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Report Laboratorio EASW® Contratto di Fiume dell’Alto Bacino del Fiume Adda
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REPORT European Awareness Scenario Workshop EASWy
ADDA , UN MODELLO DI SVILUPPO SOSTENIBILE ED INTEGRATO
Comunità Montana Valtellina di Sondrio
Tiziano Maffezzini, Presidente
Cinzia Leusciatti, Responsabile Area Agricoltura
Giovanna Besio, Servizio Ambiente Ecologia
Segreteria Tecnico Scientifica
Massimo Bastiani, Architetto, Supervisione scientifica - Coordinatore Tavolo Nazionale CdF
Marco Abordi ,Dott. in Scienze Forestali e Ambientali coordinamento tecnico generale
Virna Venerucci, Architetto, Facilitatore del processo - Ecoazioni
Se vogliamo affrontare seriamente la sostenibilità dell'Europa, dobbiamo guardare
oltre due o più cicli legislativi. Tuttavia, per essere lungimiranti serve una mente
aperta: le sfide principali poste all'Europa possono cambiare notevolmente nel
corso del tempo. Gli scenari ambientali, le previsioni e altri tipi di studi di
prospettiva ci aiutano ad affrontare le lacune e le incertezze degli sviluppi futuri e
a formulare politiche solide in grado di reggere alla prova del tempo
Agenzia Europea dell’Ambiente.
Report Laboratorio EASW® Contratto di Fiume dell’Alto Bacino del Fiume Adda
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INDICE
INTRODUZIONE ............................................................................................................................................................... 4
1. BACINO DELL’ADDA: ELEMENTI PER UN SCENARIO “ZERO” ........................................................................ 6
2. LA METODOLOGIA EUROPEAN AWARENESS SCENARIO WORKSHOP - EASW® ......................................... 8
3. EASWY IL PROGRAMMA DELLA GIORNATA .....................................................................................................11
4. I PARTECIPANTI ................................................................................................................................................... 13
5. LA COSTRUZIONE DEGLI SCENARI PER GRUPPI DI RUOLO ........................................................................ 15
6. SESSIONE DI LAVORO DEI GRUPPI TEMATICI ................................................................................................ 21
7 . ELEMENTI EMERSI PER LA COSTRUZIONE DI UN PIANO D’AZIONE ............................................................... 28
Report Laboratorio EASW® Contratto di Fiume dell’Alto Bacino del Fiume Adda
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INTRODUZIONE
Questa fase del Contratto di Fiume dell’Alto Bacino del Fiume Adda è caratterizzata dalla costruzione di uno
scenario partecipato, per giungere ad un modello di sviluppo sostenibile ed integrato definito nel documento
strategico.
Lavorare per scenari ( Scenario Planning) ci permette di avere una visione possibile, è un metodo di pianificazione
strategica che le organizzazioni, gli enti ma anche le aziende utilizzano sempre più spesso per rendere flessibili i loro
piani a lungo termine. Si tratta di uno strumento utilizzato specialmente per far fronte ai cambiamenti e alle
incertezze che caratterizzano l’opera di pianificazione e programmazione. Lo Scenario Planning non riguarda la
predizione del futuro ma piuttosto tenta di descrivere ciò che è più possibile che accada. Il risultato di un’analisi di
scenario è dunque, la descrizione di un insieme di circostanze tutte decisamente possibili. La sfida successiva
diventa quella di stabilire in che modo e con che mezzi possa essere affrontato ognuno degli scenari ipotizzati. Lo
Scenario Planning nasce con gli studi di strategia militare e divenne uno strumento di business alla fine degli anni ’60
e nei primi anni ’70 prevalentemente grazie all’approccio utilizzato dalla RoyalDutch/Shell. Come risultato di tale
approccio la Shell fu in grado di affrontare lo shock petrolifero del 1973 e migliorò molto la sua posizione competitiva
nel suo settore durante la successiva crisi petrolifera.
Negli anni ’90 la Commissione Europea, al fine di implementare le tecniche di Scenario Planning, ha sviluppato uno specifico approccio applicabile al campo dell’ambiente e della sostenibilità denominato EASW® : European
Awareness Scenario Workshop
Affiancare ai metodi tradizionali uno strumento utilizzato nei processi di progettazione partecipata come la
Costruzione di scenari futuri consente di elaborare progetti più coerenti con l’identità di un luogo e con il suo
futuro.
Ciò è specialmente importante quando, al fine della definizione di un programma strategico di medio lungo termine,
si vogliono individuare in un Contratto di fiume strategie atte a migliorare la capacità di adeguarsi alle
incognite legate alla sua attuazione e contemporaneamente in grado di rispondere alle aspettative del
pubblico.
Report Laboratorio EASW® Contratto di Fiume dell’Alto Bacino del Fiume Adda
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Nel processo di Contratto di fiume dell’Adda la metodologia EASW® è stata utilizzata come strumento per facilitare
attraverso la partecipazione, il passaggio tra l’analisi di caratterizzazione socio-ambientale e la costruzione del
programma strategico, contribuendo ad una prima individuazione di idee progettuali per il programma d’azione.
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1. BACINO DELL’ADDA: ELEMENTI PER UN SCENARIO “ZERO”
Lo scenario “zero” costituisce il punto di partenza di un EASWy
, poiché contiene le indicazioni relative allo stato
attuale, una panoramica sulle problematiche da affrontare, nel complesso ben note ai partecipanti al workshop in
quanto esperti locali.
Dal punto di vista della qualità delle acque, la situazione per il bacino dell’Adda sopralacuale è buona, il 50% dei
corpi idrici raggiunge lo stato BUONO od ELEVATO e il rimanente 50% non scende al di sotto dello stato
SUFFICIENTE, rispetto alla situazione del bacino del lago di Como e dell’Adda sublacuale dove si rilevano maggiori
segnali di alterazione. Lo stato degli elementi fisico-chimici a sostegno degli elementi biologici è SUFFICIENTE in 68
corpi idrici mentre i rimanenti sono in stato BUONO o ELEVATO. (Fonte: ARPA Lombardia, 2014).
