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Sos Impresa
per Contromafie
Stati Generali
dell’AntimafiaRoma
23-24-25 ottobre
Gruppo di lavoroUsura e Racket nell
Globalizzazione
Venerdì 24 ottobre 2009
c/o Cgil Sala Simone Weil
Corso Italia, 25Roma
● ● ●
Sos Impresa
Contromafie
Generali
Antimafia 2009
25 ottobre
Gruppo di lavoro Usura e Racket nell’era della
Globalizzazione
24 ottobre 2009
Sala Simone Weil Corso Italia, 25
Stati Generali dell’Antimafia 2009
ANALISI DEL FENOMENO USURAIO IN ITALIA
L’USURA AL TEMPO DELLA CRISI
La crisi economica-finanziaria accompagnata alla perdita di redditività delle micro
imprese, al diminuire del potere di a
simile a quello che, nel biennio 92
colpendo l’opinione pubblica e provocando una forte reazione da parte della società civile. Una
situazione così grave, da non lasciare indifferente nemmeno il mondo politico che fu costretto a
varare una nuova Legge contro l’usura nel febbraio del ’96.
Emergeva allora come l’usura, nata come credito di sussistenza alle famiglie povere,
coinvolgesse sempre più le piccole imprese indebitate, entrando nel tessuto economico dei
territori, delle città.
Nel corso di un decennio le profonde ristrutturazione che hanno riguardato il settore della
distribuzione commerciale, il calo dei consumi, sommate a comporta
bancario, tese a restringere ancor i criteri di accesso al credito hanno contribuito a mettere
ulteriormente in crisi le micro imprese, quasi sempre a conduzione familiare, relegandole in uno
stato di perenne precarietà ed em
Oggi ci troviamo in una ulteriore fase
Stati Generali dell’Antimafia (2007)
Dati diffusi della Banca d'Italia
finanziarie sfiora la soglia dei 300 miliardi di euro, con una crescita di 24,4 miliardi in soli 12 mesi
e, sempre la Banca d’Italia, ha più volte avvertito che per le famiglie, ma soprattutto per le imprese,
ci sono “segnali di difficoltà”, a causa del caro tass
irreversibilmente indebitate e rimaste intrappolate in una catena di prestiti e finanziamenti.
L’attività di rilevazione sul “campo” attraverso gli Sportelli, le Associazioni e le
antiusura confermano i freddi numeri delle statistiche e segnalano, con sempre
frequenza, una situazione di forte disagio che coinvolge imprese e persone una volta
immuni da rischi.
L’usura si conferma, quindi, un fenomeno sociale diffuso, che si espand
congiuntura economica. Ed è un elemento corruttivo del mercato e delle relazioni
economiche, che coinvolge un universo che va ben oltre la piccol
famiglie povere.
Le organizzazioni criminali sempre attente all’evolver
dell’impresa, dopo una iniziale riluttanza, hanno compreso che il mercato dell’usura era una
grande occasione di riciclaggio e di crescita dei patrimoni.
“Nei momenti di grande difficoltà le mafie fanno un po’ da b
facce d’angelo, delle teste di legno per forme di usura, danno soldi a piccole e medie imprese.
Quindi, questa crisi certamente favorirà il riciclaggio di denaro, penetrazioni in forme diverse nei
vari territori”.
Sono le parole di don Luigi Ciotti che rilancia la denuncia del Governatore della Banca d’Italia
Mario Draghi, il quale in una recente audizione alla Commissione parlamentare antimafia (luglio
2009) ha messo in risalto il connubio crisi
di crisi economica le imprese vedono inaridirsi i propri flussi di cassa e vedono cadere il valore
di mercato del proprio patrimonio. Per questo è necessario mettere in campo una forte opera di
contrasto per combattere ogni forma di inquinamento operato dalla criminalità organizzata, primo
"freno" alla crescita economica dell'Italia.
i dell’Antimafia 2009- Roma 23 24 25 ottobre
ANALISI DEL FENOMENO USURAIO IN ITALIA
L’USURA AL TEMPO DELLA CRISI
finanziaria accompagnata alla perdita di redditività delle micro
imprese, al diminuire del potere di acquisto di salari e stipendi, sta riproponendo uno scenario
simile a quello che, nel biennio 92-94, fece emergere l’usura come vero e proprio dramma sociale,
colpendo l’opinione pubblica e provocando una forte reazione da parte della società civile. Una
tuazione così grave, da non lasciare indifferente nemmeno il mondo politico che fu costretto a
varare una nuova Legge contro l’usura nel febbraio del ’96.
Emergeva allora come l’usura, nata come credito di sussistenza alle famiglie povere,
pre più le piccole imprese indebitate, entrando nel tessuto economico dei
Nel corso di un decennio le profonde ristrutturazione che hanno riguardato il settore della
distribuzione commerciale, il calo dei consumi, sommate a comportamenti distorsivi del sistema
bancario, tese a restringere ancor i criteri di accesso al credito hanno contribuito a mettere
ulteriormente in crisi le micro imprese, quasi sempre a conduzione familiare, relegandole in uno
stato di perenne precarietà ed emergenza finanziaria.
Oggi ci troviamo in una ulteriore fase decisamente più aggravata rispetto la I edizione degli
(2007).
Banca d'Italia ci indicano che, tra prestiti e mutui, il ricorso a banche e
arie sfiora la soglia dei 300 miliardi di euro, con una crescita di 24,4 miliardi in soli 12 mesi
, ha più volte avvertito che per le famiglie, ma soprattutto per le imprese,
ci sono “segnali di difficoltà”, a causa del caro tassi. Sono ormai un milione il numero delle famiglie
irreversibilmente indebitate e rimaste intrappolate in una catena di prestiti e finanziamenti.
L’attività di rilevazione sul “campo” attraverso gli Sportelli, le Associazioni e le
rmano i freddi numeri delle statistiche e segnalano, con sempre
frequenza, una situazione di forte disagio che coinvolge imprese e persone una volta
L’usura si conferma, quindi, un fenomeno sociale diffuso, che si espand
congiuntura economica. Ed è un elemento corruttivo del mercato e delle relazioni
che coinvolge un universo che va ben oltre la piccola impresa marginale e le
Le organizzazioni criminali sempre attente all’evolversi della situazione economica ed al mondo
dell’impresa, dopo una iniziale riluttanza, hanno compreso che il mercato dell’usura era una
grande occasione di riciclaggio e di crescita dei patrimoni.
“Nei momenti di grande difficoltà le mafie fanno un po’ da banche, prestano soldi, usano delle
facce d’angelo, delle teste di legno per forme di usura, danno soldi a piccole e medie imprese.
Quindi, questa crisi certamente favorirà il riciclaggio di denaro, penetrazioni in forme diverse nei
parole di don Luigi Ciotti che rilancia la denuncia del Governatore della Banca d’Italia
Mario Draghi, il quale in una recente audizione alla Commissione parlamentare antimafia (luglio
2009) ha messo in risalto il connubio crisi-usura-riciclaggio. Secondo il Governatore, durante le fasi
di crisi economica le imprese vedono inaridirsi i propri flussi di cassa e vedono cadere il valore
mercato del proprio patrimonio. Per questo è necessario mettere in campo una forte opera di
forma di inquinamento operato dalla criminalità organizzata, primo
"freno" alla crescita economica dell'Italia.
