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Stare con l'altro

Croce Rossa Italiana

San Donà di Piave 08032011

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COS’E’ LA RELAZIONE D’AIUTO

La relazione d’aiuto è un processo nel quale un soggetto, attraverso l’offerta di

tempo, attenzione e rispetto, e con l’aiuto di determinate metodologie,

aiuta una persona in difficoltà a ritrovare le risorse e i modi per risolvere

specifiche problematiche

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LA RELAZIONE D’AIUTO

Obiettivi

Aiutare, assistere, prendersi cura

Caratteristiche

Espressione di dedizione-interesse

Possesso di conoscenze e di competenze adeguate

Rispetto per l’integrità di chi riceve assistenza

CONDIZIONI

Riconoscimento che l’altro è separato da sé

Rispetto per la persona e per le sue scelte, azioni, valori

Identificazione di un bisogno assistenziale e attuazione di un intervento finalizzato a dare una risposta e a migliorare, se possibile, la situazione

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Attraverso una relazione interpersonale si fornisce…

Sostegno emotivo : permettere al paziente di esprimere le proprie emozioni, creando un ambiente che ne favorisca l’espressione e di sentirsi accettato, ascoltato e compreso.

Informazione: permettere al paziente di avere informazioni sufficienti per mantenere aspettative realistiche sulla malattia e sui suoi esiti

Aiuto strumentale:Consiste nel fare concretamente alcune cose per un altro (Sostegno economico, fornire materialmente beni e servizi)‏

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Per fare questo…

La comunicazione deve essere :

Un’attività cooperativa fra più soggetti

Che implichi una reciproca attenzione

Che sia intenzionale e consapevole

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Gli elementi della comunicazione:il modello informazionale

Emittente

Fonte di

informazione

CODICE

Canale Ricevente

Fonte di rumore

C.Shannon, W. Weaver,1949

CODICE

Significato

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Ricordiamoci che:

La comunicazione è definita dall’insieme

Delle componenti verbali e non verbali.

L’ascolto attivo è uno strumento per l’instaurarsi dell’empatia.

La capacità di chiedere si basa sulla tecnica delle domande aperte

La capacità di rispondere è fondata sull’utilizzo del feedback

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L’informazione

E’ necessario quindi…

Dare informazioni Stimolare domande

Chiarezza di espressioneLessico sempliceUso del problem solving(aiutare la persona a capire cos’è successo)‏

N.B.:- Le persone meno competentie con basso livello di istruzionegeneralmente pongonopochissime domande.-I pazienti hanno spesso lasensazione di sprecare il tempoDell’operatore

ELEMENTI DI ….PSICOLOGIA DELLA SALUTE

La psicologia di salute è interessata dellapsicologia di una vasta gamma molto dicomportamento correlato con la salute compreso ilconsumo sano, il rapporto del medico-paziente, lacomprensione del paziente delle informazioni disalute e la credenza circa la malattia.Rif. wikipedia

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La rappresentazione mentale della malattia

La costruzione della realtà della malattia è il risultato di due processi paralleli

Processi Cognitivi:• Raccolta ed elaborazione

delle informazioni• Individuazione dei

nessi di causa• Recupero delle

Informazioni biografiche

Processi emotivi• Ansia, paura,…

Rappre

senta

zione

della

mala

ttia

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La rappresentazione della malattia

La rappresentazione mentale influenza la

Reazione delle persone a:

I sintomi Alla diagnosi Alle informazionicirca la malattia

COMPORTAMENTO

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L’ iter della rappresentazione della malattia

RAPPRESENTAZIONE DELLACONDIZIONE ATTUALE

EMOZIONI E STRESS

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Una definizione

L’emozione è un sistema complesso fra fattori soggettivi ed emotivi, mediati dai sistemi neuronali/ormonali che può :

Suscitare esperienze affettive come senso di eccitazione , piacere, dispiacere;

Generare processi cognitivi come effetti percettivi emozionalmente rilevanti, valutazioni cognitive, processi di etichettamento;

Attivare adattamenti fisiologici diffusi di fronte a condizioni di eccitamento

Condurre a un comportamento che spesso, ma non sempre, è espressivo, diretto ad uno scopo e adattivo

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EMOZIONE

Il termine emozione dovrebbe indicare :

Stati affettivi intensi e di breve durata, con una causa specifica, esterna o interna, un chiaro contenuto cognitivo e la funzione di ri-orientare l’attenzione.

