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Salute e sicurezza per gli operatori sanitari addetti alla RMN
Rischi associati all’esercizio dell’apparecchiatura
Generali:1. problematiche strutturali2. problematiche procedurali3. sicurezza elettrica4. prevenzione incendi
Specifici:5. uso di liquidi criogeni6. rumore
Rischi associati all’esposizione al campo magnetico
2
0.15
0.01
0.0002
0.00005CAMPO MAGNETICOTERRESTRE
SMAGNETIZZAZIONE DI MEMORIE MAGNETICHE
INTERNO DIUN TRENO
DISTORSIONI NEIMONITOR A COLORI
TOMOGRAFIA ARISONANZA MAGNETICA
RMN
La risonananza magnetica nucleare rappresenta oggi la principale fonte di esposizione al campo magnetico statico
L’esposizione riguarda principalmente il paziente ma può essere significativa anche per gli operatori sanitari addetti all’assistenza di pazienti durante gli esami RMN
Questa categoria di lavoratori può essere esposta anche a campi superiori a 200 mT, che rappresenta il valore di riferimento per l’esposizione a corpo intero stabilito dall’ICNIRP e il valore d’azione fissato dalla Direttiva Europea 2004/40/CE
Campo magnetico variabile e campi a radiofrequenza
Durante l’esame il campo statico è ripetutamente attivato e disattivato.
Ciò si traduce nella formazione di gradienti spaziali e temporali di campo magnetico.
I gradienti spaziali si misurano in Tesla per metro, T/m
I gradienti temporali si misurano in Tesla per secondo, T/s
Sono associate anche campi a radiofrequenze inferiori a 100 MHz, ma dal punto di vista protezionistico tali esposizioni sono irrilevanti per i lavoratori
Meccanismi d’azione del campo magnetico statico
I campi magnetici statici si collocano all’estremità inferiore dello spettro elettromagnetico (frequenza di oscillazione pari a 0 MHz).
Lung
hezz
a d’
onda
Freq
uenz
a
m Hz
0
3 x 101
3 x 104
3 x 108
3 x 1011
3 x 1014
107
104
100
10-3
10-6
10-7 3 x 1015
RADIAZIONI IONIZZANTI
Rad
iazi
one
infr
aros
saM
icro
onde
Rad
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nze
Bas
se fr
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CAMPI STATICI
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NO
N O
TT
ICH
E
Laser
Lampade
Radarterapia Impianti radar
Telefonia cellulare
Emissioni radiotelevisive
Marconiterapia
Forni a microonde
Elettrodomestici
Linee elettriche
Metal detector
Magnetoterapia
Videoterminali
RMN
Elettrolisi
Radioamatori
UV
Vis
Sorgenti termiche
Riscaldamento a induzione
Telecomandi
Sterilizzazione
Linee telefoniche
Ponti radio
Saldatura e incollaggio
Diagnostica a raggi X
Radioisotopi
EFFETTI DEI CAMPI MAGNETICI STATICI
EFFETTI BIOLOGICI DIRETTI
EFFETTI INDIRETTI
EFFETTI INDIRETTI
Il campo magnetico può interagire con apparecchiature di vario tipo, talvolta provocandone il disfunzionamento:
Interazione con materiali ferromagnetici di oggetti sia interni che esterni al corpo:
pacemaker, defibrillatori impiantati, pompe per insulina …
protesi, clips, schegge . . .
utensili, sgabelli, bombole di gas, estintori . . .
attuatori, motori elettrici, soffiatori magnetici . . .
Interferenze con dispositivi e protesi metalliche
Per quanto riguarda i potenziali rischi dovuti all’interferenza di campi magnetici statici con dispositivi o materiali ferromagnetici impiantati, le Linee Guida ICNIRP del 2009 raccomandano di indicare con speciali segnali di avvertimento le aree con induzioni magnetiche superiori a 0,5 mT, valore al di sotto del quale non è verosimile che si manifestino effetti come lo spostamento di schegge metalliche o parti metalliche ferromagnetiche di protesi.
Interferenza con circuiti elettrici ed elettronici
L’interazione con i flussi di carica (elettroni) che scorrono nei conduttori determina il rischio di interferenza con circuiti elettrici ed elettronici, se non sono adeguatamente schermati
Nell’ottica della sicurezza negli ambienti di lavoro e di vita, la questione assume rilievo particolarmente in tre ambiti:
Interferenza con circuiti elettrici ed elettronici
1. Gli effetti su apparati elettronici preposti alla segnalazione di allarme per eventi ad alto rischio, e in generale alla gestione di processi industriali a potenziale rischio di incidente;
2. Gli effetti su protesi biomedicali (es. pace-maker, protesi metalliche etc.) direttamente indossate dal soggetto interessato, sia lavoratore sia paziente.
