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Resoconti Parlamentari
x n Legislatura
- 1
206“ SEDUTA
RESOCONTO STENOGRAFICO
206“ SEDUTA
VENERDÌ 18 DICEMBRE 1998
Presidenza del presidente CRISTALDI indi
del vicepresidente D’ANDREAI N D I C E
Congedi ......................................................
Disegni di iegge
«Soppressione e iiquidazione degli enti regionali AZASI, EMS, ESPI» (413-458/A)
(Seguito della discussione):P R E S ID E N T E .................................................CASTIGLIONE, assessore per l'industria PIRO, assessore per il bilancio e le finanze SPEZIALE (DS), relatore . .DI MARTINO (Misto) . .ZANNA ( D S ) .................................... ^MELE (MD - La Rete - AD) . . . . ADRAGNA(PPI)................................
(Verifica del numero legale)-PRESIDENTE......................................................Missione......................
Mozioni
(Discussione unificata delle mozioni n. 276 e n 277Vp r e s id e n t e .................................... ■ APORGIONE ( R C ) .................. ..................................ZANNA ( D S ) .......................' 'CIPRIANI (DS) . . . . .TRICOLI (AN).......................m o n a c o (DS)ODDO(DS) ....................................ZAGO(DS)........................... ....................................VELARI (DS)AULICINO (CCD)p a g a n o (FI)*VIRZÌ (AN) .........................................RLERES (FI)*RUFARDECI (FI) c a p u t o (AN) .BENINATI (FI). ...............................DI m a r t in o (Misto) ’CRIMALDI (FI) ......................
Pag,
12
2, 4, 7, 9, 10 3
SPEZIALE (D S ).................LIOTTA(RC)*.........................SOTTOSANTI (AN) . . .SPAGNA (PPI)* . .PEZZIN O (D S).................. ! . . . . .
(Votazione per scrutinio nominale della mozione n. 276 e risultato):PRESIDENTE..............................................
Sull’ordine dei lavoriPRESIDENTE. . .SPEZIALE (D S ).................PIRO, assessore per il bilancio e le finanzeFLER ES (F I)..............................................■ 'MELE (MD - La Rete - AD).
* Intervento corretto dall’oratore.
33
La seduta è aperta alle ore 1037
PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, la seduta di questa mattina avrebbe dovuto essere presieduta dall’onorevole D ’Andrea, il quale è trattenuto a Roma, non so bene da quale importante impegno. Sistematicamente troviamo difficoltà a trovare deputati segretari che collaborino con il Presidente. È una situazione insostenibile. Pertanto, comunico che al primo punto dell’ordine del giorno della prossima seduta sarà posta l’elezione di un vicepresidente, di un deputato questore e di un deputato segretario.
Non sorgendo osservazioni, così resta stabilito.
ODDO, segretario f f . , dà lettura del processo
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XII Legislatura206“ SEDUTA
verbale della seduta precedente che, non sorgendo osservazioni, si intende approvato.
Missione
PRESIDENTE. Comunico che l ’onorevole Scoma, per ragioni suo ufficio, è in missione per la giornata di oggi.
Avverto, ai sensi dell’articolo 127, comma 9, del Regolamento interno, che nel corso della seduta poU-à procedersi a votazione mediante sistema elettronico.
Seguito della discussione del disegno di legge n. 413-458/A «Soppressione e liquidazione degli enti economici regionali AZASI, EMS,ESPI»
PRESIDENTE. Si passa al punto II dell’ordine del giorno; seguito della discussione del disegno di legge nn. 413-458/A «Soppressione e liquidazione degli enti economici regionali AZASI, EMS, ESPI».
Invito i componenti la III Comimssione Attività produttive”, a prendere posto nell’apposito banco.
Avverto che si intendono decadute le firme già apposte ad emendamenti dai deputati oggi facenti parte del Governo regionale.
Onorevoli colleghi, si riprende l’esame dell’articolo 7 accantonato nella seduta n. 201 del 15 dicembre 1998.
Comunico che è stato presentato dal Governo il seguente emendamento 7.19 sostitutivo dell’intero articolo;
«Articolo 7
1. Le opzioni per il diritto ad usufruire del- r indennità “una tantum” previste dal comma 2 della legge regionale 9 maggio 1984, n. 27, applicati secondo i criteri del comma 1 dell’articolo 9 della legge regionale 10 agosto 1984, n. 46, e successive modificazioni ed integrazioni, potevano essere esercitate durante il periodo di prepensionamento, siccome previsto dal comma 3 del citato articolo.
La dizione contenuta nel comma 1 dell’articolo 9 della citata legge regionale n. 46 del 1984, a prescindere daU’anzianità contributiva,
deve intendersi che si prescinde dalla posizione contributiva dell’interessato ai fini del compimento della pensione di anzianità o di vecchiaia, fermi restando i requisiti dei 60 anni di età e del limite dei 10 anni.
2. È abrogato il conuna 2 dell’articolo 6 della legge regionale 9 maggio 1984, n. 27, dall entrata in vigore della presente legge.
3. La dizione contenuta all’articolo 6 della legge regionale 9 ottobre 1998, n. 27, All atto del conseguimento dei requisiti minimi di legge” deve intendersi nel senso che, a decorrere dalla data di entrata in vigore della legge n. 27 del ’98, a differenza di quanto previsto dall’articolo 6 della legge regionale n. 27 del 9 maggio 1984, la cessazione dal prepensionamento avrà effetto al solo conseguimento da parte del prepensionato dei requisiti di legge per l’ottenimento della pensione obbligatoria in riferimento alle norme comuni e generali di tutti i lavoratori dipendenti, rimanendo facoltativa r anticipazione della pensione di vecchiaia o di anzianità per i prepensionati che sono stati addetti al sottosuolo di cui alla legge nazionale n. 5 del 3 gennaio 1960 e successive integrazioni .
La presente disposizione si applica ai prepensionati in forza al 30 aprile 1998.
Agli stessi viene riconosciuta una somma “una tantum”, aggiuntiva al trattamento di fine rapporto di lavoro, pari al 40 per cento dell ultima indennità percepita riferita al periodo intercorrente tra la risoluzione del rapporto e il raggiungimento dell’anzianità anagrafica o contributiva massima consentita dalla normativa previdenziale comune e generale vigente.
4. La gestione del personale a carico del fondo di cui all’articolo 13, lettera a), della legge regionale 6 giugno 1975, n. 42 e successive, è affidata all’Assessorato regionale del- rindustria” .
CASTIGLIONE, assessore per l ’industria. Dichiaro di ritirare l’emendamento.
PRESIDENTE. L’Assemblea ne prende atto. Comunico che è stato presentato dal Governo
IS
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il seguente emendamento 7.19.1 sostitutivo del- r articolo 7:
«Articolo 7
1. Le opzioni per il diritto ad usufruire dell’indennità “una tantum” previste dal comma 2 della legge regionale 9 maggio 1984, n. 27, applicati secondo i criteri del comma 1 dell’articolo 9 della legge regionale 10 agosto 1984, n. 46 e successive modificazioni ed integrazioni, potevano essere esercitate durante il periodo di prepensionamento, siccome previsto dal comma 3 del citato articolo.
2. L’indennità “una tantum” è cumulabile con il successivo trattamento previdenziale di anzianità o di vecchiaia.
3. La dizione contenuta nel comma 1 dell’articolo 9 della citata legge regionale n. 46 del 1984, a prescindere dall’anzianità contributiva deve intendersi che si prescinde dalla posizione contributiva dell’interessato ai fini del raggiungimento della pensione di anzianità o di vecchiaia, fermi restando i requisiti dei 60 anni di età e del limite dei IO anni.
4. Dall entrata in vigore della presente legge, è abrogato il comma 2 dell’articolo 6 della legge regionale 9 maggio 1984, n. 27.
5. All articolo 6 della legge regionale n. 27 del 9 Ottobre 1998 è aggiunto il seguente comma;
Per 1 prepensionati di cui sopra la cessazione el trattamento dell’indennità di prepensiona
mento ha effetto dall’entrata in vigore della presente legge, resta comunque facoltativa l’anticipazione della pensione di vecchiaia o di anzianità per i prepensionati che sono stati addetti al sottosuolo di cui alla legge nazionale 3 gennaio I960 n. 5 e successive integrazioni.
La gestione del personale a carico del fondo m cui all’articolo 13, lettera a), della legge regionale 6 giugno 1975, n. 42 e successive, è affata all’Assessorato regionale dell’Industria».
Il parere della Commissione?
SPEZIALE, relatore. Favorevole.
PRESIDENTE. Chi è favorevole resti seduto; chi è contrario si alzi.
Lo pongo in votazione.
(È approvato)
Si riprende l ’esame deH’articolo 8, sospeso nella seduta n. 201 dopo l ’approvazione dell’emendamento 8.9.
Comunico che dall’onorevole Leanza sono stati presentati i seguenti emendamenti:
emendamento 8.1:«Durante tale periodo di permanenza, al per
sonale di cui ai commi precedenti restano ap- phcabih le disposizioni contenute al comma 6 dell’articolo 1 della legge regionale 8 febbraio 1986, n. 7, nonché quelle richiamate dall’articolo 8, commi 3 e 5, della legge regionale 9 maggio 1984, n. 27 e dell’articolo 20, comma 2, del D.P.R.S. 4.12.1981, n. 186»;
emendamento 8.4;«Il comma 3 dell articolo 8 è così modificato :
durante tale periodo di permanenza al personale di cui ai commi precedenti restano applicabih le disposizioni di cui al comma 6 dell’articolo 1 deUa legge regionale 8 febbraio 1986, n. 7, nonché quelle richiamate ah’art. 8 commi 3 e 5 della legge regionale 8 maggio 1984 n. 27 e dell’alt. 20 comma 2 del D.P.R.S. 4.12.1981 n. 186»;
Per assenza dall’Aula dell’onorevole firmatario, gli emendamenti sono dichiarati decaduti. Comunico che è stato presentato dal Governo il seguente emendamento 8.15;
<^irarticolo 8 è aggiunto il seguente comma: “4. Rientra tra il personale di cui al comma 1
il personale di cui all articolo 76 della legge l'e- gionale 1 settembre 1993, n.25, già dipendente dalla società costituita in attuazione dell’art. 53 della legge regionale 5 agosto 1982, n.l05 e successive modifiche ed integrazioni”».
PIRO, assessore per il bilancio e le finanze. Dichiaro di ritirarlo.
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18 Dicembre 1998XII Legislatur.'
PRESIDENTE. L’Assemblea ne prende atto. Comunico che sono stati presentati i seguenti
emendamenti:
terpretativo; non possiamo inserire in un disegno di legge una vicenda che riguarda un vincolo contrattuale.
— dagli onorevoli Di Martino ed altri.
emendamento 8.13.1;«All’articolo 8 aggiungere il seguente
comma:“Rientrano altresì nelle provvidenze previste
della presente legge, nel rispetto degli ^ccor^ parasociali sottoscritti tra l ’EMS e la SAFE S.p.A., i dipendenti della Società Elitaliana S .p.A., a suo tempo licenziati a seguito della ristrutturazione aziendale della Società mede
CASTIGLIONE, assessore per l ’industria. Signor Presidente, nel nuovo contratto di lavoro confluiranno diverse società, 1 ESPI, 1 EMS e PAZASI Oltre al contratto di lavoro già esistente presso la RESAIS S.p.A., c’è l’esigenza del Governo di affermare il principio della unicità del contratto di lavoro. Pur tuttavia, dichiaro di ritirare l’emendamento.
sima”»;
- dal Governo;
emendamento 8.13;«Norma interpretativaL’articolo 2 della legge regionale 15 maggio
1991, n. 23, si interpreta nel senso che rientrano in dette previsione i lavoratori in esubero della IME A S.p.A.».
CASTIGLIONE, assessore per l ’industria. Chiedo di parlare per illustrare l’emendamento.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
PRESIDENTE. L’Assemblea ne prende atto.
Pongo in votazione l ’articolo 8 nel testo risultante.
Chi è favorevole resti seduto; chi è contrario si alzi.
(È approvato)
Invito il deputato segretario a dare lettura del- T articolo 9.
Gli emendamenti testé letti sono dichiarati improponibili.
Comunico che è stato presentato dal Governo n seguente emendamento 8.11.1;
«Dopo la parola “posseduto” aggiungere “nel rispetto prioritario del principio della unicità ed omogeneità del rapporto contrattuale ».
ODDO, segretario f.f.:
«Articolo 9
CASTIGLIONE, assessore per Vindustria. Signor Presidente, poiché nella nuova RESAIS S.p.A. confluiranno i dipendenti di ESPI, EMS e AZASI, c’è l’esigenza di omogeneizzare il rapporto contrattuale e, quindi, di avere un unico rapporto. L’emendamento si è quindi reso necessario per sancire il principio dell unicità del rapporto contrattuale.
PRESIDENTE. Onorevole assessore, è una definizione “apocahttica” dal punto di vista in-
dagli onorevoli Aulicino ed altri:
emendamento 9.6:
r
1. Per le esigenze delle procedure di liquidazione, sarà utilizzato temporaneamente, su n- chiesta nominativa del collegio dei commiss^i liquidatori degli enti economici, personale idoneo prelevato dall’area speciale transitoria ad esaurimento di cui al comma 1 dell’articolo 9 nel rispetto della previsione normativa contenuta nell’articolo 3 della legge regionale 1 agosto 1990, n. 18.
2 II personale interessato resta, comunque, sempre a carico della predetta “area speciale transitoria ad esaurimento” di cui al comma dell’articolo 9».
PRESIDENTE. Comunico che sono stati presentati i seguenti emendamenti:
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XII Legislatura
«L’articolo 9 è soppresso»;
- dagli onorevoli La Grua ed altri:
emendamento 9.5:«Sostituire l orticolo 9 cori il seguente *“La partecipazione alla S.p.A. Resais, ulti
mati gli adempimenti previsti al comma 1 del precedente art. 8, è trasferita all’Assessore competente per la amministrazione del personale della Regione”»;
- dagli onorevoli Speziale ed altri
emendamento 9.7:«Aggiungere i seguenti commi:“Per le esigenze delle procedure di liquida
zione dei tre enti soppressi, il Collegio dei liquidatori e autorizzato a trattenere in servizio nel numero massimo di trenta unità, personale di molo degli Enti anche in deroga alle disposizioni di cui ai successivi articoli 4 ,6 e 9. Al ternane delle procedure di liquidazione detto personale sarà trasferito neH’area speciale transitoria ad esaurimento di cui al successivo art. 9 sempreché in possesso dei requisiti richiesti.
Per accelerare le procedure di liquidazione dei tre enti soppressi, il Collegio procede alla rinuncia di tutte le cause promosse in materia di lavoro pendenti innanzi al giudice ordinario 0 amministrativo, relative a personale dipendente o dismesso ai sensi della l.r. 6 giugno 1975, n. 42 e successive modifiche ed integrazioni.
Per le finalità di cui al comma precedente, il collegio dei liquidatori procederà al tentativo di transazione con quanti hanno promosso causa in materia di lavoro sino alla data di entrata in vigore della presente legge. Le transazioni non potranno comunque superare il 30 per cento del- inaporto oggetto della richiesta senza il rico
noscimento di interessi legali e rivalutazione monetaria. Il collegio dei liquidatori impartirà, nelle forme di legge, analoga direttiva alle società in liquidazione interamente partecipate”».
Onorevoli colleghi, per assenza dall’Aula dei ispettivi firmatari, gli emendamenti 9.5 e 9.6 ono dichiarati decaduti.Si passa all’emendamento 9.7.
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SPEZIALE, relatore. Anche a nome degli altri firmatari, dichiaro di ritirarlo.
PRESIDENTE. L’Assemblea ne prende atto. Pongo in votazione l’articolo 9.
Chi è favorevole resti seduto; chi è contrario si altri.
(E approvato)
Invito il deputato segretario a dare ledura dell’articolo 10.
ODDO, segretario f.f.:
«Articolo 10
1. Il Presidente della Regione, su proposta dell’assessore regionale per l’industria, è autorizzato a stipulare appositi accordi con le organizzazioni sindacali aventi per oggetto trattamenti economici normativi da corrispondere al personale indicato nei precedenti articoh all’atto della risoluzione del rapporto utihzzando anche ammortizzatori sociali, ove attivabili, nonché interventi sussidiari di accompagnamento».
