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5°Congresso
Ordine degli Psicologici
Ordine dei Medici
con il patrocinio di
ADOLESCENZA, scuola e famiglia: rischi e potenzialità trasformative
26 giugno 2011
SULLACATTIVA STRADA
Programma della giornata
8,30/ 9,30 Registrazione Partecipanti
SALUTO DELLE AUTORITA’
ENRICO VIGNATI - Sindaco di Inverno e Monteleone DANIELE BOSONE - Presidente Provincia Pavia
Dott. ROMUALDO MOGGIO - Vicepresidente Consiglio Regionale FIMPDott. GIANCARLO IANNELLO - Direttore Sociale ASL LODI
Dott. CARLA ANNA DURAZZI - Presidente Associazione Centro di Aiuto Psicologico ONLUS
SESSIONE DEL MATTINO
9,45/13,00
PAUSA PRANZO
SESSIONE DEL POMERIGGIO
14,30/17,00
17,45 - Questionario di valutazione per crediti E.C.M.
MODERATRICIE del Congresso Dott. Anna CaporussoMODERATRICE Tavola Rotonda Dott. Anna Barracco
Socie fondatrici dell’Associazione e Responsabili Attività Formative e Cliniche
La quota d’iscrizione comprende la partecipazione al congresso, il pranzo, i coffe break e l'attestato di partecipazione
- E.C.M. psicologi/medici psicoterapeuti/psichiatri ……………€ 100
- E.C.M. Collaboratori psicologi/psicoterapeuti dell'Associazione .…€ 80
Senza E.C.M. Collaboratori/Insegnanti/Educatori/Operatori socio assistenziali/Genitori e altri…… € 60
- Studenti (con attestato per C.F.U.)… € 30
Modalità di pagamento- sul C/C dell'Associazione: IBAN IT83A0569611300000045045X68
- CON VAGLIA POSTALE intestato al Centro di Aiuto Psicologico Onlus- Con Assegno Bancario o contanti
- Gli assegni o i contanti possono essere consegnati a mano presso la segreteria dell'Associazione
dal lun. al ven. dalle 10,00 alle 12,30 e dalle 14.30 alle 18.30.
Per informazioni ed iscrizioniAssociazione Centro di Aiuto Psicologico O N L U S
Casale DURMON, via San Giuseppe, 18Inverno – Monteleone – PAVIA
Tel. 0382 73328 segreteria.centro@aiutopsicologico.it
www.aiutopsicologico.it
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9.45: Dott. Elisabetta Giacca: “Famiglie sulla cattiva strada: la Sindrome da Alienazione Genitoriale”.
Psicologa e Psicoterapeuta dell'Età Evolutiva e Socio della nostra Associazione
10.15: Prof. Patrizia Pinotti: “Gruppo di ragazzini in un interno: appunti e istantanee sulla classe e sulla specie che la abita”Docente di lettere - Scuola Secondari Superiore di Secondo grado
11.15 Prof. Adriano Pagnin: "Chi ha paura della cattiva strada? Il passaggio adolescenziale fra opportunità e violenza" Docente Ordinario di Psicologia dello sviluppo e dell’educazione; Presidente del Corso di laurea in Psicologia, Coordinatore del dottorato di ricerca in Psicologia e direttore della Scuola di Specializzazione in Psicologia del ciclo di vita.
