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VERSO UNA INTEGRAZIONE DEISERVIZI PER I MINORI
SEMINARIO
SALA KURSAAL - LUNGOMARE ZARAGIULIANOVA (TE)17 OTTOBRE 2014
Sinergie di intervento tra Scuola e Tribunale per i Minorenni
Relatore Avv M Teresa Salbitani
Diritto alla salute ed al benessere
bull Ogni bambino ha diritto alla salute e ad una vita priva di violenzabull La violenza non rappresenta solamente un problema di salute pubblica alla quale
le politiche della salute devono dare una assoluta prioritagrave ma anche un problema sociale economico educativo giuridico e ancor di piugrave una fondamentale questione di sensibilitagrave culturale collettiva
bull La protezione e la tutela dei minori di etagrave compete a vari soggettibull - istituzionali e non - che sono chiamati ad agire in rete e ad integrarebull cosigrave le loro diverse competenze nellrsquoadempimento dellebull responsabilitagrave loro attribuite dalla legge
2
Scuola
bull Il mondo della scuola egrave osservatorio privilegiato della condizionebull dei bambini e degli adolescenti e pertanto si inserisce di dirittobull in questa rete bull Il minore di etagrave che vive una situazione di disagio (nel senso piugravebull ampio del termine che va dalle difficoltagrave piugrave semplici al ldquogravebull pregiudiziordquo) egrave il protagonista di ogni intervento di protezione chebull lo riguardi Lrsquointervento va costruito a sua misura e con la suabull collaborazione Egli egrave infatti la risorsa prima e piugrave importante dabull attivare per il ristabilimento di una situazione di benessere o perbull la prevenzione di un rischio di pregiudizio o di pregiudiziobull
3
bull Non solo la la problematizzazione di alcune situazioni rende necessaria nella pratica la collaborazione tra scuola e altre agenzie di protezione sul territorio servizi ma anche il bisogno di prevenire il disagio ed il problema
bull Ersquo evidente che interlocutore privilegiato siano i servizi sociali e quelli sanitari
bull La scuola e i servizi devono in questi casi prima di tutto dialogare e instaurare tra loro una forma di comunicazione corretta ed efficace tenendo conto delle differenze che connotano i due soggetti dal punto di vista istituzionale delle culture professionali delle modalitagrave operative
4
Il disagio
bull interrogarsi sulla dimensione del ldquodisagiordquo di cui sono portatori bambini e ragazzi nella realtagrave sociale del territorio puograve indurre a un grave errore di prospettiva quello di concentrare
bull lrsquoattenzione sulle carenze dellrsquoazione educativa e sui fallimenti delle istanze di socializzazione secondo un approccio ldquonegativordquo che proietta sui bambini ansie problemi e tensioni della societagrave
bull nel suo insieme Questa tendenza ad enfatizzare le paure (la paura per i nostri bambini insieme alla paura che ci fanno i bambini ndash specie quelli degli altri) invece delle potenzialitagrave positive
bull di cui lrsquoinfanzia e lrsquoadolescenza sono portatrici egrave molto diffusa e pervasiva Assecondarla puograve appagare il bisogno di sicurezza degli adulti ma non fa necessariamente lrsquointeresse dei minori
bull drsquoetagrave bull Prima di interrogarci su come prevenire e curare il disagiobull la marginalitagrave la delinquenza dovremmo dunque concentrarci sulla promozione e lo sviluppo
della personalitagrave del bambino dei suoi diritti del suo benessere
bull Questa prospettiva ldquopromozionalerdquo appare ampiamente accolta presso i servizi orientati allrsquoinfanzia e allrsquoadolescenza nella nostraRegione
5
bull Ancora piugrave difficile risulta pertanto tradurre le osservazioni che si possono fare in ambiente scolastico che hanno ad oggetto una realtagrave cosigrave instabile in un linguaggio che sia di qualche utilitagrave per chi opera in altri settori come in quello dei servizi sociali e sociosanitari
bull Eppure lrsquoimportanza di qualificare di incentivare di facilitare la comunicazione tra scuola e servizi egrave sotto gli occhi di tutti
6
bull Il progetto educativo che investe le persone in etagrave evolutiva infatti si sviluppa tra una pluralitagravebull di attori - la famiglia la scuola le varie agenzie socialihellip - e in presenza di difficoltagrave o ostacoli egrave di estrema
importanza chebull questi soggetti lavorino in rete e si sappiano quindi interfacciare in modo rapido e produttivobull bull Possiamo dire che la comunicazione tra i vari soggetti ora elencati egrave gt bull 1) quella che si instaura in relazione al trattamento delle formebull piugrave consolidate di ldquodisagiordquo giagrave riconosciute a livello sociale ebull normativo per le quali potrebbero giagrave esistere standard di comportamento istituzionalizzatibull bull 2) quella possibile in altre situazioni ldquointermedierdquo significative sul piano della vita scolastica (nellrsquoambitobull della didattica della convivenza tra alunni dei rapporti con lrsquoeducatore ecc) e da cui gli insegnanti
traggono elementi peridentificare un certo ldquomalessererdquo piugrave o meno latente di cui il singolo o il gruppo di allievi egrave portatore situazioni perograve che non sono ancora nellrsquoambito della patologia ma possono essere osservate e trattate per una attivitagrave di prevenzione
bull Sono indicative di una ldquozona grigiardquo in cui il malessere sofferto dagli alunni non ha ancora un nome o non si manifesta ancora in modo preciso
bull
7
Ascolto del minore
bull Lrsquoinsegnante antenna sensibile osservatorio del malessere rischia di non trovare facilmente
bull ldquoalleatirdquo in grado di sostenerlo nellrsquoascolto e nellrsquoeventuale interventobull a favore del bambino neacute presso la famiglia neacute presso i servizibull del territorio e nemmeno talvolta allrsquointerno dellrsquoistituzionebull scolastica in cui opera Allo stesso modo i segnali di difficoltagrave chebull un operatore sociale coglie in un bambino devono poter esserebull discussi con insegnanti e dirigenti scolastici potendo contare subull una base comune di informazioni e nozioni che faciliti un progettobull di lavoro condiviso ed eviti la delega delle responsabilitagravebull A rendere difficile lrsquoattivazione della rete dei servizi contribuisce in particolare la
difficoltagrave di individuare sul piano operativo una ldquochiave di accessordquo che apra labull comunicazione tra la scuola stessa e i servizi sociali e sociosanitaribull dedicati allrsquoinfanzia e allrsquoadolescenza e la orienti in modobull costruttivo senza tradursi in una delega incondizionata
8
Cogliere i segnali prima che si manifesti il ldquopregiudiziordquo
bull Un ambiente scolastico che si ispiri ai diritti del bambino e dellrsquoadolescente ha il compito di sostenere il singolo insegnante o il gruppo di docenti o il dirigente scolastico che avendo percepito
bull il malessere di un alunno cerchi di impedire lrsquoinsorgere di una situazione di rischio o pregiudizio per il bambino o lrsquoadolescente
9
cosa si intende per ldquorischiordquo e ldquopregiudiziordquo
bull bull Secondo le Linee Guida Regionali per i servizi sociali sociosanitari
e per tutti coloro che lavorano in rete bull con il termine lsquopregiudiziorsquo si intende una condizionebull di particolare e grave disagio eo disadattamento che puogravebull sfociare (rischio di pregiudizio) o egrave giagrave sfociata (pregiudizio) inbull un danno effettivo per la salute psico-fisica del minore bull Tale condizione obiettiva e non transitoria non assicura al
bambino o al ragazzo i presupposti necessari per un idoneo sviluppo psico-evolutivo e unrsquoidonea crescita fisica affettiva intellettuale e
bull mentale
10
Segue pregiudizio
bull Possono costituire situazione di pregiudizio la grave trascuratezza lo stato di abbandono il maltrattamento fisico psicologico o sessuale ad opera di un familiare o di altri soggetti
bull la grave e persistente conflittualitagrave tra i coniugirdquo bull Quando si riscontra che in una data situazione i fattori effettivi di pericolobull prevalgono su quelli di sicurezza in particolare quando la famigliabull del minore appare in difficoltagrave i servizi possono attuare interventibull di protezione
11
Scuola = osservatorio privilegiato
bull Lrsquoimportante ruolo di un insegnante puograve consistere nel cogliere precocemente (quindi prima che si realizzi un ldquopregiudiziordquo) i segnali di rischio condividerli con i colleghi e gli altri operatori della
bull scuola e comunicarli a chi professionalmente opera nel campo della protezione e cura dei minori per progettare insieme in quale modo aiutare il bambino eo il ragazzo interessato
12
Condividere le proprie percezioni
bull Occorrerebbe fornire ad insegnanti dirigenti e in generale operatori scolastici osservazioni e suggerimenti metodologici su come attivarsi
bull in particolare nei riguardi dei servizi sociali e sociosanitari del territorio per interpretare in modo corretto i segnali di un presunto rischio e scongiurare il pericolo di pregiudizio
13
Sinergia di interventi gt azione co-costruita
bull Anche i servizi naturalmente hanno interesse ad attivare una buona comunicazione con la scuola per evitare il ricorso a complessi e
bull talvolta traumatici interventi in protezione o per migliorare lrsquoefficacia dellrsquointervento intrapreso
bull Lrsquoazione nei confronti dellrsquoalunno va insomma co-costruita tra i soggetti della scuola e dei servizi territoriali
bull Scuole e servizi territoriali potrebbero mettere a punto e utilizzarebull sistematicamente tenendo conto delle specifiche esigenze dibull ogni realtagrave locale degli strumenti tecnici finalizzati a favorire labull comunicazione reciproca bull In molte aree esistono giagrave delle prassi consolidate in materia
14
Predisposizione di moduli
bull Tali prassi potrebbero concretizzarsi in un modulo predisposto dal servizio competente in quel territorio che raccoglie i dati essenziali e sufficienti a descrivere il minore che presenta
bull profili di rischio piugrave o meno rilevanti bull noncheacute i dati essenziali relativi alla natura del problema (meglio se raccolti
attraverso unabull serie di indicatori forniti dal servizio stesso) rispetto al quale la scuola
chiede lrsquoavvio di un percorso comune di lavoro eo una specifica consulenza
15
Linee Guida Regione Abruzzo
bull Le linee guida in materia di maltrattamento ed abuso affrontano la complessitagrave legata al fatto che i servizi si collocano in un articolato crocevia
bull - tra le componenti sociali e quelle sanitarie dei processi drsquointervento bull - tra le esigenze di tutela e quelle di cura nei confronti del minore e della sua famiglia - tra le istanze giudiziarie e quelle relative alla presa in carico psicosociale bull - tra lrsquoazione di soggetti pubblici e quella delle agenzie del Terzo settore bull Gli obiettivi che si intendono perseguire sono
ndash a) favorire lrsquoemergere dei fenomeni di maltrattamento e abuso nei confronti dei minori ndash b) assicurare la tempestiva individuazione e la presa in carico precoce ed integrata dei
minori attraverso gli strumenti di tutela ndash c) uniformare gli interventi assistenziali ed i procedimenti diagnostici terapeutici ndash d) integrare le attivitagrave tra operatori di ambiti diversi ndash e) individuare ed ottimizzare le risorse specifiche dei servizi pubblici e del privato
sociale
16
LG 2 ndash Le fasi dellrsquointervento
bull Una coerente progettualitagrave nellrsquoindividuazione e presa in carico delle situazioni di maltrattamento allrsquoinfanzia non puograve che implementarsi in unrsquoattiva e diffusa politica di ldquoriduzione del rischiordquo mirata ad impedire la cronicizzazione del disagio incrementando con interventi specifici di ldquoempowermentrdquo le buone competenze genitoriali in particolare nelle fasce piugrave deboli della popolazione
bull Per garantire un efficace intervento di tutela e cura sia delle vittime che di coloro che agiscono il maltrattamento occorre che vengano attivati a cura dei diversi soggetti coinvolti nella presa in carico alcune azioni organizzate in un articolata sequenza logica prima che temporale
bull 1) Prevenzionebull 2) Rilevazionebull 3) Protezione
17
21 Prevenzione
bull Il fenomeno del maltrattamento e abuso in danno dei minori impone prima che esso si manifesti attraverso azioni la promozione di interventi di natura sociale e sanitaria che vadano ad agire sulle condizioni di rischio quali la scarsa educazione genitoriale la presenza di gravidanze a rischio di rifiuto del legame la presenza di famiglie con problemi di alcolismo di disagio mentale di degrado socio culturale e ambientale i nuclei monogenitoriali in condizioni di disagio le formazioni di gruppi di minori violenti o caratterizzati la comportamenti di bullismo
18
La Rilevazione
bull La realtagrave di un fenomeno che per le sue caratteristiche si configura come sommerso negato non affrontabile tramite una spontanea richiesta di aiuto richiede per essere osservato e curato lrsquoattivazione di mirate strategie di rilevazione di cui sono responsabili tutti i soggetti che quotidianamente sono a contatto con il mondo dellrsquoinfanzia
bull Per rilevazione si intende quindi il percorso di approfondimento che trae spunto da osservazioni compiute nellrsquoambito della loro funzione istituzionale da insegnanti medici educatori noncheacute da familiari o cittadini preoccupati dallrsquoemergere di comportamenti di disagio e sofferenza vissuti da un minore
bull Lrsquoaccuratezza e tempestivitagrave degli elementi raccolti in questa prima fase dellrsquointervento determinano in modo significativo la possibile attivazione di un precoce intervento di tutela protezione valutazione presa in carico
bull In tale fase si effettua una prima rilevazione dei segnali di malessere dei minori dei rischi per la loro crescita della connessione dei segni di disagio con le eventuali condotte pregiudizievoli degli adulti Importante a questo proposito affinare la capacitagrave di discriminazione tra le condizioni di rischio e le condizioni in cui si egrave giagrave verificato un danno noncheacute la possibilitagrave di approfondire e se necessario intervenire su quelle situazioni che frequentemente si presentano in modo ldquomascheratordquo e quindi difficilmente individuabili
bull Ersquo di fondamentale importanza Lrsquoattivazione di una funzione di ascolto dei segnali di disagio
19
Segue ndash la rilevazione
bull I punti della rete sensibili rispetto al mondo dellrsquoinfanzia operanti sul territorio sono individuati a due livelli
bull 1 un livello primario in cui i minori vengono incontrati nella ldquonormalitagraverdquo per bisogni generali legati alla loro crescita ndash 1048633 nidi drsquoinfanzia e scuola ndash 1048633 associazioni religiose culturali del tempo libero sport ecchellip ndash 1048633 servizi sanitari di base pediatri di base medici di base consultori
medicina scolastica ndash 1048633 ospedali (pronto soccorso pediatria ginecologia)
bull 2 un livello secondario di soggetti istituzionali che incontrano bambini o famiglie giagrave portatori di una richiesta di aiuto a carattere socio-assistenziale o educativo
20
La protezione
bull La presa in carico del minore vittima di maltrattamenti ed abusi inizia quando gli viene assicurato un ldquocontesto di protezionerdquo allrsquointerno del quale si possano attivare i necessari interventi di sostegno e cura Tali interventi devono essere strettamente connessi ai tempi evolutivi e ai bisogni del minore Le azioni protettive non devono solamente essere orientate alla protezione fisica - impedire il comportamento maltrattante - ma anche alla protezione mentale - impedire comportamenti stigmatizzanti e colpevolizzanti noncheacute pressioni psicologiche nei confronti del minore
bull Gli interventi di protezione devono essere modulati in relazione alla gravitagrave del pregiudizio ed alla presenza o meno di risorse protettive nel contesto familiare anche allargato
bull In questo senso nei casi meno gravi si possono attuare forme di vigilanza sulla famiglia con lrsquoaffidamento ai servizi sociali tramite progetti mirati a rafforzare e supportare le competenze genitoriali
bull Nelle situazioni piugrave gravi egrave invece necessario collocare il bambino in un contesto diverso da quello familiare sia per interrompere la sua esposizione agli atti dannosi sia per impostare un efficace percorso di diagnosi e cura Tale percorso egrave irrealizzabile e vittimizzante se il minore egrave costretto a vivere in una condizione di minaccia e pregiudizio
21
Segue ndash la protezione
bull Le azioni protettive rischiano di produrre delicate condizioni di vittimizzazione secondaria qualora non siano gestite con grande accuratezza e professionalitagrave Richiedono infatti un lavoro complesso che investe i diversi sistemi e chiede una cooperazione tra professioni e servizi La complessitagrave egrave aumentata dalla necessitagrave di connettere in modo sinergico atti ed interventi giudiziari con la presa in carico psicosociale Tale raccordo egrave spesso di complessa gestione in relazione al conflitto di interesse tra bisogni del minore e salvaguardia delle relazioni familiari che inevitabilmente queste situazioni producono
bull Il Comune attraverso i servizi sociali territoriali o ndash qualora non siano presenti ndash quelli dellrsquoAmbito sociale - ha istituzionalmente la funzione di protezione ed egrave lrsquointerlocutore dellrsquoAutoritagrave Giudiziaria Minorile Tuttavia lrsquoattenzione e la cooperazione nellrsquoattivazione e gestione delle azioni protettive coinvolge tutti gli operatori e servizi poicheacute per essere realmente protettivi gli interventi vanno calibrati nella scelta dei tempi e delle modalitagrave I minori allontanati vivono infatti una condizione di forte crisi determinata dalla perdita dei legami primari che sebbene attuata con finalitagrave protettive non puograve che costituire ulteriore fonte di sofferenza rispetto al grave disagio sperimentato allrsquointerno della famiglia
22
conclusioni
bull Necessitagrave di rete ai fini di assicurare il diritto alla salute ed al benessere ai minori tutti
bull Necessitagrave che tutti i partecipanti alla rete usufruiscano di informazione formazione e strumenti idonei alla cura
bull Necessitagrave che la comunicazione tra tutti i partecipanti venga attivata e ricercata
bull Necessitagrave di buone prassi codificate che permettano ai partecipanti di individuare il miglior intervento da operare
bull Necessitagrave di buone prassi che assicurino un buon livello di protezione anche a tutti gli operatori della rete
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Diritto alla salute ed al benessere
bull Ogni bambino ha diritto alla salute e ad una vita priva di violenzabull La violenza non rappresenta solamente un problema di salute pubblica alla quale
le politiche della salute devono dare una assoluta prioritagrave ma anche un problema sociale economico educativo giuridico e ancor di piugrave una fondamentale questione di sensibilitagrave culturale collettiva
bull La protezione e la tutela dei minori di etagrave compete a vari soggettibull - istituzionali e non - che sono chiamati ad agire in rete e ad integrarebull cosigrave le loro diverse competenze nellrsquoadempimento dellebull responsabilitagrave loro attribuite dalla legge
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Scuola
bull Il mondo della scuola egrave osservatorio privilegiato della condizionebull dei bambini e degli adolescenti e pertanto si inserisce di dirittobull in questa rete bull Il minore di etagrave che vive una situazione di disagio (nel senso piugravebull ampio del termine che va dalle difficoltagrave piugrave semplici al ldquogravebull pregiudiziordquo) egrave il protagonista di ogni intervento di protezione chebull lo riguardi Lrsquointervento va costruito a sua misura e con la suabull collaborazione Egli egrave infatti la risorsa prima e piugrave importante dabull attivare per il ristabilimento di una situazione di benessere o perbull la prevenzione di un rischio di pregiudizio o di pregiudiziobull
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bull Non solo la la problematizzazione di alcune situazioni rende necessaria nella pratica la collaborazione tra scuola e altre agenzie di protezione sul territorio servizi ma anche il bisogno di prevenire il disagio ed il problema
bull Ersquo evidente che interlocutore privilegiato siano i servizi sociali e quelli sanitari
bull La scuola e i servizi devono in questi casi prima di tutto dialogare e instaurare tra loro una forma di comunicazione corretta ed efficace tenendo conto delle differenze che connotano i due soggetti dal punto di vista istituzionale delle culture professionali delle modalitagrave operative
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Il disagio
bull interrogarsi sulla dimensione del ldquodisagiordquo di cui sono portatori bambini e ragazzi nella realtagrave sociale del territorio puograve indurre a un grave errore di prospettiva quello di concentrare
bull lrsquoattenzione sulle carenze dellrsquoazione educativa e sui fallimenti delle istanze di socializzazione secondo un approccio ldquonegativordquo che proietta sui bambini ansie problemi e tensioni della societagrave
bull nel suo insieme Questa tendenza ad enfatizzare le paure (la paura per i nostri bambini insieme alla paura che ci fanno i bambini ndash specie quelli degli altri) invece delle potenzialitagrave positive
bull di cui lrsquoinfanzia e lrsquoadolescenza sono portatrici egrave molto diffusa e pervasiva Assecondarla puograve appagare il bisogno di sicurezza degli adulti ma non fa necessariamente lrsquointeresse dei minori
bull drsquoetagrave bull Prima di interrogarci su come prevenire e curare il disagiobull la marginalitagrave la delinquenza dovremmo dunque concentrarci sulla promozione e lo sviluppo
della personalitagrave del bambino dei suoi diritti del suo benessere
bull Questa prospettiva ldquopromozionalerdquo appare ampiamente accolta presso i servizi orientati allrsquoinfanzia e allrsquoadolescenza nella nostraRegione
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bull Ancora piugrave difficile risulta pertanto tradurre le osservazioni che si possono fare in ambiente scolastico che hanno ad oggetto una realtagrave cosigrave instabile in un linguaggio che sia di qualche utilitagrave per chi opera in altri settori come in quello dei servizi sociali e sociosanitari
bull Eppure lrsquoimportanza di qualificare di incentivare di facilitare la comunicazione tra scuola e servizi egrave sotto gli occhi di tutti
6
bull Il progetto educativo che investe le persone in etagrave evolutiva infatti si sviluppa tra una pluralitagravebull di attori - la famiglia la scuola le varie agenzie socialihellip - e in presenza di difficoltagrave o ostacoli egrave di estrema
importanza chebull questi soggetti lavorino in rete e si sappiano quindi interfacciare in modo rapido e produttivobull bull Possiamo dire che la comunicazione tra i vari soggetti ora elencati egrave gt bull 1) quella che si instaura in relazione al trattamento delle formebull piugrave consolidate di ldquodisagiordquo giagrave riconosciute a livello sociale ebull normativo per le quali potrebbero giagrave esistere standard di comportamento istituzionalizzatibull bull 2) quella possibile in altre situazioni ldquointermedierdquo significative sul piano della vita scolastica (nellrsquoambitobull della didattica della convivenza tra alunni dei rapporti con lrsquoeducatore ecc) e da cui gli insegnanti
traggono elementi peridentificare un certo ldquomalessererdquo piugrave o meno latente di cui il singolo o il gruppo di allievi egrave portatore situazioni perograve che non sono ancora nellrsquoambito della patologia ma possono essere osservate e trattate per una attivitagrave di prevenzione
bull Sono indicative di una ldquozona grigiardquo in cui il malessere sofferto dagli alunni non ha ancora un nome o non si manifesta ancora in modo preciso
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Ascolto del minore
bull Lrsquoinsegnante antenna sensibile osservatorio del malessere rischia di non trovare facilmente
bull ldquoalleatirdquo in grado di sostenerlo nellrsquoascolto e nellrsquoeventuale interventobull a favore del bambino neacute presso la famiglia neacute presso i servizibull del territorio e nemmeno talvolta allrsquointerno dellrsquoistituzionebull scolastica in cui opera Allo stesso modo i segnali di difficoltagrave chebull un operatore sociale coglie in un bambino devono poter esserebull discussi con insegnanti e dirigenti scolastici potendo contare subull una base comune di informazioni e nozioni che faciliti un progettobull di lavoro condiviso ed eviti la delega delle responsabilitagravebull A rendere difficile lrsquoattivazione della rete dei servizi contribuisce in particolare la
difficoltagrave di individuare sul piano operativo una ldquochiave di accessordquo che apra labull comunicazione tra la scuola stessa e i servizi sociali e sociosanitaribull dedicati allrsquoinfanzia e allrsquoadolescenza e la orienti in modobull costruttivo senza tradursi in una delega incondizionata
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Cogliere i segnali prima che si manifesti il ldquopregiudiziordquo
bull Un ambiente scolastico che si ispiri ai diritti del bambino e dellrsquoadolescente ha il compito di sostenere il singolo insegnante o il gruppo di docenti o il dirigente scolastico che avendo percepito
bull il malessere di un alunno cerchi di impedire lrsquoinsorgere di una situazione di rischio o pregiudizio per il bambino o lrsquoadolescente
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cosa si intende per ldquorischiordquo e ldquopregiudiziordquo
bull bull Secondo le Linee Guida Regionali per i servizi sociali sociosanitari
e per tutti coloro che lavorano in rete bull con il termine lsquopregiudiziorsquo si intende una condizionebull di particolare e grave disagio eo disadattamento che puogravebull sfociare (rischio di pregiudizio) o egrave giagrave sfociata (pregiudizio) inbull un danno effettivo per la salute psico-fisica del minore bull Tale condizione obiettiva e non transitoria non assicura al
bambino o al ragazzo i presupposti necessari per un idoneo sviluppo psico-evolutivo e unrsquoidonea crescita fisica affettiva intellettuale e
bull mentale
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Segue pregiudizio
bull Possono costituire situazione di pregiudizio la grave trascuratezza lo stato di abbandono il maltrattamento fisico psicologico o sessuale ad opera di un familiare o di altri soggetti
bull la grave e persistente conflittualitagrave tra i coniugirdquo bull Quando si riscontra che in una data situazione i fattori effettivi di pericolobull prevalgono su quelli di sicurezza in particolare quando la famigliabull del minore appare in difficoltagrave i servizi possono attuare interventibull di protezione
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Scuola = osservatorio privilegiato
bull Lrsquoimportante ruolo di un insegnante puograve consistere nel cogliere precocemente (quindi prima che si realizzi un ldquopregiudiziordquo) i segnali di rischio condividerli con i colleghi e gli altri operatori della
bull scuola e comunicarli a chi professionalmente opera nel campo della protezione e cura dei minori per progettare insieme in quale modo aiutare il bambino eo il ragazzo interessato
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Condividere le proprie percezioni
bull Occorrerebbe fornire ad insegnanti dirigenti e in generale operatori scolastici osservazioni e suggerimenti metodologici su come attivarsi
bull in particolare nei riguardi dei servizi sociali e sociosanitari del territorio per interpretare in modo corretto i segnali di un presunto rischio e scongiurare il pericolo di pregiudizio
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Sinergia di interventi gt azione co-costruita
bull Anche i servizi naturalmente hanno interesse ad attivare una buona comunicazione con la scuola per evitare il ricorso a complessi e
bull talvolta traumatici interventi in protezione o per migliorare lrsquoefficacia dellrsquointervento intrapreso
bull Lrsquoazione nei confronti dellrsquoalunno va insomma co-costruita tra i soggetti della scuola e dei servizi territoriali
bull Scuole e servizi territoriali potrebbero mettere a punto e utilizzarebull sistematicamente tenendo conto delle specifiche esigenze dibull ogni realtagrave locale degli strumenti tecnici finalizzati a favorire labull comunicazione reciproca bull In molte aree esistono giagrave delle prassi consolidate in materia
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Predisposizione di moduli
bull Tali prassi potrebbero concretizzarsi in un modulo predisposto dal servizio competente in quel territorio che raccoglie i dati essenziali e sufficienti a descrivere il minore che presenta
bull profili di rischio piugrave o meno rilevanti bull noncheacute i dati essenziali relativi alla natura del problema (meglio se raccolti
attraverso unabull serie di indicatori forniti dal servizio stesso) rispetto al quale la scuola
chiede lrsquoavvio di un percorso comune di lavoro eo una specifica consulenza
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Linee Guida Regione Abruzzo
bull Le linee guida in materia di maltrattamento ed abuso affrontano la complessitagrave legata al fatto che i servizi si collocano in un articolato crocevia
bull - tra le componenti sociali e quelle sanitarie dei processi drsquointervento bull - tra le esigenze di tutela e quelle di cura nei confronti del minore e della sua famiglia - tra le istanze giudiziarie e quelle relative alla presa in carico psicosociale bull - tra lrsquoazione di soggetti pubblici e quella delle agenzie del Terzo settore bull Gli obiettivi che si intendono perseguire sono
ndash a) favorire lrsquoemergere dei fenomeni di maltrattamento e abuso nei confronti dei minori ndash b) assicurare la tempestiva individuazione e la presa in carico precoce ed integrata dei
minori attraverso gli strumenti di tutela ndash c) uniformare gli interventi assistenziali ed i procedimenti diagnostici terapeutici ndash d) integrare le attivitagrave tra operatori di ambiti diversi ndash e) individuare ed ottimizzare le risorse specifiche dei servizi pubblici e del privato
sociale
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LG 2 ndash Le fasi dellrsquointervento