PRESIDENTE. Comunico che sono stati presentati i seguenti emendamenti:
- dall’onorevole Leanza:
emendamento 10.1:«Il comma 1 dell’articolo 10 è sostituito dal
seguente:“Per le esigenze delle procedure di liquida
zione, sarà utilizzato temporaneamente, su richiesta nominativa del collegio dei commissari liquidatori, personale degli enti economici prelevato, anche in deroga alle previsioni di cui al precedente articolo 4, dell’area speciale transitoria di cui al comma 1 dell’articolo 9 nel rispetto della previsione normativa contenuta nell’articolo 3 della legge regionale 1 agosto 1990, n. 18. E fatto salvo il diritto al trattamento economico derivante da evenmali accordi intervenuti o interveniendi tra il Governo e le parti economiche e sociali.”»;
— dal Governo:
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XII Legislatura 206“ SEDUTA 18 Dicembre 1998
emendamento 10.10.1:«Art.........
Acquisto immobili da destinare a sede di uffici governativi
1. I beni immobili costituiti da vari corpi di fabbrica esistenti sul temeno sito in Palermo, via Ugo La Malfa, con ingresso al civico n. 169, distinto in catasto al foglio n. 20, particella n. 1964, sede dall’Ente Minerario Siciliano (E.M.S.) sono acquisiti al demanio regionale al valore stimato congruo dall’Ispettorato regionale tecnico per essere utilizzati daU’ammmi- strazione regionale per sede dei propri uffici.
2. H valore dei beni immobili descritti nel precedente comma, al netto dell’importo del debito residuo del mutuo ipotecario contratto dall’Ente Minerario Siciliano (E.M.S.) con ri.R.F.I.S. Mediocredito della Sieilia S.p.A. in data 5 dicembre 1993 nonché del credito vantato dalla Regione nei confronti dell’Ente Minerario Siciliano (E.M.S.) per effetto della decisione della Comunità Economica Europea del 2 febbraio 1994 relativa alla legge regionale n. 23/1991 ed all’articolo 5 della legge regionale n. 8/91, è decurtato dal fondo di dotazione dell’Ente Minerario Siciliano (E.M.S.) di cui alla legge 11 febbraio 1963, n. 2 e successive modifiche ed integrazioni.
3. La Regione Siciliana è autorizzata a subentrare all’Ente Minerario Siciliano (E.M.S.) nel mutuo ipotecario stipulato con ri.R.F.I.S. Mediocredito della Sicilia S.p.A. in data 5 dicembre 1993 per la residua somma valutata in lire 64.000 milioni con le seguenti modalità;
a) fino a lire 45.300 milioni per rate di ammortamento scadute ed a scadere a tutto il 31 dicembre 1998 comprensive degli oneri per interessi moratori, ri.R.F.I.S. - Mediocredito della Siciha S .p.A. è autorizzato ad avvalersi per lire 21.940 milioni delle disponibilità del fondo di rotazione ex articolo 5 della legge regionale 5 agosto 1957, n. 51 riferite sia all’autorizzazione di cui all’articolo 5 della legge regionale 13 dicembre 1983, n. 149, che all’articolo 2 della legge regionale 30 dicembre 1977, n. 108; e per lire 23.360 milioni delle disponibilità del fondo di cui all’articolo 4 della legge regionale 6 maggio 1981, n. 96 e successive modifiche ed iute
grazioni, che vengono ridotti di pari importo;b) per Ere 9.000 milioni e lire 9.700 milioni
oer rate di ammortamento a scadere rispettivamente negli anni 1999 e 2000, con onere a carico del bilancio della Regione.
4. Agli oneri di cui al precedente comma 3 lettera b), per gli anni 1999 e 2000, si provvede con la riduzione, rispettivamente di Ine 9.000 milioni e lire 9.700 milioni della spesa autorizzata con l’articolo 1 della legge regionale 10 novembre 1997,n .42”»;
emendamento 10.9;«L’articolo 10 è sostituito dal seguente:“LE Presidente della Regione, su proposta del
l’Assessore Regionale per l’Industria, applica al personale indicato nei precedenri articoli gh appositi accordi stipulati e defmih con le organizzazioni sindacali e nei Emiri degli stessi previsti, aventi per oggetto trattamenti economici normativi da corrispondere al personale all’atto della risoluzione del rapporto di lavoro, con uriEzzo anche di ammortizzatori sociali, ove attivabili, nonché interventi sussidiari di accompagnamento.
2. In ordine all’istituto dell’indennità sostitutiva di preavviso, ove spettante, potrà essere corrisposta in misura comunque non superiore a quattro mensilità di retribuzione;”»;
- dall’onorevole Di Martino;
emendamento 10.2;«L’articolo 10 è soppresso»;
— dagli onorevoli La Grua ed altri:
emendamento 10.3:«Al testo attuale dell’articolo 10 aggiungere
le parole: “sempre che comportino una contrazione degli oneri altrimenti a carico della Regione”»;
— dagli onorevoli Speziale ed altri:
emendamento 10.4:«L’articolo 10 è soppresso»;
- dall’onorevole Fleres;
emendamento 10.5;«Articolo ......
Regolarizzazione di area attrezzata “E abrogato E articolo 34 della legge regio
nale 1 settembre 1993, n. 25”.»;
— dall’onorevole Forgione;
emendamento 10.7:«Al sesto rigo sostituire le parole “del rap
porto di lavoro” con le altre “dei rapporti”».
Per assenza dall’Aula deU’onorevole firmatario, l ’emendamento 1 0 .1 decade.
Pertanto, anche remendamento 10.10 1 decade.
Si passa all’emendamento 10.2.
DI MARTINO. Dichiaro di ritirarlo.
PRESIDENTE. L’Assemblea ne prende atto. Si passa all’emendamento 10.4.
SPEZIALE, relatore. Anche a nome degli altn fumatali, dichiaro di ritirarlo.
PRESIDENTE. L’Assemblea ne prende atto.Si passa all’emendamento 10.7 a firma del-
I onorevole Forgione. Per assenza dall’Aula dell onorevole firmatario l ’emendamento decade.
Si passa all’emendamento 10.3.Lo pongo in votazione.Il parere del Governo?
per l ’industria.
p r e s id e n t e , n parere della Commissione?
SPEZIALE, relatore. Contrario.
CASTIGLIONE, assessore per l ’industria Pavorevole.
PRESIDENTE. Il parere della Commissione?
SPEZIALE, relatore. Favorevole.
P^SID EN TE. Chi è favorevole resti seduto; chi e contrario si alzi.
(È approvato)
Si passa aH’emendamento 10.9.
CASTIGLIONE, assessore per l ’industria Dichiaro di ritirarlo.
PRESIDENTE. L’Assemblea ne prende atto. La seduta è sospesa per cinque minuti.
(La seduta, sospesa alle ore 11.05, è ripresa alle ore 11.10)
La seduta è ripresa.Comunico che è stato presentato dal Governo
li seguente emendamento 10.9 sostitutivo del comma 1 dell’articolo 10:
«Il comma 1 dell’articolo 10 è sostituito dal seguente:
1. n Presidente della Regione, su proposta del- 1 Assessore regionale per l’Industria, applica al personale indicato nei precedenti articoh gh appositi accordi stipulati e definiti con le organizzazioni sindacali e nei limiti degli stessi previsti aventi per oggetto trattamenti economici normativi da corrispondere al personale all’atto della risoluzione del rapporto di lavoro, con utihzzo anche di ammortizzatori sociali, ove attivabih nonché interventi sussidiari di accompagnamento ’
RESIDENTE. Chi è favorevole resti seduto- cm e contrario si alzi.
(Non è approvato)
all’emendamento 10.5. Lo pongo in
Il parere del Governo?
2. In ordine all istituto dell’indennità sostitutiva di preavviso, ove spettante, potrà essere corrisposta in misura comunque non superiore a quattro mensilità di retribuzione”».
Lo pongo in votazione.Il parere della Commissione?
SPEZIALE, relatore. Favorevole.
Resoconti Parlamentari - 8 - Assemblea Regionale Siciliana
XH Legislatur. 206“ SEDUTA 18 Dicembre 1998
PRESIDENTE. Chi è favorevole resti seduto; chi è contrario si alzi.
(È approvato)
Pongo in votazione P articolo 10 nel testo risultante.
Chi è favorevole resti seduto; chi è contrario si alzi.
(È approvato)
Comunico che sono stati presentati i seguenti emendamenti aggiuntivi:
- dal Governo
emendamento 10.10:«Articolo.......
Acquisto di immobili da destinare a sede di uffici regionali
1 .1 beni immobili costituiti da vari corpi di fabbrica esistenti su terreno sito in Palermo, via Ugo La Malfa, con ingresso al civico n. 169, distinto in catasto al foglio n. 20, particella n. 1964, sede dell’Ente Minerario Siciliano (E.M.S.) sono acquisiti al demanio regionale al valore stimato congruo dell’Ispettorato regionale tecnico per essere utilizzati dall’Amministrazione regionale per sede dei propri uffici.
2. Il valore dei beni immobUi descritti nel precedente comma, diminuito delle spese per l’estinzione del mumo ipotecario contratto dall Ente Minerario Siciliano (E.M.S.) con PI.R.F.I.S. Mediocredito per la Siciha S.p.A. in data 5 dicembre 1993, nonché dalla compensazione del credito vantato nei confronti dell’Ente Minerario Siciliano (E.M.S.) per effetto della decisione della Comunità Economica Europea del 2 Febbraio 1994 relativa alla legge regionale 15 maggio 1991, n. 23 ed all’art. 5 della legge regionale 1 febbraio 1991, n. 8, verrà decurtato dal fondo di dotazione dell’Ente Minerario Sicihano (E.M.S.).
3. L’evenmale differenza tra il valore stimato dall’Ispettorato Tecnico regionale e la spesa complessiva dell’operazione di subentro per l’estinzione del mutuo ipotecario, nonché del rientro delle somme per effetto della decisione della
Comunità Economica Europea verrà compensata con Ente Minerario Siciliano (E.M.S.) in sede di liquidazione dello stesso ente.
4. L’Amministrazione regionale è autorizzata a subentrare all’Ente Minerario Siciliano (E.M.S.) nel mutuo ipotecario stipulato con ri.R.F.I.S. Mediocredito della Sicilia S.p.A. in data 6 dicembre 1993 per la residua somma di lire 63.000 milioni con le seguenti modalità:
a) fino alla somma di lire 43.000 milioni, per rate scadute e da scadere al 31 dicembre 1998 comprensive di interessi moratori, 1’I.R.F.I.S. Mediocredito della Sicilia S.p.A. è autorizzato ad avvalersi, per lire 21.940 milioni, delle disponibilità del fondo di cui all’art. 5 della legge regionale 13 dicembre 1983, n. 149 disposte ad integrazione del fondo di rotazione ex art. 5 legge regionale 5 agosto 1957, n. 51 ed all art. 2 della legge regionale 30 dicembre 1977, n. 108 e per lire 21.060 milioni delle disponibilità del fondo di cui all’art. 4 della legge regionale 6 maggio 1981, n. 96 e successive aggiunte e modificazioni che vengono ridotti di pari importo.
b) Per lire 20.000 milioni per rate a scadere dal 30 giugno 1999 al 31 dicembre 2000 con onere a carico del bilancio regionale.
5. Per far fronte agli oneri derivanti dall’attuazione del precedente comma lettera b) è autorizzata la spesa di lire 10.000 milioni per ciascuno degli anni 1999 e 2000. Il relativo onere, per gli anni successivi, trova riscontro nel bilancio pluriennale della Regione siciliana — codice 07.04.000 - con riduzione di pari importo degli oneri per fitti” .»;
- dagli onorevoli Velia ed altri:
emendamento 10.6:«Aggiungere il seguente articolo:
“1. Il comma 4 della legge regionale n. 6 del 7 marzo 1997 è abrogato ed è sostituito dal seguente:
I proventi derivanti dalle operazioni di cessione delle partecipazioni azionarie della Regione e degli altri enti pubblici istituiti con legge regionale affluiscono al bilancio della Regione per costituire un nuovo capitolo — rubrica as
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sessorato alla Presidenza - denominato “Fondo finanziamenti lavori di pubblica utilità dei Comuni siciliani” .
2. Il Presidente della Regione con propri decreti provvede l ’atmazione della norma di cui al comma precedente.”»;
- dagli onorevoli La Corte ed altri:
emendamento 10.8:«Aggiungere il seguente articolo:
Norma di interpretazione autentica
“1. L’opzione prevista dall’articolo 6 della legge regionale numero 27 del 1984, comma 2, si esercita durante il periodo di prepensione.
2. È abrogato il comma 2 dell’articolo 6 della legge regionale n. 27/84 e successive modificazioni e integrazioni”.»;
- dall’onorevole Martino;
emendamento 10.11:«Aggiungere il seguente articolo:L articolo 6 della legge regionale n. 27 del
1984 è così modificato:Al comma 1 dopo “Alla legislazione del set
tore sono soppresse le parole: “e comunque per un periodo non superiore a quello utile per conseguire la corresponsione della pensione di anzianità”».
Si passa all’emendamento 10.10.
CASTIGLIONE, as'.yerrore per l ’industria. Dichiaro di ritirarlo.
p r e s id e n t e . L’Assemblea ne prende atto.Si passa all’emendamento 10.6.
colo 85 del Regolamento interno, la verifica del numero legale)
Verifica del numero legale
PRESIDENTE. Essendo la richiesta appoggiata a termini di Regolamento, indico la veri-
FORGIONE. Anche a nome degli altri firma- dichiaro di ritirarlo.
p r e s id e n t e . L’Assemblea ne prende atto. Si passa all’emendamento 10.11.
Q onorevoli La Grua, Sottosanti, Cimino, ^ anna e Pagano chiedono, ai sensi dell’arti
fìc i del numero legale.
Sono presenti: Adragna, Barbagallo Giovanni, Barbagallo Salvino, Burgaretta Aparo, Castiglione, Cipriani, Cristaldi, Di Martino,’ Forgione, Lo Certo, Papania, Pezzino, Piro, Scalici, Spagna, Speranza, Speziale, Zanna.
Richiedenti non votanti: Calanna, Cimino, La Grua, Pagano, Sottosanti.
E in congedo: Scorna.
Risultato della verifica
p r e s id e n t e . Proclamo l’esito della verifica del numero legale:
Presenti.......................... 23
L’Assemblea non è in numero legale. Pertanto, a norma di Regolamento, le seduta
è sospesa per un’ora.
(La seduta, sospesa alle ore 11.18, è ripresa alle ore 12.23)
La seduta è ripresa.Onorevoh colleghi, avverto che gli emenda
menti 10.11 e 10.8 si intendono assorbiti dal- 1 emendamento 7.19.1 in precedenza approvato.
Invito il deputato segretario a dare lettura dell ’articolo 11.
ODDO, segretario f f . :
«Articolo 11
1. Per le finalità previste dall’articolo 7, comma 2, l ’Assessore regionale per l ’industria è autorizzato ad utilizzare le somme che risulteranno, alla data di entrata in vigore della presente legge, disponibili sul capitolo 25303 del
Resoconti Parlamentari - 10 -Assemblea Regionale Siciliana
X n L egislatur,\ 206” SEDUTA 18 Dicembre 1998
bilancio di previsione della Regione siciliana deir anno finanziario 1998. Per gli esercizi finanziari successivi è autorizzata la spesa di lire65.000 milioni per ciascuno degli anni 1999 e 2000, che trovano riscontro nel bilancio pluriennale della Regione per lire 60.000 milioni codice 03.11.00 (capitolo 25303) e per lire5.000 milioni codice 08.01.00 (riduzione parte accantonamento codice 1003).
2. Per le finalità previste dalla presente legge, ad eccezione del comma 2 dell’articolo 7, è autorizzata per l ’esercizio finanziario 1998 la spesa di lire 3.300 milioni nonché 1 utilizzo delle somme che risulteranno, alla data di entrata in vigore della presente legge, disponibili sul capitolo 65117 del bilancio di previsione della Regione per l ’esercizio finanziario 1998. Per gli esercizi successivi è autorizzata la spesa di lire 170.000 milioni, per ciascuno degli anni 1999 e 2000.