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EMOZIONE

L’emozione è un processo che ha:

A) un inizio

B) una durata

C) una fase di attenuazione

E’ accompagnato da :

A) modificazioni fisiologiche

B) espressioni facciali

C) comportamenti caratteristici delle diverse

emozioni che hanno spesso una funzione adattiva

rispetto alle richieste poste dalla situazione emotigena.

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Le emozioni

IndicatoriVerbali/non Verbali

Componente cognitivavalutazione degli stimoli

ambientali

Componente FisiologicaAttivazione snc,snp,

sis. Endocrino,

Componente Espressivo/motoriaViso, corpo (postura),…

Componente MotivazionaleIntenzione/disposizione

ad agire

EMOZIONE

Componente SoggettivaRiflessione soggettiva

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Il termine stress descrive la reazione (adattamento)

dell’organismo‏ad‏una‏sollecitazione‏(stressor).

Stressor: “richiesta ambientale, sociale o interna all’individuo che rende necessaria la modifica del proprio comportamento”Lo stressor può essere: esterno (ambientale) o interno (personale)‏

Stress

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Lo stress può essere di due tipi: eustress (eu: in greco,buono, bello) o distress (dis: cattivo, morboso).

L'eustress, o stress buono, è quello indispensabile alla vita,che si manifesta sotto forma di stimolazioni ambientalicostruttive ed interessanti. Un esempio può essere unapromozione lavorativa, la quale attribuisce maggioriresponsabilità ma anche maggiori soddisfazioni.

Il distress è invece lo stress cattivo, quello che provocagrossi scompensi emotivi e fisici difficilmente risolvibili. Unesempio può essere un licenziamento inaspettato, oppureun intervento chirurgico

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Sindrome generale di adattamento

La sindrome generale di adattamento è composta da tre fasi:

1. fase di allarme: attivazione del sistema nervoso autonomo a fronte di eventi stressanti intensi.

2. fase di resistenza: adattamento dell’organismo allo stress –se lo stress è troppo intenso, si hanno manifestazioni transitorie come l’ingrossamento delle ghiandole surrenali, ulcere,…;

3. fase di esaurimento: se il fattore di stress permane, o l’organismo non è in grado di mettere in atto risposte adeguate, l’organismo va incontro a danni irreversibili (Hans Seyle)‏

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Stress

Valutazione CognitivaPrimaria

• Significato dello stressor(irrilevante,positivo, danno,…)

Valutazione CognitivaSecondaria

• Valutazione delle proprie abilità e risorse di coping per farvi fronte

Entità delle esperienze di stress

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Coping

Sforzi della persona, sul piano cognitivo e comportamentale per gestire (ridurre, attenuare, dominare o tollerare) le richieste esterne e interne poste da quelle interrelazioni persona-ambiente che vengono valutate come eccedenti le risorse possedute

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I sintomi dello stress

Livello Fisiologico

Reazioni di attivazione : preparano l’organismo all’azione

(attacco – fuga). Attivazione sistema simpatico.

Battito cardiaco accellerato, aumento pressione sanguigna,…

Reazioni di sospensione : il soggetto si sente senza

speranza e possibilità di successo. Battito cardiaco

decellerato, attivazione sistema parasimpatico

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I sintomi dello stress

Livello Emozionale

La situazione emozionale può attivare una serie di reazioni

negative (depressione, frustrazione, rabbia, ansia,…)‏

Livello Cognitivo

Pensieri intrusivi, flashback, preoccupazioni,…

Livello Comportamentale

Pianto, aggressività, abuso di sostanze, isolamento sociale,…

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Affrontare lo stress

A) Adottare cambiamenti esterni e modificazioni ambientali

B) Attuare un cambiamento nel modo di vedere le cose e nel modo di rispondere emotivamente a fattori ed eventi stressanti

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Come affrontare lo stress

N.B.: Quando si è stressati si tende ad essere assorti nelle proprie preoccupazioni ed avere spesso pensieri negativi.