3. l’immunità di apparati diagnostici o terapeutici, dal cui corretto funzionamento dipende la qualità della prestazione, qualità che in taluni casi può rivestire un ruolo critico (es. apparati di supporto vitale);
Va sottolineato che tali effetti possono insorgere anche a valori di esposizione inferiori ai livelli d’azione fissati per i lavoratori.
Interferenza con pacemaker
I pacemaker sono dispositivi impiantabili in grado di rilevare l'attività elettrica del cuore e di stimolarla quando questa è insufficiente.
Allo scopo di prevenire interferenze è pertinente riportare i livelli di sicurezza raccomandati dall’ICNIRP (Linee Guida 2009) per i campi magnetici statici e dall’American Conference of Government Industrial Hygienist (ACGIH, 1999) per i campi elettrici e magnetici alla frequenza di 50 Hz (valori efficaci): campi magnetici statici: B = 0,5 mT campi a 50 Hz: E = 1 kV/m; B = 100 T
La possibilità di interferenze elettromagnetiche può essere efficacemente ridotta seguendo
queste indicazioni pratiche:
- fornire una corretta informazione ai lavoratori; - apporre adeguata segnaletica di avviso in prossimità di
sistemi emittenti radiazione elettromagnetica in gradi di interferire con i pace maker;
- creare percorsi alternativi per i portatori di pacemaker nel caso di sistemi di prossimità (metal detector, sistemi antitaccheggio), quale misura di cautela;
- interdire l’accesso a portatori di pacemaker alle sorgenti di CEM potenzialmente interferenti.
EFFETTI DIRETTI
Interazione campo/tessuti
L’interazione con i tessuti comporta, per azione esercitata dalla forze di Lorenz sulle cariche in movimento costituite dagli elettroliti dei fluidi biologici, l’induzione di potenziali elettrici e di correnti ioniche con varia entità.
EFFETTI BIOLOGICI DIRETTI
Orientazione di molecole In teoria, tutte le molecole magneticamente anisotrope
esposte ad un campo magnetico subiscono una forza che può determinarne la rotazione e quindi l’orientazione con il campo.
È stato verificato che il DNA in soluzione all’1% si orienta in un campo di 13 T.
Si è anche osservato che il segmento esterno dei bastoncelli retinici e le emazie falciformi deossigenate si orientano in campi magnetici inferiori a 1 T.
Per questo motivo si ritiene che i campi magnetici elevati possano costituire un pericolo per le persone affette da anemia falciforme (possibile formazione di trombi ematici).
A parte ciò, non sembra che vi siano rischi associati all’orientazione delle molecole.
EFFETTI BIOLOGICI DIRETTI
Induzione di correnti elettricheUna variazione dell’intensità di campo così come il movimento
del corpo in campo magnetico genera correnti elettriche nel corpo stesso: IdB/dt
Le correnti indotte producono effetti biologici solo per valori >10 mA/m2 corrispondente ad una variazione del campo magnetico superiore a 0.5 T/s.
Tra 10 e 100 mA/m2 si può avere sensazione di nausea o vertigine ed effetti sul sistema visivo (magnetofosfeni) ma non si hanno danni biologici.
Variazioni di intensità del campo inferiori a 6 T/s non presentano rischi per la salute
Tra 100 mA /m2 e 1 A /m2 si possono avere rischi per la salute e per valori superiori a 1 A/m2 i rischi sono accertati (extrasistole e fibrillazioni ventricolari).
EFFETTI BIOLOGICI DIRETTI
Interazione con correnti elettriche biologiche
Negli organismi viventi sono sempre presenti correnti elettriche dovute al movimento di ioni (per esempio, gli impulsi nervosi) che interagiscono con il campo magnetico (effetto magnetoidrodinamico).
Dalle ricerche finora condotte risulta che non vi sono rischi correlati a questo effetto.
EFFETTI BIOLOGICI DIRETTI
Influenza sulle reazioni chimicheÈ noto che molte reazioni chimiche sono influenzate da
campi magnetici anche dell’ordine del mT.
Fra 0-10 mT vi può essere un’interazione del campo con gli spin di intermedi di reazioni chimiche, influenzandole
Gli studi finora condotti in vivo hanno però portato a risultati non significativi o contraddittori.
Effetti biologici e effetti sanitari
i campi elettromagnetici possono indurre effetti biologici che in alcuni casi possono portare ad effetti di danno alla salute
è importante comprendere la differenza tra i due effetti● un effetto biologico si verifica quando l'esposizione
provoca qualche variazione fisiologica notevole o apprezzabile in un sistema o organo
● un effetto di danno alla salute si verifica quando l’effetto biologico è al di fuori dell’intervallo in cui l'organismo può normalmente compensarlo, e ciò porta a qualche condizione di detrimento della salute
Organizzazione Mondiale della Sanità - Progetto Internazionale CEMPromemoria n. 182 - Proprietà fisiche e effetti sui sistemi biologici
www.who.int/peh-emf
Effetti certi , acuti o subacuti, la cui insorgenza scaturisce da esposizioni a campi
di elevata intensità.