3. Per l’esercizio 1998 all’onere di lire 3.300 milioni si provvede mediante l ’utilizzo di parte delle disponibilità del capitolo 21257, per lire 3.100 milioni codice 1008 e per lire 200 milioni codice 1010.
DI MARTINO. Signor Presidente, comprendo le esigenze amministrative, la chiusura del bilancio e tutto quanto è connesso all’attività della pubblica amministrazione; pur essendo deputato della maggioranza, vorrei però che il Governo chiarisse qual è la finalità che si vuole raggiungere con l’emendamento 11.4. Se vi sono impegni di spesa che devono essere assunti entro l’esercizio 1998, l’emendamento ha un significato; se questa esigenza non c’è, allora non comprendo perché per ogni disegno di legge che giunge in Aula c’è sempre il solito ritornello della proroga dell’esercizio finanziario. Dico ciò anche nella veste di vicepresidente della Commissione Bilancio, e ritengo di poter parlare anche a nome del Presidente.
È quindi necessario che il Governo chiarisca quali sono le ragioni e che tipo di impegni occorre assumere entro questo periodo di tempo, diversamente non si comprende la ragione del- remendamento presentato.
4. Gli oneri derivanti dal comma 2 di lire170.000 milioni ricadenti in ciascuno degli esercizi finanziari 1999 e 2000 trovano riscontro nel bilancio pluriermale della Regione, quanto alire 150.000 rmlioni, codice03.10.00, (capitolo 65117) per ciascuno degli anni 1999 e 2000 e quanto a lire 20.000 milioni codice08.01.00 (riduzione parte accantonamento codice 1003)».
PRESIDENTE. Comunico che è stato presentato dal Governo il seguente emendamento 11.4:
DI MARTINO. Chiedo di parlare.
CASTIGLIONE, assessore per l ’industria. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.«Sugli stanziamenti autorizzati con la pre
sente legge le amministrazioni competenti sono autorizzate ad assumere impegni di spesa entro e non oltre 20 giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge».
CASTIGLIONE, assessore per Vindustria. Signor Presidente, poiché con la presente legge sono previsti stanziamenti, e poiché presumibilmente questa entrerà in vigore a fine anno, il Governo chiede venti giorni al fine di impegnare le somme necessarie perché la legge abbia piena attuazione.
Pertanto, ritengo doveroso che l ’Assemblea regionale approvi l ’emendamento in esame.
ZANNA. Chiedo di parlare per dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ZANNA. Signor Presidente, dichiaro il mio | voto favorevole all’emendamento presentato dal Governo anche perché semplifica la procedura.
Vorrei fare rilevare, tra l ’altro, agli onorevoli colleghi che ci avviamo aU’ approvazione del di- g segno di legge in discussione. Siamo, quindi, alle soglie di un fatto importantissimo che - mio avviso — non solo segnerà positivamente
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11
18 Dicembre 1998
rintera attività di questo Parlamento, al di là degli schieramenti politici, ma segnerà una svolta per la XII legislatura.
Sono noti a tutti, infatti, i limiti e le difficoltà e, in alcuni casi, perfino le contraddizioni del lavoro svolto dal Parlamento regionale in questi due anni e mezzo di legislatura. Invece, in questi ultimi giorni, coincidono la discussione del disegno di legge sullo scioglimento degli enti economici e quella sulla legge-voto iniziata ieri- due provvedimenti che segnano un’inversione di tendenza nell attività di questo Parlamento Ecco perché ritengo sia un fatto - direi - quasi storico r approvazione del disegno di legge in esame, portato avanti dai tre governi che nel corso di questa dodicesima legislatura si sono succeduti.
Io non vorrei che il Parlamento sottovalutasse questo importante momento. Si tratta, infatti, del raggiungimento di un obiettivo voluto dall’intero Parlamento, che ha visto forse.
Dico CIÒ al di là delle polemiche degli ultimi giorni e delle ultime sedute, quando, francamente con una scelta miope e autolesionista da parte del Polo delle libertà si è lavorato forse per bloccare il disegno di legge in discussione, perche questo risultato non fosse attribuito ad una maggioranza come quella che adesso governa la Regione siciliana.
Onorevoli colleghi, questo è piccolo cabotaggio, non è politica! Il confronto è giusto, ed e legittimo anche quello aspro, e lo abbiamo vissuto fino ad ora in questa legislatura, sia quando eravamo all’opposizione, sia in queste ore quando voi siete passati all’opposizione.
Credo sia necessario cogliere il senso vero e la vera sostanza delle cose e comprendere, qumdi, che questo è un obiettivo che stiamo raggiungendo insieme e che servirà alla Siciha tutta.
MELE. Chiedo di parlare per dichiarazione di voto.
LA GRUA. Ma è ridicolo questo spettacolo! PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ZANNA. Sto parlando anche per lei, onorevole La Grua.
p r e s id e n t e . Onorevole La Grua, la prego 01 consentire all’onorevole Zanna di completare n suo intervento.
ZANNA. La ringrazio, signor Presidente. Dicevo, ritengo che il raggiungimento di tale
oDiettivo sia stato voluto dall’intero Parlamento, considerato che anche gli onorevoli La Grua’
ancanelli e Virzì nei due anni e mezzo tra- corsi hanno sostenuto due governi che si sono
impegnati, conseguendo risultati meno incisivi ottenuti, per raggiungere questo
mvo che, ripeto, ritengo sia stato voluto dal- e u^° ^m-lamento, al di là degli schieramenti
^PPm-tenenze politiche. Poi, come si è cun ’ opinioni differenti su al-ein compiere; ma il dato, il messag-
,11 nsultato che ne conseguirà è che il Parla- ohipH- ^ legislatura ha raggiunto un
parlamenti, altre maggio- eerf.- ’ governi non sono riusciti a raggiun- ®cono^c^^°’ dismissione degli enti
m e l e . Signor Presidente, onorevoli colleghi intervengo per esprimere pieno apprezzamento per ciò che il Parlamento si appresta - si spera - a varare nelle prossime ore, un grande apprezzamento per un disegno di legge di piima- ria importanza il cui esame in Commissione era già iniziato nel 1993. Oggi, 18 dicembre 1998, cinque anni dopo la presentazione in Assemblea del primo disegno di legge, è una data storica e tutti ci auguriamo che sia così perché riusciremo a varare un disegno di legge che pone fine sicuramente ad una stagione che ha visto la nostra Regione imprenditrice e che, purtroppo, spesso ha utilizzato questa imprenditorialità in maniera affondante e non propulsiva, come sarebbe in realtà dovuto essere.
Questo è un passaggio importante, però credo -- e mi rivolgo all’Assessore per Tindustria - che 1 approvazione del disegno di legge sia solamente un primo passo rispetto al progetto di completamento della dismissione degli enti economici.
In questo senso ritengo che grande importanza abbiano avuto alcuni interventi dell’opposizione volti a chiedere al Governo, giustamente, un effettivo controllo rispetto ai criteri di dismissione degli enti stessi.
Assemblea Regionale Siciliana
X n Legislatur.'k
Io credo che questo sia un passo (e una data) importante da ascrivere non alla maggioranza o alla opposizione, ma all’intero Parlamento. Oo< i è l ’intero Parlamento della Regione siciliana che, tra virgolette, porta a casa una legge che dà una svolta rispetto ai meccanismi pseu dolnprenditonah che hanno sino ad ora animatola Regione siciliana.
È un passo concreto rispetto alla svolta reai che oggi la Regione sta mettendo m opera; e proprio per questo U Gruppo parlamentare a cui appartengo esprime grande soddisfazione ed apprezzamento. Dichiaro, pertanto, il voto favorevole all’emendamento e al disegno di legge in discussione.
ADRAGNA. Chiedo di parlare per dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ADRAGNA. Signor Presidente, onorevoli colleghi, quando come responsabili dei gruppi parlamentari ci siamo incontrati con i responsabili dei partiti che dovevano costituire la maggioranza la quale poi avrebbe dovuto predisporre la nuova compagine governativa, sapevamo di dovere provvedere alla reahzzazione di una serie di impegni programmatici che i due governi succedutisi nel corso di questa legista tura non erano riusciti a porre in essere. Era necessario, quindi, attraverso l’elaborazione di un progetto, far avvertire immediatamente alla Sicilia ma soprattutto all’esterno, che quest Assemblea regionale e il nascente Governo dovevano significativamente lavorare e realizzare.
Si individuarono quindi le priorità ed i segnah della svolta. Si stabilì di procedere subito con l’esame della legge-voto e tra la priorità si individuò anche il disegno di legge riguardante la dismissione degli enti economici regionali.
Quando parlammo della dismissione degh enti, sapevamo delle trappole, sapevamo dei ritardi, conoscevamo fino in fondo quali potevano essere tutte le anomalie che nel passato avevano, o meglio, non avevano consentito di conseguire questo obiettivo.
La situazione diventò particolarmente preoccupante quando decidemmo di datare, di calen- darizzare e aggiungemmo (come successiva
mente le dichiarazioni programmatiche del Presidente hanno avvallato) che entro la fine di quest’anno, e quindi prima dell’inizio della sessione di bilancio, avremmo esaminato ed approvato due importanti disegni di legge: la legge-voto ed anche il disegno di legge riguardante la dismissione degli enti economici regionali.
STANCANELLI. Di cosa parla?
ADRAGNA. Parlo degli impegni che abbiamo assunto, onorevole Stancanelli, perche vede, al di là delle tante dichiarazioni programmatiche che quest’Aula ha sentito - e ne ha sentite tante - invocando più o meno delle attenzioni che venissero anche dall’alto (e quando parlo dell’alto mi riferisco a “molto m atto”), quando ci si richiamava a queste attenzioni particolari di stampo religioso, noi abbiamo cercato di far seguire alle parole i fatti stabilendo delle scadenze, con ciò assumendoci le nostre responsabilità a maggioranza e, quindi, anche 1 e- venmale bocciatura dell’impegno assunto non solo con la maggioranza ma anche con il Governo stesso il quale, attraverso le dichiarazioni programmatiche del Presidente, assumeva un impegno nei confronti di tutta la classe politicasiciliana ed anche dei Siciliani.
La consapevolezza delle difficoltà veniva data anche da un altro fatto, abbastanza evidente; l ’Assemblea regionale eleggendo que Governo si era impegnata ad iniziare, attraverso esso, una stagione di “Regione imprenditoriale cioè una Regione in grado di avere capacita imprenditoriale che favorisse lo sviluppo in questa nostra Sicilia. „;„hì7Ì
Non voglio entrare nel mento e dare gi su quelle scelte; è una scelta di quel momente che, comunque, determinava un modello. gS si instaura un altro modello, cui i Popolan damo il loro voto non soltanto favorevole ma ^nch grande fiducia. Sappiamo infatti, che in un’altra stagione: la stagione delle cose con da realizzare.
Congedi
PRESIDENTE. Comunico che gli Turano, Guamera e Giannopolo hanno c congedo per la seduta odierna.
Resoconti Parlamentari
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Non sorgendo osservazioni, i congedi si intendono accordati.
Riprende la discussione del d.d J. n. 413-458/A
PRESIDENTE. Pongo in votazione l ’emendamento 11.4.
(Gli onorevoli La Gma, Sottosanti, Virzì, Caputo e Stancanelli chiedono, ai sensi dell’articolo 85 del Regolamento interno, la verifica del numero legale)
Verifica del numero legale
PRESIDENTE. Essendo la richiesta appoggiata a termini di Regolamento, indico la verifica del numero legale.
Sono presenti: Adragna, Barbagallo Giovanni, Barbagallo Salvino, Barone, Basile Giuseppe, Battaglia, Burgaretta Aparo, Capodicasa, Cintola, Cipriani, Crisafulli, Cristaldi, Cuffaro, D ’Andrea, Di Martino, Forgione, Galletti, La Corte, Leanza, Fiotta, Lo Certo, Lo Monte, Manzullo, Mele, Monaco, Morinello, Nicolosi, Oddo, Orlisi, Papania, Pignataro, Piro, Rotella, Sanzarello, Scalia, Scalici, Scam- macca della Bruca, Silvestro, Spagna, Speranza, Speziale, Trimarchi, Velia, Villari, Zago, Zanna.
Sono in congedo: Giannopolo, Guarnera, Scorna, Turano.
Risultato della verifica
PRESIDENTE. Proclamo il risultato della ve- niica del numero legale:
Presenti................ .. 46
L Assemblea è in numero legale.
Pongo in votazione l ’emendamento 11.4, del 'Jovemo.
PRBSIDENTE. Chi è favorevole resti seduto; chi è contrario si alzi.
(E approvato)
Pongo in votazione l ’articolo 11 nel testo risultante.
Chi è favorevole resti seduto; chi è contrario si alzi.
n parere della Commissione?
s p e z ia l e , relatore. Favorevole.
(È approvato)
Comunico che sono stati presentati i seguenti emendamenti aggiuntivi:
- dall’onorevole Fleres
emendamento 11.1:«Dopo l articolo 11 è aggiunto il seguente ar
tìcolo:“Al personale di cui all’articolo 9 si applica,
per quanto compatibile, il protocollo di intesa stipulato il 5.11.1997 tra il Governo della Regione e le parti economiche e sociali”.»;
- dagli onorevoli Aulicino ed altri:
emendamento 11.3 :«Dopo l artìcolo 11 e aggiunto il seguente: “1. Le disponibihtà iscritte al capitolo 25303,
al capitolo 65117, al capitolo 33721 del bilancio di previsione della Regione dell’anno 1998 sono trasferite all’Assessore per il bilancio che potrà utilizzarle per gli impegni derivanti dalla presente legge per l ’esercizio in corso.
2. Entro la data di presentazione del bilancio di previsione dell’anno finanziario 1999, l ’Assessore per il bilancio provvede alTinven- tario degli impegni derivanti dalla presente legge per gU esercizi 1999 e seguenti e formula le previsioni di realizzo dei cespiti da dismettere.
3. Per fronteggiare gli impegni ricorrenti o indifferibili, nelle more della soppressione ai sensi dell’art. 1 comma 1, l ’Assessore per il bilancio autorizza il trasferimento tra gli enti delle risorse liquide a qualsiasi titolo disponibili in ognuno ed altresì il ricorso a finanziamenti bancari entro
Resoconti Parlamentari - 14 -Assemblea Regionale Siciliana
XII Legislatura 206“ SEDUTA 18 Dicembre 1998
i limiti stabiliti in base alle previsioni prudenziali di realizzo dei cespiti”».
L’emendamento 11.1 si intende superato dall ’emendamento 10.9 precedentemente approvato.
L’emendamento 11.3 è improponibile perché privo di copertura finanziaria.
Invito il deputato segretario a dare lettura del- r articolo 12.
ODDO, segretario f.f.:
«Articolo 12
1. La presente legge sarà pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana ed entrerà in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione.
2. È fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge della Regione» .
PRESIDENTE. Pongo in votazione l’articolo12 .
Chi è favorevole resti seduto; chi è contrariosi alzi.
(È approvato)
Avverto che la votazione finale del disegno di legge numero 413-458/A avverrà successivamente.
Discussione unificata di mozioni concernenti l ’intervento militare USA in Iraq.
PRESIDENTE. Si passa al punto III dell’or- dine del giorno:
Discussione unificata delle mozioni:
numero 276 «Interventi presso il Governo nazionale al fine di manifestare la viva preoccupazione del popolo siciliano per P attacco militare USA in Iraq», a firma degli onorevoli Forgi one, Martino, Velia, Liotta, Mele e La Corte,
numero 277 «Contributo econormco a favore dell’Iraq», a firma degh onorevoli Pezzino, Spe
ranza, Velia, Martino, Zanna, Nicolosi, Silvestro e Cipriani.
Invito il deputato segretario a darne lettura.