Stato ecologico dei corpi idrici nel bacino del fiume Adda e del Lago di Como (2012-2014, Fonte: ARPA Lombardia,Rapporto annuale sullo stato di salute del bacino del fiume Adda e del Lago di Como, Anno 2014)
Gran parte delle acque della provincia di Sondrio, sono sfruttate ai fini idroelettrici. Lo sfruttamento idroelettrico in
provincia di Sondrio interessa circa il 90% dei bacini. Alcuni dati rendono bene l’idea: dalla provincia esce il 46%
dell’elettricità prodotta in Lombardia (5.500 su 12.000 GWh). Con le acque valtellinesi e valchiavennasche si produce
l’11,45% dell’elettricità nazionale. Il territorio provinciale ospita impianti per una potenza di 2.200 MW(su 5.217 MW
lombardi).
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Dal punto di vista chimico la qualità dell’acqua risulta buona su quasi tutta l’asta del fiume tranne in alcuni punti dove
c’è una maggior presenza di urbanizzazione e quindi si aggiungono anche gli scarichi dei depuratori. Lo stato
ambientale invece presenta diversi gradi di qualità da elevato a sufficiente senza mai scendere a livelli peggiori. La
qualità ambientale infatti dipende da diversi fattori che incidono in modi diversi, come la presenza di derivazioni per
esempio, che limitando la portata, influiscono sugli aspetti biologici del fiume. Le dighe e le derivazioni che
modificano i flussi dell’acqua e le componenti biotiche del fiume si mescolano con gli aspetti chimici dell’acqua e nei
periodi di magra creano una situazione più allarmante.
Dal punto di vista del rischio idrogeologico, nel sottobacino dell’Adda sono state individuate nel complesso 57
situazioni di dissesto per frane. Risultano prevalenti i movimenti franosi classificati come crolli e scorrimenti.
I fenomeni di esondazione interessano la quasi totalità dei Comuni di fondo valle attraversati dall’Adda con livelli di
pericolosità elevata o molto elevata. Rientrano in questa classificazione in particolare i comuni compresi fra Sondrio
e Colico. L’attuale livello di protezione esistente si è definito in misura significativa a seguito dell’alluvione del luglio
1987 ed è il risultato di interventi realizzati con carattere di urgenza immediatamente dopo l’evento alluvionale e
opere realizzate in attuazione dello stralcio di schema previsionale e programmatico approvato a seguito della legge
n. 102/90. E’ possibile distinguere opere o complessi di opere di carattere strategico nei confronti della sicurezza di
ampi settori del bacino idrografico e opere realizzate con fini di protezione locale di insediamenti e infrastrutture. Le
opere di sistemazione di carattere più rilevante sono localizzate nell’area corrispondente alla frana di Val Pola,
nell’area soggetta al rischio di crollo della frana di Spriana e lungo la val Torreggio, nonché lungo l’asta del fiume
Adda.
Gli aspetti legati alla natura e alla rete ecologica sono di primario interesse nel bacino dell’alto corso dell’Adda,
interessando ambiti per lo più montani dagli alti valori ecologici e naturalistici. La superficie forestale copre il 29,8 %
dell’intera provincia di Sondrio e, negli ultimi decenni, si è estesa,invadendo buona parte dei maggenghi e dei
caratteristici terrazzamenti di versante un tempo coltivati a vigneto. È costituita in prevalenza da roveri, querce, faggi,
betulle, aceri, sorbi, ontani, olmi, oltre che di abeti, larici e pini.
Le aree naturalistiche protette e degne di interesse sono numerose: Parco delle Orobie Valtellinesi (Consorzio
costituito dalle Comunità Montane Valtellina di Tirano, Valtellina di Sondrio, Valtellina di Morbegno e dalla Provincia
di Sondrio);
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• Riserva Naturale del Pian di Spagna (Consorzio Riserva Naturale Pian di Spagna Lago di Mezzola);
• Riserva Naturale Marmitte dei Giganti (Comunità Montana della Valchiavenna);
• Monumento Naturale Cascate Acqua Fraggia (Comunità Montana della Valchiavenna);
• Monumento Naturale della Caurga del torrente Rabbiosa (Comunità Montana della Valchiavenna);
• Riserva Naturale delle Piramidi di Postalesio (Comune di Postalesio);
• Riserva Naturale Bosco dei Bordighi (Comunità Montana Valtellina di Sondrio);
• Riserva Naturale di Pian Gembro (Comunità Montana Valtellina di Tirano);
• Riserva Naturale Paluaccio di Oga (Comunità Montana Alta Valtellina);
• Riserva Naturale della Val di Mello (Comune di Val Masino);
• PLIS del Parco della Bosca in comune di Morbegno (Consorzio di gestione del Parco);
• PLIS delle incisioni rupestri di Grosio (Consorzio di gestione del Parco).
• Parco Locale di Interesse Sovracomunale di Triangia
Parte dell’alta Valtellina è occupata dal Parco Nazionale dello Stelvio, istituito con legge nazionale n.740 del 24aprile
1935, che occupa porzioni dei territori lombardi delle Province di Sondrio e Brescia, dell’Alto Adige e del Trentino,
caratterizzate dalla presenza di molti insediamenti abitati e dalle tipiche baite sparse sui monti ai paesi nei
fondovalle. All’interno della Provincia di Sondrio si trovano numerosi siti di Rete Natura 2000 (SIC e ZPS).
