View
301
Download
14
Category
Preview:
Citation preview
7/23/2019 Tuttonormel TNE 2015-07 Rivelazione incendi.pdf
http://slidepdf.com/reader/full/tuttonormel-tne-2015-07-rivelazione-incendipdf 1/10
IMPORT NTE PER
L SICUREZZ
1
L IMPIANTO
I
RIVELAZIONE INCENDIO
Il
LCUNI
PUNTI
CRITICI
.
- · .
D
Nolli
Punto critico
1 Norme
UNI
EN
54
Le
apparecchiature per
l
rivelazione automatica d in-
cendio devono essere conformi alle norme UNI EN 54.
1
L obbligo della marcatura E è
st to
introdotto dalla
direttiva 89/106/CEE, not come CPD (Construction Pro-
ducts Directive), recepita in Italia dal
DPR
21 aprile
1993 n. 426.
Tale direttiva è st t sostituit nel 2011 dal Regola-
mento 315, meglio conosciuto come CPR (Construction
Products Regulation) in vigore dal 1° luglio 2013, il
quale
h introdotto
l obbligo per il costruttore di rila-
sciare la dichiarazione di prestazione (DoP: Declaration
of Performance).
2
Il passaggio dalla direttiva al regolamento
h
anche com-
portato l modifica della marcatura
E
da apporre sui
prodotti: il numero di certificato è st to sostituito dal
numero della dichiarazione di prestazione (DoP), fig. 1.
La tabella A indica, per alcuni componenti di largo im-
piego, la d t di pubblicazione della norma e l termine
del periodo transitorio, oltre il quale
non
è ammesso
commercializzare
l
prodotto
senza la regolare certifi-
cazione CPR in conformità alla relativa norma EN 54.
3
T U T T RM L
2 Suddivisione in zone
Una zona può comprendere al massimo 10 locali , se di
superficie complessiva :5 600 m
2
e se gli accessi danno
sul medesimo disimpegno, UNI 9795, par. 5.2.5.
Tuttavia, il numero di locali può arrivare fino a 20, se
l area complessiva
non
supera 1000 m
2
e se si utilizza-
no ripetitori ottici d allarme fuori porta,
UNI
9795, par.
5.2.5, fig.
2.
4
1
La sequenza dei punti critici di seguito esposti segue gli articoli
della
norma, a prescindere
dalla
loro importanza e/o frequenza di
accadimento .
2
Una
direttiva deve essere recepita
da
ogni singolo Stato, mentre un
regolamento entra automaticamente in vigore in tutti
gli
Stati membri
dell Unione
europea.
3
I
primi
componenti a incorrere nelrobbligo di marcatura
E
sono stati
i rivelatori puntiformi di fumo e calore e le sirene (30 giugno 2005);
gli
ultimi
sono
stati i lampeggianti dal
31 dicembre
2013.
Altri
componenti,
ad
esempio i cavi termosensibili e i terminali di
ripetizione delle centrali, non hanno ancora una norma di riferimento.
4
L indicatore ottico fuori
della
porta è richiesto anche
se
l impianto è
indirizzato, poiché facilita l individuazione del locale
da
dove
è
partito
il segnale
di
presenza incendio.
luglio 2 15
7/23/2019 Tuttonormel TNE 2015-07 Rivelazione incendi.pdf
http://slidepdf.com/reader/full/tuttonormel-tne-2015-07-rivelazione-incendipdf 2/10
Tabella A -
Norme
N 54 relative alla rivelazione incendi.
ata di Tennine periodo
Numero tolo
pubblicazione transitorio
EN
54-2:1997
EN
54-2:1997 - Fire detection and fire alarrn systerns.
01 01 2008 01 / 08/2009
e A1 :2006
Part 2: Control and indicating equiprnent.
EN
54-2:1997
EN
54-2:1997 AC:1999 - EN 54-2:1997 AC:1999 - Fire detection and fire
01 01 2008 01 01 2008
AC:1999 alarrn systerns - Part
2:
Control a
nd
indicating equiprnent.
EN
54-3:2001
EN
54-3:2001/A1 :2002 - Fire detection and fire alar
rn
systerns.
01 04 2003 30 06 2005
A1:2002
Part 3: Fire alarrn devices - Sounders .
EN
54-3:2001
EN
54-3:2001/A2:2006 - EN 54-3:2001/ A2:2006 Fire detection and fire alarrn
01 03 2007 01 06 2009
A2:2006
systerns - Part
3:
Fire alarrn devices - Sounders.
EN
54-4:1997 EN 54-4:1997 - Fire detection and fire alarrn systerns.
01
/ 10/2003 01 08 2009
e A1 :2002 Part 4: Power supply equiprnent.
EN 54-4:1997 EN 54-4:1997/ AC:1999 - Fire dete ction and fire alarrn systerns.
01
/
06
/ 2005 01 06 2005
AC:1999 Part 4: Power supply equipryent.
EN
54-4:1997
EN
54-4:1997 A2:2006 - EN 54-4:1997/ A2:2006 Fire detection and fire alarrn
01
06 2007
01
/ 08/2009
A2:2006 systerns - Part
4:
Power supply equiprnent.