Meccanismi di interazione che ne sono alla base e le rispettive soglie di insorgenza:
1. stimolazione dei tessuti muscolari e nervosi alle frequenze più basse
2. riscaldamento dei tessuti per assorbimento dell’energia elettromagnetica alle frequenze più alte;
è unicamente tale categoria di effetti che gli attuali standard protezionistici prendono in considerazione nell’emanazione dei valori limite e dei livelli di azione, e che conseguentemente sono presi in considerazione dal DLgs.81/2008 capo IV .
Sintomi momentanei dovuti ad un’ alta esposizione
1)Vertigine, nausea, Sapore metallico, Magneto fosfeni (>2 T)
2) Cambiamenti della pressione arteriosa e del n. di battiti cardiaci, entro limiti di normalità (>2 T <8T)
3) Induzione di battiti ectopici fino a reversibili aritmie in soggetti suscettibili (verosimilmente oltre 8 T)
4) Diminuzione della memoria di lavoro e della coordinazione
I numerosi studi finora condotti non hanno mai messo in evidenza alcuna correlazione diretta tra campi magnetici statici e insorgenza o crescita di tumori né effetti sul sistema immunitario, sulla crescita cellulare o sul bilancio ormonale.
EFFETTI BIOLOGICI DIRETTI
Esistono rischi a lungo termine associati ai campi magnetici?
Effetti ipotizzati, a lungo termine
Connessi ad esposizioni croniche a campi di intensità inferiore alle soglie di insorgenza degli effetti acuti cui al precedente punto, per i quali esistono solo alcune evidenze non conclusive (non accertati dalla ricerca scientifica) limitatamente alle frequenze estremamente basse (ELF).
Rischio cancerogeno
In particolare alcuni studi epidemiologici hanno evidenziato un incremento del rischio di insorgenza di alcuni tipi di neoplasie -ed in particolare di leucemie infantili- correlabile ad esposizioni croniche ai campi magnetici a 50 Hz.
In tali studi l’incremento del rischio di leucemia infantile è stato osservato per esposizioni a campi magnetici superiori a 0,3 – 0,4 T.
Le evidenze epidemiologiche non sono tuttavia supportate dai numerosi studi sperimentali finora condotti per indagare in condizioni controllate di laboratorio un eventuale ruolo dei campi magnetici ELF nel rischio di neoplasie. Verso questa tipologia di esposizione a campi elettromagnetici è comunque al momento rivolto il maggiore interesse ai fini preventivi, soprattutto in considerazione del fatto che i valori limite attualmente in vigore per l’esposizione della popolazione (100 T) sono centinaia di volte superiori ai valori cui sono esposti i soggetti studiati nelle succitate indagini epidemiologiche. Sulla base delle evidenze epidemiologiche e dei risultati degli studi sperimentali che non supportano tali evidenze la IARC classifica i campi elettrici e magnetici statici ed ELF come riportato in Tabella 3 di pagina seguente.
Conclusioni dello IARC – OMS
CAMPI MAGNETICI ELF: gruppo 2B –possibile cancerogeno per l’uomo
CAMPI ELETTRICI ELF: gruppo 3 -non classificabile in relazione
alla cancerogenicità per l’uomo CAMPI ELETTRICI E MAGNETICI STATICI: gruppo 3 -non
classificabile in relazione alla cancerogenicità per l’uomo
EFFETTI BIOLOGICI DIRETTI
In base agli studi effettuati ed attenendosi al principio di precauzione sono stati definiti valori limite per l’esposizione a campi magnetici.
Inoltre l’esposizione a campi intensi è sconsigliata alle donne in gravidanza, alle persone affette da anemia falciforme ed ai bambini di età inferiore a 14 anni.
NORMATIVA PER LA PROTEZIONE SANITARIA
D.lgs. 81/2008
Valutazione del rischio !!
Obbligo “erga omnes” del tutto generale e inderogabile
TITOLO VIII CAPO IV – PROTEZIONE DEI LAVORATORI DAI RISCHI DI ESPOSIZIONE A CAMPI ELETTROMAGNETICI
N° 7 articoli (da art. 206 a art. 212)
Il DLgs.81/08 ha introdotto per la prima volta nel nostro Paese specifiche norme di tutela della salute per i lavoratori esposti a campi elettromagnetici (Titolo VIII capo IV) ed a radiazioni ottiche artificiali (Titolo VIII capo V). Nonostante che la presenza di elevati livelli di esposizione a tali tipologie di radiazione sia riscontrabile in numerose e diversificate attività lavorative, al momento appare che la valutazione e la prevenzione dei rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori associati a tali esposizioni sia stata spesso trascurata.