bull Una coerente progettualitagrave nellrsquoindividuazione e presa in carico delle situazioni di maltrattamento allrsquoinfanzia non puograve che implementarsi in unrsquoattiva e diffusa politica di ldquoriduzione del rischiordquo mirata ad impedire la cronicizzazione del disagio incrementando con interventi specifici di ldquoempowermentrdquo le buone competenze genitoriali in particolare nelle fasce piugrave deboli della popolazione
bull Per garantire un efficace intervento di tutela e cura sia delle vittime che di coloro che agiscono il maltrattamento occorre che vengano attivati a cura dei diversi soggetti coinvolti nella presa in carico alcune azioni organizzate in un articolata sequenza logica prima che temporale
bull 1) Prevenzionebull 2) Rilevazionebull 3) Protezione
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21 Prevenzione
bull Il fenomeno del maltrattamento e abuso in danno dei minori impone prima che esso si manifesti attraverso azioni la promozione di interventi di natura sociale e sanitaria che vadano ad agire sulle condizioni di rischio quali la scarsa educazione genitoriale la presenza di gravidanze a rischio di rifiuto del legame la presenza di famiglie con problemi di alcolismo di disagio mentale di degrado socio culturale e ambientale i nuclei monogenitoriali in condizioni di disagio le formazioni di gruppi di minori violenti o caratterizzati la comportamenti di bullismo
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La Rilevazione
bull La realtagrave di un fenomeno che per le sue caratteristiche si configura come sommerso negato non affrontabile tramite una spontanea richiesta di aiuto richiede per essere osservato e curato lrsquoattivazione di mirate strategie di rilevazione di cui sono responsabili tutti i soggetti che quotidianamente sono a contatto con il mondo dellrsquoinfanzia
bull Per rilevazione si intende quindi il percorso di approfondimento che trae spunto da osservazioni compiute nellrsquoambito della loro funzione istituzionale da insegnanti medici educatori noncheacute da familiari o cittadini preoccupati dallrsquoemergere di comportamenti di disagio e sofferenza vissuti da un minore
bull Lrsquoaccuratezza e tempestivitagrave degli elementi raccolti in questa prima fase dellrsquointervento determinano in modo significativo la possibile attivazione di un precoce intervento di tutela protezione valutazione presa in carico
bull In tale fase si effettua una prima rilevazione dei segnali di malessere dei minori dei rischi per la loro crescita della connessione dei segni di disagio con le eventuali condotte pregiudizievoli degli adulti Importante a questo proposito affinare la capacitagrave di discriminazione tra le condizioni di rischio e le condizioni in cui si egrave giagrave verificato un danno noncheacute la possibilitagrave di approfondire e se necessario intervenire su quelle situazioni che frequentemente si presentano in modo ldquomascheratordquo e quindi difficilmente individuabili
bull Ersquo di fondamentale importanza Lrsquoattivazione di una funzione di ascolto dei segnali di disagio
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Segue ndash la rilevazione
bull I punti della rete sensibili rispetto al mondo dellrsquoinfanzia operanti sul territorio sono individuati a due livelli
bull 1 un livello primario in cui i minori vengono incontrati nella ldquonormalitagraverdquo per bisogni generali legati alla loro crescita ndash 1048633 nidi drsquoinfanzia e scuola ndash 1048633 associazioni religiose culturali del tempo libero sport ecchellip ndash 1048633 servizi sanitari di base pediatri di base medici di base consultori
medicina scolastica ndash 1048633 ospedali (pronto soccorso pediatria ginecologia)
bull 2 un livello secondario di soggetti istituzionali che incontrano bambini o famiglie giagrave portatori di una richiesta di aiuto a carattere socio-assistenziale o educativo
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La protezione
bull La presa in carico del minore vittima di maltrattamenti ed abusi inizia quando gli viene assicurato un ldquocontesto di protezionerdquo allrsquointerno del quale si possano attivare i necessari interventi di sostegno e cura Tali interventi devono essere strettamente connessi ai tempi evolutivi e ai bisogni del minore Le azioni protettive non devono solamente essere orientate alla protezione fisica - impedire il comportamento maltrattante - ma anche alla protezione mentale - impedire comportamenti stigmatizzanti e colpevolizzanti noncheacute pressioni psicologiche nei confronti del minore
bull Gli interventi di protezione devono essere modulati in relazione alla gravitagrave del pregiudizio ed alla presenza o meno di risorse protettive nel contesto familiare anche allargato
bull In questo senso nei casi meno gravi si possono attuare forme di vigilanza sulla famiglia con lrsquoaffidamento ai servizi sociali tramite progetti mirati a rafforzare e supportare le competenze genitoriali
bull Nelle situazioni piugrave gravi egrave invece necessario collocare il bambino in un contesto diverso da quello familiare sia per interrompere la sua esposizione agli atti dannosi sia per impostare un efficace percorso di diagnosi e cura Tale percorso egrave irrealizzabile e vittimizzante se il minore egrave costretto a vivere in una condizione di minaccia e pregiudizio
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Segue ndash la protezione
bull Le azioni protettive rischiano di produrre delicate condizioni di vittimizzazione secondaria qualora non siano gestite con grande accuratezza e professionalitagrave Richiedono infatti un lavoro complesso che investe i diversi sistemi e chiede una cooperazione tra professioni e servizi La complessitagrave egrave aumentata dalla necessitagrave di connettere in modo sinergico atti ed interventi giudiziari con la presa in carico psicosociale Tale raccordo egrave spesso di complessa gestione in relazione al conflitto di interesse tra bisogni del minore e salvaguardia delle relazioni familiari che inevitabilmente queste situazioni producono
bull Il Comune attraverso i servizi sociali territoriali o ndash qualora non siano presenti ndash quelli dellrsquoAmbito sociale - ha istituzionalmente la funzione di protezione ed egrave lrsquointerlocutore dellrsquoAutoritagrave Giudiziaria Minorile Tuttavia lrsquoattenzione e la cooperazione nellrsquoattivazione e gestione delle azioni protettive coinvolge tutti gli operatori e servizi poicheacute per essere realmente protettivi gli interventi vanno calibrati nella scelta dei tempi e delle modalitagrave I minori allontanati vivono infatti una condizione di forte crisi determinata dalla perdita dei legami primari che sebbene attuata con finalitagrave protettive non puograve che costituire ulteriore fonte di sofferenza rispetto al grave disagio sperimentato allrsquointerno della famiglia
22
conclusioni
bull Necessitagrave di rete ai fini di assicurare il diritto alla salute ed al benessere ai minori tutti
bull Necessitagrave che tutti i partecipanti alla rete usufruiscano di informazione formazione e strumenti idonei alla cura
bull Necessitagrave che la comunicazione tra tutti i partecipanti venga attivata e ricercata
bull Necessitagrave di buone prassi codificate che permettano ai partecipanti di individuare il miglior intervento da operare
bull Necessitagrave di buone prassi che assicurino un buon livello di protezione anche a tutti gli operatori della rete
23
Scuola
bull Il mondo della scuola egrave osservatorio privilegiato della condizionebull dei bambini e degli adolescenti e pertanto si inserisce di dirittobull in questa rete bull Il minore di etagrave che vive una situazione di disagio (nel senso piugravebull ampio del termine che va dalle difficoltagrave piugrave semplici al ldquogravebull pregiudiziordquo) egrave il protagonista di ogni intervento di protezione chebull lo riguardi Lrsquointervento va costruito a sua misura e con la suabull collaborazione Egli egrave infatti la risorsa prima e piugrave importante dabull attivare per il ristabilimento di una situazione di benessere o perbull la prevenzione di un rischio di pregiudizio o di pregiudiziobull
3
bull Non solo la la problematizzazione di alcune situazioni rende necessaria nella pratica la collaborazione tra scuola e altre agenzie di protezione sul territorio servizi ma anche il bisogno di prevenire il disagio ed il problema
bull Ersquo evidente che interlocutore privilegiato siano i servizi sociali e quelli sanitari
bull La scuola e i servizi devono in questi casi prima di tutto dialogare e instaurare tra loro una forma di comunicazione corretta ed efficace tenendo conto delle differenze che connotano i due soggetti dal punto di vista istituzionale delle culture professionali delle modalitagrave operative
4
Il disagio
bull interrogarsi sulla dimensione del ldquodisagiordquo di cui sono portatori bambini e ragazzi nella realtagrave sociale del territorio puograve indurre a un grave errore di prospettiva quello di concentrare
bull lrsquoattenzione sulle carenze dellrsquoazione educativa e sui fallimenti delle istanze di socializzazione secondo un approccio ldquonegativordquo che proietta sui bambini ansie problemi e tensioni della societagrave
bull nel suo insieme Questa tendenza ad enfatizzare le paure (la paura per i nostri bambini insieme alla paura che ci fanno i bambini ndash specie quelli degli altri) invece delle potenzialitagrave positive
bull di cui lrsquoinfanzia e lrsquoadolescenza sono portatrici egrave molto diffusa e pervasiva Assecondarla puograve appagare il bisogno di sicurezza degli adulti ma non fa necessariamente lrsquointeresse dei minori
bull drsquoetagrave bull Prima di interrogarci su come prevenire e curare il disagiobull la marginalitagrave la delinquenza dovremmo dunque concentrarci sulla promozione e lo sviluppo
della personalitagrave del bambino dei suoi diritti del suo benessere
bull Questa prospettiva ldquopromozionalerdquo appare ampiamente accolta presso i servizi orientati allrsquoinfanzia e allrsquoadolescenza nella nostraRegione
5
bull Ancora piugrave difficile risulta pertanto tradurre le osservazioni che si possono fare in ambiente scolastico che hanno ad oggetto una realtagrave cosigrave instabile in un linguaggio che sia di qualche utilitagrave per chi opera in altri settori come in quello dei servizi sociali e sociosanitari
bull Eppure lrsquoimportanza di qualificare di incentivare di facilitare la comunicazione tra scuola e servizi egrave sotto gli occhi di tutti
6
bull Il progetto educativo che investe le persone in etagrave evolutiva infatti si sviluppa tra una pluralitagravebull di attori - la famiglia la scuola le varie agenzie socialihellip - e in presenza di difficoltagrave o ostacoli egrave di estrema
importanza chebull questi soggetti lavorino in rete e si sappiano quindi interfacciare in modo rapido e produttivobull bull Possiamo dire che la comunicazione tra i vari soggetti ora elencati egrave gt bull 1) quella che si instaura in relazione al trattamento delle formebull piugrave consolidate di ldquodisagiordquo giagrave riconosciute a livello sociale ebull normativo per le quali potrebbero giagrave esistere standard di comportamento istituzionalizzatibull bull 2) quella possibile in altre situazioni ldquointermedierdquo significative sul piano della vita scolastica (nellrsquoambitobull della didattica della convivenza tra alunni dei rapporti con lrsquoeducatore ecc) e da cui gli insegnanti
traggono elementi peridentificare un certo ldquomalessererdquo piugrave o meno latente di cui il singolo o il gruppo di allievi egrave portatore situazioni perograve che non sono ancora nellrsquoambito della patologia ma possono essere osservate e trattate per una attivitagrave di prevenzione
bull Sono indicative di una ldquozona grigiardquo in cui il malessere sofferto dagli alunni non ha ancora un nome o non si manifesta ancora in modo preciso
bull
7
Ascolto del minore
bull Lrsquoinsegnante antenna sensibile osservatorio del malessere rischia di non trovare facilmente
bull ldquoalleatirdquo in grado di sostenerlo nellrsquoascolto e nellrsquoeventuale interventobull a favore del bambino neacute presso la famiglia neacute presso i servizibull del territorio e nemmeno talvolta allrsquointerno dellrsquoistituzionebull scolastica in cui opera Allo stesso modo i segnali di difficoltagrave chebull un operatore sociale coglie in un bambino devono poter esserebull discussi con insegnanti e dirigenti scolastici potendo contare subull una base comune di informazioni e nozioni che faciliti un progettobull di lavoro condiviso ed eviti la delega delle responsabilitagravebull A rendere difficile lrsquoattivazione della rete dei servizi contribuisce in particolare la
difficoltagrave di individuare sul piano operativo una ldquochiave di accessordquo che apra labull comunicazione tra la scuola stessa e i servizi sociali e sociosanitaribull dedicati allrsquoinfanzia e allrsquoadolescenza e la orienti in modobull costruttivo senza tradursi in una delega incondizionata
8
Cogliere i segnali prima che si manifesti il ldquopregiudiziordquo
bull Un ambiente scolastico che si ispiri ai diritti del bambino e dellrsquoadolescente ha il compito di sostenere il singolo insegnante o il gruppo di docenti o il dirigente scolastico che avendo percepito
bull il malessere di un alunno cerchi di impedire lrsquoinsorgere di una situazione di rischio o pregiudizio per il bambino o lrsquoadolescente
9
cosa si intende per ldquorischiordquo e ldquopregiudiziordquo
bull bull Secondo le Linee Guida Regionali per i servizi sociali sociosanitari
e per tutti coloro che lavorano in rete bull con il termine lsquopregiudiziorsquo si intende una condizionebull di particolare e grave disagio eo disadattamento che puogravebull sfociare (rischio di pregiudizio) o egrave giagrave sfociata (pregiudizio) inbull un danno effettivo per la salute psico-fisica del minore bull Tale condizione obiettiva e non transitoria non assicura al
bambino o al ragazzo i presupposti necessari per un idoneo sviluppo psico-evolutivo e unrsquoidonea crescita fisica affettiva intellettuale e
bull mentale
10
Segue pregiudizio
bull Possono costituire situazione di pregiudizio la grave trascuratezza lo stato di abbandono il maltrattamento fisico psicologico o sessuale ad opera di un familiare o di altri soggetti
bull la grave e persistente conflittualitagrave tra i coniugirdquo bull Quando si riscontra che in una data situazione i fattori effettivi di pericolobull prevalgono su quelli di sicurezza in particolare quando la famigliabull del minore appare in difficoltagrave i servizi possono attuare interventibull di protezione
11
Scuola = osservatorio privilegiato
bull Lrsquoimportante ruolo di un insegnante puograve consistere nel cogliere precocemente (quindi prima che si realizzi un ldquopregiudiziordquo) i segnali di rischio condividerli con i colleghi e gli altri operatori della
bull scuola e comunicarli a chi professionalmente opera nel campo della protezione e cura dei minori per progettare insieme in quale modo aiutare il bambino eo il ragazzo interessato
12
Condividere le proprie percezioni
bull Occorrerebbe fornire ad insegnanti dirigenti e in generale operatori scolastici osservazioni e suggerimenti metodologici su come attivarsi
bull in particolare nei riguardi dei servizi sociali e sociosanitari del territorio per interpretare in modo corretto i segnali di un presunto rischio e scongiurare il pericolo di pregiudizio
13
Sinergia di interventi gt azione co-costruita
bull Anche i servizi naturalmente hanno interesse ad attivare una buona comunicazione con la scuola per evitare il ricorso a complessi e
bull talvolta traumatici interventi in protezione o per migliorare lrsquoefficacia dellrsquointervento intrapreso
bull Lrsquoazione nei confronti dellrsquoalunno va insomma co-costruita tra i soggetti della scuola e dei servizi territoriali
bull Scuole e servizi territoriali potrebbero mettere a punto e utilizzarebull sistematicamente tenendo conto delle specifiche esigenze dibull ogni realtagrave locale degli strumenti tecnici finalizzati a favorire labull comunicazione reciproca bull In molte aree esistono giagrave delle prassi consolidate in materia
14
Predisposizione di moduli
bull Tali prassi potrebbero concretizzarsi in un modulo predisposto dal servizio competente in quel territorio che raccoglie i dati essenziali e sufficienti a descrivere il minore che presenta
bull profili di rischio piugrave o meno rilevanti bull noncheacute i dati essenziali relativi alla natura del problema (meglio se raccolti
attraverso unabull serie di indicatori forniti dal servizio stesso) rispetto al quale la scuola
chiede lrsquoavvio di un percorso comune di lavoro eo una specifica consulenza
15
Linee Guida Regione Abruzzo
bull Le linee guida in materia di maltrattamento ed abuso affrontano la complessitagrave legata al fatto che i servizi si collocano in un articolato crocevia
bull - tra le componenti sociali e quelle sanitarie dei processi drsquointervento bull - tra le esigenze di tutela e quelle di cura nei confronti del minore e della sua famiglia - tra le istanze giudiziarie e quelle relative alla presa in carico psicosociale bull - tra lrsquoazione di soggetti pubblici e quella delle agenzie del Terzo settore bull Gli obiettivi che si intendono perseguire sono
ndash a) favorire lrsquoemergere dei fenomeni di maltrattamento e abuso nei confronti dei minori ndash b) assicurare la tempestiva individuazione e la presa in carico precoce ed integrata dei
minori attraverso gli strumenti di tutela ndash c) uniformare gli interventi assistenziali ed i procedimenti diagnostici terapeutici ndash d) integrare le attivitagrave tra operatori di ambiti diversi ndash e) individuare ed ottimizzare le risorse specifiche dei servizi pubblici e del privato
sociale
16
LG 2 ndash Le fasi dellrsquointervento
bull Una coerente progettualitagrave nellrsquoindividuazione e presa in carico delle situazioni di maltrattamento allrsquoinfanzia non puograve che implementarsi in unrsquoattiva e diffusa politica di ldquoriduzione del rischiordquo mirata ad impedire la cronicizzazione del disagio incrementando con interventi specifici di ldquoempowermentrdquo le buone competenze genitoriali in particolare nelle fasce piugrave deboli della popolazione
bull Per garantire un efficace intervento di tutela e cura sia delle vittime che di coloro che agiscono il maltrattamento occorre che vengano attivati a cura dei diversi soggetti coinvolti nella presa in carico alcune azioni organizzate in un articolata sequenza logica prima che temporale
bull 1) Prevenzionebull 2) Rilevazionebull 3) Protezione
17
21 Prevenzione
bull Il fenomeno del maltrattamento e abuso in danno dei minori impone prima che esso si manifesti attraverso azioni la promozione di interventi di natura sociale e sanitaria che vadano ad agire sulle condizioni di rischio quali la scarsa educazione genitoriale la presenza di gravidanze a rischio di rifiuto del legame la presenza di famiglie con problemi di alcolismo di disagio mentale di degrado socio culturale e ambientale i nuclei monogenitoriali in condizioni di disagio le formazioni di gruppi di minori violenti o caratterizzati la comportamenti di bullismo
18
La Rilevazione
bull La realtagrave di un fenomeno che per le sue caratteristiche si configura come sommerso negato non affrontabile tramite una spontanea richiesta di aiuto richiede per essere osservato e curato lrsquoattivazione di mirate strategie di rilevazione di cui sono responsabili tutti i soggetti che quotidianamente sono a contatto con il mondo dellrsquoinfanzia
bull Per rilevazione si intende quindi il percorso di approfondimento che trae spunto da osservazioni compiute nellrsquoambito della loro funzione istituzionale da insegnanti medici educatori noncheacute da familiari o cittadini preoccupati dallrsquoemergere di comportamenti di disagio e sofferenza vissuti da un minore
bull Lrsquoaccuratezza e tempestivitagrave degli elementi raccolti in questa prima fase dellrsquointervento determinano in modo significativo la possibile attivazione di un precoce intervento di tutela protezione valutazione presa in carico
bull In tale fase si effettua una prima rilevazione dei segnali di malessere dei minori dei rischi per la loro crescita della connessione dei segni di disagio con le eventuali condotte pregiudizievoli degli adulti Importante a questo proposito affinare la capacitagrave di discriminazione tra le condizioni di rischio e le condizioni in cui si egrave giagrave verificato un danno noncheacute la possibilitagrave di approfondire e se necessario intervenire su quelle situazioni che frequentemente si presentano in modo ldquomascheratordquo e quindi difficilmente individuabili
bull Ersquo di fondamentale importanza Lrsquoattivazione di una funzione di ascolto dei segnali di disagio
19
Segue ndash la rilevazione
bull I punti della rete sensibili rispetto al mondo dellrsquoinfanzia operanti sul territorio sono individuati a due livelli
bull 1 un livello primario in cui i minori vengono incontrati nella ldquonormalitagraverdquo per bisogni generali legati alla loro crescita ndash 1048633 nidi drsquoinfanzia e scuola ndash 1048633 associazioni religiose culturali del tempo libero sport ecchellip ndash 1048633 servizi sanitari di base pediatri di base medici di base consultori
medicina scolastica ndash 1048633 ospedali (pronto soccorso pediatria ginecologia)
bull 2 un livello secondario di soggetti istituzionali che incontrano bambini o famiglie giagrave portatori di una richiesta di aiuto a carattere socio-assistenziale o educativo
20
La protezione
bull La presa in carico del minore vittima di maltrattamenti ed abusi inizia quando gli viene assicurato un ldquocontesto di protezionerdquo allrsquointerno del quale si possano attivare i necessari interventi di sostegno e cura Tali interventi devono essere strettamente connessi ai tempi evolutivi e ai bisogni del minore Le azioni protettive non devono solamente essere orientate alla protezione fisica - impedire il comportamento maltrattante - ma anche alla protezione mentale - impedire comportamenti stigmatizzanti e colpevolizzanti noncheacute pressioni psicologiche nei confronti del minore
bull Gli interventi di protezione devono essere modulati in relazione alla gravitagrave del pregiudizio ed alla presenza o meno di risorse protettive nel contesto familiare anche allargato
bull In questo senso nei casi meno gravi si possono attuare forme di vigilanza sulla famiglia con lrsquoaffidamento ai servizi sociali tramite progetti mirati a rafforzare e supportare le competenze genitoriali
bull Nelle situazioni piugrave gravi egrave invece necessario collocare il bambino in un contesto diverso da quello familiare sia per interrompere la sua esposizione agli atti dannosi sia per impostare un efficace percorso di diagnosi e cura Tale percorso egrave irrealizzabile e vittimizzante se il minore egrave costretto a vivere in una condizione di minaccia e pregiudizio
21
Segue ndash la protezione
bull Le azioni protettive rischiano di produrre delicate condizioni di vittimizzazione secondaria qualora non siano gestite con grande accuratezza e professionalitagrave Richiedono infatti un lavoro complesso che investe i diversi sistemi e chiede una cooperazione tra professioni e servizi La complessitagrave egrave aumentata dalla necessitagrave di connettere in modo sinergico atti ed interventi giudiziari con la presa in carico psicosociale Tale raccordo egrave spesso di complessa gestione in relazione al conflitto di interesse tra bisogni del minore e salvaguardia delle relazioni familiari che inevitabilmente queste situazioni producono
bull Il Comune attraverso i servizi sociali territoriali o ndash qualora non siano presenti ndash quelli dellrsquoAmbito sociale - ha istituzionalmente la funzione di protezione ed egrave lrsquointerlocutore dellrsquoAutoritagrave Giudiziaria Minorile Tuttavia lrsquoattenzione e la cooperazione nellrsquoattivazione e gestione delle azioni protettive coinvolge tutti gli operatori e servizi poicheacute per essere realmente protettivi gli interventi vanno calibrati nella scelta dei tempi e delle modalitagrave I minori allontanati vivono infatti una condizione di forte crisi determinata dalla perdita dei legami primari che sebbene attuata con finalitagrave protettive non puograve che costituire ulteriore fonte di sofferenza rispetto al grave disagio sperimentato allrsquointerno della famiglia
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conclusioni
bull Necessitagrave di rete ai fini di assicurare il diritto alla salute ed al benessere ai minori tutti
bull Necessitagrave che tutti i partecipanti alla rete usufruiscano di informazione formazione e strumenti idonei alla cura
bull Necessitagrave che la comunicazione tra tutti i partecipanti venga attivata e ricercata
bull Necessitagrave di buone prassi codificate che permettano ai partecipanti di individuare il miglior intervento da operare
bull Necessitagrave di buone prassi che assicurino un buon livello di protezione anche a tutti gli operatori della rete
23
bull Non solo la la problematizzazione di alcune situazioni rende necessaria nella pratica la collaborazione tra scuola e altre agenzie di protezione sul territorio servizi ma anche il bisogno di prevenire il disagio ed il problema
bull Ersquo evidente che interlocutore privilegiato siano i servizi sociali e quelli sanitari
bull La scuola e i servizi devono in questi casi prima di tutto dialogare e instaurare tra loro una forma di comunicazione corretta ed efficace tenendo conto delle differenze che connotano i due soggetti dal punto di vista istituzionale delle culture professionali delle modalitagrave operative
4
Il disagio
bull interrogarsi sulla dimensione del ldquodisagiordquo di cui sono portatori bambini e ragazzi nella realtagrave sociale del territorio puograve indurre a un grave errore di prospettiva quello di concentrare
bull lrsquoattenzione sulle carenze dellrsquoazione educativa e sui fallimenti delle istanze di socializzazione secondo un approccio ldquonegativordquo che proietta sui bambini ansie problemi e tensioni della societagrave
bull nel suo insieme Questa tendenza ad enfatizzare le paure (la paura per i nostri bambini insieme alla paura che ci fanno i bambini ndash specie quelli degli altri) invece delle potenzialitagrave positive
bull di cui lrsquoinfanzia e lrsquoadolescenza sono portatrici egrave molto diffusa e pervasiva Assecondarla puograve appagare il bisogno di sicurezza degli adulti ma non fa necessariamente lrsquointeresse dei minori
bull drsquoetagrave bull Prima di interrogarci su come prevenire e curare il disagiobull la marginalitagrave la delinquenza dovremmo dunque concentrarci sulla promozione e lo sviluppo
della personalitagrave del bambino dei suoi diritti del suo benessere
bull Questa prospettiva ldquopromozionalerdquo appare ampiamente accolta presso i servizi orientati allrsquoinfanzia e allrsquoadolescenza nella nostraRegione
5
bull Ancora piugrave difficile risulta pertanto tradurre le osservazioni che si possono fare in ambiente scolastico che hanno ad oggetto una realtagrave cosigrave instabile in un linguaggio che sia di qualche utilitagrave per chi opera in altri settori come in quello dei servizi sociali e sociosanitari
bull Eppure lrsquoimportanza di qualificare di incentivare di facilitare la comunicazione tra scuola e servizi egrave sotto gli occhi di tutti
6
bull Il progetto educativo che investe le persone in etagrave evolutiva infatti si sviluppa tra una pluralitagravebull di attori - la famiglia la scuola le varie agenzie socialihellip - e in presenza di difficoltagrave o ostacoli egrave di estrema
importanza chebull questi soggetti lavorino in rete e si sappiano quindi interfacciare in modo rapido e produttivobull bull Possiamo dire che la comunicazione tra i vari soggetti ora elencati egrave gt bull 1) quella che si instaura in relazione al trattamento delle formebull piugrave consolidate di ldquodisagiordquo giagrave riconosciute a livello sociale ebull normativo per le quali potrebbero giagrave esistere standard di comportamento istituzionalizzatibull bull 2) quella possibile in altre situazioni ldquointermedierdquo significative sul piano della vita scolastica (nellrsquoambitobull della didattica della convivenza tra alunni dei rapporti con lrsquoeducatore ecc) e da cui gli insegnanti
traggono elementi peridentificare un certo ldquomalessererdquo piugrave o meno latente di cui il singolo o il gruppo di allievi egrave portatore situazioni perograve che non sono ancora nellrsquoambito della patologia ma possono essere osservate e trattate per una attivitagrave di prevenzione
bull Sono indicative di una ldquozona grigiardquo in cui il malessere sofferto dagli alunni non ha ancora un nome o non si manifesta ancora in modo preciso
bull
7
Ascolto del minore
bull Lrsquoinsegnante antenna sensibile osservatorio del malessere rischia di non trovare facilmente
bull ldquoalleatirdquo in grado di sostenerlo nellrsquoascolto e nellrsquoeventuale interventobull a favore del bambino neacute presso la famiglia neacute presso i servizibull del territorio e nemmeno talvolta allrsquointerno dellrsquoistituzionebull scolastica in cui opera Allo stesso modo i segnali di difficoltagrave chebull un operatore sociale coglie in un bambino devono poter esserebull discussi con insegnanti e dirigenti scolastici potendo contare subull una base comune di informazioni e nozioni che faciliti un progettobull di lavoro condiviso ed eviti la delega delle responsabilitagravebull A rendere difficile lrsquoattivazione della rete dei servizi contribuisce in particolare la
difficoltagrave di individuare sul piano operativo una ldquochiave di accessordquo che apra labull comunicazione tra la scuola stessa e i servizi sociali e sociosanitaribull dedicati allrsquoinfanzia e allrsquoadolescenza e la orienti in modobull costruttivo senza tradursi in una delega incondizionata
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Cogliere i segnali prima che si manifesti il ldquopregiudiziordquo
bull Un ambiente scolastico che si ispiri ai diritti del bambino e dellrsquoadolescente ha il compito di sostenere il singolo insegnante o il gruppo di docenti o il dirigente scolastico che avendo percepito
bull il malessere di un alunno cerchi di impedire lrsquoinsorgere di una situazione di rischio o pregiudizio per il bambino o lrsquoadolescente
9
cosa si intende per ldquorischiordquo e ldquopregiudiziordquo
bull bull Secondo le Linee Guida Regionali per i servizi sociali sociosanitari
e per tutti coloro che lavorano in rete bull con il termine lsquopregiudiziorsquo si intende una condizionebull di particolare e grave disagio eo disadattamento che puogravebull sfociare (rischio di pregiudizio) o egrave giagrave sfociata (pregiudizio) inbull un danno effettivo per la salute psico-fisica del minore bull Tale condizione obiettiva e non transitoria non assicura al
