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COMUNE DI BARLASSINA (PROVINCIA DI MILANO)
PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO
L.R. N°. 12/2005 Doc. n°. 1 - D - DOCUMENTO DI PIANO Doc. n°. 3 - C - PIANO DELLE REGOLE RELAZIONE ADOZIONE N° DEL PUBBLICATO ALL’ALBO COMUNALE IL CONTRODEDUZIONI CONSILIARI N° DEL DELIBERA DI APPROVAZIONE N° DEL IL SINDACO IL SEGRETARIO IL PROGETTISTA
Settembre 2007
P.G.T.– Documento di Piano e Piano delle Regole – RELAZIONE – BARLASSINA – MILANO
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LEGENDA: SCHEDA INFORMATIVA pag. 7 TERRITORIO E CENNI STORICI pag. 8 INQUADRAMENTO URBANISTICO pag. 10 A – PREMESSA: RIFERIMENTI GENERALI pag. 11 INQUADRAMENTO LEGISLATIVO pag. 12 1a - L.R. N° 12/2005 – Art. 8 – DOCUMENTO DI PIANO pag. 13 FINALITA’ E CONTENUTI DEL DOCUMENTO DI PIANO pag. 13 EFFICACIA DEL DOCUMENTO DI PIANO – PRESCRIZIONI, DIRETTIVE, INDIRIZZI pag. 14 1b - L.R. N° 12/2005 – Art. 10 – PIANO DELLE REGOLE pag. 15 2 - DOCUMENTO DIRETTORE pag. 17 Premessa pag. 17 - 1- Consumo di suolo e massimo incremento di superficie urbanizzata nella Brianza Ovest pag. 17 - 2- Popolazione – Densità della Popolazione pag. 18 - 3- Densità abitativa pag. 19 - 4- Conclusioni pag. 19 OBIETTIVO pag. 20 IPOTESI DI PROGETTO pag. 21 a) Alla scala sovracomunale pag. 21 - Mobilità pag. 21 - Ambiente pag. 21 - Economia pag. 21 b) Alla scala comunale pag. 22 - Mobilità pag. 22 - Ambiente pag. 22 c) Economia pag. 23 d) Organizzazione Urbana pag. 23 e) Patrimonio storico pag. 24 f) Attrezzature di servizio pag. 24 g) Interventi di qualità pag. 25 h) Altri problemi pag. 26 Casa pag. 26 STRUMENTI pag. 27 RIFERIMENTI GENERALI pag. 27 CRITERI DI COMPENSAZIONE,PEREQUAZIONE E DI INCENTIVAZIONE pag. 29
a) Meccanismi premiali pag. 29 b) Perequazione e compensazione pag. 29 c) Convenzionamento pag. 29 PARTECIPAZIONE pag. 30
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B - QUADRO RICOGNITIVO E PROGRAMMATORIO DI RIFERIMENTO
PER LO SVILUPPO ECONOMICO E SOCIALE DEL COMUNE (ART. 8 COMMA 1 LETTERA a) – L.R. N°. 12/2005)
pag. 34 1 - Relazione di sintesi del sistema socio – economico pag. 35 A - Indagine sul sistema sociale locale pag. 39 a.1 -Dinamiche di crescita della popolazione residente in Barlassina pag. 39
Tab. a.1.1 – Crescita demografica della popolazione nel Comune di Barlassina – 1991 – 2006 pag. 39 Tab. a.1.2 – Bilancio demografico e tasso di crescita dal 1991-2006 - grafico pag. 40 Tab. a.1.3 - Dinamiche e caratteristiche della popolazione -1981-1991-2001 pag. 41
a.2 –Fenomeni di immigrazione e pendolarismo pag. 43 Tab. a.2.1 – Movimenti anagrafici della popolazione residente pag. 43 Tab. a.2.2 – Popolazione residente per anno e incremento percentuale pag. 43 Tab. a.2.3 – Fenomeni immigratori 2005 pag. 44
Le dinamiche demografiche in Brianza nel periodo 1991-2003 pag. 45 La crescita delle famiglie in Lombardia 2001-2002 pag. 46
B – Indice di struttura della popolazione e grado d’istruzione pag. 48 b.1 –Indici di struttura della popolazione pag. 48
Tab. b.1.1 – Indici di struttura della popolazione pag. 48 Tab. b.1.2 – Indici di struttura della popolazione – 2006 pag. 49 Tab. b.1.3 – Indici di struttura della popolazione – 2005 pag. 49
b.2 –Grado di istruzione della popolazione pag. 50 Tab. b.2.1 – Popolazione residente per grado di istruzione - 2001 pag. 50
C – Indagine sul sistema economico locale pag. 50 c.1 –Sistema economico pag. 51
Tab. c.1 – Addetti e unità locali 1981-1991-2001 – variazioni percentuali pag. 51 Tab. c.2 – Tasso di occupazione, disoccupazione e attività. pag. 51 Tab. c.3 – Percentuale della superficie territoriale esistente e in previsione pag. 52 Tab. c.4 – Volume realizzato tra il 1991 ed il 1997 pag. 53
Tabelle analitiche per comune e settore di attività economica pag. 53 D – Consumo del suolo pag. 54 Premessa pag. 63
Tab. d.1 – Consumo di suolo e massimo incremento di superficie urbanizzata nella Brianza Ovest pag. 63 Tab. d.2 – Consumo di suolo e densità abitativa rispetto alla superficie Urbanizzata comunale pag. 64 Tab. d.3 – Popolazione – Densità della Popolazione pag. 64 Tab. d.4 – Indice di affollamento per stanze occupate e incremento stanze 1981-1991-2001 pag. 65
Conclusioni pag. 65 E – Forme di organizzazione sociale pag. 67 e.1 –Associazioni ed Enti diversi pag. 67 F – Servizi per la popolazione pag. 68 Classificazione dei servizi pag. 68 STANDARD: AREE ED ATTREZZATURE pag. 68 Tab. 1a - Aree e attrezzature standard esistenti
- zone per insediamenti prevalentemente residenziali pag. 69 Tab. 1b - Aree ed attrezzature standard esistenti pag. 70 Tab. 2 - Attrezzature pubbliche e di interesse pubblico pag. 71 Tab. 3 - Verifica standard scolastico : S.l.p. pag. 72
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4 - Indicazione degli atti di programmazione emanati da Enti sovracomunali pag. 73 a - DOCUMENTO STRATEGICO REGIONALE pag. 74
Premessa pag. 74 Obiettivo pag. 74 Polarità pag. 75 Sviluppo pag. 75 Fattori di attrazione pag. 76 Elementi distintivi del sistema metropolitano pag. 76 Sviluppi e trasformazioni recenti pag. 76 Sistema metropolitano a geometria variabile pag. 77 Ipotesi di scenario pag. 77
b - PIANO TERRITORIALE REGIONALE pag. 78 Sistema montano pag. 78 Sistemi della marginalità pag. 78 Lo scenario di lavoro del Piano Territoriale Regionale P.T.R. pag. 78 Politiche diffuse pag. 79
b.1 – DOCUMENTO DELLE CRITICITA’ – (integrato 2004) pag. 80 I processi evolutivi dei movimenti demografici pag. 80 Sviluppo delle risorse regionali pag. 80 OBIETTIVI DELLA REGIONE LOMBARDIA – Qualità e ricchezza del territorio pag. 81 Sviluppo delle reti di trasporto transeuropee – potenziamento delle reti regionali pag. 83 Sviluppo del sistema metropolitano lombardo – poli attrattori pag. 85 Ambiente naturale e paesaggio–La sostenibilità ambientale dello sviluppo pag. 86 DOCUMENTO STRATEGICO REGIONALE – P.G.T. DI BARLASSINA pag. 90
c - PIANO TERRITORIALE PAESISTICO REGIONALE (P.T.P.R.) pag. 92 - estratti grafici pag. 93
d - PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE (P.T.C.P.) - P.G.T. BARLASSINA pag. 102
5. – P.T.C. DEL PARCO DELLE GROANE – P.G.T. DI BARLASSINA pag. 111 6. – PIANO STRATEGICO PER L’AREA METROPOLITANA MILANESE pag. 114 7. – DOCUMENTI PER LA PIANIFICAZIONE D’AREA DELLA BRIANZA pag. 116 a. Il Piano Strategico dell’Agenzia di sviluppo locale della Brianza pag. 116 b. Il Piano d’Area della Brianza pag. 117 1) Sistema della mobilità pag. 118 2) Sistema paesistico ambientale pag. 119 3) Sistemi Insediativi pag. 119 5 – I vincoli amministrativi pag. 120 a) VINCOLI AMBIENTALI pag. 120 b) VINCOLI RELATIVI AL SISTEMA DELLE AREE PROTETTE pag. 120 c) VINCOLI IDROGEOLOGICI pag. 120 d) VINCOLI AMMINISTRATIVI pag. 120 6 – Elenco istanze presentate pag. 121 C - QUADRO CONOSCITIVO DEL TERRITORIOCOMUNALE COME RISULTANTE DELLE TRASFORMAZIONI AVVENUTE (ART. 8 COMMA 1 LETTERA b) pag. 125
1 – Sistema delle infrastrutture e della mobilità pag. 126
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2 – Sistema urbano pag. 127 3 – Sistema agricolo pag. 138 4 – Aree e beni di particolare rilevanza pag. 139 D - ASSETTO GEOLOGICO, IDROGEOLOGICO E SISMICO (ART. 8 COMMA 1 LETTERA c) pag. 140
E – SCENARIO STRATEGICO DI PIANO pag. 143
a - Inquadramento territoriale pag. 144 1- Premessa pag. 144 2 - Citta' sovracomunale pag. 144 Brianza pag. 144 Indirizzi programmatici pag. 145 La città comunale pag. 148 b - Individuazione degli obiettivi di sviluppo, miglioramento e
conservazione a valenza strategica per la politica territoriale del Comune (art. 8, comma 2, lettera a) pag. 150
c - Determinazione degli obiettivi quantitativi di sviluppo complessivo del P.G.T.(art. 8, comma 2, lettera b) pag. 156 d - Determinazione delle politiche d’intervento per i diversi sistemi funzionali (art. 8, comma 2, lettera c) pag. 158 1 - Residenza pag. 158
A – Centri storici e nuclei di antica formazione pag. 158
1 – Premessa pag. 158 2 – Strumenti pag. 159
3 – Lettura della cartografia storica del 1722 pag. 159 4 – Lettura della cartografia storica del 1850 pag. 160
B – Progetto pag. 160 1 – Premessa pag. 160 2 – Centri storici e nuclei di antica formazione pag. 161 3 – Modalità di recupero pag. 165
2 – Attività produttive pag. 165 3 – Commercio pag. 165 A – Quadro conoscitivo a livello regionale e provinciale pag. 165 B – Quadro conoscitivo a livello comunale pag. 167 4 – Conclusioni pag. 171
e - Compatibilità delle politiche d’intervento individuate con le risorse economiche attivabili dall’Amministrazione Comunale
(art. 8, comma 2, lettera d) pag. 172 Infrastrutture della mobilità pag. 172 Infrastrutture sociali pag. 172
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Infrastrutture ambientali pag. 172
f - Individuazione degli ambiti di trasformazione (art. 8, comma 2, lettera e) pag. 173
g - Recepimento delle previsioni prevalenti nei piani di livello sovracomunale (art. 8, comma 2, lettera f) pag. 179
h - Criteri di compensazione, perequazione ed incentivazione (art. 8, comma 2, lettera g) pag. 180
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Comune di Barlassina (Provincia di Milano)
SCHEDA INFORMATIVA Storia : Comune dal 1901 per separazione da Seveso Superficie : ha. 297 Kmq. 2,971 Altitudine min. 213 max 244 m.s.l.m. Abitanti : n°. 6.548 al 31 dicembre 2006 (dati Anagrafe) densità media 2.204,71 ab / kmq Cascina esterne all’abitato : C.na Bosco, C.na S. Maria, Villa Turati, C.na
Bertadera e altri insediamenti sparsi. Piano Regolatore Generale : vigente dal 23/01/1990 (D.G.R. n°. 50902) ;
- 1° variante 17/11/1992 (D.G.R. n°. 29740) - 2° variante 23/12/1993 (D.G.R. n°. 46292)
Variante L.R. 23/97 approvata dal C.C. con Del. 21 del 29/3/2004 – inerente nucleo di antica formazione
Consorzi: Consorzio per l’acqua potabile ai Comuni della
Provincia di Milano –sede v. Rimini, 34 - Milano - Telecom Milano nord – v. Gallarate, San Donà di
Piave (Ve) - Consorzio gas – “Serenissima Gas” – sede uffici in
Barlassina - Sportello Unico per le Imprese - Consorzio Area Alto
Milanese C.A.A.M. – sede Cesano Maderno - Consorzio del Parco Naturale delle Groane con sede
a Solaro (Mi) - “Sviluppo Brianza” con sede a Monza; - Azienda Sanitaria Locale – Provincia di Milano 3
A.S.L. 3 – Area Distrettuale di Monza
Vincoli : Vincolo idrogeologico ai sensi dell’art. 1 del R.D.L. 30 dicembre 1923 n°. 3267
- Parco Naturale delle Groane ex L.R. 82/83
Linee di trasporto : su ferro - tramite bus navetta verso le stazioni F.N.M. Saronno-Seveso-Seregno F.N.M. Seveso-Lentate-Copreno
su gomma C.T.N.M. linee Cantù-Milano e Meda Saronno
Principali arterie stradali : Ex Strada statale n°. 35 (dei Giovi) : Strade provinciali n°. 44 (Milano-Lentate)
Strade provinciali n°. 118 (Seregno-Cogliate)
Corsi d’acqua : fiume Seveso, torrente Garbogera, torrente Lombra o Pudica, fosso delle Brughiere
Inquadramento urbanistico : Il Comune di Barlassina è dotato di un P.R.G.
vigente, approvato dalla Regione Lombardia con Deliberazione n°. 50902 del 23/01/1990
1 Superficie indicata dall’Ufficio Tecnico comunale
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TERRITORIO Il Comune di Barlassina, di soli 2,97 Kmq di superficie, con 6.548 abitanti (al 2006), è inserito nel
territorio della futura Provincia di Monza e Brianza e dista soli 25 Km da Milano e sorge a 240 m.
sul livello del mare in un'area parzialmente collinosa ed inserita nel Parco delle Groane2, che
comprende al suo interno il SIC dei Boschi delle Groane ed in particolare i Boschi di S. Andrea. Il
territorio è attraversato da nord a sud dal fiume Seveso che scorre parallelo alla S.P. 44 (Milano –
Lentate).
Il Comune di Barlassina si colloca con i Comuni di Cesano Maderno, Seveso e Lentate sul Seveso
lungo la direttrice dei Giovi e del Seveso, densamente urbanizzata e caratterizzata da una forte
crescita / stabilità del numero di residenti ed addetti e dall’avvio di importanti processi di
infrastrutturazione (Sistema Viabilistico Pedemontano) e di terziarizzazione del sistema
economico, con un ottimo livello di standard residenziali.
Essi formano nel contesto provinciale, il sistema della direttrice dei Giovi,con i poli attrattivi di
Cesano Maderno (di primo livello) e di Seveso (di secondo livello).
CENNI STORICI Abitato di origine molto antica, è menzionato nel XIII secolo da Goffredo da Bussero che,
elencando le chiese del territorio milanese nel "Liber Notitiae", cita anche la parrocchiale di
Barlassina.
In quello stesso secolo le cronache locali registrano la clamorosa uccisione di Pietro da Verona,
celebre inquisitore domenicano, assassinato proprio nel territorio di Barlassina.
Sotto la dominazione spagnola, Barlassina venne concessa in feudo alle famiglie dei Carcassola e
degli Arese, i quali ultimi divennero più tardi gli unici feudatari (XVII secolo). Successivamente
divenne proprietà dei conti Rezzonico ed infine delle famiglia Porro.
Barlassina acquistò importanza sotto gli asburgo diventando capoluogo del distretto militare che
comprendeva anche Desio e Seregno; fino all’epoca della prima ferrovia Milano-Como, fu il luogo
di sosta a mezza via dei carrettieri, come ricorda Cesare Cantù nella "Storia di Milano. Dopo
l’Unita’ d’Italia venne aggregata a Seveso, dal quale si distaccò nel 1901, quando divenne Comune
autonomo.
Situato nella Brianza fra Seveso e Meda presso il corso del Seveso sulla sponda destra del fiume,
attraversata dalla strada provinciale 44 bis, il Comune di Barlassina, è ora noto soprattutto per il
valore e il rilievo della sua produzione artigianale nel settore mobiliero. La forte spinta
all'industrializzazione che caratterizza il nostro secolo ha trasformato la sua economia
2 Milano oggi, www-milanoggi.it/barlassina
P.G.T.– Documento di Piano e Piano delle Regole – RELAZIONE – BARLASSINA – MILANO
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essenzialmente agricola ed artigianale, modificando l'assetto sociale del territorio, senza però
cancellare le caratteristiche che le sono proprie. Conta più di 200 aziende nelle attività industriali,
commerciali ed artigianali. 3
EDIFICI DI VALORE STORICO
Si hanno notizie della presenza a Barlassina di una chiesa dedicata a S. Giulio già nel XIII secolo
da una citazione tratta dal Liber Notitiae Sanctorum Mediolani, "In barnaxina ecclesia sancti iulli".
La parrocchiale di San Giulio, sorta tra il 1613 e il 1623, nel passato era caratterizzata da una
pianta rettangolare con l'abside semicircolare. L’edificio è stato trasformato, ristrutturato e
restaurato in diverse occasioni tanto da perdere la sua primitiva struttura e da poggiarsi, oggi, su
una pianta a croce latina, con l'aggiunta e la trasformazione di altari, dipinti, affreschi, cappelle. Di
particolare valore artistico è la cappella della Madonna dell'Aiuto, una delle 4 cappelle superstiti,
che contiene ancora stucchi barocchi e i preziosissimi dipindi di Bernardino Luini raffiguranti
immagini sacre, restaurata nel 1965. Ma questa parte antica e illustre è sopraffatta e dal grande
spazio ottagonale che le fu aggiunto nel 1933 per soddisfare i bisogni religiosi di una popolazione
cresciuta ed arricchita. Tale spazio, nel 1981, è diventato un cielo astratto intimamente permeato
dalla luce che ne squarcia e ne modella gli spessori dipinto da uno dei più interessanti pittori
astrattisti europei Valentino Vago, nato a Barlassina.
Di notevole pregio anche Palazzo Rezzonico, sede del
Comune, edificio la cui parte centrale è stata costruita
nel 500. Presenta sale con affreschi e cassettoni in
legno che, a seguito di recente ristrutturazione, sono
ritornati agli antichi splendori; di notevole pregio anche i
busti ed il bassorilievo raffigurante Papa Clemente XIII,
al secolo Carlo Rezzonico, appartenente alla famiglia
proprietaria dell'edificio.
Interessanti edifici del Novecento sono le scuole elementari (1934) e le medie (1960) di via
Colombo, progettate da Mario Asnaghi e Claudio Vender, ai quali si deve anche un interessante
esempio di architettura moderna, Casa Vegni di Via Trento. L’intera porzione ovest del territorio
comunale rientra nel Parco Naturale Regionale delle Groane.4
Palazzo Rezzonico e l’immobile di fine XVIII sec. di via Milano n°. 49 sono sottoposti a vincolo da
parte della Sovrintendenza di beni architettonici.
3 Settore comunicazione, Provincia di Milano, www.provincia.milano.it/opencms/ opencms/portale/comuni/storiaComune 4 Provincia di Milano
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INQUADRAMENTO URBANISTICO
Il Comune di Barlassina è dotato di un P.R.G. vigente, approvato dalla Regione Lombardia con
Deliberazione n°. 50902 del 23 gennaio 1990.
In data 17 novembre 1992 è stata approvata la Prima Variante con D.G.R. n° 29740 ed in data 23
dicembre 1993 la Seconda Variante con D.G.R. n° 46292.
In data 29 marzo 2004 con Delibera del C.C. n. 21 è stata approvata la Variante al P.R.G. ai sensi
della L.R. 23/1997 inerente il nucleo di antica formazione.
Dopo quest’ultima variante non sono state approvate altre varianti.
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A - PREMESSA: RIFERIMENTI GENERALI
P.G.T.– Documento di Piano e Piano delle Regole – RELAZIONE – BARLASSINA – MILANO
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Nella stesura del Piano di Governo del Territorio (P.G.T.) occorrerà innanzitutto assumere alcuni
riferimenti generali e particolari:
1 a livello legislativo
2 a livello di indirizzi amministrativi
3 a livello di principi generali e di partecipazione
INQUADRAMENTO LEGISLATIVO
II quadro di riferimento legislativo vigente al momento dell'approvazione del P.R.G., non è
sostanzialmente mutato a livello nazionale mente a livello regionale con l'approvazione della L.R.
n°. 12/2005 si è completato il nuovo quadro di riferimento, che alcune leggi di riforma, nel
frattempo approvate, lasciavano da tempo intravedere, con prospettive nuove e più interessanti
per gli scopi che oggi ci proponiamo in urbanistica.
Mentre infatti la legge nazionale n°. 1150/42 privilegia ancora la costruzione della città e non già la
sua gestione, quando invece le nostre città e con esse, Barlassina, sono definitivamente strutturate
ed abbisognano sostanzialmente di interventi di riqualificazione, altre leggi ricollegandosi alla linea
di tendenza avviata dalla legge nazionale n°. 167/62 e dai Decreti Ministeriali del 1 e 2 aprile 1968
n°. 1404 e 1444 e dalla Legge Regionale n°. 51/75, perseguono più decisamente obiettivi di qualità
nella pianificazione urbanistica, privilegiando la gestione della città, anche attraverso il
rafforzamento del ruolo dei Comuni.
E’ il caso della Legge Nazionale n°. 179/92 e della Legge Regionale n°. 23/97: la prima relativa ai
Programmi di Recupero Urbano e la seconda all'autonomia di gestione urbanistica dei Comuni in
ordine alle Varianti necessarie per la gestione del Progetto dì Piano.
In questa ottica è importante che i Comuni predispongano una strumentazione urbanistica
generale, snella ed efficace, in grado di rispondere in tempo reale ai problemi dei Cittadini residenti
e, al tempo stesso, di realizzazione gli obiettivi generali di Piano, altrimenti disattesi. Questo
obiettivo è oggi di più facile attuazione, in quanto il Piano di Governo del Territorio con le sue
articolazioni nel Documento di Piano, Piano dei Servizi e Piano delle Regole aderisce meglio
all'esigenza di una gestione urbanistica più attenta alla realizzazione degli obiettivi prefissati.
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1a – L.R. N° 12/2005 – Art. 8 – DOCUMENTO DI PIANO • FINALITA’ E CONTENUTI DEL DOCUMENTO DI PIANO
1) L’art. 8 della L.R. n°12/2005 recita che il Documento di Piano definisce :
a) il quadro ricognitivo e programmatico di riferimento per lo sviluppo economico e sociale del
comune, anche sulla base delle proposte dei cittadini singoli o associati e tenuto conto
degli atti di programmazione provinciale e regionale, eventualmente proponendo le
modifiche o le integrazioni della programmazione provinciale e regionale che si ravvisino
necessarie;
b) il quadro conoscitivo del territorio comunale, come risultante dalle trasformazioni avvenute,
individuando i grandi sistemi territoriali, il sistema della mobilità, le aree a rischio o
vulnerabili, le aree di interesse archeologico e i beni di interesse paesaggistico o storico-
monumentale, e le relative aree di rispetto, i siti interessati da habitat naturali di interesse
comunitario, gli aspetti socio-economici, culturali, rurali e di ecosistema, la struttura del
paesaggio agrario e l’assetto tipologico del tessuto urbano e ogni altra emergenza del
territorio che vincoli la trasformabilità del suolo e del sottosuolo;
c) l’assetto geologico, idrogeologico e sismico, ai sensi dell’articolo 57, comma 1, lettera a). 2) Sulla base degli elementi di cui al comma 1, il documento di piano:
a) individua gli obiettivi di sviluppo, miglioramento e conservazione che abbiano valore
strategico per la politica territoriale, indicando i limiti e le condizioni in ragione dei quali
siano ambientalmente sostenibili e coerenti con le previsioni ad efficacia prevalente di
livello sovracomunale;
b) determina gli obiettivi quantitativi di sviluppo complessivo del PGT; nella definizione di tali
obiettivi il documento di piano tiene conto della riqualificazione del territorio, della
minimizzazione del consumo del suolo in coerenza con l’utilizzazione ottimale delle risorse
territoriali, della definizione dell’assetto viabilistico e della mobilità, nonché della possibilità
di utilizzazione e miglioramento dei servizi pubblici e di interesse pubblico o generale,
anche a livello sovracomunale;
c) determina, in coerenza con i predetti obiettivi e con le politiche per la mobilità, le politiche di
intervento per la residenza ivi comprese le eventuali politiche per l’edilizia residenziale
pubblica, le attività produttive primarie, secondarie e terziarie, ivi comprese quelle della
distribuzione commerciale, evidenziando le scelte di rilevanza sovracomunale, in
applicazione dell’articolo 15, commi 1 e 2, lettera g); d) dimostra la compatibilità delle predette politiche di intervento e della mobilità con le risorse
economiche attivabili dalla pubblica amministrazione, anche in relazione agli effetti indotti
sul territorio contiguo;
P.G.T.– Documento di Piano e Piano delle Regole – RELAZIONE – BARLASSINA – MILANO
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e) individua, anche con rappresentazioni grafiche in scala adeguata, gli ambiti di
trasformazione, definendo i relativi criteri di intervento, preordinati alla tutela ambientale,
paesaggistica e storico – monumentale, ecologica, geologica, idrogeologica e sismica,
laddove in tali ambiti siano comprese aree qualificate a tali fini nella documentazione
conoscitiva;
f) determina le modalità di recepimento delle previsioni prevalenti contenute nei piani di livello
sovracomunale e la eventuale proposizione, a tali livelli, di obiettivi di interesse comunale;
g) definisce gli eventuali criteri di compensazione, di perequazione e di incentivazione.
3) Il documento di piano non contiene previsioni che producano effetti diretti sul regime giuridico
dei suoli.
4) Il documento di piano ha validità quinquennale ed è sempre modificabile. Scaduto tale termine,
il comune provvede all’approvazione di un nuovo documento di piano; in caso di inadempienza
si applicano le norme di cui all’articolo 25, comma 7.
• EFFICACIA DEL DOCUMENTO DI PIANO – PRESCRIZIONI, DIRETTIVE, INDIRIZZI
1) La normativa seguente si articola in norme a carattere generale, ed in norme rivolte agli altri
documenti del P.G.T., agli strumenti attuativi ed ai Piani di Settore.
2) Prescrizioni: sono le norme vincolanti a cui i Piani Attuativi ed i Piani di Settore si devono
attenere e che riguardano quantità, localizzazioni specifiche cui il Documento di Piano
ammette importanza strategica; la modificazione di queste norme comporta variante al
Documento di Piano.
3) Direttive: indicano in termini generali le politiche che i Piani Attuativi ed i Piani di Settore
devono porre in atto anche provvedendo anche ad integrazioni ed adattamenti che traggono
motivazioni dalle analisi di dettaglio, ovvero dalla articolazione delle stesse politiche in più
alternative vantaggiose per la più efficace azione di attuazione del Piano.
4) Indirizzi: insieme di specificazioni che illustrano nel dettaglio gli obiettivi delle singole politiche e
che devono essere approfondititi e verificati in sede di elaborazione.
Gli indirizzi forniscono inoltre ai Piani Attuativi ed ai Piani di Settore una gamma di possibili
interventi, anche facoltativi che possono, ove indicato, costituire le condizioni per usufruire
degli incentivi previsti dall’art. 5, comma 16 della L.R. n°. 12/2005.
P.G.T.– Documento di Piano e Piano delle Regole – RELAZIONE – BARLASSINA – MILANO
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1b – L.R. N° 12/2005 – Art. 10 – PIANO DELLE REGOLE
Ai sensi dell’art. 10 legge Regionale 11 marzo 2005, n. 12
1) II Piano delle Regole:
a) definisce, all'interno dell'intero territorio comunale, gli ambiti del tessuto urbano consolidato,
quali insieme delle parti di territorio su cui è già avvenuta l'edificazione o la trasformazione
dei suoli, comprendendo in essi le aree libere intercluse o di completamento;
b) indica gli immobili assoggettati a tutela in base alla normativa statale e regionale;
c) individua le aree e gli edifici a rischio di compromissione o degrado e a rischio di incidente
rilevante;
d) contiene, in ordine alla componente geologica, idrogeologica e sismica, quanto previsto
dall'articolo 57, comma 1, lettera b);
e) individua:
1) le aree destinate all'agricoltura;
2) le aree di valore paesaggistico - ambientale ed ecologiche;
3) le aree non soggette a trasformazione urbanistica.
2) Entro gli ambiti del tessuto urbano consolidato, il piano delle regole individua i nuclei di antica
formazione ed identifica i beni ambientali e storico – artistico - monumentali oggetto di tutela ai
sensi del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 (Codice dei beni culturali e del paesaggio,
ai sensi dell'articolo 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137) o per i quali si intende formulare
proposta motivata di vincolo. Il Piano delle Regole definisce altresì, con riferimento a quanto
stabilito dall'articolo 8, comma 1, lettera b), le caratteristiche fisico - morfologiche che
connotano l'esistente, da rispettare in caso di eventuali interventi integrativi o sostitutivi,
nonché le modalità di intervento, anche mediante pianificazione attuativa o permesso di
costruire convenzionato, nel rispetto dell'impianto urbano esistente, ed i criteri di valorizzazione
degli immobili vincolati,
3) Per gli ambiti di cui al comma 2, inoltre, identifica i seguenti parametri da rispettare negli
interventi di nuova edificazione o sostituzione:
a) caratteristiche tipologiche, allineamenti, orientamenti e percorsi;
b) consistenza volumetrica o superfici lorde di pavimento esistenti e previste;
c) rapporti di copertura esistenti e previsti;
d) altezze massime e minime;
e) modi insediativi che consentano continuità di elementi di verde e continuità del reticolo
idrografico superficiale;
f) destinazioni d'uso non ammissibili;
P.G.T.– Documento di Piano e Piano delle Regole – RELAZIONE – BARLASSINA – MILANO
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g) interventi di integrazione paesaggistica, per ambiti compresi in zone soggette a vincolo
paesaggistico ai sensi del d.lgs. 42/2004;
h) requisiti qualitativi degli interventi previsti, ivi compresi quelli di efficienza energetica.
4) Il Piano delle Regole:
a) per le aree destinate all'agricoltura:
1) detta la disciplina d'uso, di valorizzazione e di salvaguardia, in conformità con quanto
previsto dal titolo terzo della parte seconda;
2) recepisce i contenuti dei piani di assestamento, di indirizzo forestale e di bonifica, ove
esistenti;
3) individua gli edifici esistenti non più adibiti ad usi agricoli, dettandone le normative
d'uso.
b) per le aree di valore paesaggistico - ambientale ed ecologiche detta ulteriori regole di
salvaguardia e di valorizzazione in attuazione dei criteri di adeguamento e degli obiettivi
stabiliti dal piano territoriale regionale, dal Piano Territoriale Paesistico Regionale e dal
Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale;
c) per le aree non soggette a trasformazione urbanistica individua gli edifici esistenti,
dettandone la disciplina d'uso e ammette in ogni caso, previa valutazione di possibili
alternative, interventi per servizi pubblici, prevedendo eventuali mitigazioni e
compensazioni agro-forestali e ambientali.
5) Le indicazioni contenute nel Piano delle Regole hanno carattere vincolante e producono effetti
diretti sul regime giuridico dei suoli.
6) Il Piano delle Regole non ha termini di validità ed è sempre modificabile.
P.G.T.– Documento di Piano e Piano delle Regole – RELAZIONE – BARLASSINA – MILANO
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2 - DOCUMENTO DIRETTORE
Con l’avvio del procedimento per la stesura del P.G.T., l’Amministrazione Comunale di Barlassina ha elaborato gli indirizzi programmatici che intende seguire nella stesura. Tali indirizzi sono stati illustrati nel Documento Direttore.
Premessa Qualsiasi ipotesi di progetto deve avere come punto di partenza la realtà,sia quella comunale che
quella intercomunale.
Il Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Milano (P.T.C.P.) ha rappresentato la
realtà dei Comuni del circondario ovest della Brianza attraverso l’indice di consumo del territorio
(tab.n°. 1), così come registrato al 2002 (data di adozione del P.T.C.P.).
Dalla tabella emerge in particolare che l’indice di consumo di suolo in Barlassina è il più alto tra
quelli registrati nei comuni contermini e molto più alto di quello registrato nel circondario ovest
della Brianza.
Barlassina ha infatti raggiunto un indice di sviluppo urbanizzativo “limite”, al punto che il P.T.C.P.
assegna al prossimo Piano di Governo del Territorio (P.G.T.), un incremento del solo due per
cento (2%) della superficie urbanizzata, quale si registrerà al momento dell’adozione del P.G.T.
1 - Consumo di suolo e massimo incremento di superficie urbanizzata nella Brianza Ovest
Superficie comunale
Superficie urbanizzata
Indice del consumo di suolo
Incremento percentuale rispetto
alla superficie urbanizzata
Indice del consumo di suolo alla
situazione delle previsioni
kmq. Kmq. % % % Barlassina * 2,7 1,7 62,28 2,0 64,55Bovisio Masciago 5,0 2,9 57,18 2,0 58,32Ceriano Laghetto 7,1 2,4 33,40 4,0 34,74Cesano Maderno 11,40 6,8 59,13 2,0 60,31Cogliate 7,0 2,1 29,71 4,0 30,90Lazzate 5,2 1,9 37,20 3,0 38,32Lentate sul Seveso 14,2 4,6 32,70 4,0 34,01Misinto 5,3 2,1 30,19 3,0 40,18Seveso 7,4 4,4 59,94 2,0 61,14Totali 65,30 28,90 44,26 Totale ambito Ovest 130,9 67,1 51,26 2,4 52,47Totale ambito Brianza 424,3 199,4 46,99 2,4 48,11
* = superficie comunale: 2,97 kmq. (Ufficio Tecnico)
P.G.T.– Documento di Piano e Piano delle Regole – RELAZIONE – BARLASSINA – MILANO
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Questa rappresentazione dello stato di fatto, è confermata anche dalla tabella n°. 2, sull’alta
densità (2001,39 abitanti per kmq. di territorio) che si registra in Barlassina oltre che in valore
assoluto anche in riferimento ai Comuni limitrofi: una densità superiore a quella media della
Provincia di Milano, che è già fra le più alte in Europa.
2 - Popolazione - Densità della Popolazione
Comune
1991 1999 2001 Differenza
% Superficie
Pop. 1991
Pop. 1999
Pop. 2001
ab. ab. Ab. Kmq. Superficie
Superficie
Superficie
Barlassina
5.721 5.798 5.927 + 206 + 3,60%
* 2,87 2.001,39 2.020,20 2.079,70
Ceriano Laghetto
4.820
5.397 5.449 + 629 +
13,05%7,06
683,85 764,44 770,70
Cesano Maderno
31.898
32.804 32.802 + 904 +
2,83%11,46
2.786,56 2.862,47 2.862,30
Lentate sul Seveso
14.257
14.289 14.365 + 108 +
0,75%13,99
1.019,08 1.021,37 1.026,80
Misinto 3.689 3.979 4.108 + 491 + 13,31%
5,14 717,70 774,12 799,20
Seveso 17.672 18.686 18.726 + 1.054 + 5,96%
7,34 2.407,62 2.545,77 2.547,80
Cogliate 6.971 7.577 7.656 + 685 + 9,83%
6,95 1.002,87 1.090,21 1.101,60
Lazzate 5.803 6.207 6.419 + 616 + 10,62%
5,30 1.094,90 1.171,13 1.213,40
Totali 90.831 94.737 95.452 + 4.621 + 5,09%
Provincia di Milano
3.738.685
3.614.108 - 124.577 - 3,33% 1.980,06
1.888,16 1.821,30
= superficie comunale: 2,97 kmq. (Ufficio Tecnico)
Anche solo alla luce dell’indice di consumo del suolo e della densità della popolazione al
2001,Barlassina risulta una realtà urbana oramai consolidata,senza grandi prospettive di sviluppo
quantitativo,al punto che la pianificazione urbanistica dovrà in futuro,principalmente occuparsi della
città esistente e della necessità/opportunità di migliorarla a beneficio dei Cittadini residenti:uno
sviluppo dunque non più quantitativo, ma qualitativo che rappresenta un punto di partenza
innovativo ed in un certo senso privilegiato per la pianificazione urbanistica,quasi sempre
impegnata in passato nell’espansione del suolo urbanizzato.
Uno sviluppo qualitativo di cui si colgono i primi risultati dalla tabella n° 3 della densità
abitativa,che e’ passata in Barlassina,da 0,680 ab./st. al 1991 a 0,608 abitanti/stanze al 2001.
P.G.T.– Documento di Piano e Piano delle Regole – RELAZIONE – BARLASSINA – MILANO
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3 - Densità abitativa
Stanze
N° Abitanti
N°. Abitanti /Stanze
N°.
* ** Provincia di Milano 5.949.842 3.679.883 0,618Barlassina 9.720 5.909 0,608Ceriano Laghetto 8.544 5.440 0,637Cesano Maderno 50.748 32.996 0,650 * = Stanze totali occupate e non Lentate sul Seveso 23.683 14.304 0,604Misinto 6.749 4.105 0,608 ** = Abitanti al 2001
Seveso 29.173 18.580 0,637Cogliate 12.312 7.654 0,622Lazzate 10.347 6.420 0,620Totali 151.276 95.408 0,631
4 -Conclusioni Questa prima lettura dello stato di fatto dovrà essere ulteriormente approfondita ed articolata per
cogliere tutte le implicazioni progettuali dei dati delle tabelle.
La lettura dell’indice di consumo del suolo e dello sviluppo demografico dovrà quindi essere estesa
agli anni successivi al 2001,in quanto in quest’ultimo periodo si sono registrati episodi insediativi di
grande rilevanza.
Da una prima lettura di questi ultimi dati (popolazione: 6376 abitanti al 31 ottobre 2005),
sembrerebbe tuttavia che nel mentre essi non modificano la linea di tendenza già evidenziata,gli
stessi caratterizzano ancor più la situazione urbana di Barlassina come una situazione limite nel
rapporto tra territorio costruito e non.
E’ comunque già ora possibile formulare un obiettivo ed un’ipotesi di progetto per il Piano di
Governo del Territorio (P.G.T.), sufficientemente attendibili: un Piano finalizzato ad uno sviluppo
qualitativo di Barlassina, da perseguire alla scala sovracomunale e comunale, assumendo tutti gli
opportuni riferimenti.
P.G.T.– Documento di Piano e Piano delle Regole – RELAZIONE – BARLASSINA – MILANO
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OBIETTIVO
In questa fase dello sviluppo di Barlassina,il P.G.T. deve perseguire un obiettivo di riqualificazione
del territorio comunale, quello costruito e quello non costruito
- da un lato “puntando al recupero ed alla ristrutturazione del patrimonio immobiliare esistente” e al recupero e valorizzazione dell’impianto geomorfologico ed ambientale del
territorio comunale,
- dall’altro operando per evidenziare e progettare le relazioni territoriali, funzionali e
spaziali, che aree, insediamenti ed infrastrutture di livello sovracomunale, intrattengono con
Barlassina e quelle che le singole zone e nuclei interni al Comune intrattengono o possono
intrattenere tra di loro.
In questo modo sarà possibile
- consolidare e valorizzare l’identità storico - culturale di Barlassina, consentendo ai suoi
Cittadini di riconoscersi ancora meglio nella Città e di abitarci bene, pur lavorando o
studiando ... altrove;
- accorpare nel centro abitato le frange urbane più esterne (ex Parco Militare) e
promuovere un’organizzazione urbana ancor più equilibrata e compatibile, capace di costruire
un’immagine unitaria di Barlassina, anche in funzione delle nuove infrastrutture stradali
(Pedemontana e nuova Strada Provinciale n°. 118) e del nuovo assetto viario comunale.
Ovviamente, proprio perchè deve promuovere la riqualificazione dell’esistente, il P.G.T. dovrà
anche ricercare le migliori soluzioni ai problemi ancora irrisolti dei Cittadini di Barlassina in ordine
alla casa, al lavoro, ai servizi pubblici ed ai bisogni nuovi, oggi emergenti in campo sociale (nuove
povertà), in campo ambientale e nel settore della sicurezza, della solidarietà e della formazione
permanente.
La soluzione di questi problemi dovrà essere innovativa anche solo perché andrà ricercata in
un’ottica di riqualificazione dell’esistente e quindi di uno sviluppo qualitativo ad alta compatibilità
urbanistica ed ambientale.
Soddisfacendo a questi bisogni,quelli tradizionali e quelli nuovi,la pianificazione urbanistica
risulterà coerente anche al principio ispiratore di tutta l’azione amministrativa, che vuole risultare
“incentrata sulla persona, i suoi bisogni e sul raggiungimento di un benessere integrale che coinvolge ogni aspetto dell’essere cittadino”.
