SCUOLA IN GIOCO

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SCUOLA IN GIOCO. Lo sfondo integratore. Le storie: percorsi creativi. Siamo le piante…. Un vulcano, due vulcani…. La storia dell’ecosistema. La storia di Zizula. Lo sfondo integratore. Canto: I bambini si rivolgono alla Luna Luna mia bella / Luna mia sorella Giri di qua / giri di là - PowerPoint PPT Presentation

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SCUOLA IN GIOCO

Siamo le piante…

La storia di Zizula

La storia dell’ecosistema

Le storie: percorsi creativi

Un vulcano, due vulcani…

Lo sfondo integratore

Canto: I bambini si rivolgono alla Luna

Luna mia bella / Luna mia sorellaGiri di qua / giri di làDa quando hai visto la Terra / te ne sei innamorataLa tua bella faccia / sempre rivolgi a noi.

Luna mia bella / Luna mia sorellaGiri di qua / giri di làLa Terra si è ammalata / solo tu la puoi guarireAiutaci a capire / come fare per curarla

I CONCETTI STRUTTURANTI

Lo sfondo integratore

LE BUONE PRATICHE

OBIETTIVI

Canto: I bambini si rivolgono alla Luna

Luna mia bella / Luna mia sorellaGiri di qua / giri di làDa quando hai visto la Terra / te ne sei innamorataLa tua bella faccia / sempre rivolgi a noi.

Luna mia bella / Luna mia sorellaGiri di qua / giri di làLa Terra si è ammalata / solo tu la puoi guarireAiutaci a capire / come fare per curarla

I CONCETTI STRUTTURANTI

Lo sfondo integratore

LE BUONE PRATICHE

OBIETTIVI

Canto: I bambini si rivolgono alla Luna e inventano storie sull’ambiente malato

Luna mia bella,Luna mia sorella,Giri di qua,giri di là.Raccontami le storie,che parlano al mio cuore.Tu sola le sai dire,ed io starò a sentire

SCRITTURA CREATIVA

I bambini inventano storie

C’era un bel bosco,con tanti alberi.E tanti animaliche vivevano contenti.

Ma un giorno un grande incendio,tutto lo bruciòFu colpa dell’uomo,che il fuoco accesodimenticò.

I bambini inventano storie

C’era un mare, molto pulito.Con tanti pesci, rossi e belli.

Ma un giorno venne l’uomo,e tutto lo sporcò.E così quel mare, brutto diventò.

Siamo le piante della macchia

Siamo le piante della macchia

Siamo le piante della macchia,ed abbiamo tanti problemi.Ma il più importante, sai quale è?E’ che d’estate acqua non ce n’è!

I CONCETTI STRUTTURANTI

LE BUONE PRATICHE

OBIETTIVI

LA SCHEDA DI LAVORO DEGLI ALUNNI

LA SCHEDA DI LAVORO COMPILATA

LA SCHEDA DI LAVORO COMPILATA

LA PROVA DI VERIFICA

I bambini scoprono la natura vulcanica dei Campi Flegrei

Canto: un vulcano, tanti

vulcani Un vulcano, due

vulcani, tre vulcani, tanti vulcani,

Un vulcano, due vulcani, tre vulcani,

tanti vulcani,Un vulcano, due

vulcani, tre vulcani, tanti vulcani,

Oh, oh! Oh, oh!

I CONCETTI STRUTTURANTI

LE BUONE PRATICHEOBIETTIVI

Canto: I bambini si rivolgono alla Luna e raccontano la storia dei Campi Flegrei

Luna mia bella / Luna mia sorellaGiri di qua / giri di làRaccontami le storie / che parlano al mio cuoreTu sola le sai dire / ed io starò a sentire

C’era un vulcano / tanto tempo fa Che una grande eruzione / fece proprio qua. Dentro a quel vulcano / nacquero tanti vulcani Alcuni sono anziani / altri adulti e altri giovani

Luna mia bella / Luna mia sorella…

Ma l’ultimo arrivato / sapete voi chi è? Si chiama Monte Nuovo / E’ il più giovane che c’è!