bambino o al ragazzo i presupposti necessari per un idoneo sviluppo psico-evolutivo e unrsquoidonea crescita fisica affettiva intellettuale e
bull mentale
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Segue pregiudizio
bull Possono costituire situazione di pregiudizio la grave trascuratezza lo stato di abbandono il maltrattamento fisico psicologico o sessuale ad opera di un familiare o di altri soggetti
bull la grave e persistente conflittualitagrave tra i coniugirdquo bull Quando si riscontra che in una data situazione i fattori effettivi di pericolobull prevalgono su quelli di sicurezza in particolare quando la famigliabull del minore appare in difficoltagrave i servizi possono attuare interventibull di protezione
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Scuola = osservatorio privilegiato
bull Lrsquoimportante ruolo di un insegnante puograve consistere nel cogliere precocemente (quindi prima che si realizzi un ldquopregiudiziordquo) i segnali di rischio condividerli con i colleghi e gli altri operatori della
bull scuola e comunicarli a chi professionalmente opera nel campo della protezione e cura dei minori per progettare insieme in quale modo aiutare il bambino eo il ragazzo interessato
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Condividere le proprie percezioni
bull Occorrerebbe fornire ad insegnanti dirigenti e in generale operatori scolastici osservazioni e suggerimenti metodologici su come attivarsi
bull in particolare nei riguardi dei servizi sociali e sociosanitari del territorio per interpretare in modo corretto i segnali di un presunto rischio e scongiurare il pericolo di pregiudizio
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Sinergia di interventi gt azione co-costruita
bull Anche i servizi naturalmente hanno interesse ad attivare una buona comunicazione con la scuola per evitare il ricorso a complessi e
bull talvolta traumatici interventi in protezione o per migliorare lrsquoefficacia dellrsquointervento intrapreso
bull Lrsquoazione nei confronti dellrsquoalunno va insomma co-costruita tra i soggetti della scuola e dei servizi territoriali
bull Scuole e servizi territoriali potrebbero mettere a punto e utilizzarebull sistematicamente tenendo conto delle specifiche esigenze dibull ogni realtagrave locale degli strumenti tecnici finalizzati a favorire labull comunicazione reciproca bull In molte aree esistono giagrave delle prassi consolidate in materia
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Predisposizione di moduli
bull Tali prassi potrebbero concretizzarsi in un modulo predisposto dal servizio competente in quel territorio che raccoglie i dati essenziali e sufficienti a descrivere il minore che presenta
bull profili di rischio piugrave o meno rilevanti bull noncheacute i dati essenziali relativi alla natura del problema (meglio se raccolti
attraverso unabull serie di indicatori forniti dal servizio stesso) rispetto al quale la scuola
chiede lrsquoavvio di un percorso comune di lavoro eo una specifica consulenza
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Linee Guida Regione Abruzzo
bull Le linee guida in materia di maltrattamento ed abuso affrontano la complessitagrave legata al fatto che i servizi si collocano in un articolato crocevia
bull - tra le componenti sociali e quelle sanitarie dei processi drsquointervento bull - tra le esigenze di tutela e quelle di cura nei confronti del minore e della sua famiglia - tra le istanze giudiziarie e quelle relative alla presa in carico psicosociale bull - tra lrsquoazione di soggetti pubblici e quella delle agenzie del Terzo settore bull Gli obiettivi che si intendono perseguire sono
ndash a) favorire lrsquoemergere dei fenomeni di maltrattamento e abuso nei confronti dei minori ndash b) assicurare la tempestiva individuazione e la presa in carico precoce ed integrata dei
minori attraverso gli strumenti di tutela ndash c) uniformare gli interventi assistenziali ed i procedimenti diagnostici terapeutici ndash d) integrare le attivitagrave tra operatori di ambiti diversi ndash e) individuare ed ottimizzare le risorse specifiche dei servizi pubblici e del privato
sociale
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LG 2 ndash Le fasi dellrsquointervento
bull Una coerente progettualitagrave nellrsquoindividuazione e presa in carico delle situazioni di maltrattamento allrsquoinfanzia non puograve che implementarsi in unrsquoattiva e diffusa politica di ldquoriduzione del rischiordquo mirata ad impedire la cronicizzazione del disagio incrementando con interventi specifici di ldquoempowermentrdquo le buone competenze genitoriali in particolare nelle fasce piugrave deboli della popolazione
bull Per garantire un efficace intervento di tutela e cura sia delle vittime che di coloro che agiscono il maltrattamento occorre che vengano attivati a cura dei diversi soggetti coinvolti nella presa in carico alcune azioni organizzate in un articolata sequenza logica prima che temporale
bull 1) Prevenzionebull 2) Rilevazionebull 3) Protezione
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21 Prevenzione
bull Il fenomeno del maltrattamento e abuso in danno dei minori impone prima che esso si manifesti attraverso azioni la promozione di interventi di natura sociale e sanitaria che vadano ad agire sulle condizioni di rischio quali la scarsa educazione genitoriale la presenza di gravidanze a rischio di rifiuto del legame la presenza di famiglie con problemi di alcolismo di disagio mentale di degrado socio culturale e ambientale i nuclei monogenitoriali in condizioni di disagio le formazioni di gruppi di minori violenti o caratterizzati la comportamenti di bullismo
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La Rilevazione
bull La realtagrave di un fenomeno che per le sue caratteristiche si configura come sommerso negato non affrontabile tramite una spontanea richiesta di aiuto richiede per essere osservato e curato lrsquoattivazione di mirate strategie di rilevazione di cui sono responsabili tutti i soggetti che quotidianamente sono a contatto con il mondo dellrsquoinfanzia
bull Per rilevazione si intende quindi il percorso di approfondimento che trae spunto da osservazioni compiute nellrsquoambito della loro funzione istituzionale da insegnanti medici educatori noncheacute da familiari o cittadini preoccupati dallrsquoemergere di comportamenti di disagio e sofferenza vissuti da un minore
bull Lrsquoaccuratezza e tempestivitagrave degli elementi raccolti in questa prima fase dellrsquointervento determinano in modo significativo la possibile attivazione di un precoce intervento di tutela protezione valutazione presa in carico
bull In tale fase si effettua una prima rilevazione dei segnali di malessere dei minori dei rischi per la loro crescita della connessione dei segni di disagio con le eventuali condotte pregiudizievoli degli adulti Importante a questo proposito affinare la capacitagrave di discriminazione tra le condizioni di rischio e le condizioni in cui si egrave giagrave verificato un danno noncheacute la possibilitagrave di approfondire e se necessario intervenire su quelle situazioni che frequentemente si presentano in modo ldquomascheratordquo e quindi difficilmente individuabili
bull Ersquo di fondamentale importanza Lrsquoattivazione di una funzione di ascolto dei segnali di disagio
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Segue ndash la rilevazione
bull I punti della rete sensibili rispetto al mondo dellrsquoinfanzia operanti sul territorio sono individuati a due livelli
bull 1 un livello primario in cui i minori vengono incontrati nella ldquonormalitagraverdquo per bisogni generali legati alla loro crescita ndash 1048633 nidi drsquoinfanzia e scuola ndash 1048633 associazioni religiose culturali del tempo libero sport ecchellip ndash 1048633 servizi sanitari di base pediatri di base medici di base consultori
medicina scolastica ndash 1048633 ospedali (pronto soccorso pediatria ginecologia)
bull 2 un livello secondario di soggetti istituzionali che incontrano bambini o famiglie giagrave portatori di una richiesta di aiuto a carattere socio-assistenziale o educativo
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La protezione
bull La presa in carico del minore vittima di maltrattamenti ed abusi inizia quando gli viene assicurato un ldquocontesto di protezionerdquo allrsquointerno del quale si possano attivare i necessari interventi di sostegno e cura Tali interventi devono essere strettamente connessi ai tempi evolutivi e ai bisogni del minore Le azioni protettive non devono solamente essere orientate alla protezione fisica - impedire il comportamento maltrattante - ma anche alla protezione mentale - impedire comportamenti stigmatizzanti e colpevolizzanti noncheacute pressioni psicologiche nei confronti del minore
bull Gli interventi di protezione devono essere modulati in relazione alla gravitagrave del pregiudizio ed alla presenza o meno di risorse protettive nel contesto familiare anche allargato
bull In questo senso nei casi meno gravi si possono attuare forme di vigilanza sulla famiglia con lrsquoaffidamento ai servizi sociali tramite progetti mirati a rafforzare e supportare le competenze genitoriali
bull Nelle situazioni piugrave gravi egrave invece necessario collocare il bambino in un contesto diverso da quello familiare sia per interrompere la sua esposizione agli atti dannosi sia per impostare un efficace percorso di diagnosi e cura Tale percorso egrave irrealizzabile e vittimizzante se il minore egrave costretto a vivere in una condizione di minaccia e pregiudizio
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Segue ndash la protezione
bull Le azioni protettive rischiano di produrre delicate condizioni di vittimizzazione secondaria qualora non siano gestite con grande accuratezza e professionalitagrave Richiedono infatti un lavoro complesso che investe i diversi sistemi e chiede una cooperazione tra professioni e servizi La complessitagrave egrave aumentata dalla necessitagrave di connettere in modo sinergico atti ed interventi giudiziari con la presa in carico psicosociale Tale raccordo egrave spesso di complessa gestione in relazione al conflitto di interesse tra bisogni del minore e salvaguardia delle relazioni familiari che inevitabilmente queste situazioni producono
bull Il Comune attraverso i servizi sociali territoriali o ndash qualora non siano presenti ndash quelli dellrsquoAmbito sociale - ha istituzionalmente la funzione di protezione ed egrave lrsquointerlocutore dellrsquoAutoritagrave Giudiziaria Minorile Tuttavia lrsquoattenzione e la cooperazione nellrsquoattivazione e gestione delle azioni protettive coinvolge tutti gli operatori e servizi poicheacute per essere realmente protettivi gli interventi vanno calibrati nella scelta dei tempi e delle modalitagrave I minori allontanati vivono infatti una condizione di forte crisi determinata dalla perdita dei legami primari che sebbene attuata con finalitagrave protettive non puograve che costituire ulteriore fonte di sofferenza rispetto al grave disagio sperimentato allrsquointerno della famiglia
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conclusioni
bull Necessitagrave di rete ai fini di assicurare il diritto alla salute ed al benessere ai minori tutti
bull Necessitagrave che tutti i partecipanti alla rete usufruiscano di informazione formazione e strumenti idonei alla cura
bull Necessitagrave che la comunicazione tra tutti i partecipanti venga attivata e ricercata
bull Necessitagrave di buone prassi codificate che permettano ai partecipanti di individuare il miglior intervento da operare
bull Necessitagrave di buone prassi che assicurino un buon livello di protezione anche a tutti gli operatori della rete
23
Il disagio
bull interrogarsi sulla dimensione del ldquodisagiordquo di cui sono portatori bambini e ragazzi nella realtagrave sociale del territorio puograve indurre a un grave errore di prospettiva quello di concentrare
bull lrsquoattenzione sulle carenze dellrsquoazione educativa e sui fallimenti delle istanze di socializzazione secondo un approccio ldquonegativordquo che proietta sui bambini ansie problemi e tensioni della societagrave
bull nel suo insieme Questa tendenza ad enfatizzare le paure (la paura per i nostri bambini insieme alla paura che ci fanno i bambini ndash specie quelli degli altri) invece delle potenzialitagrave positive
bull di cui lrsquoinfanzia e lrsquoadolescenza sono portatrici egrave molto diffusa e pervasiva Assecondarla puograve appagare il bisogno di sicurezza degli adulti ma non fa necessariamente lrsquointeresse dei minori
bull drsquoetagrave bull Prima di interrogarci su come prevenire e curare il disagiobull la marginalitagrave la delinquenza dovremmo dunque concentrarci sulla promozione e lo sviluppo
della personalitagrave del bambino dei suoi diritti del suo benessere
bull Questa prospettiva ldquopromozionalerdquo appare ampiamente accolta presso i servizi orientati allrsquoinfanzia e allrsquoadolescenza nella nostraRegione
5
bull Ancora piugrave difficile risulta pertanto tradurre le osservazioni che si possono fare in ambiente scolastico che hanno ad oggetto una realtagrave cosigrave instabile in un linguaggio che sia di qualche utilitagrave per chi opera in altri settori come in quello dei servizi sociali e sociosanitari
bull Eppure lrsquoimportanza di qualificare di incentivare di facilitare la comunicazione tra scuola e servizi egrave sotto gli occhi di tutti
6
bull Il progetto educativo che investe le persone in etagrave evolutiva infatti si sviluppa tra una pluralitagravebull di attori - la famiglia la scuola le varie agenzie socialihellip - e in presenza di difficoltagrave o ostacoli egrave di estrema
importanza chebull questi soggetti lavorino in rete e si sappiano quindi interfacciare in modo rapido e produttivobull bull Possiamo dire che la comunicazione tra i vari soggetti ora elencati egrave gt bull 1) quella che si instaura in relazione al trattamento delle formebull piugrave consolidate di ldquodisagiordquo giagrave riconosciute a livello sociale ebull normativo per le quali potrebbero giagrave esistere standard di comportamento istituzionalizzatibull bull 2) quella possibile in altre situazioni ldquointermedierdquo significative sul piano della vita scolastica (nellrsquoambitobull della didattica della convivenza tra alunni dei rapporti con lrsquoeducatore ecc) e da cui gli insegnanti
traggono elementi peridentificare un certo ldquomalessererdquo piugrave o meno latente di cui il singolo o il gruppo di allievi egrave portatore situazioni perograve che non sono ancora nellrsquoambito della patologia ma possono essere osservate e trattate per una attivitagrave di prevenzione
bull Sono indicative di una ldquozona grigiardquo in cui il malessere sofferto dagli alunni non ha ancora un nome o non si manifesta ancora in modo preciso
bull
7
Ascolto del minore
bull Lrsquoinsegnante antenna sensibile osservatorio del malessere rischia di non trovare facilmente
bull ldquoalleatirdquo in grado di sostenerlo nellrsquoascolto e nellrsquoeventuale interventobull a favore del bambino neacute presso la famiglia neacute presso i servizibull del territorio e nemmeno talvolta allrsquointerno dellrsquoistituzionebull scolastica in cui opera Allo stesso modo i segnali di difficoltagrave chebull un operatore sociale coglie in un bambino devono poter esserebull discussi con insegnanti e dirigenti scolastici potendo contare subull una base comune di informazioni e nozioni che faciliti un progettobull di lavoro condiviso ed eviti la delega delle responsabilitagravebull A rendere difficile lrsquoattivazione della rete dei servizi contribuisce in particolare la
difficoltagrave di individuare sul piano operativo una ldquochiave di accessordquo che apra labull comunicazione tra la scuola stessa e i servizi sociali e sociosanitaribull dedicati allrsquoinfanzia e allrsquoadolescenza e la orienti in modobull costruttivo senza tradursi in una delega incondizionata
8
Cogliere i segnali prima che si manifesti il ldquopregiudiziordquo
bull Un ambiente scolastico che si ispiri ai diritti del bambino e dellrsquoadolescente ha il compito di sostenere il singolo insegnante o il gruppo di docenti o il dirigente scolastico che avendo percepito
bull il malessere di un alunno cerchi di impedire lrsquoinsorgere di una situazione di rischio o pregiudizio per il bambino o lrsquoadolescente
9
cosa si intende per ldquorischiordquo e ldquopregiudiziordquo
bull bull Secondo le Linee Guida Regionali per i servizi sociali sociosanitari
e per tutti coloro che lavorano in rete bull con il termine lsquopregiudiziorsquo si intende una condizionebull di particolare e grave disagio eo disadattamento che puogravebull sfociare (rischio di pregiudizio) o egrave giagrave sfociata (pregiudizio) inbull un danno effettivo per la salute psico-fisica del minore bull Tale condizione obiettiva e non transitoria non assicura al
bambino o al ragazzo i presupposti necessari per un idoneo sviluppo psico-evolutivo e unrsquoidonea crescita fisica affettiva intellettuale e
bull mentale
10
Segue pregiudizio
bull Possono costituire situazione di pregiudizio la grave trascuratezza lo stato di abbandono il maltrattamento fisico psicologico o sessuale ad opera di un familiare o di altri soggetti
bull la grave e persistente conflittualitagrave tra i coniugirdquo bull Quando si riscontra che in una data situazione i fattori effettivi di pericolobull prevalgono su quelli di sicurezza in particolare quando la famigliabull del minore appare in difficoltagrave i servizi possono attuare interventibull di protezione
11
Scuola = osservatorio privilegiato
bull Lrsquoimportante ruolo di un insegnante puograve consistere nel cogliere precocemente (quindi prima che si realizzi un ldquopregiudiziordquo) i segnali di rischio condividerli con i colleghi e gli altri operatori della
bull scuola e comunicarli a chi professionalmente opera nel campo della protezione e cura dei minori per progettare insieme in quale modo aiutare il bambino eo il ragazzo interessato
12
Condividere le proprie percezioni
bull Occorrerebbe fornire ad insegnanti dirigenti e in generale operatori scolastici osservazioni e suggerimenti metodologici su come attivarsi
bull in particolare nei riguardi dei servizi sociali e sociosanitari del territorio per interpretare in modo corretto i segnali di un presunto rischio e scongiurare il pericolo di pregiudizio
13
Sinergia di interventi gt azione co-costruita
bull Anche i servizi naturalmente hanno interesse ad attivare una buona comunicazione con la scuola per evitare il ricorso a complessi e
bull talvolta traumatici interventi in protezione o per migliorare lrsquoefficacia dellrsquointervento intrapreso
bull Lrsquoazione nei confronti dellrsquoalunno va insomma co-costruita tra i soggetti della scuola e dei servizi territoriali
bull Scuole e servizi territoriali potrebbero mettere a punto e utilizzarebull sistematicamente tenendo conto delle specifiche esigenze dibull ogni realtagrave locale degli strumenti tecnici finalizzati a favorire labull comunicazione reciproca bull In molte aree esistono giagrave delle prassi consolidate in materia
14
Predisposizione di moduli
bull Tali prassi potrebbero concretizzarsi in un modulo predisposto dal servizio competente in quel territorio che raccoglie i dati essenziali e sufficienti a descrivere il minore che presenta
bull profili di rischio piugrave o meno rilevanti bull noncheacute i dati essenziali relativi alla natura del problema (meglio se raccolti
attraverso unabull serie di indicatori forniti dal servizio stesso) rispetto al quale la scuola
chiede lrsquoavvio di un percorso comune di lavoro eo una specifica consulenza
15
Linee Guida Regione Abruzzo
bull Le linee guida in materia di maltrattamento ed abuso affrontano la complessitagrave legata al fatto che i servizi si collocano in un articolato crocevia
bull - tra le componenti sociali e quelle sanitarie dei processi drsquointervento bull - tra le esigenze di tutela e quelle di cura nei confronti del minore e della sua famiglia - tra le istanze giudiziarie e quelle relative alla presa in carico psicosociale bull - tra lrsquoazione di soggetti pubblici e quella delle agenzie del Terzo settore bull Gli obiettivi che si intendono perseguire sono
ndash a) favorire lrsquoemergere dei fenomeni di maltrattamento e abuso nei confronti dei minori ndash b) assicurare la tempestiva individuazione e la presa in carico precoce ed integrata dei
minori attraverso gli strumenti di tutela ndash c) uniformare gli interventi assistenziali ed i procedimenti diagnostici terapeutici ndash d) integrare le attivitagrave tra operatori di ambiti diversi ndash e) individuare ed ottimizzare le risorse specifiche dei servizi pubblici e del privato
sociale
16
LG 2 ndash Le fasi dellrsquointervento
bull Una coerente progettualitagrave nellrsquoindividuazione e presa in carico delle situazioni di maltrattamento allrsquoinfanzia non puograve che implementarsi in unrsquoattiva e diffusa politica di ldquoriduzione del rischiordquo mirata ad impedire la cronicizzazione del disagio incrementando con interventi specifici di ldquoempowermentrdquo le buone competenze genitoriali in particolare nelle fasce piugrave deboli della popolazione
bull Per garantire un efficace intervento di tutela e cura sia delle vittime che di coloro che agiscono il maltrattamento occorre che vengano attivati a cura dei diversi soggetti coinvolti nella presa in carico alcune azioni organizzate in un articolata sequenza logica prima che temporale
bull 1) Prevenzionebull 2) Rilevazionebull 3) Protezione
17
21 Prevenzione
bull Il fenomeno del maltrattamento e abuso in danno dei minori impone prima che esso si manifesti attraverso azioni la promozione di interventi di natura sociale e sanitaria che vadano ad agire sulle condizioni di rischio quali la scarsa educazione genitoriale la presenza di gravidanze a rischio di rifiuto del legame la presenza di famiglie con problemi di alcolismo di disagio mentale di degrado socio culturale e ambientale i nuclei monogenitoriali in condizioni di disagio le formazioni di gruppi di minori violenti o caratterizzati la comportamenti di bullismo
18
La Rilevazione
bull La realtagrave di un fenomeno che per le sue caratteristiche si configura come sommerso negato non affrontabile tramite una spontanea richiesta di aiuto richiede per essere osservato e curato lrsquoattivazione di mirate strategie di rilevazione di cui sono responsabili tutti i soggetti che quotidianamente sono a contatto con il mondo dellrsquoinfanzia
bull Per rilevazione si intende quindi il percorso di approfondimento che trae spunto da osservazioni compiute nellrsquoambito della loro funzione istituzionale da insegnanti medici educatori noncheacute da familiari o cittadini preoccupati dallrsquoemergere di comportamenti di disagio e sofferenza vissuti da un minore
bull Lrsquoaccuratezza e tempestivitagrave degli elementi raccolti in questa prima fase dellrsquointervento determinano in modo significativo la possibile attivazione di un precoce intervento di tutela protezione valutazione presa in carico
bull In tale fase si effettua una prima rilevazione dei segnali di malessere dei minori dei rischi per la loro crescita della connessione dei segni di disagio con le eventuali condotte pregiudizievoli degli adulti Importante a questo proposito affinare la capacitagrave di discriminazione tra le condizioni di rischio e le condizioni in cui si egrave giagrave verificato un danno noncheacute la possibilitagrave di approfondire e se necessario intervenire su quelle situazioni che frequentemente si presentano in modo ldquomascheratordquo e quindi difficilmente individuabili
bull Ersquo di fondamentale importanza Lrsquoattivazione di una funzione di ascolto dei segnali di disagio
19
Segue ndash la rilevazione
bull I punti della rete sensibili rispetto al mondo dellrsquoinfanzia operanti sul territorio sono individuati a due livelli
bull 1 un livello primario in cui i minori vengono incontrati nella ldquonormalitagraverdquo per bisogni generali legati alla loro crescita ndash 1048633 nidi drsquoinfanzia e scuola ndash 1048633 associazioni religiose culturali del tempo libero sport ecchellip ndash 1048633 servizi sanitari di base pediatri di base medici di base consultori
medicina scolastica ndash 1048633 ospedali (pronto soccorso pediatria ginecologia)
bull 2 un livello secondario di soggetti istituzionali che incontrano bambini o famiglie giagrave portatori di una richiesta di aiuto a carattere socio-assistenziale o educativo
20
La protezione
bull La presa in carico del minore vittima di maltrattamenti ed abusi inizia quando gli viene assicurato un ldquocontesto di protezionerdquo allrsquointerno del quale si possano attivare i necessari interventi di sostegno e cura Tali interventi devono essere strettamente connessi ai tempi evolutivi e ai bisogni del minore Le azioni protettive non devono solamente essere orientate alla protezione fisica - impedire il comportamento maltrattante - ma anche alla protezione mentale - impedire comportamenti stigmatizzanti e colpevolizzanti noncheacute pressioni psicologiche nei confronti del minore
bull Gli interventi di protezione devono essere modulati in relazione alla gravitagrave del pregiudizio ed alla presenza o meno di risorse protettive nel contesto familiare anche allargato
bull In questo senso nei casi meno gravi si possono attuare forme di vigilanza sulla famiglia con lrsquoaffidamento ai servizi sociali tramite progetti mirati a rafforzare e supportare le competenze genitoriali
bull Nelle situazioni piugrave gravi egrave invece necessario collocare il bambino in un contesto diverso da quello familiare sia per interrompere la sua esposizione agli atti dannosi sia per impostare un efficace percorso di diagnosi e cura Tale percorso egrave irrealizzabile e vittimizzante se il minore egrave costretto a vivere in una condizione di minaccia e pregiudizio
21
Segue ndash la protezione
bull Le azioni protettive rischiano di produrre delicate condizioni di vittimizzazione secondaria qualora non siano gestite con grande accuratezza e professionalitagrave Richiedono infatti un lavoro complesso che investe i diversi sistemi e chiede una cooperazione tra professioni e servizi La complessitagrave egrave aumentata dalla necessitagrave di connettere in modo sinergico atti ed interventi giudiziari con la presa in carico psicosociale Tale raccordo egrave spesso di complessa gestione in relazione al conflitto di interesse tra bisogni del minore e salvaguardia delle relazioni familiari che inevitabilmente queste situazioni producono
bull Il Comune attraverso i servizi sociali territoriali o ndash qualora non siano presenti ndash quelli dellrsquoAmbito sociale - ha istituzionalmente la funzione di protezione ed egrave lrsquointerlocutore dellrsquoAutoritagrave Giudiziaria Minorile Tuttavia lrsquoattenzione e la cooperazione nellrsquoattivazione e gestione delle azioni protettive coinvolge tutti gli operatori e servizi poicheacute per essere realmente protettivi gli interventi vanno calibrati nella scelta dei tempi e delle modalitagrave I minori allontanati vivono infatti una condizione di forte crisi determinata dalla perdita dei legami primari che sebbene attuata con finalitagrave protettive non puograve che costituire ulteriore fonte di sofferenza rispetto al grave disagio sperimentato allrsquointerno della famiglia
22
conclusioni
bull Necessitagrave di rete ai fini di assicurare il diritto alla salute ed al benessere ai minori tutti
bull Necessitagrave che tutti i partecipanti alla rete usufruiscano di informazione formazione e strumenti idonei alla cura
bull Necessitagrave che la comunicazione tra tutti i partecipanti venga attivata e ricercata
bull Necessitagrave di buone prassi codificate che permettano ai partecipanti di individuare il miglior intervento da operare
bull Necessitagrave di buone prassi che assicurino un buon livello di protezione anche a tutti gli operatori della rete
23
bull Ancora piugrave difficile risulta pertanto tradurre le osservazioni che si possono fare in ambiente scolastico che hanno ad oggetto una realtagrave cosigrave instabile in un linguaggio che sia di qualche utilitagrave per chi opera in altri settori come in quello dei servizi sociali e sociosanitari
bull Eppure lrsquoimportanza di qualificare di incentivare di facilitare la comunicazione tra scuola e servizi egrave sotto gli occhi di tutti
6
bull Il progetto educativo che investe le persone in etagrave evolutiva infatti si sviluppa tra una pluralitagravebull di attori - la famiglia la scuola le varie agenzie socialihellip - e in presenza di difficoltagrave o ostacoli egrave di estrema
importanza chebull questi soggetti lavorino in rete e si sappiano quindi interfacciare in modo rapido e produttivobull bull Possiamo dire che la comunicazione tra i vari soggetti ora elencati egrave gt bull 1) quella che si instaura in relazione al trattamento delle formebull piugrave consolidate di ldquodisagiordquo giagrave riconosciute a livello sociale ebull normativo per le quali potrebbero giagrave esistere standard di comportamento istituzionalizzatibull bull 2) quella possibile in altre situazioni ldquointermedierdquo significative sul piano della vita scolastica (nellrsquoambitobull della didattica della convivenza tra alunni dei rapporti con lrsquoeducatore ecc) e da cui gli insegnanti
traggono elementi peridentificare un certo ldquomalessererdquo piugrave o meno latente di cui il singolo o il gruppo di allievi egrave portatore situazioni perograve che non sono ancora nellrsquoambito della patologia ma possono essere osservate e trattate per una attivitagrave di prevenzione
bull Sono indicative di una ldquozona grigiardquo in cui il malessere sofferto dagli alunni non ha ancora un nome o non si manifesta ancora in modo preciso
bull
7
Ascolto del minore
bull Lrsquoinsegnante antenna sensibile osservatorio del malessere rischia di non trovare facilmente
bull ldquoalleatirdquo in grado di sostenerlo nellrsquoascolto e nellrsquoeventuale interventobull a favore del bambino neacute presso la famiglia neacute presso i servizibull del territorio e nemmeno talvolta allrsquointerno dellrsquoistituzionebull scolastica in cui opera Allo stesso modo i segnali di difficoltagrave chebull un operatore sociale coglie in un bambino devono poter esserebull discussi con insegnanti e dirigenti scolastici potendo contare subull una base comune di informazioni e nozioni che faciliti un progettobull di lavoro condiviso ed eviti la delega delle responsabilitagravebull A rendere difficile lrsquoattivazione della rete dei servizi contribuisce in particolare la