P.G.T.– Documento di Piano e Piano delle Regole – RELAZIONE – BARLASSINA – MILANO
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IPOTESI DI PROGETTO
Avendo buona parte dei problemi urbanistici un’estensione sovracomunale,per riqualificare
l’esistente occorre operare contemporaneamente alla scala comunale (città comunale) e
sovracomunale (città policentrica), per definire le più efficaci ipotesi di progetto nei vari settori
d’intervento della pianificazione urbanistica.
a) Alla scala sovracomunale - Mobilità
La realizzazione della Pedemontana comporterà la revisione dell'intero sistema viabilistico
pedemontano e la contestuale riorganizzazione della rete viaria, nelle sue articolazioni:
regionale, provinciale e comunale.
Barlassina risulterà direttamente coinvolta e dovrà quindi impegnarsi anche in futuro,in
coordinamento con gli altri Comuni,per rendere gli interventi programmati maggiormente
compatibili con le sue esigenze.
In particolare Barlassina dovrà favorire la definizione del tracciato della nuova S.P. n°. 118
per l’eliminazione del traffico di attraversamento est - ovest, dalla rete stradale comunale e
per l’organizzazione sul territorio,di un sistema integrato di trasporto gomma – ferro, di cui
possano usufruire direttamente anche i Cittadini di Barlassina.
- Ambiente
Essendo parte del suo territorio compreso nel Parco Regionale delle Groane, Barlassina può
assumere la componente ambientale quale motore del suo sviluppo futuro.
In questa prospettiva,Barlassina potrà innanzitutto affrontare i temi ambientali con i vari Enti
preposti e con il Consorzio del Parco delle Groane in particolare, nel tentativo di tradurre il
Piano Territoriale di Coordinamento del Parco in un progetto di riqualificazione ambientale
dell’intero territorio Comunale.
Operando a questa scala ed in coordinamento con i vari Enti,sarà così possibile avviare a
soluzione problemi altrimenti irrisolvibili alla scala comunale:così per quanto riguarda il
problema del riassetto idrogeologico del territorio comunale da affrontare necessariamente
in una logica di bacino (Seveso).
- Economia
Anche in questo settore, la riqualificazione dell’esistente è da perseguire principalmente a
livello sovracomunale per avviare un ciclo virtuoso tra formazione, ricerca e produzione,”per favorire l’incontro tra la domanda e l’offerta di lavoro”.
Le dimensioni ridotte che caratterizzano la maggior parte delle Imprese della Brianza, si
riflettono in una loro spiccata specializzazione ad alto contenuto di progetto ed in una
notevole adattabilità e tempestività di risposta alle specifiche e mutevoli esigenze di mercato
ma si scontrano anche con una loro carenza di funzioni di terziario produttivo avanzato,
necessarie per mantenere una posizione di competitività sui mercati internazionali.
P.G.T.– Documento di Piano e Piano delle Regole – RELAZIONE – BARLASSINA – MILANO
22
La soluzione a questo problema potrebbe essere appunto l’instaurarsi a livello
sovracomunale di una logica di sistema (Sistema Brianza) per favorire accordi tra le singole
Imprese e la formazione di uno o più enti consortili (C.A.A.M.; Sviluppo Brianza), in grado di
attivare sul territorio società di engineering, centri di ricerca tecnologica e di mercato.
Questa opportunità presuppone anche una specifica organizzazione del sistema brianteo
dell’istruzione superiore e universitaria.
Sul modello di alcune esperienze europee è possibile infatti individuare nuovi percorsi
formativi, nell’ottica della formazione permanente, fortemente contestualizzati rispetto la
specificità del sistema produttivo brianteo.
b) Alla scala comunale - Mobilità
La pianificazione urbanistica,una volta definiti i riferimenti sovracomunali
(Pedemontana,nuova S.P.n°. 118 e strada di arroccamento) e le loro connessioni con il
sistema della mobilità comunale (ex Statale dei Giovi),deve saper trasformare i problemi del
traffico locale (congestione) nella capacità di movimento dei Cittadini di Barlassina lungo
tutta la rete stradale comunale e verso l’esterno.
Presupposto al raggiungimento di questo obiettivo,è,come già detto,la deviazione del traffico
di attraversamento est – ovest,dal centro abitato all’esterno,lungo un percorso stradale o
esistente e da riqualificare a questo scopo o nuovo, quale quello già ipotizzato a
congiungere Misinto con Lentate s.S. a nord di Barlassina:dalla nuova S.P. n. 133 alla futura
strada di arroccamento prevista in parallelo alla Pedemontana, da Cesano Maderno a
Lentate sul Seveso.
La rete stradale comunale dovrà quindi essere organizzata gerarchicamente a rete ed attrezzata
per la sosta ed il parcheggio e dovrà comprendere anche la rete di percorsi
ciclopedonali,esistenti o previsti in sede stradale (marciapiedi e piste ciclabili) e/o in sede
propria,per incentivare gli spostamenti ciclabili e pedonali all’interno del Comune.
Risulterà in proposito di particolare significato il “collegamento ciclabile tra il Parco delle Groane e il Parco delle Brughiere” già ipotizzato in passato.
- Ambiente L'immagine di Barlassina va progettata anche valorizzando il grande patrimonio di spazi
verdi, esistenti e di progetto (ex Tiro a segno, Via Paganini, Via Ugo Foscolo, Luminina, Via Piave, Valfredda, ex Parco Militare). Particolare attenzione merita la riqualificazione del fiume Seveso, che sarà perseguita
attraverso un A.Q.S.T. (Accordo Quadro di Sviluppo Territoriale) chiamato “Contratto di
Fiume Seveso” promosso dalla Regione Lombardia, con convenzione sottoscritta dai
P.G.T.– Documento di Piano e Piano delle Regole – RELAZIONE – BARLASSINA – MILANO
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Comuni di Barlassina, Lentate s.S., Carimate per i particolari interventi sul tratto di fiume che
li attraversa.
Le aree verdi saranno classificate non già o non solo come pubbliche o private, ma unicamente
per le loro caratteristiche naturali (storico - monumentali, parchi urbani e di quartiere, giardini
privati, ecc.) e, conseguentemente, per tipologie di intervento: tipologie simili a quelle già previste
per le aree verdi all’interno del Parco delle Groane.
L’obiettivo di questo progetto di riqualificazione è la costruzione di un unico grande giardino,
al cui interno si potrà organizzare un vero e proprio “percorso vita”: un percorso che
interesserà tutto il territorio comunale e sarà attrezzato per la sosta, per il tempo libero e lo
sport.
c) Economia
Una volta potenziato a livello sovracomunale il Sistema Brianza, all’interno del territorio
comunale è innanzitutto necessario e opportuno ricercare la migliore utilizzazione degli
insediamenti produttivi esistenti, anche attraverso il recupero delle aree dismesse o in via di
dismissione, con la conseguente delocalizzazione delle attività ancora insediate.
Per gli eventuali nuovi insediamenti, occorrerà innanzitutto privilegiare la rilocalizzazione degli
insediamenti produttivi incompatibili e/o dismessi esistenti all’interno del centro abitato e
privilegiare quindi fra le nuove attività, quelle a maggior contenuto tecnologico ed a più alta
caratterizzazione ambientale.
d) Organizzazione urbana
La città che meglio corrisponde all’attuale organizzazione urbana di Barlassina, è la città con un
unico centro (storico e/o urbano) ed una zona di completamento al suo intorno.
Per evitare però una caduta di valori urbani dal centro verso l’esterno e viceversa, il progetto di
Piano dovrà promuovere il consolidamento di tutti i centri di aggregazione esistenti (Polo
scolastico; Polo sportivo e per il tempo libero; Biblioteca; Fondazione Porro, ecc.) e dovrà
promuoverne di nuovi (ex Parco Militare; ecc.), così da poter trasformare in senso pluralista,
l’attuale organizzazione monocentrica della città.
Sarà così possibile anche incidere sull’immagine complessiva della città, per renderla ancor più
significativa, proprio perchè articolata a quel punto, in esperienze e situazioni urbane diverse,
ancor più rappresentative di tutta la storia di Barlassina.
Operativamente, una volta riorganizzata la rete stradale con l’individuazione di quartieri o aree a
traffico limitato, occorre al loro interno individuare degli interventi strategici (urban center) in
grado per la loro capacità propulsiva, di avviare il processo di rinnovamento e di riqualificazione
urbana di questi quartieri e di annullare i pur deboli fenomeni di emarginazione urbana prodotti
P.G.T.– Documento di Piano e Piano delle Regole – RELAZIONE – BARLASSINA – MILANO
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dall’attuale organizzazione urbana, anche attraverso la costruzione di una rete di nuove
attrezzature pubbliche e private ben distribuita all’interno del Comune.
e) Patrimonio storico
Ogni sviluppo urbano, per quanto innovativo, presuppone la difesa e la valorizzazione del
patrimonio storico, edilizio ed urbano, artistico e non, costruito e non, a salvaguardia dell'identità
storico - culturale della comunità locale: un patrimonio irripetibile dal punto di vista tipologico,
morfologico e culturale e quindi anche urbanistico.
Tale operazione va perseguita sia attraverso interventi di riqualificazione
urbanistico - edilizie (cortili) che interventi di restauro degli edifici e spazi storici più significativi
(Piazza Cavour con Palazzo Rezzonico).
La nuova normativa del P.G.T. ad integrazione di quanto già deliberato per il “Centro storico”,
dovrà facilitare il recupero degli edifici esistenti e costruire in generale un’immagine “pubblica”
della città che meglio si addica alla sua storia ed alla sensibilità dei suoi Cittadini.
f) Attrezzature di servizio Per una città che cambia e si ristruttura, anche l'impianto dei servizi pubblici e privati, deve
essere adeguato,organizzandoli innanzitutto a sistema per superare in questo modo le
restrizioni tipologiche e morfologiche che normalmente si frappongono all’esercizio di nuove
attività all’interno delle singole attrezzature e per promuovere una riqualificazione urbana più
profonda, migliorando in questo modo la qualità della vita dei Cittadini di Barlassina.
L’obiettivo finale di una simile strategia potrebbe essere la caratterizzazione di Barlassina,
quale “città dei servizi”.
Questo obiettivo va in particolare perseguito attraverso:
- le attrezzature di servizio, pubbliche e private, da organizzare o lungo assi e percorsi
attrezzati con capacità di connessione dei diversi luoghi o in aree opportunamente attrezzate;
- le attrezzature scolastiche che vanno non solo adeguate “per l’attuazione della nuova riforma scolastica” ma anche riorganizzate a sistema con quelle culturali, sportive e per il
tempo libero, per offrire “maggiori stimoli al dialogo scuola – società civile” e per meglio
assolvere in questo modo, ai molteplici compiti della scuola, chiamata a rispondere oltre che
a bisogni specifici, anche ai bisogni nuovi ed emergenti in campo sociale e culturale
(“Educazione stradale, ambientale” ed “Educazione degli adulti” = Educazione
permanente).
Nel contesto dei servizi alla scala comunale, assumono un rilievo particolare:
- le strutture parrocchiali e la fondazione Luigi Porro. Quest’ultima istituzione va in
particolare valorizzata e potenziata quale “bene dei cittadini di Barlassina”, in
sempre più stretta connessione con la città;
P.G.T.– Documento di Piano e Piano delle Regole – RELAZIONE – BARLASSINA – MILANO
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- i servizi generali a gestione privata, quale la Banca di Credito Cooperativo, che
parallelamente ai suoi scopi istituzionali svolge già ora compiti collaterali in campo
culturale, ecc;
- i servizi promossi da privati a tutti i livelli, dalla sala riunione del condominio ai negozi
di quartiere e di vicinato ed agli ambulatori.
Per la formazione ed il potenziamento di tutti i servizi privati, è possibile predisporre
un’opportuna normativa che ne agevoli la formazione e diffusione su territorio, escludendo ad
esempio i relativi spazi dal calcolo del volume e dal computo per gli oneri.
g) Interventi di qualità In un’ottica di città ad alto tasso di sostenibilità, tutti gli interventi, di recupero e quelli nuovi,
questi ultimi da promuovere se ed in quanto necessari in funzione di un fabbisogno
rigorosamente individuato, dovranno essere organizzati e promossi in forma integrata (pubblico
e privato), nello schema di insediamenti di alta qualità:
- urbanistica in quanto dovranno essere dotati di tutte le urbanizzazioni primarie e, tra le
secondarie, di quelle che sono più funzionali al progetto di città (Urban Center) che devono
concorrere a realizzare;
- edilizia, attraverso una normativa che dia spazio al progetto edilizio come espressione
originale della volontà di ricerca e di rinnovamento, a garanzia anche di una sempre più
puntuale aderenza del prodotto edilizio, oltre che al particolare contesto paesaggistico ed
ambientale, anche alle esigenze dei Cittadini.
Assume in proposito particolare rilievo favorire l’obiettivo della “Casa ecologica” da perseguire
attraverso un’opportuna normativa ed adeguati incentivi nella costruzione / ristrutturazione degli edifici, anticipando quanto richiesto dalla Direttiva 2002/91/CE del Parlamento Europeo in merito al rendimento dell’energia nell’abitazione”.
- ambientale, attraverso la verifica di compatibilità ambientale dei singoli interventi, non a
posteriori ma direttamente nella fase di pianificazione urbanistica e di progettazione edilizia.
Un insediamento qualitativo dal punto di vista ambientale, deve anche risolvere
prioritariamente il problema della raccolta dei rifiuti, dell'abbattimento dei rumori, del
disinquinamento delle acque e del risparmio energetico, nello schema di un ecosistema per
quanto piccolo,tendenzialmente autosufficiente.
I nuovi interventi di qualità dovranno in sintesi, completare e correlare gli insediamenti esistenti
e risultare
- a bassa densità di urbanizzazione
e
- ad alti contenuti ambientali e paesaggistici.
P.G.T.– Documento di Piano e Piano delle Regole – RELAZIONE – BARLASSINA – MILANO
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Il primo obiettivo corrisponde innanzitutto all'esigenza di non espandere all'infinito
l’urbanizzazione del territorio, ricompattandolo, e non ampliando a dismisura i costi di
realizzazione prima e di manutenzione poi delle urbanizzazioni.
Esiste infatti un livello di urbanizzazione che occorre alla fine, far coincidere con le reti
tecnologiche ed i servizi interni agli insediamenti, da prevedere e realizzare in attuazione delle
norme che regolano l’edificazione a permesso di costruire semplice o convenzionato.
Il secondo obiettivo può essere perseguito operando innanzitutto per la tutela e lo sviluppo del
verde, nel tentativo di reintrodurre elementi naturalistici nei singoli insediamenti ed in città,
riunificandoli in un’immagine urbana prevalentemente verde.
Entrambi gli obiettivi possono essere perseguiti calibrando la capacità edificatoria
dell'insediamento e progettando anche le aree libere, da preservare obbligatoriamente
dall'edificazione.
h) Altri problemi La pianificazione urbanistica soprattutto se finalizzata a promuovere uno sviluppo qualitativo,
deve rappresentare “l’occasione per applicare i principi di solidarietà e sussidiarietà che vedono nella comunità locale il primo luogo di soddisfazione dei bisogni”. In questa prospettiva,il P.G.T. deve in particolare, così come già detto, garantire il
soddisfacimento dei bisogni primari dei suoi Cittadini, innanzitutto in ordine alla Casa, al Lavoro
ed ai Servizi,predisponendo gli aggiustamenti normativi necessari per ovviare agli inconvenienti
registrati in passato sulle procedure e nel merito.
Casa Fermo restando che gran parte del fabbisogno abitativo sarà soddisfatto dagli interventi privati
dei singoli Cittadini o Operatori, occorrerà anche quantificare il fabbisogno arretrato ed
insorgente di edilizia sovvenzionata (recupero di alloggi da assegnare in affitto ad anziani e
giovani coppie) e convenzionata (case in vendita a prezzi controllati).
La pianificazione urbanistica deve rispondere anche a questa esigenza, individuando aree ed
immobili idonei e le procedure che meglio rispondono anche alle diverse modalità di
finanziamento (statali e regionali o autofinanziamento).
Bisogni nuovi ed emergenti In risposta ai bisogni nuovi ed emergenti in campo sociale, occorre innovare l’offerta dei servizi,
sull’esempio delle proposte già formulate:
- “Spazio ludico, Baby Parking, Nidi famiglia, Sala prove per gruppi musicali,ecc., per
minori e giovani,
- Orti,Centro anziani ecc., per anziani,
- Residenza per disabili,ecc., per malati e indigenti,
ed altri servizi in campo ambientale, in quello della sicurezza e della solidarietà.
P.G.T.– Documento di Piano e Piano delle Regole – RELAZIONE – BARLASSINA – MILANO
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In questo senso, il recupero del patrimonio edilizio esistente e gli interventi di edilizia
convenzionata e sovvenzionata che hanno contraddistinto anche in passato lo sviluppo di
Barlassina, mirano alla costruzione di una città solidale, in grado cioè di rispondere al
fabbisogno di case espresso da quei Cittadini, che, altrimenti, sarebbero esclusi dai meccanismi
privati di produzione delle abitazioni, e, quindi, costretti ad emigrare.
In futuro questo problema potrebbe essere meglio risolto privilegiando l’intervento diretto di
questi cittadini, se assegnatari di un volume proporzionale al proprio fabbisogno.
- Impianto tecnologico Con il nuovo Piano di Governo del Territorio ci si deve porre il problema più generale di avviare
un processo di modernizzazione di alcuni settori dell'organizzazione urbana: dalla rete delle
infrastrutture di trasporto alle reti tecnologiche.
In quest'ultimo caso occorre superare un ritardo gravissimo che si registra nelle città: la città
moderna si regge infatti su un impianto tecnologico inadeguato che va modernizzato, dotandolo
di tutte le infrastrutture necessarie, non solo ad affrontare le emergenze ma anche e
soprattutto per garantire migliori livelli di efficienza urbana, di qualità dei servizi, ecc.
STRUMENTI
L’ipotesi di progetto di cui al capitolo precedente verrà elaborata attraverso la documentazione
richiesta dalla L.R. n°. 12/2005 e dalla Provincia di Milano a corredo degli strumenti urbanistici
comunali:
- Documento di Piano (art. 8 – L.R. n°. 12/2005)
- Piano dei Servizi (art. 9 – L.R. n°. 12/2005)
- Piano delle Regole (art. 10 – L.R. n°. 12/2005).
A ciascuno dei sopraccitati documenti verranno allegate tutte le tavole ed i documenti di natura
urbanistica, che si renderanno necessari.
RIFERIMENTI GENERALI
Nella elaborazione del Piano di Governo del Territorio occorre anche assumere alcuni riferimenti
generali:
- a livello programmatico
Quasi tutti i problemi urbanistici hanno una dimensione territoriale superiore a quella comunale
e richiedono pertanto una pianificazione ispirata al principio di sussidiarietà e di reciproca
collaborazione fra gli Enti. Questa esigenza presuppone un’esatta definizione del quadro
programmatico in via di definizione.
La Provincia di Milano ha approvato definitivamente il Piano Territoriale di Coordinamento
Provinciale (P.T.C.P.), in attuazione della legge n°. 1/2000, mentre i Comuni della Brianza
P.G.T.– Documento di Piano e Piano delle Regole – RELAZIONE – BARLASSINA – MILANO
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stanno elaborando il Piano d’Area (P.d.A.) che da una parte consenta al P.T.C.P. di meglio
aderire al territorio, arricchendolo dei contributi dei Comuni, singoli ed associati e dall’altra, alla
Brianza nel frattempo diventata provincia di Monza e Brianza, di governare direttamente il
proprio territorio.
Alcuni dei contenuti del P.T.C.P. e del P.d.A. sono già stati esplicitati da due importanti
Protocolli stipulati fra Regione Lombardia, Province di Bergamo, Como, Lecco, Milano e Varese
ed altri sessanta Comuni:
1) il Protocollo di Intesa relativo alla definizione del Sistema Viabilistico
Pedemontano che prevede, con la realizzazione della cosiddetta Pedemontana, con la
contestuale riqualificazione della S.P. n°. 32 "Novedratese" da Cermenate alla Nuova
Vallassina (S.S. n°. 36) e da questa alla ex statale n°. 36, la prosecuzione della
tangenziale est di Milano;
2) il Protocollo d'Intesa per la definizione degli interventi a completamento
e adeguamento del sistema dei trasporti su ferro per l'area della Brianza, con l'ipotesi di
adeguamento e riqualificazione della linea Carnate – Seregno – Saronno.
Il quadro programmatico è stato ulteriormente definito dall'applicazione a livello sovracomunale
e locale, dei criteri di programmazione commerciale previsti dal Regolamento n°. 3 del 21 luglio
2000 emanato in attuazione della L.R.n°. 14/99.
Inoltre il Piano Territoriale di Coordinamento del Parco Regionale delle Groane pone per
Barlassina problemi di adeguamento ed eventualmente la necessità di assumere la
componente ambientale, quale motore attivo della promozione di uno sviluppo sostenibile del
territorio.
Complessivamente il nuovo quadro di riferimento programmatico facilita l’elaborazione di un
progetto di città fortemente integrata nel suo contesto territoriale,facilitando l’operazione di
riqualificazione urbanistica di cui in premessa.
- a livello legislativo Il quadro legislativo attuale è quello definito dalla L.R. n°. 12 sul “Governo del Territorio”
pubblicata il 16 marzo 2005 sul Bollettino Regionale.
P.G.T.– Documento di Piano e Piano delle Regole – RELAZIONE – BARLASSINA – MILANO
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CRITERI DI COMPENSAZIONE, PEREQUAZIONE E DI INCENTIVAZIONE
Nella propria azione in campo urbanistico, l’Amministrazione Comunale deve innanzitutto ispirarsi
a dei criteri derivati dai più generali principi della propria azione amministrativa: ”l’efficacia, l’efficienza e l’economicita’”.
Tali criteri genrali corrispondono in urbanistica a:
a) Meccanismi premiali L’attuazione del P.G.T. deve fondarsi anche sulla collaborazione dei Cittadini, prevedendo dei
“premi” per quegli interventi che si propongono di migliorare oltre che la loro qualità urbanistica,
ambientale ed edilizia, anche quella del loro contesto.
b) Perequazione e Compensazione Il P.G.T. deve porsi il problema di un’attuazione equilibrata del progetto di Piano, per evitare
che l’attuazione del Piano da parte dei privati non sia accompagnata dall’attuazione delle sue
previsioni pubbliche .
Il P.G.T. dovrà quindi prevedere la formazione dello standard oltre che per acquisizione diretta
da parte del Comune, anche per cessione e convenzionamento da parte degli Operatori privati,
che per “perequare” i proprietari delle aree vincolate, potranno anche incrementare la
volumetria di progetto, con l’acquisizione e cessione di una quota aggiuntiva di standard.
Analogamente per evitare che l’attuazione del Piano non si riduca alla sola disponibilità delle
aree, il P.G.T. dovrà prevedere anche la realizzazione diretta da parte dell’Operatore privato di
attrezzature pubbliche (standard qualitativo) grazie a particolari meccanismi di incentivazione.
c) Convenzionamento L’obiettivo di riqualificazione dell’esistente esclude grandi zone di espansione e quindi il ricorso
ai Piani di Zona (P.d.Z.) per la realizzazione di interventi di edilizia convenzionata e/o
sovvenzionata ed ai Piani di Insediamenti Produttivi (P.I.P.) per la promozione di attività.
A soddisfacimento in particolare del fabbisogno abitativo, il P.G.T. dovrà quindi individuare
strumenti alternativi,rendendo ad esempio disponibile una volumetria da assegnare
direttamente ai Cittadini che rispondono ai requisiti dei Soci Assegnatari dell’edilizia
convenzionata e/o sovvenzionata (giovani coppie,anziani,ecc.) da utilizzare incrementando gli
indici volumetrici delle zone edificabili attraverso il convenzionamento a favore dei cittadini
stessi.
P.G.T.– Documento di Piano e Piano delle Regole – RELAZIONE – BARLASSINA – MILANO
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PARTECIPAZIONE
Ogni atto di pianificazione necessita della “partecipazione diretta” di tutti i Cittadini e di un
rapporto di effettiva sussidiarietà con gli altri Enti di Pianificazione: con la Provincia di Milano
nell’ambito del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (P.T.C.P.), con il Consorzio del
Parco Regionale delle Groane nell’ambito del suo Piano Territoriale di Coordinamento (P.T.C.) e
con tutti gli Operatori presenti sul territorio, per la ricerca di tutte le possibili soluzioni progettuali
per la riqualificazione dell’esistente.
Per promuovere la partecipazione, l’Amministrazione Comunale di Barlassina deve innanzitutto
avviare le procedure di partecipazione previste dall’art. 13 della L.R. n°. 12/2005, sollecitando i
Cittadini, singoli ed associati, a presentare proprie istanze,sotto forma di contributi e
suggerimenti,e/o “di offrire competenze specifiche”, al fine della determinazione delle scelte
urbanistiche dell’Amministrazione Comunale.
L’Amministrazione Comunale potrà quindi consultare,“attraverso l’istituzione di commissioni e di consulte”,anche gruppi di Operatori su temi specifici, così da essere in grado di elaborare
ipotesi di progetto condivise e quindi proposte di interventi fattibili, in quanto già assegnati a
specifici operatori, pubblici e privati, per la loro attuazione.
“Per dialogare con l’amministrazione” i Cittadini potranno anche utilizzare il sito Internet del
Comune che verra’ continuativamente aggiornato con tutte “le informazioni sulle attivita’ svolte” in preparazione del Piano del Governo del Territorio.
Per favorire il rapporto di sussidiarietà di cui sopra, il progetto di Piano dovrà avviare le altre
procedure di confronto di cui all’art. 13 della L.R. n°. 12/2005, con tutti gli Enti preposti alla
pianificazione sovracomunale.
Attraverso la partecipazione ed il rapporto/confronto con i soggetti destinatari degli interventi di
riqualificazione, sarà possibile raccogliere tutta la progettualità diffusa, con informazioni e dati che
consentano al progetto di città che il P.G.T. dovrà elaborare, di rispondere effettivamente ai reali
bisogni dei Cittadini, singoli o associati, semplici residenti o operatori economici o sociali.
Per facilitare questa partecipazione, l’Amministrazione Comunale, nel manifestare la sua volontà di
produrre il Piano di Governo del Territorio ha elaborato il presente Documento Direttore con
l’esplicitazione degli obiettivi che essa intende perseguire, e dei riferimenti generali che intende
assumere a livello programmatico ed urbanistico.
Infine per “assicurare una puntuale informazione alla cittadinanza” l’Amministrazione
Comunale intende operare “attraverso avvisi ed assemblee pubbliche”, anche di zona.
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B - QUADRO RICOGNITIVO E PROGRAMMATORIO DI RIFERIMENTO PER LO SVILUPPO ECONOMICO E SOCIALE DEL COMUNE (ART. 8 COMMA 1 LETTERA a) – L.R. N°. 12/2005)
P.G.T.– Documento di Piano e Piano delle Regole – RELAZIONE – BARLASSINA – MILANO
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1 - Relazione di sintesi sul sistema socio - economico
A) Dal 1991 al 2001 la popolazione di Barlassina è cresciuta del 3,60% contro lo -0,84% della
Provincia di Milano, l’1,99% della Regione Lombardia ed lo 0,76% di Lentate sul Seveso, il
9,83% di Cogliate, il 5,96% di Seveso ed il 2,14% di Meda.
Il tasso di crescita di Barlassina dal 1991 al 2006 è stato del 10,55%, di cui un tasso di
crescita del 3,60% nel decennio 1991/2001 e del 6,95% nel periodo 2002/2006.
Il numero di famiglie, dal 1991 al 2001, è aumentato del 14,80% contro 8,54% della
Provincia, con una media di componenti per famiglia che è diminuito dal 1991 al 2001, da
2,87 a 2,57, contro il 2,69 e 2,38 della Provincia di Milano.
Al 31/12/2006 il numero delle famiglie di nuova formazione e/o immigrazione è + 2.677.
Al 2005 l’incremento di popolazione è fortemente legato ai fenomeni immigratori: +74,12% di
incremento del saldo migratorio, contro il 86,30% della Provincia di Milano.
L’incidenza della popolazione straniera residente in Barlassina e’ di 267 al (2005) abitanti
pari al 4,08%, contro i 292.204 pari al 15,02 % della Provincia di Milano.
Nel 2006 l’anagrafe di Barlassina ha registrato un saldo positivo di n. 149 abitanti, di cui n.
120 dovuti a flussi migratori e di questi 35 stranieri.
Sulla base di un incremento costante annuo di 71 ab/anno rilevati dal 1991 al 2006, si può
presumere che nel 2017 gli abitanti reali residenti siano (6.548+71x10=) 7.258.
L’I.S.T.A.T. per i prossimi 20 anni prevede che il calo della popolazione continuerà e potrà
raggiungere il 10% nel 2021.
Aumenteranno gli ingressi in Lombardia a vario titolo: nomadi-turisti, viaggiatori d’affari e
congressuali, studenti, immigrati a permanenza breve: popolazione questa poco propensa a
comportamenti ecosostenibili, perché con minore senso di appartenenza al territorio.
B) L’indice di vecchiaia (rapp. % pop. > 65 anni / pop. compresa tra 0 – 14) di Barlassina è di
140,90 (2001) e di 147,80 (2006),147,80 anziani per 100 giovani. Il numero di anziani e
maggiore rispetto al dato regionale. La Regione Lombardia nello stesso periodo registra i
seguenti dati: 135,5 (2001) e 142,5 (2006).
L’indice di dipendenza (rapp % pop (0 – 4 + > 65)/pop. 15 – 64) di Barlassina è di 41,40
(2001) e di 48,30 (2006). La Regione Lombardia registra 44,6 (2001) e 49,4 (2006): più
P.G.T.– Documento di Piano e Piano delle Regole – RELAZIONE – BARLASSINA – MILANO
36
elevato risulta questo valore, maggiore e’ la quota di popolazione non autonoma dal punto di
vista produttivo.
Barlassina registra un incremento fortemente superiore rispetto al dato regionale nel periodo
2001/2006, anche se attualmente è di un punto percentuale più basso rispetto allo stesso
dato.
L’indice di ricambio (rapp.%popolazione 60-64 anni/pop. compresa tra 15-19 anni) di
Barlassina e’ di 152,2 (2001) e di 131,0 (2006), La Regione Lombardia registra 141,9 (2001)
e 130,0 (2006): più elevato risulta questo valore, minore e’ la quota dei giovani che entra
nell’età produttiva attiva.
Barlassina evidenzia una forte diminuzione della quota di giovani che entra nell’età
produttiva attiva nel periodo 2001/2006. Ben 10 punti percentuale in meno della Regione
Lombardia, anche se ora risulta di poco maggiore rispetto al dato regionale.
Il grado di istruzione di Barlassina (2001) registra una percentuale di laureati di 6,04%, di
diplomati del 27,79%, contro il 10,90% di laureati ed il 29,90% di diplomati della Provincia
di Milano e di 7,10% (laureati) e di 28,50% (diplomati) della Provincia di Monza e Brianza.
C) Dal 1991 al 2001 Barlassina ha registrato un incremento di U.L. del + 13,1% (inferiore al
+38,3% della Provincia di Monza e Brianza ed inferiore a tutti i Comuni limitrofi) ed un
incremento di Addetti di -12,7% contro l’incremento del +9,5% della Provincia di Monza e
Brianza.
Il tasso di crescita delle imprese attive, iscritte e cessate a Barlassina registra una flessione
dal 2,2 (2002) al 1,1 (2003 e 2004), mentre la Provincia di Monza e Brianza nello stesso
periodo registra un incremento del 1,2 (2002), 1,7 (2003) e 2,3 (2004).
In Barlassina, nel periodo 1991/2001, i settori con un maggiore incremento sono:
RAE e Settore BARLASSINA Provincia Monza e Brianza
Dj – Fabbricazione di prodotti in
metallo 53,3% (U.L.) e 38,8% (Add.) 13,5% (U.L.) e 0,4% (Add.)
J – Intermediazione monetaria e
finanziaria 22,2% (U.L.) e 37,0% (Add.) 91,4% (U.L.) e 23,2% (Add.)
K – Attività immobiliari, informatica,
imprenditoria 159,5% (U.L.) e 3,1% (Add.) 174,9% (U.L.) e 138,2% (Add.)
N – Sanità e altri servizi sociali 200,0% (U.L.) e 506,3% (Add.) 54,3% (U.L.) e 27,8% (Add.)
Fonte: ISTAT – Censimento dell’Industria e dei servizi (2001) 6° Congresso CGIL Brianza, edizione 2005
P.G.T.– Documento di Piano e Piano delle Regole – RELAZIONE – BARLASSINA – MILANO
37
La percentuale di popolazione occupata e’ del 50,91% (2001), pari o di poco inferiore al
tasso dei Comuni limitrofi e al 51,5% (2001) della futura Provincia di Monza e Brianza.
Superiore al dato della Regione Lombardia di 42,94% (2001).
D) Il consumo del suolo in Barlassina è pari al 62,28% (2001) per 2,7 kmq di territorio e
aggiornato al 71,11% (2006). Il dato è superiore al 48,11% (2001) della Provincia di Monza e
Brianza e dei Comuni limitrofi.
La densità della popolazione ha subito un aumento da 2.001,39 ab./kmq, a 2.079,70
(1991/2001).
La stessa densità se riferita al solo territorio urbanizzato 1,7 kmq (2001) è di 3.486,47
ab./kmq, inferiore alla densità per territorio urbanizzato dei comuni limitrofi di Seveso
(4.255,90 ab./kmq), di Cesano Maderno (4.823,82 ab./kmq), di Cogliate (3.645,71 ab./kmq) e
superiore a Lentate sul Seveso (3.122,83 ab./kmq).
La densità abitativa a Barlassina è di 0,608 ab./stanze (2001) e di 0,690 (1991) contro
0,618 (2001) e lo 0,73 (1991) nella Provincia di Milano.
Il numero di stanze a Barlassina è di 5.721 nel 1991 e di 9.720 nel 2001, con un incremento
nel periodo 1991/2001 del 16.56%, a fronte del 5,28% della Provincia di Milano e del 6,99%
della Regione Lombardia.
La superficie media delle abitazioni per occupante di Barlassina è di 37,76 mq (2001),
contro i 35,98 della Provincia di Milano.
E) Forme di organizzazione sociale
ASSOCIAZIONI CULTURALI N°. 10
ASSOCIAZIONI SPORTIVE N°. 9
ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO N°. 11
ASSOCIAZIONI VARIE N°. 8
In Barlassina operano n°. 38 Associazioni, esclusi i Partiti, i Circoli e le Cooperative e
naturalmente la Parrocchia ed il centro giovanile Parrocchiale, con un rapporto di (6.548 ab. :
38 ass. =) 172,31 abitanti teorici per ciascuna Associazione. F) Servizi
Sul territorio comunale non sono presenti uffici pubblici sovracomunali.
P.G.T.– Documento di Piano e Piano delle Regole – RELAZIONE – BARLASSINA – MILANO
38
Il Comune di Barlassina dispone di tutto lo standard di legge, in aree già in proprietà
comunale e privata, per 263.705,64 mq di cui :
- 183.826,13 mq. di tipo residenziale di cui 8.033,50 mq. di S.l.p.
- 43.554,65 mq di tipo produttivo .
- 36.324,86 mq per servizi
così come risulta dalla Tabella 1 - Aree e Attrezzature Standard esistenti.
Il Comune dispone di attrezzature per una Superficie Lorda di Pavimento (S.l.p.) pari a
8.033,50 mq.
- di cui in proprietà comunale per 3.719,50 mq così suddivisi:
3.015,50 mq. di attrezzature scolastiche
167,00 mq. per parco,gioco e sport
537,00 mq. di attrezzature di interesse comune
così come risulta dalla Tabella 1 e 2 e dai suoi allegati.
- di cui in proprietà di altri Enti (Parrocchia,Fondazione Porro) per 4.314,00 così suddivisi:
194,00 mq di attrezzature scolastiche
4.120,00 mq di interesse comune
La dotazione dello standard residenziale per abitante risulta pari a (183.826,13 mq : 6548
ab =) 28,07 mq/ab.
Conclusioni I dati registrati sono complessivamente contraddittori, si registra :
- la forte crescita della popolazione per immigrazione e il recente incremento di natalità;
- l’indice di vecchiaia in aumento con un elevato indice di dipendenza (giovani ed anziani), l’indice
di ricambio è in diminuzione, quindi diminuisce la popolazione giovane che accede al mondo del
lavoro;
- l’incremento della percentuale di laureati e diplomati;
- l’elevato consumo di suolo, anche se la densità degli abitanti/kmq di territorio urbanizzato è
inferiore alla media dei comuni limitrofi.
Questi dati sono particolarmente significativi se si considera che la crescita del numero di abitanti
in Lombardia, nel prossimo decennio, è possibile che ristagni o addirittura decresca fino a
raggiungere il – 10%, anche se è in aumento il numero dei nuclei famigliari e delle abitazioni
rispetto al decennio precedente.
P.G.T.– Documento di Piano e Piano delle Regole – RELAZIONE – BARLASSINA – MILANO
39
A - Indagine sul sistema sociale locale
a.1 Dinamiche di crescita della popolazione residente in Barlassina La rappresentazione dello stato di fatto può essere sintetizzata dalla lettura dell’andamento
demografico registrato in Barlassina dal 1991 al 2006 e dalla lettura della dotazione ad oggi
degli standard urbanistici.
Tab. a.1.1 – Crescita demografica della popolazione nel comune di Barlassina – 1991 – 2006
INCREMENTO DEMOGRAFICO - COMUNE DI BARLASSINA - 1991 2006 Tabella 1
Anno Nati Nati Immigrati Emigrati Totali al 31.12
M F M F M F M F M F TOTALE 1991 20 12 41 19 61 69 58 53 2.809 2.903 5.712 1992 18 17 22 13 118 107 74 69 2.851 2.938 5.789 1993 26 20 16 13 99 97 70 53 2.890 2.989 5.879 1994 15 26 32 27 68 75 83 74 2.858 2.989 5.847 1995 29 16 19 28 63 61 69 79 2.862 2.959 5.821 1996 29 23 31 23 77 69 79 71 2.858 2.957 5.815 1997 20 17 24 27 92 97 73 79 2.873 2.965 5.838 1998 21 32 25 24 95 100 74 80 2.890 2.993 5.883 1999 23 24 30 25 78 78 119 114 2.842 2.956 5.798 2000 24 23 33 27 111 118 83 78 2.861 2.992 5.853 2001 29 16 25 21 104 91 68 56 2.901 3.022 5.923 2002 29 23 31 27 109 99 82 71 2.903 3.068 5.971 2003 20 17 20 28 146 141 92 86 2.958 3.131 6.089 2004 21 32 23 21 159 158 100 98 3.035 3.196 6.231 2005 23 24 19 33 171 179 92 91 3.125 3.274 6.399 2006 44 41 28 28 195 159 118 116 3.218 3.330 6.548
Media annua iscritti 1991-2006
24,44 22,69 26,19 24,00 109,13 106,13 83,38 79,25 2.920,88 3.041,38
Periodo 1991 - 2006
Incremento percentuale 10,55%
Previsto 2007-2017
incremento medio di 71 abitanti/anno
ab. 6.548 + (71 x 10) = 7.258 abitanti al 2017
Fonti: BARLASSINA – Anagrafe comunale
P.G.T.– Documento di Piano e Piano delle Regole – RELAZIONE – BARLASSINA – MILANO
40
INCREMENTO DEMOGRAFICO - Barlassina dal 1991 al 2006
0
2.000
4.000
6.000
8.000
10.000
12.000
14.000
16.000
1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006
perio do al 31 decembre
Totali al 31.12 TOTALETotali al 31.12 FTotali al 31.12 MEmigrat iImmigrat iM ort iNati
Tab. a.1.2 – Bilancio demografico e tasso di crescita dal 1991 – 2006 - grafico
Incremento 3,60% Incremento 6,95%
Fonti: BARLASSINA – Anagrafe comunale
L’andamento demografico degli ultimi sedici anni è contraddistinto da:
- un forte incremento demografico (+625 ab. =+10,55%) illustrato dal grafico delle Tab. a.1.1 e
a.1.2);
- un saldo medio con un sostanziale pareggio del bilancio dei nati /morti, con il seguente
andamento dei tassi nel quinquennio 2001 – 2005:
Anno Tasso Tasso di natalità 2005
2004 2003 2002 2001
0,82 1,07 0,93 0,74 0,82
Tasso di mortalità 2005 2004 2003 2002 2001
0,81 0,70 0,78 0,97 0,82
- un saldo positivo immigrati/emigrati di 52,63 ab./anno, con un’incidenza dell’74,12%
sull’incremento medio annuo;
- un incremento del numero delle famiglie di nuova formazione e/o di immigrazione (2.677
famiglie nel 2006);
- una dimensione media della famiglia che passa da 2,87 (1991) e da 2,57 (2001).
