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Sviluppo Atipico dell’Identità di genere
Seminario Università degli Studi di Torino
Facoltà di Psicologia
27 aprile 2012
Mariateresa Molo, Damiana Massara
La disforia di genere è un fenomeno raro e complesso che può presentarsi
in età evolutivaNei bambini, si manifestano attraverso le seguenti modalità:
nei maschi, dichiarazioni sul fatto che il pene o i testicoli sono disgustosi o scompariranno o che sarebbe meglio non avere il pene; oppure avversione per i giochi maschili violenti e rumorosi e disprezzo e rifiuto per i giocattoli, giochi e attività tipicamente maschili
nelle femmine, rifiuto di far la pipì in posizione seduta, affermazione di avere un pene o che sta crescendo, o di non volere che il seno cresca o di avere le mestruazioni, oppure rifiuto marcato per gli abiti tradizionalmente femminili
Caratteristiche del bambino maschio con SAIG
Interesse per attività femminili
Preferenza per abiti femminili
Capelli lunghi
Giochi femminili (bambole, casa, mamma), programmi TV con personaggi femminili
Compagni di gioco femmine
Evitamento di lotta e sport competitivi
Scarso interesse per giocattoli maschili (macchinine)
Desiderio di essere bambine
Urinare da seduti
Fingere di non avere il pene
Raro il disgusto per i genitali
Caratteristiche della bambina con SAIG
Reazioni negative per l’abbigliamento femminile (anche evitamento di situazioni sociali)
Capelli corti, scambiata per un maschio
Eroi maschili (Batman, Superman)
Giochi con i maschi
Ruoli, sogni, fantasie maschili
Interesse per sport con contatto fisico, giochi violenti, giochi maschili
Disinteresse per bambole e ruoli femminili
Urinare in piedi
Rifiuto di seno e mestruo
Avrà un pene, sarà un uomo
Disturbo identità di generenella fanciullezza DSM IV TR
Desiderio dichiarato di essere del sesso opposto oppure insistenza sul fatto di esserlo (lo diventerà da grande), non solo nel ruolo sociale
Rifiuto persistente delle strutture anatomiche del proprio sesso (non si svilupperanno o scompariranno)
Esordio del disturbo prima della pubertà
Disturbo identità di generenell’adolescenza DSM IV TR
Presenta le stesse caratteristiche del disturbo nell’infanzia
Non presa in considerazione l’età di insorgenza
Viene diagnosticato quale Disturbo atipico dell’Identità di genere
La disforia di genere è un fenomeno raro e complesso che può presentarsi
in età evolutiva
mm
Generalmente, nell’infanzia, la disforia di genere emerge tra il secondo ed il terzo anno di vita, una fase in cui esiste un notevole impulso verso lo sviluppo di un senso di sé autonomo e separato dalla madre, tuttavia prima dello stabilirsi di un senso relativamente stabile del genere (che normalmente si sviluppa tra i quattro e i sette anni)
E’ importante sottolineare che avere fantasie e comportamenti legati al sesso opposto è un fenomeno alquanto comune per i bambini piccoli (Sandberg et al, 1993; Linday, 1994)
La disforia di genere è un fenomeno raro e complesso che può presentarsi
in età evolutiva
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la differenza sostanziale è nel grado in cui si manifestano questo comportamenti e nel ruolo che essi hanno nel funzionamento adattivo del bambino.
È importante considerare attentamente che il desiderio di appartenere all’altro sesso e il comportamento tipico del sesso opposto nei bambini con DIG si esprime attraverso un gruppo di comportamenti che appaiono rigidi,pervasivi, persistenti e di lunga durata.
La disforia di genere è un fenomeno raro e complesso che può presentarsi
in età evolutiva
mm
Si tratta di una sindrome molto rara, i maschi vengono inviati per una valutazione più spesso delle femmine (Zucker, Bradley, Sanikhani, 1997, Zucker, 2004)
Non esistono dati che possano suggerire variazioni nella frequenza in relazione alla provenienza etnica o al livello socioeconomico.