difficoltagrave di individuare sul piano operativo una ldquochiave di accessordquo che apra labull comunicazione tra la scuola stessa e i servizi sociali e sociosanitaribull dedicati allrsquoinfanzia e allrsquoadolescenza e la orienti in modobull costruttivo senza tradursi in una delega incondizionata
8
Cogliere i segnali prima che si manifesti il ldquopregiudiziordquo
bull Un ambiente scolastico che si ispiri ai diritti del bambino e dellrsquoadolescente ha il compito di sostenere il singolo insegnante o il gruppo di docenti o il dirigente scolastico che avendo percepito
bull il malessere di un alunno cerchi di impedire lrsquoinsorgere di una situazione di rischio o pregiudizio per il bambino o lrsquoadolescente
9
cosa si intende per ldquorischiordquo e ldquopregiudiziordquo
bull bull Secondo le Linee Guida Regionali per i servizi sociali sociosanitari
e per tutti coloro che lavorano in rete bull con il termine lsquopregiudiziorsquo si intende una condizionebull di particolare e grave disagio eo disadattamento che puogravebull sfociare (rischio di pregiudizio) o egrave giagrave sfociata (pregiudizio) inbull un danno effettivo per la salute psico-fisica del minore bull Tale condizione obiettiva e non transitoria non assicura al
bambino o al ragazzo i presupposti necessari per un idoneo sviluppo psico-evolutivo e unrsquoidonea crescita fisica affettiva intellettuale e
bull mentale
10
Segue pregiudizio
bull Possono costituire situazione di pregiudizio la grave trascuratezza lo stato di abbandono il maltrattamento fisico psicologico o sessuale ad opera di un familiare o di altri soggetti
bull la grave e persistente conflittualitagrave tra i coniugirdquo bull Quando si riscontra che in una data situazione i fattori effettivi di pericolobull prevalgono su quelli di sicurezza in particolare quando la famigliabull del minore appare in difficoltagrave i servizi possono attuare interventibull di protezione
11
Scuola = osservatorio privilegiato
bull Lrsquoimportante ruolo di un insegnante puograve consistere nel cogliere precocemente (quindi prima che si realizzi un ldquopregiudiziordquo) i segnali di rischio condividerli con i colleghi e gli altri operatori della
bull scuola e comunicarli a chi professionalmente opera nel campo della protezione e cura dei minori per progettare insieme in quale modo aiutare il bambino eo il ragazzo interessato
12
Condividere le proprie percezioni
bull Occorrerebbe fornire ad insegnanti dirigenti e in generale operatori scolastici osservazioni e suggerimenti metodologici su come attivarsi
bull in particolare nei riguardi dei servizi sociali e sociosanitari del territorio per interpretare in modo corretto i segnali di un presunto rischio e scongiurare il pericolo di pregiudizio
13
Sinergia di interventi gt azione co-costruita
bull Anche i servizi naturalmente hanno interesse ad attivare una buona comunicazione con la scuola per evitare il ricorso a complessi e
bull talvolta traumatici interventi in protezione o per migliorare lrsquoefficacia dellrsquointervento intrapreso
bull Lrsquoazione nei confronti dellrsquoalunno va insomma co-costruita tra i soggetti della scuola e dei servizi territoriali
bull Scuole e servizi territoriali potrebbero mettere a punto e utilizzarebull sistematicamente tenendo conto delle specifiche esigenze dibull ogni realtagrave locale degli strumenti tecnici finalizzati a favorire labull comunicazione reciproca bull In molte aree esistono giagrave delle prassi consolidate in materia
14
Predisposizione di moduli
bull Tali prassi potrebbero concretizzarsi in un modulo predisposto dal servizio competente in quel territorio che raccoglie i dati essenziali e sufficienti a descrivere il minore che presenta
bull profili di rischio piugrave o meno rilevanti bull noncheacute i dati essenziali relativi alla natura del problema (meglio se raccolti
attraverso unabull serie di indicatori forniti dal servizio stesso) rispetto al quale la scuola
chiede lrsquoavvio di un percorso comune di lavoro eo una specifica consulenza
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Linee Guida Regione Abruzzo
bull Le linee guida in materia di maltrattamento ed abuso affrontano la complessitagrave legata al fatto che i servizi si collocano in un articolato crocevia
bull - tra le componenti sociali e quelle sanitarie dei processi drsquointervento bull - tra le esigenze di tutela e quelle di cura nei confronti del minore e della sua famiglia - tra le istanze giudiziarie e quelle relative alla presa in carico psicosociale bull - tra lrsquoazione di soggetti pubblici e quella delle agenzie del Terzo settore bull Gli obiettivi che si intendono perseguire sono
ndash a) favorire lrsquoemergere dei fenomeni di maltrattamento e abuso nei confronti dei minori ndash b) assicurare la tempestiva individuazione e la presa in carico precoce ed integrata dei
minori attraverso gli strumenti di tutela ndash c) uniformare gli interventi assistenziali ed i procedimenti diagnostici terapeutici ndash d) integrare le attivitagrave tra operatori di ambiti diversi ndash e) individuare ed ottimizzare le risorse specifiche dei servizi pubblici e del privato
sociale
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LG 2 ndash Le fasi dellrsquointervento
bull Una coerente progettualitagrave nellrsquoindividuazione e presa in carico delle situazioni di maltrattamento allrsquoinfanzia non puograve che implementarsi in unrsquoattiva e diffusa politica di ldquoriduzione del rischiordquo mirata ad impedire la cronicizzazione del disagio incrementando con interventi specifici di ldquoempowermentrdquo le buone competenze genitoriali in particolare nelle fasce piugrave deboli della popolazione
bull Per garantire un efficace intervento di tutela e cura sia delle vittime che di coloro che agiscono il maltrattamento occorre che vengano attivati a cura dei diversi soggetti coinvolti nella presa in carico alcune azioni organizzate in un articolata sequenza logica prima che temporale
bull 1) Prevenzionebull 2) Rilevazionebull 3) Protezione
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21 Prevenzione
bull Il fenomeno del maltrattamento e abuso in danno dei minori impone prima che esso si manifesti attraverso azioni la promozione di interventi di natura sociale e sanitaria che vadano ad agire sulle condizioni di rischio quali la scarsa educazione genitoriale la presenza di gravidanze a rischio di rifiuto del legame la presenza di famiglie con problemi di alcolismo di disagio mentale di degrado socio culturale e ambientale i nuclei monogenitoriali in condizioni di disagio le formazioni di gruppi di minori violenti o caratterizzati la comportamenti di bullismo
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La Rilevazione
bull La realtagrave di un fenomeno che per le sue caratteristiche si configura come sommerso negato non affrontabile tramite una spontanea richiesta di aiuto richiede per essere osservato e curato lrsquoattivazione di mirate strategie di rilevazione di cui sono responsabili tutti i soggetti che quotidianamente sono a contatto con il mondo dellrsquoinfanzia
bull Per rilevazione si intende quindi il percorso di approfondimento che trae spunto da osservazioni compiute nellrsquoambito della loro funzione istituzionale da insegnanti medici educatori noncheacute da familiari o cittadini preoccupati dallrsquoemergere di comportamenti di disagio e sofferenza vissuti da un minore
bull Lrsquoaccuratezza e tempestivitagrave degli elementi raccolti in questa prima fase dellrsquointervento determinano in modo significativo la possibile attivazione di un precoce intervento di tutela protezione valutazione presa in carico
bull In tale fase si effettua una prima rilevazione dei segnali di malessere dei minori dei rischi per la loro crescita della connessione dei segni di disagio con le eventuali condotte pregiudizievoli degli adulti Importante a questo proposito affinare la capacitagrave di discriminazione tra le condizioni di rischio e le condizioni in cui si egrave giagrave verificato un danno noncheacute la possibilitagrave di approfondire e se necessario intervenire su quelle situazioni che frequentemente si presentano in modo ldquomascheratordquo e quindi difficilmente individuabili
bull Ersquo di fondamentale importanza Lrsquoattivazione di una funzione di ascolto dei segnali di disagio
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Segue ndash la rilevazione
bull I punti della rete sensibili rispetto al mondo dellrsquoinfanzia operanti sul territorio sono individuati a due livelli
bull 1 un livello primario in cui i minori vengono incontrati nella ldquonormalitagraverdquo per bisogni generali legati alla loro crescita ndash 1048633 nidi drsquoinfanzia e scuola ndash 1048633 associazioni religiose culturali del tempo libero sport ecchellip ndash 1048633 servizi sanitari di base pediatri di base medici di base consultori
medicina scolastica ndash 1048633 ospedali (pronto soccorso pediatria ginecologia)
bull 2 un livello secondario di soggetti istituzionali che incontrano bambini o famiglie giagrave portatori di una richiesta di aiuto a carattere socio-assistenziale o educativo
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La protezione
bull La presa in carico del minore vittima di maltrattamenti ed abusi inizia quando gli viene assicurato un ldquocontesto di protezionerdquo allrsquointerno del quale si possano attivare i necessari interventi di sostegno e cura Tali interventi devono essere strettamente connessi ai tempi evolutivi e ai bisogni del minore Le azioni protettive non devono solamente essere orientate alla protezione fisica - impedire il comportamento maltrattante - ma anche alla protezione mentale - impedire comportamenti stigmatizzanti e colpevolizzanti noncheacute pressioni psicologiche nei confronti del minore
bull Gli interventi di protezione devono essere modulati in relazione alla gravitagrave del pregiudizio ed alla presenza o meno di risorse protettive nel contesto familiare anche allargato
bull In questo senso nei casi meno gravi si possono attuare forme di vigilanza sulla famiglia con lrsquoaffidamento ai servizi sociali tramite progetti mirati a rafforzare e supportare le competenze genitoriali
bull Nelle situazioni piugrave gravi egrave invece necessario collocare il bambino in un contesto diverso da quello familiare sia per interrompere la sua esposizione agli atti dannosi sia per impostare un efficace percorso di diagnosi e cura Tale percorso egrave irrealizzabile e vittimizzante se il minore egrave costretto a vivere in una condizione di minaccia e pregiudizio
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Segue ndash la protezione
bull Le azioni protettive rischiano di produrre delicate condizioni di vittimizzazione secondaria qualora non siano gestite con grande accuratezza e professionalitagrave Richiedono infatti un lavoro complesso che investe i diversi sistemi e chiede una cooperazione tra professioni e servizi La complessitagrave egrave aumentata dalla necessitagrave di connettere in modo sinergico atti ed interventi giudiziari con la presa in carico psicosociale Tale raccordo egrave spesso di complessa gestione in relazione al conflitto di interesse tra bisogni del minore e salvaguardia delle relazioni familiari che inevitabilmente queste situazioni producono
bull Il Comune attraverso i servizi sociali territoriali o ndash qualora non siano presenti ndash quelli dellrsquoAmbito sociale - ha istituzionalmente la funzione di protezione ed egrave lrsquointerlocutore dellrsquoAutoritagrave Giudiziaria Minorile Tuttavia lrsquoattenzione e la cooperazione nellrsquoattivazione e gestione delle azioni protettive coinvolge tutti gli operatori e servizi poicheacute per essere realmente protettivi gli interventi vanno calibrati nella scelta dei tempi e delle modalitagrave I minori allontanati vivono infatti una condizione di forte crisi determinata dalla perdita dei legami primari che sebbene attuata con finalitagrave protettive non puograve che costituire ulteriore fonte di sofferenza rispetto al grave disagio sperimentato allrsquointerno della famiglia
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conclusioni
bull Necessitagrave di rete ai fini di assicurare il diritto alla salute ed al benessere ai minori tutti
bull Necessitagrave che tutti i partecipanti alla rete usufruiscano di informazione formazione e strumenti idonei alla cura
bull Necessitagrave che la comunicazione tra tutti i partecipanti venga attivata e ricercata
bull Necessitagrave di buone prassi codificate che permettano ai partecipanti di individuare il miglior intervento da operare
bull Necessitagrave di buone prassi che assicurino un buon livello di protezione anche a tutti gli operatori della rete
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bull Il progetto educativo che investe le persone in etagrave evolutiva infatti si sviluppa tra una pluralitagravebull di attori - la famiglia la scuola le varie agenzie socialihellip - e in presenza di difficoltagrave o ostacoli egrave di estrema
importanza chebull questi soggetti lavorino in rete e si sappiano quindi interfacciare in modo rapido e produttivobull bull Possiamo dire che la comunicazione tra i vari soggetti ora elencati egrave gt bull 1) quella che si instaura in relazione al trattamento delle formebull piugrave consolidate di ldquodisagiordquo giagrave riconosciute a livello sociale ebull normativo per le quali potrebbero giagrave esistere standard di comportamento istituzionalizzatibull bull 2) quella possibile in altre situazioni ldquointermedierdquo significative sul piano della vita scolastica (nellrsquoambitobull della didattica della convivenza tra alunni dei rapporti con lrsquoeducatore ecc) e da cui gli insegnanti
traggono elementi peridentificare un certo ldquomalessererdquo piugrave o meno latente di cui il singolo o il gruppo di allievi egrave portatore situazioni perograve che non sono ancora nellrsquoambito della patologia ma possono essere osservate e trattate per una attivitagrave di prevenzione
bull Sono indicative di una ldquozona grigiardquo in cui il malessere sofferto dagli alunni non ha ancora un nome o non si manifesta ancora in modo preciso
bull
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Ascolto del minore
bull Lrsquoinsegnante antenna sensibile osservatorio del malessere rischia di non trovare facilmente
bull ldquoalleatirdquo in grado di sostenerlo nellrsquoascolto e nellrsquoeventuale interventobull a favore del bambino neacute presso la famiglia neacute presso i servizibull del territorio e nemmeno talvolta allrsquointerno dellrsquoistituzionebull scolastica in cui opera Allo stesso modo i segnali di difficoltagrave chebull un operatore sociale coglie in un bambino devono poter esserebull discussi con insegnanti e dirigenti scolastici potendo contare subull una base comune di informazioni e nozioni che faciliti un progettobull di lavoro condiviso ed eviti la delega delle responsabilitagravebull A rendere difficile lrsquoattivazione della rete dei servizi contribuisce in particolare la
difficoltagrave di individuare sul piano operativo una ldquochiave di accessordquo che apra labull comunicazione tra la scuola stessa e i servizi sociali e sociosanitaribull dedicati allrsquoinfanzia e allrsquoadolescenza e la orienti in modobull costruttivo senza tradursi in una delega incondizionata
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Cogliere i segnali prima che si manifesti il ldquopregiudiziordquo
bull Un ambiente scolastico che si ispiri ai diritti del bambino e dellrsquoadolescente ha il compito di sostenere il singolo insegnante o il gruppo di docenti o il dirigente scolastico che avendo percepito
bull il malessere di un alunno cerchi di impedire lrsquoinsorgere di una situazione di rischio o pregiudizio per il bambino o lrsquoadolescente
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cosa si intende per ldquorischiordquo e ldquopregiudiziordquo
bull bull Secondo le Linee Guida Regionali per i servizi sociali sociosanitari
e per tutti coloro che lavorano in rete bull con il termine lsquopregiudiziorsquo si intende una condizionebull di particolare e grave disagio eo disadattamento che puogravebull sfociare (rischio di pregiudizio) o egrave giagrave sfociata (pregiudizio) inbull un danno effettivo per la salute psico-fisica del minore bull Tale condizione obiettiva e non transitoria non assicura al
bambino o al ragazzo i presupposti necessari per un idoneo sviluppo psico-evolutivo e unrsquoidonea crescita fisica affettiva intellettuale e
bull mentale
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Segue pregiudizio
bull Possono costituire situazione di pregiudizio la grave trascuratezza lo stato di abbandono il maltrattamento fisico psicologico o sessuale ad opera di un familiare o di altri soggetti
bull la grave e persistente conflittualitagrave tra i coniugirdquo bull Quando si riscontra che in una data situazione i fattori effettivi di pericolobull prevalgono su quelli di sicurezza in particolare quando la famigliabull del minore appare in difficoltagrave i servizi possono attuare interventibull di protezione
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Scuola = osservatorio privilegiato
bull Lrsquoimportante ruolo di un insegnante puograve consistere nel cogliere precocemente (quindi prima che si realizzi un ldquopregiudiziordquo) i segnali di rischio condividerli con i colleghi e gli altri operatori della
bull scuola e comunicarli a chi professionalmente opera nel campo della protezione e cura dei minori per progettare insieme in quale modo aiutare il bambino eo il ragazzo interessato
12
Condividere le proprie percezioni
bull Occorrerebbe fornire ad insegnanti dirigenti e in generale operatori scolastici osservazioni e suggerimenti metodologici su come attivarsi
bull in particolare nei riguardi dei servizi sociali e sociosanitari del territorio per interpretare in modo corretto i segnali di un presunto rischio e scongiurare il pericolo di pregiudizio
13
Sinergia di interventi gt azione co-costruita
bull Anche i servizi naturalmente hanno interesse ad attivare una buona comunicazione con la scuola per evitare il ricorso a complessi e
bull talvolta traumatici interventi in protezione o per migliorare lrsquoefficacia dellrsquointervento intrapreso
bull Lrsquoazione nei confronti dellrsquoalunno va insomma co-costruita tra i soggetti della scuola e dei servizi territoriali
bull Scuole e servizi territoriali potrebbero mettere a punto e utilizzarebull sistematicamente tenendo conto delle specifiche esigenze dibull ogni realtagrave locale degli strumenti tecnici finalizzati a favorire labull comunicazione reciproca bull In molte aree esistono giagrave delle prassi consolidate in materia
14
Predisposizione di moduli
bull Tali prassi potrebbero concretizzarsi in un modulo predisposto dal servizio competente in quel territorio che raccoglie i dati essenziali e sufficienti a descrivere il minore che presenta
bull profili di rischio piugrave o meno rilevanti bull noncheacute i dati essenziali relativi alla natura del problema (meglio se raccolti
attraverso unabull serie di indicatori forniti dal servizio stesso) rispetto al quale la scuola
chiede lrsquoavvio di un percorso comune di lavoro eo una specifica consulenza
15
Linee Guida Regione Abruzzo
bull Le linee guida in materia di maltrattamento ed abuso affrontano la complessitagrave legata al fatto che i servizi si collocano in un articolato crocevia
bull - tra le componenti sociali e quelle sanitarie dei processi drsquointervento bull - tra le esigenze di tutela e quelle di cura nei confronti del minore e della sua famiglia - tra le istanze giudiziarie e quelle relative alla presa in carico psicosociale bull - tra lrsquoazione di soggetti pubblici e quella delle agenzie del Terzo settore bull Gli obiettivi che si intendono perseguire sono
ndash a) favorire lrsquoemergere dei fenomeni di maltrattamento e abuso nei confronti dei minori ndash b) assicurare la tempestiva individuazione e la presa in carico precoce ed integrata dei
minori attraverso gli strumenti di tutela ndash c) uniformare gli interventi assistenziali ed i procedimenti diagnostici terapeutici ndash d) integrare le attivitagrave tra operatori di ambiti diversi ndash e) individuare ed ottimizzare le risorse specifiche dei servizi pubblici e del privato
sociale
16
LG 2 ndash Le fasi dellrsquointervento
bull Una coerente progettualitagrave nellrsquoindividuazione e presa in carico delle situazioni di maltrattamento allrsquoinfanzia non puograve che implementarsi in unrsquoattiva e diffusa politica di ldquoriduzione del rischiordquo mirata ad impedire la cronicizzazione del disagio incrementando con interventi specifici di ldquoempowermentrdquo le buone competenze genitoriali in particolare nelle fasce piugrave deboli della popolazione
bull Per garantire un efficace intervento di tutela e cura sia delle vittime che di coloro che agiscono il maltrattamento occorre che vengano attivati a cura dei diversi soggetti coinvolti nella presa in carico alcune azioni organizzate in un articolata sequenza logica prima che temporale
bull 1) Prevenzionebull 2) Rilevazionebull 3) Protezione
17
21 Prevenzione
bull Il fenomeno del maltrattamento e abuso in danno dei minori impone prima che esso si manifesti attraverso azioni la promozione di interventi di natura sociale e sanitaria che vadano ad agire sulle condizioni di rischio quali la scarsa educazione genitoriale la presenza di gravidanze a rischio di rifiuto del legame la presenza di famiglie con problemi di alcolismo di disagio mentale di degrado socio culturale e ambientale i nuclei monogenitoriali in condizioni di disagio le formazioni di gruppi di minori violenti o caratterizzati la comportamenti di bullismo
18
La Rilevazione
bull La realtagrave di un fenomeno che per le sue caratteristiche si configura come sommerso negato non affrontabile tramite una spontanea richiesta di aiuto richiede per essere osservato e curato lrsquoattivazione di mirate strategie di rilevazione di cui sono responsabili tutti i soggetti che quotidianamente sono a contatto con il mondo dellrsquoinfanzia
bull Per rilevazione si intende quindi il percorso di approfondimento che trae spunto da osservazioni compiute nellrsquoambito della loro funzione istituzionale da insegnanti medici educatori noncheacute da familiari o cittadini preoccupati dallrsquoemergere di comportamenti di disagio e sofferenza vissuti da un minore
bull Lrsquoaccuratezza e tempestivitagrave degli elementi raccolti in questa prima fase dellrsquointervento determinano in modo significativo la possibile attivazione di un precoce intervento di tutela protezione valutazione presa in carico
bull In tale fase si effettua una prima rilevazione dei segnali di malessere dei minori dei rischi per la loro crescita della connessione dei segni di disagio con le eventuali condotte pregiudizievoli degli adulti Importante a questo proposito affinare la capacitagrave di discriminazione tra le condizioni di rischio e le condizioni in cui si egrave giagrave verificato un danno noncheacute la possibilitagrave di approfondire e se necessario intervenire su quelle situazioni che frequentemente si presentano in modo ldquomascheratordquo e quindi difficilmente individuabili
bull Ersquo di fondamentale importanza Lrsquoattivazione di una funzione di ascolto dei segnali di disagio
19
Segue ndash la rilevazione
bull I punti della rete sensibili rispetto al mondo dellrsquoinfanzia operanti sul territorio sono individuati a due livelli
bull 1 un livello primario in cui i minori vengono incontrati nella ldquonormalitagraverdquo per bisogni generali legati alla loro crescita ndash 1048633 nidi drsquoinfanzia e scuola ndash 1048633 associazioni religiose culturali del tempo libero sport ecchellip ndash 1048633 servizi sanitari di base pediatri di base medici di base consultori
medicina scolastica ndash 1048633 ospedali (pronto soccorso pediatria ginecologia)
bull 2 un livello secondario di soggetti istituzionali che incontrano bambini o famiglie giagrave portatori di una richiesta di aiuto a carattere socio-assistenziale o educativo
20
La protezione
bull La presa in carico del minore vittima di maltrattamenti ed abusi inizia quando gli viene assicurato un ldquocontesto di protezionerdquo allrsquointerno del quale si possano attivare i necessari interventi di sostegno e cura Tali interventi devono essere strettamente connessi ai tempi evolutivi e ai bisogni del minore Le azioni protettive non devono solamente essere orientate alla protezione fisica - impedire il comportamento maltrattante - ma anche alla protezione mentale - impedire comportamenti stigmatizzanti e colpevolizzanti noncheacute pressioni psicologiche nei confronti del minore
bull Gli interventi di protezione devono essere modulati in relazione alla gravitagrave del pregiudizio ed alla presenza o meno di risorse protettive nel contesto familiare anche allargato
bull In questo senso nei casi meno gravi si possono attuare forme di vigilanza sulla famiglia con lrsquoaffidamento ai servizi sociali tramite progetti mirati a rafforzare e supportare le competenze genitoriali
bull Nelle situazioni piugrave gravi egrave invece necessario collocare il bambino in un contesto diverso da quello familiare sia per interrompere la sua esposizione agli atti dannosi sia per impostare un efficace percorso di diagnosi e cura Tale percorso egrave irrealizzabile e vittimizzante se il minore egrave costretto a vivere in una condizione di minaccia e pregiudizio
21
Segue ndash la protezione
bull Le azioni protettive rischiano di produrre delicate condizioni di vittimizzazione secondaria qualora non siano gestite con grande accuratezza e professionalitagrave Richiedono infatti un lavoro complesso che investe i diversi sistemi e chiede una cooperazione tra professioni e servizi La complessitagrave egrave aumentata dalla necessitagrave di connettere in modo sinergico atti ed interventi giudiziari con la presa in carico psicosociale Tale raccordo egrave spesso di complessa gestione in relazione al conflitto di interesse tra bisogni del minore e salvaguardia delle relazioni familiari che inevitabilmente queste situazioni producono
bull Il Comune attraverso i servizi sociali territoriali o ndash qualora non siano presenti ndash quelli dellrsquoAmbito sociale - ha istituzionalmente la funzione di protezione ed egrave lrsquointerlocutore dellrsquoAutoritagrave Giudiziaria Minorile Tuttavia lrsquoattenzione e la cooperazione nellrsquoattivazione e gestione delle azioni protettive coinvolge tutti gli operatori e servizi poicheacute per essere realmente protettivi gli interventi vanno calibrati nella scelta dei tempi e delle modalitagrave I minori allontanati vivono infatti una condizione di forte crisi determinata dalla perdita dei legami primari che sebbene attuata con finalitagrave protettive non puograve che costituire ulteriore fonte di sofferenza rispetto al grave disagio sperimentato allrsquointerno della famiglia
22
conclusioni
bull Necessitagrave di rete ai fini di assicurare il diritto alla salute ed al benessere ai minori tutti
bull Necessitagrave che tutti i partecipanti alla rete usufruiscano di informazione formazione e strumenti idonei alla cura
bull Necessitagrave che la comunicazione tra tutti i partecipanti venga attivata e ricercata
bull Necessitagrave di buone prassi codificate che permettano ai partecipanti di individuare il miglior intervento da operare
bull Necessitagrave di buone prassi che assicurino un buon livello di protezione anche a tutti gli operatori della rete
23
Ascolto del minore
bull Lrsquoinsegnante antenna sensibile osservatorio del malessere rischia di non trovare facilmente
bull ldquoalleatirdquo in grado di sostenerlo nellrsquoascolto e nellrsquoeventuale interventobull a favore del bambino neacute presso la famiglia neacute presso i servizibull del territorio e nemmeno talvolta allrsquointerno dellrsquoistituzionebull scolastica in cui opera Allo stesso modo i segnali di difficoltagrave chebull un operatore sociale coglie in un bambino devono poter esserebull discussi con insegnanti e dirigenti scolastici potendo contare subull una base comune di informazioni e nozioni che faciliti un progettobull di lavoro condiviso ed eviti la delega delle responsabilitagravebull A rendere difficile lrsquoattivazione della rete dei servizi contribuisce in particolare la
difficoltagrave di individuare sul piano operativo una ldquochiave di accessordquo che apra labull comunicazione tra la scuola stessa e i servizi sociali e sociosanitaribull dedicati allrsquoinfanzia e allrsquoadolescenza e la orienti in modobull costruttivo senza tradursi in una delega incondizionata
8
Cogliere i segnali prima che si manifesti il ldquopregiudiziordquo
bull Un ambiente scolastico che si ispiri ai diritti del bambino e dellrsquoadolescente ha il compito di sostenere il singolo insegnante o il gruppo di docenti o il dirigente scolastico che avendo percepito
bull il malessere di un alunno cerchi di impedire lrsquoinsorgere di una situazione di rischio o pregiudizio per il bambino o lrsquoadolescente
9
cosa si intende per ldquorischiordquo e ldquopregiudiziordquo
bull bull Secondo le Linee Guida Regionali per i servizi sociali sociosanitari
e per tutti coloro che lavorano in rete bull con il termine lsquopregiudiziorsquo si intende una condizionebull di particolare e grave disagio eo disadattamento che puogravebull sfociare (rischio di pregiudizio) o egrave giagrave sfociata (pregiudizio) inbull un danno effettivo per la salute psico-fisica del minore bull Tale condizione obiettiva e non transitoria non assicura al
bambino o al ragazzo i presupposti necessari per un idoneo sviluppo psico-evolutivo e unrsquoidonea crescita fisica affettiva intellettuale e
bull mentale
10
Segue pregiudizio
bull Possono costituire situazione di pregiudizio la grave trascuratezza lo stato di abbandono il maltrattamento fisico psicologico o sessuale ad opera di un familiare o di altri soggetti
bull la grave e persistente conflittualitagrave tra i coniugirdquo bull Quando si riscontra che in una data situazione i fattori effettivi di pericolobull prevalgono su quelli di sicurezza in particolare quando la famigliabull del minore appare in difficoltagrave i servizi possono attuare interventibull di protezione
11
Scuola = osservatorio privilegiato