P.G.T.– Documento di Piano e Piano delle Regole – RELAZIONE – BARLASSINA – MILANO
41
Tab. a.1.3 – Dinamiche e caratteristiche della popolazione – 1981 – 1991 - 2001
Anni di censimento 1981-1991 1981
1991-2001 1991 2001 Famiglie Abitazioni Abitazioni
Media componenti per famiglia
AREA ANALIZZATA
ab. var. % abitanti
ab. var. % abitanti abitanti
Var. % 1991/01 n°. n°. mq/ab 1981 1991 2001
Regione Lombardia -0,40% 8.891.652 1,99% 8.856.074 9.032.554 11,03% 3.652.954 4.143.870 38,12 2,86 2,67 2,45Prov. di Como 2,10% 511.425 2,94% 522.147 537.500 11,45% 210.588 254.405 38,03 2,94 2,73 2,53Prov. di Lecco 3,25% 286.636 5,24% 295.948 311.452 14,23% 121.322 153.622 37,59 2,96 2,76 2,55Prov. di Monza - - 4,87% 697.568 731.573 - - - - - - -Brianza Centrale - - - - 345.974 - - - - - - -Prov. di Milano -2,61% 3.839.006 -0,84% 3.738.685 3.707.210 8,54% 1.545.503 1.640.470 35,98 2,79 2,61 2,38
Ceriano Laghetto -0,84% 4.861 13,05% 4.820 5.449 21,91% 2.081 2.108 36,75 3,06 2,83 2,61Cogliate 7,26% 6.499 9,83% 6.971 7.656 18,51% 2.887 3.032 36,57 3,06 2,86 2,65Misinto 7,74% 3.424 11,36% 3.689 4.108 22,50% 1.557 1.613 38,99 3,20 2,90 2,64Lazzate 7,38% 5.404 10,62% 5.803 6.419 22,83% 2.421 2.562 35,92 3,05 2,95 2,65Barlassina 1,71% 5.625 3,60% 5.721 5.927 14,80% 2.300 2.466 37,76 3,09 2,87 2,57Lentate sul Seveso 7,41% 13.273 0,76% 14.257 14.365 8,94% 5.435 5.915 36,2 3,10 2,86 2,63Seveso 0,38% 17.605 5,96% 17.672 18.726 16,46% 6.977 7.250 36,03 3,19 2,95 2,67Cesano Maderno 0,50% 31.739 2,83% 31.898 32.802 15,41% 12.666 13.308 33,92 3,30 2,91 2,61Meda 1,71% 20.470 2,14% 20.820 21.266 14,16% 7.978 8.540 36,71 3,26 2,98 2,66
Fonti: ISTAT – 12 e 14° Censimento della popolazione
Nel decennio compreso tra il 1991 e il 2001, Barlassina evidenzia un incremento demografico del
3,60% ed un incremento dei nuclei familiari indipendenti del 14,80%, seguito nel 2001 - 2006 da un
ulteriore incremento dei nuclei familiari indipendenti per 2.677 famiglie, con una crescita 377 unità.
Il numero di componenti medi di una famiglia registrano una riduzione da 2,87 nel 1991 a 2,57 nel
2001, con una progressiva riduzione della dimensione media delle famiglie, anche rispetto ai comuni
limitrofi.
P.G.T.– Documento di Piano e Piano delle Regole – RELAZIONE – BARLASSINA – MILANO
42
Figura 1
Variazione % della popolazione residente in Brianza – 1991/2003
(Var. % Barlassina + 6,08%) Comune di Barlassina
Elaborazione servizio Studi
Camera di Commercio su dati ISTAT
(ISTAT - statistiche demografiche) L’analisi del tasso di natalità e del saldo naturale dei comuni dell’alto Milanese conduce a
considerazioni di grande interesse: l’Alto Milanese risulta essere un territorio vivo, con un saldo
positivo delle nascite e un tasso di natalità nel 2003 superiore a quello di tutte le aggregazioni
territoriali analizzate – ad esclusione dell’Hinterland – nonché al tasso lombardo e italiano.
Contemporaneamente il tasso di mortalità dell’area del CAAM, significativamente inferiore al tasso
di natalità, risulta il più basso degli ambiti territoriali considerati, e decisamente inferiore al tasso di
mortalità nazionale.
Inoltre, la differenza tra il tasso di natalità e quello di mortalità nel territorio del CAAM nel 2003 è di
due punti in positivo, a differenza dello stesso dato a livello italiano che ammonta a - 0,8: a livello
nazionale infatti, il tasso di natalità è inferiore rispetto al tasso di mortalità, e ciò attesta che il
processo di crescita della popolazione italiana è esclusivamente sostenuta dall’immigrazione.5
5 C.A.A.M. - Azioni integrate di Marketing territoriale, Report 2004, ed. 2005
P.G.T.– Documento di Piano e Piano delle Regole – RELAZIONE – BARLASSINA – MILANO
43
a.2 Fenomeni di immigrazione e pendolarismo
Tab. a.2.1 – Movimenti anagrafici della popolazione residente – Anno 2003 Saldo 01.01-31.12 Quozienti x 1.000 ab.
Comune
Naturale Migratorio Totale Natalità Mortalità Immigrazione Emigrazione
Barlassina 9 109 118 9,5 8,0 47,6 29,5 Bovisio-Masciago 64 584 648 12,5 7,9 71,0 29,3 Ceriano Laghetto 28 162 190 12,4 7,4 50,3 21,6 Cesano Maderno 59 441 500 9,6 7,9 38,7 25,7 Cogliate 13 75 88 9,5 7,8 29,2 19,5 Cormano 1 33 34 9,9 9,9 31,1 29,3 Cusano Milanino -16 39 23 8,0 8,8 32,0 30,0 Lentate sul Seveso -13 74 61 9,1 10,0 33,6 28,5 Limbiate 110 232 342 10,2 6,7 40,5 33,2 Nova Milanese 96 28 124 11,4 7,1 34,8 33,6 Paderno Dugnano 12 50 62 8,7 8,5 31,1 30,0 Solaro 67 165 232 11,4 6,0 44,0 30,7 Varedo 3 19 22 8,0 7,8 31,5 30,0 CAAM 433 2.011 2.444 10,0 8,0 39,6 28,5 AM 288 2.705 2.993 9,4 8,6 38,8 29,7 NM 179 1.159 1.338 8,7 8,1 40,9 36,4 HINTERLAND 3524 25.967 29.491 10,1 8,0 47,2 33,6 Totale Lombardia -2.263 140.414 138.151 9,5 9,8 49,2 33,9
Totale Italia -
42.405 609.508 567.175 9,4 10,2 35,7 25,1 Il saldo positivo tra immigrazione e emigrazione evidenzia che gli ambiti territoriali
analizzati sono spazi attrattivi, che richiamano popolazione più di quanta ne espellano. Tab. a.2.2 – Popolazione residente per anno di censimento e incremento percentuale Censimento 2001
Anni di censimento 1971 1981 1991 1999 2001 2004 2001/2004 AREA
ANALIZZATA abitanti abitanti abitanti abitanti abitanti abitanti var.
assoluta var.
% Regione Lombardia 8.543.387 8.891.652 8.856.074 9.032.554 9.393.092 360.538 3,99%Prov. di Como 476.209 511.425 522.147 537.500 560.941 23.441 4,36%Prov. di Lecco
265.359 286.636 295.948 - 311.452 322.150 10.698 3,43%
Prov. di Monza
- - 697.568 711.389 731.573
Brianza Centrale - - - - 345.974 Prov. di Milano 3.727.841 3.839.006 3.738.685 3.720.534 3.707.210 3.839.216 132.006 3,56%Ceriano Laghetto 4.861 4.820 5.397 5.449 5.802 353 6,48%Cogliate 6.499 6.971 7.577 7.656 7.836 180 2,35%Misinto 3.424 3.689 3.979 4.108 4.512 404 9,83%Lazzate 5.404 5.803 6.207 6.419 6.864 445 6,93%Barlassina 5.625 5.721 5.798 5.927 6.231 304 5,13%Lentate sul Seveso 13.273 14.257 14.289 14.365 14.651 286 1,99%Seveso 17.605 17.672 18.686 18.726 19.746 1.020 5,45%Cesano Maderno 31.739 31.898 32.804 32.802 34.653 1.851 5,64%Meda 20.470 20.820 21.266
Fonti: ISTAT – 14° Censimento della popolazione ISTAT - dati demografici - www.demo.istat.it/prev/index.html
P.G.T.– Documento di Piano e Piano delle Regole – RELAZIONE – BARLASSINA – MILANO
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Tab. a.2.3 – Fenomeni immigratori 2005
Provincia di Milano (2004) – Totale immigrati/emigrati Popolazione al 31 dicembre Percentuale di incremento per immigrazione
Anno 2005 (157.702 – 131.966=) 25.736 3.869.037
Anno 2004 3.839.216
Incremento totale 2005 25.736 29.821 86,30% provincia di Milano 74,12% comune Barlassina
Nel 2006 l’anagrafe comunale ha registrato un saldo positivo di n. 149 abitanti, di cui n. 120 dovuti a flussi migratori e di questi 35 stranieri.
Movimenti anagrafici della popolazione residente. Comunale. Anno 2005 Totale. Unità di misura: Valori assoluti.
Codice Comuni Popolazione Movimenti naturali Trasferimenti di residenza Unità in
più/meno Popolazione Famiglie Convivenze
Istat al 1° gennaio Nati Morti Iscritti Cancellati dovute a variazioni al 31 dicembre
vivi Interno Estero Altri Totale Interno Estero Altri Totale territoriali
15013 Barlassina 6.231 53 52 313 34 3 350 177 5 1 183 0 6.399 2.576 2
15080 Cogliate 7.836 66 59 269 9 0 278 168 1 3 172 0 7.949 3.056 0
15119 Lentate sul Seveso 14.651 137 134 513 54 0 567 434 4 9 447 0 14.774 5.795 3
15138 Meda 22.005 179 189 816 82 24 922 662 12 11 685 0 22.232 8.709 5
15212 Seveso 19.746 201 162 816 74 14 904 499 11 27 537 0 20.152 7.857 5
Totale comuni selezionati 70.469 636 596 2.727 253 41 3.021 1.940 33 51 2.024 0 71.506 27.993 15
Totale provincia di Milano 3.839.216 37.803 33.718 112.433 34.150 11.119 157.702 121.631 4.507 5.828 131.966 0 3.869.037 1.714.837 1.019
Totale Lombardia 9.393.092 92.480 85.585 307.425 73.405 15.872 396.702 294.976 10.006 16.505 321.487 0 9.475.202 4.016.233 3.415
Fonte: Istat
P.G.T.– Documento di Piano e Piano delle Regole – RELAZIONE – BARLASSINA – MILANO
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Le dinamiche demografiche in Brianza nel periodo 1991-2003 Negli anni ’90 i comuni della Brianza hanno fatto segnare uno sviluppo continuo della popolazione,
mettendo a segno tassi annui di crescita compresi tra lo 0,3% del 1994 e l’1,3 % del 2003.
Diverso l’andamento della popolazione nel resto della provincia di Milano che, soprattutto nel primo
quinquennio, ha fatto registrare decrementi e, nonostante la ripresa negli anni seguenti, ha
registrato un calo dell’1,8% nel 2001, per poi riprendersi nel 2002 (+0,4) e rafforzarsi nel 2003
(+1,5%)
Nel 2003, lo sviluppo della popolazione della Brianza ha registrato, come accennato, una crescita
dell’1,3%, migliorando la performance del 2002 (+1,1%) e superando il momento di stallo
verificatosi nel 2001 (–0,1%). In generale, rispetto al 1991, il tasso di crescita della popolazione
brianzola è stato del +7,5%, mentre negli altri comuni della provincia si è registrato un decremento
del –0,4%, su cui ha pesato soprattutto l’andamento negativo del 2001 (-1,8%).
La popolazione della Brianza così cresciuta
rappresenta il 20% circa dell’intera popolazione
provinciale e l’8,1% di quella lombarda.
Lo sviluppo demografico del periodo preso in
considerazione ha privilegiato i comuni più
piccoli (fino a 20.000 abitanti), mentre la città di
Monza, (121.618 abitanti alla fine del 2003) fa
registrare una variazione positiva del +0,3%.6
Figura 2
Crescita della popolazione lombarda – 1991-2003
6 Monza e Brianza, la nuova Provincia – Annuario statistico 2004, Camera di Commercio di Milano – Assindustria Monza e Brianza, 2005
P.G.T.– Documento di Piano e Piano delle Regole – RELAZIONE – BARLASSINA – MILANO
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La crescita delle famiglie in Lombardia 2001 - 2002 Nel corso degli anni ‘90 la popolazione lombarda è cresciuta mediamente del 3%, con un minimo
di 0,9% in provincia di Milano. Il tasso di crescita, superiore alla media nazionale, mostra una
regione che si avvicina al modello europeo in particolare nell'incremento dei nuclei famigliari
indipendenti. Nel periodo 1991-2000, infatti, il loro numero è aumentato mediamente del 14%, con
il valore più alto nella provincia di Brescia (18 %) e il minimo in quella di Pavia (3 %). La
dimensione media delle famiglie sta subendo, di riflesso, significative modificazioni con il numero
medio di componenti che passa da 2,7 nel 1991 a 2,4 nel 2000.
Il fenomeno dei nuovi nuclei, con un tasso di crescita 4 volte superiore a quello della popolazione,
pesa anche sulla domanda di abitazioni.
Ne conseguono nuove utenze domestiche e quindi consumi di gas, di energia elettrica e di acqua,
e aumenta la superficie media occupata dalla singola unità abitativa.7
Figura 3 Schema di crescita delle famiglie in lombardia – 2001 I dati raccolti nel Rapporto sullo Stato dell’Ambiente – 2003, A.R.P.A., Lombardia introducono
nuove conclusioni.
La crescita del numero di abitanti, osservati nell’ultimo decennio, dei nuclei famigliari e delle
abitazioni caratterizza in maniera netta il periodo, mentre i valori più recenti mostrano una certa
tendenza alla stabilizzazione: questo fatto induce a considerare con attenzione le previsioni di Istat
per i prossimi 20 anni, secondo cui l’intravisto calo della popolazione continuerà e potrà
raggiungere il 10% nel 2021. Infatti la crescita degli ingressi in Lombardia, a vario titolo osservati
nell’ultimo decennio e previsti in continua espansione per i prossimi 20 anni, prospetta uno
scenario caratterizzato da una popolazione di residenti in recesso rispetto alla crescita di 7 Segnali Ambientali della Lombardia – Rapporto sullo Stato dell’Ambiente – 2002, A.R.PA., Regione Lombardia
P.G.T.– Documento di Piano e Piano delle Regole – RELAZIONE – BARLASSINA – MILANO
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popolazioni nomadi - turisti, viaggiatori d’affari e congressuali, studenti, immigrati a permanenza
breve, city-users occasionali - poco propense a comportamenti eco-sostenibili in quanto con
minore senso di appartenenza al territorio.8
Fonte: Regione Lombardia, elaborazione ARPA Lombardia Figura 4 Schema di crescita delle famiglie in lombardia – 2002
Gli indicatori demografici manifestano una certa stazionarietà degli andamenti e preludono agli scenari secondo i quali nel corso dei prossimi 20 anni la popolazione residente nella regione si ridurrà per un complessivo 10%.
8 Segnali Ambientali della Lombardia – Rapporto sullo Stato dell’Ambiente – 2003, A.R.PA., Regione Lombardia
P.G.T.– Documento di Piano e Piano delle Regole – RELAZIONE – BARLASSINA – MILANO
48
B - Indici di struttura della popolazione e grado d’istruzione
b.1 Indici di struttura della popolazione Tabella b.1.1 - Indici di struttura della popolazione Censimento 2001.
Indice di struttura della popolazione
AREA ANALIZZATA Indice di vecchiaia Indice di dipendenza Indice di ricambio
2001 2006 2001 2006 2001 2006
Italia 131,40 49,02 116,90
Regione Lombardia 135,50 142,50 44,60 49,40 141,90 130,00
Prov. di Milano 143,53 44,71 162,49
Prov. di Monza 121,09 43,29 143,76
Barlassina 140,90 147,80 41,40 48,30 152,20 131,00 Fonti: ISTAT – 14° Censimento della popolazione Annuario demografico 2002, Provincia di Milano, 2002 –
Annuario Statistico Provinciale di Milano sito www.ring.lombardia.it/asp Indice di vecchiaia
rapp. % popolazione > 65 anni / popolazione compresa tra 0 - 14 anni
In Italia all'inizio del 2003 si registravano 133 vecchi ogni 100 giovani,
Indice di dipendenza rapp. % popolazione (0 - 4) + (> 65 anni) / pop. compresa tra 15 - 64 anni
Un valore elevato rappresenta la quota di popolazione non autonoma dal punto di vista produttivo.
Indice di ricambio popolazione attiva rapp. % popolazione 60 - 64 anni / popolazione compresa tra 15 - 19 anni
Più elevato risulta questo valore, minore è la quota di giovani che entra nell'età produttiva attiva.
- l’indice di vecchiaia evidenzia un rapporto di pochi punti percentuale minore rispetto alla
provincia di Milano. Barlassina registra, al 2001, 140,90 e di 147,80 al 2006. Il numero di
anziani e maggiore rispetto al dato regionale (147,80 anziani ogni 100 giovani). La
Regione Lombardia registra un indice, nel 2001, di 135,5 e di 142,5 nel 2006.
- l’indice di dipendenza evidenzia un trend negativo, dove la quota di dipendenza giovanile
e di anziani è in aumento. Si registra una dipendenza giovanile 17,2% e una dipendenza
degli anziani del 24,2%, per un totale di 41,40 nel 2001, a fronte del 44,60 della Regione
Lombardia. Nel 2006 si registra una dipendenza giovanile del 19,5% e una dipendenza
degli anziani del 28,8%, per un totale di 48,30 (2006), a fronte del 49,40 della Regione
Lombardia.
P.G.T.– Documento di Piano e Piano delle Regole – RELAZIONE – BARLASSINA – MILANO
49
- L’indice di ricambio è di 152,2 (2001) e di 131,0 (2006), La Regione Lombardia registra
141,9 (2001) e 130,0 (2006). Barlassina evidenzia un forte recupero dell’indice di ricambio con un aumento della quota
di giovani che entra nell’età produttiva attiva.
Tabella b.1.2 - Indici di struttura della popolazione - 2006
Indicatori di struttura della popolazione residente (1) al 1.1. Comunale. Anno 2006 Totale. Codice Comuni Vecchiaia Dipendenza Ricambio Quota Totale Giovanile Anziani popolaz. età popolazione Istat lavorativa 65 e + 15013 Barlassina 147,8 48,3 19,5 28,8 131,0 19,415080 Cogliate 114,0 42,2 19,7 22,5 120,8 15,815119 Lentate sul Seveso 145,9 47,4 19,3 28,1 133,7 19,115138 Meda 136,4 46,1 19,5 26,6 121,0 18,215212 Seveso 126,2 46,4 20,5 25,9 124,0 17,7 Totale Lombardia 142,5 49,4 20,4 29,0 130,0 19,4 Fonte: Istat
Tabella b.1.3 - Indici di struttura della popolazione - 2005
Indicatori di struttura della popolazione residente (1) al 1.1. Comunale. Anno 2005 Totale. Codice Comuni Vecchiaia Dipendenza Ricambio Quota Totale Giovanile Anziani popolaz. età popolazione Istat lavorativa 65 e + 15013 Barlassina 149,6 46,5 18,7 27,9 140,6 19,015080 Cogliate 109,1 40,9 19,5 21,3 132,0 15,115119 Lentate sul Seveso 142,8 45,8 18,9 26,9 146,2 18,515138 Meda 134,1 45,0 19,2 25,8 128,8 17,815212 Seveso 128,4 45,4 19,9 25,5 126,8 17,6 Totale Lombardia 141,5 48,4 20,0 28,4 139,0 19,1 Fonte: Istat
P.G.T.– Documento di Piano e Piano delle Regole – RELAZIONE – BARLASSINA – MILANO
50
b.2 Grado di istruzione della popolazione
Tabella b.2.1 - Popolazione residente per grado di istruzione - Censimento 2001.
Area analizzata Laurea e diploma
universitari Diploma di scuola
secondaria Totale 1981 Totale 2001
1) 2) 1) 2) Barlassina - 6,04 - 27,79 17,04% 31,56% Provincia di Milano 11,02% 10,9% 28,46% 29,9% 20,45% 39,48% Provincia Monza e Brianza 7,1% 28,5% Provincia di Lecco 6,91% 28,49% 35,40% Lombardia 8,54% 29,27% 37.81%
Fonti: 1) ISTAT –12 e 14° Censimento della popolazione 2) Ufficio Statistica e Studi, Comune di Monza, Edizione 2006
- l’indice della popolazione diplomata e laureata risulta più basso rispetto alla media della
provincia di Milano e della regione Lombardia.
Ciò lascia immaginare un ingresso nel mondo del lavoro in giovane età degli abitanti di
Barlassina.
Se però si verifica “… il trend della Provincia della Brianza (Monza inclusa), sempre con
riferimento al titolo di grado superiore conseguito dai residenti di sei anni e più. I laureati passano
dal 2,1% del 1981, al 7,1% del 2001, i diplomati dal 11,9% al 28,5%, i titolari di licenza media dal
27,9% al 31,7% nel ventennio.”9
Quindi Barlassina al 2001 con il 6,04% di laureati ed il 27,79% di diplomati risulta il
comune con il grado di istruzione più elevato rispetto ai comuni limitrofi (Meda 5,65% e
26,40%, Seveso 5,03% e 26,09%, Cogliate 3,66% e 26,24%).
zona laurea diploma licenza
media licenza elementare alfabeti analfabeti
Italia 7,5% 25,9% 30,1% 25,4% 9,7% 1,5% prov. Milano 10,9% 29,9% 30,7% 21,5% 6,4% 0,5% Prov. Brianza 7,1% 28,5% 31,7% 25,4% 6,7% 0,6%
Monza 13,2% 31,9% 28,1% 20,5% 5,8% 0,5%
Barlassina 6,04% 27,79% 31,38% 28,19% 6,02% 0,57% Fonte: Ufficio Statistica e Studi, Comune di Monza, Edizione 2006
.
9 La Provincia di Monza e Brianza in cifre 2006,- Ufficio Statistica e Studi, Comune di Monza, Edizione 2006
P.G.T.– Documento di Piano e Piano delle Regole – RELAZIONE – BARLASSINA – MILANO
51
C - Indagine sul sistema economico locale
c.1 Sistema economico Tab. c.1 – Addetti e unità locali 1981-1991-2001 – variazioni percentuali
Area analizzata 1981 U.L.*
1981 Add.*
1991 U.L.
1991 Add.
2001 U.L.
2001 Add.
1981/1991 Var % U.L.
1981/1991 Var % Add.
1991/2001 Var % U.L.
1991/2001 Var % Add.
Provincia di Monza 38.581 238.883 47.280 255.490 65.370 279.715 22,55% 6,95% 38,30% 9,50% Ceriano Laghetto 256 2.103 244 2.298 294 2.506 -4,69% 9,27% 20,50% 36,60%Cogliate 278 1.089 383 1.314 473 1.665 37,77% 20,66% 23,50% 26,70%Misinto 248 1.432 278 1.822 365 1.991 12,10% 27,23% 31,30% 9,30%Lazzate 409 1.651 395 1.670 456 1.627 -3,42% 1,15% 15,40% -2,60%Barlassina 484 2.286 495 2.567 560 2.241 2,27% 12,29% 13,10% -12,70%Lentate sul Seveso 1.028 4.645 1.031 4.460 1.307 4.982 0,29% -3,98% 26,80% 11.7%Seveso 1.028 3.887 1.170 4.436 1.533 4.572 13,81% 14,12% 31,00% 3,10%Cesano Maderno 1.995 11.229 2.124 9.919 2.885 9.451 6,47% -11,67% 35,80% -4,70%Meda 1.941 7.936 1.831 7.960 2.370 8.206 -5,67% 0,30% 29,40% 3,10%
* Elaborazione dati dei 50 comuni che costituiranno la Brianza Fonti: ISTAT – 6° e 8° Censimento generale dell’industria e dei servizi
Il Tasso di occupazione di è del 50,91%
Tab. c.2 – Tasso di occupazione, disoccupazione e attività.
Tasso di occupazione, disoccupazione e attività. Censimento (1) Comunale. Anno 2001
Codice Comune Tasso di
Istat Occupazione disoccupazione disoccupazione giovanile attività
15013 Barlassina 50,91 4,97 19,47 53,57
15080 Cogliate 52,69 5,06 16,31 55,50
15119 Lentate sul Seveso 51,61 4,50 14,23 54,04
15138 Meda 52,41 4,65 15,67 54,96
15212 Seveso 50,95 5,46 17,16 53,89
Totale Lombardia 42,94 11,58 33,28 48,56
Fonte: Istat (1) Al 21 ottobre 2001 - Censimento
Il Comune di Barlassina era ed è noto per il valore e il rilievo della sua produzione artigianale
nel settore mobiliero. Conta più di 160 aziende nelle attività industriali ed artigianali, così
come indicato nella Relazione dello Studio Geologico a supporto del P.G.T.
P.G.T.– Documento di Piano e Piano delle Regole – RELAZIONE – BARLASSINA – MILANO
52
Nel settore mobiliero, la specializzazione era ed è relativa all’intaglio del legno ed alla sua
trasformazione in mobile: gli intagli degli artigiani barlassinesi erano esportati ed apprezzati in
tutto il mondo.
Figura 5 Comune di Barlassina Addetti alle U.L./1000ab. Da 321 a 420 Fonte ISTAT – 14° Censimento della popolazione
Nel 2006 il Comune di Barlassina ha una percentuale di superficie territoriale esistente e di
previsione per attività produttive e artigianali pari rispettivamente al 99,72% e allo 0,72%,
avendo esaurito le aree disponibili.
Il C.A.A.M. nel luglio 2004, registrava una superficie industriale esistente di 340.787,26 mq,
pari quasi al 16,0% del territorio urbanizzato e la saturazione della zona industriale verso
Cogliate, dove sono stati realizzati la maggior parte dei volumi evidenziati in serie storica
nella Tav. c.1.3. Tav. c.3 – Percentuale della superficie territoriale esistente e in previsione
Dati 2003 aggiornati luglio 2004 AREA ANALIZZATA
Sup. ind. esistente
Sup. ind. in previsione Totale
Sup. Ind. esistente
% Sup. Ind. in
previsione %
C.A.A.M. Consorzio Area Alto Milanese 8.883.102,35 3.697.827,73 12.580.930,08 70,61% 29,39% Ceriano Laghetto 397.243,29 476.831,84 874.075,13 45,45% 54,55% Cogliate 119.651,98 131.520,68 251.172,66 47,64% 52,36% Misinto* Lazzate* Barlassina 340.787,26 130.311,82 471.099,08 72,34% 27,66% Lentate sul Seveso 905.328,89 104.929,59 1.010.258,48 89,61% 10,39% Seveso* Cesano Maderno 2.062.487,07 47.328,79 2.109.815,86 97,76% 2,24% Meda* *Comuni esclusi dal C.A.A.M. Fonte: C.A.A.M. - Azioni integrate di Marketing territoriale, Report 2004, ed. 2005
P.G.T.– Documento di Piano e Piano delle Regole – RELAZIONE – BARLASSINA – MILANO
53
Tav. c.4 – Volume realizzato tra il 1991 ed il 1997
Volume produttivo 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 Totale
AREA ANALIZZATA
mc. mc. mc. mc. mc. mc. mc. mc. Var. %Ceriano Laghetto 5.725 8.702 20.905 400 105.700 2.885 5.000 149.317 12,45%Cogliate 5.746 39 0 1.670 2.737 0 0 10.192 0,85%Misinto 0 4.462 5.287 7396 32.700 20.250 0 70.095 5,84%Lazzate 22.230 1.170 345 965 9.055 30.164 0 64.069 5,34%Barlassina 19.494 6.769 40.782 0 29.094 25.415 3.490 125.044 10,42%Lentate sul Seveso 21.971 28.877 12.253 17.169 66.637 11.312 24.095 182.314 15,20%Seveso 2.360 0 45.791 37.442 48.047 8.950 7.191 149.781 12,48%Cesano Maderno 50.719 55.394 19.497 127.607 93.636 93.701 8.320 448.874 37,42%
Totali 128.385 105.413 144.860 192..649 387.606 192.677 48.096 1.199.686 Fonte: C.C.I.A.A. della provincia di Milano
Tabelle analitiche per comune e settore di attività economica
Per Barlassina ed i comuni limitrofi, sono riportate le tabelle analitiche per settore di attività
economica, il tasso di crescita delle imprese nel periodo 1999/2004 e la suddivisione degli
addetti e delle unità locali per classi esaminata al 2001.
I settori che hanno subito un maggiore incremento di U.L. o addetti sono i seguenti :
RAE e Settore BARLASSINA Provincia Monza e Brianza
Dj – Fabbricazione di prodotti in
metallo 53,3% (U.L.) e 38,8% (Add.) 13,5% (U.L.) e 0,4% (Add.)
J – Intermediazione monetaria e
finanziaria 22,2% (U.L.) e 37,0% (Add.) 91,4% (U.L.) e 23,2% (Add.)
K – Attività immobiliari, informatica,
imprenditoria 159,5% (U.L.) e 3,1% (Add.) 174,9% (U.L.) e 138,2% (Add.)
N – Sanità e altri servizi sociali 200,0% (U.L.) e 506,3% (Add.) 54,3% (U.L.) e 27,8% (Add.)
Fonte: ISTAT – Censimento dell’Industria e dei servizi (2001) 6° Congresso CGIL Brianza, edizione 2005
P.G.T.– Documento di Piano e Piano delle Regole – RELAZIONE – BARLASSINA – MILANO
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Barlassina
Addetti e unità locali per settore di attività economica 1991/2001(val. ass. e var%)
1991 2001 var% 1991-2001
RAE settore U.L. Add. U.L. Add. U.L. Add.
A AGRICOLTURA, CACCIA E SILVICOLTURA 1 1 5 7 400,0 600,0
B PESCA, PISCICOLTURA E SERVIZI CONNESSI 0 0 0 0
C ESTRAZIONE DI MINERALI 0 0 0 0
DA INDUSTRIE ALIMENTARI, DELLE BEVANDE E DEL TABACCO 6 45 4 41 -33,3 -8,9
DB INDUSTRIE TESSILI E DELL'ABBIGLIAMENTO 8 90 10 51 25,0 -43,3
DC INDUSTRIE CONCIARIE, FABBRICAZIONE DI PRODOTTI IN CUOIO, PELLE E SIMILARI 0 0 0 0
DD INDUSTRIA DEL LEGNO E DEI PRODOTTI IN LEGNO 41 61 21 40 -48,8 -34,4
DE
FABBRICAZIONE DI PASTA-CARTA, CARTA E PRODOTTI DI CARTA; STAMPA ED EDITORIA 5 15 2 11 -60,0 -26,7
DF FABBRICAZIONE DI COKE, RAFFINERIE DI PETROLIO ECC. 0 0 0 0
DG FABBRICAZIONE DI PRODOTTI CHIMICI E DI FIBRE SINTETICHE E ARTIFICIALI 1 2 1 33 0,0 1.550,0
DH FABBRICAZIONE DI ARTICOLI IN GOMMA E MATERIE PLASTICHE 0 0 4 81
DI
FABBRICAZIONE DI PRODOTTI DELLA LAVORAZIONE DI MINERALI NON METALLIFERI 4 49 4 16 0,0 -67,3
DJ PRODUZIONE DI METALLO E FABBRICAZIONE DI PRODOTTI IN METALLO 15 98 23 136 53,3 38,8
DK
FABBRICAZIONE MACCHINE ED APPARECCHI MECCANICI; INSTALLAZIONE E RIPARAZIONE 7 385 8 345 14,3 -10,4
DL
FABBRICAZIONE MACCHINE ELETTRICHE E APPARECCHIATURE ELETTRICHE ED OTTICHE 12 326 7 129 -41,7 -60,4
DM FABBRICAZIONE DI MEZZI DI TRASPORTO 1 5 0 0 -100,0 -100,0 DN ALTRE INDUSTRIE MANIFATTURIERE 93 490 70 341 -24,7 -30,4
D ATTIVITA' MANIFATTURIERE – totale parziale 193 1.566 154 1.224 -20,2 -21,8
E PRODUZIONE E DISTRIBUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA, GAS E ACQUA 1 1 0 0 -100,0 -100,0
F COSTRUZIONI 71 209 84 243 18,3 16,3
G
COMMERCIO INGROSSO E DETTAGLIO; RIPARAZIONE DI AUTO, MOTO E BENI PERSONALI 115 313 103 244 -10,4 -22,0
H ALBERGHI E RISTORANTI 16 56 17 42 6,3 -25,0
I TRASPORTI, MAGAZZINAGGIO E COMUNICAZIONI 14 51 12 23 -14,3 -54,9
J INTERMEDIAZIONE MONETARIA E FINANZIARIA 9 73 11 100 22,2 37,0
K
ATTIVITA' IMMOBILIARI, NOLEGGIO, INFORMATICA, RICERCA, PROFESS. ED IMPRENDIT. 37 130 96 134 159,5 3,1
L PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E DIFESA; ASSICURAZIONE SOCIALE OBBLIGATORIA 3 39 1 29 -66,7 -25,6
M ISTRUZIONE 4 75 5 62 25,0 -17,3 N SANITA' E ALTRI SERVIZI SOCIALI 9 16 27 97 200,0 506,3
O ALTRI SERVIZI PUBBLICI, SOCIALI E PERSONALI 22 37 45 36 104,5 -2,7
TOTALE 495 2.567 560 2.241 13,1 -12,7 Fonte: ISTAT - Censimento dell'industria e dei servizi (2001)
P.G.T.– Documento di Piano e Piano delle Regole – RELAZIONE – BARLASSINA – MILANO
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Imprese attive, iscritte e cessate 1999-2004 e tasso di crescita
anni Attive Iscritte Cessate tasso di crescita 1999 420 _ _ _ 2000 420 18 24 -1,4 2001 448 37 21 3,8 2002 456 37 27 2,2 2003 455 29 24 1,1 2004 460 39 34 1,1
Fonte: CCIAA di Milano
Addetti e unità locali per classi di addetti (val.ass. e % sul totale) classi di addetti U.L. % U.L. Add. % add.
0 24 4,3 0 0,0 1 290 51,8 290 12,9 2 83 14,8 166 7,4
3-5 86 15,4 312 13,9 6-9 33 5,9 232 10,4
10-15 19 3,4 242 10,8 16-19 4 0,7 67 3,0 20-49 18 3,2 490 21,9 50-99 1 0,2 81 3,6
100-199 1 0,2 103 4,6 200-249 0 0,0 0 0,0 250-499 1 0,2 258 11,5 500-999 0 0,0 0 0,0 1000 e + 0 0,0 0 0,0
TOTALE 560 100,0 2.241 100,0 Fonte: ISTAT - Censimento dell'industria e dei servizi (2001)
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Provincia di Monza10 Addetti e unità locali per settore di attività economica 1991/2001(val. ass. e var%)
1991 2001 var% 1991-
2001 RAE settore U.L. Add. U.L. Add. U.L. Add. A AGRICOLTURA, CACCIA E SILVICOLTURA 90 287 147 448 63,3 56,1
B PESCA, PISCICOLTURA E SERVIZI CONNESSI 1 1 1 1 0,0 0,0
C ESTRAZIONE DI MINERALI 12 179 5 102 -58,3 -43,0
DA INDUSTRIE ALIMENTARI, DELLE BEVANDE E DEL TABACCO 408 4.408 444 3.624 8,8 -17,8
DB INDUSTRIE TESSILI E DELL'ABBIGLIAMENTO 1.349 14.014 1.064 9.516 -21,1 -32,1
DC INDUSTRIE CONCIARIE, FABBRICAZIONE DI PRODOTTI IN CUOIO, PELLE E SIMILARI 118 811 74 401 -37,3 -50,6
DD INDUSTRIA DEL LEGNO E DEI PRODOTTI IN LEGNO 856 3.640 729 2.910 -14,8 -20,1
DE FABBRICAZIONE DI PASTA-CARTA, CARTA E PRODOTTI DI CARTA; STAMPA ED EDITORIA 550 4.819 604 4.461 9,8 -7,4
DF FABBRICAZIONE DI COKE, RAFFINERIE DI PETROLIO ECC. 11 172 7 75 -36,4 -56,4
DG FABBRICAZIONE DI PRODOTTI CHIMICI E DI FIBRE SINTETICHE E ARTIFICIALI 196 8.493 223 8.245 13,8 -2,9
DH FABBRICAZIONE DI ARTICOLI IN GOMMA E MATERIE PLASTICHE 537 6.137 535 6.357 -0,4 3,6
DI
FABBRICAZIONE DI PRODOTTI DELLA LAVORAZIONE DI MINERALI NON METALLIFERI 326 3.352 310 2.747 -4,9 -18,0
DJ PRODUZIONE DI METALLO E FABBRICAZIONE DI PRODOTTI IN METALLO 2.083 19.359 2.365 19.430 13,5 0,4
DK
FABBRICAZIONE MACCHINE ED APPARECCHI MECCANICI; INSTALLAZIONE E RIPARAZIONE 945 15.364 1.200 15.334 27,0 -0,2
DL
FABBRICAZIONE MACCHINE ELETTRICHE E APPARECCHIATURE ELETTRICHE ED OTTICHE 1.220 19.921 1.350 19.065 10,7 -4,3
DM FABBRICAZIONE DI MEZZI DI TRASPORTO 102 5.308 98 2.473 -3,9 -53,4 DN ALTRE INDUSTRIE MANIFATTURIERE 3.430 18.778 2.782 14.903 -18,9 -20,6
D ATTIVITA' MANIFATTURIERE – totale parziale 12.131 124.576 11.785 109.541 -2,9 -12,1
E PRODUZIONE E DISTRIBUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA, GAS E ACQUA 60 1.277 45 963 -25,0 -24,6
F COSTRUZIONI 5.266 16.195 8.152 19.785 54,8 22,2
G
COMMERCIO INGROSSO E DETTAGLIO; RIPARAZIONE DI AUTO, MOTO E BENI PERSONALI 14.410 42.424 16.269 48.328 12,9 13,9
H ALBERGHI E RISTORANTI 1.680 5.333 2.098 6.595 24,9 23,7
I TRASPORTI, MAGAZZINAGGIO E COMUNICAZIONI 1.553 7.318 2.318 9.238 49,3 26,2
J INTERMEDIAZIONE MONETARIA E FINANZIARIA 837 5.771 1.602 7.108 91,4 23,2
K
ATTIVITA' IMMOBILIARI, NOLEGGIO, INFORMATICA, RICERCA, PROFESS. ED IMPRENDIT. 5.383 14.893 14.797 35.470 174,9 138,2
L PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E DIFESA; ASSICURAZIONE SOCIALE OBBLIGATORIA 131 4.226 137 5.502 4,6 30,2
M ISTRUZIONE 646 14.321 624 13.601 -3,4 -5,0 N SANITA' E ALTRI SERVIZI SOCIALI 1.899 12.207 2.930 15.597 54,3 27,8
O ALTRI SERVIZI PUBBLICI, SOCIALI E PERSONALI 3.181 6.482 4.460 7.436 40,2 14,7
TOTALE 47.280 255.490 65.370 279.715 38,3 9,5 Fonte ISTAT - Censimento dell'industria e dei servizi (2001)
10 “La Brianza verso la nuova Provincia” , 6° congresso CGIL Brianza, stampa dicembre 2005, GI Ronchi -Concorezzo
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57
Imprese attive, iscritte e cessate 1999-2004 e tasso di crescita
anni Attive Iscritte Cessate tasso di crescita 1999 52.645 _ _ _ 2000 53.749 4.428 3.143 2,4 2001 54.850 4.690 3.409 2,4 2002 55.443 4.476 3.806 1,2 2003 56.188 4.301 3.354 1,7 2004 57.407 4.884 3.579 2,3
Fonte: CCIAA di Milano
Addetti e unità locali per classi di addetti (val.ass. e % sul totale) classi di addetti U.L. % U.L. Add. % add.