Sviluppo atipico dell'identità di genere
Le esperienze dei minori sono diverse da quelle osservate negli adulti perchè nei minori è implicato un
processo di sviluppo ( fisico,psicologico e sessuale )C'è una grande fluidità e variabilità nell'esito.
SOLTANTO UNA PICCOLA PERCENTUALE DIVENTA TRANSESSUALE o TRASGENDER;
la maggior parte dei bambini interessati da queste esperienze sviluppa alla fine un orientamento
omosessuale con o senza variazioni dell'identità altri un orientamento eterossesuale con o senza variazioni
di identità
Sviluppo atipico dell'identità di genere
Diversi gruppi di lavoro nel mondo si occupano di minori proponendo modelli ipotetici di comprensione
della natura di questa esperienza.Il modello ipotetico di comprensione influenza naturalmente l'approccio del professionista
DOMENICO DI CEGLIETavistock Clinic Londra
Gender Identity Development Unit
Di Ceglieintroduce il termine di organizzazione tipica
o atipica dell'identità di genere A.G.I.O. Atypical Gender Identity
Organization più adatto secondo lui, rispetto a “disturbo dell'identità di
genere”, a comprendere l'identità di genere nei minori come il risultato di una costruzione multifattoriale e interattiva ancora
in movimento ed evoluzione.
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Un certo numero di fattori diversi potrebbero portare alla formazione dell'organizzazione atipica tra cui
esperienze traumatiche o caratteristiche temperamentali.
Di Ceglie sottolinea l'importanza dell'interazione tra fattori interni ed esterni nel determinare lo sviluppo dell'identità di
genere
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IPOTESI di comprensioneruolo del trauma: è stato osservato e descritto come il
bambino possa usare una reazione dissociativa ( disimpegno da stimoli del mondo esterno e concentrazione sul mondo interno, sogni ad occhi aperti fantasie, depersonalizzazioni,
derealizzazione, stati di fuga, sono esempi di dissociazione ) di fronte ad un trauma .
Più l'individuo è giovane più è probabile che usi adattamenti dissociativi di fronte ad eventi traumatci.
Se questi stati mentali si verificano durante un periodo critico nello sviluppo del cervello organizzano sistemi neuronali che portano alla creazione di tratti della personalità stabilizzati
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RUOLO DEL TEMPERAMENTO un gran numero di ragazzi con AGIO mostrano segni clinici di disturbi di ansia di
separazione(da quì “fantasie di riparazione” in una identificazione con la
madre ).Osservazioni cliniche indicano che percepiscano la separazione
come una catastrofe psicologica che può condurre alla disintegrazione psichica e al caos .
Si osservano inoltre caratteristiche temperamentali come l'icapacità di tollerare la frustrazione.
In una situazione come questa se il bambino viene esposto a separazioni ripetute o minacce di separazione che portano ad una sensazione di attaccamento insicuro, il bambino poterbbe
fare fronte alla paura della catastrofe identificandosi con l'immagine materna.
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RUOLO DELLA RELAZIONE: in una situazione come questa se
viene esposto a separazioni ripetute o minacce di separazione che conducono ad una sensazione di legame insicuro, il bambino poterbbe fare fronte alla paura della catastrofe
identificandosi con la figura di accudimento da cui ci si sente abbandonato.
Si potrebbe costituire così, all'interno di uno stato dissociativo, un nuovo concetto di sè “ io sono la mamma” o in altri casi “io sono papà” e per estensione quindi “io sono una donna” “ io
sono un uomo” .
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Questa rappresentazione di sè potrebbe rispondere alla minaccia interna di catastrofe proteggendo l' integrità del bambino senza intaccare gli altri componenti di sviluppo
psicologico e mentale.Non è chiaro perchè il bambino trovi QUESTA SOLUZIONE
particolare alle sue paure di disintegrazione. Potrebbe essere un fenomeno casuale in un background
predisponente.