2. LA METODOLOGIA EUROPEAN AWARENESS SCENARIO WORKSHOP - EASW®
L’EASW®è un metodo ideato ed usato inizialmente dal Danish Board of Technology a partire dagli anni novanta per
facilitare il trasferimento dell’innovazione e creare accordo tra gruppi diversi di stakeholders. Nel 1994 la metodologia
è stata adottata dalla Commissione Europea e ufficialmente diffusa nell’ambito del programma europeo Innovation,
grazie al lavoro dell’Olandese TNO e di Fondazione IDIS - Città della Scienza e successivamente applicata in tutta
Europa. La CE ha registrato il marchio EASW® per proteggerlo da eventuali utilizzi impropri (una sorta di copyright)
e ha creato una rete di esperti europei, i "National Monitor", che diffondono il metodo garantendone la qualità
dell’applicazione.
Un EASW®
serve a stimolare la partecipazione democratica nelle scelte legate al miglioramento delle condizioni di
vita di una comunità e la sostenibilità di un territorio. Consente ai partecipanti di scambiarsi informazioni, discutere i
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temi e i processi che governano lo sviluppo locale, l’impatto delle scelte sull’ambiente naturale e sociale,
stimolandone la capacità di identificare e pianificare soluzioni concrete ai problemi esistenti. La metodologia
EASW®,
largamente applicata in tutta Europa, si è rivelata particolarmente adatta a:
incoraggiare il dialogo e la partecipazione delle diverse componenti della società;
creare una relazione equilibrata tra ambiente, economia e società;
consentire uno sviluppo sostenibile nel rispetto dei bisogni e delle aspirazioni dei membri di una comunità
locale.
In un EASW® i partecipanti si incontrano per scambiare opinioni, sviluppare una visione condivisa sul futuro di un
territorio e proporre idee su come realizzarla, rispondendo alle seguenti domande fondamentali:
COME è possibile risolvere i problemi identificati? Si dovrà puntare più sulla tecnologia o su soluzioni
organizzative?
CHI è principalmente responsabile della loro soluzione? Le autorità locali, i cittadini o entrambi?
Dunque, il metodo fa ragionare sul ruolo che da un lato la tecnologia e dall’altro i diversi sistemi di organizzazione
sociale (volontariato, servizi pubblici, ecc.) possono giocare nel rendere i modelli di sviluppo più attenti ai bisogni
delle generazioni future.
Lo fa in modo semplice e induttivo, perché ha come obiettivo fondamentale proprio il far confrontare la gente su temi
che, almeno tendenzialmente, sono distanti dal quotidiano. E i partecipanti sono gli esperti, in quanto, operando a
livello locale, essi:
conoscono le opportunità di cambiamento ed i loro limiti;
possono promuovere il cambiamento modificando i propri modelli comportamentali.
A un EASW partecipano orientativamente 24-32 persone selezionate secondo la propria provenienza (città,
quartiere, azienda, territorio di appartenenza, ecc.).
I partecipanti devono essere rappresentativi della realtà in cui operano. Generalmente vengono scelti tra quattro
diversi gruppi sociali (gruppi di interesse):
1. cittadini/associazioni
2. esperti di tecnologia
3. amministratori pubblici
4. rappresentanti del settore privato
Un EASW® è costruito su due attività principali: lo sviluppo di visioni e la proposta di idee.
Nello sviluppo di visioni i partecipanti, dopo una breve sessione introduttiva, lavorano divisi in gruppi di ruolo, in
ragione dell’appartenenza ad una stessa categoria sociale (cittadini, amministratori, ecc.). Durante il lavoro di
gruppo, i partecipanti sono invitati a proiettarsi nel futuro per immaginare come, rispetto ai temi della discussione,
risolvere i problemi del territorio in cui vivono e lavorano. Devono farlo tenendo come punto di riferimento gli scenari,
che prospettano possibili soluzioni alternative (basate su diverse combinazioni nell’uso di tecnologie e
nell’organizzazione delle soluzioni).
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Per facilitare quest’attività la metodologia prevede una serie di tecniche per la gestione della discussione e il
raggiungimento dei risultati previsti. Le visioni elaborate da ciascun gruppo vengono presentate in una successiva
sessione plenaria. Questa visione dovrà prospettare in modo preciso le soluzioni adottate, sottolineando per
ciascuna di esse il ruolo giocato dalla tecnologia e quello dell’organizzazione della collettività. La visione emersa al
termine della prima sessione di lavoro – perfezionata dal facilitatore e dai capigruppo in una piccola riunione (petit
comité) a conclusione dell’insieme di attività – sarà alla base di quella successiva.
Nella proposta di idee i partecipanti sono chiamati a lavorare per gruppi tematici. Dopo una breve introduzione ai
lavori, in cui il facilitatore presenta la visione comune emersa dalla prima sessione, inizia un nuovo step di lavoro di
gruppo. Questa volta i gruppi vengono formati, mischiando tra loro i partecipanti, in funzione del tema in discussione
(acqua, energia, ecc.). Ciascun gruppo, pur rappresentando così al suo interno diversi interessi, dovrà occuparsi,
partendo dalla visione comune, di proporre idee su come realizzarla. Anche in questo secondo insieme di attività la
discussione dovrà essere guidata, con l’ausilio di una serie di tecniche, per far formulare, a ciascun gruppo, idee
concrete che propongano come realizzare la visione comune e chi dovrà assumersi la responsabilità della sua
realizzazione rispetto al tema assegnato.
Ogni gruppo di solito può formulare un numero limitato di idee (di solito 5). Le idee vengono presentate in una
successiva sessione plenaria per essere discusse e votate. Le idee più votate potranno infine essere alla base del
programma di azione locale, elaborato dai partecipanti per affrontare i problemi in discussione.
Nell’ambito dei Contratti di fiume la metodologia EASW®
è stata sperimentata e poi applicata in Italia per la prima
volta da Ecoazioni, nella costruzione della fase di definizione del programma strategico del Contratto, fin dai primi
anni 2000.
