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LA PASSIONE PER L’AMBIENTE
L’EDUCAZIONE AMBIENTALE
Progetto di
EDUCAZIONE AMBIENTALE
ANNO SCOLASTICO 2013/2014
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‘’LO PUOI FARE PURE TU’’
IL COMPOSTAGGIO DOMESTICO CLASSE II B, SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO
Il compostaggio è una pratica che, imitando il ciclo della natu-ra, permette di smaltire autonomamente gli scarti organici del-la cucina e del giardino. Nel processo di compostaggio vengono trasformate le moleco-le organiche complesse in composti chimici più semplici e sta-bili che formano il compost, un terriccio ideale come fertiliz-zante in agricoltura.
Possono praticare il compostaggio domestico, insieme alle al-tre forme di raccolta differenziata, tutti coloro che abitano nei condomini con aree verdi, in case con giardino o in insedia-menti rurali.
Chi può farlo
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Farlo è importante perché:
1. Riduce la quantità di rifiuti da portare nelle discariche e ne-gli inceneritori;
2. Riduce l’inquinamento atmosferico da anidride carbonica prodotta dagli scarti di giardino bruciati;
3. Consente di riciclare autonomamente sotto forma di com-post i rifiuti organici;
4. Garantisce la fertilità del suolo perché apporta sostanze nu-tritive per le piante, limitando l’acquisto di concimi chimici;
5. Migliora le caratteristiche fisiche del terreno: porosità e permeabilità. Il compost infatti è un ottimo ammendante 100% naturale, assolutamente ecocompatibile;
6. Permette di risparmiare sulla tassa per lo smaltimento dei rifiuti.
6 BUONI MOTIVI PER FARLO
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VA utilizzato: Resti di frutta e verdura, scarti vegetali Fondi di caffè e di tè Fiori recisi appassiti e piante Pane raffermo o ammuffito Alimenti avariati o gusci d’uovo Foglie varie, segatura e paglia, gusci delle noci Sfalci d’erba, zolle erbose Scaglie di legno, rametti, trucioli, corteccia… Carta di giornale, cartone spezzettato, asciugamani di carta, fazzoletti, salviette
NULLA SI CREA, NULLA SI DISTRUGGE,
TUTTO SI TRASFORMA!
COSA SI PUO’ COMPOSTARE
Va utilizzato CON CAUTELA: Bucce di agrumi Cenere Carne, ossi, pesce, salumi, formaggi… Lettiere di animali
NON va utilizzato:
Plastica, vetri, metalli, materiali plastificati Stampe a colori, carta patinata Filtri di aspirapolvere Piante infestanti o malate Materiali trattati chimicamente (con solventi o vernici) Nocciole o cenere di sigarette Pietre, Bucce di frutta tropicali
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È un contenitore in plastica forato, studiato per fare il compo-
staggio in piccoli giardini senza generare cattivi odori. Sul mer-
cato ci sono diversi modelli di compostiera, la plastica è tra tut-
ti il materiale più presente. alcune sono progettate per tratte-
nere il calore, ma hanno fessure che assicurano il drenaggio e
l’ingresso ai lombrichi e agli insetti decompositori. In tutte le
compostiere in commercio è previsto un coperchio rimovibile
per il riempimento ed il rivoltamento del materiale e un’ aper-
tura inferiore per l’estrazione del compost.
La compostiera:
GLI STRUMENTI
Il bio-trituratore:
È uno strumento indispensabile per il compostaggio perché lo
sminuzzamento dei materiali, sempre necessario per gli scarti
legnosi, permette di ottenere risultati migliori in tempi più ra-
pidi con ogni tipo di scarto. Sono utilizzate anche le cesoie per
tagliare rametti più piccoli. I modelli più piccoli hanno tutti
motori elettrici e potenze comprese tra i 1000 e 1800 watt.
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sono bidoncini delle immondizie con il secchiello interno estra-
ibile dove raccogliere separatamente gli scarti organici.
Le bio-pattumiere:
il forcone è l’attrezzo usato per rivoltare periodicamente gli
scarti appena messi nella compostiera con quelli più “vecchi”.
l’air-quick: è un semplice attrezzo che si utilizza affondandolo
nella parte superiore della massa di scarti organici introdotti
nella compostiera facendolo ruotare e sollevandolo. questa
operazione apporta ossigeno che accelera il processo di com-
postaggio.
Gli arieggiatori:
è un attivatore biologico a base di enzimi da utilizzare nella
compostiera in quanto accelera il processo di compostaggio
degli scarti organici, previene ed elimina gli eventuali cattivi
odori.
L’attivatore bio-quicker:
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LE REGOLE DEL COMPOSTAGGIO
SCEGLIERE BENE IL LUOGO
Il luogo ideale per posizionare la compostiera deve essere: fa-
cilmente accessibile, all’asciutto, sotto un albero a foglie cadu-
che (all’ombra d’estate ed esposto al sole d’inverno) e possibil-
mente vicino all’acqua.
