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QUADRIMESTRE
sett-dicembre
2013
Edizione 2019
Il Giornalino
“Anima-azione”
Il Giornalino “Anima-azione” è scritto e redatto dal Gruppo
Animazione, con la preziosa collaborazione dei nostri Ospiti, del Personale e dei Volontari.
Buona lettura!
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Il giornalino dell’animazione 2019 esce in quest’ultimo periodo dell’anno allo scopo di diffondere il programma delle Festività di Dicembre e allo stesso tempo riportare alcune delle iniziati-ve più significative che si sono svolte nel corso dell’anno.
L’equipe degli animatori coglie l’occasione per augurare agli Ospiti e ai loro famigliari
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MARTedì 3 dicembre ore 15:15
Premiazione dei partecipanti al concorso espressivo-pittorico (organizzato dalla CGIL) ed intrattenimento
musicale
Giovedi’ 5 dicembre— Giovedi’ 12 dicembre
Aceri-ciliegi-gelsi camelie– magnolie- Margherite-gerani- azalee-ortensie- Girasoli rose-gardenie
Ruota della fortuna
domenica 22 dicembre ore 15:15
Coro Gospel Saint Michel Archanges di Cremona
lunedi’ 30 dicembre
ore 15:15 Festa di capodanno
PROGRAMMa dicembre 2019
SALA POLIFUNZIONALE
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In occasione della ricorrenza del S. Natale come consuetudine verranno celebrate le
MESSE DI REPARTO:
Martedì 10 dicembre S. messa ore 15.30 reparto gardenie
Giovedì 12 dicembre S. messa ore 15.30 reparto gelsi
Martedì 17 dicembre S. messa ore 15.30 reparto camelie
Giovedì 19 dicembre S. messa ore 15.30 reparto gerani
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23 Dicembre 2019 Ore 15,00 PRESSO LA CASA DI RIPOSO
DI CASALBUTTANO
S U O N I D I N A T A L E
PRESIDENZA DI CASALBUTTANO
COL MAESTRO ZAMPOGNARO MARCELLO BERBENNI
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Laboratorio di Natale
I laboratori a tema natalizio per l’anno 2019, hanno visto la creazione di alcuni alberi di Natale “speciali”, attraverso l’uti-lizzo di cassette di legno, gli ospiti si sono cimentati in lavori di pittura e di decoro.
Il Laboratorio attraverso il la-voro di gruppo era indirizzato alle seguenti finalità: sviluppare abilità fino-motorie, favorire l’e-spressione di stati emotivi attra-verso la manipolazione, stimola-re i processi di percezione, espressione e comunicazione,
sviluppare/potenziare il senso del tatto e acquisire/perfezionare la coordinazione oculo-manuale.
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Anche per quest’anno i laboratori di cucina, sono stati un mo-
do per divertirsi, trascorrere un po’ di tempo in compagnia e
creare un clima familiare, amplificato dai profumi del cibo che
riportano alla mente svariati ricordi.
L’attività è stata utile a stimolare i vari sensi dell’olfatto, gu-
sto, tatto, vista e odorato.
Nello specifico, gli Ospiti sono stati guidati a realizzare una
merenda ed un antipasto salato per cena. In collaborazione
con la Cucina Centrale, è stato realizzato qualcosa di semplice
ma al tempo stesso particolare
e un un po’diverso dalle consue-
te abitudini alimentari. I tradi-
zionali “biscotti” nell’approssi-
marsi delle festività pasquali e
le “pizzette” per la Festa dei
Nonni in Ottobre.
Fin da subito si è creato un cli-
ma piacevole; è stato così pos-
sibile stimolare le Ospiti alla rievocazione di particolari ricordi
ed affetti legati alla sfera domestica.
Decisamente l’utilizzo delle esperienze personali hanno per-
messo ai presenti di sentirsi ancora attivamente protagonisti.
Messe in risalto abilità manuali, attenzione, osservazione, fan-
tasia e creatività e, perché no, anche un po’ di senso critico
funzionale alla buona riuscita degli ottimi cibi!
La ricetta che possiamo riportare è la seguente:“Mescolate un
bel po’ di lavoro… qualche cucchiaiata di fatica… pronto l’entu-
siasmo!”
Laboratorio di cucina
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Il giorno 14 ottobre 2019 gli asini
Furio e Totò, insieme ai loro coa-
diutori, si sono recati nella nostra
struttura per un pomeriggio ricco
di emozioni, racconti e ricordi
che i due lunghe orecchie dell’I-
sla de burro sono riusciti ad evo-
care.
Conosciamo meglio chi è la Isla
de Burro…
La Isla de Burro è un luogo dove
diversi tipi di asini, a due e quat-
tro zampe, entrando in relazione,
cercano di farsi bene a vicenda.
Allora ci si chiede: perché questi
animali sono venuti proprio nella nostra struttura trovare i no-
stri ospiti? Perché la Isla organizza e progetta percorsi di inter-
venti assistiti (ONOTERAPIA— dal greco ONOS che significa
asino e TERAPIA, quindi terapia con gli asini) con asini rivolti
anche agli anziani.