0 1.593 2,4 0 0,0 1 35.756 54,7 35.756 12,8 2 10.980 16,8 21.960 7,9
3-5 8.966 13,7 32.963 11,8 6-9 3.432 5,3 24.713 8,8
10-15 2.046 3,1 24.820 8,9 16-19 635 1,0 10.979 3,9 20-49 1.314 2,0 39.333 14,1 50-99 402 0,6 26.760 9,6
100-199 160 0,2 22.018 7,9 200-249 23 0,0 5.063 1,8 250-499 49 0,1 16.003 5,7 500-999 7 0,0 5.011 1,8 1000 e + 7 0,0 14.336 5,1
TOTALE 65.370 100,0 279.715 100,0 Fonte: ISTAT - Censimento dell'industria e dei servizi (2001)
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58
Comprensorio della Brianza Addetti e unità locali per settore di attività economica 1991/2001(val. ass. e var%) 1991 2001 var% 1991-2001 RAE settore U.L. Add. U.L. Add. U.L. Add. A AGRICOLTURA, CACCIA E SILVICOLTURA 90 283 150 452 66,7 59,7
B PESCA, PISCICOLTURA E SERVIZI CONNESSI 1 1 1 1 0,0 0,0
C ESTRAZIONE DI MINERALI 11 145 4 71 -63,6 -51,0
DA INDUSTRIE ALIMENTARI, DELLE BEVANDE E DEL TABACCO 405 4.522 454 3.757 12,1 -16,9
DB INDUSTRIE TESSILI E DELL'ABBIGLIAMENTO 1.356 14.423 1.073 9.958 -20,9 -31,0
DC INDUSTRIE CONCIARIE, FABBRICAZIONE DI PRODOTTI IN CUOIO, PELLE E SIMILARI 123 863 72 397 -41,5 -54,0
DD INDUSTRIA DEL LEGNO E DEI PRODOTTI IN LEGNO 934 3.784 811 3.012 -13,2 -20,4
DE
FABBRICAZIONE DI PASTA-CARTA, CARTA E PRODOTTI DI CARTA; STAMPA ED EDITORIA 537 4.733 607 4.373 13,0 -7,6
DF FABBRICAZIONE DI COKE, RAFFINERIE DI PETROLIO ECC. 10 149 7 75 -30,0 -49,7
DG FABBRICAZIONE DI PRODOTTI CHIMICI E DI FIBRE SINTETICHE E ARTIFICIALI 201 9.046 222 8.653 10,4 -4,3
DH FABBRICAZIONE DI ARTICOLI IN GOMMA E MATERIE PLASTICHE 553 6.450 545 6.676 -1,4 3,5
DI
FABBRICAZIONE DI PRODOTTI DELLA LAVORAZIONE DI MINERALI NON METALLIFERI 332 3.494 318 2.884 -4,2 -17,5
DJ
PRODUZIONE DI METALLO E FABBRICAZIONE DI PRODOTTI IN METALLO 2.125 19.814 2.395 19.772 12,7 -0,2
DK
FABBRICAZIONE MACCHINE ED APPARECCHI MECCANICI; INSTALLAZIONE E RIPARAZIONE 965 16.345 1.212 16.563 25,6 1,3
DL
FABBRICAZIONE MACCHINE ELETTRICHE E APPARECCHIATURE ELETTRICHE ED OTTICHE 1.226 20.161 1.356 19.246 10,6 -4,5
DM FABBRICAZIONE DI MEZZI DI TRASPORTO 100 5.332 95 2.491 -5,0 -53,3DN ALTRE INDUSTRIE MANIFATTURIERE 3.638 19.591 2.930 15.752 -19,5 -19,6
D ATTIVITA' MANIFATTURIERE – totale parziale 12.505 128.707 12.097 113.609 -3,3 -11,7
E PRODUZIONE E DISTRIBUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA, GAS E ACQUA 61 1.283 45 946 -26,2 -26,3
F COSTRUZIONI 5.240 16.275 8.121 19.782 55,0 21,5
G
COMMERCIO INGROSSO E DETTAGLIO; RIPARAZIONE DI AUTO, MOTO E BENI PERSONALI 14.489 43.047 16.404 49.304 13,2 14,5
H ALBERGHI E RISTORANTI 1.675 5.360 2.115 6.704 26,3 25,1
I TRASPORTI, MAGAZZINAGGIO E COMUNICAZIONI 1.571 7.401 2.313 9.303 47,2 25,7
J INTERMEDIAZIONE MONETARIA E FINANZIARIA 835 5.767 1.629 7.167 95,1 24,3
K
ATTIVITA' IMMOBILIARI, NOLEGGIO, INFORMATICA, RICERCA, PROFESS. ED IMPRENDIT. 5.401 14.867 14.872 35.564 175,4 139,2
L PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E DIFESA; ASSICURAZIONE SOCIALE OBBLIGATORIA 130 4.159 137 5.414 5,4 30,2
M ISTRUZIONE 635 13.851 618 13.275 -2,7 -4,2N SANITA' E ALTRI SERVIZI SOCIALI 1.895 11.336 2.942 15.504 55,3 36,8
O ALTRI SERVIZI PUBBLICI, SOCIALI E PERSONALI 3.197 6.529 4.496 7.440 40,6 14,0
TOTALE 47.736 259.011 65.944 284.536 38,1 9,9
Fonte ISTAT - Censimento dell'industria e dei servizi (2001)
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59
Imprese attive, iscritte e cessate 1999-2004 e tasso di crescita
anni Attive Iscritte Cessate tasso di crescita 1999 52.924 _ _ _ 2000 54.012 4.410 3.157 2,4 2001 55.079 4.663 3.415 2,3 2002 55.700 4.469 3.804 1,2 2003 56.459 4.278 3.345 1,7 2004 57.676 4.880 3.592 2,3
Fonte: CCIAA di Milano
Addetti e unità locali per classi di addetti (val.ass. e % sul totale) classi di addetti U.L. % U.L. Add. % add.
0 1.598 2,4 0 0,01 36.021 54,6 36.021 12,72 11.011 16,7 22.022 7,7
3-5 9.101 13,8 33.471 11,86-9 3.494 5,3 25.133 8,8
10-15 2.077 3,1 25.209 8,916-19 646 1,0 11.176 3,920-49 1.343 2,0 40.332 14,250-99 406 0,6 27.022 9,5
100-199 158 0,2 21.804 7,7200-249 23 0,0 5.063 1,8250-499 51 0,1 16.727 5,9500-999 7 0,0 5.011 1,81000 e + 8 0,0 15.545 5,5
TOTALE 65.944 100,0 284.536 100,0Fonte: ISTAT - Censimento dell'industria e dei servizi (2001)
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60
Meda Addetti e unità locali per settore di attività economica 1991/2001(val. ass. e var%) 1991 2001 var% 1991-2001 RAE settore U.L. Add. U.L. Add. U.L. Add.
D ATTIVITA' MANIFATTURIERE totale parziale 855 4.486 769 3.913 -10,1 -12,8
E PRODUZIONE E DISTRIBUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA, GAS E ACQUA 2 53 0 0 -100,0 -100,0
F COSTRUZIONI 151 439 269 583 78,1 32,8
G
COMMERCIO INGROSSO E DETTAGLIO; RIPARAZIONE DI AUTO, MOTO E BENI PERSONALI 416 1.307 486 1.319 16,8 0,9
H ALBERGHI E RISTORANTI 43 108 55 111 27,9 2,8
I TRASPORTI, MAGAZZINAGGIO E COMUNICAZIONI 27 155 58 207 114,8 33,5
J INTERMEDIAZIONE MONETARIA E FINANZIARIA 31 156 55 198 77,4 26,9
K
ATTIVITA' IMMOBILIARI, NOLEGGIO, INFORMATICA, RICERCA, PROFESS. ED IMPRENDIT. 146 358 452 818 209,6 128,5
L PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E DIFESA; ASSICURAZIONE SOCIALE OBBLIGATORIA 2 87 2 109 0,0 25,3
M ISTRUZIONE 19 492 18 537 -5,3 9,1N SANITA' E ALTRI SERVIZI SOCIALI 58 150 78 170 34,5 13,3
O ALTRI SERVIZI PUBBLICI, SOCIALI E PERSONALI 79 164 124 235 57,0 43,3
TOTALE 1.831 7.960 2.370 8.206 29,4 3,1
Fonte ISTAT - Censimento dell'industria e dei servizi (2001) Imprese attive, iscritte e cessate 1999-2004 e tasso di crescita
anni Attive Iscritte Cessate tasso di crescita 1999 1.991 _ _ _ 2000 2.014 127 94 1,72001 2.021 119 109 0,52002 2.011 109 118 -0,42003 2.007 123 88 1,72004 2.006 142 127 0,7
Fonte: CCIAA di Milano Addetti e unità locali per classi di addetti (val.ass. e % sul totale)
classi di addetti U.L. % U.L. Add. % add. 0 39 1,6 0 0,01 1.244 52,5 1.244 15,22 416 17,6 832 10,1
3-5 350 14,8 1.304 15,96-9 158 6,7 1.111 13,5
10-15 91 3,8 1.076 13,116-19 20 0,8 355 4,320-49 37 1,6 1.018 12,450-99 11 0,5 745 9,1
100-199 4 0,2 521 6,3200-249 0 0,0 0 0,0250-499 0 0,0 0 0,0500-999 0 0,0 0 0,01000 e + 0 0,0 0 0,0
TOTALE 2.370 100,0 8.206 100,0Fonte: ISTAT - Censimento dell'industria e dei servizi (2001)
P.G.T.– Documento di Piano e Piano delle Regole – RELAZIONE – BARLASSINA – MILANO
61
Lentate sul Seveso
Addetti e unità locali per settore di attività economica 1991/2001(val. ass. e var%)
1991 2001 var% 1991-
2001 RAE settore U.L. Add. U.L. Add. U.L. Add.
D ATTIVITA' MANIFATTURIERE – totale parziale 451 2.655 399 2.468 -11,5 -7,0
E PRODUZIONE E DISTRIBUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA, GAS E ACQUA 1 7 1 11 0,0 57,1
F COSTRUZIONI 127 386 188 421 48,0 9,1
G
COMMERCIO INGROSSO E DETTAGLIO; RIPARAZIONE DI AUTO, MOTO E BENI PERSONALI 222 728 289 941 30,2 29,3
H ALBERGHI E RISTORANTI 29 70 46 142 58,6 102,9
I TRASPORTI, MAGAZZINAGGIO E COMUNICAZIONI 25 69 34 103 36,0 49,3
J INTERMEDIAZIONE MONETARIA E FINANZIARIA 8 34 24 68 200,0 100,0
K
ATTIVITA' IMMOBILIARI, NOLEGGIO, INFORMATICA, RICERCA, PROFESS. ED IMPRENDIT. 64 163 184 344 187,5 111,0
L PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E DIFESA; ASSICURAZIONE SOCIALE OBBLIGATORIA 1 43 1 66 0,0 53,5
M ISTRUZIONE 12 153 10 160 -16,7 4,6 N SANITA' E ALTRI SERVIZI SOCIALI 23 54 43 104 87,0 92,6
O ALTRI SERVIZI PUBBLICI, SOCIALI E PERSONALI 65 95 82 147 26,2 54,7
TOTALE 1.031 4.460 1.307 4.982 26,8 11,7 Fonte ISTAT - Censimento dell'industria e dei servizi (2001)
Imprese attive, iscritte e cessate 1999-2004 e tasso di crescita
anni Attive Iscritte Cessate tasso di crescita
1999 1.052 _ _ _ 2000 1.072 73 51 2,1 2001 1.086 81 75 0,6 2002 1.094 87 81 0,6 2003 1.108 68 55 1,2 2004 1.119 78 82 -0,4
Fonte: CCIAA di Milano Addetti e unità locali per classi di addetti (val.ass. e % sul totale)
classi di addetti U.L. % U.L. Add. % add. 0 26 2,0 0 0,0 1 734 56,2 734 14,7 2 189 14,5 378 7,6
3-5 200 15,3 755 15,2 6-9 65 5,0 457 9,2
10-15 44 3,4 544 10,9 16-19 8 0,6 141 2,8 20-49 33 2,5 1.005 20,2 50-99 5 0,4 357 7,2
100-199 2 0,2 353 7,1 200-249 0 0,0 0 0,0 250-499 1 0,1 258 5,2 500-999 0 0,0 0 0,0 1000 e + 0 0,0 0 0,0
TOTALE 1.307 100,0 4.982 100,0 Fonte: ISTAT - Censimento dell'industria e dei servizi (2001)
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62
Seveso
Addetti e unità locali per settore di attività economica 1991/2001(val. ass. e var%) 1991 2001 var% 1991-2001RAE settore U.L. Add. U.L. Add. U.L. Add.
D ATTIVITA' MANIFATTURIERE – totale parziale 330 1.690 335 1.351 1,5 -20,1
E PRODUZIONE E DISTRIBUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA, GAS E ACQUA 0 0 2 7
F COSTRUZIONI 179 490 234 674 30,7 37,6
G
COMMERCIO INGROSSO E DETTAGLIO; RIPARAZIONE DI AUTO, MOTO E BENI PERSONALI 302 856 369 963 22,2 12,5
H ALBERGHI E RISTORANTI 43 117 38 91 -11,6 -22,2
I TRASPORTI, MAGAZZINAGGIO E COMUNICAZIONI 46 180 72 206 56,5 14,4
J INTERMEDIAZIONE MONETARIA E FINANZIARIA 12 81 35 115 191,7 42,0
K
ATTIVITA' IMMOBILIARI, NOLEGGIO, INFORMATICA, RICERCA, PROFESS. ED IMPRENDIT. 106 280 242 369 128,3 31,8
L PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E DIFESA; ASSICURAZIONE SOCIALE OBBLIGATORIA 3 99 2 96 -33,3 -3,0
M ISTRUZIONE 16 275 12 303 -25,0 10,2N SANITA' E ALTRI SERVIZI SOCIALI 42 116 67 163 59,5 40,5
O ALTRI SERVIZI PUBBLICI, SOCIALI E PERSONALI 89 237 116 190 30,3 -19,8
TOTALE 1.170 4.436 1.533 4.572 31,0 3,1
Fonte ISTAT - Censimento dell'industria e dei servizi (2001) Imprese attive, iscritte e cessate 1999-2004 e tasso di crescita
anni AttiveIscritteCessate tasso di crescita 1999 1.257 _ _ _ 2000 1.279 95 78 1,42001 1.290 95 67 2,22002 1.309 105 97 0,62003 1.356 93 65 2,12004 1.382 106 76 2,2
Fonte: CCIAA di Milano
Addetti e unità locali per classi di addetti (val.ass. e % sul totale) classi di addetti U.L. % U.L. Add. % add.
0 46 3,0 0 0,01 854 55,7 854 18,72 278 18,1 556 12,2
3-5 202 13,2 734 16,16-9 72 4,7 512 11,2
10-15 47 3,1 577 12,616-19 9 0,6 154 3,420-49 19 1,2 616 13,550-99 4 0,3 251 5,5
100-199 2 0,1 318 7,0200-249 0 0,0 0 0,0250-499 0 0,0 0 0,0500-999 0 0,0 0 0,01000 e + 0 0,0 0 0,0
TOTALE 1.533 100,0 4.572 100,0Fonte: ISTAT - Censimento dell'industria e dei servizi (2001)
P.G.T.– Documento di Piano e Piano delle Regole – RELAZIONE – BARLASSINA – MILANO
63
D - Consumo del suolo
Premessa Qualsiasi ipotesi di progetto deve avere come punto di partenza la realtà, sia quella
comunale che intercomunale.
Il Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Milano (P.T.C.P.) ha rappresentato
la realtà dei Comuni del circondario ovest della Brianza attraverso l’indice di consumo del
territorio (tabella d.1), così come registrato al 2002 (data di adozione del P.T.C.P.).
Dalla tabella emerge, in particolare, che l’indice di consumo di suolo in Barlassina è il più
elevato tra i comuni contermini e del circondario ovest della Brianza.
Barlassina ha raggiunto un indice di sviluppo urbanizzativi per il quale il P.T.C.P. assegna
al prossimo Piano di Governo del Territorio (P.G.T.), un incremento dell’uno per cento (1%)
della superficie urbanizzata, quale si registrerà al momento dell’adozione del P.G.T.
Tabella d.1 - Consumo di suolo e massimo incremento di superficie urbanizzata nella Brianza Ovest
AREA ANALIZZATA Superficie comunale
Superficie urbanizzata
Indice del consumo di suolo
Incremento percentuale rispetto
alla superficie urbanizzata
Indice del consumo di suolo alla
situazione delle previsioni
kmq. Kmq. % % %
Totale ambito Ovest 130,9 67,1 51,26 2,4 52,47
Totale ambito Brianza 424,3 199,4 46,99 2,4 48,11
Ceriano Laghetto 7,1 2,4 33,40 4,0 34,74
Cogliate 7,0 2,1 29,71 4,0 30,90
Misinto 5,3 2,1 30,19 3,0 40,18
Lazzate 5,2 1,9 37,20 3,0 38,32
Barlassina * 2,7 1,7 62,28 2,0 64,55
Lentate sul Seveso 14,2 4,6 32,70 4,0 34,01
Seveso 7,4 4,4 59,94 2,0 61,14
Cesano Maderno 11,40 6,8 59,13 2,0 60,31
Bovisio Masciago 5,0 2,9 57,18 2,0 58,32
Totali 65,30 28,90 44,26
Barlassina - al 2006 *2,97 2.04 68,83 1,0 69,83
Analizzando più attentamente l’alto rapporto percentuale di consumo del suolo, emerge
che il suolo urbanizzato e la densità abitanti/kmq di territorio urbanizzato da Barlassina è
paragonabile a quello dei comuni di Cogliate o di Lazzate (tabella d.2) e che l’indice di
* = superficie comunale: 2,97 kmq. (Ufficio Tecnico)
P.G.T.– Documento di Piano e Piano delle Regole – RELAZIONE – BARLASSINA – MILANO
64
consumo del territorio di questi comuni è circa della metà rispetto a Barlassina, in ragione
del più ampio territorio agricolo o verde esistente, che di fatto dimezza il rapporto
percentuale di territorio consumato.
Tabella d.2 - Consumo di suolo e densità abitativa rispetto alla superficie urbanizzata comunale. ISTAT- 2001
Superficie comunale
Abitanti 2001 Superficie urbanizzata
Densità ab/sup. urbanizzata
Indice del consumo di suolo AREA ANALIZZATA
kmq. n. Kmq. Ab/Kmq sup. urbanizzata %
Ceriano Laghetto 7,1 5.449 2,4 2.270,40 33,40
Cogliate 7,0 7.656 2,1 3.645,71 29,71
Misinto 5,3 4.108 2,1 1.956,19 30,19
Lazzate 5,2 6.419 1,9 3.378,42 37,20
Barlassina * 2,7 5.927 1,7 3.486,47 62,28
Lentate sul Seveso 14,2 14.365 4,6 3.122,83 32,70
Seveso 7,4 18.726 4,4 4.255,90 59,94
Cesano Maderno 11,40 32.802 6,8 4.823,82 59,13
Tabella d.3 - Popolazione - Densità della Popolazione
Censimento 2001
* = superficie comunale: 2,97 kmq. (Ufficio Tecnico)
** = superficie provincia di Milano anno 1981: 2.762,22 kmq. (12° Censimenti della popolazione)
Fonti: ISTAT –12 e 14° Censimento della popolazione
L'incremento demografico dei Comuni posti lungo la direttrice della S.P. n°. 133 è superiore
all'incremento medio dei Comuni esaminati, e nettamente superiore rispetto ai Comuni
posti lungo la ex Strada Statale dei Giovi.
Anche solo alla luce dell’indice di consumo del suolo e della densità della popolazione al
2001, Barlassina è una realtà urbana oramai consolidata, senza grandi prospettive di
sviluppo quantitativo, al punto che la pianificazione urbanistica dovrà in futuro,
principalmente occuparsi della città esistente e della necessità/opportunità di migliorarla a
1981 1991 2001 Var . 1991/2001
Var . 1981/1991
Var . 1991/2001 Superficie Pop. 1981 Pop. 1991 Pop. 2001 AREA
ANALIZZATA ab. ab. ab. assoluta % % Kmq. ab./Kmq ab./Kmq ab./Kmq
Provincia di Milano 3.839.006
3.738.685 3.707.210 - 31.475 - 2,61% - 1,99%
1.980,06
** 1.455,00 1.888,16 1.821,30
Ceriano Laghetto 4.861
4.820 5.449 + 629 - 0,84% + 13,05%
7,06 688,53 683,85 770,70
Cogliate 6.499 6.971 7.656 + 685 + 7,26% + 9,83% 6,95 935,11 1.002,87 1.101,60
Misinto 3.424 3.689 4.108 + 491 + 7,74% + 11,36% 5,14 666,15 717,70 799,20
Lazzate 5.404 5.803 6.419 + 616 + 7,38% + 10,62% 5,30 1.019,62 1.094,90 1.213,40
Barlassina 5.625 5.721 5.927 + 206 + 1,71% + 3,60% * 2,70 1.893,94 2.001,39 2.079,70Lentate sul Seveso 13.273
14.257 14.365 + 108 + 7,41% + 0,76%
13,99 948,75 1.019,08 1.026,80
Seveso 17.605 17.672 18.726 + 1.054 + 0,38% + 5,96% 7,34 2.398,50 2.407,62 2.547,80Cesano Maderno 31.739
31.898 32.802 + 904 + 0,50% + 2,83%
11,46 2.769,55 2.786,56 2.862,30
Meda 20.470 20.820 21.266 + 446 + 1,71% + 2,14% 8,33 2.457,38 2.499,39 2.552,94
Totali 108.900 111.651 116.718 + 5.139 + 2,52% + 4,54%
P.G.T.– Documento di Piano e Piano delle Regole – RELAZIONE – BARLASSINA – MILANO
65
beneficio dei Cittadini residenti: uno sviluppo dunque non più quantitativo, ma qualitativo
che rappresenta un punto di partenza innovativo ed in un certo senso privilegiato per la
pianificazione urbanistica, di solito impegnata in passato nell’espansione del suolo
urbanizzato; uno sviluppo qualitativo di cui si colgono i primi risultati nella tabella d.4 della
densità abitativa, che in Barlassina è di 0,690 ab./st. nel 1991 e di 0,608 abitanti/stanze nel
2001.
Tabella d.4 - Indice di affollamento per stanze occupate e incremento stanze 1981-1991-2001
Censimento 2001 Anni di censimento
1.991 2.001 1.991 2.001 1981/1991 1991/2001AREA ANALIZZATA
Abitanti Stanze Abitanti Stanze
Indice affollamento
ab/st st. occupate
Var. %
st. occupate
Var. % Regione Lombardia 8.856.074 15.195.746 9.032.554 16.258.387 1,68 0,56 23,34% 6,99%Provincia di Como 522.147 967.839 537.500 1.031.244 1,80 0,52 25,55% 6,55%Provincia di Lecco 295.948 570.889 311.452 605.500 1,83 0,51 25,67% 6,06%Brianza Centrale - 471.181 348.256 559.154 0,62 41,85% 18,67%Provincia di Milano 3.738.685 5.088.793 3.707.210 5.949.842 0,73 0,62 20,11% 5,28%Ceriano Laghetto 4.820 7.246 5.449 8.544 0,67 0,64 18,21% 17,91%Cogliate 6.971 10.068 7.656 12.312 0,69 0,62 23,08% 22,29%Misinto 3.689 5.483 4.108 6.749 0,67 0,61 24,70% 23,09%Lazzate 5.803 8.257 6.419 10.347 0,70 0,62 27,42% 25,31%Barlassina 5.721 8.339 5.927 9.720 0,69 0,61 19,08% 16,56%Lentate sul Seveso 14.257 20.783 14.365 23.683 0,69 0,61 26,50% 13,95%Seveso 17.672 24.961 18.726 29.173 0,71 0,64 17,39% 16,87%Cesano Maderno 31.898 43.847 32.802 50.748 0,73 0,65 17,39% 16,87%Meda 20.820 29.467 21.266 33.834 0,71 0,63 17,05% 14,82%
Fonti: ISTAT –12 e 14° Censimento della popolazione
Conclusioni Questa prima lettura dello stato di fatto dovrà essere ulteriormente approfondita ed
articolata per cogliere tutte le implicazioni progettuali dei dati delle tabelle.
La lettura dell’indice di consumo del suolo e dello sviluppo demografico è stato esteso agli
anni successivi al 2001, in quanto in quest’ultimo periodo si sono registrati episodi
insediativi di grande rilevanza.
Da una prima lettura di questi ultimi dati (popolazione: 6.548 abitanti al 31 ottobre 2006),
sembra tuttavia che nel mentre non si modifica la linea di tendenza già evidenziata, questi
dati caratterizzano ancor più la situazione urbana di Barlassina come una situazione limite
nel rapporto tra territorio costruito e non.
E’ comunque già ora possibile formulare un obiettivo ed un’ipotesi di progetto per il Piano
di Governo del Territorio (P.G.T.), sufficientemente attendibili: un Piano finalizzato ad uno
P.G.T.– Documento di Piano e Piano delle Regole – RELAZIONE – BARLASSINA – MILANO
66
sviluppo qualitativo di Barlassina, da perseguire alla scala sovracomunale e comunale,
assumendo tutti gli opportuni riferimenti.
P.G.T.– Documento di Piano e Piano delle Regole – RELAZIONE – BARLASSINA – MILANO
67
E – Forme di organizzazione sociale
e.1 – Associazioni ed Enti diversi
Alcuni bisogni dei Cittadini di Barlassina, in ordine alle attività culturali, sportive e sociali,
sono intercettati da Enti e Associazioni che offrono servizi in campo sociale, culturale ed
economico, oltre che religioso.
Le associazioni operanti per settore sono:
ASSOCIAZIONI CULTURALI N°. 10 ASSOCIAZIONI SPORTIVE N°. 9 ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO N°. 11 ASSOCIAZIONI VARIE N°. 8
Risulta significativo registrare che in Barlassina operano n°. 38 Associazioni esclusi i Partiti, i
Circoli e le Cooperative e naturalmente la Parrocchia ed il centro giovanile parrocchiale, con
un rapporto di (6.548 ab. : 38 ass. =) 172,31 abitanti teorici per ciascuna Associazione, che
denota il loro forte radicamento e l’altrettanto forte integrazione sociale.
P.G.T.– Documento di Piano e Piano delle Regole – RELAZIONE – BARLASSINA – MILANO
68
F - Servizi per la popolazione
Classificazione dei servizi Le categorie scelte per la classificazione dei servizi sono:
a) Servizi alla popolazione: quelli che svolgono funzioni relative all’abitazione, alla salute, alla
cultura, alla ricreazione, all’assistenza. Sono stati quindi analizzati i seguenti servizi: culturali
(biblioteche e musei), istruzione (istituti secondari superiori, università) assistenziali (case di
riposo), ricreativi (cinema/teatri/auditori) e sanitari (presidi ospedalieri).
b) Servizi a destinazione mista: tutti quei servizi che per la loro natura possono svolgere
funzioni su beni che costituiscono il patrimonio sia delle famiglie che delle imprese. Nello
specifico sono stati analizzati le attività alberghiere e la grande distribuzione commerciale
(centri commerciali, cash&carry, grandi magazzini, supermercati).
STANDARD: AREE ED ATTREZZATURE
La lettura dello stato di fatto di cui ai capitoli precedenti, deve essere quindi integrata
dall’analisi puntuale della dotazione ad oggi di standard urbanistici, per meglio individuare i
bisogni futuri di servizi, pubblici e privati: in particolare i bisogni nuovi ed emergenti in campo
ambientale e nel settore della sicurezza, della solidarietà e della formazione permanente.
Il Comune di Barlassina dispone di tutto lo standard di legge, in aree già in proprietà
comunale e privata, per 263.705,64 mq di cui
- 183.826,13 mq. di tipo residenziale di cui 8.033,50 mq. di S.l.p.
- 43.554,65 mq di tipo produttivo .
- 36.324,86 mq per servizi
(Tabella 1 - Aree e Attrezzature Standard esistenti).
Il Comune dispone di attrezzature per una Superficie Lorda di Pavimento (S.l.p.) pari a
8.033,50 mq
- di cui in proprietà comunale per 3.719,50 mq così suddivisi:
3.015,50 mq. di attrezzature scolastiche
167,00 mq. per parco,gioco e sport
537,00 mq di attrezzature di interesse comune.
(Tabella 1 e 2 e dai suoi allegati).
- di cui in proprietà di altri Enti (Parrocchia,Fondazione Porro) per 4.314,00 così suddivisi:
194,00 mq di attrezzature scolastiche
4.120,00 mq di interesse comune
P.G.T.– Documento di Piano e Piano delle Regole – RELAZIONE – BARLASSINA – MILANO
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AREE E ATTREZZATURE STANDARD ESISTENTI Tabella 1 a
ZONE PER INSEDIAMENTI PREVALENTEMENTE RESIDENZIALI
STANDARDS - Numero abitanti al 31-12-2006 - 6.548
Esistenti
Descrizione Richiesti Richiesti per 6.548 abitanti
Area Tabella
attrezzature pubbliche
Tabella attrezzature
private
Totale aree e attrezzature
esistenti
Differenze
mq./ab. mq. Mq. mq. mq. mq. mq.
Parco gioco-sport 15,00
98.220,00 97.061,61 167,00 97.228,61 - 991,40
Parcheggi 3,00 19.644,00 20.701,55 20.701,55 1.057,54
Istruzione inferiore
(compresa S.l.p. esistente) 4,50 29.466,00 31.090,83 3.015,50 194,00 34.300,33 4.834,33
Interesse comune (compresa S.l.p.
esistente) 4,00 26.192,00 26.938,65 537,00 4.120,00 31.595,65 5.403,65
TOTALE 26,50 173.522,00 175.792,63 3.719,50 4.314,00 183.826,13 10.304,13
La dotazione per abitante e’ quindi pari a (183.826,13 : 6548,00 ab. =) 28,07 mq./ab.
superiore di 1,57 mq. /ab. ai 26,5 mq./ab.
Essa registra una situazione ampiamente soddisfacente per quanto riguarda la dotazione di
standard di Interesse comune (+ 5.403,65 mq.), per l’istruzione inferiore (+ 4.834,33 mq.),
per i Parcheggi (+1057,57 mq.) ed insoddisfacente per Verde - Parco gioco e sport (- 991,70
mq.).
Inoltre la successiva tabella 3 – Verifica standard scolastici: S.l.p. prospetta per il 2017 una
situazione problematica per l’applicazione della tabella Ministeriale per il calcolo della
popolazione scolastica per la Scuola elementare e Media.
Tale situazione problematica risulta risolta se il numero degli alunni per la scuola Elementare
e Media viene calcolato per proiezione degli attuali alunni frequentanti.
Il Comune di Barlassina beneficia della presenza del Parco delle Groane e dell'area di
proprietà comunale e privata denominata "ex Tiro a Segno". Sede di manifestazioni estive
che comprendono un percorso vita e una pista ciclabile che collega il centro abitato di
Barlassina con i boschi di S. Andrea; il suo tracciato si sviluppa a margine di terreni agricoli,
attraversando filari di alberi e d’aree boscate.
P.G.T.– Documento di Piano e Piano delle Regole – RELAZIONE – BARLASSINA – MILANO
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P.G.T.– Documento di Piano e Piano delle Regole – RELAZIONE – BARLASSINA – MILANO
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P.G.T.– Documento di Piano e Piano delle Regole – RELAZIONE – BARLASSINA – MILANO
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P.G.T.– Documento di Piano e Piano delle Regole – RELAZIONE – BARLASSINA – MILANO
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4 - Indicazione degli atti di programmazione emanati da Enti
sovracomunali
Quasi tutti i problemi urbanistici, hanno una dimensione territoriale superiore a quella comunale e
richiedono pertanto una pianificazione ispirata al principio di sussidiarietà e di reciproca
collaborazione fra gli Enti. Questa esigenza presuppone un’esatta definizione del quadro
programmatico in via di definizione.
La Provincia di Milano ha approvato il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (P.T.C.P.),
in attuazione della legge regionale n°. 12/2005, mentre la Regione Lombardia ha elaborato il suo
Documento Strategico per l’elaborazione del Piano Territoriale Regionale.
Recentemente è stata avviata la procedura di Accordo di Programma per il progetto definitivo del
Sistema Viabilistico Pedemontano, che interessa direttamente Barlassina come Autostrada e
opere connesse e complementari.
Questi atti di programmazione sono molteplici e vengono di seguito riassunti e/o sintetizzati al fine
di rappresentare nel modo più efficace il contesto programmatico di riferimento per il P.G.T. di
Barlassina.
Nel frattempo sono anche stati predisposti dei Documenti per l’avvio del Piano d’Area della Brianza
sia nella prospettiva del futuro Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Monza e
Brianza, sia come piano di approfondimento e proposte del P.T.C. della Provincia di Milano
relativamente alla Brianza.
a. DOCUMENTO STRATEGICO REGIONALE
b. PIANO TERRITORIALE REGIONALE – DOCUMENTO DELLE CRITICITA’ – integrato 2004
c. PIANO TERRITORIALE PAESISTICO REGIONALE
d. PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE
e. PIANO STRATEGICO PER L’AREA METROPOLINATA MILANESE
f. PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO DEL PARCO REGIONALE DELLE GROANE
g. DOCUMENTI PER LA PIANIFICAZIONE D’AREA DELLA BRIANZA
h. PIANO STRATEGICO DELL’AGENZIA DI SVILUPPO LOCALE DELLA BRIANZA
i. IL PIANO D’AREA DELLA BRIANZA
j. EVOLUZIONE DEL SISTEMA COMMERCIALE DI BARLASSINA E DEI COMUNI LIMITROFI
P.G.T.– Documento di Piano e Piano delle Regole – RELAZIONE – BARLASSINA – MILANO
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a - DOCUMENTO STRATEGICO REGIONALE
PREMESSA La nuova Legge n°. 12/2005 mentre rafforza i poteri di Comuni e Provincia, presuppone un quadro
di riferimento regionale: il Piano Territoriale Regionale (P.T.R.)
Il P.T.R. in adempimento di quanto previsto dal D.lgs 41/2004 (Codice Urbani) deve essere a sua
volta preceduto dal Piano del Paesaggio, che, una volta opportunamente aggiornato, potrebbe
coincidere con il Piano Territoriale Paesistico Regionale (P.T.P.R.) vigente, che definisce le
invarianti ambientali e territoriali con le quali deve misurarsi il P.T.R.
OBIETTIVO L’obiettivo principale del Documento Strategico Regionale è come garantire uno sviluppo
compatibile all’area lombarda che ha una forte propensione allo sviluppo.
Per garantire questo sviluppo occorre innanzitutto risolvere alcune incongruenze. Ad esempio va
risolta la carenza di determinate opere di livello, che, anche se dichiarate compatibili, troppo
spesso non si possono realizzare nemmeno attraverso lo strumento della “conferenza di servizi” :
- per contrarietà degli enti o privati interessati;
- per mancanza di corrispondenza urbanistica tra progetto e strumentazione urbanistica e/o
programmatica.
Occorre pertanto trovare nuove procedure che garantiscano:
a) una compensazione territoriale per gli Enti pubblici;
b) una perequazione territoriale per i privati.
La compensazione territoriale consentirebbe di riequilibrare benefici ed oneri degli enti coinvolti,
attraverso lo strumento del Piano d’Area (ad esempio il Piano d’Area della Brianza).
La perequazione territoriale consentirebbe di indennizzare i privati attraverso meccanismi
volumetrici e/o fiscali / monetari.
Per promuovere uno sviluppo compatibile della Regione, ci si devono porre due obiettivi:
- aumentare la capacità di attrazione del territorio;
- aumentare la sua competitività.
La capacità di attrazione è gia insita nella natura di questo territorio, contraddistinto da
- un tessuto urbano consolidato
- dalla presenza di numerose istituzioni culturali, ecc.
- un ambito naturale ed un paesaggio di qualità e grandi potenzialità.
- una rete infrastrutturale di primo ordine, ulteriormente potenziata dal progetto regionale del
Sistema Viabilistico Pedemontano e dalle altre infrastrutture (BRE.BE.MI., ecc…).
Per rafforzare questo dato di fatto e promuovere situazioni di eccellenza, occorre operare
P.G.T.– Documento di Piano e Piano delle Regole – RELAZIONE – BARLASSINA – MILANO
75
attraverso Piani d’Area per la:
- tutela del paesaggio e delle sue componenti invariabili (montagna, corsi d’acqua, laghi, ecc.);
- la localizzazione di funzioni superiori, quali quelle connesse alla comunicazione, alla ricerca
biologica, all’ambiente, all’energia, ecc.
La competitività va incentivata promuovendo:
1) l’apertura verso l’Europa ed in particolare lungo la direttrice l’est e verso il Mediterraneo;
2) la sua tradizione;
- l’evoluzione della tradizione artigianale;
- l’avvio di una terziarizzazione avanzata per la produzione di beni immateriali;
- lo sviluppo di un’economia di relazione basata sull’Università, sulla cultura e sull’innovazione.
3) infrastrutture efficienti, attraverso una pianificazione strategica che riduca i loro effetti
negativi e valorizzi le loro ricadute positive e che sviluppi la dotazione capillare di reti di
telecomunicazioni in aree esterne alle infrastrutture;
4) la qualità ambientale.
Le infrastrutture di cui sopra possono essere:
- di gronda (by pass) per bypassare appunto l’area metropolitana milanese (nord – sud ed est –
ovest); l’incrocio di queste infrastrutture individua dei nodi che occorre rendere efficienti;
- di attraversamento, indipendentemente dal polo attrattivo;
- di collegamento con le aree periferiche.
POLARITA’ La realizzazione di nuove infrastrutture porterà alla creazione di nuove polarità.
Nel quadrante ovest, l’Aeroporto della Malpensa costituisce la più rilevante polarità di recente
formazione, come pure è in via di formazione la polarità del nuovo polo fieristico Rho – Pero.
SVILUPPO Lo sviluppo dell’area metropolitana è caratterizzato da
- uno sviluppo concentrico dei singoli poli
- uno sviluppo progressivo lungo le vie di comunicazione
- la rarefazione delle aree a bassa redditività
- la progressiva occupazione degli spazi interclusi
- la creazione di città lineari lungo i principali assi
P.G.T.– Documento di Piano e Piano delle Regole – RELAZIONE – BARLASSINA – MILANO
76
FATTORI DI ATTRAZIONE Sono ulteriori fattori di attrazione:
- la condizione ambientale e la presenza di fattori naturali
- i cambiamenti d’uso e dei valori di mercato del suolo
- i cambiamenti del sistema produttivo e della logistica, con la diffusione dei servizi telematici.
ELEMENTI DISTINTIVI DEL SISTEMA METROPOLITANO Il funzionamento dell’area metropolitana
in passato è dipesa
- dalle condizioni iniziali
- dall’effetto della concentrazione (inquinamento, congestione, ecc.)
- dall’organizzazione gerarchica, anziché a rete per i poli;
- dalle trasformazioni gerarchiche anziché per poli diffusi
oggi dipende
- da un sistema multipolare
- dal superamento della periferia
- da uno sviluppo concentrico dei singoli poli
- da uno sviluppo progressivo lungo le vie di comunicazione
- dalla rarefazione delle aree a bassa redditività
- dalla progressiva occupazione degli spazi interclusi
- dalla creazione di città lineari lungo i principali assi
SVILUPPI E TRASFORMAZIONI RECENTI Il sistema metropolitano si è sviluppato recentemente
- con un ritmo più lento
- con forti fenomeni di trasformazione economico – sociale
- con massicci interventi pubblici (Malpensa – Rho – Pero)
L’area sta per essere interessata dalla più grande trasformazione infrastrutturale degli ultimi 30
anni, che potrebbe determinare
- un aumento accentuato dell’espansione dell’area metropolitana
- un decentramento progressivo delle attività poco vantaggiose
- l’aumento dei meccanismi per i controllo del consumo di suolo
P.G.T.– Documento di Piano e Piano delle Regole – RELAZIONE – BARLASSINA – MILANO
77
SISTEMA METROPOLITANO A GEOMETRIA VARIABILE
La Regione Lombardia ed il Sistema metropolitano sono da considerare come sistemi a geometria
variabile in funzione delle singole problematiche.
Ci sono criticità comuni al sistema e che vanno affrontate con politiche coordinate a livello
regionale ed altre relative a specifiche aree e contesti metropolitani (Milano, Bergamo, Brescia,
Varese, Como, Monza).
Ci sono poi aree strategiche per tutto il sistema lombardo: Malpensa e Rho – Pero.
IPOTESI DI SCENARIO Quadrante ovest caratterizzato dall’accresciuta accessibilità di Malpensa e di Rho – Pero con
possibilità che Malpensa graviti su Novara o che si realizzi un’unione “virtuale” di Malpensa con
Rho – Pero.
Quadrante est caratterizzato da una grossa città lineare (Milano, Bergamo, Brescia, Verona).
P.G.T.– Documento di Piano e Piano delle Regole – RELAZIONE – BARLASSINA – MILANO
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b – PIANO TERRITORIALE REGIONALE
Il Piano Territoriale Regionale (P.T.R.) dovrà intervenire con azioni puntuali.
Sistema montano Occorre valorizzare il patrimonio naturale perché si possa sviluppare un’interazione virtuosa
tra sistema montano e sistema urbano di pianura per rendere possibile uno sviluppo
realmente sostenibile.
Sistemi della marginalità Sono le aree:
- esterne all’area metropolitana (Mantovano);
- interne all’area metropolitana.
Esse sono
- le Alpi e le Prealpi lombarde
- l’Appennino lombardo e le secche di marginalità nella pianura
- le aree periferiche di “nuova centralità” (Mantovano)
- le nuove aree marginali all’interno dell’area metropolitana: quali le aree produttive e per
servizi che diventano obsolete in tempi abbastanza brevi.
Lo scenario di lavoro del Piano Territoriale Regionale (P.T.R.) Il P.T.R. deve fare da collante.
Rispetto all’alta concentrazione, la pianificazione territoriale deve limitare al massimo l’uso di
nuovo spazio e deve creare nuove situazioni multipolari.
Il P.T.R. propone:
a) per il contesto direttamente definito dal sistema metropolitano:
1) l’ accompagnamento di tutte le infrastrutture previste per il prossimo decennio,
evitando l’effetto “Città lineare” lungo gli assi stradali strategici:
- l’utilizzo di strumenti d’area e/o settoriali per il governo della mobilità e del territorio;
- intersezione tra reti di trasporto;
- utilizzo di metodologie di pianificazione integrata tra vari livelli di pianificazione e tra
settori diversi della Pubblica Amministrazione;
- diffusione dei valori della concertazione per cercare soluzioni compatibili;
- gestione delle politiche per la realizzazione delle infrastrutture e per la verifica
dell’impatto sociale;
- salvaguardia dei tracciati infrastrutturali;
- valorizzazione del territorio attraversato dalle infrastrutture.
