percorsi, vie di esodo, le tecniche di intervento, di uso e manutenzione dei mezzi antincendio.
Coordinatore della squadra antincendio e di primo intervento (CE)
Assume il coordinamento operativo dell'emergenza, attiva la squadra di emergenza al fine di gestire l'evoluzione dell'emergenza in corso e di coordinare gli interventi. Vigila sul rispetto delle norme di prevenzione incendi. Conosce il lay-out dell’edificio, entrate/uscite/percorsi, vie di esodo, le tecniche di intervento, di uso e manutenzione dei mezzi antincendio.
Squadra antincendio e di primo intervento (ADA e APS)
Conosce le disposizioni e le procedure di emergenza, è istruita sull'uso dei mezzi antincendio, è addestrata alle manovre di spegnimento e soccorso, vigila sul rispetto delle norme di prevenzione incendi. Ad evacuazione iniziata, aiuta eventuali disabili ad uscire dalle zone pericolose - controlla la eventuale presenza di personale che non abbia ricevuto l'ordine di sgombero.
I componenti della squadra di emergenza, in condizioni normali, svolgono i compiti ordinari
inerenti l'attività di ufficio. Essi vengono inoltre periodicamente addestrati agli interventi
antincendio di loro competenza (tramite la prova di evacuazione).
In condizioni di emergenza assolvono i compiti previsti dal presente Piano di emergenza.
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Nei periodi di inattività (notturno, festivi) la struttura non è vigilata. In caso di allarme
antincendio viene attivata una telefonata al CPE, Sig. Giovanni Bonfanti, e alle Forze
dell’Ordine.
Il presente documento deve essere illustrato a tutti i dipendenti ed un estratto affisso nei
luoghi di riunione e/o transito in posizione visibile.
PERSONALE ADDETTO ALLA GESTIONE DELL’ EMERGENZA Gli addetti all'emergenza incendio e evacuazione sono i sigg.:
SQUADRA EMERGENZA
COMPITO NOMINATIVO TELEFONO (INTERNO)
Coordinatore principale delle emergenze
Bonfanti Giovanni (Assoservizi) Baraldi Marco (Assoservizi)
2 3 2 2 3 9
Addetto antincendio- uso estintori
Baraldi Marco (Assoservizi) 2 3 9
Arcadio Davide (Mantova Export) 2 3 5
Rossi Roberto (Rotary International) - - -
Addetto primo soccorso
Demuro Maria Lucia (Confindustria) 2 2 5
Siena Sonia (Assoservizi) 2 4 4
Mari Eleonora (Mantova Export) 2 3 5
Rossi Roberto (Rotary International) - - -
Addetto sgancio luce Bonfanti Giovanni (Assoservizi) 2 3 2
Chiamata soccorsi esterni PRI- P. Varani / G. Rossi
2 0 1 8 9 (da Mantova Export)
Sblocco cancelli M.Baraldi / G.Bonfanti / G.Rossi
Controllo registro presenze
Bonfanti Giovanni (Assoservizi) Baraldi Marco (Assoservizi)
2 3 2 2 3 9
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Evacuazione disabili/visitatori
Angela Bianchini (Assoservizi) 2 0 2
Daniela Ferrari (Confindustria) 2 1 1
Fabio Binaschi (Confindustria) 2 2 1
Maurizio Easti (Assoservizi) 2 4 3
Lavoratori con compiti specifici, quali:
gli Addetti all’evacuazione disabili/visitatori: ricevono una formazione specifica al fine di
conoscere pienamente come svolgere il proprio ruolo in caso di emergenza.
Tutto il personale partecipa alle simulazioni di emergenza. Le esercitazioni rappresentano il
momento di verifica essenziale per testare il Piano di Emergenza Coordinato e per verificare se
tutti i lavoratori hanno imparato i comportamenti essenziali da tenere in caso di emergenza.
Pertanto, tale simulazione prevede lo studio delle azioni e dei comportamenti attesi ed il
coinvolgimento di tutto il personale presente.
PERSONALE DELLE DITTE ESTERNE
Il Personale delle Ditte Appaltatrici operanti all’interno dell’edificio ricevono le informazioni
relative al comportamento da tenere in caso di emergenza, contenute all’interno del presente
Piano di Emergenza Coordinato, congiuntamente al DUVRI.
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UTENTI E VISITATORI
Gli utenti ed i visitatori ricevono informazioni sulle misure da adottare in caso di emergenza
attraverso le planimetrie di esodo che riportano l’indicazione della posizione dei presidi
antincendio e delle vie di fuga.
MEZZI E MATERIALI A DISPOSIZIONE
I mezzi di intervento a disposizione del personale sono evidenziati nella planimetria
antincendio.
Nella seconda parte del documento sono riportate le schede con i piani d'intervento
individuanti i compiti del personale nominato.
Non è superfluo ripetere che tutto il personale deve seguire le indicazioni fornite dalla squadra
di emergenza.
PIANIFICAZIONE E GESTIONE DELLE PROVE DI ESODO
Le esercitazioni rappresentano il momento più importante per la verifica del presente Piano.