Il visioning un Contratto di fiume viene utilizzato per condividere uno scenario, una visione di sviluppo possibile
per un sub-bacino fluviale nel medio lungo termine. (M. Bastiani, 2014)
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3. EASWy
IL PROGRAMMA DELLA GIORNATA
#CdF2016ADDA CONTRATTO DI FIUME DELL’ALTO BACINO DEL FIUME ADDA
ADDA , UN MODELLO DI SVILUPPO SOSTENIBILE ED INTEGRATO Laboratorio di Partecipazione EUROPEAN AWARENESS SCENARIO WORKSHOP (EASW®)
Sondrio 28 _11_2016
PROGRAMMA DELLA GIORNATA:
ore 9.30 registrazione dei partecipanti
ore 10.00 Prima Sessione Plenaria
Saluti Istituzionali
Presentazione del Quadro conoscitivo, principali problematiche emerse dall’analisi SWOT partecipata, possibili
Scenari evolutivi del bacino dell’alto bacino dell’Adda, Marco Abordi
Presentazione del processo di partecipazione dei Tavoli ed introduzione alla metodologia EASW, Massimo Bastiani
(Rete Europea National Monitor EASW)
ore 10,20 Sessione gruppi tematici -
Gruppo 1: Rappresentanti delle Istituzioni + Associazioni (Virna Venerucci) Gruppo 2: Esperti di tecnologia + Rappresentanti del settore imprenditoriale (Massimo Bastiani)
Costruzione dello scenario Positivo
Siamo nel 2025! Attraverso il CdF si è contribuito a raggiungere un modello di sviluppo sostenibile per il
vostro territorio fluviale?
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Report Laboratorio EASW® Contratto di Fiume dell’Alto Bacino del Fiume Adda
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4. I PARTECIPANTI
GRUPPO A RAPPRESENTANTI DELLE ISTITUZIONI - AMMINISTRATORI
COMUNE DI SONDRIO Nadia Bianchini
COMUNITA’ MONTANA ALTA VALTELLINA Alessandro Pedrini
COMUNITA’ MONTANA VALTELLINA DI MORBEGNO Giulia Rapella
COMUNITA’ MONTANA VALTELLINA DI SONDRIO Giuseppe Pirana
COMUNITA’ MONTANA VALTELLINA DI TIRANO Alan Delle Coste
ERSAF MILANO Elisabetta Parravicini
PARCO NAZIONALE DELLO STELVIO-LOMBARDO Mauro Vincenzo
Clemente Franzini
PARCO OROBIE VALTELLINESI Claudio La Ragione
REGIONE LOMBARDIA Mario Clerici
GRUPPO B ASSOCIAZIONI
ADDAAVVENTURE – POLISPORTIVA ALBOSAGGIA Stefano dell’Agostino
ASSOCIAZIONE 2020 Francesca Mogavero
ASSOCIAZIONE ALTRA VALTELLINA Paolo Ferrari
ASSOCIAZIONE INDOMITA Benedetto del Zoppo
ITALIA NOSTRA LOMBARDIA Paolo Ferloni
LEGAMBIENTE Ruggero Spada
SOCIETA’ ECONOMICA VALTELLINESE Massimo Rossettini
WWF Villiam Vaninetti
CAI Enrico Pelucchi
GRUPPO C SETTORE IMPRENDITORIALE
A2A Carlo Rabbi
ASS. REGIONALE IMPRESE BOSCHIVE Andrea Ciaponi
CAMERA DI COMMERCIO DI SONDRIO Enrico Moratti
CONFINDUSTRIA LECCO E SONDRIO Rino Ceft
CONSORZI TURISTICI DELLE CCMM Roberto Pinna
ENEL GREEN POWER Mauro Parolo
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ANCE LECCO SONDRIO Gianfilippo Colasanto
GRUPPO D ESPERTI -TECNICI
AMOS BAGGINI (ingegnere, libero professionista) Amos Bagginni
EDISON Roberto Carboni
ERSAF MORBEGNO Italo Buzzetti
GUSMEROLI FAUSTO- FONDAZIONE FOJANINI Fausto Gusmeroli
ORDINE AGRONOMI FORESTALI Sergio Fumasoni
ORDINE ARCHITETTI Giuseppe Galimberti
ORDINE GEOLOGI Guido Merizzi
ORDINE INGEGNERI Felice Mandelli
SECAM Brigitte Pellei
UFF. TERRITORIALE REG. MONTAGNA SONDRIO Martino della Vedova
UNIONE PESCA SPORTIVA SONDRIO Giorgio Lanzi
PROVINCIA DI SONDRIO Folatti Maria Grazia
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5. LA COSTRUZIONE DEGLI SCENARI PER GRUPPI DI RUOLO
I lavori della prima fase del workshop si sono concentrati sullo "sviluppo di visioni", con partecipanti ripartiti in 2 gruppi di ruolo.
Gruppo 1
Gruppo 2
Domande di riferimento utilizzate per la costruzione dello scenario per il CdF Adda
Siamo nel 2025! Attraverso il CdF si è contribuito a raggiungere un modello di sviluppo sostenibile per il vostro territorio fluviale?
Quali strategie sono state attivate?
Chi sono stati i protagonisti del successo di queste strategie ?
Cosa è stato fatto per i seguenti ambiti tematici?
Tema 1 - Qualità dell’acqua e qualità dell’ecosistema fluviale,rischio idraulico e geomorfologia
Tema 2 - Paesaggio, Pianificazione territoriale, fruizione e sviluppo economico del territorio fluviale
Amministratori Istituzioni
Esperti e Tecnici
Associazioni
Settore Imprenditoriale
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GRUPPO 1: ISTITUZIONI, ASSOCIAZIONI
Qualità dell’acqua – Ecosistema Rischio idraulico – geomorfologico
Nel 2025 il CdF è divenuto la “cabina di regia” tra i vari enti per condividere la visione futura della valle. Contribuisce
al riordino delle funzioni, coordina molte delle attività che si realizzano sul fiume e favorisce il coinvolgimento attivo
della comunità locale.