Luna mia bella / Luna mia sorella

I VULCANI ANTICHI e il bordo della caldera (38.000 anni fa)

1. Verdolino

2. Torre Franco

3. Cuma

4. Isolotto di San Martino

5. Acquamorta

1

4

23

5

Vulcani anziani

Verdolino

Un vulcano, due vulcani, tre vulcani, tanti vulcani, …

Vulcani anziani: Torregaveta

Un vulcano, due vulcani, tre vulcani, tanti vulcani, …

I VULCANI di tufo giallo napoletano (12.000 anni fa)

1. Nisida

2. Gauro

3. Monterusciello

4. Fondi di Baia

5. Miseno

15

2

4

3

Vulcani adulti

Il Gauro

Io sono il Gauro,sono il più alto e ho la forma di un cono.Sono fatto di tufo giallo,di tufo giallo napoletano.

Un vulcano, due vulcani, tre vulcani, tanti vulcani, …

I VULCANI RECENTI e il centro della caldera (4.000 anni fa)

1. Solfatara

2. Averno

3. Astroni

4. Cigliano

5. Monte Nuovo

1

2

34

5

Vulcani giovani

La Solfatara

Un vulcano, due vulcani, tre vulcani, tanti vulcani, …

Cuma

I. S. MartinoAcquamorta

Torre Franco

Verdolino

Nisida

Cuma

I. S. MartinoAcquamorta

Torre Franco

Verdolino

Nisida

Le rocce antiche: il tufo grigio

Le rocce antiche: la breccia museo

Il tufo giallo napoletano

Le rocce recenti

Le rocce recenti

Pomice

La ricostruzione della sequenza stratigrafica dei Campi Flegrei

Piroclastiti recenti (4.500 – 3.500 anni fa)

Tufo giallo napoletano (12.000 anni fa) Breccia museo

(32.000 anni fa) Tufo grigio campano

(32.000 anni fa)

La ricostruzione della sequenza stratigrafica dei Campi Flegrei

Piroclastiti recenti (4.500 – 3.500 anni fa)

Tufo giallo napoletano (12.000 anni fa) Breccia museo

(32.000 anni fa) Tufo grigio campano

(32.000 anni fa)

La storia dell’ecosistema

Io sono il Sole, e inondo di luce la

Terra.

OBIETTIVI

Noi siamo le piante, utilizziamo

la luce del Sole per produrre il

cibo per gli animali erbivori.

Senza la luce non potremmo vivere!

Noi siamo gli erbivori e

mangiamo le piante. Senza le piante non

potremmo vivere!

E noi siamo i carnivori e

mangiamo gli erbivori. Senza

di loro non potremmo

vivere.

Noi siamo i Funghi.

E noi i batteri. Siamo

piccolissimi!

Anche noi siamo indispen-sabili.

Sì, perchè digeriamo gli organismi morti e

restituiamo le loro sostanze al terreno.

E di noi? Vi siete forse dimenticati?Io sono

l’aria

Io sono l’acqua

Noi le rocce

Ed io il terreno

Senza di noi tutti voi non potreste vivere!

Eco / eeeeeco / eco, eco – sistema

Tante piante / tanti animaliE poi le rocce / l’aria, l’acqua, il terreno.Viviamo insieme / una grande famigliaE’ un equilibrio / che nessuno scompiglia

Clicca per ascoltare la sintesi di questa prima parte della storia.

Ecco arriva l’uomo!

Ma perché quando arrivo io tutti fuggono via? Qualcuno vuole dirmelo? Ti prego, Luna: dimmelo tu!

Aiuto!Scappiamo

!

Scappano via perché hanno paura.Ascolta cosa dicono:

Abbiamo paura perchè distruggi

i boschi e le foreste

E noi animali erbivori non

possiamo più vivere.

E nemmeno noi carnivori

Sporchi

l’acqua

E sporchi anche il terreno.

Inquini l’aria

E costruisci case fin quasi dentro i nostri crateri

E’ per colpa tua che ora siamo tutti

ammalati!

E’ arrivato l’uomo!

Luna, Luna, dove sei?E’ vero, ho sbagliato! Ma da ora in poi non lo farò più: prometto che vi pro-teggerò tutti. Ho final-mente capito che senza di voi, nemmeno io posso più continuare a vivere.

Sono veramente molto contenta:

ora sì che potrete vivere in

armonia.

Ognuno ha un compito, ognuno ha una mansioneChe se non svolge crea ripercussioneUn equilibrio,certo assai delicatoChe deve essere. sempre salvaguardato

Clicca per ascoltare la sintesi della seconda parte della storia.