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finanziaria accompagnata alla perdita di redditività delle micro-piccole
cquisto di salari e stipendi, sta riproponendo uno scenario
94, fece emergere l’usura come vero e proprio dramma sociale,
colpendo l’opinione pubblica e provocando una forte reazione da parte della società civile. Una
tuazione così grave, da non lasciare indifferente nemmeno il mondo politico che fu costretto a
Emergeva allora come l’usura, nata come credito di sussistenza alle famiglie povere,
pre più le piccole imprese indebitate, entrando nel tessuto economico dei
Nel corso di un decennio le profonde ristrutturazione che hanno riguardato il settore della
menti distorsivi del sistema
bancario, tese a restringere ancor i criteri di accesso al credito hanno contribuito a mettere
ulteriormente in crisi le micro imprese, quasi sempre a conduzione familiare, relegandole in uno
decisamente più aggravata rispetto la I edizione degli
ci indicano che, tra prestiti e mutui, il ricorso a banche e
arie sfiora la soglia dei 300 miliardi di euro, con una crescita di 24,4 miliardi in soli 12 mesi
, ha più volte avvertito che per le famiglie, ma soprattutto per le imprese,
un milione il numero delle famiglie
irreversibilmente indebitate e rimaste intrappolate in una catena di prestiti e finanziamenti.
L’attività di rilevazione sul “campo” attraverso gli Sportelli, le Associazioni e le Fondazioni
rmano i freddi numeri delle statistiche e segnalano, con sempre maggiore
frequenza, una situazione di forte disagio che coinvolge imprese e persone una volta ritenute
L’usura si conferma, quindi, un fenomeno sociale diffuso, che si espande secondo della
congiuntura economica. Ed è un elemento corruttivo del mercato e delle relazioni
a impresa marginale e le
si della situazione economica ed al mondo
dell’impresa, dopo una iniziale riluttanza, hanno compreso che il mercato dell’usura era una
anche, prestano soldi, usano delle
facce d’angelo, delle teste di legno per forme di usura, danno soldi a piccole e medie imprese.
Quindi, questa crisi certamente favorirà il riciclaggio di denaro, penetrazioni in forme diverse nei
parole di don Luigi Ciotti che rilancia la denuncia del Governatore della Banca d’Italia
Mario Draghi, il quale in una recente audizione alla Commissione parlamentare antimafia (luglio
il Governatore, durante le fasi
di crisi economica le imprese vedono inaridirsi i propri flussi di cassa e vedono cadere il valore
mercato del proprio patrimonio. Per questo è necessario mettere in campo una forte opera di
forma di inquinamento operato dalla criminalità organizzata, primo
Stati Generali dell’Antimafia 2009
L’allarme del Governatore della Banca d’Italia è stata la conferma autorevole alle nostre
denunce ed analisi: la criminalità organizzata sta di
la fase recessiva in atto, anche perché a quella disponibilità economica, richiesta dal nuovo
prestito usuraio, che i “cravattai di quartiere” non possono permettersi.
La contiguità con la vita dell’impresa , modif
si propone non solo di finanziare l’impresa, ma di accompagnarla in compartecipazione nei progetti
di ristrutturazione e di riconversione, obbligati dalla crisi.
Non è più quindi, come per il “pizzo”
con l’afflusso di notevoli capitali nell’economia reale e ben al di là dei tradizionali bacini di azione
nel Sud.
Dentro questo panorama – che ha connotazioni generali
pur non avendo abbandonato le zone di marginalità sociale, abbia subito un processo di
trasformazione, diffondendosi in aree interessate da profondi processi di ristrutturazione
economica, in territori di forte sviluppo economico e di benesse
diversi ceti sociali. E’ in questi contesti che, accanto all’usura strettamente intesa, emerge una
vasta area grigia di sovraindebitamento. Un fenomeno preoccupan
rappresentare l’anticamera del girone infernale del “prestito a strozzo.
Sos Impresa-Confesercenti ha condotto nell’attuale fase di crisi una ricognizione su varie forme
di usura ed ha “scoperto” un fenomeno nuovo soprattutto per di
l’usura “muta” e si trasforma anche in operazione giornaliera: prestito e restituzione
nell’arco della stessa giornata.
Questo nuovo esempio di fantasia criminosa dimostra che contro l’usura non debbono esserci
sottovalutazioni. L’usura giornaliera produce interessi a quote folli: in una sola settimana si
arriverebbe al 60-70%. L’incredibile fenomeno riguarda piccoli imprenditori ma anche titolari di
attività di media dimensione che per resistere alla crisi, mantenere aper
fornitori si rivolgono agli usurai che la mattina prestano i soldi (mediamente mille euro) e la sera
passano a ritirare il capitale maggiorato di un 10%. Un interesse del 10% giornaliero, sborsato per
far fronte agli impegni immediati!
L’ATTIVITA’ USURAIA IN ITALIA
Tentare una stima dei danni sociali prodotti dall’usura è quanto mai complesso. L’usura è per
definizione un reato sommerso, di cui si ha difficoltà persino a parlarne, ma incrociando i dati sulla
cessazione delle attività commerciali, la ramificazione e la consistenza delle reti usuraie, nonché
alcune stime sui sequestri si può tentare di ipotizzare delle grandezze.
Per quanto riguarda i sequestri di capitali legati al giro dell'usura siamo di fronte ad un vero e
proprio boom: nel periodo compreso tra gennaio e novembre dello scorso anno, la Guardia
di Finanza ha sequestrato beni e disponibilità finanziarie per un valore complessivo di 29,9
milioni di euro: le persone denunciate sono state 446, di cui 116 in stato di arre
Il Rapporto di Sos Impresa stima in 165.000 le attività commerciali e in 50.000 gli alberghi
e pubblici esercizi condannati alla chiusura nel triennio 2004
attività deve la sua cessazione ad un forte indebitamento ed all
Il numero dei commercianti coinvolti in rapporti usurari è stimato in oltre 150.000
ognuno di loro s’indebita con più “strozzini”, le posizioni debitorie possono essere
ragionevolmente stimate in oltre 450.000. Ma ciò che maggiormente pre
almeno 50.000 sono indebitati con associazioni per delinquere di tipo mafioso finalizzate
all’usura.
Gli interessi sono, ormai stabilizzati oltre il 10% mensile.
i dell’Antimafia 2009- Roma 23 24 25 ottobre
L’allarme del Governatore della Banca d’Italia è stata la conferma autorevole alle nostre
la criminalità organizzata sta diventando più minacciosa e pericolosa con
, anche perché a quella disponibilità economica, richiesta dal nuovo
prestito usuraio, che i “cravattai di quartiere” non possono permettersi.
La contiguità con la vita dell’impresa , modifica ulteriormente l’attività usuraia delle mafie: essa
si propone non solo di finanziare l’impresa, ma di accompagnarla in compartecipazione nei progetti
di ristrutturazione e di riconversione, obbligati dalla crisi.
Non è più quindi, come per il “pizzo” una mera attività predatrice, ma la capacità di inserirsi,
con l’afflusso di notevoli capitali nell’economia reale e ben al di là dei tradizionali bacini di azione
che ha connotazioni generali - non deve stupire se l’atti
pur non avendo abbandonato le zone di marginalità sociale, abbia subito un processo di
trasformazione, diffondendosi in aree interessate da profondi processi di ristrutturazione
economica, in territori di forte sviluppo economico e di benessere sociale diffuso, colpendo i più
diversi ceti sociali. E’ in questi contesti che, accanto all’usura strettamente intesa, emerge una
vasta area grigia di sovraindebitamento. Un fenomeno preoccupante perché per molti può
rappresentare l’anticamera del girone infernale del “prestito a strozzo.