EN
54 5 :2000
EN
54-5:2000/A1:2002 - Fire detecti on and fire alarrn systerns.
01 / 04 2003 30 06 2005
A1:2002 Part
5:
Heat
det
ectors - Point detectors.
EN
54-7:2000
EN
54-7:2000/A1:2002 - Fire detection and fire alarrn systerns.
01
/ 04 / 2003 30 06 2005
art 7: Srnoke det ectors - Point detectors using scattered light transrnitted
A1:2002
light
or ionizatio n.
EN 54-7:2000
EN 54-7:2000/A2:2006 - EN 54-7:2000/A2 :2006 Fire detection and fire alarrn
01 05 2007
01
/ 08/ 2009
yste rns - Part 7: Srnoke detectors - Point detectors using scattered light
A2:2006
transrnitted
light
or ionization.
EN
54-10: 2002 EN 54-10:2002 - Fire detection and fire alarrn systerns.
01 09 2006 01 / 09 / 2008
e A1:2005
Part 10: Fla
rn
e detectors - Point detectors.
EN
54-11:2001
EN 54-11:2001 - Fire detection and fire alarrn systerns.
01
/
09
/ 2006
01
/
09
/ 2008
e A1:2005
Part
11
: Manual call points.
EN
54-12:2002 - Fire detection and fire alarrn systerns - Part 12: Srnoke de-
01
/ 10/ 2003 31 12 2005
N
54-12:2002
tectors - Line detectors - Line detectors using an optical bearn.
EN
54-16:2008 - Fire detection and fire alarrn systerns - Part 16:
Voice
alarrn
01 01 2009 01 / 04/ 2011
N 54
-16:2008
cont rol and indicat ing equiprnent.
EN 54-17:2005 - Fire detec tion and fire alarrn systerns - Part 17: Short-circuit
01 10 2006
01
/
12
/ 2008
N
54-17:2005
isolators.
EN 54-17:2005 EN 54-17:2005/AC:2007 - EN 54-17:2005/AC:2007 - Fire detection and fire
01 01 2009 01 / 01 / 2009
AC:2007
alarrn systerns - Part 17: Short-circuit isolators .
EN
54-18:2005 - Fire detection and fire alarrn systerns.
01 10 2006
01
/ 12 / 2008
N
54-18:2005
Part 18: Input output devices .
EN
54-18:2005
EN
54-18:2005/AC:2007 -
EN
54-18:2005/AC:2007 - Fire detection and
fi
re
01 01 2008 01 /
01
/ 2008
AC:2007
alarrn systerns - Part 18: Input output devices.
EN
54-20:2006 - Fire detect ion and fire alarrn systerns.
01 04 2007 01 07 2009
N 54-20:2006
Part 20: Aspirating srnoke detectors.
EN 54-20:2006 EN 54-20:2006/AC:2008 - EN 54-20:2006/AC:2008 Fire detection and fire
01 08 2009 01 08 2009
AC:2008
alarrn systerns - Part 20: Aspirating srnoke detectors.
EN 54-21:2006 - Fire detection and fire alarrn systerns.
01 03 2007 01 06 2009
N
54-21:2006
Part 21: Alarrn transrni ssion and fault warning routing equiprnent.
EN
54-23:2010
EN
54-23:2010 - Fire detection and fire alarrn systerns.
01 12 2010 31 12 2013
Part 23: Fire alarrn devices -
Vi
sual alarrn devices .
EN
54-24:2008
EN
54-24:2008 - Fire detec tion and fire alarrn systerns.
01 01 2009 01 04 2011
Part 24: Cornponents of voice alarrn systerns - Loudspeakers.
EN 54-25:2008
EN
54-25 :2008 - Fire detection a
nd
fire alarrn systerns.
01 01 2009 01 04/ 2011
Part 25: Cornponents using radio links.
EN 54-25:2008 EN 54-25:2008/ AC:2012 - EN 54-25:
2008
AC:2012 Fire detection and fire
01 07 2012
01
/
07
/ 2012
AC:2012 alarrn systerns - Part 25: Cornponents using radio links.
lu lio 2 15
T U T T
R M L
7/23/2019 Tuttonormel TNE 2015-07 Rivelazione incendi.pdf
http://slidepdf.com/reader/full/tuttonormel-tne-2015-07-rivelazione-incendipdf 3/10
In ogni caso, la superficie complessiva a
pavimento di una zona non deve superare
1600 m
2
;
regola spesso disattesa, specie
per i rivelatori lineari di fumo.
Si ricorda che i rivelatori installati
in
am
bienti nascosti, quali pavimenti sopraele
vati e controsoffitti, devono appartenere
a zone distinte ed avere
una
ripetizione
di allarme luminoso visibile,
UNI
9795,
par. 5.2.6.
3 Rivelatori
La scelta del tipo
di
rivelatore, in relazione
alle condizioni ambientali è determinante
per il corretto funzionamento dell impianto.