Per tale motivo è indispensabile prevedere periodicamente lo svolgimento di esercitazioni che
impegnino in tutto o in parte la struttura cui il piano è riferito.
È altresì opportuno evidenziare che una buona gestione delle emergenze può essere garantita
se si dispone di una Squadra delle Emergenze costituita da un numero adeguato di persone,
molto motivate, e ben preparate e se tutto il personale è preparato di fronte ad un evento
emergenziale. Ciò può essere ottenuto con una particolare attenzione alla fase di informazione
e formazione del personale e della Squadra delle Emergenze, nonché attraverso una idonea e
rigorosa pianificazione delle esercitazioni che prevedono anche prove di evacuazione. Solo un
adeguato numero di esercitazioni e momenti di verifica potranno garantire, infatti, che il
presente Piano costituisca un modus operandi accettato e condiviso da tutti, conseguendo
l’obiettivo di un accettabile livello di rischio residuo.
Il numero delle esercitazioni periodiche è funzione:
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- dell’articolazione e dell’estensione dell’edificio;
- delle criticità emerse nella fase di valutazione dei rischi;
- del numero di dipendenti;
- del numero di visitatori;
- del carico di incendio.
Inoltre, momenti di verifica straordinari dovranno essere previsti in caso di significative
variazioni della gestione dell’emergenza in rapporto a cambiamenti strutturali ed impiantistici.
Infine, esercitazioni straordinarie devono, altresì, essere previste ogni qualvolta particolari
circostanze possano determinare il profilarsi di situazioni di rischio eccezionali (innalzamento
della soglia di allarme per attentati terroristici, eventi di particolare rilevanza, ecc.)
Le esercitazioni dovranno riguardare il personale, le SE e dovranno coinvolgere anche gli
utenti, i visitatori e le ditte appaltatrici eventualmente presenti.
Ogni prova di esodo dovrà essere completata con il “Rapporto di verifica prova pratica di
evacuazione e di gestione dell’emergenza”.
Infine, poiché la prova generale di evacuazione serve, inoltre, a mettere in evidenza eventuali
esigenze di miglioramento, al termine della prova è fondamentale che i Lavoratori segnalino
eventuali difficoltà incontrate, quali ad esempio:
− segnale di allarme troppo debole;
− ostacoli lungo le vie di fuga;
− carenze formative;
o suggerimenti utili a migliorare l’evacuazione in sicurezza dell’edificio.
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SEZIONE – B - piani di intervento
In questa seconda parte del documento sono riportate le schede con i piani d'intervento
individuanti i compiti del personale nominato.
Le procedure operative costituiscono il fulcro del Piano di emergenza, essendo l'insieme delle
azioni che ciascuno, per quanto di competenza, è tenuto a seguire in caso di allarme.
Quanto descritto nella presente sezione dovrà essere illustrato ai lavoratori nell’ambito
dell’attività di informazione e formazione prevista dagli artt. 36-37 del D.Lgs. 81/2008 e
successive modifiche, almeno una volta all’anno e preferibilmente in occasione delle
esercitazioni periodiche previste dalla norma.
I principi generali su cui si basano le procedure operative di seguito descritte sono i seguenti:
- raggiungere un buon grado di dettaglio nella definizione degli interventi, non trascurando che
il comportamento umano è uno strumento flessibile rispetto alla possibilità che gli eventi non
seguano esattamente l’evoluzione prevista;
- nell’ottica illustrata nel punto precedente, quindi, si può affermare che la capacità di
affrontare le emergenze del personale aziendale, essendo una miscela di nozioni apprese a
corsi specifici, eventuali esperienze personali e conoscenza degli impianti, può
ragionevolmente abbassare il livello di pericolosità delle emergenze, riducendone i tempi di
risoluzione o variando, per il meglio, lo schema di intervento.
Infine, nell’intento di raggiungere un buon grado di efficienza e considerato che l’emergenza in
quanto tale induce situazioni di affanno e minore lucidità, è comunque opportuno impartire un
numero non troppo elevato di istruzioni chiare e semplici, evitando dettagli trascurabili e
difficili da ricordare.
Si fa presente che, al fine di ottemperare agli obblighi del D.Lgs. 81/08 e s.m.i., il coordinatore
delle emergenze dovrà aver cura di assegnare solamente agli addetti che hanno ricevuto una
specifica e adeguata formazione, attività in luoghi a rischio specifico (es. spegnimento di un
principio d’incendio, ecc). In ogni caso, al fine di ottimizzare le risorse a disposizione per la
gestione dell’emergenza e di garantire un’evacuazione rapida e sicura dei visitatori e dei
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lavoratori, il coordinatore delle emergenze si può avvalere anche di personale non formato
specificatamente per l’emergenza, per attività non relative ai luoghi a rischio specifico (es.
controllo degli accessi, blocco degli ascensori, verifica dei locali limitatamente alle zone NON
interessate dall’evento emergenziale, ecc).
Si esaminano, di seguito, le differenti tipologie di accadimento.
Le indicazioni, riferite ai vari scenari incidentali, rappresentano un insieme di comportamenti
che, sulla base dell’esperienza, è opportuno che i lavoratori conoscano. Le indicazioni sono
puramente generali e devono essere sempre attuate dopo una valutazione della reale
situazione e sulla base della formazione e addestramento eventualmente ricevuti.