Confesercenti ha condotto nell’attuale fase di crisi una ricognizione su varie forme
di usura ed ha “scoperto” un fenomeno nuovo soprattutto per diffusione. Come un pericoloso virus
l’usura “muta” e si trasforma anche in operazione giornaliera: prestito e restituzione
.
Questo nuovo esempio di fantasia criminosa dimostra che contro l’usura non debbono esserci
L’usura giornaliera produce interessi a quote folli: in una sola settimana si
L’incredibile fenomeno riguarda piccoli imprenditori ma anche titolari di
attività di media dimensione che per resistere alla crisi, mantenere aperto l’esercizio e pagare i
fornitori si rivolgono agli usurai che la mattina prestano i soldi (mediamente mille euro) e la sera
passano a ritirare il capitale maggiorato di un 10%. Un interesse del 10% giornaliero, sborsato per
iati!
L’ATTIVITA’ USURAIA IN ITALIA
Tentare una stima dei danni sociali prodotti dall’usura è quanto mai complesso. L’usura è per
definizione un reato sommerso, di cui si ha difficoltà persino a parlarne, ma incrociando i dati sulla
tà commerciali, la ramificazione e la consistenza delle reti usuraie, nonché
alcune stime sui sequestri si può tentare di ipotizzare delle grandezze.
Per quanto riguarda i sequestri di capitali legati al giro dell'usura siamo di fronte ad un vero e
nel periodo compreso tra gennaio e novembre dello scorso anno, la Guardia
di Finanza ha sequestrato beni e disponibilità finanziarie per un valore complessivo di 29,9
milioni di euro: le persone denunciate sono state 446, di cui 116 in stato di arre
Il Rapporto di Sos Impresa stima in 165.000 le attività commerciali e in 50.000 gli alberghi
e pubblici esercizi condannati alla chiusura nel triennio 2004-2006. Un robusto 40% di queste
attività deve la sua cessazione ad un forte indebitamento ed all’usura.
Il numero dei commercianti coinvolti in rapporti usurari è stimato in oltre 150.000
ognuno di loro s’indebita con più “strozzini”, le posizioni debitorie possono essere
ragionevolmente stimate in oltre 450.000. Ma ciò che maggiormente pre
almeno 50.000 sono indebitati con associazioni per delinquere di tipo mafioso finalizzate
Gli interessi sono, ormai stabilizzati oltre il 10% mensile.
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L’allarme del Governatore della Banca d’Italia è stata la conferma autorevole alle nostre
ventando più minacciosa e pericolosa con
, anche perché a quella disponibilità economica, richiesta dal nuovo
ica ulteriormente l’attività usuraia delle mafie: essa
si propone non solo di finanziare l’impresa, ma di accompagnarla in compartecipazione nei progetti
una mera attività predatrice, ma la capacità di inserirsi,
con l’afflusso di notevoli capitali nell’economia reale e ben al di là dei tradizionali bacini di azione
non deve stupire se l’attività usuraia,
pur non avendo abbandonato le zone di marginalità sociale, abbia subito un processo di
trasformazione, diffondendosi in aree interessate da profondi processi di ristrutturazione
re sociale diffuso, colpendo i più
diversi ceti sociali. E’ in questi contesti che, accanto all’usura strettamente intesa, emerge una
te perché per molti può
Confesercenti ha condotto nell’attuale fase di crisi una ricognizione su varie forme
ffusione. Come un pericoloso virus
l’usura “muta” e si trasforma anche in operazione giornaliera: prestito e restituzione
Questo nuovo esempio di fantasia criminosa dimostra che contro l’usura non debbono esserci
L’usura giornaliera produce interessi a quote folli: in una sola settimana si
L’incredibile fenomeno riguarda piccoli imprenditori ma anche titolari di
to l’esercizio e pagare i
fornitori si rivolgono agli usurai che la mattina prestano i soldi (mediamente mille euro) e la sera
passano a ritirare il capitale maggiorato di un 10%. Un interesse del 10% giornaliero, sborsato per
Tentare una stima dei danni sociali prodotti dall’usura è quanto mai complesso. L’usura è per
definizione un reato sommerso, di cui si ha difficoltà persino a parlarne, ma incrociando i dati sulla
tà commerciali, la ramificazione e la consistenza delle reti usuraie, nonché
Per quanto riguarda i sequestri di capitali legati al giro dell'usura siamo di fronte ad un vero e
nel periodo compreso tra gennaio e novembre dello scorso anno, la Guardia
di Finanza ha sequestrato beni e disponibilità finanziarie per un valore complessivo di 29,9
milioni di euro: le persone denunciate sono state 446, di cui 116 in stato di arresto.
Il Rapporto di Sos Impresa stima in 165.000 le attività commerciali e in 50.000 gli alberghi
Un robusto 40% di queste
Il numero dei commercianti coinvolti in rapporti usurari è stimato in oltre 150.000 e, poiché
ognuno di loro s’indebita con più “strozzini”, le posizioni debitorie possono essere
ragionevolmente stimate in oltre 450.000. Ma ciò che maggiormente preoccupa è che in
almeno 50.000 sono indebitati con associazioni per delinquere di tipo mafioso finalizzate
Stati Generali dell’Antimafia 2009
Nel complesso il tributo pagato dai commercianti ogni anno a causa della lievi
capitale e degli interessi si aggira in non meno
Alle aziende coinvolte vanno aggiunti gli altri piccoli imprenditori, artigiani in primo luogo, ma
anche dipendenti pubblici, operai, pensionati, facendo giungere ad oltre
invischiate in patti usurari, cui vanno aggiunte non meno di 15.000 persone immigrate
impantanate tra attività parabancarie ed usura vera e propria.
VECCHI E NUOVI USURAI
Accanto alle figure più tradizionali di usurai di quartiere e di
che va dalle società di servizi e mediazione finanziaria, ormai presenti in ogni città, a reti
e professionalizzate, fino a giungere a soggetti legati ad organizzazioni criminali che
riciclano enormi capitali.
L’usura di oggi ha qualcosa di antico negli obiettivi che si prefigge, nella violenza con la quale si
esercita, nella disperazione in cui getta le vittime, ma anche aspetti assolutamente moderni,
soprattutto nelle modalità del suo esercizio, ne
allarme sociale, nell’essere diventata il crocevia di altri reati economici quali le truffe e il riciclaggio.
L’usura, però, oggi è sempre meno u
questa evoluzione riguarda anche i classici
presenza nel territorio, ma adeguandosi e
Particolarmente interessante, da questo punto di vista, è la trasformazione verso quella che
possiamo definire usura a struttura familiare.
Il vecchio usuraio, una volta figura solitaria che svolgeva la propria “seconda attività” riuscendo
a mantenere all’oscuro la stessa fam
ma non di rado questo compito è svolto da una figura femminile, è l’organizzatore della rete, le
figure femminili, (madre, moglie, figlie), detengono la titolarità dei conti correnti e svolgon
di prestanome nell’intestazione dei beni in caso di esproprio, i figli e i nipoti maschi invece hanno il
compito di fare il gioco sporco dell’intimidazione e del recupero crediti.
Numerosissime sono le indagini che hanno portato all’arresto di i
tutti accertati penalmente, e testimoniano del graduale evolversi delle strutture di singoli
autosufficienti, molto legate ai quartieri, ai rioni, a reti familiari, in organizzazioni sempre più
strutturate, in grado di ampliare l’orizzonte degli affari.