Articolo 206 - Campo di applicazione
1. Il presente capo determina i requisiti minimi per la protezione dei lavoratori contro i rischi per la salute e la sicurezza derivanti dall'esposizione ai campi elettromagnetici (da 0 Hz a 300 GHz), come definiti dall'articolo 207, durante il lavoro. Le disposizioni riguardano la protezione dai rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori dovuti agli effetti nocivi a breve termine conosciuti nel corpo umano derivanti dalla circolazione di correnti indotte e dall'assorbimento di energia, e da correnti di contatto.
2. Il presente capo non riguarda la protezione da eventuali effetti a lungo termine e i rischi risultanti dal contatto con i conduttori in tensione.
Alla base della normativa c’ è l’obbligo di valutare l’esposizione dei lavoratori facendo riferimento ai livelli d’azione ed ai valori limite prescritti da una direttiva europea e ripresi dalle linee guida ICNIRP e dal D.Lgs 81/08.
Va tenuto conto che i livelli d’azione prescritti dalla direttiva sono stati fissati al fine di prevenire gli effetti noti dell’esposizione, su soggetti sani.
• L’esposizione a campi elettromagnetici di entità inferiore al livello d’azione può comportare comunque problemi per persone portatrici di stimolatori cardiaci, impianti ferromagnetici e dispositivi medicali impiantati, che non sono protetti dai livelli d’azione, come espressamente richiamato dalla normativa.
VdR
Il DLgs 81/08, titolo VIII capo IV, esplicita in maniera chiara gli obblighi del Datore di lavoro relativamente alla Valutazione del rischio.
Secondo tale riferimento legislativo, se non è possibile “giustificare” il datore di lavoro (essere certi che le esposizioni sono nulle o trascurabili; vedi Tabella successiva) valuta e, quando necessario (qualora risulti che siano superati i valori di azione), misura o calcola i livelli dei campi elettromagnetici ai quali sono esposti i lavoratori.
Attrezzature e situazioni “giustificabili”. Lista non esaustiva
1 Tutte le attività che si svolgono unicamente in ambienti privi di
impianti e apparecchiature elettriche e di magneti permanenti 2 Luoghi di lavoro interessati dalle emissioni di sorgenti
CEM autorizzate ai sensi della normativa nazionale per la protezione della popolazione
3 Uso di apparecchiature a bassa potenza (così come definite dalla norma EN 50371: con emissione di frequenza 10 MHz 300 GHz e potenza media trasmessa fino a 20 mW e 20 W di picco), anche se non marcate CE
4 Uso di attrezzature marcate CE, valutate secondo gli standard armonizzati per la protezione dai CEM
VdR campi elettromagnetici
a) livello, spettro di frequenza, durata e tipo dell'esposizione;
b) valori limite di esposizione e valori di azione; c) tutti gli effetti sulla salute e sulla sicurezza dei
lavoratori particolarmente sensibili al rischio; d) qualsiasi effetto indiretto quale:
La valutazione, la misurazione e il calcolo devono essere effettuati in conformità alle norme
europee standardizzate del Comitato europeo di normalizzazione elettrotecnica (CENELEC) tenendo
conto in particolare di:
1. interferenza con attrezzature e dispositivi medici elettronici (compresi stimolatori cardiaci e altri dispositivi impiantati);
2. rischio propulsivo di oggetti ferromagnetici in campi magnetici statici con induzione magnetica superiore a 3 mT;
3. innesco di dispositivi elettro-esplosivi (detonatori);
4. incendi ed esplosioni dovuti all'accensione di materiali infiammabili provocata da scintille prodotte da campi indotti, correnti di contatto o scariche elettriche;
e) l'esistenza di attrezzature di lavoro alternative progettate per ridurre i livelli di esposizione ai campi elettromagnetici;
f) la disponibilità di azioni di risanamento volte a minimizzare i livelli di esposizione ai campi elettromagnetici;
g) per quanto possibile, informazioni adeguate raccolte nel corso della sorveglianza sanitaria, comprese le informazioni reperibili in pubblicazioni scientifiche;
h) sorgenti multiple di esposizione; i) esposizione simultanea a campi di frequenze diverse.
Fattori che condizionano l’esposizione
In generale l’esposizione a campi elettromagnetici all’interno dei luoghi di lavoro dipende, oltre che dalle sorgenti, anche da una complessa serie di fattori, quali le caratteristiche dell’installazione degli apparati, il loro stato di manutenzione, le procedure di utilizzo, le caratteristiche degli ambienti, la disposizione delle postazioni di lavoro, le modalità operative adottate dagli addetti.
E’ quindi in linea di principio possibile che si riscontrino esposizioni completamente differenti in luoghi di lavoro ove siano impiegate tipologie di sorgenti simili.