bull Lrsquoimportante ruolo di un insegnante puograve consistere nel cogliere precocemente (quindi prima che si realizzi un ldquopregiudiziordquo) i segnali di rischio condividerli con i colleghi e gli altri operatori della
bull scuola e comunicarli a chi professionalmente opera nel campo della protezione e cura dei minori per progettare insieme in quale modo aiutare il bambino eo il ragazzo interessato
12
Condividere le proprie percezioni
bull Occorrerebbe fornire ad insegnanti dirigenti e in generale operatori scolastici osservazioni e suggerimenti metodologici su come attivarsi
bull in particolare nei riguardi dei servizi sociali e sociosanitari del territorio per interpretare in modo corretto i segnali di un presunto rischio e scongiurare il pericolo di pregiudizio
13
Sinergia di interventi gt azione co-costruita
bull Anche i servizi naturalmente hanno interesse ad attivare una buona comunicazione con la scuola per evitare il ricorso a complessi e
bull talvolta traumatici interventi in protezione o per migliorare lrsquoefficacia dellrsquointervento intrapreso
bull Lrsquoazione nei confronti dellrsquoalunno va insomma co-costruita tra i soggetti della scuola e dei servizi territoriali
bull Scuole e servizi territoriali potrebbero mettere a punto e utilizzarebull sistematicamente tenendo conto delle specifiche esigenze dibull ogni realtagrave locale degli strumenti tecnici finalizzati a favorire labull comunicazione reciproca bull In molte aree esistono giagrave delle prassi consolidate in materia
14
Predisposizione di moduli
bull Tali prassi potrebbero concretizzarsi in un modulo predisposto dal servizio competente in quel territorio che raccoglie i dati essenziali e sufficienti a descrivere il minore che presenta
bull profili di rischio piugrave o meno rilevanti bull noncheacute i dati essenziali relativi alla natura del problema (meglio se raccolti
attraverso unabull serie di indicatori forniti dal servizio stesso) rispetto al quale la scuola
chiede lrsquoavvio di un percorso comune di lavoro eo una specifica consulenza
15
Linee Guida Regione Abruzzo
bull Le linee guida in materia di maltrattamento ed abuso affrontano la complessitagrave legata al fatto che i servizi si collocano in un articolato crocevia
bull - tra le componenti sociali e quelle sanitarie dei processi drsquointervento bull - tra le esigenze di tutela e quelle di cura nei confronti del minore e della sua famiglia - tra le istanze giudiziarie e quelle relative alla presa in carico psicosociale bull - tra lrsquoazione di soggetti pubblici e quella delle agenzie del Terzo settore bull Gli obiettivi che si intendono perseguire sono
ndash a) favorire lrsquoemergere dei fenomeni di maltrattamento e abuso nei confronti dei minori ndash b) assicurare la tempestiva individuazione e la presa in carico precoce ed integrata dei
minori attraverso gli strumenti di tutela ndash c) uniformare gli interventi assistenziali ed i procedimenti diagnostici terapeutici ndash d) integrare le attivitagrave tra operatori di ambiti diversi ndash e) individuare ed ottimizzare le risorse specifiche dei servizi pubblici e del privato
sociale
16
LG 2 ndash Le fasi dellrsquointervento
bull Una coerente progettualitagrave nellrsquoindividuazione e presa in carico delle situazioni di maltrattamento allrsquoinfanzia non puograve che implementarsi in unrsquoattiva e diffusa politica di ldquoriduzione del rischiordquo mirata ad impedire la cronicizzazione del disagio incrementando con interventi specifici di ldquoempowermentrdquo le buone competenze genitoriali in particolare nelle fasce piugrave deboli della popolazione
bull Per garantire un efficace intervento di tutela e cura sia delle vittime che di coloro che agiscono il maltrattamento occorre che vengano attivati a cura dei diversi soggetti coinvolti nella presa in carico alcune azioni organizzate in un articolata sequenza logica prima che temporale
bull 1) Prevenzionebull 2) Rilevazionebull 3) Protezione
17
21 Prevenzione
bull Il fenomeno del maltrattamento e abuso in danno dei minori impone prima che esso si manifesti attraverso azioni la promozione di interventi di natura sociale e sanitaria che vadano ad agire sulle condizioni di rischio quali la scarsa educazione genitoriale la presenza di gravidanze a rischio di rifiuto del legame la presenza di famiglie con problemi di alcolismo di disagio mentale di degrado socio culturale e ambientale i nuclei monogenitoriali in condizioni di disagio le formazioni di gruppi di minori violenti o caratterizzati la comportamenti di bullismo
18
La Rilevazione
bull La realtagrave di un fenomeno che per le sue caratteristiche si configura come sommerso negato non affrontabile tramite una spontanea richiesta di aiuto richiede per essere osservato e curato lrsquoattivazione di mirate strategie di rilevazione di cui sono responsabili tutti i soggetti che quotidianamente sono a contatto con il mondo dellrsquoinfanzia
bull Per rilevazione si intende quindi il percorso di approfondimento che trae spunto da osservazioni compiute nellrsquoambito della loro funzione istituzionale da insegnanti medici educatori noncheacute da familiari o cittadini preoccupati dallrsquoemergere di comportamenti di disagio e sofferenza vissuti da un minore
bull Lrsquoaccuratezza e tempestivitagrave degli elementi raccolti in questa prima fase dellrsquointervento determinano in modo significativo la possibile attivazione di un precoce intervento di tutela protezione valutazione presa in carico
bull In tale fase si effettua una prima rilevazione dei segnali di malessere dei minori dei rischi per la loro crescita della connessione dei segni di disagio con le eventuali condotte pregiudizievoli degli adulti Importante a questo proposito affinare la capacitagrave di discriminazione tra le condizioni di rischio e le condizioni in cui si egrave giagrave verificato un danno noncheacute la possibilitagrave di approfondire e se necessario intervenire su quelle situazioni che frequentemente si presentano in modo ldquomascheratordquo e quindi difficilmente individuabili
bull Ersquo di fondamentale importanza Lrsquoattivazione di una funzione di ascolto dei segnali di disagio
19
Segue ndash la rilevazione
bull I punti della rete sensibili rispetto al mondo dellrsquoinfanzia operanti sul territorio sono individuati a due livelli
bull 1 un livello primario in cui i minori vengono incontrati nella ldquonormalitagraverdquo per bisogni generali legati alla loro crescita ndash 1048633 nidi drsquoinfanzia e scuola ndash 1048633 associazioni religiose culturali del tempo libero sport ecchellip ndash 1048633 servizi sanitari di base pediatri di base medici di base consultori
medicina scolastica ndash 1048633 ospedali (pronto soccorso pediatria ginecologia)
bull 2 un livello secondario di soggetti istituzionali che incontrano bambini o famiglie giagrave portatori di una richiesta di aiuto a carattere socio-assistenziale o educativo
20
La protezione
bull La presa in carico del minore vittima di maltrattamenti ed abusi inizia quando gli viene assicurato un ldquocontesto di protezionerdquo allrsquointerno del quale si possano attivare i necessari interventi di sostegno e cura Tali interventi devono essere strettamente connessi ai tempi evolutivi e ai bisogni del minore Le azioni protettive non devono solamente essere orientate alla protezione fisica - impedire il comportamento maltrattante - ma anche alla protezione mentale - impedire comportamenti stigmatizzanti e colpevolizzanti noncheacute pressioni psicologiche nei confronti del minore
bull Gli interventi di protezione devono essere modulati in relazione alla gravitagrave del pregiudizio ed alla presenza o meno di risorse protettive nel contesto familiare anche allargato
bull In questo senso nei casi meno gravi si possono attuare forme di vigilanza sulla famiglia con lrsquoaffidamento ai servizi sociali tramite progetti mirati a rafforzare e supportare le competenze genitoriali
bull Nelle situazioni piugrave gravi egrave invece necessario collocare il bambino in un contesto diverso da quello familiare sia per interrompere la sua esposizione agli atti dannosi sia per impostare un efficace percorso di diagnosi e cura Tale percorso egrave irrealizzabile e vittimizzante se il minore egrave costretto a vivere in una condizione di minaccia e pregiudizio
21
Segue ndash la protezione
bull Le azioni protettive rischiano di produrre delicate condizioni di vittimizzazione secondaria qualora non siano gestite con grande accuratezza e professionalitagrave Richiedono infatti un lavoro complesso che investe i diversi sistemi e chiede una cooperazione tra professioni e servizi La complessitagrave egrave aumentata dalla necessitagrave di connettere in modo sinergico atti ed interventi giudiziari con la presa in carico psicosociale Tale raccordo egrave spesso di complessa gestione in relazione al conflitto di interesse tra bisogni del minore e salvaguardia delle relazioni familiari che inevitabilmente queste situazioni producono
bull Il Comune attraverso i servizi sociali territoriali o ndash qualora non siano presenti ndash quelli dellrsquoAmbito sociale - ha istituzionalmente la funzione di protezione ed egrave lrsquointerlocutore dellrsquoAutoritagrave Giudiziaria Minorile Tuttavia lrsquoattenzione e la cooperazione nellrsquoattivazione e gestione delle azioni protettive coinvolge tutti gli operatori e servizi poicheacute per essere realmente protettivi gli interventi vanno calibrati nella scelta dei tempi e delle modalitagrave I minori allontanati vivono infatti una condizione di forte crisi determinata dalla perdita dei legami primari che sebbene attuata con finalitagrave protettive non puograve che costituire ulteriore fonte di sofferenza rispetto al grave disagio sperimentato allrsquointerno della famiglia
22
conclusioni
bull Necessitagrave di rete ai fini di assicurare il diritto alla salute ed al benessere ai minori tutti
bull Necessitagrave che tutti i partecipanti alla rete usufruiscano di informazione formazione e strumenti idonei alla cura
bull Necessitagrave che la comunicazione tra tutti i partecipanti venga attivata e ricercata
bull Necessitagrave di buone prassi codificate che permettano ai partecipanti di individuare il miglior intervento da operare
bull Necessitagrave di buone prassi che assicurino un buon livello di protezione anche a tutti gli operatori della rete
23
Cogliere i segnali prima che si manifesti il ldquopregiudiziordquo
bull Un ambiente scolastico che si ispiri ai diritti del bambino e dellrsquoadolescente ha il compito di sostenere il singolo insegnante o il gruppo di docenti o il dirigente scolastico che avendo percepito
bull il malessere di un alunno cerchi di impedire lrsquoinsorgere di una situazione di rischio o pregiudizio per il bambino o lrsquoadolescente
9
cosa si intende per ldquorischiordquo e ldquopregiudiziordquo
bull bull Secondo le Linee Guida Regionali per i servizi sociali sociosanitari
e per tutti coloro che lavorano in rete bull con il termine lsquopregiudiziorsquo si intende una condizionebull di particolare e grave disagio eo disadattamento che puogravebull sfociare (rischio di pregiudizio) o egrave giagrave sfociata (pregiudizio) inbull un danno effettivo per la salute psico-fisica del minore bull Tale condizione obiettiva e non transitoria non assicura al
bambino o al ragazzo i presupposti necessari per un idoneo sviluppo psico-evolutivo e unrsquoidonea crescita fisica affettiva intellettuale e
bull mentale
10
Segue pregiudizio
bull Possono costituire situazione di pregiudizio la grave trascuratezza lo stato di abbandono il maltrattamento fisico psicologico o sessuale ad opera di un familiare o di altri soggetti
bull la grave e persistente conflittualitagrave tra i coniugirdquo bull Quando si riscontra che in una data situazione i fattori effettivi di pericolobull prevalgono su quelli di sicurezza in particolare quando la famigliabull del minore appare in difficoltagrave i servizi possono attuare interventibull di protezione
11
Scuola = osservatorio privilegiato
bull Lrsquoimportante ruolo di un insegnante puograve consistere nel cogliere precocemente (quindi prima che si realizzi un ldquopregiudiziordquo) i segnali di rischio condividerli con i colleghi e gli altri operatori della
bull scuola e comunicarli a chi professionalmente opera nel campo della protezione e cura dei minori per progettare insieme in quale modo aiutare il bambino eo il ragazzo interessato
12
Condividere le proprie percezioni
bull Occorrerebbe fornire ad insegnanti dirigenti e in generale operatori scolastici osservazioni e suggerimenti metodologici su come attivarsi
bull in particolare nei riguardi dei servizi sociali e sociosanitari del territorio per interpretare in modo corretto i segnali di un presunto rischio e scongiurare il pericolo di pregiudizio
13
Sinergia di interventi gt azione co-costruita
bull Anche i servizi naturalmente hanno interesse ad attivare una buona comunicazione con la scuola per evitare il ricorso a complessi e
bull talvolta traumatici interventi in protezione o per migliorare lrsquoefficacia dellrsquointervento intrapreso
bull Lrsquoazione nei confronti dellrsquoalunno va insomma co-costruita tra i soggetti della scuola e dei servizi territoriali
bull Scuole e servizi territoriali potrebbero mettere a punto e utilizzarebull sistematicamente tenendo conto delle specifiche esigenze dibull ogni realtagrave locale degli strumenti tecnici finalizzati a favorire labull comunicazione reciproca bull In molte aree esistono giagrave delle prassi consolidate in materia
14
Predisposizione di moduli
bull Tali prassi potrebbero concretizzarsi in un modulo predisposto dal servizio competente in quel territorio che raccoglie i dati essenziali e sufficienti a descrivere il minore che presenta
bull profili di rischio piugrave o meno rilevanti bull noncheacute i dati essenziali relativi alla natura del problema (meglio se raccolti
attraverso unabull serie di indicatori forniti dal servizio stesso) rispetto al quale la scuola
chiede lrsquoavvio di un percorso comune di lavoro eo una specifica consulenza
15
Linee Guida Regione Abruzzo
bull Le linee guida in materia di maltrattamento ed abuso affrontano la complessitagrave legata al fatto che i servizi si collocano in un articolato crocevia
bull - tra le componenti sociali e quelle sanitarie dei processi drsquointervento bull - tra le esigenze di tutela e quelle di cura nei confronti del minore e della sua famiglia - tra le istanze giudiziarie e quelle relative alla presa in carico psicosociale bull - tra lrsquoazione di soggetti pubblici e quella delle agenzie del Terzo settore bull Gli obiettivi che si intendono perseguire sono
ndash a) favorire lrsquoemergere dei fenomeni di maltrattamento e abuso nei confronti dei minori ndash b) assicurare la tempestiva individuazione e la presa in carico precoce ed integrata dei
minori attraverso gli strumenti di tutela ndash c) uniformare gli interventi assistenziali ed i procedimenti diagnostici terapeutici ndash d) integrare le attivitagrave tra operatori di ambiti diversi ndash e) individuare ed ottimizzare le risorse specifiche dei servizi pubblici e del privato
sociale
16
LG 2 ndash Le fasi dellrsquointervento
bull Una coerente progettualitagrave nellrsquoindividuazione e presa in carico delle situazioni di maltrattamento allrsquoinfanzia non puograve che implementarsi in unrsquoattiva e diffusa politica di ldquoriduzione del rischiordquo mirata ad impedire la cronicizzazione del disagio incrementando con interventi specifici di ldquoempowermentrdquo le buone competenze genitoriali in particolare nelle fasce piugrave deboli della popolazione
bull Per garantire un efficace intervento di tutela e cura sia delle vittime che di coloro che agiscono il maltrattamento occorre che vengano attivati a cura dei diversi soggetti coinvolti nella presa in carico alcune azioni organizzate in un articolata sequenza logica prima che temporale
bull 1) Prevenzionebull 2) Rilevazionebull 3) Protezione
17
21 Prevenzione
bull Il fenomeno del maltrattamento e abuso in danno dei minori impone prima che esso si manifesti attraverso azioni la promozione di interventi di natura sociale e sanitaria che vadano ad agire sulle condizioni di rischio quali la scarsa educazione genitoriale la presenza di gravidanze a rischio di rifiuto del legame la presenza di famiglie con problemi di alcolismo di disagio mentale di degrado socio culturale e ambientale i nuclei monogenitoriali in condizioni di disagio le formazioni di gruppi di minori violenti o caratterizzati la comportamenti di bullismo
18
La Rilevazione
bull La realtagrave di un fenomeno che per le sue caratteristiche si configura come sommerso negato non affrontabile tramite una spontanea richiesta di aiuto richiede per essere osservato e curato lrsquoattivazione di mirate strategie di rilevazione di cui sono responsabili tutti i soggetti che quotidianamente sono a contatto con il mondo dellrsquoinfanzia
bull Per rilevazione si intende quindi il percorso di approfondimento che trae spunto da osservazioni compiute nellrsquoambito della loro funzione istituzionale da insegnanti medici educatori noncheacute da familiari o cittadini preoccupati dallrsquoemergere di comportamenti di disagio e sofferenza vissuti da un minore
bull Lrsquoaccuratezza e tempestivitagrave degli elementi raccolti in questa prima fase dellrsquointervento determinano in modo significativo la possibile attivazione di un precoce intervento di tutela protezione valutazione presa in carico
bull In tale fase si effettua una prima rilevazione dei segnali di malessere dei minori dei rischi per la loro crescita della connessione dei segni di disagio con le eventuali condotte pregiudizievoli degli adulti Importante a questo proposito affinare la capacitagrave di discriminazione tra le condizioni di rischio e le condizioni in cui si egrave giagrave verificato un danno noncheacute la possibilitagrave di approfondire e se necessario intervenire su quelle situazioni che frequentemente si presentano in modo ldquomascheratordquo e quindi difficilmente individuabili
bull Ersquo di fondamentale importanza Lrsquoattivazione di una funzione di ascolto dei segnali di disagio
19
Segue ndash la rilevazione
bull I punti della rete sensibili rispetto al mondo dellrsquoinfanzia operanti sul territorio sono individuati a due livelli
bull 1 un livello primario in cui i minori vengono incontrati nella ldquonormalitagraverdquo per bisogni generali legati alla loro crescita ndash 1048633 nidi drsquoinfanzia e scuola ndash 1048633 associazioni religiose culturali del tempo libero sport ecchellip ndash 1048633 servizi sanitari di base pediatri di base medici di base consultori
medicina scolastica ndash 1048633 ospedali (pronto soccorso pediatria ginecologia)
bull 2 un livello secondario di soggetti istituzionali che incontrano bambini o famiglie giagrave portatori di una richiesta di aiuto a carattere socio-assistenziale o educativo
20
La protezione
bull La presa in carico del minore vittima di maltrattamenti ed abusi inizia quando gli viene assicurato un ldquocontesto di protezionerdquo allrsquointerno del quale si possano attivare i necessari interventi di sostegno e cura Tali interventi devono essere strettamente connessi ai tempi evolutivi e ai bisogni del minore Le azioni protettive non devono solamente essere orientate alla protezione fisica - impedire il comportamento maltrattante - ma anche alla protezione mentale - impedire comportamenti stigmatizzanti e colpevolizzanti noncheacute pressioni psicologiche nei confronti del minore
bull Gli interventi di protezione devono essere modulati in relazione alla gravitagrave del pregiudizio ed alla presenza o meno di risorse protettive nel contesto familiare anche allargato
bull In questo senso nei casi meno gravi si possono attuare forme di vigilanza sulla famiglia con lrsquoaffidamento ai servizi sociali tramite progetti mirati a rafforzare e supportare le competenze genitoriali
bull Nelle situazioni piugrave gravi egrave invece necessario collocare il bambino in un contesto diverso da quello familiare sia per interrompere la sua esposizione agli atti dannosi sia per impostare un efficace percorso di diagnosi e cura Tale percorso egrave irrealizzabile e vittimizzante se il minore egrave costretto a vivere in una condizione di minaccia e pregiudizio
21
Segue ndash la protezione
bull Le azioni protettive rischiano di produrre delicate condizioni di vittimizzazione secondaria qualora non siano gestite con grande accuratezza e professionalitagrave Richiedono infatti un lavoro complesso che investe i diversi sistemi e chiede una cooperazione tra professioni e servizi La complessitagrave egrave aumentata dalla necessitagrave di connettere in modo sinergico atti ed interventi giudiziari con la presa in carico psicosociale Tale raccordo egrave spesso di complessa gestione in relazione al conflitto di interesse tra bisogni del minore e salvaguardia delle relazioni familiari che inevitabilmente queste situazioni producono
bull Il Comune attraverso i servizi sociali territoriali o ndash qualora non siano presenti ndash quelli dellrsquoAmbito sociale - ha istituzionalmente la funzione di protezione ed egrave lrsquointerlocutore dellrsquoAutoritagrave Giudiziaria Minorile Tuttavia lrsquoattenzione e la cooperazione nellrsquoattivazione e gestione delle azioni protettive coinvolge tutti gli operatori e servizi poicheacute per essere realmente protettivi gli interventi vanno calibrati nella scelta dei tempi e delle modalitagrave I minori allontanati vivono infatti una condizione di forte crisi determinata dalla perdita dei legami primari che sebbene attuata con finalitagrave protettive non puograve che costituire ulteriore fonte di sofferenza rispetto al grave disagio sperimentato allrsquointerno della famiglia
22
conclusioni
bull Necessitagrave di rete ai fini di assicurare il diritto alla salute ed al benessere ai minori tutti
bull Necessitagrave che tutti i partecipanti alla rete usufruiscano di informazione formazione e strumenti idonei alla cura
bull Necessitagrave che la comunicazione tra tutti i partecipanti venga attivata e ricercata
bull Necessitagrave di buone prassi codificate che permettano ai partecipanti di individuare il miglior intervento da operare
bull Necessitagrave di buone prassi che assicurino un buon livello di protezione anche a tutti gli operatori della rete
23
cosa si intende per ldquorischiordquo e ldquopregiudiziordquo
bull bull Secondo le Linee Guida Regionali per i servizi sociali sociosanitari
e per tutti coloro che lavorano in rete bull con il termine lsquopregiudiziorsquo si intende una condizionebull di particolare e grave disagio eo disadattamento che puogravebull sfociare (rischio di pregiudizio) o egrave giagrave sfociata (pregiudizio) inbull un danno effettivo per la salute psico-fisica del minore bull Tale condizione obiettiva e non transitoria non assicura al
bambino o al ragazzo i presupposti necessari per un idoneo sviluppo psico-evolutivo e unrsquoidonea crescita fisica affettiva intellettuale e
bull mentale
10
Segue pregiudizio
bull Possono costituire situazione di pregiudizio la grave trascuratezza lo stato di abbandono il maltrattamento fisico psicologico o sessuale ad opera di un familiare o di altri soggetti
bull la grave e persistente conflittualitagrave tra i coniugirdquo bull Quando si riscontra che in una data situazione i fattori effettivi di pericolobull prevalgono su quelli di sicurezza in particolare quando la famigliabull del minore appare in difficoltagrave i servizi possono attuare interventibull di protezione
11
Scuola = osservatorio privilegiato
bull Lrsquoimportante ruolo di un insegnante puograve consistere nel cogliere precocemente (quindi prima che si realizzi un ldquopregiudiziordquo) i segnali di rischio condividerli con i colleghi e gli altri operatori della
bull scuola e comunicarli a chi professionalmente opera nel campo della protezione e cura dei minori per progettare insieme in quale modo aiutare il bambino eo il ragazzo interessato
12
Condividere le proprie percezioni
bull Occorrerebbe fornire ad insegnanti dirigenti e in generale operatori scolastici osservazioni e suggerimenti metodologici su come attivarsi
bull in particolare nei riguardi dei servizi sociali e sociosanitari del territorio per interpretare in modo corretto i segnali di un presunto rischio e scongiurare il pericolo di pregiudizio
13
Sinergia di interventi gt azione co-costruita
bull Anche i servizi naturalmente hanno interesse ad attivare una buona comunicazione con la scuola per evitare il ricorso a complessi e
bull talvolta traumatici interventi in protezione o per migliorare lrsquoefficacia dellrsquointervento intrapreso
bull Lrsquoazione nei confronti dellrsquoalunno va insomma co-costruita tra i soggetti della scuola e dei servizi territoriali
bull Scuole e servizi territoriali potrebbero mettere a punto e utilizzarebull sistematicamente tenendo conto delle specifiche esigenze dibull ogni realtagrave locale degli strumenti tecnici finalizzati a favorire labull comunicazione reciproca bull In molte aree esistono giagrave delle prassi consolidate in materia
14
Predisposizione di moduli
bull Tali prassi potrebbero concretizzarsi in un modulo predisposto dal servizio competente in quel territorio che raccoglie i dati essenziali e sufficienti a descrivere il minore che presenta
bull profili di rischio piugrave o meno rilevanti bull noncheacute i dati essenziali relativi alla natura del problema (meglio se raccolti
attraverso unabull serie di indicatori forniti dal servizio stesso) rispetto al quale la scuola
chiede lrsquoavvio di un percorso comune di lavoro eo una specifica consulenza
15
Linee Guida Regione Abruzzo
bull Le linee guida in materia di maltrattamento ed abuso affrontano la complessitagrave legata al fatto che i servizi si collocano in un articolato crocevia
bull - tra le componenti sociali e quelle sanitarie dei processi drsquointervento bull - tra le esigenze di tutela e quelle di cura nei confronti del minore e della sua famiglia - tra le istanze giudiziarie e quelle relative alla presa in carico psicosociale bull - tra lrsquoazione di soggetti pubblici e quella delle agenzie del Terzo settore bull Gli obiettivi che si intendono perseguire sono
ndash a) favorire lrsquoemergere dei fenomeni di maltrattamento e abuso nei confronti dei minori ndash b) assicurare la tempestiva individuazione e la presa in carico precoce ed integrata dei
minori attraverso gli strumenti di tutela ndash c) uniformare gli interventi assistenziali ed i procedimenti diagnostici terapeutici ndash d) integrare le attivitagrave tra operatori di ambiti diversi ndash e) individuare ed ottimizzare le risorse specifiche dei servizi pubblici e del privato
sociale
16
LG 2 ndash Le fasi dellrsquointervento
bull Una coerente progettualitagrave nellrsquoindividuazione e presa in carico delle situazioni di maltrattamento allrsquoinfanzia non puograve che implementarsi in unrsquoattiva e diffusa politica di ldquoriduzione del rischiordquo mirata ad impedire la cronicizzazione del disagio incrementando con interventi specifici di ldquoempowermentrdquo le buone competenze genitoriali in particolare nelle fasce piugrave deboli della popolazione
bull Per garantire un efficace intervento di tutela e cura sia delle vittime che di coloro che agiscono il maltrattamento occorre che vengano attivati a cura dei diversi soggetti coinvolti nella presa in carico alcune azioni organizzate in un articolata sequenza logica prima che temporale
bull 1) Prevenzionebull 2) Rilevazionebull 3) Protezione
17
21 Prevenzione
bull Il fenomeno del maltrattamento e abuso in danno dei minori impone prima che esso si manifesti attraverso azioni la promozione di interventi di natura sociale e sanitaria che vadano ad agire sulle condizioni di rischio quali la scarsa educazione genitoriale la presenza di gravidanze a rischio di rifiuto del legame la presenza di famiglie con problemi di alcolismo di disagio mentale di degrado socio culturale e ambientale i nuclei monogenitoriali in condizioni di disagio le formazioni di gruppi di minori violenti o caratterizzati la comportamenti di bullismo
18
La Rilevazione
bull La realtagrave di un fenomeno che per le sue caratteristiche si configura come sommerso negato non affrontabile tramite una spontanea richiesta di aiuto richiede per essere osservato e curato lrsquoattivazione di mirate strategie di rilevazione di cui sono responsabili tutti i soggetti che quotidianamente sono a contatto con il mondo dellrsquoinfanzia
bull Per rilevazione si intende quindi il percorso di approfondimento che trae spunto da osservazioni compiute nellrsquoambito della loro funzione istituzionale da insegnanti medici educatori noncheacute da familiari o cittadini preoccupati dallrsquoemergere di comportamenti di disagio e sofferenza vissuti da un minore
bull Lrsquoaccuratezza e tempestivitagrave degli elementi raccolti in questa prima fase dellrsquointervento determinano in modo significativo la possibile attivazione di un precoce intervento di tutela protezione valutazione presa in carico
bull In tale fase si effettua una prima rilevazione dei segnali di malessere dei minori dei rischi per la loro crescita della connessione dei segni di disagio con le eventuali condotte pregiudizievoli degli adulti Importante a questo proposito affinare la capacitagrave di discriminazione tra le condizioni di rischio e le condizioni in cui si egrave giagrave verificato un danno noncheacute la possibilitagrave di approfondire e se necessario intervenire su quelle situazioni che frequentemente si presentano in modo ldquomascheratordquo e quindi difficilmente individuabili
bull Ersquo di fondamentale importanza Lrsquoattivazione di una funzione di ascolto dei segnali di disagio
19
Segue ndash la rilevazione
bull I punti della rete sensibili rispetto al mondo dellrsquoinfanzia operanti sul territorio sono individuati a due livelli
bull 1 un livello primario in cui i minori vengono incontrati nella ldquonormalitagraverdquo per bisogni generali legati alla loro crescita ndash 1048633 nidi drsquoinfanzia e scuola ndash 1048633 associazioni religiose culturali del tempo libero sport ecchellip ndash 1048633 servizi sanitari di base pediatri di base medici di base consultori
medicina scolastica ndash 1048633 ospedali (pronto soccorso pediatria ginecologia)
bull 2 un livello secondario di soggetti istituzionali che incontrano bambini o famiglie giagrave portatori di una richiesta di aiuto a carattere socio-assistenziale o educativo
20
La protezione