L’usura, quindi, tende ad essere sempre più un reato associativo
strutturata permette di rispondere a diverse esigenze: accresce il numero e la qualità dei “contratti”
in essere e, di conseguenza, i profitti
intimidazione, riduce i rischi personali, presentando ai malcapitati le diverse
le relazioni usuraie in normali rapporti commerciali.
In questo ambito sono due le tipologie
dell’organizzazione siedono vecchie conoscenze delle questure al culmine della loro carriera
criminale, mentre la manovalanza è lasciata ai più giovani, che si preoccupano di “convincere i
ritardatari” al puntuale pagamento dei debiti. Bonarietà ed intimidazione sono i tratti più evidenti di
questa struttura presente un po’ dovunque nelle periferie delle grandi aree metropolitane, nelle
aree di basso sviluppo economico e sociale. Una seconda tipologi
“investitori” professionisti che si avvalgono di larghe amicizie e convivenze in ambienti finanziari,
bancari, giudiziari. Stazionano negli ambienti delle aste giudiziarie e lavorano in modo sistematico
all’espropriazione delle aziende dei malcapitati. Quest’ultima fattispecie è la vera novità del
mercato dell’usura. Se l’usura a struttura familiare rappresenta l’evoluzione del
questo è il modello che va imponendosi tra i
i dell’Antimafia 2009- Roma 23 24 25 ottobre
Nel complesso il tributo pagato dai commercianti ogni anno a causa della lievi
capitale e degli interessi si aggira in non meno di 12 miliardi di euro.
Alle aziende coinvolte vanno aggiunti gli altri piccoli imprenditori, artigiani in primo luogo, ma
anche dipendenti pubblici, operai, pensionati, facendo giungere ad oltre
, cui vanno aggiunte non meno di 15.000 persone immigrate
impantanate tra attività parabancarie ed usura vera e propria.
Accanto alle figure più tradizionali di usurai di quartiere e di vicinato si muove un nuovo mondo,
che va dalle società di servizi e mediazione finanziaria, ormai presenti in ogni città, a reti
e professionalizzate, fino a giungere a soggetti legati ad organizzazioni criminali che
L’usura di oggi ha qualcosa di antico negli obiettivi che si prefigge, nella violenza con la quale si
esercita, nella disperazione in cui getta le vittime, ma anche aspetti assolutamente moderni,
soprattutto nelle modalità del suo esercizio, nel sapersi camuffare, nel tenere basso il livello di
allarme sociale, nell’essere diventata il crocevia di altri reati economici quali le truffe e il riciclaggio.
L’usura, però, oggi è sempre meno un reato di singoli e sempre più un reato associativo e
questa evoluzione riguarda anche i classici cravattari che mantengono una loro importante
presenza nel territorio, ma adeguandosi e professionalizzando al massimo il loro mestiere.
ressante, da questo punto di vista, è la trasformazione verso quella che
usura a struttura familiare.
Il vecchio usuraio, una volta figura solitaria che svolgeva la propria “seconda attività” riuscendo
a mantenere all’oscuro la stessa famiglia, ora la coinvolge direttamente nel giro. Il capofamiglia,
ma non di rado questo compito è svolto da una figura femminile, è l’organizzatore della rete, le
figure femminili, (madre, moglie, figlie), detengono la titolarità dei conti correnti e svolgon
di prestanome nell’intestazione dei beni in caso di esproprio, i figli e i nipoti maschi invece hanno il
dell’intimidazione e del recupero crediti.
Numerosissime sono le indagini che hanno portato all’arresto di intere famiglie dedite all’usura,
tutti accertati penalmente, e testimoniano del graduale evolversi delle strutture di singoli
autosufficienti, molto legate ai quartieri, ai rioni, a reti familiari, in organizzazioni sempre più
iare l’orizzonte degli affari.
L’usura, quindi, tende ad essere sempre più un reato associativo
strutturata permette di rispondere a diverse esigenze: accresce il numero e la qualità dei “contratti”
in essere e, di conseguenza, i profitti. Riduce al minimo i rischi di insolvenza, eleva la capacità di
intimidazione, riduce i rischi personali, presentando ai malcapitati le diverse
le relazioni usuraie in normali rapporti commerciali.
In questo ambito sono due le tipologie prevalenti. Una più spiccatamente malavitosa al cui capo
dell’organizzazione siedono vecchie conoscenze delle questure al culmine della loro carriera
criminale, mentre la manovalanza è lasciata ai più giovani, che si preoccupano di “convincere i
ri” al puntuale pagamento dei debiti. Bonarietà ed intimidazione sono i tratti più evidenti di
questa struttura presente un po’ dovunque nelle periferie delle grandi aree metropolitane, nelle
aree di basso sviluppo economico e sociale. Una seconda tipologia, invece, è formata da
“investitori” professionisti che si avvalgono di larghe amicizie e convivenze in ambienti finanziari,
bancari, giudiziari. Stazionano negli ambienti delle aste giudiziarie e lavorano in modo sistematico
nde dei malcapitati. Quest’ultima fattispecie è la vera novità del
mercato dell’usura. Se l’usura a struttura familiare rappresenta l’evoluzione del
questo è il modello che va imponendosi tra i venditori di soldi, che sostituisce le ve
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Nel complesso il tributo pagato dai commercianti ogni anno a causa della lievitazione del
Alle aziende coinvolte vanno aggiunti gli altri piccoli imprenditori, artigiani in primo luogo, ma
600.000 le persone
, cui vanno aggiunte non meno di 15.000 persone immigrate
vicinato si muove un nuovo mondo,
che va dalle società di servizi e mediazione finanziaria, ormai presenti in ogni città, a reti strutturate
e professionalizzate, fino a giungere a soggetti legati ad organizzazioni criminali che investono e
L’usura di oggi ha qualcosa di antico negli obiettivi che si prefigge, nella violenza con la quale si
esercita, nella disperazione in cui getta le vittime, ma anche aspetti assolutamente moderni,
l sapersi camuffare, nel tenere basso il livello di
allarme sociale, nell’essere diventata il crocevia di altri reati economici quali le truffe e il riciclaggio.
n reato di singoli e sempre più un reato associativo e
che mantengono una loro importante
al massimo il loro mestiere.
ressante, da questo punto di vista, è la trasformazione verso quella che
Il vecchio usuraio, una volta figura solitaria che svolgeva la propria “seconda attività” riuscendo
iglia, ora la coinvolge direttamente nel giro. Il capofamiglia,
ma non di rado questo compito è svolto da una figura femminile, è l’organizzatore della rete, le
figure femminili, (madre, moglie, figlie), detengono la titolarità dei conti correnti e svolgono funzione
di prestanome nell’intestazione dei beni in caso di esproprio, i figli e i nipoti maschi invece hanno il
ntere famiglie dedite all’usura,
tutti accertati penalmente, e testimoniano del graduale evolversi delle strutture di singoli
autosufficienti, molto legate ai quartieri, ai rioni, a reti familiari, in organizzazioni sempre più
L’usura, quindi, tende ad essere sempre più un reato associativo. L’organizzazione
strutturata permette di rispondere a diverse esigenze: accresce il numero e la qualità dei “contratti”
. Riduce al minimo i rischi di insolvenza, eleva la capacità di
intimidazione, riduce i rischi personali, presentando ai malcapitati le diverse facce e mascherando
prevalenti. Una più spiccatamente malavitosa al cui capo
dell’organizzazione siedono vecchie conoscenze delle questure al culmine della loro carriera
criminale, mentre la manovalanza è lasciata ai più giovani, che si preoccupano di “convincere i
ri” al puntuale pagamento dei debiti. Bonarietà ed intimidazione sono i tratti più evidenti di
questa struttura presente un po’ dovunque nelle periferie delle grandi aree metropolitane, nelle
a, invece, è formata da
“investitori” professionisti che si avvalgono di larghe amicizie e convivenze in ambienti finanziari,
bancari, giudiziari. Stazionano negli ambienti delle aste giudiziarie e lavorano in modo sistematico
nde dei malcapitati. Quest’ultima fattispecie è la vera novità del
mercato dell’usura. Se l’usura a struttura familiare rappresenta l’evoluzione del classico cravattaro,
, che sostituisce le vecchie bancarelle
Stati Generali dell’Antimafia 2009
o società e si struttura attraverso società di comodo con le quali viene mascherata la natura
usuraia delle transazioni.