L’attuazione della direttiva europea 2000/60/UE ha consentito un recupero diffuso della qualità ecologico ambientale
lungo tutto il corso dell’Adda.
Tra le principali azioni realizzate per il miglioramento della qualità dell’acqua vi sono: la separazione delle reti (acque
bianche e nere); il controllo/monitoraggio degli scarichi; controllo acque sub-alveo; idonei depuratori.
Il sistema di monitoraggio delle acque dell’Adda viene fatto in maniera costante, trasparente, continuativo ed è
realizzato attraverso moderne strumentazioni tecnologiche.
Si è intervenuti inoltre sulla portata di minima attraverso: la rinegoziazione delle concessioni esistenti, senza darne di
nuove; sulla tutela e conservazione dell’acqua a monte, anche come strategia di adattamento ai cambiamenti
climatici. Vi è stata una accorta programmazione e gestione degli svasi
C’è stato un diffuso recupero della naturalità negli ambiti fluviali ancora liberi ed una visione intergrata
dell’ecosistema. Si è data la massima continuità possibile al corridoio ecologico fluviale.
Vi è una sempre maggiore manutenzione del territorio, dei boschi e dei terrazzamenti. L’avifauna ed il paesaggio
hanno tratto beneficio dall’interramento dei cavi sospesi e da una tutela attiva della biodiversità e delle specie
autoctone. Il riconoscimento dei servizi eco sistemici ha consentito di mettere a punto un sistema di PES (Payment
for Ecosystem Services) finalizzato al recupero e alla salvaguardia dei sistemi ecologici e dei servizi da essi forniti.
Paesaggio, Pianificazione territoriale, sviluppo economico
L’Adda è un fiume ecologico, accessibile e navigabile. Sono state realizzate alcune importanti infrastrutture, (quali ad
esempio il completamento della sentieristica, il collegamento della sentieristica monte valle, percorsi equestri) e dei
servizi essenziali per coloro che accedono al fiume. Si è puntato molto sulla qualità ambientale, sull’Adda come
elemento in grado di connettere tra di loro le trame verdi e blu del territorio.
Sono state valorizzate le sorgenti dell’Adda ed il Parco dello Stelvio. Si sono recuperate molte delle aree degradate
intorno al fiume anche attraverso il miglioramento della qualità architettonica dell’edilizia.
Si è inoltre riusciti a promuovere un sistema di informazione e comunicazione comune ed integrato delle offerte,
all’interno del potenziamento/estensione di “marchio territoriale” Stelvio. Tutto ciò ha consentito di far crescere la
presenza di un turismo sostenibile e qualificato dall’offerta culturale ma anche di sviluppare le filiere produttive
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GRUPPO 2: ESPERTI DI TECNOLOGIA, SETTORE ECONOMICO
Qualità dell’acqua – Ecosistema Rischio idraulico – geomorfologico
Il CdF ha permesso l’attivazione di un Piano di Gestione del fiume che raccoglie e valorizza quel grande patrimonio
di sapienze, studi e ricerche che esistono sull’Adda. Fin dall’alluvione del luglio dell’87 si è creato un “laboratorio
Valtellina” che ha prodotto conoscenze ed esperienze che sono ormai un patrimonio comune alla base di tutte le
scelte che riguardano il fiume.
Si è raggiunto un sostanziale equilibrio tra assetto idraulico e paesaggistico, grazie anche alla manutenzione ed al
rilancio dell’agricoltura e si sono messe in sicurezza molte zone del territorio (terrazzamenti ed agricoltura montana)
e contemporaneamente si è contrastato il degrado paesaggistico. Una manutenzione attiva permessa attraverso i
fondi del demanio idrico, integrati a fondi UE e del PSR. Anche la naturalità delle aree fluviali è stata valorizzata, si è
finalmente capito che “ la naturalità delle sponde non riduce obbligatoriamente la difesa dal rischio idraulico”. Le
golene sono gestite e non abbandonate. Oggi l’Adda appare come un continuum monte-valle con meno
frammentazione ed interruzioni.
Si è agito sulla pianificazione territoriale impedendo nuove espansioni urbane ed il consumo di suolo, preservando
le aree di espansione fluviale e gli ambiti naturali. Una buona gestione della qualità delle acque è stata raggiunta e
mantenuta, attivando il monitoraggio per tratti degli scarichi ed attraverso una gestione unitaria dei depuratori.
La gestione dei sedimenti è migliorata agendo sul mercato e su una accorta caratterizzazione del fenomeno, non si
sono più realizzate cave fuori alveo.
Anche nel settore dell’idroelettrico si è giunti ad una gestione ottimale, con una attenzione sempre alta e legando le
concessioni a valutazioni complessive sulle portate nell’intero corso del fiume. In generale si è riusciti ad avere più
acqua in alveo, ottimizzando attraverso gli accordi del CdF il ruolo del settore idroelettrico anche in considerazione
del suo contributo alla produzione di energia rinnovabile e non fossile.
Grazie al pagamento dei servizi eco sistemici ed attraverso il controllo della polizia idraulica, si è potuto operare una
gestione capillare nello svaso dell’alveo e dei rilasci dei sedimenti.
La strategia di adattamento ai Cambiamenti Climatici è divenuta una priorità, si è intervenuti con strategie atte a
ridurre i consumi idrici, i consumi energetici ed il consumo di suolo. Si stanno studiando gli effetti della riforestazione
delle aree montane.
Paesaggio, Pianificazione territoriale, sviluppo economico
Il Cdf ha favorito innanzi tutto, una pianificazione condivisa e coordinata dell’assetto territoriale, che coinvolge il
settore pubblico ma anche i privati. Si è finalmente raggiunta una continuità nel flusso di informazioni esistenti sul
fiume e sulla gestione dei dati di monitoraggio. La pianificazione territoriale viene rispettata e guida le scelte del
sistema economico. Le regole su come e dove realizzare investimenti ed attività economiche compatibili, sono
semplici e chiare a tutti.