bull La presa in carico del minore vittima di maltrattamenti ed abusi inizia quando gli viene assicurato un ldquocontesto di protezionerdquo allrsquointerno del quale si possano attivare i necessari interventi di sostegno e cura Tali interventi devono essere strettamente connessi ai tempi evolutivi e ai bisogni del minore Le azioni protettive non devono solamente essere orientate alla protezione fisica - impedire il comportamento maltrattante - ma anche alla protezione mentale - impedire comportamenti stigmatizzanti e colpevolizzanti noncheacute pressioni psicologiche nei confronti del minore
bull Gli interventi di protezione devono essere modulati in relazione alla gravitagrave del pregiudizio ed alla presenza o meno di risorse protettive nel contesto familiare anche allargato
bull In questo senso nei casi meno gravi si possono attuare forme di vigilanza sulla famiglia con lrsquoaffidamento ai servizi sociali tramite progetti mirati a rafforzare e supportare le competenze genitoriali
bull Nelle situazioni piugrave gravi egrave invece necessario collocare il bambino in un contesto diverso da quello familiare sia per interrompere la sua esposizione agli atti dannosi sia per impostare un efficace percorso di diagnosi e cura Tale percorso egrave irrealizzabile e vittimizzante se il minore egrave costretto a vivere in una condizione di minaccia e pregiudizio
21
Segue ndash la protezione
bull Le azioni protettive rischiano di produrre delicate condizioni di vittimizzazione secondaria qualora non siano gestite con grande accuratezza e professionalitagrave Richiedono infatti un lavoro complesso che investe i diversi sistemi e chiede una cooperazione tra professioni e servizi La complessitagrave egrave aumentata dalla necessitagrave di connettere in modo sinergico atti ed interventi giudiziari con la presa in carico psicosociale Tale raccordo egrave spesso di complessa gestione in relazione al conflitto di interesse tra bisogni del minore e salvaguardia delle relazioni familiari che inevitabilmente queste situazioni producono
bull Il Comune attraverso i servizi sociali territoriali o ndash qualora non siano presenti ndash quelli dellrsquoAmbito sociale - ha istituzionalmente la funzione di protezione ed egrave lrsquointerlocutore dellrsquoAutoritagrave Giudiziaria Minorile Tuttavia lrsquoattenzione e la cooperazione nellrsquoattivazione e gestione delle azioni protettive coinvolge tutti gli operatori e servizi poicheacute per essere realmente protettivi gli interventi vanno calibrati nella scelta dei tempi e delle modalitagrave I minori allontanati vivono infatti una condizione di forte crisi determinata dalla perdita dei legami primari che sebbene attuata con finalitagrave protettive non puograve che costituire ulteriore fonte di sofferenza rispetto al grave disagio sperimentato allrsquointerno della famiglia
22
conclusioni
bull Necessitagrave di rete ai fini di assicurare il diritto alla salute ed al benessere ai minori tutti
bull Necessitagrave che tutti i partecipanti alla rete usufruiscano di informazione formazione e strumenti idonei alla cura
bull Necessitagrave che la comunicazione tra tutti i partecipanti venga attivata e ricercata
bull Necessitagrave di buone prassi codificate che permettano ai partecipanti di individuare il miglior intervento da operare
bull Necessitagrave di buone prassi che assicurino un buon livello di protezione anche a tutti gli operatori della rete
23
Segue pregiudizio
bull Possono costituire situazione di pregiudizio la grave trascuratezza lo stato di abbandono il maltrattamento fisico psicologico o sessuale ad opera di un familiare o di altri soggetti
bull la grave e persistente conflittualitagrave tra i coniugirdquo bull Quando si riscontra che in una data situazione i fattori effettivi di pericolobull prevalgono su quelli di sicurezza in particolare quando la famigliabull del minore appare in difficoltagrave i servizi possono attuare interventibull di protezione
11
Scuola = osservatorio privilegiato
bull Lrsquoimportante ruolo di un insegnante puograve consistere nel cogliere precocemente (quindi prima che si realizzi un ldquopregiudiziordquo) i segnali di rischio condividerli con i colleghi e gli altri operatori della
bull scuola e comunicarli a chi professionalmente opera nel campo della protezione e cura dei minori per progettare insieme in quale modo aiutare il bambino eo il ragazzo interessato
12
Condividere le proprie percezioni
bull Occorrerebbe fornire ad insegnanti dirigenti e in generale operatori scolastici osservazioni e suggerimenti metodologici su come attivarsi
bull in particolare nei riguardi dei servizi sociali e sociosanitari del territorio per interpretare in modo corretto i segnali di un presunto rischio e scongiurare il pericolo di pregiudizio
13
Sinergia di interventi gt azione co-costruita
bull Anche i servizi naturalmente hanno interesse ad attivare una buona comunicazione con la scuola per evitare il ricorso a complessi e
bull talvolta traumatici interventi in protezione o per migliorare lrsquoefficacia dellrsquointervento intrapreso
bull Lrsquoazione nei confronti dellrsquoalunno va insomma co-costruita tra i soggetti della scuola e dei servizi territoriali
bull Scuole e servizi territoriali potrebbero mettere a punto e utilizzarebull sistematicamente tenendo conto delle specifiche esigenze dibull ogni realtagrave locale degli strumenti tecnici finalizzati a favorire labull comunicazione reciproca bull In molte aree esistono giagrave delle prassi consolidate in materia
14
Predisposizione di moduli
bull Tali prassi potrebbero concretizzarsi in un modulo predisposto dal servizio competente in quel territorio che raccoglie i dati essenziali e sufficienti a descrivere il minore che presenta
bull profili di rischio piugrave o meno rilevanti bull noncheacute i dati essenziali relativi alla natura del problema (meglio se raccolti
attraverso unabull serie di indicatori forniti dal servizio stesso) rispetto al quale la scuola
chiede lrsquoavvio di un percorso comune di lavoro eo una specifica consulenza
15
Linee Guida Regione Abruzzo
bull Le linee guida in materia di maltrattamento ed abuso affrontano la complessitagrave legata al fatto che i servizi si collocano in un articolato crocevia
bull - tra le componenti sociali e quelle sanitarie dei processi drsquointervento bull - tra le esigenze di tutela e quelle di cura nei confronti del minore e della sua famiglia - tra le istanze giudiziarie e quelle relative alla presa in carico psicosociale bull - tra lrsquoazione di soggetti pubblici e quella delle agenzie del Terzo settore bull Gli obiettivi che si intendono perseguire sono
ndash a) favorire lrsquoemergere dei fenomeni di maltrattamento e abuso nei confronti dei minori ndash b) assicurare la tempestiva individuazione e la presa in carico precoce ed integrata dei
minori attraverso gli strumenti di tutela ndash c) uniformare gli interventi assistenziali ed i procedimenti diagnostici terapeutici ndash d) integrare le attivitagrave tra operatori di ambiti diversi ndash e) individuare ed ottimizzare le risorse specifiche dei servizi pubblici e del privato
sociale
16
LG 2 ndash Le fasi dellrsquointervento
bull Una coerente progettualitagrave nellrsquoindividuazione e presa in carico delle situazioni di maltrattamento allrsquoinfanzia non puograve che implementarsi in unrsquoattiva e diffusa politica di ldquoriduzione del rischiordquo mirata ad impedire la cronicizzazione del disagio incrementando con interventi specifici di ldquoempowermentrdquo le buone competenze genitoriali in particolare nelle fasce piugrave deboli della popolazione
bull Per garantire un efficace intervento di tutela e cura sia delle vittime che di coloro che agiscono il maltrattamento occorre che vengano attivati a cura dei diversi soggetti coinvolti nella presa in carico alcune azioni organizzate in un articolata sequenza logica prima che temporale
bull 1) Prevenzionebull 2) Rilevazionebull 3) Protezione
17
21 Prevenzione
bull Il fenomeno del maltrattamento e abuso in danno dei minori impone prima che esso si manifesti attraverso azioni la promozione di interventi di natura sociale e sanitaria che vadano ad agire sulle condizioni di rischio quali la scarsa educazione genitoriale la presenza di gravidanze a rischio di rifiuto del legame la presenza di famiglie con problemi di alcolismo di disagio mentale di degrado socio culturale e ambientale i nuclei monogenitoriali in condizioni di disagio le formazioni di gruppi di minori violenti o caratterizzati la comportamenti di bullismo
18
La Rilevazione
bull La realtagrave di un fenomeno che per le sue caratteristiche si configura come sommerso negato non affrontabile tramite una spontanea richiesta di aiuto richiede per essere osservato e curato lrsquoattivazione di mirate strategie di rilevazione di cui sono responsabili tutti i soggetti che quotidianamente sono a contatto con il mondo dellrsquoinfanzia
bull Per rilevazione si intende quindi il percorso di approfondimento che trae spunto da osservazioni compiute nellrsquoambito della loro funzione istituzionale da insegnanti medici educatori noncheacute da familiari o cittadini preoccupati dallrsquoemergere di comportamenti di disagio e sofferenza vissuti da un minore
bull Lrsquoaccuratezza e tempestivitagrave degli elementi raccolti in questa prima fase dellrsquointervento determinano in modo significativo la possibile attivazione di un precoce intervento di tutela protezione valutazione presa in carico
bull In tale fase si effettua una prima rilevazione dei segnali di malessere dei minori dei rischi per la loro crescita della connessione dei segni di disagio con le eventuali condotte pregiudizievoli degli adulti Importante a questo proposito affinare la capacitagrave di discriminazione tra le condizioni di rischio e le condizioni in cui si egrave giagrave verificato un danno noncheacute la possibilitagrave di approfondire e se necessario intervenire su quelle situazioni che frequentemente si presentano in modo ldquomascheratordquo e quindi difficilmente individuabili
bull Ersquo di fondamentale importanza Lrsquoattivazione di una funzione di ascolto dei segnali di disagio
19
Segue ndash la rilevazione
bull I punti della rete sensibili rispetto al mondo dellrsquoinfanzia operanti sul territorio sono individuati a due livelli
bull 1 un livello primario in cui i minori vengono incontrati nella ldquonormalitagraverdquo per bisogni generali legati alla loro crescita ndash 1048633 nidi drsquoinfanzia e scuola ndash 1048633 associazioni religiose culturali del tempo libero sport ecchellip ndash 1048633 servizi sanitari di base pediatri di base medici di base consultori
medicina scolastica ndash 1048633 ospedali (pronto soccorso pediatria ginecologia)
bull 2 un livello secondario di soggetti istituzionali che incontrano bambini o famiglie giagrave portatori di una richiesta di aiuto a carattere socio-assistenziale o educativo
20
La protezione
bull La presa in carico del minore vittima di maltrattamenti ed abusi inizia quando gli viene assicurato un ldquocontesto di protezionerdquo allrsquointerno del quale si possano attivare i necessari interventi di sostegno e cura Tali interventi devono essere strettamente connessi ai tempi evolutivi e ai bisogni del minore Le azioni protettive non devono solamente essere orientate alla protezione fisica - impedire il comportamento maltrattante - ma anche alla protezione mentale - impedire comportamenti stigmatizzanti e colpevolizzanti noncheacute pressioni psicologiche nei confronti del minore
bull Gli interventi di protezione devono essere modulati in relazione alla gravitagrave del pregiudizio ed alla presenza o meno di risorse protettive nel contesto familiare anche allargato
bull In questo senso nei casi meno gravi si possono attuare forme di vigilanza sulla famiglia con lrsquoaffidamento ai servizi sociali tramite progetti mirati a rafforzare e supportare le competenze genitoriali
bull Nelle situazioni piugrave gravi egrave invece necessario collocare il bambino in un contesto diverso da quello familiare sia per interrompere la sua esposizione agli atti dannosi sia per impostare un efficace percorso di diagnosi e cura Tale percorso egrave irrealizzabile e vittimizzante se il minore egrave costretto a vivere in una condizione di minaccia e pregiudizio
21
Segue ndash la protezione
bull Le azioni protettive rischiano di produrre delicate condizioni di vittimizzazione secondaria qualora non siano gestite con grande accuratezza e professionalitagrave Richiedono infatti un lavoro complesso che investe i diversi sistemi e chiede una cooperazione tra professioni e servizi La complessitagrave egrave aumentata dalla necessitagrave di connettere in modo sinergico atti ed interventi giudiziari con la presa in carico psicosociale Tale raccordo egrave spesso di complessa gestione in relazione al conflitto di interesse tra bisogni del minore e salvaguardia delle relazioni familiari che inevitabilmente queste situazioni producono
bull Il Comune attraverso i servizi sociali territoriali o ndash qualora non siano presenti ndash quelli dellrsquoAmbito sociale - ha istituzionalmente la funzione di protezione ed egrave lrsquointerlocutore dellrsquoAutoritagrave Giudiziaria Minorile Tuttavia lrsquoattenzione e la cooperazione nellrsquoattivazione e gestione delle azioni protettive coinvolge tutti gli operatori e servizi poicheacute per essere realmente protettivi gli interventi vanno calibrati nella scelta dei tempi e delle modalitagrave I minori allontanati vivono infatti una condizione di forte crisi determinata dalla perdita dei legami primari che sebbene attuata con finalitagrave protettive non puograve che costituire ulteriore fonte di sofferenza rispetto al grave disagio sperimentato allrsquointerno della famiglia
22
conclusioni
bull Necessitagrave di rete ai fini di assicurare il diritto alla salute ed al benessere ai minori tutti
bull Necessitagrave che tutti i partecipanti alla rete usufruiscano di informazione formazione e strumenti idonei alla cura
bull Necessitagrave che la comunicazione tra tutti i partecipanti venga attivata e ricercata
bull Necessitagrave di buone prassi codificate che permettano ai partecipanti di individuare il miglior intervento da operare
bull Necessitagrave di buone prassi che assicurino un buon livello di protezione anche a tutti gli operatori della rete
23
Scuola = osservatorio privilegiato
bull Lrsquoimportante ruolo di un insegnante puograve consistere nel cogliere precocemente (quindi prima che si realizzi un ldquopregiudiziordquo) i segnali di rischio condividerli con i colleghi e gli altri operatori della
bull scuola e comunicarli a chi professionalmente opera nel campo della protezione e cura dei minori per progettare insieme in quale modo aiutare il bambino eo il ragazzo interessato
12
Condividere le proprie percezioni
bull Occorrerebbe fornire ad insegnanti dirigenti e in generale operatori scolastici osservazioni e suggerimenti metodologici su come attivarsi
bull in particolare nei riguardi dei servizi sociali e sociosanitari del territorio per interpretare in modo corretto i segnali di un presunto rischio e scongiurare il pericolo di pregiudizio
13
Sinergia di interventi gt azione co-costruita
bull Anche i servizi naturalmente hanno interesse ad attivare una buona comunicazione con la scuola per evitare il ricorso a complessi e
bull talvolta traumatici interventi in protezione o per migliorare lrsquoefficacia dellrsquointervento intrapreso
bull Lrsquoazione nei confronti dellrsquoalunno va insomma co-costruita tra i soggetti della scuola e dei servizi territoriali
bull Scuole e servizi territoriali potrebbero mettere a punto e utilizzarebull sistematicamente tenendo conto delle specifiche esigenze dibull ogni realtagrave locale degli strumenti tecnici finalizzati a favorire labull comunicazione reciproca bull In molte aree esistono giagrave delle prassi consolidate in materia
14
Predisposizione di moduli
bull Tali prassi potrebbero concretizzarsi in un modulo predisposto dal servizio competente in quel territorio che raccoglie i dati essenziali e sufficienti a descrivere il minore che presenta
bull profili di rischio piugrave o meno rilevanti bull noncheacute i dati essenziali relativi alla natura del problema (meglio se raccolti
attraverso unabull serie di indicatori forniti dal servizio stesso) rispetto al quale la scuola
chiede lrsquoavvio di un percorso comune di lavoro eo una specifica consulenza
15
Linee Guida Regione Abruzzo
bull Le linee guida in materia di maltrattamento ed abuso affrontano la complessitagrave legata al fatto che i servizi si collocano in un articolato crocevia
bull - tra le componenti sociali e quelle sanitarie dei processi drsquointervento bull - tra le esigenze di tutela e quelle di cura nei confronti del minore e della sua famiglia - tra le istanze giudiziarie e quelle relative alla presa in carico psicosociale bull - tra lrsquoazione di soggetti pubblici e quella delle agenzie del Terzo settore bull Gli obiettivi che si intendono perseguire sono
ndash a) favorire lrsquoemergere dei fenomeni di maltrattamento e abuso nei confronti dei minori ndash b) assicurare la tempestiva individuazione e la presa in carico precoce ed integrata dei
minori attraverso gli strumenti di tutela ndash c) uniformare gli interventi assistenziali ed i procedimenti diagnostici terapeutici ndash d) integrare le attivitagrave tra operatori di ambiti diversi ndash e) individuare ed ottimizzare le risorse specifiche dei servizi pubblici e del privato
sociale
16
LG 2 ndash Le fasi dellrsquointervento
bull Una coerente progettualitagrave nellrsquoindividuazione e presa in carico delle situazioni di maltrattamento allrsquoinfanzia non puograve che implementarsi in unrsquoattiva e diffusa politica di ldquoriduzione del rischiordquo mirata ad impedire la cronicizzazione del disagio incrementando con interventi specifici di ldquoempowermentrdquo le buone competenze genitoriali in particolare nelle fasce piugrave deboli della popolazione
bull Per garantire un efficace intervento di tutela e cura sia delle vittime che di coloro che agiscono il maltrattamento occorre che vengano attivati a cura dei diversi soggetti coinvolti nella presa in carico alcune azioni organizzate in un articolata sequenza logica prima che temporale
bull 1) Prevenzionebull 2) Rilevazionebull 3) Protezione
17
21 Prevenzione
bull Il fenomeno del maltrattamento e abuso in danno dei minori impone prima che esso si manifesti attraverso azioni la promozione di interventi di natura sociale e sanitaria che vadano ad agire sulle condizioni di rischio quali la scarsa educazione genitoriale la presenza di gravidanze a rischio di rifiuto del legame la presenza di famiglie con problemi di alcolismo di disagio mentale di degrado socio culturale e ambientale i nuclei monogenitoriali in condizioni di disagio le formazioni di gruppi di minori violenti o caratterizzati la comportamenti di bullismo
18
La Rilevazione
bull La realtagrave di un fenomeno che per le sue caratteristiche si configura come sommerso negato non affrontabile tramite una spontanea richiesta di aiuto richiede per essere osservato e curato lrsquoattivazione di mirate strategie di rilevazione di cui sono responsabili tutti i soggetti che quotidianamente sono a contatto con il mondo dellrsquoinfanzia
bull Per rilevazione si intende quindi il percorso di approfondimento che trae spunto da osservazioni compiute nellrsquoambito della loro funzione istituzionale da insegnanti medici educatori noncheacute da familiari o cittadini preoccupati dallrsquoemergere di comportamenti di disagio e sofferenza vissuti da un minore
bull Lrsquoaccuratezza e tempestivitagrave degli elementi raccolti in questa prima fase dellrsquointervento determinano in modo significativo la possibile attivazione di un precoce intervento di tutela protezione valutazione presa in carico
bull In tale fase si effettua una prima rilevazione dei segnali di malessere dei minori dei rischi per la loro crescita della connessione dei segni di disagio con le eventuali condotte pregiudizievoli degli adulti Importante a questo proposito affinare la capacitagrave di discriminazione tra le condizioni di rischio e le condizioni in cui si egrave giagrave verificato un danno noncheacute la possibilitagrave di approfondire e se necessario intervenire su quelle situazioni che frequentemente si presentano in modo ldquomascheratordquo e quindi difficilmente individuabili
bull Ersquo di fondamentale importanza Lrsquoattivazione di una funzione di ascolto dei segnali di disagio
19
Segue ndash la rilevazione
bull I punti della rete sensibili rispetto al mondo dellrsquoinfanzia operanti sul territorio sono individuati a due livelli
bull 1 un livello primario in cui i minori vengono incontrati nella ldquonormalitagraverdquo per bisogni generali legati alla loro crescita ndash 1048633 nidi drsquoinfanzia e scuola ndash 1048633 associazioni religiose culturali del tempo libero sport ecchellip ndash 1048633 servizi sanitari di base pediatri di base medici di base consultori
medicina scolastica ndash 1048633 ospedali (pronto soccorso pediatria ginecologia)
bull 2 un livello secondario di soggetti istituzionali che incontrano bambini o famiglie giagrave portatori di una richiesta di aiuto a carattere socio-assistenziale o educativo
20
La protezione
bull La presa in carico del minore vittima di maltrattamenti ed abusi inizia quando gli viene assicurato un ldquocontesto di protezionerdquo allrsquointerno del quale si possano attivare i necessari interventi di sostegno e cura Tali interventi devono essere strettamente connessi ai tempi evolutivi e ai bisogni del minore Le azioni protettive non devono solamente essere orientate alla protezione fisica - impedire il comportamento maltrattante - ma anche alla protezione mentale - impedire comportamenti stigmatizzanti e colpevolizzanti noncheacute pressioni psicologiche nei confronti del minore
bull Gli interventi di protezione devono essere modulati in relazione alla gravitagrave del pregiudizio ed alla presenza o meno di risorse protettive nel contesto familiare anche allargato
bull In questo senso nei casi meno gravi si possono attuare forme di vigilanza sulla famiglia con lrsquoaffidamento ai servizi sociali tramite progetti mirati a rafforzare e supportare le competenze genitoriali
bull Nelle situazioni piugrave gravi egrave invece necessario collocare il bambino in un contesto diverso da quello familiare sia per interrompere la sua esposizione agli atti dannosi sia per impostare un efficace percorso di diagnosi e cura Tale percorso egrave irrealizzabile e vittimizzante se il minore egrave costretto a vivere in una condizione di minaccia e pregiudizio
21
Segue ndash la protezione
bull Le azioni protettive rischiano di produrre delicate condizioni di vittimizzazione secondaria qualora non siano gestite con grande accuratezza e professionalitagrave Richiedono infatti un lavoro complesso che investe i diversi sistemi e chiede una cooperazione tra professioni e servizi La complessitagrave egrave aumentata dalla necessitagrave di connettere in modo sinergico atti ed interventi giudiziari con la presa in carico psicosociale Tale raccordo egrave spesso di complessa gestione in relazione al conflitto di interesse tra bisogni del minore e salvaguardia delle relazioni familiari che inevitabilmente queste situazioni producono
bull Il Comune attraverso i servizi sociali territoriali o ndash qualora non siano presenti ndash quelli dellrsquoAmbito sociale - ha istituzionalmente la funzione di protezione ed egrave lrsquointerlocutore dellrsquoAutoritagrave Giudiziaria Minorile Tuttavia lrsquoattenzione e la cooperazione nellrsquoattivazione e gestione delle azioni protettive coinvolge tutti gli operatori e servizi poicheacute per essere realmente protettivi gli interventi vanno calibrati nella scelta dei tempi e delle modalitagrave I minori allontanati vivono infatti una condizione di forte crisi determinata dalla perdita dei legami primari che sebbene attuata con finalitagrave protettive non puograve che costituire ulteriore fonte di sofferenza rispetto al grave disagio sperimentato allrsquointerno della famiglia
22
conclusioni
bull Necessitagrave di rete ai fini di assicurare il diritto alla salute ed al benessere ai minori tutti
bull Necessitagrave che tutti i partecipanti alla rete usufruiscano di informazione formazione e strumenti idonei alla cura
bull Necessitagrave che la comunicazione tra tutti i partecipanti venga attivata e ricercata
bull Necessitagrave di buone prassi codificate che permettano ai partecipanti di individuare il miglior intervento da operare
bull Necessitagrave di buone prassi che assicurino un buon livello di protezione anche a tutti gli operatori della rete
23
Condividere le proprie percezioni
bull Occorrerebbe fornire ad insegnanti dirigenti e in generale operatori scolastici osservazioni e suggerimenti metodologici su come attivarsi
bull in particolare nei riguardi dei servizi sociali e sociosanitari del territorio per interpretare in modo corretto i segnali di un presunto rischio e scongiurare il pericolo di pregiudizio
13
Sinergia di interventi gt azione co-costruita
bull Anche i servizi naturalmente hanno interesse ad attivare una buona comunicazione con la scuola per evitare il ricorso a complessi e
bull talvolta traumatici interventi in protezione o per migliorare lrsquoefficacia dellrsquointervento intrapreso
bull Lrsquoazione nei confronti dellrsquoalunno va insomma co-costruita tra i soggetti della scuola e dei servizi territoriali
bull Scuole e servizi territoriali potrebbero mettere a punto e utilizzarebull sistematicamente tenendo conto delle specifiche esigenze dibull ogni realtagrave locale degli strumenti tecnici finalizzati a favorire labull comunicazione reciproca bull In molte aree esistono giagrave delle prassi consolidate in materia
14
Predisposizione di moduli
bull Tali prassi potrebbero concretizzarsi in un modulo predisposto dal servizio competente in quel territorio che raccoglie i dati essenziali e sufficienti a descrivere il minore che presenta
bull profili di rischio piugrave o meno rilevanti bull noncheacute i dati essenziali relativi alla natura del problema (meglio se raccolti
attraverso unabull serie di indicatori forniti dal servizio stesso) rispetto al quale la scuola
chiede lrsquoavvio di un percorso comune di lavoro eo una specifica consulenza
15
Linee Guida Regione Abruzzo
bull Le linee guida in materia di maltrattamento ed abuso affrontano la complessitagrave legata al fatto che i servizi si collocano in un articolato crocevia
bull - tra le componenti sociali e quelle sanitarie dei processi drsquointervento bull - tra le esigenze di tutela e quelle di cura nei confronti del minore e della sua famiglia - tra le istanze giudiziarie e quelle relative alla presa in carico psicosociale bull - tra lrsquoazione di soggetti pubblici e quella delle agenzie del Terzo settore bull Gli obiettivi che si intendono perseguire sono
ndash a) favorire lrsquoemergere dei fenomeni di maltrattamento e abuso nei confronti dei minori ndash b) assicurare la tempestiva individuazione e la presa in carico precoce ed integrata dei
minori attraverso gli strumenti di tutela ndash c) uniformare gli interventi assistenziali ed i procedimenti diagnostici terapeutici ndash d) integrare le attivitagrave tra operatori di ambiti diversi ndash e) individuare ed ottimizzare le risorse specifiche dei servizi pubblici e del privato
sociale
16
LG 2 ndash Le fasi dellrsquointervento
bull Una coerente progettualitagrave nellrsquoindividuazione e presa in carico delle situazioni di maltrattamento allrsquoinfanzia non puograve che implementarsi in unrsquoattiva e diffusa politica di ldquoriduzione del rischiordquo mirata ad impedire la cronicizzazione del disagio incrementando con interventi specifici di ldquoempowermentrdquo le buone competenze genitoriali in particolare nelle fasce piugrave deboli della popolazione
bull Per garantire un efficace intervento di tutela e cura sia delle vittime che di coloro che agiscono il maltrattamento occorre che vengano attivati a cura dei diversi soggetti coinvolti nella presa in carico alcune azioni organizzate in un articolata sequenza logica prima che temporale
bull 1) Prevenzionebull 2) Rilevazionebull 3) Protezione
17
21 Prevenzione
bull Il fenomeno del maltrattamento e abuso in danno dei minori impone prima che esso si manifesti attraverso azioni la promozione di interventi di natura sociale e sanitaria che vadano ad agire sulle condizioni di rischio quali la scarsa educazione genitoriale la presenza di gravidanze a rischio di rifiuto del legame la presenza di famiglie con problemi di alcolismo di disagio mentale di degrado socio culturale e ambientale i nuclei monogenitoriali in condizioni di disagio le formazioni di gruppi di minori violenti o caratterizzati la comportamenti di bullismo
18
La Rilevazione
bull La realtagrave di un fenomeno che per le sue caratteristiche si configura come sommerso negato non affrontabile tramite una spontanea richiesta di aiuto richiede per essere osservato e curato lrsquoattivazione di mirate strategie di rilevazione di cui sono responsabili tutti i soggetti che quotidianamente sono a contatto con il mondo dellrsquoinfanzia
bull Per rilevazione si intende quindi il percorso di approfondimento che trae spunto da osservazioni compiute nellrsquoambito della loro funzione istituzionale da insegnanti medici educatori noncheacute da familiari o cittadini preoccupati dallrsquoemergere di comportamenti di disagio e sofferenza vissuti da un minore
bull Lrsquoaccuratezza e tempestivitagrave degli elementi raccolti in questa prima fase dellrsquointervento determinano in modo significativo la possibile attivazione di un precoce intervento di tutela protezione valutazione presa in carico
bull In tale fase si effettua una prima rilevazione dei segnali di malessere dei minori dei rischi per la loro crescita della connessione dei segni di disagio con le eventuali condotte pregiudizievoli degli adulti Importante a questo proposito affinare la capacitagrave di discriminazione tra le condizioni di rischio e le condizioni in cui si egrave giagrave verificato un danno noncheacute la possibilitagrave di approfondire e se necessario intervenire su quelle situazioni che frequentemente si presentano in modo ldquomascheratordquo e quindi difficilmente individuabili
bull Ersquo di fondamentale importanza Lrsquoattivazione di una funzione di ascolto dei segnali di disagio
19
Segue ndash la rilevazione
bull I punti della rete sensibili rispetto al mondo dellrsquoinfanzia operanti sul territorio sono individuati a due livelli