Spesso si trovano rivelatori puntiformi di
fumo nelle cucine, nei parcheggi e nelle
centrali termiche, come pure
in
ambienti
in cui il fumo si può sviluppare a causa
di processi lavorativi.
Lo
stesso dicasi per i rivelatori ottici di
fumo utilizzati in ambienti con proba-
bile presenza di vapori (aree benessere,
impianti produttivi, ecc.) o di polveri in
sospensione (impianti tessili, stabilimenti
dolciari, ecc.). 5
In questi casi, sono adatti rivelatori di
calore (statici o velocimetrici), tarati in
modo da evitare scatti intempestivi.
6
Molte volte capita di vedere, specie in
camere di albergo o in uffici, i rivelato
ri posti nelle immediate vicinanze delle
mandate d aria dell impianto di ventila-
zione o di condizionamento. Senza una
progettazione integrata,
i l
termotecnica
e l elettrico procedono infatti in modo
indipendente nell installare le bocchette
dell aria e i rivelatori.
In questa posizione, spesso i l rivelatore
non è in grado di segnalare un focolaio
di incendio, perché l aria diluisce il fumo,
inoltre ne ostacola l ingresso all interno
della camera ottica, fig. 3.
Per contro, interventi intempestivi pos
sono essere causati dal pulviscolo emesso
dalla bocchetta quando i filtri non sono
cambiati con la dovuta frequenza.
E:
0051
La Società SpA
Stabilimento di produzione Lombardia
Piazza Duomo
1,
20100 Milano, Italia
13
Certificato
n 0051-CPD-99999
Apparecchiatura di alimentazione per sistemi di
rivelazione e segnalazione d incendio per edifici
Modello FIRE PIPPO
Numero seriale: 11111111
EN 54-4:1997+A1:2002+A2:2006
INFORMAZIONI TECNICHE PREVISTE DALLA
NORMAEN
a
~
~
0051
La Società SpA
Sta
bilimento di produzione
Lombardi
a
PiazzaDuomo 1, 20100 Milano, I
ta
lia
13
oP
n. 0001 -CPR-12345:::::r
Apparecchiatura di alimentazione per sistemi di
rivelazione e segnalazione d incendio per edifici
Modello FIRE PIPPO
Numero seriale
: 11111111
EN 54-4:1997+A1 2002+A2:2006
INFORMAZIONI TECNICHE PREVISTE D LL
NORMAEN
b
Fig. 1 - Marcatura CE dei componenti di un impianto di rivelazione incendio:
a) secondo la direttiva prodotti da costruzione {CPD) , fino al 30/6/2013;
b) secondo
l
regolamento prodotti da costruzione
{CPR)
dal
1/7 2013.
a
b)
ipetitore
ottico
Una zona: ERRATO
@ @ @
Una zona: CORRETTO
@
Fig. 2 - Numero di locali di una zona:
@
a) una zona non può comprendere più di 10 locali;
@
b) una zona, con ripetitori ottici fuori della porta, può servire fino a 20 locali.
Negli impianti convenzionali (non indirizzati) la norma ri-
chiede che i punti su ciascuna linea siano al massimo 32,
UNI 9795, par. 5.2.7.
5
I vapori e
e
polveri possono provocare L
i
ntervento intempestivo del
rivelatore.
6
IL
rivelatore
di
calore statico interviene quando
la
temperatura supe
ra
una
soglia prefissata, in genere
56 °C.
Nel soffitto
di una
grande
cucina,
la
temperatura può superare 50
°
con interventi intempesti
vi.
Occorre quindi innalzare
la
soglia
di
intervento.
e, però, linea serve più locali
è
opportuno mantenersi
ben al di sotto di
32
punti, per facilitare la localizzazione
del focolaio di incendio.
IL rivelatore velocimetrico è sensibile alla velocità con L quale aumenta
la temperatura,
in
genere
è
tarato a 6 °C/min.
~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~ ~
RM L
luglio 2015
7/23/2019 Tuttonormel TNE 2015-07 Rivelazione incendi.pdf
http://slidepdf.com/reader/full/tuttonormel-tne-2015-07-rivelazione-incendipdf 4/10
Negli impianti indirizzati (analogico-digitali) con una li
nea ad anello chiuso (loop) si possono superare 32 punti,
perché
la linea
ad anello chiuso
permette
di alimentare
un
rivelatore da
entrambi
i lati,
in
modo che
continui
a funzionare anche
in
caso di interruzione del circuito
in un
punto.
Negli alberghi è consigliabile separare i rivelatori
au
tomatici delle camere da quelli posti nei corridoi e nei
controsoffitti, per facilitare l'individuazione dell'area in
teressata dalla segnalazione d'incendio.
Molti impianti presentan o rivelatori automatici e pulsanti
di segnalazione (rivelatori manuali) collegati sulla stessa
linea anche su centrali di tipo convenzionale (impianto
non indirizzato), in aperto contrasto con la norma
UNI
9795, par. 5.2.8, dove è scritto: "I
punti
di segnalazione
manuale possono essere collegati ai circuiti dei rivelatori
automatici purché i rispettivi segnali siano univocamente
identificabili alla cen trale di controllo .. ", fig. 4.
