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Materiali del corso Comunicazione Digitale e Multimediale, UniPv, a.a. 2011-2012
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Giornalismo e ipertelevisione Paolo Costa
Università di Pavia Comunicazione
Innovazione Multimedialità
Anno Accademico 2011-2012
SEMIOTICA DEL TESTO TELEVISIVO 13a lezione
Un due tre stella Puntate del 14 e del 21 marzo 2012
L’ibridazione dei generi
• La trasmissione integra tre forme televisive: satira politica, approfondimento giornalistico e talk show
• Ciò riflette la tendenza all’ibridazione tipica di molta nuova televisione
• La mancanza di una unique viewing proposition, però, non è sempre un vantaggio: lo spettatore è costretto a uno sforzo di focalizzazione eccessivo
• Perché si guarda “Un due tre stella”? Per ridere? Per approfondire? Per voyeurismo?
I moduli della trasmissione
• Prologo monologante
• Sigla di apertura
• Sketch di satira affidati alla conduttrice e ad altri (Nino Frassica, Caterina Guzzanti, i protagonisti della serie TV “Romanzo criminale”)
• Approfondimenti sul tema di attualità della puntata
• Interviste a ospiti (Rodotà, Fassina)
La prossemica dell’intervista
• Come è organizzato lo spazio fra intervistatrice e ospite? Stabilisce una gerarchia fra gli attori?
• Quali elementi architettonici lo delimitano?
• Lo spazio è pubblico o privato? Intimo o aperto?
• Che ruolo ricopre il pubblico in sala?
Parla con me / The show must go off
L’intervista sul divano
di Serena Dandini
Le invasioni barbariche
Il tavolo di Daria
Bignardi
Robinson
Lo stile “aggressivo” di
Luisella Costamagna
Lo studio televisivo come teatro
• L’allestimento si fonda sulla metafora del teatro di impegno civile (archetipo: Dario Fo)
– Palcoscenico di legno grezzo
– Quinte con strutture a vista (la figura retorica della macchina teatrale svelata)
– Scenografia caratterizzata da elementi poveri (materiali di recupero che rimandano al mondo storico)
– Assenza di una vera e propria platea: il pubblico, disposto in assemblea intorno alla Guzzanti, appare politicamente complice
– Illuminazione di taglio espressionista
Marco Paolini
Ulderico Pesce
Laura Curino
Una performance deludente
• Prima puntata (14 marzo): ascolto medio pari a 1.037.000 telespettatori e share del 4,43%, con un picco di 6,62%
• Seconda puntata: 3,53% di share media e 827.698 telespettatori (quasi 6 milioni di contatti complessivi)
La “crisi” di ascolti di La7 (1/2)
(*) Fonte: Elaborazioni Tv Talk Rai su dati Auditel, marzo 2012
4,15
3,70
4,22
3,44
4,25
3,39
3,87
3,24
3,63
3,39 3,39
3,46
SHARE (%), INTERA GIORNATA (*)
SET OTT NOV DIC GEN FEB
2011-2012
2010-2011
La “crisi” di ascolti di La7 (2/2)
(*) Fonte: Elaborazioni Tv Talk Rai su dati Auditel, marzo 2012
5,05
3,89
5,35
3,60
5,39
3,45
5,20
3,39
4,23
3,53 3,45
3,71
SHARE (%), PRIME TIME (*)
SET OTT NOV DIC GEN FEB
2011-2012
2010-2011
Aldo Grasso: “Un comizietto lento” (*)
• Una trasmissione mal costruita: sembra che gli autori non sappiano decidersi su che tipo programma fare e come farlo
• Procede tra noia e tristezza, tra comizietti e saccenterie: propaganda infida
• Il tutto è molto primi anni 2000: gli stessi feticci, le stesse ossessioni, da Berlusconi a Bush, aggiornate ai tempi della crisi
• Peggio dei giovani satiristi c'è solo il pubblico in sala
(*) Corriere della Sera, 15 marzo 2012
Giampaolo Pansa: “La7 nana” (*)
• Perde ascolti persino Santoro e vuoi che non ne perdano i piccoli Santorini messi in orbita da Stella?
• “Mitraglia” faceva un tigì d’assalto, impresa persino troppo facile contro un avversario sempre più alle corde. L’avvento del governo tecnico di Monti lo ha messo nei guai. A quali “nuove forme di narrazione” aggrapparsi? Essere pro o contro i professori?
• È quel che sta accadendo a tanti dei talk show di La7
(*) Libero, 21 marzo 2012
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