bull 1 un livello primario in cui i minori vengono incontrati nella ldquonormalitagraverdquo per bisogni generali legati alla loro crescita ndash 1048633 nidi drsquoinfanzia e scuola ndash 1048633 associazioni religiose culturali del tempo libero sport ecchellip ndash 1048633 servizi sanitari di base pediatri di base medici di base consultori
medicina scolastica ndash 1048633 ospedali (pronto soccorso pediatria ginecologia)
bull 2 un livello secondario di soggetti istituzionali che incontrano bambini o famiglie giagrave portatori di una richiesta di aiuto a carattere socio-assistenziale o educativo
20
La protezione
bull La presa in carico del minore vittima di maltrattamenti ed abusi inizia quando gli viene assicurato un ldquocontesto di protezionerdquo allrsquointerno del quale si possano attivare i necessari interventi di sostegno e cura Tali interventi devono essere strettamente connessi ai tempi evolutivi e ai bisogni del minore Le azioni protettive non devono solamente essere orientate alla protezione fisica - impedire il comportamento maltrattante - ma anche alla protezione mentale - impedire comportamenti stigmatizzanti e colpevolizzanti noncheacute pressioni psicologiche nei confronti del minore
bull Gli interventi di protezione devono essere modulati in relazione alla gravitagrave del pregiudizio ed alla presenza o meno di risorse protettive nel contesto familiare anche allargato
bull In questo senso nei casi meno gravi si possono attuare forme di vigilanza sulla famiglia con lrsquoaffidamento ai servizi sociali tramite progetti mirati a rafforzare e supportare le competenze genitoriali
bull Nelle situazioni piugrave gravi egrave invece necessario collocare il bambino in un contesto diverso da quello familiare sia per interrompere la sua esposizione agli atti dannosi sia per impostare un efficace percorso di diagnosi e cura Tale percorso egrave irrealizzabile e vittimizzante se il minore egrave costretto a vivere in una condizione di minaccia e pregiudizio
21
Segue ndash la protezione
bull Le azioni protettive rischiano di produrre delicate condizioni di vittimizzazione secondaria qualora non siano gestite con grande accuratezza e professionalitagrave Richiedono infatti un lavoro complesso che investe i diversi sistemi e chiede una cooperazione tra professioni e servizi La complessitagrave egrave aumentata dalla necessitagrave di connettere in modo sinergico atti ed interventi giudiziari con la presa in carico psicosociale Tale raccordo egrave spesso di complessa gestione in relazione al conflitto di interesse tra bisogni del minore e salvaguardia delle relazioni familiari che inevitabilmente queste situazioni producono
bull Il Comune attraverso i servizi sociali territoriali o ndash qualora non siano presenti ndash quelli dellrsquoAmbito sociale - ha istituzionalmente la funzione di protezione ed egrave lrsquointerlocutore dellrsquoAutoritagrave Giudiziaria Minorile Tuttavia lrsquoattenzione e la cooperazione nellrsquoattivazione e gestione delle azioni protettive coinvolge tutti gli operatori e servizi poicheacute per essere realmente protettivi gli interventi vanno calibrati nella scelta dei tempi e delle modalitagrave I minori allontanati vivono infatti una condizione di forte crisi determinata dalla perdita dei legami primari che sebbene attuata con finalitagrave protettive non puograve che costituire ulteriore fonte di sofferenza rispetto al grave disagio sperimentato allrsquointerno della famiglia
22
conclusioni
bull Necessitagrave di rete ai fini di assicurare il diritto alla salute ed al benessere ai minori tutti
bull Necessitagrave che tutti i partecipanti alla rete usufruiscano di informazione formazione e strumenti idonei alla cura
bull Necessitagrave che la comunicazione tra tutti i partecipanti venga attivata e ricercata
bull Necessitagrave di buone prassi codificate che permettano ai partecipanti di individuare il miglior intervento da operare
bull Necessitagrave di buone prassi che assicurino un buon livello di protezione anche a tutti gli operatori della rete
23
Sinergia di interventi gt azione co-costruita
bull Anche i servizi naturalmente hanno interesse ad attivare una buona comunicazione con la scuola per evitare il ricorso a complessi e
bull talvolta traumatici interventi in protezione o per migliorare lrsquoefficacia dellrsquointervento intrapreso
bull Lrsquoazione nei confronti dellrsquoalunno va insomma co-costruita tra i soggetti della scuola e dei servizi territoriali
bull Scuole e servizi territoriali potrebbero mettere a punto e utilizzarebull sistematicamente tenendo conto delle specifiche esigenze dibull ogni realtagrave locale degli strumenti tecnici finalizzati a favorire labull comunicazione reciproca bull In molte aree esistono giagrave delle prassi consolidate in materia
14
Predisposizione di moduli
bull Tali prassi potrebbero concretizzarsi in un modulo predisposto dal servizio competente in quel territorio che raccoglie i dati essenziali e sufficienti a descrivere il minore che presenta
bull profili di rischio piugrave o meno rilevanti bull noncheacute i dati essenziali relativi alla natura del problema (meglio se raccolti
attraverso unabull serie di indicatori forniti dal servizio stesso) rispetto al quale la scuola
chiede lrsquoavvio di un percorso comune di lavoro eo una specifica consulenza
15
Linee Guida Regione Abruzzo
bull Le linee guida in materia di maltrattamento ed abuso affrontano la complessitagrave legata al fatto che i servizi si collocano in un articolato crocevia
bull - tra le componenti sociali e quelle sanitarie dei processi drsquointervento bull - tra le esigenze di tutela e quelle di cura nei confronti del minore e della sua famiglia - tra le istanze giudiziarie e quelle relative alla presa in carico psicosociale bull - tra lrsquoazione di soggetti pubblici e quella delle agenzie del Terzo settore bull Gli obiettivi che si intendono perseguire sono
ndash a) favorire lrsquoemergere dei fenomeni di maltrattamento e abuso nei confronti dei minori ndash b) assicurare la tempestiva individuazione e la presa in carico precoce ed integrata dei
minori attraverso gli strumenti di tutela ndash c) uniformare gli interventi assistenziali ed i procedimenti diagnostici terapeutici ndash d) integrare le attivitagrave tra operatori di ambiti diversi ndash e) individuare ed ottimizzare le risorse specifiche dei servizi pubblici e del privato
sociale
16
LG 2 ndash Le fasi dellrsquointervento
bull Una coerente progettualitagrave nellrsquoindividuazione e presa in carico delle situazioni di maltrattamento allrsquoinfanzia non puograve che implementarsi in unrsquoattiva e diffusa politica di ldquoriduzione del rischiordquo mirata ad impedire la cronicizzazione del disagio incrementando con interventi specifici di ldquoempowermentrdquo le buone competenze genitoriali in particolare nelle fasce piugrave deboli della popolazione
bull Per garantire un efficace intervento di tutela e cura sia delle vittime che di coloro che agiscono il maltrattamento occorre che vengano attivati a cura dei diversi soggetti coinvolti nella presa in carico alcune azioni organizzate in un articolata sequenza logica prima che temporale
bull 1) Prevenzionebull 2) Rilevazionebull 3) Protezione
17
21 Prevenzione
bull Il fenomeno del maltrattamento e abuso in danno dei minori impone prima che esso si manifesti attraverso azioni la promozione di interventi di natura sociale e sanitaria che vadano ad agire sulle condizioni di rischio quali la scarsa educazione genitoriale la presenza di gravidanze a rischio di rifiuto del legame la presenza di famiglie con problemi di alcolismo di disagio mentale di degrado socio culturale e ambientale i nuclei monogenitoriali in condizioni di disagio le formazioni di gruppi di minori violenti o caratterizzati la comportamenti di bullismo
18
La Rilevazione
bull La realtagrave di un fenomeno che per le sue caratteristiche si configura come sommerso negato non affrontabile tramite una spontanea richiesta di aiuto richiede per essere osservato e curato lrsquoattivazione di mirate strategie di rilevazione di cui sono responsabili tutti i soggetti che quotidianamente sono a contatto con il mondo dellrsquoinfanzia
bull Per rilevazione si intende quindi il percorso di approfondimento che trae spunto da osservazioni compiute nellrsquoambito della loro funzione istituzionale da insegnanti medici educatori noncheacute da familiari o cittadini preoccupati dallrsquoemergere di comportamenti di disagio e sofferenza vissuti da un minore
bull Lrsquoaccuratezza e tempestivitagrave degli elementi raccolti in questa prima fase dellrsquointervento determinano in modo significativo la possibile attivazione di un precoce intervento di tutela protezione valutazione presa in carico
bull In tale fase si effettua una prima rilevazione dei segnali di malessere dei minori dei rischi per la loro crescita della connessione dei segni di disagio con le eventuali condotte pregiudizievoli degli adulti Importante a questo proposito affinare la capacitagrave di discriminazione tra le condizioni di rischio e le condizioni in cui si egrave giagrave verificato un danno noncheacute la possibilitagrave di approfondire e se necessario intervenire su quelle situazioni che frequentemente si presentano in modo ldquomascheratordquo e quindi difficilmente individuabili
bull Ersquo di fondamentale importanza Lrsquoattivazione di una funzione di ascolto dei segnali di disagio
19
Segue ndash la rilevazione
bull I punti della rete sensibili rispetto al mondo dellrsquoinfanzia operanti sul territorio sono individuati a due livelli
bull 1 un livello primario in cui i minori vengono incontrati nella ldquonormalitagraverdquo per bisogni generali legati alla loro crescita ndash 1048633 nidi drsquoinfanzia e scuola ndash 1048633 associazioni religiose culturali del tempo libero sport ecchellip ndash 1048633 servizi sanitari di base pediatri di base medici di base consultori
medicina scolastica ndash 1048633 ospedali (pronto soccorso pediatria ginecologia)
bull 2 un livello secondario di soggetti istituzionali che incontrano bambini o famiglie giagrave portatori di una richiesta di aiuto a carattere socio-assistenziale o educativo
20
La protezione
bull La presa in carico del minore vittima di maltrattamenti ed abusi inizia quando gli viene assicurato un ldquocontesto di protezionerdquo allrsquointerno del quale si possano attivare i necessari interventi di sostegno e cura Tali interventi devono essere strettamente connessi ai tempi evolutivi e ai bisogni del minore Le azioni protettive non devono solamente essere orientate alla protezione fisica - impedire il comportamento maltrattante - ma anche alla protezione mentale - impedire comportamenti stigmatizzanti e colpevolizzanti noncheacute pressioni psicologiche nei confronti del minore
bull Gli interventi di protezione devono essere modulati in relazione alla gravitagrave del pregiudizio ed alla presenza o meno di risorse protettive nel contesto familiare anche allargato
bull In questo senso nei casi meno gravi si possono attuare forme di vigilanza sulla famiglia con lrsquoaffidamento ai servizi sociali tramite progetti mirati a rafforzare e supportare le competenze genitoriali
bull Nelle situazioni piugrave gravi egrave invece necessario collocare il bambino in un contesto diverso da quello familiare sia per interrompere la sua esposizione agli atti dannosi sia per impostare un efficace percorso di diagnosi e cura Tale percorso egrave irrealizzabile e vittimizzante se il minore egrave costretto a vivere in una condizione di minaccia e pregiudizio
21
Segue ndash la protezione
bull Le azioni protettive rischiano di produrre delicate condizioni di vittimizzazione secondaria qualora non siano gestite con grande accuratezza e professionalitagrave Richiedono infatti un lavoro complesso che investe i diversi sistemi e chiede una cooperazione tra professioni e servizi La complessitagrave egrave aumentata dalla necessitagrave di connettere in modo sinergico atti ed interventi giudiziari con la presa in carico psicosociale Tale raccordo egrave spesso di complessa gestione in relazione al conflitto di interesse tra bisogni del minore e salvaguardia delle relazioni familiari che inevitabilmente queste situazioni producono
bull Il Comune attraverso i servizi sociali territoriali o ndash qualora non siano presenti ndash quelli dellrsquoAmbito sociale - ha istituzionalmente la funzione di protezione ed egrave lrsquointerlocutore dellrsquoAutoritagrave Giudiziaria Minorile Tuttavia lrsquoattenzione e la cooperazione nellrsquoattivazione e gestione delle azioni protettive coinvolge tutti gli operatori e servizi poicheacute per essere realmente protettivi gli interventi vanno calibrati nella scelta dei tempi e delle modalitagrave I minori allontanati vivono infatti una condizione di forte crisi determinata dalla perdita dei legami primari che sebbene attuata con finalitagrave protettive non puograve che costituire ulteriore fonte di sofferenza rispetto al grave disagio sperimentato allrsquointerno della famiglia
22
conclusioni
bull Necessitagrave di rete ai fini di assicurare il diritto alla salute ed al benessere ai minori tutti
bull Necessitagrave che tutti i partecipanti alla rete usufruiscano di informazione formazione e strumenti idonei alla cura
bull Necessitagrave che la comunicazione tra tutti i partecipanti venga attivata e ricercata
bull Necessitagrave di buone prassi codificate che permettano ai partecipanti di individuare il miglior intervento da operare
bull Necessitagrave di buone prassi che assicurino un buon livello di protezione anche a tutti gli operatori della rete
23
Predisposizione di moduli
bull Tali prassi potrebbero concretizzarsi in un modulo predisposto dal servizio competente in quel territorio che raccoglie i dati essenziali e sufficienti a descrivere il minore che presenta
bull profili di rischio piugrave o meno rilevanti bull noncheacute i dati essenziali relativi alla natura del problema (meglio se raccolti
attraverso unabull serie di indicatori forniti dal servizio stesso) rispetto al quale la scuola
chiede lrsquoavvio di un percorso comune di lavoro eo una specifica consulenza
15
Linee Guida Regione Abruzzo
bull Le linee guida in materia di maltrattamento ed abuso affrontano la complessitagrave legata al fatto che i servizi si collocano in un articolato crocevia
bull - tra le componenti sociali e quelle sanitarie dei processi drsquointervento bull - tra le esigenze di tutela e quelle di cura nei confronti del minore e della sua famiglia - tra le istanze giudiziarie e quelle relative alla presa in carico psicosociale bull - tra lrsquoazione di soggetti pubblici e quella delle agenzie del Terzo settore bull Gli obiettivi che si intendono perseguire sono
ndash a) favorire lrsquoemergere dei fenomeni di maltrattamento e abuso nei confronti dei minori ndash b) assicurare la tempestiva individuazione e la presa in carico precoce ed integrata dei
minori attraverso gli strumenti di tutela ndash c) uniformare gli interventi assistenziali ed i procedimenti diagnostici terapeutici ndash d) integrare le attivitagrave tra operatori di ambiti diversi ndash e) individuare ed ottimizzare le risorse specifiche dei servizi pubblici e del privato
sociale
16
LG 2 ndash Le fasi dellrsquointervento
bull Una coerente progettualitagrave nellrsquoindividuazione e presa in carico delle situazioni di maltrattamento allrsquoinfanzia non puograve che implementarsi in unrsquoattiva e diffusa politica di ldquoriduzione del rischiordquo mirata ad impedire la cronicizzazione del disagio incrementando con interventi specifici di ldquoempowermentrdquo le buone competenze genitoriali in particolare nelle fasce piugrave deboli della popolazione
bull Per garantire un efficace intervento di tutela e cura sia delle vittime che di coloro che agiscono il maltrattamento occorre che vengano attivati a cura dei diversi soggetti coinvolti nella presa in carico alcune azioni organizzate in un articolata sequenza logica prima che temporale
bull 1) Prevenzionebull 2) Rilevazionebull 3) Protezione
17
21 Prevenzione
bull Il fenomeno del maltrattamento e abuso in danno dei minori impone prima che esso si manifesti attraverso azioni la promozione di interventi di natura sociale e sanitaria che vadano ad agire sulle condizioni di rischio quali la scarsa educazione genitoriale la presenza di gravidanze a rischio di rifiuto del legame la presenza di famiglie con problemi di alcolismo di disagio mentale di degrado socio culturale e ambientale i nuclei monogenitoriali in condizioni di disagio le formazioni di gruppi di minori violenti o caratterizzati la comportamenti di bullismo
18
La Rilevazione
bull La realtagrave di un fenomeno che per le sue caratteristiche si configura come sommerso negato non affrontabile tramite una spontanea richiesta di aiuto richiede per essere osservato e curato lrsquoattivazione di mirate strategie di rilevazione di cui sono responsabili tutti i soggetti che quotidianamente sono a contatto con il mondo dellrsquoinfanzia
bull Per rilevazione si intende quindi il percorso di approfondimento che trae spunto da osservazioni compiute nellrsquoambito della loro funzione istituzionale da insegnanti medici educatori noncheacute da familiari o cittadini preoccupati dallrsquoemergere di comportamenti di disagio e sofferenza vissuti da un minore
bull Lrsquoaccuratezza e tempestivitagrave degli elementi raccolti in questa prima fase dellrsquointervento determinano in modo significativo la possibile attivazione di un precoce intervento di tutela protezione valutazione presa in carico
bull In tale fase si effettua una prima rilevazione dei segnali di malessere dei minori dei rischi per la loro crescita della connessione dei segni di disagio con le eventuali condotte pregiudizievoli degli adulti Importante a questo proposito affinare la capacitagrave di discriminazione tra le condizioni di rischio e le condizioni in cui si egrave giagrave verificato un danno noncheacute la possibilitagrave di approfondire e se necessario intervenire su quelle situazioni che frequentemente si presentano in modo ldquomascheratordquo e quindi difficilmente individuabili
bull Ersquo di fondamentale importanza Lrsquoattivazione di una funzione di ascolto dei segnali di disagio
19
Segue ndash la rilevazione
bull I punti della rete sensibili rispetto al mondo dellrsquoinfanzia operanti sul territorio sono individuati a due livelli
bull 1 un livello primario in cui i minori vengono incontrati nella ldquonormalitagraverdquo per bisogni generali legati alla loro crescita ndash 1048633 nidi drsquoinfanzia e scuola ndash 1048633 associazioni religiose culturali del tempo libero sport ecchellip ndash 1048633 servizi sanitari di base pediatri di base medici di base consultori
medicina scolastica ndash 1048633 ospedali (pronto soccorso pediatria ginecologia)
bull 2 un livello secondario di soggetti istituzionali che incontrano bambini o famiglie giagrave portatori di una richiesta di aiuto a carattere socio-assistenziale o educativo
20
La protezione
bull La presa in carico del minore vittima di maltrattamenti ed abusi inizia quando gli viene assicurato un ldquocontesto di protezionerdquo allrsquointerno del quale si possano attivare i necessari interventi di sostegno e cura Tali interventi devono essere strettamente connessi ai tempi evolutivi e ai bisogni del minore Le azioni protettive non devono solamente essere orientate alla protezione fisica - impedire il comportamento maltrattante - ma anche alla protezione mentale - impedire comportamenti stigmatizzanti e colpevolizzanti noncheacute pressioni psicologiche nei confronti del minore
bull Gli interventi di protezione devono essere modulati in relazione alla gravitagrave del pregiudizio ed alla presenza o meno di risorse protettive nel contesto familiare anche allargato
bull In questo senso nei casi meno gravi si possono attuare forme di vigilanza sulla famiglia con lrsquoaffidamento ai servizi sociali tramite progetti mirati a rafforzare e supportare le competenze genitoriali
bull Nelle situazioni piugrave gravi egrave invece necessario collocare il bambino in un contesto diverso da quello familiare sia per interrompere la sua esposizione agli atti dannosi sia per impostare un efficace percorso di diagnosi e cura Tale percorso egrave irrealizzabile e vittimizzante se il minore egrave costretto a vivere in una condizione di minaccia e pregiudizio
21
Segue ndash la protezione
bull Le azioni protettive rischiano di produrre delicate condizioni di vittimizzazione secondaria qualora non siano gestite con grande accuratezza e professionalitagrave Richiedono infatti un lavoro complesso che investe i diversi sistemi e chiede una cooperazione tra professioni e servizi La complessitagrave egrave aumentata dalla necessitagrave di connettere in modo sinergico atti ed interventi giudiziari con la presa in carico psicosociale Tale raccordo egrave spesso di complessa gestione in relazione al conflitto di interesse tra bisogni del minore e salvaguardia delle relazioni familiari che inevitabilmente queste situazioni producono
bull Il Comune attraverso i servizi sociali territoriali o ndash qualora non siano presenti ndash quelli dellrsquoAmbito sociale - ha istituzionalmente la funzione di protezione ed egrave lrsquointerlocutore dellrsquoAutoritagrave Giudiziaria Minorile Tuttavia lrsquoattenzione e la cooperazione nellrsquoattivazione e gestione delle azioni protettive coinvolge tutti gli operatori e servizi poicheacute per essere realmente protettivi gli interventi vanno calibrati nella scelta dei tempi e delle modalitagrave I minori allontanati vivono infatti una condizione di forte crisi determinata dalla perdita dei legami primari che sebbene attuata con finalitagrave protettive non puograve che costituire ulteriore fonte di sofferenza rispetto al grave disagio sperimentato allrsquointerno della famiglia
22
conclusioni
bull Necessitagrave di rete ai fini di assicurare il diritto alla salute ed al benessere ai minori tutti
bull Necessitagrave che tutti i partecipanti alla rete usufruiscano di informazione formazione e strumenti idonei alla cura
bull Necessitagrave che la comunicazione tra tutti i partecipanti venga attivata e ricercata
bull Necessitagrave di buone prassi codificate che permettano ai partecipanti di individuare il miglior intervento da operare
bull Necessitagrave di buone prassi che assicurino un buon livello di protezione anche a tutti gli operatori della rete
23
Linee Guida Regione Abruzzo
bull Le linee guida in materia di maltrattamento ed abuso affrontano la complessitagrave legata al fatto che i servizi si collocano in un articolato crocevia
bull - tra le componenti sociali e quelle sanitarie dei processi drsquointervento bull - tra le esigenze di tutela e quelle di cura nei confronti del minore e della sua famiglia - tra le istanze giudiziarie e quelle relative alla presa in carico psicosociale bull - tra lrsquoazione di soggetti pubblici e quella delle agenzie del Terzo settore bull Gli obiettivi che si intendono perseguire sono
ndash a) favorire lrsquoemergere dei fenomeni di maltrattamento e abuso nei confronti dei minori ndash b) assicurare la tempestiva individuazione e la presa in carico precoce ed integrata dei
minori attraverso gli strumenti di tutela ndash c) uniformare gli interventi assistenziali ed i procedimenti diagnostici terapeutici ndash d) integrare le attivitagrave tra operatori di ambiti diversi ndash e) individuare ed ottimizzare le risorse specifiche dei servizi pubblici e del privato
sociale
16
LG 2 ndash Le fasi dellrsquointervento
bull Una coerente progettualitagrave nellrsquoindividuazione e presa in carico delle situazioni di maltrattamento allrsquoinfanzia non puograve che implementarsi in unrsquoattiva e diffusa politica di ldquoriduzione del rischiordquo mirata ad impedire la cronicizzazione del disagio incrementando con interventi specifici di ldquoempowermentrdquo le buone competenze genitoriali in particolare nelle fasce piugrave deboli della popolazione
bull Per garantire un efficace intervento di tutela e cura sia delle vittime che di coloro che agiscono il maltrattamento occorre che vengano attivati a cura dei diversi soggetti coinvolti nella presa in carico alcune azioni organizzate in un articolata sequenza logica prima che temporale
bull 1) Prevenzionebull 2) Rilevazionebull 3) Protezione
17
21 Prevenzione
bull Il fenomeno del maltrattamento e abuso in danno dei minori impone prima che esso si manifesti attraverso azioni la promozione di interventi di natura sociale e sanitaria che vadano ad agire sulle condizioni di rischio quali la scarsa educazione genitoriale la presenza di gravidanze a rischio di rifiuto del legame la presenza di famiglie con problemi di alcolismo di disagio mentale di degrado socio culturale e ambientale i nuclei monogenitoriali in condizioni di disagio le formazioni di gruppi di minori violenti o caratterizzati la comportamenti di bullismo
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La Rilevazione
bull La realtagrave di un fenomeno che per le sue caratteristiche si configura come sommerso negato non affrontabile tramite una spontanea richiesta di aiuto richiede per essere osservato e curato lrsquoattivazione di mirate strategie di rilevazione di cui sono responsabili tutti i soggetti che quotidianamente sono a contatto con il mondo dellrsquoinfanzia
bull Per rilevazione si intende quindi il percorso di approfondimento che trae spunto da osservazioni compiute nellrsquoambito della loro funzione istituzionale da insegnanti medici educatori noncheacute da familiari o cittadini preoccupati dallrsquoemergere di comportamenti di disagio e sofferenza vissuti da un minore
bull Lrsquoaccuratezza e tempestivitagrave degli elementi raccolti in questa prima fase dellrsquointervento determinano in modo significativo la possibile attivazione di un precoce intervento di tutela protezione valutazione presa in carico
bull In tale fase si effettua una prima rilevazione dei segnali di malessere dei minori dei rischi per la loro crescita della connessione dei segni di disagio con le eventuali condotte pregiudizievoli degli adulti Importante a questo proposito affinare la capacitagrave di discriminazione tra le condizioni di rischio e le condizioni in cui si egrave giagrave verificato un danno noncheacute la possibilitagrave di approfondire e se necessario intervenire su quelle situazioni che frequentemente si presentano in modo ldquomascheratordquo e quindi difficilmente individuabili
bull Ersquo di fondamentale importanza Lrsquoattivazione di una funzione di ascolto dei segnali di disagio
19
Segue ndash la rilevazione
bull I punti della rete sensibili rispetto al mondo dellrsquoinfanzia operanti sul territorio sono individuati a due livelli
bull 1 un livello primario in cui i minori vengono incontrati nella ldquonormalitagraverdquo per bisogni generali legati alla loro crescita ndash 1048633 nidi drsquoinfanzia e scuola ndash 1048633 associazioni religiose culturali del tempo libero sport ecchellip ndash 1048633 servizi sanitari di base pediatri di base medici di base consultori
medicina scolastica ndash 1048633 ospedali (pronto soccorso pediatria ginecologia)
bull 2 un livello secondario di soggetti istituzionali che incontrano bambini o famiglie giagrave portatori di una richiesta di aiuto a carattere socio-assistenziale o educativo
20
La protezione
bull La presa in carico del minore vittima di maltrattamenti ed abusi inizia quando gli viene assicurato un ldquocontesto di protezionerdquo allrsquointerno del quale si possano attivare i necessari interventi di sostegno e cura Tali interventi devono essere strettamente connessi ai tempi evolutivi e ai bisogni del minore Le azioni protettive non devono solamente essere orientate alla protezione fisica - impedire il comportamento maltrattante - ma anche alla protezione mentale - impedire comportamenti stigmatizzanti e colpevolizzanti noncheacute pressioni psicologiche nei confronti del minore
bull Gli interventi di protezione devono essere modulati in relazione alla gravitagrave del pregiudizio ed alla presenza o meno di risorse protettive nel contesto familiare anche allargato
bull In questo senso nei casi meno gravi si possono attuare forme di vigilanza sulla famiglia con lrsquoaffidamento ai servizi sociali tramite progetti mirati a rafforzare e supportare le competenze genitoriali
bull Nelle situazioni piugrave gravi egrave invece necessario collocare il bambino in un contesto diverso da quello familiare sia per interrompere la sua esposizione agli atti dannosi sia per impostare un efficace percorso di diagnosi e cura Tale percorso egrave irrealizzabile e vittimizzante se il minore egrave costretto a vivere in una condizione di minaccia e pregiudizio
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Segue ndash la protezione
bull Le azioni protettive rischiano di produrre delicate condizioni di vittimizzazione secondaria qualora non siano gestite con grande accuratezza e professionalitagrave Richiedono infatti un lavoro complesso che investe i diversi sistemi e chiede una cooperazione tra professioni e servizi La complessitagrave egrave aumentata dalla necessitagrave di connettere in modo sinergico atti ed interventi giudiziari con la presa in carico psicosociale Tale raccordo egrave spesso di complessa gestione in relazione al conflitto di interesse tra bisogni del minore e salvaguardia delle relazioni familiari che inevitabilmente queste situazioni producono
bull Il Comune attraverso i servizi sociali territoriali o ndash qualora non siano presenti ndash quelli dellrsquoAmbito sociale - ha istituzionalmente la funzione di protezione ed egrave lrsquointerlocutore dellrsquoAutoritagrave Giudiziaria Minorile Tuttavia lrsquoattenzione e la cooperazione nellrsquoattivazione e gestione delle azioni protettive coinvolge tutti gli operatori e servizi poicheacute per essere realmente protettivi gli interventi vanno calibrati nella scelta dei tempi e delle modalitagrave I minori allontanati vivono infatti una condizione di forte crisi determinata dalla perdita dei legami primari che sebbene attuata con finalitagrave protettive non puograve che costituire ulteriore fonte di sofferenza rispetto al grave disagio sperimentato allrsquointerno della famiglia
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conclusioni
bull Necessitagrave di rete ai fini di assicurare il diritto alla salute ed al benessere ai minori tutti
bull Necessitagrave che tutti i partecipanti alla rete usufruiscano di informazione formazione e strumenti idonei alla cura
bull Necessitagrave che la comunicazione tra tutti i partecipanti venga attivata e ricercata