Attraverso il sentiero Valtellina si raggiungono buona parte delle aree recuperate attraverso il Contratto di fiume e si
possono apprezzare gli interventi integrati realizzati. La capacità attrattiva del territorio è fortemente aumentata
anche grazie ad un cambiamento culturale dei residenti, in particolare delle giovani generazioni, raggiunte attraverso
la scuola e la formazione. L’agricoltura di qualità è una filiera privilegiata collegata al settore turistico ed alla difesa
della qualità delle acque del fiume e del paesaggio, una agricoltura nella maggioranza dei casi organica e biologica.
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La mobilità integra tra di loro diverse modalità di spostamento che favoriscono sia i residenti che i turisti: ferrovia,
auto private, sentieristica (percorsi per bici, cavallo, pedonali).
Collocazione dello scenario nel diagramma
Slogan:
Portavoce del Gruppo: Felice Mandelli
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SINTESI DELLO SCENARIO FUTURO DEI DUE GRUPPI DI LAVORO – ADDA 2025
Tema - Qualità dell’acqua e qualità dell’ecosistema fluviale,rischio idraulico e geomorfologia
Il CdF o un altro soggetto aggregatore tra soggetti istituzionali e non, diventerà cabina di regia tra tutti gli attori
coinvolti con una visione complessiva, che supera la frammentazione, capace di mettere a sistema le conoscenze e
i dati raccolti in molti studi, informando sulle scelte, sulla gestione e sui progetti in atto. Questo soggetto garantirà
una "continuità" dell’Adda su tutti gli aspetti.
Ci sarà una visione sistemica che veda la manutenzione del territorio e il sistema bosco come connesso alla
gestione idraulica e una salvaguardia delle aree di fondovalle in prossimità del fiume e si limiterà il consumo di suolo
e nuove aree di espansione.
Ci sarà una diminuzione del consumo energetico e del consumo di acqua, un adeguamento del DMV per il
mantenimento degli habitat, rendendolo dinamico e relativo al bacino e ai singoli tratti di fiume.
Si riuscirà a far coesistere qualità dell'acqua, salvaguardia dell'ambiente e sicurezza idraulica, anche prevedendo
aree di esondazione ad evoluzione naturale.
Ci sarà una gestione dei sedimenti sistemica, senza nuove cave fuori alveo, gestendo e pianificando gli interventi
tenendo conto del mercato e della programmazione delle opere.
Verrà realizzato un sistema di monitoraggio delle quantità e della qualità delle acque diffuso e capillare, con un
unico soggetto in grado di uniformare i dati e di diffonderli.
Ci sarà un graduale rinnovo delle concessioni tenendo conto dei temi sopra descritti garantendo una qualità
dell'ecosistema e trovando un sistema per remunerare alcuni rilasci straordinari destinati ad attività legate alla
presenza di maggior quantità di acqua nel fiume.
Ci sarà una forte attenzione programmatoria e pianificatoria che terrà conto dei cambiamenti climatici.
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Tema - Paesaggio, Pianificazione territoriale, fruizione e sviluppo economico del territorio fluviale
Il fiume verrà visto come aggregatore di diversi aspetti (elemento blu di continuità) con importanti risvolti economici
e sociali: sport, turismo, qualità ambientale, connessione intra e infra urbana, salute ecc . Esso sarà la linea di
connessione di vari punti strategici del territorio.
Verrà attivata una promozione del territorio unica che dimostri una squadra "Valtellina" con il fiume Adda come
collante e elemento comune, per valorizzare vari aspetti (esempio Parco nazionale dello Stelvio) quali per esempio:
turismo religioso, culturale, naturalistico, sportivo, etc. .
Verranno implementate le opere ed i servizi per la fruizione in grado di far conoscere (portali dedicati, punti
informativi, ...) il territorio attirando anche nuovi turisti. Il Sentiero Valtellina e altri sentieri saranno completati e
segnalati in modo organico per l’intera provincia, saranno implementati i servizi accessori (parcheggi, bagni ecc.), si
svilupperà un sistema di connessione verso l'esterno della provincia con il miglioramento stradale e ferroviario.
Il fondovalle sarà oggetto di un recupero urbanistico eliminando alcune aree marginali dismesse (ad esempio piazzali
lavorazione inerti in prossimità dell'alveo, capannoni, ...) .
Si sarà attivata una strategia di educazione/informazione in grado di fare cultura del fiume, sia per le persone adulte
ma soprattutto per le nuove generazioni.
Il contratto di fiume sarà uno strumento efficace di condivisione e informazione.
6. SESSIONE DI LAVORO DEI GRUPPI TEMATICI
Nella seconda parte del laboratorio i partecipanti, distinti precedente per gruppi di ruolo, sono stati ripartiti in gruppi tematici, in modo che in ogni gruppo potesse essere presente un rappresentante degli amministratori, dei tecnici, dei privati e della società civile.