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UNA GIUSTA MISCELAZIONE DEI RIFIUTI
Per avere una sostanza organica con un rapporto ottimale
carbonio/azoto si può seguire la regola empirica di mescolare
una parte verde (avanzi di cucina, erba) e due “parti marro-
ni” (potature e ramaglie, fogliame, legnetti).
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PREPARAZIONE DEL FONDO
Il fondo va preparato con materiale legnoso e ramaglie per fa-
vorire il drenaggio dei liquidi. Su questo strato poroso si versa-
no i primi resti organici mescolati con del compost vecchio per
GARANTIRE L’AERAZIONE E L’UMIDITA’
Il compostaggio è un processo “aerobico” e l’ossigeno è necessa-
rio ai microrganismi per compostare i rifiuti. E’ utile quindi rivol-
tare periodicamente con un forcone o con un air-quick. Bisogna
anche conservare la giusta percentuale di umidità garantendo un
giusto drenaggio ed esponendo al sole o annaffiando a seconda
dei casi. E’ consigliabile rivoltare e mescolare tutto il materiale
depositato nella compostiera ogni 30-45 giorni.
EVITARE I PEZZI GROSSI
Per favorire una trasformazione veloce ed omogenea, si consiglia
di spezzettare gli scarti più grossi con il biotrituratore o con le ce-
soie.
Quando l'ultima
fiamma sarà spenta,
l'ultimo fiume avve-
lenato, l'ultimo pe-
sce catturato, allo-
ra capirete che non
si può mangiare de-
naro.
(Toro Seduto)
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LE FASI DEL COMPOSTAGGIO
DECOMPOSIZIONE 1°- 2° MESE. Per primi entrano in azio-
ne i batteri termofili che, attaccano la materia organica più fa-cilmente degradabile, sviluppando calore: si ha un progressivo innalzamento delle temperature della massa dei rifiuti. In que-sta fase la massa viene purificata da microrganismi dannosi presenti negli scarti. TRASFORMAZIONE 2°- 4° MESE. La temperatura scende
fino a circa 25 gradi per l’attività di batteri e funghi decomposi-
tori. La massa diminuisce di volume.
MATURAZIONE 4°- 8° MESE. La temperatura scende ulte-
riormente l ‘intervento di lombrichi, lumache ecc. completa la maturazione del compost Poiché gli scarti organici vengono introdotti continuamente
nella compostiera, all’ interno saranno presenti tutte queste
tre fasi.
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I TIPI DI COMPOST
FRESCO Si ottiene dopo 2-3 mesi dall’inserimento dei rifiuti nella com-postiera; è un compost che non ha ancora terminato la sua tra-sformazione biologica. Si può utilizzare per concimazioni dell’orto in autunno ad una certa distanza dalla semina o dal trapianto.
PRONTO Si ottiene dopo 4-6 mesi dall’inserimento dei rifiuti nella com-
postiera; è un compost che ha quasi terminato la sua trasfor-
mazione biologica. È utilizzabile prima della semina e del tra-
pianto di coltivazioni dell’orto.
MATURO Si ottiene dopo 7-8 mesi dall’inserimento dei rifiuti nella com-
postiera; è un compost con un’elevata quantità di humus. È u-
tilizzabile a diretto contatto con le radici delle piante nei perio-
di vegetativi delicati.
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LA PROVA DEL PUGNO
Se la percentuale di umidità è troppo bassa la carica batterica
e microbica non può svilupparsi e il processo di decomposizio-
ne rallenta.
Se il materiale è troppo fradicio i rifiuti si appesantiscono e si
compattano, impedendo il passaggio dell’ aria e innescando
processi anaerobici che generano odori sgradevoli.
Per essere sicuri che l’umidità sia corretta si può fare la prova
del pugno. Si stringe una manciata di materiale nel pugno: se
escono alcune gocce di liquido si ha l’umidità ottimale, se goc-
ciola parecchio la massa è troppo umida e si consiglia di ag-
giungere rifiuti secchi, se il palmo della mano resta asciutto
l’umidità è scarsa e bisogna annaffiare un pò.
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SOLUZIONE AGLI EVENTUALI PROBLEMI
PROBLEMI CAUSA SOLUZIONE
ODORI
Non corretta miscela-
zione degli scarti UMIDI
con gli scarti SECCHI
Eccessiva umidità degli
scarti posti nella com-
postiera
Inserire degli scarti SECCHI tritu-
rati e miscelarli con
l’arieggiatore. Inserire uno stra-
to di terra 2-3 cm.
Inserire degli scarti SECCHI tritu-
rati e miscelarli con
l’arieggiatore
PRESENZA
DI MOSCERI-
NI NELLA
COMPOSTIE-
RA
Scarti umidi non rico-
perti
Ricoprire gli scarti umidi con
della terra o degli scarti SECCHI.
Lasciare aperto lo sportello di
inserimento della compostiera.
Irrorare gli scarti con dell’attivatore.