2) l’accompagnamento dello sviluppo del sistema universitario in coordinamento
con le esigenze dell’attività industriale e della ricerca attraverso il
P.G.T.– Documento di Piano e Piano delle Regole – RELAZIONE – BARLASSINA – MILANO
79
- coordinamento fra territorio e centri universitari;
- cooperazione tra le diverse università lombarde.
3) la realizzazione di un sistema multipolare nelle zone ovest che comprenda
l’area di Malpensa e quella di Rho – Pero:
- la localizzazione di attività di punta;
- la previsione ad Arese di un vasto parco scientifico dedicato all’innovazione in
campo energetico soprattutto nel campo dell’edilizia e del territorio;
- applicazione dei nuovi principi dell’agricoltura di terza generazione sia ai fini
ambientali sia per la realizzazione di idrogeno;
- realizzazione di una foresta di pianura come connettivo tra Malpensa e
Rho – Pero.
4) l’accompagnamento dello sviluppo dell’aeroporto di Montichiari / Ghedi.
5) la realizzazione dei corridoi ecologici come elementi di riqualificazione ambientale del
sistema metropolitano.
6) la riqualificazione dei corsi d’acqua attraverso contratti integrati quali il Master Plan
dei Navigli e dei Contratti di Fiume.
7) diminuzione dell’inquinamento comune a tutto il sistema metropolitano.
8) riqualificazione e riorganizzazione dei centri urbani con :
- lo sviluppo di “Cottages per il telelavoro” attraverso il rafforzamento di micropoli
diffusi sul territorio;
- l’incentivazione dei “Centri commerciali naturali” diffusi nei centri storici con forme di
gestione coordinata e guidata;
- l’estensione dei ricorsi ai contratti di quartiere;
- l’incentivazione della riqualificazione urbana e multifunzionale nelle zone ad alta
accessibilità ferroviaria.
b) per i territori in relazione con il sistema metropolitano che hanno una propria
specificità e identità:
1) la valorizzazione delle aree di montagna;
2) la valorizzazione degli altri territori, dei laghi e di pianura.
Politiche diffuse Fra queste quelle che possono generare importanti sinergie fra:
- agricoltura, infrastrutture e pianificazione territoriale;
- energia, agricoltura, pianificazione ed edilizia;
- politiche urbane, commerciali e politiche infrastrutturali;
- ricerca e mondo universitario, industria e qualità ambientale;
P.G.T.– Documento di Piano e Piano delle Regole – RELAZIONE – BARLASSINA – MILANO
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Parallelamente alla scheda del Documento Strategico Regionale vengono di seguito riprodotti
alcuni passaggi del Documento delle Criticità
b.1 - DOCUMENTO DELLE CRITICITA’ – (integrato 2004)
I Processi evolutivi dei movimenti demografici
Il territorio europeo è caratterizzato da una grande area di addensamento di popolazione nella
dorsale centro europea, che corre da Milano ad Amsterdam lungo la valle del Reno e prosegue nel
Regno Unito da Londra a Liverpool. Negli ultimi due decenni si rileva un diffuso invecchiamento
della popolazione. L’Italia, la Spagna settentrionale e la Francia sud-occidentale, risultano essere
le aggregazioni regionali con maggior presenza di anziani. Nell’Europa centro-settentrionale sono
localizzate le aggregazioni con popolazione più giovane:
Nei prossimi 20 – 30 anni sono previste tre tendenze: regresso demografico, rilevanti movimenti
migratori, trasformazioni nella piramide dell’età.
La Lombardia si inserisce perfettamente nel quadro europeo descritto:
- tendenza alla crescita della popolazione residente tra il 2000-2050 con una probabile
inversione della tendenza nei decenni successivi:
- l’aumento del saldo migratorio, destinato a diventare un fenomeno radicato a livello
regionale. Il 54% degli immigrati provenienti dall’estero e il 31% proviene da spostamenti
interni al paese;
Sviluppo delle risorse regionali
La Lombardia oltre ad avere una posizione di centralità geografica nel sistema europeo, ha
sempre avuto un ruolo di spicco nella sua economia sociale. Il territorio è caratterizzato da un
sistema metropolitano composto da alcuni grandi poli attrattori e da una fitta rete di insediamenti
minori serviti da un sistema diffuso di infrastrutture anche se attualmente insufficiente.
Elementi di punta del sistema metropolitano lombardo sono rappresentati dalle Istituzioni culturali,
scientifiche e tecnologiche che costituiscono vere e proprie “aree di eccellenza” (area Malpensa,
l’asta del Ticino, il lago Maggiore con la sua estensione verso Rho-Pero e l’area a sud del lago di
Garda) con un forte potere attrattore. L’ambiente naturale ed il paesaggio lombardo per la sua
specificità e varietà unitamente al patrimonio storico ed artistico costituisce un secondo fattore di
attrazione del territorio lombardo.
Obiettivo di sviluppo per la Lombardia è la valorizzazione e l’integrazione a livello regionale ed
europeo delle risorse già esistenti e delle risorse emergenti.
I fattori di potenziale attrazione che la Lombardia possiede devono essere resi operanti attraverso
azioni di livello e natura diversa ma coerenti tra di loro. Esse sono in parte di competenza
P.G.T.– Documento di Piano e Piano delle Regole – RELAZIONE – BARLASSINA – MILANO
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regionale; attraverso le politiche di indirizzo della pianificazione; politiche di settore e strumenti
specifici come i Piani d’Area.
OBIETTIVI DELLA REGIONE LOMBARDIA – Qualità e ricchezza del territorio
2) ISTITUZIONI CULTURALI, SCIENTIFICHE, TECNOLOGICHE DI PUNTA 1) TESSUTO URBANO CONSOLIDATO
4) RETE INFRASTRUTTURALE DIFFUSA 3) AMBIENTE NATURALE E PAESAGGIO Fig. 1 – Risorse potenziali del territorio lombardo.
Sintesi della criticità territoriali individuate dal P.T.R. a supporto dello sviluppo del sistema
metropolitano lombardo.
P.G.T.– Documento di Piano e Piano delle Regole – RELAZIONE – BARLASSINA – MILANO
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La rapida trasformazione del territorio e la necessità di ottenere risposte immediate a
problematiche e criticità in continua evoluzione, ha prodotto l’esigenza di rinnovare gli strumenti di
pianificazione urbanistica, accusati di staticità e inadeguatezza (superati nello stesso momento
della loro approvazione). Utilizzando le sperimentazioni di pianificazione territoriale effettuate dalle
province lombarde, il Piano Territoriale Regionale promuove un strumento di pianificazione
strategica che nasce da un confronto che oltre ai settori regionali prende in considerazione le
esperienze e le conoscenze del territorio di altri enti quali le Province ed gli Enti Locali, al fine di
ottenere uno scenario delle trasformazioni in atto e delle criticità che queste comportano.
Contrariamente e a quanto avveniva con i precedenti strumenti di pianificazione, il P.T.R. prospetta
l’idea di uno strumento dinamico in continuo aggiornamento, che nasce dal confronto con
l’evoluzione reale del territorio.
Il Piano Territoriale Regionale si pone l’obbiettivo di individuare i primi elementi per una visione strategica
del territorio lombardo. La componente prioritaria, che fornisce la chiave di lettura della visione strategica
individuata, è il sistema metropolitano lombardo. Partendo da questo sistema sono state individuate
alcune delle criticità del territorio, scegliendo di sviluppare solo quelle che maggiormente sostengono lo
sviluppo del sistema metropolitano.
Le premesse perché si attui lo scenario di sviluppo sostenibile previsto sono:
• il potenziamento delle reti infrastrutturali regionali, che andranno ad integrare lo sviluppo delle
reti di trasporto transeuropee;
• strategie per lo sviluppo economico – sociale e la valorizzazione ambientale del territorio
lombardo, lungo questi assi privilegiati di trasporto, dei poli attrattori esistenti nonché lo sviluppo
di nuovi poli attrattori.
Nel sistema metropolitano milanese si distinguono in particolare l’area Malpensa, il polo fieristico
Rho-Pero, l’area produttiva del novarese, mentre nel quadrante est si distingue il nuovo polo
aeroportuale di Montichiari. Fig. 2 – Piano Territoriale d’area Montichiari
Localizzazione del nuovo polo aeroportuale del sistema metropolitano bresciano.
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Sviluppo delle reti di trasporto transeuropee – potenziamento delle reti regionali La dotazione infrastrutturale a servizio del sistema economico lombardo è in una situazione di
sostanziale collasso.
A fronte di una dotazione stradale lombarda pari al 9% di quella italiana, sulle strade lombarde
transita il 16,5% degli autoveicoli circolanti in Italia; la dotazione insufficiente e la mancanza di
integrazione tra produzione, trasporto e distribuzione sono i fattori che determinano il grado di
efficienza e di competitività del sistema economico lombardo.
I costi ambientali, sociali ed economici attualmente sono consistenti e riconducibili a:
• costi esternalizzati sugli altri settori – ambiente, salute, sicurezza, agricoltura industria;
• costi relativi all’efficienza/carenza infrastrutturale sul bilancio delle imprese – costi del
trasporto veicolare nella provincia di Milano pari al 7,4% del fatturato.
Per ridurre i costi, saranno decisive le politiche di sviluppo delle reti di trasporto e la prospettiva di
attraversamento dei valichi alpini al fine di ottenere una maggiore centralità geopolitica nel
contesto delle reti europee di attraversamento Nord-Sud ed Est-Ovest.
Si tratta di infrastrutture lineari proposte nell’ambito di progetti di corridoio in particolare si possono
distinguere:
Infrastrutture di attraversamento
• Asse LISBONA-KIEV – Corridoio 5 (sistemi ferroviari e stradali)
• Asse GENOVA-ROTTERDAM – “Corridoio dei due Mari” (sistema ferroviario)
Infrastrutture di by-pass (“gronde”) al nodo di Milano
• Nuovi tracciati stradali – (Sistema Viabilistico Pedemontano)
• Riqualificazione di tracciati ferroviari facenti parte della “Gronda Merci Nord Milano” da
Novara a Bergamo
Infrastrutture a servizio del polo di Milano
• Linee ad Alta capacità
• Nodi infrastrutturali per i passeggeri, tra i quali l’aeroporto di Malpensa
il loro principale obiettivo è quello di migliorare l’accessibilità in ingresso ed in uscita dalla metropoli
di Milano, con la creazione di nuove arterie che migliorino la situazione esistete.
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Fig. 3– Infrastrutture di attraversamento transeuropee
CORRIDOIO 5 – Asse Lisbona – Kiev CORRIDOIO 2 MARI – Asse Genova - Rotterdam
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Fig. 4 – Piano Territoriale d’area Malpensa
Schema di sviluppo del sistema Como metropolitano milanese e varesino per
cerchi concentrici.11 Varese Barlassina Monza
Saronno
Busto Arsizio Gallarate Rho-Pero Novara Milano Sviluppo del sistema metropolitano lombardo – poli attrattori A livello sovracomunale Lo sviluppo del sistema metropolitano lombardo si ipotizza che possa avvenire per centri
concentrici, che avranno come centro promotore i maggiori poli attrattori. In questo schema si
inserisce il l’area Malpensa, il polo fieristico Rho-Pero, la nuova area produttiva del novarese.
Sin dal 1990 il Piano Territoriale d’area Malpensa sta operando per coordinare le strategie per lo
sviluppo economico – sociale e la valorizzazione ambientale del territorio lombardo interessato
dall’insediamento dell’aeroporto intercontinentale di Malpensa 2000. Con l’obiettivo di garantire
l'equilibrio tra la promozione dello sviluppo economico e urbano e la qualità della vita di un
territorio fortemente antropizzato e connotato da valenze ambientali di grande rilievo, si cerca di
favorire l’attivazione di processi sinergici aeroporto-territorio.
11 RAPPORTO DAL TERRITORIO 2003, Istituto Nazionale di Urbanistica
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Ambiente naturale e paesaggio – La sostenibilità ambientale dello sviluppo La crescita di un’area fortemente urbanizzata come quella lombarda e milanese, in particolare, è
strettamente correlata all’affermazione di precisi requisiti di qualità ambientale: la capacità di
liberare i centri urbani dall’inquinamento acustico ed atmosferico; il decongestionamento del
traffico stradale; la riduzione dei danni alla salute per inquinamento; la sicurezza dei fiumi e dei
territori più fragili; la costante manutenzione del territorio e dei sistemi naturali; la tendenziale
autosufficienza dell’approvvigionamento idrico ed energetico; il contenimento dei consumi e la
capacità di riutilizzare i rifiuti solidi urbani; la tutela delle aree naturali di pregio e la riconversione
delle pratiche agricole, in armonia con la più recente politica europea.
La sostenibilità ambientale dello sviluppo, non è solo un contributo a ristabilire un equilibrio
ecologico mondiale, così come è negli obiettivi degli accordi di Kyoto, ma un fattore competitivo
strategico che influenza direttamente l’attrattività di un territorio rispetto ad altri.
In questo senso il Piano Territoriale Regionale intende contribuire a raggiungere gli obiettivi
dell’Agenda 21, definiti nella conferenza delle Nazioni Unite del ’92 a Rio de Janeiro, per la messa
a punto di un Piano di Azione Ambientale di progressiva riduzione degli inquinanti e del consumo
delle risorse non rinnovabili.
Il Piano disegnerà inoltre un nuovo modello insediativo, indirizzato a contrastare la dispersione e a
promuovere la riqualificazione degli ambiti già urbanizzati, a riequilibrare i modi di trasporto delle
merci, a valorizzare le infrastrutture di trasporto pubblico, soprattutto quelle in sede propria, a
promuovere i beni ambientali e culturali, la conservazione del paesaggio e lo sviluppo di
un’agricoltura biocompatibile.
Attraverso un migliore e più ampio utilizzo dei Piani d’Area.
N.B.: Sono sottolineati i passaggi della sintesi del Documento Strategico Regionale che hanno
attinenza con l’area della futura Provincia di Monza e Brianza e quindi con il territorio comunale di
Barlassina.
Il Documento Strategico Regionale è un progetto che intende promuovere una nuova fase di
sviluppo compatibile.
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DOCUMENTO STRATEGICO REGIONALE – P.G.T. DI BARLASSINA Barlassina sarà interessata direttamente:
1 - dall’implementazione del Sistema Infrastrutturale Regionale;
2 - dalla pianificazione strategica (Piano d’Area) della Brianza;
3 - dalla formazione della rete ecologica provinciale e regionale.
1 - Il sistema Viabilistico Pedemontano interesserà direttamente Barlassina, sia come
Pedemontana che come opere connesse.
La Pedemontana colloca il comune di Barlassina sull’asse est – ovest di connessione con
Malpensa e quindi con la nuova polarità Malpensa – Rho-Pero.
La strada di arroccamento potrà come opera connessa risultare un tramite infrastrutturale di
connessione tra il sistema stradale e quello ferroviario, ed accelererà il processo di
riorganizzazione del territorio occidentale della Brianza nello schema di una rete di poli di
attrazione strettamente interconnessi, che risulterà rilevante anche alla scala provinciale e
regionale.
2 - In questa prospettiva è stato avviato da tempo la formazione de Piano d’area della Brianza, che
il Documento Strategico Regionale ritiene decisivo non solo per la compensazione del territorio
brianzolo interessato da grandi infrastrutture fortemente impattanti, ma anche per la sua definitiva
promozione.
All’interno di questo quadro di riferimento, risulta più chiara la formulazione della pianificazione
comunale attraverso il P.G.T. che deve parallelamente aumentare la capacità di attrazione e la
competitività del territorio comunale.
La capacità di attrazione è già elevata, in quanto Barlassina si contraddistingue per:
- un tessuto urbano fortemente consolidato che obbliga anche per il futuro a valorizzare quanto
già esiste;
- la presenza di numerose istituzioni culturali, associazioni, ecc. che operano a livello locale;
- la presenza di un ambito naturale e di un paesaggio di qualità e di grandi potenzialità, che deve
essere tutelato nelle sue componenti invariabili (corsi d’acqua, boschi, ecc.).
- la rete infrastrutturale che verrà riorganizzata localmente a livello gerarchico e potenziata a
livello sovracomunale dal progetto regionale di Pedemontana.
La sua capacità di competere va invece ulteriormente sviluppata promuovendo:
- la localizzazione sul territorio di funzioni possibilmente superiori connesse all’evoluzione delle
tradizioni artigianali locali e del sistema infrastrutturale;
- la qualità ambientale in tutte le sue componenti.
In quest’ottica risultano significative:
P.G.T.– Documento di Piano e Piano delle Regole – RELAZIONE – BARLASSINA – MILANO
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- la realizzazione di una stazione di interesse sovracomunale nel limitrofo comune di Lentate
sul Seveso nel tentativo di trasformare le infrastrutture della mobilità in una opportunità per
ridurre la pressione del traffico di attraversamento ed il conseguente inquinamento
atmosferico ed acustico,
- la riqualificazione dei corsi d’acqua attraverso il Contratto di fiume,
- il recupero delle situazioni territoriali degradate dell’area e il ripristino di standard ambientali
apprezzabili, laddove siano compromessi .
Lungo il tracciato ferroviario delle Ferrovie Nord Milano è localizzata un’ampia area dismessa (ex
Parco Militare) che interessa sia il comune di Barlassina che il comune di Lentate sul Seveso ed è
attualmente oggetto di un AdP già in fase di attuazione per il definitivo recupero dell’area.
Una seconda area dismessa – ex Fornace Ceppi - si trova a sud - ovest del territorio comunale,
appena all’esterno del Parco Regionale delle Groane.
Per quest’area il P.G.T. formula un’ipotesi di recupero che aumenti la capacità di competere del
Comune, attraverso l’inserimento di attività di livello superiore.
4 – Per quanto riguarda la rete ecologica, il comune di Barlassina è direttamente coinvolta in
quanto
- inserito nel Parco Regionale delle Groane e nel Sito di Importanza Comunitaria – SIC – dei
Boschi delle Groane (Boschi di Sant’Andrea);
- collocato lungo l’asse fluviale del Seveso ed interessato dal Contratto di fiume Seveso –
Progetto Interreg IIIB – NETWET 2 – che è stato sottoscritto nel dicembre 2006 dalla
Regione Lombardia e dai comuni interessati (Barlassina, Lentate sul Seveso e Cermenate)
e da altri enti pubblici.
Il Parco ed il fiume risultano essere gli assi portanti nord – sud della rete ecologica Provinciale
e Regionale.Inoltre Barlassina con Lentate sul Seveso può e deve svolgere un ruolo
importante per il raccordo ambientale est – ovest, a connettere i grandi parchi regionali (delle
Groane e della Valle del Lambro) attraverso i P.L.I.S. (della Brughiera Briantea e della Brianza
Centrale).
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c - PIANO TERRITORIALE PAESISTICO REGIONALE (P.T.P.R.)
Il Piano Territoriale Paesistico Regionale di cui si è dotata la Regione Lombardia, opportunamente
aggiornato, potrebbe coincidere con il Piano del Paesaggio di cui al Codice Urbani.
Esso contiene l’analisi delle trasformazioni recenti e le invarianti territoriali con le quali deve
misurarsi il P.T.R.
P.T.P.R.
Dalla lettura degli elaborati (schede ed elaborati grafici) del P.T.P. Barlassina risulta caratterizzato
per la ricerca degli indirizzi di tutela, come di seguito.
L’ambito geografico di appartenenza di Barlassina è quello della Brianza mentre la fascia
geografica è quella dell’Alta Pianura asciutta, caratterizzata da vasti lembi boschivi di brughiera e
pino silvestre (tav. A).
Parte del territorio comunale appartiene al Parco Regionale delle Groane ed è interessato dal Sito
di Importanza Comunitaria (S.I.C) dei Boschi delle Groane (di Sant’Andrea).
Il territorio comunale è attraversato dal fiume Seveso. (tav. C)
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ESTRATTI GRAFICI BARLASSINA
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d- PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE (P.T.C.P.) – P.G.T. BARLASSINA
ll Piano Territoriale Provinciale vigente in provincia di Milano contiene indicazioni relative ad alcuni
aspetti (infrastrutturali, ecologici ed ambientali) che hanno rilevanza nel contesto territoriale del
comune di Barlassina e che sono stati assunti dal P.G.T..
• Le previsioni relative al Sistema insediativo – infrastrutturale (Tav.1) evidenziano la previsione
di riqualificazione della S.P. 118 ed il potenziamento della linea ferroviaria Ferrovia Nord Milano,
con la previsione di un interscambio di interesse sovracomunale nel comune di Seveso. La
cartografia del P.T.C.P. non riporta la previsione del tracciato della Pedemontana che
comporterà la revisione dell’intero sistema viabilistico pedemontano e la contestuale
riorganizzazione della rete viaria a livello regionale, provinciale e comunale. In attuazione
dell’A.d.P. per l’ex Parco Militare è in programma un intercambio ferro – ferro tra la linea Milano –
Como – Chiasso di R.F.I. e la Seveso – Camnago delle FNM.
• Un secondo aspetto che viene affrontato nel P.T.C.P. è relativo alla difesa del suolo (Tav. 2),
dal quale il territorio di Barlassina risulta per metà interessato da aree con vincolo idrogeologico
mentre la metà urbanizzata è caratterizzata da una concentrazione di nitrati (inquinanti del primo
acquifero) di 30 – 50 mg/l, del tutto simile alla maggior parte del territorio della fascia dell’alta
pianura asciutta, come indicato dal Piano Territoriale Paesistico Regionale e meglio precisato dal
P.T.C.P (Tav. 6 – unità paesistico–territoriali) nell’unità tipologica dell’alta pianura terrazzata
delle Groane e di Meda e della valle del Seveso. Lungo il tracciato ferroviario delle Ferrovie Nord
Milano è localizzata un’ampia area dismessa che interessa sia il comune di Barlassina che il
comune di Lentate sul Seveso, attualmente oggetto di un AdP in corso di attuazione al fine di
operare un recupero urbanistico del Parco Militare.
Una seconda area dismessa – Fornace Pizzi - si trova a sud ovest del territorio comunale,
all’interno del Parco Regionale delle Groane ed è inserita nel Piano di settore per le Fornaci.
Un’altra area dismessa non rilevata dal P.T.C.P. è quella relativa all’ex Fornace Ceppi.
• Il sistema paesistico ambientale (Tav. 3) del P.T.C.P. assume per il territorio di Barlassina le
seguenti previsioni: Ambiti di rilevanza paesistica, Ambiti di rilevanza naturalistica, fasce di
rispetto paesistico-fluviale, centri storici e comparti di antica formazione, Comparti storici al
1930, elementi storico-architettonici, come meglio precisato nella tabella di pag. 103.
• La rete ecologica (Tav. 4) evidenzia l’appartenenza del territorio di Barlassina ad un sistema più
vasto fortemente urbanizzato, dove i corridoi fluviali e le aree protette coprono un ruolo
fondamentale per creare e sviluppare un sistema ecologico integrato. Sotto questo aspetto
emerge il valore assunto dai corsi d’acqua che lungo i loro assi permettono il collegamento ai
numerosi gangli principali e secondari distribuiti sul territorio.
Il corridoio principale del fiume Seveso ha il compito di collegare il Parco della Brughiera
Briantea a nord, con il Parco della Brianza Centrale (ampliato con Del. D.G.P. n°41/05 del
P.G.T.– Documento di Piano e Piano delle Regole – RELAZIONE – BARLASSINA – MILANO
103
26.01.2005), per consentire al Parco Regionale della Valle del Lambro di congiungersi al Parco
delle Groane. Quest’ultimo nel territorio di Barlassina è attraversato da due corsi d’acqua minori
(torrente Garbogera e Lombra o Pudica) ed è caratterizzato dalla presenza del S.I.C. del bosco
delle Groane (bosco di Sant’Andrea).
Tutte le previsioni degli elaborati grafici e normativi del P.T.C.P. sono state acquisite dagli
elaborati del P.G.T..
Elaborati grafici
- la TAV. 1 - dall’All. n° 1 Cartografia - Inquadramento territoriale del Doc. 1 – B;
- le TAV. 2, 3, 4 - dalla TAV. 1 – Previsionio di Piano del Doc. 1 – B,
- dal Doc. n° 1 – E Componente geologica, idrogeologica e sismica del PGT,
- da Doc. n° 1 – F Individuazione del reticolo idrografico principale e minore,
- dall’All. n°.1 – Scenario di valutazione e dall’All. 1 b - Vincoli esistenti sul
territorio Comunale del Doc. n° 1.G – V.A.S.
- dalle TAV. 1a, 1b, 1c e 2 del Doc. n°3 - A
Normativa
Il comune di Barlassina è interessato dalle seguenti prescrizioni generali e particolari delle
Norme di Attuazione del P.T.C.P.. Queste norme sono state recepite come parte integrante
delle NTA del P.G.T. :
Descrizione N.d.A. del P.T.C.P. N.T.A. del P.G.T.
Sistema Insediativo – Infrastrutturale – Tav. 1 Sistema infrastrutturale della mobilità Art. 73 Art. 45 Difesa del Suolo – Tav. 2° Vincolo idrogeologico Art. 45.3 Art. 45 Fasce del P.A.I. – A – B – C Art. 45 Art. 45 Corsi d’Acqua di cui all’elenco 2 Art. 46 Art. 45 Ciclo delle acque e Pozzi pubblici Art. 47 Art. 45 Aree dismesse Art. 48 Art. 45 Sistema Paesistico Ambientale – Tav. 3a Ambiti di rilevanza paesistica Art. 31 Art. 45 Fase di rilevanza paesistica fluviale Art. 31 Art. 45 Ambiti di rilevanza naturalistica Art. 32 Art. 45 Centri storici e nuclei di antica formazione Art. 36 Art. 45 Comparti storici al 1930 Art. 37 Art. 45 Giardini e parchi storici Art. 39 Art. 45 Architettura militare Art. 39 Art. 45 Architettura religiosa Art. 39 Art. 45 Architettura industriale Art. 39 Art. 45 Architettura civile non residenziale Art. 39 Art. 45 Architettura civile residenziale Art. 39 Art. 45
P.G.T.– Documento di Piano e Piano delle Regole – RELAZIONE – BARLASSINA – MILANO
104
Percorsi di interesse paesistico Art. 40 Art. 45 Aree Boscate(Art. 136 del D.Lgs. 42/2004) Art. 63 Art. 45 Arbusti - siepi Art. 64 Art. 45 Alberi di interesse monumentale Art. 65 Art. 45 Rete Ecologica – Tav. 4 Art. 45 Gangli Principali Art. 57 Art. 45 Corsi d‘acqua minori con caratteristiche attuali di importanza ecologica Art. 58 Art. 45
Corsi d’acqua minori da riqualificare a fini polivalenti Art. 58 Art. 45 Principali corridoi ecologici dei corsi d’acqua Art. 58 Art. 45 Principali interferenze delle reti infrastrutturali con i corridoi ecologici Art. 60 Art. 45
Sito di importanza comunitaria Art. 62 Art. 45 Sistema dei Vincoli Paesistici e Ambientali –Tav 5a Sito di importanza comunitaria Art. 62 Art. 45 Beni di interesse artistico e storico (D.Lgs. 42/2004) Fiumi e corsi d’acqua – Fascia di rispetto 150 m (D.Lgs. 42/2004)
Parco delle Groane (Art. 136 del D.Lgs. 42/2004) Art. 67 Art. 45 Unita Paesistico – territoriali -Tav.6 Alta pianura terrazzata (Terrazzi antichi delle Groane e di Meda) Valli dei corsi d’acqua (Valle del Seveso)
Art. 29 Art. 45
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5. - P.T.C. DEL PARCO DELLE GROANE - P.G.T. DI BARLASSINA
Il Piano Territoriale di Coordinamento (P.T.C.) del Parco Regionale delle Groane è stato
modificato con Variante Generale approvata con Delibera della Giunta Regionale del 30
luglio 2004, n°. 7/18476.
Il P.G.T. recepisce integralmente l’articolazione in zone del territorio comunale compreso nel
parco,così come previste dal PTC e le relative NTA.
Normativa
Descrizione
N.T.A. del
P.T.C.
N.T.A. del
P.G.T.
Sito d’interesse comunitario – rete Natura 2000 SIC – IT 2050002 – Boschi delle Groane
Zona di riserva naturale orientata – Boschi di S. Andrea Artt. 28 - 29 Art. 44
Riqualificazione ambientale a indirizzo naturalistico Art. 30 Art. 44
Riqualificazione ambientale a indirizzo agricolo Art. 31 Art. 44
Zona a verde privato vincolato Art. 34 Art. 44
Zona edificata Art. 35 Art. 44
Zona Fornaci – Fornace Pizzi – Piano di settore Fornaci Art. 36 Art. 44
Zona per servizi di interesse comunale P - parcheggi / T – servizi tecnologici
Art. 38 Art. 44
Viabilità pubblica Art. 40 Art. 44
Parcheggi Art. 41 Art. 44
Viabilità minore Art. 42 Art. 44
Elaborati grafici
Tutte le previsioni degli elaborati grafici del P.G.T. sono state riprese dagli elaborati grafici
del P.G.T.:
- TAV. 1 – Previsioni di Piano del Doc. 1 - B;
- TAV. 1a, 1b, 1c, e 2 del Doc. n° 3 A.
P.G.T.– Documento di Piano e Piano delle Regole – RELAZIONE – BARLASSINA – MILANO
112
ESTRATTO DEL PIANO TERRITORIALE DEL PARCO DELLE GROANE
P.G.T.– Documento di Piano e Piano delle Regole – RELAZIONE – BARLASSINA – MILANO
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LEGENDA DEL PIANO TERRITORIALE DEL PARCO DELLE GROANE
P.G.T.– Documento di Piano e Piano delle Regole – RELAZIONE – BARLASSINA – MILANO
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6. - PIANO STRATEGICO PER L’AREA METROPOLINATA MILANESE
Obiettivi del Piano Strategico per l’area Metropolitana Milanese dichiarati nella presentazione
della Provincia di Milano.
“Il Piano strategico non è un piano urbanistico, non ha natura ordinativa né prescrittivi. E’ un
progetto che si forma e acquista senso attraverso un processo di coinvolgimento di tutti gli
attori del cambiamento a partire dai comuni. Il piano strategico è utile per sperimentare
pratiche innovative di governo metropolitano.
Gli strumenti tradizionali di pianificazione non sono più sufficienti per garantire qualità dello
sviluppo.
I Piani Territoriali di Coordinamento Provinciale sono strumenti deboli se non accompagnati
da una visione forte e condivisa dei bisogni.
Il Piano Strategico vuole essere, per i Comuni della Provincia di Milano, un modo innovativo
per gestire l’attuazione della nuova legge urbanistica regionale (piano dei servizi PGT).
Nel caso milanese il Progetto Strategico vuole essere uno strumento utile per i comuni che
stanno affrontando eccezionali condizioni di cambiamento istituzionale.
– La nascita della nuova Provincia di Monza e Brianza
– La trasformazione della Provincia in Città Metropolitana
Il Piano Strategico della Provincia di Milano affronta condizioni di complessità territoriale
uniche in Italia.
• abitanti di cui 1.586.000
occupati
• 189 comuni
• 36% del territorio
urbanizzato
• 1.904 abitanti per Kmq
• 11.520 servizi
sanitario-sociali
- 39 musei
- 2.787 impianti sportivi
- 72 ospedali
- 220 scuole superiori
- 982 Kmq di parchi
• Il Piano Strategico: per capire e rappresentare i cambiamenti della “città di città”
P.G.T.– Documento di Piano e Piano delle Regole – RELAZIONE – BARLASSINA – MILANO
115
Affrontare le specificità e le problematiche di una provincia ricca e con scarsa qualità
della vita.
Una metropoli dualistica nella quale emergono problemi di coesione sociale
Il progetto di lavoro pone al centro il tema dell’abitabilità della regione urbana milanese:
- come risposta a nuove domande emergenti e alla domanda implicita di ambienti di
vita più amichevoli;
- come variabile non marginale dello sviluppo economico.
Il metodo di lavoro vuole essere caratterizzato da forte originalità di approccio, capace di orientare le politiche della Provincia e dei Comuni. Un processo che si misuri e coordini con un insieme di attività strategiche che stanno
avvenendo nella Provincia e nei Comuni, una attività che offra ad esse materiali di
lavoro, quadri di riferimento, segnalazioni di criticità da affrontare, punti di attenzione,
priorità da individuare.
Attività in corso: – Processo costituzione nuova provincia Monza e Brianza
– Sperimentazione piani servizi sovra-comunali
– Formazione Dirigenti Provincia e Comune di Milano
– Attivazione Territorial Review OCSE sull’area metropolitana
– Attività direzione territorio sui piani d’area a valle dell’approvazione del PTCP
– Politiche per la casa e patto metropolitano per la casa
– Grandi progetti strategici sovra-provinciali: Nord Ovest
– Attività di pianificazione strategica in corso in alcune aree (Martesana, Rho Pero,
Alto Milanese, Nord Milano, Sud Milano, Brianza…)”12
N.B.: Sono sottolineati i passaggi della sintesi del Piano Strategico per l’area
metropolitana milanese che hanno attinenza con l’area della futura Provincia di Monza e
Brianza e quindi con il territorio comunale di Barlassina.
Il Piano Strategico è soprattutto un documento di lavoro che pone al centro il tema
dell’abitabilità del territorio.
12 Presentazione del Piano Strategico dell’Area milanese – provincia di Milano, 2005
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7. - DOCUMENTI PER LA PIANIFICAZIONE D’AREA DELLA BRIANZA
a. Il Piano Strategico dell’Agenzia di sviluppo locale della Brianza: Sul territorio della Brianza è attiva l'“Agenzia di Sviluppo Locale della Brianza milanese"
composta da Amministrazioni locali, Associazioni Imprenditoriali, Organizzazioni Sindacali,
banche e autonomie funzionali del territorio con compiti di ideazione, progettazione e
attivazione di iniziative tese a qualificare la crescita sostenibile del territorio.
A questa Agenzia partecipa anche la città di Monza e tra i suoi obiettivi c’è la redazione di un
piano strategico della Brianza “dove, accanto alla visione di sviluppo, delle linee strategiche,
alla definizione degli obiettivi sia possibile identificare il tracciato che può trasformare questi
obiettivi in risultati.”
Tra le sette linee strategiche che sono enunciate nel documento di Piano strategico della
Brianza, la sesta (“Integrare il territorio”) contiene alcuni concetti che, assunti in proprio
dall’Amministrazione e in coerenza con una visone sovracomunale condivisa, sono alla base
della concezione del PGT di Barlassina.
Dice infatti il Documento:
«[…] La Brianza si distingue inoltre nel contesto regionale anche per il suo impianto insediativo geograficamente centrale, parte integrante e rilevante del sistema policentrico lombardo. Il territorio brianteo è infatti compreso fra il sistema metropolitano milanese a sud ed il sistema delle città pedemontane a nord: un’area centrale, che intrattiene con il territorio circostante, relazioni autonome, sia insediative, che infrastrutturali ed ambientali. La sua organizzazione a rete si articola in tanti centri piccoli e medi ed in aree omogenee ed in un tessuto connettivo (strade, parchi, ferrovie, monumenti, ecc.) che la caratterizza unitariamente: un’organizzazione a rete che è risultata l’antidoto necessario al proliferare della città metropolitana, intesa come megalopoli di tipo Milanocentrica. » Il documento indica poi obiettivi specifici per ciascun settore a)Il sistema infrastrutturale L’articolazione del “sistema Brianza” all’interno dell’organizzazione policentrica lombarda è già
stata in passato sostenuta da una rete di mobilità diversificata e gerarchicamente organizzata:
strade statali, provinciali, comunali, treni e tramvie, interconnessi fra di loro a formare stazioni
di interscambio e scali merci, strategicamente collocati sul territorio. Successivamente questa
organizzazione si e’ indebolita: alcune strade hanno perso il loro ruolo di strade intercomunali o
regionali, mentre le tramvie venivano abbandonate ed alcune linee ferroviarie dismesse o
sottoutilizzate. A questo punto il traffico di attraversamento si è sovrapposto in modo
indifferenziato a quello locale e le stazioni hanno perso la loro funzione di interscambio,
determinando la situazione attuale di grave congestione dell’area.
P.G.T.– Documento di Piano e Piano delle Regole – RELAZIONE – BARLASSINA – MILANO
117
Occorre allora prioritariamente ripristinare questa connessione tra organizzazione urbanistica e
rete della mobilità:
• riqualificando innanzitutto le strade esistenti e realizzandone di nuove solo ed in
quanto funzionali alla logica di rete ed ai collegamenti di quest’ultima alla grande viabilità
regionale ed autostradale;
• integrando e potenziando il trasporto su ferro ed in generale quello pubblico
(gomma–ferro), anche in direzione est-ovest, così da innervare ancora una volta la Brianza ed
organizzare nuovi e più funzionali centri di interscambio ferro–gomma, nei punti di intersezione
delle strade, nuove ed esistenti, con le linee ferroviarie.
Solo in questo modo è possibile ricostruire un’efficiente rete di trasporto, pubblico e privato, in
grado di garantire, con una mobilità diffusa interna alla Brianza, anche le necessarie
integrazioni con l’esterno e l’ammodernamento complessivo del sistema della mobilità
milanese e lombarda. b) Il sistema ambientale […] La salvaguardia del tessuto connettivo “verde” della Brianza è la principale operazione in grado di valorizzare la sua organizzazione policentrica, contrastando l’urbanizzazione diffusa e disordinata del suo territorio. […] Una continuità ambientale di tipo sistemico connessa con un patrimonio storico - architettonico di primissimo piano, in grado di caratterizzare definitivamente e originalmente questo territorio, facendone emergere un’immagine prevalentemente verde di “territorio-parco" costellato da un sistema di centri storici e ville di assoluta eccellenza anche in prospettiva turistica. […] c) Il sistema dei servizi […] L’obiettivo, in questo settore, è quello di insediare sul suo territorio servizi strategici per le persone e per le attività, fortemente contestualizzati, organizzati a rete, a sostegno del suo sviluppo futuro ed a vantaggio degli ottocentomila cittadini della Brianza valorizzando prioritariamente il patrimonio storico-architettonico, ambientale (Parco Valle Lambro) e di archeologia produttiva (mulini, opifici, etc..) oggi in stato di abbandono e di degrado. Le dimensioni ridotte che caratterizzano la maggior parte delle imprese brianzole, si riflettono infatti in una loro spiccata specializzazione ad alto contenuto di progetto ed in una notevole adattabilità e tempestività di risposta alle specifiche e mutevoli esigenze di mercato.» b. Il Piano d’Area della Brianza Il Piano d’Area della Brianza, attualmente ancora in fase di discussione da parte
dell’Assemblea dei Sindaci, rappresenta uno strumento di transizione, in attesa della
attivazione funzionale della nuova Provincia, tra il vigente PTCP di Milano e il nuovo PTCP
provinciale che essa dovrà elaborare, una volta
pienamente funzionante.
Esso contiene, in una relazione denominata “Documento di Inquadramento”, l’individuazione di
obiettivi specifici che da subito possono essere assunti quali riferimento per l’elaborazione del
PGT.
P.G.T.– Documento di Piano e Piano delle Regole – RELAZIONE – BARLASSINA – MILANO
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Il Documento divide la Brianza in tre settori: per quello occidentale, a cui appartiene
Barlassina, propone questa lettura ed individua i seguenti obiettivi:
L’area individuata come Brianza Ovest è un territorio oggi interconnesso alla Brianza Centrale
(Monzese) ed orientale (Vimercatese) da poche infrastrutture est – ovest della mobilità (la
Statale Bustese a sud e la Novedratese a nord) e da alcuni servizi di livello intercomunale
(Consorzio per incenerimento rifiuti di Desio, C.T.N.M., C.T.P. Groane, ecc…).
Per il resto l’area ha un’organizzazione prevalentemente nord – sud sia per la mobilità che per
il sistema paesistico ambientale ed è stata caratterizzata da uno sviluppo insediativo molto
elevato, con aree libere che risultano intercluse tra le numerose infrastrutture lineari.
I Comuni compresi in quest’area sono: Lazzate, Misinto, Cogliate, Ceriano Laghetto, Solaro,
Bovisio Masciago, Cesano Maderno, Seveso, Barlassina, Lentate sul Seveso, Meda, Seregno,
Desio, Nova Milanese, Varedo e Limbiate.
Gli interventi proposti nei singoli settori non solo consentono la riunificazione e la
riqualificazione di questo territorio lungo la direttrice est – ovest, ma anche la sua integrazione
nella Brianza.
1) Sistema della mobilità Con:
- la riqualificazione della SS n° 527 anche attraverso le tangenziali di Ceriano Laghetto –
Solaro e Nova Milanese – Muggiò e la soluzione dei nodi d’intersezione con la Vecchia
Comasina e con la Milano – Lentate sul Seveso;
- la riqualificazione della “Novedratese” anche attraverso la soluzione dello svincolo di
Lentate sul Seveso a garantire una connessione diretta est – ovest;
- la realizzazione della nuova SP n° 133 a delimitare ad ovest l’area;
- la realizzazione del nuovo tratto Barlassina – Meda della SP n° 118;
si avvia a soluzione il Sistema Viabilistico Pedemontano che dovrebbe risolvere
definitivamente i problemi di mobilità dell’area e della Brianza tutta, quelli interni e quelli
esterni, oltre che in direzione nord – sud anche e soprattutto in direzione est – ovest,
consentendo alla Brianza di svolgere il suo ruolo di raccordo territoriale.