Entità dell’esposizione
La stima dell’entità dell’esposizione (e quindi il superamento dei valori di esposizione previsti per la popolazione e i valori di azione previsti per i lavoratori) può essere effettuata a partire
• dai dati dei produttori delle attrezzature, • da dati bibliografici o • mediante misurazioni strumentali.
Superamento dei livelli d’azione
Se si accerta il superamento dei valori di azione è consigliabile adottare tutte le misure previste per il superamento dei valori limite in quanto l'utilizzo delle tecniche di calcolo numerico (previste per accertarsi del mancato superamento dei valori limite) è ad oggi appannaggio pressoché esclusivo di centri ricerca altamente specializzati e non è ancora pensabile l’utilizzo estensivo di detto strumento da parte di tutti i datori di lavoro, soprattutto per le piccole e medie imprese.
Misure di Prevenzione e Protezione
Sono adottate a seguito della valutazione dei rischi e servono a: 1) prevenire il superamento dei valori limite di esposizione
per i lavoratori professionalmente esposti; 2) prevenire il superamento livelli di riferimento ICNIRP per la
popolazione nel caso di soggetti con controindicazione assoluta; 3) ridurre l’esposizione a valori minimi tecnicamente conseguibili. In nessun caso i lavoratori devono essere esposti a valori superiori
ai valori limite di esposizione.
Sorveglianza sanitaria
Secondo il D.Lgs 81/2008, la sorveglianza sanitaria viene
effettuata periodicamente, di norma una volta l'anno o con periodicità inferiore decisa dal medico competente con particolare riguardo ai lavoratori particolarmente sensibili al rischio (Donne in stato di gravidanza, minori, ecc.) tenuto conto dei risultati della valutazione dei rischi trasmessi dal datore di lavoro.
L'organo di vigilanza, con provvedimento motivato, può disporre contenuti e periodicità diversi da quelli forniti dal medico competente.
Devono essere tempestivamente sottoposti a controllo medico i lavoratori per i quali è stata rilevata un'esposizione superiore ai valori di azione stabiliti nel Titolo VIII capo IV del DLgs.81/2008.
Articolo 185 - Sorveglianza sanitaria
1. La sorveglianza sanitaria dei lavoratori esposti agli agenti fisici viene svolta secondo i principi generali di cui all’articolo 41, ed è effettuata dal medico competente nelle modalità e nei casi previsti ai rispettivi capi del presente titolo sulla base dei risultati della valutazione del rischio che gli sono trasmessi dal datore di lavoro per il tramite del servizio di prevenzione e protezione.
2. Nel caso in cui la sorveglianza sanitaria riveli in un lavoratore un’alterazione apprezzabile dello stato di salute correlata ai rischi lavorativi il medico competente ne informa il lavoratore e, nel rispetto del segreto professionale, il datore di lavoro, che provvede a:
a) sottoporre a revisione la valutazione dei rischi;b) sottoporre a revisione le misure predisposte per eliminare o ridurre
i rischi;c) tenere conto del parere del medico competente nell’attuazione delle
misure necessarie per eliminare o ridurre il rischio.
Metodologia dell’accertamento sanitario
AnamnesiEsame obiettivoEventuali esami integrativiEpicrisi:
diagnosi di patologia (prof. o non prof)giudizio di idoneità alla mansione specifica
Giudizio di idoneità ala m.s.: soggetti, situazioni fisiologiche e patologiche che possono comportare condizioni di maggiore suscettibilità ai CEM oltre
pochi milli T (I) Soggetti portatori di: Schegge o frammenti metallici Clips su aneurismi (vasi sanguigni), aorta, cervello Valvole cardiache Stents Defibrillatori impiantati Distrattori della colonna vertebrale Pompe di infusione di insulina o altri farmaci Pace maker cardiaci Corpi metallici nel condotto uditivo o impianti per udito Neurostimolatori o elettrodi inpiantati nel cervello o subdurali
Soggetti, situazioni fisiologiche e patologiche che possono comportare condizioni di maggiore suscettibilità ai CEM oltre pochi milli T (II)
Tutti gli stimolatori Corpi intrauterini (spirale o diaframma) Derivazione spinale o ventricolare Cateteri cardiaci Protesi metalliche per pregresse fratture o interventi correttivi articolari
Chiodi e viti impiantati Espansori mammari Protesi peniene Stato di gravidanza Patologie del Sistema Nervoso Centrale (con particolare riferimento
all'epilessia) Patologie del Sistema Cardiovascolare (in particolare soggetti che hanno
subito di recente infarto del miocardio)
Articolo 186 - Cartella sanitaria e di rischio
1. Nella cartella di cui all’articolo 25, comma 1, lettera c), il medico competente riporta i dati della sorveglianza sanitaria, ivi compresi i valori di esposizione individuali, ove previsti negli specifici capi del presente titolo, comunicati dal datore di lavoro per il tramite del servizio di prevenzione e protezione.