LENTO PRO-
CESSO DI
COMPO-
STAGGIO
Eccessiva presenza di
scarti secchi. Presenza
di aghi, di conifere o di
querce che contengono
sostanze battericide
(fenoli, tannini).
Scarsa umidità.
Aggiungere scarti UMIDI o del
concime azotato. Inumidire gli
scarti presenti nella compostie-
ra.
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L 'INQUINAMENTO
CLASSE II A, SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO
Una delle maggiori cause del surriscaldamento globale è l'in-quinamento. Vi è da tempo l' evidenza del ruolo dell'inquina-mento nell'aumentare della frequenza di danni alla salute e degli effetti nocivi a lungo termine. La frequenza risulta au-mentata in relazione al grado di inquinamento e va dalle ma-lattie cardiocircolatorie alle affezioni respiratorie, ai tumori.
L'inquinamento del suolo è un fenomeno di alterazione della composizione chimica naturale del terreno causato dall'attività umana.
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Questo tipo di inquinamento porta all'alterazione dell'equili-brio chimico-fisico e biologico del suolo, lo predispone all'ero-sione e agli smottamenti e può comportare l'ingresso di so-stanze dannose nella catena alimentare fino all'uomo.
Alcune volte ci si dimentica che l'ambiente è, prima di tutto,un contenitore fisico costituito dalle rocce e dalle forme in cui es-se sono modellate; è, quindi, parte del sistema Terra e ne ri-flette i complessi equilibri. Esso è una realtà molto complessa, è un insieme di diversi fattori che permettono la vita; in esso anche un minimo cambiamento può causare gravi conseguen-ze. La funzione di maggiore importanza è svolta dall'uomo, il quale ha il potere, con i propri interventi, di risanare determi-nati aspetti dell'ambiente, ma anche di devastarne degli altri.
Il rimedio principale all'inquinamento del suolo consiste nel realizzare una serie di normative volte alla sostenibilità e tute-la dell'ambiente naturale L'inquinamento del suolo può essere contrastato anche con dei procedimenti di bonifica.
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La raccolta differenziata
La raccolta differenziata indica un sistema di raccolta dei rifiuti che prevede una selezione o differenziazione in base al tipo in modo tale da reindirizzare ciascuna tipologia di rifiuto verso il più adatto trattamento di smaltimento o recupero. Il riciclaggio dei rifiuti, oltre a risolvere il problema delle disca-riche, consente importanti risparmi di energia e di materie pri-me (p.es. la produzione di 1 t di carta riciclata richiede circa 400.000 litri d'acqua e 5000 kWh in meno di una stessa quanti-tà di carta nuova - oltre a risparmiare 15 alberi. Anche il confe-rimento in discarica tradizionale dell'umido risulta uno spreco, poiché può essere utilizzato per produrre compost.
IL RICICLAGGIO
La crescita dei consumi e dell'urbanizzazione hanno aumentato la produzione dei rifiuti e ridotto le zone depositare i rifiuti. L'uso delle discariche comporta uno spreco di materiale e l'uso di vaste aree di territorio; inoltre crea grandi concentrazioni di rifiuti con possibili conseguenze sull'ambiente. Gli inceneritori funzionano bruciando i rifiuti, e sebbene gli im-pianti più recenti sfruttino la combustione così ottenuta per produrre energia elettrica e calore, essi hanno il problema della gestione delle emissioni tossico-nocive (polveri sottili e diossine), infatti alcune emissioni possono provocare anche tumori ai polmoni. A monte del riciclaggio e della raccolta differenziata, assume rilevanza il tema della prevenzione dei rifiuti, del-la responsabilità sociale dei produttori e di un insieme di leggi volte alla riduzione degli imballaggi, all'uso di materiali biode-gradabili, come le bioplastiche.
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Le origini
Il riciclaggio è una pratica comune nella storia umana, come dimostrano gli scritti di Platone nel 400 aC. Infatti, gli studi ar-cheologici di antiche discariche ci mostrano la presenza di po-chi rifiuti domestici (come il legno, strumenti rotti e cerami-che), il che implica che la maggior parte dei rifiuti veniva rici-clata. In epoca pre-industriale, c'è testimonianza di un riuso di rottami di bronzo e altri metalli in Europa che venivano fusi per il riutilizzo perpetuo. Lo scopo principale per questi tipi di riciclaggio era il vantaggio economico di ottenere materia pri-ma riciclata invece di acquistare materiale vergine. L'industria-lizzazione ha stimolato la domanda di materiali a prezzi acces-sibili e, quindi, incoraggiato il riciclaggio. Il riciclaggio ha avuto la sua fortuna dal 1970, con un aumento dei costi energetici, infatti il riciclaggio di vetro, carta, metalli ha risultati meno efficaci della produzione vergine, ma molto significativi sul risparmio di essa.
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SE RISPETTI L’AMBIENTE
AIUTI TUO FIGLIO
A VIVERE MEGLIO! Gli alunni della scuola Primaria e Secondaria di
primo grado di Uggiano La Chiesa
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