La sessione di lavoro dei gruppi tematici si è concentrata sui seguenti argomenti:
Tema 1 Qualità dell’acqua e qualità
dell’ecosistema fluviale,rischio idraulico e geomorfologia
Tema 2 Paesaggio, Pianificazione territoriale, fruizione e sviluppo economico del
territorio fluviale
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SINTESI DEI LAVORI NEI GRUPPI
Tema 1 - Qualità dell’acqua e qualità dell’ecosistema fluviale,rischio idraulico e geomorfologia
1
Idea: Strumento pianificatorio unico di riferimento
Come: Attraverso un ente (o un raggruppamento di enti) territoriale unico
Finanziamento: Fondi residui legge speciale Valtellina del 2 maggio 1990, fondi demanio idrico
Chi: Provincia montana oppure Regione Lombardia
2
Idea: Progetto strategico di sottobacino ai sensi delle legge regionale n. 12/ 2005
Come:
Coordinamento tra enti, componente del piano di gestione del distretto idrografico del Po. Manutenzione vecchie opere della 102. Gestione dei sedimenti
Finanziamento: Regione Lombardia, fondi residui legge speciale Valtellina del 2 maggio 1990, fondi demanio idrico
Chi: DG Ambiente e territorio di Regione Lombardia assieme agli altri enti
3
Idea: Individuazione e gestione delle aree esondabili di salvaguardia e difesa dei centri abitati, attuazione fasce fluviali del PAI
Come: Progetti ad hoc, pianificazione urbanistica chiara e senza deroghe
Finanziamento: Governo centrale con fondi comunitari, Regione Lombardia, fondi residui legge speciale Valtellina del 2 maggio 1990, fondi demanio idrico
Chi: Provincia montana oppure Regione Lombardia
4
Idea: Qualità e quantità acqua
Come: Ottimizzazione depurazione dell'intera provincia
Finanziamento: Società partecipate di depurazione acqua
Chi: Fondi propri e comunitari
5
Idea: Qualità e quantità acqua
Come: Definizione di un deflusso delle acque in alveo, attualmente c’è una sperimentazione in corso sul DMV
Finanziamento: Fondiderivantidalleconcessioni
Chi: Concessionari, Regione Lombardia o Provincia montana
6
Idea: "Dallo sfruttamento alla valorizzazione idrica"
Come: Partecipazione degli attori del CdF e non solo alla definizione dei sistemi di regole per il rinnovo delle concessioni.
Finanziamento: Canoni di concessione
Chi: Attori CdF, Politici, Governo centrale, Regione e Provincia Montana.
7 Idea: Collettamento fognario
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Come: Realizzando nuove opere, coordinando le varie attività in un unico quadro di riferimenti o, valutando progetti in corso e verificando cosa manca
Finanziamento: Risorse di ministero e regione, risorse provenienti dalle tariffe, finanziato LIFE comunità europea
Chi: ATO Sondrio, SECAM, e altri
8
Idea: Separazione acque bianche e acque nere
Come: Facendo un quadro di sintesi delle situazione, valutando le opere da fare e realizzandole.
Finanziamento: Comuni
Chi: Comuni
9
Idea: "Da ponte a ponte"
Come: Estendere il PLIS esistente dal ponte di Ganda al ponte al ponte di Traona. Progetto legato ad un riordino regionale della normativa. Coordinamento tra comuni, comunità montana e privati e STER
Finanziamento: Comunali e comunità montane, fondazioni, Regione Lombardia
Chi: Comuni
10
Idea: Mettere a sistema tutti i dati e conoscenze
Come: Un ente unico per la messa a disposizione dei dati
Finanziamento: Regione Lombardia
Chi: Regione Lombardia / ERSAF
11
Idea:
Perimetrazione fasce fluviali forestali e definizione attraverso un progetto pilota per le specifiche tipologie di un manuale operativo che delinei le metodologie d'intervento sia per chi deve rilasciare le concessioni di taglio, sia per ch le deve eseguire.
Come: Individuare le aree boschive perifluviali irrinunciabili. Definirne le varie tipologie. Formare autorità forestali, imprese e agricoltori per la manutenzione.
Finanziamento: Regione Lombardia e Comunità montane
Chi: Autorità forestali (UTR e Comunità montane), imprese e agricoltori
12
Idea: Protocollo d’intesa tra enti per la condivisione dei dati
Come: Sottoscrizione di un documento che impegni gli uffici tecnici dei vari enti
Finanziamento: In quota parte dei sottoscrittori
Chi: Tutti gli enti territoriali con competenze in materia
13
Idea: Studio dei pagamenti dei servizi ecosistemici
Come: Attraverso un Progetto sperimentale
Finanziamento: Progetto europeo
Chi: Soggetto territoriale aggregatore eleggibile da bando europeo
14
Idea: Proseguire stabilmente nell'aggiornamento della documentazione e negli incontri del Contratto di fiume
Come: Incontri di aggiornamento del Comitato Tecnico-istituzionale e dell'assemblea
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Finanziamento: In quota parte dei sottoscrittori
Chi: Attori del CdF, segreteria (CM Valtellina di Sondrio)
15
Idea: Corretta gestione delle aree boscate perifluviali e relativa formazione per i potenziali operatori
Come: Realizzazione di un manuale operativo tecnico condiviso fra i vari soggetti deputati alla gestione del bosco ed idraulica
Finanziamento: Regione Lombardia e Comunità montane
Chi: Autorità forestali - UTR Montagna responsabile gestione idraulica – Autorità di Bacino Po, etc.
16
Idea: Progetto pilota sulla gestione delle foreste riparie demaniali lungo l’Adda
Come:
Verranno individuate 3/4 aree studio con caratteristiche “tipo” capaci di rappresentare in modo significativo le varie tipologie forestali presenti lungo il fiume al fine di poter dimostrare concretamente come debbano/possano essere correttamente gestite in un’ottica di sicurezza idraulica ma anche di tutela/rispetto ambientale e paesaggistico.
Finanziamento: Il progetto è immediatamente realizzabile essendo già disponibili i fondi e avendo già ottenuto da ERSAF di Morbegno la disponibilità operativa per realizzarlo.
Chi: Progetto pilota della CM Valtellina di Sondrio con la collaborazione di ERSAF - UTR Montagna responsabile gestione idraulica
17
Idea: “Un contratto per la manutenzione fluviale”
Come: Gestione della vegetazione presente negli alvei soprattutto dei torrenti ma anche di aree lungo il fiume Adda. Nel quale i privati posso operare ma solo se seguono le indicazioni operative di uno specifico manuale operativo.
