Processi urbani e dinamiche di comunità. urbani e din. di comu... · (l’età di una città) ......

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Processi urbani e dinamiche di

comunità

Renato Ferlinghetti

Università degli Studi di Bergamo

Centro Studi Sul Territorio ‘L. Pagani’

Bergamo, 27 febbraio 2018

Anno accademico 2017-2018

Dipartimento di Scienze umane e sociali

Il nostro percorso geografico

• La geografia scienza dell’umanizzazione della Terra (slides)

• Il processo di territorializzazione (slides)

• La varietà della geografia (slides)

• Il caleidoscopio urbano: tanti modi di essere città (G. Dematteis, C.

Lanza, Le città del mondo. Una geografia urbana, cap.1,

approfondimento il caso di Bergamo)

• Dalla campagna alla città: l’urbanizzazione del mondo

• Dalla città alla campagna: espansione e dispersione urbana

• Funzioni e crescita delle città

• Popolazioni urbane

• Ambiente e paesaggio

• Sistemi territoriali urbani e reti di città

• Politiche urbane

• 1° Attività sperimentale

• La territorializzazione dell’area di Palazzo Baroni, dal luogo di

Formazione alla formazione del luogo;

Le parole chiave per la lettura geografica di

una città

• Dove? (sito e posizione)

• Da quando? (l’età di una città)

• Come? (le fasi di sviluppo)

• Perché? (le forze, economiche,

sociali che l’hanno sostenuta)

Le parole chiave per la lettura geografica di

una città

• Il caso di Bergamo

• Dove? (sito e posizione)

• Da quando? (l’età di una città)

• Come? (le fasi di sviluppo)

• Perché? (le forze, economiche,

sociali che l’hanno sostenuta)

La lettura geo-storica di una città il caso di

Bergamo

• Come?

• (tralasciamo la fase preistorica! In attesa che si consolidino le conoscenze)

• La fase romana

• La fase longobarda e carolingia

• La fase comunale

• La fase delle Signorie

• La fase veneta

• La fase napoleonica

• La fase austriaca

• La fase sabauda

• La fase novecentesca e repubblicana

• La fase attuale (XXI sec.)

• Quali le fasi di maggior sviluppo urbanistico?

Profilo-storico urbanistico della città di

Bergamo

• La fase romana

• Addizione romana all’oppidum pre-romano

• Il modello della città romana basato su due assi ortogonali, il cardo e il decumano, si addiziona alla preesistente nucleo preromano

• Cardo (via S. Lorenzo, via Lupo)

• decumano (via Gombito, via Colleoni) , I due assi della città romana si incrociano nell’umbelicus urbis che è il compitum nei pressi dell’attuale Torre del Gombito

• Nascita dei nuclei insediativi dei borghi extra moenia

• Pompilianum (Borgo Canale), Fabricianum (Valverde), Plaurianum (Borgo Santa Caterina), Palatium (Borgo Palazzo), Pretorium (Borgo S. Leonardo)

Le eredità della sviluppo urbano la fase romana

La pianta ortogonale di Città Alta

4

Città pre-romana

La pianta ortogonale di Città

Alta – cardo decumano

Le eredità della sviluppo urbano la fase longobarda e carolingia

La fissazione delle polarità religiose

1 1 4

La Chiesa di S. Vincenzo e S. Michele

Cattedrale di S.

Alessandro

La Chiesa di S. Andrea

Le eredità dello sviluppo urbano la fase dei comuni

Il centro monumentale

1 1

Il Centro monumentale,

Piazza Vecchia, Palazzo

della Ragione, S. Maria

Maggiore

I canali (Roggia Serio,

Roggia Morlana) :

l’acqua per il lavoro

Le eredità dello sviluppo urbano la fase delle Signorie

L’addizione di strutture difensive contro la città

La Cittadella

La Rocca

Le eredità dello sviluppo urbano la fase Veneziana

Le cinte murarie

2

3

5

Le mura bastionate

500, il trauma urbano!

La Rocca

Le Muraine, la cinta

‘400 medievale

Le eredità dello sviluppo urbano la fase Veneziana

Nuove polarità urbane, Piazza Nuova e l’edificio in muratura

della Fiera

2

3 La Fiera di Bergamo, il

cuore commerciale

della città

Piazza Nuova, l’attuale Piazza

Mascheroni

La Fiera di Bergamo….dal 903

La Fiera di Bergamo nel prato di S. Alessandro era antichissima e

vi affluivano mercanti anche d’oltre confine. Nel 903 (?)