ODDO, segretario f . f
«L’Assemblea Regionale Siciliana premesso che:
nella notte tra il 16 e il 17 dicembre 1998 ha avuto inizio un massiccio bombardamento del territorio iracheno e della sua capitale ad opera delle forze armate statunitensi appoggiate da quelle della Gran Bretagna;
questa iniziativa è stata assunta all’insaputa del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, durante una riunione dello stesso dedicata alla discussione del problema iracheno;
già dalle prime notizie si apprende che è stata colpita la popolazione civile e, a quanto pare, persino un centro abitato di una nazione confinante;
importanti settori del Congresso americano, per la prima volta, hanno apertamente denunciato la strumentalità dell’intervento militare a fini di politica interna, per sbloccare le procedure di “impeachement” nei confronti del Presidente Clinton;
viva amarezza per l ’iniziativa militare è stata espressa dal Segretario generale dell’ONU e forti perplessità cominciano ad essere manifestate da importanti Governi europei;
considerato che:
l’articolo 11 della Costituzione italiana ripudia l’uso della guerra come mezzo di soluzione delle controversie intemazionali;
un’azione militare di questa gravità costituisce elemento di destabilizzazione dell’area mediterranea nella quale la Sicilia deve svolgete un molo fondamentale di pace e di cooperazione intemazionale;
questo atto può alimentare la spirale violenta
Resoconti Parlamentari- 15
xn Legislatura 206“ SEDUTA
degli integralismi e dei fondamentalismi, mettendo a rischio gli stessi precari risultati raggiunti nel processo di pace tra Israele e Palestina e nell’intera area mediorientale.
impegna il Govemo della Regione
a farsi interprete presso il Governo nazionale della viva preoccupazione del popolo siciliano per questa iniziativa militare;
a chiedere che non sia consentito l ’uso delle basi USA presenti sul tenitorio della Regione siciliana;
a non assumere alcuna iniziativa che coinvolga il nostro Paese in contrasto o in assenza di ogni preventiva decisione del Consiglio di sicurezza deirONU». (276)
«L’Assemblea Regionale Siciliana
in considerazione degli ultimi eventi che hànno visto ancora una volta il prevalere del- 1 azione militare su ogni utile iniziativa atta a scongiurare la perdita di vite umane incolpevoli;
nella certezza che ancora una volta a pagare saranno i più deboli ed indifesi;
neUa consapevolezza che numerosi immigrati 6 residenti nella nostra Regione in conseguenza « CIÒ si trovano nell’impossibilità di ritornare nel loro Paese di origine;
nella necessità di un intervento atto a limitareangoscia e la fame di un popolo fin troppo pro
vato,
impegna il Govemo della Regione
a volere predisporre gli atti utili per un co- Picuo contributo economico a favore dell’Iraq a destinare soprattutto ai residenti nella nostra gione e che versano in difficile situazione eco
nomica». (277)
la Chiedo di parlare per illustrare mozione numero 276.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
FORGIONE. Signor Presidente, onorevoli colleghi, la mozione in discussione è stata da noi considerata, ieri nel momento in cui l ’abbiamo presentata, una mozione aperta al contributo, aUe firme degli altri colleghi, indipendentemente dallo schieramento politico di appartenenza (la mozione porta, infatti, le firme di deputati appartenenti ad altri Gmppi parlamentari).
Credo che discutere nel Parlamento di quest Isola, nel cuore del Mediterraneo, di pace e di guerra in questo momento sia un fatto importante ed anche solenne. Non mi pare che venga colto il ruolo che la Sicilia ha, può e deve continuare ad avere per costruire una rete di rapporti di solidarietà, di cooperazione intemazionale in grado di favorire anche i processi di pace tra le diverse sponde del Mediterraneo; di favorire i processi di pace in corso, così difficih, anche nell’area mediorientale; di contribuire a fermare l’espandersi dei fontamentalismi, degli integralismi, di tutte le forme di violenza collegate a questi fenomeni. Ne parhamo molto, facciamo convegni, assumiamo impegni solenni a hveUi istituzionale. Si tratta di una di quelle occasioni in cui un Parlamento può contribuire a fare svolgere all’intero Paese ed al Govemo nazionale questo molo.
Con la mozione presentata chiediamo al Governo nazionale di impegnarsi a favorire i processi di pace, di non coinvolgere l’Itaha in questa assurda guerra degli Stati Uniti contro l ’Eaq.
Ancora ieri e stanotte sono continuati i bombardamenti su Baghdad; bombardamenti che colpiscono la popolazione civile e non soltanto gli obiettivi militari. Una popolazione civile già provata da anni di duro embargo e, badate bene, gh embarghi economici e commerciali non colpiscono mai i governi e gli Stati, colpiscono il popolo, soprattutto le fasce sociali più deboli.
Vorrei avere la capacità oratoria del presidente Andreotti che — come sapete — é distante mille anni luce da me, dalla mia parte politica, dal mio modo di intendere la politica e la società, per esprimermi come ha fatto lui, solennemente, nell’Aula di Palazzo Madama, a proposito dell’assurdità di questa guerra e della violazione che i bombardamenti unilaterali da parte degli Stati Uniti, i quali ormai si ergono al molo di polizia intemazionale, rappresentano nei con-
Resoconti Parlamentari - 16 Assemblea Regionale Siciliana
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fronti dello Statuto e della Carta dell’ONU.Anche il Presidente del Consiglio, ieri, si è
dissociato da questo atto unilaterale del Governo degli Stati Uniti; una scelta motivata evidentemente più da fini di politica interna, vista la crisi politica che investe la leadership di Chn- ton, che non da ragioni vere di pace a livello intemazionale.
La nostra mozione non ha alcun aspetto di faziosità, non è una mozione antiatlantica e anti- Nato, pur sapendo voi tutti, onorevoli coUeghi, che la mia parte politica è fermamente impegnata nella lotta per superare le alleanze militari; tra l’altro, non essendoci più dall’altra parte quella che era la cortina di femo, l’unica alleanza militare è ormai la Nato, e il Governo degli Stati Uniti l’unico gendarme del mondo.
Sul nostro territorio sono situate due delle più importanti basi militari americane dell’intero Mediterraneo, e precisamente a Bugi e a Sigo- nella. Sappiamo tutti che la base di Sigonella serve anche da rifornimento per i voli dei cacciabombardieri impegnati in operazioni in Medio Oriente e nell’area mediterranea; quindi la Sicilia è direttamente interessata alla costm- zione di questi processi di pace.
Chiedere da parte di questo Parlamento al Governo nazionale di farsi interprete della dignità della nostra Nazione che nel suo DNA e nella Carta costituzionale ha sancito, all’articolo 11 che l’Itaha ripudia la guerra, credo che darebbe grande valore alla funzione che solennemente l’Aula parlamentare può svolgere in questo momento delicato.
Le operazioni di guerra continueranno e il Governo degli Stati Uniti ha annunciato che tali operazioni non si fermeranno; c’è ancora tempo quindi per chiedere al Governo nazionale di intervenire, sia presso l’Unione europea, sia presso il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, af finché la guerra cessi. Questa non è una guerra dell’ONU. Io sono contro tutte le guerre, anche quelle autorizzate dall’ONU, perché rifiuto lo strumento della guerra e delle anni come mezzo per la soluzione dei conflitti tra i popoli e gli Stati. Ritengo, però, che in questo momento ci sia un valore in più, un motivo in più per dire “no” a questa guerra e, cioè, la violazione del ruolo delle Nazioni Unite e della funzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Que
st’ultimo, infatti, riunitosi per discutere della crisi irachena, non era stato informato della partenza dei cacciabombardieri americani.
Per tali ragioni io chiedo a tutti voi, onorevoli colleghi, di sostenere la mozione. È una mozione oggettiva, non è di parte: parla di fatti, si rifa alla Costituzione, si rifà allo Statuto delle Nazioni Unite ed al ruolo che le Nazioni unite devono avere nella soluzione dei conflitti internazionali.
In questi ultimi due giorni si sono sprecati gli aggettivi per qualificare il ruolo di quest’Aula parlamentare: legge storica la legge- voto, legge storica la legge sulla dismissione degli enti economici; in questo momento stiamo facendo qualcosa alla quale io non assegno alcun valore storico, ma soltanto il valore di uno scatto di dignità che questo Parlamento può esprimere nel momento in cui la pace e la guerra ritornano ad essere parole concrete. Non più parole distanti dalla nostra vita e dalla vita di milioni di donne e di uomini, ma parole che entrano violentemente nella politica del nostro quotidiano.
Nessuno di noi, credo, avrebbe immaginato di vedere una guerra in diretta attraverso quelle immagini tragiche, quasi da war games che sono state trasmesse dalla televisione. Noi non possiamo rassegnarci alla spettacolarizzazione della morte, alla spettacolarizzazione del dramma di migliaia di donne e di bambini come una cosa normale che può entrare nella nostra vita e nel nostro quotidiano attraverso le immagini televisive di quei bombardamenti che vengono trasmesse in diretta.
Per tali motivazioni vi chiedo di votare la mozione e di chiedere anche noi, come Parlamento, dal cuore del Mediterraneo, per la vocazione storica, questa sì, che la Sicilia ha sempre avuto in quanto punto di incontro tra culture, identità, religioni diverse, un impegno al Parlamento nazionale affinché si dissoci da questa folle ope razione di guerra e si faccia promotore di un >' niziativa di pace, ristabilendo la legalità internazionale e la funzione delle Nazioni Unit®'
ZANNA. Chiedo di apporre la mia firma all mozione numero 276.
PRESIDENTE. L’Assemblea ne prende atto-
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XII Legislatura
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CIPRIANL Chiedo di apporre la mia firma alla mozione numero 276.
PRESIDENTE. L’Assemblea ne prende atto.
TRICOLI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
TRICOLI. Signor Presidente, onorevoli col- leghi, la mozione presentata dall’onorevole For- gione e dal Gruppo parlamentare che rappresenta (e non soltanto dal suo Gruppo, vedo, infatti, anche le firme di altri), per certi versi ha dei toni moderati che sono condivisibili.
A nessuno sfugge che la utilizzazione della forza, al di fuori delle regole del diritto intemazionale, costituisce e deve costituire allarme per tutti coloro i quali intendono il rapporto tra gli Stati sovrani come un rapporto che deve naturalmente avere delle sedi ove si compensano i diverbi o, comunque, le diverse opinioni che in una determinata situazione si possono avere.
Recentemente in un viaggio in Kuwait, però, ho avuto modo di apprezzare personalmente i gravi crimini commessi dai soldati iracheni in quella regione, le devastazioni del territorio, i gravissimi danni ecologici, le gravi sofferenze inflitte al popolo kuwaitiano. Ancora oggi vi sono decine e decine di migliaia di famiglie in Kuwait che non sanno quale è stata la sorte toccata ai loro cari, i quali durante la guerra del Golfo e poi durante la ritirata delle milizie irachene sono stati trasportati in Iraq dove se ne sono perse le tracce. I desaparecidos non hanno, naturalmente, una ben precisa nazionalità, ma sono tali in tutto il mondo. La tutela dei diritti civili e dei diritti umani dev’essere uguale per utti, a qualsiasi razza un individuo appartenga.
Al crimini commessi dagh iracheni venne data risposta dall’allora Presidente degli Stati Uniti
America, con una deliberazione dell’ONU, di CUI poi si fece carico non soltanto l ’esercito sta- unitense, ma anche altri eserciti in collabora- lone con esso; deliberazione che fu applicata in odo puntuale e preciso. Oggi, invece, tutto ciò
senza che fosse mai stata adottata NU alcuna decisione o determinazione,
se onorevole Forgione, onorevoli pre-u atoii di questa mozione, il problema sta
nella parte impegnativa, precisamente al secondo alinea, in cui si impegna il Governo della Regione a chiedere che non sia consentito l ’uso delle basi U.S.A. presenti sul territorio della Regione siciliana.
Presidenza del vicepresidente D ’Andrea
Io credo che questo debba essere inteso — e, se è inteso così, ovviamente la nostra valutazione sarà diversa - nel senso che, finché non c’è una deliberazione dell’ONU, dobbiamo impedire che l ’Italia, la Sicilia in particolare, abbia un ruolo in questa aggressione; perché è così che a questo punto bisogna definirla, considerato che e avvenuta al di fuori del rispetto delle regole del diritto intemazionale da parte degh Stati uniti.
Naturalmente, non si può pensare che il popolo u-acheno sia l ’unica vittima, perché prima di esso il popolo kuwaitiano è stato una vittima e allora - e mi rivolgo all’onorevole Zanna e agli altri firmatari della mozione numero 277 - certamente nessuno propose, come sarebbe stato assurdo proporre, un contributo agli iracheni presenti nel territorio. Dobbiamo avere la misura di ciò che si propone, di ciò che si chiede- non possiamo dimenticare che lo Stato iracheno è responsabile di gravissime violazioni del diritto internazionale, in seguito alle quali fu poi deciso un intervento militare conclusosi con la vittoria dell’alleanza che, sotto l ’egida del- rONU, conduceva quella guerra.
Pertanto, dichiaro di essere favorevole alla mozione numero 276; sono però contrario alla mozione numero 277 per i motivi che ho testé detto, ed esprimo ancora solidarietà al popolo kuwaitiano violentemente e barbaramente aggredito dall’Iraq.'
MONACO. Dichiaro di voler apporre la mia firma alla mozione numero 276.
ODDO. Dichiaro di voler apporre la mia firma alla mozione numero 276.
ZAGO. Dichiaro di voler apporre la mia firma alla mozione numero 276.
VILLARI. Dichiaro di voler apporre la mia firma alla mozione numero 276.
Resoconti Parlamentari 18 - Assemblea Regionale Siciliana
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PRESIDENTE. U Assemblea ne prende atto.
AULICINO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
AULICINO. Signor Presidente, onorevoli colleglli, l ’onorevole Eorgione è tra coloro i quali hanno manifestato per evitare che in Sicilia e nel resto d’Italia venissero installate la basi missilistiche e che si perfezionasse a livello intemazionale un equilibrio tra gh armamenti con- venzionah dei due blocchi. Allora vi ricordeiete che c’era una differenza sostanziale, rispetto agli armamenti convenzionali, che favoriva il blocco sovietico ed in Italia abbiamo dovuto fare i conti con una sinistra comunista settaria, della quale faceva parte anche il partito comunista, ed abbiamo dovuto lottare per affermare un principio e cioè che la pace in quella condizione, in quel contesto poteva essere difesa soloriequilibrando gli araiamenti.
In quella occasione voi sapete che ci sono stati pesanti conflitti di piazza; fummo tacciati, anche coloro i quali non erano di destra, di essere tutti fascisti, tutti guerrafondai. E noi, che allora comunque continuavamo ad essere dei moderati e ritenevamo che con la moderazione, l ’equilibrio e la misura si potessero difendere la democrazia e le libertà, abbiamo fatto la battaglia giusta.
La mozione numero 277 impegna il Governo a predisporre gli atti utili per un contributo economico a favore dell’Iraq da destinare soprattutto ai residenti nella nostra regione. Se il Parlamento dovesse stabilire di erogare contributi economici agh iracheni residenti in Sicilia che abbiano qualche problema in patria, ritengo che si dovrebbe utihzzare l’intero bilancio regionale.
Sono contrario alla mozione per una questione di incompatibilità delle risorse finanziarie e non perché non abbia sohdarietà nei confronti dei deboli o di coloro i quali si trovano nell’impossibilità di ritornare nel loro paese di origine. Il principio da affermare è il seguente: non abbiamo la disponibilità finanziaria; se potessimo erogare contributi, per esempio, alle famiglie siciliane senza reddito potrebbe essere un modo per alle viare loro le sofferenze. Questa non è demago già, è demagogia invece l’aver proposto una mo zione che prevede l’erogazione di contributi a co
loro i quali non possono far ritorno in patria.Ai firmatari della mozione numero 276 vor
rei ricordare che l ’Iraq non ha rispettato la risoluzione deir ONU e non ha accettato le verifiche sulla propria attività bellica. A meno che qualcuno voglia dimostrare in quest’Aula che il capo del regime iracheno è una persona equilibrata e perbene, si ha motivo di ritenere che questo capo illegittimo di un sistema antidemocratico continui a tramare storicamente in quanto ritiene di poterlo fare perché l’esplosione del fondamentalismo islamico in quella realtà, purtroppo, determina una presunzione di diversità e di titolarità, non alle rappresaglie, ma agli interventi - anche quelli più volgari - che diventano legittimi perché motivati dal possesso esclusivo della verità. Ebbene, Saddam ha sicuramente messo fuori dai meccanismi di controllo quegh esperti che avrebbero dovuto verificare in quel luogo la presenza di fabbriche di materiali micidiali che potrebbero essere utilizzati conti-o Israele, provocando una vera e propria guerra santa, come quella antistorica che i cristiani fecero contro l’Islam. (Personalmente non ho condiviso quella guerra antistorica portata avanti dai cristiani, i quali cercavano di imporre la loro fede anche a colori i quali non la condividevano). Non si può consentire che razionali folli” creino le condizioni perché scoppi una guerra fatta soltanto da principi irrazionali e da presunzioni di protagonismo.