bull Necessitagrave di buone prassi codificate che permettano ai partecipanti di individuare il miglior intervento da operare
bull Necessitagrave di buone prassi che assicurino un buon livello di protezione anche a tutti gli operatori della rete
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LG 2 ndash Le fasi dellrsquointervento
bull Una coerente progettualitagrave nellrsquoindividuazione e presa in carico delle situazioni di maltrattamento allrsquoinfanzia non puograve che implementarsi in unrsquoattiva e diffusa politica di ldquoriduzione del rischiordquo mirata ad impedire la cronicizzazione del disagio incrementando con interventi specifici di ldquoempowermentrdquo le buone competenze genitoriali in particolare nelle fasce piugrave deboli della popolazione
bull Per garantire un efficace intervento di tutela e cura sia delle vittime che di coloro che agiscono il maltrattamento occorre che vengano attivati a cura dei diversi soggetti coinvolti nella presa in carico alcune azioni organizzate in un articolata sequenza logica prima che temporale
bull 1) Prevenzionebull 2) Rilevazionebull 3) Protezione
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21 Prevenzione
bull Il fenomeno del maltrattamento e abuso in danno dei minori impone prima che esso si manifesti attraverso azioni la promozione di interventi di natura sociale e sanitaria che vadano ad agire sulle condizioni di rischio quali la scarsa educazione genitoriale la presenza di gravidanze a rischio di rifiuto del legame la presenza di famiglie con problemi di alcolismo di disagio mentale di degrado socio culturale e ambientale i nuclei monogenitoriali in condizioni di disagio le formazioni di gruppi di minori violenti o caratterizzati la comportamenti di bullismo
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La Rilevazione
bull La realtagrave di un fenomeno che per le sue caratteristiche si configura come sommerso negato non affrontabile tramite una spontanea richiesta di aiuto richiede per essere osservato e curato lrsquoattivazione di mirate strategie di rilevazione di cui sono responsabili tutti i soggetti che quotidianamente sono a contatto con il mondo dellrsquoinfanzia
bull Per rilevazione si intende quindi il percorso di approfondimento che trae spunto da osservazioni compiute nellrsquoambito della loro funzione istituzionale da insegnanti medici educatori noncheacute da familiari o cittadini preoccupati dallrsquoemergere di comportamenti di disagio e sofferenza vissuti da un minore
bull Lrsquoaccuratezza e tempestivitagrave degli elementi raccolti in questa prima fase dellrsquointervento determinano in modo significativo la possibile attivazione di un precoce intervento di tutela protezione valutazione presa in carico
bull In tale fase si effettua una prima rilevazione dei segnali di malessere dei minori dei rischi per la loro crescita della connessione dei segni di disagio con le eventuali condotte pregiudizievoli degli adulti Importante a questo proposito affinare la capacitagrave di discriminazione tra le condizioni di rischio e le condizioni in cui si egrave giagrave verificato un danno noncheacute la possibilitagrave di approfondire e se necessario intervenire su quelle situazioni che frequentemente si presentano in modo ldquomascheratordquo e quindi difficilmente individuabili
bull Ersquo di fondamentale importanza Lrsquoattivazione di una funzione di ascolto dei segnali di disagio
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Segue ndash la rilevazione
bull I punti della rete sensibili rispetto al mondo dellrsquoinfanzia operanti sul territorio sono individuati a due livelli
bull 1 un livello primario in cui i minori vengono incontrati nella ldquonormalitagraverdquo per bisogni generali legati alla loro crescita ndash 1048633 nidi drsquoinfanzia e scuola ndash 1048633 associazioni religiose culturali del tempo libero sport ecchellip ndash 1048633 servizi sanitari di base pediatri di base medici di base consultori
medicina scolastica ndash 1048633 ospedali (pronto soccorso pediatria ginecologia)
bull 2 un livello secondario di soggetti istituzionali che incontrano bambini o famiglie giagrave portatori di una richiesta di aiuto a carattere socio-assistenziale o educativo
20
La protezione
bull La presa in carico del minore vittima di maltrattamenti ed abusi inizia quando gli viene assicurato un ldquocontesto di protezionerdquo allrsquointerno del quale si possano attivare i necessari interventi di sostegno e cura Tali interventi devono essere strettamente connessi ai tempi evolutivi e ai bisogni del minore Le azioni protettive non devono solamente essere orientate alla protezione fisica - impedire il comportamento maltrattante - ma anche alla protezione mentale - impedire comportamenti stigmatizzanti e colpevolizzanti noncheacute pressioni psicologiche nei confronti del minore
bull Gli interventi di protezione devono essere modulati in relazione alla gravitagrave del pregiudizio ed alla presenza o meno di risorse protettive nel contesto familiare anche allargato
bull In questo senso nei casi meno gravi si possono attuare forme di vigilanza sulla famiglia con lrsquoaffidamento ai servizi sociali tramite progetti mirati a rafforzare e supportare le competenze genitoriali
bull Nelle situazioni piugrave gravi egrave invece necessario collocare il bambino in un contesto diverso da quello familiare sia per interrompere la sua esposizione agli atti dannosi sia per impostare un efficace percorso di diagnosi e cura Tale percorso egrave irrealizzabile e vittimizzante se il minore egrave costretto a vivere in una condizione di minaccia e pregiudizio
21
Segue ndash la protezione
bull Le azioni protettive rischiano di produrre delicate condizioni di vittimizzazione secondaria qualora non siano gestite con grande accuratezza e professionalitagrave Richiedono infatti un lavoro complesso che investe i diversi sistemi e chiede una cooperazione tra professioni e servizi La complessitagrave egrave aumentata dalla necessitagrave di connettere in modo sinergico atti ed interventi giudiziari con la presa in carico psicosociale Tale raccordo egrave spesso di complessa gestione in relazione al conflitto di interesse tra bisogni del minore e salvaguardia delle relazioni familiari che inevitabilmente queste situazioni producono
bull Il Comune attraverso i servizi sociali territoriali o ndash qualora non siano presenti ndash quelli dellrsquoAmbito sociale - ha istituzionalmente la funzione di protezione ed egrave lrsquointerlocutore dellrsquoAutoritagrave Giudiziaria Minorile Tuttavia lrsquoattenzione e la cooperazione nellrsquoattivazione e gestione delle azioni protettive coinvolge tutti gli operatori e servizi poicheacute per essere realmente protettivi gli interventi vanno calibrati nella scelta dei tempi e delle modalitagrave I minori allontanati vivono infatti una condizione di forte crisi determinata dalla perdita dei legami primari che sebbene attuata con finalitagrave protettive non puograve che costituire ulteriore fonte di sofferenza rispetto al grave disagio sperimentato allrsquointerno della famiglia
22
conclusioni
bull Necessitagrave di rete ai fini di assicurare il diritto alla salute ed al benessere ai minori tutti
bull Necessitagrave che tutti i partecipanti alla rete usufruiscano di informazione formazione e strumenti idonei alla cura
bull Necessitagrave che la comunicazione tra tutti i partecipanti venga attivata e ricercata
bull Necessitagrave di buone prassi codificate che permettano ai partecipanti di individuare il miglior intervento da operare
bull Necessitagrave di buone prassi che assicurino un buon livello di protezione anche a tutti gli operatori della rete
23
21 Prevenzione
bull Il fenomeno del maltrattamento e abuso in danno dei minori impone prima che esso si manifesti attraverso azioni la promozione di interventi di natura sociale e sanitaria che vadano ad agire sulle condizioni di rischio quali la scarsa educazione genitoriale la presenza di gravidanze a rischio di rifiuto del legame la presenza di famiglie con problemi di alcolismo di disagio mentale di degrado socio culturale e ambientale i nuclei monogenitoriali in condizioni di disagio le formazioni di gruppi di minori violenti o caratterizzati la comportamenti di bullismo
18
La Rilevazione
bull La realtagrave di un fenomeno che per le sue caratteristiche si configura come sommerso negato non affrontabile tramite una spontanea richiesta di aiuto richiede per essere osservato e curato lrsquoattivazione di mirate strategie di rilevazione di cui sono responsabili tutti i soggetti che quotidianamente sono a contatto con il mondo dellrsquoinfanzia
bull Per rilevazione si intende quindi il percorso di approfondimento che trae spunto da osservazioni compiute nellrsquoambito della loro funzione istituzionale da insegnanti medici educatori noncheacute da familiari o cittadini preoccupati dallrsquoemergere di comportamenti di disagio e sofferenza vissuti da un minore
bull Lrsquoaccuratezza e tempestivitagrave degli elementi raccolti in questa prima fase dellrsquointervento determinano in modo significativo la possibile attivazione di un precoce intervento di tutela protezione valutazione presa in carico
bull In tale fase si effettua una prima rilevazione dei segnali di malessere dei minori dei rischi per la loro crescita della connessione dei segni di disagio con le eventuali condotte pregiudizievoli degli adulti Importante a questo proposito affinare la capacitagrave di discriminazione tra le condizioni di rischio e le condizioni in cui si egrave giagrave verificato un danno noncheacute la possibilitagrave di approfondire e se necessario intervenire su quelle situazioni che frequentemente si presentano in modo ldquomascheratordquo e quindi difficilmente individuabili
bull Ersquo di fondamentale importanza Lrsquoattivazione di una funzione di ascolto dei segnali di disagio
19
Segue ndash la rilevazione
bull I punti della rete sensibili rispetto al mondo dellrsquoinfanzia operanti sul territorio sono individuati a due livelli
bull 1 un livello primario in cui i minori vengono incontrati nella ldquonormalitagraverdquo per bisogni generali legati alla loro crescita ndash 1048633 nidi drsquoinfanzia e scuola ndash 1048633 associazioni religiose culturali del tempo libero sport ecchellip ndash 1048633 servizi sanitari di base pediatri di base medici di base consultori
medicina scolastica ndash 1048633 ospedali (pronto soccorso pediatria ginecologia)
bull 2 un livello secondario di soggetti istituzionali che incontrano bambini o famiglie giagrave portatori di una richiesta di aiuto a carattere socio-assistenziale o educativo
20
La protezione
bull La presa in carico del minore vittima di maltrattamenti ed abusi inizia quando gli viene assicurato un ldquocontesto di protezionerdquo allrsquointerno del quale si possano attivare i necessari interventi di sostegno e cura Tali interventi devono essere strettamente connessi ai tempi evolutivi e ai bisogni del minore Le azioni protettive non devono solamente essere orientate alla protezione fisica - impedire il comportamento maltrattante - ma anche alla protezione mentale - impedire comportamenti stigmatizzanti e colpevolizzanti noncheacute pressioni psicologiche nei confronti del minore
bull Gli interventi di protezione devono essere modulati in relazione alla gravitagrave del pregiudizio ed alla presenza o meno di risorse protettive nel contesto familiare anche allargato
bull In questo senso nei casi meno gravi si possono attuare forme di vigilanza sulla famiglia con lrsquoaffidamento ai servizi sociali tramite progetti mirati a rafforzare e supportare le competenze genitoriali
bull Nelle situazioni piugrave gravi egrave invece necessario collocare il bambino in un contesto diverso da quello familiare sia per interrompere la sua esposizione agli atti dannosi sia per impostare un efficace percorso di diagnosi e cura Tale percorso egrave irrealizzabile e vittimizzante se il minore egrave costretto a vivere in una condizione di minaccia e pregiudizio
21
Segue ndash la protezione
bull Le azioni protettive rischiano di produrre delicate condizioni di vittimizzazione secondaria qualora non siano gestite con grande accuratezza e professionalitagrave Richiedono infatti un lavoro complesso che investe i diversi sistemi e chiede una cooperazione tra professioni e servizi La complessitagrave egrave aumentata dalla necessitagrave di connettere in modo sinergico atti ed interventi giudiziari con la presa in carico psicosociale Tale raccordo egrave spesso di complessa gestione in relazione al conflitto di interesse tra bisogni del minore e salvaguardia delle relazioni familiari che inevitabilmente queste situazioni producono
bull Il Comune attraverso i servizi sociali territoriali o ndash qualora non siano presenti ndash quelli dellrsquoAmbito sociale - ha istituzionalmente la funzione di protezione ed egrave lrsquointerlocutore dellrsquoAutoritagrave Giudiziaria Minorile Tuttavia lrsquoattenzione e la cooperazione nellrsquoattivazione e gestione delle azioni protettive coinvolge tutti gli operatori e servizi poicheacute per essere realmente protettivi gli interventi vanno calibrati nella scelta dei tempi e delle modalitagrave I minori allontanati vivono infatti una condizione di forte crisi determinata dalla perdita dei legami primari che sebbene attuata con finalitagrave protettive non puograve che costituire ulteriore fonte di sofferenza rispetto al grave disagio sperimentato allrsquointerno della famiglia
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conclusioni
bull Necessitagrave di rete ai fini di assicurare il diritto alla salute ed al benessere ai minori tutti
bull Necessitagrave che tutti i partecipanti alla rete usufruiscano di informazione formazione e strumenti idonei alla cura
bull Necessitagrave che la comunicazione tra tutti i partecipanti venga attivata e ricercata
bull Necessitagrave di buone prassi codificate che permettano ai partecipanti di individuare il miglior intervento da operare
bull Necessitagrave di buone prassi che assicurino un buon livello di protezione anche a tutti gli operatori della rete
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La Rilevazione
bull La realtagrave di un fenomeno che per le sue caratteristiche si configura come sommerso negato non affrontabile tramite una spontanea richiesta di aiuto richiede per essere osservato e curato lrsquoattivazione di mirate strategie di rilevazione di cui sono responsabili tutti i soggetti che quotidianamente sono a contatto con il mondo dellrsquoinfanzia
bull Per rilevazione si intende quindi il percorso di approfondimento che trae spunto da osservazioni compiute nellrsquoambito della loro funzione istituzionale da insegnanti medici educatori noncheacute da familiari o cittadini preoccupati dallrsquoemergere di comportamenti di disagio e sofferenza vissuti da un minore
bull Lrsquoaccuratezza e tempestivitagrave degli elementi raccolti in questa prima fase dellrsquointervento determinano in modo significativo la possibile attivazione di un precoce intervento di tutela protezione valutazione presa in carico
bull In tale fase si effettua una prima rilevazione dei segnali di malessere dei minori dei rischi per la loro crescita della connessione dei segni di disagio con le eventuali condotte pregiudizievoli degli adulti Importante a questo proposito affinare la capacitagrave di discriminazione tra le condizioni di rischio e le condizioni in cui si egrave giagrave verificato un danno noncheacute la possibilitagrave di approfondire e se necessario intervenire su quelle situazioni che frequentemente si presentano in modo ldquomascheratordquo e quindi difficilmente individuabili
bull Ersquo di fondamentale importanza Lrsquoattivazione di una funzione di ascolto dei segnali di disagio
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Segue ndash la rilevazione
bull I punti della rete sensibili rispetto al mondo dellrsquoinfanzia operanti sul territorio sono individuati a due livelli
bull 1 un livello primario in cui i minori vengono incontrati nella ldquonormalitagraverdquo per bisogni generali legati alla loro crescita ndash 1048633 nidi drsquoinfanzia e scuola ndash 1048633 associazioni religiose culturali del tempo libero sport ecchellip ndash 1048633 servizi sanitari di base pediatri di base medici di base consultori
medicina scolastica ndash 1048633 ospedali (pronto soccorso pediatria ginecologia)
bull 2 un livello secondario di soggetti istituzionali che incontrano bambini o famiglie giagrave portatori di una richiesta di aiuto a carattere socio-assistenziale o educativo
20
La protezione
bull La presa in carico del minore vittima di maltrattamenti ed abusi inizia quando gli viene assicurato un ldquocontesto di protezionerdquo allrsquointerno del quale si possano attivare i necessari interventi di sostegno e cura Tali interventi devono essere strettamente connessi ai tempi evolutivi e ai bisogni del minore Le azioni protettive non devono solamente essere orientate alla protezione fisica - impedire il comportamento maltrattante - ma anche alla protezione mentale - impedire comportamenti stigmatizzanti e colpevolizzanti noncheacute pressioni psicologiche nei confronti del minore
bull Gli interventi di protezione devono essere modulati in relazione alla gravitagrave del pregiudizio ed alla presenza o meno di risorse protettive nel contesto familiare anche allargato
bull In questo senso nei casi meno gravi si possono attuare forme di vigilanza sulla famiglia con lrsquoaffidamento ai servizi sociali tramite progetti mirati a rafforzare e supportare le competenze genitoriali
bull Nelle situazioni piugrave gravi egrave invece necessario collocare il bambino in un contesto diverso da quello familiare sia per interrompere la sua esposizione agli atti dannosi sia per impostare un efficace percorso di diagnosi e cura Tale percorso egrave irrealizzabile e vittimizzante se il minore egrave costretto a vivere in una condizione di minaccia e pregiudizio
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Segue ndash la protezione
bull Le azioni protettive rischiano di produrre delicate condizioni di vittimizzazione secondaria qualora non siano gestite con grande accuratezza e professionalitagrave Richiedono infatti un lavoro complesso che investe i diversi sistemi e chiede una cooperazione tra professioni e servizi La complessitagrave egrave aumentata dalla necessitagrave di connettere in modo sinergico atti ed interventi giudiziari con la presa in carico psicosociale Tale raccordo egrave spesso di complessa gestione in relazione al conflitto di interesse tra bisogni del minore e salvaguardia delle relazioni familiari che inevitabilmente queste situazioni producono
bull Il Comune attraverso i servizi sociali territoriali o ndash qualora non siano presenti ndash quelli dellrsquoAmbito sociale - ha istituzionalmente la funzione di protezione ed egrave lrsquointerlocutore dellrsquoAutoritagrave Giudiziaria Minorile Tuttavia lrsquoattenzione e la cooperazione nellrsquoattivazione e gestione delle azioni protettive coinvolge tutti gli operatori e servizi poicheacute per essere realmente protettivi gli interventi vanno calibrati nella scelta dei tempi e delle modalitagrave I minori allontanati vivono infatti una condizione di forte crisi determinata dalla perdita dei legami primari che sebbene attuata con finalitagrave protettive non puograve che costituire ulteriore fonte di sofferenza rispetto al grave disagio sperimentato allrsquointerno della famiglia
22
conclusioni
bull Necessitagrave di rete ai fini di assicurare il diritto alla salute ed al benessere ai minori tutti
bull Necessitagrave che tutti i partecipanti alla rete usufruiscano di informazione formazione e strumenti idonei alla cura
bull Necessitagrave che la comunicazione tra tutti i partecipanti venga attivata e ricercata
bull Necessitagrave di buone prassi codificate che permettano ai partecipanti di individuare il miglior intervento da operare
bull Necessitagrave di buone prassi che assicurino un buon livello di protezione anche a tutti gli operatori della rete
23
Segue ndash la rilevazione
bull I punti della rete sensibili rispetto al mondo dellrsquoinfanzia operanti sul territorio sono individuati a due livelli
bull 1 un livello primario in cui i minori vengono incontrati nella ldquonormalitagraverdquo per bisogni generali legati alla loro crescita ndash 1048633 nidi drsquoinfanzia e scuola ndash 1048633 associazioni religiose culturali del tempo libero sport ecchellip ndash 1048633 servizi sanitari di base pediatri di base medici di base consultori
medicina scolastica ndash 1048633 ospedali (pronto soccorso pediatria ginecologia)
bull 2 un livello secondario di soggetti istituzionali che incontrano bambini o famiglie giagrave portatori di una richiesta di aiuto a carattere socio-assistenziale o educativo
20
La protezione
bull La presa in carico del minore vittima di maltrattamenti ed abusi inizia quando gli viene assicurato un ldquocontesto di protezionerdquo allrsquointerno del quale si possano attivare i necessari interventi di sostegno e cura Tali interventi devono essere strettamente connessi ai tempi evolutivi e ai bisogni del minore Le azioni protettive non devono solamente essere orientate alla protezione fisica - impedire il comportamento maltrattante - ma anche alla protezione mentale - impedire comportamenti stigmatizzanti e colpevolizzanti noncheacute pressioni psicologiche nei confronti del minore
bull Gli interventi di protezione devono essere modulati in relazione alla gravitagrave del pregiudizio ed alla presenza o meno di risorse protettive nel contesto familiare anche allargato
bull In questo senso nei casi meno gravi si possono attuare forme di vigilanza sulla famiglia con lrsquoaffidamento ai servizi sociali tramite progetti mirati a rafforzare e supportare le competenze genitoriali
bull Nelle situazioni piugrave gravi egrave invece necessario collocare il bambino in un contesto diverso da quello familiare sia per interrompere la sua esposizione agli atti dannosi sia per impostare un efficace percorso di diagnosi e cura Tale percorso egrave irrealizzabile e vittimizzante se il minore egrave costretto a vivere in una condizione di minaccia e pregiudizio
21
Segue ndash la protezione
bull Le azioni protettive rischiano di produrre delicate condizioni di vittimizzazione secondaria qualora non siano gestite con grande accuratezza e professionalitagrave Richiedono infatti un lavoro complesso che investe i diversi sistemi e chiede una cooperazione tra professioni e servizi La complessitagrave egrave aumentata dalla necessitagrave di connettere in modo sinergico atti ed interventi giudiziari con la presa in carico psicosociale Tale raccordo egrave spesso di complessa gestione in relazione al conflitto di interesse tra bisogni del minore e salvaguardia delle relazioni familiari che inevitabilmente queste situazioni producono
bull Il Comune attraverso i servizi sociali territoriali o ndash qualora non siano presenti ndash quelli dellrsquoAmbito sociale - ha istituzionalmente la funzione di protezione ed egrave lrsquointerlocutore dellrsquoAutoritagrave Giudiziaria Minorile Tuttavia lrsquoattenzione e la cooperazione nellrsquoattivazione e gestione delle azioni protettive coinvolge tutti gli operatori e servizi poicheacute per essere realmente protettivi gli interventi vanno calibrati nella scelta dei tempi e delle modalitagrave I minori allontanati vivono infatti una condizione di forte crisi determinata dalla perdita dei legami primari che sebbene attuata con finalitagrave protettive non puograve che costituire ulteriore fonte di sofferenza rispetto al grave disagio sperimentato allrsquointerno della famiglia
22
conclusioni
bull Necessitagrave di rete ai fini di assicurare il diritto alla salute ed al benessere ai minori tutti
bull Necessitagrave che tutti i partecipanti alla rete usufruiscano di informazione formazione e strumenti idonei alla cura
bull Necessitagrave che la comunicazione tra tutti i partecipanti venga attivata e ricercata
bull Necessitagrave di buone prassi codificate che permettano ai partecipanti di individuare il miglior intervento da operare
bull Necessitagrave di buone prassi che assicurino un buon livello di protezione anche a tutti gli operatori della rete
23
La protezione
bull La presa in carico del minore vittima di maltrattamenti ed abusi inizia quando gli viene assicurato un ldquocontesto di protezionerdquo allrsquointerno del quale si possano attivare i necessari interventi di sostegno e cura Tali interventi devono essere strettamente connessi ai tempi evolutivi e ai bisogni del minore Le azioni protettive non devono solamente essere orientate alla protezione fisica - impedire il comportamento maltrattante - ma anche alla protezione mentale - impedire comportamenti stigmatizzanti e colpevolizzanti noncheacute pressioni psicologiche nei confronti del minore
bull Gli interventi di protezione devono essere modulati in relazione alla gravitagrave del pregiudizio ed alla presenza o meno di risorse protettive nel contesto familiare anche allargato
bull In questo senso nei casi meno gravi si possono attuare forme di vigilanza sulla famiglia con lrsquoaffidamento ai servizi sociali tramite progetti mirati a rafforzare e supportare le competenze genitoriali
bull Nelle situazioni piugrave gravi egrave invece necessario collocare il bambino in un contesto diverso da quello familiare sia per interrompere la sua esposizione agli atti dannosi sia per impostare un efficace percorso di diagnosi e cura Tale percorso egrave irrealizzabile e vittimizzante se il minore egrave costretto a vivere in una condizione di minaccia e pregiudizio
21
Segue ndash la protezione
bull Le azioni protettive rischiano di produrre delicate condizioni di vittimizzazione secondaria qualora non siano gestite con grande accuratezza e professionalitagrave Richiedono infatti un lavoro complesso che investe i diversi sistemi e chiede una cooperazione tra professioni e servizi La complessitagrave egrave aumentata dalla necessitagrave di connettere in modo sinergico atti ed interventi giudiziari con la presa in carico psicosociale Tale raccordo egrave spesso di complessa gestione in relazione al conflitto di interesse tra bisogni del minore e salvaguardia delle relazioni familiari che inevitabilmente queste situazioni producono
bull Il Comune attraverso i servizi sociali territoriali o ndash qualora non siano presenti ndash quelli dellrsquoAmbito sociale - ha istituzionalmente la funzione di protezione ed egrave lrsquointerlocutore dellrsquoAutoritagrave Giudiziaria Minorile Tuttavia lrsquoattenzione e la cooperazione nellrsquoattivazione e gestione delle azioni protettive coinvolge tutti gli operatori e servizi poicheacute per essere realmente protettivi gli interventi vanno calibrati nella scelta dei tempi e delle modalitagrave I minori allontanati vivono infatti una condizione di forte crisi determinata dalla perdita dei legami primari che sebbene attuata con finalitagrave protettive non puograve che costituire ulteriore fonte di sofferenza rispetto al grave disagio sperimentato allrsquointerno della famiglia
22
conclusioni
bull Necessitagrave di rete ai fini di assicurare il diritto alla salute ed al benessere ai minori tutti
bull Necessitagrave che tutti i partecipanti alla rete usufruiscano di informazione formazione e strumenti idonei alla cura
bull Necessitagrave che la comunicazione tra tutti i partecipanti venga attivata e ricercata
bull Necessitagrave di buone prassi codificate che permettano ai partecipanti di individuare il miglior intervento da operare
bull Necessitagrave di buone prassi che assicurino un buon livello di protezione anche a tutti gli operatori della rete
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Segue ndash la protezione
bull Le azioni protettive rischiano di produrre delicate condizioni di vittimizzazione secondaria qualora non siano gestite con grande accuratezza e professionalitagrave Richiedono infatti un lavoro complesso che investe i diversi sistemi e chiede una cooperazione tra professioni e servizi La complessitagrave egrave aumentata dalla necessitagrave di connettere in modo sinergico atti ed interventi giudiziari con la presa in carico psicosociale Tale raccordo egrave spesso di complessa gestione in relazione al conflitto di interesse tra bisogni del minore e salvaguardia delle relazioni familiari che inevitabilmente queste situazioni producono
bull Il Comune attraverso i servizi sociali territoriali o ndash qualora non siano presenti ndash quelli dellrsquoAmbito sociale - ha istituzionalmente la funzione di protezione ed egrave lrsquointerlocutore dellrsquoAutoritagrave Giudiziaria Minorile Tuttavia lrsquoattenzione e la cooperazione nellrsquoattivazione e gestione delle azioni protettive coinvolge tutti gli operatori e servizi poicheacute per essere realmente protettivi gli interventi vanno calibrati nella scelta dei tempi e delle modalitagrave I minori allontanati vivono infatti una condizione di forte crisi determinata dalla perdita dei legami primari che sebbene attuata con finalitagrave protettive non puograve che costituire ulteriore fonte di sofferenza rispetto al grave disagio sperimentato allrsquointerno della famiglia
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conclusioni
bull Necessitagrave di rete ai fini di assicurare il diritto alla salute ed al benessere ai minori tutti
bull Necessitagrave che tutti i partecipanti alla rete usufruiscano di informazione formazione e strumenti idonei alla cura
bull Necessitagrave che la comunicazione tra tutti i partecipanti venga attivata e ricercata
bull Necessitagrave di buone prassi codificate che permettano ai partecipanti di individuare il miglior intervento da operare
bull Necessitagrave di buone prassi che assicurino un buon livello di protezione anche a tutti gli operatori della rete
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conclusioni
bull Necessitagrave di rete ai fini di assicurare il diritto alla salute ed al benessere ai minori tutti
bull Necessitagrave che tutti i partecipanti alla rete usufruiscano di informazione formazione e strumenti idonei alla cura
bull Necessitagrave che la comunicazione tra tutti i partecipanti venga attivata e ricercata
bull Necessitagrave di buone prassi codificate che permettano ai partecipanti di individuare il miglior intervento da operare
bull Necessitagrave di buone prassi che assicurino un buon livello di protezione anche a tutti gli operatori della rete
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