Aspetti preventivi
Siting
Compito dell’Esperto Responsabile sia in fase di progetto che in fase di verifica è quello di individuare:
1) le Zone ad Accesso Controllato (ZAC) (area dove B0 è maggiore o uguale a 0,5 mT (5 Gauss))
2) le Zone di Rispetto (ZR)(area dove B0 è compreso tra 0,1 e 0,5 mT)
3) le Zone Libere (ZL)(area dove B0 è minore di 0,1 mT (1 Gauss)
Classificazione delle Aree di lavoro:DELIMITAZIONE e DESTINAZIONE D'USO
ZAC (B0 > 0,5 mT) accesso consentito a personale
autorizzato
ZL (B0 < 0,1 mT) nessuna restrizione
ZR (0,1 mT B0 0,5 mT)utilizzazione problematica
SitingI problemi maggiori sorgono per le aree ove 0,1 mT< B < 0,5 mT. (area di rispetto, ZR)
Classificazione delle Aree di lavoro:DELIMITAZIONE e DESTINAZIONE D'USO
Classificazione delle Aree di lavoro:DELIMITAZIONE e DESTINAZIONE D'USO
Accessi alle ZAC rigorosamente controllati: porte generalmente apribili solo verso l’interno per favorire l’assistenza al paziente e l’evacuazione della sala magnete;
Recinzioni per impedire l’ingresso accidentale di persone non autorizzate.
All’ingresso delle ZAC idonea segnaletica indicante il divieto per i soggetti e gli oggetti per cui esistono controindicazioni alla esposizione al campo magnetico
Nel progetto sono state effettuate analisi della destinazione d’uso dei locali ZR all’interno del sito per problemi di compatibilità elettromagnetica.
La ZAC è all’interno della sala magnete.
Classificazione delle Aree di lavoro:DELIMITAZIONE e DESTINAZIONE D'USO
Le ZR interessano soltanto il sito: realizzate idonee schermature magnetiche per il contenimento di B0 all’interno della sala magnete.
Evitare la presenza vicino alle ZAC di grandi masse in movimento (automobili, ascensori, ecc.): possibile interferenza sulla omogeneità del campo e sulla qualità delle immagini.
Accesso al sito da parte del personale autorizzato, dei pazienti o di persone occasionalmente esposte attraverso un unico accesso controllato da personale addestrato.
Regolamento di SicurezzaNorme Generali per il reparto RMMisure per la sicurezza dei pazienti e dei volontari
sani1) Scheda informativa sugli esami di RM2) Questionario preliminare all'esecuzione di un esame
di RM3) Consenso informato per l'esame di RM
Misure per la sicurezza dei lavoratoriMisure per la sicurezza per i visitatori e per gli
accompagnatoriMisure da seguire in caso di emergenzaScheda di presa visione del regolamento di sicurezzaRegistro degli incidenti di tipo medico per la RM da 3
TeslaControindicazioni all'esame RM
Norme generali
Rispettare le norme del regolamento di sicurezzaSolo il personale autorizzato può accedere al
reparto RMTutto il personale va sottoposto a visita medica
per dichiarare l’idoneità dei singoli soggetti ad effettuare attività tecnico scientifica nel reparto RM
Si precisa che tutti coloro che accedono alla zona ad accesso controllato devono controfirmare l'apposita “Scheda di presa visione del Regolamento di Sicurezza”.
Zona ad accesso controllato (ZAC)
accesso segnalato da avvisi di pericolo
controllato tramite barriere fisselimitato al personale e pazienti, a
cui non sono state accertate controindicazioni
Divieto assoluto nella zona ad accesso controllato
Introdurre materiale magnetizzabile:(bombole di gas, estintori, barelle
ferromagnetiche, monete, forbici, spille, ecc)
Introdurre persone o pazienti portatori di:Pace-maker cardiacoClip ferromagnetiche vascolariProtesi metallichePreparati metallici intracraniciElettrodi endocorporei ecc.
uso del metal detector e degli esami radiologici per il controllo
Personale operante presso l’impianto
Non possono essere adibiti all’impianto:● Donne in stato di gravidanza ● Portatori di pace-maker
Deve essere valutata l’idoneità, da parte del medico competente, per i portatori di:
● Protesi auricolari● Protesi cardiache● Punti o schegge metalliche● Contraccettivi metallici
Norme per il personale
DEVE● Essere preventivamente autorizzato all’attività dal medico competente
● Deve essere informato e formato sui rischi specifici
● Deve conoscere il regolamento di sicurezza
NON DEVE:● Indossare oggetti ferromagnetici● Introdurre carte magnetiche, orologi, telefoni cellulari ecc.