Il clima della regione mediterraneaPer comprendere le caratteristiche delle piante che vivono nella macchia occorre partire dalla descrizione del clima di questa regione, per scoprire che si tratta di un clima niente affatto comune per il pianeta Terra, soprattutto per il particolare andamento della piovosità nel corso dell’anno.

Il clima della regione mediterraneaNella maggior parte dei climi temperati la stagione calda corrisponde alla stagione delle piogge, mentre in inverno si registra un periodo di scarsa piovosità. Ciò si spiega facilmente con il fatto che l’aumento di temperatura estivo determina una maggiore evaporazione dell’acqua e quindi una maggiore formazione di nubi.

Non è così per il clima mediterraneo, dove le precipitazioni sono distribuite prevalentemente in primavera e in autunno ed è presente un periodo di siccità estiva

Il clima della regione mediterraneaIl motivo è da ricercare nella formazione di una vasta area di alta pressione durante l’estate (anticiclone delle Azzorre) proprio a sud-ovest della regione mediterranea, probabilmente collegata alla circolazione generale dei venti nell’alta troposfera. Essa determina bel tempo e quindi mancanza di pioggia.

Condizioni simili non sono esclu-sive del bacino del Mediterra-neo, ma si regi-strano anche in altre regioni della Terra: la California cen-tromeridionale, la punta Sud del continente afri-cano, un tratto della costa del Cile e due zone del Australia.

Le caratteristiche delle piante della macchiaLa macchia è così chiamata perché si presenta come una “macchia sul terreno brullo”: la copertura vegetale, infatti, non è continua, ma distribuita in modo irregolare, con tratti di fitta boscaglia, costituita da arbusti sempreverdi, e tratti ricoperti solo da erbe o di roccia e terreno nudi. Insomma una vegetazione densa e intricata, difficile da attraversare e adatta a nascondere qualcuno, che giustifica l’espressione comune di “darsi alla macchia”.

Predominio di piante sempreverdi e sclerofille (cioè con foglie coriacee) arbustive dell’altezza media di 2 – 3 metri;Vegetazione densa, resa ancora più compatta dall’intrigo di numerose piante lianose rampicati;Scarsezza di vegetazione erbacea in conseguenza della limitata quantità di luce che riesce a filtrare attraverso la fitta vegetazione.

Giochi nella macchiaLe piante della macchia sembrano tutte uguali. Come insegnare, special-mente ai più piccoli, a riconoscere le diverse specie? Il percorso speri-mentato consente di imparare a identificarle adoperando i cinque sensi.

NOME CARATTERISTICHE SENSO RICONOSCIMENTO

Fillirea Arbusto TattoUdito

Foglie molto dure, coriaceeSpezzando le foglie si sente un caratteristico scricchiolio

Lentisco Arbusto Odorato Stropicciando le foglie con le dita si avverte un odore intenso e amaro

Mirto Arbusto Odorato Stropicciando le foglie con le dita si avverte un odore intenso e gradevol

Ginestra odorosa Arbusto VistaOdorato

Assenza di foglieFiori gialli a marzoFiori molto profumati

Ginestra spinosa Arbusto VistaTatto

Foglie molto piccole e poco numerose Fiori gialli a marzoSpine

Cisto Erbacea VistaTatto

Foglie simili alla salviaFiori bianchi ad aprileFoglie pelose

Giochi nella macchiaLe piante della macchia sembrano tutte uguali. Come insegnare, special-mente ai più piccoli, a riconoscere le diverse specie? Il percorso speri-mentato consente di imparare a identificarle adoperando i cinque sensi.

NOME CARATTERISTICHE SENSO RICONOSCIMENTO

Erba sparta o disa (ampelodesma)

Erbacea Tatto Foglie taglienti (per questo motivo è detta anche tagliamani)Percorrendo le foglie dalla punta verso la base si sentono come delle piccole schegge

Corbezzolo Arbusto oPiccolo albero

VistaGusto

Presenza contemporanea ad ottobre di foglie seghettate verdi brillante, fiori bianchi e frutti rossi: i tre colori della bandiera italiana.I frutti sono bacche commestibili con polpa gialla molto dolce

Leccio Arbusto oAlbero

VistaTatto

Foglie verde scuro nella pagina superiore e grigie in quella inferioreFoglie giovani spinosePeluria sul lato grigio delle foglie

Erica Arbusto opiccolo albero

VistaOdorato

Foglie molto piccole e stretteFiori bianchi piccolissimi a febbraioFiori molto profumati

Giochi nella macchiaLe piante della macchia sembrano tutte uguali. Come insegnare, special-mente ai più piccoli, a riconoscere le diverse specie? Il percorso speri-mentato consente di imparare a identificarle adoperando i cinque sensi.