Come per la viabilità, anche per il trasporto su ferro, gli interventi proposti di:
- riattivazione e ammodernamento della Seregno – Cesano Maderno – Saronno con
l’interscambio ferro – ferro con la FNM Milano – Asso e con le Metrotramvie Milano
Mombello e Milano – Desio – Seregno e ferro – gomma sull’area ex ACNA;
P.G.T.– Documento di Piano e Piano delle Regole – RELAZIONE – BARLASSINA – MILANO
119
- riqualificazione fino all’interramento della FNM Milano – Asso con interscambio ferro – ferro
a Cesano Maderno e riattivazione della Seveso – Camnago per l’intersezione con la Milano
– Como – Chiasso;
- potenziamento e formazione di altri centri intermodali a Desio, Seregno, ecc…;
consentiranno di trasferire una quota consistente di traffico dalla gomma al ferro, creando
condizioni di mobilità diffusa ed equilibrata in Brianza, integrandola al tempo stesso nel più
generale Servizio ferroviario Regionale. In questa prospettiva assume particolare rilevanza,
con la riattivazione della Seregno – Cesano Maderno – Saronno la concreta realizzazione della
cosiddetta Pedegronda ferroviaria o Brianza express.
2) Sistema paesistico ambientale La maggior parte dei P.L.I.S. già istituiti o di prossima istituzione potranno salvaguardare le
aree ancora libere creando una continuità verde est – ovest, a congiungere il Parco delle
Groane con il Parco della Valle del Lambro, impedendo che la nuova rete della mobilità possa
indurre nuove urbanizzazioni ed insediamenti.
Questa salvaguardia sarà completa se verranno assoggettate a tutela le facse di rispetto delle
nuove infrastrutture stradali, dalla Pedegronda alla nuova SP n° 133.
In particolare la riqualificazione della Novedratese consentirà la costruzione di un vero parco
interprovinciale: dal Parco delle Groane e della Valle del Lambro, fino al Parco dell’Adda.
Il collegamento tra questi parchi sarà garantito a sud, dal percorso ciclabile da realizzare lungo
l’alzaia del Canale Villoresi.
3) Sistemi Insediativi L’organizzazione a rete dei servizi esistenti e previsti, consentirà di dotare la Brianza di servizi
di eccellenza:
- di tipo culturale lungo il percorso delle ville e parchi
- di tipo sportivo e di tempo libero lungo l’asse Villoresi
- di servizio alle persone e per la attività organizzando a sistema quelle esistenti
- per la ricerca e la riqualificazione professionale.
L’asse della Saronno – Monza – Trezzo, rappresenterà invece l’asse attrezzato per tutta la
Brianza, anche per i grandi servizi ecologici dell’area, dalla depurazione delle acque, al
trattamento rifiuti, ecc…
Il grande patrimonio delle aree dismesse della Brianza Ovest, in stretta connessione con le
infrastrutture della mobilità, su ferro e su gomma, rappresenta anche per il futuro un’importante
potenzialità , sia per gli insediamenti produttivi che per i servizi di ricerca e direzionali.
P.G.T.– Documento di Piano e Piano delle Regole – RELAZIONE – BARLASSINA – MILANO
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5 – I vincoli amministrativi
I vincoli di cui al D. Lgs 42/2004 e di cui alle altre leggi, localizzati sul territorio comunale
evidenziati sulla tavola dei “Vincoli esistenti sul territorio comunale” sono
a) VINCOLI AMBIENTALI
- art. 136 – individui per: 1) Palazzo Rezzonico e giardino 2) Immobile fine XVIII sec 3)
Chiesa Parrocchiale di S.Giulio
- D.G.R. 7/7868/2002 – corsi d’acqua vincolati e fasce di rispetto per il fiume Seveso, per il
torrente Lombra o Pudica, per il torrente Garbogera (reticolo principale) e per il fosso delle
Brughiere (reticolo minore);
- art. D.G.R. n°. 5/36147 del 18-05-93 – vincolo sui Corsi d’acqua per una fascia di
protezione ai fini idrogeologici ed idraulici di 150 mt. dalle sponde;
- art. 142 lett. g) vincolo boschivo per le aree boscate che presentano superfici maggiori di
2000 mq.;
b) VINCOLI RELATIVI AL SISTEMA DELLE AREE PROTETTE - art. 146 lett. f) ex D. Lgs 490/99;
c) VINCOLI IDROGEOLOGICI
- art. 142 lett. C - D. Lgs 42/2004 Corsi d’acqua e fascia di protezione ai fini idrogeologici ed
idraulici
- L.R. n°. 12/05 – D.G.R. n°. 8/1566/05 Vincoli e Classi di fattibilità geologica, idrogeologica e
sismica delle Azioni di Piano;
d) VINCOLI AMMINISTRATIVI
- di elettrodotto di cui al D.P.C.M. 8 luglio 2003;
- per Cimiteri di cui all’art. 338 del T.U.L.S. così come modificato dall’art. 28 della L.
166/2002;
- dei pozzi di captazione idrica a scopo potabile di cui al D. Lgs n°. 152/06 e D.G.R. 10 Aprile
2003 n°. 7/12693
P.G.T.– Documento di Piano e Piano delle Regole – RELAZIONE – BARLASSINA – MILANO
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6 – Elenco istanze presentate
Le istanze e proposte provenienti dai Cittadini, singoli od in forma associata, sono 29.
Le azioni che esse propongono sono per la maggior parte a conferma o ad integrazione di quelle
proposte dal Documento Direttore.
Molte di queste istanze propongono azioni private e trovano risposta nel P.G.T. a seconda della
loro compatibilità con i criteri di sostenibilità U.E. e con i criteri enunciati dal Documento Direttore.
In particolare una istanza propone una azione di interesse generale già compresa nel Documento
Direttore.
Istanza Azione
20 2/16, 2/17e 2/18 - considerazioni sulla zona A
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COMUNE DI BARLASSINA - ELENCO ISTANZE -
N. PROT. DATA INDIVIDUAZIONE DESTINAZIONE P.R.G. vigente DESTINAZIONE P.G.T.
Fg Mapp. azzonamento attuale azzonamento richiesto
1 5093 02.05.2002 7 207 zona D2 - produttivo di espansione zona C1 - residenziale di completamento
2 7418 28.06.2002 1 69 zona D3 - produttivo di espansione zona C1 - residenziale di completamento
3 7318 28.06.2002 1 22 zona D3 - produttivo di espansione zona C1 - residenziale di completamento
4 7411 28.06.2002 1 38 - 39 - 43 zona D3 - produttivo di espansione zona terziario / commerciale e residenziale
5 7412 28.06.2002 1 27 zona F1 - Attrezzature collettive zona edificabile
6 7423 28.06.2002 15 45 - 47 parte zona E2 - verde privato vincolato zona C1 - residenziale di completamento
7 7426 28.06.2002
10 12
13 14
2 16 - 17
10-35-36-37-44-45-46-47-48-50-51-52-55-58-60-67-
71-118-119-120-121 75
zona F2 - Parco delle Groane Fascia di rispetto cimiteriale
Zona E1 - agricola
zona F2 - Parco Groane a servizio
delle residenza
zona terziario / commerciale e residenziale - tempo libero
8 7427 28.06.2002 1 30-31-33-34-70-72-75-106 zona D3 - produttivo di espansione zona terziario / commerciale e residenziale
9 928 28.01.2003 15 85-87-268 zona E2 - verde privato vincolato zona C1 - residenziale di completamento
10 6676 10.06.2003 15 4
27 124 -184
zona F1 - Attrezzature collettive
zona stradale esistente e in previsione
zona F1 - Attrezzature collettive
zona C1 - residenziale di completamento
zona stradale esistente e in previsione
11 2844 12.03.2003 155-156-327-328-329 zona C1 - residenziale di completamento
possibilità di ampliamento utilizzando parte della volumetria del lotto di proprietà azzonato in zona A3
12 14113 04.12.2003 12 32
zona F2 - Parco Groane zona per attrezzature collettive
Ambito per servizi - art. 40 - nel
P.T.P.R.
zona D1 - produttivo di completamento
zona Edificata - ex art. 37 - nel P.T.P.R.
13 12049 25.10.2004 2 46-57-83-50 zona D1 - produttivo di completamento zona C1 - residenziale di completamento
14 14735 22.12.2004 9 88 Parco delle Groane zona E2 - verde privato vincolato
15 998 27.01.2005 9 9-29-41 zona E2 - verde privato vincolato zona edificata
16 6648 08.06.2005 9 93
- zona di riserva naturale orientata- SIC - boschi delle Groane
- zona di riserva ambientale a
indirizzo naturalistico
zona a Parco attrezzato
17 412 13,01,2006 11 62 zona D1 - produttivo di completamento zona C1 - residenziale di completamento
18 481 16,01,2006
10 12
14
2 16 - 17
10-35-36-37-44-50-51-52
75
zona F2 - Parco delle Groane Fascia di rispetto cimiteriale
Zona E1 - agricola
zona F2 - Parco Groane a servizio delle residenza
zona terziario / commerciale e residenziale - tempo libero
19 487 16,01,2006 - - zona D1 - produttivo di completamento zona edificabile
20 488 16,01,2006 // // // considerazioni progettuali per interventi in zona A
21 3740 22.03.2006 15 93 sub. a zona E2 - verde privato vincolato zona edificabile
22 5665 15,05,2006 12 6-37-44-45 zona F2 - protezione e servizi alla residenza zona C1 oppure D4
23 5571 12,05,2006 1 225 zona D1 - produttivo di completamento zona C1 - residenziale di completamento
P.G.T.– Documento di Piano e Piano delle Regole – RELAZIONE – BARLASSINA – MILANO
123
COMUNE DI BARLASSINA - ELENCO ISTANZE -
N. PROT. DATA INDIVIDUAZIONE DESTINAZIONE P.R.G. vigente DESTINAZIONE P.G.T.
Fg Mapp. azzonamento attuale azzonamento richiesto
24 5894 18,05,2006 - - zona E2 - verde privato vincolato
zona edificabile
25 6414 31,05,2006 6 12-296 zona D2 - produttivo interrelata con aree residenziali
trasformazione Volumetria produttiva esistentein volumetria residenziale
(5.514,26 mc)
26 8287 17.07.2006 6 520 zona residenziale zona commerciale e direzionale
27 9821 11.09.2006 - 72-73 zona D2 zona residenziale
28 11481 25.10.2006 15 67 zona D2 zona C1 - residenziale di completamento
29 11400 23.10.2006 15 98-99 zona D2 zona C1 - residenziale di completamento
aggiornato al 3/7/2007
P.G.T.– Documento di Piano e Piano delle Regole – RELAZIONE – BARLASSINA – MILANO
124
P.G.T.– Documento di Piano e Piano delle Regole – RELAZIONE – BARLASSINA – MILANO
125
C - QUADRO CONOSCITIVO DEL TERRITORIO COMUNALE COME RISULTANTE DELLE
TRASFORMAZIONI AVVENUTE (ART. 8 COMMA 1 LETTERA b)
P.G.T.– Documento di Piano e Piano delle Regole – RELAZIONE – BARLASSINA – MILANO
126
1 – Sistema delle infrastrutture e della mobilità
Gli allegati n°. 1 Corografia – Inquadramento territoriale e n°. 2 - Viabilità, al Doc. n°. 1 – Documento
di Piano – B – Progetto descrivono l’attuale sistema delle Infrastrutture e della mobilità e la sua
probabile evoluzione futura.
L’attuale sistema delle infrastrutture stradali e ferroviarie di riferimento per Barlassina è composto
da:
- SP n° 118 da Barlassina a Cogliate e da Cogliate per la superstrada attraverso Barlassina in
parallelo alla SP 152 da Lentate sul Seveso a Misinto, per il traffico est – ovest;
- SP n° 44 Milano – Lentate sul Seveso per il traffico nord – sud di tipo autostradale;
- ex strada statale n° 35 (dei Giovii) per il traffico nord – sud di tipo intercomunale, così come la SP
n° 133 che corre parallela alla ex strada statale dei Giovi ad ovest;
- linea RFI Milano – Como – Chiasso ;
- tratto FNM Seveso – Camnago di Lentate sul Seveso per il collegamento della linea FNM Milano –
Asso con la linea RFI Milano – Como – Chiasso.
Questo sistema risulta inadeguato dal punto di vista trasportistico in riferimento in particolare:
- al traffico est – ovest che crea congestione all’interno del centro abitato di Barlassina come
pure di Cogliate e Meda;
- alla sovrapposizione di traffico regionale e locale ed all’inquinamento acustico ed
atmosferico prodotto in particolare dal traffico nord – sud lungo la SP n° 44;
- all’inadeguatezza del servizio ferroviario in quanto non dispone di centri di interscambio
ferro –gomma particolarmente attrezzati (parcheggio di interscambio, ecc…)
In prospettiva il quadro di riferimento sarà drasticamente modificato dalla cosiddetta
“autostradalizzazione” del tratto Cesano Maderno – Lentate sul Seveso della SP n° 44 con
conseguente realizzazione della cosiddetta strada di arroccamento che scorrerà lungo l’attuale
strada provinciale o in sovrapposizione o in affiancamento dell’autostrada Pedemontana, a
seconda che questa verrà realizzata in galleria od in trincea.
Il Comune di Barlassina ha evidenziato numerose incongruenze in questo quadro delineato dal
progetto preliminare del Sistema Viabilistico Pedemontano, chiedendo che:
1) il tratto di Pedemontana in attraversamento di Barlassina sia interrato;
2) il tratto della strada di arroccamento corra sull’attuale sede della SP 44;
3) sia realizzato un collegamento della strada di arroccamento con l’interscambio
gomma – ferro all’intersezione della linea RFI Milano – Como – Chiasso , della linea
FNM Seveso – Camnago e del nuovo tratto della SP n° 118 nell’area dell’ex Parco
Militare.
P.G.T.– Documento di Piano e Piano delle Regole – RELAZIONE – BARLASSINA – MILANO
127
Per quanto riguarda il traffico di attraversamento est – ovest, il principale riferimento risultera’ la
strada di arroccamento e la stessa Pedemontana ad est, la Pedemontana a nord, la nuova SP n°
133 ad ovest e la SS n° 527 a sud. All’interno di questo quadrilatero di scorrimento del traffico
veicolare, potrebbero non essere più necessari i collegamenti est – ovest o nord – sud di
attraversamento del territorio, ma solamente dei collegamenti direzionali ai vari poli o centri di
attrazione dei Comuni compresi all’interno del Quadrilatero.
In questa prospettiva è stata fatta la classificazione della rete stradale all’interno del comune di
Barlassina in conformità al regolamento di attuazione del nuovo codice della strada, così come
delineato nell’allegato n° 2 – Viabilità del Documento n° 1.
All’attuale tracciato della SP 118 è prevista un’alternativa a sud ed a est del territorio comunale di
Barlassina al confine con Seveso, in sottopasso all’attuale SP n° 44 ed in connessione con il tratto
di SP n° 118 in costruzione nell’ ex Parco Miliare, La SP n° 118 si collegherebbe con la strada di
arroccamento o all’intersezione prevista dal progetto preliminare del Sistema Viabilistico
Pedemontano, così come approvati dal C.I.P.E. o più a nord come da proposta del Comune di
Barlassina.
La SP n° 118, come pure la ex strada statale dei Giovi (Corso Milano), vengono classificate come
strade C extraurbane, e ad esse si connettono le strade E comunali di disimpegno interno al
comune, quali la via Colombo ad est e la via Dante Alighieri a ovest.
Alle strade C si connettono le strade F1 urbane comunali ed a queste le strade F2 di quartiere a
traffico limitato ai sensi della legge n° 285/92. Queste ultime strade disimpegnano i “quartieri a
traffico limitato”, da dove cioè è possibile escludere il traffico di attraversamento sia intercomunale
che comunale.
La tavola della viabilità individua anche i principali percorsi ciclopedonali esistenti e di progetto,
quale quello denominato “delle Groane – Brughiera”, a connettere fra di loro i due parchi.
2 – Sistema urbano
L’Allegato A al Doc. n°. 1 – A – Stato di fatto e gli estratti allegati a questa Relazione, illustrano lo
stato di fatto in serie storica evidenziando:
- il centro storico ed i nuclei di antica formazione all’esterno: Cascina Santa Maria a est e Cascina
Bosco a ovest, così come sono stati rilevati dalla carta IGM del 1888, con evidenziati gli edifici del
Catasto Teresiano del 1721, del Cessato Catasto del 1850 e del Catasto Rettificato del 1850;
- gli insediamenti al 1933 con gli edifici del Catasto Rettificato del 1900 che illustra il
consolidamento del centro storico e la prima espansione lungo l’attuale Corso Milano con la
formazione delle ville e dei Parchi;
- gli insediamenti realizzati dal 1999 al 2005;
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128
- gli edifici più recenti e/o in costruzione con la saturazione degli spazi interclusi ed un’ulteriore
espansione dei tre quadranti, con esclusione del quadrante cimiteriale di sud-ovest.
L’Allegato A rappresenta anche l’evoluzione del sistema infrastrutturale e delle opere di
urbanizzazione con evidenziate le strade storiche al 1721, al 1850 ed al 1933, con
un’avvertenza:l’impianto infrastrutturale, compreso quello ferroviario, è rimasto sostanzialmente
invariato (è stato semplicemente adeguato come nel caso della SP n°44), con un’evidente
sovraccarico di traffico essendo contemporaneamente aumentati a dismisura gli insediamenti.
Gli estratti mappa allegati illustrano anche l’evoluzione in serie storica del sistema urbano, che è
risultato condizionato ad ovest dai boschi delle Groane e ad est dal fiume Seveso, risultati alla fine
gli unici ostacoli all’espasione, soprattutto dopo la costituzione del Parco delle Groane.
L’assetto attuale si è consolidato dal 1974 al 2006 con forme di conurbazione a sud con il Comune
di Seveso, a nord con il Comune di Lentate sul Seveso ed a est con Meda.
In questo periodo si è consolidata la stessa organizzazione pubblica del Comune, con la formazione
di:
- un polo scolastico situato in via Colombo;
- di un polo amministrativo – religioso in Piazza Cavour;
- di un polo socio – sanitario con la Scuola Materna , il parco Rezzonico e la Casa di Riposo in via
Trieste; la casa di riposo risulta di fatto un polo attrattivo di livello sovracomunale;
- di un polo finanziario in via Colombo-Marconi, con la Banca di Credito Cooperativo di Barlassina.
Un rilievo a parte meritano le due aree ora dismesse, dell’ex Parco Militare e dell’ex Fornace Ceppi,
che all’epoca erano due sicuri riferimenti urbani.
L’organizzazione dei servizi si è sempre avvalsa delle attrezzature parrocchiali, religiose, di tempo
libero e sportive, svolgendo in quest’ultimo caso un vera e propria supplenza per quanto riguarda le
attrezzature sportive.
Gli insediamenti si sono realizzati attraverso interventi singoli e coordinati all’interno di numerosi
piani attuativi, di iniziativa privata e pubblica. Analogamente all’interno dei Nuclei di antica
formazione sono state prodotte numerose iniziative pubbliche e private.
Alla fine Barlassina si caratterizza per una forma urbana molto compatta, organizzata attorno ad un
nucleo storico ed a più poli di attrazione, di interesse locale, comunale e sovracomunale.
Si caratterizza quindi per un paesaggio extraurbano altrettanto definito ad est da una zona agricola e
da una zona boscata, ed a ovest dalla Valle dell’Olona .
Gradualmente le trasformazioni dei sistemi funzionali hanno semplificato l’assetto urbano con il
consolidamento dell’impianto residenziale e dei distretti industriali dell’altopiano, di via XXV Aprile e
di via Capuana, con la graduale e contestuale emarginazione degli insediamenti disomogenei.
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CARTA I.G.M. 1888
Comune di Barlassina
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CARTA I.G.M. 1937
Comune di Barlassina
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3 – Sistema agricolo
Il comune di Barlassina è praticamente privo di un territorio agricolo, fatta eccezione per le aree
comprese all’interno del Parco delle Groane e azzonate dal P.T.C. come Zone di riqualificazione
ambientale a indirizzo agricolo, in parte comprese nel S.I.C.”Boschi delle Groane”.
Queste zone agricole sono state proposte come “ambiti agricoli” nel P.T.C.P., in quanto
appartengono all’ambito agricolo a prevalente funzione ecologico – ambientale. In esso si segnala la
presenza di elementi irregolari quali filari e siepi che graduano il passaggio dall’ambito boschivo a
quello aperto. Il più delle volte si tratta di campi a prati falciati o a rotazione.
Il P.G.T. di Barlassina comprende le aree agricole, esterne al Parco delle Groane, in due zone E1
Agricola di tutela ambientale di cui all’art. 35 e E2 Agricola boschiva di cui all’art. 36 delle N.T.A. del
P.d.R.
Nella scheda di Valutazione di cui all’All. n.° 3 del Doc. n.° 1 – D – Relazione, si evidenziano le aree
agricole e boscate con l’individuazione della sola area agricola impropriamente individuata dal
P.R.G. vigente e che si propone di trasformare, in quanto in parte interessata dall’ex Fornace Ceppi.
In parallelo si propone di comprendere in zona agricola e boschiva una vasta area lungo il fiume
Seveso che il P.R.G. vigente aveva azzonato come produttiva. E’ un’area agricola compresa
nell’Ambito del Contratto di Fiume e svolgerà compiti di valorizzazione paesistica e di
consolidamento idrogeologico ed ecologico dell’area.
Come risulta dall’Allegato 1b al Doc. n.° 3 – A le aree agricole esterne al Parco delle Groane
ammontano ad una superficie di 54.781,69 mq, mentre quelle interne a 613.208,63 mq per un totale
667.990,32 mq, pari al 22,57% del territorio comunale.
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4 – Aree e beni di particolare rilevanza
L’Allegato 1b del Doc. n°. 1 – 6 Valutazione ambientale strategica dichiara che in Barlassina
esistono tre “Beni individui” ex art. 136 D. Lgs 42/2004, corrispondenti a Palazzo e Giardino
Rezzonico, alla Chiesa Parrocchiale di San Giulio ed alll’immobile di proprietà Comunale di Corso
Milano (ex Corte del fittavolo).
Gli allegati all’art. 6.1 delle N.T.A. del Documento dichiarano che in Barlassina esiste un unico
centro storico con alcuni nuclei di antica formazione corrispondenti a Cascine (Santa Maria, Bosco,
Borghetto, ecc…) evidenziate così come appaiono dalla Carta I.G.M. del 1888.
Gli stessi allegati evidenziano all’interno dei centri storici e nuclei di antica formazione gli edifici di
maggior interesse edilizio ed aventi valore di testimonianza storica.
Tra questi si possono citare la corte “del Pedrett” di via Piave e la corte con annesso giardino
nell’isolato di corso Milano angolo via Volta e via Verdi.
Tra gli edifici più recenti che rivestono sicuramente una posizione di rilievo nel contesto
dell’architettura moderna, si possono citare le scuole elementari e medie e la casa Vegni
progettate dagli architetti Mario Asnaghi e Claudio Vender.
Le aree di particolare interesse e rilevanza naturalistica e paesaggistica sono state comprese nel
Parco delle Groane e all’interno del parco nel S.I.C. dei Boschi delle Groane.
L’altra area potenzialmente di pregio è quella relativa alla piana alluvionale del Seveso, interessata
dal Contratto di Fiume.
Tra i vincoli idrogeologici, sono state individuate le fasce fluviali del Piano d’Assetto Idrogeologico
(P.A.I.) ed i vincoli e Classi di fattibilità geologica, idrogeologica e sismica delle Azioni di Piano.
La classe di fattibilità 4 individua in particolare, le situazioni di specifica vulnerabilità o rischio.
Infine tra vincoli amministrativi, si possono citare i vincoli di elettrodotto, quello cimiteriale, dei pozzi
di captazione idrici a scopo potabile, del gasdotto e delle SP n°44 e 118.
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D - ASSETTO GEOLOGICO, IDROGEOLOGICO E SISMICO (ART. 8 COMMA 1 LETTERA c)
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I Doc. n°. 1 E e F definiscono l’assetto geologico, idrogeologico e sismico del territorio comunale.
Le risultanze di tale indagine sono state illustrate nei Documenti del P.G.T. sia a livello di tavole
grafiche che a livello normativo.
Il Comune di Barlassina è collocato nel contesto dell’alta pianura della Provincia di Milano, al
confine verso nord con il comune di Lentate sul Seveso; l’ambito morfologico caratteristico è quello
della pianura terrazzata che delimita l’area pianeggiante solcata dal fiume Seveso, che attraversa il
territorio comunale con andamento nord/ovest – sud/est.
La morfologia dell’area è contraddistinta dalla piana fluviale del fiume Seveso delimitatati da due
ordini di terrazzi fluvioglaciali con orientazioni nord/ovest – sud/est che si succedono, attraverso
evidenti orli di terrazzo, dai livelli altimetricamente più elevati fino alla piana alluvionale.
L’ambito vallivo, caratterizzato da morfologia dolcemente degradante verso l’asta fluviale, e il
nucleo urbano di Barlassina, si sviluppa prevalentemente in corrispondenza del terrazzo
intermedio a morfologia pianeggiante geologicamente correlabile all’Allogruppo di Besnate.
Il fiume Seveso rappresenta il principale recapito del drenaggio delle acque superficiali. Non sono
rilevabili apporti idrici laterali di qualche consistenza da impluvi naturali: sulle aree terrazzate infatti,
per le caratteristiche litologiche, non si è sviluppato un sufficiente reticolo di drenaggio delle acque
superficiali, afferente al fondovalle. Lo scarso reticolo di drenaggio delle aree terrazzate, ove
presente, generalmente attivato in occasione delle forti precipitazioni, ha un andamento sub-
parallelo alla valle stessa, in direzione nord/nord/ovest – sud/sud/est.
I corsi d’acqua classificati come “principali” lungo “tutto il corso” e presenti nel territorio di
Barlassina sono il fiume Seveso, il torrente Pudica o Lombra e il torrente Garbogera.
Il reticolo minore in territorio di Barlassina è costituito dal fosso delle Brughiere, con recapito nel
fiume Seveso in territorio di Cesano Maderno.
La classificazione delle aree, nel territorio di Barlassina, va da quelle a “fattibilità con modeste
limitazioni”, che non richiedono quindi indagini o interventi particolari, fino alle aree a “fattibilità con
consistenti e gravi limitazioni”, per le quali si rendono necessarie indagini supplementari e di
dettaglio per la verifica della compatibilità geologica e ambientale di eventuali opere edificatorie od
altre azioni previste dal Piano.
Il riflesso di tali problematiche sulla pianificazione in atto, si esprime sotto forma delle seguenti
proposte il cui contenuto si raccomanda possa trasferirsi nella normativa del redigendo PRG:
1- Rispetto delle aree adiacenti al Fiume, con la formazione quanto più possibile di aree disponibili
per eventuali laminazioni delle piene;
2- Rimozione di impedimenti e restringimenti d’alveo, difesa delle sponde in erosione;
3- Attenzione nella progettazione di edifici nelle fasce prospicienti le scarpate;
P.G.T.– Documento di Piano e Piano delle Regole – RELAZIONE – BARLASSINA – MILANO
142
4- Attenzione alla determinazione delle caratteristiche di portanza dei terreni in fase propedeutica
degli interventi;
5- Riguardo per il tessuto di drenaggio esistente delle acque superficiali con interventi mirati ad
assecondare lo scorrimento delle stesse.
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E - SCENARIO STRATEGICO DI PIANO
P.G.T.– Documento di Piano e Piano delle Regole – RELAZIONE – BARLASSINA – MILANO
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a - INQUADRAMENTO TERRITORIALE
1 - Premessa Il Documento Direttore individua due scale di interventi in campo urbanistico:
quella comunale e quella sovracomunale.
Per ciascuna scala, è allora importante assumere i necessari riferimenti culturali e territoriali,
aggiornando quelli che hanno ispirato il P.R.G. vigente.
Con un'avvertenza.
In entrambi i casi, questi riferimenti devono essere ancorati a precise ipotesi di intervento ed,
ancora meglio, a progetti effettivamente realizzabili, altrimenti si rischia ancora una volta che le
condizioni al contorno della Città progettata, rimangano inattuate, pregiudicando il progetto
stesso.
2 – Città sovracomunale La città tradizionale, quella comunale, non è più l’unico riferimento urbano per i cittadini di
Barlassina, che sempre più spesso, pur abitando a Barlassina, lavorano e/o studiano altrove, in
una città più vasta, una città che si intravede ma che nessuno ha ancora progettato: la città
policentrica regionale.
È evidente allora che il progetto di città comunale, sul quale siamo direttamente impegnati, non
può prescindere da un’ipotesi di città sovracomunale, quale discende dagli atti più recenti ed
attendibili di pianificazione sovracomunale, così come sintetizzati al precedente capitolo B.4.
Il sistema multipolare lombardo non è pero’ definitivamente acquisito ed articolato nel polo
centrale (Milano) ed in quelli esterni (Varese, Como, Lecco, Bergamo, ecc…) ed in quelli in via
di formazione (Malpensa e Rho – Pero).
I Piani Territoriali di Coordinamento Provinciale ed in particolare il PTC della Provincia di
Milano si articola in Piani d’Area relativi ai vari tessuti urbani consolidati all’interno del territorio
provinciale.Nella prospettiva della costruzione della “città policentrica regionale” la Brianza ha
da svolgere un ruolo decisivo, in quanto già definita da una propria centralità autonoma che la
collocherebbe nel novero dei sistemi insediativi definiti ed importanti della Regione e della
Provincia.
Brianza La Brianza è un’area particolarmente densa e complessa, costituita da 58 Comuni tra cui
Monza, terza città della Lombardia.
Essa conta più di mezzo milione di abitanti ed un’economia di rilevanza internazionale;
presenta un’orografia complessa: collinare a nord (con presenza di fiumi e aree protette, con
direttrice nord – sud) e pianeggiante a sud; dispone di un impianto storico, ambientale ed
architettonico (parchi e ville) di grande valore e potenzialità.
P.G.T.– Documento di Piano e Piano delle Regole – RELAZIONE – BARLASSINA – MILANO
145
La Brianza vanta anche un impianto storico e una tradizione socio – economica di grande
rilievo, con proprie specificità rispetto al contesto milanese.
La Brianza si distingue inoltre nel contesto regionale anche per il suo impianto insediativo
geograficamente centrale, parte integrante e rilevante del sistema policentrico lombardo.
Il territorio brianteo è infatti compreso tra il sistema metropolitano milanese a sud ed il sistema
delle città pedemontane a nord: un’area centrale, che intrattiene con il territorio circostante,
relazioni autonome, sia insediative, che infrastrutturali ed ambientali.
La sua organizzazione a rete si articola in tanti centri piccoli e medi ed in aree omogenee ed in
un tessuto connettivo (strade, parchi, ferrovie, monumenti, ecc…) che la caratterizza
unitariamente: un’organizzazione a rete che è risultata l’antidoto necessario al proliferare della
città metropolitana, intesa come megalopoli di tipo Milanocentrica.
In questo contesto assume un particolare valore il contributo di Monza che storicamente ha
sempre intrattenuto un rapporto diretto, complementare e mai subalterno con Milano.
Questa identità specifica della Brianza e la sua capacità di promuovere uno sviluppo autonomo
e sostenibile si sono però indebolite nel tempo, anche perché la Brianza è da sempre
governata all’interno di ambiti provinciali (Milano, Lecco, Como) impropri, che hanno indotto al
suo interno fenomeni degenerativi (industrializzazione e urbanizzazione spinta prima, e
deindustrializzazione, dequalificazione funzionale, degrado infrastrutturale, ambientale e
urbanistico poi) ed offuscato le sue prospettive originali di sviluppo, rischiando di omologarla
all’interno della periferia metropolitana.
Per risolvere queste contraddizioni ed avviare nell’interesse della Brianza ed a beneficio di
tutta l’area di appartenenza uno sviluppo sostenibile occorre allora valorizzare questa sua
identità rafforzando la sua articolazione territoriale ed ambientale, confermando il ruolo dei
singoli centri, valorizzando le diverse aree, qualificando il suo tessuto connettivo, consentendo
alla Brianza di svolgere un ruolo di raccordo istituzionale e programmatico delle Provincie che
la delimitano.
Indirizzi programmatici La Brianza può risolvere le sue contraddizioni solo ed in quanto concorre ad eliminare le
emergenza che si collocano a livello provinciale e regionale. Infatti:
- La Brianza è interessata ad un sistema originale di mobilità est – ovest funzionalmente
integrato nel sistema viabilistico pedemontano, con compiti di riequilibrio dell’intero territorio
regionale.
L’articolazione del “sistema Brianza” all’interno dell’organizzazione policentrica lombarda è già
stata in passato sostenuta da una rete di mobilità diversificata e gerarchicamente organizzata:
strade statali, provinciali, comunali, treni e tramvie, interconnessi fra di loro a formare stazioni
di interscambio e cali merci, strategicamente collocati sul territorio.
P.G.T.– Documento di Piano e Piano delle Regole – RELAZIONE – BARLASSINA – MILANO
146
Successivamente quest’organizzazione si è indebolita: alcune strade hanno perso il loro ruolo
di strade intercomunali o regionali, mentre le tramvie venivano abbandonate ed alcune linee
ferroviarie dismesse o sottoutilizzate.
A questo punto il traffico di attraversamento si è sovrapposto in modo indifferenziato a quello
locale e le stazioni hanno perso la loro funzione di interscambio, determinando la situazione
attuale di grave congestione dell’area.
Occorre allora prioritariamente ripristinare questa connessione tra organizzazione urbanistica e
rete della mobilità e ricostruire quindi la gerarchia di quest’ultima, riqualificando innanzitutto le
strade esistenti e realizzandone di nuove solo ed in quanto funzionali alla logica di rete ed ai
collegamenti di quest’ultima alla grande viabilità regionale ed autostradale.
Ovviamente la ricostruzione di questa rete della mobilità presuppone anche la ristrutturazione
ed il potenziamento del trasporto su ferro ed in generale di quello pubblico (gomma – ferro ),
principalmente lungo le direttrici delle vecchie tramvie ormai soppresse, così da innervare
ancora una volta in Brianza, organizzando nuovi e più funzionali centri di interscambio ferro –
gomma, nei punti di intersezione delle strade, nuove ed esistenti, con le linee ferroviarie.
Solo in questo modo è possibile ricostruire un’efficiente rete di trasporto, pubblico e privato, in
grado di garantire, con una mobilità diffusa interna alla Brianza, anche le necessarie
connessioni con l’esterno e l’ammodernamento complessivo del sistema della mobilità
lombardo – milanese.
- La Brianza può ovviare ad una carenza cronica di servizi alle persone e alle attività, essendo
in grado di promuovere la formazione di poli di eccellenza in tutti i principali settori della vita
civile ed economica, a beneficio dei cittadini della Brianza e dell’intera area metropolitana
milanese.
La Brianza non può limitarsi a rivendicare servizi tradizionali, di tipo burocratico –
amministrativi, già collocati in altri punti del territorio provinciale e regionale.
L’obiettivo, in questo settore, è quello di insediare sul suo territorio servizi innovativi per le
persone e per le attività fortemente contestualizzati, organizzati a rete, a sostegno del suo
sviluppo futuro ed a vantaggio dei cittadini residenti. Lo stesso discorso vale per le attività di
ricerca e di terziario avanzato.
Le dimensioni ridotte che caratterizzano la maggior parte delle imprese brianzole, si riflettono
in una loro spiccata specializzazione ad alto contenuto di progetto ed in una notevole
adattabilità e tempestività di risposta alle specifiche e mutevoli esigenze di mercato.
Questa personalizzazione e flessibilità nella produzione si scontra con una carenza di quelle
funzioni di terziario produttivo avanzato necessarie per mantenere una posizione di
competitività sui mercati internazionali.
P.G.T.– Documento di Piano e Piano delle Regole – RELAZIONE – BARLASSINA – MILANO
147
Una soluzione a questo problema potrebbe essere l’instaurarsi di accordi tra le imprese e la
formazione di uno o più enti consortili, in grado di attivare sul territorio società di engineering,
centri di ricerca tecnologica e di mercato.
Questa opportunità presuppone una specifica organizzazione del sistema dell’istruzione
superiore e universitaria, supporto indispensabile alla competitività del sistema Brianza.
Sul modello di alcune esperienze europee, è possibile infatti instaurare un “ciclo virtuoso” tra
formazione, ricerca e produzione al fine di individuare nuovi percorsi formativi, nell’ottica della
formazione permanente, fortemente contestualizzati rispetto la specificità del sistema
produttivo brianteo.
- La Brianza deve cogliere l’opportunità di dare continuità strutturale alle aree verdi,
collegando i parchi regionali, dal Ticino all’Adda, attraverso i parchi consortili e le aree di
interesse naturalistico, facendo emergere un’immagine prevalentemente verde di questo
territorio del Nord – Milano in generale anche a fini turistici e ricettivi.
La salvaguardia del tessuto connettivo “verde” della Brianza è la principale operazione in
grado di valorizzare la sua organizzazione policentrica, contrastando l’urbanizzazione diffusa e
disordinata del suo territorio.
Questa continuità a sistema dovrà essere perseguita non solo connettendo fra loro i grandi
parchi regionali e sovracomunali, dal Parco del Ticino e di Appiano Gentile attraverso il Parco
del Lura al Parco delle Groane ed a quello della Valle del Lambro e di Montevecchia e del
Curone, attraverso il parco del Molgora e del Rio Vallone sino al Parco dell’Adda Nord, ma
anche coinvolgendo in questo tessuto connettivo il suo impianto storico e architettonico: dai
nuclei di antica formazione agli insediamenti storici e d’arte sparsi sul suo territorio, dalle Ville
di delizia e dai Parchi ottocenteschi della Brianza collinare alle Dimore di rappresentanza.
Una continuità ambientale connessa con un patrimonio storico-architettonico di primissimo
piano, in grado di caratterizzare definitivamente e originalmente questo territorio, facendone
emergere un’immagine di territorio verde costellato da un sistema di centri storici, ville,
castelli…di assoluta eccellenza anche in prospettiva turistica.
Questa ricomposizione ambientale presuppone l’attuazione dei progetti di risanamento dei
bacini del Seveso, Lambro e Molgora e di riassetto idrogeologico complessivo del territorio
brianteo in attuazione della normativa C.E.E.
- La Brianza può valorizzare la sua identità storica e culturale, consolidando la sua
organizzazione in tanti centri piccoli e medi, anche in ambiti territoriali (Monzese, Vimercatese,
Brianza Ovest e Alto Lambro) ciascuno caratterizzato a sua volta da una spiccata specificità
storica, ambientale e produttiva e dalla presenza di possibili poli di eccellenza nella dotazione
di servizi.
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Nella prospettiva della costruzione della “Città policentrica regionale” la brianza ha da svolgere
un ruolo decisivo, in quanto già definita da una propria centralità autonoma che la colloca nel
novero dei sistemi insediativi definiti ed importanti della Regione e della Provincia.
A sua volta poi la Brianza deve valorizzare le specificità delle aree e poli che la compongono: il
Monzese, il Vimercatese, l’Alto Lambro e la Brianza Ovest.
Monza può rilanciare il suo ruolo storico di capofila della Brianza non solo valorizzando ed
arricchendo la sua dotazione di servizi, ma anche sfruttando al meglio le grandi potenzialità
offerte in chiave direzionale, turistica ed ambientale del suo patrimonio storico – architettonico.
Per specificità urbana il Vimercatese è considerabile come un secondo bacino territoriale
omogeneo, sintetizzabile nel triangolo costituito dai centri di Vimercate, Arcore, Usmate –
Velate con Carnate.
L’insieme delle aree dismesse lungo l’asse ferroviario da Monza a Carnate risulta la possibile
sede di iniziative di incentivo al contesto produttivo anche in funzione di aree di interscambio.
La Brianza Ovest rappresentata dai poli emergenti, per dimensione e dotazione di servizi, di
Seregno, Desio, Cesano Maderno e Seveso, costituisce il terzo distretto territoriale di
riferimento.
Infine l’Alto Lambro costituisce un altro ambito territoriale individuabile nella Brianza Ovest,
caratterizzato da una spiccata identità ambientale e da una specificità storica, produttiva e
architettonica da valorizzare in chiave turistica e culturale.
Le specificità dei singoli ambiti territoriali e le loro concentrazioni di servizi possono ancor più
essere valorizzate se “messe a sistema” attraverso l’individuazione di circuiti territoriali che
mettano in connessione dipartimenti universitari, istituti scolastici, centri di ricerca e terziario
avanzato.
Questi circuiti virtuosi devono essere aperti a tutte le potenzialità presenti nei singoli ambiti
territoriali in un continuo rapporto di scambio in cui ogni settore coinvolto sia in grado di dare il
proprio contributo allo sviluppo del singolo contesto e quindi dell’intero sistema Brianza.
La città comunale
Gli indirizzi programmatici assunti per la Brianza caratterizzano direttamente lo sviluppo di
Barlassina:
- a livello di mobilità
Una volta risolto il problema del traffico di attraversamento est – ovest e nord – sud, il PGT è
impegnato nella costruzione di una corretta gerarchia stradale a livello comunale, al fine di
individuare zone a traffico limitato all’interno del tessuto urbano consolidato, così come
descritto al precedente capitolo C.1.