Misure per la sicurezza dei pazienti, accompagnatori o volontari sani
1. Le richieste di esami RM dovranno essere vagliate personalmente dal medico responsabile o, in sua assenza, dal medico dallo stesso delegato.
2. Moduli da utilizzare prima dell'esame:a. Scheda informativa per i pazienti (ed eventuali
accompagnatori)b. Questionario preliminare all'esame RM (firma del
paziente e del medico responsabile)c. Consenso informato del paziente (firma del
paziente e del responsabile scientifico del progetto)
Misure per la sicurezza dei pazienti o volontari sani
E’ obbligatorio chiedere al paziente, attraverso idonea modulistica, il consenso informato a
partecipare al progetto di ricerca per cui viene sottoposto all’esame con il tomografo a 3 Tesla.
Misure per la sicurezza dei pazienti, volontari sani o accompagnatori da parte del Medico Responsabile
È vietato effettuare l'esame RM a soggetti:
• portatori di protesi metalliche;• portatori di stimolatori cardiaci;• portatori di protesi dotate di circuiti
elettronici;• portatori di dispositivi metallici intracranici o
comunque posizionati in prossimità di strutture anatomiche vitali;
• portatori di clips vascolari o schegge ferromagnetiche;
• donne al primo trimestre di gravidanza.
Procedura per l’accesso alla sala magnete
Compilare la richiesta questionario pre-esameFare depositare tutti gli oggetti personaliFare spogliare il pazienteFare indossare il camiceControllo con il metal-detectorFornire i tappi auricolariControllare il paziente durante l’esameN.B. Evitare di effettuare esami su pazienti svestiti
RUMORE
L’elevato rateo di corrente passante nelle bobine di gradiente produce vibrazioni nel campo delle frequenze udibili
Livelli accettati internazionalmente:
140 dB (picco)99 dB (medio)
Misure per la sicurezza dei lavoratori
La sicurezza dei lavoratori è sopratutto legata:1) all'esposizione al campo magnetico2) ad un eventuale evaporazione dell'elio.
I limiti di esposizione a B0 sono stabiliti dalla normativa vigente e da diversi organismi internazionali.
E' compito del responsabile della sorveglianza fisica fornire delle indicazioni precise affinché tali limiti non vengano superati. Ogni operatore dovrà attenersi alle norme di sicurezza.
Per i lavoratori non si verifica esposizione a RF
LIMITI di ESPOSIZIONE ACCETTABILI D. M. 1991
B = 3,0 T
B 120 – 150 mT nella posizione dell’
operatore
PARTE ESPOSTA B DURATA MASSIMA
DELL’ESPOSIZIONE
CORPO 200 mT 1 ora/giorno
CORPO 2 T 15 minuti/giorno
ARTI 2 T 1 ora/giorno
ARTI 4 T 15 minuti/giorno
Limiti di esposizione a B0
LIMITI TEMPORALI DI PERMANENZA NELCAMPO MAGNETICO STATICO (nelle normative internazionali)
SOURCE Whole-BodyTime Ave (8 hr)
Whole-BodyMaximum
ExtremitiesTime Ave (8 hr)
ExtremitiesMaximum
ICNIRP1 200 mT 2 T - 5 T
NRPB2 200 mT 2 T 200 mT 4 T
ACGIH3 60 mT 2 T 600 mT 2 T
LLNL4 60 mT 2 T 600 mT 2 T
ARL5 60 mT 5 T 200 mT 10 T
1 International Commission on Non-Ionizing Radiation Protection; 19932 National Radiological Protection Board (UK)3 American Congress of Government Industrial Hygienists4 Lawrence Livermore National Laboratory5 Australian Radiation Laboratory
Valori di B0 intorno al lettino porta pazienti della sala magnete (ad un metro da terra)
20 mT
100 mT 300 mT
120 mT
1200 mT1200 mT
500 mT500 mT
100 mT
Posizione tipo dell'operatore durante la sistemazione del paziente
Esposizione di un operatore al corpo intero nella posizione tipo
80 mT
120 mT
60 mT
70 mT
Li
Esposizione media al corpo intero = Somma (Li x Bi) / h
L'esposizione media al corpo interonella posizione tipo è di circa 80 mT
Misure di sicurezza per i lavoratori
L’ingresso al Servizio di diagnostica con Risonanza Magnetica è permesso al solo personale autorizzato che deve essere sottoposto a visita medica onde accertare eventuali controindicazioni.
Il personale autorizzato all’accesso alla zona ad accesso controllato sarà sottoposto alla visita medica di idoneità ed a visite mediche periodiche da parte del medico competente.
Il lavoratore è tenuto a segnalare al Medico Responsabile del reparto ogni anomalia nel funzionamento dell'impianto.