Berengario I donava il terreno al vescovo Adalberto che nel 913 lo

cedeva ai Canonici di San Vincenzo e da questi passo nel 1438 al

comune di Bergamo. Il comune cedette successivamente i suoi

diritti di dazio all’ospedale di S. Marco di Bergamo. Il Senato

Veneto riconobbe i vantaggi della grande Fiera concedendole nel

1560 l’esenzione da tutti i dazi per otto giorni e della metà dei dazi

per altri quattro. La franchigia tanto ne accrebbe la ricchezza e la

frequenza che l’11 gennaio 1732 gli Anziani della città « …nello

scopo d’assicurare da gravi danni le mercanzie decretarono che

sopra il prato di San’Alessandro di ragione del comune di

Bergamo, alle botteghe amovibili solite ad erigersi per l’esercizio

della fiera fossero sostituite cinquecentoquaranta botteghe di

pietra…»

La Fiera di Bergamo, una delle manifestazioni commerciali più

importanti d’Europa

Una nuova centralità urbana generata nel periodo

veneziano

• Realizzazione a monte del Prato detto di S. Alessandro del grande edificio della Fiera (1734-1740)

• Il grandioso corpo di fabbrica della Fiera, realizzato da Giambattista Caniana (1671-1754) era intersecato da nove strade interne longitudinali e cinque trasversali e raccoglieva 540 botteghe strutturate in pianterreno e un ammezzato per alloggio. Sui quattro lati della Fiera di innalzavano i Torresini destinati ai corpo di guardia e uffici direttivi. Le dodici porte, tre per lato, erano chiuse da cancelli di ferro durante l’anno quando le botteghe erano vuote e disabitate.

• Al centro della Fiera vi era uno spazio aperto con fontana, tuttora esistente (Piazza Dante).

• La Fiera era aperta per l’intero mese di Agosto e vedeva affluire decine di migliaia di commercianti italiani e stranieri

La fiera in muratura di Bergamo, la struttura interna: nove viali

longitudinali, cinque trasversali, tre accessi per lato

La Fiera di Bergamo il motore economico del bergamasco per oltre mille

anni L'elevato afflusso (circa 16.000 persone alla

fine del Settecento) connota il periodo della

Fiera di Sant'Alessandro quale occasione di

intensa vita sociale: processioni religiose,

spettacoli teatrali, concerti, intrattenimenti

circensi compongono un fitto calendario di

appuntamenti. In strutture provvisorie si

collocano giostre, serragli, tiro a segno,

burattinai e "meraviglie" varie, tra cui anche,

alla fine dell'Ottocento, fotografia e proiezione

di immagini in movimento. Per ospitare le

iniziative di maggior rilievo viene edificato nel

1770, tra il Sentierone e le Muraine, il teatro

stabile Bolognesi in legno, ricostruito in

muratura negli anni 1786-1799 con il nome di

Riccardi e poi ristrutturato nel 1897 con il nome

di Teatro Donizetti, dedicato all'omonimo

compositore. Altre strutture stabili sorgono

intorno a Piazza Baroni sul finire dell'Ottocento

per commedie, operette, balletti e spettacoli di

circo e varietà: Teatro Ernesto Rossi,

Politeama Givoli e Teatro nuovo

Il Palazzo della Ragione, a quale fase dello sviluppo urbano?

La Cittadella, la città contro la città, a quale fase dello sviluppo

urbano?

Via Colleoni a quale fase dello sviluppo urbano risale

l’asse stradale?

La lettura geo-storica di una città il caso di

Bergamo

• Come?

• (tralasciamo la fase preistorica! In attesa che si consolidino le conoscenze)

• La fase romana

• La fase longobarda e carolingia

• La fase comunale

• La fase delle Signorie

• La fase veneta

• La fase napoleonica

• La fase austriaca

• La fase sabauda

• La fase novecentesca e repubblicana

• La fase attuale (XXI sec.)

Profilo-storico urbanistico della città di Bergamo

• Il Periodo Napoleonico (1797-1814), un periodo breve, ma

rivoluzionario.