Al contrario di quanto la vulgata popolare ha sempre creduto il prestito ad usura, spesso
confuso con quello estorsivo, è un fenomeno a cui le organizzazioni mafiose hanno prestato poca
attenzione, preferendo tollerare sul proprio territorio singoli usurai cui chiedere una percentuale
congrua sugli affari. Anche le risultanze di numerose processi e le sentenze emanate han
confermato questa analisi. Oggi, però, anche questa certezza comincia a vacillare.
L’usura soprattutto in Calabria
camorrista.
Una recente relazione della DIA così si esprimeva sulle collusioni ‘ndranghe
professionistiusura: “le cosche calabresi sono pienamente consapevoli di poter disporre di risorse
umane di alto profilo professionale nei campi giuridici ed economici in grado di orientare gli
investimenti e di creare artifici per ostacolare l’accertam
L'operazione Anaconda del giugno 2008, ha svelato addirittura l'esistenza di una
gestita da una delle cosche più pericolose di Cosenza, con diramazioni anche in Basilicata. Questo
intreccio era già emerso nell'operazione Omnia
Catanzaro che ha consentito di smascherare una vasta organizzazione che agiva tra la
e la Calabria. Le accuse, a vario titolo, vanno dall'associazione mafiosa al traffico
stupefacenti, usura, estorsione, riciclaggio
Mancuso (unitamente ai La Rosa) da tempo gestisce una fetta importante del mercato usurai
una vasta area che va oltre i confini del vibonese ed accertata in tutta una serie di importanti
operazioni tra cui Odissea e Dinasty
tanti interessi della cosca Cordì di Locri tra cui un’inten
La presenza di clan camorristici nel mercato dell’usura è stata ampiamente accertata, nel corso
di indagini ed operazioni delle forze dell’ordine. Solo per fare un esempio e per citare i clan più
pericolosi: il clan Vollaro di Portici
centro (15 febbraio del 2005); il clan
2005); i clan Crimaldi e Tortora
di Castellamare di Stabia (16 aprile 2005); il clan dei
2006), clan Mazzarella (18 luglio 2007); clan
Arzano e nella zona nord (21 ottobre 2008) clan
operazione che ha riguardato le province di Napoli, Salerno, Caserta, Prato, Milano; Il clan
Terracciano (10 maggio 2009) in Toscana il clan
di Napoli, clan Birra (7 luglio 2009) a S
Ascione e singoli, clan Pagano
2009) Napoli e provincia di Verona, un gruppo legato ai
anche di riciclaggio che ha interessato i comuni di Aversa
Come si vede molte sono le operazioni eseguite oltre il territorio campano che unitamente ai
numerosi sequestri di beni hanno messo in luce l’enorme forza e disponibilità economica
camorristi. Anche quando l’usura è gestita da insospettabili incensurati sempre più spesso essi si
rivolgono ai clan camorristici per il recupero crediti, sia per far valere le proprie ragioni, sia per
attivare l’intimidazione. Si legge a questo riguar
Napoli, che questa saldatura di interessi
penetrazione nella società dei gruppi criminali camorristici”
delle esigenze altrui e si legittimano quali interlocutori privilegiati cui i cittadini si rivolgono per
ottenere tutela delle proprie ragioni, lecite o illecite”.
L’attività usuraia,inoltre, è strumentale rispetto la vocazione affaristica della camorra perché
consente di impossessarsi di aziende senza alcun esborso di denaro e si intreccia fortemente
i dell’Antimafia 2009- Roma 23 24 25 ottobre
e si struttura attraverso società di comodo con le quali viene mascherata la natura
Al contrario di quanto la vulgata popolare ha sempre creduto il prestito ad usura, spesso
, è un fenomeno a cui le organizzazioni mafiose hanno prestato poca
attenzione, preferendo tollerare sul proprio territorio singoli usurai cui chiedere una percentuale
congrua sugli affari. Anche le risultanze di numerose processi e le sentenze emanate han
confermato questa analisi. Oggi, però, anche questa certezza comincia a vacillare.
Calabria e Campania ha una forte impronta
Una recente relazione della DIA così si esprimeva sulle collusioni ‘ndranghe
“le cosche calabresi sono pienamente consapevoli di poter disporre di risorse
profilo professionale nei campi giuridici ed economici in grado di orientare gli
creare artifici per ostacolare l’accertamento della provenienza illecita dei capitali”
del giugno 2008, ha svelato addirittura l'esistenza di una
delle cosche più pericolose di Cosenza, con diramazioni anche in Basilicata. Questo
operazione Omnia (10 luglio 2007), coordinata dalla Dda di
consentito di smascherare una vasta organizzazione che agiva tra la
accuse, a vario titolo, vanno dall'associazione mafiosa al traffico
estorsione, riciclaggio, porto e detenzione di armi ed esplosivo. La cosca
ai La Rosa) da tempo gestisce una fetta importante del mercato usurai
oltre i confini del vibonese ed accertata in tutta una serie di importanti
Dinasty-Do ut Des. La recentissima operazione Sharks
Cordì di Locri tra cui un’intensa attività usuraia.
La presenza di clan camorristici nel mercato dell’usura è stata ampiamente accertata, nel corso
di indagini ed operazioni delle forze dell’ordine. Solo per fare un esempio e per citare i clan più
di Portici (6 dicembre 2005); i clan dei Mariano e Martella
centro (15 febbraio del 2005); il clan Cesarano di Castellammare e Pompei (11 marzo
Tortora nella zona Nord di Napoli (30 marzo 2005); il clan
di Castellamare di Stabia (16 aprile 2005); il clan dei Terracciano ai Quartieri Spagnoli (13 aprile
(18 luglio 2007); clan Cennamo (1 novembre 2007) clan
Arzano e nella zona nord (21 ottobre 2008) clan Mazzarella (12 maggio 2009) in una importante
operazione che ha riguardato le province di Napoli, Salerno, Caserta, Prato, Milano; Il clan
(10 maggio 2009) in Toscana il clan De Biase (12 giugno 2009) ai Quartieri spagnoli
(7 luglio 2009) a San Giovanni a Teduccio in compartecipazione con il clan
Pagano- Ferone (9 luglio 2009) a Casavatore, clan
2009) Napoli e provincia di Verona, un gruppo legato ai Casalesi (15 ottobre 2009) accusato
claggio che ha interessato i comuni di Aversa Maddaloni ed il sud Pontino.