Esistono elementi che fanno pensare a fattori predisponenti anche se non esistono evidenze
definitive, per esempio :la maggior parte dei bambini in carico nei diversi centri sparsi nel mondo ( centinaia di
soggetti ) sono mancini.è stata evidenziata alta concordanza di disordini dell'identità di genere tra gemelli monozigoti e una una forte, ma inferiore, concordanza tra i
gemelli eterozigoti.
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“ Considerando che la formazione dell'organizzazione atipica è complessa , probabilmente multifattoriale, e in alcuni
casi non passibile di evoluzione, nel nostro servizio abbiamo creato un modello di
gestione in cui la modificazione del disturbo di identità di genere non è un obiettivo
terapeutico primario”D. Di Ceglie“Straniero nel mio corpo” Franco Angeli
editore
Distinzione tra soggetti in fase pre-pubere e soggetti in
fase post-pubere.Nei primi c'è una maggiore fluidità e una
maggiore possibilità di cambiamento
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Il primo passo è l'accoglienza della famiglia e lacomprensione della storia familiare: in queste famiglie
sono molto comuni problemi emozionali e comportamentali legati a questioni non risolte come
un lutto o una separazione non eleborata
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La presa in carico mira ad assistere lo sviluppo, in particolare quello dell'identità di genere, esplorando
le caratteristiche e la natura dell'organizzazione atipica dell'identità di genere.
L'intervento si focalizza sul miglioramento dei problemi della vita del bambino e della sua famiglia e sulla riduzione della sofferenza sperimentata a causa
dei problemi cusati dall'identità di genere
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Il riconoscimento e l'accettazione del problema dell'identità di genere e l'eliminazione della
segretezza possono recare un notevole sollievo
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Le decisioni riguardo alla misura con cui permettere al bambino di assumere un ruolo di genere congruente al suo senso di identità sono difficili e il bambino e la
famiglia hanno bisogno di sostegno per tollerare l'incertezza e l'ansia riguardo allo sviluppo
dell'identità di genere e affrontare questo sviluppo.Ci sono problemi riguardo all'informare o meno le altre persone della situazione e preoccupazioni
rispetto alla reazione delle altre persone (tipo a scuola ).
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E' indicato un intervento il più precoce possibile e il sostegno della speranza che si troverà il modo di
migliorare la situazione resistendo alla pressione di trovare soluzioni veloci
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Il gruppo terapeutico non cerca di affrontare direttamente la variazione dell'identità piuttosto cerca
di avere una posizione neutrale rispetto ad esso.
Gruppo terapeutico formato da psicologi clinici, neuropsichiatri infantili, pediatri endocrinologi,
assistente sociale, segretaria.
Lavora sia con la famiglia che con il contesto sociale come la scuola e i professori
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Accoglienza e raccolta della storia dello sviluppo del bambino/a e la storia famigliare
presa in carico con:
terapia famigliare con tutta la famiglia e/oterapia genitori e bambino separati e/o
terapia solo con i genitori
Gruppo mensile di genitori e figli sia bambini che adolescenti
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Far completare il processo di luttoRendere possibile la formazione del simbolo e il pensiero simbolico
Promuovere la separazione e la differenziazioneMettere in grado il bambino, l’adolescente e la famiglia di sopportare l’incertezza sullo sviluppo dell’identità di genere
Sostenere la speranza
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Riconoscere e accettare in maniera acritica il problema di identità di genere, che non è il risultato di una scelta consapevole del bambino
Diversamente il minore si sentirebbe rifiutato, con conseguenti processi di divisione da affrontare, ostacolo al lavoro terapeutico
Utile il lavoro di gruppo per genitori e figli, capirebbero di non essere i soli con quel problema