• Bergamo si “rivolge” a Milano

• Matura un cambiamento nell’atteggiamento con cui si guarda la città: rinnovata esigenza conoscitiva (primo rilevamento catastale della città e del suo territorio), nuovo modo d’apparire della città (nuove scene urbane sulla base dei nuovi interventi urbanistici e edilizi, idea di decoro civile)

• Uso civile di spazi urbani; soppressione di monasteri e conventi, molti dei qual non più risorti, con ridefinizione funzionale di numerosi “volumi” della città.

• Abbellimento di Porta Osio, realizzazione dei ponti in muratura di accesso alle porte della città storica, laicizzazione delle strutture di assistenza (apertura di scuole pubbliche: Liceo Dipartimentale, Istituto Musicale, Biblioteca, Accademie, ecc.), realizzazione della sede dell’Ateneo di Bergamo, Teatro Sociale (1806-1809), Accademia Carrara (1810), Teatro Riccardi (1799)

• Alberatura delle mura da P. S. Giacomo a S. Agostino e via di collegamento sulle mura

• Realizzazione dei cimiteri all’esterno della cinta muraria ed evoluzione funzionale degli spazi aperti cimiteriali nel Novecento

Un nuovo sguardo sulla città; dall’alto (vista zenitale). Vengono

prodotte le prime carte moderne della città…..a volte però anche le

carte ufficiali mentono!!

Borgo Pignolo, stralcio del Catasto Napoleonico della città di Bergamo

Piazzetta del Delfino

Giardini, come quelli

rappresentati non sono mai

esistiti!

La nuova carta della città (Manzini, 1816), una fonte primaria per

la comprensione dell’evoluzione urbana. L’area dell’attuale Porta

Nuova nella carta del Manzini.

La nostra posizione nella carta del Manzini, un prato alberato

dentro la città, delimitato dalle mura cinquecentesche e dalle

Muraine!

Muraine

La città napoleonica una città verde, bella,

moderna ed efficiente

http://alessandra-creativefamily.blogspot.com/2011/02/bergamo-

nel-dipartimento-del-serio-1797.html

Le mura cinquecentesche vengono piantumate con platani e ippocastani. La

struttura militare si trasformano in un paesaggio di pace e di socializzazione

Le mura veneziane oggi ancora luogo aperto d’incontro

La città alberata, una città verde che maschera sé stessa. La

piantumazione del Colle di S. Vigilio annulla visivamente il terzo

piano della città

La città alberata il frutto della città napoleonica

Profilo-storico urbanistico della città di

Bergamo

• Come ?

• La fase romana

• La fase longobarda e carolingia

• La fase comunale

• La fase delle Signorie

• La fase veneta

• La fase napoleonica

• La fase austriaca

• La fase sabauda

• La fase novecentesca e repubblicana

• La fase attuale (XXI sec.)

Profilo-storico urbanistico della città di Bergamo

• Il periodo austriaco (1815-1859)

• La nascita di Città Bassa!

• Compimento delle trasformazioni della struttura urbana avviate nel periodo napoleonico

• Ribaltamento delle gerarchie topografiche interne: le funzioni urbane scivolano al piano

• Porta Nuova (1837), realizzazione della via Ferdinandea (1845), realizzazione della stazione, viale della stazione (1857), Palazzo del Ginnasio-Liceo P. Sarpi 1846.

• Avvio dell’industrializzazione urbana e collocazione degli edifici produttivi lungo i corsi d’acqua che circondano il percorso delle Muraine.

• Realizzazione di numerosi edifici pubblici Scuola di Tre Passi (1826-1828), Chiesa di S. Andrea (1840) e S. Anna (1841), Nuovo Seminario (Modelli neoclassici)

La nascita di Città Bassa. Arriva l’imperatore un nuovo viale

alberato e una nuova porta la spina dorsale della nuova città

ottocentesca, la futura città bassa!

Ferdinando I d'Asburgo-Lorena, nome completo Ferdinando Carlo Leopoldo Giuseppe Francesco

Marcellino d'Asburgo-Lorena (Vienna, 19 aprile 1793 – Praga 29 giugno 1875, fu imperatore d'Austria

e re d'Ungheria (come Ferdinando V)[ dal 2 marzo 1835 al 2 dicembre 1848.