Saddam rappresenta un pericolo per Puma- nità. Il Presidente Clinton ha sbagliato; sarebbe stata opportuna una risoluzione dell’ONU e, in questo senso, a me sembra che gli inglesi, gli americani e gli statunitensi abbiano in qualche modo commesso un errore. L’ONU, nei fatti, è stata delegittimata; però il contesto in cui è stata perfezionata la deroga consente di giustificare ampliamente l ’operato del Presidente Clinton.
Tale operato - a rrrio par-ere - può essere crio- cato per la mancata cura di una serie di particolari e perché non è stato raffinato, però è grusti- frcato e motivato al punto che il Gruppo parlamentare a cui appartengo giudica la mozione assolutamente non corrispondente alla valutazione da me fatta circa l’opportunità che tutti gh uonuni perbene facciano la giusta battaglia per la difesa della libertà nel mondo. Ma la libertà nel mon non si può difendere tutelando un capo — rip®
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- illegittimo e violento che non rispetta le regole della convivenza civile nel mondo.
PAGANO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
PAGANO. Signor Presidente, onorevoli col- leghi, personalmente sulla mozione presentata dall’onorevole Forgione, in linea di principio non ho nulla da dire. Chi, infatti oserebbe interpretare le parole dell’onorevole Forgione in maniera diversa rispetto ad un concetto di pace che penso stia bene a tutti! Ritengo però, che il senso debba essere molto più ampio; non possiamo limitarci a questo perché nella vita la coerenza è importante ed è importante avere una visione del mondo complessiva. Guai, infatti a vedere le cose soltanto da un punto di vista, guai a vederle in maniera monohtica! Si rischia di cadere in una forma di tolitarismo, questo sì, di natura culturale, che nel caso specifico non possiamo consentire. Esistono anche dittature di natura culturale, mi pare che oggi ne stiamo avendo una chiara dimostrazione.
Soltanto qualche giorno fa, onorevole For- gione, l ’Assemblea regionale ha discusso su Ocalan.
Ocalan è quanto di peggio in questo momento l’umanità possa immaginare; egli è un terrorista ed è dimostrato dai fatti, perché un uomo che provoca la morte di trentamila persone, fra cui ventimila tra civili e bambini, mi pare che abbia qualcosa in sospeso con il Padre Eterno, e sicuramente questo fatto non possiamo trascurarlo.
Ocalan è accusato di gravi fatti di terrorismo, perfino fonti molto vicine anche alla sinistra anno preso le distanze e sono in grande imba
razzo. Madeleine Albright, che è sicuramente un egretario di Stato tra i più equilibrati, il 22 no
vembre 1998 definiva il comportamento del Go- mo Italiano assolutamente anomalo perché
terrorismo più violento e sanguina- che n decennio. Mi pare di potere direnuli ^” * he protagonista di fatti cheSCO ^ la politica: mi riferi-Pare n sostanze tossiche. E non minuov^” esempio gratificante per le
e generazioni. Sicuramente, però, questo
Parlamento non si è espresso in maniera coeretite sulla vicenda Ocalan.
È necessario fare un distinguo: dobbiamo co- m nciare ad avere un comportamento coerente. Nulla vieta m questo momento che dobbiamo essere preoccupati, vivamente preoccupati circa m iniziative militari che intercorrono nel mondo intero e mi pare di potere dire che la condanna può anche starci. In generale, però, dobbiamo essere coerenti e condannare in eguale misura tutti quei fatti che sono altrettanto gravi.
Per quanto riguarda il contributo economico all Iraq proposto con la mozione numero 277 presentata dagli onorevoli Pezzino, Speranza, Velia ed altri, massimo rispetto nei confronti dei irmatari, però mi pare di poter dire che siamo
m presenza di una chiara operazione demagogica e populistica. Ritengo, infatti, che non si possa presentare una mozione in cui si prevede la concessione di un contributo economico a favore dell’Iraq da destinare ai residenti in Sicilia, quando nella nostra stessa Regione esistono centinaia di migliaia di famiglie povere che sono in clima di indigenza.
Cerchiamo, dunque, di essere costruttivi, cer- cMamo di fare un ragionamento complessivo positivo e cerchiamo di avere almeno il decoro di presentare mozioni che abbiano per lo meno un clima ecumenico, se così possiamo dire, ma senza per questo sfociare nella demagogia.
VIRZÌ. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
VIRZÌ. Signor Presidente, con il Centrosinistra stiamo abituando l ’Assemblea regionale siciliana allo sciocchezzano di hvello piramidale* poc’anzi, infatti, per prendere tempo su una questione che muoveva miliardi dentro la Sicilia, esponenti della maggioranza sono ripemtamente intervenuti dimostrando che non conoscevano nulla della legge e dell’emendamento che stavamo discutendo. Adesso, come nel peggiore degli incubi sessantottini, ci ritroviamo qui a discutere di politica estera scherzando e giocando (sono convinto che l ’America stia “tremando” per questa nostra posizione).
Ricordo che anche quando facevamo le assemblee smdentesche sembrava che evitare fui-
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timo bombardamento su Hanoi, dipendesse appunto da noi. Io non sono filoamericano dalla nascita perché prima di ricordarim di luoglu importanti ma lontani mi ricordo, onorevole Foi- <TÌone, di luoghi più vicini; Palermo e stata bombardata dagli americani; a quel tempo i suoi predecessori ideologici plaudivano. Quindi, il problema è chi viene bombardato!
Vorrei anche dire che “vi raccomando come schema di democrazia su cui parametrarci tutti, come livello di civiltà, di tolleranza, il regime “notoriamente aperto” di Saddam Hussein, con il quale nemmeno la Croce Rossa Intemazionaleriesce ad avere un rapporto decente.
Durante la seconda guerra mondiale nella Re- nubblica Sociale Italiana, la Croce Rossa Internazionale aveva accesso e gli ufficiali inglesi venivano visitati; cioè tutto quello che Saddam Hussein, nel Duemila, mentre le sue donne portano ancora il chador, non ha concesso ad a - cuno. Allora piano con l’irmzione della politica estera per stendere il “velame de li versi strani sulle cose serie che filtrano e di cui qui nessunosi accorge! _ ,• i
Alla fine dell’esame del disegno di legg sullo scioglimento degli enti ho visto il sornso trionfale sulle labbra dell’assessore Castiglione. Altro che aiuti agli iracheni bombardati. Aiuti alla stirpe dei commissari hquidatori eterni, nuove dinastie di potere siciliano che prendono campo! Certo, l’esame del suddetto disegno di legge è avvenuto in un nuovo clima - come lo avete definito - di “fecondo incontro” fra la cul- mra socialista e quella democristiana sul terreno degli affari. È bello dire: “non volete la dismissione degli enti”; ma in che modo la state realizzando? In maniera frettolosa, senza far leggere le pagine a chi poi viene qui e alza la paletta felice e sorridente, del Centrosinistra che ha rètto al primo urto d’Aula. E poi ci volete ubriacare con lo sciocchezzano di trent anni la sulla politica estera, col vecchio scherna divi sorio ideologico che cerca di spiegare la complessità della politica estera col filtro rosso che divide i buoni e i cattivi!
Noi abbiamo dato la cittadinanza onoraria a Fidel Castro, al mostro di Dusseldorf; ci mancava Saddam Hussein! j 1 ■
Io credo che si stia toccando il fondo dei ridicolo e che il Centrosinistra, se inizia cosi - e
spero che continui così - si qualificherà da solo.
FLERES. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
FLERES. Signor Presidente, onorevoli colleghi, quando alla fine degli anni Sessanta nelle università americane si celebravano le grandi assemblee studentesche alle quali interveniva spesso il filosofo Marcuse era di moda uno slogan: “Facciamo Famore, non facciamo laguerra” . i n ■
Tutto il mondo ha pensato che con la Presidenza Clinton questo si sarebbe verificato e invece , purtroppo, il fenomeno scatenatosi in questi giorni, e che è oggetto della mozione presentata dall’onorevole Forgione, ci convince esattamente del contrario. La questione e assai grave, ed ha ragione l’onorevole Virzi nel sostenere le sue tesi, ma non può certamente essere affrontata partendo da uno schieramento odall’altro. . . .
Ieri e oggi l ’onorevole Forgione ha ribaditouna questione estremamente importante, che personalmente condivido al di là di ogni schematismo ideologico, e cioè che ci sono valori assoluti che devono appartenere a tutte le parh politiche. La pace è certamente un valore assoluto che deve appartenere a tutte le forze polit - che, così come la democrazia, così come il n- spetto delle leggi.
Noi non la penseremmo in questo modo e no saremmo coerenti nel dire questo se non ricordassimo anche che qualsiasi violazione dei pm- cipi di diritto, utilizzata per fini diversi dall ap plicazione del diritto stesso, rappresenta aneli’ essa una violazione.
Allora, io credo che nella questione specitica che stiamo trattando ci troviamo dinanzi non ao una violazione del diritto internazionale e ^ un’aggressione di un popolo nei confronti d altro popolo, peraltro senza la eopertura ^ ^ Nazioni Unite, ma a due vioHzioni, entrain gravi, cioè di un popolo che intende aggr L aloro popolo e che s. rifiuta di aituafio» alle deliberazioni delle Nazioni Unite, nazione, gli Stati Uniti, che si ritiene, in quan _
1 tale, polizia del mondo e in quanto tale e au
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rizzata di per sé ad intervenire o a non interve nire in fenomeni di questa natura.
Intendo dire che se una violazione c ’è stata, c e stata dall una e dall altra parte. Dunque fa bene - vi sembrerà strano che sia io a sostenerlo - il Governo itahano ad essere in questo mo mento assai cauto rispetto alle posizioni da assumere nella questione che stiamo discutendo, che è assai complessa e, però, non può essere risolta unilateralmente né da una parte e né dal l’altra. È una questione che attiene al diritto in temazionale, che attiene alle competenze del Governo nazionale in materia di politica estera, di difesa del territorio nazionale e che può ve dere la nostra regione solo ed esclusivamente chiamata in causa in quanto strategicamente centrale nello scenario internazionale, logisticamente centrale all’interno del Mediten-aneo in quanto base di appoggio di numerose iniziative miliari dell’ONU e degli Stati Uniti.
Pertanto, onorevoli colleghi, nel condividere perfettamente il valore assoluto della pace, nel condividere perfettamente il valore assoluto del diritto di entrambi i popoh di autodeterminarsi ma - nel diritto dell’universo mondo — di non essere aggredito, nè aggredibile dalla violazione dell’uno o dell’altro popolo rispetto all’uno o all’altro popolo o rispetto al mondo intero, io non condivido e dunque non voterò la mozione dell’onorevole Forgione; esprimerò un voto di astensione poiché ritengo insufficiente il metodo attraverso cui l’onorevole Forgione si è espresso. Infatti, se si fosse espresso bilateralmente rispetto alla questione, sicuramente avrebbe ottenuto il mio voto favorevole, tentando di affrontarlo in maniera unilaterale, invece, ha trascurato un aspetto che è altrettanto grave e che probabilmente è quello che attiene proprio alla responsabilità di tutti i popoli, della libertà di determinazione di tutti i popoli e, dunque, del popolo siciliano.
hUFARDECI. Chiedo di parlare.
Pr e s id e n t e . Ne ha facoltà.
RUFARDECI. Signor Presidente, onorevoli co leghi, ritengo che entrambe le mozioni siano a non accogliere e cercherò in breve di speci- icame le ragioni. Credo sia viva la preoccupa- lone del popolo siciliano in ordine a quanto sta
avvenendo in Eaq e credo che il valore assoluto della pace, più volte qui richiamato, sia altrettanto ovvio da parte di tutti. Credo, però, che altri ragionamenti intrisi di mistificazione e di astrattezza non possano essere accolti.
Non si può partire dal dato oggettivo di un valore assoluto qual è la pace per dire che questa guerra debba essere invece condannata; non è possibile. E non è possibile laddove si vuol fare apparire da una parte un paese, nostro alleato, come “brutto” e “cattivo” rispetto invece ai “buoni” che sono gli iracheni con a capo Saddam Hussein. Questa è una falsità storica. Sin dal 1991 siamo stati costretti a vedere, attraverso le rmmagmi televisive, ciò che aveva fatto il popolo iracheno e ciò che aveva fatto Saddam Hussein nel momento in cui si apprestava ad invadere un paese vicino, il Kuwait.
Abbiamo verificato in quel paese il regime che porta quasi all’idolatria di Saddam Hussein, un paese che quindi risulta essere privo dei più elementari momenti di democrazia.
Voler contrabbandare le violazioni intemazionali continuamente commesse fino ad oggi dal popolo iracheno e da Saddam Hussein in prima persona, voler contrabbandare come se nulla fosse il comportamento che lo stesso Saddam Hussein ha tenuto verso alcuni organismi di pace e di soccorso come la Croce Rossa e voler contrabbandare che questa è una guerra dei “cattivi” - gli Americani contro i “poveretti buoni”, gli Eacheni democratici - è francamente una volgarità storica che non può essere accettata.
Parlare in maniera assolutamente così leggera, elementare del concetto di pace e non valorizzare, viceversa, tutte le altre cose che ho detto poc’anzi, è una mistificazione. Essere, però, preoccupati, questo sì. Certamente anch’io sono preoccupato, come siciliano, per ciò che sta avvenendo; anch’io desidero che qualsiasi provvedimento l ’Italia dovrà assumere sia per prima verificato ed appoggiato dal Consiglio di sicurezza dell’ONU. Ma, francamente, dire addirittura che, nonostante il nostro rapporto di alleati, bisogna negare l ’uso delle basi USA presenti sul territorio siciliano, è una follia! Non capisco quale sia la politica estera che si vuole perseguire; ed è un’altra mistificazione perché conferma un ulteriore dato e, cioè, che ancora una volta si è prigionieri di una maggioranza
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che vive in virtù di Rifondazione comunista, che è stata eletta in virtù di Rifondazione comunista, che spesso ha il numero legale in virtù di Rifondazione comunista. Finiamola con queste astrattezze, finiamola con dati che non ci sono! La pace senz’altro, guai se così non fosse! Dimenticare però il valore dell’alleanza atlantica, il valore di ciò che noi come leali alleati dobbiamo dare agli Stati Uniti d’America, consentendo, di conseguenza, l’uso delle basi USA presenti sul territorio siciliano e fare apparire gli Iracheni poveri, deboli e buoni, rispetto ai cattivi, personalmente non mi trova d’accordo.
Pertanto, non sono favorevole alla mozione numero 276.
Per quanto riguarda la mozione 277 l’impegno che si chiede al Governo regionale è di “volere predisporre gh atti utih per un cospicuo contributo economico a favore dell’Iraq”. Vorrei che cercaste di riflettere; la Sicilia nonostante la sua situazione finanziaria, d buco economico, le difficoltà, il problema della disoccupazione giovanile, è però pronta a dare un cospicuo contributo all’Iraq, uno dei più grandi produttori di petrolio, uno dei paesi più ricchi della fascia araba!
Si impegna, inoltre, il Governo a destinare tale contributo soprattutto ai residenti iracheni nella nostra regione che versano in difficile situazione econormca. Ma quanti saranno questi residenti: uno, dieci, cento, mille, diecimila? Considero tutto ciò un’astrattezza, una genericità, una fumosità che non dovrebbe impegnare i lavori di un Parlamento, il quale deve occuparsi di fatti seri e non certo di astrattezze assolutamente demagogiche.