L'impiego di rivelatori automatici e manuali sulla stessa
linea di rivelazione è ammessa solo negli impianti indi
rizzati, purché i rivelatori manuali siano compresi tra due
isolatori di cortocircuito in modo che un guasto su un
rivelatore manuale non
metta
fuori servizio i rivelatori
automatici e viceversa, fig. 5,
TNE
12/10 pag . 17.
4 Controsoffitti e pavimenti sopraelevati
In molti
impianti
esistenti mancano i rivelatori all'interno
dei controsoffitti.
Come regola generale, i controsoffitti e i pavimenti sopra
elevati devono essere dotati di rivelatori (zona separata
da quella dell'ambiente e ripetitori luminosi di allarme) ,
anche se non contengono alcuna sostanza combustibile.
7
Si può evitare di installare rivelatori in un controsof
fitto, o in
un
pavimento sopraelevato, soltanto se sono
soddisfatte
tutte
le condizioni seguenti:
a) altezza
<
80
cm
;
b) lunghezza s;
25
m;
c)
area s; 100 m
2
;
d) rivestimento completo di materiale incombustibile
Al
o
A FL;
e) assenza di sostanze infiammabili, o combustibili, e di
circuiti di sicurezza (sono ammessi cavi
resistenti
al
fuoco per almeno 30 min) .
I controsoffitti più alti di un metro devono essere con
siderati come urt locale,
UNI
9795 , par. 5.4.2.12.
Nella norma UNI 9795, par. 5.4.3 .17 , si legge:
"I ribassamenti, i canali, le cortine , ecc. esistenti nella
metà superiore di detti spazi devono essere considerati ,
ai fini ,del dimensionamento dell'impianto, come muri
se la loro altezza è maggiore di
metà
di quella dello
spazio stesso".
luglio 2 15
;
m
Fig. 3 - I rivelatori di fumo devono distare almeno
un
metro
dalle bocchette di mandata dell'aria, altrimenti l'aria diluisce il
fumo e ne ostacola l'ingresso nel rivelatore.
ERRATO
CORRETTO
Fig. 4 - Negli impianti non indirizzati i rivelatori manuali di
incendio devono essere collegati ad una linea distinta da quella
dei rivelatori automatici d'incendio.
La fig . 6 illustra la situazione: se il ribassamento, ad
esempio di
una
trave o di
un
canale , supera il 50%
dell'altezza del controsoffitto , occorre considerare due
controsoffitti, con conseguente maggior numero di ri
velatori.
8
7
Una regola molto severa, forse inutilmente severa, poiché se
non
c'è
nulla
di
combu
stibile
non
si
vede motiv
o di velare l'incendio
..
In
questi
ca
si, l'
in
stallazione
dei
rivelat
ori
è
più che
altro preventiva,
nel senso che si ipoti zza una successiva
in
stallazione di materiale
com-
bustibile nel
con
t rosoffitto o nel pavim ento sopraelevato
un
incendio
in uno
spazio
na scos
to è particolarmente insidioso) .
8
Nel valutare la lu
ngh
ezza del controsoffitto fino a 25 m (una delle
cond
i
zioni pe
r e
vi
t
are
di installare rivelato
ri
nel controsoffitto )
non
va
cons i
de
rato l bassa mento
in
oggetto.
T U T T
R M L
7/23/2019 Tuttonormel TNE 2015-07 Rivelazione incendi.pdf
http://slidepdf.com/reader/full/tuttonormel-tne-2015-07-rivelazione-incendipdf 5/10
Max 32 rivelato ri
I I
Zona 1
I
I I
I
Rivelatore
indirizzato
e
I
Rivelatore indirizzato
con isolatore
[ii]
Pulsante manuale
indirizzato
[ ]
Pulsante manuale
indirizzato con isolatore
di cortocircuito
i cortocircuito
I I
Fig.
5 - Esempio di rivelatori automatici e manuali di allarme collegati sullo stesso
Loop.
Lo
stesso dicasi per un canale dell aria e una passerella pie
na di cavi, se distaccati meno di 15 cm dal soffitto, fig. 7.
Talè aspetto viene
i l
più delle volte disatteso, anche perché
in fase
di
progettazione tali dati non sono neppure cono
sciuti, dimenticando però nell esecuzione dell impianto
di
effettuare i corretti aggiustamenti del numero di rivelatori
per tenere conto degli ostacoli suindicati.
I rivelatori automatici nei soffitti a falde devono essere
installati
in
orizzontale (asse del rivelatore verticale) non
parallelamente alla falda, come spesso avviene per evitare
il montaggio con una staffa, che è più oneroso, fig. 8.
9
La
posizione inclinata, cioè parallela alla falda, ostacola l in
gre
sso
del fumo all interno della camera ottica, sicché il rive-
latore di fumo non svolge correttamente il suo compito.
10
Inoltre, il grado di protezione IP contro la penetrazione
di acqua è riferito al rivelatore installato con l asse ver
ticale sicché nella posizione parallela alla falda i l grado
di protezione
IP
previsto dal costruttore potrebbe non
essere garantito.