Ferfinando I, un imperatore debole, ma fortunato

La Via Ferdinandea, la spina dorsale della nuova città

ottocentesca

Porta Nuova: un doppio sguardo sulla città Porta Nuova la nuova via d’accesso alla città (arch. Cusi, 1837)

Porta Nuova: un doppio sguardo sulla città

Una periferia che si fa subito centralità urbana

L’arrivo della stazione (1857) prolunga la Via Ferdinandea verso sud e dilata la

città al piano il Viale della Stazione (viale alberato di 30 m) è considerato di

ampiezza eccessiva per il minimo traffico dell’epoca

La Ferrovia a Bergamo, il completamento della spina

dorsale della futura ‘Città Bassa’

• Nel periodo austriaco finisce la crescita e lo sviluppo di Città alta e

diviene dominante lo scivolamento delle funzioni direttive al piano e il conseguente sviluppo di città bassa

• 1825-1840 realizzazione del Palazzo Frizzoni, nel 1927 Enrico Frizzoni lo destinerà a sede comunale. Dal 1933 sede del Municipio.

• 1837 apertura di Porta Nuova nelle Muraine, le mura daziali medioevali, disegnata da Giuseppe Cusi e realizzata da Antonio Pagnoncelli

• 1837, realizzazione nei pressi di Porta Nuova della Casa di ricovero dei poveri, poi sede del Piccolo Credito Bergamasco.

• 1857 Stazione Ferroviaria, Viale della Stazione (viale alberato di 30 m considerato di ampiezza eccessiva per il minimo traffico dell’epoca).

• Palazzo della Pretura 1852-1854, ora Palazzo degli Uffici comunali, sorto sui capannoni del Comando di Piazza

Il Periodo Lombardo-Veneto: l’inizio della ‘discesa’ urbana

L’edificio del Liceo Classico Paolo Sarpi (1845 -1852, arch.

Ferdinando Crivelli), l’ultima grande costruzione ottocentesca in

città alta, landmarker territoriale e cronologico

Profilo-storico urbanistico della città di

Bergamo

• Come ?

• La fase romana

• La fase longobarda e carolingia

• La fase comunale

• La fase delle Signorie

• La fase veneta

• La fase napoleonica

• La fase austriaca

• La fase sabauda

• La fase novecentesca e repubblicana

• La fase attuale (XXI sec.)

Bergamo nel Regno d’Italia

• inserimento nello stato unitario sabaudo

• 1862 inizio tronco ferroviario Bergamo-Lecco, illuminazione pubblica a gas, 1882-1885 realizzazione della ferrovia della Valle Seriana, 1905 completamento della ferrovia della Valle Brembana da Bergamo a S. Giovanni Bianco prolungata poi fino a Piazza Brembana.

• 1870 realizzazione del palazzo della provincia e della Prefettura.

• Razionalizzazione del sistema di accessibilità a Città alta con la costruzione della funicolare (1887)

• Abbattimento delle Muraine

• Concorsi per la ridestinazione dell’area della Fiera (1906, 1907); vincitore Marcello Piacentini (25 anni!) attuata tra il 1923 e il 1931

Le ferrovie verso le valli una nuova opportunità economica e un

ulteriore radicamento della centralità di Bergamo nel contesto

montano

La Bergamo sabauda una città ancora plurimurata: la cinta

medievale, quella delle muraine e le mura cinquecentesche

Le Muraine da opera di difesa a cintura daziaria.

La barriera daziario ai cancelli di Porta Nuova. Accanto ai cancelli

una coppia di ‘finazini’. Seconda metà del XIX sec.

L’antica cinta Daziaria della città

I funzionari erano ‘Gente che con poca creanza e meno riguardi metteva le

mani addosso a tutti e a tutte, ficcando le stesse e i loro ispido mostaccio nelle

ceste, nelle gerle, nei bauli, nei cassetti del landò signorili come in quelli dei

calessi o sotto il sedile dei barocci, dentro le diligenze e sopra i cassetti di

legna o di vettovaglie’.

• La distruzione delle Muraine, una grande festa popolare!