P.G.T.– Documento di Piano e Piano delle Regole – RELAZIONE – BARLASSINA – MILANO
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- a livello ambientale
Barlassina può adempiere al compito di connettere due assi portanti della rete ecologica
Regionale e Provinciale, individuando anche sul suo territorio le connessioni possibili tra il
Parco delle Groane e l’area fluviale del Seveso. Barlassina può sicuramente costruire:
- una connessione funzionale, salvaguardando il percorso ciclopedonale Parco delle Groane –
Parco della Brughiera in attraversamento del Seveso;
- una connessione verde, salvaguardando e valorizzando le aree verdi all’interno del tessuto
urbano consolidato e quello prospiciente il fiume, nel tentativo di realizzare un corridoio
ecologico di tipo urbano;
- la riqualificazione dell’area fluviale del Seveso, impegnandosi direttamente nell’attuazione del
Contratto di Fiume Seveso ed in particolare dell’Accordo Quadro di Sviluppo Territoriale
(A.Q.S.T.) promosso dalla Regione e sottoscritto con i Comuni di Lentate sul Seveso e
Carimate con altri Enti.
- a livello economico
-salvaguardando l’impianto produttivo esistente e parallelamente valorizzando e consolidando -
-il polo finanziario organizzato dalla Banca di Credito Cooperativo di Barlassina, attraverso la
promozione di attività collaterali ed integrate:
- il “centro commerciale naturale” di Corso Milano, con la formazione di parcheggi di servizio e
la formazione dell’accessibilità pedonale;
- il polo socio – assistenziale imperniato sulla Fondazione Porro ed esteso a conferire attività
simili,quali quelle per il benessere,la riabilitazione,ecc. (ex Fornace Ceppi)
- a livello urbano
Una volta risolte le contraddizioni indotte dallo sviluppo sovracomunale, è allora importante
consolidare e valorizzare gli elementi costitutivi di questa città e quindi la sua identità storica e
culturale attraverso il recupero del patrimonio storico, quello costruito e quello paesaggistico ed
ambientale. In quest’ultimo caso occorre estendere il concetto del recupero al territorio nel suo
insieme, così come storicamente si è evoluto e ci si presenta.
Questi interventi sono stati elencati per definire, non in astratto ma nel concreto, il quadro di
riferimento territoriale a livello sovracomunale e gli interventi strategici per la realizzazione a
livello locale del progetto di Città delineato dal Documento Direttore.
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b - Individuazione degli obiettivi di sviluppo, miglioramento e
conservazione a valenza strategica per la politica territoriale del Comune (art. 8, comma 2, lettera a)
Il Documento Direttivo che illustra gli obiettivi strategici comunali per la formazione del P.G.T. è
stato preventivamente sottoposto a Valutazione Ambientale Strategica (V.A.S.).
Da questa valutazione emerge che le azioni più problematiche in riferimento ai criteri di
sostenibilità del Manuale UE risultano essere le seguenti azioni:
Mobilità sovracomunale
1/1a realizzazione della Pedemontana e deviazione dell’intero sistema viabilistico pedemontano
1/2a definizione del tacciato della nuova S.P. n°. 118
Mobilità comunale
2/3 nuova S.P.n°.118:strada Misinto–Lentate sul Seveso
Economia
2/10a migliore utilizzazione degli insediamenti produttivi esistenti
2/10b delocalizzazione delle attività ancora insediate
2/11a rilocalizzazione dei nuovi insediamenti
Casa
2/33a individuazione di nuove aree non ancora urbanizzate.
Nella Valutazione Ambientale del Documento Direttore è stata individuata la scala degli interventi
per garantire la sostenibilità delle varie azioni:
Comune
Consorzi
Provincia
Regione
Privato.
Il Documento di Piano ha innanzitutto adottato le misure necessarie per ridurre o annullare gli
effetti negativi delle azioni che già risultano problematiche nella V.A.S. del Documento Direttore,
così come citate nel precedente capitolo a).
1 -1a) il Sistema Viabilistico Pedemontano viene acquisito in quanto sovraordinato, anche se
le N.T.A. del Documento di Piano richiedono per la sua realizzazione, la soluzione di
tutti i problemi di compatibilità ambientale e territoriale,così come definiti dal CIPE e
dal P.G.T.;
1 - 2a) non sono previsti, oltre il sistema Viabilistico Pedemontano, altre strade per i
collegamenti est- ovest;
2 - 3) il P.G.T. non ha previsto il collegamento Misinto-Lentate s.S.;
P.G.T.– Documento di Piano e Piano delle Regole – RELAZIONE – BARLASSINA – MILANO
151
2-10a) il recupero delle aree produttive esistenti o dimesse non produce nuova
occupazione di suolo o urbanizzazioni aggiuntive ed e’ funzionale al disegno
urbanistico di riqualificazione dell’esistente.
2 - 10b) non e’ prevista nessuna area di delocalizzazione delle attività ancora insediate;
2 - 11) non e’ prevista nessuna area di delocalizzazione delle attivita’ incompatibili;
2 - 33) non e’ prevista nessuna nuova area di edilizia convenzionata.
Il Documento di Piano certifica la sostenibilità di tutte le altre azioni del Documento Direttore,
proponendo le seguenti misure, illustrate dall’All. n°. 1-d - Azioni per la
sostenibilità del Doc. n° 1-G: Valutazione Ambientale Strategica (V.A.S.).
1 - 1b) gli allegati n°.1 e 2 del Documento di Piano-Progetto propongono una gerarchia stradale in
grado di favorire una corretta distribuzione del traffico a livello sovracomunale e
comunale,liberando in particolare il centro abitato di Barlassina,dal traffico di
attraversamento;
1 - 2b) l’All. n°. 1 – Corografica al Doc. n°. 1 - B propone l’intersezione tra il nuovo
tratto della S.P. 118 nell’area dell’ex Parco Militare con la Seveso-Camnago delle
F.N.M..L’integrazione potrebbe risultare ancor piu’ funzionale se tale integrazione
avvenisse con la strada di arroccamento prevista dal Sistema Viabilistico pedemontano,con
una deviazione in attraversamento dell’ex parco Militare.
1 - 3) gli ambiti di riqualificazione n°.2-Rete ecologica,n°.3 Contratto di Fiume,n°.4 Sistema delle
aree verdi negli aggregati urbani di cui all’art.6 delle N.T.A.-D.d.P. adempiono all’impegno
di assumere la componente ambientale quale motore dello sviluppo futuro di Barlassina;
1 - 4) gli ambiti di riqualificazione di cui al precedente capoverso significano un’estensione di fatto
della pianificazione del Parco all’intero territorio comunale.In particolare l’Ambito n°.4
valorizza gli spazi di verde per le loro caratteristiche naturalistiche indipendentemente della
loro natura giuridica.
1 - 5) il D.d.P. recepisce all’art.6.3 il Contratto di fiume che in una logica di bacino,si propone il
riassetto idrogeologico dell’intero bacino del Seveso;
1 - 6) il P.G.T. prende atto della partecipazione del Comune ai due Enti sovracomunali (C.A.A.M.
e Sviluppo Brianza) che si propongono la soluzione dei problemi di sviluppo economico,dei
Comuni aderenti,a livello sovracomunale,facilitando la riqualificazione a livello comunale
1 - 7) il P.G.T. nel far valere la logica di sistema a livello sovracomunale,individua per l’area ex
Ceppi alcune destinazioni possibili (Centro Edile,Centro Florovivaistico, ecc.) che si
ricollegano a questa logica;
1 - 8) l’allegato n°.1 al Doc.n°.1-B illustra il sistema scolastico e universitario in formazione nella
Brianza.
P.G.T.– Documento di Piano e Piano delle Regole – RELAZIONE – BARLASSINA – MILANO
152
2 - 1) l’All. n°. 1 – viabilità del Doc. n°. 3 e l’art. 44 delle N.T.A. del P.d.R.
propongono una riorganizzazione in senso gerarchico della rete stradale esistente a
comprendere le piste ciclopedonali ed individuando la zone a traffico limitato;
2 - 2) la gerarchia stradale ipotizzata dagli allegati n°.1 e 2 del D.d.P.-B,dovrebbe consentire la
deviazione del traffico di attraversamento est-ovest dal centro abitato di Barlassina
2 - 4) l’All. n°. 1 – viabilità del Doc. n°.1 - B e l’art. 44 delle N.T.A. del P.d.R.
propongono una riorganizzazione in senso gerarchico della rete stradale esistente a
comprendere le piste ciclopedonali ed individuando la zone a traffico limitato;
2 - 5) l’All. n°. 1 – viabilità del Doc. n°.1-B propone il tracciato della pista ciclabile di
collegamento tra il Parco delle Groane ed il Parco della Brughiera;
2 - 6) gli spazi verdi esistenti e di progetto vengono coinvolti nella rete ecologica di cui all’art. 6.2
del D.d.P. e7o nel sistema delle aree verdi negli aggregati urbani di cui all’art. 6.4 dello
stesso D.d.P.;
2 - 7) il D.d.P. all’art.6.3 individua uno specifico Ambito di riqualificazione denominato Contratto di
fiume che fa propri gli obiettivi e le procedure dell’Accordo Quadro di Sviluppo Territoriale
(A.Q.S.T.) proponendo le opportune salvaguardie ed ipotizzando gli interventi di
riqualificazione necessari;
2 - 8) l’Ambito di riqualificazione di cui all’art.6.4 con l’All.1d –Azioni per la sostenibilita’ della
V.A.S. sviluppa questa azione specifica del Documento Direttore:classificazione delle aree
verdi per le loro caratteristiche naturali.
2- 9) l’Ambito di riqualificazione di cui all’art.6.4 di cui al capoverso precedente,persegue
l’obiettivo di formazione di un unico grande giardino che interessa tutto il territorio
comunale;
2 - 12) gli Ambiti di riqualificazione di cui all’art. 6-5), 6-8) e 6-9) del D.d.P. consolidano i centri di
aggregazione esistenti;
2 - 13) l’Ambito di riqualificazione di cui all’art. 6-7) – Nuovi centri urbani delle N.T.A. del D.d.P.
promuove nuovi centri urbani nelle aree di trasformazione B/SU di cui all’art. 5 – D.d.P.;
2 - 14) l’Ambito di riqualificazione di cui all’art. 6-4) – Sistema delle aree verdi negli aggregati
urbani delle N.T.A. del D.d.P., si propone di far emergere una immagine verde di
Barlassina;
2 - 15) l’Ambito di riqualificazione di cui all’art. 6-7) – Nuovi centri urbani delle N.T.A. del D.d.P.
si propone il rinnovamento e la riqualificazione urbana dei quartieri di appartenenza.
2 - 16) l’Ambito di riqualificazione di cui all’art. 6-1) – Modalità di intervento nelle zone A delle
N.T.A. del D.d.P. si propone di risolvere già in sede di P.G.T. il recupero del patrimonio
storico a salvaguardia dell’identità di Barlassina;
P.G.T.– Documento di Piano e Piano delle Regole – RELAZIONE – BARLASSINA – MILANO
153
2 - 17) l’Ambito di riqualificazione di cui all’art. 6-1) di cui sopra adempie a questa azione
specifica, individuando gli edifici da restaurare;
2 -18) Allegato n°.1 delle N.T.A. del P.d.R. definisce il repertorio degli interventi edilizi tipo che si
propone di costruire un’immagine “pubblica” della città;
2 -19) gli Ambiti di riqualificazione di cui all’art. 6-5) – Sistema delle attrezzature scolastiche,
culturali e di tempo libero e sportive, 6–8) Polo finanziario e 6–9) Polo socio –
assistenziale si propongono di rinnovare l’impianto dei servizi pubblici e privati
innanzitutto organizzandoli a sistema in aree opportunamente attrezzate;
2 - 20) in particolare l’ambito di riqualificazione 6-6) – Corso Milano si propone di
organizzare un asse attrezzato all’interno del tessuto urbano consolidato;
2 -21) l’ambito 6-5) adempie non solo all’azione precedente 2-19) ma anche a questa azione
per l’attuazione della nuova riforma scolastica;
2 -22) l’art. 15 delle N.T.A. del P.d.R. esclude dal calcolo del volume, il volume dei servizi
privati, se convenzionati, e dei servizi pubblici realizzati all’interno degli edifici;
2 - 23) l’art. 7 – Incentivazione urbanistica delle N.T.A. del D.d.P. incoraggia gli interventi di
qualità ai vari livelli (urbanistica, ambientale ed edilizia) prevedendo opportuni incentivi
mentre l’art. 10 delle stesse norme definisce gli indici ambientali;
2 - 24) l’art. 7- C - A – delle N.T.A. del D.d.P., definisce alcune azioni di riqualificazione
urbanistica sia a livello di Piano Attuativo che di permesso di costruire;
2 - 25) l’art. 7 – C – A3 delle N.T.A. del D.d.P. elenca alcune azioni per la ricerca della qualità
edilizia responsabilizzando i progettisti;
2 - 26) l’art. 7 – C – A3 delle N.T.A. del D.d.P. annovera tra le azioni, il sostegno all’edilizia
bioclimatica ed ecosostenibile definendone i criteri da adottare;
2 - 27) l’art. 10.B delle N.T.A. del D.d.P. e l’art. 23 delle N.T.A. del P.d.R. prescrivono per ogni
intervento di pianificazione urbanistica e di progettazione edilizia la verifica di
compatibilità ambientale dei singoli interventi;
2 - 28) l’art. 7 – C incoraggia con opportuni incentivi e azioni previste;
2 - 29) l’art. 5 delle N.T.A. del D.d.P. propone che l’area di trasformazione B/SU - ex Fornace
Ceppi che si caratterizza come l’unica area di trasformazione di grande dimensione
debba risultare appunto a bassa densità di urbanizzazione ed a alti contenuti ambientali e
paesaggistici;
2 - 30) l’art. 5 di cui sopra relativamente all’area di trasformazione B/SU individua anche le
aree da salvaguardare per la costruzione della rete ecologica comunale;
3 - 31) l’art. 7 A e B delle N.T.A. del D.d.P. applica i criteri di perequazione e compensazione che
attuano i principi più generali della solidarietà e sussidiarietà là dove sono previsti vari tipi
di convenzionamento;
P.G.T.– Documento di Piano e Piano delle Regole – RELAZIONE – BARLASSINA – MILANO
154
2 - 32) tra i vari tipi di convenzionamento di cui allo stesso art. 7 A e C assumono una
particolare valenza il convenzionamento per la casa e per la realizzazione dei servizi
mancanti (standard qualitativo);
2 - 33) per la casa non solo sono previste forme di convenzionamento di cui allo stesso art. 7 A
e B, ma anche la possibilità di soddisfacimento del fabbisogno individuale (art. 34 delle
N.T.A. – P.d.R.);
2 - 34) l’art. 5 delle N.T.A. del D.d.P. nelle zone B/SU e l’art. 6 - 5, 6 - 6, 6 - 7, 6 - 8
e 6 - 9 in generale promuovono una molteplicità di servizi urbani pubblici e privati, anche
in forma decentrata nei singoli quartieri per far emergere un’immagine di Barlassina quale
città dei servizi;
2 - 35) l’ambito di riqualificazione di cui all’art. 6 – 1) delle N.T.A. del D.d.P. e l’art. 28 delle
N.T.A. del P.d.R. perseguono l’obiettivo del recupero del patrimonio edilizio esistente
mentre l’art. 7 delle N.T.A. del D.d.P. precisa le modalità di perequazione e
compensazione;
2 - 36) l’art. 34 delle N.T.A. del P.d.R. attua questa specifica azione di privilegiare il
soddisfacimento del fabbisogno individuale;
2 - 37) l’All. n°. 2 – Viabilità del Doc. n°. 1 – B Progetto – si propone un’evoluzione gerarchica ed
equilibrata del sistema della mobilità locale nel contesto regionale e provinciale (All. n°. 1
– Corografia – Doc. n°. 1 – B) mentre l’All. C – Urbanizzazioni esistenti del Doc. n°. 1 A
Stato di fatto è preliminare alla formazione del Piano Urbano Generale dei Servizi nel
Sottosuolo (P.I.G.S.S.) che il Comune dovrà predisporre;
2 - 38) l’All. C – Doc. n°. 1 – A di cui sopra tende all’attuazione di questa azione specifica;
3 -1) l’art. 7 delle N.T.A. del D.d.P. prevede dei meccanismi premiali per favorire la
riqualificazione urbana, ambientale ed edilizia degli interventi e del loro contesto;
3 - 2) l’art. 39-8 delle N.T.A. del P.d.R. definisce il meccanismo di acquisizione dello standard,
favorendo la perequazione e la compensazione, così come descritto dall’art. 7 delle
N.T.A. del D.d.P.;
3 - 3) come alla precedente azione anche per lo standard qualitativo;
3 - 4) come all’azione 3 - 4 descritta in precedenza;
3 - 5) l’art. 34 delle N.T.A. del P.d.R. prevede forme di perequazione individuale per ciascun
cittadino che ne ha i requisiti;
4 - 1) l’Amministrazione Comunale ha promosso tutte le forme di partecipazione previste dalle
leggi e dai regolamento comunali;
4 - 2) pubblicando l’avviso dell’avvio del Procedimento e raccogliendo i contributi dei singoli
Cittadini;
4 - 3) l’elaborazione del P.G.T. è stata accompagnata da consultazione periodiche delle
Commissioni Consigliari;
P.G.T.– Documento di Piano e Piano delle Regole – RELAZIONE – BARLASSINA – MILANO
155
4 - 4) alcuni documenti del P.G.T. sono stati pubblicati su base informatica;
4 - 5) e’ stata indetta la conferenza dei Comuni e la conferenza di Valutazione Ambientale
Strategica, chiamando a partecipare tutti gli Enti pubblici e privati coinvolti;
4 - 6) la consultazione e collaborazione dell’Ufficio Tecnico Comunale consente di raccogliere
la progettualità sommata sul territorio;
4 - 7) predisponendo il Documento Direttore per manifestare ai Cittadini i propri obiettivi in
campo urbanistico;
4 - 8) sono state svolte assemblee pubbliche e Commissioni per assicurare una puntuale
informazione.
Il Documento di Piano ha quindi sottoposto a verifica di sostenibilità le azioni proposte dai Cittadini,
privati ed Associazione, attraverso le istanze, a conferma o a
integrazione di quelle proposte dal Documento Direttore per la maggior parte.
Molte di queste istanze propongono azioni private e trovano risposta nel P.G.T. a seconda dello
loro compatibilità con i criteri di sostenibilità U.E.
Altre istanze infine propongono azioni di interesse generale già comprese nel Documento
direttore.
- Le istanze n°. 1, 25, 26, 27, 28 e 29 si ricollegano all’azione di Piano n°. 2 – 13 e quindi
all’Ambito di Riqualificazione di cui all’art. 6 -7) per la promozione dei nuovi centri urbani.
- L’ istanza n° 20 si ricollegano all’azione di Piano n°. 2 – 16, 17 e 18 e quindi all’Ambito di
Riqualificazione di cui all’art. 6 – 1) per il recupero del patrimonio edilizio storico.
- L’istanza n°. 18 si ricollega all’azione n°. 1 – 7 ed è relativa all’area di trasformazione di cui
all’art. 5 – B/SU .
Naturalmente tutto il processo di formazione del Documento di Piano e della sua Valutazione
Ambientale Strategica è stato svolto promuovendo il massimo di partecipazione così come
previsto dal Documento Direttore.
In particolare:
1) l’Amministrazione Comunale ha promosso tutte le forme di partecipazione previste dalle leggi
e dai regolamento comunali
1a) pubblicando l’avviso dell’avvio del Procedimento e raccogliendo i contributi dei singoli
Cittadini;
1b) consultando le Associazione di Categoria Industriale, Artigiani, Commercianti ed
Associazione;
2) promuovendo la consultazione di Comuni, Province, Regione e Consorzi;
3) predisponendo il Documento Direttore per manifestare ai Cittadini i propri obiettivi in campo
urbanistico.
P.G.T.– Documento di Piano e Piano delle Regole – RELAZIONE – BARLASSINA – MILANO
156
c - Determinazione degli obiettivi quantitativi di sviluppo complessivo del P.G.T.(art. 8, comma 2, lettera b)
Nella determinazione degli obiettivi quantitativi di sviluppo complessivo del P.G.T., occorre
innanzitutto partire da una premessa e da alcuni dati oggettivi già illustrati nei capitoli precedenti e
che qui vengono riassunti.
La premessa corrisponde ad una lettura storica degli “obiettivi quantitativi” che di volta in volta
l’urbanistica si è posta
Con la legge regionale n° 51/75, la Regione si è sempre preoccupata dell’incremento demografico
promosso dai Piani Regolatori, fissando delle percentuali di incremento in riferimento al numero di
abitanti iniziale, con il risultato di non preoccuparsi di quanto territorio veniva occupato per
insediare gli abitanti “consentiti”.
Con il P.T.C. della Provincia di Milano è prevalso un atteggiamento diverso, più preoccupato di
quanto territorio viene occupato, riferendo il numero di abitanti al solo soddisfamento dello
standard di legge.
Ed anche in questo caso la legge regionale 12/2005 , ha segnato un approfondimento importante:
non ci può essere uno standard uguale per tutti i comuni, ma ciascuno lo determina in funzione
delle sue caratteristiche territoriali, badando a nopn scendere al di sotto dello standard del D.M. 2
aprile 1968, che fissa in 18 mq./abitante la dotazione minima dello standard comunale.
1 – Territorio Il territorio di Barlassina:
- di 2,97 Kmq.;
- è abitato da 6.231 abitanti al 2004;
- con una densità di 2.098 ab./Kmq. Contro una media provinciale di 1895
- ha un indice di consumo del suolo pari al 68,83%, con una superficie urbanizzata di 2,04
Kmq;
CONSUMO DEL SUOLO – P.T.C.P.
Superficie
mq
Percentuale
%
Superficie incremento ammesso
mq
SUPERFICIE URBANIZZATA DEL
TERRITORIO 2.044.143 68,83 %
INCREMENTO PERCENTUALE AMMESSO DI
SUPERFICIE URBANIZZATA Indice di consumo del suolo compreso tra 66-100 %
1,00 % 20.441
SUPERFICIE DEL TERRITORIO COMUNALE 2.970.000
P.G.T.– Documento di Piano e Piano delle Regole – RELAZIONE – BARLASSINA – MILANO
157
Il P.G.T. fa proprio l’obiettivo di contenere lo sviluppo del territorio urbanistico entro l’1% di
incremento fissato dal P.T.C. della Provincia di Milano per Barlassina.
2 – Standard
Il P.G.T. conferma anche per il futuro l’obiettivo dei 26,5 mq/ab. già verificato ad oggi ( 183.826
mq. / 6.548 ab. = 28,07 mq./ab.), in quanto ritiene che l’attuale dotazione debba essere
incrementata di alcuni servizi necessari,anche se di iniziativa privata ai sensi dell’art. 9 della L.R.
n° 12/2005.
3 – Popolazione
L’incremento di popolazione segnato dal 1991 al 2007 pari al ((6.548 ab. – 5.838 a.=) 710 ab. /
5.838 ab.)= 12,61 %, riproposto anche per il futuro, fissa al 2017 una popolazione pari a (710 ab. /
16 x 10 = 443 ab. + 6.548 ab.=) 6.991 abitanti reali prevedibili.
Il P.G.T. intende promuovere un miglioramento dello standard abitativo, migliorando l’indice di
affollamento di circa 2,5 decimi (0,025 ab./st.): da 0,61 ab./st. (= 12.295 stanze) a 0,585
(=12.820,51 stanze), sapendo che dal 1991 al 2001 l’indice di affollamento è passato da 0,69 a
0,61 ab./st. L’incremento di stanze pari a (12.820,51 – 12.295,06 =) 525 e l’equivalenza stanze =
abitanti, eleva la capacità insediativa teorica del P.G.T. da 6.991 a (6.991 + 525 =) 7.516 abitanti
che viene arrotondato a 7500 abitanti come obiettivo di P.G.T..
4 – Sistema urbano
L’assunzione dell’obiettivo di contenimento dello sviluppo del territorio urbanizzato al di sotto
dell’1 %, significa la conferma dell’obiettivo del Documento Direttore, della riqualificazione del
tessuto urbano consolidato, sia attraverso interventi nelle aree di ristrutturazione urbana sia
attraverso interventi di completamento.
P.G.T.– Documento di Piano e Piano delle Regole – RELAZIONE – BARLASSINA – MILANO
158
d - Determinazione delle politiche d’intervento per i diversi
sistemi funzionali (art. 8, comma 2, lettera c)
Nell’individuazione degli obiettivi di sviluppo, miglioramento e conservazione a valenza strategica
per la politica territoriale del Comune di cui al precedente capitolo 2 – A, sono già state delineate le
politiche d’intervento per i diversi sistemi funzionali alla scala sovracomunale ed alla scala
comunale.
1 – Residenza Gli obiettivi quantitativi di 7.500 abitanti al 2017 e di un incremento massimo di territorio
urbanizzato del 1%, precisano anche la politica d’intervento per la residenza, che risulta orientata
prevalentemente al recupero del patrimonio edilizio ed alla riqualificazione degli insediamenti
esistenti.
Il P.G.T. definisce così in termini immediatamente operativi alla scala di ciascun edificio ed isolato,
le modalità di intervento sul patrimonio edilizio esistente, così da rendere disponibile da subito
questo patrimonio al fine del soddisfacimento dl fabbisogno abitativo.
Per quanto riguarda poi le aree di trasformazione urbanistica ed in particolare i criteri di
perequazione e compensazione individuati, si privilegia il convenzionamento degli interventi ai
sensi della L. n°. 457/78 e del T.U. n°. 380/01, sempre al fine di soddisfare il fabbisogno abitativo
pregresso ed insorgente per le classi di popolazione più deboli.
Vengono infine proposti obiettivi di riqualificazione, in riferimento in particolare all’asse attrezzato di
Corso Milano ed agli insediamenti esistenti privi dei requisiti igienico – sanitari edificati negli anni
sessanta, nelle zone di completamento.
In termini quantitativi le zone residenziali del P.G.T. impegnano complessivamente 773.632,42
mq., pari al 26,04% della superficie del territorio comunale.
Gli ambiti di trasformazione in zona di espansione residenziale, compresi gli ambiti residenziali
nelle zone B/SU, occupano 92.517,53 mq. del territorio e rappresentano l’ 11,95% dei 773.632,42
mq. di cui sopra.
A – Centri storici e nuclei di antica formazione 1 - Premessa Un intervento sull’antico deve necessariamente riconoscere, rispettare e saper conservare i valori
storico - ambientali contenuti nell’assetto tipologico – edilizio degli insediamenti costruiti dalla
collettività per ospitarvi le proprie attività. Essi sono un vero e proprio prodotto sociale, un
patrimonio della collettività, testimone della cultura della comunità locale. Tutelare il valore di tale
patrimonio significa difenderne l’autonomia e favorirne una crescita equilibrata in una continuità di
P.G.T.– Documento di Piano e Piano delle Regole – RELAZIONE – BARLASSINA – MILANO
159
esperienza umana, architettonica,sociale ed economica che la storia infonde e che alcuni edifici,
vecchi o antichi certificano.
L’esigenza di garantirne la “conservazione” per la continuità con il passato e per una comune
visione del futuro, per come sarà, o meglio per come vorremmo che si sviluppasse anche in campo
urbanistico – edilizio è necessaria per non improvvisare su quanto la storia ha prodotto e che si è
eventualmente, in parte o in tutto, compromesso o trascurato.
A causa di uno sviluppo nel corso degli anni dell’insediamento urbano originario secondo tipologie
d’intervento perlopiù schematiche e ripetitive, il centro storico di Barlassina ed i nuclei di antica
formazione esterni risultano ancora il punto di partenza obbligato per una riqualificazione del
tessuto urbano.
Conservare comporta però un attento esame dello stato attuale, innanzitutto per scoprire e
rispettare i condizionamenti storico – ambientali del “luogo” dell’intervento.
2 - Strumenti L’analisi storica si basa sulla lettura della cartografia relativa al Catasto di Maria Teresa del 1722 e
del fondo mappe del 1850 con i relativi aggiornamenti e rettifiche risalenti agli anni: 1888, 1897 e
1937.
3 - Lettura della cartografia storica del 1722 (fondo mappe Carlo VI) Barlassina
L’originaria composizione architettonico – urbanistica del centro storico di Barlassina è facilmente
individuabile e leggibile dall’analisi delle mappe del catasto di Maria Teresa (1722). Su questa
carta storica è indicata l’organizzazione complessiva del territorio composto da una parte
urbanizzata corrispondente all’attuale nucleo storico di Barlassina lungo Corso Milano e da aree
coltivate che dal centro abitato si estendono in profondità verso est ed a ridosso del centro
abitativo ad ovest, mentre la parte occidentale del territorio è caratterizzata da brughiere.
La tipologia edilizia predominante, messa in evidenza dalle mappe del 1722, sebbene
rappresentate senza distinzione tra spazio aperto e costruito, di cui sono riconoscibili tracce
nell’assetto urbano attuale, è quella dell’edificio con cortile che si affaccia sulle strade.
A completamento dell’assetto interno del nucleo urbano vi è la presenza di aree con destinazione
ad orto che si collocano a chiusura del fondo delle corti, mediando il passaggio dal cortile all’aperta
campagna a volte attraverso un edificio di servizio. Gli orti inseriti all’interno del centro abitato
erano di ridotta superficie e riproponevano l’”hortus” medievale caratterizzato dalla presenza di
piante da frutta ed essenze officinali.
Un’altra destinazione connessa all’abitato e presente all’interno del nucleo urbano è quella
rappresentata dallo schema della villa con giardino (all’estremità nord – ovest del centro storico).
3.a - Viabilita’ nel 1722 Dalla lettura della cartografia storica risulta evidente l’origine dell’organizzazione dell’assetto viario
del centro di Barlassina. In esso si distinguono gli attuali tracciati di Corso Milano, Piazza Cavour,
P.G.T.– Documento di Piano e Piano delle Regole – RELAZIONE – BARLASSINA – MILANO
160
Corso Marconi ad est e via Longoni (in parte) ad ovest., che costituiscono l’ossatura principale del
nucleo storico di Barlassina. Corso Milano, proseguendo verso sud, mette in relazione il centro di
Barlassina con Seveso, verso nord con Lentate sul Seveso
Altre vie (via Trieste, via XXV Aprile, ecc…) sono già individuabili.
3.b - Economia Sulle mappe teresiane è leggibile la divisione agraria del suolo, con l’indicazione del tipo di
coltivazione. Nel territorio a cui Barlassina appartiene, comunemente noto come alta pianura,
l’agricoltura è caratterizzata dalla promiscuità delle coltivazioni, con la presenza della vite e della
gelsobachicoltura oltre a quelle tradizionali del frumento, della segale, del miglio e del granturco.
L’esistenza di orti attorno al centro abitato documenta il tipo di economia povera e di
sostentamento delle famiglie di contadini che lavoravano i fondi.
3.c - Paesaggio La mappa consultata evidenzia l’esistenza di un territorio prevalentemente agricolo ad est al di qua
ed al di là del fiume Seveso. Risultano invece boscate le aree poste ad ovest sul territorio
comunale, costituenti l’attuale territorio del Parco delle Groane e degli insediamenti dell’Altopiano.
4 - Lettura della cartografia storica del 1850 Dall’analisi di questa soglia storica e delle successive rettifiche ed aggiornamenti si rileva che
l’impianto urbano come descritto dai documenti del catasto teresiano soprattutto per quanto
riguarda la viabilità interna e la distribuzione degli edifici e cortili rimane pressoché inalterato, con il
consolidamento del centro storico lungo Corso Milano e con alcuni insediamenti espansi (Cascina
Santa Maria, Cascina Bosco)
4.a - Viabilita’ nel 1850 Le mappe del 1850 confermano la rete viaria già illustrata nelle mappe del 1722 integrando tuttavia
alcuni tracciati come ad esempio il prolungamento dell’attuale via Longoni verso ovest fino a
Cogliate nel 1897 ed il suo sbocco attuale su corso Milano. Nel 1855 compare la linea ferroviaria
Milano – Como – Chiasso, mentre nel 1897 compare la linea Milano – Asso.
4.b - Paesaggio Le mappe del 1850 illustrano il territorio non più graficamente, ma in forma descrittiva. La
toponomastica dei luoghi descrive infatti con ricchezza di particolari il paesaggio dell’epoca (strada
vicinale delle Brughiere, del Santo, dei Boschi, di Camnago, delle Gere -attuale XXV aprile-, dei
Frati, ecc…) .
B - Progetto
1 - Premessa Qualsiasi ipotesi di progetto deve avere come punto di partenza la realtà, sia quella locale, che
quella più generale, una realtà che abbiamo esaminato all'inizio della relazione, anche in chiave
storica.
P.G.T.– Documento di Piano e Piano delle Regole – RELAZIONE – BARLASSINA – MILANO
161
Il centro storico ed i nuclei di antica formazione che qui ci interessa descrivere, si identificano con
la Barlassina di fine ottocento, sia per l'organizzazione urbana (che è rimasta pressoché
inalterata) che per la tipologia edilizia.
In questo contesto ci sembrano significative con le attività abitative, quelle di servizio e di lavoro,
oltre naturalmente quelle pubbliche e di interesse generale, in campo sociale, sportivo e culturale.
Agli edifici più vecchi, dalla Chiesa di S. Giulio al Cimitero (che nel 1850 era ubicato in via Longoni
(tratto originario) mentre nel 1897 si colloca nella posizione attuale) a Palazzo Rezzonico con
giardino, ora sede del Municipio, che ha subito come tutte le ville, varie trasformazioni tipologiche,
dal 1722 ai giorni nostri.
Complessivamente questa presenza è significativa oltre che per le destinazioni, quasi tutte di
interesse generale, soprattutto per il ruolo che svolgono o che possono svolgere per
l'organizzazione della città.
Tale organizzazione si regge fondamentalmente sull'originario impianto viario che per la parte di
territorio che ci interessa, è ancora perfettamente leggibile, anche se non più articolato in vie,
piazze, slarghi o altro che un tempo permettevano funzioni diverse e quindi l'espressione ed il
soddisfacimento delle esigenze primarie di una vita comunitaria, che, per il resto si esplicava
pienamente nelle corti, come diretta espansione delle abitazioni circostanti.
Questo contesto è anche ricco di sollecitazioni progettuali per molti degli aspetti funzionali e
tecnici, per la riqualificazione del centro storico.
Il progetto di recupero è partito da queste sollecitazioni e da una realtà ancora propositiva, per
rimuovere le cause che hanno provocato il loro degrado.
2 - Centri storici e nuclei di antica formazione 2.a - Recupero urbano L'analisi dello stato di fatto e la lettura storica condotta,ci consentono di formulare alcune ipotesi di
progetto.
Se ha un senso l'operazione di recupero lo ha innanzitutto dal punto di vista dell'organizzazione
urbana, e, primo fra tutti gli aspetti, da quello della viabilità.
2.a.1 -Viabilità Parlare di recupero, significa innanzitutto creare nuovi presupposti urbanistici,e quindi,
principalmente, un nuovo assetto viario attraverso una precisa gerarchia stradale che consenta di
eliminare il traffico di attraversamento e privilegiare i collegamenti ciclopedonali.
Ovviamente questa operazione deve essere estesa a tutto il territorio comunale ed è illustrato
dall'Allegato n°. 2 al Doc. 1 - B.
Le strade che interessano il centro storico ed i nuclei di antica formazione sono tutte classificate
come strade F2 a traffico limitato, così come gli stessi centri o nuclei: via San Giulio e via Roma
mentre per corso Milano si prevede invece la formazione un percorso porticato.
P.G.T.– Documento di Piano e Piano delle Regole – RELAZIONE – BARLASSINA – MILANO
162
2.a.2 - Mobilità interna Da questa ipotesi, discende la scelta di traffico limitato all’interno del centro storico.
Si potrà in questo modo valorizzare la ricca sequenza di slarghi, piazze, luoghi di sosta e
d'incontro che caratterizza pur in modo discreto il suo sviluppo.
Tale mobilità può essere ancora estesa ad interessare le aree e le attrezzature pubbliche
presenti nel centro storico.
Esse sono o potrebbero diventare vere e proprie cerniere di collegamento sul territorio, purché
non siano intese come lotti a se stanti, nel contesto di un frazionamento diffuso e capillare del
territorio.
Garantendo per queste aree un livello minimo di percorribilità, non solo si estenderà la
continuità d'uso di questa parte del territorio, ma si potrà pure partire da queste aree ed
attrezzature, per il ridisegno della città, organizzandone il suo tessuto connettivo.
Tale tessuto va quindi esteso ad interessare gli spazi ancora liberi, e, fra questi,
principalmente i cortili, creando i presupposti per una loro riqualificazione anche spaziale.
Il risultato finale potrebbe essere, in alcuni casi, la formazione di vere e proprie piazze di
disimpegno delle attività pubbliche e private, che vi prospettano, in grado anche di
facilitare il rinnovo degli isolati interessati, per destinazione ed immagine.
2.a.3 - Destinazioni Già in precedenza si è parlato dell'importanza dell'intreccio di attività che caratterizza la vita
dei centri storici.
Tutte le attività insediate costituiscono infatti un sistema integrato di punti di vendita,di
sedi di associazioni, di laboratori, ecc., consolidatosi lungo Corso Milano, P.za Cavour, Via
Manzoni e Via Roma e dimensionati in modo da soddisfare le più immediate necessità quotidiane
della popolazione residente nel centro storico e nel Comune.
La sopravvivenza di questo sistema non è stata, come non sarà solo garantita dall'efficienza del
servizio che svolge, quanto piuttosto dall'essere inserito nel particolare contesto abitativo del
vecchio centro abitato, fatto di innumerevoli relazioni ed integrazioni tra i vari sistemi funzionali.
La struttura di queste relazioni garantisce, da una parte, uno standard abitativo minimo alla
residenza e, dall'altra parte, la sopravvivenza a ciascuna funzione.
Tale intreccio va valorizzato ed esteso, prevedendo all'interno dei cortili, con le attività
di servizio, altre attività in grado di meglio valorizzare le tipologie edilizie già presenti o di nuova
formazione.
Questa operazione sarà in alcuni casi, facilitata dalla trasformazione dei cortili nelle
piazze di cui sopra.
Ricollegate all'organizzazione urbana, risulteranno dei luoghi di interesse comunale, sollecitando
investimenti per attività anche rilevanti.
P.G.T.– Documento di Piano e Piano delle Regole – RELAZIONE – BARLASSINA – MILANO
163
2.b - Recupero edilizio 2.b.1 - Premessa Gli elaborati di progetto (Allegati di cui all’ar. 6.1 N.T.A. del D.d.P.) privilegiano il recupero edilizio,
perché questa scelta garantisce la riqualificazione dell'originario impianto storico.
Diversamente gli interventi di recupero urbanistico sono limitati ai casi effettiva necessità di riordino
urbanistico, con la formazione dei servizi generali per gli insediamenti. 2.b.2 - Impianto storico Per un centro storico prevale l'immagine del suo impianto, che risulta sommatoria di elementi di
paesaggio, di architetture singole anche rilevanti e di un tessuto edilizio solo
apparentemente più modesto.
Tale impianto va allora prioritariamente salvaguardato, facendo innanzitutto prevalere, come
detto in premessa, il metodo della "conservazione", che valorizzi tutta la competenza
costruttiva accumulata in secoli di sviluppo, per operazioni di ristrutturazione, adeguamento
igienico e statico, trasformazioni d'uso, manutenzioni ordinarie o straordinarie.
Tale competenza aderisce meglio anche alla sensibilità dei cittadini residenti, che
risulterebbero in tal modo direttamente interessati dai processi di trasformazione e di
adeguamento del patrimonio edilizio esistente.
Alla fine risulterebbe anche un'operazione poco dispendiosa perché programmata nel tempo,
utilizzando risorse prodotte dal risparmio individuale.
Ovviamente questa operazione andrà condotta sulla base di indicazioni costruttive descritte
da una opportuna normativa tecnico - edilizio.
Gli inconvenienti che potrebbero risultare, sono certamente da preferire a quelli provocati da
operazioni di "normalizzazione", o di "omogeneizzazione" che altri interventi più
consistenti, potrebbero determinare.
Si vorrebbe cioè evitare che in nome dell' "efficienza",
dell' "economicità", dell' "urgenza", ecc., vengano prodotti interventi radicali che
annullino le caratteristiche proprie dei singoli edifici, operando secondo schemi o mode,
capaci di annullare l'originalità del nostro patrimonio storico.
2.b.3 -Tipologia edilizia L'ipotesi di progetto finora illustrata colloca il centro storico alla scala territoriale propria,
risolvendo i suoi collegamenti esterni e facilitando la più opportuna organizzazione urbana
interna.
Un'organizzazione che privilegia la mobilità pedonale, le attività residenziali e di servizio,
quelle pubbliche e di interesse generale, in una dimensione di vita equilibrata, in grado di
valorizzare il suo patrimonio storico ed ambientale.
Tale patrimonio è d'altra parte, il supporto fisico più adatto a tale vita di relazione, essendo
organizzato in tipologie mai schematiche né prevedibili.