Come si vede molte sono le operazioni eseguite oltre il territorio campano che unitamente ai
numerosi sequestri di beni hanno messo in luce l’enorme forza e disponibilità economica
camorristi. Anche quando l’usura è gestita da insospettabili incensurati sempre più spesso essi si
rivolgono ai clan camorristici per il recupero crediti, sia per far valere le proprie ragioni, sia per
attivare l’intimidazione. Si legge a questo riguardo, in una nota della procura della Repubblica di
Napoli, che questa saldatura di interessi “rappresenta una ulteriore, grave ed allarmante forma di
penetrazione nella società dei gruppi criminali camorristici” che operano come
esigenze altrui e si legittimano quali interlocutori privilegiati cui i cittadini si rivolgono per
ottenere tutela delle proprie ragioni, lecite o illecite”.
L’attività usuraia,inoltre, è strumentale rispetto la vocazione affaristica della camorra perché
consente di impossessarsi di aziende senza alcun esborso di denaro e si intreccia fortemente
Roma 23 24 25 ottobre
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e si struttura attraverso società di comodo con le quali viene mascherata la natura
Al contrario di quanto la vulgata popolare ha sempre creduto il prestito ad usura, spesso
, è un fenomeno a cui le organizzazioni mafiose hanno prestato poca
attenzione, preferendo tollerare sul proprio territorio singoli usurai cui chiedere una percentuale
congrua sugli affari. Anche le risultanze di numerose processi e le sentenze emanate hanno
confermato questa analisi. Oggi, però, anche questa certezza comincia a vacillare.
ha una forte impronta ‘ndranghetista e
Una recente relazione della DIA così si esprimeva sulle collusioni ‘ndrangheta-
“le cosche calabresi sono pienamente consapevoli di poter disporre di risorse
profilo professionale nei campi giuridici ed economici in grado di orientare gli
ento della provenienza illecita dei capitali”.
del giugno 2008, ha svelato addirittura l'esistenza di una “banca occulta”
delle cosche più pericolose di Cosenza, con diramazioni anche in Basilicata. Questo
(10 luglio 2007), coordinata dalla Dda di
consentito di smascherare una vasta organizzazione che agiva tra la Campania
accuse, a vario titolo, vanno dall'associazione mafiosa al traffico di sostanze
, porto e detenzione di armi ed esplosivo. La cosca
ai La Rosa) da tempo gestisce una fetta importante del mercato usuraio in
oltre i confini del vibonese ed accertata in tutta una serie di importanti
operazione Sharks ha svelato i
La presenza di clan camorristici nel mercato dell’usura è stata ampiamente accertata, nel corso
di indagini ed operazioni delle forze dell’ordine. Solo per fare un esempio e per citare i clan più
Martella attivi a Napoli
di Castellammare e Pompei (11 marzo-27 maggio
nella zona Nord di Napoli (30 marzo 2005); il clan D’Alessandro
ai Quartieri Spagnoli (13 aprile
(1 novembre 2007) clan Moccia ad
o 2009) in una importante
operazione che ha riguardato le province di Napoli, Salerno, Caserta, Prato, Milano; Il clan
(12 giugno 2009) ai Quartieri spagnoli
an Giovanni a Teduccio in compartecipazione con il clan
(9 luglio 2009) a Casavatore, clan Licciardi (7 ottobre
(15 ottobre 2009) accusato
Maddaloni ed il sud Pontino.
Come si vede molte sono le operazioni eseguite oltre il territorio campano che unitamente ai
numerosi sequestri di beni hanno messo in luce l’enorme forza e disponibilità economica dei
camorristi. Anche quando l’usura è gestita da insospettabili incensurati sempre più spesso essi si
rivolgono ai clan camorristici per il recupero crediti, sia per far valere le proprie ragioni, sia per
do, in una nota della procura della Repubblica di
“rappresenta una ulteriore, grave ed allarmante forma di
che operano come “veri e propri garanti
esigenze altrui e si legittimano quali interlocutori privilegiati cui i cittadini si rivolgono per
L’attività usuraia,inoltre, è strumentale rispetto la vocazione affaristica della camorra perché gli
consente di impossessarsi di aziende senza alcun esborso di denaro e si intreccia fortemente con
Stati Generali dell’Antimafia 2009
il giro delle scommesse clandestine e del gioco d’azzardo. Ma a Napoli l’usura non è solo un
di camorra e dalle cronache emergono quotidianamente fig
fossero le lacrime delle vittime e il sudore degli investigatori stenteremmo a credere che
vere.
Appaiono, quindi, lontani i giorni in cui i boss consideravano spregevole tale attività, oggi il
quadro sta cambiando. L’usuraio mafioso è figlio di un’economia corsara e interviene a sostegno di
chi ha bisogno di somme rilevanti, di commercianti o di imprenditori che hanno la necessità di
movimentare notevoli somme per non essere tagliati fuori del mercato o per
commesse. L’usuraio mafioso, però, ha la possibilità di intervenire anche in un settore intermedio
intercettando la domanda di commercianti ed operatori economici in momentanea difficoltà di
denaro contante.
E’ sotto questo duplice aspetto che
funzionale, (nell’estorsione è la protezione, in questo caso è il credito), per continuare ad affermare
un criterio di sovranità nei luoghi in cui agisce; in secondo luogo, svolge una funzione
alternativa al riciclaggio, consente di costruire legami stabili con settori dell’economia legale,
acquisendo costanti flussi di liquidità che permettono di realizzare quello che tecnicamente viene
chiamato laundering, cioè quella fase che mira ad allontanare q
loro origine illecita.
Non è il lucro sugli interessi, più o meno alti, a sollecitare l’attenzione di un’organizzazione
mafiosa, quanto il bisogno di controllar
economiche pulite mediante la cessione di quote. Infine, non bisogna sottovalutare il fatto che
l’usura può essere praticata con relativa facilità rispetto, ad esempio, al rapporto di
protezione/estorsione, anche nelle zone di non tradizionale insediamento mafioso.
UM BILANCIO DELLA LEGGE 108/96
Il forte movimento di opinione pubblica che coinvolse le imprese, le associazioni dei
consumatori, il movimento antiracket, la Chiesa, portò nel 1996 all’a
legge contro l’usura.
Oggi, a tredici anni di distanza, non possiamo non mettere in luce i tanti problemi rimasti irrisolti,
senza dimenticare ciò che di positivo e significativo si è messo in moto: soprattutto un reticolo di
volontariato laico e cattolico a sostegno delle vittime di questo odioso reato, le tante iniziative di
Comuni ed enti Locali.
Sul piano penale l’usura rimane un reato di fatto depenalizzato
l’usuraio viene arrestato, in ogni caso per
tempo; quasi mai vengono applicate le misure di prevenzione patrimoniale.
La fissazione del tasso soglia, che nell’intenzione del legislatore doveva consentire di rendere
più certo il reato e, di conseguenz
rallentato l’iter della giustizia. Quasi sempre, a fronte di conteggi complicati, i magistrati si
avvalgono di periti di parte per determinare lo sforamento del tasso soglia, allungando in tal
tempi delle indagini preliminari.