11
·
5 Rivelatori lineari di fumo
Secondo lé ; norma UNI 9795, par. 5.4.5.4, nei locali di
altezza fino a
12
m i rivelat ori lineari di fumo devono
essere
in
stallati ad una distanza dal soffitto (piano):
T U T T R M L
• uguale o minore del
10
dell altezza del locale: solu
zione ottimale, oppure
•
tr
i l 10 e i l
25
dell altezza del locale: in
t l
caso,
il numero di rivelatori previsto deve essere maggiorato
del
50 .
I rivelatori lineari di fumo devono essere installati all al
tezza suindicata, perché più idonea ai fini di una se
gnalazione efficace e tempestiva, e non nei punti dove
l installazione è più comoda e/ o meno onerosa.
12
L eventuale riflettore dei rivelatori lineari di fumo non
deve essere situato
in
prossimità di superfici vetrate, o
che possono riflettere la luce di
lt
re sorgenti, perché
il rivelatore non distingue la luce che riceve dal pro
prio riflettore da quella proveniente da alt re sorgen
ti
vicine, fig. 9.
9
Purtroppo, questa pr
escriz
ion e
no
n si evince dal testo de
lla norma
UNI
9795 , ma deve essere desunta dall esempio
di
fig. 3 de
lla norma
stessa.
1
Per i rivelatori
di
ca lore
la
desensibilizzazione è
min
ore.
11
Il gra
do di
protezione IPX2
pre
vede una rotazione del
co
mponente di
15
°
ris
petto al piano orizzontale;
lo
stesso
di
ca
si pe
r la
prote
zione co n
t
ro la
pi
og gia
(
IPX3)
:
acqua
inclinata
fino
a 60°
ris
pe
tto a
ll
a verticale.
12
La
colo
nna di fum o sa le verso
l'
alto, ma
si
espande
in
o
ri
zzontale,
e
du nque
interessa u
n'a
mp
ia zona del
rive
lat
or
e lineare, solt
an
to
in
prossimità
de
l so
ffi
tto.
luglio 2015
7/23/2019 Tuttonormel TNE 2015-07 Rivelazione incendi.pdf
http://slidepdf.com/reader/full/tuttonormel-tne-2015-07-rivelazione-incendipdf 6/10
H. h
Fig
6 -
Se
l'altezza
di
una trave supera
il
50 dell'altezza del controsoffitto,
bisogna considerare due controsoffitti, ciascuno con i propri rivelatori.
i
- h1
< som
Fig
7 -
Se il
bordo inferiore di un canale dista dal soffitto più della metà dell'al
tezza del controsoffitto (e l bordo superiore del canale meno di 15 cm), bisogna
considerare due controsoffitti, ciascuno con i propri rivelatori.
a)
•
I
I
I
I
I
I
I
I
È bene ricordare che
i l
principio di fun
zionamento
di
un rivelatore lineare di fu
mo si basa sull'oscuramento della luce da
parte dei fumi prodotti dall'incendio: se
il materiale produce fumo particolarmen
te
scuro, ad es. combustione di carta e
plastica,
i l
rivelatore funziona bene; non
così se il fumo prodotto
è
chiaro.
6 Rivelatori
di
fumo ad aspirazione
I rivelatori di fumo ad aspirazione, TNE
3/10, pag. 8, utilizzano tubazioni di
campionamento sulle quali si praticano
fori di aspirazione, oppure si posizionano
speciali innesti, s'olitamente flessibili, di
diametro minore rispetto alla tubazione
principale e per questo denominati ca
pillari, fig. 10.
13
Un particolare che spesso sfugge è che
ciascun foro di campionamento
ha una
copertura pari a quella dei rivelato
ri puntiformi di fumo, UNI 9795, par.
5.4.10.3.
Ne
consegue che un sistema di aspirazione
deve avere un'area di copertura massima
di 1600 m
2
,
non deve avere più di 32 punti
per macchina e non deve controllare più
di una zona, in modo che
un
guasto ad
uno dei componenti critici dell'apparato ,
quali la pompa o i l
rivelatore laser, non
lasci mai scoperta più di una zona.
13
La tubazione è in genere rossa, anche
se non
esiste
un
colore normalizzato, mentre per e caratte
ristiche di resistenza alla compressione e all'impatto
e per a temperatura d'impiego bisogna
riferirsi
alla
norma N
61386-1, classe min i
ma
1131
.
b
:
I
I
I
I
I
I
Fig 8 - I rivelatori devono essere disposti non paralleli alla falda, a),
ma
in orizzontale (paralleli al pavimento), come indicato in b) .
luglio 5
T U T T
R M L
7/23/2019 Tuttonormel TNE 2015-07 Rivelazione incendi.pdf
http://slidepdf.com/reader/full/tuttonormel-tne-2015-07-rivelazione-incendipdf 7/10
Riflettore
Riflettore
)
O
NO
SI
a)
b}
Fig.
9 - Il riflettore dei rivelatori
Lineari
deve essere posto
Lontano
da vetrate e da superfici riflettenti.