SCENARIO A - EMERGENZA INCENDIO
1 - Procedura d'allertamento ed evacuazione
2 – Regolamento interno di prevenzione incendi
3 - Compiti squadra antincendio aziendale
4 – Piano di intervento per incendio - Compiti del personale
Una situazione di emergenza che può potenzialmente verificarsi all'interno degli uffici è quella
della propagazione di un incendio, generatosi per cause inopinate (corto circuito,
surriscaldamenti, ecc.) da un qualunque punto del fabbricato.
Per tale situazione sono da prendere in considerazione i seguenti aspetti fondamentali:
- nell'insediamento un incendio anche di piccolissime dimensioni deve essere
immediatamente affrontato e circoscritto al luogo d'origine, onde evitare l'innesco di
ulteriori focolai;
- la squadra antincendio e di primo intervento deve poter essere allertata al più presto,
così come deve poter essere immediatamente avvisata la Direzione;
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- Il comando dei Vigili del Fuoco può intervenire (vista la vicinanza) in tempi molto brevi
(max 10 minuti per l'arrivo dal momento della chiamata). Pertanto la squadra
antincendio ha il primario compito di gestire i primi minuti dalla scoperta dell'incidente.
1) PROCEDURA DI ALLERTAMENTO ED EVACUAZIONE (generale)
CHIUNQUE VENGA A CONOSCENZA DELLA PRESENZA DI UN INCENDIO DEVE:
NEL CENTRO UFFICI:
01) avvertire immediatamente il coordinatore delle emergenze che assume la direzione delle
operazioni di spegnimento avvisando tutta la squadra antincendio,
02) avvisare chiunque stia lavorando nei pressi del principio d'incendio in modo che questi si
allontani velocemente dalla zona pericolosa,
03) avvisare il presidio ingressi;
NEL CENTRO FORMAZIONE:
01) allo scatto di un rilevatore di fumo il presidio ingressi chiama subito telefonicamente il
coordinatore principale delle emergenze che, così allertato, si ritrova al presidio ingressi ed
assume la direzione della gestione dell’emergenza coordinando le opportune modalità
d’intervento.
PROCEDURE GENERALI DA SEGUIRE:
01) Il personale della squadra antincendio compie un’ispezione sul luogo interessato
dall’emergenza, verifica la situazione, se possibile interviene immediatamente cercando di
spegnere l’incendio con i mezzi in dotazione.
02) Se l’intervento ha successo non viene sganciata l’alimentazione alla rete elettrica.
03) Se l’emergenza è grave e l’incendio non viene domato con i mezzi a disposizione il
coordinatore delle emergenze avvisa direttamente il CPE oppure il presidio ingressi. Il CPE fa
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scattare il segnale di allarme che viene dato a voce ed ordina di evacuare tutti i locali; informa
la Direzione; ordina al presidio ingressi di chiamare i soccorsi esterni (Vigili del Fuoco e/o
Pronto Soccorso) (Allegato A, Allegato B) e di recuperare gli elenchi delle presenze del
personale nel sito.
04) Il personale “generico”, non addetto all’emergenza, lascia gli edifici e si raduna al “punto di
raccolta”. E’ vietato l’uso dell’ascensore in caso di emergenza.
E’ vietato spostare automobili o allontanarsi dal punto di raccolta se non su intervento o
richiesta dei VVF. Uscire in strada può creare pericolo per la propria incolumità e creare un
ostacolo all’arrivo dei mezzi di soccorso.
05) Il personale addetto alla squadra di primo soccorso rimane nel frattempo disponibile
presso il presidio ingressi o al punto di raccolta (se l’evacuazione è totale) ed attende la
chiamata del coordinatore principale delle emergenze per recarsi sul luogo dell’intervento.
06) Il coordinatore principale delle emergenze provvede allo sgancio generale dell’energia
elettrica tramite pulsante esterno.
07) Al punto di raccolta il CPE provvede alla verifica dell’avvenuta evacuazione controllando
l’elenco dei presenti.
Nel caso di ospiti, questi devono essere accompagnati dal personale che li ha ricevuti (Allegato
C: comportamento del pubblico in caso di emergenza).
Nel caso di corsi di formazione o convegni, il tutor ha il compito di organizzare l’evacuazione
della propria sala o, nel caso di sua assenza durante lo svolgimento dell’evento, deve istruire il
docente/relatore e i partecipanti sul comportamento da seguire.
08) In caso di chiamata dei Vigili del Fuoco il CPE si mette a disposizione degli stessi fornendo
precise indicazioni:
- sulla localizzazione dell’area interessata;
- sulla natura dei materiali e/o degli impianti coinvolti;
- sull’eventuale coinvolgimento di persone.
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09) Agli stessi Vigili del Fuoco deve essere messa a disposizione una planimetria aggiornata
riportante la dislocazione degli impianti antincendio.
10) Un addetto incaricato si occupa dell’apertura del cancello carrabile per l’accesso dei
soccorsi. Se non è possibile aprirlo elettricamente, deve provvedere manualmente tramite lo
sblocco della frizione con l’apposita chiave in dotazione.