Per un altro aspetto l’attività di prevenzione non decolla
imprenditori e le famiglie a rischio, nel loro concreto attuarsi rimangono ancora fortemente soggetti
alle valutazioni delle singole banche convenzionate con Confidi e Fondazioni che, in larga misura,
vanificano gli sforzi. Altre norme, che pure erano contenute nell’articolato della legge 108 e che
erano tutt’altro che secondarie, non hanno portato anch’esse ai risultati
i dell’Antimafia 2009- Roma 23 24 25 ottobre
il giro delle scommesse clandestine e del gioco d’azzardo. Ma a Napoli l’usura non è solo un
di camorra e dalle cronache emergono quotidianamente figure ai confini della realtà, che se
fossero le lacrime delle vittime e il sudore degli investigatori stenteremmo a credere che
Appaiono, quindi, lontani i giorni in cui i boss consideravano spregevole tale attività, oggi il
mbiando. L’usuraio mafioso è figlio di un’economia corsara e interviene a sostegno di
chi ha bisogno di somme rilevanti, di commercianti o di imprenditori che hanno la necessità di
movimentare notevoli somme per non essere tagliati fuori del mercato o per
commesse. L’usuraio mafioso, però, ha la possibilità di intervenire anche in un settore intermedio
intercettando la domanda di commercianti ed operatori economici in momentanea difficoltà di
E’ sotto questo duplice aspetto che l’usura entra nell’interesse mafioso
, (nell’estorsione è la protezione, in questo caso è il credito), per continuare ad affermare
un criterio di sovranità nei luoghi in cui agisce; in secondo luogo, svolge una funzione
riciclaggio, consente di costruire legami stabili con settori dell’economia legale,
costanti flussi di liquidità che permettono di realizzare quello che tecnicamente viene
, cioè quella fase che mira ad allontanare quanto più possibile i capitali dalla
Non è il lucro sugli interessi, più o meno alti, a sollecitare l’attenzione di un’organizzazione
mafiosa, quanto il bisogno di controllare il territorio e di acquisire il controllo delle attività
economiche pulite mediante la cessione di quote. Infine, non bisogna sottovalutare il fatto che
l’usura può essere praticata con relativa facilità rispetto, ad esempio, al rapporto di
anche nelle zone di non tradizionale insediamento mafioso.
UM BILANCIO DELLA LEGGE 108/96
Il forte movimento di opinione pubblica che coinvolse le imprese, le associazioni dei
consumatori, il movimento antiracket, la Chiesa, portò nel 1996 all’approvazione di una nuova
Oggi, a tredici anni di distanza, non possiamo non mettere in luce i tanti problemi rimasti irrisolti,
senza dimenticare ciò che di positivo e significativo si è messo in moto: soprattutto un reticolo di
tariato laico e cattolico a sostegno delle vittime di questo odioso reato, le tante iniziative di
Sul piano penale l’usura rimane un reato di fatto depenalizzato. Solo in flagranza di reato
l’usuraio viene arrestato, in ogni caso per poche settimane, le sentenze giungono dopo molto
tempo; quasi mai vengono applicate le misure di prevenzione patrimoniale.
La fissazione del tasso soglia, che nell’intenzione del legislatore doveva consentire di rendere
più certo il reato e, di conseguenza, perseguibile con maggiore efficacia e celerità,
della giustizia. Quasi sempre, a fronte di conteggi complicati, i magistrati si
avvalgono di periti di parte per determinare lo sforamento del tasso soglia, allungando in tal
Per un altro aspetto l’attività di prevenzione non decolla. I Fondi previsti dalle legge per gli
imprenditori e le famiglie a rischio, nel loro concreto attuarsi rimangono ancora fortemente soggetti
i delle singole banche convenzionate con Confidi e Fondazioni che, in larga misura,
vanificano gli sforzi. Altre norme, che pure erano contenute nell’articolato della legge 108 e che
erano tutt’altro che secondarie, non hanno portato anch’esse ai risultati sperati.
Roma 23 24 25 ottobre
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il giro delle scommesse clandestine e del gioco d’azzardo. Ma a Napoli l’usura non è solo un fatto
ure ai confini della realtà, che se non ci
fossero le lacrime delle vittime e il sudore degli investigatori stenteremmo a credere che siano
Appaiono, quindi, lontani i giorni in cui i boss consideravano spregevole tale attività, oggi il
mbiando. L’usuraio mafioso è figlio di un’economia corsara e interviene a sostegno di
chi ha bisogno di somme rilevanti, di commercianti o di imprenditori che hanno la necessità di
movimentare notevoli somme per non essere tagliati fuori del mercato o per non perdere
commesse. L’usuraio mafioso, però, ha la possibilità di intervenire anche in un settore intermedio
intercettando la domanda di commercianti ed operatori economici in momentanea difficoltà di
interesse mafioso: offrire un servizio
, (nell’estorsione è la protezione, in questo caso è il credito), per continuare ad affermare
un criterio di sovranità nei luoghi in cui agisce; in secondo luogo, svolge una funzione
riciclaggio, consente di costruire legami stabili con settori dell’economia legale,
costanti flussi di liquidità che permettono di realizzare quello che tecnicamente viene
uanto più possibile i capitali dalla
Non è il lucro sugli interessi, più o meno alti, a sollecitare l’attenzione di un’organizzazione
e il territorio e di acquisire il controllo delle attività
economiche pulite mediante la cessione di quote. Infine, non bisogna sottovalutare il fatto che
l’usura può essere praticata con relativa facilità rispetto, ad esempio, al rapporto di
anche nelle zone di non tradizionale insediamento mafioso.
Il forte movimento di opinione pubblica che coinvolse le imprese, le associazioni dei
pprovazione di una nuova
Oggi, a tredici anni di distanza, non possiamo non mettere in luce i tanti problemi rimasti irrisolti,
senza dimenticare ciò che di positivo e significativo si è messo in moto: soprattutto un reticolo di
tariato laico e cattolico a sostegno delle vittime di questo odioso reato, le tante iniziative di
. Solo in flagranza di reato
poche settimane, le sentenze giungono dopo molto
La fissazione del tasso soglia, che nell’intenzione del legislatore doveva consentire di rendere
a, perseguibile con maggiore efficacia e celerità, ha di fatto
della giustizia. Quasi sempre, a fronte di conteggi complicati, i magistrati si
avvalgono di periti di parte per determinare lo sforamento del tasso soglia, allungando in tal modo i
previsti dalle legge per gli
imprenditori e le famiglie a rischio, nel loro concreto attuarsi rimangono ancora fortemente soggetti
i delle singole banche convenzionate con Confidi e Fondazioni che, in larga misura,
vanificano gli sforzi. Altre norme, che pure erano contenute nell’articolato della legge 108 e che
sperati.
Stati Generali dell’Antimafia 2009
La costituzione dell’Albo dei mediatori
magma costituito ormai da oltre 120.000 società e figure professionali attive nel campo della
mediazione creditizia e dei servizi finanziari, è di fatto al di f
situazione per quanto riguarda le norme che consentono la
riabilitazione dei protestati. Infine, sempre per restare fermi a ciò che è previsto nell’articolato della
Legge 108/96, un aspetto importante assume l’art.20,
hanno denunciato e presentato istanza al Comitato di solidarietà, di differire di 300 giorni i
pagamenti fiscali e previdenziali, nonché gli atti esecutivi posti a loro car
Prefetto della provincia di residenza.
USURA, CHE FARE?
NEL BREVE PERIODO
� Superare i termini restrittivi per la presentazione delle Istanze di accesso al Fondo di
solidarietà.
� Prevedere una cifra certa nelle Legge Finanziaria a favore di un finanziamento del
Fondo di Prevenzione. Lo spostamento di risorse dal Fondo di solida
Prevenzione deve rappresentare una eccezione
consuetudine.