Finanziamento: Regione Lombardia e Comunità montane
Chi: Autorità forestali - UTR Montagna responsabile gestione idraulica – Autorità di Bacino Po, etc.
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Tema 2 - Paesaggio, Pianificazione territoriale, fruizione e sviluppo economico del territorio fluviale
1
Idea: Piano di recupero e riqualificazione dei siti degradati lungo l'asta fluviale
Come: Attraverso lo strumento del PTCP, accordi pubblico/privati
Finanziamento: Progetti publico/privati
Chi: Provincia Montana, comuni e privati
2
Idea: Incentivi per le attività e i servizi legati al fiume (ricettivi, camper, noleggio biciclette, pesca in disabilità …) senza consumo di suolo
Come: Attraverso un progetto unico e condiviso che individui le aree più vocate e una strategia unica
Finanziamento: Attuando delle agevolazioni (finanziarie, fiscali ecc.) a favore di investitori
Chi: Comuni e privati
3
Idea: Educazione ambientale, formazione, didattica da coordinare, uniformare e ampliare
Come: Coordinando le varie iniziative simili, ottimizzando i costi con la produzione di materiale unitario e con una strategia unica su tutta l'asta del fiume
Finanziamento: Progetti Europei, fondi dei parchi e delle riserve, finanziamenti ad'hoc.
Chi: Parchi, Fondazioni, Comunità Montane ecc.
4
Idea: Implementare i servizi collegati al Sentiero Valtellina
Come: Nuove aree di sosta, connessone con Treni, segnaletica, trasporto bici, servizi igienici, eneogastronimia, app. ecc.
Finanziamento: Comunità Montane, Regione Lombardia, privati
Chi: Provincia montana, comunità montane, privati
5
Idea: Manutenzione sentieristica laterale di collegamento al fondovalle
Come: Individuazione di una rete escursionistica di fondovalle valtellinese prioritaria e definizione degli interventi necessari
Finanziamento: Regione Lombardia, comunità montane, comuni
Chi: Enti gestori
6
Idea: Completamento del Sentiero Valtellina
Come: Realizzando i tratti mancanti, il collegamento con la Val Chiavenna, superamento del Tartano ecc.
Finanziamento: Fondi provinciali, fondi già destinati da politiche nazionali e regionali
Chi: Comunità montane
7
Idea: Padiglioni informativi lungo l'asta dell'Adda e del Mera
Come: Comunicando aspetti ambientali - ecosistemici - storico culturali - conoscenza e informazione
Finanziamento: Regione Lombardia, comunità montane, comuni
Chi: Provincia montana e comunità montane
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8
Idea: Piano di conversione agricola verso il BIO, evitare uso sostanze inquinanti, riqualificazione del paesaggio, protocollo di utilizzo dei terreni in prossimità dell'alveo
Come: Accordi e protocolli d'intesa
Finanziamento: PSR, PTCP
Chi: Enti, rappresentati di categoria e privati
9
Idea: Piano di marketing turistico e territoriale del fondovalle
Come: Sviluppando una strategia di promozione del fondovalle valtellinese nelle varie stagioni coinvolgendo tutte le realtà pubbliche e private
Finanziamento: Pubblico/privato
Chi: Camera di commercio, enti, consorzi, privati
10
Idea: Gestione coordinata dei rilasci dell'acqua in alveo per garantire attività ricreative/ sportive
Come: Accordi con aziende idroelettriche
Finanziamento: Operatori turistici e canoni di sfruttamento
Chi: Coordinamento della provincial montana
11
Idea: Attuazione del Progetto “Valorizzazione del tratto finale del Torrente Valfontana”
Come: Il Comune di Chiuro dispone dello studio di prefattibilità.
Finanziamento: Regione Lombardia, comunità montana, progetti pubblico privati, progettazione europea
Chi: Comune di Chiuro
12
Idea: Creazione di un “tavolo di coordinamento della Sentieristica dell’Adda dal fondovalle fino alle vette”
Come: Protocollo d'intesa per la costituzione di un comitato di coordinamento
Finanziamento: Non necessario per il coordinamento, necessari per attivare eventuali singoli interventi di completamento
Chi: Tutti i gestori di piste ciclabili e sentieri.
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Alle azioni sopra descritte si dovranno aggiungere:
iniziative proposte da attori del CdF, in forma singola o associata, a seguito della compilazione di una
scheda di proposta che invieremo a breve. Questo vale anche per le proposte sotto riportate non emerse
durante l’EASW, meglio se proponenti compilano le schede.
Andrà aggiunta una azione inerente a un progetto integrato candidabile come art.7 del decreto sblocca Italia
da concordare con Regione e autorità di Bacino.
Altre proposte pervenute da soggetti diversi ma che dovranno far capo ad una scheda compilata da inoltrata
alla segreteria del CdF.
Unione Pesca Sportiva Sondrio: Realizzazione di ampliamento e valorizzazione del centro ittiofaunistico di
Faedo Valtellino con un centro di eccellenza. Si pensava di poter proporre anche l’individuare di aree
naturali protette per l’ambientamento degli avanotti prima del rilascio. Il centro fa molta sperimentazione
riconosciuta ed apprezzata fuori regione ma poco conosciuta localmente e in Regione Lombardia serve
azione mirata di informazione.
Associazione Ippofila Sondrio: avrebbero un progetto presentato per il finanziamento a Fondazione Cariplo
ma non finanziato per la riqualificazione degli elettrodotti di fondovalle.
Progetto “Val Belviso” proposto da Ing Andrea Nardini, serve un ente capofila che compila la scheda e che
garantisca l’interesse da parte dei soggetti interessati, non è corretto che la proponga un professionista.
Associazione Canoa Club Valtellina – Progetto “Sport e turismo ecosostenibile sul Fiume Adda tra Tirano e
Sondrio”
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7 . QUADRO SINOTTICO PER LA COSTRUZIONE DI UN PIANO D’AZIONE (BOZZA)
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