L’importante è distinguere tra :

• Situazioni : sono in casa, è tardi,…

• Pensieri (dialogo tra sé e Sé) : chissà dove sarà,…

• Reazione emotiva e comportamentale : mi batte forteil cuore, ho un nodo alla gola,…

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Quindi è importante…

Ricordarsi che si tratta di gestire e non di eliminare lo stress.

Comprendere che si ha un ruolo attivo nel crearsi un eccesso di stress

Modificare la valutazione dell’evento stressante

Imparare strategie adeguate.

IL BURNOUT

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Cos’è il burn-out

“Una sindrome caratterizzata da esaurimento emozionale, depersonalizzazione e riduzione delle

capacità personali, che può presentarsi, in soggetti che, per professione, si occupano della gente. Si tratta di una reazione di difesa alla tensione emotiva cronica creata

dal contatto continuo con altri esseri umani, in particolare quando essi hanno dei problemi o

motivi di sofferenza” (Maslach 1976 ; Maslach 1982).

La sua originalità è rappresentata dal fatto che essa si verifica

all’interno del mondo emozionale della persona ed è spesso

scatenata da una vicenda esterna.

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Cause Principali

Le cause del burnout sono essenzialmente riconducibili a

tre variabili principali, spesso fra loro intrecciate:

Mansione frustrante o

inadeguata

alle aspettative

Eccessiva idealizzazione

della professione d’aiuto

precedente all’entrata

nel lavoro

Organizzazione del lavoro

disfunzionale o patologica.

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Stress Cronico e burnout

STRESS

CRONICO

• Intenso coinvolgimento

• Sensazioni di ansia

• Sofferenza condivisa

Riduzione capacità personali

e motivazione

BURNOUT

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Le tre dimensioni del Burnout

• Esaurimento emotivo (EE): caratterizzato da perdita di

energia. Emotivamente svuotato e annullato dal proprio lavoro,

per effetto di un inaridimento emotivo nel rapporto con gli

altri.

2. Depersonalizzazione (DP): tendenza difensiva che consiste nel

trattare i clienti come oggetti e non come persone.

Atteggiamento di allontanamento e di rifiuto (risposte

comportamentali negative e sgarbate) nei confronti di coloro

che richiedono o ricevono la prestazione professionale, il

servizio o la cura.

3. Riduzione del senso di realizzazione personale : perdita del

senso di autostima e sensazione di inadeguatezza al lavoro.

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Fattori comuni a tutte le professioni

1) Sovraccarico di lavoro;

2) Mancanza di controllo;

3) Compenso insufficiente;

4) Mancanza di equità;

5) Crollo del senso di appartenenza ad una comunità;

6) Conflitto di valori.

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Strategie di gestione e prevenzione

Sviluppo professionale dello staff

- incontri periodici

- sviluppo di gruppi di sostegno

- attività di orientamento per i nuovi assunti

- adozione di obiettivi più realistici

- Sviluppo di fonti di gratificazione

- adozione di meccanismo di feedback sul

proprio ruolo

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BIBLIOGRAFIA

•Compilazione slide dott. Daniele Gasparini CTR Veneto SSEP

•Bandura A., (2000), Autoefficacia. Teoria e applicazioni. Erickson, Trento

• Bensing J.M.,Verhaak P.F.M., Communication in medical

Encounters, in A. Kaptein, J. Weinmann (eds), Health Psychology, BPS Blackwell,

Oxford 2004

• Farnè M. 1999. “Lo stress”. Bologna: Il Mulino

• Gremigni P., (2003). Il modello della self-regulation: il ruolo delle rappresentazioni

cognitive della malattia, in “Psicologia della salute”,2,pp. 9-20

• Lazarus R., ,Folkman S.A., (1984). Stress, Appraisal and coping. Springer New York

• Maslach C. ,1997. “Il prezzo dell’aiuto degli altri”. Cittadella Ed. Assisi

• Moja E. A., Vegni E., (2000) La visita Medica centrata sul paziente, Raffaello Cortina. Milano

• Rossati A.; Magro G. ,1999.“Stress e burnout”.Carrocci Ed. Roma

•Sommaruga M., 2005 “Comunicare con il paziente”, Carrocci ed., Roma

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