2) REGOLAMENTO INTERNO DI PREVENZIONE INCENDI (generale)
SONO ADOTTATE LE SEGUENTI PROCEDURE DI PREVENZIONE INCENDI
IMPIANTI ANTINCENDIO - ESTINTORI ED IDRANTI
L’edificio è fornito di estintori portatili distribuiti all'interno dei locali.
Gli estintori sono semestralmente controllati, manutenuti e ricaricati da personale qualificato
esterno.
Eventuali avarie ai predetti mezzi di estinzione, da chiunque riscontrate, vanno
tempestivamente segnalate al CPE, il quale attiverà il servizio manutenzione.
REGOLAMENTAZIONE FUMATORI
In tutte le aree interne ai fabbricati è vietato fumare.
NOMINATO RESPONSABILE FUMO
CONFINDUSTRIA MANTOVA Mattia Biroli bonfante@assind.mn.it
ASSOSERVIZI MANTOVA S.R.L. Marco Bonfante bonfante@assind.mn.it
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ALLARME
I locali del centro formazione sono dotati di impianto di rilevazione fumi ed allarme con sirene
ad azionamento automatico e manuale in caso di incendio.
Nel centro uffici l’allarme viene dato a voce tramite il segnale convenzionale “FUORI TUTTI”.
DISABILI
Come previsto dalle linee guida nella circolare 4 del 01/03/2002, è stata verificata la presenza
di disabili: attualmente non ne sono presenti in organico. Nel caso in cui dovessero essere
presenti ospiti disabili, in caso di emergenza questi saranno accompagnati al punto di raccolta
dal personale adibito a squadra di emergenza. I disabili motori sono ricevuti esclusivamente al
piano terra.
3) PIANO DI INTERVENTO PER INCENDIO (squadra antincendio)
Tutti i componenti della squadra antincendio sono normalmente impiegati nelle ordinarie
mansioni sono cioè vigili "Ausiliari" e non Professionisti.
Su chiamata specifica da parte del loro coordinatore delle emergenze (Allegato G: procedure di
intervento della Squadra antincendio):
- sospenderanno il lavoro in atto, in condizioni di sicurezza
- si recheranno nel luogo a loro specificamente indicato
- attenderanno disposizioni dal loro CE
In caso di falso allarme, riprenderanno le ordinarie attività, dopo aver eventualmente
effettuato un rapido controllo della situazione.
In caso di conferma di emergenza, il CE deve:
- avvisare direttamente il CPE o tramite il presidio ingressi;
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- assumere il coordinamento della squadra emergenza dando indicazioni precise agli operatori
sugli interventi da effettuare,
- nel caso si renda necessaria l'evacuazione di un locale oppure dell’intero stabile procede
all’ordine di evacuazione impartito dal CPE.
- nel caso si sia resa necessaria la chiamata dei VVF, il CPE attende i Vigili del fuoco sulla via
esterna e li guida rapidamente nel posto interessato; fornisce al capo squadra dei VV.F.
ragguagli sulla situazione e la documentazione disponibile presso il presidio ingressi, costituita
da una planimetria con l’indicazione degli accessi ed i lay-out dei locali tecnici nonché dal
presente Piano.
TUTTI GLI ALTRI OPERATORI DELLA SQUADRA ANTINCENDIO
- Se è possibile accedere al luogo del sinistro, vi si recano con estintori ed iniziano l’attacco
all’incendio;
- NON UTILIZZANO idranti fino a che non sia stato assicurato il distacco della energia elettrica;
- QUALORA SIA STATA ORDINATA L’EVACUAZIONE, coadiuvano le operazioni di sfollamento,
curando in particolare l’accompagnamento di eventuali visitatori e dei dipendenti di ditte
esterne presenti negli ambienti di lavoro.
- Verificano che tutto il personale sia stato fatto evacuare, controllando tutti i locali nei quali
ciò sia possibile.
Infine controllano e verificano, in collaborazione con il CPE, tramite rapido appello, la
mancanza di personale nel luogo di ritrovo (punto di raccolta) e, riscontrate eventuali assenze,
informano i VVF del personale mancante.
ATTENZIONE:
Nel caso in cui gli operatori della squadra antincendio non siano in grado di
controllare l'incendio, ed il suo evolversi metta in pericolo la loro incolumità, si
allontaneranno rapidamente verso il più vicino luogo sicuro attendendo l'arrivo dei
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Vigili del Fuoco e prestando loro collaborazione ed assistenza SOLO SE RICHIESTA
e comunque ai loro ordini.
Qualora invece sia stata ordinata l'evacuazione generale, si porteranno
immediatamente al punto di raccolta.
4) PIANO DI INTERVENTO PER INCENDIO (personale)
Al segnale di evacuazione, i dipendenti non direttamente impegnati nella gestione
dell'incendio, osserveranno le seguenti norme di comportamento (Allegato D.1 – Allegato D.2):
- sospenderanno il lavoro mettendo i macchinari e le attrezzature in uso in quel momento
in condizioni di sicurezza e portandosi, percorrendo le vie di fuga previste, nel punto di
raccolta previsto
- non ingombreranno accessi, corridoi, vie di esodo, per consentire il libero passaggio
delle persone;
- DISPOSIZIONI PER IL PERSONALE
In presenza di fumo di cui non si conosce la provenienza, non ventilare gli ambienti
chiusi, non aprire serramenti (portoni, porte, finestre) e quant'altro possa far
affluire aria all'interno.