• Con l’inizio del Novecento fu abolita la cinta daziaria che imponeva il

pagamento di pesanti balzelli sulle merci introdotte in città. Il venir meno

della soglia fiscale determinò l’inutilità della vetusta cortina delle Muraine.

• Nei primi del 1901 la cintura muraria fu a ’furor di popolo’, atterrata. La

gente reagì in questo modo alla abolizione degli asfissianti controlli e delle

pesanti tassazione sanzionate dai dazieri alle porte d’accesso della

cittàNella notte tra il 31 dicembre 1900 e il primo gennaio 1901 al suono di

bande e ai botti delle bottiglie di spumanti la popolazione distrusse i cancelli

e i caselli daziari e nei giorni successivi la chilometrica cinta delle Muraine.

Parte dei materiali furono riutilizzati per realizzare i muri perimetrali del

nuovo Cimitero monumentale.

• Delle trentadue torri venne risparmiata solo quella del Galgario, mentre

alcuni lacerti dell’antica muraglia medievale si possono ancora osservare in

via Camozzi, all’altezza del liceo Artistico ‘Giacomo e Pio Manzù’ e in Via

Lapacano.

Sulle tracce delle Muraine: la torre del Galgario in Via Frizzoni

Sulle tracce delle Muraine: i lacerti di via Lapacano

Gli edifici del potere della Bergamo sabauda. Palazzo della

Provincia e della Prefettura, 1870, l’opera intrapresa al piano,

segna il trasferimento dei poteri politici in Città bassa.

Il Palazzo della Provincia. Progetto di Pier Antonio Preda,

altorilievi di Pagani, Ceruti e Maironi, all’interno affreschi mitologici

di Gian Battista Castello.

Gli edifici Ottocenteschi di

Città bassa mutano la trama

dell’edificato: dalla storica

cortina continua di edifici alla

disposizione discontinua, dalla

città antica compatta, alla città

moderna dispersa

Pianta di Bergamo, 1893, si sta formando Città bassa, è

presente la Fiera èd è ancora leggibile la pianta palmare

Concorsi per la ridestinazione dell’area della Fiera (1906, 1907); vincitore Marcello Piacentini (25 anni!) attuata tra il 1923 e il 1931. La Fiera una polarità urbana ormai priva di funzioni

La Fiera di Bergamo, da motore economico a peso per la

città. Alla ricerca di una nuova centralità urbana

La Fiera di Bergamo, da motore economico a peso per la

città a una nuova centralità urbana

Il Centro Piacentiniano un percorso di qualità

• Elevato livello della committenza

• Elevato livello del progetto

• Il progetto architettonico si “inchina” alla storia e

alla forma urbis (si salva l’ampia veduta su città alta)

• Si nota la predominanza dell’interesse pubblico su quello

privato nell’utilizzo degli spazi più pregiati

• Si rispetta l’uso tradizionale dell’area (Luogo di ritrovo e

di passeggio)

• Si pone al centro il cittadino/pedone e le sue tradizioni

consolidate

• Si privilegia l’uso degli spazi aperti pubblici rispetto

all’edificato determinando una elevata permeabilità

visiva e fisica del nuovo centro cittadino

•Il progetto architettonico si “inchina” alla storia e

alla forma urbis (si salva l’ampia veduta su città alta)

Il Centro Piacentiniano un percorso di qualità

• Elevato livello della committenza

• Elevato livello del progetto

• Il progetto architettonico si “inchina” alla storia e alla

forma urbis (si salva l’ampia veduta su città alta)

• Si nota la predominanza dell’interesse pubblico su

quello privato nell’utilizzo degli spazi più pregiati

• Si rispetta l’uso tradizionale dell’area (Luogo di ritrovo e

di passeggio)

• Si pone al centro il cittadino/pedone e le sue tradizioni

consolidate

• Si privilegia l’uso degli spazi aperti pubblici rispetto

all’edificato determinando una elevata permeabilità

visiva e fisica del nuovo centro cittadino

Il Centro Piacentiniano un percorso di qualità

Nel Centro Piacentiniano è preminente lo spazio pubblico su quello privato

Il Centro Piacentiniano un percorso di qualità

• Elevato livello della committenza

• Elevato livello del progetto

• Il progetto architettonico si “inchina” alla storia e alla

forma urbis (si salva l’ampia veduta su città alta)

