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La cittadella fortificata vista da Ponente
Monastero delle Benedettine
Il misterioso Scarabeo
Porta Aragonese
Il Mastio visto da Ponente
Con la scomparsa di Federico il meridione d’Italia
declina e sono gli Aragonesi, nella seconda metà
del ‘400, a costruire la seconda cinta, che
abbraccia la struttura preesistente e adegua il
Castello alle nuove necessità di battaglie nelle
quali le armi da fuoco avrebbero avuto un ruolo
sempre più determinante. A partire dalla metà del
‘500 la dominazione spagnola accresce la sua
importanza strategica. Il perimetro difensivo del
Castello acquisisce il suo terzo giro di mura, che
cinge il vecchio abitato medievale sviluppatosi in
quest’area e che è ampiamente visibile nell’area
archeologica appena resa fruibile. Un’altra cinta si
aggiunse verso sud alla fine del secolo inglobando,
il “quartel”, ovvero la caserma ancora oggi
esistente.
All’interno della Cittadella, tra il ‘600 e il ‘700,
erano presenti il Duomo Vecchio, edifici civili
come il Palazzo dei Giurati o “Casa de la Ciudad” e
significativi palazzi privati di cui ancora sono
rinvenibili le tracce e la viabilità. La cinta spagnola
sovrasta la Città a cui mostra due rivellini e due
imponenti bastioni: quello di Santa Maria, che
include l’ex chiesa di Santa Maria, e il bastione
delle Isole, che guarda verso le Eolie e Capo
Milazzo, dove una profonda e oscura galleria di
contromina arricchisce quel vero e proprio museo
a cielo aperto delle fortificazioni militari che è
l’intero complesso del Castello. Nella prima metà
del ’700 Milazzo ha visto presenti gli austriaci e
successivamente i Borboni di Napoli. Nei primi
anni dell’Ottocento la Sicilia è stata base inglese
ed ha accolto i Borboni in esilio a causa
Quello di Milazzo è il più grande castello di Sicilia e si
estende per oltre sette ettari di superficie e quasi
quattordicimila metri quadri coperti. Sorge sui
luoghi dei primitivi insediamenti greci, romani,
bizantini, musulmani. I primi documenti sul nostro
Bene Storico Primario risalgono al periodo
normanno (XI-XII sec.) quando venne eretto l’edificio
dominante, il Mastio, in seguito ampliato dagli Svevi.
Proprio la presenza di Federico II di Svevia è una
pietra miliare del Castello e della Città. Con lui
l’interculturalità diventa Leggi comuni, Strutture
militari e Scuole siciliane, poetiche o di caccia coi
falchi. Milazzo cresce e si afferma come avamposto
strategico militare e viene costruita la prima cinta
muraria.
dell’occupazione francese (guerre napoleoniche).
Nell’estate del 1860 Milazzo è stata teatro della
nota battaglia che si concluse con la conquista di
Garibaldi, e vide l’esercito borbonico abbandonare il
presidio che aveva nel Castello. Dal 1880 al 1959 la
struttura è stata adibita a carcere ed ha subito
numerose trasformazioni che ne hanno alterato
l’antico splendore e guastato la bellezza delle
strutture originarie. Dopo un lungo periodo di
abbandono e incuria, tra il 1991 e il 2002, e tra il
2008 e il 2010, il complesso è stato oggetto di due
importanti restauri. Oggi inizia il tempo di tornare a
viverlo e di farlo conoscere al mondo come luogo
dell’eccellenza culturale artistica e produttiva della
intera Sicilia. Corte del Mastio
Ingresso del Mastio
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