NOME CARATTERISTICHE SENSO RICONOSCIMENTO

Erba sparta o disa (ampelodesma)

Erbacea Tatto Foglie taglienti (per questo motivo è detta anche tagliamani)Percorrendo le foglie dalla punta verso la base si sentono come delle piccole schegge

Corbezzolo Arbusto oPiccolo albero

VistaGusto

Presenza contemporanea ad ottobre di foglie seghettate verdi brillante, fiori bianchi e frutti rossi: i tre colori della bandiera italiana.I frutti sono bacche commestibili con polpa gialla molto dolce

Leccio Arbusto oAlbero

VistaTatto

Foglie verde scuro nella pagina superiore e grigie in quella inferioreFoglie giovani spinosePeluria sul lato grigio delle foglie

Erica Arbusto opiccolo albero

VistaOdorato

Foglie molto piccole e stretteFiori bianchi piccolissimi a febbraioFiori molto profumati

LA LUNA RIVOLGE ALLA TERRA SEMPRE LA STESSA FACCIA

Il moto di rivoluzione della Luna intorno alla Terra ha la stessa durata di quello di rotazione intorno al proprio asse.

Ciò fa sì che la Luna rivolga alla Terra sempre la stessa faccia

Un bambino fa un giro

intorno ad un compagno

con la faccia rivolta sempre

verso di lui.

Nello stesso tempo in cui

compie un giro intorno al compagno ha

effettuato anche un giro su se stesso.

TERRA

CLICCA PER VEDERE IL MOTO DELLA LUNA

LA LUNA RIVOLGE ALLA TERRA SEMPRE LA STESSA FACCIA

Il moto di rivoluzione della Luna intorno alla Terra ha la stessa durata di quello di rotazione intorno al proprio asse.

Ciò fa sì che la Luna rivolga alla Terra sempre la stessa faccia

Un bambino fa un giro

intorno ad un compagno

con la faccia rivolta sempre

verso di lui.

Nello stesso tempo in cui

compie un giro intorno al compagno ha

effettuato anche un giro su se stesso.

TERRA

CLICCA PER VEDERE IL MOTO DELLA LUNA

LA STORIA DI ZIZULA

I CONCETTI STRUTTURANTI

LE BUONE PRATICHE

OBIETTIVI

Comare, ma cosa sta

succedendo? Mi sono svegliata perché il letto

tremava.

LE TRE COMARI

Comare, ma cosa sta

succedendo? Mi sono svegliata

perché il letto tremava.

Comare, l’intera città sta ballando.

Prima un forte boato… Poi un

terremoto!

E dappertutto c’è una polvere che entra nel naso, brucia e non ti fa respirare. Stanno fuggendo tutti via…

Misericordia, misericordia, misericordia!

I TRE COMPARI

Ma cosa abbiamo fatto per meritarci questo castigo?

Hi, Hi, Hi! (pianto)

Aiuto, Aiuto! Devo fuggire, devo fuggire!

ZIZULA

Aiuto, Aiuto! Devo fuggire, devo fuggire!

Guardate: è Zizula!

Sta fug-

gendo via!

Ma guarda-tela: è mezza nuda!

Ha i capelli disordinati.

E cavalca come

fanno gli uomini!

Ha, ha, ha!

Che vergogna!Che scandalo

Stanno fuggendo tutti via.

I TRE COMPARI

Questo villaggio sarà inghiottito dalla Terra.

Tutti fuggono via, anche Zizula: l’hanno vista fuggire mentre cavalcava mezza nuda!

Mezza nuda!!!

MASTRO GERONIMO BARBIERO

Scusate, brav’uomini, sono Mastro Geronimo Barbiero, l’uomo più potente di questa città. Avete visto per caso Zizula, mia moglie?

Si, l’abbiamo vista: è laggiu!

Sta fuggendo via a cavallo di un ciuccio!

Ed è pure mezza nuda!