• Si nota la predominanza dell’interesse pubblico su quello

privato nell’utilizzo degli spazi più pregiati

• Si rispetta l’uso tradizionale dell’area (Luogo di

ritrovo e di passeggio)

• Si pone al centro il cittadino/pedone e le sue

tradizioni consolidate

• Si privilegia l’uso degli spazi aperti pubblici rispetto

all’edificato determinando una elevata permeabilità

visiva e fisica del nuovo centro cittadino

Il Centro Piacentiniano un percorso di qualità

Si privilegia l’uso degli spazi aperti pubblici rispetto all’edificato determinando

una elevata permeabilità visiva e fisica del nuovo centro cittadino

Nuove centralità per un nuovo centro finanziario e

amministrativo. Gli uffici pubblici del centro piacentiniano

Il nuovo centro piacentiniano negli anni trenta: un elegante

passeggio per la città ora motorizzata…..

Il Centro Piacentiniano un percorso di qualità

• Integrazione del cuore verde della vecchia Fiera nel

Centro Piacentiniano

• Uso di nuovi materiali

• Cucitura attraverso aiuole verdi dell’edificato e degli

spazi pubblici

Una nuova centralità urbana, per una nuova città, piazza Dante, il

cuore della vecchia Fiera nella nuova città

Il verde come matrice del centro piacentiniano e degli

edifici adiacenti

Il Centro Piacentiniano un percorso di qualità

Il ‘Ceppo’; un nuovo materiale per la città novecentesca

Il Centro Piacentiniano un percorso di qualità

Il ceppo dell’Adda e del Brembo, un nuovo materiale per il volto

della città novecentesca

Il Ceppo materiale guida delle città tra Ottocento e Novecento

Sopra Crespi d’Adda, sotto il

Cimitero monumentale di

Bergamo

Il Cimitero monumentale di

Bergamo realizzato in Ceppo

Il Centro Piacentiniano un percorso di qualità

• La forma del nuovo centro si cristallizza immediatamente

a tal punto da non sentirvi fino a tutt’oggi alcuna

necessità di una qualsiasi, anche minima, variazione.

Così è nato, così deve restare, tale comando il nuovo

centro impone a tutti con l’uso perfetto che ne viene fatto

con il suo semplice aspetto…

• A. Fumagalli, Le dieci Bergamo,

• Lorenzelli, Bergamo, p. 57

Marcello Piacentini, Roma 8 dicembre 1881- Roma

18 maggio 1960

Il secondo evento urbanistico di grande rilievo della prima

metà del Novecento: il piano di risanamento di città alta

(Luigi Angelini, 1927-1935)

• Primo piano di questo genere in Europa

• Approccio sperimentale

• Elementi qualificanti: collegamento tra il nodo viario di

Colle Aperto e quello del Mercato delle Scarpe al fine di

“bypassare” il cuore storico della città

• Interventi scanditi caso per caso, attenta analisi e difesa

delle residenze minori

• Articolato studio dei dettagli dei singoli edifici e del

contesto urbano

Il primo progetto Angelini un percorso reso poi più attento

Il secondo evento urbanistico di grande rilievo della prima

metà del Novecento: il piano di risanamento di città alta

(Luigi Angelini, 1927-1935)

• Il progetto diverrà un punto di riferimento teorico e

pratico per le più avvedute e brillanti operazioni

d’intervento sul tessuto urbano antico effettuate nella

seconda metà del Novecento in Italia e all’estero.

• Mano leggera e attento studio sono le parti qualificanti

del progetto, tali obiettivi sono oggi condivisi dai nuovi

studi metodologici.

La lettura geo-storica di una città il caso di

Bergamo

• Come?

• (tralasciamo la fase preistorica! In attesa che si consolidino le conoscenze)

• La fase romana

• La fase longobarda e carolingia

• La fase comunale

• La fase delle Signorie

• La fase veneta

• La fase napoleonica

• La fase austriaca

• La fase sabauda

• La fase novecentesca e repubblicana

• La fase attuale (XXI sec.)

La città per il verde, il paesaggio e i caratteri identitari urbani: la

norma del cinquantesimo nel Piano regolatore Muzio-Morini,

(1951-1956)

La città per il verde: la norma del cinquantesimo nel Piano

regolatore Muzio-Morini, (1951-1956)

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