CAPUTO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
CAPUTO. Signor Presidente, scuserà i colleghi parlamentari che si sono avvicendati a questa tribuna per dare un contributo alla mozione, perché con un Governo che ormai non ci ha più abituato a parlare delle cose di casa nostra, quanto meno parliamo un po’ di politica estera.
PRESIDENTE. Di quale Governo parla?
CAPUTO. Parlo del Governo che lei sostiene.
signor Presidente, del quale lei autorevolmente, fa parte integrante; è un sostenitore nato, per non sbagliarsi.
Quindi, è importante oggi parlare di questa drammatica vicenda intemazionale, ma è singolare e simbolico, e non poteva essere diversamente, che a presentare la mozione sia un collega parlamentare che proviene da una parte politica che ha accompagnato in Italia uno dei più grandi teiToristi del pianeta che si chiama Oca- lan, ed è segretario regionale di un partito il cui segretario provinciale di Palermo propone addirittura di dare la cittadmanza onoraria a Oca- lan in quanto si è distinto per “meriti” di terrorismi e di genocidio intemazionale.
FORGIONE. L’ho suggerito io!
CAPUTO. Stia zitto, io non l’ho interrotta quando lei poc’anzi ha parlato. Questo è un partito il cui segretario regionale va fiero di un segretario provinciale che chiede la cittadinanza onoraria per un criminale come Ocalan!
Indubbiamente tutto il mondo vive un momento di grande dramma intemazionale, ma esiste una par condicio anche nelle posizioni politiche. Io non ho visto alcun deputato di sinistra presentare una mozione per impegnare un Parlamento quando Saddam Hussein ha cacciato via gli osservatori dell’ONU, e quindi di tutto il mondo, incaricati di verificare resistenza o meno di bombe, di armi nucleari e batteriologiche da usare certamente non per uccidere gli anrmali da portare al macello dell’Eaq, ma sicuramente per creare un danno intemazionale e un’offesa a tutto il mondo. Non ho visto alcun parlamentare di sinistra o di estrema sinistra che si sia sperticato con atti legislativi o ispettivi per condannare i contìnui genocidi, le continue epurazioni, i massacn dei bambini, le uccisioni di intere scolaresche in Iraq per mezzo e per opera di questo uomo che si è distinto nel sostenere e nel finanziare il terrorismo di tutti i campi paramilitari intemazionali.
Dobbiamo prendere atto che tutto il mondo si regge su una logica, una logica che in questo momento, tranne qualche pazzo come Saddaffl, ha determinato una pace ed un equilibrio internazionale che l’America ha avuto ed ha il do vere di difendere contro chi continua ad affa mare la propria popolazione e sottrae soldi da
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1 istruzione, dall agricoltura, dai lavori pubblici dalle fognature, dalle strutture pubbliche per acquistare e finanziare armamenti e bombe bombe intemazionali, bombe atomiche, bombe nucleari e bombe ad altissimo potenziale!
Signor Presidente, sono decisamente contrario anche per lo stile usato nel presentare alcuni atti parlamentari e per la demagogia. Infatti, non ho visto alcun atto ispettivo presentato dall’onorevole Forgione e dai suoi “cugini” di sinistra 0 di estrema sinistra nei riguardi di tutti quei siciliani che muoiono di fame, a cui crollano addosso le case, che vivono drammi, che si suicidano, che si danno fuoco per denunciare il grave stato di disagio economico e disoccupazionale. In una Regione come la Sicilia in cui è altissima la percentuale dei disoccupati, è assurdo pensare di poter sostenere economicamente (quindi in- dii'ettamente sostenere l’Iraq, indicato da tutto il mondo come un Paese ad alta criminalità internazionale) i residenti iracheni in Sicilia, i quali hanno scelto di risiedere qui e non vogliono tornare in una terra da cui sono scappati perché non era concesso loro di godere delle più elementari scelte e dei diritti di dignità e di democrazia.
Dichiaro, pertanto, che sono fermamente con trario sia alla prima che alla seconda mozione
BENINATI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
BENINATI. Signor Presidente, intervengo sulla mozione presentata dall’onorevole For- gione, il quale - devo dire - ha fatto bene a porre questo problema in quanto, a mio avviso, ha una portata di vasto raggio rispetto al singolo fatto relativo agh ai-mamenti. Si tratta, infatti, di un problema che in questi ulhmi mesi, ma certamente in questi ultimi anni, ha visto l ’Italia, in partico- are, la Sicilia silenziosamente sempre più invasa a popoli che certamente con la nostra realtà cri-
s i^ a non hemno nulla a che vedere: gli islamici, am giorni ho avuto anche la possibilità,
averso il nostro sito Internet, di leggere al- cuiii nmssaggi inviati a tutti noi parlamentari su Un molto serio. In effetti, alcuni dati dig rinomato islamista italiano, il professor
commentato i recenti sbarchi odio Oriente in Itaha, ci devono far capire
che il pericolo esiste, anche se nessuno lo vuole accettare: in Italia ci sono circa tre milioni di islamici. Attenzione, quindi, perché in buona parte d Europa esistono già delle cellule islamiche e qui oggi vedo alcuni difensori di tali realtà.
All’onorevole Forgione vorrei ricordare che nella reUgione islamica il Corano prevede l’attivazione e l’addestramento all’armamento dei giovani che professano questa religione. Quindi, su questo argomento non è possibile dire se sia stato giusto o non che materialmente oggi TA- merica abbia preso una posizione. L’attacco aereo sull’Iraq non è avvenuto improvvisamente; ormai da anni c’è un grande allarmismo nei confronti dell’Eaq, essendo punto strategico di tutti i paesi islamici. Ebbene, vorrei ricordare che già da mesi si paventava un possibile intervento nei confronti dell’Eaq.
A questo punto ciò è avvenuto, ma non si è fatto certamente con l 'intenzione di uccidere, perché la pace è un diritto che nessuno deve ledere. Qui però, bisogna capire: Saddam Hussein è il capo di uno Stato che ha grosse risorse economiche nei pozzi petroliferi, ha una realtà economica valida, ma che purtroppo spreca nell’armamento.
L America, e credo anche l’ONU, nel passato hanno sempre attenzionato questo problema ed hanno sempre sostenuto che l’Eaq dovesse rivedere la sua posizione. Poiché non lo fa, a questo punto non c ’è molto da decidere: o si è con Saddam o si è con Clinton! O si è per l’arma- mento o si è contro Tarmamento!
Quando si interviene con un’iniziativa di tale spessore, bisogna essere cauti prima di procedere con atti che potrebbero fare pensare che qui qualcuno sia contro la pace. Qui non c’è alcuno che Vuole inficiare la pace, bisogna però garantirla anche per quei popoli che non vogliono la pace, anzi, alimentano situazioni che, alla fine, portano solo ed esclusivamente danno e disastri nel mondo.
L’attacco aereo sull’Iraq non è stato sfeirato per aiTecare danni alle persone, ma solamente per distruggere i luoghi in cui vengono create le armi batteriologiche, armi che tutti sanno i danni che provocherebbero. Non nascondiamo i fatti; è questo il motivo, e non altro. L’intento non è quello di distruggere i popoli; non sono guerre sanguinarie, e inoltre tale iniziativa era stata preannunziata.
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Invito, pertanto i presentatori della mozione a ritirarla, in quanto, mi dispiace dirlo, il senso in essa contenuto confonde quella che, in effetti, in questo momento è l ’intenzione degli Stati Uniti. Il vero intento è quello di colpire i luoghi in cui si costruiscono le arrm; non si intende fcire niente altro, caro onorevole Forgione, non si vuole colpire la popolazione.
Concludo il mio intervento invitando a ritirare la mozione, diversamente il mio voto sarà contrario.
DI MARTINO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
DI MARTINO. Signor Presidente, i cinque minuti a nostra disposizione non consentono di essere molto diplomatici, né di usare un linguaggio forbito. Inizio col dire che non riesco a giudicare la mozione numero 277 se non tra il banale e il ridicolo. Non è pensabile, infatti, così come è stata formulata la mozione, che il Presidente della Regione o altri adottino un provvedimento e poi, possibilmente, i contributi previsti vengano mandati all’ambasciata dell Iraq, la quale successivamente prowederà a distribuirli ai cittadini iracheni residenti in Sicilia.
A nessuno sfugge che tra questi iracheni vi possono essere amici e sostenitori di Saddam; ed io da vecchio studente ricordo che a Palermo vivevano smdenti greci che risultavano perseguitati politici ma che in realtà erano confidenti della polizia segreta greca. Quindi, cerchramo di essere cauti. Sarebbe opportuno che i fnrna- tari ritirassero la mozione, che difficilmente ritengo possa essere approvata e, qualora venisse approvata, certamente non farebbe onore al Parlamento siciliano.
Ritengo la mozione numero 276 certamente valida. Dobbiamo scacciare dalla nostra mente alcuni pregiudizi: il primo è l’antiamericanismo, l ’altro è che tutti gli Stati o i dittatori che sono contro gli Stati Uniti sono democratici e progressisti. Ua realtà è ben diversa. Altro pregiudizio è - forse l’onorevole Forgione e i colleghi di Rifondazione comunista concorderanno con me - che le minacce alla pace in quell’area del Mediterraneo non provengono dagli Stati Uniti, ma dai comportamenti di questi dittatori che
forti del petrolio o di altre ricchezze del sottosuolo, portano avanti una politica di sottomissione ed aggressione delle popolazioni locali.
Tutto ciò non giustifica i massacri, non giustifica le vittime civili. Dobbiamo tenere conto anche di un altro fatto: l ’ONU, l’Unione Europea e gli Stati democratici devono in tutti i modi impedire a Saddam di continuare nella sua politica di riarmo. Lo scopo dei Paesi democratici dell’Europa è, infatti, di portare serenità e pace in quella terra, non di colpire le popolazioni civili ma certamente di colpire gli arsenah militali, di colpire tutti i rifornimenti militari di quelle zone, perché la politica aggressiva portata avanti da Saddam Hussein rappresenta un momento di instabilità politica per il Medio Oriente.
Non c’è dubbio che lo spirito dell’iniziativa dei colleghi di Rifondazione sia ammirevole ed apprezzabile, però tutta l ’impostazione trasuda un certo antiamericanismo di maniera che, a mio avviso, è fuori luogo.
Mi chiedo se veramente qualcuno ritiene che Blair, il premier britannico, abbia a cuor leggero portato avanti questa iniziativa d’accordo con Clinton; qualche ragione ci deve pur essere perché abbia dato l’assenso a questo tipo di intervento militare. Gli interventi militari sono sempre da scongiurare, da evitare; bisogna trovare un sistema per la riappacificazione senza il ricorso alle armi.
Il Governo italiano deve, invece, sostenere un intervento politico prima che militare, ma sappiamo anche che da questo punto di vista Saddam Hussein ha dato pessima prova.
Quindi, nel manifestare solidarietà al popolo iracheno, ritengo opportuno modificare la parte impegnativa della mozione e cioè che il Governo regionale si faccia interprete presso il Governo nazionale affinché gli Stati Uniti d’America e la Gran Bretagna cessino i bombarda- menti, soprattutto nei confronti della popolazione civile, e trovino altre soluzioni, così come prevede la Carta dell’ONU.
GRIMALDI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
GRIMALDI. Signor Presidente, onorevoli colleghi, poc’anzi ho apprezzato moltissimo a
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capacità dell’onorevole Forgione di rimettere ordine in quest Aula e pretendere, giustamente il rispetto verso chi cerca di esporre le proprie idee. Ho apprezzato moltissimo anche il Presidente Cristaldi perché, con un cornetto uso della campanella, ha fatto sì che l’intervento dell’onorevole Forgione potesse essere completato
Presidente D ’Andrea, altri oratori hanno svolto il proprio intervento, ma, certamente, lo hanno fatto tra la confusione e la totale distrazione, come se il problema, così serio e importante, posto all’attenzione di tutti noi dall’onorevole Forgione, fosse un suo problema personale e non dell’intera Assemblea.
Siamo alla vigilia delle festività natalizie, tradizione vuole che tutti i governi di Sicilia arrivino all’ultimo giorno dell’anno, o alla notte di Natale, per affrontare problemi seri e importanti. Pensavo che, cambiata la struttura, cambiata la guida della Regione si afifontassero, cambiando anche le regole, i dibattiti in Aula con maggiore presenza ed attenzione.
La verità è la seguente: noi parliamo della cnsi che in questo momento attanaglia il mondo intero, ma la vera crisi in questo momento è qui in quest’Aula, è in Sicilia! ’
Signor Presidente, onorevoli colleghi l ’onorevole Forgione ha posto un problema importantissimo: la pace nel mondo, la pace nell’Europa, la pace anche nella nostra terra.
Onorevole Forgione e onorevoli colleghi, io sono contro la violenza, contro la guerra, però mi sono posto - e ciò forse è dovuto anche alla mia ® - il problema in un modo diverso, in un modo torse anche molto semplice. Esistono oggi due pe- ncoh: il pericolo americano e il pericolo enorme rappresentato da Saddam Hussein. Ho cercato, quindi, di fare un esame molto attento: per la li- erta, per la democrazia, per la non violenza oggi
® più pencoloso Clinton o Saddam? Mi sono reso on 0 che, certamente, ciò che è avvenuto non può
r atto piacere ad alcuno e, sono convinto, non piaciuto neanche allo stesso popolo americano, ro non si è amvati all’attacco improvvisamente,
ma dopo mesi di trattative.Diti tutomo alla domanda di poc’anzi: è
Saddam Hussein o Clinton? Io sia ditto il mondo in questo momento
personaggio Saddam che - ui nsaputo - continua a costruire armi dia
boliche ed è nelle condizioni di distruggere realmente il mondo.
Presidenza del presidente Cristaldi
Io mi auguro che 1 ’America, oltre che nel passato, anche nel presente e nel futuro possa rappresentare una garanzia per tutto il mondo e per tutto l’occidente; la stessa cosa non si può affermare per Saddam.
In quanto poi al fatto che questa guerra è iniziata improvvisamente, l ’onorevole Forgione ci pone di fronte ad un problema serio: cosa può fare la Sicilia? La Sicilia dovrebbe intervenire presso il Governo nazionale affinché quest’ultimo assuma un atteggiamento chiaro.
A me risulta che, attualmente, l ’Italia non sia guardata con grande interesse da parte degli americani o del resto del mondo; pare, infatti, che l ’Italia non sia stata neanche informata di questo attacco improvviso. Cosa può fare quindi la Sicilia se non, eventualmente, cercare di fare rispettare la nostra nazione considerato che in
questo momento il Governo nazionale non è tenuto m grande considerazione? Allora, ben venga il nostro impegno a fai- sì che l’Italia sia nuovamente rispettata.
Mi meraviglia anche la posizione di alcune forze politiche: per esempio, Cossiga si ritrova stranamente d’accordo con Berlusconi ed il CCD. Quando si tratta di pace non ci possono essere posizioni diverse; bene ha fatto Cossiga in questo momento a dire che la pace è importante, ma che il pericolo Saddam va combattuto.
Mi auguro che a pagare non siano i semplici cittadini, i nostri fratehi che vivono in quel Paese attualmente flagellato. Sono convinto che fa bene il Vaticano a pregare per quella gente, fa bene 1 ’I- talia a dichiarare che siamo contro la guerra, ma certamente Saddam rappresenta un pericolo.
In riferimento alla mozione numero 277, ritengo che faremmo qualcosa di veramente utile, qualora ci fossero i fondi, se destinassimo gli eventuali contributi economici alle famiglie povere siciliane, dando loro la possibilità, in questo momento di grande crisi, di sopravvivere. Per il popolo iracheno provvederà eventualmente il resto del mondo, che certo sta meglio di noi siciliani, qualora si presentasse, appunto, la necessità di provvedere alla sopravvivenza di questa gente.
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Pertanto, sono contrario alle mozioni presentate pur dichiarandomi contrario alla guerra e alla violenza.
SPEZIALE. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE, ne ha facoltà.
SPEZIALE. Signor Presidente, onorevoli colleghi, ritengo utile da parte del Gruppo di Rifondazione comunista porre all’attenzione del Parlamento regionale il delicato tema che oggi inquieta l’intera popolazione mondiale.