Ah, Ah, Ah! Ora non ho tempo per sfidarvi a duello. Devo andare subito a cercarla, ma ve la farò pagare!

La terra trema ancora!

Misericordia!Misericordia!Misericordia!

Sta nascendo una nuova montagna!

Hi, Hi, Hi!(pianto)

Misericordia!Misericordia!Misericordia!

Presto, fuggiamo via

anche noi!

 L'anno 1538 nel giorno di San Geronimo (28 settembre) si sentì in detta città un gran terremoto, il quale allo spesso pigliava e lasciava, e tutta la città si mise in rivolta e quasi tutta disabitata, andando a Napoli e per le campagne chi fuggiva in un luogo, e chi in un altro e pareva che il mondo volesse subissare, e la gente fuggiva etiam nuda e fuggendo esso testimonio coi suoi figli, e sua moglie, ritrovò alla porta di Pozzuoli una donna nominata Zizula, moglie di mastro Geronimo Barbiero, la quale andava in camicia a cavallo di un somiero alla maniera mascolina scapellata e tutti piangevano e gridavano misericordia. Dagli atti di un processo celebrato davanti alla Magnifica Corte "Universitatis Puteolanae", nel corso di un'inchiesta aperta sull'Ospedale di Tripergole. Archivio Vescovile (luglio 1587).

La storia di Zizula nella testimonianza di Antonio Russo

Zizula, cosa fai? / Zizula, dove vai?cavalcando alla maniera mascolina!Non hai vergogna,non hai pudore,sul tuo somiero solo in camicia,cerchi solo di fuggire via lontano.

Zizula, cosa farai? Zizula, ma dove andrai?cavalca, cavalca, cavalca, cavalca: fuggi via da questa città.

Nella notte un gran boato / d’improvviso ti ha svegliato.Tutto trema: è il tuo mondo che scompare!Gli amici stan fuggendo via / e tutti gridano misericordia:Quale colpa merita questo castigo?

Mastro Geronimo, che cosa dice? È tuo marito: ma che cosa fa?cavalca, cavalca, cavalca, cavalca: fugge anche lui da questa città.

Un grande incendio, un gran rumore / la tua Tripergole che muore: / la tua casa è ora un cumulo di macerie!E nei tuoi occhi, un gran terrore, / nella tua mente solo confusione: / niente più bagni, niente terme, niente più vita.

E la gente, ma che cosa dice? / Che cosa penserà di te?Chi strilla, chi prega, chi piange, chi impreca: fuggon via da questa città.

Zizula oggi tu cavalchi ancora / qui tra gli arbusti dell’erica arborea.Se chiudi gli occhi puoi vederla con la fantasia.Sei la memoria del nostro passato / di un vulcano ancora appena nato, che dal degrado con fatica abbiamo recuperato!

Cosa è successo, ma che cosa è stato? / Certo non l‘hai dimenticato:cavalca, cavalca, cavalca, cavalca: non fuggi più da questa città.

ZIZULA(testo e musica di Vincenzo Boccardi)

Zizula, la protagonista di un episodio curioso raccontato

dalle cronache storiche dell’eruzione di Monte

Nuovo, diventa la “memoria storica” del nostro passato.

Zizula oggi cavalca ancora ma non fugge più… per ricordarci l’urgenza di

preservare l’ambiente e di gestire responsabilmente

i Campi Flegrei: una zona vulcanica così particolare.

Zizula oggi cavalca ancora ma non fugge più… per ricordarci l’urgenza di

preservare l’ambiente e di gestire responsabilmente

i Campi Flegrei: una zona vulcanica così particolare.

Utilizzando la metodologia a “sfondo integrato-re” tutti gli obiettivi prefissati vengono proposti ai bambini legandoli ad una storia fantastica nei quali i bambini stessi sono di volta in volta:

protagonistisoggetti attivi

soggetti creativisoggetti collaborativi

Lo sfondo integratore

Si è partiti da un’esperienza motivante: l’annuncio che i Campi Flegrei, la nostra terra ricca di storia e di bellezze, sono malati. C’è un solo modo per salvarli: scoprire quale è la malattia che li affligge e procurarsi la medicina necessaria per curarli.L’unico modo per capire come aiutarli è quello di rivolgersi alla Luna. I bambini le chiedono cosa fare per curare l’ambiente e la Luna risponde che occorrono “dei bambini coraggiosi e buoni”, disposti a dare un poco del loro tempo per capire cosa c’è che non funziona nell’ambiente e preparare le giuste medicine.Ricevuta la risposta positiva dai bambini si è iniziato a progettare il modo con cui curare l’ambiente malato. Per prima cosa occorrerà conoscerlo.