L’attività con Furio e Totò è stata un intervento ludico-
ricreativo e socializzante
che ha lo scopo di migliora-
re la qualità della vita e la
corretta interazione uomo-
animale.
La relazione con l’animale è
stata fonte di conoscenza e
stimolo di sensazioni, rac-
conti, emozioni forti e ricor-
di che hanno condotto be-
nessere ad ogni singolo
ospite che ha partecipato.
Durante l’intervento Furio e
Totò si sono fatti spazzola-
re, accarezzare e coccolare.
Attività esperenziale con gli asini
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E’ stata un’attività che ha
portato stati d’animo posi-
tivi, come il sorriso, tanta
pace e serenità.
L’anno prossimo rincontre-
remo Furio e Totò per rivi-
vere insieme le stesse
emozioni e viverne delle
nuove!
CONOSCIAMO MEGLIO L’ONOTERAPIA... L'onoterapia è un tipo di pet therapy diffusa ini-zialmente in Francia, Stati
Uniti d'America e Svizzera, praticata utilizzando gli asini. Nell'ambito degli interventi assistiti con gli animali (IAA), gli asini entrano a pieno titolo tra gli animali adatti al lavoro tera-peutico-relazionale. È un animale, infatti, che da subito regala accoglienza, calda protezione, sicurezza e affidabilità. Inoltre, le caratteristiche fisiche proprie dell'asino quali la taglia ridot-ta, la pazienza, la morbidezza al tatto, la lentezza di movimen-to e tendenza ad andature monotone, consentono di entrare in comunicazione con il paziente attraverso il sistema asino-utente-operatore. Il ruolo di quest'ultimo è quello di facilitare
la comunicazione e la conduzione dell'animale. E’ particolarmente idoneo anche per il suo comportamento che induce ad una certa em-patia. E’ infatti poco ir-ruente nei confronti dell'uomo, si avvicina a lui con curiosità, con pru-denza e con delicatezza, senza invadere il suo ter-ritorio, rimane fermo e non scappa: questo aiuta il paziente ad avvicinarsi a lui con sicurezza e con tranquillità.
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Un tema fondamentale di cui la nostra casa di riposo tiene conto è quello dell’importanza dell’ambiente in cui vivono gli ospiti. L’obiettivo di base è quello di rendere la struttura della RSA simile a quella di una casa in cui gli anziani possono vive-re piacevolmente in un ambiente il più accogliente possibile. Il rapporto che ogni persona stabilisce con l’ambiente fisico ed emozionale nel quale si trova è determinante per l’umore e di conseguenza per il benessere psico-fisico dell’ospite. Quindi anche le scelte dell’arredamento e le scelte estetiche sono molto importanti. Il progetto “Ambiente” come “luogo che cura”, decollato nel 2017 con la consulenza di Marco Fumagalli del Golgi di Abbia-tegrasso, prosegue attraverso interventi mirati nei vari nuclei della struttura. Un ambiente che faccia sentire “a casa”e che non abbia l’at-mosfera di un ospedale aiuta infatti l’anziano ad essere più stimolato ed autosufficiente. La gradevolezza dell’ambiente si deve affiancare alla prepara-zione e empatia del personale, in quanto vogliamo che la no-stra casa di riposo ispiri fiducia e sicurezza agli ospiti sia dal punto di vista estetico che da quello umano.
Ecco due degli interventi creati presso due nuclei distinti della struttura. Presso il nucleo Camelie vi è stato l’allestimento di un’intera parete raffigurante un paesaggio della campagna cremonese. Attiguo alla vetrata che si affaccia al giardino esterno, ha l’obiettivo di ampliare il contatto con la na-tura circostante e favorire il be-nessere derivante dall’ambiente esterno.
Progetto ambienti
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Altro progetto riguardante l’ambiente come luogo che cura av-viato nell’anno 2018 è stato l’allestimento di una zona del nu-cleo Ortensie adibita al tempo libero. L ’ambiente è carat-terizzato da mensole con libri e soprammobili vari, un orologio da parete, un comodo divanetto accanto ad una porta rivestita con la grande immagine di una libreria. Questo ultimo inter-vento è finalizzato a ridurre eventuali momenti di stress in ospiti affetti da demenza. Questo spazio estremamente acco-gliente è liberamente accessibile da parte di tutti gli ospiti dove possono tranquillamente accedere per stare in compagnia dei propri familiari facendoli sentire a proprio agio nel vivere la lo-ro quotidianità.
Prima e dopo l’intervento Il “mascheramento” della porta (in questo caso, ad uso esclu-sivo del personale) è finalizzato a ridurne il riconoscimento per evitare forme di disorientamento e di stress per gli ospiti.