Talvolta, si riscontrano apparati di ali
mentazione non conformi alla
UNI
EN
54-4, oppure si dimentica che l unità di
controllo del sistema ad aspirazione de
ve essere obbligatoriamente interfacciata
con la centrale di controllo e segnalazione
conforme alla
UNI
EN 54-2.
Tubazione di raccolta fum i
I sistemi a campionamento presentano tre
livelli
di
sensibilità.
lasse C
·onei
Controsoffitto
Sistemi a sensibilità normale: sono equi
valen
ti
ai rivelatori puntiformi di fumo,
quindi il sistema ha la capacità di interve
nire quando la densità del fumo aspirato
da ogni foro è analoga a quella riscon
tr t nei fuochi campione per i rivelatori
puntiformi.
Fig. 10 - Esempio di tubi capillari innestati sulla tubazione di raccolta fumi.
lasse B
Sistemi a sensibilità aumentata: sono in grado di rivelare
la presenza di fumo in aria
in
concentrazioni inferiori
a quelle normalmente necessarie a far intervenire un
rivelatore ottico
di
fumo puntiforme.
L impiego di sistemi
in Classe
B
potr
ebbe essere vantag
gioso per esempio dove il fumo viene diluito, ad es. per
la presenza di
fo
rt i corr
enti
di aria, oppure se il
so
ffitto
è particolarmente alto.
lasse
Sistemi
q
alta sensibilità: sono utilizzati per ambien
ti
o applicazioni con forte diluizione dell aria, oppure
ove
è
richiesta una bassa soglia di intervento per la
protezione di attività critiche, o per la protezione ad
oggetto (per esempio macchinari di alto valore, quadri
elettrici, ecc.).
14
Nei centri di calcolo, ove si esige un i
nt
ervento tempe
s
ti
vo al primo sviluppo di fumo per
un
banale surriscal
damento, non sono adatti sistemi di classe C
Pa
rimenti, i sistemi di classe A non sono adatti in am
bie
nti
aperti al pubblico con possibili aree fumatori e
ambienti produttivi con presenza di possibili sorge
nti
di disturbo.
Non si deve considerare soltanto la sensibilità del sistema,
ma anche l effetto di diluizione del fumo all interno della
14
La classe Aè tre vo lte più sensibile de lla classe Be quaranta volte più
sen
sibile de
lla classe C
va
lore
va
lido
per
i fu
ochi
campione TF2 e
TF3).
T U T T
R M L
luglio 2 15
7/23/2019 Tuttonormel TNE 2015-07 Rivelazione incendi.pdf
http://slidepdf.com/reader/full/tuttonormel-tne-2015-07-rivelazione-incendipdf 8/10
1
)
NO
S
Fig
. 11 -
Non
è ammesso utilizzare la stessa interfaccia di comunicazione via radio per i rivelatori autom atici e i rivelatori manuali.
tubazione con più fori e con rivelazione dell incendio
solo su quello più distante, mentre gli altri fori aspirano
da aree pulite e pertanto la concentrazione del fumo
diminuisce.
Per questo motivo i rivelatori di fumo ad aspirazione
sono
adatti
per ambienti aperti e
non
suddivisi
in
più locali.
Tali sistemi utilizzano spesso rivelatori ad alta sen
sibilità per rispondere alle prestazioni richieste dalla
relativa norma di prodotto UNI EN 54-20 per le classi
di sensibilità A e B, ma non bisogna dimenticare che
tutto
questo può essere raggiunto solo grazie al corret
to dimensionamento dei fori, con l impiego di appositi
strumenti di calcolo.
15
7
Connessioni
via radio
La
norma
UNI
9795
ha
introdotto dal gennaio 2010 la
possibilità di utilizzare,
in
alternativa ai sistemi tradi
zionali, le connessioni via radio estremamente utili negli
ambienti di elevato pregio artistico.
Si
ricorda che la norma UNI 9795, par. 5.4.11.7, prescri
ve
un
interfaccia separata per i rivelatori automatici e i
pulsanti di segnalazione, fig. 11.
Ciò ad evitare che il guasto possa mettere completamen
te fuori servizio i rivelatori automatici ed i segnalatori
manuali, condizione non amm issibile per la norma.
16
Un errore frequente
è
la mancata verifica che il segnale
radio arrivi a ciascun dispositivo perife rico; ne consegue
che in fase di consegna dell impianto bisogna aggiungere
ulteriori interfacce di comunicazione, oppure a poche
settimane dalla consegna ci si accorge che le batterie dei
dispositivi presentano un consumo anomalo, per l errato
posizionamento che comporta la con
ti
nua chiamata del
punto nei confro
nti
del traslatore.
luglio 2 15
8
Centrale
La centrale di controllo e segnalazione deve essere ubi
cata in luogo permanentemente e facilmente accessibile,
protetto, per quanto possibile, dal pericolo di incendio
diretto e dotato di illuminazione di sicurezza, UNI 9795,
par. 5.5.1.
17
n
corrispondenza della centrale deve essere ubicato un
rivelatore automatico d incendio, anche se l impianto di
rivelazione incendio
è
soltanto manuale.