Lo sfondo integratore

CLICCA QUI PER LEGGERE LA RISPOSTA DELLA LUNA

La Luna risponde

Cari bambini,

Sono stata molto contenta della decisione che avete preso di impegnarvi a curare la vostra terra.

La prima cosa che dovete fare è conoscerla.

Vi abbraccio con affetto.

La Luna

Obiettivi

• Conoscere le diverse componenti (biotiche ed abiotiche) di un ecosistema

• Comprendere che ciascuna componente svolge un ruolo specifico ed interagisce con tutte le altre

• Prendere coscienza del delicato equilibrio che caratterizza gli ecosistemi

• Prendere coscienza del dovere dell’uomo di salvaguardare gli ecosistemi naturali

Obiettivi

• Conoscere e riconoscere le piante della macchia

• Comprendere che ogni ambiente presenta per la vegetazione una serie di problemi. Per le piante della macchia il problema maggiore è costituito dalla siccità estiva

• Conoscere e comprendere i diversi modi con i quali le piante della macchia superano il problema della siccità estiva

• Sviluppare le capacità di drammatizzazione e canto

Obiettivi

• Conoscere la natura vulcanica dei Campi Flegrei

• Conoscere i principali periodi di attività dei Campi Flegrei

• Identificare i principali coni piroclastici dei Campi Flegrei

• Conoscere le rocce dei Campi Flegrei

Obiettivi

• Motivare i bambini al percorso

• Prendere coscienza del “problema ambientale” nei Campi Flegrei

• Comprendere il moto di rotazione e di rivoluzione della Luna mediante la drammatizzazione.

• Sviluppare le capacità di drammatizza-zione e canto.

Obiettivi

• Motivare i bambini al percorso• Leggere e riattualizzare una delle

cronache storiche dell’eruzione di Monte Nuovo

• Disegnare i momenti chiave dell’azione teatrale

• Sviluppare le capacità di drammatizza-zione e canto anche attraverso l’uso di strumenti inconsueti.

Che cos’è “Scuola in gioco”

• E un Progetto finanziato dal Fondo Sociale Europeo finalizzato alla prevenzione e recupero della dispersione scolastica di alunni a rischio della scuola di base nelle aree a massimo rischio di esclusione culturale e sociale (Misura 3 Azione 3.1) attivato presso il III Circolo Scuola Elementare “G. Rodari” di Pozzuoli per l’a.s. 2004/2005.

• Il Progetto, in interconnessione con il percorso più strettamente curricolare e coerentemente con le finalità del Piano dell’Offerta Formativa, ha realizzato le seguenti azioni modulari:

• LABORATORIO TEATRALE-AMBIENTALE E DI LETTURA ANIMATA (60 0RE)

• LABORATORIO ARTISTICO – MUSICALE (60 ORE)• LABORATORIO SCIENTIFICO – MULTIMEDIALE (60 ORE)• FORMAZIONE GENITORI (60 ore) E DOCENTI (16 ORE)

Il laboratorio teatrale ambientale: obiettivi teatro

• Usare in modo appropriato la voce nella lettura dei testi (tono, timbro, volume)

• Produrre semplici testi teatrali• Realizzare semplici drammatizzazioni• Produrre suoni e rumori con la voce e attraverso

strumenti alternativi (kazoo)• Conoscere e analizzare la parti di un racconto• Scoprire diverse modalità di narrazione e fabulazione• Acquisire tecniche di scrittura creativa• Costruire un racconto di gruppo• Scoprire diversi codici interpretativi e comunicativi

Il laboratorio teatrale ambientale: obiettivi ambiente

• Conoscere la storia, gli usi e i costumi di Pozzuoli• Conoscere gli aspetti morfologici e geologici del

territorio flegreo• Comprendere lo stretto rapporto tra l’uomo e

l’ambiente• Riconoscere l’importanza della salvaguardia e del

rispetto dell’ambiente naturale• Acquisire comportamenti corretti e responsabili per

il raggiungimento di una coscienza ecologica

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