Queste operazioni devono essere eseguite solo dai Vigili del Fuoco.
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SCENARIO B - TERREMOTO
RISCHIO SISMICO
La classificazione sismica del territorio nazionale ha introdotto normative tecniche specifiche
per le costruzioni di edifici, ponti ed altre opere in aree geografiche caratterizzate dal
medesimo rischio sismico.
In basso è riportata la zona sismica per il territorio di Mantova come indicato nella nuova
classificazione sismica dei comuni lombardi approvata con D.G.R. 11 luglio 2014 n. 2129.
Zona sismica 3
(AGMAX 0,096652) Zona 3 In questa zona possono verificarsi forti terremoti ma rari
In caso di terremoto, i pericoli sono spesso dovuti, più che all’evento tellurico, al propagarsi del
panico tra le persone.
Per tale situazione sono da prendere in considerazione i seguenti aspetti fondamentali:
- il personale presente deve essere correttamente informato sul comportamento da
tenere in caso di terremoto;
- in caso di evacuazione, non deve essere consentito il rientro nei locali, senza accertarsi
che questi siano agibili.
1) PIANO DI INTERVENTO PER TERREMOTO (squadra emergenza)
- In caso di avvertimento di scosse telluriche da parte del personale, la squadra di
emergenza si deve allertare, ricordando al personale di seguire le indicazioni presenti in
questo piano.
- Al termine dell’evento, se necessario, per la presenza di evidenti crepe, per evitare il
panico o per il susseguirsi di uno sciame sismico, regola l’evacuazione del sito, in modo
che questo sia fatto ordinatamente verso il punto di raccolta
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- In caso di feriti, seguire le indicazioni riportate nello scenario F
- In caso di persone bloccate all’interno di locali o di danni evidenti allo stabile devono
essere allertati i Vigili del Fuoco (115) – (NUE 112)
- Impedisce il rientro nei locali fino all’autorizzazione da parte del Coordinatore principale
delle emergenze (CPE) che, se necessario, farà verificare da personale competente
l’agibilità dello stabile.
2) PIANO DI INTERVENTO PER TERREMOTO (personale)
In caso di avvertimento di scosse telluriche da parte del personale, questo deve comportarsi
come previsto nelle seguenti
DISPOSIZIONI PER IL PERSONALE
Se ti trovi all’interno dell’ edificio: � Sospendi temporaneamente l’attività � Non abbandonare i locali. Questo perché:
• rischi di procurarti ferite per le cadute date dall’inevitabile mancanza di equilibrio • le scale sono una delle parti meno resistenti e, quindi, meno sicure di un edificio • è molto probabile che la scossa termini prima che tu abbia raggiunto l’esterno
dell’edificio � Cerca riparo sotto una porta nei pressi di un muro portante, sotto una trave oppure
sotto la tua scrivania � Allontanati da finestre, vetrate, mobili o oggetti appesi che potrebbero cadere
Se ti trovi all'aperto:
� Non ripararti nelle vicinanze dell’edificio � allontanati da questo � portati al punto di raccolta, in quanto è ritenuto un luogo sicuro
Dopo la scossa di terremoto
� Rimani calmo � Assicurati dello stato di salute delle persone attorno a te e, se necessario, avverti
la squadra di emergenza � Segui le indicazioni degli addetti alle emergenze
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SCENARIO C – NUBE TOSSICA
Questo scenario è sicuramente il più difficile da identificare, in quanto è di origine incerta
(presenza di aziende ad alto rischio a circa 2 km, ferrovia a circa 300 m) e non è sempre
immediatamente percepibile.
In caso di avvertimento da parte delle autorità locali, seguire le indicazioni precise che
vengono date oppure comportarsi come segue.
Squadra di emergenza:
- dispone il confinamento all’interno dell’edificio del personale e delle altre persone
presenti
- chiude immediatamente porte e finestre, sigillando gli infissi con stracci bagnati, nastro
adesivo o quanto a disposizione
- disattiva i sistemi di condizionamento e ventilazione
Personale:
- lascia libere le linee telefoniche per eventuali comunicazioni di emergenza
- rimane in attesa di istruzioni eventualmente sintonizzando una radio sulle frequenze di
una radio locale
- respira attraverso un panno, un fazzoletto o uno straccio bagnato posto su naso e
bocca
Nel caso in cui non ci sia un avviso da parte delle autorità locali, ma si ha la sensazione della
presenza di sostanze tossiche nell’aria (odore, bruciore agli occhi, noia alla gola), avvertire il
CPE che ordinerà al presidio ingressi di chiamare i vigili del fuoco (NUE – numero unico
emergenze: 112) e comportarsi cautelativamente come nella procedura sopra riportata in
attesa del loro arrivo e/o delle loro istruzioni.