18
La centrale dovrebbe essere ubicata nelle immediate
vicinanze dell accesso, come richiesto da taluni Decreti
Ministeriali, ad es. il DM 18/9/2002 per le strutture sa
nitarie, al fine di permettere alle squadre di soccorso di
verificare con facilità lo stato dell impianto senza dover
accedere alle parti centrali del fabbricato, con maggiore
rischio per i Vigili del Fuo co.
Vicino alla centrale si devono trovare gli schemi elettri
ci dell impianto, i disegni planimetrici indicanti l esatto
posizionamento delle apparecchiature e il manuale della
centrale stessa.
La
centrale di un impianto di rivelazione incendio deve
essere certifica
ta
conforme alle nor
me
EN
54
-2 ed EN 54-4.
15
Que
sti impianti richiedono competenze
di
fluidod inamica e di elet
tronica, come i sistemi di spegnim ento delnncendio.
16
È ammesso che
un
o stesso traslatore comunic
hi co
n rivelat
ori
automa tici e
man
uali,
in presenza
di
un traslato
re di
riserva mesh
technology).
17
Se L batterie possono sviluppare gas
pericolo
si, come in gen e
re
accade, occorre
una
adeguata ventilazione,
UNI
979
5,
art. 5.6.4.2 .
18
L rivelatore automatico d incendio è richiesto anche se L centrale è
posta
in un Loc
ale normalmente
pres
idiato.
T U T T
R M L
7/23/2019 Tuttonormel TNE 2015-07 Rivelazione incendi.pdf
http://slidepdf.com/reader/full/tuttonormel-tne-2015-07-rivelazione-incendipdf 9/10
Non si può utilizzare come centrale di impianto di rive
lazione incendio una centrale certificata per altro tipo di
impianto, ad esempio gli impianti antintrusione.
Una stessa centrale può essere adibita contemporanea
mente a più tipi di impianti se appositamente previsto
nella certificazione.
Se
una
centrale di rivelazione non
è
controllata costante
mente dal personale addetto, la trasmissione dell allarme
e del guasto a centrali di ricezione deve avvenire tramite
i dispositivi conformi alla norma
UNI
EN
54-21.
La
rispondenza a tale norma
è
frequentemente disatte
sa per carenza sul mercato di apparati certificati o per
mancanza di centrali di ricezione utilizzanti lo stesso
protocollo di trasmissione dei dispositivi periferici di tra
smissione, i quali possono effettuare la trasmissione degli
allarmi e dei guasti con collegamenti dedicati o con la
rete telefonica pubblica,
in
accordo ai requisiti richiesti
dalla norma CEI EN 50136-1-1.
Per quanto riguarda gli ampliamenti di un impianto di
rivelazione incendi valgono le seguenti precisazioni.
• Ampliamento costituito da pochi punti:
la nuova parte deve essere realizzata in conformità
alla normativa vigente e deve essere compatibile con
l impianto l esistente.
• Ampliamento consistente:
è consigliabile utilizzare
la
stessa centrale, ma con
posa dei punti su di una nuova linea al fine di evitare
problemi ai punti ed alle linee esistenti.
• Ampliamento maggiore del 50 dell esistente oppure,
nel caso dell edilizia alberghiera, ampliamento di più
del 50 di una soletta:
è d obbligo il rifacimento dell impianto esistente o almeno
l impiego
i
una nuova centrale: in quest ultimo caso i
due impianti potranno coesistere, ma dovrà essere pre
visto lo scambio d informazioni al fine di garantire un
minimo d integrazione all impianto stesso.
9.
Dispositivi
di allarme
ottici
e acustici
Le apparecchiature acustiche devono avere un livello di
pressione sonora tale da fornire
una
percezione acustica,
da parte degli occupanti i locali, superiore a
65
dB
e
comunque maggiore di almeno 5
dB
rispetto al rumore
ambientale, UNI 9795, par. 5.5.3.4: il che spesso non
avviene.
19
Il livello sonoro diminuisce con il quadrato della distanza;
ad esempio un pannello acustico di 88 dB può garantire
una copertura fino a 14 m (in assenza di porte) .
20
Negli alberghi, alla testa del letto è richiesto un minimo
di 75
dB,
sicché spesso occorre un dispositivo di segna
lazione ac.ustica per ciascuna delle camere.
I sistemi di segnalazione d allarme devono evitare rischi
di panico.
T U T T
RM L
Invece, vengono talvolta impiegate apparecchiature con
livello di pressione così elevato da creare situazioni pe
ricolose.
Importante ricordare che molti tra i principali decreti
ministeriali danno sempre più importanza ai sistemi di
diffusione sonora, come
ben
esplicitato nel DM 27 /7
2010
relativo alle attività commerciali superiori ai 400 m
2
e dal
DM
18/9/2002
relativo alle
strutture
sanitarie, proprio
per fare
in
modo che le segnalazioni siano gestite dal
personale e sia evitato il rischio di panico,
soprattutto
nei centri commerciali.
21
Nelle
strutture
sanitarie le segnalazioni acustiche a li
vello dei pazienti sono poco utili, perché il malato può
evacuare soltanto con l aiuto del personale della struttura
sanitaria.