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In occasione della primavera, gli ospiti hanno partecipato ad un’inusuale festa a tema ispirata al Marocco ed alla sua cultu-ra. In collaborazione con il servizio animazione, alcune ragazze del personale della Fondazione hanno presentato le loro tradizioni attraverso video musicali, video paesaggistici, dolci tipici e ta-tuaggi all’henne. Elemento cardine della festa è stata la cerimonia del tè, rap-presentata in tutte le sue fasi, ha visto la sua conclusione con un’apprezzatissima degustazione dell’infuso in preziosi bicchieri decorati.
Gli ospiti sono apparsi incuriositi ed incantati dalla tradizione, dagli abiti e dai racconti inerenti le principali città del Marocco.
I tatuaggi all’henne
La cerimonia del tè
...“viaggio in Marocco”
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Progetto in collaborazione con i ragazzi del grest
Come consuetudine, nel periodo estivo, il servizio animazione vanta la collaborazione di un gruppo di ragazzi della nostra parrocchia, che dedicano parte del loro tempo a favore delle attività animative in programmazione. Quest’anno è sorta l’idea di creare un’attività esperenziale, finalizzata all’incontro ed allo scambio intergeneraziona-le tra anziani e giovani: il progetto brain-story. Un’unione di diverse metodologie, quali il brainstorming (tecnica creativa di gruppo orientata a far emergere idee) e le mappe mentali (rappresentazioni grafiche di concetti). L’obiettivo del progetto è di avvicinare diverse generazioni, che oggigiorno non seguono più i tradizionali modelli d’intera-zione. Il lavoro si è sviluppato seguendo questi 5 argomenti: - “LA LIBERTA’ E’…” - “UN GESTO CHE APPREZZO...” - “MI RICORDO CHE DA BAMBINO...” - “MI RENDE FELICE...” - “IL PROFUMO DI… MI RICORDA...” Per gli ospiti, l’attività era finalizzata alla stimolazione della cognitività e della memoria (attraverso il ricordo), della pras-sia (attraverso la scrittura) e della sfera emotivo-emozionale (attraverso il racconto di sè). La narrazione esperenziale derivante dai racconti degli ospiti si è rivelata particolarmente significativa ed efficace, donando ai ragazzi nuovi sguardi, emozioni ed una maggior conoscen-za dell’anziano.
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NATALE Il Natale si festeggia in tutto il mondo: in ogni paese, tutti i popoli, cristiani e non cristiani, nel mese di dicembre celebrano feste di pace, di fratellanza, di gioia e di prosperità, ciascuno secondo la propria cultura e le proprie tradizio-ni. E questo succede fin dai tempi più antichi. In concomitanza con il solstizio d'inverno un lungo periodo di festeggiamenti onorava il "rinascere" del sole: le giornate cominciavano ad allungarsi, segnando il lento percorso verso la primavera, con l'augurio e la speranza di raccolti copiosi e di cibo per tutti. Così gli anti-chi Egizi festeggiavano la nascita del dio Horus, i Greci quella del dio Dioniso, gli Scandinavi quella del dio Frey. I Romani celebravano Saturno, dio dell'agricol-tura, con grandi feste in cui amici e parenti si scambiavano doni. I Cristiani sostituirono i riti pagani con la festa
della nascita di Gesù, fi-glio di Dio, portatore di pace e di salvezza per tutta l'umanità. Per questo in tutto il mondo Natale è au-gurio di bontà, sere-nità e felicità da con-dividere con "tutti gli uomini di buona vo-lontà".
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C’è nel cielo una grande stella,
dietro di lei una pecorella. Arrivano alla capanna dove Gesù fa la nanna.
Ci sono Giuseppe e Maria che gli fanno compagnia.
C’è il timido asinello che riscalda il Bambinello.
Arrivano i pastori per offrire i loro cuori.
Buon Natale
Per Nadàal ed didàal, per San Giuàn la gàamba de ‘n scràgn, per la
Pifàania el sàalt de na càgna (o na spàna), per Sàant’Antòni el sàalt de
‘n demòni, per Sàanta Gàada n’ùura sunàada.
Per Natale un ditale, per San Giovanni (17 dicembre) la gamba di uno sgabello, per
l’Epifania il salto di una cagna (o una spanna), per Sant’Antonio (17 gennaio) un
passo del diavolo, per Sant’Agata (5 febbraio) un’ora suonata.
- - - - - - - - - - - - - - - -
Giorno per giorno si allungano le giornate dal solstizio d’inverno (21 dicembre) in poi
Sàanta Lüsìa l’è la nòt püsèe lóonga che ghe
sìa Santa Lucia è la notte
(fra il 12 e il 13 dicem-bre) più lunga che ci sia
- - - - - - - - Oggi i bambini attendo-no con impazienza i do-ni, e ad essi pare che la notte non finisca mai. Prima della riforma
gregoriana del calenda-rio (nel ‘500) questa era veramente la notte più lunga, perché in questa datacadeva il solstizio
d’inverno
De l’Imaculàada a Sàanta Lüsìa ghe rèesta pòca vìa
- - - - - - Dall’Immacolata (8 dicembre) a Santa Lucia resta poca
strada
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