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SCENARIO D - GUASTO ELETTRICO (In caso di assenza di luce naturale) Se le luci di emergenza sono in funzione, il CPE valuta l’opportunità di un’eventuale
evacuazione nel caso il guasto persista per lungo tempo (in questo caso seguire le indicazioni
per un’evacuazione ordinata verso il punto di raccolta).
Se le luci di emergenza non si sono accese, gli addetti alle emergenze devono invitare il
personale a rimanere nella posizione in cui si trova. Nel caso in cui sia possibile recuperare
delle torce, se il guasto persiste, provvedere ad una evacuazione ordinata illuminando il
percorso. In questo caso l’evacuazione deve avvenire per zone o per postazioni.
Nel caso in cui il black-out sia locale (illuminazione stradale presente), il CPE controlla se sia
necessario ripristinare il differenziale oppure ordina al presidio ingressi di contattare un
elettricista, senza intervenire direttamente su parti elettriche.
SCENARIO E – ALLAGAMENTO INTERNO
In caso di perdita d’acqua consistente, avvertire il CPE, il CE e la squadra di emergenza.
Questa verificherà se vi sono delle cause accertabili della perdita d’acqua (rubinetti aperti,
visibile rottura di tubazioni).
Il CPE interromperà l’erogazione dell’acqua dal contatore esterno e, a titolo precauzionale,
l’erogazione di corrente a tutto l’edificio, dando l’ordine di evacuazione di tutto il personale.
Se si è in grado, eliminare la causa della perdita, altrimenti il CPE darà ordine al presidio
ingressi di avvertire i VVF, il pronto intervento dell’acquedotto o un idraulico a seconda della
grandezza dell’evento.
Al termine della perdita, prima di autorizzare il rientro del personale, il CPE verifica che l’acqua
sia drenata e i pavimenti perfettamente asciutti, che non siano stati bagnati quadri, apparecchi
elettrici, prese di corrente o scatole di derivazione (in questo caso chiamare un elettricista
prima di consentire il ripristino della corrente).
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SCENARIO F – INFORTUNIO O MALORE
In caso di emergenza salute l'infortunato viene subito messo in sicurezza.
Gli addetti al primo soccorso (PS) interno chiamano subito direttamente il Pronto Soccorso
(NUE – Numero Unico delle Emergenze: 112).
Gli addetti al primo soccorso attendono sul posto il personale di soccorso medico e lo
accompagnano dal ferito informando i soccorritori di quanto accaduto.
Per le ferite di piccola entità si può utilizzare il materiale specifico contenuto nella cassetta di
pronto soccorso, ricordando eventualmente di consultare il medico.
L’infortunato non deve essere trasportato al pronto soccorso con mezzi privati.
DOTAZIONI DELLA SQUADRA DI EMERGENZA
DOTAZIONI PER IL PRIMO SOCCORSO
Gli addetti PS hanno a disposizione le cassette di Primo Soccorso conformi alla legislazione
vigente.
Le cassette di Primo Soccorso sono posizionate all’interno degli uffici mentre per Confindustria
Mantova la cassetta è posta al 1°piano disponibile per il personale e per gli ospiti, per
Assoservizi Mantova la cassetta è nell’atrio di ingresso del centro servizi a disposizione del
personale e degli ospiti. Il loro numero è adeguato alle esigenze degli addetti. La posizione
della cassetta è segnalata tramite l’apposito cartello, posizionato in modo ben visibile,
conforme alla norma EN IS0 7010 (European Normative) Safety Sign Legislation.
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SCENARIO G – MINACCIA TERRORISTICA/ORDIGNO ESPLOSIVO
Vista l’importanza delle associazioni presenti e la possibile presenza di ospiti con cariche
politiche e dirigenziali, non è da escludere la possibilità di minacce terroristiche.
Nel caso di telefonate che segnalano la presenza di ordigni, chi riceve la telefonata deve
immediatamente avvisare il CPE e la Direzione. Quest’ultima avviserà i VVF e la polizia (o i
carabinieri) segnalando l’accaduto.
Il CPE contatta i CE che attivano le squadre di emergenza interna, senza creare il panico,
ordinando l’immediata evacuazione degli stabili ed il raduno al punto di raccolta.
Una volta arrivate le forze dell’ordine, seguire le indicazioni ricevute dagli stessi.
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ALLEGATI
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ALLEGATO 1: MODULO DI CONSEGNA DITTE ESTERNE
Nome Cognome di chi ritira _________________________________ Si chiede di fornire i seguenti dati
DITTA
COMUNE
DATORE DI LAVORO (Dlgs 81/08)
RSPP
RLS
ADDETTO PRIMO SOCCORSO
ADDETTO EMERGENZA
MEDICO COMPETENTE
Firma per ricevuta piano emergenza coordinato Immobilindustria s.p.a.
Firma____________________________
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ALLEGATO A
TELEFONATA DI EMERGENZA
PRONTO SOCCORSO - tel. 112 (NUE - Numero Unico Emergenze)
Quando si effettua una chiamata eseguire le seguenti istruzioni:
1. Sono (Nome e cognome), della ___________________.
2. Indirizzo dell’impianto, numero di telefono, ubicazione precisa della zona interessata dall’evento e modalità di raggiungimento della stessa.