Dico ciò in quanto penso di condividere pienamente le ragioni introdotte nel dibattito dall’onorevole Fleres.
Vi sono alcuni valori come la pace e la libertà che non possono ascriversi né alla Destra né alla Sinistra, anche se stamattina ho ascoltato interventi roboanti con un filo antico (che veniva più dai banchi della Destra), non tanto di una visione filoamericana, ma di una visione guerrafondaia che, penso, buona parte degli uomini di Alleanza Nazionale dovrebbero mettere alle loro spalle.
Tuttavia, ritengo utile la mozione perché l’inquietudine nel mondo c’è; il mondo è preoccupato, le reazioni sono tante, a partire da Stati autorevoli come la Francia e dal fatto che dallo stesso Congresso americano si stanno levando voci contro l’atteggiamento del presidente Clin- ton.
Da parte nostra, signor Presidente, onorevoli colleghi, dobbiamo sapere che c’è un rischio indiretto di coinvolgimento della nostra terra ad una vicenda che ci è estranea. E questo rischio indiretto è legato al fatto che nel nostro Paese ci sono le basi militari. Dobbiamo sapere in che modo dobbiamo difendere il valore della pace e al contempo in che modo dobbiamo difendere il valore di una alleanza strategica quale quella con gli Stati Uniti d ’America.
Noi esprimiamo il seguente giudizio su Saddam Hussein: è il diretto responsabile dell embargo per il modo in cui si è comportato, per il fatto che ha puntualmente disatteso le verifiche richieste dall’ONU e perché non si è voluto piegare alle ragioni intemazionali del Consiglio di sicurezza.
E, tuttavia, lo stesso atteggiamento degli Stati Uniti d’America, che hanno proceduto ad una
dichiarazione di guerra senza la preventiva consultazione del Consiglio di sicurezza, e di pei se un fatto di inaudita gravità.
Noi pensiamo che P equilibrio nel mondo e le ragioni tra i Paesi abbiamo una sede comune, e questa sede comune è TONU. Non possiamo tollerare che un Paese, seppur autorevole e prestigioso come gli Stati Uniti d ’America, un Paese nostro alleato, agisca in violazione di decisioni che debbono essere assunte dal Consiglio di sicurezza dell’ONU.
Onorevole Virzì, l ’America non sta certo tremando per questo nostro dibattito, ma posso assicurarle che ci sono miliardi di uomini nel mondo che stanno tremando per il rischio di un conflitto. E ciò non lo diciamo soltanto noi, ma è sostenuta dalla Chiesa, da settori del mondo cristiano, da settori del mondo protestante. Un Parlamento come il nostro non poteva rimanere estraneo ad una questione così importante.
Adesso entro nel merito della mozione. Onorevole Forgione, ritengo possibile arrivare ad un voto d’Aula di sostegno delle tesi proposte dalla mozione a firma dei componenti del Gruppo di Rifondazione comunista e di altri parlamentari, le chiedo, però, di rivedere una parte di quella mozione specificamente riguardante l ’uso delle basi militari di Catania e di Trapani, perché questo attiene ad una responsabilità che non è la nostra, ma del governo nazionale il quale ha preannunziato che sulla questione sarà molto prudente.
Pertanto, se si procederà a tale modifica, preannunzio sin d’ora il mio voto favorevole.
Ritengo, fra l ’altro, che in questo voto favorevole si rispecchi l’ansia e la preoccupazione di milioni di siciliani.
FIOTTA. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
FIOTTA. Signor Presidente, onorevoli colleghi, all’inizio di questo dibattito mi sai'ebbe piaciuto capire su quale delle due mozioni ® sarebbe incentrato, perché non mi pare che il i' battito sulle due mozioni sia stato unificate^
Se è così - come credo - è ovvio che 1 ave_ unificato negli interventi le due questioni a
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sume un significato meramente pretestuoso, con l’obiettivo di ridicolizzare una delle due mozioni.
Quindi, sgombro il campo immediatamente da un possibile equivoco, dichiarando di non condividere i contenuti della mozione che propone aiuti economici all’Iraq.
Detto questo, però, mi sembra necessario evidenziare che il dibattito, sviluppatosi in Aula attorno alla questione sollevata dalla mozione presentata dal mio Gruppo, per molti versi dev’essere definito come allucinato e allucinante. Soltanto così mi pare si possano definire alcuni interventi, alcuni dei quali puntano a rappresentare l’aggressione militare degli Stati Uniti contro 1 Iraq in questo momento addirittura come lo scontro fra due culture: quella cristiana e quella islamica.
Così ho sentito, onorevole Beninati, e così mi è sembrato di capire dal suo intervento, quando esprimeva preoccupazione per l ’invasione del nostro Paese da parte di milioni di islamici portatori di un’altra cultura; e mi chiedo a quali studi lei si riferisca quando nel citare il Corano addebita ad esso una cultura violenta. Nel Corano sono contenute alcune indicazioni alla Gueixa Santa, ma le guerre sante, non indicatenel Vangelo, le ha fatte per prima la cultura cristiana.
Io non intendo scendere su questo terreno, perche è un temeno scivoloso; sono rispettoso e a cultura cristiana, come sono rispettoso e a cultura islamica. C ’è da dire con grande
chm-ezza che l ’argomento di cui stiamo discutendo non è affatto lo sconUo fra la cultura cristiana e la cultura islamica, non c ’entra assolutamente nulla! L’avere tirato fuori il Corano non c entra nulla con il dibattito di questa mattina; tia fatto lei onorevole Beninati, non l’ho fatto
to. in maniera pretestuosa per nascondere altre Vicende. Mi chiedo inoltre: l ’Iraq non era forse di cul- ttra islamica nel momento in cui i ceppi batte-
nci di quelle tanto temute bombe batteriologi- tie venivano dati dagli Stati Uniti all’Iraq? L’I- q non era di culmra islamica quando i lieviti
per nutrire quelle colture batteriche venivano rniti dall’Italia e dalla Svizzera? Quando gli mamenti di cui dispone oggi Saddam Hussein iiivano forniti da tutto il mondo occidentale,
appartenevano forse ad una altro pianeta gli iracheni?
La verità è che attorno alle questioni del Golfo, attorno alle questioni di quel territorio SI stanno giocando partite che non riguardano’ allatto li confronto fra due culture, riguardano invece gh interessi forti di grandi potentati economici intemazionali che ruotano attorno al problema dell’energia. Attorno a quell’area si sta giocando una partita difficilissima, delicatissima, riguardante gli equilibri intemazionali del mondo, non certamente un confronto tra culture.
Ho sentito tirare fuori nel dibattito argomenti p-etestuosi, qualcuno è andato a rispolverare Hanoi, ha sentito il bisogno di evocare questo fantasma” che ancora agita le coscienze di
molti americani degli Stati Uniti, perché quella sconfitta non fu mai digerita.
Io sono fra coloro i quali ritengono che non questo dibattito e neppure le prese di posizione del Governo nazionale inquieteranno più di tanto il gendarme internazionale che sono gli Stati Uniti. Io appartengo alla generazione c L m quegli anni riuscì ad inquietare quelle coscienze. So bene che gli Stati Uniti non hanno paura del dibattito che si sta svolgendo in que- st’Aula e che non avranno paura dei voti che questa stessa esprimerà; so bene, però, che le prese di posizione dei popoli, le prese di posizione delle coscienze degli uomini, quelle sì che possono mettere in ginocchio anche giganti come gli Stati Uniti. Siamo riusciti, la mia generazione è riuscita, in quell’occasione, a mettere in ginocchio quel gigante. Ciò che si chiedeva a quest’Assemblea non era di spolverare pretestuose considerazione su Ocalan e quant’altro, ma di esprimere un voto riguardante le coscienze pacifiste degli uomini.
Io mi appello a quanti, cattolici, hanno in quest’Aula impresso nella loro cultura il genoma del pacifismo e della non violenza, perché mettano da parte qualsiasi altra considerazione e facciano prevalere le considerazioni che è Giusto prevalgano. *
Bisogna difendere la pace e se per fare ciò è necessario che si dica che Saddam Hussein è un assassino, io per primo, da questi banchi, non posso che testimoniare che ha ucciso migliaia di comunisti, ha ucciso migliaia e migliaia di curdi. Non difendo Saddam Hussein, ma non
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posso nemmeno difendere gli Stati Uniti nel momento in cui portano avanti un operazione di questo tipo.
SOTTOSANTI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
SOTTOSANTI. Signor Presidente, onorevoli colleghi, devo stigmatizzare soltanto una cosa all’onorevole Forgione che ha presentato la mozione: si stava procedendo alla votazione del disegno di legge sulla dismissione degli enti e noi sappiamo che sono attorno al Palazzo della Regione centinaia di operai, provenienti dai territori del nisseno, dell’ennese; centinaia di operai che anelano all’approvazione di quel disegno di legge per avere assicurato il diritto alla vita.
Le due mozioni presentate hanno fatto e, credo, faranno slittare la votazione finale del suddetto disegno di legge; e la gente aspetta, aspetta per il popolo iracheno!
Io sono contro le guerre, l ’ho sempre sostento in tutte le piazze quando ho avuto modo di poter parlare. Sono per la pace, la libertà e la democrazia. L’onorevole Forgione, però, deve anche pensare che esiste un 25 per cento di disoccupati in Sicilia a causa di governi incapaci ed imbelli, sia a livello nazionale che a livello regionale. Se l’onorevole Forgione nella mozione a sua firma avesse scritto anche questo, avrei potuto anche votarla, ma mi asten'ò dal farlo per ché sicuramente egli non scriverà una frase del genere.
Auguriamoci che il popolo iracheno insorga con una guerra di resistenza contro Saddam così come si è fatto nell’anno 1945. Creiamo i presupposti per la resistenza contro Saddam, contro questo dittatore che potrebbe scatenare un grosso conflitto intemazionale.
Io non sono tenero con gli americani, caro onorevole Forgione, perché hanno sempre fatto bombardamenti a tappeto. Ero ragazzino, avevo undici o dodici anni e non posso dimenticare i bombardamenti a tappeto sul territorio nazionale, nelle scuole, negli asili, ovunque. Si colpiva la gente inerme per scatenare una guerra civile contro il governo italiano. Stessa cosa bi sognerebbe fare in Iraq: scatenare la popola
zione contro questo dittatore per scongiurare il pericolo di una guerra.
Io sono contro le guerre, mi auguro che il futuro porti un avvenire migliore, che sia un avvenire di pace, di libertà, di autentica democrazia.
Tutti insieme dobbiamo difendere la pace, ma dobbiamo anche mettere al primo posto due grandi valori: il diritto alla vita e il diritto all’umana solidarietà.
SPAGNA. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
SPAGNA. Signor Presidente, il rischio avvertito dall’onorevole Virzì di creare un’atmosfera un po’ vagamente da assemblea studentesca e di trattare con molto dilettantismo argomenti così importanti riguardanti la politica estera, è reale, però non fa venir meno la sensibilità, espressa dall’onorevole Forgione e da altri amici, di imporre a quest’Assemblea di esprimersi su un fatto tragico, che è al di fuori di questo Palazzo e ai di fuori della Sicilia, ma del quale non possiamo non interessarci a meno che non vogliamo rimanere estranei ai grandi problemi che riguardano Tumanità.
La mozione presentata dall’onorevole Forgione coglie nel segno nel momento in cui traduce il profondo turbamento che, credo, tutti noi abbiamo avuto nell’apprendere del bombardamento americano in Iraq; bombardamento che, come sempre avviene nonostante la conclamata precisione militare, non è vero che riguarda soltanto basi ed obiettivi militari, ma finisce inevitabilmente per coinvolgere la popolazione civile.
Il Governo italiano si è mostrato estrema- mente prudente sulla vicenda e credo non abbia espresso posizioni pregiudiziali, anche se il Prc sidente D’Alema e il Ministro Dini hanno fatw rilevare di non essere stati consultati prima del- l ’attacco militare, ma di averlo saputo soltanto ad attacco avvenuto. Da qui quel coro che è nato all’interno dell’Europa comunitaria per fermare l’attacco americano e, comunque, cercare di inquadrare questa lunghissima e interminabi® vertenza con il regime di Saddam Hussein m una vertenza di pace che faccia rientrare un m
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tervento bellico che ha già prostrato la popolazione irachena. e f
Pertanto, ntengo, almeno per la mia parte politica, di non poter aderire ad alcun to L antia- mencano intravisto poc’anzi nell’intervento del- 1 onorevole Di Martino. Quindi, pur essendo sostanzialmente d ’accordo con quanto esposto nella mozione presentata dall’onorevole For- gione, mi ritroverei favorevole se quest’ultimo volesse non usare quelle che sono state espressioni tipiche di una certa campagna in alcuni momenti storici del nostro Paese, come ad esempio: No all’uso militare delle basi militari USA , quasi a volere definire da una parte il tolto e dall altra parte la ragione, quando viceversa tutti noi sappiamo di avere di fronte un dittatore ^ come diceva l ’amico Velia - sanguinano, che non conosce alcuna regola democratica che e un fattore profondo di instabilità in Medio’ oriente e la cui fine politica io credo sia da tutti
Quindi, sarei favorevole ad una mozione che esprima naturalmente il turbamento del popolo siciliano, che pensiamo di interpretare d ffrL te a questo attacco nei confronti dell’Iraq e S contempo invitili Governo nazionale a'contili® 1 assumere quelle iniziative in sede eu-
p a che possono determinare un tavolo di concertazione e, quindi, un tentativo serio di rag-sug li? l premendobaf mu chiedere che anche le nostreun’a Z r utihzzate, ma soltanto dietrom ~ ha detto il« r o per gli esteri Dini - dal Consiglio del-
r id n ^hbia un tono antiame-d e ld ib a ll in un certo senso partel’intei-nn fhe oggi è vivissimo in America al- del Cnn Camera dei deputati, all’interno come l ’iniziativa di Clinton -p ls ità 1 - ha trovato molte per-difficohf e sembrata inquadrarsi in una "=eli u l t a evidenziatasi
« i l e mozione e, precisamente, di so-i segue! ® Ghinea della stessa condi basi rvau v ™Pchire un uso indiscriminato
militari presenti in Sicilia e in Italia, che
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non sia espressamente autorizzato dal Consiglio di Sicurezza dell’ONU”, “ad assumere tu ttf le iniziative necessarie, soprattutto in sede euro-
R eg^ne.T "^^® tormentataCon tale modifica, a nome del mio gruppo
sarei favorevole. ® ’
Sull’ordine dei lavori
lavo rf^^^^^ ' sull’ordine dei
p r e s id e n t e . Ne ha facoltà.
SPEZIALE. Signor Presidente, intervengo
ieri sera la Conferenza dei Presidenti dei Gruppi parlamentan aveva stilato un calenda- no dei lavori secondo il quale gli stessi avrebbero dovuto concludersi entro la giornata di oggi con 11 seguito della discussione del disegno di legge sullo scioglimento degli enti economici regionali, il suo completamento, la d i scussione delle mozioni riguardanti l ’Iraq e le nomine dei direttori regionali effettuate dal Governo, e, subito dopo, la discussione del disegno di legge numero 840.
Siamo a metà del lavoro svolto, propongo pertanto, di proseguire i lavori procedendo aUa stazione delle mozioni sull’intervento m i ! l e USA in Eaq e di nnviare la seduta a lunedì po- menggio, mettendo all’ordine del giorno le mozioni concernenti le nomine e l’esame del disegno di legge numero 840; ciò consentirebbe qualora dovessero essere presentati emendamenti, di poter esaminare il suddetto disegno di
3 partire da martedì.Chiedo alla Presidenza, se possibile, di con-
sentiie che nei giorni di lunedì e martedì, quando sterno ormai ad un giorno dal Santo Natale, si tengano anche sedute notturne.
hriancm ^ /e finanzeChiedo di pai'lare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
assessore per il bilancio e le finanze. Signor Presidente, onorevoli colleghi, il Go-
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verno non avrebbe difficoltà ad accettare la scansione dei lavori d’Aula proposta dall onorevole Speziale se non fosse per un problema, che consideriamo assolutamente rilevante e che intendiamo sottoporre alla valutazione dell Assemblea, che ci induce a formulare una proposta un po’ diversa.