La lavoratrice è tenuta a segnalare l'eventuale stato di gravidanza.Le misure di sicurezza valgono anche per gli addetti alle pulizie del
Servizio; nella sala del magnete le pulizie non debbono essere protratte più di 30 minuti/die
copia del regolamento di sicurezza deve essere anche trasmesso al responsabile delle attività di manutenzione all’interno del reparto RM ed al responsabile degli addetti alla pulizia
Misure di sicurezza per i lavoratori
Misure da seguire in caso di emergenza
All’interno del Presidio dove è installato il Tomografo RM debbono essere presenti tutte le apparecchiature che permettono l'assistenza medica di emergenza sul paziente. Il primo intervento di emergenza verrà effettuato da personale formato all’uso delle apparecchiature (alcune, amagnetiche, utilizzabili all’interno della sala RM, ed altre presso la sala di emergenza) che permettono l’assistenza medica di emergenza sul paziente.
Pericoli associati all’uso di liquidi criogeni
Proprietà fisiche dell’ 4He liquido
● Temperatura di liquefazione 4.2 0K (-269 0C)● Inodore, non tossico, non infiammabile● In evaporazione produce vapori freddi che si
diffondono (nube bianca)
A T = 20 0C un litro di elio liquido produce circa 750 litri di elio gassoso
Pericoli associati all’uso di liquidi criogeni
Lesioni da freddoSpruzzi di liquido sulla pelle provocano lesioni simili a
bruciature (indumenti appositi durante le operazioni di rabbocco: guanti, visiere, ecc. )
Pericolo di soffocamentoComposizione dell’aria: 78% azoto, 21% ossigeno,1% gas nobili
Concentrazione di ossigeno < 11% asfissia
Per i sistemi a RM superconduttivi un potenziale fattore di rischio e’ il quench.
Sia l’elio che il magnete sono mantenuti sottovuoto.
Il quench e’ un’improvvisa evaporazione di tutto il liquido criogenico, dovuta ad un aumento della temperatura (4.17 °K) o alla perdita del vuoto.
Il pericolo non e’ nell’improvviso annullamento del campo magnetico che ne consegue, ma nell’evaporazione del gas.
L'evaporazione porta anche ad un aumento della pressione atmosferica interna che può comportare la difficoltà ad aprire la porta della sala esame.
Evaporazioni improvvise (Quench)
Prevenzione contro i rischi da soffocamento
Linea di “quench”
Strumenti di misura della concentrazione di ossigeno nella sala magnete
Sistema di ricambi d’aria della sala magnete
Linea di evacuazione dei gas criogeni
al liquefattore
setto
valvola
esterno
Strumento di misura della concentrazione di O2
L’ossimetro, di norma, è tarato su due livelli d’allarme:
21 % di O2 10 ricambi d’aria / h18 % di O2 20 ricambi d’aria / h
In caso di necessità pulsante di attivazione manuale della modalità di emergenza
Misure di emergenza in caso di quench
Attivazione manuale del sistema di ricambio rapido dell'aria in modalità di emergenza, qualora non fosse stato attivato automaticamente dal rivelatore di ossigeno.
Estrazione rapida del paziente dal magnete portandolo fuori l’area interessata dai gas.
Evacuazione del locale magnete e di quelli vicini ove possono diffondere i vapori dei liquidi criogenici.
Disattivazione elettrica della consolle mediante l'interruttore di emergenza.
Disattivazione elettrica degli alimentatori dei gradienti e degli amplificatori della RF.
Misure di emergenza in caso di incendio
Se interessa la sala magnete:
– Far uscire rapidamente il paziente dalla sala magnete;– Allontanare dai locali il personale non autorizzato;– Chiamare i Vigili del Fuoco;– Non introdurre nella sala magnete estintori
ferromagnetici, ma amagnetici;– Non lasciare gli estintori liberi sul pavimento;– Non introdurre nel locale oggetti ferromagnetici;– Disattivare la Consolle, gli alimentatori dei gradienti, gli
amplificatori RF ed i Computers.NB non commutare i ricambi d’aria in condizioni di emergenza perché questo favorirebbe lo sviluppo dell’incendio
Conclusioni
In condizioni di normale impiego l’impianto RM, se opportunamente progettato e periodicamente controllato, non è fonte di particolari rischi per gli operatori
Il rischio prevalente è l’esposizione al campo magnetico statico, che sembrerebbe non causare effetti indesiderati sul corpo umano per valori < 4T
ConclusioniLa conoscenza dei comportamenti in situazioni
d’emergenza dovrebbero minimizzare i pericoli
La massima attenzione ad eventuali controindicazioni all’esame o all’accesso alla sala magnete dovrebbe escludere eventuali incidenti
ma…
.....negli ultimi 13 anni negli USA sono stati segnalati 9 incidenti
dovuti al campo magnetico statico di cui 2 letali (attribuibili anche alla radio
frequenza)
Per cui ……sempre massima prudenza!
Grazie per la vostra attenzione!
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