Via Portazzolo, 9 Mantova – tel. 03762371.
3. Tipo di dinamica dell’incidente (si tratta di una caduta, di uno schiacciamento, di
una elettrocuzione, di una intossicazione, di una bruciatura, di un malore).
4. Numero di persone coinvolte (tutte, solo quelle di un piano, ecc.).
5. Stato delle vittime (precisare se la vittima sanguina abbondantemente, non parla più, non respira più, presenta delle bruciature, ecc.).
6. Interventi eseguiti sulla vittima (nessuno, compressione della ferita che sanguina, respirazione artificiale, massaggio cardiaco, ecc.).
7. Farsi dire il nome di chi risponde.
8. Annotare l’ora di chiamata.
9. Assicurarsi che la chiamata sia stata compresa.
10. Non riattaccare mai per primo.
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ALLEGATO B TELEFONATA DI EMERGENZA
VIGILI DEL FUOCO - tel. 112 (NUE - Numero Unico Emergenze) Quando si effettua una chiamata eseguire le seguenti istruzioni:
1. Sono (Nome e cognome), della _________________.
2. Indirizzo dell’impianto, numero di telefono, ubicazione precisa della zona interessata dall’evento e modalità di raggiungimento della stessa.
Via Portazzolo, 9 Mantova – tel. 03762371.
3. Tipo di emergenza (incendio, uscita di gas, crolli ecc.), eventuale materiale che brucia o materiale pericoloso presente.
4. Dimensioni dell’evento (principio di incendio oppure incendio esteso, ecc.).
5. Numero di persone coinvolte (tutte, solo quelle di un piano, ecc.).
6. Interventi eseguiti dalla squadra (nessuno, uso di estintori / idranti, ecc.).
7. Farsi dire il nome di chi risponde.
8. Annotare l’ora di chiamata.
9. Assicurarsi che la chiamata sia stata compresa.
10. Non riattaccare mai per primo.
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ALLEGATO C
COMPORTAMENTO DEL PUBBLICO IN CASO DI EMERGENZA
• Avviso vocale o suono della sirena segnala una situazione di emergenza.
• Ospiti, discenti o lavoratori di imprese terze presenti durante l’emergenza saranno assistiti
dal personale operativo sia appartenente alla squadra di emergenza che non, che li dirigerà
verso le uscite di emergenza ed in seguito verso il punto di raccolta esterno.
• Durante l’esodo gli addetti indicheranno di usare unicamente le uscite e le vie di fuga
previste, di non correre, di non spingere, di procedere il più possibile in ordine per evitare
incidenti durante l’esodo.
• Durante l’evacuazione non è consentito il trasporto di oggetti ingombranti che possano
ostacolare l’esodo.
• Le eventuali persone disabili presenti devono essere fatte evacuare con precedenza sulle
altre in modo che non ostacolino l’esodo generale.
• Non utilizzare le auto o i mezzi privati per non bloccare l’arrivo dei soccorsi. • Non utilizzare l’ascensore • Nessuno deve allontanarsi dal luogo sicuro senza il permesso del Responsabile
delle emergenze (CPE)
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ALLEGATO D.1 NORME DI COMPORTAMENTO PER TUTTO IL PERSONALE
IN CASO DI EMERGENZA
Chiunque individui un pericolo o un fatto anomalo è tenuto a:
� Rimanere calmo
� Avvisare immediatamente il presidio ingressi, indicando:
1. La natura dell'emergenza (incendio, infortunio, altro)
2. Il luogo
3. L'eventuale presenza di feriti
4. Avvertire le persone che possono essere coinvolte dagli sviluppi dell'evento
Nel caso venga dato il segnale di evacuazione di emergenza, tutti sono tenuti a:
� Abbandonare lo stabile senza indugi e ordinatamente
� In presenza di fumo e fiamme bagnare un fazzoletto e legarlo su bocca e naso
� Defluire rapidamente dalle uscite di emergenza per portarsi in un "luogo sicuro" (punto di
raccolta), curando di non ostacolare l'accesso e l'opera dei soccorritori
� Chi ha ospiti o clienti ha il compito di accompagnarli al punto di raccolta
� Non allontanarsi dal punto di raccolta senza autorizzazione del CPE
Divieti:
� Non allertare direttamente i soccorsi esterni (è compito del presidio ingressi)
� Non occupare le linee telefoniche
� Non cercare di recuperare oggetti personali o altro materiale
� Non ostruire gli accessi all’edificio
� Non utilizzare acqua su impianti elettrici
� Non rientrare nell’area evacuata se non autorizzati
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Procedure di tutto il personale in caso di emergenza
SENTE la segnalazione di preallarme
AVVERTE I COLLEGHI VICINI (in bagno, in
riunione ecc….) Spegne PC e si prepara
all’evacuazione
SENTE la segnalazione di allarme e di evacuazione
SENTE la segnalazione di
RIENTRATO ALLARME