Il Governo ha presentato il disegno di legge numero 840 «Integrazione del fondo dei comuni di cui all’articolo 11 della legge regionale 30 marzo 1998, n. 5 . Realizzazione di progetti d ’utilità collettiva e disposizioni finanziarie urgenti».
In realtà, il disegno di legge contiene anche alcune variazioni al bilancio del 1998 e contiene pure alcune norme indifferibili, valutate dalla Commissione Bilancio, che devono essere assunte entro il 1998; comprende, altresì, norme indispensabili per formulare in termini corretti le note di variazioni che devono accompagnare l’approvazione del disegno di legge relativo all’esercizio provvisorio del bilancio della Regione per l’anno 1999.
Se si accettasse la proposta dell’onorevole Speziale, il Governo si troverebbe a dover presentare l’esercizio provvisorio e quindi l’Aula ad approvarlo nella settimana compresa tra Natale e Capodanno...
PRESIDENTE. Onorevole Piro, comunque non sarebbe la prima volta che ci si trova ad approvarlo il 15 gennaio.
PIRO, assessore per il bilancio e le finanze. ...Ma questo non sarà possibile; e poiché ritengo che con una piccola modifica si possa recuperare il mtto, il Governo chiede di procedere adesso all’esame del disegno di legge numero 840, con r auspicio che la discussione generale possa concludersi entro breve tempo, dal momento che poi ci sarà ulteriore tempo per intervenire sui singoli articoli, in modo da verificare se saranno presentati emendamenti e, quindi, riprendere l’esame del disegno di legge già a partire da lunedì. Ciò, infatti, consentirebbe di presentare, discutere ed approvare entro il 23 dicembre, data ultima fissata per i lavori d’Aula, il disegno di legge relativo all esercizio provvisorio, senza dover ricorrere a fatti straordinari e senza lasciare l’Amministrazione regionale.
praticamente per l ’intero mese di gennaio, priva di alcun documento finanziario agibile.
PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, la Presidenza è pronta ad accogliere qualunque tipo di proposta che serva a sbloccare la situazione.
Vorrei far osservare che sono le ore 14.30 e non c’è alcuna ragione perche si creino i presupposti per un eventuale protrarsi dei lavori d’Aula.
SPEZIALE. Però, c’è nuovo...
un fatto tecnico
PRESIDENTE. No, i fatti tecnici non convincono la Presidenza; si tratta di valutazioni politiche che namralrnente sono prerogativa del Parlamento. Dal punto di vista regolamentare, fatti tecnici non ve ne sono; sono fatti di carattere politico.
FLERES. Chiedo di parlare sull’ordine dei lavori.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
FLERES. Signor Presidente, onorevoli colleghi, credo che la proposta dell’onorewle Speziale sia condivisibile, anche perché è perfettamente coerente con le conclusioni della Conferenza dei presidenti dei Gruppi parlamentari tenutasi ieri.
Comprendo le osservazioni dell’assessore Piro; tuttavia, poiché abbiamo l’esigenza di concordare e predisporre gli emendamenti — e ciò non era previsto per la giornata di oggi perché la Conferenza dei Presidenti dei Gruppi parlamentari aveva stabilito un diverso calendario dei lavori — purtroppo non possiamo accedere alla prò posta del Governo, mentre siamo disponibili ad affrontare il tema nelle giornate di lunedì, anche per vie brevi, anche individuando percorsi accelerati, anche semplificando gli elementi di mediazione che si potrebbero deteiminare. Ma tutt» ciò, ovviamente, a partire dalla giornata di lunedi poineriggio, anche perché - ribadisco abbiamo l’esigenza, un po’ tutti, di predisporre gh eventuali emendamenti su cui confrontarci.
Pertanto, condividiamo la proposta dell oBO revole Speziale circa il rinvio della seduta a
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nedì pomeriggio con all’ordine del giorno il proseguimento degli argomenti nello stesso già inseriti, l ’elezione di componenti il Consiglio di Presidenza, quindi le mozioni che dovevano essere discusse oggi.
In questo senso mostriamo ancora una volta disponibilità a venire incontro alle esigenze della maggioranza.
Voi sapete quanto il Polo per le libertà aveva sollecitato che la discussione della mozione sulle nomine dei direttori regionali avvenisse anche questa mattina. Tuttavia, comprendiamo che né l’orario, né il tema ci consentono che tale dibattito possa essere sviluppato con la necessaria dovizia di particolari.
Pertanto, nel condividere la proposta dell’onorevole Speziale, chiediamo il rinvio della seduta a lunedi, inserendo all ordine del giorno subito dopo l’elezione di componenti il Consiglio di Presidenza, la discussione delle mozioni e quant’altro.
PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, pur rendendomi conto che Torientamento è questo, devo riferire all’Aula che una parte delle preoccupazioni espresse poc’anzi dall’assessore Piro sono oggettive.
Al fine di accelerare i nostri lavori, la Presidenza propone per la giornata di lunedì prossimo anche una seduta notturna.
m e l e . Chiedo di parlare sulPordine dei lavori.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
. m e l e . Signor Presidente, onorevoli coUeghi, ieri in sede di Conferenza dei presidenti dei
ruppi parlamentari avevamo stabilito quanto sintetizzato poc’anzi dall’onorevole Speziale e ora dall’onorevole Fleres.
rilevare che, evidentemente, ua Conferenza dei Presidenti dei Gnippi parla- ^ tan non aveva partecipato l ’assessore Piro.
deh rimanendo ferma, quindi, la discussione nomine per lunedì - e su
s o credo che vi sia un accordo corale di ® opposizione e tenendo conto
sore prospettate poc’anzi dall’asses-iro, potiemmo, se la maggioranza e l ’op
posizione lo ritengono opportuno, procedere all ’esame del disegno di legge numero 840. Facciamo uno sforzo; mi rendo conto che siamo a fine anno e la Presidenza sa benissimo quante volte abbiamo lavorato fino a notte inoltrata.
Propongo, quindi, di iniziare subito l ’esame del disegno di legge sulle variazioni di bilancio, dopodiché lunedì pomeriggio sicuramente discuteremo anche la mozione sulle nomine, pro- traendo eventualmente i lavori d’Aula - e su questo vi è la disponibilità del nostro Gruppo parlamentare, ma credo anche di tutta la maggioranza — fino a notte tarda.
Al di là delle mozioni, che sono determinanti ed importanti, c’è un problema tecnico sollevato dal Governo, di cui l’Aula dovrebbe pure tenere conto.
PIRO, assessore per il bilancio e le finanze. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
PIRO, assessore per il bilancio e le finanze. Signor Presidente, la ringrazio per avere dato conto che il problema da me sollevato attiene alla sfera decisionale dell’Aula, ma ha anche implicazioni di cai-attere tecnico-amministrativo non secondane. Il rischio che io pavento è di non arrivare a deliberare l ’esercizio provvisorio in tempo utde per consentire, già a partire dal mese di gennaio, all’Amministrazione regionale di operare.
Signor Presidente, tuttavia, avendo ascoltato sia gli interventi dei capigruppo sia anche l ’orientamento della Presidenza ed avendo, quindi, il Governo acquisito, per gli impegni qui manifestati, la certezza che lunedì vemà incardinato il disegno di legge numero 840 iniziandone la discussione generale in modo da continuare l’esame dello stesso nella giornata di martedì, pur manifestando ancora qualche timore per i rischi che si paventano, il Governo ritiene di poter accettare la proposta di rinvio della discussione del disegno di legge a lunedì pomeriggio.
PRESIDENTE. Non sorgendo osservazioni, resta così stabilito.
Riprende la discussione unificata di mozioni
Resoconti Parlamentari - 32 - Assemblea Regionale Siciliana
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FORGIONE. Chiedo di parlare per dichiarazione di voto sulla mozione numero 276.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
FORGIONE. Signor Presidente, intervengo soltanto per dire che sono favorevole alle modifiche proposte dall’onorevole Spagna al secondo e terzo alinea della mozione e cioè cassare “a chiedere che non sia consentito l’uso delle basi USA presenti sul territorio della Regione siciliana” sostituendolo con “ad impedire un uso indiscriminato delle basi militari presenti in Sicilia che non sia espressamente autorizzato dal Consiglio di sicurezza dell’ONU” e “ad assumere mtte le iniziative necessaire soprattutto in sede europea per riportare la pace in quella tormentata regione” .
PRESIDENTE. Comunico che l’onorevole Spagna ha presentato il seguente emendamento sostitutivo del secondo e terzo alinea della parte impegnativa della mozione numero 275;
“ad impedire un uso indiscriminato delle basi militari presenti in Sicilia che non sia espressa- mente autorizzato dal Consiglio di sicurezza dell’ONU...” ;
“ad assumere mtte le iniziative necessarie soprattutto in sede europea per riportare la pace in quella tormentata regione...” .
Lo pongo in votazione.
BUFARDECI. Chiedo di parlare per dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
BUFARDECI. Signor Presidente, prima di esprimere la dichiarazione di voto vorrei che ri leggesse l’emendamento per la parte riguar dante la modifica del secondo ahnea della parte impegnativa della mozione.
PRESIDENTE. “Ad impedire un uso indi scriminato delle basi militari presenti in Sicilia che non sia espressamente autorizzato dal Consiglio di sicurezza dell’ONU”.
BUFARDECI. Volevo risentire meglio questa parte dell’emendamento per capire se le attività militari USA debbano essere precedute dall’autorizzazione del Consiglio di sicurezza deirONU; se è così, certamente sono favorevole, perché nel caso in cui tale autorizzazione alle azioni di guerra venisse concessa, a quel punto gli USA userebbero le basi mihtaii presenti nel nostro territorio.
PRESIDENTE. Mi pare di capire che se il presidente Clinton volesse utihzzare l’aeroporto di Birgi non potrebbe farlo se prima tutta l ’operazione non fosse autorizzata dalTONU. È proprio questo che stiamo stabilendo, onorevole Bufardeci.
Pongo in votazione l ’emendamento.Il parere del Governo?
LO MONTE, assessore per i lavori pubblici. Favorevole.
PRESIDENTE. Chi è favorevole resti seduto; chi è contrario si alzi.
(È approvato)
PRESIDENTE. Pongo in votazione la mozione numero 276 nel testo risultante.
AULICINO. Chiedo di parlare per dichiarazione di voto.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
AULICINO. Signor Presidente, onorevoli colleghi, non basta modificare le conclusioni mantenendo la premessa. Io ho letto la mozione e nonostante questa abile, piccola e funzionale modifica, proposta peraltro dal Partito popolare> si ripropone al Parlamento T approvazione à una mozione in cui si lascia inalterato il “premesso che” , il “considerato che”, etc.
Non sono assolutamente d’accordo, perché si tratta semplicemente di un piccolo accorgimento per fare passare una impostazione antiamericana. Potrei votare la mozione soltanto se si sD- bihsse che l’Italia deve protestare energicamen® nei confronti di Clinton perché ha deciso di intervenire prescindendo dal Consiglio di sieu
^TrrT~T TTT______________ 206“ SEDUTA 771 -----------
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rezza dell ONU. Sarei d’accordo con ima mr> izione che evidenziasse questo aspetto, cioè che mem nominale della mozione nu-gli Stati Uniti e Tlnghilterra hanno commessol’errore innanzitutto di non avere consultato ade- I oguatamente gli alleati e inoltre perché fa d e l ...........sione è stata presa prescindendo dal loro voto. S ^ o ^ r " .................... 3 5
PRESIDENTE. Onorevoli colleghi,pongo in S te n f t ìvotazione la mozione 276 nel testo risultante. ^ s ien u ti............................ 7
(Gli onorevoli Stancanelli, Briguglio, Beni- (L’Assemblea approva)nanti, Virzì, Tricoli, Pagano e Fleres chiedono a ■che la votazione avvenga per scrutinio nomi- ^ mozione n. 277.naie) j
PEZZINO. Anche a nome degli altri firma-Votazione per scrutinio nominale I ° mozione.
della mozione n. 276 PRF«;mPMmD t > aPRESIDENTE. L Assemblea ne prende attoPRESIDENTE. Essendo la richiesta anoo^ Ann desidero dare informa-
giata a termini di Regolamento, indico la T o tl din incontro promosso dal Presidentezione per scrutinio nominale della mozione n A ^ egione, su sollecitazione del sindaco di276. naie della mozione n. Agrigento, con la presenza di Sua Eccellenza il
pulsarne rosso; cM si asiieoe p „ . e i, puisanie
Dichiaro aperta la votazione. ^ a Confr^ d ■ dUa Conferenza dei Presidenti dei Gruppi par-Votano sì: Adragna, Battaglia BurMreim ^°™ii^are il calendario dei lavori,
Aparo, Capodicasa^Castiglione C inX ^^^^ S di esaminarepriani,Crisafu]li,D’’Andref, Torrione oriìetó 'Giannopolo, La Corte, Leanza Liotta Lo Certo’ Vnll te leo log ico e paesaggistico della Lo Monte, Mele, Monaco, Morinello ’o d d ^ S f ’ I Ì o , ' Agrigento e del Parco ar-t-P P apa„;u .P .g„a«o ,pri.S a7zl2 ;°o 7av°e df C ° s r * ^ ” “ di Seli„„„,e, Segesia e
ZuJ; S g 7 f , ‘S r • dde d suddetio disegnodi legge, una volta esitato per l ’Aula dalla
Votano no: Aulicino Beninati Pnexano .^il^^eio - che quindi è autoriz-Scainmacca delia Bruca VEzì ’ ^ ’ a ^ a f compatibilmente con i lavori
’ ■ “ A m a - , sia considerato inserito all’ordine del
W eongedo: Guanrera. Scon,., Turano. neS”° 2 ? 7 7 7 S 9 m ' fp^otcoL '-i
Dichiaro chiusa la votazione.
Risultato della votazione ' “ Comunicazioni.
p r e s id e n t e Proclamo Ponilo drillo p Discussione unificata di mozioni concer-. oclamo 1 esito della vota- ) nenfi nomine effettuate dal Governo.
Resoconti Parlamentari
Resoconti Parlamentari34
XII Legislatura206“ SEDUTA
Assemblea Regionale Siciliana
18 Dicembre 1998
XU - Discussione del disegno di legge.
«Integrazione del fondo dei comuni di cuiFarticolo 11 della legge regionale 30 marzo 1998n 5 ReaMzzazione di progetti di utilità collettive disposizioni finanziarie urgenti» (840/A).
IV - Elezione di un vicepresidente.
V - Elezione di un deputato questore.
VI - Elezione di un deputato segretario.
VII ^ Elezione del collegio dei revisori deUa fondazione “Federico II” .
VTTT — Discussione del disegno di legge.
«Schema di disegno di legge costituzionale da sottoporre al Parlamento nazionale ai sensi dell’articolo 18 dello Statuto, recante Modifiche dello Statuto della Regione siciliana con cementi l ’elezione diretta del Presidente della Regione, l’autoscioglimento dell’Assemblea, l’iniziativa legislativa popolare e comunale ed i referendum regionali”» (2-94-144-152-17 - 705-708-758 - Norme stralciate/A) (Seguito;.
IX - Elezione delle Commissioni legislativepermanenti e della Commissione per l’esamedelle questioni concernenti l ’attività delle Comunità europee.
X — Votazione finale dei disegni di legge;
1) «Variazioni al bilancio della Regione e al bilancio dell’Azienda delle foreste demaniali della Regione siciliana per l ’anno finanziario 1998. Assestamento” (726/A);
2) «Variazioni di bilancio per 1 attuazione delle riserve sulle entrate della Regione a favore dell’erario dello Stato ed interventi in materia ^agricoltura e foreste» (698-834-837/A);
31 «Soppressione e liquidazione degli enti economici regionali AZASI, EMS, ESPI» (413- 458/A).
XI - Discussione del disegno di legge.
«Nuove norme in tema di interventi contro la mafia e di misure di solidarietà in favore delle vittime della mafia e dei loro familiari» (795).
La seduta è tolta alle ore 14.45
DAL SERVIZIO RESOCONTI Il Direttore
Doti. FiUppo Tornambé
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