DOMENICO DI CEGLIETavistock Clinic Londra
Interventi fisiciprocesso per stadi
interventi interamente reversibili: bloccanti ipotalamici che cusano la soppressione della produzione di estrogeni e progesteroneinterventi parzialmente reversibili: somministrazione di ormoni che inducono una femminilizzazione o mascolinizzazione del corpointerventi irreversibili : interventi chirurgiciGuida per il trattamento dei disturbi dell'identità
di genere in bambini e adolescenti
1998, The Royal College of Psychiatrists
Adolescenza
Compito della terapia e/o della diagnosi è valutare la persistenza dell’identità di genere atipica, cioè è importante valutare con l’adolescente se le convinzioni su se stesso sono stabili ed è improbabile che cambino
In caso alternativo l’adolescente può avere percezioni più fluide e variabili, in grado di cambiare
Adolescenza
Disturbo doloroso e insopportabile, il senso di disperazione porta a richieste di soluzioni immediate, mediante interventi fisici, che non sono ancora clinicamente opportuni
Una discussione dettagliata della gradualità del processo terapeutico può lasciare uno spazio per riflettere ed esplorare i temi specifici di ogni livello, riducendo la pressione e permettendo così una riflessione sufficiente
Modello olandese e inglese
se dopo la pubertà il problema persiste inizia una nuova fase diagnostica sia psicologica- psichiatrica che medica alla fine della quale si valuta l' elegibilità alla assunzione di farmaci bloccanti lo sviluppo puberaleseha 12 anni,ha raggiunto la fase di sviluppo 2-3 di Tanner,soddisfa i criteri diagnostici da diverso temponon ha problemi psicopatologici,ha un ambiente che lo sostiene.
Modello olandese e ingleseadolescenza
All'età di 16 anni possono assumere la terapia ormonale dopo una ulteriore valutazione.
L'ntervento chirurgico viene preso in considerazione solo al compimento del
diciottesimo anno di età
Modello olandese
Alla fine della valutazione si discute il risultato con i genitori e in parte con il figlio.
Se non ci sono problemi e la famiglia pare in grado di affrontare la situazione, qualche
suggerimento viene considerato sufficiente come quello di non favorire la completa transizione dei bambini al sesso desiderato perchè facilmente supereranno la disforia di genere. Si sollecita
inoltre i genitori a incoraggiare una larga gamma di interessi e frequentazioni, senza proibire però
la variazione di identità
Modello olandese
Di solito, anche se non è richiesto, contemporaneamente alla terapia di
soppressione i ragazzi cominciano a vivere nel ruolo desiderato e ricevono supporto
dalla clinica di Amsterdam e dalla organizzazione di auto-aiuto olandese
obiettivi della soppressione : offrire al ragazzo/a il tempo per capire cosa vuole veramente, rende più facile il passaggio al genere desiderato riducendo
gli interventi necessari in età adulta
Modello olandese
All'età di 16 anni possono assumere la terapia ormonale dopo una ulteriore
valutazione.In Olanda i ragazzi possono decidere da soli a quell'età ma la clinica richiede l'accordo della
famiglia. L'intevento è possibile solo dopo i 18 anni
Zucker modello canadese
Confusione su identità di genere
Difficoltà di inserimento e integrazione socialeTimore di ostracismo, prese in giro, aggressioniEvitamento amicizie con i pari anche se desiderate e pochi esempi di comportamento tipico
Zucker modello canadese
Aiuto a sentirsi più a suo agio col proprio genere
Identificazione di aree di interesse condivise con i pari
Limiti al comportamento “cross”, (non riceve rinforzo sociale e non è tollerato) per evitare di perpetuare la condizione
Incoraggiamento ad attività alternative che consolidino un’identificazione positiva nel proprio genere
E’ giustificato un intervento sullo sviluppo atipico dell’identità di genere?
Innanzi tutto è importante non patologizzare
Ci possono essere difficoltà transitorie di identità di genere che si risolvono spontaneamente.
Solo un rifiuto forte e persistente del proprio genere richiede di esser preso in considerazione, da parte di uno psicoterapeuta
Intervenire nei confronti del disagio che ne consegue è un compito primario che coinvolge tutti
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