ABBANDONA IMMEDIATAMENTE LA PROPRIA POSTAZIONE ACCOMPAGNANDO CON SE’ I VARI OSPITI
Seguendo i percorsi di esodo indicati
ARRIVA AL PUNTO DI RACCOLTA
ATTENDE L’APPELLO
RIPRENDE LE NORMALI
ATTIVITA’
ALLEGATO D.2
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ALLEGATO E
Procedure di intervento del presidio ingressi (PRI)
CONDIZIONE DI PREALLARME
RICEVE la segnalazione di preallarme
AVVERTE il CPE tramite segnale convenzionato (Telefonando opp. A VOCE: "EMERGENZA" ripetuto 3
volte)
CONDIZIONE DI ALLARME
RICEVE la segnalazione di allarme e di evacuazione
RICEVE il CESSATO ALLARME
-DIRAMA il segnale di evacuazione
(A VOCE:"TUTTI FUORI" ripetuto 3 volte)
- TELEFONA squadre esterne di soccorso (NUE: 112)
- STAMPA elenco presenze
ABBANDONA il posto di lavoro e raggiunge il punto di raccolta fissato nella zona parcheggio, consegnando
l’elenco delle presenze al CPE
FINE
Diramazione del rientro dello stato di
emergenza tramite segnale
convenzionato (A VOCE:"TUTTO
SISTEMATO" ripetuto 2 volte)
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Procedure di intervento del Coordinatore delle emergenze (CE)
e del Coordinatore principale delle emergenze (CPE)RICEVE la segnalazione di pre-allarme
SI RECA sul luogo per verificare l’accaduto ed avvisa il CPE
IL CE COORDINA le operazioni di estinzione
SI
NO
SI TRATTA DI INCENDIO
IL CPE COMUNICA al PRI di diramare il segnale di
EVACUAZIONE
IL CPE IMPARTISCE E SOVRINTENDE le operazioni
di evacuazione
IL CPE FORNISCE le informazioni sull’accaduto
all’arrivo dei Vigili del fuoco
Al termine SI RECA al punto di raduno e verifica l’eventuale
assenza di personale
VERIFICA che non ci siano possibilità di ripresa del fuoco
COMUNICA al presidio ingressi il cessato allarme
Si riesce a domare
l’incendio?
SI
NO
FINE
IL CE comunica il cessato allarme
VERIFICANO l’entità dell’emergenza
Il CPE decide di
chiedere l’intervento della pubblica autorità
Interviene con successo?
SI
NO
LIEVE ENTITÀ GRAVE ENTITÀ
Decidono se circoscrivere
l’incendio
ALLEGATO F
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ALLEGATO G
Procedure di intervento della Squadra Antincendio (SE)
CONDIZIONE DI PREALLARME E ALLARME
La SE riceve l’avviso di intervento e si reca sul posto al più presto
La squadra seziona l’energia elettrica e il Gas metano e INDOSSA i DPI, PRELEVA i mezzi di estinzione posti nelle immediate vicinanze e si attiene alle disposizioni del CE o
CPE (in caso sia presente solo un componente della squadra, quest’ultimo valuterà la successione e la priorità degli interventi)
Si riesce a domare
l’incendio?
Al segnale di EVACUAZIONE diramato a voce, non insiste nell’opera e COLLABORA nelle procedure di sfollamento degli occupanti attraverso i percorsi di esodo, apre le
porte delle uscite di emergenza e chiude, dopo il passaggio degli occupanti, le porte di compartimentazione
VERIFICA che non ci siano possibilità di ripresa del fuoco
SI
NO
si RECA nella zona indicata e INIZIA le operazioni di spegnimento evitando di compiere azioni al di sopra delle proprie possibilità
Si DIRIGE al punto di raccolta fissato e attende l’arrivo dei Vigili
del Fuoco
FINE
VALUTA il tipo di intervento
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ALLEGATO H
Procedure di registrazione ingressi/uscite - PRI
ENTRATA da cancello o portoncino
FERMATO ED IN CASO IMPEDITO ACCESSO ALLA STRUTTURA IN CASO DI INSISTENZA AVVISO DIRETTORE / CPE
FINE
Verifica l’identità de visu / tramite telecamere
NON CONOSCIUTO
CONOSCIUTO
REGISTRA NOMINATIVO
SU CRM -ENTRATA
ENTRATA da portone
REGISTRA NOMINATIVO
SU CRM-USCITA
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PLANIMETRIE ESPOSTE
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PUNTI IN CUI SONO ESPOSTE
LE PLANIMETRIE E LE INDICAZIONI PER IL PUBBLICO Palazzina uffici
PIANO DELLE EMERGENZE COORDINATO
Immobilindustria s.p.a. - Via Portazzolo, 9 – Mantova
Rev. Giugno 2018 - pag. 81
PIANO DELLE EMERGENZE COORDINATO
Immobilindustria s.p.a. - Via Portazzolo, 9 – Mantova
Rev. Giugno 2018 - pag. 82
Centro servizi
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Immobilindustria s.p.a. - Via Portazzolo, 9 – Mantova
Rev. Giugno 2018 - pag. 83
Documento redatto da Ing. Marco Bonfante (RSPP di ASSOSERVIZI Mantova srl e di CONFINDUSTRIA MANTOVA) in collaborazione con gli RSPP delle strutture ospiti, sentiti i pareri preventivi dei coordinatori
principali addetti all’emergenza ove nominati.
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