P.G.T.– Documento di Piano e Piano delle Regole – RELAZIONE – BARLASSINA – MILANO
164
Di queste tipologie abbiamo fatto una lettura storica e funzionale, evidenziandone gli
elementi costitutivi che prioritariamente dovranno essere salvaguardati in qualsiasi ipotesi
di intervento.
Tali elementi si identificano e danno forma a tutte le relazioni di cui si avvale la vita
comunitaria, dall'androne d'ingresso, alla scala ed al ballatoio, ai portici di disimpegno delle
attività, ed a quant'altro serviva e potrà servire per le vecchie o nuove forme di
aggregazione. Il vecchio assetto si è definitivamente rotto, almeno per le
destinazioni passate, ma può e deve essere ricomposto in un equilibrio nuovo, eventualmente
anche attraverso nuovi elementi costitutivi.
In particolare per le corti.
In passato la loro organizzazione era estesa ad interessare altri spazi funzionali, non solo al
servizio dell'abitazione, ma anche per altre attività.
Gli elementi espressi da tale organizzazione verranno pure evidenziati nelle tavole di
progetto e nella normativa.
Spetterà però al progetto edilizio, in una continuità di approfondimento e proposta,
individuare elementi costitutivi nuovi e più originali, in grado di risolvere in modo
significativo le relazioni proposte.
2.b.4 - Nuovi interventi Certamente questi interventi dovranno ricercare la migliore soluzione architettonica ai problemi
posti dalle attività già insediate e quindi la più opportuna definizione spaziale degli
insediamenti nuovi.
Si ritiene infatti, per questa fase dello sviluppo di Barlassina, che la situazione possa
essere migliorata, con addizioni oltre che con sottrazioni: l'urbanistica non più preoccupata della
solo densità ma, svincolata da pressioni speculative, attenta ad esprimere ed avviare a
compimento un progetto in cui acquistino significato diverso le aree libere e quelle
costruite; gli spazi per la pedonalità e quelli per il disimpegno veicolare degli insediamenti, gli
spazi pubblici e privati.
In questa prospettiva si qualificano appunto anche i nuovi interventi a condizione che siano
previsti da opportuni strumenti attuativi, in grado di guidare il passaggio dal progetto
urbanistico a quello edilizio, superando la tradizionale separazione tra i due momenti
progettuali.
E' quanto ci si propone con questo progetto.
Il risultato finale consentirà di disporre di aree attrezzate al servizio degli insediamenti interessati
ed a vantaggio dell'organizzazione urbana più complessiva.
2.b.5 - Arredo urbano Il patrimonio, storico e paesaggistico, rivisto alla luce delle ipotesi illustrate, potrà essere meglio
evidenziato con opportuni interventi di arredo urbano. Quest'ultimo non concepito in forma
P.G.T.– Documento di Piano e Piano delle Regole – RELAZIONE – BARLASSINA – MILANO
165
impropria, ma come obiettivo (miglioramento della qualità urbana) di ogni intervento sul
patrimonio edilizio e non, esistente e di nuova formazione.
In questo senso il controllo della forma urbana e quindi la soluzione definitiva di quanto
compreso nel termine "arredo urbano", deve discendere prioritariamente da questo progetto
urbanistico e da quello successivo a livello edilizio, per il recupero del centro di antica
formazione.
Tale progetto sarà appunto articolato per evidenziare, attraverso soluzioni di arredo
urbano, i punti di raccordo dell'organizzazione urbana e della tipologia edilizia.
2.b.6 - Infrastrutture Pur ipotizzando le migliori condizioni al contorno, per la viabilità e le infrastrutture, quelle di
parcheggio, occorre prevederne delle altre interne al centro storico, in grado di reggere
l'organizzazione urbana ipotizzata.
Per la viabilità abbiamo in parte detto; rimane da dire dei parcheggi; dei marciapiedi o
percorsi protetti ed in genere delle infrastrutture della mobilità.
In particolare i parcheggi dovranno essere preferibilmente interrati, utilizzando quelle aree
libere (pubbliche e private) che sono accessibili dai percorsi veicolari.
Tra queste aree devono in particolare essere preferite quelle che già necessitano di un
ridisegno urbano, pur nel rispetto delle destinazioni in atto.
Per il resto, la pedonalizzazione del centro, comporterà l'individuazione di percorsi pedonali
protetti, a disimpegnare tutte le più importanti attrezzature pubbliche e private di interesse
generale.
Tali percorsi dovranno essere dotati di tutti gli accorgimenti tecnologici in grado di
migliorarne la funzione.
2.b.7 - Impianti tecnologici Molte delle difficoltà di recupero del patrimonio edilizio esistente derivano anche
dall'inadeguatezza delle reti tecnologiche, sia pubbliche che private, e dalla difficoltà di
provvedervi migliorando anche l'impiantistica degli edifici.
Si potrebbe ovviare a tale situazione centralizzando alcuni impianti e servizi, da quello
del riscaldamento alle attività di deposito per le attività commerciali o altro.
In proposito non è da escludere sia la formazione di nuove centrali, sia l'utilizzo di quelle
esistenti, anche pubbliche, attraverso opportune riconversioni o potenziamenti.
3 - Modalita' di recupero L'art. 28 delle N.T.A. – D.d.P. definisce le modalità di recupero del patrimonio edilizio esistente,
compreso nelle zone A appositamente perimetrate.
Gli allegati di cui all’art. 6.1 delle N.T.A. – D.d.P. in attuazione dell'art. 28 ha elaborato il progetto
di recupero dei centri storici e dei nuclei di antica formazione, con interventi diretti sui singoli edifici
P.G.T.– Documento di Piano e Piano delle Regole – RELAZIONE – BARLASSINA – MILANO
166
o attraverso piani di recupero relativi a comparti che sono stati individuati e perimetrati sulla tavola
dell'Azzonamento.
2 - Attività produttive - Agricoltura L’agricoltura è solo esercitata come coltivazione dei terreni, ma non dispone di insediamenti al suo
servizio.
Le zone agricole coltivate sono comprese nel Parco delle Groane e sono definite come zone di
tutela ambientale e boscata.
Non esistono e non sono previsti insediamenti agricoli ai sensi dell’ex L.R. n°. 80/93. Le zone
agricole incluse nel Parco delle Groane sono di 780.216,00 mq., pari al 26,26%, mente le zone
agricole E1 ed E2 esterne sono di 395.554,42 mq., pari al 13,31% della superficie totale del
territorio comunale.
- Industria Il P.G.T. conferma gli insediamenti di Via Longoni, Via XXV Aprile e Via Capuana e favorisce la
delocalizzazione di quelli presenti nel tessuto urbano consolidato.
Non sono previste aree di espansione mentre sono in fase di realizzazione gli insediamenti dell’ex
Parco Militare.
È prevista un’evoluzione degli insediamenti produttivi esistenti, con l’aumento della S.l.p. e quindi
con l’incentivazione delle attività a più alto contenuto tecnologico.
3 - Commercio A - Quadro conoscitivo a livello regionale e provinciale L'area Territoriale a cui partecipa anche Barlassina è quella che gravita lungo la ex Statale dei
Giovi. Quest’area dal punto di vista commerciale è stata interessata da tutte le trasformazioni
che hanno caratterizzato negli ultimi dieci anni, il sistema distributivo commerciale a livello
regionale, con una
- forte riduzione delle unità locali del comparto alimentare del 39,8%
- riduzione del commercio specializzato non alimentare del 6,4%
- sviluppo di supermercati, ipermercati e discount.
Con un'avvertenza: il commercio di vicinato ha retto nei centri storici e nuclei di antica formazione.
La dotazione di superficie commerciale a livello regionale, per abitante è pari a (72 mq. per ogni
1000 abitanti).
1 - Sistema commerciale provinciale
Le strutture di vendita di riferimento per Barlassina sono, come evidenziato nell’estratto di cui
all’Allegato n°. 3 del Doc. n°. 1 – Documento di Piano:
P.G.T.– Documento di Piano e Piano delle Regole – RELAZIONE – BARLASSINA – MILANO
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- Grandi Strutture di Vendita:
Cermenate : Galpas Srl di 900 mq. di superficie alimentare
di 5.300 mq. di superficie non alimentare
di 6.200 mq. di superficie totale
Cesano Maderno: Ascom Cesano 2000 di - mq. di superficie alimentare
di 5.300 mq. di superficie non alimentare
di 5.300 mq. di superficie totale
Lentate sul Seveso: Bennet Spa di 2.783 mq. di superficie alimentare
di 6.827 mq. di superficie non alimentare
di 9.610 mq. di superficie totale
Lentate sul Seveso: Diotti & F. di - mq. di superficie alimentare
di 3.361 mq. di superficie non alimentare
di 3.361 mq. di superficie totale
2 - Sistema infrastrutturale
L’Allegato n°.1 al Doc. n°. 1 - B - Documento di Piano illustra le principali relazioni ambientali e
infrastrutturali che Barlassina intrattiene con il territorio circostante.
Le infrastrutture della mobilità sono inoltre descritte dal capitolo precedenti B -1 a cui anche il
sistema commerciale regionale e provinciale fa riferimento.
B - Quadro conoscitivo a livello comunale La Regione Lombardia ha introdotto con la L.R. 14/1999 ed il successivo Regolamento di attuazione,
3 /2000, in conformità con il D.lgs 114/1998, una nuova disciplina del commercio ispirata ai principi di
liberalizzazione e trasparenza del mercato contenuti nella riforma nazionale, intesa a realizzare
mediante l’integrazione fra la pianificazione territoriale e la programmazione commerciale, un
equilibrato sviluppo delle diverse tipologie distributive.
La riforma del settore commerciale, oltre ad individuare due soli settori merceologici, alimentare e
non alimentare, lasciando alla libertà di impresa la decisione di quali prodotti vendere all’interno di
questi settori, ha attribuito ai Comuni il compito di attivare i meccanismi utili a far scattare gli effetti
della liberalizzazione e modernizzazione dell’apparato distributivo.
Al fine di adeguare il Piano di Governo del Territorio ai nuovi criteri di urbanistica commerciale le
previsioni dei nuovi insediamenti sono state supportate da indagini conoscitive di carattere
urbanistico e commerciale, estese a tutto il territorio comunale ed in particolare al tessuto urbano
consolidato ed agli ambiti dove il progetto di P.G.T. ha previsto interventi di ristrutturazione
urbanistica.
1 - Sistema commerciale comunale
L’allegato n°. 3 al Doc. n°. 1 – B - Documento di Piano illustra puntualmente il Sistema
Commerciale, proponendo anche la classificazione delle attività commerciali.
P.G.T.– Documento di Piano e Piano delle Regole – RELAZIONE – BARLASSINA – MILANO
168
Riassumiamo i principali elementi emersi dall'analisi presentata.
Il Comune di Barlassina gravita in particolare nell'area di influenza di Lentate sul Seveso, Seveso,
Cesano Maderno e Meda
L'analisi della distribuzione della rete di vendita all'interno dell'abitato ha evidenziato che la maggior
parte degli esercizi, sia di generi alimentari sia di generi non alimentari, si trova lungo l’asse
attrezzato di Corso Milano, con espansioni in Via Roma e Piazza Cavour.
Per quanto riguarda il settore alimentare si contano quattro supermercati di media distribuzione,
con il supermercato di via Longoni di 1500 mq. di superficie,mentre sempre per la media
distribuzione, esistono altre quattro strutture di vendita di generi non alimentari per un totale di
Medie Strutture di Vendita:
Barlassina : Marmarket Spa di 128 mq. di superficie alimentare
di 32 mq. di superficie non alimentare
di 160 mq. di superficie totale
Barlassina : Marmarket Spa di 560 mq. di superficie alimentare
di 140 mq. di superficie non alimentare
di 700 mq. di superficie totale
Barlassina : Piovesan Armando di - mq. di superficie alimentare
e Figlio di 275 mq. di superficie non alimentare
di 275 mq. di superficie totale
Barlassina : Supermercati di 214 mq. di superficie alimentare
Cesari Srl di 54 mq. di superficie non alimentare
di 268 mq. di superficie totale
Barlassina : Trezzi Pierluigi di - mq. di superficie alimentare
di 540 mq. di superficie non alimentare
di 540 mq. di superficie totale
Barlassina : Tuttobagno SAS di - mq. di superficie alimentare
di Manzionna Grazia di 240 mq. di superficie non alimentare
di 240 mq. di superficie totale
Barlassina : Vago forniture Srl di - mq. di superficie alimentare
di 426 mq. di superficie non alimentare
di 426 mq. di superficie totale
Barlassina : Verbena Srl di 750 mq. di superficie alimentare
di 750 mq. di superficie non alimentare
di 1.500 mq. di superficie totale
Per il settore alimentare si contano quindi sei esercizi di vicinato per generi alimentari e trenta di
generi non alimentari, con prevalenza di abbigliamento (7) e arredamento (3) di cui all’Allegato
n°.3-Sistema Distributivo Commerciale - Doc. n° 1-B).
P.G.T.– Documento di Piano e Piano delle Regole – RELAZIONE – BARLASSINA – MILANO
169
Nel complesso, comunque, il Comune è caratterizzato da una rete distributiva nella quale il peso
percentuale dei piccoli negozi e degli esercizi per la media distribuzione sono ben equilibrati,
essendo la rete di vicinato legata essenzialmente ad un sistema di vendita tradizionale, basato su
esercizi di dimensioni ridotte e di portata quasi sempre locale in entrambi i settori.
Mentre infatti la superficie di vendita della media distribuzione è pari a 4.109 mq, la superficie di
vendita degli esercizi di vicinato somma 2.415 mq per un totale di superficie di vendita di 6.524 mq
con una dotazione per abitante di (6.524 mq : 6.548/1000 ab. =) 996,33, superiore alla dotazione
regionale. La superficie media degli esercizi di vicinato risulta di (2.415 mq : 41 =) 58,90 mq,
mentre per quelli alimentari è pari a (233 mq : 6 =) 38,83 mq. .
Il mercato assorbito dalle attività esistenti non esaurisce le potenzialità di spesa dei residenti del
Comune di Barlassina.
Considerando però le caratteristiche territoriali del Comune, che ricordiamo si situa sulla direttrice
dell’ex Statale dei Giovi, si suggerisce la conferma, per il settore alimentare degli attuali esercizi,
con l’inserimento di una qualche media struttura di vendita di generi non alimentari.
In questo modo sarebbe possibile migliorare il livello della rete distributiva e del servizio di
prossimità per i residenti nel Comune, senza compromettere la naturale vocazione residenziale
espressa dall’area.
Per il settore non alimentare, invece, l'inserimento di più attività di vendita di media superficie di
primo livello, non potrà indurre effetti destabilizzanti sulla rete distributiva esistente.
Il consolidamento e la valorizzazione del sistema commerciale comunale potrebbe qualificarlo
come un Centro Commerciale Naturale di richiamo sovracomunale, in connessione con la grande
distribuzione organizzata a nord, in territorio di Lentate sul Seveso e con gli insediamenti espositivi
di Cesano Maderno , a definire lungo la Comasina un grande Sistema Commerciale.
Per il rafforzamento della competitività del sistema il P.G.T. propone:
a – il riordino del sistema della viabilità ed in particolare l’allontanamento del traffico di
attraversamento che non ha origine e destinazione interno all’area, con la conseguente
riqualificazione del centro abitato e del centro storico;
b – il consolidamento del centro commerciale naturale con il potenziamento dei negozi esistenti e
l’insediamento di nuovi negozi di vicinato al servizio dei cittadini residenti, in larga misura anziani, e
quindi bisognosi del servizio prestato dai negozi.
Naturalmente non è sufficiente l’azione di pianificazione, ma occorrerà avere una gestione attenta:
1) Per il conseguimento dell’obiettivo di allontanamento del traffico di attraversamento di cui al
precedente punto attraverso:
- la creazione di un sistema informativo e di segnaletica di tipo integrato sul territorio;
- attraverso la creazione di punti informativi.
2) Per il conseguimento dell’ obiettivo di consolidamento del “centro commerciale naturale” nel
centro storico di cui al precedente punto attraverso:
P.G.T.– Documento di Piano e Piano delle Regole – RELAZIONE – BARLASSINA – MILANO
170
- la realizzazione , integrazione, arredo delle aree urbane commerciali;
- la qualificazione, miglioramento e consolidamento delle strutture commerciali esistenti al
fine di massimizzare la loro compatibilità con le funzioni residenziali.
Come abbiamo accennato in premessa, il Regolamento Regionale 3/2000 della Regione
Lombardia stabilisce che l'attivazione di medie superfici commerciali è possibile solo se il Piano di
Governo del Territorio con il Piano delle Regole, prevede esplicitamente tale tipologia per le aree
con coerente destinazione d'uso; all'interno del contesto urbano consolidato non è necessario
individuare puntualmente le aree, cosa che invece è necessaria qualora si tratti di ambiti di
trasformazione urbana, ovvero di aree già dotate di coerente destinazione ma esterne all'abitato.
Le tipologie sono definite:
- esercizi di vicinato, quegli esercizi di superficie:
fino a 150 mq. nei Comuni con meno di 10.000 residenti
fino a 250 mq. nei Comuni con più di 10.000 residenti
- medie strutture di vendita
fino a 1.500 mq. nei Comuni con meno di 10.000 residenti
fino a 2.500 mq. nei Comuni con più di 10.000 residenti
- grandi strutture di vendita
superiori a 1.500 mq. nei Comuni con meno di 10.000 residenti
superiori a 2.500 mq. nei Comuni con più di 10.000 residenti
Il Regolamento 3/00 (art. 7, comma 1), ai fini dell'adeguamento degli strumenti urbanistici
comunali, individua e disciplina specificamente 3 contesti all'interno del territorio, cui attribuisce
diversa vocazione commerciale; tali contesti sono:
a) tessuto urbano consolidato;
b) ambiti di trasformazione urbana;
c) ambiti extraurbani.
La distribuzione delle superfici commerciali ai sensi della nuova legge sul commercio
- Alimentari Vicinato Medie strutture Grandi strutture
Barlassina n°. esercizi Mq. esercizi n°. esercizi Mq.
esercizi n°. esercizi Mq. esercizi
Totale 6 233 4 1.652
+ tre esercizi di vicinato misti.Le superfici sono relative al 30 giugno2005 e sono di fonte regionale.
- Extralimentari Vicinato Medie strutture Grandi strutture Barlassina n°. esercizi Mq. esercizi n°. esercizi Mq. esercizi n°. esercizi Mq. esercizi Totale 32 1.985 8 2.457
Le superfici sono relative al 30 giugno 2005 e sono di fonte regionale.
P.G.T.– Documento di Piano e Piano delle Regole – RELAZIONE – BARLASSINA – MILANO
171
2 - Viabilità urbana
L’Allegato n°. 2 del Doc. n°. 1 - B - Documento di Piano propone un’organizzazione gerarchica
della rete della viabilità comunale.
In questo schema l’asse attrezzato di Corso Milano si conferma anche come principale tracciato
del Commercio Urbano.
L’art. 6.6 delle N.T.A. del Doc. n°. 1 – c Documento di Piano definisce anche le regole per una sua
ulteriore evoluzione in questa direzione.
4 - Conclusioni Le politiche d’intervento illustrate per i diversi sistemi funzionali e le scelte localizzative fatte non
promuovono nuovi ed importanti interventi di trasformazione territoriale di rilevanza
sovracomunale, se si esclude il potenziamento attraverso il completamento degli insediamenti
esistenti, del Centro Commerciale Naturale di Corso Milano per il quale esistono i presupposti di
accessibilità.
I risultati per la realizzazione dell’obiettivo del punto a potranno essere monitorati nel tempo
attraverso la quota di abbattimento del volume di traffico pesante in attraversamento del Comune,
mentre quelli attesi per la realizzazione dell’obiettivo di cui al precedente punto b potranno essere
monitorati in prima istanza della realizzazione degli interventi di riqualificazione dell’esistente, che
risulta l’obiettivo della pianificazione sia di livello comunale che sovralocale.
Gli obiettivi di allontanamento del traffico pesante di attraversamento che non ha origine e
destinazione all’interno dell’area e la riqualificazione dei centri abitati in un’ottica di zona a traffico
limitato risponde anche al criterio di sostenibilità ambientale con l’abbattimento degli inquinanti da
Pm10 e dell’inquinamento acustico.
P.G.T.– Documento di Piano e Piano delle Regole – RELAZIONE – BARLASSINA – MILANO
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e - Compatibilità delle politiche d’intervento individuate con le
risorse economiche attivabili dall’amministrazione Comunale
(art. 8, comma 2, lettera d)
I capitoli 10 e 11 del Piano dei Servizi di cui al Doc. n° 2 del P.G.T. individuano i principali piani,
progetti ed opere richiesti come necessari da un’equilibrata attuazione del P.G.T., per un costo
complessivo di 6,1 milioni di euro che sono coperti dalla capacità di spesa del Bilancio Comunale.
Altri costi per altre opere, progetti e piani si prevedono a carico di altri enti e degli stessi operatori.
In ogni caso si sintetizzano di seguito i principali capitoli di spesa.
Infrastrutture della mobilità Tutte le nuove infrastrutture della mobilità sovracomunale, sono comprese nel Sistema Viabilistico
Pedemontano e realizzate da Pedemontana in finanza di progetto, con il concorso pubblico.
La riqualificazione della rete stradale comunale è prevista a carico delle singole iniziative di
trasformazione urbanistica.
Infrastrutture sociali Come descritto nel Piano dei Servizi le principali opere pubbliche, dalla piazza Cavour alla
Biblioteca ed al completamento del restauro di Palazzo Rezzonico sono a carico del Bilancio
Comunale, mentre altre opere, dall’Asilo Nido al Centro per il tempo libero e lo sport ed alla pista
ciclopedonale Groane – Brughiera Briantea saranno a carico degli operatori privati e/o di altri enti.
Analogamente per le aree a standard il capitolo 9 del piano dei servizi definisce le modalità di
attuazione, per la maggior parte (74.802,47 mq. per un totale di 92.802,14 mq. di aree da rendere
disponibili) attraverso il convenzionamento, per altre per perequazione e/o compensazione
(18.175,93 mq.) e per altre ancora attraverso i Piani Attuativi( 8633,24 mq).
Infrastrutture ambientali Tutte le opere comprese negli interventi di riqualificazione a contenuti ambientali (art. 6.1 – zona A;
6.2 – rete ecologica; 6.3 – Contratto di Fiume; 6.4 – Sistema delle aree verdi negli aggregati
urbani; 6.10 – Piano per il tempo libero e lo sport) non comportano oneri per l’Amministrazione
Comunale,esclusi quelli per la predisposizione dei Documenti di Inquadramento che il Piano dei
servizi pone a carico del Bilancio Comunale in partita di giro.
Sono pure previsti investimenti per Boschi urbani, opere di urbanizzazione primaria, ecc… che
trovano puntualmente copertura finanziaria, sia in Bilancio che come contributo.
P.G.T.– Documento di Piano e Piano delle Regole – RELAZIONE – BARLASSINA – MILANO
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f - Individuazione degli ambiti di trasformazione (art. 8, comma 2, lettera e)
L’art. 5 delle N.T.A. del Doc. n°. 1c – Documento di Piano elenca gli ambiti di trasformazione
all’interno ed all’esterno del tessuto urbano consolidato, per le singole destinazioni d’uso,
assegnando per ciascun ambito i rispettivi indirizzi di trasformazione.
Viene di seguito svolto l’elenco, rimandando alle N.T.A. la loro illustrazione.
Le aree di trasformazione individuate dal D.d.P. sono comprese nelle zone B di completamento e di trasformazione (residenziale e per servizi urbani (B/SU)), nelle zone F di nuova edificazione e/o
trasformazione di standard e nelle zone V per infrastrutture per la mobilità, mentre un’altra area di
trasformazione si caratterizza come zone C di nuova edificazione per insediamenti residenziali.
- ZONE B/SU PER SERVIZI
B/SU - Ex Fornace Ceppi
Criteri di progettazione
1) Inquadramento urbanistico
L’insediamento si può classificare come insediamento di “archeologia industriale”, da
assoggettare alla normativa di cui all’art. 39 (Elementi storico - architettonici) delle N.T.A. del
P.T.C.P. della Provincia di Milano e di cui all’art. 36 (Zona Fornaci) delle N.T.A. del P.T.C. del
Parco Regionale delle Groane.
2) Inquadramento storico
L’insediamento attuale risale al secolo scorso e quindi non rientra nella zona A .
3) Inquadramento paesistico - territoriale
L’insediamento vero e proprio si colloca all’esterno del Parco delle Groane, lungo il perimetro dello stesso
mentre le aree di pertinenza sono collocate all’interno, in territorio di Barlassina e di Seveso.
Complessivamente l’insediamento e le sue are di pertinenza propongono come un vero e proprio sistema
paesistico – territoriale che interessa un ambito di memoria storica.
4) Obiettivo
Per il recupero dell’ex Fornace, in quanto insediamento di “archeologia industriale” occorre
innanzitutto porre in relazione l’insediamento ed i suoi edifici con il loro contesto, per meglio
definire unitariamente tutti gli elementi storici, architettonici, ambientali, paesistici e naturali,
ecc., che,presenti in forma strettamente connessa fra di loro, definiscono un luogo ed uno
scenario della memoria storica di Barlassina:un sistema paesistico - territoriale e non
semplicemente un “insediamento storico”.
E’ evidente allora che il recupero dell’ex Fornace non può risolversi ne’ in una semplice
operazione di recupero filologico degli edifici ne’ in un’operazione di ristrutturazione edilizio –
urbanistica, ma in una complessa operazione di riqualificazione urbanistico - ambientale
dell’insediamento e delle sue aree di pertinenza con il loro contesto.
P.G.T.– Documento di Piano e Piano delle Regole – RELAZIONE – BARLASSINA – MILANO
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L’obiettivo di questa riqualificazione è la riproposizione di un sistema insediativo fortemente
integrato con il suo contesto,anche per le destinazioni ammesse: un insediamento
tendenzialmente autonomo ed autosufficiente, in grado di far fronte ai propri fabbisogni
(funzionali, ambientali, di servizi, ecc.).
5) Indici urbanistici
a - Destinazione
Non sarà consentita la destinazione produttiva insalubre di 1a e 2 a classe e quella
commerciale per quanto riguarda la media e grande distribuzione di generi alimentari.
Sarà ammessa la residenza come destinazione complementare e possibilmente di tipo
specialistico: residenza protetta per anziani o alberghiera.
Saranno ammesse tutte le altre destinazioni, anche quelle che potrebbero consentire lo
svolgimento di attività tecnologicamente avanzate ed ecologicamente compatibili, per lo
sviluppo di un’economia di relazione basata sulla Cultura e sull’Innovazione.
Per il terziario, saranno privilegiate le attività di terziario avanzato e di produzione di beni
materiali nel campo della bioedilizia, dell’energia, del riassetto idrogeologico e dell’agricoltura
di terza generazione orientata in particolare ai fini ambientali e di produzione di beni
immateriali nel campo della comunicazione, del cinema, del tempo libero e della cultura, ecc..
Ogni destinazione dovrà tendenzialmente comprendere l’intero ciclo di attività che la
caratterizzano (dall’attività di ricerca al suo svolgimento),in stretta connessione con le
Istituzioni.
A titolo esemplificativo,si possono descrivere alcuni sistemi funzionali complessi che,se
insediati,potrebbero corrispondere agli obiettivi individuati.
Sistemi che comprendono:
1. Attività inerenti la formazione di un Centro Edile per la ricerca, la sperimentazione, la
produzione di prototipi di bioedilizia e per la loro commercializzazione.
Il Centro sarà attrezzato per lo studio di fonti energetiche alternative soprattutto nel
campo dell’edilizia e del territorio e per l’approntamento di tecniche di ingegneria
naturalistica.
2. Attività inerenti la formazione di un Centro Florovivaistico e faunistico nelle aree di
pertinenza, all’interno ed all’esterno del Parco, per la ricerca, sperimentazione,
conservazione e ripopolamento degli habitat naturali del Parco e per lo sviluppo di attività
agricole ai fini ambientali.
In connessione con il Centro edile, il Centro Florovivaistico sperimenterà tecniche di
ingegneria naturalistica, in particolare per il recupero delle aree di cava.
3. Sono ammesse le attività di tempo libero (sala prove per gruppi musicali) all’interno
dell’insediamento ed alte attività tipo il Campo di volo aeromodelli già preesistente,
culturali, di ristorazione e di spettacolo inerenti la formazione di un Centro
P.G.T.– Documento di Piano e Piano delle Regole – RELAZIONE – BARLASSINA – MILANO
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all’interno di un più vasto Distretto turistico e culturale, a comprendere con questo Centro,
altri Centri dislocati sul territorio del Parco.
Il Centro dell’ex Fornace potrebbe essere particolarmente attrezzato per comprendere
con le manifestazioni anche la produzione e l’allestimento degli stessi eventi svolti
all’interno del Centro e di altri svolti all’esterno.
Il Centro in connessione con il Centro residenziale di cui al punto successivo, potrebbe
essere attrezzato per l’ospitalità: un albergo caratterizzato secondo le specificità culturali del
posto ed attrezzato al tempo stesso come centro di organizzazione culturale, con iniziative
per presentare, spiegare e valorizzare le presenze storico – paesaggistiche del suo intorno.
4. Sono privilegiate le attività per la formazione di un Centro Residenziale particolarmente
attrezzato per l’ospitalità di cui al Distretto Turistico e Culturale.
Nelle aree di pertinenza è possibile organizzare un parco di cui al successivo articolo 6.4.c,
in connessione eventualmente con l’attività di florovivaismo di cui al punto precedente ed in
generale all’utilizzo agricolo e/o di tempo libero delle aree di pertinenza.
Con un eventuale albergo di 50 – 60 stanze, potrebbero essere previste anche forme di
residenza protetta per anziani o forme di soggiorno temporaneo per riabilitazione e per il
benessere (centro termale ed altro).
b - Indici
Superficie lorda di pavimento e Volume
La superficie lorda di pavimento di progetto potrà essere pari a quella esistente (indice di pertinenza di
cui all’art.7), mentre il recupero di tutto il volume esistente è possibile solamente recuperando le
tipologie edilizie originarie.
Il volume degli edifici industriali così come risulta adeguando le maggiori altezze esistenti all’altezza
virtuale di ml. 4,30, definisce il volume di progetto di cui al successivo art. 8.
La superficie coperta esistente può essere incrementata della superficie lorda di pavimento di eventuali
altri piani, oltre il piano terra, degli edifici esistenti eventualmente da demolire e ricostruire.
6) Prescrizioni urbanistiche
Ogni ipotesi di progetto relativamente all’ex Fornace, potrà innanzitutto acquisire gli indirizzi di cui
all’art. 39 del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) della Provincia di Milano per
quanto riguarda gli insediamenti di archeologia industriale e di cui all’art. 36 del P.T.C. del Parco
Regionale delle Groane per le Fornaci.
7) Ipotesi di progetto
Vanno confermati sia lo schema insediativo dell’ex Fornace, sia le singole tipologie connotanti
l’insediamento: dal sistema infrastrutturale al suo contesto naturale.
Tutti gli interventi edilizi consentiti comprese le eventuali demolizioni con le successive
ricostruzioni, devono pertanto confermare lo schema originario:un insediamento compatto,che
non può essere frammentato con l’inserimento di nuove infrastrutture (anche di parcheggio) o
P.G.T.– Documento di Piano e Piano delle Regole – RELAZIONE – BARLASSINA – MILANO
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di tipologie abitative improprie.
L’insediamento può essere eventualmente ampliato attraverso tipologie connesse e
complementari, che coinvolgano almeno uno degli elementi originari e costitutivi
dell’insediamento,curando sempre l’inserimento ambientale,anche dell’esistente.
Vanno in generale riproposte tutte le tipologie connotanti l’impianto originario e/o valorizzate
altre tipologie simili dal punto di vista urbanistico ed ambientale: i pieni, i vuoti, gli spazi liberi, i
collegamenti esterni ed interni, coperti e scoperti, ecc..
Il progetto dovrà essere esteso a comprendere anche le aree libere di pertinenza
dell’insediamento all’interno e/o all’esterno del Parco.
8) Obiettivi di qualità
Meritano una trattazione a parte gli obiettivi che possono essere perseguiti in campo
ambientale per quanto riguarda:
- la riduzione delle emissioni di gas con il sostegno alle pratiche di risparmio ed uso
efficiente dell’energia;
- la promozione di tecnologie innovative;
- la promozione di una corretta progettazione degli interventi di ingegneria ambientale.
- Ecc.
9) Standard
Vanno reperite all’interno dell’insediamento le sole aree per la realizzazione dei parcheggi
dimensionati sulle singole attività insediate.Vanno quindi salvaguardate e/o compensate in loco le
aree verdi soprattutto quelle boscate, anche
private per le connessioni della rete ecologica di cui al successivo art.6.2.
Va monetizzata la rimanente quota di standards oppure il suo valore di monetizzazione va
ricompreso in uno standard qualitativo da localizzare eventualmente all’intero insediamento
(Asilo nido edilizia convenzionata e/o sovvenzionata) o all’esterno (Piazza Cavour).
La S.l.p. dello standard qualitativo eventualmente reperito all’interno dell’insediamento andrà
ad aggiungersi alla S.l.p. di progetto.Le aree comprese dal P.T.C. del Parco delle Groane,
nella zona per servizi di interesse comunale P parcheggi / T – servizi tecnologici di cui all’art.
38 delle N.T.A. del P.T.C. del Parco, verranno attuate per iniziativa dell’operatore privato ai
sensi del successivo art. 7.B.1.II (assoggettamento all’uso pubblico) nella dimensione di un
centro per il tempo libero e lo sport, eventualmente esteso a comprendere le aree limitrofe,
egualmente azzonate dal P.T.C. del Parco. Lungo il confine della zona per servizi di interesse
comunale con il SIC-Boschi delle Groane, dovrà essere prevista una fascia di bosco mesofilo
con essenze autoctone ed una recinzione per impedire l’ingresso di specie esotiche e ruderali
nell’area del SIC.
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10) Opere di urbanizzazione
Tutte le altre opere di urbanizzazione necessarie all’insediamento devono essere intese
come opere interne all’insediamento stesso.
11) Esame di impatto paesistico
L’insediamento dovrà risultare coerente con il suo contesto dal punto di vista:
1) morfologico - strutturale, essendo l’area dell’intervento di interesse naturalistico e di
interesse storico, nel senso dell’archeologia industriale;
2) vedutistico preservando le principali viste;
3) B/SU simbolico salvaguardando l’importanza dell’insediamento nell’ottica
dell’interesse generale di Barlassina e della Brianza;
così come previsto dall’art. 25 e seguenti delle norme di attuazione del Piano
Territoriale Paesistico Regionale (D.G.R. 8 novembre 2002 n°. 7/11045).
12) Complessivamente l’insediamento dovrà risultare a bassa densità di urbanizzazione ed a
alti contenuti ambientali e paesaggistici.
B/SU - Via Leopardi
L’insediamento potra’ organizzarsi a corte a definire uno spazio centrale di
disimpegno di eventuali attivita’ di servizio (spazio ludico, ecc.)da insediare a piano
terra,ad integrazione del centro polifunzionale di cui al comparto B/SU
B/SU - Corso Milano
L’insediamento si organizzera’ con un’edificio a cortina lungo Corso Milano e via
Tiziano Vecellio e con la formazione di un porticato di disimpegno pedonale delle
attivita’ insediate a piano terra ( Baby Parking,ecc.),in attuazione del Documento di
Inquadramento relativo all’Ambito di riqualificazione di Corso Milano di cui al
successivo art.6.6.Lo standard di parcheggio verra’ disimpegnato da via Fattori.
B/SU - Via Fogazzaro
Una volta dismesse le attivita’ artigianali incompatibili insediate,non sara’ possibile il
subentro di analoghe attivita’ incompatibili (=insalubri di 1° e 2° classe).
Sara’ privilegiato l’insediamento di attivita’ personali o di un nucleo familiare o di un
insieme di persone,che non siano né nocive,né moleste o in contratsto con il
carattere della zona residenziale e che siano finalizzate alla produzione di beni d’uso
personale o comune purche’ siano venduti in loco.
B/SU - Via Parini
Il nuovo insediamento B/SU dovra’ tendenzialmente dotare il quartiere di
appartenenza, di attrezzature private e/o pubbliche per la promozione e la
valorizzazione del primo livello della vita associativa (Nido famiglia),attraverso edifici
di tipologia significativa anche dal punto di vista urbano (edifici porticati e/o
prospettanti su una piazza;ecc.) .
P.G.T.– Documento di Piano e Piano delle Regole – RELAZIONE – BARLASSINA – MILANO
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B/SU - Via Segantini
L’insediamento conferma le attività in atto,con possibilità di insediamento di altre
attività non nocive nè moleste finalizzate alla manutenzione della casa e degli edifici
in genere.
B/SU - Via F.lli Porro
L’insediamento si caratterizzera’ in attuazione di quanto disposto dall’art.6.6.
B/SU - Via Nazionale dei Giovi-Via Piave
I nuovi insediamenti B/SU lungo Corso Marconi si caratterizzeranno quale porta
d’ingresso sud a Barlassina,per la presenza di funzioni di eccellenza (Servizi socio-
assistenziali,ecc.) e per tipologie edilizie aperte ed urbanisticamente connesse al loro
contesto.
B/SU - Via Marconi
I nuovi insediamenti B/SU si caratterizzeranno tendenzialmente in riferimento al polo
finanziario esistente,con l’insediamento di funzioni ad esso connesse.
L’eventuale presenza di residenza in questi comparti posti in prossimità della
Pedemontana (oggi S.P. n°. 44 Milano – Lentate sul Seveso) è subordinata al rispetto
della normativa in materia di inquinamento acustico (D.P.R. 142/04)
B/SU -Via C.Colombo
L’insediamento B/SU si caratterizza in riferimento all’Ambito di Riqualificazione
di cui all’art.6.5.
FORNACE PIZZI – L’intervento di attuazione del Piano di settore Fornaci (P.S.F.O.) relativo alla
Fornace Pizzi è soggetto a procedimento di programmazione negoziata ai sensi
dell’art. 87 della L.R. n°. 12/2005.A tale procedimento partecipa anche il consorzio.
NB. Le Direttive di cui alle zone B/SU adempiono a quanto previsto dall’art.2.2.
Esse potranno essere integrate ed adattate,traendo motivazioni dalle analisi di dettaglio,
ovvero dall’articolazione delle stesse politiche in più alternative vantaggiose per la più
efficace azione di attuazione del Piano.
P.G.T.– Documento di Piano e Piano delle Regole – RELAZIONE – BARLASSINA – MILANO
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g- Recepimento delle previsioni prevalenti nei piani di livello sovracomunale (art. 8, comma 2, lettera f)
La Tav. n°. 1 – Previsioni di Piano del Doc. n°. 1 – B – Documento di Piano del P.G.T. recepisce:
- il perimetro dei Centri Storici e nuclei di antica formazione (I.G.M. 1888) con i Beni Individui di
cui all’allegato 137 del D. lgs 42/2004;
- il tracciato di Pedemontana con le fasce di rispetto e con le opere connesse del Sistema
Viabilistico Pedemontano, così come approvato dal C.I.P.E.;
- il parco delle Groane di cui alla L.R. 25 agosto 1988 n° 43 con i relativi Azzonamento ed
N.T.A.;
- il Sito di Importanza Comunitaria (S.I.C.) Boschi delle Groane;
- il Piano Territoriale di coordinamento della Provincia di Milano con i relativi Elaborati grafici
(Tav.1, 2a, 3a, 4, 5a e 6) e N.d.A. ;
- il Contratto di Fiume di cui allìAccordo Quadro di Sviluppo Territoriale (A.Q.S.T.) promosso
dalla Regione Lombardia.
Queste previsioni di livello sovracomunale discendono dalla lettura e recepimento delle previsioni
degli atti di programmazione emanati da Enti sovracomunali di cui al precedente capitolo.
P.G.T.– Documento di Piano e Piano delle Regole – RELAZIONE – BARLASSINA – MILANO
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h - Criteri di compensazione, perequazione ed incentivazione (art. 8, comma 2, lettera g)
Gli artt. 7 e 8 delle N.T.A. del Doc. N°. 1 - c - Documento di Piano illustrano l’applicazione dei
principi di perequazione, compensazione ed incentivazione urbanistica di cui all’art. 11 della L.R.
n°. 12/2005.
La compensazione e la perequazione attuata in questi articoli è specifica per le aree di
trasformazione (perequazione) e per le aree vincolate (compensazione), assegnando innanzitutto
a queste ultime un indice di fabbricabilità fondiaria da utilizzare nelle aree di trasformazione per
l’incremento dell’indice di pertinenza.
Per le aree di trasformazione la perequazione è articolatata, in quanto l’incremento del loro indice
di fabbricabilità è possibile o acquisendo l’indice delle aree a standard o recependo il valore degli
edifici previsti da demolire o convenzionando l’edificazione ai sensi dell’art. 18 del T.U. n°.
380/2001 e dell’art. 43 della legge n°. 457/78 e successive modifiche ed integrazioni.
Tali principi sono anche attuati in forma generalizzata dall’art. 34 delle N.T.A. del doc. n°. 3 – B –
Piano delle Regole, che tende al soddisfacimento dei fabbisogni abitativi dei Cittadini in funzione
quasi uncinamene di un corretto inserimento ambientale ed urbanistico.
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