11.45 Prof. Giuseppe Pozzi: “Più e' bello più mi sembra estraneo”
Presidente Artelier Onlus e docente di Psicologia Generale, Facoltà di Medicina e Chirurgia Università di Milano
12.15: Tavola Rotonda – Dibattito
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14.30: Don Gino Rigoldi: “Pensare ai giovani”
Fondatore di Comunità Nuova Onlus e Cappellano dell'Istituto penale per minorenni "Cesare Beccaria" di Milano
15.00: Dott. Mauro Grimoldi: “Giovani Feroci”Presidente dell'Ordine degli Psicologi della Lombardia
16.00: Prof. Salvatore Licata: “La rabbia di esistere”Sociologo - Criminologo - Prof. di Sociologia Giuridica della Devianza e del Mutamento sociale,Milano-Bicocca
16.30: Anna Barracco1*e Avv.to Marina Vaciago**: “Il giudizio e la cura: il ruolo del professionista “psi” nel contesto terapeutico e in ambito peritale”.* Psicologa-Psicoterapeuta, Consigliere dell'Ordine degli Psicologi della Lombardia, Segretario della nostra Associazione**Avvocato Penalista e Cassazionista del Tribunale di Milano.
17.00: Tavola Rotonda – Dibattito
17.45: E.C.M. – Questionario valutazione
Lo psicoanalista Erich Fromm credeva che gli uomini avessero due orientamenti basilari: avere o essere. Una persona orientata sull’avere, cerca di acquisire e possedere cose, proprietà e persino persone. Una persona orientata sull’essere, invece, si concentra sull’esperienza e trova il suo scopo nello scambio, nella partecipazione e condivisione con gli altri. Quest’ultimo sembrerebbe il modo giusto di esistere, ma purtroppo Fromm predisse che una società governata dall’affarismo, come quella di oggi, è destinata ad essere orientata sull’avere, conducendo inevitabilmente all’insoddisfazione e alla vacuità.
Dal punto di vista sociale, il disagio giovanile, nell’era dell’economia globale, è esasperato a causa di un processo di socializzazione sempre di più defamiliarizzato e descolarizzato e invaso dai mass-media. Gli atteggiamenti genitoriali, così come la scuola, possono esercitare influenze per favorire il riconoscimento nei giovani di stati emotivi, bisogni, impulsi, desideri valutati positivamente o negativamente.
Ogni generazione dà vita a miti e valori e tenta di modificare ciò che rischia di impedire la realizzazione dei propri nuovi obiettivi. Nelle precedenti generazioni i processi di separazione dall’infanzia e di individuazione del valore di sé si sviluppavano attraverso la contestazione dell’autorità in famiglia, a scuola e anche nelle manifestazioni di piazza.
Ora i giovani vivono in famiglia anche oltre i trent’anni e sono cresciuti all’interno di un modello educativo che li ha spinti ad altre forme di ricerca del proprio valore, come ad esempio la fama e la visibilità. I valori delle precedenti generazioni, come la politica e la difesa dei diritti sociali, sembrano non suscitare in loro interesse né passione. Grazie alle nuove tecnologie e possibilità di comunicazione a distanza, questa nuova generazione sembra orientata ad allargare e confermare il valore del Sé ricorrendo spesso a canali espressivi diversi dalla parola e dalla presenza corporea, come ad esempio la comunicazione virtuale, la costruzione di blog, le chat, ecc. L’intenzione appare però narcisistica e non relazionale, e nel gruppo sembrano altresì cercare se stessi e non la relazione. Vogliono cioè diventare famosi e visibili per capire quanto valgono e chi sono veramente?
La strada che gli adolescenti ed i giovani si trovano a percorrere è sempre più una strada in cui non vigono delle regole e dei divieti che implicano scelte e rinunce, ma una strada in cui vi è un solo obbligo: non rinunciare. Anche la stessa psicoanalisi è cambiata: al tradizionale modello intrapsichico, del conflitto, edipico e “paterno” si è affiancato, e spesso contrapposto, quello relazionale, del deficit, pre-edipico e materno.
Come poter intraprendere azioni efficaci per essere genitori, psicoterapeuti, educatori, insegnanti, soggetti in relazione con questa fase della vita, particolarmente delicata?
Queste riflessioni, domande, provocazioni, vorremmo porgerle ai relatori di questo Congresso, sollecitando una discussione che meglio ci permetta di comprendere con che tipo di disagio abbiamo a che fare e con quali strumenti aiutare chi si rivolge a noi.
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