Nei servizi igienici comuni, ad esempio di locali aperti
al pubblico o di luoghi di lavoro, non
è
richiesto un
rivelatore automatico, ma sarebbe opportuno installare
la segnalazione acustica e ot tica d incendio.
1O
Pulsanti
di segnalazione d incendio
In ciascuna zona devono essere installati almeno due pul
santi (manuali) di segnalazione, uno di riserva all altro.
Ogni pulsante deve essere raggiungibile con un percorso
non
superiore
a:
• 30 m nelle att ivi tà con rischio d incendio basso o
medio;
•
15
m nelle attività con rischio d incendio alto.
Spesso i pulsanti
non
sono posti
in
corrispondenza delle
principali vie di esodo, come prescrive la norma, bensì al
di sotto delle segnalazioni acustiche o ottico-acustiche,
perché è più comodo per l instal latore.
I pulsanti devono essere posti
in
posizione visibile per
chi percorre le vie di esodo, quindi sul fronte e non
sul retro di una uscita di sicurezza; tanto meno dietro
l anta di una porta.
La
loro altezza deve essere compresa tra 1 m e 1,6 m
e devono essere segnalati da apposito cartello, fig. 12.
19
Un sistema vocale di allarme
EVAC:
Emergency Voice And Commu-
nication) deve avere, invece,
un
livello sonoro maggiore
di
10 dB del
rumore di fondo, perché il segnale vocale deve essere compreso e non
solo
udito
come
l allarme.
Si ricorda , in proposito, che
un
sistema vocale
di
allarme abbinato ad
un
impianto di rivelazione incendio
deve
essere conforme alla norma
UNI
ISO 7240-19 e non
alla
norma
CEI
EN
60849
(CEI 100-55),
TNE
1/ 03,
pag
. 3 e seguenti.
20
Una porta introduce un attenuazione di -
20
dB; se antincendio
- 30
dB.
21
Il piano
di
emergenza deve prevedere che l attivazione del sistema
di
diffusione sonora ponga in stand-by l allarme acustico
in
quanto
sono incompatibili tra loro nel caso di funzionamento contemporaneo.
luglio 2 15
1
7/23/2019 Tuttonormel TNE 2015-07 Rivelazione incendi.pdf
http://slidepdf.com/reader/full/tuttonormel-tne-2015-07-rivelazione-incendipdf 10/10
SI
i
1m 1,6m
Fig. 12 - I pulsanti di segnalazione devono essere posti in posizione visibile,
segnalata con apposito cartello ad un altezza compresa tr 1 m e 1,6
m.
ID
ID
ID ID
ID ID ID
Alla centrale
ID ID
ID
ID ID ID
Fig.
13 - Esempio di derivazione a T senza separazione dei percorsi
di
andata e
ritorno.
11 Cavi
I cavi da impiegare nei sistemi di rive
lazione incendio devono essere conformi
alla norma
CEI
20-105: cavi a bassa emis
sionedi fumo e zero alogeni LSOH), non
propaganti l incendio e resistenti al fuoco
per trent minuti PH30) , sezione minima
di 0,5 mm
2
•
22
Se
un cavo attraversa un compartimento
senza impianto di rivelazione incendio, il
cavo deve avere in quel
tr tto
una resi
stenza al fuoco pari a quella del compar
timento.
3
La guaina esterna è di colore rosso, le
anime di colore rosso e nero (cavi bipolari)
o di colore rosso, nero, bianco e blu nei
cavi quadripolari.
24
Sulla guaina
è
riportata la scritta U
0
=
400 V e questo permette di posare tali
cavi nello stesso tubo o canale dei cavi
di energia.
25
I cavi di un linea ad anello chiuso devono
avere
un
distanza tr andata e ritorno
di almeno 30 cm.
Non è richiesta la separazione del percorso
di andata e di ritorno in un derivazione
purché riguardi un sola zona, comprenda
non più di
32
punti e rivelatori automatici
dello stesso tipo o soltanto pulsanti ma
nuali (derivazione tipica nelle camere di
un
albergo), fig. 13, TNE 12/10, pag. 18.
Si ricorda, infine, che non è necessario ali
mentare la centralina antincendio con
un
linea derivata a monte dell interruttore
generale dell impianto utilizzatore, come
richiesto per le pompe antincendio; è suf
ficiente che la linea dedicata sia derivata
immediatamente a valle dell interruttore
generale, UNI 9795, par. 5.6.3.
Dario Nolli
ommissione UNI
Protezione
ttiv
contro gli
incendi
22
I cavi per impianti antintrusione non sono adatti,
anche perché hanno spesso una sezione
<
0,5 mm
•
3
Si
può
, ad esempio, aumentare
a
resistenza al
fuoco del cavo per installazione.
24
La
guaina dei cavi per gli impianti
di
diffusione
sonora è di colore viola.
25
La gu aina
ha
caratteristiche dielettriche tali per
cui i l cavo è idoneo per tensione nominale verso
terra di 400 V
luglio 2015
T U T T R M L
Recommended