� Spostare il Fondi di prevenzione dal Ministero dell’Economia al Ministero
dell’Interno, presso il Commissario antiracket.
� Rivedere i criteri di assegnazione dei Fondi ai Confidi e alle Fondazioni passando
da una redistribuzione aritmetica ad una sociale, a cominciare da interventi più forti laddove
il problema è più sentito.
� Prevedere la presenza delle associazioni e Fondazioni del Comitato
NEL MEDIO PERIODO
� Prevedere misure più stringenti per colpire gli usurai nei loro patrimoni.
� Applicare, all’atto dell’incriminazione per usura, norme patrimoniali restrittive e
prevedere l’applicazione dell’Istituto del sequestro dei beni del presunto usuraio o in
alternativa il Giudice dovrebbe disporre una cauzione pari all’entità del danno patito,
valutato in via equitativa. Con queste norme l’imputato avrebbe l’interesse a
processo piuttosto che puntare, come oggi avviene sui tempi lunghi nella
prescrizione.
� Impedire a chi è condannato per usura di poter continuare a gestire conti correnti e
di poter intraprendere attività di impresa. Applicare le stesse norme per i falliti.
� Non accettare patteggiamenti senza il risarcimento delle vittime.
� La politica degli “ACCORDO QUADRO MNISTERO ABI
deve essere improntata a criteri di concreta attuazione, e non rimanere una mera
di principi. A tale riguardo deve prevedere sanzioni per quei soggetti che non
Accordi sottoscritti.
� E’ essenziale l’istituzione della figura del
vittime ai fini del reinserimento sociale delle vittime.
� Riformare la Legge 108/96 e, di conseguenza anche la Legge 44/99 (la legge
antiracket). Risultati concreti si o
Associazioni e Fondazioni antiracket e antiusura, che a tale riguardo sono già in grado
mettere in campo nuove proposte e nuove iniziative di prevenzione contrasto a questo
odioso fenomeno criminale.
i dell’Antimafia 2009- Roma 23 24 25 ottobre
La costituzione dell’Albo dei mediatori, per esempio, che doveva mettere ordine in un
magma costituito ormai da oltre 120.000 società e figure professionali attive nel campo della
mediazione creditizia e dei servizi finanziari, è di fatto al di fuori di ogni controllo. Non diversa è la
situazione per quanto riguarda le norme che consentono la cancellazione dei protesti
riabilitazione dei protestati. Infine, sempre per restare fermi a ciò che è previsto nell’articolato della
un aspetto importante assume l’art.20, vale a dire la possibilità per coloro che
hanno denunciato e presentato istanza al Comitato di solidarietà, di differire di 300 giorni i
pagamenti fiscali e previdenziali, nonché gli atti esecutivi posti a loro carico, mediante un atto del
Prefetto della provincia di residenza.
Superare i termini restrittivi per la presentazione delle Istanze di accesso al Fondo di
revedere una cifra certa nelle Legge Finanziaria a favore di un finanziamento del
Fondo di Prevenzione. Lo spostamento di risorse dal Fondo di solida
Prevenzione deve rappresentare una eccezione - sia pure lodevole
Spostare il Fondi di prevenzione dal Ministero dell’Economia al Ministero
presso il Commissario antiracket.
Rivedere i criteri di assegnazione dei Fondi ai Confidi e alle Fondazioni passando
una redistribuzione aritmetica ad una sociale, a cominciare da interventi più forti laddove
a presenza delle associazioni e Fondazioni del Comitato
Prevedere misure più stringenti per colpire gli usurai nei loro patrimoni.
Applicare, all’atto dell’incriminazione per usura, norme patrimoniali restrittive e
zione dell’Istituto del sequestro dei beni del presunto usuraio o in
alternativa il Giudice dovrebbe disporre una cauzione pari all’entità del danno patito,
valutato in via equitativa. Con queste norme l’imputato avrebbe l’interesse a
cesso piuttosto che puntare, come oggi avviene sui tempi lunghi nella
Impedire a chi è condannato per usura di poter continuare a gestire conti correnti e
poter intraprendere attività di impresa. Applicare le stesse norme per i falliti.
Non accettare patteggiamenti senza il risarcimento delle vittime.
gli “ACCORDO QUADRO MNISTERO ABI-CONFIDI
deve essere improntata a criteri di concreta attuazione, e non rimanere una mera
di principi. A tale riguardo deve prevedere sanzioni per quei soggetti che non
E’ essenziale l’istituzione della figura del Tutor per l’aiuto e l’accompagno delle
fini del reinserimento sociale delle vittime.
Riformare la Legge 108/96 e, di conseguenza anche la Legge 44/99 (la legge
antiracket). Risultati concreti si otterranno solo attraverso il coinvolgimento diretto delle
Associazioni e Fondazioni antiracket e antiusura, che a tale riguardo sono già in grado
mettere in campo nuove proposte e nuove iniziative di prevenzione contrasto a questo
ale.
Roma 23 24 25 ottobre
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, per esempio, che doveva mettere ordine in un
magma costituito ormai da oltre 120.000 società e figure professionali attive nel campo della
uori di ogni controllo. Non diversa è la
cancellazione dei protesti e quindi la
riabilitazione dei protestati. Infine, sempre per restare fermi a ciò che è previsto nell’articolato della
vale a dire la possibilità per coloro che
hanno denunciato e presentato istanza al Comitato di solidarietà, di differire di 300 giorni i
ico, mediante un atto del
Superare i termini restrittivi per la presentazione delle Istanze di accesso al Fondo di
revedere una cifra certa nelle Legge Finanziaria a favore di un finanziamento del
Fondo di Prevenzione. Lo spostamento di risorse dal Fondo di solidarietà a quello di
sia pure lodevole - ma non la
Spostare il Fondi di prevenzione dal Ministero dell’Economia al Ministero
Rivedere i criteri di assegnazione dei Fondi ai Confidi e alle Fondazioni passando
una redistribuzione aritmetica ad una sociale, a cominciare da interventi più forti laddove
a presenza delle associazioni e Fondazioni del Comitato
Prevedere misure più stringenti per colpire gli usurai nei loro patrimoni.
Applicare, all’atto dell’incriminazione per usura, norme patrimoniali restrittive e
zione dell’Istituto del sequestro dei beni del presunto usuraio o in
alternativa il Giudice dovrebbe disporre una cauzione pari all’entità del danno patito, anche
valutato in via equitativa. Con queste norme l’imputato avrebbe l’interesse a chiudere il
cesso piuttosto che puntare, come oggi avviene sui tempi lunghi nella speranza della
Impedire a chi è condannato per usura di poter continuare a gestire conti correnti e
poter intraprendere attività di impresa. Applicare le stesse norme per i falliti.
Non accettare patteggiamenti senza il risarcimento delle vittime.
CONFIDI-ASSOCIAZIONE
deve essere improntata a criteri di concreta attuazione, e non rimanere una mera petizione
di principi. A tale riguardo deve prevedere sanzioni per quei soggetti che non rispettano gli
per l’aiuto e l’accompagno delle
Riformare la Legge 108/96 e, di conseguenza anche la Legge 44/99 (la legge
tterranno solo attraverso il coinvolgimento diretto delle
Associazioni e Fondazioni antiracket e antiusura, che a tale riguardo sono già in grado di
mettere in campo nuove proposte e nuove iniziative di prevenzione contrasto a questo
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